(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII NZ 00394 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO NAZIONALE 1a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: ANCORA FUORI LE MURA 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A – 02: Assistenza Minori A - 06: Assistenza Disabili 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto di servizio civile Nazionale “Ancora Fuori le Mura” si rivolge a minori in stato di disagio ed alle loro famiglie, a minori in misure attenuate o alternative e ad adulti disabili, coinvolgendo strutture dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII quali Case Famiglia e Centri diurni e di aggregazione di Cooperative Sociali di tipo misto A e B. La casa famiglia è una struttura preposta all'accoglienza di minori, anche con disabilità, e persone adulte con gravi handicap e/o forme di disagio sociale diversificate. E’, per definizione, “una convivenza continuativa e stabile di due adulti che si dedicano in maniera totale a svolgere la funzione paterna e materna. Risiedono presso una struttura di civile abitazione 24/24 ore e accolgono soggetti diversi per età, genere e stato di disagio, privi di ambiente familiare idoneo, allo scopo di garantire un contesto di vita caratterizzato da un clima di disponibilità affettiva, con rapporti individualizzati, per assicurare sviluppo e maturazione, educazione, mantenimento, assistenza, partecipazione alla vita sociale, ospitalità. Il tutto in una organizzazione della vita quotidiana di tipo familiare. Il Centro di aggregazione e la cooperativa sociale sono strutture che accolgono per 5/6 giorni settimanali, dalla mattina al tardo pomeriggio, sia disabili che minori. In relazione all’utenza organizzano attività idonee e mirate. I minori vengono coinvolti in laboratori ludici, manuali, espressivi e creativi, in base all’età. Nel Centro di aggregazione preposto all’accoglienza di disabili adulti le attività educativo-ricreative sono adattate al grado di autonomia. Le cooperative sociali per disabili sono distinte in due tipi differenti: A e B. Le cooperative di tipo A sono ambiti di accoglienza di disabili gravi. Vi si svolgono attività ludicoricreative finalizzate alla socializzazione. Nelle cooperative di tipo B le attività sono prettamente lavorative. Gli utenti vengono investiti di uno specifico incarico, di solito si tratta di produzione di alimenti o di oggetti di artigianato o di aziende agricole. L’ obiettivo generale del progetto è quello di promuovere a livello provinciale e regionale la solidarietà in modo particolare rispetto alla tutela dei diritti sociali, all’applicazione del diritto di ogni bambino di avere una famiglia ed ai servizi alle persone disabili. Le sedi di attuazione sono dislocate per la maggior parte in provincia di Catania più una struttura in provincia di Trapani, che sia da un punto di vista logico che operativo si inseriscono nella rete delle strutture dell’ente ubicate in provincia di Catania. Nel contesto di Catania grazie al progetto: - per quanto riguarda i minori borderline e/o con gravi disabilità l’ente interverrà potenziando gli interventi di accoglienza tramite azioni mirate sul territorio ed interventi specifici per ogni minore. - rispetto ai minori in misure attenuate o alternative che provengono da istituti penali o da situazioni di malavita si andranno ad implementare i percorsi socio-educativi nell’IPM di acireale ed i percorsi di reinserimento sociale. - rispetto ai disabili adulti si miglioreranno le attività rivolte allo sviluppo di capacità di autonomia Nel contesto di Trapani, il progetto si prefigge di supportare le famiglie in difficoltà con minori tramite azioni rivolte alla comunità locale al fine di evitare la sottrazione del minore da parte delle autorità competenti, quali: promozione e sensibilizzazione, sostegno diretto ai minori ed alle famiglie, attività culturali, ecc… A. PROVINCIA DI CATANIA CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La popolazione della Provincia di Catania rappresenta il 21,5% del totale in Sicilia (5.037.799 ab.) e presenta le seguenti principali caratteristiche: - è una tra le province a più alta concentrazione demografica in Italia, con una popolazione che si caratterizza per l’elevata incidenza di classi giovanili (tra le più alte nel nostro Paese). - gli individui di età fino ai 14 anni rappresentano il 16,4% della popolazione totale. - la popolazione provinciale è di 1.084.977 abitanti e la densità abitativa della provincia è piuttosto elevata: 305 ab/kmq, a fronte dei 189 ab/kmq dell' intero Paese e dei 196 ab./Kmq della Regione Sicilia - vi sono distribuiti 58 comuni per 429.517 famiglie circa con 2,05 componenti in media. - il tasso di urbanizzazione è considerevole: il 67% della popolazione risiede nei 14 comuni con più di 20.000 abitanti. (fonte: Bilancio demografico Istat dicembre 2008 – rielaborazione) CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE AREA DI INTERVENTO: MINORI I minori nella provincia sono 223.238, il 20,63% sulla popolazione totale. Aggregando i diversi dati dei piani sociali di zona è stato possibile effettuare alcune proiezioni specifiche del contesto settoriale sintetizzate dalla seguenti tabelle: Suddivisione per fasce di età dei minori al 1 gennaio 2008 età numero % sul totale dei minori neonati da 0 a 1 11.354 5,09 prima infanzia da 2 a 5 46.443 20,80 infanzia da 6 a 11 69.970 31,34 preadolescenti da 12 a 15 52.689 23,60 adolescenti da 16 a 18 42.782 19,16 totale 223.238 Tabella 1(fonte: Bilancio demografico Istat 2008 – rielaborazione) Tipologia proiezione rispetto alla popolazione minorile della intera provincia (totale 223.238) Alunni portatori di 1.607 handicap Minori in carico alla 4.800 NPI Minori assistiti in strutture 469 residenziali Minori che fruiscono di assistenza 201 domiciliare Minori raggiunti da provvedimenti della 1.451 AGM Minori a carico dei 2.947 Servizi Sociali Tabella 2 (fonte: Piani di zona D15 Bronte, D 16 CataniaD17 Giarre, D19 Gravina di Catania – rielaborazione) Dalle tabelle 1 e 2 si possono evidenziare le seguenti peculiari rilevazioni: - più del 50% della popolazione giovanile provinciale è compresa nella fascia d’età 6 – 15 anni. - il numero dei minori disabili pscihci e/o fisici seguiti raggiunge il 2,8% della popolazione giovanile - i casi di minori abbandonati e/o di comportamento dannoso da parte del genitore pervenuti all’Autorità Giudiziaria Minorile sono 1.415 Le aree specifiche su cui il progetto andrà ad intervenire sono rispettivamente: 1. minori borderline, vittime di violenze e/o con gravi disabilità 2. minori in misure attenuate ed alternative. MINORI BORDERLINE E CON GRAVI DISABILITA’ E’ estremamente difficile quantificare la portata degli specifici destinatari in quanto la segnalazione dei casi non è di semplice gestione. A livello provinciale si può affermare che nel contesto catanese vi sono state forti difficoltà che ancora oggi sono presenti nel territorio successivamente all’applicazione della legge 149/2001 «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori». Catania è stata la provincia con il più alto numero assoluto di minori in istituti, di conseguenza le problematicità erano e sono legate all’alto numero di minori e ad una scarsa ed ormai satura offerta di servizi, come si evince dal paragrafo specifico dei servizi analoghi, che era ed è attualmente per lo più orientata ad accoglienze di bambini normodotati o con patologie lievi mentre gli Istituti accoglievano per lo più minori con disabilità gravi o minori borderline. A livello esemplificativo e di riferimento, di seguito vengono riportati i principali risultati del rapporto di ricerca “I minori in istituto in carico al Comune di Catania” anno 2004 pubblicato nell’ambito del progetto P.O.R. SICILIA “Affido. La finalità della ricerca era quella di fotografare la situazione esistente in vista degli adempimenti fissati dalla legge 149/2001 e cioè l’esclusione del ricorso all’istituto, in particolare per i minori di età inferiore ai tre anni e, per quelli già istituzionalizzati, l'avvio ad altra soluzione entro la data del 2006. I principali risultati rispetto ai minori oggetto della ricerca sono i seguenti: - al momento della rilevazione risultavano 170 minori accolti in 38 strutture del territorio catanese, mentre al momento della progettazione i minori presenti nelle strutture erano 244 - la loro età si concentra principalmente in due fasce: 14-18 e 11-13. Ciò vuol dire che non sono più bambini piccoli, ma sono preadolescenti ed adolescenti. - i problemi di salute sono fisici e psichici, più rilevanti questi ultimi, mentre solo una piccola frangia di minori ha problemi di handicap. - ben il 75% dei minori presentano disturbi di tipo relazionale o comportamentale (aggressività, difficoltà di relazioni con gli adulti e con i pari, immaturità, ecc.) si rilevano inoltre anche disturbi di tipo funzionale (disturbi del linguaggio, difficoltà scolastiche, ecc.) - oltre un terzo dei minori presenta un quadro di multi-problematicità. - i motivi principali del collocamento attuale sono da imputare in più della metà dei casi alle difficoltà della famiglia di origine (condotte abbandoniche, inadeguatezza educativa e di accudimento). Per l’altra metà, i motivi del collocamento, pur essendo ancora legati a difficoltà genitoriali, sono distribuiti su una vasta gamma di problemi (relazionali, di salute fisica o psichica, problemi di condotta o penali, problemi economici e abitativi). - l’instabilità e la disgregazione familiare, unitamente ai problemi economici ed abitativi, compaiono in modo decisamente rilevante tra i motivi secondari del collocamento e interessano oltre la metà della popolazione. L’ass.ne Comunità Papa Giovanni nell’ultimo anno ha ricevuto più di 150 richieste da parte dei Servizi Sociali per l’affidamento o l’inserimento temporaneo di minori con situazioni molto gravi e di difficile gestione, in modo particolare le richieste riguardavano: - 40% minori vittime di violenze e maltrattamenti e/o con percorsi di adozioni fallite - 30% minori con gravi disturbi psicomotori - 20% minori borderline accolti in altre strutture socio-educative - 10% minori con altre problematiche Questo alto numero di richieste di accoglienze sopra riportate deriva da: - complessità e problematicità delle situazioni di vita dei minori e quindi scarsa o nulla possibilità di una adozione - difficile gestione da parte delle strutture quali i mini-istituti o comunità alloggio - particolarità delle strutture Case Famiglia dell’ass.ne: • luogo in cui realmente si ricrea il contesto educativo familiare con la presenza di una figura paterna e figura materna • Case famiglia come luogo di passaggio educativo da una situazione di forte disagio (famiglia in difficoltà, maltrattamenti, violenze, ecc...) per una futura adozione in una famiglia del territorio. (Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII) Le case famiglia attualmente accolgono prevalentemente minori borderline e in situazione di grave disagio familiare o con disabilità gravi affidati tramite il passaggio dai servizi sociali di zona. La quasi totalità 95% dei minori accolti proviene dalla Sicilia, ma è presente anche qualche minore straniero. La tabella 3 riporta una sintesi delle accoglienze al 31.01.2010 MINORI E MINORI DISABILI ACCOLTI NELLE CASE FAMIGLIA DISTURBO Disagio sociale grave/ Borderline FASCIA DI ETA' N° da 0 a 5 4 da 6 a 11 2 da 12 a 15 4 da 16 a 17 1 da 0 a 5 5 da 6 a 11 da 12 a 15 5 4 2 Psichico e/o fisico medio da 16 a 17 TOTALE 27 Tabella 3 (fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII) Nell’anno 2009 le sedi di attuazione di progetto in riferimento ai minori border line ed ai minori disabili gravi in provincia di Catania ha effettuato i seguenti interventi: • Gestione e animazione della Scuola Calcio, con 25 iscritti (tutti ragazzi, anche disabili). Attraverso una scuola tecnica per l’insegnamento del gioco del calcio, si svolgono attività educative per i minori. • Compagnia teatrale, che organizza laboratori di recitazione, danza, clowneria, spettacoli teatrali e musical. Coinvolge diversi minori e adolescenti. Attualmente sono inserite 65 persone. Fino ad oggi sono stati realizzati 27 spettacoli in Sicilia. • Gruppo di aggregazione giovanile, che coinvolge disabili, ragazzi in cammino terapeutico, ex carcerati. Tra le iniziative riveste particolare importanza la realizzazione di un campo annuale di animazione e condivisione per giovani, denominato “Campo fuori le mura”, arrivato nel 2009 allaa nona edizione. Si svolge in un quartiere a rischio di Trapani, Fontanelle Milo, nell’ottica della presenza significativa al fianco dell’oppressione e del disagio, nelle aree ad alto rischio di mafia. • Sono stati affidati 5 minori a famiglie affidatatrie del territorio • Incontri sul terriotorio sono stati realizzati 3 incontri di promozione e sensibilizzazione presso alcune Parrocchie • Reinserimento di 1 minore nella famiglia di origine. • Diversi e costanti incontri di equipe con i vari organi istituzionali. • Attività ludico/ricreative – motorie/sportive – terapeutiche/riabilitative, ecc... MINORI IN MISURE ATTENUATE ED ALTERNATIVE Nel contesto provinciale emergono i seguenti dati: - minori segnalati all’attività giudiziaria in totale 1.369 di cui 829 per la prima volta mentre 540 già segnalati in precedenza ingressi negli Istituti Penitenziari Minorili (IPM) di Acireale e Catania sono stati rispettivamente 64 e 113 i minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria o a provvedimenti penali è più alto rispetto alla media nazionale (+2,2%) un numero significativo di circa 3000 minori a rischio di devianza, con situazione di disagio familiare, scolastico, psichico, uso di stupefacenti e di alcool nella fasce di età delle scuole medie-superiori, con frequenza scolastica irregolare dovuta a condizioni di disagio socio-economico vissute dalle famiglie a causa dell’alto tasso di disoccupazione e per l'aumento di famiglie che si disgregano. (Fonte Dipartimento di Giustizia Minorile - Servizio Statistica"- 2009) La situazione attuale evidenzia l’innalzamento del tasso di criminalità minorile infatti Catania condivide con Napoli e Palermo il triste primato del numero di minori fermati dall’autorità giudiziaria in flagranza di reato e di ingressi presso il centro di prima accoglienza della procura dei minorenni, dato ancor più inquietante se si pensa che la regione Siciliana conta quattro Procure per i Minorenni (Palermo, Caltanissetta, Messina e Catania). Attualmente sono 311 i minori seguiti dall’Ufficio Servizio Sociale per Minorenni del distretto catanese del Ministero della Giustizia. I dati forniti dal Ministero della Giustizia sul Centro di Prima Accoglienza catanese sono i seguenti: • • 182 ingressi nel centro nel 2007 mentre nel 2008 sono stati 197 il 35% inadempiente all’obbligo scolastico, il 22% frequentava la scuola dell’obbligo, il 15% era occupato in attività che consentivano di acquisire competenze specifiche, il 24% svolgevano attività generiche, il 36% era privo di qualsiasi attività strutturata (Fonte Dipartimento di Giustizia Minorile - Servizio Statistica"- 2009) Rispetto all’Istituto Penitenziario Minorile di Acireale la situazione al 31.01.2010 è la seguente: • • • • • • • • 21 minori detenuti (a fronte di un ingresso medio annuo di 60 ragazzi) l’età va dai 14 (minima imputabile) ai 21 anni (età massima di permanenza in IPM). La fascia di età prevalente 70% va dai 16 ai 19 anni la provenienza è per la provincia di catania del 60%, il 20% dalla provincia di Messina, 10% extracomunitari e 10% di altra provenienza all’ingresso in IPM il 95% di loro ha già commesso un reato di cui ha avuto una pena alternativa o il perdono giudiziario il 10% di cui è stato ristretto in IPM vi fà rientro e l’80% fa ingresso presso un carcere per adulti sempre per recidività al momento dell’ingresso: il 50% di loro era in possesso di licenza media, il 10% non è in possesso di licenza elementare, solo 1,8% frequentava la scuola media superiore l’80% ha genitori con precedenti penali 10% dei detenuti minori ha già figli (Fonte: Istituto Penale Minorile di Aci-Reale – 31.01.2010) Uno dei problemi che affrontano i ragazzi detenuti è il trovarsi in un ambiente costituito da giovani che hanno a loro volta commesso reati o che addirittura sono nel giro di associazioni a delinquere e che per la maggior parte provengono da quartieri ad alta densità mafiosa con un basso contesto culturale. Il rapporto che si viene a creare è estremamente complesso e perverso, in quanto si registra: - mancanza di un confronto sano ed armonico con coetanei - mancanza della relazione quotidiana e amicale con ragazze a discapito di una crescita armonica della relazione con pari dell’altro sesso - mancanza di relazioni con persone provenienti da altri contesti e con altre esperienze e stili di vita - mancanza di stimoli al livello culturale (Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII) Attualmente le accoglienze sono le seguenti: N° 1 MINORI IN MISURE ATTENUATE E ALTERNATIVE ETA’ MISURA PROVENIENZA 20 Tirocinio formativo in cooperativa; arresti domiciliari con permesso di lavoro Catania USSM 1 21 Progetto di volontariato in cooperativa; affidamento ai servizi sociali Catania USSM 1 19 Convenzione borsa lavoro con coop; usufruisce art. 21 IPM Acireale Tabella 4 (Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII) Rispetto ai minori in misure attenuate ed alternative dal 1995 è attiva una CONVENZIONE DI VOLONTARIATO per l’animazione e ascolto dei ragazzi all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Acireale. I volontari dell’Associazione con cadenza settimanale visitano i detenuti e li coinvolgono in diverse attività (sport, teatro, cinema, giochi, feste). In alcune di queste c’è la possibilità di partecipazione anche per le famiglie, supportando il percorso di inserimento in Comunità con una pena alternativa e attivando la possibilità di mantenere relazioni significativa anche nel “dopo” detenzione. L’Associazione è l’unico ente di volontariato abilitato all’entrata nell’IPM di Acireale. Il rapporto con il Tribunale dei Minori di Catania, la Procura della Repubblica, l’Ufficio Sociale del Ministero della Giustizia e la Direzione dell’Istituto Penale Minorile di Acireale è estremamente proficuo. Sono stati attivati dal 1995 ad oggi circa 50 percorsi alternativi tramite l’accoglienza di ragazzi detenuti, in semilibertà, in misure alternative o in permessi premio. Nello specifico nel 2009 sono state realizzate le seguenti attività: • 3 minori inseriti nei Centri di Aggregazione • organizzazione di 2 incontri di sensibilizzazione sul territorio • organizzazione di manifestazioni socio-educative all’interno del carcere di Acireale • organizzazione di circa 100 eventi luduco-ricreativi all’interno del carcere di Acireale • circa 300 incontri con i vari organi istituzionali • 4 richieste da parte dei ragazzi carcerati di svolgere un percorso di reinserimento sociale presso l’ente • 1 ragazzo in affidamento in prova Inoltre rispetto alla tematica minori l’ente ha partecipato all’organizzazione di incontri di formazione e prevenzione: convegni, dibattiti, feste, in collaborazione con le istituzioni pubbliche, la Diocesi, le parrocchie, i gruppi scout. Circa 20 incontri nelle scuole su tematiche della pace, nonviolenza, educazione alla legalità, servizio civile ed esclusione sociale. AREA DI INTERVENTO: DISABILI Non è possibile delineare con precisione il numero e l’incidenza delle tipologie di disabilità in provincia, data la stessa difficoltà di delineare una nozione univoca di disabilità e di reperimento fonti che ne diano una fotografia “numerica”. Rispetto alla disabilità fisica, nell’ambito dei distretti citati si registrano 3.555,69 invalidi certificati. I dati sulla disabilità sensoriale registrano 405 non vedenti e 195 non udenti. Vista udito disabilità fisica maschi Femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale 158 246 404 104 91 195 1458 2092 3550 Tabella 5 (fonte: Piani di zona D15 Bronte, D 16 Catania, D17 Giarre, D19 Gravina di Catania – rielaborazione) I dati sulle certificazioni Inps presi in esame non sono comunque esaustivi e differiscono, a volte anche in maniera sensibile, da quelli forniti dalle Ausl. Aggregando i diversi dati dei piani sociali di zona è stato possibile effettuare una proiezione specifica del contesto settoriale sintetizzata dalle seguenti tabelle Tipologia disturbi proiezione rispetto alla popolazione intera provincia (totale 1.081.915) mentali organici 2.597 psicotici 2.597 comportamento e personalità 4.003 insuffuicienza mentale 1.082 altre sfera affettiva 1.947 1.298 totale disabili 13.632 Tabella 6 (fonte: Piani di zona D15 Bronte, D 16 Catania, D17 Giarre, D19 Gravina di Catania –rielaborazione La tipologia dei disabili psichici, fisici e sensoriali che risiedono nel territorio, evidenziata, naturalmente, dalla domanda espressa a livello di servizi sociali e sanitari è la seguente: - prevalenza dei disturbi psicotici pari al 2,5 %, rispetto ad una frequenza media, a livello di OMS, confermata dal registro statistico nazionale, dell’1%. - incremento dei disturbi psichici con le dipendenze da sostanze psicotrope, nonché la domanda d’intervento in tema di DOC (disturbi ossessivo-compulsivi), che comprendono la propensione al gioco d’azzardo, soprattutto a livello di video-giochi. - elevato il livello di allarme in relazione ai disturbi dell’umore e ai disturbi d’ansia, che coinvolgono sempre più soprattutto l’utenza femminile per le patologie depressive e l’utenza maschile rispetto ai disturbi d’ansia ed ai disturbi di panico E’ implicito, infatti, che trattasi di bisogni emersi, che, allo stato attuale, escludono tutto il quadro della disabilità sommersa. (Fonte: ricerca S.I.R.I.S. - Sistema informativo Regionale Integrato Socio-sanitari: Azione 4.3 persone con disabilità; Consorzio Sol.Co Catania rete di imprese sociali) A fronte dei bisogni emersi dai tavoli tematici dei piani sociali di zona le necessità emergenti sono: • Affrontare le nuove patologie psichiche emergenti a livello sociale che creano disturbi psicologici (nuove povertà, dipendenze) • Individuare degli spazi di espressione e accoglienza per il soggetto disabile che possano alleggerire parzialmente il carico delle famiglie. • Garantire ai soggetti disabili, in particolare psichici, ambiti di accoglienza di tipo familiare non istituzionalizzati, dove attivare percorsi che mirino all’integrazione sociale e al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità. • Potenziare i centri di ricovero/aggregazione diurni per disabili prevedendo ambienti di studio e di lavoro di alto livello, attivando laboratori differenziati, favorendo l’inserimento lavorativo di persone con difficoltà. Le Case famiglia e i Centri diurni dell’associazione Papa Giovanni XXIII agiscono attraverso la realizzazione di un intervento trasversale integrato: 1. accogliere il disabile in un ambiente familiare che gli dia affetto e ne valorizzi la personalità; 2. impiegare il soggetto disabile in attività lavorative per risponderne ai bisogni socio-assistenziali ed educativi (cooperative di tipo A) o per l'inserimento lavorativo in territori che spesso non offrono questa opportunità neppure ai normodotati (cooperative di tipo B). Le case famiglia accolgono 20 disabili psichici mentre “La Casa di alberto” e “Ro’ la Formichina”, che sono cooperative sociali di tipo misto, hanno un bacino di 38 persone. Negli ultimi anni da parte dell’ente vi è stato un trend in crescita delle accoglienze di disabili psichici sia nelle case famiglia che nei centri aggregativi. Nelle sedi di attuazione di progetto infatti si è passati da 33 disabili psichici adulti accolti nel 2007 agli attuali 58, che presentano le seguenti caratteristiche: - età prevalente compresa tra i 19 anni ed i 26 - provengono tutti dal territorio provinciale - il 70% arrivano da situazioni di disagio familiare ove i genitori ormai anziani non riescono a gestire il figlio disabile - il 30% sono accolti dalle sedi a progetto sin da piccoli - il 55% frequenta le sedi diurnamente Nello specifico 38 disabili psichici necessitano di progetti educativi individualizzati in quanto non sono in grado di svolgere attività con un buon grado di autonomia al fine di garantirgli una buona qualità di vita mentre 18 disabili necessitano di interventi personalizzati e di attività per lo sviluppo delle autonomie individuali per un futuro inserimento lavorativo. I disabili psichici nel corso del 2009 sono stati seguiti attraverso: - elaborazione di 6 progetti educativi individualizzati - realizzazione di circa 170 attività ludico ricreative individualizzate - gestione di circa 25 progetti di “piccola conquista” dell’autonomia - attività, circa 80, di mantenimento scolastico - 4 disabili pscichici hanno sviluppato un grado alto di autonimia personale di cui 2 si sono inseriti nel mondo del lavoro Nei centri di aggregazione sono state svolte differenti attività: - 6 attività ludico ricreative personalizzate - 5 progetti di piccola conquista dell’autonomia - 25 laboratori di mantenimento scolastico - agricola con produzione ortaggi biologici, apicoltura; produzione di miele in modalità biologica, cera e prodotti dell’alveare, allevamento api regine. - assemblaggio e confezionamento oggetti conto terzi. - laboratorio di falegnameria. Si realizzano costruzioni apistiche, oggettistica in legno, panche, sedili, tavoli, cornici artistiche e personalizzate - 25 laboratori teatrali - 25 corsi di addestramento all’equitazione - confezionamento di bomboniere IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Si riporta in sintesi i destinatari del progetto descritti precedentemente che il progetto “Ancora fuori le mura” intende raggiungere direttamente: AREA DI INTERVENTO: MINORI MINORI BORDERLINE E CON GRAVI DISABILITA’ - 10 minori che verranno inseriti ed accolti nelle strutture dell’associazione - 27 minori con borderline e con gravi disabilità già presenti nella struttura MINORI IN MISURE ALTERNATIVE ED ATTENUATE - 60 minori che passano in un anno all’interno del carcere minorile di Acireale 4 minori in affidamento ai servizi sociali o nelle condizioni di poter usufruire di misure alternative alla detenzione che saranno inseriti in attività lavorative o di volontariato all’interno delle Cooperative sociali AREA DI INTERVENTO: DISABILI - 58 disabili pscichici accolti presso le case famiglia ed i centri di aggregazione INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI AREA DI INTERVENTO: MINORI Qui di seguito vengono elencati i soggetti favoriti indirettamente dalla realizzazione del progetto “Ancora fuori le mura” raggruppati secondo la tipologia del beneficio ottenuto: Per una migliorata qualità di vita ed educativa dei loro figli - Le famiglie dei minori Per il miglioramento in termini qualitativi e l’aumento in termini quantitativi della capacità di accoglienza dell’ Associazione Papa Giovanni XXIII rispetto alla loro utenza e quindi per l’implementazione di una risorsa in più per il territorio di loro competenza - - - Il Tribunale per Minori di: Catania – Palermo – Caltanisetta - Reggio di Calabria L’Ufficio Servizi Sociali per Minori (USSM) I Servizi Sociali dei Comuni di: Biancavilla CT- S. Venerina CT -Palermo - Giarre CT Acireale CT - Aci Castello CT - Aci Catena CT - Catania - Riposto CT - Bronte CT Fiumefreddo CT - Zafferana CT - Scicli RG - Pachino SR - Calatnisetta - Palagonia CT Lentini SR - Piedimonte CT - Paternò CT - Angrano CT - Misterbianco CT - Augusta SR S. Giovanni La Punta CT - Modica RG Quartieri del Comune di catania: Librino e Ognina L’Istituto penale minorile di Catania e Acireale Centro Igene Mentale di: Giarre - Aci Reale – Bronte – Catania Polizia Ufficio Immigrazione, USSM del Ministero di Giustizia Minorile (Catania) Prefettura di Catania Questura di Catania - Per l’ arricchimento delle iniziative che già pongono in essere generato dalla realizzazione delle attività che l’ Associazione svolge al loro interno - - Parrocchie: Maris Stella (Catania) - Santa Caterina (Trecastagni CT) - San rocco (Trappeto S. Siovanni la Punta CT) - Del Castello (Fiumefreddo CT) - San Cosma e Damiano (quartiere S. Cosmo-Acireale) - San Paolo (Acireale) - S. Antonio Abate (Aci. S. Antonio CT) - S. Mauro Abate (Monacella di S. Venerina) – M.S. Immacolata (Dagala del Re- S. Venerina CT) - Sacro cuore (S. Venerina - CT) - Maria SS delle Grazie (Presa piedimonte etneo CT) – S. Maria di Gesù Catania -"S. Francesco D' Assisi" al Carmine di Giarre - Gesù Lavoratore di Giarre -S. Camillo di Giarre - Duomo S. Isidoro agricolo di Giarre - S.Agata di Bronte - Borgo Nuovo di Bronte Frati Cappuccini Bronte Per la collaborazione con L’Associazione in attività di loro competenza - Guardia Costiera di Riposto Carabinieri di: Giarre, Randazzo e S. Venerina AREA DI INTERVENTO: DISABILI Per l’offerta di percorsi di aggregazione e di accoglienza che coinvolgono i loro figli - Le famiglie dei disabili Per il miglioramento in termini qualitativi e l’aumento in termini quantitativi della capacità di accoglienza dell’ Associazione Papa Giovanni XXIII rispetto alla loro utenza e per l’offerta di percorsi educativi e attività che affiancano i percorsi strattamente terapeutici - Il Dipartimento di Salute Mentale I Servizi Sociali dei Comuni di: Biancavilla CT- S. Venerina CT -Palermo - Giarre CT Acireale CT - Aci Castello CT - Aci Catena CT - Catania - Riposto CT - Bronte CT - - Fiumefreddo CT - Zafferana CT - Scicli RG - Pachino SR - Caltanisetta - Palagonia CT Lentini SR - Piedimonte CT - Paternò CT - Angrano CT - Misterbianco CT - Augusta SR S. Giovanni La Punta CT - Modica RG Quartieri del Comune di Catania: Librino e Ognina L’Istituto Penale Minorile di Catania e Acireale Centro Igene Mentale di: Giarre - Aci Reale – Bronte – Catania Per l’ arricchimento delle iniziative che già pongono in essere generato dalla realizzazione delle attività che l’ Associazione svolge al loro interno - - Parrocchie: Maris Stella (Catania) - Santa Caterina (Trecastagni CT) - San rocco (Trappeto S. Siovanni la Punta CT) - Del Castello (Fiumefreddo CT) - San Cosma e Damiano (quartiere S. Cosmo-Acireale) - San Paolo (Acireale) - S. Antonio Abate (Aci. S. Antonio CT) - S. Mauro Abate (Monacella di S. Venerina) – M.S. Immacolata (Dagala del Re- S. Venerina CT) - Sacro cuore (S. Venerina - CT) - Maria SS delle Grazie (Presa piedimonte etneo CT) – S. Maria di Gesù Catania - "S. Francesco D' Assisi" al Carmine di Giarre - Gesù Lavoratore di Giarre -S. Camillo di Giarre - Duomo S. Isidoro agricolo di Giarre - S.Agata di Bronte - Borgo Nuovo di Bronte Frati Cappuccini Bronte DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI AREA DI INTERVENTO: MINORI A fronte dei bisogni emersi dai tavoli tematici dei piani sociali di zona, emerge una distribuzione dei servizi non corrispondente alle necessità espresse. Ciò premesso le necessità – e i relativi interventi – emergenti sono: 1. Prevenire e ridurre le condizioni di difficoltà nell’integrazione familiare, sociale e scolastica attraverso la realizzazione di un sistema integrato di interventi educativi e socio sanitari rivolto a minori in età compresa tra i 4 e i 10 anni. 2. Favorire nel minore di età compresa tra gli 11 e 18 anni processi di autoeducazione e acquisizione di autonomia e autostima offrendo, risorse ed opportunità adeguate ai ragazzi/e in difficoltà. 3. Rinforzare e valorizzare interventi a sostegno delle famiglie al fine di favorire il processo di integrazione. 4. Attivazione di percorsi di affido familiare e, in subordine, in Comunità, per minori in situazione di disagio in temporaneo allontanamento dalla famiglia d’origine. AREA DI INTERVENTO: DISABILI - Necessità di sostegno psicologico individualizzato sia per i pazienti disabili che per i loro familiari - Necessità di sostegno alle famiglie e di appoggio concreto nella gestione delle problematiche quotidiane con i disabili, percorsi di reinserimento lavorativo e di progressiva maggior autonomia degli stessi. - Necessità di attivazione di progetti che rispondano concretamente alla problematica del “Dopo di Noi”, attraverso attivazione di case famiglia e gruppi appartamento. - Necessità di percorsi che favoriscano l’inserimento della persona disabile nel mondo lavorativo OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI AREA DI INTERVENTO: MINORI Rispetto ai minori in allontanamento familiare nell’anno 2008, secondo i dati forniti dai servizi sociali provinciali e dal Tribunale dei minori di Catania nel territorio di incidenza del progetto sono stati effettuati i seguenti interventi: n. 167 minori in affido etero – familiare, di età compresa tra i 10 e i 14 anni n. 24 minori in affido preadottivo, di età compresa tra gli 8 e i 14 anni; n. 12 minori in adozione dai 4 ai 12 anni; Rispetto alla domanda di servizi espressa nel paragrafo precedente, l’offerta è schematizzabile nelle seguenti tabelle: Quantificazione degli interventi Tipologia dell'offerta (giudizio rispetto alle richieste) Centri provinciali per le famiglie 2 – insufficienti Presidi socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali per minori disabili 14 – insufficienti Associazioni di volontariato con attività rivolte a famiglie e minori Dato difficilmente quantificabile, data l’eterogeneità degli interventi. La domanda sociale rispetto ad attività di tutela del tempo libero del minore è alta, e ad un indagine empirica sembra inevasa. Associazioni sportive con attività rivolte a 126 - sufficienti Cooperative sociali (tipo A, B e C) con servizi per infanzia e famiglie in difficoltà 22 – insufficienti Tabella 7 (fonte: Piani di zona D15 Bronte, D 16 Catania, rielaborazione) D17 Giarre, D19 Gravina di Catania Presidi socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali N. Posti Comunità educative 5 58 Comunità di tipo familiare 6 36 Comunità di pronta accoglienza 2 28 Centri diurni 2 20 Case-famiglia 9 48 Totale Tasso di utilizzo 24 190 – 98,5% Tabella 8 (fonte: Piani di zona D15 Bronte, D 16 Catania, D17 Giarre, D19 Gravina di Catania – rielaborazione) Nei due agglomerati più grandi (Catania, Acireale) sono presenti più servizi e strutture rispetto ai piccoli, pertanto i minori, per usufruirne, afferiscono a questi. Un fenomeno in aumento rispetto al triennio precedente, così come evidenziato dalla relazione di apertura dell’anno giudiziale del Tribunale dei minori di Catania, al quale non si riesce a dare adeguata risposta, è la diffusione dei minori stranieri non accompagnati. AREA DI INTERVENTO: DISABILI Accorpando i dati rilevabili dall’analisi dei PDZ dei distretti presi in considerazione si possono sintetizzare gli interventi sul territorio, effettuati sia dal pubblico che dal privato sociale, nella tabella che segue: Periodo di riferimento: anno 2007 TIPOLOGIA DI INTERVENTO (Codifica attività data dai PDZ) NUMERO INTERVENTI SUL TERRITORIO B2 STRUTTURE RESIDENZIALI 26 Insufficienti a coprire il fabbisogno 254 Insufficiente richiesta ND Non si dispone di dati ma nell’esperienza dell’Ente sembra un aspetto carente B6 CENTRI DI AGGREGAZIONE DISABILI FISICI 21 Insufficiente rispetto alla richiesta B7 CENTRI PSICHICI 12 Gravemente insufficiente rispetto alla richiesta B8 INSERIMENTI SOCIO-TERAPEUTICI 135 Non si dispone di dati di confronto B9 RESIDENZA SANITARIA (R.S.D.) ND ND B4 ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) B5 ATTIVITA’ DI SOCIALIZZAZIONE DI AGGREGAZIONE DISABILI B14 FAMIGLIE COMUNITA’ PER IL “DOPO DI NOI” 13 B15 SOSTEGNO PER L’INSERIMENTO SOCIO LAVORATIVO 152 Tabella 9 (fonte: Piani di zona D15 Bronte, D 16 Catania, rielaborazione) del 15% rispetto alla Gravemente insufficiente rispetto alla richiesta Insufficiente rispetto alla richiesta D17 Giarre, D19 Gravina di Catania – Rispetto all’offerta di servizi analoghi fotografiamo una decisa carenza dei seguenti interventi: - strutture di tipo diurno e di Laboratori che si occupano di soggetti disabili (soprattutto disabilità intellettiva grave e medio-grave). Se fino al compimento del 18mo anno di età le Istituzioni scolastiche intervengono per soddisfare anche parzialmente il bisogno di integrazione sociale, per la persona disabile in età adulta non resta che la frequenza “disordinata” di corsi di formazione senza sbocco lavorativo o il confinamento nella propria abitazione. - strutture di tipo residenziale in grado di affrontare la problematica del “Dopo di Noi” - supporto adeguato ai nuclei familiari nei quali è presente un disabile. Viene così favorito l'isolamento dello stesso nucleo. La disabilità, diventando un problema personale e non sociale, crea una situazione di handicap per l'intero nucleo. B. PROVINCIA DI TRAPANI CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La popolazione della Provincia di Trapani rappresenta il 8.6% del totale in Sicilia (5.037.799 ab.) e presenta le seguenti caratteristiche: - - - il territorio dal punto di vista geografico si presenta articolato in zone costiere e collinari con la presenza di centri urbani grossi, medi e piccoli. relativamente all’aspetto socio-economico, tenuto conto delle caratteristiche geografiche del territorio, emerge una diversificazione delle attività produttive presenti, che vanno dal settore prettamente agricolo, a quello turistico-ricettivo e della pesca, all’attività d’industria estrattiva del marmo, nonché al settore dei Servizi e del commercio. gli individui di età fino ai 14 anni rappresentano il 16,4% della popolazione totale, mentre gli anziani cioè gli individui di età superiore ai 65 anni assorbono una quota di 19,7. L'indice di vecchiaia presenta un valore di 128 indicando quindi una tendenza all’ “invecchiamento” della popolazione La popolazione provinciale è di 435.913 abitanti e la densità abitativa della provincia è pari a 177 ab/Kmq e quindi al di sotto della media nazionale e regionale Vi sono distribuiti 24 comuni per 163.538 famiglie circa con 2,07 componenti in media. Il tasso di urbanizzazione è considerevole: il 71% della popolazione risiede nei 6 comuni con più di 20.000 abitanti. - Gli stranieri residenti in provincia sono 10.032, pari al 2.3% della popolazione totale. (fonte: Bilancio demografico Istat dicembre 2008 – rielaborazione) Allo scopo di analizzare il contesto di riferimento è stato preso in considerazione il Piano di Zona del Distretto D50 dove ricade il comune di Trapani. CONTESTO SETTORIALE DI e DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE AREA DI INTERVENTO: MINORI La popolazione minorile esistente nel territorio distrettuale, è pari a 28.175 e rappresenta circa il 20% della popolazione. Nel contesto provinciale gli interventi effettuati a favore della popolazione minorile residente sono in gran parte svolte dai servizi dell'ASL, dai Comuni e dalle organizzazioni del terzo settore. La seguente tabella sintetizza le caratteristiche principali del contesto di riferimento Tipologia di intervento e/o situazione ambientale Ricoveri L'istituzionalizzazione del minore, spesso è un intervento determinato da eventi multiproblematici, presenti nel nucleo familiare, non altrimenti risolvibili con altre modalità. la maggior parte dei ricoveri effettuati è su disposizione del Tribunale dei Minorenni, per la mancanza, sul territorio, di famiglie affidatarie disponibili. Assistenza domiciliare Le famiglie in difficoltà seguite dai servizi sociali con minori presenti nel nucleo sono circa 30 ma si segnalano più di 400 (più del 60% nel Comune di Trapani) che necessitano di supporto dello svolgimento dei compiti genitoriali e/o come contenimento della richiesta di istituzionalizzazione del minore. Carenza di interventi per i minori (0 -10 anni; 12 -18 anni) Carenza dell'occupazione del tempo libero Mancanza di spazi e stimoli ad attività di particolare interesse da parte della popolazione minorile nelle varie fasce di età (spazi di gioco e spazi di gioco "guidato" per minori a rischio) con la presenza di operatori qualificati. Accompagnamento educativo individualizzato per i minori a rischio (12-18 anni) Tabella 10 (fonte: Piano di zona D50 Trapani – rielaborazione) Utenti coinvolti Residenziali 105 Diurni 190 Seguite dai Servizi Sociali 30 Non seguite e segnalate >400 Nel quartiere a riscio di Fontanelle Milo sono >80 i minori a rischio Criticità evidenziate • scarsa adeguatezza, in termini psico-educativi della maggior parte degli operatori delle strutture, deputate all'accoglienza del minore; • carenza di strutture alternative agli istituti quali case famiglia e comunità alloggio; • alto numero di famiglie in stato di bisogno con minori a carico • forte abbandono scolastico • disomogeneità dell'offerta di interventi sul territorio distrettuale; • carenza di progettazione riferita alla fascia di età compresa tra i 15 e i 18 anni; (Fonte: Piano di zona D50 Trapani – rielaborazione) La sede presente nel territorio di Trapani FAMIGLIA APERTA "GARUCCIO" interviene da anni sul territorio tramite attività di: - accoglienza di minori in stato di bisogo - sostegno alle famiglie del territorio La struttura accoglie 5 minori come da tabella 11 sottostante. MINORI E MINORI DISABILI ACCOLTI NELLE CASE FAMIGLIA N° ETA’ DISTURBO PROVENIENZA 1 4 Psichico e/o fisico grave Trapani 1 2 Psichico e/o fisico medio grave Tunisina 1 17 Psichico e/o fisico medio grave Giarre 1 16 Psichico e/o fisico medio grave Canicattì (Ag) 1 11 Psichico e/o fisico medio Alcamo (Tp) Tabella 11 (Fonte: ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII) Nel corso del 2009 la sede ha attuato rispetto alle famiglie in stato di disagio le seguenti attività: - - attività di animazione culturale presso la Parrocchia Sacro Cuore di Trapani e nella Parrocchia San giuseppe di Contrada Fulgatore e per la festa patrronale di San Giuseppe a Trapani supporto di diverso tipo a 40 famiglie accoglienze diurne di circa 10 minori gite organizzate con gli accolti della casa e minori disagiati del territorio 1 campo adolescenti di 4 gg tra i ragazzi della struttura, delle case di acireale e del quartiere a riscio di Fontanelle Milo di 15gg attivita di sostegno scolastico 1 volta a settimana presso Parrocchia Sacro Cuore per 25 minori con difficoltà scolastiche incontri con 20 famiglie del territorio 1 volta al mese in parrocchia visite alle famiglie circa 30 distribuzione di indumenti, alimenti e medicinali IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO I destinatari del progetto come descritto precedentemente sono le 400 famiglie del territorio che necessitano di supporto dello svolgimento dei compiti genitoriali e/o come contenimento della richiesta di istituzionalizzazione del minore. IDENTIFICAZIONE DEI BENEFICIARI Qui di seguito vengono elencati i soggetti favoriti indirettamente dalla realizzazione del progetto “Ancora fuori le mura” raggruppati secondo la tipologia del beneficio ottenuto: Per il miglioramento in termini qualitativi e l’aumento in termini quantitativi della capacità di accoglienza dell’ Associazione Papa Giovanni XXIII rispetto alla loro utenza e quindi per l’implementazione di una risorsa in più per il territorio di loro competenza - Il Tribunale per Minori di Trapani Il Servizio Sociale di Trapani Il Servizio Sociale di Alcamo Il Servizio Sociale di Palermo Il Servizio Sociale di Castelvetrano Centro Igene Mentale di Erice Per l’ arricchimento delle iniziative che già pongono in essere generato dalla realizzazione delle attività che l’ Associazione svolge al loro interno - Parrocchia Cristo Redentore Parrocchia Santa Teresa di Trapani Parrocchia Maria ss Ausiliatrice Parrocchia Cristo re Casa Santa - Erice Parrocchia S. Paolo Casa Santa - Erice Parrocchia SS. Annunziata Parrocchia Nostra Signora di Lourdes Parrocchia Sacro Cuore Parrocchia San Giuseppe - Fulgatore DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Area Minori Dall’analisi del piano di zona del distretto di Trapani emerge una quantità di servizi posti in essere che non soddisfano pienamente le necessità del territorio e soprattutto in alcuni settori decisamente in scarsa misura. Le principali necessità rispetto all’area tematica dei minori sono le seguenti: 1. promozione e sensibilizzazione della cultura dell'affido familiare; 2. istituzione di un albo distrettuale delle famiglie affidatarie; 3. formazione del personale sui temi di accoglienza, affido e gestione sia del minore che del nucleo familiare d'origine e di quello affidatario; 4. realizzazione di centri polivalenti per l'aggregazione e socializzazione dei minori e degli adolescenti; 5. istituzione di case famiglia e/o comunità alloggio. OFFERTA DI SERVIZIO ANALOGHI A partire dai dati contenuti nel Piano di Zona del distretto di Trapani è stato possibile sintetizzare l’offerta dei servizi analoghi nel distretto tramite le seguenti tabelle: STRUTTURA CONVENZIONE CON COMUNE Si TIPO DI UTENZA Piccolo rifugio Mista (convitto) Paceco Mista (semiconvitto) Incoronata Si Femmine (convitto) Erice Casa Santa Mista (semiconvitto) San Antonio Si Mista (convitto) Erice TP Mista (semiconvitto) Ospizio Marino Si Mista Trapani Pio X Si Femmine Valderice Maschi San Francesco Si Mista (convitto) D'Assisi Marausa TP Mista (semiconvitto) Ali d’Aquila Si Mista Erice TP Casa di accoglienza No Femmine (minori) Santa Maria del Donne con figli Cammino Tabella 12 (fonte: Piano di zona D50 Trapani – rielaborazione) ETÀ 06 - 10 06 - 10 03 - 12 03 - 12 03 - 14 03 - 14 00 - 14 CAPACITÀ RICETTIVA 10 15 20 31 8 92 120 00 - 18 00 - 14 06 - 14 06 - 14 06 - 18 40 totali (F.M.) 19 10 10 0 – 17 fino a 30 anni 10 totali Nella tabella sottostante vengono specificati, per Comune, tutti gli interventi effettuati nell'anno 2002 Ricoveri COMUNI Convitto TRAPANI PACECO VALDERICE ERICE BUSETO P. CUSTONACI 55 15 8 15 3 0 Assistenza Semiconv. domiciliare 159 0 2 27 2 0 15 15 0 0 0 0 Contributi a famiglie affidatarie 4 0 0 1 1 0 Progetti 2 6 12 4 3 1 Minori partecipanti censiti 24 60 500 109 44 30 SAN VITO 3 0 0 FAVIGNANA 6 0 0 Tot. Distretto 105 190 30 Tabella 13 (fonte: Piano di zona D50 Trapani – rielaborazione) 1 1 8 0 0 28 0 0 767 7) Obiettivi del progetto: 1. OBIETTIVO GENERALE Promuovere a livello provinciale e regionale la solidarietà in modo particolare rispetto alla tutela dei diritti sociali, all’applicazione del diritto di ogni bambino di avere una famiglia ed ai servizi alle persone disabili PROVINCIA DI CATANIA AREA INTERVENTO: MINORI MINORI BORDERLINE E CON GRAVI DISABILITA’ BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Alto numero (superiore a 300 ) di minori border line e minori con disabilità gravi e mancanza di strutture di tipo familiare idonee e disponibili all' accoglienza OBIETTIVI INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI SPECIFICI A Potenziare gli interventi di accoglienza residenziale di minori borderline e minori con gravi disabilità -Creazione di un corso con cadenza bimestrale di 4h di aggiornamento sull'affido e richieste d'accoglienza minori, per gli operatori di casa famiglia -Incontri d' equipe con i vari organi istituzionali: S.Sociali territoriali, T.M. Di Catania , 1 volta ogni 2 mesi -4 incontri sul territorio di sensibilizzazione sull' affidamento di minori. -incontri settimanali con le famiglie dei minori -Elaborazione di una risposta diretta o indiretta a 15 richieste di accoglienza -Incremento della competenze sulla gestione delle accoglienze e sull’affido da parte di 15 operatori di Casa Famiglia -Aumento di 10 accoglienze residenziale di minori presso le strutture dell’Associazione -Crescita socio-educativa e relazionale per 10 minori -Aumento di 4 accoglienze di minori presso le famiglie affidatarie del territorio -Reinserimento di 2 minori presso la famiglia d'origine di soggetti seguiti dalla nostra associazione - 500 persone informate sul significato ed importanza sociale dell’affido MINORI IN MISURE ATTENUATE ED ALTERNATIVE BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Recidività dei minori usciti dalle carceri, difficoltà a trovare un posto all’interno della società OBIETTIVI INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI SPECIFICI B Qualificare i - Creazione di un corso percorsi socio- trimestrale di 3h di educativi nell’IPM di formazione per operatori sul Acireale ed disagio giovanile implementare i - incremento del 40% degli percorsi di inserimenti socio riabilitativi reinserimento nei centri (percorsi tirocini sociale formativi, borse lavoro, ecc...) - Incremento del 30% degli incontri con i vari organi istituzionali: USSM, T.M. Di Catania e operatori istituto penitenziale minorile di Acireale e Catania - Aumento del 30% delle attività ludico ricreative all’interno delle carceri - Aumento del 20% delle attività di mediazione familiare - Aumento del 20% delle attività di inserimento - Organizzazione di 5 incontri di sensibilizzazione sul territorio -Aumento da 2 a 3 delle manifestazioni socio educative all’interno del carcere - incremento delle competenze sul disagio giovanile da parte di 5 educatori - 4 minori in misura alternativa o attenuata inseriti nei percorsi dei centri - 2 ragazzi in affidamento in prova - 300 persone informate sulle problematicità del carcere minorile - diminuzione del recidività dei minori usciti dalle carceri - aumento delle richieste da parte dei ragazzi di svolgere un percorso di reinserimento sociale presso i centri o le sedi dell’ass.ne - aumento del 10% delle persone che a titolo volontario supportano le attività in carcere AREA INTERVENTO: DISABILI BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Negli ultimi anni vi è stato un trend in crescita delle accoglienze da parte delle sedi di attuazione di progetto da 13 del 2007 a 20 del 2009. 12 disabili psichici necessitano di progetti educativi individualizzati in quanto non sono in grado di svolgere attività con un buon grado di autonomia mentre 8 disabili necessitano di interventi personalizzati e di attività per lo sviluppo delle autonomie individuali per un futuro inserimento lavorativo. OBIETTIVI INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI SPECIFICI C Implementare gli -Elaborazione di un interventi di manuale interno per una acquisizione corretta elaborazione di dell’autonomia progetti educativi per personale disabili psichici - Redazione di 12 progetti educativi individualizzati - Attivazione di 12 attività ludico ricreative personalizzate elaborazione di 12 progetti di “piccola conquista” dell’autonomia - incremento del 50 % delle attività di mantenimento scolastico - acquisizione da parte di 15 operatori degli strumenti per l’elaborazione del progetto individualizzato - 12 disabili psichici seguiti tramite progetti individualizzati 8 disabili che hanno sviluppato almeno una autonomia personale - 10 disabili che hanno raggiunto e mantenuto il progetto di “piccola conquista” - n. 2 disabili che si inseriscono nel mondo del lavoro PROVINCIA DI TRAPANI AREA INTERVENTO: MINORI BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Più di 400 famiglie con minori nella provincia di Trapani in difficoltà nello svolgimento dei compiti genitoriali ed a rischio di sottrazione del minore da parte delle autorità competenti in tema di tutela dei minori. OBIETTIVI INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI SPECIFICI D Incrementare le - Aumento del 40% delle attività di visite e dei colloqui con sostegno alle le famiglie famiglie nel - Incremento del 30% delle territorio accoglienze diurne di minori - Realizzazione una volta alla settimana di laboratori di sostegno scolastico aperti ai minori con famiglie probelmatiche - Aumento delle attività di dstribuzione di indumenti, alimenti e farmaci - Realizzazione di 6 incontri di sensibilizzazione nel terriotorio - Incremento del’evento teatrale annuale da 1 a 2 presso le parrocchie - Organizzzazione di un campo di condivisione nel quartiere a rischio di Fontenelle Milo - Aumento delle famiglie supportate nei compiti genitoriali da ....... - riduzione dei minori inseriti in strutture - incremento del 30% dei minori accolti in forma diurna che potrenno essere supportati - riduzione dell’abbandono scolastico di n.25 minori con famiglie probelmatiche - 500 persone che sono a conoscenza della criticità delle famiglie del territorio - coinvolginemnto di 15 famiglie e 40 minori del territorio nella realizzazione dell’evento teatrale - coinvolgimento nelle attività del campo di condivisione di 50 minori e 10 famiglie 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: L’ideazione del progetto “ANCORA FUORI LE MURA” si è articolata secondo una serie di attività, che si sono svolte nel periodo temporale compreso tra maggio 2009 e dicembre 2009. In particolare si sono svolte le seguenti attività: - - - Incontri di coordinamento con gli operatori delle 9 strutture di accoglienza per identificare i bisogni specifici delle strutture, Incontri di coordinamento con gli operatori delle 2 cooperative per identificare i bisogni specifici delle strutture Incontri con il responsabile del Servizio Nazionale AFFIDO MINORI per avere un quadro generale del fenomeno a livello nazionale e per ottenere informazioni relativamente alle attività di sensibilizzazione messe in atto per contrastare il fenomeno, Mappatura dei bisogni del territorio attraverso contatti con i Servizi Sociali e le associazioni locali, Verifica delle risorse umane, materiali e strumentali dell’Associazione Incontri con gli enti che si occupano di inserimento di minori presenti sul territorio per la messa in rete delle risorse. Partecipazione ai gruppi piano dei comuni consorziati dove siamo presenti Ricognizione dei soggetti istituzionali preposti alla tutela dei minori (Tribunale dei Minori, Questura, Organi dell’IPM di Acireale, Servizi Sociali Comunali, uffici affido) e relativi referenti Creazione di un database di potenziali volontari da coinvolgere nelle attività Incontri preparatori alla gestione della Scuola sportiva Predisposizione del programma annuale di rappresentazioni del laboratorio teatrale: contatti con le scuole, le parrocchie, i gruppi di animazione territoriale creazione di un calendario dove inserire le attività annuali preparazione delle strutture per nuove accoglienze verifica ed inventario di tutti gli accessori necessari (biancheria, materiale per l’igiene personale, vestiario,ecc…) preparazione di materiali didattici per i laboratori educativo-ricreativi mappatura delle fonti di informazione sul territorio (testate giornalistiche, radio, televisioni locali) al fine di attivare collaborazioni con giornalisti sensibili alle tematiche oggetto del progetto. Si riporteranno i punti 8.1 – 8.2 e 8.3 per ogni singola provincia, prima Catania su area di intervento Minori e Disabili poi Trapani su area Minori. PROVINCIA DI CATANIA 8.1. Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi AREA INTERVENTO: MINORI MINORI BORDERLINE E CON GRAVI DISABILITA’ OBIETTIVO SPECIFICO A: POTENZIARE GLI INTERVENTI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE DI MINORI CON PROBLEMI DI EQUILIBRIO PSICHICO, BORDERLINE AZIONI – Attività AZIONE 1:Preparazione 1.1 Contatti Partner MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1.2 Verifica e disponibilità sedi AZIONE2: Verifica degli interventi svolti 2.1 Analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 2.2.Analisi dei bisogni specifici del territorio 2.3. Elaborazione di una relazione sulle attività svolte AZIONE 3. Relazione con i servizi sociali 3.1. Attività di segreteria 3.2. Accoglimento ed analisi casi proposti 3.3. Valutazione inserimento AZIONE 4: Promozione e sensibilizzazione del territorio 4.1. Mappatura degli incontri sul territorio 4.2. Individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3. Realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici 4.4. Contatti con il territorio AZIONE 5: Interventi di accoglienza residenziale 5.1. Pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. Inserimento dei minori nelle sedi AZIONE 6: Attività socio-educative 6.1. Attività di sostegno scolastico 6.2. Attività di educazione attiva 6.3. Attività di laboratorio teatrale AZIONE 7: Attività assistenziali 7.1. Attività igienico-sanitaria personale 7.2. Attività di accompagnamento AZIONE 8: Attività ludico – ricreative 8.1. Attività manuali-artistiche 8.2. Attività di svago all'esterno della struttura AZIONE 9: Attività riabilitative 9.1.Attività riabilitative presso strutture specializzate 9.2. Attività riabilitativedomiciliari 9.3. Attività supporto psicologico AZIONE 10: Attività sportive 10.1. Pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività AZIONE 11: Formazione Operatori 11.1. Pianificazione e programmazione di un corso per operatori 11.2. Realizzazione di un corso specifico per operatori 11. 3. Valutazione del corso AZIONE 12 :Verifica e valutazione degli inserimenti 12.1. Incontri interne di equipe 12.2 elaborazione di relazioni semestrali 12.3. Comunicazione esterna (famiglie – Servizi Sociali) 12.4. Elaborazione di una relazione finale SWOT sugli inserimenti OBIETTIVO SPECIFICO A: Potenziare gli interventi di accoglienza residenziale di minori con problemi di equilibrio psichico, borderline Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Catania sono: Casa Famiglia Angeli Custodi, Casa Famiglia San Francesco, Casa Famiglia Madonna della Provvidenza, Casa S.Maria dell’Odigidria, Casa Famiglia Madre della Resurrezione, Casa Famiglia Cristo Vivo, Casa Famiglia Shalom Abba, Casa Famiglia il Granellino di senape, esse attueranno le seguenti azioni/attività: AZIONE 1: Preparazione 1.1.Contatti Partner - contatti telefonici con i partner interessati - raccolta delle adesioni da parte dei partner 1.2 Verifica e disponibilità sedi - contatti telefonici con le varie sedi per verifica la loro disponibilità - preparazione delle singole sedi AZIONE 2: Verifica degli interventi svolti 2.1 Analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti - Raccolta dei dati relativi alle accoglienze effettuate fino a dicembre 2009 nelle strutture d' accoglienza previste - Revisione delle relazioni semestrali effettuate nell' anno 2009 per i minori accolti - Valutazione in equipe delle attività : socio-educative, assistenziali,ludico ricreative,riabilitative e sportive svolte nell' anno 2009 - Incontri di equipe tra operatori per mettere in luce le difficoltà riscontrate e i risultati conseguiti - Verifica dei punti di forza e di debolezza della metodologia adottata - Discussione e valutazione di nuove proposte e progettualità 2.2.Analisi dei bisogni specifici del territorio - contatti con i servizi sociali dei comuni del territorio - raccolta dei vari bisogni specifici segnalati dai comuni del territorio - analisi in equipe delle richieste specifiche ricevute - elaborazione di un programma, con relative attività per far fronte ai bisogni specifici emersi 2.3.Elaborazione di una relazione sulle attività svolte - raccolta dati sulle attività svolte nel 2009 - elaborazione dei dati raccolti - in equipe stesura di una relazione AZIONE 3: Relazione con i servizi sociali 3.1Attività di segreteria - contatti telefonici periodici coi Servizi Sociali territoriali - richiesta ai Sevizi Sociali delle relazioni sui minori disagiati del territorio - trasmissione delle relazioni sui minori disagiati del territorio da parte dei S.S al referente zonale dell' affido dell’Associazione 3.2. Accoglimento ed analisi casi proposti - Accoglimento delle relazioni sui minori disagiati del territorio da parte del referente zonale dell' affido dell’Associazione - Il referente zonale dell' affido dell’Associazione contatta telefonicamente i responsabili delle strutture di casa famiglia e famiglie affidatarie per richiedere la partecipazione ad una equipe di valutazione richieste d' accoglienza - Definizione del giorno e della sede in cui si realizzerà l’incontro di equipe 3.3. Valutazione inserimento - valutazione in equipe del potenziale inserimento del minore in una struttura adeguata preparazione dei responsabili della struttura preparazione logistica della struttura AZIONE 4: Promozione e sensibilizzazione del territorio 4.1. Mappatura degli incontri sul territorio - contatti telefonici con le varie parrocchie , scuole e associazioni del territorio - contatti telefonici con le parrocchie : Sacro cuore di Gesù e Maria SS. Immacolata Venerina - raccolta delle richieste sui temi da trattare proposti all' Associazione di S. 4.2.Individuazione degli incontri annuali e programmazione - Incontri d’equipe e scelta delle iniziative da organizzare - Verifica della disponibilità dei membri dell' associazione - Definizione degli obiettivi da raggiungere - Stesura di un programma dettagliato per ogni incontro - Stesura di un calendario per gli incontri annuali - Verifica della disponibilità degli spazi 4.3 Realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici - Allestimento delle sale dove si svolgeranno le testimonianze - Preparazione del materiale tecnico e didattico necessario - Supporto alla realizzazione degli interventi - Verifica di gradimento del corso - Distribuzione di volantini prodotti e consegnatoci da Artigrafiche Fratantonio(Pachino), per pubblicizzare le varie iniziative 4.4.Contatti con il territorio - Elaborazione di una mailing list con le persone interessate - Raccolta dei casi con cui l’ass.ne vieni in contatto AZIONE 5: Interventi di accoglienza residenziale 5.1. Pianificazione e programmazione accoglienze - Riunione tra il Referente zonale dell'affido dell'associazione e i responsabili struttura per pianificare l' accoglienza residenziale del minore - Realizzazione di un piano educativo personalizzato con gli obiettivi da raggiungere e la previsione di incontri di verifica del progetto. - Verifica della disponibilità e dei ruoli dei responsabili struttura - creazione di un calendario dove inserire gli incontri di conoscenza tra il minore e la struttura - preparazione dei luoghi per accogliere il minore 5.2. Inserimento dei minori nelle sedi - attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, dei responsabili e degli accolti - colloqui individuale tra il minore e i responsabili per individuare i bisogni - analisi del loro percorso di vita e valutazione di eventuali casi contatto e colloqui con psicologo - colloqui con i servizi sociali per individuare problematicità e tipologia del disagio - individuazione di un percorso individualizzato - consegna di indumenti e prodotti per l’igiene personale - predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo AZIONE 6. Attività socio-educative 6.1. Attività di sostegno scolastico - preparazione del materiale didattico necessario - preparazione della stanza dove svolgere tale attività - doposcuola pomeridiano di 2 ore per lo svolgimento dei compiti scolastici - potenziamento pomeridiano di 2 ore per recupero materie scolastiche con difficoltà 2 volte la settimana - realizzazione di laboratori con programmi di video scrittura ricerche scolastiche su internet preparazione del materiale didattico per il giorno dopo a scuola utilizzo di giochi multimediali , per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici attività di lettura (racconti, libri, fiabe, quotidiani) 6.2 Attività di educazione attiva - incontri quindicennali tra coetanei per trattare temi di attualità - realizzazione di cineforum – favorire la realizzazione di incontri organizzati in parrocchie o centri giovanili per trattare argomenti inerenti alla fascia d'età - coinvolgimento nella preparazione di feste per l'animazione delle fasce più deboli (bambini piccoli o con handicap) - organizzazione di feste di compleanno – attività e incontro con gruppo scout. - organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità 6.3 Attività di laboratorio teatrale – preparazione del salone ove avvengono i laboratori – preparazione del materiale occorrente – corsi di clowneria e giocoleria – realizzazione di laboratori su tecniche teatrali, giochi di ruolo, esercizi di rilassamento, esercizi per conoscere ed armonizzare il proprio corpo, giochi con la voce, con la mimica, di relazione – realizzazione di laboratori specifici per l’uso di luci e impianto audio. – I laboratori di dance-ability – laboratorio su utilizzo delle tecniche di ripresa cinematografica con realizzazione di un filmato – laboratori musicali realizzati da ASS: FRA ARTISTi " LAUTARI" di Catania – realizzazione di uno spettacolo teatrale presso le parrocchie: Sacro cuore di Gesù e Maria SS. Immacolata di S. Venerina AZIONE 7: Attività assistenziali 7.1 attività igienico-sanitaria personale – gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana – attività di riordino e pulizia per gli accolti ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale) – cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); – aiuto e stimolazione a preparare i pasti e la tavola per pranzare e cenare – somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica; 7.2. Attività di accompagnamento – gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; – servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, e nelle varie attività svolte sul territorio) – accompagnamento per negozi per fare degli acquisti di vario genere – accompagnamento a scuola, catechismo ,attività sportive ,ecc – accompagnamento , dove è previsto , presso le famiglie d' origine Azione 8: Attività ludico – ricreative 8.1 attività manuali-artistiche – realizzazione di un calendario dove inserire le attività settimanali – realizzazione di ogni attività- laboratorio specifico – preparazione dei luoghi dove svolgere le attività – preparazione del materiale per lo svolgimento della specifica attività – laboratorio di costruzione di burattini, invenzione di storie e relativi spettacoli – laboratori ricreativi di carta riciclata, cucito, creta – laboratori di decoupage , patchwork, collage – – – – giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni, stoffa); attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) riordino dei luoghi dove si è svolta l' attività 8.2. attivita di svago all'esterno della struttura – realizzazione di un calendario con gli impegni mensili – realizzazione di ogni attività prevista – organizzazione di uscite in campeggio in tenda – visite guidate – organizzazione di gite in barca – organizzazione di 1 uscita alla settimana: cinema, gelato, parco giochi ecc; – organizzazione di momenti di festa; – escursioni nel territorio (periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); – organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) AZIONE 9. Attività riabilitative 9.1.Attività riabilitative presso strutture specializzate – realizzazione di un calendario con gli appuntamenti per ogni terapia – accompagnamento del minore presso la struttura specializzata – assistenza al minore durante l' attività svolta – realizzazione delle varie terapie specifiche – attività terapeutiche individuali settimanali (gli accolti seguono distinte terapie in base al loro specifico bisogno che accompagnano le attività quotidiane) – attività riabilitative psicomotorie secondo i bisogni dei singoli accolti (sedute di psicomotricità, esplorazione dello spazio, attivazione delle funzioni sensoriali, percorsi psicomotori) – attività presso strutture specializzate (aias, ecc) – attività di logopedia 9.2. Attività riabilitative domiciliari – i minori svolgono terapia domiciliare per il recupero del ritardo psicomotorio – assistenza di personale specializzato 9.3. Attività supporto psicologico – realizzazione di un calendario bi-mensile dove fissare i vari appuntamenti quindicennali con psicologi e neuropsichiatri incaricati del minore – accompagnamento del minore presso lo studio medico – supporto da parte del responsabile dei rapporti del minore con la famiglia d' origine AZIONE 10 . Attività sportive 10.1. Pianificazione attività sportive – Individuazione della singola attività sportiva da indirizzare in modo specifico al minore – ricerca di volontari per la realizzazione e sostegno delle singole attività – ricerca e preparazione del materiale per svolgere l' attività – ricerca e preparazione dei locali dove svolgere l' attività – realizzazione di un calendario dove inserire la singola attività 10.2. realizzazione delle attività – frequentazione di scuole di calcio, di pallavolo, di basket – attività ludiche all’aperto sia organizzate che non – corso di ballo – durante il periodo estivo giochi ed esercizi in acqua con le piscine gonfiabili – uscite organizzate in bicicletta – In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, ginnastica correttiva con un – – – – – – professore esperto In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi ,nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza durante il periodo estivo ginnastica al mare In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi ,nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza partecipazione alla scuola di calcio una volta la settimana dell' Associazione presso il campetto di calcio messo a disposizione dalla parrocchia "S. Francesco D' Assisi" al Carmine di Giarre partecipazione ad incontri calcistici organizzati dalla scuola calcio dell' Associazione con: la squadra del Chievo e del Parma partecipazione come scuola calcio dell' Associazione e giovani dell' Associazione alle partite di calcio di serie A delle squadre: Chievo e Parma presso gli stadi vicini del territorio attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio) corso di piscina AZIONE 11: Formazione operatori 11.1. Pianificazione e programmazione di un corso per operatori - Riunione tra il Responsabile del Servizio Nazionale Minori e il Responsabile del Servizio zonale minori di Acireale e Catania per pianificare il corso - Ricerca dei formatori per il corso - Valutazione dei costi necessari per la realizzazione del corso - Il Responsabile del Servizio Nazionale Minori e il Responsabile del Servizio zonale minori di Acireale e Catania provvederanno alla somministrazione di una scheda ai responsabili strutture c. famiglia e famiglie aperte dell’Associazione che accolgono minori per verificarne i bisogni formativi - Analisi delle schede compilate dai responsabili per verificare i bisogni formativi espressi dagli stessi 11.2. Realizzazione di un corso specifico per operatori - Il Servizio zonale dell' affido dell’Associazione contatta i formatori per stendere un programma del corso - Il referente zonale dell' affido dell’Associazione contatta i responsabili delle strutture che accolgono minori per proporre la partecipazione al corso di formazione. - Somministrazione di un questionario per valutare le conoscenze dei responsabili - Analisi, da parte del formatore, dei punti di debolezza - Definizione di un programma specifico e di obiettivi da raggiungere - Verifica degli spazi e dei luoghi dove si svolgerà il corso - Selezione di materiale didattico - Programmazione dei giorni e degli orari nei quali si terrà il corso - Partecipazione dei responsabili delle strutture che accolgono minori al corso 11.3. Valutazione del corso - Incontri di equipe per il confronto sul corso effettuato - Individuazione dei punti di forza del lavoro svolto in equipe - Discussione su eventuali limiti del lavoro effettuato - Confronto sull’operato dei diversi operatori - Definizione delle principali difficoltà riscontrate AZIONE 12: Verifica e valutazione degli inserimenti 12.1. Incontri interne di equipe - Verifica degli obbiettivi prefissati raggiunti - Verifica delle difficoltà incontrate nella gestione dei singoli minori - Verifica dei percorsi socio -educativi verso i minori - Verifica dei percorsi assistenziali effettuati sui minori 12.2 Elaborazione di relazioni semestrali - Raccolta dei vari dati( sanitari, scolastici, rapporti se ci sono con i familiari,sviluppo affettivo e cognitivo, riguardanti il minore ) Elaborazione di una relazione semestrale sullo stato attuale del minore stesura della relazione semestrale 12.3. Comunicazione esterna (famiglie – Servizi Sociali) − Invio della relazione semestrale sullo stato attuale del minore al responsabile affido Dell' Associazione, Servizi Sociali competenti, e T. M. di appartenenza del minore − Contatti telefonici con i servizi Sociali competenti − Incontri d' equipe fra i vari attori istituzionali per fare una verifica globale dell' inserimento del minore 12.4. Elaborazione di una relazione finale SWOT sugli inserimenti − raccolta dei dati in possesso − Incontri di equipe per il confronto per il confronto dei dati − Individuazione punti di forza del lavoro svolto − Discussione su eventuali limiti del lavoro effettuato − Confronto sull’operato dei diversi operatori − Definizione delle principali difficoltà riscontrate AREA INTERVENTO: MINORI MINORI IN MISURE ATTENUATE ED ALTERNATIVE OBIETTIVO SPECIFICO B: Qualificare i percorsi socio-educativi nell’IPM di Acireale ed implementare i percorsi di reinserimento sociale MESI AZIONI – Attività AZIONE1: Verifica dello stato dell’arte rispetto alla criminalita’ del territorio .1.Studio quantitativo del fenomeno 1.2. Aggiornamento del bisogno 1.3. Pianificazione e programmazione delle attività AZIONE 2 – Interventi nelle carceri 2.1. Verifica degli interventi passati svolti 2.2 Programmazione attività nelle carceri per il 2010 AZIONE 3- Realizzazione attività presso Istituti Penitenziari minorili di Acireale 3.1Attività Sportive 3.2.Attività ludico-ricreative 3.3 .attività di mediazione familiare 3.4. attività di laboratori teatrali 3.5. attivita socio- educative AZIONE 4 – Contatti con carcere e servizi sociali 4.1Attività di segreteria 4.2. Valutazione ed analisi casi proposti AZIONE 5 – Inserimento lavorativo – educativo dei minori con pena detentiva presso le cooperativa Rò la formichina 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 e La Casa di Alberto tipo A/b 5.1.Programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo 5.2 Inserimento lavorativo- educativo AZIONE 6 – Attivita’ educative presso le case famiglia 6.1 Presentazione struttura 6.2. Partecipazione attiva alla vita di struttura AZIONE 7 – Valutazione degli inserimenti lavorativieducativi e delle attivita’ educative presso le case famiglia 7.1verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. Incontri interne di equipe 7.3. Incontri di equipe esterna (operatori carcere, Ussm, T. per i Minori) AZIONE 8 - Sensibilizzazione nel territorio ( scuole, parrocchie, associazioni,club service) 8.1. Pianificazione delle attività e stesura di un calendario 8.2. Realizzazione delle attività 8.3. Valutazione delle attività svolte AZIONE 9. Corso operatori 9.1.Pianificazione e programmazione di un corso per operatori 9.2. Realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. Valutazione del corso AZIONE 1 - Verifica dello stato dell’arte rispetto alla criminalita’ del territorio 1.1. Studio quantitativo del fenomeno - Reperimento di materiale aggiornato sul fenomeno della criminalità minorile sia a livello provinciale e regionale - Aggiornamenti con gli operatori degli Istituti penitenziari Minorili e l' USSM territoriale - Elaborazione statistica dei dati raccolti 1.2 . Aggiornamento del bisogno - Incontro tra tutti gli operatori delle Associazione che si occupano del settore carcere e gli operatori del carcere minorile di Acireale e Catania e l' USSM - Valutazione della necessità di nuovi operatori - Valutazione complessiva degli interventi, qualitativi quantitativi, svolti in precedenza 1.3. Pianificazione e programmazione delle attività - Verifica della disponibilità e dei ruoli degli operatori - Analisi delle zone maggiormente colpite dalla criminalità minorile - Scelta delle zone specifiche su cui concentrarsi - Azioni di prevenzione giovanile da effettuare sul territorio AZIONE 2 – Interventi negli Istituti Penitenziari Minorili di Acireale 2.1 Verifica degli interventi passati svolti - Resoconto delle azioni, attività svolte nelle carcere nell' anno 2009 - Incontri di equipe tra operatori per mettere in luce le difficoltà riscontrate - Verifica dei punti di forza e di debolezza della metodologia adottata - Discussione e valutazione di nuove proposte e progettualità 2.2 Programmazione attività nelle carceri per il 2010 - Incontri di equipe tra gli operatori dell' Associazione per la pianificazione delle iniziativeattività da realizzare Valutazione delle attività specifiche da affrontare Incontri d’equipe e divisione di ruoli in base alle competenze Verifica delle risorse umane Stesura di un calendario per le attività da realizzare AZIONE 3. Realizzazione attività presso Istituti Penitenziari minorili di Acireale 3.1. Attività Sportive - preparazione del campetto di calcio - preparazione del materiale per l' attività (palloni, casacche , divise, ecc) - organizzazione e partecipazione di tornei di calcio 3.2.Attività ludico-ricreative - preparazione dei luoghi dove svolgere l' attività - preparazione del materiale specifico per ogni attività - cineforum - giochi di società - organizzazione feste (natale, pasqua ecc) - organizzazione di cene nel cortile dell' IPM 3.3 . attività di mediazione familiare - counsiling - colloqui con le famiglie - organizzazione di momenti d' incontro tra le famiglie dell' Associazione e le famiglie dei giovani detenuti - cene e momenti di gioco tra i giovani ristretti , le famiglie dell' Associazione e Magistrate del Tribunale dei minori e procura dei Minori 3.4. attività di laboratori teatrali - preparazione del salone ove avvengono i laboratori - preparazione del materiale occorrente - realizzazione di laboratori su tecniche teatrali, giochi di ruolo, esercizi di rilassamento, esercizi per conoscere ed armonizzare il proprio corpo, giochi con la voce, con la mimica, di relazione - laboratorio su utilizzo delle tecniche di ripresa cinematografica con realizzazione di un filmato - laboratori musicali 3.5. attivita socio- educative - recupero scolastico - responsabilità e gestione della biblioteca interna all' Istituto - rapporto all' interno della struttura penitenziaria con ragazzi portatori di handicap del centro di aggregazione della nostra Associazione che hanno il permesso d' ingresso nell' IPM AZIONE 4 – Contatti con carcere e servizi sociali 4.1. Attività di segreteria - contatti telefonici periodici da parte dell’'USSM territoriale e operatori delle carceri minorili territoriali - richiesta all' USSM territoriale e operatori delle carceri minorili di progetti specifici sui minori con pena detentiva - trasmissione progetto specifico sul minore con pena detentiva da parte dll' Ussm territoriale al referente zonale del servizio carcere dell’Associazione 4.2. Valutazione ed analisi casi proposti - Accoglimento del progetto specifico sul minore con pena detentiva da parte del referente zonale del servizio carcere dell’Associazione - Il referente zonale del servizio carcere dell’Associazione contatta telefonicamente i responsabili delle strutture per richiedere la partecipazione ad una equipe di valutazione richiesta inserimento - Definizione del giorno e della sede in cui si realizzerà l’incontro di equipe - Valutazione in equipe del potenziale inserimento del minorein una struttura adeguata AZIONE 5 – Inserimento lavorativo – educativo dei minori con pena detentiva presso le cooperativa Rò la formichina e La Casa di Alberto tipo A/b 5.1.Programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo - Colloqui tra operatori dell' associazione, del carcere e ass. sociale assegnata e il minore per pianificare il progetto lavorativo-educativo - Preparazione dei documenti necessari - Stesura di un calendario con gli orari, attività , regole da rispettare sul lavoro 5.2 Inserimento lavorativo- educativo - Accompagnamento del minore dal carcere alla struttura di Cooperativa Rò La Formichina - Accoglienza minore in struttura - Presentazione degli operatori che lavorano nella struttura e dei ruoli che ricoprono - presentazione della struttura e delle regole da rispettare - programmazione e divisione dei lavori da effettuare - accompagnamento del minore dalla coop al carcere - creazione di un rapporto amicale personale con il minore - animazione dei momenti di pausa e ricreativi - cura del rapporto con la famiglia - verifica continua dell' andamento del progetto con i servizi sociali e la direzione dell' IPM AZIONE 6 – Attivita’ educative presso le case famiglia Un punto forza nell' inserimento diurno dei giovani detenuti è la possibilità di far vivere loro oltre al tirocinio lavorativo o alla borsa lavoro anche un' esperienza di volontariato nelle nostre case famiglia durante la pausa pranzo e nelle prime ore pomeridiane. Per loro tale momento diviene importante anche come confronto con la vita di una famiglia tenendo presente che molto spesso le loro famiglie di origine sono multi problematiche 6.1 Presentazione struttura - Presentazione degli operatori che lavorano nella struttura e dei ruoli che ricoprono - presentazione della struttura e delle regole da rispettare e degli altri utenti ospiti 6.2. Partecipazione attiva alla vita di struttura - Partecipazione alla vita quotidiana della struttura - Collaborazione nella gestione della cucina - Suddivisione in turni per le pulizie della cucina - Partecipazione alle attività previste (attività ludiche con i bambini, intrattenimenti vari, momenti di svago,...) - Spazio al dialogo e al racconto di vita - Dialogo sulla legalità. AZIONE 7 – Valutazione degli inserimenti lavorativi-educativi e delle attivita’ educative presso le case famiglia 7.1. Verifica dei percorsi di reinserimento conclusi - Valutazione, all’interno di ogni struttura, dei punti di forza di ogni percorso concluso - Colloqui con i ragazzi che hanno concluso il percorso per evidenziarne gli aspetti positivi e quelli negativi - Valutazione della collaborazione con enti, uffici, servizi sociali, Forze dell’Ordine - Analisi del percorso di re-inserimento lavorativo e a’ educative presso le case famiglia 7.2. Incontri interne di equipe - Verifica degli obiettivi prefissati raggiunti - Verifica delle difficoltà incontrate nella gestione dei singoli minori - Verifica dei percorsi lavorativi -educativi verso i minori - Verifica dei percorsi di a’ educative presso le case famiglia 7.3. Incontri di equipe esterna (operatori carcere, Ussm, T. per i Minori) - Contatti telefonici con i servizi Sociali competenti - Contatti telefonici con gli operatori del carcere - Incontri d' equipe fra i vari attori istituzionali per fare una verifica globale dell' inserimento del minore AZIONE 8 - Sensibilizzazione nel territorio ( scuole, parrocchie, associazioni,club service) 8.1. Pianificazione delle attività e stesura di un calendario - Incontri d’equipe tra gli operatori interessati dell' Associazione e gli attori interessati per la scelta delle iniziative da organizzare - contatti specifici con le parrocchie Sacro cuore di Gesù e Maria SS. Immacolata di S. Venerina - Verifica della disponibilità degli insegnanti e dei relatori - Definizione degli obiettivi da raggiungere - Valutazione delle tematiche specifiche da affrontare - Scelta delle metodologia dell’intervento - Preparazione del materiale didattico, strumentale o tecnico per la realizzazione dell’evento - Stesura di un programma dettagliato per ogni testimonianza - Stesura di un calendario per ogni testimonianza - Verifica della disponibilità degli spazi - Distribuzione di volantini prodotti e consegnatoci da artiGrafiche Fratantonio (Pachino), per pubblicizzare le varie iniziative 8.2. Realizzazione delle attività - Allestimento delle sale dove si svolgeranno le lezioni - Preparazione del materiale tecnico e didattico necessario - Supporto alla realizzazione degli interventi 8.3. Valutazione delle attività svolte - Verifica di gradimento del corso - Analisi delle competenze acquisite - Grado di soddisfazione degli attori interessati AZIONE 9. Corso operatori 9.1. Pianificazione e programmazione di un corso per operatori - Riunione tra il Responsabile del Servizio Nazionale Minori e il Responsabile del Servizio zonale minori di Acireale e Catania per pianificare il corso - Ricerca dei formatori per il corso - Valutazione dei costi necessari per la realizzazione del corso - Il Responsabile del Servizio Nazionale Minori e il Responsabile del Servizio zonale minori di Acireale e Catania provvederanno alla somministrazione di una scheda ai responsabili strutture c. famiglia e famiglie aperte dell’Associazione che accolgono minori per verificarne i bisogni formativi - Analisi delle schede compilate dai responsabili per verificare i bisogni formativi espressi dagli stessi 9.2. Realizzazione di un corso specifico per operatori - Il Servizio zonale carcere dell’Associazione contatta i formatori per stendere un programma del corso Il referente zonale del carcere dell’Associazione contatta i responsabili delle strutture che accolgono minori per proporre la partecipazione al corso di formazione. Somministrazione di un questionario per valutare le conoscenze dei responsabili Analisi, da parte del formatore, dei punti di debolezza Definizione di un programma specifico e di obiettivi da raggiungere Verifica degli spazi e dei luoghi dove si svolgerà il corso Selezione di materiale didattico Programmazione dei giorni e degli orari nei quali si terrà il corso Partecipazione dei responsabili delle strutture che accolgono minori al corso 9.3. Valutazione del corso - Incontri di equipe per il confronto sul corso effettuato Individuazione punti di forza del lavoro svolto in equipe Discussione su eventuali limiti del lavoro effettuato Confronto sull’operato dei diversi operatori Definizione delle principali difficoltà riscontrate AREA INTERVENTO: MINORI 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Catania sono: Casa Famiglia Angeli Custodi, Casa Famiglia San Francesco, Casa Famiglia Madonna della Provvidenza, Casa S.Maria dell’Odigidria, Casa Famiglia Madre della Resurrezione, Casa Famiglia Cristo Vivo, Casa Famiglia Shalom Abba, Casa Famiglia il Granellino di senape, Cooperative La Casa Di Alberto e Rò la Formichina di tipo A/B Si Riporta una tabella riepilogativa del totale delle risorse umane impegnate per la realizzazione del progetto Ancora Fuori Le Mura (tabella numero 1). le tabelle 2 e 3 entrano nel dettaglio delle specifiche professionalità e riportano in quale attività è impegnato ogni membro del personale coinvolto. RUOLO Responsabili di struttura NUMERO 15 Coordinatori attività specifiche 13 Animatori ex scv 17 Educatore professionale 2 AREA D' INTERVENTO MINORI BORDERLINE E CON GRAVI DISABILITA’ OBIETTIVO SPECIFICO A: Potenziare gli interventi di accoglienza residenziale di minori problemi di equilibrio psichico, borderline con Struttura:Casa Famiglia Angeli Custodi N RUOLO 1 Coordinatore della sede –Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna SPECIFICA PROFESSIONALITA' ATTIVITA' Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti;esperienza di partecipazione ad 1.1 contatti Partner incontri sul territorio 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali 1.2. verifica e disponibilità sedi 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 3.3. Valutazione inserimento 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1. attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 1 Coordinatore della sede -Educatore e responsabile Casa Famiglia, responsabile di una coop. Sociale tipo A/B “Rò La Formichina” - figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, e cooperativa Rò la Formichina di tipo a/b; esperienza con minori con vissuti di devianza, 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti si occupa di inserimento 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale,provenienti dal carcere 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.2.attività di educazione attiva 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 5 Animatore Esperienza di servizio civile presso la 6.1. attività di sostegno scolastico struttura,animatore di attività ludico6.2.attività di educazione attiva ricreative 6.3. attività di laboratori teatrali 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 1 Animatore Animatore che organizza 8.1 attività manuali artistiche attività artistiche con 6.1. attività di sostegno scolastico i ragazzi e bambini (pittura disegni- lavoretti vari) Struttura:Casa Famiglia S. Francesco 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali sostegno alle famiglie bisognose 4.2.individuazione degli incontri annuali e del territorio, esperienza di affido programmazione familiare con le famiglie del 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri territorio pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1. attività di sostegno scolastico 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate 9.1. attività riabilitative domiciliari 9.3. Attività di supporto psicologico 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate 9.1. attività riabilitative domiciliari 9.3. Attività di supporto psicologico 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 1 animatrice Esperienza di servizio civile presso 6.1. attività di sostegno scolastico la struttura,animatore di attività 7.1. attività igienico-sanitaria personale ludico-ricreative 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate 2 animatrice Esperienza di sostegno di vari tipo pluriennale presso la struttura 6.1. attività di sostegno scolastico 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate Struttura: Casa Famiglia Madonna della Provvidenza 1 Coordinatore della sede – Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa Educatore e responsabile famiglia, nel coordinamento delle della Casa Famiglia – varie attività inerenti alla struttura figura genitoriale materna e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio. Si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale,provenienti dal carcere 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 2.2. analisi dei bisogni specifici del territorio 3.1 attività di segreteria 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1. attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione dellle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 1 Coordinatore della sede - Educatore professionale – Educatore e responsabile Attività educative con minori della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna gestione della casa – gestione dei rapporti con gli enti esterni 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 2.2. analisi dei bisogni specifici del territorio (scuole, asl, palestre) - 2.3. elaborazione di una relazione sulle attività svolte partecipa agli incontri del 3.3. Valutazione inserimento consiglio parrocchiale 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.2.attività di educazione attiva 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 1 Membro della Comunità Attività ricreative con i minori - 4.2.individuazione degli incontri annuali e Papa Giovanni XXIII Sostegno nelle varie attività della programmazione struttura, animatrice presso L'Istituto penitenziario di Acireale, co- 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri responsabile della compagnia teatrale pubblici dell' Associazione Comunità Papa 6.1 attività di sostegno scolastico Giovanni 6.2.attività di educazione attiva 6.3. attività di laboratori teatrali 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 3 Animatore Esperienza di servizio civile presso la 6.2.attività di educazione attiva struttura,animatore di attività ludico6.3. attività di laboratori teatrali ricreative 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura Struttura:Casa Famiglia S.M. Dell' Odigidria 1 Coordinatore della sede - Esperienza pluriennale nella gestione 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli Educatore e responsabile della struttura di casa famiglia, nel interventi svolti coordinamento delle varie attività della Casa Famiglia – figura genitoriale materna inerenti alla struttura e ai singoli 2.2. analisi dei bisogni specifici del territorio utenti, sostegno alle famiglie bisognose del 2.3. elaborazione di una relazione sulle territorio,responsabile zonale affido, attività svolte rapporto con i Servizi Sociale e 3.1 attività di segreteria Tribunali per i Minori, responsabile della Compagnia Teatrale dell' 3.2. accoglimento ed analisi dei casi Associazione Comunità Papa Giovanni proposti esperienza di attività all' interno del 3.3. Valutazione inserimento carcere minorile Acireale 4.1. mappatura degli incontri sul territorio 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 4.4. contatti con il territorio 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1 attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 6.3. attività di laboratori teatrali 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.1. pianificazione e programmazione di un corso per operatori 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 12.3. comunicazione esterna 12.4. elaborazione di una relazione finale SWOT sugli inserimenti raccolta dei dati in possesso 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, contatti con i Servizi Sociali, TM dei minori-adulti e Regione. Animatore presso L'Istituto penitenziario di Acireale, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale, provenienti dal carcere 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 2.2. analisi dei bisogni specifici del territorio 2.3. elaborazione di una relazione sulle attività svolte 3.1 attività di segreteria 3.2. accoglimento ed analisi dei casi proposti 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territorio 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 4.4. contatti con il territorio 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1 attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione dellle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 12.3. comunicazione esterna 12.4. elaborazione di una relazione finale SWOT sugli inserimenti raccolta dei dati in possesso 2 Animatore Esperienza di servizio civile presso la 6.2.attività di educazione attiva struttura,animatore di attività ludico6.3. attività di laboratori teatrali ricreative 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura Struttura:Casa Famiglia Madre della Resurrezione 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli gestione della struttura, attività interventi svolti educative con minori, partecipa 2.2. analisi dei bisogni specifici del agli incontri territoriali territorio 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1. attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 6.3. attività di laboratori teatrali 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Coordinatore della Cooperativa La Casa di Alberto, attività educative con minori – gestione della casa – partecipazione agli incontri Caritas diocesana- si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale, provenienti dal carcere o dal Servizio di Igiene Mentale della AUSL, si occupa di agricoltura sociale 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 2.2. analisi dei bisogni specifici del territorio 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territoriali 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1. attività di sostegno scolastico 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 3 Animatore Esperienza di servizio civile presso la 6.1. attività di sostegno scolastico struttura, animatore di attività 7.1. attività igienico-sanitaria personale ludico-ricreative 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate Struttura:Casa Famiglia Shalom Abba 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli gestione della struttura, attività interventi svolti educative con minori, partecipa 2.2. analisi dei bisogni specifici del agli incontri territoriali territorio 2.3. elaborazione di una relazione sulle attività svolte 3.1 attività di segreteria 3.2. accoglimento ed analisi dei casi proposti 3.3. Valutazione inserimento 4.1. mappatura degli incontri sul territorio 4.2.individuazione degli incontri annuali e programmazione 4.3.realizzazione,partecipazione ad incontri pubblici 4.4. contatti con il territorio 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1 attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.1. pianificazione e programmazione di un corso per operatori 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali. 12.3. comunicazione esterna 12.4. elaborazione di una relazione finale SWOT sugli inserimenti raccolta dei dati in possesso 3 Figura di supporto Volontariato pluriennale presso la 6.1 attività di sostegno scolastico struttura, attività socio- educative, 6.2.attività di educazione attiva attività assistenziali 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico Struttura:Casa Famiglia Cristo Vivo 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli gestione della struttura, attività interventi svolti educative con minori, partecipa 2.2. analisi dei bisogni specifici del agli incontri territoriali territorio 3.3. Valutazione inserimento 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1. attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali 2 Membro della Comunità Papa Giovanni XXIII Volontariato pluriennale presso la 6.1. attività di sostegno scolastico struttura, attività socio- educative, 7.1. attività igienico-sanitaria personale attività assistenziali 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate Struttura:Casa Famiglia "Il Granellino di Senapa" 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 2.1. analisi quantitativa e qualitativa degli gestione della struttura, attività interventi svolti educative con minori, partecipa 2.2. analisi dei bisogni specifici del agli incontri territoriali territorio 3.3. Valutazione inserimento 5.1. pianificazione e programmazione accoglienze 5.2. inserimento dei minori nelle sedi 6.1. attività di sostegno scolastico 6.2.attività di educazione attiva 6.3. attività di laboratori teatrali 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.3. Attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2 realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3 valutazione del corso 12.1. incontri interne d' equipe 12.2. elaborazione di relazioni semestrali 1 Coniuge della responsabile- figura genitoriale paterna Diploma di conservatorio 5.2. inserimento dei minori nelle sedi insegnante scuola media, gestione della casa, corso con i disabili e 6.1. attività di sostegno scolastico minori di laboratori di musica 6.3. attività di laboratori teatrali 7.1. attività igienico-sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate 2 Animatore Volontariato pluriennale presso la 6.1. attività di sostegno scolastico struttura, attività socio- educative, 7.1. attività igienico-sanitaria personale attività assistenziali 7.2. attività di accompagnamento 8.1 attività manuali artistiche 8.2.attività di svago all' esterno della struttura 9.1.attività riabilitative presso strutture specializzate MINORI IN MISURE ATTENUATE ED ALTERNATIVE OBIETTIVO SPECIFICO B: Qualificare i percorsi socio-educativi nell’IPM di Acireale ed implementare i percorsi di reinserimento sociale Struttura:Casa Famiglia Angeli Custodi N RUOLO SPECIFICA PROFESSIONALITA' 1 Coordinatore della sede - Esperienza pluriennale nella gestione Educatore e responsabile della struttura di casa famiglia, nel della Casa Famiglia – figura coordinamento delle varie attività genitoriale materna inerenti alla struttura e ai singoli utenti;esperienza di partecipazione ad incontri sul territorio ATTIVITA' 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.3. attività di mediazione familiare 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 6.1. presentazione struttura 6.2. partecipazione attiva alla vita di struttura 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile Casa Famiglia, responsabile di una coop. Sociale tipo A/B “Rò La Formichina” figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, e cooperativa Rò la Formichina di tipo a/b; esperienza con minori con vissuti di devianza, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale, provenienti dal carcere 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.3. attività di mediazione familiare 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 6.1. presentazione struttura 6.2. partecipazione attiva alla vita di struttura 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso Struttura:Casa Famiglia S. Francesco 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, esperienza di affido familiare con le famiglie del territorio 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 20107.2. incontri interne d' equipe 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 7.2. incontri interne d' equipe 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso Struttura: Casa Famiglia Madonna della Provvidenza 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Responsabile Amministrativo di zona e Coop. Rò La Formichina Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale,e provenienti dal carcere 1.1. studio quantitativo del fenomeno 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.3. attività di mediazione familiare 4.1. attività di segreteria 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 5.1. programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo 5.2. inserimento lavorativo-educative 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 7.3. incontri d'equipe esterna 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Educatore professionale – Attività educative con minori - gestione della casa – gestione dei rapporti con gli enti esterni (scuole, asl, palestre) - partecipa agli incontri del consiglio parrocchiale 1.1. studio quantitativo del fenomeno 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.1. attività sportive 3.3 attività di mediazione familiare 4.1. attività di segreteria 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d'equipe 7.3. incontri d'equipe esterna 8.1. sensibilizzazione nel territorio 8.2. realizzazione delle attività 8.3. valutazione delle attività svolte 9.1. pianificazione e programmazione di un corso per operatori 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Membro della Comunità Attività ricreative con i minori Papa Giovanni XXIII Sostegno nelle varie attività della struttura, animatrice presso L'Istituto penitenziario di Acireale, co-responsabile della compagnia teatrale dell' Associazione Comunità Papa Giovanni 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.2. attività ludico- ricreative 3.3. attività di mediazione familiare 3.4. attività di laboratori teatrali 3,.5. attività socio-educative 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 2 Animatori Esperienza di servizio civile presso 3.1. attività sportive la struttura,e presso l’istit. Penitenziario di acireale 2 Animatori Esperienza di servizio civile presso 3.2. attività ludico- ricreative la struttura,e presso l’istit. 3.4. attività di laboratori teatrali Penitenziario di acireale 3,.5. attività socio-educative Struttura:Casa Famiglia S.M. Dell' Odigidria 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio,responsabile zonale affido, rapporto con i Servizi Sociale e Tribunali per i Minori, responsabile della Compagnia Teatrale dell' Associazione 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.3. attività di mediazione familiare 3.4. attività di laboratori teatrali Comunità Papa Giovanni, esperienza di attività all' interno 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi del carcere minorile Acireale 7.2. incontri interne d' equipe 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, contatti con i Servizi Sociali, TM dei minoriadulti e Regione - animatore presso L'Istituto penitenziario di Acireale, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale e/o provenienti dal carcere 1.1. studio quantitativo del fenomeno 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.1. attività sportive 3.3 attività di mediazione familiare 4.1. attività di segreteria 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 7.3. incontri d' equipe esterna 8.1. sensibilizzazione nel territorio 8.2. realizzazione delle attività 8.3. valutazione delle attività svolte 9.1. pianificazione e programmazione di un corso per operatori 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 2 Animatore Esperienza di servizio civile presso la struttura,e presso il' istit. penitenziario di Acireale 3.1. attività sportive 3.2. attività ludico- ricreative Struttura:Casa Famiglia Madre della Resurrezione 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Coordinatore della Cooperativa La Casa di Alberto, attività educative con minori – gestione della casa – partecipazione agli incontri Caritas diocesana - si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale provenienti dal carcere o dal Servizio di Igiene Mentale della AUSL, si occupa di agricoltura sociale 1.1. studio quantitativo del fenomeno 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 7.3. incontri d' equipe esterna 8.1. sensibilizzazione nel territorio 8.2. realizzazione delle attività 8.3. valutazione delle attività svolte 9.1. pianificazione e programmazione di un corso per operatori 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso Struttura : Cooperativa La Casa di Alberto di tipo A/B 1 Coordinatore della sede, Educatore della Cooperativa La Casa di Alberto di tipo A/B Figura paterna di casa famiglia Coordinatore della Cooperativa La Casa di Alberto, attività educative con minori – gestione della casa – partecipazione agli incontri Caritas diocesana si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale provenienti dal carcere o dal Servizio di Igiene Mentale della AUSL, si occupa di agricoltura sociale 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 5.1. programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo 5.2. inserimento lavorativo-educativo 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 7.3. incontri d' equipe esterna 8.1. sensibilizzazione nel territorio 8.2. realizzazione delle attività 8.3. valutazione delle attività svolte 9.1. pianificazione e programmazione di un corso per operatori 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Responsabile lavori e figura Esperienza pluriennale presso l' Ente 1.3. pianificazione e programmazione educativa all’interno coop. delle attività La Casa di Alberto di tipo 2.1 verifica degli interventi passati svolti A/B 2.2. programmazione attività per il 2010 5.1. programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo 5.2. inserimento lavorativo-educativo .1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe Struttura : Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/B 1 Coordinatore della sede, Educatore e responsabile della Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/B Figura paterna di casa famiglia Diplomato in tecnico di laboratorio 1.2. aggiornamento del bisogno chimico- biologico 1.3. pianificazione e programmazione Animatore attività scuola calcio, delle attività carcere minorile di Acireale 2.1 verifica degli interventi passati svolti contatti con i servizi Sociali, TM dei 2.2. programmazione attività per il 2010 minori- adulti, Ussm e Regione 3.1. attività sportive 3.3 attività di mediazione familiare 4.1. attività di segreteria 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 5.1.programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo 5.2. inserimento lavorativo-educativo 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 7.3. incontri d'equipe esterna 8.1. sensibilizzazione nel territorio 8.2. realizzazione delle attività 8.3. valutazione delle attività svolte 9.1. pianificazione e programmazione di un corso per operatori 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Responsabile Amministrativo di zona e della coop Rò La Formichina di tipo a/b.esperienza pluriennale di casa famiglia Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale,e provenienti dal carcere presso la coop. Rò la Formichina di tipo a/b 1.1. studio quantitativo del fenomeno 1.2. aggiornamento del bisogno 1.3. pianificazione e programmazione delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.3. attività di mediazione familiare 4.1. attività di segreteria 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 5.1. programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo 5.2. inserimento lavorativo-educativo 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 7.3. incontri d'equipe esterna 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Responsabile lavori e figura educativa all’interno coop. Rò La Formichina di tipo B. Padre di casa famiglia Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di coop. Rò la Formichina di tipo a/b, responsabile dei lavori e gestione dipendenti- utenti 1.3. pianificazione e programmazione delle attività esperienza di minori-adulti con devianza. Esperienza pluriennale di casa famiglia 3.3. attività di mediazione familiare 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 5.1. programmazione e preparazione all' inserimento lavorativo-educativo 5.2. inserimento lavorativo-educativo 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d'equipe 7.3. incontri d'equipe esterna 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 1 Coordinatrice della Esperienza pluriennale nella 1.3. pianificazione e programmazione cooperativa Rò la Formichina di tipo A- Figura materna di casa- famiglia famiglia – responsabile affido zonale gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio,responsabile zonale affido, rapporto con i Servizi Sociale e Tribunali per i Minori, responsabile della Compagnia Teatrale dell' Associazione Comunità Papa Giovanni, esperienza di attività all' interno del carcere minorile Acireale delle attività 2.1 verifica degli interventi passati svolti 2.2. programmazione attività per il 2010 3.3. attività di mediazione familiare 4.2. valutazione ed analisi casi proposti 7.1. verifica dei percorsi di reinserimento conclusi 7.2. incontri interne d' equipe 7.3. incontri d'equipe esterna 9.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 9.3. valutazione del corso 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto AREA INTERVENTO: MINORI MINORI BORDERLINE E CON GRAVI DISABILITA’ Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Catania sono: Casa Famiglia Angeli Custodi, Casa Famiglia San Francesco, Casa Famiglia Madonna della Provvidenza, Casa S.Maria dell’Odigitra, Casa Famiglia Madre della Resurrezione, Casa Famiglia Cristo Vivo, Casa Famiglia Shalom Abba, Casa Famiglia" il Granellino di Senape" e le due cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B, i volontari in esse attueranno le seguenti azioni/attività: OBIETTIVO SPECIFICO A: Potenziare gli interventi di accoglienza residenziale di minori borderline e minori con gravi disabilità Il volontario svolgerà e collaborerà nello svolgimento delle sueguenti azioni-attività: AZIONE 3: Relazione con i servizi sociali 3.3. Valutazione inserimento - Partecipazione alla valutazione in equipe del potenziale inserimento del minore in una struttura adeguata - Preparazione logistica della struttura AZIONE 4: Promozione e sensibilizzazione del territorio 4.1. Mappatura degli incontri sul territorio - collabora a contattare telefonicamente le varie parrocchie , scuole e associazioni del territorio - collabora a contattare le parrocchie : Sacro cuore di Gesù e Maria SS. Immacolata di S. Venerina - collabora alla raccolta delle richieste sui temi da trattare proposti all' Associazione 4.3 Realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici - collabora all' allestimento delle sale dove si svolgeranno le testimonianze - collabora alla preparazione del materiale tecnico e didattico necessario - collabora alla realizzazione degli interventi - collabora alla distribuzione di volantini prodotti e consegnatoci Fratantonio(Pachino), per pubblicizzare le varie iniziative da artiGrafiche AZIONE 5: Interventi di accoglienza residenziale 5.2. Inserimento dei minori nelle sedi - affianca i responsabili alle attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, dei responsabili ,degli accolti e le atre figure presenti in struttura AZIONE 6. Attività socio-educative 6.1. Attività di sostegno scolastico - collabora alla preparazione del materiale didattico necessario - collabora alla preparazione della stanza dove svolgere tale attività - collabora al doposcuola pomeridiano di 2 ore per lo svolgimento dei compiti scolastici - collabora al potenziamento pomeridiano di 2 ore per recupero materie scolastiche con difficoltà 2 volte la settimana - collabora alla realizzazione di laboratori con programmi di video scrittura - collabora alla ricerche scolastiche su internet - collabora alla preparazione del materiale didattico per il giorno dopo a scuola - collabora all' utilizzo di giochi multimediali , per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici - collabora all' attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) 6.2 Attività di educazione attiva - collabora alla realizzazione di cineforum - collabora alla preparazione di feste per l'animazione delle fasce più deboli (bambini piccoli o con handicap) - collabora alla' organizzazione di feste di compleanno. - Partecipa all' organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità 6.3 Attività di laboratorio teatrale - collabora alla preparazione del salone ove avvengono i laboratori - collabora alla preparazione del materiale occorrente - partecipa ai corsi di clowneria e giocoleria - partecipa alla realizzazione di laboratori su tecniche teatrali, giochi di ruolo, esercizi di rilassamento, esercizi per conoscere ed armonizzare il proprio corpo, giochi con la voce, con la mimica, di relazione - partecipa alla realizzazione di laboratori specifici per l’uso di luci e impianto audio. - partecipa ai laboratori di dance-ability - –partecipa al laboratorio su utilizzo delle tecniche di ripresa cinematografica con realizzazione di un filmato - partecipazione e collaborazione per la realizzazione di uno spettacolo teatrale presso le parrocchie: Sacro cuore di Gesù e Maria SS. Immacolata di S. Venerina - in particolare presso le strutture :Casa Famiglia Madre della Resurrezione, Casa Famiglia Cristo Vivo, Casa Famiglia Shalom Abba, Casa Famiglia" il Granellino di Senape" , partecipa ai laboratori musicali realizzati da ASS: FRA ARTISTi " LAUTARI" di Catania AZIONE 7: Attività assistenziali 7.1 attività igienico-sanitaria personale il volontario stimolerà , collaborerà e sosterà gli accolti per tali attività: - sostiene e stimola gli accolti nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana - aiuta e stimola gli accolti per le attività di riordino e pulizia ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale) - aiuta per la cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); - aiuto e stimolazione a preparare i pasti e la tavola per pranzare e cenare - aiuta per la somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica. 7.2. Attività di accompagnamento - accompagna gli accolti nelle visite medico – sanitarie: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, e nelle varie attività svolte sul territorio) - accompagnamento per negozi per fare degli acquisti di vario genere - accompagnamento a scuola, catechismo ,attività sportive ,ecc - accompagnamento , dove è previsto , presso le famiglie d' origine Azione 8: Attività ludico – ricreative 8.1 attività manuali-artistiche - collabora alla preparazione dei luoghi dove svolgere le attività - collabora alla preparazione del materiale per lo svolgimento della specifica attività - partecipa ai laboratori di costruzione di burattini, invenzione di storie e relativi spettacoli - partecipa ai laboratori ricreativi di carta riciclata, cucito, creta - partecipa ai laboratori di decoupage , patchwork, collage - partecipa ai giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - partecipa alle attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni, stoffa); - partecipa alle attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori (tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - partecipa al riordino dei luoghi dove si è svolta l' attività 8.2. attivita di svago all'esterno della struttura - partecipa all' organizzazione di uscite in campeggio in tenda - partecipa ai visite guidate - partecipa alle gite in barca - collabora e partecipa all' organizzazione di 1 uscita alla settimana: cinema, gelato, parco giochi ecc; - collabora e partecipa all' organizzazione di momenti di festa; - partecipa all'escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); - partecipa all' organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) AZIONE 9: Attività riabilitative 9.1.Attività riabilitative presso strutture specializzate - accompagnano il minore presso la struttura specializzata per le varie terapie - assistono il minore durante l' attività svolta - attività terapeutiche individuali settimanali ( gli accolti seguono distinte terapie in base al loro specifico bisogno che accompagnano le attività quotidiane) 9.2. Attività riabilitative domiciliari - aiutano i minori che svolgono terapia domiciliare per il recupero del ritardo psicomotorio 9.3. Attività supporto psicologico - accompagnano il minore presso lo studio medico AZIONE 10 . Attività sportive 10.2. realizzazione delle attività - accompagna i minori a frequentare le scuole di calcio, di pallavolo, di basket - partecipa all'attività ludiche all’aperto sia organizzate che non - partecipa all' corso di ballo - aiuta i minori durante il periodo estivo a far giochi ed esercizi in acqua con le piscine gonfiabili - collabora e partecipa all' uscite organizzate in bicicletta - in particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi ,nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza - partecipa durante il periodo estivo alla ginnastica al mare - In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi ,nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza partecipa alla scuola di calcio una volta la settimana dell' Associazione presso il campetto di calcio messo a disposizione dalla parrocchia "S. Francesco D' Assisi" al Carmine di Giarre ( questa lo teniamo solo se teniamo la partner ship, e tu mi devi dare l' ok o no appena la vedi) - partecipa agli incontri calcistici organizzati dalla scuola calcio dell' Associazione con: la squadra del chievo e del parma, aspettiamo a inserirlo appena arriva a voi in ufficio la loro partnership, loro in realtà ce l' hanno fatta) - partecipa assieme alla scuola calcio dell' Associazione e giovani dell' Associazione alle partite di calcio di serie A delle squaddre: chievo e parma presso gli stadi vicini del territorio ( aspettiamo anche per questo) - partecipa all'attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio) - partecipa al corso di piscina MINORI IN MISURE ATTENUATE ED ALTERNATIVE OBIETTIVO SPECIFICO B:Incrementare l'inserimento residenziale e diurno di minori adolescenti con misura attenuata o alternativa in strutture di casa famiglia e presso la cooperativa RÒ LA FORMICHINA e la cooperativa LA CASA DI ALBERTO di tipo A/B. Per il raggiungimento di questo obiettivo parteciperanno le seguenti strutture Casa Famiglia Angeli Custodi, Casa Famiglia San Francesco, Casa Famiglia Madonna della Provvidenza, Casa S.Maria dell’Odigitra, Casa Famiglia Madre della Resurrezione, e le due cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B Il volontario: AZIONE 1 - Verifica dello stato dell’arte rispetto alla criminalita’ del territorio 1.1. Studio quantitativo del fenomeno - aiuta per il reperimento di materiale aggiornato sul fenomeno della criminalità minorile sia a livello provinciale e regionale aiuta per l' elaborazione statistica dei dati raccolti AZIONE 3. Realizzazione attività presso Istituti Penitenziari minorili di Acireale( ler strutture interessate sono:Casa Famiglia Angeli Custodi, Casa Famiglia San Francesco, Casa Famiglia Madonna della Provvidenza, Casa S.Maria dell’Odigitra,) 3.1. Attività Sportive - partecipa alla preparazione del campetto di calcio - partecipa alla preparazione del materiale per l' attività( palloni, casacche , divise, ecc) - partecipa ai tornei di calcio 3.2.Attività ludico-ricreative - partecipa alla preparazione dei luoghi dove svolgere l' attività - partecipa alla preparazione del materiale specifico per ogni attività - partecipa cineforum - partecipa ai giochi di società - partecipa alla organizzazione feste (natale, pasqua ecc) - partecipa all' organizzazione di cene nel cortile dell' IPM 3.3. attività di mediazione familiare - partecipa alla cene e momenti di gioco tra i giovani ristretti , le famiglie dell' Associazione e Magistrati del Tribunale dei minori e Procura dei Minori 3.4. attività di laboratori teatrali - partecipa alla preparazione del salone ove avvengono i laboratori - partecipa alla preparazione del materiale occorrente - partecipa alla realizzazione di laboratori su tecniche teatrali, giochi di ruolo, esercizi di rilassamento, esercizi per conoscere ed armonizzare il proprio corpo, giochi con la voce, con la mimica, di relazione - partecipa al laboratorio sull' utilizzo delle tecniche di ripresa cinematografica con realizzazione di un filmato partecipa ai laboratori musicali 3.5. attivita socio- educative - partecipa al recupero scolastico partecipa alla responsabilità e gestione della bibblioteca interna all' Istituto partecipa al rapporto all' interno della struttura penitenziaria con ragazzi portatori di handicap del centro di aggregazione della nostra Associazione che hanno il permesso d' ingresso nell' IPM AZIONE 5 – Inserimento lavorativo – educativo dei minori con pena detentiva presso le cooperativa Rò la formichina e La Casa di Alberto tipo A/b 5.2. Inserimento lavorativo- educativo - collabora per l' accompagnamento del minore dal carcere alla struttura di Cooperativa Rò La Formichina e La Casa di Alberto tipo A/b - collabora all' accoglienza minore in struttura - partecipa alla Presentazione degli operatori che lavorano nella struttura e dei ruoli che ricoprono - partecipa alla presentazione della struttura e delle regole da rispettare - collabora per l' accompagnamento del minore dalla coop al carcere - partecipa alla creazione di un rapporto amicale personale con il minore - partecipa all' animazione dei momenti di pausa e ricreativi AZIONE 6 – Attivita’ educative presso le case famiglia 6.1. Presentazione struttura - partecipa alla presentazione degli operatori che lavorano nella struttura e dei ruoli che ricoprono - partecipa alla presentazione della struttura e delle regole da rispettare e degli altri utenti ospiti 6.2. Partecipazione attiva alla vita di struttura - Partecipa alla vita quotidiana della struttura assieme agli utenti - Collabora nella gestione della cucina assieme agli utenti - partecipa alla suddivisione in turni per le pulizie della cucina assieme agli utenti - Partecipa alle attività previste ( attività ludiche con i bambini, intrattenimenti vari, momenti di svago,...)assieme agli utenti - partecipa allo spazio al dialogo e al racconto di vita - dialogo sulla legalità. AZIONE 8 - Sensibilizzazione nel territorio (scuole, parrocchie, associazioni,club service) 8.1. Pianificazione delle attività e stesura di un calendario - aiuta per i contatti specifici con le parrocchie Sacro cuore di Gesù e Maria SS. Immacolata di S. Venerina aiuta per la distribuzione di volantini prodotti e consegnatoci da artiGrafiche Fratantonio(Pachino), per pubblicizzare le varie iniziative 8.2. Realizzazione delle attività - collabora all' allestimento delle sale dove si svolgeranno le lezioni collabora alla preparazione del materiale tecnico e didattico necessario AREA INTERVENTO: DISABILI OBIETTIVO SPECIFICO C Implementare gli interventi di acquisizione dell’autonomia personale MESI 0 AZIONI – Attività AZIONE 1.Verifica dei bisogni dei disabili psichici e degli interventi da effettuare con elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educativi 1.1 Analisi dei percorsi educativi realizzati nel 2009 1.2.Elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3.Elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educativi AZIONE2:Sviluppo dei progetti educativi individualizzati 2.1Programmazione di laboratori ad hoc 2.2.Pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3.Realizzazione dei laboratori ad hoc e verifica degli interventi AZIONE3.Attività socio-educative 3.1.Preparazione delle attività socioeducative personalizzate 3.2.Realizzazione delle attivita socioeducative AZIONE 4. Attività manuali-artistiche 4.1.Stesura di un programma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. Realizzazione delle singole attivià AZIONE 5: Sviluppo di progetti di " piccola conquista" dell'autonomia. 5.1 Attività igienico-sanitaria personale 5.2. Attività di accompagnamento AZIONE 6. Attività di laboratorio teatrale 6.1 Organizzazione 6.2.Attivita propedeutica teatrali 6.3. Realizzazione di spettacoli teatrali AZIONE 7 . Attività riabilitative 7.1.Attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. Attività supporto psicologice neuro- psichiatriche 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONE 8. Attività motorie 8.1 Pianificazione attività sportive 8.2. Realizzazione delle attività AZIONE 9 :Avviamento al lavoro e accompagnamento attività occupazionali di disabili psichici presso le cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B 9.1 Valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 9.2 Disbrigo pratiche burocratiche per l' inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali di disabili psichici , consegna materiale necessario 9.3 Inserimento e e realizzazione attività presso le cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B OBIETTIVO SPECIFICO C : Implementare gli interventi di acquisizione dell’autonomia personale Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Catania sono: Casa Famiglia Angeli Custodi, Casa Famiglia San Francesco, Casa Famiglia Madonna della Provvidenza, Casa S.Maria dell’Odigidria, Casa Famiglia Madre della Resurrezione, Casa Famiglia Cristo Vivo, Casa Famiglia Shalom Abba, Casa Famiglia" il Granellino di Senape" e le due cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B, esse attueranno le seguenti azioni/attività: (specifichiamo che qualora un' attività non è comune a tutte le strutture, sarà evidenziato) AZIONE 1 Verifica dei bisogni dei disabili psichici e degli interventi da effettuare con elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educativi 1.1 Analisi dei percorsi educativi realizzati nel 2009 - incontro d' equipe tra i responsabili strutture per raccogliere i dati relativi agli interventi effettuati - elaborazione di tali dati - analizzare i punti deboli dell' intervento specifico educativo effettuato - analizzare i punti forti dell' intervento specifico educativo effettuato, per poi riattivarlo, in modo ancora più personalizzato e specifico 1.2.Elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare - Incontri d’equipe e scelta delle iniziative da organizzare - Definizione degli obiettivi-attività da raggiungere - Stesura di un programma dettagliato per ogni attività - Stesura di un calendario per ogni attività - Verifica della disponibilità degli spazi - verifica della disponibilità di volontari 1.3.Elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educativi - incontro d' equipe con operatori più esperti sul settore disabilità per formare un focus group - Definizione del giorno e della sede in cui si realizzerà l’incontro - Realizzazione di un Focus Group tra operatori esperti per mettere in luce le buone pratiche da seguire per sviluppare dei buoni progetti educativi - Registrazione audio dell’incontro - Interviste agli operatori esperti per ottenere informazioni utili da inserire nel manuale - Trascrizione dell’incontro e delle interviste su un supporto informatico - Contatti con ArtiGrafiche Fratantonio (Pachino) per produrre e stampare il materiale - Distribuzione del manuale agli operatori di ogni struttura dell' associazione AZIONE2:Sviluppo dei progetti educativi individualizzati 2.1Programmazione di laboratori ad hoc - Ricerca di artigiani e/o volontari per l’organizzazione di laboratori specifici interni alle strutture - Organizzazione delle varie attività specifiche - Accompagnamento alle cooperative lavorative e/o occupazionali-educative dell’Associazione presenti sul territorio - ideazione di laboratori ad hoc per disabili miranti a valorizzare le abilità, le competenza e l’autonomia degli accolti disabili 2.2 Pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc - Incontri d’equipe e scelta delle iniziative da organizzare - Verifica della disponibilità degli insegnanti - Definizione degli obiettivi da raggiungere - Stesura di un programma dettagliato per ogni laboratorio - Stesura di un calendario per ogni laboratorio - Verifica della disponibilità degli spazi 2.3. Realizzazione dei laboratori ad hoc e verifica degli interventi - Allestimento delle sale dove si svolgeranno le lezioni - Preparazione del materiale tecnico e didattico necessario - Supporto alla realizzazione degli interventi - Verifica di gradimento del corso AZIONE 3. Attività socio-educative 3.1.Preparazione delle attività socio- educative personalizzate - verifica delle grado delle competenze in essere e del grado di autonomia dei disabili psichici - realizzazione di programmi di attività personalizzati per ogni disabile psichico - preparazione dei materiali didattici specifici per ogni attività 3.2 .Realizzazione delle attivita socio- educative - visione di film (assistita e adatta allo sviluppo cognitivo dei singoli disabili psichici) - lettura di fiabe e favole ( adatte allo sviluppo cognitivo del soggetto psichico) - attività che hanno lo scopo di favorire la socializzazione e stimolare le capacità e le potenzialità individuali all’interno di un gruppo. - utilizzo di giochi multimediali , per consentire la stimolazione della memoria - giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - in particolare nelle sedi delle Cooperative Rò la Formichina e La Casa Di Alberto di tipo A/B si attueranno tali attività: - mantenimento scolastico - laboratori di cura dell' orto (con l'attenzione di farli lavorare a contatto con la natura per la stimolazione sensoriale,); - contatti con Fertilpan di Scicli per la fornitura di materiale agricolo, concimi ecc - visite guidate su realtà del territorio - in particolare nella struttura di Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/b - corsi addestrativi d' equitazione settimanali presso A.D. Circolo Ippico Linera di Linera di Alesandro Sciacca - scuola cucina ( produzione di prodotti che si consumano assieme, tale attività è finalizzata per attuare attività collegate quali: - percorsi di autonomia per l'uso del denaro, si va a fare assieme la spesa degli ingredienti da usare, - l' uso dell' orologio, la preparazione e cottura del prodotto ha dei tempi precisi ecc ) - ricerca di ricette particolari delle diverse regioni italiane su internet (per svilupare l' uso del computer e la conoscenza di altre regioni) - percorsi di autonomia per l' uso di mezzi pubblici - attività di educazione d' intervento per la salvaguardia dell' ambiente ,con un impegno preciso da parte dei ragazzi, con attività settimanale di raccolta, recupero e smistamento dei panni - usati presso i centri raccolta del territorio educazione d' intervento all' uso di risorse energetiche rinnovabili (con raccolta settimanale di trucioli di legno per l'imballaggio di tronchetti ecologigi che utilizziamo per il riscaldamento) in particolare nella struttura di Cooperativa La Casa di Alberto laboratori di musica con ASS.FRA ARTISTI "LAUTARI di Catania AZIONE 4. Attività manuali-artistiche 4.1.Stesura di un programma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate - verifica degli interventi di attività manuali e artistiche effettuate nel 2009 dai dati ottenuti, miglioramento - identificazione delle competenze acquisite da parte dei disabili e definizione di nuovi obiettivi individuali - realizzazione di un calendario dove inserire le attività settimanali di ogni attività- laboratorio specifico - preparazione dei luoghi dove svolgere le attività - preparazione del materiale per lo svolgimento della specifica attività 4.2. Realizzazione delle singole attivià - attività manuali specifiche (laboratori di arte terapia con utilizzo di diversi materiali e per sviluppare e migliorare le abilità psico-motorie e consentire l’espressione della propria fantasia) - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica ,carta, cartelloni, stoffa); - organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori per stimolare la percezione sensoriale (tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - riordino dei luoghi dove si è svolta l' attività - in particolare nella struttura di Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/b - creazione e confezionamento bomboniere e biglietti di partecipazione (sotto richieste esterna) - produzione atigianale di carta reciclata ed utilizzo della carta di magazzino avanzata da artiGrafiche Fratantonio (Pachino) - in particolare nella struttura di Cooperativa La Casa di Alberto - attività manuali di assemblaggio vario AZIONE 5: Sviluppo di progetti di " piccola conquista" dell'autonomia. (per ogni disabile psichico verranno individuate alcune attività specifiche da svolgere in maniera autonoma quotidianamente. Il supporto degli operatori delle sedi decrescerà in base al progetto e alle capacità acquistte dall' utente) 5.1 Attività igienico-sanitaria personale - gli accolti vengono stimolati e supportati nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana - attività di riordino e pulizia per gli accolti (attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale) - cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); - aiuto e stimolazione nella preparazione della tavola per pranzare e cenare - aiuto e stimolazione nell' attività di riordino della cucina - somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica 5.2. Attività di accompagnamento - gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, e nelle varie attività svolte sul territorio) - accompagnamento per negozi per fare degli acquisti di vario genere per aiutarli nella gestione della paghetta settimanale AZIONE 6. Attività di laboratorio teatrale (per fornire la possibilità di esprimersi in modo libero e per una migliore conoscenza di se stessi) 6.1 Organizzazione - preparazione del salone ove avvengono i laboratori - preparazione del materiale occorrente in base alle capacità individuali - ricerca di esperti ,volontari, per laboratori specifici 6.2.Attivita propedeutica teatrali - corsi di clowneria e giocoleria - realizzazione di laboratori su tecniche teatrali, giochi di ruolo, esercizi di rilassamento, esercizi per conoscere ed armonizzare il proprio corpo, giochi con la voce, con la mimica, di relazione - I laboratori di dance-ability - laboratori musicali - apprendimento di uno strumento musicale - laboratori di stesura scenografia - laboratori di costruzione materiale scenografico e costumi di scena (in rapporto alle capacità dei disabili) 6.3. Realizzazione di spettacoli teatrali - allestimento dello spettacolo - creazione e diffusione di volantini e locandine promozionali proditti e consegnateci da :artiGrafiche Fratantonio(Pachino) - contatto delle parrocchie:Sacro cuore di Gesù e Maria SS. Immacolata di S. Venerina AZIONE 7 . Attività riabilitative 7.1.Attività riabilitative presso strutture specializzate - realizzazione di un calendario con gli appuntamenti per ogni terapia - accompagnamento del disabile presso la struttura specializzata - attività presso strutture specializzate (aias, ecc) - attività riabilitative psicomotorie secondo i bisogni dei singoli accolti (sedute di psicomotricità, esplorazione dello spazio, attivazione delle funzioni sensoriali, percorsi psicomotori) - assistenza disabile durante l' attività svolta - realizzazione delle varie terapie specifiche - attività di logopedia 7.2. Attività supporto psicologice neuro- psichiatriche - realizzazione di un calendario bi-mensile dove fissare i vari appuntamenti con l' Igiene Mentale territoriale incaricati del disabile - accompagnamento del disabile presso i locali dell' Igiene Mentale - supporto da parte dell' operatore dei rapporti del disabile con la famiglia d' origine AZIONE 8. Attività motorie 8.1 Pianificazione attività sportive - Individuazione della singola attività sportiva da indirizzare in modo specifico al disabile psichico - ricerca di volontari per la realizzazione e sostegno delle singole attività - ricerca e preparazione del materiale per svolgere l' attività - ricerca e preparazione dei locali dove svolgere l' attività - realizzazione di un calendario dove inserire la singola attività 8.2. Realizzazione delle attività - attività ludiche all’aperto sia organizzate che non - corso di ballo - uscite organizzate in bicicletta - In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi, nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza durante il periodo estivo ginnastica al mare - In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi, nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza partecipazione alla scuola di calcio dell' - associazione presso il campetto di calcio messo a disposizione dalla parrocchia S. Francesco di Giarre partecipazione ad incontri calcistici organizzati dalla scuola calcio dell' Associazione con: la squadra del Chievo e del Parma, partecipazione come scuola calcio dell' Associazione e giovani dell' Associazione alle partite di calcio di serie A delle squadre: chievo e parma presso gli stadi vicini del territorio corso di piscina in particolare nella struttura di Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/b corso di balli di gruppo ginnastica con percosi semplici da realizzare AZIONE 9. Avviamento al lavoro e accompagnamento attività occupazionali di disabili psichici presso le cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B 9.1 Valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali - incontro d' equipe tra gli operatori di strutture di casa famiglia e Cooperative - per analizzare la possibilità di un possibile avviamento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali di disabili psichici accolti - valutazione delle proposte pervenute - scelta da parte dell' equipe del singolo disabile psichico da inserire nel progetto sopra elencato 9.2 Disbrigo pratiche burocratiche per l' inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali di disabili psichici , consegna materiale necessario - stipula delle convenzioni - realizzazione certificati e visite mediche - iscrizione all' ufficio di collocamento - consegna del materiale antinfortunistico 9.3 Inserimento e e realizzazione attività presso le cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B - Accompagnamento del disabile psichico dalla struttura di casa famiglia alla struttura di Cooperativa Rò La Formichina oe La casa di alberto - Accoglienza disabile psichico in struttura - Presentazione degli operatori che lavorano nella struttura e dei ruoli che ricoprono - presentazione della struttura e delle regole da rispettare - programmazione e divisione dei lavori da effettuare- assistenza e stimolazione dei disabili psichici per le attività lavorative adeguate a loro( si punta molto al lavoro di squadra per interagire in modo positivo col disabile psichico) - partecipazione ad attività di bancarelle nel territorio - accompagnamento del disabile dalla coop in casa famiglia - creazione di un rapporto amicale personale con i disabile psichico - animazione dei momenti di pausa e ricreativi 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste AREA D' INTERVENTO DISABILI OBIETTIVO SPECIFICO C Implementare gli interventi di acquisizione dell’autonomia personale Struttura:Casa Famiglia Angeli Custodi N 1 RUOLO Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna SPECIFICA PROFESSIONALITA' Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli ATTIVITA' 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare utenti;esperienza partecipazione ad territorio incontri di sul 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile Casa Famiglia, responsabile di una coop. Sociale tipo A/B “Rò La Formichina” figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, e cooperativa Rò la Formichina di tipo a/b; esperienza con minori con vissuti di devianza, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale,provenienti dal carcere 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 3.2.realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 5 Animatore Esperienza di servizio civile presso 3.2.realizzazione delle attività la struttura,animatore di attività socio-educative ludico-ricreative 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 8.2. realizzazione delle attività Struttura:Casa Famiglia S. Francesco 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, esperienza di affido familiare con le famiglie del territorio 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile Esperienza pluriennale nella 1.1. analisi dei percorsi educatvi gestione della struttura di casa realizzati nel 2009 della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da struttura e ai singoli utenti effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 1 animatrice Esperienza di servizio civile presso 3.2.realizzazione delle attività la struttura,animatore di attività socio-educative ludico-ricreative 4.2. realizzazione delle singole attività 8.2. realizzazione delle attività 2 animatrice Esperienza di sostegno di vari tipo pluriennale presso la struttura 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento Struttura: Casa Famiglia Madonna della Provvidenza 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale, provenienti dal carcere 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Educatore professionale – Attività educative con minori gestione della casa – gestione dei rapporti con gli enti esterni (scuole, asl, palestre) - partecipa agli incontri del consiglio parrocchiale 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 1 Membro della Comunità Papa Giovanni XXIII Attività ricreative con i minori Sostegno nelle varie attività della struttura, animatrice presso L'Istituto penitenziario di Acireale, co-responsabile della compagnia teatrale dell' Associazione Comunità Papa Giovanni 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.1. organizzazione 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 3 animatori Esperienza di servizio civile presso 4.2. realizzazione delle singole la struttura attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali Struttura:Casa Famiglia S.M. Dell' Odigidria 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio,responsabile zonale affido, rapporto con i Servizi Sociale e Tribunali per i Minori, responsabile della Compagnia Teatrale dell' Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.1. organizzazione 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio,contatti con i Servizi Sociali, TM dei minori-adulti e Regione animatore presso L'Istituto penitenziario di Acireale, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale,provenienti dal carcere 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 2 Animatore Esperienza di servizio civile presso 4.2. realizzazione delle singole la struttura,animatore di attività attività ludico-ricreative 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali Struttura:Casa Famiglia Madre della Resurrezione 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 1.1. analisi dei percorsi educatvi gestione della struttura, attività realizzati nel 2009 educative con minori ,partecipa 1.2. elaborazione di un programma agli incontri territoriali sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile Coordinatore della Cooperativa La 1.1. analisi dei percorsi educatvi Casa di Alberto, attività educative realizzati nel 2009 della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna con minori – gestione della casa – partecipazione agli incontri Caritas diocesana- si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale,provenienti dal carcere o dal Servizio di Igiene Mentale della AUSL, si occupa di agricoltura sociale 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 3 Animatore Esperienza di servizio civile presso 4.2. realizzazione delle singole la struttura,animatore di attività attività ludico-ricreative 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali Struttura:Casa Famiglia Shalom Abba 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 1.1. analisi dei percorsi educatvi gestione della struttura, attività realizzati nel 2009 educative con minori, partecipa 1.2. elaborazione di un programma agli incontri territoriali sugli interventi personalizzati da effettuare 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 3 Figura di supporto Volontariato pluriennale presso la 4.2. realizzazione delle singole struttura, attività socio- attività educative, attività assistenziali 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali Struttura:Casa Famiglia Cristo Vivo 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 2.1.Programmazione di laboratori gestione della struttura, attività ad hoc educative con minori, partecipa 2.2. pianificazione e stesura di un agli incontri territoriali calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 2 Membro della Comunità Papa Giovanni XXIII Volontariato pluriennale presso la 5.1. attività igienico- sanitaria struttura, attività socio- personale educative, attività assistenziali 5.2. attività di accompagnamento 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali Struttura:Casa Famiglia "Il Granellino di Senapa" 1 Coordinatore della sede Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna Esperienza pluriennale nella 2.1.Programmazione di laboratori gestione della struttura, attività ad hoc educative con minori, partecipa 2.2. pianificazione e stesura di un agli incontri territoriali calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 7.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 7.2. attività di supporto psicologico 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 1 Coniuge responsabilegenitoriale paterna della figura Diploma di conservatorio 5.1. attività igienico- sanitaria insegnante scuola media, gestione personale della casa, corso con i disabili e 5.2. attività di accompagnamento minori di laboratori di musica 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 2 Animatore Volontariato pluriennale presso la 5.1. attività igienico- sanitaria struttura, attività socio- personale educative, attività assistenziali 5.2. attività di accompagnamento 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali Struttura : Cooperativa La Casa di Alberto di tipo A/B 1 Coordinatore della sede, -Educatore della Cooperativa La Casa di Alberto di tipo A/B Figura paterna di casa famiglia Coordinatore della Cooperativa La Casa di Alberto, attività educative con minori – gestione della casa – partecipazione agli incontri Caritas diocesana- si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale, provenienti dal carcere o dal Servizio di Igiene Mentale della AUSL, si occupa di agricoltura sociale 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 9.2. disbrigo pratiche burocraticheper l' inserimento 9.3. inserimento e realizzazione attività presso le cooperative 1 Responsabile lavori e Esperienza pluriennale presso l' Ente 2.3. realizzazione di laboratori ad figura educativa all’interno hoc e verifica degli interventi coop. La Casa di Alberto di tipo A/B 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio- educative 9.3. inserimento e realizzazione attività presso le cooperative...... 1 Figura educativa della cooperativa La Casa di Alberto di tipo A Esperienza di servizio civile presso 2.1.Programmazione di laboratori una casa famiglia dell' Ente ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate specifiche e personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio- educative 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 1 Insegnante canto di musica e 1 Figura educativa della cooperativa La Casa di Alberto di tipo A Diploma di conservatorio 6.1. organizzazione insegnante scuola media. 6.2. attività propedeutica teatrali volontariato presso l‘Ente 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali Volontariato di 2 anni presso l'Ente 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività Struttura : Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/B 1 Coordinatore della sede, Educatore e responsabile della Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/B Figura paterna di casa famiglia Diplomato in tecnico di laboratorio chimico.- biologico- Animatore attività scuola calcio, carcere minorile di Acireale - contatti con i servizi Sociali, TM dei minoriadulti, Ussm e Regione 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate specifiche e personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 9.2. disbrigo pratiche burocraticheper l' inserimento 9.3. inserimento e realizzazione attività presso le cooperative 1 Responsabile Amministrativo di zona e della coop Rò La Formichina di tipo a/b.esperienza pluriennale di casa famiglia Esperienza pluriennale nella gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio, si occupa di inserimento lavorativo di ragazzi con disagio psichico o sociale e provenienti dal carcere presso la coop. Rò la Formichina di tipo a/b 1.1. analisi dei percorsi educatvi realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate specifiche e personalizzate 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 9.2. disbrigo pratiche burocraticheper l' inserimento 9.3. inserimento e realizzazione attività presso le cooperative 1 Responsabile lavori e figura educativa all’interno Esperienza pluriennale nella 1.1. analisi dei percorsi educatvi gestione della struttura di coop.Rò realizzati nel 2009 coop. Rò La Formichina di tipo B. Padre di casa famiglia la Formichina di tipo a/b, responsabile dei lavori e gestione dipendenti- utenti esperienza di minori-adulti con devianza. Esperienza pluriennale di casa famiglia 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate specifiche e personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 5.2. attività di accompagnamento 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 9.2. disbrigo pratiche burocraticheper l' inserimento 9.3. inserimento e realizzazione attività presso le cooperative 1 Figura educativa cooperativa Rò Formichina di tipo A della la Attività ricreative con i minori Sostegno nelle varie attività della struttura, animatrice presso l'Istituto penitenziario di Acireale, co-responsabile della compagnia teatrale dell' Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII esperienza Accademia teatro vita. 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate specifiche e personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.1. organizzazione 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 1 Coordinatrice della Esperienza pluriennale nella 1.1. analisi dei percorsi educatvi cooperativa Rò la Formichina di tipo AFigura materna di casafamiglia famiglia – responsabile affido zonale gestione della struttura di casa famiglia, nel coordinamento delle varie attività inerenti alla struttura e ai singoli utenti, sostegno alle famiglie bisognose del territorio,responsabile zonale affido, rapporto con i Servizi Sociale e Tribunali per i Minori, responsabile della Compagnia Teatrale dell' Associazione Comunità Papa Giovanni, esperienza di attività all' interno del carcere minorile Acireale realizzati nel 2009 1.2. elaborazione di un programma sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate specifiche e personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.1. organizzazione 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 9.2. disbrigo pratiche burocraticheper l' inserimento 9.3. inserimento e realizzazione attività presso le cooperative 1 Figura educativa cooperativa Rò Formichina di tipo A della la Laureata in psicologia, esperienza 1.1. analisi dei percorsi educatvi con minori disagiati e disabili realizzati nel 2009 psichici, esperienza di scv presso 1.2. elaborazione di un programma la struttura sugli interventi personalizzati da effettuare 1.3. elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educatvi 2.1.Programmazione di laboratori ad hoc 2.2. pianificazione e stesura di un calendario di laboratori ad hoc 2.3. realizzazione di laboratori ad hoc e verifica degli interventi 3.1. preparazione delle attività socio-educative personalizzate specifiche e personalizzate 3.2. realizzazione delle attività socio-educative 4.1. stesura di un propgramma di attività manuali-artistiche specifiche e personalizzate 4.2. realizzazione delle singole attività 5.1. attività igienico- sanitaria personale 5.2. attività di accompagnamento 6.1. organizzazione 6.2. attività propedeutica teatrali 6.3. realizzazione di spettacoli teatrali 8.1. pianificazione attività sportive 8.2. realizzazione delle attività 9.1. valutazione inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali 9.2. disbrigo pratiche burocraticheper l' inserimento 9.3. inserimento e realizzazione attività presso le cooperative 8.3. Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto AREA D' INTERVENTO DISABILI Il volontario: AZIONE 1. Verifica dei bisogni dei disabili psichici e degli interventi da effettuare con elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educativi 1.3.Elaborazione di un manuale inerente la redazione di progetti educativi - aiuto e collaborazione alla realizzazione del manuale su un supporto informatico - collaborazione per la distribuzione del manuale agli operatori di ogni struttura dell' associazione AZIONE 2. Sviluppo dei progetti educativi individualizzati 2.1 Programmazione di laboratori ad hoc - partecipa all' organizzazione delle varie attività specifiche - collabora per l'accompagnamento degli utenti alle cooperative lavorative e/o occupazionalieducative dell’Associazione presenti sul territorio 2.3. Realizzazione dei laboratori ad hoc e verifica degli interventi - collaborazione nell' allestimento delle sale dove si svolgeranno le lezioni - collaborazione per la preparazione del materiale tecnico e didattico necessario - collaborazione alla realizzazione degli interventi AZIONE 3. Attività socio-educative 3.2.Realizzazione delle attivita socio- educative - collabora e partecipa alla visione di film ( assistita e adatta allo sviluppo cognitivo dei singoli disabili psichici) - collabora e partecipa alla lettura di fiabe e favole ( adatte allo sviluppo cognitivo del soggetto psichico) - collabora e partecipa alle attività che hanno lo scopo di favorire la socializzazione e stimolare le capacità e le potenzialità individuali all’interno di un gruppo. - collabora e partecipa all' utilizzo di giochi multimediali , per consentire la stimolazione della memoria - collabora e partecipa ai giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - in particolare nelle sedi delle Cooperative Rò la Formichina e La Casa Di Alberto di tipo A/B si attueranno tali attività: - collabora e partecipa al mantenimento scolastico - collabora e partecipa ai laboratori di cura dell' orto ( con l' attenzione di farli lavorare a contatto con la natura per la stimolazione sensoriale, ); - collabora e partecipa alle visite guidate su realtà del territorio - in particolare nella struttura di Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/b - collabora e partecipa ai corsi addestrativi d' equitazione settimanali presso A.D. Circolo Ippico Linera di Linera di Alesandro Sciacca - collabora e partecipa alla scuola cucina ( produzione di prodotti che si consumano assieme, tale attività è finalizzata per attuare attività collegate quali: - percorsi di autonomia per l'uso del denaro, si va a fare assieme la spesa degli ingredienti da usare, - l' uso dell' orologio, la preparazione e cottura del prodotto ha dei tempi precisi ecc ) - c)ricerca di ricette particolari delle diverse regioni italiane su internet( per svilupare l' uso del computer e la conoscenza di altre regioni) - collabora e partecipa ai percorsi di autonomia per l' uso di mezzi pubblici - collabora e partecipa alle attività di educazione d' intervento per la salvaguardia dell' ambiente ,con un impegno preciso da parte dei ragazzi, con attività settimanale di raccolta, recupero e smistamento dei panni usati presso i centri raccolta del territorio - collabora e partecipa all' educazione d' intervento all' uso di risorse energetiche rinnovabili( con raccolta settimanale di trucioli di legno per l'imballaggio di tronchetti ecologigi che utilizziamo per il riscaldamento) - in particolare nella struttura di Cooperativa La Casa di Alberto - collabora e partecipa ai laboratori di musica con ASS.FRA ARTISTI "LAUTARI di Catania AZIONE 4. Attività manuali-artistiche 4.2. Realizzazione delle singole attivià - collabora e partecipa alle attività manuali specifiche (laboratori di arte terapia con utilizzo di diversi materiali e per sviluppare e migliorare le abilità psico-motorie e consentire l’espressione della propria fantasia) - collabora e partecipa alle attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica ,carta, cartelloni, stoffa); - collabora e partecipa all' organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage - collabora e partecipa all' attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori per stimolare la percezione sensoriale ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - collabora e partecipa al riordino dei luoghi dove si è svolta l' attività - in particolare nella struttura di Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/b - collabora e partecipa alla creazione e confezionamento bomboniere e biglietti di partecipazione (sotto richieste esterna) - collabora e partecipa alla produzione atigianale di carta reciclata - in particolare nella struttura di Cooperativa La Casa di Alberto collabora e partecipa all' attività manuali di assemblaggio vario AZIONE 5: Sviluppo di progetti di "piccola conquista" dell'autonomia. Per ogni disabile psichico verranno individuate alcune attività specifiche da svolgere in maniera autonoma quotidianamente. Il supporto degli operatori delle sedi decrescerà in base al progetto e alle capacità acquisite dall'utente 5.1 Attività igienico-sanitaria personale - il volontario stimolerà , collaborerà e sosterà gli accolti per tali attività: - sostiene e stimola gli accolti nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana - aiuta e stimola gli accolti per le attività di riordino e pulizia (attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale) - aiuta per la cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); - aiuto e stimolazione a preparare i pasti e la tavola per pranzare e cenare - aiuta per la somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica; 5.2. Attività di accompagnamento - accompagna gli accolti nelle visite medico – sanitarie: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, e nelle varie attività svolte sul territorio) - accompagnamento per negozi per fare degli acquisti di vario genere per aiutarli nella gestione della paghetta settimanale AZIONE 6. Attività di laboratorio teatrale (per fornire la possibilità di esprimersi in modo libero e per una migliore conoscenza di se stessi) 6.1 Organizzazione - collabora alla preparazione del salone ove avvengono i laboratori - collabora alla preparazione del materiale occorrente in base alle capacità individuali 6.2.Attivita propedeutica teatrali collabora e partecipa alle seguenti attività: - corsi di clowneria e giocoleria - realizzazione di laboratori su tecniche teatrali, giochi di ruolo, esercizi di rilassamento, esercizi per conoscere ed armonizzare il proprio corpo, giochi con la voce, con la mimica, di relazione - I laboratori di dance-ability - laboratori musicali - apprendimento di uno strumento musicale - laboratori di stesura scenografia - laboratori di costruzione materiale scenografico e costumi di scena( in rapporto alle capacità dei disabili) 6.3. Realizzazione di spettacoli teatrali - collabora all' allestimento dello spettacolo - collaborerà alla diffusione di volantini e locandine promozionali AZIONE 7. Attività riabilitative 7.1.Attività riabilitative presso strutture specializzate - accompagnerà il disabile presso la struttura specializzata 7.2. Attività supporto psicologice neuro- psichiatriche - accompagnamento del disabile presso i locali dell' Igiene Mentale AZIONE 8. Attività motorie 8.2. Realizzazione delle attività collabora e partecipa alle seguenti attività: - - attività ludiche all’aperto sia organizzate che non corso di ballo uscite organizzate in bicicletta In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi, nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza durante il periodo estivo ginnastica al mare In particolare nella Casa Famiglia S.Maria Dell’Odigidria, nella Casa Famiglia Angeli Custodi, nella Casa Famiglia Madonna della Provvidenza partecipazione alla scuola di calcio dell' associazione partecipazione come scuola calcio dell' Associazione e giovani dell' Associazione alle partite di calcio di serie A delle squadre: Chievo e Parma presso gli stadi vicini del territorio corso di piscina in particolare nella struttura di Cooperativa Rò La Formichina di tipo A/b corso di balli di gruppo ginnastica con percosi semplici da realizzare AZIONE 9. Avviamento al lavoro e accompagnamento attività occupazionali di disabili psichici presso le cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B 9.2 Disbrigo pratiche burocratiche per l'inserimento al lavoro e/o accompagnamento attività occupazionali di disabili psichici , consegna materiale necessario il volontario potrà collaborare assieme ai responsabili alle seguenti attività: - stipula delle convenzioni - realizzazione certificati e visite mediche - iscrizione all' ufficio di collocamento - consegna del materiale antinfortunistico 9.3 Inserimento e e realizzazione attività presso le cooperative Rò la Formichina e La Casa di Alberto di tipo A/B - Accompagnamento del disabile psichico dalla struttura di casa famiglia alla struttura di Cooperativa Rò La Formichina oe La casa di alberto - aiuterà nell' Accoglienza del disabile psichico in struttura - parteciperà alla Presentazione degli operatori che lavorano nella struttura e dei ruoli che ricoprono - parteciperà alla presentazione della struttura e delle regole da rispettare - programmazione e divisione dei lavori da effettuare- aiuterà nell' assistenza e stimolazione dei disabili psichici per le attività lavorative adeguate a loro( si punta molto al lavoro di squadra per interagire in modo positivo col disabile psichico) - parteciperà ad attività di bancarelle nel territorio - accompagnamento del disabile dalla coop in casa famiglia - favorirà la creazione di un rapporto amicale personale con i disabile psichico - animazione dei momenti di pausa e ricreativi PROVINCIA DI TRAPANI AREA INTERVENTO: MINORI 8.1. Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi OBIETTIVO SPECIFICO D: Incrementare le attività di sostegno alle famiglie nel territorio MESI 0 1 2 AZIONI – Attività AZIONE 1: Verifica degli interventi svolti 1.1 Analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti 1.2.Analisi dei bisogni specifici del territorio 1.3.Elaborazione di una relazione sulle attività svolte 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONE 2: Relazione con i servizi sociali 2.1Attività di segreteria 2.2. Accoglimento ed analisi casi proposti 2.3. Valutazione inserimento 2.4. Valutazione delle azioni mirate a sostenere le famiglie bisognose del territorio AZIONE 3: Promozione e sensibilizzazione del territorio 3.1. Mappatura degli incontri sul territorio 3.2.Individuazione degli incontri annuali e programmazione 3.3 Realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici AZIONE 4: Interventi di accoglienza residenziale 4.1. Pianificazione e programmazione accoglienze 4.2. Inserimento dei minori nelle sedi AZIONE 5: Attività di sostegno alle famiglie disagiate del territorio 5.1. Pianificazione attività di sostegno 5.2. Realizzazione di attività domiciliari 5.3. Sostegno diurno di minori con disagi in famiglia Azione6: Realizzazione delle attività programmate 6.1. Attività di sostegno scolastico 6.2 .Attività di educazione attiva 6.3 Attività di laboratorio teatrale AZIONE 7: Formazione operatori 7.1. Pianificazione e programmazione di un corso per operatori 7.2. Realizzazione di un corso specifico per operatori 7.3. Valutazione del corso AZIONE 8: Verifica e valutazione degli inserimenti 8.1. Incontri interne di equipe 8.2 Elaborazione di relazioni semestrali OBIETTIVO SPECIFICO D: Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Trapani è la Famigli aperta Garuccio essa attuerà le seguenti azioni/attività: AZIONE 1: Verifica degli interventi svolti 1.1 Analisi quantitativa e qualitativa degli interventi svolti - Raccolta dei dati relativi alle accoglienze residenziali o diurne effettuate fino a dicembre 2009 nella struttura d' accoglienza prevista - Revisione delle relazioni semestrali effettuate nell' anno 2009 per i minori accolti - Raccolta dei dati relativi alle attività di sostegno alle famiglie nel territotio - Valutazione in equipe delle attività : socio-educative, assistenziali,ludico ricreative,riabilitative e sportive svolte nell' anno 2009 - Incontri di equipe tra operatori della struttura assieme agli operatori dell' Associazione per mettere in luce le difficoltà riscontrate e i risultati conseguiti - Verifica dei punti di forza e di debolezza della metodologia adottata - Discussione e valutazione di nuove proposte e progettualità 1.2. Analisi dei bisogni specifici del territorio - contatti con i servizi sociali dei comuni del territorio - contatti con le parrocchie locali e le parrocchie Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP per vedere i bisogni delle famiglie disagiate appartenenti alle varie parrocchie - raccolta dei vari bisogni specifici segnalati dai comuni e dalle parrocchie del territorio - analisi in equipe delle richieste specifiche ricevute elaborazione di un programma, con relative attività per far fronte ai bisogni specifici emersi 1.3.Elaborazione di una relazione sulle attività svolte - raccolta dati sulle attività svolte nel 2009 - elaborazione dei dati raccolti - in equipe stesura di una relazione AZIONE 2: Relazione con i servizi sociali 2.1. Attività di segreteria - contatti telefonici periodici coi Servizi Sociali territoriali - richiesta ai Sevizi Sociali delle relazioni sui minori disagiati del territorio e delle loro famiglie - trasmissione delle relazioni sui minori disagiati del territorio da parte dei S.S al referente zonale dell' affido dell’Associazione 2.2. Accoglimento ed analisi casi proposti - Accoglimento delle relazioni sui minori disagiati del territorio e/o delle loro famiglie da parte del referente zonale dell' affido dell’Associazione Il referente zonale dell' affido dell’Associazione contatta telefonicamente i responsabili della struttura famiglia Aperta Garuccio e famiglie affidatarie per richiedere la partecipazione ad una equipe di valutazione richieste d' accoglienza Definizione del giorno e della sede in cui si realizzerà l’incontro di equipe 2.3. Valutazione inserimento - Valutazione in equipe del potenziale inserimento del minore in struttura preparazione dei responsabili della struttura preparazione logistica della struttura 2.4. Valutazione delle azioni mirate a sostenere le famiglie bisognose del territorio Valutazione in equipe del bisogno delle singole famiglie del territorio Valutazione in equipe delle azioni da poter effettuare per sostenere le famiglie del territorio preparazione di un calendario dove inserire le azioni da effettuare - ricerca di risorse umane per collaborare con la struttura per attuare le azioni previste AZIONE 3: Promozione e sensibilizzazione del territorio 3.1. Mappatura degli incontri sul territorio - contatti telefonici con le varie parrocchie, scuole e associazioni del territorio • contatti telefonici con le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP - raccolta delle richieste sui temi da trattare proposti all' Associazione 3.2.Individuazione degli incontri annuali e programmazione - Incontri d’equipe e scelta delle iniziative da organizzare - Verifica della disponibilità dei membri dell' associazione Definizione degli obiettivi da raggiungere Stesura di un programma dettagliato per ogni incontro Stesura di un calendario per gli incontri annuali - Verifica della disponibilità degli spazi 3.3 Realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici - Allestimento delle sale dove si svolgeranno le testimonianze Preparazione del materiale tecnico e didattico necessario Supporto alla realizzazione degli interventi Verifica di gradimento del cors AZIONE 4: Interventi di accoglienza residenziale 4.1. Pianificazione e programmazione accoglienze - Riunione tra il Referente zonale dell'affido dell' Associazione e i responsabili struttura per pianificare l' accoglienza residenziale del minore Realizzazione di un piano educativo personalizzato con gli obiettivi da raggiungere e la previsione di incontri di verifica del progetto. Verifica della disponibilità e dei ruoli dei responsabili struttura creazione di un calendario dove inserire gli incontri di conoscenza tra il minore e la struttura preparazione dei luoghi per accogliere il minore 4.2. Inserimento dei minori nelle sedi - attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, dei responsabili , degli accolti e le atre figure presenti in struttura colloqui individuale tra il minore e i responsabili per individuare i bisogni analisi del loro percorso di vita e valutazione di eventuali casi contatto e colloqui con psicologo colloqui con i servizi sociali per individuare problematicità e tipologia del disagio individuazione di un percorso individualizzato consegna di indumenti e prodotti per l’igiene personale predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo AZIONE 5. Attività di sostegno alle famiglie disagiate del territorio 5.1. Pianificazione attività di sostegno - - Individuazione della singola attività da indirizzare in modo specifico alla famiglia bisognosa ricerca di volontari per la realizzazione e sostegno delle singole attività • nel periodo estivo e per 1 mese circa organizzazione di un campo a Fontenelle Milo , quartiere a rischio di tp realizzazione di un calendario dove inserire la singola attività 5.2. Realizzazione di attività domiciliari L' Associazione sostiene ,in casi particolari, le famiglie disagiate dando anche un sostegno domiciliare , si cerca di aiutarli nella gestione igienico-sanitaria quotidiana, si dà la possibilità di uscire per svolgere attività quotidiani fuori casa, tenedo in accudimento i minori, es. : fare la spesa,andare in posta, dal medico ecc - attività di collaborazione domicilari presso le famiglie disagiate del territorio sostegno a una famiglia disagiata del territorio, con un minore a carico con forte handicap fisico e psichico, e un minore con problemi di adattamento in via portelli, 6 rilievo tp 5.3. Sostegno diurno di minori con disagi in famiglia L'Associazione prevede di sostenere le famiglie disagiate del territorio dando la possibilità di far partecipare tali minori a momenti di attività programmati all' interno della struttura per i minori accolti. - Conoscenza per la famiglia e per il minore della struttura, dei responsabili le figure di volontari e gli altri utenti. Inserimento del minore alle attività previste in struttura adatte ai suoi bisogni Azione 6: Realizzazione delle attività programmate queste attività si svolgeranno 1 volta a settimana presso i locali delle parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP 6.1. Attività di sostegno scolastico - preparazione del materiale didattico necessario preparazione della stanza dove svolgere tale attività doposcuola pomeridiano di 2 ore per lo svolgimento dei compiti scolastici potenziamento pomeridiano di 2 ore per recupero materie scolastiche con difficoltà 2 volte la settimana realizzazione di laboratori con programmi di video scrittura ricerche scolastiche su internet preparazione del materiale didattico per il giorno dopo a scuola utilizzo di giochi multimediali , per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) 6.2 .Attività di educazione attiva – – – – – - incontri quindicinnali tra coetanei per trattare temi di attualità - realizzazione di cineforum favorire la realizzazione di incontri organizzati presso le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP, o centri giovanili per trattare argomenti inerenti alla fascia d'età coinvolgimento nella preparazione di feste per l'animazione delle fasce più deboli (bambini piccoli o con handicap) organizzazione di feste di compleanno attività e incontro con gruppo scout. organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità – 6.3 Attività di laboratorio teatrale - preparazione del salone ove avvengono i laboratori preparazione del materiale occorrente preparazione dell' evento da rappresentare presso le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP laboratori di costruzione materiale scenografico e costumi di scena( in rapporto alle capacità dei minori) coinvolgimento per la rappresentazione delle famiglie dei minori partecipanti.( si tende a coinvolgere anche le famiglie dei minori del territorio durante le varie rappresentazioni, dando loro un ruolo ben preciso, questo pe lavorare in modo diretto anche con loro) realizzazione di uno spettacolo ( presepe vivente, la Passione ecc) presso le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP AZIONE 7. Formazione operatori 7.1. Pianificazione e programmazione di un corso per operatori - - Riunione tra il Responsabile del Servizio Nazionale Minori e il Responsabile del Servizio zonale minori di Acireale e Catania con la Famiglia Aperta Garuccio per pianificare il corso Ricerca dei formatori per il corso Valutazione dei costi necessari per la realizzazione del corso Il Responsabile del Servizio Nazionale Minori e il Responsabile del Servizio zonale minori di Acireale e Catania provvederanno alla somministrazione di una scheda ai responsabili strutture c. famiglia e famiglie aperte dell’Associazione, e la Famiglia aperta Garuccio che accolgono minori per verificarne i bisogni formativi Analisi delle schede compilate dai responsabili per verificare i bisogni formativi espressi dagli stessi 7.2. Realizzazione di un corso specifico per operatori - Il Servizio zonale dell' affido dell’Associazione contatta i formatori per stendere un programma del corso Il referente zonale dell' affido dell’Associazione contatta i responsabili delle strutture che accolgono minoriin provincia di Catania e in provincia di Trapani per proporre la partecipazione al corso di formazione. Somministrazione di un questionario per valutare le conoscenze dei responsabili Analisi, da parte del formatore, dei punti di debolezza Definizione di un programma specifico e di obiettivi da raggiungere Verifica degli spazi e dei luoghi dove si svolgerà il corso Selezione di materiale didattico Programmazione dei giorni e degli orari nei quali si terrà il corso Partecipazione dei responsabili delle strutture che accolgono minori al corso 7.3. Valutazione del corso - Incontri di equipe per il confronto sul corso effettuato Evidenziazione sui punti di forza del lavoro svolto in equipe Discussione su eventuali limiti del lavoro effettuato Confronto sull’operato dei diversi operatori Definizione delle principali difficoltà riscontrate AZIONE 8: Verifica e valutazione degli inserimenti 8.1. Incontri interne di equipe - Verifica degli obbiettivi prefissati raggiunti Verifica delle difficoltà incontrate nella gestione dei singoli minori e/o famiglie disagiate del territorio Verifica dei percorsi socio -educativi verso i minori Verifica dei percorsi assistenziali effettuati sui minori e sulle loro famiglie 8.2 Elaborazione di relazioni semestrali - Raccolta dei vari dati( sanitari, scolastici, rapporti se ci sono con i familiari,sviluppo affettivo e cognitivo, riguardanti il minore ) Elaborazione di una relazione semestrale sullo stato attuale del minore stesura della relazione semestrale Struttura: Famiglia Aperta Garuccio 1 Coordinatore della Esperienza pluriennale nella sede -Educatore e gestione della struttura, 1.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi 1 responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale materna attività educative con minori, partecipa agli incontri territoriali – segue le famiglie affidatarie del territoriocontatto con i Servizi Sociali e Tribunale per i Minori, sostegno alle famiglie bisognose del territorio Coordinatore della sede -Educatore e responsabile della Casa Famiglia – figura genitoriale paterna Esperienza pluriennale nella gestione della struttura,attività educative con minori, partecipazione agli incontri territoriali 1.2. analisi dei bisogni specifici del territorio 1.3. elaborazione di una relazione sulle attività svolte 2.1. attività di segreteria 2.3. valutazione inserimento 2.4. valutazione delle azioni mirate a sostenere le famiglie bisognose del territorio 3.1. mappatura degli incontri sul territorio 3.2. induviduazione degli incontri annuali e programmazione 3.3.realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici 4.1.pianificazione e programmazione acoglienze 4.2. inserimento dei minori nelle sedi 5.1. pianificazione attività di sostegno 5.2. realizzazione di attività domiciliari 5.3. sostegno diurno di minori con disagi in famiglia 6.1. attività di sostegno scolastico 6.2. attività di educazione attiva 6.3. attività di laboratorio teatrale 7.1. attività igienico- sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2. attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.2. attività riabilitative domiciliari 9.3. attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3. valutazione del corso 12.1. incontri interne d'equipe 12.2. elaborazione de relazioni semestrali 1.1. analisi quantitativa e qualitativa degli interventi 1.2. analisi dei bisogni specifici del territorio 1.3. elaborazione di una relazione sulle attività svolte 2.3. valutazione inserimento 2.4. valutazione delle azioni mirate a sostenere le famiglie bisognose del territorio 3.1. mappatura degli incontri sul territorio 3.2. induviduazione degli incontri annuali e programmazione 3.3.realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici 4.1.pianificazione e programmazione acoglienze 1 Membro della Comunità Papa Giovanni XXIII 1 Membro della Comunità Papa Giovanni XXIII 4.2. inserimento dei minori nelle sedi 5.1. pianificazione attività di sostegno 5.2. realizzazione di attività domiciliari 5.3. sostegno diurno di minori con disagi in famiglia 6.2. attività di educazione attiva 7.1. attività igienico- sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2. attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.2. attività riabilitative domiciliari 9.3. attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività 11.2. realizzazione di un corso specifico per operatori 11.3. valutazione del corso 12.1. incontri interne d'equipe 12.2. elaborazione de relazioni semestrali Esperienza di servizio civile 5.2.realizzazione di attività presso la struttura,animatore di domiciliari attività ludico-ricreative 5.3. sostegno diurno di minori con disagi in famiglia 6.2. attività di educazione attiva 7.1. attività igienico- sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2. attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.2. attività riabilitative domiciliari 9.3. attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività Esperienza pluriennale nella 5.2.realizzazione di attività gestione della struttura domiciliari 5.3. sostegno diurno di minori con disagi in famiglia 6.2. attività di educazione attiva 7.1. attività igienico- sanitaria personale 7.2. attività di accompagnamento 8.1. attività manuali-artistiche 8.2. attività di svago all' esterno della struttura 9.1. attività riabilitative presso strutture specializzate 9.2. attività riabilitative domiciliari 9.3. attività di supporto psicologico 10.1. pianificazione attività sportive 10.2. realizzazione delle attività Il volontario collaborerà nelle seguenti attività/azioni: AZIONE 3: Promozione e sensibilizzazione del territorio 3.1. Mappatura degli incontri sul territorio - aiuto per i contatti telefonici con le varie parrocchie, scuole e associazioni del territorio • aiuto per i contatti telefonici con le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe, contrada Fulgatore TP 3.3 Realizzazione, partecipazione ad incontri pubblici - collaborazione per l' allestimento delle sale dove si svolgeranno le testimonianze collaborazione per la preparazione del materiale tecnico e didattico necessario AZIONE 4: Interventi di accoglienza residenziale 4.2. Inserimento dei minori nelle sedi - affianca i responsabili alle attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, dei responsabili ,degli accolti e le atre figure presenti in struttura AZIONE 5. Attività di sostegno alle famiglie disagiate del territorio 5.1 - collaborazione e partecipazione nel periodo estivo e per 15gg campo a Fontenelle Milo , quartiere a rischio di tp circa all' organizzazione di un 5.2. Realizzazione di attività domiciliari - partecipa alle attività di collaborazione domicilari presso le famiglie disagiate del territorio - partecipa alle attività di sostegno a una famiglia disagiata del territorio, con un minore a carico con forte handicap fisico e psichico, e un minore con problemi di adattamento in via portelli, 6 rilievo TP 5.3. Sostegno diurno di minori con disagi in famiglia - affianca i responsabili alle attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, dei responsabili ,degli accolti e le atre figure presenti in struttura Azione 6: Realizzazione delle attività programmate Queste attività si svolgeranno 1 volta a settimana presso i locali delle parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP 6.1. Attività di sostegno scolastico - collabora alla preparazione del materiale didattico necessario collabora alla preparazione della stanza dove svolgere tale attività collabora al doposcuola pomeridiano di 2 ore per lo svolgimento dei compiti scolastici collabora al potenziamento pomeridiano di 2 ore per recupero materie scolastiche con difficoltà 2 volte la settimana collabora alla realizzazione di laboratori con programmi di video scrittura collabora alla ricerche scolastiche su internet collabora alla preparazione del materiale didattico per il giorno dopo a scuola collabora all' utilizzo di giochi multimediali , per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici collabora all' attività di lettura (racconti, libri, fiabe, quotidiani) 6.2 .Attività di educazione attiva - collabora alla realizzazione di cineforum favorisce la realizzazione di incontri organizzati presso le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e - la parrocchia San Giuseppe, contrada Fulgatore TP o centri giovanili per trattare argomenti inerenti alla fascia d'età collabora alla preparazione di feste per l'animazione delle fasce più deboli (bambini piccoli o con handicap) collabora alla' organizzazione di feste di compleanno partecipa all' organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità 6.3 Attività di laboratorio teatrale - - collabora e partecipa alla preparazione del salone ove avvengono i laboratori collabora e partecipa alla preparazione del materiale occorrente collabora e partecipa alla preparazione dell' evento da rappresentare presso le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP (presepe vivente, la Passione ecc) collabora e partecipa ai laboratori di costruzione materiale scenografico e costumi di scena (in rapporto alle capacità dei minori) collabora e partecipa al coinvolgimento per la rappresentazione delle famiglie dei minori partecipanti collabora e partecipa alla realizzazione di uno spettacolo (presepe vivente, la Passione ecc) presso le parrocchie: Sacro Cuore di Gesù di TP e la parrocchia San Giuseppe , contrada Fulgatore TP Il progetto ANCORA FUORI LE MURA prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e alloggio per i seguenti motivi: - nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di tale servizio per svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi a pieno anche oltre l’orario regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino alla mera necessità di un alloggio. - è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una sistemazione abitativa ma vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani che dal sud del paese hanno svolto servizio civile nel centro nord e viceversa. - infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti, matura non solo nei momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali ove il rapporto diventa quasi paritario come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 20 10) Numero posti con vitto e alloggio: 13 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 7 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro 2. rispettare le regole delle strutture, orari, linguaggio e abitudini consolidate 3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile 4. disponibilità a trasferimenti in Italia per incontri di formazione, sensibilizzazione e promozione del servizio civile 5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio 6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite domenicali, campi invernali ed estivi). Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito 7.i volontari svolgeranno il servizio dal lunedi al sabato ,avendo un giorno infrasettimanale libero da concordare con la struttura di assegnazione 8.disponibilità a trasferimenti temporanei di sede di assegnazione per : soggiorni estivi, periodo natalizio,pasquali ecc... 9. nei giorni in cui la sede di assegnazione verrà chiusa per ferie (natalizie, pasquali, ecc), i volontari si potranno recare presso la sede disponibile più vicina alla sede di assegnazione o altra sede concordata col volontario Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. N. vol. per ident. sede sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e Data di nome nascita VEDI FILE SEDI PROGETTO C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e Data di nome nascita C.F. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente. L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove opera. Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata. Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto ANCORA FUORI LE MURA TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = A = 82 C = 42 124 Alle suddette 82 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto. Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero N° ORE 14 32 Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze mostra/convegno sulle buone pratiche di sostenibilità. I volontari di tutto il territorio nazionale vengono invitati a partecipare nella gestione dell’attività. 16 Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc. 20 TOTALE ORE QUANTIFICABILI 82 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596 Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale. Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico B Programma di promozione del progetto “ANCORA FUORI LE MURA” C EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Volantinaggio in occasione della presentazione pubblica dello spettacolo teatrale realizzato dai ragazzi accolti nelle strutture della zona “Dov’è Pinocchio?”. La rappresentazione verrà replicata più volte nei comuni delle province interessate. Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali: Parrocchia Sant’Antonio Abate” - Aci Sant’Antonio 3 h Parrocchia Santo Cuore di Gesù di Trapani 4 h S.Giuseppe in Fulgatore di Trapani 4 h Parrocchia Maria SS Immaccolata di Dagala del Re 2h Guppi scout locali 3 h Interventi nelle scuole: 6 moduli da 2 ore ciascuno per incontri formativi nelle scuole superiori del territorio interessate al progetto. Organizzazione n.2 incontri pubblici nella provincia di Catania per TOTALE ORE QUANTIFICABILI EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili N° ORE 6 16 12 8 42 Pubblicizzazione del progetto: Promozione su siti web: 1. www.apg23.org 2. www.odcpace.apg23.org 3. www.peacelink.it 4. www.rolaformichina.con 5. www.grafichefratantonio.it 6. www.cortivo.it - news letter Newletters a: 1. gruppi scout a livello nazionale 2. informagiovani del territorio nazionale 3. centri missionari diocesani d’Italia 4. giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: 1. Mensile “Sempre” 2. La Sicilia Affissione di materiale promozionale presso: 1. Grafiche Fratantonio 2. Ad Circolo Ippico Linera 3. Università degli Studi di Catania 4. Parrocchia Maria SS Immaccolata di Dagala del Re 5. Parrocchia S. Cuore di Gesù 6. Parrocchia S. Giuseppe in Fulgatore 7. Parrocchia S. Francesco d’Assisi al Carmine 8. Parrocchia S. Cuore di Gesù Stampa e diffusione volantini (n° copie: 3000) e manifesti (n° copie: 300) sul servizio civile nazionale volontario e sul progetto specifico, che viene messo a disposizione presso tutte le sedi periferiche dell’Ente, e diffuso attraverso gli enti che hanno sottoscritto partnership inerenti la promozione del servizio civile dell’ente Bancarelle informative della cooperativa Rò la Formichina durante il periodo natalizio. DURATA TOTALE DELLE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE: A+C = 124 ORE 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NESSUNO 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto. RISORSE FINANZIARIE GENERALI A. Formazione specifica di 1° e 2° livello Sottovoci Materiale didattico Organizzazione logistica del coordinatore Tutor d’aula Formatori Risorse finanziarie Descrizione spesa Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari La programmazione e la preparazione del percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule Come previsto nei box della formazione specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors coinvolti richiedono compenso. Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita altri richiedono un compenso. Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento Totale spesa A: 50 euro 150 euro 200 euro 800 euro 1.200 euro B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto Sottovoci Descrizione spesa Elaborazione grafica Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e Risorse finanziarie 25 euro materiale promozionale Stampa materiale promozionale Spese Numero Verde Acquisto indirizzario target giovani Invio lettere informative Partecipazione ad eventi modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie di manifesti (come da box 18) Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 18) Vengono acquistati da aziende specializzate indirizzi privati in riferimento al target giovani del territorio L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list – Promo Posta – spedizioni varie) L’ente partecipa come descritto nel box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti. Totale spesa B: 75 euro 10 euro 25 euro 75 euro 100 euro 310 euro RISORSE FINANZIARIE SPECIFICHE Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate ad alcune delle attività del progetto elencate nel punto 8.2 e alle risorse tecniche previste alla voce 26. Nell’elenco sottostante non saranno riportate tutte le azioni/attività, ma soltanto quelle per cui è previsto lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive. Risorse strumentali e tecniche Attività Automobili – Quota carburante Obiettivo A - attività di accompagnamento - incontri con Servizi Sociali e famiglie - incontri di promozione e sensibilizzazione Obiettivo B - Sensibilizzazione nel territorio 2.000 euro Obiettivo C Attività di accompagnamento Obiettivo D 6.1. Attività di sostegno scolastico Pulmini – quota carburante Obiettivo A - attività di accompagnamento - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo C Attività di accompagnamento Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 2.000 euro Computer – acquisto Obiettivo A Software didattici - azione 8 Attività Ludico Ricreative - attività di sostegno scolastico Obiettivo D - 300 euro - attività di sostegno scolastico Materiale per laboratori di decoupage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Obiettivo A Materiale per la scuola di clowneria e giocolieri Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo C Azione – Attività manuali artistiche Obiettivo D 500 euro azione 8: Attività ludico – ricreative - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo D 200 euro azione 8: Attività ludico – ricreative Materiale per teatro (cd musicali, testi, materiale per scenografia, luci e materiale vario) Obiettivo A - attività laboratorio teatrale Obiettivo B - attività ludico ricreative - attività ludico ricreative Obiettivo C 500 euro attività laboratorio teatrale Obiettivo D 6.3 Attività di laboratorio teatrale Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, divise da calcio) Obiettivo A Materiale per laboratori di cucito (macchine da cucire, stoffa, aghi, fili, bottoni…) Obiettivo A - azione 10 Attività Sportive Obiettivo B - attività sportive Obiettivo D azione 8 - Attività ludico – ricreative azione 10 - Attività sportive - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo C 300 euro Azione – Attività manuali artistiche Materiale per il Obiettivo A laboratorio del azione 8 Attività Riabilitative linguaggio del corpo (tappetini, palloni…) Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per 300 euro 400 euro Obiettivo A - attività igenico sanitarie Obiettivo C - attività igenico sanitarie 500 euro igiene personale) e vestiario Obiettivo D Libri, fumetti, riviste Obiettivo A azione 4 – interventi di accoglienza residenziale azione 7 - Attività assistenziali - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo D 100 euro azione 8: Attività ludico – ricreative Giochi di vario tipo in scatola Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo C 200 euro Azione – Attività manuali artistiche Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative Alimenti, vestiario e Obiettivo A medicinali. - Inserimento dei minori nelle sedi Obiettivo D 1000 euro azione 4 – interventi di accoglienza residenziale azione 7 - Attività assistenziali Uffici attrezzati con pc – stampanti – telefoni fissi e telefoni cellulari – connessione Adsl – fax – materiale di segreteria – Materiale di cancelleria Obiettivo A - contatti con partner - verifica e disponibilità sedi - azione 2 Verifica degli interventi svolti - attività di segreteria - azione 3 relazione con i Servizi Sociali - azione 4 Promozione e sensibilizzazione del territorio - azione 12 verifica e valutazione degli inserimenti 500 euro Obiettivo B Saloni per circa 20 persone attrezzati con sedie, tavoli, videoproiettore, lavagna a fogli, ecc... - azione 1 verifica dello stato dell’arte rispetto alla criminalità del territorio - attività di mediazione familiare - azione 4 Contatti con carcere e servizi sociali - programmazione ed inserimento lavorativo ed educativo - azione 7 Valutazione degli inserimenti lavorativieducativi - azione 9 Corso operatori Obiettivo C Azione – Verifica dei bisogni dei disabili psichici Produzione e stampa Azione – Sviluppo dei progetti educativi individualizzati materiale Azione 9 – Avviamento al lavoro promozionale e Obiettivo D sensibilizzazione azione 1 - Verifica degli interventi svolti azione 2 – Relazione con i servizi sociali azione 3 – Promozione e sensibilizzazione azione 5 - Attività di sostegno alle famiglie disagiate del territorio azione 11 – Formazione degli operatori 500 euro azione 12 - Verifica e valutazione degli inserimenti Kit completo per equitazione – ausili specifici Obiettivo A - azione 8 Attività Riabilitative 200 euro Obiettivo C - azione 7 attività riabilitative Attrezzi vari( stivali, Obiettivo A zappe, piantine, - azione 8 Attività Riabilitative annaffiatoi ecc) per attività di giardinaggio e orto Materiale vario per laboratorio di realizzazione bomboniere e bigliettini( confetti, tulle, nastrini, fiori in carta, fimo , carta riciclata ecc) 200 euro Obiettivo A 300 euro - azione 8 Attività Riabilitative Obiettivo C - azione 7 attività riabilitative Obiettivo D - azione 9 Attività riabilitative 800 euro Personale specifico: fisioterapisti, psicoterapeuti, ecc... Materiale sostegno e recupero scolastico (libri, quaderni, penne, cartelloni ecc.) Obiettivo A Materiale da falegnameria (compressore, seghetto alternativo, trapano, ecc) Obiettivo A Materiale audiovisivo Obiettivo A - attività di sostegno scolastico 600 euro Obiettivo D - attività di sostegno scolastico - azione 8 Attività Riabilitative 500 euro - azione 8 Attività Ludico Ricreative azione 8 Attività Riabilitative Obiettivo C - 100 euro azione 7 attività riabilitative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative TOTALE TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE = 12.000 euro 13.510 EURO 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): La rete di sostegno del progetto “Ancora fuori le mura” è costituita dai seguenti copromotori e partners: - - - - - - - - PARMA FOOTBALL CLUB S..p.a: disponibilità ad incontrare I ragazzi dellas scuola calico dell’ente – ingresso gratuito per la scuola calcio dell’ente PARROCCHIA S. CUORE DI GESU’ di Trapani: organizzazione di incontri pubblici e sensibilizzazione sul territorio delle varie tematiche sociali: affidamento, diritti dei bambini, lotta nonviolenta alle azioni di ingiustizia. Attività ludico-ricreative con ragazzi ospiti delle strutture dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII a progetto PARROCCHIA S. GIUSEPPE IN FULGATORE – Diocesi di Trapani: organizzazione di incontri pubblici e sensibilizzazione sul territorio delle varie tematiche sociali: affidamento, diritti dei bambini, lotta nonviolenta alle azioni di ingiustizia. Attività ludico-ricreative con ragazzi ospiti delle strutture dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII a progetto ARTIGRAFICHE FRATANTONIO GIUSEPPE: promozione del servizio civile e del progetto attraverso affissione di manifesti promozionali presso spazi del copromotore, sostegno per la realizzazione di materiale promozionale divulgativo per gli eventi specifici dell’ente. FERTIPLAN SRL: donazione di concime per le attività previste nel progetto al punto 8.1 per l’attività socio-educativa di laboratorio cura dell’orto A.D. CIRCOLO IPPICO LINERA: promozione del servizio civile e del progetto dell’ente; messa a disposizione dei locali per l’attività descritta al punto 8.1 riguardante attività ludico ricreative COMUNITA’ PARROCCHIALE “S. FRANCESCO D’ASSISI” AL CARMINE: messa a disposizione dell’impianto sportivo per l’attività progettuale descritta al punto 8.1; messa a disposizione di locali per la realizzazione di spettacoli descritti al punto 8.1 ASS. FRA ARTISTI “LAUTARI”: organizzazione e conduzione di un laboratorio musicale a cadenza settimanale a favore di disabili indicati a progetto PARROCCHIA S. CUORE DI GESU’ di S. Venerina: promozione del servizio civile e del progetto attraverso affissione di manifesti promozionale presso spazi; disposizione di locali per attività di sensibilizzazione sulle tematiche previste al punto 8.1; disposizione di locali per la realizzazione di spettacoli teatrali così come previsti al punto 8.1 PARROCCHIA MARIA SS. IMMACOLATA DI DAGALA DEL RE (S. Venerina): promozione attraverso affissione presso nostre sedi di manifesti, del servizio civile nazionale e del progetto “Ancora fuori le mura”; messa a disposizione di locali per attività di sensibilizzazione, nel territorio, di tematiche previste a progetto; messa a disposizione di locali per la realizzazione di spettacoli teatrali tenuti dalla Compagnia Teatrale dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII FACOLTA’ DI INGEGNERIA – UNIVERSITA’ DI CATANIA: promozione del servizio civile e del progetto mettendo a disposizione locali per attività di sensibilizzazione ISTITUTO CORTIVO: promozione del progetto di servizio civile Vedi allegati 3 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1. N° Risorse strumentali e tecniche Attività 10 Automobili Obiettivo A - attività di accompagnamento - incontri con Servizi Sociali e famiglie - incontri di promozione e sensibilizzazione Obiettivo B - Sensibilizzazione nel territorio Obiettivo C Attività di accompagnamento Obiettivo D 6.1. Attività di sostegno scolastico 12 Pulmini Obiettivo A - attività di accompagnamento - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo C Attività di accompagnamento Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 15 Seggioloni auto Obiettivo A - attività di accompagnamento - azione 8 Attività Ludico Ricreative 10 Passeggini Obiettivo A - attività di accompagnamento - azione 8 Attività Ludico Ricreative 5 Seggioloni Obiettivo A - attività igenico sanitarie Obiettivo C - attività igenico sanitarie Obiettivo D azione 4 – interventi di accoglienza residenziale azione 7 - Attività assistenziali 15 Televisori Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative 15 Lettore DVD Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 15 Videoregistratori Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 20 Stereo Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative n.q. Svariati Cd, DVD, Videocassette Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 13 Computer Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative - attività di sostegno scolastico Obiettivo D n.q. 1 Accessori e giochi per computer Telecamera - attività di sostegno scolastico Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 20 Biciclette Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 6 Tende da campeggio Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 6 Altalena Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 4 Piscine in gomma Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative n.q n.q Materiale per laboratori di decoupage, pittura, patchwork, collage ( pennelli; colla; acquarelli; pennarelli; colori a tempera, a matita, a dito, a cera; materiale in legno; cartone; stoffa; tele; creta) Obiettivo A Materiale per la scuola di clowneria e giocolieri Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo C Azione – Attività manuali artistiche Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative n.q Materiale per teatro (cd musicali, testi, materiale per Obiettivo A - attività laboratorio teatrale scenografia, luci e materiale vario) Obiettivo B - attività ludico ricreative - attività ludico ricreative Obiettivo C attività laboratorio teatrale Obiettivo D 6.3 Attività di laboratorio teatrale n.q Materiale per attività sportive esterne (palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, divise da calcio) Obiettivo A - azione 10 Attività Sportive Obiettivo B - attività sportive Obiettivo D azione 8 - Attività ludico – ricreative azione 10 - Attività sportive n.q Materiale per laboratori di cucito (macchine da cucire, stoffa, aghi, fili, bottoni…) Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo C Azione – Attività manuali artistiche n.q Materiale per il laboratorio del Obiettivo A linguaggio del corpo azione 8 Attività Riabilitative (tappetini, palloni…) n.q Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) e vestiario Obiettivo A - attività igenico sanitarie Obiettivo C - attività igenico sanitarie Obiettivo D azione 4 – interventi di accoglienza residenziale azione 7 - Attività assistenziali n.q Libri, fumetti, riviste Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative 30 Giochi di vario tipo in scatola Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo C Azione – Attività manuali artistiche Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative n.q Giochi per svariate fasce di età (es.costruzioni, pupazzi, teatrino, pista, carte, scacchiera,puzzle….) Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative Obiettivo B - attività ludico ricreative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative n.q Alimenti, vestiario e medicinali. Obiettivo A - Inserimento dei minori nelle sedi Obiettivo D azione 4 – interventi di accoglienza residenziale azione 7 - Attività assistenziali 6 3 Uffici attrezzati con pc – stampanti – telefoni fissi e telefoni cellulari – connessione Adsl – fax – materiale di segreteria Saloni per circa 20 persone attrezzati con sedie, tavoli, videoproiettore, lavagna a fogli, ecc... Obiettivo A - contatti con partner - verifica e disponibilità sedi - azione 2 Verifica degli interventi svolti - attività di segreteria - azione 3 relazione con i Servizi Sociali - azione 4 Promoizonoe e sensibilizzazione del territorio - azione 12 verifica e valutazione degli inserimenti Obiettivo B - azione 1 verifica dello stato dell’arte rispetto alla criminalità del territorio - attività di mediazione familiare - azione 4 Contatti con carcere e servizi sociali - programmazione ed inserimento lavorativo ed educativo - azione 7 Valutazione degli inserimenti lavorativi-educativi - azione 9 Corso operatori Obiettivo C Azione – Verifica dei bisogni dei disabili psichici Azione – Sviluppo dei progetti educativi individualizzati Azione 9 – Avviamento al lavoro Obiettivo D azione 1 - Verifica degli interventi svolti azione 2 – Relazione con i servizi sociali azione 3 – Promozione e sensibilizzazione azione 5 - Attività di sostegno alle famiglie disagiate del territorio azione 11 – Formazione degli operatori azione 12 - Verifica e valutazione degli inserimenti 4 3 Strutture abitative idonee alla mobilità dei disabili Obiettivo C Kit completo per equitazione Obiettivo A Azione – Attività manuali artistiche - azione 8 Attività Riabilitative Obiettivo C - azione 7 attività riabilitative n.q n.q Attrezzi vari( stivali, zappe, piantine, annaffiatoi ecc) per attività di giardinaggio e orto Obiettivo A Materiale vario per laboratorio di realizzazione bomboniere e bigliettini( confetti, tulle, nastrini, fiori in carta, fimo , carta riciclata ecc) Obiettivo A - azione 8 Attività Riabilitative - azione 8 Attività Riabilitative Obiettivo C - azione 7 attività riabilitative Obiettivo D - azione 9 Attività riabilitative n.q Materiale recupero scolastico Obiettivo A (libri, quaderni, penne, cartelloni ecc.) - attività di sostegno scolastico Obiettivo D - attività di sostegno scolastico n.q n.q . Materiale da falegnameria (compressore, seghetto alternativo, trapano, ecc) Obiettivo A Materiale per attività musicali (flauti, chitarra, percussioni ecc) Obiettivo A - azione 8 Attività Riabilitative - azione 8 Attività Riabilitative Obiettivo C - azione 7 attività riabilitative Obiettivo D azione 9 Attività riabilitative 1 Spalliera a muro Obiettivo A azione 8 Attività Riabilitative Obiettivo D azione 9 Attività riabilitative 5 Playstation Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative n.q Materiale audio-visivo Obiettivo A - azione 8 Attività Ludico Ricreative azione 8 Attività Riabilitative Obiettivo C - azione 7 attività riabilitative Obiettivo D azione 8: Attività ludico – ricreative CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NESSUNO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NESSUNO (Vedi allegati 4 ove presenti) 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Il progetto “ANCORA FUORI LE MURA” consente l’acquisizione delle seguenti competenze, a seconda delle sedi di attuazione di progetto e delle attività svolte dai volontari, rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILICON “DICHIARAZIONE” FORMALE DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, come da allegati 5: 1 – COMPETENZE DI BASE E’ in grado di: - Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo 2 2c) - - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI PERSONE CON HANDICAP ( O DISABILI) E’ in grado di: - Assistere la persona handicappata, in condizione di medio o grave insufficienza mentale e/o alterazioni psichiche / compromessa attività motoria / incapacità della cura di se stesso. - Applicare tecniche di animazione, socializzazione (attività di intrattenimento, occupazionali, culturali, sportive, di gioco ecc...) per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. - Mantenere condizioni di igiene ambientale, nonché pulizia e cura della persona. - Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto degli ausili - Utilizzare gli automezzi per disabili - Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso. - Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile e della sua famiglia - Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle persone disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche - Individuare le principali caratteristiche di un servizio residenziale, semiresidenziale e domiciliare per disabili 2d – 2f) MINORI, SCUOLA E PROGETTI ESTIVI E’ in grado di: - Applicare tecniche di animazione, l’integrazione dei singoli e dei gruppi; socializzazione e di gioco - Di accompagnare e supportare il minore nell’attività di studio e ricreativa; - Collaborare alla progettazione, organizzazione e socializzazione, di ricostruzione della rete relazionale. - Utilizzare le tecniche specifiche di animazione, attività di intrattenimento (giochi, musica, film), attività culturali (drammatizzazione), supporto alle attività scolastiche (compiti). conduzione di per favorire attività 3 - COMPETENZE TRASVERSALI E’ in grado di: - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia di - Collaborare con il personale dell’Ente, con i colleghi e con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Lavorare in team per produrre risultati collettivi - Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti - Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria emotività rispetto a situazioni di difficoltà. Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della “Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo” (allegati 3), e riconosciute dalla Regione Emilia- Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 20031. Inoltre il progetto “ANCORA FUORI LE MURA” rende possibile l'acquisizione delle seguenti competenze,rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. 1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali strat relazione d’aiuto; 2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione de di equipe; 3. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto alle tecniche fondamentali dell’assiste base a soggetti disabili sia fisici che psichici 4. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale; 5. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del lavoro con le istituzioni; 6. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti; 7. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani Inoltre le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”. __________________________________________________________________________ 1 si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative; Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite. 2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le caratteristiche del libretto formativo, nonchè le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo richiedono. 3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonchè dichiarazioni di autoformazione.") Vedi allegati 5 Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) d) Casa famiglia Angeli Custodi, via Sabotino 53, Monacella di Santa Venerina – 95010 – Catania (CT) e) Casa Famiglia Madre della Resurrezzione, via Passo del fico contrada Milisinni –- 95121 – Catania (CT) f) Ass. papa Giovanni XXIII, via Provinciale 11, Linera di Santa Venerina – 95010 – Catania (CT) g) Colonia Franchetti, via Volturno, Mannoli – 89057 – Santo Stefano d’Aspromonte (RC) h) Casa di Spiritualità Santa Maria Porto di Pace, Via Arghillà Nord - 89135 – Arghillà – Reggio Calabria 30) Modalità di attuazione: La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente: Elementi metodologici generali: Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo). Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo): - Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Formazione di Gruppo - Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi - Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze - Auto-formazione - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente, eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale, giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei volontari, visite ad esperienze sul territorio. Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici compiti di: - organizzazione logistica - creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali - valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli - mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina. 33) Contenuti della formazione: Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti” Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − − − Conoscenza fra i volontari Costruire un’identità di gruppo Condivisione di motivazioni e aspettative Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee, aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali. La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo. Presentazione dell’Ente 2 Approfondimenti − La storia − I valori − La mission dell’ente − Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi L’intervento sociale dell’ente − Modus operandi − Ambiti e tipologie d’intervento − Beneficiari − Il progetto di servizio civile I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause − Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII − La differenza tra condividere e prestare un servizio − Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova − La società del gratuito Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente. Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali. La modalità utilizzata è frontale. Il lavoro per progetti 3 − − Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla valutazione dei risultati attesi. Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto. Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie. Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di strumenti multimediali. Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 4 La storia del servizio civile la sua evoluzione: − La storia dell’Obiezione di Coscienza − Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 − I valori e le finalità della legge 64/2001 − Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze Gli attori del servizio civile: − UNSC − Enti (figure coinvolte nel servizio civile) − I Volontari Il dovere di difesa della patria 5 La Costituzione italiana: − Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità − Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 Diritti Umani: − Dichiarazione dei diritti umani − Organismi di tutela − Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani − Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani La difesa civile non armata e nonviolenta 6 − − − − − − Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta Elementi fondamentali del conflitto Dimensioni e livelli del conflitto Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti Gli strumenti della nonviolenza I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in successione. Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche. Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della pace. L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri. Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi storici. Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti proposti. La normativa vigente e la carta di impegno etico 7 − − La carta di impegno etico Le norme attuali Diritti e doveri del volontario del servizio civile 8 − − Ruolo del volontario Diritti e doveri del volontario in servizio civile Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale, approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce della circolare sulla gestione. La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte. Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori strumenti” Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − Ri-definizione dell’identità di gruppo Recupero delle motivazioni iniziali Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche, gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato i volontari alla scelta del servizio civile. La difesa civile non armata e nonviolenta 2 − − − Modello M-m e modello E Pace positiva e pace negativa Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto. Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni, brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti. La solidarietà e le forme di cittadinanza 3 − − − − − Ruolo del volontario in servizio civile nella società Concetto di cittadinanza attiva Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo Il ruolo degli organismi internazionali. Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 4 − − − Le forme di associazionismo sociale I diversi attori sociali: pubblico e privato Il volontariato: quali competenze? La protezione civile 5 − − − − Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile Concetto di rischio: P x V x E Il metodo Augustus Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni e del Terzo Settore. Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato. Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva, facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale quando si parla di servizio civile volontario. Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione, brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e confronti di gruppo. 6 Lavoro per progetti − − − Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale? Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase. Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento, simulazioni. Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento. 34) Durata: Moduli formativi L’identità del gruppo in formazione Presentazione dell’Ente Il lavoro per progetti Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della patria La difesa civile non armata e nonviolenta La normativa vigente e la carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La protezione civile TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE Ore Ore Totale lezioni dinamiche ore frontali non form. 3 6 9 4 0 4 3 1 4 2 2 4 1 1 1 2 1 2 3 1 0 3 3 4 2 2 4 3 1 4 3 1 4 24 20 44 Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Casa Famiglia Madre della Resurrezzione, via Passo del fico contrada Milisinni –- 95121 – Catania (CT) b) Casa famiglia Angeli Custodi, via Sabotino 53, Monacella di Santa Venerina – 95010 – Catania (CT) c) Ass. papa Giovanni XXIII, via Provinciale 11, Linera di Santa Venerina – 95010 – Catania (CT) d) Casa Famiglia S. Francesco, via Cappuccini 10 – 95036 – Randazzo (CT) e) Casa Famiglia S. M. dell’Odigitria, via Provinciale 11 – 95010 – Santa Venerina(CT) f) Casa Famiglia Madonna della Provvidenza, corso Sicilia 40/B – 95014 – Giarre(CT) g) Famiglia Aperta Garuccio, via Marsala 157 – 91010 – Trapani (TP) h) Colonia Franchetti, via Volturno, Mannoli – 89057 – Santo Stefano d’Aspromonte (RC) i) Casa di Spiritualità Santa Maria Porto di Pace, Via Arghillà Nord - 89135 – Arghillà – Reggio Calabria 36) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: PRIMO E SECONDO LIVELLO Nome cognome Luogo di nascita Data di nascita Codice fiscale CONCETTA IABICHINO Scicli (RG) 27/02/79 LAURA LUBATTI Mondovì (CN) 07/04/63 LBTLRA63D47F351X MARIA CARMELA PARISI Catania (CT 12/02/69 PRSMCR69B5 Catania (CT) 11/10/72 RPSRFL72R51C351S 22/05/66 LVTMRC66E22E512R BCHCCT79B67I535B RAFFAELLA RAPISARDA MARCO LOVATO Legnago (VR) ALBERTO PENNISI Catania (CT) 03/02/73 PNNLRT73B03C351L MARIO MURATORI Alessandria (AL) 18/05/64 MRTMRA64E18A182A ROSALBA GENTILE Catania (CT) 31/07/53 GNTRSB53L71C351B ANTONIO CHIARENZA Catania (CT) 12/11/68 CHRNTN68S13C351N CATERINA CRISTINA RUSSO Catania (CT) 02/08/69 RSSCRN69M42C351W SCALAMBRINO MARIA MONTEROTONDO( ROMA) NICOLA LAPENTA Bra (CN) 11/09/61 09/04/74 SCLMPT61P51F611T LPNNCL74D09B111P 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: NOME COGNOME COMPETENZE SPECIFICHE NICOLA LAPENTA Responsabile del servizio civile, con esperienza pluriennale di intervento in aree e situazioni di conflitto, formazione al servizio civile di obiettori di educazione alla pace. coscienza, volontari ed operatori, CONCETTA IABICHINO Responsabile di casa famiglia. Animatrice del servizio Obiezione e pace. Esperienza di formazione obiettori di coscienza e volontari LAURA LUBATTI Responsabile casa famiglia. Animatrice e referente per la zona Acireale del servizio Affido dell’APG23. Collaborazione con i comuni, servizi sociali e tribunale per i minori. Animatrice di una compagnia teatrale per ragazzini disagiati e portatori di handicap. MARIA CARMELA PARISI Responsabile casa famiglia. Laureata in medicina con specializzazione in pediatria. Specializzazione in bioetica e sessuologia. Esperienza pluriennale nell’accoglienza di minori e disabili RAFFAELLA RAPISARDA Responsabile casa famiglia, animatrice del servizio amministrazione per la zona Acireale e per la cooperativa sociale Rò la Formichina. Esperienza pluriennale in materia di affido familiare MARCO LOVATO Responsabile di zona, responsabile casa famiglia, con esperienza di animazione in carcere e quartieri a rischio. Esperienza pluriennale di accoglienza di minori e disabili. Esperienza in attività legate alla lotta alla mafia. ALBERTO PENNISI Responsabile di casa famiglia. Responsabile della cooperativa sociale di tipo A e B “Rò la Formichina”. Esperienza con ragazzini/adulti che vivono varie forme di devianza e disagi. Esperienza pluriennale nell’accoglienza di minori e disabili MARIO MURATORI Responsabile di casa famiglia. Animatore APG23 nelle carceri minorili del territorio. Allenatore scuola calcio minori e/o disabili. Esperienza pluriennale nell’accoglienza di minori e disabili e varie forme di devianza ROSALBA GENTILE Laureata in scienze politiche. Esperta di affido familiare, politiche sociali, politiche di sviluppo. Impiegata presso l’Ufficio Affido Familiare del Comune di Catania ANTONIOCHIARENZA Responsabile di casa famiglia. Animatore del servizio Obiezione e pace. Esperienza di formazione obiettori di coscienza e volontari. Esperienza pluriennale nell’accoglienza di minori e disabili. Responsabile di una cooperativa sociale di tipo A e B “La Casa di Alberto”. Esperto di gestione delle risorse umane. Competenze specifiche in materia sicurezza nei luoghi di lavoro. CATERINA CRISTINA RUSSO Responsabile casa famiglia. Esperienza pluriennale nell’accoglienza di minori e disabili. Responsabile di zona SCALAMBRINO MARIA Responsabile casa famiglia. Esperienza pluriennale nell’accoglienza di minori e disabili .Esperienza nel quartiere a rischio fontanelle milo di trapani. Insegnante scuola dell’infanzia, esperienze di animazione Pastorale familiare. PATRIZIA Vedi allegati 6 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, si struttura su due livelli: Il primo prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, (all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone), ha carattere residenziale e si realizza in concomitanza degli eventi di formazione generale. Il secondo prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio. La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il coinvolgimento dei volontari, non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. Entrambi i livelli hanno come obiettivo la trasmissione dei contenuti specifici necessari ai volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto, ma si differenziano per tempistica e periodicità degli eventi formativi. Elementi metodologici generali: - Lezioni frontali - Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze e lezioni di esperti in materia - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici occasioni formative esterne all’ente, 40) Contenuti della formazione: Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto. PRIMO LIVELLO I contenuti caratterizzanti di questo primo livello, che coinvolge simultaneamente tutti i volontari in servizio civile presso l'ente sono: 1. La relazione d'aiuto (durante il primo corso residenziale) Elementi generali ed introduttivi − Il rapporto “aiutante-aiutato” − Le principali fasi della relazione di aiuto − La fiducia − Le difese all’interno della relazione di aiuto − Presa in carico della persona aiutata − Comunicazione, ascolto ed empatia − Gestione della rabbia e dell’aggressività − Il disagio psicologico dei minori − L’handicap fisico e psichico − La devianza Elementi di approfondimento suddivisi per aree 1.Area Minori − Il mondo interno del bambino − Il passaggio dalla dipendenza all’autonomia − L’attaccamento − Il vissuto psicologico del bambino border line e con gravi disabilità − La gestione dell’aggressività nella relazione con il minore 2.Area Handicap Psichico − Il vissuto psicologico della persona con handicap psichico − Le principali forme di handicap psichico − Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative 3.Area Devianza − Le radici della devianza − Principali manifestazioni comportamentali della devianza − Il Carcere minorile e − La conquista della fiducia e la gestione dell’aggressività nella relazione di aiuto con adolescenti devianti 2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio) Verifica, valutazione ed analisi di: − Obiettivi del progetto − Andamento del servizio − Competenze acquisite − Il sistema formativo L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile. Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile: analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare. SECONDO LIVELLO • Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente: - la storia dell’Associazione sul territorio - le strutture presenti sul territorio - • • • • • ambiti di intervento e risposte dell’associazione sul territorio alle problematiche sociali La relazione educativa con minori in situazioni di disagio: - la gestione quotidiana di minori con vissuto di disagio - la relazione educativa con i minori portatori di handicap fisico e psichico - affettività e corporeità nei minori con handicap fisico e psichico - i minori e la mafia: le possibili conseguenze dell’ambiente mafioso sullo sviluppo psicoaffettivo del minore - la realtà degli istituti e le possibili alternative Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale: - la condivisione diretta - la relazione d’aiuto - area minori - area handicap fisico e psichico - area devianza Modello e ruolo dell’operatore: - analisi del ruolo dell’operatore - obiettivi e compiti dell’operatore - competenze generali e trasversali - conoscenze tecnico-specialistiche - operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo La disabilità e il reinserimento sociale: - potenzialità e risorse: sviluppo di nuove modalità nel fare e comunicare - l’accessibilità: superamento e gestione delle barriere architettoniche (e non solo) - verso l’autonomia possibile - reinserimento sociale attraverso il lavoro - il supporto alle famiglie naturali/affidatarie di ragazzi/e portatori di handicap fisico e psichico - l’inserimento di un minore in struttura di accoglienza: dal benvenuto alla gestione - affido: riferimenti normativi L’affido: - la famiglia affidataria e quella adottiva organi di servizio competenti: collaborazione territoriale tra: Servizi sociali, Enti e Tribunale per i minorenni 41) Durata: PRIMO LIVELLO Modulo formativo Quando Durata A La relazione di aiuto: - elementi generali ed introduttivi Nel corso de primi due mesi 12h - elementi di approfondimento di servizio suddivisi per aree B Il lavoro per progetti Nel corso dell’ultimo mese 10 h Durata totale primo livello (A+B) 22 h SECONDO LIVELLO Modulo formativo E Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente La relazione educativa con minori in situazioni di disagio Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale Modello e ruolo dell’operatore La sicurezza nei luoghi di lavoro La disabilità e il reinserimento sociale L’affido Durata Quando Nel corso del primo mese 6h Nel corso del secondo e del settimo mese 8h Nel corso del terzo e del quinto mese 6h Nel corso del Nel corso del Nel corso del ottavo mese Nel corso del mese sesto secondo mese secondo e terzo e nono Durata totale secondo livello (E) DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 3h 3h 12 h 12 h 50 h A+B = 72 ORE Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento Data 27 febbraio 2010 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Nicola Lapenta