Diocesi di San Miniato da La Domenica del 14/2/2010 ________________________________ Visita pastorale nel terzo vicariato La lettera del Vescovo Alle comunità cristiane del vicariato di Santa Croce, alle donne e agli uomini che vivono in quel territorio. La Pace sia con tutti voi. Con molta gioia vi annuncio la mia prima «Visita pastorale» che avrà il suo solenne inizio per tutto il Vicariato di Santa Croce nella Chiesa Collegiata di San Lorenzo, la prima domenica di Quaresima, il 21 febbraio 2010 alle ore 17. «La visita è un evento di grazia che riflette in qualche misura quella specialissima visita con la quale il “supremo pastore” (1 Pt 5,4) e guardiano delle nostre anime (cf. 1 Pt 2,25), Gesù Cristo, ha visitato e redento il suo popolo (cf. Lc 1,68)”. Essa “è una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il Vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del Popolo di Dio. È occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli, è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad una azione apostolica più intensa» (Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi, 221). Verrò dunque a visitarvi nelle vostre comunità parrocchiali, per sostenervi nella speranza e, verificando il cammino, spronarvi a vincere la stanchezza, così da crescere sempre di più nella fedeltà al Signore, nell’amore fraterno, nella testimonianza della carità e nell’annuncio del regno di Dio nel vostro ambiente di vita. Verrò anche per incontrarvi personalmente, sulle orme di Gesù buon Pastore. Voi giovani e anziani, voi malati e sofferenti di ogni genere, voi uomini e donne, vicini e lontani. Pur consapevole della mia debolezza, cercherò di raccontarvi l’amore grande che il Signore ha per ciascuno di noi, rendendo testimonianza nella gioia a Cristo morto e risorto, speranza del mondo. Desidero conoscervi, perché da quando il Signore vi ha affidato a me, mi siete diventati molto cari. Vorrei capire i vostri bisogni e le vostre attese; ascoltare le vostre angosce e le fatiche; condividere qualcosa delle vostre gioie e speranze; confortare, incoraggiare e dare speranza, cercando di “farmi tutto a tutti”, con la mia povera umanità abitata dalla fede. Non ho molte cose da offrivi: solo il mio cuore e un po’ del mio tempo. Nell’attesa di incontrarci, vi chiedo fin d’ora di pregare per me. Come io farò per voi. + Fausto Tardelli Programma della Visita Pastorale nel III Vicariato Domenica 21 febbraio - Inizio della Visita Pastorale: ore 17,00: Ritrovo nella Chiesa di Santa Cristiana dei rappresentanti parrocchiali delle Unità Pastorali di Santa Croce, Castelfranco, Santa Maria a Monte e Orentano-Staffoli. Processione verso la Chiesa Collegiata. ore 18,00: Santa Messa inaugurale presieduta dal Vescovo. La visita si svolgerà con il seguente calendario: 28 febbraio - 20 marzo Visita alle parrocchie di Santa Maria a Monte, San Donato, Cerretti e Montecalvoli. 11 aprile - 8 maggio Visita alle parrocchie di Santa Croce Collegiata, Sant’Andrea e San Quintino in San Donato. 9 maggio - 22 maggio Visita alla parrocchia di Castelfranco di Sotto 30 maggio - 5 giugno Visita alle parrocchie di Staffoli, Orentano, Galleno e Villa Campanile. iovedì 18 Febbraio a S.Croce “Abbiamo Ascoltato” La Caritas presenterà il primo rapporto sulle povertà La nostra Caritas per la prima volta ha realizzato un libretto sulle povertà che emergono nella diocesi di San Miniato. Sarà presentato alla stampa, agli operatori sociali, alle Caritas parrocchiali e a tutti coloro che vogliono essere attenti alle problematiche del nostro territorio, giovedì 18 febbraio alle 18 presso il Centro Parrocchiale «Giovanni XXIII» in Piazza Matteotti a Santa Croce sull’Arno. Il titolo del libretto è significativo: «Abbiamo ascoltato». Viene presentato infatti, attraverso grafici e commenti, il lavoro svolto dai Centri di Ascolto (CdA) della nostra Diocesi durante l’anno 2008. Questi CdA sono numerosi e presenti almeno nelle parrocchie più grandi, così attraverso la loro attività possiamo avere una visione abbastanza completa della realtà diocesana. Il CdA è un «punto» nella parrocchia dove alcune persone, animate da vero spirito cristiano e preparate specificatamente, accolgono, a nome del parroco e dell’intera comunità, quanti vengono con i loro problemi familiari, economici o di difficoltà ad inserirsi nella maniera giusta nel contesto sociale. Logicamente i dati raccolti sono relativi soltanto alle persone che si sono presentate a questi CdA, ma sono così significativi da darci uno spaccato abbastanza preciso della «povertà» nella nostra zona. I dati più salienti sono nel quadro socio-anagrafico delle persone ascoltate, nella loro condizione abitativa, nella formazione e nel lavoro. Un’attenzione particolare poi è rivolta agli stranieri presenti sul nostro territorio. I primi destinatari di questo lavoro sono tutti gli operatori della Caritas, che troveranno in queste pagine un utile strumento di lavoro che li farà sentire parte di un grande progetto unitario della Diocesi. Quindi le nostre comunità parrocchiali, perché prendano atto di una realtà difficile che spesso non emerge in superficie. Esse sono chiamate a porre in atto atteggiamenti e momenti di corresponsabilità e condivisione nei confronti degli ultimi, così da incontrare in loro il Cristo. Questo lavoro infine si rivolge a tutti gli uomini di buona volontà, alle Amministrazioni comunali e agli operatori sociali, per un cammino da fare assieme verso una maggiore giustizia sociale ed una attenzione sempre più grande verso i bisogni emergenti e verso una diffusione sempre più ampia della cultura dell’attenzione e della solidarietà. A questa presentazione del “Rapporto sulle povertà nella Diocesi di San Miniato” porteranno il loro contributo il vescovo Fausto Tardelli, don Romano Maltinti, direttore della Caritas Diocesana; Osvaldo Ciaponi, sindaco del Comune di Santa Croce sull’Arno; Simona Brotini della Caritas diocesana di San Miniato e Stefano Simoni, responsabile dell’Osservatorio delle Caritas della Toscana. dalla diocesi La pastorale giovanile diocesana «prende il largo» di Gabriella Guidi «Sulla tua parola getterò le reti…». Questa la tematica guida del II Incontro di Pastorale Giovanile tenutosi lo scorso 6 Febbraio a San Miniato. La giornata si è aperta con il momento dedicato ai Giovanissimi (14-17 anni) ed è stata animata dall’ormai affermato gruppo dei Blu Confine. La brillante e coinvolgente riflessione sul tema della giornata è stata guidata da don Alessandro Lombardi, vice-rettore del Seminario di Firenze. «Simone - commentava il sacerdote – non si tira indietro nemmeno di fronte alla, forse, assurda proposta di Gesù: gettare le reti al mattino, dopo che per tutta la notte la pesca non era andata a buon fine. Nonostante le avverse circostanze, l’apostolo, si fida della Parola del suo maestro e si verifica una grande pesca. E da quel miracolo gli apostoli “lasciarono tutto e lo seguirono”. Un invito anche per tutti noi a lasciare le nostre sconfitte e delusioni e seguire l’insegnamento di Gesù riponendo in Lui la nostra fiducia». Alle ore 18 in San Domenico, Mons. Fausto Tardelli ha presieduto la Messa parrocchiale animata dal gruppo giovanile di Marti. Il Vescovo ha ricordato, in occasione della Giornata della Vita, come sia importante, soprattutto per noi cristiani, difendere il prezioso dono che Dio ci ha fatto. In una società come quella odierna in cui, in molte circostanze, si cerca di soffocare un germe di vita nascente o di tagliare uno stelo ormai invecchiato e inefficiente, è importante e necessaria la testimonianza esemplare dei cristiani soprattutto tra i più giovani. «Non temere - dice Gesù a Pietro - d’ora in poi sarai pescatore di uomini» e anche noi, seguendo Gesù, sulle orme di Pietro dobbiamo essere suoi testimoni ogni giorno. Alle ore 19,30 è stato proiettato un breve filmato sul percorso svolto negli ultimi anni dalla Pastorale Giovanile e alle ore 20 cena tutti insieme nei locali dell’Aula Pacis. A seguire, in San Domenico, catechesi per i Giovani tenuta da Don Fabrizio Orsini, parroco di Marti e Capanne, già responsabile della Pastorale Giovanile nello scorso triennio,. «Gesù – commentava don Fabrizio – invita a prendere il largo cioè ad andare a fondo, ad approfondire la nostra fede nella conoscenza della Sua Parola e a “gettare la reti”, dando la nostra testimonianza sull’esperienza della veridicità e concretezza della Parola di Dio. Non dobbiamo temere di non essere all’altezza di ciò che il Signore ci chiama ad essere o a fare perché anche Pietro, nel momento in cui riconobbe di essere un indegno peccatore, diventò capo della Chiesa per volontà di Gesù stesso». La serata si è conclusa con un momento di Adorazione Eucaristica. Ringraziamo tutti i giovani intervenuti e ricordiamo che il prossimo incontro è previsto per Sabato 27 Marzo, solennità delle Palme, in cui sarà celebrata la GMG diocesana. Tutti sono invitati a partecipare per condividere la gioia di stare insieme nella grazia del Signore Risorto. La giornata per la vita e la festa dei religiosi La vita, un valore da difendere e da offrire a servizio del Regno di Dio di Suor Ester Papatola Domenica 7 febbraio è stata celebrata in tutta Italia la 32a giornata nazionale per la vita; la vita da difendere in tutte le circostanze, dal concepimento al suo termine naturale, da difendere e promuovere sempre nonostante i limiti e le fragilità che la costituiscono. La chiamata alla vita è la prima essenziale vocazione dell’uomo e vivere, diceva il grande teologo Balthasar, significa esercitare la propria libertà nella realtà in cui mi trovo, superando continuamente la tentazione di dare valore d’infinito al finito, andando oltre l’apparenza ed esercitando la libertà in rapporto con il suo Fondamento, che è Dio stesso. Insieme alla giornata nazionale per la vita la nostra diocesi ha celebrato la 14a giornata della vita consacrata, la cui festa ricorre il 2 febbraio e che per motivi pratici ormai da anni spostiamo alla domenica successiva. Presenti in Cattedrale alla celebrazione eucaristica e all’agape fraterna che l’ha seguita, quasi tutte le comunità religiose presenti in diocesi. Tra le due realtà c’è una stretta connessione: il consacrato è colui che crede la vita quale valore da difendere, promuovere e donare, quale prima e fondamentale chiamata dell’uomo da mettere a servizio del Regno di Dio. Questo abbiamo ascoltato nella Parola di Dio proclamata nella Messa e nell’omelia tenuta dal Vescovo. La vita consacrata è costituita da uomini e donne che con generosità hanno donato al Signore la propria vita per metterla a servizio del prossimo. Oggi i religiosi e le religiose vengono spesso da lontano, da altri Paesi, da altre culture e mai come oggi probabilmente sperimentiamo ogni giorno il senso di inadeguatezza e di limite non fosse altro che per gli anni che passano e il ricambio vocazionale latente. Chiamati da sempre ad essere pionieri negli ambiti più scottanti della nostra società, sperimentiamo come un miracolo l’intervento di Dio nelle nostre vite e nelle nostre comunità, tanto da poter esclamare con il profeta Isaia: «Eccomi, manda me». Solo la vicinanza del Signore vince i tanti limiti che minacciano il nostro esserci, andare e servire, perché anche noi come Pietro siamo costantemente invitati a prendere il largo fidandoci della sua Parola. La gratitudine è stata il leit motiv di tutto il pomeriggio. Da parte nostra verso Dio, autore di ogni vita e di ogni vocazione; da parte del Vescovo per il Signore e per tutti i religiosi e religiose che con la presenza e il servizio rendono più bella la Diocesi, come Maria rende più bella la Chiesa con la sua la presenza attenta e discreta; infine la gratitudine di ogni credente per la capacità che il Signore ci concede di esercitare la nostra intelligenza e libertà, spronandoci a guardare oltre il limite e il finito, per operare scelte che siano secondo il suo Cuore. Un pensiero di gratitudine e preghiera è andato alle nostre sorelle claustrali, alla loro vita offerta e nascosta che nella Chiesa palpita dal di dentro, come il lievito che pur rimanendo invisibile fa fermentare tutta la pasta. Lo spirito di comunione fraterna che si respira fra noi, salga gradito al cuore del Padre. «C’è sempre tempo per la Quaresima…» Verso un carnevale tendenzialmente infinito Anche quest’anno il «mondo alla rovescia» carnevalesco irrompe nelle piazze e nelle vie dei nostri paesi - Orentano, Santa Croce, San Miniato… - con i suoi cortei di carri allegorici e mascherine, con i suoi lanci compulsivi di coriandoli e stelle filanti. Antica espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie, festa sanguigna e feroce, il carnevale è divenuto ormai un rituale ripetitivo e anodino, un banale escamotage per riempire il vuoto della domenica pomeriggio. A volte sono le stesse parrocchie o associazioni cattoliche a proporre ai ragazzi il diversivo di una festa carnevalesca. Ben vengano i balli, i suoni, i lustrini e le mascherate, ma tanto clamore dovrebbe essere cosciente di dover cedere il passo, in un tempo prestabilito, al suo opposto che come un’ombra lo accompagna: la Quaresima. Il Mercoledì delle Ceneri che inesorabilmente segue il Martedì Grasso segna il limite e dà senso alla festa. Con l’inizio della penitenza quaresimale si entra in un tempo forte dell’anno, caratterizzato dalla preparazione alla luminosa solennità della Pasqua. Fatto sta che da diverse parti ormai il carnevale entra abbondantemente nel tempo quaresimale. Anche in diocesi nostra più di una località vede le propaggini del «carnevale dei bambini», spesso nato in ambito parrocchiale, estendersi a una o addirittura due domeniche di Quaresima. Tutto questo nel silenzio assordante dei cristiani e dei cristianisti (secondo la definizione di Rémi Brague) difensori delle tradizioni – a intermittenza. Nei dipinti fiamminghi il Carnevale dal grande ventre, seduto a cavalcioni di una botte, con in mano lo spiedo su cui si è arrostito il maiale va all’attacco della Quaresima scarna, emaciata, vestita del saio, che gli si oppone brandendo due aringhe. Ai tempi di Bruegel l’esito dello scontro era segnato. Nelle feste popolane lo sconfitto Carnevale, sotto forma di fantoccio o animale, veniva infine catturato, processato e arso sul rogo. Oggi, il re Carnevale tende a sopraffare la Quaresima. Disperatamente inseguiamo il miraggio del regno di Cuccagna, dove il divertimento e l’abbondanza di frittelle, cenci e manicaretti non sono temporanei come nel carnevale, ma sono coestensivi alla vita. Una vita in cui si fa sempre festa e – di conseguenza – non è festa mai. (dfr) San Miniato – Palazzo Inquilini In mostra le opere donate al Comune in occasione della Festa della Toscana di Luciano Gianfranceschi Se l’opera d’arte che stai guardando ti parla, è riuscita: qualunque sia il messaggio che trasmette. Dev’essere stata anche questa la finalità della Festa della Toscana 2009 «dedicata all’arte come mezzo d’emancipazione e d’affermazione delle libertà individuali e collettive». Come ha sottolineato l’insegnante Marzia Bellini, presidente del consiglio comunale di San Miniato, inaugurando al Palazzo Inquilini della Cassa di Risparmio di San Miniato (nei pressi di palazzo Grifoni) l’esposizione di 18 opere - a tema - che artisti affermati e promettenti studenti hanno donato all’amministrazione comunale, per questa collezione d’arte contemporanea. «Esporremo queste opere nell’ambito di una mostra itinerante che nel corso dell’anno - ha continuato - verrà allestita nelle varie frazioni. La Cassa di Risparmio si è subito dimostrata disponibile ad accogliere la nostra richiesta per questa prima tappa, e quindi le opere restano visibili fino al prossimo 28 febbraio. Sento di ringraziare personalmente la dottoressa Alessia D’Anteo che si è spesa e prodigata per la riuscita dell’allestimento, insieme alla dottoressa Margherita Casazza che ha curato la disposizione delle opere all’interno dei locali». Per Carismi, ha fatto gli onori di casa Iuri Beati, funzionario al marketing. «A seguito del successo ottenuto dalla mostra Artemis, la Banca ha deciso di destinare l’atrio di Palazzo Inquilini a spazio espositivo permanente. Il nostro progetto Carismi per l’Arte vuole diffonderne la creatività, con l’allestimento di esposizioni nei propri spazi della sede e nelle filiali». Ha concluso scherzosamente il sindaco Vittorio Gabbanini che «bisogna parlare bene di Carismi, anche se come dipendente sfioro il conflitto d’interessi». Gli artisti: Francesca Alma, Tiziano A. Cassaro, Stefania Catastini, Gabrio Ciampalini, Aurelio Cupelli, Gianfranco Giannoni, Alberto Lotti, Luca Macchi, Sandro Mori, Anna Rita Tapinassi, Lorenzo Terreni, Paolo Tinghi, Pietro Verri, Simone Viti. La scuola media Sacchetti, l’istituto Buonarroti, il liceo scientifico Marconi, e l’Itc Cattaneo (presente con l’insegnante Patrizia Fasoli; e un gruppo di studenti, tra i quali Giulia Respino e Marco Balatresi hanno spiegato la propria opera). È disponibile anche un cd, realizzato da Andrea De Blasio, con titolo e tecnica di ciascuna delle 18 opere. Ingresso libero, dalle ore 9 alle 18, escluso il sabato e la domenica. Prima indagine sul mondo del web nella nostra Diocesi Come comunicano le parrocchie nell’ era digitale? di Alexander Di Bartolo La recente festività di San Francesco di Sales (24 gennaio trascorso) e il messaggio del Santo Padre per la 44esima giornata mondiale delle comunicazioni sociali, hanno posto alcuni spunti di riflessione importanti a tutti coloro che svolgono opera di evangelizzazione nelle parrocchie, consacrati e laici. Emergono infatti dalle parole del Pontefice alcune raffinate interpretazioni dell’epoca in cui viviamo e dei mezzi di comunicazione che contraddistinguono la cosiddetta “era digitale” all’interno del quale ci troviamo ad operare, non solo come fruitori dei mezzi di comunicazione ma anche come veri e propri costruttori della Um-welt (l’ambiente circostante, secondo un’espressione dei filosofi tedeschi), digitale. Queste che seguono sono ancora delle primitive riflessioni, che dovranno necessariamente essere sviluppate, soprattutto al termine della Visita Pastorale che sta impegnando il nostro Vescovo nel territorio della Diocesi, per comporre poi un quadro esaustivo della situazione. Ci chiediamo in questa sede – sperando che l’indagine coinvolga in prima persona gli operatori pastorali con segnalazioni e note a riguardo – come comunicano le nostre parrocchie con i propri fedeli. Qual è la diffusione delle metodologie digitali di comunicazione nelle grandi e piccole chiese della Diocesi, per adempiere alla sfida comunicativa dei nostri giorni? E in particolare, come dato sensibile utile a un primo rilevamento: quanti e come sono i siti internet delle varie realtà sul territorio? Qual è il loro ruolo nella costruzione dell’ambiente digitale, dove sempre più pressante sembra essere la necessità di farsi riconoscere come portatori di certi valori nell’ambiente, e non solo come semplici costruttori dell’ambiente variegato e fumoso che è il mondo di internet? Partiamo, per una prima risposta, dal visitare il sito web della Diocesi. Costantemente aggiornato e fonte preziosa per ogni notizia inerente la vita diocesana (dalle omelie del Vescovo all’agenda dei principali appuntamenti, dai gruppi operanti sul territorio alle proposte formative per famiglie, giovani e adulti) la Home Page della curia vescovile segnala anche i link dei siti internet di alcune parrocchie del territorio. Iniziamo il nostro viaggio virtuale con partenza San Miniato – perché nel mare magnum di internet, molto importante è il percorso di ricerca che si sceglie di seguire – e vediamo che ben quindici siti parrocchiali sono raggiungibili da questo percorso privilegiato. Notiamo subito che tutti i siti segnalati sono funzionanti – cosa non poco importante nel panorama web – e alcuni di loro sono costantemente aggiornati. Prevale l’uso del sito internet per quattro ragioni: la comunicazione su orari di messe e funzioni liturgiche, la storia della parrocchia, approfondimenti sulle letture domenicali, foto e momenti della vita parrocchiale più in generale (dal volontariato ai gruppi giovanili, dalla festa patronale alla celebrazioni di sacramenti). Non ci addentriamo ulteriormente nelle singole sezioni, ma in prima analisi possiamo sostenere che il sito internet viene utilizzato come importante sussidio alla vita parrocchiale, per raggiungere anche coloro che a Messa non erano presenti e che probabilmente non hanno ascoltato l’omelia e nemmeno gli avvisi ai fedeli. I parroci si avvalgono di questo strumento principalmente per far conoscere la propria agenda, ma non bisogna sottovalutare le note storiche on line, che ci danno preziose informazioni per una prima sinossi sulla vita della chiesa nel solco di anni e talvolta di secoli. Tutti i siti internet riportano inoltre notizie e bollettini aggiornati, taluni settimanalmente, altri mensilmente. Insomma, il primo itinerario, ci ha portato tra Val d’Elsa e Arno, sino ai confini con la Diocesi. Notiamo anche che dal sito della chiesa di San Miniato è possibile visitare le “case virtuali” di alcuni importanti santuari e luoghi di culto della zona (Santa Liberata a Cerreto e Santa Cristiana di Santa Croce sull’Arno): opera pregevole, sempre per avvicinarsi alla conoscenza del territorio. Il primo giro è stato interessante. Abbiamo scoperto un grande attivismo di certe parrocchie che pare stiano investendo molto sulla comunicazione digitale e sul portare anche all’esterno delle mura della chiesa la riflessione evangelica o gli spunti provenienti dai messaggi ufficiali della Chiesa romana. C’è da chiedersi quale potrebbe essere la prossima fase. Certamente in un territorio come quello diocesano, in cui molte zone di campagna non sono raggiunte dal collegamento internet veloce e il digital divide arresta il processo di inserimento “nella rete”, il primo quadro della situazione è certamente positivo. Sarebbe auspicabile che ogni parrocchia avesse il proprio sito internet con alcune informazioni primarie, sarebbe ancor più interessante poter creare itinerari virtuali, con partenza San Miniato, degli edifici di culto più belli e delle opere d’arte conservate negli scrigni di storia che sono le nostre chiese, magari con una piccola sintesi in lingua inglese, per tentare di captare il visitatore virtuale straniero, prima dell’arrivo in Toscana a scopi turistici. Facciamo ora il biglietto di ritorno per San Miniato, ritorniamo con qualche difficoltà al punto di partenza (a Lazzeretto di Cerreto Guidi il divario digitale è ancora elevato! sic) pronti per nuove navigazioni e con la promessa di ritornare sull’argomento, quanto mai d’attualità. Pastorale Familiare Incontro con Ezio Aceti sull’educazione affettiva dei giovani di Moira Checcucci Sabato 6 febbraio, a San Romano, si è tenuto il 5° incontro del corso animatori di pastorale familiare. Per il tema scelto e lo spessore del relatore, questa volta l’incontro è stato aperto a tutti, con un invito particolarmente rivolto a genitori, insegnanti, animatori di gruppi ecclesiali. L’invito è stato accolto da un gran numero di persone e di coppie, che hanno gremito l’auditorium del convento francescano, diverse delle quali sono venuti anche con i figli per i quali l’ufficio diocesano di pastorale familiare aveva preparato un servizio di animazione. Il relatore Ezio Aceti, esperto in psicologia evolutiva, consulente di vari enti tra cui il comune di Milano, ha insistito molto sulla responsabilità dei genitori nei confronti dello sviluppo dei propri figli, ha dato consigli semplici e concreti su come affrontare i problemi della crescita e ha ribadito la necessità di promuovere consultori familiari per sostenere le famiglie in difficoltà e valorizzare i compiti e le responsabilità genitoriali. Il dottor Aceti ha tenuto la conferenza in maniera brillante e con grande efficacia comunicativa. Molti presenti sono rimasti sorpresi e colpiti dal suo approccio «vigoroso», che ha suscitato molte riflessioni. In proposito, riportiamo qui sotto la testimonianza che ci ha fatto pervenire uno dei genitori, partecipanti all’incontro: «A chi si potrà paragonare quest’uomo? A un uragano, a una tempesta, a un ciclone oppure a una voce che grida nel deserto delle nostre incoscienze. Ecco, ho trovato a chi si può paragonare il dottor Ezio Aceti che ho avuto la gioia di ascoltare sabato scorso a San Romano: alla “voce di uno che grida nel deserto”. La sua voce potente, tagliente, a tratti pungente; il suo parlare veloce, incalzante, senza pause; il suo intercalare giovane, diretto, empatico; il suo timbro che sembrava incendiato dal fuoco dello Spirito. “Preparate la strada - ripeteva - voi uomini e donne che siete qui, mettete radici, aiutate i giovani, le famiglie, fondate consultori…”; ecco il suo grido d’amore che riecheggia prepotentemente nelle mie orecchie e ho pensato che quello che ascoltiamo all’orecchio va predicato sui tetti. Mi sono sempre chiesta: però, come si fa? Un modo un po’ improbabile e pericoloso di evangelizzare, almeno per i nostri tetti occidentali! Ma cosa avrà avuto in mente quel Gesù quando ci invitò a fare così…. Certamente non l’urlo fine a se stesso, pensavo, ma piuttosto il comunicare con lo stesso slancio, con lo stesso vigore, con la stessa impronta, con la stessa forza prorompente, con la stessa autorevolezza e potenza della voce di Dio. La nostra vita, allora, griderà alla vita di chi ci vive accanto, quando sapremo mettere nei rapporti la stessa passione d’amore che ho visto nel dottor Aceti, la stessa tenacia, la coerenza morale, il coraggio di chi si mostra anche provocatorio, il rispetto per la vita dei nostri figli, la grinta dell’amore che diventa missione. Il gridare è una lotta, come quella di Giacobbe con Dio, come ci ha ricordato il dottor Aceti, che diventa impegno nel sentirsi parte di qualcosa più grande, nell’essere comunione, nel fare unità con il cuore dell’altro sia esso coniuge o figlio, nell’essere prima di tutto presenti a se stessi con la mente, cuore e corpo in ogni colloquio, in ogni situazione, in ogni rapporto, in ogni riunione. “Sostenete, incoraggiate l’autonomia dei figli piccoli, illuminate il cammino dei giovani, insegnate loro la gioia, pur nella fatica della rinuncia di un piccolo bene per la pienezza di un bene più grande!”. Voce di uno che grida nel deserto delle nostre vite sgangherate senza paura di alzare la voce perché la misura dell’amore è amare senza misura». Brevi ... Al via gli incontri di preghiera inter-parrocchiali nel IV vicariato Si è svolta venerdì 5 febbraio la prima riunione di tutte le rappresentanze dei consigli pastorali parrocchiali del IV vicariato della Diocesi, comprendente Cerreto Guidi, Lazzeretto, Stabbia, San Pantaleo-Apparita, Poggio Tempesti, Streda e Zio. A seguito della indicazioni del Vescovo, che nella Visita Pastorale dello scorso anno aveva esortato ad uniformarsi a ciò che nella Lumen Gentium viene detto a proposito delle unità pastorali, cioè che esse divengano davvero “segno o strumento dell’intima unione con Dio”, il consiglio riunitosi ha deciso di dare una svolta importante alle attività parrocchiali, per un azione pastorale più efficace sul territorio e per marcare maggiormente la presenza della voce cattolica nel mondo sociale, del volontariato e delle proposte per giovani e anziani. La prima decisione riguarda i momenti di preghiera in comune, per superare campanilismi oggi senza senso e creare coesione tra i gruppi a partire proprio dal raccoglimento attorno all’altare. Sarà il rinnovato Oratorio della Madonna della Tosse a Lazzeretto, posto su una delle arterie di comunicazione centrali del territorio, il luogo per la preghiera comunitaria tra i vari fedeli delle diverse parrocchie, il giovedì sera, in occasione dell’adorazione eucaristica che ormai da più di un anno ha luogo nella cappella. Il passo successivo sarà rafforzare il coordinamento dell’attività del Centro di ascolto e della Caritas, dal centro di Cerreto – la parrocchia di riferimento del vicariato – verso le frazioni e le parrocchie più lontane e, infine, l’individuazione degli spazi per attività sportive e culturali da poter condividere tra tutti i fedeli per dare maggiore eco a ciò che già si fa nelle singole realtà. Si apre quindi una stagione nuova per ciò che concerne il vicariato nell’ottica di un cammino comune verso il medesimo obiettivo e nell’ottemperanza delle riflessioni emerse dalla visita pastorale. A.d.B. Sabato 20 febbraio La giornata per la vita a Fucecchio Si svolgerà sabato prossimo, 20 febbraio, l’annuale incontro organizzato dal Movimento per la Vita, dal Centro Culturale Maritain e dal Centro Italiano Femminile di Fucecchio in occasione della Giornata nazionale per la vita. L’incontrò avrà inizio alle ore 16 al Cinema Lux con l’intervento di mons. Andrea Cristiani che illustrerà il tema della giornata: «La forza della vita nella povertà». Il tema di bioetica, «Accoglienza della vita e integrazione», sarà sviluppato dall’avvocato Carmen Benavides, presidente del Centro Aiuto alla Vita di Empoli. Forcoli - Treggiaia «Viva la vita!» Con questo slogan, che decorava i piedi dell’altare come un tappeto, sono stati accolti i fedeli domenica scorsa nelle due chiese in occasione della Giornata per la vita. Tutto concorreva a far risaltare il grande dono che Dio ci ha fatto, la vita, appunto: dalla scelta dei canti, all’omelia del sacerdote, dall’offertorio accompagnato dalla processione dei bambini che hanno arricchito la decorazione ponendo sopra alle lettere il lumino che portavano in mano, al dono offerto a tutte le coppie, la rivista «Noi, Genitori e Figli», pubblicazione mensile di Avvenire. Nel pomeriggio a Treggiaia gran carnevale non solo con i bambini mascherati, ma anche i genitori del consiglio della Scuola materna ben mascherati e tutti intenti alla confezione e distribuzione di bomboloni caldi. Una serata d’incanto col sole, che, dopo un mese che non si vedeva, ha preso a schiaffi le nuvole e ha ripreso il suo posto di “fonte di vita”. Cenaia Messa su Radio Maria in diretta Alle 7,30 del prossimo 20 febbraio Radio Maria trasmetterà il Rosario, le Lodi e la Santa Messa dalla parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Cenaia. La chiesa parrocchiale in cui avrà luogo la celebrazione è stata solennemente consacrata e riaperta al culto solo tre anni fa, il 23 aprile 2006, domenica dell’ottava di Pasqua, dal vescovo Fausto Tardelli. La Messa sarà celebrata dal parroco padre Lorenzo D’Mello, indiano, dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, che ha iniziato il suo servizio pastorale nella nostra diocesi il 14 dicembre 2008. Ad aiutarlo nella sua missione il confratello padre Aranha Alwin, col quale ha dato vita nelle parrocchie di Crespina e Cenaia alla comunità religiosa carmelitana. Agenda del Vescovo 14 febbraio - ore 11: Cresime a Orentano; ore 15,30: Incontro in seminario per i ministri straordinari della Comunione; ore 17: In Cattedrale, S. Messa e rinnovo del mandato ai ministri straordinari della Comunione. 15 febbraio - ore 10: Collegio dei Consultori. 16 febbraio - ore 9.30: Udienze. 17 febbraio - ore 9.30: Udienze; ore 18: In San Domenico, S. Messa con imposizione delle ceneri per l’inizio della Quaresima 20 febbraio - ore 10: A Santa Croce sull’Arno, saluto all’apertura della Conferenza organizzativa provinciale delle ACLI.