PRENOTARE UNA VISITA ENDOCRINOLOGICA
Come posso prenotare una visita endocrinologica?
E’ necessaria una richiesta su modulo rosso regionale del Medico di famiglia o dello
Specialista
Dove posso prenotarla?
In qualsiasi punto CUP dell’ASL di appartenenza
Dovrò aspettare molto?
Le liste di attesa sono regolamentate dalla Delibera Regionale 545 del 20.05.2011, recepita
dall’ASL5 con Deliberazione del Direttore Generale n° 668 del 11.08.2011
Cosa stabilisce questa Delibera?
Per quanto riguarda le visite specialistiche, compresa la Visita Endocrinologica, si
distinguono:
- La Prima Visita
- La Seconda Visita (o Visita Successiva o Visita di Controllo)
La PRIMA VISITA può essere:
1. il primo accesso in assoluto
2. un nuovo problema insorto in un Paziente cronico, con patologia già nota
La prima visita di solito è richiesta dal Medico di famiglia (MMG)
La priorità di accesso per la PRIMA VISTA, a seconda della indicazione clinica che
viene formulata SOLO dal Medico richiedente, può essere:
1. URGENTE (casella U nella richiesta)
- va eseguita entro 72 ore (3 giorni)
2. BREVE (casella B)
- va eseguita entro 10 giorni
3. DIFFERIBILE (casella D)
- va eseguita entro 1 mese
4. PROGRAMMATA
- da eseguirsi entro 12 mesi
La SECONDA VISITA deve essere richiesta e programmata dal Medico Specialista ad ogni
controllo e può essere solo
- PROGRAMMATA, secondo la tempistica indicata dal Medico
Per quanto riguarda la Visita Endocrinologica, nell’ASL5 la Struttura di Endocrinologia ed i Medici di
famiglia in data 20.12.12 hanno siglato un accordo ed hanno stabilito:
- i criteri per la priorità di accesso in base alla patologia endocrina del Paziente
- quali patologie endocrinologiche possono essere prese in carico direttamente dal
MMG senza accedere alla Endocrinologia
In caso di necessità i MMG possono comunque rivolgersi direttamente ai medici della
Endocrinologia attraverso un numero di telefono o una casella di posta elettronica dedicati
soltanto a loro
Potrò fare anche l’ECOGRAFIA?
1. se il Medico ha richiesto anche l’ecografia, questa sarà eseguita durante la visita
endocrinologica e non sarà necessario prendere un altro appuntamento
2. se l’ecografia non è stata richiesta ma lo specialista, durante la visita, la ritiene
necessaria, verrà eseguita direttamente e lo specialista stesso provvederà a
compilare la richiesta necessaria
N.B. Perché il sistema delle prenotazioni funzioni a dovere NON bisogna “forzare” i tempi se non è
necessario; poiché il Medico richiedente conosce la situazione del Paziente, nel caso non siano
disponibili posti utili, sarà il Medico stesso a contattare la struttura di Endocrinologia per illustrare il
problema.
LE ESENZIONI
Le malattie endocrine danno diritto all’esenzione?
Molte patologie endocrine prevedono l’esenzione dalla corresponsione della quota/assistito (il
cosiddetto ticket)
Qui di seguito vengono elencate le principali patologie interessate con il codice di diagnosi
Malattia
cod.diagnosi cod.esenzione
Acromegalia
Nanismo Ipofisario
Sindrome di Cushing
Diabete Insipido centrale
Anoressia
Bulimia
Carcinoma tiroideo
Diabete Mellito,
M. Addìson,
lperparatiroídismo
lpoparatiroidismo
Ipotiroidismo congenito
Ipotiroidismo acquisito
Tiroidite Linfocitaria Cronica
Gozzo Tossico Diffuso
Gozzo Tossico Uninodulare
Gozzo Tossico Multinodulare
Gozzo Nodulare Tossico
253.0
253.3
255.0
253.5
307.1
307.51
193
250
255.4
252.0
252.1
243
244
245.2
242.00/01
242.10/11
242.20/21
242.30/31
001.253.0
039.253.3
032.255.0
012.253.5
005.307.1
005.307.51
048.193
013.250
022.255.4
026.252.0
026.252.1
027.243
027.244
056.245.2
035.242.0
35.242.1
035.242.2
035.242.3
In rosso le patologie tiroidee
Alcune patologie rare sono di interesse endocrinologico. Anche queste patologie consentono l’esenzione
dalla compartecipazione alla spesa di alcune prestazioni sanitarie correlate alla patologia.
Di seguito l’elenco delle principali patologie rare di interesse endocrinologico esenti con il codice di diagnosi.
Malattia
cod.diagnosi
Deficit di ACTH
RC0010
Diabete insipido nefrogenico
RJ0010
Disturbi da accumullo di lipidi
RCG080
Ermafroditismo vero
RN0240
Iperaldosteronismi primitivi
RCG010
Sindrome di Kallmann
RC0020
Sindrome di Klinefelter
RN0690
Sindrome di Lawrence-Moon
RN1380
Mucopolipidosi
RCG090
Mucopolisaccaridosi
RCG140
Neurofibromatosi
RBG010
Sindrome di Noonan
RN1010
Paralisi ipokaliemiche
RFG100
Poliendorinpatie autoimmuni
RCG030
Pubertà precoce idiopatica
RC0040
Rachitismo ipofosfatemico resistente a vit.D
RC0170
Sindromi adrenogenitali congenite
RCG020
Sprue celiaca
RI0060
Sindrome di Turner
RN0680
Sindrome di VonHippel-Lindau
RN0780
Sindrome di Werner
RC0060
Sindrome di Wolf-Hirschhorn
RN0700
Sindrome di Wolfram
RN1290
Come si ottiene l’esenzione?
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è necessaria una certificazione dell’Endocrinologo
occorre andare all’Ufficio della medicina di base della propria ASL
consegnare la certificazione
il medico addetto rilascerà una nuova copia del libretto sanitario regionale (cartaceo) con
l’indicazione del codice di esenzione
contemporaneamente l’esenzione sarà attiva anche sull’anagrafe sanitaria informatizzata
per cui le richieste eseguite in modalità digitale (al computer) automaticamente
porteranno l’esenzione per patologia
l’interessato deve comunque controllare sempre la validità dell’esenzione e recare con sè il
libretto sanitario regionale
alcune esenzioni non sono a tempo indeterminato e vanno rinnovate
alcune esenzioni possono cambiare se, per esempio un soggetto ipertiroideo diventa
ipotiroideo dopo l’intervento chirurgico e dopo la terapia con radioiodio
N.B. la tessera sanitaria europea (carta rigida di plastica di colore blu) NON riporta
l’esenzione; quindi il cittadino, per gli usi sanitari, deve sempre avere con sé entrambe le
tessere
N.B. non tutte le patologie endocrine danno diritto all’esenzione; per esempio la presenza
di noduli tiroidei (gozzo nodulare/multi nodulare non tossico) non dà diritto all’esenzione
STORIA DELLO IODIO E DELLA TIROIDE IN PILLOLE
Lo iodio (“violetto” dal greco) è un potente antiossidante, cioè un elemento che contrasta
efficacemente l’azione tossica di alcune sostanze ossigenate che si formano in tutti gli organismi,
come il perossido di idrogeno (la ben nota acqua ossigenata).
E’ inoltre un elemento essenziale per garantire alcuni processi vitali: per esempio la metamorfosi da
girino a rana non può avvenire se nell’acqua non è presente iodio
La sua concentrazione è massima nelle acque marine (50 microgrammi per litro) e molto bassa
nelle acque dolci (da 0.2 a 0.5 mcg per litro).
Il ciclo dello iodio si svolge tra suolo-mare-aria: le precipitazioni dilavano il suolo dallo iodio che va
a finire in mare; l’evaporazione porta lo iodio volatile in aria e le precipitazioni lo riportano al suolo.
Durante l’evoluzione il suolo è stato enormemente impoverito di iodio così come di altri elementi
come il selenio.
Alcuni miliardi di anni fa, quando la vita era solo marina, i primi microrganismi come le alghe
costituite da un’unica cellula utilizzavano ed utilizzano ancora, lo iodio per difendersi dall’eccesso
di ossigeno.
Quando i primi vertebrati sono passati dal mare alla terra lungo il corso dei fiumi 500 milioni di anni
fa, diventando anfibi, rettili e poi animali terrestri, non avendo più a disposizione l’abbondante
iodio del mare, hanno dovuto elaborare un sistema per catturare e concentrare lo scarso iodio
terrestre: questo sistema è stato dapprima il follicolo tiroideo e quindi la tiroide.
Mentre i pesci marini non hanno bisogno della tiroide, i pesci d’acqua dolce, come il salmone,
hanno elaborato un organo simile alla tiroide come il follicolo tiroideo, situato nei pressi della
bocca per concentrare lo iodio.
A causa della carenza di iodio nell’ambiente molti microrganismi hanno, durante l’evoluzione
sostituito l’azione anti-ossidante dello iodio con altri composti e sono diventati iodio-indipendenti.
Questo non è avvenuto per altre specie e per il genere umano che, anzi, ha elaborato un vero e
proprio organo deputato alla concentrazione dello iodio: la tiroide.
Per alcune sue caratteristiche la TIROIDE si può considerare la tiroide un derivato dello stomaco cui
assomiglia in parte nella sua struttura microscopica; infatti i villi intestinali assomigliano ai villi delle
cellule follicolari tiroidee.
La tiroide produce quindi 2 ormoni la T4 o tetraiodotironina, con 4 atomi di iodio, il primo ormone
elaborato dall’uomo e la T3 o triiodotironina, con 3 atomi di iodio, comparso in una fase successiva
della evoluzione umana. La T4 si può considerare un deposito di ormone (pro-ormone), mentre la
T3 è l’ormone attivo.
Attraverso gli ormoni tiroidei lo iodio raggiunge quindi tutti gli organi ed i tessuti esercitando la sua
preziosa funzione.
Cosa succede se lo iodio è troppo scarso?
Se la tiroide non ha sufficiente iodio si possono verificare 2 conseguenze:
1. se la carenza è grave la tiroide non riesce a formare sufficienti quantità di ormoni; in questo
caso abbiamo l’ipotiroidismo; se la carenza è lieve i danni sono minori (ipotiroidismo
subclinico)
2. la tiroide viene iperstimolata dalla ipofisi (la plancia di comando posta alla base del
cranio) per concentrare la massima quantità di iodio ed in questo tentativo, la ghiandola si
ingrossa e forma i noduli dando luogo al ben noto gozzo
3. la carenza di iodio agisce negativamente sullo sviluppo fisico e psichico; se la carenza
iodica si associa a bassa concentrazione degli ormoni tiroide, lo sviluppo neurologico del
bambino può essere compromesso.
Si può fare qualcosa per evitare queste conseguenze?
Certamente. Basta assumere la giusta quantità di iodio
E quanto?
Per un adulto 150 mcg al dì, ma per una donna in gravidanza o durante l’allattamento ce
ne
vogliono 250 mcg
E’ sufficiente l’alimentazione?
No; è dimostrato che con la dieta non si riesce ad assumere la giusta quantità di iodio
anche se
alcuni alimenti come i pesci marini, i crostacei, il latte e le uova, contengono buone
quantità di
iodio, fino a 100-115 mcg per etto, come nei pesci
E allora?
iodato. La profilassi iodica con
Basta integrare l’alimentazione con un pizzico di sale
sale iodato
è così importante che è stata sollecitata da tutte le organizzazioni scientifiche e
sanitarie
mondiali.
Nel nostro Paese una legge promulgata nel 2005 stabilisce la vendita di sale iodato e, solo,
a
richiesta del sale normale
Ma il sale non fa male?
Troppo sale è dannoso soprattutto per il contenuto di sodio; la dose media consumata in
ma una
giusta quantità, pari a 4-5
Italia (7-10 grammi al giorno) è troppo alta,
grammi, è ben tollerata
Come si fa a calcolare questa quantità?
4-5 grammi corrispondono ad un cucchiaino scarso da tè, ma bisogna considerare che
anche altri
alimenti confezionati (tonno in scatola, prosciutto, cibi in scatola etc.) contengono
sale
Vanno bene sia il sale grosso che fino?
Si ma nella cottura, grigliatura e frittura si può perdere dal 30 al 60% dello iodio; in questi casi
sarebbe meglio aggiungere il sale a fine cottura o bollitura.
Si può acquistare anche il sale iodato iposodico ( a più basso contenuto di sodio), più
caso di soggetti ipertesi
adatto in
C’è il rischio di assumere troppo iodio senza saperlo?
Questo rischio non esiste. La dose tossica di iodio è superiore a 500 mcg al dì, una dose che
è
quasi impossibile assumere con l’alimentazione.
Piuttosto bisogna considerare che alcune sostanze, come i mezzi di contrasto radiologici,
alcuni farmaci come l’amiodarone usato per le aritmie e alcuni cosmetici, impiegati soprattutto
per gli inestetismi o a scopo dimagrante, possono contenere quantità di iodio molto elevate e o
addirittura ormoni tiroidei (iodati) e possono essere potenzialmente pericolosi per la
della tiroide
funzione
Possono usare tutti il sale iodato?
Sì senza paura.
Il medico segnalerà all’interessato, in caso di alcune patologie tiroidee ben precise, se è
inopportuna l’assunzione di sale iodato, ma in questi casi siamo di fronte a soggetti già
selezionati.
Il sale marino non è già ricco di iodio?
No, il sale marino non è molto diverso dal sale di salgemma a questo riguardo
Ma chi vive sul mare non ha iodio a sufficienza?
No.Lo iodio del mare è volatile e va nelle vie respiratorie; solo una parte trascurabile e del
tutto insufficiente viene assorbita dal sistema digestivo, per cui stare sul mare non aiuta la tiroide.
AVERE UN NODULO DELLA TIROIDE
Ho scoperto di avere un nodulo tiroideo. Cosa devo fare?
La prima cosa che deve fare è non preoccuparsi
I noduli della tiroide sono molto frequenti nella popolazione del nostro Paese, anche per un
problema di carenza di iodio. Si stima che circa 6 milioni di persone in Italia abbiano il gozzo
(ingrandimento della tiroide con o senza noduli) e che dopo i 50 anni oltre il 50% degli italiani abbia
(senza saperlo) almeno un piccolo nodulo tiroideo
Comunque il suo medico la invierà sicuramente ad eseguire le prime indagini necessarie che sono
una ecografia del collo e alcuni semplici esami del sangue.
L’ecografia potrà chiarire se il nodulo è benigno o maligno?
L’ecografia non può stabilire con certezza se un nodulo è benigno e maligno ma, in base ad
alcune caratteristiche ecografiche ben precise dei noduli, potrà dare un giudizio di probabilità
Allora dovrò fare obbligatoriamente una biopsia?
Non necessariamente.
Intanto bisogna distinguere tra nodulo e micro nodulo: il nodulo è una formazione ben distinta dal
restante tessuto tiroideo e con diametro superiore ad 1 cm; il micro nodulo è una piccola
formazione inferiore o uguale ad 1 cm.
Non tutti i noduli devono essere sottoposti ad ago biopsia, ma solo i noduli di maggiori dimensioni e
con caratteri clinici ed ecografici sospetti.
Salvo particolari eccezioni i micro noduli non rivestono importanza clinica e di conseguenza non
vengono mai sottoposti ad ago biopsia
Ma dovrò vivere sempre con questo dubbio?
Assolutamente no
Il 95% dei noduli tiroidei è benigno. Solo i 5% dei noduli è maligno ma i criteri clinici ed ecografici e
l’eventuale ago biopsia, se necessaria, saranno in grado di dirimere il dubbio.
In ogni caso i tumori tiroidei hanno una ottima prognosi ed oltre il 90% di essi, con gli opportuni
trattamenti, va incontro a guarigione.
La scintigrafia può essere utile?
La scintigrafia tiroidea, con l’avvento dell’ecografia, ha perso importanza nella diagnostica dei
noduli tiroidei ed oggi è impiegata solo quando ai noduli si associa una condizione di ipertiroidismo,
cioè di iperproduzione patologica di ormoni tiroidei.
Esisterà una terapia per i noduli
Purtroppo non esiste una terapia di provata efficacia.
L’unico farmaco che può essere utilizzato l’ormone tiroideo (la tiroxina) a dosi soppressive,
cioè a dosi mediamente più elevate di quelle fisiologiche in modo da evitare la stimolazione
della tiroide da parte dell’ipofisi, ma tale terapia viene riservata a casi selezionati, in persone
giovani
adulte e per un periodo di tempo limitato; dopo una certa età le dosi oppressive
(ma non quelle
sostitutive) non sono esenti da rischi come le aritmie e, dopo la menopausa
nelle donne, l’osteoporosi
Quindi questo nodulo dovrò tenermelo
Se non esistono indicazioni chirurgiche sì
Quali sono le indicazioni chirurgiche?
Sono essenzialmente due:
- la sospetta o provata malignità
- i noduli (singoli o multipli) molto voluminosi, indipendentemente dalla natura benigna o
maligna, che possono determinare fenomeni compressivi sulle strutture del collo
Si può vivere senza tiroide?
La mancanza della tiroide sarebbe incompatibile con la vita ma la terapia sostitutiva con la
Tiroxina, oggi disponibile in molte formulazioni e posologie, assicura una vita del tutto
normale,
come in presenza della tiroide.
Esistono terapie alternative alla chirurgia?
Esistono tecniche alternative come:
- l’alcolizzazione
- le radiofrequenze
- la laser-terapia
- la ultrasono-terapia
Queste tecniche, comunque, si praticano ancora in pochi centri-pilota, in casi selezionati e,
comunque, non sono in grado di eliminare i noduli ma solo di ridurre parzialmente le loro dimensioni
Allora posso stare tranquilla?
Senz’altro.
Una volta inquadrato, il suo nodulo sarà monitorato e, se benigno, come la stragrande
maggioranza dei noduli tiroidei, sarà avviato ad un controllo periodico, a lunga scadenza.
L’AGOASPIRAZIONE TIROIDEA
Mi devo sottoporre ad un agoaspirato. Mi devo preoccupare?
Non si deve preoccupare.
L’agoaspirato (o ago biopsia) tiroideo è una tecnica semplice per valutare la natura dei noduli
tiroidei sospetti, mediante l’esame di alcune cellule che lo compongono
E’ doloroso?
No, tanto che si pratica senza anestesia né locale né tantomeno generale. Consiste nella
introduzione di un ago fine nel nodulo da esaminare e nell’aspirazione di un po’ di materiale da
questo nodulo.
Il materiale sarà strisciato su alcuni vetrini che poi saranno esaminati dall’anatomo-patologo.
Quindi le verrà applicato un impacco di ghiaccio
Ha delle controindicazioni?
No, nessuna.
Solo chi pratica terapia con anticoagulanti o anti-aggreganti deve programmare la sospensione o
sostituzione della terapia alcuni giorni prima dell’esame, ma per questo problema lo specialista ed
il suo medico le daranno i giusti consigli.
Ci possono essere effetti collaterali?
A parte un minimo dolore transitorio l’unico effetto collaterale può essere, talvolta, un piccolo e
fugace ematoma nella sede di puntura.
I grossi ematomi e le disfonie transitorie sono rari, così come sono rari i casi di crisi vagale transitoria,
simili a quelli che si verificano, in taluni soggetti, quando sono sottoposti ad un prelievo di sangue.
Come viene espresso il risultato?
In passato il risultato era espresso in maniera soggettiva secondo l’esperienza dell’anatomopatologo.
Oggi, dopo molta discussione e molti studi degli esperti, si è giunti ad una classificazione standard,
accettata da molti Paesi europei. Possiamo dire che, in questo scenario, gli esperti italiano hanno
rivestito un ruolo determinante.
L’esito sarà espresso con 5 sigle corrispondenti ad altrettanti gradi:
- TIR1 può esprimere
- nodulo CISTICO
- risultato NON DIAGNOSTICO per materiale insufficiente
il risultato TIR1 si verifica nel 10-20% dei casi a seconda delle casistiche
Va ripetuto?
- se si tratta di cisti pura no
- nel secondo caso va eseguito, a distanza di alcune settimane/mesi, un secondo
tentativo
- TIR2
- esprime un risultato di BENIGNITA’
- TIR3
- esprime una lesione follicolare (cioè derivata dalle cellule follicolari tiroidee) di natura
INDETERMINATA
Cosa significa?
- che non è possibile esprimere un giudizio di benignità/malignità sia per le caratteristiche
del nodulo che per i limiti della metodica che non è, ricordiamolo, un esame istologico.
- In questi casi sappiamo che circa nell’80% dei casi i noduli TIR3 saranno benigni, mentre
in un 20% dei casi saranno maligni
Cosa si deve fare in questi casi?
- oggi è possibile che l’anatomo-patologo dia una indicazione ulteriore; cioè se il nodulo
deve essere:
- asportato
- sottoposto a controllo periodico
-
TIR4
esprime il sospetto di malignità: il nodulo e tutta la tiroide devono essere asportati
-
TIR5
esprime la certezza di malignità: il nodulo e tutta la tiroide devono essere asportati
HO SCOPERTO DI ESSERE INCINTA. Devo controllare la tiroide?
Innanzitutto congratulazioni.
La tiroide è uno degli organi che deve funzionare particolarmente bene durante la gravidanza.
Perché?
Perché gli ormoni tiroidei sono essenziali per lo sviluppo fetale
Ma il feto avrà la sua tiroide
Il feto sviluppa la completa funzione tiroidea dopo la 12^ settimana, quindi non prima del 3° mese
di gravidanza e durante questo periodo è totalmente dipendente dalla tiroide materna.
Poiché gli ormoni tiroidei sono essenziali per lo sviluppo del suo sistema nervoso e dal momento che
il sistema nervoso inizia a formarsi già nelle prime settimane di vita e prima del 3° mese
(completandosi successivamente), se la tiroide della mamma funziona male questo sviluppo può
essere compromesso anche seriamente.
A
B
Sviluppo delle fibre e delle connessioni nervose nel topo
A= normale apporto di iodio, B= insufficiente apporto di iodio
Notare la diversa arborizzazione delle fibre nervose nel topo con supplementazione iodica
Lo stesso processo avviene nell’uomo
Allora cosa devo fare?
E’ sufficiente il controllo della Tiroxina e del TSH; sarebbe utile però aggiungere la ricerca degli
anticorpi contro la tiroide i cosiddetti anticorpi antiperossidasi (AbTpo) per escludere che possa
essere portatrice di una tiroidite autoimmune. Questa condizione, se misconosciuta, può
determinare ipotiroidismo anche lieve con le conseguenze sopra descritte.
Se i risultati saranno normali potrà fare un ulteriore controllo a metà gravidanza.
E se sono alterati?
S è presente un ipotiroidismo questo andrà corretto rapidamente con la somministrazione di
tiroxina.
Se fosse presente un ipertiroidismo, ma è meno probabile, allora dovrà essere iniziata una terapia
con farmaci che riducono la produzione di ormoni tiroidei.
Bisogna considerare che, per ragioni di fisiologia, gli intervalli di normalità dei parametri tiroidei e
del TSH sono un po’ diversi rispetto allo stato di non-gravidanza.
In particolare il TSH, che è il vero “termostato” della tiroide deve avere concentrazioni non superiori
a 2.5 uUI/ml durante tutta la gravidanza.
Cosa può succedere se la tiroide è malata in gravidanza?
In alcuni casi si possono verificare aborti spontanei, parti prematuri, distacco di placenta, basso
peso del nascituro fino ad alcuni casi estremi di morte intra-uterina del feto
Gli anticorpi positivi sono già una malattia?
No; gli anticorpi alti indicano un quadro di patologia virtuale che potrà manifestarsi o meno con
un quadro di ipotiroidismo (più frequente) o di ipertiroidismo (più raro).
Indicano semplicemente che la funzione della tiroide deve essere controllata con maggior
attenzione.
Lo iodio, quindi, serve anche in gravidanza?
Certamente. Anzi se un adulto ha bisogno di 150 mcg al dì di iodio una donna in gravidanza o
durante l’allattamento deve assumere almeno 250 mcg di iodio al dì.
Perché?
Per far funzionare bene la sua tiroide ma anche quella del nascituro quando comincerà a
funzionare
E quanto sale iodato devo assumere?
In gravidanza è bene assumere poco sale e iodato, ma questo non sarà sufficiente a coprire il
fabbisogno. Per questo motivo il suo ginecologo, l’endocrinologo o il suo medico le potranno
consigliare di assumere degli integratori contenenti iodio, studiati appositamente per la gravidanza.
Sarebbe stato meglio controllare la tiroide prima della gravidanza?
Bè, se una donna programma una gravidanza farebbe bene a controllare anche la tiroide; basta
fare il TSH, è già sufficiente; inoltre potrebbe iniziare in anticipo la profilassi iodica. Raggiungere la
iodio sufficienza non è un processo immediato.
Una donna che è già in terapia con Tiroxina, durante la gravidanza è protetta?
Si ma, poiché durante la gravidanza il fabbisogno di Tiroxina aumenta, chi esegue la terapia
dell’ipotiroidismo deve aumentare la posologia del farmaco, mediamente di un 35%, sempre sotto
controllo medico.
Insomma, bisogna stare sempre all’erta
Se si fanno le cose giuste ed in modo semplice ogni donna potrà si godere serenamente la sua
gravidanza.
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Bene a sapersi. - TIROIDeNONSOLO