COSA SERVE PER
COLLEGARSI?
- UNA SCHEDA DI RETE
La scheda di rete è il componente
che collega il nostro computer con la rete locale (LAN).
Il collegamento può avvenire tramite filo (wire)
oppure via etere (wireless o wifi).
Ogni scheda di rete è identificata in modo
univoco da un numero di 12 cifre chiamato MAC.
Un po’ come il codice IMEI del nostro telefono..
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..e come faccio a sapere qual
è il MAC della mia scheda di
rete??
Clicco su start, scrivo “cmd”
Poi scrivo “ipconfig/all”
Alla voce indirizzo fisico
troverò questo numero
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..e se volessi sapere il codice
IMEI del mio telefono??
..mah.. Se si potesse usare il telefonino a
scuola basterebbe digitare:
“*#06#”
ed ecco che vedrei comparire questo codice
che identifica univocamente il cellulare.
In caso di furto o smarrimento serve per
bloccare e rendere inutilizzabile il dispositivo.
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Se la scheda di rete è di tipo wifi
di solito occorre immettere una
lunga password chiamata WPA
per collegarsi.
Il collegamento alle reti wifi è gratuito..
Ma attenzione! Collegarsi a internet tramite operatore
telefonico (3g o 4g per esempio) non è gratuito..
Soprattutto all’estero!
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Se la scheda di rete è di tipo
tradizionale occorre un cavo di
rete (cavo ethernet).
Il cavo ethernet può essere
acquistato già pronto ma è anche
possibile costruirselo da soli
utilizzando una pinza apposita per
“crimpare” i terminali sul filo.
In questo caso però occorre
rispettare la sequenza corretta dei
colori dei fili
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In entrambi i casi (wireless o col
filo) il nostro computer è
collegato ad un dispositivo
chiamato “router”.
Il router dirige il traffico dei dati
nella rete.
Spesso il router è collegato alla linea telefonica (o alla
sua evoluzione ADSL). In tal caso prende il nome di
Modem-Router.
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INDIRIZZO IP
Per riuscire a indirizzare correttamente il traffico nella rete il
router deve identificare ogni dispositivo connesso tramite
un indirizzo chiamato indirizzo IP. Quindi ad ogni
dispositivo “on line” è associato un indirizzo IP che lo
identifica.
Ma chi decide qual è l’indirizzo IP del nostro computer?
Nella maggior parte dei casi è il router stesso ad assegnare
in modo dinamico l’indirizzo all’accensione del computer.
(con dinamico s’intende che l’indirizzo concesso dal router
varia di volta in volta a seconda delle disponibilità di
indirizzi).
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INDIRIZZO IP
Nel caso di computer “più
importanti” l’indirizzo IP è statico,
cioè è sempre quello e non
cambia di volta in volta. In
particolare questi computer “più
importanti” sono i SERVER, cioè i
computer che svolgono particolari
servizi per il resto della rete (ad
esempio ospitare pagine web).
Un modo per sapere qual è il
proprio indirizzo IP è cliccare su
“Start” e scrivere “cmd”
Digitare poi “ipconfig”
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INDIRIZZO IP
L’indirizzo IP si presenta quindi nella forma di una quadrupletta di
numeri separati da un punto. Ogni numero può variare tra 0 e 255.
Ad esempio un indirizzo IP potrebbe essere 192.168.1.55
Ne consegue che gli indirizzi IP non sono infiniti ma sono anzi una
risorsa limitata, soprattutto per i server.
Esiste infatti, in ogni nazione, un vero e proprio mercato dove gli
indirizzi vengono acquistati e pagati periodicamente per essere
mantenuti (per l’Italia registro.it).
Inoltre gli indirizzi IP permettono la localizzazione geografica
(approssimativa) del dispositivo assegnatario dell’indirizzo
(iplocation.net).
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DOMINIO DEI NOMI
La conclusione è quindi che per aprire una pagina web dovremmo scrivere
l’indirizzo IP del server dove è pubblicata la pagina.
…in effetti funziona proprio così! Provate a scrivere nella barra degli indirizzi
del browser 173.252.110.27
e.. Sorpresa! Compare proprio lui 
Bè.. Si bella sorpresa.. Però è scomodissimo aprire una pagina scrivendo
l’indirizzo IP del server che la ospita. Chi se la ricorda più dopo dieci minuti?!
Emerge quindi la necessità di associare all’indirizzo IP un nome nella forma
www.xyzt.com che, per noi esseri umani, è molto più facile da ricordare.
Necessità soddisfatta mediante la “registrazione di dominio”.
Registrare un dominio significa acquistare un nome, del tipo
www.nostronome.it, e l’indirizzo IP associato, comunicare un responsabile
legale e una sede.
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DOMINIO DEI NOMI
Questo servizio (per l’italia) è svolto dall’ente registro.it, che è parte del CNR (consiglio nazionale delle
ricerche). Basta collegarsi al sito ed immettere l’indirizzo voluto (.it) per conoscere se il dominio è
libero. In caso contrario compaiono le informazioni anagrafiche del responsabile del sito. Questo
servizio è detto in gergo tecnico “WHOIS”.
Se il dominio è libero lo si può acquistare a circa € 20.66 + iva all’anno.
Naturalmente i prezzi aumentano se si richiedono servizi aggiuntivi ad esempio e-commerce.
Inoltre occorre costruire fisicamente il sito (il linguaggio è l’HTML), o trovare qualcuno che lo faccia per
noi… probabilmente non gratis.
Quindi la situazione è che ad ogni dominio registrato
corrisponde un indirizzo IP nella forma di quadrupletta di
numeri.
Mantenere l’associazione tra i nomi di dominio
(comprensibili a noi umani) e tra gli indirizzi IP
(comprensibili ai computer) è un compito importantissimo
affidato ad altrettanto importanti computer detti
DNS (Domain Name Server)
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DNS
Quando scriviamo l’indirizzo di un sito web (es. www.lamborghini,it) il nostro computer indirizza la
richiesta al server DNS che è stato impostato (ma ormai è quasi sempre il provider ad occuparsene,
tipo telecom, vodafone, etc,). Il DNS traduce la richiesta con l’indirizzo IP al quale il dominio è
associato, e in questa forma viene inoltrata ai router di internet.
Quando arriva la risposta essa è preceduta da un preambolo con l’indirizzo ip del nostro computer, in
modo che possa raggiungerci.
Ne consegue che i server DNS sono dei soggetti importantissimi nell’architettura di
internet, tanto da essere prede molto ambite dagli hacker.
Immaginate cosa potrebbe succedere se, digitando
l’indirizzo della vostra banca un DNS hackerato vi ridiriga
alle pagine di qualche malintenzionato!
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GERARCHIA DEI SITI WEB
Il dominio ha una gerarchia che va letta da destra a sinistra:
Ad esempio:
www.itisgalilei.parma.it
It è un dominio di primo livello
Parma è un dominio di secondo livello
Itisgalilei è un dominio di terzo livello
Ma per cosa sta www?
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World Wide Web
World Wide Web (malamente tradotto in italiano con “ragnatela di
dimensioni mondiali) è solo uno dei servizi che internet mette a
disposizione, ma è anche quello largamente più usato e il più
famoso.
Consiste in miliardi di pagine ipertestuali (contenenti testo, immagini,
suoni e filmati) interconnesse tra loro da “link” dove basta cliccare
per spostarsi da una pagina all’altra (“surf the net” per dirlo
all’americana).
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Un po’ di storia
Le reti di computer esistono dagli anni 50, soprattutto per scopi militari e di ricerca universitaria.
Ma a quell’epoca solo pochi eletti potevano accedere alla rete e le competenze richieste non
erano del tutto banali. I computer di allora non avevano mouse e gli schermi presentavano solo
ermetiche scritte verdi. Insomma era una cosa utile solo agli addetti ai lavori.
La grande svolta si ebbe nel 1989 ai laboratori del CERN (Consiglio Europeo per le Ricerche
Nucleari) di Ginevra.
In questi laboratori si eseguivano esperimenti che generavano una mole impressionante di dati da
studiare e da condividere.
Il reparto informatico del CERN ebbe quindi il compito di realizzare tale struttura.
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Ignari di sviluppare una tecnologia che avrebbe cambiato il mondo gli informatici del
CERN (tra cui l’italiano Paolo Zanella, capo divisione informatica per 13 anni)
crearono il primo browser grafico(categoria di programmi per navigare nella rete):
Mosaic.
Da quel momento lo sviluppo del www fu inarrestabile. Oggi oltre mezzo miliardo di
siti sono online.
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Un po’ di futuro..
L’internet of things (o internet delle cose) è vista come una possibile evoluzione della rete. In
questo modello ogni oggetto, o cosa, ha connettività alla rete e, di conseguenza, accesso ad
informazioni di qualsivoglia tipo. Ad esempio la lavatrice potrebbe partire da sola quando ottiene
l’informazione che l’energia elettrica costa meno.
Oppure la sveglia potrebbe suonare 10 minuti prima se collegata alla rete ed
informata di traffico congestionato.
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Un po’ di futuro..
Le piante potrebbero comunicare all'innaffiatoio quando hanno bisogno d’acqua, e quest’ultimo,
informato delle delibere comunali sull’irrigazione domestica reagire di conseguenza.
Addirittura i contenitori delle medicine (informati dalla ricetta) potrebbero
suonare quando ci si dimentica di prenderle o non aprirsi se non vanno più
prese.
I campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali
(processi produttivi), alla logistica e all’infomobilità, fino all'efficienza
energetica, all'assistenza remota e alla tutela ambientale.
D’altra parte le critiche maggiori riguardano la sicurezza dei dati e la
privacy.
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Un po’ di futuro..
Con Cloud computing (nuvola informatica in italiano) si intende una serie di tecnologie che
permettono all’utente di archiviare o elaborare dati senza disporre dell’hardware necessario per
farlo.
In pratica vengono noleggiate le risorse necessarie (dimensionare secondo le necessità) e per il
tempo necessario ad un prezzo conveniente, senza preoccuparsi di collocazioni fisiche,
aggiornamenti, data protection o disaster recovery.
Ad oggi i due più grandi soggetti che forniscono questo servizio a
livello aziendale sono Amazon e microsoft col suo servizio Azure
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Un po’ di futuro..
Le critiche mosse verso il cloud computing sono varie:
1)
Sicurezza informatica e privacy.
2)
Problemi internazionali di tipo economico e politico (leggi diverse in stati diversi).
3)
Continuità del servizio (digital divide).
4)
Difficoltà di migrazione dei dati.
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LA RETE SCOLATICA