Ancoranti Chimici
(tasselli chimici)
Un tempo l’ancoraggio veniva effettuato con
zanche metalliche e malta.
Si praticavano idonee brecce nella muratura e
l’elemento metallico (zanche, staffe, grappe, ecc.)
era fissato con malte cementizie.
Questo metodo e’ stato di fatto sostituito da nuovi
metodi aventi:
-più rapida esecuzione
-maggiori prestazioni meccaniche
-minore stress ed minori danni al supporto (muro,
ecc.) di inserimento
Esempi di fissaggio con zanche, staffe, grappe e malta
Gli ancoranti moderni si suddividono in:
Ancoranti meccanici a espansione
-in materiale plastico (foro con inserimento di tassello
plastico alettato e resistente all’abrasione). Carichi
leggeri.
-in materiale metallico (foro con inserimento di tassello
metallico acciaio, ferro galvanizzato, ecc.). Carichi
medi e pesanti.
Ancoranti chimici senza espansione che
utilizzano vari tipi di polimeri indurenti a
iniezione (in flaconi e/o fiale).
Ancoranti meccanici a espansione
Tasselli alettati in
plastica
Tasselli in metallo
Ancoranti chimici
Si tratta, in genere, di paste chimiche
bicomponenti che permettono di bloccare la
barra di ancoraggio all’interno del foro
praticato nel supporto, senza trasmettere
tensioni se non al momento dell’applicazione
del carico.
Quest’ultima caratteristica garantisce la
possibilità di eseguire installazioni anche su
supporti non particolarmente resistenti o
parzialmente decoesi, rendendo possibili
applicazioni prima difficilmente realizzabili.
Particolarmente adatti ai fissaggi pesanti, gli
ancoranti chimici, in funzione delle modalità di
messa in opera, si distinguono in versioni :
- a iniezione
- a fiala
In entrambi i casi l’ancorante chimico non può
essere caricato immediatamente con il
componente da fissare, ma occorre attendere
il tempo necessario per la completa
polimerizzazione della resina bicomponente
utilizzata e il conseguente raggiungimento
della resistenza richiesta.
Il tempo di indurimento dipende principalmente
da due differenti fattori: il tipo di formulato
impiegato e la temperatura dell’ambiente in cui
avviene la posa.
Con tutti gli ancoranti chimici la trasmissione del
carico al supporto avviene per adesione. La pasta
chimica, infatti, è in grado di aderire alle minime
rugosità delle pareti del foro e di penetrare
efficacemente nelle discontinuità dello stesso.
L’ancorante, del resto, lavora anche per forma, in
relazione al fatto che riempie a saturazione il foro
e avvolge la barra filettata di fissaggio entrando
negli intagli della filettatura.
Esempi di barre filettate (acciaio zincato o inossidabile)
Barra inserita nel supporto con la resina 
Per permettere l’adesione della resina al
supporto, e’ molto importante che il foro sia
ben pulito dalla polvere di trapanatura.
Per la pulizia del foro si usa:
-soffiaggio con aria (compressa o soffiata)
-pulizia meccanica con piccoli scovoli
Semplice soffiante manuale
Scovoli
Ancoranti chimici a iniezione
Gli ancoranti a iniezione sono confezionati in
cartucce rigide o morbide che contengono la resina
di base e l’induritore che, al momento della messa in
opera, si miscelano automaticamente in proporzioni
fissate.
L’applicazione avviene impiegando delle speciali
pistole (o con erogatori per resine siliconiche in tubi).
Il composto viene applicato all’interno del foro e lì
bloccano il tassello.
L’ancorante indurisce in assenza di ritiri e, in molti
casi, raggiunge le resistenze meccaniche previste
anche quando il materiale di supporto è umido o in
presenza di acqua.
La resistenza del prodotto, a fase di indurimento
ultimata, è stabile nel tempo e rimane inalterata
anche a contatto di acque salate o di sostante
aggressive.
La posa in opera di ancoraggi a iniezione richiede
una piccola attenzione: è, infatti, indispensabile
inserire la barra filettata di fissaggio con una leggera
rotazione, prima che abbia inizio il processo di presa.
Alcuni preparati sono privi di stirene, caratteristica
che li rende idonei ad essere utilizzati anche in locali
chiusi o non arieggiabili.
Esempi di sistemi applicativi a iniezione resina
Flacone di resina
bicomponente con relativi
beccucci di iniezione
Semplice “pistola” di
iniezione della resina
Ancoranti chimici in fiala
Si tratta di prodotti confezionati in involucri di vetro o
di materiale morbido avente la forma del foro di
ancoraggio. La fiala contiene la resina, le eventuali
cariche inerti e un ulteriore contenitore per
l’indurente.
Una volta inserita nel foro, la barra filettata viene
forzata nella cavità tramite un apposito dispositivo da
applicare al trapano perforatore.
L’organo di fissaggio viene fatto penetrare in modo
tale da frantumare l’involucro dell’ancorante,
innescando, così, la miscelazione dei due
componenti e la loro distribuzione nella sede di
ancoraggio.
Nel caso sia necessario ottenere una maggiore
resistenza a trazione è possibile aumentare la
profondità di foratura e inserire due fiale in serie.
Questa particolare tipologia di prodotto è adatta
esclusivamente ad applicazioni su materiali
compatti come pietra e cls, sia umidi che asciutti.
Esempio di composizione di comune tassello
chimico al poliestere (con stirene)
Resina poliestere
30-50%
Carbonato di calcio
30-50%
Polvere di quarzo
30-50%
Perossido di benzoile 3%
Additivo reologico
1-5%
 Esistono anche molte altre formulazioni
con resine senza stirene (es. vinil-estere),
adatte per interni abitati.
Esempio applicazione in mattoni pieni e pietra
-Forare utilizzando una punta con diametro maggiore
di 2 mm all'elemento da fissare.
-Pulire molto bene il foro dalla polvere.
-Iniettare la resina partendo dal fondo del foro e
arretrando, riempiendo per metà il foro stesso.
-Inserire, ruotando leggermente, la barra filettata o la
bussola con filettatura interna (per fissaggi amovibili),
o altro oggetto da fissare, fino a toccare il bordo del
foro.
-Rimuovere la resina in eccesso e applicare il carico
dopo l’indurimento.
Ancoraggio su mattoni,
pietra o simili.
sequenza degli interventi
(dall’alto in basso) 
Esempio applicazione su pareti in mattoni forati con
tasselli a rete e barre
-Eseguire un foro perforando a rotazione.
-Inserire il tassello a rete.
-Iniettare la resina fino a riempimento, partendo dal
fondo e arretrando, tenendo fermo il tappo grigio posto
sul tassello.
-Inserire ruotando leggermente la barra filettata, la
bussola con filettatura interna (per fissaggi amovibili),
o altro oggetto da fissare, fino a toccare il bordo del
tassello.
- Rimuovere la resina in eccesso e applicare il carico
dopo l’indurimento
Ancoraggio su
mattoni forati o simili
sequenza degli interventi
(dall’alto in basso) 
Grazie per l’attenzione!
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