Energia dalle Biomasse Corso di Principi di Ingegneria Elettrica LS – A.A. 2006/2007 Le Biomasse come fonte rinnovabile L'articolo 1 dell'allegato III del DPCM 8 marzo 2002 definisce la tipologia e la provenienza delle biomasse combustibili: • • • • • a) Materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate; b) Materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico di coltivazioni agricole non dedicate; c) Materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, da manutenzioni forestali e da potatura; d) Materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di legno vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips refili e tondelli di legno vergine, granulati e cascami di legno vergine, granulatí e cascami di sughero vergine, tondelli, non contaminati da inquinanti, aventi le caratteristiche previste per la commercializzazione e l'impiego; e) Materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di prodotti agricoli, avente le caratteristiche previste perla commercializzazione e l'impiego. La CO2 emissione in atmosfera viene riassorbita per generare attraverso la fotosintesi nuova biomassa impegni internazionali assunti dall'Italia nell'ambito della Conferenza di Kyoto per emissioni di gas serra. Le Biomasse come fonte rinnovabile Composizione della biomassa composti ad alto peso molecolare: -la cellulosa, - l’emicellulosa, - la lignina -da altri, relativamente più semplici, come gli estrattivi di natura organica ed inorganica Le loro quantità relative variano a seconda la specie e l’età della pianta. Tre forme di biomassa: GASSOSA Biogas LIQUIDA Biodiesel SOLIDA Biomassa legnosa Pre-Trattamenti essiccazione – riduzione del contenuto d’acqua al fine di incrementare il potere calorifico del legno. cippatura – riduzione in scaglie del materiale legno. pelletizzazione (o densificazione) - essiccazione di materiale legnoso seguita da una sminuzzatura in piccole scaglie, quasi polvere, e successivamente compressione in piccoli cilindri. La conversione di biomasse in combustibile biochimici: processi di fermentazione con il contributo di enzimi, funghi e microorganismi biogas (miscela di metano e anidride carbonica) C/N sia inferiore a 30 e l'umidità alla raccolta superiore al 30%. : digestione aerobica: metabolizzazione delle sostanze organiche per opera di microorganismi, il cui sviluppo è condizionato dalla presenza di ossigeno. digestione anaerobica: avviene in assenza di ossigeno e consiste nella demolizione, ad opera di micro-organismi, di sostanze organiche complesse contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale, producendo gas (biogas) fermentazione alcolica: avviene per mezzo della presenza di lieviti in condizioni di ambiente privo di ossigeno. esterificazione: processo nel quale un olio vegetale è fatto reagire in eccesso di alcool metilico e in presenza di un catalizzatore. termochimici: il calore prodotto può essere convertito in energia elettrica: il rapporto C /N deve essere superiore a 30 e l'umidità alla raccolta inferiore al 30%. combustione diretta: consiste nel bruciare la biomassa in presenza di aria. carbonizzazione: trasformazione di materiale legno-cellulosico, per azione di calore, in carbone mediante l’eliminazione dell’acqua e delle sostanze volatili dalla materia vegetale gasificazione: processo in cui materiale ligno-cellusoico è termochimicamente convertito in un gas a basso o medio potere calorifico inferiore, tramite la vaporizzazione dei componenti più volatili (gas di idrocarburi, idrogeno ecc.) pirolisi: decomposizione di materiali organici, per mezzo di calore (tra 400 e 800°C) e in completa assenza di ossigeno. I prodotti sono sia gassosi, sia liquidi Relazione Tecnica sulle Biomasse Legnose Per biomasse legnose, o biomasse ligno-cellusoiche, si intendono •le biomasse composte principalmente da lignina e cellulosa, •che possono provenire dal settore forestale come residui delle utilizzazioni boschive, •essere scarti delle industrie di trasformazione del legno, scarti di potatura e produzioni di colture legnose dedicate . Durante la sua combustione viene liberata energia sottoforma di calore, che può essere usata per riscaldare quanto, attraverso un particola impianto (termo-elettrico), a produrre energia elettrica. La combustione porta a liberare energia e composti chimici come anidride carbonica, acqua, ossidi di azoto, anidride solforosa e ceneri. Relazione Tecnica sulle Biomasse Legnose Quadro di sintesi dei combustibili legnosi in Italia La biomassa legnosa :le sue forme cippato(teleriscalda •Legna acippato(cogenerazio pezzi - adatto a stufe e caminetti mento) 1,14% ne) 5,09% •Pallet - legnoso più adatto alle utenze domestiche. cippato(EE) 5,32% •Cippato - sia per impianti domestici, quanto per grandi impianti. cippato( ind. Legno) legna da ardere us 14,39% pallet cippato( ind. Legno cippato( cogenera cippato(teleriscald cippato(EE) pallet 0,71% legna da ardere uso domestico 73,35% Il potere calorifero biomasse legnose può variare in funzione di • Tipo di essenza • Tipologia del legname • Stato di conservazione • Umidità presente nella biomassa Il potere calorifero biomasse legnose a) TIPO DI ESSENZA: CONIFERE: Abete rosso (Picea Abies) Pino silvestre (PinusSilvestris) Larice (LarixDecidua) LATIFOGLIE: Quercia (QuercusRobur) Ontano (AlnusViridis) Betulla (BetulaAlba) Faggio (Fagus Silvatica) Frassino (Fraxinus Excelsior) Pioppo (PopulusItalica) Salice (SalixAlba) b) TIPOLOGIA DEL LEGNAME: c) STATO DI CONSERVAZIONE: Legno scortecciato Legno con corteccia Ramaglie Potature •Legname con carie soffice •Legname con carie allo stato iniziale •Legname affetto da fori di bostrichidi Il potere calorifero biomasse legnose d) VARIAZIONE DEL POTERE CALORICO Il successo delleALLA biomasse legnose IN RELAZIONE UMIDITA’ U: dipende: scelta del tipo di combustibile legnoso utilizzo di caldaie ed impianti ad elevata efficienza (>85%) scelta di un elevato grado di automazione biocombustibile con basso contenuto d’acqua(>P.C.I) risparmio energetico. riduzione dell'inquinamento atmosferico con riduzione del CO2. convenienza economica costo del combustibile biomassa . competitività in termini di efficienza ed efficacia combustione per riscaldamento e per la produzione di energia elettrica. SITUAZIONE ATTUALE DEGLI IMPIANTI ALIMENTATI A BIOMASSE 1. Impianti di combustione a griglia fissa e mobile •tipologia tradizionale e più diffusa •bene si adattano a tutti i combustibili e si rilevano sufficientemente flessibili nei confronti dell’umidità; •quest’ultima caratteristica li fa spesso preferire alle altre soluzioni; 2. Impianti di combustione a letto fluido •il combustibile viene mantenuto in sospensione tramite un flusso d’aria dal basso verso l’alto • comporta l’impiego di un vettore solido che, trascinato dall’aria comburente, viene a contatto con il combustibile. • utilizzo della sabbia silicea con dimensione dei grani inferiore a 1 mm. 3. Gassificatori • produzione di un gas combustibile (detto gas di gasogeno) da avviare a motori endotermici o a turbine a gas. •processo termochimico, che dà origine a biogas e ad una miscela combustibile di CH4 e CO2 •ossidazione incompleta di una sostanza in ambiente ad elevata temperatura (900÷1.000°C) Riscaldamento domestico con caldaie a biomasse Tipologie impianti riscaldamento: • Impianti per il riscaldamento ausiliario: stufe di maiolica e ad aria calda, caminetti, stufe a caminetto, stufe-cucina • Impianti per il riscaldamento centralizzato: caldaie ad alimentazione manuale e automatiche Valutazione economica del risparmio ESEMPIO 1) : Una abitazione di circa 100 mq che in un inverno di 180 giorni abbia necessità di 10.000 kCal/h in media consumerà METANO 180 gg x 24 h x 10000 kCal x Euro 0.08 : 1000 = Euro 3456,00 GASOLIO 180 gg x 24 h x 10000 kCal x Euro 0.11 : 1000 = Euro. 4752,00 GPL 180 ggx 24 h x 10000 kCal x Euro 0.10 : 1000 = Euro 4320,00 LEGNA 180 gg x 24 h x 10000 kCal x Euro 0.04 : 1000 = Euro 1728,00 ESEMPIO 2) : Confronto fra caldaie di pari potenza alimentate a biomasse o con fonti tradizionali caldaia a pellets di legno Valutazione economica del risparmio ESEMPIO 3) : costo di impianto di riscaldamento a biomassa Per un sistema da 150 kW per riscaldare un edificio da 800 m2 Elevati costi iniziali ma costo combustibile potenzialmente inferiore Impatto ambientale delle biomasse legnose Se coltivate in maniera sostenibile: •Nessuna produzione di gas serra •Il basso contenuto di solfuri riduce le piogge acide Emissioni locali •Particolato •Inquinanti gassosi •Tracce di agenti cancerogeni Impatto ambientale delle biomasse legnose Le ceneri costituiscono l’effluente solido principale : • ceneri pesanti da sotto griglia; • ceneri pesanti da zona convettiva; • ceneri leggere da filtro a maniche o da elettrofiltro. Sono costituite in massima parte da sostanze inerti e incombuste quali silice, ossidi di alluminio,potassio, calcio, magnesio, sodio, altri metalli in tracce e agglomerati carboniosi. Il quantitativo dipende dalla tipologia e dalla qualità della biomassa utilizzata ed è mediamente pari all’8% della biomassa utilizzata con punte che vanno da un massimo del 15% (lolla di riso) a un minimo del 2% (cippato di legno). In genere il 40% è costituito da ceneri leggere e il restante 60% da ceneri pesanti. Controllato continuo dei gas di combustione che per la determinazione di: HCl, CO, NOx, CO2, SO2, O2 e COT. •La temperatura dei fumi in atmosfera è mediamente di 132 °C (70 - 160 °C), mentre la portata media è di 81.000 Nm3/h (24.000-200.000 Nm3/h in relazione della potenza termica). •Per ciò che concerne l’acqua di reintegro delle torri di raffreddamento, i consumi di acqua oscillano tra 2,2 e 6,2 m 3/MWe con una media di 4,6 m 3/MWe. Impatto ambientale delle biomasse legnose I gas di combustione vengono normalmente depurati in modo da ridurre entro i limiti previsti dalle singole autorizzazioni le emissioni inquinanti.I sistemi prevedono: • eventuale de-NOx a valle della camera di combustione; • eventuali reattori a calce e/o carboni attivi per l’eliminazione dei composti acidi; • filtro a maniche o in alternativa elettrofiltro (a secco o a umido) per l’abbattimento secondario delle polveri. • cicloni per l’abbattimento primario delle polveri e l’eliminazione delle eventuali particelle incandescenti; Teleriscaldamento a biomasse Il teleriscaldamento a biomasse fornisce calore ad un'insieme di abitazioni e/o attività, posto nelle vicinanze del luogo di produzione della biomassa utilizzata (bosco, terreni di coltura, segherie, …). Componenti dell’impianto di teleriscaldamento L’’impianto è costituito dalle sezioni: area di stoccaggio delle biomasse ; pretrattamento riduzione pezzatura e dell’umidità della biomassa ; linea di alimentazione dotata degli opportuni controlli linea ; combustore a tecnologia avanzata (griglia); eventuale abbattitore di polveri a ciclone; recupero energetico, mediante sistemi a: - tubi di fumo se il fluido vettore è acqua calda a bassa pressione o aria; -a tubi di acqua se necessità acqua in pressione surriscaldata o vapore; -ad olio diatermico impianto di trattamento acqua di alimentazione caldaia e circuito di teleriscaldamento Vantaggi del telerescaldamento Minor inquinamento e maggior efficienza energetica Costi: agevolazioni fiscali. Sicurezza: si sposta la combustione nell'impianto di teleriscaldamento Maggiore affidabilità Comodità: l'utente del teleriscaldamento deve solo regolare sul (crono)termostato la temperatura e pagare la bolletta. Si recuperano spazi riservati a bombole o serbatoi. Punti critici del teleriscaldamento a biomasse Accettabilità sociale (impatto paesaggistico e ambientale dell'impianto e del trasporto Stoccaggio Condizioni di lavoro (sicurezza ed ergonomia) degli addetti alla raccoltaselezione-trasporto. Disponibilità di più fonti di approvvigionamento. Sostenibilità economica; stabilità e convenienza del kWhtermico, anche in assenza di contributi pubblici. La rete del teleriscaldamento è un'infrastruttura che assorbe dal 50% al 80% del costo dell'impianto. Teleriscaldamento di Tirano Gruppo di cogenerazione ORC Deposito cippato 1.IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA DI DIMENSIONI MEDIO-GRANDI 2.ANALISI DELLE UTENZE 3.TECNICHE DI VALUTAZIONE DEI COSTI DELL’ENERGIA PRODOTTA 4.DIMENSIONAMENTO DI MASSIMA DI UN IMPIANTO TIPO 5.VALUTAZIONE DEL COSTO MARGINALE DELLA BIOMASSA PER RAGGIUNGERE LA COMPETITIVITA’ CON LE FONTI TRADIZIONALI 1.IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA DI DIMENSIONI MEDIO-GRANDI CENTRALE DI PRODUZIONE: RETE DI DISTRIBUZIONE: Caldaia n.1 alimentata a biomassa 6,0 MW (attiva dal 2001) Lunghezza complessiva rete 1°-2°-3° Lotto Km. 19,607 SOTTOSTAZIONI DI UTENZA: Caldaia n.2 alimentata a biomassa 6,0 MW (attiva dal 2001) Caldaia n.3 alimentata a biomassa ad olio diatermico 9,4 MW ( attiva dal 2003) Caldaia n.4 di riserva 5,9 MW (attiva dal 2003) Utenze 1°-2°-3° Lotto N. 350 per 34.465 KW CARATTERISTICHE IMPIANTO Capacità stoccaggio biomassa : in aree chiuse 5.000 m3, in aree aperte 40.000 m3 Area occupata dalla centrale Gruppo di cogenerazione ORC 1,1 MWe interfacciata con la caldaia ad olio diatermico (attiva dal 2003) Superficie coperta complessiva : Potenza installata alimentata a biomassa 21,4 MW Sviluppo della rete Area per lo stoccaggio di biomasse : 2.ANALISI DELLE UTENZE Planimetria Tirano 15.000 m2 2.022 m2 660 m2 14.570 m 3.TECNICHE DI VALUTAZIONE DEI COSTI DELL’ENERGIA PRODOTTA Consumo di cippato- Stagione 2001-2002 Energia emessa in rete- Stagione 2001-2002 Resa del cippato-Stagione 2001-2002 Biomassa acquistata 40.000 m³ Gas acquistato per ore di punta 5.000 m³ Energia prodotta alla bocca di caldaia 23.000.000 KWh COSTO ENERGIA PRODOTTA CON BIOMASSA: Biomassa equivalente complessiva Costo attuale biomassa 5.000 m³ x 9,53 KWh/m³ = 4.765.000 KWh Rendimento medio biomassa 460 KWh/m³ 4.765.000 KWh/ 460 KWh/m³ = 10.359 m³ (10,00 €/m³ / 460 KWh/m)³ = 0,022 €/KWh equivalenti di biomassa ( 40.000 + 10.359 )= 50.359 m³ Resa media della biomassa alla bocca di caldaia 23.000.000 Kwh / 49.500 m³ = 457 Kwh/m³ IL Potere calorifero medio della biomassa è di 10,00 €/m³ 460 KWh/m³ 4.Dimensionamento di massima di un impianto tipo Tipologia dell’utenza (pubbliche e private) Volumetria riscaldata Potenzialità caldaia Consumo di combustibile METODO DEI GRADI GIORNO 2696 gradi giorno 12 ore di funzionamento impianti termici Temperatura esterna -6°C si ottiene POTENZA SPECIFICA DI CALCOLO 28 W/m³ Potenza della centrale 1.750.000 m³ x 80% x 28 W/m³ x 0.70 = 27,4 MW Potenza caldaie installate (6+6+9,4+5,9) = 27,30 MW Potenza scambiatore (27.30 / 0.70)=39,00 MW dove: Volume da riscaldare 1.750.000 m³ Adesione al teleriscaldamento 80% Potenza specifica di calcolo 28 W/m³ Coeff.di contemporaneità 0.70 4.Dimensionamento di massima di un impianto tipo SCHEMA DI CENTRALE •Circuito di caldaia •Circuito di rete Rete di distribuzione Operazioni da realizzare presso le utenze •rimozione caldaia •rimozione botte gasolio •posa sottostazione •collegamento alla rete del tele •interfaccia con circuito interno •ripristini stradali 5.VALUTAZIONE DEL COSTO MARGINALE DELLA BIOMASSA PER RAGGIUNGERE LA COMPETITIVITA’ CON LE FONTI TRADIZIONALI Dati di calcolo: Energia venduta a regime Impianto a biomassa 24.000.000 KWh Biomassa Periodo di ammotr apparecchiature 15 anni ( 24.000.000 KWh/ 460 KWh/m³) = 52.200 m³ Tasso interesse 5% A1) Costo per acquisto biomassa 522.000 € Rate semestrali (52.200 m³ x 10 €/m³) Impianto a gasolio Gasolio (24.000.000 KWh / 8,00 KWh/l)t= 3.000.000 lt B1) Costo per acquisto gasolio (0,67 €/ltal netto del 10% di sconto per quantità) (3.000.000 ltx 0,67 €/lt) 2.010.000 € Impianto ad olio combustibile ad uso industriale Olio combustibile ad uso industriale (24.000.000 KWh/ 9,12 KWh/Kg) =2.632.000 Kg. C1) Costo per acquisto olio (0,46 €/Kg. al netto del 10% di sconto per quantità) (2.632.000 Kg. x 0,46 €/Kg.) 1.210.720 € Differenza sui costi di realizzazione dell’impianto: Costi di esercizio annuali: Impianto a biomassa N.2 caldaie a biomassa complete di sistema di condensazione 1.400.000 € Maggiori oneri per esecuzioneImpianto centrale aebiomassa deposito cippato 1.000.000 € Sommano A1) Acquisto biomassa 2.400.000 € 522.000 € 229.333 € A2) Ammortamento costi€di realizzazione A2) Incidenza annuale dell’ammortamento 229.333 233.000 € Impianto a gasolio A3) Gestione annuale N.2 caldaie a gasolio Sommano 260.000 € Canna fumaria A) Costo annuale 984.333 € 28.000 € Serbatoi Impianto a gasolio 22.000 € Sommano B1) Acquisto gasolio 310.000 € 984.333 € 2.010.000 € B2) Ammortamento costi €di realizzazione B2) Incidenza annuale dell’ammortamento 29.622 29.622 € Gestione annuale Impianto ad olio combustibileB3) ad uso industriale 67.000 € N.2 caldaie a gasolio Sommano Costo annuale 2.106.622 € Sistema di abbattimento delleB) emissioni 260.000 € 210.000 € Canna fumaria Impianto ad olio combustibile ad uso industriale 28.000 € Serbatoi C1) Acquisto gasolio Sommano € C2) Ammortamento costi di realizzazione C3) Gestione annuale C2) Incidenza annuale dell’ammortamento 49.689 € Sommano C) Costo annuale 1.342.409 € 2.106.622 € 22.000 € 520.000 1.210.720 € 49.689 € 82.000 € 1.342.409 € ASPETTI ECONOMICO-COMMERCIALI Filiera logistica e problematiche legate ai costi di trasporto La possibilità di riduzione dei costi relativi alla logistica di trasporto e accumulo. La filiera energia-biomassa è costituita da una serie di attori che svolgono determinate mansioni: • produzione ed approvvigionamento della biomassa; • eventuali pre-trattamenti; • stoccaggio intermedio e finale; • conversione della biomassa in biocombustibile solido o liquido o produzione dell'energia. Analisi SWOT Incentivi e aspetti normativi Consumo interno lordo di energia per fonte 2006 Fonti Energetiche Mtep % Petrolio Gas Rinnovabili Solidi Import En. El. Totale 89,8 57,3 17,3 15,3 11,5 191,2 47 30 9 8 6 100 l’energia prodotta dalle biomasse nel 2006 ha superato i 5 Mtep, quantitativo che corrisponde all’incirca al 31% di tutte le FER (cfr. tab. 2), ma che comunque è ancora distante dai livelli auspicati. Fonte: elaborazione Itabia dati Ministero Attività Produttive Consumo di FER per fonte (2006) Fonti Rinnovabili IDRO BIOMASSE GEOTERM RSU EOLICO Totale Mtep % 9,5 5,3 1,2 0,9 0,3 17,2 55,2 30,8 7,0 5,2 1,7 100,0 A livello europeo le FER contribuiscono con circa 120 Mtep/anno di cui circa 1/3 è costituito da biomasse. Fonte: elaborazione ITABIA dati Ministero Attività Produttive Consumi energetici da f.r. nell’Unione Europea(Mtep/anno) Fonte BIOMASSE IDROELETTRICO GEOTERMA EOLICO SOLARE TERMICO SOLARE FOTOVOLTAICO Totale 1995 (1) 44,8 24,8 2,5 0,4 0,3 0 72,8 2000 (1) 48,7 27 3,4 1,8 0,4 0 81,3 2002 (2) 39,5 68,8 1,1 8,1 1 0,1 118,6 2010 (3) 135 28,8 5,2 6,9 4 0,3 180,2 linee guida a livello nazionale: -il Programma Nazionale Energia Rinnovabile da Biomasse (PNERB); -il Programma Nazionale per la Valorizzazione delle Biomasse Agricole e Forestali (PNVBAF); il Libro Bianco per la Valorizzazione Energetica delle Fonti Rinnovabili (1) Eur Observer (Altener); (2) Previsioni IEA (2001); (3) Obiettivi Libro Bianco Unione Europea (1997) POLITICHE EUROPEE SULLE FONTI RINNOVABILI Programmi / direttive dell'UE •Riduzione delle emissioni di gas serra dell'8% •Energia elettrica rinnovabile 22% della generazione totale ( entro il 2010) •combustibili per trasporto 2% del totale (2007); 5,75% (2010) •Prestazioni energetiche degli edifici applicazione prioritaria delle fonti rinnovabili :(solare,biomasse) •co-generazione di energia elettrica e calore valutazione del potenziale contributo delle fonti rinnovabili Politica agricola e comunitaria Premio alle coltivazioni energetiche (energy crops) - Premiodi 45 € per ettaro ( in aggiunta ai pagamenti disaccoppiati garantiti in relazione all'area); per una superficie massima di 1,5 mlioni di ettari. -Tutte le coltivazioni ammissibili, incluse alcune multi annuali. -È richiesto il contratto di utilizzo se questo non è all'interno dell'azienda agricola. Incentivi e aspetti normativi in Italia Certificati (CV): Per Verdi l'agricoltura si pongono nuove prospettive: produrre titoli emessi dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN), che certificano la biomasse energetiche sia perOgni soddisfare le proprie necessità, produzione di energia da fonti rinnovabili. Certificato Verde attesta la produzione di 100 MWh, nell’arco dell’anno emissione. siadiper aprire nuovi mercati. i produttori ed importatori di energia di immettere annualmente una quota, inizialmente pari al 2%, di266: energia Finanziaria del 2006- legge 23 dicembre 2005,numero prodotta da fonti energetiche rinnovabili di quanto prodotto disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale e/o importato da fonti convenzionali nell’anno precedente. dello stato. I certificati danno un valore unico al kWh “verde” prodotto, a prescindere dalla fonte utilizzata. (...)coma 423.” La produzione e la cessione dell'energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali fotovoltaiche effettuate dagli €imprenditori Per l’anno 2006 il valore, none comprensivo di IVA, è pari a 12,528 cent per kWh, agricoli calcolato come differenza tra: attività connesse ai sensi dell'articolo 2135, terzo comma del codice civile costituiscono e siconsiderano produttive di reddito agrario (...) il costo medio dell’energia CIP6 acquistata dal GSE nell’anno 2006, prodotta dai soli impianti a fonti rinnovabili che godono di incentivo, calcolato utilizzando i valori di acconto 2006 comunicati dalla Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico; Articolo in fase di aggiornamento dalla legge di conversione del DL n.2 del 10/01/06 il ricavo derivante dalla cessione della stessa energia nell’anno 2006. Incentivi e aspetti normativi in Italia Tipologie di interventi per il risparmio energetico e sviluppo delle FER nell’attività di distribuzione del gas naturale, connessi alla bioenergia tabella tipologia di intervento I certificati bianchi (DM Ministero Industria 24/04/01)descrizione Tabella Tipologia di intervento Descrizione Emissione, da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), di “Titoli di efficienza 4- Installazione di impianti Uso del calore geotermico a bassa entalpia e del calore da energetica”(certificati bianchi) a fronte dei risparmi verificati e certificati impianti cogenerativi, geotermicoenergetici o alimentati conseguiti, da prodotti per la valorizzazione delle A fonti rinnovabili presso gli vegetali e rifiuti organici ed inorganici per il riscaldamento di dall’Autorità utenti finali stessa. ambienti e per la fornitura di calore in applicazioni civili 14- Formazione, B Campagne di formazione, informazione, promozione e informazione, promozione I titoli rappresentano delle unità di energia primaria risparmiate, anziché sensibilizzazione degli utenti finali per la riduzione dei consumi prodotte. e sensibilizzazione Fonte: Allegato 1 del DM Industria 24/4/01 Tipologie di interventi per l’efficienza energetica nel settore dell’energia Le caratteristiche : connessipari allaa bioenergia tabella tipologia di intervento descrizione •elettrica, dimensione, 1 tep di energia risparmiata; • Tabella negoziabilità, attraverso contratti bilaterali o nel mercato organizzato dal Gestore del Mercato Tipologia di intervento Descrizione Elettrico; Interventi per la sostituzione di scaldacqua elettrici (acqua 5 - Interventi per l’uso di sanitaria) o per elettrodomestici con dispositivi alimentati con validità per 5 anni; A fonti o vettori più appropriati altre fonti energetiche o con più alta efficienza energetica o dell’energia elettrica • bancabilità, ossia accumulabilità e utilizzabilità nell’arco temporale della loro validità. mediante teleriscaldamento B C 12- Installazione di impianti per la valorizzazione delle fonti rinnovabili presso gli utenti finali 14- Formazione, informazione, promozione e sensibilizzazione Fonte: Allegato 1 del DM Industria 24/4/01 Uso del calore geotermico a bassa entalpia e del calore da impianti cogenerativi, geotermico o alimentati da prodotti vegetali e rifiuti organici ed inorganici per il riscaldamento di ambienti e per la fornitura di calore in applicazioni civili Campagne di formazione, informazione, promozione e sensibilizzazione promozione e sensibilizzazione degli utenti finali per la riduzione dei consumi I renewable energy certificates system (recs) Direttiva Europea n. 92 del 1996 che fissa le norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica. riconoscimento e sostegno economico del valore ambientale dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. con i CV. Il GRTN insieme ad altri operatori, produttori e distributori, italiani ed europei, partecipa al sistema RECS. Il sistema si basa sull’emissione di certificati, denominati RECS, che attestano la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili per una quota minima pari ad 1 MWh, nell’arco dell’anno di emissione. Rispetto ai Certificati Verdi, I RECS possono essere emessi a favore di: impianti entrati in esercizio prima del 1999; impianti che non raggiungono produzioni annue pari o superiori a 100 MWh, necessari per i CV; impianti che hanno eccedenze di produzione, inferiori a 100 MWh, non certificabili Conclusione LA BIOMASSA RAPPRESENTA NEL MONDO LA QUARTA MAGGIORE FONTE ENERGETICA (15% DELL’ENERGIA PRIMARIA) NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO TALE % SI AGGIRA TUTTORA INTORNO AL 38% NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI INVECE ESSA NON RAGGIUNGE IL 3% La crescita in Italia è limitata . Il trend attuale non consentirebbe di raggiungere gli obiettivi fissati né a livello di sostituzione di fonti fossili, né di riduzione dei gas serra Rimuovere le barriere che permangono a livello nazionale e locale Benefici attesi A LIVELLO ECONOMICO A LIVELLO SOCIALE A LIVELLO AMBIENTALE Barriere : Alto costo di investimento Prezzi di cessione dell’energia elettrica non remunerativi Disponibilità ed affidabilità di fornitura della risorsa incerta Costo del combustibile variabile Finanziamento a rischio elevato Accettabilità sociale Obiettivi: • promuovere la normativa tecnica ; • promuovere lo sviluppo tecnologico ; • prestare maggiore attenzione alla problematica dell’approvvigionamento di combustibile; • rivedere la normativa relativa all’applicazione dei certificati verdi (CV) al caso delle biomasse; • considerare l’estensione del beneficio dei CV ai rifiuti industriali. Questo aspetto potrebbe risultare critico in quanto andrebbe valutato con cura il potenziale offerto da questi materiali al fine di evitare di monopolizzare il mercato dei CV, mettendo fuori mercato le biomasse di origine vegetale che stanno solo ora prendendo piede.