Assedio di Firenze
14 ottobre 1529 – 12 agosto 1530
L'assedio di Firenze avvenne tra il 1529 e il
1530, dopo che il Pontefice Clemente VII si mise
d'accordo con l'Imperatore Carlo V (per una
coincidenza dinastica anche re di Spagna) per
riconquistare Firenze: le truppe imperiali
assediarono Firenze allo scopo di ristabilire la
famiglia Medici sul trono ducale.
Per ripicca,venne organizzato lo stesso il calcio
storico (era il 17 febbraio 1530 giorno di
carnevale). Vi erano 25 bianchi e 25 verdi e, per
assicurarsi che l'avvenimento venisse udito,
ingaggiarono dei musici che posizionarono
vicino alle mura e che vennero attaccati,anche
se non subirono danni. Venne poi cotta la vitella
in palio. Nell’assedio morirono circa 10.000
fiorentini.
Questo episodio costituisce la pagina conclusiva
della Firenze comunale.
Ricostruzione della Florentia romana
Le strade
romane
La via
Francigena
esclude Firenze
dalla principale via di
comunicazione
Carlo Magno (770 – 820)
Matilde di Canossa (1070 – 1110)
Marchesa e duchessa di Toscana
BATTISTERO
BADIA
FIORENTINA
Il Battistero
Chiesa di San Miniato
a Monte
Badia Fiorentina
IV cerchia
(1075)
Chiasso di Baroncelli
“Ha resistito a tutte queste demolizioni
[del Cinquecento, dell’Ottocento, dei
bombardamenti tedeschi, dell’alluvione] il
Chiasso di Baroncelli, una stradina
medievale che unisce la piazza con via
Lambertesca. È un vicolo non più largo di
due metri e mezzo, alla sua uscita
meridionale limitato da alti edifici che
impediscono alla luce di penetrarvi. Due
archi lo scavalcano per ricordarci
l’antichità e la fragilità dei muri che lo
sostengono.”
G.A. Brucker, Firenze nel Rinascimento
FIRENZE COMUNALE - V cerchia
Le mura del 1175 + aggiunte di inizio ‘200
Bologna nel XIII secolo
Possiamo immaginare che anche Firenze presentasse
uno skyline di questo tipo
Ricostruzione di Firenze nel ‘200
Individuazione
delle oltre 150
torri presenti
nella città di
Firenze nella
seconda metà
del Duecento
Atlante storico delle città
italiane: Firenze nei
secoli XIII e XIV.
A cura di Enrico Guidoni,
Roma 2002.
Torri Donati in Borgo Albizzi
Il fiorino
Coniato a partire dal
1252
Torre della zecca
Nel 1215 con l’uccisione di Buondimonte inizia la faida tra guelfi e
ghibellini. La città, ormai dotata di istituzioni comunali autonome,
inizia la lunga stagione della guerra tra fazioni.
Il giglio ghibellino
Il giglio guelfo
Maggiori città ghibelline
Maggiori città guelfe
Arezzo
Forlì
Genova (predominio 1270-1317)
Grosseto
Gubbio
Mantova
Modena
Osimo
Pavia
Pisa
Pistoia
Siena
Spoleto
Todi
Castiglion Fiorentino
Alessandria
Bologna
Brescia
Colle di Val d'Elsa
Crema
Cremona
Lodi
Orvieto
Perugia
Mondovì
Predappio
Firenze
Città con schieramento
variabile
Asti (principalmente ghibellina)
Bergamo
Ferrara
Firenze (ghibellina per soli 6 anni)
Lucca
Milano
Padova
Parma
Piacenza
Treviso
Verona
Vicenza
Bolzano
Battaglia di Campaldino 1289
Battaglia di Montaperti 1260
Esito:
vittoria senese (ghibellini)
Data:
4 settembre 1260
Luogo:
Montaperti (Castelnuovo Berardenga, SI)
Schieramenti
Siena
Firenze
Comandanti
Provenzano Salvani
Iacopino Rangoni
Effettivi
4 divisioni (1.800 cavalieri e 18.000 fanti)
3.000 cavalieri e 30.000 fanti
Perdite
600 morti e 400 feriti
10.000 morti e 15.000 prigionieri
Esito:
vittoria dei Guelfi
La piana di Campaldino vista da Porciano
Data:
11 giugno 1289
Luogo:
Piana di Campaldino, Poppi, Italia
Schieramenti
Guelfi (firenze)
Ghibellini (arezzo)
Comandanti
Guillaume de Durfort
Aimeric de Narbonne
Guglielmino degli Ubertini
Effettivi
1900 cavalieri 10000 fanti
800 cavalieri 10000 fanti
Perdite
300 morti
1.700 morti
Nel 1266 a Benevento Manfredi re di Sicilia e riferimento per i ghibellini di tutta
Italia viene sconfitto e ucciso dalle truppe di Carlo d’Angiò alleato del Papa. A
Firenze cacciarono subito i ghibellini, per poi farli rientrare nel 1280
L’Arte e la Parte: i luoghi informali del Potere a Firenze
Palazzo dell’Arte della Lana
Palagio di Parte Guelfa
Dopo il 1282 la situazione politica è piuttosto stabilizzata
(Arti + Parte guelfa) anche se deve essere ancora chiarito chi
dei due contendenti abbia maggiore influenza. Con la vittoria
di Campaldino (1289) la politica fiorentina resta in mano alla
sola Parte Guelfa. Ma le tensioni tra grandi famiglie e Arti
continuano. A fine secolo le Arti – che si facevano chiamare
“popolo” riuscirono a far approvare gli
Ordinamenti di Giustizia (1293-95).
Come si arriva alla divisione in guelfi Bianchi e Neri?
Come diventò la città più ricca d’Europa?
1. Alleanza con il papa e regno di Napoli
2. industria dei panni di altissima qualità. Poi anche orefici e
altro artigianato. Manufatti venduti all’estero grazie alla rete
di affaristi e banchieri.
A fine ‘200 la Parte Guelfa si divise in due: Guelfi Bianchi e Guelfi Neri,
rispettivamente guidati dalla famiglia dei Cerchi e quella dei Donati. I
Bianchi erano fautori di una politica di compromesso con i ghibellini e di
indipendenza dalla Curia papale, i Neri viceversa sostenevano un’alleanza
con il Papa. Dopo un breve predominio della parte Bianca, i Neri riuscirono,
con un colpo di mano, a sottomettere i Bianchi e a confiscarne i beni. Siamo
nel 1301. Il tentativo di Corso Donati di farsi Signore di Firenze fu però
bloccato dal suo stesso partito. Cacciato dalla città nel 1308, cadde da cavallo
durante la fuga : rimase impigliato finendo straziato nell’incidente e dalla
folla che lo inseguiva.
« Uno cavaliere della somiglianza di Catellina romano, ma più crudele di lui,
gentile di sangue, bello del corpo, piacevole parlatore, addorno di belli
costumi, sottile d'ingegno, con l'animo sempre intento a malfare, col quale
molti masnadieri si raunavano e gran sèguito avea, molte arsioni e molte
ruberie fece fare, e gran dannaggio a' Cerchi e a' loro amici; molto avere
guadagnò, e in grande altezza salì. Costui fu messer Corso Donati, che per
sua superbia fu chiamato il Barone; che quando passava per la terra, molti
gridavano: "Viva il Barone"; e parea la terra sua. »
(Dino Compagni, Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi)
La fine di Corso Donati, miniatura della Nuova Cronica di Giovanni Villani
LE GRANDI OPERE
Le ricchezze enormi delle Arti – soprattutto quelle maggiori – crea un budget considerevole che
viene destinato alle opere pubbliche.
Nuova cinta muraria (1282-1333)
Nuovo campanile della Badia Fiorentina (1310)
Cattedrale di Santa Maria del Fiore (1296-1436)
Campanile in p.za S.Giovanni (1334)
Porte del Battistero (1336 Pisano, 1424 e 1452 Ghiberti)
Palazzo Signoria (1299-1313)
Piazza Signoria (1268-1368)
Loggia di piazza Signoria (poi detta dei Lanzi 1374-82)
Ricostruzione del ponte vecchio attuale (1345)
Chiesa di Orsanmichele (1337-1350)
Completamento chiese ordini mendicanti:
Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito, S.M. del Carmine,
San Marco.
In una fase di grande crescita economica avviene l’alluvione del 1333 che, insieme agli enormi
danni, si tira giù il ponte vecchio con la statua di marte. La statua era considerata un portafortuna
per la città.
Battistero e chiesa di Santa Reparta (precedente alla costruzione della cattedrale)
La cattedrale, iniziata nel 1296.
La cupola fu inaugurata ufficialmente
solo nel 1436
Ricostruzione del Ponte Vecchio del XV secolo. Fabio Borbottoni 1860 ca.
PONTE VECCHIO
Ricostruito dopo la distruzione dell’alluvione del 1333
A fine ‘500 viene aggiunto il corridoio vasariano e sostituite le botteghe di
macelleria con le botteghe degli orafi.
Sistemazione di
Piazza Signoria
ORSANMICHELE, detta anche
chiesa di San Michele in Orto, è la
chiesa delle Arti fiorentine.
«E ordinossi che ciascuna arte di
Firenze prendesse il suo pilastro, e in
quello facesse fare la figura di quel
santo in cui l'arte ha riverenza; e ogni
anno per la festa del detto santo i
consoli della detta arte facessono co'
suoi artefici offerta, e quella fosse
della compagnia di Santa Maria d'Orto
San Michele per dispensare a' poveri
di Dio; che fu bello ordine e divoto e
onorevole a tutta la città. »
(Giovanni Villani, Nuova Cronica, XII 67)
Santa Maria Novella
Santa Croce
(la facciata è ottocentesca)
Secolo XIII costruzione chiese
degli ordini mendicanti:
S.Croce
S.Maria Novella
Santo Spirito
SS Annunziata
Le mura
della
città
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