Pillole per il web
Giornalismo 2.0
Scrivere per il web
Dott.ssa Maria Cristina De Carlo
Che significa scrivere su Internet?
La scrittura per il web non è solo scrittura testuale

Su Internet possiamo usare: testi, link, immagini, video, audio,
animazioni, grafici, tabelle, disegni, elementi interattivi

Le fondamenta della scrittura online sono: testi e link

Prima di capire come si scrive per il web è importante comprendere
come si legge per il web

La grande differenza è che si legge (al momento) attraverso un
monitor. E questo ha molte conseguenze
Vademecum per il giornalista 2.0
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La lettura comincia in alto a sinistra, poi si sposta verso destra e
solo alla fine arriva in alto a destra
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I caratteri troppo grandi rendono più fastidiosa la lettura
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I titoli sottolineati scoraggiano la lettura dei sommari

Ogni titolo ottiene l’attenzione del lettore per non più di un secondo
(tutto si gioca nelle prime due o tre parole)

Non è vero che quello che sta in basso non viene letto: ovviamente
il titolo deve essere particolarmente attraente
Vademecum per il giornalista 2.0
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Le barre di navigazione funzionano meglio in alto. Quelle a sinistra
sono più leggibili di quelle a destra
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La pubblicità con i testi è più efficace dei banner con immagini
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Le foto sono la prima cosa su cui, in una pagina web, si posa
l’occhio. Devono essere sufficientemente grandi
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Nomi, fatti, luoghi sono ricordati meglio dal lettore se sono narrati
attraverso il testo
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La dinamica e la cronologia di un fatto restano più impresse se
raccontate con elementi di grafica o con animazioni
La scrittura testuale
Le limitazioni dello schermo
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Lettura più lenta: sul video la velocità diminuisce del 25 per cento
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La misura ideale è 800 parole, 2.500 battute o 40 righe
(a seconda degli studi fin qui effettuati)
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La “scannabilità”: il 71% dei lettori dà una scorsa rapida al testo
per capire se gli interessa. Solo il 16% legge parola per parola
L’ipertesto
L’ipertestualità è la caratteristica fondamentale
dei testi sul web
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È un’occasione: si può dare al lettore la possibilità di seguire un
suo percorso di lettura
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È un’occasione: si può abbondare con la documentazione, le
schede, i precedenti, ecc.
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È un rischio: se il lettore non riesce a cogliere il senso della
narrazione può provare un senso di smarrimento

Regola 1: ciascun testo deve essere autosufficiente (non deve cioè
presupporre la lettura degli altri)
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Regola 2: La gerarchia - nell’ipertesto giornalistico - deve essere
chiara: pezzo portante (a maggior ragione autosufficiente), linea di
sviluppo coerente, ripartizione ponderata dei contenuti
L’ipertesto: i link
L’ipertestualità si realizza attraverso i cosiddetti link

Link interni: rimandano a una pagina dello stesso sito

Link esterni: rimandano fuori dal sito (in questo caso è meglio che
aprano una nuova finestra del browser)

Link dentro il testo: partono da una parola del servizio

Link fuori dal testo: sono raggruppati in un’area definita della
pagina (a destra, a sinistra, in alto o in basso)

L’utilizzo delle tipologie di link deve essere pensato in anticipo

I link devono spiegare chiaramente al lettore dove va a finire
Scrittura online: regole e consigli
I suggerimenti di Jonathan Dube per il giornalista online

Sappi a chi ti rivolgi: il lettore di Internet è diverso da quello della
carta stampata

Prima pensa (e pensa differentemente): che tipo di storia devo
cercare? Come devo raccontare la storia che mi è stata affidata?

Organizza la raccolta di informazioni secondo le tue esigenze

Scrivi in modo vivace e compatto: a metà tra giornalismo della carta
stampata e giornalismo televisivo
Scrittura online: regole e consigli
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Spiega: la velocità non deve essere nemica della chiarezza
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Non nascondere il lead: l’attacco, nel giornalismo online,
è ancora più importante
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No agli accumuli, la notizia nuova non scaccia la vecchia
se è meno importante

Corto è bello: qualsiasi storia può essere raccontata
con non più di 800 parole
Scrittura online: regole e consigli

Spezza e suddividi: stacca i paragrafi, metti un solo concetto per
paragrafo, utilizza titoletti, elenchi puntati e numerati, sottolinea le
parole chiave
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Non costringerli a indovinare: il lettore deve sapere (o almeno
intuire) dove porta un link interno e soprattutto esterno

Non temere i link: non è vero che il lettore che abbandona il sito
non ci torna più
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Osa ma ricordati i fondamentali: su Internet c’è più libertà di
movimento e di inventiva. Ma un giornalista resta un giornalista
Scrittura online: regole e consigli
Ricorda:
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Gli articoli con i paragrafi corti ricevono il doppio dell’attenzione
rispetto a quelli con paragrafi lunghi
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Lo standard a una colonna è più efficace, a patto che la larghezza
della colonna sia contenuta
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I sommari scritti in grassetto vengono letti integralmente nel 95%
dei casi
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Usa caratteri abbastanza grandi (11 punti) e bastoni (arial, verdana)
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Ipertestualizza per accorciare
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L’ipertestualità corrisponde a una struttura logica
Scrittura online: regole e consigli
Revisione ed editing:

Controlla sintassi e grammatica
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Rendi il testo percorribile con lo sguardo
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Crea sottotitoli e sommari utili: non devono creare aspettativa ma
riassumere il contenuto di ciò che segue

Separa il testo: usa linee vuote invece di indentare
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Un periodo = un concetto
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Tieni i concetti più importanti in alto

Tieni i testi aggiornati, indica sempre la data
Scrittura online: regole e consigli
Revisione ed editing / 2:
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Usa attentamente i link interni ed esterni. Introduci ciò che proponi,
non lanciare indovinelli
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I pezzi devono essere modulari e autonomi per vivere fuori dalla
pagina (Es: stampa l’articolo)
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La scrittura per il web è anche “visiva”: usa foto e grafica

Non trascurare lo stile: essenziale, brillante, scorrevole
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Prima di cominciare a scrivere rifletti e valuta notizia, pubblico,
materiali, punti di forza

Cerca il feedback, stimola il lettore (Es: Che ne pensi? Di’ la tua)
Le caratteristiche
dell’informazione online
• Partecipativa e interattiva
• Contestuale
• Orientata al servizio
(solution-oriented)
• Multimediale
• Responsabile
• Multipiattaforma
Partecipazione e interattività
Il giornalista deve avere gli strumenti per stimolare e
coinvolgere gli utenti includendo le loro osservazioni
e i loro punti di vista sui temi trattati:
- poter produrre sondaggi
- poter gestire la conversazione con gli utenti ed
integrarla all’interno della storia
- segnalare errori, falsi miti, bugie che circolano in
giro
L’esito ideale di questa impostazione, è che deve
diventare difficile capire dove finisce il lavoro del
giornalista e comincia quello della comunità degli
utenti (la vera “proprietaria” del contenuto)
Contestualità
La narrazione giornalistica online ha la caratteristica
di raccontare storie di una durata potenzialmente
infinita all’interno di determinati contesti e di
inserire queste storie in una ragnatela di
informazioni il più possibile utili all’utente.
- I contesti vanno ricostruiti e raccontati, ne vanno
linkati gli elementi disponibili online.
- La narrazione online deve essere costruita in
modo tale da diventare a sua volta un nuovo
contesto in cui si svolge la storia.
- Le informazioni utili, di servizio, fanno parte della
storia: vanno aggiornate ed integrate.
“Information is not as meaningful as connection”, afferma Kevin Kelly.
Solution-oriented
Quando racconta un fatto, il giornalista deve poter
fornire link a documenti, a coloro che hanno la
possibilità di agire direttamente sugli eventi, agli
archivi, ad altre persone che stanno affrontando o
hanno affrontato eventi simili e possono fornire
risposte o punti di vista alternativi.
Multimedialità
Il giornalista deve essere libero di utilizzare la forma
migliore rispetto al contenuto. Scrive Mario
Tedeschini Lalli in proposito: “dal punto di vista dei
contenuti - e dei contenuti giornalistici in particolare
- la multimedialità vuol dire sfruttare l’ibridazione
dei diversi mezzi nella costruzione di schemi
narrativi nuovi, dettati dal contenuto della storia
che si vuol comunicare, dal momento nella quale la
si vuole trasmettere e dai pubblici che si vuole
raggiungere”.
Responsabilità
Essere consapevoli ed espliciti riguardo al taglio che si
dà al racconto dei fatti
Riconoscere gli errori e lasciare traccia delle
correzioni
Essere rintracciabili e identificabili, mettersi in gioco
con i propri lettori
Abilitare e facilitare il dialogo fra loro.
La multipiattaforma
L’autore può controllare solo in parte le forme che la storia
prenderà. Essa potrà “cambiare stato”, essere scomposta e ricomposta. In questo senso i “lettori” devono essere visti come
“distributori”.
- La storia potrà essere “travasata” su molte piattaforme
(anche oggi inimmaginabili), poiché ogni piattaforma
corrisponde ad una esigenza specifica di fruizione
dell’informazione (ad esempio: mobile=velocità e sintesi;
schermi grandi=approfondimento).
- Il contenuto dovrà essere progettato come se fosse un
liquido, per potersi riadattare di continuo a seconda della
piattaforma di fruizione. Questo significa definirne bene la
struttura, gli elementi costitutivi, rendere possibile ogni forma
di syndication (feed rss, xml, eccetera).
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