ASL RM E
Polo Ospedaliero Santo Spirito
Villa Betania
Unità Organizzativa di Urologia
Il Carcinoma della Prostata :
Epidemiologia , fattori di rischio ,storia naturale
Dott. Luciano Spro
Incidenza del Ca-Prostatico
240
210
180
150
120
90
60
30
0
Incidenza dei Tumori nella Popolazione
Maschile in Italia e negli U.S.A.
U.S.A.
30
ITALIA
25
20
15
10
5
lin
fo
m
i
e
le
uc
em
ie
ur
in
ar
io
ap
pa
ra
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po
lm
on
e
pr
os
ta
ta
0
Incidenza e Mortalità in Italia
40
incidenza
mortalità
Tassi (per 100.000 ab.)
35
30
25
20
15
10
5
0
1980
1985
1990
1992
1997
Sopravvivenza generale
del Ca-Prostatico
100
80
60
40
20
0
0
1
2
3
Anni dalla diagnosi
4
5
Fattori di Rischio
Età
Fattori ormonali
(testosterone)
Fattori genetici
(ereditarietà)
Razza
Abitudini alimentari
(grassi animali, fumo)
Fattori professionali
(esposizione al cadmio)
Incidenza e Prevalenza del
Ca-Prostatico per Età, in Italia
2.500
Incidenza
Prevalenza
2.000
1.500
1.000
500
0
< 50
50 - 54
55 - 59
60 - 64
65 - 69
70 - 74
75 - 79
> 80
Focolai subclinici di CaP in rapporto
all’età – incidenza autoptica
35
30
25
20
incidenza % per
decadi di vita
15
10
5
0
3°
4°
5°
6°
7°
8°
ETA’
•Patologia comune -l’incidenza aumenta con l’età• Circa il 25% dei maschi nella 6° decade avrà un
focus di ca P o di PIN
•Il 20%dei maschi sopra i 50 anni ha un focus
microscopico di Ca P
•Solo il il 5% ad un’età media di 65 aa presenta un
carcinoma di volume superiore a 1 cc (Stamey
1993)
FATTORI ORMONALI
•La prostata è una ghiandola androgeno
dipendente
•Il CaP non si sviluppa negli eunuchi
•La maggior parte dei CaP presenta recettori
ormonali per gli androgeni
•Evidenze sperimentali di induzione del CaP in
animali da esperimento dopo somministrazione di
androgeni (Noble 1977)
FATTORI ORMONALI
•Nei giovani neri afroamericani il testosterone
plasmatico è maggiore (10-20%) rispetto ai
bianchi
•Nei neri anziani il rapporto diidrotestosterone /
testosterone è piu’ alto rispetto agli asiatici con
valori intermedi per i bianchi
•Esistono variazioni razziali nella lunghezza del
gene dei recettori androgenici
FATTORI GENETICI
•Esistono tre forme di carcinoma della prostata
•1)Forma priva di aggregazione familiare (la piu’
frequente)
•2)forma familiare
•3)forma ereditaria
FORMA FAMILIARE
Riscontro di piu’ casi in una stessa famiglia
Rischio relativo e familiarità
Parenti affetti
Rischio relativo
Uno di 2° grado
1.7
Uno di 1° grado
2.0
Due di 1° grado
4.9
Uno di 1° grado e uno di 2°
grado
8.8
FORMA EREDITARIA
•Sottotipo di carcinoma familiare riguardante
circa 10% dei casi trasmesso come carattere
autosomico dominante
•Piu’ del 40% dei casi diagnosticati prima dei 55
anni presenta caratteri di ereditarietà
•I maschi portatori di questi geni hanno un
rischio superiore all’80% di sviluppare la
malattia entro l’85° anno
FATTORI RAZZIALI
•Gli afroamericani hanno una incidenza di
carcinoma prostatico piu’ elevata di circa 1.5
rispetto ai bianchi e di 3 volte rispetto agli asiatici
•Gli afroamericani sviluppano focolai di
dimensioni maggiori e con piu’ rapida
progressione verso la forma clinicamente
manifesta
•Gli asiatici residenti negli USA si ammalano di
CaP Dalle 4 alle 6 volte di piu’ rispetto ai
giapponesi residenti in giappone
FATTORI DIETETICI
•L’aumento dell’apporto calorico può condurre
ad un aumento del rischio di CaP
•L’obesità è un fattore di rischio del CaP
•Gli uomini con BMI (Indice di Massa Corporea)di
oltre26 kg/mq (20-25 val. normale)presentano un
significativo aumento del rischio.(Gromberg e
coll. 1996)
FATTORI DIETETICI
•I livelli di grassi pro capite sono strettamente
collegati al rischio di incidenza di CaP
•Dati ottenuti su animali suggeriscono che la dieta
non dovrebbe contenere piu’ del 20% di apporto
calorico in forma di grassi
•Gli acidi grassi saturi (concentrati nei grassi di
origine animale) sono correlati ad una aumentata
incidenza e crescita di CaP
FATTORI DIETETICI
•Tra i grassi che sembrano avere una azione
protettiva annoveriamo:
•1)L’olio d’oliva (che ha un’elevato contenuto in
acidi grassi monoinsaturi)
•2)L’olio di pesce (acidi grassi omega 3)
•Gli acidi grassi omega 6 (per es. l’acido
linoleico e l’acido arachidonico) comunemente
usati nella dieta americana sembra al contrario
che possano stimolare la proliferazione del CaP
FATTORI DIETETICI
ALTRI FATTORI CON EFFETTO PROTETTIVO
•Proteine della soia contenente isoflavinoidi
(fitoestrogeni)
•Tè verde
•Licopeni (carotenoidi contenuto nei pomodori e
nella salsa di pomodoro)
•Selenio
•Vitamine E e D
Variazione di incidenza del CaP con
l’emigrazione e il cambio di abitudini
dietetiche
STORIA NATURALE
EVIDENTE DICOTOMIA TRA :
Ampia diffusione della neoplasia del CaP nella
popolazione e la relativamente bassa incidenza di
malattia clinicamente manifesta .
Franks (1954) ha avanzato l’ipotesi che possano
insorgere due diversi tipi di carcinomi
1) Varietà “latente “ forma biologica incapace di
acquisire caratteri di malignità
2) Varietà clincamente manifesta
STORIA NATURALE
La precisa conoscenza dl volume tumorale e del
grado di differenziazione biologica è un fattore
altamente predittivo dell’evoluzione biologica della
malattia ( McNeal 1990 )
Il CaP è probabilmente una entità biologica unica
con tasso di trasformazione maligna molto alto
un tempo di raddoppiamento della massa tumorale
molto lento
Una velocità di progressione biologica bassa
STORIA NATURALE
Si può supporre anche sulla base di studi
epidemiologici che per sviluppare il CaP
incidentale sia necessario un determinato
numero di eventi biologici mutazionali
simile per tutte le popolazioni
- tuttavia influenzato da diversità genetiche e che per la progressione verso il CaP clinico
possano intervenire altri eventi mutazionali
(ambientali e dietetici)
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epidemiologia del cancro della prostata