Dual origins of the Japanese: common ground for the huntergatherer and farmer Y chromosomes L’attuale popolazione giapponese è il risultato di due diverse ondate migratorie originatesi dal continente asiatico • Cultura Jomon, cacciatori-raccoglitori, che arrivò prima della scomparsa del ponte di terra che collegava il Giappone al continente circa 12,000 anni fa • Cultura Yayoi, agricoltori specializzati, che giunse dalla Korea circa 2,300 anni fa. E’ opinione comune che l’attuale popolazione giapponese discenda direttamente dalle popolazioni di cultura Jomon e Yayoi. Attualmente troviamo due gruppi etnici che differiscono dalla popolazione giapponese: • Gli Ainu che vivono nell’isola di Hokkaido a nord del Giappone • Gli Ryukyuans che vivono nelle isole più a sud compresa Okinawa Queste due popolazioni sono considerate come gli ultimi discendenti della cultura Jomon, con gli Ainu che vivendo nell’isola di Hokkaido sono stati relativamente isolati dalle culture post-Jomon fino alla fine del secolo scorso. Le attuali ipotesi sull’origine della popolazione giapponese possono essere classificate in tre gruppi: • Sostituzione 1976) (Turner • Trasformazione (Suzuki 1981) • Ibridizzazione (Hammer 1995) • Sostituzione totale delle linee genetiche degli Jomon con quelle degli Yayoi • La variabilità genetica attuale della popolazione giapponese deriva esclusivamente da antenati Jomon, senza alcun mescolamento con gli Yayoi • Gli attuali giapponesi sono il risultato di un mescolamento fra le diverse popolazioni migranti con una variabilità che riflette vari gradi di ibridazione tra Jomon e Yayoi Per stabilire l’origine della popolazione giapponese è risultato molto utile l’utilizzo del cromosoma Y in quanto non ricombina. Scopo della ricerca è scoprire le origini delle linee maschili degli Jomon e Yayoi prima che arrivassero in Giappone attraverso un indagine su larga scala delle popolazioni giapponesi e asiatiche utilizzando 81 polimorfismi del cr.Y. Inoltre sono state utilizzate 10 Y-short tandem repeats (STRs) per procurare una intelaiatura temporale per l’origine del cromosoma Y giapponese Campione Sono stati esaminati 259 individui da sei popolazioni giapponesi appartenenti ad aree geografiche chiave: Okinawa, Kyushu, Tokushima, Shizouka, Aomori, Hokkaido. In più sono stati aggiunti 2,248 individui di sesso maschile da 33 popolazioni suddivise in 5 regioni: Nordest asiatico (NEA) Sudest asiatico (SEA) Asia centrale (CAS) Sud Asia (SAS) Oceania (OCE) I siti polimorfici analizzati includono un set di 71 marcatori del cromosoma Y; in più sono stati usati 7 polimorfismi (M25, M73, M55, M116, M124, M269, M178). Per l’analisi temporale 10 Y-STRs (DYS19, DYS388, DYS289I, DYS389II, DYS390, DYS391, DYS392, DYS393, DYS426, DYS439) Analisi statistiche I dati SNP sono stati analizzati con il software ARLEQUIN 2.0 per calcolare le distanze genetiche (Φ). La diversità Y-STRs è stata stimata usando il software MICROSAT 1.5d. Multidimensional scaling (MDS) è stato eseguito sulle distanze Φ usando il software NTSYS. Le reti Median-joining sono state costruite usando NetWork 4.0 Le stime sull’età degli aplogruppi basate sulla diversità dei microsatelliti sono state ottenute con due metodi. L’analisi di Bayes sulla diversità degli Y-STRs utilizzando BATWING che è dipendente dal modello di dinamica della popolazione. Esplorati 3 modelli: •Dimensione costante della popolazione •Crescita esponenziale della popolazione fino alla dimensione attuale •Dimensione costante della popolazione seguita da un incremento esponenziale Il metodo Y-MRCA che è basato totalmente su parametri genetici come i tassi di mutazione e la lunghezza degli alleli. Calcola le distanze genetiche tra tutti i cromosomi correnti e un ipotetico aplotipo ancestrale facendo la media su tutti i loci. Assunti costanti i tassi di mutazione e 25 anni per ogni generazione. Risultati Questa ricerca sugli SNPs del cromosoma Y in Asia ha rivelato un set di 44 aplogruppi , 19 dei quali sono presenti in Giappone. Inoltre tre di questi sono quasi esclusivi dell’arcipelago giapponese: D-P37.1 34.7%, (D-P37.1*, D-M116.1*, D.M125* D-P42) O-47z 22.0% C-M8 5.4% Siccome la popolazione Giapponese ha anche alte frequenze di altri aplogruppi della linea O che sono fortemente rappresentate nelle popolazioni del Sud-est asiatico, e nella linea C, molto rappresentata nel Nord Asia, si può qui ipotizzare che il “cromosoma Y” discenda da diverse popolazioni ancestrali che hanno dato origine alle civiltà Jomon e Yayoi Analizzando le frequenze di altri 3 aplogruppi quali D, O-P31 e O-M122 (86.9%) in ciascuno dei sei campioni giapponesi, in relazione alla distanza geografica di ciascuno di questi con le popolazioni di Kyushu si è notata un andamento U per l’aplogruppo D e un invertito U per i due aplogruppi O-P31 e O-M122. Il risultato delle maggiori frequenze dell’apl. O nel Sud-ovest del Giappone e dell’apl. D tra gli Ainu e i Ryukyuans è in accordo con il modello dell’ibridazione. Basandosi sulle frequenze di questi due cladi è stato stimato che il contributo degli Jomon agli attuali giapponesi è di 40.3% con picchi di frequenza negli Ainu (75%) e nei Ryukyuans (60%). Gli Yayoi rispondono per il 51.9% nel cromosoma Y degli attuali Giapponesi, con il maggiore contributo in Kyushu (62.3%) e il minore a Okinawa(37.8%). Stime temporali Datazioni assolute basate sui dati degli Y-STR ottenuti suggeriscono una recente ondata di migrazione degli aplogruppi D e C, e una ancor più recente espansione dell’aplogruppo O Yayoi in accordo con il modello dell’ibridazione. Il modello di una crescita esponenziale a partire da una popolazione ancestrale con dimensione costante sembra produrre i dati più realistici: D C-M8 DATA CALCOLATA (a.f.) 19.400 14.500 Stessi valori con il metodo MRCA. INIZIO ESPANSIONE (a.f.) 12.600 10.820 Origini continentali degli aplogruppi Y giapponesi La popolazione giapponese ha quindi due linee (D, C-M8) che discendono da fondatori paleolitici. Nel caso dell’aplogruppo D un discreto numero di mutazioni puntiformi si sono accumulate e la divergenza della linea D in Giappone è indice di un antico momento di dispersione nell’arcipelago seguito da un lungo periodo di isolamento dalle popolazioni del continente. Le più alte frequenze dell’aplogruppo D sono state trovate in Tibet (50.4%); l’area compresa tra il Tibet e le Altai Mountains nel Nord-ovest della Cina è la principale candidata come regione d’origine dei colonizzatori paleolitici del Giappone. L’altro aplogruppo paleolitico, C-M8, è strettamene imparentato con Indiani e popolazioni centro-asiatiche. L’aplogruppo O-SRY465 fornisce una chiara risposta riguardo la migrazione Yayoi: è ben diffuso sia in Giappone che in Korea, si può ipotizzare la migrazione dalla Korea al Giappone. La comparsa della mutazione 47z avvenne nell’ aplogruppo O-SRY465 durante le prime fasi della migrazone Yayoi. La stima dell’età di O-47z è di 3,810 anni, coerente con l’ipotesi che questa linea si espanse in rapporto con la cultura Yayoi. Conclusioni I dati ottenuti suggeriscono che le linee maschili paleolitiche entrarono in Giappone almeno 20,000-12,000 anni fa dall’Asia centrale e rimasero isolate per migliaia di anni una volta che scomparve il ponte di terra tra Giappone e il continente alla fine dell’ultima glaciazione (cultura Jomon) L’età e la diffusione spaziale degli aplogruppi D e O in Giappone sono in accordo con l’ipotesi che il cromosoma Y si sia espanso grazie ad una diffusione durante il periodo Yayoi. Ciascuna popolazione portando le proprie linee ha dato un diverso contributo ai giapponesi attuali, sia genetico che culturale. Contro i modelli precedenti è stato proposto che il cromosoma Y degli Yayoi discenda da agricoltori preistorici che trovano le loro origini nel Sud-est asiatico. In questo caso tuttavia i cacciatori-raccoglitori Jomon possono aver resistito all’espansione degli agricoltori per migliaia di anni I dati indicano che i geni Jomon sono presenti con alte frequenze negli attuali Giapponesi, forse perché la loro cultura completava quella degli agricoltori