L’America del Nord
Seconda sessione
Michele Fratianni
web: http://www.bus.indiana.edu/fratiann
email: [email protected]
Punti tematici
1.
2.
Gli effetti macro degli investimenti ICT in USA
Gli effetti dell’ICT sul mercato e sulle strutture
organizzative in imprese statunitensi
3. Esempi di imprese statunitensi nelle quali l’ICT e’ un
fattore chiave
Gli Effetti macro degli
investimenti ICT
• Nel periodo 1996-2001, la produttività del lavoro in USA è
cresciuta ad un tasso annuale medio del 2,4 per cento
• il doppio della crescita media nei paesi del gruppo G7
• 90 punti base in eccesso alla crescita di produttività in USA
nel periodo 1991-1995
•Partendo dalla nota relazione
y = A Kα L1-α ,
si ottiene che
Δln (y/L) = Δln (A) + α Δln(K/L)
• Investimenti in ICT influenzano sia K/L (capital deepening)
sia A, la produttività multi-fattoriale
Nazione
Computer per
1,000 persone
Fruitori di
Internet per 1,000
persone
New Information
Technologya
Electronic
Commercea
U.S.A.
581
488
8.3
8.1
Giappone
389
268
6.1
4.7
Germania
373
245
7.7
6.2
Francia
369
152
6.8
5.0
UK
442
281
6.9
6.2
Italia
308
218
4.9
3.6
Canada
549
501
7.9
6.9
a.10 = highest; 0 = lowest.
Source: Institute for Management Development (2001), pp. 489–492.
Contabilità della crescita
In uno studio di Oliner e Sichel (2002)
• l’aumento gli investimenti in ICT spiega il 100% della
della crescita di produttività del lavoro fra i due periodi
• 56 punti base attraverso il capital deepening
• 36 punti base nel MFP dei settori ICT (hardware,
software, communication equipment e semiconductors)
• 6 punti base nel MFP degli altri settori
Studi econometrici
• Rappresentativo è il lavoro di Jorgenson-Ho-Stiroh (2002)
• investimenti in ICT spiegano circa l’80% dell’aumento di
produttività, di cui 50 per vie indirette e 30 attraverso la
produzione di ICT
• Altri studi, utilizzando dati settoriali e aziendali,
concordano nell’attribuire agli investimenti ICT una causa
predominante dell’aumento di produttività.
• Recentissimo studio dell’OCSE, ICT and Economic Growth,
conferma l’importanza degli investimenti in ICT sulla crescita
economica.
L’industria ICT
Gli aumenti di produttività dipendono dallo spessore
dell’industria ICT.
•Nel 1998 in USA l’industria ICT rappresentava il 2,5 %
del valore aggiunto del settore ‘business’
• Gli ultimi dati indicano che la quota parte assorbita dalla
industria ICT è salita ad oltre il 6%
• In Canada i valori corrispondenti sono meno della metà di
quelli statunitensi
• In Europa ancora più bassi
Come agisce l’ICT nelle imprese
1. Infrastruttura comunicativa
2. Meccanismi di transazione
3. Sincronizzazione fra domanda e produzione
Intranet e Reti Locali
L’ICT espande il beneficio della rete. Il principio del ‘network’
postula che maggiore il numero dei partecipanti maggiore il
vantaggio per ciascuno di essi.
Reti locali o Intranet permettono a tutti gli impiegati di una
azienda di fruire in tempo reale
• di qualsiasi informazione interna all’azienda stessa
• della c.d. “Enterprise Information Technology” (EIT)
EIT
In una ricerca condotta sulle principali 50 industrie
manufatturiere statunitensi i maggiori problemi denunciati
dalle stesse sono:
1. “Scarsa visibilità di quanto accade nelle catene di
lavorazione” (38%)
2. “Difficoltà di comunicazione” (24%)
Tecnologie ICT --ad esempio, l’FTP (protocollo di
trasmissione dati) e l’XML-- forniscono un metodo
funzionale e relativamente poco costoso per condividere
informazioni e per distribuirle in modo comprensibile a
persone e macchinari.
Maggiore Efficienza
Gli investimenti in ICT
1. riducono costi aziendali negli approvigionamenti di beni e
servizi di tipo amministrativo, operativo e di manutenzione.
2. automatizzano procedure di
• autorizzazioni,
• generazione e trasmissione di ordini di acquisto,
• parcellazione e pagamenti.
• facilitano la sincronizzazione tra domanda e produzione e
quini riducono costosi stoccaggi
• permettono di sfruttare le potenzialita’ del sistema
“kanban” introdotto 20 anni fa dalle imprese nipponiche.
Maggiore Efficienza negli
Approvigionamenti
Tramite l’ICT e’ ora possibile perfezionare tale sistema, minimizzando le operazioni
necessarie per coordinare i momenti di lavorazione della casa madre con quelli dei
fornitori dei componenti non costruiti all’interno dell’azienda stessa.
L’ICT nell’industria automobilistica
Tipologia di Costo
Riduzione e causa
Sviluppo
Stimato tra $400 e $1000. Per un progetto del valore di $2
miliardi si ottiene una riduzione tra il 15 e il 19% di una
singola unità prodotta.
Approvigionamento
$331 ($160 in costi di transazione, $107 in coordinamento
OEM, $94 in declini dei margini dei fornitori).
Produzione
$302 da migliorata produttibilita’.
Ciclo dall’ordine alla
consegna
$2225 ($575 minor uso di inventario, $832 miglioramento
nella sicronia tra domanda e offerta, $381 in minori
commisioni di vendita, $387 da diminuita necessita’ di
concessionari, $50 in ridotti costi di spedizione).
Dati elaborazione su:
G. Lapidus, “Gentlemen, Start Your Search Engines”, New York, Goldman, Sachs, 2000;
C.H. Fine & D.M.G. Raff, “Internet-Driven Innovation and Economic Performance in the American Automobile Industry”, The E-Business Transformation, settembre
26-27, 2000.
L’ICT ed il mercato
L’ICT ha alterato il rapporto fra impresa e fornitori e fra
impresa e consumatori.
L’impresa comunica con i fornitori con sistemi di B2B.
L’impresa concede maggiori informazioni ai fornitori in
cambio di una più intesa integrazione e programmazione
dei processi produttivi.
L’impresa comunica con i clienti con sistemi B2C. Migliora la
sincronizzazione fra domanda e produzione, e migliora il
grado di soddisfazione della clientela
Rapporti di forza fra impresa e fornitori e impresa e clientela
cambiano in maniera complessa.
Coase/Williamson
L’investmento in ICT riduce i costi di transazione, non
solamente quelli in stretto senso ma anche quelli attinenti al
mantenimento del rapporto contrattuale.
Sia il mercato che le strutture gerarchiche ne sono influenzati;
di conseguenza, secondo il postulato di Coase/Williamson, si
alterano i confini fra i due.
Studi di Hitt (1998) e Motohashi (2001) confermano che
imprese con grossi investimenti in ICT hanno ridotto il grado
di integrazione verticale ed hanno aumentato ‘outsourcing’.
Impresa virtuale
Alcuni autori hanno estremizzato il processo di trasformazione
dovuto agli investimenti in ICT indicando la possibilità che
l’impresa --naturalmente in particolari settori-- possa diventare
virtuale.Ad esempio, Michael Borrus e John Zysman (1997)
hanno coniato il termine Wintelism, la combinazione di
Windows e Intel, per drammatizzare (p. 162):
… the shift in competition away from final assembly
and vertical control of markets by final assemblers.
Competition in the Wintelist era, by contrast, is a
struggle over setting and evolving de facto product
market standards, with market power lodged anywhere
in the value chain, including product architectures,
components, and software.
Amazon.Com
Un pioniere della impresa virtuale intesa come luogo di
innovazione tecnologica, in cui primeggia un software che
permette la ricerca e l’acquisto di libri.
Mise alle corde le catene tradizionali come Barnes and Noble e
Borders. Alla fine, però, Amazon dovette investire in una
catena di distribuzione e rendere l’impresa più reale.
Audible.com
Audible.com fornisce prodotti audio digitali tramite rete dove si svolge la
gran parte della propria struttura operativa e dove procede alla quasi
totalita’ delle sue funzioni aziendali (acquisizione, vendita, consegna,
contrattazione, marketing, etc).
Schwab.com
Schwab.com fu il primo fornitore di servizi finanziari a sfruttare la propria
rete informatica ad uso e consumo della clientela e dei propri impiegati.
Tale evento modifico’ in modo
profondo e, allo stesso tempo
non prevedibile il mercato dei
servizi finanziari.
La concorrenza dovette
accodarsi ed adattarsi.
Ora internet e’ piena di
fornitori di servizi finanziari a
tariffe ridotte.
Il mercato dei servizi finanziari si e’ spostato dalle piazze di mercato (Wall
Street, Piazza Affari, etc) a serie di bit trasferiti in tempo reale tramite la rete
informatica.
Dell
L’innovazione di Michael Dell fu di collegare direttamente la
sua impresa ai consumatori attraverso Internet.
La motivazione nasceva dalla scarsa fiducia nel competere
attraverso canali tradizionali, in particolare con la Compaq.
In seguito ai successi di Dell, Eckhard Pfeiffer, CEO della
Compaq che aveva creato una potente rete di distribuzione,
fu licenziato nel 1999 in quanto non riuscì ad adattare la
vecchia rete distributiva alla nuova realtà del mercato.
Tramite un uso estensivo dell’ICT, Dell permette al
consumatore di ordinare tramite internet o tramite telefono
il prodotto desiderato.
Il cliente può “customizzare” il prodotto richiesto in una
miriade di modi.
L’ordine del cliente passa alla divisione produzione e
approvigionamenti che in tempi brevissimi fornisce il
prodotto richiesto spedendolo direttamente a casa del
cliente.
Un efficiente sistema di supporto tecnico poi aiuta il
consumatore per qualsiasi problema che possa avere sul
prodotto.
Il supporto tecnico ha accesso ai dati inerenti al cliente ottenuti
dal proprio database. Ha quindi perfetta conoscenza del
prodotto nelle mani del cliente e delle migliori soluzioni da
proporre.
Per qualsiasi necessita’ di manutenzione Dell si incarica di
prelevare il PC presso il domicilio o la residenza del cliente
e di restituirlo una volta completata la manutenzione
necessaria.
Il grande successo di Dell si evince da tre statistiche:
• Nel 1999, l’inventario stazionava mediamente 3 giorni a
Dell, contro gli 80 dei suoi diretti concorrenti.
• Tempo di manutenzione medio = 3 giorni.
• Tempo di sostituzione di parti difettose medio = 2 giorni.
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