Badia
di Ganna
Stagione 2009
La donna e l’arte
Associazione Amici della Badia
di San Gemolo in Ganna
22 marzo
ore 16.30
La parola dipinta
IL VOLTO FEMMINILE
NELLA PITTURA
Alcuni esempi
Relatore:
Luigi Zanzi
26 aprile
Musica in transito
IL GIARDINO DI GIULIO CACCINI
Ensemble Faenza
Olga Pitarch: canto
Marco Horvat: canto, chitarra,tiorba
Marc Wolff: tiorba
ore 16.30
Teatro e musica
La Terza Prattica
presenta:
LE RELAZIONI PERICOLOSE
Deda Cristina Colonna e
Chiara Petruzzelli:
recitazione
Massimiliano Toni e
Ignazio Schifani:
clavicembalo
Regia:
Deda Cristina Colonna
Costumi:
Anna Cavaliere
Musiche di:
W.F. Bach,
F. Couperin,
G.F. Haendel,
J.L. Krebs,
J. Matteson,
D. Scarlatti,
M. Schaffrath,
A. Vivaldi
31 maggio
ore 16,30
Nuova Fabbrica
dell’Opera Barocca
Intorno a
L’INCORONAZIONE DI POPPEA
di Claudio Monteverdi
Maria Candela Scalabrini e
Nicolas Lartaun Oyarzun: canto
Alessandro Giangrande: ottone
Josep Maria Martì: tiorba, chitarra
Santiago Pereira: clavicembalo
Introduzione storico-critica
Luigi Zanzi
Parlando di musica
L’OPERA AL FEMMINILE
Appassionate, indifferenti,
coraggiose, inquietanti, sante.
I mille volti delle donne nell’opera lirica.
Relatore
Fabio Sartorelli
14 giugno
ore 16.30
Nuova Fabbrica
dell’Opera Barocca
Intorno a
LA CALISTO
di Francesco Cavalli
Maria Candela Scalabrini
Nicolas Lartaun Oyarzun
Alessandro Giangrande,
Agnes Weibel:
canto
Mariangiola Martello: clavicembalo
Josep Maria Martì: chitarra, tiorba
12 luglio
ore 21.00
Suoni nel chiostro
LIRICO INCANTO
Max De Aloe Quartet
Max De Aloe:
armonica cromatica
Roberto Olzer:
pianoforte
Marco Mistrangelo:
contrabbasso
Nicola Stranieri:
batteria
Parlando di musica
PAZZE D’AMORE
Folli e sonnambule…pazze
d’amore
Relatore
Fabio Sartorelli
19 luglio
ore 21.00
Teatro nel chiostro
NEL CHIARO DEL BOSCO:
UNA VOLPE, UN GALLO
E TRE...MONACI
Leggende e santi in gloria
per l’Abbazia di Ganna
27 settembre
ore 16.30
Musica in transito
QUATUOR POUR LA FIN DU
TEMPS
Di Olivier Messiaen
Tamàs Major: violino
Taisuke Yamashita: violoncello
Paolo Beltramini: clarinetto
Sandro D’Onofrio: pianoforte
Presentazione
Giuseppe Clericetti
Compagnia dell’Eremo
A cura di Antonio Zanoletti
25 ottobre
ore 16,30
Nuova Fabbrica
dell’Opera Barocca
Intorno a
GLI AMORI D’APOLLO
E DI DAFNE
di Francesco Cavalli
Agnes Weibel
Nicolas Lartaun Oyarzun
Maria Candela Scalabrini:
canto
Noelia Sierra Dominguez e
Chiara Cattani:
clavicembalo:
22 novembre
ore 16.30
Nuova Fabbrica
dell’Opera Barocca
LA BELLE DANSE
Bianca Maurmayr,
Gabriella Irtino,
Silvana Baumgartner:
danzatori
Maria Candela Scalabrini: canto
Santiago Pereira: clavicembalo
Massimiliano Toni: clavicembalo
L’esperienza della Poesia
SUE LAME, SUO MIELE
Letture di
Mariangela Gualtieri
6 dicembre
L’esperienza della Poesia
LA FEMMINA DELL’ACQUA
Nel regno del sé
Letture di
Amel Moussa
Voce recitante: Deda Cristina Colonna
ore 16.30
Musica in transito
OMAGGIO A LISA CRISTIANI
di Felix Mendelssohn-Bartholdy
Fernando Caida Greco:
violoncello
Edoardo Torbianelli:
pianoforte
La poetessa Amel Moussa sarà
anche presente
il 21 novembre alle ore 17
presso la sede della
Fondazione Mediaterraneo ex convento dell’Annunziata
via Portobello , Sestri Levante
L’esperienza della Poesia
LE PAROLE CHE SUONANO
Letture di
Patrizia Cavalli
La Badia di San Gemolo in Ganna è un bene
architettonico di proprietà della Provincia di
Varese. Affidato all’Associazione Amici
della Badia per la promozione delle attività
culturali. A tal scopo la Provincia di Varese
elargisce annualmente un contributo che
permette, assieme agli interventi degli
sponsor, la realizzazione della stagione di
musica e di cultura.
“Comitato soci di Lavena Ponte Tresa”
Associazione Amici della
Badia di San Gemolo in Ganna
con il patrocinio e il contributo di:
Provincia di Varese
con il patrocinio di:
Regione Lombardia
Comune di Valganna
Direzione generale:
Giancarlo Bernasconi
Luigi Pilastro
Luigi Zanzi
Eden Fleur
Direzione musicale:
Massimiliano Toni
Consulente per la poesia:
Bruna Malnati
Segreteria:
Marina Cattaneo
Con la collaborazione di:
Rosanna Mangiarotti
Maria Teresa Parise
Progetto grafico:
Luciano Del Grossi
Stampa:
ARTESTAMPA - Galliate Lombardo
TUTTE LE MANIFESTAZIONI SONO
AD INGRESSO LIBERO FINO AD
ESAURIMENTO POSTI
LIONS CLUB VARESE VARISIUM
Info: www.badiadiganna.org
[email protected]
Impresa
CURATOLA C.& S.
BUGUGGIATE
Badia
di Ganna
La donna e l’arte
La stagione della Badia di Ganna di quest’anno è complessa: tante discipline artistiche, la musica, il teatro, la danza, la poesia , la pittura,
concorrono a definire un tema dominante.
Il filo conduttore, diversamente articolato nei tanti appuntamenti, è la presenza femminile nell’arte. La donna è stata nel tempo
considerata musa ispiratrice per le arti, in ossequio alla vulgata filosofica che ne sanciva la naturale inferiorità. Ma la presenza creativa in
tutti i campi artistici e in tutti i tempi si è espressa, nonostante le culturali avversità, con opere vibranti di grande rilievo.
Con la nostra stagione cerchiamo di dare voce ad alcune manifestazioni artistiche femminili contemporanee e del passato.
Ritroveremo musiche di compositrici seicentesche, rileggeremo la presenza femminile nell’opera lirica dell’ottocento, leggeremo opere
letterarie esaminate dal punto di vista delle protagoniste femminili. Ascolteremo le voci tra le più belle e nobili della nostra epoca.
Particolarmente significativa, tra queste, quella della poetessa Tunisina Amel Moussa che proviene da un mondo dove è forte e talvolta
drammatico il problema dell’emancipazione femminile.
Nel programma si intrecciano anche altri temi come la celebrazione di centenari di grandi musicisti: il duecentesimo anniversario dalla
nascita di Mendelssohn e il centesimo di Messiaen. Per essere precisi il centenario cadeva nel 2008, anno nel quale abbiamo concepito
questo programma. A luglio, nell’atmosfera magica del chiostro, il teatro di Zanoletti, metterà in scena una “Sacra Rappresentazione”,
accompagnata da musiche Medioevali, che percorrerà i tratti salienti della nascita della Badia di S. Gemolo. Essa è il frutto di una colossale
ricostruzione della storia del monumento che ci ospita e un momento di coinvolgimento della Comunità Locale che ha sempre dimostrato
di amare il luogo che più la rappresenta.
Luigi Pilastro, vicepresidente e coordinatore
Mentre le difficoltà del nostro momento storico investono ogni campo dell’attività umana, quindi anche la programmazione culturale,
l’Associazione Amici della Badia raddoppia il numero degli appuntamenti rispetto alla scorsa stagione, non senza una punta di orgoglio.
Grazie al rinnovato sostegno della Provincia di Varese, dei nostri sponsor ed al gemellaggio con la Nuova Fabbrica dell’Opera Barocca
- corso internazionale del Civico Istituto Musicale Brera di Novara - l’alto livello artistico dei nostri ospiti si sposerà con una programmazione di grande interesse culturale, senza trascurare la godibilità dell’ascolto. Non solo musica antica ma anche romanticismo, musica
del ‘900, jazz e spettacoli in forma scenica e semi-scenica.
Il repertorio più antico eseguito su strumenti originali è ampiamente rappresentato, come già accade da qualche anno: dall’apertura
della stagione con l’Ensemble Faenza diretto da Marco Horvat all’appuntamento di Aprile con lo spettacolo Le Relazioni Pericolose presentato
dall’Ensemble La Terza Prattica. La musica e la danza antiche sono anche protagoniste dei quattro appuntamenti della nostra stagione
giovanile, nella quale i giovani professionisti della Nuova Fabbrica dell’Opera Barocca presentano vari percorsi attraverso l’opera del
‘600 e la danza del ‘700.
Abbiamo voluto dedicare due appuntamenti alla grande musica romantica e contemporanea: un omaggio a Felix Mendelssohn-Bartholdy
a 200 anni dalla sua nascita ed un omaggio alla toccante avventura umana testimoniata dalla genesi del Quatuor pour la fin du temps
di Olivier Messiaen. Il concerto mendelssohniano è dedicato a Lisa Cristiani, prima grande virtuosa di violoncello, strumento che fino a
quel momento si riteneva inadatto al genere femminile.
In Luglio ci aspettano due momenti molto suggestivi, incorniciati dall’atmosfera che il chiostro della Badia di San Gemolo evoca nelle
sere d’estate. La Sacra rappresentazione Una volpe, un gallo e tre monaci, a cura della compagnia dell’Eremo di Antonio Zanoletti,
ripercorre i tratti più salienti della storia della Badia di Ganna fin dalle sue origini; l’armonica cromatica di Max De Aloe rivisita in chiave
jazzistica alcune tra le arie più famose del nostro repertorio operistico.
Massimiliano Toni, direttore musicale
22 marzo
IL VOLTO FEMMINILE NELLA PITTURA
Dall’Afrodite di Cnido a Ginevra Benci, dalla Venere di Milo a Cecilia Galerani, dalla Gioconda a Olga Koklova, da Prassitele, a Leonardo, a
Picasso: vicende dell’immagine del volto di una donna nella storia dell’arte.
Luigi Zanzi
IL GIARDINO DI GIULIO CACCINI
- Caccini e lo “stile nuovo”. Con musiche di Barbara Strozzi, Giulio Caccini, Kapsberger,
Miniscalchi, Francesca Caccini, Bellerofonte Castaldi
Caccini fu prima di tutto un grande cantore e con il canto seppe toccare direttamente il cuore degli uomini per far loro vivere tutte le
passioni in un coinvolgimento totale. Per arrivare a un tale risultato non esitò a distruggere tutto l’edificio del contrappunto medioevale che nessuno aveva osato mettere in discussione prima di lui. Questa rivoluzione ha avuto enorme influenza in Europa. Caccini cantava
da solo, accompagnandosi col chitarrone. Questo modo di cantare era secondo lui il solo che permettesse al cantante di liberarsi da ogni
costrizione ritmica o contrappuntistica per raggiungere una totale libertà di interpretazione e trovare quella “nobile libertà del canto” di
cui egli parla nei suoi scritti teorici.
“Proprio quando ci si avvia a ricercare le condizioni di esecuzione cosiddette autentiche mi è parso importante ridare vita a una prassi
interpretativa che solo le musiche tradizionali hanno avuto la saggezza di conservare.” (Marco Horvat)
26 aprile
LES LIAISONS DANGEREUSES
Lo spettacolo si ispira all’avvincente intreccio di seduzione, tradimenti, sotterfugi e passioni del famoso romanzo epistolare omonimo
di Choderlos de Laclos. Le attrici si alternano ai due clavicembalisti in un ritmo incalzante che mette in scena la società libertina e la
condizione delle donne sullo sfondo dell’aristocrazia parigina del Settecento alle soglie della Rivoluzione Francese. Il Visconte di Valmont,
protagonista della trama, è rappresentato da un pupazzo che si anima quando “indossato” dalle attrici. L’astuta e perfida Madame de
Merteuil, la giovane Sophie, la perbenista Madame de Volanges e la virtuosa ed appassionata Presidentessa di Tourvel sono i personaggi
femminili che raccontano la parabola di Valmont, culminante nella sua morte, in un mosaico di confessioni che descrive i crudeli paradossi
della condizione femminile. Il repertorio musicale attinge a tutta la letteratura europea dell’epoca con trascrizioni ed arrangiamenti
realizzati ad hoc ed una interpretazione nello spirito dello Sturm und Drang.
Durata: 75 minuti
31 maggio
INTORNO A ”L’INCORONAZIONE DI POPPEA” DI CLAUDIO MONTEVERDI
Un anno prima della sua morte, avvenuta nel 1643, va in scena a Venezia l’ultima opera del sommo Claudio Monteverdi, su libretto del
poeta Francesco Busenello. L’opera racconta la straordinaria storia d’amore tra l’imperatore Nerone e la bellissima Poppea, in un
avvincente intreccio in cui la ragione di stato si mescola all’arrivismo ed alla gelosia, fino all’intervento di Amore, deus ex machina.
Vogliamo presentare alcuni tra i brani più rappresentativi del capolavoro monteverdiano, collegati tra loro dal racconto delle parti mancanti, affidato alla voce recitante. Gli strumenti del Basso Continuo, oltre ad accompagnare i cantanti, legheranno le varie scene con improvvisazioni ed arrangiamenti tratti dal repertorio strumentale veneziano coevo dandole una veste “da concerto”.
L’OPERA AL FEMMINILE - PAZZE D’AMORE
Due incontri dedicati all’opera lirica e alle sue grandi protagoniste: le donne. Appassionate,indifferenti, coraggiose, false, sante,
inquietanti… le donne sono da sempre le vere protagoniste dell’opera in musica. Un viaggio nelle voci, nella musica e nelle immagini di
grandi interpreti, ispirato alla figura femminile e ai mille volti della sensibilità umana.
Fabio Sartorelli
14 giugno
INTORNO A “LA CALISTO” DI FRANCESCO CAVALLI
Fra tutti i libretti di Faustini La Calisto, composta da Francesco Cavalli nel 1651, è ritenuto il più originale, eccentrico, dai tratti comici e
persino surreali. Narra del tentativo roccambolesco di Giove di sedurre la ninfa Calisto che, consacrata a Diana, è votata alla castità. Per
sedurre l’ingenua Giove pensa di prendere le fattezze di Diana (mutando pure registro vocale); Calisto si lascia sedurre, poi incontra la
vera Diana e vorrebbe continuare con i già assaporati piaceri ma Diana, ovviamente si sdegna. Diana invece ha messo gli occhi sul pastore
Endimione… Alla vicenda Faustini pone una conclusione ascetica: trasforma Calisto nella costellazione dell’Orsa maggiore, affinché Giove
ne possa incessantemente godere i favori senza scendere sulla terra. Cavalli compone per questo intreccio pagine tra le più memorabili del
Seicento italiano.
12 luglio
LIRICO INCANTO
“Trattasi di un vero concerto jazz ed in quanto tale l’ambizione al voler modificare la forma originale della musica poteva essere forte. Max
De Aloe ha viceversa compreso che jazz ed Opera Lirica sono legati da quel sottile filo fatto di storia e di cultura, di migrazioni e di linguaggi
che hanno unito i continenti ben prima che trombe e sassofoni invadessero le strade di New Orleans. Per questo, assieme ai colleghi di
questo stupendo viaggio musicale, Max De Aloe ha colto nelle belle melodie di Leoncavallo, Verdi, Puccini l’essenza di una musica che
vuole, come da sempre è stato, parlare al mondo di una umanità viva e dinamica. Umanità che ha portato la musica fuori dai confini Italiani
e che oggi ce la rimanda carica di echi e riverberi d’oltreoceano.”
Paolo Fresu
19 luglio
NEL CHIARO DEL BOSCO: UNA VOLPE, UN GALLO E TRE MONACI...
Come il chiostro raccoglie lo spazio “chiaro” nel confine d’ombra delle colonne , così il bosco si viene definendo col prato che il sole scopre a
chiaro nel fluire del tempo. Ricercare il chiaro del bosco è cercare il luogo di rivelazione, di incontro e fondazione della nostra storia.
Con la maestria degli attori, il fascino della musica e il canto degli astanti nel teatro della Badia di Ganna .... E’ l’alba, risuona il canto del
gallo, sul palcoscenico/prato, nella luce del meriggio entra e passa la volpe con in bocca il gallo: tre monaci disquisiscono.....
Inizia così il racconto che si fa storia dell’Abbazia e lo stupore si acquieta nel canto delle pietre che sgorgano la gloria di uomini e santi
( S. Gemolo). Che non hanno perso la testa nel buio del bosco.
Paolo Zanzi
27 settembre
OLIVIER MESSIAEN ( 1908 -1992)
QUATUOR POUR LA FIN DU TEMPS
“Ho composto questo quartetto per cercare scampo dalla neve, dalla guerra e da me stesso. Il maggior beneficio che ne trassi fu che in
mezzo a trentamila prigionieri l’unico a non esserlo ero io.
Una musica che culla e che canta, che è nuovo sangue, un gesto eloquente, un profumo sconosciuto, un uccello senza riposo; una musica
delle vetrate colorate delle chiese, un vortice di colori complementari, un arcobaleno teologico. Musica di pietra, formidabile granito
sonoro, irresistibile movimento d’acciaio, d’enormi blocchi di furore porpora, di ebbrezza gelata. Tecnica ritmica, ispirazione ritrovata
grazie al canto degli uccelli: questa è la storia della mia vita (.....) Ci sono migliaia di modi per gettare la sonda nel futuro: io auguro a tutti
i compositori di non dimenticare soltanto che la musica appartiene al tempo, che essa è parte del tempo come la nostra vita e che la natura
è sempre bella, sempre grande, sempre nuova, sempre inesauribile di colori e suoni, di forme e ritmi e che è un esempio irraggiungibile tanto per lo sviluppo generale quanto per il continuo cambiamento, si che la natura è il modello più alto.”
Olivier Messiaen
25 ottobre
INTORNO A “GLI AMORI DI APOLLO E DI DAFNE” DI FRANCESCO CAVALLI
Grazie all’inventiva immediata e ricca di contrasti della musica di Cavalli ed al complesso intreccio del magnifico libretto di Busenello
quest’opera risulta a tutt’oggi il primo esempio dello stile veneziano. L’affermarsi di questo nuovo stile coincise con la nascita, nel 1637
a Venezia, del Teatro San Cassiano, primo teatro lirico a pagamento aperto al pubblico. Da quel momento la musica teatrale non fu
riservata solo alle classi più abbienti, ma anche a un pubblico più vasto, che subito apprezzò il nuovo approccio ed il nuovo gusto. L’opera
narra le peripezie del dio Apollo innamoratosi perdutamente della ninfa Dafne, la quale per sfuggirgli chiede al padre, il fiume Peneo, di
trasformarla in un lauro.
I musicisti della Nuova Fabbrica dell’Opera Barocca ne presentano le migliori pagine.
SUE LAME, SUO MIELE
“E’ poco il poco che so e di questo/ poco io chiedo perdono. Io chiedo/ perdono per quello che so, perdono io chiedo/ per tutto
quello che so”.
Così scrive nel suo Parsifal Mariangela Gualtieri, una delle voci più belle e nobili di questa epoca , che senza opporre resistenza si lascia
invadere dalla pena della vita e, verso a verso, faticosamente, la trasforma in canto. E’ in quel poco, e nella vergogna di averlo intuito,
l’essenza dell’arte.”
Marco Lodoli, Diario 28 luglio 2000
22 novembre
“LA BELLE DANSE”: DANZE DI TEATRO E DI SALA NELLA FRANCIA DEL SETTECENTO
La danza accademica del Settecento era chiamata la belle danse; la tecnica era comune ai salotti ed al palcoscenico ed è stata tramandata
attraverso un sistema di notazione coreografica inventato da Pierre Beauchamps e Raoul-Auger Feuillet alla corte di Luigi XIV. Gli allievi
della Nuova Fabbrica dell’Opera Barocca eseguono un programma di danze di corte e di teatro scelte nel repertorio della famosa M.lle
Guiot; nei duetti e negli assoli coreografati da Louis-Guillaume Péour e ricostruiti dalle partiture originali, l’eleganza, il carattere e la
misura della danza francese rivivono alla Badia di Ganna in un programma insolito e divertente.
LA FEMMINA DELL’ACQUA - Nel regno del sé
Nel cristallo/ ho dormito tre stagioni/ poi mi ha svegliato l’ubriachezza del sonno/ per abbeverarmi all’acqua rimasta nelle fonti./ Vagai
sulla terra/ femmina/ incinta di un fiume straripato./ Scoppiò splendente l’erba: / sboccia nell’autunno la mia rosa.
“ Siamo di fronte a un lirismo puro, alto, indifeso ma difendibile, nel quale il piano materiale dell’esistenza si fonde, direi quasi si confonde
con quello spirituale: tutta la realtà è spirito, tutto lo spirito è realtà in una sintesi che è l’insegnamento più alto che l’oriente dà alle
nostre culture occidentali... Amel Moussa aggiunge a tutto ciò il peso - che può essere doloroso o felice, estatico – del suo essere donna
e coniuga al femminile il suo canto.”
Da “La Femmina dell’Acqua” di Amel Moussa - Edizioni San Marco dei Giustiniani
Prefazione di Giuseppe Conte
Questo evento è stato realizzato con la collaborazione della FONDAZIONE MEDIATERRANEO di Sestri Levante
6 dicembre
“OMAGGIO A LISA CRISTIANI”
L’opera per violoncello di Felix Mendelssohn- Bartholdy
Lisa Cristiani fu l’unica donna violoncellista nella prima parte del XIX secolo. Nata nel 1827, fece un sensazionale debutto all’età di 18 anni e
girò trionfalmente l’Europa come concertista, accompagnata da uno dei più celebri violoncelli di Stradivari, oggi conosciuto appunto come
“Cristiani”. La violoncellista, che certo doveva possedere doti eccezionali, morì di colera, ad appena 26 anni, nel 1853.
Durante queste tournée, nel 1845, ebbe ad inaugurare la stagione di musica da camera della Gewanhaus di Lipsia suonando con il pianista
Felix Mendelssohn- Bartholdy e in questa occasione il concerto fu aperto con il Lied ohne Worte che il compositore le aveva dedicato.
È significativo che Mendelsshon abbia scritto questo pezzo per la Cristiani. Certamente testimonia il suo fiuto per artisti di valore e il suo
incessante sforzo come operatore culturale, per dirla con le parole di oggi.
Ed è questo il Mendelssohn che vogliamo ricordare, a duecento anni dalla nascita: non solo il grande compositore che tutti conosciamo
ma l’ideatore, il promotore di eventi, lo scopritore e il valorizzatore di talenti.
LE PAROLE CHE SUONANO
(......) “C’è qualcosa che percuote le mente e la commuove e forse la convince a sciogliersi, a uscire dalla sua compatta unità. E allora è come
se la nostra sostanza si facesse volatile e staccandosi da quel che la tiene insieme esce dai propri margini per mischiarsi al mondo in uno
spazio comune, perché anche il mondo si muove verso di noi: due empiti che s’incontrano a metà strada, né dentro né fuori, ma lì vicino
o tutt’intorno, come un’aura. Ma nel vuoto che si crea per questo cedimento di sostanza resta scoperto un nucleo vibrante: lì stanno le
parole, che bisogna andare a cogliere, porgendo ascolto......”
Da L’Unità di lunedì 3 giugno 2002 intervista di Lisa Ginzburg a Patrizia Cavalli
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