Proprietà globali delle galassie Enrico Maria Corsini Dipartimento di Astronomia Università di Padova Lezioni del corso di Astrofisica I V.O. A.A. 2003-2004 1 Sommario Segregazione morfologica Funzione di luminosità Relazione di Kormendy Relazione di Faber-Jackson Relazione Dn- Piano fondamentale e spazio k Relazione Mg- Relazione di Tully-Fisher 2 Segregazione morfologica Le galassie non sono distribuite uniformemente, a.e. D<25 Mpc: 69% in gruppo, 30% associate ad altre galassie, 1% isolate Gruppi: <50 membri, 150 km s-1, d 1.4 h-1 Mpc, M 1013 h-1 M, M/L 200 h M/L Ammassi: 800 km s-1 d 6 h-1 Mpc, M 1015 h-1 M, M/L 400 h M/L Ammassi poveri ( 50 membri) e ricchi (>1000 membri) Ammassi regolari (sferici/simmetrici con concentrazione centrale di galassie, e.g. Coma) e irregolari Superammassi 3 Ammasso di Coma Sp E 4 Per i gruppi e gli ammassi valgono le seguenti relazioni Relazione morfologia-raggio (Oemler 1974, Dressler 1980): la densità di galassie proiettata (lungo la linea di vista) decresce con la distanza dal centro f(E) rimane costante con il raggio f(S0) ha un minimo locale per piccoli raggi f(Sp) cresce al crescere del raggio Relazione morfologia-densità (Dressler 1980): la morfologia delle galassie dipende dalla densità locale (proiettata/intrinseca) f(E) e f(S0) crescono al crescere della densità f(Sp) decresce al crescere della densità 5 6 spirali e irregolari lenticolari ellittiche campo ammasso 7 La segregazione morfologica, cioè la presenza di oggetti dinamicamente “caldi” e poveri di gas (E-S0) al centro degli ammassi e di oggetti “freddi” e ricchi di gas (Sp-Irr) nelle regioni esterne, è dovuta all’ambiente (i.e. densità locale) tidal effects = ispessimento del disco, crescita del bulge merging = la fusione di due galassie a disco produce una galassia ellittica ram pressure = il gas caldo (concentrato al centro dell’ammasso) spazza via il gas freddo contenuto nei dischi 8 Funzione di luminosità Se normalizziamo la funzione di luminosità delle galassie (M) con dove è numero totale di galassie per unità di volume, allora (M)dM numero di galassie per unità di volume con magnitudine in (M,M+dM) Equivalentemente (L)dL corrisponde al numero di galassie per unità di volume con una luminosità in (L,L+dL) 9 Determinazione di (M)dM Misurare m per un campione di galassie completo ad una data mlimite (effetti di selezione) Derivare M con M = m - 5 log D + 5 - A - K determinando la distanza D (a.e. Vr = H0D + Vpec) applicando la correzione per assorbimento A() applicando la correzione K K= k(z)+2.5log(1+z) dove i k(z) sono tabulati (e.g. Frei & Gunn 1994) Determinare la densità (M)dM dividendo il numero di oggetti in (M,M+dM) per il volume occupato (dipendenza dall’ambiente, dalla luminosità) 10 11 Funzione di Schechter La funzione di Schechter permette di parametrizzare la funzione di luminosità dove , * e M* (o L*) sono ottenute interpolando i dati. = pendenza della funzione di luminosità alle basse luminosità, * = normalizzazione della densità M* (o L*) = magnitudine (o luminosità) caratteristica al sopra della quale il numero di galassie crolla 12 =-0.70 0.05 Las Campanas Redshift Survey Lin et al. (1996) 19000 galassie MR*=-20.290.02+5 log h 13 I parametri della FS non cambiano passando da ottico a NIR (tranne per M* che è legato al colore B-K delle galassie) quindi i dati ottici sono rappresentativi della popolazione stellare media banda B: * = (1.60.3)10-2 h3 Mpc-3 , = -1.070.07, M*B=-19.7 0.1+5 log h banda K: * = (1.60.2)10-2 h3 Mpc-3 , = -0.90.2, M*k=-23.1 0.2+5 log h Per =-1 si ha Quindi nonostante il gran numero di galassie di bassa luminosità la densità totale di luminosità non diverge (i.e. paradosso di Olbers) 14 15 Parametri fotometrici Profilo di brillanza superficiale I(R) con R raggio circolarizzato I=I(R) Luminosità integrata L(<R) R L(<R) = 2 R’ I(R’) dR’ 0 Luminosità totale LT D-2 LT = lim L(<R) R 16 Raggio efficace Re D Re L(Re) = 2 R’ I(R’) dR’ 0 Brillanza superficiale media e (1+z)4 LT e= -2.5 log Ie = -2.5 log ------2 Re2 17 Legge di de Vaucouleurs (o r1/4) Descrive il profilo radiale di SB delle galassie ellittiche e dei bulge delle galassie a disco È una retta nel piano r1/4 - Ie (o e) = SB efficace re = raggio efficace 18 La relazione di Faber-Jackson Le galassie ellittiche più luminose hanno dispersioni di velocità maggiori. Questa proprietà è nota come relazione di Faber e Jackson (1976) ed è espressa dalla log LT = a log + b LT 4 La FJ lega LT , che dipende dalla distanza, a , che non dipende da essa. Misurando la luminosità apparente in mag e determinando la luminosità assoluta dalla misura di tramite la FJ si determina la distanza della galassia 19 20 Correzione per apertura In genere è misurata entro una fissata apertura di raggio rap (e.g. fenditura) Per galassie che si trovano a diversa distanza la stessa apertura corriponde a regioni di diversa estensione (sia in kpc2 che in termini di re) Per eliminare questa dipendenza si applica una correzione empirica, come quella proposta da Jorgensen et al. (1995) e8 (<re/8) = ap (rap/re/8)0.04 dove ap è la dispersione di velocità misurata entro rap e e8 = (<re/8) e dove rap 1.025 (xy/)1/2 se l’apertura è rettangolare di lati x e y 21 =-0.04 re/8 =-0.04 rnorm= 0.6 h-1 kpc 22 La relazione di Kormendy Le galassie ellittiche più grandi hanno SB efficaci più basse. Questa proprietà è nota come relazione di Kormendy (1977) ed è espressa dalla e = a log Re + b con a = 3.02, b = 19.74 (con H0 = 50 km s-1 Mpc-1 in banda V) e può anche essere espressa come e = a’ log Re + b’ Re Ie -0.90 Essendo Le = Ie Re2 allora si ha che Ie Le –3/2 cioè galassie ellittiche più luminose hanno SB più basse 23 24 LT 4 25 Ie Re-0.90 26 Ie Le –3/2 27 Il FP di EFAR 28 Piano fondamentale Le galassie ellittiche non occupano tutto lo spazio tridimensionale definito dai parametri strutturali log Re, e e log ma si concentrano sul piano fondamentale (FP, Djorgovski & Davis 1987, Dressler et al. 1987) definito da log Re = a log + b e + c con a = 1.39, b = 0.36, c = -6.71 (con H0 = 50 km s-1 Mpc-1 in banda rG) e a = 1.25, b = 0.32, c=cost (con H0 = 50 km s-1 Mpc-1 in banda r). Se consideriamo log Ie allora b=-0.82. Il FP lega Re , che dipende linearmente dalla distanza, a e e , che non dipendono da essa. Misurando Re in arcsec e determinando il suo valore in kpc tramite il FP si determina la distanza della galassia (con una precisione del 20%) 29 a) FP visto di “faccia” b) FP visto di “taglio” dal lato lungo c) FP visto di “taglio” dal lato corto Jorgensen et al. (1996) 30 La relazione Dn- Dn è il diametro dell’isofota entro cui B = 20.75 Dressler et al. (1987) introducono la relazione Dn- log = a log Dn + b Dn0.75 La Dn- è una visione quasi “di taglio” del FP. È quindi una relazione più stretta della FJ, dal momento che Dn dipende da due parametri (Re,Ie) Come la FJ la Dn- permette di calcolare le distanze (con un errore del <25% per la singola galassia e <10% per un ammasso) 31 log = -0.11 log BT + 3.96 log = -0.11 log BT + 3.56 32 log = 0.75 log Dn + 1.48 log = 0.75 log Dn + 0.93 33 34 Dn- e Faber-Jackson Se tutte le ellittiche seguissero una R1/4 allora Dn/Ae Ie4/5 Essendo Ie = 2L/ Ae2 con Ae=2Re si ha che AeL1/2 Ie-1/2 Combinando le due Dn L1/2 Ie3/10 e includendo Dn3/4 si ha L 8/3 Ie-3/5 Questo spiega perché la Dn- è più stretta della FJ 35 Teorema del viriale Per un sistema in equilibrio vale il teorema del viriale 2T+=0 =0 =0 Per una galassia ellittica sferica e non rotante con profilo di SB alla R1/4 si hanno T = 1/2 MT 2=0=0 = -1/3 G MT/Re2 (in cgs da Poveda 1958) da cui 2 R /G MT =0 = 3 =0 e equivalentemente MT ==0 0.2 =0 2 D Re dove M è in M, in km s-1, D in pc e Re in arcmin (cf. disp.) 36 Coefficienti del piano fondamentale Dalla fotometria 2 L =0 = c1 I =0 e Re dove c1 = 2 Dal teorema del viriale M=0 = c2=0 Re 2 Combinando queste informazioni si ha che Re = c1/c =0 =0 2Ie-1 2 1/(M/L) dove c1 e c2 sono costanti strutturali che dipendono dalla densità e dalla dinamica della galassia (piano viriale) 37 M/L = cost piano viriale piano fondamentale VP: Re 2Ie-1 =0 =0 FP: Re 1.24 Ie-0.82 Se c1/c2 L e M/L L allora Re L L- 2 Ie-1 = (Ie Re2)- 2 Ie-1 = Re2(-) Ie(--1) 2 Re(1+2-2) Ie(--1) 2 =0=0 con =0 (i.e. omologia) e =0.3 (=0 implicherebbe che tutte le galassie hanno le stesse popolazioni stellari medie) si ritrovano a=1.24 e b=-0.82 38 Spazio dei parametri k Bender, Burstein & Faber (1992) hanno suggerito una rotazione del sistema di coordinate da (log Re, log Ie, log ) a (log M, log M/L, log(M/L)I3) il cosiddetto k-space k1 = (log 2 + log Re)/2 log M k2 = (log 2 + 2 log Ie - log Re)/6 log (M/L)I3 k3 = (log 2 - log Ie - log Re)/3 log (M/L) che permette di studiare direttamente l’effetto dei processi fisici che agiscono “sul” FP (cf. cosmic metaplane) 39 CM visto di “taglio” cE gE E dE bulges 40 CM visto di “faccia” cE gE E dE bulges 41 Indici spettrali Fl = Flusso della riga Fc = Flusso del continuo (interpolato) = Larghezza della banda Mg2 Poco sensibili alla temperatura delle stelle Molto sensibili alla gravità superficiale (metallicità) delle stelle 42 43 La relazione Mg- Le galassie ellittiche più grandi hanno metallicità più alte. Questa proprietà è nota come relazione Mg- ed è stata introdotta da Dressler et al. (1987) Mg2 = a log + b con a = 0.19 e b = 0.13. La relazione Mg- non dipende dalla distanza La relazione Mg- non dipende dall’ambiente (i.e. a z=0 è la stessa per campo, gruppi e ammassi) La Mg- a redshift intermedio suggerisce che le ellittiche hanno formato stelle a z>4 (NB degenerazione età-metallicità) 44 45 46 Mg- locale Mg- prevista a z=0.4 in funzione dello z di formazione E in Virgo/Coma E a Z=0.4 47 galassia+cielo galassia ___ galassia - - - modello 48 La relazione di Tully-Fisher Le galassie a spirale più luminose hanno velocità di rotazione maggiori. Questa proprietà è nota come relazione di Tully e Fisher (1977) ed è espressa dalla log LT = a log V + b LT V4 Le galassie a spirale più luminose sono le più massicce (!) La TF lega LT , che dipende dalla distanza, a V, che non dipende da essa. Misurando la luminosità apparente in mag e determinando la luminosità assoluta dalla misura di V tramite la TF si determina la distanza della galassia 49 50 Originariamente è stata trovata nel radio (HI) ma vale anche in ottico (HII) Diverse definizioni di V: W20, WR,Vmax, Vflat La TF calibrata su galassie di distanza nota (dalle Cefeidi) con B=0.25 e V=0.06 correzioni empiriche (e arbitrarie) per tener conto del fatto che le galassie di ammasso sono sistematicamente più rosse di quelle di campo (Pierce & Tully 1992) 51 La TF è stata misurata fino a z1 (con VLT, Keck) Mostra una evoluzione delle sole galassie a più bassa luminosità (massa) 52 z=0 (N=60) z1 (N=1200) 53 54