ATTENZIONE ! per visualizzare le formule occorre avere installato l’Equation Editor di Office oppure il programmino Math Type ... il metodo delle celle prof. Enzo Tonti ... Alcune considerazioni sulle leggi fisiche Un fenomeno fisico è descritto da certe grandezze: Le grandezze che descrivono un fenomeno devono sottostare ad alcune leggi. Cosa sono le leggi di un fenomeno? Sono i legami ai quali devono sottostare le grandezze fisiche che descrivono il fenomeno. pV nRT Infatti il termine “legge” viene da “lex, legis” che indica un legame. In fisica questi legami tra le grandezze sono espressi da equazioni. Nella maggioranza dei casi le leggi non legano direttamente le grandezze fisiche bensì le variazioni di tali grandezze. dv F m dt Se consideriamo variazioni infinitesime nascono i rapporti tra infinitesimi e quindi le derivate: le leggi sono allora espresse da equazioni differenziali. ... La conduzione termica Consideriamo il fenomeno della conduzione termica. Il calore generato da certe sorgenti si propaga da una regione all’altra mosso dalle differenze di temperatura. Una volta assegnate le sorgenti di calore, la loro posizione e la loro intensità, il problema fondamentale della conduzione termica è quello di determinare la temperatura in ogni punto della regione che stiamo studiando. T (t , x, y, z ) ? Dal momento che il calore va dalle zone a temperatura superiore a quelle di temperatura inferiore deve esistere una legge che regola il modo con il quale il calore si propaga. Una di questi legami è costituito dal bilancio di energia. Inoltre la quantità di calore che transita attraverso un elemento di superficie dipenderà dalla differenza di temperatura fra i due punti che stanno a cavallo della superficie. Il legame sarà espresso da una equazione costitutiva, la legge elementare di Fourier. ... il campo elastico Consideriamo il fenomeno della deformazione elastica di un corpo solido. Le forze agenti su un corpo ne provocano la deformazione. La deformazione si propaga da una regione all’altra del corpo determinando lo spostamento dei diversi punti del corpo. Una volta assegnate le forze, la loro posizione, la direzione e l’intensità, il problema fondamentale della teoria dell’elasticità è quello di determinare lo spostamento di ogni punto del corpo, a partire da una configurazione indeformata. u (t , x, y, z ) ? Dal momento che la deformazione si trasmette di zona in zona, da punto a punto, devono esistere delle leggi che regolano il modo con il quale essa si propaga. Una di queste leggi impone l’equilibrio, se la deformazione è statica, o il bilancio della quantità di moto se la deformazione è dinamica. Un’altra legge caratterizza il comportamento elastico del materiale, è l’equazione costitutiva di Hooke. ... la dinamica dei fluidi Consideriamo il fenomeno del moto di un fluido, liquido o gas. Il moto è generato dalle differenze di pressione da una regione ad un’altra del fluido. A sua volta la pressione varia da un punto all’altro in funzione del moto del fluido. Se il fluido è un gas anche la temperatura determina il moto del fluido. Il problema fondamentale della dinamica dei fluidi è quello di determinare la velocità, la pressione e la temperatura in ogni punto del fluido ad ogni istante: v (t , x, y, z ) ? p(t , x, y, z ) ? T (t , x, y, z ) ? Dal momento che il fluido si muove sotto l’azione delle differenze di pressione e di temperatura devono esistere delle leggi che regolano il moto. Una di queste leggi impone la conservazione della massa, un’altra impone la conservazione dell’energia, una terza impone il bilancio della quantità di moto. ... il campo elettromagnetico Consideriamo il campo elettro-magnetico generato da cariche elettriche in quiete ed in moto. Le cariche si muovono a causa della mutua repulsione e attrazione. La descrizione del campo è affidata a due vettori: il vettore intensità del campo elettrico E il vettore densità di flusso magnetico B. Il problema fondamentale dell’elettromagnetismo è il seguente: assegnata la distribuzione spaziale e temporale delle cariche e delle correnti, determinare i due vettori E e B in ogni punto del campo ad ogni istante: E (t , x, y, z ) ? B(t , x, y, z ) ? Devono esistere delle leggi che regolano il campo. Una di queste leggi impone la conservazione della carica elettrica, altre quattro leggi legano fra loro i due vettori E e B e sono le equazioni di Maxwell. ... Le equazioni di campo Abbiamo presentato quattro tipici campi (del macrocosmo) • Il campo della conduzione termica • Il campo della deformazione elastica; • il campo del moto di un fluido; • il campo elettromagnetico. Abbiamo visto che per ciascuno di essi si devono imporre delle leggi che sono espresse da equazioni. Per ragioni storiche queste leggi sono espresse da equazioni differenziali alle derivate parziali. ... Le equazioni di campo Abbiamo anche detto che in ciascun campo l’obiettivo è di determinare delle funzioni, scalari o vettoriali ad ogni istante e in ogni punto. T (t , x, y, z ) ? Poniamoci la domanda: u (t , x, y, z ) ? e’ facile risolvere le equazioni v (t , x, y, z ) ? differenziali dei singoli campi p(t , x, y, z ) ? ancor più nei casi complessi T (t , x, y, z ) ? che si presentano nella tecnica ? E (t , x, y, z ) ? B(t , x, y, z ) ? ... un campionario di equazioni di campo campi vari (elettrostatica, fluidi perfetti in moto stazionario, torsione, ecc.) conduzione termica, diffusione, filtrazione onde (acustiche, elettromagnetiche) elasticità fluidodinamica u 0 Laplace u Poisson c t u u Fourier 1 2u u d ' Alembert 2 2 v t u k 2u 0 Helmholtz ( ) ( u ) 2u f 0 Navier Dv p f 2 v Navier Stokes Dt div B 0 Gauss (magnetico) elettromagnetismo div D Gauss (elettrico) rot H t D J Ampère rot E t B 0 Faraday ... risolvere le equazioni di campo La risposta è: non è affatto facile ! Occorre fare delle approssimazioni e utilizzare tecniche numeriche che obbligano all’uso del calcolatore. Occorre trasformare le equazioni differenziali in equazioni algebriche attraverso uno dei tanti metodi di discretizzazione. ... La formulazione differenziale delle leggi fisiche I.Newton Philosophiae Naturalis Principia Mathematica 5+7=12 Dai tempi dell’invenzione del calcolo infinitesimale, avvenuta circa tre secoli fa, le leggi fisiche sono state formulate matematicamente in termini di equazioni differenziali. Circa cinquant’anni fa l’avvento dei calcolatori ha fatto nascere la necessità di avere una descrizione algebrica delle leggi fisiche. Cosa è avvenuto allora ? Si è pensato di DISCRETIZZARE le equazioni differenziali. All’inizio usando le differenze finite e successivamente escogitando altri metodi di discretizzazione. Non si è pensato invece di partire di nuovo dai fatti sperimentali per ottenere una formulazione algebrica DIRETTA delle leggi fisiche. ... Formulazione finita (= non differenziale) La varietà dei metodi di discretizzazione fa nascere la seguente domanda: ? È possibile una formulazione algebrica DIRETTA dei campi fisici ? ... Vogliamo dimostrare che una formulazione algebrica DIRETTA delle leggi di campo è possibile ! è facile ! è intuitiva ! è pronta per la risoluzione numerica ! ... Dal discreto al differenziale … per tornare al discreto! soluzione approssimata questa conferenza equazioni algebriche FEM FVM campo fisico BEM FDM equazioni differenziali ... Analisi delle equazioni Esaminando diverse formule della fisica si constata che esse si ottengono per composizione di certe equazioni elementari quali le equazioni di bilancio, equazioni circuitali, equazioni di formazione delle differenze spaziali, equazioni di formazione delle differenze temporali, equazioni costitutive o materiali o di stato, equazioni di definizione. ... Apologia del “bilancio” La maggior parte delle equazioni fondamentali dei fenomeni fisici nasce da un bilancio: Nella statica dei solidi deformabili è essenziale il bilancio delle forze. Nello studio della conduzione termica è essenziale il bilancio energetico. Nella fluidodinamica è essenziale il bilancio della quantità di moto. Nella chimica le reazioni chimiche esprimono il bilancio di massa. Nella teoria delle reti elettriche è essenziale il bilancio delle correnti. In idraulica è essenziale il bilancio di massa, nell’elettromagnetismo si fa il bilancio della carica; nella termodinamica si scrive il bilancio di entropia; ecc. ... Un bilancio vale nel finito prima che nell’infinitesimo Per l’equilibrio di un corpo occorre che la somma delle forze di volume (solitamente i pesi) e di quelle di superficie sia nulla. Così uno scafo sta in equilibrio perché il suo peso è equilibrato dalla spinta dell’acqua sullo sua superficie. Un pezzo di materiale nell’interno di un corpo sta in equilibrio perché le forze di volume sono equilibrate dalle forze interne di superficie. Orbene un bilancio vale per qualunque dimensione e per qualunque forma della porzione di corpo al quale è applicato, non c’è bisogno di ridursi ad un volumetto infinitesimo. E allora per quale ragione lo applichiamo ad un volumetto infinitesimo di dimensioni dx,dy,dz così da ottenere una equazione differenziale? ... Cosa è un bilancio? Un bilancio è una affermazione che riguarda alcune grandezze per le quali si può parlare di accumulo, di produzione e di flusso uscente. Consideriamo una fabbrica di bottiglie. Dal forno escono bottiglie appena formate: una parte di queste viene accumulata nei depositi dello stabilimento ed una parte esce. ... Per dare una risposta a questa domanda faremo riferimento alla conduzione termica in quanto è molto intuitiva Conduzione termica ... Le due leggi della conduzione termica 1) Bilancio di energia: Il calore prodotto in una regione in parte si accumula in parte esce. 2) Equazione costitutiva: legge di Fourier In una regione in cui il flusso è uniforme il calore che attraversa una superficie piana per unità di area, è proporzionale al salto di temperatura per unità di lunghezza (misurato in direzione perpendicolare alla superficie) e procede dal caldo al freddo. Q A L ... Il problema fondamentale della conduzione termica assegnata una porzione di materia; precisata la natura fisica dei materiali che la compongono; precisate le sorgenti termiche in estensione ed intensità; precisate le condizioni al contorno della regione; determinare la temperatura in ogni punto della regione. sorgente temperatura nota calore incognito temperatura incognita calore noto calore noto temperatura incognita calore noto materiali diversi temperatura nota calore incognito ... Complesso di celle triangolari Costruiamo nella regione un complesso di celle a forma di triangoli. Facciamo la triangolazione in modo che i triangoli si appoggino sulla superfice di separazione tra i due materiali. Numeriamo i vertici. 13 temperatura nota 12 11 calore noto 10 calore noto 3 5 7 2 1 4 6 8 calore noto 14 9 15 temperatura nota 16 17 ... Vogliamo trovare le temperature nei nodi Dobbiamo determinare le temperature nei nodi in giallo, 1,2,…9 in quanto quelle nei nodi 10,11,…17 sono note. Occorrono pertanto 9 equazioni algebriche, tante quante sono le temperature incognite. 13 temperatura nota 12 11 calore noto 10 calore noto 3 5 7 2 1 4 6 8 calore noto 14 9 15 temperatura nota 16 17 ... Poligoni duali (di Voronoi) Per scrivere il bilancio di energia utilizzeremo un complesso di celle duale. Questo può essere formato dai poligoni i cui lati tagliano ortogonalmente i lati del primale nei punti di mezzo. 13 12 11 10 3 5 7 2 1 4 6 8 14 9 15 16 Questi poligoni si chiamano poligoni di Voronoi. 17 ... I poligoni duali interni (interi) Scriveremo l’equazione di bilancio per ciascun poligono duale. Usando i poligoni di Voronoi si ha il vantaggio di avere i lati dei poligoni ortogonali ai lati dei triangoli: questo rende molto semplice la scrittura delle equazioni costitutive. 13 12 11 10 3 5 7 2 1 4 6 8 14 9 Consideriamo dapprima i poligoni interni (interi) 15 16 17 ... Bilancio di energia sui poligoni duali Ci limiteremo al caso stazionario: l’accumulo di energia è nullo e quindi il calore prodotto è uguale a quello uscente. Il bilancio si fa sul poligono duale 13 12 11 10 3 5 7 2 1 4 2 8 6 14 9 15 16 17 ... Valutiamo i calori uscenti Il calore che attraversa un lato del poligono di Voronoi, considerato positivo se entra, dipende dalla differenza di temperatura misurata a cavallo del lato. La legge elementare del calore di Fourier dice che, in una regione di flusso uniforme, il calore che transita attraverso una superficie è proporzionale alla differenza di temperatura per unità di lunghezza secondo la formula 11 10 Noi faremo l’approssimazione di considerare 3 la regione circostante ogni lato del poligono 2 1 come una regione di uniformità. area di approssimata uniformità 4 14 15 Questa sarà l’unica approssimazione che faremo! ... Equazione fondamentale per i poligoni interni (interi) Equazione di bilancio (esatta) Equazioni costitutive (approssimate) 15 10 3 2 1 4 14 si ottiene l’equazione algebrica approssimata: 15 ... Equazione fondamentale per i poligoni di bordo Scriveremo l’equazione di bilancio per ciascun poligono duale di bordo (spezzato). 11 10 3 2 1 4 14 ... 15 ... Bilancio di energia sui poligoni duali di bordo (spezzati) 11 Per ogni poligono di bordo scriviamo che la somma dei flussi uscenti è uguale al flusso entrante dal bordo. 10 3 2 1 Bilancio sul poligono 1 4 14 15 Usando anche qui le equazioni costitutive si perviene all’equazione algebrica approssimata ... Il sistema algebrico fondamentale In questo modo si giunge ad un sistema algebrico di n equazioni in n incognite contenente le temperature nodali: 11 10 3 2 1 4 14 15 11 10 Dal momento che abbiamo un poligono duale per ogni nodo, scrivendo una equazione di bilancio per ogni poligono duale, avremo tante equazioni quanti sono i nodi e quindi quante sono le incognite. In questo modo avremo ottenuto un sistema di equazioni algebriche senza essere passati attraverso equazioni differenziali. 3 2 1 4 14 15 ... Invece la formulazione differenziale …. ci fornisce due belle equazioni differenziali, una per ciascun materiale (supposto omogeneo), ci costringe a scrivere le equazioni di raccordo sulle superfici di separazione tra due materiali diversi. A B Ma allora che bisogno c’è di fare il limite, considerare volumetti infinitesimi e così pervenire ad una equazione differenziale che non possiamo risolvere? ... Dove nasce l’approssimazione Dal momento che l’equazione costitutiva è sperimentata in regioni di campo uniforme, quando essa è applicata in regioni di campo non uniforme diviene approssimata. E’ qui che nasce l’approssimazione della risoluzione numerica. E’ evidente che tanto più piccola è la dimensione delle celle, tanto più il campo si potrà considerare uniforme in ciascuna di esse. Ed ecco che scatta l’dea che facendo il limite, ovvero riducendo i volumetti a punti, la legge costitutiva diventi “esatta”. Senonché facendo così cadiamo nelle braccia della formulazione differenziale. Braccia dalle quali non riusciamo ad uscire se non discretizzando l’equazione e quindi tornando ad una soluzione approssimata! Tanto valeva evitare il passaggio al limite e mantenerci nell’ambito di una soluzione approssimata fin dall’inizio! ... L’illusione della soluzione “esatta” Il fatto è che la Matematica ci ha ossessionato con l’idea della soluzione “esatta” mentre l’ingegnere ha bisogno di soluzioni approssimate: approssimate quanto basta per rispettare una tolleranza convenuta. Nei corsi di disegno la nozione di tolleranza si presenta fin dall’inizio. Al contrario nel corso degli studi di ingegneria si presentano prima le equazioni differenziali e dopo il metodo degli elementi finiti. Questo porta a ritenere che la soluzione di un metodo discreto sia meno nobile della soluzione esatta. Questo incide profondamente nella mentalità dell’ingegnere che si sente sempre un po’ in soggezione nei riguardi della Matematica a causa delle approssimazioni che è costretto a fare. Ma è un atteggiamento sbagliato: il fatto è che non è l’analisi infinitesimale lo strumento più idoneo per trattare i suoi problemi ma lo è l’analisi numerica che si fonda sull’algebra (sistemi di equazioni algebriche, matrici, vettori, ecc.). ... Soluzione esatta? … No, grazie Un punto fondamentale è che all’ingegnere e al fisico non interessano risultati “esatti” bensì risultati con una tolleranza convenuta. • Nella misura di un terreno agricolo la tolleranza è, al più, del metro • In edilizia la tolleranza è, al più, di un millesimo di metro. • Nella lavorazione di un pezzo meccanico la tolleranza è dell’ordine di un milionesimo di metro. Contrariamente a questo nell’analisi infinitesimale la nozione di tolleranza è sconosciuta. Nell’analisi infinitesimale non c’è posto per il termine “piccolo” ma si parla di piccolo a piacere. E’ nell’analisi numerica che si parla di “errore”: di maggiorazione dell’errore, di valutazione dell’errore. ... Confronto con gli elementi finiti Il fatto inaspettato è che il sistema algebrico delle equazioni così ottenuto coincide con quello fornito dal metodo degli elementi finiti ! Questo indica che il doppio processo di partire dal discreto per arrivare al differenziale per poi risalire al discreto è semplicemente assurdo. E’ come partire dal caffè in chicchi, macinarlo fine fine per poi tornare a ricostruire delle zollette di caffè! Macinandolo si perde l’aroma naturale contenuto nei chicchi e, per formare le zollette, si devono aggiungere conservanti, amalgamanti, coloranti che ne alterano la qualità. Perché non lasciarlo in chicchi? Dal momento che le misure e le leggi della fisica si fanno nel finito, non nell’infinitesimo, perché ridursi all’infinitesimo per poi tornare al finito mediante i diversi metodi di discretizzazione? ... complesso simpliciale di Delaunay sorgente concentrata regione con materiale A 20 40 con materiale 60 80 regione B 100 120 140 160 180 sorgente distribuita 200 ... duale baricentrico 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 diaframma Il bilancio si fa sui poligoni duali (qui di Voronoi) Linee iso-piezometriche diaframma conclusione ... caratteristiche della formulazione algebrica la formulazione algebrica tratta con facilità • regioni di forma qualsiasi, con buchi, punte, fessure, incavi, ecc. • regioni contenenti materiali diversi • materiali anisotropi • materiali nonlineari • materiali sinterizzati ( -->Cosmi ) • tratta con naturalezza sorgenti concentrate • non presenta infiniti • consente ordini di convergenza di ordine superiore al secondo ( -->Tonti - Zovatto - Cosmi ) • si applica con semplicità alla frattura (-->Nappi – Rajgelj – Zaccaria - Ferretti - Viola - Di Leo) ... Evitiamo quindi un passaggio inutile ! soluzione approssimata equazioni algebriche questa conferenza campo fisico equazioni differenziali ... indirizzi Pubblicazioni relative alla formulazione algebrica e al metodo delle celle si possono scaricare dal sito: discretephysics.dic.units.it Dispense relative alle celle si possono scaricare via “ftp” dal sito ftp://ftp.dic.units.it/pub/science Prof. Enzo Tonti, Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Trieste, Piazzale Europa 1, 34127 Trieste Tel: 040 558 3846 e-mail: [email protected]