DISTRIBUZIONE DEGLI ALIMENTI
Alimentazione:
Operazione chiave negli allevamenti intensivi
QUALITA' + QUANTITA'
ma anche
ACCURATEZZA
della somministrazione
Importanza della meccanizzazione:
Aumento di produttività del lavoro;
Miglioramento delle condizioni di lavoro;
Controllo sulle quantità distribuite;
Controllo sugli animali;
Riduzione dello stress per gli animali.
SISTEMI DI DISTRIBUZIONE
Distribuzione di foraggi freschi o affienati

Carri autocaricanti

Srotolatrici di rotoballe

Distributrici di fieno

Carri dosatori
Distribuzione del “Piatto Unico” (Unifeed)

Desilatori

Carri dosatori

Carri miscelatori

Carri trinciamiscelatori
Distribuzione di concentrati

Impianti meccanici, semiautomatici, automatici di trasporto e dosaggio
Distribuzione di foraggi freschi o affienati
non confezionati (sfusi)
Prelievo in campo con carro
autocaricante
Scarico in cumulo
nella corsia di
foraggiamento
Distribuzione
manuale alla
mangiatoia
Scarico
direttamente alla
mangiatoia con
tappeto trasversale
Carro autocaricante
Dispositivo di carico
Carro autocaricante
Distribuzione di foraggi affienati
confezionati in balle parallelepipede
Dimensioni:
(30-40) x (40-50) x (80-120) cm
Peso:
20-40 kg
Massa volumica: 150-200 kg/m3
Distribuzione di foraggi affienati
confezionati in rotoballe
·
·
·
·
Diametro
Altezza
Massa volumica:
Peso:
1,2-1,8 m
1,2-1,5 m
150-250 kg/m3
400-800 kg
TAGLIAFORAGGI
SROTOLATRICI
TRINCIA-DISTRIBUTORI
TRINCIA-DISTRIBUTORI
Unifeed

tecnica che più si presta al rispetto delle necessità fisiologiche
dell’animale…
Vantaggi reali
• Stabilizza il pH del rumine, apportando simultaneamente proteine
degradabili e carboidrati fermentescibili;
• Aumenta l’ingestione di SS;
• Migliora la qualità del latte prodotto;
• Minimizza la possibilità di scelta degli alimenti da parte della vacca;
• Migliora l’organizzazione del lavoro;
Quali rischi?
• Impossibilità della vacca di rifiutare alimenti scadenti o deteriorati;
• Massimizzazione dei problemi metabolici in presenza di razioni
“sbilanciate”;
…per raggiungere il massimo risultato di questa tecnica
bisogna conoscerne:
• OBIETTIVI
• MODALITÀ DI PREPARAZIONE
• MODALITÀ DI GESTIONE
OBIETTIVI
Fornire la massima quantità di alimento all’animale;
Evitare che l’animale sia impossibilitato ad
alimentarsi per lunghi tratti della giornata;
Massima omogeneità dell’alimento (impedimento alla
scelta) grazie alla regolazione di:
lunghezza di taglio del foraggio
umidità della massa
MODALITÀ DI PREPARAZIONE
Carico foraggi lunghi
Trinciatura
Lunghezza di
taglio del foraggio
lungo: omogenea e
ridotta (2-4 cm)
Carico concentrati
Carico foraggi trinciati
Aggiunta di H2O
Miscelazione
Scarico in mangiatoia
Possibilmente
senza trinciare:
carri con
controcoltelli
retrattili
 Tempo di trinciatura: ?
Trinciatura:
Miscelazione:
 Legata all’efficienza di trinciatura
 Maggiore efficienza con componenti omogenei in massa volumica, in
forma e in lunghezza.




Criteri di dimensionamento:
Massa volumica Unifeed: 250-300 kg/m3
Assunzione giornaliera bovina: 35-40 kg di t.q.
Volume carro: 0.13 m3/capo
N° gruppi di alimentazione
MODALITÀ DI GESTIONE
Distribuzione:
 CONSIGLIATA: 2 volte/giorno in corrispondenza dell’uscita degli
animali dalla sala di mungitura;
 INDISPENSABILE 2 volte/giorno nei periodi più caldi dell’anno e
nelle zone a forte ventosità per ridurre la perdita di umidità e
l’appetibilità del foraggio;
 Se la distribuzione del piatto unico avviene 1 volta/giorno,
all’uscita della sala di mungitura le vacche devono trovare
l’unifeed avvicinato alla mangiatoia;
 Nei periodi più critici (forti caldi o freddi), movimentare gli animali
e avvicinare più volte nella giornata l’unifeed alla mangiatoia
 Aprire sempre la rotoballe di fieno prima di caricarle nel carro per
rimuovere eventuali parti ammuffite, impurità, terra, pietre
PRELIEVO DEGLI INSILATI
Sili orizzontali (a trincea)
Macchine per lo scarico:
• Desilatori Portati o trainati azionati dalla presa di
potenza della trattrice
• Desilatori Semoventi azionate da motore elettrico o
motore endotermico
• Forche prelevatrici anteriori o posteriori con organi
di taglio
• Pale anteriori con forca.
PRELIEVO DEGLI INSILATI:
DESILATORI
Sono costituiti da:
 Fresa ad asse orizzontale
 Dispositivi di raccolta (pala, coclea)
 Dispositivi di carico (Nastro trasportatore)
DESILATORI
DESILATORI
CARRI MISCELATORI



Macchine per la miscelazione di alimenti.
Richiedono l’utilizzo di macchine per la
trinciatura dei prodotti a fibra lunga
L’utilizzo di trinciatori separati comporta
perdite di sostanza secca e peggiora le
condizioni di lavoro (aumento delle polveri)
Sistemi di propulsione

Trainati

Semoventi
CARRI TRINCIAMISCELATORI

Derivano dall’evoluzione dei carri miscelatori dai quali si
differenziano per essere equipaggiati con:
organi capaci di triturare prodotti a fibra lunga (fieno e paglia),
miscelandoli contemporaneamente agli altri componenti la razione;
sistema di pesatura per il dosaggio degli ingredienti.
 Possono essere:
trainati/semoventi;
orizzontali/verticali;
con una o più coclee;
con/senza apparato desilatore/fresa caricatrice;
con volume del cassone di miscelazione compreso
tra i 5÷6 m3 e i 30 m3.
SCHEMA GENERALE
 Nel suo schema più generale, il carro trinciamiscelatore è di tipo
trainato, monoasse, costituito da un telaio o da un telaio-cassone di
miscelazione con una o più coclee disposte in vario modo, da un timone
per l'aggancio al trattore e da un impianto di pesatura dei prodotti
inseriti per la preparazione della miscelata;
 3 tipologie generali:
a una o più coclee orizzontali, trainati e
semoventi: gli organi di lavoro sono un
numero variabile di coclee, di diversa
lunghezza, disposte in varie posizioni del
cassone, controrotanti o meno, alcune delle
quali dotate di dispositivi per la trinciatura
(coltelli);
a una coclea verticale, trainati e
semoventi: è montata una sola grande coclea
in posizione centrale;
cilindrici, solo semoventi: all’interno di un
cilindro rotante, disposto obliquamente, è
presente una sola coclea controrotante.
Struttura portante
 Condizionata dal tipo di celle di carico utilizzate per l'impianto di
pesatura che possono essere del tipo a flessione, a compressione o
a torsione;
Celle di carico sensibili a flessione
montate sui semiassi delle ruote e al
collegamento timone di traino-occhione:
in questo caso non è necessario che il
carro sia realizzato con un telaio di
supporto vero e proprio in quanto è il
telaio-cassone che poggia direttamente
sull'assale. Semplificazione strutturale,
ma problemi nel caso di manutenzione
sulle celle.
Celle di carico
sensibili a
flessione tra
telaio e
controtelaio della
macchina.
Schema e posizionamento di celle di carico sensibili a compressione, poste tra
telaio e controtelaio che supporta il cassone: soluzione più pesante, ha il vantaggio
di poter isolare l’apparato di pesatura dai sistemi di carico eventualmente presenti
(desilatori e benne), che possono essere montati direttamente sul telaio principale,
rendendo possibile la pesatura in continuo anche durante il desilamento.
Disposizione dei sensori a triangolo sui monococlea verticali. Nei
modelli a due coclee verticali, meglio quattro sensori a causa
dell’ampia superficie del fondo del cassone e della grande massa
di foraggio lavorata.
Cassone
 Caratteristiche principali:
capienza (m3): dichiarata dal costruttore, indica generalmente il volume
complessivo del cassone. È difficile tradurre questo dato in valori
quantitativi di alimento effettivamente miscelabile, perchè il tipo di
cassone, l'umidità della razione, la consistenza fisica degli alimenti
rendono molto variabile il rapporto fra le due grandezze (m3 e kg).
Indicativamente per una razione unifeed con insilato di mais e un'umidità
del 55-60%, si considera una massa volumica di 250-300 kg/m³, e
un’utilizzazione massima del volume disponibile intorno all'80%;
materiale di costruzione: in genere le pareti del cassone sono costruite
in lamiera di acciaio; alcuni costruttori offrono versioni realizzate in
acciaio inox, più resistente alla corrosione chimica;
forma:
Trasmissione del moto
 L'azionamento dei vari organi del carro avviene per mezzo della pdp
del trattore. All'ingresso della catena cinematica si ha tipicamente
un regime di circa 540 min-1 che deve essere ridotto fino a 10-25
min-1 delle coclee inferiori. Il rapporto di trasmissione risulta così
di circa 20:1-50:1 e, sui modelli in commercio, è realizzato con:
trasmissioni meccaniche a ruote dentate e catene;
trasmissioni meccaniche con riduttore epicicloidale;
soluzioni
tradizionali
trasmissioni miste (idrostatica e meccanica): questa soluzione prevede la
trasformazione della potenza meccanica disponibile alla pdp in potenza idraulica,
per mezzo di una o due pompe e la riconversione dell'energia idraulica in energia
meccanica per mezzo di uno o due motori idraulici che comandano direttamente le
coclee di fondo del carro miscelatore. Soluzione sempre più adottata sui carri
trinciamiscelatori di nuova concezione: ha il vantaggio di smorzare le sollecitazioni
trasmesse al trattore e di consentire l’inversione istantanea del moto di rotazione
delle coclee (utile in caso di avvolgimento di fieno sulle stesse). Svantaggi: costosa
e con un basso rendimento di trasmissione. La trasmissione del moto alle coclee
superiori, la cui velocità di rotazione è generalmente compresa fra 5 e 15 min-1, è
solitamente derivata dalle coclee inferiori mediante una trasmissione meccanica a
ruote dentate e catena.
In generale, soluzioni idrauliche sono adottate per l'apertura e
la chiusura della saracinesca del boccaporto, per l'azionamento
degli organi di scarico, dell'apparato desilatore, ecc. In questi
casi si usano una o più pompe idrauliche di piccola cilindrata e
attuatori lineari e rotativi.
Sistema di trincia-miscelazione
 Distinguiamo 5 sistemi principali:
3-4 coclee orizzontali
1-2 coclee orizzontali
botte rotante
a 1-2-3 coclee verticali
aspo e pale (solo miscelazione)
TIPI DI CARRO…
 Indagine su 12 costruttori, modelli commercializzati (febbraio 2008):
Semoventi botte
Semoventi
Trainati coclea
rotante; 11; 5%
orizzontale; 71;
coclea verticale;
36%
35; 17%
Semoventi
coclea
orizzontale; 31;
15%
Trainati coclea
verticale; 54;
27%
CARRI TRINCIAMISCELATORI
VERTICALI
CARRI TRINCIAMISCELATORI
ORIZZONTALI
CARRI TRINCIAMISCELATORI
Sistema di scarico:
Boccaporto con saracinesca scorrevole
comandata da un cilindro idraulico
 Trasportatore per lo scarico nella mangiatoia
 A coclea (elica continua)
 Nastro trasportatore in gomma
 Catene e traverse
Scarica

Macchine preparazione e distribuzione alimenti