Testata: Ottopagine
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 14
Testata: Ottopagine
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 14
Testata: Ottopagine
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 17
Testata: Corriere dell’Irpinia
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 18
Testata: La Repubblica
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: XIII
Testata: Il Mattino
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 40
Testata: Il Mattino
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 40
Testata: Il Mattino
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 19
Testata: Corriere del Mezzogiorno
Data: 19 Febbraio 2014
Pag.: 14
Testata: Irpinia Oggi
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Irpinia News
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Irpinia Report
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Il Ciriaco
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: TusinatinItaly
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Irpinia 24
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Tg News
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: L’Irpinia
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Gazzetta dell’Irpinia
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Il Tacco di Bacco
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: La Nostra Voce
Data: 18 Febbraio 2014
Testata: Paper Street
Data: 18 Febbraio 2014
In flagrante delicto - Roberto Aldorasi
Testata: Alfabeta2
Data: 18 Febbraio 2014
In flagrante delicto
È la notte fra martedì 16 e mercoledì 17 ottobre del 1590. Carlo Gesualdo,
principe di Venosa, fa uccidere sua moglie, la bellissima Maria D’Avalos,
colta in flagrante adulterio con l’amante Fabrizio Carafa. Con l’impietoso
meccanismo di quello che ci sembra essere una strana forma di
contrappasso, all’annientamento della donna corrisponde, nei secoli
successivi, la damnatio memoriae dell’arte del principe, musicista
coltissimo e capace di manomettere i codici compositivi del madrigale e
della musica sacra con arditezze che oggi suonano anticipatrici di una
sensibilità moderna e che suscitarono l’incondizionata ammirazione anche di Igor Stravinsky.
Eppure la storia della musica, in particolare quella scritta in Italia, ha spesso marginalizzato la
figura di Gesualdo e per approfonditi studi di settore c’è bisogno di rivolgersi oltralpe, dove non
solo la musicologia sta indagando la complessità armonica dell’opera gesualdiana, ma anche il
cinema si è dimostrato sensibile all’approfondimento del personaggio (Werner Herzog gli dedica
nel 1995 il filmMorte per cinque voci). Ed è davvero triste pensare che, a quattrocento anni dalla
morte del principe-musico (8 settembre 1613), pochi si siano ricordati di celebrarlo degnamente.
Lo ha fatto uno dei più illuminati intellettuali italiani, Roberto De Simone, che a settembre ha
pubblicato il libretto per la sua opera Cinque voci per Gesualdo.
E lo fa oggi un giovane regista, già molto maturo, Roberto Aldorasi, originario del paese irpino che
diede il nome al casato del musicista, con lo spettacolo In flagrante delicto, scritto da Francesco
Niccolini, interpretato da Marcello Prayer e con i suoni e gli interventi elettronici live di Alessandro
Grego, tutti sotto l’egida di Fattore K, la struttura produttiva messa in piedi da Giorgio Barberio
Corsetti. È un fortissimo rigore formale la cifra stilistica dello spettacolo (visto alla Sala Orfeo del
Teatro dell’Orologio di Roma, domenica 16 febbraio). Se sul piano visivo il lavoro è caratterizzato
da un ossuto minimalismo (sulla scena solo Prayer, una sedia e il lavorio incessante di un gioco di
luci che ora enfatizza il volto dell’attore, ora disegna ombre quasi espressionistiche), non
altrettanto si può dire del profilo sonoro che fa quasi da ulteriore dimensione a In flagrante delicto,
grazie a un intelligente processo di spazializzazione del suono in sala.
Il motivo attorno al quale si addensa il lavoro è la narrazione della vita di Carlo Gesualdo: la storia
del casato, le influenti parentele (il cardinal Carlo Borromeo era il fratello della madre del nobile
musicista), il conflitto fra la vocazione quasi ascetica del principe verso l’arte e le necessità imposte
dalla sua condizione familiare, il già citato delitto che gli impone di riparare nel paese iripno, il
secondo matrimonio con Eleonora D’Este e un’allure di tragico maledettismo che sembra non
abbandonarlo mai. Il tutto, sospeso senza soluzione di continuità tra storia e leggenda, impeto
documentaristico e aneddotica, è affidato alla voce dell’ottimo Prayer che non solo narra ma scivola
occasionalmente nei personaggi della storia (ora lo stesso Gesualdo, ora la cameriera di Maria
D’Avalos, ora la presunta amante del principe) senza tuttavia mai identificarvisi in un didascalico
meccanismo di interpretazione, ma giocando con essi e trattenendosi sempre sulla soglia fra
narratore e personaggi.
Solo ad un livello visivo questo ruolo-soglia fra narratore e personaggi viene scardinato col ricorso
a un collare ortopedico bianco che, in virtù del contrasto cromatico, svetta sul nero del costume
ponendosi nella doppia polarità di rimando visivo alla gorgiera con cui è di solito rappresentato
Carlo Gesualdo e, allo stesso tempo, correlativo oggettivo di uno stigma, di una colpa (la
sensibilità? La sofferenza?) che segna il principe ancor prima dell’atroce delitto. La voce live viene
trattata in tempo reale e entra in dialogo con altre voci provenienti da casse acustiche disseminate
nel buio della sala. Il muoversi di queste voci in un puzzle geometrico di spazializzazione
attribuisce loro uno statuto paritario a quello della voce live, configurandole come personaggi.
Allo steso tempo, la loro natura acusmatica produce mistero congelandole ora come voci di
commento, ora come di delirio e, ancor più, come voci di memorie che riemergono accanto a suoni
che non sono mai la semplice riproposizione dei sublimi madrigali di Gesualdo, ma un loro
trattamento in chiave atmosferica e rarefatta, quasi fosse frutto di un continuo sciabordio che ha
consunto la materia rendendola talmente fragile da scomporre i confini fra dentro e fuori. In
definitiva,In flagrante delicto è una conferenza di fantasmi la cui “messa in voce” non è altro che lo
strumento per dare dignità materica, seppur evanescente, alla memoria: quella di un passato
negletto che spettacoli come questo possono riscattare, quella di un suono che ancora interroga il
presente e quella di un musicista troppo ingiustamente dimenticato.
Testata: TEMA- Territorio e molto altro
Data: 18 Febbraio 2014
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Testata: Ottopagine Data: 19 Febbraio 2014 Pag