LA MANOVRA FINANZIARIA
2011-2012
(Decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010)
Sala stampa ‘Oriana Fallaci’ - 16 giugno 2010
Comunicazione dell’Assessore al Bilancio Tiziano Lepri
CHI PAGA LA MANOVRA
MANOVRA A REGIME
10% 2%
STATO
REGIONI
22%
COMUNI
66%
TOTALE TAGLI
12.175
PROVINCE
TOTALE TAGLI
24.950
16.450
STATO e altri enti pubblici
5.875
STATO e altri enti pubblici
REGIONI
4.500
REGIONI
5.500
COMUNI
1.500
COMUNI
2.500
PROVINCE
300
PROVINCE
Provincia di Firenze - Assessorato al Bilancio
500
2
IL PESO EFFETTIVO SUGLI EE.LL.
2011
% 2011
2012
% 2012
12.175
100%
24.950
100%
STATO e altri enti pubblici
5.875
48,25%
16.450
65,93%
REGIONI
4.500
5.500
Competenze sub-delegate
agli EE.LL. (circa 60%)
- 2.700
- 3.300
REGIONI al netto deleghe
1.800
COMUNI e PROVINCE
1.800
3.000
+ 2.700
+ 3.300
TOTALE MANOVRA
Deleghe regionali
COMUNI e PROVINCE con
4.500
14,79%
36,96%
2.200
6.300
8,82%
25,25%
deleghe regionali
Provincia di Firenze - Assessorato al Bilancio
3
I BILANCI DELLE PROVINCE
LE ENTRATE
LE SPESE
(in milioni di euro)
(in milioni di euro)
ITALIA
TOSCANA
FIRENZE
5.000
443
101
TRASFERIMENTI
STATALI
700
37
0
TRASFERIMENTI
REGIONALI
3.000
350
72
ALTRE ENTRATE
300
10
0
ENTRATE IN C/C
4.000
190
72
13.000
1.030
245
ENTRATE PROPRIE
TOTALE
ITALIA
TOSCANA
FIRENZE
SPESE CORRENTI
7.800
700
155
SPESE PER
INVESTIMENTI
4.600
290
81
600
40
9
13.000
1.030
245
RIMBORSO PRESTITI
(quota capitale)
TOTALE
… e quelli degli altri
ITALIA
STATO
COMUNI
ITALIA
TOSCANA
REGIONI – SANITA’
720.236
54.000
4.500
REGIONI – EXTRA sanità
Provincia di Firenze - Assessorato al Bilancio
TOSCANA
101.000
2.500
34.000
6.500
4
I TAGLI DIRETTI ALLE PROVINCE
IL TAGLIO DEI TRASFERIMENTI STATALI
(in milioni di euro)
• il contributo ordinario dello Stato alle Province
passerà dal 5,7% (sul totale delle entrate provinciali)
all’1,8%
• tenuto conto delle somme che già le Province stanno
restituendo allo Stato la percentuale scende all’1,3%
ITALIA
740.000
100%
36.650
100%
TAGLIO 2011
300.000
-40,5%
14.860
-40,5%
TAGLIO 2012
200.000
-27,0%
9.900
-27,0%
40.000
COSTO EFFETTIVO
PER LO STATO 2012
200.000
• 22 province su 107 (4 in Toscana) non
dipendono più dai fondi statali, ma anzi
restituiscono somme allo Stato
• si tratta delle più importanti province del
centro-nord che rappresentano circa il 37%
della popolazione (in Toscana il 52%)
ITALIA
TOSCANA
107
10
PROVINCE INTERESSATE
DAI TAGLI
85
6
PROVINCE NON
INTERESSATE DAI TAGLI
22
4
POPOLAZIONE (in mln)
22,282
1,988
% SUL TOTALE
36,9%
52,1%
TOSCANA
TRASFERIMENTI
ORDINARI 2010
SOMME RESTITUITE
ALLO STATO
LE PROVINCE CHE NON
DIPENDONO PIU’ DALLO STATO
3.000
-73,0%
7.890
-75,8%
TOTALE PROVINCE
Provincia di Firenze - Assessorato al Bilancio
5
IL PESO DELLA MANOVRA SUGLI ENTI TOSCANI
(in milioni di euro)
2011
2012
TAGLI DIRETTI ALLA REGIONE
320
360
TAGLI DIRETTI AI COMUNI
136
201
14
24
470
585
20
20
BASE REGIONALE SU CUI CALCOLARE IL TAGLIO DEI SUBTRASFERIMENTI AGLI ENTI LOCALI
300
340
TAGLIO DEL 70% DEI SUB-TRASFERIMENTI REGIONALI AGLI
ENTI LOCALI (circa metà ai Comuni e metà alle Province)
210
240
TOTALE TAGLIO COMUNI (Stato + Regione)
236
317
TOTALE TAGLIO PROVINCE (Stato + Regione)
124
148
TAGLI DIRETTI ALLE PROVINCE
TOTALE TAGLI AGLI ENTI TOSCANI
RIDUZIONE 5% COSTI DI STRUTTURA DELLA REGIONE
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6
IL TAGLIO REGIONALE ALLE PROVINCE
TOSCANE NEL 2011
(in migliaia di euro)
PROVINCIA
TRASF.
2010
SOMME
NON
TAGLIATE
SOMME
TAGLIATE DEL
5% (funzioni
(FSE e 50% TPL)
generali e APT)
SOMME
TAGLIATE
DEL 70%
TRASF.
2011
DIFF. %
TOTALE
TAGLIO
AREZZO
36.910
14.467
5.889
16.553
25.028
-32,2%
11.882
FIRENZE
77.311
33.611
8.548
35.153
52.277
-32,4%
25.034
GROSSETO
29.467
11.033
5.669
12.765
20.248
-31,3%
9.219
LIVORNO
27.425
11.524
7.089
8.811
20.903
-23,8%
6.522
LUCCA
35.057
12.681
8.131
14.245
24.679
-29,6%
10.378
MASSA C.
20.736
9.208
0
11.528
12.666
-38,9%
8.070
PISA
37.192
14.572
8.021
14.598
26.572
-28,5%
10.620
PISTOIA
26.889
11.592
5.717
9.580
19.898
-26,0%
6.991
PRATO
19.298
9.173
94
10.031
12.271
-36,4%
7.027
SIENA
36.031
14.143
2.257
22.632
23.076
-36,9%
12.955
TOTALE
349.316
142.004
51.415
155.896 237.618
-32,0%
111.698
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7
IL TAGLIO REGIONALE ALLE PROVINCE
TOSCANE NEL 2012
(in migliaia di euro)
PROVINCIA
TRASF. 2010
SOMME
NON
TAGLIATE
SOMME
TAGLIATE DEL
5% (funzioni
(FSE e 50% TPL)
generali e APT)
SOMME
TAGLIATE
DEL 70%
TRASF. 2012
DIFF. %
TOTALE
TAGLIO
AREZZO
36.910
14.467
5.889
16.553
23.704
-35,8%
13.206
FIRENZE
77.311
33.611
8.548
35.153
49.465
-36,0%
27.846
GROSSETO
29.467
11.033
5.669
12.765
19.227
-34,8%
10.240
LIVORNO
27.425
11.524
7.089
8.811
20.198
-26,4%
7.227
LUCCA
35.057
12.681
8.131
14.245
23.539
-32,8%
11.518
MASSA C.
20.736
9.208
0
11.528
11.744
-43,4%
8.992
PISA
37.192
14.572
8.021
14.598
25.404
-31,7%
11.788
PISTOIA
26.889
11.592
5.717
9.580
19.131
-28,9%
7.758
PRATO
19.298
9.173
94
10.031
11.469
-40,6%
7.829
SIENA
36.031
14.143
2.257
22.632
21.266
-40,9%
14.765
TOTALE
349.316
142.004
51.415
155.896 225.147
-35,6%
124.169
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8
La “caduta” delle entrate
tributarie provinciali
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9
Gli EFFETTI del PATTO di
STABILITA’ INTERNO sulle
POLITICHE degli INVESTIMENTI
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10
IL “PATTO DI STABILITA’” per gli
ENTI LOCALI
• Il patto di stabilità si fonda sul principio del cosiddetto “saldo misto”
o “saldo ibrido”, dato dalla differenza fra entrate e uscite della parte
corrente (in termini di competenza) sommata alla differenza fra
incassi e pagamenti della parte in conto capitale (in termini di
cassa).
• Questo principio è stato introdotto a partire dall’esercizio 2007. Dal
2009 il saldo, così calcolato, deve essere progressivamente
migliorato nell’arco del triennio. Principio confermato anche per il
2011-2013.
• Poiché l’obiettivo delle politiche di finanza pubblica è il
contenimento e la riduzione dell’indebitamento, NON possono
essere conteggiati fra le entrate gli incassi derivanti da mutui o altre
forme di indebitamento.
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11
L’IMPATTO del ‘PATTO’ sui BILANCI
• PER LA PARTE CORRENTE. Dipendenza della spesa dall’effettiva
realizzazione dell’entrata con obbligo, comunque, di ridurre la spesa.
• PER LA PARTE INVESTIMENTI. Estrema difficoltà’ nel portare a
compimento le opere già finanziate (con mutui o altre risorse acquisite
negli anni precedenti) ed attualmente in corso di realizzazione. INFATTI,
tenuto conto dei tempi che normalmente intercorrono fra l’acquisizione
del finanziamento e l’inizio dei lavori (18-20 mesi) e dei tempi occorrenti
per completare l’opera (dai due ai quattro anni, per opere di una certa
dimensione come quelle gestite dalle province), le risorse acquisite fra il
2005 ed il 2008, verranno effettivamente liquidate fra il 2008 ed il 2013.
Disincentivo all’assunzione di nuovi mutui.
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12
LA SITUAZIONE DELLA
PROVINCIA DI FIRENZE
• Fra il 2005 ed il 2008 la Provincia di Firenze, nell’ambito
di un consistente programma di investimenti, ha
contratto muti per circa 78 milioni di euro, di questi circa
58, relativi ad interventi in corso di realizzazione, sono
ancora da liquidare (residui passivi)
• L’ammontare complessivo dei residui passivi in conto
capitale (risorse acquisite negli anni precedenti per opere
in corso di realizzazione) è ad oggi di circa 140 milioni
che, al netto delle entrate e dei crediti computabili ai fini
del Patto, producono un fabbisogno di cassa di circa 100
milioni per i prossimo quattro anni (25 mln medi annui)
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13
IL FABBISOGNO DI CASSA PER GLI
INVESTIMENTI E I LIMITI DEL PATTO
• Oltre ai 25 mln annui necessari per esaurire i residui
passivi (cioè per portare a compimento opere già
programmate, progettate e finanziate) si stima un
ulteriore fabbisogno di almeno 5 mln per interventi di
manutenzione straordinaria ed altre opere di minore
entità, finanziate con fondi provinciali
• La disponibilità per pagamenti in conto capitale
prevista dal Patto di stabilità ammonta, per la Provincia
di Firenze, a circa 13 mln annui a legislazione vigente
(senza cioè gli eventuali effetti della manovra in corso
di esame)
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14
SI PUO’ NON RISPETTARE IL ‘PATTO’?
LEGITTIMITA’ DEGLI ATTI: tutti gli atti della p.a. comportanti spese
devono garantire, a pena di responsabilità disciplinare e amministrativa, che
“il programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile con le regole di
finanza pubblica” (il patto non è un obiettivo ma un obbligo di legge)
SANZIONI (già previste e confermate):
•
•
•
•
Riduzione delle spese correnti all’importo minimo dell’ultimo triennio
Blocco totale delle assunzioni, a qualsiasi titolo
Taglio dei fondi per la contrattazione integrativa
Taglio delle indennità degli amministratori
NUOVA SANZIONE:
• PAGAMENTO ALLO STATO DI UNA SOMMA PARI ALLO
SFORAMENTO DELL’OBIETTIVO
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15
COSA CHIEDIAMO
ALLEGGERIMENTO DEL ‘PATTO’ per i pagamenti
degli investimenti in corso, mediante:
• sblocco
dei residui passivi di una percentuale del 5-8% l’anno,
oppure di una percentuale una tantum di almeno il 10% (nel
2009 era consentito il 4%, per il 2010 è previsto lo 0,78%)
• sterilizzare, ai fini del patto, i pagamenti sui residui passivi
relativamente alle opere di edilizia scolastica
• possibilità di pagare, oltre i limiti del patto, per interventi in c/c
strettamente necessari alla messa in sicurezza di strade ed edifici
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16
COSA SAREMO COSTRETTI A FARE
SE NON SARANNO ACCOLTE LE NOSTRE RICHIESTE
RIDUZIONE DEI RESIDUI PASSIVI PER ALMENO 35
milioni di euro (sarebbe necessaria una riduzione di
50 mln) mediante CANCELLAZIONE DI PROGETTI
GIA’ APPROVATI E FINANZIATI MA ANCORA NON
EFFETTIVAMENTE INIZIATI (lavori non appaltati;
procedure di esproprio non avviate) e rinvio della
loro realizzazione a dopo il 2013.
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17
…. ESEMPLIFICANDO
65.000
(CON TAGLIO)
21.000
13.000
2.000
SCOSTAMENTO
13.000
TOTALE
30.000
PATTO REGIONALE e
altri interventi
regionali o nazionali
100.000
(SENZA TAGLIO)
RESIDUI PASSIVI
(al netto dei
previsti incassi
di residui attivi)
RISORSE LIBERATE
con RIDUZIONE
MUTUI (minore
importo rata)
DISPONIBILITA’ PER PAGAMENTI IN C/C
DISPONIBILITA’
DA PATTO
FABBISOGNO ANNUO
NETTO di CASSA
(in migliaia di euro)
6.000
19.000
- 11.000
6.000
21.000
0
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