L’euro: la moneta unica europea
Il trattato di Maastricht
L’Euro
Le fasi dell’UME
Le banconote e le monete
Prospettive future
In origine il Trattato della comunità europea
prevedeva che a completamento del processo di
unificazione venisse creata una unità di conto
comune a tutti i paesi aderenti all’unione economica
e monetaria.
Con l’instaurazione del Sistema Monetario europeo
SME, l’ECU di conoscenza ed uso comune, è il
primo riferimento monetario comune ai paesi
europei: esso corrisponde a una unità di conto
determinata in corrispondenza di un paniere di
monete, ossia costruita numericamente sulla base dei
valori ponderati delle monete dei vari stati membri.
Il trattato di Maastricht individua i principi generali
dell’unione economica e monetaria stabilendo dei precisi
parametri, cosiddetti parametri di convergenza, a cui i
singoli stati devono adeguarsi per poter accedere alla
Unione Monetaria Europea (UME).
La nuova moneta che si viene a creare è effettiva e non
più solo unità di conto; il suo valore tende ad orientarsi
verso quello delle monete più forti garantendo stabilità
all’intero gruppo dei paesi che ne fanno parte in modo da
contrapporsi significativamente alle valute dominanti
(dollaro e Yen) e favorendo la competizione negli scambi
sia tra paesi membri sia internazionali.
Il suo nome è EURO in quanto presenta il vantaggio di
essere scritto nello stesso modo in tutte le lingue
dell’unione, è breve e richiama l’Europa.
Il passaggio dalle monete Nazionali all’ EURO avverrà in
tre fasi:
Fase a : Preparazione all’unione economica e monetaria
Fase b :Avvio dell’Unione Economica e monetaria
Fase c : Passaggio definitivo all’ EURO
A: Maggio 98 – Dicembre 98
B: Gennaio 99 – dicembre 2001
C: Gennaio 2002 – 30 Giugno 2002
Fase A:
Il consiglio Europeo, nel Maggio del 1998 ha individuato i paesi
che partecipano sin dall’inizio all’Unione monetaria europea sulla
base dei seguenti criteri di convergenza:
# Il deficit pubblico, cioè il disavanzo tra entrate ed uscite dello
stato, non deve essere superiore al 3% del PIL ( prodotto interno
lordo)
# Il debito pubblico non deve superare il 60% del PIL
# Il tasso di inflazione medio annuo non deve superare di oltre
1.5% il tasso registrato nei tre paesi membri con minore inflazione
# Il tasso di interesse nominale a lungo termine non deve superare
di oltre il 2 % il tasso registrato in tre paesi membri con minore
inflazione
# La moneta deve essersi mostrata stabile e non aver subito negli
ultimi 24 mesi svalutazioni o forti deprezzamenti rispetto alle
monete dello SME.
Non tutti i paesi dell’Unione sono rientrati nei vincoli previsti
e solo 12 partecipano alla prima fase, in particolare
l’Inghilterra, la Svezia e la Danimarca hanno scelto di
partecipare solo in una fase successiva. Dall’1.01.1999 è nata
la banca centrale Europea (BCE) e il sistema Europeo delle
banche centrali (SEBC) dove verranno stabiliti gli obbiettivi
generali della politica monetaria comune e della gestione dei
cambi.
Fase B:
Dal primo Gennaio 1999 è stato fissato irrevocabilmente il
tasso i cambio tra le monete dei paesi partecipanti e L'euro
che rimarrà fisso e non più soggetto ad oscillazioni di
mercato, sono necessarie 1936,27 ITL (Lire Italiane) per
acquistare 1 Euro.
La finanza pubblica è contabilizzata in EURO in particolare i
titoli del debito pubblico sono stati convertiti in EURO e così
le nuove emissioni di titoli sono espresse in EURO.
Le transazioni sui mercati finanziari e valutari avvengono in
EURO facilitando la circolazione dei capitali e nuovi
investimenti.
Si possono aprire conti correnti in EURO, ricevere accrediti
ed effettuare pagamenti in EURO, le imprese potranno
scegliere di operare in moneta nazionale oppure in EURO
secondo il principio "nessun obbligo nessun divieto".
Fase C:
Entro il primo Gennaio 2002 entreranno in circolazione le
banconote e le monete espresse in EURO.
Le monete nazionali continueranno ancora ad esistere ma non
avranno corso legale dopo il 30 Giugno 2002, infatti nel corso
del semestre le banche procederanno al ritiro graduale delle
monete nazionali e allo scadere del periodo potranno essere
cambiate soltanto presso la Banca Centrale; fondamentale
sarà in questo periodo l'opera degli operatori commerciai che
riceveranno in pagamento le somme in moneta nazionale e
restituiranno il resto solo in Euro.
La nuova moneta
europea
I tagli delle banconote saranno sette: da 5-10-20-50-100-200500 EURO, le monete da 1-2-5-10-20 CENTESIMI DI
EURO, e da 1 e 2 EURO.(vedi fig. n. 2)
Ad Amsterdam sono state presentate le nuove monete
Europee; una faccia sarà comune per tutti gli Stati
membri mentre l’altra sarà Nazionale. Le banconote
avranno colori ben definiti e un design molto curato. Si
vedrà la bandiera Europea e un profilo geografico
dell’Europa .
Nel 1998 è stata avviata la fabbricazione delle banconote e
delle monete in EURO. Nasce la Banca Centrale Europea e
il sistema Europeo delle Banche Centrali. Da questo anno,
cioè il 1999, L'euro diviene moneta unica Europea. Si può
usare per tutti i pagamenti che non richiedono uso di contanti.
Le emissioni di Titolo di Stato avvengono esclusivamente in
EURO. I tassi di cambio tra le monete nazionali e L'euro
sono irrevocabilmente fissi. Nel 2002 entreranno in
circolazione le banconote e le monete in EURO. Prezzi,
salari, pensioni verranno determinati in EURO.
Dal 1° luglio 2002 le monete Nazionali perdono corso legale
e possono essere convertiti in EURO tramite le Banche.
L’Istituto Monetario Europeo è il precursore della futura
Banca Centrale Europea. Con la Moneta Unica i cittadini
Europei avranno l’Europa in " tasca". Senza il cambio di
valuta si risparmia tempo e denaro, si avrà maggiore stabilità
nei prezzi e i redditi monetari saranno colpiti meno
dell’inflazione. Ci sarà maggiore trasparenza dei prezzi e più
concorrenza, i tassi d’interesse saranno più bassi di
conseguenza meno costosi, i mutui per l’acquisto di abitazioni
o per pagamenti a rate.
.
Si spera quindi un effetto positivo su tutta l'economia ed un
aumento dell’occupazione. Comunque anche dopo
l’introduzione dell’EURO sarà necessario mantenere la
convergenza economica tra gli Stati che partecipano alla
moneta Unica. Il patto di stabilità e crescita rafforza
l’impegno a mantenere sane le Finanze pubbliche degli Stati
membri e stabilisce le regole da applicare nel caso, il
disavanzo pubblico, dovesse superare il valore di riferimento
ALLA PROSSIMA LEZIONE ....
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Lezione sull`EURO