Storia della stampa e
dell’editoria
• Prof. Giancarlo Volpato
1
Stampa
Procedimento di duplicazioni
di caratteri e di immagini su
un supporto con mezzi
meccanici
Composizione e impressione
di un certo numero
d’esemplari sotto forma di
lastre (torchio) o in altre
forme (rotocalco, offset,
elettronico, digitale…)
2
Stampa
• Stampa tipografica = Riproduzione da
serie originali di caratteri composti a
formare parole, righe, pagine, tramite
mezzi meccanici
• Stampa digitale = ….. Con mezzi
elettronici
• Storia della stampa = Storia del libro +
Storia della tecnologia
3
Edizione
• Azione di allestire un testo (o altro) in vista della
sua diffusione. Per estensione = azione di
riprodurre un testo sotto forma di stampa (o altra
forma simile). Per metonimia = un insieme
unitario in una sola volta
• Storia dell’editoria = storia delle edizioni a
stampa in cui il tipografo-stampatore assume su
di sé spese, oneri, distribuzione e acquista i
diritti sull’opera (non quelli del diritto d’autore
che sono inalienabili).
4
Libro
• Il termine è relativamente recente: ma, per
convenzione, possiamo dire libro
manoscritto, libro a rotoli (Volumina), libro
a stampa, libro elettronico. Esso, nella sua
accezione impropria, esisteva già secoli
prima dell’avvento della stampa a caratteri
mobili. I suoi nomi precedenti:
• Tavolette, papiri, pergamene, codici, rotoli
5
Libro e Testo
• Non sono sinonimi
• Libro è il contenitore – Testo è il contenuto
• Impropriamente: libro comprende anche
il contenuto intellettuale (Es.: i libri
dell’Eneide, i libri di Dante, i libri di
Calvino)
• Storia del libro non è storia del testo
6
Libro
• Oggetto formato da un insieme di fogli
contenenti un testo o più testi riuniti da
legatura o da brossura; è un oggetto fisico
come attestato dall’etimologia del lemma
• Liber (lat.) = pellicola di albero compresa
tra corteccia esterna e il legno, ovvero un
primo supporto scrittorio (scrivere da
skrb, radice indoeuropea = grattare, incidere, tracciare segni su un supporto).
7
Libro
• Oggetto fondamentalmente sociale:
• 1. Tesauro della tradizione di una civiltà o di una
certa, specifica società
• 2. Veicolo materiale della comunicazione (unico
sino ad un certo periodo)
• 3. Oggetto simbolico dal punto di vista politico
(una collettività s’identifica con un patrimonio
intellettuale, artistico, ecc. conservato in grande
parte sotto forma di libri)
• 4. Oggetto etico in quanto depositario del
patrimonio dell’umanità
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Libro
• Storia del libro è: studio del più antico e più
longevo dei mezzi di comunicazione; è studiare
la storia nel senso più lato e completo
(economia, politica, arte, letteratura, cultura,
ambiente, ecc.)
• Storia del libro è: studio della tecnologia, della
diffusione delle idee, della propagazione degli
eventi, dei commerci e dei mercati, della vita
politica e della vita comune, dell’impatto sociale
sull’esistenza, dell’etica, ecc.
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La stampa è figlia del suo tempo
• 1. Non ne è la madre
• 2. Non è responsabile degli eventi
• 3. Non fa la rivoluzione, non esalta, non
distrugge
• 4. Crea idee, le diffonde, le cambia
• 5. È il mezzo, lo strumento per gli eventi
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Distruzione del libro
• Eventi – molto poco casuali – sono stati
protagonisti di distruzioni di archivi, biblioteche,
depositi di documenti, ecc. (da Alessandria, e
ancor prima, sino ai giorni nostri)
• Ragioni della distruzione: a) sradicare la
memoria di un popolo, di una comunità; b)
togliere le radici del passato (un popolo senza
passato non ha futuro come affermava Paul
Valéry e sottoscritto dagli antropologi); c)
applicare la cultura dei nuovi arrivati
11
Alfabeto
• 1. Base fondamentale della stampa; deriva dalle
scritture lapidarie latine (Es.: Colonna Traiana,
epigrafi, ecc.; Felice Feliciano pubblicò
Alphabeticum romanum (Verona, presso
Giovanni Alvise, 1479).
• 2. I simboli che rappresentano l’alfabeto latino
sono fonogrammi, rappresentano un suono (non
sono oggetti o idee); altri sono logografici
(cinesi, maya, antico egizio), altri pittograficosillabici (giapponesi), altri consonantici (arabi,
ebraici), sillabici (sanscrito, hindi), ecc.
12
Alfabeto
• 3. Fondamentale l’estensione della serie di
caratteri di base, il numero e la frequenza dei
segni diacritici, il numero della serie dei caratteri
alternativi, lo stile e la struttura dei glifi. Per cui
l’alfabeto non è formato solo di ventuno, ventisei
lettere ma ognuna è diversa nel maiuscolo e nel
minuscolo, nel tondo e nel corsivo, nelle cifre,
nella punteggiatura, negli occhielli e altri simboli.
• Quindi: frequenza e forma di tutti questi simboli
diversi condizionano la trama della pagina e la
lettura oltreché – a monte – procurare lavoro per
produrre e usare i materiali da stampa.
13
Alfabeto
• 4. Non cambia assolutamente la struttura
per la scrittura elettronica: i fattori
condizionanti sono i medesimi (solo che,
essendo pre-coordinati e pre-confezionati,
tutto avviene automaticamente).
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Direzione della scrittura
• Sinistra vs destra (Greci post VII sec., latini e
mondo occidentale antico)
• Destra vs sinistra (Greci pre-VII sec., arabi,
ebrei)
• Bustrofedica: da destra a sinistra e da sinistra a
destra in sequenza (maya, Braille)
• Verticale (antico egizio, cinese e giapponese
anche se non sempre, scritture minori)
• Spirale (alcuni testi arcaici medievali, testi
futuristi
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Scrittura
• Calligrafia = forma della scrittura = forma delle
lettere
• Gli archetipi delle lettere erano incise all’interno
di una struttura geometrica che da semplice
diventò più complessa
• Capitale quadrata latina, capitale quadrata,
capitali rustiche, onciali, semionciali, minuscole,
minuscole caroline, carolina maior, textura,
rotunda, gotica, umanistica, cancelleresca,
cancelleresca inclinata o aldina o corsivo
(italico, all’estero) disegnata da F. Griffo
16
Formato del libro
• In-folio = segnatura di due fogli o quattro pagine
• In-quarto = segnatura di quattro fogli o otto
pagine
• In-ottavo = segnatura di otto fogli o sedici pagine
• In-sedicesimo = segnatura di sedici fogli o
trentadue pagine
• Così s’inventò la pagina che è un foglio di
carta, normalmente rettangolare, piegato
• Stampato, cucito sul dorso, rivestito di
coperta = libro per i secoli
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Carta
• Presente in Cina nel I sec. (le carte più antiche
conservate datano al III sec.) ottenuta dalla
macerazione di foglie e/o semi di piante officinali
(lino, ricino, forse riso)
• Civiltà dell’Asia centrale usano la carta
(Samarcanda nel V sec. è un fiorente mercato),
come l’India nel VI sec. e il mondo arabo
(Baghdad VIII sec., Cairo).
• Grazie al commercio arabo arriva in Sicilia alla
fine dell’XI sec., poi ad Amalfi, poi a Genova
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Carta
• Nel mondo occidentale la cellulosa è ricavata da
stracci di lana poi, dal Due-Trecento, da tela di
lino e canapa: macerata, ridotta a filamenti da
cui si ottiene la pasta di carta, poi immessa in
tino di acqua calda in forme, poi si asciuga
• Mulini, magli idraulici, telai in ottone, collatura
con gelatine animali, filigrane
• Mondo pre-ispanico americano: uso della carta
macerata con i medesimi sistemi ma ottenuta da
vegetali non presenti in Europa (papel amate)
19
20
Caratteri
• Sono dei piccoli parallelepipedi, originariamente
in legno, poi in lega, in plastica o altro materiale,
di altezza costante recante sulla faccia superiore
una lettera o un segno inciso a rovescio. Si
mettono in una cassa; si dispongono su un
compositoio per formare le parole, le linee, le
righe.
• I caratteri vanno incisi, fusi
• I caratteri formano l’alfabeto
• L’utilizzazione dei caratteri – cioè la loro mobilità
– fu l’invenzione che rivoluzionò la stampa
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Punzoni
• Sono dei piccoli blocchi, originariamente in
legno, poi su metalli durissimi sulla cui
estremità si trovano le lettere o i segni
(cioè i caratteri). Con i punzoni si battono
le matrici per la composizione prima
manuale, poi meccanica.
• Le matrici servono per l’impressione
22
Prima di Gutenberg
• Già da qualche secolo si stampava: carte
da gioco, santini, libretti xilografici, libretti
devozionali, almanacchi, calendari.
• Soprattutto in Cina, ma anche in Europa
• Xilografia (silografia) = tecnica utilizzata
ancora oggi: su tavoletta di legno si incide
un disegno rovesciato (destra e sinistra
invertite) asportando quanto estraneo alla
figura. Poi si imprime.
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Gutenberg
• Johann Genfleisch zur Laden zum guten Berge
(detto, per questo, Gutenberg) (Magonza 1496?Magonza 1468), laureato a Erfurt, tagliatore di
gemme e incisore di metalli, lavora a
Strasburgo, poi Magonza.
• L’impresa per la stampa ha costi altissimi e
stringe rapporti con J. Fust, mercante e poi con
P. Schöffer
• Finanziano se stessi e l’impresa stampando,
forse, operette devozionali e l’Ars Minor di Elio
Donato
24
Prime opere a stampa
• Bibbia a 42 linee: fine 1455, max. inizio 1456
• Si impiegano: almeno tre anni, 4 torchi, 6
compositori e almeno 12 torcolieri. Due volumi,
180 copie (50 su pergamena)
• Carattere textura, scrittura gotica – In-folio –
Senza frontespizio né colophon né data né
nome dello stampatore
• 1457: Salterio prima opera datata, poi ancora
una Bibbia a 48 linee (1462).
• Gutenberg, forse, stampò solo la Bibbia e forse
un Catholicon nel 1460: fu estromesso dai soci
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Novità di Gutenberg
• 1. Caratteri mobili
• 2. Inchiostro aderente ai caratteri
metallici con proprietà chimiche diverse da
quello usato per la stampa silografica
• 3. Efficienza tecnica: per tre secoli
incisione dei punzoni, battitura delle
matrici, fusione dei caratteri, composizione
della stampa rimasero quasi inalterate
26
Opere importanti
• 1457 Salterio di Magonza con colophon con i nomi degli
stampatori (Fust e Schöffer) con versali a due colori
(Versale = grandi lettere ornate che spiccano dal corpo
del testo)
• 1461 Edelstein primo testo illustrato a colori con
xilografie
• 1470 Sermo de praesentia…: primo libro con pagine
numerate
• 1476 Calendarium di G. Regiomontano (Venezia,
Ratdolt): primo libro con frontespizio e cornici
xilografiche
• 1469-1470: Primo “catalogo” con 23 titoli (P. Schöffer)
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Lavoratori del libro
• Pre-stampa a caratteri mobili, legati al ms.:
amanuense, copista, clericus, illuminator,
armarius, chartophylax, librarius, stationarius
• Con la stampa: stampatore,compositore,
torcoliere, correttore, incisore e fonditore di
caratteri, calcografo, addetti alla carta, piegatori,
bibliopola=libraio.
• Alcuni lavoratori si riciclano: copisti e miniaturisti
diventano calcografi e disegnatori, ecc.
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Paratesto
• Ciò che sta intorno al testo: coperta,
sopraccoperta, legatura, bandella o risvolto di
cop., carattere, frontespizio, foglio di guardia,
antiporta, occhietto, colophon, interlinea, gabbia
o specchio di stampa, margini, dediche, avvisi ai
lettori, illustrazioni, indici, marche tipografiche,
ex-libris, note di possesso
• Peritesto
• Epitesto
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Libro antico
• Incunaboli = libri a stampa tra 1455-31 dic.
1500
• Cinquecentine = 1.1.1501-31.12.1600
• Seicentine = 1.1.1601-31.12.1700
• Settecentine = 1.1.1701-31.12.1800
• E i libri stampati sino al 1830
• Dal 1831 = Libro moderno (Introduzione
dei torchi meccanici)
30
Prime opere a stampa e luoghi di
stampa
• Sono opere a contenuto religioso,
classico, militare. Grammatiche e testi per
le scuole
• Germania
• Italia (Subiaco, Roma, Venezia)
• Francia e Spagna, Europa del Nord
• Lingue: latino, assai meno in volgare
31
Prima i classici, poi opere religiose
• Può apparire quasi paradossale che in un
monastero benedettino e nella capitale del
Cristianesimo siano state stampate prima
le opere di autori pagani.
• 1471: Roma, stampa Biblia latina
• Ragioni: valore assoluto educativo dei
classici senza timore che la tradizione
cristiana venga diminuita; umanesimo che
pone il valore dell’ingegno avanti tutto
32
Diaspora magontina
• 1462: sacco di Magonza e se ne vanno quasi
tutti gli allievi di Gutenberg e altri che avevano
intrapreso l’attività di tipografi
• K. Sweynheym e A. Pannartz a Subiaco: 1465
esce De oratore di Cicerone (primo libro
stampato fuori della Germania?); nel convento
stampano Donato, Lattanzio e De civitate Dei di
S. Agostino
• Giovanni da Spira (J. Von Speyer) a Venezia:
primo stampatore veneziano, poi N. Jenson.
• Dal 1461 in poi in Germania; dal 1468-70 in
Europa
33
Per capire una rivoluzione
inavvertita
• La stampa, nel suo statuto più autentico, è un
fattore rivoluzionario di mutamento; fatti salvi
alcuni momenti (epoche di trasformazioni: inizio
sec. XIX, ad es.) il percorso della produzione e
della diffusione del prodotto stampato, dai suoi
esordi in poi, non può essere decodificato in
ragioni di continue e periodiche rivoluzionarie
metamorfosi: è da leggersi nel solco di un
costante e inarrestabile processo di evoluzione
in rapporto dialettico con i contesti sociali,
culturali, artistici, politici, economici, ecc.
34
Reazioni all’avvento della stampa
• Furono molto forti le reazioni come
sempre quando accadono eventi: da parte
dei lavoratori del libro (manoscritto), da
parte dei politici, da parte di coloro che
nella novità hanno sempre visto la parte
peggiore
• Per circa un cinquantennio durarono
ancora i copisti, scemando via via. Esiste
qualche codice dell’inizio Cinquecento
35
Diffusione in Italia
• Centri demici importanti
• Presenza di istituzioni importanti (conventi e chiese,
università, centri di potere)
• Città grandi e/o luoghi religiosi importanti.
• Venezia, Roma, Napoli e poi Bologna, Firenze
• Venezia 1469 con G. da Spira: diventerà il luogo più
importante d’Italia sino alla fine del Cinquecento (e oltre)
• Foligno 1472: J. Neumeister stampa la “Divina
Commedia”
• Verona 1472: G. Alvise stampa De re militari di Valturio
36
Produzione europea nel ‘400
• Cifra presunta di incunaboli (n. di edizioni):
26.783 (20.756 in latino, 6.027 in volgare)
e di questi:
• Italia = 10.514 (quasi 43%) con Venezia
che sfiora i 4.500 (43 a Verona)
• Germania = 30%
• Francia = 13%
• Spagna = 7%
• Inghilterra e Paesi Bassi = 5%
37
Stampa e impresa
• Secondo la logica di mercato, stampare
comincia a diventare un’impresa, una vera e
propria operazione contabile:
• 1. Valutazione del mercato (utilità, moda,
esistenza di precedenti, pubblicità…)
• 2. Tiratura
• 3. Impegno di fondi economici
• 4. Materia prima
• 5. Organizzazione del lavoro
• 6. Diffusione
• Dall’Europa la stampa si propaga.
38
Diffusione
1
• Best seller = opera più venduta
• Steady seller = opera di più lunga durata
• Primo best seller (1800 copie) = Libro delle cronache di
Norimberga (1493) per queste ragioni (st. Koberger):
incisioni di grandi artisti (Dürer, Cranach); 326 fogli infolio; 1089 xilografie; struttura ariosa della pagina;
capitoli con titoli correnti; foliazione stampata, ill. a piena
pagina, vedute di città, ritratti. Opera da collezione
• Grandi fonditori di caratteri: F. Griffo, N. Jenson
• (antiqua, Bembo, corsivo o italico).
• Hypnerotomachia Poliphili (1499) di F. Colonna:
l’incunabolo più bello e prezioso al mondo stampato da
Aldo Manuzio (carattere antiqua, 172 incisioni in rame,
38 capilettera, Mantegna e altri)
39
Diffusione 2
• La stampa è veicolo facile, veloce,
moltiplicatore d’idee, con relativamente
facile penetrazione sociale
• I mezzi: conoscenza personale,
biblioteche, venditori ambulanti, fiere e
mercati (Francoforte 1140, Medina del
Campo, Lione, Senigallia, ecc.)
40
Editoria e istituzioni culturali
• Rapporto Studio generale (Universitas) e
stampa: Milano, Parma, Pavia, Perugia,
Bologna
• Centri minori: non per rapporti universitàstampa ma per ragioni economiche,
religiose, scolastiche, burocratiche
41
Manuzio e l’Umanesimo
• Aldo Manuzio: colto, umanista, conoscitore del
latino e dell’ebraico, precettore. Si forma a
Roma, arriva a Venezia, genero di Andrea
Torresano e 1494 fonda il proprio laboratorio
tipografico. Stampa circa 150 opere con la
marca dell’”àncora aldina”. Per primo
concepisce e stampa il libro “economico”: è
considerato tra i più grandi stampatori per avere
saputo mettere insieme la bellezza della stampa
e il valore del libro
42
Manuzio
• Aldo fornì contemporaneamente gli strumenti di studio
per la lingua per crearsi un pubblico di lettori-studiosi
(primo libro: Grammatica greca di C. Lascaris, 1494-95)
poi si dedicò, più redditiziamente, ai classici latini e
volgari, non rifiutò libri su commissione (il celebre
Polifilo). Sempre con creatività. Voleva pubblicare opere
in ebraico, ma capì che finanziariamente non avrebbero
reso.
• Inaugurò una collana in formato ridotto (in 8°): i volumi
portatili (enchiridii=che stanno in una mano). Adottò il
corsivo
• I Giunta (Venezia, Roma, Lione): grandi imprenditori
• I Giolito de’ Ferrari (1536-1606): oltre mille edizioni
43
Controllo sulla stampa
• Il controllo sullo scritto – e perciò sulla libera
circolazione delle idee – esistette sempre sin
dall’antichità: controllo politico, controllo sulla
legittimità della circolazione, controllo sui
contenuti, controllo religioso: si arrivò fino alla
censura i cui gradi furono (e sono): 1.
Biasimo, severa riprensione; 2. Controllo
preventivo delle opere da diffondere o
rappresentare; 3. Sanzione disciplinare.
•
44
Censura politica
• Difficilmente quantificabile perché soggetta ai
regimi politici diversi, alle legislazioni, ai decreti.
Sullo scritto fu sempre forte: nell’antichità pregreca, greca e romana e sui manoscritti.
• Quando s’indebolì la capacità repressiva del
Santo Uffizio (sec. XVII) tutte le monarchie
rafforzarono il sistema censorio gestito in
proprio: a Napoli i Borboni, in Francia i Re, come
in Spagna, nel Regno d’Inghilterra, ecc.
• La censura ebbe molto minore presa a Venezia,
gelosa del proprio potere e spesso in attrito con
la Chiesa di Roma
45
Controllo religioso
• 405 d.C.: Papa Innocenzo I° fa enumerare
una serie di opere “repudianda”
• 496 d.C.: Papa Gelasio I° fa compilare una
lista di Mss. “Opera ad repudianda”
• 1218: Viene istituito il Maestro del Sacro
Palazzo (teologo personale del Papa)
responsabile della censura libraria a Roma
e nel distretto dipendente. Carica
assegnata ai Domenicani
46
Controllo religioso 2
• 1479: Sisto IV affida all’Università di Colonia la
sorveglianza sui libri. Poi la passa al santo
Uffizio
• 1487: Innocenzo VIII stabilisce che il Maestro
del Sacro Palazzo e i Vescovi esaminino i libri
prima della pubblicazione
• 1487: Imprimatur
• 1501: Alessandro VI estende alla Germania
• 1515: Durante il Concilio Laterano V° fu sancito
che nessuna opera fosse stampata, nel territorio
romano, senza licenza del Maestro del Palazzo
47
Controllo religioso 3
• 1542: Paolo III con la Bolla “Licet ab initio” istituisce
Congregazione dell’Inquisizione formata da 6 cardinali
con poteri straordinari tra cui anche quello di vietare la
circolazione di opere eretiche
• 1571: Pio V crea la Congregazione dell’Indice,
formalizzata l’anno dopo da Gregorio XIII con il compito
di rivedere il secondo degli Indici emanati dal Concilio di
Trento
• 1596: Indice Clementino (Clemente VII) inasprì le
sanzioni
• 1864: Il Sillabo di Pio IX (80 proposizioni) contro
modernismo, comunismo
• 1966: Paolo VI cancella l’Indice
48
Indice libri proibiti
•
•
•
•
•
Index librorum ad expurgandum
Index librorum ad prohibendum
Index librorum expurgandorum
Index librorum prohibitorum
1544: a Parigi esce il primo Indice di libri proibiti;
università deputate a redigere gli elenchi: Parigi,
Colonia, Lovanio
• 1599 (in realtà 31 dic. 1598) = Index librorum
prohibitorum ufficiale; ma fino ad allora ne erano usciti
altri parziali (Firenze, Napoli, Lisbona, Spagna, Francia,
Belgio, ecc.)
• 1948: ultimo Index pubblicato
49
Roghi di libri (proibiti)
• Pratica criminale esistente da sempre e
destinata a durare anche in futuro; si ha notizia
del primo rogo ufficiale nel 213 a.C. in Cina, ma
era già accaduto prima.
• La Chiesa (Lucio III, Concilio di Verona 1184)
ordina che si brucino libri e autori: in base a
questo decreto nel 1521 si bruciano i libri di
Lutero; nel 1600 i libri di Giordano Bruno e lo
stesso autore, ecc.
• 1957: ultimo rogo per i libri del Marchese de
Sade. Per altre religioni esiste ancora
50
Conseguenze della censura
• Falsi storici: luoghi di stampa diversi da
quelli reali
• Conflitti tra Stati e Chiesa
• Sanzioni contro trasgressori
• Opere espurgate
• Pochissime opere andate perdute
• Lettori per censura
51
Obiettivi delle censure
• Censura politica: idee contrarie al regime in ogni
suo aspetto
• Censura religiosa: eresie, contro la morale,
contro i dogmi, contro i decreti, contro le falsità,
contro quanto ritenuto contrario alla fede
cattolica.
• In nome di queste false ideologie (ogni censura
è falsata da pregiudizi) furono commessi errori
infiniti
• Damnatio memoriae
52
Controllo e lettura
• Controllo sulla stampa e sullo scritto =
controllo sulla lettura
• Lettura: in origine significava srotolare e
poi, con i codici ed i libri a stampa dal
latino legere
• Storia della lettura: da sempre si è letto e i
popoli che non conoscono questa pratica
sono anche i più arretrati
53
Lettura
•
•
•
•
Lettura pubblica
Lettura strascicata o ruminata
Lettura silenziosa
Ruolo della lettura e civilizzazione: in
antico, età medievale, Umanesimo e
Rinascimento, età dei lumi, Ottocento,
Novecento e nuovi “media”
54
Umanesimo e stampa
• Umanesimo si manifesta nei contenuti, ma
anche nella forma del libro: pagine spaziose,
ampia attenzione agli elementi paratestuali
(anche: dediche, avvisi ai lettori, frontespizi,
illustrazioni…), caratteri diversificati e ricercati
• Stampa muta il libro anche: A) nei costi; B)
ricercatezza dei lemmi e della scrittura (pagine
riorganizzate, punteggiatura, separazione delle
parole); C) Professionismo della parola
stampata (corporativismo, calligrafi, incisori…);
D) Edizioni scientifiche (Gessner e la Bibliotheca
universalis, Zurigo 1545)
55
Collaboratori editoriali
• Il lavoro del tipografo era affiancato da altri
personaggi: molti stampatori erano illetterati e
talvolta pure gli editors. Aldo Manuzio, visto il
genere di libri che pubblicava ebbe collaboratori
esperti (Erasmo da Rotterdam, Pietro Bembo)
• Presso altri stampatori (Giolito, Giunta…)
lavorarono letterati e studiosi
• Quasi tutti lavorarono alle stampe dei classici
56
Organizzazione commerciale
• Nel ‘500, secolo in cui si stampò molto (circa
30.000 titoli per circa 12.000.000 di libri), il
mercato librario conobbe più offerta che
domanda: necessità di fare conoscere la propria
merce: 1) Cataloghi (Manuzio 1498 per le opere
greche, poi 1503 e 1513 per opere latine e
volgari); 2) Librerie: spesso gestite dagli stessi
stampatori anche in luoghi diversi dalla sede con
commissionari al 10%; 3) Vendite anche di
seconda mano
57
Bibliografia
• Definizione elementare e più diffusa = elenco di
libri approntato per studio o informazione o
ricerca. La diffusione del libro, i molti titoli, la
produzione vasta richiesero elenchi aggiornati
• Bibliotheca universalis (1545) conteneva 12.000
titoli. Rappresenta la testimonianza del sapere
trasmessa dalla cultura classica e la conoscenza
della nuova. Gessner adottò il criterio ancora
attuale: 1. Raccolta dei dati; 2. Memorizzazione
organizzata; 3. Recupero
58
Bibliografia 2
• Bibliografia come memoria secondaria; archivi e
biblioteche come memoria primaria
documentale. Per questo nascono e si
stampano Bibliografie: a Lione 1522 Giovanni
Nevizzano compila Inventariorum librorum in
utroque iure hactenus impressorum; a Roma
Leone Allacci 1666, Drammaturgia (tutto il
pubblicato sul teatro), a Roma 1593 Antonio
Possevino pubblica Bibliotheca selecta. Tutte
sono le prime forme della “Bibliografia corrente”
• Giornali de’ letterati con abstracts.
59
Cinquecento
• Secolo d’oro per la stampa in Italia con
grandi famiglie di stampatori: Paganini,
Giolito, Giunta, Manuzio, Blado.
• Nascono manuali di scrittura
• Stampa in chiaroscuro, seppia, grisaille
• Carte geografiche: incise su legno, nomi
toponomastici fusi in piombo, planisferi
con lastre di rame
60
Seicento
• Secolo di decadenza italiana
• Secolo d’oro per l’Europa
• Stampa conquista il mondo: Filippine
1602, Libano 1610, Bolivia 1612, Ecuador
1626, colonie americane 1639, Iran 1640,
Finlandia 1642, Norvegia 1643,
Guatemala 1660, Indonesia 1668
• Secolo della grande letteratura europea e
della scienza nuova
61
Libertà di stampa
• 1. Leggere su Chappell (pp. 139-141)
discorso di Milton sulla stampa
• Licensig Act (1662-1694) su Libri giuridici
(Lord Cancelliere), libri storici (Segreteria
di Stato), libri religiosi (Vescovo di
Canterbury)
• 1689: Declaration of Rights anticipa fine
della censura in Inghilterra.
62
Libertà di stampa 2
• 1. Forte pressione sulla stampa
• 2. Divisione fra Stato e Chiesa (dove
possibile: Francia, Germania) dove il
primo avoca a sé il diritto di dare e/o
togliere licenze
• 3. Centralizzazione della stampa (Francia,
Luigi XIV)
63
Libertà di stampa 3
• Nonostante le restrizioni si hanno:
• 1. Evoluzione delle strutture di diffusione
• 2. Nascita, affermazione e ascesa della
stampa periodica
• 3. Apertura di ricche biblioteche
(Bodleyana, Magliabechiana…)
• 4. Organizzazione del campo letterario
(Stationary Co., Copyrighters, ecc.).
64
Reazioni alla pressione
• Stampa clandestina (libri “proibiti”, occultismo, alchimia,
libri antireligiosi, erotici…)
• Stampa politica (libelli, pamphlets…)
• Lettura diffusa e intensiva (lettura privata e critica =
lettura pericolosa)
• Immagine e comunicazione mediatica (lettori e
analfabeti, diffusione idee…)
• I Paesi Bassi si avviano ad essere il centro della stampa
mondiale (Amsterdam soppianta Venezia) per: 1.
minore controllo poiché la censura protestante esiste ma
è labile perché frammentata a causa di più chiese senza
potere centrale; 2. ragioni economiche
65
Seicento in Italia
• Epoca meno importante per la stampa con
espansione di essa nei centri minori
• Venezia 26,3%, Roma 21,4%, Bologna
9%, Firenze 6,4%, Napoli 6,2%, Milano
5,7%, Padova 4,3%
• Contenuti: religiosi 24,3%, letterari 33,3%,
scientifici e artistici 29,6%, storici e politici
12,8%
• Lingua: italiano 68,24%, latino 29,7 %
66
Seicento e stampa periodica
• Si afferma per la facilità di lettura, per
l’immediatezza, per la cronaca, meno cara
• 1609: Augusta e Strasbourg: Avisa- Relation
oder Zeitung
• In tutta Europa nascono i periodici:
Amsterdam (Courante, Tijdinghen),Londra
(Corante or newes, London Gazette), Parigi
(Mercure de France, Gazette de Th. Renaudot)
• Stampa popolare (Barbier, p. 303)
67
Seicento e scienza
• Tra 1620 e 1640: epoca in cui la civiltà europea
moderna organizza e sistematizza il pensiero
scientifico: Keplero, Copernico e Galileo – F.
Bacone – G. Mercatore e lo studio della terra –
Cartesio e il Discorso sul metodo
• La scienza ha ripercussioni positive sulla
stampa, peraltro spesso censurata
• Nascono le Accademie (Royal Academie,
Académie française, Accademie italiane)
68
Contro la stampa
• Come tutte le grandi conquiste dell’uomo
che prima di affermarsi hanno
normalmente subìto difficoltà intrinseche
ed estrinseche, anche la stampa ebbe i
suoi detrattori, spesso persone colte ma
non in grado di afferrare più i lati positivi
che quelli negativi: esempi sono la
censura, il controllo politico, quello
religioso e qualsiasi forma di boicottaggio.
Ma anche: citiamo qualche esempio:
69
Contro la stampa
• W. Berkeley: “L’struzione ha portato
disubbidienze, eresie e sètte e la stampa
le ha divulgate”;J. Calvin: “I libri sono una
foresta in cui i lettori possono smarrirsi”;
Robert L’Estrange (1660) si chiedeva se
“l’invenzione della stampa non avesse
portato più danno che vantaggio al mondo
cristiano”; A. Marvell (1672): “O stampa!
Quanto hai turbato la pace dell’Umanità!”
70
Per la stampa
• Elizabeth Eisenstein, La rivoluzione
inavvertita, 1979; fu una rivoluzione lenta:
• 1. Durò, perché se ne prendesse
coscienza completa, tre secoli circa
• 2. La stampa – come la TV – è un
catalizzatore che favorisce i mutamenti
sociali (ma non è origine di essi)
• 3. La stampa è figlia del suo tempo (I
media sono interdipendenti)
71
Tecnologia e stampa
• I miglioramenti tecnologici furono scarsi: pochissime
novità avvennero per tutto il Seicento: sarà il Settecento
ad apportare qualche progresso. Ciononostante si
registrarono splendide realizzazioni di libri illustrati: i
grandi artisti (pittori e grafici) lavorarono al libro
(Raffaello e molti altri), ma fu all’estero la massima
diffusione del Seicento: Goya in Spagna, Rembrandt,
Vermeer, Van Dick, Rubens nei Paesi Bassi, Callot,
Poussin in Francia
• Calcografie, acqueforti, acquetinte, mezzetinte,
puntesecche e xilografie
72
Nascita case editrici
• Avviene all’estero, nel Nord: Oxford
University Press (1667) e poco dopo
Cambridge. Lo stesso avverrà per le altre
università inglesi seguite – poco dopo – da
quelle del Nord America. Christophe
Plantin già nel secondo ‘500 dispone di
una rete e di tipografie attrezzate, diffuse e
di impianto pre-industriale. Gli Elzevier
(oggi Elsevier): classici tascabili (11 cm) e
in dodicesimo, nuove tipologie di stampa
73
Lingua e contenuti
• Il Seicento cambia aspetto riguardo al
Cinquecento. Lingua: il latino perde (ma resiste
abbastanza bene) a beneficio delle lingue dei
paesi; greco va assottigliandosi. Contenuti:
perde il libro religioso a favore di: filosofia,
scienza in tutti i suoi aspetti, letteratura del
paese (ma i classici resistono pure perdendo
molto), viaggi. Stampe popolari, “avvisi”, fogli
volanti, cronache e novelle, giornali (Barbier, p.
303)
• Esplosione del commercio librario con reti
specializzate e altre collaterali
74
Forme e contenuti
• Il prevalere dell’interesse per l’attualità
nella produzione libraria del Seicento
evidenzia l’esaurimento della cultura
umanistica. I generi letterari frequentati
sono i poemetti eroici e i romanzi, le
tragedie e le commedie
• Concorrenza internazionale
• “Libri di risma” e opere occasionali
(matrimoni, monacazioni, ricorrenze)
75
Libro con “antiporta”
• 1. Nei frontespizi il nome del dedicatario ha
aspetti grafici sovente maggiori dell’autore
stesso; ritratti, stemmi, figurazioni allegoriche,
titoli estrosi
• 2. Nasce l’antiporta (frontespiece) costituita da
figurazioni incise su rame, inserita nel recto di
un foglio antecedente il frontespizio (title page)
per poi passare nel verso ed affiancare il
frontespizio (come due “facciate del libro”)
• 3. Frontespizi, antiporte, capilettere, ecc.
documentano lo sviluppo della calcografia
76
Stampa oltreoceano
• Nel Nord America la stampa nasce nel
500, ma si afferma nel secolo XVII: colonie
inglesi, colonie francesi, colonie spagnole;
ma è quella inglese che si afferma accanto
alle Università, dapprima, e poi in tutto il
territorio. La cultura del libro attecchì nei
popoli colonizzati da inglesi più che da
quelli latini: libri per universitari e collegi,
religiosi, almanacchi, popolari
77
Settecento
• Il moto riformatore è il filo rosso che anima il
secolo XVIII: anche nel settore stampa dove 1:
Con il mutare degli assetti politici la s. conosce
una vera esplosione; 2: le idee riformatrici
vengono applicate alla tecnologia e ai contenuti
delle opere; 3: circolazione del libro →
circolazione della lettura
• La prima parte del secolo è legata al vecchio
regime seicentesco
78
Tecnologia
• Torchio: sino alla metà del Settecento, furono
molto poche le migliorie apportate; ora lo si
perfeziona. Un grande innovatore sarà B.
Franklin
• Tecniche dell’immagine: legno, rame, colore
• Caratteri: è il secolo delle innovazioni e della
fortuna dei grandi incisori precedenti
(Garamond, Baskerville, Elzevier, Caslon, ecc.)
• Edizioni sontuose, raffinate, ricchissime
79
Tecnologia e formati di stampa
• Razionalismo tipografico che produce
asse razionalistico = asse verticale = i
pieni vanno dall’alto in basso
verticalmente: è l’affermarsi del
neoclassico con le grazie orizzontali.
Questo modo di stampa soppianta l’asse
umanistico = i pieni scorrono da “in alto a
sinistra a in basso a destra”: come la
scrittura manuale che è connaturata alla
mano stessa
80
Corpo del carattere
• F.-A. Didot e il punto tipografico meglio
noto come corpo: in pratica i caratteri
vengono identificati in base al corpo (10
punti, 8 punti, ecc.).
• Punto tipografico = pari alla sesta parte di
una linea del piede del re (unità di misura
francese) = mm 0,376
81
Copyright Act
• 1709, Inghilterra : prima norma che riconosce – per una
durata limitata – la proprietà intellettuale e materiale
offrendola all’editore (questa è la vera data di nascita
dell’editore). All’autore viene riconosciuta la paternità e
inizia a vivere di questo lavoro (prima di allora assai
pochi erano pagati per le loro opere scritte; alcuni
reputavano vile tale introito).
• Con questa norma chi ha acquistato i diritti di un’opera
deciderà tutto il resto: investe capitali, stampa, diffonde,
detta le regole
• Transizione da produzione libraria tradizionale a
quella moderna?
82
Evoluzione del libro
• Reti del libro a stampa : Biblioteche, circoli di
lettura, accademie, università
• Il libro crea socialità e la lettura ne è l’amalgama
• 1739: Associazioni dei librai – spesso tipografi –
fondano società di lettura, Club dei lettori…
• 1739: Catalogue des livres imprimés de la
Bibliothèque du Roy = primo catalogo noto di
biblioteca. Si affermano le biblioteche:
Bodleyana, Magliabechiana, Vaticana, Palatina)
83
Interventi pubblici su biblioteche
• 1753: Parlamento inglese acquista la
collezione di Hans Sloane medico (40.000
stampe + 3000 Ms.) per la Biblioteca dello
Stato - Così per A. Magliabechi (circa
30000 opere)
• 1755: viene soppressa la Compagnia di
Gesù (le biblioteche della stessa, tutte
molto ricche e importanti) passano allo
stato (nasce la Palatina, ad esempio)
84
Espansione della stampa
• I periodici si affermano in tutto il mondo. In
Italia: Il Caffé, La frusta letteraria, le
gazzette, Biblioteca di scelti componimenti
e i giornali scientifici (chimica, fisica,
botanica, ecc.).
• Pompei
• I viaggi e la conseguente stampa legata
• Si apre al mondo straniero della cultura
85
Il Settecento e i giornali
• Affermazione dei periodici: Inghilterra, Stati Uniti
(non ancora tali come nome), Francia: alcuni
uscivano due o tre volte la settimana. Si
occupavano di cronaca; altri di scienza, altri di
politica, altri di teatro e di cultura in generale.
• In breve tempo le pubblicazioni periodiche si
imposero ovunque: per appoggiare la politica,
per fare conoscere la finanza, per divulgare
idee, per fare divulgazione letteraria
86
Encyclopédie française 1
• Enciclopedia (dal greco enchiclios + paideia)
• Prodotto editoriale più importante del secolo: 24
voll. in-folio, 25.000 pagine, e 11 voll. di tavole
(1751-1780). Le novità: farà scuola per tutte le
enciclopedie che usciranno dopo: ordine
alfabetico, ogni voce conclusa, tutto lo scibile
possibile, voci sconosciute fino ad allora (lavori
manuali, ad es.). Adotta il criterio del Dizionario
= Raccolta di parole e locuzioni disposte in
ordine alfabetico e seguita da una definizione
87
Encyclopédie française 2
• Opera editoriale
• Opera per eccellenza dell’Illuminismo
• Metodo rivoluzionario: permette la costruzione di una
“scienza generale dell’ordine” utilizzando la tassonomia
e i segni (= organizzazione del sapere + le facoltà
principali dell’intelletto: Memoria, ragione,
Immaginazione)
• Storia del sapere fino ad allora come bilancio dei saperi
consolidati e Premessa per gli studi futuri
• Ne consegue un carattere rivoluzionario sia nel campo
degli studi sia in quello editoriale
88
Libertà di stampa
• 1787 Stati Uniti: Costituzione repubblicana
con un art. dedicato alla completa libertà
di stampa (voluto da B. Franklin)
• 1789 Francia: Dichiarazione dei diritti
dell’uomo e del cittadino, art. 11: sancisce
completa libertà di idee, di stampa, ecc.
• Italia?
• Secondo ‘700: idee e politica - Stampa
89
Libro
• Il Settecento è l’età del libro “bello”, ma anche di
quello economico, popolare, di lusso, di pregio,
del classico, della ricerca estetica
• Libro di costume, di storia, di lingua, di arte –
Libro nazionale (soprattutto nei paesi dove
esiste il concetto di nazione), ma anche Avvisi,
fogli volanti, carte geo-topografiche, opuscoli…
• Lettura – Cultura
• Best-sellers (Pamela, Nuovelle Héloïse, Paul et
Virginie)
• Grafica
Caratteri
90
Tecnologia e stampa
• Per tre secoli il torchio progettato da Gutenberg
rimase pressoché inalterato; nel 1772 W Haas a
Basilea progettò e costruì un torchio interamente
in ferro; B. Franklin modificò la platina e alcune
forme e nel 1800 nacque lo Stanhope, il torchio
in ferro che rivoluzionò la stampa costringendo a
fare nuovi punzoni e quindi nuovi caratteri
• Nel Settecento si sviluppò anche il pianoforte;
nacquero le industrie chimiche, quelle
meccaniche che si affermarono completamente
verso la fine del secolo: nasce la vera
rivoluzione industriale moderna
91
Grafica e libro
• Nel Settecento il libro bello è una norma:
illustratori, incisori, calligrafi, artisti di fama si
cimentano con il libro; opere di autori importanti
(Cervantes, Goethe, Dante, Voltaire,
Shakespeare, ecc.) vengono illustrate
• Verona conosce il suo secolo d’oro
• Xilografia: ritorna in auge prepotentemente
grazie alle nuove utilizzazioni di legni di bosso
lavorati con bulini studiati e costruiti allo scopo
92
Diffusione della stampa
• Nel ’700 la stampa arriva quasi ovunque:
Paraguay 1704, Brasile 1706, Cuba 1707,
Sri Lanka 1737, Canada 1752, Grecia
1759, Venezuela 1764, Argentina 1766,
Cile 1776, Australia 1796, Unione
Sudafricana 1799.
• In Giappone era già presente nel 1600
anche se con qualche diversità
93
G. Bodoni
• Giambattista Bodoni (Saluzzo 1740-Roma 1813)
fu il più importante stampatore italiano del 700.
Roma, Parma presso Stamperia Ducale di
Ferdinando I di Borbone.
• Punzoni, caratteri, alfabeti (anche orientali),
frontespizi classici, colophon, legature, specchi
di stampa
• Innovatore anche tecnico: Fusione e
giustificazione dei caratteri, carta, inchiostri
94
G. Bodoni 2
• Iliade (1808), 3 v.
• Les aventures de Télémaque (1812)
• Principe della tipografia, chiude l’epoca del
libro artigianale e apre il futuro
• Manuale tipografico(1818) dove sono
riprodotti 291 alfabeti latini, 34 greci, 48
esotici, 600 incisioni, ecc.
• Padre del libro “nuovo”, “classico”
• “Padre di Giovanni Mardersteig”
95
G. Bodoni 3
• Principi bodoniani: 1. Concezione
neoclassica del libro (pulito, leggibile e
godibile alla lettura, senza orpelli inutili…);
2. Perizia tecnica che porta all’estetica;
• 3. Evoluzione del gusto; 4. Bellezza
oggettuale del libro; 5. Oggetto fatto di:
legatura, frontespizi e antiporte, stampa e
specchi di stampa, colophon, iconografia
(tutto con il gusto della visione).
96
Didot e Bodoni
• I fratelli Didot (in particolare Firmin) e G.B. Bodoni sono i
veri riformatori della stampa e con loro finisce un’epoca
per riaprirsi quella più moderna. L’Ottocento apre le
porte ad una nuova concezione della stampa come
forma di vera comunicazione a cui, poco a poco, si
adegua pressoché tutto il mondo dell’epoca attento a
quanto avveniva più di quanto non lo fosse stato nel
passato.
• Pierre e Jules Didot pubblicano Spécimen des nouveaux
caractères de la fonderie et de l’imprimerie (1819)
• Tipografia napoleonica con il ripristino della romanità
97
Ottocento 1
• Il secolo si divide in fasi abbastanza distinte tra
loro: 1. fino al 1830 circa può considerarsi
un’appendice al Settecento (ritorno della
Restaurazione dopo l’epoca di Napoleone, assai
innovativa in questo campo; l’industrializzazione
comincia a decollare ma con qualche difficoltà
(da ricordare la produzione continua della carta
su un nastro) ; gli stati stanno mutando il loro
assetto politico ed economico
98
Ottocento 2
• La seconda fase si proietta sino alla metà – o
poco dopo – in cui l’industrializzazione comincia
a conoscere una certezza prima sconosciuta (K.
Marx, Engels), la nascita delle ideologie, nuovi
assetti politici, crescita della scienza applicata
• La terza fase va dagli anni ’60 in poi dove
l’Europa e il mondo occidentale si evolvono
moltissimo con l’affermazione dell’industria, la
nascita di nuove politiche
• L’Italia, con la nascita del Regno, muta
radicalmente il suo assetto politico, economico e
culturale
99
Stampa al servizio di…
• Nel 1400 era al servizio dell’erudizione e della
Chiesa
• Nel 1500 al servizio dei colti, della Chiesa e
della cultura rinascimentale
• Nel 1600 al servizio della cultura e
dell’economia
• Nel 1700 della politica, dell’economia e della
cultura
• Nel 1800 della cultura popolare, della politica
100
Ottocento 3 - Tecnologia
• Tecnologia della stampa subisce il mutamento
che forse ci si aspettava:
• Procedimento litografico o stampa
planografica: l’incisione su pietra avviene in
incavo e quindi la stampa deve essere piana per
la pressione in strofinio, (Il procedimento
litografico avviene anche su zinco) con un
bulino. La pietra può essere riutilizzata purché
ripulita e rimossa dal disegno incavato.
• Litografia = disegno a matita grassa su pietra
calcarea che passa sotto il torchio in piano
101
Ottocento 4 - Tecnologia
• Torchio meccanico (Stanhope) interamente in ferro
sostituisce, piano piano, quello precedente in parte in
legno.
• I torchi a mano sono macchine da stampa a plàtina:
inchiostrati i caratteri o la tabella xilografica si preme una
pesante lastra (plàtina) contro il foglio.
• I torchi meccanici sono macchine piano-cilindriche dove
la “forma” (i caratteri serrati tra loro con i quali si stampa
il foglio) è disposta su un piano che scorre sotto il
cilindro. La prima stampatrice del 1812 (ideata e
costruita da F. König) arrivava a 800 fogli l’ora e due
anni dopo ne costruì una a due cilindri, usata dal “Times”
che arrivò a 1.100 fogli orari e pochi anni dopo a 20.000.
102
Ottocento 4 - Tecnologia
• Stereotipia (dal greco stereós=duro,
durevole): fusione di una matrice che resta
e permette ristampe a piacimento.
• Galvanotipia: metodo di duplicazione delle
forme di stampa su matrice di cera
immersa in un bagno galvanico che dà un
sottile strato di rame
103
Ottocento 5 - Tecnologia
• Macchine da stampa a moto rotativo
• Composizione tipografica tramite due nuove
macchine: Linotype e Monotype
• Linotype (1884) inventata da Ottmar
Mergenthaler fu usata nel 1886 dal “New York
Tribune”: con un solo operatore, viene
comandata da una tastiera che richiama le
singole matrici a seconda della richiesta,
giustifica le righe, aggiunge gli spazi necessari e
le fonde in un unico pezzo fondendo i caratteri
riga per riga, facilitando correzione delle bozze
104
Ottocento 6 - Tecnologia
• Monotype: inventata da T. Lanston e progettata
da J.S. Bancroft nel 1890: sono necessari due
operatori (per la tastiera e per la fonditrice: la
prima passa su un nastro perforato che poi va
nella seconda dove viene letto, viene
selezionata la matrice e le lettere fuse una ad
una)
• Linotype e Monotype andarono fuori uso con la
rotativa a ciclo continuo: vengono usate solo per
libri d’arte e di grande classe
105
Ottocento 7 - Tecnologia
• Fotoincisione: stampa di cliché su metallo in
rilievo mediante morsura = azione del mordente
sulla lastra (mordente = soluzione chimica per
incisione di lastre metalliche). Questa tecnica
permise varie soluzioni per i colori con retini a
varie gradazioni
• Eliotipia = procedimento che consiste nel
preparare su una base di vetro una stampa
gelatinosa che non richiede retinatura e
permette riproduzioni molto dettagliate
106
Periodici
• Il 1800 è il secolo per eccellenza dei periodici:
l’Inghilterra ne è la sede per elezione con gli
Stati Uniti. Anche Francia e Germania. Molto
meno nella penisola italiana che avrà, invece, un
forte incremento dopo l’Unità
• Affermazione del periodico: più leggibile,
richiede minore riflessione, richiede tempi brevi,
porta notizie meno impegnative, illustrazioni
accattivanti, costa meno del libro, non è
necessaria la conservazione (per il privato):
legato al gusto e alla moda del tempo
107
Illustrazione
• Incisione calcografica (con una tecnica di
morsura su acciaio anziché su rame, che
allungava la vita della lastra)
• Litografia: si preparano macchine per la
litografia
• Gli artisti padroneggiano sia il legno (xilografia),
sia il metallo sia la pietra ma vi sono anche
ottimi artigiani
108
Ottocento: secolo dell’immagine
• Le tecniche apportano maggiore fedeltà di
riproduzione e flessibilità di utilizzazione:
ma l’aumento delle tirature pone problemi
per la solidità delle matrici.
• 1. Xilografie (su legno di testa e acciaio
con esecuzione a bulino in positivo)
• 2. Litografia
• 3. Fotografia
109
Ottocento: Fotografia
• 1839: F. Arago, ma già prima a Verona i fratelli
Lotze, introduce scientificamente tramite due
procedimenti: A) Sensibilità delle lastre; B)
Trasferimento immagine su supporto adatto alla
stampa (per il Dagherrotipo il supporto = piastra
metallica in rame argentato con una soluzione di
ioduro d’argento // per Zincografia e
Fotoincisione il supp. = lastra di zinco trattata
all’acquaforte dove le parti protette da inchiostro
risultano in rilievo // Retino: scompone le
immagini, non permette la “sgranatura”,
permette sfumature, mezzetinte, chiaroscuri
110
Ottocento europeo
• Nasce la fabbrica, si afferma l’industria e la
tipografia diventa industria. Chi gestisce la
stampa e tutto ciò che vi è collegato è l’Editore
(rapporti con autori, tipografi stampatori,
distributori): mette i fondi finanziari
• Produzione: avanzata in Europa continentale
(Paesi Bassi, Inghilterra, Germania, Francia), più
lenta nel Sud
• Tipologie di edizioni: tradizionali + scolastica,
per ragazzi, dizionari-enciclopedie, periodica,
illustrativa
• Lettura: sviluppo a Nord Europa, meno nel Sud
111
Il libro e l’industria
• Che cosa contano nel libro? Quali
ingredienti assicurano le vendite?
• 1. Innovazione (tecnologia, struttura
dell’officina che ottimizzi le spese)
• 2. Contenuti
• 3. Grafica, stampa, struttura compositiva
• 4. Commercio: le strategie di vendita si
assimilano a quelle dei prodotti normali +
le istituzioni (biblioteche, scuole, …)
112
Il libro e l’industria
• L’Ottocento è il secolo della borghesia
dominante e la stampa diventa il quarto
potere (aiuterà poi nell’oligarchia e
sfocerà in monopoli attuali)
• Produzione libraria decolla con contenuti
più laici, più scolastici, più politici
assecondando regimi + o – liberali
• Best seller soppianta lo steady seller
113
La carta 1
• La macchina continua a rotazione (la
rotativa) richiede carta diversa, in rotoli,
meno cara: si lasciano gli stracci e si
usano le piante; le prime cartiere nascono
nel sud della Francia. La pasta di legno
(1844) inventata da Gottfried Keller (si
tritura il legno e con acidi si estrae la
cellulosa) risolve il problema e dal 1848 la
carta si produce industrialmente
114
La carta 2
• Effetti capitali positivi della carta
industriale: 1. Aumento della produzione 2.
Abbattimento del prezzo di costo 3.
Produzione nei formati desiderati
• Effetto negativo: Lenta, poi più rapida,
qualità inferiore che resta all’origine delle
difficoltà di conservazione a lungo termine
(poi a medio termine e, quindi, anche a
breve: fragilità, ingiallimento, sbriciolatura)
115
1830
• Data convenzionale che discrimina il libro
antico (precedente) da quello moderno a
causa di nuove metodologie di stampa
116
Italia – Primo Ottocento 1
• C.L.I.O. (Catalogo Libri Italiani Ottocento) in 19
voll., 1991 – Non esaustivo
• Situazione politica: molti stati, indipendenti e con
leggi diverse, dogane, cambi di monete,
mancanza di regole sul diritto d’autore
(Convenzione Austria-Piemonte 1840), pirateria,
pochi controlli su vendite, analfabetismo
altissimo. Fortissime differenze tra stati del Nord
e gli altri. Milano, da sola, stampava più di
quanto da Firenze in giù
117
Italia – Primo Ottocento 2
• Editori: Pomba poi Utet (1854) a Torino
• Editori: Stella, Agnelli, Vallardi e una
miriade di piccoli editori a Milano e
Lombardia
• Editori: Le Monnier, Barbéra, Gabinetto
Vieusseux, Accademie e Istituzioni a
Firenze, capitale effettiva della cultura
• Ormai pressoché deserti Napoli e Venezia
118
Unità d’Italia e stampa
• 17 marzo 1861: Regno d’Italia
• 1866: Veneto al Regno
• 1867: Bibliografia italiana (scopo: ovviare
alle cattive condiz. del commercio librario)
cui si aggiunge -1886- Catalogo della
libreria italiana (riv. mensile di aggiornam.)
• 1869: A.L.I. (Assoc. Librai Ital.)
• CONSULTARE C.L.I.O in Frinzi (Catalogo
libri italiani Ottocento)
119
Unità d’Italia e stampa 2
• 1871: Prima statistica ufficiale del Regno:
analfabeti = 75%; parlanti ital. = 2,5%
• 1877 : Prima legge obbligo scolastico (fino ai 9
anni)
• 1904: 2° legge (fino ai 12 anni)
• 1923: Riforma della scuola (Gentile) che divide
la tipologia degli studi e obbliga la frequenza
(fino a 14 anni: con alcune regole)
• 1963: Scuola media obbligatoria
120
Unità d’Italia e stampa 3
• Editoria e missione culturale
• Tipografi-stampatori diventano editori con
spirito risorgimentale
• Anche editoria familiare
• Pomba, Barbéra, Treves, Sommaruga,
Sonzogno, Ricordi, Hoepli, Le Monnier,
Olschki, Loescher, Utet, Agnelli, Laterza
• Self-helpismo
• Nascita e affermazione periodici
121
Unità d’Italia e stampa 4
•
•
•
•
•
•
•
Organizzazioni di categoria
Percezione pirateria libraria
Riforme scolastiche e editoria
Modernizzazione tecnologica
1896: Melvin Dewey e Classif. dei saperi
1896: TCI – De Agostini
Fine secolo: Best-sellers, editoria: periodici,
rosa, musicale, scientifica, ragazzi
122
Unità d’Italia e stampa 5
• Luoghi case ed.: Milano (libri, periodici, giornali);
Firenze, Bologna, Torino
• Scarsa presenza romana
• Poco presente il Sud
• Scompaiono quasi del tutto Venezia e Napoli
• Fine Ottoc.: editoria come industria con case di
successo, altre con difficoltà: Produrre libri e
venderli (bassa scolarizzazione), lettura retaggio
di pochi (non leggono i ricchi né i poveri: la
classe di mezzo)
123
Grandi editori
• Treves. Fu l’editore dei grandi scrittori della
seconda metà dell’Ottocento; editore di riviste di
successo (“Illustrazione italiana”, “Illustrazione
popolare”, “Natura”
• Sonzogno. Il più grande editore del tempo,
fondò “Il secolo”, altri giornali, periodici
umoristici, libri di musica, “Biblioteca universale”,
opere teatrali, lett. rosa, romanzi d’appendice
• Sommaruga. “Cronaca bizantina”, giornali
satirici, fu il primo a fare pubblicità delle proprie
opere. Brillante e scapestrato, fu in carcere,
emigrò
124
Romanzi e libri di successo
• Best-seller: Cuore; fece capire che vi era
volontà di leggere
• Si pubblicano, con un certo successo, De
Amicis, Verga, D’Annunzio, stranieri, la
scienza, nuove discipline (psichiatria e
psicologia, antropologia)
• Letteratura rosa e d’appendice
• Ricordi e la musica
125
Inizio Novecento e stampa
• Decolla l’editoria come industria: Nord e
scarsamente al Sud
• Diffusione
• 1911: Statistica: 37,9% = analfabeti
• Alto fermento culturale. Librerie, edicole,
giornali, libri
• Nascita e affermaz.: Carabba, La Scuola,
Vallecchi, Vallardi, ecc. Case ed. cattoliche (La
Scuola, Queriniana, SEI, Vita e Pensiero,
Salesiana) e socialiste (L’Avanti, Salani, Nerbini)
126
L’editoria e il Sud
• Laterza: editori di cultura; “Biblioteca di cultura
moderna”; letteratura e filosofia. L’apporto di
Croce. Laterza non si sottometterà al fascismo,
resterà indipendente e la sua fortuna (Filosofia e
sue collane, Letteratura italiana, geografia,
psicologia, opere meridionali) sarà legata a
Croce
• Sandron a Palermo
• Ricciardi a Napoli
127
Tra Bologna e Firenze
• A Bologna: Zanichelli si affermerà con
collane scientifiche di matematica e
discipline connesse, astronomia, storia
delle religioni. Ma anche letteratura:
Pascoli, Carducci. Poi Atlanti, Dizionari,
grandi manuali per la scuola
• A Bologna: Cappelli con la medicina e
attualità scientifiche, scolastica; ma anche
opere “leggere” per il pubblico femminile
128
Tra Bologna e Firenze
• A Firenze: Bemporad contendeva a
Treves i grandi letterati; aveva già
pubblicato “Le avventure di Pinocchio”;
saggistica, letteratura per l’infanzia e
scolastica (Salgari, Vamba, periodici per i
bambini). Interessi in varie case editrici
• A Firenze: Le Monnier con la storia, i
vocabolari, la filologia, la scuola
129
Ventennio fascista
• 1922 (ott.)-1943: Funzione dell’editoria e
regime. Ruolo del PNF sulla stampa
• Editoria muta linee di condotta –
Autorganizzazione e irregimentazione –
Organizz. di categoria – Nasce la vera
industria editoriale con sistemi moderni
• Schieramenti delle case editrici: allineate,
non contrarie, contrarie (Gobetti, Laterza,
Formìggini, Ricciardi, Carabba)
130
Ventennio fascista 2
•
•
•
•
Norme per l’editoria:
1923: Riforma della scuola (Gentile)
1923: Ufficio stampa c/o Presid. Consiglio
1925: L. diritto d’autore (in vigore sett. 1926)
rivista nel 1941
• 1926: Obbligo indicaz. èra fascista
• 1926: S.I.A.E., nata nel 1923 come ente privato,
si nazionalizza (in vig. nel 1927)
• 1929: L. sul libro unico (scuole primarie)Ripercussione sull’impresa editoriale
131
Ventennio fascista 3
• 1930: Nasce la rivista “Il diritto d’autore”
• 1931: Norme sul contratto di edizione (toglie il
diritto di esclusiva all’autore)
• 1931: Norme sul diritto di traduzione
• 1934: Ufficio per la stampa diventa
Sottosegretariato per la Stampa
• 1934: Norme sul controllo delle pubbl. a stampa
e deposito obbligatorio (in vig. dal 1936 con
circolare esplicativa)
• 1935: Ministero della Stampa (Minculpop dal
1937 con Censura preventiva)
132
Ventennio fascista 4
• 1938: L. istitutiva per la “bonifica libraria” che nel 1939
promulga l’ordine di un “elenco di autori le cui opere non
sono gradite in Italia” (razza non ariana, ecc.),
completato nel 1942 (autori americani…)
• 1943: Norme di censura governativa sulla prod. Libraria
(nulla osta) di alcune categorie di opere (rapporti
internaz., guerra, difesa, questioni econ, relig., finanz. o
razziali attinenti la guerra)
• 1930: Nasce “La bibliofilia”
• 1930: Si fonda A.I.B. (Ass. it. Biblioteche)
• 1932: Ente Nazionale biblioteche pop. e scolastiche
133
Ventennio fascista 5
• Tra 1930 e 1940: fioritura straordinaria di
periodici. Satirici (“L’Asino”, “Becco giallo”,
“Marc’Aurelio” su cui scrissero Zavattini, Scola,
Fellini, Mosca, Metz, Marchesi, “Bertoldo” di G.
Guareschi per Rizzoli e poi “Candido”), cinema,
rosa, spettacolo, fumettistica, culturali, religiosi,
pedagogici, fascisti, di consumo.
• Si affermano grandi editori: Rizzoli, Mondadori e
nasce Einaudi (1933).
• ENCICLOPEDIA ITALIANA DI SCIENZE
LETTERE ED ARTI 1929-1937 = 35 VOLL. (1°
App. 1938) – Formìggini, Gentile e Enciclopedia
134
Periodo fascista
• Gentile e la scalata all’editoria dopo le dimissioni da Ministro
• Vallecchi: “editore militante che esercitò una missione
pedagogica dell’editoria”: dalla sua casa (circa il 60% di
timbro fascista) uscì il fior fiore della giovane letteratura
italiana (periodici letterari, giovani poeti e letterati) ma
collaborarono anche i grandi letterati, i grandi storici…
• Olschki: umanista per eccellenza, autonomo, di alta
cultura, raffinato nella stampa e nei contenuti, editoria di
filologia, storia del libro, riviste di eccellenza
• Ciarlantini e l’editoria asservita
• Romanzo di consumo -- Rizzoli, i rotocalchi, il
cinema
• Bompiani, 1929
135
Periodo fascista
• Editoria non allineata e di cultura: Gobetti,
Laterza, Ricciardi, Carabba, Formìggini
• 1938: Treves vende a Garzanti, Olschki emigra
(Bibliopolis), Se ne vanno editori non ariani
• 1933: Einaudi, grande editore liberale, socialista;
letteratura, saggistica (L. Ginzburg, C. Pavese,
Giulio Einaudi) contro il regime come La Nuova
Italia massima casa editrice scolastica, come
editoria cattolica
136
Arnoldo Mondadori
•
•
•
•
Poggio Rusco (Mn) 1889-Milano 1971
1907: pubbl. “Luce giornale istruttivo pop.”
1908: Tip. “La sociale” che rileva nel 1909
1912: edita Aia madama di T. Monicelli e dà inizio alla
collana di libri ill. per bambini “La lampada” (Gozzano, O.
Visentini, ecc.)
• 1913: si sposa, allarga la tipogr. a Ostiglia
• 1917: acquista la tip. di G. Franchini a Verona (dove si
stampa “L’Arena”) ma non acquista il giornale
• 1917: stampa “La tradotta”, “La ghirba”, “Le fiamme”, “Il
Montello” per le forze armate al fronte e porta
personalmente le riviste.
137
A. Mondadori 2
• 1917: porta lo stabil. a Verona e diventa
cittadino di Vr dal 1917 al 1926
• 1919: nasce Casa ed. Arnoldo Mondadori
(presid. G. Franchini)
• 1920: grande narrativa: coll. “Le grazie” –
Periodici: “Novella”, “comoedia”, e apre filiale a
Milano
• 1921: Esce Franchini ed entra Senatore Borletti
(Presid. dal 1929 al 1939)
• 1923: entra come segretario Valentino Bompiani
138
A. Mondadori 3
• 1923: rileva da Sonzogno “Il secolo”
• 1924: Nasce Accademia Mondadori (dal 1929
Accademia d’Italia) – Si iscrive PNF e nascono
le collane “Scie”, Encicl. Per ragazzi, Grandi
opere ill.
• 1927: Discorso sul programma
• “Ingoierò Treves”
• 1926-1935: Opera omnia di G. D’Annunzio
• 1929: La collana “I gialli”
• 1931: Marchio “In su la cima”
• 1932: Acquista “Topolino” (uscirà nel 1935)
139
A. Mondadori 4
• 1933: Coll. “La Medusa”
• 1938: “Grazia” e collane femminili
• 1939: Muore Borletti e Mondadori assume la carica di
Presidente della casa editrice
• Rapporti con il regime – Produz. Fascista = 10% del
totale
• 1943-45: In Svizzera
• 1947: Riviste scientifiche
• 1948: BMM; 1950: “Epoca”; 1952: Coll. “Urania”; 1962:
“Panorama”
• 1965: Oscar rivoluzionano il modo di porsi al pubblico
• Rapporti Mondadori – Il Saggiatore
140
Post seconda guerra
• Nuove idealità, nuovi contenuti, ricostruzione,
apertura al mondo della cultura libera e politica
• Influsso partitico sull’editoria con schieramenti
chiari e canali di vendita
• Rizzoli e i rotocalchi (“Espresso”, “Eva”, “Gente”
“Europeo”), B.U.R; Mondadori, Einaudi,
Laterza, Editoria di sinistra, Editoria religiosa
e cattolica, Nuove case editrici come
Feltrinelli
141
Anni 60-70
• Movimenti studenteschi e politici mutano
l’assetto politico, scolastico, istituzionale e
si affermano nuove discipline: sociologia,
economia e politica economica, filosofia
politica, antropologia
• Progresso economico, scolarità obbligat.
fino a terza media, università libera
• Nuove case editrici: Il Mulino, Ed. di
Comunità, Il Saggiatore, Editori riuniti
142
Anni 80-90
• Sono scomparsi i grandi fondatori (Rizzoli,
Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, ecc.)
• Concentrazione industriale con nuovi
grandi assetti anche internazionali
• Affermazione delle nuovissime tecnologie
• Avvento imperante di televisione,
elettronica, nuovi modelli comunicativi
• Necessità di fronteggiare il mercato
globale
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Concentrazioni industriali ital.
• Gruppo Mondadori (18 case editrici,
ciascuna con propria autonomia editoriale)
• RCS o Gruppo Rizzoli (un buon numero di
case editrici)
• Longanesi (piuttosto piccolo)
• De Agostini (forte di 7-8 case editrici)
• Altri minori
• Quasi tutti posseggono anche altri mezzi
di comunicazione (radio, Tv, ecc.)
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