PONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE Sezione S. Luigi GUIDA DELLO STUDENTE Anno Accademico 2004-2005 NAPOLI - Via Petrarca, 115 Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sede Legale Viale Colli Aminei 2 - 80131 Napoli tf 081/7437411 - fax 081/7437465 Presidenza (S. Luigi) Segr. tf - fax 081/7690854 Sezione S. Luigi Via Petrarca 115 - 80122 Napoli tf 081/2460276 - fax 081/5752319 Pontificio Seminario Interregionale Campano Via Petrarca 115 - 80122 Napoli tf 081/2466011 - fax 081/5750716 Scolasticato Nazionale S.I. Via Petrarca 115 - 80122 Napoli tf 081/2460111 - fax 081/5750525 2 Presentazione La Guida dello Studente 2004/05 della Sezione S. Luigi si apre quest’anno con un sentito e vivissimo augurio di piena guarigione da parte di tutta la comunità accademica della Facoltà al Vice Preside p. Saturnino Muratore S.I., attualmente in progressiva convalescenza dall’improvviso malore che lo ha colpito durante il Consiglio di Sezione del marzo scorso e già rientrato in sede dalla lunga degenza in Ospedale. Designato temporaneamente a sostituirlo dal Gran Cancelliere il Card. Michele Giordano, su deliberazione del Consiglio di Sezione e proposta del V. Gran Cancelliere, p. Francesco Tata S.I., ho cercato di portare a compimento in questi mesi quanto in precedenza già programmato. La Guida di quest’anno presenta due sostanziali novità. La prima concerne il nuovo piano di studi che giunge alla sua piena applicazione anche nell’ultimo anno del quinquennio istituzionale con le nuove modalità relative all’esame finale per il conseguimento del Baccalaureato. La seconda novità riguarda i bienni, che si arricchiscono di una nuova specializzazione in Teologia fondamentale, di rilevante significato teologico e pastorale nell’attuale congiuntura storico-culturale, mentre le altre specializzazioni (biblica, dogmatico-ecclesiologica, vita cristiana nei due indirizzi morale e spirituale) appaiono meglio caratterizzate per metodologia e contenuti. L’ampia gamma di questi percorsi di approfondimento rappresenta uno stimolo ulteriore per gli Studenti al completamento della formazione di base con una specializzazione, soprattutto perché nell’immediato futuro solo con la licenza si potrà godere del riconoscimento europeo del grado accademico in teologia. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla programmazione dei corsi e alla stesura di questo utile strumento di informazione, e in particolare il Segretario della Sezione, p. Vito Mossa S.I., con i suoi collaboratori. A tutti i componenti della Comunità accademica della Sezione, auguro un fruttuoso anno accademico. Napoli 30 giugno 2004 Prof. CARLO GRECO S.I. Vice Preside ad interim 3 CENNI STORICI Il Collegio Massimo della Compagnia di Gesù in Napoli, fondato nel 1552 e arricchito di scuole universitarie nell’anno 1565, non ha mai cessato di conferire i gradi accademici in Sacra Teologia agli studenti gesuiti, in forza del diritto che i Sommi Pontefici Giulio III, Pio IV, Gregorio XIII e Pio IX hanno confermato. Sospesa dall’anno 1767 con la soppressione della Compagnia di Gesù nel Regno delle due Sicilie, la sua Facoltà Teologica è stata ristabilita a Napoli nell’anno 1827 e, dopo la dispersione del 1860, è stata ripristinata nel 1898 nell’attuale sede del Collegio Massimo “S. Luigi” a Posillipo. I suoi statuti, elaborati secondo le direttive della Costituzione Apostolica Deus Scientiarum Dominus del 1931, vennero approvati il 31 luglio 1937. Essa veniva riconosciuta come “Pontificia Facultas Theologica Sancti Aloisii ad Pausilypum, clericis sive religiosis sive saecularibus potissimum ex provinciis Italiae Meridionalis destinata”, annessa al Collegio Massimo S. Luigi e retta quanto agli studi dalla Ratio Studiorum della Compagnia di Gesù. In conformità alle direttive del Concilio Vaticano II e alle norme emanate dalla Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica circa la pianificazione delle Facoltà, nel 1969 è stata costituita la “Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale”. Allo stato attuale essa è costituita da due Sezioni: la Sezione “S. Tommaso d’Aquino”, che corrisponde alla Facoltà già esistente nel Seminario Maggiore Arcivescovile di Napoli, e la Sezione “S. Luigi”, che corrisponde alla “Facultas Theologica Sancti Aloisii ad Pausilypum”. Gli Statuti Generali della Facoltà furono redatti in base alle Normae Quaedam e successivamente rivisti in conformità alle norme della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana. Essi sono stati approvati in via definitiva il 18 aprile 1986, congiuntamente agli Statuti Particolari delle due Sezioni. La personalità giuridica civile della Facoltà è stata sancita dal D.M. del 2 febbraio 1995 (cf G.U. s.g. n° 217, 16.09.95). 4 Parte Prima L’ISTITUZIONE ACCADEMICA ISTITUZIONE ACCADEMICA DOCENTI INFORMAZIONI 5 L’ISTITUZIONE ACCADEMICA I. LA FACOLTÀ DIREZIONE DELLA FACOLTÀ Gran Cancelliere Vice Gran Cancelliere Preside Vice Preside Segretario Generale Direttore Amministrativo Card. Michele GIORDANO Francesco TATA Carlo GRECO Antonio PITTA Ornella MARRA Domenico CANNONE MEMBRI DELLA SEZIONE AL CONSIGLIO DI FACOLTÀ Carlo GRECO (Preside) Saturnino MURATORE (Vice Preside) Donatella ABIGNENTE Enrico CATTANEO Ettore FRANCO Paolo GAMBERINI Giuseppe MANCA Andrea VICINI Studenti: Stefania DE VITO Roberto PIANI II. LA SEZIONE S. LUIGI DIREZIONE DELLA SEZIONE S. LUIGI V. Preside per la Sezione ad interim Carlo GRECO Direttore del Settore filosofico Giuseppina DE SIMONE Direttore del Settore biblico Ettore FRANCO Direttore del Settore teologico fondamentale Carlo GRECO Direttore del Settore dogmatico Orazio F. PIAZZA Direttore del Settore vita cristiana Donatella ABIGNENTE Segretario della Sezione Vito Nicola MOSSA Direttore Ammin. della Sezione Gianluca GENTILE 7 CONSIGLIO DI SEZIONE Membri di diritto Professori Carlo GRECO Preside della Facoltà e V. Preside ad interim Giuseppina DE SIMONE Dir. Settore filosofico Ettore FRANCO Dir. Settore biblico Orazio F. PIAZZA Dir. Settore dogmatico Donatella ABIGNENTE Dir. Settore vita cristiana Domenico PIZZUTI Rettore Collegio Professori S.I. Claudio BARRETTA Rettore Scolasticato S.I. Vittorio LIBERTI Rettore Pont. Seminario Campano Stefano BITTASI Alberto CASALEGNO Enrico CATTANEO Nunzio GALANTINO Paolo GAMBERINI Domenico MARAFIOTI Saturnino MURATORE Antonio ORAZZO Sergio TANZARELLA Andrea VICINI Studenti Giuseppe CESTONE Stefania DE VITO Gaetano PICCOLO CONSIGLIO DELEGATO Carlo GRECO (Vice Preside) Ettore FRANCO (Docente) Giuseppe MANCA (Docente) Giuseppe CESTONE (Studente) Paolo GAMBERINI (Sostituto Doc.) Alfonso CELENTANO (Sostituto Stud.) CONSIGLIO AMMINISTRATIVO Carlo GRECO (Vice Preside) Giuseppe MANCA (Docente) Gianluca GENTILE (Dir. Amministrativo) Paolo CATINELLO (Studente) Antonio ORAZZO (Dir. della Biblioteca) Claudio BARRETTA (R. Scolasticato S.I.) CONSIGLIO DI BIBLIOTECA Carlo GRECO (Vice Preside) Antonio ORAZZO (Direttore) Gianluca GENTILE (Dir. Amministrativo) Orazio F. PIAZZA (Docente) 8 Donatella ABIGNENTE (Docente) Giuseppina DE SIMONE (Docente) Ettore FRANCO (Docente) Antonio FARINA (Studente) COORDINATORI D’AREA Biennio filosofico 1. Area epistemologico-metafisica: prof. Saturnino MURATORE 2. Area antropologica: prof. Nunzio GALANTINO Triennio teologico 3. Area biblica: prof. Ettore FRANCO 4. Area cristologico-fondamentale: prof. Carlo GRECO 5. Area antropologico-spirituale: prof. Giuseppe MANCA 6. Area ecclesiologico-sacramentale: prof. Orazio F. PIAZZA 7. Area morale: prof. Donatella ABIGNENTE COLLABORATORI Anna CIARDI (Segreteria) Anna Maria DE RUVO (Segreteria) Filomena IORIO (Segreteria) Paola GHIDELLI (Ausiliaria Sezione) Paola RIBATTI (Amministrazione) M. Cristina DE RUGGIERO (Biblioteca) Carla MAYRHOFER (Biblioteca) Evelina MASTURZO (Biblioteca) Gaetano SCHERILLO (Biblioteca) ISTITUTO DI FILOSOFIA Direttore: Carlo GRECO Direttori dei Seminari: Epistemologia Filosofia della religione Studi storico-religiosi Saturnino MURATORE Carlo GRECO Sergio TANZARELLA Consiglieri: Carlo GRECO – Saturnino MURATORE Sergio TANZARELLA – Anna CARFORA Cloe TADDEI FERRETTI – Giuseppina DE SIMONE Segreteria: Giuseppina DE SIMONE 9 ISTITUTO DI STUDI E RICERCHE SOCIALI Direttore: Domenico PIZZUTI Consiglieri: Carlo GRECO (Vice Preside) Giuseppina DE SIMONE (Direttore Sett. filosofico) Ricercatori: Massimo CONTE Giacomo DI GENNARO CENTRUM IGNATIANUM SPIRITUALITATIS (CIS) Direttore: Pietro SCHIAVONE Consiglieri: Mario GIOIA Giuseppe PIVA Rossano ZAS FRIZ DE COL Collaboratore volontario: Carlo PALAZZOTTO PUBBLICAZIONI DELLA SEZIONE RASSEGNA DI TEOLOGIA Rivista bimestrale Aloisiana Libri Direttore ad interim: Domenico PIZZUTI Consiglieri: Donatella ABIGNENTE – Enrico CATTANEO Sergio TANZARELLA – Andrea VICINI Redazione: Nerina RODINÒ – Antonietta MARINI Giovanni DRAGO – Matilde TIDONE Abbonamenti Segreteria amministrativa Mariapia MANZONI ALOISIANA Collana di studi Editrice Morcelliana - Gregorian University Press Direttore: Ettore FRANCO Consiglieri: Donatella ABIGNENTE – Enrico CATTANEO Paolo GAMBERINI – Antonio ORAZZO 10 INTELLECTUS FIDEI Collana di manuali Edizioni San Paolo Coordinatore: Saturnino MURATORE Comitato scientifico: Ettore FRANCO – Giuseppe MANCA Domenico PIZZUTI – Elio SALA RDT/LIBRARY Collana di studi a cura della direzione di Rassegna di Teologia Edizioni San Paolo SEGRETERIA DEGLI STUDENTI Giuseppe CESTONE (Segretario Coordinatore) Alfonso L. CELENTANO (Vice Segretario) Suzana BLAZEVIC Tiziana CAPUTO Vito CUCCA Leucio CUTILLO Giuseppe DARAIO Stefania DE VITO Giovanni FAZIO Carmine FISCHETTI Pierluigi NASTRI Roberto PIANI Antonio PICCOLO Gaetano PICCOLO Angelo POLITO Agostino PORRECA Salvatore PURCARO Camillo RIPAMONTI Biagio SAIANO Ciro SAVINO Fabio STANIZZO Giuseppe MANCA (Docente delegato) RAPPRESENTANTI DI CLASSE (2003 - 04) Quinquennio: 1° anno: Suzana BLAZEVIC – Angelo POLITO – Agostino PORRECA 2° anno: Giuseppe DARAIO – Carmine FISCHETTI – Salvatore PURCARO 3° anno: Camillo RIPAMONTI – Biagio SAIANO – Fabio STANIZZO 4° anno: Vito CUCCA – Giovanni FAZIO – Antonio PICCOLO 5° anno: Tiziana CAPUTO – Pierluigi NASTRI – Angelo PISCOPO Bienni: Leucio CUTILLO 11 ORGANICO DEI DOCENTI ABIGNENTE DONATELLA associata Via S. Caterina 44 80132 NAPOLI tf 081/415791 CASALEGNO ALBERTO straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 ASTI FRANCESCO Invitato Viale Colli Aminei 3 80145 NAPOLI tf 081/7413150 CATTANEO ENRICO ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2466011 BARRUFFO ANTONIO emerito Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 COSTA EUGENIO invitato Via Barbaroux 30 10122 TORINO tf 011/5629408 BASTIANEL SERGIO invitato Piazza della Pilotta 4 00187 ROMA tf 06/67011 D’ALARIO VITTORIA incaricata Via Epomeo 287 80126 NAPOLI tf 081/7673486 BITTASI STEFANO aggiunto Via Petrarca 115 0122 NAPOLI tf 081/2466011 D’ANTUONO EMILIA invitata Via S. Antonio a Capodimonte 46 P.co Villa Teresa lotto 6/A 80131 NAPOLI tf 081/445387 BORRIELLO LUIGI Invitato Piazza S. Pancrazio 5/A 00152 ROMA tf 06/585401 DEL RICCIO ROBERTO incaricato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 CANADÈ MARIA assistente Salita S. Nicola da Tolentino 50 80132 NAPOLI tf 081/400677 DE SIMONE GIUSEPPINA associata Via E. Cantone 104 80038 POMIGLIANO D’ARCO (Na) tf 081/8035226 12 DE VECCHI GAIA invitata Via R. De Cesare, 50 00179 ROMA tf 06/7821163 GAMBERINI PAOLO associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 DI NAPOLI GIOVANNI invitato Via S. Michele 4 84050 LAUREANA CILENTO (Sa) tf 0974/832235 GIRAUDO CESARE invitato P.zza S. Maria Maggiore 7 00185 ROMA tf 06/4465589 DI PINTO LUIGI straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 GRECO CARLO ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 FANULI ANTONIO emerito Gradini S. Nicola da Tolentino 12 80135 NAPOLI tf 081/418684 INFANTE RENZO invitato Via C. Galiani 19/B 71100 FOGGIA tf 0881/714900 FERRARO SERGIO associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 JOSSA GIORGIO invitato Via Piscicelli 77 80121 NAPOLI tf 081/682040 FRANCO ETTORE straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2466011 MAJORANO SABATINO invitato Via Merulana 31 00185 ROMA tf 06/494901 GALANTINO NUNZIO ordinario Via Consolare 17 71042 CERIGNOLA (Fg) tf 0885/423658 MALOCCO LIVIO lettore di inglese Via Castagnaro 1/A 80078 POZZUOLI (Na) tf 349/4293913 GALIANO CARLO invitato Via D. Fontana 101 80128 NAPOLI tf 081/7705202 MANCA GIUSEPPE straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 13 MARAFIOTI DOMENICO straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 PAGLIARA COSIMO incaricato Via Colanton Fiore 1 80023 CAIVANO (Na) tf 081/8313034-8319460 MARINO FRANCESCO invitato Via S. Michele 3 81030 CESA (Ce) tf 081/8907624 PALMESE ANTONIO invitato Via Dalbono 38 80055 PORTICI (Na) tf 081/7762653 MARRA BRUNO incaricato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 PARENTE ULDERICO incaricato Via Giovanni Falcone 15 80016 MARANO (Na) tf 081/5863528 MASTANTUONO ANTONIO aggiunto Via Novelli 37 86035 LARINO (Cb) tf 0874/822771 PATAUNER ANDREA lettore di tedesco Via Manzoni 153/I 80123 NAPOLI tf 081/5755375 MOSCATO LILIANA incaricata Via Posillipo 55 80122 NAPOLI tf 081/5754766 PIAZZA ORAZIO FRANCESCO ordinario C.so Cusani 271 82036 SOLOPACA (Bn) tf 0824/977827 MOSSA VITO NICOLA assistente Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 PIZZUTI DOMENICO emerito Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 MURATORE SATURNINO ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 PROPATI GIUSEPPE emerito Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 ORAZZO ANTONIO straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 RESCIGNO PIETRO incaricato Via C. Sorgente 18 84125 SALERNO tf 089/227085 14 RUSSO ADOLFO invitato via B. Buozzi 112 80146 NAPOLI tf 081/5723591-5653111 TOMMASELLI LORENZO invitato Via De Gasperi 108 80046 S. GIORGIO A CREMANO (Na) tf 081/471727 SALVATORE EMILIO aggiunto Via Roma 164 81011 ALIFE (Ce) tf 0823/918102 TRUPIANO ANTONIO aggiunto C.so Vittorio Emanuele 18 80122 NAPOLI tf 081/7614170 SILVESTRI FRANCESCO incaricato Via della Conciliazione 1 00193 ROMA tf 06/6868751 VICINI ANDREA aggiunto Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 SCIBONA ROCCO associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 ZAS FRIZ DE COL ROSSANO C. associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 SCHIAVONE PIETRO emerito Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460111 PROFESSORI EMERITI TANZARELLA SERGIO associato Via Beneduce 5 81100 CASERTA tf 0823/471311 TODISCO VITO ANGELO incaricato Parr. “Maria SS.ma di Montevergine” Rione Mazzini 83100 AVELLINO tf 329/5913658 BARRUFFO ANTONIO BRUNO FRANCESCO FANULI ANTONIO FERRARO GIUSEPPE GIOIA MARIO GIUNCHEDI FRANCESCO MARRANZINI ALFREDO OITANA LUIGI PIZZUTI DOMENICO PROPATI GIUSEPPE RUSSO BIAGIO 15 INFORMAZIONI STUDENTI Sono ammessi come studenti della Sezione chierici diocesani, religiosi e laici. Gli studenti si distinguono in: − ordinari: sono iscritti e frequentano i programmi dei cicli che conducono ai gradi accademici; − straordinari: sono iscritti e ammessi, dietro consenso scritto del Vice Preside, a frequentare corsi secondo particolari “piani di studio” che non conducono a gradi accademici; − uditori: dietro consenso scritto del Vice Preside sono iscritti e ammessi a frequentare solo determinati corsi; − fuori corso: non hanno espletato gli esami e/o conseguito il grado accademico entro il tempo previsto dal ciclo di studi prescelto. Per ulteriori informazioni cf Interruzioni e Studenti fuori corso. IMMATRICOLAZIONI E ISCRIZIONI Le immatricolazioni e le iscrizioni al Quinquennio istituzionale, all’Anno pastorale e al primo semestre dei Bienni di Specializzazione si effettuano presso l’Ufficio di Segreteria dal 1 settembre al 1 ottobre 2004. La seconda rata di versamento annuale delle tasse accademiche e l’iscrizione al secondo semestre per i Bienni di Specializzazione si effettuano dal 17 gennaio al 18 febbraio 2004. Gli studenti iscritti in questa Sezione come ordinari non possono contemporaneamente iscriversi ad altre Facoltà ecclesiastiche o civili. Iscrizioni in ritardo: agli studenti che si iscrivono entro il 22 ottobre o entro il 4 marzo è richiesta la compilazione di un modulo di domanda, il pagamento della tassa di mora stabilita dalle Autorità competenti e l’approvazione per iscritto del Vice Preside. Immatricolazione o prima iscrizione Documenti richiesti: 1. Domanda d’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Certificato di nascita in carta semplice oppure fotocopia di un documento di identità (passaporto se lo studente è straniero), l’originale del quale deve essere esibito in Segreteria. 3. Titolo di studio in originale tale da dare diritto all’iscrizione alle Facoltà universitarie nella propria nazione (in Italia: titolo di scuola media superiore). 4. Attestati che dimostrino la conoscenza delle lingue classiche e moderne richieste. 5. Quattro fotografie formato tessera, su fondo chiaro (sul retro scrivere in stampatello nome e cognome). 16 informazioni 6. Nulla Osta del proprio Ordinario per sacerdoti, seminaristi, religiosi. Per i laici si richiede una lettera commendatizia dell’Autorità ecclesiastica. 7. Iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria, ai corsi opzionali, seminari, corsi integrativi. 8. Per l’iscrizione degli studenti di nazionalità non italiana è richiesta la documentazione stabilita dalle normative dello Stato Italiano. 9. Agli studenti di lingua non italiana: per ottenere l’iscrizione è richiesto il superamento dell’esame di idoneità linguistica, scritto e orale, secondo le modalità stabilite dalle Autorità della Sezione (CdS 06.03.91). Rinnovo semestrale/annuale dell’iscrizione 1. Domanda di rinnovo dell’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Iscrizione, mediante apposito modulo, ai corsi opzionali, seminari, corsi integrativi. 3. Comunicazione scritta di eventuale variazione del proprio stato di sacerdote, chierico diocesano, religioso, laico. 4. Il rinnovo dell’iscrizione richiede che lo studente sia in regola con i versamenti delle tasse accademiche degli anni precedenti. Prima iscrizione ai Bienni di specializzazione 1. Domanda d’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Titolo di studio in originale tale da dare diritto all’iscrizione alle Facoltà universitarie della propria nazione (in Italia: titolo di scuola media superiore). 3. Titolo in originale di Baccalaureato in Teologia o documentazione degli studi espletati nei singoli anni del sessennio filosofico-teologico (in questo ultimo caso si richiede l’attestato del superamento di un esame di ammissione, secondo le modalità stabilite dalle Autorità della Sezione). 4. Attestato del curriculum del Quinquennio filosofico-teologico concluso con il Baccalaureato (per gli studenti che non lo hanno svolto presso la Sezione S. Luigi). 5. Attestati che dimostrino la conoscenza delle lingue richieste. 6. Quattro fotografie formato tessera. 7. Lettera di presentazione delle competenti Autorità ecclesiastiche. Gli studenti devono presentare all’approvazione del Vice Preside, all’atto dell’iscrizione, la scheda del piano di studi semestrale, accettata e firmata dal relativo Direttore di settore. La frequenza ai Bienni di specializzazione decorre unitariamente a partire dal semestre di iscrizione. 17 informazioni Rinnovo semestrale dell’iscrizione ai Bienni di specializzazione 1. Domanda di rinnovo, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Comunicazione scritta di eventuale variazione del proprio stato di sacerdote, chierico diocesano, religioso, laico. Gli studenti devono presentare all’approvazione del Vice Preside, all’atto del rinnovo dell’iscrizione, la scheda del piano di studi semestrale, accettata e firmata dal relativo Direttore di settore. Il rinnovo dell’iscrizione richiede che lo studente sia in regola con i versamenti delle tasse accademiche dei semestri precedenti. Iscrizione al terzo ciclo Per accedere al terzo ciclo si richiede, oltre al titolo di Licenza in originale, un’adeguata e documentata conoscenza delle lingue antiche e di almeno tre delle lingue moderne ritenute indispensabili dalle Autorità accademiche. L’accoglimento della domanda di iscrizione, presentata al Vice Preside su modulo fornito dalla Segreteria, è condizionata all’effettiva possibilità di trovare un direttore di tesi nell’ambito del settore di specializzazione prescelto. Si ritengono legittimamente iscritti al terzo ciclo gli studenti che hanno depositato in Segreteria il titolo e lo schema della dissertazione, approvati dal V. Preside, e sono in regola con le tasse d’iscrizione. Dalla data di iscrizione inizia la decorrenza dei due anni minimi richiesti per il conseguimento del Dottorato (cf più avanti la normativa del terzo ciclo). CORSI 1. Le discipline si distinguono in obbligatorie e opzionali. Le discipline obbligatorie, a loro volta, si distinguono in principali e complementari. I piani di studio dei vari cicli prevedono anche corsi tutoriali, dissertazioni, esercitazioni scritte e seminari. 2. I seminari comportano un numero chiuso (normalmente non più di 10 partecipanti), al fine di rendere effettivo il metodo seminariale. I seminari minori (di 1 credit) si concludono con una indicazione di “rite frequentavit”, se svolti regolarmente. Il docente può conferire un voto a studenti che si siano particolarmente distinti nello svolgimento del seminario stesso. I seminari maggiori (di 2 o più credit) comportano di norma un elaborato scritto, la cui valutazione concorre a determinare il voto del seminario. Questo elaborato è distinto dalla eventuale esercitazione scritta di filosofia o di teologia (cf n. 3). 3. A conclusione del biennio filosofico è prevista una esercitazione scritta di filosofia, concordata normalmente col docente del seminario maggiore. Essa dovrà constare orientativamente da un minimo di 20 a un massimo di 30 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Nel triennio teologico, quando la prova finale è il 1° modello, lo studente è tenuto a presentare una esercitazione scritta di teologia, concordata con un docente. Essa dovrà constare orientati- 18 informazioni vamente da un minimo di 20 a un massimo di 30 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Copia di questi due elaborati deve essere consegnata in Segreteria, entro i termini stabiliti. 4. A conclusione del triennio teologico è prevista, come alternativa al 1° modello, una dissertazione o tesi, di almeno 60 cartelle dattiloscritte. Questa dissertazione è sostitutiva dell’esercitazione scritta di teologia (cf n. 3). 5. Possono essere ammessi agli esami solo gli studenti regolarmente iscritti, che abbiano partecipato ad almeno due terzi delle ore previste dai relativi corsi o seminari e ne abbiano ottenuto dal docente l’attestazione firmata. ESAMI Esami di profitto 1. Tutti i corsi di insegnamento devono presentare, al termine del semestre o dell’annualità, oltre alla attestazione di frequenza sul libretto accademico, una valutazione positiva, attestata sullo statino fornito dalla Segreteria. 2. Il periodo di ritiro e di riconsegna degli statini da parte degli studenti viene indicato dalla Segreteria. Gli statini devono essere regolarmente compilati in stampatello, con la corretta indicazione dei corsi, dei relativi docenti, della data, dell’appello e dell’anno di frequenza. L’accettazione delle iscrizioni agli esami è subordinata all’avvenuto versamento delle tasse accademiche. Gli statini vengono consegnati direttamente dalla Segreteria ai docenti: non sono ritenuti validi statini di sessioni precedenti. Non sono accettate, salva autorizzazione scritta del Vice Preside, e solo per gravi motivi, iscrizioni agli esami oltre i termini di tempo stabiliti. 3. Le sessioni di esame sono indicate nel calendario accademico. La Segreteria fissa la data degli appelli: eventuali variazioni sono consentite solo da parte dei docenti e con previo accordo con la Segreteria. 4. Il voto di un esame superato con esito positivo può essere ricusato una sola volta, o in sede di esame – il docente annoterà la ricusazione sullo statino – o in Segreteria entro il termine della sessione. La ricusazione comporta la ripetizione dell’esame. 5. La ripetizione di un esame non può avvenire entro la stessa sessione. 6. L’assenza ad un esame prenotato deve essere segnalata in Segreteria almeno tre giorni prima dell’appello (esclusi sabato, domenica e giorni festivi). In caso di assenza ingiustificata verrà applicata una penale. 7. Al termine della sessione gli studenti devono consegnare in Segreteria il libretto accademico: il periodo di restituzione verrà indicato dalla Segreteria stessa. 8. Ripetizioni di esame ed esami in ritardo comportano il versamento (per ogni esame) della tassa stabilita dall’Autorità accademica. Sono considerati in ritardo gli esami non espletati entro la sessione invernale dell’anno successivo a quello in cui il corso è stato svolto. 19 informazioni Esami finali Gli esami finali possono essere sostenuti solo dopo il completo espletamento del relativo ciclo di studi. Il testo del programma per l’esame finale di baccalaureato o del modello di esame orale per la licenza è quello dell’anno accademico in corso (CdS 13.05.92). 1. Sessioni di esami finali, A.A. 2004-2005: 18 - 21 ottobre 13 - 17 dicembre 7 - 11 febbraio 14 - 18 marzo 9 - 13 maggio 20 - 24 giugno 2. Baccalaureato Con decisione del CdS del 26.5.2004 vengono proposti alla scelta dello studente due modelli di esame finale: 1° modello Si richiede: a) la partecipazione attiva ad un seminario (2 cr. al 1° semestre e 2 cr. al 2° semestre) avente per oggetto una categoria generale o una tematica principale della teologia tenuto da tre docenti di area biblica, dogmatica e morale, di cui uno fa da coordinatore; b) una esercitazione scritta (20-30 pagine), conclusiva del seminario, come approfondimento di una delle prospettive trattate (biblica, dogmatica, morale), a scelta dello studente. La valutazione dell’esame finale risulterà dalla media del curriculum del Quinquennio, dal voto sulla partecipazione attiva al seminario e sulla esercitazione scritta, data dai tre docenti. 2° modello Si richiede in alternativa al seminario per l’esame finale (cf 1° modello): a) un corso tutoriale di 2/3 cr., preparatorio alla dissertazione, da svolgere con il docente scelto come tutor; b) la dissertazione scritta di 60-100 pagine; c) la discussione del lavoro scritto in Commissione con un’esame orale su una delle tre focalizzazioni tematiche o tesi (di carattere biblico, dogmatico e morale) formulate dallo studente, d’intesa con il tutor, a partire dalla dissertazione stessa. Per il 1° modello di esame finale, l’iscrizione ad uno dei seminari proposti dovrà avvenire entro la prima settimana di lezioni del 5° semestre. L’esercitazione scritta, che dovrà constare orientativamente da un minimo di 20 a un massimo di 30 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga, deve 20 informazioni essere consegnata in 4 copie presso la Segreteria almeno un mese prima dell’inizio della sessione di esami finali prescelta, unitamente al versamento delle tasse accademiche. Per il 2° modello di esame finale, la prenotazione (su modulo fornito dalla Segreteria, unitamente al titolo della dissertazione, un breve schema di sviluppo e la bibliografia essenziale, con la firma del docente che guiderà lo studente nel lavoro) e l’indicazione del corso tutoriale di 2/3 cred. dovrà avvenire: • entro la seconda settimana di lezioni del 5° semestre per gli studenti che intendono sostenere l’esame finale al termine della sessione estiva; • 8 mesi prima delle date sopra indicate, per gli studenti che si avvalgono delle altre sessioni di esame. Si ricorda che sono esclusi dal computo i mesi dell’interruzione estiva (luglio agosto). La dissertazione dovrà constare orientativamente da un minimo di 60 a un massimo di 100 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Il testo finale rilegato, con la firma del docente e dello studente, deve essere consegnato in 4 copie presso la Segreteria almeno un mese prima dell’inizio della sessione di esami finali prescelta. Ad esso vanno allegati la segnalazione scritta delle tre focalizzazioni tematiche o tesi (di carattere biblico, dogmatico e morale) scelte e il versamento delle tasse accademiche. 3. Licenza di specializzazione Il titolo della dissertazione, un breve schema di sviluppo e la bibliografia essenziale, firmati dal docente che guiderà lo studente nella ricerca e dal Direttore di Settore, devono essere consegnati in Segreteria entro l’ultima settimana del 3° semestre del Biennio per gli studenti che sostengono l’esame finale al termine della sessione estiva; 6 mesi prima delle date precedentemente indicate, per gli studenti che si avvalgono delle altre sessioni di esami. Si ricorda che sono esclusi dal computo i mesi dell’interruzione estiva (luglio - agosto). La domanda di esame, su modulo apposito, e il testo finale rilegato della dissertazione, orientativamente da un minimo di 100 a un massimo di 200 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga, con la firma del docente e dello studente, devono essere consegnati in quattro copie al Direttore di settore almeno un mese prima della sessione di esami finali prescelta. Presso la Segreteria dovranno essere effettuate la segnalazione scritta del modello di esame orale scelto e il versamento delle tasse accademiche. 4. Tesi dottorale Le informazioni sono contenute nella introduzione relativa al Dottorato in Teologia. 21 informazioni CERTIFICATI E DIPLOMI – Certificati e attestati: possono essere richiesti in Segreteria, mediante modulo apposito e col versamento dei diritti stabiliti per l’anno in corso. L’intervallo minimo per l’espletamento della richiesta è di 7 giorni. – Diplomi: al termine dei relativi corsi di studio e degli esami finali possono essere richiesti i diplomi di Studi Filosofici, di Baccalaureato in Teologia, di Anno Pastorale, di Licenza Specializzata in Teologia. Il diploma di Dottorato in Teologia viene rilasciato solo dopo la pubblicazione della tesi dottorale o di una sua parte, e la relativa consegna in Segreteria, secondo le norme indicate. Subito dopo la difesa della tesi dottorale è possibile richiedere un attestato di Laurea. All’atto della domanda per i diplomi si richiede il versamento della tassa accademica in vigore: l’intervallo minimo per l’espletamento della richiesta è di un mese. Si ricorda che i Diplomi originali sono documenti non iterabili. Il ritiro può avvenire solo da parte dello studente titolare o, in caso di necessità, mediante delega nominale scritta e presentazione di un documento valido di identità da parte della persona delegata. INTERRUZIONI E STUDENTI FUORI CORSO 1. Sono considerati in situazione d’interruzione solo gli studenti che hanno comunicato per iscritto l’esigenza di interrompere momentaneamente il ciclo di studi. L’accettazione della comunicazione è subordinata al placet del Vice Preside. 2. Per gli studenti appartenenti al Clero diocesano o a Congregazioni religiose è richiesta una comunicazione scritta da parte dei relativi Superiori. Tale comunicazione è richiesta anche al momento della successiva ripresa degli studi. 3. Uno studente iscritto come ordinario al 1° ciclo (istituzionale) viene considerato fuori corso quando non consegue il Baccalaureato entro il 5° anno dall’iscrizione. Le sessioni autunnale e invernale successive all’ultimo anno di iscrizione ordinaria sono assimilate all’anno accademico precedente. 4. Uno studente iscritto come straordinario al 1° ciclo viene considerato fuori corso quando non conclude il curriculum entro i termini previsti dal suo piano di studi. Le sessioni autunnale e invernale successive sono assimilate all’anno accademico precedente. 5. Uno studente iscritto come ordinario al 2° ciclo (Licenza) viene considerato fuori corso quando non consegue il titolo accademico entro il 3° anno dall’iscrizione. 6. Uno studente iscritto come straordinario al 2° ciclo viene considerato fuori corso quando non conclude il curriculum entro i termini previsti dal suo piano di studi. Le due sessioni di esami successive alla normale conclusione del curriculum sono assimilate al semestre precedente. 22 informazioni 7. Uno studente iscritto al 3° ciclo (Dottorato) viene considerato decaduto quando non ha discusso la tesi dottorale entro il 5° anno dall’iscrizione al Dottorato. 8. Agli studenti del 1° e 2° ciclo viene richiesto il rinnovo semestrale/annuale dell’iscrizione anche durante i “periodi assimilati”. Gli studenti fuori corso sono tenuti, all’atto del rinnovo dell’iscrizione per sostenere gli esami arretrati, al versamento delle tasse accademiche degli anni o dei semestri pregressi, secondo le disposizioni delle Autorità accademiche (cf CdS 13.05.92). Sono inoltre tenuti al versamento delle tasse stabilite per gli esami “in ritardo”. DECADENZA DEI CORSI Ai fini del conseguimento dei Gradi Accademici di 1° e 2° ciclo, la Facoltà considera decaduti i corsi e i curricoli degli studenti che hanno superato i dieci anni di iscrizione fuori corso, salvo delibera del Consiglio di Sezione (CdF 17.03.1993). RICONOSCIMENTO DEGLI STUDI COMPIUTI ALTROVE 1. Chi ha iniziato gli studi filosofico-teologici in una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede, può essere ammesso a continuarli, senza obbligo di ripetere gli anni in essa compiuti; non può, tuttavia, conseguire alcun grado accademico senza aver soddisfatto a tutte le condizioni prescritte per detto grado dagli Statuti e dai programmi di questa Sezione. 2. Chi ha iniziato gli stessi studi fuori di una Facoltà canonicamente eretta dalla Santa Sede, per essere ammesso deve integrare i corsi del primo ciclo, sostenendo gli esami e le altre prove che le Autorità Accademiche determineranno dopo aver esaminato i programmi svolti e i voti riportati dal candidato. 3. Il riconoscimento di discipline e di corsi, compiuti con successo nelle Università civili o in altri Istituti o Centri qualificati di studi, viene determinato, caso per caso, dal Vice Preside, secondo le direttive stabilite dal Consiglio di Facoltà. 4. Nessuno può essere ammesso a sostenere gli esami o le altre prove prescritte per il conseguimento di un grado accademico, senza una regolare partecipazione ai corsi accademici, da stabilirsi caso per caso. 23 informazioni NOTA SUGLI EFFETTI CIVILI DEI TITOLI ACCADEMICI RILASCIATI I titoli accademici di Baccalaureato, Licenza e Dottorato in teologia rilasciati dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sono di diritto pontificio. Agli effetti civili hanno valore secondo i concordati e le legislazioni vigenti nei vari Stati, e le norme particolari delle singole Università o Istituti Universitari. In Italia, in forza del D.P.R. 2.2.1994 n. 175, art. 2, ad integrazione di quanto già stabilito negli Accordi di revisione del Concordato (18.2.1984, art. 10, rat. Legge 25.3.1985 n. 121), per Teologia e Sacra Scrittura vale quanto segue: «I titoli accademici di baccalaureato e di licenza nelle discipline di cui all’art. 1, conferiti dalle Facoltà approvate dalla Santa Sede, sono riconosciuti, a richiesta degli interessati, rispettivamente come diploma universitario e come laurea con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, su conforme parere del Consiglio universitario nazionale. Il riconoscimento è disposto previo accertamento della parità della durata del corso di studi seguito a quella prevista dall’ordinamento universitario italiano per i titoli accademici di equivalente livello; si dovrà anche accertare che l’interessato abbia sostenuto un numero di esami pari a non meno di 13 annualità d’insegnamento per i titoli da riconoscere come diploma universitario, e pari a non meno di 20 annualità d’insegnamento per i titoli da riconoscere come laurea. Al predetto fine l’interessato dovrà produrre il titolo accademico conseguito, corredato degli esami sostenuti, in copia rilasciata dalla Facoltà che lo ha conferito, autenticata dalla Santa Sede». Rimangono inoltre invariate le precedenti disposizioni, che già prevedevano il riconoscimento della validità dei Diplomi di Licenza e di Dottorato se vidimati dalle competenti Autorità Ecclesiastiche e Civili. Oltre a fregiarsi legittimamente del titolo di “Dottore”, essi consentono: a) l’immatricolazione nelle Università e Istituti Universitari statali e liberi, salvi sempre i poteri discrezionali dei singoli Consigli di Facoltà degli Atenei e Istituti Universitari; b) l’esenzione da frequenze e l’abbreviazione dei corsi universitari, sempre a discrezione delle Autorità Accademiche; c) l’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Medie di 1° grado, meramente private, o legalmente riconosciute, o pareggiate, dipendenti o meno da Enti Ecclesiastici o Religiosi. N.B. – Tale riconoscimento viene concesso, mediante la Dichiarazione Ministeriale di Equipollenza al titolo statale, a coloro che hanno superato due esami (di Italiano e di Storia civile) presso una Facoltà o Istituto Universitario statale o libero (art. 7 del R.D. del 6.5.1925, n. 1084). 24 informazioni d) l’ammissione ai Corsi-Esami di Stato per il conseguimento dell’abilitazione o idoneità all’insegnamento nelle Scuole o Istituti, parificati o pareggiati, di istruzione Media di 1° e 2° grado, dipendenti da Enti Ecclesiastici o Religiosi, relativamente a quelle discipline per le quali sono richieste le Lauree in Lettere o in Filosofia conseguite presso le Università statali o libere (art. 31 della legge 19.1.1942, n. 86); e) l’esercizio provvisorio dell’insegnamento nelle Scuole di cui al punto d), in attesa del conseguimento delle corrispondenti abilitazioni (Nota Ministeriale del 5.12.1958 e successive estensioni: n. 411 del 10.11.1964; n. 498 del 29.11.1965; n. 429 del 15.11.1966). Per ottenere la vidimazione del Diploma si richiede una domanda da parte del competente Superiore Ecclesiastico, in cui si specifichi l’uso che si intende fare del Diploma. Le vidimazioni richieste per l’Italia sono, nell’ordine: 1. 2. 3. 4. Congregazione per l’Educazione Cattolica (P.zza Pio XII 3 – Roma). Segreteria di Stato di Sua Santità (Palazzo Apostolico – Vaticano). Nunziatura Apostolica in Italia (via Po 27 – Roma). Prefettura di Roma/Uff. Legalizzazioni (via IV Novembre 119/A). ORARIO DI SEGRETERIA Nei giorni di lezione ore 8,45 - 12,45 ORARIO DI BIBLIOTECA 9,00 - 18, 30 (venerdì 17, 30) Sabato chiuso 25 informazioni TASSE ACCADEMICHE ANNO 2004-2005 Quinquennio Immatricolazione Prima rata d’iscrizione (1° sem.) Seconda rata d’iscrizione (2° sem.) Fuori corso (tassa annuale) Esame di Baccalaureato Diploma di Studi Filosofici Diploma di Baccalaureato 26 € 135,00 390,00 390,00 350,00 75,00 45,00 75,00 Bienni di specializzazione Immatricolazione Iscrizione semestrale Fuori corso (tassa annuale) Esame di Licenza Diploma di Licenza 135,00 440,00 350,00 250,00 145,00 Dottorato Immatricolazione Iscrizione al Terzo Ciclo Esame di Laurea Diploma di Dottorato 135,00 700,00 350,00 200,00 Uditori Immatricolazione Iscrizione semestrale - (più) per ogni corso - (più) per ogni esame 135,00 70,00 18,00 20,00 Anno pastorale Immatricolazione - 1a/2a rata: cf Quinq. Diploma di Anno pastorale 45,00 Diritti di Segreteria Ripetizione o ritardo di esame Assenza ingiustificata all’esame Esame fuori sessione Attestati Attestati con punteggio Tassa mora-iscrizione Duplicati: - tesserini - libretti 8,00 15,00 18,00 6,00 10,00 26,00 10,00 20,00 Parte Seconda GLI STUDI QUINQUENNIO ISTITUZIONALE (1° CICLO) Nuovo piano di studi Piano generale degli studi Biennio filosofico Triennio teologico BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA (2° CICLO) Biennio in teologia biblica Biennio in teologia fondamentale Biennio in teologia dogmatica Biennio in teologia della vita cristiana DOTTORATO IN TEOLOGIA (3° CICLO) ANNO PASTORALE (CICLO COMPLEMENTARE) IL QUINQUENNIO ISTITUZIONALE (1° ciclo) NUOVO PIANO DI STUDI (Approvato ad experimentum dal CdS 31.05.2000) 1. Impostazione generale 1.0. Il nuovo Piano di studi del Quinquennio si ispira a tre esigenze fondamentali: a) unificare maggiormente la proposta dei contenuti, così da favorire un migliore apprendimento e facilitare la sintesi al di dentro dell’attuale pluralismo filosofico-teologico; b) rendere le didattiche più attive e appropriate, riducendo le lezioni cattedratiche e incrementando forme seminariali, gruppi di studio ecc.; c) diminuire il numero dei corsi e degli esami. 1.1. Aree e corsi 1.1.1. Il Piano si struttura attualmente in 7 aree: 2 per il biennio filosofico e 5 per il triennio teologico. 1.1.2. Con lo spostamento dei corsi di Storia della Chiesa nel triennio teologico (delibera del CdS del 26.5.2004) l’area storica resta sospesa. I corsi di Storia della filosofia vengono incorporati nell’area antropologica e i corsi di Storia della Chiesa in quella cristologico-fondamentale. 1.1.3. Ogni area si suddivide in nuclei tematici e questi si esplicitano in temi principali e temi di approfondimento oppure in approfondimenti e integrazioni. 1.1.4. La strutturazione per nuclei tematici permette al Piano degli studi una discreta flessibilità, perché consente diversi accorpamenti, e una più chiara visibilità del legame dei contenuti sia nei temi principali sia in quelli integrativi o di approfondimento. 1.1.5. Ogni area prevede un’introduzione generale in cui si spiegano i diversi nuclei e il loro collegamento e un riepilogo finale. Ogni nucleo tematico a sua volta richiede un’introduzione specifica. 1.1.6. Uno o più nuclei tematici compongono un corso. Ogni corso costituito da più nuclei tematici può essere svolto da uno o più docenti, secondo le esigenze della Sezione e le competenze specifiche, a giudizio del Vice Preside. 29 nuovo piano di studi 1.1.7. Un corso svolto da più docenti deve salvaguardare l’unità dei contenuti e i tipi di didattica, decisi dal Piano e concretizzati dal gruppo stesso dei docenti della materia con il coordinatore della rispettiva area tematica. 1.2. I coordinatori 1.2.1. Il Vice Preside, come autorità responsabile dell’applicazione del Piano, nomina un coordinatore per ogni area, previa consultazione dei docenti dell’area stessa. 1.2.2. I coordinatori sono scelti ordinariamente fra i docenti stabili, possibilmente fra gli ordinari o gli straordinari, eccezionalmente fra gli associati. La durata del loro incarico è di tre anni, rinnovabili con la medesima procedura della nomina. 1.2.3. Essi costituiscono un Consiglio consultivo del Vice Preside, che questi convoca quando lo riterrà utile per il coordinamento generale dell’insegnamento nel Quinquennio o per le verifiche del Piano nel suo svolgimento. 1.2.4. Il coordinatore ha il compito di: a) coordinare la didattica, attraverso incontri periodici con i docenti assegnati all’area e incontri sia collettivi (di corso) che personali con gli studenti; b) realizzare un raccordo con le altre aree, impegnate contemporaneamente nel semestre o nell’anno, così da utilizzare al meglio le possibilità di luoghi e di tempi di cui la Sezione può disporre e favorire l’integrazione interdisciplinare; c) coordinare la ricerca attraverso la struttura dei seminari permanenti esistenti o da creare. 1.2.5. Il coordinatore, in caso di rilevanti divergenze con uno o più docenti della sua area, a proposito dei contenuti, della didattica e delle verifiche, rimetterà la soluzione al giudizio del Vice Preside, il quale potrà avvalersi del consiglio degli altri coordinatori. A tale parere superiore può appellarsi autonomamente ogni docente dell’area stessa. 1.2.6. Nel Consiglio dei coordinatori, avendo cura di sentire e riportare il parere degli studenti, ciascuno farà una relazione di bilancio annuale riguardante la programmazione e la verifica della propria area. Su tale base il Vice Preside farà al Consiglio di Sezione un resoconto globale. 1.3. Didattica 1.3.1. Il Piano prevede forme diversificate di didattica: lezioni cattedratiche, seminari, gruppi di studio, di discussione e seminariali, assemblee di dibattito e di approfondimento, elaborati scritti, corsi tutoriali e semitutoriali. 1.3.2. Le lezioni cattedratiche indicano il senso generale dello studio in questione, il metodo da seguire e i nodi o le categorie più importanti. Orientativamente esse non 30 nuovo piano di studi dovrebbero superare il numero di ore assegnate all’insieme delle altre forme più attive di didattica. Fanno eccezione, per la loro indole specifica, i corsi esegeticoteologici, quelli storici, di Diritto canonico e di scienze umane, che possono svolgersi in forma cattedratica per circa i due terzi dei credit complessivi assegnati. 1.3.3. I gruppi di studio sono finalizzati principalmente ad approfondire e assimilare dei contenuti, specie in riferimento a un testo. I gruppi di discussione tendono in particolare alla problematizzazione e al confronto di opinioni, soprattutto attraverso una bibliografia, assumendo in tal caso la forma seminariale, o almeno seguendo dei questionari di ricerca e di orientamento. Le assemblee di dibattito o di approfondimento tendono a scopi simili ai gruppi di discussione, ma si realizzano nell’ambito dell’intera classe. Gli elaborati scritti mirano all’espressione chiara di alcuni punti particolari della materia e possono coronare un lavoro di gruppo o assembleare da parte del singolo studente, secondo i suoi personali interessi. 1.3.4. I corsi tutoriali richiedono elaborati scritti, letture di approfondimento e verifiche. Il corso semitutoriale esige la frequenza alle lezioni cattedratiche, un elaborato scritto di approfondimento personale e la verifica finale. 1.3.5. Per favorire un apprendimento proporzionato al tempo di studio degli studenti, i gruppi di studio o di discussione e seminariali a) sono riservati ai corsi o ai nuclei tematici più ampi al di dentro di ciascuna area e vengono decisi dall’area stessa; b) in ogni classe e contemporaneamente non se ne potranno svolgere più di due. 1.3.6. A queste forme di didattica si aggiungono a) i seminari che le aree sono invitate a proporre al di dentro dei credit assegnati a ciascuna di esse, utilizzando i temi di approfondimento; b) un seminario maggiore che introduce l’esercitazione scritta di filosofia, un seminario di sintesi che introduce l’esercitazione scritta di teologia. 1.4. Le verifiche 1.4.1. Le verifiche sono finali o “in itinere”. Le verifiche finali corrispondono al numero dei corsi e si svolgono perciò alla fine del semestre per i corsi semestrali e alla fine dell’anno per i corsi annuali. Per i corsi che si svolgono in tre semestri consecutivi la verifica finale può avvenire in due tempi. 1.4.2. Il contenuto dell’esame finale di ogni corso è costituito dalle parti esposte in forma cattedratica e viene determinato dall’area, in base a criteri di essenzialità e su proposta dei singoli docenti per la parte riguardante il proprio insegnamento. Possono essere riassunte in un tesario sintetico o in altre forme più idonee. 1.4.3. Gli esami finali dei corsi tenuti da più docenti si svolgono davanti a una commissione oppure, fatta salva l’unità di impostazione (cf sopra, 1.1.7), davanti a 31 nuovo piano di studi un singolo docente, a giudizio del Vice Preside. Nel primo caso la valutazione si computa con la media dei voti espressi da ciascun commissario. 1.4.4. Le verifiche effettuate in itinere riguardano le parti di ciascun corso sviluppate in forma diversa da quella cattedratica. Esse avvengono durante lo svolgimento del corso stesso e non in momenti particolari intesi come esami. Queste verifiche riguardano sia i risultati dell’apprendimento, che l’impegno e la partecipazione attiva. 1.4.5. La valutazione finale di ciascun corso viene calcolata facendo la media tra la votazione riguardante l’esame finale e tutte le altre verifiche effettuate in itinere. 1.4.6. La prova finale per il baccalaureato può avvenire secondo due modalità: a) un seminario di sintesi, che richiede la partecipazione attiva e introduce all’esercitazione scritta di teologia; b) una dissertazione scritta o tesi, a norma degli Statuti Generali art. 30,7. 1.5. Norme di applicazione 1.5.1. Il Piano viene applicato con gradualità, a partire dall’anno accademico 2000-2001. Questa applicazione sarà integrale iniziando con il primo anno di filosofia, così che nell’arco di 5 anni esso possa essere totalmente sperimentato. Nel frattempo il Consiglio di Sezione potrà operare modifiche parziali, in punti particolari, quando la sperimentazione lo richiedesse. Dopo questo periodo la Sezione dovrà rivederlo e approvarlo definitivamente con le modifiche che l’esperienza avrà suggerito. 1.5.2. In tutti gli anni del quinquennio nei quali non entra in vigore nella sua integralità, il Piano viene applicato parzialmente. Restano i corsi, le verifiche, le didattiche e i contenuti del Piano precedente, ma i corsi e i relativi docenti si inseriscono nelle aree, come previsto dal nuovo Piano e secondo la descrizione fatta nei punti 2.1.1, 2.2.2 e 2.2.3. Entrano in vigore anche le funzioni dei coordinatori, come previsto nel numero 1.2.1 della impostazione generale. 1.5.3. In questa fase di applicazione parziale le aree hanno il compito di: a) favorire la collaborazione tra i docenti in vista di una migliore conoscenza dei rispettivi insegnamenti, di una proposta più organica dei contenuti (evitando anzitutto le ripetizioni) e di eventuali prospettive di ricerca; b) promuovere e gestire, d’intesa con il Vice Preside, sperimentazioni didattiche circostanziate e parziali, in previsione del nuovo Piano, tenendo conto dell’utilità e delle possibilità concrete degli studenti. 32 nuovo piano di studi 2.1. IL BIENNIO FILOSOFICO 2.1.0. Premesse 2.1.1. Il biennio filosofico si articola in due aree tematiche: area epistemologicometafisica e area antropologica. Nell’area epistemologico-metafisica sono confluite le seguenti discipline: Introduzione alla filosofia, Logica, Epistemologia, Metafisica, Filosofia della natura, Ermeneutica, Estetica, la Storia della filosofia, e il Seminario maggiore. Nell’area antropologica confluiscono l’Antropologia filosofica, l’Etica generale e speciale, la Filosofia della religione e l’Introduzione alla storia delle religioni, la Sociologia, la Psicologia e il Seminario maggiore. 2.1.2. L’Area epistemologico-metafisica propone un percorso teoretico unitario, che consente di legare insieme le tematiche delle discipline confluite nell’area; quella antropologica si sviluppa attorno alla domanda “chi è l’uomo?” e coinvolge non solo le materie strettamente filosofiche, ma anche la Psicologia e la Sociologia. 2.1.3. I corsi di Storia della filosofia si propongono inoltre: a) di offrire agli studenti un’adeguata contestualizzazione degli Autori, cui si fa riferimento anche nei corsi sistematici; b) un contatto diretto con i testi, in cui si cristallizza il pensiero dei classici (lettura e commento di testi-chiave relativi alle diverse epoche); c) mostrare la valenza speculativa dell’evento Cristo come storicamente si dispiega nelle diverse figure teoretiche esaminate. 2.1.4. L’area epistemologico-metafisica e quella antropologica propongono ciascuna un seminario maggiore di 4 credit, per introdurre gli studenti ad affrontare temi connessi con le problematiche delle rispettive aree. Tali temi possono essere ripresi e sviluppati nella prevista esercitazione scritta di filosofia. 33 nuovo piano di studi 2.1.5. AREA EPISTEMOLOGICO - METAFISICA Coordinatore: prof. Saturnino MURATORE CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI Introduzione 1. Lettura problematica Introduzione generale Il difficile rapporto del presente culturale al biennio filosofico fides/ratio alla filosofia Cr. 1 2. Quadro storico della L’attuale frammenta- Dalla logica sillogistica alla problematica zione dei saperi logica formale: i limiti Metodologia dei formalismi puri Cr. 1 2.1. I principali modelli interpretativi del reale Logica Cr. 2 2.2. I modelli Temi di estetica e teorie Ebraismo e filosofia epistemologici della comunicazione contemporanei Epistemologia Cr. 5 3. Il problema della verità Variazioni della nozione di natura Estetica 4. Il dinamismo intenzio- La coscienza storica e la Cr. 2 nale della coscienza coragione ermeneutica me metafisica implicita Ermeneutica Cr. 2 5. La metafisica esplicita La koiné scientifica e Le scienze cognitive: tecnologica il rapporto mente-corpo come integrazione conoscitiva Filosofia della natura Cr. 2 6. Alla ricerca del Fon- Le nuove cosmologie Il problema del male damento ultimo Filosofia dell’essere Cr. 6 34 7. Il quadro metafisico creazionista Evoluzionismo e creazionismo 8. Metafisica e teologia Responsabilità per il creato –––––– Seminario maggiore Avvio dell’esercitazione scritta nuovo piano di studi 2.1.6. AREA ANTROPOLOGICA Coordinatore: prof. Nunzio GALANTINO CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Antropo- Costanti filosofiche A. Dall’ontologia sostanzialista 1. Fondamenti dell’universo all’ontologia relazionale epistemologici logia filopersonale B. Reciprocità (pericòresi, prosdell’antropologia sofica simità e co-esistenza) filosofica C. Storicità, morte e futuro 2. La parabola dell’uomo anti-umanistica D. Incarnazione (corpo-corporeità, contemporanea. impegno, presenza e azione) E. Vocazione (libertà - trascendenza - interiorità) 5 Etica 6 Libertà incarnata A. La dimensione morale della e responsabilità persona dell’essere per- B. L’essenza della moralità sonale C. Fondamento ontologico e oggettività del valore morale 1. Originalità e specificità dell’esperienza morale Temi e problemi di etica sociale 3. Il dovere come esigenza incondizionata di moralità Storia e Trascendenza della A. Le scienze della religione persona ed espe- B. La storia delle religioni Filosofia rienza del sacro C. La fenomenologia storica delle della relireligioni gione D. Fenomenologia dell’esperienza religiosa E. Ermeneutica dell’esperienza religiosa F. Fondamento ontologico-veritativo dell’esperienza religiosa 2. Fenomenologia del valore morale 1. Le religioni universali 2. Secolarizzazione e nuove religioni 3. La questione ermeneutica 4. Teologia filosofica e filosofia della religione 8 Psicologia Natura e struttura A. Natura della personalità 1. Principali teorie della personalità B. Attributi e processi dell’io della personalità psichica C. Psicodinamica della personalità 2. Psicologia della religione 3 Sociologia L’uomo nella vita A. Premesse storico-fenomenolo- 1. Mappa delle teosociale giche rie macro e microB. I concetti fondamentali della sociologiche convita sociale temporanee C. Stratificazione e disuguaglianze 2. Sociologia della sociali religione 3 35 nuovo piano di studi CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI Storia del- 1. Lo spirito e il la filosofia pensiero dell’antichità antica e medievale pagana e cristiana 2. Lo spirito e il pensiero della cristianità medievale APPROFONDIMENTI CR. A. Le origini della filosofia occi- Filosofia e religione dentale B. Sviluppo e figure del pensiero Filosofia e mitologia greco C. Cristianesimo e filosofia Monografia: uno dei D. Sviluppo e figure del pensiero grandi maestri medievale medievali 6 Storia del- 1. La modernità e A. Genesi della modernità occi- Monografie su autodentale ri o testi del penla filosofia il suo pensiero siero moderno e moderna e 2. Tra moderno e B. Sviluppo e figure del pensiero postmodento: il moderno contemporaneo contemcontemporaneo C. Sviluppo e figure del pensiero poranea contemporaneo 6 36 nuovo piano di studi 2.2. IL TRIENNIO TEOLOGICO 2.2.0. Premesse 2.2.1. Le aree del triennio teologico, ad eccezione quella biblica, sono di tipo tematico. 2.2.2. L’area biblica si articola nei due corsi fondamentali di Antico Testamento (comprendente AT/1 Pentateuco, AT/2 Profeti, AT/3 Sapienziali e altri scritti) e Nuovo Testamento (comprendente NT/1 Sinottici e Atti, NT/2 Corpus paulinum, NT/3 Corpus Johanneum), preceduti dai corsi complementari di Introduzione generale alla Bibbia e di Lingue (ebraico I-II e greco biblico). 2.2.2.1. Ciascuna parte dei due corsi biblici fondamentali, rispettando la pluralità dei metodi e degli approcci, si propone di introdurre gli studenti a “saper leggere” un testo e comporta perciò un’introduzione critica, esemplificazioni esegetiche e linee di teologia biblica. Non può esserci quindi sovrapposizione tra le parti dello stesso corso. 2.2.3. Le aree tematiche sono: l’area cristologico-fondamentale, l’antropologico-spirituale, l’ecclesiologico-sacramentale e la morale. Nell’area cristologico-fondamentale confluiscono l’Introduzione alla teologia e la Patrologia, la Teologia fondamentale (Rivelazione, Tradizione e Ispirazione), la Cristologia, l’Unità e Trinità di Dio e la Storia della Chiesa. L’area antropologico-spirituale comprende: l’Antropologia teologica, la Grazia e le Virtù teologali, l’Escatologia e la Teologia spirituale. L’area ecclesiologico-sacramentale include l’Ecclesiologia e la Mariologia, la Liturgia, la Sacramentologia, il Diritto canonico, la Teologia pastorale e la Catechetica. L’area morale comprende la Morale fondamentale e la Morale speciale. 2.2.3.1. Ciascun nucleo tematico viene trattato in tre aspetti distinti e strutturati: a) biblico b) storico o storico-dogmatico c) sistematico e proposte di teologia contemporanea. 2.2.3.2. L’area antropologico-spirituale intende integrare in profondità, pur nel rispetto delle diverse metodologie, i contenuti dogmatici e l’esperienza spirituale, che diventa così non solo il culmine della riflessione teologica, ma anche una fonte di ispirazione. 2.2.3.3. I corsi di Storia della Chiesa si propongono di: a) fornire agli studenti quadri di riferimento storico e storiografico per il futuro studio della teologia; b) offrire un adeguato supporto allo studio delle discipline più propriamente positive; c) proporre una congrua metodologia per l’acquisizione di una consapevolezza critica in ordine al superamento di luoghi comuni, anacronismi, facili generalizzazioni; d) porre lo studente in rapporto con i vissuti della comunità credente nei diversi periodi. 37 nuovo piano di studi 2.2.4. AREA BIBLICA Coordinatore: prof. Ettore FRANCO CORSI NUCLEI PRINCIPALI TEMI PRINCIPALI Introduzione 1. Ambiente generale alla 2. Testo Bibbia 1. Linee essenziali di geografia, archeologia e storia di Israele 2.1. Formazione e trasmissione del testo (AT, NT, Apocrifi) 2.2. Critica testuale (AT e NT) 3. Metodi, strumenti e sussidi 3 AT/1: Pentateuco 1.1. I risultati della critica letteraria: composizione, struttura e messaggio dei singoli libri 1.2. Gen 1-11, Es 19-20.24, Dt 6 1.3. Teologia delle tradizioni pentateucali 4 AT/2: Profeti 2.1. Storia dell’interpretazione e teologia ebraica del profetismo; composizione, struttura e messaggio dei singoli libri (profeti anteriori e posteriori, compreso Dan e l’apocalittica) 2.2. Vocazione ed esistenza profetica; i canti del Servo; la nuova alleanza 2.3. Teologia delle tradizioni profetiche 4 AT/3: Sapienziali e 3.1. La poesia ebraica e il libro dei Salmi: composialtri scritti zione, struttura, generi letterari; la sapienza in Israele: apporto critico di Giobbe e Qohelet; scritti midrashici; ellenizzazione e libri dei Maccabei 3.2. Esegesi, teologia e lettura cristiana di alcuni Salmi 3.3. La giustizia di Dio in Giobbe; creazione, storia e salvezza nel libro della Sapienza; immortalità e risurrezione alle soglie dell’era cristiana 4 3. Ermeneutica Antico Testamento 38 CR. nuovo piano di studi CORSI NUCLEI PRINCIPALI TEMI PRINCIPALI Nuovo Testamento NT/1: Sinottici e Atti 1.1. Storia della ricerca, origine, natura, interpretazione, valore storico e teologico dei Vangeli sinottici e degli Atti; struttura e teologia di Mc, Mt, Lc-At 1.2. Esemplificazioni esegetiche della duplice e della triplice tradizione 1.3. Cristologia dei Sinottici 4 NT/2: Corpus Paulinum 2.1. Vita e opera di Paolo; autenticità, composizione, struttura e teologia delle singole lettere 2.2. La parola della croce e la risurrezione dai morti; la giustizia di Dio; Cristo nuovo Adamo, la vita nello Spirito 2.3. Linee di teologia e di cristologia paoline 4 NT/3: Corpus 3.1. Sfondo culturale, composizione e struttura Johanneum del IV Vangelo, delle Lettere (1-3 Gv) e dell’Apocalisse 3.2. Linee di cristologia ed ecclesiologia giovannea; tematiche teologiche fondamentali 3.3. Esemplificazioni esegetiche 4 Corsi Greco classico complementari e propedeutici Greco biblico CR. 4 3 Ebraico/1 2 Ebraico/2 3 39 nuovo piano di studi 2.2.5. AREA CRISTOLOGICO - FONDAMENTALE Coordinatore: prof. Carlo GRECO CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Introduzione 1. Modelli storici di intellectus fidei alla teologia e Patrologia 2. Oggetto e metodo della teologia sistematica A. La teologia dei Padri Figure significative B. La teologia medievale della Patrologia C. La teologia nell’epoca moderna D. La teologia nell’epoca contemporanea 5 Teologia 3. La rivelazione fondamentale A. La rivelazione di Dio nella La rivelazione di Dio creazione e nella storia nelle religioni B. La rivelazione in Gesù Cristo (Singolarità di Gesù; la pienezza della rivelazione nel mistero pasquale) 7 4. La credibilità A. La credibilità: problematica della rivelazione e criteri B. Mediazione dell’universalità della rivelazione e sua fondazione teologica 5. Rivelazione e tradizione A. Rivelazione, tradizione e Scrittura (Ispirazione e canone biblico) B. Tradizione e magistero C. Il dogma e il concetto di sviluppo dogmatico Cristologia e 6. Il Dio di Gesù A. Unicità di Dio Cristo B. Il Padre di Gesù Cristo Trinità 1. Tradizione viva e sensus fidelium 2. La tradizione nel dibattito ecumenico L’ebreo Gesù 7. Cristologia A. L’evento dello Spirito dai profeti La fede di Gesù pneumatologica all’avvento del Regno di Dio B. Lo Spirito Santo nell’evento di Cristo 8. Soteriologia cristologica A. La passione e morte di Gesù Solidarietà e univerCristo salità della salvezB. Significato soteriologico ed za in Gesù Cristo escatologico di Gesù risorto 9. Gesù, il Cristo, A. Preesistenza di Cristo e InFiglio incarnato carnazione B. La persona di Cristo I titoli cristologici 10. Lo Spirito, do- L’evento dello Spirito fino alla Spirito di Dio no del Risorto Parusia Spirito di Cristo 11. La comunione A. Teologia trinitaria e cristologia della Trinità B. Modelli di teologia trinitaria 40 8 nuovo piano di studi CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Storia della 1. Genesi, diffusione e struttuChiesa ra del Cristiaantica e nesimo antico medievale 2. Occidente latino e germanico. Inculturazione, istituzioni 3. Sviluppi e crisi dell’universalismo A. Rapporti CristianesimoImpero B. Cristianesimo, ellenismo e giudaismo C. Migrazioni germaniche ed evangelizzazione D. Respublica christiana E. Riforma gregoriana F. Teocrazia medievale Storia della 1. Riforma e controriforma Chiesa moderna e 2. La Chiesa nell’età dei contempolumi ranea 3. La Chiesa nell’Ottocento 4. La Chiesa nel Novecento A. L’età dell’assolutismo Chiesa e totalitariB. Giansenismo e Gallicanesimo smi C. La questione romana D. Il Sillabo e il Vaticano I E. La questione sociale F. Il modernismo G. La Chiesa e i conflitti mondiali H. Il Vaticano II e il postconcilio Archeologia cristiana 5 4 41 nuovo piano di studi 2.2.6. AREA ANTROPOLOGICO - SPIRITUALE Coordinatore: prof. Giuseppe MANCA CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Antropo- 1. L’uomo creatura A. Teologia della creazione La creazione tra B. Unità dell’uomo (anima-corpo; scienza e cultura logia teouomo-donna) logica C. L’uomo come persona D. L’uomo immagine di Dio 3 Grazia 2. L’uomo figlio di Dio Virtù teologali Escatologia A. La grazia originale B. Inabitazione della Trinità e figliolanza divina La figliolanza divina in differenti modelli teologici contemporanei 5 3. L’uomo come A. Situazione di peccato (originale, Figliolanza divina libertà liberata personale e sociale) e libertà nel conB. Libertà e grazia (giustificazione, fronto con modelli elezione e predestinazione, voculturali dell’Italia lontà salvifica universale) meridionale Teologia spirituale 4. La vita dei figli A. Distinzione e unità nella vita teo- Speranza cristiana e di Dio nella fede, logale di fede, speranza e carità speranze intramondane speranza e carità B. Vita teologale e impegno nel mondo 42 5. Il compimento A. L’uomo tra storia ed eschaton Immortalità e risurredella figliolanza (Regno, Parusia, Morte, Giudi- zione nella teologia divina e della zio, Purificazione) contemporanea libertà B. Eschaton e possibilità di fallimento (vita-morte eterna) 2 6. La vita spirituale A. La vita spirituale come esperienza della grazia B. Dinamica verso la santità 2 La mistica nuovo piano di studi 2.2.7. AREA ECCLESIOLOGICO - SACRAMENTALE Coordinatore: prof. Orazio F. PIAZZA CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI Ecclesio- 1. Identità originaria della Chiesa logia e Mariologia 2. Struttura della Chiesa APPROFONDIMENTI CR. A. Origine e natura teandrica Modelli di rapporto B. Proprietà costitutive della Chiesa Chiesa-mondo A. La gerarchia B. I fedeli laici C. La vita consacrata 3. Maria nel mi- A. La madre di Dio nel rapporto stero di Cristo e con Cristo e con la Chiesa della Chiesa B. I dogmi mariani 5 Il dialogo ecumenico Indole escatologica della Chiesa Culto mariano e pietà popolare Liturgia e 4. La liturgia della A. Teologia del culto: simbolo e Celebrare nel tempo rito, parola e memoriale; liture nello spazio Sacramen- Chiesa gia e storia salvifica tologia B. Struttura della celebrazione 3 5. I sacramenti A. La dinamica teologica nell’eco- Il magistero della lex dell’iniziazione nomia sacramentale orandi cristiana B. Il battesimo e la confermazione Proposte alternative C. L’eucaristia circa la genesi e la struttura della preghiera eucaristica 5 6. I sacramenti A. Riconciliazione e penitenza della guarigione B. Unzione degli infermi 2 Dottrina delle indulgenze 7. I sacramenti del A. Il ministero ordinato nella Chiesa Le preghiere servizio della B. Il matrimonio di ordinazione comunione 2 Cultura del Mezzogiorno e teologia del matrimonio 43 nuovo piano di studi CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI Diritto 8. Il diritto nella Chiesa canonico 9. Funzioni e potestà nel popolo di Dio Teologia 10. Teologia pastorale pastorale 44 A. I fedeli laici B. I fedeli nel ministero sacro o chierici C. I fedeli nella vita consacrata APPROFONDIMENTI CR. L’associazione dei fedeli 5 A. Funzione e potestà di santificare Gli organi di goverB. Funzione e potestà di insegnare no della Chiesa C. Funzione e potestà di governare universale e delle chiese particolari A. Questione epistemologica B. Modelli di teologia pastorale, specialmente in area italiana C. I soggetti dell’azione pastorale 2 11. Pastorale giovanile Progetti e prospettive di pastorale L’insegnamento giovanile, specialmente della religione nell’Italia meridionale nelle scuole 1 12. Catechetica A. Servizio della Parola e educazione alla fede B. Contenuto, fonti, soggetto e linguaggio della catechesi 1 nuovo piano di studi 2.2.8. AREA MORALE Coordinatore: prof. Donatella ABIGNENTE CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Morale 1. Questioni fonda- A. Carattere originario del feno- 1. Carattere specifitive di un’etica meno morale co della morale fondaB. Intelligenza nella fede dell’escristiana mentale e teologica perienza e della conoscenza 2. Dialogo come virtù generale morale C. Intelligenza dell’ethos e dell’etica 2. Principi etici generali alla luce della fede cristiana Morale speciale 5 A. Norme morali: origine, signifi- 1. Storicità delle cato, valore e trasmissione norme e pluraliB. Rapporto fra moralità personale smo culturale e opzioni concrete, tra dimensione 2. Persona e struttusoggettiva e l’oggettività razione della conC. Il peccato, la conversione, la vita vivenza umana cristiana 3. Etica della vita A. La virtù della religione religiosa B. Culto e morale Religione ed evoluzione della religiosità nell’Italia meridionale 2 4. Morale della vita fisica A. La difesa della vita Razionalità morale B. Problematiche morali della vita e biotecnologie sessuale e coniugale C. Temi di bioetica (aborto, eutanasia, trattamento dei malati terminali) 4 5. Morale della vita sociale A. I principi etici dell’agire sociale 1. Diritti umani (sussidiarietà e solidarietà) 2. Legalità, sviluppo B. Le virtù sociali: giustizia, carità, e occupazione nel verità meridione d’Italia C. Coscienza etica e istituzioni politico-economiche 5 45 IL BIENNIO FILOSOFICO Il piano di studi della Sezione S. Luigi struttura il quinquennio istituzionale in un biennio filosofico e un triennio teologico. Questa distinzione ha carattere pedagogico in quanto mira a far acquisire allo studente quegli atteggiamenti e quelle conoscenze che consentono di affrontare in profondità le tematiche teologiche. La distinzione intende, inoltre, rispettare l’autonomia metodologica delle due aree disciplinari: filosofica e teologica. Ma “distinzione” non significa separazione o estraneità di discorso. Infatti, se l’itinerario filosofico può anche essere perseguito per se stesso, pure non è tale da esaurire la problematica di chi vive e vuol vivere un’esperienza di fede. Per il credente c’è sempre l’esigenza di far confluire il discorso filosofico nell’ambito più vasto e specifico del suo concreto orizzonte di esistenza. Proprio per questo, egli troverà profondamente inadeguata ogni impostazione che si presenti chiusa alla trascendenza o implicante una dicotomia insuperabile tra visione filosofica e visione di fede. In questa prospettiva, sia in ambito storico che teoretico, gli studenti verranno messi in condizione di cogliere e approfondire la rilevanza filosofica dell’evento Cristo, in modo da potersi rapportare alla parabola del pensiero occidentale senza complessi di inferiorità o cedimenti alle mode filosofiche ricorrenti. Per parte sua la teologia avverte, oggi non meno che in passato, l’esigenza di un autentico pensiero filosofico, connesso all’urgenza di dover rendere ragione della fede e dei suoi contenuti all’interno di un contesto culturale pluralistico e secolarizzato. Da questo punto di vista, quello cioè della necessità di integrare teologia e filosofia, l’esempio della scolastica medievale e di S. Tommaso resta sempre attuale (cf Fides et ratio, n. 78). Il principale obiettivo, cui mira la formazione filosofica, è, comunque, il raggiungimento dell’autonomia critica. Tale autonomia è tutt’altro che un dato originario: essa rappresenta un livello di maturazione della persona, che si raggiunge attraverso la riflessione e opportune decisioni. Il biennio filosofico intende favorire questa maturazione proponendo un duplice itinerario: 1. attraverso una ripresa e un approfondimento della storia della filosofia. È, infatti, accostandosi al pensiero di quegli Autori che sono stati in larga misura i maestri e gli artefici della cultura occidentale, che si ha modo di acquisire i riferimenti culturali indispensabili per il maturarsi di una coscienza critica, pienamente consapevole di sé, dei propri limiti e delle proprie possibilità; 2. affrontando direttamente quei problemi che stanno al centro di ogni autentica e seria riflessione. Ovviamente, non si pretende che nel breve spazio di un biennio lo studente possa giungere ad elaborare una compiuta filosofia. Gli insegnamenti storici e teoretici hanno tuttavia il compito di iniziare a questo e rendere così concretamente possibile una ripresa e un approfondimento delle stesse tematiche filosofiche da parte della teologia. 46 biennio filosofico Il nuovo piano di studi struttura il biennio filosofico in due grandi aree tematiche: 1) l’area epistemologico-metafisica; 2) l’area antropologica. L’intero arco formativo del quinquennio istituzionale giustifica, inoltre, la presenza, nel piano di studi del biennio filosofico, di insegnamenti complementari quali l’Introduzione alla storia delle religioni, la Psicologia, la Sociologia, l’Ermeneutica, il Corso introduttivo alla S. Scrittura. Lo stesso dicasi per i corsi integrativi di lingue classiche (greco e latino) e moderne (inglese e tedesco). Un contributo concreto all’acquisizione di un proprio metodo e degli strumenti più idonei allo studio e alla ricerca in ambito filosofico e teologico viene offerto, nell’ambito della prima area tematica, dall’insegnamento di Metodologia. Nel biennio filosofico lo studente è tenuto a comporre e discutere l’esercitazione scritta di filosofia, da presentarsi entro il mese di aprile del quarto semestre. Il tema dell’esercitazione verrà introdotto da un seminario maggiore che si distende per due semestri. Per gli studenti ordinari il biennio filosofico si conclude col conferimento del Diploma di Studi Filosofici, previsto dagli Statuti Generali (art. 33,1). 47 biennio filosofico QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO FILOSOFICO ANNO ACCADEMICO 2004-2005 I ANNO 1° Sem. 1. Area epistemologico-metafisica Introduzione alla filosofia (A. Trupiano) Logica/1 (A. Trupiano) Epistemologia/1 (A. Trupiano) Metodologia (A. Mastantuono) Estetica (L. Moscato) 2. 3. 4. – 2° Sem. Area Antropologica Psicologia (F. Silvestri) Sociologia (D. Pizzuti) Storia della filosofia antica (A. Orazzo) Integrazione linguistica 5. Area epistemologico-metafisica Logica/2 (A. Trupiano) Epistemologia/2 (A. Trupiano) Filosofia dell’essere/1 (S. Muratore) 6. 7. – – Area antropologica Antropologia filosofica (N. Galantino) Storia della filosofia medievale (A. Orazzo) Seminario maggiore Integrazione linguistica credit 1 1 3 1 2 3 3 3 —— 17 1 2 4 5 3 2 —— 17 II ANNO 3° Sem. 8. Area epistemologico-metafisica Filosofia dell’essere/2 (S. Muratore) Filosofia della natura (S. Ferraro) Ermeneutica (A. Trupiano) 9. 10. 11. – – 48 Area antropologica Etica generale (G. Propati) Storia delle religioni (G. De Simone) Storia della filosofia moderna (E. D’Antuono) Seminario maggiore Integrazione linguistica 2 2 2 4 3 3 2 —— 18 biennio filosofico 4° Sem. Area antropologica 12. Etica speciale (G. Propati) 13. Filosofia della religione (G. De Simone) 14. Storia della filosofia contemporanea (E. D’Antuono) 2 5 3 Area biblica 15. Introduzione alla Scrittura (E. Salvatore) 3 Area cristologico-fondamentale 16. Introduzione alla teologia (C. Greco - M. Canadè) – Integrazione linguistica 2 —— 15 Seminari maggiori 17.1. Scienze della natura – scienze dello spirito. Dalla netta contrapposizione a una possibile integrazione (A. Trupiano - S. Muratore) 17.2. L’uomo e la sua libertà (A. Orazzo - G. De Simone) Corsi integrativi 18. 19. 20. 21. Lingua latina (L. Tommaselli) Lingua greca (L. Tommaselli) Lingua tedesca (A. Patauner) Lingua inglese (L. Malocco) 4 4 4 4 Su richiesta degli Studenti possono essere attivati corsi di lingua di secondo/terzo livello 49 biennio filosofico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI PRIMO ANNO 1. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA (8 ore sett., 1° sem.: A. TRUPIANO L. MOSCATO - A. MASTANTUONO) L’area epistemologico-metafisica propone un percorso teoretico unitario, che si distende per tre semestri e mira a legare insieme le tematiche delle discipline confluite nell’area, con una strategia che comporta: 1) un’introduzione generale all’intero percorso; 2) l’illustrazione di alcuni nuclei tematici in sequenze molto compatte di lezioni, seguite da gruppi di studio/discussione per l’appropriazione dei principali temi (anche attraverso brevi scritti); 3) un certo numero di approfondimenti e, per quanti sceglieranno quest’area, 4) un elaborato scritto, di circa trenta pagine, introdotto dal seminario maggiore. Nel primo semestre, dopo l’introduzione generale, tematica e metodologica, vengono proposti i primi due nuclei tematici concernenti: a) una lettura problematica del presente culturale; b) un quadro storico sintetico dei principali modelli interpretativi del reale. Vengono trattati, inoltre, i problemi relativi a: 1) l’attuale preoccupante frammentazione dei saperi; 2) il rapporto fides/ratio; 3) la moderna koiné scientifica e tecnologica. Contemporaneamente gli studenti sono introdotti allo studio della logica, attraverso la presentazione del suo sviluppo storico e allo studio di temi di estetica connessi con la problematica epistemologico-metafisica. TESTI E SUSSIDI GIOVANNI PAOLO II, Fides et ratio. I rapporti tra fede e ragione, Roma 1998; S. MURATORE (ed.), Teologia e filosofia. Alla ricerca di un nuovo rapporto, AVE, Roma 1990; ID. (ed.), Teologia e formazione teologica. Problemi e prospettive, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996; J. ORTEGA Y GASSET, Cos’è filosofia, Marietti, Genova 1994; E. HUSSERL, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, Il Saggiatore, Milano 1983; H.G. GADAMER, La ragione nell’età della scienza, Il Melangolo, Genova 1999; E. AGAZZI - F. MINAZZI - L. GEYMONAT, Filosofia, scienza e verità, Rusconi, Milano 1989; S. MURATORE, Intelligentia et esse. La dottrina tomista del conoscere, D’Auria, Napoli 1984; L. LORIZIO - N. GALANTINO (edd.), Manuale di metodologia. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinare, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; P. SIMONDO, L’alba della logica, SEI, Torino 1976; I.M. COPI - C. COHEN, Introduzione alla logica, Il Mulino, Bologna 1997; AA.VV., Momenti e problemi di Storia dell’Estetica, Marzorati, Milano 1959; L. MOSCATO ESPOSITO, Immagini. Corso di estetica, Napoli 2001. Dispense dei Professori. 50 biennio filosofico AREA ANTROPOLOGICA 2. PSICOLOGIA (3 ore sett., 1° sem.: F. SILVESTRI) Scopo: il corso intende introdurre allo studio della personalità in prospettiva interdisciplinare. Argomenti: livelli della vita psichica. Dinamiche emotivo e razionali. L’Io e le sue strutture. Attributi dell’Io: valori, bisogni, atteggiamenti. Processi dell’Io: percezione, difese, apprendimento, motivazione conscia e inconscia. Personalità ed esperienza religiosa. A partire dall’analisi di alcuni contributi significativi la parte seminariale cercherà di favorire un avvicinamento alla psicologia dell’esperienza religiosa soprattutto da parte di giovani in ricerca ed educatori. TESTI E SUSSIDI A. CENCINI - A. MANENTI, Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi, EDB, Bologna 2 1985; A.M. RAVAGLIOLI, Psicologia, Piemme, Casale Monferrato 1992 ; L.M. RULLA, Antropologia della vocazione cristiana. I. Basi interdisciplinari, Piemme, Casale Monferrato 1985; F. IMODA, Sviluppo umano psicologia e mistero, Piemme, Casale Monferrato 1993; C.S. HALL - G. LINDZEY, Teorie della personalità, Boringhieri, Torino 1973. Per la parte seminariale: N. DAL MOLIN, Verso il blu. Lineamenti di psicologia della religione, EMP, Padova 1995; G. SOVERNIGO, Religione e persona. Psicologia dell’esperienza religiosa, EDB, Bologna 1990; DON S. BROWING, «La psicologia può evitare la religione? Dovrebbe farlo?», in F. IMODA (a cura di), Antropologia interdisciplinare e formazione, EDB, Bologna 1997, 57-74. 3. SOCIOLOGIA (3 ore sett., 1° sem.: D. PIZZUTI) Il corso ha carattere di introduzione alla sociologia come conoscenza scientifica dei fenomeni sociali, ed analizza e interpreta i modi in cui gli esseri umani vivono in gruppi sociali. Articolazione del corso: 1. Premesse storico-epistemologiche. 2. Definizione dei concetti per la lettura della trama dei rapporti sociali (azione sociale, relazione, interazione sociale, gruppi, comportamento collettivo, valori, norme e istituzioni, potere, conflitto, mutamento sociale). 3. Processi sociali: identità e socializzazione, linguaggio e comunicazione, devianza e criminalità. 4. La disuguaglianza sociale: (stratificazione di classe e di ceto, differenze e disuguaglianze di genere e di età, disuguaglianza di razza ed etnia). 51 biennio filosofico La parte seminariale riguarderà l’ambito della sociologia della religione, cioè come si è formato progressivamente un punto di vista sociologico sulla religione ed il religioso contemporaneo (nuovi movimenti religiosi, integrismi e progressismi). TESTI E SUSSIDI A. CAVALLI, Incontro con la sociologia, Il Mulino, Bologna 2001; A. BAGNASCO - M. BARBAGLI - A. CAVALLI, Sociologia, vol. I, Cultura e società. I. Concetti di base, Il Mulino, Bologna 2001; IDD., vol. II, Differenziazione e riproduzione sociale, Il Mulino, Bologna 2001. Per la parte seminariale: J.-P. WILLAIME, Sociologia delle religioni, Il Mulino, Bologna 1996, 7-37; 63-95. 4. STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA (3 ore sett., 1° sem: A. ORAZZO) Il corso intende percorrere la storia del pensiero dell’antichità pagana e cristiana e la riflessione della cristianità medievale, collocando le tematiche nel contesto storico e culturale del loro tempo. Sarà privilegiata un’ottica tendente a far emergere da un lato il valore di praeparatio evangelica del pensiero greco-romano, dall’altro la “novità” della prospettiva biblico-cristiana dei pensatori medievali, soprattutto in merito alla concezione di Dio e dell’uomo. Nella parte seminariale, attraverso il lavoro di gruppo, gli studenti saranno posti a contatto diretto con i testi più significativi delle epoche e degli Autori, e avranno la possibilità di elaborare, in forma critica e dialogica, una propria visione delle problematiche affrontate nella sezione monografica. TESTI E SUSSIDI G. REALE, Il pensiero antico, Vita e Pensiero, Milano 2001; R. REALE - D. ANTISERI - M. BALDINI, Antologia filosofica. I. Antichità e Medioevo, La Scuola, Brescia 1995; H. KRÄMER, Platone e i fondamenti della metafisica, Vita e Pensiero, Milano 1982; M. MARIN, Il fascino del “divino”. Dal Motore Immobile in Aristotele e dintorni, LAS, Roma 2000; É. GILSON, La filosofia nel Medioevo: dalle origini patristiche alla fine del XIV secolo (Paperbacks Classici 12), La Nuova Italia, Firenze 1997; I. BIANCHI - E. RANDI, Filosofi e Teologi nell’Univeristà medievale, Lubrina Editore, Bergamo 1989; A. ORAZZO, Analogia libertatis. La libertà tra metafisica e storia in sant’Anselmo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003. 5. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA (7 ore sett., 2° sem.: S. MURATORE - A. TRUPIANO) Nel secondo semestre la proposta teoretica dell’area epistemologico-metafisica concerne la possibilità di un discorso integrato nei confronti dell’universo dell’esperienza. Questo obiettivo viene perseguito attraverso un processo di autoappropria- 52 biennio filosofico zione delle fondamentali strutture operative della soggettività interrogante (= metafisica latente) e la formulazione di un teorema epistemologico, col quale si prende posizione nei confronti del problema dell’oggettività/verità del conoscere umano, in dialogo con le principali impostazioni epistemologiche del Novecento. Sarà, inoltre, completata la trattazione di temi di estetica e di teorie della comunicazione (connesse con analisi sistemiche e problematiche ermeneutiche) e saranno conclusi gli approfondimenti di logica in riferimento alla costituzione della logica matematica. TESTI E SUSSIDI Dispense dei Professori. B. LONERGAN, Comprendere e Essere. Le lezioni di Halifax su Insight, Città Nuova, Roma 1993; G. ANCONA (ed.), Cosmologia e antropologia. Per una scienza dell’uomo, EMP, Padova 1995; I. LAKATOS - A. MUSGRAVE (edd.), Critica e crescita della conoscenza, Feltrinelli, Milano 19933; G. BRIANESE (ed.), “Congetture e confutazioni” di Popper e il dibattito epistemologico post-popperiano, Paravia, Torino 1991; W. SCHULZ, Le nuove vie della filosofia contemporanea. I. Scientificità, Marietti, Casale Monferrato 1986; AA.VV., Momenti e problemi di Storia dell’Estetica, Marzorati, Milano 1959; L. MOSCATO ESPOSITO, Immagini. Corso di estetica, PFTIM-San Luigi, Napoli 2001; E. AGAZZI, La logica simbolica, La Scuola, Brescia 19904; A. BONOMI, La struttura logica del linguaggio, Bompiani, Milano 19954. AREA ANTROPOLOGICA 6. ANTROPOLOGIA FILOSOFICA (5 ore sett., 2° sem.: N. GALANTINO) La ricerca delle costanti filosofiche dell’essere personale costituisce il nucleo tematico del corso. Alla sua esplicitazione si intende giungere seguendo due tracce di ricerca. La prima, storico-fenomenologica, mira ad identificare i caratteri epistemologici dell’antropologia filosofica e ad analizzare figure ed esiti della parabola antiumanistica contemporanea. La seconda e più ampia traccia di ricerca, collocandosi esplicitamente all’interno di un percorso teoretico caratterizzato dall’ontologia relazionale, mira alla identificazione, fondazione ed esplicitazione teoretica delle costanti filosofiche dell’universo personale: reciprocità (pericòresi, prossimità, coesistenza), storicità (morte e futuro dell’uomo), incarnazione (corpo e corporeità, impegno, presenza e azione), vocazione (libertà, trascendenza e interiorità). Le due tracce di ricerca permettono così il raggiungimento di due obiettivi: il ridimensionamento di impostazioni presuntuosamente onnicomprensive, che riducono l’antropologia filosofica a generico contenitore di temi più o meno riguardanti l’uomo; l’offerta di elementi indispensabili per una riflessione concettualmente strutturata sull’uomo, molto vicina ad un’antropologia di ispirazione fenomenologico-personalistica (Mounier, Guardini, Pareyson) ed aperta alle ricche suggestioni del pensiero neoebraico (Rosenzweig, Buber, Levinas). 53 biennio filosofico TESTI E SUSSIDI N. GALANTINO, Sulla via della persona. Percorsi di Antropologia filosofica, Pftim -San Luigi, Napoli 2001; ID., Dire “uomo” oggi. Le nuove vie dell’Antropologia filosofica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993; M. BUBER, Il principio dialogico e altri saggi, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993; E. MOUNIER, Il personalismo, AVE, Roma 19878; P. RICOEUR, La persona, Morcelliana, Brescia 1997; R. GUARDINI, Persona e libertà, La Scuola, Brescia 1987; ID., Mondo e persona, Morcelliana, Brescia 2000; M. KILANI, Antropologia. Una introduzione, Dedalo, Bari 1994; V. MELCHIORRE (ed.), L’idea di persona, Vita e Pensiero, Milano 1996; N. GALANTINO, «L’antropologia filosofica tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Il contributo di A. Rosmini, filosofo e teologo», in N. GALANTINO - G. LORIZIO, Sapere l’uomo e la storia. Interpretazioni rosminiane, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998, 77-97; S. PALUMBIERI, L’uomo, questa meraviglia. Antropologia filosofica I: Trattato sulla costituzione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 1999; ID., L’uomo questo paradosso. Antropologia filosofica. I. Trattato sulla concentrazione e condizione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 2000. 7. STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE (3 ore sett., 2° sem.: A. ORAZZO) Per la descrizione cf n. 4, p. 42 SEMINARIO MAGGIORE (2 ore sett., 2° sem.) I seminari maggiori (che si prolungano nel semestre seguente) verranno proposti agli studenti del primo anno a conclusione del primo semestre dai coordinatori dell’area epistemologico-metafisica e dell’area antropologica. I seminari, a numero chiuso, introducono allo studio e all’approfondimento di temi connessi con le problematiche delle rispettive aree e forniscono la base per la prevista esercitazione scritta di filosofia, la prova più qualificante del biennio filosofico. 8. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA (6 ore sett., 3° sem.: S. MURATORE - A. TRUPIANO - S. FERRARO) Con la formulazione del teorema epistemologico del realismo critico (cf semestre precedente) diventa possibile un esercizio della razionalità filosofica volto al superamento della frammentarietà dei saperi empirici. La metafisica si presenta così, anzitutto, come concreta possibilità di un discorso unitario integrato nei confronti dell’universo dell’esperienza (essere proporzionato). Allo stesso tempo vengono sollevati gli interrogativi di senso nei confronti di un universo che si trova ad esistere come semplice dato di fatto. Lo sbocco di questo interrogare è il riaccredito di una metafisica creazionista, che prelude ai successivi sviluppi teologici. 54 biennio filosofico In questo contesto possono essere fatti confluire gli apporti specifici della filosofia della natura: le variazioni concernenti la nozione di natura lungo tutto l’arco della cultura occidentale, gli scenari dischiusi dalle più recenti teorie cosmologiche e il problema del rapporto mente-corpo, quale emerge dalle recenti scienze cognitive. La centralità del problema dell’interpretazione, dal canto suo, sollecita la riflessione sugli apporti specifici dell’ermeneutica, che pone nuovi interrogativi alla filosofia occidentale, il cui ripensamento trae specifiche sollecitazioni dal confronto con il pensiero ebraico. TESTI E SUSSIDI Dispense dei Professori. B. LONERGAN, Insight (Collected Works of Bernard Lonergan 3), Toronto 1992, cc. XIV-XX; S. MURATORE, L’evoluzione cosmologica e il problema di Dio, AVE, Roma 1993; S. MURATORE (ed.), Futuro del cosmo, futuro dell’uomo, EMP, Padova 1997; A. MASANI, La cosmologia nella storia fra scienza, religione e filosofia, La Scuola, Brescia 1996; S. BIOLO (ed.), Responsabilità per il creato, Rosenberg & Sellier, Torino 1998; L.A. RADICATI DI BROZOLO, Pensare la natura, Laterza, Roma-Bari 1999; E. BONCINELLI, Le forme della vita. L’evoluzione e l’origine dell’uomo, Einaudi, Torino 2000; H.G. GADAMER, Verità e metodo, Bompiani, Milano 1983; F. ROSENZWEIG, La Scrittura. Saggi dal 1914 al 1929, Città Nuova, Roma 1991; E. D’ANTUONO, Ebraismo e filosofia. Saggio su Franz Rosenzweig, Guida Editori, Napoli 1999. AREA ANTROPOLOGICA 9. ETICA GENERALE (4 ore sett., 3° sem.: G. PROPATI) Dire “etica”, oggi, in riferimento alla domanda “che cosa” è l’uomo o “chi” è l’uomo, vuol dire riferirsi all’agire di uno “spirito incarnato”, con la vocazione ai valori e nella responsabilità della libertà. In molti punti, abbiamo trovato ispirazione nella “antropologia etica” di Paul Ricoeur, secondo lo svolgimento contenuto nel suo libro Finitudine e colpa. Riguardo ai “contenuti” in generale, la nostra esposizione si può intendere come “Etica del valore e della libertà secondo l’Ideale pratico della ragione”, che unisce in modo immediato la visione antropologica con la prospettiva della persona, intendendo essere appunto la nostra trattazione una “etica dal punto di vista della persona”. Una indicazione generalissima e un po’ sommaria del “metodo” può indicare quest’ultimo come metodo “fenomenologico e riflessivo” anch’esso sempre riportato ad alcune delle più accreditate vedute fenomenologiche e personalistiche come penetrate e rielaborate dal padre J. De Finance. Questo senso antropologico dell’etica si concretizza in modo palese nello svolgimento per quanto possibile rigoroso della tematica della libertà e della responsabilità. 55 biennio filosofico TESTI E SUSSIDI J. DE FINANCE, Etica generale, Edizioni del Circito, Cassano-Bari 1975; A. LÉONARD, Il fondamento della morale. Saggio di etica filosofica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; R. LE SENNE, Traité de morale générale, PUF, Paris 1967; H. REINER, Etica. Teoria e storia, Armando, Roma 1971; G. MADINIER, La coscienza morale, LDC, Leumann 1982. Dispense del professore. 10. STORIA DELLE RELIGIONI (3 ore sett., 3° sem.: G. DE SIMONE ) Tenendo conto dell’indubbia centralità della religione per una comprensione dell’umano e del suo fondamento, nonché della problematicità posta dalla molteplicità delle religioni, il corso si propone di saggiare la complessità del fatto religioso e la diversità dei possibili approcci, ma anche e soprattutto di cogliere le strutture espressive che caratterizzano il mondo delle religioni, su cui nel successivo semestre si svilupperà la riflessione sistematica. In questa prospettiva la prima parte farà riferimento alle scienze empiriche della religione, in particolare alla storia delle religioni e alla fenomenologia della religione, delle quali verranno ricostruiti l’origine, lo sviluppo storico e lo statuto epistemologico, valutando la possibilità di una fenomenologia storica delle religioni. La parte monografica, invece, sarà dedicata allo studio di una delle grandi religioni universali attraverso il confronto con le fonti e con studi specialistici. TESTI E SUSSIDI R. CIPRIANI - G. MURA (a cura di), Il fenomeno religioso oggi. Tradizione mutamento negazione, Urbaniana University Press, Roma 2002; G. FILORAMO - C. PRANDI, Le scienze delle religioni, Morcelliana, Brescia 1991; G. LORIZIO (ed.), Religione e religioni. Metodologie e prospettive ermeneutiche, EMP, Padova 1998; A.N. TERRIN, Spiegare o comprendere la religione?, EMP, Padova 1983; U. BIANCHI, «Storia delle religioni», in AA.VV., Dizionario teologico interdisciplinare, Marietti, Casale Monferrato 1977, 308-323; FILORAMO -MASSENZIO RAVERI - SCARPI, Manuale di storia delle religioni, Laterza, Roma-Bari 1998; G. MAGNANI, Storia comparata delle religioni. Principi fenomenologici, Cittadella, Assisi 1999; M. ALIOTTA (a cura di), Cristianesimo, religione, religioni, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999. I testi per la parte monografica saranno indicati durante il corso. 11. STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA (3 ore sett., 3° sem.: E. D’ANTUONO) Il corso, incentrato sul discorso filosofico della modernità, propone una ricostruzione degli snodi fondamentali della storia della filosofia moderna e contemporanea e dell’interpretazione che della “modernità” questa storia offre. Il filo conduttore è la configurazione del mondo e la progressiva perdita del mondo co- 56 biennio filosofico me esperienza centrale del moderno, i cui esiti drammatici segnano la contemporaneità. Perdita del mondo e diversa configurazione del rapporto uomo-Dio sono illuminati sia attraverso la riflessione sulla «cristologia filosofica» dell’età moderna e contemporanea ricostruita da Tilliette sia attraverso l’analisi di quello che E. Lévinas ha chiamato «pensiero ebraico moderno», latore di una peculiare esperienza e di un «nuovo» filosofare. TESTI E SUSSIDI J. HABERMAS, Il discorso filosofico della modernità, Laterza, Bari 1987; G.F.W. HEGEL, Lezioni di storia della filosofia, III/2, La nuova Italia, Firenze 1981; K. LÖWITH, Dio Uomo e Mondo nella metafisica da Cartesio a Nietzsche, Donzelli, Roma 2000; ID., Da Hegel a Nietzsche. La frattura rivoluzionaria nel pensiero del secolo XIX, Einaudi, Torino 1971; ID., Critica dell’esistenza storica, Morano, Napoli 1967 (i primi 3 cap.); F. ROSENZWEIG, «Il nuovo pensiero», in ID., La Scrittura. Saggi dal 1914 al 1929, Città Nuova, Roma 1991; I. KAJON, Il pensiero ebraico del Novecento, Donzelli, Roma 2002; E. D’ANTUONO, Ebraismo e filosofia. Saggio su Franz Rosenzweig, Guida, Napoli 1999; X. TILLIETTE, La cristologia idealista, Queriniana, Brescia 1993; ID., Il Cristo dei non-credenti e altri saggi di filosofia cristiana, AVE, Roma 1994; ID., Il Cristo della filosofia. Prolegomeni ad una cristologia filosofica, Morcelliana, Brescia 1997. AREA ANTROPOLOGICA 12. ETICA SPECIALE (2 ore sett., 4° sem.: G. PROPATI) Come per qualunque altra disciplina filosofica, anche per l’“Etica sociale” si pone il problema di una giusta collocazione teoretica e metodologica in ordine al “problema dell’uomo”. La connessione antropologica viene qui data oltre che dalle premesse mutuate dai principi e dai valori dell’etica generale, dalla considerazione della essenziale dimensione sociale dell’uomo. Fondamentale punto di partenza è la considerazione della spiritualità (corporalmente e storicamente incarnata) come base della essenza sociale dell’uomo. Più precisamente, si prospetta “la personalità come fondamento e presupposto della natura sociale dell’uomo” e da questa basilare verità si enucleano i principi dell’ordine sociale delle comunità in un orizzonte vicino, come matrimonio e famiglia, e le comunità (o società) in un orizzonte più lontano, come lo Stato e le comunità internazionali dei popoli. TESTI E SUSSIDI J. HÖFFNER, La dottrina sociale cristiana, EP, Milano 1989; W. DREIER, Etica sociale, Queriniana, Brescia 1989. 57 biennio filosofico 13. FILOSOFIA DELLA RELIGIONE (5 ore sett., 4° sem.: G. DE SIMONE) La filosofia della religione, in quanto riflessione seconda all’esperienza religiosa, intende accertare criticamente ciò che costituisce l’essenza della religione e il suo fondamento ontologico. Dopo un’introduzione dedicata alla definizione su base storico-critica dello statuto epistemologico della disciplina, l’itinerario del corso si articolerà in tre momenti fondamentali: a) il momento fenomenologico, volto a rilevare l’essenza della religione (il linguaggio dell’esperienza religiosa, la sua struttura di correlazione asimmetrica, l’oggetto, il soggetto, l’atto religioso); b) il momento ermeneutico rivelativo del valore della religione (il conflitto delle ermeneutiche e la fondazione di un’ermeneutica dell’esperienza religiosa in chiave di trascendenza); c) il momento critico-veritativo, inteso ad accertare la verità ontologica della esperienza religiosa quale autentica esperienza della trascendenza. TESTI E SUSSIDI F. SCHLEIERMACHER, Discorsi sulla religione, a cura di S. Spera, Queriniana, Brescia 1989, G.W.F. HEGEL, Lezioni di filosofia della religione I, a cura di R. Garaventa e S. Achella, Guida, Napoli 2003, W. DILTHEY, «Il problema della religione», in ID., Ermeneutica e religione, Patron, Bologna 1970; M. SCHELER, L’eterno nell’uomo, a cura di U. Pellegrino, Logos, Roma 1991; M. ELIADE, Il sacro e il profano, Boringhieri, Torino 1984, R. OTTO, Il sacro, Feltrinelli, Milano 1987; R. GUARDINI, Fede, religione, esperienza. Saggi teologici, tr. it. Morcelliana, Brescia 1984; I. MANCINI, Filosofia della religione, terza edizione, Marietti, Genova 1986, AA.VV., In lotta con l’angelo. La filosofia degli ultimi due secoli di fronte al cristianesimo, SEI, Torino1989; C. GRECO, L’esperienza religiosa. Essenza, valore, verità. Un itinerario di filosofia della religione, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; G. DE SIMONE, L’amore fa vedere. Rivelazione e conoscenza nella filosofia della religione di Max Scheler, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; EAD., «Esperienza religiosa e filosofia della religione», in G. LORIZIO (ed.), Teologia Fondamentale-Contesto, vol. III, Città Nuova, Roma 2005 (in corso di stampa). 14. STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA (3 ore sett., 4° sem.: E. D’ANTUONO) Per la descrizione cf n. 11, p. 56 58 biennio filosofico AREA BIBLICA 15. INTRODUZIONE ALLA SACRA SCRITTURA (3 ore sett., 4° sem.: E. SALVATORE) Il corso affronterà i seguenti nuclei tematici: 1. ambiente (linee essenziali di geografia, archeologia e storia di Israele); 2. testo: formazione e trasmissione dei testi (AT, NT, Apocrifi); cenni di critica testuale (AT e NT); 3. ermeneutica (metodi, strumenti e sussidi). TESTI E SUSSIDI Testo base: R. FABRIS (ed.), Introduzione generale alla Bibbia (Logos. Corso di studi biblici), vol. 1, LDC, Torino 1994; può essere utile anche V. FUSCO, «Gli studi biblici e il loro metodo», in G. LORIZIO - N. GALANTINO (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 165-221. Dispense del professore. AREA CRISTOLOGICO - FONDAMENTALE 16. INTRODUZIONE ALLA TEOLOGIA (2 ore sett., 2° sem.: C. GRECO - M. CANADÈ) L’area cristologico-fondamentale propone un percorso coerente e articolato, che si sviluppa lungo quattro semestri, prevalentemente nel triennio teologico, e comporta: 1) un’introduzione storica e sistematica alla teologia con l’esame dei principali modelli d’intellectus fidei; 2) un’ampia trattazione della patrologia con le sue principali figure; 3) la teologia fondamentale nelle sue classiche articolazioni (la rivelazione, la tradizione e l’ispirazione); 4) una trattazione ampia e articolata della cristologia e del mistero trinitario, centro e fondamento dell’intera riflessione teologica. Nell’ambito del 4°sem. del biennio filosofico questo percorso ha inizio con l’approfondimento della natura, dell’oggetto e del metodo della teologia, attraverso una ricognizione storica dei principali modelli d’intelligenza della fede e una riflessione sistematica sulla natura della teologia, le sue molteplici articolazioni disciplinari e i suoi compiti. 1. Modelli storici d’intellecuts fidei: la teologia nel NT; la teologia dei Padri (cf corso di Patrologia); la teologia medievale; la teologia nell’epoca moderna; la teologia nell’epoca contemporanea. 2. L’oggetto e il metodo della teologia sistematica. TESTI E SUSSIDI R. LATOURELLE, Teologia, scienza della salvezza, Città Nuova, Assisi 1968; C. ROCCHETTA R. FISICHELLA - G. POZZO, La teologia tra rivelazione e storia, EDB, Bologna 1985; E. DEL COVOLO - G. OCCHIPINTI - R. FISICHELLA, Storia della teologia, 3 voll., EDB, Bologna 19951996; R. GIBELLINI, La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1992; B. LONERGAN, Il metodo in teologia, Città Nuova, Assisi 2001. 59 biennio filosofico SEMINARI MAGGIORI 17.1. SCIENZE DELLA NATURA - SCIENZE DELLO SPIRITO DALLA NETTA CONTRAPPOSIZIONE A UNA POSSIBILE INTEGRAZIONE (2 ore sett., 2° - 3° sem.: A. TRUPIANO - S. MURATORE) Col metodo della ricerca e del confronto seminariale ci si propone di rivisitare quel complesso processo che ha portato, nell’ambito della cultura occidentale, da una netta contrapposizione ed estraneità tra scienze volte alla comprensione della natura e scienze volte alla comprensione del mondo umano, ad una situazione più fluida, per l’imporsi generalizzato dei saperi scientifici e la concomitante entrata in crisi della razionalità filosofica. Il seminario intende approfondire le ragioni di questo fenomeno, che sembra risolversi in una preoccupante deriva utilitaristica, a meno di un pronto e sostanzioso riequilibrio nella linea di una fruttuosa integrazione tra i saperi, nella quale gioca un ruolo centrale l’esercizio della razionalità filosofica. In rapporto a queste tematiche verranno indicate piste concrete per l’esercitazione scritta di filosofia, da espletare entro il quarto semestre. TESTI E SUSSIDI W. DILTHEY, Critica della ragione storica, Einaudi, Torino 1982; E. HUSSERL, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, Il Saggiatore, Milano 1983; A. NEGRI (a cura di), Novecento filosofico e scientifico, Marzorati, Settimo Milanese 1991; S. MURATORE, L’evoluzione cosmologica e il problema di Dio, AVE, Roma 1993. Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno offerte e ricercate durante lo svolgimento del seminario. 17.2. L’UOMO E LA SUA LIBERTÀ (2 ore sett., 2° - 3° sem.: A. ORAZZO - G. DE SIMONE) La prima parte verte sui seguenti punti: 1. Cenni sul tema della libertà nell’ambito del pensiero greco (Platone, Aristotele, Stoici, Plotino). 2. Il pensiero biblico-cristiano delle origini: Origene, sant’Agostino. 3. Il pensiero medievale: Boezio, sant’Anselmo. 4. Il pensiero di san Tommaso: il male e la libertà. 5. Spunti di attualizzazione. Nella seconda parte del seminario, ripercorrendo il pensiero moderno e contemporaneo attraverso alcune figure che ne sono significativa espressione (Cartesio, Pascal, Kant, Hegel, Kierkegaard, Nietzsche, Heidegger, Jaspers, Pareyson), si metterà a tema il nesso necessità libertà. Ciò significherà indagare le condizioni di possibilità e i confini della libertà umana, ma anche interrogarsi sulle sue radici e sul suo orientamento ultimo. 60 biennio filosofico TESTI E SUSSIDI E. GILSON, Introduzione allo studio di sant’Agostino, Marietti, Milano 1997; L. ORBETELLO (a cura di), Boezio, Consolazione della filosofia, Rusconi, Milano 1996; P. SEQUERI, «L’avvento della libertà secondo Anselmo d’Aosta», in I. BIFFI - C. MARABELLI - S.M. MALASPINA (a cura di), Anselmo d’Aosta, educatore europeo, Jaca Book, Milano 2003; A. ORAZZO, Analogia libertatis. La libertà tra storia e metafisica in sant’Anselmo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; U. GALEAZZI (a cura di), Tommaso d’Aquino, Il male e la libertà, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 2002. P. BERGER, L’imperativo eretico, LDC, Leumann 1987; J.L. NANCY, L’esperienza della libertà, Einaudi, Torino 2000; C. VIGNA (a cura di) La libertà del bene, Vita e Pensiero, Milano 1998; L. ALICI - M. CHIODI - R. MANCINI - F. RIVA, Interpersonalità e libertà, EMP, Padova 2001. Le indicazioni bibliografiche relative alle pagine dei classici oggetto di studio saranno date durante il corso. CORSI INTEGRATIVI 18. LINGUA LATINA (2 ore sett., 1°- 2° sem.: L. TOMMASELLI) Il corso si propone di condurre alla comprensione letterale del testo latino del Nuovo Testamento nella traduzione della Vulgata e di documenti del Magistero. Obiettivi: − acquisizione di un vocabolario di base − conoscenza delle fondamentali strutture morfologiche e sintattiche − progressiva sistemazione di tali dati TESTI E SUSSIDI F. CUPAIUOLO, Sermo Latinus (teoria ed esercizi), Loffredo, Napoli 2004; NESTLE-ALAND, Novum Testamentum Graece et Latine, ed. 27° revisa, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1993. 19. LINGUA GRECA (2 ore sett., 3°- 4° sem.: L. TOMMASELLI) Il corso si propone di condurre alla comprensione letterale dei testi del Nuovo Testamento. Il primo contatto con la lingua greca avverrà attraverso la lettura continua di alcuni capitoli del Vangelo di Marco per passare eventualmente ad altri testi. Obiettivi: − acquisizione di un vocabolario di base − conoscenza delle fondamentali strutture morfologiche e sintattiche − progressiva sistemazione di tali dati 61 biennio filosofico TESTI E SUSSIDI A.R. SODANO - A. VANACORE, E kalè Attikè (teoria ed esercizi), Loffredo, Napoli 2004; NESTLE-ALAND, Novum Testamentum Graece et Latine, ed. 27° revisa, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1993. 20. LINGUA TEDESCA (2 ore sett., 1°- 2° sem.: A. PATAUNER) Il corso, rivolto a principianti, mirerà allo sviluppo delle abilità fondamentali di comprensione e produzione scritta ed orale. Sarà affrontato lo studio delle strutture morfologiche e sintattiche della lingua tedesca. Saranno introdotti elementi fonetici e lessicali, portando gli studenti ad esprimersi in L2 con semplici espressioni. Un particolare riguardo sarà dato alla lettura e comprensione dei testi scritti. − Costruzione della frase diretta, inversa, traspositiva − Proposizioni principali e secondarie (introduzione) − Sostantivi, articoli, pronomi, aggettivi e loro declinazioni − Pronomi e voci interrogative − Verbi ausiliari, deboli, forti, modali, separabili ed inseparabili − Numeri cardinali TESTI E SUSSIDI C. CATANI - H. GREINER - E. PEDRELLI - M.G. DELING, Wie bitte?, Moduli A e B, Zanichelli, Bologna 2000. Ulteriore materiale didattico verrà distribuito ad integrazione nel corso dell’anno. 21. LINGUA INGLESE (2 ore sett., 1° e 2° sem.: L. MALOCCO) Il corso, rivolto a principianti, si fonda su di un approccio metodologico atto a dare un impianto strutturale e comunicativo di base. Saranno introdotti: − elementi di fonetica e lessicali − articoli, aggettivi, avverbi, pronomi e possessivi − formazione dei verbi − formazione di frasi, affermative, negative, interrogative ed interro-negative TESTI E SUSSIDI J. & L. SOARS , New Headway English Course. Pre-intermediate, Oxford University Press, Oxford 2001. 62 IL TRIENNIO TEOLOGICO Il triennio teologico ha lo scopo di assicurare una solida formazione teologica di base attraverso l’esposizione coordinata e sintetica di tutte le principali discipline teologiche e una prima introduzione al metodo della ricerca scientifica. Esso perciò ha carattere istituzionale. La molteplicità e varietà dei corsi è orientata verso una progressiva conoscenza del mistero di Cristo, centro di tutta la Rivelazione. Lo studente viene anzitutto introdotto alla conoscenza della Sacra Scrittura, che è l’anima di tutta la teologia, attraverso i corsi biblici che comprendono la quasi totalità dei libri dell’Antico e del Nuovo Testamento. Questo studio, condotto mediante una diligente applicazione dei metodi della critica esegetica, si protrae per i primi due anni del triennio, in sincronia con i principali corsi dogmatici, ai quali fa riferimento. Lo studente ha così modo non solo di attingere il genuino messaggio della Scrittura, ma anche di fondare su di esso e sulla vivente Tradizione della Chiesa la riflessione teologica. La riflessione teologica prende avvio già nel 1° semestre con i corsi di Teologia fondamentale (Teologia della Rivelazione, della Ispirazione e della Tradizione) e viene sviluppata, nei corsi dogmatici e sistematici dei semestri successivi, attorno a tematiche centrali quali la Cristologia, la Trinità, l’Antropologia teologica, l’Ecclesiologia. Mediante l’esercizio dell’intellectus fidei lo studente ha modo di approfondire la conoscenza dei misteri della salvezza e di cogliere l’intima connessione tra gli stessi e il fine dell’uomo; egli viene inoltre stimolato a ricercare i modi più appropriati per annunciare il messaggio di salvezza agli uomini del nostro tempo. La riflessione teologica è integrata e arricchita dallo studio della dimensione ecumenica e delle problematiche inerenti al dialogo interreligioso. Per un più ampio e diretto riferimento alla Sacra Scrittura, la trattazione della Teologia morale è introdotta da una riflessione sui “Fondamenti biblici della teologia morale”; viene poi organicamente sviluppata nelle sue varie articolazioni: Teologia morale fondamentale, morale speciale e morale canonico-sacramentaria. La formazione specificamente sacerdotale è assicurata – a livello accademico – dall’ampio spazio riservato alla Teologia sacramentaria e dai corsi di Liturgia, Diritto canonico, Teologia pastorale e catechetica, Teologia spirituale e spiritualità sacerdotale. La dimensione pastorale, inoltre, è tenuta presente nella trattazione di tutte le discipline del quinquennio istituzionale. Infine, a complemento della stessa formazione al presbiterato, viene offerto agli studenti che non intendono proseguire gli studi accademici dopo il quinquennio, un sesto anno, detto “Anno pastorale”. Per il conseguimento del primo grado accademico – Baccalaureato in teologia – lo studente dovrà sostenere, al termine del triennio teologico l’esame finale secondo uno dei due modelli proposti (cf Informazioni, p. 20). 63 triennio teologico Gli studenti, infine, sono invitati a continuare lo studio delle lingue antiche e moderne intrapreso nel biennio filosofico. Ai teologi vengono offerti corsi integrativi di greco biblico e di lingua ebraica (obbligatori). Per quanti hanno seguito fin dall’inizio il piano di studi della Sezione, l’ammissione al triennio teologico suppone il completo espletamento del biennio filosofico (SL 21,4). 64 triennio teologico QUADRO DEI CORSI DEL TRIENNIO TEOLOGICO ANNO ACCADEMICO 2004-2005 I ANNO 1° Sem. Area biblica 1. AT/1: Pentateuco (A. Fanuli) 2. NT/1: Sinottici-Atti (E. Salvatore) 3. Greco biblico (C. Pagliara) 4. Ebraico/1 (S. Bittasi) Area cristologico-fondamentale 5. Teologia fondamentale/1 (C. Greco) 6. Tradizione e ispirazione (E. Cattaneo) 7. Storia della Chiesa antica e Archeologia cristiana (S. Tanzarella) 2° Sem. Area biblica 8. AT/2: Profeti (E. Franco) 9. NT/2: Corpus Paulinum (S. Bittasi) Area cristologico-fondamentale 10. Teologia fondamentale/2 (C. Greco) 11. Patrologia (E. Cattaneo - V. Mossa) 12. Cristologia e Trinità/1 (P. Gamberini) 13. Storia della Chiesa medievale (C. Galiano) 4 4 2 2 3 2 3 —— 22 4 4 2 3 5 2 —— 20 II ANNO 3° Sem. Area biblica 14. AT/3: Sapienziali e altri Scritti (V. D’Alario) 15. NT/3: Corpus Johanneum (A. Casalegno) 16. Ebraico/2 (S. Bittasi) 4 4 2 Area cristologico-fondamentale 17. Cristologia e Trinità/2 (P. Gamberini) 18. Storia della Chiesa moderna (U. Parente) 3 2 Area antropologico-spirituale 19. Antropologia teologica (R. Del Riccio) 20. Escatologia (R. Del Riccio) 3 2 —— 20 65 triennio teologico 4° Sem. Area antropologico-spirituale 21. Grazia e virtù teologali (G. Manca) 22. Teologia spirituale (R. Zas Friz De Col) 5 2 Area ecclesiologico-sacramentale 23. Ecclesiologia e mariologia (O.F. Piazza) 5 Area morale 24. Teologia morale fondamentale e generale (D. Abignente) 5 Area cristologico-fondamentale 25. Storia della Chiesa contemporanea (U. Parente) 2 —— 19 III ANNO 5° Sem. Area ecclesiologico-sacramentale 26. Sacramentologia generale (G. Di Napoli) 27. Liturgia (G. Di Napoli) 28. Penitenza e Unzione (D. Marafioti) 29. Ordine e Matrimonio (D. Marafioti) 30. Diritto canonico/1 (P. Rescigno) Area morale 31. Teologia morale speciale/1: vita religiosa (S. Bastianel) 32. Teologia morale speciale/2: vita fisica (A. Vicini) 33. Seminario per l’esame finale/1 6° Sem. Area ecclesiologico-sacramentale 34. Battesimo-Cresima-Eucarestia (C. Giraudo) 35. Teologia pastorale (A. Mastantuono) 36. Diritto canonico/2 (V. Todisco) Area morale 37. Teologia morale speciale/3: vita sociale (S. Majorano) – Seminario per l’esame finale/2 – Tesi/esercitazione scritta 66 1 3 2 2 3 2 4 2 —— 19 4 3 2 5 2 —— 16 triennio teologico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI AREA BIBLICA 1. AT/1: PENTATEUCO (4 ore sett., 1° sem.: A. FANULI) I. Introduzione 1. I cinque libri del Pentateuco: contenuto e struttura di ogni libro. 2. I problemi letterari del Pt: testi legislativi, testi narrativi, interventi redazionali. 3. Storia della ricerca letteraria ed esegetica del Pt, specialmente a partire dall’Illuminismo ad oggi. 4. Alcuni punti di riferimento per la lettura del Pentateuco. II. Esegesi dei seguenti testi: Gn 1-11 (con particolare riferimento a 2-3); Es 1920; 24; 32,1-6; 34,5-9. III. Profilo teologico della tradizione deuteronomistica e della sacerdotale. TESTI E SUSSIDI I. Per l’introduzione: J.L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l’interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (edito in prima e seconda edizione italiana presso le ED, Roma 1998, ora è edito da EDB, Bologna 2000); J. BLENKINSOPP, Il Pentateuco. Introduzione ai primi cinque libri della Bibbia, Queriniana, Brescia 1996; A. ROFÉ, La composizione del Pentateuco. Un’introduzione (Studi Biblici 35), EDB, Bologna 1999; R. RENDTORFF, Introduzione all’Antico Testamento, Claudiana, Torino 1990; R. SMEND, La formazione dell’Antico Testamento, Paideia, Brescia 1993; P.H. HAUDEBERT (a cura di), Le Pentateuque. Débats et Recherces (LD 151), Cerf, Paris 1992; A. FANULI, «A proposito di un libro sulla composizione del Pentateuco» (rassegna degli studi critici sul Pt dal 1965 al 1989), in RivB 37 (1989) 469-485; ID., «Il Pentateuco secondo J. Blenkinsopp», in Rassegna di Teologia 39 (1998) 905-921; «Due recenti “introduzioni” critiche sulla composizione del Pentateuco. Un primo bilancio su un’ipotesi gloriosa», in RivB, 2001. II. Per l’esegesi: A. FANULI - A. ROLLA, Il Messaggio della Salvezza, 3, LDC, Torino 1977, più le dispense del professore. III. Per il profilo teologico della Scuola deuteronomista e della Sacerdotale: A. FANULI (a cura di), La spiritualità dell’Antico Testamento, Borla, Roma 1989, 224-261 e 286-301. 2. NT/1: SINOTTICI-ATTI (4 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) 1. Questioni introduttive: il genere letterario e la sua funzione, il problema sinottico e le diverse ipotesi, la storicità dei vangeli, cenni di storia dell’esegesi. 2. Struttura e teologia dei vangeli di Mc e Mt e dell’opera lucana. 67 triennio teologico 3. Esegesi di testi scelti (una parabola della triplice tradizione; un racconto di guarigione; un sommario ecc.) seguendo un approccio che integri il metodo storico-critico con le nuove metodologie letterarie. TESTI E SUSSIDI Per la parte preliminare: V. FUSCO, «Introduzione generale ai Vangeli sinottici», in M. LACONI (a cura di), Vangeli Sinottici e Atti degli Apostoli (Logos. Corso di Studi Biblici 5), Leumann 2002², 39-136; F. VOUGA, Il cristianesimo delle origini. Scritti - Dibattiti - Protagonisti, Claudiana, Torino 2001. Per i singoli testi: J.D. KINGSBURY, Matteo. Un racconto, Brescia, Queriniana 1998; A. MELLO, Evangelo secondo Matteo, Qiqajon, Magnano (VC) 1995; J.N. ALETTI, L’arte di raccontare Gesù Cristo, Queriniana, Brescia 1991; ID., Il racconto come teologia, EDR, Roma 1996; D. MARGUERAT, La prima storia del cristianesimo. Gli Atti degli apostoli, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; dispense del professore (in particolare su Mc). 3. GRECO BIBLICO (2 ore sett., 1° sem.: C. PAGLIARA) Il Corso si propone di avviare gli studenti all’apprendimento del greco biblico in tempo ragionevolmente breve anche senza avere fatto studi classici. Gli elementi essenziali della grammatica e della sintassi verranno esposti in modo progressivo, più che sistematico, così che lo studente possa, fin dalle prime lezioni, tradurre frasi di senso compiuto e quindi leggere semplici passi biblici. Per facilitare l’apprendimento del greco neotestamentario, gli esercizi e gli esempi proposti sono tratti soprattutto dal vangelo di Marco che, almeno da un punto di vista linguistico e stilistico, costituisce uno degli scritti più semplici del NT. Il metodo intende valorizzare le capacità intuitive direttamente sui testi, non senza il supporto del ragionamento, per arrivare al possesso consapevole della lingua e leggere direttamente il vangelo di Marco sul proprio testo del NT. Inoltre è previsto un breve ed essenziale esercizio sul confronto tra la propria diretta comprensione (traduzione) di un testo marciano e le varie traduzioni in italiano, nonché nelle lingue moderne conosciute dagli studenti. TESTI E SUSSIDI F. STEFANINI, Corso di Greco del Nuovo Testamento, Cinisello Balsamo 2003; F. POGGI N.F. SERAFINI, Esercizi per il Corso di Greco del Nuovo Testamento; J. SWETNAM, Il Greco del Nuovo Testamento. Parte Prima. Morfologia, 1-2 (ed. it. a cura di C. Rusconi), Roma 1995; M. ZERWICK, Graecitas biblica, PIB, Romae 19666 [= M. ZERWICK - J. SMITH, Biblical Greek Illustrated by Examples, Biblical Institute Press, Romae 19905]; E.G. JAY, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Piemme, Casale Monferrato 1993; E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum graece, Stuttgart 199327; IDD., Nuovo Testamento Greco-Italiano (a cura di B. Corsani - C. Buzzetti), Società Biblica Britannica, Roma 1996; B.M. METZGER, Lexical 68 triennio teologico Aids for Students of the New Testament Greek, Edinburg 19903; M. ZERWICK - M. GROSVENOR, A Grammatical Analysis of the Greek New Testament, Biblical Institute Press, Romae 19881; C. RUSCONI, Vocabolario del greco del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 19982. 4. EBRAICO/1 (2 ore sett., 1° sem.: S. BITTASI) Il corso si propone di avvicinare lo studente alle strutture fondamentali (morfologiche, sintattiche, lessicali) della lingua ebraica. Questo primo approccio potrebbe permettere una lettura del testo della Bibbia Ebraica e una prima comprensione delle sue dinamiche grammaticali e sintattiche. Lo studio si articola sui due momenti dell’apprendimento di alcune strutture grammaticali di base e della lectio cursiva di alcuni testi (tratti da Gen e Es). TESTI E SUSSIDI G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Libreria Sacre Scritture, Roma 19912. AREA CRISTOLOGICO - FONDAMENTALE L’area cristologico-fondamentale propone un percorso coerente e articolato, che si sviluppa lungo tre semestri e comporta: 1) un’introduzione storica e sistematica alla teologia con l’esame dei principali modelli d’intellectus fidei; 2) la teologia fondamentale nelle sue classiche articolazioni (la rivelazione, la tradizione e l’ispirazione); 3) una trattazione ampia e articolata della cristologia e del mistero trinitario, centro e fondamento dell’intera riflessione teologica. 5. TEOLOGIA FONDAMENTALE/1 (3 ore sett., 1° sem.: C. GRECO) I . Fenomenologia ed ermeneutica della rivelazione 1. Identità e metodo della teologia fondamentale. 2. La rivelazione nell’AT: approccio filologico, fenomenologico e biblico-teologico. 2.1 La rivelazione nella creazione. 2.2. La rivelazione nella storia. 3.3 La rivelazione nella parola profetica. 3. La rivelazione nel NT. 3.1. La singolarità di Gesù di Nazareth come rivelatore. 3.2. I segni cristologici della rivelazione: segni di misericordia e segni di potenza. 3.3. Il mistero pasquale, compimento e pienezza della rivelazione cristologia. 69 triennio teologico 4. La rivelazione nel Magistero della Chiesa. 5. Problematica e criteri di credibilità della rivelazione. 6. Approfondimenti: La rivelazione di Dio nelle religioni. TESTI E SUSSIDI C. GRECO, La rivelazione. Fenomenologia, dottrina e credibilità della rivelazione (Intellectus fidei, 3), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; W. KERN - H.J. POTTMEYER - M. SECKLER, Corso di Teologia fondamentale, 2.Trattato sulla rivelazione; 4.Trattato di gnoseologia teologica, Queriniana Brescia 1981. 6. TRADIZIONE E ISPIRAZIONE (2 ore sett., 1° sem.: E. CATTANEO) La trasmissione della rivelazione 1. Rivelazione, Tradizione e Scrittura. 2. La Scrittura ispirata e il canone biblico. 4. La tradizione nelle fonti bibliche, nella storia della teologia e nel Magistero. 5. Il dogma e lo sviluppo dogmatico. 6. Le qualifiche del Magistero. 7. Approfondimenti : la tradizione nel dibattito ecumenico. TESTI E SUSSIDI E. CATTANEO, Trasmettere la fede. Tradizione, Scrittura e Magistero della Chiesa. Percorso di Teologia fondamentale (Intellectus fidei, 2), San Paolo, Cinisello Balsamo 1999. 7. STORIA DELLA CHIESA ANTICA E ARCHEOLOGIA CRISTIANA (3 ore sett., 1° sem.: S. TANZARELLA) Il corso prevede una parte introduttiva sulle concezioni di storia e di storia della Chiesa, sul metodo storico, sulla storiografia religiosa e sul rapporto storia della Chiesa-teologia. Ci si accosterà poi al mondo giudaico e al mondo ellenisticoromano per una migliore comprensione sia della fondazione e della organizzazione interna della Chiesa, sia dei complessi problemi relativi alla diffusione del cristianesimo dal periodo delle persecuzioni alla svolta costantiniana, fino ad una introduzione alle controversie teologiche e agli sviluppi della Chiesa dal IV all’VIII secolo. La parte seminariale sarà dedicata, attraverso la lettura diretta di fonti, al tema della pace e della violenza nel cristianesimo antico. 70 triennio teologico TESTI E SUSSIDI Introduzione: Y. CONGAR, «Teologia storica», in AA.VV., Iniziazione alla pratica della teologia, Queriniana, Brescia 1986, 1, 255-290. Parte generale: L. CERVELLIN, L’arte cristiana delle origini, Introduzione all’archeologia cristiana, LDC, Leumann 1999; P. SINISCALCO, Il cammino di Cristo, Laterza, Bari 1983. Ogni lezione sarà accompagnata da indicazioni di letture (fonti e articoli monografici) obbligatorie di approfondimento. Parte seminariale: A. HARNACK, Militia Christi. La religione cristiana e il ceto militare nei primi tre secoli, L’Epos, Palermo 2004; E. PUCCIARELLI (ed.), I cristiani e il servizio militare. Testimonianze dei primi tre secoli, EDB, Bologna 1987. AREA BIBLICA 8. AT/2: PROFETI (4 ore sett., 2° sem.: E. FRANCO) Dopo le questioni introduttive, la lettura critica di una monografia sui profeti dal punto di vista ebraico e la conoscenza previa della composizione, struttura e messaggio dei singoli libri dei profeti anteriori e posteriori sono affidate allo studio personale e saranno verificate con incontri seminariali. Le esemplificazioni, orientate all’acquisizione di un metodo esegetico e di una sintesi teologica, riguarderanno: vocazione ed esistenza profetica (Is 6; Ger 1; Ez 13); i canti del Servo del Signore (Is 42,1-4; 49,1-6; 50,4-9; 52,13-53,12); l’inizio e la fine del parlare (Is 40,1-11 e 55,1-13); la nuova alleanza (Ger 31); la simbolica di Sion (Is 62). TESTI E SUSSIDI L. ALONSO SCHÖKEL - J.L. SICRE DIAZ, I Profeti, Borla, Roma 1984; M. BUBER, La fede dei profeti, Marietti, Casale Monferrato 1985; A. HESCHEL, Il messaggio dei profeti, Borla, Roma 1981; A. NEHER, L’essenza del profetismo, Marietti, Casale Monferrato 1984; G. VON RAD, Teologia dell’Antico Testamento. II. Teologia delle tradizioni profetiche d’Israele, Paideia, Brescia 1974; R. RENDTORFF, Introduzione all’A.T. Storia, vita sociale e letteratura d’Israele 3 in epoca biblica, Claudiana, Torino 2001 ; ID., Teologia dell’A.T. 1. I testi canonici, Claudiana, Torino 2001. 9. NT/2: CORPUS PAULINUM (4 ore sett., 2° sem.: S. BITTASI) Il corso si sviluppa su due piani: quello dell’Introduzione alla vita e alle Lettere di Paolo e quello dell’Introduzione alla lettura critica dei testi paolini. Per fare ciò si prenderà in analisi il testo della Prima Lettera ai Tessalonicesi e se ne tenterà 71 triennio teologico una lettura nel confronto tra le diverse metodologie esegetiche e critiche. Sarà a partire da questo studio che ci si avvicinerà all’introduzione ad altre Lettere e a punti della vita e dell’opera di Paolo. TESTI E SUSSIDI Per l’Introduzione generale: K.H. SCHELKLE, Paolo. Vita, lettere, teologia, Paideia, Brescia 1990; opp. A. SACCHI (ed.), Lettere Paoline e altre Lettere (Logos 6), LDC Leumann 1996; oppure J. GNILKA, Paolo di Tarso. Apostolo e testimone, Paideia, Brescia 1998. Si potrà però scegliere di leggere: - per la vita di Paolo: R. FABRIS, Paolo. L’Apostolo delle genti, Paoline, Milano 1999; - per un’Introduzione alle lettere: G. BARBAGLIO, La Teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare, EDB, Bologna 1999; oppure le introduzioni di qualche buona Bibbia Commentata (TOB, BJ, EP, Piemme) o di qualche raccolta delle lettere di Paolo (es. G. BARBAGLIO - R. FABRIS, Le lettere di Paolo, 3 voll., Borla, Roma 1980); oppure gli articoli di introduzione alle lettere di G.F. HAWTHORNE - R.P. MARTIN - D.G. REID (edd.), Dizionario di Paolo e delle sue lettere, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999 oppure di P. ROSSANO - G. RAVASI - A. GIRLANDA (edd.), Nuovo Dizionario di teologia biblica, EP, Cinisello Balsamo 1988. - per la Teologia di Paolo: J.D.G. DUNN, La teologia dell’apostolo Paolo, Paideia, Brescia1999; H. HÜBNER, Teologia biblica del NT, vol. 2: La Teologia di Paolo, Paideia, Brescia 1999. Per la Prima Lettera ai Tessalonicesi: alcune parti dei vari commentari alla Lettera. Lo studente sarà però invitato alla lettura integrale di uno tra i seguenti: P. IOVINO, La prima lettera ai Tessalonicesi, EDB, Bologna 1992; G. BARBAGLIO, «Alla comunità di Tessalonica: Prima Lettera», in G. BARBAGLIO - R. FABRIS, Le lettere di Paolo, Borla, Roma19902, I, 79-144; W. MARXSEN, La prima lettera ai Tessalonicesi, Claudiana, Torino 1988; H. SCHLIER, L’apostolo e la sua comunità, Paideia, Brescia 1976. Si possono utilizzare anche sia manuali di introduzione che commentari alla prima lettera ai Tessalonicesi in altre lingue, dietro approvazione del docente. AREA CRISTOLOGICO-FONDAMENTALE 10. TEOLOGIA FONDAMENTALE /2 (2 ore sett., 2° sem.: C. GRECO) II. La credibilità della rivelazione 1. Lo statuto ontologico, epistemologico e teologico della rivelazione. 2. Le mediazioni della rivelazione: la creazione, la storia, la parola. 3. Incarnazione e rivelazione. 4. La chiesa, mediatrice della rivelazione 5. La mediazione della universalità della rivelazione e la sua fondazione teologica. 6. Modelli teologici di mediazione della verità della rivelazione. 72 triennio teologico TESTI E SUSSIDI W. KERN - H.J. POTTMEYER - M. SECKLER, Corso di Teologia fondamentale, 4. Trattato di gnoseologia teologica, Queriniana Brescia 1990; M. ANTONELLI - M. EPIS, «Sulla credibilità del cristianesimo. Le questioni e gli interrogativi», in La Scuola Cattolica 125 (1997) n. 3-4; C. GRECO, La rivelazione. Fenomenologia, dottrina e credibilità della rivelazione (Intellectus fidei, 3), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001. 11. PATROLOGIA (3 ore sett., 2° sem.: E. CATTANEO - V. MOSSA) Parte generale (E. Cattaneo) 1. II significato e l’importanza della Patrologia nella storia della teologia - Lo statuto epistemologico della Patrologia. 2. La teologia prenicena: quando nasce la teologia cristiana - il canone biblico come fondazione – lo spartiacque tra canonici e apocrifi – i Padri Apostolici – gli Apologisti del II secolo - la speculazione gnostica e Ireneo di Lione – la teologia latina (Tertulliano, Novaziano, Cipriano) – la teologia alessandrina (Clemente, Origene) – un confronto fra la teologia asiatica e quella alessandrina. 3. La teologia postnicena: Atanasio e l’eresia ariana – il neonicenismo dei Padri Cappàdoci – il modello teologico agostiniano – la scuola antiochena – il dibattito cristologico del V sec. – calcedonismo e neocalcedonismo – la tarda patristica. Parte monografica (V. Mossa) Verranno letti e presentati alcuni brani scelti del De Spiritu Sancto di Basilio di Cesarea, opera di grande importanza nelle controversie del IV secolo, che ha segnato una tappa decisiva nella elaborazione della teologia sullo Spirito Santo ed ha preparato le formulazioni trinitarie del Concilio di Costantinopoli del 381. TESTI E SUSSIDI Parte generale: E. CATTANEO - C. DELL’OSSO - G. DE SIMONE - L. LONGOBARDO, Patres Ecclesiae. Una introduzione alla teologia dei Padri della Chiesa, PFTIM, Napoli 2002; M. SIMONETTI - E. PRINZIVALLI, Storia della letteratura cristiana antica, Piemme, Casale Monferrato 1999; H.R. DROBNER, Patrologia, Piemme, Casale Monferato 1998. Parte monografica: BASILE DE CÉSARÉE, Sur le Saint-Esprit. Introduction, texte, traduction et notes par Benoit Pruche, Sources chrétiennes 17 bis, Les Éditions du Cerf, Paris 1968; BASILIO DI CESAREA, Lo Spirito Santo, traduzione, introduzione e note a cura di Giovanna Azzali, Città Nuova, Roma 1998. 73 triennio teologico 12. CRISTOLOGIA E TRINITÀ/1 (5 ore sett., 2° sem.: P. GAMBERINI) 1. L’ebreo Gesù e la terza ricerca storica 2. Il Dio di Gesù Cristo e il Regno-che-viene 2.1. Il pathos del profeta escatologico 2.2. Lo Spirito di Dio nell’evento di Cristo 2.2. Il significato antropologico e teologico della morte di Gesù 3. Dalla cristologia neotestamentaria alla cristologia dogmatica 3.1. I titoli cristologici 3.2. La divinità di Gesù Cristo (Nicea) 3.3. La communicatio idiomatum 3.4. L’umanità di Gesù Cristo (Calcedonia) 4. Linee per una cristologia sistematica 4.1. La soteriologia cristologica 4.2. L’incarnazione di Dio nel dialogo inter-religioso 4.3. La preesistenza di Gesù Cristo 4.4. Essere figli nel Figlio TESTI E SUSSIDI P. GAMBERINI, Questo Gesù. Pensare la singolarità di Gesù Cristo. Corso di Cristologia sistematica, Dispensa per il Corso, Napoli 2003; J. GNILKA, Gesù di Nazaret. Annuncio e storia, Paideia, Brescia 1993; A.J. HESCHEL, Il Messaggio dei profeti, Borla, Roma 1981; E. JÜNGEL, Dio Mistero del Mondo, Queriniana, Brescia 1982; K. RAHNER, La Trinità, Queriniana, Brescia 1999; G. GRESHAKE, Il Dio unitrino, Queriniana, Brescia 2000; C.M. LACUGNA, Dio per noi. La trinità e la vita cristiana, Queriniana, Brescia 1997; P. CODA, Dio Uno e Trino, Paoline, Cinisello Balsamo 1993. Appunti del professore. 13. STORIA DELLA CHIESA MEDIEVALE (2 ore sett., 2° sem.: C. GALIANO) Il corso intende essere principalmente un’introduzione alle istituzioni fondamentali della disciplina, soprattutto in considerazione della temporalità mediolunga e non lineare che connota, in generale, sia il variare dei paradigmi scientifici (Kuhn: «La storia dimostra che il cammino verso un consenso duraturo nel campo della ricerca è straordinariamente arduo»), sia il mutamento complessivo delle forme di civiltà e mentalità (Braudel: «Esse si trasformano soltanto dopo lunghi indugi, dopo progressi insensibili, nonostante le apparenti fratture»). Di conseguenza, verranno considerate alcune concrete esperienze di Ecclesia e le riflessioni istituzionali e politiche loro connesse nel solco della tradizione agostiniana (particolarmente in riferimento a De civitate Dei, II, 21), entro il quadro dei processi strutturali di formazione ed evoluzione dell’Occidente cristiano latino-germanico. 74 triennio teologico Per ciascuno dei temi affrontati, l’attenzione si concentrerà sul problema dell’assetto locale delle chiese e su quello del rapporto collegialità-centralismo al loro interno (fra vescovi, laici, realtà monastiche, papato), con approccio diretto a una selezione di fonti scritte significative. 1. Storicità della Chiesa. La nozione di medioevo nella storiografia 2. Migrazioni dei popoli germanici ed evangelizzazione 3. Il rinnovamento della cristianità occidentale intorno al papato e l’alleanza col regno dei Franchi 4. La “respublica Christiana” al tempo dei Carolingi e degli Ottoni 5. La riforma della Chiesa e la lotta per le investiture 6. La Chiesa alla guida dell’Occidente cristiano TESTI E SUSSIDI G. DRAGON - P. RICHÉ - A. VAUCHEZ - G. CRACCO (edd.), Storia del Cristianesimo. 4. Vescovi, monaci e imperatori (610-1054), Borla-Città Nuova, Roma 1999; A. VAUCHEZ - A. VASINA (edd.), Storia del Cristianesimo, 5. Apogeo del papato ed espansione della cristianità (1054-1274), Borla-Città Nuova, Roma 1997; G.M. CANTARELLA - V. POLONIO - R. RUSCONI, Chiesa, chiese, movimenti religiosi, Laterza, Roma-Bari 2001; G. PENCO, La Chiesa nell’Europa medievale, Portalupi, Casale Monferrato 2003. Fonti e studi monografici saranno indicati durante il corso, a integrazione di specifici argomenti del programma. AREA BIBLICA 14. AT/3: SAPIENZIALI E ALTRI SCRITTI (4 ore sett., 3° sem.: V. D’ALARIO) Il corso inizia con l’illustrazione della categoria “sapienza” in Israele e nel vicino Oriente antico, per poi soffermarsi sull’introduzione ai singoli libri sapienziali con particolare riferimento all’apporto critico di Giobbe e di Qohelet. In un secondo momento si prenderà in considerazione la poesia ebraica, analizzando la composizione, la struttura e i generi letterari di alcuni Salmi. Il corso si conclude con una rapida introduzione agli scritti midrashici. L’approccio esegetico ai testi è finalizzato a introdurre lo studente nel lavoro di analisi e metodologia e mira inoltre alla puntualizzazione dei principali temi della letteratura sapienziale: creazione, storia e quotidianità dell’uomo; giustizia di Dio e problema del male; immortalità e risurrezione. TESTI E SUSSIDI A. BONORA - M. PRIOTTO e COLL. (edd.), Libri sapienziali e altri scritti (Logos, 4), LDC, Leumann 1997; F. MIES (ed.), Toute la sagesse du monde. Hommage à M. Gilbert, Presses Universitaires de Namur, Namur 1999; M. NOBILE (ed.), «La letteratura sapienziale», in ID., Teologia dell’Antico Testamento (Logos 8/1), LDC, Leumann 1998, 143-172; G. VON RAD, 75 triennio teologico La sapienza in Israele, Marietti, Torino 1975. La bibliografia sui commenti e sui saggi esegetici sarà fornita durante il corso. 15. NT/3: CORPUS JOHANNEUM (4 ore sett., 4° sem.: A. CASALEGNO) Il corso si propone un’analisi approfondita del Vangelo, abbozzando sinteticamente le principali linee di comprensione delle Lettere e dell’Apocalisse. Dopo aver messo in luce alcuni problemi storico-critici e l’organizzazione del testo del quarto Vangelo, si delineano alcune sue caratteristiche essenziali: esso è un ricordo nello Spirito, una testimonianza di fede in un ambiente ostile, fatta da una comunità che opera un sorprendente approfondimento cristologico e ripensa se stessa come segno di unità dinanzi al rischio delle eresie della fine del I secolo. Alla luce del tema della gloria e dell’innalzamento, si rileggono alcuni “segni”, mostrando l’importanza della opzione di fede. TESTI E SUSSIDI Alcune parti dei commentari di R.E. BROWN, Giovanni, Cittadella, Assisi 19913; R. SCHNACKENBURG, Il Vangelo di Giovanni, 3 voll., Paideia, Brescia 1973-1981; R. FABRIS, Giovanni, Borla, Roma 1992; V. MANNUCCI, Giovanni. Il Vangelo narrante, EDB, Bologna 1993. 16. EBRAICO/2 (2 ore sett., 3° sem.: S. BITTASI) Scopo del corso è introdurre lo studente che già ha affrontato i primi rudimenti morfologici e sintattici della lingua ebraica (cf la presentazione del corso di ebraico 1), alle dinamiche che sottostanno alla traduzione del testo ebraico nella lingua italiana. Più che un corso di lingua ebraica sarà quindi un corso di metodologia ermeneutica legata all’uso e alla traduzione della lingua biblica in italiano. Attraverso infatti la lettura e l’analisi di alcuni testi della Bibbia Ebraica, si percorreranno i processi che portano ad una migliore comprensione linguistica per comprendere le scelte operate dalle varie traduzioni italiane più diffuse. TESTI E SUSSIDI a. Grammatica G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Libreria Sacre Scritture, Roma 20004. b. Studi L. ALONSO SCHÖKEL, La Parola Ispirata, Paideia, Brescia 19872, 113-177; A. BELLINI, «La traduzione: permanenza della Parola di Dio nelle differenze umane», in P. ROSSANO (ed.), Tra- 76 triennio teologico durre la Bibbia per il Popolo di Dio, Morcelliana, Brescia 1986, 81-120; C. BIANCHI, Pragmatica del linguaggio, Laterza, Roma-Bari 2003;A. BONORA, «Traduzione dei testi poetici della Bibbia ebraica», in P. ROSSANO (ed.), Tradurre la Bibbia per il Popolo di Dio, Morcelliana, Brescia 1986, 45-58; C. BUZZETTI, La Parola Tradotta, Morcelliana, Brescia 1973, 29-115.127-133; C. BUZZETTI, «Quale traduzione della Bibbia usiamo?», in C. MORESCHINI - G. MENESTRINA (edd.), La Traduzione dei Testi Religiosi, Morcelliana, Brescia 1993, 35-55; C. BUZZETTI - C. GHIDELLI, «La traduzione della Bibbia nella Chiesa Cattolica», in IDD. (edd.), La traduzione della Bibbia nella Chiesa italiana, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998, 41-88; U. ECO, Dire quasi la stessa cosa: Esperienze di traduzione, Bompiani, Milano 2003; V. MANNUCCI, Bibbia come Parola di Dio, Queriniana, Brescia 19855, 13-34. AREA CRISTOLOGICO-FONDAMENTALE 17. CRISTOLOGIA E TRINITÀ/2 (3 ore sett., 3° sem.: P. GAMBERINI) 1. La dottrina della Trinità come Summa Evangelii 1.1. Il Dio di Gesù Cristo e il monoteismo ebraico 1.2. L’identità di Dio e l’evento escatologico 2. Sviluppi dogmatici, teologici ed ecumenici della dottrina trinitaria 2.1. Trinità immanente e trinità economica 2.2. Il concetto di “persona” in teologia trinitaria 2.3. La questione del filioque 3. Il linguaggio della Trinità 3.1. Come dire e pensare la Trinità: 3.1.1. Modelli di filosofia e di teologia trinitaria 3.1.2. Metafora e linguaggio trinitario 3.2. Ontologia relazionale e dottrina della Trinità 3.2.1. Dio come comunione 3.2.2. Persona come relazione 3.2.3. Vivere come dialogo 4. Verso una teologia trinitaria del dialogo inter-religioso TESTI E SUSSIDI P. GAMBERINI, Questo Gesù. Pensare la singolarità di Gesù Cristo. Corso di Cristologia sistematica, Dispensa per il Corso, Napoli 2003; J. GNILKA, Gesù di Nazaret. Annuncio e storia, Paideia, Brescia 1993; A.J. HESCHEL, Il Messaggio dei profeti, Borla, Roma 1981; E. JÜNGEL, Dio Mistero del Mondo, Queriniana, Brescia 1982; K. RAHNER, La Trinità, Queriniana, Brescia 1999; G. GRESHAKE, Il Dio unitrino, Queriniana, Brescia 2000; C.M. LACUGNA, Dio per noi. La trinità e la vita cristiana, Queriniana, Brescia 1997; P. CODA, Dio Uno e Trino, Paoline, Cinisello Balsamo 1993. Appunti del professore. 77 triennio teologico 18. STORIA DELLA CHIESA MODERNA (2 ore sett., U. PARENTE) 1. Riforma cattolica, riforma protestante e controriforma. 2. La Chiesa nell’età dell’assolutismo: relazioni con lo Stato, problemi teologici, i nuovi orizzonti missionari. 3. L’illuminismo e le riforme: verso la società secolarizzata. 4. Aspetti di storia sociale e religiosa nel Mezzogiorno d’Italia. TESTI E SUSSIDI G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, I: L’età della Riforma; II: L’età dell’assolutismo. Le fonti e le monografie per l’approfondimento di singoli nuclei tematici saranno indicate nel corso delle lezioni. AREA ANTROPOLOGICO-SPIRITUALE Nel nuovo piano di studi l’area comprende i corsi che venivano indicati precedentemente come Antropologia teologica, Grazia e virtù teologali, Escatologia e Teologia spirituale. Questo insieme di discipline vengono ora unificate in un corso unico interdisciplinare nel quale i temi di spiritualità si inseriscono nel percorso dogmatico come ispirazione e modalità di realizzazione dell’uomo alla luce del Vangelo. Il susseguirsi dei nuclei tematici, iniziando dall’uomo nella sua creaturalità, chiamata alla figliolanza divina, liberata dal peccato per vivere la libertà della fede, della speranza e dell’amore, tende a una pienezza escatologica. Le virtù teologali tendono perciò ad animare e unificare l’insieme dello studio sia dogmatico che spirituale. A conclusione la teologia spirituale cercherà di esporre nella teologia mistica l’esperienza della grazia nella modalità più alta, collegandola tuttavia a quelle più ordinarie e sostanziali. Ciascun nucleo tematico previsto dal Piano sarà sviluppato anzitutto secondo la struttura di ogni studio che cerca i fondamenti biblici, esamina la riflessione storico-dogmatica in alcuni esponenti principali, si confronta con il Magistero della Chiesa e indica le linee sistematiche di teologia contemporanea. Questo percorso cercherà di evidenziare però non solo gli aspetti dinamici della trasformazione operata dalla Grazia nell’uomo e lo scopo ultimo cui lo indirizza, ma anche la situazione e il contesto concreto in cui vivono sia gli studenti, sia l’ambiente meridionale ed europeo. Il corso inizierà perciò da un approccio di contestualizzazione, usufruendo di mezzi audiovisivi e letterari e cercando una ripresa rapida dei risultati raggiunti nello studio di antropologia svolto nel biennio filosofico. 78 triennio teologico 19. ANTROPOLOGIA TEOLOGICA (3 ore sett., 3° sem.: R. DEL RICCIO) Alla luce della centralità di Cristo si vuole comprendere la creazione come celebrazione dell’alleanza tra Dio e l’uomo all’interno di un mondo in divenire segnato dai rischi della vita e della morte, dell’amore e del peccato. La riflessione si svilupperà su due direttrici principali: il significato della creazione come attività esclusiva di Dio e la struttura unitaria e pluridimensionale dell’uomo, creato ad immagine di Dio e costituito persona libera. Questi interrogativi hanno risposte differenti in diversi contesti culturali e modelli di riflessione: acquisiti gli interventi del Magistero lungo i secoli, vengono esaminate le posizioni di S. Tommaso d’Aquino, della riflessione trascendentale di K. Rahner e di J. Alfaro e di un’impostazione intersoggettiva sulla linea del pensiero di G. Marcel e di H.U. von Balthasar. TESTI E SUSSIDI Nota: qui vengono indicati i testi più generali, mentre per le singole trattazioni saranno suggeriti sussidi specifici. J. ALFARO, Cristologia e antropologia, Cittadella, Assisi 1973; ID., Dal problema dell’uomo al problema di Dio (biblioteca di teologia contemporanea, 65), Queriniana, Brescia1991; L.F. LADARIA ET AL., L’uomo e la sua salvezza (Storia dei Dogmi II), Piemme, Casale Monferrato 1997; H.U. VON BALTHASAR, Homo creatus est (Saggi teologici V), Morcelliana, Brescia 1991; ID., Persone del dramma: l’uomo in Dio, Teodrammatica, II, Jaca Book, Milano 1992; A. GANOCZY, Teologia della natura (gdt, 250), Queriniana, Brescia 1997; H. DE LUBAC, Il mistero del soprannaturale, Il Mulino, Bologna 1965; ID., La Foi chrétienne. Essai sur la strutture du Symbole des Apôtres, Aubier, Paris 1970; G. COLZANI, Antropologia teologica. L’uomo paradosso e mistero, EDB, Bologna 1997; J. FEINER - M. LÖRER (ed.), La storia della salvezza prima di Cristo (Mysterium Salutis II/2), Queriniana, Brescia 1970; O.H. PESCH, Liberi per grazia. Antropologia teologica (biblioteca di teologia contemporanea, 54), Queriniana, Brescia 1988; K. RAHNER, Corso fondamentale sulla fede, EP, Roma 1984. 20. ESCATOLOGIA (2 ore sett., 3° sem.: R. DEL RICCIO) A partire dalla comprensione della creazione come celebrazione dell’alleanza tra Dio e l’uomo all’interno di un mondo in divenire si evidenzia come la speranza cristiana nel Regno di Dio sia centrata nel futuro ultimo, in cui, come promesso, Dio compirà definitivamente la storia dell’uomo e della creazione. In questa parte del corso dedicato all’escatologia si cerca dunque di chiarire il rapporto tra le gli avvenimenti finali collocati in un lontano futuro (morte, giudizio, inferno, paradiso, purgatorio) e la dimensione personale, comunitaria e cosmica, che scaturisce già oggi dall’evento pasquale del Cristo risorto. Ci si confronta infine con alcuni interrogativi posti all’escatologia cristiana dall’attuale contesto, cercando sia di ac- 79 triennio teologico coglierne i contributi e le sfide, che di evitare semplicistiche confusioni con le visioni neo-mitologiche. TESTI E SUSSIDI M. BORDONI - N. CIOLA, Gesù nostra speranza, EDB, Bologna 2000; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Temi attuali di escatologia, LEV, Roma 2000; O.F. PIAZZA, «Escatologia individuale e comunitaria: il punto della situazione», in G. CANOBBIO - M. FINI (edd.), Escatologia contemporanea. Problemi e prospettive, EMP, Padova 1995; ID., La speranza. Logica dell’impossibile, EP, Milano 1998; ID., Lo specchio i frammenti il volto. Frammentazione della storia e destinazione dell’uomo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001. 21. GRAZIA E VIRTÙ TEOLOGALI (5 ore sett., 4° sem.: G. MANCA) La Grazia/1 Lo sviluppo della grazia come offerta originaria e permanente di partecipazione alla figliolanza divina di Cristo, avviene attraverso tematiche successive o convergenti come la “vita nuova” in Cristo secondo il NT, la partecipazione alla natura divina, la divinizzazione, la santificazione, la comunione, l’intimo legame tra presenza divizzatrice della Trinità e la dignità dell’uomo, mostrando sia la soprannaturalità di tale dignità, irraggiungibile dalle sole forze creaturali umane, sia il perfezionamento ultimo che la grazia apporta alla dignità stessa dell’uomo. Lo studio sfocia infine nella realtà concreta della situazione di peccato. Lo studio del peccato originale e del suo significato storico e attuale, conclude il corso di Antropologia/1. La Grazia/2 Ha come argomento principale il rapporto libertà divina-grazia creata e implica lo studio del peccato originale e personale, la sua liberazione nella redenzione, nella giustificazione e in tutti gli aspetti nei quali il rapporto grazia-libertà viene tradizionalmente esaminato, seguendo per lo più l’elenco delle tematiche espresse già nel Concilio di Trento. Esse vengono tuttavia riviste non soltanto dal punto di vista storico ed ermeneutico, ma nel contesto di dialogo ecumenico e interreligioso della nostra epoca. Una particolare attenzione viene dedicata al rapporto chiesasalvezza, alla volontà salvifica universale e alla salvezza dei non cristiani o non credenti. Lo studio riprende ovviamente le diverse concezioni e i livelli della libertà, che si sono espresse partendo anzitutto dalla teologia agostiniana, poi da S. Tommaso d’Aquino e infine dalle correnti di teologia trascendentale e dialogica presenti nella nostra cultura e si confronta con le concezioni del nostro mondo laico, più in particolare con quelle di alcuni settori dell’Italia meridionale e della cultura mediterranea attuale. Le virtù teologali. La fede, la speranza e l’amore sono presenti in tutti i nuclei tematici, come abbiamo osservato. In questa parte lo studio vuole riassumere e of- 80 triennio teologico frire una migliore sistematizzazione sia dal punto di vista biblico e magisteriale, sia in alcune correnti teologiche principali, cercando di sottolineare le differenze di ciascuna “virtù” rispetto alle altre, sia la loro unità, così da identificare nella fiducia teologale rettamente compresa il centro di tutta la vita umana teologicamente intesa. TESTI E SUSSIDI Nota: qui vengono indicati i testi più generali, mentre per le singole trattazioni saranno suggeriti sussidi specifici. J. ALFARO, Cristologia e antropologia, Cittadella, Assisi 1973; ID., Dal problema dell’uomo al problema di Dio (biblioteca di teologia contemporanea, 65), Queriniana, Brescia1991; L.F. LADARIA ET AL., L’uomo e la sua salvezza (Storia dei Dogmi II), Piemme, Casale Monferrato 1997; H.U. VON BALTHASAR, Homo creatus est (Saggi teologici V), Morcelliana, Brescia 1991; ID., Teodrammatica. II, Persone del dramma: l’uomo in Dio, Jaca Book, Milano 1992; A. GANOCZY, Teologia della natura (gdt, 250), Queriniana, Brescia 1997; H. DE LUBAC, Il mistero del soprannaturale, Il Mulino, Bologna 1965; ID., La Foi chrétienne. Essai sur la strutture du Symbole des Apôtres, Aubier, Paris 1970; G. COLZANI, Antropologia teologica. L’uomo paradosso e mistero, EDB, Bologna 1997; J. FEINER - M. LÖRER (ed.), La storia della salvezza prima di Cristo (Mysterium Salutis II/2), Queriniana, Brescia 1970; O.H. PESCH, Liberi per grazia. Antropologia teologica (biblioteca di teologia contemporanea, 54), Queriniana, Brescia 1988; K. RAHNER, Corso fondamentale sulla fede, EP, Roma 1984; ID., Scienza e fede cristiana (Nuovi Saggi IX), EP, Roma 1983; ID., Teologia dell’esperienza dello Spirito (Nuovi Saggi VI), EP, Roma 1978; A. TRAPÈ, S. Agostino: Introduzione alla dottrina della grazia, I. Natura e grazia; II. Grazia e libertà, Città Nuova, Roma 1987.1990; G. MANCA, La Grazia. Dialogo di comunione (Intellectus fidei), San Paolo, Cinisello Balsamo 1997; ID., Antropologia teologica, Dispense, Napoli 2002; ID., Le virtù teologali, Dispense, Napoli 2002. 22. TEOLOGIA SPIRITUALE (2 ore sett., 4° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL) La vita spirituale si presenta come un dato di esperienza su cui bisogna riflette per una appropriazione critica. Il corso offre allo studente l’opportunità di iniziarsi in questa pratica mediante la conoscenza di due figure fondamentali della tradizione mistica cristiana, Sant’Ignazio di Loyola e San Giovanni della Croce, e contemporaneamente lo introduce nella problematica epistemologica della teologia spirituale in quanto riflessione teologica sull’esperienza di Dio. TESTI E SUSSIDI SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere Complete, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; SANT’IGNAZIO DI LOYOLA, Gli scritti. A cura di Mario Gioia. UTET, Torino 1977; CH.-A. BERNARD, Teologia spirituale, Paoline, Roma 20026; J. MARTÍN VELASCO, Il Fenomeno Mistico, I-II, Jaca Book, Milano 2001-2003; W. JOHNSTON, Teologia mistica, Appunti di viaggio, Roma 2001. 81 triennio teologico AREA ECCLESIOLOGICO-SACRAMENTALE 23. ECCLESIOLOGIA E MARIOLOGIA (5 ore sett., 3° sem.: O.F. PIAZZA) La questione del metodo in ecclesiologia. Contesti e collocazione del trattato. Sviluppo storico: la Chiesa come mistero della fede, come dominio spirituale, come confessione. La Chiesa nella rivelazione biblica: immagini e figure. Trattazione sistematica: la Chiesa come “mistero”; struttura teandrica; origine trascendente e storica; sacramento di comunione e sacramento di salvezza; dimensioni e proprietà essenziali della Chiesa; realtà ministeriale e carismatica; le forme della Chiesa e la sua indole escatologica. La nuova collocazione della mariologia nel complesso della teologia. La piena partecipazione di Maria nel mistero della redenzione. Figura, modello e madre della Chiesa. Riferimenti biblici. Sviluppo storico-dogmatico. Riflessione sistematica: presupposti ermeneutici; Madre di Dio; la sempre Vergine; l’Immacolata Concezione; Assunta in cielo; il culto mariano. TESTI E SUSSIDI Appunti del professore. A. BARRUFFO (a cura di), Sui problemi del metodo in ecclesiologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; G. CANOBBIO - F. DALLA VECCHIA - R. TONONI, Modelli di Chiesa, Morcelliana, Brescia 2001; D. VALENTINI (a cura di), L’ecclesiologia contemporanea, EMP, Padova 1994; J. WERBICK, La Chiesa, Queriniana, Brescia 1998; E. MALNATI, La Chiesa: sviluppo storico dell’ecclesiologia, Piemme, Casale Monferrato 1998; S. DIANICH S. NOCETI, Trattato sulla Chiesa, Queriniana, Brescia 2002; C.I. GONZALEZ, Maria Madre e Discepola, Piemme, Casale Monferrato 1998. AREA MORALE 24. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE E GENERALE (5 ore sett., 4° sem.: D. ABIGNENTE) I. Senso, fondamenti e criteri di un’etica teologica A) Contesto attuale della riflessione etico teologica. Dalla Optatam totius alla Veritatis splendor: esperienza secolare-umana e fonte biblica nel quadro epistemologico della teologia morale. B) Carattere originario della moralità. L’adesione di fede come evento di coscienza morale. Figure bibliche di incontro, di alleanza, di sequela. C) Intelligenza nella fede dell’esperienza e della conoscenza morale, dell’ethos e dell’etica: disegno storico-genetico dell’ethos biblico nei suoi impulsi principali; rapporto tra morale, fede, storia, culture umane; rapporto tra morale, rivelazione e magistero. 82 triennio teologico II. Principi etici generali alla luce della fede cristiana A) Legge naturale e coscienza; norme morali: origine, significato, storicità, trasmissione. B) Rapporto tra moralità personale e opzioni concrete, tra dimensione soggettiva e oggettività. C) Peccato e conversione; persona e strutturazione della convivenza umana; vita cristiana come sequela del Signore nel mondo secolarizzato. Il Corso prevede l’alternanza di lezioni cattedratiche e gruppi di studio seminariali, che favoriscano il confronto diretto sia con il testo biblico che con il pensiero di moralisti contemporanei. TESTI E SUSSIDI S. BASTIANEL, Teologia morale fondamentale. Moralità personale, ethos, etica cristiana (ad uso degli studenti), PUG, Roma 2001; ID., Autonomia morale del credente, Morcelliana, Brescia 1980; D. ABIGNENTE, Conversione morale nella fede, Gregorian University PressMorcelliana, Roma-Brescia 2000; J. FUCHS, Etica cristiana in una società secolarizzata, Piemme, Casale Monferrato 1984. Le letture seminariali verranno indicate all’inizio del Corso. AREA CRISTOLOGICO-FONDAMENTALE 25. STORIA DELLA CHIESA CONTEMPORANEA (2 ore sett., 4° sem.; U. PARENTE) 1. 2. 3. 4. 5. La Chiesa nell’età del liberalismo Il Concilio Vaticano I e il modernismo La Chiesa di fronte al nazionalismo e al totalitarismo La Chiesa nel secondo dopoguerra. Il Concilio Vaticano II Aspetti e problemi di storia della Chiesa nel Mezzogiorno d’Italia dopo l’Unità. TESTI E SUSSIDI G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, III: L’età del liberalismo; IV: L’età contemporanea, Morcelliana, Brescia 1993-1995. Le fonti e le monografie per l’approfondimento di singole nuclei tematici saranno indicate nel corso delle lezioni. AREA ECCLESIOLOGICO-SACRAMENTALE 26. SACRAMENTOLOGIA GENERALE (1 ora sett., 5° sem.: G. DI NAPOLI) Si presenterà il differente approccio alla comprensione dei sacramenti nell’epoca patristica e in quella della Scolastica. Senza nulla perdere delle chiarificazioni cui, attraverso la riflessione della grande scolastica, è giunta la Chiesa, vogliamo immetterle in un respiro più ampio, che faccia emergere la teologia dei sacramenti dalla Lex orandi. In questa direzione si offriranno i seguenti approfon- 83 triennio teologico dimenti: 1) Mysterion e sacramentum alla luce della Scrittura e dei Padri; 2) il mistero pasquale e la domanda circa l’istituzione dei sacramenti; 3) il termine sacramento in riferimento a Cristo, alla Chiesa e ai sacramenti; 4) l’intimo rapporto tra Parola e Sacramento; 5) il legame inscindibile tra fede-celebrazione-vita. TESTI E SUSSIDI C. GIRAUDO, In unum corpus. Trattato mistagogico sull’eucaristia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; C. ROCCHETTA, Sacramentaria fondamentale. Dal «Mysterion» al «Sacramentum» (Corso di teologia sistematica 8), EDB, Bologna 1990. 27. LITURGIA (3 ore sett., 5° sem.: G. DI NAPOLI) Con uno sguardo attento alla Tradizione liturgica sia in chiave diacronica (la liturgia attraverso le epoche culturali), sia in chiave sincronica (la diversificata presenza delle famiglie liturgiche), si accosterà la teologica del culto cristiano, attingendo alla ricchezza della dottrina conciliare. Si passerà poi ad evidenziare la natura e le dinamiche proprie della struttura della celebrazione, facendo ricorso, come a modello paradigmatico, all’Ordo Missae. L’ambito dell’approfondimento sarà invece riservato ai ritmi (anno liturgico/liturgia delle ore) e spazi (arte/architettura) celebrativi. TESTI E SUSSIDI J. LOPEZ MARTIN, “In Spirito e verità”. Introduzione alla liturgia, EP, Cinisello Balsamo 1989; A. DONGHI (a cura di ), I Praenotanda dei nuovi Testi Liturgici, Ancora, Milano 1988 e successive edizioni; C. GIRAUDO, «Irrepetibilità dell'evento fondatore e iterazione del rito: la mediazione del segno profetico», in Rassegna di Teologia 24 (1983) 385-402; ID., «La celebrazione della Parola di Dio nella Scrittura», in RL 73 (1986) 593-615; AA.VV., Anàmnesis 1. La Liturgia. Momento storico della salvezza, Marietti, Casale Monferrato 1979 (seconda edizione, con ristampa del 1981); AA.VV., Anàmnesi 2. Panorama storico generale, Marietti, Casale Monferrato 1978; A.J. CHUPUNGCO (dir.), Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, voll. 5, Piemme, Casale Monferrato 1998; ASSOCIAZIONE PROFESSORI DI LITURGIA (a cura di), Celebrare il mistero di Cristo, vol. I, La celebrazione: introduzione alla liturgia cristiana, Ed. Liturgiche, Roma 1993; vol. II, La celebrazione dei Sacramenti, Ed. Liturgiche, Roma 1996. 28. PENITENZA E UNZIONE DEGLI INFERMI (2 ore sett., 5° sem.: D. MARAFIOTI) I. Sacramento della Penitenza: Mistero del peccato nella vita del cristiano e necessità della riconciliazione con Dio e con la Chiesa. Cristo morto e risorto, sorgente inesauribile di perdono. I fondamenti biblici nell’AT e nel NT. La prassi penitenziale nell’epoca patristica e sua evoluzione storica. La Riforma e il Con- 84 triennio teologico cilio di Trento. Il Vaticano II, Reconciliatio et Poenitentia. Il Nuovo Rito della Penitenza. Rapporti del sacramento della Penitenza col Battesimo e l’Eucaristia. Gli orientamenti della teologia attuale. II. Unzione degli infermi: La sofferenza e la malattia nell’esperienza umana e nella storia della salvezza. Guarigione fisica e guarigione spirituale. Cristo salvatore, aiuto nella vita presente e nel passaggio alla vita eterna. L’intercessione della Chiesa e il Nuovo Rito dell’Unzione degli infermi. TESTI E SUSSIDI G. MOIOLI, Il quarto sacramento, Glossa, Milano 1996; Il sacramento della Penitenza. Messaggi di Giovanni Paolo II alla Penitenzeria Apostolica, LEV, Città del Vaticano 2000; CEI, Rito della penitenza, Roma 1974; GIOVANNI PAOLO II, Salvifici Doloris; CEI, Sacramento dell’unzione e cura pastorale degli infermi, Roma 1974; P. ADNÈS, L’unzione degli infermi. Storia e teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996. Dispense del professore. 29. ORDINE E MATRIMONIO (2 ore sett., 5° sem.: D. MARAFIOTI) I. Ordine: Attuale problematica sul ministero ordinato. Fondamenti biblici. La teologia del ministero nella storia della Chiesa. Il sacramento dell’Ordine secondo il Concilio di Trento e il Vaticano II. Collegialità episcopale e presbiterale. La riflessione teologica postconciliare. II. Matrimonio: Elementi di antropologia e significato del matrimonio. Crisi e valore dell’istituto familiare. Dati biblici. Evoluzione storica e sistemazione teologica. L’insegnamento del Concilio Vaticano II e del Magistero. TESTI E SUSSIDI E. CASTELLUCCI, Il ministero ordinato, Queriniana, Brescia 2002; G. FERRARO, Il sacerdozio ministeriale. Dottrina cattolica sul sacramento dell’Ordine, Grafite, Napoli 1999; A. SCOLA, Il mistero nuziale, P.U.L.-Mursia, 2 voll., Roma 1998-2002; CEI, Direttorio di Pastorale Familiare, Roma 1993; A. MIRALLES, Il matrimonio. Teologia e vita, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996. Dispense del professore. 30. DIRITTO CANONICO/1 (3 ore sett., 5° sem.: P. RESCIGNO) A. Introduzione: 1. il diritto nella realtà umana: alcune nozioni di filosofia del diritto; 2. natura particolare del diritto nella Chiesa; 3. breve storia del diritto canonico. 85 triennio teologico B. Illustrazione del diritto canonico vigente a partire dai primi tre libri del CIC del 1983. In particolare: 1. dal libro I: illustrazione di alcune nozioni generali; 2. dal libro II: statuto giuridico dei fedeli, dei laici, dei ministri di culto, dei membri degli istituti di vita consacrata; norme sulla suprema autorità della Chiesa; le chiese particolari e le loro strutture; 3. dal libro III: scuole, università cattoliche, facoltà ecclesiastiche; strumenti di comunicazione sociale e libri. TESTI E SUSSIDI G. GHIRLANDA, Il diritto nella Chiesa mistero di comunione. Compendio di diritto ecclesiale, EP-PUG, Roma 2000; AA.VV., Il diritto nel mistero della Chiesa, PUL, Roma 1986-1992, voll. I, II, III; Nuovo dizionario di diritto canonico, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993. AREA MORALE 31. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/1: VITA RELIGIOSA (2 ore sett., 5° sem.: S. BASTIANEL) A. Etica della religiosità 1. Vita di fede e onestà morale. Carattere specifico della consapevolezza cristiana. 2. Signoria di Dio e «signorie» del mondo. Nome di Dio e autonomia della realtà creata. «Tempo» della vita personale e significato simbolico del sabato. 3. Vita morale e vita di preghiera. Discernimento e decisione morale nella fede. Vita di sequela come conversione continua. 4. Eucaristia e vita morale. B. Veracità e dialogo 1. Il dialogo interpersonale come luogo di moralità. 2. Comunicazione morale, diritto alla verità, al segreto e all’informazione. TESTI E SUSSIDI D. BONHOEFFER, Sequela (Biblioteca di cultura 15), Queriniana, Brescia 1997; S. BASTIANEL, La preghiera nella vita morale (I triangoli 19), Piemme, Casale Monferrato 1995; ID., «Discernimento, conversione, sequela», in M. LORENZANI (ed.), La volontà di Dio nella Bibbia, ISSRA, L’Aquila 1994, 1-31; M. COZZOLI, «Verità e veracità», in F. COMPAGNONI G. PIANA - S. PRIVITERA (edd.), Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990, 1435-1450; PH.J. ROSATO, «Linee fondamentali e sistematiche per una teologia del culto», in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di Morale. 5. Liturgia, Etica della religiosità, Queriniana, Brescia 1986, 11-70. 86 triennio teologico 32. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/2: VITA FISICA (3 ore sett., 5° sem.: A. VICINI) Il corso studia i problemi etici legati alle varie fasi della vita umana contemporanea considerando le problematiche alla luce degli insegnamenti magisteriali e da un punto di vista teologico. I. Inizio della vita umana: fecondazione e riproduzione. II. Vita adulta: salute (malattia, donazione e trapianti), sessualità (identità, sviluppo, attività), vita coniugale (affettività, dialogo sessuale, procreazione responsabile, contraccezione, aborto, sterilizzazione). III. Fine della vita umana: suicidio, cura dei malati terminali, suicidio assistito ed eutanasia. TESTI E SUSSIDI Documenti magisteriali ed encicliche papali (Humanae Vitae, Evangelium Vitae); E. SGRECCIA, Manuale di Bioetica. 1. Fondamenti ed etica bioemedica, Vita e Pensiero, Milano 1999; ID., Manuale di Bioetica. 2. Aspetti medico-sociali, Vita e Pensiero, Milano 1996; D. TETTAMANZI, Nuova bioetica cristiana, Piemme, Casale Monferrato 2000. Ulteriore bibliografia (in italiano) verrà indicata. 33. SEMINARIO PER L’ESAME FINALE/1-2 (2 ore sett., 5°-6° sem.: 1) E. FRANCO - P. GAMBERINI - A. VICINI 2) E. SALVATORE - F. MARINO - A. MASTANTUONO) Il Seminario ha lo scopo di favorire una sintesi intelligente e consapevole dell’intero percorso teologico del triennio a partire dall’approfondimento di una categoria generale o di una tematica principale. Si svolgerà nei due semestri con l’aiuto di docenti delle tre aree biblica. dogmatica e morale. Ogni anno saranno offerti due seminari con distinte terne di docenti. Lo studente sarà tenuto a partecipare attivamente agli incontri del Seminario e nel secondo semestre dovrà scegliere l’approfondimento di una tra le prospettive offerte dalla stessa tematica, sulla quale poi dovrà sviluppare l'esercitazione scritta (da un minimo di 20 ad un massimo di 30 pagine). 87 triennio teologico AREA ECCLESIOLOGICO-SACRAMENTALE 34. BATTESIMO - CRESIMA - EUCARISTIA (4 ore sett., 6° sem.: C. GIRAUDO) La teologia sacramentale dei Padri occidentali e orientali trova tuttora riscontro nelle Chiese di Oriente. Codesta comprensione è dovuta alla metodologia mistagogica, quella appunto che studia i sacramenti in chiesa, ossia a partire dal vissuto cultuale. Da questa si discosta la metodologia sistematica della scolastica occidentale, che si limita a studiare i sacramenti in scuola, ossia sulla base esclusiva della speculazione riflessa. Sul modello della metodologia dei Padri, si farà prima la catechesi (= istruzione): incominciando dalla Genesi e prendendo in esame tutte le Scritture, si abbozzerà il quadro teo-antropologico della redenzione vicaria quale ermeneutica dei sacramenti. Quindi si passerà alla mistagogia (= iniziazione ai misteri): a partire dall’esperienza sacramentale di ognuno, si preciserà in qual modo i sacramenti dell’iniziazione ci inseriscano nell’economia salvifica. Attraverso il Battesimo e la Cresima siamo immersi una volta per tutte nella morte-risurrezione del Signore, così da nascere e ricevere conseguentemente i carismi necessari alla vita; invece per mezzo dell’Eucaristia veniamo ripresentati al medesimo evento secondo i ritmi delle nostre pasque domenicali e quotidiane, in vista della nostra progressiva trasformazione nel corpo ecclesiale. Nella trattazione dei singoli sacramenti, dopo aver prestato un’attenzione privilegiata al magistero della lex orandi, si procederà all’esame delle dichiarazioni magisteriali di Trento. TESTI E SUSSIDI C. GIRAUDO, In unum corpus. Trattato mistagogico sull’eucaristia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; ID., Eucaristia per la Chiesa, PUG, Roma 1989; ID., Preghiere eucaristiche per la Chiesa di oggi, Morcelliana-Brescia & PUG-Roma 1993. 35. TEOLOGIA PASTORALE E CATECHETICA (3 ore sett., 6° sem.: A. MASTANTUONO) 1. Il corso affronta e delinea, all’interno del cammino storico della disciplina, i punti-base per una riflessione fondativa di tipo teologico pastorale: – tappe storiche e modelli della teologia pastorale, con particolare riferimento all’area italiana; – configurazione: la questione epistemologica, il nodo teoria/prassi, l’itinerario metodologico; – compiti e prospettive della teologia pastorale nell’attuale contesto. 2. La catechesi come azione ecclesiale, servizio della Parola, educazione alla fede: – contenuto e fonti della catechesi; – soggetto e linguaggio della catechesi. 3. Laboratorio: pastorale e iniziazione cristiana. 88 triennio teologico TESTI E SUSSIDI M. MIDALI, Teologia pratica. Cammino storico di una riflessione fondante e scientifica, Las, Roma 2002-20023, 4 voll.; S. LANZA, Introduzione alla teologia pastorale. 1. Teologia dell’azione ecclesiale, Queriniana, Brescia 1989, G. TRENTIN - L. BORDIGNON (edd.), Teologia pastorale in Europa. Panoramica e approfondimenti, EMP, Padova 2002; S. LANZA, «Teologia pastorale», in G.CANOBBIO - P. CODA (edd.), La teologia del XX secolo. Un bilancio, vol. 3: Prospettive pratiche, Città Nuova, Roma 2003, 393-475; A. MASTANTUONO, «Teologia pratica. Teologia pastorale e catechetica», in G. LORIZIO - N. GALANTINO, Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, 502540; AA.VV., Andate e insegnate. Manuale di catechetica, LDC, Leumann 2002; E. ALBERICH, La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, LDC, Leumann 2001. 36. DIRITTO CANONICO/2 (2 ore sett., 6° sem.: V. TODISCO) Il corso, naturale proseguimento del corso di “diritto canonico/1”, segue lo schema dei libri IV-VII del Codice di diritto canonico, dei quali si tratterà in particolare: a) dal libro IV (la funzione di santificare della Chiesa): i sacramenti in genere, la penitenza, l’ordine sacro, il matrimonio; b) dal libro V (i beni temporali della Chiesa): sostentamento del clero e gestione dei beni culturali anche alla luce della disciplina concordataria; c) dal libro VI (le sanzioni della Chiesa): nozioni generali di diritto penale canonico; d) dal libro VII (i processi): nozioni generali di diritto processuale canonico – i processi matrimoniali – i ricorsi amministrativi. TESTI E SUSSIDI Oltre la bibliografia indicata per il corso di “diritto canonico/1” si consiglia: F. BERSINI, Il diritto canonico matrimoniale. Commento giuridico teologico pastorale, LDC, Leumann 1994; M. MARCHESI, Diritto canonico complementare italiano, EDB, Bologna 1992. AREA MORALE 37. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/3: VITA SOCIALE (5 ore sett., 6° sem.: S. MAJORANO) 1. Il discernimento etico-teologico del sociale e la dottrina sociale. 2. La comunicazione chiave della problematica sociale. 3. I diritti umani e la qualità della vita come punti di riferimento per una nuova mentalità etica. 89 triennio teologico 4. La legalità e il bene comune nell’attuale impegno politico della comunità cristiana. 5. La giustizia come solidarietà nell’odierno contesto di interdipendenza. 6. Pace, ecologia e vita come tratti portanti di una nuova cultura. TESTI E SUSSIDI F. CASAVOLA - G. SALVATORI (edd.), La politica “educata”, AVE, Roma 1993; T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale, 3-4: Koinonia (Etica della vita sociale), Queriniana, Brescia 1991 e 1994; A. LUCIANI, Catechismo sociale cristiano. Storia, principi e orientamenti operativi, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; F. MARZANO, Economia ed etica: due mondi a confronto, AVE, Roma 1998. 90 I BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA (2° ciclo) PIANO GENERALE DEGLI STUDI Scopo del secondo ciclo è integrare la formazione teologica di base e avviare gli studenti alla ricerca scientifica (SG 30,8). Di conseguenza, possono essere ammessi al Biennio per la Licenza specializzata solo gli studenti che hanno conseguito – superando la mediocrità come media di tutti gli esperimenti sostenuti – il Baccalaureato in teologia o, previo esame di ammissione, gli studenti che hanno completato il sessennio filosofico-teologico (SG 25,3). Nell’un caso come nell’altro, la Sezione si riserva di valutare l’effettiva attitudine dello studente a seguire la specializzazione richiesta. Per l’ammissione si esige anche la conoscenza (da dimostrarsi con un certificato di studi fatti o con una prova) oltre che del latino e del greco – già richiesti per il triennio teologico – di due lingue moderne da scegliersi tra il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. Spetta al Consiglio del settore stabilire ulteriori requisiti secondo le finalità e le esigenze del settore. Il secondo ciclo si conclude col 2° grado accademico: la Licenza specializzata in teologia. Questo titolo abilita all’insegnamento della teologia nei Seminari e negli Istituti superiori di scienze religiose e, più in generale, a funzioni specializzate di apostolato. La Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale conferisce la Licenza specializzata nei seguenti settori della teologia: 1) teologia dogmatica (indirizzo cristologico ed ecclesiologico), 2) teologia biblica, 3) teologia fondamentale, 4) teologia della vita cristiana (indirizzo di morale e indirizzo di spiritualità), 5) teologia pastorale. Ciascun studente può iscriversi contemporaneamente ad uno solo dei settori e ad un solo indirizzo. Nella Sezione S. Luigi si possono conseguire le specializzazioni in teologia dogmatica (indirizzo ecclesiologico), in teologia fondamentale, in teologia biblica, in teologia della vita cristiana (indirizzo di morale e indirizzo di spiritualità). I vari settori di specializzazione sono coordinati con gli studi del primo ciclo e sono strutturati sulla base di una interdipendenza di fondo. Ciascun settore conserva però una propria autonomia. Per quanto riguarda gli studi, l’integrazione con il primo ciclo e l’interdipendenza tra i vari settori è assicurata dalla programmazione di corsi comuni a tutti i settori di specializzazione e dalla ricerca interdisciplinare all’interno di ciascun settore. L’autonomia si attua con la programmazione di corsi e seminari propri, offerti agli studenti che hanno scelto una determinata specializzazione. Date le finalità e le caratteristiche del secondo ciclo, allo studente viene lasciata una discreta libertà nell’elaborazione di un proprio piano di studi. Questo “pia- 91 bienni per la licenza specializzata no” deve essere approvato, all’inizio di ogni semestre, dal Direttore di settore e dal Vice Preside. Salve restando le ulteriori modalità stabilite per ogni settore, nell’elaborare il piano di studi si tengano presenti le seguenti norme generali: − i corsi e i seminari frequentati dallo studente vengono computati in punti o credit. Un punto o credit corrisponde a un’ora settimanale per un intero semestre. Il numero minimo di credit richiesto per la Licenza è di 48; − ogni studente deve frequentare, nell’ambito del biennio scelto, almeno due seminari. Al termine di essi dovrà riportare una valutazione positiva da parte del professore che avrà diretto il seminario; − i credit dei corsi comuni devono essere almeno dieci (cf SG, art. 30,8); − i credit dei corsi propri, richiesti per ciascun settore di specializzazione, possono oscillare da un minimo di 24 a un massimo di 30. Ulteriori determinazioni (obbligatorietà di corsi, ecc.) spettano al Consiglio del settore; − i credit rimanenti possono essere di corsi comuni o degli altri settori di specializzazione. Possono anche essere seguiti corsi esterni alla Sezione o alla Facoltà. In quest’ultimo caso si esige la previa autorizzazione del Vice Preside. Per integrare il proprio piano di studio secondo una specifica linea di interesse, sono ammessi anche dei corsi tutoriali. Per “corso tutoriale” si intende una ricerca proposta dallo studente nell’ambito della specializzazione prescelta e condotta sotto la guida e la responsabilità di un Tutor. Ogni richiesta di corso tutoriale, corredata dal programma e dalla relativa bibliografia, deve essere sottoscritta dal Tutor e dal Direttore di settore e rimessa per l’approvazione al Vice Preside. Non è ammesso più di un corso tutoriale per semestre. Ogni corso tutoriale è computato 2 o 3 credit, a seconda dell’ampiezza della ricerca, a giudizio del Vice Preside. La dissertazione per la Licenza La dissertazione è la prova più qualificante del biennio. L’argomento scelto deve essere approvato dal Direttore del settore sulla base non solo del titolo, ma anche di una descrizione schematica del contenuto e del metodo, presentati per iscritto, con la firma del professore che ne ha accettato la direzione. Nella dissertazione il candidato deve dimostrare rigore di metodo, giudizio critico, maturità di espressione e reale attitudine a una ricerca scientifica di grado superiore (cf SG 30,9). Non si esige però, necessariamente, un contributo originale allo sviluppo scientifico del tema trattato. Nella sua stesura definitiva la dissertazione va presentata in quattro copie al Direttore del settore un mese prima della sua discussione (cf Informazioni, p. 21). La sua approvazione da parte del professore che l’ha diretta e di un altro professore, designato dal Vice Preside, su proposta del Direttore del settore, è condizione per l’ammissione all’esame finale. Nel caso di mancata approvazione da parte del secondo relatore, questi è tenuto a notificarne le motivazioni per iscritto. In questo caso è previsto un giudizio in seconda istanza da parte di un altro relatore scelto 92 bienni per la licenza specializzata dal Vice Preside. Al nuovo relatore saranno rese note le ragioni della mancata approvazione in prima istanza. Ulteriori determinazioni spettano al Consiglio del settore. L’esame finale Ciascun biennio di specializzazione si conclude con un esame generale orale, il cui programma viene definito dal Consiglio del settore secondo le finalità e le esigenze specifiche del settore stesso. All’esame finale sono ammessi gli studenti che hanno superato tutte le prove previste dal 2° ciclo e la cui dissertazione è stata approvata. L’esame finale si svolge davanti a una commissione composta dal direttore della dissertazione, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside. L’esame ha la durata di un’ora, inclusa la discussione della dissertazione. Ulteriori determinazioni spettano al Consiglio del settore. La somma totale dei coefficienti per la valutazione finale della Licenza è di 110/110. Di essi 50/110 spettano al curriculum del biennio, 40/110 alla dissertazione e 20/110 all’esame finale (cf SP 22,12). 93 BIENNIO IN TEOLOGIA BIBLICA (nuovo piano di studi) NORME E INDICAZIONI GENERALI 1. Presentazione Il biennio per la Licenza in teologia biblica si propone di condurre lo studente a una conoscenza diretta e globale, secondo accostamenti differenziati, della Sacra Scrittura, a un ripensamento sintetico della teologia nella sua dimensione biblica e all’acquisizione di una metodologia appropriata per lo studio esegetico personale, in vista dell’insegnamento biblico, dell’annuncio della Parola di Dio e della soluzione, su base scritturistica, dei problemi teologico-morali che si pongono all’operatore pastorale. A questo scopo, il biennio biblico offre anzitutto alcuni strumenti essenziali: linguistici, di conoscenza dell’“ambiente”, e metodologici, come presupposto e introduzione a una corretta interpretazione del testo. In secondo luogo, il biennio programma dei corsi a carattere esegetico: percorrendo l’intero itinerario metodologico, lo studente impara a studiare un libro della Sacra Scrittura, o parti di esso, nella varietà dei contenuti e, possibilmente, nella totalità del messaggio. Alcuni corsi propongono l’esplorazione di temi unitari, nell'ambito di una teologia biblica che mostri anche il rapporto tra i due Testamenti. A questi corsi vengono affiancati degli insegnamenti che consentano allo studente di interrogare il testo biblico a partire da una tematica specifica, riguardante questioni di teologia dogmatica o problemi dell’esistenza cristiana. 2. Prerequisiti Oltre al baccellierato, si richiede la conoscenza di 2 lingue moderne (tedesco, inglese, francese, spagnolo) e dell’ebraico e del greco biblico almeno a livello base. Quest’ultimo si verifica all’inizio con un esame di qualificazione per ciascuna lingua. Chi non supera o non sostiene l’esame di qualificazione deve frequentare i corsi di Ebraico A e di Greco A e non può iscriversi ai corsi esegetico-teologici. I corsi di ebraico 1-2 e di greco biblico del Quinquennio possono essere omologati come ebraico A-B e greco A. 3. Finalità Per integrare la formazione biblica di base e avviare alla ricerca scientifica, si propongono i seguenti obiettivi: – introduzione all’analisi filologico-esegetica di singoli testi biblici secondo i vari metodi e approcci; – studio di un genere letterario, di un tema e/o del messaggio teologico proprio di un singolo libro o di un corpus di scritti; 94 biennio biblico – visione d’insieme o lettura unitaria dell’Antico e del Nuovo Testamento e reciproco rapporto; – approfondimento metodologico per lo studio analitico e sintetico dei testi; – confronto interdisciplinare tra messaggio biblico e cultura-ambiente nel passato e nel presente; – conoscenza della storia dell’interpretazione a partire dai Padri ebrei e cristiani. 4. Ambiti o aree In continuità con l’articolazione dell’area biblica del Quinquennio, per favorire l’approfondimento e l’integrazione e per avviare alla ricerca scientifica, il Biennio si articola in tre ambiti o aree. 1. Area linguistico-metodologica (LM e S). Articolata in 3 semestri con i corsi di ebraico e greco biblico, critica testuale, geografia-archeologia e storia, ermeneutica e i seminari (metodologico, storico-esegetico e teologico), costituisce la parte fissa del curriculum. 2. Area esegetico-teologica (ET). Ogni piano di studio individualizzato dovrà avere 8 corsi – di cui almeno uno in forma tutoriale – di esegesi e/o teologia biblica tra quelli annualmente proposti nei vari nuclei dell’AT (Pentateuco, Profeti, Scritti) e del NT (Sinottici-Atti, Paolo e altre lettere, Scritti giovannei) o nell’ambito della letteratura non-canonica e/o della storia dell’esegesi. 3. Area interdisciplinare (AI). Prevede quattro ambiti di confronto tra Bibbia e teologia fondamentale, dogmatica, morale e spiritualità, pastorale. Ciascun studente dovrà scegliere nel proprio curriculum due corsi tra quelli proposti. 5. Didattica Per favorire lo studio e l’approfondimento personale, ciascun alunno fin dall’inizio verrà affidato dal Direttore del Biennio, d’accordo col Vicepreside, a un tutor onde facilitare la scelta di un ambito specifico, l’organizzazione di un piano di studio individualizzato e l’elaborazione entro il primo anno di un’ipotesi di lavoro per la dissertazione finale. Di conseguenza le lezioni incideranno non più del 70% sull’intero monte ore (48 credit), mentre il restante 30% sarà riservato ai seminari e ai corsi tutoriali. I corsi interdisciplinari sono offerti interagendo con gli altri settori (fondamentale, dogmatica, morale, spiritualità, pastorale) su temi e problematiche che, provocando la riflessione teologica, interrogano la Scrittura. La prova principale del biennio è la dissertazione scritta, discussa nell’esame finale. In essa il candidato deve manifestare una reale capacità di affrontare un tema, un genere letterario, un brano o un libro biblico con correttezza di metodo, buona conoscenza della relativa bibliografia, appropriata lettura critica e adeguata e coerente capacità di espressione. 95 biennio biblico 6. In sintesi CURRICULUM CR. DISTRIBUZIONE SEMESTRALE Area linguistico-metodologica (LM) Ebraico A Ebraico B Ebraico C Greco A Greco B Greco C Geografia, archeologia e storia d’Israele Critica testuale dell’AT e del NT Ermeneutica biblica 18 I semestre Ebraico A Greco A GeoArSto CriTe S1 Ermeneutica ET 1 2 2 2 2 2 2 2 Seminari (S) S1 Metodologico S2 Storico-esegetico S3 Teologico 10 II semestre Ebraico B Greco B S2 ET 2 ET 3 AI 1 2 2 4 2 2 2 Area esegetico-teologica (ET) 8 corsi di esegesi e/o teologia biblica scelti tra quelli proposti, di cui almeno uno in forma tutoriale 16 Area interdisciplinare (AI) 2 corsi tra quelli proposti 4 III semestre Ebraico C Greco C S3 ET 4 ET 5 2 2 4 2 2 IV semestre ET 6 ET 7 ET 8 AI 2 2 2 2 2 48 CR. 48 96 biennio biblico QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO BIBLICO ANNO ACCADEMICO 2004-2005 1° SEMESTRE Area linguistico-metodologica 1° anno LM1 Ebraico A - Grammatica (= Ebraico/1 del 1° ciclo) (S. Bittasi) LM2 Greco A (= Greco biblico del 1° ciclo) (C. Pagliara) LM3 Geografia, archeologia e storia d’Israele (E. Franco) LM4 Critica testuale dell’AT e del NT (R. Scibona) LM5 Ermeneutica biblica (E. Salvatore) S1 Metodologia biblica (E. Salvatore) 2° anno LM8 Ebraico B (S. Bittasi) LM9 Greco C (C. Pagliara) S3 Fede e giustificazione in Paolo (S. Bittasi) Area esegetico-teologica ET8 Il racconto della passione in Marco (E. Salvatore) ET9 Le feste nel vangelo di Giovanni (R. Infante) ET10 Da Abramo a Pietro: racconti di chiamata nella Bibbia/2 (L. Di Pinto) Area interdisciplinare AI5 Bibbia e spiritualità: Il Cantico dei Cantici e il carisma ignaziano (E. Franco - R. Zas Friz De Col) 2° SEMESTRE Area linguistico-metodologica 1° anno LM7 Greco B (C. Pagliara) S2 Giona, il libro e il segno (E. Franco) 2° anno LM6 Ebraico C (S. Bittasi) Area esegetico-teologica ET11 Gesù, Messia? (G. Jossa) ET12 Esegesi del libro dell’Esodo (cc. 20-24) (A. Fanuli) ET13 La missione ai giudei e ai pagani negli Atti (A. Casalegno) ET14 Fond. biblici della cristologia di Edward Schillebeeckx (R. Scibona) Area interdisciplinare AI6 Bibbia e pastorale: La catechesi narrativa, dalla Scrittura ai Padri (E. Salvatore) AI7 Bibbia e morale: Che dice la Bibbia di…? L’uso della Scrittura in teologia morale (S. Bittasi - A. Vicini) 97 biennio biblico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI LM1. EBRAICO A - GRAMMATICA (2 ore sett., 1° sem.: S. BITTASI) Il corso si propone di avvicinare lo studente alle strutture fondamentali (morfologiche, sintattiche, lessicali) della lingua ebraica. Questo primo approccio potrebbe permettere una lettura del testo della Bibbia Ebraica e una prima comprensione delle sue dinamiche grammaticali e sintattiche. Lo studio si articola sui due momenti dell’apprendimento di alcune strutture grammaticali di base e della lectio cursiva di alcuni testi (tratti da Gen e Es). BIBLIOGRAFIA G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Libreria Sacre Scritture, Roma 19912. LM2. GRECO A (2 ore sett., 1° sem.: C. PAGLIARA) Il Corso si propone di avviare gli studenti all'apprendimento del greco biblico in un tempo ragionevolmente breve. Gli elementi essenziali della grammatica e della sintassi verranno esposti in modo progressivo, più che sistematico, così che lo studente possa, fin dalle prime lezioni, tradurre frasi di senso compiuto e quindi leggere passi biblici semplici. Per facilitare l’apprendimento del greco neotestamentario, gli esercizi e gli esempi proposti sono tratti soprattutto dal vangelo di Marco che, almeno da un punto di vista linguistico e stilistico, costituisce uno degli scritti più semplici del NT. Il metodo intende valorizzare le capacità intuitive direttamente sui testi, non senza il supporto del ragionamento, per arrivare al possesso consapevole della lingua e leggere direttamente il vangelo di Marco sul proprio testo del NT. Inoltre è previsto un breve ed essenziale esercizio sul confronto tra la propria diretta comprensione (traduzione) di un testo marciano e le varie traduzioni in italiano, nonché nelle lingue moderne conosciute dagli studenti. BIBLIOGRAFIA F. STEFANINI, Corso di Greco del Nuovo Testamento, Cinisello Balsamo 2003; F. POGGI - N.F. SERAFINI, Esercizi per il Corso di Greco del Nuovo Testamento; J. SWETNAM, Il Greco del Nuovo Testamento. Parte Prima. Morfologia, 1-2 (ed. it. a cura di C. Rusconi), EDB, Bologna 1995; M. ZERWICK, Graecitas biblica, Romae 19666 [= M. ZERWICK - J. SMITH, Biblical Greek Illustrated by Examples, Biblical Institute Press, Romae 19905]; E.G. JAY, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Piemme, Casale Monferrato 1993; E. NESTLE - K. ALAND, Novum Te- 98 biennio biblico stamentum graece, Deutsche Bibelgesellshaft, Stuttgart 199327; B.M. METZGER, Lexical Aids 3 for Students of the New Testament Greek, Edinburg 1990 ; M. ZERWICK - M. GROSVENOR, A Grammatical Analysis of the Greek New Testament, Biblical Institute Press, Romae 19881; C. RUSCONI, Vocabolario del greco del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 19982. LM3. GEOGRAFIA, ARCHEOLOGIA E STORIA D’ISRAELE (2 ore sett., 1° sem.: E. FRANCO) Il corso, svolto in modo seminariale, riguarda le culture e il territorio siropalestinese oggi e ieri e affronta questi nuclei tematici: 1. lo Stato d’Israele e l’atteso Stato Palestinese nella Terra che Dio diede ai nostri padri; 2. le civiltà del Vicino Oriente dall’alba al tramonto (Egitto, Mesopotamia, Canaan); 3. il problema delle origini d’Israele: dalle città del Tardo Bronzo agli Stati nazionali del periodo del Ferro, e deserto di Giuda, Sinai e Negev; 4. la monarchia o Israele unito e diviso, e Gerusalemme dal tempo di David; 5. Israele sotto le grandi potenze: dall’esilio all’età ellenistico-romana, la Samaria e la Galilea; 6. l’ambiente delle origini cristiane: siti e reperti, documenti e fonti, movimenti e istituzioni; 7. visione d’insieme: geografia, archeologia, storia ed esegesi, ovvero la Parola sul posto. Ciascun studente dovrà conoscere e utilizzare criticamente una storia d’Israele e uno dei sussidi tra quelli indicati. BIBLIOGRAFIA A. Storie L. CAGNI, «Profilo storico del vicino Oriente antico», A. BONORA, «La storia di Israele: dalle origini all’esilio babilonese», P. SACCHI, «La storia del popolo ebraico dopo l’esilio», in R. FABRIS ET AL., Introduzione generale alla Bibbia (Logos. Corso di Studi Biblici 1), LDC, Leumann 1994, 41-57. 59-96. 97-124; G. FOHRER, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1980 (or. ted. Heidelberg 1977); A. LEMAIRE, Storia del popolo ebraico (LoB 3.9), Queriniana, Brescia 1989 (ed. fr. 19852); M. NOTH, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1975 (or. ted. Göttingen 1950, 19666); R. RENDTORFF, Introduzione all’Antico Testamento, Claudiana, Torino 1990. 20013 (or. ted. Neukirchen-Vluyn 19883), 11-107; R. ALBERTZ, A History of Israelite Religion in the Old Testament Period, I. From the Beginnings to the End of the Monarchy, II. From the Exile to the Maccabees, Westminster-John Knox Press, Louisville 1994 (or. ted. Göttingen 1992); J.A. SOGGIN, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1984, nuova edizione Brescia 2002; I. FINKELSTEIN - N.A. SILBERMAN, Le tracce di Mosè. La Bibbia tra storia e mito (Saggi 14), Carocci Editore, Roma 2002 (or. ingl. 2001); M. LIVERANI, Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele (Storia e società), Laterza, Roma-Bari 2003. B. Sussidi P. ACQUISTAPACE - E. TURRI (edd.), Guida biblica e turistica della Terra Santa, direttore e collaboratore E. Galbiati, Istituto Propaganda Libraria, Milano 1992.r1996; Y. AHARONI - M. AVIYONAH, Atlante della Bibbia, Piemme, Casale Monferrato 1987 (or. ebr., ingl. 1968, 1977); Y. AHARONI, The Land of the Bible. A Historical Geography, Burns and Oates, London 1979; ed. ted. Das Land der Bibel. Eine historische Geographie, Vorwort V. Fritz, Neukirchener Verlag, 99 biennio biblico Neukirchen-Vluyn 1984; P. ARATA MANTOVANI, Introduzione all’archeologia palestinese. Dalla prima età del Ferro alla conquista di Alessandro Magno (1200 a.C. - 332 a.C.) (LoB 3.13), Queriniana, Brescia 1992; EAD., «L’archeologia siro-palestinese e la storia d’Israele. Rassegna di studi archeologici IX», in Henoch 19 (1997) 95-113; M. AVI-YONAH, The Holy Land from the Persian to the Arab Conquest (566 B.C. - A.D. 640). A Historical Geography, Baker Books House, Grand Rapids (MI) 1979; V. FRITZ, Introduzione all’Archeologia biblica, Paideia, Brescia 1991 (or. ted. 1985); E. GALBIATI, «Geografia biblica, Archeologia biblica», in R. FABRIS ET AL., Introduzione generale alla Bibbia (Logos. Corso di Studi Biblici 1), LDC, Leumann 1994, 147-170. 171-200; E.R. GALBIATI - A. ALETTI, Atlante storico della Bibbia e dell’Antico Oriente. Dalla preistoria alla caduta di Gerusalemme nell’anno 70 d.C., Massimo-Jaca Book, Milano 1983; E. LOHSE, L’ambiente del Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 19932; J.P. MEIER, Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico, 3. Compagni e antagonisti (BTC 125), Queriniana, Brescia 2003 (or. New York 2001), 287-649; J. MURPHY-O’CONNOR, La Terra Santa. Guida storico-archeologica, EDB Eteria, Bologna 1996; R. NORTH, «Problemi cruciali della storia biblica archeologica (cronologia - geografia)», in C.M. MARTINI - L. PACOMIO (edd.), I libri di Dio, I, Marietti, Torino 1975, 366-494; R. PENNA, «Che cosa significava essere giudeo al tempo e nella terra di Gesù. Problemi e proposte», in E. FRANCO (a cura di) Mysterium Regni ministerium Verbi (Mc 4,11; At 6,4); Studi in onore di mons. V. Fusco (RivBib.S 38), EDB, Bologna 2001, 137-156; M. PICCIRILLO - R. CLEAVE (edd.), La terra del Messaggio. Per un Atlante di Geografia Biblica, LDC, Torino 1991; B.J. PRITCHARD ET AL., Atlante del mondo biblico, LDC, Leumann 1991 (or. The Times Atlas of the Bible, Times Books Limited, London 1987). C. Links www.bible-history.com, www.asor.org, www.bibarch.com, www.ebaf.op.org, www.oi.uchicago.edu/OI/, 198.62.75.1/www1/ofm/sbf/ e 198.62.75.1/www1/ofm/fai/ LM4. CRITICA TESTUALE DELL’AT E DEL NT (2 ore sett., 1° sem.: R. SCIBONA) Antico Testamento: Testo masoretico, versioni, apparato critico. Nuovo Testamento: Testo e apparato critico. BIBLIOGRAFIA K. ELLIGER - W. RUDOLPH, Biblia Hebraica Stuttgartensia, Deutsche Bibelstiftung, Stuttgart 1967-1977; O. EISSFELDT, Introduzione all’Antico Testamento. IV. Il canone e il testo, Paideia, Brescia 1984, 179-264; C. STEUERNAGEL, Lehrbuch der Einleitung in das Alte Testament, Möhr, Tübingen 1912, 19-85; E. WURTHWEIN, Der Text des Alten Testaments, Württembergische Bibelanstalt, Stuttgart 1963; A. MERK, Novum Testamentum Graece et Latine, PIB, Roma 19649 (introduzione e apparato); H. ZIMMERMANN, Metodologia del Nuovo Testamento, Marietti, Torino 1971 (cap. I: Il metodo della critica testuale; cap. II, 4: Esercitazioni). 100 biennio biblico LM5. ERMENEUTICA BIBLICA (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il corso sarà articolato in due fasi: a) la prima ripercorre alcuni tratti salienti della storia dell’esegesi ebraica e cristiana, attraverso il contatto diretto con testi esemplificativi; b) la seconda, dopo aver desunta una criteriologia dal confronto con i classici e con il documento della PCB, propone esercitazioni pratiche secondo i diversi metodi e approcci. BIBLIOGRAFIA P. BEAUCHAMP, L’uno e l’altro Testamento, Paideia, Brescia 1985; ID., L’uno e l’altro Testamento. 2. Compiere le Scritture, Glossa, Milano 2001; K. BERGER, Ermeneutica biblica del Nuovo Testamento (Biblioteca biblica 26), Queriniana, Brescia 2001; P. BORI, L’interpretazione infinita. L’ermeneutica cristiana antica e le sue trasformazioni, Il Mulino, Bologna 1987; G. GHIBERTI - F. MOSETTO (a cura di), Pontificia Commissione Biblica. L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, LDC, Leumann 1998; P. GRECH, Ermeneutica e teologia biblica, Borla, Roma 1993; P. RICOEUR, Ermeneutica filosofica ed ermeneutica biblica, Paideia, Brescia 1983; L. ALONSO SCHÖKEL, La Parola ispirata. La Bibbia alla luce della scienza del linguaggio (Biblioteca di cultura religiosa 7), Paideia, Brescia 1987². S1. METODOLOGIA BIBLICA (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il seminario si propone di aiutare, con una impostazione attiva, lo studente ad accostarsi ai principali strumenti di lavoro (testi biblici nelle lingue originali; edizioni critiche; sinossi, concordanze; grammatiche, lessici e dizionari; repertori bibliografici, collane, riviste ecc.), e con esercitazioni pratiche verificarne l’uso. BIBLIOGRAFIA V. FUSCO, «Gli studi biblici e il loro metodo», in G. LORIZIO - N. GALANTINO (a cura di), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari (Universo Teologia 28), San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 165-221; J.A. FITZMYER, An Introductory Bibliography for the Study of Scripture (Subsidia biblica 3), PIB, Roma 19903. LM8. EBRAICO B (2 ore sett., 1° sem.: S. BITTASI) Scopo del corso è introdurre lo studente che già ha affrontato i primi rudimenti morfologici e sintattici della lingua ebraica (cf la presentazione del corso di ebraico 1), alle dinamiche che sottostanno alla traduzione del testo ebraico nella 101 biennio biblico lingua italiana. Più che un corso di lingua ebraica sarà quindi un corso di metodologia ermeneutica legata all’uso e alla traduzione della lingua biblica in italiano. Attraverso infatti la lettura e l’analisi di alcuni testi della Bibbia Ebraica, si percorreranno i processi che portano ad una migliore comprensione linguistica per comprendere le scelte operate dalle varie traduzioni italiane più diffuse. BIBLIOGRAFIA a. Grammatica G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Libreria Sare Scritture, Roma 20004. b. Studi L. ALONSO SCHÖKEL, La Parola Ispirata, Paideia, Brescia 19872, 113-177; A. BELLINI, «La traduzione: permanenza della Parola di Dio nelle differenze umane», in P. ROSSANO (ed.), Tradurre la Bibbia per il Popolo di Dio, Morcelliana, Brescia 1986, 81-120; C. BIANCHI, Pragmatica del linguaggio, Laterza, Roma-Bari 2003; A. BONORA, «Traduzione dei testi poetici della Bibbia ebraica», in P. ROSSANO (ed.), Tradurre la Bibbia per il Popolo di Dio, Morcelliana, Brescia 1986, 45-58; C. BUZZETTI, La Parola Tradotta, Morcelliana, Brescia 1973, 29-115.127-133; C. BUZZETTI, «Quale traduzione della Bibbia usiamo?», in C. MORESCHINI - G. MENESTRINA (edd.), La Traduzione dei Testi Religiosi, Morcelliana, Brescia 1993, 3555; C. BUZZETTI - C. GHIDELLI, «La traduzione della Bibbia nella Chiesa Cattolica», in C. BUZZETTI - C. GHIDELLI (edd.), La traduzione della Bibbia nella Chiesa italiana, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998, 41-88; U. ECO, Dire quasi la stessa cosa: Esperienze di traduzione, Bompiani, Milano 2003; V. MANNUCCI, Bibbia come Parola di Dio, Queriniana, Brescia 19855, 13-34. LM9. GRECO C (2 ore sett., 1° sem.: C. PAGLIARA) Il corso si propone di introdurre e avviare gli studenti a tradurre testi del Corpus Paulinum e a valutare i vantaggi e i limiti delle principali traduzioni italiane. Con l’analisi sintattica e stilistica di alcuni testi paolini s’intende esaminare da vicino alcuni espedienti stilistici delle lettere paoline: metafore, similitudini, immagini, antitesi e anacoluto, ecc.; e alcune forme letterarie, tipiche dell'epistolario: formule liturgiche tradizionali, invocazioni, preghiere, dossologie, inni, confessioni di fede, brani autobiografici, parenesi. Il procedimento di traduzione verrà favorito da uno specimen su di un testo del Corpus paulinum preparato appositamente e distribuito agli studenti all'inizio di ogni lezione. Inoltre, è prevista una breve ed essenziale trattazione della lingua della versione dei LXX in quei testi citati sia dai sinottici, sia da Paolo. La lingua greca del NT è debitrice dal punto di vista lessicale a quella dei LXX, specialmente per la terminologia tecnica teologica del giudaismo, e che il NT ha assunto e accresciuto di nuove accezioni. 102 biennio biblico BIBLIOGRAFIA M. ZERWICK, Graecitas biblica, Romae 19666; E.G. JAY, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Casale Monferrato 1993; E. NESTLE, K. ALAND, Novum Testamentum graece, Stuttgart 199327; F. BLASS, A. DEBRUNNER, F. REHHOPF, Grammatica del Greco del Nuovo Testamento, Göttingen 197614; M. CIMOSA, Guida alla studio della Bibbia Greca (LXX), Storia Lingua - Testi, Roma 1995. S3. FEDE E GIUSTIFICAZIONE IN PAOLO (2 ore sett., 1° sem.: S. BITTASI) Il Seminario permetterà allo studente di confrontarsi con una tematica centrale della teologia paolina nello studio di alcuni testi del corpus paulinum e della loro interpretazione. Il Seminario si articolerà in tre tappe. Nella prima, il docente offrirà una impostazione metodologica e un inquadramento generale del tema della giustificazione per fede nel dibattito esegetico e teologico. Nella seconda gli studenti sarnno invitati a fare un itinerario condiviso e confrontato reciprocamente nello studio di alcuni testi proposti. Nella terza ogni studente sarà invitato a proporre una propria valutazione critica a partire da un testo paolino specifico scelto personalmente. N.B. Il Seminario potrà avere luogo solo con almeno 4 (quattro) e non più di 8 (otto) partecipanti. BIBLIOGRAFIA C.H. COSGROVE, «Justification in Paul: A Linguistic and Theological Reflecttion», in JBL 106 (1987) 653-670; J.D.G. DUNN, La teologia dell’apostolo Paolo, Paideia, Brescia 1999, 337-389; A.E. MC GRATH, «Giustificazione», in G.F. HAWTHORNE - R.P. MARTIN - D.G. REID (edd.), Dizionario di Paolo e delle sue lettere, San Paolo, Roma 1999, 789-798; K.L. ONESTI - M.T. BRAUCH, «Giustizia, giustizia di Dio», in G.F. HAWTHORNE - R.P. MARTIN D.G. REID (edd.), Dizionario di Paolo e delle sue lettere, San Paolo, Roma 1999, 798-814; R. PENNA, «La giustificazione per fede in Paolo e in Giacomo», in RivBibIt 30 (1982) 337-362. ET8. IL RACCONTO DELLA PASSIONE IN MARCO (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il corso si articola in tre momenti: – l’analisi del testo nella sua dimensione narrativa; – l’individuazione di contatti con gli scritti giudaici del tempo, con l’AT e la teologia paolina: nella ricerca di paralleli e nell’elaborazione di ipotesi circa la tradizione e l’origine; – il riscontro di elementi storici nell’ambiente giudaico e greco-romano. 103 biennio biblico BIBLIOGRAFIA R.E. BROWN, La morte del Messia. Dal Getsemani al Sepolcro. Un commentario ai Racconti della Passione nei quattro vangeli (Biblioteca di teologia contemporanea 108), Queriniana, Brescia 1999, 20032; C. FOCANT, «Verità storica e verità narrativa. Il racconto della Passione in Marco», in E. FRANCO (ed.) Mysterium Regni ministerium verbi. Scritti in memoria di Mons. V. Fusco (Supplementi alla Rivista Biblica 38), EDB, Bologna 2000, 431-445; J.B. GREEN - M.D. BAKER, Recovering the Scandal of the Cross. Atonement in New Testament & Contemporary Contextes, InterVarsity Press, Downers Grove 2000; W. KELBER (ed.), The Passion in Mark: Studies on Mark 14-16, Fortress Press, Philadelphia 1976; G. JOSSA, Il processo di Gesù, Editori Riuniti, Roma 1999; F.J. MATERA, Passion Narratives and Gospel Theologies, Paulist, New York 1986; G.S. SLOYAN, The Crucifixion of Jesus: History, Myth, Faith, Fortress Press, Minneapolis 1995. ET9. LE FESTE NEL VANGELO DI GIOVANNI (2 ore sett., 1° sem.: R. INFANTE) 1. 2. 3. 4. Introduzione: i Giudei e il quarto vangelo. Il culto e le principali feste dei Giudei all’epoca della composizione del vangelo. Gesù e le feste giudaiche. Bilancio. BIBLIOGRAFIA A. GUILDING, The Fourth Gospel and Jewish Worship, Oxford 1960; C. PERROT, La lecture de la Bible dans la Synagogue. Les anciennes lectures palestiniennes du Shabbat et des fêtes, Gerstenberg, Hildesheim 1973; G.A. YEE, Jewish Feasts and the Gospel of John (Zacchaeus Studies), Wilmington (Delaware) 1989; J.A. SOGGIN, Israele in epoca biblica. Istituzioni, feste, cerimonie, rituali, Claudiana, Torino 2001; R. VICENT, La festa ebraica delle Capanne (Sukkot). Interpretazioni midrashiche nella Bibbia e nel Giudaismo antico, LEV, Città del Vaticano 2000; F. MANNS, La Prière juive à l’heure de Jésus, Jérusalem 1986; ID., «Liturgie juive et liturgie chrétienne. Un problème de méthode», in Eph Lit 111 (1997) 28-36; A. GARCÍA-MORENO, Temi teologici del Vangelo di Giovanni II. La Chiesa in preghiera (Bibbia e spiritualità 12), EDB, Bologna 2001; J.J. PETUCHOWSKI, Le feste del Signore. Le tradizioni ebraiche, ED, Roma 19952. ET10. DA ABRAMO A PIETRO: RACCONTI DI CHIAMATA NELLA BIBBIA/2 (2 ore sett., 1° sem.: L. DI PINTO) Il corso parte da una rilettura sintetica dei racconti considerati in una precedente tornata – da Abramo a Pietro – e si sviluppa con la studio di altre storie di incontro vocazionale fino al «Seguimi» che Gesù risorto rivolge a Pietro (Gv 21,19). I capitoli principali sono formati dalle vicende di Eliseo e di Geremia, dalla 104 biennio biblico chiamata di Maria di Nazaret, dei primi discepoli di Gesù, e di anonimi aspiranti alla sequela, la cui risposta, rimasta sospesa, è affidata al discernimento e alla decisione dei presenti e dei futuri ascoltatori del vangelo. Unica per l’evento che la genera e la nutre, ogni chiamata condivide la multiforme ricchezza della Parola di Dio, che si esprime in figure differenti di chiamati, figure distinte e insieme solidali per doni, stili e responsabilità di servizio «nella carità per la vita del mondo» (Optatam Totius, 16). Alcune pagine della Lettera agli Ebrei tracciano una conclusione del corso suggerita dal messaggio del sacerdozio di Cristo. BIBLIOGRAFIA A. SICARI, Chiamati per nome, Jaca Book, Milano 2000; S. LEGASSE Dictionnaire de Spiritualité XVI 1081-1167. ET AL., «Vocation», in AI5. BIBBIA E SPIRITUALITÀ: IL CANTICO DEI CANTICI E IL CARISMA IGNAZIANO (2 ore sett., 1° sem.: E. FRANCO - R. ZAS FRIZ DE COL) Alla luce dell’affermazione di K. Rahner «il cristiano devoto del futuro o sarà un “mistico”, qualcuno che ha sperimentato “qualcosa”, o cesserà di essere qualsiasi-cosa sia» e dell’attuale riscoperta della mistica come locus theologicus, il corso intende mettere a confronto il cammino delle stagioni dell’amore secondo il Cantico dei cantici con l’esperienza personale di Ignazio di Loyola al fine di evidenziare la valenza “mistica” del carisma ignaziano e la sua importanza per la riflessione teologica e la vita dei credenti del terzo millennio. BIBLIOGRAFIA Per il Cantico. Commentari e studi esegetico-teologici: L. ALONSO SCHÖKEL, Cantico dei Cantici, Casale Monferrato 1990; ID., I Nomi dell’Amore. Simboli matrimoniali nella Bibbia, Casale Monferrato 1997; ID., «Simboli matrimoniali nell’AT», in G. DE GENNARO (ed.), L’antropologia biblica, Napoli 1981, 75-86; P. ARATA MANTOVANI (ed. ), L’amore al tempo della Bibbia. Il Cantico dei Cantici, in Il Mondo della Bibbia 56 (2001/1); P. BEAUCHAMP, L’uno e l’altro Testamento. 2. Compiere le Scritture, Milano 2001 (or. Paris 1990, cap. IV, pp. 159-195); ID., «Abram et Saraï. La soeur-épouse, ou l'énigme du couple fondateur», in C. COULOT (ed.), Exégèse et herméneutique. Comment lire la Bible? (Lectio divina 158), Paris 1994, 11-50; D. COLOMBO, Cantico dei Cantici, Paoline, Roma 19793; R. INFANTE, L’amico dello sposo. Giovanni Battista, Napoli 1984; ID., «Immagine nuziale e tensione escatologica nel NT. Note a 2Cor 11,2 e Ef 5,25-27», in Rivista Biblica 33 (1985) 45-61; ID., Lo sposo e la sposa. Percorsi di analisi simbolica tra Sacra Scrittura e cristianesimo delle origini (RdT Library 112), San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; P. JOÜON, Le Cantique des Cantiques. Commentaire philologique et exégétique, Paris 1909; O. KEEL, Le Cantique des Cantiques, Paris 1997 (or. Zürich 1986); D. LYS, Le plus beau chant de la creation. Commentaire du 105 biennio biblico Cantique des Cantique, Paris 1968; ORIGENE, Commento al Cantico dei Cantici, trad. it., introd. e note di M. Simonetti (Testi Patristici), Roma 1976; ID., Omelie sul Cantico dei Cantici, testo, traduzione e commento a cura di M. Simonetti, Milano 1998; Anne-Marie PELLETIER, Lectures du Cantique des Cantiques. De l’enigme du sens aux figures du lecteur (Analecta Biblica 121), Rome 1988; EAD., «Exégèse et Histoire. Tirer du nouveau de l'ancien», in Nouvelle Revue Théologique 110 (1988) 641-665; G. RAVASI, Il Cantico dei Cantici (Testi e Commenti 4), EDB, Bologna 1992, edizione economica 2002; A. ROBERT, «Les appendices du Cantique des Cantiques», in Revue Biblique 55 (1948) 161-183; A. ROBERT - R. TOURNAY - A. FEUILLET, Le Cantique des Cantiques. Traduction et commentaire, Paris 1963; JeanPierre SONNET, «Figures (anciennes et nouvelles) du lecteur. Du Cantique de Cantiques au Livre entier», in Nouvelle Revue Theologique 113 (1991) 75-86; R. TOURNAY, Quand Dieu parle aux hommes le langage de l’amour. Etudes sur le Cantique des Cantiques, Paris 1982. Commenti giudaici: Rav Shlomo BEKHOR (a cura di), Cantico dei Cantici, Mamash Ediz. Ebraiche, Milano 1997; A. CHOURAQUI, Il Cantico dei Cantici e introduzione ai Salmi, prefazioni di A. Neher - R. Voillaume - J. Ellul, trad. di Vittorio Burattini, Città Nuova, Roma 1980; U. NERI, Il Cantico dei Cantici. Targum e antiche interpretazioni ebraiche, Roma 1976. 19932; RASHI DI TROYES, Commento al Cantico dei Cantici, Introd., trad. e note di A. Mello, Comunità di Bose, Magnano 1997. Commenti spirituali: B. ARMINJON, La cantate de I’Amour. Lecture suivie du Cantique des Cantiques, Paris 1983, 19936 (tr. it., Roma 1988); D. BARSOTTI, Meditazione sul Cantico dei cantici (Bibbia e Liturgia), Queriniana, Brescia 1980; F. CASTELLANA, Cantico dei Cantici. Riflessioni teologiche e spirituali, Paoline, Milano 1995; P. STANCARI, Il Cantico dei cantici. Lettura spirituale (Le radici del gelso. Dispense 3), Due Emme, Cosenza 1998. Per la spiritualità: «Alle origini del carisma della Compagnia di Gesù. Dagli scritti dei primi compagni», in Notizie dei Gesuiti d’Italia. Suppl. 1974; SANT’IGNAZIO DI LOYOLA, Gli scritti (a cura di Mario Gioia), Unione Tipografico-Editrice Torinese (UTET), Torino 1977; K. RAHNER, «Discorso di Ignazio di Loyola a un gesuita odierno», in Ignazio di Loyola, Paoline, Roma 1979, 13-43; M. RUIZ JURADO, Spiritualità apostolica delle Costituzioni ignaziane, Roma 1991; ID., «Ignazio di Loyola», in L. BORRIELLO - E. CARUANA - M.R. DEL GENIO - N. SUFFI (edd.), Dizionario di Mistica, LEV, Città del Vaticano 1998, 635-638; ID., «Espiritualidad de la Compañía de Jesús», in C.E. O’NEILL - J.MA. DOMÍNGUEZ (edd.), Diccionario Histórico de la Compañía de Jesús (DHCJ). II., Institutum Historicum S.I. - Univesidad Pontificia Comillas, Roma-Madrid 2001, 1317-1321; ID., «Carisma de la Compañía de Jesús», in DHCJ, I, 659-660; ID., «Modo de proceder», in DHCJ, III, 2712-2713; R. ZAS FRIZ, «L’autentica spiritualità ignaziana», in La Civiltà Cattolica III (2003) 383-391. LM7. GRECO B (2 ore sett., 2° sem.: C. PAGLIARA) Scopo di questo corso è d’introdurre alla teoria e alla prassi della traduzione del testo greco dei Sinottici e del vangelo di Giovanni. Il contatto col testo biblico inizia con la propria traduzione o quella degli altri. Pertanto il processo di traduzione dei testi sarà attento ad alcuni elementi della loro fisionomia stilistica (presenza di certe strutture grammaticali o sintattiche, uso di particolari risorse retoriche); alla funzione del verbo e al problema dei tempi e dei modi (i sinottici amano usare forme verbali 106 biennio biblico passive, iniziare frasi con forme verbali non finite, ecc.). Inoltre nella traduzione dei Sinottici verranno suggeriti, mediante esercizi, principi-guida per capire le varie sfumature sinottiche (coincidenze, somiglianze, differenze) a livello formale e semantico. Tradurre è sempre un atto linguistico; un atto che presuppone l’esistenza di una lingua, ma anche l’esistenza di un testo. Il corso si prefigge di aiutare lo studente a praticare una traduzione fedele e leggibile: fedele al contenuto e, nei limiti del possibile, alla forma del testo originale; leggibile a tutti i destinatari. Il nostro tirocinio di traduzione verrà favorito da uno specimen su alcuni testi dei Sinotti e di Giovanni preparato appositamente e distribuito agli studenti all'inizio di ogni lezione. TESTI E SUSSIDI M. ZERWICK, Graecitas biblica, PIB, Romae 19666; E.G. JAY, Grammatica greca del Nuovo Testamento, Piemme, Casale Monferrato 1993; E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum graece, Stuttgart 199327; F. BLASS - A. DEBRUNNER - F. REHHOPF, Grammatica del Greco 14 del Nuovo Testamento, Göttingen 1976 . Per la teoria e la prassi della traduzione: W. EGGER, Metodologia del Nuovo Testamento. Introduzione alla studio scientifico del Nuovo Testamento (Studi Biblici 16), EDB, Bologna 1989, 58-74; C. BUZZETTI, La Bibbia e la sua traduzione. Studi tra esegesi, pastorale e catechesi, LDC, Leumann 1993; Traduzione e traduzioni. La via dell’uso-confronto, Padova 2001. S2. GIONA, IL LIBRO E IL SEGNO (2 ore sett., 2° sem.: E. FRANCO) Il libretto di Giona è unico nella letteratura profetica e da sempre ha affascinato i credenti in Gesù, a partire dal “segno di Giona” nei vangeli. Attraverso l’analisi critica dei problemi testuali, delle particolarità linguistiche, della trama narrativa, del messaggio teologico, del contesto storico, delle riletture neotestamentarie e della storia dell’interpretazione ebraica e cristiana, il seminario si propone di a) avviare praticamente all’acquisizione di un metodo esegetico che integri approcci diversi; b) sviluppare la capacità critica nella conoscenza e nell’uso della letteratura esegetico-teologica; c) promuovere, con l’elaborazione di uno scritto di 15/20 cartelle, chiarezza e maturità di espressione nell’esporre il proprio punto di vista risultante da una seria e documentata ricerca scientifica. BIBLIOGRAFIA Quella specifica sarà fornita all’inizio di ogni incontro seminariale. Oltre alla prelettura degli articoli di introduzione dei vari dizionari e di uno dei commentari classici, si consiglia di familiarizzare con qualcuno dei seguenti strumenti e contributi più recenti: C. BEDINI - A. BIGARELLI (a cura di), Il viaggio di Giona. Targum, Midrash, commento di Rashi, Città Nuova, Roma 1999; E.R. BROTZMAN - R. MARTIN, Jonah. Computer generated tools for the correlated Greek and Hebrew texts, Edwin Mellen, Lewiston 1998; S.P. CARBONE - G. RIZZI, Aggeo, Gioele, Giona, Malachia secondo il testo ebraico masoretico, secondo la versione greca della LXX, secondo la parafrasi aramaica targumica, EDB, Bologna 2001; S. CHOW, The Sign of Jo- 107 biennio biblico nah Reconsidered. A study of its meaning in the Gospel Traditions, Almqvist & Wiksell, Stockholm 1995; E. DREWERMANN, E il pesce vomitò Giona all’asciutto. Il libro di Giona interpretato alla luce della psicologia del profondo (Nuovi saggi 85), Queriniana, Brescia 2003; E. JIMÉNEZ HERNÁNDEZ, Jonás, las setenta caras del profeta, Grafite Ediciones, Bilbao 2001; Jonah. The Traditional Hebrew Text with the New JPS Translation. Commentary by Uriel Simon, Translated from the Hebrew by Lenn J. Schramm, The new JPS translation adapted by Uriel SIMON, Jewish Publication Society of America, Philadelphia 1999; Libro di Giona. Testo ebraico con la traduzione a fronte nella stessa pagina, commenti esplicativi tratti dal Talmud e dalla tradizione ebraica, coordinamento e impostazione grafica di G. Tchilibon; traduzione di M. Gentili e rav Shlomo BEKHOR, a cura del Centro DLI [Mamash Edizioni ebraiche] DLI, Milano 1996; A. MAILLOT, Jonas ou le sourire de Dieu, Lethielleux, Paris 1997; R. MANDIROLA, Giona. Un Dio senza confini (Lettura pastorale della Bibbia 6), EDB, Bologna 1999; R.A. NIXON., The message of Jonah. Presence in the storm (The Bible Speaks Today), Nottingham 2003; I. NOWELL, I Libri di Giona, Tobia, Giuditta (La Bibbia per tutti 25), Queriniana, Brescia 1997; H.J. OPGEN-RHEIN, Jonapsalm und Jonabuch: Sprachgestalt, Entstehungsgeschichte und Kontextbedeutung von Jona 2, Katholisches Bibelwerk, Stuttgart 1997. F.J. PRIETO FERNÁNDEZ, Jonás y la ruina de Israel. Un estudio sobre el In Ionam de Jerónimo, Instituto Teologico Divino Maestro, Ourense 1998; Y. SHERWOOD, Biblical text and its afterlives. The survival of Jonah in Western culture, University Press, Cambridge 2000; H.W. WOLFF, Studi sul libro di Giona, traduzione di Gianfranco Forza (StB 59), Paideia, Brescia 1982 (or. ted. 1965. 19752). LM6. EBRAICO C (2 ore sett., 2° sem.: S. BITTASI) Il corso vuole aiutare lo studente a cogliere i problemi sintattici del testo ebraico con una particolare attenzione alle diversità sintattiche presenti tra testi narrativi, testi legali e testi poetici nella Bibbia Ebraica. Per fare ciò si farà in classe la lectio cursiva di alcuni testi e sarà lasciato allo studente lo studio delle maggiori questioni sintattiche grazie all’aiuto delle maggiori grammatiche della lingua. N.B. Il corso necessita delle capacità grammaticali della lingua ebraica conseguite tramite i programmi di Ebraico A e B, dei quali lo studente dovrà già aver sostenuto i rispettivi esami. BIBLIOGRAFIA – Grammatiche di introduzione: G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Libreria Sacre Scritture, Roma 20004; T.O. LAMBDIN, Introduction to Biblical Hebrew, Darton-Longman and Todd, London 19909. – Sarà necessario l’uso di una grammatica maggiore dell’Ebraico Biblico che lo studente potrà scegliere liberamente tra quelle più comuni: K. BEYER (ted.); A.B. DAVIDSON (ingl.); H. BAUER - P. LISANDER (ted. e ingl.); W. GESENIUS in una delle più recenti edizioni (ted. e ingl.); P. JOÜON (fr. e ingl.); J.P. LETTINGA (fr.); B.K. WALTKE - M. O’CONNOR (ingl.); J. WEINGREEN (ted. e ingl.). 108 biennio biblico ET11. GESU’ MESSIA? (2 ore sett., 2° sem.: G. JOSSA) Il corso è costituito da due parti: la prima espone alcuni momenti essenziali che hanno segnato la storia della ricerca sulla figura di Gesù negli ultimi due secoli e analizza la natura e le caratteristiche della sua presentazione nei quattro vangeli; la seconda si chiede in che modo si è presentato Gesù ai Giudei suoi contemporanei, e più in particolare se egli abbia realmente avanzato la pretesa di essere il Messia figlio di David e figlio dell'uomo. BIBLIOGRAFIA G. JOSSA, La verità dei Vangeli. Gesù di Nazaret tra storia e fede, Carocci, Roma 2001; ID., Dal Messia al Cristo. Le origini della cristologia, II ed., Paideia, Brescia 2000. ET12. EGESI DEL LIBRO DELL’ESODO (cc. 20-24) (2 ore sett, 2° sem.: A. FANULI) Il corso contenutisticamente parte dall’inizio del percorso del gruppo di Mosè dall’Egitto con l’evento centrale del “passaggio” del Mare dei Giunchi e attraverso le prime tappe nel deserto perviene alla “montagna di Dio”, il Sinai. Il metodo è quello già adottato negli anni precedenti: esegesi del testo canonico secondo il metodo storico-critico, con una peculiare attenzione agli aspetti teologici e pastorali del testo. BIBLIOGRAFIA M. BRENNER, The sing of the sea: Ex15,1-21 (BZAW 195), de Gruyter, Berlin 1991; E. CARPENTER, «Exodus 18: its structure, style, motifs and function in the book of Exodus», in (Fest. COATS) JSOT.S 240 (1997) 91-108; T.B. DOZEMANN, «The yam-sûp in the Exodus and the crossing of the Jordan river», in CBQ 58 (1996) 407-416; G. FISCHER, «Das Schilfineerlied Exodus 15 in seinem Kontext», in Bib 77 (1996) 32-47. J. JARNE UBIETO, La traditión del manà. Estudio exegético de Ex 16, Pamplona 1995; W. JOHNSTONE, «From the sea to the mountain» (Exodus 15,22-19,2), in BEThL 126 (1996) 245-263; H. LAMBERTYZIELINSKI, Das ‘Schilfmeer’: Herkunft, Beteutung und Function eines alttestamentlichen Exodusbegriffs (BBB 78), Hain, Francoforte 1993; R.J. TOURNAY, «Le chant de victoire d’Exode 15», in RB 102 (1995) 522-531; FOOK-KONG WONG, Manna revisited: a study of the mythological and interpretative context of manna (Ex16), Dissertazione all’Univ. di Harvard 1998. 109 biennio biblico ET13. LA MISSIONE AI GIUDEI E AI PAGANI NEGLI ATTI (2 ore sett., 2° sem.: A. CASALEGNO) Il corso parte da una domanda: «Perché, oltre al vangelo, Luca ha scritto anche gli Atti degli Apostoli»? Probabilmente perché ha voluto mostrare la modalità particolare con cui si è realizzata la missione nella chiesa primitiva. Di fatto egli evidenzia lungo tutta la sua opera che la buona novella è stata predicata prima ai giudei e in seguito anche ai pagani, rispettando il ruolo fondamentale di Israele nell’antica economia di salvezza. Il corso si propone di analizzare i passi più salienti relativi alla missione del libro degli Atti. BIBLIOGRAFIA Uno dei seguenti commentari: R. FABRIS, Atti degli Apostoli, Borla, Roma 1977; J. ROLOFF, Gli Atti degli Apostoli, Paideia, Brescia 2002; J.A. FITZMYER, Gli Atti degli Apostoli, Queriniana, Brescia 2003; R. PESCH. Atti degli Apostoli, Cittadella, Assisi 1992. Alcuni articoli particolari: V. FUSCO, «Progetto storiografico e progetto teologico nell'opera lucana», in La storiografia nella Bibbia, EDB, Bologna 1986, 123-152; F. BOVON, «Israël, l’Église et les nations dans l’œuvre double de Luc», in L’œuvre de Luc. Études d’exégèse et de théologie, Cerf, Paris 1987, 243-263; J. DUPONT, «La conclusione degli Atti e il suo rapporto con l’insieme dell’opera lucana», in Nuovi Studi sugli Atti degli Apostoli, Paoline, Roma 1995, 411-464; J. JERVELL, «The divided People of God. The Restoration of Israel and Salvation of Gentiles», in Luke and the People of God, Augsburg, Minneapolis, Minnesota 1972, 41-74. ET14. FONDAMENTI BIBLICI DELLA CRISTOLOGIA DI EDWARD SCHILLEBEECKX (2 ore sett., 2° sem.: R. SCIBONA) I. E. Schillebeeckx, la persona e l’opera. Il pensiero biblico e teologico: punto di partenza e posizione finale. Il problema cristologico nello svolgimento del pensiero di E. Schillebeekx. Il “Concilio” e il “Processo”. Il contesto pastorale finale. II. Le Fonti e il Metodo. E. Schillebeekx e il rinnovamento degli studi scritturistici e teologici nel Cattolicesimo. Le Istituzioni portanti in confronto: Ecole Biblique (Gerusalemme), Pontificio Istituto Biblico (Roma) e Institut Catholique (Parigi). Angelicum, Gregoriana e Laternanese (Roma). L’indagine critica tedesca dei due Testamenti (G. von Rad o R. Bultmann, K. Barth e O. Cullmam). Il Metodo Storico-Critico. Il Nuovo Testamento ed il suo svolgimento teologico: Giovanni, Paolo e Paolinismo, Ebrei, Apocalisse. III. L’articolazione della questione cristologica - (A.) Le immagini di Gesù e i criteri d’indagine. Il Gesù della Storia. Il Messaggio di Gesù di Nazareth. Il Dio di Gesù. La reiezione di Gesù e la sua morte. (B.) Gli Eventi di Pasqua (Resurrezione e Innalzamento. Le Cristologie Testamentarie (Theios Aner, Tau- 110 biennio biblico maturgo Divino, Figlio di Davide, Maestro Sapeinziale, Messia Escatologico) e il Dogma Cristologico. La Teologia (azione salvifica di Dio nella storia). Il problema cristologico. Cristologia e Prassi. Esperienza. Rivelazione ed Esperienza di Salvezza in Gesù. BIBLIOGRAFIA E. SCHILLEBEECKX, Cristo sacramento dell'incontro con Dio, EP, Roma 1962; ID., Fede ed interpretazione, Queriniana, Brescia 1971 (GdT); ID., L’approccio a Gesù di Nazareth, Queriniana, Brescia 1972; ID., Intelligenza della fede: interpretazione e critica, EP, Alba 1975; ID., Gesù: la storia d’un vivente (BTC. 26), Queriniana, Brescia 1976; ID., Il Cristo: la Storia d’una nuova prassi (BTC. 37); ID., La questione cristologica. Un bilancio, Queriniana, Brescia 1980; ID., Esperienza umana e fede in Gesù Cristo, Queriniana, Brescia 1985 (GdT. 161); ID., Umanità: la storia di Dio, Queriniana, Brescia 1992 (BTC. 72), Queriniana, Brescia 1992. Sull’argomento, cf V. LOPASSO - A. LUBERTO, Gesù il Cristo: Storia di un’esperienza, esperienza nella storia, Marra, Cosenza 1985. AI6. BIBBIA E PASTORALE: LA CATECHESI NARRATIVA, DALLA SCRITTURA AI PADRI (2 ore sett., 2° sem.: E. SALVATORE) Il corso intende mostrare l’attualità e la necessità della dimensione narrativa nel percorso dell’iniziazione cristiana attraverso l’analisi di alcuni testi biblici e patristici alla luce della catechesi dei primi secoli: I Padri della Chiesa – e in particolare Agostino nel De catechizandis rudibus – attraverso la sintesi tra la narrativa biblica e la narratio retorica hanno creato un vero e proprio “genere catechetico”: una catechesi fortemente ancorata al dato biblico e luogo di reale esperienza della Charitas Dei. BIBLIOGRAFIA AA.VV., La narrativa cristiana antica, codici narrativi, strutture formali, schemi retorici, XXIII. Incontro di Studiosi dell'antichità cristiana in Studia Ephemeridis “Augustinianum” 50 (1995); R. ALTER, L’arte della narrativa biblica (Bibi 4), Brescia 1990; J. DANIÉLOU, La catechesi nei primi secoli, LDC, Torino 1969; J.P. FOKKELMAN, Come leggere un racconto biblico. Guida pratica alla Narrativa Biblica, EDB, Bologna 2002; P. GIANOLA, «Introduzione a una pedagogia della Parola di Dio», in Orientamenti Pedagogici 29 (1982) 49-79; V. GROSSI, La liturgia battesimale in Sant’Agostino: studio sulla catechesi del peccato originale negli anni 393-412, Roma 1970; ID., La catechesi battesimale agli inizi del V secolo. Le fonti agostiniane in Studia Ephemeridis “Augustinianum” 39 (1993); ID.,«Sulla modalità dell’evangelizzazione: indicazioni teologiche da S. Agostino», in Lateranum 63 (1997) 555568; ID., Leggere la Bibbia con S. Agostino, Queriniana, Brescia 1999; G. GROPPO, «L’evoluzione del catecumenato nella Chiesa antica», in S. FELICI (ed.), Valori attuali della catechesi patristica, LAS, Roma 1979, 29-49; D. MARGUERAT - Y. BOURQUIN, Per leggere i racconti biblici. La Bibbia si racconta. Iniziazione all’analisi narrativa, Borla, Roma 2001; 111 biennio biblico BICE MORTARA GARAVELLI, Manuale di retorica, Bompiani, Milano 1988; H.I. MARROU, Histoire de l’education dans l’Antiquité. Le monde romaine, Èditions du Seuil, 1948; A. QUAQUARELLI, «Catechesi per sempre», in S. FELICI, Valori attuali della catechesi patristica, cit., 13-20; P. SINISCALCO, «Christum narrare et dilectionem monere. Osservazioni sulla narratio del cat. rud. di S. Agostino», in Augustinianum 14 (1974) 605-623; J.L. SKA, “Our Fathers Have Told Us.”. Introduction to the Analysis of Hebrew Narratives (SubBi 13), PIB, Roma 1990; M. STERNBERG, The Poetics of Biblical Narrative. Ideological Literature and the Drama of Reading (ISBL), Bloominghton 1987. AI7. BIBBIA E MORALE: CHE DICE LA BIBBIA DI…? L’USO DELLA SCRITTURA IN TEOLOGIA MORALE (2 ore sett., 2° sem.: S. BITTASI - A. VICINI) «Ai racconti concernenti la storia della salvezza la Bibbia unisce strettamente molteplici istruzioni sulla condotta da tenere. Uno dei compiti dell'esegesi consiste nel precisare la portata di questo abbondante materiale e preparare così il lavoro dei teologi moralisti. [...] I moralisti hanno buone ragioni di porre agli esegeti molti e importanti interrogativi, che stimoleranno la loro ricerca. In più di un caso è possibile che la risposta sia che nessun testo biblico tratta esplicitamente il problema posto. Ma anche allora la testimonianza della Bibbia, compresa nel suo vigoroso dinamismo d’insieme, non può mancare di aiutare a definire un orientamento profondo». [PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, l993, III.D.3]. Il corso tenterà di approfondire le relazioni tra ricerca teologica morale ed esegesi alla luce di queste indicazioni. Nello specifico, si tenterà di mostrare allo studente come si è passati da un utilizzo della Scrittura come riserva di dicta probantia nell'elaborazione della teologia morale a una non sempre felice commistione tra esegesi e teologia morale (con esegeti che propongono la “morale del NT o dell’AT”, o teologi morali che operano interpretazioni scritturistiche al di fuori delle corrette metodologie ermeneutiche). Si affronteranno infine i criteri odierni che possono andare verso quella «relazione di continuità tra l’esegesi e la riflessione teologica », secondo le indicazioni del citato documento pontificio. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà fornita durante il corso stesso. 112 BIENNIO IN TEOLOGIA FONDAMENTALE NORME E INDICAZIONI GENERALI I. Criteri ispirativi Il biennio di teologia fondamentale intende rispondere alle sollecitazioni che provengono dalla situazione attuale degli studi teologici (dimensione intraecclesiale) e da quella della fede nell’attuale contesto storico (dimensione extraecclesiale). Quanto al primo aspetto, occorre notare che il pluralismo teologico e la frammentazione disciplinare della teologia richiedono un maggiore dialogo e una reciproca comprensione sulle stesse categorie fondamentali e sui modelli adottati nei diversi settori della riflessione teologica, così da ottenere una maggiore comunicazione interdisciplinare e una più incisiva trasmissione della fede. Ciò esige che si sappia distinguere una fondazione della teologia in quanto tale (fondamentale generale) da una fondazione specifica che ciascuna disciplina o settore della riflessione teologica deve costruirsi (fondamentale speciale). Questo biennio intende approfondire la fondamentale generale, centrata sulla credibilità della Rivelazione cristiana in quanto tale. La distinzione tra fondamentale generale e speciale emerge dal confronto delle categorie e dei modelli adottati nella fondazione specifica delle singole discipline. Quanto al secondo aspetto è ormai chiaro che le profonde trasformazioni culturali in atto, caratterizzate da una tranquilla e silenziosa apostasia delle masse dalla prassi ecclesiale (Instr. laboris X Sinodo dei Vescovi, n. 20) e che qualificano la nostra epoca come un’epoca postcristiana; il progresso scientifico e tecnologico, con la radicale trasformazione della visione dell’uomo, della sua identità e del suo destino; la crescente presenza di un pluralismo culturale e religioso ecc., rendono sempre più urgente e necessario il dovere di riesprimere in maniera significativa l’annuncio cristiano (nuova evangelizzazione) e impongono alla teologia un rinnovato impegno di giustificazione critica della fede. Ciò esige un dialogo profondo e critico con il destinatario del discorso teologico, che si esprime in particolare nella filosofia, nelle scienze, nel complesso artistico-letterario e mass-mediale e nelle religioni non cristiane. Così la teologia stessa può comprendere in modo attuale e più ricco il messaggio cristiano di cui è portatrice. Poiché il nostro destinatario immediato e diretto vive nell’Italia meridionale, il dialogo dovrà assumere un carattere di inculturazione in tale ambiente. Per questi motivi il biennio di teologia fondamentale è interdisciplinare in senso intra ed extra teologico 113 biennio in teologia fondamentale II. Finalità e struttura Il biennio di specializzazione di teologia fondamentale si ripropone tre compiti nei confronti della riflessione teologica, tenendo sempre conto del contesto e in cui essa sisvolge e dei destinatari cui si indirizza: la revisione e messa a punto delle categorie teologiche generali e speciali in uso nelle diverse discipline; l’elaborazione di nuovi modelli giustificativi della fede nell’attuale situazione storica e culturale; l’approfondimento critico di questioni controverse delle singole discipline o di problemi di frontiera posti dall’attuale sviluppo culturale. In questo modo il biennio intende preparare lo studente a un servizio ecclesiale pastorale di più alto profilo e alla ricerca specificamente teologica. Per brevità possiamo sintetizzare questi momenti in tre sezioni: contesto e destinatari categorie e modelli, questioni controverse. A. Contesto e destinatari 1. Si studia il contesto socio-culturale, in particolare dell’Europa e dell’Italia e in modo specifico dell’Italia meridionale, in vista della ricostruzione della figura culturale e religiosa del destinatario, che ci chiede ragione dei senso della nostra speranza (cf 1Pt 3,15) o che resta indifferente, perché, non credente o di altra religione, alla proposta cristiana. 2. A tale scopo si potranno seguire quattro piste privilegiate di indagine: a) filosofica; b) scientifica (ivi compresa la sociologia e la psicologia); c) estetico-letteraria e massmediale; d) religioni non cristiane, così da individuare categorie, mentalità, interrogativi, che favoriscono una nuova comprensione del messaggio cristiano ò che mettono in questione la riflessione teologica e la fede. B. Categorie e modelli 1. Identificazione delle categorie teologiche generali in uso nei diversi trattati (es. relazione, comunione, sostanza, intersoggettività, autonomia, immagine...), recuperandone o accertandone i mutamenti di significato a causa delle trasformazioni culturali intervenute o dell’uso in contesti disciplinari diversi, e di quelle speciali (es. rivelazione, grazia, sacramento, soprannaturale, resurrezione...). 2. Ricognizione e valutazione dei diversi modelli di giustificazione della credibilità della fede, a partire dall’avvento della modernità fino all’attuale fase postmoderna (modello neoscolastico, trascendentale, di correlazione, estetico, ermeneutico, contestuale...), indagando le precomprensioni storiche e teologiche, le categorie e le procedure, attraverso lo studio diretto dei suoi principali autori. Questo lavoro previo è finalizzato a valorizzare gli elementi positivi di tali categorie e procedure e, al tempo stesso, a considerarne gli elementi ormai storicamente e culturalmente 114 biennio in teologia fondamentale superati, in vista della costruzione di metodologia gìustificativa teologicamente e storicamente più adeguata. 3. Il terzo momento sarà di sintesi, cioè l’elaborazione di uno o più modelli preferenziali di giustificazione critica della fede per il contesto e i destinatari attuali, in particolare per il Sud Italia. C. Questioni controverse Tenendo conto dei punti precedenti, si approfondiranno nodi critici e questioni controverse nell’ambito della teologia o problemi posti alla teologia dall’attuale sviluppo storico, culturale e scientifico. Di fronte a questi problemi si mettono alla prova le categorie e i modelli antichi e nuovi, che si vanno approfondendo. III. Metodo e didattica 1. Il metodo è anzitutto induttivo. Si parte da un triplice ascolto: della fede che si vuole capire per poi trasmetterla, dei teologi che prima di noi hanno riflettuto su di essa e dei destinatari nel contesto storico culturale in cui viviamo. 2. Lo studio procede per integrazioni successive e viene verificato in questioni particolarmente difficili. È importante perciò la dimensione storica nell’esame delle categorie e dei modelli e l’integrazione delle sezioni in cui il biennio si sviluppa. 3. Lo studio va concretizzato il più possibile attraverso il contatto diretto con Autori, Teologi o Correnti rilevanti e ben determinati, con le loro opere più significative e tenendo sempre presente il contesto, specialmente contemporaneo e in particolare quello italiano e meridionale. 4. Il metodo e la didattica sono prevalentemente attivi. 5. Per facilitare la personalizzazione: a) All’inizio del secondo semestre lo studente individuerà il suo indirizzo preferenziale e al di dentro di esso sceglierà il tema della dissertazione scritta. A tale scopo e per aiutarlo nell’organizzazione degli studi, gli sarà assegnato un tutor. Tale scelta sarà concordata con il Direttore del biennio e il Vice Preside della Sezione alla cui gestione il biennio è affidato. b) A partire dall’assegnazione del tutor e sotto la sua guida, lo studente seguirà un numero adeguato di corsi tutoriali per la preparazione della tesi finale. Ciò avverrà in accordo con il Direttore del biennio. c) Nella scelta dei piano personale di studio il tutor e le Autorità accademiche terranno presenti le concrete capacità dello studente e la destinazione dei suoi studi, così da permettere il perseguimento degli scopi dei biennio a livelli diversi. 115 biennio in teologia fondamentale QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DI TEOLOGIA FONDAMENTALE ANNO ACCADEMICO 2004-2005 1° SEMESTRE Corso comune C1 Categoria di sostanza e di relazione nella filosofia e nella teologia (N. Galantino - P. Gamberini) Corsi propri F1 Momenti e modelli di teologia fondamentale/1: il periodo patristico e medievale (E. Cattaneo - A. Orazzo) F2 Il destinatario del vangelo nell’Italia meridionale: profilo religioso, etico e culturale (D. Pizzuti) F3 Il problema della verità nella filosofia della religione e nella teologia delle religioni/1 (G. De Simone - A. Russo) F4 La prassi della carità come segno ecclesiale di credibilità (A. Mastantuono) Seminario maggiore F5 Il problema del metodo in teologia fondamentale (C. Greco)* 2° SEMESTRE Corso comune C2 La testimonianza, categoria della conoscenza storica della rivelazione e segno ecclesiale di credibilità (C. Greco) Corsi propri F6 La questione cristologica nel dibattito della teologia delle religioni (P. Gamberini) F7 La comunicazione della fede nel contesto dell’Italia meridionale (G. Manca - A. Palmese) F8 Il problema della verità nella filosofia della religione e nella teologia delle religioni/2 (G. De Simone - A. Russo) Seminario maggiore F9 La credibilità della rivelazione nei documenti del magistero e nella manualistica del postconcilio (C. Greco - M. Canadè) _________________ * obbligatorio per gli studenti del biennio di teologia fondamentale 116 biennio in teologia fondamentale DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI C1. CATEGORIA DI SOSTANZA E DI RELAZIONE NELLA FILOSOFIA E NELLA TEOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: N. GALANTINO - P. GAMBERINI) 1° parte (N. Galantino): L’evidente spostamento d’asse dalla substantia alla relatio, nella riflessione filosofica in genere e antropologica in particolare, risente di un pregiudizio: la comprensione del soggetto vivente in termini di substantia sarebbe responsabile, tra l’altro, dell’irrigidimento del principio di identità. Non si può, d’altra parte, ignorare che la relatio, prospettata per lo più in orizzonte sociologico e acriticamente assunta in ambito filosofico, apre a esiti spersonalizzanti e massificanti. Una ricognizione storico-critica sui concetti di sostanza e di relazione si propone di offrire le conoscenze e gli strumenti necessari per inverare i nuovi orizzonti, tra i quali uno spazio rilevante va riconosciuto all’ontologia relazionale. 2° parte (P. Gamberini): La persona Gesù Cristo costituisce il principio e fondamento per 1a teologia cristiana. Per comprendere ed esprime tale evento escatologico è stato necessario sia assumere che discernere quali categorie e modelli di pensiero fossero più corrispondenti alla novità evangelica. La recente riflessione crístologico-trinitaria ha individuato nella categoria di relazione l’orizzonte in cui elaborare un’ontologia capace di dar ragione del dono e della kénosis del Dio di Gesù Cristo. Con una particolare attenzione a1 momento sistematico, si propongono alcune linee fondamentali per far emergere 1a rilevanza teologica di un’ontologia di relazione. BIBLIOGRAFIA Testi e sussidi verranno indicati nel corso delle lezioni. F1. MOMENTI E MODELLI DI TEOLOGIA FONDAMENTALE/1: IL PERIODO PATRISTICO E MEDIEVALE (2 ore sett., 1° sem.: E. CATTANEO - A. ORAZZO) Saranno presi in considerazione i rapporti tra fede e ragione (fides et ratio) in alcuni grandi autori patristici e medievali: Origene, Agostino, Anselmo, Riccardo di S. Vittore, Bonaventura, Tommaso. Il corso permetterà agli studenti di accostare direttamente alcuni testi che hanno avuto un peso rilevante nella impostazione della teologia fondamentale nei secoli seguenti, fino ad oggi. BIBLIOGRAFIA Indicazioni bibliografiche e sussidi saranno indicati nel corso delle lezioni. 117 biennio in teologia fondamentale F2. IL DESTINATARIO DEL VANGELO NELL’ITALIA MERIDIONALE: PROFILO RELIGIOSO, ETICO E CULTURALE (2 ore sett., 1° sem.: D. PIZZUTI) Il corso intende presentare metodologicamente elementi degli studi delle scienze umane, in particolare delle ricerche sociologiche recenti, atti ad illuminare il profilo religioso, etico e culturale delle popolazioni meridionali in quanto destinatarie dell’annuncio evangelico. Cioè idonei strumenti analisi ed interpretazione che evidenzino modelli culturali in connessione con alcuni significativi processi economici, sociali e politici. I temi principali di studio saranno: la religiosità nel Mezzogiorno d’Italia, l’identità meridionale nella dialettica globale-locale, la cultura civica e l’etica pubblica. Il corso prevede introduzioni del docente per un accostamemto attivo di studi e ricerche da parte degli studenti. BIBLIOGRAFIA D. PIZZUTI - C. SARNATARO - G. DI GENNARO - S. MARTELLI (a cura di), La religiosità nel Mezzogiorno. Persistenza e differenziazione in un’area in trasformazione, Angeli, Milano 1998; D. PIZZUTI - G. DI GENNARO (a cura di), «Napoli religiosa nel Novecento», in Religione e Società 33(1999); D. PIZZUTI, «Dalla religione popolare alla differenziazione religiosa nel Mezzogiorno», in Rassegna di Teologia 43 (2002) 723-737; G. DI GENNARO - D. PIZZUTI (a cura di), L’identità meridionale. Percorsi di riflessione sociologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; P. GIUSTINIANI - S. MURATORE (a cura di) L’identità meridionale. Percorsi di riflessione filosofica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; A. STAGLIANÒ (a cura di), L’identità meridionale. Percorsi di riflessione teologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; D. PIZZUTI, «Il Cristianesimo popolare oggi. Persistenza o novità – rischio o chance? La prospettiva sociologica», paper presentato al Convegno di Studi, Istituto Teologico Pugliese, Molfetta 19-20 febbraio 2004. F3. IL PROBLEMA DELLA VERITÀ NELLA FILOSOFIA DELLA RELIGIONE E NELLA TEOLOGIA DELLE RELIGIONI/1 (2 ore sett., 1° sem.: G. DE SIMONE - A. RUSSO) La verità della religione come problema filosofico (G. De Simone) La filosofia è interrogativo radicale sulla verità che investe la totalità del reale, ma in quali termini può essere correttamente impostata a livello filosofico la questione della verità della religione? Il corso intende indagare quale verità sia da cercare nella religione, quale riconoscibilità-conoscibilità identifichi il vero in ambito religioso, quale provocazione ne derivi per un ripensamento filosofico della nozione di verità, come può configurarsi il rapporto tra filosofia e religione in ordine ai percorsi dell’elaborazione epistemologica e metafisica. 118 biennio in teologia fondamentale L’itinerario di studio si svilupperà attraverso il confronto con autori (Hegel, Kierkegaard, Scheler, Pareyson, Mancini, Marion, Henry) che significativamente hanno riflettuto sulle implicazioni teoretiche e la valenza speculativa della religione. BIBLIOGRAFIA C. GRECO, L’esperienza religiosa. Essenza, valore, verità. Un itinerario di filosofia della religione, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; G. LORIZIO, La logica della fede, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; C. GRECO - S. MURATORE (edd.), La conoscenza simbolica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998; G. DE SIMONE, L’amore fa vedere. Rivelazione e conoscenza nella filosofia della religione di Max Scheler, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004. Ulteriori riferimenti bibliografici saranno dati all’inizio del corso. F4. LA PRASSI DELLA CARITÀ COME SEGNO ECCLESIALE DI CREDIBILITÀ (2 ore sett., 1° sem.: A. MASTANTUONO) Teologia fondamentale e teologia pastorale: due approcci dell’intellectus fidei alla testimonianza. Il fondamento cristologico ed ecclesiologico della testimonianza. La carità testimoniale e la sua espressione ecclesiale. La prassi ecclesiale luogo e forma della testimonianza cristiana: a) modalità ed espressioni b) figure Apologia e martyria nella teologia del XX secolo. BIBLIOGRAFIA G. LORIZIO, «Teologia fondamentale», in G.CANOBBIO - P. CODA (edd.), La teologia del XX secolo. Un bilancio, vol. 1: Prospettive storiche, Città Nuova, Roma 2003, 391-499; P. MARTINELLI, La testimonianza, Paoline, Milano 2002; Euntes docete 56 (2003) numero monografico «Il fondamentalismo religioso: contributo per il discernimento». F5. IL PROBLEMA DEL METODO IN TEOLOGIA FONDAMENTALE (2 ore sett., 1° sem.: C. GRECO) Il seminario si propone di introdurre in primo luogo alla metodologia propria del biennio di specializzazione in teologia fondamentale con i suoi possibili percorsi di ricerca, la metodologia di studio, l’individuazione del tutor ecc. In secondo luogo si tenterà di approfondire la problematica della fondazione in teologia con il contributo dei docenti delle principali aree teologiche e quella specifica del metodo della teologia fondamentale oggi, a partire dalla svolta conciliare. A tal fine si esamineranno le principali indicazioni magisteriali e le proposte metodologiche presenti nei più significativi manuali della disciplina. 119 biennio in teologia fondamentale BIBLIOGRAFIA R. LATOURELLE - O’COLLINS, Problemi e prospettive di teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 1980; WXERN - H.J. POTTMEYER - M. SECKLER, Corso di Teologia Fondamentale/4, Queriniana Brescia 1990; P.A. SEQUERI, Il Dio affidabile. Saggio di Teologia Fondamentale, Queriniana, Brescia 1996; H. VERWEIEN, La parola definitiva di Dio. Compendio di Teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2001; S. PIÈ-NINOT, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2002. Altre indicazioni bibliografiche saranno offerte nel corso del seminario. C2. LA TESTIMONIANZA, CATEGORIA DELLA CONOSCENZA STORICA DELLA RIVELAZIONE E SEGNO ECCLESIALE DI CREDIBILITÀ (2 ore sett., 2° sem.: C. GRECO) Il corso intende approfondire la categoria della testimonianza sia dal punto di vista filosofico che da quello strettamente teologico (fondamentale ed ecclesiologico) in modo da farne emergere l’assoluta imprescindibilità quale mediazione della rivelazione di Dio e criterio ermeneutico decisivo per il suo accertamento storico. Esso, pertanto, si articolerà in tre momenti: il primo consisterà in una ricognizione dei significati principali del termine, secondo l’analisi filosofica di P. Ricoeur e di altri; il secondo momento ne studierà l’emergere di tale categoria nell’ambito della teologia e la sua utilizzazione nella ermeneutica teologica e nella ecclesiologia; il terzo momento ne mostrerà la valenza fondativa nella riflessione teologico- fondamentale. BIBLIOGRAFIA E. CASTELLI (ed.), La testimonianza, Padova 1972; P. RICOEUR, «L’hermeutique du témoignage», in ID., La testimonianza, Padova 1972, 35-61; ID., Testimonianza, parola e rivelazione, Roma 1997; H. VERWEIEN, La parola definitiva di Dio. Compendio di Teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2001; ID., Sulla credibilità del cristianesimo, in ScC 125 (1997) 517-538; P. CIARDELLA - M. GRONCHI, Testimonianza e verità, Roma 2000; M. NERI, La testimonianza, Bologna 2001; S. PIÈ-NINOT, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2002. F6. LA QUESTIONE CRISTOLOGICA NEL DIBATTITO DELLA TEOLOGIA DELLE RELIGIONI (2 ore sett., 2° sem.: P. GAMBERINI) Il corso intende offrire una presentazione del Magistero della Chiesa Cattolica antecedente e susseguente la svolta del Concilio Vaticano II in riferimento alla questione dell’unicità salvifica e mediatrice di Gesù Cristo. Attraverso la memoria dei gesti profetici di Giovanni Paolo II, l’analisi dei testi magisteriali e la valutazione critica delle varie proposte teologiche verrà delineato lo status quaestionis del pluralismo religioso e verranno elaborati i fondamenti per una teologia cristiana del dialogo inter-religioso, capace di coniugare l’unicità della mediazione di Gesù Cristo con l’apertura kénotica del mistero pasquale. 120 biennio in teologia fondamentale BIBLIOGRAFIA J. DUPUIS, Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, Queriniana, Brescia 1997; COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, «Il cristianesimo e le religioni», in La Civiltà Cattolica (1997) I, 146-183; P. KNITTER, Nessun altro nome? Un esame critico degli atteggiamenti cristiani verso le religioni mondiali, Queriniana, Brescia 1991; R. CANTALAMESSA, «La fede in Gesù Cristo unico salvatore», in Rassegna di Teologia 35 (1994) 259-282; C. GEFFRÈ, «La singolarità del cristianesimo nell’età del pluralismo religioso», in Filosofia e Teologia 6 (1992) 38-58; M. ALIOTTA (ed.), Cristianesimo, religione, religioni, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Dichiarazione: Dominus Iesus. L’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa, EDB, Bologna 2000; K. RAHNER, «La Chiesa, le chiese e le religoni», in ID., Nuovi Saggi III, EP, Roma 1969, 427-452; ID., «Il mediatore unico e le molte mediazioni», in ID., Nuovi Saggi, III, EP, Roma 1969, 255-276; PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO CONGREGAZIONE PER L’EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI, «Dialogo e annuncio», in Il Regno-documenti 15 (1991) 464-477; A. AMATO, «L’assolutezza salvifica del cristianesimo. Prospettive sistematiche», in RTLu IV (1999/2) 285-308; P. CODA, «Per un’ermeneutica cristologica del pluralismo delle religioni», in G. COFFELE (ed.), Dilexit ecclesia. Studi in onore del prof. Donato Valentini, LAS, Roma 2000,125-140; R. CANTALAMESSA, «La fede in Gesù Cristo unico salvatore, nel contesto del dialogo interreligioso odierno», in Rassegna di Teologia 35 (1994) 259-282; G. DE ROSA, «Una teologia problematica del pluralismo religioso», in La Civiltà Cattolica (1998) III, 129-143; M. SERRETTI (ed.), Unicità e universalità di Gesù Cristo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001. F7. LA COMUNICAZIONE DELLA FEDE NEL CONTESTO DELL’ITALIA MERIDIONALE (2 ore sett., 2° sem.; G. MANCA - A. PALMESE) Il corso cerca in modo interdisciplinare di esporre e far dialogare criticamente le basi dogmatiche sulla fede e la sua inculturazione nelle categorie e nella prassi religiosa o sociale dell’Italia meridionale. Poiché la fede è per natura sua comunicativa sia a livello teorico che pratico, lo studio implica una ripresa dei dati principali che la teologia sistematica contemporanea dice al riguardo, indicando i diversi aspetti della comunicazione e del linguaggio. D’altra parte bisognerà non solo individuare attraverso alcuni temi scelti l’interlocutore dell’Italia meridionale, ma anche lasciarsene influenzare, così che il dialogo conduca a una traccia comprensibile e incisiva del messaggio rivelato. BIBLIOGRAFIA Poiché lo studio si svolge in modo prevalentemente attivo e per temi scelti, la bibliografia verrà indicata all’inizio del corso. 121 biennio in teologia fondamentale F8. IL PROBLEMA DELLA VERITÀ NELLA FILOSOFIA DELLA RELIGIONE E NELLA TEOLOGIA DELLE RELIGIONI/2 (2 ore sett., 2° sem.: G. DE SIMONE - A. RUSSO) La verità nel dialogo interreligioso (A. Russo) Il corso affronterà il tema oggi emergente del dialogo tra le religioni e si soffermerà sul particolare rapporto tra fede e verità. Tra le opposte derive del fondamentalismo da una parte e del relativismo dall’altra, esso cercherà quella immagine della verità che possa salvaguardare sia l’irrinunciabile identità del credente sia l’evidente alterità religiosa, ambedue postulate con vigore dalla sensibilità contemporanea. Il corso istituirà una riflessione storica e teoretica su questa problematica, motivando tra l’altro il passaggio da una concezione esclusivista della verità come possesso di un bene ad un’altra come prospettiva storicamente collocata, fondata sul piano ontologico, ma sensibile alle variabili culturali, alla dialettica del già e del non ancora, alla dimensione escatologica. BIBLIOGRAFIA La bibliografia sarà proposta all’inizio del corso. F9. LA CREDIBILITÀ DELLA RIVELAZIONE NEI DOCUMENTI DEL MAGISTERO E NELLA MANUALISTICA DEL POSTCONCILIO (2 ore sett., 2° sem.: C. GRECO - M. CANADÈ) Il seminario si propone di approfondire le indicazioni del magistero postconciliare sulla problematica della credibilità della rivelazione e le diverse modalità con cui essa viene concepita e strutturata teologicamente in alcuni tra i più importanti manuali della teologia fondamentale postconciliare. Lo scopo è anche quello di predisporre i partecipanti a scegliere e giustificare teologicamente le linee di un proprio modello teologico di credibilità, che è un aspetto decisivo per la maturazione verso una fede adulta e responsabile e per la pastorale in tempo di secolarizzazione e di indifferenza religiosa. BIBLIOGRAFIA M. EPIS, Ratio fidei. I modelli della giustificazione della fede nella produzione manualistica cattolica della teologia fondamentale tedesca post-conciliare, Glossa, Milano 1995; M. ANTONELLI - M. EPIS, «Sulla credibilità del cristianesimo. Le questioni e gli interrogativi», in La Scuola Cattolica 125 (1997) 3-4; KERN - H.J. POTTMEYER - M. SECKLER, Corso di Teologia Fondamentale/4, Queriniana Brescia 1990; P.A. SEQUERI, Il Dio affidabile. Saggio di Teologia Fondamentale, Queriniana, Brescia 1996; H. VERWEIEN, La parola definitiva di Dio. Compendio di Teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2001; S. PIÈ-NINOT, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2002. Altre indicazioni bibliografiche saranno offerte nel corso del seminario. 122 BIENNIO IN TEOLOGIA DOGMATICA INDIRIZZO ECCLESIOLOGICO NORME E INDICAZIONI GENERALI Scopo del biennio è promuovere nello studente una conoscenza approfondita della teologia dogmatica con particolare attenzione all’ecclesiologia, in vista del conseguimento di una specializzazione in questo settore. A tal fine si offre allo studente: – l’acquisizione di un’opportuna metodologia di ricerca; – le necessarie integrazioni alla formazione teologica di base; – l’analisi e l’approfondimento delle tematiche teologiche, soprattutto in campo ecclesiologico. La prova più qualificante del secondo ciclo è la dissertazione. Sulla scelta dell’argomento, la natura della dissertazione stessa e la sua presentazione, cf l’Introduzione ai bienni (p. 92) e le Informazioni (p. 21). L’esame finale si svolge davanti ad una commissione composta oltre che dal relatore, dal correlatore e da un presidente, scelti dal Vice Preside, su proposta del Direttore di settore. L’esame comprende: – la discussione della dissertazione (40 minuti); – l’esposizione (20 minuti) su un Autore o su un tema scelto in base a uno dei modelli sotto esposti. Tale scelta dovrà essere comunicata per iscritto al Direttore di settore e in Segreteria almeno un mese prima della prova. Per giusti motivi, valutati dal Direttore di settore, è possibile che lo studente proponga un tema e una bibliografia diversi da quelli sotto indicati. Si richiede che l’esposizione abbia le caratteristiche di chiarezza e di sintesi idonee ad una lectio coram (è consentito avvalersi di uno schema di punti da seguire). MODELLI DI ESAME FINALE I. Teologi delle principali correnti ecclesiologiche Presentare l’ecclesiologia di un teologo contemporaneo in base ad un’opera consistente o a più saggi significativi, evidenziando sia i contenuti sia il metodo. 1. H.U. VON BALTHASAR, Sponsa Verbi. Saggi teologici, II, Morcelliana, Brescia 1970. 2. K. BARTH, La Chiesa, Città Nuova, Roma 1970. 3. Y. CONGAR, Un popolo messianico, Queriniana, Brescia 1976; Santa Chiesa. Saggi ecclesiologici, Morcelliana, Brescia 1967; Ministeri e comunione ecclesiale, EDB, Bologna 1973. 123 biennio dogmatico 4. B. FORTE, La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa, comunione e missione, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995. 5. H. DE LUBAC, Meditazione sulla Chiesa, EP, Roma 1965; Cattolicismo, Jaca Book, Milano 1978; Paradosso e mistero della Chiesa, Jaca Book, Milano 1979. 6. K. RAHNER, Chiesa e sacramenti, Morcelliana, Brescia 1965; «Cristianesimo come chiesa», in Corso fondamentale sulla fede, EP, Roma 1978, 413-510. 7. J.M. TILLARD, Chiesa di Chiese. L’ecclesiologia di comunione, Queriniana, Brescia 1989. 8. J. RATZINGER, Il nuovo popolo di Dio, Queriniana, Brescia 1971; La Chiesa, EP, Milano 1992. 9. S. DIANICH - S. NOCETI, Trattato sulla Chiesa, Queriniana, Brescia 2002. II. Tematiche ecclesiologiche Presentare uno dei seguenti temi, preparato con una sufficiente bibliografia (almeno tre titoli), di cui l’elenco allegato è solo indicativo. a) b) c) d) e) f) g) h) La Chiesa mistero e sacramento. La Chiesa nella sua dimensione escatologica. La Chiesa come comunione. Chiesa universale e Chiesa locale. Carismi e ministeri. I ministeri nella problematica ecumenica. Magistero, sensus fidelium e teologia. Il rapporto Chiesa-mondo. Bibliografia di riferimento J. AUER, La Chiesa universale sacramento di salvezza, Cittadella, Assisi 1988; J.M. TILLARD, Chiesa di Chiese. L’ecclesiologia di comunione, Queriniana, Brescia 1989; B. FORTE, La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa, comunione e missione, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; F.A. SULLIVAN, Noi crediamo la Chiesa. Lineamenti di ecclesiologia sistematica, Piemme, Casale Monferrato 1990; M. KEHL, La Chiesa. Trattato sistematico di ecclesiologia cattolica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; S. DIANICH - S. NOCETI, Trattato sulla Chiesa, Queriniana, Brescia 2002; A. BARRUFFO (ed.), Sui problemi del metodo in ecclesiologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; ID., Ecclesiologia, PFTIM, Napoli 1996 (dispense). 124 biennio dogmatico QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DOGMATICO ANNO ACCADEMICO 2004-2005 1° SEMESTRE Corsi comuni C1 Categoria di sostanza e di relazione nella filosofia e nella teologia (N. Galantino - P. Gamberini) Corsi propri Area metodologica D1 Il metodo in ecclesiologia (O.F. Piazza - F. Marino) Area storico-dogmatica D2 Forme e figure della presenza laicale nel Mezzogiorno d’Italia dopo l’Unità (U. Parente) Area tematica D3 Il fedele laico nella dottrina del Vaticano II e nel magistero postconciliareProfilo giuridico (V. Todisco) Seminario maggiore D4 Il fedele laico nello sviluppo ecclesiologico dal XIX al XX secolo (O.F. Piazza) 2° SEMESTRE Corsi propri Area metodologica D5 Aspetti sociali del dogma in H. De Lubac (D. Marafioti) Area storico-dogmatica D6 Formazione e missione del fedele laico in G. Lazzati (S. Tanzarella) Area tematica D7 Il fedele laico nella dottrina del Vaticano II e nel magistero postconciliare – Profilo liturgico (G. Di Napoli) D8 Il fedele laico nella dottrina del Vaticano II e nel magistero postconciliare – Profilo pastorale (A. Mastantuono) Seminario maggiore D9 Il fedele laico nella dottrina del Vaticano II e nel magistero postconciliare – Parte sistematica (O.F. Piazza - A. Barruffo) 125 biennio dogmatico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI C1. CATEGORIA DI SOSTANZA E DI RELAZIONE NELLA FILOSOFIA E NELLA TEOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: N. GALANTINO - P. GAMBERINI) Per la descrizione cf C1, p. 117 D1. IL METODO IN ECCLESIOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: O.F. PIAZZA - F. MARINO) La questione del metodo in ecclesiologia è divenuta uno snodo cruciale per affrontare il rinnovamento ecclesiologico, maturato nel Concilio Vaticano II, e per orientarsi nella variegata produzione teologica sulla Chiesa che arricchisce la fine del secondo millennio. Partendo dalla descrizione dei modelli teologici, si traccia il percorso storico del metodo in ecclesiologia, fino ad approdare al dibattito su piani semantici e strumenti ermeneutici, dimensioni, modelli e categorie in ecclesiologia. Il percorso sarà completato dalla lettura critica di alcune figure teologiche. BIBLIOGRAFIA A. BARRUFFO (a cura di), Sui problemi del metodo in ecclesiologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; S. DIANICH, Ecclesiologia. Questioni di metodo e una proposta, EP, Cinisello Balsamo 1993; B. MONDIN, Le nuove ecclesiologie, EP, Roma 1980; D. VALENTINI (a cura di), L’ecclesiologia contemporanea, EMP, Padova 1994; G. CANOBBIO - F. DALLA VECCHIA R. TONONI, Modelli di Chiesa, Morcelliana, Brescia 2001. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno offerte durante il corso. D2. FORME E FIGURE DELLA PRESENZA LAICALE NEL MEZZOGIORNO D’ITALIA DOPO L’UNITÀ (2 ore sett., 1° sem.: U. PARENTE) Il corso propone lo studio delle forme e delle principali figure di laici meridionali, nel contesto storico che va dall’Unità nazionale al Concilio Vaticano II. Si prenderanno in esame i problemi e le figure più significative collocandole all’interno del coevo dibattito ecclesiologico. Attraverso l’analisi di alcune figure di rilievo, lo studio di problemi centrali e la lettura diretta di alcune fonti, si cercherà di approfondire della presenza dei laici nel cammino della Chiesa, cercando di individuarne, con gli strumenti della metodologia storica, le principali caratteristiche. 126 biennio dogmatico BIBLIOGRAFIA P. BORZOMATI, Chiesa e società meridionale. Dalla Restaurazione al secondo dopoguerra, Roma 1982. I testi per gli approfondimenti personali saranno indicati nel corso delle lezioni. D3. IL FEDELE LAICO NELLA DOTTRINA DEL VATICANO II E NEL MAGISTERO POSTCONCILIARE - PROFILO GIURUDICO (2 ore sett., 1° sem.: V. TODISCO) Nel 1951 il Padre Yves M.-J. Congar, riflettendo sulla realtà e sulle prospettive del laicato, racconta un aneddoto del Card. Gasquet «[…] un catecumeno domandava ad un prete cattolico qual’era la posizione del laico nella sua Chiesa. La posizione del laico nella nostra Chiesa, rispondeva il prete, è duplice. La sua prima posizione consiste nel mettersi in ginocchio davanti all’altare; la seconda nel sedere davanti al pulpito...» (Y.M.-J. CONGAR, Per una Teologia del laicato, Brescia 1967, p. 7). Più di cinquant’anni sono trascorsi e non vanamente! Il corso, alla luce della dottrina del Vaticano II, del Codice di Diritto Canonico e del magistero postconciliare, presenterà i profili giuridici del fedele laico nell’attuale contesto ecclesiale e ne analizzerà le varie forme e strutture di partecipazione – costitutiva e/o derivata – ai munera regendi, docendi et santificandi. Inoltre, presenterà la circolarità tripolare esistente tra lo status laicale, clericale e consacrato all’interno della Chiesa “corpo di Cristo mistericamente costituito” (LG 7) dentro cui si rivela in pienezza l’identità dei fedeli laici e la loro originale dignità” (ChL 8). BIBLIOGRAFIA ENCHIRIDION VATICANUM, Documenti Ufficiali del Concilio Vaticano II, 1962-1965, Bologna 1985; ID., Documenti Ufficiali della Santa Sede, 1963-1993, Bologna 1981-1995; CODEX IURIS CANONICI, in Enchiridion Vaticanum, 1982-1983, Bologna 1989; H. DENZINGER, Enchiridion symmbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, Bologna 1991; PAOLO VI, Esortazione Apostolica «Evangelii Nuntiandi», in AAS 58 (1966); GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Apostolica «Familiaris Consortio», in AAS 73 (1981); ID., Lettera Enciclica «Sollicitudo Rei Socialis», in AAS 80 (1988); ID., Lettera Enciclica «Mulieris dignitatem», in AAS 80 (1988); ID., Esortazione Apostolica postsinodale «Christifideles laici», in AAS 81 (1989); ID., Lettera Enciclica «Centesimus annus», in AAS 83 (1991); PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI, La formazione dei Laici, Città del Vaticano 1987; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, PER IL CLERO, …, Istruzione su alcune questioni circa la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti, Città del Vaticano 1997; CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, Istruzione Redemptionis Sacramentum su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la santissima eucaristia, Città del Vaticano 2004. 127 biennio dogmatico D4. IL FEDELE LAICO NELLO SVILUPPO ECCLESIOLOGICO DAL XIX AL XX SECOLO (2 ore sett., 1° sem.: O.F. PIAZZA) L’attenzione mirata sulla identità e sul ruolo del Fedele Laico, nella Chiesa e nel Mondo, aiuta nel rileggere, in chiave diacronica, lo sviluppo storico-dogmatico dell’ecclesiologia che precede la stagione conciliare del Vaticano II. Le varie tendenze ecclesiologiche, le spinte di rinnovamento teologico, i vari contesti socio culturali, che si manifestano attraversano due secoli di storia, chiariscono l’origine e le motivazioni della svolta conciliare circa la comprensione della Chiesa e della dottrina sul laicato. BIBLIOGRAFIA R. AUBERT, «La geografia ecclesiologica del XIX secolo», in Sentire Ecclesiam, EP, Roma 1964, 47-120; AA.VV., L’ecclesiologia dal Vaticano I al Vaticano II, La Scuola, Brescia 1973; A. ACERBI, Due ecclesiologie. Ecclesiologia giuridica ed ecclesiologia di comunione nella Lumen Gentium, EDB, Bologna 1975. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno offerte durante lo svolgimento del seminario. D5. ASPETTI SOCIALI DEL DOGMA IN H. DE LUBAC (2 ore sett., 2° sem.: D. MARAFIOTI) H. De Lubac (1896-1991) è uno dei teologi più rappresentativi del secolo XX. Ha contribuito al rinnovamento degli studi teologici attraverso il ricupero della grande Tradizione patristica e una ricomprensione del passato alla luce della cultura contemporanea. Dopo 1a bufera dell’Humani Generis del 1950 e 1a polemica sulla nouvelle théologie, ha continuato a esplorare i vari campi del sapere teologico. Chiamato come perito al Concilio Vaticano II, ha dato un apporto considerevole soprattutto nell'ambito dell'ecclesiologia e nella elaborazione della Lumen Gentium. Il corso si propone di far conoscere 1a figura e il pensiero di questo protagonista della riflessione teologica attraverso la lettura di Cattolicismo. Senza essere un trattato sulla Chiesa, né un corso fondamentale sulla fede, Cattolicismo presenta il carattere universale della fede cristiana vissuta nella Chiesa. Il Cristianesimo è cattolico, cioè universale, perché costituisce lo sbocco normale del cammino spirituale dell'umanità; ed è cattolico, cioè totale, perché rappresenta il compimento reale delle aspirazioni umane dei singoli, dei popoli, delle civiltà. Il dogma cristiano è sociale, perché non esclude nessuno e si rivolge a tutti, mentre inserisce ognuno in quella società universale che è 1a Chiesa, comunione dei sacramenti e comunione dei santi. 128 biennio dogmatico BIBLIOGRAFIA H. DE LUBAC, Cattolicismo (Opere 7), tr. it., Jaca Book, Milano 1978; ID., Memoria intorno alle mie opere (Opere 31), tr. it., Jaca Book, Milano 1992. Studi: A. RUSSO, Henri De Lubac, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; H. VORGRIMLER, «Henri De Lubac», in R. VANDER GUCHT - H. VORGRIMLER, Bilancio della teologia del XX secolo, Città Nuova, Roma 1972, 207-223; H. VORGRIMLER, «Henri De Lubac», in P. VANZAN - H.J. SCHULTZ, Lessico dei teologi del secolo XX, Queriniana, Brescia 1978, 421428; R. GIBELLINI, La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1992, 192-201. D6. FORMAZIONE E MISSIONE DEL FEDELE LAICO IN G. LAZZATI (2 ore sett., 2° sem.: S. TANZARELLA) Dopo una ambientazione storica tra gli anni del dopoguerra e quelli del dopo concilio Vaticano II ci si propone di studiare la vocazione del laico secondo quanto sostenuto da Giuseppe Lazzati in alcuni suoi scritti principali. BIBLIOGRAFIA G. ALBERIGO (a cura di), Giuseppe Lazzati 1909-1986. Contributi per una biografia, Il Mulino, Bologna 2001; V. DE LUCA, La memoria e il coraggio. Vita di Giuseppe Lazzati, Marsilio, Venezia 1999; Lazzati, i laici, la secolarità (Dossier Lazzati 6), Ave, Roma 1994; Lazzati per una nuova maturità del laicato (Dossier Lazzati 26), Ave, Roma 2004; G. LAZZATI, Per una nuova maturità del laicato, Ave, Roma 20004; A. OBERTI, Lazzati. Tappe e tracce di una vita, Ave, Roma 2000; T. TURI, Pensare e agire da “uomini nuovi”. Laicità e laicato nel pensiero di Giuseppe Lazzati, PUL, Roma 1990; P. VANZAN, Giuseppe Lazzati. Amare il finito nell’infinito, Studium, Roma 2004. D7. IL FEDELE LAICO NELLA DOTTRINA DEL VATICANO II E NEL MAGISTERO POSTCONCILIARE – PROFILO LITURGICO (2 ore sett., 2° sem.: G. DI NAPOLI) «La partecipazione dei fedeli laici al triplice ufficio di Cristo sacerdote, profeta e re trova la sua radice prima nell’unzione del battesimo, il suo sviluppo nella confermazione e il suo compimento e sostegno dinamico nell’eucaristia. È una partecipazione donata ai singoli fedeli laici, ma in quanto formano l’unico corpo del Signore» (ChL 14). Il corso si propone una rassegna dei documenti magisteriali e liturgici dai quali emerga la corretta collocazione del fedele laico e della sua assunzione di responsabilità ministeriale conformemente alla genuina natura della liturgia e della Chiesa. La bibliografia sarà indicata all’inizio del corso. 129 biennio dogmatico D8. IL FEDELE LAICO NELLA DOTTRINA DEL VATICANO II E NEL MAGISTERO POSTCONCILIARE – PROFILO PASTORALE (2 ore sett., 2° sem.: A. MASTANTUONO) L’interesse teologico per il laicato nel periodo successivo al Vaticano II. Esplosione dell’interesse per il laicato in occasione del Sinodo 1987: le diverse impostazioni teologiche. Dall’inizio degli anni ’90 ad oggi: nuovo assopimento e alcune delusioni. I nodi ecclesiologici principali e alcune prospettive attorno al laicato. L’azione dei laici a livello personale. L’azione dei laici a livello comunitario. BIBLIOGRAFIA G. ZAMBON, Laicato e tipologie ecclesiali. Ricerca storica sulla “teologia del laicato” in Italia alla luce del Concilio Vaticano II (1950 - 1980), PUG, Roma 1996; G. CAMPANINI, Il laico nella Chiesa e nel mondo, EDB, Bologna 1999; M. SEMERARO, Con la Chiesa nel mondo. Il laico nella storia, nella teologia, nel magistero, Vivere In, Roma 1991; E. MALNATI, Teologia del laicato, Piemme, Casale Monferrato 2000; G. CANOBBIO, Laici o cristiani? Elementi storico-sistematici per una descrizione del cristiano laico, Morcelliana, Brescia 1997. D9. IL FEDELE LAICO NELLA DOTTRINA DEL VATICANO II E NEL MAGISTERO POSTCONCILIARE – PARTE SISTEMATICA (2 ore sett., 2° sem.: O.F. PIAZZA - A. BARRUFFO) Il seminario prevede due momenti di indagine e di confronto: il periodo conciliare del Vaticano II e quello, articolato e frammentario, del dopo concilio. L’analisi delle fasi preparatorie e la redazione dei documenti Lumen Gentium, Gaudium et Spes, Apostolicam Actuositatem, attraverso la chiave di lettura della dottrina sul laicato, consente di mettere a fuoco la rilevanza delle categorie, dei modelli, del linguaggio e del metodo nell’ecclesiologia del Vaticano II. Il tema della ricezione della dottrina conciliare, il dibattito teologico nei vari autori, i documenti del Magistero, aiuteranno ad immergersi e ad orientarsi nella variegata stagione del dopo concilio. BIBLIOGRAFIA Acta et Documenta Concilio Oecumenico Vaticano II apparando, Series I, II, Typis Polyglottis Vaticanis, MCMLX - MCMLXIX; G. CAPRILE (a cura di), Il Concilio vaticano II. Cronache del Concilio Vaticano II, edite da La Civiltà Cattolica, 5 voll, Roma 1965-1969; A. BARRUFFO, «Laico», in Nuovo Dizionario di Spiritualità, EP, Roma 1979; B. FORTE, Laicato e laicità, Marietti, Casale Monferrato 1986; G. CANOBBIO, Laici o cristiani?, Morcelliana, Brescia 1997; M. VERGOTTINI, «La riflessione teologica sui laici. Da Lumen Gentium a Christifideles Laici», in C. GHIDELLI (ed.), A trent’anni dal Concilio, memoria e profezia, Studium, Roma 1995, 131-160. 130 BIENNIO IN TEOLOGIA DELLA VITA CRISTIANA INDIRIZZI DI MORALE E DI SPIRITUALITÀ Il biennio ha due indirizzi: morale e spiritualità. L’accostamento è intenzionale e ha un preciso significato. Secondo l’insegnamento del Vaticano II la vita cristiana si presenta come un’unità; e la morale ha un compito assai più ampio che non quello di insegnare il complesso delle leggi e degli obblighi ai quali il cristiano è tenuto. Occorre tener conto della realtà e dell’unità della persona ed evitare una forma di minimalismo, che riserva la perfezione della vita spirituale a pochi eletti. La morale deve infatti mostrare in primo luogo come l’uomo è chiamato personalmente in Cristo dal Dio personale. L’essere chiamato in Cristo dal Padre è da attribuirsi esclusivamente alla bontà divina; ora questa “vocazione” è prima di tutto una vocazione alla salvezza e quindi alla comunione con la Trinità. Di conseguenza è una “vocazione” a vivere una vita in accordo con la salvezza, cioè una vita perfetta nell’amore, secondo il modello e l’esempio di Cristo (il cap. V della LG si intitola appunto “De universali vocatione ad sanctitatem in Ecclesia”). Vita morale e vita spirituale sono dunque un’unità inscindibile. Solo una necessità di carattere didattico induce a sottolineare ora un aspetto ora l’altro. In questo senso il biennio di teologia della vita cristiana non è altro che lo studio del moto, sotto l’impulso dello Spirito, a vivere conformemente alla vocazione che ci è data: questa esige non solo un’osservanza minima dei comandamenti ma anche una vita dinamicamente finalizzata alla perfezione del Padre. Non si tratta perciò di due bienni ma di due indirizzi che esaminano, dal rispettivo punto di vista metodologico, la stessa realtà. NORME E INDICAZIONI GENERALI 1. Poiché il biennio di teologia della vita cristiana si articola in due indirizzi (morale e spiritualità), lo studente all’atto dell’iscrizione deve comunicare per iscritto l’indirizzo che intende frequentare. 2. Nell’elaborazione del piano di studi (cf introduzione generale al 2° ciclo) lo studente è tenuto a rispettare la specificità dell’indirizzo scelto, sia per quanto riguarda i corsi che per quanto riguarda il tema della dissertazione finale. Eventuali corsi dell’altro indirizzo saranno considerati come corsi propri. 3. Per garantire il carattere proprio dell’indirizzo e degli studi del settore, in riferimento ad un programma di specializzazione, e per valorizzare la forma seminariale, alcuni corsi hanno carattere obbligatorio nell’arco del Biennio. Sempre nell’ambito del ciclo, ogni studente dovrà frequentare, con esito positivo, almeno 2 seminari per un totale di 3 credit. 4. La dissertazione è la prova più qualificante del secondo ciclo. Nella dissertazione lo studente deve dimostrare rigore di metodo, giudizio critico, maturità di espressione e reale attitudine a una ricerca scientifica di ordine superiore (cf SG art. 30,9). 131 biennio di vita cristiana L’argomento, scelto su proposta dello studente e del professore che ne ha accettato la direzione, deve essere approvato dal Direttore del settore. Per essere ammessa alla discussione, la dissertazione deve essere approvata dal professore che l’ha diretta e da un altro professore designato dal Vice Preside, su proposta del Direttore di settore. 5. L’esame finale ha lo scopo di verificare la maturità teologica dello studente riguardo ai vari problemi morali e/o spirituali e le loro premesse scritturistiche e dogmatiche. Esso comprende la discussione della dissertazione scritta e l’interrogazione su un modello scelto dallo studente fra quelli proposti, notificato in Segreteria all’atto di consegna della dissertazione. MODELLI DI ESAME FINALE 1. PROBLEMI DI TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE 1. La “chiamata in Cristo”: tema principale della teologia morale (OT 16). Il “luogo” della teologia morale nell’insieme della teologia. 2. Storia della teologia morale: libera scelta di un periodo o di un tema. 3. Il carattere specifico della morale cristiana. Autonomia e teonomia. Il paradigma di “legge morale naturale”. La competenza del Magistero e della Tradizione “in re morali”. 4. Norme morali: genesi, significato, ruolo e trasmissione. Morale e coscienza storica. 5. Coscienza morale. Coscienza morale cristiana. Formazione della coscienza. Decisione morale fondamentale e scelte particolari. Il compromesso in campo etico. La problematica della decisione di vita irrevocabile. Preghiera e decisione di vita. 6. Conversione e sequela. Storia di peccato – storia di grazia. Dimensione personale e dimensione sociale della conversione. L’analogia tra peccato mortale e veniale. “Conversione continua” e “vita virtuosa”. BIBLIOGRAFIA L. ALVAREZ-VERDES (ed.), II problema del nuovo nella Teologia Morale, Accademia Alfonsiana - Rogate, Roma 1986; G. ANGELINI - A. VALSECCHI, Disegno storico della teologia morale, EDB, Bologna 1972; A. AUER, Autonome Moral und christlicher Glaube, Patmos, Dusseldorf 1971; S. BASTIANEL, Autonomia morale del credente, Morcelliana, Brescia 1980; ID., La preghiera nella vita morale cristiana, Piemme, Casale Monferrato 1986; ID., «Autonomia e teonomia», «Conversione», «Specificità (della morale cristiana)», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990; F. BÖCKLE, Morale fondamentale, Queriniana, Brescia 1979; K. DEMMER, «Coscienza e norma morale», in A. RIGOBELLO (ed.), Fondazione e interpretazione della norma, Morcelliana, Brescia 1986, 13-50; ID., Interpretare e agire. Fondamenti della morale cristiana, EP, Cinisello Balsamo 1990; ID., «La decisione irrevocabile», in Communio 16 (1974) 9-17; K. DEMMER - B. SCHUELLER (edd.), Fede cristiana e agire morale, Cittadella, Assisi 1980; J. FUCHS, Essere del Signore, PUG, Roma 1981; ID., Etica cristiana in una società secolarizzata, Piemme, Casale Monferrato 1984; ID., Il Verbo si fa 132 biennio di vita cristiana carne. Teologia morale, Piemme, Casale Monferrato 1989; ID., Responsabilità personale e norma morale, EDB, Bologna 1978; S. FERRARO (ed.), Morale e coscienza storica, AVE, Roma 1988; H. KRAMER, «Scelte irrevocabili. Pretese di un’ideologia o aiuto per la formazione della propria personalità cristiana?», in T. GOFFI (ed.), Problemi e prospettive di Teologia Morale, Queriniana, Brescia 1976, 117-138; A. MOLINARO, «Persona e agire morale», in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale. I. Vita nuova in Cristo, Queriniana, Brescia 1983, 359-374; S. PINCKAERS, Morale et Evangile, Ed. Univ. Fribourg Suisse - Cerf, Fribourg - Paris 1989; S. PINCKAERS - C.J. PINTO DE OLIVEIRA, Universalité et permanence des lois morales, Ed. Univ. Fribourg Suisse - Cerf, Fribourg - Paris 1986; C.J. PINTO DE OLIVEIRA (ed.), Autonomie. Dimensions éthiques de la liberté, Ed. Univ. Fribourg Suisse - Cerf, Fribourg Paris 1978; ID., La crisi della scelta morale nella civiltà tecnica, Borla, Roma 1978; L. VEREECKE, Da Guglielmo d’Ockham a Sant’Alfonso de Liguori. Saggi di storia della teologia morale moderna (1300-1787), EP, Cinisello Balsamo 1990; ID., «Storia della teologia morale», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990; H. VORGRIMLER R. VAN DER GUCHT (edd.), Bilancio della teologia nel 20° secolo, Città Nuova, Roma 1972 (per la teologia morale art. di J.G. ZIEGLER). Si consiglia la lettura di un Manuale (Fuchs, Vidal, Häring, Chiavacci, ecc.) e di un Dizionario di Teologia Morale. 2. PROBLEMI DI MORALE CONTEMPORANEA – Valutazione morale e psicologica della sessualità umana nell’agire normale e deviante. – La concezione della sessualità nei documenti pre-conciliari, conciliari e postconciliari. Determinazione delle norme morali e rapporto con le scienze umane nei recenti documenti magisteriali e nella speculazione teologica. – La normatività morale nella vita coniugale e paternità responsabile. – Questioni fondamentali di bioetica: aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, trattamento dei malati terminali. – Dottrine sociali e sistemi economici. BIBLIOGRAFIA M. ZALBA, «De sexto et nono praecepto», in Theologiae Moralis Summa, II, Matriti, 1953, nn. 314-406; M. VIDAL, Morale dell’amore e della sessualità, Cittadella, Assisi 1973; CEI, Alcune questioni di etica sessuale, EP, Roma 1977 e suoi commenti; G. COTTIER, «Le poids des moeurs et les exigences de la loi morale», in Nova et Vetera 52 (1977) 92-102; ID., «La sexualité et le péché», in Nova et Vetera 52 (1977) 242-268; Insegnamenti pontifici, I, EP, Roma 1957; L. SANDRI (ed.), Humanae Vitae e magistero episcopale, EDB, Bologna 1969; W. HUBER - H. PIRON - A. VERGOTE, La psicoanalisi scienza dell’uomo, Borla, Torino l969, 71100, 147-192; F. GIUNCHEDI, Etica e scienze umane. Saggi, ED, Napoli 1985; D. TETTAMANZI, La comunità cristiana e l’aborto, EP, Roma 1975; ID., Bambini fabbricati, Piemme, Casale Monferrato 1985; T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale, 3-4, Koinônía. Etica della vita sociale, Queriniana, Brescia 1984 e 1985; L. LORENZETTI, Trattato di etica teologica. 3. La società e l’uomo, EDB, Bologna 1981; H.K. PESCHKE, Etica cristiana. Teologia morale speciale, Pontificia Università Urbaniana, Roma 1985. 133 biennio di vita cristiana 3. L’ESISTENZA CRISTIANA NELLA SACRA SCRITTURA – – – – – – – Il ruolo della Sacra Scrittura nella teologia morale I comandamenti del decalogo Il problema delle norme morali nella Sacra Scrittura La chiamata di Dio nell’AT e nel NT La sequela di Cristo nel NT Il discorso della montagna Spiritualità biblica BIBLIOGRAFIA S. BASTIANEL - L. DI PINTO, «Per una fondazione biblica dell’etica», in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale. I. Vita nuova in Cristo, Queriniana, Brescia 19892, 75-173; É. HAMEL, «Écriture et théologie morale. Un bilan (1940-1980)», in StMor 20 (1982) 177-193; ID., Les dix paroles, Desclée de Br., Paris-Bruxelles 1969; E. TESTA, La morale dell’Antico Testamento, Morcelliana, Brescia 1981; R. SCHNACKENBURG, Il messaggio morale del Nuovo Testamento. I. Da Gesù alla chiesa primitiva, nuova edizione interamente rifatta, Paideia, Brescia 1989; ID., Die sittliche Botschaft des Neuen Testaments. II. Die urchristlichen Verkundiger (HThK Supplementband 2), Herder, Freiburg-Basel-Wien 1988; G. SEGALLA, «L’etica di Gesù da Dodd a Dillmann (1951-1984)», in Teologia 11 (1986) 24-67; ID., Introduzione all’etica biblica del Nuovo Testamento. Problemi e storia (Biblioteca Biblica 2), Queriniana, Brescia 1989; S. ZEDDA, Relativo e assoluto nella morale di san Paolo (BCR 43), Paideia, Brescia 1984; B. MAGGIONI, «Esperienza spirituale nella Bibbia», in Nuovo Dizionario di Spiritualità, EP, Roma 1979, 542-601; A. BONORA (ed.), La spiritualità dell’Antico Testamento (Storia della spiritualità 1), EDB, Bologna 1987; A. FANULI (ed.), Storia della spiritualità. La spiritualità dell’Antico Testamento, Borla, Roma 1989; G. BARBAGLIO (ed.), La spiritualità del Nuovo Testamento (Storia della spiritualità 2), EDB, Bologna 1988. 4. LA TEOLOGIA SPIRITUALE COME INIZIAZIONE ALL’ESPERIENZA DI FEDE – – – – – – – – L’ambito del discorso esperienziale Lo spazio fenomenologico Il significato del termine “esperienza” Esperienza religiosa, spirituale, mistica L’esperienza spirituale della Bibbia Teologia ed esperienza spirituale L’esperienza nella vita spirituale Psicologia dell’esperienza religiosa BIBLIOGRAFIA CH.A. BERNARD, Teologia spirituale, EP, Roma 1989; J. MOUROUX, L’esperienza cristiana, Morcelliana, Brescia 1956; V. TRUHLAR, Concetti fondamentali della teologia spirituale, 134 biennio di vita cristiana Queriniana, Brescia 1981; B. SECONDIN - T. GOFFI, Corso di spiritualità, Queriniana, Brescia 1989; A. LEONARD, «Expérience spirituelle», in DSp, IV, coll. 2004-2026; G. MOIOLI, «Esperienza cristiana», in NDS, coll. 536-542; B. MAGGIONI, «Esperienza spirituale nella Bibbia», in NDS, coll. 542-601; M. GIOIA (ed.), La teologia spirituale. Temi e problemi (Saggi 29), AVE, Roma 1991. 5. DISCERNIMENTO SPIRITUALE E AUTENTICITÀ DELL’ESPERIENZA – – – – Lo Spirito Santo anima della Chiesa Il discernimento spirituale nella Bibbia Il discernimento spirituale nel dinamismo dell’esperienza cristiana Il discernimento personale e comunitario BIBLIOGRAFIA Y. CONGAR, Credo nello Spirito Santo, voll. 3, Queriniana, Brescia 1981-1983; A. BARRUFFO - T. BECK - F.A. SULLIVAN, L’azione dello Spirito Santo nel discernimento, CIS, Roma 1980; AA.VV., «Discernement des esprits», in DSp, III, coll. 1221-1291; A. BARRUFFO, «Discernimento», in NDS, EP, Roma 1985; F. ROSSI DE GASPERIS - I. DE LA POTTERIE, Il discernimento spirituale del cristiano oggi, FIES, Roma 1984; M. RONDET, Formazione al discernimento spirituale personale e comunitario, Centro Studi USMI - Ancora, Roma 1975; P. SCHIAVONE, Il discernimento evangelico oggi, CIS, Roma 1988. 135 biennio di vita cristiana QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DI VITA CRISTIANA INDIRIZZO MORALE ANNO ACCADEMICO 2004-2005 1° SEMESTRE Corsi comuni C3 Pace e Chiesa nel ventesimo secolo/1 (S.Tanzarella) Corsi propri VM1 Storicità e assoluto nella decisione morale (D. Abignente) VM2 Etica e politica (B. Marra) VM3 L’Ethica di P. Abelardo. Confronto con un progetto di teologia morale (D. Abignente - G. De Vecchi) Corsi interdisciplinari Si rimanda a corsi offerti dagli altri Bienni. In particolare si consiglia: 1. dal biennio biblico 2. dal biennio di teologia fondamentale 2° SEMESTRE Corso comune C4 Pace e Chiesa nel ventesimo secolo/2 (S. Tanzarella) Corsi propri VM4 Speranza e discernimento nella società complessa (S. Majorano) VM5 Il bene comune: dalla morale sociale alla bioetica. Prospettive e applicazioni (A. Vicini) VM6 Relazioni sessuali identificabili e desiderio del figlio (B. Marra) Seminario VM7 Iniziare la vita umana: tecnologie e problematiche (A. Vicini)) Corsi interdisciplinari Si rimanda a corsi offerti dagli altri Bienni. In particolare si consiglia: 1. dal biennio di teologia dogmatica 136 biennio di vita cristiana DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI C3. PACE E CHIESA NEL VENTESIMO SECOLO/1 (2 ore sett., 1° sem.: S. TANZARELLA) Il corso si propone di ripercorrere cronologicamente la posizione del Magistero in ordine alla guerra dai pontificati di Pio X e Benedetto XV a partire dalla I guerra mondiale fino alla condanna espressa da Giovanni Paolo II nei confronti della guerra preventiva. Contemporaneamente si farà emergere il contributo decisivo del Magistero per un primo avvio di una elaborazione e maturazione della teologia della pace con particolare riferimento alla Pacem in terris e ai Messaggi per la giornata per la Pace. BIBLIOGRAFIA Fonti: Enchiridion della Pace, I, EDB, Bologna 2004. Studi: G. GALEAZZI (ed.), Il contributo culturale dei cattolici al problema della pace nel secolo XX, Massimo, Milano 1986; Giovanni Paolo II per la pace nel Golfo, LEV, Città del Vaticano 1991; D. ROSATI - D. CARTA (ed.), Pacem in terris. La Fatica della Pace, EDB, Bologna 2003. VM1. STORICITÀ E ASSOLUTO NELLA DECISIONE MORALE (2 ore sett., 1° sem.: D. ABIGNENTE) Le complesse problematiche odierne presenti all’interno delle società mondiali, con l’emergere della domanda etica su responsabilità e libertà, doveri e diritti, obbligazioni e gratuità, persona e comunità, fede e laicità, chiedono una corretta intelligenza del senso e del valore della decisione morale costitutivamente relazionale e storica. Il corso studierà il rapporto tra storicità e assolutezza della realtà morale nell’orizzonte dell’esperienza e della vita di fede. BIBLIOGRAFIA D. ABIGNENTE, Decisione morale del credente. Il pensiero di Josef Fuchs, Piemme, Casale Monferrato 1987; S. BASTIANEL, «Referéncia a Jesus Cristo na decisao moral», in Ética: consciência e verdade, Faculdade de Teologia, Lisboa-Portugal 2001, 171-186; K. DEMMER, Fondamenti di etica teologica, Cittadella, Assisi 2004; S. FERRARO (ed.), Morale e coscienza storica. In dialogo con Josef Fuchs, AVE, Roma 1988, 79-92; C.J. PINTO DE OLIVEIRA, La crisi della scelta morale nella civiltà tecnica, Borla, Roma 1978; A. RIZZI, Oltre l’erba voglio. Dal narcisismo postmoderno al soggetto responsabile, Cittadella Editrice, Assisi 2003. 137 biennio di vita cristiana VM2. ETICA E POLITICA (2 ore sett., 1° sem.: B. MARRA) L’insorgenza della domanda sul senso come caratteristica della nostra società conduce alla ricerca del fine che si intende attribuire alla politica. Il corso intende mostrare che è da considerarsi buona e sensata quella politica che riduce costantemente le cause volte a compromettere 1a convivenza tra le persone e permette l'invenzione costante di quell’orizzonte di senso inesauribile che è 1a pace (Mt 5,9). BIBLIOGRAFIA GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la giornata mondiale della pace 2004: «Un impegno sempre attuale: educare alla pace», 8.12.2003; ID., «Pastores gregis». Esortazione apostolica postsinodale «Il vescovo servitore del vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo», 16.10.2003, p. 68; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Nota dottrinale su alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, 16.1.2003; J. RATZINGER, Fede Verità Tolleranza. Il cristianesimo e le religioni del mondo, Cantagalli, Siena 2003; D. ROSATI - D. CARTA, Pacem in terris. La fatica della pace, EDB, Bologna 2003; G. MATTAI - B. MARRA, Dalla guerra all'ingerenza umanitaria, SEI, Torino 1999; B. MARRA, «Natura», in L. LORENZETTI (ed.), Dizionario di teologia della pace, EDB, Bologna 1997, 280282; G. AGAMBEN, Stato di eccezione, Bollati Boringhieri, Torino 2003; Z. BAUMAN, La solitudine del cittadino globale, Laterza, Roma-Bari 2002; J. DERRIDA, Forza di legge. Il fondamento mistico dell'autorità, Bollati Boringhieri, Torino 2003; R. GIRARD, Origine della cultura e fine della storia, Cortina, Milano 2003; G. PIANA, L’agire morale. Tra ricerca di senso e definizione normativa, La Cittadella, Assisi 2001; ID., (in) «Attualità della politica», in Rivista di Teologia Morale 35 (2003) 545-550; C. SALERNO, «Religione e religiosità», in ib., 551-556; E. DREWERMANN, Religione, perché? Trovare un senso in tempi di bramosia di potere e di guadagno, Queriniana, Brescia 2003; A. DURAND, La foi chrétienne aux prises avec la mondialisation, Les Éditions du Cerf, Paris 2003; J. SOBAINO, «Il cristianesimo e 1a riconciliazione. Cammino verso un’utopia», in Concilum 39 (2003) 5, 102-115; S. GIVONE, «Le menzogne della guerra preventiva», in Micromega 18 (2003) 2, 21-23; R. VOLPI, «Nichilismo della tecnica e responsabilità etico-politica», in Micromega 18 (2003) 5, 232-239. VM3. L’ETHICA DI P. ABELARDO. CONFRONTO CON UN PROGETTO DI TEOLOGIA MORALE (2 ore sett., 1° sem.: D. ABIGNENTE - G. DE VECCHI) La tradizione, locus theologicus, lungi dall’essere dato staticamente acquisito, offre alla vita di fede attuale istanze, guida e ispirazione da vagliare criticamente. Il corso si propone , tramite la lettura di passi scelti, l’analisi dell’Ethica seu Scito te ipsum di Pietro Abelardo. Dapprima il testo verrà ricollocato sia nel suo contesto storico che nel pensiero teologico dell’autore. In seguito si prenderanno in considerazione il metodo e i contenuti dell’opera abelardiana. Infine verranno considerate alcune istanze che mostrano l’attualità dell’opera nel dibattito etico-teologico contemporaneo. 138 biennio di vita cristiana BIBLIOGRAFIA P. ABELARDO, Etica (M. Parodi - M. Rossini, edd.), Mondadori 1995. Ulteriore bibliografia verrà segnalata nel corso delle lezioni. C4. PACE E CHIESA NEL VENTESIMO SECOLO/1 (2 ore sett., 2° sem.: S. TANZARELLA) Per la descrizione cf C3, p. 137 VM4. SPERANZA E DISCERNIMENTO NELLA SOCIETÀ COMPLESSA (2 ore sett., 2° sem.: S. MAJORANO) La necessità di superare l’impostazione individualistica dell’etica (cf Gaudium et spes, n. 30) resta tuttora una sfida per la proposta morale cristiana. Alla luce delle nuove sfide poste dai processi di globalizzazione il corso cerca di approfondire il fondamentale contributo che la speranza è chiamata a dare: 1. Il bisogno di etica nella società globalizzata: caratteristiche, possibilità, sfide. 2. La riproposta attuale della speranza (Novo millennio ineunte e Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia). 3. La speranza e le dimensioni socio-culturali del discernimento etico: fondamento biblico, articolazione, caratteristiche. 4. Alcune problematiche più urgenti (mediazione politica dei valori, nuovi orizzonti del bene comune…). BIBLIOGRAFIA F. COMPAGNONI - S. PRIVITERA (a cura), Il futuro come responsabilità etica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002; D. HELD - A. MCGREW, Globalismo e antiglobalismo, Mulino, Bologna 2001; G. PIANA, L’agire morale. Tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi 2001; L.F. PIZZOLATO - F. PIZZOLATO, Invito alla politica. Linee di un percorso di formazione, Vita e pensiero, Milano 2003; M. TOSO, Umanesimo sociale. Viaggio nella dottrina sociale della Chiesa e dintorni, Las, Roma 2001. 139 biennio di vita cristiana VM5. IL BENE COMUNE: DALLA MORALE SOCIALE ALLA BIOETICA. PROSPETTIVE E APPLICAZIONI (2 ore sett., 2° sem.: A. VICINI) Il criterio etico del bene comune è esaminato considerandone le radici bibliche, filosofiche (Platone, Aristotele), teologiche (Agostino e T. D’Aquino) e la presenza in recenti interventi magisteriali in morale sociale e in bioetica. Si studiano inoltre i contributi di autori contemporanei (J. Rawls, A. MacIntyre, D. Callahan, E. Emanuel) sottolineando le possibilità di confronto e di collaborazione. Infine, si applica tale criterio etico a problematiche bioetiche attuali. BIBLIOGRAFIA AGOSTINO, La Città di Dio; T. D’AQUINO, La Summa teologica; D. CALLAHAN, La medicina impossbi1e, Baldini e Castoldi 2000; E.J. EMANUEL, The Ends of Human Life, Harvard University Press 1991; encicliche papali (Rerum Novarum, Quadragesimo Anno, Mater et Magistra, Octogesima Adveniens, Laborem Exercens); A. MACINTYRE, Dopo la virtù, Feltrinelli 1993; J. RAWLS, Una teoria della giustizia, Feltrinelli 1999. Ulteriore bibliografia verrà indicata. VM6. RELAZIONI SESSUALI IDENTIFICABILI E DESIDERIO DEL FIGLIO (2 ore sett., 2° sem.: B. MARRA) Assieme alle nuove possibilità della procreazione si è verificata una crisi etica, che si manifesta anzitutto in uno spostamento di orientamenti in fatto di valori. Tale spostamento riguarda i genitori: intensità del desiderio di avere figli, desiderio che si individualizza sempre più. Il corso si propone di mostrare 1a verità della massima, secondo la quale le relazioni personali delle persone devono rimanere identificabili. Il figlio che «completa» deve essere accolto come un dono di Dio accettando i limiti propri della creatura. L’identità della coppia disegna una Presenza che deve essere ricevuta, non fatta. BIBLIOGRAFIA GIOVANNI PAOLO II, «Proclamare con coraggio il Vangelo della famiglia», 28.12.2003, in L’Osservatore Romano 29-30.12.2003, 5; ID., Esortazione apostolica post-sinodale «Ecclesia in Europa», 28.6.2003, nn. 90-96; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 31.7.2003; PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, Lexicon della famiglia e della vita. Glossario critico di neologismi, termini ambigui e concetti difficili frequentemente usati nei fori internazionali, LEV, Città del Vaticano 2003; ID., Vademecum per i confessori su alcuni temi di morale attinenti alla vita coniugale, 12.2.1997; ID., Famiglia, matrimonio e unioni di fatto, 26.7.2000; A.L. card. TRUJILLO, Clonazione: scomparsa della genitorialità e negazione 140 biennio di vita cristiana della famiglia, 8.8.2003; ID., IV Incontro mondiale delle famiglie (Manila 25-26.1.2003), Conclusioni del Congresso internazionale teologico-pastorale; B. MARRA, Etica della vita coniugale, ED, Napoli 1988; F. CERVELLI - B. MARRA, La fabbrica del figlio, SEN, Napoli 1989; G. BADOLATO, Identità paterna e relazione di coppia. Trasformazione dei ruoli genitoriali, Giuffrè, Milano 1993; D. MIETH, Che cosa vogliamo potere? Etica nell'epoca della biotecnica, Queriniana, Brescia 2003; C. SALERNO, «Le vie della vita», in Rivista di Teologia Morale 35 (2003) 425-428. VM7. INIZIARE LA VITA UMANA: TECNOLOGIE E PROBLEMATICHE (2 ore sett., 2° sem.: A. VICINI) Il seminario studia i problemi etici riguardanti l'inizio della vita umana esaminando sia le tecniche di diagnosi prenatale, 1a procreazione medicalmente assistita e il parto, sia altre tecnologie proposte come 1a partenogenesi e 1a clonazione. L'analisi degli aspetti scientifici apre alla comprensione delle argomentazioni etiche che caratterizzano il dibattito etico-teologico contemporaneo e l’insegnamento magisteriale cattolico. BIBLIOGRAFIA Catechismo della Chiesa Cattolica, LEV, Città del Vaticano 1993; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Donum vitae, EDB, Bologna 1987; M.L. DI PIETRO - E. SGRECCIA, Procreazíone assistita e fecondazione artificiale tra scienza, bioetica e diritto, La Scuola, Brescia 1999; GIOVANNI PAOLO Il, Evangelium Vitae, 1995; E. SGRECCIA, Manuale di bioetica: vol. I, Vita e Pensiero, Milano 2000; D. TETTAMANZI, Nuova bioetica cristiana, Piemme, Casale Monferrato 2000. Ulteriore bibliografia verrà indicata. 141 biennio di vita cristiana QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DI VITA CRISTIANA INDIRIZZO SPIRITUALE ANNO ACCADEMICO 2004-2005 1° SEMESTRE Corso comune C5 Il Cantico dei Cantici e il carisma ignaziano (E. Franco - R. Zas Friz De Col) Corsi propri VS1 Fondamenti della spiritualità ignaziana (R. Zas Friz De Col) VS2 Ermeneutica del testo mistico (F. Asti) VS3 Approccio interdisciplinare all’esperienza del mistero (R. Del Riccio) 2° SEMESTRE Corso comune C6 La teologia spirituale: dinamica, struttura e sviluppo della vita spirituale (F. Asti) Corsi propri VS4 “Per poter discernere…” (Rm 12,1-2) (P. Schiavone) VS5 Storia della spiritualità/1: da Origene a san Bernardo (L. Borriello) Seminario VS6 Metodologia del lavoro scientifico nella teologia spirituale (F. Asti) Corso di approfondimento personale 142 biennio di vita cristiana DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI C5. IL CANTICO DEI CANTICI E IL CARISMA IGNAZIANO (2 ore sett., 1° sem.: E. FRANCO – R. ZAS FRIZ DE COL)) Per la descrizione cf AI5, p. 105 VS1. FONDAMENTI DELLA SPIRITUALITÀ IGNAZIANA (2 ore sett., 1° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL) Alla fine della sua vita Sant’Ignazio di Loyola ha compiuto un lungo itinerario come uomo spirituale: ideatore di un particolare metodo di “sperimentare” Dio negli Esercizi Spirituali è anche fondatore di un corpo apostolico, la Compagnia di Gesù. Il corso si propone di approfondire le caratteristiche personali che costituiscono la particolarità carismatica del santo basco e trarre da esse i tratti fondamentali di quello che oggi si conosce come “spiritualità ignaziana”. BIBLIOGRAFIA S. BARLONE (ed.), Ignazio di Loyola un mistico in azione, Città Nuova, Roma 1994; H.U. VON BALTHASAR, «Ignazio di Loyola e la gloria barocca della rappresentazione», in Gloria. Una estetica teologica. V: Nello spazio della metafisica. L’epoca moderna. Jaca Book, Milano 1971, 98-108; Ch.-A. BERNARD, «Mistica e vita apostolica. Sant’Ignazio di Lodola», in Il Dio dei mistici, III, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, 134-268; S. DECLOUX, La via ignaziana, Borla, Milano 1990; D. DEL RIO, I gesuiti e l’Italia, Corbaccio, Milano 1996; R. GARCÍA-VILLOSLADA, Sant’Ignazio di Lodola, EP, Cinisello Balsamo 1990; J. DE GUIBERT, «La vita interiore di Sant’Ignazio», in La spiritualità della Compagnia di Gesù, Saggio storico, ed. it. a cura de G.D. Mucci S.J., Città Nuova, Roma 1992, 22-46; IGNACIO DE LOYOLA, Gli scritti, a cura di M. Gioia, UTET, Torino 1977; H.-P. KOLVENBACH, Fedeli a Dio e all’uomo. I Gesuiti, un’avanguardia obbediente di fronte alle sfide della modernità. Intervista di Renzo Giacomelli, EP, Cinisello Balsamo 1990; J.W. O’MALLEY, I primi gesuiti. Vita e Pensiero, Milano 1999; H. RAHNER, La mistica del servizio. Ignazio di Loyola e la genesi storica della sua spiritualità, Editrice Selecta, Milano 1959; M. RUIZ JURADO, Spiritualità apostolica di S. Ignazio, Roma 1977; T. SPIDLÍK, Lo starets Ignazio. Un esempio di paternità spirituale. Lipa, Roma 2000; G. SOMMAVILLA, La Compagnia di Gesù, Rizzoli, Milano 1985; J.I. TELLECHEA IDIGORAS, Ignazio di Loyola: solo e a piedi, Borla, Roma 1990; E. VARTOLONI, Ignazio di Lodola, Rusconi, Milano 1986. 143 biennio di vita cristiana VS2. ERMENEUTICA DEL TESTO MISTICO (2 ore sett., 1° sem.: F. ASTI) Interpretare l’esperienza spirituale cristiana è oggi una tra le sfide più interessanti che la teologia spirituale ha posto in campo. Varie sono le piste di lettura da cui scaturiscono i principi fondamentali per accostarsi al mondo della spiritualità. La totalità dell’esperienza spirituale cristiana deve essere posta sotto gli occhi attenti di chi vuole accostarsi all’originalità e originarietà dell’incontro fra Dio e l’uomo. Scegliamo l’itinerario tracciato da C. Greco, proseguendo verso le ipotesi di ermeneutica avanzate da K. Waaijman e D. Sorrentino. Proporremo un ulteriore approfondimento che tenterà una sintesi sulla comprensione della spiritualità cristiana in vista di una revisione della propria esperienza di vita. BIBLIOGRAFIA A. QUERALT, «La “Espiritualidad” como disciplina teológica», in Gregorianum 60 (1979) 321-375. CH.A. BERNARD, Le Dieu des Mystiques. Les voies de l’intériorité, Cerf, Paris 1994; K. WAAIJMAN, «Toward a phenomenological definition of spirituality», in Studies in spirituality 3 (1993) 5-57 e «A hermeneutic of spirituality: A preliminary study», in Studies in Spirituality 5 (1995) 5-39; D. SORRENTINO, «Sul rinnovamento della teologia spirituale», in Asprenas 41 (1994) 511-532; «Storia della spiritualità e teologia. Necessità e fecondità di un nesso», in Asprenas 46 (1999) 163-194; «Esperienza spirituale e intelligenza della fede», in La terra e il seme, M. D’Auria Editore, Napoli 1998, 153-174. Per un approccio antropologico: J. RIES (ed.), Le sacré comme approche de Dieu et comme ressource de l’homme, Centre d’histoire des religions, Louvain-la-Neuve 1983; (cur.), Le symbolisme dans le culte des grandes religions, Centre d’histoire des religions, Louvain-la-Neuve 1985; (cur.), L’expression du sacré dans les grandes religions, Centre d’histoire des religions, Louvain-laNeuve 1986 ; C. GRECO, «Storie delle religioni e spiritualità», in CH.A. BERNARD (ed.), La spiritualità come teologia. Simposio organizzato dall’Istituto di Spiritualità dell’Università Gregoriana Roma 25-28 Aprile 1991, EP, Milano 1993, 156-168. VS3. APPROCCIO INTERDISCIPLINARE ALL’ESPERIENZA DEL MISTERO (2 ore sett., 1° sem.: R. DEL RICCIO) Il corso si propone di mettere in luce le strutture proprie dell’esperienza di Dio, che, identificate, consentono non solo di “vivere” questa esperienza, ma anche di tematizzarla esplicitamente, abilitandoci cosí ad aiutare altri a fare altrettanto. L’analisi critica dell’esperienza di Dio permetterà di riconoscere, come ogni attività esplicitamente religiosa incentrata su Dio nella preghiera o nell’azione e ogni riflessione su di essa rimandano alla nostra esperienza atematica dell'essere orientati al Mistero. Sulla base di questa riflessione il corso affronterà il rapporto dinamico tra esperienza di Dio e fede cristiana, nel quale lo Spirito Santo dona all’esperienza di Dio attraverso la Rivelazione «univocità di termini e di contenuti nel quadro 144 biennio di vita cristiana dell’agape» (N. Galantino). Per il ruolo centrale che l’Incarnazione possiede nella Rivelazione il corso presenterà in questo contesto i misteri della vita di Gesù come una possibilità di accesso privilegiata all’esperienza di quel Mistero, che è il Dio unitrino. BIBLIOGRAFIA N. GALANTINO, «Esperienza», in G. BARBAGLIO - G. BOF - S. DIANICH (a cura di), Teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; D. MIETH, «Alla ricerca di una definizione del concetto di “esperienza”: che cos’è l’esperienza?», in Concilium 3 (1978) 69-89; A. BERTULETTI, «Il concetto di esperienza nel dibattito fondamentale della teologia contemporanea», in Teologia 4 (1982) 283-341; K. RAHNER, «Sul concetto di mistero nella teologia cattolica», in ID., Saggi teologici, Roma 1965, 391-465; ID., Corso fondamentale sulla fede, Roma 1977, 33-126. Altre indicazioni bibliografiche saranno fornite nello svolgimento del corso. C6. LA TEOLOGIA SPIRITUALE DINAMICA: DINAMICA, STRUTTURA E SVILUPPO DELLA VITA SPIRITUALE (2 ore sett., 2° sem.: F. ASTI) Il corso intende approfondire le tematiche tipiche della teologia spirituale. Il percorso storico di questa disciplina sarà utile per mostrare la sua evoluzione epistemologica. Il rinnovamento teologico pre e post conciliare ha spinto verso una forte integrazione delle diverse discipline teologiche con un continuo confronto con le scienze umane. In questo contesto il teologo spirituale dà forma all’immenso materiale a disposizione, additando le dinamiche e i possibili itinerari per delineare l’esperienza spirituale cristiana. A tal fine analizzeremo le più accattivanti proposte che sono state avanzate da Ch.A. Bernard, L. Borriello, C. García, B. Secondin e da D. Sorrentino. Il nostro lavoro continuerà, prendendo atto delle novità epistemologiche al fine di entrare nella costruzione dei diversi manuali presenti nel panorama italiano che hanno determinato le varie scelte nelle impostazioni dei corsi universitari. BIBLIOGRAFIA L. BORRIELLO (ed.), L’esistenza cristiana (Sintesi 1), Borla, Roma 1990; CH.A. BERNARD (ed.), La spiritualità come teologia. Simposio organizzato dall’Istituto di Spiritualità dell’Università Gregoriana Roma 25-28 Aprile 1991, EP, Milano 1993; La teologia spirituale. Atti del Congresso Internazionale OCD, Ed. OCD del Teresianum, Roma 2001; C. GARCÍA, Teología espiritual contemporanea, Monte Carmelo, Burgos 2002. Articoli sul tema: D.M. SCHLITT, «Fundamental Theology and the Experience of God», in Eglise et Théologie (Ottawa) 24 (1993) 221-258; C. GARCÍA, «¿Qué es teología espiritual? Intentos de nueva recalificación», in Burgense 34 (1993) 303-319; C. THEOBALD, «La théologie spirituelle. Point critique pour la théologie dogmatique», in Nouvelle revue théologique (Tournai) 117 (1995) 178-198. Manuali con diverse impostazioni metodologiche e contenutistiche: G. MOIOLI, Guida allo studio teologico della spiritualità cristiana. Materiali e problemi per la sintesi, pro manuscripto, vol. I, Grafiche Stefanoni, Lecco 1983; G. GOZZELINO, Al cospetto di Dio. Elementi di 145 biennio di vita cristiana teologia della vita spirituale, LDC, Leumann 1989; B. SECONDIN - T. GOFFI (edd.), Corso di spiritualità. Esperienza-sistematica-proiezioni, Queriniana, Brescia 1989; G. POLLANO, Dio presente e trasformante. Saggio di teologia spirituale, LDC, Leumann 1993; P.P. PHILIPPE, La vita di preghiera. Saggio di teologia spirituale, LEV, Roma 1997; F. RUIZ, Le vie dello spirito. Sintesi di teologia spirituale, EDB, Bologna 1999. VS4. “PER POTER DISCERNERE…” (Rm 12,1-2) (2 ore sett., 2° sem.: P. SCHIAVONE) Dopo avere precisato qual é lo scopo del discernimento, si dirà degli attori che entrano in campo, delle condizioni perché si possa iniziare a discernere, dei criteri che autenticano il discernimento. Si presenteranno, poi, i mezzi per cercare e trovare 1a divina volontà. Ci si soffermerà, infine, sul discernimento nelle varie fasi della vita spirituale. Il tutto alla luce dei testi biblici, degli scritti di sant’Ignazio di Loyola e di altri autori spirituali, in particolare di santa Teresa d’Avila e di san Giovanni della Croce. BIBLIOGRAFIA Oltre alla voce Discerniment des ésprits nel Dictionnaire de Théologie Catholique e nel Dictionnaire di Spiritualité, S. FAUSTI, Occasione o tentazione? Arte di discernere e decidere, Ancora, Milano 1998; TH.H. GREEN, Il grano e la zizzania. Discernimento: punto di incontro tra preghiera e azione, ed. CVX, Roma 1992; IGNAZIO DI LOYOLA, Esercizi spirituali. Ricerca sulle fonti (a cura di P. Schiavone), Cinisello Balsamo 1995; M. RUIZ JURADO, Il discernimento spirituale. Teologia, storia, prassi, San Paolo, Cinisello Balsamo 1997; P. SCHIAVONE, Il discernimento evangelico oggi. Cercare e trovare 1a volontà di Dio, ESUR, Messina-CIS, Roma 1988; ID., vari articoli in Tempi dello Spirito, Notiziario trimestrale degli Esercizi spirituali in Italia. VS5. STORIA DELLA SPIRITUALITÀ/1: DA ORIGENE A SAN BERNARDO (2 ore sett., 2° sem.: L. BORRIELLO) Le prime generazioni cristiane. Il martirio. Gnosi e gnosticismo. La scuola di Alessandria: Origene. I Padri Cappadoci. Evagrio Pontico. Agostino d’Ippona. Giovanni Cassano. Pseudo Macario. Dionigi l'Arepagita. Gregorio Magno. Benedetto e il monachesimo occidentale, San Colombano e i monaci irlandesi. Benedetto d’Aniane. Cluny e la preghiera continua. I camaldolesi. San Bruno e la certosa. I canonici di S. Vittore. San Bernardo e i cistercensi. Il corso sarà sviluppato sulla base di testi letti e commentati. Interesserà soprattutto fornire chiavi di lettura ermeneutica per approfondire i punti nodali di questo periodo della storia della spiritualità. 146 biennio di vita cristiana BIBLIOGRAFIA AA.VV., La spiritualità del Medioevo, 4/A e 4/B, Bologna 1986-1987; AA.VV., La spiritualità del Medioevo, IV, Roma 1988; AA.VV., Storia della vita religiosa, Brescia 1988; J. AUMANN, Sommario di storia della spiritualità, Napoli 1981; H. EGAN, I mistici e la mistica. Antologia della mistica cristiana, Città del Vaticano 1995; si veda anche la Collana “Testi mistici” della Libreria Editrice Vaticana. VS6. METODOLOGIA DEL LAVORO SCIENTIFICO NELLA TEOLOGIA SPIRITUALE (2 ore sett., 2° sem.: F. ASTI) Il seminario ha come fine orientare lo studente alla ricerca nel campo della teologia spirituale. Avere un buon metodo significa procedere sicuri nell’investigazione. Ciò è evidente per il tema da affrontare l’esperienza spirituale cristiana che si concretizza nella storia dell’uomo religioso. Il metodo che useremo è di tipo fenomenologico così come è stato descritto da E. Stein, von Balthasar e da G. Moioli. Confronteremo le diverse fonti di ricerca in particolare la BIS per delineare il vissuto dei santi e quei temi tipici della teologia spirituale. BIBLIOGRAFIA B.J.F. LONERGAN, Il metodo in teologia, Queriniana, Brescia 19752; A. MOLINARO (ed.), Le metodologie della ricerca religiosa, Herder-Università Lateranense, Roma 1983; G. LORIZIO N. GALANTINO (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, Ed. Paoline, Milano 1994; G. LORIZIO - S. MURATORE (edd.), La frammentazione del sapere teologico. Atti del Colloquio Lateranense del 6-7 dicembre 1996, Paoline, Milano 1998. Specificamente nel campo della teologia spirituale: A. MATANIC, La spiritualità come scienza. Introduzione metodologica allo studio della vita spirituale cristiana, Ed. Paoline, Milano 1990; F. ASTI, Spiritualità e mistica. Questioni metodologiche, LEV, Roma 2003; C. GARCÍA, Mística, mistero y teología. Historiografía y criteriología de la mística. Lección inaugurale del curso académico de Burgos 2003-2004. 147 IL DOTTORATO IN TEOLOGIA (3° ciclo) Il terzo ciclo – ad doctoratum – ha di mira il conseguimento di una vera maturità scientifica nell’ambito della specializzazione già conseguita nel secondo ciclo, soprattutto mediante l’elaborazione di una tesi dottorale che rechi un reale contributo al progresso teologico. Il terzo ciclo si conclude col conferimento dell’ultimo grado accademico (dottorato in teologia), che abilita all’insegnamento delle discipline teologiche – relativamente al settore di specializzazione nel quale è stato conseguito – presso Facoltà ecclesiastiche o altri Centri universitari, o Istituti Superiori a carattere accademico. La Sezione S. Luigi conferisce il dottorato in teologia nell’ambito delle specializzazioni in cui la Sezione stessa è qualificata. Modalità del terzo ciclo Per accedere al terzo ciclo si richiede: 1. La Licenza specializzata in teologia, con votazione non inferiore al cum laude probatus. Oppure, se questa votazione non è stata raggiunta, che il candidato sia presentato da due professori ordinari o straordinari della Sezione. 2. La conoscenza, oltre che delle lingue classiche, di almeno tre lingue straniere moderne, in maniera sufficiente da poterne leggere i testi. 3. Un colloquio col Vice Preside, previo all’iscrizione regolare al terzo ciclo presso l’Ufficio di Segreteria. N.B. – Possono accedere al 3° ciclo anche coloro che hanno conseguito la Licenza generica secondo la “Deus scientiarum Dominus”. Anche in questo caso si richiede la conoscenza di almeno tre lingue straniere moderne e la presentazione da parte di due professori ordinari o straordinari della Sezione, qualora la votazione risulti inferiore al cum laude probatus. Essi inoltre: a) devono scegliere, all’atto dell’iscrizione, uno dei settori di specializzazione della Sezione; b) devono conseguire un minimo di 14 credit frequentando i corsi del rispettivo settore e superare gli esami con votazione complessiva non inferiore al 27/30. Per il conseguimento del Dottorato si richiede: 1. La scelta di un direttore di tesi, tra i professori del settore di specializzazione nel quale si è iscritti. 2. La determinazione del tema di ricerca il cui schema, concordato col proprio direttore, deve essere approvato da una commissione istituita dal Vice Preside. Una volta approvato, il tema rimarrà riservato per cinque anni. 148 3. L’iscrizione in Segreteria, con la consegna del titolo e dello schema di sviluppo della dissertazione, entrambi con la firma di approvazione del docente responsabile e del Vice Preside. Dalla data della consegna e della regolazione dei previsti diritti amministrativi inizia la decorrenza del corso per il dottorato (CdS 13.5.1992). 4. Che trascorrano non meno di due anni dall’iscrizione, durante i quali il candidato attuerà un piano di lavoro concordato col proprio direttore e approvato dal Vice Preside. Il piano può includere: a) un tirocinio didattico (corsi, seminari ecc.) in cui il candidato dia prova di attitudine all’insegnamento; b) la frequenza di corsi speciali, presso la nostra Facoltà oppure presso altre Facoltà ecclesiastiche o statali; c) l’elaborazione e la pubblicazione di articoli, note, recensioni di libri, comunicazioni a convegni e congressi, ecc. 5. Che lo studente elabori, difenda nell’esame di Laurea, e pubblichi (almeno parzialmente) la tesi dottorale. La tesi dottorale La tesi deve essere presentata alla Segreteria della Sezione in quattro copie firmate dal direttore. La sua difesa è prevista entro due mesi dalla presentazione. Per questo computo non si tiene conto dei mesi di chiusura estiva, delle vacanze natalizie e di quelle pasquali. La difesa della tesi si svolge davanti a una commissione di quattro membri nominata dal Vice Preside. La durata della difesa è di un’ora e un quarto. Il voto finale viene calcolato attribuendo 50/110 al direttore della tesi, 20/110 al primo relatore, 20/110 al secondo relatore, 20/110 alla valutazione collegiale della difesa. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri sei punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale. La pubblicazione di almeno cinquanta pagine del testo della tesi – necessaria per il conseguimento del titolo dottorale – dovrà portare il nulla osta del professore direttore e dei correlatori, i quali potranno esigere le modifiche e correzioni che riterranno opportune. Il “fuori corso” Uno studente di terzo ciclo va “fuori corso” se non discute la tesi entro il 5° anno dall’iscrizione. Andando “fuori corso” lo studente perde ogni diritto a discutere la tesi, a meno che non sia rinnovata l’iscrizione al ciclo di dottorato e non siano stati opportunamente confermati titolo e progetto della tesi. 149 ANNO PASTORALE NORME E INDICAZIONI GENERALI A completamento della formazione pastorale per il presbiterato, la Sezione S. Luigi istituisce il sesto anno detto Anno pastorale richiesto, dopo il compimento del quinquennio istituzionale, a coloro che non proseguono gli studi accademici (cf SC 74,2). L’Anno pastorale è aperto anche ai Sacerdoti e agli Operatori pastorali (religiosi, religiose, laici) che, dopo un certo periodo di tempo trascorso nel ministero e nell’attività apostolica, sentono il bisogno di un periodo di riflessione e di riqualificazione pastorale. Agli studenti che superano gli esami e le altre prove previste per l’Anno pastorale, viene rilasciato un Diploma di pastorale. Gli studenti dell’Anno pastorale che intendessero in seguito proseguire gli studi accademici, potranno iscriversi regolarmente ai Bienni di specializzazione, beneficiando delle eventuali omologazioni degli esami sostenuti. Nell’Anno pastorale, lo studente viene anzitutto aiutato a ripensare, in chiave pastorale, le principali tematiche teologiche. Attraverso specifici insegnamenti ed esperienze guidate egli viene inoltre preparato ad affrontare convenientemente il ministero pastorale. L’Anno pastorale si articola in: a) corsi propri: che gli iscritti sono tenuti a frequentare obbligatoriamente; b) corsi opzionali: che gli studenti possono scegliere tra quelli indicati dal programma di studio; c) lavori seminariali: ove le lezioni orientative mirano a stimolare l’interesse e la partecipazione attiva degli studenti; d) esercitazioni pratiche: pianificate e seguite dai Docenti, in modo che sia possibile integrare la partecipazione attiva ad esperienze pastorali con una riflessione e una revisione specifica. Per il conseguimento del Diploma ogni studente è tenuto a frequentare, superando i relativi esami, 6 corsi propri, 5 corsi opzionali e 2 seminari (= 24 credit). Egli, inoltre, dovrà svolgere almeno un’esperienza pastorale guidata e discutere un elaborato scritto. I corsi propri e quelli opzionali sono di due ore settimanali per la durata di un semestre; i seminari sono di un’ora settimanale per un semestre. Le ore di lezioni settimanali sono almeno 12. I giorni settimanali di frequenza richiesti sono almeno tre. Il piano di studi degli studenti iscritti all’Anno pastorale verrà precisato, singolarmente, dalle Autorità Accademiche. 150 Parte Terza APPENDICE STATUTI NORMATIVE PARTICOLARI TESI DI DOTTORATO - LICENZA - BACCALAUREATO PUBBLICAZIONI CALENDARIO ACCADEMICO INDICE * STATUTI GENERALI DELLA FACOLTÀ Art. 1 Natura e finalità della Facoltà La Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, eretta dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica con il diritto di conferire, a norma dei presenti Statuti, i gradi accademici in Sacra Teologia, ha le seguenti finalità: a. approfondire, mediante la ricerca scientifica, la conoscenza della verità rivelata; b. contribuire all’evangelizzazione, in dialogo interdisciplinare con la cultura contemporanea; c. promuovere le discipline teologiche e le altre con queste connesse per l’inculturazione del messaggio cristiano, soprattutto nell’Italia Meridionale, in stretta collaborazione con le Chiese locali; d. curare la formazione degli aspiranti al ministero sacerdotale e di quanti, religiosi e laici, si preparano all’insegnamento delle scienze sacre o ad altri compiti apostolici, a servizio del Popolo di Dio e di tutta la famiglia umana; e. contribuire alla formazione permanente del clero, dei religiosi e degli altri operatori pastorali. Per meglio raggiungere questi fini la Facoltà collabora con gli altri Centri di studi ecclesiastici e con le Università civili, ed è aperta al dialogo con le altre Chiese e comunità ecclesiali, con i non cristiani e i non credenti. Nella particolare struttura della Facoltà (cf. artt. 2-3), le iniziative atte a promuovere questi rapporti si svolgono con carattere unitario, in modo da rendere più efficace la sua azione specifica nell’area socio-culturale nella quale si trova inserita. Art. 2 Struttura della Facoltà La Facoltà consta di due Sezioni: Sezione S. Tommaso, affidata all’Archidiocesi di Napoli, e Sezione S. Luigi, presso il Collegio Massimo “San Luigi”, affidata alla Compagnia di Gesù. Art. 3 Articolazione e sede degli studi La Facoltà ha, in ciascuna delle due Sezioni, un proprio corso istituzionale completo per il conferimento del primo grado accademico (1° ciclo). Per il conferimento del secondo e terzo grado accademico essa si articola nei seguenti settori di specializzazione: a. Teologia dogmatica a indirizzo cristologico e Teologia pastorale, presso la Sezione S. Tommaso; b. Teologia dogmatica a indirizzo ecclesiologico, Teologia biblica e Teologia della vita cristiana, presso la Sezione S. Luigi. Art. 6 La Comunità accademica Tutte le persone che a titolo diverso partecipano alla vita della Facoltà sono, ciascuna secondo la propria condizione e funzione, corresponsabili del bene dell’intera Comunità accademica e contribuiscono al conseguimento delle sue finalità. * Pubblichiamo quelle parti degli Statuti Generali e Particolari che sono d’interesse più immediato e concreto per gli studenti. 153 statuti generali Art. 7 Il Gran Cancelliere e il Vice Gran Cancelliere Il Gran Cancelliere della Facoltà è l’Arcivescovo di Napoli “pro tempore existens”; il Vice Gran Cancelliere della Facoltà è il Superiore maggiore, delegato dal Preposito Generale della Compagnia di Gesù “pro tempore existens”. Art. 9 Le Autorità accademiche della Facoltà 1. Le Autorità accademiche della Facoltà sono personali e collegiali. Le Autorità personali sono: il Preside, il Vice Preside della Facoltà (cf. art. 14, 1), il Vice Preside per la Sezione da cui proviene il Preside. Le Autorità collegiali sono: il Consiglio di Facoltà, i Consigli delle Sezioni S. Tommaso e S. Luigi. 2. Il governo della Facoltà spetta alle Autorità personali e agli Organi collegiali, secondo le modalità indicate nei documenti della S. Sede, nei presenti Statuti generali e in quelli particolari. Art. 16 I vari ordini di Docenti 1. Il Corpo accademico è composto da Docenti stabili e non stabili e dagli Assistenti. 2. I Docenti stabili sono i Professori Ordinari, Straordinari e Associati. 3. I Docenti non stabili sono gli Aggiunti, gli Incaricati e gli Invitati. 4. Gli Assistenti sono assunti in aiuto dei Docenti stabili e degli Studenti. Art. 24 I vari ordini di studenti 1. La Facoltà è aperta a tutti: chierici, religiosi e laici. Gli studenti si distinguono in: a. ordinari, cioè gli iscritti a frequentare i corsi dei cicli che conducono ai gradi accademici; b. straordinari, cioè gli iscritti a frequentare i corsi, con piani di studi che non conducono ai gradi accademici; c. ospiti, cioè studenti che frequentano solo qualche corso. 2. Gli studenti che hanno iniziato gli studi del primo ciclo in una delle due Sezioni di Facoltà e non raggiungono la votazione sufficiente, secondo i rispettivi Statuti, per continuarli come ordinari, possono essere ammessi ai successivi corsi dello stesso ciclo e della stessa Sezione come straordinari. 3. Gli Statuti particolari determinano in che modo può avvenire il passaggio da studente straordinario e ospite a ordinario, secondo le direttive del Consiglio di Facoltà. 154 statuti generali Art. 32 Descrizione dei gradi accademici 1. I gradi accademici in Sacra Teologia, che la Facoltà conferisce a nome del Sommo Pontefice e secondo le indicazioni dell’art. 3 dei presenti Statuti, sono: a. Baccalaureato in Sacra Teologia, a chi ha superato gli esami e le altre prove richieste nel primo ciclo; b. Licenza in Sacra Teologia, nei settori di cui all’art. 3, a chi ha superato gli esami e le altre prove del secondo ciclo; c. Dottorato in Sacra Teologia, a chi ha superato le prove prescritte nel terzo ciclo, ha discusso la dissertazione dottorale e l’ha pubblicata secondo le norme stabilite dal Consiglio di Facoltà. 2. Col conferimento del grado accademico la Facoltà dichiara: a. chi ha conseguito il primo grado accademico, idoneo a insegnare discipline teologiche o discipline con queste connesse nelle scuole secondarie, inferiori e superiori; b. chi ha conseguito il secondo grado accademico, idoneo a insegnare discipline teologiche o discipline con queste connesse in Istituti o Centri non universitari e ad essere assunto nelle Facoltà ecclesiastiche come Assistente; c. chi ha conseguito il terzo grado accademico, atto a insegnare discipline teologiche, nell’ambito della specializzazione conseguita, in Facoltà ecclesiastiche o altri Centri Universitari. 3. Nei diplomi dei rispettivi gradi, oltre al nome della Facoltà, viene indicato il nome della Sezione in cui sono stati conferiti. Per il secondo e il terzo grado viene indicata anche la specializzazione conseguita. 4. I documenti autentici attestanti il conferimento dei gradi sono sottoscritti dalle competenti Autorità accademiche, secondo la prassi vigente. Per il riconoscimento civile i Diplomi devono essere vidimati dalle competenti Autorità Ecclesiastiche e Civili. 5. Il Dottorato “ad honorem” può essere conferito, su delibera del Consiglio di Facoltà, per speciali meriti scientifici o culturali, acquisiti nella promozione delle scienze ecclesiastiche, in conformità con l’art. 38 delle Norme applicative di Sapientia Christiana. Art. 33 Altri diplomi universitari 1. Agli studenti che hanno superato gli esami e le altre prove previste dal biennio filosofico viene rilasciato un Diploma di Studi Filosofici. 2. Agli studenti che hanno superato gli esami e le altre prove previste per l’Anno pastorale (cf.art. 29, 2) viene rilasciato un Diploma di Pastorale. 3. L’istituzione di altri curricula di studi nelle discipline teologiche o nelle discipline con queste connesse per il conseguimento di particolari diplomi universitari spetta al Consiglio di Facoltà, che delibera in questa materia a maggioranza dei due terzi dei voti. 155 STATUTI PARTICOLARI DELLA SEZIONE SAN LUIGI Art. 1 Natura e finalità della Sezione San Luigi 1. La Sezione San Luigi, eretta presso il Collegio Massimo della Compagnia di Gesù “San Luigi”, è Sezione costituente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale1. Essa ha il diritto di conferire, a norma degli Statuti Generali della Facoltà, i gradi accademici in Sacra Teologia2 e persegue, unitamente alla Sezione San Tommaso, le finalità proprie della Facoltà3. 2. La Sezione San Luigi, in quanto istituzione accademica dello Scolasticato della Compagnia di Gesù4, fa proprie le esigenze di serietà e profondità negli studi volute dalla 5 Compagnia nella formazione dei suoi membri e dalla Chiesa per la formazione dei presbiteri e dei laici6. Tali note sono garantite da una Facoltà che persegue esplicitamente gli obiettivi della ricerca e della produzione scientifica7. 3. Nel curare la formazione degli aspiranti al ministero sacerdotale e di quanti, religiosi e laici, si preparano all’insegnamento nelle scienze sacre o ad altri compiti apostolici8, la Sezione San Luigi è attenta ai problemi posti dall’inculturazione della fede nell’area dell’Italia Meridionale e conserva vivo il senso dell’universalità della Chiesa, caratteristico della Compagnia di Gesù9. Art. 3 Il Gran Cancelliere e il Vice Gran Cancelliere 1. A norma degli Statuti Generali13 il Gran Cancelliere della Facoltà è l’Arcivescovo di Napoli “pro tempore existens” e il Vice Gran Cancelliere della Facoltà è il Superiore Maggiore, delegato del Padre Generale della Compagnia di Gesù “pro tempore existens”. In quanto garanti e responsabili di tutta la Facoltà i loro compiti sono definiti dagli Statuti Generali14. 2. La diretta soprintendenza e responsabilità della Sezione San Luigi spetta al Vice Gran Cancelliere15. Per quanto riguarda, tuttavia, il conferimento ai Docenti della missione canonica o dell’autorizzazione a insegnare, la nomina del Vice Preside per la Sezione, eventuali provvedimenti disciplinari di sospensione o di allontanamento, la revoca della missione canonica e dell’autorizzazione a insegnare, il Vice Gran Cancelliere agisce a norma degli Statuti Generali16. 3. Oltre le attribuzioni di cui agli articoli 8, 1.6b; 16, 3.5; 26, 2; 28, 1; 29, 1 dei presenti Statuti, spetta, in particolare, al Vice Gran Cancelliere: 1 2 3 4 5 6 156 Cf. Statuti Generali (=SG), art. 2. Cf. SG artt. 1; 3; 32; 33. Cf. SG art. 1. Cf. SG Premesse storiche, III. Cf. Normae Generales de Studiis (=NG), nn. 3; 16. Cf. Codex Iuris Canonici, can. 248-252; 254; 229 par. 2. 7 8 9 13 14 15 16 Cf. SG art. 1; NG n. 42. Cf. SG art. 1. Cf. NG nn. 22-24. Cf. SG art. 7. Cf. SG art. 8. Cf. SG art. 8, 4. Cf. SG artt. 8, 5-6; 23, 5.7. statuti particolari a) b) c) d) 4. promuovere l’unione e la collaborazione fra tutti i membri della Comunità accademica della Sezione; curare la formazione scientifica e l’incremento del Corpo docente della Sezione; vigilare che la dottrina cattolica sia integralmente custodita e siano fedelmente osservati gli Statuti e le norme emanate o approvate dalla S. Sede; procurare di rendere sempre più qualificato e incisivo il servizio reso dalla Sezione alle Diocesi dell’Italia Meridionale. In quanto Superiore Maggiore e delegato del P. Generale della Compagnia di Gesù, il Vice Gran Cancelliere si assicura che la formazione intellettuale impartita dalla Sezione agli Studenti gesuiti sia conforme alle indicazioni delle Normae Generales de Studiis e all’Ordo Regionalis Formationis Provinciae Italiae. Art. 4 Autorità accademiche della Sezione 1. Le Autorità accademiche della Sezione San Luigi sono personali e collegiali. Le Autorità personali sono: il Vice Preside per la Sezione17, i Direttori dei settori Filosofico, Biblico, Dogmatico, Vita cristiana18. Le Autorità collegiali sono: il Consiglio di Sezione19, il Consiglio delegato20, il Consiglio dei Direttori di settore21, i Consigli dei settori Filosofico, Biblico, Dogmatico e Vita cristiana22. Art. 17 Condizioni per l’ammissione degli studenti 1. A norma degli Statuti Generali l’iscrizione come studente ordinario della Sezione è aperta a chierici, religiosi e laici che risultino idonei per condotta morale e abbiano conseguito il titolo di studio richiesto per l’iscrizione alle Università civili114. 2. La Sezione accoglie come straordinari studenti con piani di studi che non conducono ai gradi accademici115, e come ospiti studenti che, col consenso del Vice Preside, sono 116 ammessi a frequentare qualche corso . 3. La Sezione esamina se dall’attestato degli studi compiuti risultano soddisfatte tutte le condizioni ritenute indispensabili dalla Facoltà per l’iscrizione. Nel caso, in particolare, di mancata o inadeguata conoscenza delle lingue antiche e moderne ritenute indispensabili dalla Facoltà117, la Sezione esige dagli studenti ordinari di supplire tempestivamente, frequentando appositi corsi e sostenendo i relativi esami. Per l’iscrizione al secondo e terzo ciclo la conoscenza delle lingue ritenute, dai singoli Settori, indispensabili, è condizione previa118. 4. L’iscrizione al sesto anno, o Anno pastorale, esigito come complemento della formazione teologico-pastorale per il presbiterato da tutti coloro che non proseguono gli studi acca119 demici , comporta il pieno espletamento del quinquennio filosofico-teologico. L’Anno pastorale si conclude col conferimento di uno speciale Diploma120. 17 18 19 20 21 22 114 Cf. SP art. 8. Cf. SP art. 10. Cf. SP artt. 5-6. Cf. SP art. 7. Cf. SP art. 10. Cf. SP art. 9. Cf. SG artt. 24, 1; 25, 1. 115 116 117 118 119 120 Cf. SG artt. 24, 1b; 25, 1. Cf. SG art. 24.1c. Cf. SG art. 25, 1b. Cf. SG art. 25, 2; SP art. 21, 7.14. Cf. SG art. 29, 2. Cf. SG art. 33, 2; SP art. 23, 7. 157 statuti particolari 5. Per il conseguimento del secondo e terzo grado accademico la Sezione accoglie soltanto gli studenti che, in possesso dei requisiti richiesti dagli Statuti Generali121, intendano iscriversi in uno dei settori di specializzazione nei quali la Sezione è qualificata122. 6. Le immatricolazioni e le iscrizioni al Quinquennio istituzionale e all’Anno pastorale si effettuano presso l’Ufficio della Segreteria, prima dell’inizio dell’Anno accademico. Eventuali iscrizioni tardive – non oltre il 5 novembre – devono essere autorizzate dal Vice Preside. Le iscrizioni ai Bienni di specializzazione si effettuano anche all’inizio del secondo semestre. 7. Gli studenti iscritti in questa Sezione come ordinari non possono contemporaneamente iscriversi ad altre Facoltà ecclesiastiche o civili123. Art. 18 Passaggio degli studenti a straordinari e ordinari 1. [Gli studenti straordinari iscritti al Quinquennio istituzionale che, a partire dalla conclusione del primo biennio, avessero riportato, nelle discipline previste dal loro piano di studi, la media dei 27/30, possono accedere al corso accademico su delibera del Consiglio dei Direttori di settore, il quale stabilisce le eventuali integrazioni da apportarsi al piano di studi124] (Sospeso, cf. Lettera Congr. Ed. Catt., 30.05.1998). 2. Gli studenti ospiti che, in possesso dei requisiti richiesti125, intendessero iscriversi come ordinari o come straordinari, possono ottenere la convalida dei corsi frequentati e degli eventuali esami sostenuti a giudizio del Vice Preside, udito il Consiglio dei Direttori di settore. Art. 19 Riconoscimento degli studi compiuti altrove 1. Chi ha iniziato gli studi filosofico-teologici in una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede può essere ammesso a continuarli, senza l’obbligo di ripetere gli esami in essa compiuti; non può, tuttavia, conseguire alcun grado accademico senza aver soddisfatto a tutte le condizioni prescritte per detto grado dagli Statuti della Facoltà e dai programmi di questa Sezione126. 2. Chi ha iniziato gli stessi studi fuori di una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede per essere ammesso deve integrare i corsi del primo ciclo, sostenendo gli esami e le altre prove che il Vice Preside, dopo aver esaminato i programmi svolti e i voti riportati dal candidato, determinerà, udito il Consiglio dei Direttori di settore127. 3. Il riconoscimento di discipline e di corsi compiuti con successo nelle Università civili o in altri Istituti o Centri qualificati di studi viene determinato caso per caso dal Vice Preside. In particolare: a) i laureati in filosofia possono essere iscritti al terzo anno del quinquennio istituzionale, con l’obbligo, tuttavia, di recuperare, entro la fine del primo ciclo, i principali corsi filosofici teoretici, qualora il Vice Preside ritenga insufficienti o inadeguati i corsi già seguiti; 121 122 123 124 Cf. art. 25, 2-4. Cf. SG art.3; SP art.2, 1. Cf. SG art. 25, 5. Cf. SG artt. 24, 3; 25, 1. 158 125 126 127 Cf. SG art. 25, 1. Cf. SG art. 26, 1; SP art. 21. Cf. SG artt. 26, 2; 25, 3; SP art. 8, 6f. statuti particolari b) i laureati in discipline di tipo umanistico possono essere iscritti al secondo anno del quinquennio, con l’obbligo, tuttavia, di frequentare tutti i corsi teoretici e di recuperare i corsi storici e le altre discipline del biennio filosofico che non trovassero adeguata corrispondenza negli studi compiuti; c) per i laureati in materie scientifiche o tali da non trovare analogie col piano di studi della Sezione, l’iscrizione è al primo anno del quinquennio istituzionale. A giudizio del Vice Preside, tuttavia, possono essere omologati quegli esami che trovassero sufficiente corrispondenza col piano di studi della Sezione; d) il diploma di laurea, in ogni caso, consente la dispensa da un corso opzionale del biennio filosofico, da un seminario e dall’obbligo dell’esercitazione scritta in filosofia; e) a norma dell’art. 26, 3 degli Statuti Generali, inoltre, possono essere omologati, indipendentemente dal diploma di laurea, tutti gli esami universitari che, a giudizio del Vice Preside128, trovassero sostanziale corrispondenza coi programmi della Sezione. Sulla base di questo riconoscimento verrà redatto il piano di studi e stabilito l’anno di iscrizione. 4. I corsi frequentati presso Scuole o Istituti Superiori di Scienze Religiose vengono presi in considerazione per un’eventuale omologazione, solo se dette Scuole o Istituti risultano ufficialmente riconosciuti da una Facoltà Teologica129. Art. 22 Gli esami 1. A norma dell’art. 31, 2 degli Statuti Generali possono essere ammessi a sostenere gli esami di una disciplina o di un corso solo gli studenti che risultano ad essi regolarmente iscritti e hanno ottenuto l’attestato della debita frequenza, rilasciata dal Docente al termine del corso. La partecipazione alle lectiones magistrales, agli incontri seminariali o ai gruppi di studio, non deve essere inferiore ai due terzi del totale167. L’esame, inoltre, non viene omologato se lo studente non è in regola con la Segreteria. 2. Gli esami sono pubblici e la loro durata va contenuta in un tempo ragionevole. Nel caso sia prevista una commissione, il voto finale sarà la media delle singole votazioni, a meno che non sia stabilito altrimenti168. 3. Le sessioni ordinarie di esami sono tre: invernale, estiva, autunnale. In ciascuna di queste sessioni vengono indetti, per ogni singola disciplina, due appelli, intervallati da un congruo periodo di tempo. Eventuali preappelli o postappelli possono essere concessi in via straordinaria dal Vice Preside, udito il Docente interessato169. 4. L’esaminatore competente per ogni disciplina è il Professore della stessa o il suo Assistente. In casi eccezionali il Vice Preside può nominare una commissione esaminatrice con o senza il titolare del corso. Possono essere invitati a far parte di commissioni esaminatrici anche membri esterni particolarmente qualificati170. 5. Gli esami possono essere orali o scritti171, a discrezione del Docente, tenuto conto dell’interesse degli studenti, e si ritengono superati con la votazione di 18/30. Chi, avendo iniziato l’esame, si ritira o viene giudicato insufficiente, non può ripetere l’esame nella stessa sessione, salva autorizzazione del Vice Preside a norma dell’art. 8, 6g. 128 129 167 168 Cf. SP art. 8, 6f. a Cf. SG art. 42, 3; Appendice 2 . Cf. SG art. 31, 2. Cf. SP art. 22, 14. 169 170 171 Cf. SP art. 8, 6g. Cf. SP art. 8, 6h. Cf. SG art. 31, 1. 159 statuti particolari 6. Nell’esprimere le votazioni sull’esito dell’esame si tengano presenti i seguenti criteri: a) capacità di analisi nonché di sintesi e di appropriata esposizione; b) impegno dimostrato durante il corso con la frequenza e l’attiva partecipazione alle lezioni. 7. L’esame finale per il Baccalaureato può essere sostenuto solo dopo aver espletato l’intero quinquennio. Nel caso sia prevista la discussione di una tesi172, deve essere trascorso almeno un mese dalla sua effettiva consegna in Segreteria. 173 8. Il programma dell’esame comprensivo orale include tre aree tematiche: bibbia, dogma, morale. Il programma viene elaborato dal Consiglio dei Direttori di settore e approvato anno per anno dal Consiglio di Facoltà, prima dell’inizio del secondo semestre. 9. La commissione per l’esame comprensivo orale che conclude il ciclo istituzionale si compone di tre membri, uno per ogni area tematica174. La commissione e il suo presidente sono designati dal Vice Preside. La durata dell’esame è di circa 60 minuti. Nel caso sia prevista la discussione di una tesi175, la commissione risulta formata dal relatore, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside. La durata dell’esame è di un’ora. 10. Il punteggio per il Baccalaureato si struttura come segue: a) quando la prova conclusiva è l’esame comprensivo orale: 80/110: all’intero curriculum del quinquennio istituzionale 30/110: all’esame comprensivo; b) quando la prova conclusiva prevede la discussione di una tesi: 80/110: all’intero curriculum del quinquennio istituzionale 20/110: all’elaborato scritto 10/110: alla discussione. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale176. 11. I bienni di specializzazione si concludono con un esame generale orale, il cui programma viene definito dal Consiglio di settore, secondo le finalità e le esigenze del settore stesso. Vi sono ammessi gli studenti che hanno soddisfatto tutte le prescrizioni del piano di studi e la cui dissertazione risulti approvata. L’esame, della durata di un’ora, si svolge davanti a una commissione composta dal direttore della dissertazione, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside. La prima parte consiste nella discussione della dissertazione; la seconda parte verte sul programma, secondo norme approvate dal Consiglio di Sezione. 12. Il punteggio per la Licenza si articola come segue: 50/110: al curriculum del biennio 40/110: alla dissertazione 20/110: all’esame finale. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale177. 172 173 174 175 176 Cf. SG artt. 29, 1; 30, 7; 31, 8. Cf. SG art. 29, 1; 31, 8. Cf. SP art. 22, 8. Cf. SP art. 22, 7. Equivalenze con la dizione latina: da 66 a 71, 5 = probatus 160 177 71, 6 a 82, 5 = bene probatus 82, 6 a 93, 5 = cum laude probatus 93, 6 a 104, 5 = magna cum l. probatus 104, 6 a 110 = summa vel maxima cum laude probatus Per le equivalenze con la dizione latina cf. nota 176. statuti particolari 13. La difesa della tesi dottorale avviene davanti a una commissione di quattro membri, nominata dal Vice Preside, comprendente il direttore, il primo e secondo relatore e il presidente della commissione. La difesa dura un’ora e un quarto. 14. Il punteggio per il Dottorato si articola come segue: 50/110: al direttore della tesi 20/110: al primo relatore 20/110: al secondo relatore 20/110: voto collegiale sulla difesa. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale178. Art. 24 La ricerca scientifica 1. La Comunità accademica della Sezione San Luigi promuove la ricerca scientifica nelle discipline teologiche e in quelle connesse, in conformità con gli Statuti e le direttive impartite dai Consigli di Facoltà e di Sezione189. 2. Soprattutto nei settori di specializzazione nei quali la Sezione è qualificata, vengono costituiti “Istituti di ricerca”, retti da statuti approvati dal Consiglio di Sezione190. Art. 25 Le pubblicazioni 1. L’attività scientifica della Sezione ha una sua espressione nella Collana Aloisiana e nella rivista Rassegna di Teologia i cui statuti sono approvati dal Consiglio di Sezione. 2. La Sezione favorisce l’attività pubblicistica dei Docenti, soprattutto quando è frutto di progetti comuni, e collabora alle iniziative editoriali della Facoltà192. 3. La Sezione favorisce la pubblicazione di studi e ricerche di studenti che risultassero particolarmente meritevoli. Art. 26 La Biblioteca 1. La Biblioteca della Sezione S. Luigi193 è retta da un Direttore, coadiuvato da un Consiglio di Biblioteca. 2. Il Direttore è nominato dal Vice Gran Cancelliere, su proposta del Vice Preside, udito il Consiglio di Sezione. 3. Il Consiglio di Biblioteca comprende il Direttore, il Vice Preside, il Direttore Amministrativo della Sezione, i Direttori di settore e un rappresentante degli studenti194. 4. La durata in carica del Direttore, le sue attribuzioni e quelle del Consiglio di Biblioteca sono fissate negli statuti della Biblioteca, approvati, assieme al regolamento, dal Consiglio di Sezione. 178 189 190 Per le equivalenze con la dizione latina cf. nota 176. Cf. SG art. 1;11, 1-b; SP artt. 2; 6, 1. Cf. SG artt. 3; 39; SP art. 2. 192 193 194 Cf. SP artt. 10, 3c; 15, 6; 24, 2. Cf. SG art. 38. Cf. SP artt. 10, 1; 20, 2. 161 statuti particolari 5. Il Direttore partecipa, su invito del Vice Preside, al Consiglio di Sezione, con voto deliberativo nelle questioni di sua competenza195. 6. La Biblioteca è aperta al pubblico secondo modalità indicate nel regolamento196. 7. Le Autorità accademiche della Sezione assicurano l’incremento del patrimonio librario e delle attrezzature della Biblioteca, al fine di renderla uno strumento sempre più idoneo 197 allo studio e alla ricerca scientifica . Art. 32 Attività culturale della Sezione 1. Nell’ambito dell’unica Facoltà la Comunità accademica della Sezione San Luigi partecipa alla vita culturale dell’area nella quale è inserita207. 2. Le iniziative culturali della Sezione sono programmate secondo gli orientamenti del Consiglio di Facoltà e del Consiglio di Sezione. 195 196 Cf. SP art. 5, 6. Cf. SG art. 38, 3. 162 197 207 Cf. SG art. 38, 1 Cf. SG artt. 1; 43; SP art. 1, 1.3. NORMATIVE PARTICOLARI REGOLAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE DEGLI STUDENTI ALLA VITA E AL GOVERNO DELLA COMUNITÀ ACCADEMICA (Approvato dal Consiglio di Sezione il 9 marzo 1994) Art. 1 Finalità e disciplina dell’attività degli studenti Gli studenti, sia singolarmente che associati, partecipano alla vita e al governo della Comunità accademica per contribuire al bene comune della Sezione e della Facoltà. La partecipazione si esplica mediante: a) la Segreteria degli studenti; b) le Assemblee di classe e i rappresentanti di classe; c) i rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali e commissioni della Sezione e della Facoltà. Tale attività è disciplinata dagli Statuti Generali della Facoltà (cf. SG artt. 6; 27), dagli Statuti Particolari della Sez. S. Luigi (cf. SP artt. 12; 20) e dal presente Regolamento. Art. 2 La Segreteria degli studenti 1. La Segreteria degli studenti è un comitato studentesco che tratta, delibera e porta a esecuzione tutte le attività atte al conseguimento delle finalità di cui all’art. 1. Inoltre promuove iniziative miranti a un adeguato, costante e approfondito rapporto con la realtà religiosa, culturale, sociale e politica in cui è inserita la Sezione. 2. La Segreteria è composta da: a) un Segretario coordinatore e un vice Segretario; b) i rappresentanti di classe del quinquennio (cf. art. 5) e il rappresentante unico del 2°ciclo e dell’anno pastorale (cf. art. 6); c) i rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali e commissioni della Sezione e della Facoltà; d) due studenti eletti dalla Segreteria su proposta del Segretario coordinatore. 3. La Segreteria degli studenti è convocata e presieduta dal Segretario coordinatore: a) all’inizio di ogni anno accademico, entro il mese di ottobre, per assolvere gli adempimenti necessari al suo funzionamento; b) tutte le volte che il Segretario coordinatore lo ritenga opportuno; c) quando un terzo dei suoi membri ne faccia richiesta. L’ordine del giorno è stabilito dal Segretario coordinatore. Egli redige il verbale delle riunioni, lo rende pubblico mediante affissione sulla bacheca degli studenti e ne trasmette copia al Vice Preside per la Sezione. 4. Le riunioni della Segreteria sono validamente convocate quando sono presenti i due terzi dei membri. 5. Le votazioni sono a scrutinio palese e a maggioranza semplice, salvi i casi riguardanti persone ed elezioni, da regolarsi secondo l’art. 9. 6. Alle riunioni è presente anche un Docente, nominato dal Vice Preside per la Sezione, con funzione consultiva (cf. SG art. 27, 2; SP art. 8, 6d). 163 normative particolari Art. 3 Il Segretario coordinatore e il vice Segretario 1. Il Segretario coordinatore e il vice Segretario sono eletti dall’Assemblea generale (cf.art. 4, 7) e restano in carica due anni. 2. Il Segretario coordinatore: a) promuove e coordina l’attività della Segreteria degli studenti; b) convoca e presiede le riunioni; c) ne stabilisce l’ordine del giorno insieme al vice Segretario e ne redige il verbale, lo rende pubblico mediante affissione sulla bacheca degli studenti e ne trasmette copia al Vice Preside per la Sezione; d) nei casi di urgenza, nei quali è impossibile convocare la Segreteria, prende iniziative decisionali ed esecutive nell’ambito delle competenze della Segreteria, col consenso del vice Segretario e di uno dei rappresentanti al Consiglio di Sezione; e) è membro di diritto del Consiglio Delegato (cf. SP art. 7, 1); f) cura i rapporti con le autorità accademiche e con gli studenti della Sezione S. Tommaso su orientamento della Segreteria; g) è membro di diritto del Consiglio di Sezione. 3. In assenza del Segretario coordinatore le sue funzioni sono svolte dal vice Segretario. Art. 4 Assemblea generale 1. L’Assemblea generale è aperta a tutti gli studenti ordinari e straordinari della Sezione. Hanno voce passiva solo gli studenti ordinari. 2. L’Assemblea generale è convocata dal Segretario coordinatore, udita la Segreteria degli studenti, mediante affissione sulla bacheca degli studenti, dopo che sia stato informato il Vice Preside per la Sezione. 3. L’indizione dell’Assemblea deve precedere di almeno sette giorni la sua convocazione. Qualora un quinto degli studenti ne faccia richiesta, il Segretario è tenuto a spostare l’Assemblea in altra data. 4. Per l’Assemblea generale può essere utilizzata qualche ora dell’orario scolastico comune al 1° e al 2° ciclo, previa intesa con il Vice Preside per la Sezione in tempi utili. 5. L’Assemblea è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti ordinari e straordinari in corso del 1° e 2° ciclo. In seconda convocazione l’Assemblea è validamente convocata se è presente il 40% degli studenti ordinari e straordinari in corso del 1° e 2° ciclo. 6. L’Assemblea è presieduta dal Segretario coordinatore. All’Assemblea viene invitato il Docente delegato (cf. SP 8, 6d). 7. Ogni due anni l’Assemblea generale elegge, a scrutino segreto e a maggioranza assoluta per le prime due votazioni, a ballottaggio nella terza, il Segretario coordinatore; con votazione distinta, e a maggioranza assoluta per le prime due votazioni, a ballottaggio nella terza, il vice Segretario (cf. art. 9). 8. Salvo i casi della elezione del Segretario e del vice Segretario e quelli regolati dall’art. 9, le votazioni sono a scrutinio palese e a maggioranza semplice. 164 normative particolari 9. L’Assemblea per l’elezione dei rappresentanti al Consiglio di Sezione, ai sensi degli SP art. 5, 3, è indetta dal Vice Preside per la Sezione. L’Assemblea generale elegge a questa funzione due studenti da una rosa di candidati presentata dalla Segreteria Studenti. Art. 5 Assemblee di classe e rappresentanti di classe 1. Ogni classe dibatte i problemi di interesse studentesco in Assemblee di classe, per le quali è prevista un’ora nell’orario scolastico settimanale. 2. L’Assemblea di classe è indetta dai rappresentanti, quando essi lo ritengano opportuno o quando ne faccia richiesta almeno un quinto degli studenti, mediante avviso sulla bacheca degli studenti almeno tre giorni prima della sua convocazione. Essa è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti iscritti all’anno di corso. 3. Le decisioni sono prese a scrutinio palese e a maggioranza semplice, salvi i casi riguardanti persone ed elezioni per i quali ci si regola secondo l’art. 9. 4. All’inizio dell’anno accademico ogni classe, riunita in Assemblea, elegge tre rappresentanti, dei quali uno scelto, possibilmente, tra i due rappresentanti uscenti. Hanno voce attiva gli studenti ordinari e straordinari iscritti al corso; hanno voce passiva solo gli ordinari. 5. I rappresentanti di classe durano in carica un anno. Essi fanno parte della Segreteria degli studenti, convocano e presiedono le Assemblee di classe e ne stabiliscono l’ordine del giorno; promuovono iniziative dirette ad affrontare i problemi della classe; a metà di ogni semestre verificano con la classe l’andamento didattico dei corsi; sono portavoce delle istanze degli studenti della propria classe presso i professori e negli altri ambiti in cui operano i rappresentanti degli studenti. Art. 6 Rappresentanza del 2° ciclo e dell’Anno pastorale 1. All’inizio dell’anno accademico, gli studenti in corso del secondo ciclo e dell’Anno di pastorale sono convocati dal Segretario coordinatore in un’unica Assemblea. Essi eleggono un rappresentante unico del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Hanno voce attiva gli studenti ordinari e straordinari del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Hanno voce passiva solo gli ordinari iscritti al 2° ciclo e all’Anno pastorale. 2. Il rappresentante unico dura in carica un anno ed è rieleggibile; fa parte della Segreteria degli studenti; è portavoce presso le Autorità e negli organismi accademici del 2° ciclo delle istanze e dei problemi degli studenti. 3. Quando il rappresentante unico lo ritenga opportuno, o ne faccia richiesta almeno un quinto degli studenti in corso, egli convoca e presiede l’Assemblea del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. L’Assemblea è prevista in orario scolastico. Essa è indetta, previo accordo con il Vice Preside, mediante avviso sulla bacheca degli studenti almeno tre giorni prima. Essa è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti in corso del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Le decisioni sono prese a norma dell’art. 5, 3. 4. All’inizio dell’Anno accademico, nell’Assemblea di cui al primo comma, gli studenti in corso del 2° ciclo eleggono anche altri due studenti, iscritti rispettivamente ai due bienni di specializzazione ai quali non appartiene il rappresentante unico. Essi e il rappresentante unico hanno il compito di curare i rapporti tra il Direttore di settore, i docenti e gli studenti del proprio biennio di specializzazione in ordine alla definizione dei piani di studio, la programmazione dei corsi, e gli altri problemi specifici che potessero sorgere. 165 normative particolari Art. 7 Rappresentanti degli studenti al Consiglio di Facoltà Gli studenti della Sezione S. Luigi inviano al Consiglio di Facoltà due studenti eletti dal Consiglio di Sezione (cf. SG art. 10) sulla base di una rosa di nomi proposta dalla Segreteria degli studenti. I rappresentanti degli studenti al Consiglio di Facoltà durano in carica due anni (cf. SG art. 10, 3). Art. 8 Rappresentanti degli studenti al Consiglio di Biblioteca, al Consiglio di Amministrazione, alle commissioni 1. La Segreteria degli studenti elegge rappresentanti degli studenti in tutti gli organi collegiali e commissioni, permanenti e temporanee, della Sezione S. Luigi e della Facoltà, quando sia prevista la partecipazione di una rappresentanza studentesca (cf. SP art. 20, 2). 2. Per l’elezione dei rappresentanti al Consiglio di Sezione ci si regola in base all’art. 4, 9. 3. Rappresentante degli studenti al Consiglio Delegato è il Segretario coordinatore. 4. La Segreteria degli studenti elegge un rappresentante al Consiglio di Biblioteca e uno al Consiglio di Amministrazione della Sezione (cf. SP art. 30, 1). Essi durano in carica due anni. Il rappresentante al Consiglio di Amministrazione svolge anche la funzione di economo della Segreteria degli studenti. Art. 9 Maggioranza per votazioni riguardanti persone ed elezioni 1. Nei casi riguardanti persone si vota a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta. 2. Le elezioni si svolgono a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta nelle prime due votazioni, a ballottaggio nella terza (cf. SP art. 5, 3). Art. 10 Durata in carica dei rappresentanti degli studenti 1. Salvo disposizioni speciali (cf. art. 6, 2), i rappresentanti degli studenti durano in carica due anni e possono essere rieletti. 2. In caso di impossibilità, accertata dalla Segreteria degli studenti, di portare a termine il mandato di rappresentante, subentra nella stessa funzione il primo dei non eletti, a meno che la Segreteria degli studenti non decida di effettuare una nuova elezione. Art. 11 Regime economico della Segreteria degli studenti 1. Ogni studente è tenuto a contribuire alla costituzione di un fondo per il finanziamento delle attività di cui all’art. 2, 1, conferendo una quota annualmente determinata dalla Segreteria degli studenti. 2. L’economo della Segreteria amministra tale fondo, ne dà conto alla Segreteria e rende pubblico il bilancio. 166 normative particolari Art. 12 Pubblicità 1. La Segreteria degli studenti, al fine di favorire il più possibile la comunicazione tra le varie componenti della Comunità accademica, provvede ad informare, con mezzi adeguati, il Vice Preside per la Sezione ed eventualmente le altre Autorità accademiche, dei progetti e delle decisioni prese dagli studenti. 2. La Segreteria, mediante affissione su bacheca, informa gli studenti circa la sua attività e ogni altra questione di interesse studentesco. Art. 13 Modifiche al presente Regolamento Modifiche al presente regolamento sono apportate con delibera del Consiglio di Sezione prese a maggioranza assoluta, su proposta della Segreteria degli studenti o di un’Autorità accademica della Sezione (cf. SP art. 4). 167 TESI DIFESE NELL’ANNO ACCADEMICO 2003-2004 TESI DI LICENZA SETTORE BIBLICO CRISPINO ANDREANA (laica), La donna che era nel flusso di sangue (Mc 5,25-34) (pp. 119). Relatore: Emilio Salvatore. Difesa: 22.01.2004. Questa dissertazione riguarda la pericope biblica di Mc 5,25-34, in cui compare l’emorroissa, una figura femminile di rilievo tra le donne nel vangelo di Marco per la sua fede autentica e genuina. È una donna sicuramente zabah, ossia impura, perché aveva perdite di sangue (Lv 15,19-30) e come per la lebbra era esclusa da qualsiasi relazione sociale e religiosa. Questa situazione spiega perché si avvicina a Gesù in modo del tutto furtivo, da dietro. Il lavoro mette in evidenza il processo attraverso il quale questa donna arriva ad aderire perfettamente al progetto salvifico di Gesù grazie alla relazione che instaura con Lui. D’ERCOLE VINCENZO (Dioc. Cerignola-Ascoli Satriano), Alcune metafore dell’antropologia paolina in 1-2 Corinzi (pp. 119). Relatore: Antonio Pitta. Difesa: 29.06.2004. La tesi analizza alcune metafore paoline sull’antropologia nella 1 e 2 Corinzi. Il cap. I è un tentativo di rileggere il concetto di metafora tenendo conto, in particolare, del pensiero del filosofo Paul Ricoeur. Il cap. II analizza, dal punto di vista esegetico e teologico, il contenuto di 1Cor 15 e la metafora del seme, ai vv. 39-41, che riguardano la diversità dei corpi creati e conclude con alcune considerazioni sulla resurrezione dei morti. Nel cap. III si delinea come spiegazione della metafora “vasi di creta” in 2Cor 4: dopo la dovuta analisi esegetica della pericope è stata evidenziata la caratteristica fondamentale del ministero apostolico: la debolezza è sostenuta dalla grazia dello Spirito, è quest’ultima che realizza ogni cosa nella vita degli apostoli. Il cap. IV tende a presentare un excursus sulla corporeità e sull’antropologia soteriologica in San Paolo. Si analizza il testo di 2Cor 5,1-10 e si cerca di tratteggiare, seppur in sintesi, l’immagine dell’uomo come Imago Dei e homo viator verso la vita eterna. Il lavoro di ricerca si conclude con una conclusione generale e la relativa bibliografia. GUIDA ANNALISA (laica), Raccontare lo Scandalo della Croce. Analisi narrativa di Mc 14,1-16,8 (pp. 140). Relatore: Emilio Salvatore. Difesa: 23.06.2004. Il vangelo di Marco, probabilmente per il fascino di primo annuncio, di narrazione “primitiva”, ha funzionato da vero e proprio terreno di prova delle diverse metodologie con cui sì sono affrontati i testi biblici. All’interno del vangelo, poi, gli eventi legati alla passione sono stati da sempre visti come matrice, fonte del kerygma cristiano e i racconti da essi decorrenti cuore del lieto annuncio. Ma la storia dell’interpretazione del racconto della passione non è affatto semplice, soprattutto perché è stato letto diversamente il tipo di rapporto (di anteriorità, opposizione, continuità, somiglianza ecc…) che lega i capp. 14-16 di Marco ai precedenti tredici. 168 La tesi, pertanto, dedicata all’analisi narrativa dei capp. 14,1-16,8, è aperta da una breve storia dell’esegesi che fa il punto della situazione negli studi sul racconto della passione marciano e offre le motivazioni dell’opzione per l’analisi narrativa (parte prima). Segue lo studio dettagliato della sezione in esame (parte seconda), con un costante riferimento al macro-racconto in cui è inserita e con particolare attenzione alle istanze intradiegetiche (personaggi, intreccio, trasformazioni spaziali e temporali) ed extradiegetiche (focalizzazione, voce narrante, lettore). La ricerca si conclude con un bilancio dei risultati della lettura condotta (parte terza), al fine di descrivere tutte le strategie narrative che Marco mette in atto per raccontare lo scandalo della croce, ossia per narrativizzare il primitivo, sconcertante, paradossale kerygma cristiano. SIRIGNANO VINCENZO (Rel. CSS), La giustizia riconosciuta. Percorso sul tema della giustizia nel libro di Giobbe (pp. 164). Relatore: Vittoria D’Alario. Difesa: 31.03.2004. «La giustizia era il vestito di cui mi coprivo, il diritto era il manto e il mio turbante» (Gb 29,14). Queste sono le parole con cui Giobbe confessa di non aver mai condotto uno stile di vita lontano dalla legge di Dio. Eppure, nonostante la sua giustizia, egli fa l’esperienza del dolore e dell’avversità di Dio. La drammatica vicenda di Giobbe si presta a molteplici riflessioni e pone diversi interrogativi: perché il giusto può soffrire? La persona che soffre è necessariamente colpevole o nonostante tutto può essere riconosciuta giusta? Qual è il ruolo che assume Dio nella sofferenza dell’uomo? È il Padre che consola e difende o è giudice che punisce, a volte anche ingiustamente? Per rispondere a questi interrogativi abbiamo evidenziato in primo luogo il concetto di giustizia nelle tradizioni veterotestamentarie, che forniscono il quadro ermeneutico in cui si colloca la problematica del libro. Siamo poi entrati nel vivo della storia di Giobbe: la sua identità e la sua prova, la crisi, il confronto con gli amici, la sua autodifesa, l’incontro con Dio, cercando di cogliere nelle molteplici prospettive dei libro le diverse interpretazioni della giustizia di Dio e della giustizia dell’uomo. Siamo giunti alla conclusione che nell’epilogo si assiste al crollo di una fede vissuta in modo schematico dove fra Dio e l’uomo non vi è che un freddo rapporto di do ut des e si passa invece a una proposta di fede determinata dal dialogo e dall’incontro fra Dio e l’uomo nella storia. Così la giustizia è un dono di Dio ma può essere vissuta nel difficile percorso della sofferenza solo se compresa nella logica dell’alleanza. SETTORE DOGMATICO CUMERLATO VITTORIO (Dioc. Aversa), Essere uniti “al Signore senza distrazioni” (1Cor 7,35) (pp. 183). Relatore: Nunzio Galantino. Difesa: 23.06.2004. La ricerca sul tema della verginità per il Regno nasce da una necessità di autenticazione di un valore spesso dato per superato. Ciò emerge con chiarezza dallo sviluppo della dissertazione. L’intero elaborato, infatti, si colloca su tre livelli d’indagine. Il primo: ricostruire l’uomo a partire da ciò che è, non da ciò che si vorrebbe egli fosse. L’uomo, in questo modo, viene ri-scoperto nella sua parola fondamentale: egli è onticamente aperto al dialogo, “sbilanciato” verso l’altro, identificabile come persona solo al cospetto del “tu”. Il secondo: unificare, nel segno del corpo, l’identità personale. Il corpo non è più l’altro dell’anima, ma 169 entra a far parte costitutiva della definizione di uomo. Non c’è, infatti, uomo se non nel corpo. Anzi, l’uomo stesso si riconosce aperto all’alterità proprio nella cifra del corpo, ovvero scopre la sua natura a partire da ciò che biologicamente egli è chiamato ad essere. La sessualità, in questa prospettiva, è ripresa e rivalutata come linguaggio del tutto particolare ed esclusivo. Il terzo momento: re-interpretare, alla luce della analogia fidei, ovvero del già dato nella fede, l’ontico dell’uomo, rinvenendo nella sponsalità costitutiva della sua corporeità una cifra della sponsalità di tutto il reale. La rivalutazione della corporeità all’interno di una prospettiva antropologica del dialogo ha, in questo modo, aperto alla dimensione cultuale della medesima: la verginità, allora, è, come un culto, un modus essendi in corpore. FEOLA SALVATORE (Dioc. Nola), Quale immagine di Chiesa in Paolino di Nola? Dall’esperienza ecclesiale alla “riflessione ecclesiologica” (pp. 121). Relatore: Antonio Barruffo. Difesa: 07.02.2004. Il lavoro di ricerca si pone nell’ottica della riscoperta della teologia di Paolino di Nola con specifici riferimenti alla sua riflessione sulla Chiesa. Esso si struttura in tre capitoli. Dopo aver focalizzato gli elementi fondamentali della teologia di Paolino, definita “teologia del vissuto” (cap. I), si sottolinea come la riflessione ecclesiologica dell’asceta nolano abbia come fondamento la sua esperienza di fede. In Paolino si parte sempre dal vissuto ecclesiale per arrivare a una comprensione autenticamente teologica della Chiesa (cap. II). Il tutto attraverso l’uso di un linguaggio simbolico e attraverso il riferimento ad alcune immagini particolari che avranno la loro centralità nell’ambito della riflessione sulla Chiesa del Concilio Vaticano II (cap. III). Il modo di sentire e considerare la Chiesa, sia come realtà visibile sia come realtà spirituale, come pure il modo in cui Paolino ne parla, sono molto simili a quelli della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium di cui il santo sembra precorrere i tempi. SETTORE VITA CRISTIANA - MORALE IANNIELLO GIUSEPPINA (laica), La procreazione medicalmente assistita: dal tecnicamente possibile al moralmente lecito (pp. 213). Relatore: Andrea Vicini. Difesa: 18.12.2003. Le finalità del presente lavoro riguardante le tecniche di riproduzione artificiale sono: 1) evidenziare il disagio che l’infertilità/sterilità comporta nella vita psico/sociale della donna e della coppia; 2) rilevare come alcune tecniche di fecondazione assistita possono essere considerate conciliabili con la dignità della donna, della coppia e del nascituro. Dopo aver illustrato le modalità di esecuzione e di applicazione delle varie tecniche di fecondazione assistita, si passa a considerare la fecondazione omologa intesa come “inseminazione”. Si fa riferimento particolare ai contributi di Dionigi Tettamanzi ed Elio Sgreccia e al Magistero della Chiesa, che ha condensato la sua posizione nella Istruzione Donum vitae della Congregazione per la Dottrina della Fede. 170 SETTORE VITA CRISTIANA - SPIRITUALITÀ GIANNELLI VINCENZO (Rel. OFM Conv.), San Giuseppe da Copertino (1603-1663): “la santità nascosta” (pp. 145). Relatore: Sergio Tanzarella. Difesa: 25.03.2004. San Giuseppe da Copertino, conosciuto come il “Santo dei Voli”, rappresenta una delle più significative figure della mistica cristiana del XVII secolo. Discepolo di san Francesco, esprime i tratti tipici della tradizione francescana: unione con Dio, sequela di Cristo, amore per l’Eucaristia, povertà evangelica, obbedienza alla Chiesa, carità fraterna, familiarità con il mondo animale e naturale. Lo studio si articola in tre parti. La prima parte si focalizza sull’opera fondamentale dei biografi, che, attraverso le testimonianze e gli atti dei processi, fanno cogliere il cammino umano-cristiano di Giuseppe da Copertino. La seconda parte ripercorre la vita di questo umile frate della terra d’Otranto, il contesto socio-economico-ecclesiale nel quale è vissuto, le sue vicissitudini giudiziarie a causa di false accuse, la sua vita “reclusa” per oltre ventiquattro anni (1639-1663) fino alla morte. La terza parte studia il percorso mistico del frate di Copertino, la sua ricerca appassionata dell’Assoluto, il suo elevarsi al Signore con il corpo e con lo spirito. Infine si è cercato di cogliere alcuni aspetti della sua personalità alla luce delle biografie per leggere la lotta interiore nel processo di integrazione tra i valori trascendenti e i bisogni umani. IERVOLINO DOMENICO (Dioc. Nola), Il contributo della spiritualità dell’unità alla formazione spirituale del futuro sacerdote diocesano (pp. 264). Relatore: Mario Gioia. Difesa: 15.12.2003. Giovanni Giovanni Paolo II, chiede nella Lettera apostolica Novo Millennio Ineunte di «promuovere una spiritualità di comunione, facendola emergere come principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l’uomo e il cristiano, dove si educano i ministri dell’altare, i consacrati, gli operatori pastorali, dove si costruiscono le famiglie e le comunità». Questa la scintilla ispiratrice della dissertazione che prende in esame la formazione dei futuri sacerdoti. Nel capitolo primo, si è posta l’attenzione su alcuni esempi di vita comunitaria tra i presbiteri, che si sono realizzati in diverse epoche storiche. Si è partiti dalla prima comunità apostolica, che è il modello primario a cui si fa sempre riferimento, fino ad arrivare alle comunità sacerdotali nate nel Movimento dei Focolari (o Opera di Maria), fondato da Chiara Lubich. Dalla sua esperienza ne è scaturita la spiritualità dell’unità, che risponde alle esigenze che il Papa richiedeva nella Novo Millennio Ineunte Nel capitolo secondo, si è presentata la spiritualità dell’unità, con i suoi «punti cardine»; i «sette aspetti» pratici di vita cristiana, nei quali questa spiritualità si dispiega e gli «strumenti» che aiutano a concretizzarla. Nel terzo capitolo si è sottolineato il ruolo fondamentale della comunione nella vita del presbitero. Egli è un uomo di comunione per la sua stessa vocazione che affonda le sue radici nella Trinità. Infine, nel quarto capitolo, è stata esaminata, la possibilità di trasformare il Seminario maggiore in una «scuola di comunione», utilizzando i cardini e gli aspetti pratici, sia personali che comunitari, della spiritualità dell’unità. Un cammino illuminato anche dall’itinerario di Maria, Madre della Chiesa e dei sacerdoti. 171 INNACI MUTHU JUSTINE D.R. (Dioc. Nola), La tradizione Å∞ram India un contributo alla Chiesa (pp. 130). Relatore: Rossano Zas Friz De Col. Difesa: 17.12.2003. In India l’opera di inculturazione della Chiesa, a contatto con un insieme di culture e religioni, ha creato un’immagine variopinta della sua vera identità cristiana. Talvolta l’Occidente si fa un’idea sbagliata della Chiesa indiana per il semplice motivo che essa ha integrato alcune tradizioni della religiosità culturale dell’India come quella dell’dsram e finisce per fare confusione con la New Age. Con questo studio si cerca di presentare la vera immagine della Chiesa indiana, con i suoi tentativi di presentare la fede cristiana in modo semplice, rivolgendosi non solo ai cristiani ma anche ai non-cristiani. Il presente lavoro darà una idea chiara della posizione della chiesa indiana nei confronti delle diverse sfide della inculturazione. PALLADINO GIOVANNI (Dioc. Caserta), L’esperienza del dolore in S. Gemma Galgani (pp. 123). Relatore: Rossano Zas Friz De Col. Difesa: 01.04.2004. Il presente lavoro vuole cogliere il senso teologico del dolore di Gemma attraverso l’esperienza della sua vita e l’analisi di alcuni suoi scritti. Un amore che si intinge di dolore, e un dolore che diventa amoroso per il Cristo Crocifisso, sin da diventare gioia nel soffrire secondo la citazione dell’apostolo Paolo. «Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni tribolazione...» (2Cor 7,4). L’esperienza del dolore viene vissuta dalla santa come: espropriazione, desolazione e abbandono. Attraverso le tre fasi la nostra eroina partecipa alla funzione redentrice della sofferenza. Il lavoro è articolato in tre capitoli: nel primo si inquadra storicamente la figura della santa; nel secondo si analizzano alcuni scritti, dai quale emerge l’esperienza del dolore e il suo significato; nel terzo ci si sofferma sul valore teologico del dolore. PANARELLA MARCELLO (Dioc. Aversa), La spiritualità celestiniana (pp. 98). Relatore: Mario Gioia. Difesa: 17.12.2003. Il fascino di Pietro del Morrone, papa Celestino V, persiste ininterrotto dal XII secolo. Gli agiografi medioevali hanno scritto varie vite su questo personaggio eccezionale e molti scrittori hanno composto sulla sua vicenda drammi e narrazioni. Il presente lavoro é partito da queste fonti per una ricostruzione storica, documentata e critica che inizia dall’uomo Pietro del Morrone per estendersi all’ambiente rurale delle sue origini, e per dare, infine un quadro completo della figura di Celestino V: la personificazione di un ideale di vita, perenne e attualissimo, di rifiuto del mondo, delle ricchezze come di ogni forma di potere, anche di quelle che sostenevano i movimenti spirituali del suo tempo. 172 TESI DI BACCALAUREATO ANNICHIARICO MASSIMO (Rel. SI), Contemplazione è azione mistica attiva nella carità (pp. 89). Relatore: Mario Gioia. Difesa: 16.10.2003. BUFFOLANO NICOLA (Dioc. Caserta), La Teologia della Pasqua in Origene e Sant’Ambrogio di Milano (pp. 95). Relatore: Enrico Cattaneo. Difesa: 17.12.2003. CAPIRASO CLAUDIA (laica), Categorie messianiche nell’ebraismo (pp. 95). Relatore: Paolo Gamberini. Difesa: 16.10.2003. CAPUTO TIZIANA (Relig. SGBP), Il ruolo della donna nella Chiesa. Il pensiero di Edith Stein (pp. 101). Relatore: Orazio Francesco Piazza. Difesa: 23.06.2004. CARFORA ANNA (laica), La testimonianza del martire cristiano tra II e III secolo (pp. 107). Relatore: Sergio Tanzarella. Difesa: 03.03.2004. DE VITO STEFANIA (laica), Paàloj doàloj Cristoà 'Ihsoà: simbolo o metafora di una esperienza di Dio? (pp. 125). Relatore: Stefano Bittasi. Difesa: 22.06.2004. ESPOSITO ALFONSO (laico), Peccaminosità e peccato (pp. 92). Relatore: Donatella Abignente. Difesa: 23.06.2004. LANZILLO GIOACCHINO (Dioc. Amalfi-Cava), La Chiesa sacramento di comunione per la missione. Analisi del can. 786 del Codice di diritto canonico (pp. 126). Relatore: Erasmo Napolitano. Difesa: 03.12.2003. PICCOLO GAETANO (Rel. SI), Sensatezza e comunicabilità delle proposizioni teologiche (pp. 99). Relatore: Stefano Bittasi. Difesa: 24.06.2004. ROMBOLÀ MARIA (Rel. SGBP), L’antropologia cristologica del Beato Giacomo Alberione (pp. 80). Relatore: Giuseppe Manca. Difesa: 23.06.2004. RUSSO GIOVANNI (laico), Il Rosario: progetto e missione del Santuario di Pompei (pp. 119). Relatore: Antonio Barruffo. Difesa: 22.10.2003. SANTORO ANTONIO (Dioc. Otranto), Appunti di Demonologia Cristiana (pp. 102). Relatore: Mario Gioia. Difesa: 10.12.2003. 173 PUBBLICAZIONI 2003-2004 I. Nelle Collane della Sezione DE SIMONE G. (a cura di), L’amore fa vedere. Rivelazione e conoscenza in Max Scheler (RdT/Library 115), San Paolo, Cinisello Balsamo 2004. GIULIODORI C. - LORIZIO G. - SOZZI V. (a cura di), Globalizzazione, Comunicazione e Tradizione (RdT/Library 114), San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, pp. 384. GRECO A., L’esperienza religiosa. Essenza, valore, verità. Un percorso di filosofia della religione (Intellectus Fidei 4), San Paolo, Cinisello Balsamo 2003, pp. 216. HERNÁNDEZ J.-P., Nel grembo della Trinità. L’immagine come teologia nel battistero più antico di Occidente (Napoli IV secolo) (RdT/Library 113), San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, pp. 336. INFANTE R., Lo sposo e la sposa. Percorsi di analisi simbolica (RdT/Library 112), San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, pp. 282. II. Pubblicazioni dei Docenti CASALEGNO A., «La vite e i tralci (Gv 15,1-17). Come un evangelista comunica la sua comprensione della chiesa», in A. BARRUFFO (a cura di), Sui Problemi del metodo in ecclesiologia. In dialogo con` Severino Dianich, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003, 55-82. ID., Lucas. A caminho com Jesús missionário. Introdução ao terceiro evangelho e à sua teologia, Loyola, São Paulo, 2003, pp. 349. ID., «Il comandamento dell’amore (1Gv 4,7-21)», in LOGOS. Corso di studi Biblici 7 (G. Ghiberti e collaboratori ed.), LDC, Torino 2003, 363-377. CATTANEO E., «Il sacerdote “nel mondo, ma non del mondo” nel Dialogo sul sacerdozio di san Giovanni Crisostomo», in F. ZENNA (a cura di), Preti cittadini del mondo. La secolarità dei presbiteri, Paoline, Milano 2004. ID., Il sacramento dell’ordine a partire dalle fonti, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, pp. 144. ID., «Poesia e teologia in Romano il Melodo», in Rassegna di Teologia 45 (2004) 296-307. DE SIMONE G., «Il valore conoscitivo dell’esperienza religiosa in Max Scheler», in Filosofia e teologia XVII (2003) 265-280. ID., «Libertà, giustizia e bene», in Rassegna di Teologia 44 (2003) 880-885. ID., L’amore fa vedere. Rivelazione e conoscenza in Max Scheler (RdT/Library 115), San Paolo, Cinisello Balsamo 2004. 175 ID., «Esperienza religiosa e filosofia della religione», in G. LORIZIO (ed.), Teologia Fondamentale - Contesto, vol. III, Città Nuova, Roma 2005 (in corso di stampa). DEL RICCIO R., Die rechtfertigende Kraft des Evangeliums. Eine Untersuchung zum heilsgeschichtlich-personalen Verständnis des Rechtfertigungsgeschehens im Konzil von Trient (Europäische Hochschulschriften - Theologie - 791), Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien, 2004, pp. 229. 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Facoltà 19 V Lezione 20 S 21 D 22 L Lezione 23 M Lezione 24 M Lezione – CdF 25 G Lezione 26 V Lezione 27 S 28 D I di Avvento 29 L Lezione 30 M Lezione 182 1 M Lezione 2 G Lezione 3 V Lezione 4 S 5 D II di Avvento 6 L Lezione 7 M Lezione 8 M Immacolata 9 G Lezione – Ritiro statini 10 V Lezione 11 S 12 D III di Avvento 13 L Lezione 14 M Lezione Sessione esami 15 M Lezione Baccalaureato e Licenza 16 G Lezione 17 V Lezione – Termine riconsegna statini 18 S 19 D IV di Avvento 20 L Lezione 21 M Lezione 22 M Lezione 23 G 24 V 25 S Natale 26 D Sacra Famiglia 27 L 28 M 29 M 30 G 31 V FEBBRAIO GENNAIO 1 S Maria SS.ma Madre di Dio 2D 3L 4M 5M 6 G Epifania 7V 8 S 9D 10 L Lezione 11 M Lezione 12 M Lezione 13 G Lezione 14 V Lezione 15 S 16 D 17 L Lezione – Apertura iscrizioni 18 M Lezione 2° semestre 19 M Lezione 20 G Lezione 21 V Lezione – Termine consegna schemi 22 S Licenza per giugno 23 D 24 L Esami – Sessione invernale 25 M Esami 26 M Esami 27 G Esami 28 V Esami 29 S 1 M Esami 2 M Esami 3 G Esami 4 V Esami 5 S 6D 7 L Esami 8 M Esami Sessione esami 9 M Esami – Ceneri Baccalaureato e Licenza 10 G Esami 11 V Esami 12 S 13 D I di Quaresima 14 L 15 M 16 M 17 G 18 V – Termine iscrizioni 2° semestre 19 S 20 D II di Quaresima 21 L Lezione – Inizio 2° semestre 22 M Lezione 23 M Lezione 24 G Lezione 25 V Lezione 26 S 27 D III di Quaresima 28 L Lezione 30 D 31 L Esami 183 APRILE MARZO 1 M Lezione 2 M Lezione 3 G Lezione 4 V Lezione – Termine iscrizioni con mora 5 S 6 D IV di Quaresima 7 L Lezione 8 M Lezione 9 M Lezione – CdS 10 G Lezione 11 V Lezione 12 S 1V 2 S 3 D Dom. in Albis 4 L Lezione 5 M Lezione 6 M Lezione 7 G Lezione 8 V Lezione 9 S 10 D III di Pasqua 11 L Lezione 12 M Lezione 13 M Lezione 14 G Lezione 14 L Lezione 15 V Lezione 15 M Lezione Sessione esami 16 M Lezione – CdF Baccalaureato e Licenza 16 S 17 G Lezione 17 D IV di Pasqua 18 V Lezione 19 S 18 L Lezione 19 M Lezione 20 D Palme 20 M Lezione 21 G Lezione 21 L 22 V Lezione 22 M 23 S 23 M 24 G 24 D V di Pasqua 25 V 26 S 25 L Anniversario Liberazione 26 M Lezione 27 D Pasqua 27 M Lezione – Termine consegna 28 L 28 G Lezione elaborati filosofia 29 M 29 V Seminario interdisciplinare 30 M 30 S 31 G 13 D V di Quaresima 184 GIUGNO MAGGIO 1 D S. Giuseppe lavoratore 2 L Lezione – Ritiro statini 4 M Lezione 4 M Lezione 5 G Lezione 6 V Lezione 7 S 8 D Ascensione 1 M Lezione 2 G Festa della Repubblica 3 V Lezione 4 S 5D 6 L Esami – Sessione estiva 7 M Esami 8 M Esami 9 G Esami 10 V Esami 11 S 9 L Lezione 10 M Lezione Sessione esami 11 M Lezione – CdS Baccalaureato e Licenza 12 D 12 G Lezione 13 V Lezione – Termine riconsegna statini 13 L Esami 14 S 14 M Esami 15 M Esami 15 D Pentecoste 16 G Esami 17 V Esami 16 L Lezione 18 S 17 M Lezione 18 M Lezione – CdF 19 D 19 G Lezione 20 V Lezione – Termine domande esami 21 S finali Baccalaureato e Licenza 20 L Esami 21 M S. Luigi Sessione esami 22 M Esami 22 D Trinità Baccalaureato e Licenza 23 G Esami 24 V Esami 23 L Lezione 25 S 24 M Lezione 25 M Lezione 26 D 26 G Lezione 27 V Lezione 27 L 28 S 28 M 29 M SS. Pietro e Paolo 29 D Corpus Domini 30 G 30 L Lezione 31 M Lezione 185 186 INDICE Presentazione................................................................................................. Pag. 3 Cenni storici .................................................................................................. 4 Parte Prima: L’Istituzione Accademica .................................................... 5 I. La Facoltà................................................................................................... 7 II. La Sezione S. Luigi .................................................................................. – Organico dei docenti .......................................................................... – Informazioni ...................................................................................... – Nota sugli effetti civili dei titoli accademici ...................................... – Tasse accademiche ............................................................................. 7 12 16 24 26 Parte Seconda: Gli Studi ............................................................................ 27 QUINQUENNIO ISTITUZIONALE: NUOVO PIANO DI STUDI ....................................... 29 1. Impostazione generale ........................................................................ 1.1. Aree e corsi ................................................................................. 1.2. I coordinatori .............................................................................. 1.3. Didattica ..................................................................................... 1.4. Le verifiche .................................................................................. 1.5. Norme di applicazione ............................................................... 2.1. Il biennio filosofico .......................................................................... 2.2. Il triennio teologico .......................................................................... 29 29 30 30 31 32 33 37 IL BIENNIO FILOSOFICO .................................................................................... 46 – Quadro dei corsi ................................................................................ – Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 48 50 IL TRIENNIO TEOLOGICO .................................................................................. 63 – Quadro dei corsi ................................................................................ – Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 65 67 I BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA ........................................................... – Piano generale degli studi................................................................... 91 91 Biennio in teologia biblica ............................................................................. – Norme e indicazioni generali ............................................................ – Quadro dei corsi ................................................................................ – Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 94 94 97 98 187 Biennio in teologia fondamentale................................................................... – Norme e indicazioni generali ............................................................ – Quadro dei corsi ................................................................................ – Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 113 113 116 117 Biennio in teologia dogmatica: indirizzo ecclesiologico ................................. – Norme e indicazioni generali ............................................................ – Modelli di esame finale ...................................................................... – Quadro dei corsi ................................................................................ – Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 123 123 123 125 126 Biennio in teologia della vita cristiana: indirizzi di morale e di spiritualità .. – Norme e indicazioni generali ............................................................. – Modelli di esame finale ...................................................................... – Quadro dei corsi: indirizzo morale ................................................... – Descrizione dei singoli corsi .............................................................. – Quadro dei corsi: indirizzo spirituale ............................................... – Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 131 131 132 136 137 142 143 IL DOTTORATO IN TEOLOGIA ............................................................................ – Modalità del terzo ciclo ..................................................................... – La tesi dottorale ................................................................................. – Il «fuori corso» .................................................................................. 148 148 149 149 ANNO PASTORALE ............................................................................................ 150 Parte Terza: Appendice .............................................................................. 151 Statuti Generali della Facoltà ................................................................. Statuti Particolari della Sezione San Luigi ............................................. Normative Particolari ............................................................................. Regolamento della partecipazione degli Studenti alla vita e al governo della Comunità accademica ............................ Tesi difese nell’Anno Accademico 2003-2004 ....................................... – Tesi di Licenza ................................................................................... – Tesi di Baccalaureato ........................................................................ Pubblicazioni 2003-2004 ........................................................................ – Nelle Collane della Sezione ............................................................... – Pubblicazioni dei Docenti ................................................................. Calendario Accademico 2004-2005 ........................................................ 153 156 163 Indice ............................................................................................................ 187 188 163 168 168 173 175 175 175 181 I SEMINARI INTERDISCIPLINARI DELLA SEZIONE SAN LUIGI 1. SIMONE M. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 1. Le nuove categorie dell’autocomprensione della Chiesa (saggi 23), Roma 1984. 2. CATTANEO E. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 2. L’ingresso della cate3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. goria «storia» (saggi 24), Roma 1985. GALANTINO N. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 3. Il rapporto Chiesamondo (saggi 25), Roma 1986. FERRARO S. (ed.), Morale e coscienza storica. In dialogo con Josef Fuchs (saggi 26), Roma 1988. FRANCO E. (ed.), La teologia biblica. Natura e prospettive. In dialogo con Giuseppe Segalla (saggi 27), Roma 1989. MURATORE S. (ed.), Teologia e filosofia. Alla ricerca di un nuovo rapporto. In dialogo con Giovanni Ferretti (saggi 28), Roma 1990. GIOIA M. (ed.), La teologia spirituale. Temi e problemi. In dialogo con Charles-André Bernard (saggi 29), Roma 1991. VANZAN P. (ed.), La teologia pastorale. Natura e statuto scientifico. In dialogo con Mario Midali (saggi 30), Roma 1993. GRECO C. (ed.), Cristologia e antropologia. In dialogo con Marcello Bordoni (saggi 31), Roma 1994. LORIZIO G. (ed.), Morte e sopravvivenza. In dialogo con Xavier Tilliette (saggi 32), Roma 1995. ORAZZO A. (ed.), I Padri della Chiesa e la teologia. In dialogo con Basil Studer (rdt library 1), Cinisello Balsamo 1995. FARRUGIA M. (ed.), Universalità del Cristianesimo. In dialogo con Jacques Dupuis (rdt library 2), Cinisello Balsamo 1996. GIRAUDO C. (ed.), Liturgia e spiritualità dell’Oriente cristiano. In dialogo con Miguel Arranz (rdt library 3), Cinisello Balsamo 1997. TANZARELLA S. (ed.), La personalità dello Spirito Santo. In dialogo con Bernard Sesboüé (rdt library 4), Cinisello Balsamo 1998. 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