Facoltà di Scienze Politiche Università della Calabria Corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale Corso di Organizzazione delle Aziende non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 1 Organizzazione delle aziende non profit IL CORSO: • • • • • • • • Le aziende non profit: ambito di indagine Caratteristiche economico-aziendali delle aziende non profit La creazione di valore nelle imprese sociali Strutture organizzative e sistemi di governo strategico Il bilancio delle aziende non profit Aziende non profit e sistema sanitario Le fondazioni: statuti ed operatività Cooperazione, Corporate Social Responsability e comunicazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 2 Ricevimento studenti Front-line dopo la lezione On-line [email protected] [email protected] Organizzazione delle Aziende Non Profit 3 Testi consigliati •Introduzione al management delle aziende non profit (M. Grumo, Etas libri, Milano,2000) • Manuale di economia delle aziende non profit (F. Bandini - a cura di - Cedam, Padova,2002) • Organizzazione e gestione nel terzo settore (A.Hinna, Carocci, Roma, 2005) • Dispense a cura dei docenti Organizzazione delle Aziende Non Profit 4 Università della Calabria - Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale LE AZIENDE NON PROFIT: Ambito di indagine e principali classificazioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 5 Analisi del campo di indagine Organizzazione delle Aziende Non Profit 6 Analisi del campo di indagine In Italia (come nella maggior parte dei paesi europei) è in atto un acceso dibattito concernente la rilevanza economica ed il ruolo del settore non profit. Fenomeno positivo? attore innovativo in grado di stimolare l’innovazione nei sistemi di welfare; più equa ripartizione tra stato, mercato e società civile; maggiore qualità, maggiore efficienza ed efficacia. Fenomeno negativo? lo Stato scarica le proprie responsabilità. Il non profit basa i propri vantaggi sul precariato. È un modo per camuffare guadagni ed interessi privati, (ad es. attraverso distribuzioni indirette o mediate di profitti). Organizzazione delle Aziende Non Profit 7 Definizione del campo di indagine: dal welfare state alla welfare society Imposte contributi Stato (min. Tesoro) Produzione Servizi pubblici Sussidi defiscalizzazione Donazioni volontariato Aziende del settore non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit Produzione, riallocazione advocacy 8 Definizione del campo di indagine: produzione o capitale sociale? Ruolo produttivo contributo alla produzione di servizi di pubblica utilità da parte del Terzo settore. Enfasi sulle componenti più imprenditoriali: le cooperative sociali, le fondazioni e parte dell'associazionismo Non profit Creazione di capitale sociale stimolo alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica e alla sensibilizzazione verso la solidarietà per i deboli). Enfasi sul ruolo svolto dalle organizzazioni di volontariato e la gratuità del loro impegno. Organizzazione delle Aziende Non Profit 9 Definizione del campo di indagine: il problema del glossario Non profit, Terzo settore, Terzo sistema, Economia sociale, Privato sociale, Economia solidale, Impresa sociale, Organismi Non Lucrativi di Utilità Sociale; Charitable sector, Philanthropic sector, Voluntary sector, Private nongovernmental sector, Economie sociali. Questi sono solo alcuni esempi che testimoniano la grande disomogeneità di linguaggio del settore non profit. Organizzazione delle Aziende Non Profit 10 Alcune definizioni…… Definizione legale (ciò che la legge definisce come non profit) Definizione basata sulle fonti di entrata (organ. privata+ non distribuzioni utili+ vendita di beni e servizi a prezzi inferiori al 50% dei costi di produzione) Definizione funzionale (organ. privata+interesse pubblico) Definizione strutturale-operativa (formalità + stato giuridico privato + autogoverno+ divieto di distribuzione del profitto+ presenza di una certa quantità di lavoro volontario + non predominanza del fine politico o di culto) Definizione strutturale-funzionale (ai requisiti della definizione strutturale operativa aggiungono quello dell’utilità sociale) Organizzazione delle Aziende Non Profit 11 Una definizione “eclettica” Le aziende non profit sono organizzazioni: di natura privata basate su un atto formale che definisce le regole della governance dell’istituzione e la missione dell’istituzione stessa Sono caratterizzate da autogoverno (quindi sono indipendenti nel decidere le loro linee strategiche sia dal punto di vista del potere economico, che del potere politico o da altre forme di interessi) non prevedono la distribuzione di profitti Sono caratterizzate da finalità di tipo pubblico (c.d. public benefit). Organizzazione delle Aziende Non Profit 12 Non profit o terzo settore? “Mercato” 1 settore “Stato” 2 settore Terzo settore Tutto ciò che non è né stato né mercato 2. Profitto e distribuzione utili 5. Private benefit 1. Natura pubblica 4. Eterodirezione (sist. politico) 1. Natura privata 3. Costituzione con atto formale 4. Autogoverno 2. Non distr. di utili 3. Costituzione con atto formale 5. Public benefit Non profit Natura 1. 2. 3. 4. 5. privata Non distr. utili Costituzione con atto formale Autogoverno Public benefit Per alcuni non profit e terzo settore coincidono Organizzazione delle Aziende Non Profit 13 Alcune possibili classificazioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 14 Le possibili classificazioni Le classificazioni delle aziende non profit variano a seconda della matrice culturale di chi tratta l’argomento. 1.Classificazione giuridico-istituzionale 2.Classificazione economico-aziendale 3.Classificazione fiscale Organizzazione delle Aziende Non Profit 15 La classificazione giuridico-istituzionale 1 • In Italia non esiste una legislazione unitaria ed organica delle aziende del terzo settore • Il codice civile disciplina tre grandi tipologie di enti non profit: 1. Associazioni (riconosciute e non) 2. Fondazioni 3. Comitati Organizzazione delle Aziende Non Profit 16 La classificazione giuridico-istituzionale 2 • Un’ampia legislazione speciale ha poi istituito una “miriade” di altri enti non profit: 4. Organizzazioni di volontariato (l. 266/1991) 5. Cooperative sociali (l. 381/1991) 6. Associazioni di promozione sociale (l. 383/2000) 7. ONG (l.47/1987) 8. IPAB (l. 6972/1890) 9. Fondazioni di diritto speciale (familiari, bancarie, scolastiche, di culto, liriche, militari) Organizzazione delle Aziende Non Profit 17 Il volontariato organizzato 1 • Le caratteristiche del volontariato organizzato in Italia si evincono dalla Legge n. 266 del 11 agosto 1991 • La legge istitutiva individua tre elementi centrali: • Gratuità: in nessun modo il volontario può essere retribuito. Vi può essere personale non volontario retribuito qualora necessario, ma in misura non prevalente. • Solidarietà: in realtà sono previsti una molteplicità di settori di intervento che coprono ogni iniziativa privata e fini non di lucro. • Organizzazione: la legge fa riferimento a strutture stabili ed organizzate, privilegiando l’azione organizzata rispetto a quella individuale e sporadica Organizzazione delle Aziende Non Profit 18 Il volontariato organizzato 2 • Le organizzazioni di volontariato possono rivestire varie forme giuridiche purché compatibili con lo scopo solidaristico (no s.p.a). • Se iscritte in un apposito registro regionale possono beneficiare di agevolazioni: • Anche se prive di personalità giuridica possono acquistare immobili, ricevere donazioni e lasciti • Possono stipulare convenzioni con Pubblica Amministrazione, ricevendo contributi • Beneficiano di agevolazioni fiscali e incentivazioni sulle donazioni ricevute • Flessibilità lavorative per i volontari Organizzazione delle Aziende Non Profit 19 Il volontariato organizzato 3 In base ad una recente rilevazione ISTAT (2000) emerge che le organizzazioni di volontariato: •Stanno rafforzando la funzione produttiva. •Tuttavia, attualmente, continuano ad erogare soprattutto servizi "leggeri" di ascolto, di accompagnamento, di advocacy e di assistenza morale. •Nel 1999 operavano in Italia circa 15.000 organizzazioni di volontariato, con circa 670.000 volontari e con un numero medio di volontari pari a 45 unità. Organizzazione delle Aziende Non Profit 20 La cooperazione sociale 1 • Si tratta di formule di “imprenditoria sociale” particolarmente attive nella fornitura dei servizi alla persona • Nelle Cooperative Sociali si “conciliano” una serie di fattori : • la mutualità • l’imprenditorialità • l’economicità • la solidarietà • la partecipazione attiva dell’utente nella determinazione del servizio Organizzazione delle Aziende Non Profit 21 La cooperazione sociale 2 La legge (381/91) distingue tra: • Coop. sociali di tipo A: svolgono servizi sanitari e sociosanitari spesso in convenzione con enti pubblici • Coop. sociali di tipo B: svolgono varie attività (agricole, industriali, commerciali) ma hanno per oggetto l’inserimento di persone svantaggiate. Persone svantaggiate: invalidi fisici, psichici, sensoriali; ex degenti di istituti psichiatrici; soggetti in trattamento psichiatrico; tossicodipendenti; alcolisti; minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare; condannati definitivi ammessi alle misure alternative alla detenzione Organizzazione delle Aziende Non Profit 22 La cooperazione sociale 3 Agevolazioni: •Possibilità di stipulare contratti con enti pubblici anche in deroga alla disciplina sui contratti della Pubblica Amministrazione (agevolazione limitata dalla disciplina comunitaria agevolazione estesa a tutti i soggetti che impiegano persone svantaggiate) •esonero dalle contribuzioni obbligatorie per l’assicurazione previdenziale ed assistenziale dei dipendenti che siano qualificati come persone svantaggiate. •Regime tributario speciale Organizzazione delle Aziende Non Profit 23 La cooperazione sociale 4 Caratteristiche principali: • piccola dimensione e radicamento sul territorio • si tratta di aziende labour intensive • hanno natura capitalizzate • sono più professionalizzate nel senso che rispetto alle organizzazioni di volontariato, sono meno caratterizzate dal lavoro volontario • Le cooperative di tipo A si pongono come fornitori di servizi sociali e socio-sanitari per conto di enti locali ed ASL (tramite convenzioni) • Le cooperative di tipo B sono più “imprenditoriali” e circa il 30% delle loro entrate deriva da convenzioni con imprese (il 60 % comunque da convenzioni con enti pubblici) imprenditoriale ma sono Organizzazione delle Aziende Non Profit spesso sotto- 24 Le fondazioni private Caratteristiche principali: • enti dotati di personalità giuridica che consistono di un patrimonio devoluto ad un fine specifico fissato nello statuto (patrimonio per uno scopo) • Possono essere di tipo erogativo (erogano fondi) ma in genere sono tipo operativo, producono cioè servizi (ricerca, sanità, servizi sociali, ecc.) • Le fondazioni erogative sono in genere enti dotati di poche unità di personale, ma finanziariamente solide e patrimonializzate • Le fondazioni operative sono enti con un numero consistente di personale, dotate di un capitale (minimo) che si aggira intorno ai € 500.000 Organizzazione delle Aziende Non Profit 25 Le fondazioni ex-bancarie 1 Caratteristiche principali: • Sono enti che originano dal processo di privatizzazione del sistema bancario pubblico italiano (casse di risparmio ed istituti di diritto pubblico). Attualmente sono circa 89. • Oggi possono essere considerati enti non profit che perseguono scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. • Operano prevalentemente nei settori della ricerca scientifica, dell'istruzione, dell'arte, della sanità, della conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali nonchè dei beni ambientali, oltre che dell'assistenza alle categorie sociali deboli. • Hanno patrimoni molto rilevanti ammontavano a circa € 35, 4 miliardi) Organizzazione delle Aziende Non Profit (nel 2000 26 Le fondazioni ex-bancarie 2 Caratteristiche principali: • Sono state definite come “patrimonio alla ricerca di uno scopo” ricercano spesso un partner “progettuale” e/o operativo. • L'ammontare complessivamente deliberato per le erogazioni nell'anno 2000 è stato di 936 milioni di euro. • Destinazione delle erogazioni : Arte e cultura (34,6%), Centri di servizio per il Volontariato (14,3%), Istruzione (13,4%), Assistenza sociale (13%), Sanità (9,3%), Ricerca scientifica (6,5%) Organizzazione delle Aziende Non Profit 27 La classificazione economico-aziendale Aziende auto-produttrici: gli unici destinatari dell’attività svolta sono gli stessi soggetti che forniscono le risorse necessarie a coprirne i costi di produzione Aziende di erogazione: rendono i propri servizi a beneficiari esterni e senza alcuna controprestazione ed in alcuni casi un valore simbolico finalizzato ad evitare sprechi piuttosto che coprire i costi Imprese sociali: si tratta di aziende che pur destinando al mercato la loro produzione, lo fanno per finalità diverse dal profitto (opportunità di occupazione o produzione di beni di pubblica utilità) Organizzazione delle Aziende Non Profit 28 La classificazione fiscale Ai fini fiscali il c.d terzo settore viene suddiviso: 1. ENTI NON COMMERCIALI 2. Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS) La qualificazione dell’ente come ONLUS implica un particolare regime di agevolazione fiscale Organizzazione delle Aziende Non Profit 29 Terzo Settore... Enti non commerciali ONLUS (D.lg.460/97) Organizzazione delle Aziende Non Profit 30 Classificazione fiscale 1. “Le Onlus possono anche essere costituite nella forma delle fondazioni, associazioni, società cooperative ed altri enti di carattere privato (con o senza personalità giuridica) a condizione che possiedano determinate caratteristiche”. 2. “Vengono automaticamente qualificate come Onlus le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e le organizzazioni non governative” 3. “L’art. 10, comma 10, infine, esclude dal novero delle Onlus gli enti pubblici, le società commerciali, le fondazioni bancarie, i partiti e i movimenti politici, i sindacati, le organizzazioni di datori di lavoro, le associazioni di categoria” Organizzazione delle Aziende Non Profit 31 Classificazione fiscale Le caratteristiche richieste sono…. A. Devono avere quale scopo istituzionale l'esclusivo svolgimento di attività di solidarietà sociale a beneficio di soggetti svantaggiati esterni all’organizzazione stessa; è fatto loro divieto di svolgere attività diverse da quelle indicate nello statuto, ad eccezione di quelle direttamente connesse, in quanto destinate al reperimento di fondi necessari al finanziamento delle attività istituzionali. B. In materia di distribuzione degli utili è espressamente vietata la distribuzione di utili e avanzi di gestione, di fondi, riserve o capitale, anche in modo indiretto C. In caso di scioglimento dell’organizzazione, viene disposto l’obbligo di devolvere il patrimonio ad altre Onlus o a fini di pubblica utilità. Organizzazione delle Aziende Non Profit 32 Classificazione fiscale I settori previsti… 1. assistenza sociale e socio sanitaria 2. assistenza sanitaria 3. beneficenza 4. istruzione 5. formazione 6. sport dilettantistico 7. tutela, promozione e valorizzazione di beni che rivestono interesse artistico e storico 8. tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente 9. promozione della cultura e dell’arte 10. tutela dei diritti civili 11. ricerca scientifica di particolare interesse sociale se svolta direttamente da fondazioni ovvero da esse affidata a università o enti di ricerca Organizzazione delle Aziende Non Profit 33 Sintesi dei driver di classificazione Driver di classificazione Aziendale Aziende di autoproduzione Aziende di erogazione Imprese sociali Giuridicoistituzionale Associazioni Fondazioni Comitati Organizzazioni di volontariato Coop. Sociali ONG IPAB Organizzazione delle Aziende Non Profit Fiscale Enti non commerciali ONLUS 34 Università della Calabria - Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale Caratteristiche economico aziendali delle aziende non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 35 Perché esiste il non profit? Ci sono varie teorie: fallimenti dello Stato (Weisbrod) Stato incapace di produrre beni pubblici con efficienza e qualità fallimenti del contratto (Hansmann)asimmetrie informative, fiducia altre teorie Riduzione dei costi di transazione (Krashinsky) contratti incompleti- adesione volontaria Imprese sociali come "strutture di incentivi” (Borzaga) differenzia tra diverse tipologie organizzative di imprese non profit a seconda di chi sia il titolare del diritto di controllo (donatori, lavoratori o volontari, consumatori) e mette in evidenza che a ognuna di queste formule organizzative corrisponde una struttura di incentivi volta a ridurre eventuali comportamenti opportunistici Principio di reciprocità (Zamagni) una persona si impegna in azioni di volontariato perché si aspetta che altri faranno lo stesso Organizzazione delle Aziende Non Profit 36 Le tradizionale classificazione economico-aziendale Organizzazione delle Aziende Non Profit 37 Classificazione economico-aziendale 1. Aziende Auto-Produttrici … … dove gli unici destinatari dell’attività svolta sono gli stessi soggetti che forniscono le risorse necessarie a coprirne i costi di produzione Ai fini dell’analisi l’elemento fondamentale è che i loro aderenti, in quanto unici destinatari dell'attività, siano gli stessi che forniscono le risorse necessarie per coprire i costi di produzione. Organizzazione delle Aziende Non Profit 38 Classificazione economico-aziendale 2. Aziende di Erogazione... … in quanto rendono i propri servizi a beneficiari esterni e senza alcuna controprestazione o, in alcuni, casi un valore simbolico finalizzato a fronteggiare rischi o sprechi più che alla copertura dei costi L’azienda dovrà assicurasi un sistematico flusso di risorse da soggetti che non saranno i beneficiari dell'attività che verrà posta in essere Organizzazione delle Aziende Non Profit 39 Classificazione economico-aziendale 2. Aziende di Erogazione (continua)... …Le risorse possono essere suddivise tra quelle in natura, per lo più prestazioni di lavoro gratuito (volontariato), e finanziarie che a loro volta possono derivare da: contributi volontari; redditi di beni patrimoniali; proventi di attività collaterali; trasferimenti da enti pubblici (una tantum o con continuità); redditi di lavoro (tipici degli istituti religiosi). Organizzazione delle Aziende Non Profit 40 Classificazione economico-aziendale 3. Imprese Sociali … ….aziende che, pur destinando al mercato la loro produzione, lo fanno per finalità diverse dal profitto e sostanzialmente identificabili nel dare opportunità di lavoro o andare a coprire carenze dal lato dell’offerta di servizi • devono sottostare alle leggi di mercato • fronteggiano il così detto “rischio di impresa” • non c’è il vincolo alla non remunerazione del capitale Organizzazione delle Aziende Non Profit 41 I rapporti tra non profit e la logica economico-aziendale Organizzazione delle Aziende Non Profit 42 Uno schema esemplificativo ambiente Legittimità sociale Bisogni Mission Assetto istituzionale Assetto organizzativo Combinazioni economiche e produttive Risultati Organizzazione delle Aziende Non Profit 43 Legittimazione sociale e stakeholder Aderenti e Donatori Volontari, Dipendenti e Soci Utenti Famiglie degli utenti Comunità locale in generale Organizzazion e di tutela utenti Imprese AZIEND A NON PROFIT Altre aziende non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit Clienti Fornitori Amministrazioni ed aziende pubbliche Gruppi di pressione Media ed opinion leaders 44 La vision e la mission (generalità) La VISION di un’azienda descrive il fine ultimo dell’organizzazione, immagina l’azienda nel futuro e ne delinea il ruolo. La MISSION di un’organizzazione descrive la filosofia dell’azienda e i valori ai quali si ispirano le persone che ne fanno parte Come tutti gli esseri umani, anche le organizzazioni necessitano di un fine, un obiettivo, una ragion d’essere e un modello al quale ispirarsi e verso il quale tendere. Vision e Mission rappresentano il punto di riferimento delle strategie dell’azienda e guidano le energie delle persone che la compongono verso un obiettivo comune Organizzazione delle Aziende Non Profit 45 L’assetto istituzionale (una definizione) Configurazione dei diversi soggetti e dei diversi fini che convergono intorno all’azienda (economici e non economici) Corporate governance: modalità di manifestazione e modalità di composizione degli interessi dei vari stakeholder dell’azienda, modalità di esercizio delle prerogative di governo da parte del soggetto economico Organizzazione delle Aziende Non Profit 46 L’assetto organizzativo (caratteristiche) E’ costituito da due variabili: La struttura organizzativa: • definisce i compiti da svolgere, • ripartisce i compiti in sottoinsiemi corrispondenti alle unità organizzative, • si stabiliscono le relazioni che compongono tali organi in gerarchia I sistemi operativi: a. Sistemi di pianificazione strategica b. Sistema di pianificazione e controllo c. Sistema informativo d. Sistemi di ricerca e selezione del personale e. Sistemi di dimensionamento degli organici f. Sistemi di formazione del personale g. Sistema retributivo e sistema di carriera h. Sistema di fund raising (raccolta fondi) Organizzazione delle Aziende Non Profit 47 Il posizionamento strategico-aziendale Identificazione delle opportunità/minacce ambientali Valutazione dei punti forti/deboli dell’azienda Cosa potrebbe fare Analisi della situazione esterna Cosa può fare Analisi della situazione interna Modello strategico di base Cosa dovrebbe fare Cosa vuole fare Esportazione dei valori/aspirazioni individuali della direzione Riconoscimento della legittimità sociale Organizzazione delle Aziende Non Profit 48 Il processo di produzione Risorse (input) Processo di trasformazione Prestazioni (output) Organizzazione delle Aziende Non Profit Impatti (outcome) 49 ATTIVITA’ COMMERCIALE IL CICLO OPERATIVO DI TUTTE LE AZIENDE NON PROFIT DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI RIDEF. OB. INTRM./DEF. OB. NUOVI MONITOR. RISULTATI DELL’ATT. ATTIVITA’ DI FUNDING RACCOLTA FONDI INVEST. FONDI GESTIONE PROGETTI ATTUAZIONE PROGETTI AREE CRITICHE DI GESTIONE PROC. DEF. STRATG GEST. PERS. PROC. DEF. PROGET FUNDRAISING CONTR. GEST. Organizzazione delle Aziende Non Profit REND. SOCIALE 50 Il bilancio nelle Aziende non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 51 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Il bilancio d’esercizio deve obbligatoriamente informare sulla struttura patrimoniale e sulla formazione del risultato d’esercizio, ai fini primari delle imprese. Nelle A.N.P. un completo sistema informativo dovrebbe essere caratterizzato da: • un buon livello informativo della contabilità generale, in modo da ottenere un bilancio tradizionale il più completo possibile • particolari criteri di analisi e lettura del bilancio tradizionale • il bilancio sociale vero e proprio, ovvero un documento di carattere quantitativo e qualitativo in grado di riassumere e spiegare i risultati sociali raggiunti dalla gestione. Organizzazione delle Aziende Non Profit 52 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Il bilancio d’esercizio rappresenta lo strumento mediante il quale, annualmente, vengono determinati nei loro aspetti quantitativi e qualitativi il reddito d’esercizio e il patrimonio aziendale. Tra le informazioni esterne dell’azienda, il bilancio d’esercizio occupa un posto fondamentale. A questo proposito, i principi contabili degli Ordini dei Commercialisti e degli Esperti Contabili (Ragionieri) sottolineano il carattere “pubblico” che il bilancio d’esercizio tende ad assumere: … Il bilancio d’esercizio deve essere predisposto in maniera tale da essere di concreta utilità per il maggior numero di destinatari, i quali, nell’attendibilità ed imparzialità dei dati in esso esposti, devono trovare la base comune per la comprensione degli interessi contrapposti Organizzazione delle Aziende Non Profit 53 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Se già nelle imprese il bilancio d’esercizio è il principale strumento di informazione verso l’esterno, questo ruolo è ancora più forte nelle A.N.P., in cui i fini di interesse generale, la presenza di agevolazioni e la centralità della pubblica fiducia, impongono una assoluta trasparenza sulle attività e sull’utilizzo delle risorse acquisite. Non presentando proprietari (shareholder) in senso tipico, l’A.N.P. deve essere totalmente trasparente verso tutti i soggetti sociali interessati (stakeholder), senza escludere o privilegiare alcuno nell’informazione sulle proprie attività. Organizzazione delle Aziende Non Profit 54 Contabilità e bilancio delle Aziende non profit Nel terzo settore l’informazione obbligatoria riveste spesso il connotato della discrezionalità, in quanto la mancanza di una dettagliata regolamentazione per tutti i soggetti implica che la norma è rispettata sia da chi somministra poche e sommarie indicazioni, incapaci di fornire un’informazione completa, sia da chi rappresenta un bilancio esaustivo. Le A.N.P. sono tenute a rispettare gli obblighi giuridici di tenuta delle scritture contabili previste dagli artt. 2214 e segg. del codice civile solo se assumono la qualificazione di imprenditori commerciali, che si manifesta allorchè l’A.N.P. svolge eventualmente anche un’attività di impresa commerciale; diversamente nessun obbligo contabile sussiste per lo svolgimento delle sole attività istituzionali (salvo l’obbligo generico di cui all’art. 20 del codice civile), a meno che tale obbligo sia previsto da leggi speciali o dallo statuto dell’ente. Organizzazione delle Aziende Non Profit 55 Quindi… • Dal punto di vista civilistico non esistono obblighi specifici a carico delle A.N.P. in merito alla tenuta della contabilità e della redazione del bilancio d’esercizio (salvo il disposto dell’art. 20 c.c.) • La tenuta della contabilità necessaria per godere delle agevolazioni fiscali previste dal Dlgs 460/97 • La contabilità e il bilancio diventano obbligatori quando l’ente svolge, oltre all’attività istituzionale, anche attività commerciale Organizzazione delle Aziende Non Profit 56 Regimi contabili I regimi contabili applicabili agli enti non commerciali per l’attività di impresa dipendono dalle dimensioni assunte da tale attività: a) Regime di contabilità ordinaria b) Regime di contabilità semplificata c) Regime di contabilità super semplificata Organizzazione delle Aziende Non Profit 57 Regime di contabilità ordinaria Obbligo per gli enti non commerciali con un volume annuo di ricavo superiore a € 309.874,14 (in caso di prestazione di servizi), ovvero € 516.456,90 se l’attività d’impresa ha per oggetto altre attività Scritture contabili: • libro giornale • libro inventari • registro dei beni ammortizzabili • scritture ausiliarie di magazzino • libri e scritture dei sostituti d’imposte Se l’ente non commerciale nell’ambito dell’attività d’impresa effettua operazioni rilevanti anche ai fini I.V.A. deve tenere: • il registro delle fatture emesse • il registro dei corrispettivi • il registro degli acquisti Organizzazione delle Aziende Non Profit 58 Contabilità semplificata Condizioni: • Ricavi non superiori a € 309.874,14 (attività di servizi) • Ricavi non superiori a € 516.456,90 (altre attività) Registri: I.V.A. + operazioni non soggette a tale imposta • operazioni di fine esercizio, rilevanti ai fini del reddito • Es.: ratei, risconti, fatture da ricevere e/o da emettere Organizzazione delle Aziende Non Profit 59 Contabilità super semplificata Condizioni: • Ricavi non superiori a € 15.493,17 (attività di servizi) • Ricavi non superiori a € 25.822,84 (altre attività) Registri: • • I.V.A. scritture complessive mensili (e non analitiche come nei casi precedenti) Organizzazione delle Aziende Non Profit 60 La rendicontazione delle attività di “fund raising” L’ente non commerciale che effettua occasionalmente una raccolta pubblica di fondi, deve avere cura di annotare i movimenti contabili relativi a quell’evento e darne atto in un apposito rendiconto che, a norma di legge, deve essere predisposto entro 4 (quattro) mesi dalla chiusura dell’esercizio. Organizzazione delle Aziende Non Profit 61 Rendiconto raccolta pubblica di fondi del 00/00/0000 Entrate Oblazioni in contanti Oblazioni mediante versamento in c/c bancario/postale Incasso vendita beni acquisiti gratuitamente Incasso vendita beni acquisiti a titolo oneroso Incasso prestazioni di servizi Totale entrate Uscite Acquisto beni da cedere Rimborso spese volontari Spese postali e di spedizione Spese occupazione suolo pubblico Spese per utenze varie Altre spese Totale uscite Risultato netto della raccolta Totale a pareggio Organizzazione delle Aziende Non Profit 62 I bilanci del settore non profit Tipo di attività Ente non commerciale Documenti di bilancio o rendiconto onlus Documenti di bilancio o rendiconto Istituzionale Rendiconti o bilanci consuntivi ed eventuali bilanci preventivi (non obbligatori per legge, ma previsti da statuto o regolamento) - Rendiconto economico - Rendiconto finanziario entrate uscite (eventuale competenza residui e cassa) - Situazione patrimoniale Rendiconto Situazione patrimoniale, economica e finanziaria Commerciale Bilancio civilistico e fiscale (obbligatorio) - Stato patrimoniale - Conto economico - Nota integrativa - Relazioni degli organi amministrativi e di controllo Non previsto Non previsto Complessiva Rendiconti o bilanci consuntivi ed eventuali bilanci preventivi (non obbligatori per legge, ma previsti da statuto o regolamento) - Rendiconto economico - Rendiconto finanziario entrate uscite (eventuale competenza residui e cassa) - Stato patrimoniale Rendiconto Situazione patrimoniale, economica e finanziaria (con distinzione delle attività connesse a quelle istituzionali) Direttamente connessa Non previsto Non previsto Organizzazione delle Aziende Non Profit Bilancio civilistico e fiscale - Stato patrimoniale - Conto economico - Nota integrativa - Relazioni degli organi amministrativi e di controllo 63 La creazione di valore nelle imprese sociali Organizzazione delle Aziende Non Profit 64 Il fenomeno non profit • Continua crescita del fenomeno non profit • Forte interesse sul piano politico, sociale, finanziario, economico-aziendale • Ruolo sociale ed economico in evoluzione • Crisi e riforma del welfare state Organizzazione delle Aziende Non Profit 65 Non profit e Stato sociale Assetto dello Stato sociale Sistemi anglosassoni Maggiore presenza ONP Sistemi europei Ruolo marginale ONP Crisi Rilancio e sviluppo del non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 66 Non profit e responsabilità sociale Attitudine dell’impresa a rispondere alle iniziative poste in essere dall’ambiente come conseguenza della sua attività, alla valutazione e compensazione interna dei costi sociali da essa generati ed all’ampliamento dei suoi obiettivi per raggiungere una efficienza non solo economica ma anche sociale, così da ottenere una piena legittimazione (ed un pieno consenso) al suo operare dai gruppi umani che la compongono e dalla società che la circonda • Il concetto di responsabilità sociale con riferimento alle imprese for profit • Azienda come sistema dinamico (Giannessi) • Requisito di socialità (Masini) • Progressiva “contaminazione” tra aspetti sociali ed economicità Organizzazione delle Aziende Non Profit 67 Anni ’70: crisi dell’impresa Difficoltà di fronteggiare gli impegni sociali Necessità di trovare un nuovo attore del sistema economico- sociale Non profit Responsabilità sociale come: • Variabile motivazionale • Fattore guida delle scelte da attuare • Obiettivo da realizzare • Parametro di controllo Organizzazione delle Aziende Non Profit 68 … ma cos’è il non profit? Problematiche • Mancanza di una disciplina giuridica dell’intero fenomeno • Diverse posizioni ed interpretazioni • Diverse definizioni ed espressioni ⇒ ⇒ ⇒ ⇒ Privato sociale Economia civile Organizzazioni non lucrative Enti non commerciali ⇒ Terzo settore ⇒ Terzo sistema ⇒ Volontariato ⇒ Organizzazioni non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 69 Alcune classificazioni (1) (P. Capaldo) • Aziende autoproduttrici • Aziende di erogazione • Imprese sociali Organizzazione delle Aziende Non Profit 70 Alcune classificazioni (2) (E. Borgonovi) Distinzione in base a : • Motivazione • Meccanismo di formazione dei valori Organizzazione delle Aziende Non Profit 71 motivazione profit non profit modalità di formazione dei valori Scambi tipici di mercato Imprese private Imprese pubbliche condotte in condizioni di mercato Scambi liberi ma con valori non correlati alla cessione diretta di beni Enti e istituzioni con fini «sociali e umanitari» di copertura ad attività lucrative o dichiarati per ottenere vantaggi fiscali o di altro genere Prelievo giuridicamente coattivo ed economicamente non correlato alle prestazioni Imprese (pubbliche o private) assistite con trasferimenti pubblici Organizzazione delle Aziende Non Profit Imprese cooperative(di produzione-lavoro, di consumo, di solidarietà sociale, agricole) Enti ecclesiastici Enti di beneficenza Associazioni di volontariato Amministrazioni pubbliche 72 Alcune classificazioni (3) (A. Zangrandi) Distinzione in base a: • Soggetto economico • Scambio di mercato Organizzazione delle Aziende Non Profit • • • • Imprese pubbliche Enti pubblici Enti privati Imprese non profit 73 Alcune classificazioni (4) (Salamon e Anheier) • • • • • Costituzione formale Natura giuridica privata Autonomia gestionale Volontariato Assenza distributiva di utili Organizzazione delle Aziende Non Profit 74 Approfondimenti (1) ⇒ La natura giuridica Solo privata … o anche pubblica? Stesse finalità (non lucrative), ma … … le aziende pubbliche sono costituite per un obbligo formale della P.A. … le aziende pubbliche hanno capacità impositiva Organizzazione delle Aziende Non Profit 75 Approfondimenti (2) ⇒ Cosa significa “non profit”? Possibili significati: • Mancanza di profitto • Mancanza di finalità lucrative • Assenza di distribuzione di eventuali utili Organizzazione delle Aziende Non Profit 76 Approfondimenti (3) ⇒ Forma giuridica o funzione sociale? • È possibile per una società commerciale essere una organizzazione non profit? • Esperienza della Compagnia Sviluppo Imprese Sociali (Cosis) ⇒ Le cooperative • Le finalità mutualistiche sono compatibili con il modo di essere delle ONP? Organizzazione delle Aziende Non Profit 77 Le teorie economiche sul non profit 1. Teorie della domanda Concentrate sulle ragioni che spingono i consumatori a scegliere il terzo settore rispetto allo Stato o al mercato Non profit – Stato Weisbrod (1975) Non profit– Mercato Hansmann (1980) ⇒ La teoria della fornitura di beni pubblici (Weisbrod) Beni pubblici “puri”: • • Non rivalità nel consumo Non escludibilità nel consumo Organizzazione delle Aziende Non Profit 78 Lo Stato deve finanziare i beni pubblici con le imposte Popolazione insoddisfatta Produzione di beni pubblici eccessiva Produzione di beni pubblici insufficiente Ricerca di soluzioni alternative Non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit • Soluzione di second best • Solo aspetti quantitativi 79 Critiche: • Le ONP producono solo i beni pubblici necessari a sostituirsi all’offerta dello Stato • Non si considera la possibilità che la carenza di offerta sia colmata dal mercato ⇒ La teoria del fallimento del contratto (Hansmann) Asimmetrie informative tra consumatori e produttori Il consumatore può compiere errori di valutazione Fallimento del contratto Perdita di fiducia da parte dei consumatori Sviluppo delle ONP Organizzazione delle Aziende Non Profit 80 2. Teorie dell’offerta Concentrate sulle ragioni che spingono gli imprenditori a scegliere di intraprendere la strada del non profit Si accetta l’impossibilità dello Stato e del mercato di far fronte all’offerta di pubblici servizi Lo Stato preferisce delegare al terzo settore l’offerta di beni pubblici perché ne condivide le finalità Gli imprenditori scelgono il non profit per motivi etici o per vantaggi fiscali Organizzazione delle Aziende Non Profit 81 Storia delle organizzazioni non profit: cenni • Le prime forme risalgono all’alto medioevo (ricovero per pellegrini, assistenza a malati, ecc.) • Iniziative riconducibili alla Chiesa •Associazioni o fondazioni • Soddisfazione dei bisogni primari della collettività •Forte crescita fino al 1600 • Dal 1700 progressiva ingerenza dello Stato e limitazione dell’autonomia degli istituti di beneficenza • Emanazione del codice napoleonico che privilegia solo le iniziative volte alla creazione di ricchezza Organizzazione delle Aziende Non Profit 82 • Diffusione dell’ideologia neo-classica: ONP come soggetti distruttori di ricchezza • Legge n. 753/1862 istitutiva delle Opere Pie, indipendenti dallo Stato • Legge Crispi (6972/1890) assoggetta le Opere Pie allo Stato. Creazione delle Ipab • A partire dal 1900 lo Stato interviene nella disciplina di molte problematiche sociali (assicurazioni per la vecchiaia, infortuni sul lavoro, ecc.) • 1942, emanazione del codice civile che dedica una spazio marginale alle associazioni • 1948, emanazione della Costituzione che rivaluta il ruolo delle ONP Organizzazione delle Aziende Non Profit 83 • Nascita e sviluppo del welfare state • Fino agli anni sessanta ruolo marginale delle ONP, anche per la centralità della famiglia • Anni settanta: crisi del welfare state e rilancio delle ONP • Emanazione di diversi provvedimenti sul terzo settore Organizzazione delle Aziende Non Profit 84 Inquadramento giuridico del non profit ⇒ Il non profit nella Costituzione Costituzione come “spartiacque” tra due modi di concepire il non profit Art. 2: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». Organizzazione delle Aziende Non Profit 85 ⇒ Il non profit nel codice civile • Emanato nel periodo fascista • Promozione delle imprese lucrative e ruolo marginale del non profit • Scarsa rilevanza giuridica, ma … • … ampio spazio lasciato al legislatore per colmare vuoti di regolamentazione Associazioni Fondazioni Comitati Organizzazione delle Aziende Non Profit 86 ⇒ I regimi speciali • • • • • Legge quadro sul volontariato (n. 26 /1991) Le cooperative sociali (n. 381/1991) Le organizzazioni non governative (n. 49/1987) Le associazioni di promozione sociale (n. 383/2000) Le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS, 460/1997) Organizzazione delle Aziende Non Profit 87 La funzione sociale del non profit • Evoluzione dei settori di intervento in funzione dell’evoluzione dei bisogni • Progressivo ampliamento degli ambiti di operatività Assistenza ad anziani, poveri, bambini Assistenza a tossicodipendenti Sostegno ad immigrati Formazioni, istruzione, ricerca scientifica Tutela ambientale Organizzazione delle Aziende Non Profit 88 La funzione economica del non profit • Le ONP operano spesso negli stessi settori economici delle imprese lucrative (es. gestione rifiuti) • Impatto occupazionale (a livello internazionale, 1 occupato ogni 4 nuovi posti di lavoro) Organizzazione delle Aziende Non Profit 89 Economicità come obiettivo e come vincolo Tradizionale avversione delle ONP verso i principi economici della gestione Problema culturale Necessità di superare tale limite Importanza ed imprescindibilità di applicare regole economiche alla gestione di una ONP Garanzia di sopravvivenza e sviluppo dell’organizzazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 90 Variabili sociali Variabili economiche Sia nelle ONP, sia nelle imprese profit oriented ci deve essere una contaminazione tra variabili economiche e sociali … ma quali sono le differenze tra le due tipologie di organizzazione? Natura e obiettivi delle organizzazioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 91 Obiettivo Economicità Vincolo Azienda non profit Azienda profit Vincolo Responsabilità sociale Obiettivo L’applicazione di principi di economicità consente all’organizzazione di mantenere: Autonomia economica Autonomia finanziaria Autonomia gestionale Organizzazione delle Aziende Non Profit 92 L’applicazione di principi economici è possibile in tutte le ONP? Organizzazioni che operano nel rispetto di regole del mercato Es. imprese sociali Organizzazioni che operano al di fuori dei meccanismi di mercato Es. associazioni Più difficile, ma possibile Organizzazione delle Aziende Non Profit 93 Fattori critici di successo 1. Variabili interne 2. Variabili esterne • • • • • Equilibrio economico-finanziario Gestione dei processi Valori sociali Risorse umane e motivazione La misurazione delle performance • Relazioni con gli stakeholder Organizzazione delle Aziende Non Profit 94 L’equilibrio economico In una impresa profit oriented: Ricavi = costi effettivi + oneri figurativi + quota extra profitto Nelle organizzazioni non profit: No ricavi e costi, ma proventi e oneri Distinzione tra imprese sociali e altre ONP Proventi = f (quantità, prezzi di vendita) Equilibrio economico = condizione astratta Proventi = contributi e sovvenzioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 95 Oneri figurativi Quota extra-profitto • Stipendio direzionale • Fitti figurativi • Rischio per attività imprenditoriale NO nell’equilibrio economico delle ONP SI, ma come vincolo, non come obiettivo Proventi = oneri effettivi + eventuale quota di avanzo gestionale Organizzazione delle Aziende Non Profit 96 NB Nelle ONP raramente si verifica un condizione di equilibrio economico … … si deve parlare sempre di inefficienza dell’organizzazione? NO Occorre estendere l’analisi a considerazioni sociali È possibile giustificare l’esistenza di ONP che non rispettano l’equazione dell’equilibrio economico, purché producano valore sociale … ma fino ad un certo punto! Organizzazione delle Aziende Non Profit 97 L’equilibrio finanziario (rinvio) Condizioni di equilibrio Corretta corrispondenza temporale fonti-impieghi Adeguata liquidità Massima redditività Cultura finanziaria Scarsa capacità di programmazione Basso livello di redditività e autofinanziamento Bassa intensità di capitale investito Problematiche finanziarie ONP Dipendenza risorse pubbliche Eccessivo indebitamento a breve termine Difficoltà di rapporti con mercati e intermediari Scarsa negoziazione delle quote Organizzazione delle Aziende Non Profit Problematiche Finanziarie O.N.P. 98 La gestione dei processi Efficacia Output realizzato / output programmato Efficienza Input /output realizzato Nelle ONP Efficacia Efficienza Obiettivi sociali Scarsa cultura economica Difficoltà di misurazione Difficoltà di misurazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 99 I valori sociali Qualificano la natura dell’ente Guidano i processi Fonte di vantaggio competitivo Finalità istituzionale Modus operandi Organizzazione delle Aziende Non Profit 100 Risorse umane e motivazione Carattere labour intensive delle ONP Attività istituzionale (servizi alla persona) Struttura organizzativa e governance Presenza di lavoratori retribuiti e volontari Motivazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 101 La misurazione delle performance La misurazione delle performance è quel processo che attraverso la definizione e rilevazione di misure, dati, parametri ed indicatori, cerca di acquisire informazioni rilevanti sui risultati ottenuti dall’azienda al fine di supportare i decisori aziendali, migliorare le prestazioni, incrementare l’accountability. Organizzazione delle Aziende Non Profit 102 Perché un crescente interesse? • Maggiore responsabilizzazione sui risultati • Maggiore richiesta di accountability •Necessità di evidenziare i risultati ottenuti Organizzazione delle Aziende Non Profit 103 Principi per la costruzione di sistemi di misurazione delle performance • Chiarezza del fine: è importante comprendere chi utilizzerà le informazioni, come e per quale scopo queste informazioni verranno utilizzate • Focalizzazione: il sistema di misurazione deve essere incentrato sulle priorità e gli obiettivi strategici che l’ente intende perseguire • Allineamento: il sistema deve essere allineato agli altri sistemi operativi presenti in azienda e principalmente la fase di progettazione deve coinvolgere tutta l’organizzazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 104 Principi per la costruzione di sistemi di misurazione delle performance (segue) • Bilanciamento: il sistema deve fornire informazioni rispetto a tutti gli aspetti rilevanti delle performance di un’azienda, quindi deve fornire un quadro complessivo • Continuo perfezionamento: il sistema deve essere continuamente perfezionato sulla base delle nuove esigenze informative che possono sorgere (interne ed esterne) • Solidità: un efficace sistema di misurazione necessita di indicatori solidi cioè in grado di soddisfare pienamente il fabbisogno informativo per il quale sono stati definiti Organizzazione delle Aziende Non Profit 105 Il sistema di misurazione delle performance Sistema aziendale Dati Mission Obiettivi Target Raccolta Elaborazione Definizione indicatori Programmi Servizi Attività Finalità del sistema Destinatari Calcolo degli indicatori Verifica qualità Analisi Confronti: • temporali • rispetto degli obiettivi • benchmark esterno Organizzazione delle Aziende Non Profit Azioni Decisioni riguardanti: • • • • • strategia obiettivi targets standard ecc 106 Metodologia per la definizione degli indicatori Distinguiamo: • Parametri: dati relativi ad una singola dimensione della prestazione • Indicatori: rapporto/relazione tra due parametri Organizzazione delle Aziende Non Profit 107 Il processo di costruzione degli indicatori di performance A) Individuazione delle dimensioni strategiche e organizzative dell’ente locale e di Centro di Responsabilità su cui focalizzare la misurazione (focalizzazione) B) Comprensione dei fabbisogni informativi e di controllo degli user (chiarezza di scopo) C) Creazione del set di indicatori all’interno dei precedenti ambiti (bilanciamento e solidità) Organizzazione delle Aziende Non Profit 108 Un modello di riferimento……. Valutazione di efficacia Valutazione di efficienza Risorse Processi di combinazione dei fattori: gestione interna Prodotti o risultati intermedi (prestazione di Processi di cessione di servizi e prestazioni : gestione esterna servizi) Input Output Organizzazione delle Aziende Non Profit Grado di soddisfacimento dei bisogni (risultato finale) Outcome 109 Tipologie di indicatori • Efficienza: misura la capacità di un’unità operativa di massimizzare il rapporto tra i fattori produttivi impiegati nell’attività ed i risultati ottenuti, a parità di altre condizioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 110 Tipologie di indicatori (segue) Efficacia: - Misura la capacità di un’unità operativa o di un’azienda in generale di raggiungere gli obiettivi definiti e le proprie finalità -Misura la capacità di fornire prestazioni adeguate a soddisfare i bisogni Indicatori: - Efficacia formale: grado di raggiungimento dell’obiettivo (percentuale di realizzazione del progetto, stato avanzamento lavori, tasso recupero evasione) - Efficacia sostanziale: grado di copertura della domanda o del bisogno espresso e misurabile (domande accettate/domande presentate, n°interventi d’urgenza/totale richieste) - Efficacia sociale: impatto sul bisogno/finalità pubblica (imprese finanziate/imprese presenti sul territorio, disoccupati formati con corsi provinciali/totale disoccupati provincia) Organizzazione delle Aziende Non Profit 111 Esempi……. Parametri Indicatori Servizio/ programma Input Output Outcome Manutenzione stradale Spesa complessiva degli interventi N° km di strada asfaltata, n° di interventi Km di strada di competenza Costo per km di strada asfaltata N° km di strada asfaltata/km di strada di competenza Centro per l’impiego Metri quadri locali, spese, personale impiegato N° di disoccupati contattati N° di disoccupati sul territorio, n° di imprese N° di disoccupati contattati/ n° personale N° di disoccupati contattati/n° di disoccupati sul territorio Prevenzione incendi Personale impiegato Ore di pattugliamento N° di incendi rilevati l’anno precedente Ore di pattugliamento /personale impiegato Percentuale di riduzione degli incendi rispetto all’anno precedente Organizzazione delle Aziende Non Profit Efficienza Efficacia 112 La necessità di avere un set bilanciato •3 E: economia (d’acquisto), efficienza ed efficacia • Qualità – Costo – Tempo Costo = performance finanziaria, Qualità = caratteristiche del servizio, Tempo = capacità di risposta e efficienza • Balanced scorecard Prospettive: utente – gestione interna – miglioramento continuo – gestione economico-finanziaria Organizzazione delle Aziende Non Profit 113 Modalità di funzionamento degli indicatori Gli indicatori di performance devono necessariamente avere dei valori target da raggiungere Valori target: • sono definiti sulla base di priorità politiche, priorità o interessi della comunità degli utenti, di precedenti performance, di confronto con altre unità organizzative, di confronto esterno con altri enti considerati bestpractice, ecc. • Possono essere costanti (stesso livello di servizio), percentuali di raggiungimento (rispetto degli standard), qualitativi (descrizione del livello atteso), tempificati, regionali e nazionali (avvicinarsi al livello medio) • Devono essere realistici ma innovativi • Specific, Measurable, Achievable, Relevant, and Timed Organizzazione delle Aziende Non Profit 114 Modalità di funzionamento degli indicatori: caratteristiche • Rilevanti e significativi rispetto alle finalità conoscitive per le quali sono stati costruiti • Confrontabili temporalmente e tra diverse organizzazioni • Verificabili tramite “campionamento” o tramite descrizione del campionamento e del metodo di raccolta • Convenienti con basso rapporto costo – utilità dell’informazione • Attribuibili a un responsabile o gruppo di persone / enti • Attendibili per la precisione ed accuratezza del dato • Tempestivi nella raccolta e nella fruibilità Organizzazione delle Aziende Non Profit 115 La misurazione delle performance nel settore non profit: rischi • La misurazione diviene fine a se stessa • La misurazione presenta esclusivamente costi • La misurazione è considerata “asettica”, non influenza né le organizzazioni, né i comportamenti, né i risultati dei servizi • L’ente/ azienda non misura ciò che è “di valore”, ma valorizza ciò che può misurare Organizzazione delle Aziende Non Profit 116 Le relazioni con gli stakeholder Famiglie degli utenti Aderenti e donatori Volontari e dipendenti Finanziatori Utenti Clienti Azienda non profit Fornitori Amministrazioni pubbliche Ambiente Altre aziende non profit Organizzazioni di tutela utenti Aziende for profit Parti sociali Media Organizzazione delle Aziende Non Profit 117 Il gruppo di aziende non profit • Strumento di crescita e sviluppo del non profit • Riferimento implicito nel d.lgs. 460/97 •Necessità di gestire la complessità ambientale L’art. 2359 del cod.civ. sancisce diversi tipi di controllo: Controllo di diritto Controllo di fatto Controllo contrattuale Concetti non applicabili alle ONP Organizzazione delle Aziende Non Profit 118 Il gruppo non profit è costituito da una o più associazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni che condividono l’orientamento strategico, e spesso il gruppo dirigente, assumendo poi ruoli complementari, per effetto della diversa regolamentazione delle organizzazioni, o di una specifica riflessione sull’opportunità di differenziare compiti specifici Gruppi orizzontali Gruppi verticali Gruppi misti Il d.lgs. 6/2003 ha introdotto l’art. 2545-septies cod.civ. che prevede la nascita e la tutela giuridica di gruppi di cooperative, appartenenti anche a categorie differenti, costituiti attraverso contratti formali Organizzazione delle Aziende Non Profit 119 Il principio della democrazia economica Obiettivo Riprodurre nel sistema economico i principi alla base del funzionamento democratico del Paese Specificamente previsto nelle organizzazioni di volontariato, nelle cooperative sociali e dal decreto sulle Onlus Problematiche e limiti: Difficile applicazione pratica Rischio di rallentare i processi decisionali Mancanza di una leadership forte Maggioranze variabili Difficile definizione dei centri di responsabilità Organizzazione delle Aziende Non Profit 120 Il bilancio sociale Strumento nato nelle imprese profit oriented per comunicare il livello di responsabilità sociale • Identità e missione dell’organizzazione • Mappatura stakeholder • Conto economico a valore aggiunto • Analisi costi-benefici • Indicatori Organizzazione delle Aziende Non Profit 121 Uso interno Uso esterno Governo Gestione Controllo Pianificazione Programmazione Comunicazione Relazioni pubbliche Marketing, promozione, fund raising Concertazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 122 La struttura finanziaria delle ONP Le funzioni della gestione finanziaria Criticità della gestione finanziaria delle ONP Le fonti di finanziamento L’attività di fund raising La finanza etica Organizzazione delle Aziende Non Profit 123 Le funzioni della struttura finanziaria La struttura finanziaria è il complesso e coordinato insieme degli impieghi di capitale e delle fonti di finanziamento a disposizione dell’impresa per lo svolgimento della gestione Impieghi Attività correnti Fonti Passività correnti Immobilizzazioni nette Passività consolidate Capitale netto Organizzazione delle Aziende Non Profit 124 Obiettivi: 1. Corretta corrispondenza temporale fonti-impieghi 2. Adeguata liquidità 3. Massima redditività Funzioni: Pianificazione e programmazione finanziaria Ricerca e acquisizione delle fonti di finanziamento Gestione dei finanziamenti Selezione degli investimenti Gestione della tesoreria e della liquidità Politica dei dividendi (solo imprese for profit) Organizzazione delle Aziende Non Profit 125 Criticità della gestione finanziaria delle ONP Scarsa cultura finanziaria Mancanza di una specifica funzione finanziaria Scarsa pianificazione e programmazione Avversione verso la finanza … ma non solo … … anche mancanza di risorse e scarsa prevedibilità dei flussi finanziari Organizzazione delle Aziende Non Profit 126 Difficili rapporti con gli intermediari Scarsità di beni immobili da offrire in garanzia Organizzazioni fondate sulla persona piuttosto che sul capitale (alto rischio creditizio) Mancanza di un adeguato sistema informativo e di programmazione Impossibilità ad accedere ad alcuni canali (Borsa), ma … … possibilità per le cooperative sociali di emettere prestiti obbligazionari Organizzazione delle Aziende Non Profit 127 Un approfondimento Nelle ONP non c’è distribuzione di utile Mancanza di uno strumento di informazione per il mercato Ulteriore limite nell’approccio ai mercati … … ma è proprio così? Organizzazione delle Aziende Non Profit 128 Non ci sono dividendi, ma … … c’è autofinanziamento • Riduzione del fabbisogno finanziario • Riduzione degli oneri finanziari • Potenziale crescita dell’organizzazione • Maggiore solidità patrimoniale • Crescita di lungo periodo Autofinanziamento come strumento di informazione per il mercato Organizzazione delle Aziende Non Profit 129 Eccessiva dipendenza dalle fonti pubbliche Donazioni di privati Peso eccessivo nella struttura finanziaria Fonti spesso insostituibili Pericolo di dipendenza dall’ente pubblico finanziatore (meno autonomia) Mancanza di “responsabilizzazione” Presenza di asimmetrie informative Flussi non prevedibili (quantitativamente e temporalmente) Organizzazione delle Aziende Non Profit 130 Eccessivo ricorso al debito a breve termine Eccessiva onerosità delle fonti Squilibrio qualitativo a breve Squilibrio temporale Per fronteggiare i limiti connessi alla gestione finanziaria dovrebbe aumentare l’autofinanziamento, ma … Difficoltà nel raggiungere l’equilibrio economico-finanziario Quote di ammortamento ridotte (bassa intensità di capitale investito) Organizzazione delle Aziende Non Profit 131 Le problematiche finanziarie delle ONP sono aumentate negli ultimi anni a causa di: • Aumento del numero di organizzazioni del terzo settore • Riduzione dei fondi pubblici • Basso tasso di sviluppo delle donazioni • Costo crescente dei programmi di intervento Organizzazione delle Aziende Non Profit 132 Le fonti di finanziamento Fonti pubbliche Sovvenzioni Contratti con la pubblica amm.ne Finanziamenti agevolati Finanziamenti a fondo perduto Trasferimenti indiretti Le agevolazioni fiscali (d.lgs. 460/97) Fonti private Ricavi di vendita Donazioni e atti di liberalità Debiti Redditi da investimenti Quote sociali Lavoro volontario Organizzazione delle Aziende Non Profit 133 Le fonti pubbliche 1. Sovvenzioni e sussidi Risorse poste a disposizione di enti pubblici in considerazione della capacità dell’organizzazione di realizzare attività con elevato impatto sociale Finanziamenti vincolati o generici Preventiva analisi dell’ente pubblico (requisiti formali e sostanziali) Riduzione dei fondi pubblici maggiore selettività Esame della sostenibilità sociale ed economico-finanziaria del progetto No restituzione Organizzazione delle Aziende Non Profit 134 2. Contratti con la PA L’onp si sostituisce all’ente pubblico nell’erogazione di determinati beni e servizi Evoluzione rapporti pubblico-terzo settore “Esternalizzazione” di funzioni Rispetto di requisiti formali e sostanziali Procedura di selezione dell’organizzazione 3. Finanziamenti da enti sovranazionali Unione Europea, Banca Mondiale, Unesco, ecc. Sostegno a progetti specifici Rispetto di requisiti formali e sostanziali Organizzazione delle Aziende Non Profit 135 Le fonti private 1. Ricavi di vendita Non presenti in tutte le onp Prezzi e tariffe Mercato (vendita beni e servizi) Efficacia Visibilità Bilancio sociale Attività (produzione di beni e/o servizi) Fondi disponibili Fondi esterni (es. sovvenzioni, donazioni) Organizzazione delle Aziende Non Profit Entrate da vendita Costi correnti Eventuale avanzo Autofinanziamento (utili non distribuiti) 136 Il fund raising Insieme delle procedure poste in essere da una organizzazione per acquisire le risorse finanziarie, ma non solo, di cui necessita per lo svolgimento dell’attività istituzionale RACCOLTA DI RISORSE DI UN’ORGANIZAZZIONE NON PROFIT RACCOLTA FINANZIARIA ADESIONE DI VOLONTARI REPERIMENTO SPAZI E IMMOBILI SVILUPPO DI “VALORI DI RELAZIONE” Organizzazione delle Aziende Non Profit 137 • • • • • Complesso di attività e competenza (marketing, sociologia, finanza) Analisi dell’onp Studio dell’ambiente Target potenziali donatori Definizione e comunicazione della causa da sostenere Segmentazione destinatari (criteri: geografici, reddituali, demografici) • Progettazione e pianificazione del fund raising • Scelta strumenti di comunicazione (radio, televisione, carta stampata, posta tradizionale o elettronica, ecc.) • Attuazione dell’attività di fund raising Organizzazione delle Aziende Non Profit 138 Cause related marketing Forma di partnership in cui una impresa lucrativa si impegna a sostenere finanziariamente una onp • • • • Rapporto continuativo e non occasionale La onp ha a disposizione risorse in via continuativa L’impresa lucrativa ha un positivo ritorno di immagine Il fruitore dei servizi ha di fronte un’offerta qualificata Organizzazione delle Aziende Non Profit 139 La finanza etica Insieme di strumenti e istituzioni al servizio dell’economia civile, orientati a garantire un appoggio finanziario alle organizzazioni operanti nel terzo settore • Distinzione tra finanza etica e finanza eticamente orientata • Finanza specialistica e non alternativa Presupposti Obiettivi Produzione di ricchezza sociale Soddisfazione bisogni collettivi Risparmio Controllo e trasparenza Rinuncia alla max economicofinanziaria dell’investimento Organizzazione delle Aziende Non Profit 140 Criteri di selezione: • Criteri negativi • Criteri positivi Distinzione tra: • Intermediari tradizionali • Intermediari specializzati (creditizi e finanziari) Organizzazione delle Aziende Non Profit 141 Gli strumenti tradizionali Conti correnti Certificati di deposito Fondi comuni di investimento I risparmiatori si impegnano a rinunciare ad una parte della remunerazione prevista, da destinare a organizzazioni non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 142 Altri strumenti etici • Fondi etici Investono in aziende operanti in settori eco-compatibili e sostenibili • Fondi verdi Investono in aziende impegnate nella tutela dell’ambiente • Fondi umanitari Investono direttamente a favore di iniziative umanitarie N.B. La scelta degli investimenti non è effettuata valutando solo l’aspetto sociale, ma anche quello economico e finanziario Organizzazione delle Aziende Non Profit 143 Intermediari creditizi specializzati (1) Mutue per l’autogestione (Mag) Finanziamento di aziende non profit con progetti ad elevato contenuto sociale Privilegio di iniziative legate allo sviluppo locale Microcredito locale Affidamento sulla base del progetto e non delle garanzie Organizzazione delle Aziende Non Profit 144 Intermediari creditizi specializzati (2) Banca Etica Strumenti di raccolta Forme di impiego • Certificati di deposito • Obbligazioni •Organizzazioni private • Non profit • Conti correnti • Bancomat • Carte di credito •Forti connotati sociali Rendimento 20-25% inferiore a quello di mercato Organizzazione delle Aziende Non Profit 145 Intermediari finanziari specializzati Compagnia Sviluppo Imprese Sociali (COSIS) Nasce nel 1995 come SpA senza scopo di lucro Merchant bank etica Finanziamenti mediante: partecipazioni al capitale e mutui ipotecari Clienti: cooperative sociali Valori guida delle scelte strategiche • • • • Impegno sociale Crescita occupazionale Efficienza ed efficacia Cultura d’impresa Organizzazione delle Aziende Non Profit 146 La creazione di valore nelle imprese sociali 1. 2. 3. 4. 5. 6. Definizione del concetto di “creazione di valore” “Creazione di valore “ per le organizzazioni non profit Definizione del Valore Aggiunto Sociale (VAS) Analisi della dimensione economica del valore Analisi della dimensione sociale del valore Calcolo del VAS Organizzazione delle Aziende Non Profit 147 La creazione di valore Teoria di creazione del valore (TCV) Shareholder Value Approach (SVA) Nasce negli USA Integrazione strategia e finanza Gestione strategica dell’impresa Ruolo centrale dell’azionista Massimizzazione del valore economico per l’azionista Nasce in Italia Scarsa efficienza dei mercati Impossibilità di applicare lo SVA Concetto di capitale Massimizzazione del capitale economico Organizzazione delle Aziende Non Profit 148 La creazione di valore nelle ONP Impossibilità di applicare i concetti validi per le imprese profit oriented • Economicità e responsabilità sociale (obiettivi e vincoli) • Caratteri delle ONP (valore segnaletico del reddito, obiettivi, difficoltà di scelta di un tasso di attualizzazione, ecc.) • Impossibilità di impiegare metodi di valutazione diretti … •… ma soprattutto, necessità di esprimere la dimensione sociale del valore Organizzazione delle Aziende Non Profit 149 Le organizzazioni non profit creano valore sociale fruibile per l’intera collettività … … ma non bisogna dimenticare anche la dimensione economica della gestione Necessità di integrare le due dimensioni in un’unica valutazione Spostare la prospettiva di osservazione dall’interno all’esterno dell’organizzazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 150 Impresa sociale Valori individuali (solidarietà, altruismo, volontariato) Trasformati in Valori economici Valori sociali Organizzazione delle Aziende Non Profit 151 Valore inteso come benessere collettivo Il benessere non è mai solo economico, ma è un vettore di obiettivi Concetto di economicità super-aziendale Giustificazione dell’esistenza di aziende non profit non autonome sul piano economico e finanziario … … ma … Organizzazione delle Aziende Non Profit 152 … tale concetto di valore e di economicità super- aziendale non può giustificare la presenza di aziende che con la loro attività distruggono valore (economico e sociale) anziché crearne Non è possibile, dunque, utilizzare questa interpretazione per scaricare sulla collettività l’onere derivante dalla sopravvivenza di aziende cronicamente deficitarie Organizzazione delle Aziende Non Profit 153 “Ampiezza” e distribuzione del valore Aziende for profit Ricchezza Linea di sopravvivenza economica Soggetti percettori del valore Aziende non profit Ricchezza Linea di sopravvivenza economica Soggetti percettori del valore Organizzazione delle Aziende Non Profit 154 La diffusione del valore Aziende for profit Creazione del valore Diffusione del valore Momento successivo ed eventuale Aziende non profit Creazione del valore Diffusione del valore C’è coincidenza, almeno nella componente sociale del valore Organizzazione delle Aziende Non Profit 155 La misurazione del valore sociale Valutazione economico-finanziaria Valutazione impatto sociale Modello Valore Aggiunto Sociale NB L’applicazione del modello è limitata alle sole cooperative sociali Organizzazione delle Aziende Non Profit 156 La valutazione economica: il valore aggiunto A) Totale produzione del periodo B) Totale costi-consumi di produzione e di gestione Valore aggiunto della gestione caratteristica (A – B) C) Totale elementi finanziari e straordinari di reddito Valore aggiunto globale lordo (A – B ± C) Organizzazione delle Aziende Non Profit 157 Il valore aggiunto costituisce la ricchezza che l’impresa deve destinare alla remunerazione di tutti gli stakeholder Beneficiari Ricchezza distribuita sotto forma di Comunità di riferimento Soci/associati Dipendenti Salari e stipendi Costi per utenti soci e non soci Salari, stipendi e formazione Finanziatori Pubblica Amministrazione Settore non profit Oneri finanziari Imposte, tasse e concessioni Contributi associativi Azienda non profit Ammortamenti, accantonamenti e utili Organizzazione delle Aziende Non Profit 158 La valutazione della performance sociale Costruzione di un rating etico da integrare con il valore aggiunto La scelta degli indicatori deve rispettare i principi di: Rappresentatività Reperibilità delle informazioni Adattabilità e confrontabilità Misurabilità Organizzazione delle Aziende Non Profit 159 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Livello di democraticità della struttura Livello di pari opportunità Ricerca della qualità Livelli di formazione e sicurezza sul lavoro Caratteristiche della compagine sociale Capacità di utilizzo dei fondi pubblici Impatto occupazionale Rapporto con la collettività e il territorio di riferimento Organizzazione delle Aziende Non Profit 160 Università della Calabria – Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale Struttura organizzativa e sistema di governo strategico delle aziende non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 161 La relazione tra struttura organizzativa e governo strategico • Esiste un legame forte tra la strategia di un’azienda non profit e la sua struttura organizzativa • Strategia e struttura sono le due gambe su cui l’azienda si regge quando cammina: una volta in movimento è difficile dire quale delle due si è mossa per prima, in quanto ciascuna influenza l’altra (Mintzberg) • La formazione della strategia dipende dalla struttura organizzativa in quanto fortemente influenzata dalle modalità con le quali è distribuito il potere decisionale tra i diversi organi delle azienda non profit • La struttura organizzativa varia in funzione delle nuove strategie in quanto nuovi obiettivi richiedono spesso nuove modalità organizzative Organizzazione delle Aziende Non Profit 162 Glossario • STRATEGIA la strategia è il fondamento di obiettivi, finalità, scopi, comprende le politiche ed i programmi atti al raggiungimento di tali obiettivi ed è espressa in modo tale da definire il settore all’interno del quale l’azienda agisce o dovrà agire ed il tipo di impresa che è o dovrà divenire • STRUTTURA ORGANIZZATIVA definisce la configurazione unitaria e coordinata degli organi aziendali e degli insiemi di compiti e responsabilità loro assegnati Organizzazione delle Aziende Non Profit 163 Glossario (2) • ASSETTO ORGANIZZATIVO: STRUTTURA ORGANIZZATIVA definisce la configurazione unitaria e coordinata degli organi aziendali e degli insiemi di compiti e responsabilità loro assegnati + MECCANISMI OPERATIVI meccanismi che fanno funzionare e governano i processi aziendali (programmazione e controllo, gestione delle risorse umane, ecc.) Organizzazione delle Aziende Non Profit 164 La progettazione organizzativa • Attraverso la progettazione organizzativa si assegnano ai vari organi le principali funzioni in cui si articola l’attività aziendale. • Si possono distinguere 7 funzioni generali: • • • • • • • Funzione di governo Gestione caratteristica operativa Funzione di direzione Funzione di progettazione degli assetti aziendali Funzione di sviluppo Funzione di servizio Funzione di sindacato (controllo) dell’attività di governo Organizzazione delle Aziende Non Profit 165 Il contenuto delle diverse funzioni • Funzione di governo: insieme delle attività di decisione e controllo che permettono l’orientamento e la guida complessiva dell’azienda (consiglio direttivo o cda, delega parziale a organi monocratici o organo di alta direzione) • Gestione caratteristica operativa: insieme delle attività che costituiscono la produzione centrale dell’azienda non profit (volte alla soddisfazione del cliente) • Funzione di direzione: riguarda l’esercizio del potere di indirizzo e coordinamento delle attività operative (direttore o segretario generale, responsabile d’area, responsabile generale) Organizzazione delle Aziende Non Profit 166 Il contenuto delle diverse funzioni • Funzione di progettazione degli assetti aziendali: attività che concorre a definire le modalità di funzionamento dell’azienda. Mansioni di staff/supporto alla direzione, progettazione struttura organizzativa, sistemi di gestione del personale, sistemi di I&cT, ecc. • Funzione di sviluppo: attività di studio e ricerca destinate ad ampliare l’operatività aziendale (ufficio studi, gruppo di progetto, ecc.) • Funzione di servizio: presente nelle aziende non profit medio-grandi, che decidono di produrre al loro interno i servizi generali di cui necessita un’organizzazione complessa (contabilità, controllo, logistica, ecc.) • Funzione di sindacato (controllo) dell’attività di governo: attività di analisi e valutazione dell’operato dell’organo di governo, al fine di tutelare gli interessi degli stakeholder interni/esterni (collegio dei sindaci o dei revisori: competenze economiche; comitato di vigilanza, comitato scientifico, comitato di saggi: competenze non economiche) Organizzazione delle Aziende Non Profit 167 La presenza delle diverse funzioni nelle aziende non profit • Non è affatto detto che debbano esistere specifici organi a presidio di tutte e sette le funzioni generali • Le due funzioni presenti in forma continua ed istituzionalizzata sono la funzione di governo e la gestione caratteristica operativa • Costituire organi dedicati rappresenta un impegno notevole (in termini di risorse e di competenze), quindi deve trovare giustificazione in un fabbisogno organizzativo • Aziende non profit piccole: struttura elementare con pochi organi • Aziende non profit medio - grandi: struttura più complessa con una pluralità di organi Organizzazione delle Aziende Non Profit 168 Struttura organizzativa di un ANP elementare Organo di governo e direzione servizi Progettazione assetti Gestione Sviluppo Gestione caratteristica operativa Organizzazione delle Aziende Non Profit 169 Struttura organizzativa di un ANP evoluta Organo di governo servizi direzione Progettazione assetti Gestione Sviluppo Gestione caratteristica operativa Organizzazione delle Aziende Non Profit 170 Struttura organizzativa di un ANP altamente complessa Organo di governo Sindacato di governo servizi direzione Sviluppo Progettazione assetti Gestione caratteristica operativa Organizzazione delle Aziende Non Profit 171 Macro-struttura di governo Il disegno con cui le aziende non profit più articolate coordinano le relazioni tra gli organi di governo a capo di specifici rami dell’organizzazione e tra questi e l’organo di governo unitario centrale Organizzazione delle Aziende Non Profit 172 Micro-struttura di governo Il disegno specifico dei ruoli degli organi che costituiscono il vertice strategico dell’azienda non profit ed in particolare la definizione dei compiti loro assegnati e delle modalità con cui essi devono interagire nella formazione della strategia Organizzazione delle Aziende Non Profit 173 Macro-struttura di governo Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede centrale Sede locale Sede locale Fulcro centralizzato Sede locale Sede locale Sede locale Sede centrale Sede locale Sede locale Sede locale Federazione decentralizzata Organizzazione delle Aziende Non Profit 174 Macro-struttura di governo (2) Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede centrale Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Sede locale Federazione coordinata Organizzazione delle Aziende Non Profit Sede centrale Sede locale Sede locale Rete integrata 175 Università della Calabria – Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale AZIENDE NON PROFIT E SISTEMA SANITARIO Organizzazione delle Aziende Non Profit 176 La dimensione della sanità non profit Organizzazione delle Aziende Non Profit 177 Dimensione della sanità non profit 1 Tabella 1 : Organizzazioni non profit per forma giuridica e settore di attività prevalente. 1999 SETTORI DI FORME GIURIDICHE Associazione Fondazione Associaz. Comitato Coop. Altra ATTIVITÀ riconosciuta non ricon. sociale forma PREVALENTE Sanità 5.338 167 3.483 64 362 262 TOTALE 61.313 3.008 140.746 3.833 4.651 7.861 Anno Totale 9.676 221.412 Fonte: ISTAT, Primo censimento delle istituzioni e delle imprese non profit 2001 Organizzazione delle Aziende Non Profit 178 Dimensione della sanità non profit 2 la forme giuridiche prevalenti in sanità e nel settore non profit nel complesso (%) 70 63,57 60 55,17 50 40 Sanità 36 27,69 30 20 10 3,74 2,1 2,7 3,55 0,66 1,73 1,73 1,36 Settore non profit nel complesso Altra forma Cooperativa sociale Comitato Associazione non riconosciuta Fondazione Associazione riconosciuta 0 Organizzazione delle Aziende Non Profit 179 Dimensione della sanità non profit 3 La ripartizione geografica delle ONP in sanità e nel complesso (%) 60 55,2 51,1 50 40 Sanità 27,7 30 23 21,2 21,8 20 Settore non profit nel complesso 10 0 Nord Centro Mezzogiorno Organizzazione delle Aziende Non Profit 180 Dimensione della sanità non profit 4 Tabella 2: Persone impiegate per tipologia e secondo il settore di attività prevalente. Anno 1999 SETTORI DI Dipendenti Lavoratori Lavoratori Volontari Religiosi Obiettori ATTIVITÀ distaccati o con contratto di comandati da di collaboraz. coscienza imprese e/o coordinata e istituzioni continuativa Sanità TOTALE 121.389 531.926 1.650 17.546 5.768 79.940 318.894 3.221.185 4.715 96.048 4.948 27.788 Fonte: Nostre elaborazioni su fonte ISTAT, Primo censimento delle istituzioni e delle imprese non profit 2001 Organizzazione delle Aziende Non Profit 181 Dimensione della sanità non profit 5 Persone impiegate per tipologia nel settore della sanità ed in tutto il settore non profit % 90 Sanità 81,05 80 69,72 70 60 50 Settore non profit nel complesso 40 30 26,55 20 13,38 10 0,36 0,44 1,26 2,01 0 i nt e d en p Di or at r vo La i at c c sta i id i or t a or v La n co . ll ab co tr. n co i ar t n lo o V Organizzazione delle Aziende Non Profit 1,03 2,42 1,08 0,7 i os i g li Re O i id r tto bie a nz e i sc co 182 Dimensione della sanità non profit 6 Tabella 3: Ammontare delle entrate e importo medio per settore di attività prevalente. Anno 1999 (valori in milioni di lire) SETTORI DI ATTIVITÀ ENTRATE IMPORTO MEDIO valore assoluto percentuale Cultura, sport e ricreazione 12.527.228 17,2 89,7 Istruzione e ricerca 9.423.108 12,9 816,8 Sanità 13.752.334 18,9 1.421,3 Assistenza sociale 14.266.837 19,6 741,8 Ambiente 342.221 0,5 104,4 Sviluppo economico e coesione sociale 2.846.097 3,9 656,1 Tutela dei diritti e attività politica 1.952.531 3,9 285,4 Filantropia e promozione del volontariato 1.504.441 2,1 1.207,4 Cooperazione e solidarietà internazionale 839.881 2,1 586,1 Promozione e formazione religiosa 2.402.074 3,3 353,1 Relazioni sindacali e rappresentanza di 8.107.683 11,1 518,6 interessi Altre attività 4.926.603 6,8 2.967,8 TOTALE 72.891.038 100,0 329,2 Fonte: ISTAT, Primo censimento delle istituzioni e delle imprese non profit 2001 Organizzazione delle Aziende Non Profit 183 Dimensione della sanità non profit 7 Tipo di finanziamento prevalente (%) 86,87 90 80 70 57,86 60 50 Sanità 39,93 40 30 20 12,86 2,21 10 0,27 0 Preval.finanziamento Preval.finanziamento pubblico privato Settore non profit nel complesso Nessun valore di bilancio Organizzazione delle Aziende Non Profit 184 Dimensione della sanità non profit 8 Percentuale di ONP per classi di entrate 35 30 25 20 32,16 29,3 Sanità 25,07 22,76 19,93 17,32 15 16,15 14,57 13,74 9 10 5 Settore non profit nel complesso 0 fino a 10 da 11 a 30 da 31 a 100 da 101 a 500 oltre 500 classi di entrate (milioni di lire) Organizzazione delle Aziende Non Profit 185 La dimensione della sanità non profit: alcune riflessioni La sanità non profit tende a rivestire in maniera prevalente le forme dell'Associazione riconosciuta e della Cooperativa sociale, mentre meno utilizzata è la forma dell'Associazione non riconosciuta nel settore della sanità non profit il divario Nord- Sud è maggiormente accentuato il settore della sanità non profit si distingue per una maggiore presenza di lavoratori dipendenti ed una minore incidenza del lavoro volontario la sanità è fra le attività più rilevanti del settore non profit dal punto delle risorse economiche mobilitate La sanità non profit ha una quota di entrate pubbliche più rilevante e ciò suggerisce che si sono sviluppate, più che in altri settori, pratiche di contracting-out dal pubblico al non profit La sanità non profit è costituita da due comparti distinti: il primo è costituito dalle strutture di ricovero (che sono di dimensioni mediograndi e grandi) e il secondo da ONP che erogano servizi senza ricovero (di piccole dimensioni) Organizzazione delle Aziende Non Profit 186 Il ruolo delle aziende non profit in sanità Organizzazione delle Aziende Non Profit 187 Il ruolo delle aziende non profit in sanità 1. Ruolo di advocacy 2. Ruolo di ri-allocazione delle risorse 3. Ruolo produttivo Organizzazione delle Aziende Non Profit 188 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: advocacy Il temine advocacy ingloba almeno due elementi distinti: • “tutela” dei diritti: ha valenza “negativa”, nel senso di protezione dei diritti di un soggetto in difficoltà qualora gli stessi siano lesi dall’operatore sanitario • “promozione”: ha un valore “positivo” ed in genere consiste nell’interazione con i soggetti pubblici (Stato, Regioni, Asl, strutture sanitarie) e privati volta a coprogettare un assetto istituzionale e gestionale che tenga conto delle esigenze dei soggetti svantaggiati. Si tratta di elementi strettamente connessi. Organizzazione delle Aziende Non Profit 189 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: advocacy 2 • • • Nel sistema sanitario italiano il principale attore del ruolo di advocacy volontariato ed associazionismo prosociale Le aziende non profit di advocacy intervengono come interlocutore delle istituzioni nella definizione di strategie e progetti tesi a ottimizzare l’azione del Servizio Sanitario Nazionale Grazie alla sua capillare diffusione sul territorio, costituisce un utile e costante luogo di monitoraggio dei bisogni esistenti e, di conseguenza, un punto di riferimento fondamentale per le istituzioni, al fine di costruire interventi mirati ed efficaci. Organizzazione delle Aziende Non Profit 190 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: advocacy 3 • Un ampia normativa individua e definisce il ruolo delle aziende non profit di advocacy nel sistema sanitario italiano (L.833/78; art. 14 Dlgs 502/92; art. 12 del D.lgs 229/99; d. l. 163/95 su carte servizi; L. 328/2000 sui servizi sociali) partecipazione delle organizzazioni dei cittadini e del volontariato nelle attività non solo relative alla “programmazione” ma anche al “controllo ed alla valutazione” dei servizi sanitari a livello regionale, aziendale e distrettuale. • Nonostante la non equivocità delle previsioni legislative, le esperienze reali di collaborazione a livello regionale stentano a superare la “barriera” del confronto occasionale Organizzazione delle Aziende Non Profit 191 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: un esempio http://www.cittadinanzattiva.it Organizzazione delle Aziende Non Profit 192 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: riallocazione delle risorse 1 1 Le forme integrative non profit di assistenza sanitaria Ci si riferisce al mondo della mutualità: casse aziendali, ai fondi di categoria e alle società di mutuo soccorso il principio alla base dell’erogazione delle prestazioni è rappresentato dalla solidarietà, che si instaura tra categorie occupazionali o gruppi cittadini È una novità in Italia ma è molto sviluppato in altri paesi (Germania, Olanda). Organizzazione delle Aziende Non Profit 193 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: riallocazione delle risorse 2 2 fondazioni di erogazione ed enti non profit di raccolta fondi intervengono nel finanziamento alla produzione di beni di merito (ricerca scientifica e terapie ad alta specializzazione per malattie rare, ecc). Organizzazione delle Aziende Non Profit 194 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: riallocazione delle risorse: un esempio http://www.telethon.it Nel 2002, 32 miliardi destinati alla ricerca Organizzazione delle Aziende Non Profit 195 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: riallocazione delle risorse (1) http://www.airc.it principale polo privato di finanziamento della ricerca sul cancro Nel 2002 AIRC e FIRC, insieme, hanno destinato oltre 44 milioni di euro alla ricerca italiana su temi oncologici Organizzazione delle Aziende Non Profit 196 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: riallocazione delle risorse (2) http://www.ail.it/ Organizzazione delle Aziende Non Profit 197 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: la produzione di servizi sanitari 1 Si possono distinguere 4 tipologie di soggetti: Associazioni di volontariato Cooperative sociali Fondazioni Strutture dell’ ARIS (L'ARIS riunisce i rappresentanti delle istituzioni ecclesiastiche italiane e delle istituzione laiche di ispirazione cristiana che svolgono tradizionalmente attività sociosanitaria. Si tratta di un insieme di istituti ed enti ecclesiastici civilmente riconosciuti [(di varie confessioni: cattolica, israelita, valdese) che svolgono la loro attività senza fini di lucro. L'Associazione è nata nel 1963 e rappresentava al 31 dicembre 1993 un totale di 262 istituti: 7 Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico (IRCCS), 32 Ospedali Classificati, 4 Presidi, 75 Case di Cura, 134 Centri di Riabilitazione, 4 Istituti Psichiatrici Residuali, 6 Residenze Sanitarie Assistenziali] Organizzazione delle Aziende Non Profit 198 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: la produzione di servizi sanitari 2 Distribuzione territoriale dei diversi tipi di associazione (valori percentuali) 77,1 80 65,5 70 60 48,1 43,8 45,3 50 40 34,4 32,8 32,8 30 21,7 20 10,9 10 Nord 31 13,3 20,9 14,3 Centro Sud-Isole 8,6 0 ARIS Volontariato Coop. Fondazioni Totale Sociali Fonte: Nostre elaborazioni su dati tratti da Colozzi I., Do nati P., La sanità nonprofit: il ruolo del privato sociale nei servizi sanitari, Maggioli Editore, 2000, pag. 226 Organizzazione delle Aziende Non Profit 199 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: la produzione di servizi sanitari 3 La tipologia delle attività svolte (% ) 30 26,6 25 20 15 13,4 13,1 12,9 10,8 10 9,2 5 14 Tipologia attività 0 e a e re ia ra ne as nz tic ie ar io lia l t b e i s z i i a i g n ic ta al ed er m .d il i sa ci p n o m b e o s D a E p o ci sa Ri n. .s s. so s. a s s s . s s A A As s. As s A Fonte: Nostre elaborazioni su dati tratti da Colozzi I., Donati P., La sanità nonprofit: il ruolo del privato sociale nei servizi sanitari, op. cit., pag. 226 Organizzazione delle Aziende Non Profit 200 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: la produzione di servizi sanitari 4 tipologie delle strutture (%) Organizzazione delle Aziende Non Profit 201 Il ruolo delle aziende non profit in sanità: la produzione di servizi sanitari 5 dipendenza dal pubblico ARIS autonomia dal pubblico Ass. di Volontariato Coop. Sociali Organizzazione delle Aziende Non Profit Fondazioni 202 Il ruolo produttivo: le caratteristiche delle organizzazioni di volontariato • forte radicamento territoriale • notevole coinvolgimento nell'ambito del livello di assistenza distrettuale • orientamento all'offerta di servizi essenzialmente nelle aree dell'assistenza domiciliare e dell'assistenza sanitaria di base. • tipologia di strutture gestite dal volontariato prevalenti quelle a carattere ambulatoriale • tendenza ad erogare prestazioni sanitarie che non comportino elevati investimenti strutturali e tecnologici, bensì in risorse umane • al crescere della complessità organizzativa si associa una crescita in termini dimensionali e di personale retribuito, specialmente lavoratori dipendenti Organizzazione delle Aziende Non Profit 203 Il ruolo produttivo delle aziende non profit in sanità: caratteristiche delle cooperative sociali • l'area principale di intervento è rappresentata dall'erogazione di servizi di tipo socio-assistenziale, piuttosto che squisitamente sanitario • I servizi sanitari erogati sono servizi "leggeri" dal punto di vista strutturale, come l'assistenza infermieristica di base, l'assistenza domiciliare o quella riabilitativa • Tipologia di strutture • centri di riabilitazione, • le comunità terapeutiche, • le case di riposo e le R.S.A. • tendenza a rivolgersi a categorie di utenti caratterizzate da una condizione di svantaggio sociale (portatori di handicap, tossicodipendenti, anziani) • Fenomeno di sottocapitalizzazione importanti spazi di collaborazione con le amministrazioni pubbliche e con altri partner finanziariamente solidi Organizzazione delle Aziende Non Profit 204 Il ruolo produttivo delle aziende non profit in sanità: caratteristiche delle fondazioni 1 A) Fondazioni di Erogazione: hanno rilevanti patrimoni per uno “scopo” (es. fondazioni ex bancarie). Ricercano partner che: svolgano un servizio di pubblica utilità abbiano capacità progettuali ed operative non siano in grado di reperire in altro modo le risorse necessarie B) Fondazioni operative: gestiscono vere e proprie strutture sanitarie. Si caratterizzano per le considerevoli dimensioni organizzative e per i volumi di prestazioni erogate. In genere operano in settori altamente innovativi e non adeguatamente coperti dall’intervento pubblico (ricerca scientifica, alte specializzazioni, malattie rare, ecc.) Ricercano partner a cui trasferire il loro know how scientifico ed organizzativo Sono ricercate da partner che sono in deficit di tale know how (esempio ISMETT partnership ASL Palermo e Università di Pittsburg) Organizzazione delle Aziende Non Profit 205 Il ruolo produttivo delle aziende non profit in sanità: caratteristiche delle fondazioni 2 A) Fondazioni “partecipate” pubblico-privato: si pongono come nuova formula istituzionale attraverso cui: trasformare enti ed organizzazioni appartenenti alla pubblica amministrazione (IPAB) in soggetti privati non profit Creare network tra soggetti pubblici, privati (for e non profit) Esempi (IPAB, IRCCS e Policlinici universitari) Organizzazione delle Aziende Non Profit 206 Il ruolo produttivo delle aziende non profit in sanità:caratteristiche delle strutture religiose • personalizzazione e dell'umanizzazione della relazione medico-paziente. • svolgono le proprie attività in maniera integrata rispetto al SSN. Ciò è anche conseguenza della particolare legislazione sulle strutture ("Presidi") e sugli ospedali religiosi ("Ospedali classificati”). • sembrano aver scelto di specializzarsi in attività afferenti ai Centri di riabilitazione offrire un tipo di servizio molto carente a livello di sanità pubblica. Organizzazione delle Aziende Non Profit 207 Le Fondazioni : statuti e relativa operatività Organizzazione delle Aziende Non Profit 208 Sintesi………. Enfasi sulle caratteristiche gestionali delle fondazioni e coerenza dello statuto con le finalità che si intende perseguire Le differenti tipologie di fondazioni Le anime gestionali delle fondazioni Focus sulle fondazioni italiane ed ex bancarie Alcune considerazioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 209 Enfasi sulle caratteristiche gestionali delle fondazioni e coerenza dello statuto L’errore più frequente che si commette è quello di scegliere il contenitore giuridico (tipologia di fondazione e definizione dello statuto) senza aver prima individuato il modello operativo Organizzazione delle Aziende Non Profit 210 Enfasi sulle caratteristiche gestionali delle fondazioni e coerenza dello statuto Il modello operativo delle fondazioni cambia nel tempo per effetto di variabili diverse Carenza (o esubero) di fondi Fund raising finalizzato Mutazione (esaurimento) della missione Necessità di rincorrere opportunità di mercato o di finanziamento Organizzazione delle Aziende Non Profit 211 Enfasi sulle caratteristiche gestionali delle fondazioni e coerenza dello statuto Alcuni esempi: La prima fondazione americana di cui si ha notizia è della fine del 1700, ed aveva come missione “L’assistenza ai giovani artiglieri sposati e di buon carattere” Le prime “fondazioni Italiane” sono costituite dai bottini di guerra delle crociate La Ford Foundation ha per scopo il benessere dell’umanità Organizzazione delle Aziende Non Profit 212 Enfasi sulle caratteristiche gestionali delle fondazioni e coerenza dello statuto Le fondazioni racchiudono un patrimonio per uno scopo operano con uno spettro temporale che “guarda all’eternità”, mentre gli statuti sono ad “orologeria”, da qui la necessità di avere maglie larghe Organizzazione delle Aziende Non Profit 213 Enfasi sulle caratteristiche gestionali delle fondazioni e coerenza dello statuto Il primo condizionamento che si riflette sullo statuto è legato alle caratteristiche del patrimonio di cui si dispone: Finanziario/mobiliare Immobiliare Concessione di beni Patrimonio grigio Raccolte e collezioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 214 Enfasi sulle caratteristiche gestionali delle fondazioni e coerenza dello statuto Il patrimonio di una fondazione non è disponibile, mentre sono disponibili i frutti dell’”investimento” del patrimonio Il fatto che ci sia o meno una autonomia di risorse finanziarie ha delle inevitabili ricadute sullo statuto e sulle tipologie di fondazione (pura, di partecipazione, orientata al fund raising, con o senza attività commerciale, con società strumentali, etc ) Organizzazione delle Aziende Non Profit 215 Le differenti tipologie di fondazioni Proposta di un modello di classifica: Per variabili istituzionali Per operatività Organizzazione delle Aziende Non Profit 216 Tipologie istituzionali a) Fondazione di diritto civile b) Fondazioni di prassi - fond. di partecip. - fond. comunitarie Fondazioni classiche “Nuove” Fondazioni c) Fondazioni di dir. Speciale - create ex-novo - da trasformazioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 217 La Fondazione classica: Analisi Variabili istituzionali Oggetto di Osservazione Settore di appartenenza Elementi caratterizzanti a) Pubblico b) Privato c) Terzo Settore 1. 2. 3. a)Organizzazione 1. 2. b) Azienda 3. c) Impresa 4. Tipologia organizzativa formalmente costituita soggetta ad un vincolo di non distribuzione degli utili privata attenzione alla legittimazione sociale il valore dei risultati = utilità sociale prodotta il valore economico residuale non è parametro di successo particolare configurazione del soggetto economico (semi-proprietà) Organizzazione delle Aziende Non Profit 218 La Fondazione classica:analisi delle variabili istituzionali Oggetto di Osservazione Struttura economica Elementi caratterizzanti a) Azienda di erogazione 1. 2. b) Azienda autoproduttrice 3. c) Impresa sociale 4. esigenza di fund raising la gestione patrimoniale rappresenta il fulcro delle combinazioni economiche (base del funding) il legame tra il patrimonio disponibile e gli obiettivi perseguiti si pone in un logica inversa a quanto accade nel caso dell’impresa equilibrio economico come vincolo di sopravvivenza e non come obiettivo Organizzazione delle Aziende Non Profit 219 Le nuove Fondazioni:(Università, Musei) Criterio di classificazione Classe di appartenenza Dimensioni di complessità 1. Profilo giuridicoistituzionale a) di diritto civile b) Fondazioni di prassi - fondazioni di partecipazione - fondazioni comunitarie c) di dir. Speciale - create ex-novo - da trasformazioni 2. 3. 4. 5. 6. l’importanza dell’idea progettuale piuttosto che dello stock di patrimonio iniziale particolare rapporto tra patrimonio disponibile e obiettivi perseguiti attività di pianificazione strategica della raccolta fondi come attività di “gestione caratteristica” attenzione alla attualità ed utilità degli scopi maggior numero di attori partecipanti al governo diverse tipologia di contributi Organizzazione delle Aziende Non Profit 220 Le differenti tipologie di fondazioni distinte per operatività Le fondazioni si dividono in: Fondazione del dare (granting o strategic giving) Fondazioni del fare (operation) Fondazioni del gestire (di supporto) Organizzazione delle Aziende Non Profit 221 Le differenti tipologie di fondazioni distinte per operatività Conclusione sulle differente tipologie: la tipologia operativa di fondazione da adottare è elemento da considerare necessariamente all’interno dello statuto Organizzazione delle Aziende Non Profit 222 La governance delle fondazioni La governance della fondazione è uno dei principali aspetti da prevedere all’interno dello statuto La fondazione richiede normalmente una governance allargata per effetto della caratteristica della fondazione: Ci sono promotori ma non ci sono azionisti Chi siede nell’assemblea e nel consiglio in rappresentanza dei promotori o degli stakeholder? Organizzazione delle Aziende Non Profit 223 La governance delle fondazioni Il promotore dell’iniziativa: si spossessa del bene fissa lo scopo della fondazione (modalità e destinatari) Lascia la gestione a terzi (rapporto di agenzia particolare) non pretende dividendi, ma chiede che venga rispettata la mission istituzionale Organizzazione delle Aziende Non Profit 224 La governance delle fondazioni Questo significa che si crea una platea di portatori di diritti e di interessi che influenzano la governance Organizzazione delle Aziende Non Profit 225 La governance delle fondazioni Dipende dalla combinazione di una serie di elementi. Promotore (pubblico o privato) Ampiezza della missione Vincolo di destinazione del patrimonio Presenza di una normativa specifica Numero di soggetti coinvolti (partnership) Autonomia patrimoniale o ricorso al fund raising Organizzazione delle Aziende Non Profit 226 Le anime gestionali della fondazione Perché considerare gli aspetti gestionali per definire lo statuto di una fondazione: Il contenitore giuridico deve tenere conto della operatività Fondazione di partecipazione? Capitalizzata o sottocapitalizzata Di erogazione? Operativa? Organizzazione delle Aziende Non Profit 227 Le anime gestionali della fondazione Coesistono più anime gestionali nella fondazione a seconda della tipologia e dell’origine della stessa Organizzazione delle Aziende Non Profit 228 La mappa logica Missione Patrimonio per uno scopo Cosa Mission Statement Organi Valori Valori etici dichiarati Come Gestione del Patrimonio Struttura Organizzativa e Processi Primari Modello Gestionale Risultati Attività Istituzionale Organizzazione delle Aziende Non Profit Con quali risultati 229 La mappa logica Missione Patrimonio per uno scopo Cosa Mission Statement Organi Valori Valori etici dichiarati Le anime gestionali Come Gestione del Patrimonio Struttura Organizzativa e Processi Primari Modello Gestionale Risultati Attività Istituzionale Organizzazione delle Aziende Non Profit Con quali risultati 230 La mappa logica Dotazione iniziale Il patrimonio Fund raising Organizzazione delle Aziende Non Profit 231 La mappa logica Dotazione iniziale Investimento del patrimonio Il patrimonio Fund raising Organizzazione delle Aziende Non Profit 232 La mappa logica Dotazione iniziale Investimento del patrimonio I frutti del patrimonio Organizzazione delle Aziende Non Profit Il patrimonio Fund raising 233 La mappa logica Dotazione iniziale Il patrimonio Investimento del patrimonio I frutti del patrimonio Fund raising Attività istituzionale del dare del fare del gestire mix Organizzazione delle Aziende Non Profit 234 La mappa logica e l’impatto sullo statuto Dotazione iniziale Il patrimonio Investimento del patrimonio I frutti del patrimonio Fund raising Attività istituzionale del dare del fare del gestire mix Organizzazione delle Aziende Non Profit 235 L’impatto sullo statuto delle “anime” gestionali Il patrimonio: si può accettare in conto gestione o in conto patrimonio si può accettare con vincolo di destinazione o con possibilità di trasformazione L’attività di fund raising è prevista o preclusa e in quale forma Organizzazione delle Aziende Non Profit 236 L’impatto sullo statuto delle “anime” gestionali Investimento del patrimonio: Si possono realizzare società strumentali Si possono realizzare Fondazioni di secondo livello L’investimento è assoggettato a vincoli (durata, tipologia di bene, rendimento, profilo etico) Organizzazione delle Aziende Non Profit 237 L’impatto sullo statuto delle “anime” gestionali I frutti del patrimonio: Previsti rendimenti minimi Prevista la possibilità di erosione del patrimonio Che cosa si prevede se il patrimonio scende sotto un certa soglia Sono previsti accantonamenti rigidi per mantenere la congruità del patrimonio nel tempo Organizzazione delle Aziende Non Profit 238 L’impatto sullo statuto delle “anime” gestionali Attività istituzionale: Del dare, del fare, del gestire Del fare da soli, del fare con altri Quantum minimi assegnati Scopi a cono stretto o a cono largo Organizzazione delle Aziende Non Profit 239 Una prima conclusione sugli statuti di fondazione Sono funzione di n elementi che vanno considerati tutti ex ante, Gli statuti “fotocopia“ non funzionano E’ necessario prima definire il modello operativo e poi il contenitore giuridico Normalmente si fa l’inverso Organizzazione delle Aziende Non Profit 240 Focus su alcune fondazioni ed in particolare su quelle bancarie Il panorama delle fondazioni in Italia Analisi di alcuni aspetti relativi ad alcune fondazioni analizzate Focus sulle fondazioni bancarie Organizzazione delle Aziende Non Profit 241 Focus sul panorama delle fondazioni in Italia L’ultima rilevazione dell’ISTAT aveva censito 3009 fondazioni Una indagine realizzata qualche anno fa da Fondazione Agnelli su un campione di 550 fondazioni operanti nei settori più diversi (culturale, ricerca, formazione sanità/assistenza etc) aveva dimostrato che hanno poco patrimonio, quindi ci sono pochi frutti disponibili per l’attività istituzionale Organizzazione delle Aziende Non Profit 242 Focus sul panorama delle fondazioni in Italia Ovviamente registrano livelli di complessità differenti a seconda delle combinazioni delle variabili considerate Organizzazione delle Aziende Non Profit 243 Ass. istituz. Ass. istituz. semplice composto La Fondazione: le dimensioni di complessità organizzativa granting strategic giving operating di supporto non donative donative Fund raising Organizzazione delle Aziende Non Profit 244 Classificazione dei casi esaminati: Accademia di S. Fonte di Tecnologia X prassi X Donative Donative X X X X X X X X X X di Supporto norma Non Operating Composito per Strategic giv. finanziamento Tradi-zionale Com-plesse Casi Assetto istituzionale intraprese Semplici di classificazione Azioni Granting Variabili Cecilia F. Basso X F. BEIC X X Fondazione Cantelli X F. CdR. Alessandria X X X X CdR. Piacenza e X X X X X X Vigevano F. CaRiVe F. CdR. Comunità X X X X X X Clodiense F. Fitzcarraldo X Fondazioni Italia X X FIVOL X X F. Risorsa Donna X F. Scuole Civiche X X X X X X X X X X X X X F. Sichelgaita X X X F. Olivetti F. S. Stefano X X X X X X X X X Milano F. Telethon X X X Organizzazione delle Aziende Non Profit X 245 Focus sulle fondazioni bancarie Origine Le norme Modus operandi Le criticità Gli statuti Organizzazione delle Aziende Non Profit 246 Le fondazioni bancarie Sono circa 90 e vengono create con legge (Amato-Carli del 1990) Sono fondazioni per trasformazione: Casse di Risparmio che si trasformano in fondazioni ed aziende bancarie Le fondazioni detengono il patrimonio delle aziende bancarie e con i loro dividendi svolgono l’attività istituzionale Organizzazione delle Aziende Non Profit 247 Le fondazioni bancarie Dopo un lungo ping pong, oggi è chiaro a tutti che sono di natura privata anche se nascono per iniziativa pubblica (per privatizzare il sistema bancario e riorganizzarlo) Oggi molte hanno dismesso la partecipazione ed hanno incamerato liquidità che è investita Organizzazione delle Aziende Non Profit 248 Le fondazioni bancarie Nel 1993-94 detenevano quasi il 10% del patrimonio delle banche Al 2003 avevano ancora un a quota intorno al 30% Alcune hanno dato vita a fondazioni di secondo livello (comunity e di supporto) Organizzazione delle Aziende Non Profit 249 Le fondazioni bancarie Alcuni dati: 13 fondazioni hanno dismesso tutte le azioni della banca che prima possedevano 12 fondazioni hanno una partecipazione inferiore al 5% 48 hanno una partecipazione tra il 5 ed il 50% Organizzazione delle Aziende Non Profit 250 Le fondazioni bancarie Alcuni dati (segue): 15 mantengono una partecipazione superiore al 50% Il patrimonio totale ammonta a circa 37 miliardi di euro Il rendimento del patrimonio è di circa il 5% Organizzazione delle Aziende Non Profit 251 Le fondazioni bancarie Alcuni dati (segue): Le erogazioni nel 2004 ammontano a 1,1, miliardi di euro (vedi rapporto ACRI) Le risorse destinate alla attività istituzionale tra il 1993 ed il 2003 sono cresciute a circa il 25% medio l’anno Organizzazione delle Aziende Non Profit 252 Le fondazioni bancarie Alcuni dati (segue): Il 23% delle risorse disponibili vengono erogate nel settore della cultura e dei beni culturali Segue la salute pubblica e la medicina preventiva e riabilitativa con il 13% Organizzazione delle Aziende Non Profit 253 Una prima conclusione Si chiamano tutte fondazioni ma svolgono attività diversa ad esempio: fondazioni enti lirici Fondazioni museali Fondazioni universitarie Le fondazioni pubbliche di partecipazione Altre…….. Organizzazione delle Aziende Non Profit 254 Una considerazione La fondazione è un istituto di moda. Si istituiscono fondazioni anche quando non esistono i presupposti economici e gestionali. Pertanto, prima dello statuto, è necessario pensare al “progetto industriale” , ovvero al modello strategico Organizzazione delle Aziende Non Profit 255 La definizione del modello strategico di base Identificazione di spazi e opportunità (anche normative) Valutazione dei punti forti/punti deboli del progetto di rete (3) (2) Cosa potrebbe fare Cosa può fare (5) Analisi della situazione esterna Analisi della situazione interna Modello strategico di base (4) Cosa dovrebbe fare Cosa vuole fare (1) Definizione obiettivi di rete (dichiarati o attesi) Riconoscimento della legittimità sociale Organizzazione delle Aziende Non Profit 256 Logica e metodologia di analisi interna Gli oggetti di analisi per unità L’impatto sul progetto fondazione I drivers di analisi Rischio Rischio Rischio Rischio strategico operativo economico sociale La missione I valori Gli obiettivi strategici La storia Gli elementi costitutivi Il grado di originalità La qualità della formulazione L’attualità rispetto al contesto … La coerenza con la missione La qualità della formulazione Il grado di rappresentatività della cultura dell’organizzazione … Coerenza rispetto alla missione Il grado di formalizzazione I settori di intervento L’arco temporale … Crescita e coerenza delle attività nel tempo Principali interlocutori Progetti di maggior successo Il consenso generato La documentazione prodotta ... Organizzazione delle Aziende Non Profit 257 Logica e metodologia di analisi interna… Gli oggetti di analisi L’impatto sul progetto fondazione I drivers di analisi Rischio Rischio strategico operativo Modello di governance (interna/esterna) Organizzazione interna e risorse umane Rischio economico Rischio sociale Il rapporto con gli Enti Locali (obiettivi, impegni, contratti, etc.) Le (altre) organizzazioni associate o partner I soggetti elettivi Gli organi di gestione I meccanismi di funzionamento (formali) Etc. La strutt. organizzativa e il grado di flessibilità interna La condivisione interna della mission e del sistema di valori Il turn over La mappatura delle skills Gli uffici, la struttura, la dotazione informatica attuale e la sua evoluzione nel tempo Il sistema informativo aziendale Etc. Organizzazione delle Aziende Non Profit 258 Logica e metodologia di analisi interna… Gli oggetti di analisi L’impatto sul progetto fondazione I drivers di analisi Rischio Rischio Rischio strategico operativo economico I processi e i sistemi di gestione Le attività Rischio sociale Pianificazione e progettazione delle iniziative Selezione e valutazione dei progetti (ex ante) Sistemi di valutazione e controllo dei risultati (in itinere ed ex post) Reclutamento e selezione delle risorse umane Sistemi di misurazione e rendicontazione dei risultati I processi di comunicazione interna ed esterna Etc. La gamma Il costo pieno unitario La copertura finanziaria Il livello di domanda Il livello di istruttoria/formalizzazione di ciascun progetto Etc. Organizzazione delle Aziende Non Profit 259 Logica e metodologia di analisi interna… Gli oggetti di analisi L’impatto sul progetto fondazione I drivers di analisi Rischio Rischio Rischio Rischio strategico operativo economico sociale I destinatari delle attività Livello di definizione e logica di classificazione La completezza del data base Il grado di eterogeneità del portafoglio stakeholders Grado di soddisfazione e livello di qualità percepita Il funding mix I soggetti finanziatori La tipologia di finanziamento (monetaria, in natura, etc.) Il livello di professionalizzazione dell’attività di fund raising Organizzazione delle Aziende Non Profit 260 La conclusione Giuristi ed aziendalisti debbono operare insieme nella fase di costituzione L’esperienza ha dimostrato che quando si è realizzato lo statuto senza tenere conto degli aspetti operativi, non sono mancate forzature alla governance, vincoli alla gestione e crisi di sostenibilità della fondazione nel tempo Organizzazione delle Aziende Non Profit 261 Cooperazione, Corporate Social Responsability e Comunicazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 262 L’eccellenza cooperativa La Corporate Social Responsibility Il bilancio sociale La comunicazione Organizzazione delle Aziende Non Profit 263 L’eccellenza cooperativa Organizzazione delle Aziende Non Profit 264 L’eccellenza cooperativa Gli obiettivi di un’impresa ECCELLENTE devono essere declinati secondo due direttrici: Economica, ossia il raggiungimento di risultati coerenti con la volontà di perdurare nel lungo periodo Sociale, realizzando i principi di coinvolgimento-partecipazioneattenzione alle richieste di tutti gli shakeholder. Cultura gestionale orientata a misurare non solo attraverso parametri di natura economica, ma anche attraverso indicatori in grado di misurare la capacità di mantenere come aspetto rilevante il rispetto e la realizzazione dei principi partecipativo-solidaristici. Organizzazione delle Aziende Non Profit 265 La dimensione ECONOMICA Performance economica e finanziaria Richiede una analisi congiunta delle situazioni di solidità, redditività, liquidità e sviluppo riferite alla singola impresa Performance competitiva Si definisce nel confronto con i concorrenti cooperativi e non attraverso un’analisi del posizionamento sul mercato di appartenenza Organizzazione delle Aziende Non Profit 266 La dimensione SOCIALE Mutualità condizioni economiche ed extraeconomiche rese disponibili ai soci Solidarietà interventi ed iniziative rivolti alla collettività ed al territorio di riferimento interventi che si indirizzano anche al di fuori del territorio in cui si colloca la cooperativa Partecipazione dei soci alla vita della cooperativa ed alle decisioni dei soci e/o dei dipendenti alla definizione delle politiche, alle scelte operative ed ai risultati d’impresa Organizzazione delle Aziende Non Profit 267 + Fini economici _ _ Fini sociali Organizzazione delle Aziende Non Profit + 268 Perché questo percorso? Per arrivare a dire che la cooperativa ha nel proprio DNA le caratteristiche di perseguimento di finalità sociali che oggi sono definite dalle strategie di responsabilità sociale d’impresa. Organizzazione delle Aziende Non Profit 269 La Corporate Social Responsability Organizzazione delle Aziende Non Profit 270 La responsabilità sociale: una definizione Responsabilità sociale (Corporate social responsibility) “L’integrazione su base volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” Commissione UE: Libro verde “Promuovere un quadro europeo della responsabilità sociale d’impresa”, Luglio 2001 Organizzazione delle Aziende Non Profit 271 La responsabilità sociale: lo scenario di riferimento Normativa e autoregolamentazione Enti di ricerca e formazione Società di consulenza Istituzioni nazionali e internazionali Aziende (Imprese, Non for profit, Enti locali e PA) Cittadini e consumatori Organizzazione delle Aziende Non Profit Società di rating, certificazione e revisione Media Enti non profit 272 Corporate social responsibility: la via europea Le dimensioni della CSR Anche se, a tutt’oggi, la responsabilità sociale delle imprese è promossa prevalentemente da grandi società o dalle multinazionali, essa riveste un’importanza per tutti i tipi di imprese e per tutti i settori di attività, dalle PMI alle multinazionali Dimensione interna Gestione risorse umane Salute e sicurezza sul lavoro Dimensione esterna Adattamento alle trasformazioni Effetti su ambiente e risorse naturali Comunità locali Partnership commerciali, fornitori e consumatori Organizzazione delle Aziende Non Profit Preoccupazioni ecologiche a livello planetario Diritti dell’uomo 273 La responsabilità sociale dell’azienda CREARE VALORE PUBBLICO IN MODO RESPONSABILE Contributo dell’azienda allo sviluppo della comunità locale Esigenza di rendere conto da parte di coloro che hanno ruoli di responsabilità nei confronti della società o delle parti interessate al loro operato e alle loro azioni (accountability) Organizzazione delle Aziende Non Profit 274 …Creare valore pubblico Come valutare i risultati di un’azienda? One – bottom line Responsabilità sociale Triple – bottom line Responsabilità sociale Intangible assets Responsabilità economica Responsabilità Responsabilità Responsabilità economica sociale ambientale Interdipendenza e sostenibilità Il successo di un’azienda viene valutato in base alla capacità di remunerare il capitale investito Il successo di un’azienda viene valutato in base alla capacità di remunerare i fattori produttivi ricercando la sostenibilità economica, sociale ed ambientale Organizzazione delle Aziende Non Profit 275 …In modo responsabile Soggetto responsabile Oggetto della responsabilità ACCOUNTABILIT Y Azioni Risultati Parti interessate Processo di Modalità di raggiungimento rendicontazione dei risultati Valori, principi e criteri che guidano le azioni Organizzazione delle Aziende Non Profit 276 Stakeholder: una definizione Stakeholder “OGNI GRUPPO O INDIVIDUO CHE PUÒ INFLUENZARE O ESSERE INFLUENZATO DAGLI OBIETTIVI DELL’ORGANIZZAZIONE” E. Freeman, 1984 Organizzazione delle Aziende Non Profit 277 Gli stakeholder nei principi GBS Finanziatori Collettività Pubblica amministrazione Personale Azienda Clienti / utenti Soci Fornitori Tali categorie generali possono essere segmentate, suddivise, classificate da ciascuna azienda, nei modi più rispondenti alle necessità di comprensione Organizzazione delle Aziende Non Profit 278 Gli stakeholder della cooperativa: un esempio Finanziatori Volontariato e altre associazioni Personale PA Cooperativ a Soc i Organizzazione delle Aziende Non Profit Fornitori Imprese Rete associativa 279 Responsabilità sociale e governo delle relazioni con gli stakeholder Valori sociali e ambientali accanto a quelli economici Accountability Governo delle relazioni con gli stakeholder Il successo di un’azienda è sempre più legato alla ricerca di consenso, fiducia e legittimazione sociale. Le aziende in grado di integrare le proprie competenze e capacità economiche con quelle di natura sociale, facendo leva sull’ascolto dei propri stakeholder, risulteranno più produttive e più efficaci, nella misura in cui la coesione sociale diviene condizione necessaria per la competizione Organizzazione delle Aziende Non Profit 280 Il coinvolgimento degli stakeholder Coinvolgere gli stakeholder significa Identificare gli stakeholder, i loro bisogni e i loro obiettivi Individuare e costruire canali di comunicazione e di ascolto specifici Organizzazione delle Aziende Non Profit Definire insieme i criteri per valutare i risultati 281 La rendicontazione sociale come parte del processo di C.S.R. Visione etica d’impresa Responsabilità sociale d’impresa Verifica esterna Rendicontazione sociale Codice etico Formazion e etica Sistemi organizzativi di attuazione e controllo Es. I sei strumenti previsti nelle linee guida Q-RES per la gestione della responsabilità sociale d’impresa Organizzazione delle Aziende Non Profit 282 CSR: i vantaggi Contribuisce a creare e rafforzare la reputazione Favorisce una più Efficiente gestione delle risorse naturali Contribuisce ad aumentare il valore Per gli azionisti Garantisce forte coesione con gli shakeolders Vantaggi della CSR Crea nuove opportunità di mercato Organizzazione delle Aziende Non Profit Favorisce un ambiente di lavoro più sicuro e motivato Consente di usufruire di vantaggi fiscali Protegge da azioni di boicottaggio 283 CSR: i rischi CSR come necessità CSR come business CSR come moda CSR come routine Ridefinire la CSR: dalla retorica dell’accountability alla realtà di guadagnare fiducia Organizzazione delle Aziende Non Profit 284 Il bilancio sociale Organizzazione delle Aziende Non Profit 285 Gli strumenti di CSR Valori, codici, governance e sistemi di gestione Accountability, Auditing e Reporting Marketing sociale e Cause Related Marketing Inclusione finanziaria e investimento socialmente responsabile Sviluppo risorse umane Partnership con la comunità Gestione impatto ambientale Tutela dei diritti umani e globalizzazione Organizzazione delle Aziende Non Profit - Bilancio sociale - Bilancio ambientale - Bilancio di sostenibilità 286 Uno strumento…… Uno strumento di responsabilità sociale di impresa è il bilancio sociale Organizzazione delle Aziende Non Profit 287 Il bilancio sociale: caratteristiche essenziali È uno strumento volontario, che scaturisce da un processo di comunicazione sistematico con gli stakeholder COS’È IL BILANCIO SOCIALE Integra le informazioni del bilancio di esercizio affiancando ai risultati economici gli impatti sociali esercitati dall’azienda per effetto della propria attività È uno strumento per la valutazione dei risultati in termini di: • coerenza con i valori e con la mission aziendale • rispondenza agli interessi e alle aspettative degli stakeholder Organizzazione delle Aziende Non Profit 288 Il bilancio sociale: caratteristiche essenziali È un documento redatto a consuntivo e frutto di un processo di rendicontazione sistematico COS’È IL BILANCIO SOCIALE È un documento pubblico che presenta informazioni attendibili, comprensibili, trasparenti, neutrali, che provengono da fonti certe e verificabili È integrato nel sistema di pianificazione, programmazione e controllo Organizzazione delle Aziende Non Profit 289 Il bilancio sociale: caratteristiche essenziali Non è solo comunicazione di bilancio COSA NON È IL BILANCIO SOCIALE Non è uno strumento di public relations Non è solo un documento Organizzazione delle Aziende Non Profit 290 Cos’è il bilancio sociale? È un processo che coinvolge tutta l’azienda e che ne evidenzia le peculiarità Uno step di tale processo è la predisposizione del documento finale conosciuto come “bilancio sociale” Organizzazione delle Aziende Non Profit 291 Quindi… OGNI azienda dovrà intraprendere un proprio singolare percorso per arrivare a redigere un PROPRIO bilancio sociale che metta in evidenza le peculiarità dell’azienda stessa. Associazione Indicazioni generali Singola cooperativa Realizza un proprio singolare percorso di implementazione del bilancio sociale Organizzazione delle Aziende Non Profit STIMOLA L’OBIETTIVO SCEGLIE IL MEZZO 292 Le fasi del processo di rendicontazione sociale Assunzione di responsabilità del vertice aziendale Verifica esterna Creazione del gruppo di lavoro Comunicazione e confronto con gli stakeholders Definizione e coinvolgimento degli stakeholders Pubblicazione bilancio sociale Costruzione sistema informativo Monitoraggio della gestione Organizzazione delle Aziende Non Profit 293 Le fasi della comunicazione Assunzione di responsabilità del vertice aziendale Verifica esterna Comunicazione e confronto con gli stakeholder Creazione del gruppo di lavoro Definizione e coinvolgimento degli stakeholder Costruzione sistema informativo Pubblicazione bilancio sociale Monitoraggio della gestione Organizzazione delle Aziende Non Profit 294