Lezioni di Macroeconomia L’equilibrio macroeconomico in un’economia chiusa a prezzi dati. Il modello IS-LM Verso un modello di sintesi • Per esaminare in modo rigoroso tutte gli effetti concatenati che, ad esempio, un aumento dell’offerta di moneta genera è necessario coordinare i principali elementi dell’analisi macroeconomica studiati fino a questo momento attraverso la costruzione di un modello interdipendente in cui siano determinati simultaneamente i valori di equilibrio di tutte le variabili rilevanti Mercato dei beni e curva IS • abbiamo mostrato che, ipotizzando prezzi dati e capacità produttiva inutilizzata, era possibile determinare il livello del reddito d’equilibrio in un sistema economico in presenza di un settore pubblico: Y = C (Y – T) + I + G Mercato dei beni e curva IS • La semplificazione fondamentale consiste nell’assumere dato il livello degli investimenti programmati dalle imprese • In realtà tale variabile può essere correlata al tasso d’interesse i ed al livello di produzione Y – in particolare esiste una relazione inversa tra il livello degli investimenti ed il tasso d’interesse ed una diretta tra livello degli investimenti e volume della produzione • Dunque la nuova condizione d’equilibrio tra domanda aggregata e produzione diventa: Y = C(Y – T) + I(i, Y) + G Mercato dei beni e curva IS Y = C(Y – T) + I(i, Y) + G • Il livello della produzione Y deve essere uguale alla domanda aggregata di beni da parte delle famiglie, delle imprese e della pubblica amministrazione • Tale l’equazione rappresenta la curva IS con la quale possiamo analizzare cosa accade alla produzione Y quando il tasso d’interesse si modifica Mercato dei beni e curva IS i DD A 45° Y0 O Figura 1 Y In figura misuriamo la produzione sull’asse orizzontale e la domanda aggregata su quello verticale. Avendo disegnato la curva DD in modo che fosse più piatta della retta a 45°, si è assunto che un aumento della produzione conduca ad un incremento meno che proporzionale della domanda Com’è noto, l’equilibrio si raggiunge nel punto in cui la domanda aggregata coincide con la produzione, il che avviene nel punto A quando la funzione DD interseca la retta a 45°; in quel punto il reddito d’equilibrio è pari a Y0. Mercato dei beni e curva IS i DD A DD1 B 45° O Y1 Y0 Figura 2 Y Che cosa succede se il tasso d’interesse varia? Per ogni livello della produzione, un tasso d’interesse più alto provoca una riduzione dell’investimento La curva di domanda DD si sposta verso il basso in DD1: per un dato livello di produzione, ora la domanda è più bassa. Il nuovo equilibrio si trova in corrispondenza dell’intersezione della nuova curva di domanda DD1 con la retta a 45°, nel punto B. Il livello d’equilibrio della produzione ora è Y1 Mercato dei beni e curva IS Quello che accade è che: • un aumento del tasso d’interesse riduce l’investimento • tale riduzione fa diminuire la produzione, che a sua volta riduce ulteriormente il consumo e l’investimento • Si può quindi affermare che: la riduzione iniziale dell’investimento genera una diminuzione maggiore della produzione attraverso l’effetto del moltiplicatore Mercato dei beni e curva IS Figura 2 i DD DD1 A B 45° O Y1 Y0 Y Figura 3 i i1 i0 IS O Y1 Y0 Y La relazione fra tasso d’interesse e produzione è rappresentata dalla curva negativamente inclinata del grafico 3, ed è chiamata curva IS. L’equilibrio sul mercato dei beni implica che un aumento del tasso d’interesse porta ad una riduzione della produzione Mercato dei beni e curva IS • Tramite il precedente grafico, possiamo trovare il valore d’equilibrio della produzione associato ad ogni livello del tasso d’interesse • La relazione tra produzione d’equilibrio e tasso d’interesse è derivata nel grafico dove si riporta la produzione d’equilibrio sull’asse orizzontale e il tasso d’interesse su quello verticale. Il punto A nel grafico 3 corrisponde al punto A nel grafico 2, e il punto B nel grafico 2 corrisponde al punto B nel grafico 3. • Considerando infiniti livelli del tasso d’interesse s’individuano infiniti livelli di reddito di equilibrio che riportati in un unico grafico formano la curva IS • In generale: l’equilibrio nel mercato dei beni comporta che quanto più elevato è il tasso d’interesse, tanto minore sarà il livello d’equilibrio della produzione Mercato dei beni e curva IS Analizziamo ora gli spostamenti della curva IS Figura 4 i T1 > T0 i0 Notiamo che abbiamo derivato la curva IS per dati valori delle imposte (T) e della spesa pubblica (G) IS0 (T0) IS1 (T1) O Y1 Y0 Y Variazioni di T o di G sposteranno la curva IS nel piano Consideriamo un aumento delle imposte, da T0 a T1 Dato il tasso d’interesse diminuiscono: il reddito disponibile, il consumo, causando una riduzione nella domanda di beni e, attraverso il moltiplicatore, una riduzione nella produzione d’equilibrio Il livello d’equilibrio della produzione diminuisce da Y0 a Y1 Mercato dei beni e curva IS • In generale, ogni fattore che, dato il tasso d’interesse, riduce il livello d’equilibrio della produzione fa spostare la curva IS verso sinistra. – Abbiamo analizzato un aumento delle imposte, ma lo stesso vale per una riduzione della spesa pubblica o del grado di fiducia dei consumatori che riduce il consumo autonomo • Al contrario, ogni fattore che, dato il tasso d’interesse, aumenta il livello d’equilibrio della produzione fa spostare la curva IS verso destra – Ad esempio una riduzione delle imposte, un aumento della spesa pubblica, una maggiore fiducia dei consumatori che fa aumentare il consumo autonomo L’equilibrio macroeconomico • L’equilibrio simultaneo sul mercato dei beni e della moneta geometricamente è rappresentata dal punto di intersezione tra la IS e la LM i LM – Nella figura abbiamo le curve IS ed LM sullo stesso grafico A i0 IS O Y0 Y – Il reddito Y, è misurato sull’asse orizzontale, il tasso d’interesse i è misurato sull’asse verticale L’equilibrio macroeconomico • Ogni punto della curva IS corrisponde all’equilibrio sul mercato dei beni • Ogni punto della curva LM corrisponde all’equilibrio sul mercato monetario • Solo nel punto A le due condizioni di equilibrio sono entrambe soddisfatte – Questo significa che il punto A, cui è associato il livello della produzione,Y0, ed il tasso d’interesse i0, rappresenta l’equilibrio macroeconomico generale ossia quello in cui si realizza l’equilibrio in entrambi i mercati L’equilibrio macroeconomico • Le curve IS e LM riportate nel grafico contengono molte informazioni circa il consumo, l’investimento, la domanda di moneta e le condizioni d’equilibrio • Lo schema teorico adottato di determinazione del livello del reddito non assicura che il livello d’equilibrio sia quello che corrisponde alla completa utilizzazione dei fattori produttivi • si può verificare che il livello del reddito di equilibrio sia tale da lasciare una certa quota di lavoratori disoccupati o non consentire il completo utilizzo della capacità produttiva degli impianti, • C’è spazio per policy volte a stimolare la domanda globale allo scopo di accrescere la produzione e consentire che il sistema economico consegua un livello del reddito compatibile con il completo utilizzo di tutti i fattori produttivi Ancora sull’equilibrio macroeconomico • Occorre sottolineare che la curva IS non è non è una relazione funzionale tra tasso d’interesse e reddito, ma solo una relazione di equilibrio (idem per la LM) • I VALORI DI EQUILIBRIO y* e r* possono essere ricavati risolvendo il sistema formato dall’equazione IS e LM (2 equazioni e 2 incognite) Y c0 c(1 t )Y G0 I 0 dr M 0 fY gr M0 f r* Y g g Sostituendo r* nella ricaviamo Y*: 1 d Y* (A M0) df g 1 c(1 t ) g Dove con A è stata indicata la somma di tutte le componenti esogene della domanda (c0 G0 I 0 ) Y* 1 1 c(1 t ) df g (A d M0) g M0 f r* Y g g • In una formulazione più completa in A abbiamo anche –cT0 e + cTr • • Vi è una relazione positiva tra Y*, G e M0 Vi è una relazione negativa tra Y*, t e T •Gli equilibri parziali nel mercato della moneta e nel mercato dei beni sono infiniti (ricorda la derivazione delle due curve) •Dal confronto dei 2 equilibri parziali si può individuare un’indicazione a favore di una coppia tra reddito e tasso d’interesse (che realizza l’equilibrio generale) L’equilibrio nel modello IS-LM è stabile • Partiamo da K, in cui c’è eccesso di offerta di beni e di moneta (r > r*) • r diminuisce (gli operatori comprano obbligazioni Pb (prezzo obbligazioni) ↑, r↓ per garantire l’equilibrio sul mercato della moneta K‘ • • In K‘ c’è eccesso di domanda di beni aumenta il reddito e quindi la domanda di moneta con movente transazionale e precauzionale ( si vendono obbligazioni Pb ↓) r aumenta fino a raggiungere l’equilibrio Analogamente nel punto F… r K LM E F’ K' F IS Y Hp.: il mercato della moneta raggiunge più velocemente l’equilibrio; sia che si parta da K che da F il primo passaggio verso E consiste in un ricollocamento sulla LM 1 b Y* (A M0) bf g 1 c(1 t ) g • A causa dell’interazione tra mercato dei beni e mercato della moneta si è ridotta l’entità del moltiplicatore (essendo aumentato il denominatore) • Vi sono due tipi di politica economica: - la politica fiscale - la politica monetaria (ΔM) Tuttavia l’equilibrio macroeconomico individuato dall’intersezione tra IS e LM può non coincidere con la piena occupazione dei fattori produttivi • Nel modello IS-LM l’equilibrio macroeconomico esiste ed è stabile (esistono forze che autonomamente muovono il tasso d’interesse e il reddito verso i valori di equilibrio) • Tuttavia questo equilibrio spontaneo potrebbe non assicurare la piena occupazione • Il Governo (l’operatore pubblico) può intervenire attraverso appropriate politiche economiche Politica fiscale, produzione e tasso d’interesse • Tramite la politica fiscale il Governo agisce sulla domanda aggregata • Hp.: partiamo da una situazione di equilibrio macroeconomico con un livello di Y < YPO (reddito di piena occupazione) • Il Governo vuole avvicinarsi a YPO • Supponiamo che il governo decida di intraprendere una politica d’espansione fiscale basata su un aumento della spesa pubblica e/o su una riduzione delle imposte aumento del disavanzo di bilancio che dovrà essere finanziato • un aumento della spesa pubblica (o una riduzione delle imposte - oppure entrambe) comporta uno spostamento della curva IS verso destra La politica fiscale • Ye1<Ypo • Il settore pubblico agisce sulla spesa pubblica G>0 per ottenere un livello di reddito pari a Y2 più vicino alla piena occupazione (ciò avviene tramite il meccanismo del moltiplicatore keynesiano) • Il reddito di equilibrio risulta essere Ye3 r LM E3 r3 r1 E1 E2 IS2 IS1 Ye1 Ye3 Y2 Ypo Y La spesa pubblica ha spiazzato gli investimenti privati (l’effetto di spiazzamento è dovuto all’incremento di r) Politica fiscale, produzione e tasso d’interesse Perché il reddito d’equilibrio è Y3 e non Y2? • La maggiore spesa pubblica mette in motoil moltiplicatore che fa crescere il reddito sulla base del tradizionale meccanismo keynesiano; ma la crescita del reddito aumenta la domanda di moneta per transazioni, e avendo assunto che la quantità di moneta nell’economia è rimasta invariata, il tasso d’interesse tenderà a crescere – Al crescere del tasso d’interesse si riduce la preferenza per la liquidità e la liquidità resa disponibile sarà tanto maggiore quanto più elevata è la sensibilità della domanda di moneta rispetto alle variazioni del tasso d’interesse • L’aumento del tasso d’interesse scoraggerà una serie d’investimenti privati, diventati non più convenienti ai nuovi livelli del costo del denaro – La contrazione degli investimenti sarà tanto maggiore quanto più essi risultano sensibili all’aumento del tasso di interesse (quanto più la IS è piatta) L’effetto di spiazzamento degli investimenti privati • È tanto maggiore quanto più la curva IS è piatta e quanto più la curva LM è inclinata In questo caso la politica fiscale è meno efficace LM r IS1 r IS2 LM IS2 IS1 A A B Y* Y*SP B Y Y* Y*SP Y L’inclinazione della curva LM • M0 = fY- gr • r = (f/g)Y – M0/g → Δr/ ΔY = f/g Per un dato valore di f, al crescere di g, cioè della sensibilità della Md a scopo speculativo al tasso d’interesse diminuisce la pendenza della LM (viceversa se d si riduce) • Una Md molto sensibile ad r sarà rappresenteta da una LM piatta; in questo caso l’equilibrio sul meracto della moneta richiede che ΔY non producano Δr • Per un dato valore di g, al crescere di f, cioè della sensibilità della Md a scopo transazionale al livello del reddito aumenta la pendenza della LM L’inclinazione della curva Is 1 Y* ( I 0 dr G0 ) 1 c1 • 1 c1 I G r Y d d d dr/dY = - (1-c)/d Dato c1 un aumento di d (della sensibilità degli investimenti a r diminuisce l’inclinazione della retta la Is è più piatta L’effetto di spiazzamento degli investimenti privati • Analogamente: È tanto minore quanto più la curva IS è inclinata e quanto più la LM è piatta In questo caso la politica fiscale è più efficace • Verificare tramite grafico Come può la Banca Centrale fare assorbire una maggiore quantità di moneta al mercato? La BC è il soggetto indipendente dal governo che determina la politica monetaria di un Paese – Effettuando operazioni di mercato aperto: laBC, in tal caso, si comporta come un operatore finanziario qualsiasi che compra e vende attività finanziarie (es. acquistando attività finanziarie la BC cede moneta ai venditori, aumentando la quantità di moneta in circolazione nel sistema) – Manovra del tasso di sconto: è l’interesse pagato dalle banche ordinarie per avere un prestito dalla banca centrale. – La struttura dei tassi di interesse è influenzata dal tasso di sconto deciso dalla BC. Se questo subisce un incremento, aumentano i tassi di interesse e conseguentemente diminuisce il credito; al contrario se si riduce. – Variazione del coefficiente di riserva obbligatoria La politica monetaria • Ye1<Ypo • L’operatore pubblico (la banca centrale) agisce sull’offerta di moneta per esempio acquistando titoli sul mercato aperto M>0 (tramite una riduzione del coef. Ri, una riduzione del tasso di sconto, o vendendo attività finanziarie sul mercato) • Nel nuovo equilibrio rappresentato dal punto E2 non si è verificato alcun spiazzamento degli I privati (perché il tasso d’interesse non è aumentato) r LM1 LM2 E1 r1 r2 E2 IS Ye1 Ye2 Ypo Y Il fenomeno dello spiazzamento degli investimenti privati • Con il termine spiazzamento si indica la sottrazione di credito al settore privato, provocato dal finanziamento del settore pubblico • Può essere determinato: – dalla crescita dei tassi d’interesse per la pressione sul credito, che finisce per incidere maggiormente sulla spesa privata d’investimento più sensibile alle variazioni del costo del denaro – per effetto di razionamento, quando la limitata disponibilità di credito porta ad una ripartizione amministrativa del credito tra settore pubblico e settore privato, che risente dell’espansione del settore pubblico. Per evitare l’effetto di spiazzamento la BC può attuare simultaneamente una politica fiscale espansiva e una politica monetaria espansiva • Il risultato di una tale combinazione di politiche è che il reddito cresce da Y* a YPO mentre il tasso d’interesse rimane sostanzialmente costante r IS1 IS2 LM LM2 rs r A B • ΔG>0 → ΔY>0→ aumento della domanda di moneta (politica monetaria accomodante) che viene però soddisfatto da un incremento dell’offerta di moneta In questo modo non vi è Δr >0 indotto dall’incremento della vendita di obbligazioni Y* Y*SP Y Relazione inversa tra tasso d’interesse e prezzo delle obbligazioni (Pb) • Es. Un’obbligazione del valore nominale di 100€ acquistata al momento dell’emissione a quel prezzo, promette di restituire dopo un anno il capitale di 100€ pagando un interesse di 4€ l’anno: r = 4/ 100 = 4% Se dopo l’emissione Pb scendesse si potrebbe comprare la stessa obbligazione ad un prezzo inferiore per es. 80€, allora il tasso d’interesse effettivo diverrebbe: r = 4/80 = 5% Efficacia della politica monetaria Keynes sostiene che non sempre la politica monetaria può essere efficace per il raggiungimento di un equilibrio di p.o (mentre la politica fiscale viene ritenuta più efficace soprattutto in una situazione particolare) r In una situazione caratterizzata dalla cosiddetta “trappola della liquidità”, in quanto r è prossimo allo zero (Pb, ossia il prezzo delle obbligazioni è molto alto) e gli operatori desidereranno tenere in forma liquida qualsiasi quantità di moneta venga offerta. Ciò si traduce graficamente in una LM con un tratto iniziale orizzontale in corrispondenza di questo livello di r (r minimo) LM LM1 rmin IS Y* IS1 Y*1 In questo caso l’unico strumento efficace è la politica fiscale Y La trappola della liquidità La LM è rappresentata da una retta spezzata, nel primo tatto da una retta parallela all’asse delle ascisse; in corrispondenza di un valore di “r” così basso (Pb alto) tutti gli operatori sono disposti a detenere moneta in forma liquida ( si spettano che in futuro Pb↓) r LM LM1 A partire da rmin e da Y1* la LM sarà inclinat positivamente rmin IS Y* IS1 Y*1 In questo caso particolare la politica fiscale è massimamente efficace in quanto non vi è l’effetto di spiazzamento (crowding out) Y La visione keynesiana • La curva IS è molto ripida (gli investimenti sono insensibili al tasso di interesse) • La curva LM è orizzontale (g ) È il caso di trappola della liquidità • La politica fiscale è massimamente efficace ed è quindi l’unico strumento di intervento in economia • La politica monetaria è inefficace La visione monetarista • La curva IS è piatta (gli investimenti sono molto sensibili al tasso di interesse) • La curva LM è verticale (la domanda di moneta è insensibile al tasso di interesse, ossia g→0) Quindi, per ogni data offerta di moneta esiste uno e uno solo livello di reddito a prescindere dal tasso di interesse. In questo caso: • LM r LM1 r*1 r* IS1 r*2 IS • La politica fiscale è inefficace (non ha alcun effetto su Y, ma solo su r, vi è quindi uno spiazzamento completo) Y* Y*1 Y • La politica monetaria è massimamente efficace • Per i monetaristi, in realtà, il sistema si trova sempre vicino alla P.O. quindi incrementi della domanda aggregata (sia dovuti a ΔM >0 che a ΔG>0) generano solo aumento dei prezzi