-2)^^ COMMENTO DE[. SOPRA GRAPPA CANZONE LA IN LODE DELLA SALSICCIA BOLOGNA Presso 1' Editore Gaetaijo Ronjagnoli ISSI di Edizione soli 202 ordinatamente numerati N." Stabilimento eseniplar'i Tipografico 196 Successori Monti PREFAZIONE R. di Biblioteca massima molte della secolo e gusto lingua, giudiziose modestia, molta a il nome cUtoi-e, 0 librajo Canovetti. suo, Lucca in o stima tempi solerte circa era pari non pose quello dello buon fazioni pre- gegno, all'inche nean- stampatore, lavori degli e Bibliotecario. del o scrittori più meritata la ivi , VE- gli valsero Egli, 1820 la per generico nostri, al che non libretti presso, ap- apporvi e se lui Questi la e de' ma quello pur l'amicizia di tali ; buon quelli molto con di rare, nel in fiore, note che spesso riputati fior il o o ovvero saputo aver per scegliere e in scritte blicare pub- a inedite operette, la con accuratezza letteratura, amena lode ed diligenza degli atteso aver per della benemerito fu Lucca, letterari studj Direttore Pierantoni;- Michele compì nato i IV suoi t' lasciando anni, e di di di doti dell' quelle stampe anche tener poi intitolato raro la sopra dall' copia Palatina di Nazionale note, riscontri, fatto distendere novetti a il ponendo tutti di premura gli altrimenti mani mie vita la ma ebbe non in ; agli e ho miei Lui, studj a del il Cà- disegno Pervenuti effetto. di teca Biblio- preparato nome mancò fogli, trar cominciato in carissimi desiderio fine i lode conserva nella anche e in avea prefazione la Grappa ne ora Firenze; men fatto se e cui non avea ne che esemplare tolato intia del le per Firenzuola già E della libri 1' altro del rette ope- Grappa, il Commetito Canzone altre libretto dietro salsiccia. della le per riprodusse del le per come rarissimo Cicalamenti : dovea il negli e si tra Egli, fuori, affetto parenti conobbero, ingegno. cinquandi dell'animo, mandò che di eredità ne' sé lo quanti comuni non età larga memoria animi fra' fresca nella giorni bene, creduto piere adem- amici, continuando e preparatorj e , quindi facendo mettere a stampa II mento. Com- II. rantolìi ai della parte La scritta lasciò « Bartolommeo « Dopo del miei (1) oltre all' assai, ghiotta del di lingua in parla a a lungo Secondo dizione Canovetti. di delle la sole» 1862. 50 Grappa lunga lodi copia copie a vi Mantova il Dei me no- per pregi entrassi io potrebbe donne cosa si riscontrano ove venir numerate. il fatto intorno delle di sotto quelli. che altri è trettanta alvrebbe do- stesso sé nato par campo, speme che ugualmente questo del gnori si- Commento., per stile pai stam- amorevole, poiché mia paruto è parola, (1) Cicalamenti che alcuni dirò non fatta di e di tori. Let- petizione accanto e ai io essere va : che questo Grappa^ posto esser qui Grappa^ meno a il Pie" accoglienza mi non farsene quale, a amici, e questa è cortese la 1862 che Canovettl Cicalanienti nel prelazione, al giusta- sonetìo troppo e del Lucca dove •» del « mal XXXXV. presso Poi si cioso. franEB. VI mento darmi mi ma la la taccia invece proverò in Canzone il sotto volte, cui nome non da e detto il il di al autore fa a Storia però del Dott. avventura per Il ed Lasca ambedue (1) rantoni E pure quelli alla quale della l'autore nella manifestò della 1' tino Fioren- autore, apparteneva canzone. furono furono valenti prefazione a' parere, poeti; il Cicalamenti cioè tanei; coe- che la ap- Pie- era Lasca. (2) Volante Continuatore del Cineili. delle e mia dell'Accade- il Firenzuola diverso sua opinione un stato di un Mario Inclinerei che fosse ne degli Umidi, anche (2) di e Mons. lui, contro Sancassani, altri confesso congetture le poesia. Yolgar non io II, p. 360 con fosse Grappa all'oscuro, Tomo credere a e di rebbe vor- indagare potrà proposito nel della taluno fondate questo più Grazzini Commento; assai Crescimbeni Firenzuola, da nome pienamente vette do- stampata (1). Altri del trovare che Agnolo quale il Anto esserne non da che Salsiccia Antonfrancesco Lasca, sotto vero della venne attribuirsi chi presuntuoso, dimostrare a lode scritta essere di Scanzie della Biblioteca del VII ambedue partennero ambedue Umidi; letterati lo ebbero disUnti più delle col insorgendo fatti avvenuti fu Ora alcun dubbio contemporanei; aggiustarsi Scala fede Accademici agli secolo consideri ben che in le E un que chiun- a strano, dare alle dell' rime questa anche elio vissuti parere tra allo poeti, volesse Firenze, estinto mico dovrà Scala Lorenzo stampe, due (2). dopo guenza conse- per Fiorentini, mezzo e dei opinione piuttosto dei contemporaneo monianze testi- chiamarsi debba che e a molto di l' e pare noi debba 1' autorità soccorso mestichezz di- intorno mancanza irrecusabili, in me da tempi assoluta a e editore grande in pure dei loro; ed Lasca. in nel!' lontani, tempo Firenzuola (1) rime, sue degli l'amicizia del del Scala, amico che, all' Accatlemia canzone ase , non ad avuto avesse tutta le Accademie Non È menichi. mentre, apparteneva; esso fu T solo ediz. certezza la ed ; ebbe Giuntina a i ritrovi compagno del 15 che tando frequendove fi) con- Lodovico 18, Prose, Doe 1519, Rime. (2) Xolizie Fiorentina, Uomini degli a pag. 25 Vita illus'.ri dell' di A. Accademia Firenzuola. AHI dei il flore veniva letterati agevolmente poteva chiaro verità la della volta, prima il del nome Lasca altri sì in pure lui a in come prosa fosse plagio a favore poteva assicurarsi che ? apparteneva tempo, mai e Ma sola una non volta Ed Lasca. commettere amico, al ed st' ultimo, diedero nel Canzone, a non lui nella se non r il fu 1741 delle il perché tennero appartenesse avrebbero Capitolo ; che omessa, sullo di rime stesso per que- che inserirono non quello Biscioni, edizione bella quel Firenzuola, sotto apparse editori gli dopo, pensò .. accuratissimi che in né il Moiicke come vivente, ciò sé secolo un quistata ac- quando E nessuno oltre per era Lasca, a suo, scritture di togliere quella poesia a del né si dell' rivendicare volesse non ? il zone, can- lo Scala fama verso questo non questa avuto piaciuto del che forbitissime molte sotto fuori stata tanta per anonimo componimento che per r posto avrebbe un autore un E fosse bisogno attribuire ad data aveva in quando 1545, nel Firenzuola. di o qual di 1' venuto da fin tempo, suo essere cioè commentatore, del ne questa certo che diversamente come non soggetto sero omiche al appartiene. Lasca chiarissimi, il il Bianchi, delle quali , (1) Accademia acquetarono si scrittori degli l' del- illustri Uomini degli tori scrit- il Mazzuchelli sono Fanfani Notizie che bene so all' asserzione più senza Io Fiorentina ripeterono e ^ che la per quanto io autorevoli ripeto anche semplici molto parlar per molta qui che dottrina. Lorenzo, doverglisi sappiamo Scala, Fiorentino 11 (1) al vero ne ; ho buono piacque non come opere del Lasca. fu certo da oscuro dappoiché mico egli Accade- anch' altre fece ne Cene, discorso avrebbe monnier non delle ma non » Fanfani volume mabili sti- per non fede; stato essere sero vis- sebbene così prestar che che Ma uomo nersi atte- ranei contempo- coloro tardi, dello questo piuttosto di più di da de' asserzioni nomi, a sia oscuri, tempo il nostro non intorno testimonianza quand' ma ; mancanza controverso alla Lasca questi assoluta irrefragabili componimento alle siano nell' che, documenti al appartiene canzone e in da mano nel Voi. di sue delle quello a Ili dar nelle motto tener delle fuori, stampe, prefazioni Commedie, per Rime, fermo che lasciando la é collezione che al cosi Lecompiuta, in- delie Ili Fin riepilogando che pare quel le chi è io dico, che del è non in che che in legno del ho Or in Queir abbracciata far esercizio mutato aver ampia, quel che che, morto 1534) alla il Bianchi Clemente il Firenzuola la i mi essa ma confermente è detto Notizia Venezia. il tempo si non in Capitolo renzuola Fi- ha; lode : ho aria, mutato più quel nel si prima che recato dice santo Ho Or in terzetto un la ponendo da colà era chi Commento venuta appunto si però del il Lasca gli argomenti vie opinione, era che certa che e, si zone Can- o dimostrare per proemio essa della esporre gravi ora scrisse, Grappa ad Lasca, nel due: del sembran questa egli e ; il Firenzuola nome addotti su eh' son continuando E qua quistioni il Pierantoni po' l'autore, ? Sotto cela? il scrisse qui paesi. mutato poltroneria ho giorni spesi. è prt^w quale anche soccorre dice VII zione locu- una nella (al lasciò finir Roma y/^«,cioè, dell'anno e tor- in Toscana, Prato. « Quel sa. È nosseiu; di lui che si non si recasse tornava a « deluso ma si che vi fare recasse si di ch'essa fu Canzon Osservò della lo Zeno che di e convenevole che buona quella tutti (2); è per che fu 'poeti. altri suoi te, spiritoso, eleganma questo il Firenzuola lana qui: il dettato « è licenzioso e chè per- que' gli favella; occasioni » attenzione tersa e pura espressioni scritti da. como- venire a in faceva Firenze, infine (del Firenzuola) e di a come altro conferma Firenze Canzone libertà e Canzone a vanne Roma gli tranquilla fuor tosto Piut- a non Aretino licenziata è »? che scritta appunto partito era più più che Ma forse della licenza La ze Firen- la e vita da dove Pietro una alcuno Venezia, godeva, r amicizia si egli da (1) » speranze che a e se nutrite supporre a sperare Roma a delle è Prato ecc. giorno sog- si avvenisse congettura Roma a suo per poi che da 1544 il verso scelse e era in certe oltre basta al far di amico Aretino Pietro e , (1) Voi. Le Opere del Firenzuola Ediz. Lemonnier. I. (2) Mann!, Teglie Piacevoli, Tom. I, p. 75 Fir. 1815. Xll che que' tempi potè corrottissimi erano la spenta essere tina, Fioren- Repubblica la servitù raffermarsi e ; onde italiana agli stranieri. oltre Ma che la al scrisse farne stesso sullo stesso trattato la de' Poeti burleschi adducendel getto sog- pienameiite averlo il che uso era il Borni, fatto Di di fare. Capitolo'Bella il \.^ be avreb- non volta; prima il dopo che eccellenza non per scritto sulla motto, un la ragione per Capitolo certamente di mancato da è rifacendosi stendeva, primo un nione opi- buirsi attri- possa non componimento nel la Primieramente sicché, soggetto, altri ancora sono soi'reggono Canzone egli salsìccia^ done più Lasca. che notare vie che argomenti, vi questi a vi Peste ^ torna Ancor Il io capitolo, dì Mastro delle La Piero, feste. Fava rifa," si peste e in nel un leggiadro quale D'ogni ho altra fatto cura e mi e mi glorioso convien allontana frutto far tutto. mo pri- secondo : Questo Del dire, dal vi della detto lodata Mauro, scrive io poteva vestita l'ho Né ho non eh' Quel, il secondo: comincia e su, versi, XIII Il le Sopra stesso il capitolo r altro ancora In disonore in lode^ pregi gli e E qui vuoisi si fa Capitolo, dare sieno Se vede di opera subito lingua, messa a perdita si di a la di grazia riscontro, della corta che in nulla più luoghi riscontro del che e di la e si la zone Canse di garbo, nota zone Can- autore. quella con possa Lasca, diversità del versi stesso uno Gatta conformità. tacere Capitolo ^ una vo' qui riportano scritti gran cantare parlare il e altro dice si pone gli con ; lei e che si poi di non indizio poi e ; rinoca Caccia nell" dissi aggiungere ma prima dice: suoi più menzione, scritto Caccia^ della oaor altrimenti Né discaro della e io perch" Ma caro guazzetto, infine, lode In stato sarà vi non Lasca, Lo sia primo mio. altro quest' Forse vi penso Carlo Messer Quel, I mi tolo capi- scrivendo; carote io eh' Poi secondo il cominciò Franzesi ne sti'e e mentre la per fra esse XIV Finalmente quando a lo e Scala lo le fermo per le e la non o né e meno morto , tutte in altrimenti un é da ; sicché ben egli appartenessero il e quando , pubblicò che 1545, oppugnarne raccolse ne nel primo a poi Scala rime, il or zone Can- la Firenzuola paternità; di anni Agnolo, edita sorse la quattro che il e ; altri né chiederne corpo fu vivi eran rifiutò, notare Commento col Lasca da è ner techi sapeva a nel dubbio , avrebbe cercato quelle del Lasca in di la aver accertare Firenzuola, ciò Per di qual ciò con non tali, che sono anziché al questa versia controle esposte sono rischiarano; la piuttosto Lasca, il e no; pretendere senza definita poco erano soccorso. cosa, letteraria, qui che quali e avrebbe lo quali gioni ra- le e Firenzuola, al attribuire debbasi la Canzone. IV chi Ma sotto nascose qui scrisse si va prefazione il il Commento? nome del induzioni. per a' Cìcaìamenti Gì^appa? II Pierantoni addusse Chi si Anche nella che XV Coppetta del che Crescimbeni Firenzuola, sia esso riportansi del Lasca la fatti nella Yolante a quella Lasca, e del in di le rime chi ha pratica s'accorge stile. suo il del essere ben In Firenzuola, Fiorentini ciò 31 altrove. e. ed (1) P^eìulonbnia^ È certo Firenzuola. scritti capi Nel l."^ luogo tìorentino, alla più, voce se com'era dei Grappa fosse Grappa é non scritto il non Firenzuola quello scrive Di stampata più del che per mente secondaria- avrebbe che è del benché fosse per non che salsiccia Firenzuola; un del Biblioteca : « principio oltre, dicono, disse della della presto però il Commento. scrisse degli allo tenere a era, questi Commento quel puoi eh' Firenzuola, esso nione l'opi- ; tutti Lasca non lode in non lo attribuì X 30 pag. inavvertenza fra ma Scanzia canzone che Ma Canzone, citati,a'quali scartata parere, Cinelli. mente propria- e proclivi del tal anche (1), sono opera a quello Di dietro il Lancetti aggiunga stesso Altri, qua del opera sarebbe Commento. del gli scrittori si fossero costui sicché ; l'autor essi che opinò alcuno un a au- XVI medesimo, tore chi ha la composto fatto ad mai il Firenzuola quel che legge pagine si vede essere il medesimo copiandosi nelli di e che il che chi dire di noto. quella Canzone è del o dove star e son le della questo, egli era È ma è certo « Salsiccia ? Ma la riguarda che col ma dere cre- a lasciamo parte prima addotti il scrisse accettabili. da » gli si ha chiusi originario che Firenzuola; Che il Lasca non me intendere a della lode del occhi che a che dice prove? sono vero dubbio fìnto poco non che non quassù è nome quistione, gli argomenti dimostrare il contrario nasconda in a Ci- l'autore vi Non vuol Egli Lasca forse il il passo un si ci latino. che , esso questo capo, tutto sta « : è E » lor fusse comincia Grappa sotto di il Lasca anzi, ; con Dunque , fatti addotto ne canzo- » 1' altro un puole non della cavaron 1' poi opinasse ; è si Commento del che Commento. del dette Dalle V Autore scrittori que' medesimo 5 ? e chiaramente, quello e avrebbe di sé 4 e. a ha chi e come scritto si vi Canzone, Commento, il essa Crescimbeni, il tiene come È Staggia Firenzuola per mento Comche vero là nel si nese. Sedet- HI XV contro a' 1' autore) (1548). È E de' tuttavia bel to nel S. nato in egli magione ; è pur Firenze, Staggia e egli tino fioren- era Fiorentino e si diceva Firenze a batezza- ben derava pon- , potesse se ne Mostri parte sicché Giovanni, stando e ; 1" antica era da non e egli de' Giierì^a altra primi egli che La pr'"'\amia, la miei poemetti è certo non La e dall' Ma i avversarj (1547) (ma Nanea sia suoi rischio senza e ricolo pe- , quelle muovere a' accuse rentini. Fio- , Oltre riscontro* la dalla 7710 diversità io ne' me pare, debba attribuirsi si possa Ma che ci nò sono meno anche 1' ne' motti, e Lasca, attribuire due V zia; gra- nelle di sapore la come al di e una si quanta garbo, frizzi; quanto tra e' m'inganno) non tissima cer- opera Cc^mmento, differenza corre a col a Nicode- Maestro Migliajo, stile, di di quanta arguzie, al mettono si se di Lasca, (se vedrà Lezione Pietra del questo a altro. Onde Canzone così scanità to- non non gli il Coììimento. altri argomenti XIX ciò che che nel che per sono e poppare iscolorito, buì^ro 0 biitiro; citerò la che in alla modi tutti scrittore le rettamente che vero, mettere « errati. Possibil mai le l'autore indizj qua che su s' a scrivere de' egli mano è vero loro del Lasca, nel ma l'Autore di libri: L' ». altro mento Com- spesso non pia sap- esattamente? cose chi Commento"^. a è tenevano ne spesso casa, vero tanto che che proprie tornando stato il come Toscana : versi Ma, dico, questo si citano citare se scano To- uso dello e frontispizio lingua sicura Voglio V seguito, ino: spia allora scrittori in è in Toscano. che scano To- uso aggraziatamente, gli argomento 1' la era e per più lunga, mentre parlare e nel scritto ; sbian- vezzeggiativi sono non del regolafore zinnare piarti de' che studiato era pancia, terminazione soggiungere però stretto farla senza elio, pende dello '-'o;butirro svan e modi e bacino; ^ev qui; voci per o terminazione sempre e sono partitte ; ziclc^ev voci questo è panza : baciozzo^ per quasi né erano non toscano, basoccio primo si trovano Commento di dire uso il avvalora; sarà Stando a mano che uno mai agli esposti stesso io auto- XX scrisse re e quelli portar oggi; altri Grappa le Perugia, cui rime della Canzone scritti penna licenziosi Egli non avuto vere anche a' Fiorentini; sicché credette di del rendono viepiù all' altro delle che Commento, se si Ma il contro si possono co' il Lasca e de' si potrà Coppetta nel si se pon modi dell' osservare avesse proemio a- animo quali fosse argomenti ma certo mal argomenti, gravi, Toscano, provincia. gli Commento: voci tura addirit- poteva ; che tore au- dalla scriver ben ; mo. corrottissi- di di le Gatta; ma secolo provare l'autore dell'uso liberi, due questi rivolgere uscire alcuno da altri facea piacere, per che tra di e Fiorentino motivo di Coppetta, della quel era 0 si in te mor- Francesco morte solo non hora prova pure Derni facilmente quale 11 sono in « in che detto del : la fu non di promesso avrebbe hiirlesche Opeì^e avete line Raderla Canzone ci altrimenti Beccuti, Monna vostra si » in Cicalaìnenti che Gatta, Commento; quanto che de' il e a cioè quella della il fede all'autore mostrateci il dar detto; è disse Cicalamenti^ dee si se / che mente notati di uso non altra in contrario, disteso di il quello XXI la Canzone anche la per di sapeva obiezione di nel fine il Commento la prima usata volta che che dee credere seppe, ma neppur allorché fu poi la non che per munque Cocumento do- cui sia abbiamo di ; volgari sopra sonetto-^ uno (1) Prima troppo come solo di nomi e Tavola (1) si inesattamente Grappa il la se la cando abboc- autori; il Generale di contenta di Cicalamento salsiccia i due ecc. libretti ! Libraria Doni, per immaginando, libri, libri i alcuna perchè ; si non voce guardava nella solo non corse ne ripeto, registrare un non un di provi pubblicato titoli del finora non sottile, attribuendo, tutti era , si Doni, chi scrittori. dagli dico io di altro per chè per- un'astuzia, prova componimento questo che la la altro; per astuzia, ; certo, e che avere occultar sia, Veramente speciosa potrebbe si la più è che Gatta della sua. esser con Civetta^ della morte la morte quellaper egli al Firenzuola attribuito avrebbe non Vinegia, Giolito 1502 sopra sero fos- XXII V. Questa suir si ristampa forse esemplare, che conosca, si Nazionale dalla Libreria di e V prima unito all' 36 A. numerate, ciascuno dei minuto, carta uè ne hanno di stampatore, 30. tato « zione coir « guita a « perfettamente « dal « Commento « città. « Iacopo E gnatura se- hanno fino alla nota di solamente luogo, il millesimo; (così trovo e si che che loro ragio- può stampato dalla ese- fra trovano anche in il quella stamperia uscirono no- edi- questa CicalameìiU^ eguali, Rutfìnelli con porta si forse quadernetti, all' ultima concludere fu di carte 25.'' de' venisse 8.^ voi. è corsivo, piuttosto è Pierantoni) Mantova Il dalla ma altra nevolmente e Non buon Libreria carte confrontata « « sole pagine 29, è in di 9 carattere le e 25.*" linee ma alla 1.35, quattro I. Il A. alla opusco'o Poggiali. 2. ebbe lo altro composto di teca Biblio- periale Im- Gaetano B. nella Cardinale del 12 finora Ben. appartenuto segnato che appartenuto Ctcalamenti^ rinomato eseguita che Firenze, Giovanni ; ed unico conserva di Palatina, stata è di questi XXIII « due neir libretti « frontati co' « Bottaffo, da « pò, « certe « e « cialmente « si veggono « Il Fine. « salvo « eguali, « lumi, « pati « te, appunto « i libri « altri, « il « toro, « di « pagine. ciò ma in 0 dovette antico, e segno car- da usato e lo che stampa- deficienza per di fogli sedici » e esatta una da per di stampa, anche la l'incomodissimo mezzo tutto dell' altrimenti trascurata e punto, fatti riproduzione perfino o cosi che piaceva conservando del sole stamparsi fosse tirare a Pierantoni tutto si vo- stam- tutti raramente; adottare fossero e chi sono i tre non o molto o pagina, quattro metodo certo parola differenza, solevano come 4."^: la singolare di spe- in tutte che 8.°, furono in e mezzo e tutte in della è quadernetti caratteri errori eh' sono Rufflnelli, lavori in porre piccolissima una eguali piccolissime, dimensioni Le in do- anni ornamento, per a che due usate foglioline due del caratteri scorgono l'edizioni tre marittiìni stampati lui piccole Al in si vi Dialoghi raf- poiché 1545, anno opuscolo gli evidenti vi, introdotto- puntazione tica, an- fuor del d' uso (carissimo al XXIV Giordani), al e posto, suo fermo ; sicché quel che stampa, stare legge, di gli equivoci alterata parola in Io, mi vale testo mi stampe dove (1) toni, a Neil' ed. pag. 14 pag. 23 a pag. 24 prima fu si ecc.; vi Ivi si mi fesse smacellare; mascella quanto domma delle et ? Bastino giudizio la antiche 13 faccia ft si far riproduzione scritture. o senza in dal Pieran- posta a suriosa lus- e balordi o di è da macello mostrare per che fino : moccoloneì che bagattella qualche esattissima a ecc. poi lussuria, coloro mez- avarizia; per esempj governino to avverti- ho però moco, là ma mocolonissimi di il altre né vostra a ; levare, nò curata verbo questo questi mezzo quale principio lusttrìa, superlativo è tal avaratia per logge pag. a mocolonissimo legge lasciato postra vostra di la via Cicalamenti, zione edi- quest' levato V /un (1) seguire. necessità, Ho de' dalla soccorrere; stretta scrupolo che manoscritti né il cambiamento. nessuno lasciando per potevano é stato roba; aggiungere che più tende in- non scorretta riprodotto nulla senza ra igno- o crede curare tenuto ho che significato nel punto mente, possono verità, dire, tanto ne sono a e mancante o del lettore, vi pon non o invece il spesso segno, quel la talora ma regolarmente messo neppiir da con hanno ad o un per pelo COMENTO DEL GRAPPA NELLA CANZONE DEL IN ZUOLA FIREN- LODE LA DEL- SALSICCIA (*) STAMPATO Nel (*) nella stampa: MDXXXXV Stampata. L P. YERTUN GRAPPA AL Questa Opra vaga Dell' Girsene ingegno ben ti cosi Onde le Come * 1/ ho lodo, salsìccie ag'nunto e t' * rare, io. le con esalto sovra chiaro sicura (e) antiche, opere doti alterissimamente puote r Con le mostra tuo che Grappa, dolcissimo tua, di le tanta fiche moderne fatica, lodo. opere. REVEREN. AL E y T R U N N aro' L' né questi * bussolo stra clie di rispetti altri offerire a siate bene e stati consiste avendo {*) Oggi Compar a la voi, Di prima anzi farmi eh' di 7io- cagione è tutte insalsicciandovi in- vie disse Pietro, bussola. per conciosìa- che difficultà fumati pro- debba mia, (quello secondo primo non perfettamente malagevole, quali che potissima e non i lor fantasia; salsìcciare; Gianni del io questa voi salsicciosa voi ai è però non S. voi dedicare volumi, molti die Mecenati, sogliono E- GRAPPA coniTDonitoH gy^an N INSALSIC- andare Dìj, ne E Y IXSALSICCIATO Lasciando siate AL ED 0 STUZZICA RABILE CIATI PADRE ed più Don in le che cosej con 4 esso trovato, meco, sonetiarìa, data di il appiccarle sfoggiata voi, deve: si Accettatela non immeritamente dannoso e ozio la desta il e questi fiate e amate di mani. fanno, brigate solito al vi il Tjascia a tener a e i umori; a vostro il quale le buttare ri- quali, secondo molte Vivete giuochi. Grappa, volmente verrete fantasia, alle tenendovi trat- e ed cattivi mali di gliando pi- mano, manigoldo, Medicastri, gro pi- samente insidio- lei, rattenuti, sono se iìi la il valetevi esso dritta ì volte Perciocché salsiccia con scacciar ella viene ischermo. per sì e dunqiie assalirvi, per questa hella alle qiiando e vìa la e così coda. cui a modo una 'nsalsìc- la con lieti, nato affezio- insalsiccie- insalsicciate II A R A X x\ E I 0 Z ABRUPTO: EX ALLA EST HOC CARLONA. disse Mi a Apollo con egli sta giorni allargandosi comandamento per dirompendo egli madri si scandalezzò il che (quasi in vesse ch'egli sopra di Caro. A. stile vra so- cotal un culo) quel cosi davanti^ tien al la che prima questa da Ficaia dre Pa- banda V del a- salsiccione bravo ser non nel avea dispregio avesse di Comento (1), stesso; sé lasciando quale, per (1) Allude ruolo Pomona fra molto fede, ch'egli la Siceo, che, Padre il bravo suo dolendosi volte mica di quel Fiche, fé quella serenata le spesse era quel con esso giorno un Madre della nel- di d'Apollo, giardino nel Siceo, e detto paggio lui;, gli disse, che esso lia quali co' fu gli Jacinto, Priapo, conserto domestichezza zurlo, da in Muse, trovandosi ri- che, passati le con in che Apollo, e i strettissima una spesso con Padre e orecchio r Vertunno il voluto Agresto padre alla da Fica- Siceo, opera 6 di presenza lui, solamente dèi eh' è e delicato e il le quale mele, in pur Padre fa di lagrime che Giove gli che Siceo alla Priapo che fino tanto di di ed orrendi messo nella (1) Qui o per uno eh' come non eh' adesso dà senso la marcire cattivello el parole e' è tal e, alcuno sbaglio tipografico, effetti pur il ma schiu- 1' ho terrore, che ; quel tiene state veri seguiti, esser un un sono gli a intendo stampa che guasto, rovinato, quali io non si raccheterebbe efficacia, oltre hannomi con Le se pagar con tutto salsiccia, uso. tanta voleva non avesse finalmente suo per gli non fatto fava, la ne eh' ei tosi leva- buttando e minacciandolo bocca, giunse sog- Jacinto giurato, avea che le e , saettasse carissima, è Padre e gli senza E che orgoglioso, collera, tanto più; Vertunno, tutto tale, capi- i melloni , ritto, mille cibo cruscate. detto siccione, sal- tanto un pur mere lode esso niente non dando guar- stancar ei che fiche, ancor avea da vero gentile, sarebbono il volta eh' sa non qualche con soggetto qual rarsi altrui, sbor- fiche; maledetta vero gli clie non una penne; le con pure, toccando petizione a ed interpretato e omesso. domi però, sembran- e (1) per 8 dato occasione buona una far lievi io Padre afflisse Ficata, Priapo, collera fece e e poi materia la Canzone e io, per allargarla, più che di acciò cui a dell' intenzione dell' divisione (1) E io... dover deir indicativo modo toscano muro innanzi mele, meritamente mi fa me non di stieri, me- ne dia vita la spianare autore, Ma il titolo e e la Opera. tanto presente tuttora al rammaricare. Servio nudo, di sovra alle questo, mastro mitigare; cacciarla e trario, con- insalsic- piedi (2),che a venga mento, com- lo sua farò i gando allar- per a fiche potrà si che quattro per dilettarlo non me prima la la che alle potrò tanto dover e cotal suo così, salsiccia, mettendo essa in col 1' abbia sforzo uno con come Agresto, con glie si a serenata, sua ser cosa, collera entrar glie l'accrebbe; ciata cia, salsic- che, ficaie il Firenzuola fatto egli bestiai quella con nuto ve- ha anch' hoj)ensato Siceo è della lode così punto a che penso) (come Ond' Priapo. 0 in per mi Canzone una quella oggi, Befana, Firenzuola per il di mani il Padre che Perciocché pezza. alle trattener potermi Domenica la eli' è di dilettarlo dovrò vivo. è usato ; invece V del infinito futuro dover ; 9 eh' adunque Autore L' veduta di io che quello ed faceto, di autorità per '1 Se Considerassen e Non parlerebbon per quello si molto egli dir io, centra da bene dir differenza, che ora (1) Pietro Aretino, (2) Allude alla gli altri, pur alfabeto ebbe che altri che vo' operetta questo fra 1' 0 Padri riforma fu che italiano parte uomo chiuso, bestialmente, della già hanno così sto que- gli gua lin- tal mai la riconoscono manco e un' già conosciuta sono, neir scrisse i Fiorentini nò volmente ageuomo quegli è differenza hanno noi con riprendendolo che non da Trrssino(2); perchè aperto, ; salsiccia, benché egli che fa certa '1 Firenzuola gola ancor s' uno il el'O con è Bernia: comprendere, della E la che comune Fiorentini. del e de sempre può e , moresche, sue ancor ghiotto ha le molto letteruti de' Montevarchi ben del per terzetto quel il Mauro, riesce catalogo del è Per testimonio per (1), Prencipi de' Flagello e uno mai. conobbi non vede, si Fiorentino, è quelli dato, e danno detto. il Trìssino ; alla il Firenzuola. qual voleva quistione, trodurre intra 10 tuttavia, più chiuso,come Altro che nell'aperto vi non mi Se soggiunge, maccin di Domine dillo molto tu che e rotto altrove Civetta, mostri con di lodar tanto le che presente scrisse (1) è di Francesco Beccuti (2) Così (3) Giovanni Strata. La lettere la ha sul con scrisse Pietra Santa col un prima Lasca, terzetto, volta Parte dal I, è di che so in di perdita dino Stra- di morte gatta una dire dovrebbe lo nato delle nella lingua i sonetti a di sonetto toscana ^ Pighi- diversi. cui Aretino e a nuove Tommaso Messer Pietro verità. Stradino, , cita Autor V degli Umidi, detto ; il anco allo Canzone forse a come non Discacciamento la e Coppatta. aggiunte 'Stradino allo alias Mazzuoli inutilmente da dice bizzarri Sulla stampa, lettera il Firenzuola nuccio quella la Canzone passata la ha ché ben- buone, e Mi e scrisse ma tere; let- affezione, con dell' Accademia ; che pianto questa in o- egli e lettera una Il Firenzuola Civetta una d'altrui state bestiali (3),uno un' matte di ha dolci cose nella molto Ver- punto, a salsiccioni. medesimo, sonetti è pure lodato (1),e 0 vita scilinguàgniuolo, la Gatta i buon sono Io abbia (2) egli mal e vero Padre che e ; alla il fatto dir 'n ben eh' cosi Dio intorno che non nell' cosi indifferentemente. dire io so dell' Autore. tunno mai, ancor più fu tera let- La qua edita si la , Biscioni pag. 336, nelle e segg. note Fir. alle Poesie Moiicke, del 1711. Il nei quali V con suo persuadere ( come dovessero non lo che K,ma a- bando in in debito il che ch'eglino tener tornassero rendessero di Messere cervelli, par determinato) vessero gli umidi quegli a umidissimo il cercava venia, capo dell' umidità dall' mente baldanzosa- che umore il che Signoria, mando escla- onore, pure: ed al rendete E K gran '1 dovuto introducendo altrove lo (a) supplicar la Per Vi Che voi lettera del Apollo lasciate starmi disse del Q ; e Petrarca usato prò' di il la chiusa il K del Riserbando secondo sonetto al K veretto, po- modo: loco mio. nella medesima tener nelle : gran Kandidi K eh' si ma dovuto che aver fece ei valse questo ingegni 7 vede molti negano stampa; ancora si cose, lode agli stessi conto Laura, la in cose persuadere quale Madonna (1) Cosi Dio, più, perchè , mai vostro molte di tanto cotal che voler a in al ancor Q, sforzandosi Accademici '1 d' soggiunge, E stesso ribeca santa scongiuro (1) onore onore però verso, ecc. in dice ch'è : 12 volte infinite ogni quasi del stato fosse non se pranzo e dopo di del che i sciocchi da anch' non sapendo dire benedetto 0 dicono autore, la alla carne mi Vertunno del la arte. vera La è di Paese Di intenzione metter la di lui esso lar imbudel- ad il Padre Benché là parare, im- per non a tissima, cer- cosa fici Magni- quei secondo imbudellarla ad Vinegia, per insegnar zone Can- trattiene afferma ma lui, dove basti sua salsiccia in sto que- La da viniziana. dimora Seri in che forse ch'egli per sbardellata, cosa si imparar per di e intesi, danno alla ora K, Veronesi, i venuta che cosi del compisca. non cosi servizio quale far né Y ha che sferico cosi esser inteso ho ciata corpac- essersi per male sono nanzi di- cena, averla per in nel dentro eglino dove si elemento perfezione, a quegli eziandio 0, rebbe merite- buona come bene, dell' e Onde, egli e una adoperato Q tanta altro, pasto, come caldamente opera sarebbe merenda a molto lodata, cui freddissimo. per salsiccia, meritata ben mai a la senza componimento suo avventura per Q, fin in stume co- è vero qui. questa sovra il Canzone tutti i mi- 13 glior bocconi, della cielo nel le con e lodi sue Luna, collocarla dietro porla o al Sole. titolo Il dell' opera Firenzuola in al quanto in (1) di addurmi il da Amor V'entri mio mia d' un Vertunno ed capriccione^ poi quante in è la ch'una a detto, è sguazzo fresca, carne eh' e grossamente stanze grave, salsiccia alla la stampa; ma la perciocché libra Or grossa, vegniamo Testo. (1) Cosi basta. in divisa è stile altramente. essere volta soda salsiccion divide in fa ben, questa Questo può piace così: finisce parti mi Padre del bizzarro nuovo Si questa comincia: quale Ecco e di chiarissimo luogo un Ma 1' opera^, appartiene, sonetto capriccioso tutta allegorico s' del Canzone : Salsiccia. di senso salsiccia parola della lode chiarezza maggior per è l'orse addurre. tante zone, Candendosi ven- non al 14 DEL CANZONE lode iìi Se della salsiccia. Stan. L letto Avesser (per Di voi altri 1 quali il Lodaste, forno, 0 di la Ch' è mucide è (1) M.r Matteo 11 della (1) plebee, Elicona, fatte le fiche, così stato buona, Franzesi, DEL In quello e sì e mai la gola^ unto dolce cola. GRAPPA Teologastri Padri , maggior è Capitolo Casa; oso empirsi questi vi d' ortiche o , salsiccia Dicono non ed. bietole, COMENTO che e capriccioso non De lesse castagne corona foglie di Ancor le v' arien ch'alcun Poi conocchie; Parnaso insieme datovi maccheronee giornee intorbidar E da e fiche altre Tutte capitolesse, le poeti e miir Sirocchie nove dir) quelle me' 0 Da le sciagura per E FIRENZUOLA del lode lode In quello peccato In lode Forno delle de' Fichi quello di fu scrìtto Castagne dal Molza. da da IG notant goffezza Fra nella Cornaccliia Principessa come somiglianti, e alle presso il cacevoli Squarciaflco e dice eh' alle ha r i buon del uso volgo, cui (1) dice in dell'inno del Ma Poeta, molte cioè secondo questi lor gofferie il Maccherono^ in usato lode della un rio terna- Torta, che : che Dicono Un Or voi la Poeta Ogni Bl verbo si truova composito Boc- come queste e dal Ber- chiama quale goffi Maccheroni^ Maccheroìiee, difesa in Poeti, il bizzar- dicerie parlato , fanno le sonettarie. replica egli maccheronee burlesche e presso appella percli'egli quanto Petrarchevoli lo fiate le Maronerie, e s' Poeta, vagliono nieschevolarie, Poetessa, Coccajo del di Ostiense^ Profetessa, Burchiellarie rissime dottrina Somma benché tanto che dice, la , sentenza questa da secondo )" cosa, che da (1) Nella fonte sete eh' ei si non fa, d' Poeti s' ammaccherona. da contafavole, stampa: un Elicona cava, ? Maccheronee aitici chere, s'al Segue conocchie^ da Terna. il Poeta. da chiac- ciabatterie e 17 da finalmente stoja, a le e che delle tutte le il medemo perchè amendue Quinci il Burchiello Perché trionfante Pregando il buco fosser ne' van Che quest' Matteo nel disse Poeta dicendo gonnelle, le fritelle sue tanto anno di Di molti amente Allocchi co- ecc. tesse dire : amare. medesm Franco si nel vanvare. nuove altr' palazzi Vuol Luna, le che sonetto quel la sonavaa inconocchiar E saettare de Veggendo Non filare. al : mosche le conocchie, Incoìioccliiare ij quaternario par sonetto: nel volta il verbo E da che volse mi il che appartengono Febo già Fusare cicalamenti, i e niente; da Poliantea, chiama le bubbole cose significare USÒ la Pi- avrebbe Muse, proposito, fanfaluche, da Veronese fusare; percioccliè so non La M. Segretario da detto burle. poi che adunque voi altri s' inconocchia. in il somma Poeti, lo cui 2 stro no- sti- 18 lazzo degno è feminuccie, a filar di quel Piero a luogo '1 Poeta cavai Il Che ciò là dove l' delin pel freno a risa nella meno^ lettera molto nei mano, a pieno del gno so- ancora sonetto: Vespsrtilioni, il Petrarca trangugia Chi squarcia Dante Chi r ascolano di Come : chiese ri- dice: Chi (1) e il Bizanzio Gufi, Civette, che le per E Aretino, appresso che risoluzion menava quasi segue. dell' nel massimamente Zanni, Pegaseo venni che vedere uomo, la guanti, questi : Vidi e i sien può galante Strozzi de enigma quai si (1) dalle treccolare per Ora conocchie, Capitolo quel vanno vegghia. da guastato esser quando a Poeti da se Cosi gustato. fussin ha la in due bocconi, Astrologia, per filosofia, carne stampa, di ma pippioni par ; che abbia ad sere es- 19 altrove: e E la E canta Teologia che che la apra le e Poeta riferisce qual fiche le che le Or qui 1' conoscar si dice) dunque in questo paralello ciascuno fiche, Ciascuno di altri. agli della siccia salbene '1 quelle il me (cochino. centrale si dee cose, e Padre cavalcato l'argomento dilettare la ma all'altre, che ha mele molto inverso capra modo. le maestri, e il essere, plebe; una nel Fica; voce dinanzi una le la Dottrinajo sbracarsi e a lodando Drizzo far 'l to rispet- openione all' fiche, Siceo, il gran bisogna cacciar per i che avendo della comune alle far de mucide tiene comune sieno pesche salsiccia la gione ra- forno il fiche le e questa a la , dice intorno Prisciano lodaste plebee^ che zugo, rende caso, quali detto quel a stro, no- da parli Girandolone Ser abbia a il Poeta che lesse, castagne plebee. e i : mai. casa, bocca dicendo e a parer non usa, intese non ritornando per calzai gli per mantel per quel Ma 0 Filosofia ha Quegli che firitamente me- alle 20 vede qiiai egli seguitare. f"izioni da molto com' perciocché autoritate è Questa del mi un vai gemma di vo', ohe proprio Oltre si ciò (1) strane è formata Antonio etimolo"'ie detto, si nore, mi- La può vare pro- cioè che l' dal- prova di quel tesoro, un non far può felice, boccon da Imperatrice, più, eh' un pozzo dalla pruova Perciò vocabolo. il Carafulla parola provare, sé. si Siceo. dice: salsiccia colei, Poeta, primeramente E porga) che uomo Quest'é sicciaio sal- quel quaternario per Questa da primo diletto si dover- di detti, modi. con ; il P. bisogno chiara al afflizione nostro fatto due siccia sal- materia il ha molto molti salsiccia flcazion fatto è la conchiudo della com' spetta Quest' andare contiene a valente lungo non é che la al ha maggiore (quanto che ficaie della La diletto loda in scrivere che più piacer maggior l'af- percioccliè Or fiche le danno dà sé secondo guiderdoni i che Etimologico, di diversi Carafulla è tuttora d' oro. signise, (1) ogni linguaggi, famoso condo se- per over le sue 21 in salsiccia detta esser da sai toscano, fa cosa tanto r latina dilettevole istesso detto, secondo ciò autorità fisica. cattivo miir Onde lascia Or* Fa a Oh.ì modo rosto Appresso che suo un star (1) aalata. per che questi elleno fanno sono anguinaglie a da amico disse e lesso pessimi uomo piglia e questo altro 11 scrisse il ficone, diletto, boccone. da si pruova cosa, Capitolo consi- : volendo d' alcuna effetti. bene triste mortai son valore Molza al diano corruzione e volgarmente, poco cui queste mio, e l' del- , certo sigliando condo se- inno fiche eh' furfanterie un bere, ancora tarvoli^, rogne, altre le dicano dalla sangue, prodotte che Conciosiacosa orinali Contempla nell' pruova , il poi s'appartiene è si egli aflìizione verbo appetibile, Siceo P. posta com- Usale; buono e (I) Quanto Insalata. succia cosi sentire succia e che quella poi diremo derivato, quasi salsuccia, voce come onde il porta stessa sé quel denotare si In suol lode il dire: dell' hi- 22 La vale non prefato nel Siceo, P. del resto fo di E ne E volentier Tasche stesso sé buon assai che più eh' mei perché ogn' altra vale Non dico. neir utilitate Encomio delle qui per sono state che pasto da baccio) che disse con corpacciata, all' della che che che facchini basta che cosa la ventano di- che quale ciò non e é lani vilCor- suo ne da da e nel bolognino un salsiccia, tosto plebee^ sono da fiche, sdilinguite, il Boccaccio altra; le così non roborazione cor- (come maneggiate, popolazzo, (come cui dire guizzo, Oltre alla Poeta) sieno, ynucide^ sgangherate. argomento ancor volta una fico. un benissimo, il nostro fresche sia. '1 nostro possiamo accenna si replico, Tasche che entra vel qual delle vedete ed procede crediate petto a Sicché dire compagno, non ancor fico, un : E una al parte cuor : stimo non il pur contrario, dell' insalata mangiar '1 Varchi E disse come ; a inno predetto 11 fico un fanno menica do- una si può si mantiene 24 dicendo: nerale, Dove nia, fatte over si dicono in fatti fu il che che corta, giornee che vuol mi allegò, dir che sia vecchia. Ed dispiace. secondo La modi gratia) voce dire: mill' altre dall' che questo noi propi di Gioimea, detto cuno, al- sogliamo dire: Oh luogo Mettersi, Allacciarsi la mi non da notare, dell'or- hanno parlare come gliamo vo- ha ci scrittori gli cliehus m openione qual cioni omac- aitile quando dire: a quegli Intriga, Camerlengo Don tografla, in è certa una MilV che quel, inteso ; onde che cosacela, una dire Poeti da e passo, aveva portavano (disse) vecchie, questa vuol antico il fuoco, questo a (come tempo lessi cui a e della aringo appresso intelletto bisavola) Roba illis. E sera una Gioìmea sua del 1' perchè marciO;, Ciutazza, La alto un burlesca, il corresse Canzone dalla certi perchè berniesca, cavò Ber- medesimo, alla ne Poesia. disse, il alla che primo, diede è del berniesca compongono il Bernia questa la giornee. cose suonano comporre burlesca cose alle alla giornea e quelli, e aitile , Bernia e alluda che par mille E usato intorno sarebbe a (verbi biarsi, Affibbiarsi, Sfib- giornea; e allega a 25 questo un proposito fatto Capitolo suo lode in in che Vertunno, il P. d' tore Dot- un disse: Colui, Si in Monna ed dice E Venne E flrmare chela la sin in nella giornea; luogo : giornea, bordeilo, dell' Vita vacche cento fèlla Errante si abito la sfibbia. Tabacchino, della fusse altramente si baldacchino. autorità intelletto giornea un del andar quali lo ella giornea la mentre con sotto la certo un messo va castrone : Dalle che s' ha luogo un che in trombeggiando E del s'allaccia ancor Fama Maccaronea, scriver a Mezzao l'Aretino la scrisse straccherebbe Quando e che viene a Ciutazza, antico la Fama con- cioè, corto; e quale il è , maggior ser perciò a' piedi. Giorneone Cipollone che Faccenda Da che questa secondo ; la qual sia, sarebbe le voce non d' denota rebbe, use- impaccio si Giortiea il Dizionario voce la di fa Fra proprio 26 questi Poeti da si al truova di Re parlando le vi verbo i come che dice la la broda bella mettendo lo fonte mostrar lo mio suo e usato in ed d' Muse, que' suoi sempre della viuola tenuta, con- Elicona se lessi vo- potrei dere sten- luoghi creti, se- qualcosa molle, di Poeta qualche aver destramente fonte no fan- la qui Or io il per Muse. esse stile toccar e quel con che Secondariamente, Parnasso anch' sopra, quello continente delle il Godenzio, ha i monti è famigliarità che -cosa sono la quel- di per san torbida. la ciò per da figura Qui detta maccheroni l'Abbate torbidar in- Da risguarda , ne : primieramente Maccheronee poiché dice EUcoìia. cose: Intorbidare, voce stola Pi- scrittore, dicendo: ed due quella poverette. il Poeta notare gnificato si- maledette Muse segue qual cui abbassan, Parnaso da in lo speranze che inalzano Or usata Francia, dì Giorneoni V nel imperativamente, Sfamate I conocchie, e Apollo; dell' ma di chetto, arnon mi curo ch'io so Muse di voler in una (dice) insieme forche. alle facendo e di indice il pollice, modo e questo perchè i tristi sta in altro le questi con questo a tanto quanto quanto stimiamo queste; gli mostrassero di sopra detto, le sono delle ciarle e fiche, E cianfrusaglie tai la che Poeti gola : con nee, macchero- dicendo 'fiche, le stimiamo vi poesie, goffe e le dicendo cosi quali, com' della perchè si lendo vo- sero, stimas- gli poco dimostrative cose. però non guisa, vostre queste E interpreta dire, volessero per se per fatto dimostrare quale forca. Buttricone averebbono quasi della questi un'altra in riare, ingiu- punivano si Poeta, a l' delsovra d' capitolesse, Il giornee. gli la impiccar vostre luogo tempi detto arebbono queste antichi gno, pu- e stia modo un vece il dir andatevi e che nostri il pollice in croce, vuol non Muse Ora la con gli appo cacciati l' indice è fiche serrando del che tutte le arebbono si fa croce queste ora, fatte gli è fica La fin arien gli ciò manichetti, e' detto ha le se letto disgrazia Poeta ch'I baje, quello che Basta volta. per avesser tutto mostrar con è pocaggine dapste que- battezzano 2» cotali questi lor della laureola, eli' el Poeta dice di gli sta nel ? qual cV o cervello ortiche. perchè, ; foglie., di del torte le seccano una corrispondenze corona le cambio dato cantato aver cuocono si e in dato Per si belle casse man- in bietole molto avrebbono bietole non avrebbon di queste per acciò corona, (1) gli foglie o notate E dovuta la Corona Poeti, per forno, di fatte fiche. Gli tole bie- bon avreb- , dato poi d' ortiche quella cantato delle di che quegli sì pungenti, li tocca, 11 P. che del alla Poeta forse ha bole Poeti dello sentir però il dacrli dagli scrittori, usato lamo, scemo. la idioti lape si dice ecc. per come Veliera, ei di V di ser Aureola, la in qua amo il giovano trova tuttora che quei che A altre cacabal- quelle invece onde chi foglie di mostrano idiotismo (1) Laureola, due dice: Corona cianciumi quei e a molto servo e scriver a Dio e 1' ortiche. mi passo, detto bietole., perchè si duri volte sbolgetta salsiccia, stite ve- spinoso, e ancor quale questo sono rinnegar fanno intorno cose alle fanno come quali ruvido stecchi, Vertunno, intorno così cuoio quel ha le castagne, aver per , ecc. fu lellera, Firenze 29 Cavoli, 0 la il Posciaio uno-er disse ver loro di Insipido Ed fosse savia dice: eh' el Aretino) può stormo Lauro servire de' le donare secondo essere Poeti, imitando glino, secondo lo e state varie Corone varietà air ; e gli antichi, i diversamente diversi disse osterie 'nfìnito giunge) (sog- però costrette a appropriate proprietà e qual Lutezia (come esser oggidì Muse il Baldalona 11 coronar per d' la in intorno poeti altre che per occupato chiello: Bur- Colloqui, bietola. la posito pro- bietola. miracolo Ano cotal a o i dimostrar medesimo il ne un per voler a pastinaca Erasmo scrisse non qual è svenu'o; era come ancor Mi- calderone eh' bietola, nel minuto in insipidezza, disse r tutti Siena a Onde io bietole rape, N'andare Per bietole? le avventura per che di anch' essi e- gloriosi portamenti, coronavano le lor 30 brigate. vittoriose fa pastocchie diverse di così egli cui Ecci dice E Aspattan e e' neir i d' di di radice ; sorte certa dice quali dice capricci suto di per quella Cioè ni, Cortigia- meritar l' Istrione Ed il Divino secondo la dalle esser rone co- gli acuti d' ortica Pietro e di varie di quella dialoghi così Aretino. (1) Arezzo, dei come per d' varietà Muse onorato, preteschi; (1) di , trippe. quale ruta ; il Pecorone , il Siena, feccia, da pergamena una foglie Ipocrite di da Beccii Buffon studiato hanno Coronali e me co- il Burchiello: appresso Quelli fonte a il tuo coronarlo Per soffi iltaio Muse tutte verse di- quel Buffone, Franco un le lor scrive: venuto che secondo conseguite, anco Matteo appresso proposito zimbellamenti, e hanno corone questo a diversi, che, di menzione E suoi puttaneschi gli pungenti d'altre, secondo rone co- di ; netti so- la 32 levatura, l' intemerato latesta, e da tutti iniilzati di di Cortigiana, ( l ), ai quali, interrogato (appresso il dare, Li farò Di cardoncelli, la per strada e La Diva Di bietole Infamia di di più poco O Salvatico, tu Marcon Vuol Di (1) sono a e volesse corona Dell' nominati due una l'ortica buona. ancora, de Poeti quinto passi semideo, infame, 1' errante carcioffl, e Aretino. nella la nel- coronati. musevolmente di quali laureati i sacri move fava corona sotto: coronarvi spine de altri quegli mezzo E Apollo rispose: E e che ti, Boat- stanno Commedia Bizanzio) Unichi di che della cantoncino un bicante, Al- cornac- Pistoja, finalmente, quelli in Frati guazzi, da Ma- il bestiale di di Veronesi Prato, e rocchio un strenuo Juleo, Cronichisti chioni, lo sarebbe come Puttana, di Forse scena borrana. accenna XI dell' atto a coloro II. che 33 - Or altri, dei infiniti lungo lui, più ritorno e rende la ora dovere, al nostro scorni. non Ila mai la le poeti alcun di qual Muse questi voi, avuto ancor a il tai quei ser es- rimetto vi perchè (dice) Poicliò « non por Poeta; ragione a vando mento- quali, del fatto avrebbon Badalone il dietro va priccioso ca- ardire , di empirsi ostante di che cos\ sé dolce sanamente; riempiuta cantandola non piena^ in Dice il Tettami dice Capriccioso^ Barbagrigia, dei un mont' parlerà (1) E Sofista che capricci alto più pi'euiossa dove ; e di nel dove molti poppandola^, ma a bocca il Poeta. Poeta, dove Pistola dice del alla ragiona Si del E giura il Cìinmrnl) if' .S'-r stesa di- dolce gentilmente Panunto, sotto. al '1 alla si investisce cola, unto intende allude gola golaccia, la questo (1) la celebrandola e come e che stati bene mangiandola n'hanno se Avvertite ».. sono non mandi e quello Empirsi perchè effetto in che, salsiccia, buona, liquore intendere bisogna così sia ella di gola con quale si Tettami, A[Jì-cs(o ili 34 che del quel a mai legge non questo (l) Lasca Salsiccia proprio è simile verso, uu da nome godere , che gli non Massime Non ei sono Tutti Gli bella Spendon la Più volentier E'n qualche a 'n Sia pur Che 'n Meglio (1) il verso (2) pe d"^lla (2) é Nel ? Poeta buoni. buon cervello, discreta, Donna buon saporita di pel cotali, lingua ancora tenera testo fonzonc è di ma sta più Salsiccia detta piti, è il cibo grosso più, Della è Salsiccia fuora, bella; e più quanto Capitolo gettin nuovo vitella, di entra, nutre Nel Signor c'han vostri ne' carne ver da moneta lor il pena Che budello, animali, giovani Ch' gentil e cibo e' quei e buon e un ricchi dotti Uomini non salsiccioni, grasso proprio i Prelati Ogni Di in messi e II i vostri Bolognesi, bocca, l'appetito. Stan. 0 in bestialmente gli aguzzi ,se l' acqua venga ; a ma e tuo sodo. modo. veramente ecc. ho miglior corretto Ipzione, con altre s(am 35 il T'oeta porta Si da che oratore vendo do- perchè poeta buon buon da manco non , che ([uelli delle Muse, che di ; dalla perfettissimo di ingrati; e e insieme so come ottimo lodar per il fatto fèsse sta molto la (1), mostrando quelli di li cervello, cosi dimostrando, proponendo, benedetta e ch'egli, invocazione. in ogn'altro proemio Apollo Mastro mai aver poeta questa seguitava che mostrando stessa, cosa d'ortiche; stessa lui a quelle sovra persona dalla essere e non cibo esser non Ora, che bietole salsiccia, la come fatiche sue di sona per- avrebbono cantato ingratitudine cantata strativo dimo- elleno, vituperati, dei persona lor la eh' hanno che in dalla cioè: dir proemio, genere delle fole, coronandoli dalla nel giustissime, sono poeti, questi benevolenza con guiderdone il reso la richieggono; si quelle di che guise, quelle tutte ma pri- nella invece acquistata ha si sta che vituperar e lodata, l'hanno non stanza, egli salsiccia, hi lodare se siccia. salla non tirasse E posizione, pro- però invoca leva vo- chio, l'orec- egli, i Bo- 36 lognesi, e quesito. E il Poeta, tutt' notato da due ragioni: (dice don Cerimonia) fama perchè si in che modo Quae Gloria, () et Felsinea (luam Curius hic avidi Aocurrunt VX l'Ila quisque me agito •laiu me E ì)Uon intra in Poeta hic si viscera condil.e logo-o: sé soli, Urbe, repleor. avidaeque altro un di Gentis puellae, cupit. habere puellae pueri, teneraeqne piuguiculis del baldanzo- anzi amicius dulcius juvenes, moUes o parlando decusque pertractor foveor, immerita- LUCANIC.V fama, Hetrusci delli Bu- note: fueram Picenae che su altri, epigramma tutta, colai in no, in essere gli non salsiccia, biscanta medesima, budelli di tutti laonde la perchè ilor più leggiadro un Vertunno sctta dir può Bolognesi: mente di salsiccia et primo il mondo tutto per non Bolognesi. poi perchè da migliori 1*. . per hanno ri- miglior sperare questo docet: un darne doman- poteva da' Bononla i di che principaliter del nente apparte- non dovesse chi soluzione E domandare salsiccia, boi un scienza massimamente gola, alla (onda prò dovendo quale, di .punto la fa li tempo uu a visceribus. luogo appresso un 37 olla Or boria dice Ma non budelli, paese, del una dire a nostro Palloni, Vertunno, P. ingeniosa sua mi- ancora cose com'è altrove, buoni Bolognesi i altre molte Bolognesi I Perfitti i miglior diceria del che Dice E non E testa le di ciglia) come : Torte ? genda leg- nella bollo Mantovana, Ferrarese. che e il Farfallone, questi buone (risponde ho Bolognese Torta (dice cosa dircstii scritto forma mortadella tante se proverbio che Gran lor Torta. un e delle noi stato n' è so Fiorentini. son diremo della più fini, Mantovani, son giocator che Vedete ballon son goiifiator Ma « quel in dice: Pallone E date, hanno solo in quale Bologna, a Bolognese. budel ma punto son cosa Tautoritcà con che palme gran i^liori che il le dir vuol 1": chi Con lìule'.li a" l)oV(5 inai in giunse Bolognesi cose!» Primasso fatto cando inar- io, biano ab- Gnaffe, tico) Gramma- quando ivi 38 interpretava veduto avessi dell' licenzia lor il della lor (2)? dello Farfallone, Poeta, volta stile dirittura a Massime Non nitissi modo e poter con i vostri salsiccioni. (3). meflesi il Poeta ha la (1) Cioè (2) Nell'arme (3) Meffefiì, cibo da detto Fra di A Asineli Bologna è fé sì in si non che risposta dice, perchè degli mia fatta par Capocchio Massime, Torre cioè altra loro ? Poeta è artificio, che da lo budello, buon un le il nostro budelli: tale aspettar e i lor interrogazione questa E le labbra verso propìo il replica indirizzato o la delle est adunque grasso Se della e in eglino sono ? oro gustato non fantasia la avessi excelsls avessi Dice Bolognesi, O d' stringendo rimette. si spalle in questo ma de ostro Se mcamatiis A magni- quotldicmum Se et ?» mele ? lettere il (jlorla Libertas, lor et nostruni in Deus, degli la Cavalieri musica Si mirato spectancUis panem dolcezza il tnirabiUbus avessi Se fl?/ro letto avessi un: lor impuntolati udito lor la (1) ? Asinellì i pubblicamente che hanno i. scritta questa voce. io pili dolce mìglioi'o, fa siccia si imbudellare possa modo maschio, si vedere può Circondato quando e nella Temei Di Non da tope, mi in torte tratto por dopo budelbs cena ; Dolce a 1' odorata al pelle , meschino e le budelle il Boccaccio: bMd(;lla d' Iddio, Geòrgie: assassino branco un rimaner le padire tortelli, del carne fecit i budelli eh' appresso Giuro altri molti trippa piena, la notte facesse la da e votava Pistola la letto l)en gola Rodendomi ed chiaramente presso ap- dice: dove in aveva nel Lippotopo: di andava Subito dito genere , giostrae labor Vita nella Col a cora an- budella o come oltr' Coccajo Namque E nel , il e femmina, della genere altro gli scrittori budelle le e air e uno il budello usato si trova del air e appresso come SI , noi quantunque femmine, degli animali budei Siil- suave s' imbudella che quella cli(3 più e ; ; 41 bonohò nel usar altramente; dolce e più ò' stato lo per da uomini valcnt' che Massime fottun, Cazzo ìnessì è quello lettera quella allegando dee che cotal lettera buoni scrittori, quando alcuna usò come Miratur e di un;, mi ni:!;a\ egli, che sovente magalia dove spesso. da voluto scrivere de- inaraviglia, Virgilio quando i^lio cipio prin- Cratilo^ hanno Toscano di die' perchè, nel con hanno ili gran .Eaeas Cigno quel possanza usata cosa poeta molem r altro Meco il stata e quale voci; so è canebat. pronunziare 3f, dalla non Cazzof- : lo valore duo queste nota, Giamba,.che il per usato greco Cassandra si messi ammirazione dal a e figura chiamata la vien sottogiunge Massime modo Scannabrilla che casus più armonia, cotal in Lo tales niihi Sola dolce più ». simile fotten^ E fa suono, che rende (dice) perchè tosto piut- maschio del genere « doversi consigli Caraffa Ser quondam disse disse ; : : 42 Ho che per fantasticalo io il Poeta proprio cibo ragione sia salsiccia pt^r una pezza dica, da che poeti la nalmente fi- e , ritrovato ho Poeta al Erasmo dice, che salsiccia, e poeta, Onde andasse veder Aristotile Erasmo salsiccia, dovendo di di finocchio, il quali dice di di mill' imitando Lasca, altre in fatti carote; la dee ser es- tempre; mente primiera- sale, di voluto come varie grafia) cannella, blemi. pro- di pepe, meìarancie, spezierie, il Poeta le là dove : Muri eran avorio (\) cosa di carne, e che perfetta, (verbi di garofani, pianta ripiena buona di \y e sarebbe come ceffo, ed non fetto per- ne' ho baja, esser composta e immaginarmi Aristotile: ivi dice perchè buono io lo per buona una Aristotile questa eh' trovato ho perfetta e un sapendo non come ad dee poeta incontro, allega e esi\ che pars buona all' cosi, di apostilla perfetto una salsiccia perfetta e quae e ad simile esser (1) buono un un' d' alal)astro, uscio, Poeta come e così e di finestre è paragrafo nel testo, ecc. 'I tetto d' oro, zaffiro, forse manca qualclie 43 suiuiglia Oaiboiirlii Kiibiiii Le il pepe sembra, r Clirt la e la tanno diamante, somiglia sp.'zierie al(rd dicendo Vermiglia carne grassa i balasci siiniglianza, l'er : la e melarannitì E pietre preziose, laute a ; tutte sou quante, pit-ti'epreziose, trionfante salsiccia . i come ancor di topazii; la il dee tntte della carcidoni garofani, poeta le gonnella, naturale, matematica, della geografia, mi ir altre deir prefate morale senso Lo dice, e quali ancora terzetto per a tutti che i letterati del medesimo (l) C'oridoyìi regulirmcnle .. cidonio istesso splendere ri- li piglia si piglia proposito in dove Cnlrn/onico dà si qui come Lasca, di salsicciaio , questo della debbono Stralunato , poeta lìlosolìa, finalmente e nella come spezierie. altro un lui, non naturale, sovran- dell'astrologia, le così almeno della come oratoria, nella, can- se dottrine, e faccende, in adorno e parte, la ; cristallo, essere scienze maggior (1) un par- o C'il- 44 kuido dei venendo alla Ma E fra più Pasto cibi, sol da se poeti e li per dato a me d' uomini abbia openione del eh' ella, ch'era voltò tanto, (l) parlata la E avea, Volse una p^n' Toscana. Mi di due Dafne delli, bu- bravi un si bel ciò cruc- forza per soppiattoncella, egli fu fu buoi, Monna tórre cotal che dico, truovava; volse par altra un' imbudellar si per menzione che di per e così, dotti. e perchè ch'egli finalmente fa e armi. punto verisimile servir schiena, che si guardiano lei, e gliele con li ella di carne, pezzo ma fu (1) li volse non quadri Trincaforte, mentre primi dello e letterati del s' intendono prendere dove salsicciajo. ancor lettere qui più i a possa seguo, eh' Apollo, ascesi che ancora bene gV Imperadori e si che rado, imperadori. delle quello migliori, vengon uomini par porco, dice: trova ne ch'ivi non te Poeti gradi maggior da un gli Ma che dal venj^oiio salsiccia, quei, bei dove che cibi, le voltata Voli.', i.iioli";iii ) ch"! dietro corse ancor in lauro, dura nella : in arrosto, salsiccia la con poi, ritornato salsiccia, di contemplando così Pallido il sol Circondate È « Ibrle, che tempie dimorando detto nello schedione, cibo imperadore si quello per pasto da poeti de' tanto e degli la con altri dimostri esser cibi, Arbor Ouor d' (l) ri'TRAKOA. vittoriosa imperadori Sonetto trionfai»^, e di TCV. poeti. e che imperadori (l): Lo salsiccia ancora il sonetto ha che un che sia dosi fondan, sovra lettò di- ne poeti. da significhi quella da se immaginando s' infilza e poeti, Il Poeta » cibo va alloro, che il Trinca- il babbo prop/o è Scannapagnotte queir soggiunge fra'mortali. ch'ella stanza, pelliccia, salsiccia, di d'una lando par- salsiccia. di eh' è Apollo, coronato va la con va questo, per dove, dice: sen le coda sulla prima, stra mo- zione descri- nella stagioni, quattro della ben come Sassoferrato da delle pre sem- , coronato Olimpo ora andar volle cielo in queir da e di infilzar da buone fossero che (atto, quel memoria in Apollo, fo^^lio volse cui lo 46 che Ma « i vede si si poeti si Omero quel con ? Catullo Alessi col altri veduto aver in Cibo^ che perciò rispondere detta e a dal non poeta? io questi (1) ogni Poeta è avuto ragion poeti y. da .-; la che ;prP Gnyhn le ; tenza sen- cia salsic- La di sommaria "\"A^\^^ stanza è, adunque, conocchie, ,-,o.l,. cioso Capric- da capriccio un così sono verrebbe prima tale: proprio non non insiomo, cosa sì. Se ? voce nella sarebbe ella Certo quarti quell'altra no so- si denota non poeta? da sta que- (1) molto; dicendo Poeta accozzando del ho Onde capriccio un altro voce di poeta guarda il che tal con Capriccio. propio a Citrl^ ma dico Non : da così e mi verso cibo bullo Ti- Orazio esempio nel un ? Moscone altro un propio ci Pre' » suo ? Nearco? e scritto Canzone che ? altri con col Cherinto e che salsiccia far Giuvencio Liscio Ligurino, noi Virgilio suo Marato con con ? Nireo suo di tutti questa leggiamo tanto dilettava poeta, di dilettati ? Non Fa- che isperienza sempre sono da cibo propio egli per vivanda delicata (aggiunge*Ser vero sia ch'ella gnone) non il sia non dire Muse a 48 intendo non tutto al di nominare, di fuori nostra memoria. dei tempi che e tal con vivendo, che vivanda sia contadini fra' possono, d' bene Lo cotali veleno; lo morice per ; e gli autori dico r";H)l)oiclitì (1) Srr"/"» che ne delle COMIC! Voi. di questo il in continuo lo , Lasca, : centra sorti due queste dice i prelati centra ancor quali a che principali è buona vale i mostran ornati ragioni vaglia che quello lo a sottoposto stanno genti ; mali qualor volentieri spendono poi, perchè però povere dice, che la salsiccia prima, perchè il che d' intelletto due per è non anzi, luogo; Ma Maestri nelle e Squacquera signori i usata, ? preziosa e imbeccano, più essere panni. e la se SI fatte oro gran ancora abbi non capanne que' detto) abbian (come gran sborsati e d' da più tanta spese delicata lo per di scudi questa Papa oltra spesi ottocentomila ancora quel che stra no- alcuno pasto eredi agli di sa avea di ad tutto a che lasciò essa che non cose e venir delicatezza, d' altri per clii nostri, veduta per mangiava ne somma di Ma asser per di prova allegando ricette nò '1 Sei'ulìii, \IÌÙ,nò 111(3110, (1) ca,iitanJu, ScTcUiiioduH'Afiuila dice. racolisiiino p'ietr». 49 Uu' altro Atì";rma. ella Coni" buona è fiche, sia lo queste la avuta in di sopra si perchè e tutti che in alla Moùke sono dotti, Nel fu- della lor nano gover- dette stanno Don; quella da i cordar con- E le ragioni al cervello con e che Poeta, le morice (dice che senza sempre intorno corretto fanno quali lodata cervello, ho voce per patiscono col salute, Poeta) il finalmente 5^^o/^ testo si compagna. sì per essi quei e che sua (soggiunge ancor zucca, detto ha solamente salsiccia si le predette più che voglia riverenza, hanno (1) '•nii rima gli uomini dubbio cura messo spese ancor detto temono cioè Spottoso la ha , taccone un Dice '1 Poeta buoni bene, ed hanno benché mele. gli altri;ed che Signor ancor si truo- non nelle né questi sciagure morice. che che perchè Ricchi, (-2)le veramente Grimaldello Fra Felice (1) provato 'ncantar a nelle Ser d'averlo Qualitati vano chiamato autor, giura e veleno. al contr' vai salsiccia la Clit» il Poeta) hanno a ; sai bottega, la stampa del 1741. (2) Anche la filata qui nel testo, è stiacciar ma ho corretto stanii)a. 4 -oO avendo della cura certi come putacci del si far profittevoli alla parlando Qual a' danni Ingombra (." han la volta pazzarelli (1) La Padre Priapea Londra Franco, o nel Porta 178 e poste, vede si instabilità, poi gustata una salsiccia, la o si argomenti degli , o al le che loro la della sempre quegli con : 'ngep-no o per il hanno che dolcezza veggiono (1), scioccherelli, Poeta; operazione buona menta la- il volto? per subito perchè si parole arte, cervella le isperienza per tai sono il nostro secondo non questi più belli, tali mandato quali Priapca nuov' delicato questi Ma 0 si tanto cose sua con qual tuoi pel senza hanno nella studio, nuovo che prima Vertunno Priapo, con ranti igno- pigliare a dei il Poeta maraviglia e ed bocconi, ancor sanità; fanno non i buon argomento, un immeritamente e pregare fanno come lascino de e volte alle rocchio, un salute, sempliciotti bene suo si fanno che lor culo. in questa con lasciamo Or questi vegniamo malanno, e sonetti lussuriosi ecc. mano, a di dir Niccolo , 1 Sicché Vertunno. egli era soprannomato il che or- sol non buone queste La fettivo, quali dice, perciò che lo belle le dicendo bella ci qui Bella la bella dà a qual voce, giovenetta vedere e' che altro lilare, la e (come uova cognizione (1) r'KTKARCA. da de' è ora colui) covare, e XII, dice (1) : verso s'intrica non che che salsiccioni, Cauz. con- gliono so- che non quali disse prendono com- donna, '1 Poeta le io cosila cioè quel per Ma Adunque notate e lor si cortesi. brutta; la brutte Gentile^ , dir e Gentil-^ le e e fanciulle con brutte quell'epiteto gentili la fanno. le esser Donna, La che generalmente come ventura av- per salsiccia non che donna ogni sono largamente più sotto ciosia delle , che scuso, def- è brutte della ghiotte forse moneta donne le menzione, fa più il Poeta che , non spendono discreta. donna trecca egli ma , gentil e fanno i salsiccioni ne spese bella Ogni predetti uomini gli str. e ?" sanno lino non hanno non sanno da seere unglieri vi aggiunge pervenuta che, secondo la fine comincia ella discrezione, la delle e la roba, marito, età, di minori anni, XV discrezione, grande di questione più tosto gli uomini di e : che capaci sono essi di sono-quelli naturale; che della ? E siano non eglino alle lo capitoli, le muove donne discrezione rispondo, venuti per- legiati privisime medefa Stuzzica e nor mi- maschi ne' però di sia do seconsono sieno dottrine, onde non in qui E intricamento chiose, che anch' comodità. che, ancora ancor debiti, abilitati e Stuzzica, discrezione dato anni agli fiate dere spen- d'esser buonissimo un che, fa quale e prefato perciò si vede piente reci- della paura della siccome e casa, senza donne le amare maneggi di molte chiosa, la ad utrlusqur^ i il ciò tempo capace maestra dice per dopo è qual e e regolarmente; procede della ; nel deìVOmnis questo, E Legista, esser salsiccioni gabbata. il abilità chiave ne' capaci ad E discrezione, conoscere, e pigliar può della XII a cono- Discreta., anni anno e doppioni. Stuzzica lo dell' i ancor gli a moneta, loi' da gli questo ò la spendere «incora di un leggi, una sono che perchè 53 la Natura, donne le IVa discrezione, ù\ natura intenderebbe lo non basta quello che Dice proposito Ma E verrà il Lasca, donne ne volete Ma i cioni, salsic- ragione detto per disotto. a certo, questo e il vero, si ragiona. il corpo vi tanto '1 nero, nona, come sempre piace da a da scorgete dirne a vedete Dove Burattino. conforme bigio compiei questa vi '1 che Di Tanto il meglio ne distinguete Voi naturalaccio^ : voi Ajutatenii e buona senza non e naturata, piacciano donne alle che la miscuglio natura naturalone sempre governa che so non naturans, naturale, che fa e che quella è ; sta l'emina, esser per che sa pieno, buona. (1) il anco Lasca parla , delle e donne dice che che queste e tanto (3)? (1) vi testo buona. sa quelle, pieno, (2) « il Giandarone. è cosi, ma discrezione, che tanto Se le ne le gliono vo- ce, piana buo- sa Domandatene nelle ed. Rime, cit., è buona. par {2) Le (3) Nella e le dice Nel son il corpo sempre la conoscono 1' ho piace.... stampa tolto. le sa qui ecc. ci è Le un' loro per a che non dà so, sen- 54 al pure materia d' s' volgare, per che, una d' lo e Ippia fuggì dietro Questa Del si padre, Tanto le le le Tanto cioè con una stanche dee e ma saper doi ... onore. chiosa la questo a il marito, a far partivano buona, sazie. se che Ma '1 era Messalina la e se strale. magi- proposito di Cesare, non confetti osso; scritto trova si il dosso dice ancor compagna salsiccia, E rimuovi, senz' carne notte la la non Claudio di moglie suo quanto mai la si ottenerlo. salsicciuolo; tutto già che mente final- Burchiellano: Leggasi quel e figliuolo, del e salsiccia, la dice braccio, Turchia, per del il duro rompessi piace l'altre salsicciajo sergiuolo un marito, voler suo questa dice: poco quel a Se Del del in mezzo in fede ad piacque simile fino Ippia curò fra manigoldo la rinegò d' che e un un seguì parlando scrive averne per intabaccò Ebreo, che Manganello, sciava la- quale andava ne di corpacciata da i salsicciai perchè Burchiello, solito le non lando pardare il 50 egli è pratico che sciabordo, lino come Cotale Lavoro, scrive, e il P. 'n il trovare Che 'n cotalin più in quel a done sin- parla autorità, sua una Gatti, che vo' più patti, fatto, gentil boccone, mio piantar '1 Mauro (1) ne non quanto ver, so una cotalone ; pistola sua ad Strozzi: me per dicon (1) i contro si d' fine e : Non stassi cui di nella i' venga, dice Che ¥. generali, : Cancaro Ma i Lombardi allega molte querimonia comincia Cosa appresso nomi Vertunno collerica Io ed questo a Toscani materia la i Legisti , sono secondo il pur appresso i Faccenda, e dice Res appresso , e che Stuzzica, medesimo quelli per Perciochò salsiccioni. dove poco Cotalt^ voce Poeta dal qui piglia si come quella e , buoni 0 di diciamo e gaglioflo, sotto quelle '1 pover Le altre panni donne nom stamiie non eh' egli doglioso lianno 1' ho ha e visto, male, tristo. Rnherlo to Uber- Voi Fate E subito penserete che veramente me farlo. (V onde s' intende i ne' dette già quali i al è Poeta spendono così dizione compra volte, molte 0 queir si buona troverà vieto sarà lungo e non grinza, un qui e non che in averà ; né buona per si alle porti im- molte che e e gira s'ag- vero marcia, miglio ha si dà perciocché ; covi Ec- non salsicciaio, un salsiccia ma di dottoracci gisti le- Ancora voce par egli Ma lentieri vo- adesso pur lingua, come che questi salsiccia volte, gua lin- nostro. che la con Ancora. suoi coi volte quella la buona sempre fatti serra implicativa, perchè luogo, si i qualche il parer dir, che con condo se- Poeta, In Stuzzica lo nomi stessi il appuntarebbono ancor in e denari. suoi condo (se- s' intendono dice persone grande adunque Qui saporita, ancora le questi materia soggetta salsiccioni, cotale «Con eccellenza por il Naturale. la dice: mondo, per caccio Boc- d' onde porta buon Ma Agresto) Ser della al » poeta il abbiano elle eh' male. parlando uomini gli tutto brocca, appresso dove, escono in sa ne Calandrino E cotale, dato d'aver conto pur al avrà gua, lin- saperà questo, 58 a chi si piacerà, lingua, quella senza Poeta, vuol della così questo per la né alcuni paesi volte buona avrà un altro cotaloni de' quai ciuoli loro un piccini vorrà dar dubbio il più dei tolto voi me a a la passo; eh' el predette cattiva che ed lingua, salsiccia, di sarà non quei salsiccioni que' buon , Poeta, salsic- ma e di nessun , 1' Tantana tosto 1' altra. senza una a : queste ? rispondere farvelo cattiva e il che salsicciaio gentiletti) e bocconi buoni conciossiachò Ma e qui pora s' incor- salsiccia lingua parla altramente, far un di pra com- in salsiccia grossi, chi che E benché la (cattiva, intendete, luogo. contrario; lingua. buona ne la troverà si se sempre con la ancor ogni si possa non insieme perchè alle il anco non anche salsiccia, compri lingua, vane, gio- que' primi sorte in né il d' animai necessario è non secondo fuora qual sempre, comprarla quale, getti appena peli matti, truova la di saporita, essere che e resterà la Poeta ha spendono ha dubbio Andarete eh' io , e, ritornando glieranno appi- ghiotte persone Mariazza. spianare s' qual qual Al Muove a detto, vi casa, che piuttosto me per cordo, ri- le sone per- i suoi 5U tlenari salsiccioni, no alla barba che questo vi disse delle corti, si la Tocca Non uso luoiro Buon Io per Che e vel me voglio andar che così fa dev' che disse: colui fante propio poltrone di capretto. medesimo del è dh-o in un tro al- è chiari, essere a e i savj di e vitelle; segreto, preti drieto Ci, altrimenti un anzi non ; trinciante Zaccheo, proprio forse ghiotto, capretto piano Ser , Si ; furfanti, vaccaccie, sottogiunge (1) denari gran da il eh' colui di perfetto lati pre- :. per schifo E e' gran bocconi carne disse carne è un mangiar ben Onde ad de' della eh' chiari fa volta a signori dice, Valerio) non e (1) beccajo così dentro spendono (come come i perchè rita sapo- vitella, di carne addiviene non anzi qualche Il Valcerca sua. capretto, di nella che lingua in e mangiar secondo dà senso. tica gramma- da 60 prelati da e saporita ima con dietro d' un pezzo di polpe dove n' non vada avvertire mortajo, tondo, che metter da smilza, E far di questo la che adoprarsi del e poeta Marziale, sciocca credono dell' egli che opinione, tordi che fu aves lepus del di così poi egli credesse, come creduto abbia egli pri, le- o Mter prima s' altra un' la salsiccia. mangiar Gloria è quelle con con che sto, que- omai appetito venga tutto fatto che sopportazione turdiis andar salsiccia, e altro peccato : il medesimo è con tutti farlo , acciò e dinanzi sta parte, fino polpette di ci poi polpe sarebbe che narla dime- e esse queir untume, terra, un quelle fra fra di pigliar e coscio, tanto fuora in le vane gio- quarti metterlo e terminano esca i capretto, stringerla che fiata innanzi grasso prima tV animai lingua salsiccia e il trattenersi recarsi poi ; nel signori , '1 tordo che ; sue in mezzo dice che cosa di si come Fra Burchiello sì due mente semplice- bene, io, cioè salsiccuoli usa, Caprone : buono credo non circostanze le done, così fosse e sovra come con ma murato nello schie- chiaramente quel passo del 61 sulsiccluoli Due d' finse il Dauese Dove 0 coiirìtemiui, dal là Di tordo un accoinprij,Miorno chiaramente più sordo, esser tro quell'al- sovra ancora ; passo: li la mangiar dice poeta, il sia invero (dico egli) più sodo, e pur nudrimento, Però ben disse Un salsiccìon eh' 'n K su la È '1 ben punti bono Poeta, di a il qui gola, quel cor bugia pena, vena, infocato, il nostro del della io stato. passi Usici e si credereb- tosto ; a sotto, che Platina perchè riverenza donna: possa certi ghiottone la ti nostro, più modo. morellotto, robusta ed massimamente senza valente più dea maggior tuo a rovesciato sono che più perchè è meglio, entrar fumante nostro, Perchè quanto piede, una mangiar cibo sta bocca che bella; entra d'un al modo e quella groppa 1 mustaccio E altro il '1 cimiero abbia è e 'n che Grosso, mangiarla tenera vitella, grosso i tordi. co 'l che basta, Ma che Luganega i poeti già sono pos- dir verità m' al avea beramente li- 62 la affibbiata giornea essendomi poi faccende ; ma il Poeta dicendo In così Bronzino di dice bario l'er- ravanello, : E vuol ravanel Il molti che '1 massimamente conforto più di ; abbiamo cui (1) quella che veggendo donna savia corto, forza, a dà più e grosso esser mangiarselo voglioa Predicando e '1 che sopra del parlando Galeno, che ch'egli sapendo e iiijtesto nel ancora queste giura Yer detto; ha come con accorto ^ è toccar tutte proceclessono come mano far per allegato , di r autorità di confessato ha che gli si farebbe ; però mi che nel Utile Il ingiuria torno ad Faceti Venezia, di M.r Alvisopoli Questo 1)1, mi pare che ci dandovi ricortimo ul- dell' istesso che dice: caro. Ajrnolo 1822. Allori Capitolo Ravanello. (2) derlo cre- non (2) questo altro assai, più ec a Gatta, della più, più grato Bronzino. in un pensato ho sfibbiare, a avvertiate pianto (1) Capitoli anch'olla bocca; sua simile verso Poeta il medesimo sopra, sia dì più. detto Bel 64 Ch'ai E da r la clii Il V non Che 'n ogni la e di lui poco. la e alla eh' da pubblicò staffilate poemi della zione; narra- é betta trom- parte quel a e si vuol non di poeta giovava non che Poeta, zione invoca- lodi Orazio ser dieci il poco il Poeta ora Apollo, suoi ne' che il poco. schifa grandissime perchè (1) intenda, arte, proposizione viene pena , s' parte dietro senza salsiccia, faccenda, più Monne vogliono Fatta cibo lor certe non dilTerenza è questa del è se ne donna usar che mangiarla Se mai. sempre sentenza par che Dico, la a de Secondo nuoce vai uomo modo Nel Di la cercando se Se lion sol lettava di- calar , le brache tutto ufficio con il resto della ben sa quel suo ordine Le come e citate edizioni egli me co- archetto, fa canzone il suo insegnandoci maravigliosamente, stanza, foida. con maestrevol (1) che maestro, tratterebbe lo in al prima quando iiiinno.. in questa si mangia del cibo ben la s' i)ì- G5 salsiccia, dair neir di che la con eli' è che dietro, 0 vuoi arrosto modo ben però insegnar Il E vai Se di no disse più Bisogna oprar, qui, la quel come del tum Bona più tor l'Au- al Pallone: intero, eh' mondo un o maestro questi legger un due zero. versi ciascuna ticella par- intervalli, con ore •, Grillo Terenzio uno il volendo stronzo, un secondo poeta che intero vai e lesso, a Vertunno, distintamente e ci varrebbe. nulla il mondo e que, adun- sapessimo non egli greti, se- dobbiamo come ajutare pronuncia, vuoi giuocare vai' rie, sto- innanzi avvisati, castel, un Grammatico, con o del sembra eh' '1 sai cena, il P. il modo Pallon mangia usarla, lettandoci di- bei Dice si se ; di tante infinito. insegna perchè compone di tanti siate ; e ci mangiarla, E a pranzo, za stan- ordinata, narrazione salsiccia nostro vero fu piacere un la a si manifestazione la ferenza dif- è ; nella carne poi, quando altra con donna alla uomo seguente, dell'usarla modo nel se e omnes omnia 66 e che quel intervaUi e lode, dignità si Perchè segue. parla versetti alla Poeta dicendo salsiccia eh' ella si lui, di cosa, vedete e ; infinità che alla gravità e zioni distin- secondo accrescono, scrive e queste in di lodi ; ed anco cui questi due dato ha notate il che, innanzi mangia la , viene mangia si ad alle la che innanzi a pranzo, ; si r tutte giano man- altre viene lesso, a pr"iporre a di maniere mente, final- vuoi , a viene dicendo o cena, la arrosto vuoi o che poi dietro, fiche giano man- , solamente a si ; dicendo ancor anteporre che mele, dietro solamente ella le sovra porre a dei cibi , quali altri altri solo si a cena gratia^ verbi le a insalata, poeta le parti dinanzi, ma la salsiccia che tutte Molza, le a Arrosto si mangia guise. assai ; onde si Vero la a tri al- solamente secondo A quelle di tutti i è giano man- molti cibo. a rosto, ar- non còme, e cena buonissimo è e anch'olla, pur egli dice, arrosto^ grandi lesso a solamente pranzo che pranzo, contrario: il frutti: il in quali cii'iegie, le marasche somiglianti la ; tutto quali solca mangiano dietro : modi e secondo che, dietro lesso è più Sig."^Zaffetta, da rim- 67 i proverando a gentil' quel bene L' arrosto^ in deir ? dei tratta che si salsiccia la usar sono ove buono, or dicevi libretto, quel ogu' Mammina, cara Ove, volevi quando parendoti fatti lei : ! ingrato me a che Dammelo, Ed ! ah date Le diceva nomo crudele Ah da benefìcj gran legge modi in un , luofifo: Come A e '1 vorrete lesso poi Ma altrove , Io O C E la '1 donna, Perchè voglio i' il ragion Grandi, mio dietro. non é gusto ò risponde io ciò lo far sol cibo volete, volete che Mi : contento son stessa vuo' grazia, sapere; tutto nella pur questo hanno i di vorrei sì arrosto fi'.te del voi Che lo sotto che vogliono Come ed di più poco io atrosto? 0 ditel voi, ; operetta : perdonerai, questo da perduto questa, peccato. prelato sempre che , mai. arrosto è G8 lecca più v' interviene così, modo il meglio il matto (disse 1 lasciarsi spendere, e boccone, la stagionata (il che nella e in recano di polpe nel e ramanzina. lessa nuoce il Sole mfm a se in se manco la V non sol Leone, con con stringono quel cantando 1' agosto è tore au- innanzi mai usar la (e questo rendendo , perché cioè, mentre Llon^ eh' se hanno, prima accorti Poeta sia simamente mas- fuora vanno ne il Al che non premono passato sempre. sta ne dice segreto, attento) e subito siate Ma ne che lagrima), perché lingua, e subito trattenersi capretto, untume, poco bel da fesso, pan e ; saporita qualche mangiare, perfezione, la di ghiotto segno butta mano Grandi, i come é sua quando la essi lessa; perciocché rigonfiata è anch' vogliono ne di il modo cosi esser per vio sa- dietro. di così hanno pur, il cerca bocconi non mangiano ella Maricolfo) migliori che quelli Ma pazzia perciocché ; e Essendo somma dietro mangiarla non ad polso, spendere. sarebbe ; , e' hanno di ghiotta, poi più spesa viene spesa Grandi, da volerla a maggior maggior più essere ed ancor intervenendovi a ghiotta, più e é dai xiij. di G9 fino luglio di xiiij i a Ed agosto. cuzione lo- è , molto si vedere può aquilini, Fighi lion "1 sol E riglia in le con cha E par A sciugar acciocché Ma vuole il Poeta tutto agosto. questa è che « parte qualche che tal loro in manco dell' anno perfetta ; da non che ? Oltre nuoca da procede mangiati in fuori lei, dico, cioè, perchè giorni di che alcuno, non cibi il Fanfaluca, il Poeta le dà non per nociva; è che cibo è que' pochi dice il Menchia: non stagione sicuro, ancor ancora lode, altri bea. del conci, nocumento dagli lei, come della che si usi si non Risponde Capocchio.» : giornea, giuochi Stiamo bella una consideri, '1 via salsiccia la se si lando par- salariato. perchè bocche, la messo abbin V dove, dice Nizza, s'ha osti gli ; ancora, a lion '1 sol Ma asciutti vangaiuole il Bernia appresso ghiacciuole chiavistelli con tordi van succiole e dell' andata 0 Burchiello il appresso come versi: que' ed poeti, a' famigliare sia buona manco quel che è nel resto 70 dell' anno grillo, di e salute de' da ma : rema, danno quali, si E mangi (che di è tutte non le lesse, loro x;on in lessa, cose essere dice di specie non anco in cosa che fuori né a lor lesso, né alcuno. che la come tatto nociva gli altri dire un l'acqua, (1) '1 mutato stampa in loro, ha e altri cibi, che buoni, finalmente e a conceduto non tempicellino cibi, in tutto e cosi ella Cotesto il Inoro, dietro anche ma più fuoco, meritassero perch' essi, va per sarebbe ancora, istesso per ( soggiunge moccolone ferro E nuocono. La quale arrosto, sono né alcuno? biasimo, ancora ; la meriterebbe '1 sole e mente special- , Menchia) che lando par- puoi non dimmi per Perciocché qualche a biasimo questo voluto degli , il contese, usarla dato Ma salsiccia fosse, ha arrosto, solo. Poeta^ il alle stagioni che generalmente tutto. avviene non sti que- Platina, salsiccia in tempo quel delle modo alla vieta si (1) e arrosto ma il che lei, restringere però il più) parlano ancor di precetto per come cosa stomacuzzi conservazione per Fiutasterclii, non i nostri non qia. alle milmente si- volte, il Menchia è regolare ; ho Che r Ne hanno rabbioso, Che '1 par poeta Merlino Spantegat, Ma ad alcuna dall' dell'usar dell' vedere può in e prosa figure, molti e in 1' altro sentenza benissimo), ma di più del cibo ogni lesso parte, 0 cioè, arrosto, chi secondo o è che : '1 innanzi lor arte; la ganza, l'arro- var anch' egli che tenda s'in- mangiarla in sapesse pare belle tacita questa ischi lo quantunque l'uno il Ve- secondo a (per sua non scun cia- come quelle dicendo, Poeta il questione da adunque i modi libretti, più e modo che varii, verso, Ixxij. sono nel due que' in Risponde niero. e gli potrebbe differenza s'è notate e dendo rispon- che donna alla sono seguita, cioè, salsiccia; usarla brinas. Apollo egli ; uomo la galantos quesito fatto esser il sia maccaronis- suo scolat tanto un combatte? primavera cura sia, assale dice: freddas che gatte opinione quel flores et come madre che le bestiale, d' altra in erat le e la che d' Amor furor un bravo epigramma Tempus dio cocente, figliuol benché al eh' antimarzo, Tanto sinio fatto a o lui dietro, quasi o dica: a questo donne; delle lor a '1 mestiere, è dove sapere che colui, del la cibo, Errante, ciò faccia che ciò usando che è ilpoco^ certe dietimo generale, la quali grafia^ se e dice: « Non questa buccia, gliono dietro hanno a quella che poco schifo il r ma (1) krcolano, è rettamente kl : Schifa- senz'osso, carne innanzi, tre dita. di e sarebbe, verbi gevole Mala- Il Schifailpoco voce , maraviglia è l'assai, ed o perchè Monne come due pesa petrarche- molto tutta poco^ non il Poeta (dice se della voglion l' del- botta, ogni certe ingorde poco, ed eccettuandone, iclest il detto trionfi Arcolano(l) non parola quella più licenza. vuole, Se di sentenza ne' 1' piena segue. volmente) le dà lete vo- legge: si Macometto donna ogni Che e di se intendersi vedere dove là Or la Poeta potete Perchè Ad al pare acconciar sanno trovi si V arte è uftìcio, il danno. sia lor modo, la se non se 1' è dice il Corano. Poeta, ne che è segno didietro barattato donne di vo- perciocché poco, poco, le se non il posto se gliono vo- possono alle -lettere l saziarsene già mai, quel non riempie né mangia innanzi. modo, fa come hanno si se ragione si dice) innanzi e dic'egli, a che dietro. '1 Poeta Monne Schifailpoco queste pinzochere, che venti, alla ben queste che la Sono a sia che co' debba, dolcezza imbendarsi, divenire Ebrea o cristianella Messer San dicendo: sciocchi, incocullato e che né possa, dita, sappia che voglia quasi incocullarsi Dio, ritrovandosi cozzi corno né e la star gu- che tosto divota e E_mi di il narra cena, ; faccia più non a con frale salsiccia, di a- dolente, con Turca, di femmina non Crescimmano. che così né lo miglior Frataccio, che dava an- una fronte, della e come paternostri credere coni, bocspesso qui, sempre 1' uomo, non vanno una la due svezzare veggono e smugr.econ- e alcuni stando fanno la lo saprei torto, spigolistre, ride ne queste per Gallo, io imbrattato bestia e San e persona, Baccellone inteso uno; se vogliono ciregia Simona, che la queste cosa che la pan^a, mangiar queste a pinzette. il collo si quella tosto versi ha in Adunque Fra della perdonanza la so fanno di e gonfia pieno, corpo di non mangiata volendone se, , (come perchè, non molti ha dopo fumava alla mano voltarsi Orsù, volete tutto eh' di io tanto mia alla bocca ella, con ve di cima fra in manigoldo il restante veder in bocca, che di che santarella, strano no, e e' avete gustata in fatto ? altro senza mano ohi bocca, Se metta la quale : lo e ha Ah quanto al- pure dolse anzi che traditoraccio! finalmente in voluto che un buon gli tutto lucciole, d'allora sempre non tantosto ficcò inghiottì ; dolcezza, ne lo mille si un strepito la glie !,e pocolino; parendole boccone, un: con fé' ed stretto- spinse glie e bocca rocchio, quel quella innanzi, le in strettolino labbra la non appresentò le e quel bocchino prese la »; e almanco metta ne fava una la un il ma è lasciate pezzo, mano tratto, poiché Mamma, cara mai ostinazione bel un ne pezzo, volse non cui la pensò questo quanto lino, si egli « : griffe, riceverlo, a veggendo disse il gliata, sve- glie altro un nanzi, in- era poscia tondo al ancora pezzo porse non imbeccata; la ella, torcendo ma che Tessa, tolse apprestò gliel e ordine, buon un prese carlona, Monna e ne bizzoca, all' salsiccia la egli ; tale una con essendo cena, che in giorni, ha poi, di sua pezzo mostrata 76 così mai più Fra Baccellone, innanzi strettolina. che si clje Anzi ogni soggiunge da volta ritrovati sono la insieme, scagliandosi buon di godere datigli be' mondo, E dammel Io non dietro voglio Mettemel pur Gilè per Che mangiar E suol se mia a d' boccon Stan. le Dicon (1) Da storie, (2) Basioeci, che rettamente baciczzi. petito l'ap- poco. buon miglior gioco tutto riporta ; boccone, il foco appresso ; quanto, il vanto. " IV. d' salsiccia buona godere, fa' e unto il mondo Fassi a poco è una salsiccione, tondo, quest' con babbo, nel il pan ogni (2) co'più più riputazione, fé da va alquanto, far crepasse Questo che un tar por- aguzzerebbe questo non a suol dire Caro « tutto, ei basiocci che morti: Daraimi eh' rimorchiatolo melensaggine ai topo al volta quanti so del vezzi certa (1) e non gatta ogni rità ca- picchiapetto, salsiccione, sotto sempre e la come pezzo lei da scimunita far a , indi d' un ogni bel dovrebb' carne. torello essere a dere. go- 77 salsicciajo già Dedalo Ed a Molti Monna Pasife oggidì la Ateneo in Io me per Fatta E 0 usarla. facea cani. co' de nostrale, la mani, soda, e e ben naturale, e rossa, netti. benedetti, vecchi Questo Giovani lieti, e e stati Sono di che cibo, quel è e 1' asinelio. volse la mie le budei in mangiarne. con A'orrei la grossa, Ed fan Egitto con a parla, greco Gli' un' farla, die cavai di Semiramis fece si tornare al zinnare. scritto e' hanno la fa fa anco spesso molti, che vi me co- com' salsiccia è , stato e, Grappaldo, il di tutti prima da ancora fare; in ; Io come seppe eh' dice la Pontefice, di tutti o stessi, se o qui felice il che si volessero che veramente quale di di d' nostro memoria fagiani, clie faccia il Apizio, scrisse dato hanno nissuno basta, ella d' l' appararo Romani fatti sapessero; scritto i perciocché, per balordo questi, Varrone, chi ma quel tacce car- i greti senon loro ogni Poeta. di a ha carne , Ben quel lo saggio facea fare di pernici, di pavoni la pette pole di ! Or si come dalle avendo Glie di detto bene- il Poeta uomini stanza primieramente e di egli detto dagli questa in sia sopra così mangia donne, fa 1' animelle vitello. giovinetto un si mescolandovi capponi, come di ch'ella dice la come ferono , gli antichi, Dice questa è quale una trova d' altro mai di non toro, sia la si dirà. sorte, qualche nostrale, carne E dicono dir con opporre altramente la ; caccia vincitore, ne la che si potesse gli e in a'ie sotto gli restar mano manca di vuol e o propria più Apizio : mulo, egli, che parola, sua di benché quello, di di porco, ve come levar per non lei, la caristia asino, talchi animale; di d' di trova ne e carne, lode per se vorrebbe. d'ogni mai se la gran manca perchè ne fa si ancora non carne, se che adunque, egli com' poi altri tener man- campo storie ed , adduce Dedalo bel ne fu cioè diede anch' essere è ne nota; che farla un toro giovinetto, e Pasife, la a Monna figliuola dilettava però dice, fece egli salsicciajo, se storia d' e già mangiare a per favore, suo salsicciaio torello^ quale, in esempj di come sovra non mi di Apollo, detto modo. stendo im che biamo, abLa più 80 "e\V scompilatore quel del verso Il sodomito can chiave ecc. ella, che anch' facca co' egli l'Italia, che vecchio. Or fatta citato quelle il è fatta altri, volse far con o la Ciparisso (1) Par«i7^e, sarà tire secondo non fu. (2) Forse qualche Ortensio. stata 1' hanno ha gli esempj 1' hanno che (2) Ovensio la con forse dialetto: biano l'ab- la l'astore, che capra; murena; per se che cui Cratide come facoltà Petronio altri modo, nel logna, Bo- l' del- detta san modo di in la fu e gli nel persone Poeta, tutta nell'- arte di che ciò voluta, gustato in acquistò scudi, come par- residenza 1' Arcifanfana eccellenza soave maremma, trovava ne ottomila più e sì bene adoprò salsiccione l'averne finalmente fece imbudellar, forse in ne se '1 cosa dopo e ; sorti dove dolce o cani, *fuora trar che mondo Grecia quante può più nel (l) di la inteso la era fosse titte che non aver per italiano la che Veniero altra d'un La di sovra , narra di Historiaboìogìiese uscita della cerva, del verbo lingua certo con ed par - la 81 flnalmente altri (die'egli) la me fatta è rossa che d' asino, tosto così di di è nud donna le e mani, sue soda e rimonto rossa a le il ragioni e sbianzida fumante guasta, ov e che si intende dell'Autore, paese fonda in un Alcuni in son Cile, lasciando B.-aman dice delia del sia non danno. "e\ Lasca, : giudìcii più retti, le lepri di perchè Fiorentina, di voce più Nostrale autorità vitella, castrati (l) Sbianzida, quel cioè una luogo che qualche coperto abbia ver Guazzetto Ser (1) è sospetta so- dà , quella lerla vo- modo, suo meglio, e condo se- il Poeta anco per che oltre Ma idest^ calza perchè bia ch'ab- o proceda vorrebbe la più affamata, che me toro, pare gravida, ed ania di mi cane ferire, in- altri 1' usarla naturale. grossa vradette, di da, so- invero E perchè ciò voglia quegli foja vero con grossa^ quasi ordinata, naturale, ciò ; gran persona fatta carne, con cavallo, appetito un nostrale^ naturale. sia non qualche di fatta la ancora pare nostra io per animali; della naturale^ e malacci, vorrei la con altri con Marziale, a e capretti dialetto: : Scolorita, dita, Sbia- ecc. 6 82 il porci Pure Di ed altrove perchè Salsiccia sol luce più fu di altra queir salsiccie il cosi che fa io stella sti que- da di galant' -, fiorentina, lodo a punto che aggira, che che salsiccia è è non che di la da Pasife, sopra minato no- quelle poi Dove di Taliana, di mangiavano a perdio intende non di lodar uomo punto, a mattutina. stravaganti. intende spiani, i cani a Semiramis, greca Poeta, vi forestiera, s' quella quella ha egli eh' la dice di cani, parla e in ed aggiunge: sia che mio forestiera, perdi' la ; detto avea mangiar sotto il Lasca quando la Guazzetto Ser come dar quella é Ma aria salsiccia, il parer de benedetta Questa lodar da di più Ma vale della eh' meglio s' intende non Che giudizio quel d' e acqua dice: Ma poco nostrale poi, parlando versi, e mio a interpretando Qui d' terra, volte mille Più di quei tutti domestico giunge, sog- fiorentina, lodare la Pa- 83 tria; ma sia sua d' Italia ; venisse di di migliore perchè tutte di ad meglio ?/rt??o, s' intende d'Italia,e di Nota proprietà di dal volte si grammatica la tante usato Fare, sì dice: perchè dice buon un grammatico verbo Poeta, Ta- particolarmente non il Rozzo quel Ta- un eccellenza salsicciotto Firenze. klest^ dice si la ancor Nostrale^ per sta Però (secondo quando che liana; perciò si vana Manto- la vanto. interpretare Gaburi) città perderebbe che il porta del opinione la sua consiosia lunga, gran la la che, quando bene sa egli, che dell'altre quella questo, a die" questo, per non in come certioreni Facere , Facere molto messem in ancor volgare di fiche; da a e Omero, un che, dentro alla che facendosi dice, in cattivo, di che e si non bravazzo, delle egli a d' curava far giorno Paris, gli e servigio dì che intorno un delle cucina, qualche Elena, quel Iliade ch'era acquistar fuor alla pacciata cor- pigliato è quando adesso volte luogo Priamo, stava, martellavano più di casa '1 Far corpacciata Far dice palmo salsiccia salsiccia, Faì^ salsiccia. di così propriamente, nomo altri si il mura, aiutava : si faceva ch' an- ondo dendo ve- la sai- 84 egli eh' siccia, s' cotanto forte benissimo, luogo alluse quando altri al » Agresto il Padre e tu E « : Ser Siceo, madre della corpacciata buona una bene, mia; giardino ferono Pomona dolo stringen- e anima Apollo nel reva pala fai pur Tu « ancor che disse, quegli al collo egli rispose fai ancor qual ed e imbudellare li disse: » ; bene, si ad le braccia forte, mio sangue e buono gittò li carne, adoperava . di il Pantalone fiche, ed tornelli Eh di un (disse) dcmna, le Apri Sì di la vorrebbe, m budelli ogni da di poi molto importa mal e e il male, ; che la fiata al Poeta, egli che vi se ma sani, punto. corpacciata. s' è quel in gran detto, nettl^ ciò ben 1' unto, quella una come : punto, a ritornando Ma è ambiduo salsiccia dice piace salsiccia 'ntese insieme che Fer lo ti se la coscie Colei netti sonetto suo nei dove ancora, è se sta ma ancora sani, ben bene sero sapes- dentro, fossero salsiccia sol non non giati dannegsi salsiciajo poi rinegherebbe rebbe, marciIddio. e 85 E vuol Chi disse amico mio denajo mi e che certi truova ne dentro alla alle giungono onde oltre; finalmente i denari. E più spende Chi siate a il ancora Qui far salsiccia, imbudellaste perchè che la altramente non in di carne si se danno li più s' accorgono la salsiccia ben dice: si Sicché d' parla essere a caso. intorno avvertir\'i, non poli, Na- tracutagine, mente, se a prima mostra come veniva ivi spende. manco Poeta, mi della questo per voi, casa lor buttata aver Roma, che miseragine, e n'è dove considerar senza questa per spensieragine poi mani fanno non ed quelli, in cieca rovescio dovunque e mercato, buon per e a li, quel- capo vanno Vinegia, a li budel- al sarebbe come Firenze, a ed che pre sem- gli vogliono esaminare, capocchi,, derrata, lo paghino, dritto al bene buon per li la candeletta gran io re risparmia- aver molto che prima come agresto non a per \tinno molto con imbatti non Burcliiello) consiglierei il il e vino buon un ; (perdio questo per al che in buona scorcierebbe, non luna, e non farebbe Ma servigio troppo questo perchè mi basta eh' giorni, ricordarvi male che accorti essere insieme la di coi ne be- è e ; tate no- bisogna a seccare perchè cattivo qualche quei non bene, sanguinacci, pra, so- in metterla non di carne conservarla per usasse. che usarla, imbudellar ancora V tocco è passo il è chi a guirebbe se- ne in effetto essa salsiccia. seguitiamo Ma ed restante di dicendo, eh' questa E simile dice 0' qiiella nati fa e E di sempio da tutto io egli, che smascellando 0 lieti^ e scritto significasse e che l'uno pende di- gioventù è Neil' e- il Prete ch'avea insieme, yecchi\ cibo, quel la Canzone stava Varlungo, fortunatos\ avventurati, è e da fiata alzinnare. anco questa congiunto Questo altro, perchè spesso 0 bene giovani tornar dall' lieta. santi! : salsicciajo, Maron gli fa esclamazione, Maroniana benedetti! Vecchi altra poco il Poeta dia vecchi, un' affettuosa con il nostro ben ri però a da' diventar e le stanza prema su- questo in ella, usata ringiovanire, latte. lode infinita che veggiamo e alzinnare dogli domandan- quella insensatamente, parola, mi ri- 88 die e bisogna ringiovanisca, noi quel in medicastri e tutte ricette le tornar far a far come dice r d'ogni fossi che attendere in Ma il (1) È i senesi quadi dirò me per vero i antica siano Fontfhrmida. un po' matti fu e che cervello lor no, malan- nel che i lo Dante ; onde dettoper Aver dare è di cristeri, da come non brigate propio credenza, cristeri salsiccia, ed gli a i il alle sono malattie, le vietano manigoldi; salsiccia solo ancora mai salubre la guarire goffi Formari- metta Dio cosi vedete, come sola morire. loro mangino non sono salsiccia rocchio la fanno come più che per lungo buscare, sani, infruscando dicono fis, iMedea io questi tener a ammalati, e sanità mal per di cette, che, per stiticano. ed un presso barba Alla la gran potessi ne aver Ancor a Monna di il Lasca: crederei Qiiando e di ; riporre a regimine che a scartafacci gli bene ogni (1) ringiovanire de giovane, basta senese?) vadasi e tutti servigio questi lasci e salsiccia, la con essendo augurare i quel quali, da putti, che conferma, bevuto altrui del medio ri- V ac- matto. ai) vecchi da e donne che gagliardo stomaco a cavalli, e senz' mani un cui palmo in si E per il Poeta vecchi, bocca carne moderno più di non posso, senz'osso; carne il appresso ganello Man- dice: muletto osso non questo, dice ti credi che senz' carne '1 tuo la che quel a vedere sciagurato Metter Che caccioUe può dove O chiamò i recere disse: in come far scrittori dagli la quando Lo e Pacchiarana come osso Poeta E il Dottor chiama da empiastracci loro da si forte complessione medicinaccie Dice salsiccia la e quelli sopportare polli. lo hanno non , , in potè fa buca, ì stoppare il Pacchiarana, cosi avendo perchè quella seguita che fare, buon cattivi prò a denti non , vi trovano dentro r altra carne quanto piaccia vedere per ; quel osso, la qual alle donne terzetto come carne fanno senz' ancora, burchiellano nelosso potete da i 90 dice: donne, le Se Del rompessi voler suo le Tanto già la piace mai la non trastullar E le quando Altri Nò, il come pigli Ognun che Secondo nei Cotti Son cotte I/ed. (2) L' ecc. (2) nel tondo. fesso. pan polito. più tutto. 1' untume succia partito, li voi che cagion (1) spesso. piace molle o o asciutto. bigonciuoli. dove Donne, lor (l) i salsicciuoli che Basta nel riesce ver pan, il al mondo adesso. in '1 tondo Che ordinate rigonfiate e voglion fanno il rari Ma le da cola tavola in che son, venia cotte son mettono si Le eterno ad che ! osso V. chiunque unto, quel Con rimuovi, senz' carne salsiccie le Fur il dosso quanto tutto Stanza Per dell( allegato, che, parlando disopra noi del edizioni i fate degli 1771 antiche ha sanguinacci, uomini viene chiunque hanno si Et quando facci. al mondo. elle son wSi l'anno lode bella ci Padre dice che Siceo il come il fico stato essere una furono Paradiso, il tolsero che dir con dar di alcuni cibi certi a quelli, che creder a , i e i che mele, lor e che Bolognesi che altri perciò della invidia già, di faccenda quella s'abbatteva, così viver fico altro cibo, che il fu del tanti di tanti dargli dapoi avuto dar per mal' che nella golacccia damo ; che s' io statO;, il primo fusse eterno^ mondo, cibo quel quel sapessi che fegatello, mi credo dice utile e non che a per abbiamo leccardone desse stullare,, tra- per poltrone certo di o Almeno fu e del o come quanti anni, di mali. piacere, al quel ribaldo e fusse, ah uomo fegatello, manigoldo cagione veniva chiunque se lode ordinata e 1' sia salsiccia, quantunque Poeta, cui liberalona, voglia si in e tutto o del meglio), dir di mela, vare pri- andare dell' finalmente alla della o qual la e la fatto come dove senza non me a 1' averci (per ignudi o fossero volesse, che comodità, tante sbracati, che Paradiso; che si che salsiccia, caccieranno far fusse Ma le fossero dette son d'opinione sono fegatelli. che tengono qual nelle per entrò diAfusse mani, rabbia divorerei lo me fusse fica che ne che la mela o farei in dice salsiccie furono quegli affatto, chi la che antica. né nel fu che tempo guerra fra d'aria (come fu tanto fu gli Animali indi e Fornita Rana. s' la voto, c'avea di farsi Religioso, si pose clr' per avea Orlando, sua buona e servitù, lo fece (1) fare Dei che di dal. anch' di tempo usato Cavalier dagli e (per- scrivere) di modo e egli Francia, cancelliere breve fu di scaramuccia, in mano in dei il cognome una e Arcivescovo, inveoe Esopo) fornì sodisfece Io quelli e Generale andò ed cappellano una orrenda terra acquistò in che sapere così per fatto come moderna ampiamente guerra, un telligenza in- dernare squa- e né a di Turpino ranocchi, sia quella descrive condotto Turpino, avete e maggior bisogna non le moderne nò passo, salsiccia che eterno^ per questo Per dice sono Ma questo il Poeta ah non antiche. né di dica il nostro che chè per- concor-dan- accordati ordinate afferma luogo, De aver dove Turpino: Abbate L' questo trattatello Poetarum con in loro per questione. gongola suo ben se sotto gitterei INIa in boccone; un la me stia un in notomia. cosa Frittaglia tiis tutto in con quella Orlando del anlirhi. (1) Carlo. Re prove E poco della sua E così Paladini; delle Carlo, quelle parla il Pitocco d' Orlando Ambasciator al ; di di i ma giudicò il Re poiché Carlo le della fece tavole cosa vivòla, ; ond' prima alcuna mente la stampita. dolce sovra di diroppe essa, che giorno banchetto, fu mandato co- che cuna alla recare dentro, e sonò Poi, venutogli di memoria fiorentina, quale sima. perfettis- fattasi darle a la improvvisare egli, cominciò presente, rimosse, ad Turpino fiche ringraziò cibo furono gnori Si- avendo salsiccia, solenne un di tutte un renze, Fi- quei mele, Francia, in gli ferono onorato altro in Ritornato da partita dell' gio viag- giorni quali ogni sopra di Italia nel e cose, nella il tutto sopra lezza Fanciulin che pesche, Fiorentini dei Deche, nella V altre corpacciata, molto bravarle onorato ; delle salsiccia fatto tra quali, presente un e i vere scri- a XXXX so molto poeta. e mandato non fu tica, gramma- Desiderio, Re trattenne dove fu ; molte poi le e scrisse quali si diede si di gesti in istoriografo per autenticato i fatto sufficienza coronato fu avendo dopo, quella tanto gli in siccia sal- mente soave- ascoltatori 94 francese, in idioma ed è in Toscano eh' quella, in com' paruto è nostro Ma é tien de 1' e sto que- vero antiche, nò e' usarle, lesso non di modi fa la anticamente a il quanto in E nostro ab nò sono alla e- vazione, rino- stagionarle, questi tempi, mangiavano innanzi ed loro modi. ordinate ed che si di diversi moderne, come questo accozza secondo ancora nuovi Fiorenza. ciascuno in trovate furono É che salsiccie, le che pazienza, in mangiata ma dica. bella si dice, e e abbiate cosa il vero, detto eccellenza. Frittaglia l'abbate discordanze, perchè fu condotta, Ora terno. in a antica, è non e affermi Roma, o prima che Poeta, fa che egli l'altra de e Turpino Grecia, Fatta, vero una che par O affatto, moderna Non Però della ampliando, e tradotto ha lode quel, Or Lasca : Come ed lui. a proposito, modo ha però notata dal in capitolo quel vano sta- Firenze, a tradotta minuendo salsiccia, fu mandata e stata è tutti cantilena cui la sospesi; sì adombrati, uomini parevano e non lamente so- erano , so non pochissimi eh' , avessero cogni- 96 che Ma che quel fan lodi le sono la stima, che si cavava per nostra altro cibo ? Mai no e diletto f ussero cotal senza ? salsiccie fu come qualche trastullare per sì E bene. fu scolare futata con- buona la dova, ve- vaghezza esser (2) Di giovanezza. è necessario eh' ab rono fu- eterno^ perchè sarebbe trastullo nonnulla. e gramo l'oro perchè mondo, della non se per le fiche per non e Or ma maginando im- i vo' oro, faceva, appare, le salsiccie il mondo Saturno, dello le qui chiaramente che di ragioni diceva trastullo ; al ottime che ! Certo rovina, che Chente, (I) tue dell' in ineffabile, salsiccia! eterno novella nella con e ab veniva chiunque ? 0 a- siccia, sal- Costar budelli. de' Forse ciò si che ordinate cosi il Pidci 1' età chiamata fu per per età r che altro scrive sonetto: della dignità quali della disputazione gran adunque, divinità che filosofico suo sì e quello possiamo segno dell' eccellenza vere e chiaro più Ora sottogiunge il Poeta cola da lor disusata per : Con , quelV (1) tinto Cliente, {?1)Allude Uld-OÌV. che voce alla Nov. 7/' della spesso, Quante. Gior. 8.''* del Deen- U7 perché, teniate voi o semplicemente, nel coell sì dolce Ad questo ognuno le fette del e ad ventesimo subito e alla è sotto la all' dottrina di Burchiello nel K l'arca (Jantavan Ter di Noè tutti l'influenza al fino ora a e fra mappamondi, due colonne, chirieleisonne de' tagiier inaltoudi. dal fra quei nendole te- fuoco, questa che il pane stagionata e sotto levarla sonetto: fritti e salsiccia, Nicodemo, Ser al Nominativi la perfezione, e e pane, quando fetta cotta ben modi. grossette rimetterla debita del altro, tenendo un gocciolare, perchè vuol butirro, gentilmente altra queir di giro stringerla la 1' uomo due in gocciola sempre di un il Petrarca), col alquanto dove quando de ve- oste, fette Ad sa. schidione e fa padella pane ogni dica si lui, lo fettoni, si sottomano (che nella friggendole 1V.0C0, vola ta- per andar qui pigliando modo, un fa tocchi secondo quale, che Scannadio, Lo Pansanto Panunto, il soavità e Poeta '1 in unto un si soave, e coelortcm. che lei no ma- , dolcezza sua fesso, pan da uscir sempre liquore nel o in mettiate la o tondo, salsiccia la la resti è nuto ve- cia salsicsecondo registrata Il panunto qual da r quel Ebreo: Se che e in col foss' io Papa saziarmi da un ed al ungi, Burchiello poeta versi: dirvi eh' io son da la Benché Che lo quelli Come è Egli Che non miglior Le de dopo Che la (1) Alcune ; del molti la sé sommata altre la ediz. Come e o col migliore quasi più e sano crescentine, trebbiano. divine, quasi il '1 cavial hanno (1) volte burro son invano, non sia. sei zuppa o punto, mia voglia venuto olio materia sca La- panunto. de ciel dolcezze sue reca sia d' la a il cortesia, sua più ghiotto son dice ne Pansanto, dal ! panunto faccia cosa sian chiamin di punto a che pria qualche mese tratto que' Sforzato E suo. intorno gambe., il un per ancor, Ma E Ed quello in A aynor distico: Per e per le quel- a panimto, il Panmito fra bèi! e quel O è boccal mangia del Messij cento ratelo conside- il Rosso assaggiassi melodia fuoco., vaglia disse ne tu rinegheresti 0 quanto bere ben Come del fine. di quasi ciel ecc. mei posto com- 99 inferite Ora dalla così ? cui la e pranzo cotte tavola nel giunte ; ed mangia quando segno subito sta sgonfia, vecchio si gonfia, vivi sicuro 0 e e è mal subito eh' nota le gionate sta- sono tondo, di poi chi da di gonfiarsi, a e Ma è fa gocciolare, comincia olla dice, qualche sano. le scere cono- torna, vuol e nel o Guarda, assai non eh' espresso, malaccio ora segreto un e in quando l'appetito mutazioni quando perfezione, salsiccia. si posito, pro- mettono si all' nel o salsiccia gonfiata, queste è la quel a che sua insegna buona la lesso a Scamutfato alla secondo panfesso, e le dice, mettere possono dietro; e salsiccie, rigonfiate, sono si come punti Lo e panunto. , le tondo. e arrosto due che Rigonfiate, il innanzi rigonfiate^ e salsiccie cioè fetto ef- degno disopra ; ancor dice, e quel cena tocca qui son a la salsiccia, essere ormai salsiccia, vra so- e bocconi, veramente è il Poeta insegnato or e egli degni, dee cosa sato cau- parlano buon de' lasciamo Ma mangia si che quale tanto intendenti buono, di a del salsiccia, il tutto Ha if panunto, se scrittori, uomini questi è voi, di ani- quando a buono ciolare, goce 1»)U giovane animale. quella che gran di fuora e r in versa il Capitolo vuol il boccon tanti per le vogliono la che però per il due il nel panfesso, le nel nel nel il il Poeta dice, che un che vuol altri, che tondo, adesso panfesso F essere ha va ciò : e ma è questo , perchè untume, come vernoso, ca- spugnoso, mille se camerelle. ne preso perchè in come più polito: poi tutto di tondo, panfesso, riesce granchio, non come magro, sono fanno per pieno gole, e '1 vuol che ma Astrologo, Burattino, quel sono il mondo non vero, succia non che ghiotte rispetti: primieramente e non il vogliono tondo, perchè fa rari le pochi chi dice, parte, tanto quell'altro bello è salsiccie maggior lo colori: grasso, cervelli di man- fine appetiti, quadro, il Poeta Qui quante del die un inestimabile: sono gli è sta e alla pure di cui ancor '1 vuol gonfia, dolcezza con Questi Chi e perchè sono dice E E perfettissima gonfiata, prima quella, è donne. tanti si untume, copia questa le subito così pezzo la Ma Il ride qui, una balena in busto, ogni do mo- in ma- va e 101 dica: niclie, (1) quasi in perde t' che ? Ad importa entra in come strologo che salsiccia nel differenza col alla è stato in è stato in perchè, Tutte le tutta la (1) Oggi va nel (2) meglio che cose, il son capir si dice : in (che alla cosi che qual- senza avendo che pur scambio suo non partiene ap- la salsiccia proporzione Bornia, lunghe tonde, e geometria, la figura ed altra dimeno non viene tanta dice poteva ha stessa come e tondo, conciosia sé Governan che il pigliato mistero; non ancora), non quanto non si e quasi lasciato dove cosa, (2) s'usa vada, se tutto dice, e si metteva ha circonferenza; del egli quadro, non tondo, quasi qualche nel cosa rende che tempo quale ogni e ragione, tavola il mangi tu questo per un'altra in tondo, modo snlsiccia, molto ha non la E corpo. , ogni la con si panfesso del magazzini quei panfesso il 1' untume se che meglio sferica Quel tondo, perfettissima, e che nel non va nella manica gherone. Alla cosi può. Comunque vada, cioè sia, Come e va, simili. va, Vada come , \(J2 od fatto ò perchè, dosso al proprio cia, salsic- ristesse dice come della Bernia altrove, buchi I Son ciò le per è di eh' Burattino, tondo di o tocco sicché eh' di io quadro, del (quanto tondo, del signorile, si più poeta Egli loro. più polito nel in "il tendo in- non ben è per di versi in sente mangiarla vede que' ; a- perchè sente si 1' fesso pan dove ; contrario, come oltre quella ragione, riesca lo lamente so- con questo) molto per legge quanto non a fra volgare, nel e il pur quel mangiarla poco che di intendo m' me gusta mi '1 tondo effetto un per il dir contrastare di dito trove ch'al- per me, cuore trapormi che vero A ; tonde, e io col partiscala strologo, che lunghe il ansila ragione questa cose basta non tanto le e capirebbero. non al cerchia cose le per vero, le tondi affatto quello, quel va- lent' uomo.' al Dicea Squarta Nel Che boja il il bargel poltron e' : ha il villano. squarta la messo salsiccia real, signoril, perfetto tondo, "1 più ghiotto boccon non mangia il mondo; 1U4 Ma Prò Limone che non Poeta, '1 di cura non se che elice, e castellano suo quegli come scrivere elette cose de, rispon- della salsiccia singolari e sapendo , della quanto sia cicalato, n' il Secondo egli passare gli aggrada li piace dica: quasi il sottogiunge partito, che secondo più colare cir- scrittori altri voluto ha pigli asciutto, o molti forma volgare. cosa Ognun il 'Poeta da stato se di come della perfezione il molle o si risolva ognuno appetito, suo molle o come e 1' asciutto. o , S'egli è di uno dilicatelli,che e riesce polito; che nel tondo, si cura di non il nuotare ami nell'untume che pur usila appetito, tondo, in se in usila , politezze, nel volentieri vanno r asciutto per r questi schizzinosi, spottosi, (1) tante sazii e fatto vien gli come che diguazzar e atturi coli zoc- o , o nel panfesso altro senza mano o tengala ra anco- , eh' io non mi , che Basta non si sia qui e curo, può oratore (1) Così il dire. mozzo i salsicciuoli negare che ecc. '1 Poeta Vedete plusquamperfetto. h;) la stampa, ma forse deve essere In fatti non sia che ntlxti. 105 lode che colpo ncir ultimo, lode mandano dire uomini gli miglior segreto manifestare che (disse Bottazzo) Fra salsiccia, la la il seguitare il gli affermano io di figliuoli.La aver immortali, stoici e fa vivere dirittamente della corso ci che quella è le quel- montlbiis et '1 vivere se o da per propagazione dirittamente, più ricetta una salsiccia Che che maria pagarebbono ducano pro- pregiato (l ) conosco Ne si egli insegnare donne ingravidare? fiirla con poteva alle più che gior mag- o che mondo? al salubre, più gono riten- salsiccia, alla cagione è cilmente fa- più e bella più dare egli mente ultima- cose fedelmente e ella eh' le Che poteva riserbato attendono, si più memoria. alla 0 che singolare, ha si sapendo si utile, maestro ila dette che segreto che immortale, natura, eh' uomini è come aveano , sotto il cervello le donne: (1) I,a (2) Sotlo il cioè, Basta; pigliatevi conclusione berrel.'a drizzato Poeta, il stampa ha la berretta, vale, Matto ( 1 ).Dice la berretta stile suo in somma, cioè I"rnorante, verso ed in imbeccata, questa erratamenle que adun- Clie. Savio, onde Scimunito. Sopra ìa 106 ed i andatevi a salsicciuoU basta che casa, Cotti i ne bene che bigonciuoU in , quelle fate voi si pignatte, vostre i faccia sanguinacci, che la avertite l'uno uomo, bene voi, ad salsicciuoli leproso, secondo accorte le i dentro n'hanno bigonciuoii, qualche perchè de' corpo in un È vero che queir se qualche mattina cazzuole, le farà che (1) Supplì si sci può se."ìso. tutto è che i la ricetta, allora quanto pigliare lora al- e piglieranno subito tosto piut- dentro opererà ne i restato anzi porranno untume, salsicciuoli, del altramente; meglio siccia sal- quando non caso; siano la fosse ne piuttosto salsicciuoli, tanto se parto Però quasi ben fa proposito quanto rea se non poco, al fuori ; che il mettere non i pirebbe conce- produrrebbe di levato sanguinacci donna il P. Aristotile. donne se bigonciuoii la sanguinacci, sta que- perchè nei posti Ma usare bene; sì, ma delle e i Cuius. volete usarla bene maschi che (1 ) si comprende l'altro fussero co' i dei che donne o cagione secondo voce ricetta, insieme e quali, sono degli uomini, femmine: sotto nelle uscinel capirebbe ingravidare. ancora d'altro 107 tempo inclitlereiitemente di lo chi piglia che Ma far la l'autorità delle stizzoxo Rado ogni E Como che K a E tuta E con E dentro E tuta la tien scudela note che Rado con Stuzzica, un parere fatto fatto la salsiccia, qual col cavallo, rivoltandosi donne, vuol pruova , delle questo avendo di chi che d'asino, co' alle sì est posti i per rerum fatti ecc. sono fanno ora, ; dritta salsicciuoU elle cani veggendo se Poeta il toro, chi fantasia carni, dov' dalla c'hanno qual la i passo, d' alcuni experientia che prefate bigonciuoli, che dire, quia magistra^ lugan^ga. a menzione con ditto, estravagante e : mamola so intorno disopra disse rado, mangniasse egli, de ; metteva molto Die' floll sofritto, la e bero Li- litto, abrazado ga la e Lo comune. in manestra caza i le ga andao Rado ga del insunniado ga se modo note Marusa a la e che Par 'iosa Poeta, quando Plladino, a mente, chiara- nostro fese modata. acco- buona principio che vendette più ancor del nel è sia mostra Paulavichio Jovan d' salsiccia lo ingravidare, oltre è quell'ora ma ; di beneplacito a ne' lor sanguinacci, 108 sempre si o pelano, si o stati sono costretti mcotieri delle ciuoli così si fa, materiale la causa in questo ecc. ; ed modo: che opinione aggiunge la cosa, sarà cui fa, si la si farà i salsicciuoli si faccia la salsiccia della Comin ser cioè il costrutto in confirmazione degli uomini, secondo così, che Basta cagione sono di bigon- perfettissima è E fa non ne' non quella ma n- modo, perchè uomini degli carne cuocere cruda. scono pati- salsicciai di cotal a donne, mangiar lui, quel in metterla ; i farla a fatta perchè, mana, che si o finalmente o effetto altro qualche da soverchio , rompono, di di cuocono quale che oste , il è non fa di manico miglior d' uomo, carne fusse non del i insieme sé sono sempre si è afferma qui Pondera dice: « bum Cotti,»Q un va e lo poco. dietro ne' non quando arsicci vero quantunque verissimo sanguinacci conciosiachè, si lo intendimento salsicciuoli, messi co' i bene, non in pur nel E Stuzzica, avventura per Poeta, lo che ba, lo Stram- la salsiccia. dice che quello, soggiunge e massimamente quello di ciocché per- ; bigonciuoli riescono si levano troppo Stuzzica, Grappa facendomi mai fuori, cotti. anzi mio, Ma mi ver- unalun- 1U9 ga diceria mi mette intorno quando così che mele, Vertunno Natale, anch' eglino De Questo cibo quelle lodi si (come e le Altre suo sono que'Poeti, suole) stampe alla vadi hanno a sua egli Canzone, palesar ((/ dislrclto. Poeta si possono non maggiori, cibo si volta che dal che (I) perfetto. più è salsiccia, altro al ristretto dato stato alla comanda (1) che a che altro d'ogni ad dare del VI ; e di' lor essendo Ora stra mo- segreti salsiccia la lor , in Firenze vanne i palesa ben cesse di- gli altri. Stan. E che delle come sanguinacci come Canzon, io sonetto nel de' non nacci sangui- dolcezza singolari, sono il P. credo alla rispetto sangue Squassimodeo lo me perchè avvolpacchia, del questi di secondo Boccaccio, '1 dolcezza intendesse ma ; che openione della parlò Bolognese, s' d' è Il guazzabuglio. in il cervello Bottiglione che qiic' sanguinacci, a questi HO segreti a' che somma e della è i segreti, d' perfetto fetto per: miracolosi che cibo questo altro. 0 que' poeti, a dica, loro ogni più in adunque Firenze di' loro mondo quasi e dica e Dice in salsiccia; più al salsiccia. vanne palesa cibo è non della canzone, Fiorentini, poeti Al ristretto , cioè quando dice, pone perch'una cui si non che si cosa perfetta? che i ciò che hanno poeti quel più denotar della perchè, avendo di proprio cibo, suoi Fiorentini amor da di da canzone poeti; patria, conocchie, la eh' e non eglino, gola, nella i poeti rentini, Fio- detto sopra vogliam o più che conto vorrebbe, i che per que'poeti come incorressero, il tamente accor- sapendo tengono ne fanno; non a fezione per- che mo'to la capriccio altri della Fiorentino, è questo notate, E dire mente leggiadra- indirizza dire gli in che molto salsiccia. salsiccia la di licenza detto più abbajare, l'abbondanza essendo Poeta, che è dire può pure oltra a mancandole si piena vogliono; superfluo, perfetta^ Non lasciatelo Felip- Ser è chiama come Ma a più nulla. nulla, ferri. i a quel manca adunque luogo vien non disgrazia piendosene riem- delle 112 queir ili per e dalle vi sta che V. in veduto ho S. di onde La continuo bascio Stampata la all' lussuriosa nel M. mano. D d' onde l' oro, cavar dietro rebbe sa- bene, sarà segreto, volte più non porterebbe ne credo quel quassata, scon- divorata tarli, anzi sicura, conserviate parte da ròsa alla rotta, maggior e pericolo. sommo a la tignuole, troppo dhuiiizi essendo perciocché, porta; la tenete che arca XLV. uscio. e Ed IN 1. Parnaso CORSO STAWPA D! del Bolognese Sec. XIII 2. Morali Kime "inedite ed edite Saloxmone di casini. t. - Antonio Pucci ^Iorpurgo. — 3. Novella in popolare 4. Fra rima di Campriano tadino con- Zenatti. Albino — 8.^ - Nicolò da Poggifconsi, Dott. A. Ba(^ciii di Libro Oltremare Voi. Lega. bella — del Rappresentazioni 5. Due 6. Ricordi detto XVI - di Storici Sec. Francesco Ricciardi Pietro Ceccodea a. d'ancona. da Pistoia Vigo. — 7. Forteguerri Giovanni, Vittorio Novelle — La:\ii. IL