Documentare gli interventi delle professioni sanitarie Cristiano Pelati Le normative che disciplinano l’attività dei professionisti e le responsabilità di riferimento ? 1994 - Tutti i Profili Professionali ? 1999 - i Codici Deontologici (alcune professioni) ? 1999 - Legge 42/99 - Disposizioni in materia di Professioni Sanitarie ? 2001 – Conferenza Stato – Regioni – Op. Socio San. ? 2003 - PSN e PSR ? CCNL - Declaratorie ? Leggi Regionali ? 2000 - Legge 10 agosto 2000 n. 251 L. 43/2006 “Disposizioni ? Disciplina delle professioni sanitain materia di professioni rie infermieristiche, tecniche, della sanitarie inf., ost., riab., riabilitazione, della prevenzione, tec.-san. e della prev. e nonché della professione ostetrica delega al Governo per l'istituzione dei relativi ? 2001 - Determinazione delle Classi Ordini Professionali” dei CCLL Area Infermieristico Ost. Area della Riabilitazione (classe 1) (Classe 2) 1) Infermiere 2) Infermiere Pediatrico 3) Ostetrica/o 1) Fisioterapista 2) Logopedista 3) Ortottista 4) Podologo 5) Educatore 6) Terap. Occupaz. 7) Tec. Riabilit. Psic. 8) Tec.della Neuropsic. Area Tecnica (Classe 3) Area Tecnico 1) Tec. Prevenzione 1) Tecnico Audiometrista 2) Assistente Sanitario 2) Tecnico di Laboratorio 3) Tecnico di Radiologia 4) T.Neurofisiopatologia Area Tecnico Assist. 5) Tecnico Ortopedico 6) Tec. Fis. Card. e Perf. 7) Dietista 8) Tecnico Audioprotes. 9) Igienista Dentale Corsi di Laurea di I Livello (abilitazione all'esercizio Professionale) Autonomia e Responsabilità Area della Prevenzione (Classe 4) Master di I Livello Tutti i Profili Corsi di Laurea di II Livello o Laurea Spec. o Magistrale (Dirigere - Coordinare Insegnare - Ricerca) Le 22 Professioni Sanitarie dal 1994 Master di II livello Corte di Cassazione, sez. VI, 21 febbraio 1997 La Suprema Corte di Cassazione ha avuto modo di precisare che solo una fonte normativa può consentire a soggetti diversi da quelli esercitanti la professione di medico interventi invasivi sulla sfera corporale, sulla base di un ragionevole riconoscimento di competenze tecniche e professionali Competenze Tecnico Professionali Le competenze devono garantire: - Prevedibilità; - Tempestività; Corte di Cassazione, sez. VI, 21 febbraio 1997 la diagnosi differenziale è quell’aspetto che connota l’atto medico-chirurgico rispetto agli altri atti di altri professionisti sanitari che quindi dovrebbero meglio essere definiti atti sanitari. Atti Sanitari del Professionista Infermiere “L’infermiere garantisce la corretta esecuzione delle prescrizioni diagnostico terapeutiche” E' colpevole l'infermiere che esegue una prescrizione senza il parere del medico Cassazione, Sentenza n. 1878/2000 L'infermiere non deve semplicemente saper "fare" una ev, ma deve saper esattamente cosa sta somministrando, se le dosi sono corrette, le conseguenze che produce il farmaco, i potenziali rischi ed effetti collaterali...altrimenti quasi quasi basta un O.S.S., quasi ...). AUTONOMIA E COMPETENZA Autonomia dovrebbe corrispondere a competenza nella realizzazione dello specifico professionale nell’integrazione con altri professionisti. Al concetto di autonomia non può quindi essere estraneo il concetto di vincoli di partecipazione. Legge 42/1999 “Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie è…….” Criteri Guida 1) Contenuto Profilo Professionale; Contenuto Ordinamenti Didattici dei Corsi di Diploma e di formazione Post Base; Contenuto dei codici Deontologici; 2) 3) Criteri Limite 1) Atto Medico 2) Competenze delle altre figure professionali laureate; Ostetrica DM 740/1994 assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato. L’ostetrica/o è in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza. Fisioterapista DM 741/1994 pratica autonomamente attività terapeutiche per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; • propone l'adozione di protesi ed ausili, ne addestra all'uso e ne verifica l'efficacia; • verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale. Educatore Professionale DM 520/1998 L'educatore professionale: a) programma, gestisce e verifica interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti in difficoltà per il raggiungimento di livelli più avanzati di autonomia; b) programma, organizza, gestisce e verifica le proprie attività professionali all'interno di servizi socio sanitari e strutture socio sanitarie riabilitative e socio educative, in modo coordinato e integrato con altre figure professionali presenti nelle strutture, con il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie, dei gruppi, della collettività; c) opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei pazienti, allo scopo di favorire il reinserimento nella comunità; Tecnico Riabilitazione Psichiatrica DM 182/2001 Il tecnico della riabilitazione psichiatrica: attua interventi volti all'abilitazione/riabilitazione dei soggetti alla cura di se' e alle relazioni interpersonali di varia complessità nonché, ove possibile, ad un'attività lavorativa; opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei soggetti, allo scopo di favorirne il reinserimento nella comunità; collabora alla valutazione degli esiti del programma di abilitazione e riabilitazione nei singoli soggetti, in relazione agli obiettivi prefissati. Il tecnico sanitario di radiologia medica DM 746/1994 programma e gestisce l'erogazione di prestazioni polivalenti di sua competenza in collaborazione diretta con il medico radiodiagnosta, con il medico nucleare, con il medico radioterapista e con il fisico sanitario, secondo protocolli diagnostici e terapeutici preventivamente definiti dal responsabile della struttura; è responsabile degli atti di sua competenza, in particolare controllando il corretto funzionamento delle apparecchiature a lui affidate, provvedendo alla eliminazione di inconvenienti di modesta entità e attuando programmi di verifica e controllo a garanzia della qualità secondo indicatori e standard predefiniti; Tecnico Sanitario di Laboratorio Medico DM 745 1994 Il tecnico sanitario di laboratorio biomedico: è responsabile, nelle strutture di laboratorio, del corretto adempimento delle procedure analitiche e del proprio operato, nell'ambito delle proprie funzioni in applicazione dei protocolli di lavoro definiti dai dirigenti responsabili; verifica la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori e standard predefiniti dal responsabile della struttura; controlla e verifica il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate, provvede alla manutenzione ordinaria e alla eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; partecipa alla programmazione e organizzazione del lavoro nell'ambito della struttura in cui opera; Infermiere 739/1994 "L'infermiere: a) Partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; b) Identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; c) Pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; d) Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; …" LE FIGURE DI SUPPORTO, PERCHE’? • • • • • Uso ottimale risorse professionali Carenza di personale infermieristico Motivi economici Aumento delle malattie cronico degenerative Variazioni demografiche e della struttura della famiglia Profilo Professionale OSS Accordo Stato Regioni Febbraio 2001 - Assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale; Realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico;” Osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell'utente; Aiuta nella preparazione alle prestazioni sanitarie Osserva, riconosce e riferisce alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l'utente può presentare (pallore, sudorazione ecc.); Attua interventi di primo soccorso; Controlla e assistere la somministrazione delle diete; Il transito: dalla cartella SOLO medica.. …alla cartella multiprofessionale, sulla quale più professionisti sanitari * indicano e registrano un complesso di attività e informazioni, in senso diagnostico terapeutico, riabilitativo Indicazioni Operative Regionali 1706/2009 Qualsiasi professionista sanitario intervenuto con finalità clinico-assistenziali nel corso dell’episodio di ricovero (medici, infermieri, specializzandi sotto la supervisione del personale medico strutturato, ostetriche, fisioterapisti, ecc), sia personalmente ed individualmente responsabile della corretta ed esaustiva compilazione della cartella clinica relativamente agli atti compiuti personalmente sul/la paziente e agli eventi osservati durante il proprio turno. Ed è rispetto a tale precipua finalità che ogni sezione della cartella va strutturata in modo tale da prevedere campi per l’annotazione dell’autore di ogni registrazione onde consentire, per qualsiasi tipo di attività eseguita, l’inequivocabile identificazione del professionista che ha operato. Inquadramento assistito: proposta di ricovero/verbale di accettazione diagnosi di ammissione/assesment infermieristico anamnesi (quando risultano elementi di rilievo, come allergie note a farmaci o altro, vanno indicate in un riquadro di immediata evidenza, sul frontespizio della cartella) esame obiettivo ipotesi diagnostiche e pianificazione del processo diagnostico impostazione terapeutica e assistenziale referti esami effettuati in regime di pre-ricovero ed eventuali valutazioni pre-operatorie Integrazione di competenze multiprofessionali nel processo diagnostico-terapeutico Diario clinico unico, medico e infermieristico Foglio unico della terapia. ALCUNE REGOLE PER LA COMPILAZIONE - - - - - Usare inchiostro e non la matita o l’evidenziatore; Scrivere nome e cognome del paziente; Descrivere appena possibile e con precisione il problema identificato per evitare di tralasciare informazioni ed avere un aggiornamento quotidiano. L’ora va segnata ogni volta che si deve riportare una voce riferita ad un nuovo momento cronologico; ogni atto è sottoscritto (apposizione della firma in calce) e autografato (cioè scritto a mano). la registrazione riferisce i fatti e non l’interpretazione dell’infermiere. Se il paziente riferisce i sintomi e sensazioni, questi vanno riportati fra virgolette per significare che si tratta di parole del paziente; il rifiuto da parte del paziente di medicinali o farmaci, va riportato mettendone in evidenza i motivi; Alcuni esempi dalla Nostra Esperienza Annotare ora ingresso in reparto e di dimissione da reparto; Indicare il nominativo di chi prescrive una terapia “al bisogno”; Non indicare la contenzione solo con crocetta sul mezzo di contenzione con la firma di un solo operatore senza data ed alcuna motivazione/revisione; Se schede non utilizzate “annullare”; Se previsto un rischio di Caduta, Lesione o Dimissione Protetta una volta calcolato indicarlo in Diario Infermieristico; Braden rivalutata settimanalmente senza date; Scheda di terapia una volta indicata nel campo orario una crocetta, altre volte la quantità di farmaco; Fogli aggiunti di Diario aggiunti e volanti non numerati; Foglio di Terapia da un setting all’altro non revisionato; Raccolta dati completamente vuota; Recapiti solo numero di telefono senza indicazioni altre; 4 tipologie diverse di evidenziatore nei fogli unici di terapia; All’attenzione di un medico con Post IT con disegnato gli “OCCHI” Processo di cura: (1) procedure diagnostiche; procedure terapeutiche/assistenziali; procedure riabilitative; diario clinico (medico e infermieristico, atto a realizzare la cartella clinica integrata che prevede un diario giornaliero unico, cartella dell’operatore socio-sanitario foglio unico di terapia farmacologica e prescrizioni nutrizionali rilevazioni dei parametri vitali. I tracciati cardiotocografici devono invece essere completi, ovvero corrispondenti all’intero periodo di registrazione ed inseriti come tali in cartella clinica referti di tutte le procedure eseguite e referti delle consulenze effettuate scheda chirurgica: check-list di identificazione del paziente-latosito chirurgico, referto operatorio con descrizione dell’intervento, report conta garze e ferri chirurgici valutazione rischio tromboembolico Processo di cura: (2) certificato di assistenza al parto (CeDAP) documentazione/cartella anestesiologica cartella trasfusionale schede relative alla sorveglianza clinica del/la paziente contenuto/a acquisizione del consenso/dissenso informato ai trattamenti diagnostico-terapeutici e relativa modulistica informative e dichiarazioni di volontà del/la paziente ricoverato/a (ad esempio: autorizzazione al trattamento dei dati sensibili, autorizzazione all’informazione di terzi relativamente alle proprie condizioni cliniche, ecc.) copia denuncia malattia infettiva/ notifica infezioni ospedaliere eventuali comunicazioni al Tribunale per i Minorenni/Giudice Tutelare copia di eventuali denunce di reato inviate all’Autorità Giudiziaria documentazione relativa a TSO scheda di valutazione geriatrica, esplorazioni funzionali diagnosi di dimissione dimissione volontaria del/la paziente contro il parere dei sanitari OSS e documentazione Le attività possono essere da loro stessi annotate, ma su questo il professionista sanitario (es. infermiere) dovrà effettuare azioni di vigilanza e controllo. Le attività annotate sono limitate a quelle “indicate” dal professionista sanitario Procedura: “Gestione Clinica Farmaci” Continuità assistenziale In concomitanza di ogni nuova presa in carico è necessario effettuare un bilancio comparativo dei farmaci assunti e di quelli di eventuale nuova prescrizione attraverso le seguenti azioni: stilare, se possibile sulla base di elementi documentali aggiornati, una lista completa e precisa dei farmaci fino a quel momento prescritti e assunti, anche con la collaborazione del paziente e/o dei familiari; confrontare tale elenco con le prescrizioni ritenute appropriate al momento della presa in carico ed identificarne le eventuali discrepanze o incongruenze. Nell’ambito del medesimo episodio di ricovero, in caso di trasferimento da una U.O. ad un’altra, il foglio di terapia in uso presso la U.O. di provenienza dovrà essere sostituito da un nuovo foglio di terapia. Procedura: “Gestione Sangue …..” L’ Infermiere addetto alla trasfusione provvede a rilevare e registrare i parametri vitali (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, temperatura corporea) e comunicarli al medico prima dell’ avvio della trasfusione. La somministrazione dell’emoderivato è governata dal medico e dall’Infermiere che procedono come di seguito: l’Infermiere sorveglia il paziente al fine di cogliere prontamente l’insorgenza di disturbi, regola il flusso in base alle necessità cliniche: è buona norma iniziare con un’ infusione lenta per i primi 15 minuti durante i quali è necessaria una sorveglianza (intesa come attenzione all’ evoluzione di una condizione) del paziente. E’ raccomandato non prolungare la durata della trasfusione oltre le 2-3 ore salvo diversa indicazione medica. L’ infermiere, inoltre: registra l’ora di inizio della somministrazione, il tipo di emocomponente, il suo numero identificativo ed il gruppo sanguigno nella cartella clinica ; controlla durante e al termine della trasfusione i parametri vitali dell’ Utente e riporta in cartella clinica l’esito della trasfusione stessa, annotandone l’orario di fine; Protocollo Ospedali Senza Dolore Rilevare l’intensità del dolore più volte al giorno, nelle prime 24 ore post operatorie; Annotare la risposta nella scheda di valutazione (Scala NRS); Se il dolore riferito dal paziente è pari o superiore ad un valore soglia prestabilito, avvisare il medico per decisioni sul trattamento o somministrare l’analgesico di salvataggio. Scale di Assesment da Procedure/Protocollo Rischio di Lesione da Pressione; Rischio di Caduta; Rischio di Dimissione Difficile/Protetta; Rischio di eventi auto/eteroaggressivi; Obiettivo è la centralità dell’assistito in relazione ai principi avvicendamento tra professioni sanitarie L'apprezzamento del fenomeno della successione tra professionisti riposi sul c.d. "principio dell'affidamento", secondo cui ciascun sanitario succeduto è chiamato a rispondere, in caso di esito infausto, solo della propria condotta, potendo riporre - in esito a doverosa rivalutazione ragionevole affidamento nella rispondenza a canoni di diligenza e perizia dei colleghi che lo abbiano preceduto, e di cui abbia raccolto le consegne. Il predetto affidamento sull'altrui osservanza incontra, tuttavia, il "limite della reciproca vigilanza", nel senso che - ferma restando la posizione di autonomia - incombe su ciascuno l'obbligo di controllo dell'altrui precedente operato, e di conseguente attivazione in caso di registrazione di situazioni sintomatiche di erronea prescrizione od esecuzione. In buona sostanza, in caso di successione temporale di interventi sanitari, può concludersi nel senso che ciascun operatore risponde della propria condotta professionale, rimanendo obbligato ad un canone di generica vigilanza dell'altrui precedente operato, con conseguente obbligo di attivazione in presenza di elementi significativi dell'errore imputabile ad altri. La prospettiva operativa è a questo punto fare Revisione di Cartelle Cliniche Grazie