Energia dalle Biomasse
Corso di Principi di Ingegneria Elettrica LS – A.A. 2006/2007
Le Biomasse come fonte rinnovabile
L'articolo 1 dell'allegato III del DPCM 8 marzo 2002 definisce la tipologia e la provenienza
delle biomasse combustibili:
•
•
•
•
•
a) Materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate;
b) Materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico di coltivazioni
agricole non dedicate;
c) Materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, da manutenzioni forestali e da
potatura;
d) Materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di legno
vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips refili e tondelli di legno vergine,
granulati e cascami di legno vergine, granulatí e cascami di sughero vergine, tondelli, non
contaminati da inquinanti, aventi le caratteristiche previste per la commercializzazione e
l'impiego;
e) Materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di prodotti
agricoli, avente le caratteristiche previste perla commercializzazione e l'impiego.
La CO2 emissione in atmosfera viene riassorbita
per generare attraverso la fotosintesi nuova biomassa
impegni internazionali assunti dall'Italia nell'ambito della Conferenza di Kyoto per emissioni di
gas serra.
Le Biomasse come fonte rinnovabile
Composizione della biomassa
composti ad alto peso molecolare:
-la cellulosa,
- l’emicellulosa,
- la lignina
-da altri, relativamente più semplici, come gli
estrattivi di natura organica ed inorganica
Le loro quantità relative variano a seconda la
specie e l’età della pianta.
Tre forme di biomassa:
GASSOSA
Biogas
LIQUIDA
Biodiesel
SOLIDA
Biomassa legnosa
Pre-Trattamenti
essiccazione – riduzione del contenuto d’acqua al fine di incrementare il potere
calorifico del legno.
cippatura – riduzione in scaglie del materiale legno.
pelletizzazione (o densificazione) - essiccazione di materiale legnoso seguita da
una sminuzzatura in piccole scaglie, quasi polvere, e successivamente compressione
in piccoli cilindri.
La conversione di biomasse in combustibile
biochimici: processi di fermentazione con il contributo di enzimi, funghi e microorganismi  biogas (miscela di metano e anidride carbonica) C/N sia inferiore a 30 e
l'umidità alla raccolta superiore al 30%. :
 digestione aerobica: metabolizzazione delle sostanze organiche per opera di microorganismi, il cui sviluppo è condizionato dalla presenza di ossigeno.
 digestione anaerobica: avviene in assenza di ossigeno e consiste nella demolizione, ad
opera di micro-organismi, di sostanze organiche complesse contenute nei vegetali e nei
sottoprodotti di origine animale, producendo gas (biogas)
 fermentazione alcolica: avviene per mezzo della presenza di lieviti in condizioni di
ambiente privo di ossigeno.
 esterificazione: processo nel quale un olio vegetale è fatto reagire in eccesso di alcool
metilico e in presenza di un catalizzatore.
termochimici: il calore prodotto può essere convertito in energia elettrica: il
rapporto C /N deve essere superiore a 30 e l'umidità alla raccolta inferiore al 30%.
combustione diretta: consiste nel bruciare la biomassa in presenza di aria.
 carbonizzazione: trasformazione di materiale legno-cellulosico, per azione di calore, in
carbone mediante l’eliminazione dell’acqua e delle sostanze volatili dalla materia vegetale
 gasificazione: processo in cui materiale ligno-cellusoico è termochimicamente convertito
in un gas a basso o medio potere calorifico inferiore, tramite la vaporizzazione dei
componenti più volatili (gas di idrocarburi, idrogeno ecc.)
pirolisi: decomposizione di materiali organici, per mezzo di calore (tra 400 e 800°C) e in
completa assenza di ossigeno. I prodotti sono sia gassosi, sia liquidi
Relazione Tecnica sulle Biomasse Legnose
Per biomasse legnose, o biomasse ligno-cellusoiche, si intendono
•le biomasse composte principalmente da lignina e cellulosa,
•che possono provenire dal settore forestale come residui delle
utilizzazioni boschive,
•essere scarti delle industrie di trasformazione del legno, scarti di
potatura e produzioni di colture legnose dedicate .
Durante la sua combustione viene liberata energia sottoforma di
calore, che può essere usata per riscaldare quanto, attraverso un
particola impianto (termo-elettrico), a produrre energia elettrica.
La combustione porta a liberare energia e composti chimici come
anidride carbonica, acqua, ossidi di azoto, anidride solforosa e
ceneri.
Relazione Tecnica sulle Biomasse Legnose
Quadro di sintesi dei combustibili legnosi in Italia
La biomassa legnosa :le sue forme
cippato(teleriscalda
•Legna acippato(cogenerazio
pezzi - adatto a stufe
e caminetti
mento) 1,14%
ne) 5,09%
•Pallet - legnoso
più adatto alle utenze domestiche.
cippato(EE)
5,32%
•Cippato
- sia per impianti domestici,
quanto per
grandi impianti.
cippato( ind. Legno)
legna da ardere us
14,39%
pallet
cippato( ind. Legno
cippato( cogenera
cippato(teleriscald
cippato(EE)
pallet 0,71%
legna da ardere uso
domestico 73,35%
Il potere calorifero biomasse legnose
può variare in funzione di
• Tipo di essenza
• Tipologia del legname
• Stato di conservazione
• Umidità presente nella biomassa
Il potere calorifero biomasse legnose
a) TIPO DI ESSENZA:
CONIFERE:
Abete rosso (Picea Abies)
Pino silvestre (PinusSilvestris)
Larice (LarixDecidua)
LATIFOGLIE:
Quercia (QuercusRobur)
Ontano (AlnusViridis)
Betulla (BetulaAlba)
Faggio (Fagus Silvatica)
Frassino (Fraxinus Excelsior)
Pioppo (PopulusItalica)
Salice (SalixAlba)
b) TIPOLOGIA DEL LEGNAME:
c) STATO DI CONSERVAZIONE:
Legno scortecciato
Legno con corteccia
Ramaglie
Potature
•Legname con carie soffice
•Legname con carie allo stato iniziale
•Legname affetto da fori di bostrichidi
Il potere calorifero biomasse legnose
d) VARIAZIONE DEL POTERE CALORICO
Il successo
delleALLA
biomasse
legnose
IN RELAZIONE
UMIDITA’
U:
dipende:
 scelta del tipo di combustibile legnoso
 utilizzo di caldaie ed impianti ad elevata efficienza (>85%)
 scelta di un elevato grado di automazione
 biocombustibile con basso contenuto d’acqua(>P.C.I)
 risparmio energetico.
 riduzione dell'inquinamento atmosferico con riduzione del
CO2.
 convenienza economica costo del combustibile biomassa .
 competitività in termini di efficienza ed efficacia
 combustione per riscaldamento e per la produzione di
energia elettrica.
SITUAZIONE ATTUALE DEGLI IMPIANTI ALIMENTATI A BIOMASSE
1. Impianti di combustione a griglia fissa e mobile
•tipologia tradizionale e più diffusa
•bene si adattano a tutti i combustibili e si rilevano
sufficientemente flessibili nei confronti dell’umidità;
•quest’ultima caratteristica li fa spesso preferire alle altre
soluzioni;
2. Impianti di combustione a letto fluido
•il combustibile viene mantenuto in sospensione
tramite un flusso d’aria dal basso verso l’alto
• comporta l’impiego di un vettore solido che,
trascinato dall’aria comburente, viene a contatto con il
combustibile.
• utilizzo della sabbia silicea con dimensione dei grani
inferiore a 1 mm.
3. Gassificatori
• produzione di un gas combustibile (detto gas di
gasogeno) da avviare a motori endotermici o a turbine a
gas.
•processo termochimico, che dà origine a biogas e ad
una miscela combustibile di CH4 e CO2
•ossidazione incompleta di una sostanza in ambiente ad
elevata temperatura (900÷1.000°C)
Riscaldamento domestico con caldaie a biomasse
Tipologie impianti riscaldamento:
• Impianti per il riscaldamento ausiliario:
stufe di maiolica e ad aria calda, caminetti, stufe a caminetto, stufe-cucina
• Impianti per il riscaldamento centralizzato:
caldaie ad alimentazione manuale e automatiche
Valutazione economica del risparmio
ESEMPIO 1) : Una abitazione di circa 100 mq che in un inverno di 180 giorni
abbia necessità di 10.000 kCal/h in media consumerà
METANO
180 gg x 24 h x 10000 kCal x Euro 0.08 : 1000 = Euro 3456,00
GASOLIO
180 gg x 24 h x 10000 kCal x Euro 0.11 : 1000 = Euro. 4752,00
GPL
180 ggx 24 h x 10000 kCal x Euro 0.10 : 1000 = Euro 4320,00
LEGNA
180 gg x 24 h x 10000 kCal x Euro 0.04 : 1000 = Euro 1728,00
ESEMPIO 2) : Confronto fra caldaie di pari potenza alimentate a biomasse o con fonti tradizionali
caldaia a pellets di legno
Valutazione economica del risparmio
ESEMPIO 3) : costo di impianto di riscaldamento a biomassa
Per un sistema da 150 kW per
riscaldare un edificio da 800 m2
Elevati costi iniziali ma costo
combustibile potenzialmente inferiore
Impatto ambientale delle biomasse legnose
Se coltivate in maniera sostenibile:
•Nessuna produzione di gas serra
•Il basso contenuto di solfuri riduce
le piogge acide
Emissioni locali
•Particolato
•Inquinanti gassosi
•Tracce di agenti cancerogeni
Impatto ambientale delle biomasse legnose
Le ceneri costituiscono l’effluente solido principale :
• ceneri pesanti da sotto griglia;
• ceneri pesanti da zona convettiva;
• ceneri leggere da filtro a maniche o da elettrofiltro.
Sono costituite in massima parte da sostanze inerti e incombuste quali silice, ossidi di
alluminio,potassio, calcio, magnesio, sodio, altri metalli in tracce e agglomerati carboniosi.
Il quantitativo dipende dalla tipologia e dalla qualità della biomassa utilizzata ed è
mediamente pari all’8% della biomassa utilizzata con punte che vanno da un massimo del
15% (lolla di riso) a un minimo del 2% (cippato di legno).
In genere il 40% è costituito da ceneri leggere e il restante 60% da ceneri pesanti.
Controllato continuo dei gas di combustione che per la determinazione di: HCl, CO,
NOx, CO2, SO2, O2 e COT.
•La temperatura dei fumi in atmosfera è mediamente di 132 °C (70 - 160 °C), mentre la
portata media è di 81.000 Nm3/h (24.000-200.000 Nm3/h in relazione della potenza
termica).
•Per ciò che concerne l’acqua di reintegro delle torri di raffreddamento, i consumi di acqua
oscillano tra 2,2 e 6,2 m 3/MWe con una media di 4,6 m 3/MWe.
Impatto ambientale delle biomasse legnose
I gas di combustione vengono normalmente depurati in modo da ridurre entro i limiti
previsti dalle singole autorizzazioni le emissioni inquinanti.I sistemi prevedono:
• eventuale de-NOx a valle della camera di combustione;
• eventuali reattori a calce e/o carboni attivi per l’eliminazione dei composti acidi;
• filtro a maniche o in alternativa elettrofiltro
(a secco o a umido) per l’abbattimento
secondario delle polveri.
• cicloni per l’abbattimento primario delle
polveri e l’eliminazione delle eventuali
particelle incandescenti;
Teleriscaldamento a biomasse
Il teleriscaldamento a biomasse fornisce calore
ad un'insieme di abitazioni e/o attività, posto nelle
vicinanze del luogo di produzione della biomassa
utilizzata (bosco, terreni di coltura, segherie, …).
Componenti dell’impianto di teleriscaldamento
L’’impianto è costituito dalle sezioni:
 area di stoccaggio delle biomasse ;
pretrattamento riduzione pezzatura e dell’umidità della biomassa ;
linea di alimentazione dotata degli opportuni controlli linea ;
combustore a tecnologia avanzata (griglia);
eventuale abbattitore di polveri a ciclone;
recupero energetico, mediante sistemi a:
- tubi di fumo se il fluido vettore è acqua calda a bassa pressione o aria;
-a tubi di acqua se necessità acqua in pressione surriscaldata o vapore;
-ad olio diatermico
impianto di trattamento acqua di alimentazione caldaia e circuito di teleriscaldamento
Vantaggi del telerescaldamento
Minor inquinamento e maggior efficienza energetica
Costi: agevolazioni fiscali.
Sicurezza: si sposta la combustione nell'impianto di teleriscaldamento
Maggiore affidabilità
Comodità: l'utente del teleriscaldamento deve solo regolare sul
(crono)termostato la temperatura e pagare la bolletta.
Si recuperano spazi riservati a bombole o serbatoi.
Punti critici del teleriscaldamento a biomasse
Accettabilità sociale (impatto paesaggistico e ambientale dell'impianto e
del trasporto
Stoccaggio
Condizioni di lavoro (sicurezza ed ergonomia) degli addetti alla raccoltaselezione-trasporto.
Disponibilità di più fonti di approvvigionamento.
Sostenibilità economica; stabilità e convenienza del kWhtermico, anche
in assenza di contributi pubblici.
La rete del teleriscaldamento è un'infrastruttura che assorbe dal 50% al
80% del costo dell'impianto.
Teleriscaldamento di Tirano
Gruppo di
cogenerazione ORC
Deposito
cippato
1.IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA DI DIMENSIONI MEDIO-GRANDI
2.ANALISI DELLE UTENZE
3.TECNICHE DI VALUTAZIONE DEI COSTI DELL’ENERGIA PRODOTTA
4.DIMENSIONAMENTO DI MASSIMA DI UN IMPIANTO TIPO
5.VALUTAZIONE DEL COSTO MARGINALE DELLA BIOMASSA PER RAGGIUNGERE LA
COMPETITIVITA’ CON LE FONTI TRADIZIONALI
1.IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA DI DIMENSIONI MEDIO-GRANDI
CENTRALE DI PRODUZIONE:
RETE DI DISTRIBUZIONE:
Caldaia n.1 alimentata a biomassa 6,0 MW (attiva dal 2001)
Lunghezza complessiva rete 1°-2°-3° Lotto
Km. 19,607
SOTTOSTAZIONI DI UTENZA:
Caldaia n.2 alimentata a biomassa 6,0 MW (attiva dal 2001)
Caldaia n.3 alimentata a biomassa ad olio diatermico 9,4 MW
( attiva dal 2003)
Caldaia n.4 di riserva 5,9 MW (attiva dal 2003)
Utenze 1°-2°-3° Lotto
N. 350
per
34.465 KW
CARATTERISTICHE IMPIANTO
Capacità stoccaggio biomassa : in aree chiuse 5.000 m3,
in aree aperte 40.000 m3
Area occupata dalla centrale
Gruppo di cogenerazione ORC 1,1 MWe interfacciata con la
caldaia ad olio diatermico (attiva dal 2003)
Superficie coperta complessiva :
Potenza installata alimentata a biomassa 21,4 MW
Sviluppo della rete
Area per lo stoccaggio di biomasse :
2.ANALISI DELLE UTENZE
Planimetria Tirano
15.000 m2
2.022 m2
660 m2
14.570 m
3.TECNICHE DI VALUTAZIONE DEI COSTI DELL’ENERGIA PRODOTTA
Consumo di cippato- Stagione 2001-2002
Energia emessa in rete- Stagione 2001-2002
Resa del cippato-Stagione 2001-2002
Biomassa acquistata
40.000 m³
Gas acquistato per ore di punta
5.000 m³
Energia prodotta alla bocca di caldaia
23.000.000 KWh
COSTO ENERGIA PRODOTTA CON BIOMASSA:
Biomassa equivalente complessiva
Costo attuale biomassa
5.000 m³ x 9,53 KWh/m³ = 4.765.000 KWh
Rendimento medio biomassa 460 KWh/m³
4.765.000 KWh/ 460 KWh/m³ = 10.359 m³
(10,00 €/m³ / 460 KWh/m)³ = 0,022 €/KWh
equivalenti di biomassa
( 40.000 + 10.359 )= 50.359 m³
Resa media della biomassa alla bocca di caldaia
23.000.000 Kwh / 49.500 m³ = 457 Kwh/m³
IL Potere calorifero medio della biomassa è di
10,00 €/m³
460 KWh/m³
4.Dimensionamento di massima di un impianto tipo
Tipologia dell’utenza (pubbliche e private)
Volumetria riscaldata
Potenzialità caldaia
Consumo di combustibile
METODO DEI GRADI GIORNO
2696 gradi giorno
12 ore di funzionamento impianti termici
Temperatura esterna -6°C
si ottiene
POTENZA SPECIFICA DI CALCOLO 28 W/m³
Potenza della centrale
1.750.000 m³ x 80% x 28 W/m³ x 0.70 = 27,4 MW
Potenza caldaie installate
(6+6+9,4+5,9) = 27,30 MW
Potenza scambiatore
(27.30 / 0.70)=39,00 MW
dove:
Volume da riscaldare 1.750.000 m³
Adesione al teleriscaldamento 80%
Potenza specifica di calcolo 28 W/m³
Coeff.di contemporaneità 0.70
4.Dimensionamento di massima di un impianto tipo
SCHEMA DI CENTRALE
•Circuito di caldaia
•Circuito di rete
Rete di distribuzione
Operazioni da realizzare presso le utenze
•rimozione caldaia
•rimozione botte gasolio
•posa sottostazione
•collegamento alla rete del tele
•interfaccia con circuito interno
•ripristini stradali
5.VALUTAZIONE DEL COSTO MARGINALE DELLA BIOMASSA PER
RAGGIUNGERE LA COMPETITIVITA’ CON LE FONTI
TRADIZIONALI
Dati di calcolo:
Energia venduta a regime
Impianto a biomassa
24.000.000 KWh
Biomassa
Periodo di ammotr apparecchiature
15 anni
( 24.000.000 KWh/ 460 KWh/m³) = 52.200 m³
Tasso interesse
5%
A1) Costo per acquisto biomassa
522.000 €
Rate semestrali
(52.200 m³ x 10 €/m³)
Impianto a gasolio
Gasolio
(24.000.000 KWh / 8,00 KWh/l)t= 3.000.000 lt
B1) Costo per acquisto gasolio (0,67 €/ltal netto del 10% di sconto
per quantità)
(3.000.000 ltx 0,67 €/lt)
2.010.000 €
Impianto ad olio combustibile ad uso industriale
Olio combustibile ad uso industriale
(24.000.000 KWh/ 9,12 KWh/Kg) =2.632.000 Kg.
C1) Costo per acquisto olio (0,46 €/Kg. al netto del 10% di sconto per
quantità)
(2.632.000 Kg. x 0,46 €/Kg.)
1.210.720 €
Differenza sui costi di realizzazione dell’impianto:
Costi di esercizio annuali:
Impianto a biomassa
N.2 caldaie a biomassa complete di sistema di condensazione
1.400.000 €
Maggiori oneri per esecuzioneImpianto
centrale aebiomassa
deposito cippato
1.000.000 €
Sommano
A1) Acquisto biomassa
2.400.000 €
522.000 €
229.333 €
A2) Ammortamento
costi€di realizzazione
A2) Incidenza annuale dell’ammortamento
229.333
233.000 €
Impianto a gasolio
A3) Gestione annuale
N.2 caldaie a gasolio
Sommano
260.000 €
Canna fumaria
A) Costo annuale 984.333 €
28.000 €
Serbatoi
Impianto a gasolio
22.000 €
Sommano
B1) Acquisto gasolio
310.000 €
984.333 €
2.010.000 €
B2) Ammortamento
costi €di realizzazione
B2) Incidenza annuale dell’ammortamento
29.622
29.622 €
Gestione
annuale
Impianto ad olio combustibileB3)
ad uso
industriale
67.000 €
N.2 caldaie a gasolio
Sommano
Costo annuale 2.106.622 €
Sistema di abbattimento delleB)
emissioni
260.000 €
210.000 €
Canna fumaria
Impianto ad olio combustibile ad uso industriale
28.000 €
Serbatoi
C1) Acquisto gasolio
Sommano
€
C2) Ammortamento costi di realizzazione
C3) Gestione annuale
C2) Incidenza annuale dell’ammortamento
49.689 €
Sommano
C) Costo annuale 1.342.409 €
2.106.622 €
22.000 €
520.000
1.210.720 €
49.689 €
82.000 €
1.342.409 €
ASPETTI ECONOMICO-COMMERCIALI
Filiera logistica e problematiche legate ai costi di trasporto
La possibilità di riduzione dei costi relativi alla logistica di trasporto e
accumulo.
La filiera energia-biomassa è costituita da una serie di attori che svolgono
determinate mansioni:
• produzione ed approvvigionamento della biomassa;
• eventuali pre-trattamenti;
• stoccaggio intermedio e finale;
• conversione della biomassa in
biocombustibile solido o liquido
o produzione dell'energia.
Analisi SWOT
Incentivi e aspetti normativi
Consumo interno lordo di energia per fonte 2006
Fonti Energetiche
Mtep
%
Petrolio
Gas
Rinnovabili
Solidi
Import En. El.
Totale
89,8
57,3
17,3
15,3
11,5
191,2
47
30
9
8
6
100
l’energia prodotta dalle biomasse nel 2006 ha superato
i 5 Mtep, quantitativo che corrisponde all’incirca al
31% di tutte le FER (cfr. tab. 2), ma che comunque è
ancora distante dai livelli auspicati.
Fonte: elaborazione Itabia dati Ministero Attività Produttive
Consumo di FER per fonte (2006)
Fonti Rinnovabili
IDRO
BIOMASSE
GEOTERM
RSU
EOLICO
Totale
Mtep
%
9,5
5,3
1,2
0,9
0,3
17,2
55,2
30,8
7,0
5,2
1,7
100,0
A livello europeo le FER contribuiscono con circa
120 Mtep/anno di cui circa 1/3 è costituito da biomasse.
Fonte: elaborazione ITABIA dati Ministero Attività Produttive
Consumi energetici da f.r. nell’Unione Europea(Mtep/anno)
Fonte
BIOMASSE
IDROELETTRICO
GEOTERMA
EOLICO
SOLARE TERMICO
SOLARE FOTOVOLTAICO
Totale
1995 (1)
44,8
24,8
2,5
0,4
0,3
0
72,8
2000 (1)
48,7
27
3,4
1,8
0,4
0
81,3
2002 (2)
39,5
68,8
1,1
8,1
1
0,1
118,6
2010 (3)
135
28,8
5,2
6,9
4
0,3
180,2
linee guida a livello nazionale:
-il Programma Nazionale Energia Rinnovabile da
Biomasse (PNERB);
-il Programma Nazionale per la Valorizzazione
delle Biomasse Agricole e Forestali (PNVBAF);
il Libro Bianco per la Valorizzazione Energetica
delle Fonti Rinnovabili
(1) Eur Observer (Altener); (2) Previsioni IEA (2001); (3) Obiettivi Libro Bianco Unione Europea (1997)
POLITICHE EUROPEE SULLE FONTI RINNOVABILI
Programmi / direttive dell'UE
•Riduzione delle emissioni di gas serra dell'8%
•Energia elettrica rinnovabile
22% della generazione totale ( entro il 2010)
•combustibili per trasporto
2% del totale (2007); 5,75% (2010)
•Prestazioni energetiche degli edifici
applicazione prioritaria delle fonti rinnovabili :(solare,biomasse)
•co-generazione di energia elettrica e calore
valutazione del potenziale contributo delle fonti rinnovabili
Politica agricola e comunitaria
Premio alle coltivazioni energetiche (energy crops)
- Premiodi 45 € per ettaro ( in aggiunta ai pagamenti disaccoppiati garantiti in
relazione all'area); per una superficie massima di 1,5 mlioni di ettari.
-Tutte le coltivazioni ammissibili, incluse alcune multi annuali.
-È richiesto il contratto di utilizzo se questo non è all'interno dell'azienda
agricola.
Incentivi e aspetti normativi in Italia
Certificati
(CV):
Per Verdi
l'agricoltura
si pongono nuove prospettive: produrre
titoli emessi dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN), che certificano la
biomasse
energetiche
sia perOgni
soddisfare
le proprie
necessità,
produzione
di energia
da fonti rinnovabili.
Certificato Verde
attesta la produzione
di
100 MWh, nell’arco dell’anno
emissione.
siadiper
aprire nuovi mercati.
i produttori ed importatori di energia di immettere
annualmente
una quota, inizialmente
pari al 2%, di266:
energia
Finanziaria del 2006- legge
23
dicembre
2005,numero
prodotta da fonti energetiche rinnovabili di quanto prodotto
disposizioni per la formazione
del bilancio
annuale
e pluriennale
e/o importato
da fonti convenzionali
nell’anno
precedente.
dello stato.
I certificati danno un valore unico al kWh “verde” prodotto, a prescindere dalla fonte utilizzata.
(...)coma
423.” La produzione e la cessione dell'energia elettrica e calorica da fonti
rinnovabili
agroforestali
fotovoltaiche
effettuate
dagli €imprenditori
Per l’anno 2006
il valore, none comprensivo
di IVA,
è pari a 12,528
cent per kWh, agricoli
calcolato come
differenza tra: attività connesse ai sensi dell'articolo 2135, terzo comma del codice civile
costituiscono
e siconsiderano produttive di reddito agrario (...)
 il costo medio dell’energia CIP6 acquistata dal GSE nell’anno 2006, prodotta dai soli impianti a fonti
rinnovabili che godono di incentivo, calcolato utilizzando i valori di acconto 2006 comunicati dalla
Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico;
Articolo in fase di aggiornamento dalla legge di conversione del DL n.2 del 10/01/06
il ricavo derivante dalla cessione della stessa energia nell’anno 2006.
Incentivi e aspetti normativi in Italia
Tipologie di interventi per il risparmio energetico e sviluppo delle FER nell’attività di distribuzione del gas
naturale,
connessi
alla bioenergia
tabella tipologia
di intervento
I certificati
bianchi
(DM Ministero
Industria
24/04/01)descrizione
Tabella
Tipologia di intervento
Descrizione
Emissione, da parte dell’Autorità
per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), di “Titoli di efficienza
4- Installazione di impianti Uso del calore geotermico a bassa entalpia e del calore da
energetica”(certificati
bianchi)
a fronte
dei risparmi
verificati e certificati
impianti
cogenerativi,
geotermicoenergetici
o alimentati conseguiti,
da prodotti
per la valorizzazione delle
A
fonti rinnovabili presso gli vegetali e rifiuti organici ed inorganici per il riscaldamento di
dall’Autorità
utenti finali stessa.
ambienti e per la fornitura di calore in applicazioni civili
14- Formazione,
B
Campagne di formazione, informazione, promozione e
informazione,
promozione
I titoli
rappresentano
delle
unità di energia
primaria
risparmiate,
anziché
sensibilizzazione
degli utenti
finali per
la riduzione dei
consumi prodotte.
e sensibilizzazione
Fonte: Allegato 1 del DM Industria 24/4/01
Tipologie
di interventi
per l’efficienza energetica nel settore dell’energia
Le
caratteristiche
:
connessipari
allaa bioenergia
tabella
tipologia di intervento descrizione
•elettrica,
dimensione,
1 tep di energia
risparmiata;
• Tabella
negoziabilità,
attraverso contratti
bilaterali o nel mercato organizzato dal Gestore del Mercato
Tipologia di intervento
Descrizione
Elettrico;
Interventi per la sostituzione di scaldacqua elettrici (acqua
5 - Interventi per l’uso di
sanitaria) o per elettrodomestici con dispositivi alimentati con
validità
per
5
anni;
A
fonti o vettori più appropriati
altre fonti energetiche o con più alta efficienza energetica o
dell’energia elettrica
• bancabilità,
ossia accumulabilità
e utilizzabilità
nell’arco temporale della loro validità.
mediante
teleriscaldamento
B
C
12- Installazione di impianti
per la valorizzazione delle
fonti rinnovabili presso gli
utenti finali
14- Formazione,
informazione, promozione e
sensibilizzazione
Fonte: Allegato 1 del DM Industria 24/4/01
Uso del calore geotermico a bassa entalpia e del calore da
impianti cogenerativi, geotermico o alimentati da prodotti
vegetali e rifiuti organici ed inorganici per il riscaldamento di
ambienti e per la fornitura di calore in applicazioni civili
Campagne di formazione, informazione, promozione e
sensibilizzazione promozione e sensibilizzazione degli utenti
finali per la riduzione dei consumi
I renewable energy certificates system (recs)
Direttiva Europea n. 92 del 1996
che fissa le norme comuni per il
mercato interno dell’energia
elettrica.
riconoscimento e sostegno economico del
valore ambientale dell’energia elettrica
prodotta da fonti energetiche rinnovabili.
con i CV.
Il GRTN insieme ad altri operatori, produttori e distributori, italiani ed europei, partecipa al sistema RECS.
Il sistema si basa sull’emissione di certificati, denominati RECS, che attestano la
produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili per una quota minima pari
ad 1 MWh, nell’arco dell’anno di emissione. Rispetto ai Certificati Verdi,
I RECS possono essere emessi a favore di:
impianti entrati in esercizio prima del 1999;
impianti che non raggiungono produzioni annue pari o superiori a 100 MWh, necessari
per i CV;
impianti che hanno eccedenze di produzione, inferiori a 100 MWh, non certificabili
Conclusione
LA BIOMASSA RAPPRESENTA NEL MONDO LA QUARTA MAGGIORE FONTE
ENERGETICA (15% DELL’ENERGIA PRIMARIA)
NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO TALE % SI AGGIRA TUTTORA INTORNO AL
38%
NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI INVECE ESSA NON RAGGIUNGE IL 3%
La crescita in Italia è limitata .
Il trend attuale non consentirebbe di raggiungere
gli obiettivi fissati né a livello di sostituzione di fonti
fossili, né di riduzione dei gas serra
Rimuovere le barriere che permangono a livello
nazionale e locale
Benefici attesi
A LIVELLO ECONOMICO
A LIVELLO SOCIALE
A LIVELLO AMBIENTALE
Barriere :
Alto costo di investimento
Prezzi di cessione dell’energia elettrica non
remunerativi
Disponibilità ed affidabilità di fornitura della
risorsa incerta
Costo del combustibile variabile
Finanziamento a rischio elevato
Accettabilità sociale
Obiettivi:
• promuovere la normativa tecnica ;
• promuovere lo sviluppo tecnologico ;
• prestare maggiore attenzione alla problematica
dell’approvvigionamento di combustibile;
• rivedere la normativa relativa all’applicazione dei certificati verdi
(CV) al caso delle biomasse;
• considerare l’estensione del beneficio dei CV ai rifiuti industriali.
Questo aspetto potrebbe risultare critico in quanto andrebbe valutato
con cura il potenziale offerto da questi materiali al fine di evitare di
monopolizzare il mercato dei CV, mettendo fuori mercato le biomasse
di origine vegetale che stanno solo ora prendendo piede.
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