Valerio Cutini
a.a. 2013 / 2014
Università degli Studi di Pisa
insegnamento di
Tecnica Urbanistica
• Corso di laurea triennale in Ing. Edile
Ingegneria del Territorio
• Corso di laurea magistrale
in Ing. Idraulica,Trasporti e Territorio
Lezione n° 15.
Gli strumenti complementari della
pianificazione urbanistica
valerio cutini
Gli strumenti complementari
della pianificazione
a.a. 2013-2014
A fianco degli strumenti urbanistici, tramite i quali ha
compimento il processo pianificatorio, troviamo nella
pratica urbanistica altri strumenti, o Piani, che si
interessano a singole questioni settoriali del territorio,
non investendolo nella sua interezza.
Sono gli strumenti complementari della pianificazione,
che, in base a specifiche leggi di settore, si affiancano
agli strumenti urbanistici veri e propri con lo scopo di
risolvere problemi e questioni settoriali
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a.a. 2013-2014
Gli strumenti complementari:
caratteristiche
Gli strumenti complementari della pianificazione,
fra loro eterogenei, hanno in comune alcune
caratteristiche:
Hanno l’obiettivo di fornire soluzioni a
singole tematiche riguardanti il territorio
Impegnano competenze fortemente
caratterizzate in senso tecnico sulle singole
discipline
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P.U.T.
P.U.P.
P.C.P.
P.R.V.
P.E.C.
P.R.A.
P.S.U.
P.V.U.
P.C.E.
Gli strumenti complementari:
un elenco
Piano Urbano del Traffico
Programma Urbano dei Parcheggi
Programma della Rete Ciclopedonale
Piano della Rete di Vendita
Piano Energetico Comunale
Piano Risanamento Acustico
Piano Servizi Urbani
Piano Verde Urbano
Programma di Colorazione degli Edifici
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La questione del traffico
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Il traffico è la risposta alla domanda di movimento
determinata dall’interazione fra le attività insediate
Per intensità e distribuzione, il traffico è funzione:
dell’entità e della localizzazione delle attività
della articolazione della rete dei percorsi
Il problema del traffico nei centri urbani ha da tempo
assunto dimensioni tali da:
condizionare il normale svolgimento delle attività
costituire una minaccia per la salute dei residenti
costituire un aggravio economico per i residenti e le
loro attività
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Il Piano Urbano del Traffico: le finalità
D.Lgs 285/1992 - Codice della Strada
Miglioramento della circolazione
Potenziamento dell’accessibilità
Disincentivazione dell’attraversamento
Diminuzione degli incidenti stradali
Regolamentazione della velocità
Eliminazione dei punti pericolosi
Riduzione dell’inquinamento
Limitazione del traffico
Disincentivazione dei combustibili inquinanti
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Il PUT:
limiti spaziali, cogenza e durata temporale
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D.Lgs 285/1992 - Codice della Strada
Limiti spaziali
L’intero centro abitato. Possono essere redatti P.U.T.
distinti per il capoluogo e per le varie frazioni
Cogenza
Il PUTè uno strumento obbligatorio peri Comuni che:
hanno una popolazione residente superiore a 30.000 abitanti
registrano in alcuni periodi dell’anno, per turismo o
pendolarismo, una popolazione superiore a 30.000 unità
hanno centri abitati di particolare valore ambientale, o
particolari problemi di traffico pesante
Durata
Il PUT resta valido per 2 anni
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Il Piano Urbano del Traffico:
elaborati
D.Lgs 285/1992 - Codice della Strada
Planimetrie descrittive dello stato attuale
Progetto di Piano Urbano del Traffico
Schema della rete viaria
scala 1: 10.000
1: 5.000
scala 1: 10.000
1: 5.000
Delimitazione zone soggette a particolari condizioni
di traffico (ztl, pedonali, etc.)
Individuazione incroci da sistemare
Adeguamento segnaletica verticale e orizzontale
Interventi a sostegno della sosta (parcheggi)
Riordino della rete di trasporto collettivo
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Il PUT:
la procedura
D.Lgs 285/1992 - Codice della Strada
Adozione da parte della Giunta Comunale
Approvazione da parte del Consiglio Comunale
Il PUT resta in vigore per un biennio, trascorso il
quale deve essere adeguato
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La questione del parcheggio
a.a. 2013-2014
La gran parte delle città del nostro Paese ha un
impianto antico, risalente ad un’epoca di gran lunga
antecedente l’avvento del trasporto motorizzato
Ciò comporta la carenza di spazi e strutture per la sosta
e il parcheggio dei veicoli, soprattutto nelle zone di più
antica urbanizzazione
Difficoltà a parcheggiare i veicoli, con costi economici
e ambientali
Utilizzazione per il parcheggio di una parte delle sedi
destinate al transito dei veicoli, con effetti negativi
sulla circolazione
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Il Programma Urbano dei Parcheggi: le
finalità
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Legge 122/1989- Legge Tognoli
liberare dalla sosta degli autoveicoli alcune strade e
restituirle alla funzione essenziale della circolazione
individuare le zone di “particolare rilevanza urbanistica”
dove proibire la sosta gratuita e regolamentare la sosta
a tempo indeterminato
incentivare la realizzazione di parcheggi di scambio e
l’uso conseguente dei mezzi pubblici
incentivare la realizzazione dei parcheggi pertinenziali
riservati ai residenti (1 mq / 10 mc)
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Il PUP:
limiti spaziali, cogenza e durata temporale
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Legge 122/1989- Legge Tognoli
Limiti spaziali
Le aree comprese entro il perimetro dell’aggregato
urbano
Cogenza
Il PUT è uno strumento obbligatorio per 15 città:
(Torino, Milano, Genova, Roma, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Palermo, Cagliari, Venezia, Trieste, Reggio
Calabria, Messina e Catania) e per altri Comuni individuati dalla
Regione fra quelli che:
presentano una particolare affluenza turistica
presentano fenomeni di pendolarismo
presentano particolari problemi di traffico
Durata
Il PUT resta valido a tempo indeterminato
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Il Programma Urbano dei Parcheggi:
elaborati
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Legge 122/1989- Legge Tognoli
Planimetrie descrittive dello stato attuale
scala 1: 10.000
1: 5.000
Relazione relativa alla situazione dei parcheggi, ai
rilevamenti di traffico, alla individuazione di centri
attrattori, alla individuazione di punti problematici
Progetto di Piano Urbano del Traffico
localizzazione e il progetto di ciascuno dei parcheggi previsti
localizzazione e il progetto di ciascuno dei parcheggi da
ampliare o modificare
Relazione tecnica illustrativa
Relazione sommaria di spesa
Il PUT: la procedura
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a.a. 2013-2014
Legge 122/1989- Legge Tognoli
Adozione da parte del Consiglio Comunale
Trasmissione alla Regione
Approvazione da parte della Giunta Regionale
l’approvazione da parte della Regione ha valore di
variante al PRG vigente, qualora il PUP contenga
previsioni in contrasto con esso
inoltre, la stessa approvazione ha valore di dichiarazione
di pubblica utilità in relazione alla esigenza di reperibilità
delle aree interessate
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Gli strumenti complementari:
questioni
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Un aspetto fondamentale inficia gli strumenti
complementari: la considerazione di parcheggi, traffico,
rumore, etc. come variabili indipendenti, da gestire
agendo sui rispettivi impianti e infrastrutture
Tali fenomeni non sono invece variabili indipendenti, ma
gli effetti della presenza e della distribuzione delle
attività insediate, e della loro reciproca interazione
Solo agendo sulle cause di tali fenomeni è possibile
controllarli, e mitigarne gli effetti sulla qualità insediativa
Mediante il PRG ed i suoi strumenti attuativi sarebbe
possibile localizzare le attività urbane in modo tale che il
traffico, la scarsità dei parcheggi, le emissioni rumorose,
etc., non costituissero gravi elementi di degrado
valerio cutini
Gli strumenti complementari:
questioni
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L’introduzione degli strumenti complementari,
pertanto, può dirsi una sostanziale resa di fronte alla
difficoltà di controllare, mediante una attenta
pianificazione, le cause della congestione da traffico, i
problemi dei parcheggi, del rumore e della
distribuzione commerciale
Ci si limita invece, assai modestamente, alla
mitigazione dei loro rispettivi effetti mediante il
semplice potenziamento dei servizi e delle attrezzature
ad essi finalizzate
valerio cutini
La fase attuativa del processo di pianificazione:
la situazione attuale
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PST
...
PTP
PTCP
PTAM
PRA
PCP
PUT
PRG
PIP
PL
PP
PZ
PU
P
PR
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