Ministero della Pubblica Istruzione Provveditorato agli Studi di Palermo COMITATO PROVINCIALE PER LE PARI OPPORTUNITA Educazione e Pari opportunità: realtà, confronti e prospettive nell'area mediterranea Palermo, 17/18 dicembre 1999 IPSSAR “BORSELLINO” Palermo 5– 6 Dicembre 2002 a cura di Maria Rosaria Cataldo Parole chiave Uguaglianza Differenza Diversità a cura di Maria Rosaria Cataldo Paesi e persone partecipanti Nouria Remaoun Algeria Soheir Fahmi Egitto Maria Eliou Grecia Chakib Guessous Marocco Ahmed Salman Abbalhadi Palestina Josep Valls Estruch Spagna Mouna Kadid Siria Ahmed Chabchoub Tunisia a cura di Maria Rosaria Cataldo Sviluppo sostenibile EQUITA’ ECONOMIA PARTECIPAZIONE ECOLOGIA a cura di Maria Rosaria Cataldo TEMA DI FONDO: Le pari opportunità tra donne e uomini nel sistema formativo. Quale incidenza, quali prospettive, quali problemi Il tema delle pari opportunità ha acquisito un ruolo fondamentale nel contesto dei processi formativi perché connesso alla valorizzazione della persona e delle sue individuali potenzialità legate. Quali caratteristiche, quali percezioni del tema è possibile cogliere nel panorama dei sistemi formativi? Quali azioni specifiche sono individuabili? a cura di Maria Rosaria Cataldo Quali esperienze sono state portate avanti nel sistema scolastico e formativo? A queste domande il convegno tende a dare se non risposte definitive, almeno prospettive di risposta in un contesto di dibattito e di confronto tra testimoni privilegiati individuati in esperti che da tempo si occupano del tema specifico delle pari opportunità in ambito nazionale e internazionale. a cura di Maria Rosaria Cataldo Il confronto tra le diverse culture. Quale percezione del tema delle pari opportunità nel bacino del Mediterraneo? Il convegno tende ad analizzare le diverse testimonianze degli operatori scolastici che rappresentano i paesi del bacino del Mediterraneo. Ad ognuno dei testimoni sarà affidato il compito di riferire sul problema delle pari opportunità secondo uno schema di riferimento che si ritiene opportuno indicare in forma omogenea. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità In Siria Mouna Kadid Dal 1970 il governo ha preso coscienza del ruolo della donna, delle sue capacità, della sua efficienza in tutti i campi. Le ha dato molti diritti non solo teorici ma anche pratici per contribuire nella vita politica, sociale, culturale ed economica. La donna lavora accanto ai suoi colleghi uomini. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità In Siria Mouna Kadid Partecipa allo sviluppo economico e alla costituzione di una società sana, equilibrata ed umana. Ha ottenuto molti diritti come per esempio: Il diritto all’accesso ai mandati elettorali e alle funzioni elettive; Il diritto di dirigere funzioni importanti; Di praticare qualsiasi attività professionale che sceglie; a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità In Siria Mouna Kadid Il diritto ad uno stipendio uguale a quello percepito dall’uomo; Il diritto di frequentare la scuola e di iscriversi in qualsiasi struttura educativa d’ogni disciplina e d’ogni livello; a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità In Siria Mouna Kadid Nella Siria del 1999 troviamo la donna nelle grandi sfere di potere e in tutti gli altri campi. Per esempio, nel governo siriano abbiamo due donne ministro: il ministro per la Cultura e il ministro per l’Insegnamento Superiore (livello universitario), nel Consiglio del Popolo il numero di donne è arrivato a 26, mentre nel corpo diplomatico e nella giustizia abbiamo ancora un gran numero di donne. In Siria, la donna pratica tutti i mestieri e nessuno le è proibito. E’ ingegnere, medico, farmacista, agente di polizia, però la troviamo soprattutto nell’educazione. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità in Tunisia Ahmed CHABCHOUB Nell’immaginario dell’Europeo esiste il concetto che la donna araba è dominata. Dall’uomo vogliamo dire. E anche da Dio. Per la Tunisia che conosco meglio è allo stesso momento vero e falso. Cominciamo per spiegare come è vero? Allora nel 7° Secolo, c’era un Khaliffe arabo che viveva in Oriente e diceva ai suoi discepoli “chiedete il parere della donna e fate sempre il contrario di quello che vi chiede di fare” e i suoi discepoli gli chiedevano” Signore, perché allora chiedere il suo parere se dobbiamo fare il contrario?” E’ qui c’è la terribile risposta: a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità in Tunisia Ahmed CHABCHOUB Infatti, bisogna capire dove vuole andare per prendere la strada contraria”. E’ un può la nostra storia, la storia del mondo orientale del mondo africano, del sud del mediterraneo, ma vorrei ricordare che questo è molto cambiato. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità in Tunisia Ahmed CHABCHOUB nel 1957, abbiamo avuto la fortuna di avere un Presidente molto moderno, molto colto che era visionario. Ho parlato di Bourguiba, che ha promulgato contro il parere dei religiosi, essendo l’unico Capo di Stato arabo che ha avuto il coraggio di promulgare una legge che è Le Code Du Statut de la Femme (Codice dello Statuto della Donna) datato febbraio 1957 ed è veramente il punto di partenza a tutto ciò che succederà in seguito. Di cosa parla il Codice? Ve ne dirò l’essenziale perché esso è un testo di 150 pagine. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità in Tunisia Ahmed CHABCHOUB Per primo, ed è una cosa molto importante anche se si tratta di una legge scritta, perché bisogna dare il tempo per potere passare alla pratica. Quindi, il Codice porta la donna allo statuto di cittadino a tutti gli effetti. A livello delle elezioni è eleggibile e può eleggere. La seconda cosa molto importante per il mondo arabo è che questo Codice ha vietato la poligamia che esiste tutt’oggi almeno nei testi di alcuni Paesi arabi. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari Opportunità in Tunisia Ahmed CHABCHOUB Quindi a partire da quella data abbiamo avuto una politica di promozione della donna che passava necessariamente dalla scuola e dall’educazione. A Bourguiba piaceva molto dire negli anni sessanta “ io costruisco scuole mentre i miei vicini comprano i cannoni, però vi ricorderete di me fra trent’anni ”. Era veramente il parere di un profeta di un visionario e ancora una volta le statistiche lo proveranno. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib All’inizio di questo secolo il riformatore algerino Ibn Badis aveva già capito questo concetto e diceva: “ Istruite un uomo e istruirete un individuo, istruite una donna e istruirete una nazione”. Tutte le ricerche hanno dimostrato che quando una donna ha conseguito degli studi, i figli che dà alla luce sono sempre in buona salute. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib In Marocco i problemi di ineguaglianza sono di due ordini: il primo è tra l’urbano e il rurale, l’altro, è tra l’uomo e la donna. Per rimanere nel nostro incontro odierno, parlerò soltanto delle Pari Opportunità tra uomo e donna. Al livello dell’istruzione, in Marocco solo 70% dei bambini frequenta la scuola. Sono soprattutto le bambine, che non frequentano la scuola. Oggi, consideriamo che una bambina su due in età per entrare nella scuola dell’obbligo, non ci va. E sono soprattutto le bambine delle zone rurali. In queste zone, oggi solo una bambina su tre va a scuola. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib I tassi femminili sono del 67% il che significa che due donne su tre sono analfabete. Ritorno all’osservazione fatta poco fa per dire che quando le ragazze arrivano alle medie e all’università, i loro risultati sono migliori di quelli dei loro compagni maschi. a cura di Maria Rosaria Cataldo Lavoro: il tasso di attività femminile è molto basso. Solo il 13% delle donne lavorano e sono attive perché in realtà c’è un tasso di disoccupazione molto elevato. E’ molto più alto rispetto a quello degli uomini. In Marocco tra gli attivi le donne ne rappresentano solo il 1/5 cioè su cento uomini che lavorano, venti sono donne. Tra le donne il tasso di disoccupazione è molto più alto rispetto a quello degli uomini a cura di Maria Rosaria Cataldo la donna nel mondo rurale può lavorare sfruttata dal marito in quanto non percepisce un salario perché lavora come aiutante della famiglia. Contribuisce alla ricchezza del nucleo familiare ma non guadagna soldi. Dal punto di vista statistico non è considerata una donna lavoratrice. Invece, le diverse ricerche ed inchieste hanno dimostrato che nel mondo agricolo la mano d’opera femminile effettua: il 70% del totale dei lavori di allevamento dei bovini, a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib il 40% degli ovini, il 70% in quello dei caprini, ed infine l’80% nei lavori agricoli tradizionali a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib Ostacoli alle Pari Opportunità: livello dell’istruzione livello del lavoro vita sociale in generale. Le prime di queste cause sono legate alle ragioni socio - economiche : Lavoro dei bambini Poche risorse per l’istruzione a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib • L’altro gruppo di ragioni che impediscono alla bambina di frequentare la scuola • è legato alle mentalità dominanti cioè alla cultura. Sono delle mentalità che favoriscono un certo sessismo educativo. • Valutiamo che in Marocco, una ragazza su cinque è vittima di questo sessismo legato all’educazione. • L’idea molto diffusa è quella che ritiene che le bambine non hanno bisogno di andare a scuola. • a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib Alcuni genitori pensano semplicemente che una bambina il suo posto è a casa e anche se va a scuola questo le farebbe venire delle idee di grandezza e una donna deve essere docile per esserlo poi con il marito. Altri rifiutano che le loro bambine vanno a scuola che è mista e non vogliono che le loro figlie siedono sui banchi accanto ai ragazzi. Ne hanno paura per l’onore della famiglia. a cura di Maria Rosaria Cataldo Le Pari opportunità in Marocco Guessous Chakib A volte sono delle ragioni economiche. Nei fatti, sono erroneamente ragioni economiche perché quando ci sono delle difficoltà di questo genere e una famiglia è costretta di fare smettere un bambino è sicuro che toccherà alla bambina e non al maschio. a cura di Maria Rosaria Cataldo