PROT. N. 79441 DELIBERAZIONE N. 155 PROVINCIA DI PISTOIA Estratto dal Protocollo delle Deliberazioni del Consiglio Provinciale Sessione Straordinaria Seduta Pubblica Convocazione prima OGGETTO: REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CONTROLLI DEL RENDIMENTO DI COMBUSTIONE E DELLO STATO DI ESERCIZIO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE 10/1991 DEL D.P.R. 412/93 E DEL D.P.R. 551/99. APPROVAZIONE. Adunanza del 14 NOVEMBRE 2000 L’anno Duemila il giorno Quattordici del mese di Novembre alle ore 16,15 nella sua sede (Palazzo Balì) si è riunito il Consiglio Provinciale, ai sensi della vigente normativa. E’ presente il Presidente della Provincia GIANFRANCO VENTURI e presiede il Presidente del Consiglio MARCO GIUNTI ai sensi di legge e del vigente Regolamento Provinciale. Sono presenti i CONSIGLIERI: 1. BINI ALESSANDRO 2. CIPOLLINI ROBERTO 3. CORSINI LEARDO 4. DONATI CRISTINA 5. GIUNTI MARCO 6. MANNELLI DANIELE 7. MICHELETTI FABIO 8. NICCOLAI MAURIZIO 9. RAZZOLI PIERO 10. ROSELLINI ARMANDO 11. DONARELLI DORA 12. TRAVERSARI MARCO 13. GONFIOTTI ORESTE 14. LORENZI PIERO 15. BAGNOLI MARIO 16. CIRAOLO GONFIANTINI SONIA 17. GORBI FEDERICO 18. ZUCCHERINI LORENZO 19. ALBERTI SALVATORE 20. CECCHI ANDREA MARINO 21. FRANCHINI ROBERTO 22. BERTI FRANCESCO 23. CECCONI ALVARO 24. BARTOLOMEI MARCO Sono presenti gli ASSESSORI: ABENANTE ANTONIO GAI DANIELA GIORGETTI LUIGI FROSETTI FLORIANO MARI MAURO RISALITI NICOLA Scrutatori: 1. CORSINI LEARDO 2. BAGNOLI MARIO 3. ALBERTI SALVATORE Affissa all’Albo Pretorio il 17 NOVEMBRE 2000 E vi rimarrà per 15 gg. Consecutivi. Esecutività: ASSENTE ASSENTE Entra l’Assessore Risaliti Partecipa il Segretario Generale Avv.to GIOVANNI PIERACCIOLI ALLEGATO 1 IL SEGRETARIO GENERALE F.to Pieraccioli Pistoia, 17 NOVEMBRE 2000 AL COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO SUGLI ATTI DEGLI ENTI LOCALI – FIRENZE IL SEGRETARIO GENERALE DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc DEL 14 NOVEMBRE 2000 N. 155 OGGETTO: Regolamento per la disciplina dei controlli del rendimento di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici in applicazione della legge 10/1991 del D.P.R. 412/93 e del D.P.R. 551/99. Approvazione. L’Assessore Mauro Mari seguente proposta illustrandola: sottopone alle determinazioni del Consiglio Provinciale la VISTA la seguente proposta tecnica formulata previa istruttoria dall’Ingegnere Capo Ing. Alessandro Morelli Morelli in data 13 Novembre 2000 con cui si propone quanto segue: “”La Legge 9/1/1991 n. 10 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 16/1/1991n. 13) reca “Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia; - l’art. 4, 4° comma della L. 10/1991 prevede espressamente che entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge, con decreto del Presidente della Repubblica adottato previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sono emanate norme per il contenimento dei consumi di energia riguardanti in particolare progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici; - l’art. 31 della citata L. 10/1991 è collocato al titolo secondo del quadro normativo che introduce la disciplina per il contenimento del consumo di energia negli edifici. L’ambito di applicazione è costituito dai consumi di energia negli edifici pubblici e privati qualunque ne sia la destinazione d’uso nonchè mediante il disposto del citato art.31 della Legge, l’esercizio e la manutenzione degli impianti esistenti. L’art.31 prevede che durante l’esercizio degli impianti il proprietario , o per esso un terzo, che se ne assume la responsabilità deve adottare misure necessarie per contenere i consumi di energia, entro i limiti di rendimento previsti dalla normativa vigente in materia. Il proprietario, o per esso un terzo, che se ne assume la responsabilità, è tenuto a condurre gli impianti e a disporre tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria secondo le prescrizioni della vigente normativa UNI e CEI. I Comuni con più di 40.000 abitanti e le province per la restante parte del territorio effettuano i controlli necessari e verificano con cadenza almeno biennale l’osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, anche avvalendosi di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica, con onere a carico degli utenti; - in base al disposto del citato art. 4 della L. 10/1991 è stato successivamente emanato il “ Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia in attuazione dell’art.4 della L. 9/1/1991 n. 10 ; - Con successivo D.P.R. 21 Dicembre 1999 n. 551 è stato emanato il “ Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 Agosto 1993 n. 412 in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia “ pubblicato sulla G.U. del 6 Aprile 2000; - Visti gli articoli 13,14 e 15 del suddetto D.P.R. 551/95 ; DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc DEL 14 NOVEMBRE 2000 N. 155 Si dà atto che il provvedimento è predisposto e formulato in conformità di quanto previsto in materia della vigente normativa, nonchè nel rispetto degli atti e direttive che costituiscono il presupposto della procedura. Non necessita di regolarità contabile e attestazione di copertura finanziaria; Premesso tutto quanto sopra si propone al Consiglio Provinciale di deliberare come appresso, dichiarando il provvedimento immediatamente eseguibile. 1) di approvare l’allegato “Regolamento per la disciplina dei controlli del rendimento di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici” in approvazione della legge 10/1991 del D.P.R. 412/93 e del D.P.R. 551/99” Visto il parere favorevole formulato dall’Ingegnere Capo Ing. Alessandro Morelli Morelli in ordine alla regolarità tecnica della suddetta proposta ai sensi dell’art. 49, primo comma, del D.lgs. 267/2000. Preso atto altresì che l’argomento Consiliare in data 9/11/2000; è stato sottoposto all’esame della 4^ Commissione Intervengono: Franchini (A.N.) Ciraolo (Forza Italia) Berti (Rifondazione Comunista) Lorenzi (Comunisti Italiani) Bartolomei (C.C.D.) Traversari (P.P.I.) Cecchi (A.N.) Assessore Mari Franchini (A.N.) Nessun altro chiede di parlare IL CONSIGLIO PROVINCIALE a maggioranza di voti resi per alzata di mano Favorevoli: 15 (Venturi, Giunti, Bini, Cipollini, Corsini, Donati, Mannelli, Micheletti, Niccolai, Razzoli, Rosellini, Donarelli, Traversari, Gonfiotti, Lorenzi) Contrari: 4 (Bartolomei, Cecchi, Franchini, Alberti) Astenuti: 4 (Berti, Bagnoli, Ciraolo, Gorbi) DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc DEL 14 NOVEMBRE 2000 e con separata votazione, a maggioranza di voti, eseguibilità N. 155 resa per alzata di mano, per l’immediata Favorevoli: 19 (Venturi, Giunti, Bini, Cipollini, Corsini, Donati, Mannelli, Micheletti, Niccolai Razzoli, Rosellini, Donarelli, Traversari, Gonfiotti, Lorenzi, Berti, Bagnoli, Ciraolo, Gorbi) Contrari: 4 (Bartolomei, Cecchi, Franchini, Alberti) Pertanto DELIBERA 1) di approvare il “Regolamento per la disciplina dei controlli del rendimento di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici” in approvazione della legge 10/1991 del D.P.R. 412/93 e del D.P.R. 551/99; 2) di trasmettere copia della presente deliberazione al Servizio LL.PP. connessi e conseguenti di attuazione; per i provvedimenti 3) Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 267 del 18.8.2000; 4) di sottoporre la presente deliberazione al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell’art. 126 del D.Lgs. n. 267 del 18.8.2000. Il Presidente del Consiglio, con l’assistenza degli scrutatori, ne proclama l’esito. PER ESTRATTO DAL VERBALE Il Segretario Generale \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CONTROLLI RENDIMENTO DI COMBUSTIONE E DELLO STATO DI ESERCIZIO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI. In applicazione della legge 10/1991, del D.P.R. 412/93 e del D.P.R. 551/99. TITOLO I Principi Art. 1: La legge 9 gennaio 1991 n. 10 recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici, al fine del contenimento dei consumi energetici, demanda ai comuni con più di quarantamila abitanti ed alle Province per la restante parte del territorio il controllo che deve essere effettuato, con cadenza almeno biennale e con onere a carico degli utenti. Art. 2: Oggetto. Il presente regolamento disciplina i controlli che la Provincia di Pistoia deve effettuare per accertare l’effettivo stato di manutenzione e di esercizio degli impianti termici installati nel territorio Provinciale, nonché per verificare l’osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, al fine di dare adempimento al Piano Energetico Nazionale e al Piano Energetico Regionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. Art. 3: Sfera di applicazione. Sono soggetti alle operazioni di manutenzione e controllo fissate dal presente regolamento tutti gli impianti termici con potenza termica al focolare superiore a 4 kW. TITOLO II Contenuto dei controlli. Art. 4: Periodicità delle verifiche. Dalla entrata in vigore del presente regolamento saranno sottoposti a verifica gli impianti termici, alimentati con combustibili liquidi o gassosi, sia pubblici che privati ad esclusione degli impianti industriali adibiti al ciclo produttivo. Per gli impianti con potenza nominale del focolare superiore a 35 KW i controlli saranno effettuati con cadenza almeno biennale. Per gli impianti con potenza nominale del focolare inferiore a 35 KW la verifica sarà svolta secondo la seguente scansione temporale: a) annualmente a campione sul 10% degli impianti , quando il manutentore dell’impianto o il terzo responsabile dell’esercizio e della manutenzione, ovvero il proprietario dello stesso impianto trasmetta, con le modalità ed entro i termini stabiliti dal presente regolamento o da provvedimenti successivi emanati e resi noti in tempi opportuni dalla Amministrazione Provinciale, specifica dichiarazione attestante l’avvenuta manutenzione dell’impianto ed il rispetto dei parametri previsti dalla normativa vigente in materia, regolarmente firmato e timbrato dal terzo responsabile o dall’operatore con connessa assunzione di responsabilità (modello H del D.P.R. 551/99); nel caso in cui tale dichiarazione risultasse non conforme a quanto previsto dalle norme, ovvero incompleta, l’Amministrazione richiederà le necessarie integrazioni. I modelli che a seguito delle integrazioni richieste, nei tempi stabiliti, risultassero ancora incomplete saranno ritenuti omessi. b) per tutti gli impianti per i quali non sarà pervenuta tale dichiarazione si procederà ad una verifica generalizzata con decorrenza 30 giugno 2001; c) le predette verifiche sia quelle a campione che quelle disposte in carenza di apposita dichiarazione, saranno effettuate dando priorità agli impianti più vecchi o per i quali si \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc d) e) abbia, comunque, una indicazione di maggiore criticità ed avendo cura di predisporre il campionamento in modo tale da evitare distorsioni di mercato; fermo restando il livello minimo di controlli a campione, la dichiarazione di cui ai commi precedenti ha validità biennale e deve essere alla scadenza rinnovata, i controlli generalizzati sugli impianti che risulteranno privi della dichiarazione di cui alla lettera a) del presente articolo saranno effettuati con cadenza biennale. Art. 5: Oggetto delle verifiche. I controlli attengono all’osservanza delle norme relative al rendimento di combustione e all’osservanza degli altri adempimenti previsti dalla legge 10/91, dal D.P.R. 412/93 e dal D.P.R. 551/99. I controlli che il verificatore è tenuto ad effettuare sono specificati nell’allegato A) “Prestazioni Tecniche”. Art. 6: Assistenza agli utenti. Al fine di assicurare la tutela dei consumatori, deve essere garantita l’informazione, la sensibilizzazione e l’assistenza agli utenti. Art. 7: Nuovi impianti Per gli impianti termici di nuova installazione o sottoposti a ristrutturazione e per gli impianti termici individuali anche in caso di sostituzione di generatori di calore dovrà essere inviata all’ente competente copia della scheda identificativa dell’impianto contenuta nel libretto, firmata dal responsabile dell’esercizio o della manutenzione. Art. 8: Relazione biennale Entro il 31 dicembre 2001 deve essere inviata alla regione Toscana e per conoscenza al Ministero dell’Industria, Commercio e Artigianato e al Consiglio Provinciale, una relazione sulle caratteristiche e sullo stato di efficienza e manutenzione degli impianti termici nel territorio della Provincia di Pistoia eccetto quelli ubicati nel Comune capoluogo, con particolare riferimento alle risultanze dei controlli effettuati . Art. 9: Catasto degli impianti Deve essere tenuto un catasto attestante l’ubicazione e la titolarità degli impianti esistenti nel territorio della Provincia di Pistoia. Copia dei dati contenuti nel catasto deve essere comunicata, anche in via informatica, al Comune e alla Regione. Art. 10: Incentivazione formazione. La Provincia di Pistoia individua le forme di promozione della formazione e le modalità adeguate a garantire la professionalità dei manutentori e degli installatori degli impianti oggetto del presente regolamento, sentite le Associazioni di Categoria. TITOLO III Modalità di effettuazione dei controlli. Art. 11: Azioni di sensibilizzazione Agli utenti dovrà essere inviata una lettera in cui si spiegano le ragioni e le modalità dei controlli e comunicato il giorno e l’ora di effettuazione della visita, nonché la persona e il recapito a cui rivolgersi per eventuali chiarimenti o modifiche del programma. Nel caso in cui l’utente risultasse assente dovrà essere concordato con lo stesso un secondo appuntamento per la visita a domicilio. \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc Qualora l’utente continui a risultare assente, ovvero rifiuti la visita del verificatore, l’impianto di cui è titolare dovrà essere considerato fuori norma e soggetto ad ordinanze di chiusura. Al momento della visita a domicilio l’operatore dovrà essere munito di apposita tessera di riconoscimento e di idonea attrezzatura per le verifiche dell’impianto. In nessun caso il controllore potrà essere autorizzato a richiedere od incassare alcun compenso. Art.12: Visite a domicilio L’operatore dovrà eseguire esclusivamente le operazioni necessarie all’ispezione dei componenti dell’impianto ed i controlli sulla combustione previsto dalle vigenti normative. L’operatore dovrà annotare i risultati del controllo dell’impianto su apposita scheda, compilata in modo diligente e corretto, e quindi firmata sia dall’operatore sia dall’utente. Qualora l’esito dell’accertamento sia stato favorevole, una copia del documento di verifica, , sarà rilasciato al proprietario dell’immobile e nel caso di condomini al relativo amministratore, e costituirà un documento valido per comprovare che l’impianto stesso è a norma. Qualora, invece, venga accertata, la non corrispondenza dell’impianto alle vigenti normative, verrà fissato un termine per provvedere. Il termine sarà determinato tenendo conto degli interventi da eseguire e potrà essere prorogato previa motivata richiesta. Scaduto detto termine senza che gli interessati abbiano ottemperato alle prescrizioni impartite, la Provincia provvederà a trasmettere il nominativo al Sindaco del Comune interessato per l’adozione del provvedimento di chiusura dell’impianto stesso. In caso di rilievo di anomalie, l’operatore dovrà invitare l’utente a rivolgersi al manutentore dell’impianto od all’installatore di sua fiducia astenendosi dall’indicare o suggerire specifici nominativi o ditte. Dovranno essere rigorosamente evitati apprezzamenti di ogni genere su installatori, manutentori, case costruttrici, aziende e su tutto quanto possa essere pregiudizievole alla serietà dei rapporti con l’utente. TITOLO IV Affidamento del servizio. Art. 13: Affidamento Il servizio, così come descritto ai titoli precedenti, è affidato ad organismo esterno alla Provincia di Pistoia, che abbia i requisiti necessari. L’affidamento del servizio è regolato da apposita convenzione con il soggetto gestore che assicura il rispetto delle condizioni stabilite nel presente regolamento. Il servizio sarà svolto dal gestore con organizzazione di mezzi e personale proprio. I requisiti del Personale addetto alle verifiche dovranno essere quelli previsti dall’allegato I del D.P.R. 551/99 e la Provincia di Pistoia si riserva di verificarne la conformità a sua descrizione. Art. 14: Personale Il gestore dovrà osservare le vigenti disposizioni sul lavoro, particolarmente per quanto attiene alle norme infortunistiche, previdenziali ed assistenziali a favore del suo personale. Il gestore sarà inoltre obbligato ad adottare tutte le cautele ed i provvedimenti atti a garantire l’incolumità degli addetti ai lavori e di terzi, nonché evitare danni a beni pubblici e privati. Ogni responsabilità penale o civile ricadrà sul gestore, restandone sollevata la Provincia di Pistoia. Art. 15: Controllo della Provincia di Pistoia. Il gestore dovrà fornire trimestralmente alla Provincia di Pistoia i risultati delle verifiche effettuate. Il gestore dovrà, altresì, comunicare i nominativi degli utenti assenti o che rifiutino la visita. \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc La Provincia di Pistoia , nell’atto convenzionale di cui all’art. 13, dovrà riservarsi la facoltà di controllare, in qualsiasi momento, lo svolgimento delle visite e la modalità di esecuzione delle stesse. La convenzione con il gestore dovrà prevedere, al fine di valutare il grado di soddisfacimento dell’utenza, a carico dello stesso, campionature presso l'utenza tese ad accertare il grado di correttezza e professionalità dei propri operatori. I risultati di tali rilevazioni dovranno essere messi a disposizione della Provincia di Pistoia. TITOLO V Spese per il servizio. Art. 16: Oneri a carico degli utenti. L’onere per il servizio di verifica degli impianti esistenti nel territorio è posto a carico degli utenti in base a quanto previsto dalla Legge 9 gennaio 1991 n. 10. Gli importi per il servizio e le relative modalità applicative saranno determinate con successivo e specifico provvedimento della Giunta Provinciale. TITOLO VI Normativa finale e transitoria. Art. 17: Norma transitoria In fase di prima applicazione del presente regolamento a decorrere dal primo gennaio 2001, il termine per la presentazione del modello H, previsto dal D.P.R. 551/99, relativamente agli impianti con potenzialità inferiore a 35 kW è fissato al 30 giugno 2001. Per tutti gli utenti nominativamente ricompresi in un programma di verifiche che i manutentori potranno trasmettere all’Ente entro e non oltre la medesima data del 30/6/2001, il termine di cui al comma precedente è prorogato al 31/12/2001. Tali termini decorreranno comunque dall’approvazione definitiva del regolamento. Art. 18: Norma finale Sono abrogate le norme dei regolamenti Provinciali e degli atti aventi natura regolamentare che comunque risultino in contrasto con quanto disposto dal presente regolamento. Per quanto non previsto dal presente regolamento si applicano le disposizioni della legge 10/91 e dei D.P.R. 412/93 e 551/99 e loro successive eventuali modifiche e integrazioni. Le violazioni delle norme del presente regolamento e delle ordinanze sindacali in esso previste sono punite ai sensi delle vigenti normative. Art. 19: Entrata in vigore Il Presente regolamento entra in vigore nelle forme previste dallo Statuto della Provincia di Pistoia. \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc ALLEGATO A Azioni da effettuare nell’ambito della verifica: • • • • • • • • • Verificare l’esistenza presso l’impianto del libretto di centrale o di impianto e la sua corretta compilazione; Verificare che il proprietario o il terzo responsabile conduca l’impianto ed esegua le operazioni di manutenzione secondo le norme vigenti, in particolare verificare che le modalità di conduzione dell’impianto non abbiano mutato la conformità dell’impianto alle norme di sicurezza dichiarate dall’installatore con apposita documentazione; Verificare che le eventuali operazioni di manutenzione siano state annotate sul libretto di centrale o di impianto e che sia stata rilasciata, quando necessaria, la dichiarazione di conformità ai sensi della legge 46/90 compilata in tutte le sue parti e con i riferimenti alle norme UNI e CEI applicabili; Controllare tutti i parametri previsti nel libretto di centrale o di impianto; in particolare: potenza termica al focolare; tipo di combustibile; temperatura dei fumi all’uscita dal generatore (°C); temperatura aria comburente (°C); concentrazione di O2 (oppure di CO2) nei fumi all’uscita dal generatore (%); indice di fumosità per i combustibili liquidi (numero di Bacharach); concentrazione di CO nei fumi all’uscita dal generatore (ppm); perdita di calore sensibile dei fumi (%); rendimento di combustione (%); Verificare lo stato delle coibentazioni; Verificare lo stato dei condotti di evacuazione dei prodotti della combustione; Verificare la presenza e la taratura dei dispositivi di regolazione e controllo; Verificare il sistema di aerazione dei locali in cui è installato il generatore di calore; Verificare, nel caso di impianti centralizzati condominiali, l’esistenza del cartello indicante i periodi di funzionamento e le generalità del responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto termico. \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc TESTO RELATIVO AGLI OMISSIS Si riporta di seguito la trascrizione integrale della registrazione della seduta, secondo quanto espresso da ciascun consigliere Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Franchini: Anche su questa delibera siamo contrari, perché secondo il nostro punto di vista è ancora un’altra tassa sulla casa, ormai sulla casa ci si mette un po’ di tutto, mancava proprio questa. Ora ne mancano un altro paio, ma non mi sembra sia questo il posto adatto per illustrarle. Però il discorso dell’autocertificazione, questa cosa qui a me non va giù e credo non vada giù a me ma nemmeno ai cittadini, e non va giù certamente né ad Alleanza Nazionale né alle altre forze del Centro – Destra. Il fatto è che se un cittadino si fa l’autocertificazione perché poi se lo stato o l’ente, o chicchessia non si fida lo deve fare pagare se va a fare un controllo dell’impianto? Questo me lo domando, perché allora o ci si fida con l’autocertificazione o non ci si fida. Se l’ente non si fida, se l’istituzione non si fida deve mandare i Vigili del Fuoco a fare una verifica, fatela al 5%, al 3%, al 100%, fate come volete però il cittadino non deve tirare fuori una lira, perché se io chiamo un tecnico a farmi sistemare la mia caldaia pago, mi faccio l’autocertificazione e vi mando a dire che sono al posto, dopodiché mi vedo arrivare una persona che mi dice: “Sa, abbiamo estratto il suo nome, lei è tra quel 5% delle persone da controllare e lei deve anche pagare”. Non mi sta mica bene questa cosa, non mi sta per nulla bene. Su questa cosa sicuramente avremo qualcosa da dire anche pubblicamente, se possiamo limitarci a parlarne solo qui dentro. Questa è una. L’Assessore ha detto: “Cercheremo in tutti i modi di alleviare il carico addosso ai cittadini”. Mi ha bruciato l’intervento. Volevo rifarmi, appunto, a quanto abbiamo detto prima sulla Finanziaria ma insomma l’ambiente piace a tutti, il fatto che respiriamo aria pulita piace a tutti, è giusto che le caldaie funzionino ma c’è chi le vende, c’è chi le istalla, quindi com’è successo e come accade in altre realtà che si allontanano sempre più da quella italiana chi vende una caldaia in Germania ha l’obbligo della manutenzione obbligatoria per il perfetto funzionamento per 3 anni. Quindi il cittadino che compra una caldaia e la installa in casa sua per 3 anni ha l’autocertificazione garantita dalla ditta che ha venduto. Poi come facciano per i ricarichi e costi sono affari del privato che sicuramente per nulla non lo fa, però quanto meno il cittadino non si ritrova un altro balzello sulle spalle da dovere andare alla Posta, fare il bollettino, pagare e tutto quanto, perché se pago 40.000 lire l’anno non è una cifra che fa tremare il bilancio di una famiglia ma il fatto di andare alla Posta, prendere la macchina, andarlo a pagare nei tempi dovuti già non sono più 40.000 lire ma cominciano a essere diversi e svariati soldini perché il tempo è denaro, si sa tutti. Quindi intanto questa cosa. Secondo me, come al solito, anche questa legge è nata, bisogna che lo dica, ufficialmente secondo me ed istituzionalmente da persone incompetenti che non conoscono la realtà delle altre realtà in Europa. Allora io invito non a fare un ordine del giorno nel senso che ha detto l’Assessore ma proprio per togliere il discorso del ricarico sul cittadino di questa tassa, di toglierla assolutamente. Qui ci deve pensare, per quanto riguarda il controllo sulle autocertificazioni lo stato, quindi i Vigili del Fuoco o chi per loro, sono persone che hanno la competenza e se lo stato non si fida del cittadino che fa l’autocertificazione va a controllare ma il cittadino non deve pagare. Poi per almeno i primi 3 anni, quando una caldaia è nuova, che ho speso una certa cifra (perché ora per comprare una caldaia non bastano 7/8 milioni) mi devo accollare subito l’anno dopo una spesa ulteriore perché devo fare \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc questa benedetta autocertificazione e chiamare uno specialista perché mi dica: “Tutto a posto, Consigliere Franchini e le do l’autocertificazione”. Non mi sta bene, ci devono essere delle convenzioni tra stato e rivenditori, colle aziende e le ditte, non so come sia ma il cittadino in questa cosa non ci deve assolutamente entrare. Il cittadino ha solo la responsabilità di verificare che l’impianto funzioni sempre bene, e lo stato ha l’obbligo di controllare, come succede per la finanza, come succede per tutte le altre cose perché si dice che non si pagano le tasse però c’è la Finanza che ha l’obbligo di controllare il cittadino che non paga le tasse. Su questa cosa non ho parlato neanche con i colleghi del Polo però io, secondo Alleanza Nazionale, su questo documento voterò contro. Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Ciraolo: Durante la presentazione di questo, fu la prima riunione della Commissione, io ero presente, al seconda no però già in quella occasione ho espresso più o meno gli stessi dubbi che ha espresso adesso il Consigliere Franchini, però ero andata anche un capellino oltre, in quanto è vero che è una legge e noi, purtroppo, la dobbiamo in un certo senso subire in quanto è stata approvata una legge che, secondo me, non doveva proprio passare. Però a parte questo il fatto è che una volta che abbiamo fatto tutto questo censimento, che abbiamo fatto pagare alla gente quello che devono e non devono pagare quando ci troveremo di fronte non alle grandi caldaie, che comunque in ogni caso sono già in regola perché se superano un quantitativo devono comunque già per legge presentare l’autocertificazione, ma quando ci troveremo di fronte una pletora di situazioni di persone in posizione economica svantaggiata, che magari si riscaldano colla stufetta a gas, col caminetto, colla legna, che ovviamente emettono dei fumi che non sono sicuramente in regola poi cosa fate? Li avete fatti pagare perché così poi dopo gli potete pure dire: “Bene signora, lei la sua stufa non la può più usare, o la cambia o sta al freddo”. È questo passaggio, va bene, facciamo questo censimento, che dovrebbe essere fatto gratuito, come ha detto anche il Consigliere Franchini, ma una volta fatto poi dopo come andiamo applicarlo alla gente che veramente non è nelle condizioni di cambiarsi una caldaia, cosa ci facciamo? Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Berti: Evidentemente la contraddizione che c’è è una contraddizione grossa, perché al di là dei riferimenti a quelle che sono le normative europee non si può applicare a cuor leggero una regola per cui il cittadino fa l’autocertificazione e paga tecnico, la ditta che viene a farla e poi deve pagare anche il controllo. Questa è veramente una cosa che trascende anche da una regola di ruolo e di governo da parte di qualsiasi ente. Quindi su questo terreno non so se fosse stata possibile o meno una strada diversa, ma volevo dire: il cittadino che paga il controllo e che ha già pagato la ditta o lo specialista a questo punto qui non dovrebbe più rispondere né in termini di responsabilità diretta né in termini finanziari. Qui, casomai, bisognava trovare o riuscire a tirare fuori un meccanismo per cui lo specialista o la ditta che fanno il controllo debbano, in un certo senso, essere messi in contatto con un ente di controllo, che può essere Vigili del Fuoco o qualche altra struttura, e rispondere loro e dare le garanzie necessarie loro su questo aspetto, perché altrimenti…, Franchini ha detto di una nuova tassa sulla casa ma chiaramente per certi versi ci assomiglia, anche se poi i controlli si sa che vengono fatti sul 5% della popolazione. Comunque a chi tocca deve pagare questa cifra aggiuntiva. Quindi mi sembra un modo un po’ affrettato e non giusto di andare ad applicare una normativa che poi, intendiamoci, la verifica sulle caldaie e sulla sicurezza deve essere fatta ma chiaramente non in questi termini, non si può imporre ad un cittadino di pagare due volte, in sostanza. \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Lorenzi: Non sono assolutamente per aumentare la pressione fiscale però ogni qualvolta che si parla di servizi bisogna anche essere propositivi e non solo dire: “A me non sta bene”. Detto questo vorrei dire due precisazioni, intanto gli impianti invecchiano, Consigliere Franchini, passano anche i 3 anni. Secondariamente vorrei portare alla luce del Consiglio due piccoli episodi: anni fa un mio cugino ha rischiato di perdere la vita perché intossicato da ossido di carbonio per la cattiva installazione di un tiraggio. È vero, l’impianto era autocertificato ma a lui in quel momento non interessava un bel niente, interessava la salute. Secondariamente se facciamo la somma di tutti gli impianti di una città come Pistoia, siccome si è parlato molto anche dell’inceneritore, ci accorgiamo che hanno un impatto ambientale maggiore rispetto al discutibile impianto di incenerimento. Allora cosa dico? Che questi controlli, a mio avviso, sono necessari, lo ribadisco, non riguardano – mi pare, Assessore lo precisi anche lei – i piccoli caminetti e le stufe, rispondendo al Consigliere Ciraolo, e credo la nostra bravura consiste nel fare capire che i controlli sono seri, è qui che ci giochiamo la partita ed è qui che dobbiamo poi discutere, perché mi pare che gli importi poi, tutto sommato, sono piccoli e inferiori. Vorrei concludere e ricordare le parole di un autore che ha scritto un libro, Giuseppe Cerrutti, “Il rischio alimentare”, che introduce il suo resoconto dicendo che qualunque costo se va a beneficio dell’ambiente e della propria salute ben venga. Dico questo perché su questa circostanza non mi voglio assumere le responsabilità, poi ognuno è libero di fare quello che vuole, di non votare questo documento, casomai affrontiamola dopo la battaglia su come impostare la tassa ed eventualmente, come ha accennato l’Assessore, la possibilità di detrarle, però io la responsabilità quando si parla della salute, quando si parla dell’ambiente non me la voglio assumere. Gli altri facciano come meglio credono. Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Bartolomei: Già in Commissione avevo sollevato questo problema del discorso, più che altro mio, che discorso di principio, probabilmente l’Assessore Mari e la Provincia non avevano alternativa nel fare un documento richiamandoci a leggi, quindi è una cosa dovuta alle leggi nazionali. Anche secondo me la cosa, quindi questa che poi in fondo è una tassa che grava ancora di più, è una cosa inaccettabile di principio, di principio perché secondo me bisognava, essendo propositivi, distinguere gli impianti vecchi o con qualche anno dagli impianti nuovi. Gli installatori oggi come oggi ti installano la caldaia e ti fanno un contratto di anno in anno facendoti pagare dalle 120.000 alle 150.000 lire annue per quando ti vengono a seguire tecnicamente la caldaia, cosa che avviene automaticamente tutti gli anni. Quindi chi ha un impianto nuovo, che viene fatto ex novo, si ritrova già da pagare oltre le 150.000 lire annue per la messa a norma e tutti quelli che sono gli annessi e connessi di ripulitura, della misurazione dei fumi etc. etc., si ritrova in più questa tassa che serve poi dopo a chi? Probabilmente di più a chi deve mettere e deve fare una convenzione con certe strutture per portare avanti poi tutta questa serie di controlli che vengono fatti in una percentuale x, 5%, 10% o quello che sarà. Mi insegnate che poi la legge della domanda, dell’offerta e del mercato se poi si parte con una buona intenzione, quindi non costi bassissimi, un “prezzo politico” si va poi negli anni sempre più in alto perché poi chi fa queste verifiche non rientra col prezzo, il prezzo viene aumentato e quindi è una ulteriore spesa e un ulteriore spreco. L’alternativa? Sarebbe stata, ovviamente, negli impianti nuovi via via dare maggiore importanza all’installatore, l’autocertificazione che ciascuno di noi, perché noi i cittadini siamo tutti noi che \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc abbiamo le caldaie e che si deve pagare una volta, due volte, tre volte per fare la solita cosa. L’alternativa è quella di farsi l’autocertificazione e qualora l’ente pubblico di stato va a fare le verifiche, qualora si troverà qualcuno che ha dichiarato il falso questo se ne presenterà tutta la responsabilità con eventuali multe che derivano dal fatto che lui ha dichiarato una cosa non vera. Quindi per questo discorso di principio, non tanto per l’Assessorato e la Provincia che, ripeto, doveva probabilmente farla, questo era un atto dovuto, non tanto per questo ma come fatto di principio sono ovviamente contrario. Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Traversari: Volevo innanzitutto dare una spiegazione o, perlomeno, una delucidazione: la sfera di applicazione di questo regolamento va innanzitutto per tutti quei combustibili che sono liquidi e gassosi, quindi la legna non è sicuramente regolamentata sotto questo aspetto, e soprattutto per impianti superiori a 4 kilowatt. Il mio intervento, però, ricalca quello che faceva il Consigliere Lorenzi prima, quello che naturalmente d’altronde la normativa ci impone questo tipo di attività di controllo e sicuramente di salvaguardia di quella che è la sicurezza di ogni singolo cittadino all’interno della propria abitazione e, soprattutto, anche nei confronti della cittadinanza per l’emissione dei fumi che non sono poi consoni a quelli dettati dalle normative. Il nostro occhio deve andare sicuramente verso una distinzione molto netta tra il contributo che il cittadino dovrà pagare qualora viene estratto per il controllo da coloro che hanno fatto la certificazione, questi cittadini che si sono in qualche modo messi in ordine privatamente non devono avere sicuramente una sanzione grande, o perlomeno di un importo grosso mentre, invece, coloro che o per negligenza o perché magari non hanno intenzione di potersi soddisfare privatamente nel momento in cui arriva il controllo effettivo da parte dell’organo predisposto a tale operazione deve avere sicuramente un contributo da pagare maggiore rispetto all’altro. Quindi questo deve essere un indirizzo che la Giunta, attraverso la propria competenza perché sicuramente non è nostra competenza il potere predisporre le tariffe per questo tipo di attività, la Giunta dovrà essere vigile sotto questo aspetto. Un’altra cosa però mi preme sottolineare, ed è quella innanzitutto dell’informazione di questo tipo di nuova operazione che si verrà ad attivare nella nostra Provincia, non ci dimentichiamo che il cittadino dovrà essere bene informato su quella che sarà questa nuova tipologia di controlli mirati alla sicurezza nel proprio ambiente familiare, e soprattutto anche un occhio vigile per l’affidamento futuro ad una azienda, ad una cooperativa, a quell’istituto che sicuramente dovrà andare a fare questi accertamenti e dovrà in qualche modo redigere anche il catasto provinciale di questi impianti. Io tra le righe, proprio perché è molto fresca l’approvazione da parte di questo Consiglio Provinciale dei bandi della ripartizione dei fondi a livello europeo del Fondo Sociale Europeo 2006 vorrei dare una indicazione, che può darsi non sia consona però mi preme sottolinearla; tra le altre attività di formazione professionale deve essere salvaguardata anche questo tipo di attività nuova che si va a ripercuotere sul territorio, per cui è naturale che tra i vari bandi che dovranno essere emessi in questo tardo anno 2000 o nei primi mesi del 2001 che si tenga conto, in virtù dell’applicazione di questo tipo di attività, anche di una potenziale formazione professionale alle varie categorie. C’è scritto sul regolamento. Però volevo andare ancora più in là, la possibilità, eventualmente, a persone che non sono occupate in questo momento ma che possono usufruire di una formazione particolare in modo tale che un domani possano essere chiamate in una possibile cooperativa, in una associazione di imprese che si possano creare ma che possano avere la possibilità di essere assunte. Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Cecchi: \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc Per chiarire meglio una cosa: crediamo che sia inopportuno fare pagare la visita della azienda che prenderà in mano questo servizio per controllare le caldaie a quei cittadini che hanno presentato regolarmente l’autocertificazione e sono a posto, sono stati sorteggiati per essere sottoposti a questo controllo. Quindi non riteniamo giusto che venga imposto loro il pagamento della visita. Per quanto riguarda, invece, i cittadini che non hanno provveduto a autocertificarsi…, quindi questo cambia totalmente, non hanno adempiuto agli obblighi di questa normativa e quindi è giusto che loro paghino, mentre gli altri… La riteniamo assurda, un cittadino che è adempiente alle regole perché poi deve avere un ulteriore aggravio di spese e quindi un ulteriore aggravio burocratico nei confronti di questi cittadini che si sono adeguati a quello che le norme gli imponevano e poi dopo si vedrebbe, quindi, ancora più colpito ulteriormente. Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare l’Assessore Mari: Condivideranno con me i signori Consiglieri, ed anche per loro stessa ammissione già dichiarata, che la gran parte delle critiche riguarda la legge, non il regolamento. Questo si è già detto in Commissione, peraltro. Le critiche alla legge in parte le condivido anche io e ritengo pleonastico dilungarmi sulle mie opinioni personali in ordine alla legge, su come si sarebbe potuto affrontare questo problema. Condividiamo tutti che i controlli sulla sicurezza vanno fatti. Se aveste la pazienza o la curiosità di andare a riguardare quello che si diceva sulla stampa, l’opinione pubblica quando questa legge fu pensata e prodotta in termini di risparmio energetico, di emissioni, perché anche la sensibilità, come tutti sappiamo, della pubblica opinione cambia, e la richiesta da tutti di una normativa che consentisse controlli sugli impianti privati per via delle disgrazie che succedono era unanime, era un coro. Quindi va fatta questa annotazione che è più di storia e di letteratura che non inferente al Regolamento. Le critiche al regolamento, a quanto ho capito, sono di sicuro… Ora mi pareva fosse chiaro però in Commissione, chi è soggetto a controllo a campione non è che deve pagare uno specifico, lui come tutti hanno da pagare, perché lo dice la legge, gli oneri che noi dobbiamo sostenere per il Catasto, per l’Anagrafe, per le relazioni, per il controllo, ma non è che a chi si comporta bene gli mandi il controllo e non lo fai pagare, no tutti devono pagare e qui non c’è nulla da fare, lo dice la legge, tutti insieme dobbiamo sostenere questo onere. Quello al quale capita in più il controllo, perché come dice coloritamente il Consigliere Franchini lo stato non si fida, non ha lui un onere in più. Il costo del controllo a campione, o che sia il 5% o che sia il 10% , va ripartito tra tutti coloro che hanno un impianto. Se poi fanno l’autocertificazione e gli viene a campione il controllo non pagano una lira in più per il controllo, devono comunque pagare – dice Franchini – una tassa in più sulla casa, un nuovo balzello. Diamo pure tutte le definizioni, noi tutti dobbiamo sostenere l’onere di questo obbligo di controllo che gli enti pubblici hanno, ma tra quelli che mandano l’autocertificazione e che non tutti a tappeto saranno controllati ma solo una parte, siccome mandare anche una parte di controlli comporta un costo questo costo deve essere previsto e ripartito in un bollettino, in un bollino, vediamo anche la modalità di pagamento per evitare. Ecco cosa possiamo fare noi sotto il vostro controllo e con i vostri indirizzi: ridurre al minimo le incombenze. Per quanto riguarda, invece, i costi che sicuramente i cittadini dovranno sostenere, molti credo già li sostengano, quelli di chiamarsi tutti gli anni il manutentore o l’installatore a controllare la caldaia è un controllo che molti già sostengono. Perché io almeno, ma credo tanti, in casa hanno la caldaia, pagano una specie di abbonamento perché quello sa, senza che mi si guasti, tutti gli anni prima di accenderlo deve venire, e fa pagare 80.000, 100.000, 120.000 l’anno, ci sarà un onere in più che questo gli chiede per compilare e firmare il modello? Sicuramente, da questo punto di vista – il a \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc Commissione lo sa – siamo intesi colle varie associazioni di categoria e Ordini professionali per addivenire ad una convenzione che non può fissare i prezzi, perché si tratta di prezzi di mercato, ma può dare delle indicazioni per cui le stesse associazioni potranno pubblicizzare che quelle date imprese o quei dati professionisti si sono convenzionati per fare quegli interventi di controllo e di compilazione entro un tariffario. Questo a maggiore garanzia non solo della limitazione dei prezzi ma anche della serietà dell’intervento, e su questo altre Province si sono attivate, lo faremo anche noi, ci facciamo parte attiva e diligente per addivenire a delle convenzioni che coinvolgano, e tutte le associazioni di categoria, industriali, artigianali si sono dette disponibili a farlo e, anzi, ne trovano un vantaggio per intervenire presso i cittadini. Quindi più di questo non è che posso dire, posso aggiungere che non si può neanche distinguere tra un intervento e un altro aggravandone uno, quello che non manda l’autocertificazione ed è soggetto a controllo a tappeto, a tutti va fatto, ho detto che bisognerà prevedere l’intero costo del controllo a suo carico. Ci sono delle Province, ripeto, che sono già partite ed hanno notule dai professionisti di 300.000 lire a controllo. Per quelli ai quali si fa il controllo a tappeto il costo di quella operazione non può essere ripartito, lo deve sostenere quello lì, ma non è che a questo può essere chiesto: “Fagli pagare ancora di più così rispetto al diligente lui viene punito”, perché la legge non consente di porre sanzioni, devo recuperare la spesa. Addirittura vi dirò che anche negli incontri che l’Amministrazione ha avuto colle categorie, proprio nello spirito di agevolare l’autocertificazione, dice: “Se la differenza è poca tra quello che paga il cittadino in generale, che poi si autocertifica, e quello che non si autocertifica non c’è incoraggiamento”, ma se io trovo chi mi fa il controllo a tappeto ad un certo prezzo bisogna che faccia pagare quello al cittadino, non posso metterci 20.000 lire in più di punizione perché la legge non lo consente, non posso stabilire sanzioni che non mi sono autorizzate dalla legge. Quindi non aggiungo altro, ringrazio anche io il lavoro che i Consiglieri hanno fatto su questa cosa, perché ci abbiamo passato le giornate, il lavoro non finisce, comincia e basta. Questo è solo lo strumento, e se ne chiede l’immediata eseguibilità proprio per procedere a tutto il lavoro che abbiamo da fare. Evidentemente individuare chi e come farà queste cose, fare la campagna pubblicitaria e poi, andando avanti, sperando, augurandoci che l’onere che dovrà essere sopportato sia, come da noi è letto, come una necessità per mettere in sicurezza gli impianti. Alla Consigliera Ciraolo; ho capito benissimo, do come risposta che sotto i 4 kilowatt, i piccolissimi impianti non sono soggetti. La domanda che lei mi faceva: “Quando poi ho fatto il controllo se quello non è in condizione di sostenere l’onere?”, Ma si potrebbe girare con un’altra domanda: e se non è in condizione può tenere un impianto che mette a rischio la sua incolumità e quella – nel caso di condomini – degli altri? È una domanda che non ha risposta, non so dargliela, se il controllo non c’è l’impianto è fuori regola e nessuno ha da dire nulla, se c’è e gli impongo: “Questa non è a norma e bisogna metterla a norma, o ricomprarla o adeguarla” e mi dice che non ha i soldi per farlo. Ho capito benissimo, la risposta non ce l’ho, ma è giusto che permanga lì un impianto di riscaldamento che mette a rischio l’incolumità di chi ci abita e di quelli vicini? La logica della legge è questa, che non critichiamo per questo aspetto ma per il fatto che impone l’onere dei controlli a carico del cittadino titolare di impianto. Presidente Giunti: Ha facoltà di parlare il Consigliere Franchini: Per rifarmi all’ultimo intervento dell’Assessore dico che purtroppo c’è la Legge 626 ma poi anche dagli enti, dalle istituzioni perché non hanno fondi viene rimandata e rimandata e poi ci sono le morti sul lavoro. Il discorso è questo: non possiamo votare la legge qui, quindi è un gioco che non mi piace e quando c’è un gioco che non mi piace non partecipo e non accetto neanche i regolamenti. \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc Il fatto che sollevava la collega di Forza Italia è vero, ci deve pensare lo stato a queste cose, poi non so in quali metodi e in quali modi ma deve pensare lo stato al controllo. Poi chi non è in regola si deve mettere in regola, giustamente chi non può dovrà essere aiutato ma questo è un po’ anche in tutte le situazioni, specialmente nella 626, c’è una legge che dovrebbe essere rispettata sui posti di lavoro, nelle istituzioni, nelle scuole, nelle U.S.L., tra l’altro, e non viene mai applicata né rispettata perché? Perché mancano i soldi, perché non si può mettere a posto, quindi aiuti in questa direzione. Gli aiuti e le agevolazioni in questa direzione da parte dello stato, queste leggi dovrebbero essere sempre confortate da una legge che permette aiuti, perché una caldaia costa delle cifre e se uno è nella indisponibilità ci dovrebbe essere una legge dello stato che permetta a questa persona di acquistarla a 30.000 lire il mese, lo fanno per la FIAT, l’hanno fatto per Agnelli e la possono fare anche per il cittadino la rottamazione. Su queste cose basterebbe ragionare, ma non sta a noi, lo capisco, sta ai parlamentari che sono giù a Roma che evidentemente, sottolineo, in questo caso, secondo me, hanno capito poco sul discorso delle caldaie e di mettere a norma le caldaie. Mi dispiace, forse sarò presuntuoso ma a me pare questo. \\MAIN\DATI\USERS\RPAGLIAI\TESTI\CONSIGLIO 2000\DELIBERE00\del n. 155 14 novembre.doc