Salute mentale territoriale :
modalità operative di un dipartimento di salute mentale.
Costruire una cultura dipartimentale
Trieste, 11/15 settembre 2006
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Quel 13 maggio 1978 ha cambiato il corso di milioni
di storie.
E’ accaduto che i malati di mente sono riemersi alla
cittadinanza, sono diventati persone.
Quegli uomini e quelle donne per secoli avevano
scontato la loro sofferenza, la loro diversità con
l’internamento, con l’annullamento, con la
sottrazione del diritto allo sguardo e alla parola.
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Le persone con disturbo mentale sono, oggi,
cittadini.
Persone come tutte le altre, la cui dignità e il
cui valore devono costituire un limite
invalicabile per l’operato delle
organizzazioni, delle tecniche, delle
amministrazioni
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Se fossimo poco attenti nel garantire l’esercizio
quotidiano della democrazia, finiremmo per
legalizzare di nuovo l’esclusione e l’abbandono
che tante persone devono affrontare,
nonostante i radicali cambiamenti legislativi.
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stop exclusion, dare to care
contro l’esclusione, il coraggio di prendersi cura
myths hurt, face them
facts help, use them
le credenze feriscono, affrontale
i fatti aiutano, usali
(OMS – Giornata Mondiale della Salute Mentale, 2001)
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Organizzazione Mondiale della Sanità
Conferenza Ministeriale europea sulla Salute mentale
Helsinki, Finlandia, 12-15 gennaio 2005
Dichiarazione sulla Salute mentale per l’Europa
Affrontare le sfide, creare le soluzioni
i. la promozione del benessere mentale;
ii. la lotta contro lo stigma, la discriminazione e l'esclusione
sociale;
iii. la prevenzione dei problemi legati alla salute mentale;
iv. l’assistenza alle persone con problemi di salute mentale,
con l’offerta di servizi ed interventi integrati ed efficaci,
che prevedano la partecipazione e la possibilità di scelta
dei pazienti e dei loro “carers”;
v. il recupero e il reinserimento nella società di coloro che
hanno sofferto di gravi problemi di salute mentale.
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7. Offrire assistenza efficace in servizi di comunità alle persone
che soffrono di gravi problemi di salute mentale
Sfida
In tutta la Regione si stanno compiendo progressi
nel riformare l'assistenza nel settore della salute
mentale. È essenziale riconoscere e sostenere il
diritto delle persone a ricevere i trattamenti e gli
interventi più efficaci e di essere esposti, al
tempo stesso, ai minori rischi possibili, sulla
base delle aspettative e delle esigenze
individuali e tenendo nella debita considerazione
la cultura e la religione di appartenenza, il sesso
e le aspirazioni.
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7. Offrire assistenza efficace in servizi di comunità alle persone
che soffrono di gravi problemi di salute mentale (2)
Le evidenze e le esperienze in molti paesi supportano la
necessità di sviluppare una rete di servizi di comunità,
che includono come ultima risorsa anche i letti
d'ospedale. Nel ventunesimo secolo non c'è posto per
trattamenti e cure inumane e degradanti nelle grandi
istituzioni: un numero sempre crescente di paesi ha
chiuso la maggior parte dei propri ospedali psichiatrici e
sta attualmente realizzando efficaci servizi di comunità.
Una considerazione particolare va data alle esigenze
emotive, economiche ed educative delle famiglie e degli
amici, che spesso si occupano in modo intensivo
dell’assistenza e della cura e che altrettanto spesso
hanno bisogno a loro volta di essere sostenuti.
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Azioni da considerare
• Potenziare le capacità dei pazienti e dei “carers” di accedere ai
servizi di salute mentale e di prendersi la responsabilità per le
proprie cure insieme ai professionisti coinvolti.
• Progettare e realizzare servizi specialistici di comunità accessibili
24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, con équipes
multidisciplinari, che possano prendere in carico persone con
problemi gravi quali schizofrenia, disturbi bipolari, depressione
grave o demenza.
• Garantire assistenza nelle situazioni di crisi, fornendo servizi nei
luoghi in cui le persone vivono e lavorano, prevenendo ogni
qualvolta sia possibile il peggioramento o l’ospedalizzazione, che va
prevista esclusivamente per chi ha problemi molto gravi e/o rischia
molto per la sua immagine, i suoi diritti, la sua dignità.
• Offrire in contesti di comunità trattamenti completi ed efficaci,
psicoterapie e cure farmacologiche con il minor numero possibile di
effetti collaterali, in particolare per i giovani che manifestano un
primo episodio di disturbo mentale.
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Azioni da considerare (2)
•
Garantire alle persone con problemi di salute mentale l'accesso alle
medicine necessarie a un costo sostenibile tanto dal sistema sanitario
quanto dal singolo, al fine di raggiungere l’appropiatezza della
prescrizione e dell’uso dei farmaci.
•
Sviluppare servizi di riabilitazione che mirino a migliorare l'inclusione
delle persone nella società, e che siano al contempo attenti all'impatto
delle disabilità correlate ai problemi di salute mentale.
•
Offrire servizi alle persone con bisogni di salute mentale che si trovano in
contesti non specialistici quali, ad esempio, ospedali generali o carceri.
•
Offrire ai “carers” e alle famiglie una valutazione delle loro esigenze
emotive ed economiche, e coinvolgerli nei programmi di cura.
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Azioni da considerare (3)
•
Elaborare programmi in grado di migliorare le
competenze e le capacità delle famiglie e dei “carers”.
•
Verificare se i programmi d'assistenza sociale tengono
conto del costo economico delle cure.
•
Pianificare e finanziare programmi modello che
possano essere utilizzati per la diffusione delle
informazioni.
•
Identificare e sostenere persone autorevoli e rispettate
dai loro pari che possano diffondere pratiche
innovative.
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Azioni da considerare (4)
•
Elaborare linee guida per le buone prassi e monitorarne la
realizzazione.
•
Introdurre diritti legali per consentire alle persone soggette a
trattamenti non volontari di operare una autonoma scelta di tutela.
•
Introdurre o rafforzare legislazioni e regolamenti che
salvaguardino gli standard di qualità delle cure, inclusa la
cessazione dei trattamenti e degli interventi disumani e
degradanti.
•
Attivare un sistema di vigilanza mirante a rafforzare le buone
prassi e a far cessare gli abusi e l'indifferenza nel settore della
salute mentale.
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i numeri della salute
mentale
• il 25 % dei cittadini soffre di disagio
psichico rilevante
• il 2 % di disturbo mentale severo
• il 40 % di un disturbo mentale
nell’arco della vita
• nel 2000 un milione di persone si è
tolta la vita!
• un gran numero di persone sono,
ancora oggi, rinchiuse in manicomio
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Se vuoi costruire una nave,
non radunare gli uomini per fare
loro raccogliere il legno,
per distribuire i compiti
e suddividere il lavoro,
ma insegna loro
la nostalgia
del mare ampio e infinito.
Saint-exupery
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Obiettivo:
rimettere al centro della pratica un
uso consapevole delle strutture di cui
disponiamo, precisandone utilità e
funzioni e rimuovendo quanto più
possibile gli aspetti e i rischi
di neo-istituzionalizzazione.
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Scrive Michel Foucault:
“Per semplificare, l’umanesimo consiste nel
voler cambiare il sistema ideologico senza
toccare l’istituzione; il riformismo nel
cambiare l’istituzione, senza toccare il
sistema ideologico. L’azione rivoluzionaria si
definisce al contrario come una scossa
simultanea della coscienza e
dell’istituzione”
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La chiusura dell’ospedale psichiatrico
come riconoscimento della fine della
grande utopia del manicomio e come
critica operativa, nella prassi, della
cultura e della clinica psichiatrica.
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La costruzione di una rete di servizi alternativi
come ricerca e realizzazione concreta, nella
prassi, di culture e procedure innovative e
comunque in rapporto con i contesti e le
comunità.
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il “malato e non la malattia” al centro dei percorsi
terapeutici, riabilitativi e di emancipazione. Per
costruire, nella prassi, la partecipazione attiva
delle persone come protagonisti del loro stesso
cambiamento.
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forte dissociazione fra mutamenti
istituzionali e trasformazione delle prassi
mutamento istituzionale:
a. atti legislativi fondamentali;
b.cambiamento dell’ente preposto e l’inserimento nel s.s.n.;
c. definizione e la delimitazione del bacino di utenza;
d. completo cambiamento delle strutture operative;
e. trasformazioni quantitative e professionali del personale;
f. etc.
buona pratica (sia nel senso della tipologia del ventaglio delle risorse e
delle procedure dei servizi, che della qualità complessiva dell’agire
pratico):
a. rispetto della libertà e dei diritti dei cittadini,
b. arco vasto di attività rivolte alle persone,
c. massimo sforzo per ridurre l’afflittività degli interventi e il rifiuto di tutte
le pratiche
violente;
d. invenzione continua della «cura» come legame con la storia e con i
contesti;
e. relativizzazione attiva dei ruoli, delle identità, delle professionalità;
f. prevalenza del lavoro di gruppo;
g. spinta verso l’autonomia e il protagonismo delle persone nella
comunità;
h. etc.
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Legge 23 dicembre 78, n°833
Istituzione del servizio sanitario nazionale
Articolo 1 – I princìpi
La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività
mediante il servizio sanitario nazionale. La tutela della
salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto
della dignità e della libertà della persona umana.
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Art 2.- Gli obiettivi.
g) la tutela della salute mentale privilegiando il
momento preventivo e inserendo i servizi
psichiatrici nei servizi sanitari generali in modo
da eliminare ogni forma di discriminazione e
di segregazione pur nella specificità delle
misure terapeutiche, e da favorire il recupero ed
il reinserimento sociale dei disturbati psichici;
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la legge italiana dei manicomi
“Norme per gli accertamenti ed i trattamenti
sanitari volontari e obbligatori”
La legge, già nella sua denominazione, indica un radicale
mutamento del punto di vista, perché sposta l’attenzione
dalla malattia alla risposta istituzionale che viene messa in
atto, cioè al servizio, alle sue risorse, al modo con cui
identifica la malattia.
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Art. 33 - Norme per gli accertamenti ed i
trattamenti sanitari volontari e obbligatori.
Gli accertamenti ed i trattamenti sanitari sono di norma volontari.
Nei casi di cui alla presente legge e in quelli espressamente previsti da
leggi dello Stato possono essere disposti dall'autorità sanitaria
accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori, secondo l'articolo 32 della
Costituzione, nel rispetto della dignità della persona e dei diritti
civili e politici, compreso per quanto possibile il diritto alla libera scelta
del medico e del luogo di cura.
Gli accertamenti e i trattamenti sanitari obbligatori di cui ai precedenti
commi devono essere accompagnati da iniziative rivolte ad assicurare
il consenso e la partecipazione da parte di chi vi è obbligato. L'unità
sanitaria locale opera per ridurre il ricorso ai suddetti trattamenti sanitari
obbligatori, sviluppando le iniziative di prevenzione e di educazione
sanitaria ed i rapporti organici tra servizi e comunità.
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Art. - 34 Accertamenti e trattamenti sanitari volontari
e obbligatori per malattia mentale
Il trattamento sanitario obbligatorio per malattia mentale
può prevedere che le cure vengano prestate in
condizioni di degenza ospedaliera solo se esistano
alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi
terapeutici, se gli stessi non vengano accettati
dall'infermo e se non vi siano le condizioni e le
circostanze che consentano di adottare tempestive ed
idonee misure sanitarie extraospedaliere.
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“Approvazione del Progetto Obiettivo Tutela Salute Mentale
1998-2000”
DPR 10/11/1999
(…)
Indicazioni generali.
Ogni azienda sanitaria istituisce il Dipartimento di salute mentale (DSM), ispirandosi,
secondo gli indirizzi delle regioni e province autonome, a modello organizzativo della
struttura operativa o al modello tecnico funzionale, garantendo in ogni caso:
l'individuazione delle specifiche risorse, in particolare di organico, dedicate alle
attività per la tutela della salute mentale, esercitate dalle unità operative
territoriali e ospedaliere del Dipartimento;
omogeneità di programmazione del loro utilizzo, in collaborazione con le strutture
operative dell'azienda USL e dell'azienda ospedaliera;
unitarietà del controllo della gestione economica, con particolare riferimento alle
risorse di personale, tramite una direzione unica del DSM.
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Il dipartimento di salute mentale è la struttura
operativa dell’azienda sanitaria finalizzata alla
prevenzione,diagnosi,cura e riabilitazione nel
campo della psichiatria ed all’organizzazione di
interventi per la tutela della salute mentale dei
cittadini.
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Il compito istituzionale del DSM è operare per
rimuovere qualsiasi forma di discriminazione,
stigmatizzazione, esclusione nei confronti delle persone
portatrici di disagio e disturbo mentale e partecipare a
promuovere attivamente i pieni e completi diritti di
cittadinanza.
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Il dipartimento garantisce che i servizi e i presidi per la
salute mentale operanti nell'ASS costituiscano un
complesso organizzativo unico e coerente, avendo
attenzione di evitare qualsiasi frammentarietà e carenza di
azioni, assicurando lo stretto coordinamento tra i servizi
stessi, lo stretto raccordo con gli altri servizi dell'ASS, con
particolare riguardo ai servizi distrettuali ed il raccordo con
la comunità e le sue istituzioni.
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gli obiettivi del piano
•
•
•
•
•
definire, attivare e organizzare il DSM
realizzare l’apertura dei CSM per almeno 12
ore al giorno, 7 giorni su 7;
sottoscrivere protocolli e convenzioni, per
gli interventi di diagnosi, consulenza e
presa in carico delle persone con disturbo
mentale detenute negli Istituti Penitenziari;
disporre risorse e progetti per avviare percorsi
di riabilitazione in alternativa all’internamento
in OPG;
monitorare le attività di ricovero, al fine di
ridurre fino ad evitare ogni forma di
contenzione fisica;
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gli obiettivi del piano (2)
•
qualificare gli spazi,i luoghi e gli arredi dove le persone
con disturbo mentale vivono e vengono curate al fine
di migliorare le forme dell’accoglienza e le condizioni di
lavoro degli operatori;
•
definire, in accordo con le agenzia dell’emergenza e
dell’ordine pubblico protocolli per la risposta adeguata
all’emergenza e all’urgenza e in particolare per condividere le
procedure per l’attuazione dei TSO.
•
verificare l’appropriatezza dell’utilizzo delle strutture
residenziali in rapporto alle mutate esigenze delle
persone che necessitano di percorsi riabilitativi ed
evidenziare la presenza, nel territorio di competenza,
della cooperazione sociale;
•
migliorare attraverso forme di partecipazione concordata il
riconoscimento e il rafforzamento delle associazioni dei
familiari e delle persone con disturbo mentale;
•
avviare un piano di monitoraggio continuo del suicidio
nel territorio di competenza e promuovere forme di
sensibilizzazione per far fronte al comportamento
suicidario.
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IL DIPARTIMENTO
di Salute Mentale
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