-2)^^
COMMENTO
DE[.
SOPRA
GRAPPA
CANZONE
LA
IN
LODE
DELLA
SALSICCIA
BOLOGNA
Presso
1' Editore
Gaetaijo Ronjagnoli
ISSI
di
Edizione
soli
202
ordinatamente
numerati
N."
Stabilimento
eseniplar'i
Tipografico
196
Successori
Monti
PREFAZIONE
R.
di
Biblioteca
massima
molte
della
secolo
e
gusto
lingua,
giudiziose
modestia,
molta
a
il
nome
cUtoi-e,
0
librajo
Canovetti.
suo,
Lucca
in
o
stima
tempi
solerte
circa
era
pari
non
pose
quello
dello
buon
fazioni
pre-
gegno,
all'inche
nean-
stampatore,
lavori
degli
e
Bibliotecario.
del
o
scrittori
più
meritata
la
ivi
,
VE-
gli valsero
Egli,
1820
la
per
generico
nostri,
al
che
non
libretti
presso,
ap-
apporvi
e
se
lui
Questi
la
e
de'
ma
quello
pur
l'amicizia
di
tali
;
buon
quelli
molto
con
di
rare,
nel
in
fiore,
note
che
spesso
riputati
fior
il
o
o
ovvero
saputo
aver
per
scegliere
e
in
scritte
blicare
pub-
a
inedite
operette,
la
con
accuratezza
letteratura,
amena
lode
ed
diligenza
degli
atteso
aver
per
della
benemerito
fu
Lucca,
letterari
studj
Direttore
Pierantoni;-
Michele
compì
nato
i
IV
suoi
t'
lasciando
anni,
e
di
di
di
doti
dell'
quelle
stampe
anche
tener
poi
intitolato
raro
la
sopra
dall'
copia
Palatina
di
Nazionale
note,
riscontri,
fatto
distendere
novetti
a
il
ponendo
tutti
di
premura
gli
altrimenti
mani
mie
vita
la
ma
ebbe
non
in
;
agli
e
ho
miei
Lui,
studj
a
del
il
Cà-
disegno
Pervenuti
effetto.
di
teca
Biblio-
preparato
nome
mancò
fogli,
trar
cominciato
in
carissimi
desiderio
fine
i
lode
conserva
nella
anche
e
in
avea
prefazione
la
Grappa
ne
ora
Firenze;
men
fatto
se
e
cui
non
avea
ne
che
esemplare
tolato
intia
del
le
per
Firenzuola
già
E
della
libri
1' altro
del
rette
ope-
Grappa,
il Commetito
Canzone
altre
libretto
dietro
salsiccia.
della
le
per
riprodusse
del
le
per
come
rarissimo
Cicalamenti
:
dovea
il
negli
e
si
tra
Egli,
fuori,
affetto
parenti
conobbero,
ingegno.
cinquandi
dell'animo,
mandò
che
di
eredità
ne'
sé
lo
quanti
comuni
non
età
larga
memoria
animi
fra'
fresca
nella
giorni
bene,
creduto
piere
adem-
amici,
continuando
e
preparatorj
e
,
quindi
facendo
mettere
a
stampa
II
mento.
Com-
II.
rantolìi
ai
della
parte
La
scritta
lasciò
«
Bartolommeo
«
Dopo
del
miei
(1)
oltre
all'
assai,
ghiotta
del
di
lingua
in
parla
a
a
lungo
Secondo
dizione
Canovetti.
di
delle
la
sole»
1862.
50
Grappa
lunga
lodi
copia
copie
a
vi
Mantova
il
Dei
me
no-
per
pregi
entrassi
io
potrebbe
donne
cosa
si riscontrano
ove
venir
numerate.
il
fatto
intorno
delle
di
sotto
quelli.
che
altri
è
trettanta
alvrebbe
do-
stesso
sé
nato
par
campo,
speme
che
ugualmente
questo
del
gnori
si-
Commento.,
per
stile
pai
stam-
amorevole,
poiché
mia
paruto
è
parola,
(1) Cicalamenti
che
alcuni
dirò
non
fatta
di
e
di
tori.
Let-
petizione
accanto
e
ai
io
essere
va
:
che
questo
Grappa^
posto
esser
qui
Grappa^
meno
a
il Pie"
accoglienza
mi
non
farsene
quale,
a
amici,
e
questa
è
cortese
la
1862
che
Canovettl
Cicalanienti
nel
prelazione,
al
giusta-
sonetìo
troppo
e
del
Lucca
dove
•»
del
«
mal
XXXXV.
presso
Poi
si
cioso.
franEB.
VI
mento
darmi
mi
ma
la
la
taccia
invece
proverò
in
Canzone
il
sotto
volte,
cui
nome
non
da
e
detto
il
il
di
al
autore
fa
a
Storia
però
del
Dott.
avventura
per
Il
ed
Lasca
ambedue
(1)
rantoni
E
pure
quelli
alla
quale
della
l'autore
nella
manifestò
della
1'
tino
Fioren-
autore,
apparteneva
canzone.
furono
furono
valenti
prefazione
a'
parere,
poeti;
il
Cicalamenti
cioè
tanei;
coe-
che
la
ap-
Pie-
era
Lasca.
(2)
Volante
Continuatore
del
Cineili.
delle
e
mia
dell'Accade-
il Firenzuola
diverso
sua
opinione
un
stato
di
un
Mario
Inclinerei
che
fosse
ne
degli Umidi,
anche
(2)
di
e
Mons.
lui, contro
Sancassani,
altri
confesso
congetture
le
poesia.
Yolgar
non
io
II, p. 360
con
fosse
Grappa
all'oscuro,
Tomo
credere
a
e
di
rebbe
vor-
indagare
potrà
proposito
nel
della
taluno
fondate
questo
più
Grazzini
Commento;
assai
Crescimbeni
Firenzuola,
da
nome
pienamente
vette
do-
stampata
(1). Altri
del
trovare
che
Agnolo
quale
il Anto
esserne
non
da
che
Salsiccia
Antonfrancesco
Lasca,
sotto
vero
della
venne
attribuirsi
chi
presuntuoso,
dimostrare
a
lode
scritta
essere
di
Scanzie
della
Biblioteca
del
VII
ambedue
partennero
ambedue
Umidi;
letterati
lo
ebbero
disUnti
più
delle
col
insorgendo
fatti
avvenuti
fu
Ora
alcun
dubbio
contemporanei;
aggiustarsi
Scala
fede
Accademici
agli
secolo
consideri
ben
che
in
le
E
un
que
chiun-
a
strano,
dare
alle
dell'
rime
questa
anche
elio
vissuti
parere
tra
allo
poeti,
volesse
Firenze,
estinto
mico
dovrà
Scala
Lorenzo
stampe,
due
(2).
dopo
guenza
conse-
per
Fiorentini,
mezzo
e
dei
opinione
piuttosto
dei
contemporaneo
monianze
testi-
chiamarsi
debba
che
e
a
molto
di
l'
e
pare
noi
debba
1' autorità
soccorso
mestichezz
di-
intorno
mancanza
irrecusabili,
in
me
da
tempi
assoluta
a
e
editore
grande
in
pure
dei
loro;
ed
Lasca.
in
nel!'
lontani,
tempo
Firenzuola
(1)
rime,
sue
degli
l'amicizia
del
del
Scala, amico
che,
all' Accatlemia
canzone
ase
,
non
ad
avuto
avesse
tutta
le Accademie
Non
È
menichi.
mentre,
apparteneva;
esso
fu
T
solo
ediz.
certezza
la
ed
; ebbe
Giuntina
a
i ritrovi
compagno
del
15
che
tando
frequendove
fi)
con-
Lodovico
18, Prose,
Doe
1519,
Rime.
(2)
Xolizie
Fiorentina,
Uomini
degli
a
pag.
25
Vita
illus'.ri dell'
di
A.
Accademia
Firenzuola.
AHI
dei
il flore
veniva
letterati
agevolmente
poteva
chiaro
verità
la
della
volta,
prima
il
del
nome
Lasca
altri
sì
in
pure
lui
a
in
come
prosa
fosse
plagio
a
favore
poteva
assicurarsi
che
?
apparteneva
tempo,
mai
e
Ma
sola
una
non
volta
Ed
Lasca.
commettere
amico,
al
ed
st'
ultimo,
diedero
nel
Canzone,
a
non
lui
nella
se
non
r
il
fu
1741
delle
il
perché
tennero
appartenesse
avrebbero
Capitolo
; che
omessa,
sullo
di
rime
stesso
per
que-
che
inserirono
non
quello
Biscioni,
edizione
bella
quel
Firenzuola,
sotto
apparse
editori
gli
dopo, pensò
..
accuratissimi
che
in
né
il Moiicke
come
vivente,
ciò
sé
secolo
un
quistata
ac-
quando
E
nessuno
oltre
per
era
Lasca,
a
suo,
scritture
di
togliere quella poesia
a
del
né
si
dell'
rivendicare
volesse
non
?
il
zone,
can-
lo Scala
fama
verso
questo
non
questa
avuto
piaciuto
del
che
forbitissime
molte
sotto
fuori
stata
tanta
per
anonimo
componimento
che
per
r
posto
avrebbe
un
autore
un
E
fosse
bisogno
attribuire
ad
data
aveva
in
quando
1545,
nel
Firenzuola.
di
o
qual
di
1'
venuto
da
fin
tempo,
suo
essere
cioè
commentatore,
del
ne
questa
certo
che
diversamente
come
non
soggetto
sero
omiche
al
appartiene.
Lasca
chiarissimi,
il
il
Bianchi,
delle
quali
,
(1)
Accademia
acquetarono
si
scrittori
degli
l'
del-
illustri
Uomini
degli
tori
scrit-
il Mazzuchelli
sono
Fanfani
Notizie
che
bene
so
all' asserzione
più
senza
Io
Fiorentina
ripeterono
e
^
che
la
per
quanto
io
autorevoli
ripeto
anche
semplici
molto
parlar
per
molta
qui
che
dottrina.
Lorenzo,
doverglisi
sappiamo
Scala,
Fiorentino
11
(1)
al
vero
ne
;
ho
buono
piacque
non
come
opere
del
Lasca.
fu
certo
da
oscuro
dappoiché
mico
egli Accade-
anch'
altre
fece
ne
Cene,
discorso
avrebbe
monnier
non
delle
ma
non
»
Fanfani
volume
mabili
sti-
per
non
fede;
stato
essere
sero
vis-
sebbene
così
prestar
che
che
Ma
uomo
nersi
atte-
ranei
contempo-
coloro
tardi,
dello
questo
piuttosto
di
più
di
da
de'
asserzioni
nomi,
a
sia
oscuri,
tempo
il nostro
non
intorno
testimonianza
quand'
ma
;
mancanza
controverso
alla
Lasca
questi
assoluta
irrefragabili
componimento
alle
siano
nell'
che,
documenti
al
appartiene
canzone
e
in
da
mano
nel
Voi.
di
sue
delle
quello
a
Ili
dar
nelle
motto
tener
delle
fuori,
stampe,
prefazioni
Commedie,
per
Rime,
fermo
che
lasciando
la
é
collezione
che
al
cosi
Lecompiuta,
in-
delie
Ili
Fin
riepilogando
che
pare
quel
le
chi
è
io
dico,
che
del
è
non
in
che
che
in
legno
del
ho
Or
in
Queir
abbracciata
far
esercizio
mutato
aver
ampia,
quel
che
che,
morto
1534)
alla
il Bianchi
Clemente
il Firenzuola
la
i
mi
essa
ma
confermente
è detto
Notizia
Venezia.
il
tempo
si
non
in
Capitolo
renzuola
Fi-
ha;
lode
:
ho
aria,
mutato
più
quel
nel
si
prima
che
recato
dice
santo
Ho
Or
in
terzetto
un
la
ponendo
da
colà
era
chi
Commento
venuta
appunto
si
però
del
il Lasca
gli argomenti
vie
opinione,
era
che
certa
che
e,
si
zone
Can-
o
dimostrare
per
proemio
essa
della
esporre
gravi
ora
scrisse,
Grappa
ad
Lasca,
nel
due:
del
sembran
questa
egli
e
;
il Firenzuola
nome
addotti
su
eh'
son
continuando
E
qua
quistioni
il
Pierantoni
po'
l'autore,
? Sotto
cela?
il
scrisse
qui
paesi.
mutato
poltroneria
ho
giorni
spesi.
è
prt^w
quale
anche
soccorre
dice
VII
zione
locu-
una
nella
(al
lasciò
finir
Roma
y/^«,cioè,
dell'anno
e
tor-
in
Toscana,
Prato.
«
Quel
sa.
È
nosseiu;
di
lui
che
si
non
si
recasse
tornava
a
«
deluso
ma
si
che
vi
fare
recasse
si
di
ch'essa
fu
Canzon
Osservò
della
lo Zeno
che
di
e
convenevole
che
buona
quella
tutti
(2);
è
per
che
fu
'poeti.
altri
suoi
te,
spiritoso, eleganma
questo
il Firenzuola
lana
qui:
il dettato
«
è licenzioso
e
chè
per-
que'
gli
favella;
occasioni
»
attenzione
tersa
e
pura
espressioni
scritti
da.
como-
venire
a
in
faceva
Firenze,
infine
(del Firenzuola)
e
di
a
come
altro
conferma
Firenze
Canzone
libertà
e
Canzone
a
vanne
Roma
gli
tranquilla
fuor
tosto
Piut-
a
non
Aretino
licenziata
è
»?
che
scritta
appunto
partito
era
più
più
che
Ma
forse
della
licenza
La
ze
Firen-
la
e
vita
da
dove
Pietro
una
alcuno
Venezia,
godeva,
r amicizia
si
egli
da
(1)
»
speranze
che
a
e
se
nutrite
supporre
a
sperare
Roma
a
delle
è
Prato
ecc.
giorno
sog-
si avvenisse
congettura
Roma
a
suo
per
poi
che
da
1544
il
verso
scelse
e
era
in
certe
oltre
basta
al
far
di
amico
Aretino
Pietro
e
,
(1)
Voi.
Le
Opere
del
Firenzuola
Ediz.
Lemonnier.
I.
(2) Mann!,
Teglie
Piacevoli,
Tom.
I, p. 75 Fir.
1815.
Xll
che
que' tempi
potè
corrottissimi
erano
la
spenta
essere
tina,
Fioren-
Repubblica
la servitù
raffermarsi
e
; onde
italiana
agli
stranieri.
oltre
Ma
che
la
al
scrisse
farne
stesso
sullo
stesso
trattato
la
de' Poeti
burleschi
adducendel
getto
sog-
pienameiite
averlo
il che
uso
era
il Borni,
fatto
Di
di fare.
Capitolo'Bella
il \.^
be
avreb-
non
volta;
prima
il
dopo
che
eccellenza
non
per
scritto
sulla
motto,
un
la
ragione
per
Capitolo
certamente
di
mancato
da
è
rifacendosi
stendeva,
primo
un
nione
opi-
buirsi
attri-
possa
non
componimento
nel
la
Primieramente
sicché,
soggetto,
altri
ancora
sono
soi'reggono
Canzone
egli
salsìccia^
done
più
Lasca.
che
notare
vie
che
argomenti,
vi
questi
a
vi
Peste
^
torna
Ancor
Il
io
capitolo,
dì
Mastro
delle
La
Piero,
feste.
Fava
rifa,"
si
peste
e
in
nel
un
leggiadro
quale
D'ogni
ho
altra
fatto
cura
e
mi
e
mi
glorioso
convien
allontana
frutto
far
tutto.
mo
pri-
secondo
:
Questo
Del
dire,
dal
vi
della
detto
lodata
Mauro,
scrive
io
poteva
vestita
l'ho
Né
ho
non
eh'
Quel,
il secondo:
comincia
e
su,
versi,
XIII
Il
le
Sopra
stesso
il
capitolo
r altro
ancora
In
disonore
in
lode^
pregi
gli
e
E
qui vuoisi
si
fa
Capitolo,
dare
sieno
Se
vede
di
opera
subito
lingua,
messa
a
perdita
si
di
a
la
di
grazia
riscontro,
della
corta
che
in
nulla
più luoghi
riscontro
del
che
e
di
la
e
si
la
zone
Canse
di
garbo,
nota
zone
Can-
autore.
quella
con
possa
Lasca,
diversità
del
versi
stesso
uno
Gatta
conformità.
tacere
Capitolo
^
una
vo'
qui
riportano
scritti
gran
cantare
parlare
il
e
altro
dice
si
pone
gli
con
;
lei
e
che
si
poi
di
non
indizio
poi
e
; rinoca
Caccia
nell"
dissi
aggiungere
ma
prima
dice:
suoi
più
menzione,
scritto
Caccia^
della
oaor
altrimenti
Né
discaro
della
e
io
perch"
Ma
caro
guazzetto,
infine,
lode
In
stato
sarà
vi
non
Lasca,
Lo
sia
primo
mio.
altro
quest'
Forse
vi
penso
Carlo
Messer
Quel,
I
mi
tolo
capi-
scrivendo;
carote
io
eh'
Poi
secondo
il
cominciò
Franzesi
ne
sti'e
e
mentre
la
per
fra
esse
XIV
Finalmente
quando
a
lo
e
Scala
lo
le
fermo
per
le
e
la
non
o
né
e
meno
morto
,
tutte
in
altrimenti
un
é da
; sicché
ben
egli
appartenessero
il
e
quando
,
pubblicò
che
1545,
oppugnarne
raccolse
ne
nel
primo
a
poi
Scala
rime,
il
or
zone
Can-
la
Firenzuola
paternità;
di
anni
Agnolo,
edita
sorse
la
quattro
che
il
e
;
altri
né
chiederne
corpo
fu
vivi
eran
rifiutò,
notare
Commento
col
Lasca
da
è
ner
techi
sapeva
a
nel
dubbio
,
avrebbe
cercato
quelle
del
Lasca
in
di
la
aver
accertare
Firenzuola,
ciò
Per
di
qual
ciò
con
non
tali, che
sono
anziché
al
questa
versia
controle
esposte
sono
rischiarano;
la
piuttosto
Lasca,
il
e
no;
pretendere
senza
definita
poco
erano
soccorso.
cosa,
letteraria, qui
che
quali
e
avrebbe
lo
quali
gioni
ra-
le
e
Firenzuola,
al
attribuire
debbasi
la
Canzone.
IV
chi
Ma
sotto
nascose
qui
scrisse
si
va
prefazione
il
il Commento?
nome
del
induzioni.
per
a'
Cìcaìamenti
Gì^appa?
II Pierantoni
addusse
Chi
si
Anche
nella
che
XV
Coppetta
del
che
Crescimbeni
Firenzuola,
sia
esso
riportansi
del
Lasca
la
fatti
nella
Yolante
a
quella
Lasca,
e
del
in
di
le rime
chi
ha
pratica
s'accorge
stile.
suo
il
del
essere
ben
In
Firenzuola,
Fiorentini
ciò
31
altrove.
e.
ed
(1) P^eìulonbnia^
È certo
Firenzuola.
scritti
capi
Nel
l."^ luogo
tìorentino,
alla
più,
voce
se
com'era
dei
Grappa
fosse
Grappa
é
non
scritto
il
non
Firenzuola
quello
scrive
Di
stampata
più
del
che
per
mente
secondaria-
avrebbe
che
è del
benché
fosse
per
non
che
salsiccia
Firenzuola;
un
del
Biblioteca
: «
principio
oltre,
dicono,
disse
della
della
presto
però
il Commento.
scrisse
degli
allo
tenere
a
era,
questi
Commento
quel
puoi
eh'
Firenzuola,
esso
nione
l'opi-
; tutti
Lasca
non
lode
in
non
lo attribuì
X
30
pag.
inavvertenza
fra
ma
Scanzia
canzone
che
Ma
Canzone,
citati,a'quali
scartata
parere,
Cinelli.
mente
propria-
e
proclivi
del
tal
anche
(1),
sono
opera
a
quello
Di
dietro
il Lancetti
aggiunga
stesso
Altri,
qua
del
opera
sarebbe
Commento.
del
gli scrittori
si
fossero
costui
sicché
;
l'autor
essi
che
opinò
alcuno
un
a
au-
XVI
medesimo,
tore
chi
ha
la
composto
fatto
ad
mai
il Firenzuola
quel
che
legge
pagine
si vede
essere
il medesimo
copiandosi
nelli
di
e
che
il
che
chi
dire
di
noto.
quella
Canzone
è
del
o
dove
star
e
son
le
della
questo,
egli
era
È
ma
è certo
«
Salsiccia
? Ma
la
riguarda
che
col
ma
dere
cre-
a
lasciamo
parte
prima
addotti
il
scrisse
accettabili.
da
»
gli si ha
chiusi
originario
che
Firenzuola;
Che
il Lasca
non
me
intendere
a
della
lode
del
occhi
che
a
che
dice
prove?
sono
vero
dubbio
fìnto
poco
non
che
non
quassù
è
nome
quistione, gli argomenti
dimostrare
il contrario
nasconda
in
a
Ci-
l'autore
vi
Non
vuol
Egli
Lasca
forse
il
il passo
un
si
ci
latino.
che
,
esso
questo
capo,
tutto
sta
«
:
è
E
»
lor
fusse
comincia
Grappa
sotto
di
il Lasca
anzi,
;
con
Dunque
,
fatti
addotto
ne
canzo-
»
1' altro
un
puole
non
della
cavaron
1'
poi
opinasse
;
è
si
Commento
del
che
Commento.
del
dette
Dalle
V Autore
scrittori
que'
medesimo
5 ?
e
chiaramente,
quello
e
avrebbe
di sé
4
e.
a
ha
chi
e
come
scritto
si
vi
Canzone,
Commento,
il
essa
Crescimbeni,
il
tiene
come
È
Staggia
Firenzuola
per
mento
Comche
vero
là
nel
si
nese.
Sedet-
HI
XV
contro
a'
1'
autore)
(1548).
È
E
de'
tuttavia
bel
to nel
S.
nato
in
egli
magione
;
è
pur
Firenze,
Staggia
e
egli
tino
fioren-
era
Fiorentino
e
si diceva
Firenze
a
batezza-
ben
derava
pon-
,
potesse
se
ne
Mostri
parte
sicché
Giovanni,
stando
e
;
1" antica
era
da
non
e
egli
de'
Giierì^a
altra
primi
egli
che
La
pr'"'\amia,
la
miei
poemetti
è certo
non
La
e
dall'
Ma
i
avversarj
(1547) (ma
Nanea
sia
suoi
rischio
senza
e
ricolo
pe-
,
quelle
muovere
a'
accuse
rentini.
Fio-
,
Oltre
riscontro*
la
dalla
7710
diversità
io
ne'
me
pare,
debba
attribuirsi
si possa
Ma
che
ci
nò
sono
meno
anche
1'
ne'
motti,
e
Lasca,
attribuire
due
V
zia;
gra-
nelle
di
sapore
la
come
al
di
e
una
si
quanta
garbo,
frizzi; quanto
tra
e'
m'inganno)
non
tissima
cer-
opera
Cc^mmento,
differenza
corre
a
col
a
Nicode-
Maestro
Migliajo,
stile, di
di
quanta
arguzie,
al
mettono
si
se
di
Lasca,
(se
vedrà
Lezione
Pietra
del
questo
a
altro.
Onde
Canzone
così
scanità
to-
non
non
gli
il Coììimento.
altri
argomenti
XIX
ciò
che
che
nel
che
per
sono
e
poppare
iscolorito,
buì^ro
0
biitiro;
citerò
la
che
in
alla
modi
tutti
scrittore
le
rettamente
che
vero,
mettere
«
errati.
Possibil
mai
le
l'autore
indizj
qua
che
su
s'
a
scrivere
de'
egli
mano
è
vero
loro
del
Lasca,
nel
ma
l'Autore
di
libri:
L'
».
altro
mento
Com-
spesso
non
pia
sap-
esattamente?
cose
chi
Commento"^.
a
è
tenevano
ne
spesso
casa,
vero
tanto
che
che
proprie
tornando
stato
il
come
Toscana
:
versi
Ma,
dico,
questo
si citano
citare
se
scano
To-
uso
dello
e
frontispizio
lingua
sicura
Voglio
V
seguito,
ino:
spia
allora
scrittori
in
è
in
Toscano.
che
scano
To-
uso
aggraziatamente,
gli
argomento
1'
la
era
e
per
più lunga,
mentre
parlare
e
nel
scritto
; sbian-
vezzeggiativi
sono
non
del
regolafore
zinnare
piarti
de'
che
studiato
era
pancia,
terminazione
soggiungere
però
stretto
farla
senza
elio,
pende
dello
'-'o;butirro
svan
e
modi
e
bacino;
^ev
qui;
voci
per
o
terminazione
sempre
e
sono
partitte
;
ziclc^ev
voci
questo
è
panza
:
baciozzo^
per
quasi
né
erano
non
toscano,
basoccio
primo
si trovano
Commento
di dire
uso
il
avvalora;
sarà
Stando
a
mano
che
uno
mai
agli
esposti
stesso
io
auto-
XX
scrisse
re
e
quelli
portar
oggi;
altri
Grappa
le
Perugia,
cui
rime
della
Canzone
scritti
penna
licenziosi
Egli
non
avuto
vere
anche
a'
Fiorentini;
sicché
credette
di
del
rendono
viepiù
all' altro
delle
che
Commento,
se
si
Ma
il
contro
si
possono
co'
il Lasca
e
de'
si
potrà
Coppetta
nel
si
se
pon
modi
dell'
osservare
avesse
proemio
a-
animo
quali
fosse
argomenti
ma
certo
mal
argomenti,
gravi,
Toscano,
provincia.
gli
Commento:
voci
tura
addirit-
poteva
;
che
tore
au-
dalla
scriver
ben
;
mo.
corrottissi-
di
di
le
Gatta;
ma
secolo
provare
l'autore
dell'uso
liberi,
due
questi
rivolgere
uscire
alcuno
da
altri
facea
piacere,
per
che
tra
di
e
Fiorentino
motivo
di
Coppetta,
della
quel
era
0
si
in
te
mor-
Francesco
morte
solo
non
hora
prova
pure
Derni
facilmente
quale
11
sono
in
«
in
che
detto
del
:
la
fu
non
di
promesso
avrebbe
hiirlesche
Opeì^e
avete
line
Raderla
Canzone
ci
altrimenti
Beccuti,
Monna
vostra
si
»
in
Cicalaìnenti
che
Gatta,
Commento;
quanto
che
de'
il
e
a
cioè
quella
della
il
fede
all'autore
mostrateci
il
dar
detto;
è
disse
Cicalamenti^
dee
si
se
/
che
mente
notati
di
uso
non
altra
in contrario,
disteso
di
il
quello
XXI
la
Canzone
anche
la
per
di
sapeva
obiezione
di
nel
fine
il
Commento
la
prima
usata
volta
che
che
dee
credere
seppe,
ma
neppur
allorché
fu
poi
la
non
che
per
munque
Cocumento
do-
cui
sia
abbiamo
di
;
volgari
sopra
sonetto-^
uno
(1) Prima
troppo
come
solo
di
nomi
e
Tavola
(1)
si
inesattamente
Grappa
il
la
se
la
cando
abboc-
autori;
il
Generale
di
contenta
di
Cicalamento
salsiccia
i
due
ecc.
libretti
!
Libraria
Doni,
per
immaginando,
libri,
libri
i
alcuna
perchè
;
si
non
voce
guardava
nella
solo
non
corse
ne
ripeto,
registrare
un
non
un
di
provi
pubblicato
titoli
del
finora
non
sottile, attribuendo,
tutti
era
,
si
Doni,
chi
scrittori.
dagli
dico
io
di
altro
per
chè
per-
un'astuzia,
prova
componimento
questo
che
la
la
altro;
per
astuzia,
;
certo,
e
che
avere
occultar
sia,
Veramente
speciosa
potrebbe
si
la
più
è
che
Gatta
della
sua.
esser
con
Civetta^
della
morte
la morte
quellaper
egli
al Firenzuola
attribuito
avrebbe
non
Vinegia,
Giolito
1502
sopra
sero
fos-
XXII
V.
Questa
suir
si
ristampa
forse
esemplare,
che
conosca,
si
Nazionale
dalla
Libreria
di
e
V
prima
unito
all'
36
A.
numerate,
ciascuno
dei
minuto,
carta
uè
ne
hanno
di
stampatore,
30.
tato
«
zione
coir
«
guita
a
«
perfettamente
«
dal
«
Commento
«
città.
«
Iacopo
E
gnatura
se-
hanno
fino
alla
nota
di
solamente
luogo,
il millesimo;
(così
trovo
e
si
che
che
loro
ragio-
può
stampato
dalla
ese-
fra
trovano
anche
in
il
quella
stamperia
uscirono
no-
edi-
questa
CicalameìiU^
eguali,
Rutfìnelli
con
porta
si
forse
quadernetti,
all' ultima
concludere
fu
di carte
25.''
de'
venisse
8.^
voi. è
corsivo, piuttosto
è
Pierantoni)
Mantova
Il
dalla
ma
altra
nevolmente
e
Non
buon
Libreria
carte
confrontata
«
«
sole
pagine
29,
è in
di 9
carattere
le
e
25.*" linee
ma
alla
1.35,
quattro
I. Il
A.
alla
opusco'o
Poggiali.
2.
ebbe
lo
altro
composto
di
teca
Biblio-
periale
Im-
Gaetano
B.
nella
Cardinale
del
12
finora
Ben.
appartenuto
segnato
che
appartenuto
Ctcalamenti^
rinomato
eseguita
che
Firenze,
Giovanni
; ed
unico
conserva
di
Palatina,
stata
è
di
questi
XXIII
«
due
neir
libretti
«
frontati
co'
«
Bottaffo,
da
«
pò,
«
certe
«
e
«
cialmente
«
si
veggono
«
Il
Fine.
«
salvo
«
eguali,
«
lumi,
«
pati
«
te, appunto
«
i libri
«
altri,
«
il
«
toro,
«
di
«
pagine.
ciò
ma
in
0
dovette
antico,
e
segno
car-
da
usato
e
lo
che
stampa-
deficienza
per
di
fogli
sedici
»
e
esatta
una
da
per
di
stampa,
anche
la
l'incomodissimo
mezzo
tutto
dell'
altrimenti
trascurata
e
punto,
fatti
riproduzione
perfino
o
cosi
che
piaceva
conservando
del
sole
stamparsi
fosse
tirare
a
Pierantoni
tutto
si
vo-
stam-
tutti
raramente;
adottare
fossero
e
chi
sono
i tre
non
o
molto
o
pagina,
quattro
metodo
certo
parola
differenza,
solevano
come
4."^:
la
singolare
di
spe-
in tutte
che
8.°, furono
in
e
mezzo
e
tutte
in
della
è
quadernetti
caratteri
errori
eh'
sono
Rufflnelli,
lavori
in
porre
piccolissima
una
eguali
piccolissime,
dimensioni
Le
in
do-
anni
ornamento,
per
a
che
due
usate
foglioline
due
del
caratteri
scorgono
l'edizioni
tre
marittiìni
stampati
lui
piccole
Al
in
si
vi
Dialoghi
raf-
poiché
1545,
anno
opuscolo
gli
evidenti
vi,
introdotto-
puntazione
tica,
an-
fuor
del
d'
uso
(carissimo
al
XXIV
Giordani),
al
e
posto,
suo
fermo
; sicché
quel
che
stampa,
stare
legge,
di
gli equivoci
alterata
parola
in
Io,
mi
vale
testo
mi
stampe
dove
(1)
toni,
a
Neil'
ed.
pag.
14
pag.
23
a
pag.
24
prima
fu
si
ecc.;
vi
Ivi
si
mi
fesse smacellare;
mascella
quanto
domma
delle
et
? Bastino
giudizio
la
antiche
13
faccia
ft
si
far
riproduzione
scritture.
o
senza
in
dal
Pieran-
posta
a
suriosa
lus-
e
balordi
o
di
è
da
macello
mostrare
per
che
fino
:
moccoloneì
che
bagattella
qualche
esattissima
a
ecc.
poi lussuria,
coloro
mez-
avarizia;
per
esempj
governino
to
avverti-
ho
però
moco,
là
ma
mocolonissimi
di
il
altre
né
vostra
a
;
levare,
nò
curata
verbo
questo
questi
mezzo
quale
principio
lusttrìa,
superlativo
è
tal
avaratia
per
logge
pag.
a
mocolonissimo
legge
lasciato
postra
vostra
di
la via
Cicalamenti,
zione
edi-
quest'
levato
V /un
(1)
seguire.
necessità,
Ho
de'
dalla
soccorrere;
stretta
scrupolo
che
manoscritti
né
il cambiamento.
nessuno
lasciando
per
potevano
é stato
roba;
aggiungere
che
più
tende
in-
non
scorretta
riprodotto
nulla
senza
ra
igno-
o
crede
curare
tenuto
ho
che
significato
nel
punto
mente,
possono
verità,
dire,
tanto
ne
sono
a
e
mancante
o
del
lettore,
vi pon
non
o
invece
il
spesso
segno,
quel
la
talora
ma
regolarmente
messo
neppiir
da
con
hanno
ad
o
un
per
pelo
COMENTO
DEL
GRAPPA
NELLA
CANZONE
DEL
IN
ZUOLA
FIREN-
LODE
LA
DEL-
SALSICCIA
(*)
STAMPATO
Nel
(*)
nella
stampa:
MDXXXXV
Stampata.
L
P.
YERTUN
GRAPPA
AL
Questa
Opra
vaga
Dell'
Girsene
ingegno
ben
ti
cosi
Onde
le
Come
*
1/
ho
lodo,
salsìccie
ag'nunto
e
t'
*
rare,
io.
le
con
esalto
sovra
chiaro
sicura
(e)
antiche,
opere
doti
alterissimamente
puote
r
Con
le
mostra
tuo
che
Grappa,
dolcissimo
tua,
di
le
tanta
fiche
moderne
fatica,
lodo.
opere.
REVEREN.
AL
E
y
T
R
U
N
N
aro'
L'
né
questi
*
bussolo
stra
clie
di
rispetti
altri
offerire
a
siate
bene
e
stati
consiste
avendo
{*) Oggi
Compar
a
la
voi,
Di
prima
anzi
farmi
eh'
di
7io-
cagione
è
tutte
insalsicciandovi
in-
vie
disse
Pietro,
bussola.
per
conciosìa-
che
difficultà
fumati
pro-
debba
mia,
(quello
secondo
primo
non
perfettamente
malagevole,
quali
che
potissima
e
non
i lor
fantasia;
salsìcciare;
Gianni
del
io
questa
voi
salsicciosa
voi
ai
è però
non
S.
voi
dedicare
volumi,
molti
die
Mecenati,
sogliono
E-
GRAPPA
coniTDonitoH
gy^an
N
INSALSIC-
andare
Dìj,
ne
E
Y
IXSALSICCIATO
Lasciando
siate
AL
ED
0
STUZZICA
RABILE
CIATI
PADRE
ed
più
Don
in
le
che
cosej
con
4
esso
trovato,
meco,
sonetiarìa,
data
di
il
appiccarle
sfoggiata
voi,
deve:
si
Accettatela
non
immeritamente
dannoso
e
ozio
la
desta
il
e
questi
fiate
e
amate
di
mani.
fanno,
brigate
solito
al
vi
il
Tjascia
a
tener
a
e
i
umori;
a
vostro
il
quale
le
buttare
ri-
quali,
secondo
molte
Vivete
giuochi.
Grappa,
volmente
verrete
fantasia,
alle
tenendovi
trat-
e
ed
cattivi
mali
di
gliando
pi-
mano,
manigoldo,
Medicastri,
gro
pi-
samente
insidio-
lei,
rattenuti,
sono
se
iìi
la
il
valetevi
esso
dritta
ì
volte
Perciocché
salsiccia
con
scacciar
ella
viene
ischermo.
per
sì
e
dunqiie
assalirvi,
per
questa
hella
alle
qiiando
e
vìa
la
e
così
coda.
cui
a
modo
una
'nsalsìc-
la
con
lieti,
nato
affezio-
insalsiccie-
insalsicciate
II A
R
A
X
x\ E
I 0
Z
ABRUPTO:
EX
ALLA
EST
HOC
CARLONA.
disse
Mi
a
Apollo
con
egli
sta
giorni
allargandosi
comandamento
per
dirompendo
egli
madri
si
scandalezzò
il
che
(quasi
in
vesse
ch'egli
sopra
di
Caro.
A.
stile
vra
so-
cotal
un
culo) quel
cosi
davanti^
tien
al
la
che
prima
questa
da
Ficaia
dre
Pa-
banda
V
del
a-
salsiccione
bravo
ser
non
nel
avea
dispregio
avesse
di
Comento
(1),
stesso;
sé
lasciando
quale,
per
(1) Allude
ruolo
Pomona
fra
molto
fede, ch'egli
la
Siceo,
che,
Padre
il
bravo
suo
dolendosi
volte
mica
di
quel
Fiche, fé quella serenata
le
spesse
era
quel
con
esso
giorno
un
Madre
della
nel-
di
d'Apollo,
giardino
nel
Siceo,
e
detto
paggio
lui;, gli disse, che
esso
lia
quali
co'
fu
gli
Jacinto,
Priapo,
conserto
domestichezza
zurlo,
da
in
Muse,
trovandosi
ri-
che,
passati
le
con
in
che
Apollo,
e
i
strettissima
una
spesso
con
Padre
e
orecchio
r
Vertunno
il
voluto
Agresto
padre
alla
da
Fica-
Siceo,
opera
6
di
presenza
lui,
solamente
dèi
eh' è
e
delicato
e
il
le
quale
mele,
in
pur
Padre
fa
di
lagrime
che
Giove
gli
che
Siceo
alla
Priapo
che
fino
tanto
di
di
ed
orrendi
messo
nella
(1) Qui
o
per
uno
eh'
come
non
eh'
adesso
dà
senso
la
marcire
cattivello
el
parole
e' è
tal
e,
alcuno
sbaglio tipografico,
effetti
pur
il
ma
schiu-
1' ho
terrore,
che
;
quel
tiene
state
veri
seguiti,
esser
un
un
sono
gli
a
intendo
stampa
che
guasto, rovinato,
quali
io
non
si raccheterebbe
efficacia, oltre
hannomi
con
Le
se
pagar
con
tutto
salsiccia,
uso.
tanta
voleva
non
avesse
finalmente
suo
per
gli
non
fatto
fava,
la
ne
eh' ei
tosi
leva-
buttando
e
minacciandolo
bocca,
giunse
sog-
Jacinto
giurato,
avea
che
le
e
,
saettasse
carissima,
è
Padre
e
gli
senza
E
che
orgoglioso,
collera,
tanto
più;
Vertunno,
tutto
tale,
capi-
i melloni
,
ritto,
mille
cibo
cruscate.
detto
siccione,
sal-
tanto
un
pur
mere
lode
esso
niente
non
dando
guar-
stancar
ei
che
fiche,
ancor
avea
da
vero
gentile,
sarebbono
il
volta
eh'
sa
non
qualche
con
soggetto
qual
rarsi
altrui, sbor-
fiche;
maledetta
vero
gli
clie
non
una
penne;
le
con
pure,
toccando
petizione
a
ed
interpretato
e
omesso.
domi
però, sembran-
e
(1)
per
8
dato
occasione
buona
una
far
lievi
io
Padre
afflisse
Ficata,
Priapo,
collera
fece
e
e
poi
materia
la
Canzone
e
io,
per
allargarla,
più
che
di
acciò
cui
a
dell'
intenzione
dell'
divisione
(1) E
io... dover
deir
indicativo
modo
toscano
muro
innanzi
mele,
meritamente
mi
fa
me
non
di
stieri,
me-
ne
dia
vita
la
spianare
autore,
Ma
il titolo
e
e
la
Opera.
tanto
presente
tuttora
al
rammaricare.
Servio
nudo,
di
sovra
alle
questo,
mastro
mitigare;
cacciarla
e
trario,
con-
insalsic-
piedi
(2),che
a
venga
mento,
com-
lo
sua
farò
i
gando
allar-
per
a
fiche
potrà
si
che
quattro
per
dilettarlo
non
me
prima
la
la
che
alle
potrò
tanto
dover
e
cotal
suo
così,
salsiccia, mettendo
essa
in
col
1' abbia
sforzo
uno
con
come
Agresto,
con
glie
si
a
serenata,
sua
ser
cosa,
collera
entrar
glie l'accrebbe;
ciata
cia,
salsic-
che,
ficaie
il Firenzuola
fatto
egli
bestiai
quella
con
nuto
ve-
ha
anch'
hoj)ensato
Siceo
è
della
lode
così
punto
a
che
penso)
(come
Ond'
Priapo.
0
in
per
mi
Canzone
una
quella
oggi,
Befana,
Firenzuola
per
il
di
mani
il Padre
che
Perciocché
pezza.
alle
trattener
potermi
Domenica
la
eli' è
di
dilettarlo
dovrò
vivo.
è
usato
; invece
V
del
infinito
futuro
dover
;
9
eh'
adunque
Autore
L'
veduta
di
io
che
quello
ed
faceto,
di
autorità
per
'1
Se
Considerassen
e
Non
parlerebbon
per
quello
si
molto
egli
dir
io,
centra
da
bene
dir
differenza,
che
ora
(1)
Pietro
Aretino,
(2)
Allude
alla
gli altri, pur
alfabeto
ebbe
che
altri
che
vo'
operetta
questo
fra
1' 0
Padri
riforma
fu
che
italiano
parte
uomo
chiuso,
bestialmente,
della
già
hanno
così
sto
que-
gli
gua
lin-
tal
mai
la riconoscono
manco
e
un'
già
conosciuta
sono,
neir
scrisse
i Fiorentini
nò
volmente
ageuomo
quegli
è
differenza
hanno
noi
con
riprendendolo
che
non
da
Trrssino(2); perchè
aperto,
;
salsiccia, benché
egli
che
fa certa
'1 Firenzuola
gola
ancor
s'
uno
il
el'O
con
è
Bernia:
comprendere,
della
E
la
che
comune
Fiorentini.
del
e
de
sempre
può
e
,
moresche,
sue
ancor
ghiotto
ha
le
molto
letteruti
de'
Montevarchi
ben
del
per
terzetto
quel
il
Mauro,
riesce
catalogo
del
è
Per
testimonio
per
(1),
Prencipi
de'
Flagello
e
uno
mai.
conobbi
non
vede,
si
Fiorentino,
è
quelli
dato,
e
danno
detto.
il Trìssino
; alla
il Firenzuola.
qual
voleva
quistione,
trodurre
intra
10
tuttavia, più
chiuso,come
Altro
che
nell'aperto
vi
non
mi
Se
soggiunge,
maccin
di
Domine
dillo
molto
tu
che
e
rotto
altrove
Civetta,
mostri
con
di
lodar
tanto
le
che
presente
scrisse
(1)
è
di
Francesco
Beccuti
(2)
Così
(3)
Giovanni
Strata.
La
lettere
la
ha
sul
con
scrisse
Pietra
Santa
col
un
prima
Lasca,
terzetto,
volta
Parte
dal
I,
è
di
che
so
in
di
perdita
dino
Stra-
di
morte
gatta
una
dire
dovrebbe
lo
nato
delle
nella
lingua
i sonetti
a
di
sonetto
toscana
^
Pighi-
diversi.
cui
Aretino
e
a
nuove
Tommaso
Messer
Pietro
verità.
Stradino,
,
cita
Autor
V
degli Umidi,
detto
;
il
anco
allo
Canzone
forse
a
come
non
Discacciamento
la
e
Coppatta.
aggiunte
'Stradino
allo
alias
Mazzuoli
inutilmente
da
dice
bizzarri
Sulla
stampa,
lettera
il Firenzuola
nuccio
quella
la
Canzone
passata
la
ha
ché
ben-
buone,
e
Mi
e
scrisse
ma
tere;
let-
affezione,
con
dell' Accademia
;
che
pianto
questa
in
o-
egli
e
lettera
una
Il Firenzuola
Civetta
una
d'altrui
state
bestiali
(3),uno
un'
matte
di
ha
dolci
cose
nella
molto
Ver-
punto,
a
salsiccioni.
medesimo,
sonetti
è pure
lodato
(1),e
0
vita
scilinguàgniuolo,
la Gatta
i buon
sono
Io
abbia
(2)
egli
mal
e
vero
Padre
che
e
;
alla
il
fatto
dir
'n
ben
eh'
cosi
Dio
intorno
che
non
nell'
cosi
indifferentemente.
dire
io
so
dell' Autore.
tunno
mai,
ancor
più
fu
tera
let-
La
qua
edita
si
la
,
Biscioni
pag.
336,
nelle
e
segg.
note
Fir.
alle
Poesie
Moiicke,
del
1711.
Il
nei
quali
V
con
suo
persuadere
( come
dovessero
non
lo
che
K,ma
a-
bando
in
in
debito
il
che
ch'eglino
tener
tornassero
rendessero
di
Messere
cervelli,
par
determinato)
vessero
gli
umidi
quegli
a
umidissimo
il
cercava
venia,
capo
dell'
umidità
dall'
mente
baldanzosa-
che
umore
il
che
Signoria,
mando
escla-
onore,
pure:
ed
al
rendete
E
K
gran
'1 dovuto
introducendo
altrove
lo
(a) supplicar
la
Per
Vi
Che
voi
lettera
del
Apollo
lasciate
starmi
disse
del
Q ;
e
Petrarca
usato
prò'
di
il
la
chiusa
il K
del
Riserbando
secondo
sonetto
al
K
veretto,
po-
modo:
loco
mio.
nella
medesima
tener
nelle
:
gran
Kandidi
K
eh'
si
ma
dovuto
che
aver
fece
ei
valse
questo
ingegni
7
vede
molti
negano
stampa;
ancora
si
cose,
lode
agli stessi
conto
Laura,
la
in
cose
persuadere
quale
Madonna
(1) Cosi
Dio,
più, perchè
,
mai
vostro
molte
di
tanto
cotal
che
voler
a
in
al
ancor
Q, sforzandosi
Accademici
'1
d'
soggiunge,
E
stesso
ribeca
santa
scongiuro
(1)
onore
onore
però
verso,
ecc.
in
dice
ch'è
:
12
volte
infinite
ogni
quasi
del
stato
fosse
non
se
pranzo
e
dopo
di
del
che
i sciocchi
da
anch'
non
sapendo
dire
benedetto
0
dicono
autore,
la
alla
carne
mi
Vertunno
del
la
arte.
vera
La
è
di
Paese
Di
intenzione
metter
la
di
lui
esso
lar
imbudel-
ad
il Padre
Benché
là
parare,
im-
per
non
a
tissima,
cer-
cosa
fici
Magni-
quei
secondo
imbudellarla
ad
Vinegia,
per
insegnar
zone
Can-
trattiene
afferma
ma
lui, dove
basti
sua
salsiccia
in
sto
que-
La
da
viniziana.
dimora
Seri
in
che
forse
ch'egli
per
sbardellata,
cosa
si
imparar
per
di
e
intesi, danno
alla
ora
K,
Veronesi,
i
venuta
che
cosi
del
compisca.
non
cosi
servizio
quale
far
né
Y ha
che
sferico
cosi
esser
inteso
ho
ciata
corpac-
essersi
per
male
sono
nanzi
di-
cena,
averla
per
in
nel
dentro
eglino
dove
si
elemento
perfezione,
a
quegli
eziandio
0,
rebbe
merite-
buona
come
bene,
dell'
e
Onde,
egli
e
una
adoperato
Q
tanta
altro,
pasto,
come
caldamente
opera
sarebbe
merenda
a
molto
lodata,
cui
freddissimo.
per
salsiccia,
meritata
ben
mai
a
la
senza
componimento
suo
avventura
per
Q,
fin
in
stume
co-
è
vero
qui.
questa
sovra
il
Canzone
tutti
i mi-
13
glior bocconi,
della
cielo
nel
le
con
e
lodi
sue
Luna,
collocarla
dietro
porla
o
al
Sole.
titolo
Il
dell' opera
Firenzuola
in
al
quanto
in
(1)
di addurmi
il
da
Amor
V'entri
mio
mia
d'
un
Vertunno
ed
capriccione^
poi
quante
in
è
la
ch'una
a
detto,
è
sguazzo
fresca,
carne
eh'
e
grossamente
stanze
grave,
salsiccia
alla
la
stampa;
ma
la
perciocché
libra
Or
grossa,
vegniamo
Testo.
(1) Cosi
basta.
in
divisa
è
stile
altramente.
essere
volta
soda
salsiccion
divide
in
fa
ben,
questa
Questo
può
piace
così:
finisce
parti
mi
Padre
del
bizzarro
nuovo
Si
questa
comincia:
quale
Ecco
e
di
chiarissimo
luogo
un
Ma
1' opera^,
appartiene,
sonetto
capriccioso
tutta
allegorico
s'
del
Canzone
:
Salsiccia.
di
senso
salsiccia
parola
della
lode
chiarezza
maggior
per
è
l'orse
addurre.
tante
zone,
Candendosi
ven-
non
al
14
DEL
CANZONE
lode
iìi
Se
della
salsiccia.
Stan.
L
letto
Avesser
(per
Di
voi
altri
1
quali
il
Lodaste,
forno,
0
di
la
Ch'
è
mucide
è
(1)
M.r
Matteo
11
della
(1)
plebee,
Elicona,
fatte
le
fiche,
così
stato
buona,
Franzesi,
DEL
In
quello
e
sì
e
mai
la
gola^
unto
dolce
cola.
GRAPPA
Teologastri
Padri
,
maggior
è
Capitolo
Casa;
oso
empirsi
questi
vi
d' ortiche
o
,
salsiccia
Dicono
non
ed.
bietole,
COMENTO
che
e
capriccioso
non
De
lesse
castagne
corona
foglie di
Ancor
le
v' arien
ch'alcun
Poi
conocchie;
Parnaso
insieme
datovi
maccheronee
giornee
intorbidar
E
da
e
fiche
altre
Tutte
capitolesse,
le
poeti
e
miir
Sirocchie
nove
dir) quelle
me'
0
Da
le
sciagura
per
E
FIRENZUOLA
del
lode
lode
In
quello
peccato
In
lode
Forno
delle
de' Fichi
quello
di
fu
scrìtto
Castagne
dal
Molza.
da
da
IG
notant
goffezza
Fra
nella
Cornaccliia
Principessa
come
somiglianti,
e
alle
presso
il
cacevoli
Squarciaflco
e
dice
eh'
alle
ha
r
i buon
del
uso
volgo,
cui
(1)
dice
in
dell'inno
del
Ma
Poeta,
molte
cioè
secondo
questi
lor
gofferie
il
Maccherono^
in
usato
lode
della
un
rio
terna-
Torta,
che
:
che
Dicono
Un
Or
voi
la
Poeta
Ogni
Bl
verbo
si truova
composito
Boc-
come
queste
e
dal
Ber-
chiama
quale
goffi Maccheroni^
Maccheroìiee,
difesa
in
Poeti,
il
bizzar-
dicerie
parlato
,
fanno
le
sonettarie.
replica
egli
maccheronee
burlesche
e
presso
appella
percli'egli
quanto
Petrarchevoli
lo
fiate
le
Maronerie,
e
s'
Poeta,
vagliono
nieschevolarie,
Poetessa,
Coccajo
del
di
Ostiense^
Profetessa,
Burchiellarie
rissime
dottrina
Somma
benché
tanto
che
dice,
la
,
sentenza
questa
da
secondo
)"
cosa,
che
da
(1)
Nella
fonte
sete
eh'
ei
si
non
fa,
d'
Poeti
s' ammaccherona.
da
contafavole,
stampa:
un
Elicona
cava,
?
Maccheronee
aitici
chere,
s'al
Segue
conocchie^
da
Terna.
il Poeta.
da
chiac-
ciabatterie
e
17
da
finalmente
stoja,
a
le
e
che
delle
tutte
le
il medemo
perchè
amendue
Quinci
il Burchiello
Perché
trionfante
Pregando
il buco
fosser
ne'
van
Che
quest'
Matteo
nel
disse
Poeta
dicendo
gonnelle,
le
fritelle
sue
tanto
anno
di
Di
molti
amente
Allocchi
co-
ecc.
tesse
dire
:
amare.
medesm
Franco
si
nel
vanvare.
nuove
altr'
palazzi
Vuol
Luna,
le
che
sonetto
quel
la
sonavaa
inconocchiar
E
saettare
de
Veggendo
Non
filare.
al
:
mosche
le
conocchie,
Incoìioccliiare
ij quaternario
par
sonetto:
nel
volta
il verbo
E
da
che
volse
mi
il che
appartengono
Febo
già
Fusare
cicalamenti,
i
e
niente;
da
Poliantea,
chiama
le bubbole
cose
significare
USÒ
la
Pi-
avrebbe
Muse,
proposito,
fanfaluche,
da
Veronese
fusare; percioccliè
so
non
La
M.
Segretario
da
detto
burle.
poi
che
adunque
voi
altri
s' inconocchia.
in
il
somma
Poeti,
lo
cui
2
stro
no-
sti-
18
lazzo
degno
è
feminuccie,
a
filar
di
quel
Piero
a
luogo
'1 Poeta
cavai
Il
Che
ciò
là
dove
l'
delin
pel freno
a
risa
nella
meno^
lettera
molto
nei
mano,
a
pieno
del
gno
so-
ancora
sonetto:
Vespsrtilioni,
il Petrarca
trangugia
Chi
squarcia
Dante
Chi
r
ascolano
di
Come
:
chiese
ri-
dice:
Chi
(1)
e
il Bizanzio
Gufi, Civette,
che
le
per
E
Aretino,
appresso
che
risoluzion
menava
quasi
segue.
dell'
nel
massimamente
Zanni,
Pegaseo
venni
che
vedere
uomo,
la
guanti,
questi
:
Vidi
e
i
sien
può
galante
Strozzi
de
enigma
quai
si
(1) dalle
treccolare
per
Ora
conocchie,
Capitolo
quel
vanno
vegghia.
da
guastato
esser
quando
a
Poeti
da
se
Cosi
gustato.
fussin
ha
la
in
due
bocconi,
Astrologia,
per
filosofia,
carne
stampa,
di
ma
pippioni
par
;
che
abbia
ad
sere
es-
19
altrove:
e
E
la
E
canta
Teologia
che
che
la
apra
le
e
Poeta
riferisce
qual
fiche
le
che
le
Or
qui
1'
conoscar
si
dice)
dunque
in
questo
paralello
ciascuno
fiche,
Ciascuno
di
altri.
agli
della
siccia
salbene
'1
quelle
il
me
(cochino.
centrale
si dee
cose,
e
Padre
cavalcato
l'argomento
dilettare
la
ma
all'altre,
che
ha
mele
molto
inverso
capra
modo.
le
maestri,
e
il
essere,
plebe;
una
nel
Fica;
voce
dinanzi
una
le
la
Dottrinajo
sbracarsi
e
a
lodando
Drizzo
far
'l
to
rispet-
openione
all'
fiche,
Siceo,
il
gran
bisogna
cacciar
per
i
che
avendo
della
comune
alle
far
de
mucide
tiene
comune
sieno
pesche
salsiccia
la
gione
ra-
forno
il
fiche
le
e
questa
a
la
,
dice
intorno
Prisciano
lodaste
plebee^
che
zugo,
rende
caso,
quali
detto
quel
a
stro,
no-
da
parli
Girandolone
Ser
abbia
a
il Poeta
che
lesse,
castagne
plebee.
e
i
:
mai.
casa,
bocca
dicendo
e
a
parer
non
usa,
intese
non
ritornando
per
calzai
gli
per
mantel
per
quel
Ma
0
Filosofia
ha
Quegli
che
firitamente
me-
alle
20
vede
qiiai egli
seguitare.
f"izioni
da
molto
com'
perciocché
autoritate
è
Questa
del
mi
un
vai
gemma
di
vo',
ohe
proprio
Oltre
si
ciò
(1)
strane
è formata
Antonio
etimolo"'ie
detto,
si
nore,
mi-
La
può
vare
pro-
cioè
che
l'
dal-
prova
di
quel
tesoro,
un
non
far
può
felice,
boccon
da
Imperatrice,
più, eh'
un
pozzo
dalla
pruova
Perciò
vocabolo.
il Carafulla
parola
provare,
sé.
si
Siceo.
dice:
salsiccia
colei,
Poeta,
primeramente
E
porga)
che
uomo
Quest'é
sicciaio
sal-
quel quaternario
per
Questa
da
primo
diletto
si
dover-
di
detti,
modi.
con
;
il P.
bisogno
chiara
al
afflizione
nostro
fatto
due
siccia
sal-
materia
il
ha
molto
molti
salsiccia
flcazion
fatto
è
la
conchiudo
della
com'
spetta
Quest'
andare
contiene
a
valente
lungo
non
é
che
la
al
ha
maggiore
(quanto
che
ficaie
della
La
diletto
loda
in
scrivere
che
più
piacer
maggior
l'af-
percioccliè
Or
fiche
le
danno
dà
sé
secondo
guiderdoni
i
che
Etimologico,
di diversi
Carafulla
è
tuttora
d'
oro.
signise,
(1) ogni
linguaggi,
famoso
condo
se-
per
over
le
sue
21
in
salsiccia
detta
esser
da
sai
toscano,
fa
cosa
tanto
r
latina
dilettevole
istesso
detto,
secondo
ciò
autorità
fisica.
cattivo
miir
Onde
lascia
Or*
Fa
a
Oh.ì
modo
rosto
Appresso
che
suo
un
star
(1)
aalata.
per
che
questi
elleno
fanno
sono
anguinaglie
a
da
amico
disse
e
lesso
pessimi
uomo
piglia
e
questo
altro
11
scrisse
il
ficone,
diletto,
boccone.
da
si pruova
cosa,
Capitolo
consi-
:
volendo
d' alcuna
effetti.
bene
triste
mortai
son
valore
Molza
al
diano
corruzione
e
volgarmente,
poco
cui
queste
mio,
e
l'
del-
,
certo
sigliando
condo
se-
inno
fiche
eh'
furfanterie
un
bere,
ancora
tarvoli^,
rogne,
altre
le
dicano
dalla
sangue,
prodotte
che
Conciosiacosa
orinali
Contempla
nell'
pruova
,
il
poi s'appartiene
è
si
egli
aflìizione
verbo
appetibile,
Siceo
P.
posta
com-
Usale;
buono
e
(I) Quanto
Insalata.
succia
cosi
sentire
succia
e
che
quella
poi
diremo
derivato,
quasi salsuccia,
voce
come
onde
il
porta
stessa
sé
quel
denotare
si
In
suol
lode
il
dire:
dell'
hi-
22
La
vale
non
prefato
nel
Siceo,
P.
del
resto
fo
di
E
ne
E
volentier
Tasche
stesso
sé
buon
assai
che
più
eh'
mei
perché
ogn'
altra
vale
Non
dico.
neir
utilitate
Encomio
delle
qui
per
sono
state
che
pasto
da
baccio)
che
disse
con
corpacciata,
all'
della
che
che
che
facchini
basta
che
cosa
la
ventano
di-
che
quale
ciò
non
e
é
lani
vilCor-
suo
ne
da
da
e
nel
bolognino
un
salsiccia,
tosto
plebee^
sono
da
fiche,
sdilinguite,
il Boccaccio
altra;
le
così
non
roborazione
cor-
(come
maneggiate,
popolazzo,
(come
cui
dire
guizzo,
Oltre
alla
Poeta)
sieno,
ynucide^
sgangherate.
argomento
ancor
volta
una
fico.
un
benissimo,
il nostro
fresche
sia.
'1 nostro
possiamo
accenna
si
replico,
Tasche
che
entra
vel
qual
delle
vedete
ed
procede
crediate
petto
a
Sicché
dire
compagno,
non
ancor
fico,
un
:
E
una
al
parte
cuor
:
stimo
non
il
pur
contrario,
dell' insalata
mangiar
'1 Varchi
E
disse
come
;
a
inno
predetto
11
fico
un
fanno
menica
do-
una
si
può
si mantiene
24
dicendo:
nerale,
Dove
nia,
fatte
over
si
dicono
in
fatti
fu
il
che
che
corta,
giornee
che
vuol
mi
allegò,
dir
che
sia
vecchia.
Ed
dispiace.
secondo
La
modi
gratia)
voce
dire:
mill'
altre
dall'
che
questo
noi
propi
di
Gioimea,
detto
cuno,
al-
sogliamo
dire:
Oh
luogo
Mettersi,
Allacciarsi
la
mi
non
da
notare,
dell'or-
hanno
parlare
come
gliamo
vo-
ha
ci
scrittori
gli
cliehus
m
openione
qual
cioni
omac-
aitile
quando
dire:
a
quegli
Intriga, Camerlengo
Don
tografla,
in
è
certa
una
MilV
che
quel,
inteso
; onde
che
cosacela,
una
dire
Poeti
da
e
passo,
aveva
portavano
(disse)
vecchie,
questa
vuol
antico
il fuoco,
questo
a
(come
tempo
lessi
cui
a
e
della
aringo
appresso
intelletto
bisavola)
Roba
illis. E
sera
una
Gioìmea
sua
del
1'
perchè
marciO;,
Ciutazza,
La
alto
un
burlesca,
il
corresse
Canzone
dalla
certi
perchè
berniesca,
cavò
Ber-
medesimo,
alla
ne
Poesia.
disse,
il
alla
che
primo,
diede
è
del
berniesca
compongono
il Bernia
questa
la
giornee.
cose
suonano
comporre
burlesca
cose
alle
alla
giornea
e
quelli,
e
aitile
,
Bernia
e
alluda
che
par
mille
E
usato
intorno
sarebbe
a
(verbi
biarsi,
Affibbiarsi, Sfib-
giornea;
e
allega
a
25
questo
un
proposito
fatto
Capitolo
suo
lode
in
in
che
Vertunno,
il P.
d'
tore
Dot-
un
disse:
Colui,
Si
in
Monna
ed
dice
E
Venne
E
flrmare
chela
la
sin
in
nella
giornea;
luogo
:
giornea,
bordeilo,
dell'
Vita
vacche
cento
fèlla
Errante
si
abito
la
sfibbia.
Tabacchino,
della
fusse
altramente
si
baldacchino.
autorità
intelletto
giornea
un
del
andar
quali
lo
ella
giornea
la
mentre
con
sotto
la
certo
un
messo
va
castrone
:
Dalle
che
s' ha
luogo
un
che
in
trombeggiando
E
del
s'allaccia
ancor
Fama
Maccaronea,
scriver
a
Mezzao
l'Aretino
la
scrisse
straccherebbe
Quando
e
che
viene
a
Ciutazza,
antico
la
Fama
con-
cioè,
corto;
e
quale
il
è
,
maggior
ser
perciò
a'
piedi.
Giorneone
Cipollone
che
Faccenda
Da
che
questa
secondo
; la
qual
sia,
sarebbe
le
voce
non
d'
denota
rebbe,
use-
impaccio
si
Giortiea
il Dizionario
voce
la
di
fa
Fra
proprio
26
questi
Poeti
da
si
al
truova
di
Re
parlando
le
vi
verbo
i
come
che
dice
la
la
broda
bella
mettendo
lo
fonte
mostrar
lo
mio
suo
e
usato
in
ed
d'
Muse,
que'
suoi
sempre
della
viuola
tenuta,
con-
Elicona
se
lessi
vo-
potrei
dere
sten-
luoghi
creti,
se-
qualcosa
molle,
di
Poeta
qualche
aver
destramente
fonte
no
fan-
la
qui
Or
io
il
per
Muse.
esse
stile
toccar
e
quel
con
che
Secondariamente,
Parnasso
anch'
sopra,
quello
continente
delle
il
Godenzio,
ha
i monti
è
famigliarità
che
-cosa
sono
la
quel-
di
per
san
torbida.
la
ciò
per
da
figura
Qui
detta
maccheroni
l'Abbate
torbidar
in-
Da
risguarda
,
ne
:
primieramente
Maccheronee
poiché
dice
EUcoìia.
cose:
Intorbidare,
voce
stola
Pi-
scrittore,
dicendo:
ed
due
quella
poverette.
il Poeta
notare
gnificato
si-
maledette
Muse
segue
qual
cui
abbassan,
Parnaso
da
in
lo
speranze
che
inalzano
Or
usata
Francia,
dì
Giorneoni
V
nel
imperativamente,
Sfamate
I
conocchie,
e
Apollo;
dell'
ma
di
chetto,
arnon
mi
curo
ch'io
so
Muse
di
voler
in
una
(dice)
insieme
forche.
alle
facendo
e
di
indice
il
pollice,
modo
e
questo
perchè
i
tristi
sta
in
altro
le
questi
con
questo
a
tanto
quanto
quanto
stimiamo
queste;
gli mostrassero
di sopra
detto,
le
sono
delle
ciarle
e
fiche,
E
cianfrusaglie
tai
la
che
Poeti
gola
:
con
nee,
macchero-
dicendo
'fiche,
le
stimiamo
vi
poesie,
goffe
e
le
dicendo
cosi
quali,
com'
della
perchè
si
lendo
vo-
sero,
stimas-
gli
poco
dimostrative
cose.
però
non
guisa,
vostre
queste
E
interpreta
dire,
volessero
per
se
per
fatto
dimostrare
quale
forca.
Buttricone
averebbono
quasi
della
questi
un'altra
in
riare,
ingiu-
punivano
si
Poeta,
a
l'
delsovra
d'
capitolesse,
Il
giornee.
gli
la
impiccar
vostre
luogo
tempi
detto
arebbono
queste
antichi
gno,
pu-
e
stia
modo
un
vece
il
dir
andatevi
e
che
nostri
il
pollice
in
croce,
vuol
non
Muse
Ora
la
con
gli
appo
cacciati
l' indice
è
fiche
serrando
del
che
tutte
le
arebbono
si fa
croce
queste
ora,
fatte
gli
è
fica
La
fin
arien
gli
ciò
manichetti,
e'
detto
ha
le
se
letto
disgrazia
Poeta
ch'I
baje,
quello
che
Basta
volta.
per
avesser
tutto
mostrar
con
è
pocaggine
dapste
que-
battezzano
2»
cotali
questi
lor
della
laureola,
eli' el Poeta
dice
di
gli
sta
nel
?
qual
cV
o
cervello
ortiche.
perchè,
;
foglie.,
di
del
torte
le
seccano
una
corrispondenze
corona
le
cambio
dato
cantato
aver
cuocono
si
e
in
dato
Per
si
belle
casse
man-
in
bietole
molto
avrebbono
bietole
non
avrebbon
di
queste
per
acciò
corona,
(1) gli
foglie
o
notate
E
dovuta
la
Corona
Poeti,
per
forno,
di
fatte
fiche.
Gli
tole
bie-
bon
avreb-
,
dato
poi
d' ortiche
quella
cantato
delle
di
che
quegli
sì
pungenti,
li
tocca,
11
P.
che
del
alla
Poeta
forse
ha
bole
Poeti
dello
sentir
però
il
dacrli
dagli scrittori,
usato
lamo,
scemo.
la
idioti
lape
si
dice
ecc.
per
come
Veliera,
ei
di
V
di
ser
Aureola,
la
in
qua
amo
il
giovano
trova
tuttora
che
quei
che
A
altre
cacabal-
quelle
invece
onde
chi
foglie
di
mostrano
idiotismo
(1) Laureola,
due
dice:
Corona
cianciumi
quei
e
a
molto
servo
e
scriver
a
Dio
e
1' ortiche.
mi
passo,
detto
bietole., perchè
si duri
volte
sbolgetta
salsiccia,
stite
ve-
spinoso,
e
ancor
quale
questo
sono
rinnegar
fanno
intorno
cose
alle
fanno
come
quali
ruvido
stecchi,
Vertunno,
intorno
così
cuoio
quel
ha
le
castagne,
aver
per
,
ecc.
fu
lellera,
Firenze
29
Cavoli,
0
la
il Posciaio
uno-er
disse
ver
loro
di
Insipido
Ed
fosse
savia
dice:
eh'
el
Aretino)
può
stormo
Lauro
servire
de'
le
donare
secondo
essere
Poeti,
imitando
glino,
secondo
lo
e
state
varie
Corone
varietà
air
;
e
gli antichi,
i
diversamente
diversi
disse
osterie
'nfìnito
giunge)
(sog-
però
costrette
a
appropriate
proprietà
e
qual
Lutezia
(come
esser
oggidì
Muse
il
Baldalona
11
coronar
per
d'
la
in
intorno
poeti
altre
che
per
occupato
chiello:
Bur-
Colloqui,
bietola.
la
posito
pro-
bietola.
miracolo
Ano
cotal
a
o
i
dimostrar
medesimo
il
ne
un
per
voler
a
pastinaca
Erasmo
scrisse
non
qual
è
svenu'o;
era
come
ancor
Mi-
calderone
eh'
bietola,
nel
minuto
in
insipidezza,
disse
r
tutti
Siena
a
Onde
io
bietole
rape,
N'andare
Per
bietole?
le
avventura
per
che
di
anch'
essi
e-
gloriosi portamenti,
coronavano
le
lor
30
brigate.
vittoriose
fa
pastocchie
diverse
di
così
egli
cui
Ecci
dice
E
Aspattan
e
e'
neir
i
d'
di
di
radice
;
sorte
certa
dice
quali
dice
capricci
suto
di
per
quella
Cioè
ni,
Cortigia-
meritar
l' Istrione
Ed
il Divino
secondo
la
dalle
esser
rone
co-
gli
acuti
d' ortica
Pietro
e
di
varie
di
quella
dialoghi
così
Aretino.
(1)
Arezzo,
dei
come
per
d'
varietà
Muse
onorato,
preteschi;
(1)
di
,
trippe.
quale
ruta
;
il Pecorone
,
il
Siena,
feccia,
da
pergamena
una
foglie
Ipocrite
di
da
Beccii
Buffon
studiato
hanno
Coronali
e
me
co-
il Burchiello:
appresso
Quelli
fonte
a
il tuo
coronarlo
Per
soffi iltaio
Muse
tutte
verse
di-
quel Buffone,
Franco
un
le
lor
scrive:
venuto
che
secondo
conseguite,
anco
Matteo
appresso
proposito
zimbellamenti,
e
hanno
corone
questo
a
diversi, che,
di
menzione
E
suoi
puttaneschi
gli pungenti
d'altre, secondo
rone
co-
di
;
netti
so-
la
32
levatura,
l' intemerato
latesta,
e
da
tutti
iniilzati
di
di
Cortigiana,
( l ), ai quali, interrogato
(appresso
il
dare,
Li
farò
Di
cardoncelli,
la
per
strada
e
La
Diva
Di
bietole
Infamia
di
di
più
poco
O
Salvatico,
tu
Marcon
Vuol
Di
(1)
sono
a
e
volesse
corona
Dell'
nominati
due
una
l'ortica
buona.
ancora,
de
Poeti
quinto
passi
semideo,
infame,
1' errante
carcioffl, e
Aretino.
nella
la
nel-
coronati.
musevolmente
di
quali
laureati
i sacri
move
fava
corona
sotto:
coronarvi
spine
de
altri
quegli
mezzo
E
Apollo
rispose:
E
e
che
ti,
Boat-
stanno
Commedia
Bizanzio)
Unichi
di
che
della
cantoncino
un
bicante,
Al-
cornac-
Pistoja,
finalmente,
quelli
in
Frati
guazzi,
da
Ma-
il bestiale
di
di Veronesi
Prato,
e
rocchio
un
strenuo
Juleo,
Cronichisti
chioni,
lo
sarebbe
come
Puttana,
di
Forse
scena
borrana.
accenna
XI
dell' atto
a
coloro
II.
che
33
-
Or
altri, dei
infiniti
lungo
lui,
più
ritorno
e
rende
la
ora
dovere,
al
nostro
scorni.
non
Ila
mai
la
le
poeti
alcun
di
qual
Muse
questi
voi,
avuto
ancor
a
il
tai
quei
ser
es-
rimetto
vi
perchè
(dice)
Poicliò
«
non
por
Poeta;
ragione
a
vando
mento-
quali,
del
fatto
avrebbon
Badalone
il
dietro
va
priccioso
ca-
ardire
,
di
empirsi
ostante
di
che
cos\
sé
dolce
sanamente;
riempiuta
cantandola
non
piena^
in
Dice
il Tettami
dice
Capriccioso^
Barbagrigia,
dei
un
mont'
parlerà
(1)
E
Sofista
che
capricci
alto
più
pi'euiossa
dove
;
e
di
nel
dove
molti
poppandola^,
ma
a
bocca
il
Poeta.
Poeta,
dove
Pistola
dice
del
alla
ragiona
Si
del
E
giura
il
Cìinmrnl)
if'
.S'-r
stesa
di-
dolce
gentilmente
Panunto,
sotto.
al
'1
alla
si
investisce
cola,
unto
intende
allude
gola
golaccia,
la
questo
(1)
la
celebrandola
e
come
e
che
stati
bene
mangiandola
n'hanno
se
Avvertite
»..
sono
non
mandi
e
quello Empirsi
perchè
effetto
in
che,
salsiccia,
buona,
liquore
intendere
bisogna
così
sia
ella
di
gola
con
quale
si
Tettami,
A[Jì-cs(o
ili
34
che
del
quel
a
mai
legge
non
questo
(l)
Lasca
Salsiccia
proprio
è
simile
verso,
uu
da
nome
godere
,
che
gli
non
Massime
Non
ei
sono
Tutti
Gli
bella
Spendon
la
Più
volentier
E'n
qualche
a
'n
Sia
pur
Che
'n
Meglio
(1)
il
verso
(2)
pe
d"^lla
(2)
é
Nel
?
Poeta
buoni.
buon
cervello,
discreta,
Donna
buon
saporita
di
pel
cotali,
lingua
ancora
tenera
testo
fonzonc
è
di
ma
sta
più
Salsiccia
detta
piti,
è il cibo
grosso
più,
Della
è
Salsiccia
fuora,
bella;
e
più
quanto
Capitolo
gettin
nuovo
vitella,
di
entra, nutre
Nel
Signor
c'han
vostri
ne'
carne
ver
da
moneta
lor
il
pena
Che
budello,
animali,
giovani
Ch'
gentil
e
cibo
e'
quei
e
buon
e
un
ricchi
dotti
Uomini
non
salsiccioni,
grasso
proprio
i Prelati
Ogni
Di
in
messi
e
II
i vostri
Bolognesi,
bocca,
l'appetito.
Stan.
0
in
bestialmente
gli aguzzi
,se
l' acqua
venga
;
a
ma
e
tuo
sodo.
modo.
veramente
ecc.
ho
miglior
corretto
Ipzione,
con
altre
s(am
35
il T'oeta
porta
Si
da
che
oratore
vendo
do-
perchè
poeta
buon
buon
da
manco
non
,
che
([uelli
delle
Muse,
che
di
; dalla
perfettissimo
di
ingrati;
e
e
insieme
so
come
ottimo
lodar
per
il
fatto
fèsse
sta
molto
la
(1), mostrando
quelli
di
li
cervello,
cosi
dimostrando,
proponendo,
benedetta
e
ch'egli,
invocazione.
in
ogn'altro
proemio
Apollo
Mastro
mai
aver
poeta
questa
seguitava
che
mostrando
stessa,
cosa
d'ortiche;
stessa
lui
a
quelle
sovra
persona
dalla
essere
e
non
cibo
esser
non
Ora,
che
bietole
salsiccia,
la
come
fatiche
sue
di
sona
per-
avrebbono
cantato
ingratitudine
cantata
strativo
dimo-
elleno,
vituperati,
dei
persona
lor
la
eh'
hanno
che
in
dalla
cioè:
dir
proemio,
genere
delle
fole, coronandoli
dalla
nel
giustissime,
sono
poeti,
questi
benevolenza
con
guiderdone
il
reso
la
richieggono;
si
quelle
di
che
guise,
quelle
tutte
ma
pri-
nella
invece
acquistata
ha
si
sta
che
vituperar
e
lodata,
l'hanno
non
stanza,
egli
salsiccia,
hi
lodare
se
siccia.
salla
non
tirasse
E
posizione,
pro-
però
invoca
leva
vo-
chio,
l'orec-
egli,
i
Bo-
36
lognesi,
e
quesito.
E
il
Poeta,
tutt'
notato
da
due
ragioni:
(dice
don
Cerimonia)
fama
perchè
si
in
che
modo
Quae
Gloria,
()
et
Felsinea
(luam
Curius
hic
avidi
Aocurrunt
VX
l'Ila
quisque
me
agito
•laiu
me
E
ì)Uon
intra
in
Poeta
hic
si
viscera
condil.e
logo-o:
sé
soli,
Urbe,
repleor.
avidaeque
altro
un
di
Gentis
puellae,
cupit.
habere
puellae
pueri, teneraeqne
piuguiculis
del
baldanzo-
anzi
amicius
dulcius
juvenes,
moUes
o
parlando
decusque
pertractor
foveor,
immerita-
LUCANIC.V
fama,
Hetrusci
delli
Bu-
note:
fueram
Picenae
che
su
altri,
epigramma
tutta,
colai
in
no,
in
essere
gli
non
salsiccia,
biscanta
medesima,
budelli
di
tutti
laonde
la
perchè
ilor
più
leggiadro
un
Vertunno
sctta
dir
può
Bolognesi:
mente
di
salsiccia
et
primo
il mondo
tutto
per
non
Bolognesi.
poi perchè
da
migliori
1*.
.
per
hanno
ri-
miglior
sperare
questo
docet:
un
darne
doman-
poteva
da'
Bononla
i
di
che
principaliter
del
nente
apparte-
non
dovesse
chi
soluzione
E
domandare
salsiccia,
boi
un
scienza
massimamente
gola,
alla
(onda
prò
dovendo
quale,
di
.punto
la
fa
li
tempo
uu
a
visceribus.
luogo
appresso
un
37
olla
Or
boria
dice
Ma
non
budelli,
paese,
del
una
dire
a
nostro
Palloni,
Vertunno,
P.
ingeniosa
sua
mi-
ancora
cose
com'è
altrove,
buoni
Bolognesi
i
altre
molte
Bolognesi
I
Perfitti
i
miglior
diceria
del
che
Dice
E
non
E
testa
le
di
ciglia)
come
:
Torte
?
genda
leg-
nella
bollo
Mantovana,
Ferrarese.
che
e
il
Farfallone,
questi
buone
(risponde
ho
Bolognese
Torta
(dice
cosa
dircstii
scritto
forma
mortadella
tante
se
proverbio
che
Gran
lor
Torta.
un
e
delle
noi
stato
n' è
so
Fiorentini.
son
diremo
della
più fini,
Mantovani,
son
giocator
che
Vedete
ballon
son
goiifiator
Ma
«
quel
in
dice:
Pallone
E
date,
hanno
solo
in
quale
Bologna,
a
Bolognese.
budel
ma
punto
son
cosa
Tautoritcà
con
che
palme
gran
i^liori che
il
le
dir
vuol
1": chi
Con
lìule'.li
a"
l)oV(5
inai
in
giunse
Bolognesi
cose!»
Primasso
fatto
cando
inar-
io,
biano
ab-
Gnaffe,
tico)
Gramma-
quando
ivi
38
interpretava
veduto
avessi
dell'
licenzia
lor
il
della
lor
(2)?
dello
Farfallone,
Poeta,
volta
stile
dirittura
a
Massime
Non
nitissi
modo
e
poter
con
i vostri
salsiccioni.
(3).
meflesi
il Poeta
ha
la
(1)
Cioè
(2)
Nell'arme
(3) Meffefiì,
cibo
da
detto
Fra
di
A
Asineli
Bologna
è
fé
sì
in
si
non
che
risposta
dice,
perchè
degli
mia
fatta
par
Capocchio
Massime,
Torre
cioè
altra
loro
?
Poeta
è
artificio, che
da
lo
budello,
buon
un
le
il nostro
budelli:
tale
aspettar
e
i lor
interrogazione
questa
E
le labbra
verso
propìo
il
replica
indirizzato
o
la
delle
est
adunque
grasso
Se
della
e
in
eglino
sono
?
oro
gustato
non
fantasia
la
avessi
excelsls
avessi
Dice
Bolognesi,
O
d'
stringendo
rimette.
si
spalle
in
questo
ma
de
ostro
Se
mcamatiis
A
magni-
quotldicmum
Se
et
?»
mele
?
lettere
il (jlorla
Libertas,
lor
et
nostruni
in
Deus,
degli
la
Cavalieri
musica
Si
mirato
spectancUis
panem
dolcezza
il
tnirabiUbus
avessi
Se
fl?/ro
letto
avessi
un:
lor
impuntolati
udito
lor
la
(1) ?
Asinellì
i
pubblicamente
che
hanno
i.
scritta
questa
voce.
io
pili dolce
mìglioi'o,
fa
siccia
si
imbudellare
possa
modo
maschio,
si
vedere
può
Circondato
quando
e
nella
Temei
Di
Non
da
tope,
mi
in
torte
tratto
por
dopo
budelbs
cena
;
Dolce
a
1' odorata
al
pelle
,
meschino
e
le
budelle
il Boccaccio:
bMd(;lla
d'
Iddio,
Geòrgie:
assassino
branco
un
rimaner
le
padire
tortelli,
del
carne
fecit
i budelli
eh'
appresso
Giuro
altri
molti
trippa piena,
la
notte
facesse
la
da
e
votava
Pistola
la
letto
l)en
gola
Rodendomi
ed
chiaramente
presso
ap-
dice:
dove
in
aveva
nel
Lippotopo:
di
andava
Subito
dito
genere
,
giostrae
labor
Vita
nella
Col
a
cora
an-
budella
o
come
oltr'
Coccajo
Namque
E
nel
,
il
e
femmina,
della
genere
altro
gli scrittori
budelle
le
e
air
e
uno
il budello
usato
si trova
del
air
e
appresso
come
SI
,
noi
quantunque
femmine,
degli animali
budei
Siil-
suave
s' imbudella
che
quella
cli(3
più
e
;
;
41
bonohò
nel
usar
altramente;
dolce
e
più
ò' stato
lo
per
da
uomini
valcnt'
che
Massime
fottun,
Cazzo
ìnessì
è
quello
lettera
quella
allegando
dee
che
cotal
lettera
buoni
scrittori, quando
alcuna
usò
come
Miratur
e
di
un;,
mi
ni:!;a\
egli,
che
sovente
magalia
dove
spesso.
da
voluto
scrivere
de-
inaraviglia,
Virgilio quando
i^lio
cipio
prin-
Cratilo^
hanno
Toscano
di
die'
perchè,
nel
con
hanno
ili gran
.Eaeas
Cigno
quel
possanza
usata
cosa
poeta
molem
r altro
Meco
il
stata
e
quale
voci;
so
è
canebat.
pronunziare
3f, dalla
non
Cazzof-
:
lo valore
duo
queste
nota,
Giamba,.che
il
per
usato
greco
Cassandra
si
messi
ammirazione
dal
a
e
figura chiamata
la
vien
sottogiunge
Massime
modo
Scannabrilla
che
casus
più
armonia,
cotal
in
Lo
tales
niihi
Sola
dolce
più
».
simile
fotten^
E
fa
suono,
che
rende
(dice)
perchè
tosto
piut-
maschio
del
genere
«
doversi
consigli
Caraffa
Ser
quondam
disse
disse
;
:
:
42
Ho
che
per
fantasticalo
io
il
Poeta
proprio
cibo
ragione
sia
salsiccia
pt^r
una
pezza
dica,
da
che
poeti
la
nalmente
fi-
e
,
ritrovato
ho
Poeta
al
Erasmo
dice,
che
salsiccia,
e
poeta,
Onde
andasse
veder
Aristotile
Erasmo
salsiccia, dovendo
di
di
finocchio,
il
quali
dice
di
di
mill'
imitando
Lasca,
altre
in
fatti
carote;
la
dee
ser
es-
tempre;
mente
primiera-
sale,
di
voluto
come
varie
grafia)
cannella,
blemi.
pro-
di
pepe,
meìarancie,
spezierie,
il Poeta
le
là dove
:
Muri
eran
avorio
(\)
cosa
di
carne,
e
che
perfetta,
(verbi
di
garofani,
pianta
ripiena
buona
di
\y
e
sarebbe
come
ceffo, ed
non
fetto
per-
ne'
ho
baja,
esser
composta
e
immaginarmi
Aristotile:
ivi
dice
perchè
buono
io
lo
per
buona
una
Aristotile
questa
eh'
trovato
ho
perfetta
e
un
sapendo
non
come
ad
dee
poeta
incontro,
allega
e
esi\ che
pars
buona
all'
cosi,
di
apostilla
perfetto
una
salsiccia
perfetta
e
quae
e
ad
simile
esser
(1)
buono
un
un'
d' alal)astro,
uscio,
Poeta
come
e
così
e
di
finestre
è
paragrafo
nel
testo,
ecc.
'I tetto
d' oro,
zaffiro,
forse
manca
qualclie
43
suiuiglia
Oaiboiirlii
Kiibiiii
Le
il pepe
sembra,
r
Clirt
la
e
la
tanno
diamante,
somiglia
sp.'zierie
al(rd
dicendo
Vermiglia
carne
grassa
i balasci
siiniglianza,
l'er
:
la
e
melarannitì
E
pietre preziose,
laute
a
;
tutte
sou
quante,
pit-ti'epreziose,
trionfante
salsiccia
.
i
come
ancor
di
topazii;
la
il
dee
tntte
della
carcidoni
garofani,
poeta
le
gonnella,
naturale,
matematica,
della
geografia,
mi
ir altre
deir
prefate
morale
senso
Lo
dice,
e
quali
ancora
terzetto
per
a
tutti
che
i letterati
del
medesimo
(l) C'oridoyìi
regulirmcnle
..
cidonio
istesso
splendere
ri-
li
piglia
si
piglia
proposito
in
dove
Cnlrn/onico
dà
si
qui
come
Lasca,
di
salsicciaio
,
questo
della
debbono
Stralunato
,
poeta
lìlosolìa,
finalmente
e
nella
come
spezierie.
altro
un
lui,
non
naturale,
sovran-
dell'astrologia,
le
così
almeno
della
come
oratoria,
nella,
can-
se
dottrine,
e
faccende,
in
adorno
e
parte,
la
;
cristallo,
essere
scienze
maggior
(1)
un
par-
o
C'il-
44
kuido
dei
venendo
alla
Ma
E
fra
più
Pasto
cibi,
sol
da
se
poeti
e
li
per
dato
a
me
d' uomini
abbia
openione
del
eh'
ella, ch'era
voltò
tanto,
(l)
parlata
la
E
avea,
Volse
una
p^n'
Toscana.
Mi
di
due
Dafne
delli,
bu-
bravi
un
si
bel
ciò
cruc-
forza
per
soppiattoncella,
egli
fu
fu
buoi,
Monna
tórre
cotal
che
dico,
truovava;
volse
par
altra
un'
imbudellar
si
per
menzione
che
di
per
e
così,
dotti.
e
perchè
ch'egli
finalmente
fa
e
armi.
punto
verisimile
servir
schiena,
che
si
guardiano
lei, e gliele
con
li
ella
di carne,
pezzo
ma
fu
(1)
li volse
non
quadri
Trincaforte,
mentre
primi
dello
e
letterati
del
s' intendono
prendere
dove
salsicciajo.
ancor
lettere
qui
più
i
a
possa
seguo,
eh'
Apollo,
ascesi
che
ancora
bene
gV Imperadori
e
si
che
rado,
imperadori.
delle
quello
migliori,
vengon
uomini
par
porco,
dice:
trova
ne
ch'ivi
non
te
Poeti
gradi
maggior
da
un
gli
Ma
che
dal
venj^oiio
salsiccia,
quei,
bei
dove
che
cibi,
le
voltata
Voli.', i.iioli";iii )
ch"!
dietro
corse
ancor
in
lauro,
dura
nella
:
in
arrosto,
salsiccia
la
con
poi, ritornato
salsiccia,
di
contemplando
così
Pallido
il sol
Circondate
È
«
Ibrle,
che
tempie
dimorando
detto
nello
schedione,
cibo
imperadore
si
quello
per
pasto
da
poeti
de'
tanto
e
degli
la
con
altri
dimostri
esser
cibi,
Arbor
Ouor
d'
(l) ri'TRAKOA.
vittoriosa
imperadori
Sonetto
trionfai»^,
e
di
TCV.
poeti.
e
che
imperadori
(l):
Lo
salsiccia
ancora
il sonetto
ha
che
un
che
sia
dosi
fondan,
sovra
lettò
di-
ne
poeti.
da
significhi quella
da
se
immaginando
s' infilza
e
poeti,
Il Poeta
»
cibo
va
alloro, che
il Trinca-
il babbo
prop/o
è
Scannapagnotte
queir
soggiunge
fra'mortali.
ch'ella
stanza,
pelliccia,
salsiccia,
di
d'una
lando
par-
salsiccia.
di
eh' è
Apollo,
coronato
va
la
con
va
questo,
per
dove,
dice:
sen
le
coda
sulla
prima,
stra
mo-
zione
descri-
nella
stagioni,
quattro
della
ben
come
Sassoferrato
da
delle
pre
sem-
,
coronato
Olimpo
ora
andar
volle
cielo
in
queir
da
e
di
infilzar
da
buone
fossero
che
(atto,
quel
memoria
in
Apollo,
fo^^lio volse
cui
lo
46
che
Ma
«
i
vede
si
si
poeti
si
Omero
quel
con
? Catullo
Alessi
col
altri
veduto
aver
in
Cibo^
che
perciò
rispondere
detta
e
a
dal
non
poeta?
io
questi
(1)
ogni
Poeta
è
avuto
ragion
poeti
y.
da
.-;
la
che
;prP
Gnyhn
le
;
tenza
sen-
cia
salsic-
La
di
sommaria
"\"A^\^^
stanza
è, adunque,
conocchie,
,-,o.l,.
cioso
Capric-
da
capriccio
un
così
sono
verrebbe
prima
tale:
proprio
non
non
insiomo,
cosa
sì. Se
?
voce
nella
sarebbe
ella
Certo
quarti
quell'altra
no
so-
si denota
non
poeta?
da
sta
que-
(1) molto;
dicendo
Poeta
accozzando
del
ho
Onde
capriccio
un
altro
voce
di
poeta
guarda
il che
tal
con
Capriccio.
propio
a
Citrl^
ma
dico
Non
:
da
così
e
mi
verso
cibo
bullo
Ti-
Orazio
esempio
nel
un
?
Moscone
altro
un
propio
ci
Pre'
»
suo
?
Nearco?
e
scritto
Canzone
che
?
altri
con
col
Cherinto
e
che
salsiccia
far
Giuvencio
Liscio
Ligurino,
noi
Virgilio
suo
Marato
con
con
?
Nireo
suo
di
tutti
questa
leggiamo
tanto
dilettava
poeta,
di
dilettati
? Non
Fa-
che
isperienza
sempre
sono
da
cibo
propio
egli per
vivanda
delicata
(aggiunge*Ser
vero
sia
ch'ella
gnone)
non
il
sia
non
dire
Muse
a
48
intendo
non
tutto
al
di
nominare,
di
fuori
nostra
memoria.
dei
tempi
che
e
tal
con
vivendo,
che
vivanda
sia
contadini
fra'
possono,
d'
bene
Lo
cotali
veleno;
lo
morice
per
;
e
gli autori
dico
r";H)l)oiclitì
(1) Srr"/"»
che
ne
delle
COMIC!
Voi.
di
questo
il
in
continuo
lo
,
Lasca,
:
centra
sorti
due
queste
dice
i prelati
centra
ancor
quali
a
che
principali
è buona
vale
i
mostran
ornati
ragioni
vaglia
che
quello
lo
a
sottoposto
stanno
genti
; mali
qualor
volentieri
spendono
poi, perchè
però
povere
dice, che
la salsiccia
prima, perchè
il
che
d' intelletto
due
per
è
non
anzi,
luogo;
Ma
Maestri
nelle
e
Squacquera
signori
i
usata,
?
preziosa
e
imbeccano,
più
essere
panni.
e
la
se
SI
fatte
oro
gran
ancora
abbi
non
capanne
que'
detto)
abbian
(come
gran
sborsati
e
d'
da
più
tanta
spese
delicata
lo
per
di
scudi
questa
Papa
oltra
spesi
ottocentomila
ancora
quel
che
stra
no-
alcuno
pasto
eredi
agli
di
sa
avea
di
ad
tutto
a
che
lasciò
essa
che
non
cose
e
venir
delicatezza,
d' altri
per
clii
nostri,
veduta
per
mangiava
ne
somma
di
Ma
asser
per
di
prova
allegando
ricette
nò
'1 Sei'ulìii,
\IÌÙ,nò
111(3110,
(1) ca,iitanJu,
ScTcUiiioduH'Afiuila
dice.
racolisiiino
p'ietr».
49
Uu'
altro
Atì";rma.
ella
Coni"
buona
è
fiche,
sia
lo
queste
la
avuta
in
di
sopra
si
perchè
e
tutti
che
in
alla
Moùke
sono
dotti,
Nel
fu-
della
lor
nano
gover-
dette
stanno
Don;
quella
da
i
cordar
con-
E
le
ragioni
al
cervello
con
e
che
Poeta,
le morice
(dice
che
senza
sempre
intorno
corretto
fanno
quali
lodata
cervello,
ho
voce
per
patiscono
col
salute,
Poeta)
il
finalmente
5^^o/^
testo
si
compagna.
sì per
essi
quei
e
che
sua
(soggiunge
ancor
zucca,
detto
ha
solamente
salsiccia
si
le predette
più
che
voglia
riverenza,
hanno
(1)
'•nii
rima
gli uomini
dubbio
cura
messo
spese
ancor
detto
temono
cioè
Spottoso
la
ha
,
taccone
un
Dice
'1 Poeta
buoni
bene, ed hanno
benché
mele.
gli altri;ed
che
Signor
ancor
si truo-
non
nelle
né
questi
sciagure
morice.
che
che
perchè
Ricchi,
(-2)le
veramente
Grimaldello
Fra
Felice
(1)
provato
'ncantar
a
nelle
Ser
d'averlo
Qualitati
vano
chiamato
autor,
giura
e
veleno.
al
contr'
vai
salsiccia
la
Clit»
il
Poeta)
hanno
a
;
sai
bottega,
la stampa
del
1741.
(2)
Anche
la
filata
qui
nel
testo, è stiacciar
ma
ho
corretto
stanii)a.
4
-oO
avendo
della
cura
certi
come
putacci
del
si
far
profittevoli
alla
parlando
Qual
a' danni
Ingombra
(." han
la
volta
pazzarelli
(1)
La
Padre
Priapea
Londra
Franco,
o
nel
Porta
178
e
poste,
vede
si
instabilità,
poi gustata
una
salsiccia,
la
o
si
argomenti
degli
,
o
al
le
che
loro
la
della
sempre
quegli
con
:
'ngep-no
o
per
il
hanno
che
dolcezza
veggiono
(1),
scioccherelli,
Poeta;
operazione
buona
menta
la-
il volto?
per
subito
perchè
si
parole
arte,
cervella
le
isperienza
per
tai
sono
il nostro
secondo
non
questi più belli,
tali
mandato
quali
Priapca
nuov'
delicato
questi
Ma
0
si
tanto
cose
sua
con
qual
tuoi
pel
senza
hanno
nella
studio,
nuovo
che
prima
Vertunno
Priapo,
con
ranti
igno-
pigliare
a
dei
il Poeta
maraviglia
e
ed
bocconi,
ancor
sanità;
fanno
non
i buon
argomento,
un
immeritamente
e
pregare
fanno
come
lascino
de
e
volte
alle
rocchio,
un
salute,
sempliciotti
bene
suo
si fanno
che
lor
culo.
in
questa
con
lasciamo
Or
questi
vegniamo
malanno,
e
sonetti
lussuriosi
ecc.
mano,
a
di
dir
Niccolo
,
1 Sicché
Vertunno.
egli
era
soprannomato
il
che
or-
sol
non
buone
queste
La
fettivo,
quali
dice,
perciò
che
lo
belle
le
dicendo
bella
ci
qui
Bella
la
bella
dà
a
qual
voce,
giovenetta
vedere
e'
che
altro
lilare,
la
e
(come
uova
cognizione
(1)
r'KTKARCA.
da
de'
è
ora
colui)
covare,
e
XII,
dice
(1) :
verso
s'intrica
non
che
che
salsiccioni,
Cauz.
con-
gliono
so-
che
non
quali
disse
prendono
com-
donna,
'1 Poeta
le
io
cosila
cioè
quel
per
Ma
Adunque
notate
e
lor
si
cortesi.
brutta;
la
brutte
Gentile^
,
dir
e
Gentil-^
le
e
e
fanciulle
con
brutte
quell'epiteto
gentili
la
fanno.
le
esser
Donna,
La
che
generalmente
come
ventura
av-
per
salsiccia
non
che
donna
ogni
sono
largamente
più
sotto
ciosia
delle
,
che
scuso,
def-
è
brutte
della
ghiotte
forse
moneta
donne
le
menzione,
fa
più
il Poeta
che
,
non
spendono
discreta.
donna
trecca
egli
ma
,
gentil
e
fanno
i salsiccioni
ne
spese
bella
Ogni
predetti
uomini
gli
str.
e
?"
sanno
lino
non
hanno
non
sanno
da
seere
unglieri
vi
aggiunge
pervenuta
che, secondo
la
fine
comincia
ella
discrezione,
la
delle
e
la
roba,
marito,
età,
di
minori
anni,
XV
discrezione,
grande
di
questione
più
tosto
gli uomini
di
e
:
che
capaci
sono
essi
di
sono-quelli
naturale;
che
della
? E
siano
non
eglino
alle
lo
capitoli,
le
muove
donne
discrezione
rispondo,
venuti
per-
legiati
privisime
medefa
Stuzzica
e
nor
mi-
maschi
ne'
però
di
sia
do
seconsono
sieno
dottrine,
onde
non
in
qui
E
intricamento
chiose,
che
anch'
comodità.
che,
ancora
ancor
debiti,
abilitati
e
Stuzzica,
discrezione
dato
anni
agli
fiate
dere
spen-
d'esser
buonissimo
un
che,
fa
quale
e
prefato
perciò
si vede
piente
reci-
della
paura
della
siccome
e
casa,
senza
donne
le
amare
maneggi
di
molte
chiosa,
la
ad
utrlusqur^
i
il
ciò
tempo
capace
maestra
dice
per
dopo
è
qual
e
e
regolarmente;
procede
della
; nel
deìVOmnis
questo,
E
Legista,
esser
salsiccioni
gabbata.
il
abilità
chiave
ne'
capaci
ad
E
discrezione,
conoscere,
e
pigliar
può
della
XII
a
cono-
Discreta.,
anni
anno
e
doppioni.
Stuzzica
lo
dell'
i
ancor
gli
a
moneta,
loi'
da
gli
questo
ò
la
spendere
«incora
di
un
leggi,
una
sono
che
perchè
53
la
Natura,
donne
le
IVa
discrezione,
ù\ natura
intenderebbe
lo
non
basta
quello che
Dice
proposito
Ma
E
verrà
il
Lasca,
donne
ne
volete
Ma
i
cioni,
salsic-
ragione
detto
per
disotto.
a
certo,
questo
e
il vero,
si
ragiona.
il corpo
vi
tanto
'1 nero,
nona,
come
sempre
piace
da
a
da
scorgete
dirne
a
vedete
Dove
Burattino.
conforme
bigio
compiei
questa
vi
'1
che
Di
Tanto
il
meglio
ne
distinguete
Voi
naturalaccio^
:
voi
Ajutatenii
e
buona
senza
non
e
naturata,
piacciano
donne
alle
che
la
miscuglio
natura
naturalone
sempre
governa
che
so
non
naturans,
naturale,
che
fa
e
che
quella
è
;
sta
l'emina,
esser
per
che
sa
pieno,
buona.
(1)
il
anco
Lasca
parla
,
delle
e
donne
dice
che
che
queste
e
tanto
(3)?
(1)
vi
testo
buona.
sa
quelle,
pieno,
(2) «
il Giandarone.
è
cosi,
ma
discrezione,
che
tanto
Se
le
ne
le
gliono
vo-
ce,
piana
buo-
sa
Domandatene
nelle
ed.
Rime,
cit., è
buona.
par
{2)
Le
(3)
Nella
e
le
dice
Nel
son
il corpo
sempre
la
conoscono
1' ho
piace....
stampa
tolto.
le
sa
qui
ecc.
ci è
Le
un'
loro
per
a
che
non
dà
so,
sen-
54
al
pure
materia
d'
s'
volgare,
per
che,
una
d'
lo
e
Ippia fuggì
dietro
Questa
Del
si
padre,
Tanto
le
le
le
Tanto
cioè
con
una
stanche
dee
e
ma
saper
doi
...
onore.
chiosa
la
questo
a
il
marito,
a
far
partivano
buona,
sazie.
se
che
Ma
'1
era
Messalina
la
e
se
strale.
magi-
proposito
di
Cesare,
non
confetti
osso;
scritto
trova
si
il dosso
dice
ancor
compagna
salsiccia,
E
rimuovi,
senz'
carne
notte
la
la
non
Claudio
di
moglie
suo
quanto
mai
la
si
ottenerlo.
salsicciuolo;
tutto
già
che
mente
final-
Burchiellano:
Leggasi
quel
e
figliuolo,
del
e
salsiccia,
la
dice
braccio,
Turchia,
per
del
il duro
rompessi
piace
l'altre
salsicciajo
sergiuolo
un
marito,
voler
suo
questa
dice:
poco
quel
a
Se
Del
del
in
mezzo
in
fede
ad
piacque
simile
fino
Ippia
curò
fra
manigoldo
la
rinegò
d'
che
e
un
un
seguì
parlando
scrive
averne
per
intabaccò
Ebreo,
che
Manganello,
sciava
la-
quale
andava
ne
di
corpacciata
da
i
salsicciai
perchè
Burchiello,
solito
le
non
lando
pardare
il
50
egli
è
pratico
che
sciabordo,
lino
come
Cotale
Lavoro,
scrive,
e
il P.
'n
il
trovare
Che
'n
cotalin
più
in
quel
a
done
sin-
parla
autorità,
sua
una
Gatti,
che
vo'
più patti,
fatto,
gentil boccone,
mio
piantar
'1 Mauro
(1)
ne
non
quanto
ver,
so
una
cotalone
;
pistola
sua
ad
Strozzi:
me
per
dicon
(1)
i
contro
si
d'
fine
e
:
Non
stassi
cui
di
nella
i'
venga,
dice
Che
¥.
generali,
:
Cancaro
Ma
i Lombardi
allega molte
querimonia
comincia
Cosa
appresso
nomi
Vertunno
collerica
Io
ed
questo
a
Toscani
materia
la
i Legisti
,
sono
secondo
il
pur
appresso
i
Faccenda,
e
dice
Res
appresso
,
e
che
Stuzzica,
medesimo
quelli
per
Perciochò
salsiccioni.
dove
poco
Cotalt^
voce
Poeta
dal
qui
piglia
si
come
quella
e
,
buoni
0
di
diciamo
e
gaglioflo,
sotto
quelle
'1 pover
Le
altre
panni
donne
nom
stamiie
non
eh'
egli
doglioso
lianno
1' ho
ha
e
visto,
male,
tristo.
Rnherlo
to
Uber-
Voi
Fate
E
subito
penserete
che
veramente
me
farlo.
(V onde
s' intende
i
ne'
dette
già
quali
i
al
è
Poeta
spendono
così
dizione
compra
volte,
molte
0
queir
si
buona
troverà
vieto
sarà
lungo
e
non
grinza,
un
qui
e
non
che
in
averà
; né
buona
per
si
alle
porti
im-
molte
che
e
e
gira
s'ag-
vero
marcia,
miglio
ha
si dà
perciocché
;
covi
Ec-
non
salsicciaio,
un
salsiccia
ma
di
dottoracci
gisti
le-
Ancora
voce
par
egli
Ma
lentieri
vo-
adesso
pur
lingua,
come
che
questi
salsiccia
volte,
gua
lin-
nostro.
che
la
con
Ancora.
suoi
coi
volte
quella
la buona
sempre
fatti
serra
implicativa,
perchè
luogo,
si
i
qualche
il parer
dir, che
con
condo
se-
Poeta,
In
Stuzzica
lo
nomi
stessi
il
appuntarebbono
ancor
in
e
denari.
suoi
condo
(se-
s' intendono
dice
persone
grande
adunque
Qui
saporita,
ancora
le
questi
materia
soggetta
salsiccioni,
cotale
«Con
eccellenza
por
il Naturale.
la
dice:
mondo,
per
caccio
Boc-
d' onde
porta
buon
Ma
Agresto)
Ser
della
al
»
poeta
il
abbiano
elle
eh'
male.
parlando
uomini
gli
tutto
brocca,
appresso
dove,
escono
in
sa
ne
Calandrino
E
cotale,
dato
d'aver
conto
pur
al
avrà
gua,
lin-
saperà
questo,
58
a
chi
si
piacerà,
lingua,
quella
senza
Poeta,
vuol
della
così
questo
per
la
né
alcuni
paesi
volte
buona
avrà
un
altro
cotaloni
de'
quai
ciuoli
loro
un
piccini
vorrà
dar
dubbio
il
più
dei
tolto
voi
me
a
a
la
passo;
eh'
el
predette
cattiva
che
ed
lingua,
salsiccia,
di
sarà
non
quei
salsiccioni
que' buon
,
Poeta,
salsic-
ma
e
di
nessun
,
1'
Tantana
tosto
1' altra.
senza
una
a
:
queste
?
rispondere
farvelo
cattiva
e
il
che
salsicciaio
gentiletti)
e
bocconi
buoni
conciossiachò
Ma
e
qui
pora
s' incor-
salsiccia
lingua
parla
altramente,
far
un
di
pra
com-
in
salsiccia
grossi,
chi
che
E
benché
la
(cattiva, intendete,
luogo.
contrario;
lingua.
buona
ne
la
troverà
si
se
sempre
con
la
ancor
ogni
si possa
non
insieme
perchè
alle
il
anco
non
anche
salsiccia, compri
lingua,
vane,
gio-
que' primi
sorte
in
né
il
d' animai
necessario
è
non
secondo
fuora
qual
sempre,
comprarla
quale,
getti
appena
peli matti,
truova
la
di
saporita,
essere
che
e
resterà
la
Poeta
ha
spendono
ha
dubbio
Andarete
eh'
io
,
e, ritornando
glieranno
appi-
ghiotte
persone
Mariazza.
spianare
s'
qual
qual
Al
Muove
a
detto,
vi
casa,
che
piuttosto
me
per
cordo,
ri-
le
sone
per-
i
suoi
5U
tlenari
salsiccioni,
no
alla
barba
che
questo
vi
disse
delle
corti,
si
la
Tocca
Non
uso
luoiro
Buon
Io
per
Che
e
vel
me
voglio
andar
che
così
fa
dev'
che
disse:
colui
fante
propio
poltrone
di
capretto.
medesimo
del
è
dh-o
in
un
tro
al-
è
chiari,
essere
a
e
i
savj
di
e
vitelle;
segreto,
preti
drieto
Ci,
altrimenti
un
anzi
non
;
trinciante
Zaccheo,
proprio
forse
ghiotto,
capretto
piano
Ser
,
Si
;
furfanti,
vaccaccie,
sottogiunge
(1)
denari
gran
da
il
eh'
colui
di
perfetto
lati
pre-
:.
per
schifo
E
e' gran
bocconi
carne
disse
carne
è
un
mangiar
ben
Onde
ad
de'
della
eh'
chiari
fa
volta
a
signori
dice,
Valerio)
non
e
(1)
beccajo
così
dentro
spendono
(come
come
i
perchè
rita
sapo-
vitella,
di
carne
addiviene
non
anzi
qualche
Il Valcerca
sua.
capretto,
di
nella
che
lingua
in
e
mangiar
secondo
dà
senso.
tica
gramma-
da
60
prelati
da
e
saporita
ima
con
dietro
d'
un
pezzo
di
polpe
dove
n'
non
vada
avvertire
mortajo,
tondo,
che
metter
da
smilza,
E
far
di
questo
la
che
adoprarsi
del
e
poeta
Marziale,
sciocca
credono
dell'
egli
che
opinione,
tordi
che
fu
aves
lepus
del
di
così
poi
egli credesse,
come
creduto
abbia
egli
pri,
le-
o
Mter
prima
s'
altra
un'
la salsiccia.
mangiar
Gloria
è
quelle
con
con
che
sto,
que-
omai
appetito
venga
tutto
fatto
che
sopportazione
turdiis
andar
salsiccia,
e
altro
peccato
:
il medesimo
è
con
tutti
farlo
,
acciò
e
dinanzi
sta
parte,
fino
polpette
di
ci
poi
polpe
sarebbe
che
narla
dime-
e
esse
queir untume,
terra,
un
quelle
fra
fra
di
pigliar
e
coscio,
tanto
fuora
in
le
vane
gio-
quarti
metterlo
e
terminano
esca
i
capretto,
stringerla
che
fiata
innanzi
grasso
prima
tV animai
lingua
salsiccia
e
il trattenersi
recarsi
poi
;
nel
signori
,
'1 tordo
che
;
sue
in
mezzo
dice
che
cosa
di
si
come
Fra
Burchiello
sì
due
mente
semplice-
bene,
io,
cioè
salsiccuoli
usa,
Caprone
:
buono
credo
non
circostanze
le
done,
così
fosse
e
sovra
come
con
ma
murato
nello
schie-
chiaramente
quel
passo
del
61
sulsiccluoli
Due
d'
finse
il Dauese
Dove
0
coiirìtemiui,
dal
là
Di
tordo
un
accoinprij,Miorno
chiaramente
più
sordo,
esser
tro
quell'al-
sovra
ancora
;
passo:
li
la
mangiar
dice
poeta,
il
sia
invero
(dico
egli)
più
sodo,
e
pur
nudrimento,
Però
ben
disse
Un
salsiccìon
eh'
'n
K
su
la
È
'1 ben
punti
bono
Poeta,
di
a
il
qui
gola,
quel
cor
bugia
pena,
vena,
infocato,
il nostro
del
della
io
stato.
passi
Usici
e
si credereb-
tosto
;
a
sotto,
che
Platina
perchè
riverenza
donna:
possa
certi
ghiottone
la
ti
nostro,
più
modo.
morellotto,
robusta
ed
massimamente
senza
valente
più
dea maggior
tuo
a
rovesciato
sono
che
più
perchè
è
meglio,
entrar
fumante
nostro,
Perchè
quanto
piede,
una
mangiar
cibo
sta
bocca
che
bella;
entra
d'un
al modo
e
quella
groppa
1 mustaccio
E
altro
il
'1 cimiero
abbia
è
e
'n
che
Grosso,
mangiarla
tenera
vitella,
grosso
i tordi.
co
'l
che
basta,
Ma
che
Luganega
i
poeti
già
sono
pos-
dir
verità
m'
al
avea
beramente
li-
62
la
affibbiata
giornea
essendomi
poi
faccende
; ma
il Poeta
dicendo
In
così
Bronzino
di
dice
bario
l'er-
ravanello,
:
E
vuol
ravanel
Il
molti
che
'1
massimamente
conforto
più
di
;
abbiamo
cui
(1)
quella
che
veggendo
donna
savia
corto,
forza,
a
dà
più
e
grosso
esser
mangiarselo
voglioa
Predicando
e
'1
che
sopra
del
parlando
Galeno,
che
ch'egli
sapendo
e
iiijtesto
nel
ancora
queste
giura
Yer
detto;
ha
come
con
accorto
^
è
toccar
tutte
proceclessono
come
mano
far
per
allegato
,
di
r autorità
di
confessato
ha
che
gli
si
farebbe
;
però
mi
che
nel
Utile
Il
ingiuria
torno
ad
Faceti
Venezia,
di
M.r
Alvisopoli
Questo
1)1, mi
pare
che
ci
dandovi
ricortimo
ul-
dell' istesso
che
dice:
caro.
Ajrnolo
1822.
Allori
Capitolo
Ravanello.
(2)
derlo
cre-
non
(2) questo
altro
assai, più
ec
a
Gatta,
della
più, più grato
Bronzino.
in
un
pensato
ho
sfibbiare,
a
avvertiate
pianto
(1) Capitoli
anch'olla
bocca;
sua
simile
verso
Poeta
il medesimo
sopra,
sia
dì
più.
detto
Bel
64
Ch'ai
E
da
r
la
clii
Il
V
non
Che
'n
ogni
la
e
di
lui
poco.
la
e
alla
eh'
da
pubblicò
staffilate
poemi
della
zione;
narra-
é
betta
trom-
parte
quel
a
e
si vuol
non
di
poeta
giovava
non
che
Poeta,
zione
invoca-
lodi
Orazio
ser
dieci
il
poco
il Poeta
ora
Apollo,
suoi
ne'
che
il poco.
schifa
grandissime
perchè
(1)
intenda,
arte,
proposizione
viene
pena
,
s'
parte
dietro
senza
salsiccia,
faccenda,
più
Monne
vogliono
Fatta
cibo
lor
certe
non
dilTerenza
è
questa
del
è
se
ne
donna
usar
che
mangiarla
Se
mai.
sempre
sentenza
par
che
Dico,
la
a
de
Secondo
nuoce
vai
uomo
modo
Nel
Di
la
cercando
se
Se
lion
sol
lettava
di-
calar
,
le
brache
tutto
ufficio
con
il resto
della
ben
sa
quel
suo
ordine
Le
come
e
citate
edizioni
egli
me
co-
archetto,
fa
canzone
il
suo
insegnandoci
maravigliosamente,
stanza,
foida.
con
maestrevol
(1)
che
maestro,
tratterebbe
lo
in
al
prima
quando
iiiinno..
in
questa
si
mangia
del
cibo
ben
la
s' i)ì-
G5
salsiccia,
dair
neir
di
che
la
con
eli' è
che
dietro,
0
vuoi
arrosto
modo
ben
però
insegnar
Il
E
vai
Se
di
no
disse
più
Bisogna
oprar,
qui,
la
quel
come
del
tum
Bona
più
tor
l'Au-
al Pallone:
intero,
eh'
mondo
un
o
maestro
questi
legger
un
due
zero.
versi
ciascuna
ticella
par-
intervalli,
con
ore
•,
Grillo
Terenzio
uno
il
volendo
stronzo,
un
secondo
poeta
che
intero
vai
e
lesso,
a
Vertunno,
distintamente
e
ci varrebbe.
nulla
il mondo
e
que,
adun-
sapessimo
non
egli
greti,
se-
dobbiamo
come
ajutare
pronuncia,
vuoi
giuocare
vai'
rie,
sto-
innanzi
avvisati,
castel,
un
Grammatico,
con
o
del
sembra
eh'
'1 sai
cena,
il P.
il modo
Pallon
mangia
usarla,
lettandoci
di-
bei
Dice
si
se
;
di tante
infinito.
insegna
perchè
compone
di tanti
siate
; e
ci
mangiarla,
E
a
pranzo,
za
stan-
ordinata,
narrazione
salsiccia
nostro
vero
fu
piacere
un
la
a
si
manifestazione
la
ferenza
dif-
è
; nella
carne
poi, quando
altra
con
donna
alla
uomo
seguente,
dell'usarla
modo
nel
se
e
omnes
omnia
66
e
che
quel
intervaUi
e
lode, dignità
si
Perchè
segue.
parla
versetti
alla
Poeta
dicendo
salsiccia
eh'
ella
si
lui,
di
cosa,
vedete
e
;
infinità
che
alla
gravità
e
zioni
distin-
secondo
accrescono,
scrive
e
queste
in
di
lodi
; ed
anco
cui
questi due
dato
ha
notate
il
che,
innanzi
mangia
la
,
viene
mangia
si
ad
alle
la
che
innanzi
a
pranzo,
;
si
r
tutte
giano
man-
altre
viene
lesso,
a
pr"iporre
a
di
maniere
mente,
final-
vuoi
,
a
viene
dicendo
o
cena,
la
arrosto
vuoi
o
che
poi
dietro,
fiche
giano
man-
,
solamente
a
si
; dicendo
ancor
anteporre
che
mele,
dietro
solamente
ella
le
sovra
porre
a
dei
cibi
,
quali
altri
altri
solo
si
a
cena
gratia^
verbi
le
a
insalata,
poeta
le
parti dinanzi,
ma
la salsiccia
che
tutte
Molza,
le
a
Arrosto
si
mangia
guise.
assai
; onde
si
Vero
la
a
tri
al-
solamente
secondo
A
quelle
di
tutti
i
è
giano
man-
molti
cibo.
a
rosto,
ar-
non
còme,
e
cena
buonissimo
è
e
anch'olla,
pur
egli dice, arrosto^
grandi
lesso
a
solamente
pranzo
che
pranzo,
contrario:
il
frutti:
il
in
quali
cii'iegie, le marasche
somiglianti
la
;
tutto
quali
solca
mangiano
dietro
:
modi
e
secondo
che,
dietro
lesso
è
più
Sig."^Zaffetta,
da
rim-
67
i
proverando
a
gentil'
quel
bene
L'
arrosto^
in
deir
?
dei
tratta
che
si
salsiccia
la
usar
sono
ove
buono,
or
dicevi
libretto,
quel
ogu'
Mammina,
cara
Ove,
volevi
quando
parendoti
fatti
lei
:
!
ingrato
me
a
che
Dammelo,
Ed
! ah
date
Le
diceva
nomo
crudele
Ah
da
benefìcj
gran
legge
modi
in
un
,
luofifo:
Come
A
e
'1 vorrete
lesso
poi
Ma
altrove
,
Io
O
C
E
la
'1
donna,
Perchè
voglio
i'
il
ragion
Grandi,
mio
dietro.
non
é
gusto
ò
risponde
io
ciò
lo
far
sol
cibo
volete,
volete
che
Mi
:
contento
son
stessa
vuo'
grazia,
sapere;
tutto
nella
pur
questo
hanno
i
di
vorrei
sì
arrosto
fi'.te del
voi
Che
lo
sotto
che
vogliono
Come
ed
di
più
poco
io
atrosto?
0
ditel
voi,
;
operetta
:
perdonerai,
questo
da
perduto
questa,
peccato.
prelato
sempre
che
,
mai.
arrosto
è
G8
lecca
più
v' interviene
così,
modo
il
meglio
il matto
(disse
1
lasciarsi
spendere,
e
boccone,
la
stagionata
(il che
nella
e
in
recano
di
polpe
nel
e
ramanzina.
lessa
nuoce
il
Sole
mfm
a
se
in
se
manco
la
V
non
sol
Leone,
con
con
stringono
quel
cantando
1'
agosto
è
tore
au-
innanzi
mai
usar
la
(e questo
rendendo
,
perché
cioè, mentre
Llon^
eh'
se
hanno,
prima
accorti
Poeta
sia
simamente
mas-
fuora
vanno
ne
il
Al
che
non
premono
passato
sempre.
sta
ne
dice
segreto,
attento)
e
subito
siate
Ma
ne
che
lagrima),
perché
lingua,
e
subito
trattenersi
capretto,
untume,
poco
bel
da
fesso,
pan
e
;
saporita
qualche
mangiare,
perfezione,
la
di
ghiotto
segno
butta
mano
Grandi,
i
come
é
sua
quando
la
essi
lessa; perciocché
rigonfiata
è
anch'
vogliono
ne
di
il modo
cosi
esser
per
vio
sa-
dietro.
di
così
hanno
pur,
il
cerca
bocconi
non
mangiano
ella
Maricolfo)
migliori
che
quelli
Ma
pazzia
perciocché
;
e
Essendo
somma
dietro
mangiarla
non
ad
polso,
spendere.
sarebbe
;
,
e' hanno
di
ghiotta,
poi più
spesa
viene
spesa
Grandi,
da
volerla
a
maggior
maggior
più
essere
ed
ancor
intervenendovi
a
ghiotta,
più
e
é
dai
xiij.
di
G9
fino
luglio
di
xiiij
i
a
Ed
agosto.
cuzione
lo-
è
,
molto
si
vedere
può
aquilini,
Fighi
lion
"1 sol
E
riglia
in
le
con
cha
E
par
A
sciugar
acciocché
Ma
vuole
il Poeta
tutto
agosto.
questa
è
che
«
parte
qualche
che
tal
loro
in
manco
dell'
anno
perfetta
; da
non
che
? Oltre
nuoca
da
procede
mangiati
in
fuori
lei, dico, cioè, perchè
giorni
di
che
alcuno,
non
cibi
il Fanfaluca,
il Poeta
le dà
non
per
nociva;
è
che
cibo
è
que' pochi
dice
il Menchia:
non
stagione
sicuro,
ancor
ancora
lode,
altri
bea.
del
conci,
nocumento
dagli
lei, come
della
che
si
usi
si
non
Risponde
Capocchio.»
:
giornea,
giuochi
Stiamo
bella
una
consideri,
'1 via
salsiccia
la
se
si
lando
par-
salariato.
perchè
bocche,
la
messo
abbin
V
dove,
dice
Nizza,
s'ha
osti
gli
;
ancora,
a
lion
'1 sol
Ma
asciutti
vangaiuole
il Bernia
appresso
ghiacciuole
chiavistelli
con
tordi
van
succiole
e
dell' andata
0
Burchiello
il
appresso
come
versi:
que'
ed
poeti,
a'
famigliare
sia
buona
manco
quel che
è
nel
resto
70
dell'
anno
grillo,
di
e
salute
de'
da
ma
:
rema,
danno
quali,
si
E
mangi
(che
di
è
tutte
non
le
lesse,
loro
x;on
in
lessa,
cose
essere
dice
di
specie
non
anco
in
cosa
che
fuori
né
a
lor
lesso,
né
alcuno.
che
la
come
tatto
nociva
gli altri
dire
un
l'acqua,
(1)
'1
mutato
stampa
in
loro,
ha
e
altri
cibi, che
buoni,
finalmente
e
a
conceduto
non
tempicellino
cibi, in
tutto
e
cosi
ella
Cotesto
il
Inoro,
dietro
anche
ma
più
fuoco,
meritassero
perch' essi,
va
per
sarebbe
ancora,
istesso
per
( soggiunge
moccolone
ferro
E
nuocono.
La
quale
arrosto,
sono
né
alcuno?
biasimo,
ancora
; la
meriterebbe
'1 sole
e
mente
special-
,
Menchia)
che
lando
par-
puoi
non
dimmi
per
Perciocché
qualche
a
biasimo
questo
voluto
degli
,
il
contese,
usarla
dato
Ma
salsiccia
fosse,
ha
arrosto,
solo.
Poeta^
il
alle
stagioni
che
generalmente
tutto.
avviene
non
sti
que-
Platina,
salsiccia
in
tempo
quel
delle
modo
alla
vieta
si
(1)
e
arrosto
ma
il che
lei,
restringere
però
il
più) parlano
ancor
di
precetto
per
come
cosa
stomacuzzi
conservazione
per
Fiutasterclii,
non
i nostri
non
qia.
alle
milmente
si-
volte,
il Menchia
è
regolare
;
ho
Che
r
Ne
hanno
rabbioso,
Che
'1
par
poeta
Merlino
Spantegat,
Ma
ad
alcuna
dall'
dell'usar
dell'
vedere
può
in
e
prosa
figure,
molti
e
in
1' altro
sentenza
benissimo),
ma
di
più
del
cibo
ogni
lesso
parte,
0
cioè,
arrosto,
chi
secondo
o
è
che
:
'1
innanzi
lor
arte;
la
ganza,
l'arro-
var
anch'
egli
che
tenda
s'in-
mangiarla
in
sapesse
pare
belle
tacita
questa
ischi
lo
quantunque
l'uno
il Ve-
secondo
a
(per
sua
non
scun
cia-
come
quelle
dicendo,
Poeta
il
questione
da
adunque
i modi
libretti,
più
e
modo
che
varii,
verso,
Ixxij.
sono
nel
due
que'
in
Risponde
niero.
e
gli potrebbe
differenza
s'è
notate
e
dendo
rispon-
che
donna
alla
sono
seguita,
cioè,
salsiccia;
usarla
brinas.
Apollo
egli
;
uomo
la
galantos
quesito
fatto
esser
il
sia
maccaronis-
suo
scolat
tanto
un
combatte?
primavera
cura
sia,
assale
dice:
freddas
che
gatte
opinione
quel
flores
et
come
madre
che
le
bestiale,
d' altra
in
erat
le
e
la
che
d' Amor
furor
un
bravo
epigramma
Tempus
dio
cocente,
figliuol
benché
al
eh'
antimarzo,
Tanto
sinio
fatto
a
o
lui
dietro,
quasi
o
dica:
a
questo
donne;
delle
lor
a
'1 mestiere,
è
dove
sapere
che
colui,
del
la
cibo,
Errante,
ciò
faccia
che
ciò
usando
che
è
ilpoco^
certe
dietimo
generale,
la
quali
grafia^
se
e
dice:
«
Non
questa
buccia,
gliono
dietro
hanno
a
quella
che
poco
schifo
il
r
ma
(1) krcolano,
è
rettamente
kl
:
Schifa-
senz'osso,
carne
innanzi,
tre
dita.
di
e
sarebbe,
verbi
gevole
Mala-
Il
Schifailpoco
voce
,
maraviglia
è
l'assai,
ed
o
perchè
Monne
come
due
pesa
petrarche-
molto
tutta
poco^
non
il Poeta
(dice
se
della
voglion
l'
del-
botta,
ogni
certe
ingorde
poco,
ed
eccettuandone,
iclest
il detto
trionfi
Arcolano(l)
non
parola
quella
più
licenza.
vuole,
Se
di
sentenza
ne'
1'
piena
segue.
volmente)
le
dà
lete
vo-
legge:
si
Macometto
donna
ogni
Che
e
di
se
intendersi
vedere
dove
là
Or
la
Poeta
potete
Perchè
Ad
al
pare
acconciar
sanno
trovi
si
V arte
è
uftìcio,
il danno.
sia
lor
modo,
la
se
non
se
1'
è
dice
il
Corano.
Poeta,
ne
che
è
segno
didietro
barattato
donne
di
vo-
perciocché
poco,
poco,
le
se
non
il posto
se
gliono
vo-
possono
alle
-lettere
l
saziarsene
già
mai,
quel
non
riempie
né
mangia
innanzi.
modo,
fa
come
hanno
si
se
ragione
si
dice)
innanzi
e
dic'egli,
a
che
dietro.
'1 Poeta
Monne
Schifailpoco
queste
pinzochere,
che
venti,
alla
ben
queste
che
la
Sono
a
sia
che
co'
debba,
dolcezza
imbendarsi,
divenire
Ebrea
o
cristianella
Messer
San
dicendo:
sciocchi,
incocullato
e
che
né
possa,
dita,
sappia
che
voglia
quasi
incocullarsi
Dio,
ritrovandosi
cozzi
corno
né
e
la
star
gu-
che
tosto
divota
e
E_mi
di
il
narra
cena,
;
faccia
più
non
a
con
frale
salsiccia,
di
a-
dolente,
con
Turca,
di
femmina
non
Crescimmano.
che
così
né
lo
miglior
Frataccio,
che
dava
an-
una
fronte,
della
e
come
paternostri
credere
coni,
bocspesso
qui,
sempre
1' uomo,
non
vanno
una
la
due
svezzare
veggono
e
smugr.econ-
e
alcuni
stando
fanno
la
lo
saprei
torto,
spigolistre,
ride
ne
queste
per
Gallo,
io
imbrattato
bestia
e
San
e
persona,
Baccellone
inteso
uno;
se
vogliono
ciregia
Simona,
che
la
queste
cosa
che
la pan^a,
mangiar
queste
a
pinzette.
il collo
si
quella
tosto
versi
ha
in
Adunque
Fra
della
perdonanza
la
so
fanno
di
e
gonfia
pieno,
corpo
di
non
mangiata
volendone
se,
,
(come
perchè,
non
molti
ha
dopo
fumava
alla
mano
voltarsi
Orsù,
volete
tutto
eh'
di
io
tanto
mia
alla
bocca
ella,
con
ve
di
cima
fra
in
manigoldo
il restante
veder
in
bocca,
che
di
che
santarella,
strano
no,
e
e' avete
gustata
in
fatto
?
altro
senza
mano
ohi
bocca,
Se
metta
la
quale
:
lo
e
ha
Ah
quanto
al-
pure
dolse
anzi
che
traditoraccio!
finalmente
in
voluto
che
un
buon
gli
tutto
lucciole,
d'allora
sempre
non
tantosto
ficcò
inghiottì
;
dolcezza,
ne
lo
mille
si
un
strepito
la
glie
!,e
pocolino;
parendole
boccone,
un:
con
fé'
ed
stretto-
spinse
glie
e
bocca
rocchio,
quel
quella
innanzi,
le
in
strettolino
labbra
la
non
appresentò
le
e
quel
bocchino
prese
la
»;
e
almanco
metta
ne
fava
una
la
un
il
ma
è
lasciate
pezzo,
mano
tratto,
poiché
Mamma,
cara
mai
ostinazione
bel
un
ne
pezzo,
volse
non
cui
la
pensò
questo
quanto
lino,
si
egli
«
:
griffe,
riceverlo,
a
veggendo
disse
il
gliata,
sve-
glie
altro
un
nanzi,
in-
era
poscia
tondo
al
ancora
pezzo
porse
non
imbeccata;
la
ella, torcendo
ma
che
Tessa,
tolse
apprestò
gliel
e
ordine,
buon
un
prese
carlona,
Monna
e
ne
bizzoca,
all'
salsiccia
la
egli
;
tale
una
con
essendo
cena,
che
in
giorni,
ha
poi,
di
sua
pezzo
mostrata
76
così
mai
più
Fra
Baccellone,
innanzi
strettolina.
che
si
clje
Anzi
ogni
soggiunge
da
volta
ritrovati
sono
la
insieme,
scagliandosi
buon
di
godere
datigli
be'
mondo,
E
dammel
Io
non
dietro
voglio
Mettemel
pur
Gilè
per
Che
mangiar
E
suol
se
mia
a
d'
boccon
Stan.
le
Dicon
(1)
Da
storie,
(2) Basioeci,
che
rettamente
baciczzi.
petito
l'ap-
poco.
buon
miglior
gioco
tutto
riporta
;
boccone,
il foco
appresso
;
quanto,
il vanto.
"
IV.
d'
salsiccia
buona
godere,
fa'
e
unto
il mondo
Fassi
a
poco
è
una
salsiccione,
tondo,
quest'
con
babbo,
nel
il pan
ogni
(2) co'più
più riputazione,
fé
da
va
alquanto,
far
crepasse
Questo
che
un
tar
por-
aguzzerebbe
questo
non
a
suol
dire
Caro
«
tutto,
ei
basiocci
che
morti:
Daraimi
eh'
rimorchiatolo
melensaggine
ai
topo
al
volta
quanti
so
del
vezzi
certa
(1) e
non
gatta
ogni
rità
ca-
picchiapetto,
salsiccione,
sotto
sempre
e
la
come
pezzo
lei da
scimunita
far
a
,
indi
d'
un
ogni
bel
dovrebb'
carne.
torello
essere
a
dere.
go-
77
salsicciajo già
Dedalo
Ed
a
Molti
Monna
Pasife
oggidì
la
Ateneo
in
Io
me
per
Fatta
E
0
usarla.
facea
cani.
co'
de
nostrale,
la
mani,
soda,
e
e
ben
naturale,
e
rossa,
netti.
benedetti,
vecchi
Questo
Giovani
lieti, e
e
stati
Sono
di
che
cibo,
quel
è
e
1' asinelio.
volse
la
mie
le
budei
in
mangiarne.
con
A'orrei
la
grossa,
Ed
fan
Egitto
con
a
parla,
greco
Gli' un'
farla,
die
cavai
di
Semiramis
fece
si
tornare
al zinnare.
scritto
e' hanno
la
fa
fa
anco
spesso
molti,
che
vi
me
co-
com'
salsiccia
è
,
stato
e,
Grappaldo,
il
di tutti
prima
da
ancora
fare;
in
;
Io
come
seppe
eh'
dice
la
Pontefice,
di
tutti
o
stessi,
se
o
qui
felice
il
che
si
volessero
che
veramente
quale
di
di
d'
nostro
memoria
fagiani,
clie
faccia
il
Apizio,
scrisse
dato
hanno
nissuno
basta,
ella
d'
l' appararo
Romani
fatti
sapessero;
scritto
i
perciocché,
per
balordo
questi, Varrone,
chi
ma
quel
tacce
car-
i
greti
senon
loro
ogni
Poeta.
di
a
ha
carne
,
Ben
quel
lo
saggio
facea
fare
di
pernici,
di
pavoni
la
pette
pole
di
! Or
si
come
dalle
avendo
Glie
di
detto
bene-
il Poeta
uomini
stanza
primieramente
e
di
egli
detto
dagli
questa
in
sia
sopra
così
mangia
donne,
fa
1' animelle
vitello.
giovinetto
un
si
mescolandovi
capponi,
come
di ch'ella
dice
la
come
ferono
,
gli
antichi,
Dice
questa
è
quale
una
trova
d' altro
mai
di
non
toro,
sia
la
si
dirà.
sorte,
qualche
nostrale,
carne
E
dicono
dir
con
opporre
altramente
la
;
caccia
vincitore,
ne
la
che
si potesse
gli
e
in
a'ie
sotto
gli
restar
mano
manca
di
vuol
e
o
propria
più
Apizio
:
mulo,
egli, che
parola,
sua
di
benché
quello,
di
di porco,
ve
come
levar
per
non
lei, la
caristia
asino,
talchi
animale;
di
d'
di
trova
ne
e
carne,
lode
per
se
vorrebbe.
d'ogni
mai
se
la
gran
manca
perchè
ne
fa
si
ancora
non
carne,
se
che
adunque,
egli
com'
poi
altri
tener
man-
campo
storie
ed
,
adduce
Dedalo
bel
ne
fu
cioè
diede
anch'
essere
è
ne
nota;
che
farla
un
toro
giovinetto,
e
Pasife,
la
a
Monna
figliuola
dilettava
però
dice,
fece
egli salsicciajo,
se
storia
d'
e
già
mangiare
a
per
favore,
suo
salsicciaio
torello^
quale,
in
esempj
di
come
sovra
non
mi
di
Apollo,
detto
modo.
stendo
im
che
biamo,
abLa
più
80
"e\V
scompilatore
quel
del
verso
Il sodomito
can
chiave
ecc.
ella,
che
anch'
facca
co'
egli
l'Italia,
che
vecchio.
Or
fatta
citato
quelle
il
è
fatta
altri,
volse
far
con
o
la
Ciparisso
(1) Par«i7^e,
sarà
tire
secondo
non
fu.
(2)
Forse
qualche
Ortensio.
stata
1' hanno
ha
gli esempj
1' hanno
che
(2)
Ovensio
la
con
forse
dialetto:
biano
l'ab-
la
l'astore, che
capra;
murena;
per
se
che
cui
Cratide
come
facoltà
Petronio
altri
modo,
nel
logna,
Bo-
l'
del-
detta
san
modo
di
in
la
fu
e
gli
nel
persone
Poeta,
tutta
nell'- arte
di
che
ciò
voluta,
gustato
in
acquistò
scudi,
come
par-
residenza
1' Arcifanfana
eccellenza
soave
maremma,
trovava
ne
ottomila
più
e
sì bene
adoprò
salsiccione
l'averne
finalmente
fece
imbudellar,
forse
in
ne
se
'1
cosa
dopo
e
;
sorti
dove
dolce
o
cani,
*fuora
trar
che
mondo
Grecia
quante
può
più
nel
(l) di
la
inteso
la
era
fosse
titte
che
non
aver
per
italiano
la
che
Veniero
altra
d'un
La
di
sovra
,
narra
di
Historiaboìogìiese
uscita
della
cerva,
del
verbo
lingua
certo
con
ed
par
-
la
81
flnalmente
altri
(die'egli) la
me
fatta
è
rossa
che
d'
asino,
tosto
così
di
di
è
nud
donna
le
e
mani,
sue
soda
e
rimonto
rossa
a
le
il
ragioni
e
sbianzida
fumante
guasta,
ov
e
che
si
intende
dell'Autore,
paese
fonda
in
un
Alcuni
in
son
Cile, lasciando
B.-aman
dice
delia
del
sia
non
danno.
"e\
Lasca,
:
giudìcii più retti,
le
lepri
di
perchè
Fiorentina,
di
voce
più
Nostrale
autorità
vitella, castrati
(l) Sbianzida,
quel
cioè
una
luogo
che
qualche coperto
abbia
ver
Guazzetto
Ser
(1) è sospetta
so-
dà
,
quella
lerla
vo-
modo,
suo
meglio,
e
condo
se-
il Poeta
anco
per
che
oltre
Ma
idest^
calza
perchè
bia
ch'ab-
o
proceda
vorrebbe
la
più
affamata,
che
me
toro,
pare
gravida,
ed
ania
di
mi
cane
ferire,
in-
altri
1' usarla
naturale.
grossa
vradette,
di
da,
so-
invero
E
perchè
ciò
voglia
quegli
foja
vero
con
grossa^
quasi
ordinata,
naturale,
ciò
;
gran
persona
fatta
carne,
con
cavallo,
appetito
un
nostrale^
naturale.
sia
non
qualche
di
fatta
la
ancora
pare
nostra
io per
animali;
della
naturale^
e
malacci,
vorrei
la
con
altri
con
Marziale,
a
e
capretti
dialetto:
:
Scolorita,
dita,
Sbia-
ecc.
6
82
il porci
Pure
Di
ed
altrove
perchè
Salsiccia
sol
luce
più
fu
di
altra
queir
salsiccie
il
cosi
che
fa
io
stella
sti
que-
da
di
galant'
-,
fiorentina,
lodo
a
punto
che
aggira,
che
che
salsiccia
è
è
non
che
di
la
da
Pasife,
sopra
minato
no-
quelle
poi
Dove
di
Taliana,
di
mangiavano
a
perdio
intende
non
di lodar
uomo
punto,
a
mattutina.
stravaganti.
intende
spiani,
i cani
a
Semiramis,
greca
Poeta,
vi
forestiera,
s'
quella
quella
ha
egli
eh'
la
dice
di
cani, parla
e
in
ed
aggiunge:
sia
che
mio
forestiera, perdi'
la
;
detto
avea
mangiar
sotto
il Lasca
quando
la
Guazzetto
Ser
come
dar
quella
é
Ma
aria
salsiccia,
il parer
de
benedetta
Questa
lodar
da
di
più
Ma
vale
della
eh'
meglio
s' intende
non
Che
giudizio
quel
d'
e
acqua
dice:
Ma
poco
nostrale
poi, parlando
versi,
e
mio
a
interpretando
Qui
d'
terra,
volte
mille
Più
di
quei
tutti
domestico
giunge,
sog-
fiorentina,
lodare
la
Pa-
83
tria;
ma
sia
sua
d' Italia
;
venisse
di
di
migliore
perchè
tutte
di
ad
meglio
?/rt??o, s' intende
d'Italia,e
di
Nota
proprietà
di
dal
volte
si
grammatica
la
tante
usato
Fare,
sì
dice:
perchè
dice
buon
un
grammatico
verbo
Poeta,
Ta-
particolarmente
non
il Rozzo
quel
Ta-
un
eccellenza
salsicciotto
Firenze.
klest^
dice
si
la
ancor
Nostrale^
per
sta
Però
(secondo
quando
che
liana; perciò
si
vana
Manto-
la
vanto.
interpretare
Gaburi)
città
perderebbe
che
il
porta
del
opinione
la
sua
consiosia
lunga,
gran
la
la
che, quando
bene
sa
egli, che
dell'altre
quella
questo,
a
die"
questo,
per
non
in
come
certioreni
Facere
,
Facere
molto
messem
in
ancor
volgare
di
fiche;
da
a
e
Omero,
un
che,
dentro
alla
che
facendosi
dice,
in
cattivo,
di
che
e
si
non
bravazzo,
delle
egli
a
d'
curava
far
giorno
Paris,
gli
e
servigio
dì che
intorno
un
delle
cucina,
qualche
Elena, quel
Iliade
ch'era
acquistar
fuor
alla
pacciata
cor-
pigliato
è
quando
adesso
volte
luogo
Priamo,
stava,
martellavano
più
di
casa
'1
Far
corpacciata
Far
dice
palmo
salsiccia
salsiccia,
Faì^
salsiccia.
di
così
propriamente,
nomo
altri
si
il
mura,
aiutava
:
si faceva
ch'
an-
ondo
dendo
ve-
la sai-
84
egli
eh'
siccia,
s'
cotanto
forte
benissimo,
luogo
alluse
quando
altri
al
»
Agresto
il Padre
e
tu
E
«
:
Ser
Siceo,
madre
della
corpacciata
buona
una
bene,
mia;
giardino
ferono
Pomona
dolo
stringen-
e
anima
Apollo
nel
reva
pala
fai pur
Tu
«
ancor
che
disse,
quegli
al collo
egli rispose
fai
ancor
qual
ed
e
imbudellare
li disse:
»
;
bene,
si
ad
le braccia
forte,
mio
sangue
e
buono
gittò
li
carne,
adoperava
.
di
il Pantalone
fiche, ed
tornelli
Eh
di
un
(disse) dcmna,
le
Apri
Sì
di
la
vorrebbe,
m
budelli
ogni
da
di
poi
molto
importa
mal
e
e
il
male,
;
che
la
fiata
al
Poeta, egli
che
vi
se
ma
sani,
punto.
corpacciata.
s' è
quel
in
gran
detto,
nettl^ ciò
ben
1' unto,
quella
una
come
:
punto,
a
ritornando
Ma
è
ambiduo
salsiccia
dice
piace
salsiccia
'ntese
insieme
che
Fer
lo
ti
se
la
coscie
Colei
netti
sonetto
suo
nei
dove
ancora,
è
se
sta
ma
ancora
sani,
ben
bene
sero
sapes-
dentro,
fossero
salsiccia
sol
non
non
giati
dannegsi
salsiciajo poi rinegherebbe
rebbe,
marciIddio.
e
85
E
vuol
Chi
disse
amico
mio
denajo
mi
e
che
certi
truova
ne
dentro
alla
alle
giungono
onde
oltre;
finalmente
i denari.
E
più
spende
Chi
siate
a
il
ancora
Qui
far
salsiccia,
imbudellaste
perchè
che
la
altramente
non
in
di
carne
si
se
danno
li
più
s' accorgono
la
salsiccia
ben
dice:
si
Sicché
d'
parla
essere
a
caso.
intorno
avvertir\'i,
non
poli,
Na-
tracutagine,
mente,
se
a
prima
mostra
come
veniva
ivi
spende.
manco
Poeta,
mi
della
questo
per
voi,
casa
lor
buttata
aver
Roma,
che
miseragine,
e
n'è
dove
considerar
senza
questa
per
spensieragine
poi
mani
fanno
non
ed
quelli,
in
cieca
rovescio
dovunque
e
mercato,
buon
per
e
a
li,
quel-
capo
vanno
Vinegia,
a
li
budel-
al
sarebbe
come
Firenze,
a
ed
che
pre
sem-
gli vogliono
esaminare,
capocchi,,
derrata,
lo
paghino,
dritto
al
bene
buon
per
li
la candeletta
gran
io
re
risparmia-
aver
molto
che
prima
come
agresto
non
a
per
\tinno
molto
con
imbatti
non
Burcliiello) consiglierei
il
il
e
vino
buon
un
;
(perdio
questo
per
al
che
in buona
scorcierebbe,
non
luna,
e
non
farebbe
Ma
servigio
troppo
questo
perchè
mi
basta
eh'
giorni,
ricordarvi
male
che
accorti
essere
insieme
la
di
coi
ne
be-
è
e
;
tate
no-
bisogna
a
seccare
perchè
cattivo
qualche
quei
non
bene,
sanguinacci,
pra,
so-
in
metterla
non
di
carne
conservarla
per
usasse.
che
usarla,
imbudellar
ancora
V
tocco
è
passo
il
è
chi
a
guirebbe
se-
ne
in
effetto
essa
salsiccia.
seguitiamo
Ma
ed
restante
di
dicendo,
eh'
questa
E
simile
dice
0'
qiiella
nati
fa
e
E
di
sempio
da
tutto
io
egli,
che
smascellando
0
lieti^ e
scritto
significasse
e
che
l'uno
pende
di-
gioventù
è
Neil'
e-
il Prete
ch'avea
insieme,
yecchi\
cibo,
quel
la
Canzone
stava
Varlungo,
fortunatos\
avventurati,
è
e
da
fiata
alzinnare.
anco
questa
congiunto
Questo
altro, perchè
spesso
0
bene
giovani
tornar
dall'
lieta.
santi!
:
salsicciajo,
Maron
gli fa
esclamazione,
Maroniana
benedetti!
Vecchi
altra
poco
il Poeta
dia
vecchi,
un'
affettuosa
con
il nostro
ben
ri
però
a
da'
diventar
e
le
stanza
prema
su-
questo
in
ella, usata
ringiovanire,
latte.
lode
infinita
che
veggiamo
e
alzinnare
dogli
domandan-
quella
insensatamente,
parola,
mi
ri-
88
die
e
bisogna
ringiovanisca,
noi
quel
in
medicastri
e
tutte
ricette
le
tornar
far
a
far
come
dice
r
d'ogni
fossi
che
attendere
in
Ma
il
(1) È
i senesi
quadi
dirò
me
per
vero
i
antica
siano
Fontfhrmida.
un
po'
matti
fu
e
che
cervello
lor
no,
malan-
nel
che
i
lo
Dante
; onde
dettoper
Aver
dare
è
di
cristeri,
da
come
non
brigate
propio
credenza,
cristeri
salsiccia,
ed
gli
a
i
il
alle
sono
malattie,
le
vietano
manigoldi;
salsiccia
solo
ancora
mai
salubre
la
guarire
goffi Formari-
metta
Dio
cosi
vedete,
come
sola
morire.
loro
mangino
non
sono
salsiccia
rocchio
la
fanno
come
più
che
per
lungo
buscare,
sani, infruscando
dicono
fis,
iMedea
io
questi
tener
a
ammalati,
e
sanità
mal
per
di
cette, che, per
stiticano.
ed
un
presso
barba
Alla
la
gran
potessi
ne
aver
Ancor
a
Monna
di
il Lasca:
crederei
Qiiando
e
di
;
riporre
a
regimine
che
a
scartafacci
gli
bene
ogni
(1)
ringiovanire
de
giovane,
basta
senese?)
vadasi
e
tutti
servigio
questi
lasci
e
salsiccia,
la
con
essendo
augurare
i
quel
quali,
da
putti,
che
conferma,
bevuto
altrui
del
medio
ri-
V
ac-
matto.
ai)
vecchi
da
e
donne
che
gagliardo
stomaco
a
cavalli,
e
senz'
mani
un
cui
palmo
in
si
E
per
il
Poeta
vecchi,
bocca
carne
moderno
più
di
non
posso,
senz'osso;
carne
il
appresso
ganello
Man-
dice:
muletto
osso
non
questo,
dice
ti credi
che
senz'
carne
'1 tuo
la
che
quel
a
vedere
sciagurato
Metter
Che
caccioUe
può
dove
O
chiamò
i
recere
disse:
in
come
far
scrittori
dagli
la
quando
Lo
e
Pacchiarana
come
osso
Poeta
E
il Dottor
chiama
da
empiastracci
loro
da
si
forte
complessione
medicinaccie
Dice
salsiccia
la
e
quelli
sopportare
polli.
lo
hanno
non
,
,
in
potè
fa
buca,
ì
stoppare
il
Pacchiarana,
cosi
avendo
perchè
quella
seguita
che
fare,
buon
cattivi
prò
a
denti
non
,
vi
trovano
dentro
r altra
carne
quanto
piaccia
vedere
per
;
quel
osso,
la
qual
alle
donne
terzetto
come
carne
fanno
senz'
ancora,
burchiellano
nelosso
potete
da
i
90
dice:
donne,
le
Se
Del
rompessi
voler
suo
le
Tanto
già
la
piace
mai
la
non
trastullar
E
le
quando
Altri
Nò,
il
come
pigli
Ognun
che
Secondo
nei
Cotti
Son
cotte
I/ed.
(2)
L'
ecc.
(2)
nel
tondo.
fesso.
pan
polito.
più
tutto.
1' untume
succia
partito,
li
voi
che
cagion
(1)
spesso.
piace
molle
o
o
asciutto.
bigonciuoli.
dove
Donne,
lor
(l)
i salsicciuoli
che
Basta
nel
riesce
ver
pan,
il
al mondo
adesso.
in
'1 tondo
Che
ordinate
rigonfiate
e
voglion
fanno
il
rari
Ma
le
da
cola
tavola
in
che
son,
venia
cotte
son
mettono
si
Le
eterno
ad
che
!
osso
V.
chiunque
unto,
quel
Con
rimuovi,
senz'
carne
salsiccie
le
Fur
il dosso
quanto
tutto
Stanza
Per
dell(
allegato, che, parlando
disopra
noi
del
edizioni
i
fate
degli
1771
antiche
ha
sanguinacci,
uomini
viene
chiunque
hanno
si
Et
quando
facci.
al
mondo.
elle
son
wSi l'anno
lode
bella
ci
Padre
dice
che
Siceo
il
come
il fico
stato
essere
una
furono
Paradiso,
il
tolsero
che
dir
con
dar
di
alcuni
cibi
certi
a
quelli, che
creder
a
,
i
e
i
che
mele,
lor
e
che
Bolognesi
che
altri
perciò
della
invidia
già,
di
faccenda
quella
s'abbatteva,
così
viver
fico
altro
cibo, che
il
fu
del
tanti
di
tanti
dargli
dapoi
avuto
dar
per
mal'
che
nella
golacccia
damo
;
che
s' io
statO;, il primo
fusse
eterno^
mondo,
cibo
quel
quel
sapessi
che
fegatello,
mi
credo
dice
utile
e
non
che
a
per
abbiamo
leccardone
desse
stullare,,
tra-
per
poltrone
certo
di
o
Almeno
fu
e
del
o
come
quanti
anni,
di
mali.
piacere,
al
quel
ribaldo
e
fusse,
ah
uomo
fegatello,
manigoldo
cagione
veniva
chiunque
se
lode
ordinata
e
1'
sia
salsiccia, quantunque
Poeta,
cui
liberalona,
voglia
si
in
e
tutto
o
del
meglio),
dir
di
mela,
vare
pri-
andare
dell'
finalmente
alla
della
o
qual
la
e
la
fatto
come
dove
senza
non
me
a
1' averci
(per
ignudi
o
fossero
volesse,
che
comodità,
tante
sbracati,
che
Paradiso;
che
si
che
salsiccia,
caccieranno
far
fusse
Ma
le
fossero
dette
son
d'opinione
sono
fegatelli.
che
tengono
qual
nelle
per
entrò
diAfusse
mani,
rabbia
divorerei
lo
me
fusse
fica
che
ne
che
la
mela
o
farei
in
dice
salsiccie
furono
quegli
affatto,
chi
la
che
antica.
né
nel
fu
che
tempo
guerra
fra
d'aria
(come
fu
tanto
fu
gli
Animali
indi
e
Fornita
Rana.
s'
la
voto,
c'avea
di
farsi
Religioso,
si pose
clr'
per
avea
Orlando,
sua
buona
e
servitù,
lo fece
(1)
fare
Dei
che
di
dal.
anch'
di
tempo
usato
Cavalier
dagli
e
(per-
scrivere)
di modo
e
egli
Francia,
cancelliere
breve
fu
di
scaramuccia,
in
mano
in
dei
il cognome
una
e
Arcivescovo,
inveoe
Esopo)
fornì
sodisfece
Io
quelli
e
Generale
andò
ed
cappellano
una
orrenda
terra
acquistò
in
che
sapere
così
per
fatto
come
moderna
ampiamente
guerra,
un
telligenza
in-
dernare
squa-
e
né
a
di
Turpino
ranocchi,
sia
quella
descrive
condotto
Turpino,
avete
e
maggior
bisogna
non
le
moderne
nò
passo,
salsiccia
che
eterno^
per
questo
Per
dice
sono
Ma
questo
il Poeta
ah
non
antiche.
né
di
dica
il nostro
che
chè
per-
concor-dan-
accordati
ordinate
afferma
luogo,
De
aver
dove
Turpino:
Abbate
L'
questo
trattatello
Poetarum
con
in
loro
per
questione.
gongola
suo
ben
se
sotto
gitterei
INIa
in
boccone;
un
la
me
stia
un
in
notomia.
cosa
Frittaglia
tiis
tutto
in
con
quella
Orlando
del
anlirhi.
(1)
Carlo.
Re
prove
E
poco
della
sua
E
così
Paladini;
delle
Carlo,
quelle
parla
il Pitocco
d' Orlando
Ambasciator
al
;
di
di
i
ma
giudicò
il Re
poiché
Carlo
le
della
fece
tavole
cosa
vivòla,
;
ond'
prima
alcuna
mente
la
stampita.
dolce
sovra
di
diroppe
essa,
che
giorno
banchetto,
fu
mandato
co-
che
cuna
alla
recare
dentro,
e
sonò
Poi, venutogli
di
memoria
fiorentina,
quale
sima.
perfettis-
fattasi
darle
a
la
improvvisare
egli,
cominciò
presente,
rimosse,
ad
Turpino
fiche
ringraziò
cibo
furono
gnori
Si-
avendo
salsiccia,
solenne
un
di
tutte
un
renze,
Fi-
quei
mele,
Francia,
in
gli ferono
onorato
altro
in
Ritornato
da
partita
dell'
gio
viag-
giorni
quali
ogni
sopra
di
Italia
nel
e
cose,
nella
il tutto
sopra
lezza
Fanciulin
che
pesche,
Fiorentini
dei
Deche,
nella
V altre
corpacciata,
molto
bravarle
onorato
; delle
salsiccia
fatto
tra
quali,
presente
un
e
i
vere
scri-
a
XXXX
so
molto
poeta.
e
mandato
non
fu
tica,
gramma-
Desiderio,
Re
trattenne
dove
fu
;
molte
poi
le
e
scrisse
quali
si
diede
si
di
gesti
in
istoriografo
per
autenticato
i
fatto
sufficienza
coronato
fu
avendo
dopo,
quella
tanto
gli
in
siccia
sal-
mente
soave-
ascoltatori
94
francese,
in
idioma
ed
è
in
Toscano
eh'
quella,
in
com'
paruto
è
nostro
Ma
é
tien
de
1'
e
sto
que-
vero
antiche,
nò
e'
usarle,
lesso
non
di
modi
fa
la
anticamente
a
il
quanto
in
E
nostro
ab
nò
sono
alla
e-
vazione,
rino-
stagionarle,
questi
tempi,
mangiavano
innanzi
ed
loro
modi.
ordinate
ed
che
si
di
diversi
moderne,
come
questo
accozza
secondo
ancora
nuovi
Fiorenza.
ciascuno
in
trovate
furono
É
che
salsiccie,
le
che
pazienza,
in
mangiata
ma
dica.
bella
si
dice,
e
e
abbiate
cosa
il vero,
detto
eccellenza.
Frittaglia
l'abbate
discordanze,
perchè
fu
condotta,
Ora
terno.
in
a
antica,
è
non
e
affermi
Roma,
o
prima
che
Poeta,
fa
che
egli
l'altra
de
e
Turpino
Grecia,
Fatta,
vero
una
che
par
O
affatto,
moderna
Non
Però
della
ampliando,
e
tradotto
ha
lode
quel,
Or
Lasca
:
Come
ed
lui.
a
proposito,
modo
ha
però
notata
dal
in
capitolo
quel
vano
sta-
Firenze,
a
tradotta
minuendo
salsiccia,
fu
mandata
e
stata
è
tutti
cantilena
cui
la
sospesi;
sì
adombrati,
uomini
parevano
e
non
lamente
so-
erano
,
so
non
pochissimi
eh'
,
avessero
cogni-
96
che
Ma
che
quel
fan
lodi
le
sono
la
stima,
che
si
cavava
per
nostra
altro
cibo
? Mai
no
e
diletto
f ussero
cotal
senza
?
salsiccie
fu
come
qualche
trastullare
per
sì
E
bene.
fu
scolare
futata
con-
buona
la
dova,
ve-
vaghezza
esser
(2) Di
giovanezza.
è necessario
eh'
ab
rono
fu-
eterno^
perchè
sarebbe
trastullo
nonnulla.
e
gramo
l'oro
perchè
mondo,
della
non
se
per
le
fiche
per
non
e
Or
ma
maginando
im-
i vo'
oro,
faceva,
appare,
le salsiccie
il mondo
Saturno,
dello
le
qui chiaramente
che
di
ragioni
diceva
trastullo
;
al
ottime
che
! Certo
rovina,
che
Chente, (I)
tue
dell'
in
ineffabile,
salsiccia!
eterno
novella
nella
con
e
ab
veniva
chiunque
? 0
a-
siccia,
sal-
Costar
budelli.
de'
Forse
ciò
si
che
ordinate
cosi
il Pidci
1' età
chiamata
fu
per
per
età
r
che
altro
scrive
sonetto:
della
dignità
quali
della
disputazione
gran
adunque,
divinità
che
filosofico
suo
sì
e
quello
possiamo
segno
dell' eccellenza
vere
e
chiaro
più
Ora
sottogiunge
il
Poeta
cola
da
lor
disusata
per
:
Con
,
quelV
(1)
tinto
Cliente,
{?1)Allude
Uld-OÌV.
che
voce
alla
Nov.
7/'
della
spesso,
Quante.
Gior.
8.''* del
Deen-
U7
perché,
teniate
voi
o
semplicemente,
nel
coell
sì
dolce
Ad
questo
ognuno
le fette
del
e
ad
ventesimo
subito
e
alla
è
sotto
la
all'
dottrina
di
Burchiello
nel
K
l'arca
(Jantavan
Ter
di
Noè
tutti
l'influenza
al
fino
ora
a
e
fra
mappamondi,
due
colonne,
chirieleisonne
de'
tagiier
inaltoudi.
dal
fra
quei
nendole
te-
fuoco,
questa
che
il pane
stagionata
e
sotto
levarla
sonetto:
fritti
e
salsiccia,
Nicodemo,
Ser
al
Nominativi
la
perfezione,
e
e
pane,
quando
fetta
cotta
ben
modi.
grossette
rimetterla
debita
del
altro, tenendo
un
gocciolare, perchè
vuol
butirro,
gentilmente
altra
queir
di
giro
stringerla
la
1' uomo
due
in
gocciola
sempre
di
un
il Petrarca),
col
alquanto
dove
quando
de
ve-
oste,
fette
Ad
sa.
schidione
e
fa
padella
pane
ogni
dica
si
lui,
lo
fettoni,
si
sottomano
(che
nella
friggendole
1V.0C0,
vola
ta-
per
andar
qui
pigliando
modo,
un
fa
tocchi
secondo
quale,
che
Scannadio,
Lo
Pansanto
Panunto,
il
soavità
e
Poeta
'1
in
unto
un
si soave,
e
coelortcm.
che
lei
no
ma-
,
dolcezza
sua
fesso,
pan
da
uscir
sempre
liquore
nel
o
in
mettiate
la
o
tondo,
salsiccia
la
la
resti
è
nuto
ve-
cia
salsicsecondo
registrata
Il
panunto
qual
da
r
quel
Ebreo:
Se
che
e
in
col
foss'
io
Papa
saziarmi
da
un
ed
al
ungi,
Burchiello
poeta
versi:
dirvi
eh'
io
son
da
la
Benché
Che
lo
quelli
Come
è
Egli
Che
non
miglior
Le
de
dopo
Che
la
(1)
Alcune
;
del
molti
la
sé
sommata
altre
la
ediz.
Come
e
o
col
migliore
quasi
più
e
sano
crescentine,
trebbiano.
divine,
quasi
il
'1 cavial
hanno
(1)
volte
burro
son
invano,
non
sia.
sei
zuppa
o
punto,
mia
voglia
venuto
olio
materia
sca
La-
panunto.
de
ciel
dolcezze
sue
reca
sia
d'
la
a
il
cortesia,
sua
più ghiotto
son
dice
ne
Pansanto,
dal
!
panunto
faccia
cosa
sian
chiamin
di
punto
a
che
pria
qualche
mese
tratto
que'
Sforzato
E
suo.
intorno
gambe.,
il
un
per
ancor,
Ma
E
Ed
quello
in
A
aynor
distico:
Per
e
per
le
quel-
a
panimto,
il Panmito
fra
bèi!
e
quel
O
è
boccal
mangia
del
Messij
cento
ratelo
conside-
il Rosso
assaggiassi
melodia
fuoco.,
vaglia
disse
ne
tu
rinegheresti
0
quanto
bere
ben
Come
del
fine.
di
quasi
ciel
ecc.
mei
posto
com-
99
inferite
Ora
dalla
così
?
cui
la
e
pranzo
cotte
tavola
nel
giunte
; ed
mangia
quando
segno
subito
sta
sgonfia,
vecchio
si
gonfia,
vivi
sicuro
0
e
e
è
mal
subito
eh'
nota
le
gionate
sta-
sono
tondo,
di
poi
chi
da
di
gonfiarsi,
a
e
Ma
è
fa
gocciolare,
comincia
olla
dice,
qualche
sano.
le
scere
cono-
torna,
vuol
e
nel
o
Guarda,
assai
non
eh'
espresso,
malaccio
ora
segreto
un
e
in
quando
l'appetito
mutazioni
quando
perfezione,
salsiccia.
si
posito,
pro-
mettono
si
all'
nel
o
salsiccia
gonfiata,
queste
è
la
quel
a
che
sua
insegna
buona
la
lesso
a
Scamutfato
alla
secondo
panfesso,
e
le
dice,
mettere
possono
dietro;
e
salsiccie,
rigonfiate,
sono
si
come
punti
Lo
e
panunto.
,
le
tondo.
e
arrosto
due
che
Rigonfiate,
il
innanzi
rigonfiate^
e
salsiccie
cioè
fetto
ef-
degno
disopra
;
ancor
dice,
e
quel
cena
tocca
qui
son
a
la salsiccia,
essere
ormai
salsiccia,
vra
so-
e
bocconi,
veramente
è
il Poeta
insegnato
or
e
egli
degni,
dee
cosa
sato
cau-
parlano
buon
de'
lasciamo
Ma
mangia
si
che
quale
tanto
intendenti
buono,
di
a
del
salsiccia,
il tutto
Ha
if panunto,
se
scrittori, uomini
questi
è
voi,
di
ani-
quando
a
buono
ciolare,
goce
1»)U
giovane
animale.
quella
che
gran
di
fuora
e
r
in
versa
il
Capitolo
vuol
il boccon
tanti
per
le
vogliono
la
che
però
per
il
due
il
nel
panfesso,
le
nel
nel
nel
il
il Poeta
dice, che
un
che
vuol
altri, che
tondo,
adesso
panfesso
F
essere
ha
va
ciò
:
e
ma
è
questo
,
perchè
untume,
come
vernoso,
ca-
spugnoso,
mille
se
camerelle.
ne
preso
perchè
in
come
più polito: poi
tutto
di
tondo,
panfesso,
riesce
granchio,
non
come
magro,
sono
fanno
per
pieno
gole,
e
'1 vuol
che
ma
Astrologo,
Burattino,
quel
sono
il mondo
non
vero,
succia
non
che
ghiotte
rispetti: primieramente
e
non
il
vogliono
tondo,
perchè
fa
rari
le
pochi
chi
dice,
parte,
tanto
quell'altro
bello
è
salsiccie
maggior
lo
colori:
grasso,
cervelli
di
man-
fine
appetiti,
quadro,
il Poeta
Qui
quante
del
die
un
inestimabile:
sono
gli
è
sta
e
alla
pure
di cui
ancor
'1 vuol
gonfia,
dolcezza
con
Questi
Chi
e
perchè
sono
dice
E
E
perfettissima
gonfiata, prima
quella,
è
donne.
tanti
si
untume,
copia
questa
le
subito
così
pezzo
la
Ma
Il
ride
qui,
una
balena
in
busto,
ogni
do
mo-
in
ma-
va
e
101
dica:
niclie, (1) quasi
in
perde
t'
che
? Ad
importa
entra
in
come
strologo
che
salsiccia
nel
differenza
col
alla
è
stato
in
è
stato
in
perchè,
Tutte
le
tutta
la
(1) Oggi
va
nel
(2)
meglio
che
cose,
il
son
capir
si
dice
:
in
(che
alla
cosi
che
qual-
senza
avendo
che
pur
scambio
suo
non
partiene
ap-
la salsiccia
proporzione
Bornia,
lunghe
tonde,
e
geometria,
la
figura
ed
altra
dimeno
non
viene
tanta
dice
poteva
ha
stessa
come
e
tondo,
conciosia
sé
Governan
che
il
pigliato
mistero;
non
ancora),
non
quanto
non
si
e
quasi
lasciato
dove
cosa,
(2) s'usa
vada,
se
tutto
dice,
e
si metteva
ha
circonferenza;
del
egli
quadro,
non
tondo,
quasi
qualche
nel
cosa
rende
che
tempo
quale
ogni
e
ragione,
tavola
il
mangi
tu
questo
per
un'altra
in
tondo,
modo
snlsiccia,
molto
ha
non
la
E
corpo.
,
ogni
la
con
si
panfesso
del
magazzini
quei
panfesso
il
1' untume
se
che
meglio
sferica
Quel
tondo,
perfettissima,
e
che
nel
non
va
nella
manica
gherone.
Alla
cosi
può.
Comunque
vada,
cioè
sia,
Come
e
va,
simili.
va,
Vada
come
,
\(J2
od
fatto
ò
perchè,
dosso
al
proprio
cia,
salsic-
ristesse
dice
come
della
Bernia
altrove,
buchi
I
Son
ciò
le
per
è
di
eh'
Burattino,
tondo
di
o
tocco
sicché
eh'
di
io
quadro,
del
(quanto
tondo,
del
signorile,
si
più
poeta
Egli
loro.
più polito
nel
in
"il
tendo
in-
non
ben
è
per
di
versi
in
sente
mangiarla
vede
que'
;
a-
perchè
sente
si
1'
fesso
pan
dove
;
contrario,
come
oltre
quella ragione,
riesca
lo
lamente
so-
con
questo)
molto
per
legge
quanto
non
a
fra
volgare,
nel
e
il
pur
quel mangiarla
poco
che
di
intendo
m'
me
gusta
mi
'1 tondo
effetto
un
per
il
dir
contrastare
di
dito
trove
ch'al-
per
me,
cuore
trapormi
che
vero
A
;
tonde,
e
io
col
partiscala
strologo,
che
lunghe
il
ansila
ragione
questa
cose
basta
non
tanto
le
e
capirebbero.
non
al
cerchia
cose
le
per
vero,
le
tondi
affatto
quello,
quel
va-
lent' uomo.'
al
Dicea
Squarta
Nel
Che
boja
il
il
bargel
poltron
e'
:
ha
il villano.
squarta
la
messo
salsiccia
real, signoril, perfetto tondo,
"1
più
ghiotto
boccon
non
mangia
il
mondo;
1U4
Ma
Prò
Limone
che
non
Poeta,
'1
di
cura
non
se
che
elice,
e
castellano
suo
quegli
come
scrivere
elette
cose
de,
rispon-
della
salsiccia
singolari
e
sapendo
,
della
quanto
sia
cicalato,
n'
il
Secondo
egli
passare
gli aggrada
li
piace
dica:
quasi
il
sottogiunge
partito,
che
secondo
più
colare
cir-
scrittori
altri
voluto
ha
pigli
asciutto,
o
molti
forma
volgare.
cosa
Ognun
il 'Poeta
da
stato
se
di
come
della
perfezione
il molle
o
si risolva
ognuno
appetito,
suo
molle
o
come
e
1' asciutto.
o
,
S'egli
è
di
uno
dilicatelli,che
e
riesce
polito;
che
nel
tondo,
si
cura
di
non
il nuotare
ami
nell'untume
che
pur
usila
appetito,
tondo,
in
se
in
usila
,
politezze,
nel
volentieri
vanno
r asciutto
per
r
questi schizzinosi, spottosi,
(1)
tante
sazii
e
fatto
vien
gli
come
che
diguazzar
e
atturi
coli
zoc-
o
,
o
nel
panfesso
altro
senza
mano
o
tengala
ra
anco-
,
eh'
io
non
mi
,
che
Basta
non
si
sia
qui
e
curo,
può
oratore
(1) Così
il dire.
mozzo
i
salsicciuoli
negare
che
ecc.
'1 Poeta
Vedete
plusquamperfetto.
h;) la
stampa,
ma
forse
deve
essere
In
fatti
non
sia
che
ntlxti.
105
lode
che
colpo
ncir
ultimo,
lode
mandano
dire
uomini
gli
miglior segreto
manifestare
che
(disse
Bottazzo)
Fra
salsiccia,
la
la
il
seguitare
il
gli
affermano
io di
figliuoli.La
aver
immortali,
stoici
e
fa
vivere
dirittamente
della
corso
ci
che
quella
è
le
quel-
montlbiis
et
'1 vivere
se
o
da
per
propagazione
dirittamente,
più
ricetta
una
salsiccia
Che
che
maria
pagarebbono
ducano
pro-
pregiato
(l ) conosco
Ne
si
egli insegnare
donne
ingravidare?
fiirla
con
poteva
alle
più
che
gior
mag-
o
che
mondo?
al
salubre,
più
gono
riten-
salsiccia,
alla
cagione
è
cilmente
fa-
più
e
bella
più
dare
egli
mente
ultima-
cose
fedelmente
e
ella
eh'
le
Che
poteva
riserbato
attendono,
si
più
memoria.
alla
0
che
singolare,
ha
si
sapendo
si
utile,
maestro
ila
dette
che
segreto
che
immortale,
natura,
eh'
uomini
è
come
aveano
,
sotto
il cervello
le
donne:
(1)
I,a
(2)
Sotlo
il
cioè,
Basta;
pigliatevi
conclusione
berrel.'a
drizzato
Poeta,
il
stampa
ha
la
berretta,
vale,
Matto
( 1 ).Dice
la berretta
stile
suo
in
somma,
cioè
I"rnorante,
verso
ed
in
imbeccata,
questa
erratamenle
que
adun-
Clie.
Savio,
onde
Scimunito.
Sopra
ìa
106
ed
i
andatevi
a
salsicciuoU
basta
che
casa,
Cotti
i
ne
bene
che
bigonciuoU
in
,
quelle
fate
voi
si
pignatte,
vostre
i
faccia
sanguinacci,
che
la
avertite
l'uno
uomo,
bene
voi,
ad
salsicciuoli
leproso,
secondo
accorte
le
i
dentro
n'hanno
bigonciuoii,
qualche
perchè
de'
corpo
in
un
È
vero
che
queir
se
qualche
mattina
cazzuole,
le farà
che
(1) Supplì
si
sci
può
se."ìso.
tutto
è
che
i
la ricetta,
allora
quanto
pigliare
lora
al-
e
piglieranno
subito
tosto
piut-
dentro
opererà
ne
i
restato
anzi
porranno
untume,
salsicciuoli,
del
altramente;
meglio
siccia
sal-
quando
non
caso;
siano
la
fosse
ne
piuttosto
salsicciuoli, tanto
se
parto
Però
quasi
ben
fa
proposito
quanto
rea
se
non
poco,
al
fuori
; che
il
mettere
non
i
pirebbe
conce-
produrrebbe
di
levato
sanguinacci
donna
il P. Aristotile.
donne
se
bigonciuoii
la
sanguinacci,
sta
que-
perchè
nei
posti
Ma
usare
bene;
sì, ma
delle
e
i Cuius.
volete
usarla
bene
maschi
che
(1 ) si comprende
l'altro
fussero
co' i
dei
che
donne
o
cagione
secondo
voce
ricetta,
insieme
e
quali,
sono
degli uomini,
femmine:
sotto
nelle
uscinel
capirebbe
ingravidare.
ancora
d'altro
107
tempo
inclitlereiitemente
di
lo
chi
piglia
che
Ma
far
la
l'autorità
delle
stizzoxo
Rado
ogni
E
Como
che
K
a
E
tuta
E
con
E
dentro
E
tuta
la
tien
scudela
note
che
Rado
con
Stuzzica,
un
parere
fatto
fatto
la
salsiccia,
qual
col
cavallo,
rivoltandosi
donne,
vuol
pruova
,
delle
questo
avendo
di
chi
che
d'asino,
co'
alle
sì
est
posti
i
per
rerum
fatti
ecc.
sono
fanno
ora,
;
dritta
salsicciuoU
elle
cani
veggendo
se
Poeta
il
toro, chi
fantasia
carni,
dov'
dalla
c'hanno
qual
la
i
passo,
d' alcuni
experientia
che
prefate
bigonciuoli,
che
dire,
quia
magistra^
lugan^ga.
a
menzione
con
ditto,
estravagante
e
:
mamola
so
intorno
disopra
disse
rado,
mangniasse
egli,
de
;
metteva
molto
Die'
floll
sofritto,
la
e
bero
Li-
litto,
abrazado
ga
la
e
Lo
comune.
in
manestra
caza
i
le
ga
andao
Rado
ga
del
insunniado
ga
se
modo
note
Marusa
a
la
e
che
Par
'iosa
Poeta,
quando
Plladino,
a
mente,
chiara-
nostro
fese
modata.
acco-
buona
principio
che
vendette
più
ancor
del
nel
è
sia
mostra
Paulavichio
Jovan
d'
salsiccia
lo
ingravidare,
oltre
è
quell'ora
ma
;
di
beneplacito
a
ne'
lor
sanguinacci,
108
sempre
si
o
pelano,
si
o
stati
sono
costretti
mcotieri
delle
ciuoli
così
si
fa,
materiale
la
causa
in
questo
ecc.
; ed
modo:
che
opinione
aggiunge
la cosa,
sarà
cui
fa,
si
la
si farà
i salsicciuoli
si faccia
la salsiccia
della
Comin
ser
cioè
il costrutto
in confirmazione
degli uomini,
secondo
così,
che
Basta
cagione
sono
di
bigon-
perfettissima
è
E
fa
non
ne'
non
quella
ma
n-
modo,
perchè
uomini
degli
carne
cuocere
cruda.
scono
pati-
salsicciai
di
cotal
a
donne,
mangiar
lui, quel
in
metterla
; i
farla
a
fatta
perchè,
mana,
che
si
o
finalmente
o
effetto
altro
qualche
da
soverchio
,
rompono,
di
di
cuocono
quale
che
oste
,
il
è
non
fa di
manico
miglior
d' uomo,
carne
fusse
non
del
i
insieme
sé
sono
sempre
si
è
afferma
qui
Pondera
dice:
«
bum
Cotti,»Q
un
va
e
lo
poco.
dietro
ne'
non
quando
arsicci
vero
quantunque
verissimo
sanguinacci
conciosiachè,
si
lo intendimento
salsicciuoli, messi
co' i
bene,
non
in
pur
nel
E
Stuzzica,
avventura
per
Poeta,
lo
che
ba,
lo Stram-
la salsiccia.
dice
che
quello,
soggiunge
e
massimamente
quello
di
ciocché
per-
;
bigonciuoli
riescono
si levano
troppo
Stuzzica,
Grappa
facendomi
mai
fuori,
cotti.
anzi
mio,
Ma
mi
ver-
unalun-
1U9
ga
diceria
mi
mette
intorno
quando
così
che
mele,
Vertunno
Natale,
anch'
eglino
De
Questo
cibo
quelle
lodi
si
(come
e
le
Altre
suo
sono
que'Poeti,
suole)
stampe
alla
vadi
hanno
a
sua
egli
Canzone,
palesar
((/ dislrclto.
Poeta
si possono
non
maggiori,
cibo
si volta
che
dal
che
(I)
perfetto.
più
è
salsiccia,
altro
al ristretto
dato
stato
alla
comanda
(1)
che
a
che
altro
d'ogni
ad
dare
del
VI
; e di' lor
essendo
Ora
stra
mo-
segreti
salsiccia
la
lor
,
in Firenze
vanne
i
palesa
ben
cesse
di-
gli altri.
Stan.
E
che
delle
come
sanguinacci
come
Canzon,
io
sonetto
nel
de'
non
nacci
sangui-
dolcezza
singolari,
sono
il P.
credo
alla
rispetto
sangue
Squassimodeo
lo
me
perchè
avvolpacchia,
del
questi
di
secondo
Boccaccio,
'1
dolcezza
intendesse
ma
;
che
openione
della
parlò
Bolognese,
s'
d'
è
Il
guazzabuglio.
in
il cervello
Bottiglione
che
qiic' sanguinacci,
a
questi
HO
segreti
a'
che
somma
e
della
è
i
segreti,
d'
perfetto
fetto
per:
miracolosi
che
cibo
questo
altro.
0
que' poeti,
a
dica,
loro
ogni
più
in
adunque
Firenze
di'
loro
mondo
quasi
e
dica
e
Dice
in
salsiccia;
più
al
salsiccia.
vanne
palesa
cibo
è
non
della
canzone,
Fiorentini,
poeti
Al
ristretto
,
cioè
quando
dice,
pone
perch'una
cui
si
non
che
si
cosa
perfetta?
che
i
ciò
che
hanno
poeti
quel più
denotar
della
perchè,
avendo
di
proprio
cibo,
suoi
Fiorentini
amor
da
di
da
canzone
poeti;
patria,
conocchie,
la
eh'
e
non
eglino,
gola,
nella
i
poeti
rentini,
Fio-
detto
sopra
vogliam
o
più
che
conto
vorrebbe,
i
che
per
que'poeti
come
incorressero,
il
tamente
accor-
sapendo
tengono
ne
fanno;
non
a
fezione
per-
che
mo'to
la
capriccio
altri
della
Fiorentino,
è
questo
notate,
E
dire
mente
leggiadra-
indirizza
dire
gli
in
che
molto
salsiccia.
salsiccia
la
di
licenza
detto
più
abbajare,
l'abbondanza
essendo
Poeta,
che
è
dire
può
pure
oltra
a
mancandole
si
piena
vogliono;
superfluo,
perfetta^
Non
lasciatelo
Felip-
Ser
è
chiama
come
Ma
a
più
nulla.
nulla,
ferri.
i
a
quel
manca
adunque
luogo
vien
non
disgrazia
piendosene
riem-
delle
112
queir
ili
per
e
dalle
vi
sta
che
V.
in
veduto
ho
S.
di
onde
La
continuo
bascio
Stampata
la
all'
lussuriosa
nel
M.
mano.
D
d'
onde
l' oro,
cavar
dietro
rebbe
sa-
bene,
sarà
segreto,
volte
più
non
porterebbe
ne
credo
quel
quassata,
scon-
divorata
tarli,
anzi
sicura,
conserviate
parte
da
ròsa
alla
rotta,
maggior
e
pericolo.
sommo
a
la
tignuole,
troppo
dhuiiizi
essendo
perciocché,
porta;
la
tenete
che
arca
XLV.
uscio.
e
Ed
IN
1.
Parnaso
CORSO
STAWPA
D!
del
Bolognese
Sec.
XIII
2.
Morali
Kime
"inedite
ed
edite
Saloxmone
di
casini.
t.
-
Antonio
Pucci
^Iorpurgo.
—
3.
Novella
in
popolare
4.
Fra
rima
di
Campriano
tadino
con-
Zenatti.
Albino
—
8.^
-
Nicolò
da
Poggifconsi,
Dott.
A.
Ba(^ciii
di
Libro
Oltremare
Voi.
Lega.
bella
—
del
Rappresentazioni
5.
Due
6.
Ricordi
detto
XVI
-
di
Storici
Sec.
Francesco
Ricciardi
Pietro
Ceccodea
a.
d'ancona.
da
Pistoia
Vigo.
—
7.
Forteguerri
Giovanni,
Vittorio
Novelle
—
La:\ii.
IL
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Commento del Grappa Sopra la Canzone in Lode Della Salsiccia