STEFANO VILLAMENA
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MODULO 1
LE “TAPPE” DEL
COSTITUZIONALISMO ARABO
La fine della guerra fredda
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PREMESSA
DIFFUSSIONE DEL MODELLO
DEMOCRATICO RAPPRESENTATIVO
ha fornito maggiori opportunità
per la estensione della
democrazia
rappresentativa occidentale
Tuttavia il mondo arabo-islamico sembra riluttante a
questo cambiamento. Tanto che si è parlato di
“eccezionalismo arabo-islamico” (N.J. Brown)
Due eccezioni (all’eccezionalismo arabo-islamico)
sono:Libano, Kuwait (e più di recente la Giordania)
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Alcune eccezioni
I quali hanno conosciuto
- competizione elettorale tra i vari candidati alle elezioni;
- lunghi periodi di libertà di stampa
- libertà di espressione delle proprie opinioni differenti
da quelle delle classi dirigenziali
- non hanno subito dittature militari
- sono sfuggiti alla logica del partito unico
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I fattori di “resistenza”
1. L’Islam costituisce un elemento che non favorisce la
trasformazione dei paesi arabo-islamici al regime
democratico-rappresentativo
2. La bassa crescita economica rappresenta un limite per
il cambiamento democratico
Con l’accelerazione della crescita economica
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Segue … secondo Huntington
i
bisogni
materiali
della
società
risulterebbero
gradualmente e progressivamente soddisfatti. Le cause
di instabilità dovrebbero diminuire e quindi diminuirebbe
la necessità di ricorrere a sistemi tendenzialmente
autoritari (repressivi)
1. Tradizionalmente l’Islam, sul piano
rappresenta un fattore di conservatorismo
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La concezione di Hasan Hanafi
(egiziano della sinistra islamica)
politico,
2. Ma, alcuni, lo vedono anche come fattore di progresso
e di opposizione politica nelle mani del popolo, e non
soltanto come elemento di devozione e di richiamo alla
pietà passiva
Il ragionamento è questo: dal momento che l’Islam non
è monopolio dei governanti, questo può essere invocato
anche dai governati come veicolo di protesta
L’Islam è utilizzato dai governanti per legittimare il
proprio potere.
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Un’altra lettura dell’Islam
(molto più frequente)
In Arabia
autocratico
Saudita:
l’Islam
maschera
un
regime
In Marocco la monarchia fonda la propria legittimazione
sulla discendenza del Re dal profeta Maometto
L’Islam è compenetrato da aspetti religiosi
e da aspetti socio-politici
Secondo questa impostazione
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Segue … La teoria delle TRE D
L’Islam sarebbe
DIN (religione)
DAWLA (Stato)
DUNYA (vita)
L’Islam non specifica il governo dei musulmani
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ISLAM E DIRITTO PUBBLICO
Le prescrizioni coraniche sono praticamente inesistenti
(anche se il Profeta ha imposto il principio che
lo Stato deve essere fondato sulla religione)
PRIMA VIENE IL COSTITUZIONALISMO POI LA COSTITUZIONE
LE ORIGINI DI UN PARADOSSO (SOLO APPARENTE)
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PREMESSE DI FONDO
-Il costituzionalismo indica una serie di istituzioni e principi
sviluppati a partire dall’esperienza inglese poi successivamente
ripresi dagli Stati Uniti e dalle Costituzioni rivoluzionarie
francesi.
-“La costituzione secondo il costituzionalismo” ha alla sua
base:
1. la disciplina del potere dei governanti al fine di
spezzare l’unitarietà del potere
2. assumere a base di ogni disciplina il rispetto dei
valori fondamentali dell’uomo
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Segue … i pilastri del costituzionalismo
Ecco perché i due pilastri del costituzionalismo, individuati dall’ART.
16 DELLE DICIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL
CITTADINO (1789) sono:
- LA SEPARAZIONE DEI POTERI
- LA GARANZIA DEI DIRITTI
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Segue … la concreta evoluzione
- nell’evoluzione del costituzionalismo larga parte nella
fase iniziale venne rappresentata dal primo dei due
aspetti
mentre
- solo a seguito dell’allargamento del suffragio
elettorale, con il conseguente passaggio dallo stato
monoclasse allo stato pluriclasse (GIANNINI) si pose
l’attenzione anche alla garanzia piena dei diritti (non
solo delle libertà negative cioè) ma anche dei diritti
politici e di quelli sociali
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Segue … qualche spunto sul termine
Costituzione
- Si suole intendere la costituzione come legge
fondamentale dello Stato nel senso che detta
(riprendendo
i
due
pilastri
fondamentali
del
costituzionalismo moderno):
1. le regole essenziali di convivenza
2. le regole essenziali di esercizio dei pubblici poteri
Le origini della nozione
sono del periodo medievale,
allorché si affermò non senza contrasti tra i vari ceti la
nozione di legge superiore.
sul piano dei documenti formali grande risalto ebbe
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Segue …
la MAGNA CHARTA LIBERTATUM (1215)
Ma soprattutto con il BILL OF RIGHT (1689) si sancì il precetto
in base al quale si escluse che il Re potesse sospendere le
leggi o la loro osservanza senza il consenso del Parlamento
- La legge nel costituzionalismo inglese ha funzione di
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LO STRANO PERCORSO CHE PORTA LA LEGGE HA DIVENTARE
COSTITUZIONE E SUCCESSIVAMENTE LA COSTITUZIONE AD
ESSERE LIMITE PER LA LEGGE
POSITIVIZZARE I DIRITTI NATURALI
- che preesistevano all’individuo attraverso le consuetudini
- ed è da questa concezione della legge (come limite al potere
del Sovrano cioè) che in Inghilterra si viene a sviluppare il
concetto di Costituzione
- cioè come atto del popolo (in quanto contenente le sue
fondamentali prerogative) che crea successivamente un
governo
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Segue …
in questo senso PAINE nel suo libro I DIRITTI
DELL’UOMO (1791) diceva:
“Una costituzione non è l’atto di un governo, ma l’atto di
un popolo che crea un governo”.
- Il concetto di costituzione, dunque, nasce dal
concetto di legge superiore.
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Segue …
- Ma occorreva successivamente porre un
freno alla stessa legge (intesa come legge del
Parlamento).
- Da qui sempre nell’ordinamento inglese si
sviluppò il controllo di costituzionalità delle
leggi da parte dei giudici.
- Cioè le leggi che essi applicavano dovevano
essere conformi ai dettami delle leggi naturali
dell’ORDINE SOCIALE E DELLA GIUSTIZIA
- Questo è il prodotto di una interpretazione storica che
oramai non corrisponde più alla realtà contemporanea.
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Il Callifato
- La prova del suo carattere obbligatorio era stata
individuata dai teologici e dai giuristi nel versetto 59
della sura IV del Corano:
“Voi che credete, obbedite ad Allah, obbedite al Profeta
e a coloro che tra voi detengono il potere. ..”
- La soppressione del Califfato, avvenuta il 3 marzo
1924 da parte dell’Assemblea nazionale turca,
corrisponde alla soppressione dello Stato-religione nei
Paesi arabi e all’adozione dell’idea che la sovranità
spetta alla nazione che impedisce un potere illimitato del
Califfo.
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Le origini del costituzionalismo arabo
Volendo tratteggiare uno schema del percorso
evolutivo delle istituzioni costituzionali arabe:
possiamo
individuare
quattro
tappe
fondamentali:
• Il califfato
• L’imposizione
occidentali
dei
modelli
costituzionali
• Il progetto di fondazione della nazione araba
• La crisi dell’ideale arabista ed il ritorno ai
nazionalismi
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La prima tappa:
IL “DESPOSTA” GIUSTO - IL CALIFFO
Questa prima tappa che riguarda il periodo che
va dai primi anni dell’Ottocento e si prolunga
fino agli anni venti del secolo scorso
caratterizzata dalla volontà di ricostituire
(restaurare)
l’antico
ordinamento
musulmano attraverso la rifondazione della
teoria tradizionale dei poteri dello Stato
islamico: fondata sulla figura del califfo.
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Il Rapporto tra la comunità ed il califfo
La umma (comunità) è governata dal califfo
(Imam) (capo del potere esecutivo) vicario e
successore di Maometto.
La nomina: attraverso il c.d. contratto di
imamato il califfo riceve dalla umma il
mandato di governo.
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La nomina può avvenire in tre modi diversi:
1. attraverso l’elezione (dove l’elettorato
attivo spetta non all’intera umma ma ai suoi
rappresentanti(irreprensibili))
2. con la designazione del predecessore
3. attraverso l’occupazione di fatto del
potere (in forza del principio che la tirannia
è preferibile all’anarchia)
• La capacità giuridica:
musulmano libero
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I requisiti per la nomina a Califfo
cioè
essere un
2 La capacità d’agire: cioè essere integro di
corpo e di mente, di condotta irreprensibile
e di sesso maschile
• l’obbligo di osservare e far osservare la
legge religiosa secondo tradizione
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I vincoli del contratto di imamato nei
confronti del califfo
• evitare ogni innovazione riprovevole
• provvedere
giustizia
all’amministrazione
della
• provvedere alla difesa militare dell’Islam
• riscuotere le entrate e provvedere alle spese
pubbliche
La sua funzione (temporale) è quella di
indirizzare e orientare la comunità (umma).
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I limiti del potere del califfo
Il califfo non ha un potere religioso in senso
proprio, perché egli non può creare nuove
regole religiose
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I vincoli del contratto di imamato nei
confronti della umma
Sorge l’obbligo di obbedienza
assistenza al califfo
e
di
(salvo che il califfo non ordini atti
contrari alla religione e, in tale ipotesi, la
comunità può rimuovere il califfo con la
revoca del mandato)
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La seconda tappa:
L’IMPOSIZIONE DEI MODELLI OCCIDENTALI
Alla fine della prima guerra mondiale con la
Conferenza di San Remo (1920) si affermarono
una serie di mandati e protettorati in tutto il
mondo arabo.
- ciò ovviamente limitò moltissimo l’idea della
creazioni di uno Stato arabo unitario
- può affermarsi che, a seconda del grado e del
tipo di colonizzazione, si vennero a costituire tre
diversi contesti istituzionali.
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I tre contesti successivi
alla Conferenza di San Remo
• Il primo riguardava Egitto, Iraq e Arabia Saudita
che fin da subito ottennero l’indipendenza e dunque
non subirono i condizionamenti delle potenze europee
• Il secondo riguardava la c.d. grande Siria
(frazionata in sette entità territoriali tutte sottomesse
al mandato della società delle Nazioni)
3. Il terzo riguardava i Paesi del Maghreb sottoposti al
protettorato francese (con la sola esclusione della
Libia, colonia italiana fino alla fine della seconda
guerra mondiale)
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I “condizionamenti”
Eccetto il caso dell’Arabia Saudita tutti gli
altri paesi del secondo e terzo blocco adottarono
un modello costituzionale fondato sullo stampo
democratico-liberale
europeo
(cioè
sul
costituzionalismo europeo)
Unica (ulteriore) eccezione in tale conteso (oltre
a quelle già indicate) fu la Palestina (perché in
attesa di una strutturazione in senso statuale)
Il tentativo di “occidentalizzazione” del mondo
arabo produsse ……………….. però:
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Le conseguenze dei “condizionamenti”
• imponenti manifestazioni di protesta delle masse
urbane e rurali che favorirono lo sviluppo di
nazionalismi
• numerosi
movimenti
fondamentalisti
che
condussero le loro lotte politiche in nome del GIHAD
(cioè “sforzo teso verso uno scopo determinato”) e
della protezione dell’Islam
• lo sviluppo di relazioni tra partiti di ispirazione
fondamentalista islamica integralista e i regimi
fascista e nazista (specialmente in Egitto).
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Segue … i condizionamenti
Mentre nel Maghreb la risposta nazionalista
portò
alla
nascita
di
movimenti
di
ispirazione marxista che assunsero il
progetto di unificazione araba come manifesto
politico alternativo al modello liberale europeo.
La terza tappa (dagli anni cinquanta in poi
del secolo scorso) è caratterizzata:
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La terza tappa:
IL PROGETTO DI FONDAZIONE DELLA
NAZIONE ARABA
- dal fallimento politico delle classi dominanti
arabe subordinate alle potenze occidentali
- dal progetto di nazione araba (c.d.
panarabismo) portato avanti con grande
determinazione da Nasser (in Egitto) e dalla
spinta nella stessa direzione delle burocrazie
militari in Iraq
Emersero:
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Da questi due pilastri …
- Il ruolo egemone delle burocrazie militari
anche sulla scena politica (infatti la stabilità
dell’apparato militare si contrapponeva alla
inefficacia dei sistemi parlamentari arabi in larga
parte corrotti)
2. l’idea di una nazione araba (che riecheggiava
quella propria del califfato)
3. la sostanziale laicità di quasi tutti i regimi
arabi che si riferivano all’Islam come ad una
tradizione culturale, più che come una fonte del
diritto
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La quarta tappa:
LA CRISI DELL’IDEALE ARABISTA ED IL
RITORNO AI NAZIONALISMI
La quarta tappa della evoluzione istituzionale
del mondo arabo inizia storicamente nel
1967 (ed è tuttora in corso)
Nel 1967 infatti le forze arabe (Egitto in testa)
uscirono sconfitte dalla guerra contro
Israele e ciò costituì:
1. La crisi del modello nasseriano
fondazione di una nazione araba
di
(osteggiato evidentemente da Israele e dai
suoi sostenitori occidentali)
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Segue …
2. Il cambio di egemonia nel mondo arabo con la
sostituzione della leadership politica di Nasser (e
dell’Egitto) con una di stampo economico (Arabia
Saudita) portò alcuni Stati prima interessati al
progetto di Nasser ha istaurare rapporti con Israele
e Arabia Saudita improntati prevalentemente al
commercio del petrolio
Ciò
condusse
alla
morte
del
progetto
panarabista e al ritorno dei localismi nazionali
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LA CLASSIFICAZIONE DELLE
COSTITUZIONI ARABE
In primo luogo occorre avvertire che nonostante le
peculiarità del modello arabo saranno utilizzati i
criteri
classici
offerti
dal
costituzionalismo
occidentale.
Ciò consente di dividere le
Costituzioni arabe in due famiglie:
• DI DERIVAZIONE LIBERALE
• DI DERIVAZIONE SOCIALISTA
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I MODELLI DI DERIVAZIONE LIBERALE
In questo gruppo comprendiamo le Costituzioni che
adottate sulla falsariga del modello inglese e del
modello francese, con la recezione di alcuni
fondamentali istituti:
• La sovranità nazionale
• La separazione dei poteri
• Le garanzie per le minoranze
• La tutela dei diritti fondamentali
Ad esempio la Costituzione tunisina del
1959 nel suo Preambolo si richiamava:
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Segue …
- Al principio della separazione dei poteri
- Alla indipendenza dei giudici dal potere
politico
Riguardo alla forma di governo (cioè alla separazione
dei poteri) gli schemi di riferimento sono rappresentati:
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Segue …
dal modello parlamentare e da quello presidenziale
- La fdg parlamentare venne adottata in Egitto (nella
Costituzione del 1930); in Libia (nella Costituzione del
1951); in Giordania (nella Costituzione del 1946)
* Solo dopo la Costituzione francese del 1958
iniziarono a diffondersi modelli di governo di tipo
presidenziale (che offrivano una forte concentrazione
del potere)
Sul versante del riconoscimento dei diritti
politici:
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Segue …
La Costituzione della Mauritania del 1961
riconosceva il principio del pluripartitismo
Le Costituzioni di Algeria (1963), Siria (1964) ed
Egitto (1971) prevedevano un modello simile a quello
delle Costituzioni sovietiche.
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I MODELLI DI DERIVAZIONE SOCIALISTA
• L’unione tra Stato e partito unico
• La previsione di una radicale trasformazione delle
strutture sociali ed economiche contro i meccanismi
spontanei
di
funzionamento
dell’economia
e
privilegiando, al contrario, la pianificazione imposta
• La dittatura democratica come forma di governo
• Il ruolo servente del potere giudiziario rispetto agli
indirizzi politici del partito unico
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La “caduta” del costituzionalismo
nel contesto arabo
Subito dopo l’indipendenza dalle potenze
europee gli Stati che si erano ispirati alle
costituzioni liberali (v. retro) iniziarono un vero
e proprio rigetto di tali modelli
Ciò comportò un
periodo di “inflazione” costituzionale volto a
individuare il modello più “adatto” alla
leadership di turno
Il principio della separazione
numerose deroghe:
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La “parabola” nel dettaglio
dei
potere
subisce
- si privilegia la figura del Presidente (sancendo il
passaggio dall’esperienza parlamentare a quella
presidenziale)
- si accentua
legislative
l’emarginazione
delle
assemblee
- il potere giudiziario assume una funzione
strumentale (diventa cioè un servizio) rispetto alle
esigenze dell’esecutivo
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La caduta del muro di Berlino
Alla fine degli anni ottanta il venir meno della
contrapposizione tra blocco occidentale e
blocco orientale condusse all’abbandono delle
costituzioni di ispirazione socialista.
La maggior parte delle Costituzioni si
orientarono,
dunque,
verso
una
logica
“modernista-liberale”
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Lezione 1- 2 e 3