L’ORGANIZZAZIONE E L’ESERCIZIO
DEL POTERE POLITICO
Istituzioni di diritto pubblico 2010-2011
Giuseppe G. De Cesare
1. I soggetti delle decisioni politiche e la forma di
governo
2. Le forme di governo: storia ed evoluzione
3. Le forme di governo: tipologia
4. La forma di governo in Italia: profili storici
5. La forma di governo in Italia: la Costituzione e
la prassi
6. La forma di governo in Italia: le trasformazioni
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TEORIE DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI
Locke (1632-1704): Secondo trattato sul
governo
Montesquieu (1689-1755): Lo spirito delle
leggi
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DEFINIZIONE DI FORMA DI GOVERNO
«Il modo come fra gli organi di una comunità politica
organizzata si distribuisce il potere di indirizzo
politico, cioè il potere di indirizzarla verso determinati
fini generali (fini politici)»
• la disciplina giuridica delle modalità di esercizio del potere
politico (forma di governo dal punto di vista strutturaleformale)
• il sistema politico e ciò che lo influenza (forma di governo
dal punto di vista funzionale)
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FORME DI GOVERNO NELLA STORIA
• governo presidenziale (Costituzione degli Stati Uniti del
1787)
• dalla monarchia costituzionale al governo parlamentare
monista (Inghilterra XVIII-XIX sec.)
• governo parlamentare dualista (Costituzione della
Francia orleanista del 1830)
• governo semi-presidenziale (Costituzione della V
Repubblica francese del 1958)
• governo direttoriale (Svizzera XIX sec.)
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L’EVOLUZIONE STORICA DELLE FORME DI
GOVERNO [1]
• Dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale in
Inghilterra fra Sei e Settecento: il parlamento e la corona
sono concepiti come poteri separati
• Il governo presidenziale negli Stati Uniti (Costituzione del
1787): la caratteristica distintiva è la separazione dei poteri
fra presidente e Congresso
• Il governo parlamentare nella versione monista in
Inghilterra fra Sette e Ottocento: il governo, all’interno del
quale emerge la figura del primo ministro, risponde solo alla
maggioranza parlamentare (rapporto fiduciario)
• Il governo monarchico-costituzionale in Europa
continentale nell’epoca della Restaurazione e la monarchia
orleanista in Francia (Costituzione del 1830): il governo
risponde sia al re sia al parlamento (in questo senso
Istituzioni di diritto pubblico 2010dualista)
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L’EVOLUZIONE STORICA DELLE FORME DI GOVERNO [2]
• Il governo direttoriale in Svizzera (Costituzione del 1848):
una soluzione di governo collegiale così chiamata dal
«direttorio» della Francia rivoluzionaria
• Il parlamentarismo razionalizzato nel Primo dopoguerra:
costituisce il tentativo di disciplinare giuridicamente i rapporti
fra gli organi costituzionali secondo modelli che
riecheggiassero il parlamentarismo inglese
• Il parlamentarismo dualista nel Primo dopoguerra
(Costituzione di Weimar del 1919, Costituzione austriaca del
1920, Costituzione finlandese del 1919): ha insieme i
caratteri del governo parlamentare e un capo dello stato
direttamente elettivo dotato di attribuzioni giuridiche rilevanti
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L’EVOLUZIONE STORICA DELLE FORME DI GOVERNO [3]
• Il governo parlamentare nel Secondo dopoguerra: fra
soluzioni orientate in direzione monista e il ritorno di
soluzioni dualiste
– Costituzione della IV Repubblica francese del 1948,
Costituzione italiana del 1948, Costituzione tedesca del 1949
– Costituzioni degli anni Settanta (Costituzione greca del
1975, Costituzione portoghese del 1976, Costituzione
spagnola del 1978)
– Costituzioni degli anni Novanta nei paesi dell’Europa centroorientale
• Il governo semi-presidenziale in Francia (Costituzione
della V Repubblica del 1958-1962): al vertice dell’esecutivo
c’è una ripartizione d’influenza fra presidente eletto
direttamente e primo ministro
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Monarchia costituzionale
Repubblica presidenziale
Repubblica direttoriale
Monarchia orleanista
REPUBBLICA SEMIPRESIDENZIALE
• a prevalenza presidenziale
• a prevalenza del governo
Monarchia parlamentare
Repubblica Parlamentare
• Governo di gabinetto
• Governo d’assemblea
• Governo parlamentare
razionalizzato
Governo con premier elettivo
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LA FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE
• il corpo elettorale elegge il presidente e il parlamento
• il presidente è titolare del potere esecutivo (insieme capo
dello stato e capo del governo)
• il parlamento non può sfiduciare il presidente
• il presidente non può sciogliere il parlamento
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Il Governo presidenziale
Presidente
(capo dello stato e
dell’esecutivo)
Assemblea
Corpo elettorale
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LA FORMA DI GOVERNO DIRETTORIALE
• il corpo elettorale elegge il parlamento
• l’esecutivo (capo dello stato e governo) è collegiale ed è
eletto dal parlamento
• il parlamento non può sfiduciare il governo
• il governo non può sciogliere il parlamento
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GOVERNO DIRETTORIALE
Direttorio
( capo dello stato collegiale –
governo)
Parlamento
Corpo elettorale
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LA FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE
• il corpo elettorale elegge il parlamento
• il capo dello stato ha funzioni limitate
• l’esecutivo (primo ministro e gabinetto) si poggia sul
rapporto di fiducia con il parlamento
• il parlamento può sfiduciare il governo
• il governo può provocare lo scioglimento del parlamento
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GOVERNO PARLAMENTARE
Presidente
Governo
Parlamento
Corpo elettorale
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LA FORMA DI GOVERNO SEMI-PRESIDENZIALE
• il corpo elettorale elegge il presidente e il parlamento
• il presidente ha funzioni rilevanti anche di indirizzo
politico
• il vertice dell’esecutivo è «a due teste» (presidente e
primo ministro)
• il governo è legato al parlamento da rapporto fiduciario
• il parlamento può sfiduciare il governo
• il presidente può sciogliere il parlamento
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Governo semi-presidenziale
Presidente
Governo
Assemblea
Corpo elettorale
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PROFILI STORICI DELLA FORMA DI GOVERNO IN ITALIA
La forma di governo statutaria
MONARCHIA COSTITUZIONALE
MONARCHIA PARLAMENTARE (DUALISTA)
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PROFILI STORICI DELLA FORMA DI GOVERNO IN ITALIA
La forma di governo repubblicana
Assemblea costituente
(ordine del giorno Perassi, 5 settembre 1946)
«La seconda Sottocommissione... ritenuto che né il tipo di governo presidenziale, né quello del
governo direttoriale risponderebbero alle condizioni della società italiana, si pronuncia per
l’adozione del sistema parlamentare da disciplinarsi, tuttavia, con dispositivi costituzionali idonei
a tutelare le esigenze di stabilità dell’azione di governo e ad evitare le degenerazioni del
parlamentarismo»
Costituzione
Artt. 92, 94, 95
governo parlamentare a direzione plurima
(dissociata)
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LA PRASSI DELLA FORMA DI GOVERNO ITALIANA
Il periodo del centrismo degasperiano dal 1948 al 1953:
• il presidente del Consiglio era anche il leader indiscusso del partito di
maggioranza relativa, la Dc
• la forma di governo era riconducibile alla tipologia del governo
parlamentare a direzione monocratica
I governi a guida Dc ininterrottamente dal 1953 al 1993 (salvo 1981-1982
e 1983-1987):
• mai, se non per pochi mesi, il presidente del Consiglio fu anche il leader
della Dc
• i governi furono governi di coalizione o, comunque, si fondarono su una
maggioranza parlamentare composita
• la Dc era divisa in correnti organizzate e ciascun ministro rispondeva più
al proprio partito e alla propria corrente che al presidente del Consiglio
• furono governi assai instabili (durata media 9-11 mesi)
• la forma di governo fu ridotta a un singolare esempio di governo a
direzione plurima dissociata
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FORMA DI GOVERNO E RIFORMA DEL SISTEMA
ELETTORALE
• Instaurare una competizione bipolare per permettere
l’investitura popolare del governo
• Imporre un salutare ricambio di classe politica
• Porre fine al correntismo che minava all’interno i partiti e ne
complicava i reciproci rapporti
• Moralizzare la vita pubblica
• Semplificare il sistema dei partiti
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RIFORME ELETTORALI E TRASFORMAZIONI DELLA
FORMA DI GOVERNO: VERSO GOVERNI DI LEGISLATURA
A DIREZIONE MONOCRATICA
• Referendum elettorale del 2 giugno 1991: dalle preferenze plurime alla
preferenza unica per l’elezione della Camera
• Legge 81/1993: elezione diretta del sindaco e del presidente della
provincia
• Referendum elettorale del 18 aprile 1993: dal proporzionale al
maggioritario per l’elezione del Senato
• Legge 276 e legge 277/1993: elezione del Senato e della Camera con
sistema prevalentemente maggioritario uninominale
• Legge 43/1995: elezione dei consigli regionali con indicazione del candidato
presidente e premio di maggioranza
• Legge cost. 1/1999: elezione diretta del presidente della giunta regionale
(nelle quindici regioni ordinarie)
• Legge cost. 2/2001: elezione diretta del presidente della regione (regioni
speciali: Sicilia, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, prov. autonoma di Trento)
• Legge 270/2005: dal maggioritario uninominale al proporzionale con premio
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L’«INDICAZIONE» DEL CANDIDATO PREMIER
Scheda elettorale 13 maggio 2001
(Camera uninominale e Senato)
(nome del candidato del collegio)
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(nome del candidato del collegio)
IL RAFFORZAMENTO DEL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO
• Il costante raffronto con gli altri ordinamenti simili al nostro
• L’esigenza di dare all’azione di governo la necessaria
continuità e stabilità d’indirizzo
• La legislazione sulla presidenza del Consiglio (l. 400/1988)
• L’accentuarsi della personalizzazione delle campagne
elettorali
• L’affermarsi alle elezioni, per ben tre volte, di maggioranze
guidate da un leader particolarmente influente, riconosciuto
capo indiscusso della coalizione di governo
• L’influenza dei modelli di governo ai diversi livelli subnazionali, tutti incentrati sull’elezione diretta di sindaci e
presidenti
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BIPOLARISMO E ALTERNANZA
Le elezioni politiche: maggioritario uninominale (19942001)
Camera
1994
Senato
1994
Camera
1996
Senato
1996
Camera
2001
Senato
2001
Polo
destra
366
(302+64)
156
(128+28)
246
(169+77)
116
(67+49)
368
(282+86)
177
(152+25)
Polo
sinistra
213
(164+49)
122
(96+26)
320
(262+58)
167
(144+23)
250
(192+58)
128
(77+51)
51
(9+42)
37
(8+29)
64
(44+20)
32
(21+11)
12
(1+11)
10
(3+7)
Terzi poli
e altri
* (seggi maggioritari + seggi proporzionali)
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L’«INDICAZIONE DEL CAPO DELLA
COALIZIONE»
Legge 270/2005
(modifiche alle leggi elettorali della Camera e del Senato)
«[...] i partiti e i gruppi politici organizzati che si candidano a governare
depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e
cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I
partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si
candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel
quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come
unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogative spettanti al
presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma,
della Costituzione»
(CD scheda illustrativa – manuale elettorale S scheda illustrativa )
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BIPOLARISMO E ALTERNANZA
Le elezioni politiche: proporzionale con premio di
maggioranza (2006)
Centro-sinistra
(coalizione Prodi)
Camera
341 seggi
Senato
154 seggi
Centro-destra
(coalizione
Berlusconi)
Camera
277 seggi
Senato
155 seggi
SENATORI A VITA
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BIPOLARISMO E ALTERNANZA
Le elezioni politiche: proporzionale con premio di maggioranza
(13-14 aprile 2008)
Italia + Estero
SILVIO
BERLUSCONI
Centro-destra
CAMERA
POPOLO DELLA LIBERTA’
Totale
PARTITO DEMOCRATICO
ITALIA DEI VALORI
Totale
PIER
FERDINANDO
CASINI
276
147
60
25
8
2
LEGA NORD
MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA
ALL.PER IL SUD
VALTER
VELTRONI
Centro-sinistra
SENATO
UNIONE DI CENTRO
Totale
344
Totale
174
217
118
29
14
246
Totale
132
36
Totale
3
Udc
Altri: - CAMERA
- SENATO
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SENATORI A VITA
VERSO UN GOVERNO DI LEGISLATURA
A DIREZIONE MONOCRATICA
Dichiarazione del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano al
termine delle consultazioni
Palazzo del Quirinale, 7 maggio 2008
Dichiarazione del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano al termine
delle consultazioni (Governo Prodi II)
Palazzo del Quirinale 16 maggio 2006
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