La letteratura nell’epoca Tokugawa 徳川時代 I due centri • La letteratura tokugawa va divisa in due centri. • L’area Kyoto Osaka, nota come Kamigata • L’area Edo, o Kanto Letteratura popolare • Una seconda caratteristica era che: • la letteratura Tokugawa fu una letteratura esclusivamente in stampa. • Il periodo vide la nascita della letteratura popolare, cioè una letteratura in giapponese scritta in kana che tratta temi della vita quotidiana LA STAMPA E I « KANAZOSHI » • La propagazione e la democratizzazione della cultura, furono agevolate dall'introduzione della stampa • il bisogno di letture, sentito sempre più vivo dal popolo, doveva incoraggiare, oltre che la stessa stampa, l'industria editoriale e il commercio librario. La lunga tradizione della stampa • Anche la stampa era venuta in Giappone dal continente, dove aveva già una lunga storia. Era stata inventata in Cina, negli ultimi anni della dinastia T'ang, da Féng Tao (881-954), secondo la tradizione. Caratteri mobili e xilografie • Si tratta di stampa non con caratteri. mobili, che pare risalgano in Cina all'XI secolo, ma di stampa in xilografia su clichés, per cui ogni pagina di libro veniva incisa in rilievo su una tavoletta di legno, sulla quale era poi passato l'inchiostro e quindi premuta la carta. Questo sistema divenne subito di uso comune in Cina, ma non in Giappone, perché qui, fino al 1500, la cultura era limitata a un ambiente ristretto e si preferiva fare o far fare copie manoscritte delle opere che interessavano. La stampa viene apprezzata • Poi, all'epoca della campagna di Hideyoshi in Corea (1592-98), furono portati da quella penisola i caratteri mobili di rame e le macchine tipografiche per usarli,. Incoraggiamento dei Tokugawa • Salito leyasu per la stampa venne incoraggiata • leyasu stesso fece stampare molte opere con caratteri mobili di rame e di legno e ciò continuò fino ai primi anni del 1600. Il primo centro editoriale • fino ai primi anni del 1600, quando a Saga, sobborgo ad ovest di Kyoto, sorse il primo, o uno dei primi, centri editoriali che doveva divenire famoso. Era stato fondato da Suminokura Soan (1570-1632), I Saga-bon • E a Saga nacquero, cosi, i famosi « Saga-bon » (libri di Saga), veri capolavori dell'antica tipografia giapponese. Dapprima si usarono i caratteri mobili, poi piccoli blocchi di legno intagliati e contenenti 3, 4 o 5 caratteri, finché si passò alla intera pagina incisa a rilievo, sistema molto più economico e rapido, che perciò si diffuse subito, mentre i caratteri molali finirono per scomparire. • Hon'ami Koetsu, Sagabon Ise Monogatari. 1608 xilografie • Il sistema delle xilografie era più economico dei caratteri mobili. Una matrice serviva per molte tirature. • I caratteri mobili richiedevano maggior attenzione, alti costi e mannodopera specializzata. I kana-zoshi 仮名草子 • i kana-zoshi sono le prime opere a stampa della letteratura popolare, nati a Kyoto, sono o fascicoli scritti in kana , e pochi kanji con furigana. In genere sono racconti contenuti in uno o, massimo, dodici fascicoli. • I fascicoli (sòshi), erano di 20-23 pagine ciascuno e quasi sempre illustrati. Letteratura di massa • kanazōshi emersero come una nuova forma di letteratura popolare. • Si inseriscono nella tradizione degli otogizōshi , (御伽草子) I libri di favole illustrati del periodo medievale, ma sono più realisti, ci sono pochi elementi fantastici. Danno descrizioni realistiche dei personaggi e dei luoghi. contengono dialoghi quotidiani ed offrono uno spaccato della vita quotidiana dell’epoca. Autori anonimi • Quanto agli autori, solo di pochi si conosce il nome, ma è chiaro ch'essi dovevano appartenere alle classi colte della società del tempo, come bushi, studiosi, preti e simili, che si sono serviti dei kana-zoshi come di un mezzo comodo e diffuso per trasmettere alle nuove leve di samurai e ai chònin della nuova generazione il patrimonio morale e culturale ch'essi avevano ricevuto. Primi e tardi kanazoshi • I kanazōshi si dividono in due categorie • I primi che vanno dal 1620 fino alla metà del secolo • Gli ultimi che arrivano alla fine del ‘600 Argomento dei kana zoshi Per tutta la prima metà del 1600, i protagonisti di queste storie d'amore sono samurai, cortigiani o fanciulle nobili e la trama riecheggia più o meno i racconti del passato. Con la seconda metà dello stesso secolo, invece, cominciano a comparire al loro posto rappresentanti della borghesia e allora la trama s'ispira ai fatti e alla vita contemporanei. Tipi di kana zoshi: storie d’amore • 1- Storie d'amore: amori contrastati con morte dei protagonisti • sono storie che, pur nella sua psicologia ancora medioevale e nel tono melanconico e romantico, presenta aspetti della realtà contemporanea. Stanno, dunque, alle soglie di un mondo nuovo, quello dei Tokugawa, ma riflette ancora quello scomparso. Racconti guerreschi. • 2 - Si rifanno quasi tutti alla storia più recente, cioè alla salita al potere dei 3 unificatori; oppure come il Kirishitan taiji monogatari (Storia dell'estirpazione del cristianesimo, 3 libri, 1665), che rifà la storia della tragica rivolta di Shimabara, la quale nel 1638 chiuse nel sangue la prima fase della storia del Cristianesimo in Giappone. Gli autori erano in genere testimoni degli avvenimenti Racconti di elevazione morale • Sono opere scritte allo scopo di educare il popolo alla vita pratica o alla morale. Se ne hanno di quelle basate su aforismi, sul tipo dello Tsurezare-gusa, Altre s'ispirano all'Òkagami e, mediante il dialogo di due personaggi immaginari, spiegano i principi del Buddhismo e del Confucianesimo Traduzioni. • 4 Il rappresentante più tipico è l'Isobo (o Isopo) monogatari (Le favole di Esopo, 3 libri, stampato più volte fra il 1610 e il 1650). È una parafrasi del favolista greco e non ha nulla a che vedere con la famosa versione letterale di esso, fatta dal latino in giapponese dai gesuiti e stampata ad Amakusa nel 1593. Comunque sia, questa deve esser servita da modello all'autore, sconosciuto, dell'Isobo monogatari che per altro fu praticamente la sola opera delle letterature occidentali nota agl'isolani durante il periodo Tokugawa. traduzioni dal cinese • oltre i racconti di spettri va qui ricordato soprattutto il Tóin hiji (Casi confrontati all'ombra dei peri selvatici, 5 libri, 1649), traduzione, per opera di autore ignoto, del Tang Yin Pi Shih (giapp. appunto Tóin hiji), scritto nel 1211 da Kuei Wan-jung, vissuto sotto i Sung in Cina, che pure in 5 libri narra centoquarantaquattro casi giudiziari famosi verificatisi fra la fine della dinastia Chou (1050-256 a. C.) e la dinastia T'ang. Storie di spettri • 5 - Sono lavori attuati col proposito di stimolare alla virtù o di mostrare gli effetti del karma attraverso una lettura che, per essere avvincente, ricorre all’uso del meraviglioso come elemento essenziale. Il capostipite di tutti è l'Otogi-boko (La bambola-talismano, 16 libri, 1660), di Asai Ryoi Viaggi e guide • 6 - Descrizioni di viaggi e guide particolari. È una categoria particolarmente numerosa. Nelle descrizioni di viaggio, un posto di rilievo spetta a Chikusai (2 libri, 1620 circa, ma stampato nel periodo 1635-45), Parodie di classici • - La critica dei testi classici, all'inizio del 1600, ebbe una specie di contraccolpo umoristico nei kana-zoshi con la comparsa di parodie delle opere della vecchia letteratura. Tanto per citarne qualcuna, il Makura no sóshi, per esempio, trovò la sua parodia nel Mottomo no sóshi, (lett. Il libro di mezzo guanciale, 2 libri, 1632), e l’Ise monogatari divenne il Nise monogatari Riassunti di classici. • - riassunti di opere della letteratura classica : • data l'impossibilità di leggerle nell'originale senza un'adeguata preparazione da parte dei meno colti e delle masse, si era pensato di presentarle in riassunto e in veste linguistica moderna, in modo da renderle accessibili a tutti. Letteratura di transizione • I kana-zoshi, sono un tipo di letteratura propria del periodo di transizione. • I primi di essi riflettessero ancora la vecchia società, perché scritti da gente ancora ad essa legata per nascita ed educazione: i protagonisti sono samurai o cortigiani e l'ambiente, il modo di pensare risentono l'influsso del passato. L’arrivo dei Chonin • Ma fra il 1670 e il 1680 la scena è mutata: i protagonisti sono chònin che, naturalmente, pensano ed agiscono come tali, nell'atmosfera dei nuovi tempi. • la diffusione della cultura si accompagna alla diffusione della borghesia cittadina. i kanazoshi si evolsero in Ukiyozoshi • dal giapponese ukiyo; da uku, fluttuante, e yo, mondo; "racconti del mondo fluttuante". Genere letterario proprio della nuova classe borghese dei chōnin, si sviluppò soprattutto a Ōsaka • Ma il nome che più è legato ai ukiyo zoshi è quello di Ihara Saikaku. • . Il primo grande autore e il vero inventore di questo genere di libri fu Saikaku Ihara (16421693) di Ōsaka, egli stesso un chōnin, i cui scritti sono un mirabile specchio della società urbana del tempo. Dopo la sua morte gli ukiyo-zōshi cominciarono a perdere terreno, fino a che le loro sorti non vennero risollevate dalla collaborazione fra Jishō Andō (16661747), proprietario a Kyōto della libreria Hachimonjiya, e lo scrittore Kiseki Ejima (1667-1736). • Con la fine della Hachimonjiya (1767) gli ukiyo-zōshi avevano praticamente chiuso il loro ciclo, per cedere il posto ad altri generi sempre “borghesi”, ma di contenuto e valore ormai molto lontani dalla produzione originaria. Ihara Saikaku • Ihara Saikaku innalza ad arte il livello dei Kanazoshi creando un romanzo realistico o di costumi, detto l'« ukiyo-zoshi », che venne ad offrire un mirabile rappresentante dello spirito ottimistico e godereccio del chònin Lo Hachimonjiya. Ejima Kiseki (1667-1736). • il periodo degli ukiyozoshi dura circa un secolo, (da vita di un libertino1682, di Saikaku) al 1783, sempre nella zona Osaka/Kyóto (il Kamigata) con riedizioni a Edo. • Nasce la figura del libraio-editore-scrittore, tra cui va ricordato Nishizawa Ippu autore di numerosi ukiyozoshi con riferimenti ai classici, ma senza alcun intento parodistico. Ejima Kiseki • Il più importante seguace di Saikaku è Ejima Kiseki, che inizia la sua produzione nel 1699 quando lo Hachimonjiya gli commissiona un libro-guida sugli attori. Lo Hachimonjiya era stato fondato nel 1650 e il terzo proprietario, Ando Jishó, firmava i testi scritti da Ejima Kiseki. Questi a un certo punto si ribellò e si mise in proprio fondando l'Ejimaya. Dopo una serie di alterne vicende i due si riconciliarono. Nel frattempo Kiseki aveva prodotto le sue opere più famose: L'era Genroku (1688-1703) • Con "era Genroku" si identifica un periodo che va al di là degli anni dell'era stessa, e che caratterizza la cultura dei tempo. • La cultura espressa dagli abitanti di OsakaKyoto è più raffinata, più originale di quella di Edo, Ma anche tra le stesse Qsaka e Kyoto vi sono delle notevoli differenze: gli abitanti di Osaka hanno una radicata tradizione mercantile, quelli di Kyoto, tuttora ancorati alla corte, hanno un'indubbia eleganza cittadina, Il teatro • L’epoca Tokugawa vide la nascita di due nuove forme di teatro il Kabuki e il ningyo joruri di cui il principale drammaturgo era Chikamatsu Monzaemon. Le ambientazioni sono i quartieri di piacere • La quasi totalità delle storie e delle trame dei drammi teatrali sono ambientate nei quartieri di piacere (i più famosi: Yoshiwara a Edo; Shinmachi a Osaka, Shimabara a Kyóto) e nel mondo del teatro. Il bordello come unico luogo in cui si respira aria di libertà e dove il chonin realizza i suoi due ideali, denaro e sesso. Il teatro porta sul palcoscenico il conflitto giri/ninjo che vede l’obbligazione sociale in contrapposizione al sentimento, conflitto che viene talvolta risolto con lo shinju ("doppio suicidio d'amore"). Le stampe vengono illustrate • In questo periodo di grande importanza è l’apporto degli illustratori che tolsero le stampe dall’anonimato conferendo loro dignità artistica. Da ricordare Hishikawa Moronobu (m. 1694). Nishikawa Sukenobu (1671-1751) che illustrò più di 100 testi e poi venne messe al bando per le sue stampe erotiche. Yoshida Hanbei SECONDO PERIODO IL CENTRO DELLA CULTURA A YEDO (circa 1740-1868) • II sistema imposto al paese dai Tokugawa aveva funzionato abbastanza bene per circa un secolo. Nella tranquillità generale, l'economia, il commercio interno, le attività dello spirito erano fioriti e il Giappone del 1600 ci appare come un paese relativamente prospero. Il sistema non funziona più • Dopo l'era Genroku (1688-1704), cominciano a farsi sentire i difetti e le contraddizioni del sistema, fondato su due concezioni antitetiche: il feudalesimo e l'accentramento politico. Ma comincia anche a farsi sentire l'azione di quelle forze che condurranno al crollo della struttura feudale. Queste forze sono di natura economica e spirituale. L’economia • Lo stesso ordinamento sociale presentava aspetti antieconomici. • Al sommo della scala sociale erano i militari, in un paese in pace,che per legge, potevano far altro che dedicarsi agli studi, essendo loro interdetta ogni altra attività. Classe parassitaria • La conseguenza era ch'essi costituivano una classe improduttiva e povera. • Seguivano i contadini. • all'ultimo scalino della gerarchia sociale erano i commercianti, la cui attività la legge disprezzava, ma che costituivano la classe più ricca. Chi aveva il potere effettivo? • Così si verificava l'assurdo che, chi era onorato e, dal punto di vista delle istituzioni e contava di più era povero e non faceva nulla per il paese, mentre chi era disprezzato e non contava nulla era in effetti ricco e teneva in pugno le leve dell'economia nazionale. I gusti della chiusura • Il Giappone era un paese ad economia chiusa, che doveva contare solo sulle proprie risorse, anche se limitate. Il che lo metteva alla mercé dell'andamento dei raccolti, che, nelle annate scarse, non potevano venir integrati da importazioni, che la legge vietava. Col passar del tempo, la situazione peggiorò. Calamità naturali, carestie e altre cause gettarono in difficoltà i feudi . Contromisure insensate • lo stesso governo, la cui insipienza in materia economica non gli seppe suggerire altro che misure controproducenti, come l'aumento della pressione fiscale, la svalutazione della moneta, le leggi suntuarie, il prestito forzoso ai commercianti, che non riebbero mai, il loro denaro. Il potere politico, era gelosissimo di quello del denaro, e la mano della legge piombò più volte pesante su coloro che, vivevano agiatamente Le difficoltà quotidiane • I daimyo, si videro costretti a ridurre il soldo pagato in riso ai loro vassalli, e spremere di più i loro contadini, a centrar debiti coi disprezzati commercianti. I samurai, che già avevano razioni di riso insufficienti, e i contadini, schiacciati dai tributi, si trovarono, così, ad affrontare la miseria più nera. Mabiki e Uchi- kowashi • Diffuso nelle campagne era l'infanticidio (« mabiki ») e il rancore contro il governo esplose con rivolte (« uchi-kowashi ») che costellarono abbondanti la seconda metà dell'epoca dei Tokugawa. Mobilità delle classi povere • I contadini, sfidando le leggi, emigrarono numerosi verso le città, privando così di braccia i campi e rendendo la situazione ancora più precaria. Da tutto questo stato di cose derivò un diffuso malcontento: i contadini reclamavano condizioni più umane di vita; i samurai lamentavano la loro miseria. Rimostranze dei commercianti • i commercianti deploravano la vessazione dei prestiti forzosi, il sistema assurdo e complicato di controlli sugli scambi, lo stesso isolamento del paese che intralciava le loro attività e, aspiravano anche a una maggior considerazione, pari all'importanza delle funzioni ch'essi esercitavano nella società. L’importanza della moneta • Intanto, mutamenti profondi subiva la stessa struttura economica. Lo sviluppo dei commerci interni richiedeva un mezzo di scambio meno ingombrante di quello usato, cioè il riso, per cui la moneta venne ad assumere un'importanza via via maggiore come base delle transazioni. Il potere del capitale • finché, l affermarsi dell'economia monetaria andò sconvolgendo gli antichi rapporti produttivi portando al fallimento della economia rurale, e il capitale commercialeusuraio finì per impadronirsi della ricchezza dei feudi, fino a controllare tutto il paese. Fusione delle classi • Molti samurai, per uscire dalla miseria, sposarono figlie o adottarono figli di ricchi commercianti, che in tal modo si assicuravano i privilegi spettanti alla nobiltà; altri si diedero ad attività pratiche mescolandosi col popolo: la quotidianità distruggeva un sistema che la legge imponeva e che era divenuto anacronistico. Le istituzioni feudali anacronistiche • alla metà del 1800, due secoli e mezzo di evoluzione sociale e materiale e l'azione delle correnti di pensiero storico, politico e filosofico, avevano profondamente minato alla base le ormai anacronistiche istituzioni feudali. Perché la crisi scoppiasse, mancava solo la scintilla, e questa venne dall'esterno, quando, l'8 luglio del 1853, le navi della spedizione americana del commodoro . I wagakusha • Anche nel campo filosofico, come in quello economico, tutto lavorava allo sgretolamento delle istituzioni feudali. Fu soprattutto la corrente dei « wagakusha », che auspicava una rinascita dello Shinto primitivo, a porre alla nazione la domanda perché mai il potere dell'imperatore, discendente degli dèi, dovesse essere usurpato dallo shògun. « wagakusha » e la poesia • II culto fanatico dei « kangakusha » per le cose cinesi, aveva assunto talvolta aspetti insensati. Alcuni di essi, per esempio, s'erano imposto un nome cinese vergognandosi di esser nati in Giappone. La reazione non poteva mancare, e sorge appunto ora, con un movimento a carattere nazionalista, che però risaliva alle ricerche sull'antica letteratura fatte nel 1600 da Kitamura Kigin (1618-1705), da Keichù e da altri. Un nuovo taglio storiografico • Non solo, ma essi ricorsero allo stesso chuhsismo, la morale ufficiale degli shógun Tokugawa, per dimostrare l'illegalità del loro potere. Infatti, essi ragionavano, se il dovere e l'obbedienza hanno valore di legge naturale, lo shogunato, usurpatore del potere legittimo, non poteva essere che un'istituzione contro natura. Nello stesso senso aveva lavorato la scuola storica di Mito, fondata, da un Tokugawa, Mitsukuni. Questa scuola aveva opposto la letteratura nazionale a quella cinese, lo Shintoismo al Buddhismo e, per una inevitabile estensione, l'imperatore allo shògun. Tre figure di rilievo • Ma il movimento s'identifica propriamente con Kada-no-Azumamaro (1669-1736) e diviene reazione vera e propria, cioè lotta dichiarata, con Kamo no Mabuchi (16971769), con Motoori Norinaga (1730-1801) e con Hirata Atsutane (1776- 1843), le sue tre figure di maggior rilievo. Le basi teoriche del nazionalismo • Questi « wagakusha » (yamatologi) o « kokugakusha » (cultori di cose patrie), com'essi si chiamarono in opposizione ai « kangakusha », erano in sostanza dei ferventi shintoisti, che miravano a una rivalutazione degl'ideali più antichi e sacri della comunità indigena, dei nazionalisti accesi, animati da un cieco disprezzo per tutto ciò che fosse straniero, e soprattutto cinese. Rigore e fanatismo • Ma anch'essi peccarono di un fanatismo opposto, che impedì loro spesso il giudizio obiettivo di cose e di fatti. Furono anche degli illusi che avrebbero voluto riportare il paese a quella che essi definivano « epoca d'oro » della civiltà indigena, cioè a quello che era stato molti secoli addietro, in epoche preistoriche, antecedenti all'introduzione della civiltà cinese, rinnegando, così, i benefici della cultura e del progresso. Il che era, ovviamente, una pretesa non solo assurda, ma anche contro natura. I meriti • Tuttavia il loro movimento ebbe meriti indiscussi, perché ci ha lasciato veri monumenti di erudizione nel campo filologico e gettò le basi della critica estetica della poesia, oltre a suscitare un rinascimento della prosa e della poesia classiche. In politica, poi, preparò le basi spirituali della rivoluzione che nel 1868 doveva ripristinare il potere effettivo nelle mani del sovrano. I kusazoshi • Grande successo dei kusazoshi al loro apparire. Sistema di distribuzione per mezzo delle biblioteche circolanti. Differenziazione dal colore della copertina (akahon. kibyoshi. kurohon. aohon ecc.). Argomenti vari, in genere già noti a un pubblico non colto. Colpiti dalla censura delle riforme Kansei (1780-90), la classificazione dei kusazoshi si deve a Takizawa Bakin sharebon ("libri alla moda", "libri arguti, piccanti") • Gli sharebon fioriscono tra il 1770 e il 1791, quando vengono proibiti dalla censura. Trattano in genere del mondo dei quartieri di piacere e in particolare dello Yoshiwara di Edo. Hanno trame piuttosto convenzionali ninjobon ("libri dei sentimenti umani") • Letteratura d'evasione, popolare a partire dal 1820, dopo la messa al bando degli sharebon. La scena continua ad essere i quartieri di piacere, ma il protagonista è ora più in cerca dell'amore che del sesso (come avveniva negli sharebon). tanto che molto spesso si parla di matrimonio. Grande importanza hanno le figure femminili in quanto i ninjobon si rivolgevano proprio a un nuovo pubblico di lettrici. Gli yomihon. • Con yomìhon si indica un genere in cui non solo la parte scrìtta è preponderante su quella iconografica, ma in cui gli argomenti sono di carattere "serio". • I maggior rappresentanti del genere sono Ueda Akinari (1734-1609) Takizawa Bakin (1767-1646) kokkeibon • I nuovi libri umoristici i cui maggiori autori sono Jippensha Ikku (1765-1831) e Shikitei Samba (1776-1822) i contenuti erano delle guide che descrivevano in chiave parodica i vari “tipi umani” di frequentatori dei teatri, dei bordelli ecc. Il Gesaku monogatari • Il termine Gesaku è utilizzato per indicare tutta la letteratura di massa del tardo Tokugawa ma in origine era il termine che utilizzava Hiraga Gennai (1729-1780) per le sue storie fantastico satiriche. • il racconto fantastico di viaggio ha una certa tradizione in Giappone Si possono citare l'Utsubo monogatari (tardo X secolo), i vari setsuwa con viaggi all'Inferno e paradiso buddhistl, gli otogizoshi del genere shimameguri (periplo delle isole) • Favorita dalla politica liberale instaurata dal ministro Tanuma Okitsugu (1719-88), la letteratura si manifesta dapprima in racconti popolari brevi e anti convenzionali come i « ki-byoshi », o negli « share-bon » che hanno per teatro lo Yoshiwara, il quartiere del piacere di Yedo, mentre gli « yomi-hon », più lunghi, riflettono gl'ideali feudali tradizionali. • Così la letteratura era avviata verso una nuova era di prosperità quando, nel 1842, le insensate riforme del ministro Mizuno Tadakuni (1794-1851), la fecero entrare in una fase di ristagno, per fortuna breve, in attesa che, con l'era Meiji (1868-1912), le si aprissero ben altri e più vasti orizzonti Effetti della censura • Scomparso Tanuma, il suo successore e antagonista Matsudaira Sadanobu (1758-1829) ripristinava le norme feudali e allora la letteratura dovè adattarsi alle nuove esigenze. I « ki-byoshi », scomparvero dando luogo ai « gókan-mono », mentre gli « share-bon » non s'ispirarono più al mondo delle cortigiane, ma divennero « ninjò-bon », libri di amori romantici. Per altro verso, l'umorismo che aveva caratterizzato gli « sharebon » e in parte anche i « ki-byòshi », trovò un altro sfogo nei « kokkei-bon ». Una nuova epoca • quando, l'8 luglio del 1853, le navi della spedizione americana del commodoro M. Calbraith Perry (1794-1858) gettarono-l'ancora nella baia di Uraga chiedendo al Giappone di uscire dal suo isolamento. Da quel momento, il Giappone fu scosso da una crisi durata 15 anni, al termine della quale, nel 1868, il Paese del Sol Levante usciva profondamente mutato al mondo e s'inseriva nel consesso delle altre nazioni civili, dando inizio a una nuova epoca della sua storia.