-------- A SERVIZIO DELLA PATRIA. A SERVIZIO DEL DIRIITO Gilllin Vtuatlll'O Note bioprafiche Ji GillliallO Va.lJaili Ad un anno dalla scomparsa del professor Giuliano Vassalli, avvenuta a Roma ü 21 ottobre 2009, ognuno di noi, all'interno delle Istituzioni¡ della comunita accademica, della societa ei· vile, ha la possibilita di cogliere pienamente l'incolmabile vuoto che egli ha lasciato nel oostro Paese. Non y'e dubbio¡ Ínfatti, che la figura di questo insigne giurista si eleva sul tracciato di una storia, a tratti drarnmatica, che egli ha interamente percorso ed orientato, con la sua scienza, la sua passione e la sua lungimiranza, per quasi un secara. Una storia che egli ha vissuto sempre a servizio della Patria e del Diritto. Giuliano Vassalli nacque a Pemgia il25 aprile del 1915, il giorno successivo aquello in cui l'Italia decideva di entrare in guerra al hanco dei francesi e degli inglesi contro l'impero germanico ed austro-ungarico. Proveniva da una famiglia espressione, per via paterna, della borghesia romana. Suo padre, Filippo Vassalli, illustre docente dapprima di diritto romano e successiw vamente di diritto civile, fu autore di numerosi scritti e monografie e fu curatore di un trattato di díritto privato che rimane una pietra miliare della scienza giuridica. Preside della facoIta di Giur,sprudenza deJI'Universita "La Sapienza" di Roma daJI'estate del 1944 fino aJIa morte, avvenuta nel '55, Filippo Vassalli fu anche un apprezzato avvocato e - a quanto risuIta - un costante punto di riferimento del Vaticano per la risoluzione di questioni giuridiche. Giuliano Vassal1i, che da lui eredito la vocazione per la ricerca giuridica ed il rigore morale ed intelletw tuale, lo ha sempre ricordato come un uomo ed uno studioso di grandi virru, «di formazione liberal e, ma del tutto indipendente e "apolitica''». Negli anni cupi del regime fascista, Giuliano Vassalli si formo all'insegna di valori fortemente democratici e libertari che ebbe modo di apprendere in famiglia. Suo nonno materno, l'avvocato Publio Angeloni, dovette trasferirsi da Perugia a Roma per le persecuzioni di cuí fu vittima da parte degli squadristi. Uno dei suoi zii, Mario Angeloni, anch'egli avvocato, fu arrestato nel 1926 e inviato al confino di polizia a Lipari, poi a Lampedusa e da ultimo ad Ustica. Fu forse il primo fra coloro che vennero condannati aU'isolamento fisico e politico dal regime. Riuscito a sopravvivere alla violenza del fascismo italiano, Mario Angeloni trovo una morte eroiea, il 28 agosto 1936, sul fronte di Aragona, mentre combatteva contro la dittatura franchista nella guerra civile spagnola. A lui Vassalli rimase sempre legato da un ricordo affettuoso e carieo di ammirazione. 1 L'infanzia e la prima adolescenza di Vassalli furono caratterizzate dai continui trasferimenti causati dagli spostamenti paternL. Ultimo i suoi studi classici presso il Liceo Ginnasio "Ennio lUn toccante ricorclo dello ~Ú(\ Mario AngelonÍ e stato traccÍato da Vllssalli nel saggio ¡1fario AIl.q,·toJli. Nel cinquantenario della mortc, oggi pubblicato nel volwne postumo, a cura di Matteo Lo Presti, VI/J,ratti, Fram!l1mti ¡Ji,rlor/a, Palomar, 8an, 2009, p. 31 ss, 104 Quirino Vísconti" di Roma2 che frequento dal '30 al '32. Ad appena vent'anni ebbe modo di affrontare un complesso problema di politica estera, Conosceva il tedesco e si appassiono aHa causa dell'indipendenza austriaca che Mussolini, nel1934, aveva enfaticamente díchiarato dí voler difendere ad oltranza dall'incombente minaeeia de]]'invasione hitleriana, 1Littoriali della cultura erano, all'epoca, la sola sede in cui si poteva discutere legalmente di politica seppur nei limiti dell'intangíbilita del regime. Giuliano Vassallí vi presento nel1935 una artícolata relazío~ ne sui rapporti italo-austriaci che riscontro un certo apprezzamento. In seguito, non partecipo piu al Littoriali. L'intervento delle camicLe oere e dei nazisti in Spagna rivelo la comunanza che si stava creando fra Hitler e Mussolini. Glí parve aliora .;<che il fascismo avesse gettato ognl 4 p~retesa di rispettabilita, che avesse definitivamente ratto ogrÚ legame con gli Stati democratici europei, che avesse fatto una de.6.nitiva scelta di campo contra la liberta e la ricostmzione dell/Europa»,3 Fu ín quel contesto che comineio a manifestare il suo interesse per l'ideale socialista verso cuí si oriento tramíte la lettura di giornali esteri e di libri, Risultato fra i migliori allievi del corso ufficíali dí Pinerolo, ultimo il servizio dí leva, ne11938, a Roma. Ríehiamato alle armi nel giugno del 1940, a Torino, col grado di ufficiale, ebbe un roolo dí primo piano nella Commissione per I'esecuzione dell'armistizio con la Francia, Nel novembre del 1942 fu trasferito dí nuovo a Roma presso íl Tribunale Supremo Militare, dove rimase fino all'8 settembre 1943. In questo periodo ebbe fervidi contatti con l'ex deputato socialista Giuseppe Romita, futuro membro dell'Assemblea Costituente e minlstro dell'Interno, che era stato al con.6.no con lo zío. Con lui ed altri noti esponenti socialisti, si adopero per la ricostruzione del PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unitit Proletaria). 1125 agosto 1943 entro a far parte della Dírezíone Nazionale del partito. Partecipo personalmente, all'indomani dell'armístÍzio delI'8 settembre 1943, alla battaglía in difesa di Roma che fu eroicamente combattuta a Porta San Paolo. Da quel giorno camineio la vita clandestina di partigiano, impegnato in prima linea neHa lotta di LiberazLone. n suo nome di battaglia fu quello di Giorgio Venturi, Giuliano Vassalli fu tra i protagonisti della Reslstenza. Quando, il15 ottobre del 194.3, Sandro Pertini fu arrestato insieme a Giuseppe Saragat e ad altri socialisti dalle milizie fasciste) fu proprio lui a prenderne il posta nella Giunta Militare romana del Comitato di Líberazione Nazionale. Assunto questo molo che implicava di per sé un carico enorme di responsabLlita e i rischi, affronto da subíto il problema della líberazione dei principali esponenti socialisti deenuti a Regina Coeli. ContribuI COSI ad una impresa memorabile nella storia della Resistenza .che gli valse, in seguito, altissími e meritati riconoscimenti. L'iníziativa fu intrapresa su stimolo di Nenni. ~La detenzione dei compagni socíalisti - racconto Vassalli - durava ormai da piu dí due mesi Alla sua esperienza di vita e di studio nel Liceo Classico "Visconli" di Roma il professor Vassalli fece cenno durante un ontro tenufosí presso questo stesso istihlto i\26 aprile 1994, La trascrizione dell'intervento sta in AA.VV., Allfil;,.,ciJlIJoe J¿lfelUtI ntl I¡al (afl'[JJlil'tI~'¡fa Ji Roma. Jncontro COI/ i profn.fJollúfi, Assoeiazione Nazionale Partigjani, Roma, 1994, p. 7 ss. Al r¡guardo si veda la teslimonlanza di Vassalli contenuta in GH1GI, La II~ZfJ('d¡tI Jeflagllerra IIcf La.:./;'. A Rol/III, Ca..'<JtilO, ftllllo,Anzio.194.J-1944, Ghigi Editore, Rimini, 1995, p. 99 ss. 105 quando Pietro Nenni mi chiamo e mi disse: "Se siete un'organizzazione efficiente (si riferiva all'organizzazione militare del pal,tito), invece di dedicarvi alta preparazione di attentati od altro, pensate a trovare il modo di liberare Saragat dal carcere dí Regina CoeIi. Fate qualunque cosa, ma trovate il modo)J».~ n piano di evasíone fu esteso immediatamente, data la sua importanza nell'organizzazione del CLN, a Sarrdro Pertini. Come si puo ben irnmagínare il nodo principale da sciogliere era quello degli "ordini di scarcerazione". Problema di diffieile risoluzione dato che i detenuti politici erano posti a disposizione dell'autorita tedesca nel famigerato IU braccio dell'istituto di pena. 'IMassimo Severo Giannini (che dirigeva il nostro servizio lnformazioni) ed io stesso - rivelo VassalJi - cl ricordarnmo di essere stati fino all'8 settembre precedente in servizio presso il Tribunale Supremo Militare e in coIlegamento con le autorita germaniche. ei ripresentammo, con un coraggio inaudito al quale stento a credere, al Tribunale Militare col pretesto di discutere la scadenza del termine dato agli uf.6.ciali "sbandati" per ripresentarsi (termine che scadeva il9 febbraio 1944) e ci impossessarnmo di nascosto di moduli e timbri di ogni specie. Poi prendemmo a campione moduli di scarcerazione effettivamente avvenute e Giannini li imito alla perfezione». Nel frattempo l'organizzazione segreta del PSIUP riuscl a sottrarre gli al'l'estati aBe ricerche della Gestapo, facendo passare illoro mcartamento processuale alla "giustlzia militare" italiana e riuscendo cosi ad ottenere illoro trasferimento al VI braccio di Regina eoeli. Quando tutto sembrava pronto per l' esecuzione del piano, giunse a Vassalli l'intransigente monito di Pertini: «Se esco io, devono uscire tutti i socialisti qui detenuti. Altrimenti non mi presto al piano e non esco». Per far uscÍre dal carcere i sette detenuti politici del PSIUP che vi erano aliora rlstretti, occorreva pero disporre dei Joro precLsi dati anagrafici. Ed anche questo poteva costituire un impedimento di non poco canto. Nuovamente Vassalli e Massimo Severo Giannini si presentarono presso la Procura Generale Militare del Tribunale Supremo e, «da buoni conoscitori della lingua tedesca», si dichiararono disposti a collaborare. Assunti, vennero assegnati a tradurre i fascicoli processuali. Poterono in tal modo preparare sette falsi moduli di scarcerazione per i partigiani Sandro Pertini, Giuseppe Saragat, Luigi Andreoni, Torquato Lunedei, Ulisse Ducci, Luigi Allori e Cario Braceo. La roeambolesea evasione si realizzo il 24 gennaio del 1944, due giorni dopo lo sbarco alleato ad Anzio, quando maggiore era lo smarrlrnento delle truppe nazifasciste ed aneor piu evidenti i rischi della fuga. 1 detenuti non furono avvertiti tutti della "frode" che stava aBa base della loro scareerazione: «Ignoravamo - ammise anni dopo Vassalli - le reazioni e lo stato di angoseia o paura che avremmo detenninato in alcuni di loro, col rischio del fallimento dell'intera operazione». Al momento dato, «aiutati da una buona dose di fortuna», tutti e sette riuseÍrono ad uscÍre. Pertini ha raccontato piu volte del calcio agli stinchl che "ifilo ad uno dei liberandi 4 La vicenda e stata ncordata da ultimo nel saggio LII heffa Ji R~qil1a C(I(/i, oggi pubblicato in Vassalli, Frammellfi (Ji ,rf(ll'ia, Pa/(lmar, Bari, 2009. p. 115 ss. A questo episodio hanno f"atto riFenmcn!o diversi saggi sulla stona dell'occupazione nazista di Roma. Fra questi: Perrone Capano, La &Jutmza in !?I!!I/{/. Macchiaroli EJizioni, Napoli, 1963. vol. 11, p. 391 e s., nota 87; Troisio.!Wmrl _",f/o il t<'l'r,JI"( 1/<l;dAa, Montini, Roma, 1946, p. 113 ss.; Piscitttelli, S/{'rm iMI" fU',Iútmza romana, Laterza, Bari, 1965, p. 247 ss. 106 che si vol eva attardare per chiedere la riconsegna di oggerti che mancavano dal suo pacchetto, Tutti scomparvero per destinazioni proprie, «tranne Saragat e Pertini, che - rievoco Vassallí - passarono le prime due notti su due letti paralleli collocati neHa stanza di uno dei miei covi». In quei giorni terribiJi, sorto il fuoco dei nazifascisti non si riuscirono a saJvare, pero, molti altri amici e parenti di Giuliano Vassalli. Fl'a questi, anche un suo cugino, il capitana Fabrizio Vassalli, fucilato a Forte Bravetta insieme ad un altro suo parente, Giordano Bruno Ferrari. Lo stesso Vassalli, nonostante la fitta rete infonnatíva che si era creato attorno, non ríusd a sfuggíre, ad un certo punto, aBa cattura da parte della Gestapo. Dovette subire in prima persona le atrocita. che gIí aguzziní guidati dal colonnello Kappler riservavano aí detenuti ;:'polítici nel carcere, tristemente noto, di vía Tasso in Roma:5 Qui fu condotto il 3 aprile del 1944, «dopo vari tentativi di fuga». Vi entro nella serena coscienza che dí 11 malta probabilmente non sarebbe use ita vivo. «Mí dissero in faccia che a gente come noi non si sarebbe perso tempo a rare un processo», racconto dopo molti anni. Nella celIa di segl'egazione n. 2 posta al secondo piano del qual'tier generale tedesco di via Tasso, Giuliano Vassalli trascorse giorní interminabili rinchiuso insieme al vicebrigadiere Angelo Ioppi: chi visita oggi il Museo deHa Liberazione di Roma ha la possibilita di soffermarsi neHa stanza dove fu detenuto. Eun che mantiene intarto il gelo di quei giorni tragici, Dall'inferno di via Tasso, Giulíano Vassallí rillSci ad uscire, martoriato ed assai deperito, solo il 3 gíugno del 1944, dopo sessantatré giorni di inumana detenzione. Arrigo Paladini, uno dei suoi compagni di prigionia, lo ricorda in quei giorni come «una figura sulla quale si intravedeva un volto parte di un pallore cadaverico e parte gOMa enero per le spaventose tumefazioni »,6 La stessa vicenda della sua scarcerazione, avvenuta all'epoca degli ultimi massacri compíuti dai tedeschi a Roma, ebbe risvoltí sofferti e fu tutt'altro che scontata.' Lo salvo il Papa Pio XII. Virginia Agnelli, la madre del presidente della Fiat, chiese ai tedeschi, per intercessione della gerarchia vaticana, che si salvasse la vita al "gíovane professorino", La trattativa per la sua liberazione fu riservatissima e tormentata. Il Papa volle incontrare personalmente, in Vaticano, alla presenza di padre Pankratius Pfeiffer, Superiore generale dei Salvatoriani, il generale tedesco WolH~ capo delle SS in Italia. L'alto ufficiale nazista dovette accedere aIla Santa Sede in abiti civili. Se un simile incontro fosse 5 Per una testimonianza del professor Vassalli sul periodo trascorso nel carcen~ nazista di via Tasso si v. De Cantino, Oaúi Jefial/wlI,wtir-RnlJla, 1945-1944, Edizione Zebra, Roma, 19%, p. 121 ss. 6 Casi lo descrive Paladirn, Vúr Ta./,IO. CI//Wre l1a.:.:iA/I, 1st. Poligrafico e Zecca dcllo Stato, Roma, 199 L p. 65. 7 Queste informazioni sono tratte da Treve!yan, RJm,,¡ '.¡.j, Rizzoli, Ñlilano, 1983, p. 347. Ma si veda anche Perrollle Capano, lAl R..·.';.'ttlua ill Roma, Macchiaroli, Napoli, 1963, vol. l, p. 78, nota 52, ove si nnvia per la trattazione deHo stessc> episodio al testo di Konslantin Prinz Von Bayern, Del' Pal''''- Hin Le¡'en.JúilJ, B,¡(I rF/orúhofen, Kú,Jlcl' l/llJ Schiermeyer, Verlag, 1952, cap. XVHl, p. 309 s. Purtroppo ad oggi non e pc>ssibile acquisire documentazione ufficiale circa l'importante cc>ntrihuto reso da Papa Pio XII per la salvezza del professor Giutiano Vassalli. Tutti i rclativi documenti, custoditi presso I'Archivio Vaticano, sano tuttora coperti dal segreto "perlvplinúJ'JpWUÚme pOIIN/li:ia» che predude, salvo casi eccczionali, I'accesso a tutti gli atti postumi alla morte di Papa Benedetto XV (avvenuta il22 gennaio del 1922). Chi avra il pri\-ilegio di accedere ai documenti piu recenti nella storia della Clúesa, potra rinvernre qualche ultcriore elemento (dispaceio, info['mativa, singolo appunto) circa il ruolo avuto da Pio XII per la liherazione del prot'essor Vassalli dal carcere cl.i via Tasso. 107 stato reso pubbJico avrebbe certamente provocato lIna sollevazione di indignazione dagli esiti non prevedibili. Lo stesso Weizsaecker, l'ambasciatore tedesco nel nostro Paese, fu informato soltanto a cose fatte. Fu un gesto che molto probabilmente Eugenio Pacelli sentiva di dovere al padre di Vassalli, che era stato suo compagno di studi,l~ Quando padre Pfeiffer si rece nella sede della Gestapo per liberare Vassalli -lo stesso giorno in cui i nazisti fucilarono Bruno Bllozzi ed altri tredici detenuti in localita La Storta a Roma - Kappler ebbe una reazione sprezzante: <lRingrazi Pio xn se non viene messo al muro come meritaval>. Giuliano Vassalli e stato decol'ato per la sua attivita partigiana con la medaglia d'argento al valor militare. Nel 1957 e stato insignito del "Premio Fedelta alla Resistenza" per l'attivita svolta come avvocato e come pubblicista in favore degli ideali del movimento di Liberazione. Dopo che l'ItaJia fu restituita, all'indomani del 25 aprile 1945, ad una ritrovata prospettiva di liberta, quale "esperto di diritto" Giuliano Vassalli fu incal'icato, su mandato del governo militare alleato e col consenso di quello italiano, di porre termine alle attivita dei "Tribunali del Popolo" e di insediare, in conformita aBa legge appena varata, le Corti di Assise Straordinarie, uniche abilitate a giudicare gli imputati di collaborazionismo. Vassalli si batté cOSl affinché fosse assicurato un equo processo anche a quanti avevano manifestamente violato i piu elementari diritti deH'uomo. Nella nuova Italia che si andava ricostruendo, fu catapultato quasi inevitabilmente nella l/politica parlamentaren. Si spese per l'avvento della Repubblica, pUl' con6dando nella realizzazione democratica di un progetto socialista da impostare secondo un modello occidentale contrapposto aquello sovietico a cui gllardavano le frange estreme della sinistra italiana. Vassalli fu il primo segretario del partito creato da Saragat nel gennaio del 1947. E stato un protagonista nella neonata Repubblica. Instancabile, guido iJ Partito Socialista dei Lavoratori Italiani nella storica competizione politica del 1948. In quella campagna elettorale tenne personalmente pi-u di cento comizi «da Ventimiglia fino al Parco degli Abruzzil>.9 Nell'ambito della corrente di "Iniziativa Socialista", ebbe modo di distinguersi dagli altri grandi leader del socialismo democratico italiano, come Lelio Basso e Pietro Nenni, ai quali pure era fraternamente legato. 1o Negli anni '60, Vassalli divenne uno dei dirigenti di punta del PSI. Dal 1962 al 1966 assunse la carica di capogruppo coosiliare al Comune di Roma. Nel 1968 (quinta legislatura) fu eletto aJla Camera dei Deputati nelle liste del PS1-PSDI. NeJl'83 prima ed in seguito nell'87 fu eletto al Senato, di cui divenne presidente della Commissione 8 f: evidentemente una vicenda della quale va evidenziato anche il rilievo propriamente diplomatico. Ad essa ha fatto riferimento nel suo noto memoriale anche Aldo Moro. In una delle lettere ritrovate uel cavo brigalista di via Montenevoso a Milano (e mai recapitate) lo statista scriveva a Pao]o VI: «ú mie plY.qhi"l'f (...) ,,¡ lildir~:dll(l alla .Sal/flla V/vfra, ¡i/l/lca che f¡1,/"a ru.qare ¡¡ gOl'('1'I1O Ital/tlllo a{) 1111 I1lfo {J/ "Ifggr::f/. ,}Ji I1l1gUI'O chr .,/ riprll1 ¡¡.ql.,/¡¡ 4fi~'Il¡'( Ili PÚJ X[[ úJ jm'Or( ilr(qúwalle pl'ojtJJor J1<1.~"dli •. 9 Le ',}cl'ndc storiche relativc aHa campagna per le c!ezioni politiche del 1948 sono state raccontate dal professor Vassalli al giornalista Antonio Airo e pubblicate lIell'intelVista intitolata Socialisti contl'O iI fronte su Avvcnirc Jell2 aprile 1998, p.23. \0 Si veda al riguardo lo scriuo di Vassalli intitolato Ricordo di Piett·o Nenni, in Vassalli, Ff'Ilmmtl/tiJ/.'tlln~¡, Palomar, Bari, 2009, p. 149. Giustizia. Con grande carisma ebbe modo di presiedere, in una fase della vita nazionale ricea di tensioni, il gruppo parlamentare socialista a Palazzo Madama. Recuperata la possibilit.3. di esercitare liberamente l'attivita forense, Giuliano Vassalli maturo esperienze professionali straordinarie a cui piaceva tornare spesso con la memoria, anche negli ultimi anni di vita. Quand'era poco piu che un giovane avvocato, partecipo insieme a Massimo Severo Giannini e a Vezio Crisafulli alla primissima seduta di quella eminente Corte che in seguito fu chiamato a presiedere. Faceva parte) infatti, di quel gruppo di dotti legali che, sotto la guida di Calamandrei e Mortati, presenzio alla causa che si tenne davantí la Corte Costituzionale il 23 aprile del 1956. La Consulta, sotto la presidenza di Enrico De Nicola, fu allora A chiamata a pronunciarsi sulla ragione stessa della propria esistenza e cioe sull'estensibilita o meno della sua giurisdizione alle leggi promulgate ed entrate in vigore prima della sua creaN zione. Vassalli ha sempre annoverato questa udienza come una delle piu importanti della sua carriera forense: «Si trattava quella volta - non manco mai di sottolineare - di giudicare non gli uomini, ma le leggi stesse}). Vassal1i ha saputo indossare la "pesap.te" toga d'avvocato con successo, coerentemente ai propri ideali, senza lasciarsi mai condiziooare dalla fama che gli fu precocemente e diffusamente riconosciuta. Dotato di una non comune capacita persuasiva e del giusto impeto passionale, egli e stato un "príncipe del Foro" dai madi eleganti ed e 8tato, in tal senso, un yero «modello di signorilita e di garbo - e quindi un esempio di rispetto delle forme nel senso piu comprensivo della parola - che non veniva mai meno anche nei momenti di massimo contrasto dialettico, quando il Suo procedere argomentativo, sempre lineare, diveniva vieppiu rncalzante e animato».l1 Questa sua spiccata prerogativa si manifestava - come ha opportunamente ricordato Alessandro Pace 12 - «nella chiarezza dell'esposizione delle tesi. nell'equilibrio delle soluzioni proposte, nell'attenzione, típica del penalista, per il valore della certezza, nel conseguente rispetto del testo e della struttura delle disposizioni normative, rna anche nelIa sensibilita per il fluire della storia», Qualcuno - a ragione -l'ha descritto come «uno di quegli avvocati che amano trattare i1 proN cesso piuttosto come una cortese discussiooe tra le parti che non come un pubblico spettacolo, che puntano piu sul convincimento umano e giuridico del giudice che non sulla cornmozione e sulla pieta».!.3 lo questa veste partecipo ad alcuni fra L processi piu celebri della storia giu~ dizial'ia italiana. Difese, oltre a mol ti partigiani, anarchici ed obiettori di coscienza, i militanti di sinistra fattí arrestare da Tarnbronij Youssef Bebawi, implicato insieme alta moglie Claire nell'omicidio dell'industriale libanese Faruk Chourbagi; il marchese Ugo Montagna, fra gli imputati principali del"caso Montesi", e rnolti altl'i pl'Otagonisti dei piu eclatanti casi di. cronaca di nera del dopoguerra. Nel maggio del 1975 a Viterbo, come avvocato chiamato dal rivoltosi, contribul a sedare l'insurrezione in corso in quel carcere e ad ottenere la liherazione 11 Pace. Gil/liaJlo Va.","lli, in Giur.cost., fase. 5, 2009, p. 3595. 12 lbidem. 13 Questa definizione si deve al giornalista Marco Cesarini che per il Corriere della Sera del 20 apt1.le 1958 ha tracciato un ritratto del noto avvocato intitolato Giuliano Vassalli: avvocato del tempo nuovo. 109 del magistrato Giuseppe Di Gennaro¡ prigioniero dei "Nuclei Armati Proletari", Da ultimo, fu legale di parte civile neÍ vari "processi Moro", rappresentando la famiglia dello statista trucidato dalle Brigate Rosse per il guaJe, nei nefastí giorni del sequestro, si era ampiamente prodigato, espiorando, per conto dei soclalísti, la "strada della trattativa", In seguito riusci a salvare la vita del gludíce Gíovanni D'Urso suggerendo aila Direzione Nazionale del PSI di adoperarsi per la chiusura del supercarcere dell'Asinara, come richiesto dOlí brigatisti che tenevano prigioniero iI magistrato. 14 A luí, praticanti e avvocati gia affermati guardano come ad un esempio di alta capacita ed ouesta prof'essionale. Alle nuove generazioni di penalisti, Giuliano Vassalli ha laseiato una toceante Jezione di seuola forense: ({Forse - ebbe modo di dire gia nel1958 - non si puo ancora parlare di un nuovo stile che sia abbastanza qualificato e generalizzato, tale da essere contrapposto in blocco a quello che fu il vecchio tono dell'oratoria forense. Sta di fatto pero che la contrapposizione fra i due metodi e neHe cose, nell'ambiente, nei costumi della nostra societa attuale. Se sorto certi aspetti, l/oratoria passionale, smagliante, immaginifica dei penalisti della vecchia guardia non e del tutto da respingere e se anche oggi non guasterebbe, in molte arringhe, un maggior amare per la forma e per la precisione dell'espressione verbale, pure la vita moderna va senza dubbio anche nelle aule giudiziaríe, verso una maggiore stringatezza, una maggiore semplicita e fresehezza d'espressione. Oggi si tende essenzialmente a creare un colJoquio diretto col giudice, colloquio che sía sempre strettamente pertinente con l'oggetto della causa». \5 Parlando in tempi piú recenti ad un gruppo di neolaureati in giurisprudenza, non ha mancato di sottolineare il fascino ma anche le notevoli dífficolta che sono insite in una realta professionale, qua1 e quella forense, in cui «vi sano ancora vasti settori di lavoro modesto, di difficile acquisizione, in concorrenza, di cause o contenziosi riguardanti spesso anche materie poco attraenti ». Con questa realta ~ arnmoniva ~ «bisogna prepararsi a fare i contl, cooperando ad un IIÚglioramento complessivo della professione forense e mantenendo in ogni caso alta la propria dignita umana e professionale».16 In molti ricordano Giuliano Vassalli per iI plurienna1e impegno di Ministro di Grazia e Giustizia. Un incarico che egli svolse con imparzialita, mirando esc1usivamente a migliorare la "macchina della Giustizia" che gia aliara dava evidenti segni di sbandamento. In questo molo Vassalli presto la massirna collaborazione a quei rnagistrati che conducevano inchieste ad alto rischio e di enorme complessita. Seppe intessere un forte legameJ in particolare, con il giudice Giovanni Falcone e con gli uomini della Procura della Repubblica di Palermo e fece in tempo a coordinare la stesura conclusiva del nuovo codice di procedura penale (entrato in vigore il 14 Sul molo assunto da Giuliano Vassalli negli "anm di piombo" si v. Zavoli, ¡... ,/MUe Off/a &pllhh1im. Ed. L'Unita, Roma, 1994, vol.ll, pp. 186,203 e 206. vol. lll, p. 404. 15 Intervista rilasciata a Marco Cesarini per.il Ulrricre della Sera dcl20 marzo 1958, p. 18 s., pubblicata col titolo: «Gil/lial/o V(M,ra//¿ al'I'O(,¡!O tJeI tempo /111111'0». 16 Vassal1i, JI oli'itto tm norma e applim,:úJlle (il J'IIolo iJe(qlilri..'t<llle!tattllale ,Joáe/rl italial/a) , J..i,;corso tenuta ncll'U niversita di Firenze il 26 febbraio 2002. pubbJicato nel volumetto pe¡'l'inaugurazione dei corsi della Scuola di specializzazione per le professioni legali, Firenze, 2002 ed ora in U!/¡ini "CI'ifti, Giuffre, l\rlilano, 2007, p. 647. 110 24 ottobre 1989) che restera per sempre legato al suo nome. Da ministro si adopero, tra l'altro, aHlnché tosse approvata in tempi brevi la famosa legge di depenalizzazione dell'uso deHe sostanze stupefacenti (la c.d. lervolino-Vassalli) e promosse la costituzione di una speciale COffiv missione per la riforma del codice penale. E di questi tempi, inoltre, l'importante legge sulla l'esponsabilita civile dei magistrati con cui si e data attuazione al referendum sulla "giustizia giusta". Angelo Raffaele Latagliata, nel rievocare quella fervida stagione di impegno istituziov nale, gli attribul in particolare «il merito di avere sempl'e tentato di incanalare le proposte di revisione del tessuto normativo penale e costituzionale, per armonizzarle con le indicazioni che scaturiscono dalle piu importanti dichiarazioni internazionali e per oft'rire al nostro Paese fin sistema veramente moderno ed efficiente». Ed a lui riconobbe ii giusto onore "per avere ribadito la necessita di eliminare processi infondati ed inutili, autentico cancro della nostra giustizia, agevolati soprattutto dalla latitudine ed imprecisione di talune fattíspecie del diritto penale sostanziale} ma altre volte purtroppo fmtto esclusivo di manie inquisitorie rette dal mero sospetto se non espressíone di autentici travisamenti del diritto»Y Nell'agosto "rovente" del 1987, il ministro Vassalli riuscl a placare, dopo una settimana di «esasperanti trattative», la rLvoIta originatasi oel carcere di massima sicurezza di Porto Azzurro. Con la personale mediazione sua e quella del Direttore generale degll Istituti di Prevenzione e Pena, Nicolo Amato, riuscl a condurre alla ragione e quin di alla resa, senza spargimenti di sangue, il gmppo di detenuti che, sotto la guida di un pericoJoso terrorista ergastolano, si era barricato nell'infermeria del penitenziario tenendo in ostaggio trentasei persone. E assai significativo che proprio aquesta sua esperienza di llomo di governo, Giuliano Vassalli abbia sentito la necessita di dedicare, nel suo ultimo scritto, redatto appena poche settimane prima di morire, lo sforzo indispensabile per operare una dettagliata e definitiva ricostruzione di quel periodo, quasi a voler preservare la memoria di questa stagione trascorsa al servizio del Paese. "Non esito a dichiarare - ha confidato Vassallj nell'ultimo colloquio concesso a Francesco Palazzo - che l'impegno di ministro della Gíustizia e veramente, quando riesce ad essere tale, iJ compímento piu bello delle attivita di un giurista, o almeno uno dei piu belJí, ricreante, creduto e credibile, che rende talvoIta i rappresentanti di queI dicastero i piu combattivi, anche quando intorno ad essi maturano tempeste politiche e personali e si tratta veramente di offrire vie d'uscita con la tolleranza, con i1 compromesso o con la rottura».18 Nu1la di meramente fonnale vi e nell'alta funzíone del Cuardasigilli mal al contrario, colui al quaJe e affidata una simile responsabilita spiega Vassalli - come "una specie di "secondo liomo dello 8tato" accanto al Presidente, del quale completa gli ardui compiti di controllo e di rappresentanza presso glí organi di giustizia ed integra casI l'aspirazione suprema dei buoni cittadini che e in definitiva quella della giustizia).19 e chiamato ad imporsi - 17 LATAGLlATA, 1Jllcmfi Ji Jú'iull pl:lla/e delta Faco/fA !JiÍlI'iJica rollllll/a e111 loro inddmza Jul/a aftil'üii 1~1Ji.I/¡¡f¡"i1 dtlf'Ultlilw cillqllallfml/lo, relazione lemlta il9 dicembrc 1985 a Roma presso I'Universita dcgli Studi di Roma "La Sapienza", sta in Giurisprudenza di merito, f:1SC. 3, 1986, p. 757 ss. 18 VASSALLI, C(llIlJtjllilllJl, in Palazzo (a CUI'a di), Giuliano Vassalli, Laterza, Romil-Bari, 2010., p. 212. 19 VASSALLI. C(lIIOqllilllll, in Palazzo (a cura di), op. cit., p. 213. 111 Con un atto senza preceden ti, Giuliano Vassalli da ministro di Grazia e Giustizia fu praticamente "trasFerito" per volere espresso deH'allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, a Palazzo della Consulta. Solo in questa maniera si riuscl a porre [me ad una serie di polemiche senz'altro eccessive quando non pretestuose, strascico di diversi episodi che lo avevano visto contrapposto ad alcuni magistrati. Nel corso del suo mandato presso la Consulta, la Corte costituzionale si e pronunciata su aleune importantissime questioni di diritto penale sostanziale e processuale, imprimendo un segno tangibile nell'evoluzione dell'ordinamento giuridico. Nell'assolvimento di questa responsabilita, egli ha sempre difeso l'autonomia di questo organo costituizionale ed e riuscito a preservarne l'imparzialita, respingendo ogni tentativo di pressione e condizionamento che proveniva dal contesto politico. «La Corte Costituzionale - ha ribadito piu volte Vassalli - si distingue per essere un organo estraneo alle vicende deBa politica di ogni giorno. Considerare la Corte come una qualunque forrnazione politica significa non solo incorrere in un errore, ma anche minare il terreno sul quale essa possa solidamente poggiare per svolgere la propria funzione di garanzia costituzionale, nell'interesse dell'intera collettivita e, quindi, di nessuno in particolare, badando, in posizione indipendente da qualunque altra posizione di parte, aUa realizzazione di principi che, scritti nella Costituzione, valgono come lirrúte guida non per questa o per quella forza o maggioranza politica ma per tutte le forze e le maggioranze politiche».20 Negli ultimi anni della sua vita, il professor Vassalli e tornato a dedicare pressoché interamente tutte le sue energie all'approfondimento del diritto e della procedura penale, con uno sforzo da cui sono scatUl;te opere giuádiche di eminente valore. 21 Al contrario della quasi totalita dei giuristi della sua statura, egli non ha racchiuso l'essenza del suo insegnamento in qualche voluminoso manuale. E di questo, talvolta, se ne rammaricava con alcuni colleghi. Il suo e stato, per tantissimi anni, un contributo ininterrotto, meditato e curato, che ha prodotto - per unanime giudizio -lavori non dispersivi, chiari ed originali per i quali ha giustamente acquisito quella fama internazionale che e propria di un caposcuola e di uno dei piu illustri esponenti della ricerca penalistíca e criminologica di sempre. Giuliano Vassalli si laureo in Gíurísprudenza presso l'Universita "La Sapienza" di Roma iIi o luglio del1936¡ discutendo una tesi dal titolo "Contributo alJa deterrninazione della natura giuridica del reato di mancata esecuzíone dei provvedimenti del giudice (art. 388 c.p.)", di cui fu relatore i1 professor Arturo Rocco. 22 Da maestri come Giacomo Delitala trasse l'esemplare rigore di un metodo duttile aBe díverse esigenze della dogmatica penalistica e della criminología, nonché la padronanza di un modello di riflessíone giuridica solidamente orientato alla ricerca 20 VASSALLI, Rrwi(//lr {//llll/(//r i)rll~¡tfil'l'tlt ¡Jr!la Cl/rt(((I,,{if¡willlr/Jr:, presentata a Roma iJ 20 gennaio 2000. 21 Fra tune basti citare VASSALLl, Forlllula iJi Rr1lf/wuc/, ( ¡}iriflo ('(/fr/Jc, GiuITré, Milano, 2001; lD.. U/timi ,fcri"i, Giuffré, Milano, 2007; lD., ¡ oiril/i/ollo{/mmbdi rJrl/{/ 1'(!:'¡lI/n nI/u pr/lf'r/ JcI/'rlllflym.'<r/, in Moccia (a cura di), J i1irittif¡'/I(}ammtali ;Je//a I'rmmn/({d/nprtwtlJrl/'rmrrgm.::n, Esi, Napoll, 2009, p. 13 ss. 22 L'originalc, con correzioni autografe, deHa tesi di laurea del professor Vassalli e tuttora l'onsen'ato presso la Biblioteca Universital'ia Alessandrina dell'Universtía degli Studi di Roma "La Sapienza" (eDil. "Chiovenda" 218) 112 del fondamento storico~po1itico e razionale dei graneE temi delle discipline giuspenalistiche. 23 Camineio ad insegnare prestissimo, sin dall'eta di ventitl'é anoi. Impal'tl le lezioni di diritto e procedura penale prima nella Universita di Urbino (1938-1941), poi in quella di Pavia (19411942) ed in seguito in quella di Padova (1942-1943), Genova (1945-1956), Napoli (19571960) e per i successivi trent'anni alla "Sapienza" di Roma, Divenne professore fuori ruolo il 10 novembre 1985. Il18 febbraio del 1991 gli e stato conferito, all'unanimita, dai docenti della Scuola penalistica della "Sapienza", il titolo di "professore emerito di diritto e procedura pena~ le". Generazioni di studenti, alcuni dei quali divenuti a loro volta illustri doeenti universitari, ne rieordano ancora ti paterno legame con i ragazzi ed ti profondo amore per l'insegnamento 6 accademico. SuBa prestigiosa cattedra romana, allora non frazionata, successe ad eccellenti penalisti che hanno fatto la storia di questa disciplina come Enrico Ferri, Alfredo De Marsico e Filippo Grispigni. In questo ruolo, per circa venticinque anni, e precisamente fino alla in~ compatibilita determinatasi a seguito della elezione al Senato della Repubblica del 26 giugno 1983, seppe esprimere e trasmettere al meglio la sua scienza, adempiendo con grande diligenza a molteplici incarichi accademici. Fu, infatti, direttore dell'Ishtuto di Diritto Penale e della Scuola di Specializzazione in Diritto Penale e Criminologia. Di quest'ultima, in particolare, «volle continuare al piu alto livello la luminosa tradizione secondo Ja sperimentazione Ferriana avviata sin dal 1911 nel segno di una visione complessa e di una metodologia articolata dello studio normativo e fenomenologieo del reato e delle rrllsure anticrimine, anche al fine di curare la formazione scientifica di numerosissimi allievi italiani e stranieri )~.24 E stato autore di fondamentali studi che innegabilmente risaltano «per la densita e la originalita della speculazione, per la profondita e la ricchezza delle radici culturali, per l'esemplare controlIo delle piú disperse fonti normative, per il vigore e I'eleganza della costruzione, per l'acuta sensibilita e l'equilibrato realismo». Un numero enorme di pubblicazioni (/di cOSI alto valore perché in esse il diritto si fa governo della ragione e fine della giurisprudenza».25 A lui si devono indicazioni illuminanti sulle piu controverse tematiche di diritto e procedura penaJe. Di estremo rüievo, in particolare, le sue rif1essioni suIJa "analogia neldiritto penale", sulla "potesta plmitiva dello Stato", sul r'principio di offensivita", sul concetto di "antigiuridicita", su! "principio di colpevo~ lezza", sul "concorso di reati", suBe "circostanze", nonché il testo della sua proJusione romana del '60 che ha esaltato nella dottrina giuridica la "teoria polifunzionale della pena". Allo stesso modo, i suoi pionieristici scritti sul diritto penale di guerra, sul diritto penale internazionale e, da ultimo, sul diritto penale del nemico costituiscono un punto di l'ifel'imento ineludibile 23 0:JSJ nelle parale della motivazione della risoluzione che gli ha con~erito il titolo di "emento", da cui sono state tratte aleune indicazioni biografiche relaüve all'impegno accademico del profcssor Vassalli. II testo del docwnento. approvato all'unanilllita daUa Facolta di Giunspruden7.a dell'Universita "La Sapienza" di Roma su proposta dei pro(esson Coppi. Cordero, De Luca, Ramacci, Siracusano, Spasal'i, sta in BAssrouNr, LKI'AGLlATA, STllE (a cura di), SII/;)i til <'il¡laJi Girdimw Va.J,ral!/; Giuffré, Nlilano, 1991, p. Xl ss. 24 Risoluzione per il conl'erimento del titolo di "cmcrito" al professot· Giuliano Vassalli in BAssrOllNr, LATAGLlATA. SnLE (a cura di), SII/{!i in o/lOre Ji G/idiallo V<l,r,ral/t; GiufIré, .Milano, 1991, p. Xl ss. 25 Ibidem. 1I3 per gli studiosi della materia ed un contributo teorico di straordinaria attualita. Di gran pregio, inoltre, i suoi studi di procedura penale, spesso orientati sul diritto di dLfesa, sul diritto alla prova, sulla liberta personaje nel processo ed í suoi illuminanti saggi costituzionalistici. Il professor Vassalli e stato membro in fluente di numerose associazioni internazionali: socio corrispondente dal1990 dell'Accademia dei Lincei, membro dell'Associazíone Internazíonale di Diritto Penale e condirettore di numet"Ose riviste giuridiche, fra cui Giustizia Penale, Rivista Italiana di Diritto e Procedura Penale, Giurisprudenza Costituzionale, Giurisprudenza di Merito, nonché condirettore dell'Encidopedia del Diritto. Nel descrivere la figura di Giuliano Vassalli, Francesco Palazzo ha posto in risalto, in particolare, due tratti fondamentali neHa personalita del Maestro: l' austerita e il fervore. L'austerita deIl'impegno: «dell'atteggiamento umile e puntiglioso con cuí egli si pone di fronte alla realta umana e sociale, lo sforzo per comprendere e capire prima di valutare e giudicare, la completezza assoluta dell'ínformazione e della documentazíone prima di esprimersi e formulare asserzioní». 11 fervore degli ideali: «quale fonte della straordinaria forza del suo pensiero, peraltro sempre caratterizzato daH'equilibrio derivante dalla consapevolezza della complessiti e sempre esp"esso con l'eleganza e la bellezza di uno stile ampío, mis urato e severo}).26 Aqueste índubbie virtU ne va aggiunta, a nostro avvíso, un'altra: la profonda umanita. Il filo conduttore che lega le diverse fasi e glí aspetti multíformi della vita e dell'attivita di Giuliano Vassalli va in effetti rinvenuto, come ha scritto Cherif Bassíouni, propr'io nel senso di missione e nella dedizione che eglí ha per í1 Díritto, «come sistema che si propone di assicurare la giustizia per il singolo e per il mondo».27 Di questa dote ci pare di poter cogliere nitidamente un'ulteriore conferma nel moníto che Vassalli ha inteso rivolgere aBe nuove generazioni di rappresentanti delle Istituzioni e della comunita accademica e che risuona quest'oggi Come una sorta di testamento spil'ituale: «síamo entrati da un decennio - scrive Vassalli - ín un secolo che quanto a ferocia individuale e a disumanita delle guerre e degJi altri massacri rischía di non essere secondo al secolo precedente che vide il culmine della disurnanita del dirítto penale e parapenale contemporaneíj eppure, ad onta di cio, possiamo dehnire il secolo ventunesimo come il secolo della famiglia umana¡ o almeno prepararci a poterlo considerare come tale. Il diritto penaIe - tutto il diritto penale - si appresta a ridiventare anch'esso un diritto umano alla stessa stregua degli altri rami del diritto ín generale ed in modo píu profondo e permanente, anche perché a cio esso evincolato, píu di altrí, da dichiarazioni, patti e convenzloni internazionali. Si tratta soltanto di rendere agibili tali vincoli e dí convincere poco a poco tutti i popoli e i governi della terra, Il cammino da percorrere eindubbiamente molto lungo, ma la méta ne econoscluta e gIi uomini dí buona volonta sono all'opera. Tale almeno e il quadro che ci e stato concesso intravedere negli anni hnali de1la nostra vita».28 26 PA1.AZZO, Gil/liano Va.rJil/li, Laterza. Roma-Bal-i, 20\0, p. XV.26 27 BASSJOUNI, lntroduzione a Bassiouni, Latagliata, Stile (a cura Ji), Stlldi in OlIO/'( (Ji Gil/liano VIL 28 VASSALLJ, G"'o/loqlliwll, in Palazzo, of. cit., p. 221. 114 Va,~'alft; Giuffré, Milano, 1991, p. Come ha mirabilmente sottolíneato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la storia di víta di Giuliano Vassalli ci restihlisce i contorni di <,una personalita Fra le maggiori della nostra vita democratica» in cui si esalta il profiJo del «grande giurista, impegnato ad offrire il contributo della sua dottrina all'azione dí governo e alla ríflessione su esperienze ed evoluzioni altamente sígnificatíve della nostra epoca nel campo del diritto»; del «coerente e coraggioso antiFascista e combattente della liberall>i dell'«appassíonato militante politico, sempre fedele aglí ideali e alla storia del socialismo italiano».29 A tutti noi piace ricordare il professor Gíuliano Vassalli, ad un anno della sua scomparsa, con queste stesse autorevoli parole, nelIa speranza che nessuno disperda la sua prezíosa eredita morale e che il mondo universitario, a cui Vassalli fu sempre inscindibilmente legato, sappia preservare e diffondere, a beneficio delle future generazioni, il vastissimo patrimonio di insegnamenti che egli ci ha lasciato. Quando venne eletto Giudice Costituzionale, íl 13 febbraio 1991, Giuliano Vassalli volle gia scrivere la sua biografia. Due cartelle che dovevano servire - come disse ai familiari - a chi avesse voluto un giorno commemorarlo. Roma, 13 febbraio 1991 «Con Giuliano Vassalli, giudice costituzíonale e professore emerito dell'Universita di Roma, accademico dei Lincei, scompare un giurista dalle molte esperienze. Insegnante universitario di diritto penale e autore di un elevatissimo numero di pubblicazioní, Vassalli, {lglio del celebre civilista Filippo Vassalli, fu anche, per quasi quarant'anni, avvocato di grande rinomanza e di forte impegno. Tra le sue difese si ricordano quelle nei piu famosi processi politici del dopoguerra, la difesa di Piccioni e Montagna nel "caso Montesi" e nei processi di calunnia che ne furono l' epilogo (1953-1960) la difesa degli imputati per i disordini di Genova del 1960, la difesa dell'egiziano Youssef Bebawi nel processo per 1'omicidio di Farouk Chourbagi (1964-1972), quella del professor Domenico Marotta dell'Jstituto superiore di Sanita (1965-1968), quella nel processo Lockheed (1976-1979), quella (in istruttoria) del Governatore della Banca d'Italia Paolo Baffi e di Mario Sarcinelli e quelIa. come parte civile, nell'istruttoria per la scomparsa in Libia dell'imam sciita Moussa Sadr e dei suoí accompagnatori (1980-1981). Vassalli amava tuttavia ricordare, soprattutto, le difese dinanzi la Corte Costituzionale nei giudizi di legittimita, e segnatamente la prima (aprile 1956) condotta a hanco di Piero Cala~ mandrei, di Costantino Mortati, di Massimo Severo Giannini e di Vezio Cásaful1i, quando fu proclamato il sindacato della Corte anche sulle leggi anteriori aBa Costituzione; nonché quella dell'Italia dinanzi aIla Commissione europea dei diritti deIl'uomo per lo svolgimento di processi in Alto Adige (1962-1964). Tuttavia alla fine del 1981 Vassalli, che amava sopra ogni cosa l'insegnamento, lascio l'avvocatura con l'entrata in vigore del pieno tempo universitario. Vassalli ebbe anche rilevanti parentesi di attivíta politica, sempre nell'ambito del socialismo democratico; COSI durante la lorta di liberazione (quando fu componente della Giunta militare 29 NI\POLlTAi'lO, Prei'azione a Vassalli, FramIJUII!i,Ji,l!orw, Palomar, Bari, 2009, p. 7. 115 del Comitato di liberazione nazionaJe e membro dell'Esecutivo clandestino del Partito socialista), casI nel dopoguerraquando fu il primo segretario politico del PSDI e direttore deH'Uma~ ruta, COSI negli anni sessanta come deputato al Parlamento per il PSI neHa quinta legislatura e negll anni Ottanta come senatore nella nona legislatura. Dal1987 al 1991 fu ministro di Grazia e Giustizia, cooperando ad importanti riforme, quali una serie di leggi contra la mafia e altre forme di criminalita organizzata, il codice di procedura penale e le sue norme di attuazione, la nuova Jegge sugli stupefacenti. la legge sul gratuito patrocinio per ¡non abbienti, IJattuazio~ ne di direthve comunitarie in materia commerciale e molte altre. Alcune delle riforme da lui portate ad uno stadio avanzato, o addirittura emanate, attendono tuttavia il varo definitivo e I'attuazione. Sia come autore di opere giuridiche che come parlamentare e ministro, Giuliano Vassalli lascia il ricordo di una concezione ispirata al costante contemperamento delle esigenze di rispetto dell'organizzazione statale e della difesa della societa con quelle della tutela dei diritti deU'noroo e delle liberta fondarnentali».