FORME DI COMUNICAZIONE
E MODI DI VIVERE INSIEME
Alcuni esempi:
razzismo e linguaggio discriminatorio
accoglienza e linguaggio rassicurante
potere e comunicazione
… Parlate quanto volete, ma se volete un’azione incisiva
dovete controllare gli “atti linguistici”, i rituali che
costruiscono la fiducia con i vostri interlocutori, le
pratiche della parola che aprono o chiudono i propri
occhi su nuove possibilità. Gli atti linguistici sono
importanti perché la maggior parte delle azioni in cui le
persone s’impegnano - negli affari , con i colleghi, con il
partner, con i figli, con gli studenti – passa attraverso le
conversazioni.. Ma la maggior parte delle persone parla
senza intenzionalità, dice semplicemente quello che gli
viene in mente. Parlate con intenzionalità, e le vostre
azioni assumeranno una nuova finalità. Controllate il
linguaggio e controllerete la situazione. Potrete dare il
meglio di voi stessi.
Fernando Flores
COMUNICAZIONE E COSTRUZIONE PERSONALE
“L’individualità
assoluta è
impensabile”
Marc Augé
FORME DI COMUNICAZIONE ATTUALI
DEGLI ADULTI
• Comunicazione etnocentrica
• Comunicazione cosmopolita
COMUNICAZIONE GENITORI – FIGLI
condizioni necessarie
 chiarezza dei messaggi espressi in prima persona
 attitudine all’ascolto
 rispetto dei valori e delle aree di libertà delle persone
(minori compresi)
ASCOLTO
E la natura, si dice, ha dato a ciascuno
di noi due orecchie ma una sola lingua,
perché siamo tenuti ad ascoltare
più che a parlare.
(Plutarco)
Imparare ad ascoltare implica un
paradosso nel controllo:
controllare noi stessi e
cedere il controllo del rapporto.
(M.P.Nichols)
L’ascolto nella conversazione
non è tanto ciò che uno dice, quanto ciò
che l'altro intende (reciprocamente) a
dominare la conversazione, al punto che
è la conversazione stessa a "giocare" gli
attori.
Ascolto e diritti dei minori
Il diritto all’ascolto rappresenta il punto centrale nell’ambito dei
diritti dei bambini e degli adolescenti, rispetto al quale altri diritti e
azioni possono poi essere pensati e declinati in riferimento a
specifiche dimensioni della vita sociale.
Il diritto all’ascolto si configura come un diritto attivo: perché
implica di considerare bambini e adolescenti come interlocutori
legittimi del processo di cittadinanza e comporta una pratica attiva
e competente dell’ascolto da parte degli adulti.
Nell’essere ascoltati, infatti, bambini e adolescenti riconoscono gli
adulti come presenza e se stessi come soggetti ‘interessanti’.
(carta delle azioni dei diritti dell’infanzia e della adolescenza)
Ascolto e diritti dei minori
"Gli Stati garantiscono al fanciullo capace di
discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua
opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni
del fanciullo debbono essere debitamente prese in
considerazione tenendo conto della sua età e del suo
grado di maturità. A tal fine si darà in particolare al
fanciullo la possibilità di essere ascoltato in ogni
procedura giudiziaria o amministrativa che lo concerne,
sia direttamente, sia tramite un rappresentante o un
organo appropriato, in maniera compatibile con le regole
di procedura della legislazione nazionale".
(Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo )
LE PRATICHE DELL’ASCOLTO
passivo: si sta lì mentre l’altro parla
selettivo: si ascolta solo ciò che si vuole
indagatore: l’altro sta nascondendo la “verità” e il
compito è farla emergere.
riflessivo: la “cassa di risonanza” per chi si
esprime e ricerca visioni differenti.
attivo: “altro intelligente” che può spiegarti come
vede gli eventi dalla sua prospettiva.
Ascolto Attivo
Se vuoi comprendere quello che un altro sta dicendo, devi
assumere che ha le sue ragioni e chiedergli di aiutarti a vedere le
cose e gli eventi dalla sua prospettiva. L’Ascolto Attivo implica il
passaggio da un atteggiamento del tipo “giusto-sbagliato”, “io ho
ragione-tu hai torto”, “amico-nemico” ad un altro in cui si assume
che l’interlocutore è intelligente e che dunque bisogna mettersi
nelle condizioni di capire com’è che comportamenti e azioni che ci
sembrano irragionevoli e inaccettabili , per lui sono ragionevoli e
accettabili.
Condizioni dell’ascolto
 attenzione effettiva. verso l'interlocutore
 disponibilità di tempo per seguire gli sviluppi della
comunicazione
 consapevolezza della transitorietà degli stati d'animo
(anche quelli negativi)
 volontà di essere utile.
Altri atti linguistici
Ordinare, comandare, esigere
Avvisare, minacciare,
Fare la predica, rimproverare
Consigliare, dare soluzioni o suggerimenti
Redarguire. ammonire, fare argomentazioni
Giudicare, criticare, disapprovare, biasimare
Definire, stereotipare, etichettare
Interpretare, analizzare, diagnosticare
Apprezzare, convenire, fare valutazioni positive
Rassicurare, mostrare comprensione, consolare, sostenere
Contestare, dubitare, mettere in dubbio, indagare.
Eludere. distrarre, fare sarcasmo.
Altri atti linguistici
e
ascolto attivo
”ascolta me che so
stimolo
più di te”
valorizzione
fiducia
responsabilità
La finalità è riuscire a portare il minore, mediante la
pratica dell'ascolto attivo, a trovare da sé la comprensione
o l’uscita da ciò che espone nella comunicazione.
REGOLE DELL’ARTE DI ASCOLTARE
1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la
parte più effimera della ricerca.
2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo
punto di vista, bisogna cambiare punto di vista.
3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, assumi che ha ragione
e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai
comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa senti, ma sul
perché ti viene detto e su come l’altro vive la questione e ti percepisce.
Regole dell’arte di ascoltare
5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più
importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo
stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti,perchè incongruenti con
le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della
comunicazione interpersonale. Affronta i dissensi come occasioni per
esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
7. Per cimentarsi nell'arte di ascoltare serve una metodologia umoristica. Ma
quando hai imparato ad ascoltare,l'umorismo viene da sè.
(Sclavi)
ASCOLTARE OSSERVANDO
Ogni giorno, in molte di situazioni, sono i gesti a
parlare più chiaro delle parole.
“parliamo con le corde vocali, ma
comunichiamo con l’espressione del volto, con
il tono della voce, con tutto il corpo”.
P. Ekman
Perché dare attenzione ai
linguaggi non verbali?
il linguaggio non verbale scaturisce da
bisogni sentiti e atteggiamenti convinti.
Riconoscerli può significare anticipare
un problema o raggiungere una
migliore efficacia nella comunicazione.
I canali non verbali della comunicazione
•vocale (intonazione; intensità; ritmo; tono, silenzi);
•cinesico (espressioni facciali, postura del corpo, gestualità);
•Sguardo (contatto oculare)
•aptico (contatto fisico);
•prossemico (lo spazio nella comunicazione);
•cronemico (il tempo della comunicazione).
IL CORPO DIMORA
DELLE EMOZIONI
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Ascolto