UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Laurea Specialistica in Editoria Multimediale IL VALORE SIMBOLICO DELLA RAPPRESENTAZIONE FOTOGRAFICA di Silvia Barbagelata Relatore Prof. Fittipaldi Obiettivo della ricerca: comprendere, se esiste, una differenza di significato tra tecnica b/ncolore e tra modalità analogica-digitale. • In quali occasioni si utilizza il bianco e nero? • In che modo la modalità digitale può essere sfruttata rispetto al vecchio rullino? • Intervista a fotografi: descrizione delle loro modalità di lavoro. • Analisi di alcuni siti e campagne pubblicitarie: come e quando è utilizzato il bianco e nero? • Quale significato si cela, spesso, dietro l’uso del colore? I padri della fotografia • Niepce, Daguerre, Talbot e Bayard. • Fotografia per tutti: Disderi: carte de visite photographique; Nadar: ritratti; in Italia gli Alinari. Fotografia a colori: il trionfo di “Man” e “God” • Prima immagine a colori realizzata da Maxwell (sistema additivo) • Il sistema di Cros e di Ducos du Hauron (sistema sottrattivo) • Ma la vera rivoluzione è ad opera dei due giovani musicisti Godowsky Jr. e Mannes: • 15 aprile 1935 la Eastman Kodak mise in vendita la Kodakchrome. • 1964: a partire da quella data negli U.S.A. si scattarono più immagini a colori che in b/n. Il processo di significazione di un’immagine • L’immagine è portatrice di significato se rappresenta segni ben codificabili. • Un codice comune mette in relazione l’immagine col suo significato. • denotazione: forza centripeta che individua la “cosa” e la separa dai tutti i possibili. A partire da questa base → connotazione (arricchisce il concetto denotato). “ogni volta che si manifesta la possibilità di mentire siamo in presenza di funzione segnica. Funzione segnica come possibilità di significare qualcosa a cui non corrisponde necessariamente alcuno stato reale dei fatti” U. Eco Le differenti riflessioni semiotiche sulla fotografia • Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. • Nella riproduzione manca l’hic et nunc. • Perdita dell’aura dell’opera d’arte: “cosa” più vicina e superamento dell’unicità. • L’oggettività che sembra trasparire da un’immagine è comunque un’interpretazione del reale, sia dell’autore che degli osservatori. • Fotografia: infinite possibilità d’interpretazione. Barthes: la fotografia attraverso le emozioni • La singola foto davanti al singolo soggetto. • Rappresentazione fotografica: rischio di banalità. • Soluzione nell’avventura, agitazione interiore. La foto deve animare. • Il punctum rispetto allo studium. “Il punctum di una fotografia è quella fatalità che, in essa, mi punge (ma anche mi ferisce, mi ghermisce)”. R.Barthes • Intuizione di una vita precedente ed una successiva alla cornice dell’immagine. Barthes: la fotografia attraverso le emozioni • Connotazione è culturale, basata sul conferimento di senso che si compie automaticamente. • La denotazione sembra invisibile in questo passaggio. • Esistono immagini semplicemente denotate? Barthes: la fotografia attraverso le emozioni • Barthes vede nei soggetti immortalati la morte statica dei suoi protagonisti. Saranno così per sempre. È il fotografo che deve far in modo, attraverso tecnica e talento, che questa morte non avvenga. • Fotografia come spremuta di luce della realtà. • Importanza della data. • Foto è colma di significato, ma non potrà più spiegare nulla. Questa la sua forza, la sua violenza. Perché si decide di scattare in b/n? • Ritratto b/n dà tragicità, profondità di sguardo… • Importanza della luce Quando il colore fa la differenza… b/n o colore? • La scelta del b/n o del colore spesso cela uno specifico significato. Reportage sociale, prima e dopo: Fotografia nella pubblicità Pubblicità come sogno… Il colore come identificativo ulteriore La nascita del digitale • 1° immagine digitale: 1975 nei laboratori Kodak (risoluzione di 0,01 Megapixel). • Prototipo però mai messo in vendita. • In seguito → progressi analogico e rallentamento sperimentazioni su digitale. • Il digitale poi però ha sostituito la pellicola → giornalismo. • Buon successo anche tra gli amatori. Oggi utilizzo quasi totalmente del digitale. Il digitale • Si scatta di più, sperimentando maggiormente. • Possibilità di ritoccare le immagini (sovra o sottoesposizione, dominanti di colore, nitidezza relativa, saturazione…). • Maggior velocità di ottenimento del prodotto utile (foto-giornalismo o fotografia teatrale): consumo immediato dell’immagine. • L’immagine è un’ottima base sulla quale creare molte sue reinterpretazioni. • Maggiormente impegnativa, però, la fase di postproduzione (scelta del materiale e correzione). • Tecnologia sempre nuova e costosa. L’analogico • Maggior concentrazione in fase di ripresa. • Post-produzione: tempistiche più prevedibili. • Possibilità di correzione degli errori in fase di stampa (b/n più malleabile della stampa a colori). • L’errore, anche durante la ripresa, sarà visibile solo con la stampa. La sensibilità • Nell’analogico si regola attraverso gli ASA del rullino, mentre con la modalità digitale ogni scatto può avere una differente sensibilità. Ma attenzione agli effetti indesiderati… Il digitale rischia di perdere il contatto con la realtà? • Tecnica analogica: “spremuta di luce” sulla pellicola (R. Barthes). • Ma per entrambe le modalità c’è possibilità di rendere la realtà oppure di mentire. • Importanza della “mano del fotografo”: tante possibili reinterpretazioni in fase di ripresa o ritocchi in postproduzione. • Ma per le persone comuni: entrambe le tecniche immortalano e ci restituiscono ricordi. • Qualsiasi immagine, analogica o digitale, restituisce l’interpretazione che ne fa il fotografo nella fase di scatto. … senza mai dimenticare che: • La fotografia ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella storia di ogni famiglia del mondo: legare le generazioni, custodendone i ricordi. ↓ • causa determinante di un suo così grande successo: scattare immagini rendendo immortali il tempo, il luogo e i legami stessi tra noi e i nostri cari.