Facoltà di Scienze Politiche Università della Calabria Corso di Organizzazione di economia Aziende non profit Economia delle Aziende Non Profit 1 Organizzazione delle aziende non profit IL CORSO: • • • • • • • • Le aziende non profit: ambito di indagine Caratteristiche economico-aziendali delle aziende non profit La creazione di valore nelle imprese sociali Strutture organizzative e sistemi di governo strategico Il bilancio delle aziende non profit Aziende non profit e sistema sanitario Le fondazioni: statuti ed operatività Cooperazione, Corporate Social Responsability e comunicazione Economia delle Aziende Non Profit 2 Università della Calabria - Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale LE AZIENDE NON PROFIT: Ambito di indagine e principali classificazioni Economia delle Aziende Non Profit 3 Analisi del campo di indagine Economia delle Aziende Non Profit 4 Analisi del campo di indagine In Italia (come nella maggior parte dei paesi europei) è in atto un acceso dibattito concernente la rilevanza economica ed il ruolo del settore non profit. Fenomeno positivo? attore innovativo in grado di stimolare l’innovazione nei sistemi di welfare; più equa ripartizione tra stato, mercato e società civile; maggiore qualità, maggiore efficienza ed efficacia. Fenomeno negativo? lo Stato scarica le proprie responsabilità. Il non profit basa i propri vantaggi sul precariato. È un modo per camuffare guadagni ed interessi privati, (ad es. attraverso distribuzioni indirette o mediate di profitti). Economia delle Aziende Non Profit 5 Definizione del campo di indagine: dal welfare state alla welfare society Imposte contributi Stato (min. Tesoro) Produzione Servizi pubblici Sussidi defiscalizzazione Donazioni volontariato Aziende del settore non profit Economia delle Aziende Non Profit Produzione, riallocazione advocacy 6 Definizione del campo di indagine: produzione o capitale sociale? Ruolo produttivo contributo alla produzione di servizi di pubblica utilità da parte del Terzo settore. Enfasi sulle componenti più imprenditoriali: le cooperative sociali, le fondazioni e parte dell'associazionismo Non profit Creazione di capitale sociale stimolo alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica e alla sensibilizzazione verso la solidarietà per i deboli). Enfasi sul ruolo svolto dalle organizzazioni di volontariato e la gratuità del loro impegno. Economia delle Aziende Non Profit 7 Definizione del campo di indagine: il problema del glossario Non profit, Terzo settore, Terzo sistema, Economia sociale, Privato sociale, Economia solidale, Impresa sociale, Organismi Non Lucrativi di Utilità Sociale; Charitable sector, Philanthropic sector, Voluntary sector, Private nongovernmental sector, Economie sociali. Questi sono solo alcuni esempi che testimoniano la grande disomogeneità di linguaggio del settore non profit. Economia delle Aziende Non Profit 8 Alcune definizioni…… Definizione legale (ciò che la legge definisce come non profit) Definizione basata sulle fonti di entrata (organ. privata+ non distribuzioni utili+ vendita di beni e servizi a prezzi inferiori al 50% dei costi di produzione) Definizione funzionale (organ. privata+interesse pubblico) Definizione strutturale-operativa (formalità + stato giuridico privato + autogoverno+ divieto di distribuzione del profitto+ presenza di una certa quantità di lavoro volontario + non predominanza del fine politico o di culto) Definizione strutturale-funzionale (ai requisiti della definizione strutturale operativa aggiungono quello dell’utilità sociale) Economia delle Aziende Non Profit 9 Una definizione “eclettica” Le aziende non profit sono organizzazioni: di natura privata basate su un atto formale che definisce le regole della governance dell’istituzione e la missione dell’istituzione stessa Sono caratterizzate da autogoverno (quindi sono indipendenti nel decidere le loro linee strategiche sia dal punto di vista del potere economico, che del potere politico o da altre forme di interessi) non prevedono la distribuzione di profitti Sono caratterizzate da finalità di tipo pubblico (c.d. public benefit). Economia delle Aziende Non Profit 10 Non profit o terzo settore? “Mercato” 1 settore “Stato” 2 settore Terzo settore Tutto ciò che non è né stato né mercato 2. Profitto e distribuzione utili 5. Private benefit 1. Natura pubblica 4. Eterodirezione (sist. politico) 1. Natura privata 3. Costituzione con atto formale 4. Autogoverno 2. Non distr. di utili 3. Costituzione con atto formale 5. Public benefit Non profit Natura 1. 2. 3. 4. 5. privata Non distr. utili Costituzione con atto formale Autogoverno Public benefit Per alcuni non profit e terzo settore coincidono Economia delle Aziende Non Profit 11 Alcune possibili classificazioni Economia delle Aziende Non Profit 12 Le possibili classificazioni Le classificazioni delle aziende non profit variano a seconda della matrice culturale di chi tratta l’argomento. 1.Classificazione giuridico-istituzionale 2.Classificazione economico-aziendale 3.Classificazione fiscale Economia delle Aziende Non Profit 13 La classificazione giuridico-istituzionale 1 • In Italia non esiste una legislazione unitaria ed organica delle aziende del terzo settore • Il codice civile disciplina tre grandi tipologie di enti non profit: 1. Associazioni (riconosciute e non) 2. Fondazioni 3. Comitati Economia delle Aziende Non Profit 14 La classificazione giuridico-istituzionale 2 • Un’ampia legislazione speciale ha poi istituito una “miriade” di altri enti non profit: 4. Organizzazioni di volontariato (l. 266/1991) 5. Cooperative sociali (l. 381/1991) 6. Associazioni di promozione sociale (l. 383/2000) 7. ONG (l.47/1987) 8. IPAB (l. 6972/1890) 9. Fondazioni di diritto speciale (familiari, bancarie, scolastiche, di culto, liriche, militari) Economia delle Aziende Non Profit 15 Il volontariato organizzato 1 • Le caratteristiche del volontariato organizzato in Italia si evincono dalla Legge n. 266 del 11 agosto 1991 • La legge istitutiva individua tre elementi centrali: • Gratuità: in nessun modo il volontario può essere retribuito. Vi può essere personale non volontario retribuito qualora necessario, ma in misura non prevalente. • Solidarietà: in realtà sono previsti una molteplicità di settori di intervento che coprono ogni iniziativa privata e fini non di lucro. • Organizzazione: la legge fa riferimento a strutture stabili ed organizzate, privilegiando l’azione organizzata rispetto a quella individuale e sporadica Economia delle Aziende Non Profit 16 Il volontariato organizzato 2 • Le organizzazioni di volontariato possono rivestire varie forme giuridiche purché compatibili con lo scopo solidaristico (no s.p.a). • Se iscritte in un apposito registro regionale possono beneficiare di agevolazioni: • Anche se prive di personalità giuridica possono acquistare immobili, ricevere donazioni e lasciti • Possono stipulare convenzioni con Pubblica Amministrazione, ricevendo contributi • Beneficiano di agevolazioni fiscali e incentivazioni sulle donazioni ricevute • Flessibilità lavorative per i volontari Economia delle Aziende Non Profit 17 Il volontariato organizzato 3 In base ad una recente rilevazione ISTAT (2000) emerge che le organizzazioni di volontariato: •Stanno rafforzando la funzione produttiva. •Tuttavia, attualmente, continuano ad erogare soprattutto servizi "leggeri" di ascolto, di accompagnamento, di advocacy e di assistenza morale. •Nel 1999 operavano in Italia circa 15.000 organizzazioni di volontariato, con circa 670.000 volontari e con un numero medio di volontari pari a 45 unità. Economia delle Aziende Non Profit 18 La cooperazione sociale 1 • Si tratta di formule di “imprenditoria sociale” particolarmente attive nella fornitura dei servizi alla persona • Nelle Cooperative Sociali si “conciliano” una serie di fattori : • la mutualità • l’imprenditorialità • l’economicità • la solidarietà • la partecipazione attiva dell’utente nella determinazione del servizio Economia delle Aziende Non Profit 19 La cooperazione sociale 2 La legge (381/91) distingue tra: • Coop. sociali di tipo A: svolgono servizi sanitari e sociosanitari spesso in convenzione con enti pubblici • Coop. sociali di tipo B: svolgono varie attività (agricole, industriali, commerciali) ma hanno per oggetto l’inserimento di persone svantaggiate. Persone svantaggiate: invalidi fisici, psichici, sensoriali; ex degenti di istituti psichiatrici; soggetti in trattamento psichiatrico; tossicodipendenti; alcolisti; minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare; condannati definitivi ammessi alle misure alternative alla detenzione Economia delle Aziende Non Profit 20 La cooperazione sociale 3 Agevolazioni: •Possibilità di stipulare contratti con enti pubblici anche in deroga alla disciplina sui contratti della Pubblica Amministrazione (agevolazione limitata dalla disciplina comunitaria agevolazione estesa a tutti i soggetti che impiegano persone svantaggiate) •esonero dalle contribuzioni obbligatorie per l’assicurazione previdenziale ed assistenziale dei dipendenti che siano qualificati come persone svantaggiate. •Regime tributario speciale Economia delle Aziende Non Profit 21 La cooperazione sociale 4 Caratteristiche principali: • piccola dimensione e radicamento sul territorio • si tratta di aziende labour intensive • hanno natura capitalizzate • sono più professionalizzate nel senso che rispetto alle organizzazioni di volontariato, sono meno caratterizzate dal lavoro volontario • Le cooperative di tipo A si pongono come fornitori di servizi sociali e socio-sanitari per conto di enti locali ed ASL (tramite convenzioni) • Le cooperative di tipo B sono più “imprenditoriali” e circa il 30% delle loro entrate deriva da convenzioni con imprese (il 60 % comunque da convenzioni con enti pubblici) imprenditoriale ma Economia delle Aziende Non Profit sono spesso sotto- 22 Le fondazioni private Caratteristiche principali: • enti dotati di personalità giuridica che consistono di un patrimonio devoluto ad un fine specifico fissato nello statuto (patrimonio per uno scopo) • Possono essere di tipo erogativo (erogano fondi) ma in genere sono tipo operativo, producono cioè servizi (ricerca, sanità, servizi sociali, ecc.) • Le fondazioni erogative sono in genere enti dotati di poche unità di personale, ma finanziariamente solide e patrimonializzate • Le fondazioni operative sono enti con un numero consistente di personale, dotate di un capitale (minimo) che si aggira intorno ai € 500.000 Economia delle Aziende Non Profit 23 Le fondazioni ex-bancarie 1 Caratteristiche principali: • Sono enti che originano dal processo di privatizzazione del sistema bancario pubblico italiano (casse di risparmio ed istituti di diritto pubblico). Attualmente sono circa 89. • Oggi possono essere considerati enti non profit che perseguono scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. • Operano prevalentemente nei settori della ricerca scientifica, dell'istruzione, dell'arte, della sanità, della conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali nonchè dei beni ambientali, oltre che dell'assistenza alle categorie sociali deboli. • Hanno patrimoni molto rilevanti ammontavano a circa € 35, 4 miliardi) Economia delle Aziende Non Profit (nel 2000 24 Le fondazioni ex-bancarie 2 Caratteristiche principali: • Sono state definite come “patrimonio alla ricerca di uno scopo” ricercano spesso un partner “progettuale” e/o operativo. • L'ammontare complessivamente deliberato per le erogazioni nell'anno 2000 è stato di 936 milioni di euro. • Destinazione delle erogazioni : Arte e cultura (34,6%), Centri di servizio per il Volontariato (14,3%), Istruzione (13,4%), Assistenza sociale (13%), Sanità (9,3%), Ricerca scientifica (6,5%) Economia delle Aziende Non Profit 25 La classificazione economico-aziendale Aziende auto-produttrici: gli unici destinatari dell’attività svolta sono gli stessi soggetti che forniscono le risorse necessarie a coprirne i costi di produzione Aziende di erogazione: rendono i propri servizi a beneficiari esterni e senza alcuna controprestazione ed in alcuni casi un valore simbolico finalizzato ad evitare sprechi piuttosto che coprire i costi Imprese sociali: si tratta di aziende che pur destinando al mercato la loro produzione, lo fanno per finalità diverse dal profitto (opportunità di occupazione o produzione di beni di pubblica utilità) Economia delle Aziende Non Profit 26 La classificazione fiscale Ai fini fiscali il c.d terzo settore viene suddiviso: 1. ENTI NON COMMERCIALI 2. Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS) La qualificazione dell’ente come ONLUS implica un particolare regime di agevolazione fiscale Economia delle Aziende Non Profit 27 Terzo Settore... Enti non commerciali ONLUS (D.lg.460/97) Economia delle Aziende Non Profit 28 Classificazione fiscale 1. “Le Onlus possono anche essere costituite nella forma delle fondazioni, associazioni, società cooperative ed altri enti di carattere privato (con o senza personalità giuridica) a condizione che possiedano determinate caratteristiche”. 2. “Vengono automaticamente qualificate come Onlus le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e le organizzazioni non governative” 3. “L’art. 10, comma 10, infine, esclude dal novero delle Onlus gli enti pubblici, le società commerciali, le fondazioni bancarie, i partiti e i movimenti politici, i sindacati, le organizzazioni di datori di lavoro, le associazioni di categoria” Economia delle Aziende Non Profit 29 Classificazione fiscale Le caratteristiche richieste sono…. A. Devono avere quale scopo istituzionale l'esclusivo svolgimento di attività di solidarietà sociale a beneficio di soggetti svantaggiati esterni all’organizzazione stessa; è fatto loro divieto di svolgere attività diverse da quelle indicate nello statuto, ad eccezione di quelle direttamente connesse, in quanto destinate al reperimento di fondi necessari al finanziamento delle attività istituzionali. B. In materia di distribuzione degli utili è espressamente vietata la distribuzione di utili e avanzi di gestione, di fondi, riserve o capitale, anche in modo indiretto C. In caso di scioglimento dell’organizzazione, viene disposto l’obbligo di devolvere il patrimonio ad altre Onlus o a fini di pubblica utilità. Economia delle Aziende Non Profit 30 Classificazione fiscale I settori previsti… 1. assistenza sociale e socio sanitaria 2. assistenza sanitaria 3. beneficenza 4. istruzione 5. formazione 6. sport dilettantistico 7. tutela, promozione e valorizzazione di beni che rivestono interesse artistico e storico 8. tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente 9. promozione della cultura e dell’arte 10. tutela dei diritti civili 11. ricerca scientifica di particolare interesse sociale se svolta direttamente da fondazioni ovvero da esse affidata a università o enti di ricerca Economia delle Aziende Non Profit 31 Sintesi dei driver di classificazione Driver di classificazione Aziendale Aziende di autoproduzione Aziende di erogazione Imprese sociali Giuridicoistituzionale Associazioni Fondazioni Comitati Organizzazioni di volontariato Coop. Sociali ONG IPAB Economia delle Aziende Non Profit Fiscale Enti non commerciali ONLUS 32 Università della Calabria - Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale Caratteristiche economico aziendali delle aziende non profit Economia delle Aziende Non Profit 33 Perché esiste il non profit? Ci sono varie teorie: fallimenti dello Stato (Weisbrod) Stato incapace di produrre beni pubblici con efficienza e qualità fallimenti del contratto (Hansmann)asimmetrie informative, fiducia altre teorie Riduzione dei costi di transazione (Krashinsky) contratti incompleti- adesione volontaria Imprese sociali come "strutture di incentivi” (Borzaga) differenzia tra diverse tipologie organizzative di imprese non profit a seconda di chi sia il titolare del diritto di controllo (donatori, lavoratori o volontari, consumatori) e mette in evidenza che a ognuna di queste formule organizzative corrisponde una struttura di incentivi volta a ridurre eventuali comportamenti opportunistici Principio di reciprocità (Zamagni) una persona si impegna in azioni di volontariato perché si aspetta che altri faranno lo stesso Economia delle Aziende Non Profit 34 Le tradizionale classificazione economico-aziendale Economia delle Aziende Non Profit 35 Classificazione economico-aziendale 1. Aziende Auto-Produttrici … … dove gli unici destinatari dell’attività svolta sono gli stessi soggetti che forniscono le risorse necessarie a coprirne i costi di produzione Ai fini dell’analisi l’elemento fondamentale è che i loro aderenti, in quanto unici destinatari dell'attività, siano gli stessi che forniscono le risorse necessarie per coprire i costi di produzione. Economia delle Aziende Non Profit 36 Classificazione economico-aziendale 2. Aziende di Erogazione... … in quanto rendono i propri servizi a beneficiari esterni e senza alcuna controprestazione o, in alcuni, casi un valore simbolico finalizzato a fronteggiare rischi o sprechi più che alla copertura dei costi L’azienda dovrà assicurasi un sistematico flusso di risorse da soggetti che non saranno i beneficiari dell'attività che verrà posta in essere Economia delle Aziende Non Profit 37 Classificazione economico-aziendale 2. Aziende di Erogazione (continua)... …Le risorse possono essere suddivise tra quelle in natura, per lo più prestazioni di lavoro gratuito (volontariato), e finanziarie che a loro volta possono derivare da: contributi volontari; redditi di beni patrimoniali; proventi di attività collaterali; trasferimenti da enti pubblici (una tantum o con continuità); redditi di lavoro (tipici degli istituti religiosi). Economia delle Aziende Non Profit 38 Classificazione economico-aziendale 3. Imprese Sociali … ….aziende che, pur destinando al mercato la loro produzione, lo fanno per finalità diverse dal profitto e sostanzialmente identificabili nel dare opportunità di lavoro o andare a coprire carenze dal lato dell’offerta di servizi • devono sottostare alle leggi di mercato • fronteggiano il così detto “rischio di impresa” • non c’è il vincolo alla non remunerazione del capitale Economia delle Aziende Non Profit 39 I rapporti tra non profit e la logica economico-aziendale Economia delle Aziende Non Profit 40 Uno schema esemplificativo ambiente Legittimità sociale Bisogni Mission Assetto istituzionale Assetto organizzativo Combinazioni economiche e produttive Risultati Economia delle Aziende Non Profit 41 Legittimazione sociale e stakeholder Aderenti e Donatori Volontari, Dipendenti e Soci Utenti Famiglie degli utenti Comunità locale in generale Organizzazion e di tutela utenti Imprese AZIEND A NON PROFIT Altre aziende non profit Economia delle Aziende Non Profit Clienti Fornitori Amministrazioni ed aziende pubbliche Gruppi di pressione Media ed opinion leaders 42 La vision e la mission (generalità) La VISION di un’azienda descrive il fine ultimo dell’organizzazione, immagina l’azienda nel futuro e ne delinea il ruolo. La MISSION di un’organizzazione descrive la filosofia dell’azienda e i valori ai quali si ispirano le persone che ne fanno parte Come tutti gli esseri umani, anche le organizzazioni necessitano di un fine, un obiettivo, una ragion d’essere e un modello al quale ispirarsi e verso il quale tendere. Vision e Mission rappresentano il punto di riferimento delle strategie dell’azienda e guidano le energie delle persone che la compongono verso un obiettivo comune Economia delle Aziende Non Profit 43 L’assetto istituzionale (una definizione) Configurazione dei diversi soggetti e dei diversi fini che convergono intorno all’azienda (economici e non economici) Corporate governance: modalità di manifestazione e modalità di composizione degli interessi dei vari stakeholder dell’azienda, modalità di esercizio delle prerogative di governo da parte del soggetto economico Economia delle Aziende Non Profit 44 L’assetto organizzativo (caratteristiche) E’ costituito da due variabili: La struttura organizzativa: • definisce i compiti da svolgere, • ripartisce i compiti in sottoinsiemi corrispondenti alle unità organizzative, • si stabiliscono le relazioni che compongono tali organi in gerarchia I sistemi operativi: a. Sistemi di pianificazione strategica b. Sistema di pianificazione e controllo c. Sistema informativo d. Sistemi di ricerca e selezione del personale e. Sistemi di dimensionamento degli organici f. Sistemi di formazione del personale g. Sistema retributivo e sistema di carriera h. Sistema di fund raising (raccolta fondi) Economia delle Aziende Non Profit 45 Il posizionamento strategico-aziendale Identificazione delle opportunità/minacce ambientali Valutazione dei punti forti/deboli dell’azienda Cosa potrebbe fare Analisi della situazione esterna Cosa può fare Analisi della situazione interna Modello strategico di base Cosa dovrebbe fare Cosa vuole fare Esportazione dei valori/aspirazioni individuali della direzione Riconoscimento della legittimità sociale Economia delle Aziende Non Profit 46 Il processo di produzione Risorse (input) Processo di trasformazione Prestazioni (output) Economia delle Aziende Non Profit Impatti (outcome) 47 ATTIVITA’ COMMERCIALE IL CICLO OPERATIVO DI TUTTE LE AZIENDE NON PROFIT DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI RIDEF. OB. INTRM./DEF. OB. NUOVI MONITOR. RISULTATI DELL’ATT. ATTIVITA’ DI FUNDING RACCOLTA FONDI INVEST. FONDI GESTIONE PROGETTI ATTUAZIONE PROGETTI AREE CRITICHE DI GESTIONE PROC. DEF. STRATG GEST. PERS. PROC. DEF. PROGET FUNDRAISING CONTR. GEST. Economia delle Aziende Non Profit REND. SOCIALE 48 Il bilancio nelle Aziende non profit Economia delle Aziende Non Profit 49 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Il bilancio d’esercizio deve obbligatoriamente informare sulla struttura patrimoniale e sulla formazione del risultato d’esercizio, ai fini primari delle imprese. Nelle A.N.P. un completo sistema informativo dovrebbe essere caratterizzato da: • un buon livello informativo della contabilità generale, in modo da ottenere un bilancio tradizionale il più completo possibile • particolari criteri di analisi e lettura del bilancio tradizionale • il bilancio sociale vero e proprio, ovvero un documento di carattere quantitativo e qualitativo in grado di riassumere e spiegare i risultati sociali raggiunti dalla gestione. Economia delle Aziende Non Profit 50 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Il bilancio d’esercizio rappresenta lo strumento mediante il quale, annualmente, vengono determinati nei loro aspetti quantitativi e qualitativi il reddito d’esercizio e il patrimonio aziendale. Tra le informazioni esterne dell’azienda, il bilancio d’esercizio occupa un posto fondamentale. A questo proposito, i principi contabili degli Ordini dei Commercialisti e degli Esperti Contabili (Ragionieri) sottolineano il carattere “pubblico” che il bilancio d’esercizio tende ad assumere: … Il bilancio d’esercizio deve essere predisposto in maniera tale da essere di concreta utilità per il maggior numero di destinatari, i quali, nell’attendibilità ed imparzialità dei dati in esso esposti, devono trovare la base comune per la comprensione degli interessi contrapposti Economia delle Aziende Non Profit 51 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Se già nelle imprese il bilancio d’esercizio è il principale strumento di informazione verso l’esterno, questo ruolo è ancora più forte nelle A.N.P., in cui i fini di interesse generale, la presenza di agevolazioni e la centralità della pubblica fiducia, impongono una assoluta trasparenza sulle attività e sull’utilizzo delle risorse acquisite. Non presentando proprietari (shareholder) in senso tipico, l’A.N.P. deve essere totalmente trasparente verso tutti i soggetti sociali interessati (stakeholder), senza escludere o privilegiare alcuno nell’informazione sulle proprie attività. Economia delle Aziende Non Profit 52 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Nel terzo settore l’informazione obbligatoria riveste spesso il connotato della discrezionalità, in quanto la mancanza di una dettagliata regolamentazione per tutti i soggetti implica che la norma è rispettata sia da chi somministra poche e sommarie indicazioni, incapaci di fornire un’informazione completa, sia da chi rappresenta un bilancio esaustivo. Le A.N.P. sono tenute a rispettare gli obblighi giuridici di tenuta delle scritture contabili previste dagli artt. 2214 e segg. del codice civile solo se assumono la qualificazione di imprenditori commerciali, che si manifesta allorchè l’A.N.P. svolge eventualmente anche un’attività di impresa commerciale; diversamente nessun obbligo contabile sussiste per lo svolgimento delle sole attività istituzionali (salvo l’obbligo generico di cui all’art. 20 del codice civile), a meno che tale obbligo sia previsto da leggi speciali o dallo statuto dell’ente. Economia delle Aziende Non Profit 53 Quindi… • Dal punto di vista civilistico non esistono obblighi specifici a carico delle A.N.P. in merito alla tenuta della contabilità e della redazione del bilancio d’esercizio (salvo il disposto dell’art. 20 c.c.) • La tenuta della contabilità necessaria per godere delle agevolazioni fiscali previste dal Dlgs 460/97 • La contabilità e il bilancio diventano obbligatori quando l’ente svolge, oltre all’attività istituzionale, anche attività commerciale Economia delle Aziende Non Profit 54 Regimi contabili I regimi contabili applicabili agli enti non commerciali per l’attività di impresa dipendono dalle dimensioni assunte da tale attività: a) Regime di contabilità ordinaria b) Regime di contabilità semplificata c) Regime di contabilità super semplificata Economia delle Aziende Non Profit 55 Regime di contabilità ordinaria Obbligo per gli enti non commerciali con un volume annuo di ricavo superiore a € 309.874,14 (in caso di prestazione di servizi), ovvero € 516.456,90 se l’attività d’impresa ha per oggetto altre attività Scritture contabili: • libro giornale • libro inventari • registro dei beni ammortizzabili • scritture ausiliarie di magazzino • libri e scritture dei sostituti d’imposte Se l’ente non commerciale nell’ambito dell’attività d’impresa effettua operazioni rilevanti anche ai fini I.V.A. deve tenere: • il registro delle fatture emesse • il registro dei corrispettivi • il registro degli acquisti Economia delle Aziende Non Profit 56 Contabilità semplificata Condizioni: • Ricavi non superiori a € 309.874,14 (attività di servizi) • Ricavi non superiori a € 516.456,90 (altre attività) Registri: I.V.A. + operazioni non soggette a tale imposta • operazioni di fine esercizio, rilevanti ai fini del reddito • Es.: ratei, risconti, fatture da ricevere e/o da emettere Economia delle Aziende Non Profit 57 Contabilità super semplificata Condizioni: • Ricavi non superiori a € 15.493,17 (attività di servizi) • Ricavi non superiori a € 25.822,84 (altre attività) Registri: • • I.V.A. scritture complessive mensili (e non analitiche come nei casi precedenti) Economia delle Aziende Non Profit 58 La rendicontazione delle attività di “fund raising” L’ente non commerciale che effettua occasionalmente una raccolta pubblica di fondi, deve avere cura di annotare i movimenti contabili relativi a quell’evento e darne atto in un apposito rendiconto che, a norma di legge, deve essere predisposto entro 4 (quattro) mesi dalla chiusura dell’esercizio. Economia delle Aziende Non Profit 59 Rendiconto raccolta pubblica di fondi del 00/00/0000 Entrate Oblazioni in contanti Oblazioni mediante versamento in c/c bancario/postale Incasso vendita beni acquisiti gratuitamente Incasso vendita beni acquisiti a titolo oneroso Incasso prestazioni di servizi Totale entrate Uscite Acquisto beni da cedere Rimborso spese volontari Spese postali e di spedizione Spese occupazione suolo pubblico Spese per utenze varie Altre spese Totale uscite Risultato netto della raccolta Totale a pareggio Economia delle Aziende Non Profit 60 I bilanci del settore non profit Tipo di attività Ente non commerciale Documenti di bilancio o rendiconto onlus Documenti di bilancio o rendiconto Istituzionale Rendiconti o bilanci consuntivi ed eventuali bilanci preventivi (non obbligatori per legge, ma previsti da statuto o regolamento) - Rendiconto economico - Rendiconto finanziario entrate uscite (eventuale competenza residui e cassa) - Situazione patrimoniale Rendiconto Situazione patrimoniale, economica e finanziaria Commerciale Bilancio civilistico e fiscale (obbligatorio) - Stato patrimoniale - Conto economico - Nota integrativa - Relazioni degli organi amministrativi e di controllo Non previsto Non previsto Complessiva Rendiconti o bilanci consuntivi ed eventuali bilanci preventivi (non obbligatori per legge, ma previsti da statuto o regolamento) - Rendiconto economico - Rendiconto finanziario entrate uscite (eventuale competenza residui e cassa) - Stato patrimoniale Rendiconto Situazione patrimoniale, economica e finanziaria (con distinzione delle attività connesse a quelle istituzionali) Direttamente connessa Non previsto Non previsto Economia delle Aziende Non Profit Bilancio civilistico e fiscale - Stato patrimoniale - Conto economico - Nota integrativa - Relazioni degli organi amministrativi e di controllo 61 La creazione di valore nelle imprese sociali Economia delle Aziende Non Profit 62 Il fenomeno non profit • Continua crescita del fenomeno non profit • Forte interesse sul piano politico, sociale, finanziario, economico-aziendale • Ruolo sociale ed economico in evoluzione • Crisi e riforma del welfare state Economia delle Aziende Non Profit 63 Non profit e Stato sociale Assetto dello Stato sociale Sistemi anglosassoni Maggiore presenza ONP Sistemi europei Ruolo marginale ONP Crisi Rilancio e sviluppo del non profit Economia delle Aziende Non Profit 64 Non profit e responsabilità sociale Attitudine dell’impresa a rispondere alle iniziative poste in essere dall’ambiente come conseguenza della sua attività, alla valutazione e compensazione interna dei costi sociali da essa generati ed all’ampliamento dei suoi obiettivi per raggiungere una efficienza non solo economica ma anche sociale, così da ottenere una piena legittimazione (ed un pieno consenso) al suo operare dai gruppi umani che la compongono e dalla società che la circonda • Il concetto di responsabilità sociale con riferimento alle imprese for profit • Azienda come sistema dinamico (Giannessi) • Requisito di socialità (Masini) • Progressiva “contaminazione” tra aspetti sociali ed economicità Economia delle Aziende Non Profit 65 Anni ’70: crisi dell’impresa Difficoltà di fronteggiare gli impegni sociali Necessità di trovare un nuovo attore del sistema economico- sociale Non profit Responsabilità sociale come: • Variabile motivazionale • Fattore guida delle scelte da attuare • Obiettivo da realizzare • Parametro di controllo Economia delle Aziende Non Profit 66 … ma cos’è il non profit? Problematiche • Mancanza di una disciplina giuridica dell’intero fenomeno • Diverse posizioni ed interpretazioni • Diverse definizioni ed espressioni ⇒ ⇒ ⇒ ⇒ Privato sociale Economia civile Organizzazioni non lucrative Enti non commerciali ⇒ Terzo settore ⇒ Terzo sistema ⇒ Volontariato ⇒ Organizzazioni non profit Economia delle Aziende Non Profit 67 Alcune classificazioni (1) (P. Capaldo) • Aziende autoproduttrici • Aziende di erogazione • Imprese sociali Economia delle Aziende Non Profit 68 Alcune classificazioni (2) (E. Borgonovi) Distinzione in base a : • Motivazione • Meccanismo di formazione dei valori Economia delle Aziende Non Profit 69 motivazione profit non profit modalità di formazione dei valori Scambi tipici di mercato Imprese private Imprese pubbliche condotte in condizioni di mercato Scambi liberi ma con valori non correlati alla cessione diretta di beni Enti e istituzioni con fini «sociali e umanitari» di copertura ad attività lucrative o dichiarati per ottenere vantaggi fiscali o di altro genere Prelievo giuridicamente coattivo ed economicamente non correlato alle prestazioni Imprese (pubbliche o private) assistite con trasferimenti pubblici Economia delle Aziende Non Profit Imprese cooperative(di produzione-lavoro, di consumo, di solidarietà sociale, agricole) Enti ecclesiastici Enti di beneficenza Associazioni di volontariato Amministrazioni pubbliche 70 Alcune classificazioni (3) (A. Zangrandi) Distinzione in base a: • Soggetto economico • Scambio di mercato Economia delle Aziende Non Profit • • • • Imprese pubbliche Enti pubblici Enti privati Imprese non profit 71 Alcune classificazioni (4) (Salamon e Anheier) • • • • • Costituzione formale Natura giuridica privata Autonomia gestionale Volontariato Assenza distributiva di utili Economia delle Aziende Non Profit 72 Approfondimenti (1) ⇒ La natura giuridica Solo privata … o anche pubblica? Stesse finalità (non lucrative), ma … … le aziende pubbliche sono costituite per un obbligo formale della P.A. … le aziende pubbliche hanno capacità impositiva Economia delle Aziende Non Profit 73 Approfondimenti (2) ⇒ Cosa significa “non profit”? Possibili significati: • Mancanza di profitto • Mancanza di finalità lucrative • Assenza di distribuzione di eventuali utili Economia delle Aziende Non Profit 74 Approfondimenti (3) ⇒ Forma giuridica o funzione sociale? • È possibile per una società commerciale essere una organizzazione non profit? • Esperienza della Compagnia Sviluppo Imprese Sociali (Cosis) ⇒ Le cooperative • Le finalità mutualistiche sono compatibili con il modo di essere delle ONP? Economia delle Aziende Non Profit 75 Le teorie economiche sul non profit 1. Teorie della domanda Concentrate sulle ragioni che spingono i consumatori a scegliere il terzo settore rispetto allo Stato o al mercato Non profit – Stato Weisbrod (1975) Non profit– Mercato Hansmann (1980) ⇒ La teoria della fornitura di beni pubblici (Weisbrod) Beni pubblici “puri”: • • Non rivalità nel consumo Non escludibilità nel consumo Economia delle Aziende Non Profit 76 Lo Stato deve finanziare i beni pubblici con le imposte Popolazione insoddisfatta Produzione di beni pubblici eccessiva Produzione di beni pubblici insufficiente Ricerca di soluzioni alternative Non profit Economia delle Aziende Non Profit • Soluzione di second best • Solo aspetti quantitativi 77 Critiche: • Le ONP producono solo i beni pubblici necessari a sostituirsi all’offerta dello Stato • Non si considera la possibilità che la carenza di offerta sia colmata dal mercato ⇒ La teoria del fallimento del contratto (Hansmann) Asimmetrie informative tra consumatori e produttori Il consumatore può compiere errori di valutazione Fallimento del contratto Perdita di fiducia da parte dei consumatori Sviluppo delle ONP Economia delle Aziende Non Profit 78