SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 diretto da Salvo Benanti FONDATO NEL 1988 N° 4/2010 Domenica 31 gennaio 2010 Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl Bonomo scrive una lettera ad Erg “Nessuno ha detto no al rigassificatore - afferma il leader siciliano di Alleanza per l‟Italia –. Solo non si deve costruire a Priolo, a ridosso di impianti fatiscenti” “Invito alla Erg: Cara Erg, nessuno ha detto che il rigassificatore non si deve fare a Siracusa. Non c’è alcun bisogno quindi di minacciare guerre puniche e di cadere in contingenze che ti costringono a ridimensionare i tuoi investimenti. Non è così, inasprendo gli animi, che si risolve la questione”. Questa letterina alla Erg a scriverla è il deputato regionale Mario Bonomo, leader siciliano di Alleanza per l‟Italia di Rutelli e uomo vicino al governatore Lombardo. Quindi anche una letterina diventa, proprio per il peso specifico di chi la scrive, un documento di cui tenere conto, un documento che suona all‟incirca così: d‟accordo col rigassificatore ma non deve essere costruito dove è stato fino ad oggi previsto. Se vogliamo un passo avanti visto che proprio l‟on. Bonomo questa struttura non l‟ha mai vista di buon occhio, lo stesso infatti, se non ricordiamo male, ha sostenuto la tesi del “no al rigassificatore” portata avanti da un comitato ad hoc di Priolo, ma limitatamente alla scelta del sito. Oggi c‟è una posizione nuova, possibilista che potrebbe anche essere la posizione del governatore Lombardo, quel signore, per intenderci, che dalle nostre parti gioca da un anno e mezzo il ruolo di novello Brenno visto che è sempre lì a dire “guai ai vinti” con evidenti riferimenti ai lealisti del Pdl e all‟Udc. Ma non divaghiamo, torniamo alla letterina di Bonomo. “E’ da pazzi – dice il leader di Alleanza per l’Italia - pensare di costruire il rigassificatore in mezzo ad altri tre impianti fatiscenti e obsoleti in territorio di Priolo”. E quindi? Quindi si discute, si approfondisce e si opta per una soluzione diversa, nessuno vuole cacciare Erg (purtroppo ndr) e nessuno è Querela per antipatia o per intimidire In uno di questi pomeriggi piovosi si è presentata a casa mia una vigilessa urbana. Doveva notificare a mio padre una querela da parte di un politico. Ho letto subito la motivazione, studio giurisprudenza, e sono rimasta di stucco. In sostanza la querela parlava di una differenza di opinione fra il politico in questione e mio padre che scrive su questo stesso giornale. C’era ancora un altro politico che negava i contenuti di una intervista ma sempre per fatti politici e di opinione. E allora? Quale era l’offesa? Insomma, si parlava del nulla, cioè di una differenza di vedute, e se tu non ragioni come me io ti querelo, funziona così? “Impari bene questa strada – ho detto alla vigilessa – perché oggi viene per mio padre, domani verrà probabilmente per me”. Certo, sono stata istintiva, ma come si fa a non esserlo. Certo, voglio bene a mio padre ma non lo difendo in maniera acritica e d’altra parte lui non ne ha bisogno. E’ abituato da anni a vicende di questo tipo: Tu non sei d’accordo, francamente mi infastidisci coi tuoi articoli, e allora io ti querelo, insomma ti costringo a prenderti un avvocato, a scrivere memorie etc etc. A seguire insomma una procedura che non è davvero piacevole e an- che costosa. Una specie di intimidazione a chi vuole solo dire quello che succede in città. E tutto questo succede nella mia stessa sonnacchiosa Siracusa? Quasi mi prende un colpo. Ma come succedono queste dispute sanguigne e io praticamene non me ne accorgo? Quasi invidio mio padre che con questi politici ci parla ogni giorno, magari ci litiga, magari si querelano a vicenda e io continuo a non saperne nulla. Francamente mi sembra una ingiustizia bella e buona. Eppure mi piace l’intrigo, la macchinazione, mumble mumble ma non è che si riferiva a questi astii più o meno camuffati, a queste cattiverie, quando il mio genitore dice e sostiene che Siracusa è peggio di Peyton Place? La mia città è allora sul serio una città corrotta, ricca di malevolenze nascoste, incapace di un confronto aperto e leale? Ci sono purtroppo fondate ragioni a sostenere questa tesi che io tuttavia ancora respingo. Sono giovane, forse troppo idealista, o forse troppo innamorata di queste “quattro pietre”. E le querele? Sarà antipatia? Eppure mio padre mi sembra simpatico. Allora come fanno tanti altri giornalisti a non prendere mai una querela? Già come fanno? Isabella Benanti contrario alla costruzione del rigassificatore. Personalmente non ho mai detto questo. Una questione di allocazione? Certo. La sua soluzione? Costruire il rigassificatore in un altro sito che non debbo certo essere io ad indicare. Non si può comunque costruire nel cuore di un territorio già offeso e penalizzato oltre misura. La sua letterina all’Erg si conclude con un “vissero tutti felici e contenti”? Questo non lo so. Certo non sono io l’orco della favola. Da sempre preferisco il ruolo di buono, ci si rimette sempre ma sono disposto a pagare il prezzo. Nella vita non si può avere tutto. La palla quindi passa all’Erg. Trovate un nuovo sito per il rigassificatore e che la pace sia con voi Se la vogliamo mettere così. Parla il prete “scomodo” A PAGINA 7 Granata-Piscitello: Non facciamo prigionieri Mini accordo sul sottogoverno. E’ finita la telenovela provinciale arrivata alla millesima puntata? Sembrerebbe di si. L’accordo sembra concluso. Nel frattempo il duo Piscitello-Granata ha introdotto un nuovo motivo di divisione. “Ripetiamo in sede provinciale “ hanno detto “ gli accordi politici reggiunti in sede regionale. La nuova maggioranza del governo Lombardo è composta dall’MPA -PD e Gruppo Sicilia (Miccichè).Ripetiamo lo schema anche a Siracusa! Facciamo fuori l’UDC ed il PDL! Questo hanno proposto i due esponenti politici che un tempo molto lontano hanno anche militato assieme a sinistra,nella Rete. Piscitello parla nella veste di esponente dell’MPA. Più che veste è un soprabito perché a volte,come si fa con i soprabiti,lo lascia cadere e non si sa dove si sia cacciato.Oggi,ora,in questi minuti …è MPA. Granata è il fido luogotenente di Fini a Palermo, grande sostenitore del Governo Lombardo e dell’assessore Strano. Fabio si è distinto per un antiberlusconimo viscerale privo di riguardi, come se Fini stesse per fondare un par- tito nuovo, diverso dal PDL. Ma l’iniziativa sembra tramontata e Fini pare adagiarsi, come ha fatto sempre, nel comodo alveo del PDL. In questo caso la proposta di Granata è fuori tempo perché, semmai, si apre in sede regionale una fase che potrebbe vedere il rientro di una parte del gruppo Sicilia alle sponde del PDL ufficiale con un addio al Lombardo-ter- Ma sbaraccare UDC e PDL a Siracusa non è anche possibile. Alla Provincia regionale significherebbe andare subito a nuove elezioni perché Bono fa parte del PDL lealista con Vinciullo. Al Comune la componente UDC e PDL non è facilmente surrogabile. Visentin potrebbe fregarsene degli 11 consiglieri comunali dissidenti? Non penso che lo possa fare senza aprire una lacerazione così profonda da dovere mettere in campo l’ipotesi delle sue dimissioni o della sfiducia o dello scioglimento del Consiglio Comunale per la mancata approvazione del bilancio. Fantapolitica? Fantapolitica. Del resto anche le battute di Granata e Piscitello, della serie “non facciamo prigionieri”, sono fantapolitica. O perlomeno ripetono una massima da sempre sostenuta dal senatore Firrarello, lealista doc. Comunale a +1678 TeatroVerga +1785 A marzo l’appalto e i lavori veri quando iniziano? Sui tempi anche per questo stabile c’è molta vaghezza Via Crispi +1244 Le piogge completano l’opera: Basole superassassine 2 Domenica 31 gennaio 2010 Filo diretto. Visentin risponde: I sottopassi del circuito di competenza della Provincia. Illumineremo la Panoramica: c’è il sì della Soprintendenza. Impegno sulla scuola Inda Riceviamo e pubblichiamo: Ci sono, a conoscenza del Sindaco, a Siracusa, tra i tecnici comunali e/o tecnici delle Aziende di fiducia, delle persone che sono in grado di riparare una volta per tutte i sottopassi del Circuito Automobilistico e togliere gli allagamenti che puntuali si creano appena piove?In caso negativo ditelo, che ci rivolgiamo fuori provincia. La strada dei sottopassi in questione è fortemente disastrata dai molteplici lavori della Sai 8 che procede sempre per rattoppi. E' possibile azionare le fidejussioni in danno alla Società Sai 8 e procedere al rifacimento di una strada che è proprietà comunale e che ha subito una vandalizzazione che ne deprezza l'integrità? Grazie. Marcello Lo Iacono completamente al buio. Evidentemente è necessario un intervento risolutivo da parte del Comune. In questa ottica le chiedo, signor sindaco, di fare una illuminazione diversa da quella esistente che di sera finisce per diventare pericolosa per gli automobilisti che vengono abbagliati in diversi tratti del tracciato. Giovanni e Lucy Recupero Risponde il sindaco: La Panoramica è una zona a cui la municipalità sta molto attenta, non fosse altro che per la contiguità col parco della Neapolis e col Teatro Greco dove ogni anno si svolgono gli spettacoli classici. A quanto mi risulta l’assessorato competente ha già pronto un progetto di nuova illuminazione e informalmente ho appreso che c’è anche la disponibilità della Soprintendenza. Insomma, la soluzione del problema è nella nostra agenda e quando avremo la necessaria copertura economica provvederemo in tempi rapidissimi. Risponde il sindaco: I sottopassi a cui lei fa riferimento non sono di competenza del Comune bensì dell’amministrazione provinciale. Ovviamente mi farò carico di girare al presidente Bono questa sua segnalazione. Per quanto riguarda lo stato della strada e le cause dello stesso degrado idem come sopra. Riceviamo e pubblichiamo: Abbiamo letto della scuola di teatro per i giovani da 5 a 90 anni che la Fondazione Riceviamo e pubblichiamo: La Panoramica del Teatro Greco è tornata Inda ha già fatto partire. Dove è possibile avere notizie pi dettagliate? Sono previste quote di iscrizione? Verranno rilasciati appositi diplomi? Insomma è possibile saperne di più visto che non ho visto né un manifesto né un volantino su quella che dovrebbe essere una iniziativa di spessore? Luigi Fortuna Risponde il sindaco: Colgo un fondo di polemica nella sua missiva. La scuola di teatro antico è un impegno su cui il Comune come anche la Fondazione che presiedo intende spendersi al massimo. E’ vero che non c’è stata una pubblicistica debordante per quanto riguarda la sua attività, ma anche su questo ci ripromettiamo di intervenire. Tutti discorsi che purtroppo vengono in qualche modo frenati da problemi di natura economica. Insomma, la crisi c’è, ma il sottoscritto non ha nessuna voglia di arrendersi. Rispetteremo comunque tutti gli impegni, crisi o non crisi. VISENTIN RISPONDE: scrivere a [email protected] Sos: Le polveri sottili ci uccidono Il consigliere Antonio Moscuzza: C‟è stato tanto chiasso sul villaggio di Terrauzza, dove sono finiti ora tutti i nostri ambientalisti, i difensori del territorio, i grillini? Consigliere Moscuzza, la problematica dell’inquinamento ambientale, secondario all’eccessiva concentrazione di polveri sottili nell’aria che respiriamo, è stato l’argomento che ha principalmente caratterizzato i lavori in consiglio comunale in questo primo scorcio del 2010. Si è trattato di un‟occasione importante e di un momento altamente qualificante per tutti i componenti il civico consesso, non potendo essere altrimenti trattandosi di questione che interessa la salute dei nostri concittadini. A smentire certi luoghi comuni che asseriscono l‟incapacità, se non addirittura l‟inutilità, degli eletti dal popolo ad affrontare seriamente questioni attinenti il vivere comune, non ho difficoltà ad ammettere che in questa occasione l‟intera assemblea ha dimostrato di possedere le giuste professionalità, capacità e sensibilità per dare un contributo costruttivo e determinante alla risoluzione di questo problema. Che Siracusa in materia di inquinamento ambientale non brilli per posizioni di prestigio, anzi, a voler essere sinceri, occupi le prime posizioni in classifica fra le città capoluogo di provincia, è comunque un dato incontrovertibile, anche se spiacevole da ammettere. In effetti aver appreso da studi e relative statistiche che nel corso del 2008 lo sforamento della concentrazione sopportabile di PM 10 nell‟aria che respiriamo è stato evidenziato in 145 giornate ( secondo altri studi o tecniche di rilevamento in oltre 300), non può lasciarci indifferenti, ma deve servirci da sprone a mettere in moto tutte le iniziative e i provvedimenti utili a venire a capo di un problema, che non dobbiamo aver timore a definire come potenziale emergenza sanitaria. A questo proposito vuole fornirci qualche nozione utile per capire di cosa e di quanto dobbiamo avere apprensione in tema di salute per la nostra collettività? Proverò adesso, con parole semplici, a dare un contributo per cercare di spiegare l‟importanza e la delicatezza di questo problema, da addetto ai lavori e da rappresentante istituzionale. In via preliminare bisogna chiarire che con la sigla PM 10 si identifica un tipo di materiale presente nell’aria sotto forma di particelle microscopiche, di diametro aerodinamico medio, uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro. E‟ ormai un dato scientifico accertato che se inalate, queste sostanze, sono in condizioni di raggiungere le parti distali dell‟apparato respiratorio fino agli alveoli polmonari, quindi riversarsi nel torrente sanguigno e da qui diffondersi in tutti gli apparati del corpo umano, con serie potenzialità di nocumento ai vari organi raggiunti, e quindi in generale alla salute. Su questo aspetto ritengo necessario porre un distinguo per una più esatta comprensione del rischio sanitario: i danni maggiori per la salute pubblica sono ascrivibili all‟inalazione delle polveri sottili comprese fra 1 e 2 millesimi di millimetro, essendo solo quest‟ultime quelle capaci di raggiungere i tratti distali dell‟apparato respiratorio. La complessità di questa problematica risente del fatto che, allo stato attuale, il supporto tecnico in dotazione non ci permette di entrare in possesso di dati specifici sul particolato di piccolissima di- mensione, atteso, come dicevo prima, che soprattutto a questo si attribuiscono i potenziali danni duella salute. Per avere idee più chiare basterebbe allora fare rilevazioni scientifiche appropriate, così da venire a capo del problema e prendere le iniziative idonee. Indubbiamente ciò rappresenterebbe un passo avanti per un studio più preciso dell‟intera questione e per gli eventuali rimedi. Ma se ci limitassimo solo a questo aspetto non avremmo dato un contributo completo e risolutore. Sarebbe come se ad un ammalato di polmonite pensassimo solo di curare la febbre, cioè il sintomo, piuttosto che ricercare la causa primaria della malattia, ed aggredire questa con i farmaci specifici. Tornando al nostro argomento appare chiaro che le soluzioni migliori si potrebbero avere solo dopo aver capito la vera origine del nostro inquinamento atmosferico. L’amministrazione ha dichiarato che appena entrerà in possesso del PUT (piano urbano del traffico) e del PUM ( piano urbano della mobilità) le cose dovrebbe dovrebbero migliorare notevolmente. Su questo mi permetto di esprimere le mie personali perplessità, per il semplice motivo che se così fosse lo stesso sindaco, a cui non difetta certamente senso di responsabilità, avrebbe già da tempo preso iniziative per rimuovere questi inconvenienti, senza attendere necessariamente il PUT e il PUM. Cosa ci dice ancora dell’ipotesi che fa riferimento alle correnti d’aria provenienti dal nord d’Africa come causa dello sforamento delle polveri sottili? Eventualmente si potrebbero prendere in considerazione come concausa in aggiunta ad altre. In realtà mi riesce difficile ipotizzare che queste correnti penalizzino il cielo sovrastante la città di Siracusa, risparmiando nel suo percorso altre provincie limitrofe. Mi viene ancora più difficile ipotizzare che i nostri concittadini fossero diventati una sorta di figli di un Dio minore. Invece c‟è un altro problema che mi piace sottolineare: la scarsa attenzione a livello mediatico, in proporzione all‟effettiva delicatezza e complessità della questione su cui ci stiamo intrattenendo. Si spieghi meglio. Voglio dire che non si riscontra la stessa enfatizzazione, tale da turbare eccessivamente l‟opinione pubblica, come ad esempio per i pericoli connessi all‟assunzione di stupefacenti e sostanze alcoliche: faccio riferimento alle stragi del sabato sera, per restare alle cronache dei nostri giorni. Tutto ciò si spiega facilmente con il semplice fatto che gli effetti nocivi di queste sostanze hanno un clamore mediatico immediato e quindi più coinvolgente nell‟opinione pubblica, al contrario dei danni da inquinamento atmosferico che richiedono tempi più lunghi di incubazione per rendersi evidenti in tutta la sua pericolosità. Restando ai nostri giorni, a voler fare un altro esempio, lei si ricorderà il “casino” mediatico che si manifestò, e che per certi versi continua tutt‟oggi, sul villaggio turistico a Terrauzza. Ebbene pur nel rispetto della legittimità di iniziative contrarie a quella costruzione, con dibattiti televisivi, manifestazioni, cortei, interventi in aula consiliare, oggi io mi chiedo: dove sono finiti tutti i nostri ambientalisti, i difensori del territorio, i grillini? Se ne vede in giro mi faccia sapere. Secondo lei l’amministrazione come si sta muovendo. Ho apprezzato l‟atteggiamento assunto in aula da chi ha relazionato sull‟argomento. L‟amministrazione, pur denunciando la complessità della questione, e su questo siamo sulla stessa lunghezza d‟onda, non ha inteso eludere il problema, e ciò è sinonimo di grande responsabilità. Sono fiducioso che al nostro sindaco, che fino ad oggi si è contraddistinto, molto per la politica del fare e poco per la politica del chiacchiericcio, non sfuggirà all‟importanza del compito che gli è stato affidato, in merito alla tutela della salute dei suoi concittadini. La problematica dell’inquinamento ambientale sta esplodendo anche nelle maggiori provincie del nord Italia. A Milano addirittura 2 consiglieri comunali hanno occupato l’aula del civico consesso in segno di protesta per inadempienze dell’amministrazione del sindaco Moratti, alla quale è stato recapitato nelle scorse settimane un avviso di garanzia. Lei si vede fra quelli che potrebbero manifestare allo stesso modo a Siracusa? Non credo che ce ne sarà bisogno. Di fronte ad un‟iniziativa seria che il sindaco saprà mettere in campo su quest‟ argomento, che comunque mi preme sottolineare non si presta a vincoli di gruppo o di maggioranza, bensì che deve rispondere solo alle nostre coscienze, potrà contare certamente sull‟appoggio incondizionato del sottoscritto, e dei componenti il gruppo consiliare dell‟UDC. 3 Domenica 31 gennaio 2010 2061 divorzi a Siracusa nel 2009 Avola è invece il comune dove si divorzia di meno. In sostanza la famiglia nella nostra provincia tiene. E anche le separazioni non sono sempre definitive Meno male! Un’interessante spaccato della vita provinciale ai giorni nostri. Divorzi, separazioni, matrimoni, nubili, celibi, vedovi…insomma c’è tutto. I numeri dicono, come segnala Caruso, che la famiglia intesa in senso classico “tiene”: i 2061 divorzi/separazioni avvenute nel 2009 nella città di Siracusa rappresentano soltanto l’1,66% sul dato globale dei matrimoni. Gli stessi divorzi/separazioni avvengono molto spesso gradualmente, non in modo traumatico ed, a volte, c’è gente che si separa di fatto senza “carte”, senza alterare l’equilibrio della famiglia, per rispetto dei figli, per la loro serenità. Non male in un mondo che sembra volere cancellare la famiglia per sostituirla con prototipi (la famiglia allargata, coppie di omosessuali, figli miei, figli tuoi, figli nostri, figli affidati, figli adottati etc etc). Il mondo meridionale resiste tenacemente al tentativo di frantumare la stessa idea di famiglia per sostituirla non si sa bene con cosa. Nel Sud la famiglia è l’ancora per i giovani disoccupati, per le coppie senza lavoro, per i giovani separati, per nipoti abbandonati o non seguiti da genitori troppo giovani a cui…si sostituiscono sempre più spesso i nonni. Insomma nello sconforto generale di come vanno le cose, questi numeri parlano un linguaggio diverso e tante convinzioni diffuse (es: separazioni e divorzi di massa dopo otto anni di matrimonio) sembrano semplicemente delle battute prive di riscontri. Forse l’incidenza dei divorzi e delle separazioni nelle coppie di recente formazioni è più alta rispetto al passato, ma poi le coppie scoppiate ritornano in famiglia e la cura dei loro figli passa ai nonni, come la definizione del loro contenzioso. Meno male! Come ogni inizio d‟anno si cerca di fare il bilancio di quello trascorso e volendo tracciare un quadro di analisi del territorio , piuttosto che seguire elucubrazione mentali su numeri di dati economici, che più o meno sono noti a tutti. ho preferito spulciando un po‟ per lavoro un po‟ per diletto, i dati 2009 pubblicati dall‟ISTAT che riguardano l‟andamento demografico della Provincia di Siracusa ed approfondirne il significato intrinseco che vi è contenuto. Il primo dato che salta agli occhi è come la popolazione residente nell‟intera provincia sia cresciuta nel periodo 2002/2009 solo dell‟ 1,68% cioè una media di 0,21% l‟anno come dire che tra chi parte e chi arriva il risultato è quasi zero, le curiosità però non finiscono qui. Nulla che non sia già noto, le donne sono più degli uomini ma, che succede se entriamo dentro alcuni indicatori di genere ? Cosa possiamo leggere negli scostamenti tra le diverse tipologie e caratteristiche dei maschi e delle femmine della provincia di Siracusa? Un primo dato è che su 28.332 vedovi/e residenti, i maschi sono 4.581 appena il 16,17% del totale cioè 8 vedove si confrontano con meno di 2 vedovi, a conferma che le donne hanno una permanenza in vita superiore agli uomini. La curiosità è che Sortino e Ferla esprimono il numero più alto di vedove rispetto alla popolazione maschile quasi come a voler dire: occhi signori maschi che qui vi facciamo la festa!!! Se però siete sposati , sappiate che nella nostra provincia ci si sposa mediamente come in tutto il sud e si divorzia altrettanto mediamente. Magari se volete sposarvi, non andate a Noto oppure a Melilli o Cassaro se non a Canicattini, Buscemi e Buccheri, e perché direte voi? Ma perché, come vediamo dai dati i maschi sposati sono più delle femmine, quindi non si accettano prenotazioni. Il totale dei maschi sposati è di 102.010 contro 103.179 delle donne , sempre dei residenti. Ovviamente se ci si sposa, bisogna anche considerare che c‟è chi si separa o divorzia e qui, la città capoluogo la fa da padrona con 2.061 divorzi/separazioni nel 2009 con un indice pari a 1,66% della popolazione residente, contro il comune di Avola che invece , con lo 0,82% per 262 divorzi, è il più virtuoso in valori asso- luti, della provincia. Ad Augusta 397 divorzi, a Lentini 286, Palazzolo 104 e Priolo 142. Ma sui divorzio possiamo vedere di più e precisamente che la fascia di età nella quale ci sono i numeri a valore assoluto maggiori è quella che va dai 40anni ai 50 ma globalmente ci si separa o divorzia maggiormente dai 30 ai 60anni ed in particolare, sono le donne tra i 30 ed i 40anni, che divorziano più degli uomini tant‟è che sono quasi il doppio degli uomini in questa classifica Forse il dato di maggiore rilevanza che si legge nei numeri è che nella fascia di età dai 60 agli 80 anni e più, un terzo delle donne divorzia mentre gli uomini sono “solo” il 10% del totale. Sulla distribuzione territoriale dei divorzi, il Comune di Siracusa con 2.061 cioè 1,66% sul dato globale degli sposati si piazza al primo posto, per numero di divorzi nel 2009, seguito da Augusta con 397 divorzi pari allo 1,16% e Priolo con 1,16% ma in totale 142 e poi Lentini 286, Avola 262, Noto 259, e tutti gli altri comuni a seguire con numeri e percentuali pi bassi. Infine se non si è sposati, separati o divorziati i celibi/nubili in provincia non sono certo pochi, con un totale di 89.323 unità per i maschi e 75.388 per le femmine, dove è possibile leggere che a Floridia e Solarino il rapporto uomo-donna è favore di queste ultime con circa il 40% più degli uomini per il primo e il 38% per la secondo, seguono in ordine decrescente come numero di nubili più degli uomini Rosolini, Siracusa, Melilli e Lentini. Che cosa dire?I numeri dicono che tutto sommato la famiglia in senso classico a Siracusa, sia ancora un riferimento importante per chi decide di sposarsi e magari una separazione e un divorzio si attende negli anni prima di dargli seguito, anche se ovviamente nel conto dei dati ISTAt vi sono solo i numeri ufficiali, purtroppo avendo fatto leggere questo articolo ad un amico, la sua considerazione è stata che lui è talmente sfortunato che non avendo ufficializzato mai la sua separazione, non aveva neanche il piacere di rientrare tra i dati ISTAT. Enrico Caruso Università: Sì alla guerra giudiziaria Non puoi essere pagato 2 volte per la stessa ragione, prima al Ministero e poi dagli Enti Locali, soprattutto se sei un ente pubblico come appunto l’ateneo di Catania Riceviamo e pubblichiamo: Sulla questione universitaria, il Consiglio provinciale si è espresso in modo preciso (delibera 67 del 23 novembre 2009), indirizzando l’Amministrazione ad aprire un contenzioso con l‟Università di Catania, anzitutto per il rispetto delle convenzioni vigenti, poi, alla luce, della nota ricevuta dal Presidente dell‟Università Kore di Enna (che ha visto, a seguito di contenzioso, ridurre il proprio presunto debito da 26 milioni di euro a solo 100 mila euro), anche evidentemente per aprire un fronte sulla quantificazione del reale debito della Provincia di Siracusa, in quanto l‟esito della controversia tra Enna e Catania si basa sul principio che non può l‟Università di Catania, finanziata dal Ministero per dare vita ai corsi di laurea, chiedere per intero agli enti locali delle altre Province dove istituisce dei corsi di laurea il pagamento dei costi di tutti i docenti. Si parla, in pratica, di “ingiusto arricchimento ai danni delle sedi decentrate”. A questo punto, a fronte di quanto ad oggi prodotto in fase gestionale dall‟Amministrazione attiva con la delibera di Giunta 435 del 23 dicembre 2009 e il successivo decreto presidenziale n. 3 del 5 gennaio 2010 che incarica l‟avv. Comandé, è necessaria una strategia a tutto campo che, oltre a difendere la Provincia per i danni occorsi dal mancato rispetto delle convenzioni vigenti, metta in discussione gli stessi presupposti per cui in questi dieci anni l‟Università di Catania ha ritenuto di dover ricevere 4 milioni di euro l‟anno dalla Provincia di Siracusa, in quanto può concretamente profilarsi il giudizio che “sono stati richiesti finanziamenti non dovuti anche se in astratto previsti nelle convenzioni”. Michele Mangiafico Presidente del Consiglio provinciale Non puoi essere pagato 2 volte per la stessa ragione, soprat- tutto se sei un ente pubblico (Università di Catania) ed i pagamenti li richiedi ad Enti Locali. L’Università Kore di Enna ha eccepito che i soldi per il pagamento del corpo docente impegnato nei corsi universitari istituiti dall’Università di Catania ad Enna, in realtà erano finanziati dal Ministero e compresi nel contributo concesso all’Università.Ma furbescamente Catania le stesse somme le richiedeva agli enti locali come se dal Ministero non ricevesse niente per pagare il corpo docente impegnato in quei corsi!. L’inevitabile contenzioso con l’Università di Catania si colora di novità ed emergono aspetti prima non considerati. Atteso che la Provincia di Siracusa ha accumulato un debito consistente verso Catania sarebbe bene, prima di pagare, che Siracusa chiarisse queste vicende. Polli da spennare va bene, lo siamo stati anche per la stupidità colossale dei nostri “amministratori”da barzelletta, ma anche prendere le pedate con questa violenza dovrebbe spingere ad una maggiore attenzione e ad affidarsi ad un avvocato non suggerito dalla politica ma bravo nella professione. Saranno capaci di fare questa scelta elementare, scegliere un buon avvocato? Speriamo. Catania minaccia di chiudere anche la Facoltà di Architettura? E chi se ne frega! Quando parte in modo così scomposto una lite, è dannoso avere titubanze, il bilancio lo si farà dopo, alla fine. Del resto continuare ad avere un rapporto con una Istituzione così inaffidabile, per non dire altro, non porta a niente, meno che mai a costruire un futuro universitario per la nostra città : da interlocutori come Catania bisogna soltanto prendere le distanze e fare una feroce guerra giudiziaria. Sarebbe bene che Siracusa pensi a qualcosa di diverso. Lo diciamo da molti anni senza essere sentiti. I politici locali che assurgono ad alti incarichi regionali e nazionali sembra che in testa abbiano solo pennacchi, non sembra che abbiano credibilità e potere. Facciamocene una ragione..ma il Comune di Priolo e Noto ci dimostrano che anche senza Ministri, deputati, Sottosegretari ed altro, si possono costruire rapporti con Università serie,c ome è stata Messina. Sindaci attivi che hanno siglato accordi che ancora reggono, senza consorzi universitari come il nostro che è stato un esempio immondo di spese inutili ed…ancora si discute se tenerlo in vita o no per dare..incarichi retribuiti. VERGOGNA! VERGOGNA!VERGOGNA!. Ancora giocare sulle risorse pubbliche della Provincia per niente. Finchè il popolo non capirà, questi cialtroni/mascalzoni non capiranno che la devono smettere. Salvo Benanti 4 Domenica 31 gennaio 2010 Plemmirio c‟è Riceviamo e pubblichiamo: Abbiamo letto sull'ultimo numero l'articolo di Alessandro Benanti e vorremmo intervenire a proposito del nostro Territorio.Vero è che il Presidente ed i Consiglieri circoscrizionali sono assenti sia dalle nostre contrade sia nel dare risposte ai nostri quesiti. Ma è altrettanto vero che al Plemmirio esiste un'Associazione, legalmente costituita, che persegue, senza clamori e pubblicità gratuita, obiettivi sociali e culturali ed opera per portare a risoluzione i problemi del territorio.Vi sono difficoltà burocratiche enormi in quanto le strade principali sono della Provincia e quelle secondarie sono tutte private. E' da parecchio tempo che lavoriamo a stretto contatto con i tecnici comunali e vi sono risultati ottenuti ed obiettivi che ancora perseguiamo. In allegato vi trasmetto copia della lettera inviata ai soci dell'Associazione con tutte le informazioni delle problematiche attuali che vengono portate avanti con impegno, salendo e scendendo le scale degli uffici, dialogando con i tecnici, tallonando gli assessori del momento e lavorando con sacrifici personali. Siamo del parere che le proteste devono essere fatte a ragion veduta in modo da individuare le soluzioni conoscendone i possibili percorsi e principalmente senza sparare nel mucchio.A disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento invio cordiali saluti. Marcello Lo Iacono Presidente Associazione Plemmyrion Via dello Zinco 5 Siracusa tel 0931 714173 Archimede yes Da qualche settimana assisto ad una polemica sulla mancata erogazione di un contributo per la realizzazione di una statua di Archimede nella nostra città. Essendo stato Consigliere comunale di Siracusa, più volte mi sono confrontato con l‟on.Bufardeci ex sindaco della nostra città, sulla necessità di realizzare un monumento alla memoria di Archimede, uno dei massimi scienziati della storia, ricordato in molti Stati europei e in molte Regioni italiane, ma incredibilmente dimenticato dalla sua città.Ritenendolo un atto dovuto la Giunta Bufardeci deliberò un contributo di 30.000 euro,quale quota parte per la realizzazione della statua. Ad oggi invece l‟Amministrazione provinciale non ha potuto onorare l‟impegno che aveva sottoscritto con il comitato cittadino che da anni e‟ impegnato in questa battaglia. Il sottoscritto, oggi nella qualità di Consigliere provinciale, prende un impegno con il comitato e con la città, assicurando che nel bilancio di previsione 2010 saranno previste le somme concordate.. Gianni Briante Il superBuffa “Detto fra di noi” è una vetrina sulla quotidianità, un appuntamento per dare la parola al cittadino e non solo, con il coinvolgimento di specialisti del settore. Presentato dall’immancabile Buffa con la sempre bellissima Ambra Lombardo, il programma sarà supportato dalle giornaliste Stefania Calanni e Mara Di Stefano. Non perdere questo appuntamento in onda il Martedì alle ore 21.00 su Video Mediterraneo e Mediterraneo Sat (842) Sky. Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. Condannati Cuffaro/Lombardo L‟ex e l‟attuale governatore debbono rispondere di danno erariale per l‟assunzione senza concorso di venti giornalisti all‟Ars L‟ex presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro e l‟attuale governatore Raffaele Lombardo dovranno rispondere del danno di oltre sette milioni di euro, quale cifra che la Regione ha sborsato per compensi dei 20 giornalisti assunti tra il 2004 e il 2007 ( vedi anche I FATTI del 22-2-09). I due politici sono stati condannati dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, presidente Luc iano Pagliaro, con procedimento avviato dalla Procura regionale assieme al dirigente dell‟ufficio legislativo e legale della Presidenza Francesco Castaldi. Tutti e tre sono chiamati a rispondere - p.m Gianluca Albo - del presunto danno erariale per l‟assunzione senza concorso e a tempo indeterminato di venti giornalisti ai quali è stata riconosciuta poi la qualifica di caporedattore. La quota maggiore di tre milioni era stata addebitata a Cuffaro “colpevole“ di avere varato i provvedimenti mentre a Lombardo e Castaldi il danno veniva concretizzato in 1 milione e 600 mila euro. Per Cuffaro la richiesta è stata definitiva, mentre per gli altri due è stata ”perdurante” e in aula è tata aumentata di 2 milioni e 100 mila euro, visto che le prestazioni ancora duravano. Come è noto la violazione riguarda la legge nazionale sulla Stampa, la 150 del 2000 che prevede l‟assunzione tramite concorso, o la nomina fiduciaria di esperti a tempo determinato specificando mansioni e compenso: i venti giornalisti in questione non avevano il tempo fissato ed erano tutti caporedattore. In più non sarebbe stata verificata la presenza alla‟interno dell‟amministrazione di professionalità idonee. A carico di Lombardo e Castaldi è stato anche riconosciuto il perdurare in servizio. Ora sulla stessa vicenda ha aperto un‟inchiesta la Procura presso il tribunale di Palermo. I legali dei due governatori avevano sostenuto per la qualifica di Caporedattore il valore di una legge regionale . Corrado Cartia Quella Siracusanità di facciata Saraceno: non solo non ha prodotto nulla, ma ha anche arrecato scippi istituzionali, sociali, economici alla città ed alla provincia Sulla polemica che riguarda l’intitolazione di strade cittadine all’ex sindaco Gilistro e al commendatore Boccadifuoco riceviamo e pubblichiamo la replica di Alberto Saraceno: Egregio dott. Luigi Mauceri Boccadifuoco, anch‟io come vede non ho il piacere di conoscerLa né fisicamente, tantomeno dal punto di vista professionale. Le rispondo punto per punto su cio‟ che ha scritto nei miei confronti, semplicemente sia attraverso la stampa che con una missiva a Lei indirizzata. Innanzitutto, a proposito della Sua definizione sarcastica di “ politico pieno di iniziative mirabili a tutela della nostra città “ rivolta allo scrivente, Le assicuro che non c‟è niente di sarcastico in quello che Lei stesso ha affermato, infatti per Sua conoscenza, sia durante la carica di consigliere circoscrizionale “ ruolo istituzionale “ da me svolta, che dopo all‟interno del direttivo UDC siracusano, sicuramente di iniziative “ mirabili “ come Lei le definisce ne ho avute e ne ho sostenute parecchie, nell‟interesse della salvaguardia della nostra città a cui io sono particolarmente legato in maniera viscerale, sin da piccolo. Per dirgliene un‟altra, mio padre ex funzionario del comune prima e dell‟USL dopo, stà finendo di scrivere un interessantissimo libro su Ortigia, visto che Lui stesso è ortigiano doc, dove parla di detti, proverbi e fatti prettamente ortigiani. Non è il solito libro fatto di notizie acquisite qua e la dalla biblioteca comunale, ma sono aneddoti, fatti veri, usi e costumi vissuti dallo scrittore Oreste Saraceno dal 1930 circa al 1980. Colgo l‟occasione per dirLe che anche la Sua prestigiosa famiglia Boccadifuoco già operatori del servizio marittimo siracusano, in quegl‟anni, è stata inserita e citata a pieno titolo all‟interno del sopra descritto libro in prossimità di stesura finale, e sarà mio impegno sin da ora farLe avere personalmente una copia con dedica. Perché veda la tanta “ siracusanità “ osannata da parecchi nostri concittadini che fra l‟altro hanno anche la presunzione di fare i politici importanti, il piu‟ delle volte è una siracusanità di facciata come Lei stesso menziona, che non solo non ha prodotto nulla, ma ha anche arrecato scippi istituzionali, sociali, economici e commerciali all‟intera città ed all‟intera provincia, con i risultati che quasi tutti conosciamo, dico quasi, perché qualcuno ancora, non crede o non vuole credere che abbiamo toccato il fondo. Per quanto poi concerne la frase “ tale Boccadifuoco “ da me adottata nell‟articolo de “ La Sicilia “ del 14 Gennaio 2010, mi corre l’obbligo precisare che la mio non era un‟affermazione dispregiativa e offensiva dire “ tale “ me ne guarderei bene e poi non è nel mio stile, in quanto dopo aver letto la prima uscita su un giornale di Siracusa “ non la Sicilia “ si parlava di Gilistro e Boccadifuoco per l‟intitolazione di una strada. A Siracusa di gente che si chiama Boccadifuoco c‟è ne parecchia mi pare, quindi sconoscevo la provenienza esatta. Nella lingua italiana infatti il termine “ TALE “ grammaticalmente, appartiene agli aggettivi e pronomi indefiniti nella forma singolare maschile e femminile e nell‟uso come aggettivo e come pronome. Gli indefiniti indicano la ( qualità o identità non determinata ), di conseguenza la mia era solo una non conoscenza della determinata persona e non della famiglia e quello che ha rappresentato per Siracusa e per i siracusani, mi spiace davvero che Lei l‟abbia presa come offesa quando io non pensavo minimamente di ledere la figura di Suo nonno. Il nesso della scelta sulla signora Franca Gianni era stato dettato dal fatto che in quel caso specifico per l‟apertura di quella determinata arteria la compianta Assessore ai Lavori Pubblici aveva svolto un ruolo determinante, tutto qui. Era quindi doveroso farlo in tal senso, in tutto questo non c‟è nulla di “ falsa pubblicità “. Infatti, se ha letto bene l‟articolo come sicuramente sono certo abbia fatto, ha letto pure l‟affermazione “con tutto il rispetto per le sopracitate figure storiche “ fra cui Suo nonno. Concludo nel dirLe, che se c‟è stato un fraintendimento in tutta questa vicenda mi rammarico di questo, perché il mio intervento ribadisco ancora una volta, non era a scopo offensivo, ansi Le dirò di piu‟ da oggi mi farò carico associandomi in maniera positiva alla proposta dell‟ on. Vinciullo quale primo promotore, di proporre alla commissione toponomastica cittadina, l‟intitolazione di una strada degna di questo nome, da dedicare a Suo nonno, figura sicuramente insigne della nostra città. Voglio, precisare infine che sulle Sue rimostranze sulla questione portuale siracusana sono pienamente d‟accordo con Lei, ma Le assicuro che le responsabilità di questo degrado, di questo continuo retrocedere nelle classifiche nazionali, e di questa incapacità politica di salvare il salvabile almeno, visto che non si ha la piu‟ pallida idea di cosa vuol dire programmazione collettiva in questa città, non è attribuibile al sottoscritto che non gestisce certamente la cosa pubblica. Sicuramente queste sono delle domande da sottoporre, a chi ha la delega governativa nazionale all‟ambiente che ne ha competenza istituzionalmente, come ha fatto il sig. Alfredo Boccadifuoco sicuramente Suo parente, che io apprezzo molto, pur non conoscendolo personalmente, perché è l‟unico a Siracusa che ancora oggi nonostante tutto e tutti, ha il coraggio di tenere vivo il rapporto fra il “Jet Set internazionale” e la città, promuovendo sicuramente meglio di altri il “ pacchetto Siracusa “ quindi di fatto la promozione turistica è l‟immagine della nostra città, iniziativa che dovrebbe essere incentivata, dalle istituzioni anziché affossata come stà avvenendo di anno in anno. Alberto Saraceno Esponente UDC Siracusa 5 Domenica 31 gennaio 2010 Vince la destra governa la sinistra Aveva ragione Lombardo. La maggioranza che sostiene il suo governo regionale conta 60 deputati ed include il PD. “Arrafaele-ter” (da arraffa) come viene definito dalla stampa regionale, è nato ed è stabile. Berlusconi non ci sta e toglie 4 deputati al governatore Aveva ragione Lombardo. La maggioranza che sostiene il suo governo regionale conta 60 deputati ed include il PD. ”Arrafaele-ter” (da arraffa) come viene definito dalla stampa regionale, è nato ed è stabile. Crollano miseramente tutti i distinguo linguistici, patetici e falsi, fatti nelle ultime settimane da esponenti del PD e da Bersani in persona. Il PD è componente attiva della nuova maggioranza, la nuova maggioranza politica, senza i 28 deputati regionali del PD, sarebbe impensabile: è il classico "ribaltone"politico, espressione con cui comunemente si intende l‟avere radicalmente modificato la coalizione che ha vinto le elezioni senza passare da un nuovo mandato elettorale. Bastava dirlo senza riempirsi la bocca di sciocchezze. Bersani si è messo sotto i piedi il bipolarismo, il maggioritario, il patto con gli elettori… tutte le predicazioni che hanno fatto in questi ultimi 15 anni contro chi al bipolarismo non ha mai creduto. Il patto intangibile con gli elettori in Sicilia dove è finito? Sotto i piedi di Bersani. Il grottesco sono i ragionamenti che vengono fatti per giustificare il ribaltone: lo vogliono gli elettori siciliani e giù l‟indicazione di sondaggi recenti e attendibili (?) come se il sondaggio - strumento, come è noto, largamente manipolabile - fosse improvvisamente diventato nella realtà siciliana un dato elettorale certo. Secondo argomento: i siciliani vogliono le riforme. Ma quali riforme? E chi stabilisce il contenuto delle riforme?. Non dovrebbe essere la maggioranza politica scelta dagli elettori? Non più. E‟ Lombardo con Cracolici a stabilire quali riforme vogliono i siciliani ed i loro contenuti. Un esempio di democrazia. Le panzane sono così grosse che sbandano anche nel dirle. I veri atti politici compiuti da Lombardo in questo anno e mezzo è l‟arraffamento documentato di tutti gli incarichi possibili per fare posto ad esponenti dell‟MPA di incerta o pessima qualificazione professionale, ad amici, parenti, amici degli amici del lider maximo. Una situazione al limite del grottesco che richiama le democrazie dell‟Est comunista: Lombardo ha fatto fuori tutti quelli che ha ritenuto non fossero suoi amici. Ed è stata ritenuta decisiva non solo l‟adesione all‟MPA quanto che fosse una adesione sincera, convinta, entusiasta, a prova fedelt à . In questa valutazione personale Lombardo si è avvalso della sua celebre perfidia ma anche della malignità del suo staff (accuratamente scelto) che ha fatto appropriate indagini personali. Nel fascismo non bastava avere la tessera ma la partecipazione in divisa al sabato fascista, il fervore dei figli, della moglie, dei fratelli…per poi dire: è un buon fascista!”. Nella Cina di Mao erano necessari lunghi anni di detenzione dove i reietti avevano da imparare il celebre “Libretto Rosso”: il corso passava con il nome di “Rieducazione” ed i custodi erano quattro forsennati, tra cui l‟ultima moglie di Mao (la banda dei quattro finita poi al cappio). Questo spettacolo indecoroso che fa regredire la Sicilia di secoli passa inosservato agli occhi del nuovo alleato PD ma anche, a ben vedere, della stampa nazionale. Dove sono gli editorialisti del Corriere, della Stampa, di Repubblica,del Giornale...? Tutti assenti o distratti. Quanto al PD sembra non fregare niente dei misfatti di Arrafaele, che Arraffaele in quasi 2 anni non abbia fatto se non proclami, importa soltanto che Arraffaele li rispetti e dia a loro posizioni di potere. La coerenza politica, dicono, non porta voti. In Sicilia i voti li porta l‟esercizio del potere, il reclutamento di nuove clientele, come ha fatto Lombardo. All‟opinione pubblica, all‟elettorato di centrosinistra (che non esiste affermano alcuni deputati del PD, il PD prende solo i nostri voti di preferenza, non ci sono voti d‟opinione) penseremo dopo, quando si voterà. Intanto “governiamo”,sediamoci nel banchetto del potere. Tanta determinazione avrebbe dovuto condurre ad entrare direttamente in Giunta. Arraffaele dice che il PD ha 2 assessori, ma gli assessori che vuole il gruppo del PD sono ben altri e tutti si candidano a diventarlo. I 2 indicati da Lombardo sono suoi amici a cui ha messo l‟etichetta d e l P D . Operazione che ripete in più occasioni. Ecco, da questo gruppo che chiede potere e che sa di essere determinante, qualche problema potrebbe venire. Infine Miccichè, Fini…continueranno a sostenere Lombardo? O, come si dice, aspettano la fine dell‟anno 2010 per sganciarsi? Mistero. Una cosa è certa. Il primo sganassone Berlusconi a Lombardo lo ha mollato, sottraendo all'MPA 4 deputati nazionali (su 8), tra cui il sottosegretario Enzo Scotti. Lo ha lasciato a livello nazionale, come si dice, con le brache di tela. Deve consolarsi con l‟acquisto dell‟ottantenne Burgaretta (nella foto). Non è un buon segnale per Miccichè e soci. Ricorsi: Dall’anilina al rigassificatore Fu quello il momento politico del collasso della classe dirigente della città che se già debole nel passato diverrà d'allora in poi irrilevante nello scenario industriale. Il capoluogo di fatto non avrà più alcuna influenza politico-amministrativa in tutta quell'area Dovevano trascorrere trentaquattro anni per far capire che “con il mancato impianto dell'anilina muore la chimica siracusana” e che quindi la crisi del nostro polo industriale non è un fatto recente, bensì risale alla seconda metà degli anni settanta. E doveva essere Aldo Garozzo (nella foto), vale a dire uno che nella Chimica c'è nato e c'è cresciuto, il presidente degli industriali siracusani perchè ciò emergesse all'interno di un dibattito organizzato in Assoindustria. L'occasione è stata la presentazione del libro del prof. Salvo Adorno “Industria, ambiente e territorio”, edito da Il Mulino. Intervengono all'evento l'on. Santi Nicita nella parte del grande vecchio, che inizia il suo intervento dal primo presidente del Consorzio ASI barone Pupillo, e il prof. Nino Consiglio che recuperata la vecchia grinta di un tempo dà la sua zampata da vecchio leone della politica siracusana :”le scelte industriali di quegli anni non furono fatte dai democristiani locali che in quelle situazioni vi galleggiavano.” Ancora una volta Salvo Adorno è riuscito a suscitare un alto dibattito politico oltre a fare cultura industriale. A rompere il ghiaccio è stato il prof. Carlo Trigilia, che insegna Sociologia Economica all'Università di Firenze, sottolineando che nel particolare rapporto tra industria e ambiente è importante la fase che si apre negli anni '70 in cui la gente comincia a prendere coscienza che allo sviluppo sono legate problematiche relative all'ambiente e alla salute collettiva e rilevando la debolezza della politica nel riuscire a dare regole precise. Gli anni '70, un periodo cruciale per la storia della provincia di Siracusa, cominciano con le elezioni regionali del '71 che ebbero risultati politicamente sconvolgenti e l'insediamento dell'Isab di Cameli, Garrone e Parodi, poi le elezioni amministrative del '75, la mancata costruzione dell'impianto per la produzione di anilina e il declino della parabola politica del sen. Verzotto, la vicenda di Marina di Melilli, le lotte per l'autonomia di Priolo e la sua erezione a Comune. Tutti argomenti che, per l'incidenza che ebbero nel corso dei fatti generali, dovranno trovare attenta considerazione nell'auspicato appro- fondimento, al fine di uno studio compiuto di quel periodo storico. Ma veniamo all'anilina e all'intervento del presidente degli industriali. Garozzo premette che ogni processo industriale ha una sua durata limitata nel tempo e ricorda che dopo la crisi finanziaria del 1973 il prezzo del petrolio aumento di 20 volte, passando a 1 a 20 dollari al barile. A quel punto per la Chimica si poneva il problema di dipendere sempre meno dal petrolio e dal suo prezzo. Certe produzioni a Priolo andarono in crisi perchè i loro costi non stavano più nel mercato. Si doveva innovare già sin da allora. L'impianto di anilina poteva rappresentare ciò che ci sarebbe voluto. La Società inglese I.C.I. - Imperial Chemical Industry – aveva il know how per la produzione dell'anilina e Montedipe la materia prima per produrlo (il benzolo). L'anilina, nei piani aziendali, doveva essere prodotta in sostituzione dei fertilizzanti il cui processo produttivo era risultato altamente rischioso per gli addetti, essendo causa di tumore ai polmoni. “L'azienda, che non aveva messo in conto l'ipotesi del rifiuto, ha già predisposto organigrammi, acquistato terreni, cominciato lavori. Ma la crescita del fronte del rifiuto non si ferma . Montedison rinuncia. Stringe un accordo con la britannica ICI e costruisce in gran Bretagna l'impianto di anilina.” da Salvatore Maiorca Anno 2001- Siracusa, dalla industrializzazione allo sviluppo autonomo, ed.ne Assindustria Siracusa, pag 18. Già in occasione dell'insediamento ISAB erano sorti gruppi di lotta contro un'industrializzazione ritenuta “selvaggia”in quanto non tutelasse la salute delle popolazioni e l'ambiente. Il processo dell'anilina venne ritenuto altamente a rischio di tumori alla vescica. Il dibattito e le polemiche relative vennero ampiamente riportati dalla stampa locale e nazionale . Ma è quando la lotta per il “no all'anilina” diviene il cavallo di battaglia degli autonomisti di Priolo che Montedison si rassegna. “L'aspetto qualificante della richiesta di autonomia di Priolo è individuato nel diritto di autogoverno di quel territorio che doveva appartenere a quel popolo inquinato, come si autodefinivano i dimostranti.” La vicenda dell'anilina segna il momento politico del collasso della classe dirigente della città che se già debole nel passato diverrà d'allora in poi irrilevante nello scenario industriale. La città non avrà più alcuna influenza politicoamministrativa in tutta quell'area. Sarà cosi anche per gli insediamenti commerciali e artigianali da Targia a Città Giardino. Il sindacato, quel sindacato che da decenni ripete come addetti sempre gli stessi nomi, ne risentì . Ivo Giansiracusa usci dalla CGIL perché faceva la stessa considerazione che oggi Nino Consiglio fa a proposito dell'Impianto di Rigassificazione . Ma i protagonisti del “no“ di allora sono ancora convinti di non avere sbagliato. L'importante è però non continuare a commettere quegli errori. Pepè Genovese 6 Domenica 31 gennaio 2010 Gianni: No alla discesa dei catanesi Contestate le nomine del direttore amministrativo e del direttore sanitario dell‟Asp. Carrubba contesta l‟indicazione di Lavaggi all‟autorità portuale “Siamo all‟occupazione della città, alla conquista del territorio. Vorrei capire cosa ci azzeccano con Siracusa il direttore amministrativo e il direttore sanitario dell‟Asp nominati dal governatore Lombardo? Si tratta di residenti di altra provincia che sconoscono i nostri problemi. E‟ vero che ci vuole il governo degli enti provinciali, ma è anche vero che questo governo deve vedere al timone energie del nostre territorio, le nostre migliori energie. Non è accettabile in nessun caso che si proceda solo per clientela politica imposta dall‟alto”. Lo sfogo è dell‟onorevole Pippo Gianni che nella vita fa il medico e che della sanità siracusana è sinceramente preoccupato. Per fortuna il vertice Asp è andato ad un siracusano, Franco Maniscalco, che in questo primo scorcio di attività ha fatto registrare non pochi consensi. Per fortuna. Resta il fatto della “discesa dei catanesi” che qualche preoccupazione la suscita. E non è questo il solo caso, prendiamo l‟autorità portuale di Augusta. Il vertice è praticamente andato all‟Isab visto che un suo ex dirigente come Aldo Garozzo è oggi al comando dell‟Authority. Peraltro Garozzo è anche presidente degli industriali, insomma in quanto ad incetta di incarichi è secondo solo all‟immarcescibile Ivan Lo Bello che, per chi non lo sapesse, è sempre il presidente della CamCommercio di Siracusa. Non c‟è quasi mai, ma questa presidenza non la molla, ad onta degli incarichi nazionali che ricopre e della presidenza degli industriali siciliani. Dicevamo della protesta su certe nomine extra moenia. “Attorno alla nomina di Lavaggi a Segretario Generale dell'Autorità Portuale di Augusta – dice il sindaco mega- rese Mazzimo Carrubba - non avverto il consenso e l'entusiasmo che invece erano facilmente riscontrabili sulla nomina, avvenuta qualche mese fa, del Presidente Garozzo; Mi auguro che il neo segretario possa conquistarli sul campo grazie al suo operato. Apprendere però che, dopo estenuanti e interminabili trattative tenutesi nel corso di quest'ultimo anno e mezzo, il centro-destra provinciale abbia, contestualmente, definito il cosiddetto SOTTOGOVERNO degli enti, mi fa pensare che anche l'indicazione di Lavaggi, al di là delle competenze professionali e tecniche, abbia una ben definita paternità politica. A questo punto credo che, fatte le scelte dei vertici dell'autorità portuale, individuate le responsabilità e costituito lo staff di fiducia del Presidente, non vi possano essere più alibi ne si possa tergiversare per raggiungere quegli obiettivi che tutti ci auguriamo da tempo”. Insomma Siracusa terra di conquista, cvd. Vinciullo-Carrubba 2-0 Il deputato siracusano opera concretamente per il Muscatello, il sindaco s‟arrabbia contro lo straniero Augusta Vinciullo-Carrubba 2-0 sul campo dell’Ospedale Muscatello. L‟onorevole Vinciullo, lealista con il PDL e leale con gli Augustani, ha chiesto che si riunisse la VI Commissione Regionale Sanità per discutere degli ormai persi 2 milioni e 500 mila euro destinati all‟Ospedale di Augusta. Se voi lettori foste stati deputati regionali lo avreste mai fatto per il vostro territorio? Certo che sì! Logico? Macché, al Sindaco Carrubba è saltata la corda civile e ha ordinato che si provvedesse a redarguire debitamente il Vinciullo di turno che ha osato occuparsi delle cose di casa nostra. Ma chi sarà mai questo Vinciullo sconosciuto che convoca una riunione all‟ARS? Ora uno si sveglia la mattina e chiede la riunione della VI Commissione Sanità senza passare dall‟ufficio di Carrubba. Scherziamo? Sarà, dunque, battaglia mediatica a tutti i Vinciulli del Siracusano, compreso quel “cortigiano locale” (il consigliere comunale Giuseppe Di Mare) che non fa altro che occuparsi dei problemi di Augusta. Ma non ce l‟avrà un lavoro quest‟altro? Prima mi spulcia le determine e mi fa i conti in tasca sull‟auto blu (anche se è grigia), sul mio Maiolino preferito (consulente strapagato), sul direttore generale (più strapagato ancora) e sull‟addestratore di cani, poi mi svergogna sui quotidiani perché non ho dato i soldi per i vecchietti. Ha avuto anche il tempo per andare a Palermo (al posto mio…) a partecipare ai lavori della Commissione Sanità. Dico: cosa gliene frega a uno come lui che non ha mai subito nemmeno un‟ingessatura? (il consigliere faccia i debiti scongiuri… n.d.a.) “Da anni – dichiara indispettito il Sindaco Carrubba – chi ha seguito con responsabilità e senza manie di protagonismo la vicenda del Muscatello, sa bene che lo stesso ufficio tecnico dell‟allora Asl di Siracusa ha redatto una perizia tecnica stimando in 11 milioni di euro la somma necessaria per completare il nuovo padiglione in corso di costruzione; che i 2 milioni e 500 mila euro disponibili e oggi cancellati dal Governo nazionale, con la complicità di quello regionale, servivano per ultimare il cosiddetto primo lotto funzionale e rendere fruibile in parte il nuovo plesso, così come più volte da noi rivendicato in tutte le sedi in cui siamo stati invitati a partecipare; che la parte residua (circa 8 milioni e 500 mila euro) doveva essere reperita nella programmazione finanziata nell‟ambito dei fondi dell‟articolo 20”. Scusate il neretto, ma il povero Sindaco Carrubba o parla tra sé e sé, quando dice “chi ha seguito… sa bene”, oppure quando parla non lo ascolta nessuno. Infatti alla Commissione Sanità, sostiene l‟On. Vinciullo, di quei 11 milioni di euro non ne sapeva nulla nessuno. In sostanza, chi aveva fatto la perizia se l‟era messa in tasca, dopo averla, ovviamente, mostrata al Re Carrubba (che non vuole si muova foglia…!). La riunione della Commissione, dunque, è servita, a dispetto delle critiche mosse da Carrubba, a fare il punto della situazione insieme ai dirigenti dell‟ASP di Siracusa e al consigliere comunale Di Mare che, come sempre, ha pensato alla propria gente. Né Vinciullo e tanto meno Di Mare sono stati lì a crogiolarsi sotto l‟anomalo sole invernale. “Anziché cercare di bloccare i lavori della Commissione tramite un deputato amico – così la stilettata di Vinciullo a Carrubba – il sindaco augustano avrebbe potuto benissimo chiedere di partecipare, come ha fatto il consigliere comunale Di Mare, e sarebbe stato accolto e riverito così come è dovuto al rappresentante di una città importante e prestigiosa qual è Augusta”. Vinciullo fa anche presente che l‟Assessorato Regionale alla Sanità finora non ha dimostrato di avere “capacità divinatorie” e che nessuno l‟aveva messo al corrente degli 11 milioni di euro necessari al completamento del padiglione nuovo. Perciò, nel caso Carrubba venga nuovamente in possesso di notizie importanti, si faccia carico, magari, di trasmetterle a chi di competenza. Sarebbe un gesto meritorio da parte di un sindaco, tanto più ora che il suo partito è ormai al governo regionale. “Il Governo Regionale – aggiunge Vinciullo – dovrà dividere, fra le nove province dell‟Isola, circa 800 milioni di euro dell‟articolo 20. Per inserire nella programmazione l‟Ospedale di Augusta bisognava rendere edotto l‟Assessorato stesso, cosa che ha fatto la Commissione Sanità nella sua interezza”. E questo per l‟uno a zero. Infine il dolcetto in salsa pidiellina lealista: “Dal momento che, con il suo linguaggio “generoso” (dato che, come detto, ha tacciato il consigliere Di Mare di essere un “cortigiano locale”), il Sindaco Carrubba rimanda a un periodo non certo esaltante della storia d‟Italia, dove, accanto ai cortigiani, vi erano i servi, gli oppressori, i prezzolati, i traditori, i padroni, scelga egli, per se stesso, quale parte vuole interpretare in questa tragi-commedia; non replicheremo, ma ne prenderemo atto”. E questo per il due a zero. Alessandro Mascia Rosolini: Buon esempio di rapporti con immigrati L‟immigrazione è un fenomeno enorme e complesso, presenta notevoli implicazioni economiche, politiche, sociali, culturali e di ordine pubblico. Presenta sia problemi sia benefici, che non sono un dato fisso e inevitabile, ma il risultato della nostra capacità di gestirlo. L‟aumento progressivo di stranieri sul nostro territorio è in continua crescita, per questo sono necessarie azioni volte all‟accoglienza e all‟integrazione. È quello che si è cercato di fare a Rosolini con il progetto “&LORO-Percorsi di orientamento al lavoro per immigrati”, riservato ai cittadini extracomunitari residenti nei comuni del Distretto Socio-Sanitario D46, che si è concluso prima delle festività natalizie. Il progetto, ha inteso realizzare nel territorio del Comune di Rosolini un sistema di politiche per favorire l‟integrazione dei cittadini immigrati, attraverso la promozione di attività di orientamento al lavoro e sociale, finalizzate a fare comprendere gli aspetti più importanti del mercato del lavoro in Italia, a fare conoscere i diritti e doveri dei lavoratoti, le diverse tipologie di lavoro contemplate nel sistema giuridico italiano. Nello stesso tempo ha contribuito a migliorare le competenze linguistiche e a fare acquisire le capacità di riflessione sulla propria esperienza di migrazione e ad affrontare, con maggiore scioltezza, l‟adattamento al nuovo contesto. Il percorso, di 100 ore, ha visto la partecipazione di 20 immigrati provenienti, soprattutto, dal Marocco e dalla Tunisia, legalmente soggiornanti in Italia da non più di 5 anni, 16 dei quali hanno concluso tutto il percorso di orientamento. Soddisfatto il Sindaco di Rosolini, Antonino Savarino, che nel corso dello svolgimento del progetto ha voluto ribadire l‟importanza che iniziative come “&LORO” svolgono per migliorare l‟inclusione sociale dei cittadini immigrati nel tessuto della comunità rosolinese. Per questo si dice favorevole a promuovere interventi che diano la possibilità di creare società multietniche e solidali. Alla conclusione dei lavori hanno partecipato, oltre al personale delle due cooperative sociali coinvolte nella gestione, Iris e Passwork, l‟assessore ai Servizi Sociali, Giancarlo Santocono, la dirigente d.ssa Concetta Piazzese, e la funzionaria dello stesso Ente, d.ssa Silvia Aprile. Desirèe Meijer 7 Domenica 31 gennaio 2010 Le verità del prete scomodo Don Rosario Lo Bello: Democristiani e comunisti erano meno cinici. Bufardeci ha cementificato Siracusa e Prestigiacomo tace. Prg torbido Don Rosario Lo Bello, la nostra Siracusa che momento sta vivendo? Un momento come tanti altri. La Scrittura ricorda che non vi è niente di nuovo sotto il sole: mundus senescens. E da cattolici possiamo considerare la storia come una continua serie di catastrofi. Da un punto di vista sociale e politico si possono invece fare due affermazioni. Innanzi tutto è possibile registrare una novità: determinate scelte assunte nel nostro territorio trovano le loro motivazioni di base all‟interno di una ideologia liberista e materialista. E quando metti in gioco l‟economia, il progresso, gli ipotetici posto di lavoro, il resto scompare … non importa la salute, non importa la qualità della vita, non importa il paesaggio, non importano i poveri. In un certo qual modo democristiani, comunisti e fascisti erano meno cinici. In secondo luogo possiamo notare un filo di continuità con il passato: la modernità entra in Sicilia sempre in modo irruento. Se i paesi nordici, lungo gli anni, hanno creato dei deterrenti (un codice morale, i diritti figli dell’Illuminismo, una sensibilità cristiana interiorizzata), qui da noi il progresso continua ad entrare senza che qualcosa lo filtri e lo indirizzi a finalità più evolute o almeno più civili. Il PRG è una vergogna ma nessuno fa di fatto niente per cambiarlo. Perchè? A nessuno interessa cambiare questo piano regolatore. In tutta Italia – tranne rari casi – i piani regolatori sono frutti di interessi convergenti. Il politico che ne tiene la regia crea situazioni appetibili da offrire ad imprenditori, palazzinari o geometri. Se appartengono allo stesso territorio, a questi stessi chiede il voto. Se invece si ha dinanzi una grande impresa di fuori, allora si chiede altro. Dunque cambiare un piano regolatore è difficilissimo. Sinceramente non so cosa vi stia dietro al PGR di Siracusa. Nino Zito ed Ettore Di Giovanni hanno accennato più volte a qualcosa di torbido. Corrado Giuliano denunciò alcuni dati falsi riguardo le prospettive di crescita della popolazione. Di cosa si tratti è oggi difficile capire. Sta di fatto che tante scelte seppur programmate non corrispondono ad un vero progetto organico in vista del bene di tutti. Basterebbe richiamare a Siracusa il professore Bruno Gabrielli e chiedergli a quali pressioni fu sottoposto, lui e i suoi collaboratori. Basterebbe capire quali varianti furono aggiunte, quali imposte forzatamente; quali progetti stravolsero l‟impianto originario, mortificando in tal modo i paesaggi più belli della nostra città, che pian piano non offrirà più niente ai turisti se non la zona archeologica o Ortigia. Voglio – come sempre – riportare a proposito un caso emblematico. Non credo che esista a Siracusa un luogo più bello della Pillirina. Questo probabilmente sarà un mio giudizio soggettivo. Tuttavia pensare di costruire lì gigantesche strutture alberghiere solo per accontentare alcuni privati, sottraendo questo paesaggio e questo mare ai cittadini, è una scelta immorale, un progetto criminoso. L'associazionismo a cosa serve? A rivolgersi con più forza contrattuale ai partiti tradizionali o ad iniziare il lavoro per cacciare Pdl, Pd, Udc, etc? Ci sono associazioni che presumono di avere forza contrattuale. Ma questo è impossibile. E‟ difficilissimo controllare i nostri politici in un regime di democrazia rappresentativa, dove potentissime oligarchie economiche, alcune volte indefinibili e lontane, comandano a destra, centro e sinistra. Alcune volte penso che i politici (nonostante siano sempre ricchi) in sin dei conti sono anche loro dei poveracci. Anche se rivestiti del consenso popolare, non possono decider niente senza che chi ha il mano il potere economico gli dia il proprio placet. Se le polveri sottili superano i livelli di guardia, non sarà Visentin o Moratti o chi altro a poter far qualcosa. E‟ così in tutta Italia, è la contropartita del cosiddetto „sviluppo‟ che noi e i nostri potentati economici abbiamo scelto. Inoltre il voto di opinione delle associazioni non ha alcun peso rispetto a quello clientelare, intruppato tante volte dalla criminalità – e di cui questa si serve per fare i propri affari dentro i palazzi di governo. Gli stessi voti di una associazione si possono recuperare distribuendo un po‟ di buoni di benzina. Al massimo io riuscirei a farmi imbiancare la chiesa … Certamente vi sono politici intelligenti di tutti gli schieramenti che tengono conto di quanto le associazioni (di qualsiasi indirizzo) fanno e dicono. Qui desidero ringraziare di cuore tutti quelli che in questo giornale hanno espresso gentili pensieri nei miei confronti. In ogni caso, giovani che si riuniscono e si impegnano andrebbero tenuti in considerazione più della feccia. Perché allora continuare ad agire? I vecchi democristiani (quelli che ci credevano) dicevano che le cose si fanno «per testimonianza». Io poi lo faccio per salvarmi l‟anima. Io dico sempre a tutti i miei amici che noi dobbiamo lavorare per il domani: tenere il lumicino acceso nella speranza che un domani le cose cambino. Quando l‟Impero romano mostrava i primi segni di sgretolamento, il vescovo di Milano, Ambrogio, ne rimaneva turbato. Egli apparteneva alla grande aristocrazia. Per lui la fine dell‟impero sarebbe coincisa con la fine della cristianità. Agostino di Ippona, più giovane, avrebbe visto nel 410 il sacco di Roma. Egli, provinciale, comprese che il cristianesimo poteva staccarsi da un potere allo sfacelo, orribile sin dalle sue origine fratricide. Cosa fare allora? Si trattava di rubare agli Egiziani i vasi d‟oro con cui si offriva agli idoli per usarli nella Terra promessa, nel culto del Dio vivo e santo. Così i cristiani avrebbero dovuto acquisire la cultura classica e trasportala oltre, in quel periodo a loro poco chiaro, che sarebbe stato il Medio Evo. Seguendo il progetto del grande Padre della Chiesa d‟Occidente, i cristiani hanno salvato la civiltà occidentale. Oggi bisognerebbe un nuovo Agostino. Una chiesa che non percepisca la propria esistenza legata indissolubilmente alle strutture attuali e senescenti, ma veda nel futuro nuove possibilità. Un caso emblematico è quello della formazione. Ogniqualvolta la scuola italiana viene turbata da progetti di possibili riforme, dal mondo di quanti politicamente si definiscono cattolici non si ergono che richieste di nuovi diritti alle scuole private. Sembra quasi che i cattolici italiani non desiderino interessarsi ad altro e preferiscano lasciare ai rimanenti protagonisti la questione della riforma degli studi. Pochi sembrano accorgersi di come le sorti del sapere umanistico, la sua perenne formazione e rielaborazione chiamino in causa ed interessino fortemente le chiese occidentali, che di tale cultura per più di quindici secoli sono stati motore e che a questa, tante volte, hanno legato il loro messaggio spirituale. Ci sono tanti nuovi poveri a Siracusa, e se si quali sono a suo parere le ragioni contingenti e storiche? Non saprei rispondere con precisione. In parte le cause sono globali, si segue un po‟ quello che accade n tutto il mondo industrializzato. In parte, qui a Siracusa, l‟imprenditoria è campata grazie agli interventi pubblici. Ora i rubinetti sono mezzi chiusi, i comuni che hanno fatto regalia destra e manca stanno entrando in deficit. E poiché la fetta di torta si è fatta più piccola, si vuole far pesare di più il sud attraverso scelte politiche apparentemente localiste appoggiate anche dal potere economico. Anche qui niente di nuovo sotto il sole. Bono e Visentin sono le persone giuste al posto giusto? Di Bono non saprei dire molto. Riguardo a Visentin è difficile dire cosa egli personalmente rappresenti. La giunta comunale e la maggioranza del consiglio comunale non sono frutto di un suo potere politico. Pertanto cosa egli rappresenti personalmente è al momento irrilevante. Dispiace un po‟ che tutti lo si prenda sempre in giro quando le responsabilità dovrebbero essere attribuite a quasi tutti i maiores della maggioranza. Questo capita anche perché tutti si sa che lui se la prende. In questo giornale si parla di un suo spostamento all‟interno dello stesso partito. Ma anche se fosse, sta egli andando incontro a qualcuno che la pensi diversamente? Sinora non abbiamo sentito parole diverse da alcuno. Al momento è stato tristissimo vedere i Pari di Forza Italia (tranne Granata e Vinciullo) ridimensionare la gravissima posizione della nostra città nella graduatoria di Il Sole 24ore. La posizione BellucciPrestigiacomo non ha espresso sinora alcuna opinione contro la cementificazione del territorio o contro altri problemi gravi della città sinora ignorati. Se ciò accadesse, sarebbe veramente bello, considerato il consenso di cui gode la Prestigiacomo. Entrerebbe positivamente negli annali di questa città. Credo che devo pregarci un po‟ su. Ma mi sembra difficile, appartenendo BellucciPrestigiacomo all'attuale maggioranza di governo della nostra città Certo, storicamente la responsabilità di questa nuova cementificazione di Siracusa è della giunta Bufardeci. Più volte questi ha espresso il proprio convincimento riguardo alla necessità di questo sviluppo forzato. Se dico che Bufardeci pensa al paesaggio e al territorio di questa città come un mero bene da sfruttare o da modificare in vista di una giusta crescita economica, credo che egli – riguardo a questo giudizio – si possa tranquillamente rispecchiare. Non credo in alcun modo di fargli un torto. Lei è di sinistra, di destra o è solo un prete che piace ai giovani? Un vecchio prete milanese mi spiegava che nessun ecclesiastico dovrebbe rivelare se tifa Milan o Inter. Nel mio caso si può dire che amo le cose di una volta. A diciassette anni ho iniziato a leggere gli articoli, molto spesso autobiografici, di Giorgio Spini, dopo la morte convogliati nel libro: La strada della liberazione. Dalla riscoperta di Calvino al fronte della VIII armata. Rimasi colpito da questo cammino che partiva dalla formazione religiosa della sua famiglia fiorentina e sfociava nel Partito d‟azione, ostile a qualsiasi ideologia di stampo marxista o socialdemocratico, nemico dei regimi fascisti. In ogni caso, sappiamo che il Regno di Dio non coincide con nessun progetto mondano. Di fronte alla domanda di Nicodemo che non aveva capito come si potesse rinascere dall‟alto, Gesù risponde con l‟immagine del vento che «soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va», aggiungendo che «così è di chiunque è nato dallo Spirito». Ossia, nascere dallo Spirito comporta un „non sapere‟ che nell‟episodio di Nicodemo è ancora oscuro ma che riceve luce dalle parole di Gesù ai discepoli. Gesù, sempre nel Vangelo di Giovanni, svela la permanenza nei discepoli, fino alla suo ritorno, di un altro Consolatore che li condurrà alla «Verità tutta intera». La Verità dunque non appartiene ai discepoli., Essi per ora sono condotti dallo Spirito e di conseguenza non sanno né da dove vengono né dove vanno. Ma proprio per questa partecipazione al „non sapere‟ di chiunque è nato dallo Spirito, alla fine vedranno il Signore e conosceranno, sempre secondo le parole di Gesù, che Egli è nel Padre, i discepoli in Lui ed Egli in loro. Questa conoscenza è la «Verità tutta intera» che il mondo ancora non ha conosciuto e che io chiamo il „sapere di Cristo‟. La verità pertanto non è posseduta. Essa esercita un potere di critica nei confronti di qualsiasi potere che oggi continui a far patire gli uomini o che li crocifigga. Partendo da questa consapevolezza (che è il saper di Cristo) il cristiano potrà scegliere più orientamenti politici, sapendo che nessuno possiede nei confronti del cristianesimo un valore esclusivo. Facebook: Sequenza fotografica made in Siracusa 8 Domenica 31 gennaio 2010 contromano Se Bertolaso diventa il mitico “Billy Bis” Attaccare Bertolaso per le minchiate dette ad Haiti in questi giorni è come sparare sulla Croce Rossa. Troppo facile, ingeneroso, crudele. Il Guido che arriva in mezzo ai Marines e si mette a fare il figlio di “Billy Bis” (se avete una certa età sapete chi è) spiegando alla US Army le cose della vita e soprattutto il loro mestiere è stato un invito a nozze per tutti quelli a cui Bertolaso in questi anni ha dato fastidio con il suo attivismo, col il suo presenzialismo, con i suoi successi, col suo essere portato in palma di mano dal premier e da Letta. Ok, il Guido ha fatto una cassata, ha detto probabilmente quello che molti pensavano e pensano ma un sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri della repubblica italiana doveva stare attento, perchè ad Haiti non è conosciuto come “billybis” ma solo come un italiano con un giubbottino sprint che parla alla tv. E gli yankee, si sa, sono permalosi. Però da questo a sdraiarsi come Governo e come Nazione ai piedi di Hillay e chiederle scusa in tutte le lingue del mondo, da questo a cazziare in mondovisione il “billybis” nazionale, e poi ricazziarlo semmai non si fosse capito, farlo cazziare dal ministro degli esteri, dal premier, da tutti gli editorialisti del paese, però, scusate, tutta questa smania punitiva e questa prostrazione al cospetto hillaresco non v‟è sembrata eccessiva? E poi, mischia, la madre della figliola di Clinton che si dichiara “ferita”, cazzu iu, ma cosa le abbiamo detto? Forse tutta questa collera se l‟è presa perché ad Haiti il vecchio barack ha mandato il vecchio Bill che, come dire, non è che ha preso in mano la situazione ed organizzato tutto. Capisco che l‟abbiamo colpita negli affetti familiari ma allora semmai dovevano mandarle un bigliettino privato tipo. “Dai, Hilly non fare così, il tuo Bill è come il nostro Guidy, un po‟ farfallone, un po‟ arrivo io e sistemo tutto, insomma pure lui è un poco billy bis. Bisogna capirli questi uomini. Orsù non facciamone un dramma internazionale, sono ragazzate. Mi ricordo che una notte in un aeroporto della Repubblica arrivarono i marines e circondarono un aereo pre- tendendo di portarsi via un passeggero. Mi ricordo che quella notte su ordine del Premier i carabineri circondarono i marines e spiegarono gentilmente che (direbbe Fini) lavoriamo con gli amerikani e non per gli amerikani. All‟epoca ero un giovane cronista è quella mi parve una cosa cazzuta. Su quell‟aereo c‟era Abu Abbas reduce dal sanguinoso sequestro dell‟Achille Lauro. Ma era atterrato in Italia ed Italia comandano gli Italiani. Non sopportavo il premier che si chiamava Bettino Craxi (e che ora non si capisce se era un santo o un pregiudicato) (ed io penso da sempre che una cosa non esclude l‟altra) ma mi piacque quel rivendicare la dignità di un paese e di un governo dinanzi il protervo alleato. Mi ricordo 25 anni fa una mattina soleggiata davanti al carcere di Ortigia con gli inviati del nord che arrivavano e ci chiedevano dov‟era il “carcere di massima sicurezza” in cui era stato rinchiuso il pericoloso terrorista e l‟avvocato Nunzio Cancemi che rispondeva beffardo: “Questo, ragazzi, semmai è un carcere di massima insicurezza”. Ecco, se, mutatis mutandis, fossimo stati un po‟ craxiani in questa occasione, un po‟ meno scendiletto con gli USA, mi sarebbe parsa una cosa cazzuta. Una cosa da billy bis, quello vero. Hasta la Haiti siempre Joe Strummer Ps. Io non lo so se mi piace stare in un paese in cui un sindaco si “deve” dimettere perché aveva una storia con la sua segretaria e alla fine mancano all’appello poche centinaia di euri. Io non lo so se, come ha scritto in maniera illuminata Michele Brambilla sulla Stampa l’altro giorno, mi piace dover scegliere fra una classe politica divisa fra chi predica bene e razzola male (il centrodestra, cattolicissimo e tendenzialmente puttaniere) – o chi predica male e razzola un po’ meglio (il centrosinistra, laico e bigottissimo). Io non sono fra i nostalgici della prima repubblica, sapete che non volevo morire democristiano, ma quest’era dall’etica politica decisamente schizofrenica non mi convince per niente. Sono fra quelli che pensano che un politico vada giudicato per le cose che fa nell’esercizio delle sue funzioni e non in camera da letto e sono pure fra quelli che ammettono che sia inevitabile anche nei migliori un certo tasso di debolezza umana. Certo, sarebbe meglio che chi vuole essere scapricciatello nella vita privata magari evitasse di fare il moralista baciapile in Parlamento e chi sostiene una condotta privata liberale evitasse poi di scomunicare i propri iscritti un po’ free. Ma, m’ero appena entusiasmato per Vendola e per il meraviglioso guazzabuglio pugliese, che eccomi ricacciato indietro fra Del Bono e la sua dama bionda. Sembra proprio che non si riesca ad uscire da questa americanizzazione della politica dove il look e l’immagine conta più della sostanza, dove gli eventuali vizi privati possono offuscare le pubbliche virtù. Forse dovremo aspettare una terza repubblica, se ce ne sarà mai una, forse dovremo solo abituarci ad un sistema strano: audace e retrivo, ipocrita e talebano, luccicante e vergognoso, giustizialista e garantista a seconda delle convenienze. Forse mi sento già un po’ vecchio. E’ vero, lo zio d’America in politica non esiste La medicina è stata peggiore della malattia, nel senso che gli accordi del sottogoverno, resi noti dai partiti della maggioranza di centrodestra ( PdlMpa-Udc-Uds) non hanno mancato di sortire indignazione e anche ilarità tra coloro che s’aspettavano che ne venisse fuori qualcosa di “rivoluzionario”, considerato il lungo travaglio e le centinaia di sedute dei leader di maggioranza occorse. La delusione sembra avere toccato Nuccio Schilirò e Isabella Di Bartolo della redazione siracusana de La Sicilia che hanno scritto della loro delusione verso il “topolino partorito dopo 8 mesi” di lunghe ed estenuanti trattative. Certamente non mancherà loro di stupirsi ancora di più, quando avranno modo si sapere dell’inutilità del “topolino” che non servirà neanche come cavia, ma al nutrimento di se stesso. Sostanzialmente si è trattato di un’operazione dell’intellighenzia aretusea, del terzo millennio, tesa al contrabbando di voraci mostriciattoli della politica nella cosa pubblica. Un giorno, quando saremo grandi, e se vorranno, i Titti Bufardeci, i Pippi Gianni, Iani Burgaretta e i Turi Magro ci spiegheranno i tanti perché di una pantomima recitata fin dalla scorsa primavera che ci ha portato a speranze di cambiamento e a timori di rotture politiche insanabili che non esistevano. Con un laconico comunicato i major della politica nostrana hanno ordinato che, il sindaco Visentin, il Presidente della Provincia Bono e il presidente dell’Asi Beppe Assenza, si adoperino per immettere nei Consigli di amministrazione delle società sotto loro giurisdizione, nuovi componenti e qualche neo presidente. Gente con meriti certi che a noi del popolo non è dato comprendere e che, c'è stato assicurato, ha già una posizione e un lavoro in strutture pubbliche di tutto rispetto ma per una moltitudine di motivi, non potrà produrre niente a favore della collettività, quindi, al massimo potrà applicarsi nello studio di come aumentare le poste del bilancio degli enti in cui militeranno. Certamente, avranno uno stipendio in più da dovere portare a casa (l’onorevole, perdoni la volgarità ndr) e l’assillo di dovere trovare il modo legale di sistemare qualche parente. Nessuno dei designatori si è sentito di scrivere due righe per dire quali saranno le vere mansioni di questi eletti nominati e per quale attributo particolare sono stati scelti al posto di qualcuno che magari non ha neanche uno stipendio ma una famiglia da mantenere e magari un diploma o una laurea nel cassetto. A cosa serve un Autoporto che non c’è, ma mette a carico del contribuente un esoso stipendio (alzi la mano chi sapeva che da anni la regione paga un equivalente di 3 stipendi di un operaio metalmeccanico a qualcuno che si dice presidente e in sostanza non ha svolto lavoro) al suo Presidente. Finalmente, il Mpa ha potuto indicare un proprio esponente come presidente dell’IACP però a conti fatti questo ente pubblico non riesce neanche a sollevare dal degrado le case popolari di pertinenza abitate da persone spesso indigenti costretti a vivere tra i calcinacci. E’ stato indicato un nuovo vertice al Consorzio universitario Archimede, divenuto una macchina mangiasoldi con la scusa di consegnare delle lauree la cui valenza viene, spesso, mal considerata nel mondo delle professioni e della cultura. Ma, non s’era detto che si doveva eliminare la disparità con altri consorzi universitari (il Cumi di Priolo) al cui presidente non viene assegnato neanche l’atteso contributo di volontario: un semplice grazie delle istituzioni. Qualcuno ci cancelli dalla mente l’idea che questo tanto decantato infoltimento o rimpasto del sottogoverno servirà alla gente e non per portare nel conto corrente del privilegiato di turno le classiche 50.000 euro l’anno, pagate magari a chi è incompatibilmente in palese conflitto di interesse e che nessuno denuncia e su cui nessuno mai indagherà. Con l’accordo raggiunto del sottogoverno è stato sancito ancora un caso di squallore umano, anche se resta camuffato tra i veli della politica e della democrazia affinché nessuno si svegli dal torpore sociale indignandosi. Si dovrebbe organizzare un corteo, oppure un sit-in, sotto i balconi del Palazzo, senza bandiere, a base di pernacchie; ma occorrerebbe tanto fiato, quello che il popolo siracusano di destra o di sinistra non ha mai avuto e mai avrà. I leader nel chiudere l’operazione sottogoverno hanno sancito l’apertura delle discussioni sul rimpasto delle amministrazioni al Comunale e alla Provincia. Probabilmente anche qui assisteremo ad un finale indecoroso, di gente sbagliata al posto sbagliato, però si sosterrà, che alla fine le giunte di governo locale servono realmente a mandare avanti le istituzioni stabilite dalle regole democratiche. I partiti della maggioranza dovrebbero però maturare consapevolezza del dovere che hanno nell'indicare nomi di possibili assessori che, oltre il merito politico, abbiano anche appurate capacità e preparazione, uomini o donne in grado di avere le idee chiare sulle necessità collettive dei siracusani e che s’impegnino nella soluzione a dei mille conosciuti problemi grazie agli studi e alle graduatorie dei ricercatori dallo Stato e www.ifattidelladomenica.it dei giornali più autorevoli. Fatti, proposte, azioni reali in materia di ambiente, viabilità, trasporti pubblici e lavoro a chi lo chiede, sono le necessità collettive dei siracusani. Fino ad ora però sono stati elargiti, a più non posso, le solite chiacchiere e le tante falsità, costruite ad arte, per permettere, sempre ai soliti, di fare razzia di quello che la politica offre. Per alleggerire l’argomento trattato dobbiamo riferire che i giochi del sottogoverno hanno prodotto delle novità politiche a Siracusa. Il deputato regionale Enzo Vinciullo è stato messo alle corde dagli stessi suoi amici di An, al momento che non ha ottenuto neanche un piffero dalla trattativa che lo vedeva legato alle strategie dell’Udc. La verità, quella vera, vorrebbe che ad abbandonare Vinciullo al suo destino d’oppositore, sia stato proprio il suo ex partito. Alleanza nazionale si è dissolta e quel che resta del suo spirito è gestito dall’on Fabio Granata, anche se gioca nel doppio ruolo di autorevole sostenitore del Pdl-Sicilia. Come dire, Granata prende per due e Vinciullo nessuno. La situazione anomala era arcinota da mesi, anche se il professore con il sigaro s’illudeva di poterne governare le dinamiche che oggi lo vedono massimo esponente del Pdl di Siracusa senza però che nessuno ci crede. Al Vermexio per lui finirà anche con il niente in mano, infatti, l’obiettivo di eliminarlo dai giochi di potere è comune a Bufardeci, a Granata e a molti altri ancora, però, Enzo Vinciullo nel fare strategie con Pippo Gianni non ha voluto considerare che in realtà, quando il gioco si fa duro anche i duri sono costretti a badare di non farsi male e a pensare a se stessi, specialmente se sono leader di un altro partito. Affermare “ il Pdl sono io” a Vinciullo serve poco, dovrebbe invece cominciare a costruire da zero il suo partito, qualunque sia il nome, dargli consistenza e presentarlo alla sua...gente, senza aspettare eredità. Perché, lo zio d’America in politica non esiste.