ISTITUTO D’ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
“Giustino Fortunato-Salvatore Scoca”
Dirigente scolastico
Dott. Luciano Di Rienzo
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
1
GIUSTINO FORTUNATO
Nato nel 1848 a Rionero di Volture, in provincia di Potenza e morto nel 1932 a Napoli .
Uomo politico e scrittore. Deputato della Destra e quindi senatore, fu un conservatore illuminato. Si occupò particolarmente della Questione meridionale,
che studiò a lungo mettendo in luce i problemi essenziali del Sud, che vide legati alla naturale povertà di risorse e al secolare sfruttamento delle sue genti.
Nelle molte opere dedicate all’argomento, che influenzarono molti studiosi meridionalisti della sua generazione e di quella successiva, si sforzò di
indicare una serie di interventi programmatici per migliorare le condizioni del Mezzogiorno. Benché conservatore, si oppose senza indugio al regime
fascista.
SALVATORE SCOCA
Salvatore Scoca (Calitri, 15 giugno 1894 – Roma, 10 maggio 1962) è stato un politico italiano. Nacque a Calitri da Gaetano e da Maria Concetta
Capossela, entrambi contadini, quarto di nove figli. Dopo gli studi elementari e secondari frequentò la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di
Roma e si laureò nel 1918. Svolse per un breve periodo la libera professione, ma dal 1º gennaio 1925, vinto il Concorso in Magistratura, entrò a far parte
dell'Avvocatura Generale dello Stato. Dopo la Liberazione di Roma (1944) fu Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro nel Governo Bonomi
III (1944-1945) e poi Sottosegretario di Stato al Ministero delle Finanze nel Governo De Gasperi II (1946-1947). Nel 1946 fu eletto Membro
dell'Assemblea Costituente e fu nominato Avvocato Generale dello Stato fino alla sua morte. Fu Deputato in Parlamento in diverse Legislature
(1948,1953, 1958). Affiancò la sua attività di funzionario dello Stato con quella di attento studioso di problemi economici e finanziari, come risulta dalle
sue diverse pubblicazioni.
2
BREVE PROFILO DELL’ISTITUTO “FORTUNATO – SCOCA”
Il 1° settembre 2012, due Istituti di Avellino di antica tradizione, l’Istituto Tecnico Commerciale “Giustino
Fortunato” e l'IPSCT "Salvatore Scoca", sono stati uniti per dar vita ad una nuova istituzione scolastica: l'Istituto
d’Istruzione Superiore “Fortunato – Scoca”. Per continuare a proporre una valida offerta di istruzione ai suoi studenti,
l'Istituto si è predisposto al cambiamento, adeguandosi sia ai bisogni di una utenza in espansione con esigenze nuove, sia
alle sollecitazioni di un mondo del lavoro in rapida evoluzione, che non richiede più unicamente una preparazione di
carattere manuale ed operativo, quanto nuove competenze "trasversali" (conoscenze di informatica, di legislazione e di
inglese tecnico, capacità di lavorare in gruppo) e, soprattutto, la capacità di adeguarsi in tempo reale ai rapidi cambiamenti
resi possibili e necessari dall'innovazione tecnologica.
La scuola, come ente istituzionale, si propone di garantire alla sua popolazione scolastica una adeguata formazione
umana, sociale e culturale, che possa favorire un inserimento attivo e responsabile degli alunni nell’odierna società,
facendo sì che lo studente sia preparato ad affrontare le innumerevoli difficoltà che la vita presenta ed aiutandolo ad
inserirsi nel mondo del lavoro. Alla luce dei bisogni formativi degli alunni, la scuola opera per individuare le strategie
necessarie per stabilire un percorso educativo e didattico che miri alle finalità sopra indicate. Essa, mediante un opportuno
utilizzo delle risorse ed un’azione educativa aderente alle esigenze specifiche dell’utenza, del territorio e alle istanze di una
collettività in trasformazione, favorisce l’acquisizione delle capacità e competenze, qualificate e flessibili, al fine di essere
più competitivi nell’ambito territoriale.
L’ IIS “Fortunato – Scoca”, guidato dal Preside Dott. Luciano Di Rienzo, ha iniziato, nel corrente anno scolastico, un
processo di autovalutazione ai fini della certificazione del marchio di Qualità e di Eccellenza “S.A.P.E.R.I”, rilasciata dalla
Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, sotto l’egida del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca.
FINALITA’ E PROGETTO EDUCATIVO DELL’ IIS “FORTUNATO-SCOCA”
La scuola, attraverso l’adattamento, l’integrazione dei programmi e la realizzazione di opportuni progetti, si prefigge di:

potenziare l’apprendimento con una programmazione didattica e un’offerta formativa, fondate sulla
centralità dell’alunno, sulle esigenze comunicative adeguate alle nuove forme di comunicazione
multimediale e sullo sviluppo delle abilità indispensabili a un giusto inserimento nel mondo del lavoro;

ricostruire l’identità storica, culturale e funzionale della comunità, partendo dal recupero della memoria
storica, dall’analisi della realtà in cui opera, favorendone l’evoluzione;

valorizzare il lavoro degli insegnanti, aiutandoli a riscoprire la propria identità individuale e collettiva,
favorendo la costruzione di una nuova figura professionale, equilibrata e coerente, adeguata alla scuola
dell’autonomia, capace di una progettazione educativa e didattica, atta a favorire la crescita del singolo e
dell’istituzione scolastica;

rendere visibile l’identità e il ruolo dell’istituto nel contesto territoriale, attraverso la valorizzazione e la
partecipazione delle diverse componenti e figure professionali presenti nella scuola, favorendo anche il
confronto e l’intervento di soggetti ed operatori esterni;

esplicitare le regole interne e il tipo di organizzazione in coerenza con le finalità educative dichiarate.
L’ Istituto “Fortunato – Scoca” mira inoltre a







Promuovere l’acquisizione dei contenuti culturali necessari alla crescita della capacità personale
di giudizio e dell’autonomo senso critico.
Favorire l’acquisizione dei contenuti tecnico-scientifici e professionali adeguati ai profili degli indirizzi
di studio presenti nell’Istituto e alle innovazioni tecnologiche che caratterizzano il mondo contemporaneo.
Sviluppare capacità relazionali comunicative per un positivo inserimento nel contesto scolastico
e per la costruzione di rapporti personali rispettosi dell'altro.
Perseguire il “successo formativo” degli studenti, in funzione del raggiungimento di questo obiettivo
l’istituto attiva ogni anno interventi di recupero, di consolidamento e di orientamento.
Garantire la continuità didattica per gli alunni ammalati, tramite l’organizzazione di attività didattiche
domiciliari.
Ridurre la “dispersione scolastica” e l’abbandono precoce della scuola attraverso attività alternative
ricreative- culturali.
Sostenere gli alunni diversamente abili, con adeguate risorse umane e interventi finalizzati al loro
sostegno e integrazione. Nell’Istituto opera un gruppo di lavoro specifico rappresentato dal gruppo
GLH d'Istituto.
3
INFORMAZIONI UTILI
Denominazione e sede
Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “G.Fortunato – S.Scoca”
Via Morelli e Silvati – 83100 – Avellino – Distretto scolastico 003
Tel.0825 1643269
Sedi associate: G.Fortunato AVIS22007 – Corso Sirio (Serale) AVTD0225IV – S.Scoca AVRC022016
Sito web: www.istitutofortunato-scoca.it
FUNZIONI DI COORDINAMENTO
Dirigente Scolastico
Direttore dei Servizi
generali e Amministrativi
Collaboratori della
Presidenza
Luciano Di Rienzo
Genoveffa Rossetti
Antonella Paolillo (Sede Fortunato)
Massimo Pacilio (Sede Scoca)
Gestione del Piano dell’Offerta Formativa – Michele Troisi
Sostegno al lavoro dei docenti –Cultura – Anna Tomeo
Funzioni strumentali
Interventi e servizi per gli studenti – Organizzazione visite guidate e viaggi
d’istruzione – Idei – Antonio Ventola
Comitato di valutazione
Orientamento e rapporti con Università e mondo del lavoro - Gerarda Iannone,
Linda Fricchione ( Sede Fortunato); Gina Musto, Alba Dello Russo (Sede scoca).
Antonio Ventola (membro effettivo)
Nerina Maria Rosaria De Anseris (membro effettivo)
Alba Dello Russo (membro supplente)
Lucia Gaeta (membro supplente)
Servizio protezione e
valutazione
Patrizia Gamma
Coordinatore dell’area
disciplinare umanistica
Coordinatore dell’area
disciplinare scientificotecnologica
Coordinatore dell’area
disciplinare giuridicoeconomica
Coordinatore dell’area
disciplinare di lingue
straniere
Resonsabile Corso Sirio
Michele Troisi
Coordinatore dell’area
disciplinare scienze motorie
e sportive
Referente Olimpiadi di
Matematica
Coordinatore Docenti di
Sostegno
Sostituto del collaboratore
scolastico Sede Scoca
Nerina Maria Rosaria De Anseris
Luigi De Paola
Mariella Leccese
Donato Violante
Antonio Luciano
Luigi Guerriero
Giacomo Panariello
4
Responsabile Educazione
stradale e corsi preparatori
per il conseguimento del
patentino
Responsabile avviamento
alla pratica sportiva
Responsabile educazione
alla salute e rapporti con il
SERT
Antonio Luciano
Antonio Luciano
Raffaella Piscopo
Erminia Spagnuolo
DIRETTORI DI LABORATORIO
Direttore del
Laboratorio di
Economia Aziendale
Direttore del
Laboratorio di
Informatica
“Gubitosa”
Direttore del
Laboratorio ECDL e
laboratori mobili
Direttore del
Laboratorio linguistico
“Alborea”
Direttore del
Laboratorio 3
Presidente
Dirigente scolastico
Docenti
ATA
Alunni
Genitori
Alunni
Lucia Gaeta
Liana Iscaro
Antonella Paolillo
Eleonora De Luca
Luigi Trojano
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Graziella Pau
Luciano Di Rienzo
Lucia Gaeta
Carmela Giammarino
Luigi Guerriero
Linda Fricchione
Antonio Luciano
Giacomo Panariello
Maria Cristina Penna
Genoveffa Rossetti (DSGA)
Massimo Festa
Ferdinando Greco
Giuseppe Mazzarotti
Silvana Squadritti
Mario Valente
---------------------CONSULTA PROVINCIALE
Gerardo Nevola
Angela Lucarella
5
INDIRIZZI DI STUDIO ITC “G. FORTUNATO”
“AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING”
“SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI”
“CORSO SERALE SIRIO” (per studenti lavoratori)
PERCORSI SCOLASTICI E INDIRIZZI DELL’ITC “G.FORTUNATO”
Il nuovo ordinamento per il riordino degli istituti tecnici( D.P.R. 88/10) comprende per il Settore Economico due diversi
indirizzi e varie articolazioni. Il nostro Istituto include l’indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing” e
l’articolazione “Sistemi informativi aziendali”: le discipline di indirizzo studiate nei due settori sono le stesse, cambia
naturalmente il loro numero di ore . Qui di seguito vengono presentati i diversi quadri orari annuali.
PRIMO BIENNIO – AREA COMUNE
I
II
Religione – Materia alternativa -
33
33
Lingua e letteratura italiana
132
132
Storia, cittadinanza e costituzione
66
66
Prima lingua straniera
99
99
Matematica
132
132
Scienza integrate
66
66
Economia Aziendale
66
66
Diritto ed Economia
66
66
Scienze motorie e sportive
66
66
Seconda lingua comunitaria
99
99
Geografia
99
99
Informatica
66
66
6
INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
III
SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO
IV
V
Lingua e letteratura italiana
132
132
132
Storia, cittadinanza e costituzione
66
66
66
Prima lingua straniera
99
99
99
Matematica
99
99
99
Diritto
99
99
99
Economia politica
99
66
99
Informatica
66
66
Scienze motorie e sportive
66
66
66
Seconda lingua comunitaria
99
99
99
Economia Aziendale
198
231
264
Religione
33
33
33
ARTICOLAZIONE “SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI”
SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO
III
IV
V
Religione – Materia alternativa -
33
33
33
Lingua e letteratura italiana
132
132
132
Storia, cittadinanza e costituzione
66
66
66
Prima lingua straniera
99
99
99
Matematica
99
99
99
Diritto ed Economia
99
99
66
Economia politica
99
66
99
Informatica
132
165
165
Scienze motorie e sportive
66
66
66
Seconda lingua comunitaria
99
Economia Aziendale
132
231
231
7
IL PROFILO PROFESSIONALE
Amministrazione, Finanza e Marketing
Sistemi Informativi Aziendali
Gli indirizzi del settore economico fanno riferimento a comparti in costante crescita sul piano occupazionale e
interessati a forti innovazioni sul piano tecnologico ed organizzativo, soprattutto in riferimento alle potenzialità delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Information Comunication Technologies –ICT). L’indirizzo
“Amministrazione, finanza e marketing” persegue l’acquisizione di competenze relative alla gestione aziendale nel
suo insieme e all’interpretazione dei risultati economici, con le specificità relative alle funzioni in cui si
articola il sistema azienda (amministrazione, pianificazione, controllo, finanza, commerciale, sistema
informativo, gestioni speciali).
Il diplomato in “AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING” ha competenze generali nel campo dei
macro-fenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi e processi
aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e controllo), degli strumenti
di marketing, dei prodotti assicurativo-finanziari e dell’economia sociale. Integra le competenze dell’ambito
professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e
contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa inserita nel contesto
internazionale. Attraverso il percorso di studi generale è in grado di:
1.
rilevare le operazioni gestionali utilizzando metodi, strumenti, tecniche contabili ed extracontabili
in linea con i principi nazionali ed internazionali;
2.
redigere e interpretare i documenti amministrativi e finanziari aziendali;
3.
gestire adempimenti di natura fiscale;
4.
collaborare alle trattative contrattuali riferite alle diverse aree funzionali dell’azienda;
5.
svolgere attività di marketing;
6.
collaborare all’organizzazione, alla gestione e al controllo dei processi aziendali;
7.
utilizzare tecnologie e software applicativi per la gestione integrata di amministrazione, finanza e
marketing.
L’articolazione “Sistemi informativi aziendali” mi r a a l l’a c q u i s i z i o n e d i competenze relative alla gestione del
sistema informativo aziendale, alla valutazione, alla scelta e all’adattamento di software applicativi, alla realizzazione di
nuove procedure, con particolare riguardo al sistema di archiviazione, della comunicazione in rete e della sicurezza
informatica;
IL DIPLOMATO IN “SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI”, a conclusione del percorso quinquennale di studi,
acquisisce competenze relative alla gestione del sistema informativo aziendale, alla valutazione, alla scelta e all’adattamento di
software applicativi. Tali attività sono tese a migliorare l’efficienza aziendale attraverso la realizzazione di nuove
procedure, con particolare riguardo al sistema di archiviazione, all’organizzazione della comunicazione in rete e alla
sicurezza informatica. Attraverso il percorso di studi generale è in grado di:
1.
Riconoscere e interpretare:
 le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali anche per coglierne le ripercussioni in un dato
contesto;
 i macro-fenomeni economici nazionali e internazionali per connetterli alla specificità di un’azienda;
 i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche
storiche e nella dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culture diverse.
2. Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività
8
aziendali.
3. Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi con riferimento alle differenti
tipologie di imprese.
4. Riconoscere i diversi modelli organizzativi aziendali, documentare le procedure e ricercare soluzioni efficaci
rispetto a situazioni date.
5. Individuare le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborare alla gestione delle
risorse umane.
6. Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di programmi di contabilità
integrata.
7. Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del controllo di
gestione, analizzandone i risultati.
8. Inquadrare l’attività di marketing nel ciclo di vita dell’azienda e realizzare applicazioni con riferimento a
specifici contesti e diverse politiche di mercato.
9. Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari, anche per collaborare nella ricerca di
soluzioni economicamente vantaggiose.
10. Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti di comunicazione integrata d’impresa, per
realizzare attività comunicative con riferimento a differenti contesti.
11. Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale, alla luce dei criteri
sulla responsabilità sociale d’impresa.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI E FACOLTA’ UNIVERSITARIE
I principali SBOCCHI PROFESSIONALI LAVORATIVI riguardano i più svariati contesti economici, in particolare
quelli del credito e delle assicurazioni, l’impiego in aziende pubbliche e private e la possibilità di svolgere la libera
professione. Essendo un titolo di studio quinquennale, il Diploma di Istituto tecnico commerciale offre la possibilità di
ampliare gli sbocchi occupazionali permettendo l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria. Le competenze acquisite
consentono, pertanto, il diretto inserimento nel mondo del lavoro in diverse tipologie d’impresa:
1- pubblica amministrazione;
2- banche;
3- assicurazioni;
4- aziende (contabilità, budget, acquisti, vendite, personale, marketing);
5- software house, aziende informatiche (per i diplomati Sistemi informativi Aziendali);
6- studi professionali (commercialisti, amministratori, fiscalisti);
7- libera professione (commercialisti, amministratore di condominio);
Il Diplomato può proseguire gli studi in tutte le facoltà universitarie, in particolare:
1- nelle aree giuridico-economiche (Economia e commercio, Economia e amministrazione delle imprese,
Economia delle banche, delle assicurazioni e degli intermediari, Scienze politiche, Scienze giuridiche);
2- delle scienze organizzative e gestionali;
3- matematiche;
4- informatiche (Informatica, Ingegneria informatica);
9
IL CORSO SIRIO
Corso di studi per adulti
Il corso SIRIO attivo presso l’ITC Fortunato è rivolto a tutti gli adulti desiderosi di inserirsi di nuovo nel circuito di
formazione culturale e professionale. L’educazione degli adulti, da attività compensativa di analfabetismi diffusi, si è
riconfigurata
quale
prospettiva
di
istruzione
e
formazione
durante
l’intero
ciclo
della
vita.
L’acquisizione delle competenze chiave e il continuo aggiornamento e potenziamento di un alto livello di conoscenze e
abilità rappresentano il prerequisito per lo sviluppo personale dei cittadini, anche migranti e per la partecipazione a tutti gli
aspetti
della
società,
dalla
cittadinanza
attiva,
all’inserimento
nel
mercato
del
lavoro.
La centralità del discente adulto, un approccio innovativo all'apprendimento, un'analisi efficace dei bisogni favoriscono la
lotta alla povertà e all'esclusione sociale, a favore dell'integrazione di coloro che si trovano ai margini del mercato del
lavoro. Parlando di “adulti” si apre uno scenario temporale ampio che, partendo dai giovani, include età intermedie fino
alla terza età. La scuola, nella sua accezione più significativa, è concepita non soltanto come luogo fisico in cui le persone
in “età scolare” si educano e si istruiscono, ma anche come sede di progettazione intenzionale, finalizzata alla
realizzazione di processi di apprendimento, di riqualificazione, di “manutenzione” di conoscenze, di acquisizione di nuovi
linguaggi, di approfondimenti. Leggendo fra le pieghe dei vissuti, essa può sostenere le persone nella ricerca della propria
identità, consolidare l’autostima, leva di ogni processo motivazionale. Tutte le persone, ma soprattutto le fasce più deboli
della popolazione che non sono in condizioni di competitività sociale, culturale e professionale, devono essere messe nella
condizione di ritrovarsi come persone e di adeguare le proprie competenze chiave alle sollecitazioni dell’ambiente sociale
e alle richieste del mercato del lavoro. Prima dell’avvio delle lezioni del prossimo anno scolastico, nel mese di settembre,
l’Istituto attiverà, per gli iscritti al SIRIO, un corso finalizzato all’accoglienza degli studenti, all’accertamento delle
competenze in entrata e alla ricognizione dei bisogni formativi. Tale corso si pone, pertanto, lo scopo di acquisire tutte le
informazioni essenziali per l’elaborazione di una offerta formativa che miri alla progettazione di curricoli rispondenti alle
esigenze proprie dell’adulto. Tale progettazione si adatta alle consuete situazioni di frammentarietà delle esperienze
formative e favorisce uscite e rientri in sistemi diversi; supera i vincoli di rigidità dell’offerta formativa della scuola e
facilita l’accesso ai percorsi formativi anche a persone che precedentemente ne erano escluse; permette la strutturazione di
itinerari personalizzati e, con la messa in valore delle competenze e conoscenze pregresse e/o acquisite in segmenti
formativi parziali, concorre a risolvere il problema della poca disponibilità di tempo di cui le persone dispongono per
motivi lavorativi o familiari e a capitalizzare i risultati ottenuti. I percorsi modulari, flessibili e reticolari devono avere
come focus non soltanto i contenuti, ma anche e soprattutto le competenze. Esse costituiscono il punto di partenza per la
personalizzazione dei percorsi e contemporaneamente inducono a riflettere sulle metodologie per acquisirne di nuove,
nell’ambito dei “risultati attesi” e individuare le modalità per renderle operative. I modelli tradizionali, ancorati alla
centralità del docente e all’apprendimento per discipline, scandito in anni scolastici, deve cedere il posto alla
sperimentazione di itinerari che puntino sul coinvolgimento attivo dei soggetti, che sperimentano percorsi diversi e
alternativi che facciano riferimento a competenze e saperi da acquisire, coerenti con la disponibilità e le capacità di
apprendimento personali e incentrati sull’interazione tra i nodi concettuali che compongono la conoscenza stessa.
L’articolazione in livelli potrebbe consentire una vera flessibilità con entrate e uscite a seconda dei bisogni degli adulti in
formazione, ma anche attività di approfondimento, recupero, formazione a distanza.
10
INDIRIZZI DI STUDIO IPC “SCOCA”
“SERVIZI COMMERCIALI” (turistici e aziendali)
con QUALIFICHE TRIENNALI (IeFP) e QUADRIENNALI
PERCORSI TRIENNALI di Istruzione e Formazione
professionale (IeFP):
1. Operatore amministrativo-segretariale;
2. Operatore ai Servizi di vendita;
3. Operatore dei Sistemi e dei Servizi logistici;
Percorsi scolastici e indirizzi dell’IPC “SALVATORE SCOCA”
Il percorso scolastico si articola in 5 anni, al termine dei quali si sostiene l’esame di Stato (che dà la possibilità di iscriversi all'università)
e, secondo la scelta effettuata, si diventa DIPLOMATO DEI SERVIZI COMMERCIALI.
Il percorso scolastico è articolato in cinque anni, suddivisi in due bienni più un quinto anno. L'Istituto istituisce percorsi di istruzione e
formazione professionale ( IeFP) che possono essere realizzati secondo due distinte modalità:
Tipologia A "Offerta sussidiaria integrativa" rivolta agli studenti che si iscrivono alla classe prima degli indirizzi quinquennali e
chiedono contestualmente di conseguire una qualifica professionale al termine del terzo anno. A questo scopo il nostro istituto propone
agli studenti e alle famiglie tre percorsi di qualifica corrispondenti a quelli riconosciuti dalla Regione Campania:1.Operatore
Amministrativo - Segretariale; 2. Operatore dei Sistemi e dei Servizi logistici; 3. Operatore ai Servizi di vendita.
Tipologia B "Offerta sussidiaria complementare" attuata soltanto dopo che l'Assessorato regionale avrà deciso di attivare presso gli
Istituti professionali classi prime che assumano gli standard formativi e la regolamentazione dell'ordinamento dei percorsi triennali di
IeFP. Attività di alternanza Scuola-Lavoro che prevede ore destinate all'attività pratica/laboratoriale e di tirocinio. Per la classe V
dell'indirizzo “Servizi commerciali” sono previsti progetti di 66 ore di cui 20 ore per le lezioni teoriche e 46 ore di attività di tirocinio o
stage.
Settore “Servizi”, indirizzo “Servizi commerciali”
QUADRO ORARIO
MATERIE DI STUDIO
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
ORARIO SETTIMANALE
QUINTO ANNO
1° BIENNIO2° BIENNIO
classe classe classe classe classe V
I
II
III
IV
4
4
4
4
4
3
3
3
3
3
Storia
2
2
2
2
2
Matematica
4
4
3
3
3
Diritto ed economia
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
20
1
20
1
15
1
15
1
15
Informatica e Laboratorio
2
2
Scienze integrate (Fisica)
2
2
2
2
4
4
4
AREA COMUNE
Scienze integrate (Scienze della terra e biologia)
Scienze motorie e sportive
Religione Cattolica o attività alternative
Totale
AREA DI INDIRIZZO
Tecniche di comunicazione
2
Scienze integrate (Chimica)
Diritto/Economia
Tecniche professionali dei servizi commerciali 5(2)* 5(2)* 8(2)* 8(2)* 8(2)*
Seconda lingua straniera
3
3
3
3
3
Totale
12
12
17
17
17
* Tra le parentesi sono indicate le ore di compresenza con l’insegnante tecnico pratico
11
IL PROFILO PROFESSIONALE
Il Diplomato dei "Servizi Commerciali" ha competenze professionali che gli consentono di supportare operativamente le
aziende del settore sia nella gestione dei processi amministrativi e commerciali sia nell'attività di promozione delle vendite.
In tali competenze rientrano anche quelle riguardanti la promozione dell'immagine aziendale attraverso l'utilizzo delle
diverse tipologie di strumenti di comunicazione, compresi quelli pubblicitari.
Si orienta nell'ambito socio-economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e
soggetti della propria regione con contesti nazionali ed internazionali.
E' in grado di:
•
Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali.
•
Interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali.
•
Svolgere attività connesse all'attuazione delle rilevazioni aziendali con l'utilizzo di strumenti tecnologici e
software applicativi di settore.
•
Contribuire alla realizzazione dell'amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione
delle paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente.
•
Interagire nell'area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa
contabilità.
•
Interagire nell'area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al
raggiungimento della customer satisfaction.
•
Partecipare ad attività dell'area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari.
•
Realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all'organizzazione di servizi per la
valorizzazione del territorio e per la promozione di eventi.
•
Applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati.
•
Interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l'uso di strumenti informatici e telematici.
SBOCCHI LAVORATIVI E ACCESSO A FACOLTA’ UNIVERSITARIE
I principali sbocchi occupazionali sono i seguenti:
1- Gestione ufficio commerciale della piccola e media impresa;
2- Gestione amministrativa presso studi di liberi professionisti (notai, avvocati, commercialisti, consulenti del
lavoro);
3- Gestione amministrativa e commerciale dell’impresa artigiana;
4- Attività impiegatizia presso istituti di credito, finanziarie;
Il diplomato dei Servizi commerciali può accedere a tutte le facoltà universitarie, in particolare alle facoltà giuridiche,
economiche e commerciali.
I PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP)
I percorsi di I e FP che l’Istituto “S. Scoca” ha scelto di attivare, che si riferiscono all’indirizzo di ordinamento del proprio
percorso quinquennale (Indirizzo Servizi Commerciali), sono i seguenti:



Operatore ai servizi di vendita
Operatore dei sistemi e dei servizi logistici
Operatore amministrativo-segretariale
12
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE AI SERVIZI
DI VENDITA
Il processo di lavoro che caratterizza tale figura professionale è quello della distribuzione commerciale. Tale qualifica
consente di svolgere tutte quelle attività relative all’organizzazione ed al funzionamento del punto vendita, alla cura del
servizio di vendita e post vendita, con competenze nella realizzazione degli adempimenti amministrativi basilari,
nell’organizzazione degli ambienti di vendita e degli spazi espositivi e nella predisposizione di iniziative promozionali.
L’attività dell’Operatore ai Servizi di Vendita, pertanto, non si limita alla sola vendita diretta, ma si estende anche
all’organizzazione del punto commerciale, alla conoscenza dei prodotti merceologici e richiede una spiccata capacità di
interagire con i potenziali clienti.
Più precisamente tale figura professionale deve essere in grado di:
 Verificare la merce in entrata ed in uscita
 Gestire le operazioni di carico e scarico del magazzino
 Curare l’aspetto e l’igiene degli spazi espositivi
 Curare l’allestimento delle vetrine
 Gestire le selezione e prezzatura della merce
 Curare il confezionamento degli articoli venduti
 Utilizzare con professionalità tecniche di comunicazione
 Utilizzare attrezzature tradizionali ed innovative del settore
 Conoscere la normativa e le leggi che regolano il settore, sia civili che fiscali
 Utilizzare tecniche di psicologia delle vendite
 Comunicare con il cliente in lingua straniera
 Avere conoscenza merceologica dei prodotti trattati
 Conoscere ed applicare le normative igienico-sanitarie
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
L'Operatore ai servizi di vendita può lavorare all'interno di un'organizzazione commerciale predefinita di qualsiasi settore,
food e non food, come ad esempio negozi e grandi magazzini, e nei reparti commerciali di qualsiasi azienda, nelle diverse
fasi del processo di vendita. È una figura professionale polivalente che prevede diversi sbocchi: addetto ai reparti, cassiere,
magazziniere, commesso al banco, commesso di negozio, addetto commerciale, venditore, rappresentante. Attraverso
l'esperienza di lavoro e/o successive specializzazioni, potrà assumere ruoli che richiedano un maggior grado di
responsabilità o intraprendere un'attività in proprio nel commercio al dettaglio.
In particolare, uno sbocco professionale particolarmente accattivante è quello del settore della Grande Distribuzione
Organizzata (Supermercati, Ipermercati) in qualità di:
 Cassiere,
 Operatore di corsia
 Addetto al BLS
 Operatore di reparto (gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta, salumeria etc.)
 Responsabile di punto vendita
Inoltre, tale figura professionale offre la possibilità di lavorare come “Visual Merchandiser”, colui che si occupa
dell’organizzazione dell’ambiente di vendita e degli spazi espositivi, che rappresenta, attualmente, un profilo
particolarmente richiesto nel mercato del lavoro.
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE DEI SISTEMI E DEI
SERVIZI LOGISTICI
Il processo di lavoro che caratterizza tale figura professionale è quello della logistica.
Tale qualifica consente di svolgere attività relative a movimentazione, stoccaggio, trasporto, spedizione in sistemi logistici
di terra, portuali ed aeroportuali, con competenze nella gestione degli spazi attrezzati di magazzino e nel trattamento dei
flussi delle merci e della documentazione di accompagnamento.
Più precisamente tale figura professionale deve essere in grado di:
 applicare le norme di igiene e sicurezza sul lavoro
 curare la trasmissione delle informazioni necessarie per la movimentazione delle merci
13






occuparsi della manutenzione ordinaria di strumenti, attrezzature e macchine
preparare spazi, strumenti, attrezzature e macchine necessari alla dislocazione delle merci nei diversi locali
registrare i movimenti delle merci, utilizzando anche procedure informatiche
imballare le merci, utilizzando tecniche adeguate alle loro caratteristiche
individuare i veicoli di trasporto più adatti alle diverse caratteristiche delle merci
preparare la documentazione necessaria per il trasporto delle merci
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
L'Operatore dei sistemi e dei servizi logistici può lavorare come impiegato in diversi settori, prevalentemente in aziende
manifatturiere di piccole, medie e grandi dimensioni, nelle imprese della grande distribuzione operanti nel settore
alimentare che riservano grande attenzione alla gestione delle merci, in aziende in cui l’attività prevalente riguarda proprio
lo stoccaggio delle merci o la vendita su larga scala (settore del commercio all'ingrosso). In prospettiva, partendo da un
ruolo principalmente esecutivo, attraverso l'esperienza di lavoro o successive specializzazioni, potrà occuparsi di
procedure più complesse e arrivare a ricoprire ruoli che richiedano un maggior grado di autonomia.
Nello specifico, gli sbocchi professionali possono essere i seguenti:
• Impiegati di ufficio
•
Personale addetto alla gestione degli stock, dei magazzini ed assimilati
•
Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti
•
Magazzinaggio e custodia
•
Attività dei servizi connessi ai trasporti terrestri
•
Attività dei servizi connessi al trasporto marittimo e per vie d’acqua
•
Attività dei servizi connessi al trasporto aereo
•
Movimentazione merci
•
Altre attività di supporto connesse ai trasporti
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE AMMINISTRATIVOSEGRETARIALE
Il processo di lavoro che caratterizza tale figura professionale è quello della amministrazione e gestione aziendale.
Tale qualifica consente di svolgere attività relative alla gestione, elaborazione, trattamento ed archiviazione di documenti e
comunicazioni di diverso tipo, anche di natura amministrativo-contabile, con competenze nella programmazione ed
organizzazione di eventi e riunioni di lavoro.
Più precisamente, tale figura professionale deve essere in grado di
 applicare tecniche di rilevazione contabile
 effettuare operazioni di fatturazione
 elaborare documentazione amministrativa
 redigere documenti e lettere commerciali, anche in lingua straniera
 relazionarsi con clienti e fornitori
 curare l'organizzazione di riunioni, eventi e viaggi di lavoro
 svolgere pratiche di segreteria
 utilizzare procedure e strumenti informatici
 applicare le norme di igiene e sicurezza sul lavoro
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
L'Operatore amministrativo-segretariale può lavorare come impiegato amministrativo (assistente amministrativo,
segretaria di direzione) in diversi settori, prevalentemente in aziende private di piccole e medie dimensioni, ma anche in
società di servizi, studi professionali, imprese no-profit. In prospettiva, da un ruolo principalmente esecutivo, attraverso
l'esperienza di lavoro o successive specializzazioni, potrà occuparsi di procedure più complesse e arrivare a ricoprire ruoli
che richiedano un maggior grado di autonomia.
14
PROSPETTO DELLE CLASSI DELL’IIS “FORTUNATO – SCOCA”
CLASSI I.T.C. “FORTUNATO” A.S. 2013/2014
INDIRIZZO
AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING
AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING
SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI
SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI
PROGRAMMATORI
CLASSI
1C – 2C – 3C – 4C – (5C-IGEA)
1D – 2D – 3D – 4D – (5D – IGEA)
2E – 3E – 4E
4F
5E – 5F – 5G – 5H
CLASSI CORSO SIRIO I.T.C. “FORTUNATO” A.S. 2013/2014
INDIRIZZO
CLASSI
MARKETING
IGEA
3SA 3SB 3SC 4SA
5SA
CLASSI I.P.C. “SCOCA” A.S. 2013/2014
INDIRIZZO
IeFP - OPERATORE SERVIZI VENDITA
OPERATORE SISTEMI E SERVIZI LOGISTICI
INDIRIZZO SERVIZI COMMERCIALI
TECNICO SERVIZI TURISTICI
CLASSI
2A - 2B - 3B
3A
1A – 1B - 4A – 5A
5B
Orario delle lezioni con un rientro
Unico rientro pomeridiano per tutte le classi il venerdì pomeriggio e SABATO LIBERO.
L’IIS “Fortunato – Scoca” ha organizzato l’orario delle lezioni applicando la formula della “settimana corta”. Gli allievi,
infatti, sono impegnati dal lunedì al venerdì e hanno il sabato libero. Il venerdì pomeriggio prevede tre ore di lezione.
Questa organizzazione, già da tempo sperimentata in diversi paesi europei, è particolarmente gradita alle famiglie e agli
allievi, i quali possono, in tal modo, dedicarsi, durante il fine settimana, sia alla ricapitolazione dei diversi argomenti
studiati a scuola, che alle proprie attività extrascolastiche.
Lunedì - Martedì - Mercoledì - Giovedì
1.
2.
3.
4.
5.
6.
ora
ora
ora
ora
ora
ora
8.10 - 9.10
9.10 - 10.10
10.10 - 11.10
11.10 - 12.10
12.10 - 13.10
13.10 – 14.10
Venerdì
8.10 - 9.10
1. ora
9.10 - 10.10
2. ora
10.10 - 11.10
3. ora
11.10 - 12.10
4. ora
12.10 - 13.10
5. ora
PAUSA
PRANZO
13.10 – 13.50
6. ora
7. ora
8. ora
13.50 - 14.50
14.50 - 15.50
15.50- 16.50
15
CALENDARIO SCOLASTICO 2013-2014
 16 settembre 2013 – inizio attività didattica
 07 giugno 2014 fine attività didattica
Complessivamente sono 201 giorni di lezione
 01 novembre 2013 – festa di tutti i Santi
 02 novembre 2013 – commemorazione dei defunti
 08 dicembre 2013 – Immacolata Concezione
 Dal 23 dicembre 2013 al 06 gennaio 2014 – vacanze natalizie
 14 febbraio 2014 – festa del Santo Patrono
 04 marzo 2014 – ultimo giorno di carnevale
 19 marzo 2014 – festa della legalità
 Dal 17 aprile 2014 al 22 aprile 2014 – vacanze pasquali
 25 aprile 2014 – festa della liberazione
 01 maggio 2014 – festa del lavoro
 02 giugno 2014 – festa nazionale della Repubblica
Il Consiglio d’Istituto nell’ambito delle proprie competenze potrà disporre l’adattamento del calendario alle esigenze
territoriali.
SPAZI E RISORSE



Uffici di Direzione
Sala Dirigenza
Presidenza
Ufficio del Direttore Amministrativo





Uffici Amministrativi
Segreteria Didattica
Segreteria del Personale
Segreteria Amministrativa
Ufficio Magazzino
Archivio




Spazi Didattici
Aule di lezione
Aula Magna
Palestre Coperte





Altri Spazi
Biblioteca
Sala Docenti
Deposito attrezzature di laboratorio e per l'educazione fisica
Deposito materiale vario


Servizi
Bar


Laboratori
Laboratori di Informatica
Laboratorio linguistico
16
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO
Il Dirigente Scolastico
Dott. Prof. Luciano Di Rienzo
Il Dirigente Scolastico svolge un ruolo di particolare complessità e specificità, caratterizzato dall’essere preposto al
corretto ed efficace funzionamento dell’Istituzione scolastica autonoma; dalla pluralità di relazioni istituzionali che, pur
nel contesto di una piena autonomia, derivano dall’oggettiva coesistenza di legislazioni esclusive concorrenti e dalla
progressiva innovazione del sistema dell’istruzione Il Dirigente scolastico, in coerenza con il profilo delineato nell'art.25
del d.lgs. 165/2001 e nel rispetto delle competenze degli organi collegiali e di quelle attribuite dall’art. 3 del DPR n. 275
/ 99, assicura il funzionamento generale dell'unità scolastica. Nella sua autonomia funzionale, entro il sistema di
istruzione e formazione, il Dirigente Scolastico:

promuove e sviluppa l'autonomia sul piano gestionale e didattico;

promuove l'esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il diritto all'apprendimento degli alunni, la
libertà di insegnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie;

assume le decisioni che consentono l’attuazione del P.O.F., sulla base degli indirizzi e delle scelte organizzative
adottate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto;

predispone la pianificazione annuale delle attività formative, didattiche, pedagogiche, le loro modalità di
attuazione che sottopone al Collegio Docenti per la relativa delibera;

presiede e coordina i lavori del Collegio dei docenti., della Giunta Esecutiva, dei Consigli di classe e su delega
del presidente coordina i lavori del Consiglio d’Istituto;

forma le classi ed autorizza le riunioni;

è responsabile della sicurezza;

rappresenta la scuola e vigila su tutti gli aspetti della vita scolastica;

è titolare delle relazioni sindacali all’interno dell’Istituto.
La gestione dell’attività didattica è affidata al Dirigente Scolastico, affiancato dal Consiglio d’istituto, dal Collegio
docenti e dai Consigli di classe, ciascuno per le proprie competenze.
Collaboratori del Dirigente Scolastico
Prof.ssa Antonella Paolillo (Sede Fortunato)
Prof. Massimo Pacilio (Sede Scoca)
Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative il Dirigente Scolastico nomina due collaboratori per garantire i
collegamenti informativi quotidiani con le sedi associate e per essere supportato nell'organizzazione delle attività
didattiche formative correlate al POF.
Funzioni Strumentali
Le funzioni strumentali sono individuate con delibera del Collegio dei docenti per la realizzazione e la gestione del Piano dell’Offerta
Formativa dell’Istituto e per la realizzazione di progetti formativi ritenuti prioritari, d’intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola.
Le aree d’intervento individuate per il corrente anno scolastico sono le seguenti:
AREA 1 – GESTIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA – Docente incaricato: prof. Michele Troisi.
AREA 2 – SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI – CULTURA – Docente incaricata: prof.ssa Anna Tomeo.
17
AREA 3 - INTERVENTI E SERVIZI PER GLI STUDENTI - ORGANIZZAZIONE VISITE GUIDATE E VIAGGI
D’ISTRUZIONE – IDEI – Docente incaricato: prof. Antonio Ventola.
AREA 4 - IeFP e raccordi con il territorio – Supporto scuola-lavoro e stages – Docente incaricata: prof.ssa Filomena Colella
AREA 5 – ORIENTAMENTO DA CLASSI TERZE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO E RAPPORTI
CON UNIVERSITA’ E MONDO DEL LAVORO – Docenti incaricati: prof.sse Gerarda Iannone, Linda Fricchione (sede Fortunato) e
Gina Musto e Alba Dello Russo (sede Scoca).
Giunta Esecutiva
Eletta all'interno del Consiglio d'Istituto, la Giunta Esecutiva è composta da un docente, un impiegato amministrativo o tecnico o
ausiliario, da un genitore e da uno studente. E’ presieduta dal dirigente scolastico, che ne fa parte di diritto così come il direttore dei
servizi generali e amministrativi (quest’ultimo svolge la funzione di segretario della giunta stessa). Cura l'esecuzione delle delibere del
Consiglio di Istituto; predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo; prepara i lavori del consiglio di istituto, fermo restando il
diritto di iniziativa del consiglio stesso, e cura l'esecuzione delle relative delibere. Propone al Consiglio di istituto il programma delle
attività finanziarie della scuola, in linea con gli obiettivi da realizzare, e l'utilizzo delle risorse coerentemente con le indicazioni del
P.O.F.
Consiglio di Istituto
Il Consiglio d’Istituto, l’organo collegiale in cui sono rappresentate tutte le componenti scolastiche, ha durata triennale ed è così
composto per il corrente anno scolastico:
a) membro di diritto: il Dirigente Scolastico;
b) membri eletti: 4 genitori, 4 studenti, 7 docenti, 2 non docenti;
Il Consiglio d'Istituto :

Approva il bilancio preventivo e il conto consuntivo;

Delibera sull'acquisto dei materiali di consumo, delle attrezzature e dei sussidi didattici;

Adotta il regolamento interno;

Delibera i criteri di programmazione delle attività parascolastiche, interscolastiche ed extrascolastiche (corsi di recupero e
sostegno, visite guidate, viaggi d’istruzione, ecc.);

Adotta, sentito il collegio dei docenti, i criteri relativi alla formazione delle classi e del calendario scolastico, adattandolo
alle necessità locali.

Esprime parere sull'andamento generale dell'Istituto.
Assemblea ATA
Le assemblee del personale ATA sono convocate dal D.S.G.A. e/o da un terzo dei componenti del personale previa richiesta al
Dirigente Scolastico, in orario extrascolastico.
Assemblea Alunni
Le assemblee degli studenti devono essere un momento di formazione e devono tendere alla loro maturazione e responsabilità. Possono
essere di classe e d’istituto; possono assistervi, oltre al Dirigente Scolastico o a un suo delegato, anche gli insegnanti che lo desiderano.
La richiesta di convocazione con l’orario di svolgimento, l’ordine del giorno e la firma dei professori che mettono
a disposizione le ore deve essere presentata alla Presidenza almeno cinque giorni prima. Non si può svolgere più di una assemblea di
classe della durata di due ore e una d'Istituto al mese. Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni.
Assemblea Genitori
Le assemblee di classe dei genitori sono convocate dai rispettivi rappresentanti, fuori dagli orari scolastici, previa richiesta al Dirigente
Scolastico. La richiesta deve pervenire almeno cinque giorni prima e deve indicare espressamente la data, l’orario e l’ordine del giorno.
Il verbale della riunione viene portato a conoscenza della Dirigenza. Il Dirigente Scolastico può intervenire a tali assemblee.
Comitato Valutazione
E’ formato dal Dirigente Scolastico e da 4 docenti. Il Comitato dura in carica un anno scolastico e si riunisce una volta all’anno per
formulare giudizio di immissione o non immissione in ruolo dei docenti neo assunti a tempo indeterminato.
Collegio Docenti
Il Collegio dei Docenti è composto da tutti i docenti in servizio presso l’Istituto. E’ presieduto dal Dirigente Scolastico. Il Collegio
Docenti si insedia all’inizio di ogni anno scolastico e si riunisce in seduta plenaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la
necessità o quando ne faccia richiesta almeno un terzo dei suoi componenti.
Il Collegio Docenti:
18

ha potere deliberativo in ordine al funzionamento didattico e al Piano dell'offerta Formativa, anche al fine di adeguare il
programma alle necessità locali e di agevolare il raccordo interdisciplinari;

formula proposte per la formazione delle classi;

provvede all'adozione dei libri di testo ed alla scelta del materiale didattico e scientifico;

provvede ad iniziative di aggiornamento e sperimentazione;

esamina i problemi del ritardo nell'apprendimento, e formula adeguate proposte d'intervento;

elegge i docenti titolari delle funzioni strumentali e il Comitato di valutazione del servizio dei docenti;

svolge la sua attività mediante riunioni plenarie e gruppi di lavoro.
Consiglio di Classe
Il Consiglio di classe è composto da tutti i docenti della classe, da due rappresentanti eletti dai genitori degli alunni della classe e da due
rappresentanti degli studenti eletti dagli studenti della classe. E’ presieduto dal Dirigente Scolastico, per delega, dal coordinatore di
classe. Il Consiglio di classe, con la sola presenza della componente docenti, ha competenza sulla realizzazione del coordinamento
didattico della classe, sui rapporti interdisciplinari, sulla valutazione periodica e finale degli alunni, ecc.; nella forma allargata è la sede
più diretta per coordinare ed ampliare la collaborazione tra le componenti scolastiche, formula proposte al Collegio Docenti e al
Consiglio d’Istituto in ordine all’azione educativa e didattica e alle iniziative di sperimentazione e ha il compito di agevolare i rapporti
tra tutte le componenti scolastiche che vivono in forma diretta l'esperienza formativa.
COORDINATORI DI CLASSE a. s. 2013/2014
1A
GALASSO ANELLA
2A
DE ANSERIS NERINA
3A
DELLO RUSSO ALBA
4A
AQUINO TERESA
5A
DI FRONZO MARIA
1B
PISCOPO RAFFAELLA
2B
COSTANTINI MIRELLA
3B
URCIUOLI ELENA
5B
TROJANO LUIGI
1C
MARINO LOREDANA
2C
CUTUGNO ANNAMARIA
3C
DE LUCA ELEONORA
4C
CAPASSO ANTONIETTA
5C
IANNONE GERARDA
1D
TOMEO ANNA
2D
GIANNELLA ANNA MARIA
3D
LECCESE MARIELLA
4D
FIERRO MARIA
5D
GUERRIERO LUIGI
2E
BASILE ANGELA
3E
TAMBORRINI ORNELLA
4E
DELLA PIA ROSANNA
5E
VENTOLA ANTONIO
19
4F
ISCARO LIANA
5F
VILLANO ANNAMARIA
5G
D’ONOFRIO LUCREZIA
5H
GAETA LUCIA
3AS
SILVESTRI GIUSEPPE
4AS
LA PIETRA MARIA
5AS
VIOLANTE DONATO
ALUNNI RAPPRESENTANTI DI CLASSE
1A
2A
3A
4A
5A
1B
2B
3B
5B
1C
2C
3C
4C
5C
1D
2D
3D
4D
5D
ISTITUTO S. SCOCA
CIAMPI STEFANIA
TROISI BRYAN
CARPENTIERO GIOVANNA
FASULO SARA
ALATO MARIANNA
VINCIGUERRA FEDERICA
DI GREGORIO GRAZIA
MORIANO CIRO
GIORDANO FRANCESCA
ZACCARIA MARIA ROSARIA
BLOJ IOANA ALEXANDRA
FEDELE CHRISTIAN
CAPOBIANCO EMANUELE LUCIO
RUOTOLO GERARDA
LIMONE MARIA GIOVANNA
MARINELLA FILOMENA
BOCCARDI FEDERICA
DE STEFANO GIANLUCA
ISTITUTO G. FORTUNATO
GELSOMINO VERONICA
PASQUARIELLO ALESSIO
BRACIGLIANO LUISA
PAGLIUCAFRANCESCO
LUCCI FRANCESCO
PARLATO MARIO
SAPIENZA ORAZIO
TAFURI DANIELE
LUCIANO COSTANTINO
LUCARELLA ANGELA
BRUNO FRANCESCO
CAPONE GIUSY
BUONO FEDERICA
TROISI ANGELO
DEL SORBO LUCA
PICARIELLO MICHELE
DE VITO SABRINA
SPINIELLO GIUSEPPINA
CAPONE FRANCESCO
PAGANO LORENZO
20
2E
3E
4E
5E
4F
5F
5G
5H
3AS
4AS
5AS
FREDA DOMENICO
SAUCHELLI FRANCESCA
CRISTAUDO DENISE
MARALLO VALENTINA
DAMIANO ANTONIO
PREZIOSI RAFFAELE PIERO
GALLO NADIA TERESA
IANNACCONE FIORENTINO
CONTARTESE PASQUALE
DEL MAURO SABINO
LUONGO ANTONIO MARIA
PESCE FRANCESCO PIO
BARBARISI ROSARIA ANNA
VALENTE MICHELE
TROPEANO MARIA
ZAOLINO WALTER
BRANCACCIO MARIO
CONFORTI MICHELE
MAURIELLO MARIACHIARA
RAIA VINCENZO
RESCIGNO DAVIDE
SARPA GIANFRANCO
PERSONALE A.T.A.
FUNZIONE
Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi:
Dott.ssa Genoveffa Rossetti
Assistenti Amministrativi:
Amoroso Maria
Barbarisi Angelina
Festa Massimo
Iapicca Gennaro
Mancini Maria Teresa
Assistenti Tecnici:
Di Benedetto Enrico
Di Fabrizio Salvatore
Collaboratori Scolastici:
Accetta Carmine
Cardillo Ciriaco
Davidde Antonietta
Esposito Lucia
Fierro Domenico
Marchese Carlo
Nutile Mario
Pesce Biagio
Rauseo Teresa
Valentino Cinzia
Numero
1
5
2
10
21
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
Dott.ssa Genoveffa Rossetti
Il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza esterna.
Sovraintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione svolgendo funzioni di
coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti dal personale ATA rispetto agli obiettivi assegnati ed agli
indirizzi impartiti dal Dirigente Scolastico. Ha autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli atti
a carattere amministrativo-contabile, di ragioneria e di economato. Firma tutti gli atti di sua competenza. L’espletamento delle funzioni
è volto ad assicurare l’unitarietà della gestione dei servizi amministrativi e generali della scuola in coerenza e strumentalmente rispetto
alle finalità ed obiettivi dell’istituzione scolastica, in particolare del piano dell’offerta formativa.
Assistente amministrativo
Il personale di segreteria assicura la tempestività del servizio ed il rispetto dei tempi e delle procedure per il disbrigo delle pratiche. A
margine di ogni pratica è apposta la sigla dell’esecutore materiale dell’atto, sottoposto alla firma del Dirigente Scolastico. Nei rapporti
con l’utenza, l’addetto amministrativo dovrà mantenere un comportamento rispettoso e dovrà fornire tutte le informazioni cui abbia
titolo nel rispetto della legge sulla trasparenza (L. n. 241/90). Le segreterie sono tenute a rendere pubblico l’orario di apertura degli
sportelli, compreso quello pomeridiano, e tale servizio dovrà essere garantito. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto del
segreto d’ufficio e alla tutela dei dati personali (D.lgs. 196/03).
Collaboratore scolastico
E’ addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza degli alunni nei periodi immediatamente
antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche.
Vigila sugli alunni al cambio dell’ora e durante l’intervallo, collabora coi docenti sostituendoli in caso di necessità, presta ausilio
materiale agli alunni portatori di handicap, esercitando incarico specifico conferito dal Dirigente Scolastico (Tab. A, Area A del CCNL).
Riferisce al Dirigente o ai suoi collaboratori sulle assenze dei docenti nelle classi, anche nel cambio dell’ora, al fine della tempestiva
sostituzione dei medesimi. E’ impegnato a rendere e a conservare l’ambiente scolastico pulito e accogliente.
Assistente tecnico
E’ responsabile del laboratorio in cui presta attività di assistenza tecnica agli alunni e ai docenti, per 28 ore durante le attività didattiche
e per ulteriori 8 ore durante le attività di manutenzione delle apparecchiature. L’assegnazione dei laboratori e l’orario di servizio sono
curati dal Dirigente Scolastico, dovendosi necessariamente collegare con quello dei docenti e degli I.T.P. in compresenza.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE
Criteri per la formazione delle classi
Con delibera del Consiglio d’ Istituto sono stati definiti i criteri di formazione delle classi secondo quanto riportato nel seguito.
Classi prime

Destinazione nella stessa classe degli alunni con difficoltà a raggiungere la sede per limitato numero di corse dei mezzi
pubblici di trasporto;

Sorteggio fra alunni con uguale valutazione e suddivisione degli stessi nelle classi;

Rispetto delle parentele;

Rispetto della provenienza dalla stessa località;

Accoglimento di richieste personali, ove possibile;
Classi intermedie

Continuità automatica;

Criterio del sorteggio, nel caso di diminuzione delle classi;
Classi terze

Criterio del sorteggio, nel rispetto dell’indirizzo prescelto;
Assegnazione delle classi ai docenti
22
Il Dirigente Scolastico, su proposta degli organi collegiali, procede alla formulazione dei criteri per l'assegnazione delle classi ai
docenti. I criteri adottati nel corrente anno scolastico sono:

Priorità dell’interesse generale su quello individuale;

Continuità didattica;

Precedenza nella graduatoria d’istituto;

Motivata richiesta dell’interessato entro i termini prescritti, positivamente valutata dal Dirigente.
LA VALUTAZIONE
Al fine di rendere omogeneo in tutte le classi e in tutte le sedi il sistema di valutazione degli alunni, l’istituto “Fortunato-Scoca”
ha stabilito i criteri di valutazione a cui ogni consiglio di classe farà riferimento, pur rimanendo sovrano ed autonomo nelle sue
deliberazioni. Si cercherà di equilibrare due principi (vedi anche Tabella di corrispondenza tra voto e conoscenze, competenze e
abilità):

Oggettività: per garantire uniformità alle valutazioni, per non creare squilibri tra alunni e sezioni, per andare incontro alle
esigenze di giustizia e trasparenza dei discenti e delle famiglie.
 Individualizzazione: per tener conto delle differenze sociali e culturali di partenza dell’ambiente e del pendolarismo,
della personalità di ogni singolo allievo e/o classe.
La valutazione, quale strumento di controllo che accompagna il processo di insegnamento-apprendimento, è finalizzata
all’accertamento dei livelli di conoscenze, competenze e abilità raggiunti dagli alunni. La valutazione del lavoro scolastico è diversa a
seconda che sia effettuata durante o alla fine del processo educativo e quindi può essere suddivisa in :
Valutazione diagnostica: si attua attraverso i colloqui iniziali e le prove di ingresso, si propone di accertare il livello culturale
degli alunni in relazione al possesso di conoscenze, abilità e competenze ed è utilizzata dal consiglio di classe per formulare la
programmazione-didattico disciplinare annuale e serve ai docenti per redigere la programmazione disciplinare.
Valutazione formativa: fornisce indicazioni sullo svolgimento del processo educativo, interessa brevi tratti di percorso, si
occupa di un limitato numero di obiettivi, registra il livello di progresso degli studenti e consente di organizzare strategie di recupero in
itinere. Attraverso la valutazione formativa i docenti possono valutare l’efficacia della loro azione didattica in relazione alle
metodologie e alle strategie educative. La valutazione formativa concorre pertanto anche alla valutazione del processo di
insegnamento-apprendimento.
Valutazione sommativa: viene proposta per ciascuna disciplina e valuta l’esito del processo di apprendimento mediante un
voto finale che tenga conto del risultato di tutte le attività che hanno contribuito allo svolgimento delle attività didattiche.
TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA VOTO E CONOSCENZE, COMPETENZE, ABILITA’
CONOSCENZE
Complete, ampliate con
approfondimenti autonomi
Complete e approfondite
Soddisfacenti, ma non
approfondite
COMPETENZE
ABILITA’
Organizza in modo autonomo le conoscenze,
Affronta autonomamente anche
stabilisce relazioni tra ambiti pluridisciplinari,
compiti complessi, applicando
documenta e analizza il proprio lavoro in
le conoscenze e le procedure in
modo critico, cerca soluzioni adeguate per
modo corretto e creativo
situazioni nuove.
Esegue compiti impegnativi e In modo autonomo sa organizzare e analizzare
sa applicare i contenuti e le
le conoscenze acquisite ; compie anche alcuni
procedure, pur con qualche
collegamenti e sa valutare in modo
incertezza in nuovi contesti
abbastanza personale.
Esegue correttamente compiti Non ha piena autonomia, ma è un diligente ed
affidabile esecutore ; coglie gli aspetti
semplici ; sa applicare i
contenuti e le procedure anche essenziali degli argomenti proposti
in compiti più complessi pur
con alcune incertezze
Complessivamente
accettabili, ma non estese
e/o profonde
Esegue semplici compiti senza
errori sostanziali ; affronta
Coglie gli aspetti fondamentali, ma le sue
compiti più impegnativi con analisi non sono sempre puntuali
qualche difficoltà
Superficiali, incerte e non
complete
Analizza con difficoltà temi, questioni e
Applica le conoscenze minime
problemi. Guidato e sollecitato sintetizza le
senza commettere gravi errori,
conoscenze e sulla loro base effettua semplici
ma con imprecisioni
valutazioni.
VOTO IN DECIMI
9 - 10
Ottimo/eccellente
8
Buono
7
Discreto
6
Sufficiente
5
Mediocre
23
Frammentarie e piuttosto
superficiali
Molto scarse e gravemente
lacunose
Riesce ad applicare le
conoscenze in compiti
semplici, ma commette errori
anche gravi nell’esecuzione.
Non riesce ad applicare le
conoscenze neppure in compiti
semplici.
Ha difficoltà a cogliere i concetti e le relazioni
essenziali, quindi le analisi e sintesi sono
parziali ed imprecise.
Non sa effettuare le analisi e le sintesi più
elementari.
4
Insufficiente
1 – 3Assolutamente
insufficiente
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
Il voto di condotta viene attribuito dall'intero Consiglio di classe riunito per gli scrutini intermedi e finali o per gli scrutini
o dopo gli accertamenti per la sospensione di giudizio in base ai seguenti criteri:
•
Comportamento
•
Atteggiamento e partecipazione attiva alle lezioni
•
Frequenza e puntualità
•
Rispetto dei regolamenti d'Istituto e di disciplina. Sanzioni disciplinari
•
Uso del materiale e delle strutture della scuola
•
Rispetto degli impegni scolastici e collaborazione con insegnanti e compagni
Voto
Obiettivo
Acquisizione di una
coscienza morale e civile
Indicatori
Comportamento
Uso delle strutture della scuola
Rispetto del regolamento
10/9
Partecipazione alla vita
didattica
Frequenza
Partecipazione al dialogo educativo e
didattico
Rispetto delle consegne
Acquisizione di una
coscienza morale e civile
Comportamento
Uso delle strutture della scuola
Rispetto del regolamento
8
Partecipazione alla vita
didattica
Frequenza
Partecipazione al dialogo educativo e
didattico
Rispetto delle consegne
Acquisizione di una
coscienza morale e civile
Comportamento
Descrittore
L’alunno/a è sempre corretto con i docenti, con
i compagni, con il personale della scuola.
Rispetta gli altri e i loro diritti, nel
riconoscimento delle differenze individuali.
Utilizza in maniera responsabile il materiale e le
strutture della scuola.
Rispetta il regolamento. Non ha a suo carico
provvedimenti disciplinari.
Frequenta con assiduità le lezioni e rispetta gli
orari. Nel caso di assenze giustifica con
tempestività
Segue con interesse continuo le proposte
didattiche e collabora attivamente alla vita
scolastica.
Assolve alle consegne in maniera puntuale e
costante. E’ sempre munito del materiale
necessario.
Nei confronti dei docenti, dei compagni e del
personale della scuola è sostanzialmente
corretto. Rispetta gli altri e i loro diritti.
Non sempre utilizza al meglio il materiale e le
strutture della scuola
Il comportamento è corretto e rispettoso delle
regole
Frequenta con regolarità lezioni, ma talvolta
non rispetta gli orari
Segue con sufficiente partecipazione le proposte
didattiche e generalmente collabora alla vita
scolastica
Nella maggioranza dei casi rispetta le consegne
ed è solitamente munito del materiale
necessario.
Il comportamento dell’alunno nei confronti dei
docenti, dei compagni e del personale della
scuola non sempre è corretto. Talvolta mantiene
24
Uso delle strutture della scuola
Rispetto del regolamento
7
Partecipazione alla vita
didattica
Frequenza
Partecipazione al dialogo educativo e
didattico
Rispetto delle consegne
Acquisizione di una
coscienza morale e civile
Comportamento
Uso delle strutture della scuola
Rispetto del regolamento
6
Partecipazione alla vita
didattica
Frequenza
Partecipazione al dialogo educativo e
didattico
Rispetto delle consegne
Acquisizione di una
coscienza morale e civile
Comportamento
Uso delle strutture della scuola
Rispetto del regolamento
5
Partecipazione alla vita
didattica
Frequenza
Partecipazione al dialogo educativo e
didattico
Rispetto delle consegne
Acquisizione di una
coscienza morale e civile
Comportamento
Uso delle strutture della scuola
Rispetto del regolamento
4
Partecipazione alla vita
didattica
Frequenza
atteggiamenti poco rispettosi degli altri e dei
loro diritti.
Utilizza in maniera non accurata il materiale e le
strutture della scuola.
Talvolta non rispetta il regolamento, riceve
richiami verbali e ha a suo carico richiami
scritti.
Si rende responsabile di assenze e ritardi, e non
giustifica regolarmente.
Segue in modo passivo e marginale l’attività
scolastica Collabora raramente alla vita della
classe e dell’istituto..
Molte volte non rispetta le consegne e a volte
non è munito del materiale scolastico.
Il comportamento dell’alunno nei confronti dei
docenti, dei compagni e del personale della
scuola è qualche volta poco corretto. Raramente
mantiene atteggiamenti poco rispettosi degli
altri e dei loro diritti.
Utilizza in maniera trascurata il materiale e le
strutture della scuola.
Viola il regolamento in condizioni particolari.
Riceve ammonizioni verbali e scritte.
Si rende responsabile di assenze e ritardi
strategici, e non giustifica regolarmente.
Partecipa con inadeguato interesse al dialogo
educativo ed è spesso fonte di disturbo durante
le lezioni.
Rispetta le consegne, tranne in rari casi,
saltuariamente. Spesso non è munito del
materiale scolastico
Si comporta in modo irrispettoso nei confronti
dei docenti, degli alunni e del personale della
scuola.
Utilizza in maniera trascurata e irresponsabile il
materiale e le strutture della scuola.
Viola di continuo il regolamento. Riceve
ammonizioni verbali e scritte e/o viene
sanzionato con l’allontanamento dalla comunità
scolastica per violazioni anche gravi per un
periodo non superiore a 5 giorni.
Si rende responsabile di ripetute assenze e/o
ritardi che restano ingiustificati o che vengono
giustificati in ritardo.
Non dimostra alcun interesse per il dialogo
educativo ed è sistematicamente fonte di
disturbo durante le lezioni.
Non rispetta le consegne. Sistematicamente è
privo del materiale scolastico.
Si comporta in modo irrispettoso nei confronti
dei docenti, degli alunni e del personale della
scuola.
Utilizza in maniera trascurata e irresponsabile il
materiale e le strutture della scuola.
Viola di continuo il regolamento. Riceve
ammonizioni verbali e scritte e/o viene
sanzionato con l’allontanamento dalla comunità
scolastica per violazioni anche gravi per un
periodo superiore a 5 giorni.
Si rende responsabile di ripetute assenze e/o
ritardi che restano ingiustificati o che vengono
giustificati in ritardo.
25
Partecipazione al dialogo educativo e
didattico
Rispetto delle consegne
Non dimostra alcun interesse per il dialogo
educativo ed è sistematicamente fonte di
disturbo durante le lezioni.
Non rispetta le consegne. Sistematicamente è
privo del materiale scolastico.
Incidenza delle sanzioni disciplinari sul voto di condotta
Ai fini un più chiaro rapporto tra le sanzioni disciplinari e l’attribuzione del voto in condotta si precisa quanto segue:
1.
2.
3.
4.
I richiami verbali non hanno un’incidenza diretta sul voto di condotta, ma, se ripetuti, contribuiscono a determinare un
quadro generale di scarso rispetto delle regole di comportamento.
Un solo richiamo scritto senza convocazione dei genitori, esclude automaticamente dalla fascia del voto 10, ma se non
intervengono ulteriori fattori negativi e tenuto conto delle circostanze del richiamo stesso, può ancora permettere l’accesso
alla fascia del voto 9.
Due o più richiami scritti, con o senza convocazione dei genitori, escludono automaticamente dalla fascia del voto 9/8.
Più sospensioni o una sola sospensione superiore a cinque giorni, se non sono seguite da una chiara dimostrazione di
recupero comportamentale, escludono dalla sufficienza in condotta.
Il libretto delle giustificazioni
Le assenze degli alunni vanno giustificate sull’apposito libretto delle giustificazioni. Gli alunni maggiorenni possono farne richiesta
direttamente. Per gli alunni minorenni il ritiro avviene da parte dei genitori.
L’insegnante della prima è delegato alla giustifica e ne prende nota sul registro di classe. Per le assenze che superano i 5 gg., oltre alla
giustifica, è richiesto il certificato medico d’idoneità alla frequenza.
Gli alunni che dimenticano la giustifica sono ammessi alle lezioni, sempre dall’insegnante della prima ora, che prende nota sul registro
dell’obbligo dell’alunno di giustificare il giorno successivo. Nell’eventualità di una nuova dimenticanza l’alunno va mandato dal
Dirigente o un suo collaboratore, il quale assumerà le decisioni del caso.
Gli alunni impegnati in attività extracurriculari d’Istituto saranno presenti sul registro di classe ma saranno assenti su quello personale
del docente.
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Agli allievi che concludono positivamente il secondo anno viene rilasciata una certificazione delle competenze acquisite negli ambiti:
asse dei linguaggi, asse storico - sociale, asse matematico, e asse scientifico – tecnologico. La certificazione delle competenze
acquisite dagli allievi dell'Istituto è affidata al Dirigente Scolastico e ai Docenti. Eventuali competenze aggiuntive, acquisite dagli
allievi in percorsi di sviluppo degli apprendimenti e in attività formative extrascolastiche valgono come credito formativo solo se
certificati dagli enti esterni e riconosciute dai Consigli di classe dell'Istituto. I documenti di certificazione rilasciati sono omologati sui
modelli di certificazione forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione e rendono trasparente il percorso formativo dell'allievo anche
nella prospettiva transnazionale della libera circolazione dei titoli di studio.
IPC “Scoca” - Certificazione dell'esame di qualifica. Precedente alla riforma degli Istituti Professionali attuata con il D.P.R. 15
marzo 2010 n. 87
Al termine del terzo anno gli allievi dell’IPC “Scoca” sostengono l'esame per il conseguimento del diploma di qualifica. Esso si
articola in due fasi:
1) ammissione attraverso la valutazione:
•
•
•
prove strutturate finali (disciplinari o interdisciplinari)
curriculum dell’alunno
apprendimento (cognitivo, affettivo, psicomotorio) rispetto agli obiettivi fissati dal Consiglio di classe
2) esame di qualifica che consta di due prove integrate pluridisciplinari:
•
area linguistico-espressiva: prova di accertamento delle abilità linguistico espressive e delle capacità di comprensione e
valutazione;
•
area tecnico–scientifica o pratica laboratoriale: prova di accertamento delle competenze ed abilità professionali; è richiesta
la soluzione di un caso pratico.
Eventuale colloquio, a richiesta del candidato o della Commissione. Per l'attribuzione del voto finale di qualifica, alle prove di esame
vengono assegnati 10 punti così suddivisi: 5 punti alla prima prova, 5 punti alle prove di indirizzo.
26
La Commissione d' esame è composta dal Dirigente Scolastico, che la presiede, da tutti i docenti della classe e da un esperto
appartenente al mondo aziendale e designato dal Capo di Istituto su segnalazione degli organismi imprenditoriali.
LE INDICAZIONI DELLA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE (D.P.R. del 15 marzo 2010 n. 87)
La Riforma degli Istituti Professionali attuata con il D.P.R. 15 marzo 2010 n. 87, ha previsto l’inizio di una nuova stagione per
l’istruzione professionale di Stato, con il passaggio al nuovo ordinamento dei “Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale”, a
norma dell’art. 27, comma 2, del D.lgs 17 ottobre 2005 n. 226.
In base alla suddetta Riforma, gli Istituti Professionali non possono più rilasciare al termine del terzo anno le vecchie qualifiche
triennali, in quanto, il rilascio dei titoli e delle qualifiche a carattere professionalizzante, triennali e quadriennali, diventa di
esclusiva competenza della Regione, che delega agli istituti professionali statali la realizzazione dei percorsi di I e FP.
La Regione Campania, a seguito dell’Accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale avvenuto con la D.G.R. n. 48 del 14 febbraio 2011 per
la realizzazione per l’a.s. 2011/2012 dei percorsi di I e FP di durata triennale, in regime di sussidiarietà integrativa, da parte degli Istituti
Professionali Statali della Regione, nelle more dell’approvazione di apposita Legge Regionale, ha definito con la D.G.R. n. 195 del 23
aprile 2012 le linee guida e le disposizioni per la realizzazione del nuovo sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale
(I e FP), nel rispetto del quadro normativo e regolamentare definito a livello nazionale e in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Attualmente tale sistema, nello specifico, consiste nell’offerta e nella realizzazione di percorsi triennali a carattere
professionalizzante, finalizzati al rilascio di qualifiche professionali, in relazione a fabbisogni occupazionali e peculiari connotazioni
ed esigenze del sistema economico, al fine di facilitare l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro nazionale ed europeo. Tali
percorsi sono realizzati in attuazione dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione professionale dei
giovani.
A regime, l’offerta prevederà anche un quarto anno finalizzato al rilascio di diplomi professionali e la possibilità di un quinto anno
integrativo che consentirà l’accesso all’esame di Stato per il conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore, valido per
accedere all’Università, all’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) ed ai percorsi biennali proposti dagli Istituti
Tecnici Superiori (ITS).
Tali percorsi triennali sono realizzati dagli Istituti Professionali Statali che scelgono di operare in modo integrato e sistemico con gli
Enti di Formazione Professionale accreditati, per consentire agli studenti iscritti ai percorsi quinquennali degli stessi Istituti
Professionali di acquisire, al termine del terzo anno di studi, anche i titoli di qualifica professionale previsti dall’Accordo del 29 aprile
2010.
I beneficiari diretti del nuovo sistema regionale di I e FP sono, pertanto, i giovani studenti entro il 18° anno di età che, in uscita dalla
scuola media, decidono di accedere ad un percorso triennale di I e FP al fine di conseguire una qualifica professionale regionale valida
a livello nazionale ed europeo, ai sensi degli artt. 17 e 18 del D.lgs 17 ottobre 2005, n. 226.
In attesa di determinazioni operative circa lo svolgimento pratico delle prove d’esame per la nuova qualifica professionale, si riportano
di seguito le competenze dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale.
Ciascun percorso di I e FP prevede l’acquisizione unitaria delle:

competenze di base, di carattere linguistico, matematico, scientifico, tecnologico, storico, sociale ed economico;

competenze tecnico-professionali comuni, riferite agli ambiti della qualità, della sicurezza, della tutela della salute e
dell’ambiente;

competenze tecnico-professionali specifiche, caratterizzanti il contenuto professionale della figura regionale di riferimento.
Certificazione dell'Esame di Stato
MODALITA’ PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO ALLE CLASSI DEL TRIENNIO E CRITERI PER GLI
SCRUTINI FINALI
L'esame di Stato, legge 425/97, ha introdotto, nella scuola italiana, il credito scolastico e il credito formativo. Con la riforma dell’esame
di Stato, il Consiglio di classe in sede di scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni di corso, ai sensi della Legge di riforma 425/97
art. 5, del Regolamento attuativo D.P.R. n. 323/98, dell’ O.M. 38/99 art. 8, e della C.M. 128/99 art. 3, procede all’attribuzione del credito
scolastico ad ogni alunno.
Il credito scolastico esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva del candidato, tenendo conto del profitto, cioè del
progresso nell'apprendimento, dell'assiduità della frequenza, dell'impegno e dell'interesse al dialogo educativo, dell'eventuale
contributo alla realizzazione dell'area di progetto, della partecipazione ad attività integrative e complementari e di eventuali crediti
formativi (c. 2 dell'art.11 del Regolamento).
Il punteggio massimo complessivo che uno studente può conseguire negli ultimi tre anni di scuola è di 25 punti, quello minimo è di
10 punti.
In riferimento al D.M. n. 80 del 3/10/2007, al D.M. n.12 del 20/01/2012, al D.P.R. 323/98 e alla Circolare n.15 del 31 gennaio 2012 si
indicano i seguenti criteri per l’attribuzione del credito scolastico:
27
Nell’attribuzione del credito, per la determinazione del punteggio da assegnare ad ogni alunno, promosso allo scrutinio di
giugno o a settembre, per giudizio sospeso, i Consigli di classe terranno conto di tutti gli elementi di cui agli articoli in
premessa e si potranno individuare i seguenti indicatori:
Grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun alunno nell’ a.s. in corso con riguardo al profitto, tenuto conto
degli obiettivi d’istruzione e formazione stabiliti dai consigli di classe;
Assiduità alla frequenza;
Interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo;
Partecipazione ad attività complementari e educative finalizzate all’acquisizione di competenze, organizzate dalla scuola;
Eventuali crediti formativi.
Allo scopo di fornire indicazioni operative ai Consigli di classe si suggeriscono i seguenti argomenti pratici:
1.
-
Punto di partenza per l’attribuzione del credito scolastico è la media M del profitto conseguito in sede di scrutinio finale
a cui corrisponde una fascia di punteggio, la cui ampiezza è determinata dalla seguente tabella A.
Tabella A
(Sostituisce la tabella prevista dall’art. 11, comma 2 del DPR 23707/1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
CREDITO SCOLASTICO – Candidati interni
Media dei voti
M=6
6<M≤7
7<M≤8
8<M ≤9
9 < M ≤ 10
I anno
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
Credito scolastico (Punti)
II anno
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
III anno
4-5
5-6
6-7
7-8
8-9
Al fine dell’ammissione alla classe successiva e agli esami di Stato, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina
con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente; il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi e
concorre, nello stesso modo dei voti concernenti ciascuna disciplina, alla determinazione della media “M” dei voti conseguiti allo
scrutinio finale.
2.
Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande d’oscillazione, va espresso in numero intero e deve tenere in
considerazione, oltre la media dei voti, anche l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella
partecipazione al dialogo educativo e delle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il
riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda d’oscillazione
corrispondente alla media.
ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO SUPERIORE DELLA BANDA D’OSCILLAZIONE
a)
b)
Media dei pari o maggiori a X, <75;
Voto di comportamento pari o superiore a 9 decimi unitamente agli indicatori d’assiduità alla frequenza, interesse,
partecipazione ad attività complementari;
c)
Per le classi quinte e quarte, per la banda d’oscillazione finale con media 8 < M ≤ 10 si attribuirà il minimo della banda in
presenza di un solo indicatore, il valore intermedio in presenza di due indicatori e il massimo in presenza di tre o quattro
indicatori;
Sarà possibile indicare la presenza di atteggiamenti di particolare valore o entità, soprattutto nei casi in cui sarà possibile
tenere in considerazione il particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio
presentati negli anni precedenti su situazioni familiari o personali dell’alunno stesso che hanno determinato un minor
rendimento. Il presente punto è valido solo per l’ultimo anno di corso (quinto) ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. 323/98.
d)
Per l’ammissione all’Esame di Stato è possibile l’attribuzione del voto Consiglio. In tal caso sarà assegnato all’alunno il minimo della
banda corrispondente alla media dei voti.
28
INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI INTEGRATIVI (IDEI)
L’Istituto “Fortunato-Scoca” fornisce agli alunni che manifestano difficoltà d’apprendimento, interventi educativi integrativi
finalizzati al raggiungimento degli obiettivi minimi di ciascuna disciplina. Tali interventi riguardano sia l’area cognitiva sia quella
socio - affettiva :

Interventi individualizzati in ambito disciplinare (lavoro in piccoli gruppi);

Utilizzo di docenti su progetti finalizzati;

Interventi di recupero extracurricolari periodici;

Attività integrative;
Corsi di recupero
Per rispondere ai bisogni formativi fortemente individualizzati, oltre agli interventi didattici strutturali, sono attivate, nell’istituto,
diverse iniziative d’appoggio ai processi d’apprendimento cui gli allievi possono accedere su indicazione dei Docenti.
I consigli di classe individuano gli alunni il cui profitto risulta insufficiente in una o più discipline e formulano proposte di attivazione
di interventi integrativi utili per un eventuale recupero tempestivo. Nella richiesta d’interventi didattici, i consigli di classe devono
indicare, per ogni disciplina:

gli alunni per i quali è richiesto l’intervento;

il numero di ore necessario all’effettuazione delle attività di recupero;

gli obiettivi didattici da seguire;

il tipo d’intervento: metodologico o mirato;

il periodo in cui si dovrà attivare il corso (ordine di priorità d’intervento nelle discipline) tenendo anche presente, per non
sottoporre ad un eccessivo carico di lavoro lo studente, che non potranno essere attivati più di due o tre corsi nello stesso
periodo in orario pomeridiano.
Quando le insufficienze nelle materie sono generalizzate e riguardano un consistente numero di alunni si procederà ad una verifica
degli obiettivi prefissati e ad un’eventuale modifica e rielaborazione degli stessi nelle ore curriculari. Identificate le carenze più
rilevanti si proporranno attività, in classe o a casa, che favoriscano il recupero.
P.O.F. – PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Il P .O. F. (Piano dell’Offerta Formativa) rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e
progettuale dell’I.S.S. “Fortunato Scoca”ed esplicita gli obiettivi educativi e didattici che l’Istituto si pone, in coerenza agli
indirizzi di studio attivati per rispondere alle esigenze culturali, sociali ed economiche del territorio.
Il P O. F. recepisce e integra i documenti che regolano la vita scolastica: Regolamento d'Istituto, Regolamento disciplinare,
Carta dei Servizi, Statuto delle studentesse e degli studenti, Regolamento dei viaggi e delle visite d'istruzione,
Regolamento dei laboratori. L'Istituto promuove la formazione di cittadini consapevoli attraverso lo sviluppo delle
conoscenze (il sapere), delle competenze (il saper fare) e delle capacità (il saper essere) degli allievi e favorisce il loro
successo scolastico e la loro realizzazione personale e professionale.
AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA
L'autonomia didattica dell'Istituto, la sua capacità di definire una strategia educativa e caratterizzare il servizio formativo
offerto agli studenti assumono una dimensione concreta e visibile nei progetti elaborati, proposti agli studenti e avviati
nelle singole classi nel corso dell'anno scolastico.
I progetti configurano l' identità collettiva dell'Istituto, la sua attenzione ai bisogni dell'utenza, l'impegno a costruire
prospettive culturali e professionali che arricchiscono il curricolo professionale.
Nella proposta progettuale confluisce la storia e la vocazione dell'Istituto, il suo ruolo nella ricerca di contenuti sempre
nuovi e specifici, la sua capacità di confronto con il mondo del lavoro e della innovazione tecnologica.
La proposta progettuale, inoltre, esplicita l'intenzione di mantenere aperta la relazione con il contesto esterno e la scelta di
interloquire con tutti i soggetti coinvolti nella relazione scolare: studenti, famiglie, enti istituzionali, agenzie di
socializzazione e di formazione.
La capacità propositiva dell'Istituto è il risultato di una lunga sedimentazione, di un patrimonio di esperienze, di valori, di
29
sensibilità a cui hanno concorso molteplici attori : la direzione, il personale scolastico, gli esperti esterni, il mondo delle
aziende e i molti che, nel corso del tempo, hanno fruito della offerta formativa della scuola.
I progetti che l'Istituto "Salvatore Scoca” offre ai suoi allievi costituiscono una importante opportunità formativa in grado
di migliorare il profilo culturale e professionale.
La partecipazione ad attività progettuali permette all'allievo di personalizzare i processi di apprendimento, di approfondire
ed ampliare le proprie competenze, di concretizzare le esperienze formative precedentemente svolte.
Il progetto fornisce allo studente un "portfolio di competenze" che può essere utilmente speso nel proprio percorso
scolastico per raggiungere gli obiettivi di apprendimento fissati nel curricolo.
L’ISTITUTO “FORTUNATO – SCOCA” NEL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE
La scuola partecipa al Programma Operativo Nazionale dei Fondi strutturali 2007-2013, secondo la normativa prevista dal
PON-FSE-2007 IT 05 1 PO 007 “Competenze per lo sviluppo” e realizza percorsi formativi specifici. L’istituto realizza:

un Piano integrato relativo alla Formazione del Fondo Sociale Europeo “Competenze per lo sviluppo
caratterizzato da progetti destinati per la valorizzazione delle eccellenze”

un Piano integrato relativo alle Infrastrutture del Fondo Europeo Sociale Regionale “Ambienti per
l’apprendimento, caratterizzato dal potenziamento di strutture già esistenti e dalla costituzione di nuovi ambienti
di studio”.
Per l’anno scolastico in corso sono state approvate le seguenti attività:
PON C – 1 – FSE- 2013-988 - OBIETTIVO C1 (INTERVENTI PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE CHIAVE)
TIPOLOGIA DESTINATARI: Alunni dell’Istituzione scolastica;
NUMERO ORE ATTIVITA’: 50;

E.C.D.L.Advanced

Il linguaggio nell’era digitale 1

Certification pour le monde

B.1 CEFR

Mathematics education.
PON C-“ FSE-2013-239 – ORIENTAMENTO FORMATIVO E RIORIENTAMENTO

Study advisory 1.
PON/FESR – OBIETTIVO B 4.B – FESR06_POR_CAMPANIA

Fortunato – Scoca ECDL Learning Lab.

Fortunato – Scoca Language Lab.

Fortunato – Scoca Enterprise Lab.
LA CERTIFICAZIONE TRINITY
L’I.T.C “G.Fortunato” è centro TRINITY dal 1999, numero di certificazione 7044.
Il Trinity College London è un ente certificatore accreditato e riconosciuto a livello internazionale, specializzato nella
valutazione delle competenze orali e scritte nell’uso della lingua straniera. Il corso è suddiviso in 12 livelli corrispondenti
a quelli della soglia del frame work europeo (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e fornisce certificazioni spendibili come credito
formativo e nel mondo del lavoro. Esso è destinato agli allievi, ai docenti interni ed esterni e alla più generale utenza
esterna.
FINALITA’: conseguire la certificazione Trinity per uno dei livelli prescelti.
OBIETTIVI:
- incoraggiare i corsisti all’interazione in lingua inglese;
- sviluppare gradualmente e in maniera graduale le abilità linguistiche del listening e dello speaking;
30
- incrementare l’uso delle abilità comunicative e delle funzioni linguistiche;
- sviluppare una graduale competenza comunicativa che permetta al candidato di iniziare, gestire e mantenere il controllo
dell’interazione.
ECDL - CERTIFICAZIONI EUROPEE INFORMATICHE
L’Unione Europea ha sempre sottolineato l’importanza delle tecnologie informatiche e delle competenze digitali dei
cittadini; il Consiglio, la Commissione, il Parlamento Europeo sono concordi nel riconoscere che la capacità di sfruttare al
meglio le tecnologie sia un fattore essenziale per lo sviluppo economico e sociale dei singoli paesi europei e dell’Unione
stessa. La certificazione ECDL è riconosciuta a livello internazionale.
L’IIS “Fortunato-Scoca” è centro ECDL ed organizza corsi finalizzati al rilascio delle seguenti certificazioni: ECDLCORE, ECDL ADVANCED e CERT – LIM INTERACTIVE TEACHER.
CERTIFICAZIONE GESTIONALE ZUCCHETTI
Il software gestionale per le aziende di piccole dimensioni. L’Istituto utilizza questo software per le attività di laboratorio.
In tal modo gli allievi sono preparati per utilizzare uno strumento adoperato nelle aziende e, quindi, risultano già in
possesso delle competenze relative.
VIAGGIARE IMPARANDO LE LINGUE
Soggiorno di studio all’estero di una settimana durante il corso dell’anno scolastico con frequenza in una scuola pubblica
similare per tipologia ed indirizzo a quella di appartenenza degli alunni partecipanti. Soggiorno in famiglie ospitanti con
figli che a loro volta, con le stesse modalità, saranno ospitati in Italia.
I destinatari del progetto sono gli alunni del secondo biennio e del quinto anno.
Motivazioni: potenziamento delle abilità linguistiche acquisite.
Obiettivi formativi generali: stimolare l’interesse verso culture diverse; confrontarsi con l’esterno; stimolare interesse per
le lingue; promuovere una formazione “globale”; educare alla differenza.
Obiettivi formativi specifici: utilizzo delle lingue nelle varie discipline;
Competenza: padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti.
Capacità: comprendere e rielaborare in forma chiara e corretta le informazioni.
LE OLIMPIADI DI MATEMATICA
PROGETTO: OLIMPIADI DI MATEMATICA a.s.2012/2013
DATA: 22 novembre 2012 (gare di tipo promozionale, alle quali si auspica la massima partecipazione)
EQUIPE: tutti i docenti di matematica dell’istituto
OBIETTIVO GENERALE: aumentare fra i giovani l’interesse per la Matematica, dando loro l’opportunità di affrontare
problemi un po’ diversi, nella forma, da quelli incontrati a scuola, ma in grado di aumentare la loro attenzione anche per
ciò che si fa nella scuola
PIANO DELL’ATTIVITÀ: il giorno 22 novembre si terrà la prima prova di selezione delle Olimpiadi di matematica.
L’U.M.I., con il Progetto Olimpiadi della Matematica, è uno degli enti accreditati al fine di concorrere all’individuazione
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delle iniziative per la valorizzazione delle eccellenze riguardanti gli studenti dei corsi di istruzione secondaria superiore
delle scuole statali e paritarie, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2007, n. 262.
EDUCAZIONE ALLA SALUTE : “HELP!”
Il progetto, oltre a prevedere incontri formativi sull’educazione alla salute e sulla prevenzione dell’uso e abuso di sostanze
nocive, ha l’intento, mediante l’istituzione di uno sportello di ascolto, di accogliere problematiche ed effettuare una
diagnosi precoce, atte a correggere e/o prevenire comportamenti devianti. I destinatari sono tutti gli allievi della scuola.
Motivazioni: supporto alla crescita personale degli allievi, con particolare attenzione al disagio giovanile e a tutte le
problematiche proprie dell’età adolescenziali.
Obiettivi formativi generali: favorire l’integrazione scolastica; prevenire la dispersione scolastica; socializzazione;
raggiungimento del successo formativo.
Obiettivi formativi specifici: Educazione alla salute; prevenzione delle condotte tossicomaniche; prevenzione e lotta del
tabagismo; informazione e prevenzione dell’abuso dell’alcol.
ATTIVITA’ SPORTIVA
Da molti anni, la scuola partecipa a gare sportive (calcio maschile e femminile, pallavolo, corsa campestre ecc.),
conseguendo ottimi risultati. Gli obiettivi che i responsabili del laboratorio di attività sportiva perseguono sono i seguenti:
-
Obiettivi cognitivi: conoscenza della terminologia specifica degli argomenti trattati; conoscenza delle finalità
e dei criteri di esecuzione degli esercizi; conoscenza delle regole e delle tattiche dei giochi di squadra e delle
discipline individuali;
-
Obiettivi psicomotori: conoscenza della tecnica dei fondamentali individuali dei giochi di squadra;
realizzazione dei movimenti complessi, in forma economica, in situazioni variabili;
-
Obiettivi socio-motori: saper utilizzare le abilità psicomotorie per interagire in modo cooperativo o
oppositivo; saper intuire la tattica altrui e progettare la propria, contestualmente allo svolgimento dell’azione
di gioco; saper dimostrare capacità di autonomia organizzativa a livello collettivo.
PROGETTO PATENTINO CICLOMOTORE
Il progetto prevede la realizzazione di corsi di 20 ore ciascuno finalizzati al conseguimento del certificato di idoneità alla
guida del ciclomotore per gli alunni dell’istituto. Le attività formative si svolgono esclusivamente in orario extrascolastico
e si concludono con un esame finale. I contenuti dei corsi riguardano: Norme di comportamento; Segnaletica; Educazione
alla legalità; educazione alla convivenza civile.
L’ORIENTAMENTO
Orientare significa mettere l’individuo nella condizione di prendere coscienza di sé e di far fronte, per l’adeguamento dei
suoi studi e della sua professione, alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice obiettivo di contribuire al progresso
della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona.
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Quindi l’orientamento assume il significato di aiutare una persona, o un gruppo, ad affrontare un processo decisionale
per giungere ad assumere una determinata scelta.
La persona deve essere considerata come l’agente principale del suo sviluppo, e ogni scelta deve avere l’individuo al
centro dell’attenzione. Nel contesto scolastico ORIENTARE significa supportare una persona in un processo decisionale
per compiere una scelta. E’ importante insegnare all’individuo ad auto orientarsi, fornendogli gli strumenti e le
conoscenze che lo mettano in grado di compiere una scelta consapevole, autonoma e responsabile. L’intervento
orientativo è in questo senso un percorso di autoconoscenza che accompagna e sostiene la persona nel processo
decisionale nelle scelte scolastiche e professionali. L’individuo viene affiancato in questo processo analizzando i suoi
bisogni, le sue motivazioni, i suoi interessi, le sue attitudini e i suoi valori professionali e mettendoli in relazione con il
contesto socio-economico e culturale nel quale è inserito. L’orientamento è sempre più un processo continuo che segue
l’individuo lungo l’intero arco della vita e riguarda sia i giovani, ma anche gli adulti, in quanto le trasformazioni
delle attività produttive e del mercato del lavoro richiedono cambiamenti e riconversioni lavorative nell’arco della
vita lavorativa. Il servizio di orientamento che l’ IISS “ FORTUNATO –SCOCA” offre si rivolge:
1.
2.
3.
4.
5.
agli alunni delle classi terze della scuola media (ORIENTAMENTO IN ENTRATA)
a quelli delle classi seconde per la scelta tra il corso SIA ed AFM , e ad ogni alunno in difficoltà
(ORIENTAMENTO IN ITINERE)
a quelli delle classi quarte e quinte per la scelta universitaria o lavorativa (ORIENTAMENTO IN USCITA)
agli alunni provenienti da altri istituti ( RI- ORIENTAMENO IN ITENERE)
A tutti coloro che pur lavorando hanno il desiderio di completare il loro percorso di apprendimento
(ORIENTRAMENTO SIRIO)
FINALITA’
1) Facilitare l’inserimento degli studenti nella nuova realtà scolastica
2) Favorire il passaggio dalla scuola media a quella superiore;
3) Favorire il passaggio dalla scuola superiore all’università o al mondo del lavoro;
4) Contrastare i fenomeni di disagio e dispersione scolastica;
OBIETTIVI
ACCOGLIENZA

Promuovere la continuità del processo educativo

Acquisire padronanza dell’ambiente e conoscenza delle principali strutture dell’istituto

Acquisire consapevolezza delle norme di comportamento civile all’interno della comunità scolastica

Educare al rispetto delle norme di sicurezza in funzione anche della prevenzione di infortuni

Acquisire conoscenza e consapevolezza delle regole di democrazia scolastica

Acquisire un valido metodo di studio
ORIENTAMENTO

Promuovere la continuità del processo educativo

Prevenire le difficoltà legate alla scelta dell’università o all’inserimento nel mondo del lavoro

Supportare l’impatto con il nuovo contesto formativo
DESTINATARI DELL’ATTIVITÀ





alunni delle classi terze della scuola media
alunni delle classi seconde per la scelta tra il corso SIA ed AFM
alunni delle classi quarte e quinte per la scelta universitaria o lavorativa
alunni provenienti da altri istituti
A tutti coloro che pur lavorando hanno il desiderio di completare il loro percorso di apprendimento
L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
ATTIVITA’ PREVISTE:

Esperienza formativa presso l’Azienda Vinicola “Feudi di S.Gregorio”;

Visita aziendale della nave crociera MSC “Preziosa”;

Seminario di formazione presso: Banca della Campania e Banca d’Italia-Sede di Avellino;

Incontri di formazione presso Camera di Commercio e Unione degli industriali;
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
Visita aziendale presso l’azienda Capaldo S.p.a. Stabilimento di Pianodardine ( solo classi Scoca Indirizzo
Logistica);
Per gli allievi dello Scoca, inoltre, sono previste esperienze formative presso i punti vendita Zara e Benetton di
Avellino
RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
Vengono realizzati, nel corso dell’anno, periodici incontri Scuola-Famiglia così da contribuire ad un maggiore
coinvolgimento dei genitori, in vista di un costruttivo dialogo educativo, che si esplica nella partecipazione ai Consigli di
classe nella fase della progettazione e della presentazione del Contratto formativo. La consegna delle schede di
valutazione intermedia ai genitori, costituisce un ulteriore momento di incontro e di cooperazione con le famiglie al fine di
migliorare la crescita formativa degli alunni. La collaborazione alle iniziative para ed extra scolastiche diventa occasione
di formazione per i genitori ed offre alla scuola l’opportunità di svolgere organici interventi di educazione permanente. I
genitori possono incontrare i docenti a richiesta, in qualunque periodo dell’anno scolastico.
PROGETTO ACCOGLIENZA
La scuola si propone di favorire l’inserimento egli studenti nella nuova realtà con un atteggiamento di disponibilità,
ascolto, apertura e accettazione che contribuisca a trasmettere il senso di appartenenza all’istituzione. Dalla reciproca
conoscenza nasce un clima di fiducia che è alla base di un rapporto collaborativo e costruttivo tra alunni, docenti e
genitori, ciascuno con la propria specificità e il proprio ruolo.
Le finalità generali dell’accoglienza sono:
1) Facilitare l’inserimento degli studenti nella nuova realtà scolastica.
2) Favorire il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado.
3) Contrastare i fenomeni del disagio e della dispersione scolastica.
Tali finalità sono perseguite mediante il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a)
Far conoscere gli spazi, le strutture, gli organismi della scuola e le relative funzioni.
b) Coinvolgere gli alunni e le loro famiglie nel progetto educativo e formativo che la scuola propone.
c)
Far conoscere gli obiettivi didattici, i contenuti, i metodi, gli strumenti e i criteri di valutazione delle singole
discipline.
d) Favorire la socializzazione all’interno della classe.
e)
Far maturare la consapevolezza della scelta scolastica operata, anche attraverso l’espressione, da parte degli
alunni, di aspettative e timori.
f)
Rilevare la situazione complessiva degli alunni in ingresso.
Attività operative
-
Presentazione dei docenti alla classe
-
Presentazione della fase di accoglienza
-
Presentazione delle strutture della scuola: luoghi, figure di riferimento, servizi.
-
Prima presentazione di ciascun alunno al gruppo classe
-
Visita della scuola: presidenza, segreteria, biblioteca, laboratori, palestra, bar, ecc.
-
Presentazione delle finalità educative della scuola
-
Presentazione degli organi collegiali e del regolamento d’istituto.
-
Somministrazione di questionari per l’indagine conoscitiva degli alunni.
-
Presentazione da parte di ciascun docente della propria disciplina
-
Test d’ingresso per disciplina.
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INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
La Scuola superiore di 2° grado, con l’autonomia, diventa un ambiente in cui interagiscono una pluralità di funzioni
quali l’acculturazione, l’educazione, e l’apprendimento per favorire anche la formazione e l’INTEGRAZIONE degli allievi
diversamente abili. Per INTEGRAZIONE degli allievi diversamente abili ci si riferisce ad un obiettivo continuo e permanente
di tutte le attività scolastiche che si persegue con una serie di fatti didattici, di strategie e di strumenti idonei e rispondenti
ai reali bisogni delle disabilità degli allievi. Si evidenzia che l’integrazione non è solo adattamento, ma soprattutto è
massimo sviluppo, come condizione necessaria per un inserimento attivo e responsabile nella vita familiare, nel mondo del
lavoro e nel contesto sociale. La proposta è “Dall’integrazione scolastica all’integrazione sociale”, con un processo
educativo lento e graduale per continuare un itinerario già acquisito, che potenzialmente si trova già nella mente e nello
spirito di ogni soggetto diversamente abile. L’elaborazione di una programmazione educativa individualizzata (P .E.I.),
sarà una programmazione non solo adeguata con obiettivi significativi, cioè realizzabili, combinando razionalmente tutte
le risorse presenti all’interno della scuola con quelle esistenti sul territorio, ma flessibile e adattabile, così come è riportato
dall’articolo 13 della Legge 104 del 1992. L’elaborazione del P .E .I. per ogni allievo consentirà di arricchire e di
qualificare un’offerta formativa per l’integrazione, grazie ad un’attenta ed approfondita analisi della documentazione. Si
prenderanno in visione le diagnosi funzionali redatte dai medici dell’A .S .L., si delineeranno le patologie e i deficit, i
limiti di prestazione e le difficoltà di apprendimento degli allievi. Le diagnosi funzionali saranno la base dei profili
dinamico funzionali, nei quali si evidenzieranno le caratteristiche fisiche e psichiche di apprendimento degli allievi e
saranno frutto di un percorso interdisciplinare indispensabile alla stesura del P.E.I.. La nostra, quale scuola del terzo
Millennio, mira a creare una cultura di comprensione, accettazione, valorizzazione ed integrazione di tutte le differenze e
diversità (siano esse fisiche, psichiche o sensoriali, relazionali, sociali, di cittadinanza, economiche, religiose e
quant’altro). Le diversità, infatti, non esistono nei diritti, uguali per tutti, ma nei bisogni, differenziati secondo le esigenze,
i ritmi e le caratteristiche personali. L’integrazione di tutti gli alunni, impegno indivisibile di tutto il sistema scolastico
integrato, vede ogni docente responsabile dell’integrazione di ogni tipologia di diversità, ed, in particolare, il docente di
sostegno impegnato nella costruzione di moduli didattici integrati, nell’utilizzo di modalità operative interdisciplinari e
multimediali.
L’inserimento e l’integrazione delle diverse abilità nella nostra scuola
L’Istituto “Fortunato – Scoca” è sensibile alle problematiche degli alunni disabili per i quali sono progettati e realizzati
percorsi formativi che facilitano la loro integrazione nella realtà non solo scolastica. Come è noto, la normativa di
riferimento, che sistematizza l’inserimento dei ragazzi in condizioni di disabilità nella scuola dell'obbligo, in ottemperanza
a quanto previsto dagli articoli 34 e 38 della Costituzione, è costituita principalmente dalla legge n°517/1977, dalla C.M.
n°258/1983, dalla C.M. n°250/1985, nonché dalla L. 104/1992.
Integrazione per la nostra scuola vuol dire:
1. Organizzazione flessibile dell’attività educativa e didattica anche nell’articolazione delle classi, in relazione alla
programmazione didattica individualizzata.
2. Conoscenza dell’alunno attraverso un raccordo con la famiglia, con la scuola di provenienza e con il servizio medico riabilitativo. Particolare attenzione è rivolta alla collaborazione tra la scuola e i servizi specialistici e sociali del territorio,
condizione necessaria per l’esito positivo del processo d’integrazione.
3. Attivazione all’interno del team docenti di momenti di progettazione condivisa. Il dialogo costante e la condivisione
degli obiettivi da parte della famiglia sono ritenuti elementi fondamentali per l’attuazione del progetto educativo.
4. Attenzione al progetto di vita della persona fin dall’inizio del percorso formativo e attivazione di forme sistematiche di
orientamento, con inizio dalla prima classe della scuola secondaria di secondo grado, in una concezione educativa che miri
alla conoscenza di sé, degli altri, alla capacità di operare scelte, di adeguarsi al cambiamento, di lavorare in gruppo.
5. Consapevolezza della diversità come risorsa. La molteplicità delle esperienze, delle difficoltà, ma anche delle abilità
diverse, costituisce per l’insegnante una risorsa per la promozione delle reali possibilità di ciascuno, nella convinzione che
ogni persona, pur con le proprie disabilità, è in grado di sviluppare un percorso personale che valorizzi al massimo le
proprie potenzialità.
6. Riconoscimento del valore educativo di tutte le attività che stimolano la crescita corporea e psico – affettiva della
persona e che sono da intendere come momenti autentici di apprendimento.
7. Riconoscimento dell’importanza della relazione, dello stare bene nel gruppo e nel rapporto con l’insegnante. Ne
consegue la cura degli spazi, dei modi e delle opportunità che facilitano scambio e conoscenza.
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Gli obiettivi formativi
La scuola garantisce per l’alunno disabile una didattica individualizzata agganciata il più possibile alla programmazione di
classe.
Le forme di individualizzazione vanno da semplici interventi di recupero, di sostegno e d’integrazione degli
apprendimenti fino alla costruzione di un piano educativo personalizzato che trovi momenti comuni di condivisione tra le
abilità possedute dall’alunno in difficoltà e gli obiettivi propri del programma di classe.
Tale obiettivo si realizza attraverso un dialogo e una collaborazione costruttiva tra coloro che concorrono a vario titolo al
processo di maturazione dell’alunno:
• è fondamentale che gli insegnanti curriculari e l’insegnante di sostegno si confrontino costantemente e progettino in
comune il lavoro didattico;
• un ruolo di consulenza viene svolto dagli operatori dell’ASL e dei servizi socio sanitari che, per la loro competenza
specifica, forniscono la Diagnosi Funzionale (DF) e collaborano alla stesura del Profilo Dinamico Funzionale ed alla
definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) di ogni alunno;
• è essenziale una collaborazione costruttiva con la famiglia, le cui aspettative sono considerate per la definizione del
contratto formativo in merito alla scelta del tipo di percorso e della relativa valutazione (previo periodo di osservazione da
parte del Consiglio di Classe). La famiglia viene sempre informata dell’evoluzione del percorso scolastico. L’informazione
è garantita attraverso colloqui informali e durante le ore di ricevimento con i genitori stabilite ad inizio anno scolastico.
Valutazione degli alunni diversamente abili
Per tutto quanto concerne la valutazione degli alunni disabili, si fa riferimento alla O.M. n. 80 del 9 marzo 1995,
art. 13 e O.M. n. 266 del 21 aprile 1997, art 13 e 15 O.M. n° 90 del 21/05/2001, D.P.R 122 del 22/06/09. La valutazione
deve seguire i descrittori comuni alla classe laddove la programmazione sia ministeriale. Possono essere adottati
strumenti di valutazione differenziati o equipollenti, per garantire all’alunno l’accesso sicuro e consentite performance
che rilevino realmente il grado di raggiungimento degli obiettivi, pur mantenendo i criteri o le regole di valutazione della
classe, esclusivamente per le prove formative.
La valutazione è totalmente individualizzata (criteri, soglie, strumenti) e può essere effettuata in presenza di
programmazione differenziata in quanto deve essere tale da mettere in luce i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi
previsti dal PEI.
Progetti rivolti agli allievi diversamente abili
PROGETTO “SPESA”
PROGETTO “LABORATORIO MULTIMEDIALE”
PROGETTO “LABORATORIO DI LETTURA”
PROGETTO “COMUNICARE IN LINGUA COMUNITARIA”
PROGETTO “AUTONOMIE SOCIALI”
PROGETTO “NUOTO”
PERSONALE DOCENTE DOS
AD01: Colella Filomena, Corbiniero Carmela, Paragallo Marina.
AD02: Coluccino Patrizia, Musto Gina, Maligieri Ida, Panariello Giacomo.
AD03: Capone Simona, Penna Maria, Todisco Gianluca, Trodella Marianna.
COORDINATORE DEI DOCENTI DI SOSTEGNO: Giacomo Panariello.
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REGOLAMENTO D’ISTITUTO
NORME GENERALI
Art. 1 - L'IISS “Fortunato - Scoca" è persegue lo scopo di realizzare una effettiva promozione culturale, sociale e umana degli alunni.
Nella sua azione l'Istituto si richiama esplicitamente agli ideali di libertà, democrazia e giustizia sociale sanciti dalla Costituzione
Repubblicana.
In particolare esso si impegna a favorire una effettiva attuazione del diritto allo studio nello spirito dell'art. 34 della Costituzione.
L’Istituto, inoltre, accoglie e fa propri tutti i principi e le norme presenti nello Statuto delle studentesse e degli studenti, a cui, per tutti i
casi non specificamente contemplati dal presente regolamento, fa riferimento.
Art. 2 - L’Istituto si propone come luogo di educazione in senso ampio, dove il processo di apprendimento, l’acquisizione delle
conoscenze e lo sviluppo delle competenze degli studenti vengono favoriti e garantiti dal “patto formativo”, attraverso cui si realizzano
gli obiettivi del miglioramento della qualità, della trasparenza, della flessibilità, della collegialità e della partecipazione attiva, secondo
le modalità definite dal POF. Il diritto all’apprendimento è garantito a ciascuno attraverso percorsi individualizzati, che possono essere
di recupero o di potenziamento, sempre tesi a promuovere il successo formativo.
Art. 3 - L'Istituto, nella sua autonomia, è aperto al dialogo ed alla collaborazione con gli Enti e tutte le altre Agenzie educative presenti
sul territorio, al fine di realizzare in pieno la formazione, nonché l’Educazione del singolo individuo, secondo il principio di
sussidiarietà.
NORME RIGUARDANTI GLI STUDENTI
Art. 4 - Gli studenti hanno diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata, attenta ai diversi bisogni formativi, che
rispetti e valorizzi l’identità di ciascuno.
Art. 5 - Gli studenti hanno diritto ad essere informati in maniera efficace e tempestiva sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita
della scuola, in particolar modo sulle scelte relative all’organizzazione, alla programmazione didattica, ai criteri di valutazione, alla
scelta dei libri di testo e del materiale didattico e su tutto ciò che può avere una ricaduta sul loro percorso educativo.
Art. 6 - Gli studenti hanno diritto alla riservatezza dei propri dati personali e i loro genitori hanno il diritto ad avere tutte le informazioni
riguardanti il profitto e la condotta dei propri figli (D.Lgs. 196/03).
Art. 7 - Tutti gli studenti hanno diritto al rispetto della cultura o Fede di appartenenza. L’Istituto promuove iniziative di accoglienza e
attività finalizzate allo scambio interculturale e interreligioso, per educare all’ascolto, al dialogo e al rispetto delle idee altrui.
Art. 8 - Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi, ad assolvere assiduamente agli impegni di studio, a mantenere un
comportamento corretto e collaborativo nei confronti di ogni componente della comunità scolastica. Debbono altresì osservare le
disposizioni organizzative e di sicurezza, utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici, comportandosi in modo
da non arrecare danni al patrimonio della scuola, deporre i rifiuti, differenziandoli, negli appositi contenitori e avere la massima cura
degli arredi, condividendo la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico.
Art. 9 - Ingresso in aula e sorveglianza alunni
Gli studenti devono trovarsi in classe, con gli insegnanti della prima ora, cinque minuti prima dell'effettivo inizio delle lezioni, segnalato
dal suono della seconda campana. E' possibile entrare nell'Istituto a partire dalle ore 8.05. In caso di maltempo è consentito anticipare
l'entrata e sostare ordinatamente nell'ingresso della scuola.
Gli alunni che entrano ed escono dalle aule saranno sorvegliati dai docenti della prima e della ultima ora di lezione. Durante gli
intervalli la sorveglianza ai piani sarà svolta dai docenti addetti indicati dal Dirigente Scolastico in apposito piano, nonché dal personale
ausiliario che, comunque, anche in ogni altro momento, esercita una sorveglianza.
Art. 10 - Gestione dell’ingresso con ritardo - Giustificazione dei ritardi
Per eventuali ritardi, l’insegnante della prima ora annoterà sul registro di classe l’orario d’ingresso in aula. Il docente coordinatore di
classe, verificato il numero dei ritardi, provvederà a contattare la famiglia degli allievi che ripetutamente entrano in ritardo.
Art. 11 - Richiesta permessi speciali di ingresso e uscita
L'ingresso posticipato e/o le uscite anticipate sono autorizzate annualmente dalla Presidenza nel caso di alunni, provenienti da centri
lontani dalla scuola, che ne abbiano fatto richiesta scritta; difatti, gli studenti che utilizzano autobus extraurbani possono chiedere
permessi speciali per l’entrata e l’uscita in orario diverso da quello previsto, presentando in segreteria domanda redatta in carta semplice
con l’autorizzazione dei genitori e allegando fotocopia dell’orario dei mezzi di trasporto. I nomi di questi studenti, con gli orari di
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entrata ed uscita, sono trascritti sul registro di classe all'inizio dell'anno scolastico. Tale permessi saranno autorizzati nei limiti consentiti
dalle esigenze didattiche. In nessun caso possono essere autorizzate entrate in ritardo oltre le 9,20 o uscite anticipate prima del termine
della terza ora di lezione ad eccezione di casi d’impegnativi di cicli di terapia e/o situazioni del tutto particolari rappresentate, in
anticipo, al Dirigente.
Art. 12 - Ritardi per emergenze
L'ingresso ritardato a scuola è consentito agli studenti quando il ritardo sia imputabile ad emergenze e disguidi dovuti ai mezzi di
trasporto. In questo caso l'ammissione e l'annotazione sul registro di classe vengono effettuate dal docente presente nella classe stessa.
Art. 13 - Riammissione alle lezioni con regolare giustifica
L'alunno che sia stato assente è riammesso alle lezioni dal docente della prima ora previa presentazione di giustificazione scritta. In casi
eccezionali l'alunno che sia stato assente può essere riammesso con riserva alle lezioni anche se sfornito di giustificazione. La
giustificazione deve essere comunque presentata entro e non oltre il giorno successivo a quello di rientro. In caso contrario l'alunno non
viene riammesso in classe se non su autorizzazione della Dirigenza. Dimenticanze ripetute nel presentare le giustificazioni possono
essere passibili di sanzioni disciplinari. Nel giorno di rientro settimanale, il venerdì, gli alunni presenti di mattina non possono assentarsi
arbitrariamente di pomeriggio. Solo in casi eccezionali, per gli alunni minorenni e maggiorenni, previo preavviso alla Dirigenza anche
per via telefonica da parte del genitore, è ammessa l’uscita anticipata alla fine delle lezioni antimeridiane.
Art. 14 - Annotazioni sul registro di classe delle giustifiche
Gli insegnanti della prima ora di lezione annotano sul registro di classe, nell'apposita colonna, le giustificazioni presentate dagli alunni
sia maggiorenni sia minorenni. Gli insegnanti della prima ora lezione pomeridiana, sono obbligati a rifare l’appello per verificare la
presenza in aula, dopo la pausa pranzo, di tutti gli allievi presenti nelle ore antimeridiane.
Nel caso in cui un alunno, presente di mattina, risulti assente il pomeriggio, senza autorizzazione della Dirigenza, il docente, annotata
l’assenza sul giornale di classe, avverte immediatamente il DS.
Art. 15 - Presentazione del certificato medico per assenze pari o superiori a cinque giorni
L'alunno che si assenta per cinque o più giorni consecutivi dalle lezioni è riammesso previa presentazione del certificato medico.
Art. 16 - L’alunno deve giustificare obbligatoriamente sul libretto personale degli alunni
Ogni richiesta di giustificazione di assenza ha valore se compilata sul libretto personale degli alunni.
Ogni autorizzazione ha valore solo se è rilasciata per iscritto.
Art. 17 - Permessi di uscita anticipata per gravi e giustificati motivi
Gli alunni possono chiedere il permesso di uscita anticipata solo per gravi e giustificati motivi che verranno di volta in volta valutati
dalla Dirigenza. Infortuni e indisposizioni. In caso di improvvisa indisposizione o infortunio saranno informati i Genitori che
provvederanno a prelevare lo studente. Nell’impossibilità o in caso di urgenza si ricorrerà al Pronto Soccorso. In caso di malattia
congenita o cronica o di patologia che preveda la somministrazione di farmaci autorizzata dalla medicina di comunità, il Dirigente
Scolastico dovrà essere informato e dovranno essere fornite le istruzioni opportune, secondo il protocollo sottoscritto tra ASL. e CSA
Art. 18 - Comunicazioni alle famiglie su assenze prolungate
L'Istituto si fa carico di informare le famiglie nei modi e nei tempi più opportuni ( anche per via telefonica) su assenze prolungate e
ripetute, frequenti ritardi e/o uscite anticipate degli alunni.
Art. 19 - Gestione uscite degli alunni dalla classe durante le ore di lezione
Le uscite degli alunni dalle classi durante le ore di lezione devono essere limitate al massimo. Questa norma va intesa non come
costrittiva ma necessaria all'ordinato svolgimento dell'attività didattica.
L'insegnante, durante le ore di lezione, non può autorizzare l'uscita di più di un alunno per classe alla volta, salvo i casi esplicitamente
autorizzati dalla Presidenza. Il non docente addetto al piano è tenuto ad avvisare gli insegnanti o la Presidenza se la presenza di più
alunni o la loro prolungata permanenza fuori dalle aule siano causa di disordine o di disservizio.
Art. 20 - Cambio dell’ora, avvicendamento docenti
Durante l'avvicendamento degli insegnanti nelle classi, gli alunni rimarranno nelle rispettive aule. L'insegnante annoterà sul registro di
classe gli alunni assenti all'inizio delle ore di lezione e ne darà immediata comunicazione alla Dirigenza.
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Art. 21 Orario di accesso al bar
L’accesso al BAR di Istituto consentito agli studenti del corso diurno è così strutturato:
Dalle ore 8,00 alle ore 8,10 – dalle ore 10,30 alle ore 11,30.
L’orario di accesso consentito agli studenti del corso serale è così strutturato:
dalle ore 16,30 alle ore 17,00 – dalle ore 18,55 alle ore 19,05.
Per la pausa pranzo l’orario di accesso è così strutturato:
dalle ore 13,10 alle ore 13,50
Al di fuori dei predetti orari è fatto divieto assoluto agli studenti di recarsi al bar.
Art. 22 - Termine lezioni ed uscita degli alunni
Al termine delle lezioni gli insegnanti autorizzano gli alunni ad uscire dalle classi. L'uscita deve avvenire in maniera ordinata senza
indugiare per le scale e nei corridoi.
Art. 23 – Uso improprio del cellulare
E’ proibito l’uso del cellulare in classe.(Direttiva ministeriale n. 104/07)
Art. 24 - Organizzazione di gruppi o comitati previo accordo con la Presidenza
Gli alunni possono organizzarsi in gruppi e comitati e proporre attività complementari ai sensi della circolare ministeriale n. 654 del 17
ottobre '96, previo accordo con la Dirigenza. Le richieste in tal senso vanno presentate per iscritto alla Dirigenza, specificando finalità ,
metodi operativi, nome dei partecipanti e dei responsabili delle varie iniziative. All' interno della scuola gli studenti dispongono di un
proprio spazio per affiggere avvisi e documenti relativi alla loro attività, la quale deve essere comunque compatibile con le attività e le
finalità dell'Istituto.
Art. 25 - Assemblea studentesca d’Istituto
Gli studenti dispongono di una assemblea di Istituto e di una di classe al mese, la prima,nel limite delle ore di lezione di una giornata e
la seconda della durata di due ore. (C.M. 312/79). L'assemblea di Istituto è convocata su richiesta del Comitato studentesco oppure del
10% degli studenti. Alle assemblee di Istituto può essere richiesta la partecipazione, autorizzata dal Consiglio di Istituto, di esperti di cui
devono essere indicate le generalità, la qualifica e gli argomenti oggetto di trattazione. Lo svolgimento delle assemblee studentesche è
gestito dagli alunni i quali rispondono direttamente della loro regolarità. La Dirigenza garantisce la presenza di suoi rappresentanti alle
assemblee di Istituto degli alunni. Gli alunni possono darsi un proprio regolamento di assemblea che, comunicato alla Presidenza, può
diventare parte integrante di questo regolamento.
Art. 26 – Comitato studentesco
E’ composto dai rappresentai degli studenti facenti parte del Consiglio d’Istituto e dal 10% dei rappresentati di classe. Esso vigila sul
corretto svolgimento dell’ Assemblea d’Istituto e risponde della regolarità dei suoi lavori. Il comitato rappresenta la componente
studentesca in tutte le iniziative culturali, sociali e sportive della scuola, garantendone la corretta partecipazione.
Art. 27 - Danni arrecati alle attrezzature
Gli alunni che deteriorano le attrezzature e il materiale della scuola sono tenuti al risarcimento dei danni ai sensi della circolare
ministeriale 177 del 4 luglio '75.
Qualora all'interno di una classe non vengano individuati l'alunno o gli alunni direttamente responsabili del danno, la Presidenza, sentito
il parere del Consiglio di Istituto, valuta l'opportunità di suddividere il risarcimento del danno tra tutti gli studenti della classe.
NORME RIGUARDANTI I DOCENTI
Art. 28 - Aggiornamento didattico culturale
L'Istituto considera fondamentale il diritto-dovere degli insegnanti all'aggiornamento didattico e culturale. A tal fine promuove e
sostiene le iniziative che si dimostrino atte a migliorare la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento. L'Istituto favorisce le
iniziative di innovazione metodologica, previa approvazione del Consiglio di classe e concordando con la Presidenza tempi e modi di
attuazione delle stesse.
Art. 29 - Rispetto degli orari
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Gli insegnanti sono tenuti a rispettare l'orario di servizio nella sede loro assegnata. L'orario è per tutti vincolante e il docente risponderà
a norma di legge di eventuali uscite anticipate o di abbandono di classe.
Ogni docente alla prima ora è tenuto ad essere in classe almeno 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni.
Gli insegnanti a disposizione sono tenuti a rispettare l'orario di servizio, rendendosi reperibili per l'intera durata dell'ora. Ciò vale anche
per l'ora di ricevimento genitori.
Art. 30 - Rispetto orario di servizio in caso di assenza di tutti gli alunni
I docenti le cui classi, per qualsiasi motivo ( es. tirocini, viaggi di istruzione, attività integrative, ecc.) non siano presenti in aula, devono
restare a disposizione della scuola.
Art. 31 - Obbligo di avviso tempestivo per assenza dal servizio
L'insegnante che per gravi e giustificati motivi debba assentarsi dal servizio, ha l'obbligo di avvisare la Presidenza nel più breve tempo
possibile per consentire l'eventuale sostituzione.
Qualora l'assenza dal servizio interessi la prima ora di lezione, l'insegnante dovrà comunicarla prima dell'inizio delle lezioni e
comunque nel modo più tempestivo e rapido.
Art. 32 - Rapido avvicendamento nelle classi
L'avvicendamento degli insegnanti nelle singole classi deve avvenire nel modo più rapido possibile al fine di evitare confusione e ritardi
nello svolgimento dell'attività didattica.
Art. 33 - Momentaneo allontanamento dalla classe per urgenti motivi
Durante lo svolgimento delle lezioni, l'insegnante che si trovi costretto a lasciare temporaneamente la classe, sempre rimanendo
nell'ambito dell'Istituto, deve darne avviso all'operatore scolastico addetto al piano responsabilizzando altresì i rappresentanti di classe.
Il docente che abbia invece necessità di allontanarsi dall'Istituto è tenuto a richiedere la relativa autorizzazione alla Presidenza.
Art. 34 - Libertà d’insegnamento e responsabilità didattica ed organizzativa del docente Coordinatore
A tutti i docenti è riconosciuto il diritto alla libertà di insegnamento nel quadro di un coordinamento delle attività didattiche e dei
problemi ad esse relativi.
Il Docente coordinatore di classe ha la responsabilità didattica ed organizzativa della classe, per cui è autorizzato ed incaricato dal
preside ad assumere tutte le iniziative che ritiene opportuno, per favorire sia l’efficacia sia l’efficienza dell’andamento educativo della
classe, sia il diritto all’apprendimento di ogni allievo.
Art. 35 - Impegno e qualità del lavoro
L'impegno e la qualità del lavoro richiesto agli insegnanti non può in alcun modo prescindere dai diritti normativo-sindacali acquisiti
dalla categoria e dai relativi doveri ad essi connessi.
Art. 36 - Controfirma per presa visione tutti i comunicati
Gli insegnanti sono tenuti a controfirmare per presa visione i comunicati della Presidenza.
Art. 37 Verifica presenza in classe degli alunni
Gli insegnanti hanno l'obbligo di verificare, all'inizio di ogni ora di lezione, la presenza in classe degli alunni. In caso di assenza di un
numero elevato di alunni, il docente è tenuto a darne immediata comunicazione alla Presidenza. Il docente è inoltre tenuto a registrare il
ritardo degli alunni non presenti all'inizio di ogni ora di lezione.
Art. 38 - Rimando al D.P.R n.417 del 31 maggio 1974
Per quanto non esplicitamente trattato nel presente regolamento si rimanda allo stato giuridico degli insegnanti sancito con D.P.R. n.
417 del 31 maggio 1974 e successive variazioni e integrazioni.
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NORME RIGUARDANTI I NON DOCENTI
Art. 39 - Ordinato e sereno svolgimento dell’attività didattica
Il personale non docente collabora affinché l'attività didattica possa svolgersi nel modo più ordinato e sereno, nell'ambito delle finalità
educative dell'Istituto.
Art. 40 - Vigilanza alunni e mantenimento condizioni igieniche ottimali
In particolare, agli operatori scolastici è affidato il compito della vigilanza sugli alunni al di fuori delle aule e in tutti gli ambienti
dell'Istituto in cui non sia prevista la presenza costante dei docenti, con i quali sono chiamati a collaborare per un corretto e ordinato
svolgimento della vita scolastica.
Sorveglianza sugli accessi e ai piani.
La sorveglianza sugli accessi si ritiene fattore di sicurezza primario per evitare l'ingresso non autorizzato di persone nella scuola. Il
personale sarà pertanto identificabile tramite cartellino di identificazione visibile.
Vigilanza sugli accessi.
Onde evitare e prevenire l'accesso incontrollato di estranei nell'area scolastica, il cancello pedonale di accesso all'area scolastica sarà
chiuso alcuni minuti prima dell'inizio della 2° ora e riaperto alcuni minuti prima del termine delle lezioni.
Divieto di abbandono dell'istituto.
Non è consentito agli alunni abbandonare l'istituto, nemmeno temporaneamente; nemmeno è consentito, se non in caso di emergenza,
l'uso delle uscite di sicurezza.
Il caso di emergenza, che prevede l'evacuazione immediata dell'edificio senza altra autorizzazione, viene segnalato mediante apposito
"segnale acustico di abbandono" di cui viene data informazione pratica all'inizio dell'anno scolastico. Al suono di detto segnale e
comunque in caso di emergenza (evacuazione, grave infortunio, etc), il personale addetto alla portineria si recherà immediatamente ad
aprire i cancelli grandi abilitati all'evacuazione e all'accesso di mezzi di soccorso.
Sorveglianza degli alunni non avvalentisi dell'insegnamento della religione cattolica.
Gli alunni che all'atto della scelta se avvalersi o meno dell'insegnamento di religione cattolica, hanno optato per la soluzione "uscita
dalla scuola" devono uscire e non possono sostare in quel periodo nei locali dell'Istituto, né nell'area scolastica. Gli alunni che hanno
optato per la soluzione "attività di studio individuale" devono recarsi in una apposita aula sotto la sorveglianza di un docente.
Gli operatori scolastici curano inoltre la pulizia e il mantenimento dell'igiene secondo un piano di distribuzione del lavoro stabilito dalla
Segreteria in accordo con la Presidenza, nel rispetto dei criteri eventualmente stabiliti dal Consiglio di Istituto.
Art. 41 - Distribuzione personale ATA sui piani
La Segreteria in accordo con la Presidenza, sentita l'assemblea dei non docenti o i loro rappresentanti fissa la distribuzione degli
operatori scolastici sui diversi piani secondo i criteri eventualmente stabiliti dal Consiglio di Istituto. L'operatore scolastico addetto al
piano ha l'obbligo di assicurare la propria opera durante tutto l'arco dell'orario delle lezioni.
Art. 42 - Presenza sul piano degli operatori scolastici
La presenza dell'operatore scolastico al piano è particolarmente indispensabile durante tutto il periodo dell'intervallo e inoltre dieci
minuti prima e dieci minuti dopo l'inizio di ogni ora di lezione. Al di fuori di questi momenti, l'operatore scolastico che debba assentarsi
temporaneamente può farlo previa sostituzione di un collega.
Art. 43 - Orario di ricevimento
La segreteria fissa annualmente un orario di ricevimento per docenti, non docenti, genitori e studenti.
Art. 44 - Per quanto non previsto si rimanda al CCNL
Per quanto non previsto nel presente regolamento si rimanda al CCNL del settembre 95 nonché alle norme, alle disposizioni e ai
regolamenti emanati in materia dall' Amministrazione provinciale.
NORME PARTICOLARI RIGUARDANTI LA DIRIGENZA
Art. 45 - Disponibilità della Dirigenza
La Dirigenza è sempre disponibile al ricevimento delle componenti scolastiche.
La Dirigenza si riserva di fissare e comunicare annualmente un orario di ricevimento per i genitori ai quali viene consigliato di fissare
telefonicamente eventuali appuntamenti.
Art. 46 - Comunicazioni tramite affissione all’albo
La Dirigenza si impegna a dare tempestiva comunicazione con affissione all'albo dell'Istituto, di tutte le C.M. e le O.M. che vengono di
volta in volta ad interessare l'attività didattica e la normativa professionale del personale della scuola.
Art. 47 - Calendario delle riunioni
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La Dirigenza fissa il calendario delle sedute ordinarie del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe previa consultazione del Collegio.
Art. 48 -Validità formale delle comunicazioni annotate sul registro delle comunicazioni
Le comunicazioni e le direttive generali della Dirigenza hanno validità formale quando vengono annotate sull'apposito registro delle
comunicazioni.
Art. 49 Convocazione sedute straordinarie
La Dirigenza su richiesta motivata convoca le sedute straordinarie dei Consigli di classe.
Art. 50 - Sostituzione degli insegnanti assenti
La Dirigenza dispone la sostituzione degli insegnanti assenti con quelli a disposizione. Qualora non sia possibile effettuare le
sostituzioni, la Dirigenza può operare gli opportuni scivolamenti di orario o disporre l'uscita anticipata delle classi interessate anche
nella stessa giornata.
Art. 51 - Comunicazioni alle famiglie
Di quanto disposto nel precedente articolo 48 la Dirigenza dà comunicazione alle famiglie all'inizio di ogni anno scolastico col mezzo
più opportuno ovvero mediante affissione all'albo dell'Istituto.
Art. 52 - Designazione referenti commissioni
Previa consultazione del Collegio dei Docenti, la Dirigenza designa i referenti delle varie commissioni che operano all'interno
dell'Istituto nonché i responsabili delle aule attrezzate presenti nella scuola. I nomi degli interessati vengono comunicati all'inizio di
ciascun anno scolastico.
Art. 53 - Per quanto non esplicitato si rimanda al D.P.R. n. 417 del 31 maggio 1974
Per quanto non esplicitamente trattato nel presente regolamento si rimanda alla normativa vigente ed al D. P. R. n. 417 del 31 maggio
1974.
Norme particolari riguardanti le aule attrezzate
Art. 54 - Arricchimento e potenziamento della Biblioteca
L'Istituto si impegna all'arricchimento ed al potenziamento della Biblioteca di Istituto garantendone l'utilizzazione a tutte le componenti
scolastiche.
Art. 55 - Regolamento della Biblioteca
La biblioteca è dotata di un proprio regolamento di funzionamento che fa parte integrante del presente regolamento.
Art. 56 - Docenti responsabili
La biblioteca, i laboratori linguistici e di informatica, hanno ciascuna un docente o più docenti referenti designati dal Capo di Istituto,
su proposta del Collegio dei docenti.
Art. 57 - Regolamento uso dei laboratori
I regolamenti particolari relativi all'uso di laboratori ed attrezzature, su proposta del Collegio dei docenti o dei docenti o commissioni
responsabili, sono deliberati dal Consiglio di Istituto e costituiscono parte integrante del presente regolamento.
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Norme riguardanti uscite e viaggi di istruzione
Art. 58 - Uscite e viaggi di istruzione
Le uscite, i viaggi di istruzione, gli scambi, gli stage vengono proposti e motivati all'interno della programmazione di inizio d'anno, dai
Consigli di classe o dai Coordinamenti di materia.
La Funzione strumentale per le attività integrative d’Istituto , che vaglia le proposte, prima che queste siano sottoposte alla decisione del
Consiglio di Istituto, è dotata di un regolamento le cui modalità vanno seguite nell'iter di proposta del viaggio. Il regolamento della
Commissione viaggi costituisce parte integrante del presente regolamento.
Norme varie riguardanti gli organi collegiali
Art. 59 - regolamento autonomo Collegio dei docenti
Il Collegio dei Docenti, ferme restando le norme di cui all'art. 4 del D.P.R. 416 del 31 maggio 1974, può darsi un autonomo
regolamento che, pubblicato all'albo dell'Istituto, diventa parte integrante del presente regolamento.
Art. 60 - presenza al Collegio di altre rappresentanze
Al Collegio dei Docenti, su deliberazione presa a maggioranza assoluta dei presenti, possono essere ammessi, a titolo consultivo,
rappresentanti di altre componenti della scuola; esperti in materia didattico-culturale, rappresentanti di associazioni o enti locali.
Art. 61 - regolamento autonomo Consiglio d’Istituto
Il Consiglio di Istituto può darsi un autonomo regolamento che, pubblicato all'albo dell'Istituto, diventa parte integrante del presente
regolamento.
Art. 62 - partecipazione ai consigli di classi di esperti
Ai Consigli di Classe possono partecipare a titolo consultivo esperti in campo didattico-culturale , pedagogico e psicologico.
Art. 63 - attribuzioni e compiti del consiglio di classe
Per le attribuzioni, i compiti e tutti gli altri elementi relativi alla fisionomia del Consiglio di classe si rimanda al D.P.R. 416 del 31
maggio 1974 e successive modificazioni ed integrazioni.
Art. 64 - regolamento autonomo Comitato di Valutazione
Il Comitato di Valutazione degli insegnanti può darsi un autonomo regolamento che, pubblicato all'albo dell'Istituto, diventa parte
integrante del presente regolamento.
Norme riguardanti l’uso dei telefoni cellulari
Art. 65 - divieto dell’uso del cellulare - In tutta l'area scolastica è tassativamente vietato l'uso dei telefoni cellulari e di qualsiasi altra
apparecchiatura tecnologica per registrare immagini, sia statiche (fotografie), sia dinamiche (videofilmati), voci o suoni (tali azioni si
configurano come gravi violazioni dell’immagine e della privacy secondo il D.L. 30/06/2003 e la Direttiva del Ministro della Pubblica
Istruzione del 30/11/2004 n.104, con le norme ed i pareri in essa riportati). È altresì vietato l'uso dei telefoni cellulari e di qualsiasi altra
apparecchiatura tecnologica per comunicare con l'esterno e/o trasmettere o ricevere messaggi, salvo casi di necessità, su valutazione e
autorizzazione del docente per gli studenti. Durante i compiti in classe i cellulari saranno consegnati al docente della classe, che li
restituirà al termine della lezione. Se lo studente verrà trovato in possesso del cellulare, il compito verrà ritirato e sarà valutato
negativamente.
Art. 66 - osservanza del divieto - Tutto il personale della scuola deve vigilare sull’osservanza del divieto di cui all’articolo precedente.
Le violazioni del precedente articolo del regolamento verranno valutate sotto il profilo disciplinare, ma possono anche avere pesanti
sanzioni di tipo civile, penale e pecuniarie.
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Art. 67 - ritiro temporaneo del cellulare - Durante la permanenza a scuola i cellulari devono essere tenuti spenti. In caso di
violazione, il cellulare verrà ritirato dal docente, consegnato in Presidenza e sarà restituito al termine della giornata.
Art. 68 - uso del cellulare per ragioni di particolare urgenza - Durante lo svolgimento delle attività didattiche, eventuali esigenze di
comunicazione tra gli studenti e le famiglie, per ragioni di particolare urgenza o gravità, potranno essere soddisfatte, previa
autorizzazione del docente. La scuola continuerà, in ogni caso, a garantire una comunicazione reciproca tra le famiglie ed i propri figli,
per gravi ed urgenti motivi, mediante gli uffici di presidenza e di segreteria amministrativa.
Norme riguardanti l'attuazione del regolamento
Art. 69 modifica del regolamento
Il presente regolamento può essere modificato solo con la maggioranza dei 2/3 degli appartenenti al Consiglio di Istituto.
REGOLAMENTO DELL’ASSEMBLEA D’ISTITUTO
Finalità
L’Assemblea Studentesca d’Istituto, regolamentata dagli articoli12, 13 e 14 del D. lgs.297/94 è costituita da tutti gli studenti iscritti
all’Istituto. Essa rappresenta un’occasione di partecipazione degli studenti alla vita democratica della scuola ed ha come finalità quella
di promuovere lo scambio di opinione tra gli studenti in merito ai problemi della scuola e della società in funzione della loro formazione
culturale e civile. A richiesta degli studenti le ore destinate all’Assemblea possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di
ricerca, per lavori di gruppo e per iniziative complementari.
Modalità e tempi di svolgimento dell’Assemblea
L’Assemblea di Istituto opera in forma coordinata con gli altri organismi collegiali della scuola, ma con rilevanza relativa alle sole
materie che le competano. L’Assemblea è consentita nel numero di una al mese e per la durata minima dell’intera mattina di lezione;
un’altra assemblea mensile può svolgersi al di fuori dell’orario delle lezioni. Le assemblee devono preferibilmente aver luogo a
rotazione nei diversi giorni della settimana. Non possono essere autorizzate Assemblee 10 gg. prima del periodo degli scrutini del 1°
quadrimestre e nell’ultimo mese di lezione. L’ufficio di Presidenza dell’Assemblea, sentito il Comitato Studentesco, può presentare al
Dirigente Scolastico all’inizio dell’anno un calendario indicante il piano di tutte le attività annuali con l’indicazione dei contenuti e delle
modalità previsti allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse. Tale piano sarà illustrato dal Dirigente al Collegio
dei Docenti e al Consiglio di Istituto; quest’ultimo provvederà ad approvare le attività che comportano una spesa per gli studenti.
Convocazione dell’Assemblea
L’Assemblea di Istituto è convocata su richiesta della metà più uno dei componenti il Comitato Studentesco o su richiesta del 10% degli
studenti iscritti all’Istituto. Ogni Assemblea va richiesta al Dirigente almeno cinque giorni prima della data prefissata, specificando data,
orario di inizio e di termine, modalità di svolgimento, ordine del giorno e nominativi degli eventuali esterni di cui si richiede la
partecipazione. Se è richiesto l’utilizzo di locali fuori la Scuola, la richiesta deve essere presentata almeno dieci giorni prima. Il
Dirigente, verificata la disponibilità dei locali e la compatibilità della richiesta con le altre attività programmate, convoca l’Assemblea.
Qualora non siano disponibili i locali, il Dirigente concorda con il Presidente dell’Assemblea le nuove modalità dii svolgimento
dell’Assemblea stessa. L’orario di inizio dovrà, comunque, essere successivo alle 9,20 in modo che in ogni classe si possa procedere
all’appello. Il Dirigente, su richiesta degli studenti o di sua iniziativa convoca la prima Assemblea dell’anno scolastico con lo scopo di
presentare le liste degli studenti che si candidano a svolgere le funzioni di rappresentanti studenteschi nel Consiglio d’Istituto e nella
Consulta Provinciale.
Ordine del giorno
L’ordine del giorno è predisposto dall’Ufficio di Presidenza, tenuto conto delle eventuali proposte di argomenti da trattare in Assemblea
fatte pervenire dal Comitato Studentesco.
Organismi di Coordinamento e Presidenza
Gli aspetti pratici e tecnici delle Assemblee d’Istituto sono organizzati dagli studenti eletti come rappresentanti d’Istituto che
costituiscono l’Ufficio di Presidenza. L’Assemblea degli studenti è coordinata dal Presidente che è lo studente maggiorenne più anziano
tra i consiglieri eletti in seno al Consiglio d’Istituto, la carica ha validità un anno. Il Presidente ha i seguenti compiti:
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-
Stendere l’ordine del giorno e presentarlo al Dirigente insieme alla richiesta di Assemblea;
-
Aprire e sciogliere l’Assemblea;
-
Moderare il dibattito;
-
Garantire l’ordinato svolgimento dei lavori;
-
Assicurare l’esercizio democratico dei diritti dei partecipanti;
Il verbale dell’Assemblea è redatto dal Segretario, nominato dal Presidente all’inizio della seduta.
Partecipazione all’Assemblea
L’Assemblea è aperta a tutti gli studenti dell’Istituto. La partecipazione è facoltativa, fatta eccezione per i rappresentanti d’Istituto, di
Classe e della Consulta. Gli studenti che non desiderano partecipare all’Assemblea dovranno darne comunicazione al Dirigente e
rimanere in classe. Il rilevamento delle presenze è affidato ai docenti: gli alunni presenteranno il giorno successivo regolare
giustificazione. All’Assemblea possono assistere il Dirigente, i Docenti da lui delegati e tutti gli altri che lo desiderano. All’Assemblea
d’Istituto può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli alunni:
l’autorizzazione deve essere autorizzata dal Consiglio d’Istituto. Il Consiglio d’Istituto può delegare al Dirigente detta autorizzazione.
Non potranno essere tenute, con la partecipazione di esperti, più di quattro Assemblee all’anno.
COMITATO STUDENTESCO
Il Comitato Studentesco è l’organo collegiale formato dai rappresentanti di classe degli studenti. Ad esso partecipano, con diritto di
parola e di voto, i rappresentanti legalmente eletti ogni anno dagli studenti in Consiglio d’Istituto e i rappresentanti degli studenti alla
Consulta Provinciale. Fino all’elezione dei nuovi rappresentanti di Classe, funge da Comitato provvisorio quello composto dai
rappresentanti di Classe, d’Istituto e della Consulta dell’anno precedente e da due studenti, per ogni classe prima, individuati con
sorteggio.
CONVOCAZIONE DEL COMITATO
Il Comitato si riunisce di norma una volta al mese in orario pomeridiano; il Comitato si riunisce, previa richiesta scritta al Dirigente
scolastico con almeno cinque giorni di anticipo. La richiesta deve contenere: data e ora, l’ordine del giorno e copia di eventuali
documenti da esaminare. Il Presidente è eletto mediante votazione segreta, tra i rappresentanti di classe; non sono eleggibili i
rappresentanti d’Istituto e della Consulta. Il Presidente ha l’obbligo di indire la convocazione del Comitato quando questa viene
richiesta da almeno1/3 dei componenti. La prima seduta del Comitato studentesco è convocata dai rappresentanti degli studenti. Il
Comitato può essere convocato anche dal Dirigente.
ORGANISMI DI COORDINAMENTO E PRESIDENZA
Il Comitato Studentesco è coordinato dal suo Presidente che nomina un segretario. Compito del segretario è quello di redigere il verbale
della seduta, curare la procedura di voto e di scrutinio, affiggere copia del verbale all’albo e inviarla al Dirigente. Viene nominato vice
Presidente il candidato cha ha raggiunto il maggior numero di voti dopo quelli del candidato eletto Presidente. Il Presidente, il vice
Presidente e il Segretario costituiscono insieme ai quattro rappresentanti d’Istituto degli studenti e della Consulta Provinciale, l’Ufficio
di Presidenza del Comitato Studentesco.
COMPITI DEL COMITATO STUDENTESCO

Promuovere iniziative, formulare proposte ed esprimere pareri per tutte le attività disciplinate dal regolamento
n.567/1996 che disciplina le iniziative complementari e le attività integrative.

Collaborare alla predisposizione e modifica del P.O.F.

Formulare proposte, nell’ambito delle proprie competenze, al Consiglio d’Istituto e ai Consigli di Classe.
SVOLGIMENTO DEI LAVORI
Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza di almeno la metà più uno dei nuovi componenti. La presenza viene
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verificata tramite appello. Hanno diritto di voto tutti i rappresentanti di classe, di Istituto e della Consulta. Le votazioni si
effettuano per alzata di mano e le deliberazioni sono adottate a maggioranza relativa di voti. Della riunione viene redatto
verbale a cura del segretario dell’Assemblea e allegato il foglio di presenza; il verbale, poi, è depositato presso la
segreteria dell’Istituto. La sorveglianza è garantita dalla presenza di un docente individuato dal Dirigente scolastico.
Regolamento interno e mancanze disciplinari degli allievi
ESTRATTO dal
D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249
Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
(in G.U. n. 175 del 29 luglio 1998)
con le modifiche apportate dal
D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235
Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo
statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
(in G.U. n. 293 del 18 dicembre 2007)
PREMESSA
I fatti di cronaca che hanno interessato la scuola, negli ultimi anni, dalla trasgressione delle comuni regole di convivenza sociale agli
episodi più gravi di violenza e bullismo hanno determinato l’opportunità di integrare e migliorare lo Statuto delle Studentesse e degli
Studenti, approvato con DPR n. 249/1998 con il successivo DPR n.235/2007. La scuola, infatti, quale luogo di crescita civile e culturale
della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la risorsa più idonea ad arginare il rischio del dilagare di un fenomeno di caduta
progressiva sia della cultura dell’osservanza delle regole sia della consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli
altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri. Il compito della scuola, pertanto, è quello di far acquisire non solo competenze, ma
anche valori da trasmettere per formare cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità .Obiettivo delle nuove
norme introdotte con il regolamento in oggetto, non è solo la previsione di sanzioni più rigide e più adeguate a rispondere a fatti di
gravità eccezionale quanto, piuttosto la realizzazione di un’alleanza educativa tra famiglie, studenti ed operatori scolastici, dove le parti
assumano impegni e responsabilità e possano condividere regole e percorsi di crescita degli studenti. I comportamenti riprovevoli, e
connotati da un altissimo grado di disvalore sociale, non possono essere trattati al pari delle comuni infrazioni disciplinari, ma devono
poter essere sanzionati con maggiore rigore e severità, secondo un principio di proporzionalità tra la sanzione irrogabile e l’infrazione
disciplinare commessa. L’inasprimento delle sanzioni, per i gravi o gravissimi episodi sopra citati, si inserisce infatti in un quadro più
generale di educazione alla cultura della legalità intesa come rispetto della persona umana e delle regole poste a fondamento della
convivenza sociale.
PRINCIPI GENERALI
Il nuovo testo normativo tende a sottolineare la funzione educativa della sanzione disciplinare, rafforzando la possibilità di recupero
dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica (art. 4 comma
2).
Pertanto il nostro regolamento d’istituto ha individuato le sanzioni disciplinari rispondenti alla predetta finalità, per esempio, le attività
di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, le attività di segreteria, la pulizia dei locali della scuola, le piccole manutenzioni,
l’attività di ricerca, il riordino di cataloghi e di archivi presenti nelle scuole,la frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di
rilevanza sociale o culturale, la produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di
riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc. Le misure sopra richiamate, alla luce delle recenti
modifiche si configurano non solo come sanzioni autonome diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica, ma altresì come
misure accessorie che si accompagnano alle sanzioni di allontanamento dalla comunità stessa .Le norme introdotte dal D.P.R. 235, però,
tendono anche a sanzionare con maggiore rigore i comportamenti più gravi, tenendo conto, non solo della situazione personale dello
studente, ma anche della gravità dei comportamenti e delle conseguenze da essi derivanti. Nell’attuazione delle suddette sanzioni,
infatti, occorrerà ispirarsi al principio di gradualità della sanzione, in stretta correlazione con la gravità della mancanza disciplinare
commessa.
Occorre, inoltre, sottolineare che le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee ed ispirate, per quanto possibile, alla riparazione del
danno. (Art.4 – Comma 5).
Ove il fatto costituente violazione disciplinare sia anche qualificabile come reato in base all’ordinamento penale, si ricorda che il
dirigente scolastico sarà tenuto alla presentazione di denuncia all’autorità giudiziaria penale in applicazione dell’art 361 c.p..
Art. 1. I provvedimenti disciplinari hanno carattere educativo e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di
rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
Art. 2. La responsabilità personale è generalmente imputabile a chi ha infranto il presente regolamento; è collettiva ( della classe, del
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piano ove la classe è situata, degli alunni presenti durante la pausa pranzo quando non si possa individuare il responsabile
dell’infrazione).
Art. 3. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.
Art. 4. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare ed ispirate, quando possibile, al principio della
riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente.
Art. 5. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertire la sanzione in attività a favore della comunità scolastica.
Art. 6. Contro le sanzioni disciplinari è sempre ammesso ricorso, da parte dello studente, davanti agli organi previsti dal presente
regolamento. Il ricorso viene proposto con domanda scritta in carta semplice.
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
Art. 7. Il procedimento disciplinare inizia con la contestazione degli addebiti, così da consentire all’alunno di giustificarsi.
Art. 8. La contestazione degli addebiti di cui alle lettere A),B), D), E) della tabella allegata viene formulata all’istante, anche oralmente,
dall’organo competente ad irrogare la sanzione, prima di decidere la stessa. Devono essere registrate le eventuali giustificazioni addotte
dall’allievo.
Art. 9. La contestazione degli addebiti di cui alle lettere C), F), G) della tabella allegata viene formulata per iscritto, dal docente
coordinatore del consiglio di classe competente ad irrogare la sanzione, prima di decidere la stessa. Devono essere registrate le eventuali
giustificazioni addotte dall’allievo e riferite al consiglio di classe dal docente coordinatore.
Art.10. Contro le sanzioni di cui alle lettere A), B), C), D), E) della tabella allegata è ammesso ricorso entro 15 giorni dalla
comunicazione della loro irrogazione davanti all’organo di garanzia interno alla scuola, di cui all’art. 12 del presente regolamento. Tale
organo è, inoltre, competente a giudicare i conflitti che sorgono all’interno delle scuola in merito all’applicazione del presente
regolamento.
Art.11. Contro le sanzioni di cui alle lettere F), G) della tabella allegata è ammesso ricorso entro 30 giorni dalla comunicazione della
loro irrogazione davanti al Direttore dell’Ufficio scolastico regionale
Art.12. L’organo di garanzia interno alla scuola è composto da 4 membri: il Dirigente scolastico, 1 docente, un allievo, un genitore.
L’allievo e il genitore vengono eletti, all’inizio di ogni A.S.
Art.13. Il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale è competente a decidere in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti o da
chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento.
N.B.: Per tutto quanto non riportato nel presente regolamento si faccia riferimento alla normativa vigente.
MANCANZE DISCIPLINARI
1. Ai sensi dell’art. 4 comma 1 del D.P.R. n. 249 del 24/06/1998 così come modificato dall’art. 1 comma 1 D.P.R. n. 235 del
21/11/2007, i comportamenti che configurano mancanze disciplinari sono individuati nella tabella dell’allegato A che costituisce parte
integrante del presente Regolamento.
2. Le sanzioni relative alle mancanze di cui al precedente punto 6.1 sono anch’esse riportate nella tabella dell’allegato A, così come
gli organi competenti a irrogarle e il relativo procedimento.
CONVERSIONE DELLA SANZIONE
1. Deve sempre essere offerta allo studente la possibilità di convertire la sanzione in attività utili alla comunità scolastica; la
definizione di tali attività, che non devono attuarsi contemporaneamente alle ore di lezione, è valutata di volta in volta in base alla
disponibilità di assistenza da parte del personale della scuola durante il loro svolgersi e in base alla congruità tra la sanzione e le attività
sostitutive.
2. L’organo che ha irrogato la sanzione può altresì decidere il risarcimento di eventuali danni o l’obbligo di ripristino in base al
principio della riparazione del danno.
3. Ogni decisione deve essere comunicata alla famiglia dello studente.
ORGANO DI GARANZIA
1. L’Organo di garanzia, previsto dall’art. 5 comma 1 del D.P.R. 249 del 24/06/1998 così come modificato dall’art. 2 comma 1
D.P.R. n. 235 del 21/11/2007, è costituito da:
a. il Dirigente Scolastico che lo presiede;
b. un rappresentante degli studenti fra gli eletti al Consiglio d'Istituto;
c. il rappresentante dei genitori,che ha riportato il maggiori numero di preferenze alle elezioni per i consigli di classe;
e. un docente, designato dal consiglio d’Istituto su indicazione del collegio dei docenti;
2. I rappresentanti degli alunni e dei genitori sono eletti in concomitanza delle elezioni dei rispettivi rappresentanti al Consiglio
d’Istituto. I primi rappresentanti non eletti diventano automaticamente membri supplenti.
3. I membri supplenti sono convocati in assenza del titolare oppure quando lo stesso, se docente abbia richiesto la sanzione, se
genitore o studente sia parte in causa.
4. La convocazione dell’Organo di garanzia avviene ad opera del Presidente, per iscritto, entro tre giorni dalla data della richiesta.
5. Le delibere dell’Organo di Garanzia sono valide quando siano presenti almeno tre dei suoi quattro membri.
6. Di ogni convocazione è steso verbale ad opera di un segretario nominato dal Presidente. Le votazioni sono a scrutinio palese e
nessuno può astenersi; in caso di parità prevale il voto del Presidente.
47
IMPUGNAZIONI
Per quanto attiene all’impugnazione (art. 5) delle suddette sanzioni disciplinari le modifiche introdotte dal regolamento in questione
sono finalizzate a garantire da un lato “il diritto di difesa” degli studenti e, dall’altro, la snellezza e rapidità del procedimento, che
deve
svolgersi
concludersi
alla
luce
di
quanto
previsto,
della
Legge
7
agosto
1990,
n.
241.
Va rammentato, infatti, che il procedimento disciplinare verso gli alunni è azione di natura amministrativa, per cui il procedimento che
si mette in atto costituisce procedimento amministrativo, al quale si applica la normativa introdotta dalla Legge n. 241/90 e successive
modificazioni, in tema di avvio del procedimento, formalizzazione dell’istruttoria, obbligo di conclusione espressa, obbligo di
motivazione e termine. Il sistema di impugnazioni delineato dall’art. 5 del D.P.R. non incide automaticamente sull’esecutività della
sanzione disciplinare eventualmente irrogata, stante il principio generale che vuole dotati di esecutività gli atti amministrativi pur non
definitivi: la sanzione potrà essere eseguita pur in pendenza del procedimento di impugnazione, salvo quanto diversamente stabilito nel
regolamento di istituto. Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori,
studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione all’ Organo di Garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai
regolamenti delle singole istituzioni scolastiche. L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni (art. 5 - Comma 1).
Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata. Si evidenzia che il
Regolamento di modifica dello Statuto ha meglio definito, anche se non rigidamente, nel rispetto delle autonomie delle singole
istituzioni scolastiche – la sua composizione. Esso – sempre presieduto dal Dirigente Scolastico - di norma, si compone , per la scuola
secondaria di 2° grado da un docente designato dal consiglio d’istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante
eletto dai genitori.
ALL. A - TABELLA DELLE SANZIONI DISCIPLINARI
MANCANZE DISCIPLINARI
A1)
Assenze ingiustificate
A2)
-
Mancato svolgimento del lavoro assegnato
Comportamento scorretto in classe
B)
Comportamento scorretto nell'esercizio dei diritti di
associazione
C)
Comportamento offensivo verso il capo di istituto,
verso i docenti, verso il personale non docente e
verso i compagni
D)
Episodi di intolleranza
E)
Mancata
osservanza
delle
disposizioni
organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti
F)
Danni al patrimonio scolastico
SANZIONI
DISCIPLINARI
ORGANO
ORGANO A CUI
COMPETENTE AD
RICORRERE PER
INFLIGGERE LE
IMPUGNARE LE
SANZIONI
SANZIONI
A1)
A1)
A1)
Richiamo verbale e diffida Insegnante e Capo di Ricorso entro 15 giorni
sul registro
Istituto
all'organo di garanzia
interno alla scuola
A2)
A2)
A2)
Richiamo verbale o
Insegnante
Ricorso entro 15 giorni
richiamo verbale e nota
all'organo di garanzia
sul registro
interno alla scuola
B)
B)
B)
Richiamo verbale e nota Capo di Istituto
Ricorso entro 15 giorni
sul registro
all'organo di garanzia
interno alla scuola
C)
C)
C)
Richiamo
scritto
o Consiglio di classe
Ricorso entro 15 giorni
allontanamento
dalla
all'organo di garanzia
comunità scolastica nei
interno alla scuola
casi più gravi
D)
D)
D)
Richiamo
scritto, Capo di Istituto
Ricorso entro 15 giorni
allontanamento
dalla
all'organo di garanzia
comunità scolastica nei
interno alla scuola
casi gravi
E)
E)
E)
Richiamo
scritto
o Capo di istituto
Ricorso entro 15 giorni
allontanamento
dalla sentito il consiglio di
all'organo di garanzia
comunità scolastica nei classe
interno alla scuola
casi gravi
F)
F)
F)
Richiamo scritto e richiesta Capo di istituto
Ricorso entro 15 giorni
di
risarcimento
danni
all'organo di garanzia
(sanzione convertibile in
interno alla scuola
48
attività a favore della
comunità scolastica)
G)
G)
G)
Reiterazione dei comportamenti di cui alla lettera Allontanamento dalla
Capo di Istituto
A1)
comunità scolastica per un
giorno
Ulteriore reiterazione
Allontanamento dalla
comunità scolastica oltre a
un giorno
Consiglio di classe
Diffida
Consiglio di classe
Reiterazione dei comportamenti di cui alle lettere
A2) e B)
Ulteriore reiterazione
G)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
Consiglio di classe
Allontanamento
dalla
comunità scolastica per un Consiglio di classe
giorno
Allontanamento
dalla
comunità scolastica per un
periodo non superiore a 15
Reiterazione dei comportamenti di cui alle lettere giorni
di
calendario
C), D), E)
(sanzione convertibile in
attività a favore della
comunità scolastica)
H)
Reati (*)
Unica grave condotta manchevole verso il capo di
istituto, o violenza verbale o fisica, o tumulti o
minacce o vie di fatto
H)
Allontanamento
dalla
comunità scolastica per un
periodo non superiore a 15
giorni
di
calendario
(sanzione convertibile in
attività a favore della
comunità scolastica)
I) Reati (*)
I).Allontanamento
dalla
Violazione della dignità e del rispetto per la persona comunità scolastica per un
umana, o tali da determinare seria apprensione a periodo superiore a 15
livello
sociale,
quali
violenza giorni.
privata,minaccia,percosse,ingiurie,reati di natura
sessuale.
H)
Consiglio di classe
H)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
I)
Consiglio d’Istituto.
I)
Organo
di
d’Istituto.
garanzia
ORGANO DI GARANZIA REGIONALE
Si precisa, in base al comma 3 del citato art. 5 a modifica dell’ulteriore fase di impugnazione, che la competenza a decidere sui reclami
contro le violazioni dello Statuto, anche contenute nei regolamenti d’istituto, già prevista dall’originario testo del DPR 249, viene
specificatamente attribuita alla competenza del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Il rimedio in esame, attraverso la valutazione
della legittimità del provvedimento in materia disciplinare, potrà costituire occasione di verifica del rispetto delle disposizioni contenute
nello Statuto sia nell’emanazione del provvedimento oggetto di contestazione sia nell’emanazione del regolamento d’istituto ad esso
presupposto.
E’ da ritenersi che, in tal caso, il termine per la proposizione del reclamo sia di quindici giorni, in analogia con quanto previsto dal
comma 1 dell’art. 5, decorrenti dalla comunicazione della decisione dell’organo di garanzia della scuola o dallo spirare del termine di
decisione
ad
esso
attribuito.
La decisione è subordinata al parere vincolante di un organo di garanzia regionale di nuova istituzione – che dura in carica due
anni scolastici. Detto organo - presieduto dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale o da un suo delegato – è composto, di
norma, per la scuola secondaria di II grado, da due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli
studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell’ambito della comunità scolastica regionale. Per la scuola secondaria di I grado,
in luogo degli studenti sono designati altri due genitori. Con riferimento alla designazione dei genitori, nel rispetto dell’autonoma
49
decisione di ciascun Ufficio Scolastico Regionale, si suggerisce che la stessa avvenga nell’ambito dei rappresentanti del Forum
Regionale
delle
Associazioni
dei
genitori
(FORAGS).
Per quanto concerne, invece la designazione dei docenti, lasciata alla competenza dei Direttori degli Uffici Scolastici Regionali, la
scelta potrà tener conto, per quanto possibile, dell’opportunità di non procurare aggravi di spesa in ordine al rimborso di titoli di
viaggio.
L’organo di garanzia regionale, dopo aver verificato la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti, procede all’istruttoria
esclusivamente sulla base della documentazione acquisita o di memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o
dall’Amministrazione (Comma 4). Non è consentita in ogni caso l’audizione orale del ricorrente o di altri controinteressati.
Il comma 5 fissa il termine perentorio di 30 giorni, entro il quale l’organo di garanzia regionale deve esprimere il proprio parere.
Qualora entro tale termine l‘organo di garanzia non abbia comunicato il parere o rappresentato esigenze istruttorie, per cui il termine è
sospeso per un periodo massimo di 15 giorni e per una sola volta (art. 16- comma 4 della Legge 7 agosto 1990, n. 241), il Direttore
dell’Ufficio Scolastico Regionale può decidere indipendentemente dal parere.
(*) Si fa comunque presente che insegnanti e Dirigente scolastico, essendo pubblici ufficiali, nell'esercizio delle loro funzioni sono
obbligati a denunciare alla Magistratura i reati di cui hanno conoscenza.
Resta comunque inteso che il carattere delle sanzioni è comunque orientato a determinare l’apertura di una fase di riflessione per
l’alunno che trasgredisce, in modo da consentirgli il reinserimento nella comunità educante. Altresì va garantita all’interno della
popolazione scolastica la certezza di un’ordinata vita associativa con definite regole che disciplinano la vita collettiva, sia sul versante
dei diritti che su quello dei doveri.
Norme di sicurezza e procedure per la giustificazione di assenze e permessi devono essere puntualmente osservate da tutti e,
principalmente, deve essere assolutamente assicurato il rispetto delle persone, delle loro idee, delle loro diverse provenienze e
condizioni.
Regolamento uso della macchina fotocopiatrice
La fotocopiatrice costituisce patrimonio della scuola e bene pubblico.
Va salvaguardata, comunque, l’integrità e la funzionalità con uso corretto, adeguato ed equilibrato.
La facoltà di usufruire della fotocopiatrice necessita di alcune puntualizzazioni, ciò per il rilevante numero di utenti, per evidenti
esigenze di funzionalità e per i costi che gravano pesantemente sulle sempre più esigue risorse delle scuole.
Pertanto il personale si atterrà alle seguenti modalità.

La richiesta di fotocopie è consentita ai soli docenti esclusivamente per uso didattico;

Le fotocopie devono limitarsi a usi strettamente didattici soprattutto relativi alle prove dii verifica e ad imprescindibili
integrazioni dell’itinerario didattico, che comunque è supportato dal testo in uso e dalle sue espansioni telematiche;

Per motivi di organizzazione del lavoro le fotocopie necessarie devono essere richieste il giorno precedente;

Per la riproduzione deve essere rispettata la normativa inerente la tutela dei diritti d’autore per cui non è consentita la
riproduzione di interi capitoli né di testi.

I Collaboratori scolastici dovranno annotare sull’apposito registro il numero di fotocopie richieste, cognome e nome del
docente che le richiede, la classe a cui sono destinate e conservare, in ordine cronologico, la fotocopia della prima pagina.
Ogni classe potrà utilizzare la fotocopiatrice per n. 500 copie ogni anno.

Ogni classe del corso Sirio potrà utilizzare la fotocopiatrice per n.800 copie ogni anno.
Si rammenta che le fotocopie fronte retro formato A4 equivalgono a n. 2 copie.
Le fotocopie su formato A3 equivalgono a n.2 copie.
Le fotocopie su formato A3 fronte retro equivalgono a n. 4 copie.
Per tutto quanto non previsto nei punti su indicati, il personale potrà rivolgersi direttamente alla Presidenza..
50
REGOLAMENTO DELL’USO DEI LABORATORI
NORME GENERALI
L'utilizzazione a scopi didattici dei laboratori è riservata a tutte le classi guidate dai relativi docenti nell'ambito delle rispettive
discipline, previa programmazione delle attività didattiche all’inizio dell’a.s., secondo le seguenti priorità:
a) classi per le quali l'utilizzo del laboratorio è espressamente previsto dai piani di lavoro delle materie;
b) classi per le quali i piani di lavoro non prevedano in maniera esplicita l'uso del laboratorio;
c) gruppi di studenti per approfondimenti o ricerche inerenti a discipline del proprio piano di studi, accompagnati dall'insegnante
specifico.
Qualunque utilizzo diverso da quello indicato al punto precedente dovrà essere concordato ed autorizzato dal responsabile del
laboratorio, a seguito di richiesta scritta su apposito modulo, limitatamente alle disponibilità del laboratorio stesso e del personale.
A tutte le classi verrà garantito l’utilizzo del laboratorio nella fascia oraria del tempo scuola e ai docenti sarà possibile l’accesso, oltre
che negli orari stabiliti dall’orario curriculare, anche nei pomeriggi in cui si effettuerà l’aggiornamento e, in caso di necessità, in altri
orari, purché non interferiscano con l’attività didattica in atto.
E’ consentito l’utilizzo dei laboratori per l’espletamento di progetti extracurriculari, previo accordo con il responsabile. Nel caso di
richiesta contestuale da parte di più docenti si concorderà una variazione dei tempi di attuazione del progetto stesso.
Per attività di formazione dei docenti, di iniziativa della scuola, il laboratorio verrà utilizzato in via prioritaria rispetto ad altre attività e
secondo gli accordi stabiliti con il DS, con il DSGA e con il Responsabile di laboratorio.
Il personale esterno può accedere ai laboratori didattici in occasione di corsi organizzati oppure ospitati dall’Istituto solo se
preventivamente autorizzati dal DS sentito il DSGA e sotto sorveglianza del responsabile o di un docente a ciò delegato.
L’utilizzo dei PC dei laboratori e l’accesso alla rete sono consentiti esclusivamente per fini didattici.
RESPONSABILITÀ
Responsabile dell’utilizzo dei laboratori didattici è il docente sub consegnatario.
Tale responsabilità viene trasferita automaticamente dal Responsabile di laboratorio all’Insegnante momentaneamente presente, con o
senza la propria classe o gruppi di alunni, il quale deve curare la custodia e il corretto uso delle attrezzature.
È compito del docente verificare, a inizio e a fine lezione, il perfetto funzionamento delle
attrezzature, spetta altresì al docente vigilare sull’operato degli studenti e sincerarsi che esso non arrechi danni alle strutture. Qualora un
docente riscontrasse irregolarità non segnalate dal docente della lezione precedente, la classe da quest’ultimo accompagnata in
laboratorio dovrà farsi carico di eventuali risarcimenti che si rendessero necessari.
È compito dello studente controllare all’inizio della lezione che la propria postazione sia funzionante e segnalare tempestivamente
eventuali danneggiamenti o anomalie. Gli insegnanti che accedono alle strutture, sia in orario curriculare che in quello extracurriculare,
sono tenuti ad apporre la propria firma, la data, la classe, l’ora di utilizzo e la disciplina con la relativa attività su un apposito registro
posto all’interno dei laboratori. Eventuali guasti o anomalie rilevate sulle attrezzature, danni o ammanchi riscontrati all’arrivo del
docente o durante la sua permanenza in laboratorio saranno segnalati dallo stesso su apposito modulo. I danni qualificabili come atti
vandalici e gli ammanchi, oltre a dover essere registrati ed immediatamente segnalati al Direttore e al Dirigente, saranno soggetti a
risarcimento: il costo sarà addebitato al diretto responsabile o alla classe che per ultima ha usufruito del laboratorio.
Compiti del Responsabile sono:
istituire un registro delle esercitazioni svolte dalle classi;
controllare l’efficienza del laboratorio e sovrintendere l’attività laboratoriale dell’assistente tecnico;
verificare periodicamente il registro delle esercitazioni e, in particolare controllare che i docenti annotino le attività svolte;
concordare con gli altri docenti della materia eventuali attrezzature da proporre l’acquisto allo scopo di migliorare l’efficienza
e la funzionalità dell’aula speciale;
entro il 30 maggio 2014 presentare al Dirigente una relazione finale.
51
MODALITA' D'USO E DI ACCESSO
Disposizioni per gli insegnanti
L’insegnante che inserisce nella propria programmazione l’utilizzo del laboratorio e di Internet è responsabile di quanto avviene nelle
proprie ore ed è, perciò, tenuto:
§
a sorvegliare attivamente le attività degli alunni;
§
a dare corrette indicazioni circa l’utilizzo delle attrezzature di laboratorio;
§
a dare indicazioni chiare sull’utilizzo di Internet;
§
a controllare che gli alunni chiudano la connessione ad Internet alla fine della sessione di
Lavoro e spengano i computer;
§
a segnalare qualsiasi disguido, guasto o mal funzionamento al responsabile, evitando
interventi personali, con l’apposito modulo;
§
ad evitare un uso indiscriminato delle stampanti e del materiale di consumo;
§
a non installare nuovo software;
§
a salvare sempre i propri lavori (file) in cartelle personali e/o di classe o su supporti digitali;
§
ad illustrare agli alunni il presente Regolamento e gli eventuali problemi che possono
verificarsi nella non corretta applicazione delle regole per l'uso dei laboratori.
Disposizioni per gli alunni
-
L’accesso ai laboratori è possibile solo in presenza di un insegnante e, quando è possibile, di un assistente tecnico.
-
E' necessario salvare sempre i propri lavori (file) in cartelle personali e/o di classe.
L’accesso ad Internet è consentito esclusivamente per motivi didattici, di documentazione e di ricerca con la sola presenza del
docente. Per scaricare documenti da Internet occorre
sempre il permesso dell’insegnante.
-
È vietato inviare in rete fotografie identificative personali, di parenti, amici o conoscenti.
-
L’uso della posta elettronica e l’invio e la ricezione degli allegati di posta sono soggetti
all'autorizzazione e al controllo dell’insegnante.
-
È vietato installare software non autorizzati.
-
E’ vietato scaricare software da Internet.
Qualora fosse consentito portare a scuola cd-rom o pen-drive personali, bisogna sottoporli al controllo antivirus prima di ogni
utilizzo.
NORME PARTICOLARI
1.
E’ vietato introdurre, nei laboratori, oggetti ingombranti (zaini, giacconi……);
2.
L’utilizzo delle attrezzature e delle macchine di tutti i laboratori deve seguire tutte le indicazioni impartite dal docente
responsabile e sotto la sua stretta sorveglianza.
3.
Non è consentito introdurre o utilizzare all'interno dei laboratori, per motivi di sicurezza,
dell'Istituzione, senza regolare autorizzazione del D.S. sentito
strumentazione non in dotazione
il DSGA, del Responsabile della sicurezza e del Responsabile del laboratorio.
In particolare nei laboratori occorre osservare le seguenti indicazioni:
52
1.
E’ vietato introdurre e utilizzare delle proprie attrezzature nei suddetti laboratori;
2.
E’ vietato l’uso di programmi personali non autorizzati e/o di file potenzialmente dannosi
3.
E’ consentita l’installazione di software didattico esclusivamente su autorizzazione del responsabile.
4.
E’ assolutamente vietato installare software non coperto da licenza d’uso. Coloro che dovessero trasgredire sono i diretti
responsabili.
5.
Non cancellare, sconfigurare o spostare i programmi installati sui computer. Nel caso in cui questo dovesse inavvertitamente
verificarsi avvisare immediatamente il responsabile.
6.
E’ assolutamente vietato installare browser di navigazione e client di posta diversi da quelli installati in dotazione, anche di tipo
open source.
7.
E’ vietato configurare i client di posta elettronica con account personali.
8.
E’ facoltà del responsabile cancellare file di lavoro non inseriti in cartelle personali.
9. La prevenzione del plagio e delle copie illegali tiene conto della Legge 22 aprile 1941 n° 633 art 70: "Il riassunto, la citazione o la
riproduzione di brani o di parti di opera per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da
tali finalità e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera".
10. E’ vietato consumare cibi e bevande nei laboratori.
11. A fine lezione bisogna spegnere i computer e lasciare in ordine i locali dei laboratori.
12. Coloro che utilizzano i computer nell’ultima ora di attività devono avere cura di spegnere ogni computer con le dovute procedure e
il quadro elettrico centrale
NORME GENERALI
1. Della manutenzione ordinaria di ogni laboratorio si ritiene responsabile l'Assistente Tecnico. Del funzionamento di tutti i macchinari
presenti in ogni laboratorio risulta responsabile il Docente che utilizza il Laboratorio, il quale, su segnalazione dell’Assistente Tecnico
tenuto a verificarne periodicamente lo stato, provvederà ad avvisare il Direttore e il Dirigente Scolastico per ogni anomalia,
malfunzionamento e/o eventuali danni.
2. Agli Assistenti Tecnici che durante l'attività didattica riscontrino anomalie nello svolgimento della stessa (anomalo utilizzo degli
elaboratori, realizzazione di attività non autorizzate, indisciplina o inattività di alcuni o di tutti gli studenti anche in presenza del
docente, utilizzo di materiale non di proprietà della scuola all’interno dei laboratori, utilizzo di materiale non conforme alle norme di
copyright) è fatto obbligo di notificare l’accaduto al Dirigente Scolastico e per conoscenza anche al Direttore del laboratorio, affinché
siano presi gli opportuni provvedimenti.
3. Tutti gli studenti e i docenti che utilizzano i laboratori avranno cura, alla fine dell’ora di lezione, di portar via oggetti personali e/o
materiale didattico (libri, quaderni, penne, ecc.) per il cui eventuale smarrimento la Scuola si solleva da ogni eventuale responsabilità.
4. Di tutto il materiale richiesto ed utilizzato nei laboratori sono responsabili, fino alla riconsegna al DSGA, i docenti che lo utilizzano.
Ogni eventuale danno e/o smarrimento sarà imputato al docente che non ha avuto cura della riconsegna.
5. Qualunque utilizzo dei Laboratori al di fuori dell'orario programmato, richiesto con l’apposito modulo, dovrà essere concordato con il
Responsabile ed esplicitamente autorizzato dal Dirigente Scolastico e dal DSGA ed avverrà secondo le modalità e restrizioni che
saranno, caso per caso, ritenute necessarie, limitatamente alle disponibilità delle aule, dei laboratori e del personale.
6. Ciascun allievo deve occupare sempre la stessa postazione e sarà ritenuto responsabile per qualunque danneggiamento a suppellettili
e/o macchinari. In particolare, si raccomanda l’uso proprio e corretto di ogni supporto e/o strumentazione, che, se danneggiati, saranno
addebitati allo studente responsabile, se individuabile o all’intera classe, in caso contrario.
7. Sarà cura del docente della classe controllare che gli studenti conservino fino alla fine dell'anno le stesse postazioni e segnalare,
immediatamente, all'Assistente tecnico i nominativi degli allievi/e e il relativo posto assegnato, al fine di permettere agli Assistenti
tecnici di redigere le apposite piantine dei laboratori.
8. L’apertura e la chiusura dei laboratori è affidata all’Assistente Tecnico ed in sua assenza al Collaboratore Scolastico in servizio in
portineria o, per la sede centrale del “Fortunato”, tramite la richiesta delle relative chiavi, custodite in segreteria. In quest’ultimo caso, le
chiavi dovranno essere prelevate, custodite e restituite, esclusivamente da coloro che ne hanno fatto richiesta.
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9. Onde poter risalire tempestivamente ai responsabili dell’inosservanza del presente regolamento, di eventuali danni e/o di furti, ogni
insegnante che utilizza il laboratorio è tenuto a controllare l’integrità e la presenza di tutti i materiali e delle attrezzature. Il docente che
rileva violazioni del regolamento deve comunicarle immediatamente al Dirigente Scolastico, per iscritto.
10. L’uso dei laboratori è vietato per scopi personali. Viene garantito ai docenti l’ingresso nei laboratori per funzioni legate alla
docenza; il docente dovrà registrare e firmare tali funzioni sull’apposito registro delle “Attività di laboratorio”.
11. Al fine di operare un efficace controllo dei siti Internet visitati dagli studenti e dell’eventuale materiale scaricato, vanno
implementate tutte le procedure necessarie affinché, per il tramite del proxy server, siano bloccati accessi a e download da siti ritenuti
inidonei e non didatticamente rilevanti, in modo particolare i social network.
12. È vietata ogni installazione di nuovo software, anche se per scopo didattico, al di fuori di quello previsto dall’Amministratore.
Eventuali nuovi software non presenti nella rete chevengano ritenuti necessari per attività didattica devono essere concordati con
l’Amministratore il quale ne verificherà il corretto funzionamento in rete e il rispetto delle norme sulla licenza d’uso. L’insegnante è
tenuto alla verifica del rispetto di tali indicazioni.
13. È fatto espresso divieto ad insegnanti ed alunni di utilizzare la rete per navigare in Internet per scopi personali; la posta elettronica
privata può essere utilizzata unicamente a fini didattici e/o amministrativi.
14. È fatto espresso divieto ad insegnanti ed alunni di utilizzare la carta per scopi personali. A tal fine le risme di carta vanno richieste
all’assistente tecnico che provvederà a registrare la consegna sul registro del laboratorio nella voce note.
Si ricorda che ogni inadempienza di queste norme comporta, oltre alle sanzioni previste dalla normativa vigente, l'adozione di
provvedimenti disciplinari, oltre alla sospensione temporanea o definitiva dell’accesso all’aula, oltre all’assunzione delleresponsabilità
civili e penali connesse alle proprie azioni.
DIVIETI
Agli assistenti tecnici, ai collaboratori scolastici e ai docenti è fatto divieto di:
a) far utilizzare i laboratori a studenti non autorizzati e non accompagnati ;
b) lasciare i laboratori aperti ed accessibili in caso di inutilizzo degli stessi;
Ai docenti, al personale ATA e agli alunni nei laboratori è fatto divieto di:
a) consumare o maneggiare cibo;
b) utilizzare e/o lasciare accesi telefoni cellulari vicino alle macchine;
c) fumare;
d) fare o richiedere duplicazione di materiale (software, video ed audio), contravvenendo alle regole
del copyright;
e) installare software non autorizzato o non di proprietà della scuola. L’installazione di tutti i
software dovrà essere fatto a cura degli Assistenti tecnici, preposti alla manutenzione ordinaria
dei laboratori;
f) proiettare videocassette, DVD o altro materiale audiovisivo non di proprietà della scuola;
g) modificare le impostazioni del desktop dei PC;
h) danneggiare o alterare le componenti hardware e software del computer;
i) tentare di violare la sicurezza di sistemi informatici locali e remoti;
l) l'uso non autorizzato di account, codici di accesso o numeri di identificazione IP;
m) installare e copiare software;
n) violare le condizioni di licenza di qualsiasi software;
o) copiare, scaricare e condividere in rete il materiale protetto da copyright;
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p) violare la privacy di terzi;
q) utilizzare pen drive portate da casa. In ogni caso chiunque utilizzi, previa autorizzazione, pen drive deve prima dell’uso effettuare
una scansione del medesimo con l’apposito programma antivirus.
RIFERIMENTI NORMATIVI
A norma del d.lgs. 81/08, che prescrive le misure per la tutela della salute e della sicurezza
dei lavoratori sul luogo di lavoro:
il datore di lavoro deve provvedere a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
il lavoratore deve rispettare le norme di prevenzione e prendersi cura non solo della propria
sicurezza, ma anche di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro su cui potrebbero ricadere gli effetti delle sue
azioni ed omissioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni ed ai mezzi forniti dal datore di lavoro;
gli studenti sono equiparati ai lavoratori quando frequentano laboratori didattici ed i reparti di lavorazione e, in ragione
dell'attività svolta, sono esposti a rischi specifici.
Tutti devono conoscere le norme di evacuazione dei locali in caso di necessità, conoscere le vie di fuga, la posizione delle uscite di
sicurezza e degli estintori.
In caso di allarme:
Interrompete ogni attività e mantenete la calma.
Seguite le indicazioni degli insegnanti e abbandonate il locale ordinatamente.
Lasciate tutto all’interno del locale.
Non usate ascensori e percorrete in ordine e senza correre le vie di esodo designate.
Raggiungete i punti di raccolta esterni.
Regolamento di sicurezza per il personale e gli studenti
VISTO il D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626, così come modificato ed integrato dal D. Lgs. 19 marzo 1996, n.242, di attuazione delle
direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e successive modifiche e
integrazioni.
VISTO il D. Lgs. 25 novembre 1996, n. 645, per la tutela delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento e successive
modifiche e integrazioni
Il Dirigente Scolastico, nella sua qualità di DATORE DI LAVORO, secondo le indicazioni già fornite al Consiglio d'Istituto
Decreta
le seguenti disposizioni in merito di sicurezza:
REGOLAMENTO DI SICUREZZA PER IL PERSONALE E GLI STUDENTI.
(Applicazione di quanto previsto dal testo aggiornato del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modifiche e
integrazioni, di attuazione di alcune direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro).
Articolo 1
1) Ciascun Lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella degli studenti e delle altre persone
presenti sul luogo di lavoro e di apprendimento, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni, seguendo le istruzioni
ricevute e ai mezzi a disposizione.
2) In particolare, il personale:
a) osserva le disposizioni e le istruzioni date dal RSSP, dal SSP, dal Medico Competente, dal Dirigente e dal responsabile o referente
(docente, addetto, preposto di laboratorio, addetto all'emergenza) allo scopo della protezione collettiva e individuale;
b) utilizza correttamente, le apparecchiature, le attrezzature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, nonché i dispositivi di
sicurezza;
c) utilizza in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
d) segnala immediatamente al responsabile i guasti dei mezzi e dispositivi di cui alle lettere b) e c), e le altre eventuali condizioni di
pericolo;
d) non rimuove o modifica i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
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e) non introduce materiali, attrezzature senza autorizzazione del responsabile dell'istituto o del laboratorio o dell'attività, né compie di
sua iniziativa operazioni o manovre che non sono di sua competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o degli
altri;
f) si sottopone a controlli sanitari se previsti nei suoi confronti;
g) contribuisce assieme al responsabile all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o comunque necessari per
tutelare la sicurezza e la salute durante l'attività scolastica.
h) la Lavoratrice gestante, puerpera o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, che frequenti in modo regolare
l'ambiente di lavoro o i laboratori di cui al presente regolamento, informa della situazione il responsabile dell'attività o del laboratorio
per le valutazioni del caso.
l) fornisce la propria collaborazione, partecipando attivamente alle iniziative di formazione e informazione predisposte
dall'Amministrazione o dai responsabili delle attività.
Articolo 2
1) Ciascun Lavoratore, per gli ambiti di propria competenza, fornisce agli studenti un'adeguata informazione su:
a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi all'attività della struttura in generale;
b) le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate;
c) gli eventuali rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni in materia;
d) i pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle apposite schede dei dati di sicurezza previsti dalla
normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
e) le procedure che riguardano le emergenze e le figure di riferimento;
f) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il medico competente.
2) Lo studente che può essere esposto ad un pericolo grave ed immediato riceve ogni informazione necessaria circa le misure
predisposte ed i comportamenti da adottare.
Articolo 3
1) Lo studente riceve dai docenti e dal personale incaricato dell'attività una informazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza
e di salute, con particolare riferimento ai laboratori frequentati e alle attività specificamente svolte.
2) Osserva le disposizioni e le istruzioni date dal SPP (Servizio prevenzione e Protezione), dal dirigente e dal responsabile o referente
(docente, addetto, responsabile di laboratorio, addetto all'emergenza) allo scopo della protezione collettiva e individuale
Articolo 4
1) Lo studente usa i dispositivi di protezione individuale (DPI) eventualmente messi a sua disposizione, cioè qualsiasi indumento,
materiale o attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta allo scopo di proteggere contro uno o più rischi suscettibili di minacciare
la sicurezza e la salute durante l'attività di apprendimento, e ogni complemento o accessorio destinati a tale scopo.
2) Inoltre, usa i DPI conformemente alle istruzioni ricevute, ne ha cura, non vi apporta modifiche e li riconsegna dopo l'uso.
Articolo 5
1) Utilizza, le apparecchiature, le attrezzature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, nonché i dispositivi di sicurezza,
correttamente, secondo le istruzioni ricevute
2) Per l'uso di attrezzature munite di videoterminali lo studente osserva le informazioni ricevute riguardo alle modalità di svolgimento
dell'attività e la protezione degli occhi e della vista.
Articolo 6
Non rimuove, né modifica i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
Articolo 7
Non introduce materiali, attrezzature senza autorizzazione del responsabile dell'Istituto o del laboratorio o dell'attività, né compie di sua
iniziativa operazioni o manovre che non sono di sua competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o degli altri
Articolo 8
1) Per le norme organizzative e comportamentali inerenti il regolare svolgimento delle attività all'interno di singoli laboratori, si rinvia
ad appositi regolamenti adottati o da adottarsi.
2) Per le sanzioni amministrative, disciplinari conseguenti all'inosservanza delle disposizioni del presente regolamento, si rinvia alle
norme specifiche per il personale e al Regolamento di Disciplina per le studentesse e gli studenti.
Regolamento per l’attuazione di visite guidate e viaggi di istruzione
(D.P.R.416/74 - C.M. n.291/92 - C.M. n.623/96 - D.L. 17.3.95)
E’ possibile svolgere le seguenti iniziative didattico-culturali:
1. viaggi di integrazione culturale
2. viaggi di integrazione della preparazione di indirizzo
3. visite guidate
4. viaggi connessi con attività sportive
FINALITA’ relative alle diverse iniziative:
1. conoscenza del territorio regionale, nazionale ed europeo per acquisire una coscienza civica, ecologica, storica, artistica, scientifica;
2. acquisizione di esperienze tecnico-scientifiche, integrazione fra scuola e mondo del lavoro;
3. approfondimento di tematiche economico-storico-artistiche;
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4. socializzazione, integrazione di conoscenze.
DOCENTI ACCOMPAGNATORI
Il Dirigente scolastico individuerà i docenti accompagnatori, tenendo conto della effettiva disponibilità, fra gli insegnanti delle classi
partecipanti:
per i viaggi in Italia:
- n.1 insegnante ogni 15 alunni,
- per le classi singole: n.2 insegnanti.
per i viaggi all'Estero:
- n. 2 insegnanti fino a 30 alunni; n.3 insegnanti oltre i 30 alunni.
PROGRAMMAZIONE
E’ di competenza del

COLLEGIO DEI DOCENTI relativamente agli ORIENTAMENTI PROGRAMMATICI:

CONSIGLIO DI CLASSE che deve inserire le iniziative nella programmazione e garantire che possa partecipare l’intera
classe
ORGANI COLLEGIALI DELIBERANTI
-
Consiglio di classe
Collegio dei docenti
Consiglio di Istituto
DURATA E PERIODO DI SVOLGIMENTO DEI VIAGGI E DELLE VISITE GUIDATE
-
Ogni classe ha a disposizione un periodo massimo di sei giorni
non si possono effettuare viaggi e visite nell’ultimo mese delle lezioni (salvo i viaggi di educazione ambientale o connessi con
l’attività sportiva) e nei periodi di alta stagione turistica;
Non si possono intraprendere viaggi nelle ore notturne (deroghe possono essere contemplate per viaggi a lunga percorrenza
effettuati in treno)
Tutti i viaggi devono concludersi entro le ore 24 del 5^ giorno
UTILIZZO dei giorni a disposizione:
Classi PRIME
Classi SECONDE
Classi TERZE
Classi QUARTE
Classi QUINTE
gg.6
gg 6
gg 6
gg.6
gg.6
1 pernottamento
2 pernottamenti
3 pernottamenti
4 pernottamenti
4 pernottamenti
SOLO le classi QUINTE potranno effettuare un viaggio con 4 pernottamenti. anche all'ESTERO con la seguente limitazione:
DEVONO essere accorpate almeno DUE CLASSI PER VIAGGIO;
IL DOCENTE PROMOTORE curerà l’ottemperanza della seguente procedura:
proporrà l’iniziativa al consiglio di classe di ottobre perché la stessa entri nella programmazione, individuando gli obiettivi, le
modalità e i tempi di svolgimento della preparazione della iniziativa e le strategie di coinvolgimento degli allievi, indicando il
periodo di effettuazione e trovando l’adesione di colleghi disposti ad accompagnare gli studenti;
invierà una lettera informativa alle famiglie per sondare il consenso sull’iniziativa e la disponibilità a sostenere il costo finanziario
(la spesa presunta sarà indicata dalla segreteria);
sulla base del consenso ottenuto, proporrà l’iniziativa al consiglio di classe di novembre aperto a tutte le componenti, perché sia
deliberata;
a deliberazione avvenuta, distribuirà e quindi raccoglierà le richieste di autorizzazione con le quali stenderà gli elenchi degli
allievi partecipanti;
proporrà le richieste al Dirigente scolastico e al Consiglio di istituto, dopo aver steso il programma analitico.
Le proposte dei viaggi, sottoscritte dagli insegnanti promotori, dovranno essere descritte in modo dettagliato e preciso.
Ai docenti accompagnatori verrà liquidata l'indennità di missione ridotta ad 1/4 come stabilito da Circolare del Ministero del Tesoro
n.136370 del 25.11.1981, consentendo un miglior utilizzo delle risorse finanziarie e quindi la possibilità di effettuare viaggi all'estero
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anche per le classi quinte (deliberazione del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto).
TEMPI
- entro OTTOBRE comunicazione alla presidenza delle decisioni dei consigli di classe
- entro NOVEMBRE presentazione delle proposte con le dichiarazioni di adesione o non adesione al viaggio firmate da tutti i genitori
degli alunni delle classi interessate
Il docente responsabile dell’organizzazione dei viaggi d’istruzione, con la collaborazione degli insegnanti accompagnatori, assumerà la
coordinazione delle iniziative decise dai consigli di classe; in base alle richieste indirizzate al Preside, individuerà le agenzie alle quali
chiedere i preventivi. Pervenuti questi ultimi, delineerà un prospetto comparativo (di almeno tre preventivi) da sottoporre al Consiglio di
istituto.
STUDENTI DESTINATARI:






Ad ogni viaggio parteciperanno studenti compresi nella medesima fascia di età;
è necessaria la partecipazione di almeno tre quarti degli alunni componenti le singole classi;
tutti i partecipanti devono essere in possesso di un documento di identificazione
Al momento della decisione operativa del viaggio gli alunni verseranno un acconto pari al 50% della quota di partecipazione,
anche individualmente, sul c/c postale dell'Istituto, consegnando la relativa ricevuta in Segreteria per il tramite del docente
promotore dell'iniziativa, unitamente ai permessi dei genitori per gli alunni minorenni e alle dichiarazioni di partecipazione
dei maggiorenni
Gli alunni che non partecipano alla visita o al viaggio devono frequentare regolarmente le lezioni.
Quota massima a carico delle famiglie per i viaggi della durata di 5 giorni con pensione completa: € 310 (ridotta di € 10
per ogni pasto non previsto).
Nell'arco del triennio, in linea di massima, le classi possono effettuare una sola volta visite a fiere o mostre organizzate annualmente.
E' delegato alla Presidenza il compito di esaminare ed autorizzare le visite guidate della durata di un giorno deliberate dai
consigli di classe; gli insegnanti dovranno presentare la richiesta almeno una settimana prima.
Regolamento per l'applicazione della normativa sul divieto del fumo
Articolo 1. PRINCIPI
L’IISS Fortunato - Scoca di Avellino, di seguito con il presente Regolamento s'impegna a far rispettare il divieto di fumo stabilito dalle
norme vigenti.
Il presente Regolamento è emanato in considerazione dell'interesse primario alla tutela della salute degli studenti, del personale e di tutti
gli utenti dell'Istituto, sancito in generale dall'art. 137 del Trattato di Nizza, dall'art. 32 della Costituzione, e dal Decreto Legislativo 19
settembre 1994
Articolo 2. LOCALI NEI QUALI SI APPLICA IL DIVIETO DI FUMO
Sulla base dei suddetti principi e della vigente normativa l’IISS Fortunato-Scoca di Avellino sancisce il divieto di fumo in tutti locali
facenti parte dell'istituto e nelle sue immediate adiacenze esterne.
Articolo 3. SOGGETTI CUI SPETTA VIGILARE
Il Dirigente Scolastico, responsabile della gestione dell'istituto, individua il personale incaricato di vigilare sull'osservanza del divieto, i
soggetti responsabili dell'accertamento dell'infrazione e della verbalizzazione della sanzione amministrativa (con funzioni di agenti
accertatori).
Dovranno essere individuati almeno due incaricati, data la dimensione dell'istituto e la sua struttura articolata. Il numero dei suddetti
agenti accertatori dovrà, infatti, essere adeguato ad una logica suddivisione fisica degli spazi.
Il Dirigente scolastico, con apposito atto, indica i nominativi degli Agenti accertatori incaricati nella struttura scolastica all'esercizio di
dette funzioni.
Gli Agenti Accertatori incaricati che continuino a prestare servizio nell'istituto restano in carica fino a nuova diversa designazione da
parte del dirigente scolastico.
In presenza di eventuali difficoltà nell'applicazione delle norme antifumo, il Dirigente scolastico può chiedere la collaborazione del
Nucleo Antisofisticazioni Sanità dei Carabinieri e delle altre Autorità preposte all'osservanza del divieto (Polizia amministrativa Locale,
Ufficiali ed agenti di Polizia Giudiziaria, Guardie giurate adibite allo specifico servizio).
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Le disposizioni di legge e del presente Regolamento devono essere altresì attuate dai soggetti che utilizzano, a qualunque titolo, i locali
dell'istituto.
Il Responsabile dell'istituto dovrà vigilare sull'osservanza del divieto, individuare i soggetti Responsabili dell'accertamento
dell'infrazione e della verbalizzazione della sanzione amministrativa (con funzioni di agenti accertatori), che verranno successivamente
nominati con atto scritto e dare disposizioni relativamente all'esposizione, nei locali in cui si applica il divieto di fumo, degli appositi
cartelli.
Art.4. PERSONALE CON FUNZIONE DI AGENTE ACCERTATORE
Il personale incaricato di funzione di agente accertatore deve essere munito di apposito attestato.
Tale attestato deve essere esibito in caso di contestazione immediata delle infrazioni al divieto di fumo, qualora il trasgressore sia
persona non a conoscenza delle relative funzioni, unitamente a valido documento di riconoscimento e comunque sempre a richiesta del
trasgressore stesso.
Gli agenti accertatori hanno il compito di sostenere attivamente il progetto di Educazione alla Salute dell'istituto, impegnandosi in
attività di informazione ed educazione alla salute rivolte al personale dell'istituto, nonché agli studenti e all'utenza in generale. I
dipendenti individuati quali agenti accertatori devono possibilmente rivestire qualifica funzionale di personale docente, essendo di fatto
chiamati a svolgere anche la funzione di educatori alla salute; potranno comunque essere individuati quali educatori alla salute con
funzioni di agenti accertatori anche figure professionali appartenenti a qualifiche diverse.
Articolo 5. PROCEDURA DI ACCERTAMENTO
Nei casi di violazione del divieto, e nel caso in cui verifichino comportamenti non rispettosi del presente regolamento, gli agenti
accertatori dovranno inoltre svolgere le seguenti attività:
a) munirsi dei verbali di accertamento
b) accertare l'infrazione
c) accertare la maggiore età del trasgressore
d) quando è possibile, contestare immediatamente al trasgressore la violazione.
Se il trasgressore è maggiorenne debbono procedere all'accertamento della violazione ed alla redazione in duplice copia del relativo
verbale in base ai modelli previsti, uno da compilarsi in caso di contestazione immediata e uno da compilarsi in caso di impossibilità di
contestazione immediata. In caso di contestazione immediata, dopo aver compilato il verbale, devono consegnare al trasgressore la
prima copia del verbale stesso unitamente al bollettino di conto corrente postale per il versamento della sanzione, avendo cura di
compilare quest'ultimo nel retro con l'indicazione del numero e della data del verbale. La compilazione del verbale va previamente
preceduta dalla numerazione progressiva e dalla personalizzazione con il timbro della struttura. In caso di impossibilità di contestazione
immediata, dopo aver compilato il verbale di cui all'allegato N.4, devono notificare al trasgressore per posta (entro 90 giorni
dall'accertamento) la prima copia del verbale unitamente al bollettino di c/c postale per il versamento della sanzione, avendo cura di
compilare quest'ultimo nel retro, con l'indicazione del numero e della data del verbale. Se il trasgressore è minorenne devono procedere
all'accertamento della violazione ed alla redazione in duplice copia del relativo verbale in base ai modelli previsti, uno da compilarsi in
caso di contestazione immediata e uno da compilarsi in caso di impossibilità di contestazione immediata. In caso di contestazione
immediata, dopo aver compilato il verbale, devono inviare alla famiglia la prima copia del verbale stesso unitamente al bollettino di
conto corrente postale per il versamento della sanzione, avendo cura di compilare quest'ultimo nel retro con l'indicazione del numero e
della data del verbale. La compilazione del verbale va previamente preceduta dalla numerazione progressiva e dalla personalizzazione
con il timbro della struttura. In caso di impossibilità di contestazione immediata, dopo aver compilato il verbale di cui all'allegato N.4,
devono notificare alla famiglia del trasgressore per posta (entro 90 giorni dall'accertamento) la prima copia del verbale unitamente al
bollettino di c/c postale per il versamento della sanzione, avendo cura di compilare quest'ultimo nel retro, con l'indicazione del numero e
della data del verbale.
Il contravventore maggiorenne o la famiglia del contravventore minorenne provvederà al pagamento della sanzione presso l'Ufficio
indicato nel verbale ed esibirà all'Amministrazione Scolastica la ricevuta dell'avvenuto pagamento.
I responsabili preposti all'applicazione del divieto, ove non ricevano riscontro dell'avvenuto pagamento in misura ridotta da parte del
trasgressore entro 60 giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione, hanno l'obbligo di fare rapporto, con le prove delle
eseguite contestazioni o notificazioni, alla Prefettura di Bologna, che provvederà in merito.
I soggetti accertatori procedono in maniera autonoma all'accertamento della violazione ed alla redazione del relativo verbale.
e) inoltrare la seconda copia del verbale all'Ufficio di Segreteria Amministrativa; conservare la
terza e quarta copia del verbale presso la struttura di appartenenza;
f) controllare e segnalare al Dirigente scolastico eventuali anomalie nella esposizione, in tutti i
locali dell'istituto, degli appositi cartelli contenenti l'indicazione del divieto stesso
g) integrare gli aspetti strettamente normativi con quelli formativo-educativi, sensibilizzando i
trasgressori ad adottare comportamenti rispettosi nei riguardi dell'ambiente sanitario in cui si
trovano e della salute pubblica;
Articolo 6. COMPETENZE DELL'UFFICIO DI SEGRETERIA
Le attività amministrative a supporto ed ausilio dei compiti espletati dagli agenti accertatori verranno svolte dall'Ufficio di Segreteria
Amministrativa il quale in particolare espleterà i seguenti compiti:
a) nel caso di impossibilità di contestazione immediata, espleterà le operazioni connesse alla notificazione per posta del verbale al
trasgressore, previste dall'art. 4 - lettera f) del presente regolamento;
b) accerterà che il trasgressore abbia effettuato il pagamento della sanzione entro il termine di 60
giorni dalla contestazione immediata o, se questa non vi è stata, dalla data di notificazione degli estremi della violazione. Detto
accertamento verrà effettuato tramite controllo, anche telefonico, presso l'Unità Operativa Gestione Affari Economico-Finanziari Ufficio Entrate - depositaria delle relative quietanze di pagamento.
Articolo 7. SANZIONI PER LE TRASGRESSIONI
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In applicazione di:
� Legge 11/11/1975, n. 584
� Legge 24/11/1981, n. 689
� Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/12/1995
� Circolare Ministero Sanità 28/3/2001, n.4
� Legge 28/12/2001, n. 448
� Legge 16/1/2003, n. 3, art. 51
� D.L.266 del 9/11/2004, art. 19
� DPCM 23/12/2003
� Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2004
� C.M. 17/12/2004 Ministero della salute
� Legge 30/12/2004, n. 311
I trasgressori sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 27, 50 a € 275,00. La misura della sanzione
è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o
bambini fino a dodici anni.
Coloro che, pur essendo preposti al controllo dell'applicazione del presente regolamento, non fanno rispettare le singole disposizioni,
sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 220 a € 2.200.
Durante l'attività di servizio, anche negli spazi esterni, dato il ruolo educativo connesso al profilo professionale del docente, i docenti si
asterranno dal fumare in presenza di studenti, essendo detto comportamento contrario agli obiettivi del POF dell'istituto. I dipendenti
dell'Istituto che non osservino il divieto nei locali e/o non rispettino il presente regolamento possono essere sottoposti a procedimento
disciplinare.
Articolo 8. SANZIONI AI SOGGETTI CUI SPETTA VIGILARE
I Responsabili di struttura cui spetta vigilare sull'osservanza del divieto, in caso di non ottemperanza, sono passibili di sanzione
amministrativa da € 220 a € 2200.
Articolo 9. CARTELLI
L'Istituto appronterà la cartellonistica contenente l'indicazione del divieto di fumo.
I cartelli contenenti l'indicazione del divieto di fumo, da affiggersi a cura del Responsabile di struttura cui spetta vigilare sul rispetto del
divieto, dovranno essere conformi all'allegato e contenere i seguenti elementi:
1) divieto di fumare;
2) riferimenti normativi;
3) sanzione amministrativa prevista;
4) soggetto cui spetta vigila sull'osservanza del divieto (ossia Responsabile della Struttura di
appartenenza del locale);
5) indicazione dei soggetti cui spetta accertare e verbalizzare le infrazioni al divieto di fumo.
Articolo 10. INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE
1) Il dirigente della struttura incaricato delle funzioni indicate all'art. 3 del presente regolamento, si farà promotore di iniziative volte a
sensibilizzare tutto il personale dipendente al ruolo di modello-esempio di non fumatore nei confronti della popolazione assistita, al fine,
soprattutto, di responsabilizzarlo sul rispetto e sull'osservanza del divieto.
2) Potrà essere inoltre utilizzato materiale informativo di supporto sui danni da fumo e sui metodi per smettere di fumare.
Articolo 11. MODALITÀ ORGANIZZATIVE
I docenti responsabili dei progetti di "Educazione alla Salute " sono incaricati di coordinare, indirizzare e monitorare tutte le azioni che
sul piano organizzativo, logistico, informativo e tecnico risultano indispensabili a rendere operativo il presente regolamento.
Articolo 12. NORMA FINALE
Per quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento è fatto rinvio alle disposizioni di legge vigenti.
60
Statuto delle Studentesse
e degli Studenti
della Scuola Secondaria
D.P.R. 249/ del 24/06/1998
Con le modifiche introdotte dal D.P.R. 235 del 21/11/2007.
Testo in vigore dal 02/01/2008
Sentito il parere della componente studentesca
Art. 1 – Vita della Comunità Scolastica
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza
critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della
persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione
alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di
svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New
York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione
educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso
l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia
individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento
nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco
di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e
culturale.
Art. 2 - Diritti
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento,
l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le
inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di
sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le
modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di
programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del
materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di
autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria
superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione.
Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.
6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività
curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività
aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di
vita degli studenti.
7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola
promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per
assicurare:
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a. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo- didattico di qualità;
b. offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle
loro associazioni;
c. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione
scolastica;
d. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap;
e. la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;
f. servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a
livello di classe, di corso e di istituto.
10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola
secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di
locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del
legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.
Art. 3 - Doveri
1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo
stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.
3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e
coerente con i principi di cui all'art.1.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti.
5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita
scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.
6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore
di qualità della vita della scuola.
Art. 4 - Disciplina
1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con
riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni
specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di
seguito indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di
rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale,
culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima
invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione
del profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente
manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per
quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità
del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in
attività in favore della comunità scolastica.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal consiglio di classe. Le
sanzioni che comportano l’allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l’esclusione dallo scrutinio finale o la non
ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.
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7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni
disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento non superiori ai quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori
tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la
famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che
miri all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che violano la
dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso, in deroga al limite generale previsto
dal comma 7, la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si
applica per quanto possibile il disposto del comma 8.
9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una
particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e
tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico, la sanzione è costituita dall’allontanamento dalla comunità
scolastica con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno
gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell’anno scolastico.
9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi
concreti e precisi dai quali si desuma che l’infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.
10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente
sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra
scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono
applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 - Impugnazioni
1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro 15 giorni dalla
comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai
regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante degli studenti nella scuola
secondaria superiore e dei genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è composto
da un docente designato dal consiglio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli studenti e
da un rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di I grado da due rappresentanti eletti dai genitori, ed è
presieduto dal dirigente scolastico.
2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi
abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.
3. Il Direttore dell' Ufficio Scolastico Regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui reclami proposti dagli
studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche
contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia composto per la
scuola secondaria superiore da due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da
tre docenti e da un genitore designati nell’ambito della comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore dell’ufficio
scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.
4. L’organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti, svolge la sua istruttoria
esclusivamente sulla base dell’esame della documentazione acquisita o di eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o
dall’Amministrazione.
5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del termine senza che sia stato
comunicato il parere, o senza che l’organo di cui al comma 3 abbia rappresentato esigenze istruttorie, il direttore dell’ufficio scolastico
regionale può decidere indipendentemente dal parere. Si applica il disposto di cui all’articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990,
n.241.
6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di designazione delle componenti dei docenti
e dei genitori all’interno dell’organo di garanzia regionale al fine di garantire un funzionamento costante ed efficiente dello stesso.
7. L’organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.
Art. 5-bis – Patto educativo di corresponsabilità
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1. Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di
un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra
istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.
2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione condivisa, del patto di
cui al comma 1.
3. Nell’ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere le iniziative più
idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e
degli studenti, del piano dell’offerta formativa, dei regolamenti d’istituto e del patto educativo di corresponsabilità.
Art. 6 – Disposizioni finali
1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa
consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.
2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto
dell'iscrizione.
3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta
ufficiale degli atti normativi della Repubblica
64
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
(D.P.R. 235 del 21/11/2007, art. 3)
Il regolamento di Istituto del “Fortunato - Scoca” riconosce che gli studenti sono titolari di diritti inalienabili e sacrosanti (vedi art. 3
dello Statuto degli studenti), ma sottolinea anche che, per poterne usufruire sono tenuti al rispetto di doveri la cui inosservanza
comporterà l’applicazione di sanzioni disciplinari nonché la riparazione degli eventuali danni causati, come riportato nel capitolo
riguardante il quadro dei doveri e delle sanzioni.
La legislazione ha recentemente (D.P.R. 235 del 25/11/2007, art. 3) introdotto una sostanziale novità rappresentata dalla sottoscrizione
del Patto di corresponsabilità che per la prima volta chiama direttamente in causa anche le famiglie riconoscendo il ruolo non secondario
che svolgono nel processo di crescita culturale e sociale degli alunni.
Il Patto di corresponsabilità sancisce pertanto la cooperazione che si intende promuovere tra studenti, famiglie e istituzione scolastica,
nel reciproco rispetto dei ruoli, al fine di favorire la piena attuazione del progetto formativo : il Patto quindi, come stabilito dalle
disposizioni di legge, evidenzia l’ineludibile ruolo della responsabilità educativa dei genitori, in modo particolare nei casi in cui i figli si
rendano responsabili di danni a persone o cose o ledano la dignità ed il rispetto delle persone.
La responsabilità del genitore (art. 2048 primo comma codice civile) e quella del precettore (art.2048 secondo comma codice civile)
per il fatto commesso da un minore affidato alla sua vigilanza, non sono infatti tra loro alternative poiché l’affidamento del minore alla
custodia di terzi, se solleva il genitore dalla presunzione di “culpa in vigilando” non lo solleva da quella di “culpa in educando”.
E’ opportuno sottolineare che in presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di vandalismo e per eventuali danni causati
dall’alunno a persone o cose durante la permanenza a scuola, il genitore, in sede di giudizio civile, potrà essere ritenuto direttamente
responsabile dell’accaduto, anche a prescindere dalla sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità, ove venga dimostrato che
non abbia messo in atto tutti gli interventi educativi necessari a prevenire comportamenti illeciti. Tale responsabilità, riconducibile, come
già detto, ad una colpa in educando, potrà concorrere con le responsabilità che possono configurarsi anche a carico del personale
scolastico per colpa in vigilando, ove sia stato omesso il necessario e fondamentale dovere di sorveglianza nei confronti degli studenti.
Alla luce di quanto sopra esposto ne consegue che i tre soggetti implicati (studenti, famiglie e scuola) devono consapevolmente farsi
carico di determinati doveri per adempiere ai quali occorre assumere precisi impegni. L’assolvimento di questi impegni assicura il
godimento dei diritti da parte degli studenti (ad una formazione culturale e professionale qualificata, alla riservatezza, all’informazione,
ad una valutazione trasparente, ad un ambiente favorevole alla crescita e ad un servizio educativo didattico di qualità, ad offerte
aggiuntive ed integrative).
L’Istituto “Fortunato – Scoca” ha pertanto individuato i doveri e gli impegni di seguito riportati, i quali costituiscono il Patto di
corresponsabilità che verrà sottoscritto dalle parti interessate ovvero dai genitori o da chi ne fa le veci, dall’alunno e dal Dirigente
Scolastico:
DOVERI
Lo studente partecipa attivamente al processo educativo nella comunità scolastica, ha la responsabilità per le scelte che compie e ha
diritto ad una formazione culturale e professionale che valorizzi la sua identità, lo aiuti ad orientarsi nelle scelte scolastiche e lavorative
che dovrà compiere e lo disponga al confronto multiculturale.
La famiglia è responsabile dell’educazione dello studente
L’Istituto partecipa al processo educativo con le attività didattiche e formative che realizza.
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IMPEGNI
Lo studente si impegna:

a rispettare il Regolamento di Istituto;

a rispettare le norme regolamentari poste per l'esercizio dell'attività didattica in aula, nei laboratori, nelle palestre;

a rispettare i beni della scuola e quelli dei suoi compagni;

a seguire le direttive impartite dagli organi e dagli operatori della scuola;

ad informare la famiglia circa lo svolgimento della vita scolastica;

a consegnare alla famiglia le comunicazioni che l'Istituto per suo tramite invia;

a tenere sempre in ordine e a disposizione il libretto nel quale vengono annotati ritardi, assenze, comunicazioni;

a mantenere in ambito scolastico e in ogni sede di attività un comportamento e un abbigliamento decorosi e
rispettosi del luogo formativo in cui si trova;

ad effettuare le verifiche scolastiche nei tempi e modi programmati;

a frequentare con regolarità le lezioni e le altre iniziative didattiche, salvo situazioni di comprovata impossibilità;

a portare regolarmente a scuola i libri e gli altri ausili didattici necessari per il lavoro in classe.
La famiglia si impegna a:

seguire l'andamento scolastico dei figli; ad essere reperibile in caso di urgenze di qualsiasi natura; a controllare
sistematicamente il libretto dello studente;

partecipare alle riunioni o ai colloqui ai quali verrà invitata;

prendere visione del Piano dell'Offerta Formativa (POF) e del Regolamento di Istituto al fine di cooperare alla loro
ottimale attuazione, e anche alla loro eventuale elaborazione o modifica;

a rispondere direttamente dell'operato dei figli quando violino i doveri sanciti dal regolamento di Istituto e dallo
Statuto delle studentesse e degli studenti;

a rispondere per i danni scolastici arrecati dai figli.
L'Istituto si impegna:

ad informare gli studenti e/o le famiglie delle principali attività e decisioni che li riguardano;

a coinvolgere le famiglie nelle scelte della vita scolastica secondo le forme e i modi previsti da norme generali o dal
Regolamento interno o dagli Organi della scuola;

a rendere disponibili sul sito o mediante strumenti alternativi il P.O.F. e il Regolamento di Istituto;

a comunicare alle famiglie eventuali irregolarità della frequenza;

a rispettare la riservatezza dello studente per quanto attiene alla vita privata, ma escludendo da tale ambito, per
esigenze di trasparenza e imparzialità, le valutazioni
conseguite in ambito scolastico;

a comunicare alle famiglie le situazioni disciplinarmente rilevanti e/o ricorrenti, che possano costituire pregiudizio al
processo educativo e di apprendimento;

a favorire un clima relazionale corretto, ispirato a esigenze di socializzazione e collaborazione, rispettoso
dell'identità di ognuno.
66
DICHIARAZIONE DEL GENITORE
..l…sottoscritt…
, nato/a a
il
, C.F.
Genitore dell’alunno
sezione
, frequentante la classe
, indirizzo
dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale
,
“S. Scoca” di
Avellino
dichiara
di aver preso visione del patto di corresponsabilità allegato, in tutte le sue parti
e si impegna
a rispettarne e farne rispettare ogni clausola.
Firma del genitore
Firma dell’alunno
Data
Il genitore dichiara di aver preso visione dell’informativa sulla privacy ai sensi del D Lg.vo 196/2003 e di consentire al trattamento dei propri dati ai fini
degli adempimenti oggetto del presente accordo.
Il genitore, inoltre,essendo a conoscenza che l’arco temporale di obbligo di vigilanza sul proprio figlio minore perdura,
senza soluzione di continuità, dal momento in cui ha avuto inizio l’affidamento dello studente alla scuola fino a quando il minore, riconsegnato ai
genitori o lasciato in un luogo dove, secondo la normalità, non sussistono situazioni di pericolo, dichiara che ritenendolo adeguatamente maturo, il
proprio figlio possa rientrare presso la sua dimora autonomamente
Firma
per
adesione
al
trattamento
dei
dati
personali
e
per
autorizzazion
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INDICE
BREVI PROFILI BIOGRAFICI DI GIUSTINO FORTUNATO E SALVATORE SCOCA-----------------------------------------------pag.2
PROFILO DELL’IISS FORTUNATO-SCOCA--------------------------------------------------------------------------------------------------pag.3
FINALITA’ E PROGETTO EDUCATIVO DELL’IISS FORTUNATO-SCOCA-----------------------------------------------------------pag.3
INFORMAZIONI UTILI---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.4
FUNZIONI DI COORDINAMENTO-------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.4
ELENCO DEI COORDINATORI DELLE AREE DISCIPLINARI--------------------------------------------------------------------------pag.4
ELENCO DEI DIRETTORI DI LABORATORIO----------------------------------------------------------------------------------------------pag.4
ELENCO DEI MEMBRI DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO-----------------------------------------------------------------------------------pag.4
RAPPRESENTANTI ALUNNI PRESSO LA CONSULTA PROVINCIALE---------------------------------------------------------------pag.4
PERCORSI SCOLASTICI E INDIRIZZI DI STUDIO DELL’ITC G.FORTUNATO-----------------------------------------------------pag.5
QUADRO ORARIO PRIMO BIENNIO ITC G.FORTUNATO------------------------------------------------------------------------------pag.5
QUADRO ORARIO DELL’INDIRIZZO AFM (AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING)------------------------------pag.6
QUADRO ORARIO DELL’ARTICOLAZIONE SIA (SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI)--------------------------------------pag.7
IL PROFILO PROFESSIONALE (AFM –SIA)-------------------------------------------------------------------------------------------------pag.8
SBOCCHI OCCUPAZIONALI E ACCESSO ALLE FACOLTA’ UNIVERSITARIE------------------------------------------------------pag.9
IL CORSO SIRIO----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.10
PERCORSI SCOLASTICI E INDIRIZZI DI STUDIO DELL’IPC S.SCOCA------------------------------------------------------------pag.11
QUADRO ORARIO SERVIZI COMMERCIALI---------------------------------------------------------------------------------------------pag.11
IL PROFILO PROFESSIONALE DEL DIPLOMATO DEI SERVIZI COMMERCIALI-----------------------------------------------pag.12
I PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP)-----------------------------------------pag.13
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE AI SERVIZI DI VENDITA E
DELL’OPERATORE DEI SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICI-------------------------------------------------------------------------pag.13
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE AMMINISTRATIVO-SEGRETARIALE--pag.14
PROSPETTO DELLE CLASSI DELL’IISS FORTUNATO-SCOCA----------------------------------------------------------------------pag.15
ORARIO DELLE LEZIONI----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.16
CALENDARIO SCOLASTICO A.S.2013/2014-----------------------------------------------------------------------------------------------pag.16
SPAZI E RISORSE---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.16
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO
Il Dirigente scolastico. I collaboratori del dirigente scolastico. Le Funzioni strumentali-------------------------------------------------pag.17
Giunta esecutiva. Consiglio d’Istituto. Assemblea ATA. Assemblea degli alunni. Assemblea dei genitori----------------------------pag.18
Comitato di valutazione----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.18
Collegio dei docenti--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.18
Il Consiglio di classe-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.19
Elenco dei coordinatori di classe-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.19
Elenco degli alunni rappresentanti di classe----------------------------------------------------------------------------------------------------pag.19
Elenco del personale ATA-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.21
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTVITA’ SCOLASTICHE
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI----------------------------------------------------------------------------------------pag.22
LA VALUTAZIONE-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.23
TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA VOTO E CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE--------------------------------pag.23
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA-------------------------------------------------------------------------pag.24
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE---------------------------------------------------------------------------------------------pag.26
INDICAZIONI DELLA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE ---------------------------------------------------------pag.27
CERTIFICAZIONE DELL’ESAME DI STATO. MODALITA’ PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO ALLE CLASSI DEL
TRIENNIO------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.27
IDEI--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.29
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA E AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA--------------------------------------pag.29
IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE – PON------------------------------------------------------------------------------------pag.30
LA CERTIFICAZIONE TRINITY---------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.30
L’ECDL----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.31
LA CERTIFICAZIONE GESTIONALE ZUCCHETTI---------------------------------------------------------------------------------------pag.31
VIAGGIARE IMPARANDO LE LINGUE----------------------------------------------------------------------------------------------------pag.31
LE OLIMPIADI DI MATEMATICA------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.32
EDUCAZIONE ALLA SALUTE-“HELP!”----------------------------------------------------------------------------------------------------pag.32
ATTIVITA’ SPORTIVA---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.32
IL PATENTINO PER LA GUIDA DEI CICLOMOTORI-----------------------------------------------------------------------------------pag.32
L’ORIENTAMENTO------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.32
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L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO--------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.33
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA--------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.34
L’ACCOGLIENZA---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.34
L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI-------------------------------------------------------------------------pag.35
IL PERSONALE DOCENTE DOS--------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.36
I REGOLAMENTI
REGOLAMENTO D’ISTITUTO----------------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.37
REGOLAMENTO DELL’ASSEMBLEA D’ISTITUTO-------------------------------------------------------------------------------------pag.44
REGOLAMENTO DEL COMITATO STUDENTESCO------------------------------------------------------------------------------------pag.45
REGOLAMENTO INTERNO E MANCANZE DISCIPLINARI DEGLI ALLIEVI----------------------------------------------------pag.46
REGOLAMENTO USO FOTOCOPIATRICI-------------------------------------------------------------------------------------------------pag.50
REGOLAMENTO DEI LABORATORI--------------------------------------------------------------------------------------------------------pag.50
REGOLAMENTO DI SICUREZZA PER IL PERSONALE E GLI STUDENTI---------------------------------------------------------pag.52
REGOLAMENTO PER L’ATTUAZIONE DI VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE-------------------------------------pag.53
REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA SUL DIVIETO DI FUMO-------------------------------------pag.55
STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI--------------------------------------------------------------------------------pag.58
IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’-------------------------------------------------------------------------------------pag.62
69
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Giustino Fortunato-Salvatore Scoca - Istituto D`Istruzione Secondaria