PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
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PREMESSA
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UTILIZZATORI DEL PIANO
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1. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA
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1.1 INDIRIZZO DEL CANTIERE
1.2.1 CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE
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1.2.2 CONTESTO AMBIENTALE
1.3 DESCRIZIONE DELL’OPERA
1.4 TIPOLOGIA DI OPERE
1.4.1. SCAVI E DEMOLIZIONI
1.4.2. OPERE IN C.A.
1.4.3. SOVRASTRUTTURA STRADALE
1.4.4. OPERE DI SABBIATURA – PULIZIA – LIVELLAMENTO PIANO SOLETTE – IMPERMEABILIZZAZIONE VERNICIATURA
1.4.5.
RIMOZIONE E POSA RINGHIERE-PARAPETTO E GRIGLIE DI PROTEZIONE
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10
2. ANAGRAFICA DI CANTIERE ED INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA 10
2.1.1 FIGURE RESPONSABILI
2.1.1.1 COMMITTENTE E RESPONSABILE DEI LAVORI
2.1.1.2 COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE
2.1.1.3 COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE
2.1.1.4 DATORE DI LAVORO
2.1.1.4.1 FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI
2.1.1.4.2 NORME DI COMPORTAMENTO PER GLI ADDETTI AI LAVORI
2.1.1.5 DIRETTORE DI CANTIERE
2.1.1.6 TECNICI E OPERATORI DEL CANTIERE
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3. INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALL’AREA E
ALL’ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE, ALLE LAVORAZIONI E ALLE LORO INTERFERENZE
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3.1 CARATTERISTICHE DELL’AREA DESTINATA ALL’INTERVENTO
3.2 FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALI INTERNI E/O ESTERNI AL CANTIERE
3.3.2 POLVERI
3.3.3 ALLERGENI
3.3.4. INTERFERENZE CON LA VIABILITÀ ESTERNA
3.3.6. ELETTROCUZIONE
3.3.7. FATTORI DI RISCHIO CHIMICI
3.3.8. FUMI, VAPORI, GAS, ODORI O ALTRI INQUINANTI AERODISPERSI
4.1 AREE DI CANTIERE
4.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
4.2.1. IMPIANTO DI CANTIERE - GENERALITÀ
4.2.2. RECINZIONE DI CANTIERE, ACCESSI E SEGNALAZIONI
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SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
4.2.2.1 CARTELLONISTI CADI SICUREZZA
4.2.3. SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI
4.2.3.1 REFETTORIO E LOCALE RICOVERO
4.2.3.2 SPOGLIATOIO
4.2.3.3 PRESIDI SANITARI
4.2.3.5 PRONTO INTERVENTO (PRONTO SOCCORSO, SALVATAGGIO, ANTINCENDIO E GESTIONE DELL’EMERGENZA)
4.2.4 VIABILITÀ PRINCIPALE DICANTIERE E MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA DEI MATERIALI
4.2.4.1 PARCHEGGI
4.2.5. IMPIANTO ELETTRICO
4.2.5.1 CARATTERISTICHE E DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’IMPIANTO ELETTRICO
4.2.5.2 CONFORMITÀ ALLE NORME DEI COMPONENTI
4.2.5.3 CONSIDERAZIONI FINALI
4.2.6. IMPIANTO D I TERRA ( SISTEMI TT)
4.2.8. PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
4.2.9. IMPIANTO IDRICO
4.2.10. IMPIANTO FOGNARIO
4.2.11. DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE
4.2.12. DISLOCAZIONE DELLE AREE DI CARICO E SCARICO
4.2.13. ZONE DI DEPOSITO ATTREZZATURE E DI STOCCAGGIO MATERIALI E DEI RIFIUTI
4.2.13.1 SMALTIMENTO RESIDUI DI LAVORAZIONE
4.2.14. ZONE DI DEPOSITO DEI MATERIALI CON PERICOLO DI INCENDIO ODI ESPLOSIONE
4.2.15. PIANI DI LAVORO (PONTI SU CAVALLETTI)
4.2.16. SCALE PORTATILI
4.2.17. TRABATTELLI
4.2.18. PONTEGGI METALLICI
4.2.19. PROTEZIONE POSTI DI LAVORO
4.2.20. ARGANO DI SOLLEVAMENTO
4.2.21. GRU E AUTOGRU
4.2.22. CESTELLO AEREO
4.3 LAVORAZIONI
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5. PRESCRIZIONI OPERATIVE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE, D I S P O S I T IV I DI
P RO T E ZI O N E I N D I V I D U A L E I N R I F E R I M E N T O A I N T E R F E R E N Z E T R A L E
L A V O R A ZI O N I
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5.1 CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI
IL CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI RIPORTA UNA DURATA COMPLESSIVA DEI LAVORI PARI A 75 GIORNI – VEDI
CRONOPROGRAMMA (TAV. E 07)
5.2 ENTITÀ PRESUNTA DEI CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI GIORNO
5.3 INTERFERENZE TRA LAVORAZIONI
5.3.1. PRESCRIZIONI OPERATIVE PER LO SFASAMENTO SPAZIALE E TEMPORALE DI LAVORAZIONI INTERFERENTI
5.3.2.MODALITÀ DI VERIFICA DEL RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI OPERATIVE IMPOSTE PER LE LAVORAZIONI
INTERFERENTI
5.3.3. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ATTI A RIDURRE AL MINIMO I RISCHI INDICATI AL P. TO 5.3.1
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6 . M I S U R E DI C O O R D I N A M E N T O RE LA TI VO ALL’USO C O M U N E D I A P P R E S T A M E N T I ,
ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA DA PARTE DI
PIÙ IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI
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6.1 USO COMUNE DELLE INSTALLAZIONI DEL CANTIERE
7 . MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DEL COORDINAMENTO, NONCHÉ
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE, FRA I DATORI DI LAVORO E TRA QUESTI ED I LAVORATORI
AUTONOMI
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8. GESTIONE DELLE EMERGENZE
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8.1 PREVENZIONE INCENDI
8.1.1 SOSTANZE INFIAMMABILI
8.1.2 PIANO DI EMERGENZA
8.1.3 MEZZI ANTINCENDIO PER IL CANTIERE
8.1.4 PROCEDURA ANTNCENDIO
8.2 PROCEDURE DI PRIMO SOCCORSO
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59
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60
60
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9. STIMA DEI COSTI DALLA SICUREZZA
63
9.1 COMPUTO METRICO ESTIMATIVO ONERI GENERALI DI SICUREZZA
9.2 COMPUTO METRICO ESTIMATIVO ONERI AGGIUNTIVI DI SICUREZZA
63
63
10. DOCUMENTI AZIENDALI NEL CANTIERE
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10.2. DOCUMENTI RELATIVI AI LAVORATORI
10.3. DOCUMENTI RELATIVI ALLE IMPRESE SUBAFFIDATARIE (SUBAPPALTATRICI, FORNITORI D’OPERA E NOLI A
CALDO )
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11. RIFERIMENTI NORMATIVI
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Art. 100 D.Lgs. 81/2008 del 09/04/2008
OGGETTO:
SP 1 – Realizzazione rotatoria all’intersezione con la SP 2 di Germagnano.
C O M M I T T E N T E : PROVINCIA DI TORINO
C A N T I E R E : : Comune di Germagnano – Intersezione tra SP n. 1 e SP n. 2
REDATTO DA:
geom. Paolo Giuseppe RAPELLI
nato a Lanzo (TO) il 02.01.1969
funzionario della provincia di Torino – Servizio progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità III
codice fiscale: RPL PGS 69A02 E445F
e-mail: [email protected]
tel. 011 – 861 32 49
Il Coordinatore per la Sicurezza
Il Committente
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L'impresa
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Premessa
Il Piano di Sicurezza e di Coordinamento, redatto secondo quanto disposto dall’ art. 100 del D.Lgs 81/2008,
ha per oggetto la trasformazione in veste definitiva della rotatoria lungo la SP 1 all’intersezione con la SP 2,
attualmente costituita da elementi new-jersey in materiale plastico b/r, oltre alla realizzazione di un percorso
pedonale verso il cimitero e alle predisposizioni per l’impianto di illuminazione.
La soluzione individuata prevede le seguenti lavorazioni:
1. realizzazione predisposizioni per impianto illuminazione;
2. demolizione parte superficiale del muro di sostegno in c.a. lato fiume;
3. realizzazione banchettoni e camminamento a sbalzo in c.a.;
4. posa barriere di sicurezza stradale e ringhiera-parapetto;
5. fornitura e posa tubazioni in cls e in pead;
6. realizzazione cordolature e marciapiedi;
6. pavimentazioni stradali in conglomerato bituminoso;
7. realizzazione segnaletica orizzontale e verticale.
Il Piano di Sicurezza e di Coordinamento contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei
rischi e le conseguenti procedure esecutive, gli apprestamenti e le attrezzature atte a garantire, per tutta la
durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei
lavoratori. Il piano contiene inoltre un’analisi dei costi connessi alla sicurezza.
Il progetto del Piano di Sicurezza e di Coordinamento in esame è costituito da una relazione
tecnica e da prescrizioni operative raccolte in schede tecniche correlate alla complessità delle opere da
eseguire ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione.
Entro trenta giorni dall’aggiudicazione, e comunque prima della consegna dei lavori, l’impresa
redigerà e consegnerà al Committente:
•
•
eventuali proposte integrative al Piano di sicurezza e di coordinamento (P.S.C.);
il piano operativo di sicurezza (P.O.S.) per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative
responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, da considerarsi come piano
complementare di dettaglio del Piano di sicurezza e di coordinamento.
Il Datore di lavoro di ogni singola impresa, anche familiare o con meno di 10 addetti, operante a
qualsiasi titolo nel cantiere, deve redigere e sottopone alla verifica del Coordinatore per la sicurezza in
fase di esecuzione, almeno 10 giorni prima dell’inizio dei rispettivi lavori, il proprio piano operativo di
sicurezza riferito al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs 626/94 e s.m.i.. La mancata
presentazione del piano operativo nel termine sopra indicato comporta l’automatico divieto di operare con
tutte le conseguenze che potranno derivarne in termini di penali per mancato rispetto dei tempi
contrattuali salvo maggiori danni che potranno essere richiesti dal Committente.
Tali piani non potranno essere in contrasto con quanto previsto dal Piano di sicurezza e di
coordinamento e saranno pertanto vagliati da parte del Committente, del Responsabile dei lavori e del
C.P.E., che si riservano di richiedere eventuali modifiche.
Il Piano di Sicurezza e di Coordinamento ed il Piano Operativo di Sicurezza di cui sopra formano
parte integrante del contratto di Appalto. Il direttore di cantiere ed il coordinatore della sicurezza
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
in fase di esecuzione, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, vigilano sull’osservanza dei
piani di sicurezza.
Obiettivo del Piano è assicurare una maggiore tutela della integrità fisica dei Lavoratori.
Per la compilazione del Piano sono stati analizzati e presi in esame i procedimenti specifici di
costruzione, le macchine, gli impianti e le attrezzature utilizzate, nonché i materiali impiegati e
l’organizzazione del lavoro previsti dal progetto esecutivo.
•
•
•
•
•
•
•
•
Alla stesura del Piano di Sicurezza si è pervenuti attraverso:
l’analisi particolareggiata della situazione ambientale relativa al sito;
l’analisi particolareggiata delle possibili interferenze fra il cantiere ed il sito;
l’analisi particolareggiata dei rischi specifici associati alle varie fasi di lavoro da eseguirsi nel cantiere;
l’analisi particolareggiata sulla possibilità di interferenza di alcune operazioni svolte dalla stessa
Impresa o da Imprese diverse;
l’individuazione dei provvedimenti e delle misure di sicurezza da adottare per eliminare i rischi di
pericolo atti alla salvaguardia dell’integrità fisica dei Lavoratori;
l’individuazione dei provvedimenti da adottare per il pronto intervento in caso di infortunio;
l’individuazione dei posti di lavoro per analizzare i fattori ambientali che possono influire sui posti di
lavoro stessi;
l’individuazione di eventuali provvedimenti di igiene da adottare a tutela della salute dei Lavoratori.
II presente Piano di sicurezza potrà essere aggiornato o modificato nel corso dello
svolgimento dei lavori, sia per varianti al progetto, sia per sopraggiunte modifiche delle modalità
esecutive relative all’opera in appalto.
Il Piano di Sicurezza sarà fatto proprio e rispettato anche dalle Imprese che presteranno, previa
autorizzazione degli organi/soggetti competenti, la loro opera in subaffidamento. La
responsabilità di informare le imprese subaffidatarie e di verificarne il rispetto del piano spetta
all’impresa appaltatrice principale dell’opera per quanto di competenza ai sensi del D. Lgs
626/94.
All’impresa appaltatrice principale spetterà anche la verifica preventiva della conformità dei
P.O.S. delle altre imprese al P.S.C. ed al proprio P.O.S. prima della presentazione degli stessi
P.O.S. al vaglio del C.P.E.. In fase di esecuzione dovrà verificarne il rispetto per quanto di
competenza ai sensi del D. Lgs 626/94.
L’impresa che si aggiudicherà i lavori potrà presentare al Coordinatore per l’esecuzione dei
lavori proposta di integrazione al Piano di Sicurezza ed al Piano di Coordinamento, ove ritenga
di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza. In nessun
caso, le eventuali integrazioni potranno giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Utilizzatori del piano
Il piano sarà utilizzato:
ƒ dai responsabili dell’impresa o delle imprese appaltatrici come guida per applicare le misure
adottate ed effettuare le mansioni di controllo;
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
dai lavoratori e, in particolar modo, dal o dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
dal committente e dal responsabile dei lavori per esercitare il controllo;
dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione per l’attuazione del piano;
dal progettista e dal direttore dei lavori come riferimento nell’ambito delle rispettive
competenze;
dalle altre imprese e lavoratori autonomi operanti nel cantiere in veste di subappaltatori
ovvero fornitori in opera di materiali, ovvero noleggiatori a caldo;
dalle Autorità competenti preposte alle verifiche ispettive e di controllo del cantiere.
L’accettazione e la gestione del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento, redatto ai sensi
dell’art. 100 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i., la redazione dei Piani operativi di sicurezza e la redazione, per la
parte relativa, dei Piani di sicurezza particolari specificamente richiesti da norme di legge vigente per
determinate lavorazioni, per le imprese appaltatrici, subaffidatarie ed assimilate che opereranno in cantiere,
costituisce adempimento delle norme previste dall’art. 4, commi 1, 2 e 7, e dall’art. 7, commi 1, lettera b, e
2 del D.Lgs 626/94 e segg.
Tutti i lavori devono essere eseguiti secondo le regole dell’arte e le prescrizioni della
Direzione dei Lavori, in modo che le opere in progetto rispondano perfettamente alle condizioni stabilite dal
Progetto Esecutivo, dalle prescrizioni tecniche indicate nel Capitolato Speciale d’Appalto e dalle condizioni
stabilite nelle Schede di Lavorazione contenute nel presente Piano di Sicurezza e Coordinamento.
L’esecuzione dei lavori deve essere coordinata tenendo conto delle possibili interferenze che
possono sorgere dalla contemporaneità di alcune lavorazioni, con la conseguente compresenza di più
imprese. I lavori comporteranno un’attenzione particolare alle interferenze fisiche delle zone di
lavorazione.
Nel Cronoprogramma Generale sono riportate le indicazioni sui tempi previsti per ogni fase
lavorativa. Nel caso in cui la durata effettiva della fase di lavorazione specifica sia superiore od
inferiore a quella indicata prevista, le lavorazioni successive dovranno mantenere l’ordine indicato.
L’esecuzione dei lavori dovrà comunque seguire le indicazioni contenute nel suddetto Cronoprogramma.
Salvo specifiche prescrizioni contenute nel progetto esecutivo, la ditta appaltatrice ha facoltà di
organizzare l’esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più opportuno per darli finiti nel termine
contrattuale, nel pieno rispetto delle indicazioni fornite nel presente Piano di sicurezza e
coordinamento, previsto dal D.Lgs 494/96 e s.m.i..
L’impresa dovrà inoltre consegnare al Direttore dei Lavori ed al Coordinatore per l’esecuzione
dei lavori la documentazione relativa alle opere previste dal progetto, al fine di completare la
parte ad essi relativa nel fascicolo tecnico, previsto dall’art. 4, comma 1. lettera b del D. Lgs.
494/96 e s.m.i.. Le violazioni del Piano di sicurezza e coordinamento da parte dell’appaltatore, del
concessionario, nonché dei subappaltatori, fornitori in opera e noli a caldo di macchinari, previa
formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto
nei confronti del/i soggetto/i inadempiente/i.
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
1. Identificazione e descrizione dell’opera
1.1 Indirizzo del cantiere
Comune di Germagnano – SP 1 intersezione con SP 2
L’accesso al cantiere è previsto direttamente dalla SP 1 e dalla SP 2
1.2.1 Caratteristiche dell’area di cantiere
Portanza: buona
Giacitura e pendenza: pressoché pianeggiante.
Tipo di terreno: rilevato stradale - infrastruttura stradale
Presenza di frane o smottamenti: nessuna frana o smottamento è stata mai segnalata in questa zona. Comunque
non verranno mai installate opere provvisionali su terreno di riporto soggetto a franamenti.
Profondità della falda: la falda si trova tra 2 e 3 metri, ma non è possibile il suo inquinamento in quanto non
vengono utilizzate sostanze inquinanti che possono filtrare nel terreno.
Pericolo di allagamenti: negativo
1.2.2 Contesto ambientale
L'area di cantiere sulla quale è previsto l'intervento risulta esterna all'area abitata del comune di Germagnano.
Le opere previste interferiscono solo parzialmente con i servizi esistenti (in particolare con la rete di telefonica
interrata e con una roggia irrigua intubata).
L’amministrazione comunale si è già attivata per predisporre, prima del completamento dell’intervento in
oggetto, una nuova condotta per la roggia irrigua e un tratto di condotta fognaria a servizio delle frazioni Pian
Bausano e Pian Castagna.
1.2.3
Rischi esterni all'area di cantiere
L'area di cantiere sulla quale è previsto l'intervento risulta sedime stradale in contesto extraurbano.
Le opere previste interferiscono con la viabilità ordinaria (SP 1 e SP 2).
1.2.4
Rischi trasmessi all' area circostante
Caduta di materiali all'esterno del cantiere: nelle zone di confine con aree dove è possibile il passaggio o la
presenza di persone verranno installati gli opportuni mezzi provvisionali per evitare la caduta di materiali sui
pedoni.
Trasmissione di agenti inquinanti: non si prevede l'utilizzo di agenti inquinanti.
Propagazione di incendi: verrà messa in atto una sorveglianza specifica da attuarsi durante le operazioni di
saldatura e durante ogni altra operazione che possa propagare l'incendio alle aree circostanti.
Propagazione di rumori molesti: la propagazione dei rumori verrà ridotta al minimo, utilizzando attrezzature
adeguate e organizzando il cantiere in modo che i lavori più rumorosi, vengano eseguiti nelle ore centrali della
mattinata e del pomeriggio.
Inoltre prima dell'uso di utensili particolarmente rumorosi (es. martelli pneumatici) verrà dato preavviso alle
proprietà adiacenti.
Propagazione di fango o polveri: durante le fasi di demolizione verranno irrorate con acqua le opere da demolire
in modo tale che le polveri non si propaghino all'esterno, sempre che tale operazione sia possibile e non
interagisca con impianti elettrici e simili.
Inoltre in caso di pioggia e in presenza di fango, i conducenti dei mezzi che accedono dal cantiere alla via
pubblica laveranno con getto d'acqua le ruote per evitare che il fango invada la sede stradale.
Per impedire l'accesso involontario di non addetti ai lavori alle zone corrispondenti del cantiere, si dovranno
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
adottare opportuni provvedimenti quali segnalazioni, delimitazioni, scritte e cartelli ricordanti il divieto d'accesso
(cartelli di divieto) ed i rischi quivi presenti (cartelli di avvertimento); tali accorgimenti dovranno essere di natura
tale da risultare costantemente ben visibili.
Le zone di lavoro del cantiere, quelle di stoccaggio dei materiali e manufatti e quelle di deposito-sosta dei mezzi
meccanici dovranno essere delimitate da una robusta e duratura recinzione.
Gli elementi costituenti la recinzione su spazio pubblico dovranno essere segnalati con delle sbarre rosse e
bianche inclinate di circa 45 gradi e dipinte od applicate in modo da risultare ben visibili ed identificabili da terzi.
Durante le ore notturne l'ingombro di questi dovrà risultare visibile per mezzo di opportuna illuminazione
sussidiaria.
1.3 Descrizione dell’opera
L’opera consiste nella trasformazione in veste definitiva della rotatoria lungo la SP 1 all’intersezione con la SP
2, attualmente costituita da elementi new-jersey in materiale plastico b/r, oltre alla realizzazione di un percorso
pedonale verso il cimitero e alle predisposizioni per l’impianto di illuminazione.
La soluzione individuata prevede le seguenti lavorazioni:
1. realizzazione predisposizioni per impianto illuminazione;
2. demolizione parte superficiale del muro di sostegno in c.a. lato fiume;
3. realizzazione banchettoni e camminamento a sbalzo in c.a.;
4. posa barriere di sicurezza stradale e ringhiera-parapetto;
5. fornitura e posa tubazioni in cls e in pead;
6. realizzazione cordolature e marciapiedi;
6. pavimentazioni stradali in conglomerato bituminoso;
7. realizzazione segnaletica orizzontale e verticale.
1.4 Tipologia di opere
1.4.1.
Scavi e demolizioni
E’ prevista la demolizione della sommità dl muro di sostegno lato fiume, il sisfacimento di pavimentazione
bituminosa per posa cordolature e formazione banchettoni in c.a., scavi per posa tubazioni, cavidotti e
realizzazione banchettoni in c.a.
1.4.2.
Opere in c.a.
E’ prevista la realizzazione di banchettoni, percorso pedonale a sbalzo e plinti per pali illuminazione
1.4.3.
Sovrastruttura stradale
La sovrastruttura stradale è prevista mediante realizzazione di fondazione stradale in misto stabilizzato a
cemento, e nella stesa di conglomerati bituminosi così suddivisi:
9
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
-
1.4.4.
strato di collegamento – binder – per risagomatura anello rotatoria
strato di collegamento – binder – spessore compattato 5 cm
tappeto d’usura spessore compattato 4 cm
Opere di cordolatura e posa cubetti, autobloccanti o simili
-Si prevede la realizzazione di cordolature in pietra ed in cls, oltre alla posa di cubetti i pietra o simili, marmette
autobloccanti e realizzazione di pietrame annegato in letto d cls
1.4.5.
Opere di realizzaione tubazioni in cls
Si prevede la realizzazione di un attraversamento stradale con tubi in cls autoportanti sulla SP 2
1.4.6.
Rimozione e posa barriere di sicurezza e ringhiere-parapetto
E’ prevista la rimozine delle barriere esistenti nelle zone in cui è prevista la realizzazione dei banchettoni, con
conseguente posa nuove barriere di sicurezza e ringhiera-parapetto sul camminamento lato fiume.
2. Anagrafica di cantiere ed individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza
Committente
PROVINCIA DI TORINO
Responsabile dei lavori
Responsabile del Procedimento ing. Matteo TIZZANI
Coordinatore in fase di progettazione
geom. Paolo Giuseppe RAPELLI
nato a Lanzo (TO) il 02.01.1969
funzionario della provincia di Torino – Servizio progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità III
codice fiscale: RPL PGS 69A02 E445F
e-mail: [email protected]
tel. 011 – 861 32 49
Coordinatore in fase di esecuzione
_______________________________
nato a ____________ il ____________
con studio tecnico in _____________ - via _____________ n. _____
codice fiscale: __________________________________
e-mail: _______________________________
tel. ___________________
fax. ___________________
Progettisti
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Dott. Ing. Matteo TIZZANI
Dirigente del Servizio Progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità III – Provincia di Torino – C.so Lanza,
75 - TORINO
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
e-mail: [email protected]
tel. 011 – 861 30 67
fax. 011 – 861 31 07
PROGETTISTA OPERE ARCHITETTONICHE
geom. Giulio SAVANT AIRA
funzionario della provincia di Torino – Servizio progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità III - C.so
Lanza, 75 - TORINO
e-mail: [email protected]
tel. 011 – 861 30 78
geom. Paolo Giuseppe RAPELLI
funzionario della provincia di Torino – Servizio progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità III- C.so Lanza,
75 - TORINO
e-mail: [email protected]
tel. 011 – 861 32 49
PROGETTISTA OPERE STRUTTURALI
Ing. Domenico MASALA
funzionario della provincia di Torino – Servizio progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità III - C.so
Lanza, 75 - TORINO
e-mail: [email protected]
tel. 011 – 861 30 78
Direzione lavori
DIRETTORE LAVORI OPERE ARCHITETTONICHE
_______________________________
nato a ____________ il ____________
con studio tecnico in _____________ - via _____________ n. _____
codice fiscale: __________________________________
e-mail: _______________________________
tel. ___________________
fax. ___________________
Imprese
Lavoratori autonomi
Le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro emanate con il D.P.R. n. 547 del 27 aprile
1955, con il D. Lgs n. 626 del 19 settembre 1994 così come modificato dal D. Lgs n. 242 del 19 marzo
1996 e con il D. Lgs n. 758 del 19 dicembre 1994, specificano in aggiunta alle responsabilità generali
sancite dai Codici, dalle Leggi generali, dai CCNL, alcuni obblighi e doveri speciali decretati dalle norme
stesse. Esse individuano in tutte le figure lavorative operanti nel cantiere, i soggetti direttamente
coinvolti nell’adempimento di tutti gli obblighi prevenzionistici attribuendo loro responsabilità specifiche sui
compiti loro demandati. Le imprese ed i lavoratori autonomi presenti in cantiere dovranno operare nel
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pieno rispetto delle Norme di Legge e di buona tecnica nonché di quelle previste dal Piano.
L’impresa appaltatrice, senza che ciò possa configurarsi ingerenza nell’organizzazione delle
lavorazioni delle imprese subaffidatarie, dovrà verificare il rispetto della normativa vigente da parte delle
suddette. Qualora dovesse riscontrare inadempienze, detta impresa dovrà adottare provvedimenti opportuni
al fine di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori operanti in cantiere (richiamare al rispetto delle norme
citate, richiedere il ripristino immediato delle condizioni di sicurezza, richiedere l’allontanamento dal luogo
di lavoro del lavoratore retrivo, richiedere la sospensione delle lavorazioni in atto, ecc.).
Nel caso in cui, con l’adozione dei provvedimenti conseguenti al mancato rispetto delle Norme di
Igiene e Sicurezza vigenti dovessero verificarsi ritardi nell’esecuzione dei lavori, ovvero danni di natura
economica, nulla potrà essere chiesto all’Ente appaltante da parte dell’impresa, ed altresì, nulla potrà
essere richiesto dalle imprese subappaltatrici all’impresa appaltatrice. L’Ente appaltante potrà
richiedere il pagamento di eventuali danni subiti oltre all’applicazione delle penali per ritardata conclusione
dei lavori.
2.1.1 Figure responsabili
2.1.1.1 Committente e Responsabile dei lavori
Il committente è il soggetto per conto del quale viene realizzata l’intera opera, indipendentemente
da eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opere pubbliche è il soggetto
titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell’appalto. Egli nomina il responsabile dei
lavori (nomina non obbligatoria) ai fini della progettazione o dell’esecuzione o del controllo
dell’esecuzione dell’opera.
Contestualmente all’affidamento dell’incarico di progettazione, il committente o il responsabile
unico del procedimento designa il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e, prima
dell’affidamento dei lavori, designa il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad una sola
impresa deve:
•
•
verificare l’idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione
ai lavori da affidare, anche attraverso l’iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato;
chiedere alle imprese esecutrici una dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata
dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’INPS, all’INAIL e alle Casse Edili, nonché una
dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più
rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. Al fine di permettere la pianificazione dell’esecuzione dei
lavori o delle fasi di lavoro che si devono svolgere simultaneamente o successivamente tra loro in condizioni
di sicurezza, il committente o il responsabile dei lavori prevede nel progetto la durata di tali lavori o fasi di
lavoro.
2.1.1.2 Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione
Durante la progettazione dell’opera, e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il
coordinatore per la progettazione deve:
• redigere il Piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 100 del D. Lgs 81/2008 e s.m.i.;
• predispone il fascicolo dell’opera di cui all’allegato XVI del D. Lgs 81/2008 e s.m.i. contenente le
informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori tenendo
conto delle specifiche nome di buona tecnica e dell’allegato II del documento U.E. 26/05/93. Il
fascicolo non è richiesto nel caso di lavori di manutenzione ordinaria di cui alla legge 5 agosto 1978, n.
457, art. 31, lettera a). Il fascicolo è preso in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi
sull’opera.
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SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
2.1.1.3 Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione
Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori provvede a:
•
•
•
•
•
verificare, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle
imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel Piano di
sicurezza e di coordinamento e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;
verificare l’idoneità dei Piani operativi di sicurezza (P.O.S.) presentati dalle varie imprese esecutrici (sia
per valutare la validità intrinseca di ciascun piano che per individuare le possibili interazioni fra i diversi
P.O.S. presentati);
adeguare il Piano di sicurezza e di coordinamento e il fascicolo in relazione all’evoluzione dei lavori
e alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a
migliorare la sicurezza in cantiere, nonché verificare che le imprese esecutrici adeguino, se
necessario, i rispettivi Piani operativi di sicurezza;
segnalare al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai
lavoratori autonomi operanti in cantiere, le inosservanze alle nome e alle prescrizioni del Piano di
sicurezza e coordinamento, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei
lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione del contratto. Nel caso il committente non adotti alcun
provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per
l’esecuzione dei lavori è tenuto a comunicare l’inadempienza all’ASL territorialmente competente
e alla Direzione provinciale del lavoro;
sospendere in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole
lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
2.1.1.4 Datore di Lavoro
Tutte le attribuzioni conferite al Datore di lavoro dalle Norme vigenti in materia di infortuni ed igiene sul
lavoro saranno svolte dal Legale Rappresentante dell’Azienda ovvero da persona fisica espressamente
individuata nell’azienda.
Operando in piena autonomia egli dovrà:
• redigere il piano operativo di sicurezza, che contenga almeno i seguenti elementi:
a) dati identificativi dell’impresa
•
nominativo datore di lavoro, indirizzo e riferimento telefonico della sede legale e degli uffici di cantiere;
specifica attività e singole lavorazioni svolte in cantiere dall’impresa e da lavoratori autonomi subaffidatari;
nominativi addetti primo soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione
delle emergenze in cantiere, del RLS, aziendale o territoriale, ove eletto o designato;
nominativo RSPP;
nominativo del medico competente;
nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere;
l’elenco e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’impresa e dei lavoratori autonomi operanti in
cantiere per conto della stessa impresa;
b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo
scopo dall’impresa;
c) l’elenco delle imprese esecutrici (subaffidatari, fornitori in opera, noleggiatori a caldo);
d) documentazione inerente l’idoneità lavorativa specifica dei lavoratori impiegati in cantiere
(copia del certificato della visita medica preventiva o documento equivalente firmato dal
medico competente);
e) copia del registro degli infortuni;
f) la descrizione dell’attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;
g) elenco delle macchine, degli impianti e degli apprestamenti che verranno utilizzati nel cantiere con
descrizione, per ognuno, del livello di sicurezza raggiunto (marchio CE - ad esempio gli apparecchi di
sollevamento non marcati CE devono possedere una autocertificazione del costruttore che attesti il
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rispetto di quanto indicato nella C.M. del 31.7.1981, per le betoniere a bicchiere si farà riferimento
alla Circolare Ministeriale 103/80 e così via), libretto di circolazione del mezzo con le relative
revisioni, libretto di istruzioni per l’installazione, l’uso e la manutenzione - anche in estratto -,
dichiarazioni di rispondenza alle norme tecniche di sicurezza, verifiche periodiche cui sono soggetti ad esempio gli elevatori a cavalletto con portata superiore a 200 kg. devono essere muniti di libretto di
omologazione e sono soggetti a verifica con scadenza annuale da parte dell’organo di controllo
preposto). Per il rischio elettrico verrà richiesto all’impresa di fornire copia delle denunce e delle
certificazioni obbligatorie;
h) progetto del ponteggio (quando necessario);
i) disegno esecutivo ponteggi;
l) l’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza;
m) l’esito del rapporto di valutazione del rumore (art. 40 D. Lgs 277/91);
n) l’individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel
P.S.C., adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; m)le procedure
complementari e di dettaglio richieste dal P.S.C.;
o) 1’ elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere;
p) la documentazione in merito all’informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere
•
(copia dei verbali delle riunioni di formazione e informazione e copia degli attestati
dei corsi di formazione);
q) dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico di cantiere e copia della lettera di invio
all’ISPESL e all’ASL o all’ARPA o allo Sportello Unico;
r) eventuale altra documentazione di sicurezza richiesta dalla norma (es. disegno esecutivo e progetto
del ponteggio, programma delle demolizioni, piano dei lavori di demolizione o di rimozione
dell’amianto, ecc.).
Predispone un elenco del proprio personale che opererà in cantiere, compilando un’apposita
modulistica finalizzata all’individuazione del personale autorizzato ad operare nel cantiere stesso, per
mezzo di tessere personali di riconoscimento (badge). La modulistica sarà fornita dal
Committente o dal Responsabile dei Lavori e dovrà essere restituita compilata contestualmente al
P.O.S. L’impresa appaltatrice principale è responsabile del rispetto di questa disposizione da parte dei
propri subappaltatori l.
Sviluppare esaurienti indagini di mercato in coerenza al programma dei lavori e delle esigenze del
cantiere, per le acquisizioni di materiali e per l’affidamento dei lavori in subappalto nel pieno rispetto
delle vigenti normative.
• Assicurare la costante applicazione delle Leggi, Regolamenti, provvedimenti e prassi che
salvaguardino l’igiene del lavoro.
• Assicurare la costante applicazione delle Leggi, Regolamenti, provvedimenti espressi in materia
antinfortunistica, adottando ogni misura d’urgenza, ivi compresa la sospensione del lavoro.
• Controllare macchine, attrezzature e impianti che rientrano nella propria sfera di influenza, nel caso in
cui tali macchine, attrezzature e impianti non risultassero idonei, egli dovrà far apportare le necessarie
modifiche ovvero rifiutarne l’installazione, ovvero disporne la rimozione.
•
•
•
Procedere alla valutazione del rumore durante il lavoro. L’art. 40 del D. Lgs 277/91 nel prescrivere al
datore di lavoro di procedere alla valutazione del rumore durante il lavoro esige che sia redatta una
relazione sulla pericolosità ambientale del posto di lavoro da parte di personale competente e, quindi,
non autorizza il datore di lavoro a sostituire la propria alla valutazione di personale competente.
Non è altresì consentito che il datore di lavoro autocertifichi che l’ambiente di lavoro abbia
rumorosità tanto bassa da essere trascurabile [Lepd < 80 dB(A)]. Anche tale attestazione deve
essere fatta da un tecnico competente. Il tecnico competente deve essere riconosciuto dalla
Regione ove risiede per operare sul territorio nazionale (Sentenza n. 851 del 22 gennaio 1999, Corte di
Cassazione Penale-Sezione III riguardante sicurezza e igiene del lavoro).
Curare l’approvvigionamento, l’uso e la costante efficienza dei mezzi di protezione previsti dalle Leggi.
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•
•
•
Curare le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se necessario, coordinamento con
il committente o il responsabile dei lavori.
• Curare che lo stoccaggio e l’evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente.
Vigilare sui Preposti, perché svolgano le necessarie attività di controllo e vigilanza nella propria
sfera di influenza.
Mettere a disposizione del rappresentante per la sicurezza dei lavoratori copia del piano di sicurezza e
di coordinamento e del piano operativo di sicurezza almeno dieci giorni prima dell’inizio dei
lavori. Il rappresentante per la sicurezza attesterà per iscritto la presa visione del piano di sicurezza e del
piano operativo.
• Prima dell’accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento consulta il rappresentante per la sicurezza
dei lavoratori e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto. Il rappresentante per la sicurezza può
formulare proposte al riguardo.
Qualora nei luoghi dove si svolgeranno le attività affidategli operino altre Imprese, ovvero
Lavoratori autonomi, egli dovrà:
•
•
tenersi costantemente informato sulle operazioni svolte da questi dipendenti, Imprese o Lavoratori autonomi,
al fine di adottare ogni misura che eviti i pericoli derivanti dallo svolgimento delle pratiche lavorative del
loro settore;
rendere edotte predette Imprese, attraverso i loro Rappresentanti in sito, ed i Lavoratori autonomi dei rischi
specifici presenti nei luoghi in cui essi operano.
2.1.1.4.1 Formazione ed informazione dei lavoratori
Oltre alle modalità esecutive specifiche delle lavorazioni a cui saranno addetti, i lavoratori
presenti nel cantiere dovranno essere adeguatamente formati ed informati sulla sicurezza del
cantiere, ed in modo particolare sui pericoli che li vedranno direttamente coinvolti. Il
principale elemento formativo ed informativo sulla sicurezza sarà il presente Piano di sicurezza e
di coordinamento, con tutte le integrazioni qualora si rendessero necessarie per lavorazioni
particolari oltre ai P.O.S. delle singole aziende.
I Lavoratori saranno formati ed informati, in modo costante, sul corretto uso dei dispositivi di
protezione individuale -DPI.
I Lavoratori saranno istruiti in modo adeguato alla conoscenza ed all’uso della segnaletica di
sicurezza.
I Lavoratori saranno opportunamente informati sull’eventuale uso, che sarà comunque ridotto
al minimo quando non sarà possibile eliminarlo altrimenti, di sostanze tossiche e nocive
valutando attentamente le schede tecniche e tossicologiche fornite dal produttore e le schede
contenenti le composizioni dei prodotti disponibili presso l’ASL.
I Lavoratori saranno opportunamente informati sui problemi e sui rischi derivanti
dall’esposizione al rumore del cantiere.
Gli oneri della formazione ed informazione dirette ai lavoratori, spettano al datore di lavoro. In
caso di presenza contemporanea di più imprese i vari datori di lavoro dovranno occuparsi anche
di informare i propri dipendenti sui rischi derivanti dalle attività delle altre imprese. Spetta
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all’impresa appaltatrice delle opere la verifica dell’attuazione delle presenti disposizioni da
parte dei propri subappaltatori e fornitori in opera.
2.1.1.4.2 Norme di comportamento per gli addetti ai lavori
Sarà compito del Direttore di Cantiere istruire i Lavoratori (dipendenti e subappaltatori) sul
comportamento da adottare durante l’attività lavorativa nel cantiere in oggetto e verificare
l’osservanza delle norme comportamentali.
Di seguito si riportano le principali misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
mantenere l’ordine nel cantiere e sul posto di lavoro (es. eliminare dai luoghi di passaggio tutti gli ostacoli
che possono causare cadute, ferite...);
usare passaggi sicuri anziché tentare pericolosi equilibrismi;
non usare indumenti che possano essere afferrati da organi in moto;
non sottostare agli apparecchi di sollevamento;
non trasportare carichi ingombranti con modalità che possano causare danni a terzi;
non destinare le macchine ad usi non appropriati;
non spostare ponti mobili con persone sopra;
non utilizzare attrezzature o macchinari del cui uso non si è esperti;
evitare posizioni di lavoro non ergonomiche (es. non sollevare un corpo pesante con la schiena curva);
adottare corrette misure di igiene personale e usare mezzi di pulizia adeguati;
non usare mai attrezzature in cattivo stato di conservazione;
rifiutarsi di svolgere lavori senza la necessaria attrezzatura e senza che siano state adottate tutte le misure di
sicurezza;
in caso di incidente sul lavoro, la persona che assiste all’incidente o che per prima si rende conto
dell’accaduto deve chiamare immediatamente l’incaricato per il primo soccorso fornendo le
informazioni necessarie.
2.1.1.5 Direttore di cantiere
Spetterà al Direttore di cantiere far osservare ogni disposizione di Legge di competenza dell’impresa ed ogni
provvedimento delle Autorità ed in particolare del Direttore dei Lavori e del Coordinatore per l’esecuzione,
interessanti o comunque incidenti sulla esecuzione delle opere e sulla smobilitazione del cantiere, ed in
particolare le disposizioni ed i provvedimenti riguardanti la prevenzione degli infortuni, la disciplina del rapporto
di lavoro, l’igiene del lavoro. Parimenti egli dovrà osservare e far osservare nel cantiere le prescrizioni del
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e gli accordi locali integrativi del medesimo. Dovrà inoltre
provvedere al puntuale adempimento di tutte le Norme in materia di tutela ambientale, curando in particolare, il
corretto trattamento e smaltimento dei rifiuti prodotti. E’ diffidato dal contravvenire alla Legge 251/1982 e s.m.i.,
evitando così di conferire di sua iniziativa qualsiasi incarico a terzi per l’esecuzione di qualsiasi genere di lavoro
comunque connesso con l’opera in oggetto. A tal fine dovrà anche vietare l’inizio di prestazioni non ancora
autorizzate dall’Ente Appaltante.
Il Direttore di cantiere avrà il dovere di non permettere l’inizio di prestazioni di terzi, i quali non abbiano
nominato, per iscritto, un proprio Responsabile della fase lavorativa cui saranno addetti. Inoltre avrà il dovere di
verificare che non operino in cantiere soggetti non autorizzati e quindi non muniti della tessera di
riconoscimento (badge) che dovrà essere sempre tenuta in evidenza dall’interessato. Chi non esporrà il
proprio badge dovrà essere allontanato dal cantiere da parte del Direttore di cantiere (ovvero da parte di un suo
preposto). Il badge recherà nome, cognome, fotografia dell’interessato, nominativo e timbro dell’impresa,
qualifica, numero di matricola , contratto di riferimento, firma di approvazione del Responsabile Lavori e del
C.P.E.
Dovrà adottare ogni misura suggerita dall’esperienza professionale, dalla diligenza e dalla prudenza che apparirà
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necessaria ed opportuna per prevenire danni a persone o cose compreso i terzi estranei al cantiere e le loro cose,
sia in conseguenza dell’esecuzione delle opere o in conseguenza al loro uso fino a quando non ne sia stata fatta
consegna al Committente, sia in conseguenza alla smobilitazione del cantiere.
Dovrà inoltre:
• organizzare il lavoro nella maniera più idonea all’assolvimento di tufi i compiti affidatigli e nel rispetto del
•
•
•
•
•
•
•
•
presente piano;
comunicare per iscritto con congruo anticipo (minimo sette giorni) al Committente ovvero al responsabile dei
lavori tutti i dati relativi a nuove imprese o lavoratori autonomi ai fini della notifica prevista dall’art. 11 del
D. Lgs 494/96 e s.m.i.;
assumere manodopera;
stabilire le mansioni dei collaboratori del cantiere;
rifiutare i materiali non idonei ed allontanare le persone non autorizzate;
controllare e far controllare l’efficienza, la conformità alle prescrizioni di Legge e la sicurezza delle macchine
e delle attrezzature impiegate o da impiegare;
noleggiare macchine operatrici a freddo o con operatore;
sospendere, quando necessario, ovvero su richiesta del Direttore dei lavori o del Coordinatore per
l’esecuzione, l’utilizzo di macchine ed attrezzature;
sospendere, quando necessario, ovvero su richiesta del Direttore dei lavori o del Coordinatore per
l’esecuzione, l’attività lavorativa.
II Direttore di cantiere sarà ritenuto personalmente responsabile di ogni conseguenza dannosa
che potrà derivare dalla sua inosservanza del presente mansionario. Egli potrà delegare ad un
Preposto l’attuazione di specifici compiti, ferma restando la sua responsabilità sul controllo
dell’operato degli stessi.
2.1.1.6 Tecnici e Operatori del cantiere
Fra questi si annovereranno i Preposti e cioè i Capi Cantiere, gli Assistenti Edili, i Capi Squadra, le cui
responsabilità nell’attività svolta derivano dagli obblighi imposti dall’art. 4 del D.P.R. 547/1955, dal D.P.R.
303/1956, dall’art. 3 del D.P.R. 164/1956 e dal D. Lgs 626/1994.
La qualifica di Preposto sarà attribuita a chiunque si troverà in una situazione di supremazia tale da porlo in
condizioni di dirigere l’attività lavorativa di alcuni Operai soggetti ai suoi ordini. Questi soggetti svolgeranno
nell’ambito del Cantiere le funzioni delegate loro dal Dirigente nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di
prevenzione.
Essi in particolare dovranno, su specifica delega del Direttore di cantiere:
• attuare le misure di sicurezza previste dal presente piano, dal piano operativo e dalle vigenti Norme di
prevenzione infortuni ed igiene del lavoro;
• rendere edotti i lavoratori subordinati dei rischi specifici cui sono esposti ed informarli delle loro
responsabilità civili e penali ai sensi del D. Lgs 758/1994;
• curare l’affissione nel cantiere delle principali Norme di prevenzione degli infortuni;
• curare l’affissione nel Cantiere della cartellonistica di sicurezza;
accertarsi che i lavoratori osservino le Norme di sicurezza previste dal presente piano e dal documento di
valutazione del rischio aziendale ed usino i Dispositivi di Protezione Individuale - DPI messi a loro
disposizione;
• verificare se nelle varie fasi di lavoro si manifestano i rischi contemplati nelle schede di
lavorazione allegate al Piano di sicurezza e coordinamento e adottare immediatamente le misure di
prevenzione richieste dalla particolarità dell’intervento;
• richiedere l’intervento dei superiori qualora si manifestassero nuove esigenze;
• tenere aggiornatala scheda relativa alle imprese e lavoratori autonomi presenti in cantiere;
• tenere aggiornata la scheda di consegna ai Lavoratori dei Dispositivi di Protezione Individuale - DPI;
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•
•
tenere aggiornate le schede di materiali, attrezzature e macchinari presenti in cantiere.
allontanare dal cantiere i soggetti non autorizzati (senza tesserino di riconoscimento esposto). 2.1.1.7
Lavoratori
I Lavoratori la cui responsabilità nell’attività svolta deriva dagli obblighi imposti dall’art. 6 del D.P.R.
547/1955, dal D. Lgs 626/1994 e dal D. Lgs 758/1994, dovranno attenersi alle disposizioni date dal
Direttore di cantiere e dai suoi Preposti.
Essi in particolare dovranno:
• osservare oltre alle Norme di buona tecnica, le misure disposte dal datore di lavoro ai fini della
sicurezza individuale e collettiva;
• usare con cura i Dispositivi di Protezione Individuale - DPI e gli altri mezzi di protezione
predisposti e/o forniti dal datore di lavoro;
• segnalare immediatamente al Datore di lavoro, al Dirigente, od ai Preposti, le deficienze dei dispositivi e
dei mezzi di sicurezza e di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a
conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell’ambito delle loro competenze e
possibilità, per eliminare o ridurre dette deficienze o pericoli;
• non rimuovere o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e di protezione senza averne
ottenuta l’autorizzazione;
• non compiere, di propria iniziativa, operazioni o manovre che non siano di loro competenza e che
possano compromettere la sicurezza propria o di altre persone;
• segnalare con immediatezza, salvo impedimento per cause di forza maggiore, al proprio Datore di
lavoro o ai propri superiori gli infortuni, comprese le lesioni di piccola entità, loro occorse durante il
lavoro;
• espone il proprio tesserino di riconoscimento in cantiere;
• il capo cantiere dovrà prendere in consegna la galleria controfirmando il modulo S38 “Tolta tensione”,
redatto da personale addetto dell’esercente GTT che provvederà a togliere la forza motrice nel periodo
notturno in cui è sospesa la circolazione dei treni ed al termine del turno di lavoro riconsegnare la tratta
oggetto di intervento attraverso la firma del modulo S39 “Nulla osta”, compilato dal personale GTT in
assistenza.
2.1.1.8 Lavoratori autonomi
I lavoratori autonomi hanno l’obbligo di:
•
•
utilizzare le attrezzature di lavoro in conformità alle dispo cui del titolo III del decreto legislativo n.
626/1994;
utilizzare i dispositivi di protezione individuale conformemente a quanto previsto dal titolo IV del decreto
legislativo n. 626/1994;
adeguarsi alle indicazioni fornite dal Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, ai fini della sicurezza;
compilare la documentazione relativa al rilascio del tesserino di riconoscimento;
esporre il proprio tesserino di riconoscimento in cantiere.
•
•
•
2.2 Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza
Oltre che per i soggetti, di cui al D. Lgs 494/96, vengono riportati anche i dati dei progettisti, del
Direttore dei Lavori, del Responsabile del procedimento (ove diverso dal Responsabile dei Lavori) in
quanto coinvolti nell’attività di progettazione e di costruzione, la cui conoscenza può risultare utile dal
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punto di vista pratico.
Si specifica che i dati non indicati dovranno essere riportati al momento in cui saranno noti da
parte del Direttore di cantiere o di un suo preposto. Egli integrerà l’anagrafica, sulla copia del presente
Piano che verrà tenuta in cantiere, con eventuali altri dati relativi ai vari soggetti che man mano verranno
coinvolti nelle attività di cantiere. E’ possibile integrare il presente piano anche con documenti contenenti
analoghi dati (vedi documentazione dei P.O.S.).
E’ fatto espresso divieto di entrare in cantiere a persone che non dipendano da imprese o
lavoratori autonomi notificati all’A.S.L./Ufficio Provinciale competente, i cui dati devono essere
riportati nel piano (in alternativa, può essere inserita la copia dei documenti).
Sono considerate imprese esecutrici tutte le imprese operanti in cantiere ad eccezione delle
imprese che semplicemente forniscono il materiale in cantiere senza partecipare in alcun modo al
processo produttivo.
L’impresa appaltatrice dovrà comunicare al Committente ogni nuovo ingresso in cantiere, non
meno di dieci giorni prima che ciò avvenga, facendo nel contempo recapitare al C.P.E. copia del Piano
Operativo di Sicurezza delle nuove imprese. Nel caso in cui l’impresa appaltatrice non riceva copia
della notifica relativa nonché l’approvazione scritta del P.O.S., non potrà comunque far operare tale
soggetto in cantiere.
Alla comunicazione l’impresa appaltatrice dovrà altresì allegare copia del certificato
d’iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato (o Albo Artigiani), gli estremi delle denunce
dei lavoratori all’INPS, all’INAIL ed alle Casse Edili, l’indicazione dei contratti collettivi applicati ai
lavoratori dipendenti con una dichiarazione in merito al rispetto degli obblighi assicurativi e
previdenziali previsti dalla legge e dai contratti, l’organico medio annuo distinto per qualifica.
I dati riportati verranno utilizzati per la notifica agli organi di vigilanza e per la compilazione del
cartello di cantiere.
Ogni lavoratore dovrà essere identificabile con tesserino (badge), in vista, su cui sarà riportato,
oltre alla fotografia, il nome dell’azienda, il nome ed il cognome del lavoratore stesso
qualifica, numero di matricola , contratto di riferimento, firma di approvazione del
Responsabile dei Lavori e del C.P.E..
Chiunque non esponga il proprio tesserino dovrà essere allontanato dal cantiere da parte del
Direttore di cantiere ovvero da un suo preposto.
Data presunta dell’inizio dei lavori: autunno 2011
Importo presunto dei lavori: € 153.000,00.=
Numero massimo previsto di lavoratori impiegati contemporaneamente in cantiere: 5
Numero previsto di imprese e lavoratori autonomi sul cantiere:1
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3. Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relativi all’area e all’organizzazione di cantiere,
alle lavorazioni e alle loro interferenze
In relazione alle caratteristiche dell’ambiente ed alla natura dei lavori, sono adottati provvedimenti per la
protezione contro i rischi prevedibili per danni ai lavoratori impegnati in cantiere e per danni all’ambiente.
Tali rischi sono da ricercarsi sia all’interno del cantiere, sia in relazione alla posizione delle aree di lavorazione ed al
raggio di intervento dei macchinari utilizzati, sia più in generale in relazione all’influenza delle lavorazioni previste
in cantiere e del cantiere stesso nei confronti dell’ambiente esterno.
3.1 Caratteristiche dell’area destinata all’intervento
Il territorio in cui sono previste le opere corrisponde ad aree principalmente pianeggianti, destinate a sede stradale e
sede ferroviaria e relative pertinenze, in contesti urbanizzati caratterizzati dalla presenza di attività commerciali,
artigianali, edifici residenziali.
Per la realizzazione delle opera non si prevede l’occupazione permanente di aree.
Le aree interessate dalle occupazioni appartengono alle seguenti categorie:
ƒ
strada provinciale e relative pertinenze
3.2 Fattori di rischio ambientali interni e/o esterni al cantiere
Il terreno è prevalentemente pianeggiante
Non si prevedono fattori di rischio nell’esecuzione dei modesti scavi e demolizioni in progetto
La struttura viaria della zona è imperniata sulla SP 1 e sulla SP 2 .
Interferenza certa nei momenti di ingresso e uscita dal cantiere fisso,nelle fasi di deviazioni in cantiere, nella fase
di disfacimento della pavimentazione, di demolizione della sommità del muro di sostegno lato fiume, di
realizzazione attraversamento stradale, di realizzazione banchettoni e posa barriere di sicurezza.
L’impresa dovrà richiedere le ordinanze di limitazione e/o chiusura al transito delle strade provinciali.
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Fig. 1- ANGOLO DI PENDENZA DEL TERRENO - STABILITA’ ED INSTABILITA’
21
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Fig. 2 – TABELLA DEGLI ANGOLI DI DECLIVIO PER I VARI TIPI DI TERRENO
ANGOLI DI DECLIVIO
NATURALE PER TERRE:
'(120,1$=,21(7(55(
asciutte
umide
bagnate
Rocce dure
80 - 85°
80 - 85°
8 0 - 85 ƒ
Rocce tenere o fessurate, tufo
50 - 55°
45 - 5 0 ƒ
4 0 , 45ƒ
Pietrame
45 - 5 0 ƒ
4 0 - 45°
35 - 40°
Ghiaie
35 - 45°
30 - 4 0 25-3T
Sabbia grossa (non argillosa)
3 0 - 35°
30 - 35ƒ
25 - 3 0 ƒ
Sabbia fine. (non argillosa)
25 - 30°
30 - 404
20 - 30°
Sabbia fine (argillosa)
30 - 40°
30 - 40°
10 -250
Terre vegetale
35 - 45°
30-400
20 - 30°
Argille, marne (terra argillosa)
40 - 50°
30 - 40°
10 - 30°
Terre forti
45 - 55°
35 - 45°
25 -3’5”
22
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Fig. 3 - RAMPA DI ACCESSO ALLO SCAVO, FRANCO DI SICUREZZA
23
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Fig. 4 - RAMPA DI ACCESSO ALLO SCAVO, FRANCO DI SICUREZZA E NICCHIA DI RIFUGIO
3.2.2 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI - IMPIANTI PREESISTENTI
Eventuali interferenze non rilevate in sede di progettazione potranno essere risolte al momento della
realizzazione delle opere, in accordo con C.P.E. e D.L.
Sono presenti linee elettriche e telefoniche aeree ed interrate, oltre a reti acquedotto, gas e fognature.
Particolare attenzione dovrà interessare il sifone fognario presente nei pressi della rotatoria R7 (Smat –
Torino).
24
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Sarà cura dell’impresa appaltatrice, prima dell’inizio dei lavori, eseguire sopralluoghi e rilievi per definire
l’esattezza dei tratti del tracciato interferenti con le lavorazioni e l’eventuale presenza di altre reti non
identificate. Gli esiti dei sopralluoghi ed i rilievi dovranno essere comunicati al C.P.E. al fine di concordare
eventuali ulteriori procedure e misure di sicurezza.
3.2.2 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI – FATTORI CLIMATICI E METEOROLOGICI
Non sono previste forti escursioni termiche, così come non sosno previste né alte temperature, né basse
temperature.
Dovrà comunque essere impedito lo svolgimento di attività che comportino l’esposizione a temperature
troppo elevate per gli addetti. Ricorrere alla rotazione degli addetti, con l’abbigliamento adeguato e con i
dispositivi di protezione individuali . Tutti i materiali dovranno inoltre essere adatti alle temperature (sia
alte che basse) e caratteristiche climatiche stagionali, anche con aggiunta di additivi che permettano una
regolare messa in opera; per le lavorazioni, da svolgere all’aperto, sarà necessario ricorrere alla rotazione
degli addetti, con l’abbigliamento adeguato e con i dispositivi di protezione individuali.
In caso di forti precipitazioni piovose, nevose o in presenza di nebbia consistente, le lavorazioni dovranno essere
interrotte per il tempo necessario, previa messa in sicurezza del cantiere.
Prima della ripresa dei lavori, occorrerà verificare, in particolare, lo stato di conservazione delle armature degli
scavi, dei ponteggi, l’eventuale presenza di acqua negli scavi ricorrendo al prosciugamento della stessa, e
comunque di tutti gli apprestamenti antinfortunistici
25
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Il cronoprogramma dei lavori tiene conto dei periodi di interruzione delle lavorazioni per
avverse condizioni atmosferiche, restano esclusi eventi atmosferici di tipo eccezionale e quindi non
prevedibili.
3.3 Identificazione dei rischi che le lavorazioni comportano per l’area circostante
3.3.1.
Rumore
Il D. Lgs 277191 prevede specifiche finalità per proteggere i lavoratori contro i rischi per l’udito derivanti
dall’esposizione al rumore durante le lavorazioni.
L’Impresa Appaltatrice deve procedere alla valutazione del rumore per identificare i luoghi ed i
lavoratori ai quali debbano applicarsi le norme contenute nel decreto per attuare le relative misure
preventive e protettive. A seguito della valutazione essa dovrà redigere un rapporto nel quale vengono
indicati i risultati della valutazione e le modalità (strumenti utilizzati, metodi, periodicità, ecc.) con le quali
essa è stata eseguita. Tale rapporto dovrà essere tenuto a disposizione dell’organo di vigilanza.
In fase esecutiva, il C.P.E. potrà eventualmente prescrivere l’adozione di misure preventive e
protettive
aggiuntive
26
In base alla natura dei lavori ed alle principali lavorazioni previste, per quanto riguarda il rumore
prodotto dalle apparecchiature e dai macchinari utilizzati, si prevede che i livelli di rumorosità Leq,m
[dB(A)] cui sono esposti i gruppi omogenei di lavoratori individuati siano i seguenti:
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
NUOVE COSTRUZIONI
87
Sbancamento e formazione cassonetto
20,0%
84
Movimentazione terra per rilevato
30,0%
85
Formazione fondo stradale
10,0%
87
Stabilizzo e compattatura
15,0%
88
Formazione manto bituminoso (tout venant)
15,0%
87
Formazione manto bituminoso (strato usura)
10,0%
88
NUOVE COSTRUZIONI – OPERE D’ARTE
Scavo di fondazione
Struttura in c.a. per opere d’arte in genere
85
5,0%
86
95,0%
84
RIFACIMENTO MANTI
88
Fresatura
30,0%
90
Demolizione manto
35,0%
87
Formazione manto bituminoso (tout venant)
20,0%
86
Formazione manto bituminoso (strato usura)
15,0%
86
CANALIZZAZIONI
COSTRUZIONE E MANUTENZIONE
87
Installazione cantiere
5,0%
77
Taglio manto stradale
10,0%
94
Scavo con armatura
35,0%
85
Posa manufatti
10,0%
80
Getti
10,0%
85
Reinterri
10,0%
85
Formazione manto bituminoso
20,0%
86
FOGNATURE POZZI E GALLERIE
COSTRUZIONE FOGNATURE POZZI
89
Installazione cantiere
2,0%
77
Demolizione manto
5,0%
96
Scavo
45,0%
89
Armatura e getto
15,0%
85
Montaggio
10,0%
84
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
ATTIVITA’ DI SPECIALIZZAZIONE
DEMOLIZIONI MECCANIZZATE
85
Demolizioni meccanizzate, sabbiature
50,0%
87
Trasporto materiale
50,0%
80
IMPERMEABILIZZAZIONI
86
Confezione e stesura asfalto
50,0%
84
Posa guaine
50,0%
87
POSA PREFABBRICATI IN C.A.
Posa in opera di prefabbricati in c.a.
79
100,0%
79
Posa ferro
30,0%
74
Getti
30,0%
87
Disarmo e movimentazione
20,0%
74
UFFICIO DI CANTIERE
68
Livello minimo
65
Livello massimo
69
RUMORE DI FONDO
(pause tecniche, spostamenti, manutenzioni,
fisiologico, ecc.)
CANTIERE STRADALE
68
In presenza di traffico locale
70
In assenza di traffico locale
59
Gruppi omogenei di lavoratori
AUTOBETONIERA - AUTISTA
84
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
80
NUOVE COSTRUZIONI
78
Fondazioni e struttura piani interrati
77
Struttura in c.a.
80
CANALIZZAZIONI
86
COSTRUZIONI E MANUTENZIONI
86
Getti
86
FOGNATURE, POZZI E GALLERIE
86
COSTRUZIONE FOGNATURE (GALLERIE)
86
Getti
86
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
89
NUOVE COSTRUZIONI (OPERE D’ARTE)
89
Struttura in c.a. per opere d’arte in genere
89
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
AUTOCARRO - AUTISTA
78
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
78
NUOVE COSTRUZIONI
78
Scavi di sbancamento
78
Montaggio e smontaggio ponteggi
78
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
80
NUOVE COSTRUZIONI
79
Scavo e formazione cassonetto
82
Movimentazione terra per rilevato
78
Formazione fondo stradale
83
Stabilizzo e compattatura
79
Formazione manto bituminoso (tout venant)
70
Formazione manto bituminoso (strato usura)
69
RIPRISTINI STRADALI
78
Demolizione manto
76
Formazione manto bituminoso (tout venant)
78
Formazione manto bituminoso (strato usura)
80
CANALIZZAZIONI
80
COSTRUZIONI O MANUTENZIONI
78
Scavi oppure scavi con armatura
77
Posa manufatti
77
Reinterri
80
Formazione manto bituminoso (tout venant)
77
Formazione manto bituminoso (strato usura)
77
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
82
NUOVE COSTRUZIONI (OPERE D’ARTE)
82
Scavi di fondazione
84
Struttura in c.a. per opere d’arte
77
CANALIZZAZIONI
80
COSTRUZIONE E MANUTENZIONE
80
Posa manufatti
80
ATTIVITA’ DI SPECIALIZZAZIONE
CONFEZIONE PREFABBRICATI
86
83
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Disarmo e movimentazione
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
83
77
NUOVE COSTRUZIONI (OPERE D’ARTE)
77
Strutture in c.a. per opere d’arte in genere
77
AUTOPOMPA - ADDETTO
89
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
89
NUOVE COSTRUZIONI (OPERE D’ARTE)
89
Strutture in c.a. per opere d’arte in genere
89
CANNELLO - ADDETTO
87
ATTIVITA’ DI SPECIALIZZAZIONE
87
IMPERMEABILIZZAZIONI
87
Guaine
87
ESCAVATORE - OPERATORE
87
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
88
NUOVE COSTRUZIONI
77
Scavi di sbancamento
89
Scavi di fondazione
82
Opere esterne
88
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
85
NUOVE COSTRUZIONI
83
Sbancamento e formazione cassonetto
82
Movimentazione terra per rilevato
83
RIFACIMENTO MANTI
87
Demolizione manto
87
CANALIZZAZIONI
85
COSTRUZIONI E MANUTENZIONI
85
Scavi
85
Scavi con armatura
85
Posa manufatti
84
GRADER - OPERATORE
90
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
90
NUOVE COSTRUZIONI
90
Formazione fondo stradale
90
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Stabilizzato e compattatura
89
MACCHINA PER VERNICIATURE STRADALI - OPERATORE
90
ATTIVITA’ DI SPECIALIZZAZIONE
90
VERNICIATURA INDUSTRIALE
90
Segnalazioni stradali
90
MARTELLO PNEUMATICO - ADDETTO
101
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
99
RIPRISTINI STRADALI
99
Rifacimento manto
99
CANALIZZAZIONI
99
COSTRUZIONI E MANUTENZIONI
99
Taglio manto stradale
99
MULETTO - OPERATORE
88
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
88
NUOVE COSTRUZIONI (OPERE D’ARTE)
88
Struttura in c.a. per opere d’arte
88
PALA MECCANICA - OPERATORE
88
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
87
NUOVE COSTRUZIONI
88
Scavi di sbancamento
90
Opere esterne e sistemazione area
83
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
88
NUOVE COSTRUZIONI
87
Sbancamento e formazione cassonetto
84
Movimentazione terra per rilevato
90
Formazione fondo stradale
81
Stabilizzo e compattatura
85
RIFACIMENTO MANTI
88
Demolizione manto
88
CANALIZZAZIONI
85
COSTRUZIONI E MANUTENZIONI
85
Reinterri
85
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
ATTIVITA’ DI SPECIALIZZAZIONE
90
DEMOLIZIONI
90
Carico materiale
90
PRECONFEFIONE CALCESTRUZZI
89
Approvvigionamento inerti
89
POMPA CLS - ADDETTO
87
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
97
NUOVE COSTRUZIONI
95
Fondazioni e strutture piani interrati
73
Struttura in c.a.
84
ATTIVITA’ DI SPECIALIZZAZIONE
89
CONFEZIONE E PREPARAZIONE C.A.
89
Getti
89
RIFINITRICE - OPERATORE
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
89
89
NUOVE COSTRUZIONI
89
Formazione manto bituminoso (tout venant)
89
Formazione manto bituminoso (strato di usura)
89
RULLO COMPRESSORE – OPERATORE
COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
91
93
NUOVE COSTRUZIONI
96
Movimentazione terra per rilevato
98
Formazione fondo stradale
97
Stabilizzo e compattatura
98
Formazione manto bituminoso (tout venant)
90
Formazione manto bituminoso (strato di usura)
86
SEGA CIRCOLARE - ADDETTO
96
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
96
NUOVE COSTRUZIONI
94
Fondazioni e struttura piani interrati
95
Struttura in c.a.
90
TRANCIAFERRO E PIEGAFERRO - ADDETTO
80
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
80
NUOVE COSTRUZIONI
80
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Struttura in c.a.
80
UTENSILI ELETTRICI - ADDETTO
106
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
106
NUOVE COSTRUZIONI
106
Impianti
102
Opere esterne
107
VIBRATORE - ADDETTO
81
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
81
NUOVE COSTRUZIONI
81
Struttura in c.a.
81
Tale valutazione deriva dalle schede di valutazione del Comitato Paritetico Territoriale di Torino
(dal Manuale “Conoscere per prevenire - Valutazione del rischio derivante dall’esposizione al
rumore durante il lavoro nelle attività edili”. Luglio 1994).
In tal caso l’impresa esecutrice dei lavori ha l’obbligo di informare (obbligo per valori compresi fra 80 e 85
decibel) i lavoratori ovvero i loro rappresentanti, su:
• rischi derivanti all’udito dall’esposizione al rumore;
• misure adottate in applicazione del decreto;
• misure di protezione alle quali i lavoratori debbono conformarsi;
• funzioni dei mezzi personali di protezione;
• circostanze nelle quali è previsto l’uso di tali mezzi e loro modalità di utilizzo;
• significato e molo del controllo sanitario;
• risultati e significato della valutazione.
S e il lavoratore ne fa richiesta ed il medico competente ne conferma l’opportunità, anche al fine di
individuare eventuali effetti extrauditivi, il lavoratore stesso deve essere sottoposto a opportuno controllo
sanitario.
Il datore di lavoro dell’impresa, oltre ad informare deve formare i lavoratori (obbligo per valori compresi
fra 85 e 90 decibel) su:
• uso corretto dei mezzi personali di protezione;
• uso corretto degli utensili, delle macchine e delle apparecchiature per ridurre al minimo i rischi per
l’udito.
Inoltre deve fornire ai lavoratori mezzi personali di protezione scelti, consultando i lavoratori o i loro
rappresentanti, badando che tali mezzi siano adatti al singolo lavoratore e alle sue condizioni di lavoro,
nonché alla sua sicurezza e salute. I lavoratori devono essere sensibilizzati sull’uso dei mezzi personali
loro forniti. Tutti i lavoratori così esposti, indipendentemente dai mezzi personali di protezione,
devono essere sottoposti al controllo sanitario.
Tale controllo comprende:
• una visita medica preventiva, con esame della funzione uditiva, per accertare l’assenza di
controindicazioni al lavoro specifico;
• una visita di controllo, con esame della funzione uditiva, effettuata non oltre un anno dopo la visita
preventiva per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità;
• visite mediche periodiche successive, a frequenza stabilita dal medico competente, comunque non
oltre i due anni.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
S
empre secondo le schede ed i dati riportati nella ricerca del C.P.T. di Torino, i livelli di esposizione
personale Lep [dB(A)] dei gruppi omogenei definiti rapportando i livelli di esposizione medi equivalenti
Leq,m [dB(A)], ai tempi di effettiva esposizione al rumore (in questa fase ovviamente solo stimata) sono i
seguenti :
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: RESPONSABILE TECNICO DI CANTIERE/ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (GENERICO)
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Attività di ufficio
68
Installazione cantiere
77
Scavi di sbancamento
83
Scavi di fondazione
79
Fondazioni e strutture piani interrati
84
Struttura in c.a.
83
Copertura
78
Montaggio e smontaggio ponteggi
78
Opere esterne
79
Natura dell’opera: COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI/RIPRISTINI STRADALI
Gruppo omogeneo: RESPONSABILE TECNICO DI CANTIERE/ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (GENERICO)
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Attività di ufficio
68
Installazione cantiere
77
Scavi di sbancamento e formazione cassonetto
84
Movimentazione terra per rilevato
85
Formazione fondo stradale
87
Stesura stabilizzato e compattatura
88
Formazione manto bituminoso (tout venant)
84 - 87
Formazione manto bituminoso (strato usura)
83 - 88
Lavori di finitura (opere esterne)
64 - 79
Rifilatura manto
94
Demolizione manto
85
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: CAPO SQUADRA (INSTALLAZIONE CANTIERE E SCAVI)
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Installazione cantiere
77
Scavi di sbancamento
83
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Scavi di fondazione
79
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: CAPO SQUADRA (PONTEGGI)
Montaggio e smontaggio ponteggi
78
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: CAPO SQUADRA (FONDAZIONI E STRUTTURE IN C.A.)
Fondazioni e struttura piani interrati
84
Struttura in c.a.
83
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: CAPO SQUADRA (IMPIANTI)
Preparazione materiali con utensili vari
Scanalatura e foratura murature
88
87 - 97
Posa tubature
76
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: CAPO SQUADRA (OPERE ESTERNE)
Movimentazione materiale
79
Posa pavimenti esterni
84
Manti impermeabilizzanti
86
Formazione cordoli e manufatti
79
Opere varie di sistemazione aree verdi e pulizia
79
Natura dell’opera: COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: CAPO SQUADRA FORMAZIONE MANTO
Stesura manto
87
Rullatura
88
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE/COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: ESCAVATORISTA
ATTIVITA’
Utilizzo escavatore (costruzioni edili)
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
87
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Utilizzo escavatore (costruzioni stradali)
83
Utilizzo escavatore (opere d’arte)
87
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE/COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: PALISTA
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Utilizzo pala (costruzioni edili)
88
Utilizzo pala (costruzioni stradali)
86
Utilizzo pala (opere d’arte)
88
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE/COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: AUTISTA AUTOCARRO
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Utilizzo autocarro (costruzioni edili)
78
Utilizzo autocarro (costruzioni stradali)
79
Utilizzo autocarro carico e scarico (opere d’arte)
84
Natura dell’opera: COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: ADDETTO RULLO COMPRESSORE
ATTIVITA’
Utilizzo rullo
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
96
Natura dell’opera: COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: ADDETTO GRADER
ATTIVITA’
Utilizzo grader
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
90
Natura dell’opera: COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: ADDETTO RIFINITRICE
ATTIVITA’
Utilizzo rifinitrice
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
89
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Natura dell’opera: COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
RIPRISTINI STRADALI
Gruppo omogeneo: ADDETTO TAGLIASFALTO A MARTELLO
ATTIVITA’
Utilizzo macchina
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
97
Natura dell’opera: COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
RIPRISTINI STRADALI
Gruppo omogeneo: ADDETTO TAGLIASFALTO A DISCO
ATTIVITA’
Utilizzo tagliasfalto a disco
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
103
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: DUMPERISTA
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Utilizzo dumper
88
Carico e scarico manuale
79
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE/COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: AUTISTA AUTOBETONIERA
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Carico
84
Trasporto
78
Scarico
78
Getto, fuori cabina (opere d’arte)
89
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE/COSTRUZIONI STRADALI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: AUTISTA – OPERATORE AUTOPOMPA CLS.
ATTIVITA’
Spostamento/Movimentazione automezzo
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
78 - 79
Pompaggio
81
Getto (opere d’arte)
89
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Natura dell’opera: ATTIVITA’ DI SPECIALIZZAZIONE
Tipologia:
FONDAZIONI SPECIALI (MICROPLALI)
Gruppo omogeneo: ADDETTO (TRIVELLA) MACCHINA MICROPALI
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Utilizzo macchina
88
Manutenzione e pause tecniche
68
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: CARPENTIERE
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Fondazioni e strutture piani interrati
84
Strutture in c.a. in elevazione
83
Utilizzo sega circolare
93
Montaggio e smontaggio ponteggi
78
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: OPERAIO COMUNE POLIVALENTE
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Installazione cantiere
77
Scavo di fondazione
79
Confezione malta
82
Demolizioni parziali e scarico macerie
86
Assistenza impiantisti
97
Assistenza murature
79
Pulizia cantiere
64
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
RISTRUTTURAZIONI
Gruppo omogeneo: OPERATORE MEZZI MECCANICI (SOLLEVAMENTO E TRASPORTO)
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Utilizzo dumper
88
Utilizzo carrello elevatore
88
Elevatore telescopico
86
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Natura dell’opera: COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
Tipologia:
NUOVE COSTRUZIONI
Gruppo omogeneo: OPERAIO COMUNE (PONTEGGIATORE)
ATTIVITA’
MEDIA ENERGETICA
Leq dB (A)
Movimentazione materiale
77
Preassemblaggio elementi ponteggio
78
3.3.2 Polveri
Le lavorazioni previste, in particolare quelle relative alla movimentazione di terra ed inerti, al
disfacimento della pavimentazione ed alla sabbiatura comporterà l’esposizione alle polveri prodotte. Le
imprese dovranno pertanto provvedere alla costante bagnatura del terreno durante le operazioni di scavo e
di realizzazione dell’argine.
Gli addetti ai lavori e coloro che opereranno o anche solo transiteranno nelle vicinanze delle
zone polverose dovranno dispone di DPI specifici (maschera per le vie respiratorie). Sarà cura del
datore di lavoro dell’impresa esecutrice scegliere DPI adeguati al tipo di lavorazione.
L’impresa dovrà operare un monitoraggio continuo per evitare l’esposizione di persone non
addette e quindi non dotate di specifici D.P.L.
3.3.3 Allergeni
Tra le sostanze da impiegare, alcune sono capaci di azioni allergizzanti (riniti, congiuntiviti,
dermatite allergiche da contatto). I fattori favorenti l’azione allergizzante sono: brusche variazioni di
temperatura, azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti, presenza di sostanze vasoattive. La
sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori personali
di predisposizione a contrarie questi tipi di affezione. In tinti i casi occorre evitare il contatto diretto di parti
del corpo con materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosoli e con prodotti chimici in genere, utilizzando
adeguati dispositivi di protezione individuale e indumenti da lavoro. Ogni sostanza deve essere manipolata
e conservata in cantiere secondo quanto prescritto nella specifica scheda tecnica di sicurezza. Le
schede di sicurezza di tutti i materiali impiegati dovranno essere oggetto dei Piani operativi di sicurezza
delle imprese esecutrici.
Le imprese esecutrici interessate dovranno operare un monitoraggio continuo per evitare
l’esposizione di persone non addette e quindi non dotate di specifici D.P.L.
3.3.4. Interferenze con la viabilità esterna
Si prevedono interferenze con la viabilità ordinaria, particolare attenzione dovrà essere posta alla
gestione del traffico ed alla creazione dei cantieri per quanto riguarda la segnaletica temporanea di cantiere.
La stazione appaltante comunicherà pertanto a tutti i soggetti interessati tale indicazione, che
verrà quindi ripresa nei documenti contrattuali e progettuali ed in particolare nei vari P.O.S.
L’impresa dovrà in generale porre massima attenzione al traffico presente sulla SP 1 e sulla
SP 2, cercando di operare limitando le interferenze dei mezzi di cantiere con la viabilità
ordinaria.
Nel caso di attraversamenti di scavi in trincea si potranno utilizzare plance di acciaio di adeguate
dimensioni.
La segnaletica di cantiere dovrà essere conforme al D.M. 10 luglio 2002.
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Interferenze con la viabilità interna
Uno dei rischi maggiori è il rischio di investimento che corrono gli operatori, in
particolare i pedoni, in presenza di un gran numero di mezzi pesanti sia di passaggio che in
3.3.5.
manovra. A tal fine si prevede che tutti i mezzi pesanti (autocarri e macchine operatrici) siano dotati di
segnalatori ottici ed acustici che si inseriscano automaticamente con l’innesto della retromarcia.
E’ inoltre fatto divieto di muoversi in retromarcia per le macchine operatrici con cabina di guida in
grado di ruotare di 360 0.
Tenendo conto che non sarà possibile separare in modo completo la viabilità di cantiere veicolare da
quella pedonale, dovrà in particolare essere posta la massima vigilanza e garantita apposita
informazione agli autisti dei mezzi di cantiere per impedire il superamento del limite di velocità di 10
Km/h (la velocità dovrà essere regolata da apposita cartellonistica - fig. II 50, Art. 116 del Nuovo
Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada). Il limite dovrà essere
imposto in tutte le aree di cantiere e lungo le piste di servizio.
I pedoni dovranno transitare prevalentemente lungo le recinzioni di cantiere e delle aree di lavorazione
per non interferire con la viabilità veicolare.
Le vie di transito del cantiere non devono essere ingombrate da materiali che ostacolano la
normale circolazione. I materiali infatti, sia quelli da impiegare che quelli provenienti da scavi e/o
dalle lavorazioni previste dovranno essere depositati in apposite aree, scelte in base alla posizione
delle aree di intervento, alla stabilità del terreno (i depositi vanno effettuati lontano dai cigli
degli scavi) e alla pericolosità dei materiali stessi (combustibili, vernici, solventi e simili devono
essere tenuti lontani da fonti di calore e chiusi entro contenitori).
3.3.6. Elettrocuzione
Dovranno essere adottati provvedimenti atti ad evitare il rischio di elettrocuzione. In particolare:
ƒ i tracciati di linee elettriche interrate che interessano le aree di intervento (di alimentazione del
cantiere e/o preesistenti) dovranno essere rilevati e segnalati in superficie indicando la relativa
profondità;
ƒ le linee di alimentazione elettrica del cantiere dovranno essere di tipo aereo ovvero interrate;
ƒ sono proibiti lavori a meno di 5 metri dalle linee elettriche aeree, anche se a bassa tensione. In
caso di condizioni operative più sfavorevoli, con distanze da linee aeree inferiori a 5 metri
è necessario ricorrere all’isolamento dei cavi (es. entro tubazioni isolanti), per linee a bassa
tensione, alla schermatura ovvero allo spostamento, per linee a media tensione, e in ogni caso
alla posa di idonea cartellonistica di sicurezza (Pericolo! Linea aerea in tensione);
ƒ le linee di alimentazione delle macchine di cantiere devono essere protette da interruttore
magnetotermico;
ƒ i cavi di alimentazione o prese mobili (prolunghe) devono essere del tipo flessibile (H07RN-F o
tipo equivalente) e non devono attraversare luoghi di passaggio veicolari e pedonali;
ƒ i cavi di alimentazione del cantiere devono essere protetti contro i danni meccanici quali usura e
tranciamento (adozione di tubi resistenti, disposizione delle linee ad idonea altezza);
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ƒ
verificare che i motori elettrici delle macchine impiegate siano provvisti della targhetta di
identificazione delle loro caratteristiche.
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3.3.7. Fattori di rischio chimici
Durante i lavori di impermeabilizzazione e trattamento superficiale di calcestruzzi e metalli potrà essere
necessario utilizzare prodotti chimici
La scelta dei prodotti deve essere effettuata verificando principalmente:
• le proprietà pericolose dell’agente chimico contenuto nei prodotti, cioè consultando le
indicazioni riportate nelle schede di sicurezza e nelle etichetta delle sostanze e dei
preparati, ai sensi del D. Lgs 52/97 e D. Lgs 285/98. In particolare, sono da ricercare le
indicazioni come le frasi di rischio e la simbologia connessa alle proprietà dell’agente
chimico come la tossicità, l’infiammabilità, ecc.;
• le informazioni sulla salute e sicurezza contenute nelle etichette e nelle schede di
sicurezza;
•
il livello, il tipo e la durata dell’esposizione all’agente chimico, tenendo soprattutto presente sotto quale
forma l’agente manifesta la sua pericolosità (per inalazione, per contatto o per ingestione);
Le vernici, i prodotti impermeabilizzanti, livellanti ed ossidanti dovranno presentare basso grado
di tossicità, essere poco solubili in acqua (basso indice di dilavamento) .
Sarà obbligo dell’Appaltatore fornire una dettagliata descrizione circa le modalità, le quantità e
il tipo di prodotto da utilizzare che dovrà essere approvata da D.L. e C.P.E. Inoltre, le schede di
sicurezza di tutti i prodotti impiegati dovranno essere oggetto dei Piani operativi di sicurezza delle
imprese esecutrici.
Le imprese esecutrici interessate dovranno operare un monitoraggio continuo per evitare
l’esposizione di persone non addette e quindi non dotate di specifici D.P.L.
3.3.8. Fumi, vapori, gas, odori o altri inquinanti aerodispersi
Nei lavori a caldo con bitumi, catrami, asfalto e simili devono essere adottate misure contro i
rischi di: traboccamento delle masse calde dagli apparecchi di riscaldamento e dai recipienti per
il trasporto, incendio, ustione, diffusione di vapori pericolosi o nocivi. I trasportatori, i
vagli, le tramogge, gli scarichi dei forni di essiccamento del pietrisco devono essere costruiti o
protetti in modo da evitare la produzione e la diffusione di polveri e vapori oltre i limiti
ammessi. L’aria uscente dall’apparecchiatura deve essere guidata in modo da evitare che
investa posti di lavoro.
4. Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
4.1 Aree di cantiere
E’previsto un solo cantiere fisso, ubicato al fianco della SP 2, nelle immediate vicinanze della zona di intervento,
dotato di baraccamenti con servizi, ufficio e deposito.
4.2 Organizzazione del cantiere
L’installazione e l’organizzazione del cantiere in oggetto dovrà essere predisposta in modo razionale
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e nel rispetto delle norme vigenti, conformemente alla tipologia del cantiere stesso ed in modo da garantire
un ambiente di lavoro tecnicamente sicuro ed igienico.
Per il costante mantenimento in condizioni di sicurezza delle attrezzature e degli impianti del
cantiere, l’impresa appaltatrice dovrà incaricare uno dei propri operai per effettuare verifiche
giornaliere degli stessi. Sono inoltre previste verifiche periodiche degli impianti elettrici e di terra del
cantiere da parte di un elettricista abilitato.
Le verifiche di cui sopra verranno compiute da personale individuato nominalmente che ne attesterà
l’avvenuta esecuzione. Tutte le verifiche verranno effettuate sotto la responsabilità del Direttore di
cantiere ovvero di un suo preposto.
4.2.1. Impianto di cantiere - generalità
Il cantiere fisso è di ridotte dimensioni vista la tipologia e l’entità dell’intervento, così come la modesta
necessità di impego di attrezzature e materiali.
4.2.2. Recinzione di cantiere, accessi e segnalazioni
Le recinzioni delle aree di cantiere fisso sono previste con grigliate metallico sostenuto da pali infissi
nel terreno, o opportunamente fissati su blocchi in cemento, con aggiunta rete arancione.
In generale la recinzione di cantiere deve avere ovunque altezza non inferiore a 2 m ed essere sempre
continua, racchiudendo tutte le installazioni di cantiere.
Tutte le zone di intervento dovranno essere segnalate con rete in plastica – new-iersej in plastica e
idonea cartellonistica di sicurezza. Per l’individuazione delle zone di intervento si veda lo schema dei cantieri
come riportato su allegato grafico.
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4.2.2.1 Cartellonisti cadi sicurezza
Il cartello di identificazione del cantiere, che dovrà essere conforme alla circolare del Ministero
dei Lavori Pubblici n° 1729/UL del 1° giugno 1990, dovrà essere collocato in maniera ben visibile
nelle immediate vicinanze dell’ingresso di cantiere, entro cinque giorni dalla consegna dei
lavori. Il cartello verrà installato in prossimità dell’ingresso principale di cantiere.
Si ricorda che l’apposizione del cartello di cantiere è obbligatoria per legge.
La cartellonistica di sicurezza, prevenzione, antincendio ed igiene deve essere conforme a
quanto previsto dal D. Lgs 493/96 e dalla normativa dell’UNI in cui vengono indicate colorazioni,
forme geometriche, dimensioni e simboli di tutti i cartelli di prevenzione. Questi si distinguono in
cartelli
di: sicurezza,
divieto,
avvertimento, prescrizione,
salvataggio, informazione e
complementari.
I cartelli possono essere obbligatori o facoltativi. L’esposizione dei primi deriva da una
precisa richiesta normativa, quella dei secondi è un completamento aggiuntivo di chiarimento di
una situazione lavorativa. E’ buona regola applicare il cartello dov’è necessario.
In cantiere sono da prevedersi, in genere, i seguenti cartelli:
• all’ingresso di aree rischiose: divieto di accesso ai non addetti, obbligo d’uso dei DPI prescritti per
le attività previste;
• in prossimità dei quadri elettrici e delle linee elettriche aeree: cartello di avvertimento tensione
elettrica pericolosa, di divieto di spegnere con acqua;
• presso i ponteggi: cartelli di divieto di gettare materiali dall’alto e di salire e scendere dai ponteggi
senza l’uso della scala;
• in prossimità di macchine: cartelli di divieto di pulire e lubrificare con gli organi in moto, divieto
di effettuare manutenzioni con organi in moto, divieto di rimuovere i dispositivi di protezione e
di sicurezza, divieto di avvicinarsi alle macchine con scarpe, cravatta e abiti svolazzanti, cartelli
sulle norme di sicurezza d’uso delle macchine (sega circolare, betoniera);
• in tutti i luoghi in cui può esserci pericolo di incendio (depositi di bombole, di solventi e vernici, di
lubrificanti): divieto di usare fiamme libere.
4.2.3. Servizi igienico-assistenziali
Elenco baraccamenti – cantiere fisso:
n.1 ad uso spogliatoio e locale pronto soccorso (dotato di servizi igienici e doccia) per una
superficie complessiva di mq 12 circa;
- n.1 ad uso magazzino – deposito;
- n. 1 monoblocco per servizio igienico
-
Di seguito si riportano le dotazioni minime di cui i servizi igienico-assistenziali dovranno
disporre.
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SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
In particolare:
monoblocchi coibentati per spogliatoio e refettorio
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
plafoniera interna 60W completa di interruttore;
plafoniera esterna 60W completa di interruttore;
presa di corrente 10/16° bivalente, interruttore magnetotermico differenziale 16°;
scatola di derivazione per allacciamento esterno;
dispersore di terra (collegato alla rete di terra del cantiere e dell’edificio);
tavolo e sedie per monoblocco refettorio;
armadietti 2 posti e sedie per monoblocco spogliatoio.
monoblocco coibentato per servizi igienici
ƒ plafoniere interne 60W complete di interruttore di accensione;
ƒ
ƒ
interruttore magnetotermico differenziale 16°;
scatola di derivazione per allacciamento esterno;
ƒ
dispersore di tersa (collegato alla rete di tersa del cantiere e dell’edificio).
Spetterà comunque all’impresa verificare, nella fase esecutiva dei lavori, il soddisfacimento dei
seguenti requisiti di legge:
ƒ
nei luoghi di lavoro deve essere messa a disposizione dei lavoratori acqua in quantità
sufficiente (art.36 D.P.R. 303/56) tanto per uso potabile che per lavarsi;
ƒ
per la provvista, la conservazione e la distribuzione dell’acqua devono osservarsi le norme igieniche
atte ad evitare l’inquinamento ed il diffondersi di malattie (D.P.R. 303/56 art. 47);
docce e lavabi saranno dotati di acqua corrente calda e fredda, di mezzi detergenti e per asciugarsi; le
prime devono essere individuali e riscaldate nella stagione fredda; per i lavabi si adotta il criterio
orientativo che ne prevede 1 ogni 5 lavoratori (D.P.R. 303/56 art. 38);
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
i locali adibiti a spogliatoi devono essere convenientemente arredati, illuminati, aerati e
riscaldati durante la stagione fredda;
i lavoratori dovranno dispone, in prossimità dei luoghi di lavoro, di locali speciali dotati
di un numero sufficiente di gabinetti e lavabi con acqua corrente, calda se necessario,
dotati di mezzi detergenti e per asciugarsi; almeno un gabinetto è sempre d’obbligo.
In linea di massima ci si atterrà alle indicazioni di ingegneria sanitaria; un criterio
orientativo è di 1 ogni trenta persone occupate per turno di lavoro (D.P.R. 303/56 art.
39);
le installazioni e gli arredi destinati agli spogliatoi, ai bagni, alle latrine, ed in genere ai
servizi di igiene e di benessere per i lavoratori, devono essere mantenuti in stato
di scrupolosa pulizia (D.P.R. 303/56 art. 47).
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
4.2.3.1 Refettorio e locale ricovero
I pasti potranno essere consumati nella baracca di cantiere appositamente prevista. Il refettorio dovrà essere
arredato con sedili, tavoli e scaldavivande in numero commisurato al numero di addetti impiegati
contemporaneamente in cantiere. Il locale potrà svolgere funzione di ricovero e riposo.
Le installazioni e gli arredi destinati al refettorio dovranno essere tenuti in stato di scrupolosa manutenzione
e pulizia a cura dell’impresa appaltatrice.
E’ ammesso che l’impresa concordi con le maestranze l’utilizzo di mense convenzionate e gratuite per
i lavoratori, ma dovrà in ogni caso sempre garantire la disponibilità di un locale di ricovero delle dimensioni
e per il numero di addetti indicato.
4.2.3.2 Spogliatoio
Lo spogliatoio dovrà essere arredato con armadietti personali a due settori interni: una parte destinata agli
indumenti da lavoro, l’altra per quelli privati. Il locale dovrà essere mantenuto in stato di scrupolosa pulizia a
cura dell’impresa appaltatrice dei lavori.
Le installazioni e gli arredi destinati allo spogliatoio dovranno essere tenuti in stato di scrupolosa
manutenzione e pulizia a cura dell’impresa appaltatrice.
4.2.3.3 Presidi sanitari
Nei cantieri fissi dovranno essere tenuti a disposizione dei lavoratori:
•
•
una cassetta di pronto soccorso contenente i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime ed
immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso, il cui contenuto è elencato nelle
pagine seguenti;
una tabella riportante i nominativi, i numeri telefonici e gli indirizzi dei posti ed organizzazioni di pronto
intervento per i diversi casi di emergenza o normale assistenza, oltre alle istruzioni per il raggiungimento
del cantiere da parte dei mezzi di soccorso.
La collocazione dei servizi per il primo pronto soccorso sarà resa nota ai lavoratori e segnalata
in modo visibile con appositi cartelli.
In caso di incidenti gravi dovrà essere richiesto il soccorso da parte degli ospedali della zona ed
in particolare, dell’ospedale C.T.O. di Torino, specializzato in traumatologia e ustioni.
Contenuto della cassetta di pronto soccorso
La cassetta di pronto soccorso di cui agli artt. 29, 56 del D.P.R. 303/56, concernente norme
generali per l’igiene del lavoro, deve contenere almeno:
1. un tubetto di sapone in polvere;
2. una bottiglia da gr. 500 di alcool denaturato;
3. una boccetta da gr. 25 di tintura di iodio;
4. una bottiglia da gr. 100 di acqua ossigenata ovvero 5 dosi di sostanze per la preparazione
estemporanea, con ciascuna dose di gr. 20 di acqua ossigenata a 12 volumi;
5. cinque dosi, per un litro ciascuna, di ipoclorico di calcio stabilizzato per la preparazione di
liquido Carrel-Dakin;
6. un astuccio contenente gr. 15 di preparato antibiotico-sulfamidico stabilizzato in polvere; 7. un
preparato antiustione;
8. due fialette da cc. 2 di ammoniaca;
9. due fialette di canfora, due di sparteina, due di caffeina, due di morfina, due di adrenalina;
10. tre fialette di preparato emostatico;
11. due rotoli di cerotto adesivo da m 1 x cm 5;
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12. quattro bende di garza idrofila da m 5 x cm 5, due da m 5 x cm 7 e due da m 5 x cm
12;
13. cinque buste da 25 compresse e dieci buste da 5 compresse di garza idrofila
sterilizzata da cm 10 x 10;
14. cinque pacchetti da gr. 50 di cotone idrofilo;
15. quattro tele di garza idrofila da m 1 x m 1;
16. sei spille di sicurezza;
17. un paio di forbici rette, due pinze da medicazione, un bisturi retto;
18. un laccio emostatico di gomma;
19. due siringhe per iniezioni da cc. 2 e da cc. 10 con 10 aghi di numerazione diversa;
20. un ebollitore per sterilizzare i ferri e le siringhe e gli altri presidi chirurgici;
21. un fornellino od una lampada ad alcool;
22. una bacinella di metallo smaltato o di materia plastica disinfettabile;
23. due paia di diversa forma e lunghezza di stecche per fratture;
24. istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi
in attesa del medico;
4.2.3.5 Pronto intervento (pronto soccorso, salvataggio, antincendio e gestione
dell’emergenza)
In cantiere dovranno essere esposti avvisi riportanti i nominativi degli
incaricati e gli indirizzi dei posti ed organizzazioni di pronto intervento per i
diversi casi di emergenza o normale assistenza. Alcuni lavoratori dovranno
essere addestrati e formati sul comportamento da tenere nei primi soccorsi.
Si riportano qui di seguito alcuni numeri di telefono utili in situazioni di
emergenza, che devono essere riportati sull’avviso esposto in cantiere:
Telefoni di emergenza
Pronto soccorso 118
Elisoccorso 118
Vigili del fuoco 115
Polizia 113
Carabinieri 112
ASL (To 4 - Ciriè) 011 – 92 14 071
ASL (To 4 – Lanzo Torinese) 0123 – 300 598
SMAT 011 – 46 45 111
E N E L (segnalazione guasti) 800 900 800
G a s (segnalazione guasti) 800 900 999
T e l e c o m (segnalazione guasti) 187
Comune di Germagnano 0123 – 29 165
Per i numeri dei coordinatori, committenti e impresa vedasi la sezione dedicata ai soggetti
del cantiere
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SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
4.2.4 Viabilità principale dicantiere e modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali
Viabilità e accessi cantiere
L’accesso al cantiere avverrà direttamente dalla SP 1 e dalla SP 2
Gli apprestamenti, le attrezzature e i depositi di cantiere sono stati posizionati lungo il perimetro della
recinzione in modo da lasciare spazio nella zona centrale del cantiere per consentire le manovre dei mezzi.
Dette manovre dovranno sempre essere eseguite con l’ausilio di un addetto a terra per segnalare eventuali
ostacoli o pericoli agli autisti.
Viabilità e accessi zone di intervento
L’accessibilità alle abitazioni e alle attività esistenti dovrà sempre essere garantita. In
generale, nell’organizzazione delle lavorazioni occorrerà tenere conto della possibilità di garantire
percorsi di accesso alternativi, procedendo per tratte di intervento. Le tratte di intervento e la viabilità
alternativa dovranno essere concordate con la Direzione Lavori ed il Coordinatore in fase di
esecuzione nonché essere oggetto dei Piani operativi di sicurezza delle imprese esecutrici.
Qualora non vi sia la possibilità di garantire percorsi di viabilità alternativa si dovrà procedere, a
seconda delle situazioni, nel seguente modo:
•
•
parzializzazione della sezione di intervento, lasciando parte della carreggiata per il transito veicolare;
realizzazione di percorsi provvisori con opere provvisionali, guadi temporanei, ecc..
Le modalità di intervento dovranno in ogni caso essere concordate durante le riunioni preliminari
di coordinamento nella fase esecutiva dei lavori.
In situazioni di emergenza, dovrà essere possibile ripristinare con tempestività la viabilità per i
mezzi di soccorso. A tal fine, in presenza di scavi aperti in corrispondenza di accessi di abitazioni e
attività ovvero sulle strade, dovranno essere tenute a disposizione plance carrabili e passerelle da posizionare
sugli stessi nei casi di necessità.
Le piste dovranno essere costantemente mantenute in perfetto stato di conservazione
(rullatura, ecc.) richiudendo buche o dislivelli creatisi con il passaggio di mezzi d’opera e/o in
conseguenza di precipitazioni atmosferiche.
All’interno dalle aree di cantiere fisso e lungo le piste di servizio le imprese dovranno pone la
massima vigilanza e garantire apposita informazione agli autisti dei mezzi (fornitori,
maestranze impiegate in cantiere, ecc.) per impedire interferenze pericolose di viabilità.
Gli automezzi di cantiere non dovranno superare il limite di velocità di 10 Km/h regolata da
apposita cartellonistica-fig. II 50, Art116 del Nuovo Regolamento di esecuzione e di attuazione
del Nuovo Codice della Strada -.
Il cartello indicante il limite di velocità dovrà essere posto all’ingresso del cantiere fisso e lungo le
piste di servizio.
Le imprese fornitrici di materiali dovranno essere accompagnate all’interno del cantiere dal
direttore di cantiere ovvero da un suo preposto e dovranno effettuare le operazioni di
carico/scarico nelle zone indicate dallo stesso direttore o preposto.
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4.2.4.1 Parcheggi
Il parcheggio dei mezzi di trasporto personali quali le automobili, le motociclette e le
biciclette degli addetti ai lavori o dei visitatori autorizzati del cantiere, è previsto in prossimità
degli ingressi di cantiere, mentre all’interno potranno entrare solo i mezzi d’opera autorizzati.
4.2.5. Impianto elettrico
L’impianto elettrico dei cantieri fissi sarà costituito da:
ƒ quadro generale, da posizionare in prossimità del punto di fornitura di energia elettrica;
ƒ quadri di zona, alimentati dal quadro generale per mezzo di linee interrate e/o aeree che
correranno lungo il perimetro della recinzione, a servizio delle baracche (servizi igienico
assistenziali) e delle aree di lavorazione;
ƒ quadri prese, afferenti ai quadri di zona a servizio delle aree di lavorazione (officine, ecc.);
ƒ
ƒ
fari posati su palo per l’illuminazione;
gruppo elettrogeno per l’illuminazione di emergenza.
L’alimentazione elettrica dei cantieri potrà avvenire derivando una linea elettrica dalla rete che
alimenta la cascina più vicina agli stessi.
Prima dell’inizio dei lavori, le imprese appaltatrici dovranno contattare il gestore del servizio
per richiedere i permessi necessari e concordare con lo stesso le modalità per l’allacciamento ed il
prelievo di energia da tale rete.
Nelle zone di intervento sarà necessario avere a disposizione fari di illuminazione autoalimentati
per l’illuminazione puntuale delle aree di lavorazione.
In generale, le linee aeree dovranno essere realizzate lungo le recinzioni, a lato dei percorsi
veicolari evitando il più possibile attraversamenti in modo da non sottopone i cavi a
danneggiamento meccanico in conseguenza del transito dei mezzi d’opera. In caso di
attraversamenti, i cavi dovranno essere interrati e protetti entro canaline metalliche.
Il sostegno dei cavi aerei è previsto con tesata in acciaio.
Ogni lavoratore inoltre dovrà essere munito di torcia portatile.
L’impresa potrà propone soluzioni più convenienti ed allo stesso tempo sicure per i propri
dipendenti ed il personale operante in cantiere. Ogni soluzione dovrà comunque essere
concordata preventivamente con la Direzione Lavori ed il Coordinatore per la sicurezza in
fase di esecuzione e non dovrà comportare aggravio di costi per la stazione appaltante.
Il dimensionamento dell’impianto e la sua esecuzione, in rapporto ai macchinari previsti, avverrà a
carico dell’impresa.
4.2.5.1 Caratteristiche e descrizione sommaria dell’impianto elettrico
L’impianto elettrico di cantiere deve essere realizzato utilizzando quadri principali e secondari costruiti in
serie per cantieri (ASC), muniti di targa indelebile indicante il nome del costruttore e la conformità alle norme
CEI 17.13/4 “Prescrizioni particolari per apparecchiature di cantiere”.
Tutti i componenti dell’impianto elettrico devono avere grado di protezione minimo IP43, ad eccezione
delle prese a spina di tipo mobile (volanti), che devono avere grado di protezione 1P67 (protette contro
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l’immersione) e degli apparecchi illuminanti, che devono avere un grado di protezione IP55.
Le prese a spina devono essere del tipo protetto da interruttore differenziale con corrente
differenziale non superiore a 30 mA. (CEI 64.8/7 art. 704.471 e CEI 17.13/4 art. 9.5.2).
Nei quadri elettrici dovrà essere prevista almeno una protezione magnetotermica ogni 6 prese.
Ad evitare che il circuito sia richiuso intempestivamente durante l’esecuzione di lavori
elettrici o per manutenzione di apparecchi e impianti, gli interruttori generali di quadro saranno
del tipo bloccabile in posizione di aperto o alloggiati entro quadri con chiusura a chiave (CEI
64.8/ 4 art. 462.2 e CEI 64.8/7 art. 704 537).
Tutti i quadri devono essere dotati di un dispositivo di interruzione generale di emergenza. Perle
linee si devono utilizzare cavi del tipo:
•
•
N1VV-KoFG7RoFG7OR per la posa fissa e interrata;
H07RN-F o FG1K 450/750 V o FG1OK 450/750 V per posa mobile.
I cantieri presentano diverse utenze elettriche quali piegaferri, trancia ferri, troncatrici, utensili
portatili e da banco, impastatrici, impianto di illuminazione, servizi igienico-assistenziali, ecc.. In
base alle potenze di targa di tali utenze, l’impresa determinerà la potenza contrattuale necessaria
per le lavorazioni. La potenza prelevabile non può superare del 10% quella contrattuale.
Subito a valle del gruppo di misura dovrà essere installato l’interruttore generale, del tipo
automatico differenziale, che dovrà essere posto entro un contenitore con chiusura a chiave.
Nei pressi dell’interruttore generale verrà installato il quadro generale. Ogni linea di alimentazione
dei quadri secondari sarà dotata di proprio interruttore omnipolare.
Le linee di alimentazione dei quadri dovranno essere dimensionate tenendo conto della potenza che
devono trasmettere e della caduta di tensione ammessa al tratto considerato.
4.2.5.2 Conformità alle norme dei componenti
Tutti i componenti elettrici utilizzati devono essere a regola d’arte (L. 186/68) e idonei
all’ambiente d’installazione (art.7, L.46/90 ).
Il materiale elettrico soggetto alla direttiva bassa tensione, utilizzato per l’installazione
dell’impianto elettrico di cantiere, deve essere marcato CE, per il materiale elettrico non soggetto
alla direttiva bassa tensione, ad esempio le prese a spina, l’installatore porrà ricorrere a
prodotti con marchio di conformità alle norme, ad esempio dell’Istituto Italiano del Marchio di
Qualità (IMQ).
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4.2.5.3 Considerazioni finali
L’impianto elettrico di cantiere dovrà essere realizzato conformemente alle norme CEI ed in
particolare dovranno attenersi alle raccomandazioni della norma CEI 64-8/7.
Si ricorda che gli impianti elettrici di cantiere non sono soggetti a progettazione obbligatoria,
secondo quanto previsto dalla Legge n. 46/90 art 12, comma 2. L’installatore è in ogni caso tenuto al
rilascio della dichiarazione di conformità integrata dalla relazione contenente le tipologie dei
materiali impiegati, come richiesto dall’art. 9 della stessa legge.
La dichiarazione di conformità dell’impianto dovrà essere tenuta in cantiere a disposizione degli
organi preposti alla vigilanza.
Ai sensi del D.P.R. 462 del 22/10/2001, entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell’impianto,
l’impresa appaltatrice principale invia all’ISPESL e all’ASL o all’ARPA territorialmente
competente o allo Sportello Unico per le attività produttive (se attivato), copia della
dichiarazione di conformità dell’impianto.
Si farà altresì us di gruppo elettrogeno silenziato, regolarmente certificato e/o omologato.
4.2.6. Impianto di terra (sistemi TT)
Il cantiere dovrà essere dotato di impianto di terra. L’impianto di terra è costituito principalmente da:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
dispersori;
nodo (o collettore) principale di terra;
conduttori di protezione;
conduttori equipotenziali principali.
4.2.8. Protezione contro le scariche atmosferiche
Non richiesta.
L’impresa dovrà comunque verificare che l’impiantistica di cantiere da loro prevista nel P.O.S.
non richieda la realizzazione di un impianto di captazione scariche atmosferiche.
4.2.9. Impianto idrico
Gli impianti idrici di cantiere potranno essere allacciati alla rete acquedotto del Comune di Lanzo
Le imprese appaltatrici dovranno, prima di iniziare i lavori, richiedere i permessi necessari al gestore
del servizio e concordare con lo stesso le modalità esecutive per l’allacciamento e
l’approvvigionamento.
4.2.10. Impianto fognario
Considerata l’assenza della rete fognaria comunale nelle vicinanze del cantiere, e la scarsa durata dei
lavoro, si
prevede l’impiego di un wc chimico.
I serbatoi dovranno essere vuotati periodicamente in impianti di smaltimento autorizzati.
In alternativa potranno essere utilizzati i servizi igienici pubblici della stazione di Lanzo.
4.2.11. Dislocazione degli impianti di cantiere
Gli impianti di cantiere sono dislocati esclusivamente all’intersezione tra la SP 1 e la SP 2
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4.2.12. Dislocazione delle aree di carico e scarico
Le operazioni di carico/scarico dei materiali verranno effettuate in prossimità delle zone di
deposito del cantiere fisso (a fianco della SP 2) e nella zona di lavorazione.
4.2.13. Zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti
I materiali e le attrezzature dovranno essere depositati esclusivamente all’interno dei cantieri, nelle aree
di deposito e nelle baracche appositamente previste.
Particolare attenzione dovrà essere posta nell’approntare le aree di stoccaggio dei manufatti
prefabbricati. L’area deve essere idonea a sopportare il transito e la manovra dei mezzi di trasporto e di
sollevamento ed il peso dei manufatti. La stessa preparazione deve essere estesa a tutto il percorso stabilito
per il transito degli automezzi dai depositi di cantiere alle zone di posa (manufatti di regolazione). Il deposito
dei manufatti non deve mai essere effettuato direttamente sul terreno, ma con l’interposizione, a cura
della ditta di montaggio, di traversi di distribuzione dei carichi che garantiscano le migliori condizioni
di sicurezza e di stabilità. Tenendo conto, del possibile cedimento del suolo, i manufatti pesanti, ed in
particolare quelli con rapporto altezza/larghezza elevato, devono essere controventati mediante
dispositivi adatti a garantire la stabilità di ogni singolo pezzo a prescindere da quelli vicini. Sarà
necessario predispone delle tavole o spessori tra un manufatto e l’altro in caso di sovrapposizione.
Sono vietate le cataste in prossimità di scavi e su linee/condutture interrate.
In ogni caso, il deposito di materiali in cataste, pile, mucchi dovrà essere effettuato in modo
razionale, evitando quanto più possibile le interferenze con le zone di lavorazione e le strutture del
ponteggio. L’altezza delle cataste non porrà eccedere l’altezza di m 1,50.
Per la movimentazione manuale dei carichi dovranno essere utilizzati mezzi ausiliari quali carrelli,
carriole, ecc. atti ad evitare o ridurre il peso ed il relativo sforzo richiesto per il sollevamento. Le operazioni
di trasporto e/o sollevamento di pesi limitati potranno essere eseguite dal singolo operatore, quelle relative
ad elementi di peso superiore a 30 kg richiedono l’intervento di due o più operatori.
4.2.13.1 Smaltimento residui di lavorazione
I rifiuti prodotti nei cantieri dovranno essere smaltiti secondo quanto previsto dalla
normativa vigente (D. Lgs n° 22 del 05.02.97 e successive integrazioni e modificazioni) e secondo le
modalità stabilite contrattualmente.
Per i rifiuti prodotti si dovranno prevedere contenitori per la raccolta onde evitarne lo
spargimento in cantiere. I contenitori dovranno essere predisposti in numero adeguato per
effettuare
la
raccolta
differenziata
dei
materiali
da
smaltire.
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Durante i lavori si prevede la produzione di materiali di risulta divario tipo che richiederanno
ognuno uno specifico sistema di smaltimento:
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ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
materiale derivante da scavi da smaltire in impianti autorizzati, previa raccolta su autocarro autorizzato al
trasporto finale in discarica;
materiale cementizio derivante dalla realizzazione e/o demolizione di opere in c.a. (residui di malte,
calcestruzzo esimili), da smaltire in impianti autorizzati, previa raccolta in tramogge/cassoni posizionati
in prossimità delle aree di lavorazione e/o di cantiere fisso e successivo trasporto/smaltimento con
vettore autorizzato;
materiali plastici derivanti da imballaggi, geotessuti e simili da smaltire in impianti autorizzati,
previa raccolta in tramogge/cassoni posizionati in prossimità delle aree di lavorazione e/o di cantiere
fisso e successivo trasporto in discarica con vettore autorizzato;
materiale ferroso derivante dalla realizzazione e/o demolizione di opere in c.a. (residui di ferri di
armatura, elementi metallici in genere), da smaltire in impianti autorizzati, previa raccolta in
tramogge/cassoni posizionati in prossimità delle aree di lavorazione e/o di cantiere fisso e successivo
trasporto/smaltimento con vettore autorizzato;
materiale a base di prodotti bituminosi derivante dalla demolizione e/o realizzazione di strade, da
smaltire in impianti autorizzati, previa raccolta in tramogge/cassoni posizionati in prossimità delle aree di
lavorazione e/o di cantiere fisso e successivo trasporto/smaltimento con vettore autorizzato.
4.2.14. Zone di deposito dei materiali con pericolo di incendio odi esplosione
In entrambi i cantieri fissi sarà possibile depositare materiale con pericolo di incendio (combustibili) o
esplosione (bombole di gas compresso) solo in quantitativi limitati al fabbisogno giornaliero.
Depositi di bombole di gas
L’uso di attrezzature a fiamma comporterà la necessità di tenere bombole di gas in cantiere. Il
deposito dovrà essere effettuato:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
lontano da fonti di calore;
separando le bombole piene da quelle vuote, segnalandone le caratteristiche con appositi cartelli
visibili;
vincolando le bombole alle apposite rastrelliere in posizione verticale;
verificando il buon funzionamento delle valvole,
predisponendo nelle vicinanze mezzi di estinzione adeguati (estintori a polvere, sabbia);
istituendo idonea segnaletica di prescrizione e sicurezza nelle immediate vicinanze del deposito;
affiggendo i numeri telefonici relativi al pronto intervento da attivare in caso di necessità (devono
inoltre essere noti a tutti i lavoratori i nominativi degli incaricati alla gestione delle emergenze del
cantiere).
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Deposito e distribuzione di combustibile
I depositi di materiali combustibili quali carburanti o minerali, ecc. dovranno essere effettuati
tendo conto delle seguenti misure di sicurezza:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
vietare la presenza di fonti di calore nei pressi del deposito ed espone una
adeguata segnaletica di prescrizione e sicurezza;
tenere il materiale combustibile in cisterne chiuse;
predispone nelle vicinanze mezzi di estinzione adeguati (estintori a polvere,
sabbia) e verificarne periodicamente l’efficienza;
affiggere i numeri telefonici relativi al pronto intervento da attivare in caso di necessità
(devono inoltre essere noti a tutti i lavoratori i nominativi degli incaricati alla gestione delle
emergenze del cantiere).
4.2.15. Piani di lavoro (ponti su cavalletti)
Date le caratteristiche dell’opera da realizzare non si prevede l’uso di piani di lavoro cosiddetti ponti su
cavalletti.
4.2.16. Scale portatili
Le scale portatili devono essere costruite con materiale adatto, avere dimensioni proporzionate all’uso e
le seguenti caratteristiche:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
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i pioli devono essere privi di nodi e fissati mediante incastro, e in prossimità dei due
pioli estremi devono essere applicati tiranti in ferro;
tutte le scale devono sporgere di almeno m 1 oltre il piano di arrivo;
devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolo e ganci di trattenuta o
appoggi antisdruciolevolì;
se la lunghezza è eccessiva è opportuno inserire una controventatura a metà circa
della scala;
le scale usate per l’accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non devono
essere poste l’una in prosecuzione dell’altra;
le scale che collegano stabilmente due ponti devono essere provviste sul lato
esterno, se presente, di un corrimano-parapetto.
Non è consentito l’uso delle scale a compasso in zone di lavorazione che non presentino un
livellamento adeguato del piano di appoggio della scala stessa.
4.2.17. Trabattelli
Nei lavori da eseguire con piano di calpestio ad un’altezza superiore a metri 2,00 dovranno essere
adottati, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate precauzioni atte ad eliminare i pericoli di
caduta dall’alto di persone e cose (art.16 DPR 164/56).
Potranno essere utilizzati ponti su mote, trabattelli, conformi alla circ. 24/82 ed al D.P.R. 164/56
ovvero la Norma UNI HD1004.
Le caratteristiche costruttive dei trabattelli dovranno essere:
ƒ altezza massima di m 15, dal piano di appoggio all’ultimo ripiano di lavoro (i ponteggi
con altezza superiori a m 6 dovranno essere muniti di piedi stabilizzatori);
ƒ ruote metalliche con diametro almeno pari a cm 20 e larghezza della fascia non
inferiore a cm 5, dotate di un meccanismo di bloccaggio;
ƒ dispositivo (livella o pendolo) alla base del ponteggio per il controllo della orizzontalità
della base;
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ƒ
blocco all’innesto verticale fra due elementi del ponteggio per impedime lo sfilo. Il blocco
di diagonali e correnti deve essere tale da impedirne lo sfilo accidentale;
ƒ piani di lavoro e passaggio continui con coefficiente non minore di 4 rispetto alla rottura,
ben ancorati ai correnti di appoggio, protetti con parapetti normali e fermapiede alto 20 cm.
Sono ammesse botole di passaggio purché richiudibili con coperchio praticabile;
ƒ le scale di accesso con inclinazione superiore a 75° andranno protette con paraschiena di
sicurezza, a meno che non si adotti un dispositivo anticaduta da collegare alla cintura di
sicurezza. Le scale con inclinazione inferiore a 75° dovranno avere gradini piani ed essere
protette verso il vuoto;
ƒ sull’elemento di base dovrà trovare applicazione una targhetta riportante i seguenti dati:
altezza massima, portata massima, numero massimo di piani di lavoro, numero delle
persone ammesse per ogni piano di lavoro, anno di costruzione, numero di fabbrica, ditta
costruttrice, divieto di avvicinarsi a meno di m 5 da linee elettriche (sia in fase di lavoro che
di spostamento), avvertenze d’uso, montaggio e smontaggio.
Sotto il profilo delle norme d’uso dei ponteggi mobili sarà estremamente importante:
ƒ rispettare le prescrizioni fornite dal costruttore;
ƒ verificare il buon stato degli elementi, degli incastri, dei collegamenti, di eventuali snodi;
ƒ livellare la base di appoggio del ponteggio per ottenere la perfetta verticalità;
ƒ montare il ponte mobile in tutte le sue parti, con tutte le sue componenti;
ƒ usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna;
ƒ predispone sotto il piano di lavoro a non più di m 2,50 un regolare sottoponte;
ƒ bloccare le mote durante lo stazionamento;
ƒ non effettuare spostamenti con persone sopra;
ƒ fissare stabilmente il ponteggio mobile alle facciate in caso di lavorazione in facciata,
secondo le modalità previste dal costruttore (in genere per altezze superiori a m 3,60).
4.2.18. Ponteggi metallici
L’impiego di ponteggi metallici è previsto per le lavorazioni del camminamento lato fiume.
Per il corretto montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio, si prendano in esame le prescrizioni
normative contenute nel D.P.R. 164/56 e le indicazioni riportate nel libretto di istruzioni fornito dal
fabbricante.
Si specifica che per l’impiego di ponteggi metallici fissi, l’impresa deve farsi rilasciare dal
fabbricante la copia conforme dell’Autorizzazione Ministeriale, delle istruzioni per le prove di carico, il
montaggio, l’impiego e lo smontaggio del ponteggio, e degli schemi-tipo di ponteggio (con
l’indicazione dei massimi sovraccarichi, di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati per i
quali non sussiste l’obbligo di calcolo per ogni singola applicazione).
In cantiere deve essere tenuta ed esibita, a richiesta degli organi di vigilanza, copia dell’attestazione di
conformità (art. 30 del D.P.R. 164/56) e copia del disegno esecutivo. Le eventuali modifiche al
ponteggio, che devono essere riportate sul disegno esecutivo, devono restare nell’ambito dello schematipo che ha giustificato l’astensione dall’obbligo del calcolo.
A protezione della caduta di cose ed oggetti dal ponteggio, all’altezza di m 3 da terra deve essere
sistemato su di esso un impalcato, detto mantovana parasassi. La mantovana deve essere costituita da
un robusto intavolato inclinato - spessore minimo delle tavole cm 4 - avente l’estremità superiore
verso l’esterno. Questa deve essere montata per tutta l’estensione dell’impalcato di lavoro,
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escluso lo spazio necessario al passaggio dei materiali movimentati con gli apparecchi di sollevamento.
4.2.19. Protezione posti di lavoro
I posti di lavoro e di passaggio dovranno essere opportunamente protetti con mezzi tecnici o misure
cautelative dal pericolo di caduta o di investimento da parte di materiali o mezzi in dipendenza
dell’attività lavorativa svolta.
Nelle immediate vicinanze dei ponteggi e del posto di caricamento e sollevamento dei materiali,
i luoghi dove vengono impastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere
continuativo (officine di cantiere), si deve costruire un solido impalcato sovrastante ad altezza
non maggiore di m 3 da terra, a protezione contro la caduta di materiale (v.si schema di cantiere).
4.2.20. Argano di sollevamento
Di seguito si riportano le principali misure di sicurezza per l’eventuale impiego e utilizzo di argani di
sollevamento sui ponteggi (art. 42, D.P.R. 164/56):
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
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l’argano dovrà essere rigidamente connesso al ponteggio con telaio di sospensione, a discesa
autofrenante e fornito di dispositivo di arresto;
sull’argano deve essere fissata in posizione visibile una targhetta metallica indicante il
carico massimo utile, la casa costruttrice, l’anno di costruzione ed il numero di matricola;
sul perimetro del posto di manovra dovrà essere installato un parapetto regolamentare;
prima dell’uso si dovrà verificare l’integrità delle parti elettriche visibili, la funzionalità
della pulsantiera, l’efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico;
prima dell’uso occorrerà transennare a terra l’area di tiro;
durante l’uso dovrà essere sempre verificata la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta
chiusura della sicura del gancio;
la fune dell’argano non deve essere utilizzata per imbracare il carico;
in caso di cattivo funzionamento, quanto riscontrato dovrà essere segnalato tempestivamente al
responsabile del cantiere;
l’operatore a terra non dovrà sostare sotto il carico;
dopo l’uso l’argano dovrà essere scollegato elettricamente e bloccato sul fine corsa interno
della rotaia.
4.2.21. Gru e Autogru
Per la realizzazione dei manufatti, è previsto l’uso di autogru, in particolare per la movimentazione e
la posa degli elementi in c.a. prefabbricati .
L’autogru dovrà corrispondere alle specifiche contrattuali, essere approvata dal D.L. e dal C.P.E.
nonché essere regolarmente collaudata e verificata.
Durante il posizionamento nelle zone di intervento è necessaria la presenza del direttore di cantiere
ovvero di un suo preposto che sorvegli le manovre e dia le indicazioni all’operatore.
In caso di forte vento, in particolare quando la velocità supera i 60 km/h, le attività di movimentazione
dei carichi dovranno essere sospese.
Durante l’uso dell’apparecchio di sollevamento, in generale, va posta particolare attenzione alle
possibili interferenze presenti nell’ambiente circostante.
Occorrerà:
a) verificare la distanza da linee elettriche aeree che possono interferire con le manovre (Cm 5);
b) controllare che le piste di servizio siano state approntate per sopportare il peso ed il transito del
macchinario;
c) ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori;
d) operare all’interno dell’area di lavorazione adeguatamente delimitata;
e) segnalare le manovre con girofaro e segnalazione acustica;
f) evitare durante la movimentazione del carico i posti di lavoro e/o di passaggio;
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g) attenersi alle segnalazioni del preposto per procedere con la manovra;
h) eseguire le operazioni di sollevamento e scarico con le fieni in posizione verticale;
i) illuminare a sufficienza le zone di lavoro con i dispositivi ottici in condizioni di scarsa
illuminazione naturale;
j) segnalare al preposto eventuali malfilnzionamenti o situazioni di pericolo;
k) non lasciare nessun carico sospeso dopo l’uso;
l) posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno
di stazionamento al termine dell’attività lavorativa.
4.2.22. Cestello aereo
Per la realizzazione degli impianti elettrici aerei dei cantieri fissi potrà essere necessario l’uso di
cestelli aerei porta operatore.
Durante le attività occorrerà:
ƒ segnalare l’attività del mezzo col girofaro;
ƒ l’area sottostante la zona operativa del cestello deve essere opportunamente delimitata;
ƒ controllare i percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti;
ƒ adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in
prossimità dei posti di lavoro;
ƒ richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o
quando la visibilità è incompleta;
ƒ salire e scendere solo con la piattaforma in posizione di riposo;
ƒ utilizzare le cinture di sicurezza, da collegare agli appositi attacchi, per esigenze
operative particolari.
4.3 Lavorazioni
Le lavorazioni previste per la realizzazione dell’opera sono trattate nel dettaglio nelle seguenti
schede di lavorazione e schede di dettaglio delle sottofasi di lavorazione.
5. Prescrizioni operative, misure preventive e protettive, dispositivi di protezione
i ndi vid ual e i n riferi men to a in terf erenze tra l e la v o ra zioni
5.1 Cronoprogramma dei lavori
Il cronoprogramma dei lavori riporta una durata complessiva dei lavori pari a 120 giorni – vedi
cronoprogramma (tav. DE-R 06) PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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5.2 Entità presunta dei cantiere espressa in uomini giorno
Il numero di uomini giorno stimato è pari a 140.
5.3 Interferenze tra lavorazioni
5.3.1. Prescrizioni operative per lo sfasamento spaziale e temporale di lavorazioni interferenti
Le prescrizioni operative per lo sfasamento spazio-temporale di lavorazioni interferenti sono alla base del
cronoprogramma dei lavori.
I lavori dovranno essere eseguiti per fasi, che dovranno essere definite nei piani operativi di sicurezza delle
imprese esecutrici e concordate con il/i Coordinatore/i in fase di esecuzione, nelle riunioni preliminari ai lavori
stessi.
5.3.2.Modalità di verifica del rispetto delle prescrizioni operative imposte per le lavorazioni interferenti
Il presente P.S.C. prevede la pianificazione di un certo numero di riunioni di coordinamento con
le imprese esecutrici in determinati momenti dell’esecuzione dell’opera, come meglio evidenziato sul
cronoprogramma. Ulteriori riunioni, che terranno conto delle lavorazioni e dei pericoli ad esse legati,
verranno programmate nella fase esecutiva dei lavori da parte del C.P.E..
Prima di iniziare una fase di lavoro, dovranno essere concordate le modalità esecutive, anche in
relazione al P.O.S. dell’impresa esecutrice della specifica lavorazione, e le relative misure di sicurezza da
adottare. Le modalità esecutive concordate potranno richiedere un aggiornamento del suddetto P.O.S.
Prima di consegnare il P.O.S. deve essere fatta una riunione preliminare di coordinamento ed il
verbale deve essere allegato al P.O.S..
5.3.3. Dispositivi di protezione individuale atti a ridurre al minimo i rischi indicati al p. to 5.3.1
Tenendo conto che le dotazioni standard di ogni lavoratore prevedono casco, tuta, scarpe, occhiali,
otoprotettori, mascherine, stivali, non si ritengono necessari D.P.I. aggiuntivi per lavorazioni interferenti.
6. M i s u r e di co o rd i n a men to relativo all’uso c o m u n e d i a p p r e s t a m e n t i , attrezzature,
infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva da parte di p i ù i mp r e s e e l a v o r a t o r i
autonomi
6.1 Uso comune delle installazioni del cantiere
Spetterà all’impresa appaltatrice dell’opera l’organizzazione del cantiere e la predisposizione di
servizi igienico-assistenziali in numero sufficiente per tutti i lavoratori, dipendenti sia propri che di
subappaltatori autorizzati (ovvero fornitori in opera) od autonomi, presenti in cantiere.
Le imprese subappaltatrici avranno facoltà di predispone in cantiere ulteriori servizi, aree di
deposito, aree di lavorazione di tipo fisso (officine) compatibilmente con gli spazi disponibili nell’area,
previa autorizzazione da parte dell’impresa appaltatrice e del coordinatore per l’esecuzione, da valutare nelle
riunioni di coordinamento in cantiere.
Sarà inoltre compito dell’impresa appaltatrice verificare periodicamente lo stato di conservazione
e provvedere, in caso di necessità, alla ripristino delle condizioni di sicurezza di attrezzature, piste di
servizio, impianti, ecc., con particolare riferimento ai ponteggi per le opere d’arte, in quanto saranno
utilizzati da più persone data la presenza di più imprese e lavoratori autonomi
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7. Modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca
informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori a u t o n o m i
La cooperazione ed il coordinamento, nonché la reciproca informazione, tra i datori di lavoro e tra questi e i lavoratori
autonomi, sarà organizzata mediante le riunioni di coordinamento preliminari prima di ogni fase di lavoro (v.si
Cronoprogramma).
8. Gestione delle emergenze
Si forniscono le procedure comportamentali da seguire in caso di pericolo grave e immediato, consistenti essenzialmente
nella designazione e assegnazione dei compiti da svolgere in caso di emergenza e in controlli preventivi.
Nei piani operativi di sicurezza delle imprese esecutrici dovranno essere riportati i nominativi delle persone addette alla
gestione delle emergenze.
Il personale operante nella struttura dovrà conoscere le procedure e gli incarichi a ciascuno assegnati per comportarsi
positivamente al verificarsi di una emergenza.
Compiti e procedure generali:
ƒ
il direttore di cantiere ovvero il preposto (capo cantiere) è l’incaricato che dovrà dare l’ordine di
evacuazione in caso di pericolo grave e immediato;
ƒ il direttore di cantiere ovvero il preposto (capo cantiere), una volta dato il segnale di evacuazione,
provvederà a chiamare telefonicamente i soccorsi;
ƒ gli operai presenti nel cantiere, al segnale di evacuazione, metteranno in sicurezza le attrezzature e si
allontaneranno dal posto di lavoro verso un luogo più sicuro;
direttore di cantiere ovvero il preposto (capo cantiere), giornalmente, verificherà che i luoghi di lavoro, le
attrezzature, la segnaletica rimangano corrispondenti alla normativa vigente, segnalando le anomalie e provvedendo a
sostituzione, adeguamento e posizionamento degli apprestamenti di sicurezza.
8.1 Prevenzione incendi
8.1.1 Sostanze infiammabili
Al fine di ridurre al minimo le occasioni di incendio in cantiere, sarà necessario provvedere ad
utilizzare quantitativi strettamente necessari all’attività giornaliera di sostanze infiammabili. Si fa
particolare riferimento a vernici, collanti, solventi, ecc..
Ogni prodotto deve essere accompagnato dalla scheda tecnica di sicurezza con l’indicazione delle
misure di sicurezza da adottare in caso di incendio, per la manipolazione ed il magazzinaggio in
cantiere. In ogni caso, dette sostanze non possono essere depositate in cantiere in quantità superiore a
500 Kg.
Dovranno inoltre essere eliminati giornalmente gli scarti infiammabili delle lavorazioni.
Non dovranno essere utilizzate fiamme libere nelle vicinanze di materiali combustibili o
sostanze infiammabili, e se necessario, occorrerà procedere all’allontanamento delle stesse ovvero, nel
caso non sia possibile, alla predisposizione di schermi resistenti al fuoco. In cantiere dovranno
tenersi idonei presidi antincendio.
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8.1.2 Piano di emergenza
Le imprese dovranno fornire le schede di sicurezza dei materiali infiammabili e combustibili su
cui saranno indicate le misure di prevenzione. Dovranno inoltre essere in possesso dei mezzi ed
attrezzature per far fronte alle emergenze determinate dalle proprie lavorazioni, con
particolare riferimento alla dotazione di idonei estintori.
In caso di allarme tutti i lavoratori saranno radunati in un apposito spazio sicuro. Il Direttore di
cantiere o persona da questi preposta provvederà al controllo della presenza di tutti i lavoratori,
verificando le eventuali assenze.
Il Direttore di cantiere, o persona da lui appositamente delegata, provvederà inoltre alla chiamata
dei Vigili del Fuoco, fornendo tutte le indicazioni necessarie per la precisazione del tipo di
intervento necessario.
Sarà a cura degli incaricati della gestione dell’emergenza, debitamente individuati, l’uso degli
estintori provando a fronteggiare l’incendio o la causa di rischio.
I lavoratori si asterranno dal lavoro sino alla risoluzione completa dell’emergenza, coadiuvando,
se del caso, gli addetti all’emergenza stessa.
8.1.3 Mezzi antincendio per il cantiere
Nel cantiere dovranno essere inoltre disponibili e opportunamente segnalati i seguenti mezzi
antincendio:
ƒ
ƒ
n. 1 estintore per ogni baracca (servizi igienico-assistenziali e depositi);
n. 1 estintore per ogni officina allestita nelle aree di cantiere fisso.
I mezzi antincendio dovranno essere mantenuti in efficiente stato di conservazione, saranno
controllati da personale esperto (una volta ogni sei mesi) e avranno istruzioni perfettamente
leggibili.
Prima di iniziare i lavori l’impresa appaltatrice dovrà concordare con gli incaricati alla gestione
delle emergenze le procedure da seguire in caso di incendio.
Gli spazi antistanti i mezzi di estinzione dovranno essere sempre sgombri. I mezzi stessi non
dovranno essere rimossi o spostati senza adeguata informazione al Direttore di cantiere, il quale
dovrà essere tempestivamente informato in caso di utilizzo anche parziale delle attrezzature di
soccorso. Dovrà essere disponibile un adeguato numero di persone addette alla gestione
dell’emergenza che abbia frequentato apposito corso, ai sensi del D. Lgs 626/94.
8.1.4 Procedura antncendio
Non appena si rileva un focolaio di incendio occorre attenersi alle seguenti regole fondamentali.
Compito di tutti sarà:
ƒ
ƒ
mantenere la calma;
avvisare ed allontanare immediatamente tutte le persone che si trovano nelle vicinanze dell’incendio o
del focolaio;
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
ƒ
ƒ
richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco (numero telefonico 115);
avvisare le persone incaricate di attuare la procedura antincendio.
Sarà invece compito dei soli addetti alle procedure antincendio:
ƒ
ƒ
ƒ
accertarsi che non ci sia nessuno in pericolo;
verificare che tutto il personale sia fuori dal raggio di propagazione del fuoco
azionare i dispositivi antincendio mobili secondo i principi appresi al corso antincendio;
circoscrivere l’incendio ed allontanare (se possibile) eventuale materiale infiammabile o macchinario
che potrebbe essere raggiunto dalle fiamme.
Ad incendio domato assicurarsi che non vi siano focolai occulti, e non avvicinarsi alla zona
dell’incendio fino a quando non vi è la certezza dello scongiurato pericolo.
La ripresa dell’esercizio deve essere attuata dopo verifica da parte del capo cantiere
dell’efficienza degli impianti e delle macchine
Per richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco occorre comunicare:
1. nome dell’impresa del cantiere richiedente;
2. indirizzo preciso del cantiere richiedente;
3. telefono del cantiere richiedente (o di un telefono cellulare);
4. tipo di incendio;
5. presenza di persone in pericolo;
6. locale o zona interessata all’incendio;
7. materiale che brucia;
8. nome di chi sta chiamando;
9. farsi dire il nome di chi risponde;
10. notare l’ora esatta della chiamata;
11. predispone tutto l’occorrente per l’ingresso dei mezzi di soccorso in cantiere.
8.2 Procedure di primo soccorso
Per il primo soccorso di eventuali infortunati e per il primo intervento, per modeste necessità, il
personale dovrà avere a disposizione il pacchetto di medicazione.
Il cantiere in questione è, inoltre, ubicato in vicinanza di posti pubblici permanenti di pronto
soccorso ed in caso di necessità si dovrà fare ricorso ad essi, avendo il personale i relativi
numeri di telefono ed indirizzi, con la possibilità di una rapida richiesta di pronto intervento.
In ogni caso, tutti gli addetti ai lavori, in particolar modo gli addetti al primo soccorso, si
atterranno quanto più possibile alle indicazioni ricevute durante la formazione effettuata dal
medico competente aziendale.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Si ricordano alcune regole comportamentali da osservare in caso di infortunio per non peggiorare
la situazione dell’infortunato:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
come qualsiasi altro evento di pericolo e di emergenza, mantenere la calma e non compiere atti
precipitosi;
se non ci si ritiene all’altezza della situazione è bene non agire, ma adoperarsi ad avvisare i
colleghi, facendosi carico di provvedere a tutte quelle manovre utili come ad esempio la richiesta
di un’ambulanza o la predisposizione di un adeguato mezzo di trasporto per il trasferimento di un
ferito in ospedale, ecc.;
se la persona che si appresta al Primo Soccorso non riesce o non è in grado d’individuare le lesioni
e di valutare la gravità delle stesse, deve lasciare il ferito nel posto in cui si trova, avendo
cura di metterlo in posizione distesa. Qualora sull’infortunato gravano altri rischi come la possibile
caduta di materiale, tavole, impalcatura, ecc. o l’allagamento, o il propagarsi di un incendio,
l’infortunato va spostato con una manovra di trascinamento che può avvenire facendo presa e
tirando per i piedi o sotto i cavi ascellari;
i curiosi vanno prontamente allontanati, questo per non peggiorare 1’ equilibrio psichico e per non
sottrarre aria all’infortunato;
se la persona colpita è cosciente, si deve chiedere quali dolori avverte e dopo aver valutato l’entità e
riscontrato la sua capacità d’effettuare movimenti in modo agevole bisogna accompagnarlo al
presidio sanitario più vicino (ospedale o pronto soccorso).
Quando l’infortunato è in stato di incoscienza occorre:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
accertarsi dell’esistenza dei segni vitali: respirazione e battito del cuore;
valutare le lesioni sulla persona a terra;
non somministrare nessuna bevanda se non espressamente prevista;
coprire il ferito per mantenere inalterata la temperatura corporea;
se il ferito alterna fasi di coscienza a fasi di incoscienza o torpore ed abbattimento, bisogna incitarlo
con frasi di conforto, ecc..
In caso di infortunio, non si deve mai:
ƒ spostare bruscamente il ferito;
ƒ muoverlo se si sospetta una lesione alla colonna vertebrale;
ƒ usare il laccio quando il sanguinamento può essere controllato con semplice
bendaggio;
ƒ disinfettare una ferita senza guanti sterili, contenuti nella cassetta di pronto soccorso;
far rientrare i visceri nell’addome in presenza di sventramento;
ƒ togliere un oggetto che sia penetrato in una qualsiasi parte del corpo.
Occorre tenere presente la seguente sequenza operativa:
1. respirazione artificiale;
2. massaggio cardiaco esterno;
3. controllo emorragia;
4. prime cure dello shock, delle ferite, delle ustioni, delle fratture, ecc.;
5. organizzare il trasporto in ospedale.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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9. Stima dei costi dalla sicurezza
9.1 Computo metrico estimativo oneri generali di sicurezza
L’ammontare degli oneri generali di sicurezza, calcolato in misura media pari al 5% dell’importo totale lavori,
ammonta ad Euro 7.420,44.=
9.2 Computo metrico estimativo oneri aggiuntivi di sicurezza
L’ammontare degli oneri specifici (aggiuntivi) di sicurezza, calcolato analiticamente, ammonta ad Euro 4.591,14
(vedi computo metrico seguente)
n° ordine
1
codice
descrizione
04.P80.A01.040 Segnale
stradale in lamiera
alluminio a forma triangolare
un. mis. quantità pr. unit. percent.
di
900 mm, sp. 30/10, Al, H.I.
2
3
04.P80.A02.040 Segnale
stradale in lamiera
alluminio a forma circolare
ottagonale
diam. 600 mm, sp. 30/10, Al, H.I.
04.P80.A.06.080 Pannello
integrativo in lamiera
alluminio a forma rettangolare
5
9,00
€ 54,08
10%
€
48,67
cad
6,00
€ 49,26
10%
€
29,56
cad
4,00
€ 34,24
10%
€
13,70
40,00
€ 60,08
10%
€
240,32
cad
9,00
€ 18,03
10%
€
16,23
cad
9,00
€ 6,01
10%
€
5,41
di
04.P81.E06.005 'LVVXDVRUHWLSRQHZMHUVH\LQ
SROLHWLOHQHULQIRU]DWRVRQRFRPSUHVL
QHOSUH]]RJOLDSSRVLWLHOHPHQWLGL
JLXQ]LRQHVHPSUHLQSROLHWLOHQH
FRORUDWRLQSDVWDJLDOORELDQFRR
URVVR
/DUJFPOXQJFPK FP
FLUFD
FDG
04.P82.A04.010 )RUQLWXUDFDYDOOHWWRSLHJKHYROHSRUWD
VHJQDOHXVRFDQWLHUHGLUREXVWD
VWUXWWXUDYHUQLFLDWRDIXRFRGXH
PDQLR]LQFDWRDFDOGRFRPSOHWRGL
IDFLOHGLVSRVLWLYRSHUO
DQFRUDJJLRGL
RJQLWLSRGLVHJQDOHVWUDGDOH
WULDQJRODUHFLUFRODUHUHWWDQJRODUH
6
cad
di
o
800x270 mm, sp. 30/10, Alluminio, H.I.
4
importo
$OWH]]DPDJJLRUDWD
04.P82.A07.005 6DFFRLQWHODSODVWLILFDWDULQIRU]DWD
FRQPDQLJOLHLQFRUGXUDSHU
FRQWHQLPHQWRVDEELDGL]DYRUUDSHU
VHJQDOHWLFDSURYYLVRULDRGLFDQWLHUH
GLP[
6DFFRLQWHODSODVWLILFDWDSHUVDEELD
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
n° ordine
codice
descrizione
un. mis. quantità pr. unit. percent.
importo
04.P82.A08.005 )RUQLWXUDODPSHJJLDWRUH
JLDOORURVVRDEDWWHULDQEDWWHULH
[UYROWVWDQGDUG
LQWHUQD]LRQDOLIDURGLDPPP
LQSODVWLFDDQWLXUWRLQWHUUXWWRULH
DSHUWXUDFRQWHQLWRUHEDWWHULH
DQWLYDQGDOLVPRFRPHGDQV
FDPSLRQH
/DPSHJJLDWRUHELGLUH]LRQDOHD
PHGLRUDJJLR
cad
12,00
€ 18,62
100%
€
223,44
8
04.P82.A08.015 %DWWHULHYWLSRKU
cad
36,00
€ 2,08
100%
€
74,88
9
04.P83.A.01.005 Segnaletica in vernice spartitraffico
mq
16,50
€ 5,41
100%
€
89,26
m
100,00
€ 0,51
100%
€
51,00
ogni metro di striscia effettivamente
verniciata.
striscia di larghezza cm 15
m
450,00
€ 0,67
100%
€
301,50
Recinzione dell'area di cantiere H
200 cm, realizzata con pannelli in
rete a quattro tubi e blocchi di
cemento con aggiunta di rete
arancione in plastica e tronconi
stabilizzanti a terra
zona cantiere fisso
m
zona cantiere rotatoria
m
40,00
60,00
100,00
€ 25,00
20%
€
500,00
cad.
1,00
€ 3.200,00
10%
€
320,00
ora
5,00
€ 62,93
100%
€
314,65
cad
2,00
€ 75,00
100%
€
150,00
7
rifrangente (Composto di resina
alchidica e clorocaucciu)
Passaggi pedonali, linee arresto,
altri segni sulla carreggiata per ogni
metro
quadrato
di
superficie
effettivamente verniciata.
passaggi pedonali, linee di arresto
10
04.P83.A.02.005 Strisce di mezzeria, corsia ecc. per
ogni metro di striscia effettivamente
verniciata.
striscia di larghezza cm 12
11
12
13
14
04.P83.A.02.010 Strisce di mezzeria, corsia ecc. per
prezzo 01
prezzo 02
Baracca di cantiere ad uso
spogliatoio, locale pronto soccorso,
refettorio ed apprestamento igienico
costituito da wc, lavandino e doccia
cantiere fisso
01.P24.C67.005 Nolo di autocarro dotato di braccio
articolato – trasporto e posizionamento new jersey in cls
15
prezzo 03
Estintore antincendio portatile a
polvere Kg 6
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
n° ordine
codice
prezzo 04
16
prezzo 05
17
prezzo 06
18
descrizione
un. mis. quantità pr. unit. percent.
importo
Armadietto completo - pronto soccorso
cad
1,00
€ 200,00
100%
€
200,00
cad
1,00
€ 71,00
100%
€
71,01
cad
1,00
€
1.400,00
10%
€
140,00
mq
135,00
€ 5,61
100%
€
757,35
ora
16,00
ora
ora
16,00
32,00
€ 32,63
100%
€
1.044,16
Cassetta pronto soccorso
Coppia semafori mobili da cantiere fornitura - posa e gestione con
sostituzione e carica batterie
01.P25.A74.005 Nolo
19
di ponteggio tubolare esterno a
telai
prefabbricati
compreso
trasporto, montaggio, smontaggio
nonché ogni dispositivo necessario
per la conformita' alle norme di
sicurezza vigenti, escluso i piani di
lavoro e sottopiani da compensare a
parte;
(la
misurazione
viene
effettuata in proiezione verticale).
Per i primi 30 giorni
45,00 x 3,00
Reg. Piemonte Manodopera edile - operaio
20
specializzato
(Euro 26,15/ora + 24,30% = Euro
32,63/ora)
montaggi e smontaggi segnaletica ,
semafori e varie sicurezza
gestione traffico per esecuzione paviment.
in conglomerato bituminoso
Sommano
€
5.491,13
10. Documenti aziendali nel cantiere
ƒ
ƒ
ƒ
Piano di sicurezza e di coordinamento (sottoscritto dall’impresa appaltatrice e da tutti i sub appaltatori e
assimilati nonché dai rispettivi R.L.S.).
Progetto esecutivo delle opere.
Piani operativi di sicurezza (P.O.S.) di tutte le imprese esecutrici, da tenere nella baracca ufficio a cura del
direttore di cantiere.
Si ricorda che i documenti che fanno parte del P.O.S. sono:
a. dati identificativi dell’impresa
ƒ nominativo datore di lavoro, indirizzo e riferimento telefonico della sede legale
e degli uffici di cantiere;
ƒ specifica attività e singole lavorazioni svolte in cantiere dall’impresa e da
lavoratori autonomi subaffidatari;
ƒ
nominativi addetti primo soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque,
alla gestione delle emergenze in cantiere, del RLS, aziendale o territoriale, ove eletto o
designato;
ƒ
nominativo RSPP;
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
ƒ
ƒ
ƒ
nominativo del medico competente;
nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere;
l’elenco e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’impresa e dei
lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa;
b. le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata
allo scopo dall’impresa;
c. l’elenco delle imprese esecutrici (subaffidatari, fornitori in opera, noleggiatori a caldo);
d. documentazione inerente l’idoneità lavorativa specifica dei lavoratori impiegati in
cantiere (copia del certificato della visita medica preventiva o documento equivalente
firmato dal medico competente);
e. copia del registro degli infortuni;
f. la descrizione dell’attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;
g. elenco delle macchine, degli impianti e degli apprestamenti che verranno utilizzati nel
cantiere con descrizione, per ognuno, del livello di sicurezza raggiunto (marchio CE - ad
esempio gli apparecchi di sollevamento non marcati CE devono possedere una
autocertificazione del costruttore che attesti il rispetto di quanto indicato nella C.M. del
31.7.1981, per le betoniere a bicchiere si farà riferimento alla Circolare Ministeriale 103/80 e
così via), libretto di circolazione del mezzo con le relative revisioni, libretto di istruzioni per
l’installazione, l’uso e la manutenzione - anche in estratto -, dichiarazioni di rispondenza alle
norme tecniche di sicurezza, verifiche periodiche cui sono soggetti ad esempio gli elevatori a
cavalletto con portata superiore a 200 kg. devono essere muniti di libretto di omologazione e
sono soggetti a verifica con scadenza annuale da parte dell’organo di controllo preposto).
Per il rischio elettrico verrà richiesto all’impresa di fornire copia delle denunce e delle
certificazioni obbligatorie;
h. progetto del ponteggio (quando necessario);
i. disegno esecutivo ponteggi;
j. l’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di
sicurezza;
k. l’esito del rapporto di valutazione del rumore (art. 40 D. Lgs 277/91);
l. l’individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle
contenute nel P.S.C., adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in
cantiere;
m. le procedure complementari e di dettaglio richieste dal P.S.C.;
n. l’elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere;
o. la documentazione in merito all’informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati
in cantiere (copia dei verbali delle riunioni di formazione e informazione e copia degli attestati
dei corsi di formazione);
p. dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico di cantiere e copia della lettera di invio
all’ISPESL e all’ASL o all’ARPA o allo Sportello Unico;
q. eventuale altra documentazione di sicurezza richiesta dalla norma (es. disegno esecutivo e
progetto del ponteggio, programma delle demolizioni, piano dei lavori di demolizione o di
rimozione dell’amianto, ecc.).
Il direttore di cantiere dell’impresa dovrà inoltre verificare l’esistenza in cantiere dei documenti
riportati nei seguenti paragrafi.
10.1.
Documenti relativi al cantiere (impresa appaltatrice)
Copia libro matricola dei dipendenti;
ƒ Cartello di identificazione del cantiere (ai sensi della Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici del
01/06/1990);
ƒ Copia notifica preliminare agli organi di vigilanza competenti per territorio prevista dall’art. 11 del D.
Lgs 494/96;
ƒ Copia integrazioni della notifica preliminare con segnalazione di nuove imprese o integrazione dei
dati della notifica precedente;
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
ƒ
ƒ
ƒ
Verbale di visita del cantiere da parte del medico competente, ovvero dichiarazione di esame del
piano di sicurezza relativo a cantieri con caratteristiche analoghe.
Verbale di corretto montaggio del ponteggio nelle varie fasi da parte del direttore di cantiere ovvero
di un suo preposto, ai sensi del D. Lgs 359/99.
Verbale di corretto montaggio della gru nelle varie fasi da parte del direttore di cantiere ovvero di un suo preposto e
del Responsabile del Montaggio, ai sensi del D. Lgs. 359/99.
10.2. Documenti relativi ai Lavoratori
. Certificati di idoneità per eventuali lavoratori minorenni.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
10.3. Documenti relativi alle imprese subaffidatarie (subappaltatrici, fornitori d’opera e noli a caldo)
Copia libro matricola;
Documento sottoscritto dall’impresa subaffidataria6 indicante il Rappresentante della sicurezza per i
lavoratori.
10.4.
Documenti relativi a macchine, attrezzature ed impianti
'RFXPHQWD]LRQHUHODWLYDDJOLDSSDUHFFKLGLsollevamento:
libretto di omologazione relativo agli apparecchi di sollevamento ad azione non manuale;
¾ copia della denuncia di installazione per gli apparecchi di sollevamento di portata superiore ai
200 Kg.;
¾ verifica delle fiuti, riportata sul libretto di omologazione (trimestrale);
¾ verbale di verifica del funzionamento e dello stato di conservazione per gli apparecchi di
sollevamento con portata superiore ai 200 Kg. (annuale).
Documentazione relativa ai ponteggi metallici:
libretto del ponteggio fornito dal fabbricante (copia autorizzazione ministeriale, relazione tecnica,
istruzioni di montaggio, impiego e smontaggio, schemi di montaggio possibile, calcoli di progetto con
indicati i sovraccarichi massimi ammissibili);
¾ disegno esecutivo, relativo alla realtà specifica in cui si sta operando firmato dal Direttore di
cantiere;
¾ progetto esecutivo per ponteggi superiori a 20,00 metri di altezza o aventi configurazioni
complesse firmato da professionista abilitato.
Documentazione relativa agli impianti elettrici del cantiere:
¾
dichiarazione di conformità alle Norme tecniche di sicurezza eseguita dall’impresa installatrice firmata da
persona abilitata (Legge 46/90 Arlt. 9-12) e relative ricevute di invii a ISPESL e ASL o ARPA o Sportello
Unico;
¾ copia degli avvisi inoltrati agli esercenti le linee elettriche, quando si opera ad una distanza
inferiore ai m 5,00 dalle stesse;
¾ documentazione relativa agli impianti di messa a terra e di protezione contro le scariche
atmosferiche
Copia dei documenti e dei libretti GL istruzione e manutenzione (con annotazione delle
manutenzioni effettuate), GLtutte le attrezzature e macchine presenti nel cantiere.
Tutti i documenti ed i verbali relativi a verifiche, visite, ispezioni effettuate dagli organi competenti
preposti ai controlli.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
11. Riferimenti normativi
D.P.R. 27.4.1955 n° 547
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
D.P.R. 05.01.56 n° 164
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni.
D.P.R. 19.03.1956 n° 302
Norme integrative del D.P.R. 27.04.1955 n° 547.
D.P.R. 19.03.1956 n° 303
Norme generali per l’igiene del lavoro.
D.P.R. 20.03.1956 n° 320
Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo.
D.P.R. 20.03.1956 n° 323
Norme per la prevenzione degli infortuni negli impianti telefonici.
DM 28.07.1958
Presidi chirurgici e farmaceutici aziendali.
D.M 12.09.1958
Istituzione del registro infortuni. D.M 12.03.1959
Presidi medico-chirurgici nei cantieri per lavori in sotterraneo.
Legge 19.07.1961 n° 706
Impiego della biacca nella pittura. Legge 5.03.1963 n° 245
Limitazione dell’impiego del benzolo e suoi omologhi nelle attività lavorative.
Modifiche all’ordinamento del Ministero del lavoro e della prevenzione sociale.
Legge 22.07.1961 n° 628
Legge 1.03.1968 n° 186
Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed
impianti elettrici ed elettronici.
Legge 19.03.1990 n° 55 art. 18.8 D.RC.M 10.01.1991 art. 9
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Piani delle misure di sicurezza fisica dei lavoratori (negli appalti di opere pubbliche). D. Lgs 15.08.1991
n° 277
3URWH]LRQHGHLODYRUDWRULFRQWURLULVFKLGHULYDQWLGDHVSRVL]LRQHDGDJHQWLFKLPLFLILVLFLH
ELRORJLFL
Legge 11.02.1994 n° 109
/HJJHTXDGURLQPDWHULDGL//33
Legge 02.06.1995 n° 216
&RQYHUVLRQHLOOHJJHFRQPRGLILFD]LRQLHGLQWHJUD]LRQLGHO'/QƒFRQFHUQHQWHQRUPH
XUJHQWLLQPDWHULDGLODYRULSXEEOLFL
D. Lgs 19.09.1994 n° 626
D. Lgs 19.03.1996 n° 242
$WWXD]LRQHGLGLUHWWLYH&((ULJXDUGDQWLLOPLJOLRUDPHQWRGHOODVLFXUH]]DHGHOODVDOXWHGHL
lavoratori sul luogo di lavoro.
D. Lgs 19.12.1994 n° 758
0RGLILFKHDOODGLVFLSOLQDVDQ]LRQDWRULDLQPDWHULDGLODYRUR
D. Lgs 17.03.95 n° 230
$WWXD]LRQHGHOOHGLUHWWLYH(XUDWRP(XUDWRP(XUDWRP(XUDWRPLQ
PDWHULDGLUDGLD]LRQLLRQL]]DQWL
D. Lgs 14.08.96 n° 493
$WWXD]LRQHGHOODGLUHWWLYD&((FRQFHUQHQWHOHSUHVFUL]LRQLPLQLPHSHUODVHJQDOHWLFDGL
VLFXUH]]DHRGLVDOXWHVXOOXRJRGLODYRUR
D.P.R. 24.07.96, n° 459
5HJRODPHQWRSHUO·DWWXD]LRQHGHOOHGLUHWWLYH&((&((&((H&((
FRQFHUQHQWLLOULDYYLFLQDPHQWRGHOOHOHJLVOD]LRQLGHJOLVWDWLPHPEULUHODWLYHDOOHPDFFKLQH
D. Lgs 14.08.96 0494
$WWXD]LRQHGHOOD'LUHWWLYD&((FRQFHUQHQWHOHSUHVFUL]LRQLPLQLPHGLVLFXUH]]DHGLVDOXWHGD
DWWXDUHQHLFDQWLHULWHPSRUDQHLRPRELOL
D. Lgs 04.08.99 n° 359
$WWXD]LRQHGHOODGLUHWWLYD&(FKHPRGLILFDODGLUHWWLYD&((UHODWLYDDLUHTXLVLWLPLQLPL
GLVLFXUH]]DHVDOXWHSHUO·XVRGLDWWUH]]DWXUHGLODYRURGDSDUWHGHLODYRUDWRUL
D. Lgs 15.11.99 n° 528
Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 recante attuazione della
direttiva 92157/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei
cantieri temporanei o mobili.
D.M LLPP 19.04.00 n° 145
5HJRODPHQWRUHFDQWHLOFDSLWRODWRJHQHUDOHG·DSSDOWRGHLODYRULSXEEOLFLDLVHQVLGHOO·DUW
FRPPDGHOODOHJJHIHEEUDLRQHVXFFHVVLYHPRGLILFD]LRQL
Legge 07.11.00 n° 327
Valutazione dei costi del lavoro e della sicurezza nelle gare di appalto.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
'3503.07.03 n° 222
Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili in attuazione
dell’articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni e dell’art.
22, comma 1, del decreto legislativo 19 novembre 1999, n. 258 di modifica del decreto legislativo 14
agosto 1996, n. 494
D. Lgs 19.08.2005 n° 187
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Legge 3.08.2007 n° 123
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ODULIRUPDGHOODQRUPDWLYDLQPDWHULD
D. Lgs 09.04.2008 n° 81
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D. Lgs 3.08.2009 n° 106
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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.1 Luoghi, locali e posti di lavoro - Attività di cantiere
1.1.1 SCAVI E MOVIMENTO TERRA
ATTIVITA’ CONTEMPLATE
• valutazione ambientale: vegetale, colturale, archeologico, urbano, geo morfologico
• ispezioni ricerca sottosuolo
• preparazione, delimitazione e sgombero area
• esercizio impianti aggottamento
• predisposizione paratie sostegno contro terra ed opere di carpenteria per la messa in opera
• predisposizione, ancoraggio e posa di passerelle, parapetti e andatoie provvisorie
• movimento macchine operatrici
• deposito provvisorio materiali di scavo
• carico e rimozione materiali di scavo
• interventi con attrezzi manuali per regolarizzazione superficie di scavo e pulizia
Tutte le attività di scavo comportano la verifica preventiva da parte di un responsabile di area direttiva,
l’organizzazione e la sorveglianza dei lavori da parte di responsabili di area gestionale; la squadra
operativa tipo può comportare la presenza, anche concomitante di: capo squadra, carpentiere, operaio
comune polivalente, operatori di macchina e mezzi di trasporto.
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D.P.R. 164/56
• D.P.R. 320/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute dall’alto
• seppellimento, sprofondamento
• urti, colpi, impatti, compressioni
• scivolamenti, cadute a livello
• elettrici
• rumore
• caduta materiale dall’alto
• annegamento (in presenza di corsi d’acqua o canalizzazioni)
• investimento (da parte dei mezzi meccanici)
• polveri, fibre (prodotti durante lo scavo)
• infezioni da microrganismi (in ambienti insalubri)
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
1. CADUTE DALL’ALTO
E
DELLE
SITUAZIONI
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Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad
un altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite
con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati a tutti i lati liberi
di travi, impalcature, piattaforme, ripiani, balconi, passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio
sopraelevati.
Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni devono essere adottate misure collettive o
personali atte ad arrestare con il minore danno possibile le cadute. A seconda dei casi possono essere
utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi; reti o superfici di
arresto molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di arresto.
Lo spazio corrispondente al percorso di eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da
ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria.
2. SEPPELLIMENTO - SPROFONDAMENTO
I lavori di scavo all’aperto o in sotterraneo, con mezzi manuali o meccanici, devono essere preceduti da
un accertamento delle condizioni del terreno e delle opere eventualmente esistenti nella zona
interessata. Devono essere adottate tecniche di scavo adatte alle circostanze che garantiscano anche la
stabilita degli edifici, delle opere preesistenti e delle loro fondazioni.
Gli scavi devono essere realizzati e armati come richiesto dalla natura del terreno, dall’inclinazione
delle pareti e dalle altre circostanze influenti sulla stabilità ed in modo da impedire slittamenti, frane,
crolli e da resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge, infiltrazioni, cicli di gelo e disgelo.
La messa in opera manuale o meccanica delle armature deve di regola seguire immediatamente
l’operazione di scavo. Devono essere predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro
e per il rapido allontanamento in caso di emergenza. La presenza di scavi aperti deve essere in tutti i
casi adeguatamente segnalata.
Sul ciglio degli scavi devono essere vietati i depositi di materiali, l’installazione di macchine pesanti o
fonti di vibrazioni e urti, il passaggio e la sosta di veicoli.
3. URTI - COLPI - IMPATTI - COMPRESSIONI
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte anche
attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per
l’impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non
utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al
corpo dell’addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in
cataste, pile e mucchi devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una
sicura e agevole movimentazione.
6. SCIVOLAMENTI - CADUTE A LIVELLO
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in
modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature,
materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti gli addetti devono
indossare calzature idonee. Per ogni postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più
vicina.
Deve altresì provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione e in profondità.
Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo
le necessità diurne e notturne.
9. ELETTRICI
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine di
individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee precauzioni
per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione.
I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione devono essere rilevati e segnalati
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in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Devono essere altresì formulate
apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee
elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere effettuata in
funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona
tecnica.
L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in forma scritta nei
casi previsti dalla Legge; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso deve essere
effettuata da personale qualificato.
11. RUMORE
Nell’acquisto di nuove attrezzature occorre prestare particolare attenzione alla silenziosità d’uso. Le
attrezzature devono essere correttamente mantenute e utilizzate, in conformità alle indicazioni del
fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva. Durante il funzionamento gli schermi e le
paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili.
Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto, si devono
porre in essere protezioni collettive quali la delimitazione dell’area interessata e/o la posa in opera di
schermature supplementari della fonte di rumore. Se la rumorosità non è diversamente abbattibile è
necessario adottare i dispositivi di protezione individuali conformi a quanto indicato nel rapporto di
valutazione del rumore e prevedere la rotazione degli addetti alle mansioni rumorose.
13. CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO
Le perdite di stabilità incontrollate dell’equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel corso di
maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta
inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta
sistemazione delle masse o attraverso l’adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro
natura, forma e peso.
Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose devono essere
eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni
proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta.
Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, deve essere impedito
l’accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del
pericolo. Tutti gli addetti devono comunque fare uso dell’elmetto di protezione personale.
14. ANNEGAMENTO
Nelle attività in presenza di corsi o bacini d’acqua devono essere prese misure per evitare
l’annegamento accidentale.
I lavori superficiali o di escavazione nel letto o in prossimità di corsi o bacini d’acqua o in condizioni
simili devono essere programmati tenendo conto delle variazioni del livello dell’acqua, prevedendo
mezzi per la rapida evacuazione. Deve essere approntato un programma di pronto intervento per il
salvataggio delle persone sorprese da irruzioni d’acqua o cadute in acqua e previste le attrezzature
necessarie. Le persone esposte a tale rischio devono indossare giubbotti insommergibili.
Gli esposti al rischio, gli incaricati degli interventi di emergenza e tutti gli addetti al cantiere devono
essere informati e formati sul comportamento da tenere e addestrati in funzione dei relativi compiti.
15. INVESTIMENTO
Per l’accesso al cantiere degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi
sicuri. Deve essere comunque sempre impedito l’accesso di estranei alle zone di lavoro.
All’interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata
con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve
essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro devono essere approntati percorsi sicuri e,
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quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici.
Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo
le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
31. POLVERI - FIBRE
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei
lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la
diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle operazioni di
raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere forniti ed utilizzati
indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato
deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria.
53. INFEZIONI DA MICRORGANISMI
Prima dell’inizio dei lavori di bonifica deve essere eseguito un esame della zona e devono essere
assunte informazioni per accertare la natura e l’entità dei rischi presenti nell’ambiente e l’esistenza di
eventuali malattie endemiche.
Sulla base dei dati particolari rilevati e di quelli generali per lavori di bonifica, deve essere approntato
un programma tecnico-sanitario con la determinazione delle misure da adottare in ordine di priorità per
la sicurezza e l’igiene degli addetti nei posti di lavoro e nelle installazioni igienico assistenziali, da
divulgare nell’ambito delle attività di informazione e formazione.
Quando si fa uso di mezzi chimici per l’eliminazione di insetti o altro, si devono seguire le indicazioni
dei produttori. L’applicazione deve essere effettuata solamente da persone ben istruite e protette. La
zona trattata deve essere segnalata con le indicazioni di pericolo e di divieto di accesso fino alla
scadenza del periodo di tempo indicato. Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e
devono utilizzare indumenti protettivi e DPI appropriati.
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Qualunque lavoro di scavo deve essere preceduto da una analisi geotecnica del terreno che in relazione
alle caratteristiche del lavoro dovrà portare a determinarne i fattori di stabilità. Di tale perizia si deve
fare riferimento nel piano di sicurezza eventualmente redatto, ove del caso, producendone la relazione
in allegato.
Splateamento e sbancamento
A mano
• negli scavi a mano le pareti devono avere una inclinazione tale da impedire franamenti
• quando la parete del fronte di attacco supera metri 1,50 è vietato lo scalzamento manuale della base
per provocare il franamento della parete
• in tali casi è consigliabile procedere dall’alto verso il basso con sistema a gradini
Con mezzi meccanici
• le persone non devono sostare o transitare o comunque essere presenti nel campo di azione
dell’escavatore, né alla base o sul ciglio del fronte di attacco
• le persone non devono accedere al ciglio superiore del fronte di scavo: la zona pericolosa sarà
delimitata con barriere mobili o segnalata con opportuni cartelli
• il ciglio superiore deve essere pulito e spianato
• le pareti devono essere controllate per eliminare le irregolarità ed evitare eventuali distacchi di
blocchi (disgaggio)
• prima di accedere alla base della parete di scavo accertarsi del completamento dei lavori, armature
comprese, quando previste
• si deve sempre fare uso del casco di protezione
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• a scavo ultimato le barriere mobili sul ciglio superiore saranno sostituite con regolari parapetti atti ad
impedire la caduta di persone e cose a fondo scavo
• i mezzi meccanici non dovranno mai avvicinarsi al ciglio dello scavo
• non devono essere effettuati depositi, anche se momentanei, in prossimità del ciglio dello scavo
E’ BUONA NORMA ARRETRARE CONVENIENTEMENTE I PARAPETTI AL FINE DI
EVITARE SIA I DEPOSITI CHE IL TRANSITO DEI MEZZI MECCANICI.
Trincee
• il pericolo è dovuto alla ristrettezza della sezione di scavo, per cui anche una piccola frana o distacco
di un blocco possono provocare gravi infortuni. Perciò, quando lo scavo supera i metri 1,50 di
profondità, le pareti verticali delle trincee devono essere convenientemente armate
• le pareti inclinate devono avere pendenza di sicurezza
• non armare pareti inclinate con sbadacchi orizzontali poiché i puntelli ed i traversi possono slittare
verso l’alto, per effetto della spinta del terreno
• l’attraversamento delle trincee e degli scavi in genere deve essere realizzato mediante passerelle
larghe almeno cm. 60 se destinate al passaggio pedonale ed almeno cm. 120 se destinate al trasporto
di materiale, munite sui due lati di parapetto con fasce fermapiede
Pozzi
• anche relativamente ai pozzi, quando lo scavo supera i m.1,50, le pareti devono essere
convenientemente armate
• nei pozzi a carattere permanente il rivestimento (anelli metallici od in cemento armato, ecc.) può
essere applicato direttamente sostituendo l’armatura, purché non siano lasciati spazi vuoti fra anelli e
terreno
• la bocca deve essere recintata con robusto parapetto e deve essere completamente chiusa durante le
pause di lavoro
• si deve rigorosamente evitare ogni deposito di materiale nelle adiacenze della bocca del pozzo
• per il trasporto in verticale dei materiali si devono impiegare contenitori appositi e ganci di sicurezza
• per l’accesso devono essere utilizzate scale convenientemente disposte
• è vietato salire e scendere utilizzando le funi degli apparecchi di sollevamento dei materiali. Il
trasporto di persone con mezzi meccanici può essere effettuato solo utilizzando mezzi idonei, quali
ad esempio le sedie sospese, dotate di cinghie di trattenuta, purché gli organi di sospensione offrano
adeguate garanzie
• è indispensabile l’impiego del casco di protezione
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• casco
• guanti
• protettore auricolare
• calzature di sicurezza
• maschere per la protezione delle vie respiratorie
• indumenti ad alta visibilità
PROCEDURE DI EMERGENZA
• franamenti delle pareti
• nel caso di franamenti delle pareti è necessario attuare le procedure di emergenza che comprendono:
l’evacuazione dei lavoratori dallo scavo, la definizione della zona di influenza della frana,
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l’intervento eventuale delle squadre di soccorso interne e/o esterne, la programmazione degli
interventi tecnici necessari per rimettere in sicurezza lo scavo
• allagamento dello scavo
• nel caso di allagamento dello scavo dovuto a circostanze naturali o allo straripamento di corsi
d’acqua limitrofi o da infiltrazioni di condutture in pressione e necessario attuare le procedure di
emergenza che comprendono l’evacuazione dei lavoratori dallo scavo, la delimitazione dell’area “a
rischio” anche di smottamenti conseguenti, l’intervento eventuale delle squadre di soccorso esterne
e/o interne, l’attivazione immediata di idonei sistemi di deflusso delle acque. La ripresa dei lavori
dovrà essere condizionata da una valutazione delle superfici di scavo e dalla messa in atto di
procedure o sistemi protettivi per garantirne la stabilità
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.1 Luoghi, locali e posti di lavoro - Attività di cantiere
1.1.2 FONDAZIONI
ATTIVITA’ CONTEMPLATE
• preparazione, delimitazione e sgombero area
• tracciamenti
• predisposizione letto d’appoggio
• movimento macchine operatrici ed impianti di sollevamento
• preparazione e posa casserature
• approvvigionamento, lavorazione e posa ferro
• getto calcestruzzo
• sorveglianza e controllo della presa
• disarmo delle casserature
• ripristino viabilità e pulizia
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D.P.R. 164/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute dall’alto (all’interno degli scavi)
• seppellimento, sprofondamento
• urti, colpi, impatti, compressioni
• punture, tagli, abrasioni
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• elettrici
• rumore
• cesoiamento, stritolamento
• caduta materiale dall’alto
• annegamento (in presenza di corsi d’acqua o canalizzazioni)
• investimento (da parte di mezzi meccanici)
• movimentazione manuale dei carichi
• polveri, fibre
• getti, schizzi
• allergeni
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
1. CADUTE DALL’ALTO
Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad
un altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite
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con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati a tutti i lati liberi
di travi, impalcature, piattaforme, ripiani, balconi, passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio
sopraelevati. Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni devono essere adottate misure
collettive o personali atte ad arrestare con il minore danno possibile le cadute. A seconda dei casi
possono essere utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi; reti o
superfici di arresto molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di arresto. Lo
spazio corrispondente al percorso di eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da
ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria.
2. SEPPELLIMENTO - SPROFONDAMENTO
I lavori di scavo all’aperto o in sotterraneo, con mezzi manuali o meccanici, devono essere preceduti da
un accertamento delle condizioni del terreno e delle opere eventualmente esistenti nella zona
interessata. Devono essere adottate tecniche di scavo adatte alle circostanze che garantiscano anche la
stabilita degli edifici, delle opere preesistenti e delle loro fondazioni.
Gli scavi devono essere realizzati e armati come richiesto dalla natura del terreno, dall’inclinazione
delle pareti e dalle altre circostanze influenti sulla stabilità ed in modo da impedire slittamenti, frane,
crolli e da resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge, infiltrazioni, cicli di gelo e disgelo.
La messa in opera manuale o meccanica delle armature deve di regola seguire immediatamente
l’operazione di scavo. Devono essere predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro
e per il rapido allontanamento in caso di emergenza. La presenza di scavi aperti deve essere in tutti i
casi adeguatamente segnalata.
Sul ciglio degli scavi devono essere vietati i depositi di materiali, l’installazione di macchine pesanti o
fonti di vibrazioni e urti, il passaggio e la sosta di veicoli.
3. URTI - COLPI - IMPATTI - COMPRESSIONI
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte anche
attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per
l’impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non
utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al
corpo dell’addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in
cataste, pile e mucchi devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una
sicura e agevole movimentazione.
4. PUNTURE - TAGLI - ABRASIONI
Deve essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque
capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti accidentali.
Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive
(delimitazione delle aree a rischio), devono essere impiegati i DPI idonei alla mansione (calzature di
sicurezza, guanti, grembiuli di protezioni, schermi, occhiali, etc.).
5. VIBRAZIONI
Qualora non sia possibile evitare l’utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci di
trasmettere vibrazioni al corpo dell’operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte le soluzioni
tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es.: manici antivibrazioni, dispositivi di
smorzamento, etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. I lavoratori addetti devono essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria e deve essere valutata l’opportunità di adottare la rotazione tra gli
operatori.
6. SCIVOLAMENTI - CADUTE A LIVELLO
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I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in
modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature,
materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti gli addetti devono
indossare calzature idonee. Per ogni postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più
vicina. Deve altresì provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione e in
profondità. Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere
illuminate secondo le necessità diurne e notturne.
9. ELETTRICI
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine di
individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee precauzioni
per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione.
I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione devono essere rilevati e segnalati
in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Devono essere altresì formulate
apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee
elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere effettuata in
funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona
tecnica. L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in forma
scritta nei casi previsti dalla Legge; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso deve
essere effettuata da personale qualificato.
11. RUMORE
Nell’acquisto di nuove attrezzature occorre prestare particolare attenzione alla silenziosità d’uso. Le
attrezzature devono essere correttamente mantenute e utilizzate, in conformità alle indicazioni del
fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva. Durante il funzionamento gli schermi e le
paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili.
Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto, si devono
porre in essere protezioni collettive quali la delimitazione dell’area interessata e/o la posa in opera di
schermature supplementari della fonte di rumore. Se la rumorosità non è diversamente abbattibile è
necessario adottare i dispositivi di protezione individuali conformi a quanto indicato nel rapporto di
valutazione del rumore e prevedere la rotazione degli addetti alle mansioni rumorose.
12. CESOIAMENTO - STRITOLAMENTO
Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime o
di opere, strutture provvisionali o altro, deve essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso
delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile deve
essere installata una segnaletica appropriata e devono essere osservate opportune distanze di rispetto;
ove del caso devono essere disposti comandi di arresto di emergenza in corrispondenza dei punti di
potenziale pericolo.
13. CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO
Le perdite di stabilità incontrollate dell’equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel corso di
maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta
inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta
sistemazione delle masse o attraverso l’adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro
natura, forma e peso.
Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose devono essere
eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni
proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta.
Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, deve essere impedito
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l’accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del
pericolo. Tutti gli addetti devono comunque fare uso dell’elmetto di protezione personale.
14. ANNEGAMENTO
Nelle attività in presenza di corsi o bacini d’acqua devono essere prese misure per evitare
l’annegamento accidentale.
I lavori superficiali o di escavazione nel letto o in prossimità di corsi o bacini d’acqua o in condizioni
simili devono essere programmati tenendo conto delle variazioni del livello dell’acqua, prevedendo
mezzi per la rapida evacuazione. Deve essere approntato un programma di pronto intervento per il
salvataggio delle persone sorprese da irruzioni d’acqua o cadute in acqua e previste le attrezzature
necessarie. Le persone esposte a tale rischio devono indossare giubbotti insommergibili.
Gli esposti al rischio, gli incaricati degli interventi di emergenza e tutti gli addetti al cantiere devono
essere informati e formati sul comportamento da tenere e addestrati in funzione dei relativi compiti.
15. INVESTIMENTO
Per l’accesso al cantiere degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi
sicuri. Deve essere comunque sempre impedito l’accesso di estranei alle zone di lavoro.
All’interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata
con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve
essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro devono essere approntati percorsi sicuri e,
quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici.
Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo
le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
16. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non
richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.
In ogni caso è opportuno ricorrere ad accorgimenti quali la movimentazione ausiliaria o la ripartizione
del carico. Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare
caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell’operatore, anche in funzione della tipologia della
lavorazione.
In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l’attività di movimentazione manuale deve essere
preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e formazione, previo accertamento,
per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli addetti.
31. POLVERI - FIBRE
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei
lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la
diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle operazioni di
raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere forniti ed utilizzati
indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato
deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria.
35. GETTI - SCHIZZI
Nei lavori a freddo e a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che
danno luogo a getti e schizzi dannosi per la salute devono essere adottati provvedimenti atti ad
impedirne la propagazione nell’ambiente di lavoro, circoscrivendo la zona di intervento. Gli addetti
devono indossare adeguati indumenti di lavoro e utilizzare i DPI necessari.
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52. ALLERGENI
Tra le sostanze utilizzate in edilizia, alcune sono capaci di azioni allergizzanti (riniti, congiuntiviti,
dermatiti allergiche da contatto). I fattori favorenti l’azione allergizzante sono: brusche variazioni di
temperatura, azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti, presenza di sostanze vasoattive.
La sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori
personali di predisposizione a contrarre questi tipi di affezione. In tutti i casi occorre evitare il contatto
diretto di parti del corpo con materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosoli e con prodotti chimici in
genere, utilizzando indumenti da lavoro e DPI appropriati (guanti, maschere, occhiali etc.).
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• verificare la scarpata di scavo prima di iniziare i lavori di fondazione in prossimità della medesima;
pulire il bordo superiore dello scavo
• usare scale a mano legate e che superino di almeno m. 1 il piano superiore di arrivo per l’accesso al
fondo scavo
• per gli attraversamenti degli scavi aperti utilizzare passerelle provviste da ambo i lati di normali
parapetti
• non depositare materiale che ostacoli la normale circolare
• fare attenzione agli ostacoli fissi pericolosi. Uno di questi è rappresentato dai ferri di ripresa del
cemento armato emergenti dal piano di lavoro
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• casco
• guanti
• otoprotettori
• calzature di sicurezza
• maschere per la protezione delle vie respiratorie
• indumenti protettivi
PROCEDURE DI EMERGENZA
• franamenti delle pareti
• nel caso di franamenti delle pareti è necessario attuare le procedure di emergenza che comprendono:
l’evacuazione dei lavoratori dallo scavo, la definizione della zona di influenza della frana,
l’intervento eventuale delle squadre di soccorso interne e/o esterne, la programmazione degli
interventi tecnici necessari per rimettere in sicurezza lo scavo
• allagamento dello scavo
• nel caso di allagamento dello scavo dovuto a circostanze naturali o allo straripamento di corsi
d’acqua limitrofi o da infiltrazioni di condutture in pressione e necessario attuare le procedure di
emergenza che comprendono l’evacuazione dei lavoratori dallo scavo, la delimitazione dell’area “a
rischio” anche di smottamenti conseguenti, l’intervento eventuale delle squadre di soccorso esterne
e/o interne, l’attivazione immediata di idonei sistemi di deflusso delle acque. La ripresa dei lavori
dovrà essere condizionata da una valutazione delle superfici di scavo e dalla messa in atto di
procedure o sistemi protettivi per garantirne la stabilità
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.1 Luoghi, locali e posti di lavoro - Attività di cantiere
1.1.3 STRUTTURE IN C.A.
ATTIVITA’ CONTEMPLATE
• preparazione delimitazione e sgombero area
• movimento macchine operatrici
• taglio, demolizione, scanalatura calcestruzzo
• formazione ponteggi, piattaforme e piani di lavoro
• preparazione e posa casserature
• approvvigionamento, lavorazione e posa ferro
• protezione botole e asole
• getto calcestruzzo
• sorveglianza e controllo della presa
• disarmo delle casserature
• ripristino viabilità
• pulizia e movimentazione delle casserature
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D.P.R. 164/56
• Circolari Ministeriali 15/80 e 13/82
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• caduta dall’alto
• urti, colpi, impatti, compressioni
• punture, tagli, abrasioni
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• elettrici
• rumore
• caduta materiale dall’alto
• investimento (da parte dei mezzi meccanici)
• movimentazione manuale dei carichi
• polveri, fibre
• getti, schizzi
• allergeni
• olii minerali e derivati
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
1. CADUTE DALL’ALTO
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
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Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad
un altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite
con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati a tutti i lati liberi
di travi, impalcature, piattaforme, ripiani, balconi, passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio
sopraelevati. Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni devono essere adottate misure
collettive o personali atte ad arrestare con il minore danno possibile le cadute. A seconda dei casi
possono essere utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi; reti o
superfici di arresto molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di arresto. Lo
spazio corrispondente al percorso di eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da
ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria.
3. URTI - COLPI - IMPATTI - COMPRESSIONI
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte anche
attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per
l’impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non
utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al
corpo dell’addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in
cataste, pile e mucchi devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una
sicura e agevole movimentazione.
4. PUNTURE - TAGLI - ABRASIONI
Deve essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque
capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti accidentali.
Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive
(delimitazione delle aree a rischio), devono essere impiegati i DPI idonei alla mansione (calzature di
sicurezza, guanti, grembiuli di protezioni, schermi, occhiali, etc.).
5. VIBRAZIONI
Qualora non sia possibile evitare l’utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci di
trasmettere vibrazioni al corpo dell’operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte le soluzioni
tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es.: manici antivibrazioni, dispositivi di
smorzamento, etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. I lavoratori addetti devono essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria e deve essere valutata l’opportunità di adottare la rotazione tra gli
operatori.
6. SCIVOLAMENTI - CADUTE A LIVELLO
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in
modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature,
materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti gli addetti devono
indossare calzature idonee. Per ogni postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più
vicina. Deve altresì provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione e in
profondità. Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere
illuminate secondo le necessità diurne e notturne.
9. ELETTRICI
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine di
individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee precauzioni
per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione.
I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione devono essere rilevati e segnalati
in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Devono essere altresì formulate
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apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee
elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere effettuata in
funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona
tecnica. L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in forma
scritta nei casi previsti dalla Legge; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso deve
essere effettuata da personale qualificato.
11. RUMORE
Nell’acquisto di nuove attrezzature occorre prestare particolare attenzione alla silenziosità d’uso. Le
attrezzature devono essere correttamente mantenute e utilizzate, in conformità alle indicazioni del
fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva. Durante il funzionamento gli schermi e le
paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili.
Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto, si devono
porre in essere protezioni collettive quali la delimitazione dell’area interessata e/o la posa in opera di
schermature supplementari della fonte di rumore. Se la rumorosità non è diversamente abbattibile è
necessario adottare i dispositivi di protezione individuali conformi a quanto indicato nel rapporto di
valutazione del rumore e prevedere la rotazione degli addetti alle mansioni rumorose.
12. CESOIAMENTO - STRITOLAMENTO
Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime o
di opere, strutture provvisionali o altro, deve essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso
delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile deve
essere installata una segnaletica appropriata e devono essere osservate opportune distanze di rispetto;
ove del caso devono essere disposti comandi di arresto di emergenza in corrispondenza dei punti di
potenziale pericolo.
13. CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO
Le perdite di stabilità incontrollate dell’equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel corso di
maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta
inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta
sistemazione delle masse o attraverso l’adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro
natura, forma e peso.
Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose devono essere
eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni
proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta.
Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, deve essere impedito
l’accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del
pericolo. Tutti gli addetti devono comunque fare uso dell’elmetto di protezione personale.
15. INVESTIMENTO
Per l’accesso al cantiere degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi
sicuri. Deve essere comunque sempre impedito l’accesso di estranei alle zone di lavoro.
All’interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata
con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve
essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro devono essere approntati percorsi sicuri e,
quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici.
Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo
le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
16. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
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La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non
richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.
In ogni caso è opportuno ricorrere ad accorgimenti quali la movimentazione ausiliata o la ripartizione
del carico. Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare
caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell’operatore, anche in funzione della tipologia della
lavorazione.
In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l’attività di movimentazione manuale deve essere
preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e formazione, previo accertamento,
per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli addetti.
31. POLVERI - FIBRE
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei
lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la
diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle operazioni di
raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere forniti ed utilizzati
indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato
deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria.
35. GETTI - SCHIZZI
Nei lavori a freddo e a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che
danno luogo a getti e schizzi dannosi per la salute devono essere adottati provvedimenti atti ad
impedirne la propagazione nell’ambiente di lavoro, circoscrivendo la zona di intervento. Gli addetti
devono indossare adeguati indumenti di lavoro e utilizzare i DPI necessari.
52. ALLERGENI
Tra le sostanze utilizzate in edilizia, alcune sono capaci di azioni allergizzanti (riniti, congiuntiviti,
dermatiti allergiche da contatto). I fattori favorenti l’azione allergizzante sono: brusche variazioni di
temperatura, azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti, presenza di sostanze vasoattive.
La sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori
personali di predisposizione a contrarre questi tipi di affezione. In tutti i casi occorre evitare il contatto
diretto di parti del corpo con materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosoli e con prodotti chimici in
genere, utilizzando indumenti da lavoro e DPI appropriati (guanti, maschere, occhiali etc.).
55. OLI MINERALI E DERIVATI
Nelle attività che richiedono l’impiego di oli minerali o derivati (es. stesura del disarmante sulle
casseforme, attività di manutenzione attrezzature e impianti) devono essere attivate le misure necessarie
per impedire il contatto diretto degli stessi con la pelle dell’operatore. Occorre altresì impedire la
formazione di aerosoli durante le fasi di lavorazione utilizzando attrezzature idonee. Gli addetti devono
costantemente indossare indumenti protettivi, utilizzare i DPI ed essere sottoposti a sorveglianza
sanitaria.
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• le scale a mano, se in legno, devono avere i pioli incastrati nei montanti e devono essere provviste di
tiranti sotto i due pioli estremi
• è vietato utilizzare scale a mano improvvisate in cantiere, con tavole chiodate sui montanti
• le scale che presentano pioli rotti od altre anomalie non devono essere utilizzate
• le scale a mano in ferro sono ammesse, purché integre e provviste di dispositivi antisdrucciolevoli
• le scale a mano, durante l’uso, devono essere fissate in modo da evitare pericolosi sbandamenti o
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oscillazioni accentuate, oppure essere tenute al piede da altra persona
• per le operazioni di getto dei pilastri è necessario utilizzare appositi trabattelli, provvisti di regolare
parapetto e che offrano garanzie di stabilità
• è vietato arrampicarsi lungo i casseri e sostare con i piedi sulle “cravatte” o su tavole disposte fra i
tiranti, per eseguire le operazioni di getto
• nei punti non protetti dai ponteggi esterni occorre approntare passerelle di circolazione e parapetti
• le passerelle e i parapetti possono anche essere realizzati assieme con le casseforme (ad esempio: per
le travi orizzontali)
• dove non si può fare a meno di passare sui forati dei solai, occorre disporre almeno un paio di tavole
affiancate
• le armature devono essere fatte seguendo scrupolosamente gli schemi, curando la verticalità dei
puntelli, il loro ordine, la ripartizione del carico al piede, il fissaggio degli elementi fra loro, la
corretta registrazione
• non appena completate le casseforme, prima delle operazioni di preparazione del solaio (posa forati
dei solai, posa del ferro) e del getto, si deve provvedere a proteggere con regolari parapetti i margini
aperti dei solai stessi, a meno che non siano già predisposti i ponteggi al piano
• maturato il getto, l’asportazione dei puntelli e delle casseforme va effettuato gradatamente
• va impedito che tavole e pezzi di legno cadano sui posti di passaggio, mediante sbarramenti od altri
opportuni accorgimenti
• questa è una delle operazioni in cantiere che più richiede l’uso del casco da parte degli addetti
• la zona di disarmo deve essere convenientemente sbarrata al fine di evitare l’accesso ai non addetti
alle operazioni
• particolare cura deve essere posta nella pulizia del solaio dopo il disarmo; le tavole devono essere
pulite dai chiodi e le “mascelle” raccolte in appositi gabbioni
• il disarmo è la fase ove maggiore è il rischio di puntura i piedi, quindi devono essere utilizzate le
calzature di sicurezza
• le aperture lasciate nei solai per scopi diversi devono essere protette al momento stesso del disarmo
al fine di evitare la caduta di persone attraverso le medesime
• le rampe scale devono essere protette con parapetti fin dalla fase di armatura, i parapetti devono
essere poi rifatti subito dopo il disarmo e mantenuti fino alla posa in opera delle ringhiere
• coloro che operano a terra o comunque ad un livello inferiore al piano di carpenteria sono esposti al
rischio di caduta di materiale dall’alto. Pertanto devono fare sempre uso di casco per la protezione
del capo
• inoltre le zone di transito e di accesso devono essere delimitate e protette con robusti impalcati
(parasassi)
• durante le operazioni di disarmo dei solai nessun operaio deve accedere nella zona ove tale disarmo
è in corso
• in tale zona di operazioni non si deve accedere fino a quando non sono terminate le operazioni di
pulizia e riordino, al fine di evitare di inciampare nel materiale, di ferirsi con chiodi, etc.
• giunti alla prima soletta, prima di innalzare le casseforme per i successivi pilastri è necessario
costruire il ponteggio al piano raggiunto e così di seguito piano per piano
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• casco
• guanti
• otoprotettori
• calzature di sicurezza
• maschere per la protezione delle vie respiratorie
• indumenti protettivi
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PROCEDURE DI EMERGENZA
• collassi delle strutture durante la fase di getto del calcestruzzo o durante il disarmo delle carpenterie
• durante queste fasi è indispensabile la presenza di un preposto con specifica competenza in materia
al fine di valutare prontamente la presenza di eventuali sintomi di crolli o cedimenti repentini delle
strutture e di disporre i conseguenti interventi di rinforzo delle armature provvisorie o l’evacuazione
immediata delle zona pericolosa
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.1 Luoghi, locali e posti di lavoro - Attività di cantiere
1.1.4 MURATURE, INTONACI, IMPIANTI E FINITURE
ATTIVITA’ CONTEMPLATE
• valutazione ambientale: vegetale, colturale, urbano, geomorfologico
• preparazione, delimitazione e sgombero area
• tracciamenti
• predisposizione letto d’appoggio
• movimento macchine operatrici ed impianti di sollevamento
• formazione ponteggi, piattaforme e piani di lavoro
• taglio, demolizione, scanalatura calcestruzzo e murature
• protezione botole e asole
• approvvigionamento e trasporto interno materiali
• posa laterizi/pietre
• stesura malte, polveri, vernici
• pulizia e movimentazione dei residui
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D.P.R. 164/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute dall’alto
• urti, colpi, impatti, compressioni
• punture, tagli, abrasioni
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• elettrici
• rumore
• cesoiamento, stritolamento
• caduta materiale dall’alto
• movimentazione manuale dei carichi
• polveri, fibre
• getti, schizzi
• gas, vapori
• allergeni
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
1. CADUTE DALL’ALTO
Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad
un altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite
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con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati a tutti i lati liberi
di travi, impalcature, piattaforme, ripiani, balconi, passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio
sopraelevati. Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni devono essere adottate misure
collettive o personali atte ad arrestare con il minore danno possibile le cadute. A seconda dei casi
possono essere utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi; reti o
superfici di arresto molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di arresto. Lo
spazio corrispondente al percorso di eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da
ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria.
3. URTI - COLPI - IMPATTI - COMPRESSIONI
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte anche
attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per
l’impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non
utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al
corpo dell’addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in
cataste, pile e mucchi devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una
sicura e agevole movimentazione.
4. PUNTURE - TAGLI - ABRASIONI
Deve essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque
capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti accidentali.
Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive
(delimitazione delle aree a rischio), devono essere impiegati i DPI idonei alla mansione (calzature di
sicurezza, guanti, grembiuli di protezioni, schermi, occhiali, etc.).
5. VIBRAZIONI
Qualora non sia possibile evitare l’utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci di
trasmettere vibrazioni al corpo dell’operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte le soluzioni
tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es.: manici antivibrazioni, dispositivi di
smorzamento, etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. I lavoratori addetti devono essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria e deve essere valutata l’opportunità di adottare la rotazione tra gli
operatori.
6. SCIVOLAMENTI - CADUTE A LIVELLO
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in
modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature,
materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti gli addetti devono
indossare calzature idonee. Per ogni postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più
vicina. Deve altresì provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione e in
profondità. Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere
illuminate secondo le necessità diurne e notturne.
9. ELETTRICI
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine di
individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee precauzioni
per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione.
I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione devono essere rilevati e segnalati
in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Devono essere altresì formulate
apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee
elettriche.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere effettuata in
funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona
tecnica. L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in forma
scritta nei casi previsti dalla Legge; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso deve
essere effettuata da personale qualificato.
11. RUMORE
Nell’acquisto di nuove attrezzature occorre prestare particolare attenzione alla silenziosità d’uso. Le
attrezzature devono essere correttamente mantenute e utilizzate, in conformità alle indicazioni del
fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva. Durante il funzionamento gli schermi e le
paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili.
Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto, si devono
porre in essere protezioni collettive quali la delimitazione dell’area interessata e/o la posa in opera di
schermature supplementari della fonte di rumore. Se la rumorosità non è diversamente abbattibile è
necessario adottare i dispositivi di protezione individuali conformi a quanto indicato nel rapporto di
valutazione del rumore e prevedere la rotazione degli addetti alle mansioni rumorose.
12. CESOIAMENTO - STRITOLAMENTO
Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime o
di opere, strutture provvisionali o altro, deve essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso
delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile deve
essere installata una segnaletica appropriata e devono essere osservate opportune distanze di rispetto;
ove del caso devono essere disposti comandi di arresto di emergenza in corrispondenza dei punti di
potenziale pericolo.
13. CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO
Le perdite di stabilità incontrollate dell’equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel corso di
maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta
inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta
sistemazione delle masse o attraverso l’adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro
natura, forma e peso.
Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose devono essere
eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni
proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta.
Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, deve essere impedito
l’accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del
pericolo. Tutti gli addetti devono comunque fare uso dell’elmetto di protezione personale.
16. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non
richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.
In ogni caso è opportuno ricorrere ad accorgimenti quali la movimentazione ausiliata o la ripartizione
del carico. Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare
caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell’operatore, anche in funzione della tipologia della
lavorazione.
In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l’attività di movimentazione manuale deve essere
preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e formazione, previo accertamento,
per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli addetti.
31. POLVERI - FIBRE
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei
lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la
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diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle operazioni di
raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere forniti ed utilizzati
indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato
deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria.
35. GETTI - SCHIZZI
Nei lavori a freddo e a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che
danno luogo a getti e schizzi dannosi per la salute devono essere adottati provvedimenti atti ad
impedirne la propagazione nell’ambiente di lavoro, circoscrivendo la zona di intervento. Gli addetti
devono indossare adeguati indumenti di lavoro e utilizzare i DPI necessari.
36. GAS - VAPORI
Nei lavori a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che
possono dar luogo, da soli o in combinazione, a sviluppo di gas, vapori, nebbie, aerosol e simili,
dannosi alla salute, devono essere adottati provvedimenti atti a impedire che la concentrazione di
inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme vigenti. La diminuzione
della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di ventilazione generale o con mezzi di
aspirazione localizzata seguita da abbattimento.
In ambienti confinati deve essere effettuato il controllo del tenore di ossigeno, procedendo
all’insufflamento di aria pura secondo le necessità riscontrate o utilizzando i DPI adeguati all’agente.
Deve comunque essere organizzato il rapido deflusso del personale per i casi di emergenza.
Qualora sia accertata o sia da temere la presenza o la possibilità di produzione di gas tossici o asfissianti
o la irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficace aerazione ed una
completa bonifica, gli addetti ai lavori devono essere provvisti di idonei respiratori dotati di sufficiente
autonomia. Deve inoltre sempre essere garantito il continuo collegamento con persone all’esterno in
grado di intervenire prontamente nei casi di emergenza.
52. ALLERGENI
Tra le sostanze utilizzate in edilizia, alcune sono capaci di azioni allergizzanti (riniti, congiuntiviti,
dermatiti allergiche da contatto). I fattori favorenti l’azione allergizzante sono: brusche variazioni di
temperatura, azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti, presenza di sostanze vasoattive.
La sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori
personali di predisposizione a contrarre questi tipi di affezione. In tutti i casi occorre evitare il contatto
diretto di parti del corpo con materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosoli e con prodotti chimici in
genere, utilizzando indumenti da lavoro e DPI appropriati (guanti, maschere, occhiali etc.).
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• verificare l’integrità degli impalcati e dei parapetti dei ponteggi prima di ogni inizio di attività sui
medesimi. Per molte cause potrebbero essere stati danneggiati o manomessi (ad esempio durante il
disarmo delle strutture, per eseguire la messa a piombo, etc.)
• evitare di rimuovere le tavole dei ponteggi esterni anche se, in quel punto, i lavori sono stati
completati
• evitare di utilizzare tavole dei ponteggi esterni, rimuovendole dai medesimi, per costruire i ponti su
cavalletti
• prima di eseguire qualunque manomissione ricordate sempre che se per voi può non costituire un
pericolo perché siete a conoscenza di quella situazione (avendola creata), la stessa situazione diventa
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un pericolo grave per i vostri compagni di lavoro che non ne sono informati
• quando per esigenze di lavoro alcune opere provvisionali devono essere manomesse o rimosse,
appena ultimate quelle lavorazioni è indispensabile ripristinare le protezioni, comunque sempre
prima di abbandonare quel luogo di lavoro
• evitare i depositi di laterizi sui ponteggi esterni; quelli consentiti, necessari per l’andamento del
lavoro, non devono eccedere in altezza la tavola fermapiede
• i depositi momentanei devono consentire la agevole esecuzione delle manovre e dei movimenti
necessari per lo svolgimento del lavoro
• non sovraccaricare i ponti di servizio per lo scarico dei materiali che non devono diventare dei
depositi. Il materiale scaricato deve essere ritirato al più presto sui solai, comunque sempre prima di
effettuare un nuovo scarico
• tenere sgombri gli impalcati dei ponteggi e le zone di passaggio da materiali ed attrezzature non più
in uso
• eseguire la pulizia dei posti di lavoro e di passaggio, accumulando il materiale di risulta per poterlo
calare a terra convenientemente raccolto o imbragato
• non gettare materiale dall’alto
• per la realizzazione delle murature, degli intonaci e delle finiture esterne, non sono sufficienti i ponti
al piano dei solai; è necessario costruire dei ponti intermedi (mezze pontate), poiché non è consentito
utilizzare i ponti su cavalletti sui ponteggi esterni
• i ponti intermedi devono essere costruiti con i medesimi criteri adottati per i ponti al piano dei solai,
con intavolati e parapetti regolari
• all’interno della costruzione sono utilizzati ponti su cavalletti. La loro costruzione deve risultare
sempre appropriata anche quando, per l’esecuzione di lavori di finitura, il loro utilizzo è limitato nel
tempo (lavoro di breve durata)
• i tavoloni da m. 4 di lunghezza devono poggiare sempre su tre cavalletti e devono essere almeno in
numero di 4, ben accostati fra loro, fissati ai cavalletti e con la parte a sbalzo non eccedente i cm 20
• molte volte, specie nei lavori di finitura, vengono impiegati ponti su ruote (trabattelli). Spesso il loro
impiego non è corretto, pertanto è necessario ricordare che, anche se la durata dei lavori è limitata a
pochi minuti, bisogna rispettare le regole di sicurezza ed in particolare:
• l’altezza del trabattello deve essere quella prevista dal fabbricante, senza l’impiego di sovrastrutture
• le ruote devono essere bloccate
• l’impalcato deve essere completo e fissato agli appoggi
• i parapetti devono essere di altezza regolare (almeno m. 1), presenti sui quattro lati e completi di
tavole fermapiede
• per l’accesso alle “mezze pontate”, ai ponti su cavalletti, ai trabattelli, devono essere utilizzate
regolari scale a mano, non quelle confezionate in cantiere, come è abitudine di molti
• le scale a mano devono avere altezza tale da superare di almeno m. 1 il piano di arrivo, essere
provviste di dispositivi antisdrucciolevoli, essere legate o fissate in modo da non ribaltarsi e, quando
sono disposte verso la parte esterna del ponteggio, devono essere provviste di protezione (parapetto)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• casco
• guanti
• otoprotettori
• calzature di sicurezza
• maschere per la protezione delle vie respiratorie
• indumenti protettivi
PROCEDURE DI EMERGENZA
• evacuazione del cantiere in caso di emergenza
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• per ogni postazione di lavoro è necessario individuare una “via di fuga”, da mantenere sgombra da
ostacoli o impedimenti, che il personale potrà utilizzare per la normale circolazione ed in caso di
emergenza. Nel caso di lavorazioni in edifici su più scale è opportuno organizzare il lavoro in modo
che una scala (anche esterna) rimanga comunque percorribile in caso di necessità
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.1 Luoghi, locali e posti di lavoro - Attività di cantiere
1.1.6 LAVORI STRADALI
ATTIVITA’ CONTEMPLATE
• valutazione ambientale: vegetale, colturale, archeologico, urbano, geomorfologico
• ispezione ricerca sottosuolo
• preparazione, delimitazione e sgombero area
• movimento autocarri e macchine operatrici
• formazione rilevati, cassonetti e costipatura
• preparazione fondo
• fornitura del conglomerato bituminoso
• stesura manto con vibrofinitrice
• rullaggio
• finitura manuale
• fornitura e posa attrezzature di servizio (marciapiedi, illuminazione, paletti, guardrails, etc.)
• verniciatura segnaletica orizzontale
• rimozione delle delimitazioni ed apertura al traffico
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D.P.R. 164/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• calore, fiamme, esplosione
• elettrici
• rumore
• cesoiamento, stritolamento
• investimento (da parte di mezzi meccanici)
• movimentazione manuale dei carichi
• polveri, fibre
• catrame, fumo
• infezioni da microrganismi (in ambiente insalubre)
• olii minerali e derivati
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
3. URTI - COLPI - IMPATTI - COMPRESSIONI
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte anche
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attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per
l’impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non
utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al
corpo dell’addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in
cataste, pile e mucchi devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una
sicura e agevole movimentazione.
5. VIBRAZIONI
Qualora non sia possibile evitare l’utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci di
trasmettere vibrazioni al corpo dell’operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte le soluzioni
tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es.: manici antivibrazioni, dispositivi di
smorzamento, etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. I lavoratori addetti devono essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria e deve essere valutata l’opportunità di adottare la rotazione tra gli
operatori.
6. SCIVOLAMENTI - CADUTE A LIVELLO
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in
modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature,
materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti gli addetti devono
indossare calzature idonee. Per ogni postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più
vicina. Deve altresì provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione e in
profondità. Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere
illuminate secondo le necessità diurne e notturne.
7. CALORE - FIAMME - ESPLOSIONE
Nei lavori effettuati in presenza di materiali, sostanze o prodotti infiammabili, esplosivi o combustibili,
devono essere adottate le misure atte ad impedire i rischi conseguenti. In particolare:
• le attrezzature e gli impianti devono essere di tipo idoneo all’ambiente in cui si deve operare;
• le macchine, i motori e le fonti di calore eventualmente preesistenti negli ambienti devono essere
tenute inattive; gli impianti elettrici preesistenti devono essere messi fuori tensione;
• non devono essere contemporaneamente eseguiti altri lavori suscettibili di innescare esplosioni od
incendi, né introdotte fiamme libere o corpi caldi;
• gli addetti devono portare calzature ed indumenti che non consentano l’accumulo di cariche
elettrostatiche o la produzione di scintille e devono astenersi dal fumare;
• nelle immediate vicinanze devono essere predisposti estintori idonei per la classe di incendio
prevedibile;
• all’ingresso degli ambienti o alla periferie delle zone interessate dai lavori devono essere poste scritte
e segnali ricordanti il pericolo.
Nei lavori a caldo con bitumi, catrami, asfalto e simili devono essere adottate misure contro i rischi di:
traboccamento delle masse calde dagli apparecchi di riscaldamento e dai recipienti per il trasporto;
incendio; ustione.
Durante le operazioni di taglio e saldatura deve essere impedita la diffusione di particelle di metallo
incandescente al fine di evitare ustioni e focolai di incendio. Gli addetti devono fare uso degli idonei
dispositivi di protezione individuali.
9. ELETTRICI
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine di
individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee precauzioni
per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione.
I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione devono essere rilevati e segnalati
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in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Devono essere altresì formulate
apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee
elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere effettuata in
funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona
tecnica. L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in forma
scritta nei casi previsti dalla Legge; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso deve
essere effettuata da personale qualificato.
11. RUMORE
Nell’acquisto di nuove attrezzature occorre prestare particolare attenzione alla silenziosità d’uso. Le
attrezzature devono essere correttamente mantenute e utilizzate, in conformità alle indicazioni del
fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva. Durante il funzionamento gli schermi e le
paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili.
Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto, si devono
porre in essere protezioni collettive quali la delimitazione dell’area interessata e/o la posa in opera di
schermature supplementari della fonte di rumore. Se la rumorosità non è diversamente abbattibile è
necessario adottare i dispositivi di protezione individuali conformi a quanto indicato nel rapporto di
valutazione del rumore e prevedere la rotazione degli addetti alle mansioni rumorose.
12. CESOIAMENTO - STRITOLAMENTO
Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime o
di opere, strutture provvisionali o altro, deve essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso
delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile deve
essere installata una segnaletica appropriata e devono essere osservate opportune distanze di rispetto;
ove del caso devono essere disposti comandi di arresto di emergenza in corrispondenza dei punti di
potenziale pericolo.
15. INVESTIMENTO
Per l’accesso al cantiere degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi
sicuri. Deve essere comunque sempre impedito l’accesso di estranei alle zone di lavoro.
All’interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata
con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve
essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro devono essere approntati percorsi sicuri e,
quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici.
Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo
le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
16. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non
richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.
In ogni caso è opportuno ricorrere ad accorgimenti quali la movimentazione ausiliata o la ripartizione
del carico. Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare
caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell’operatore, anche in funzione della tipologia della
lavorazione.
In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l’attività di movimentazione manuale deve essere
preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e formazione, previo accertamento,
per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli addetti.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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31. POLVERI - FIBRE
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei
lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la
diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle operazioni di
raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere forniti ed utilizzati
indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato
deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria.
51. CATRAME - FUMO
Nei lavori a caldo con bitumi, catrami, asfalto e simili devono essere adottate misure contro i rischi di:
traboccamento delle masse calde dagli apparecchi di riscaldamento e dai recipienti per il trasporto;
incendio; ustione; diffusione di vapori pericolosi o nocivi.
I trasportatori, i vagli, le tramogge, gli scarichi dei forni di essiccamento del pietrisco devono essere
costruiti o protetti in modo da evitare la produzione e la diffusione di polveri e vapori oltre i limiti
ammessi. L’aria uscente dall’apparecchiatura deve essere guidata in modo da evitare che investa posti
di lavoro.
Gli addetti allo spargimento manuale devono fare uso di occhiali o schemi facciali, guanti, scarpe e
indumenti di protezione. Tutti gli addetti devono comunque utilizzare i DPI per la protezione delle vie
respiratorie ed essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.
53. INFEZIONI DA MICRORGANISMI
Prima dell’inizio dei lavori di bonifica deve essere eseguito un esame della zona e devono essere
assunte informazioni per accertare la natura e l’entità dei rischi presenti nell’ambiente e l’esistenza di
eventuali malattie endemiche.
Sulla base dei dati particolari rilevati e di quelli generali per lavori di bonifica, deve essere approntato
un programma tecnico-sanitario con la determinazione delle misure da adottare in ordine di priorità per
la sicurezza e l’igiene degli addetti nei posti di lavoro e nelle installazioni igienico assistenziali, da
divulgare nell’ambito delle attività di informazione e formazione.
Quando si fa uso di mezzi chimici per l’eliminazione di insetti o altro, si devono seguire le indicazioni
dei produttori. L’applicazione deve essere effettuata solamente da persone ben istruite e protette. La
zona trattata deve essere segnalata con le indicazioni di pericolo e di divieto di accesso fino alla
scadenza del periodo di tempo indicato. Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e
devono utilizzare indumenti protettivi e DPI appropriati.
55. OLI MINERALI E DERIVATI
Nelle attività che richiedono l’impiego di oli minerali o derivati (es. stesura del disarmante sulle
casseforme, attività di manutenzione attrezzature e impianti) devono essere attivate le misure necessarie
per impedire il contatto diretto degli stessi con la pelle dell’operatore. Occorre altresì impedire la
formazione di aerosoli durante le fasi di lavorazione utilizzando attrezzature idonee. Gli addetti devono
costantemente indossare indumenti protettivi, utilizzare i DPI ed essere sottoposti a sorveglianza
sanitaria.
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• tutti gli addetti devono rispettare la segnaletica di cantiere e le indicazioni eventualmente fornite dai
preposti in merito alla circolazione dei mezzi e delle attrezzature nell’area di lavoro
• quando le lavorazioni interessano tratti di strada aperti al traffico, prima dell’inizio dei lavori,
occorre delimitare in maniera ben visibile la zona di lavorazione, comprensiva delle aree di manovra
delle macchine operatrici; peraltro tutti i lavoratori devono indossare indumenti ad alta visibilità
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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• tutti gli addetti a terra devono tenersi lontani dalle attrezzature in funzione, possibilmente sotto il
controllo visivo dell’operatore
• nelle zone di stesura del manto bituminoso devono restare solo gli addetti strettamente necessari alla
lavorazione; nelle stesse zone è fatto divieto di fumare, mangiare e bere
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• casco o copricapo
• guanti
• otoprotettori
• calzature di sicurezza (anche con suola termica)
• maschere per la protezione delle vie respiratorie
• indumenti protettivi
• indumenti ad alta visibilità
PROCEDURE DI EMERGENZA
• nelle lavorazioni che richiedono l’impiego di fiamme libere ed a bordo delle macchine è opportuno
tenere a portata di mano un estintore
• per le attività che si svolgono a notevole distanza dal più vicino centro di Pronto Soccorso è
necessario prevedere idonei sistemi di comunicazione per contattare direttamente i Centri di
trasporto di emergenza (es. Elisoccorso)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.2 Luoghi, locali e posti di lavoro - Opere Provvisionali
1.2.5 PARAPETTI
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55 artt. 10, 16, 23, 26, 27, 193, 213, 242
• D.P.R. 164/56 artt. 4, 6, 24, 29, 56, 68, 69
• Circolare Ministero del Lavoro 15/80
• Circolare Ministero del Lavoro 13/82
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute dall’alto
• caduta materiale dall’alto
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
• devono essere allestiti con buon materiale e a regola d’arte, risultare idonei allo scopo, ed essere
conservati in efficienza per l’intera durata del lavoro
• il parapetto regolare può essere costituito da:
• un corrente superiore, collocato all’altezza minima di m 1 dal piano di calpestio, e da una tavola
fermapiede, aderente al piano di camminamento, di altezza variabile, ma tale da non lasciare uno
spazio vuoto, fra sé e il mancorrente superiore, maggiore di cm 60
• un corrente superiore, collocato all’altezza minima di m 1 dal piano di calpestio, una tavola
fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di cm 20 ed un corrente intermedio
che non lasci uno spazio libero, fra la tavola fermapiede ed il corrente superiore, maggiore di cm 60
MISURE DI PREVENZIONE
• vanno previsti per evitare la caduta nel vuoto di persone e materiale
• sia i correnti che la tavola fermapiede devono essere applicati dalla parte interna dei montanti o degli
appoggi sia quando fanno parte dell’impalcato di un ponteggio che in qualunque altro caso
• piani, piazzole, castelli di tiro e attrezzature varie possono presentare parapetti realizzati con
caratteristiche geometriche e dimensionali diverse
• il parapetto con fermapiede va anche applicato sul lato corto, terminale, dell’impalcato, procedendo
alla cosiddetta “intestatura” del ponte
• il parapetto con fermapiede va previsto sul lato del ponteggio verso la costruzione quando il distacco
da essa superi i cm 20 e non sia possibile realizzare un piano di calpestio esterno, poggiante su
traversi a sbalzo, verso l’opera stessa
• il parapetto con fermapiede va previsto ai bordi delle solette che siano a più di m 2 di altezza
• il parapetto con fermapiede va previsto ai bordi degli scavi che siano a più di m 2 di altezza
• il parapetto con fermapiede va previsto nei tratti prospicienti il vuoto di viottoli e scale con gradini
ricavate nel terreno o nella roccia quando si superino i m 2 di dislivello
• è considerata equivalente al parapetto qualsiasi altra protezione - quale muro, parete piena, ringhiera,
lastra, grigliato, balaustrata e simili - in grado di garantire prestazioni di sicurezza contro la caduta
verso i lati aperti non inferiori a quelle richieste per un parapetto normale
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• verificare la presenza del parapetto di protezione dove necessario
• verificare la stabilità, la completezza e gli aspetti dimensionali del parapetto di protezione, con
particolare riguardo alla consistenza strutturale ed al corretto fissaggio, ottenuto in modo da poter
resistere alle sollecitazioni nell’insieme ed in ogni sua parte, tenuto conto delle condizioni ambientali
e della sua specifica funzione
• non modificare né, tanto meno, eliminare un parapetto
• segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• elmetto
• calzature di sicurezza
• guanti
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.2 Luoghi, locali e posti di lavoro - Opere Provvisionali
1.2.8 PONTI SU RUOTE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55 art. 25
• D.P.R. 164/56 artt. 30, 52
• Circolare Ministero del Lavoro 24/82
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• caduta dall’alto
• caduta materiale dall’alto
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
• i ponti a torre su ruote vanno realizzati a regola d’arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei
allo scopo ed essere mantenuti in efficienza per l’intera durata del lavoro
• la stabilità deve essere garantita anche senza la disattivazione delle ruote - prescindendo dal fatto che
il ponte sia o meno ad elementi innestati - fino all’altezza e per l’uso cui possono essere adibiti
• nel caso in cui invece la stabilità non sia assicurata contemporaneamente alla mobilità - vale a dire
non è necessario disattivare le ruote per garantire l’equilibrio del ponte - rientrano nella disciplina
relativa alla autorizzazione ministeriale, essendo assimilabili ai ponteggi metallici fissi
• devono avere una base sufficientemente ampia da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi
ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento ed in
modo che non possano essere ribaltati
• l’altezza massima consentita è di m 15, dal piano di appoggio all’ultimo piano di lavoro
• per quanto riguarda la portata, non possono essere previsti carichi inferiori a quelli di norma indicati
per i ponteggi metallici destinati ai lavori di costruzione
• i ponti debbono essere usati esclusivamente per l’altezza per cui sono costruiti, senza aggiunte di
sovrastrutture
• sull’elemento di base deve trovare spazio una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del
ponte, nonché le indicazioni di sicurezza e d’uso di cui tenere conto
MISURE DI PREVENZIONE
• i ponti con altezza superiore a m 6 vanno corredati con piedi stabilizzatori
• il piano di scorrimento delle ruote deve risultare compatto e livellato
• le ruote devono essere metalliche, con diametro non inferiore a cm 20 e larghezza almeno pari a cm
5, corredate di meccanismo di bloccaggio. Col ponte in opera devono risultare sempre bloccate dalle
due parti con idonei cunei o con stabilizzatori
• il ponte va corredato alla base di dispositivo per il controllo dell’orizzontalità
• per impedirne lo sfilo va previsto un blocco all’innesto degli elementi verticali, correnti e diagonali
• l’impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi
• il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e corredato sui
quattro lati di tavola fermapiede alta almeno cm 20
• per l’accesso ai vari piani di calpestio devono essere utilizzate scale a mano regolamentari. Se
presentano una inclinazione superiore a 75° vanno protette con paraschiena, salvo adottare un
dispositivo anticaduta da collegare alla cintura di sicurezza
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• per l’accesso sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile
• all’esterno e per altezze considerevoli, i ponti vanno ancorati alla costruzione almeno ogni due piani
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• verificare che il ponte su ruote sia realmente tale e non rientri nel regime imposto dalla
autorizzazione ministeriale
• rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore
• verificare il buon stato di elementi, incastri, collegamenti
• montare il ponte in tutte le parti, con tutte le componenti
• accertare la perfetta planarità e verticalità della struttura e, se il caso, ripartire il carico del ponte sul
terreno con tavoloni
• verificare l’efficacia del blocco ruote
• usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna
• predisporre sempre sotto il piano di lavoro un regolare sottoponte a non più di m 2,50
• verificare che non si trovino linee elettriche aeree a distanza inferiore a m 5
• non installare sul ponte apparecchi di sollevamento
• non effettuare spostamenti con persone sopra
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• elmetto
• calzature di sicurezza
• guanti
• cintura di sicurezza
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.2 Luoghi, locali e posti di lavoro - Opere Provvisionali
1.2.11 PONTEGGI METALLICI
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 164/56 artt. 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38
• Circolare Ministero del Lavoro 13/82
• Circolare Ministero del Lavoro 149/85
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute dall’alto
• punture, tagli, abrasioni
• scivolamenti, cadute a livello
• elettrici
• caduta materiale dall’alto
• movimentazione manuale dei carichi
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
• i ponteggi metallici, siano essi a tubi e giunti o ad elementi prefabbricati, devono essere allestiti a
regola d’arte, secondo le indicazioni del costruttore, con materiale autorizzato, ed essere conservati
in efficienza per l’intera durata del lavoro
• possono essere impiegati solo se muniti della autorizzazione ministeriale
• possono essere impiegati, senza documentazioni aggiuntive alla autorizzazione ministeriale, per le
situazioni previste dall’autorizzazione stessa e per le quali la stabilità della struttura è assicurata, vale
a dire strutture:
• alte fino a m 20 dal piano di appoggio delle basette all’estradosso del piano di lavoro più alto
• conformi agli schemi-tipo riportati nella autorizzazione
• comprendenti un numero complessivo di impalcati non superiore a quello previsto negli schemi-tipo
• con gli ancoraggi conformi a quelli previsti nella autorizzazione e in ragione di almeno uno ogni mq
22
• con sovraccarico complessivo non superiore a quello considerato nella verifica di stabilità
• con i collegamenti bloccati mediante l’attivazione dei dispositivi di sicurezza
• i ponteggi che non rispondono anche ad una soltanto delle precedenti condizioni non garantiscono il
livello di sicurezza presupposto nella autorizzazione ministeriale e devono pertanto essere giustificati
da una documentazione di calcolo e da un disegno esecutivo aggiuntivi redatti da un ingegnere o
architetto iscritto all’albo professionale
• nel caso di ponteggio misto - unione di prefabbricato e tubi e giunti - se la cosa non è esplicitamente
prevista dalla autorizzazione ministeriale è necessaria la documentazione di calcolo aggiuntiva
• anche l’installazione sul ponteggio di tabelloni pubblicitari, teloni e reti obbliga alla elaborazione
della documentazione di calcolo aggiuntiva
• le eventuali modifiche al ponteggio devono restare nell’ambito dello schema-tipo che giustifica
l’esenzione dall’obbligo del calcolo
• quando non sussiste l’obbligo del calcolo, schemi-tipo e disegno esecutivo possono essere vistati dal
responsabile di cantiere
• tutti gli elementi metallici costituenti il ponteggio devono avere un carico di sicurezza non inferiore a
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quello indicato nella autorizzazione ministeriale
• tutti gli elementi metallici del ponteggio devono portare impressi, a rilievo o ad incisione, il nome o
il marchio del fabbricante
MISURE DI PREVENZIONE
• il ponteggio, unitamente a tutte le altre misure necessarie ad eliminare i pericoli di caduta di persone
e cose, va previsto nei lavori eseguiti ad un’altezza superiore ai due metri
• in relazione ai luoghi ed allo spazio disponibile è importante valutare quale sia il tipo di ponteggio da
utilizzare che meglio si adatta
• il montaggio e lo smontaggio devono essere eseguiti da personale pratico ed idoneo, dotato di
dispositivi personali di protezione, rispettando quanto indicato nella autorizzazione ministeriale e
sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori
• costituendo, nel suo insieme, una vera e propria struttura complessa, il ponteggio deve avere un
piano di appoggio solido e di adeguata resistenza, mezzi di collegamento efficaci, ancoraggi
sufficienti, possedere una piena stabilità
• distanze, disposizioni e reciproche relazioni fra le componenti il ponteggio devono rispettare le
indicazioni del costruttore che compaiono sulla autorizzazione ministeriale
• gli impalcati, siano essi realizzati in tavole di legno che con tavole metalliche o di materiale diverso,
devono essere messi in opera secondo quanto indicato nella autorizzazione ministeriale e in modo
completo (per altre informazioni si rimanda alle schede “intavolati”, “parapetti”, “parasassi”)
• sopra i ponti di servizio è vietato qualsiasi deposito, salvo quello temporaneo dei materiali e degli
attrezzi in uso, la cui presenza non deve intralciare i movimenti e le manovre necessarie per
l’andamento del lavoro ed il cui peso deve essere sempre inferiore a quello previsto dal grado di
resistenza del ponteggio
• gli impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a
distanza non superiore a m 2,50. Esso ha la funzione di trattenere persone o materiali che possono
cadere dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola
• l’impalcato del ponteggio va corredato di una chiara indicazione in merito alle condizioni di carico
massimo ammissibile
• il ponteggio metallico va protetto contro le scariche atmosferiche mediante apposite calate e
spandenti a terra
• per i ponteggi metallici valgono, per quanto applicabili, le disposizioni relative ai ponteggi in legno
• oltre ai ponteggi, anche le altre opere provvisionali costituite da elementi metallici o di notevole
importanza e complessità in rapporto alle dimensioni ed ai sovraccarichi devono essere erette in base
ad un progetto comprendente calcolo e disegno esecutivo
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• verificare che il ponteggio venga realizzato dove necessario
• verificare che venga conservato in buone condizioni di manutenzione, che la protezione contro gli
agenti nocivi esterni sia efficace e che il marchio del costruttore si mantenga rintracciabile e
decifrabile
• appurarne stabilità e integrità ad intervalli periodici, dopo violente perturbazioni atmosferiche o
prolungata interruzione della attività
• procedere ad un controllo più accurato quando si prende in carico un cantiere già avviato, con il
ponteggio già installato o in fase di completamento
• accedere ai vari piani del ponteggio in modo comodo e sicuro. Se avviene, come d’uso, tramite scale
portatili, queste devono essere intrinsecamente sicure e, inoltre, essere: vincolate, non in
prosecuzione una dell’altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste verso
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la parte esterna del ponteggio
non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio
evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio
evitare di gettare dall’alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio
abbandonare il ponteggio in presenza di un forte vento
controllare che in cantiere siano conservate tutte le documentazioni tecniche necessarie e richieste
relative all’installazione del ponteggio metallico
• verificare che gli elementi del ponteggio ancora ritenuti idonei al reimpiego siano tenuti separati dal
materiale non più utilizzabile
• segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato
•
•
•
•
•
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• elmetto
• guanti
• calzature di sicurezza
• cintura di sicurezza
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.2 Luoghi, locali e posti di lavoro - Opere Provvisionali
1.2.12 PROTEZIONI APERTURE VERSO IL VUOTO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55 art. 10
• D.P.R. 164/56 artt. 68, 69
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute dall’alto
• caduta materiale dall’alto
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
• le protezioni devono essere allestite a regola d’arte utilizzando buon materiale; risultare idonee allo
scopo ed essere conservate in efficienza per l’intera durata del lavoro
• le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50
devono essere munite di normale parapetto con tavola fermapiede oppure essere convenientemente
sbarrate (per le caratteristiche ed i valori dimensionali propri del parapetto di protezione si rimanda
alla scheda “parapetti”)
MISURE DI PREVENZIONE
• sono predisposte per evitare la caduta di persone e la precipitazione di cose e materiale nel vuoto
• vanno applicate nei casi tipici di: balconi, pianerottoli, vani finestra, vani ascensore e casi simili
• la necessità della protezione permane e, anzi, si fa tanto più grande quando, col graduale aumento
delle dimensioni delle aperture verso il vuoto, diminuiscono quelle dei muri, fino a ridursi ai soli
pilastri come avviene nelle costruzioni in c.a. e metalliche, oppure fino a scomparire come avviene
sul ciglio di coperture piane
• nel caso delle scale i parapetti provvisori di protezione vanno tenuti in opera, fissati rigidamente a
strutture resistenti, fino all’installazione definitiva di ringhiere ed al completamento della muratura
ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• verificare la presenza efficace delle protezioni alle aperture verso il vuoto tutto dove necessario
• non rimuovere, senza qualificata motivazione, le protezioni
• segnalare al responsabile di cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• elmetto
• calzature di sicurezza
• guanti
• cintura di sicurezza
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.3 Luoghi, locali e posti di lavoro - Organizzazione del cantiere
1.3.1 INSTALLAZIONE CANTIERE
Quando si installa un cantiere, la prima cosa da fare è valutare il cantiere in termini di organizzazione
generale. Ciò significa, in relazione al tipo ed all’entità, considerare ad esempio: il periodo in cui si
svolgeranno i lavori, la durata prevista, il numero massimo ipotizzabile di addetti, la necessità di
predisporre logisticamente il sito in modo da garantire un ambiente di lavoro non solo tecnicamente
sicuro e igienico, ma anche il più possibile confortevole.
ATTIVITA’ CONTEMPLATE
• caratteristiche dei lavori e localizzazione
impianti
• delimitazione dell’area
• tabella informativa
• emissioni inquinanti
• accessi al cantiere
• percorsi interni, rampe e viottoli
• parcheggi
• uffici
• depositi di materiali
•
•
•
•
•
•
•
•
•
servizi igienico assistenziali
acqua
docce e lavabi
gabinetti
spogliatoio
refettorio e locale ricovero
dormitori
presidi sanitari
pulizia
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• DPR 547/55
• DPR 303/56
• DPR 164/56
• D.Lgs. 277/91
• D.Lgs. 626/94
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE E DI IGIENE
Caratteristiche dei lavori e localizzazione degli impianti
• è sempre necessaria una disamina tecnica preventiva sulla situazione dell'area rispetto a:
attraversamenti di linee elettriche aeree o di cavi sotterranei, fognature, acquedotti (prendendo
immediati accordi con le società ed aziende esercenti le reti al fine di mettere in atto le misure di
sicurezza necessarie prima di dare inizio ai lavori), aspetti idrologici (sorgenti, acque superficiali),
gallerie, presenza di eventuali servitù a favore di altri fondi confinanti, notizie sulla climatologia,
vale a dire pericolo di frane, smottamenti, rischi di valanghe, comportamento dei venti dominanti.
Delimitazione dell’area
• al fine di identificare nel modo più chiaro l'area dei lavori è necessario recintare il cantiere lungo
tutto il suo perimetro. La recinzione impedisce l'accesso agli estranei e segnala in modo
inequivocabile la zona dei lavori. Deve essere costituita con delimitazioni robuste e durature
corredate da richiami di divieto e pericolo. La necessità della perimetrazione viene richiamata anche
dai regolamenti edilizi locali.
• quando sia previsto, il passaggio o lo stazionamento di terzi in prossimità di zone di lavoro elevate di
pertinenza al cantiere, si devono adottare misure per impedire che la caduta accidentale di oggetti e
materiali costituisca pericolo. Recinzioni, sbarramenti, protezioni, segnalazioni e avvisi devono
essere mantenuti in buone condizioni e resi ben visibili.
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Tabella informativa
• l'obbligo dell'esibizione del cartello di cantiere è determinato essenzialmente da norma di carattere
urbanistico. Deve essere collocato in sito ben visibile e contenere tutte le indicazioni necessarie a
qualificare il cantiere. Cartello e sistema di sostegno devono essere realizzati con materiali di
adeguata resistenza e aspetto decoroso. Anche nella legge n. 47/85 si richiama la necessità
dell'apposizione del cartello di cantiere, facendo obbligo agli istituti di controllo di segnalare le
inottemperanze sia riguardo le caratteristiche dell’opera che dei soggetti interessati.
Emissioni inquinanti
• qualunque emissione provenga dal cantiere nei confronti dell'ambiente esterno dovrà essere valutata
al fine di limitarne gli effetti negativi. Nei riguardi delle emissioni di rumore si ricorda la necessità
del rispetto del D.P.C.M. del 1 marzo 1991, relativo appunto ai limiti massimi di esposizione al
rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno, con riguardo alle attività cosiddette
temporanee quali sono, a pieno diritto, i cantieri edili. Nel caso di riscontrato o prevedibile
superamento dei valori diurni e notturni massimi ammissibili, è fatta concessione di richiedere
deroga al Sindaco. Questi, sentito l'organo tecnico competente della USL, concede tale deroga,
assodato che tutto quanto necessario all'abbattimento delle emissioni sia stato messo in opera
(rispetto D.Lgs. 277) e, se il caso, condizionando le attività disturbanti in momenti ed orari
prestabiliti.
Accessi al cantiere
• le vie di accesso al cantiere richiedono un’indagine preliminare che permetta la giusta scelta dei
mezzi da usare per il trasporto dei materiali necessari alla costruzione o di quelli di risulta. Quando
sono previsti notevoli movimenti di terra diviene importante anche la scelta delle zone di scarico.
Non da trascurare, quando è il caso, il problema delle modalità di trasporto delle maestranze locali
dai centri abitati e il trasferimento degli operai all’interno dei grandi ed estesi cantieri.
• la dislocazione degli accessi al cantiere è per forza di cose vincolata alla viabilità esterna ed alla
percorribilità interna. Sovente comporta esigenze, oltre che di recinzione, di personale addetto al
controllo ed alla vigilanza. Le vie di accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni
devono essere illuminate secondo le necessità diurne e notturne.
Percorsi interni, rampe e viottoli
• le varie zone in cui si articola un cantiere e in modo particolare le zone di lavoro, impianti, depositi,
uffici non devono interferire fra loro ed essere collegate mediante itinerari il più possibile lineari. Se
nei cantieri piccoli subentra il problema, sempre nemico della sicurezza, degli spazi ristretti, in quelli
più grandi, specie per quelli che si sviluppano in estensione, i percorsi lunghi richiedono uno studio
apposito in cui sono implicati fattori di economicità, praticità e, per l’appunto, sicurezza.
• le vie di transito vanno mantenute curate e non devono essere ingombrate da materiali che ostacolano
la normale circolazione. Il traffico pesante va incanalato lontano dai margini di scavo, dagli elementi
di base di ponteggi e impalcature e, in linea di principio, da tutti i punti pericolosi. Quando
necessario bisogna imporre limiti di velocità e creare passaggi separati per i soli pedoni. In questi
casi si può ricorrere a sbarramenti, convogliamenti, cartellonistica ben visibile, segnalazioni
luminose e acustiche, semafori, indicatori di pericolo. La segnaletica adottata deve essere conforme a
quella prevista dalla circolazione stradale.
• le rampe di accesso al fondo degli scavi devono avere una carreggiata solida atta a resistere al
transito dei mezzi di trasporto di cui è previsto l’impiego ed una pendenza adeguata alla possibilità
dei mezzi stessi.
• la larghezza delle rampe deve consentire un franco di almeno cm. 70 oltre la sagoma di ingombro dei
veicoli; qualora nei tratti lunghi il franco venga limitato su di un solo lato, lungo l'altro lato devono
essere realizzate nicchie o piazzole di rifugio ad intervalli non superiori a 20 m.
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• i viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno devono essere muniti di parapetto sui lati verso il
vuoto; le alzate dei gradini, ove occorra, devono essere trattenute con tavole e paletti robusti.
• accessi e percorsi assumono particolare riguardo nelle demolizioni nel corso delle quali sbarramenti,
deviazioni e segnalazioni devono sempre mantenersi efficienti e visibili e, quando il caso, sotto la
costante sorveglianza di un addetto.
• il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree e simili deve essere impedito con barriere o
protetto con l'adozione di misure o cautele adeguate.
Parcheggi
• un’attenta organizzazione prevede, ove tecnicamente possibile, anche la soluzione del problema dei
parcheggi degli automezzi e dei mezzi di trasporto personali quali biciclette, motociclette, automobili
di addetti o visitatori autorizzati.
Uffici
• vanno ubicati in modo opportuno, con una sistemazione razionale per il normale accesso del
personale e del pubblico. E' buona norma, per questo motivo, tenerli lontani dalle zone operative più
intense.
Depositi di materiali
• la individuazione dei depositi è subordinata ai percorsi, alla eventuale pericolosità dei materiali
(combustibili, gas compressi, vernici...), ai problemi di stabilità (non predisporre, ad esempio,
depositi di materiali sul ciglio degli scavi ed accatastamenti eccessivi in altezza).
• il deposito di materiale in cataste, pile, mucchi va sempre effettuato in modo razionale e tale da
evitare crolli o cedimenti pericolosi.
• è opportuno allestire i depositi di materiali - così come le eventuali lavorazioni - che possono
costituire pericolo in zone appartate del cantiere e delimitate in modo conveniente.
Servizi igienico assistenziali
• l'entità dei servizi varia a seconda dei casi (dimensioni del cantiere, numero degli addetti
contemporaneamente impiegati). Inoltre, è in diretta dipendenza al soddisfacimento delle esigenze
igieniche ed alla necessità di realizzare quelle condizioni di benessere e dignità personale
indispensabili per ogni lavoratore.
• poiché l'attività edile rientra pienamente fra quelle che il legislatore considera esposte a materie
insudicianti o in ambienti polverosi, qualunque sia il numero degli addetti, i servizi igienicoassistenziali (docce, lavabi, gabinetti, spogliatoi, refettorio, locale di riposo, eventuali dormitori)
sono indispensabili. Essi debbono essere ricavati in baracche opportunamente coibentate, illuminate,
aerate, riscaldate durante la stagione fredda e comunque previste e costruite per questo uso.
Acqua
• deve essere messa a disposizione dei lavoratori in quantità sufficiente, tanto per uso potabile che per
lavarsi. Per la provvista, la conservazione, la distribuzione ed il consumo devono osservarsi le norme
igieniche atte ad evitarne l'inquinamento e ad impedire la diffusione delle malattie. L’acqua da bere,
quindi, deve essere distribuita in recipienti chiusi o bicchieri di carta onde evitare che qualcuno
accosti la bocca se la distribuzione dovesse avvenire tramite tubazioni o rubinetti.
Docce e lavabi
• docce sufficienti ed appropriate devono essere messe a disposizione dei lavoratori per potersi lavare
appena terminato l'orario di lavoro. Docce, lavabi e spogliatoi devono comunque comunicare
facilmente fra loro. I locali devono avere dimensioni sufficienti per permettere a ciascun lavoratore
di rivestirsi senza impacci e in condizioni appropriate di igiene.
• docce e lavabi vanno dotati di acqua corrente calda e fredda, di mezzi detergenti e per asciugarsi. Le
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prime devono essere individuali e riscaldate nella stagione fredda. Per quanto riguarda il numero dei
lavabi, un criterio orientativo è di 1 ogni 5 dipendenti occupati per turno.
Gabinetti
• i lavoratori devono disporre in prossimità dei posti di lavoro, dei locali di riposo, di locali speciali
dotati di un numero sufficiente di gabinetti e di lavabi, con acqua corrente, calda se necessario, dotati
di mezzi detergenti e per asciugarsi.
• almeno una latrina è sempre d'obbligo. In linea di massima, attenendosi alle indicazioni della
ingegneria sanitaria, ne va predisposta una ogni 30 persone occupate per turno.
Spogliatoio
• locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei lavoratori. Devono
essere convenientemente arredati, avere una capacità sufficiente, essere possibilmente vicini al luogo
di lavoro, aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda e muniti
di sedili.
• devono, inoltre, essere attrezzati con armadietti a due settori interni chiudibili a chiave: una parte
destinata agli indumenti da lavoro, l’altra per quelli privati.
Refettorio e locale ricovero
• deve essere predisposto un refettorio, composto da uno o più ambienti a seconda delle necessità,
arredato con sedili e tavoli. Andrà illuminato, aerato e riscaldato nella stagione fredda. Il pavimento
non deve essere polveroso e le pareti imbiancate.
• deve essere previsto il mezzo per conservare in adatti posti fissi le vivande dei lavoratori, per
riscaldarle e per lavare recipienti e stoviglie.
• è vietato l’uso di vino, birra ed altre bevande alcoliche salvo l’assunzione di modiche quantità di
vino e birra in refettorio durante l’orario dei pasti.
• il locale refettorio può anche svolgere la funzione di luogo di ricovero e riposo, dove gli addetti
possono trovare rifugio durante le intemperie o nei momenti di riposo. Se il locale ricovero è distinto
dal refettorio deve essere illuminato, aerato, ammobiliato con tavolo e sedili con schienale e
riscaldato nella stagione fredda. Nei locali di riposo si devono adottare misure adeguate per la
protezione dei non fumatori contro gli inconvenienti del fumo.
Dormitori
• quando necessario, devono essere predisposti dormitori, capaci di ospitare e proteggere
efficacemente i lavoratori contro gli agenti atmosferici.
• i dormitori si distinguono in: a) stabili; b) di fortuna; c) temporanei:
a) stabili: devono possedere tutti i requisiti di abitabilità prescritti per le case di abitazione ed avere
l'arredamento necessario rispondente alle esigenze dell'igiene (come nel caso di impianti fissi di
betonaggio, cave e impianti di estrazione, magazzini, ecc.).
b) di fortuna: nel caso di lavori di breve durata (15 giorni di stagione fredda o 30 nelle altre) il
dormitorio può anche essere ottenuto con costruzioni di fortuna (baracche di legno o altro) a
condizione che siano ben difese dall’umidità del suolo e dagli agenti atmosferici.
c) temporanei: per lavori superiori nel tempo a quanto indicato a proposito dei dormitori di fortuna,
gli apprestamenti devono essere realizzati in modo congruo e rispondere alle seguenti condizioni:
distacco dal suolo, onde evitare fenomeni di umidità; costruzione eseguita a regola d’arte;
protezione dagli agenti esterni (coibentazione); riscaldamento durante la stagione fredda: aperture
munite di una buona chiusura e sufficienti per ottenere una valida ventilazione; lampade per
l’illuminazione notturna; difesa delle aperture contro la penetrazione di insetti alati nelle zone
acquitrinose.
• a ciascun lavoratore spetta un letto o una branda corredati con materasso o saccone, cuscino,
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lenzuola, federe e coperte sufficienti e inoltre un sedile, un attaccapanni ed una mensolina.
• lo spazio pro capite a disposizione non deve essere inferiore a mq. 3,50. Non sono consentiti letti
sovrapposti (del tipo a castello).
• in stretta vicinanza del dormitorio, se non addirittura facenti corpo unico con esso, devono installarsi
convenienti locali ad uso di cucina e refettorio, gabinetti, docce e tutto quanto necessario a livello di
servizio al fine della pulizia e dell'igiene personale.
Presidi sanitari
• se il cantiere è lontano dai posti pubblici permanenti di pronto soccorso va prevista una camera di
medicazione. Essa risulta obbligatoria qualora le attività presentino rischi di scoppio, asfissia,
infezione o avvelenamento e quando l'impresa occupi più di 50 addetti soggetti all'obbligo delle
visite mediche preventive e periodiche.
• negli altri casi è sufficiente tenere la cassetta del pronto soccorso se nel cantiere sono occupati più di
50 addetti; in quelli di modesta entità basta il pacchetto di meditazione. Cassetta e pacchetto di
medicazione devono contenere quanto indicato e previsto dalla norma.
Pulizia
• le installazioni e gli arredi destinati ai refettori, agli spogliatoi, ai bagni, alle latrine, ai dormitori ed
in genere ai servizi di igiene e di benessere per i lavoratori devono essere mantenuti in stato di
scrupolosa manutenzione e pulizia a cura del datore di lavoro. A loro volta, i lavoratori devono usare
con cura e proprietà i locali, le installazioni, gli impianti e gli arredi destinati ai servizi.
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
1.4 Luoghi, locali e posti di lavoro - Attività fisse
1.4.3 OFFICINA
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.Lgs. 459/96
• D.Lgs. 626/94
• D.Lgs. 277/91
• DPR 547/55
• DPR 164/56
• DPR 303/56
• NORME CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute dall’alto
• urti, colpi, impatti, compressioni
• punture, tagli, abrasioni
• scivolamenti, cadute a livello
• elettrici
• radiazioni non ionizzanti (affaticamento degli
occhi)
• rumore
•
•
•
•
•
•
Legge 186/68
DM 689/59
Legge 46/90
DPR 412/93
DPR 915/82
DM 392/96
DEI
•
•
•
•
•
•
•
•
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
cesoiamento
caduta di materiale dall’alto
investimento
movimentazione manuale dei carichi
polveri, fibre
gas, vapori
allergeni
olii minerali e derivati
IMPIANTO ELETTRICO
• gli impianti devono essere costruiti o adeguati secondo le norme di buona tecnica come previsto
dalla Legge 46/90, la quale prevede inoltre la dichiarazione di conformità, la descrizione dei
materiali ed il progetto.
• rispondono alle norme di buona tecnica gli impianti realizzati secondo le norme CEI.
• gli adempimenti di Legge prevedono inoltre l’omologazione e le verifiche periodiche per l’impianto
di messa a terra.
• ulteriori informazioni e istruzioni per gli addetti sono contenute nella scheda bibliografica di
riferimento n. 5 elettricità.
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
• gli impianti devono essere costruiti o adeguati secondo le norme di buona tecnica come previsto
dalla Legge 46/90, la quale prevede inoltre la dichiarazione di conformità, la descrizione dei
materiali ed il progetto.
• gli adempimenti di legge prevedono le verifiche annuali dell’impianto di riscaldamento da affidare
ad una ditta abilitata.
• la ditta incaricata degli interventi di cui sopra provvederà a registrare gli esiti delle operazioni,
ordinarie e straordinarie, sul libretto dell’impianto.
• per ulteriori chiarimenti consultare l’analogo capitolo della scheda bibliografica di riferimento n.
1.4.1 ufficio.
AMBIENTE
Porte, portoni, cancelli
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SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• i portoni ed i cancelli a funzionamento elettromeccanico devono possedere i necessari dispositivi di
sicurezza che ne regolano il movimento ed in particolare:
− fotocellula interna ed esterna;
− costole elettropneumatiche;
− limitatore di coppia: tale dispositivo di limitazione di velocità del motore è alternativo alle costole
elettropneumatiche;
− superficie continua liscia o a rete con maglie 10x10 mm. sia sull’anta mobile che nelle eventuali
parti fisse del telaio;
− segnale luminoso giallo;
− dispositivo per l’azionamento manuale d’emergenza.
− dispositivo contro la caduta dell’anta per ante appese a scorrimento orizzontale.
• i portoni ed i cancelli a funzionamento manuale devono avere i seguenti requisiti di sicurezza:
− dispositivo contro la fuoriuscita della guida o dispositivo di sospensione di sicurezza per le ante
appese;
− dispositivo salvamano in presenza di rientranze o sporgenze lungo lo scorrimento orizzontale
dell’anta.
• nel locale officina deve esserci almeno 1 porta di larghezza non inferiore a cm. 90 facilmente apribile
verso l’esterno la cui apertura non deve essere impedita da portoni o cancelli. Le eventuali porte a
spinta (attraverso le quali avviene il passaggio di carrelli) devono essere trasparenti; nei pressi di tali
aperture corre l’obbligo di esporre adeguata segnaletica.
Finestre
• i dispositivi di apertura delle finestre non devono costituire pericolo per l’operatore. Le ante aperte
devono poter raggiungere una posizione tale da non intralciare i passaggi o costituire pericolo d’altro
genere.
• il numero e le dimensioni delle aperture deve consentire un sufficiente ricambio d’aria ed una
sufficiente illuminazione naturale.
• le superfici vetrate orizzontali (lucernari) devono essere costituite da materiale infrangibile o da vetri
di sicurezza protetti da reti metalliche a maglia fitta.
Circolazione pedonale
• i percorsi pedonali devono avere una larghezza non inferiore ai 60 cm., devono essere segnalati con
striscia gialla continua sul pavimento antisdrucciolevole e mantenuti liberi da ostacoli . Tali percorsi
devono essere previsti a distanza di sicurezza da attrezzature e posti di lavoro.
• le fosse d’ispezione devono essere efficacemente segnalate nei momenti in cui non sia possibile
proteggerle adeguatamente. Quando non sono utilizzate occorre munirle di parapetto o coprirle con
impalcati robusti.
Deposito materiali
• gli accatastamenti dei materiali devono avvenire in aree previste. La loro altezza deve essere limitata
e proporzionata al tipo di materiale. Il deposito di materiale instabile (materiale tondeggiante) deve
essere contenuto con idonei mezzi.
• i fusti di olio devono essere ubicati in aree appartate e ben aerate lontane da fonti di calore; sotto i
contenitori occorre sistemare una vasca di capacità sufficiente a contenere l’eventuale fuoriuscita
dell’olio.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
Deposito bombole
• qualora le attività di saldatura e taglio termico siano saltuarie tanto da limitare al minimo l’impiego
di bombole di gas (ossigeno acetilene propano), è sufficiente posizionarle sull’apposito carrello
portabombole; eventuali bombole di ricambio o bombole vuote, vanno collocate in un’area
appositamente destinata, completa di dispositivi che ne consentano fissaggio in posizione verticale.
Per ulteriori chiarimenti consultare le schede bibliografiche di riferimento: 1.4.2 magazzino voce
“deposito materiali”, n. 2.3.1 deposito bombole di gas compresso, n. 2.2.3 cannello per saldatura
ossiacetilenica e n. 7 esplosione-incendio.
Fattori ambientali
• la temperatura e l’umidità dei locali devono essere mantenuti entro i limiti del benessere. Nel caso
che l’aerazione naturale non sia sufficiente, bisogna adottare un adeguato impianto di aerazione
forzata.
• l’impianto di climatizzazione deve essere orientato in maniera tale da non provocare correnti d’aria
fastidiose ai posti di lavoro.
• verificare il livello di esposizione personale al rumore dei lavoratori in base al D.Lgs. 277/91. Per
ulteriori chiarimenti consultare la scheda bibliografica di riferimento n. 12 relativa al rischio rumore.
Ufficio, officina
• nelle officine in cui è presente un ufficio le caratteristiche di sicurezza per quanto riguarda gli
impianti, gli arredi, gli elementi costruttivi e le attrezzature di lavoro, devono rispondere alle
indicazioni esaminate nella scheda bibliografica di riferimento n. 1.4.1 ufficio.
Servizi officina
• nelle officine in cui è impiegato personale fisso occorre adibire appositi locali ad uso spogliatoio
convenientemente arredati con sedili ed armadietti ed idonei servizi igienici; gli stessi devono essere
ben illuminati aerati e riscaldati nella stagione fredda. I servizi igienici devono essere provvisti di
acqua calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi.
• le docce messe a disposizione dei lavoratori devono essere provviste di acqua calda e fredda, mezzi
detergenti e per asciugarsi, le docce devono inoltre poter comunicare agevolmente con lo spogliatoio.
• i locali destinati ad uso refettorio devono essere muniti di sedili e tavoli, ben illuminati, aerati e
riscaldati nella stagione fredda; le pareti devono essere intonacate ed imbiancate.
ARREDI
Scaffali
• gli scaffali devono essere ben fissati e vanno rese note le portate dei singoli ripiani.
• l’utilizzo degli scaffali deve risultare agevole e sicuro anche riguardo l’impiego di eventuali
accessori (scale, sgabelli, ecc.).
• per ulteriori chiarimenti consultare la scheda bibliografica di riferimento n. 2.3.3 scaffali.
ILLUMINAZIONE
• l’impianto di illuminazione deve garantire un’adeguata visibilità in tutte le aree dell’officina.
• è necessario installare, presso i posti di lavoro fissi, un’illuminazione localizzata per potenziare
l’impianto generale; presso le macchine occorre raggiungere i 200 lux di illuminamento.
• qualora le attività svolte siano tali da richiedere una continua illuminazione dell’ambiente, l’impianto
va integrato con un sistema di illuminazione sussidiaria che intervenga automaticamente in caso di
mancanza di energia elettrica, in ogni caso va prevista l’illuminazione di emergenza che garantisca
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
una potenza di 5 lux presso le vie di fuga e porte di uscita. Per ulteriori chiarimenti consultare la
scheda bibliografica di riferimento n. 6 illuminazione.
PREVENZIONE INCENDI
• verificare che l’attività svolta non sia soggetta a certificato prevenzione incendi (CPI), o accertare la
presenza della documentazione prevista.
• dislocare nei punti più opportuni gli appositi mezzi di estinzione.
• esporre adeguate istruzioni per il personale.
• per ulteriori chiarimenti consultare la scheda bibliografica di riferimento n. 7 esplosione-incendio.
PRONTO SOCCORSO
• è necessario predisporre i presidi sanitari di primo intervento e designare una persona incaricata al
primo soccorso; inoltre nel locale destinato ad ospitare presidi sanitari è opportuno esporre i numeri
telefonici dei servizi esterni di soccorso
ATTREZZATURA
Apparecchi di sollevamento
• gli apparecchi di sollevamento, non a mano, di portata superiore ai 200 kg. devono essere omologati
dall’ISPESL e verificati annualmente dalla USL.
• devono rispondere alle norme di buona tecnica e possedere il marchio CE (apparecchiature di nuova
costruzione). Per ulteriori chiarimenti consultare le schede bibliografiche di riferimento relative agli
apparecchi di sollevamento e n. 1.4.2 magazzino alla voce apparecchi di sollevamento.
Utensili elettrici
• le attrezzature elettriche portatili di nuova costruzione devono possedere la marcatura CE; inoltre
devono possedere i requisiti di sicurezza specifici previsti dalle norme di buona tecnica ed essere
dotati di spina tipo CEI 23-12 con grado di protezione minimo IP44.
• verificare che siano munite di collegamento elettrico a terra o che posseggano la doppia protezione.
Impianto aria centralizzato
• il compressore e l’eventuale serbatoio d’aria compressa devono rispondere ai requisiti costruttivi
dettati dalla Legge; per quest’ultimo occorre inoltre accertare ove prevista, l’omologazione da parte
dell’ISPESL e le visite periodiche da parte della USL.
• per ulteriori chiarimenti consultare la scheda bibliografica di riferimento n. 2.3.5 impianto
centralizzato aria compressa.
ATTIVITA’
Operazioni di saldatura
• le bombole utilizzate per la saldatura o il taglio ossiacetilenico devono essere assicurate contro gli
spostamenti per mezzo di un carrello portabombole o di un dispositivo di ancoraggio fisso.
• la saldatrice elettrica deve rispondere ai requisiti delle attrezzature portatili già descritte.
• deve essere installato un idoneo impianto di aspirazione dei fumi.
• gli addetti alla saldatura elettrica devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria ai sensi del DPR
303/56.
• il personale abilitato a queste lavorazioni deve essere formato anche per mezzo di cartelli,
relativamente alle norme di sicurezza per l’uso delle attrezzature ed all’uso dei necessari DPI. Per
ulteriori chiarimenti consultare le schede bibliografiche di riferimento n. 2.2.3 cannello per saldatura
ossiacetilenica e n. 2.2.20 saldatrice elettrica.
Disossidazione e verniciatura di piccole superfici
• consegnare ai lavoratori i D.P.I. necessari ed istruirli sul loro impiego.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• formare adeguatamente gli addetti sui rischi e sulle misure di sicurezza da adottare per queste
lavorazioni.
• eseguire le operazioni di disossidazione e verniciatura possibilmente nelle aree esterne; quando ciò
non risulti possibile, predisporre un adeguato impianto di aspirazione.
Macchine fisse
• i posti di lavoro presso le macchine fisse devono consentire all’operatore un movimento agevole; le
macchine devono rispondere ai requisiti di sicurezza previsti dalle norme vigienti ed essere installate
correttamente. Gli addetti devono ricevere una completa formazione sull’uso delle stesse.
• adeguati cartelli riguardanti le indicazioni da osservare per l’uso e la manutenzione vanno esposti nei
pressi delle macchine.
• gli addetti devono essere forniti dei necessari DPI ed essere opportunamente formati sull’uso degli
stessi.
• per ulteriori chiarimenti consultare le schede bibliografiche di riferimento delle macchine interessate.
Movimentazione manuale dei carichi
• tali attività devono essere regolamentate per ridurre al minimo lo sforzo fisico, rispettando le
indicazioni del D.Lgs. 626.
• per ulteriori chiarimenti consultare la scheda bibliografica di riferimento n. 9 movimentazione
manuale dei carichi.
Pulizia
• verificare che le attrezzature di lavoro utilizzate (scale doppie, utensili elettrici, utensili manuali)
siano a norma e periodicamente controllate.
• fornire ai lavoratori addetti informazioni sulle procedure di lavoro, sulle precauzioni da adottare
nell’uso dei prodotti di pulizia.
• consegnare ai lavoratori addetti i DPI necessari e istruirli sul loro impiego.
• il deposito dei prodotti per la pulizia deve essere situato in un luogo destinato allo scopo e
accessibile solo agli addetti.
• quando l’attività di pulizia è affidata a personale esterno è necessario fornire ai lavoratori addetti
informazioni dettagliate sui rischi presenti nell’ambiente dove dovranno svolgere la loro attività.
RIFIUTI
• i rifiuti prodotti, regolarmente registrati, vanno stoccati in appositi contenitori per la raccolta
differenziata in attesa di regolare trasporto e smaltimento finale in discarica, rispettando la normativa
vigente.
• le operazioni di stoccaggio e smaltimento degli olii esausti sono regolamentate dal DPR 915/82 e dal
DM 392/96 che prevedono in particolare:
− i depositi adibiti a stoccaggio e alla movimentazione degli olii esausti, delle emulsioni oleose e
dei filtri usati, devono essere ubicati in zone che permettano l’agevole manovra degli automezzi
utilizzati per il prelievo e trasporto; le aree adibite al deposito devono essere delimitate con una
recinzione di altezza minima di 2,50 m..
− i serbatoi fuori terra devono essere fissati efficacemente. Devono essere in acciaio e contenuti in
un bacino delimitato da un muro in calcestruzzo; la capacità di contenimento deve essere pari a
quella del serbatoio.
− se vi sono più serbatoi in uno stesso bacino è sufficiente che la capacità di contenimento sia pari
ad 1/3 della capacità totale dei serbatoi.
− le pavimentazioni dei bacini, dei serbatoi, delle aree di travaso e deposito devono essere in
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
calcestruzzo trattato superficialmente con prodotti resistenti agli olii minerali. Le pendenze dei
pavimenti devono garantire il deflusso di eventuali colaticci verso canalette di drenaggio o
pozzetti di raccolta.
Il detentore del deposito deve istituire un apposito registro di carico e scarico dove risulti l’iscrizione al
consorzio di smaltimento, l’origine dell’olio esausto, il quantitativo e i dati relativi alla ditta incaricata
della raccolta e smaltimento.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.1 AUTOBETONIERA
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 164/56
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale
• Circolare Ministero del Lavoro 103/80
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• olii minerali e derivati
• cesoiamento, stritolamento
• allergeni
• caduta materiale dall’alto
• caduta dall’alto
• scivolamenti, cadute a livello
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi
• garantire la visibilità del posto di guida
• verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi di guida
• verificare l’efficienza dei comandi del tamburo
• controllare l’efficienza della protezione della catena di trasmissione e delle relative ruote dentate
• verificare l’efficienza delle protezioni degli organi in movimento
• verificare l’efficienza della scaletta e dell’eventuale dispositivo di blocco in posizione di riposo
• verificare l’integrità delle tubazioni dell’impianto oleodinamico (con benna di scaricamento)
• controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
lavoro
• richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è
incompleta
• non transitare o stazionare in prossimità del bordo degli scavi
• durante gli spostamenti e lo scarico tenere fermo il canale
• tenersi a distanza di sicurezza durante le manovre di avvicinamento ed allontanamento della benna
• durante il trasporto bloccare il canale
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SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• pulire accuratamente il tamburo, la tramoggia ed il canale
• segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti
DOPO L’USO:
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo
ai pneumatici ed i freni, segnalando eventuali anomalie
• pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
• indumenti protettivi (tute)
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SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.2 AUTOCARRO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• olii minerali e derivati
• cesoiamento, stritolamento
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere
• verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi
• garantire la visibilità del posto di guida
• controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere
• non trasportare persone all’interno del cassone
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
lavoro
• richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è
incompleta
• non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata
• non superare la portata massima
• non superare l’ingombro massimo
• posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa
subire spostamenti durante il trasporto
• non caricare materiale sfuso oltre l’altezza delle sponde
• assicurarsi della corretta chiusura delle sponde
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti
DOPO L’USO:
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo
per i pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie
• pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.3 AUTOGRU
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• D. L.gs 277/91
• Direttiva Macchine CEE 392/89
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• contatto con linee elettriche aeree
• urti, colpi, impatti, compressioni
• punture, tagli, abrasioni
• rumore
• olii minerali e derivati
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le
manovre
• controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali rafforzamenti
• verificare l’efficienza dei comandi
• ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori
• verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio
pedonale o delimitare la zona d’intervento
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• preavvisare l’inizio delle manovre con apposita segnalazione acustica
• attenersi alle segnalazioni per procedere con le manovre
• evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di passaggio
• eseguire le operazioni di sollevamento e scarico con le funi in posizione verticale
• illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno con i dispositivi ottici
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose
• non compiere su organi in movimento operazioni di manutenzione
• mantenere i comandi puliti da grasso, olio, etc.
DOPO L’USO:
• non lasciare nessun carico sospeso
• posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno di
stazionamento
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motori
spenti
• nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.9 CARRELLO ELEVATORE SVILUPPABILE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• contatto con linee elettriche aeree
• ribaltamento
• caduta materiale dall’alto
• olii minerali e derivati
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le
manovre
• controllare i percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti
• verificare che l’avvisatore acustico, il segnalatore di retromarcia ed il girofaro siano regolarmente
funzionanti
• garantire la visibilità del posto di guida
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• chiudere gli sportelli della cabina
• non attivare il braccio durante gli spostamenti e mantenere basse le forche
• posizionare correttamente il carico sulle forche adeguandone l’assetto col variare del percorso
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• mantenere sgombra e pulita la cabina
• effettuare i depositi in maniera stabile
• non apportare modifiche agli organi di comando e lavoro
• eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose
• richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è
incompleta
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
lavoro
DOPO L’USO:
• non lasciare carichi in posizione elevata
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• posizionare correttamente il mezzo, abbassando le forche a terra, raccogliendo il braccio telescopico
ed azionando il freno di stazionamento
• eseguire le operazioni di manutenzione e pulizia a motore spento, secondo le indicazioni del libretto
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.63 COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• vibrazioni
• rumore
• gas
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare la consistenza dell’area da compattare
• verificare l’efficienza dei comandi
• verificare l’efficienza dell’involucro coprimotore
• verificare l’efficienza del carter della cinghia di trasmissione
DURANTE L’USO:
• non lasciare la macchina in moto senza sorveglianza
• non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco ventilati
• durante il rifornimento di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti
DOPO L’USO:
• chiudere il rubinetto della benzina
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore
spento
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• otoprotettori
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.15 COMPRESSORE D’ARIA
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• rumore
• gas
• olii minerali e derivati
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• posizionare la macchina in luoghi sufficientemente areati
• sistemare in posizione stabile il compressore
• allontanare dalla macchina materiali infiammabili
• verificare la funzionalità della strumentazione
• controllare l’integrità dell’isolamento acustico
• verificare l’efficienza del filtro di trattenuta per acqua e particelle d’olio
• verificare l’efficienza del filtro dell’aria aspirata
• verificare le connessioni dei tubi
DURANTE L’USO:
• aprire il rubinetto dell’aria prima dell’accensione e mantenerlo aperto fino al raggiungimento dello
stato di regime del motore
• tenere sotto controllo i manometri
• non rimuovere gli sportelli del vano motore
• effettuare i rifornimenti di carburante a motore spento e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti
DOPO L’USO:
• spegnere il motore e scaricare il serbatoio dell’aria
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore
spento
• nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.18 ESCAVATORE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• contatto con linee elettriche aeree
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• rumore
• olii minerali e derivati
• ribaltamento
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche che possano interferire con le
manovre
• controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti
• controllare l’efficienza dei comandi
• verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione
• verificare che l’avvisatore acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti
• controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore
• garantire la visibilità del posto di manovra
• verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• chiudere gli sportelli della cabina
• usare gli stabilizzatori, ove presenti
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• nelle fasi di inattività tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori
• per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il dispositivo di
blocco dei comandi
• mantenere sgombra e pulita la cabina
• richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è
incompleta
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie
DOPO L’USO:
• pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• posizionare correttamente la macchina, abbassando la benna a terra, inserendo il blocco comandi ed
azionando il freno di stazionamento
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando
eventuali guasti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• calzature di sicurezza
• guanti
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.19 ESCAVATORE CON MARTELLO DEMOLITORE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• contatto con linee elettriche aeree
• rumore
• olii minerali e derivati
• ribaltamento
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche che possano interferire con le
manovre
• controllare i percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti
• verificare l’efficienza dei comandi
• verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione
• verificare che l’avvisatore acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti
• controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore
• garantire la visibilità del posto di guida
• verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere
• controllare l’efficienza dell’attacco del martello e delle connessioni dei tubi
• delimitare la zona a livello di rumorosità elevato
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• chiudere gli sportelli della cabina
• utilizzare gli stabilizzatori ove presenti
• mantenere sgombra e pulita la cabina
• mantenere stabile il mezzo durante la demolizione
• nelle fasi inattive tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori
• per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo azionare il dispositivo di
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blocco dei comandi
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie
DOPO L’USO:
• posizionare correttamente la macchina abbassando il braccio a terra, azionando il blocco comandi ed
il freno di stazionamento
• pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto, segnalando
eventuali guasti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• calzature di sicurezza
• otoprotettori
• guanti
• elmetto
• indumenti protettivi (tute)
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.23 GRADER
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• Direttiva macchine CEE 392/89
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• rumore
• polveri
• olii minerali e derivati
• ribaltamento
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• garantire la visibilità del posto di guida
• verificare che l’avvisatore acustico, il segnalatore di retromarcia ed il girofaro siano regolarmente
funzionanti
• verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere
• controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• mantenere sgombra e pulita la cabina
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• chiudere gli sportelli della cabina
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
lavoro
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie
DOPO L’USO:
• posizionare correttamente la macchina abbassando la lama e azionando il freno di stazionamento
• pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto, segnalando
eventuali guasti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• calzature di sicurezza
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•
•
•
•
copricapo
guanti
otoprotettori
indumenti protettivi (tute)
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.24 GRU
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 626/94
• Circolare Ministero del Lavoro 12.09.84 (gru interferenti)
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• caduta dall’alto
• elettrici
• contatto con linee elettriche aeree
• caduta materiale dall’alto
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’assenza di strutture fisse e/o linee elettriche aeree che possano interferire con la rotazione
• controllare la stabilità della base d’appoggio
• verificare l’efficienza della protezione della zavorra (rotazione bassa)
• verificare la chiusura dello sportello del quadro
• controllare che le vie di corsa della gru siano libere
• sbloccare i tenaglioni di ancoraggio alle rotaie
• verificare l’efficienza dei fine corsa elettrici e meccanici, di salita, discesa e traslazioni
• verificare la presenza del carter al tamburo
• verificare l’efficienza della pulsantiera
• verificare il corretto avvolgimento della fune di sollevamento
• verificare l’efficienza della sicura del gancio
• verificare l’efficienza del freno della rotazione
• controllare l’ordine di servizio relativo alle manovre ed alle segnalazioni da effettuare nel caso
sussista una situazione di interferenza pianificata con altre gru
DURANTE L’USO:
• manovrare la gru da una postazione sicura o dalla cabina
• avvisare l’inizio della manovra col segnalatore acustico
• attenersi alle portate indicate dai cartelli
• eseguire con gradualità le manovre
• durante lo spostamento dei carichi evitare le aree di lavoro ed i passaggi
• non eseguire tiri di materiale imbracati o contenuti scorrettamente
• durante le pause di lavoro ancorare la gru con i tenaglioni e scollegarla elettricamente
• segnalare tempestivamente eventuali anomalie
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DOPO L’USO:
• rialzare il gancio ed avvicinarlo alla torre
• scollegare elettricamente la gru
• ancorare la gru alle rotaie con i tenaglioni
MANUTENZIONE
• verificare trimestralmente le funi
• verificare lo stato d’usura delle parti in movimento
• controllare i freni dei motori e di rotazione
• ingrassare pulegge, tamburo e ralla
• verificare il livello dell’olio nei riduttori
• verificare il serraggio dei bulloni della struttura
• controllare l’integrità dei conduttori di terra contro le scariche atmosferiche
• verificare la taratura del limitatore di carico
• verificare il parallelismo e la complanarità dei binari
• controllare l’efficienza dell’avvolgicavo e della canaletta di protezione
• utilizzare l’imbracatura di sicurezza con doppia fune di trattenuta per gli interventi di manutenzione
fuori dalle protezioni fisse
• segnalare eventuali anomalie
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• calzature di sicurezza
• elmetto
• guanti
• cintura di sicurezza
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.25 GRUPPO ELETTROGENO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• elettrici
• rumore
• gas
• olii minerali e derivati
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• non installare in ambienti chiusi e poco ventilati
• collegare all’impianto di messa a terra il gruppo elettrogeno
• distanziare il gruppo elettrogeno dai posti di lavoro
• verificare il funzionamento dell’interruttore di comando e di protezione
• verificare l’efficienza della strumentazione
DURANTE L’USO:
• non aprire o rimuovere gli sportelli
• per i gruppi elettrogeni privi di interruttore di protezione, alimentare gli utilizzatori interponendo un
quadro elettrico a norma
• eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare
• segnalare tempestivamente gravi anomalie
DOPO L’USO:
• staccare l’interruttore e spegnere il motore
• eseguire le operazioni di manutenzione e revisione a motore spento, segnalando eventuali anomalie
• per le operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• calzature di sicurezza
• guanti
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.67 JET GROUTING
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• scivolamenti, cadute a livello
• getti, schizzi
• elettrici
• movimentazione manuale dei carichi
• contatto con linee elettriche aeree
• rumore
• olii minerali e derivati
• allergeni
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• controllare la consistenza e la pendenza dei percorsi
• controllare le aree di lavoro, approntando gli eventuali rafforzamenti
• verificare l’assenza di linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre
• non installare la motopompa in ambienti chiusi e poco ventilati
• verificare la presenza degli impianti di messa a terra relativi ai silos ed all’impianto di alimentazione
• verificare la presenza dei carter degli organi in movimento
• stabilizzare opportunamente la sonda di perforazione
• stoccare adeguatamente le aste su appositi cavalletti
• nella posa della tubazione ad alta pressione, evitare i transiti o proteggerla
• verificare la pulizia e la lubrificazione della valvola di scarico
• controllare l’efficienza dei comandi e del dispositivo di emergenza
• controllare l’efficienza e la qualità dei tubi flessibili
• controllare l’efficienza del tronchetto di sicurezza (fusibile idraulico)
• controllare l’efficienza del manometro del tubo ad alta pressione
DURANTE L’USO:
• mantenere costante il collegamento con l’operatore a terra
• mantenere pulito il piano di lavoro ed i comandi
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non indossare indumenti con parti svolazzanti
serrare correttamente le aste e controllare costantemente i cavi ed i punti di attacco
eseguire gli spostamenti dell’albero porta aste ad aste ferme
eseguire gradualmente tutte le manovre
durante gli spostamenti abbassare l’apparato di perforazione
utilizzare idonea attrezzatura per raggiungere la parte alta dell’apparato di perforazione
illuminare adeguatamente l’area di lavoro
in caso di otturazione degli ugelli provvedere all’arresto della pompa ed all’apertura della valvola di
scarico
• eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare (motopompa)
•
•
•
•
•
•
•
•
DOPO L’USO:
• eseguire le operazioni di revisione, manutenzione e pulizia necessarie al reimpiego
dell’apparecchiatura, fermando il motore e scaricando l’impianto
• le operazioni di manutenzione principali sono:
• sostituzione, in caso di evidente usura o di impiego molto prolungato, di rubinetti, giunti e valvole di
sicurezza
• lavaggio ed ingrassaggio dell’albero porta aste
• smontaggio, pulizia ed ingrassaggio delle valvole di scarico pressione
• smontaggio e preparazione del portaugelli
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
• occhiali
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.38 PALA MECCANICA
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• rumore
• polveri
• olii minerali e derivati
• ribaltamento
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• garantire la visibilità del posto di manovra (mezzi con cabina)
• verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione
• controllare l’efficienza dei comandi
• verificare che l’avvisatore acustico, il segnalatore di retromarcia ed il girofaro siano regolarmente
funzionanti
• controllare la chiusura degli sportelli del vano motore
• verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere
• controllare i percorsi e le aree di lavoro verificando le condizioni di stabilità per il mezzo
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• non utilizzare la benna per sollevare o trasportare persone
• trasportare il carico con la benna abbassata
• non caricare materiale sfuso sporgente dalla benna
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere ed in prossimità dei posti di lavoro transitare a passo
d’uomo
• mantenere sgombro e pulito il posto di guida
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare eventuali gravi anomalie
DOPO L’USO:
• posizionare correttamente la macchina, abbassando la benna a terra e azionando il freno di
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stazionamento
• pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• pulire convenientemente il mezzo
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando
eventuali guasti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• copricapo
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.66 PERFORATRICE SU SUPPORTO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D.P.R. 320/56
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• cadute a livello
• rumore
• vibrazioni
• proiezione schegge e materiale
• polveri
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare le connessioni tra i tubi di alimentazione e la macchina
• verificare l’efficienza del dispositivo di comando
• verificare l’efficienza della cuffia antirumore
• segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato
DURANTE L’USO:
• non intralciare i passaggi con le tubazioni
• fissare adeguatamente il supporto
• impugnare saldamente la macchina
• adottare una posizione di lavoro stabile
• perforare ad umido o con captazione delle polveri
• interrompere le alimentazioni nelle pause di lavoro e scaricare l’aria residua del perforatore
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti
DOPO L’USO:
• interrompere le alimentazioni di aria e acqua
• disattivare il compressore e scaricarlo
• scaricare e scollegare i tubi controllandone l’integrità
• mantenere in perfetta efficienza la macchina curandone la pulizia
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature o stivali di sicurezza
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
•
•
•
•
otoprotettori
occhiali
elmetto
indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.39 PIEGAFERRO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 164/56
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• punture, tagli, abrasioni
• elettrici
• urti, colpi, impatti, compressioni
• scivolamenti, cadute a livello
• cesoiamento, stritolamento
• caduta materiale dall’alto
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di quelli di messa a terra visibili
• verificare l’integrità delle protezioni e dei ripari alle morsettiere ed il buon funzionamento degli
interruttori elettrici di azionamento e di manovra
• verificare la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro, i
passaggi e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e
lavorato
• verificare la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione (pulegge, cinghie, ingranaggi, ecc.)
• verificare la presenza delle protezioni agli organi di manovra ed il buon funzionamento dei pulsanti e
dei dispositivi di arresto
DURANTE L’USO:
• tenere le mani distanti dagli organi lavoratori della macchina
• gli addetti devono fare uso del casco di protezione, trattandosi di posti di carico e scarico di materiali
oltreché di posti fissi di lavoro, per i quali può essere richiesta la tettoia sovrastante
• verificare la presenza della tettoia di protezione del posto di lavoro (dove necessario)
DOPO L’USO:
• aprire (togliere corrente) l’interruttore generale al quadro
• verificare l’integrità dei conduttori di alimentazione e di messa a terra visibili
• verificare che il materiale lavorato o da lavorare non sia accidentalmente venuto ad interferire sui
conduttori medesimi
• pulire la macchina da eventuali residui di materiale
• se del caso provvedere alla registrazione e lubrificazione della macchina
• segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere
• lasciare tutto in perfetto ordine in modo tale che, alla ripresa del lavoro, chiunque possa
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intraprendere o proseguire la vostra attività senza pericoli
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.40 POMPA PER C.L.S.
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• allergeni
• getti, schizzi
• scivolamenti, cadute a livello
• contatto con linee elettriche aeree
• olii minerali e derivati
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere
• verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi
• garantire la visibilità del posto di guida
• verificare l’efficienza della pulsantiera
• verificare l’efficienza delle protezioni degli organi di trasmissione
• verificare l’assenza di linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre
• controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la visibilità del mezzo
• posizionare il mezzo utilizzando gli stabilizzatori
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere
• non rimuovere la griglia di protezione sulla vasca
• dirigere le manovre di avvicinamento dell’autobetoniera alla pompa
• segnalare eventuali gravi malfunzionamenti
DOPO L’USO:
• pulire convenientemente la vasca e la tubazione
• eseguire le operazioni di manutenzione e revisione necessarie al reimpiego, segnalando eventuali
anomalie
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.41 PULISCITAVOLE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• elettrici
• punture, tagli, abrasioni
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’integrità del cavo e della spina di alimentazione
• controllare l’efficienza del dispositivo di comando
• posizionare stabilmente la macchina
• controllare la chiusura dello sportello di accesso agli organi lavoratori
DURANTE L’USO:
• non intralciare i passaggi con il cavo elettrico e/o proteggerlo da eventuali danneggiamenti
• non effettuare rimozioni di materiale utilizzando attrezzi con la macchina in funzione
• non pulire tavole di piccola taglia
• mantenere sgombra l’area di lavoro
DOPO L’USO:
• scollegare elettricamente la macchina
• eseguire le operazioni di revisione e pulizia a macchina ferma
• segnalare eventuali guasti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.42 RIFINITRICE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• calore, fiamme
• incendio, scoppio
• catrame, fumo
• rumore
• cesoiamento, stritolamento
• olii minerali e derivati
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’efficienza dei comandi sul posto di guida e sulla pedana posteriore
• verificare l’efficienza dei dispositivi ottici
• verificare l’efficienza delle connessioni dell’impianto oleodinamico
• verificare l’efficienza del riduttore di pressione, dell’eventuale manometro e delle connessioni tra
tubazioni, bruciatori e bombole
• segnalare adeguatamente l’area di lavoro, deviando il traffico stradale a distanza di sicurezza
DURANTE L’USO:
• segnalare eventuali gravi guasti
• per gli addetti:
• non interporre nessun attrezzo per eventuali rimozioni nel vano coclea
• tenersi a distanza di sicurezza dai bruciatori
• tenersi a distanza di sicurezza dai fianchi di contenimento
DOPO L’USO:
• spegnere i bruciatori e chiudere il rubinetto della bombola
• posizionare correttamente il mezzo azionando il freno di stazionamento
• provvedere ad una accurata pulizia
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione attenendosi alle indicazioni del libretto
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• copricapo
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
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SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.43 RULLO COMPRESSORE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• D. L.gs 277/91
• Direttiva Macchine CEE 392/89
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• vibrazioni
• rumore
• olii minerali e derivati
• ribaltamento
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• controllare i percorsi e le aree di manovra verificando le condizioni di stabilità per il mezzo
• verificare la possibilità di inserire l’eventuale azione vibrante
• controllare l’efficienza dei comandi
• verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni con scarsa illuminazione
• verificare che l’avvisatore acustico ed il girofaro siano funzionanti
DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
lavoro
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• mantenere sgombro e pulito il posto di guida
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente gravi anomalie o situazioni pericolose
DOPO L’USO:
• pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto, segnalando
eventuali guasti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• copricapo
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.51 TESATURA FERRI C.A.P.
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 626/94
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• punture, tagli, abrasioni
• urti, colpi, impatti, compressioni
• getti, schizzi
• proiezione di materiali
• elettrici
• olii minerali e derivati
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• delimitare l’area operativa
• verificare l’efficienza delle tubazioni e delle connessioni tra pompa e martinetti
• verificare l’efficienza della strumentazione e dei comandi
• verificare l’efficienza degli interruttori e dei collegamenti elettrici
• verificare il corretto serraggio dei trefoli nella parte opposta alla tesatura
• predisporre opportuni schermi protettivi per la fase di tesatura
DURANTE L’USO:
• non sostare nella zona antistante alla macchina ed in genere nell’area intorno al cassero durante la
tesatura
• attenersi alle istruzioni del responsabile per la sequenza di tesatura
• controllare costantemente la strumentazione fino al raggiungimento della tensione prestabilita
• accertarsi del corretto bloccaggio dei trefoli prima di rimuovere i martinetti idraulici
• diminuire gradualmente la spinta del martinetto
DOPO L’USO:
• scollegare elettricamente la macchina
• lasciare l’apparecchiatura in perfetta efficienza curandone la pulizia e la manutenzione, segnalando
eventuali anomalie
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• elmetto
• calzature di sicurezza
• guanti
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• visiera
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.55 TRIVELLATRICE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• D. L.gs 277/91
• Direttiva Macchine CEE 392/89
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• contatto con linee elettriche aeree
• urti, colpi, impatti, compressioni
• vibrazioni
• scivolamenti, cadute a livello
• rumore
• cesoiamento, stritolamento
• caduta materiale dall’alto
• olii minerali e derivati
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’assenza di linee elettriche aeree che possano interferire con l’attività della macchina
• controllare i percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti
• stabilizzare efficacemente la macchina
• verificare l’efficienza del sistema di aggancio della trivella
• verificare l’efficienza delle protezioni del tamburo di sollevamento
• segnalare l’area operativa esposta a livello di rumorosità elevata
DURANTE L’USO:
• delimitare l’area circostante la trivella
• mantenere puliti gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose
DOPO L’USO:
• posizionare correttamente la macchina senza lasciare l’utensile in sospensione
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motori
spenti
• nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• elmetto
• calzature di sicurezza
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.1 Attrezzature di lavoro - Macchine
2.1.57 VERNICIATURA SEGNALETICA STRADALE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• rumore
• gas, vapori
• investimento
• allergeni
• nebbie
• incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’efficienza dei dispositivi di comando e di controllo
• verificare l’efficienza del carter della puleggia e della cinghia
• segnalare efficacemente l’area di lavoro
DURANTE L’USO:
• durante il rifornimento di carburante spegnere il motore e non fumare
• non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco ventilati
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti
DOPO L’USO:
• chiudere il rubinetto della benzina
• lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia e l’eventuale manutenzione
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• copricapo
• calzature di sicurezza
• guanti
• maschera a filtri
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.2 Attrezzature di lavoro - Utensili
2.2.23 AVVITATORE ELETTRICO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• elettrici
• urti, colpi, impatti, compressioni
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• utilizzare solo utensili a doppio isolamento (220V), o utensili alimentati a bassissima tensione di
sicurezza (50V), comunque non collegati elettricamente a terra
• controllare l’integrità dei cavi e della spina d’alimentazione
• verificare la funzionalità dell’utensile
• verificare che l’utensile sia di conformazione adatta
DURANTE L’USO:
• non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione
• interrompere l’alimentazione elettrica nelle pause di lavoro
• segnalare eventuali malfunzionamenti
DOPO L’USO:
• scollegare elettricamente l’utensile
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.2 Attrezzature di lavoro - Utensili
2.2.2 CANNELLO PER GUAINA
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• D. L.gs 277/91
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• calore, fiamme
• incendio, scoppio
• gas, vapori
• rumore
DEI
PERICOLI
E
DELLE
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’integrità dei tubi in gomma e le connessioni tra bombola e cannello
• verificare la funzionalità del riduttore di pressione
DURANTE L’USO:
• allontanare eventuali materiali infiammabili
• evitare di usare la fiamma libera in corrispondenza del tubo e della bombola del gas
• tenere la bombola nei pressi del posto di lavoro ma lontano da fonti di calore
• tenere la bombola in posizione verticale
• nelle pause di lavoro, spegnere la fiamma e chiudere l’afflusso del gas
• è opportuno tenere un estintore sul posto di lavoro
DOPO L’USO:
• spegnere la fiamma chiudendo le valvole d’afflusso del gas
• riporre la bombola nel deposito di cantiere
• segnalare malfunzionamenti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• maschera a filtri
• otoprotettori
• indumenti protettivi (tute)
SITUAZIONI
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.2 Attrezzature di lavoro - Utensili
2.2.8 MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 277/91
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• rumore
• polvere
• vibrazioni
DEI
PERICOLI
E
DELLE
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare la presenza e l’efficienza della cuffia antirumore
• verificare l’efficienza del dispositivo di comando
• controllare le connessioni tra tubi di alimentazione ed utensile
• segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato
DURANTE L’USO:
• impugnare saldamente l’utensile
• eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata
• utilizzare il martello senza forzature
• evitare turni di lavoro prolungati e continui
• interrompere l’afflusso dell’aria nelle pause di lavoro e scaricare la tubazione
• segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti
DOPO L’USO:
• disattivare il compressore e scaricare il serbatoio dell’aria
• scollegare i tubi di alimentazione dell’aria
• controllare l’integrità dei tubi di adduzione dell’aria
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• occhiali o visiera
• calzature di sicurezza
• mascherina antipolvere
• otoprotettori
• elmetto
SITUAZIONI
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• indumenti protettivi (tuta)
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.2 Attrezzature di lavoro - Utensili
2.2.20 SALDATRICE ELETTRICA
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• elettrico
• gas, vapori
• radiazioni (non ionizzanti)
• calore
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’integrità dei cavi e della spina di alimentazione
• verificare l’integrità della pinza portaelettrodo
• non effettuare operazioni di saldatura in presenza di materiali infiammabili
DURANTE L’USO:
• non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione
• allontanare il personale non addetto alle operazioni di saldatura
• nelle pause di lavoro interrompere l’alimentazione elettrica
• in caso di lavorazione in ambienti confinati, predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o
di ventilazione
DOPO L’USO:
• staccare il collegamento elettrico della macchina
• segnalare eventuali malfunzionamenti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
• maschera
• gambali e grembiule protettivo
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.2 Attrezzature di lavoro - Utensili
2.2.18 UTENSILI A MANO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D. L.gs 626/94
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• urti, colpi, impatti, compressioni
• punture, tagli, abrasioni
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• controllare che l’utensile non sia deteriorato
• sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature
• verificare il corretto fissaggio del manico
• selezionare il tipo di utensile adeguato all’impiego
• per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature
DURANTE L’USO:
• impugnare saldamente l’utensile
• assumere una posizione corretta e stabile
• distanziare adeguatamente gli altri lavoratori
• non utilizzare in maniera impropria l’utensile
• non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall’alto
• utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia
DOPO L’USO:
• pulire accuratamente l’utensile
• riporre correttamente gli utensili
• controllare lo stato d’uso dell’utensile
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• elmetto
• calzature di sicurezza
• occhiali
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.2 Attrezzature di lavoro - Utensili
2.2.19 VIBRATORE ELETTRICO PER CALCESTRUZZO
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 303/56
• D. L.gs 626/94
• Direttiva Macchine CEE 392/89
• Norme CEI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• vibrazioni
• elettrici
• allergeni
DEI
PERICOLI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO:
• verificare l’integrità dei cavi di alimentazione e della spina
• posizionare il trasformatore in un luogo asciutto
DURANTE L’USO:
• proteggere il cavo d’alimentazione
• non mantenere a lungo fuori dal getto l’ago in funzione
• nelle pause di lavoro interrompere l’alimentazione elettrica
DOPO L’USO:
• scollegare elettricamente l’utensile
• pulire accuratamente l’utensile
• segnalare eventuali malfunzionamenti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• elmetto
E
DELLE
SITUAZIONI
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.3 Attrezzature di lavoro - Macchine / Attrezzature
2.3.2 DEPOSITO DI COMBUSTIBILI, OLII E LIQUIDI INFIAMMABILI
ATTIVITA’ INTERESSATE
• magazzini e officine dove vengono depositati prodotti idrocarburi, infiammabili o combustibili, olii
lubrificanti e idraulici e gas liquefatti
• altri ambienti di lavoro, dove vengono svolte le attività sopra descritte (cantieri temporanei e mobili)
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.P.R. 302/56
• D.P.R. 320/56
• D.P.R. 689/59
• D.P.R. 524/82
• D.P.R. 577/82
• Legge 966/65
• D. L.gs 626/94
• D.M. 16.02.82
• D.M. 16.03.90 (depositi mobili di carburanti)
• D.M. 31.07.94
• D.M. 16.05.96 n. 392 (recupero olii esausti)
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• calore, fiamme
• gas, vapori
• olii minerali e derivati
• esplosione, incendio
DEI
PERICOLI
E
DELLE
SITUAZIONI
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• verificare l’esistenza della documentazione di prevenzione incendi prevista
• scegliere l’ubicazione del deposito e distribuzione di combustibile, considerando un possibile rischio
d’incendio o d’esplosione
• posizionare il deposito in luogo ben ventilato, lontano dai luoghi di lavoro dove vengono utilizzati
combustibili, e da eventuali fonti di calore (fiamme, fucine, stufe, calore solare intenso e prolungato)
• quando il fabbisogno di combustibile non è particolarmente rilevante (cantieri temporanei o mobili),
si possono utilizzare cisterne posizionate all’esterno, munite di vasca di contenimento adeguata alla
quantità del contenuto rispettando la normativa vigente
• per l’installazione di impianti elettrici d’illuminazione far riferimento alla normativa relativa ai
luoghi e ambienti di lavoro con pericolo di esplosiuone e incendio, evitando categoricamente
impianti improvvisati
• verificare l’esistenza, e l’efficienza dei sistemi di estinzione presenti (idranti, estintori, ecc...)
• verificare la presenza di idonea segnaletica di prescrizione e sicurezza nelle immediate vicinanze del
deposito
• affiggere i numeri telefonici relativi al pronto intervento da attivare in caso di necessità
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
MISURE DI EMERGENZA
• il personale addetto, deve essere informato sulla eventuale presenza di situazioni di rischio,
interferenti con l’attività svolta e sui comportamenti da adottare su come affrontare le eventuali
situazioni di emergenza
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
• abbigliamento protettivo
• elmetto
• autorespiratori
• abbigliamento ignifugo
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
2.4 Attrezzature di lavoro - Dispositivi di protezione individuale
2.4.6 OCCHIALI DI SICUREZZA E VISIERE
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 303/56
• D.P.R. 547/55
• D. L.gs 475/92
• D. L.gs 626/94
ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE
UTILIZZARE IL DPI
• radiazioni (non ionizzanti)
• getti, schizzi
• polveri, fibre
SCELTA DEL DPI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA
• l’uso degli occhiali di sicurezza è obbligatorio ogni qualvolta si eseguano lavorazioni che possono
produrre lesioni agli occhi per la proiezione di schegge o corpi estranei
• le lesioni possono essere di tre tipi:
• meccaniche: schegge, trucioli, aria compressa, urti accidentali
• ottiche: irradiazione ultravioletta, luce intensa, raggi laser
• termiche: liquidi caldi, corpi estranei caldi
• gli occhiali devono avere sempre schermi laterali per evitare le proiezioni di materiali o liquidi di
rimbalzo o comunque di provenienza laterale
• per gli addetti all’uso di fiamma libera (saldatura guaina bituminosa, ossitaglio) o alla saldatura
elettrica ad arco voltaico, gli occhiali o lo schermo devono essere di tipo inattinico, cioè di colore o
composizione delle lenti (stratificate) capace di filtrare i raggi UV (ultravioletti) e IR (infrarossi)
capaci di portare lesioni alla cornea e al cristallino, e in alcuni casi anche la retina
• le lenti degli occhiali devono essere realizzate in vetro o in materiale plastico (policarbonato)
• verificare che il DPI riporti la marcatura CE, risultando conforme alle norme tecniche nazionali o di
altri Paesi della Comunità Europea
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
• attenersi alle disposizioni e informazioni messe a disposizione dall’azienda sull’uso del DPI
• gli occhiali o la visiera devono essere tenuti ben puliti, consegnati individualmente al lavoratore e
usati ogni qualvolta sia necessario
• segnalare tempestivamente al responsabile di cantiere eventuali anomalie riscontrate durante l’uso
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
5. ELETTRICITÀ
ATTIVITA’ INTERESSATE
Tutte le attività nelle quali vengono utilizzati, o siano comunque attivi, impianti per la produzione o
distribuzione dell’energia elettrica, a qualunque scopo destinata.
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.M. 22/12/58
• D.M. 12/9/59
• Legge 186/68
• Legge 791/77
• D.P.R. 524/82
• Legge 46/90
• D. L.gs 626/94
• Norme CEI (in particolare 64/8 e 81/1)
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’ATTIVITA’:
• verificare che non esistano elementi della rete di distribuzione dell’energia elettrica che possano
costituire pericolo per le lavorazioni e viceversa. Se del caso, devono essere presi immediati contatti
con l’Ente esercente la rete al fine di individuare e applicare le misure di sicurezza necessarie (es.
segnalazioni, delimitazioni, sbarramenti etc.) prima dell’inizio delle lavorazioni
• le strutture metalliche dei baraccamenti e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi
metallici di notevoli dimensioni situati all’aperto devono essere collegati elettricamente a terra in
modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche, come conseguenza della relazione di
calcolo di probabilità prevista dalla normativa vigente
• gli impianti elettrici, di messa a terra ed i dispositivi contro le scariche atmosferiche, quando
necessari, devono essere progettati osservando le norme dei regolamenti di prevenzione e quelle di
buona tecnica riconosciute. Gli impianti sono realizzati, mantenuti e riparati da ditte e/o persone
qualificate. La dichiarazione di conformità degli impianti (con gli allegati), la richiesta di
omologazione dell’impianto di terra e dei dispositivi contro le scariche atmosferiche sono conservate
in cantiere
• prima dell’utilizzo è necessario effettuare una verifica visiva e strumentale delle condizioni di
idoneità delle diverse parti degli impianti e dei singoli dispositivi di sicurezza
DURANTE L’ATTIVITA’:
• tutto il personale non espressamente addetto deve evitare di intervenire su impianti o parti di
impianto sotto tensione
• qualora si presenti una anomalia nell’impianto elettrico è necessario segnalarla immediatamente al
responsabile del cantiere
• il personale non deve compiere, di propria iniziativa, riparazioni o sostituzioni di parti di impianto
elettrico
• disporre con cura i conduttori elettrici, evitando che intralcino i passaggi, che corrano per terra o che
possano comunque essere danneggiati
• verificare sempre l’integrità degli isolamenti prima di impiegare conduttori elettrici per allacciamenti
di macchine od utensili
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
• l’allacciamento al quadro di utensili, macchine, etc., deve avvenire sulle prese a spina appositamente
predisposte
• non inserire o disinserire macchine o utensili su prese in tensione
• prima di effettuare l’allacciamento verificare che gli interruttori di manovra della apparecchiatura e
quello posto a monte della presa siano “aperti” (macchina ferma e tolta tensione alla presa)
• se la macchina o l’utensile, allacciati e messi in moto, non funzionano o provocano l’intervento di
una protezione elettrica (valvola, interruttore automatico o differenziale) è necessario che l’addetto
provveda ad informare immediatamente il responsabile del cantiere senza cercare di risolvere il
problema autonomamente
DOPO L’ATTIVITA’:
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• gli addetti ad interventi su impianti in tensione devono utilizzare se del caso: calzature con suola
isolante e guanti isolanti in lattice
PRONTO SOCCORSO E MISURE DI EMERGENZA
• il corpo umano al passaggio della corrente si riscalda fortemente: ne risultano scottature esterne o
interne, talvolta gravi o addirittura mortali
• l’elettricità altresì produce frequentemente altri effetti: sul cuore (fibrillazioni); sui muscoli (crampi
la cui intensità può essere tanto elevata da provocare slogature di articolazioni e rotture di ossa); sul
sistema nervoso (paralisi)
• gli effetti sono diversi a seconda della qualità e della quantità dell’energia elettrica trasmessa
• nel caso in cui l’infortunato resti in contatto con un conduttore a bassa tensione non disattivabile che
sia facilmente spostabile, è necessario che quest’ultimo venga allontanato con un supporto in
materiale isolante (non con le mani!), ad es. con una tavola di legno ben asciutta, eseguendo un
movimento rapido e preciso. Se il suolo è bagnato occorre che il soccorritore si isoli anche da terra
ad es. mettendo sotto i piedi una tavola di legno asciutta
• se non è possibile rimuovere il conduttore è necessario spostare l’infortunato. In questo caso il
soccorritore deve:
• controllare che il suo corpo (piedi compresi) siano isolati da terra (suolo o parti di costruzioni o di
impalcature o di macchinari bagnati o metallici)
• isolare bene le mani anche con mezzi di fortuna (es.: maniche della giacca)
• prendere l’infortunato per gli abiti evitando il contatto con parti umide (es.: sotto le ascelle),
possibilmente con una mano sola
• allontanare l’infortunato con una manovra rapida e precisa
• dopo aver provveduto ad isolare l’infortunato è indispensabile ricorrere d’urgenza al pronto soccorso
più vicino, mettendo nel contempo in pratica quanto indicato al riguardo nel “Manuale del Primo
Soccorso nel Cantiere Edile”
SORVEGLIANZA SANITARIA
• non espressamente prevista
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO
9. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
ATTIVITA’ INTERESSATE
Tutte le attività che comportano operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più
lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che,
per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra
l’altro rischi di lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le lesioni a carico delle
strutture osteomiotendinee e nerveovascolari a livello dorso lombare).
I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più delle seguenti condizioni (situazioni
che spesso contraddistinguono il settore delle costruzioni edili):
• caratteristiche del carico
• troppo pesanti (superiori a 30 Kg.)
• ingombranti o difficili da afferrare
• in equilibrio instabile o con il contenuto che rischia di spostarsi
• collocati in posizione tale per cui devono essere tenuti e maneggiati ad una certa distanza dal tronco
o con una torsione o inclinazione del tronco
• sforzo fisico richiesto
• eccessivo
• effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco
• comporta un movimento brusco del carico
• compiuto con il corpo in posizione instabile
• caratteristiche dell’ambiente di lavoro
• spazio libero, in particolare verticale, insufficiente per lo svolgimento dell’attività
• pavimento ineguale, con rischi di inciampo o scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore
• posto o ambiente di lavoro che non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi
ad una altezza di sicurezza o in buona posizione
• pavimento o piano di lavoro con dislivelli che implicano la movimentazione del carico a livelli
diversi
• pavimento o punto d’appoggio instabili
• temperatura, umidità o circolazione dell’aria inadeguate
• esigenze connesse all’attività
• sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati
• periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente
• distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto
• ritmo imposto da un processo che il lavoratore non può modulare
• fattori individuali di rischio
• inidoneità fisica al compito da svolgere
• indumenti calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore
• insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione
RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• Legge 977/67
• D. L.gs 626/94
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO - RELAZIONE
SP 1 – SP 2 – Rotatoria di Germagnano
PRIMA DELL’ATTIVITA’:
• le lavorazioni devono essere organizzate al fine di ridurre al minimo la movimentazione manuale dei
carichi anche attraverso l’impiego di idonee attrezzature meccaniche per il trasporto ed il
sollevamento
DURANTE L’ATTIVITA’:
• per i carichi che non possono essere movimentati meccanicamente occorre utilizzare strumenti per la
movimentazione ausiliata (carriole, carrelli) e ricorrere ad accorgimenti organizzativi quali la
riduzione del peso del carico e dei cicli di sollevamento e la ripartizione del carico tra più addetti
• tutti gli addetti devono essere informati e formati in particolar modo su: il peso dei carichi, il centro
di gravita o il lato più pesante, le modalità di lavoro corrette ed i rischi in caso di inosservanza (cfr.
opuscolo “Conoscere per Prevenire - La Movimentazione Manuale dei Carichi nel Cantiere Edile”)
DOPO L’ATTIVITA’:
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• guanti
• calzature di sicurezza
PRONTO SOCCORSO E MISURE DI EMERGENZA
• non espressamente previste
SORVEGLIANZA SANITARIA
• la sorveglianza sanitaria è obbligatoria per tutti gli addetti
• la periodicità delle visite mediche è stabilita dal medico competente
SCHEDE DI LAVORAZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE
LEGENDA RISORSE
1. Manodopera
2. Materiali
3. Attrezzature
4. Macchinari
Piano di sicurezza e di coordinamento
Squadra di tracciatori topografi
Squadra di muratori
Squadra specializzata nella realizzazione di impianti elettrici
Squadra di pontatori (ponteggi e castelli di servizio in legno o in ferro)
Squadra specializzata in opere in c.a.
Squadra di carpentieri (carpenteria in legno e ferro)
Squadra di ferraioli
Squadra specializzata nella realizzazione di impermeabilizzazioni
Squadra di falegnami
Squadra specializzata nel montaggio gru
Squadra specializzata nel montaggio di elementi prefabbricati portanti in c.a. e similari (plinti, colonne, travi, pareti, coperture, rampe di scale, ecc.)
Squadra specializzata nel montaggio di elementi prefabbricati portanti in ferro e similari (travi, colonne, rampe di scale, ecc.)
Squadra di segnalatori stradali
Squadra specializzata nella realizzazione di sedi e/o corpi stradali, movimenti terra e scavi
Squadra specializzata nell'esecuzione di selciati con pietre squadrate, ciotoli e porfido
Squadra specializzata nella sistemazione di aree verdi, piantumazioni, giardini
Squadra specializzata nella realizzazione di opere in pietra
Squadra di installatori box prefabbricati per baraccamenti di cantiere
Squadra specializzata in opere di sistemazioni esterne, conglomerati bituminosi e segnaletica generale.
Fornitori e installatori di macchinari
Squadra specializzata nel montaggio di carri di varo
Squadra di forestali
Squadra acquedotto municipale
Squadra ENEL
Squadra ITALGAS - SNAM
Squadra TELECOM
Squadra specializzata nella realizzazione di impianti di illuminazione (montaggio e smontaggio linee, pali, torri-faro, corpi illuminanti, ecc…)
Squadra SMAT
Squadra specializzata nella realizzazione di segnaletica stradale orizzontale e verticale.
Squadra specializzata nella posa e nella rimozione di barriere di sicurezza stradale.
Squadra specializzata nella perforazione e realizzazione pali fondazione
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 1. MANODOPERA
Piano di sicurezza e di coordinamento
Le squadre sono generalmente formate da n.1 caposquadra e da n. 2 operai con particolare competenza nello svolgimento della propria mansione
Le squadre sono dotate delle attrezzature e dei macchinari individuali necessari allo svolgimento della propria attività specifica
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
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31
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 1. MANODOPERA
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
Piano di sicurezza e di coordinamento
I lavoratori devono essere dotati di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) relativi alle specifiche lavorazioni oltreché della dotazione standard indicata nella Relazione Tecnica del presente
Piano di sicurezza e di coordinamento
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
Materiali di fiume e di cava - inerti: sabbia, ghiaia, pietrisco, ciottoli (per selciato), misto granulare stabilizzato (per strade), terra stabilizzata, ecc.
Materiali di fiume e di cava: ciottoloni per riempimento gabbioni, drenaggi e vespai
Materiali di fiume e di cava: massi ciclopici per difese idrauliche
Materiali per la realizzazione di solai - laterizi: fondelli, copriferri, tavelle, tavelloni e blocchi
Materiali per la realizzazione di solette in calcestruzzo alleggerito: argilla espansa
Materiali per manti impermeabili bituminosi posati a freddo: vernici bituminose, primer bituminoso a solvente, emulsione bituminosa in pasta, mastice bituminoso, guaina liquida elastomero
bituminosa, ecc.
Materiali per manti impermeabili bituminosi posati a caldo: catrame liquido, bitume raffinato, fogli di cartonfeltro bitumati, membrane bituminose, ecc.
Materiali per manti impermeabili bituminosi in rotoli: guaine armate e non armate
Materiali per manti impermeabili sintetici: fogli in PVC, teli in elastomeri termoplastici, feltri in "tessuto non tessuto" in poliestere per strati separatori, ecc.
Materiali per manti impermeabili sintetici da stendere: resina poliuretanica armata, lega di poliolefine armata con fibre di vetro, ecc.
Materiali per la posa di impermeabilizzazioni in PVC: solventi, ecc.
Boiacca per iniezione-getto pali di fondazione
Materiali per opere stradali - fondazioni per sedi viarie e pedonali: misto granulare anidro (sabbia e cittoli), calcestruzzo (sedi pedonali)
Materiali per opere stradali - pavimentazioni per sedi viarie e pedonali: misto granulare bitumato per strato di base (tout venant), conglomerato bituminoso per strato di collegamento (binder), malta
bituminosa per strato di usura, asfalto colato, ecc.
Materiali per opere stradali - pavimentazioni per sedi viarie e pedonali: cubetti di porfido, cubetti di granito, masselli di pietra, ecc.
Materiali per opere stradali - pavimentazioni per aree esterne: quadrotti prefabbricati di cemento, marmette autobloccanti in cls., ecc.
Materiali per opere stradali - pavimentazioni ed elementi di completamento sedi viarie e pedonali: lastre, guide, fasce per scivoli e cordoli per marciapiedi in pietra, cordoli prefabbricati in cls.
Materiali per opere stradali: guard-rail, cartellonistica stradale
Materiali per opere stradali - barriere spartitraffico: elementi prefabbricati in c.a.
Materiali per opere stradali - segnaletica orizzontale: vernici speciali
Materiali per opere stradali idrauliche e fognature - canalizzazioni in calcestruzzo vibropressato: tubi e pezzi speciali, pozzetti in cemento armato prefabbricato, tegoloni ad uso scarico acqua dalle
scarpate, ecc.
Materiali per opere stradali idrauliche e fognature - canalizzazioni in PVC: tubi e pezzi speciali
Materiali per opere stradali idrauliche e fognature - elementi di completamento prefabbricati (ghisa, acciaio, cls.): pozzetti prefabbricati per scarico acque piovane, coppelle in cls., caditoie stradali,
chiusini, griglie, gradini e pianerottoli, ecc.
Materiale per la realizzazione di impianti elettrici: tubi in PVC pesante autoestinguente, canaline, cavi, interruttori, frutti, scatole di derivazione, prese, ecc.
Materiale per la realizzazione di impianti elettrici: quadri elettrici
Materiale per la realizzazione di impianti elettrici: corpi illuminanti
Materiale per la realizzazione di impianti diffusione sonora: altoparlanti e accessori impianto
Materiale per la realizzazione di impianti elettrici: canaline metalliche
Materiale per la realizzazione di impianti elettrici: sacchetti termo espandenti
Materiale per la realizzazione di impianti elettrici, telefonici, ecc. interrati: pozzetti in cls. ispezionabili, bauletti di protezione
Materiale per la realizzazione di impianti elettrici a bassissima tensione: telecamere, citofoni, ecc.
Materiali per la realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere: cavi di alimentazione, interruttori, trasformatori, corpi illuminanti
Materiali per la realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere: quadri generale e secondari, gruppi di continuità
Materiali per la realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere: pali per linee aeree e di illuminazione
a.1
a.2
a.3
b.1
b.2
d.5
d.6
d.7
d.8
Piano di sicurezza e di coordinamento
f.1
f.2
f.3
f.4
f.5
f.6
f.7
f.8
g.1
g.2
g.3
e.3
e.2
e.1
d.3
d.4
d.2
c.2
c.3
c.4
c.5
c.6
c.7
d.1
c.1
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 2. MATERIALI
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
Materiali per opere da lattoniere - metallici e in PVC: canali di gronda, converse, scossaline, cicogne, tubi pluviali, bocchettoni, parafoglie, ganci fermaneve, braccioli per pluviali, ecc.
Materiali per la posa di lattonerie: sigillanti, catramina, ecc.
Materiali per opere da falegname - serramenti: legname sagomato per cornici, chiambrane, davanzali, intelaiature per controsoffitti e simili, serramenti comprensivi dei relativi vetri per finestre,
porte-balcone, invetriate, gelosie, porte, ecc.
Materiali per opere da falegname - coperture: legname in travi, travetti, tavole e simili, ecc.
Materiali per opere da fabbro - carpenteria metallica (lavorazione saldata): carpenteria per orditura solai e tetti, capriate, pilastri, tralicci e simili
Materiali per opere da fabbro - carpenteria metallica (lavorazione chiodata o bullonata): carpenteria per orditura solai e tetti, capriate, pilastri, tralicci e simili
Materiali per opere da fabbro - carpenteria metallica di piccole dimensioni: profilati e sostegni per controsoffittature, inferriate, parapetti, corrimano, guide, ecc.
Materiali per opere da fabbro - serramenti: intelaiature metalliche per velari, lucernai, invetriate e pannellature di facciate continue, porte antincendio, serramenti comprensivi dei relativi vetri per
finestre, porte-balcone, ecc.
Materiali per opere da fabbro: elementi prefabbricati metallici per scale, soppalchi, ecc.
Materiali per opere da fabbro: lucernari prefabbricati
Materiali per opere da fabbro: carpenteria per piccoli lavori non di serie: travi isolate, opere di rinforzo, passerelle pedonali, ecc. (lavorazione chiodata)
Materiali accessori per porte e serramenti: rigetti d'acqua con gocciolatoio, cerniere, maniglie, maniglione antipanico per porte di sicurezza, guide di scorrimento, ecc.
Materiali per opere da giardinaggio: terra da coltivo, sementi, concimi, diserbanti, membrana antiradice, ecc
Materiali per opere da giardinaggio: piante
Materiali leganti miscelati con acqua: malta cementizia, malta di calce, ecc.
Materiali leganti a base di resine
Materiali per intonaci e rasatura superfici: grassello, scagliola, additivi
Materiali per il trattamento delle casserature: resine sintetiche in solvente, olii disarmanti, ecc.
Materiali per il calcestruzzo - additivi: acceleranti, aeranti, plasticizzanti, impermeabilizzanti, ritardanti, riduttori dell'acqua d'impasto, ecc.
Materiali preformati e non per la formazione e la sigillatura di giunti di dilatazione
Materiale di risulta proveniente dagli scavi in genere
n.1
n.2
p.3
p.4
p.5
p.6
p.7
q.1
r.1
r.2
s.1
s.2
s.3
t.1
u.1
v.1
w.1
Piano di sicurezza e di coordinamento
o.2
p.1
p.2
o.1
Materiali per la realizzazione dell'impianto di terra: dispersori, puntazza, ecc.
Materiali per la realizzazione dell'impianto di terra: conduttore giallo-verde
Materiali per la realizzazione di impianti di rilevazione fumi e antintrusione: rilevatori, centralina, cavi, ecc.
Materiali per impianto idrico: tubi in acciaio zincato, tubi tipo geberit, curve, raccordi e pezzi speciali, rubinetteria, ecc.
Materiali per impianto idrico - sigillanti: silicone, mastici, ecc.
Materiali per impianto idrico - sanitari: lavabo, bidet, ecc.
Materiali per impianto idrico: pozzetti prefabbricati ispezionabili
Materiali per armatura strutture in c.a.: barre e staffe in acciaio ad aderenza migliorata, barre in ferro zincato trafilato, rete elettrosaldata, ecc.
Materiali per armatura pali di fondazione
Materiali di consumo per saldatura - elettrica: elettrodi di materiale vario
Materiali di consumo per saldatura - ossiacetilenica: bombole di gas
Materiale metallico per fissaggio: chiodi, viti, tasselli, rivetti, bulloni, supporti per l'alloggiamento di pavimentazioni galleggianti in conglomerato cementizio, staffe, zanche, ecc.
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 2. MATERIALI
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
h.1
h.2
i.1
j.1
j.2
j.3
j.4
k.1
k.2
l.1
l.2
m.1
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
Piano di sicurezza e di coordinamento
x.1
x.2
x.3
x.4
x.4
x.6
y.1
y.2
z.1
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
Materiale di risulta costituito da laterizi, cls., malta
Materiale di risulta costituito da elementi metallici
Materiale di risulta costituito da legname
Materiale di risulta costituito da vernici, solventi, ecc.
Materiale di risulta costituito da materie plastiche
Materiale di risulta costituito da conglomerati bituminosi
Elementi in c.a. prefabbricati - strutture: travi, pilasri, ecc.
Elementi in c.a. prefabbricati - opere di completamento: gronda, cordoli porta pannelli, telai per serramenti, ecc.
Barriere antirumore stradali costituite da struttura metallica e pannelli fonoassorbenti
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 2. MATERIALI
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 3. ATTREZZATURE
Attrezzature per picchettamento: picchetti, filo a nastro, rotella metrica, ecc.
Attrezzatura per la setacciatura di inerti
Attrezzatura per la verifica della stabilità delle strutture: flessimetro, ecc.
Bandella in plastica per segnalazione area di intervento
Baracche di cantiere, compresa la base di appoggio, arredi, ecc.
Barriere protettive e fonoassorbenti
Barriere stradali tipo New Jersey in materiale plastico
Cannello ad aria calda
Cannello per guaina
Cannello per saldatura ossiacetilenica
Cannello speciale per la fiammatura di superfici
Cardatrice e spruzzatrice per l'applicazione di fibre minerali isolanti (rivestimenti isolanti, antincendio, anticondensa, ecc.)
Cartello di identificazione cantiere
Cartellonistica di sicurezza
Carrello manuale (trans-pallets) per la movimentazione di materiali in cantiere
Carriola per la movimentazione di materiali in cantiere
Carrucola a mano
Casserature in legname per getti di strutture in cemento armato
Casserature metalliche per getti di strutture in cemento armato
Casseratura metallica prefabbricata regolabile a mezzo di pistoni idraulici o ad aria compressa, per scavi in trincea
Casseratura metallica prefabbricata regolabile ad aria compressa, per scavi in trincea
Contenitori specifici per materiale da stoccare in cantiere e/o da smaltire
Cavalletti da ponte
Cavalletti dotati di traversina regolamentare a strisce bianche e rosse per segnalazione lavori in corso
Coni spartitraffico
Estintore portatile ovvero carrellato del tipo omologato , adeguato al tipo di materiale da spegnere
Fasce e funi di imbracatura con ganci
Impianto allarme per ponteggi, completa di centralina, segnalatori, sensori, ecc.
Impianto elettrico di cantiere, completo di : quadro generale, quadri di zona, quadri prese, cavi, tubi, corpi illuminanti, impianto di terra ecc.
Impianto idrico di cantiere, completo di tubazioni, valvole raccordi, rubinetti, ecc.
Impianto telefonico di cantiere, completo di allacciamento, cavi, tubi, apparecchio telefonico, suoneria esterma
Lanterna omologata a luce rossa o gialla per segnale d'ingombro, alimentata con accumulatore
Piano di sicurezza e di coordinamento
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
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21
22
23
24
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26
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28
29
30
31
32
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 3. ATTREZZATURE
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
Lastre in lamiera grecata con tubolari metallici per recinzione di cantiere
Pale e badili per la movimentazione di materiali sciolti effettuata manualmente
Pali, puntoni, travi, travetti, barotti, tavole, tavoloni per puntellamenti e opere provvisionali di cantiere (steccati di cantiere, passerelle, protezioni verso il vuoto, impalcati di protezione per
macchine di cantiere, ecc.)
Pompa per intonaco
Pistola per verniciatura a spruzzo
Pistola sparachiodi
Plance metalliche (passerelle carrabili)
Pompa per disarmante
Ponteggio tubolare a tubo e giunto completo di tavole per la formazione di piani di lavoro, mantovane e parapetti regolamentari, scale
Ponteggio tubolare a telai prefabbricati completo di tavole per la formazione di piani di lavoro, mantovane e parapetti regolamentari, scale
Ponte su ruote (trabattello)
Puntelli metallici telescopici
Quadrilatero per delimitare e segnalare i lavori in corso nei pozzi interrati
Radio per collegamento squadre di lavorazione
Rete in plastica e tubolari metallici per recinzione di cantiere
Reti di protezione anticaduta
Rivettatrice
Scale doppie, scale ad elementi innestati
Scala di servizio a pioli verticali provvista di gabbia di protezione e di dispositivo di ancoraggio (per lavori in pozzi di servizio fognatura)
Segnaletica stradale
Semafori automatici con comando a distanza
Tavole marciavanti
Tavole per piani di lavoro
Telone impermeabile di protezione
Tramoggia per la raccolta del materiale di risulta dalle lavorazioni
Transenne per cantieri stradali dotate di luce rossa o gialla ad intermittenza, verniciate a strisce regolamentari bianche e rosse
Tubi di convogliamento materiali per ponteggi
Ventose per la movimentazione di vetri e cristalli
Verricello compreso il telaio
Transenne metalliche ad incastro
Attrezzatura antinfortunistica per montaggio prefabbricati: cavi e paletti d'acciaio
Chiavi dinamometriche
Rete metallica elettrosaldata sostenuta da montanti di legno ovvero metallici
Pannelli in grigliato metallico con sostegni laterali dotati di basamento in cls.
Piano di sicurezza e di coordinamento
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
35
33
34
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
Bande rumorose
Lampeggiatori, frusta lampeggiante
Apparecchiatura per alimentare lampeggiatori di profondità, frusta lampeggiante
Bandelle segnaletiche per linee elettriche aeree
Ponteggio strutturale
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 3. ATTREZZATURE
Piano di sicurezza e di coordinamento
Tutte le attrezzature devono essere utilizzate secondo le specifiche indicate dal costruttore sul relativo libretto di manutenzione e/o d'uso
67
68
69
70
71
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 4. MACCHINARI
Argano di sollevamento (portata minima Kg 120)
Autobetoniera fino a 2 mc per uso interno al cantiere
Autobetoniera da 6 mc omologata per uso stradale
Autobetoniera munita di canaletta, ovvero di pompa
Autocarro leggero
Autocarro con cassone ribaltabile
Autocarro con gru
Autocarro con cassone ribaltabile e dotato di ragno
Autocarro con cestello portaoperatore (omologata per ospitare almeno due persone oltre alle relative attrezzature)
Autogru
Autogru da 80 tonn. (per montaggio elementi prefabbricati di 10-15 tonn.)
Avvitatore elettrico
Battipalo
Battipiastrelle
Betoniera elettrica
Bocciardatrice
Canal jet
Carotatrice
Carrello elevatore sviluppabile
Carro di perforazione
Cesoie elettriche
Cesoie pneumatiche (per taglio alberi)
Clipper (sega circolare a pendolo)
Compattatore a piatto vibrante
Compressore
Decespugliatore a motore
Dumper
Escavatore con benna frontale
Escavatore con martello demolitore
Flessibile con dischi ed utensili vari
Furgone
Grader o livellatrice
Piano di sicurezza e di coordinamento
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 4. MACCHINARI
Gru a torre
Gru telescopica idraulica di grande portata
Gruppo elettrogeno
Idropulitrice
Impastatrice
Levigatrice
Lucidatrice per pavimentazioni in marmo
Macchine operatrici speciali per la preparazione, la lavorazione e la miscelazione di asfalto ed inerti
Martello demolitore elettrico
Martello demolitore pneumatico
Molazza
Montacarichi
Montascale
Motopompa
Motosega
Nastro trasportatore
Pala meccanica
Perforatrice su supporto
Piegaferri
Pompa idrica con autobotte
Pompa per calcestruzzo per getti superiori a 10 mc
Pompa per spritz beton
Ponteggio elettrico autosollevante ad innesti, ancorabile alla parete, con piano di lavoro
Puliscitavole
Rifinitrice
Rullo compressore
Sabbiatrice
Saldatrice elettrica
Scanalatrice per muri e intonaci
Scarificatrice
Sega a disco diamantato
Sega a nastro
Sega circolare
Seghetto alternativo
Spruzzatrice elettrica
Piano di sicurezza e di coordinamento
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
Tagliapiastrelle
Tagliasfalto a disco (disco diamantato)
Tranciaferri, troncatrice
Trapano elettrico
Trapano a colonna
Vibratore ad immersione
Vibrofinitrice per stesa di conglomerati bituminosi
Piattaforma aerea, cestello aereo
Smerigliatrice
Piastra vibrante
Bobcat dotato di idoneo accessorio (pinza idraulica, martello demolitore, benna frontale, pallets, ecc.)
Pianza oleodinamica radiocomandata
Miniescavatore
Pala leggera
Livellatrice ad elica
Autocarro articolato
Muletto
Macchina per verniciatura stradale
Macchina trivellatrice
Macchina per il Jet Grouting
Fioretto
DESCRIZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE - LEGENDA RISORSE: 4. MACCHINARI
Piano di sicurezza e di coordinamento
Tutti i macchinari dovranno essere utilizzati e mantenuti secondo le specifiche indicate dal costruttore sul relativo libretto d'uso e/o manutenzione
Le macchine prevedono sempre la presenza dell'autista/operatore
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
NUMERO
Provincia di Torino - Servizio HD5
SP 30 - SP 2 - sovrappassi ferroviari
SCHEDE DI LAVORAZIONE
SCHEDE DI LAVORAZIONE
1. Aree di cantiere
1.1 Cantiere fisso
1.2 Cantiere stradale
1.3 Montaggio e smontaggio ponteggio metallico
2. Scavi - demolizioni
2.1 Scavi e demolizioni
3. Opere stradali
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
Formazione del corpo stradale
Realizzazione opere d’arte in cemento armato
Formazione fondazione e pavimentazione stradale
Cordolature e marciapiedi
Posa tubi cls prefabbricati
4. Opere varie
4.1 Realizzazione impianto illuminazione e segnaletica luminosa
4.2 Esecuzione segnaletica
Piano di sicurezza e di coordinamento
Tracciamento dell'area destinata al cantiere fisso
Preparazione area di cantiere
Livellamento terreno in misto granulare
Delimitazione area cantiere
Delimitazione area di cantiere e installazione cartellonistica di sicurezza
Delimitazione aree di deposito scoperte per inerti, ponteggi, tavole, ecc.
1.1
2
2.2
3
3.1
3.2
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
1.3.1
1.3.1
1.1.1
1.3.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
2
2
14
1
1. Manodopera
a.1
2. Materiali
Per l'identificazione della posizione dell'area si vedano gli elaborati grafici di
cantiere
NOTE
7
7
1 - 4 - 13
14 - 66
2. Il deposito di materiale in cataste, pile e mucchi va sempre effettuato in
modo razionale e tale da evitare crolli o cedimenti pericolosi
1. Le vie di transito del cantiere non devono essere ingombrate da materiali
che ostacolano la normale circolazione. I materiali infatti, sia quelli da
impiegare che quelli di risulta dalle lavorazioni previste devono essere
depositati in apposite aree, scelte in base alla loro pericolosità (combustibili,
vernici, solventi e simili devono essere tenuti lontani da fonti di calore e
chiusi entro contenitori) alle aree di lavorazione e alle vie di transito.
3. All'ingresso del cantiere, lungo la recinzione, su baraccamenti, depositi
coperti e scoperti, tettoie per postazioni di lavoro fisse, ecc. devono essere
installati idonei cartelli di sicurezza (segnali di divieto, avvertimento,
prescrizione, salvataggio, antincendio, informazione).
2. All'ingresso deve essere installato il cartello di identificazione del cantiere.
1. La recinzione deve avere altezza non inferiore a m. 2,00. Si prevede la
posa in opera di rete metallica costituita da pannelli in grigliato metallico con
basamenti in calcestruzzo.
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
6 - 28 58 Vedi scheda di lavorazione 2.2. Si dovranno riportare 10 cm di materiale
4. Macchinari
1 - 4 - 13
14 - 66
1
3. Attrezzature
RISORSE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.1 - Organizzazione cantiere fisso
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
Posa conduttura idrica e allacciamento all'acquedotto comunale
5.2
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
Esecuzione scavi in trincea per conduttura idrica
5.1
1.3.1, 1.1.1
18 - 23
j.1 - j.2
Realizzazione impianto idrico
5
2 - 18
5
1.3.1, 2.1.2,
3 - 6 - 18
2.1.3
Imbragatura, sollevamento e posizionamento baracca
4.3
1.3.1, 1.1.1
5 - 35
1.3.1, 2.1.2,
3 - 6 - 18
2.1.3
Predisposizione basi di appoggio per l'alloggiamento della baracca
5
3. Attrezzature
4.2
2. Materiali
1.3.1,
Fornitura nell'area di cantiere di una baracca e arredi ad uso spogliatoio,
3 - 6 18
2.3.2, 1.4.3
refettorio, ufficio, servizi igienici
1. Manodopera
RISORSE
4.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Allestimento servizi igienico-assistenziali
DESCRIZIONE
7
28
7 - 83
7 - 83
7 - 83
4. Macchinari
NOTE
2. Le installazioni e gli arredi dei baraccamenti devono essere mantenuti in
stato di scrupolosa manutenzione e pulizia a cura del datore di lavoro
- parte ad uso ufficio
- parte uso refettorio - il locale deve essere arredato con sedili, tavoli e
scaldavivande. Il locale refettorio può anche svolgere funzione di luogo di
ricovero e riposo.
- parte uso spogliatoio - il locale deve essere attrezzato con sedili, armadietti
a due settori interni chiudibili a chiave: una parte destinata agli indumenti da
lavoro, l'altra per quelli privati. Lo spogliatoio deve essere dotato di almeno
di n. 1 doccia e n. 1 wc.
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
1. Si prevede l'allestimento di una baracca per usi vari (min. 15 mq) :
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.1 - Organizzazione cantiere fisso
4
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
Posa conduttura fognatura bianca e nera e allacciamento alla reti comunali
Impianto elettrico di cantiere
6.2
7
Posa funi di tesata con l'ausilio di cestello aereo
7.4
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
Posa pali con autocarro dotato di gru
7.3
7.2
1.3.1, 1.1.1
1.3.1, 1.1.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
2.1.9
2.1.2, 2.1.3
Trasporto e scarico nell'area di cantiere dei materiali e delle attrezzature per
1.1.1, 2.1.2
la realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere
Esecuzione scavi per alloggiamento di pali per linee aeree e/o di
1.1.1, 2.1.2
illuminazione e per la posa di cavidotti interrati
Esecuzione scavi in trincea per conduttura fognatura bianca e nera
6.1
7.1
Realizzazione impianto fognario
DESCRIZIONE
3
2-3
2-3
3
18 - 28
2 - 18
1. Manodopera
g.1
g. 3
g.1 - g.2
j. 1 - j. 4
2. Materiali
3. Attrezzature
RISORSE
75
7
80
5
7
28
4. Macchinari
NOTE
3. Per il costante mantenimento in condizioni di sicurezza dell'impianto,
l’impresa appaltatrice dovrà incaricare personale qualificato per effettuare
una verifica mensile degli impianti elettrici e di messa a terra del cantiere.
2. Prima di realizzare l'impianto, l'installatore dovrà verificare la rispondenza
dei componenti ai requisiti prescritti dalla normativa vigente. In caso di non
rispondenza questi dovranno essere sostituiti. La dichiarazione di conformità
alle Norme Tecniche di sicurezza rilasciata dall'impresa installatrice firmata
da persona abilitata (L. 46/90 art. 9-12) e relative ricevute di invio
all'ISPESL e ASL o ARPA o Sportello Unico deve essere tenuta in cantiere
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
1. Dal punto di fornitura ai quadri generale e di zona verrà posata una linea
elettrica aerea su palificazione in legno.
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.1 - Organizzazione cantiere fisso
6
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
Posa cavi aerei
Posa fari illuminanti
Allacciamenti (baracche, illuminazione, ecc.)
Realizzazione impianto di terra
Posa dei componenti (dispersori, conduttori di terra, ecc.) e messa a terra
delle masse metalliche, degli utensili, ecc.
7.6
7.7
7.8
8
8.1
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
Installazione quadro principale e quadri secondari di cantiere
DESCRIZIONE
5
5
5
5
5
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
3
3
3
3
3
1. Manodopera
h. 1 - h. 2
g. 1
g. 1
g.2
2. Materiali
3. Attrezzature
RISORSE
5
75
75
4. Macchinari
NOTE
La dichiarazione di conformità alle Norme Tecniche di sicurezza rilasciata
dall'impresa installatrice e relative ricevute di invio all'ISPESL e ASL o
ARPA o Sportello Unico deve essere tenuta in cantiere
4. Le connessioni sulle linee aeree devono essere ridotte al minimo
indispensabile realizzate in cassette di derivazione fissate ai pali di sostegno
3. Per evitare le sollecitazioni sulle connessioni dei conduttori è necessario
installare gli appositi dispositivi "pressacavo".
2. Deve essere assicurata una protezione speciale dei cavi contro i danni
meccanici (usura) ed i contatti con i mezzi di cantiere (tranciamento).
1. I cavi di alimentazione o prese mobili (prolunghe) devono essere del tipo
flessibile (H07RN-F o tipo equivalente). Non devono ostacolare le vie di
transito o intralciare la circolazione di uomini e mezzi.
3. Le prese a spina devono essere protette da interruttore differenziale con Idn
non inferiore a 30 mA. Ogni interruttore non può proteggere più di 6 prese
2. Tutti i componenti dell'impianto devono avere grado di protezione minimo
IP43, ad eccezione delle prese a spina di tipo mobile e degli apparecchi
illuminanti che devono avere rispettivamente grado di protezione IP67 e
IP55. I quadri principali e secondari devono essere del tipo ASC muniti di
targa indelebile indicante il nome del costruttore e la conformità alle norme
CEI 17-13/4
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
1. Dovranno essere utilizzati materiali specificamente omologati.
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.1 - Organizzazione cantiere fisso
7.5
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
1.3.1
1.3.1
1.3.1
Sopralluogo di verifica della corretta installazione dell'impianto di
cantiere, della cartellonistica prevista e della presenza in cantiere di
tutti i documenti previsti dalla normativa in vigore e dal contratto.
Smantellamento dell'area di cantiere, compresa la pulizia finale ed il
ripristino della situazione preesistente, compreso l'eventuale ausilio di
autocarro dotato di ragno ovvero di gru ed il trasporto a discarica del
materiale di risulta
Sopralluogo di verifica del corretto smantellamento del cantiere secondo
le modalità previste in contratto ovvero ripristino della situazione
preesistente in mancanza di contratto.
9
10
11
2-3
1. Manodopera
vari
2. Materiali
vari
3. Attrezzature
RISORSE
7-8
4. Macchinari
L'esito del sopralluogo dovrà essere verbalizzato.
1. Al termine dei lavori dovrà essere ripristinato lo stato dei luoghi
preesistenti e pulite le aree di lavorazione, secondo le modalità indicate
contrattualmente
2. La raccolta dei rifiuti di cantiere dovrà essere differenziata per tipologia di
materiale, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia
2. In caso di esito negativo non potranno essere iniziate le lavorazioni.
1. L'esito del sopralluogo dovrà essere verbalizzato.
NOTE
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
E' compito dell'impresa fornire i DPI adeguati alle lavorazioni e farli utilizzare
Tutte le attrezzature dovranno essere installate e mantenute secondo le istruzioni fornite dal fabbricante e sottoposte a verifiche periodiche al fine di controllarne il mantenimento delle condizioni di sicurezza nel tempo
Le macchine (o utensili) dovranno essere scelte ed impiegate nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti nonché di quelle particolari previste nelle specifiche tecniche fornite dal produttore
La movimentazione manuale di carichi pesanti (> 30 kg) o ingombranti deve avvenire con l'intervento di più persone al fine di ridurre il peso dei carichi ed il relativo sforzo richiesto per il sollevamento. Inoltre dovranno
essere messe a disposizione degli addetti alla movimentazione manuale idonee attrezzature ausiliarie (trans-pallet, carriole, ecc.)
Verificare che pali, linee elettriche, ecc. non interferiscano con le operazioni in cantiere ed in particolare con gli sbracci dei macchinari impiegati
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., D.C. e D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
DESCRIZIONE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.1 - Organizzazione cantiere fisso
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
e Segnalazione con new jersey delle intersezioni tra viabilità ordinaria e di
1.1.6, 1.3.1
cantiere
Realizzazione segnaletica orizzontale e verticale
Servizi igienico-assistenziali
Impianto di segnalazione e illuminazione cantieri stradali
Installazione impianto semaforico
Installazione frusta luminosa
2.1
2.2
2.3
3
4
4.1
4.2
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
Delimitazione con rete in plastica sostenuta da paletti metallici ovvero di
1.1.6, 1.3.1
legno e segnalazione con new jersey in materiale plastico
1.1.6
1.1.6
3,29
3,29
29
2
Organizzazione cantiere stradale
2
1.1.6, 1.3.1
2
Verifica preliminare della presenza di linee elettriche aeree, reti interrate
(acquedotto, elettrica, telefonica, ecc), alberi e quant'altro possa interferire 1.1.6, 1.3.1
con i lavori
23,24
25,26
28
1. Manodopera
1.1
CODICE SCHEDA DI
RISCHIO
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
2. Materiali
53
68,69
67
7,14
7,13,14,35,
47
3. Attrezzature
RISORSE
5,7
5,7
5,7
7
7,42
4. Macchinari
NOTE
2. Per il costante mantenimento in condizioni di sicurezza degli impianti di
segnalazione e illuminazione stradale, l’impresa appaltatrice dovrà
incaricare uno dei propri operai per verificarne giornalmente il
funzionamento
1. L'alimentazione della segnaletica stradale luminosa e dell'impianto
semaforico sarà effettuata tramite batteria tampone ovvero generatore
autonomo
Le imprese usufruiranno dei servizi igienico assistenziali allestiti nell'area di
cantiere fisso e del servizio igienico mobile-uso cantiere
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
1. Per la razionalizzazione del traffico occorrerà installare la cartellonistica
stradale necessaria per segnalare al traffico veicolare le modifiche della
viabilità. 2.Lungo la recinzione dovranno essere installate lanterne
omologate per segnalare la presenza del cantiere 3. Durante i lavori il
personale addetto dovrà essere dotato di indumenti ad alta visibilità.
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.2 - Organizzazione cantiere stradale
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO _-Servizio HD5
1.1.6
1.1.6
Sopralluogo di verifica della corretta installazione dell'impianto di
cantiere, della cartellonistica prevista e della presenza in cantiere di
tutti i documenti previsti dalla normativa in vigore e dal contratto.
Smantellamento, dell'area di cantiere, compresa la pulizia finale ed il
ripristino della situazione preesistente, compreso l'eventuale ausilio di
autocarro dotato di ragno ovvero di gru ed il trasporto a discarica del
materiale di risulta
Sopralluogo di verifica del corretto smantellamento del cantiere
secondo le modalità previste in contratto ovvero ripristino della
situazione preesistente in mancanza di contratto.
5
6
7
8
vari
1. Manodopera
vari
2. Materiali
vari
3. Attrezzature
RISORSE
7,8
4. Macchinari
L'esito del sopralluogo dovrà essere verbalizzato.
1. Al termine dei lavori dovrà essere ripristinato lo stato dei luoghi
preesistenti e pulite le aree di lavorazione, secondo le modalità indicate
contrattualmente
2. La raccolta dei rifiuti di cantiere dovrà essere differenziata per tipologia di
materiale, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia
2. In caso di esito negativo non potranno essere iniziate le lavorazioni.
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
E' compito dell'impresa fornire i DPI adeguati alle lavorazioni e farli utilizzare
Tutte le attrezzature dovranno essere installate e mantenute secondo le istruzioni fornite dal fabbricante e sottoposte a verifiche periodiche al fine di controllarne il mantenimento delle condizioni di sicurezza nel tempo
Le macchine (o utensili) dovranno essere scelte ed impiegate nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti nonché di quelle particolari previste nelle specifiche tecniche fornite dal produttore
La movimentazione manuale di carichi pesanti (> 30 kg) o ingombranti deve avvenire con l'intervento di più persone al fine di ridurre il peso dei carichi ed il relativo sforzo richiesto per il sollevamento. Inoltre dovranno
essere messe a disposizione degli addetti alla movimentazione manuale idonee attrezzature ausiliarie (trans-pallet, carriole, ecc.)
Verificare che pali, linee elettriche, ecc. non interferiscano con le operazioni in cantiere ed in particolare con gli sbracci dei macchinari impiegati
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Si dovranno predisporre delle aree per il lavaggio pneumatici in
corrispondenza dell'immissione degli automezzi di cantiere, dall'area di
cantiere sulla viabilità ordinaria. Tali aree verranno eventualmente attrezzate
con idropulitrici da utilizzare in caso di presenza di fango sulle piste di
servizio.
1. L'esito del sopralluogo dovrà essere verbalizzato.
NOTE
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., D.C. e D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
1.1.6
Lavaggio pneumatici per gli automezzi di cantiere che si immettono
sulla viabilità ordinaria
CODICE SCHEDA DI
RISCHIO
DESCRIZIONE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.2 - Organizzazione cantiere stradale
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO _-Servizio HD5
Montaggio ponteggio
2.1
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
Montaggio ponteggio
2
1.2.11
8
8
Trasporto e scarico nell'area di cantiere degli elementi del ponteggio
1.3
1.2.11, 2.1.2
8
Preparazione del piano d'appoggio mediante sgombero, pulizia ed
eventuale posa in opera di ripartitori di carico
1.2
1.2.11
8
Verifica della stabilità del piano di appoggio del ponteggio
1. Manodopera
1.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
2. Materiali
35,41
35,41
35
3. Attrezzature
RISORSE
7
5
4. Macchinari
NOTE
2. Il montaggio deve essere eseguito da personale pratico, dotato di DPI
specifici per la mansione (sistema di imbracatura adeguato, casco, guanti,
calzature antinfortunistiche)
3. Durante il montaggio è necessaria la presenza di un preposto che
sorvegli le operazioni e dia le indicazioni ai pontisti, assicurandosi che il
ponteggio venga assemblato conformemente a quanto indicato nello
schema-tipo contenuto nel libretto dell'autorizzazione ministeriale. Le
eventuali modifiche allo schema richiedono il progetto
4. Copia del libretto deve essere tenuta in cantiere
1. Il montaggio del ponteggio deve essere sospeso quando le condizioni
atmosferiche sono avverse e, in ogni caso, quando la velocità del vento
supera i 60 km/h
2. Durante la fase di allestimento devono essere allontanati i non addetti ai
lavori di montaggio
3. Gli elementi del ponteggio devono essere imbracati correttamente al fine
di evitarne lo svincolo e la caduta accidentale durante la movimentazione
1. Prima di effettuare il montaggio è necessario verificare che gli elementi
costituenti il ponteggio siano in perfetto stato di conservazione e riportino,
inciso o in rilievo, il nome ovvero il marchio del fabbricante
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Si prevede l'uso del ponteggio per la realizzazione di muri di contenimento
del terreno lungo il tracciato
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.3 - Montaggio e smontaggio ponteggio metallico
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
1.2.11
1.2.11
1.2.11
Posizionamento e fissaggio dei piani di calpestio, dei relativi sottoponti
(ove previsti) a distanza non superiore a m. 2,50, dei parapetti e delle
tavole fermapiede
Installazione della cartellonistica specifica
Smontaggio del ponteggio al termine dei lavori o della fase di lavoro,
adottando le stesse procedure e misure di sicurezza descritte per la
fase di montaggio
2.2
2.3
3
8
8
8
1. Manodopera
2. Materiali
35,41
14
35,41
3. Attrezzature
RISORSE
7
7
4. Macchinari
1. In corrispondenza dei luoghi di transito o stazionamento dovranno
allestirsi, impalcati di protezione contro la caduta di materiali dall'alto
2. L'accesso ai vari piani del ponteggio deve essere comodo e sicuro,
mediante l'utilizzo di scale a mano regolamentari, più lunghe di 1 metro
rispetto al piano di arrivo. La base di appoggio della scala deve essere
stabile e la scala bloccata in modo da impedirne lo scivolamento e il
ribaltamento
Dovranno essere affissi cartelli relativi ai rischi specifici cui sono esposti i
lavoratori e relativi alle caratteristiche essenziali del ponteggio (numero di
impalcati su cui è consentita l'attività lavorativa ed i carichi ammissibili)
NOTE
Piano di Sicurezza e di Coordinamento
E' compito dell'impresa fornire i DPI adeguati alle lavorazioni e farli utilizzare
Tutte le attrezzature dovranno essere installate e mantenute secondo le istruzioni fornite dal fabbricante e sottoposte a verifiche periodiche al fine di controllarne il mantenimento delle condizioni di sicurezza nel
tempo
Le macchine (o utensili) dovranno essere scelte ed impiegate nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti nonché di quelle particolari previste nelle specifiche tecniche fornite dal produttore
La movimentazione manuale di carichi pesanti (> 30 kg) o ingombranti deve avvenire con l'intervento di più persone al fine di ridurre il peso dei carichi ed il relativo sforzo richiesto per il sollevamento. Inoltre
dovranno essere messe a disposizione degli addetti alla movimentazione manuale idonee attrezzature ausiliarie (trans-pallet, carriole, ecc.)
E' vietato l'utilizzo del ponteggio fino al termine delle operazioni di montaggio. Tale divieto dovrà essere segnalato mediante apposita cartellonistica
Ad intervalli periodici e dopo prolungate interruzioni di lavoro, il Direttore di cantiere deve provvedere alla verifica delle condizioni di conservazione del ponteggio (controllo della verticalità dei montanti, del
giusto serraggio dei giunti, dell'efficienza degli ancoraggi, della completezza degli intavolati e dei parapetti)
Il Direttore tecnico di cantiere, prima di consentire l'uso del ponteggio, dovrà accertarne il corretto montaggio con dichiarazione scritta
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., D.C. e D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle lavorazioni
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
DESCRIZIONE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 1.3 - Montaggio e smontaggio ponteggio metallico
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
Sopralluogo preliminare dell'area di intervento
Allestimento cantiere mobile
Tracciamento
Scavi di sbancamento e di fondazione - demolizioni
Tracciamenti
Verifica tracciamento
Trasporto e posizionamento nell'area delle macchine operatrici
(escavatori, pale caricatrici, autocarri, ecc. …) necessarie per eseguire lo
scavoo la demolizione
Esecuzione scavo o demolizione
Scavo rampe con mezzi meccanici
1.1
1.2
1.3
2
2.1
2.2
2.4
2.5
Piano di sicurezza e di coordinamento
2.3
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
14
14
14
1.1.1,
2.1.18,
2.1.38
1.1.1,
2.1.18,
2.1.2, 2.1.38
1
1
varie
1,2,29
varie
1. Manodopera
1.1.1
1.1.1
1.1.1
2.2.18
1.1.6, 1.3.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
2.
ah.1
ah.1
Materiali
1
1
1
7,13,35,4
7
3. Attrezzature
RISORSE
4.
Nel caso non sia possibile dare la giusta inclinazione alle pareti di scavo,
si deve ricorrere all'armatura di sostegno delle stesse od al consolidamento
del terreno.
Prima di iniziare i lavori, l'impresa dovrà in ogni caso contattare gli enti
gestori dei servizi, per concordare le modalità e le tempistiche di
spostamento o di modifica delle condutture interferenti con i lavori.
L'area di intervento dovrà essere interdetta mediante recinzione e
cartellonistica di sicurezza. Vedi scheda di lavorazione 1.2
Prima di ogni intervento in alveo richiedere intervento di recupero fauna
ittica
NOTE
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
1. Procedere con il sistema a gradoni, fissando le quote di scavo in
relazione alle potenzialità della macchina in modo da non lasciare parti
strapiombanti nel fronte d'attacco
2. Le rampe dovranno avere un fondo sufficientemente solido per
sostenere i mezzi di trasporto che la percorrono ed una pendenza adeguata
alle possibilità dei mezzi stessi.
6,28,49
3. Le rampe dovranno avere una larghezza tale da superare di almeno
70cm per parte la larghezza dei veicoli
4. Ove non sia possibile applicare la giusta inclinazione alle pareti di
scavo, si deve ricorrere, tempestivamente all'armatura di sostegno ovvero
al consolidamento del terreno. I tipi di armatura devono essere scelti in
funzione della consistenza del terreno
28,49
83
7
Macchinari
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 2.1 - Scavi e demolizioni
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZION
E
PROVINCIA DI TORINO - Servizio Hd5
Rimozione del cantiere mobile e della relativa segnaletica
2.8
3
2.
ah.1
ah.1
ah.1
Materiali
7,13,35,4
7
3. Attrezzature
RISORSE
4.
Quando l'autocarro si avvicina alla zona di caricamento, l'autista deve
comunicare la propria presenza mediante segnalazioni acustiche;
successivamente, durante il carico, è obbligatorio che l'autista abbandoni
la cabina di guida e si allontani dalla zona
5,7
Particolare attenzione deve essere posta durante il ribaltamento del
materiale di scavo in quanto non sempre si stacca dalle pareti del
6,28,49
ribaltabile (specie se bagnato o di tipo argilloso o calcareo) tendendo a
sbilanciare il mezzo che rischia di rovesciarsi
6,28
28
Macchinari
NOTE
Piano di sicurezza e di coordinamento
E' vietato ammucchiare materiali presso il ciglio dello scavo; quando per carenza di spazio ciò risulti indispensabile, occorre opportunamente puntellare le pareti. Bisogna adottare la stessa soluzione quando vi sia la
necessità di sistemare vicino allo scavo macchinari od attrezzature di vario genere
Gli scavi con profondità superiore a m 1,50 devono protetti con parapetti regolamentari
I lavori di scavo devono essere preceduti da un accertamento delle condizioni del terreno e da eventuali interferenze con i sottoservizi presenti
Eliminare gli ostacoli fissi di qualsiasi natura (linee elettriche,fognature,alberi, ecc.) che interferiscano con le attività di cantiere
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., il D.C. ed il D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
2,29
14
2.1.2,
2.1.18,
2.1.38
Scarico del materiale di scavo o di demolizione nelle aree di deposito
previste ovvero nelle aree dove verrà reimpiegato
2.7
1.3.1, 1.1.6
14
1.1.1,2.1.2,
2.1.18
Carico del materiale di scavo o di demolizionesu autocarro, che si
posizionerà di volta in volta a fianco dei mezzi per l'escavazione se il
materiale va' trasportato altrove
1. Manodopera
14
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Spinta del terreno con l'escavatore direttamente nella zona di riutilizzo, se
1.1.1,2.1.18
adiacente
DESCRIZIONE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 2.1 - Scavi e demolizioni
2.6
SOTTOFASE DI
LAVORAZION
E
PROVINCIA DI TORINO - Servizio Hd5
Formazione del corpo stradale
Tracciamento sul terreno delle opere da eseguire.
1.1.6
Verifica tracciamento
1.1.6
Trasporto e posizionamento nell'area delle macchine operatrici (macchina
1.1.6
vibrofinitrice, rulli compressori, autocarri, ecc. …) necessarie per la
realizzazione dei lavori di asfaltatura
Rullatura del piano di fondazione
2.1.43
Verifica livellazione del piano di fondazione
2.2.18
Trasporto nell'area di lavorazione di misto granulare stabilizzato con legante
2.1.2
naturale o con cemento
Realizzazione fondazione stradale in misto granulare stabilizzato con
1.1.6, 2.1.42
legante naturale o con cemento
3
3.1
3.2
Verifica delle pendenze trasversali della sede stradale
Trasporto nell'area dei conglomerati bituminosi
Stesa del conglomerato bituminoso per formazione strato di base
Cilindratura con rullo compressore
3.9
3.10
3.11
3.12
Piano di sicurezza e di coordinamento
Cilindratura con rullo compressore
3.8
3.7
3.6
3.4
3.5
3.3
Preparazione del fondo stradale (scavo, formazione rilevato ecc.)
2
1.1.6, 2.1.43
1.1.6, 2.1.42
1.1.6
1.1.6
1.1.6, 2.1.43
19
19
1
19
14
14
14
14
14
1
1
2,29
Allestimento cantiere mobile
varie
1.1.6
1. Manodopera
1.1.6,1.3.1,2
.1.2
1.2
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Operazioni preliminari
Sopralluogo preliminare dell'area d'intervento
DESCRIZIONE
f.2
f.2
f.2
f.2
2. Materiali
1
1
1
1
7,13,14,47
3. Attrezzature
RISORSE
58
74
6
58
83
7
Macchinari
58
6,40,74
4.
NOTE
Gli addetti allo spargimento manuale devono fare uso di occhiali o schermi
facciali, guanti, scarpe e indumenti di protezione. Tutti gli addetti devono
comunque utilizzare i DPI per la protezione delle vie respiratorie ed essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria
Nei lavori a caldo con bitumi, catrami, asfalto e simili devono essere
adottate misure contro i rischi di: traboccamento delle masse calde dagli
apparecchi di riscaldamento e dai recipienti per il trasporto, incendio,
ustione, diffusione di vapori pericolosi o nocivi. I trasportatori, i vagli, le
tramogge, gli scarichi dei forni di essicamento del pietrisco devono essere
costruiti o protetti in modo da evitare la produzione e la diffusione di polveri
e vapori oltre i limiti ammessi. L'aria uscente dall'apparecchiatura deve
essere guidata in modo da evitare che investa posti di lavoro
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 3.1 - Formazione del corpo stradale
1
1.1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Stesa conglomerato bituminoso per formazione tappeto d'usura
Cilindratura con rullo compressore
3.15
3.16
Disposizione segnaletica verticale
Montaggio guardrails
Rimozione del cantiere stradale e della relativa segnaletica stradale
1.3.1, 1.1.6
provvisoria
4.5
4.6
5
2,19,29
30
29
29
19,29
19
19,29
f.6
f.6
f.6
f.8
f.6
f.2
f.2
2. Materiali
7,13,47
3. Attrezzature
RISORSE
Macchinari
5
7,42
7,42
7,42
25,85
7
58
6,40, 74
58
6,40, 74
4.
NOTE
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Piano di sicurezza e di coordinamento
Istruzioni per gli addetti:
- rispettare la segnaletica di cantiere e le indicazioni eventualmente fornite dal direttore di cantiere o dai preposti
- indossare indumenti ad alta visibilità
- gli addetti a terra devono tenersi a distanza di sicurezza dalle macchine/attrezzature in funzione, possibilmente sotto il controllo visivo dell'operatore
- nelle zone di stesura del manto bituminoso devono restare solo gli addetti strettamente necessari alla lavorazione; nelle stesse zone è fatto divieto di fumare, mangiare e bere
La movimentazione manuale di carichi pesanti (> 30 Kg) o ingombranti deve avvenire con l'intervento di più persone al fine di ridurre il peso dei carichi e il relativo sforzo richiesto per il sollevamento e trasporto. Inoltre
dovranno essere messe a disposizione degli addetti alla movimentazione manuale idonee attrezzature ausiliarie (trans-pallet, ecc.)
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., il D.C. ed il D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
9,1.1.6,
2.1.2
9,1.1.6,
2.1.2
9,1.1.6,
2.1.2
Posa segnaletica sulla pavimentazione stradale
4.4
1.1.6, 2.1.57
1.1.6
1.1.6
19
1.1.6 ,
2.1.43
Tracciamento della segnaletica orizzontale sulla pavimentazione stradale
Trasporto nell'area dei materiali, dell'attrezzatura e dei macchinari necessari
per la realizzazione della segnaletica stradale
Pulizia dell'area oggetto d'intervento
19
19
19
1. Manodopera
1.1.6, 2.1.42
1.1.6, 2.1.43
1.1.6, 2.1.42
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
4.3
4.2
4.1
Realizzazione della segnaletica orizzontale, verticale e guardrails
Cilindratura con rullo compressore
3.14
4
Stesa del conglomerato bituminoso per formazione strato di collegamento
(binder)
DESCRIZIONE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 3.1 - Formazione del corpo stradale
3.13
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
Piano di sicurezza e coordinamento
2.1.2
Tracciamento fondazioni sul terreno
Verifica tracciamento
Trasporto e posizionamento nell'area delle macchine operatrici (escavatori,
autogrù ecc. …) necessarie per la realizzazione dei lavori di scavo
2.1
2.2
2.3
1.1.2, 1.1.3
1.1.2, 2.1.1
2.1.3
Inghisaggio barre in acciaio per ancoraggio muro di sostegno alla roccia
Getto di pulizia eseguito con calcestruzzo magro (magrone) eseguito con
l'ausilio di autobetoniera dotata di canaletta
Trasporto e posa in opera casseratura dall'area di lavorazione ovvero di
deposito in cantiere all'area di lavorazione con autocarro dotato di gru
3.2
3.3
Esecuzione scavo di fondazione, a sezione obbligata, eseguito con
escavatore meccanico dotato di benna frontale ed eventualmente rifinito a 1.1.1, 2.1.18
mano
Esecuzione scavo di fondazione, a sezione obbligata, in presenza di roccia
1.1.1, 2.1.18
affiorante, eseguito con uso di martello demolitore
Realizzazione delle fondazioni
3.1
3
2.5
2.4
1.1.1
1.1.1
Scavo per le fondazioni
2
1.1.6,2.1.2
Allestimento cantiere mobile
1.2
1.1.6
Sopralluogo preliminare dell'area di intervento
1.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
6
5
2
14
14
14
1
14
2,19
varie
1. Manodopera
2. Materiali
18,19,35
1
1
7,13,14,47
3. Attrezzature
RISORSE
4.
7
4
25,42
42
28
83
7
Macchinari
NOTE
- quando per esigenze operative è necessaria la presenza combinata di
uomini e mezzo meccanico, occorre rispettare la distanza di sicurezza dal
mezzo in movimento e quando si deve intervenire manualmente sullo
scavo l'organo lavoratore del mezzo deve stare lontano dai lavoratori
L'impiego delle macchine movimento terra comporta l'osservanza delle
seguenti misure di sicurezza:
- vietare la presenza del personale sul ciglio ed alla base della parete di
attacco
- vietare la presenza del personale nella zona interessata dal raggio di
azione dell'escavatore
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 3.2 - Realizzazione opere d'arte in cemento armato
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
FASE
CRITICA
]
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Intervallo di maturazione del cls
Rimozione casseri
Pulizia casseri e trasporto in apposita area di deposito
Montaggio ponteggi
Realizzazione del muro di contenimento o di sottoscarpa
Trasporto e posa in opera casseratura e relativi puntelli dall'area di
lavorazione ovvero di deposito in cantiere all'area di lavorazione con
autocarro dotato di gru
Trasporto ferri d'armatura nell'area di lavorazione
3.7
3.8
3.9
3.10
4
5
Vibratura getto di cls., eseguito con vibratore ad immersione
Intervallo di maturazione del cls
Rimozione casseri
Pulizia casseri e trasporto in apposita area di deposito
Rimozione del cantiere mobile e della relativa segnaletica
5.4
5.5
5.6
5.7
5.8
6
1.3.1, 1.1.6
2.2.18
2.1.41,2.1.2,
2.1.3
1.1.3, 2.2.19
1.1.3, 2.1.1
2.1.2,2.1.3
2.2.18,
2.1.39
2.1.2,2.1.3
2.2.18
2.1.41
2,19
6
6
5
5,6
7
7
6
6
6
5
5,6
1.1.2, 2.1.1,
2.1.40
1.1.2, 2.2.19
7
7
1. Manodopera
2.2.18
2.1.3
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
ai.1
ai.1
r.1
r.1
ai.1
ai.1
r.1
r.1
2. Materiali
18,19,35
18,19,35
18,19,35
3. Attrezzature
RISORSE
4.
5
7,56
73
4,53
51
7,10
7,10
7,36
73
4,53
51
7,51
Macchinari
Definito dalla D.L.
V.si scheda di lavorazione n. 1.3
Definito dal D.L.
NOTE
FASE
CRITICA
Piano di sicurezza e coordinamento
]
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
E' vietato ammucchiare materiali presso il ciglio dello scavo; quando per carenza di spazio ciò risulti indispensabile, occorre opportunamente puntellare le pareti. Bisogna adottare la stessa soluzione quando vi sia
la necessità di sistemare vicino allo scavo macchine e attrezzature.
I lavori d scavo devono essere preceduti da un accertamento delle condizioni del terreno
Verificare che ostacoli fissi di qualsiasi natura (linee elettriche, alberi, ecc.) non interferiscano con le attività di cantiere
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., il D.C. ed il D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
Posa in opera ferri d'armatura
Getto in opera del cls., eseguito con l'ausilio di autobetoniera dotata di
canaletta ed eventualmente di pompa
5.3
5.2
5.1
Vibratura getto di cls., eseguito con vibratore ad immersione
3.6
Trasporto ferri d'armatura nell'area di lavorazione con autocarro dotato di
gru
Posa in opera ferri d'armatura
DESCRIZIONE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 3.2 - Realizzazione opere d'arte in cemento armato
Getto in opera del cls., eseguito con l'ausilio di autobetoniera dotata di
canaletta ed eventualmente di pompa
3.5
3.4
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
Piano di sicurezza e coordinamento
Formazione del corpo stradale
Tracciamento sul terreno delle opere da eseguire.
1.1.6
Verifica tracciamento
1.1.6
Trasporto e posizionamento nell'area delle macchine operatrici (macchina
vibrofinitrice, rulli compressori, autocarri, ecc. …) necessarie per la
1.1.6
realizzazione dei lavori di asfaltatura
Rullatura del piano di fondazione
2.1.43
Verifica livellazione del piano di fondazione
2.2.18
Trasporto nell'area di lavorazione di misto granulare stabilizzato con
2.1.2
legante naturale o a cemento
Realizzazione fondazione stradale in misto granulare stabilizzato con
1.1.6, 2.1.42
legante naturale oa cemento
Cilindratura con rullo compressore
Verifica delle pendenze trasversali della sede stradale
3
3.1
3.2
3.8
3.9
3.7
3.6
3.4
3.5
3.3
Preparazione del fondo stradale (scavo, formazione rilevato ecc.)
2
1.1.6
1.1.6, 2.1.43
1
14
14
14
14
14
1
1
2,29
1.1.6,1.3.1,2
.1.2
Allestimento cantiere mobile
1.2
varie
1. Manodopera
1.1.6
Sopralluogo preliminare dell'area d'intervento
1.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
f.2
f.2
2. Materiali
1
1
1
1
7,13,14,47
3. Attrezzature
RISORSE
4.
58
74
6
58
83
7
Macchinari
NOTE
Nei lavori a caldo con bitumi, catrami, asfalto e simili devono essere
adottate misure contro i rischi di: traboccamento delle masse calde dagli
apparecchi di riscaldamento e dai recipienti per il trasporto, incendio,
ustione, diffusione di vapori pericolosi o nocivi. I trasportatori, i vagli, le
tramogge, gli scarichi dei forni di essicamento del pietrisco devono essere
costruiti o protetti in modo da evitare la produzione e la diffusione di
polveri e vapori oltre i limiti ammessi. L'aria uscente dall'apparecchiatura
deve essere guidata in modo da evitare che investa posti di lavoro
2. Le aree di intervento dovranno essere interdette mediante recinzioni e
cartellonistica di sicurezza
1. Per evitare il contatto diretto con linee elettriche aeree sovrastanti aree
di cantiere e passaggi utilizzati da mezzi mobili come le autogrù, occorre
predisporre adeguati dispositivi di segnalazione e protezione in
corrispondenza delle stesse. Le misure di protezione devono essere
concordate prima dell'inizio dei lavori con gli enti gestori del servizio. Per
linee in bassa tensione, occorre applicare un idoneo isolamento e bandelle
segnaletiche sulle stesse, per linee in media tensione occorre schermare la
linea o il suo spostamento
Lungo il tracciato della sede stradale in progetto sono presenti servizi
interferenti di varia natura, già oggetto di adeguamento da parte degli enti
gestori. L'impresa deve comunque accertarsi che gli interventi da parte dei
gestori dei servizi siano stati eseguiti e che le rispettive reti non
interferiscano ancora con le attività di cantiere.
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 3.3 - Formazione fondazione e pavimentazione stradale
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
FASE
CRITICA
]
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
Cilindratura con rullo compressore
Stesa conglomerato bituminoso per formazione tappeto d'usura
Cilindratura con rullo compressore
3.14
3.15
3.16
Disposizione segnaletica verticale
Montaggio guardrails
Rimozione del cantiere stradale e della relativa segnaletica stradale
1.3.1, 1.1.6
provvisoria
4.5
4.6
5
2,19,29
30
29
29
19,29
19
19,29
f.6
f.6
f.6
f.8
f.6
f.2
f.2
f.2
f.2
7,13,47
5
7,42
7,42
7,42
25,85
7
58
6,40, 74
58
6,40, 74
58
6,40,74
Gli addetti allo spargimento manuale devono fare uso di occhiali o schermi
facciali, guanti, scarpe e indumenti di protezione. Tutti gli addetti devono
comunque utilizzare i DPI per la protezione delle vie respiratorie ed essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria
Piano di sicurezza e coordinamento
Istruzioni per gli addetti:
- rispettare la segnaletica di cantiere e le indicazioni eventualmente fornite dal direttore di cantiere o dai preposti
- indossare indumenti ad alta visibilità
- gli addetti a terra devono tenersi a distanza di sicurezza dalle macchine/attrezzature in funzione, possibilmente sotto il controllo visivo dell'operatore
- nelle zone di stesura del manto bituminoso devono restare solo gli addetti strettamente necessari alla lavorazione; nelle stesse zone è fatto divieto di fumare, mangiare e bere
]
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
La movimentazione manuale di carichi pesanti (> 30 Kg) o ingombranti deve avvenire con l'intervento di più persone al fine di ridurre il peso dei carichi e il relativo sforzo richiesto per il sollevamento e trasporto.
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., il D.C. ed il D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
9,1.1.6,
2.1.2
9,1.1.6,
2.1.2
9,1.1.6,
2.1.2
Posa segnaletica sulla pavimentazione stradale
4.4
1.1.6, 2.1.57
1.1.6
1.1.6
19
Tracciamento della segnaletica orizzontale sulla pavimentazione stradale
Trasporto nell'area dei materiali, dell'attrezzatura e dei macchinari
necessari per la realizzazione della segnaletica stradale
Pulizia dell'area oggetto d'intervento
19
1.1.6 ,
2.1.43
19
1.1.6, 2.1.42
1.1.6, 2.1.43
4.3
4.2
4.1
Realizzazione della segnaletica orizzontale, verticale e guardrails
19
Stesa del conglomerato bituminoso per formazione strato di collegamento
1.1.6, 2.1.42
(binder)
3.13
4
19
1.1.6, 2.1.43
Cilindratura con rullo compressore
19
3.12
1.1.6, 2.1.42
Stesa del conglomerato bituminoso per formazione strato di base
19
3.11
1.1.6
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 3.3 - Formazione fondazione e pavimentazione stradale
Trasporto nell'area dei conglomerati bituminosi
3.10
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
Pulizia generale dell'area di intervento
Rimozione del cantiere mobile e della relativa segnaletica
2.7
3
1.1.6
1.1.4, 2.1.2
1.1.4, 2.2.8
19
2
19
7,8
24,28
24,28
7,23,24,28
4. Macchinari
19
1
1
7,13,47
3. Attrezzature
23,28
ai.1,ai.2
2. Materiali
14,19
19
1
1
2,19
varie
1. Manodopera
RISORSE
L'area di intervento dovrà essere interdetta mediante recinzione e
cartellonistica di sicurezza.
NOTE
Piano di sicurezza e coordinamento
Verificare che ostacoli fissi di qualsiasi natura (linee elettriche, alberi, ecc.) non interferiscano con le attività di cantiere
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., il D.C. ed il D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
Rifinitura e riempimento tergo cordoli
2.6
2.5
2.4
2.3
Posa cordolature e marmette o cubetti
Tracciamenti
1.1.4
Verifica tracciamento
1.1.4
Trasporto e posizionamento nell'area di delimitazione cantiere stradale,
delle macchine operatrici (autocarri, escavatori, ecc.…) necessarie per la
2.1.2
realizzazione delle cordolature e dei marciapiedi
Esecuzione eventuali scavi e tagli pavimentazione
1.1.1,1.1.4
1.1.1,
1.1.4,
Posa cordolature e marmette o cubetti
2.1.19
2
2.1
2.2
1.1.6
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Allestimento cantiere mobile
Operazioni preliminari
Sopralluogo preliminare dell'area di intervento al fine di accertarsi che non
vi siano ostacoli fissi, sottoservizi o quant'altro non identificato che possa
DESCRIZIONE
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 3.4 - Cordolature e marciapiedi
1.2
1.1
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
FASE
CRITICA
]
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
19
Ancoraggio pali o torre-faro ad autogrù tramite fune
Scalzamento pali o torre-farocon escavatore
Sollevamento pali o torre-faro
Caricamento pali o torre-faro su autocarro
Posa nuovi pali per punto illuminazione e torre-faro
Trasporto pali o torre-faro e macchinari necessari in sito
Realizzazione plinto fondazione pali o torre-faro
Installazione e fissaggio pali o torre-faro con autogru
Collegamento linea sui pali o torre-faro
Verifica di funzionamento
Rimozione elementi di recinzione predisposti per delimitare l'area di
1.1.1, 1.1.6
intervento, secondo indicazioni del D.L. e del C.P.E.
3.2
4
4.1
4.2
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
4.3.4
4.3.5
5
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
6
Piano di sicurezza e di coordinamento
2,6
27
27
27
Reinterri
Intervento ente preposto
Infilaggio cavi
Allacciamento alla rete
Eliminazione eventuali pali o torri-faro preesistenti
Trasporto pali o torre-faro in area di deposito ovvero di riutilizzo definite dalla D.L. 2.1.2, 2.1.3
1.1.1, 2.1.18
2.1.3, 2.1.18
2.1.9
5
Posa in opera dei tubi in corrugato o tubo pvc rigido
3.1
2.1.2, 2.1.3
27
27
27
27
27
27
27
3,27
2.2.18
2.2.18, 5
2.1.2, 2.1.3,
2.1.9
2.1.18, 2.1.3
2.1.3
2.1.2, 2.1.3
14
1.1.1, 2.1.18
14,27
Posa dei cavidotti in corrugato e tubo pvc rigido
3
2.1.2, 2.1.3
Scavi per la posa dei cavidotti
19,27
2
1.1.1, 1.1.6
Delimitazione area di intervento
1. Manodopera
1.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
h.1
h.1
2. Materiali
4,13,47
27
27
15
7,13,47
3. Attrezzature
RISORSE
28,4
10
9
7
7,10
28,10
10
7,10
75,10
28
7
4. Macchinari
NOTE
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
L'area di intervento dovrà essere interdetta mediante recinzione e cartellonistica di
sicurezza.
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 4.1 - Impianto di illuminazione - segnaletica luminosa
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
DESCRIZIONE
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
1. Manodopera
2. Materiali
3. Attrezzature
RISORSE
4. Macchinari
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 4.1 - Impianto di illuminazione - segnaletica luminosa
NOTE
Piano di sicurezza e di coordinamento
La movimentazione manuale di carichi pesanti (> 30 Kg) o ingombranti deve avvenire con l'intervento di più persone al fine di ridurre il peso dei carichi e il relativo sforzo richiesto per il sollevamento. Inoltre dovranno essere messe a
disposizione degli addetti alla movimentazione manuale idonee attrezzature ausiliarie (trans-pallet, ecc.)
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
I depositi momentanei dei materiali e delle attrezzature di lavoro nell'area di intervento devono sempre consentire l'agevole esecuzione delle manovre e dei movimenti necessari per l'andamento delle lavorazioni
E' vietata tassativamente, la presenza degli operai nel campo di azione dei mezzi in movimento (escavatori meccanici, ruspe, pale meccaniche, angledozer, dumper, ecc. )
E' assolutamente obbligatorio segnalare sia di giorno che di notte tutta l'area di cantiere (art.. 30 - 31 DPR 495/92)
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., il D.C. ed il D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
1.1.6
Verifica tracciamento
Realizzazione segnaletica
Rimozione elementi di delimitazione dell'area di intervento, secondo
indicazioni del D.L. e del C.P.E.
2.2
2.3
3
Piano di sicurezza e di coordinamento
1.1.6
1.1.6
Tracciamento su pavimentazione stradale
2.1
1.1.6
Realizzazione segnaletica
2
1.1.6
Delimitazione area di intervento
1.1
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
Operazioni preliminari
DESCRIZIONE
13
13
13
13
13
1. Manodopera
2. Materiali
4,13,47
1
1
7,13,47
3. Attrezzature
RISORSE
25,31
4. Macchinari
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 4.2 - Segnaletica
1
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
L'area di intervento dovrà essere interdetta mediante recinzione e cartellonistica di
sicurezza.
NOTE
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
DESCRIZIONE
CODICE SCHEDA
DI RISCHIO
1. Manodopera
2. Materiali
3. Attrezzature
RISORSE
4. Macchinari
SCHEDA DI LAVORAZIONE N° 4.2 - Segnaletica
NOTE
Piano di sicurezza e di coordinamento
La movimentazione manuale di carichi pesanti (> 30 Kg) o ingombranti deve avvenire con l'intervento di più persone al fine di ridurre il peso dei carichi e il relativo sforzo richiesto per il sollevamento. Inoltre dovranno essere messe a
disposizione degl
FASE
CRITICA
SP 1 - SP 2 - Rotatoria di Germagnano
I depositi momentanei dei materiali e delle attrezzature di lavoro nell'area di intervento devono sempre consentire l'agevole esecuzione delle manovre e dei movimenti necessari per l'andamento delle lavorazioni
E' vietata tassativamente, la presenza degli operai nel campo di azione dei mezzi in movimento (escavatori meccanici, ruspe, pale meccaniche, angledozer, dumper, ecc. )
E' assolutamente obbligatorio segnalare sia di giorno che di notte tutta l'area di cantiere (art.. 30 - 31 DPR 495/92)
Nel corso di una riunione di coordinamento, che si svolgerà prima dell'inizio dei lavori della fase in oggetto, il C.P.E., il D.C. ed il D.L. verificheranno nel dettaglio le modalità esecutive delle operazioni
SOTTOFASE DI
LAVORAZIONE
PROVINCIA DI TORINO - Servizio HD5
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All. 18 - Provincia di Torino