Storia della stampa e dell’editoria • Prof. Giancarlo Volpato 1 Stampa Procedimento di duplicazioni di caratteri e di immagini su un supporto con mezzi meccanici Composizione e impressione di un certo numero d’esemplari sotto forma di lastre (torchio) o in altre forme (rotocalco, offset, elettronico, digitale…) 2 Stampa • Stampa tipografica = Riproduzione da serie originali di caratteri composti a formare parole, righe, pagine, tramite mezzi meccanici • Stampa digitale = ….. Con mezzi elettronici • Storia della stampa = Storia del libro + Storia della tecnologia 3 Edizione • Azione di allestire un testo (o altro) in vista della sua diffusione. Per estensione = azione di riprodurre un testo sotto forma di stampa (o altra forma simile). Per metonimia = un insieme unitario in una sola volta • Storia dell’editoria = storia delle edizioni a stampa in cui il tipografo-stampatore assume su di sé spese, oneri, distribuzione e acquista i diritti sull’opera (non quelli del diritto d’autore che sono inalienabili). 4 Libro • Il termine è relativamente recente: ma, per convenzione, possiamo dire libro manoscritto, libro a rotoli (Volumina), libro a stampa, libro elettronico. Esso, nella sua accezione impropria, esisteva già secoli prima dell’avvento della stampa a caratteri mobili. I suoi nomi precedenti: • Tavolette, papiri, pergamene, codici, rotoli 5 Libro e Testo • Non sono sinonimi • Libro è il contenitore – Testo è il contenuto • Impropriamente: libro comprende anche il contenuto intellettuale (Es.: i libri dell’Eneide, i libri di Dante, i libri di Calvino) • Storia del libro non è storia del testo 6 Libro • Oggetto formato da un insieme di fogli contenenti un testo o più testi riuniti da legatura o da brossura; è un oggetto fisico come attestato dall’etimologia del lemma • Liber (lat.) = pellicola di albero compresa tra corteccia esterna e il legno, ovvero un primo supporto scrittorio (scrivere da skrb, radice indoeuropea = grattare, incidere, tracciare segni su un supporto). 7 Libro • Oggetto fondamentalmente sociale: • 1. Tesauro della tradizione di una civiltà o di una certa, specifica società • 2. Veicolo materiale della comunicazione (unico sino ad un certo periodo) • 3. Oggetto simbolico dal punto di vista politico (una collettività s’identifica con un patrimonio intellettuale, artistico, ecc. conservato in grande parte sotto forma di libri) • 4. Oggetto etico in quanto depositario del patrimonio dell’umanità 8 Libro • Storia del libro è: studio del più antico e più longevo dei mezzi di comunicazione; è studiare la storia nel senso più lato e completo (economia, politica, arte, letteratura, cultura, ambiente, ecc.) • Storia del libro è: studio della tecnologia, della diffusione delle idee, della propagazione degli eventi, dei commerci e dei mercati, della vita politica e della vita comune, dell’impatto sociale sull’esistenza, dell’etica, ecc. 9 La stampa è figlia del suo tempo • 1. Non ne è la madre • 2. Non è responsabile degli eventi • 3. Non fa la rivoluzione, non esalta, non distrugge • 4. Crea idee, le diffonde, le cambia • 5. È il mezzo, lo strumento per gli eventi 10 Distruzione del libro • Eventi – molto poco casuali – sono stati protagonisti di distruzioni di archivi, biblioteche, depositi di documenti, ecc. (da Alessandria, e ancor prima, sino ai giorni nostri) • Ragioni della distruzione: a) sradicare la memoria di un popolo, di una comunità; b) togliere le radici del passato (un popolo senza passato non ha futuro come affermava Paul Valéry e sottoscritto dagli antropologi); c) applicare la cultura dei nuovi arrivati 11 Alfabeto • 1. Base fondamentale della stampa; deriva dalle scritture lapidarie latine (Es.: Colonna Traiana, epigrafi, ecc.; Felice Feliciano pubblicò Alphabeticum romanum (Verona, presso Giovanni Alvise, 1479). • 2. I simboli che rappresentano l’alfabeto latino sono fonogrammi, rappresentano un suono (non sono oggetti o idee); altri sono logografici (cinesi, maya, antico egizio), altri pittograficosillabici (giapponesi), altri consonantici (arabi, ebraici), sillabici (sanscrito, hindi), ecc. 12 Alfabeto • 3. Fondamentale l’estensione della serie di caratteri di base, il numero e la frequenza dei segni diacritici, il numero della serie dei caratteri alternativi, lo stile e la struttura dei glifi. Per cui l’alfabeto non è formato solo di ventuno, ventisei lettere ma ognuna è diversa nel maiuscolo e nel minuscolo, nel tondo e nel corsivo, nelle cifre, nella punteggiatura, negli occhielli e altri simboli. • Quindi: frequenza e forma di tutti questi simboli diversi condizionano la trama della pagina e la lettura oltreché – a monte – procurare lavoro per produrre e usare i materiali da stampa. 13 Alfabeto • 4. Non cambia assolutamente la struttura per la scrittura elettronica: i fattori condizionanti sono i medesimi (solo che, essendo pre-coordinati e pre-confezionati, tutto avviene automaticamente). 14 Direzione della scrittura • Sinistra vs destra (Greci post VII sec., latini e mondo occidentale antico) • Destra vs sinistra (Greci pre-VII sec., arabi, ebrei) • Bustrofedica: da destra a sinistra e da sinistra a destra in sequenza (maya, Braille) • Verticale (antico egizio, cinese e giapponese anche se non sempre, scritture minori) • Spirale (alcuni testi arcaici medievali, testi futuristi 15 Scrittura • Calligrafia = forma della scrittura = forma delle lettere • Gli archetipi delle lettere erano incise all’interno di una struttura geometrica che da semplice diventò più complessa • Capitale quadrata latina, capitale quadrata, capitali rustiche, onciali, semionciali, minuscole, minuscole caroline, carolina maior, textura, rotunda, gotica, umanistica, cancelleresca, cancelleresca inclinata o aldina o corsivo (italico, all’estero) disegnata da F. Griffo 16 Formato del libro • In-folio = segnatura di due fogli o quattro pagine • In-quarto = segnatura di quattro fogli o otto pagine • In-ottavo = segnatura di otto fogli o sedici pagine • In-sedicesimo = segnatura di sedici fogli o trentadue pagine • Così s’inventò la pagina che è un foglio di carta, normalmente rettangolare, piegato • Stampato, cucito sul dorso, rivestito di coperta = libro per i secoli 17 Carta • Presente in Cina nel I sec. (le carte più antiche conservate datano al III sec.) ottenuta dalla macerazione di foglie e/o semi di piante officinali (lino, ricino, forse riso) • Civiltà dell’Asia centrale usano la carta (Samarcanda nel V sec. è un fiorente mercato), come l’India nel VI sec. e il mondo arabo (Baghdad VIII sec., Cairo). • Grazie al commercio arabo arriva in Sicilia alla fine dell’XI sec., poi ad Amalfi, poi a Genova 18 Carta • Nel mondo occidentale la cellulosa è ricavata da stracci di lana poi, dal Due-Trecento, da tela di lino e canapa: macerata, ridotta a filamenti da cui si ottiene la pasta di carta, poi immessa in tino di acqua calda in forme, poi si asciuga • Mulini, magli idraulici, telai in ottone, collatura con gelatine animali, filigrane • Mondo pre-ispanico americano: uso della carta macerata con i medesimi sistemi ma ottenuta da vegetali non presenti in Europa (papel amate) 19 20 Caratteri • Sono dei piccoli parallelepipedi, originariamente in legno, poi in lega, in plastica o altro materiale, di altezza costante recante sulla faccia superiore una lettera o un segno inciso a rovescio. Si mettono in una cassa; si dispongono su un compositoio per formare le parole, le linee, le righe. • I caratteri vanno incisi, fusi • I caratteri formano l’alfabeto • L’utilizzazione dei caratteri – cioè la loro mobilità – fu l’invenzione che rivoluzionò la stampa 21 Punzoni • Sono dei piccoli blocchi, originariamente in legno, poi su metalli durissimi sulla cui estremità si trovano le lettere o i segni (cioè i caratteri). Con i punzoni si battono le matrici per la composizione prima manuale, poi meccanica. • Le matrici servono per l’impressione 22 Prima di Gutenberg • Già da qualche secolo si stampava: carte da gioco, santini, libretti xilografici, libretti devozionali, almanacchi, calendari. • Soprattutto in Cina, ma anche in Europa • Xilografia (silografia) = tecnica utilizzata ancora oggi: su tavoletta di legno si incide un disegno rovesciato (destra e sinistra invertite) asportando quanto estraneo alla figura. Poi si imprime. 23 Gutenberg • Johann Genfleisch zur Laden zum guten Berge (detto, per questo, Gutenberg) (Magonza 1496?Magonza 1468), laureato a Erfurt, tagliatore di gemme e incisore di metalli, lavora a Strasburgo, poi Magonza. • L’impresa per la stampa ha costi altissimi e stringe rapporti con J. Fust, mercante e poi con P. Schöffer • Finanziano se stessi e l’impresa stampando, forse, operette devozionali e l’Ars Minor di Elio Donato 24 Prime opere a stampa • Bibbia a 42 linee: fine 1455, max. inizio 1456 • Si impiegano: almeno tre anni, 4 torchi, 6 compositori e almeno 12 torcolieri. Due volumi, 180 copie (50 su pergamena) • Carattere textura, scrittura gotica – In-folio – Senza frontespizio né colophon né data né nome dello stampatore • 1457: Salterio prima opera datata, poi ancora una Bibbia a 48 linee (1462). • Gutenberg, forse, stampò solo la Bibbia e forse un Catholicon nel 1460: fu estromesso dai soci 25 Novità di Gutenberg • 1. Caratteri mobili • 2. Inchiostro aderente ai caratteri metallici con proprietà chimiche diverse da quello usato per la stampa silografica • 3. Efficienza tecnica: per tre secoli incisione dei punzoni, battitura delle matrici, fusione dei caratteri, composizione della stampa rimasero quasi inalterate 26 Opere importanti • 1457 Salterio di Magonza con colophon con i nomi degli stampatori (Fust e Schöffer) con versali a due colori (Versale = grandi lettere ornate che spiccano dal corpo del testo) • 1461 Edelstein primo testo illustrato a colori con xilografie • 1470 Sermo de praesentia…: primo libro con pagine numerate • 1476 Calendarium di G. Regiomontano (Venezia, Ratdolt): primo libro con frontespizio e cornici xilografiche • 1469-1470: Primo “catalogo” con 23 titoli (P. Schöffer) 27 Lavoratori del libro • Pre-stampa a caratteri mobili, legati al ms.: amanuense, copista, clericus, illuminator, armarius, chartophylax, librarius, stationarius • Con la stampa: stampatore,compositore, torcoliere, correttore, incisore e fonditore di caratteri, calcografo, addetti alla carta, piegatori, bibliopola=libraio. • Alcuni lavoratori si riciclano: copisti e miniaturisti diventano calcografi e disegnatori, ecc. 28 Paratesto • Ciò che sta intorno al testo: coperta, sopraccoperta, legatura, bandella o risvolto di cop., carattere, frontespizio, foglio di guardia, antiporta, occhietto, colophon, interlinea, gabbia o specchio di stampa, margini, dediche, avvisi ai lettori, illustrazioni, indici, marche tipografiche, ex-libris, note di possesso • Peritesto • Epitesto 29 Libro antico • Incunaboli = libri a stampa tra 1455-31 dic. 1500 • Cinquecentine = 1.1.1501-31.12.1600 • Seicentine = 1.1.1601-31.12.1700 • Settecentine = 1.1.1701-31.12.1800 • E i libri stampati sino al 1830 • Dal 1831 = Libro moderno (Introduzione dei torchi meccanici) 30 Prime opere a stampa e luoghi di stampa • Sono opere a contenuto religioso, classico, militare. Grammatiche e testi per le scuole • Germania • Italia (Subiaco, Roma, Venezia) • Francia e Spagna, Europa del Nord • Lingue: latino, assai meno in volgare 31 Prima i classici, poi opere religiose • Può apparire quasi paradossale che in un monastero benedettino e nella capitale del Cristianesimo siano state stampate prima le opere di autori pagani. • 1471: Roma, stampa Biblia latina • Ragioni: valore assoluto educativo dei classici senza timore che la tradizione cristiana venga diminuita; umanesimo che pone il valore dell’ingegno avanti tutto 32 Diaspora magontina • 1462: sacco di Magonza e se ne vanno quasi tutti gli allievi di Gutenberg e altri che avevano intrapreso l’attività di tipografi • K. Sweynheym e A. Pannartz a Subiaco: 1465 esce De oratore di Cicerone (primo libro stampato fuori della Germania?); nel convento stampano Donato, Lattanzio e De civitate Dei di S. Agostino • Giovanni da Spira (J. Von Speyer) a Venezia: primo stampatore veneziano, poi N. Jenson. • Dal 1461 in poi in Germania; dal 1468-70 in Europa 33 Per capire una rivoluzione inavvertita • La stampa, nel suo statuto più autentico, è un fattore rivoluzionario di mutamento; fatti salvi alcuni momenti (epoche di trasformazioni: inizio sec. XIX, ad es.) il percorso della produzione e della diffusione del prodotto stampato, dai suoi esordi in poi, non può essere decodificato in ragioni di continue e periodiche rivoluzionarie metamorfosi: è da leggersi nel solco di un costante e inarrestabile processo di evoluzione in rapporto dialettico con i contesti sociali, culturali, artistici, politici, economici, ecc. 34 Reazioni all’avvento della stampa • Furono molto forti le reazioni come sempre quando accadono eventi: da parte dei lavoratori del libro (manoscritto), da parte dei politici, da parte di coloro che nella novità hanno sempre visto la parte peggiore • Per circa un cinquantennio durarono ancora i copisti, scemando via via. Esiste qualche codice dell’inizio Cinquecento 35 Diffusione in Italia • Centri demici importanti • Presenza di istituzioni importanti (conventi e chiese, università, centri di potere) • Città grandi e/o luoghi religiosi importanti. • Venezia, Roma, Napoli e poi Bologna, Firenze • Venezia 1469 con G. da Spira: diventerà il luogo più importante d’Italia sino alla fine del Cinquecento (e oltre) • Foligno 1472: J. Neumeister stampa la “Divina Commedia” • Verona 1472: G. Alvise stampa De re militari di Valturio 36 Produzione europea nel ‘400 • Cifra presunta di incunaboli (n. di edizioni): 26.783 (20.756 in latino, 6.027 in volgare) e di questi: • Italia = 10.514 (quasi 43%) con Venezia che sfiora i 4.500 (43 a Verona) • Germania = 30% • Francia = 13% • Spagna = 7% • Inghilterra e Paesi Bassi = 5% 37 Stampa e impresa • Secondo la logica di mercato, stampare comincia a diventare un’impresa, una vera e propria operazione contabile: • 1. Valutazione del mercato (utilità, moda, esistenza di precedenti, pubblicità…) • 2. Tiratura • 3. Impegno di fondi economici • 4. Materia prima • 5. Organizzazione del lavoro • 6. Diffusione • Dall’Europa la stampa si propaga. 38 Diffusione 1 • Best seller = opera più venduta • Steady seller = opera di più lunga durata • Primo best seller (1800 copie) = Libro delle cronache di Norimberga (1493) per queste ragioni (st. Koberger): incisioni di grandi artisti (Dürer, Cranach); 326 fogli infolio; 1089 xilografie; struttura ariosa della pagina; capitoli con titoli correnti; foliazione stampata, ill. a piena pagina, vedute di città, ritratti. Opera da collezione • Grandi fonditori di caratteri: F. Griffo, N. Jenson • (antiqua, Bembo, corsivo o italico). • Hypnerotomachia Poliphili (1499) di F. Colonna: l’incunabolo più bello e prezioso al mondo stampato da Aldo Manuzio (carattere antiqua, 172 incisioni in rame, 38 capilettera, Mantegna e altri) 39 Diffusione 2 • La stampa è veicolo facile, veloce, moltiplicatore d’idee, con relativamente facile penetrazione sociale • I mezzi: conoscenza personale, biblioteche, venditori ambulanti, fiere e mercati (Francoforte 1140, Medina del Campo, Lione, Senigallia, ecc.) 40 Editoria e istituzioni culturali • Rapporto Studio generale (Universitas) e stampa: Milano, Parma, Pavia, Perugia, Bologna • Centri minori: non per rapporti universitàstampa ma per ragioni economiche, religiose, scolastiche, burocratiche 41 Manuzio e l’Umanesimo • Aldo Manuzio: colto, umanista, conoscitore del latino e dell’ebraico, precettore. Si forma a Roma, arriva a Venezia, genero di Andrea Torresano e 1494 fonda il proprio laboratorio tipografico. Stampa circa 150 opere con la marca dell’”àncora aldina”. Per primo concepisce e stampa il libro “economico”: è considerato tra i più grandi stampatori per avere saputo mettere insieme la bellezza della stampa e il valore del libro 42 Manuzio • Aldo fornì contemporaneamente gli strumenti di studio per la lingua per crearsi un pubblico di lettori-studiosi (primo libro: Grammatica greca di C. Lascaris, 1494-95) poi si dedicò, più redditiziamente, ai classici latini e volgari, non rifiutò libri su commissione (il celebre Polifilo). Sempre con creatività. Voleva pubblicare opere in ebraico, ma capì che finanziariamente non avrebbero reso. • Inaugurò una collana in formato ridotto (in 8°): i volumi portatili (enchiridii=che stanno in una mano). Adottò il corsivo • I Giunta (Venezia, Roma, Lione): grandi imprenditori • I Giolito de’ Ferrari (1536-1606): oltre mille edizioni 43 Controllo sulla stampa • Il controllo sullo scritto – e perciò sulla libera circolazione delle idee – esistette sempre sin dall’antichità: controllo politico, controllo sulla legittimità della circolazione, controllo sui contenuti, controllo religioso: si arrivò fino alla censura i cui gradi furono (e sono): 1. Biasimo, severa riprensione; 2. Controllo preventivo delle opere da diffondere o rappresentare; 3. Sanzione disciplinare. • 44 Censura politica • Difficilmente quantificabile perché soggetta ai regimi politici diversi, alle legislazioni, ai decreti. Sullo scritto fu sempre forte: nell’antichità pregreca, greca e romana e sui manoscritti. • Quando s’indebolì la capacità repressiva del Santo Uffizio (sec. XVII) tutte le monarchie rafforzarono il sistema censorio gestito in proprio: a Napoli i Borboni, in Francia i Re, come in Spagna, nel Regno d’Inghilterra, ecc. • La censura ebbe molto minore presa a Venezia, gelosa del proprio potere e spesso in attrito con la Chiesa di Roma 45 Controllo religioso • 405 d.C.: Papa Innocenzo I° fa enumerare una serie di opere “repudianda” • 496 d.C.: Papa Gelasio I° fa compilare una lista di Mss. “Opera ad repudianda” • 1218: Viene istituito il Maestro del Sacro Palazzo (teologo personale del Papa) responsabile della censura libraria a Roma e nel distretto dipendente. Carica assegnata ai Domenicani 46 Controllo religioso 2 • 1479: Sisto IV affida all’Università di Colonia la sorveglianza sui libri. Poi la passa al santo Uffizio • 1487: Innocenzo VIII stabilisce che il Maestro del Sacro Palazzo e i Vescovi esaminino i libri prima della pubblicazione • 1487: Imprimatur • 1501: Alessandro VI estende alla Germania • 1515: Durante il Concilio Laterano V° fu sancito che nessuna opera fosse stampata, nel territorio romano, senza licenza del Maestro del Palazzo 47 Controllo religioso 3 • 1542: Paolo III con la Bolla “Licet ab initio” istituisce Congregazione dell’Inquisizione formata da 6 cardinali con poteri straordinari tra cui anche quello di vietare la circolazione di opere eretiche • 1571: Pio V crea la Congregazione dell’Indice, formalizzata l’anno dopo da Gregorio XIII con il compito di rivedere il secondo degli Indici emanati dal Concilio di Trento • 1596: Indice Clementino (Clemente VII) inasprì le sanzioni • 1864: Il Sillabo di Pio IX (80 proposizioni) contro modernismo, comunismo • 1966: Paolo VI cancella l’Indice 48 Indice libri proibiti • • • • • Index librorum ad expurgandum Index librorum ad prohibendum Index librorum expurgandorum Index librorum prohibitorum 1544: a Parigi esce il primo Indice di libri proibiti; università deputate a redigere gli elenchi: Parigi, Colonia, Lovanio • 1599 (in realtà 31 dic. 1598) = Index librorum prohibitorum ufficiale; ma fino ad allora ne erano usciti altri parziali (Firenze, Napoli, Lisbona, Spagna, Francia, Belgio, ecc.) • 1948: ultimo Index pubblicato 49 Roghi di libri (proibiti) • Pratica criminale esistente da sempre e destinata a durare anche in futuro; si ha notizia del primo rogo ufficiale nel 213 a.C. in Cina, ma era già accaduto prima. • La Chiesa (Lucio III, Concilio di Verona 1184) ordina che si brucino libri e autori: in base a questo decreto nel 1521 si bruciano i libri di Lutero; nel 1600 i libri di Giordano Bruno e lo stesso autore, ecc. • 1957: ultimo rogo per i libri del Marchese de Sade. Per altre religioni esiste ancora 50 Conseguenze della censura • Falsi storici: luoghi di stampa diversi da quelli reali • Conflitti tra Stati e Chiesa • Sanzioni contro trasgressori • Opere espurgate • Pochissime opere andate perdute • Lettori per censura 51 Obiettivi delle censure • Censura politica: idee contrarie al regime in ogni suo aspetto • Censura religiosa: eresie, contro la morale, contro i dogmi, contro i decreti, contro le falsità, contro quanto ritenuto contrario alla fede cattolica. • In nome di queste false ideologie (ogni censura è falsata da pregiudizi) furono commessi errori infiniti • Damnatio memoriae 52 Controllo e lettura • Controllo sulla stampa e sullo scritto = controllo sulla lettura • Lettura: in origine significava srotolare e poi, con i codici ed i libri a stampa dal latino legere • Storia della lettura: da sempre si è letto e i popoli che non conoscono questa pratica sono anche i più arretrati 53 Lettura • • • • Lettura pubblica Lettura strascicata o ruminata Lettura silenziosa Ruolo della lettura e civilizzazione: in antico, età medievale, Umanesimo e Rinascimento, età dei lumi, Ottocento, Novecento e nuovi “media” 54 Umanesimo e stampa • Umanesimo si manifesta nei contenuti, ma anche nella forma del libro: pagine spaziose, ampia attenzione agli elementi paratestuali (anche: dediche, avvisi ai lettori, frontespizi, illustrazioni…), caratteri diversificati e ricercati • Stampa muta il libro anche: A) nei costi; B) ricercatezza dei lemmi e della scrittura (pagine riorganizzate, punteggiatura, separazione delle parole); C) Professionismo della parola stampata (corporativismo, calligrafi, incisori…); D) Edizioni scientifiche (Gessner e la Bibliotheca universalis, Zurigo 1545) 55 Collaboratori editoriali • Il lavoro del tipografo era affiancato da altri personaggi: molti stampatori erano illetterati e talvolta pure gli editors. Aldo Manuzio, visto il genere di libri che pubblicava ebbe collaboratori esperti (Erasmo da Rotterdam, Pietro Bembo) • Presso altri stampatori (Giolito, Giunta…) lavorarono letterati e studiosi • Quasi tutti lavorarono alle stampe dei classici 56 Organizzazione commerciale • Nel ‘500, secolo in cui si stampò molto (circa 30.000 titoli per circa 12.000.000 di libri), il mercato librario conobbe più offerta che domanda: necessità di fare conoscere la propria merce: 1) Cataloghi (Manuzio 1498 per le opere greche, poi 1503 e 1513 per opere latine e volgari); 2) Librerie: spesso gestite dagli stessi stampatori anche in luoghi diversi dalla sede con commissionari al 10%; 3) Vendite anche di seconda mano 57 Bibliografia • Definizione elementare e più diffusa = elenco di libri approntato per studio o informazione o ricerca. La diffusione del libro, i molti titoli, la produzione vasta richiesero elenchi aggiornati • Bibliotheca universalis (1545) conteneva 12.000 titoli. Rappresenta la testimonianza del sapere trasmessa dalla cultura classica e la conoscenza della nuova. Gessner adottò il criterio ancora attuale: 1. Raccolta dei dati; 2. Memorizzazione organizzata; 3. Recupero 58 Bibliografia 2 • Bibliografia come memoria secondaria; archivi e biblioteche come memoria primaria documentale. Per questo nascono e si stampano Bibliografie: a Lione 1522 Giovanni Nevizzano compila Inventariorum librorum in utroque iure hactenus impressorum; a Roma Leone Allacci 1666, Drammaturgia (tutto il pubblicato sul teatro), a Roma 1593 Antonio Possevino pubblica Bibliotheca selecta. Tutte sono le prime forme della “Bibliografia corrente” • Giornali de’ letterati con abstracts. 59 Cinquecento • Secolo d’oro per la stampa in Italia con grandi famiglie di stampatori: Paganini, Giolito, Giunta, Manuzio, Blado. • Nascono manuali di scrittura • Stampa in chiaroscuro, seppia, grisaille • Carte geografiche: incise su legno, nomi toponomastici fusi in piombo, planisferi con lastre di rame 60 Seicento • Secolo di decadenza italiana • Secolo d’oro per l’Europa • Stampa conquista il mondo: Filippine 1602, Libano 1610, Bolivia 1612, Ecuador 1626, colonie americane 1639, Iran 1640, Finlandia 1642, Norvegia 1643, Guatemala 1660, Indonesia 1668 • Secolo della grande letteratura europea e della scienza nuova 61 Libertà di stampa • 1. Leggere su Chappell (pp. 139-141) discorso di Milton sulla stampa • Licensig Act (1662-1694) su Libri giuridici (Lord Cancelliere), libri storici (Segreteria di Stato), libri religiosi (Vescovo di Canterbury) • 1689: Declaration of Rights anticipa fine della censura in Inghilterra. 62 Libertà di stampa 2 • 1. Forte pressione sulla stampa • 2. Divisione fra Stato e Chiesa (dove possibile: Francia, Germania) dove il primo avoca a sé il diritto di dare e/o togliere licenze • 3. Centralizzazione della stampa (Francia, Luigi XIV) 63 Libertà di stampa 3 • Nonostante le restrizioni si hanno: • 1. Evoluzione delle strutture di diffusione • 2. Nascita, affermazione e ascesa della stampa periodica • 3. Apertura di ricche biblioteche (Bodleyana, Magliabechiana…) • 4. Organizzazione del campo letterario (Stationary Co., Copyrighters, ecc.). 64 Reazioni alla pressione • Stampa clandestina (libri “proibiti”, occultismo, alchimia, libri antireligiosi, erotici…) • Stampa politica (libelli, pamphlets…) • Lettura diffusa e intensiva (lettura privata e critica = lettura pericolosa) • Immagine e comunicazione mediatica (lettori e analfabeti, diffusione idee…) • I Paesi Bassi si avviano ad essere il centro della stampa mondiale (Amsterdam soppianta Venezia) per: 1. minore controllo poiché la censura protestante esiste ma è labile perché frammentata a causa di più chiese senza potere centrale; 2. ragioni economiche 65 Seicento in Italia • Epoca meno importante per la stampa con espansione di essa nei centri minori • Venezia 26,3%, Roma 21,4%, Bologna 9%, Firenze 6,4%, Napoli 6,2%, Milano 5,7%, Padova 4,3% • Contenuti: religiosi 24,3%, letterari 33,3%, scientifici e artistici 29,6%, storici e politici 12,8% • Lingua: italiano 68,24%, latino 29,7 % 66 Seicento e stampa periodica • Si afferma per la facilità di lettura, per l’immediatezza, per la cronaca, meno cara • 1609: Augusta e Strasbourg: Avisa- Relation oder Zeitung • In tutta Europa nascono i periodici: Amsterdam (Courante, Tijdinghen),Londra (Corante or newes, London Gazette), Parigi (Mercure de France, Gazette de Th. Renaudot) • Stampa popolare (Barbier, p. 303) 67 Seicento e scienza • Tra 1620 e 1640: epoca in cui la civiltà europea moderna organizza e sistematizza il pensiero scientifico: Keplero, Copernico e Galileo – F. Bacone – G. Mercatore e lo studio della terra – Cartesio e il Discorso sul metodo • La scienza ha ripercussioni positive sulla stampa, peraltro spesso censurata • Nascono le Accademie (Royal Academie, Académie française, Accademie italiane) 68 Contro la stampa • Come tutte le grandi conquiste dell’uomo che prima di affermarsi hanno normalmente subìto difficoltà intrinseche ed estrinseche, anche la stampa ebbe i suoi detrattori, spesso persone colte ma non in grado di afferrare più i lati positivi che quelli negativi: esempi sono la censura, il controllo politico, quello religioso e qualsiasi forma di boicottaggio. Ma anche: citiamo qualche esempio: 69 Contro la stampa • W. Berkeley: “L’struzione ha portato disubbidienze, eresie e sètte e la stampa le ha divulgate”;J. Calvin: “I libri sono una foresta in cui i lettori possono smarrirsi”; Robert L’Estrange (1660) si chiedeva se “l’invenzione della stampa non avesse portato più danno che vantaggio al mondo cristiano”; A. Marvell (1672): “O stampa! Quanto hai turbato la pace dell’Umanità!” 70 Per la stampa • Elizabeth Eisenstein, La rivoluzione inavvertita, 1979; fu una rivoluzione lenta: • 1. Durò, perché se ne prendesse coscienza completa, tre secoli circa • 2. La stampa – come la TV – è un catalizzatore che favorisce i mutamenti sociali (ma non è origine di essi) • 3. La stampa è figlia del suo tempo (I media sono interdipendenti) 71 Tecnologia e stampa • I miglioramenti tecnologici furono scarsi: pochissime novità avvennero per tutto il Seicento: sarà il Settecento ad apportare qualche progresso. Ciononostante si registrarono splendide realizzazioni di libri illustrati: i grandi artisti (pittori e grafici) lavorarono al libro (Raffaello e molti altri), ma fu all’estero la massima diffusione del Seicento: Goya in Spagna, Rembrandt, Vermeer, Van Dick, Rubens nei Paesi Bassi, Callot, Poussin in Francia • Calcografie, acqueforti, acquetinte, mezzetinte, puntesecche e xilografie 72 Nascita case editrici • Avviene all’estero, nel Nord: Oxford University Press (1667) e poco dopo Cambridge. Lo stesso avverrà per le altre università inglesi seguite – poco dopo – da quelle del Nord America. Christophe Plantin già nel secondo ‘500 dispone di una rete e di tipografie attrezzate, diffuse e di impianto pre-industriale. Gli Elzevier (oggi Elsevier): classici tascabili (11 cm) e in dodicesimo, nuove tipologie di stampa 73 Lingua e contenuti • Il Seicento cambia aspetto riguardo al Cinquecento. Lingua: il latino perde (ma resiste abbastanza bene) a beneficio delle lingue dei paesi; greco va assottigliandosi. Contenuti: perde il libro religioso a favore di: filosofia, scienza in tutti i suoi aspetti, letteratura del paese (ma i classici resistono pure perdendo molto), viaggi. Stampe popolari, “avvisi”, fogli volanti, cronache e novelle, giornali (Barbier, p. 303) • Esplosione del commercio librario con reti specializzate e altre collaterali 74 Forme e contenuti • Il prevalere dell’interesse per l’attualità nella produzione libraria del Seicento evidenzia l’esaurimento della cultura umanistica. I generi letterari frequentati sono i poemetti eroici e i romanzi, le tragedie e le commedie • Concorrenza internazionale • “Libri di risma” e opere occasionali (matrimoni, monacazioni, ricorrenze) 75 Libro con “antiporta” • 1. Nei frontespizi il nome del dedicatario ha aspetti grafici sovente maggiori dell’autore stesso; ritratti, stemmi, figurazioni allegoriche, titoli estrosi • 2. Nasce l’antiporta (frontespiece) costituita da figurazioni incise su rame, inserita nel recto di un foglio antecedente il frontespizio (title page) per poi passare nel verso ed affiancare il frontespizio (come due “facciate del libro”) • 3. Frontespizi, antiporte, capilettere, ecc. documentano lo sviluppo della calcografia 76 Stampa oltreoceano • Nel Nord America la stampa nasce nel 500, ma si afferma nel secolo XVII: colonie inglesi, colonie francesi, colonie spagnole; ma è quella inglese che si afferma accanto alle Università, dapprima, e poi in tutto il territorio. La cultura del libro attecchì nei popoli colonizzati da inglesi più che da quelli latini: libri per universitari e collegi, religiosi, almanacchi, popolari 77 Settecento • Il moto riformatore è il filo rosso che anima il secolo XVIII: anche nel settore stampa dove 1: Con il mutare degli assetti politici la s. conosce una vera esplosione; 2: le idee riformatrici vengono applicate alla tecnologia e ai contenuti delle opere; 3: circolazione del libro → circolazione della lettura • La prima parte del secolo è legata al vecchio regime seicentesco 78 Tecnologia • Torchio: sino alla metà del Settecento, furono molto poche le migliorie apportate; ora lo si perfeziona. Un grande innovatore sarà B. Franklin • Tecniche dell’immagine: legno, rame, colore • Caratteri: è il secolo delle innovazioni e della fortuna dei grandi incisori precedenti (Garamond, Baskerville, Elzevier, Caslon, ecc.) • Edizioni sontuose, raffinate, ricchissime 79 Tecnologia e formati di stampa • Razionalismo tipografico che produce asse razionalistico = asse verticale = i pieni vanno dall’alto in basso verticalmente: è l’affermarsi del neoclassico con le grazie orizzontali. Questo modo di stampa soppianta l’asse umanistico = i pieni scorrono da “in alto a sinistra a in basso a destra”: come la scrittura manuale che è connaturata alla mano stessa 80 Corpo del carattere • F.-A. Didot e il punto tipografico meglio noto come corpo: in pratica i caratteri vengono identificati in base al corpo (10 punti, 8 punti, ecc.). • Punto tipografico = pari alla sesta parte di una linea del piede del re (unità di misura francese) = mm 0,376 81 Copyright Act • 1709, Inghilterra : prima norma che riconosce – per una durata limitata – la proprietà intellettuale e materiale offrendola all’editore (questa è la vera data di nascita dell’editore). All’autore viene riconosciuta la paternità e inizia a vivere di questo lavoro (prima di allora assai pochi erano pagati per le loro opere scritte; alcuni reputavano vile tale introito). • Con questa norma chi ha acquistato i diritti di un’opera deciderà tutto il resto: investe capitali, stampa, diffonde, detta le regole • Transizione da produzione libraria tradizionale a quella moderna? 82 Evoluzione del libro • Reti del libro a stampa : Biblioteche, circoli di lettura, accademie, università • Il libro crea socialità e la lettura ne è l’amalgama • 1739: Associazioni dei librai – spesso tipografi – fondano società di lettura, Club dei lettori… • 1739: Catalogue des livres imprimés de la Bibliothèque du Roy = primo catalogo noto di biblioteca. Si affermano le biblioteche: Bodleyana, Magliabechiana, Vaticana, Palatina) 83 Interventi pubblici su biblioteche • 1753: Parlamento inglese acquista la collezione di Hans Sloane medico (40.000 stampe + 3000 Ms.) per la Biblioteca dello Stato - Così per A. Magliabechi (circa 30000 opere) • 1755: viene soppressa la Compagnia di Gesù (le biblioteche della stessa, tutte molto ricche e importanti) passano allo stato (nasce la Palatina, ad esempio) 84 Espansione della stampa • I periodici si affermano in tutto il mondo. In Italia: Il Caffé, La frusta letteraria, le gazzette, Biblioteca di scelti componimenti e i giornali scientifici (chimica, fisica, botanica, ecc.). • Pompei • I viaggi e la conseguente stampa legata • Si apre al mondo straniero della cultura 85 Il Settecento e i giornali • Affermazione dei periodici: Inghilterra, Stati Uniti (non ancora tali come nome), Francia: alcuni uscivano due o tre volte la settimana. Si occupavano di cronaca; altri di scienza, altri di politica, altri di teatro e di cultura in generale. • In breve tempo le pubblicazioni periodiche si imposero ovunque: per appoggiare la politica, per fare conoscere la finanza, per divulgare idee, per fare divulgazione letteraria 86 Encyclopédie française 1 • Enciclopedia (dal greco enchiclios + paideia) • Prodotto editoriale più importante del secolo: 24 voll. in-folio, 25.000 pagine, e 11 voll. di tavole (1751-1780). Le novità: farà scuola per tutte le enciclopedie che usciranno dopo: ordine alfabetico, ogni voce conclusa, tutto lo scibile possibile, voci sconosciute fino ad allora (lavori manuali, ad es.). Adotta il criterio del Dizionario = Raccolta di parole e locuzioni disposte in ordine alfabetico e seguita da una definizione 87 Encyclopédie française 2 • Opera editoriale • Opera per eccellenza dell’Illuminismo • Metodo rivoluzionario: permette la costruzione di una “scienza generale dell’ordine” utilizzando la tassonomia e i segni (= organizzazione del sapere + le facoltà principali dell’intelletto: Memoria, ragione, Immaginazione) • Storia del sapere fino ad allora come bilancio dei saperi consolidati e Premessa per gli studi futuri • Ne consegue un carattere rivoluzionario sia nel campo degli studi sia in quello editoriale 88 Libertà di stampa • 1787 Stati Uniti: Costituzione repubblicana con un art. dedicato alla completa libertà di stampa (voluto da B. Franklin) • 1789 Francia: Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, art. 11: sancisce completa libertà di idee, di stampa, ecc. • Italia? • Secondo ‘700: idee e politica - Stampa 89 Libro • Il Settecento è l’età del libro “bello”, ma anche di quello economico, popolare, di lusso, di pregio, del classico, della ricerca estetica • Libro di costume, di storia, di lingua, di arte – Libro nazionale (soprattutto nei paesi dove esiste il concetto di nazione), ma anche Avvisi, fogli volanti, carte geo-topografiche, opuscoli… • Lettura – Cultura • Best-sellers (Pamela, Nuovelle Héloïse, Paul et Virginie) • Grafica Caratteri 90 Tecnologia e stampa • Per tre secoli il torchio progettato da Gutenberg rimase pressoché inalterato; nel 1772 W Haas a Basilea progettò e costruì un torchio interamente in ferro; B. Franklin modificò la platina e alcune forme e nel 1800 nacque lo Stanhope, il torchio in ferro che rivoluzionò la stampa costringendo a fare nuovi punzoni e quindi nuovi caratteri • Nel Settecento si sviluppò anche il pianoforte; nacquero le industrie chimiche, quelle meccaniche che si affermarono completamente verso la fine del secolo: nasce la vera rivoluzione industriale moderna 91 Grafica e libro • Nel Settecento il libro bello è una norma: illustratori, incisori, calligrafi, artisti di fama si cimentano con il libro; opere di autori importanti (Cervantes, Goethe, Dante, Voltaire, Shakespeare, ecc.) vengono illustrate • Verona conosce il suo secolo d’oro • Xilografia: ritorna in auge prepotentemente grazie alle nuove utilizzazioni di legni di bosso lavorati con bulini studiati e costruiti allo scopo 92 Diffusione della stampa • Nel ’700 la stampa arriva quasi ovunque: Paraguay 1704, Brasile 1706, Cuba 1707, Sri Lanka 1737, Canada 1752, Grecia 1759, Venezuela 1764, Argentina 1766, Cile 1776, Australia 1796, Unione Sudafricana 1799. • In Giappone era già presente nel 1600 anche se con qualche diversità 93 G. Bodoni • Giambattista Bodoni (Saluzzo 1740-Roma 1813) fu il più importante stampatore italiano del 700. Roma, Parma presso Stamperia Ducale di Ferdinando I di Borbone. • Punzoni, caratteri, alfabeti (anche orientali), frontespizi classici, colophon, legature, specchi di stampa • Innovatore anche tecnico: Fusione e giustificazione dei caratteri, carta, inchiostri 94 G. Bodoni 2 • Iliade (1808), 3 v. • Les aventures de Télémaque (1812) • Principe della tipografia, chiude l’epoca del libro artigianale e apre il futuro • Manuale tipografico(1818) dove sono riprodotti 291 alfabeti latini, 34 greci, 48 esotici, 600 incisioni, ecc. • Padre del libro “nuovo”, “classico” • “Padre di Giovanni Mardersteig” 95 G. Bodoni 3 • Principi bodoniani: 1. Concezione neoclassica del libro (pulito, leggibile e godibile alla lettura, senza orpelli inutili…); 2. Perizia tecnica che porta all’estetica; • 3. Evoluzione del gusto; 4. Bellezza oggettuale del libro; 5. Oggetto fatto di: legatura, frontespizi e antiporte, stampa e specchi di stampa, colophon, iconografia (tutto con il gusto della visione). 96 Didot e Bodoni • I fratelli Didot (in particolare Firmin) e G.B. Bodoni sono i veri riformatori della stampa e con loro finisce un’epoca per riaprirsi quella più moderna. L’Ottocento apre le porte ad una nuova concezione della stampa come forma di vera comunicazione a cui, poco a poco, si adegua pressoché tutto il mondo dell’epoca attento a quanto avveniva più di quanto non lo fosse stato nel passato. • Pierre e Jules Didot pubblicano Spécimen des nouveaux caractères de la fonderie et de l’imprimerie (1819) • Tipografia napoleonica con il ripristino della romanità 97 Ottocento 1 • Il secolo si divide in fasi abbastanza distinte tra loro: 1. fino al 1830 circa può considerarsi un’appendice al Settecento (ritorno della Restaurazione dopo l’epoca di Napoleone, assai innovativa in questo campo; l’industrializzazione comincia a decollare ma con qualche difficoltà (da ricordare la produzione continua della carta su un nastro) ; gli stati stanno mutando il loro assetto politico ed economico 98 Ottocento 2 • La seconda fase si proietta sino alla metà – o poco dopo – in cui l’industrializzazione comincia a conoscere una certezza prima sconosciuta (K. Marx, Engels), la nascita delle ideologie, nuovi assetti politici, crescita della scienza applicata • La terza fase va dagli anni ’60 in poi dove l’Europa e il mondo occidentale si evolvono moltissimo con l’affermazione dell’industria, la nascita di nuove politiche • L’Italia, con la nascita del Regno, muta radicalmente il suo assetto politico, economico e culturale 99 Stampa al servizio di… • Nel 1400 era al servizio dell’erudizione e della Chiesa • Nel 1500 al servizio dei colti, della Chiesa e della cultura rinascimentale • Nel 1600 al servizio della cultura e dell’economia • Nel 1700 della politica, dell’economia e della cultura • Nel 1800 della cultura popolare, della politica 100 Ottocento 3 - Tecnologia • Tecnologia della stampa subisce il mutamento che forse ci si aspettava: • Procedimento litografico o stampa planografica: l’incisione su pietra avviene in incavo e quindi la stampa deve essere piana per la pressione in strofinio, (Il procedimento litografico avviene anche su zinco) con un bulino. La pietra può essere riutilizzata purché ripulita e rimossa dal disegno incavato. • Litografia = disegno a matita grassa su pietra calcarea che passa sotto il torchio in piano 101 Ottocento 4 - Tecnologia • Torchio meccanico (Stanhope) interamente in ferro sostituisce, piano piano, quello precedente in parte in legno. • I torchi a mano sono macchine da stampa a plàtina: inchiostrati i caratteri o la tabella xilografica si preme una pesante lastra (plàtina) contro il foglio. • I torchi meccanici sono macchine piano-cilindriche dove la “forma” (i caratteri serrati tra loro con i quali si stampa il foglio) è disposta su un piano che scorre sotto il cilindro. La prima stampatrice del 1812 (ideata e costruita da F. König) arrivava a 800 fogli l’ora e due anni dopo ne costruì una a due cilindri, usata dal “Times” che arrivò a 1.100 fogli orari e pochi anni dopo a 20.000. 102 Ottocento 4 - Tecnologia • Stereotipia (dal greco stereós=duro, durevole): fusione di una matrice che resta e permette ristampe a piacimento. • Galvanotipia: metodo di duplicazione delle forme di stampa su matrice di cera immersa in un bagno galvanico che dà un sottile strato di rame 103 Ottocento 5 - Tecnologia • Macchine da stampa a moto rotativo • Composizione tipografica tramite due nuove macchine: Linotype e Monotype • Linotype (1884) inventata da Ottmar Mergenthaler fu usata nel 1886 dal “New York Tribune”: con un solo operatore, viene comandata da una tastiera che richiama le singole matrici a seconda della richiesta, giustifica le righe, aggiunge gli spazi necessari e le fonde in un unico pezzo fondendo i caratteri riga per riga, facilitando correzione delle bozze 104 Ottocento 6 - Tecnologia • Monotype: inventata da T. Lanston e progettata da J.S. Bancroft nel 1890: sono necessari due operatori (per la tastiera e per la fonditrice: la prima passa su un nastro perforato che poi va nella seconda dove viene letto, viene selezionata la matrice e le lettere fuse una ad una) • Linotype e Monotype andarono fuori uso con la rotativa a ciclo continuo: vengono usate solo per libri d’arte e di grande classe 105 Ottocento 7 - Tecnologia • Fotoincisione: stampa di cliché su metallo in rilievo mediante morsura = azione del mordente sulla lastra (mordente = soluzione chimica per incisione di lastre metalliche). Questa tecnica permise varie soluzioni per i colori con retini a varie gradazioni • Eliotipia = procedimento che consiste nel preparare su una base di vetro una stampa gelatinosa che non richiede retinatura e permette riproduzioni molto dettagliate 106 Periodici • Il 1800 è il secolo per eccellenza dei periodici: l’Inghilterra ne è la sede per elezione con gli Stati Uniti. Anche Francia e Germania. Molto meno nella penisola italiana che avrà, invece, un forte incremento dopo l’Unità • Affermazione del periodico: più leggibile, richiede minore riflessione, richiede tempi brevi, porta notizie meno impegnative, illustrazioni accattivanti, costa meno del libro, non è necessaria la conservazione (per il privato): legato al gusto e alla moda del tempo 107 Illustrazione • Incisione calcografica (con una tecnica di morsura su acciaio anziché su rame, che allungava la vita della lastra) • Litografia: si preparano macchine per la litografia • Gli artisti padroneggiano sia il legno (xilografia), sia il metallo sia la pietra ma vi sono anche ottimi artigiani 108 Ottocento: secolo dell’immagine • Le tecniche apportano maggiore fedeltà di riproduzione e flessibilità di utilizzazione: ma l’aumento delle tirature pone problemi per la solidità delle matrici. • 1. Xilografie (su legno di testa e acciaio con esecuzione a bulino in positivo) • 2. Litografia • 3. Fotografia 109 Ottocento: Fotografia • 1839: F. Arago, ma già prima a Verona i fratelli Lotze, introduce scientificamente tramite due procedimenti: A) Sensibilità delle lastre; B) Trasferimento immagine su supporto adatto alla stampa (per il Dagherrotipo il supporto = piastra metallica in rame argentato con una soluzione di ioduro d’argento // per Zincografia e Fotoincisione il supp. = lastra di zinco trattata all’acquaforte dove le parti protette da inchiostro risultano in rilievo // Retino: scompone le immagini, non permette la “sgranatura”, permette sfumature, mezzetinte, chiaroscuri 110 Ottocento europeo • Nasce la fabbrica, si afferma l’industria e la tipografia diventa industria. Chi gestisce la stampa e tutto ciò che vi è collegato è l’Editore (rapporti con autori, tipografi stampatori, distributori): mette i fondi finanziari • Produzione: avanzata in Europa continentale (Paesi Bassi, Inghilterra, Germania, Francia), più lenta nel Sud • Tipologie di edizioni: tradizionali + scolastica, per ragazzi, dizionari-enciclopedie, periodica, illustrativa • Lettura: sviluppo a Nord Europa, meno nel Sud 111 Il libro e l’industria • Che cosa contano nel libro? Quali ingredienti assicurano le vendite? • 1. Innovazione (tecnologia, struttura dell’officina che ottimizzi le spese) • 2. Contenuti • 3. Grafica, stampa, struttura compositiva • 4. Commercio: le strategie di vendita si assimilano a quelle dei prodotti normali + le istituzioni (biblioteche, scuole, …) 112 Il libro e l’industria • L’Ottocento è il secolo della borghesia dominante e la stampa diventa il quarto potere (aiuterà poi nell’oligarchia e sfocerà in monopoli attuali) • Produzione libraria decolla con contenuti più laici, più scolastici, più politici assecondando regimi + o – liberali • Best seller soppianta lo steady seller 113 La carta 1 • La macchina continua a rotazione (la rotativa) richiede carta diversa, in rotoli, meno cara: si lasciano gli stracci e si usano le piante; le prime cartiere nascono nel sud della Francia. La pasta di legno (1844) inventata da Gottfried Keller (si tritura il legno e con acidi si estrae la cellulosa) risolve il problema e dal 1848 la carta si produce industrialmente 114 La carta 2 • Effetti capitali positivi della carta industriale: 1. Aumento della produzione 2. Abbattimento del prezzo di costo 3. Produzione nei formati desiderati • Effetto negativo: Lenta, poi più rapida, qualità inferiore che resta all’origine delle difficoltà di conservazione a lungo termine (poi a medio termine e, quindi, anche a breve: fragilità, ingiallimento, sbriciolatura) 115 1830 • Data convenzionale che discrimina il libro antico (precedente) da quello moderno a causa di nuove metodologie di stampa 116 Italia – Primo Ottocento 1 • C.L.I.O. (Catalogo Libri Italiani Ottocento) in 19 voll., 1991 – Non esaustivo • Situazione politica: molti stati, indipendenti e con leggi diverse, dogane, cambi di monete, mancanza di regole sul diritto d’autore (Convenzione Austria-Piemonte 1840), pirateria, pochi controlli su vendite, analfabetismo altissimo. Fortissime differenze tra stati del Nord e gli altri. Milano, da sola, stampava più di quanto da Firenze in giù 117 Italia – Primo Ottocento 2 • Editori: Pomba poi Utet (1854) a Torino • Editori: Stella, Agnelli, Vallardi e una miriade di piccoli editori a Milano e Lombardia • Editori: Le Monnier, Barbéra, Gabinetto Vieusseux, Accademie e Istituzioni a Firenze, capitale effettiva della cultura • Ormai pressoché deserti Napoli e Venezia 118 Unità d’Italia e stampa • 17 marzo 1861: Regno d’Italia • 1866: Veneto al Regno • 1867: Bibliografia italiana (scopo: ovviare alle cattive condiz. del commercio librario) cui si aggiunge -1886- Catalogo della libreria italiana (riv. mensile di aggiornam.) • 1869: A.L.I. (Assoc. Librai Ital.) • CONSULTARE C.L.I.O in Frinzi (Catalogo libri italiani Ottocento) 119 Unità d’Italia e stampa 2 • 1871: Prima statistica ufficiale del Regno: analfabeti = 75%; parlanti ital. = 2,5% • 1877 : Prima legge obbligo scolastico (fino ai 9 anni) • 1904: 2° legge (fino ai 12 anni) • 1923: Riforma della scuola (Gentile) che divide la tipologia degli studi e obbliga la frequenza (fino a 14 anni: con alcune regole) • 1963: Scuola media obbligatoria 120 Unità d’Italia e stampa 3 • Editoria e missione culturale • Tipografi-stampatori diventano editori con spirito risorgimentale • Anche editoria familiare • Pomba, Barbéra, Treves, Sommaruga, Sonzogno, Ricordi, Hoepli, Le Monnier, Olschki, Loescher, Utet, Agnelli, Laterza • Self-helpismo • Nascita e affermazione periodici 121 Unità d’Italia e stampa 4 • • • • • • • Organizzazioni di categoria Percezione pirateria libraria Riforme scolastiche e editoria Modernizzazione tecnologica 1896: Melvin Dewey e Classif. dei saperi 1896: TCI – De Agostini Fine secolo: Best-sellers, editoria: periodici, rosa, musicale, scientifica, ragazzi 122 Unità d’Italia e stampa 5 • Luoghi case ed.: Milano (libri, periodici, giornali); Firenze, Bologna, Torino • Scarsa presenza romana • Poco presente il Sud • Scompaiono quasi del tutto Venezia e Napoli • Fine Ottoc.: editoria come industria con case di successo, altre con difficoltà: Produrre libri e venderli (bassa scolarizzazione), lettura retaggio di pochi (non leggono i ricchi né i poveri: la classe di mezzo) 123 Grandi editori • Treves. Fu l’editore dei grandi scrittori della seconda metà dell’Ottocento; editore di riviste di successo (“Illustrazione italiana”, “Illustrazione popolare”, “Natura” • Sonzogno. Il più grande editore del tempo, fondò “Il secolo”, altri giornali, periodici umoristici, libri di musica, “Biblioteca universale”, opere teatrali, lett. rosa, romanzi d’appendice • Sommaruga. “Cronaca bizantina”, giornali satirici, fu il primo a fare pubblicità delle proprie opere. Brillante e scapestrato, fu in carcere, emigrò 124 Romanzi e libri di successo • Best-seller: Cuore; fece capire che vi era volontà di leggere • Si pubblicano, con un certo successo, De Amicis, Verga, D’Annunzio, stranieri, la scienza, nuove discipline (psichiatria e psicologia, antropologia) • Letteratura rosa e d’appendice • Ricordi e la musica 125 Inizio Novecento e stampa • Decolla l’editoria come industria: Nord e scarsamente al Sud • Diffusione • 1911: Statistica: 37,9% = analfabeti • Alto fermento culturale. Librerie, edicole, giornali, libri • Nascita e affermaz.: Carabba, La Scuola, Vallecchi, Vallardi, ecc. Case ed. cattoliche (La Scuola, Queriniana, SEI, Vita e Pensiero, Salesiana) e socialiste (L’Avanti, Salani, Nerbini) 126 L’editoria e il Sud • Laterza: editori di cultura; “Biblioteca di cultura moderna”; letteratura e filosofia. L’apporto di Croce. Laterza non si sottometterà al fascismo, resterà indipendente e la sua fortuna (Filosofia e sue collane, Letteratura italiana, geografia, psicologia, opere meridionali) sarà legata a Croce • Sandron a Palermo • Ricciardi a Napoli 127 Tra Bologna e Firenze • A Bologna: Zanichelli si affermerà con collane scientifiche di matematica e discipline connesse, astronomia, storia delle religioni. Ma anche letteratura: Pascoli, Carducci. Poi Atlanti, Dizionari, grandi manuali per la scuola • A Bologna: Cappelli con la medicina e attualità scientifiche, scolastica; ma anche opere “leggere” per il pubblico femminile 128 Tra Bologna e Firenze • A Firenze: Bemporad contendeva a Treves i grandi letterati; aveva già pubblicato “Le avventure di Pinocchio”; saggistica, letteratura per l’infanzia e scolastica (Salgari, Vamba, periodici per i bambini). Interessi in varie case editrici • A Firenze: Le Monnier con la storia, i vocabolari, la filologia, la scuola 129 Ventennio fascista • 1922 (ott.)-1943: Funzione dell’editoria e regime. Ruolo del PNF sulla stampa • Editoria muta linee di condotta – Autorganizzazione e irregimentazione – Organizz. di categoria – Nasce la vera industria editoriale con sistemi moderni • Schieramenti delle case editrici: allineate, non contrarie, contrarie (Gobetti, Laterza, Formìggini, Ricciardi, Carabba) 130 Ventennio fascista 2 • • • • Norme per l’editoria: 1923: Riforma della scuola (Gentile) 1923: Ufficio stampa c/o Presid. Consiglio 1925: L. diritto d’autore (in vigore sett. 1926) rivista nel 1941 • 1926: Obbligo indicaz. èra fascista • 1926: S.I.A.E., nata nel 1923 come ente privato, si nazionalizza (in vig. nel 1927) • 1929: L. sul libro unico (scuole primarie)Ripercussione sull’impresa editoriale 131 Ventennio fascista 3 • 1930: Nasce la rivista “Il diritto d’autore” • 1931: Norme sul contratto di edizione (toglie il diritto di esclusiva all’autore) • 1931: Norme sul diritto di traduzione • 1934: Ufficio per la stampa diventa Sottosegretariato per la Stampa • 1934: Norme sul controllo delle pubbl. a stampa e deposito obbligatorio (in vig. dal 1936 con circolare esplicativa) • 1935: Ministero della Stampa (Minculpop dal 1937 con Censura preventiva) 132 Ventennio fascista 4 • 1938: L. istitutiva per la “bonifica libraria” che nel 1939 promulga l’ordine di un “elenco di autori le cui opere non sono gradite in Italia” (razza non ariana, ecc.), completato nel 1942 (autori americani…) • 1943: Norme di censura governativa sulla prod. Libraria (nulla osta) di alcune categorie di opere (rapporti internaz., guerra, difesa, questioni econ, relig., finanz. o razziali attinenti la guerra) • 1930: Nasce “La bibliofilia” • 1930: Si fonda A.I.B. (Ass. it. Biblioteche) • 1932: Ente Nazionale biblioteche pop. e scolastiche 133 Ventennio fascista 5 • Tra 1930 e 1940: fioritura straordinaria di periodici. Satirici (“L’Asino”, “Becco giallo”, “Marc’Aurelio” su cui scrissero Zavattini, Scola, Fellini, Mosca, Metz, Marchesi, “Bertoldo” di G. Guareschi per Rizzoli e poi “Candido”), cinema, rosa, spettacolo, fumettistica, culturali, religiosi, pedagogici, fascisti, di consumo. • Si affermano grandi editori: Rizzoli, Mondadori e nasce Einaudi (1933). • ENCICLOPEDIA ITALIANA DI SCIENZE LETTERE ED ARTI 1929-1937 = 35 VOLL. (1° App. 1938) – Formìggini, Gentile e Enciclopedia 134 Periodo fascista • Gentile e la scalata all’editoria dopo le dimissioni da Ministro • Vallecchi: “editore militante che esercitò una missione pedagogica dell’editoria”: dalla sua casa (circa il 60% di timbro fascista) uscì il fior fiore della giovane letteratura italiana (periodici letterari, giovani poeti e letterati) ma collaborarono anche i grandi letterati, i grandi storici… • Olschki: umanista per eccellenza, autonomo, di alta cultura, raffinato nella stampa e nei contenuti, editoria di filologia, storia del libro, riviste di eccellenza • Ciarlantini e l’editoria asservita • Romanzo di consumo -- Rizzoli, i rotocalchi, il cinema • Bompiani, 1929 135 Periodo fascista • Editoria non allineata e di cultura: Gobetti, Laterza, Ricciardi, Carabba, Formìggini • 1938: Treves vende a Garzanti, Olschki emigra (Bibliopolis), Se ne vanno editori non ariani • 1933: Einaudi, grande editore liberale, socialista; letteratura, saggistica (L. Ginzburg, C. Pavese, Giulio Einaudi) contro il regime come La Nuova Italia massima casa editrice scolastica, come editoria cattolica 136 Arnoldo Mondadori • • • • Poggio Rusco (Mn) 1889-Milano 1971 1907: pubbl. “Luce giornale istruttivo pop.” 1908: Tip. “La sociale” che rileva nel 1909 1912: edita Aia madama di T. Monicelli e dà inizio alla collana di libri ill. per bambini “La lampada” (Gozzano, O. Visentini, ecc.) • 1913: si sposa, allarga la tipogr. a Ostiglia • 1917: acquista la tip. di G. Franchini a Verona (dove si stampa “L’Arena”) ma non acquista il giornale • 1917: stampa “La tradotta”, “La ghirba”, “Le fiamme”, “Il Montello” per le forze armate al fronte e porta personalmente le riviste. 137 A. Mondadori 2 • 1917: porta lo stabil. a Verona e diventa cittadino di Vr dal 1917 al 1926 • 1919: nasce Casa ed. Arnoldo Mondadori (presid. G. Franchini) • 1920: grande narrativa: coll. “Le grazie” – Periodici: “Novella”, “comoedia”, e apre filiale a Milano • 1921: Esce Franchini ed entra Senatore Borletti (Presid. dal 1929 al 1939) • 1923: entra come segretario Valentino Bompiani 138 A. Mondadori 3 • 1923: rileva da Sonzogno “Il secolo” • 1924: Nasce Accademia Mondadori (dal 1929 Accademia d’Italia) – Si iscrive PNF e nascono le collane “Scie”, Encicl. Per ragazzi, Grandi opere ill. • 1927: Discorso sul programma • “Ingoierò Treves” • 1926-1935: Opera omnia di G. D’Annunzio • 1929: La collana “I gialli” • 1931: Marchio “In su la cima” • 1932: Acquista “Topolino” (uscirà nel 1935) 139 A. Mondadori 4 • 1933: Coll. “La Medusa” • 1938: “Grazia” e collane femminili • 1939: Muore Borletti e Mondadori assume la carica di Presidente della casa editrice • Rapporti con il regime – Produz. Fascista = 10% del totale • 1943-45: In Svizzera • 1947: Riviste scientifiche • 1948: BMM; 1950: “Epoca”; 1952: Coll. “Urania”; 1962: “Panorama” • 1965: Oscar rivoluzionano il modo di porsi al pubblico • Rapporti Mondadori – Il Saggiatore 140 Post seconda guerra • Nuove idealità, nuovi contenuti, ricostruzione, apertura al mondo della cultura libera e politica • Influsso partitico sull’editoria con schieramenti chiari e canali di vendita • Rizzoli e i rotocalchi (“Espresso”, “Eva”, “Gente” “Europeo”), B.U.R; Mondadori, Einaudi, Laterza, Editoria di sinistra, Editoria religiosa e cattolica, Nuove case editrici come Feltrinelli 141 Anni 60-70 • Movimenti studenteschi e politici mutano l’assetto politico, scolastico, istituzionale e si affermano nuove discipline: sociologia, economia e politica economica, filosofia politica, antropologia • Progresso economico, scolarità obbligat. fino a terza media, università libera • Nuove case editrici: Il Mulino, Ed. di Comunità, Il Saggiatore, Editori riuniti 142 Anni 80-90 • Sono scomparsi i grandi fondatori (Rizzoli, Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, ecc.) • Concentrazione industriale con nuovi grandi assetti anche internazionali • Affermazione delle nuovissime tecnologie • Avvento imperante di televisione, elettronica, nuovi modelli comunicativi • Necessità di fronteggiare il mercato globale 143 Concentrazioni industriali ital. • Gruppo Mondadori (18 case editrici, ciascuna con propria autonomia editoriale) • RCS o Gruppo Rizzoli (un buon numero di case editrici) • Longanesi (piuttosto piccolo) • De Agostini (forte di 7-8 case editrici) • Altri minori • Quasi tutti posseggono anche altri mezzi di comunicazione (radio, Tv, ecc.) 144