Università Cattolica del Sacro Cuore
Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli”
Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia
Cardiocircolatoria e Perfusione cardiovascolare
Manifesto degli studi
Anno accademico 2014-2015
Università Cattolica del Sacro Cuore
Manifesto degli studi del corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria
e perfusione cardiovascolare
I NDICE
PREMESSA AL PIANO DI STUDI .................................................................................................................. 3
STRUTTURA DEL CORSO ...........................................................................................................................
ARTICOLAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI
....................................................................................................... 4
OBBLIGO DI FREQUENZA ...........................................................................................................................
ACQUISIZIONE DEI CFU E VERIFICA DELL ’APPRENDIMENTO
ISCRIZIONI E SBARRAMENTI
4
5
........................................................................... 5
...................................................................................................................... 6
PROPEDEUTICITÀ TRA INSEGNAMENTI ........................................................................................................
ATTIVITÀ FORMATIVE PROFESSIONALIZZANTI
7
.............................................................................................. 7
TIROCINIO PROFESSIONALE ......................................................................................................................
8
OBBLIGO DI FREQUENZA AL TIROCINIO PROFESSIONALIZZANTE .....................................................................
8
PROPEDEUTICITÀ NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALIZZANTE ...................................................................
10
VALUTAZIONECERTIFICATIVA........................................................................... …………….………………....11
ALTRE ATTIVITA’ DIDATTICO-FORMATIVE ...................................................................................... 11
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI…………………………………………………………………………………..12
OBIETTIVI SPECIFICI DELLA PROFESSIONE……………………………………………………………………..13
PROVA FINALE………………………………………………………………………………………………………….15
PROFILO PROFESSIONALE E SBOCCHI OCCUPAZIONALI…………………………………………………….17
LAUREE MAGISTRALI A CUI SI PUO’ ACCEDERE………………………………………………………………..18
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Premessa al Piano di Studi
Gli studenti al fine di conseguire la Laurea in Tecniche della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare in conformità agli indirizzi dell’Unione Europea, dovranno
seguire il piano di studio redatto nel rispetto degli Ordinamenti Didattici (DM n°270/2004)
e di quanto disposto dal Consiglio di Facoltà, maturando i crediti formativi previsti.
Nel corso del triennio il Piano degli Studi può essere modificato dal Consiglio di Facoltà,
nel rispetto delle norme vigenti.
Il primo anno di corso si caratterizza per una fase di orientamento dello studente nel
nuovo percorso formativo universitario, per l’acquisizione del metodo di studio,
l’appropriatezza del linguaggio, il rigore espressivo, il pensiero critico, per un primo contatto esperienziale con l’utenza e con il mondo del lavoro. Pertanto il primo anno è finalizzato ad una adeguata preparazione nelle discipline di base, in particolare nelle scienze
della biologia, della biotecnologia, nei fondamenti morfologici e funzionali della vita e nella conoscenza delle malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Le discipline di base si
completano con la conoscenza dei principi e delle misure idonee alla prevenzione delle
infezioni nosocomiali correlate all'assistenza, la prevenzione sia individuale che collettiva,
volta a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti, con particolare attenzione alla radioprotezione.
Il percorso formativo si completa con l’apprendimento delle discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della
letteratura scientifica.
L’insieme di queste conoscenze sono necessarie per affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente
nell’ambito professionale e
all’acquisizione delle competenze necessarie ai fini dell’esecuzione e gestione degli
esami nell’ambito della cardiologia strumentale non invasiva con particolare attenzione
alle tecniche di competenza dell’elettrocardiogramma di base e da sforzo, dell’ECG delle
24 ore (holter) e dell’elettrostimolazione cardiaca. L’esperienza nel tirocinio viene completata con l’apprendimento nelle tecniche di circolazione extracorporea.
Il secondo anno di corso si caratterizza per un più specifico orientamento ai problemi
delle tecniche diagnostiche ed interventistiche in ambito cardiologico ed angiologico, in
quello delle terapie della cardiochirurgia e della chirurgia vascolare.
Pertanto il secondo anno è finalizzato all'approfondimento di conoscenze relative alle
tecniche: dell’emodinamica cardiaca ed interventistica; dello studio dell’elettrofisiologia e
dell’elettrostimolazione cardiaca; dell’angiologia e diagnostica vascolare; dell’imaging
cardiotoracico e della sonografia cardiovascolare; della pneumologia e patologia polmonare; - nelle tecniche di circolazione extracorporea.
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Sono previste più esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare
le conoscenze e le tecniche apprese, proprie del profilo professionale.
Il terzo anno è finalizzato all'approfondimento specialistico nelle tecniche più avanzate
di perfusione ed assistenza meccanica, nelle metodiche di circolazione extracorporee
normotermiche e ipertermiche di terapia antiblastica, pelvica, peritoneale, toracica, arti e
alle metodiche di trapianto epatico. All’'acquisizione di conoscenze e metodologie che regolano l'esercizio professionale, la capacità di lavorare in team e in contesti organizzati
complessi. Alla conoscenza delle scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell'importanza e dell'utilità di
agire in conformità della normativa e delle direttive vigenti nonché al rispetto dei valori e
dei dilemmi etici che si presentano nella pratica quotidiana. Viene data importanza rilevante alla capacità di stabilire rapporti di collaborazione efficaci e deontologicamente corretti con utenti ed altre figure professionali nell'ambito di equipe assistenziale ove si richieda la propria competenza professionale. Il percorso formativo del terzo anno si continua con l’acquisizione di competenze metodologie e di ricerca scientifica necessarie per
l’elaborazione e dissertazione di dati, fruibili anche a supporto dell’elaborato di tesi.
Il bagaglio formativo si conclude con un corredo esperenziale che lo studente ha acquisto mediante il tirocinio tecnico-pratico che lo conduce ad una graduale assunzione di autonomia e responsabilità nell’ambito della propria professione.
Struttura del corso
Il Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare dura 3 anni e si articola in 6 semestri. L’apprendimento delle competenze specifico-tecniche e l’acquisizione delle capacità professionali specifiche sono computati in crediti formativi universitari (CFU), con un totale di 180 CFU nei tre anni. I CFU sono una
misura del lavoro di apprendimento richiesto allo studente, e corrispondono ad un carico
standard di 25 ore di attività. Per il conseguimento della Laurea lo studente deve aver
acquisito tutti i crediti previsti ed avere superato le prove di esame e di verifica previste.
Articolazione degli insegnamenti
Il piano triennale degli studi del corso è suddiviso in semestri ed è caratterizzato da attività formative diversificate. L’attività didattica consiste in: corsi di insegnamento monodisciplinari e corsi integrati (articolati in moduli relativi alle varie discipline che concorrono
alla attività formativa del corso specifico), con lezioni, attività di laboratorio, tirocini pratico-applicativo professionalizzante, possibilità di partecipare a seminari, convegni e confe4
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renze, ed altre attività di supporto didattico, pari al monte ore stabilito dalla normativa
comunitaria.
Al termine dei tre anni gli studenti conseguono un totale di 180 CFU (Crediti Formativi
Universitari).
Nel corso del triennio il Piano degli Studi può essere modificato dal Consiglio di Facoltà,
nel rispetto delle norme vigenti.
Obbligo di frequenza
La frequenza all’attività formativa è obbligatoria. Il passaggio agli anni successivi è consentito solo se lo studente ha frequentato l’attività didattica obbligatoria (almeno l’80%
delle ore di didattica frontale), completato tutto il monte ore di tirocinio previsto, superato
con valutazione positiva e tutti gli esami dell’anno precedente, con un debito massimo di
due esami (insegnamenti, escluso inglese e teologia).
Lo studente che non ha ottenuto l’attestazione di frequenza per ciascun insegnamento di
un determinato anno, nel successivo anno accademico viene iscritto, anche in soprannumero, come ripetente del medesimo anno di corso, con l’obbligo di frequenza ai corsi
per i quali non ha ottenuto l’attestazione.
Acquisizione dei crediti formativi universitari e verifica dell’apprendimento
1) L’unità di misura del lavoro richiesto allo studente per l’espletamento di ogni attività
formativa necessaria al raggiungimento degli obiettivi educativi è il credito formativo universitario (CFU), al quale corrispondono 25 ore di lavoro.
I crediti sono acquisiti a seguito del superamento dell'esame o di altra forma di valutazione dell’apprendimento.
2) La valutazione dell'apprendimento può avvenire attraverso valutazioni formative e
valutazioni certificative. Le valutazioni formative (prove in itinere) sono esclusivamente
tese a rilevare l’efficacia dei processi di apprendimento e d’insegnamento. Le valutazioni
certificative sono invece finalizzate a valutare e quantificare con un voto il conseguimento
degli obiettivi di apprendimento, certificando il grado di preparazione individuale degli
studenti.
3) Gli esami possono essere effettuati esclusivamente nei periodi a ciò dedicati, denominati sessioni d’esame, che non possono coincidere con i periodi nei quali si svolgono
le lezioni, o altre attività che possano limitare la partecipazione degli studenti.
4) Le sessioni di esame si svolgono in tre periodi: 1a sessione nel mese di febbraio, 2a
sessione nel mese luglio, 3a sessione nel mese di settembre. Le date di inizio e di conclusione delle tre sessioni d’esame sono fissate nella programmazione didattica. In ogni
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sessione sono definite le due date di appello che vengono distanziate di almeno due settimane l’una dall’altra ad eccezione di settembre in cui è prevista un’unica data.
5) La valutazione avviene secondo modalità differenziate e può essere organizzata anche in più fasi per il medesimo esame:
prove orali e/o prove scritte oggettive e strutturate;
prove pratiche e prove simulate.
Il superamento di ogni insegnamento (completo di tutti i moduli) deve realizzarsi entro la
stessa data di appello.
Il voto di un esame scritto resta valido nell’ambito della stessa sessione di esami.
In caso di insuccesso, la ripetizione dell’esame in una sessione successiva dovrà
ricomprendere il sostenimento e il superamento di tutti i moduli relativi a
quell’insegnamento.
Iscrizioni e sbarramenti
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare i candidati che siano in possesso di un diploma di scuola
secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. I
pre-requisiti richiesti allo studente che si vuole iscrivere al corso dovrebbero comprendere: buona capacità al contatto umano, buona capacità al lavoro di gruppo, abilità ad analizzare e risolvere i problemi.
L'accesso al Corso di laurea è a numero programmato in base alla legge 264/99 e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a risposta multipla. Per
essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare è richiesto il possesso di una adeguata preparazione nei campi
della biologia, della fisica e della matematica
E’ consentito il passaggio da un anno al successivo esclusivamente agli studenti
che entro la sessione d’esame di febbraio/marzo abbiano superato tutti gli esami
previsti nel piano di studi per quell’anno oltre all’esame di tirocinio che deve essere sostenuto e superato entro il 31 dicembre di ciascun anno, e non è co nsiderato nei due esami.
In caso di mancato superamento del tirocinio, la posizione dello studente sarà
di RIPETENTE e non di FUORI CORSO.
Lo studente che non superi tutti gli esami ad eccezione di 2 all’atto dell’iscrizione all’anno
successivo, è considerato fuori corso. Si ricorda che, per essere ammessi al
tirocinio è necessario rispettare le propedeuticità previste per ciascun corso
di laurea. Pertanto, gli esami propedeutici per il tirocinio devono essere
sostenuti entro la sessione di settembre/ottobre.
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La condizione di ripetente dura l’intero anno accademico e viene modificata a partire
dall’anno accademico successivo alla regolarizzazione della posizione.
Valutazione della didattica
In ottemperanza alle disposizioni dettate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, l’Università ha l’obbligo di valutare l’attività didattica impartita nei vari corsi
di laurea al 1° e al 2° semestre di ogni anno accademico.
Il questionario di valutazione deve essere compilato on line prima della prenotazione
dell’esame di profitto.
Propedeuticità tra insegnamenti
Non si possono comunque sostenere esami di profitto dell’anno successivo senza il superamento di quelli previsti dell’anno precedente.
Il documento di programmazione didattico-pedagogica, approvato dal Consiglio di struttura didattica, prevede alcuni vincoli di propedeuticità tra gli insegnamenti da superare nei
due semestri del primo anno di corso :
- FONDAMENTI MORFOLOGICI E FUNZIONALI DELLA VITA nel primo semestre;
- MALATTIE DELL'APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO nel secondo semestre .
Pertanto detti insegnamenti sono propedeutici allo svolgimento degli esami di profitto del
II e III anno di corso.
Attività formative professionalizzanti
Durante le fasi dell'insegnamento clinico lo Studente è tenuto ad acquisire specifiche professionalità. A tale scopo, lo Studente dovrà svolgere attività formative professionalizzanti come forma di attività didattica tutoriale che comporta per lo Studente l’esecuzione
di attività pratiche con ampi gradi di autonomia, a simulazione dell’attività svolta a livello
professionale. La frequenza a tali attività è obbligatoria.
Impegno in ore
L’impegno che lo studente deve dedicare al tirocinio è di minimo 60 CFU con frequenza
obbligatoria per tutto il monte ore, le eventuali assenze devono essere recuperate.
1 CFU di tirocinio corrisponde a 25 ore di impegno per studente.
I crediti riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali previste dal profilo professionale.
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Complessità crescente dei tirocini e collocazione nel piano di studio
Nella programmazione triennale le esperienze di tirocinio sono inserite con gradualità,
per durata e complessità crescenti dal 1° al 3° anno.
Tirocinio professionale
Il tirocinio professionale rappresenta la modalità formativa fondamentale per sviluppare
competenze professionali, ragionamento diagnostico e pensiero critico. È una strategia
formativa che prevede l’affiancamento dello studente ad un professionista esperto, in
contesti sanitari specifici al fine di apprendere le competenze previste dal ruolo professionale. L’apprendimento in tirocinio avviene attraverso la sperimentazione pratica,
l’integrazione dei saperi teorico-disciplinari con la prassi operativa professionale ed organizzativa, il contatto con membri di uno specifico gruppo professionale.
Obbligo di frequenza al tirocinio professionale
La frequenza al tirocinio clinico programmato è obbligatoria per tutti gli studenti iscritti. Le
esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate, certificate nel percorso dello
studente; pertanto la frequenza viene verificata dai tutor e attestata su apposito libretto
con certificazione valutativa al termine di ogni periodo di tirocinio svolto. Al termine di ciascun anno accademico si certifica il livello di apprendimento professionale dello studente
previa verifica dell’ avvenuta frequenza, pari all’80% delle ore obbligatorie di tirocinio. Il
restante 20% deve obbligatoriamente essere effettuato prima delle ore di tirocinio
dell’anno successivo.
Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del Coordinatore della Didattica Professionale, durante il periodo in cui è programmato il tirocinio.
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato. Lo studente è
tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare, giornalmente, dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di
eventuali assenze.
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Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
Altre motivazioni
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
2. sopravvenuti problemi psicofisici che possono inficiare l’apprendimento delle competenze professionali
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor al Coordinatore della Didattica Professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata a colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della
Didattica Professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal
Coordinatore della Didattica Professionale sentito il Tutor che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali,
il Coordinatore della Didattica Professionale ha facoltà di proporre al Consiglio di Struttura Didattica la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni.
Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore
della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero
personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver superato gli esami che includono discipline professionalizzanti relative all’anno precedente (secondo le propedeuticità)
e le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio.
Tirocinio supplementare
I tirocini supplementari richiesti dallo studente saranno valutati dal Coordinatore della Didattica Professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento
dei suoi impegni di recupero teorico.
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L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo né come modalità di recupero ore.
Documentazione del tirocinio professionale
Il Corso di Laurea adotta propri strumenti di documentazione del percorso di tirocinio. Si
ritiene essenziale che al libretto triennale del tirocinio, dove lo studente documenta la frequenza e le sedi di tirocinio, sia allegato apposito documento con la descrizione delle attività formative svolte, comprese quelle dei Laboratori professionali con associata valutazione al termine dell’ attività effettuata nella sede assegnata.
Prerequisiti di accesso al tirocinio
Al primo anno, prima di iniziare le esperienze di tirocinio, lo studente è messo a conoscenza, con interventi formativi teorici specifici, dei rischi e sicurezza nei luoghi di tirocinio
Propedeuticità nella formazione professionalizzante
Non è ammesso alla frequenza del tirocinio dell’anno successivo lo studente che non ha
superato positivamente l’esame di tirocinio.
L’ammissione al tirocinio nei tre anni di corso è determinata dai seguenti criteri:
I° anno: aver sostenuto e superato nella sessione di febbraio l’Insegnamento di: Bioingegneria e tecnologia biomedica e Fondamenti morfologici e funzionali della vita. Qualora lo
studente dovesse superare i suddetti corsi integrati nelle sessione successive, verrà stabilito con il Coordinatore della didattica professionalizzante, un piano di recupero da terminare entro le date di appello dell’ esame di tirocinio.
II° anno: possono accedere al tirocinio coloro che hanno superato prima dell’inizio del 2°
anno di corso l’Insegnamento di Malattie dell’apparato cardiocircolatorio.
Gli studenti in debito formativo per gli insegnamenti propedeutici previsti per il tirocinio
che con la sessione di febbraio assolvono a tale obbligo, possono quindi accedere al tirocinio. Qualora nel corso delle altre sessioni di esami, previste nell’anno accademico, assolvano al debito formativo degli esami propedeutici, possono concordare con il Coordinatore della didattica professionalizzante un piano graduale di inserimento nelle attività di
tirocinio.
III° anno: è obbligatorio aver sostenuto e superato prima dell’inizio del 3° anno gli Insegnamenti di: Elettrofisiologia aritmologia ed Elettrostimolazione, Circolazione extracorporea e Tecniche cardiovascolari invasive ed interventistiche. Gli studenti che con la sessione di febbraio hanno assolto ai debiti formativi obbligatori, possono accedere al tiroci10
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nio. Qualora nel corso delle altre sessione di esami previste nell’anno accademico assolvano al debito formativo degli esami propedeutici, possono concordare con il Coordinatore della didattica professionalizzante un piano graduale di inserimento nelle attività di tirocinio.
Valutazione certificativa
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione redatta dal Tutor clinico. Viene sintetizzata su una apposita scheda che misura il livello di raggiungimento
delle competenze dello studente in rapporto agli obiettivi prefissati per anno di corso al fine di evidenziare i diversi livelli di competenza progressivamente raggiunti.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa
dell’apprendimento clinico alla quale concorrono i seguenti elementi:
a) il livello raggiunto dagli studenti durante le esperienze di tirocinio nelle varie Unità
Operative o Servizi e documentato dalle schede di valutazione dai Tutor a cui si possono
aggiungere degli elaborati prodotti dallo studente e documentati attraverso il dossier di
tirocinio
b)
il livello di padronanza dimostrato nelle esercitazioni e in sede di esame.
Tale valutazione dovrà essere collegiale e quindi effettuata da una apposita commissione
d’esame, presieduta dal Coordinatore della Didattica Professionale e composta da
almeno un Tutor della Didattica Professionale appartenenti al Corso di Laurea e docenti
del MED 50.
La valutazione certificativa del tirocinio è espressa in trentesimi. L’esame di tirocinio è
annuale e prevede un unico appello alla fine dell’anno accademico per ogni anno di corso.
Altre attività didattico-formative
Attività formative a scelta dello studente
L'offerta di attività didattiche opzionali, è realizzabile con lezioni, seminari, corsi interattivi
a piccoli gruppi, anche organizzati da altre Facoltà, nonché tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di
6 CFU.
Le attività formative a scelta dello studente sono regolamentate dalle norme procedure
per le attività didattiche opzionali approvate dal Consiglio di Facoltà.
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Ulteriori attività formative:
- Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
- Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di
far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio
protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto
emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio
professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo
professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche
competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati per
piccoli gruppi di studenti e terminano con una valutazione da parte del docente/tutor.
Progress test
Il Progress Test è un utile strumento per valutare la progressiva acquisizione ed elaborazione di informazioni, di capacità e di competenze dello studente, e può essere effettuato nei tre anni di corso da ogni singolo Corso di Laurea.
La partecipazione al Progress Test pur non essendo obbligatoria, è fortemente raccomandata a tutti gli studenti e sono attribuiti dei Crediti Formativi.
Obiettivi formativi generali.
Il Corso di Laurea in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare dovrà dotare nei laureati quelle basi scientifiche e della preparazione teoricopratica necessarie per la comprensione dei fenomeni biologici ed ereditari, dei principali
meccanismi di funzionamento degli organi e degli apparati, unitamente alle conoscenze
teoriche essenziali che derivano dalle scienze di base, nella prospettiva della loro successiva applicazione professionale atte a garantire la corretta applicazione della teoria
appresa.. La formazione si completa con la conoscenza:
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
dei principi e delle norme che definiscono il campo proprio di attività e di responsabilità professionale, nonché della bioetica e della deontologia professionale, degli aspetti
giuridici e medico-legali della professione;

della evoluzione della professione, dei concetti fondanti e della metodologia specifica;

del livello di autonomia professionale, decisionale ed operativa derivante da un percorso formativo caratterizzante la professione;

delle abilità e dell’esperienza utili a pianificare, gestire e valutare l’intervento professionale;

della capacità di concorrere direttamente all’aggiornamento relativo al proprio profilo
professionale;

della metodologia e della cultura necessarie per la pratica della formazione permanente;

della capacità di collaborare e di integrarsi con le diverse figure professionali nelle
attività di gruppo;

della capacità di avvalersi, ove necessario, della collaborazione e dell’opera di personale di supporto e di contribuire alla sua formazione;

della capacità didattica orientata al tutorato clinico degli studenti;

della capacità di utilizzare almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano.
Obiettivi formativi specifici della professione
I laureati devono inoltre raggiungere competenze culturali e professionali specifiche del
profilo professionale tenendo conto degli indispensabili aggiornamenti relativi alle conoscenze su particolari aspetti clinici nel campo delle applicazioni della biotecnologia in
medicina con particolare riferimento alla cardiochirurgia, cardiologia, fisiopatologia cardiorespiratoria, chirurgia vascolare, oncologia e rianimazione generale.
Per il raggiungimento di tali obiettivi risulta necessario che i laureati del Corso di Laurea
in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare dovranno:

apprendere le basi delle scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e alle malattie cardiovascolari delle persone nelle diverse età della vita, approfondendone gli aspetti diagnostici e terapeutici, con
particolare attenzione alle tecniche di competenza;

apprendere l’organizzazione strutturale del corpo umano, con le sue principali applicazioni di carattere anatomo-clinico, da livello macroscopico a quello microscopico ed i
meccanismi attraverso i quali tale organizzazione si realizza nel corso dello sviluppo embrionale;
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
apprendere i fondamenti dei valori della medicina e dell’etica, di diritto sanitario, di
management e degli aspetti legali ed etici della professione;

conoscere le caratteristiche morfologiche essenziali degli organi e dei tessuti che
appartengono al sistema

cardiovascolare;

conoscere le basi fisiologiche dei principali organi ed apparati con particolare riferimento al cuore ed ai vasi;

conoscere le basi metaboliche che regolano il funzionamento di organi ed apparati
con particolare riferimento al cuore, alla circolazione arteriosa e venosa ed al sistema respiratorio;

conoscere i fondamenti, la teoria ed i principi utili alla comprensione dei principi di
base che regolano la fluidodinamica;

conoscere i principi utili alla comprensione del funzionamento delle apparecchiature
e dei materiali medicali;

conoscere la prevenzione e l’epidemiologia delle malattie con particolare riferimento
al sistema cardiovascolare;

aver conoscenza di nozioni di medicina interna con particolare riferimento al sistema cardiovascolare, toracico-pneumologico;

aver conoscenza dei principi generali di chirurgia con particolare riferimento alla chirurgia toracica e cardiovascolare;

sviluppare le abilità professionali previste dal profilo;

conoscere i fondamenti che regolano l’attività elettrica del cuore al fine di fornire
all’Operatore durante le procedure intraoperatorie l’assistenza tecnica indispensabile e
necessaria:
o
negli impianti dei dispositivi impiantabili quali: pacemaker, defibrillatore automatico
impiantabile, dispositivo di memorizzazione bradi-tachiaritmie;
o
nelle procedure delle tecniche di elettrofisiologia cardiaca diagnostica e terapeutica;

eseguire il controllo strumentale nei pazienti portatori di pacemaker, defibrillatore
automatico impiantabile, dispositivi per il trattamento elettrico dello scompenso cardiaco e
dispositivi di memorizzazione eventi cardiaci anche attraverso dispositivi di telemedicina
e di monitoraggio remoto;

sviluppare autonomia gestionale nell’erogazione di procedure di diagnostica strumentale quali:
o
test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria;
o
esecuzione tecnica dell'esame ecocardiografico completo di valutazione quantitative
ed ecoflussimetriche del sistema cardiaco e/o vascolare;
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o
esecuzione e relativa analisi tecnica dei tracciati dei sistemi di registrazione elettrocardiografica e della pressione arteriosa delle 24 ore;
o
procedure di diagnostica strumentale in ambulatorio e/o con ausilio della telemedicina e degli strumenti di telemetria cardiaca

gestire sistemi computerizzati per la trasmissione e gestione degli esami cardiologici;

apprendere le tecniche di base della circolazione extracorporea, e più in generale
dell’assistenza cardiocircolatoria meccanica, cardiorespiratoria e respiratoria;

sviluppare le conoscenze dei differenti sistemi di perfusione e apprendere la loro
applicazione sul paziente;

apprendere le metodiche extracorporee di perfusione normotermiche e ipertermiche
per terapie antiblastiche distrettuali;

apprendere le basi biologiche della protezione miocardica, midollare e cerebrale durante perfusione extracorporea;

apprendere le basi biologiche della protezione d’organo per preservarne la vitalità
durante ischemie prolungate;

apprendere le basi farmacologiche del trattamento clinico della patologia cardiovascolare;

garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche terapeutiche richieste.
Prova Finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla
preparazione della tesi sono assegnati 3 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro della Salute, in due sessioni definite a livello nazionale:
Sessione autunnale e primaverile.
L’esame finale, con valore di esame di Stato abilitante, consta di due prove:
Prova di dimostrazione di abilità pratiche nella quale lo studente deve dimostrare di aver
acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale.
Prova di redazione/discussione di un elaborato scritto di natura teorico- applicativa.
L’elaborato scritto viene redatto dal candidato sotto la direzione scientifica di un docente
del Corso di Laurea (Relatore), con il quale viene definito il progetto e il contenuto della
tesi inerenti alle tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale e
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Manifesto degli studi del corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria
e perfusione cardiovascolare
con il contributo specifico di un cultore della materia (Correlatore) anche esterni al Corso
di Laurea .
Scopo dell’elaborato finale è di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e/o sviluppo, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri:

livello di approfondimento del lavoro svolto;

contributo critico del laureando;

accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode.
Viene formulato a partire dalla media matematica dei voti degli esami di profitto. La Commissione di Laurea attribuirà un punteggio di 0.3 per ogni lode ottenuta negli esami di profitto nei
tre anni di corso fino ad un massimo di 3 punti.
Vengono inoltre sommati i voti degli esami di Teologia nel modo seguente:
a) se il risultato è compreso tra 30 e lode e 28 si aggiungono 0.3 punti;
b) se il risultato è compreso tra 27 e 25 si aggiungono 0.2 punti;
c) se il risultato è compreso tra 24 e 18 si aggiungono 0.1 punti.
I punti acquisiti si aggiungono alla media.
Entrambe le medie verranno riportate nel verbale di Laurea.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Consiglio di Corso di Laurea, e comprende 2
membri designati dall’associazione maggiormente rappresentativa (A.N.Pe.C.).
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Istruzione, dell’Università e della
Ricerca della Salute che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole
sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il
potere sostitutivo.
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Manifesto degli studi del corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria
e perfusione cardiovascolare
Profilo professionale e sbocchi occupazionali
Il laureato Tecnico della Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare è
l'operatore sanitario dotato di solide conoscenze di base e pratiche nel settore delle
scienze e tecniche della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare,
capace di svolgere responsabilmente, negli ambiti di sua competenza, attività di conduzione e manutenzione di apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea, tecniche di emodinamica e tecniche di assistenza circolatoria; effettua con autonomia tecnico professionale le sue prestazioni lavorative in diretta collaborazione con altro
personale laureato preposto alle diverse responsabilità operative di appartenenza; è responsabile nelle strutture operative, del corretto adempimento delle procedure e del loro
operato nell’ambito delle loro funzioni, in applicazione dei protocolli di lavoro definiti dai
dirigenti responsabili; controlla e verifica il corretto funzionamento delle apparecchiature
utilizzate, provvedendo alla manutenzione ordinaria ed alla eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; partecipa alla programmazione ed organizzazione del lavoro
nell’ambito della struttura in cui operano.
I laureati in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare
possono trovare occupazione sia in regime di dipendenza che libero professionale in
Servizi e Unità ospedaliere ed universitarie o strutture private. Possono svolgere altresì
attivita' di studio e ricerca,di didattica e di supporto in tutti gli ambiti in cui e' richiesta la
specifica professionalità.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono :

in ambito cardiochirurgico nella conduzione della circolazione extracorporea e delle
assistenze circolatorie;

in ambito oncologico per la diagnostica ed il trattamento antiblastico distrettuale, in
centri di trapianti d’organo ove necessita un supporto circolatorio o dove vengono applicate tecniche di conservazione d’organo;

in ambito neurochirurgico nella conduzione di interventi chirurgici in ipotermia profonda;

nei Laboratori di cardiologia invasiva ed interventistica: emodinamica, elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca;

negli ambulatori della cardiologia non invasiva;

nei laboratori diagnostici di ecocardiografia ed ecocolor-doppler vascolare;

in ambito territoriale per la diagnostica strumentale con l'ausilio della telemedicina;

nelle industrie di produzione, di agenzie e di vendita operanti nel settore;
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e perfusione cardiovascolare

nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria.
Lauree Magistrali a cui si può accedere
Il laureato in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare
può accedere al Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali, Classe LM/SNT3.
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Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione