IL DENARO SABATO 21 DICEMBRE 2013 CONFCOMMERCIO Autorità portuale Napoli: Odg dell’ente camerale INFRASTRUTTURE DI ANDREA SEGRETI L’INNOVAZIONE “Basta veti incrociati: serve un modello di gestione che sappia affrontare, con strumenti adeguati le sfide della liberalizzazione delle attività portuali e le nuove prospettive di sviluppo derivanti dalla capacità di intercettare nuovo traffico crocieristico esistente tutto l’anno nel Mediterraneo”. Non è l’ennesimo appello lanciato in questi giorni di bufera sul porto di Napoli, ma una dichiarazione netta di maggio scorso, da parte del presidente dell’ente camerale partenopeo, Maurizio Maddaloni, e numero uno di Confcommercio Campania. Un salto all’indietro necessario per mettere subito in evidenza l’inerzia da parte del ministero per le Infrastrutture nel sbloccare la vicenda legata alla nomina del nuovo presidente dell’Autorità portuale partenopea. A giugno scorso, a nome dell’ente istituzionale di rappresentanza di tutte le imprese (e quindi anche e soprattutto a nome dell’intero cluster marittimo), il presidente Maddaloni aveva sollecitato, con ben due missive, il ministro Maurizio Lupi ad accelerare l’iter, sottolineando che la Camera di Commercio di Napoli a dicembre dell’anno scorso, aveva provveduto a formalizzare, d’intesa con le associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative, il nominativo dell’ammiraglio Domenico Picone. Da allora solo silenzio, fi- no all’epilogo dei giorni scorsi con l’apertura di un’indagine su presunte irregolarità di appalti all’interno dello scalo marittimo partenopeo e la nomina di un nuovo commissario per altri tre mesi. Nel frattempo, a giugno scorso, l’ente camerale partenopeo aveva impegnato la Giunta in un ordine del giorno che richiamava, ancora una volta, l’attenzione del titolare del dicastero alle Infrastrutture per provvedere “senza ulteriori ritardi ed indugi” alla conclusione della procedura di nomina del nuovo presidente dell’Autorità portuale che “rappresenta un provvedimento non più dilazionabile per la grave situazione economica locale e per le giuste aspettative della collettività imprenditoriale”. Siamo a fine giugno di quest’anno e, solo dopo l’ennesimo pressing istituzionale (anche perché sono a rischio i finanziamenti previsti dal Grande Progetto per il porto e l’Ue, nelle more, ha bloccato la seconda tranche in attesa di chiarimenti sui piani operativi) il ministro Lupi ha avviato la procedura di consultazione (con parere solo consultivo) di Camera e Senato per il “gradimento” del nominativo designato, ovvero il senatore Riccardo Villari. Il resto è vicenda degli ultimi giorni, con titoli sui giornali che richiamano il “porto delle nebbie” che fa emergere anche un fortissimo scontro interno alla dirigenza dell’Autorità, oggi affidata dal Governo al comandante Felicio Angrisano ,proveniente dal coordinamento nazionale delle Capitanerie di Porto. Nei giorni antecedenti a questa ennesima emergenza per lo scalo partenopeo e l’avvicendamento forzato del commissario, ancora una volta l’ente camerale partenopeo, questa volta impegnando all’unanimità la volontà dell’intero Consiglio con un apposito Ordine del giorno, ha rivendicato il ruolo centrale assegnato dalla legge che regola il comparto portuale alla Camera di Commercio nella procedura di individuazione del presidente dell’Autorità, ritenendo indispensabile avviare, permanendo l’attuale situazione di inerzia, un’azione legale a tutela delle imprese e del tessuto economico territoriale. “Tutte le categorie economiche rappresentante nel Consiglio – si legge nell’Ordine del giorno – ritengono di importanza strategica avere al più presto uno scalo efficiente, con dotazioni infrastrutturali adeguate per il proprio sviluppo. E ciò per assecondare la vocazione internazionale del tessuto economico napoletano”. Nel documento ufficiale, inoltre, si fa voto affinché “tutti gli altri soggetti istituzionali interess ati, nell’ambito delle rispettive competenze, assumano le opportune e dovute iniziative amministrative e politiche per contribuire concretamente all’immediata soluzione di questa grave e dannosa impasse non ulteriormente tollerabile”. ••• FISCO. 1 10 COMMERCIO TURISMO SERVIZI COMMERCIO Nuova legge regionale: come cambia il settore DOPO oltre tredici anni è legge la nuova normativa regionale di regolamentazione delle attività commerciali. Porta la firma dell’assessore regionale alle Attività produttive, Fulvio Martusciello la legge in materia di tutela della concorrenza nella distribuzione commerciale. Tra i punti previsti dalla legge gli orari di vendita che possono essere decisi dagli esercenti, rispettando i diritti dei lavoratori. La norma prevede, infatti, che per le medie e grandi strutture almeno il 20 per cento del totale delle ore lavorative effettuate nei giorni festivi sia svolto non attraverso lo straordinario, ma ricorrendo a nuova occupazione. Uno dei punti della legge riguarda la tracciabilità del pane fresco per di contrastare il fenomeno della produzione illegale. Stop alla vendita da parte dei furgoni sul lungomare di Napoli. “Una legge fondamentale per delineare il percorso di rilancio del settore”. “Si tratta di una legge di sistema di importanza fondamentale - ha affermato - che favorisce la concorrenza, ma nello stesso tempo armonizza le attività commerciali con le caratteristiche dei territori. Il testo normativo - ha aggiunto Martusciello - semplifica le procedure autorizzative e prevede i necessari servizi per modernizzare il commercio a favore di commercianti e consumatori. Una legge per la libera concorrenza che ferma lo strapotere dei centri commerciali secondo l’esponente della giunta Caldoro che sottolinea: “In questo modo riparte il commercio al dettaglio e viene isti- Fulvio Martusciello tuito un tavolo sul caro fitti mercatini commercio al dettaglio. Per lo stop alla vendita ambulante di alimenti sul lungomare (Napoli e Salerno) Martusciello ha spiegato che “non era ammissibile trasformare il lungomare in una festa di paese. I camion movibili per alimenti - aggiunge - potranno spostarsi nella parte interna”. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro:“Dal Consiglio è arrivata un’ennesima dimostrazione di grande responsabilità. Il lavoro che ha portato all’approvazione della legge regionale sul commercio rappresenta una risposta concreta ed efficace. Diamo ai commercianti – ha aggiunto il numero uno di Palazzo Santa Lucia – più centralità per modernizzare un comparto strategico, difendiamo i lavoratori ed avviamo una concreta semplificazione delle procedure”. “Anche sulla tutela e la qualità dei prodotti si mette in campo un’azione significativa”, ha sottolineato Caldoro. ••• FISCO. 2 Bancomat e carte credito: Registratori di cassa: in soffitta la dichiarazione obbligatorie per i pagamenti DAL 2014 gli esercenti non dovranno piuù inviare all'Agenzia delle Entrate la dichiarazione cartacea in caso di attivazione, variazione e disinstallazione dei registratori di cassa. E' la novità introdotta dal provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate secondo il quale la prima verifica periodica del registratore di cassa sarà effettuata da chi mette in servizio l'apparecchio. La misura fa parte del pacchetto delle semplificazioni fiscali presentate nella conferenza stampa dello scorso 3 luglio. Le novità introdotte consentono un notevole alleggerimento degli adempimenti a carico degli esercenti, che non dovranno più inviare alla Direzione provinciale la dichiarazione cartacea, tramite lettera raccomandata, relativa alla messa in funzione, variazione e disin- stallazione dei misuratori fiscali. Le informazioni contenute nelle dichiarazioni soppresse sono infatti contenute anche nel libretto fiscale di dotazione dell'apparecchio misuratore e vengono comunicate telematicamente da chi compie la verifica periodica al momento dell'installazione o della disinstallazione del misuratore. Si tratta di una semplificazione significativa, considerato che nel 2012 sono state in tutto circa 23mila le dichiarazioni inviate all'Agenzia delle Entrate. Il provvedimento stabilisce, inoltre, che la prima verifica periodica del registratore di cassa deve essere effettuata esclusivamente dal laboratorio o dal fabbricante abilitati al momento della messa in servizio dell'apparecchio. A.S. A PARTIRE dal primo gennaio 2014 commercianti e professionisti saranno obbligati ad accettare pagamenti con bancomat e carta di credito, a prescindere dal prezzo del bene, del servizio o della prestazione. L'obbligo è previsto dal decreto legge 179 del 18 ottobre 2012 (Sviluppo bis), anche se non sono stati ancora emanati i relativi decreti attuativi. La novità interessa principalmente i piccoli commercianti, molti dei quali sprovvisti di pos proprio alla luce dell'entità irrisoria dei singoli pagamenti che ricevono, e i professionisti, come commercialisti e avvocati, che non sempre dispongono dei sistemi per l'accettazione di pagamenti con moneta elettronica. Oltre che esercenti e professionisti, la novità riguarda anche la pubblica amministrazione, dove l'accettazione di pagamenti tramite bancomat sarà estesa anche alle aziende che erogano servizi pubblici nei rapporti con gli utenti. L'obiettivo della misura è quello di rendere quanto più possibile tracciabili i pagamenti e di fare un ulteriore passo in avanti nella lotta all'evasione fiscale. Ma non mancano le polemiche, dal momento che a fronte del nuovo obbligo gli operatori si troveranno a dover fronteggiare costi aggiuntivi. E' bene specificare, comunque, che per il momento l'obbligo riguarda il venditore e non l'acquirente, che dunque potrà continuare a pagare anche con altri strumenti di pagamento come il contante, l'assegno o il bonifico bancario. A.S.