PONTIFICIA FACOLTÀ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE Sezione S. Luigi GUIDA DELLO STUDENTE Anno Accademico 2001-2002 NAPOLI - Via Petrarca, 115 Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sede Legale Viale Colli Aminei 2 - 80131 Napoli tf 081/7437411 - fax 081/7437465 Presidenza (S. Tommaso) Segr. tf - fax 081/7437439 Sezione S. Luigi Via Petrarca 115 - 80122 Napoli tf 081/2460-276 - fax 081/5752319 Pontificio Seminario Interregionale Campano Via Petrarca 115 - 80122 Napoli tf 081/2466011 - fax 081/5750716 Scolasticato Nazionale S.I. Via Petrarca 115 - 80122 Napoli tf 081/2460-111 - fax 081/5750525 2 Presentazione La Guida 2001/02 registra il progressivo lavoro di revisione del piano degli studi messo in atto dalla Sezione San Luigi. Col nuovo anno accademico, infatti, tutti gli insegnamenti del biennio filosofico confluiscono nelle tre aree tematiche previste (epistemologico-metafisica; antropologica; storica), configurando una proposta formativa molto più compatta e integrata della precedente, i cui frutti si sono potuti osservare già col primo anno di sperimentazione (maggiore collaborazione tra i docenti confluiti nell’area; una più vivace interazione tra docenti e studenti; didattica più attiva e differenziata, ecc.). Allo stesso tempo sono emersi alcuni problemi di gestione, ai quali si pensa di poter dare una risposta nella misura stessa della progressiva entrata in vigore della riforma. Mi riferisco in particolare ai problemi di raccordo e armonizzazione tra le aree e quelli derivanti dalle rigidità del precedente orario scolastico. Per quanto riguarda il secondo e terzo ciclo degli studi, relativi alle specializzazioni e al dottorato di ricerca, la procedura di revisione è stata avviata nei mesi scorsi sia a livello di Facoltà che a livello di Sezione. Col nuovo anno accademico si spera di poter mettere a punto una proposta relativa alle specializzazioni di cui è titolare la Sezione San Luigi, da confrontare e integrare successivamente con quanto verrà elaborato dalle altre Istituzioni che compongono la Facoltà. Tutto questo complesso lavoro potrà essere seguito sulla rete, al sito www.teologia.it, nel quale compare la Facoltà in tutta la sua ricca articolazione. Sempre in ordine al rinnovamento degli studi vale la pena segnalare il seminario, che la Sezione ha in programma per la prossima primavera, volto ad evidenziare gli elementi della pedagogia ignaziana che possono costituire ancor oggi una fonte di ispirazione per un’azione formativa orientata a un servizio ecclesiale di qualità. Le ricadute di questo seminario non mancheranno di fornire ulteriori elementi per lo sforzo di rinnovamento degli studi avviato ormai da anni nella Sezione San Luigi. Nel dare alle stampe questa Guida sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno offerto un loro contributo: il corpo docente, naturalmente, e il personale di Segreteria, coordinato dal p. Vito Mossa, ma anche Matilde Tidone e Giovanni Drago che si sono fatti carico della veste tipografica. Prof. SATURNINO MURATORE SJ Vice Preside per la Sezione 3 CENNI STORICI Il Collegio Massimo della Compagnia di Gesù in Napoli, fondato nel 1552 e arricchito di scuole universitarie nell’anno 1565, non ha mai cessato di conferire i gradi accademici in Sacra Teologia agli studenti gesuiti, in forza del diritto che i Sommi Pontefici Giulio III, Pio IV, Gregorio XIII e Pio IX hanno confermato. Sospesa dall’anno 1767 con la soppressione della Compagnia di Gesù nel Regno delle due Sicilie, la sua Facoltà Teologica è stata ristabilita a Napoli nell’anno 1827 e, dopo la dispersione del 1860, è stata ripristinata nel 1898 nell’attuale sede del Collegio Massimo “S. Luigi” a Posillipo. I suoi statuti, elaborati secondo le direttive della Costituzione Apostolica Deus Scientiarum Dominus del 1931, vennero approvati il 31 luglio 1937. Essa veniva riconosciuta come “Pontificia Facultas Theologica Sancti Aloisii ad Pausilypum, clericis sive religiosis sive saecularibus potissimum ex provinciis Italiae Meridionalis destinata”, annessa al Collegio Massimo S. Luigi e retta quanto agli studi dalla Ratio Studiorum della Compagnia di Gesù. In conformità alle direttive del Concilio Vaticano II e alle norme emanate dalla Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica circa la pianificazione delle Facoltà, nel 1969 è stata costituita la “Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale”. Allo stato attuale essa è costituita da due Sezioni: la Sezione “S.Tommaso d’Aquino”, che corrisponde alla Facoltà già esistente nel Seminario Maggiore Arcivescovile di Napoli, e la Sezione “S. Luigi”, che corrisponde alla “Facultas Theologica Sancti Aloisii ad Pausilypum”. Gli Statuti Generali della Facoltà furono redatti in base alle Normae Quaedam e successivamente rivisti in conformità alle norme della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana. Essi sono stati approvati in via definitiva il 18 aprile 1986, congiuntamente agli Statuti Particolari delle due Sezioni. La personalità giuridica civile della Facoltà è stata sancita dal D.M. del 2 febbraio 1995 (cf. G.U. s.g. n° 217, 16.09.95). 4 Parte Prima L’ISTITUZIONE ACCADEMICA ISTITUZIONE ACCADEMICA DOCENTI INFORMAZIONI 5 6 L’ISTITUZIONE ACCADEMICA I. LA FACOLTÀ DIREZIONE DELLA FACOLTÀ Gran Cancelliere Vice Gran Cancelliere Preside Vice Preside Segretario Generale Direttore Amministrativo Card. Michele GIORDANO Vittorio LIBERTI Adolfo RUSSO Saturnino MURATORE Ornella MARRA Domenico CANNONE MEMBRI DELLA SEZIONE AL CONSIGLIO DI FACOLTÀ Saturnino MURATORE (Vice Preside) Donatella ABIGNENTE Enrico CATTANEO Ettore FRANCO Paolo GAMBERINI Carlo GRECO Giuseppe MANCA Antonio ORAZZO Studenti: Gian Paolo BORTONE Luciano LARIVERA II. LA SEZIONE S. LUIGI DIREZIONE DELLA SEZIONE S. LUIGI Vice Preside per la Sezione Direttore del Settore filosofico Direttore del Settore biblico Direttore del Settore dogmatico Direttore del Settore vita cristiana Direttore Ammin. della Sezione Segretario della Sezione Saturnino MURATORE Nunzio GALANTINO Ettore FRANCO Orazio F. PIAZZA Donatella ABIGNENTE Mario GIOIA Vito Nicola MOSSA 7 CONSIGLIO DI SEZIONE Membri di diritto Professori Adolfo RUSSO Preside della Facoltà Saturnino MURATORE Vice Preside Nunzio GALANTINO Dir. Settore filosofico Ettore FRANCO Dir. Settore biblico Orazio F. PIAZZA Dir. Settore dogmatico Donatella ABIGNENTE Dir. Settore vita cristiana Giuseppe MANCA Rettore Collegio Professori S.I. Claudio BARRETTA Rettore Scolasticato S.I. Piero GRANZINO Rettore Pont. Seminario Campano Alberto CASALEGNO Enrico CATTANEO Antonio FANULI Giuseppe FERRARO Carlo GRECO Domenico MARAFIOTI Corrado MARUCCI Antonio ORAZZO Domenico PIZZUTI Sergio TANZARELLA Antonio TRUPIANO Studenti Antonio DE FEO Alessandro GALLOTTI Marco TORRACA CONSIGLIO DELEGATO Saturnino MURATORE (Vice Preside) Enrico CATTANEO Carlo GRECO Giuseppe MANCA Antonio DE FEO (Studente) Ettore FRANCO (Sostituto) Alberto PERNA (Sostituto) CONSIGLIO AMMINISTRATIVO Giuseppe MANCA Saturnino MURATORE (Vice Preside) Mario GIOIA (Dir. Amministrativo) Domenico PIZZUTI Luigi OITANA (Dir. della Biblioteca) Giovanni GUZZO (Studente) Claudio BARRETTA (Rett. Scolasticato S.I.) CONSIGLIO DI BIBLIOTECA Luigi OITANA (Direttore) Saturnino MURATORE (Vice Preside) Mario GIOIA (Dir. Amministrativo) Ettore FRANCO 8 Nunzio GALANTINO Orazio F. PIAZZA Domenico PIZZUTI Marco TORRACA (Studente) COORDINATORI D’AREA Biennio filosofico 1. Area epistemologico-metafisica: prof. Saturnino MURATORE 2. Area antropologica: prof. Nunzio GALANTINO 3. Area storica: prof. Antonio ORAZZO Triennio teologico 4. Area biblica: prof. Ettore FRANCO 5. Area cristologico-fondamentale: prof. Carlo GRECO 6. Area antropologico-spirituale: prof. Giuseppe MANCA 7. Area ecclesiologico-sacramentale: prof. Orazio F. PIAZZA 8. Area morale: prof. Donatella ABIGNENTE COLLABORATORI Aldo LARDONE (Servizio Libreria) Anna CIARDI (Segreteria) Anna Maria DE RUVO (Segreteria) Filomena IORIO (Segreteria) Paola GHIDELLI (Ausiliaria Sezione) Marcello TRUPIANO (Consul. Ammin.) Paola RIBATTI (Amministrazione) Cristina DE RUGGIERO (Biblioteca) Carla MAYRHOFER (Biblioteca) Evelina MASTURZO (Biblioteca) Gaetano SCHERILLO (Biblioteca) Giovanni DRAGO (Rassegna di Teologia) Matilde TIDONE (Rassegna di Teologia) ISTITUTO DI FILOSOFIA Direttore: Direttori dei Seminari: Epistemologia Filosofia della religione Studi storico-religiosi Consiglieri: Segretaria: Carlo GRECO Saturnino MURATORE Carlo GRECO Giuseppe LORIZIO Carlo GRECO – Saturnino MURATORE Giuseppe LORIZIO – Alda DE LUZENBERGER Cloe TADDEI FERRETTI – Giuseppina DE SIMONE Giuseppina DE SIMONE 9 ISTITUTO DI STUDI E RICERCHE SOCIALI Direttore: Consiglieri: Domenico PIZZUTI Saturnino MURATORE (Vice Preside) Nunzio GALANTINO (Direttore Sett. filosofico) Massimo CONTE (Ricercatore) Giacomo DI GENNARO (Ricercatore) CENTRUM IGNATIANUM SPIRITUALITATIS (CIS) Direttore: Consiglieri: Collaboratore volontario: Pietro SCHIAVONE Mario GIOIA Rossano ZAS FRIZ DE COL Carlo PALAZZOTTO PUBBLICAZIONI DELLA SEZIONE RASSEGNA DI TEOLOGIA Rivista bimestrale Edizioni San Paolo - Cinisello Balsamo (Mi) Direttore: Vice Direttore: Consiglieri: Saturnino MURATORE Giuseppe LORIZIO Donatella ABIGNENTE – Enrico CATTANEO Corrado MARUCCI – Domenico PIZZUTI Sergio TANZARELLA – Andrea VICINI Redazione: Nerina RODINÒ – Antonietta MARINI Giovanni DRAGO – Matilde TIDONE Presso la stessa Editrice, a cura della direzione della Rivista: Collana RdT/Library ALOISIANA Collana di studi Coeditrici: Morcelliana (Brescia) - Gregorian University Press (Roma) Direttore: Consiglieri: 10 Ettore FRANCO Donatella ABIGNENTE – Enrico CATTANEO Paolo GAMBERINI – Antonio ORAZZO INTELLECTUS FIDEI Collana di manuali a cura della Sezione S. Luigi Edizioni San Paolo - Cinisello Balsamo (Mi) Coordinatore: Comitato scientifico: Saturnino MURATORE Ettore FRANCO – Giuseppe MANCA Domenico PIZZUTI – Elio SALA SEGRETERIA DEGLI STUDENTI Antonio DE FEO (Segretario Coordinatore) Alberto PERNA (Vice Segretario) Nicola BOCCIA Maurizio CAPONE Tiziana CAPUTO Alfonso CELENTANO Ottavio CEMBALO Antonio DE FEO Cosimo EPIFANI Alessandro GALLOTTI Alessandro GRAZIOSO Giovanni GUZZO Pasquale IANNUZZO Luciano LARIVERA Alfonso LETTIERI Claudio MANFREDI Alberto MASULLO Giuseppe RUOCCO Sebastiano SEQUINO Marco TORRACA Vincenzo VERGINE Francesco VISCIANO Giuseppe MANCA (Docente delegato) RAPPRESENTANTI DI CLASSE Quinquennio: 1° anno: Nicola BOCCIA – Ottavio CEMBALO – Giovanni GUZZO 2° anno: Tiziana CAPUTO – Alfonso CELENTANO – Alberto MASULLO 3° anno: Alessandro GRAZIOSO – Pasquale IANNUZZO – Luciano LARIVERA 4° anno: Maurizio CAPONE – Antonio DE FEO – Sebastiano SEQUINO 5° anno: Cosimo EPIFANI – Alfonso LETTIERI – Francesco VISCIANO Bienni: Giuseppe RUOCCO 11 ORGANICO DEI DOCENTI ABIGNENTE DONATELLA associata Via S. Caterina 44 80132 NAPOLI tf 081/415791 CATTANEO ENRICO ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2466011 ASSENSO FILENA incaricata C.so Europa 84 80127 NAPOLI tf 081/645925 COSTA EUGENIO invitato Via Barbaroux 30 10122 TORINO tf 011/5629408 BARRUFFO ANTONIO emerito Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 D’ALARIO VITTORIA incaricata Via Epomeo 287 80135 NAPOLI tf 081/7673486 BITTASI STEFANO incaricato Piazzale Aldo Moro 1 00185 ROMA tf 06/4455350 D’ANTUONO EMILIA invitata Via S. Antonio a Capodimonte 46 P.co Villa Teresa lotto 6/A 80131 NAPOLI tf 081/445387 CANTILLO GIUSEPPE invitato Via S. Giovanni Bosco 47 84100 SALERNO tf 089/790821 DEL RICCIO ROBERTO assistente Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 CASALEGNO ALBERTO straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 DE SIMONE GIUSEPPINA associata Via E. Cantone 104 80038 POMIGLIANO D’ARCO (Na) tf 081/8035226 CASTELLO GAETANO invitato Corso Garibaldi 254/D6 80055 PORTICI (Na) tf 081/483026 DI NAPOLI GIOVANNI invitato Via S. Michele 4 84050 LAUREANA CILENTO (Sa) tf 0974/832235 12 DI PINTO LUIGI straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 GIOIA MARIO emerito Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 FANULI ANTONIO associato Gradini S. Nicola da Tolentino 12 80135 NAPOLI tf 081/418684 GIRAUDO CESARE invitato P.zza S. Maria Maggiore 7 00185 ROMA tf 06/4474170 FERRARO GIUSEPPE ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 GIUNCHEDI FRANCESCO emerito Via degli Astalli 12 00186 ROMA tf 06/697001 FERRARO SERGIO aggiunto Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 GRECO CARLO ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 FRANCO ETTORE straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2466011 INFANTE RENZO invitato Via C. Galiani 19/B 71100 FOGGIA tf 0881/714900 GALANTINO NUNZIO straordinario Via Consolare 17 71042 CERIGNOLA (Fg) tf 0885/423658 LORIZIO GIUSEPPE invitato Via Aurelia Antica 284 00165 ROMA tf 06/69895659 GALIANO CARLO invitato Via D. Fontana 101 80128 NAPOLI tf 081/7705202 MAJORANO SABATINO invitato Via Merulana 31 00185 ROMA tf 06/494901 GAMBERINI PAOLO associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 MANCA GIUSEPPE straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 13 MARAFIOTI DOMENICO straordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 OITANA LUIGI emerito Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 MARINO FRANCESCO invitato Via S. Michele 3 81030 CESA (Ce) tf 081/8907624 ORAZZO ANTONIO associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 MARRA BRUNO incaricato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 PALMESE ANTONIO incaricato Via S. Giovanni Bosco 8 80141 NAPOLI tf 081/7511340 MARUCCI CORRADO ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 PARENTE ULDERICO incaricato Via G. Falcone 15 80016 MARANO (NA) tf 081/5863528 MASTANTUONO ANTONIO incaricato Via Novelli 37 86035 LARINO (Cb) tf 0874/822771 MOSCATO LILIANA incaricata Via Posillipo 55 80122 NAPOLI tf 081/5754766 PATAUNER ANDREA lettore di tedesco Via Manzoni 153/I 80123 NAPOLI tf 081/5755375 PIAZZA ORAZIO FRANCESCO straordinario C.so Cusani 271 82036 SOLOPACA (Bn) tf 0824/977827 MURATORE SATURNINO ordinario Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 PITTA ANTONIO invitato Via Giovanni XXIII 71036 LUCERA (Fg) NAPOLITANO ERASMO incaricato Via Ferrovia 20 80039 SAVIANO (Na) tf 081/8201476 PIZZUTI DOMENICO emerito Via Ghisleri, Lotto 5P 80144 NAPOLI tf 081/7013155 14 PONTICELLI RAFFAELE incaricato V.le Colli Aminei 3 80131 NAPOLI tf 081/7443971 VICINI ANDREA incaricato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 PROPATI GIUSEPPE associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 ZAS FRIZ DE COL ROSSANO C. aggiunto Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 SALVATORE EMILIO incaricato Via Roma 164 81011 ALIFE (Ce) tf 0823/918102 SCIBONA ROCCO associato Via Petrarca 115 80122 NAPOLI tf 081/2460-111 PROFESSORI EMERITI TANZARELLA SERGIO aggiunto Via Beneduce 5 81100 CASERTA tf 0823/471311 TRUPIANO ANTONIO incaricato C.so Vittorio Emanuele 18 80122 NAPOLI tf 081/7614170 AZZOLLINI LEONARDO BARRUFFO ANTONIO BRUNO FRANCESCO DI MARINO ANTONIO GIOIA MARIO GIUNCHEDI FRANCESCO MARRANZINI ALFREDO OITANA LUIGI PIZZUTI DOMENICO RUSSO BIAGIO 15 INFORMAZIONI STUDENTI Sono ammessi come studenti della Sezione chierici diocesani, religiosi e laici. Gli studenti si distinguono in: – ordinari: sono iscritti e frequentano i programmi dei cicli che conducono ai gradi accademici; – straordinari: sono iscritti e ammessi, dietro consenso scritto del Vice Preside, a frequentare corsi secondo particolari “piani di studio” che non conducono a gradi accademici; – uditori: dietro consenso scritto del Vice Preside sono iscritti e ammessi a frequentare solo determinati corsi; – fuori corso: non hanno espletato gli esami e/o conseguito il grado accademico entro il tempo previsto dal ciclo di studi prescelto. Per ulteriori informazioni cf Interruzioni e Studenti fuori corso. IMMATRICOLAZIONI E ISCRIZIONI Le immatricolazioni e le iscrizioni al Quinquennio istituzionale, all’Anno pastorale e al primo semestre dei Bienni di Specializzazione si effettuano presso l’Ufficio di Segreteria dal 3 settembre al 28 settembre 2001. La seconda rata di versamento annuale delle tasse accademiche e l’iscrizione al secondo semestre per i Bienni di Specializzazione si effettuano dal 14 gennaio al 15 febbraio 2002. Gli studenti iscritti in questa Sezione come ordinari non possono contemporaneamente iscriversi ad altre Facoltà ecclesiastiche o civili. Iscrizioni in ritardo: agli studenti che si iscrivono entro il 29 ottobre o entro il 25 febbraio è richiesta la compilazione di un modulo di domanda, il pagamento della tassa di mora stabilita dalle Autorità competenti e l’approvazione per iscritto del Vice Preside. Immatricolazione o prima iscrizione Documenti richiesti: 1. Domanda d’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Certificato di nascita in carta semplice. 3. Titolo di studio in originale tale da dare diritto all’iscrizione alle Facoltà universitarie nella propria nazione (in Italia: titolo di scuola media superiore). 4. Attestati che dimostrino la conoscenza delle lingue classiche e moderne richieste. 5. Quattro fotografie formato tessera, su fondo chiaro (sul retro scrivere in stampatello nome e cognome). informazioni 6. Nulla Osta del proprio Ordinario per sacerdoti, seminaristi, religiosi. Per i laici si richiede una lettera commendatizia dell’Autorità ecclesiastica. 7. Iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria, ai corsi opzionali, seminari, corsi integrativi. 8. Per l’iscrizione degli studenti di nazionalità non italiana è richiesta la documentazione stabilita dalle normative dello Stato Italiano. 9. Agli studenti di lingua non italiana: per ottenere l’iscrizione è richiesto il superamento dell’esame di idoneità linguistica, scritto e orale, secondo le modalità stabilite dalle Autorità della Sezione (CdS 06.03.91). Rinnovo semestrale/annuale dell’iscrizione 1. Domanda di rinnovo dell’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Iscrizione, mediante apposito modulo, ai corsi opzionali, seminari, corsi integrativi. 3. Comunicazione scritta di eventuale variazione del proprio stato di sacerdote, chierico diocesano, religioso, laico. 4. Il rinnovo dell’iscrizione richiede che lo studente sia in regola con i versamenti delle tasse accademiche degli anni precedenti. Prima iscrizione ai Bienni di specializzazione 1. Domanda d’iscrizione, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Titolo di studio in originale tale da dare diritto all’iscrizione alle Facoltà universitarie della propria nazione (in Italia: titolo di scuola media superiore). 3. Titolo in originale di Baccalaureato in Teologia o documentazione degli studi espletati nei singoli anni del sessennio filosofico-teologico (in questo ultimo caso si richiede l’attestato del superamento di un esame di ammissione, secondo le modalità stabilite dalle Autorità della Sezione). 4. Attestato del curriculum del Quinquennio filosofico-teologico concluso con il Baccalaureato (per gli studenti che non lo hanno svolto presso la Sezione S. Luigi). 5. Attestati che dimostrino la conoscenza delle lingue richieste. 6. Quattro fotografie formato tessera. 7. Lettera di presentazione delle competenti Autorità ecclesiastiche. Gli studenti devono presentare all’approvazione del Vice Preside, all’atto dell’iscrizione, la scheda del piano di studi semestrale, accettata e firmata dal relativo Direttore di settore. La frequenza ai Bienni di specializzazione decorre unitariamente a partire dal semestre di iscrizione. 17 informazioni Rinnovo semestrale dell’iscrizione ai Bienni di specializzazione 1. Domanda di rinnovo, su modulo fornito dalla Segreteria. 2. Comunicazione scritta di eventuale variazione del proprio stato di sacerdote, chierico diocesano, religioso, laico. Gli studenti devono presentare all’approvazione del Vice Preside, all’atto del rinnovo dell’iscrizione, la scheda del piano di studi semestrale, accettata e firmata dal relativo Direttore di settore. Il rinnovo dell’iscrizione richiede che lo studente sia in regola con i versamenti delle tasse accademiche dei semestri precedenti. Iscrizione al terzo ciclo Per accedere al terzo ciclo si richiede, oltre al titolo di Licenza in originale, un’adeguata e documentata conoscenza delle lingue antiche e di almeno tre delle lingue moderne ritenute indispensabili dalle Autorità accademiche. L’accoglimento della domanda di iscrizione, presentata al Vice Preside su modulo fornito dalla Segreteria, è condizionata all’effettiva possibilità di trovare un direttore di tesi nell’ambito del settore di specializzazione prescelto. Si ritengono legittimamente iscritti al terzo ciclo gli studenti che hanno depositato in Segreteria il titolo e lo schema della dissertazione, approvati dal V. Preside, e sono in regola con le tasse d’iscrizione. Dalla data di iscrizione inizia la decorrenza dei due anni minimi richiesti per il conseguimento del Dottorato (cf più avanti la normativa del terzo ciclo). CORSI 1. Le discipline si distinguono in obbligatorie e opzionali. Le discipline obbligatorie, a loro volta, si distinguono in principali e complementari. I piani di studio dei vari cicli prevedono anche corsi tutoriali, dissertazioni, esercitazioni scritte e seminari. 2. I seminari comportano un numero chiuso (normalmente non più di 10 partecipanti), al fine di rendere effettivo il metodo seminariale. I seminari minori (di 1 credit) si concludono con una indicazione di “rite frequentavit”, se svolti regolarmente. Il docente può conferire un voto a studenti che si siano particolarmente distinti nello svolgimento del seminario stesso. I seminari maggiori (di 2 o più credits) comportano di norma un elaborato scritto, la cui valutazione concorre a determinare il voto del seminario. Questo elaborato è distinto dalla eventuale esercitazione scritta di filosofia o di teologia (cf n. 3). 3. A conclusione del biennio filosofico è prevista una esercitazione scritta di filosofia, concordata normalmente col docente del seminario maggiore. Essa dovrà constare orientativamente da un minimo di 20 a un massimo di 30 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Nel triennio teologico, quando la prova finale è l’esame comprensivo, lo studente è tenuto a presentare una eser- 18 informazioni citazione scritta di teologia, concordata con un docente. Essa dovrà constare orientativamente da un minimo di 20 a un massimo di 30 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Copia di questi due elaborati deve essere consegnata in Segreteria, entro i termini stabiliti. 4. A conclusione del triennio teologico è prevista, come alternativa all’esame comprensivo, una dissertazione o tesi, di almeno 60 cartelle dattiloscritte. Questa dissertazione è sostitutiva dell’esercitazione scritta di teologia (cf n. 3). 5. Possono essere ammessi agli esami solo gli studenti regolarmente iscritti, che abbiano partecipato ad almeno due terzi delle ore previste dai relativi corsi o seminari e ne abbiano ottenuto dal docente l’attestazione firmata. ESAMI Esami di profitto 1. Tutti i corsi di insegnamento devono presentare, al termine del semestre o dell’annualità, oltre alla attestazione di frequenza sul libretto accademico, una valutazione positiva, attestata sullo statino emesso dalla Segreteria. 2. Il periodo di ritiro e di riconsegna degli statini da parte degli studenti viene indicato dalla Segreteria. Gli statini devono essere regolarmente compilati in stampatello, con la corretta indicazione dei corsi, dei relativi docenti, della data, dell’appello e dell’anno di frequenza. L’accettazione delle iscrizioni agli esami è subordinata all’avvenuto versamento delle tasse accademiche. Gli statini vengono consegnati direttamente dalla Segreteria ai docenti: non sono ritenuti validi statini di sessioni precedenti. Non sono accettate, salva autorizzazione scritta del Vice Preside, e solo per gravi motivi, iscrizioni agli esami oltre i termini di tempo stabiliti. 3. Le sessioni di esame sono indicate nel calendario accademico. La Segreteria fissa la data degli appelli: eventuali variazioni sono consentite solo da parte dei docenti e con previo accordo con la Segreteria. 4. Il voto di un esame superato con esito positivo può essere ricusato una sola volta, o in sede di esame – il docente annoterà la ricusazione sullo statino – o in Segreteria entro il termine della sessione. La ricusazione comporta la ripetizione dell’esame. 5. La ripetizione di un esame non può avvenire entro la stessa sessione. 6. L’assenza ad un esame prenotato deve essere segnalata in Segreteria almeno tre giorni prima dell’appello (esclusi sabato, domenica e giorni festivi). In caso di assenza ingiustificata verrà richiesta una penale. 7. Al termine della sessione gli studenti devono consegnare in Segreteria il libretto accademico: il periodo di restituzione verrà indicato dalla Segreteria stessa. 19 informazioni 8. Ripetizioni di esame ed esami in ritardo comportano il versamento (per ogni esame) della tassa stabilita dall’Autorità accademica. Sono considerati in ritardo gli esami non espletati entro la sessione invernale dell’anno successivo a quello in cui il corso è stato svolto. Esami finali Gli esami finali possono essere sostenuti solo dopo il completo espletamento del relativo ciclo di studi. Il testo del programma per l’esame comprensivo di baccalaureato o del modello di esame orale per la licenza è quello dell’anno accademico in corso (CdS 13.05.92). 1. Sessioni di esami finali, A.A. 2001-2002: 15 17 4 11 13 17 - 19 21 8 15 17 21 ottobre dicembre febbraio marzo maggio giugno 2. Baccalaureato con dissertazione scritta Con decisione del CdS 06.03.96 vengono proposti, ad experimentum, alla scelta dello studente due modelli di baccalaureato con dissertazione scritta: a) dissertazione scritta su tema teologico e discussione orale su 3 punti del tesario, uno per area, su indicazione dello studente. La scelta di questo modello comporta la partecipazione, con valutazione positiva, al seminario di sintesi; b) dissertazione scritta su tema teologico e discussione orale “tesa ad evidenziare il grado di assimilazione delle discipline svolte nel quinquennio” a partire dalla stessa dissertazione presentata. Lo studente che sceglie questo secondo modello può chiedere di sostituire il seminario di sintesi, in tutto o in parte, con un corso tutoriale di 2/3 cr., da indicare nel piano di studi e attestare in Segreteria all’inizio del 5° semestre, secondo la normativa vigente. La prenotazione del baccalaureato in forma scritta (su modulo fornito dalla Segreteria, unitamente al titolo della dissertazione, un breve schema di sviluppo e la bibliografia essenziale, con la firma del docente che guiderà lo studente nel lavoro) dovrà essere consegnata: − per il modello a): • entro la prima settimana di lezioni del 6° semestre per gli studenti che intendono sostenere l’esame finale al termine della sessione estiva; • 4 mesi prima delle date sopra indicate, per gli studenti che si avvalgono delle altre sessioni di esame. Si ricorda che sono esclusi dal computo i mesi dell’interruzione estiva (luglio agosto). − per il modello b): entro il termine delle lezioni del 4° semestre (4° Q.). 20 informazioni La dissertazione dovrà constare orientativamente da un minimo di 60 a un massimo di 100 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga. Il testo finale rilegato, con la firma del docente e dello studente, deve essere consegnato in 4 copie presso la Segreteria almeno un mese prima dell’inizio della sessione di esami finali prescelta. Ad esso vanno allegati la segnalazione scritta del tesario scelto con i tre punti dell’esame orale o la conferma della scelta del modello b) e il versamento delle tasse accademiche. 3. Baccalaureato nella forma comprensiva La domanda, su modulo apposito, deve essere presentata in Segreteria almeno un mese prima dell’inizio della sessione di esami finali prescelta, unitamente alla segnalazione del tesario scelto e al versamento delle tasse accademiche. 4. Licenza di specializzazione Il titolo della dissertazione, un breve schema di sviluppo e la bibliografia essenziale, firmati dal docente che guiderà lo studente nella ricerca e dal Direttore di Settore, devono essere consegnati in Segreteria entro l’ultima settimana del 3° semestre del Biennio per gli studenti che sostengono l’esame finale al termine della sessione estiva; 6 mesi prima delle date precedentemente indicate, per gli studenti che si avvalgono delle altre sessioni di esami. Si ricorda che sono esclusi dal computo i mesi dell’interruzione estiva (luglio - agosto). La domanda di esame, su modulo apposito, e il testo finale rilegato della dissertazione, orientativamente da un minimo di 100 a un massimo di 200 cartelle dattiloscritte di 30 righe, 60 battute per riga, con la firma del docente e dello studente, devono essere consegnati in quattro copie al Direttore di settore almeno un mese prima della sessione di esami finali prescelta. Presso la Segreteria dovranno essere effettuate la segnalazione scritta del modello di esame orale scelto e il versamento delle tasse accademiche. 5. Tesi dottorale Le informazioni sono contenute nella introduzione relativa al Dottorato in Teologia. 21 informazioni CERTIFICATI E DIPLOMI – Certificati e attestati: possono essere richiesti in Segreteria, mediante modulo apposito e col versamento dei diritti stabiliti per l’anno in corso. L’intervallo minimo per l’espletamento della richiesta è di 7 giorni. – Diplomi: al termine dei relativi corsi di studio e degli esami finali possono essere richiesti i diplomi di Studi Filosofici, di Baccalaureato in Teologia, di Anno Pastorale, di Licenza Specializzata in Teologia. Il diploma di Dottorato in Teologia viene rilasciato solo dopo la pubblicazione della tesi dottorale o di una sua parte, e la relativa consegna in Segreteria, secondo le norme indicate. Dopo la difesa della tesi dottorale è possibile richiedere un attestato di Laurea. All’atto della domanda per i diplomi si richiede il versamento della tassa accademica in vigore: l’intervallo minimo per l’espletamento della richiesta è di un mese. Si ricorda che i Diplomi originali sono documenti non iterabili. Il ritiro può avvenire solo da parte dello studente titolare o, in caso di necessità, mediante delega nominale scritta e presentazione di un documento valido di identità da parte della persona delegata. INTERRUZIONI E STUDENTI FUORI CORSO 1. Sono considerati in situazione d’interruzione solo gli studenti che hanno comunicato per iscritto l’esigenza di interrompere momentaneamente il ciclo di studi. L’accettazione della comunicazione è subordinata al placet del Vice Preside. 2. Per gli studenti appartenenti al Clero diocesano o a Congregazioni religiose è richiesta una comunicazione scritta da parte dei relativi Superiori. Tale comunicazione è richiesta anche al momento della successiva ripresa degli studi. 3. Uno studente iscritto come ordinario al 1° ciclo (Baccalaureato) viene considerato fuori corso quando non consegue il Baccalaureato entro il 5° anno dall’iscrizione. Le sessioni autunnale e invernale successive all’ultimo anno di iscrizione ordinaria sono assimilate all’anno accademico precedente. 4. Uno studente iscritto come straordinario al 1° ciclo viene considerato fuori corso quando non conclude il curriculum entro i termini previsti dal suo piano di studi. Le sessioni autunnale e invernale successive sono assimilate all’anno accademico precedente. 5. Uno studente iscritto come ordinario al 2° ciclo (Licenza) viene considerato fuori corso quando non consegue il titolo accademico entro il 3° anno dall’iscrizione. 6. Uno studente iscritto come straordinario al 2° ciclo viene considerato fuori corso quando non conclude il curriculum entro i termini previsti dal suo piano di studi. Le due sessioni di esami successive alla normale conclusione del curriculum sono assimilate al semestre precedente. 22 informazioni 7. Uno studente iscritto al 3° ciclo (Dottorato) viene considerato decaduto quando non ha discusso la tesi dottorale entro il 5° anno dall’iscrizione al Dottorato. 8. Agli studenti del 1° e 2° ciclo viene richiesto il rinnovo semestrale/annuale dell’iscrizione anche durante i “periodi assimilati”. Gli studenti fuori corso, all’atto del rinnovo dell’iscrizione per sostenere gli esami arretrati, sono tenuti al versamento delle tasse accademiche degli anni o dei semestri pregressi, secondo le disposizioni delle Autorità accademiche (cf. CdS 13.05.92). Sono inoltre tenuti al versamento delle tasse stabilite per gli esami “in ritardo”. DECADENZA DEI CORSI Ai fini del conseguimento dei Gradi Accademici di 1° e 2° ciclo, la Facoltà considera decaduti i corsi e i curricoli degli studenti che hanno superato i dieci anni di iscrizione fuori corso, salvo delibera del Consiglio di Sezione (CdF 17.03.1993). RICONOSCIMENTO DEGLI STUDI COMPIUTI ALTROVE 1. Chi ha iniziato gli studi filosofico-teologici in una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede, può essere ammesso a continuarli, senza obbligo di ripetere gli anni in essa compiuti; non può, tuttavia, conseguire alcun grado accademico senza aver soddisfatto a tutte le condizioni prescritte per detto grado dagli Statuti e dai programmi di questa Sezione. 2. Chi ha iniziato gli stessi studi fuori di una Facoltà canonicamente eretta dalla Santa Sede, per essere ammesso deve integrare i corsi del primo ciclo, sostenendo gli esami e le altre prove che le Autorità Accademiche determineranno dopo aver esaminato i programmi svolti e i voti riportati dal candidato. 3. Il riconoscimento di discipline e di corsi, compiuti con successo nelle Università civili o in altri Istituti o Centri qualificati di studi, viene determinato, caso per caso, dal Vice Preside, secondo le direttive stabilite dal Consiglio di Facoltà. 4. Nessuno può essere ammesso a sostenere gli esami o le altre prove prescritte per il conseguimento di un grado accademico, senza una regolare partecipazione ai corsi accademici, da stabilirsi caso per caso. 23 informazioni NOTA SUGLI EFFETTI CIVILI DEI TITOLI ACCADEMICI RILASCIATI I titoli accademici di Baccalaureato, Licenza e Dottorato in teologia rilasciati dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sono di diritto pontificio. Agli effetti civili hanno valore secondo i concordati e le legislazioni vigenti nei vari Stati, e le norme particolari delle singole Università o Istituti Universitari. In Italia, in forza del D.P.R. 2/2/1994 n. 175, art. 2, ad integrazione di quanto già stabilito negli Accordi di revisione del Concordato (18/2/1984, art. 10, rat. Legge 25/3/1985 n.121), per Teologia e Sacra Scrittura vale quanto segue: «I titoli accademici di baccalaureato e di licenza nelle discipline di cui all’art. 1, conferiti dalle Facoltà approvate dalla Santa Sede, sono riconosciuti, a richiesta degli interessati, rispettivamente come diploma universitario e come laurea con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, su conforme parere del Consiglio universitario nazionale. Il riconoscimento è disposto previo accertamento della parità della durata del corso di studi seguito a quella prevista dall’ordinamento universitario italiano per i titoli accademici di equivalente livello; si dovrà anche accertare che l’interessato abbia sostenuto un numero di esami pari a non meno di 13 annualità d’insegnamento per i titoli da riconoscere come diploma universitario, e pari a non meno di 20 annualità d’insegnamento per i titoli da riconoscere come laurea. Al predetto fine l’interessato dovrà produrre il titolo accademico conseguito, corredato degli esami sostenuti, in copia rilasciata dalla Facoltà che lo ha conferito, autenticata dalla Santa Sede». Rimangono inoltre invariate le precedenti disposizioni, che già prevedevano il riconoscimento della validità dei Diplomi di Licenza e di Dottorato se vidimati dalle competenti Autorità Ecclesiastiche e Civili. Oltre a fregiarsi legittimamente del titolo di “Dottore”, essi consentono: a) L’immatricolazione nelle Università e Istituti Universitari statali e liberi, salvi sempre i poteri discrezionali dei singoli Consigli di Facoltà degli Atenei e Istituti Universitari. b) L’esenzione da frequenze e l’abbreviazione dei corsi universitari, sempre a discrezione delle Autorità Accademiche. c) L’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Medie di 1° grado, meramente private, o legalmente riconosciute, o pareggiate, dipendenti o meno da Enti Ecclesiastici o Religiosi. N.B. – Tale riconoscimento viene concesso, mediante la Dichiarazione Ministeriale di Equipollenza al titolo statale, a coloro che hanno superato due esami (di Italiano e di Storia civile) presso una Facoltà o Istituto Universitario statale o libero (art. 7 del R.D. del 6.5.1925, n. 1084). 24 informazioni d) L’ammissione ai Corsi-Esami di Stato per il conseguimento dell’abilitazione o idoneità all’insegnamento nelle Scuole o Istituti, parificati o pareggiati, di istruzione Media di 1° e 2° grado, dipendenti da Enti Ecclesiastici o Religiosi, relativamente a quelle discipline per le quali sono richieste le Lauree in Lettere o in Filosofia conseguite presso le Università statali o libere (art. 31 della legge 19.1.1942, n. 86). e) L’esercizio provvisorio dell’insegnamento nelle Scuole di cui al punto d), in attesa del conseguimento delle corrispondenti abilitazioni (Nota Ministeriale del 5.12.1958 e successive estensioni: n. 411 del 10.11.1964; n. 498 del 29.11.1965; n. 429 del 15.11.1966). Per ottenere la vidimazione del Diploma si richiede una domanda da parte del competente Superiore Ecclesiastico, in cui si specifichi l’uso che si intende fare del Diploma. Le vidimazioni richieste per l’Italia sono, nell’ordine: 1. 2. 3. 4. Congregazione per l’Educazione Cattolica (P.zza Pio XII 3 – Roma). Segreteria di Stato di Sua Santità (Palazzo Apostolico – Vaticano). Nunziatura Apostolica in Italia (via Po 27 – Roma). Prefettura di Roma/Uff. Legalizzazioni (via IV Novembre 119/A). ORARIO DI SEGRETERIA Nei giorni di lezione ore 8,45 - 12,45 ORARIO DI BIBLIOTECA 9,00 - 18, 30 (venerdì 17, 30) Sabato chiuso 25 informazioni TASSE ACCADEMICHE ANNO 2001-2002 Quinquennio Immatricolazione Prima rata d’iscrizione (1° sem.) Seconda rata d’iscrizione (2° sem.) Fuori corso (tassa annuale) Esame di Baccalaureato Diploma di Studi Filosofici Diploma di Baccalaureato ¼ L. 230.000 118,79 660.000 340,86 660.000 340,86 600.000 309,87 140.000 72,30 85.000 43,90 140.000 72,30 Bienni di specializzazione Immatricolazione Iscrizione semestrale Fuori corso (tassa annuale) Esame di Licenza Diploma di Licenza 230.000 730.000 600.000 460.000 270.000 118,79 377,01 309,87 237,70 139,44 230.000 1.200.000 650.000 380.000 118,79 619,75 335,70 196,25 230.000 120.000 30.000 40.000 118,79 61,97 15,49 20,66 Anno pastorale Immatricolazione - 1a/2a rata cf. Quinq. Diploma di Anno pastorale 85.000 43,90 Diritti di Segreteria Ripetizione o ritardo di esame Assenza ingiustificata all’esame Esame fuori sessione Attestati Attestati con punteggio Tassa mora-iscrizione Duplicati: - tesserini - libretti 15.000 30.000 35.000 12.000 20.000 50.000 15.000 30.000 7,75 15,49 18,08 6,20 10,33 25,89 7,75 15,49 Dottorato Immatricolazione Iscrizione al Terzo Ciclo Esame di Laurea Diploma di Dottorato Uditori Immatricolazione Iscrizione semestrale - (più) per ogni corso - (più) per ogni esame 26 Parte Seconda GLI STUDI QUINQUENNIO ISTITUZIONALE (1° CICLO) Nuovo piano di studi Piano generale degli studi Biennio filosofico Triennio teologico BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA (2° CICLO) Biennio in teologia biblica Biennio in teologia dogmatica Biennio in teologia della vita cristiana DOTTORATO IN TEOLOGIA (3° CICLO) ANNO PASTORALE (CICLO COMPLEMENTARE) IL QUINQUENNIO ISTITUZIONALE (1° ciclo) NUOVO PIANO DI STUDI (Approvato ad experimentum dal CdS 31.05.2000) 1. Impostazione generale 1.0. Il nuovo Piano di studi del Quinquennio si ispira a tre esigenze fondamentali: a) unificare maggiormente la proposta dei contenuti, così da favorire un migliore apprendimento e facilitare la sintesi al di dentro dell’attuale pluralismo filosofico-teologico. b) rendere le didattiche più attive e appropriate, riducendo le lezioni cattedratiche e incrementando forme seminariali, gruppi di studio ecc. c) diminuire il numero dei corsi e degli esami. 1.1. Aree e corsi 1.1.1. Il Piano si struttura in 8 aree: tre per il biennio filosofico e 5 per il triennio teologico. 1.1.2. Ogni area si suddivide in nuclei tematici e questi si esplicitano in temi principali e temi di approfondimento oppure in approfondimenti e integrazioni. 1.1.3. La strutturazione per nuclei tematici permette al Piano degli studi una maggiore flessibilità, perché consente diversi accorpamenti, e una più chiara visibilità del legame dei contenuti sia nei temi principali sia in quelli integrativi o di approfondimento. 1.1.4. Ogni area prevede un’introduzione generale in cui si spiegano i diversi nuclei e il loro collegamento e un riepilogo finale. Ogni nucleo tematico a sua volta richiede un’introduzione specifica. 1.1.5. Uno o più nuclei tematici compongono un corso. Ogni corso costituito da più nuclei tematici, può essere svolto da uno o più docenti, secondo le esigenze della Sezione e le competenze specifiche, a giudizio del Vice Preside. 1.1.6. Il Piano prevede 10 corsi per il Biennio filosofico e 15 per il Triennio teologico. 1.1.7. Un corso svolto da più docenti deve salvaguardare l’unità dei contenuti e i tipi di didattica, decisi dal Piano e concretizzati dal gruppo stesso dei docenti della materia con il coordinatore della rispettiva area tematica. 29 nuovo piano di studi 1.2. I coordinatori 1.2.1. Il Vice Preside, come autorità responsabile dell’applicazione del Piano, nomina un coordinatore per ogni area, previa consultazione dei docenti dell’area stessa. 1.2.2. I coordinatori sono scelti ordinariamente fra i docenti stabili, possibilmente fra gli ordinari o gli straordinari, eccezionalmente fra gli associati. La durata del loro incarico è di tre anni, rinnovabili con la medesima procedura della nomina. 1.2.3. Essi costituiscono un Consiglio consultivo del Vice Preside, che questi convocherà quando lo riterrà utile per il coordinamento generale dell’insegnamento nel Quinquennio o per le verifiche del Piano nel suo svolgimento. 1.2.4. Il coordinatore ha il compito di a) coordinare la didattica, attraverso incontri periodici con i docenti assegnati all’area e incontri sia collettivi (di corso) che personali con gli studenti. b) realizzare un accordo con le altre aree, impegnate contemporaneamente nel semestre o nell’anno, così da utilizzare al meglio le possibilità di luoghi e di tempi di cui la Sezione può disporre e favorire l’integrazione interdisciplinare. c) coordinare la ricerca attraverso la struttura dei seminari permanenti esistenti o da creare. 1.2.5. Il coordinatore, in caso di rilevanti divergenze con uno o più docenti della sua area, a proposito dei contenuti, della didattica e delle verifiche, rimetterà la soluzione al parere del Vice Preside, il quale potrà avvalersi del consiglio degli altri coordinatori. A tale parere superiore può appellarsi autonomamente ogni docente dell’area stessa. 1.2.6. Nel Consiglio dei coordinatori, avendo cura di sentire e riportare il parere degli studenti, ciascuno farà una relazione di bilancio annuale riguardante la programmazione e la verifica della propria area. Su tale base il Vice Preside farà al Consiglio di Sezione un resoconto globale. 1.3. Didattica 1.3.1. Il Piano prevede forme diversificate di didattica: lezioni cattedratiche, seminari, gruppi di studio, di discussione e seminariali, assemblee di dibattito e di approfondimento, elaborati scritti, corsi tutoriali e semitutoriali. 1.3.2. Le lezioni cattedratiche indicano il senso generale dello studio in questione, il metodo da seguire e i nodi o le categorie più importanti. Orientativamente esse non dovrebbero superare il numero di ore assegnate all’insieme delle altre forme più attive di didattica. Fanno eccezione, per la loro indole specifica, i corsi esegeticoteologici, quelli storici, di Diritto canonico e di scienze umane, che possono svolgersi in forma cattedratica per circa i due terzi dei credits complessivi assegnati. 30 nuovo piano di studi 1.3.3. I gruppi di studio sono finalizzati principalmente ad approfondire e assimilare dei contenuti, specie in riferimento a un testo. I gruppi di discussione tendono in particolare alla problematizzazione e al confronto di opinioni, soprattutto attraverso una bibliografia, assumendo in tal caso la forma seminariale, o almeno seguendo dei questionari di ricerca e di orientamento. Le assemblee di dibattito o di approfondimento tendono a scopi simili ai gruppi di discussione, ma si realizzano nell’ambito dell’intera classe. Gli elaborati scritti mirano all’espressione chiara di alcuni punti particolari della materia e possono coronare un lavoro di gruppo o assembleare da parte del singolo studente, secondo i suoi personali interessi. 1.3.4. I corsi tutoriali richiedono elaborati scritti, letture di approfondimento e verifiche. Il corso semitutoriale esige la frequenza alle lezioni cattedratiche, un elaborato scritto di approfondimento personale e la verifica finale. 1.3.5. Per favorire un apprendimento proporzionato al tempo di studio degli studenti, i gruppi di studio o di discussione e seminariali a) sono riservati ai corsi o ai nuclei tematici più ampi al di dentro di ciascuna area e vengono decisi dall’area stessa; b) in ogni classe e contemporaneamente non se ne potranno svolgere più di due. 1.3.6. A queste forme di didattica si aggiungono a) i seminari che le aree sono invitate a proporre al di dentro dei credits assegnati a ciascuna di esse, utilizzando i temi di approfondimento; b) un seminario maggiore che introduce l’esercitazione scritta di filosofia, un seminario di sintesi che introduce l’esercitazione scritta di teologia o la dissertazione di teologia. 1.4. Le verifiche 1.4.1. Le verifiche sono finali o in itinere. Le verifiche finali corrispondono al numero dei corsi e si svolgono perciò alla fine del semestre per i corsi semestrali e alla fine dell’anno per i corsi annuali. Per i corsi che si svolgono in tre semestri consecutivi la verifica finale può avvenire in due tempi. 1.4.2. Il contenuto dell’esame finale di ogni corso è costituito dalle parti esposte in forma cattedratica e viene determinato dall’area, in base a criteri di essenzialità e su proposta dei singoli docenti per la parte riguardante il proprio insegnamento. Possono essere riassunte in un tesario sintetico o in altre forme più idonee. 1.4.3. Gli esami finali dei corsi tenuti da più docenti si svolgono davanti a una commissione oppure, fatta salva l’unità di impostazione (cf sopra, 1.1.7), davanti a un singolo docente, a giudizio del Vice Preside. Nel primo caso la valutazione si computa con la media dei voti espressi da ciascun commissario. 31 nuovo piano di studi 1.4.4. Le verifiche effettuate in itinere riguardano le parti di ciascun corso sviluppate in forma diversa da quella cattedratica. Esse avvengono durante lo svolgimento del corso stesso e non in momenti particolari intesi come esami. Queste verifiche riguardano sia i risultati dell’apprendimento, che l’impegno e la partecipazione attiva. 1.4.5. La valutazione finale di ciascun corso viene calcolata facendo la media tra la votazione riguardante l’esame finale e tutte le altre verifiche effettuate in itinere. 1.4.6. La prova finale per il baccalaureato può avvenire secondo due modalità: a) un seminario di sintesi, che ha come punto di riferimento il simbolo della fede. Esso richiede la partecipazione attiva e introduce all’esercitazione scritta di teologia. b) Una dissertazione scritta o tesi, a norma degli Statuti Generali art.30,7. 1.5. Norme di applicazione 1.5.1. Il Piano viene applicato con gradualità, a partire dall’anno accademico 2000-2001. Questa applicazione sarà integrale iniziando con il primo anno di filosofia, così che nell’arco di 5 anni esso possa essere totalmente sperimentato. Nel frattempo il Consiglio di Sezione potrà operare modifiche parziali, in punti particolari, quando la sperimentazione lo richiedesse. Dopo questo periodo la Sezione dovrà rivederlo e approvarlo definitivamente con le modifiche che l’esperienza avrà suggerito. 1.5.2. In tutti gli anni del quinquennio nei quali non entra in vigore nella sua integralità, il Piano viene applicato parzialmente. Restano i corsi, le verifiche, le didattiche e i contenuti del Piano attuale, ma i corsi e i relativi docenti si inseriscono nelle aree, come previsto dal nuovo Piano e secondo la descrizione fatta nei punti 2.1.1, 2.2.2 e 2.2.3. Entrano in vigore anche le funzioni dei coordinatori, come previsto nel numero 1.2.1 della Impostazione generale. 1.5.3. In questa fase di applicazione parziale le aree hanno il compito di a) favorire la collaborazione tra i docenti in vista di una migliore conoscenza dei rispettivi insegnamenti, di una proposta più organica dei contenuti (evitando anzitutto le ripetizioni) e di eventuali prospettive di ricerca; b) promuovere e gestire, d’intesa con il Vice Preside, sperimentazioni didattiche circostanziate e parziali, in previsione del nuovo Piano, tenendo conto dell’utilità e delle possibilità concrete degli studenti. 32 nuovo piano di studi 2.1. IL BIENNIO FILOSOFICO 2.1.0. Premesse 2.1.1. Il biennio filosofico si articola in tre aree tematiche: area epistemologicometafisica, area antropologica e area storica. Nell’area epistemologico-metafisica sono confluite le seguenti discipline: Introduzione alla filosofia, Logica, Epistemologia, Metafisica, Filosofia della natura, Ermeneutica, Estetica e il Seminario maggiore. Nell’area antropologica confluiscono l’Antropologia filosofica, l’Etica generale e speciale, la Filosofia della religione e l’Introduzione alla storia delle religioni, la Sociologia, la Psicologia e il Seminario maggiore. L’area storica abbraccia, oltre la Storia della filosofia, anche la Storia della Chiesa, svolta in precedenza nell’ambito del triennio teologico. 2.1.2. L’Area epistemologico-metafisica propone un percorso teoretico unitario, che consente di legare insieme le tematiche delle discipline confluite nell’area; quella antropologica si sviluppa attorno alla domanda “chi è l’uomo?” e coinvolge non solo le materie strettamente filosofiche, ma anche la Psicologia e la Sociologia. 2.1.3.1. L’Area storica comprende corsi e insegnamenti attinenti alla storia della filosofia e alla storia della Chiesa, accomunati dalla connotazione diacronica che caratterizza tali discipline. L’intento è quello di consentire allo studente un approccio non marginale alle varie epoche storiche, in modo da poter cogliere il senso delle differenti epoche storiche e contestualmente, studiare i processi caratterizzanti il cammino della Chiesa nel tempo e gli atteggiamenti di volta in volta assunti all’interno e nei confronti dei diversi momenti storici. Si possono prevedere incontri interdisciplinari con momenti di riflessione e di studio su tematiche storiche e storico-filosofiche, che si stanno svolgendo parallelamente. 2.1.3.2. I corsi di Storia della filosofia si propongono inoltre: a) di offrire agli studenti un’adeguata contestualizzazione degli Autori, cui si fa riferimento anche nei corsi sistematici; b) un contatto diretto con i testi, in cui si cristallizza il pensiero dei classici (lettura e commento di testi-chiave relativi alle diverse epoche); c) mostrare la valenza speculativa dell’evento Cristo come storicamente si dispiega nelle diverse figure teoretiche esaminate. I corsi di Storia della Chiesa si propongono di: a) fornire agli studenti quadri di riferimento storico e storiografico per il futuro studio della teologia; b) offrire un adeguato supporto allo studio delle discipline più propriamente positive; c) proporre una congrua metodologia per l’acquisizione di una consapevolezza critica in ordine al superamento di luoghi comuni, anacronismi, facili generalizzazioni; d) porre lo studente in rapporto con i vissuti della comunità credente nei diversi periodi. 2.1.4. L’area epistemologico-metafisica e quella antropologica propongono ciascuna un seminario maggiore di 4 credits, per introdurre gli studenti ad affrontare temi connessi con le problematiche delle rispettive aree. Tali temi si sviluppano nella prevista esercitazione scritta di filosofia. 33 nuovo piano di studi 2.1.1. AREA EPISTEMOLOGICO - METAFISICA Coordinatore: prof. Saturnino MURATORE CORSI NUCLEI TEMATICI APPROFONDIMENTI INTEGRAZIONI CR. Introdu- 1. Lettura problematica La Koiné scientifica e Introduzione generale 5 (tematica e metodologizione alla del presente culturale tecnologica ca) al biennio filosofico filosofia: 2. Quadro storico della L’attuale frammentazione dei saperi problematica Metodologia Logica Epistemologia 2.1. I principali modelli Variazioni della nozio- Dalla logica sillogistica alla logica formale interpretativi del reale ne di natura 2 2.2. I modelli epistemo- Le nuove cosmologie logici contemporanei Elementi di estetica 3. Il problema della verità 2 Estetica Filosofia dell’essere 4. Il dinamismo intenzionale della coscienza co- La coscienza storica e la ragione ermeneutica me metafisica implicita Filosofia 5. La metafisica esplicita come integrazione codella noscitiva natura 6. Alla ricerca del FonErmeneudamento ultimo tica Seminario 7. Il quadro metafisico maggiore creazionista 4 2 Seminario maggiore 2 Le scienze cognitive: il problema mentecorpo 2 Evoluzionismo e creazionismo Seminario maggiore 2 8. Il problema del male Responsabilità per il creato 2 9. Metafisica e teologia Il difficile rapporto fides/ratio Avvio dell’esercitazione scritta. 34 23 nuovo piano di studi 2.1.2. AREA ANTROPOLOGICA Coordinatore: prof. Nunzio GALANTINO CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Antropo- Costanti filosofiche A. Dall’ontologia sostanzialista 1. Fondamenti epi- 4 dell’universo all’ontologia relazionale stemologici logia filopersonale B. Reciprocità (pericòresi, prosdell’antropologia sofica simità e co-esistenza) filosofica C. Storicità, morte e futuro 2. La parabola antidell’uomo umanistica conD. Incarnazione (corpo-corporeità, temporanea. impegno, presenza e azione) E. Vocazione (libertà - trascendenza - interiorità) Etica Libertà incarnata A. La dimensione morale della 1. Originalità e speci- 4 e responsabilità persona ficità dell’esperiendell’essere per- B. L’essenza della moralità za morale sonale C. Fondamento ontologico e og- 2. Fenomenologia gettività del valore morale del valore morale 3. Il dovere come esigenza incondizionata di moralità 4. Temi e problemi 2 6 di etica sociale Storia e Trascendenza della A. Le scienze della religione persona ed espe- B. La storia delle religioni Filosofia rienza del sacro C. La fenomenologia storica delle della relireligioni gione D. Fenomenologia dell’esperienza religiosa E. Ermeneutica dell’esperienza religiosa F. Fondamento ontologico-veritativo dell’esperienza religiosa 1. Le religioni uni- 2 versali 2. Secolarizzazione e nuove religioni 3. La questione er- 4 meneutica 4. Teologia filosofica e filosofia della religione Psicologia Natura e struttura A. Natura della personalità 1. Principali teorie della personalità B. Attributi e processi dell’io della personalità psichica C. Psicodinamica della personalità 2. Psicologia della religione 6 2 1 3 Sociologia L’uomo nella vita A. Premesse storico-fenomenolo- 1. Mappa delle teorie 2 sociale giche macro e microB. I concetti fondamentali della sociologiche convita sociale temporanee C. Stratificazione e disguaglianze 2. Sociologia della 1 3 sociali religione 35 nuovo piano di studi 2.1.3. AREA STORICA Coordinatore: prof. Antonio ORAZZO CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Storia della 1. Lo spirito e il pensiero dell’antichità pagana e filosofia cristiana antica e medievale 2. Lo spirito e il pensiero della cristianità medievale A. Le origini della filosofia Filosofia e religione 6 occidentale Filosofia e mitologia B. Sviluppo e figure del Monografia: uno dei pensiero greco grandi maestri C. Cristianesimo e filosofia medievali D. Sviluppo e figure del pensiero medievale Storia della 1. Genesi, diffusione e struttura del CristiaChiesa nesimo antico antica e medievale 2. Occidente latino e germanico. Inculturazione, istituzioni 3. Sviluppi e crisi dell’universalismo A. Rapporti Cristianesimo- Archeologia cristiana 4 Impero B. Cristianesimo, ellenismo e giudaismo C. Migrazioni germaniche ed evangelizzazione D. Respublica christiana E. Riforma gregoriana F. Teocrazia medievale Storia della 1. La modernità e il suo A. Genesi della modernità Monografie su auto- 6 pensiero occidentale ri o testi del penfilosofia siero moderno e moderna e 2. Tra moderno e post- B. Sviluppo e figure del moderno: il contempensiero moderno contemporaneo contempoporaneo C. Sviluppo e figure del ranea pensiero contemporaneo Storia della 1. Riforma e controriforma Chiesa 2. La Chiesa nell’età dei moderna e lumi contempo3. La Chiesa nell’Ottoranea cento 4. La Chiesa nel Novecento 36 A. L’età dell’assolutismo Chiesa e totalitarismi 4 B. Giansenismo e Gallicanesimo C. La questione romana D. Il Sillabo e il Vaticano I E. La questione sociale F. Il modernismo G. La Chiesa e i conflitti mondiali H. Il Vaticano II e il postconcilio nuovo piano di studi 2.2. IL TRIENNIO TEOLOGICO 2.2.0. Premesse 2.2.1. Le aree del triennio teologico, eccetto quella biblica, sono di tipo tematico. 2.2.2. L’area biblica si articola nei due corsi fondamentali di Antico Testamento (comprendente AT/1 Pentateuco, AT/2 Profeti, AT/3 Sapienziali e altri scritti) e Nuovo Testamento (comprendente NT/1 Sinottici e Atti, NT/2 Corpus paulinum, NT/3 Corpus Johanneum), preceduti dai corsi complementari di Introduzione generale alla Bibbia e di Lingue (ebraico e greco biblico). 2.2.2.1. Ciascuna parte dei due corsi biblici fondamentali, rispettando la pluralità dei metodi e approcci, si propone di introdurre gli alunni a “saper leggere” un testo e comporta perciò un’introduzione critica, esemplificazioni esegetiche e linee di teologia biblica. Non può esserci quindi sovrapposizione tra le parti dello stesso corso. 2.2.3. Le aree tematiche sono: l’area cristologico-fondamentale, l’antropologicospirituale, l’ecclesiologico-sacramentale e la morale. Nell’area cristologico-fondamentale confluiscono l’Introduzione alla teologia e la Patrologia, la Teologia fondamentale (Rivelazione, Tradizione e Ispirazione), la Cristologia, l’Unità e Trinità di Dio. L’area antropologico-spirituale comprende: l’Antropologia teologica, la Grazia e le Virtù teologali, l’Escatologia e la Teologia spirituale. L’area ecclesiologico-sacramentale include l’Ecclesiologia e la Mariologia, la Liturgia, la Sacramentologia, il Diritto canonico, la Teologia pastorale e la Catechetica. L’area morale comprende la Morale fondamentale e la Morale speciale. 2.2.3.1. Ciascun nucleo tematico viene trattato in tre aspetti distinti e strutturati: a) biblico, b) storico o storico-dogmatico c) sistematico e proposte di teologia contemporanea 2.2.3.2. L’area antropologico-spirituale intende integrare in profondità, pur nel rispetto delle diverse metodologie, i contenuti dogmatici e l’esperienza spirituale, che diventa così non solo il culmine della riflessione teologica, ma anche una fonte di ispirazione. 37 nuovo piano di studi 2.2.4. AREA BIBLICA Coordinatore: prof. Ettore FRANCO CORSI NUCLEI PRINCIPALI TEMI PRINCIPALI Introduzione 1. Ambiente generale alla 2. Testo Bibbia 3. Ermeneutica Antico Testamento CR. 1. Linee essenziali di geografia, archeologia e storia 3 di Israele 2.1. Formazione e trasmissione del testo (AT, NT, Apocrifi) 2.2. Critica testuale (AT e NT) 3. Metodi, strumenti e sussidi AT/1: Pentateuco 1.1. I risultati della critica letteraria: composizio- 4 ne, struttura e messaggio dei singoli libri 1.2. Gen 1-11, Es 19-20.24, Dt 6 1.3. Teologia delle tradizioni pentateucali AT/2: Profeti 2.1. Storia dell’interpretazione e teologia ebraica 4 del profetismo; composizione, struttura e messaggio dei singoli libri (profeti anteriori e posteriori, compreso Dan e l’apocalittica) 2.2. Vocazione ed esistenza profetica; i canti del Servo; la nuova alleanza 2.3. Teologia delle tradizioni profetiche AT/3: Sapienziali e 3.1. La poesia ebraica e il libro dei Salmi: composi- 3 altri scritti zione, struttura, generi letterari; la sapienza in Israele: apporto critico di Giobbe e Qohelet; scritti midrashici; ellenizzazione e libri dei Maccabei 3.2. Esegesi, teologia e lettura cristiana di alcuni Salmi 3.3. La giustizia di Dio in Giobbe; creazione, storia e salvezza nel libro della Sapienza; immortalità e risurrezione alle soglie dell’era cristiana 11 38 nuovo piano di studi CORSI NUCLEI PRINCIPALI TEMI PRINCIPALI CR. Nuovo Testamento NT/1: Sinottici e Atti 1.1. Storia della ricerca, origine, natura, interpre- 4 tazione, valore storico e teologico dei Vangeli sinottici e degli Atti; struttura e teologia di Mc, Mt, Lc-At 1.2. Esemplificazioni esegetiche della duplice e della triplice tradizione 1.3. Cristologia dei Sinottici NT/2: Corpus Paulinum 2.1. Vita e opera di Paolo; autenticità, composizio- 4 ne, struttura e teologia delle singole lettere 2.2. La parola della croce e la risurrezione dai morti; la giustizia di Dio; Cristo nuovo Adamo, la vita nello Spirito 2.3. Linee di teologia e di cristologia paoline NT/3: Corpus 3.1. Sfondo culturale, composizione e struttura 4 Johanneum del IV Vangelo, delle Lettere (1-3 Gv) e dell’Apocalisse 3.2. Linee di cristologia ed ecclesiologia giovannea; tematiche teologiche fondamentali 3.3. Esemplificazioni esegetiche 12 Corsi complementari e propedeutici Greco classico 4 Greco biblico 2 Ebraico/1 2 8 39 nuovo piano di studi 2.2.5. AREA CRISTOLOGICO - FONDAMENTALE Coordinatore: prof. Carlo GRECO CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Introduzione 1. Modelli storici di A. La teologia dei Padri Figure significative intellectus fidei B. La teologia medievale della Patrologia alla teologia e Patrologia 2. L’oggetto e il me- C. La teologia nell’epoca moderna D. La teologia nell’epoca contodo della teolotemporanea gia sistematica Teologia 2. La rivelazione fondamentale 3 2 5 A. La rivelazione di Dio nella La rivelazione di Dio 5 creazione e nella storia nelle religioni B. La rivelazione in Gesù Cristo (Singolarità di Gesù; la pienezza della rivelazione nel mistero pasquale) 3. La credibilità A. La credibilità: problematica della rivelazione e criteri B. Mediazione dell’universalità della rivelazione e sua fondazione teologica 4. Rivelazione e tradizione A. Rivelazione, tradizione e Scrittura (Ispirazione e canone biblico) B. Tradizione e magistero C. Il dogma e il concetto di sviluppo dogmatico Cristologia e 5. Il Dio di Gesù A. Unicità di Dio Cristo B. Il Padre di Gesù Cristo Trinità 1. Tradizione viva e 2 sensus fidelium 2. La tradizione nel dibattito ecumenico 7 L’ebreo Gesù 5+3 6. Cristologia A. L’evento dello Spirito dai profe- La fede di Gesù pneumatologica ti all’avvento del Regno di Dio B. Lo Spirito Santo nell’evento di Cristo 7. Soteriologia cristologica A. La passione e morte di Gesù Solidarietà e univerCristo salità della salvezB. Significato soteriologico ed za in Gesù Cristo escatologico di Gesù risorto 8. Gesù, il Cristo, A. Preesistenza di Cristo e In- I titoli cristologici Figlio incarnato carnazione B. La persona di Cristo 9. Lo Spirito, do- L’evento dello Spirito fino alla Spirito di Dio no del Risorto Parusia Spirito di Cristo 10. La comunione A. Teologia trinitaria e cristologia della Trinità B. Modelli di teologia trinitaria 40 8 nuovo piano di studi 2.2.6. AREA ANTROPOLOGICO - SPIRITUALE Coordinatore: prof. Giuseppe MANCA CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Antropo- 1. L’uomo creatura A. Teologia della creazione La creazione tra B. Unità dell’uomo (anima-corpo; scienza e cultura logia uomo-donna) teologica C. L’uomo come persona D. L’uomo immagine di Dio Grazia Virtù teologali 2. L’uomo figlio di Dio A. La grazia originale B. Inabitazione della Trinità e figliolanza divina 3 La figliolanza divina 5 in differenti modelli teologici contemporanei Escatologia 3. L’uomo come A. Situazione di peccato (originale, Figliolanza divina e libertà nel conlibertà liberata personale e sociale) Teol. spifronto con modelli B. Libertà e grazia (giustificazione, rituale elezione e predestinazione, culturali dell’Italia meridionale volontà salvifica universale) 4. La vita dei figli A. Distinzione e unità nella vita teo- Speranza cristiana e speranze intralogale di fede, speranza e carità di Dio nella femondane de, speranza e B. Vita teologale e impegno nel mondo carità 5. Il compimento A. L’uomo tra storia ed eschaton della figliolanza (Regno, Parusia, Morte, Giudivina e della dizio, Purificazione) B. Eschaton e possibilità di fallilibertà mento (vita-morte eterna) Immortalità e risurre- 2 zione nella teologia contemporanea 6. La vita spirituale A. La vita spirituale come esperienza della grazia B. Dinamica verso la santità La mistica 2 12 41 nuovo piano di studi 2.2.7. AREA ECCLESIOLOGICO - SACRAMENTALE Coordinatore: prof. Orazio F. PIAZZA CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI Ecclesio- 1. Identità originaria della Chiesa logia e Mario2. Struttura della logia Chiesa 3. Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa APPROFONDIMENTI CR. A. Origine e natura teandrica Modelli di rapporto 5 B. Proprietà costitutive della Chiesa Chiesa-mondo A. La gerarchia B. I fedeli laici C. La vita consacrata Il dialogo ecumenico A. La madre di Dio nel rapporto con Cristo e con la Chiesa B. I dogmi mariani Culto mariano e pietà popolare Indole escatologica della Chiesa Liturgia e 4. La liturgia della A. Teologia del culto: simbolo e Celebrare nel tempo 3 rito, parola e memoriale; liture nello spazio Sacramen Chiesa gia e storia salvifica -tologia B. Struttura della celebrazione 5. I sacramenti A. La dinamica teologica nell’eco- Il magistero della lex orandi dell’iniziazione nomia sacramentale 5 cristiana B. Il battesimo e la confermazione Proposte alternative C. L’eucaristia circa la genesi e la struttura della preghiera eucaristica 6. I sacramenti A. Riconciliazione e penitenza della guarigione B. Unzione degli infermi Dottrina delle indulgenze 2 7. I sacramenti del A. Il ministero ordinato nella Chiesa Le preghiere di orservizio della B. Il matrimonio dinazione comunione Cultura del mezzo- 2 giorno e teologia del matrimonio 12 42 nuovo piano di studi CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI Diritto 8. Il diritto nella Chiesa canonico A. I fedeli laici B. I fedeli nel ministero sacro o chierici C. I fedeli nella vita consacrata APPROFONDIMENTI CR. L’associazione dei fedeli 5 9. Funzioni e po- A. Funzione e potestà di santificare Gli organi di govertestà nel popolo B. Funzione e potestà di insegnare no della Chiesa di Dio C. Funzione e potestà di governare universale e delle chiese particolari Teologia 10. Teologia pastorale pastorale A. Questione epistemologica B. Modelli di teologia pastorale, specialmente in area italiana C. I soggetti dell’azione pastorale 2 11. Pastorale gio- Progetti e prospettive di pastorale L’insegnamento giovanile, specialmente nell’Ita- della religione vanile lia meridionale nelle scuole 1 12. Catechetica 1 A. Servizio della Parola e educazione alla fede B. Contenuto, fonti, soggetto e linguaggio della catechesi 4 43 nuovo piano di studi 2.2.8. AREA MORALE Coordinatore: prof. Donatella ABIGNENTE CORSI NUCLEI TEMATICI TEMI PRINCIPALI APPROFONDIMENTI CR. Morale 1. Questioni fonda- A. Carattere originario del feno- 1. Carattere specifi- 5 tive di un’etica meno morale co della morale fondaB. Intelligenza nella fede dell’escristiana mentale e teologica perienza e della conoscenza 2. Dialogo come virtù generale morale C. Intelligenza dell’ethos e dell’etica 2. Principi etici A. Norme morali: origine, signifi- 1. Storicità delle generali alla lucato, valore e trasmissione norme e pluralice della fede B. Rapporto fra moralità personale smo culturale cristiana e opzioni concrete, tra dimensione 2. Persona e struttusoggettiva e l’oggettività razione della conC. Il peccato, la conversione, la vita vivenza umana cristiana Morale speciale 3. Etica della vita A. La virtù della religione religiosa B. Culto e morale Religione ed evolu- 2 zione della religiosità nell’Italia meridionale 4. Morale della vi- A. La difesa della vita ta fisica B. Problematiche morali della vita 4 sessuale e coniugale C. Temi di bioetica (aborto, euta- Razionalità morale e biotecnologie nasia, trattamento dei malati terminali) 5. Morale della vita A. I principi etici dell’agire sociale 1. Diritti umani sociale (sussidiarietà e solidarietà) 2. Legalità, sviluppo B. Le virtù sociali: giustizia, carità, e occupazione nel 4 verità meridione d’Italia C. Coscienza etica e istituzioni politico-economiche 10 44 QUINQUENNIO ISTITUZIONALE: PIANO GENERALE DEGLI STUDI (vecchio piano) Lo scopo del quinquennio è di offrire agli Studenti una solida preparazione teologica di base, sostenuta da una riflessione filosofica seria e opportunamente unificata. Il piano si specifica in un biennio filosofico e un triennio teologico. Viene così rispettata la necessaria autonomia di metodi e di contenuti delle due aree disciplinari. Un’opportuna selezione dei contenuti e un intenso dialogo interdisciplinare tra docenti garantisce la reciproca apertura e convergenza. Il biennio filosofico trova il suo centro unificante in una riflessione sull’uomo storicamente situato. Questa riflessione è promossa da corsi prevalentemente teoretici, da corsi a carattere storico e da alcuni corsi complementari. A conclusione del biennio può essere richiesto un Diploma di Studi filosofici (cf Informazioni p. 22). Nel triennio successivo la riflessione teologica, coordinata con l’esegesi biblica e aperta alla dimensione ecumenica e pastorale, si sviluppa organicamente attorno ad alcuni temi fondamentali: cristologia, antropologia teologica, ecclesiologia. La trattazione della teologia morale (fondamentale e speciale) preceduta dallo studio dei suoi fondamenti biblici (morale biblica) giunge a integrarsi con la parte canonica (morale canonica). Il quinquennio istituzionale si conclude col 1° grado accademico (Baccalaureato in teologia) e dà accesso al ciclo di specializzazione. 45 PIANO GENERALE DEI CORSI Biennio filosofico Primo anno (nuovo piano) 1° Sem. 2° Sem. 1. Area epistemologico-metafisica/1 2. Area Antropologica/1: 2.1. Psicologia 2.2. Sociologia 3. Area storica: 3.1. Storia della filosofia antica e medievale/1 3.2. Storia della Chiesa antica e medievale/1 – Integrazione linguistica 4. Area epistemologico-metafisica/2 5. Area antropologica/2: Antropologia filosofica 6. Area storica: 6.1. Storia della filosofia antica e medievale/2 6.2. Area storica: Storia della Chiesa antica e medievale/2 7. Seminario maggiore – Integrazione linguistica credits 9 2 2 3 2 2/4 —— 20/22 6 4 3 2 2 2/4 —— 19/21 Secondo anno (nuovo piano) 3° Sem. 8. Area epistemologico-metafisica/3 9. Area antropologica/3: 9.1. Etica generale 9.2. Seminario: Psicologia della religione 9.3. Seminario: Sociologia della religione 9.4. Storia e filosofia della religione/1 10. Area storica: 10.1. Storia della filosofia mod. e contemp./1 10.2. Storia della Chiesa mod. e contemp./1 11. Seminario maggiore – Integrazione linguistica 4° Sem. 12. Area antropologia/4: 12.1. Etica speciale 12.2. Storia e filosofia della religione/2 13. Area storica: 13.1. Storia della filosofia mod. e contemp./2 13.2. Storia della Chiesa mod. e contemp./2 14. Introduzione alla Scrittura 15. Lingua ebraica/1 – Integrazione linguistica 46 4 4 1 1 2 3 2 2 2/4 —— 21/23 2 4 3 2 3 2 2/4 —— 18/20 Triennio teologico 1° Sem. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 2° Sem. 8. 9. 10. 11. 12. 13. AT/1: Pentateuco NT/1: Sinottici-Atti Teologia fondamentale/1: Rivelazione Teologia fondamentale/2: Tradizione e ispirazione Storia della Chiesa/1-Archeologia cristiana Greco biblico Ebraico/1 credits 3 4 5 2 2 2 2 —— 20 AT/2: Profeti NT/2: Corpus Paulinum Cristologia Antropologia teologica Patrologia Storia della Chiesa/2 3 4 4 3 3 2 —— 19 3° Sem 14. 15. 16. 17. 18. 19. NT/3: Corpus Johanneum Unità e Trinità di Dio Grazia e virtù teologali Fondamenti biblici della teologia morale Storia della Chiesa/3 Liturgia 3 3 5 3 2 3 —— 19 4° Sem. 20. 21. 22. 23. 24. AT/3: Gli Scritti Ecclesiologia e mariologia Sacramentologia gen.: Battesimo-Cresima-Eucaristia Teologia morale fondamentale e generale Storia della Chiesa/4 3 5 5 4 2 —— 19 5° Sem. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. Ordine e Matrimonio Penitenza e Unzione degli infermi Teologia morale speciale/1 Teologia morale speciale/2 Teologia spirituale Diritto canonico/1 Opzionale Seminario 2 2 2 3 2 3 2 1 —— 17 6° Sem. 33. 34. 35. 36. 37. 38. Escatologia Teologia morale speciale/3 Morale e pastorale dei sacramenti Teologia pastorale e catechetica Diritto canonico/2 Opzionale/Seminario 2 3 2 3 2 2 —— 14 47 IL BIENNIO FILOSOFICO Il piano di studi della sezione S. Luigi struttura il quinquennio istituzionale in un biennio filosofico e un triennio teologico. Questa distinzione ha carattere pedagogico in quanto mira a far acquisire allo studente quegli atteggiamenti e quelle conoscenze che consentono di affrontare in profondità le tematiche teologiche. La distinzione intende, inoltre, rispettare l’autonomia metodologica delle due aree disciplinari: filosofica e teologica. Ma “distinzione” non significa separazione o estraneità di discorso. Infatti, se l’itinerario filosofico può anche essere perseguito per se stesso, pure non è tale da esaurire la problematica di chi vive e vuol vivere un’esperienza di fede. Per il credente c’è sempre l’esigenza di far confluire il discorso filosofico nell’ambito più vasto e specifico del suo concreto orizzonte di esistenza. Proprio per questo, egli troverà profondamente inadeguata ogni impostazione che si presenti chiusa alla trascendenza o implicante una dicotomia insuperabile tra visione filosofica e visione di fede. In questa prospettiva, sia in ambito storico che teoretico, gli studenti verranno messi in condizione di cogliere e approfondire la rilevanza filosofica dell’evento Cristo, in modo da potersi rapportare alla parabola del pensiero occidentale senza complessi di inferiorità o cedimenti alle mode filosofiche ricorrenti. Per parte sua la teologia avverte, oggi non meno che in passato, l’esigenza di un autentico pensiero filosofico, connesso all’urgenza di dover rendere ragione della fede e dei suoi contenuti all’interno di un contesto culturale pluralistico e secolarizzato. Da questo punto di vista, quello cioè della necessità di integrare teologia e filosofia, l’esempio della scolastica medievale e di S. Tommaso resta sempre attuale (cf Fides et ratio, n. 78). Il principale obiettivo, cui mira la formazione filosofica, è, comunque, il raggiungimento dell’autonomia critica. Tale autonomia è tutt’altro che un dato originario. Essa rappresenta un livello di maturazione della persona, che si raggiunge attraverso la riflessione e opportune decisioni. Il biennio filosofico intende favorire questa maturazione proponendo un duplice itinerario: 1. attraverso una ripresa e un approfondimento della storia della filosofia. È, infatti, accostandosi al pensiero di quegli Autori che sono stati in larga misura i maestri e gli artefici della cultura occidentale, che si ha modo di acquisire i riferimenti culturali indispensabili per il maturarsi di una coscienza critica, pienamente consapevole di sé, dei propri limiti e delle proprie possibilità; 2. affrontando direttamente quei problemi che stanno al centro di ogni autentica e seria riflessione. 48 biennio filosofico Ovviamente, non si pretende che nel breve spazio di un biennio lo studente possa giungere ad elaborare una compiuta filosofia. Gli insegnamenti storici e teoretici hanno tuttavia il compito di iniziare a questo e rendere così concretamente possibile una ripresa e un approfondimento delle stesse tematiche filosofiche da parte della teologia. Il nuovo piano di studi struttura il biennio filosofico in tre grandi aree tematiche: 1) l’area epistemologico-metafisica; 2) l’area antropologica; 3) l’area storica. Quest’ultima comprende due annualità di storia della filosofia e due annualità di storia della Chiesa. L’intero arco formativo del quinquennio istituzionale giustifica la presenza, nel piano di studi del biennio filosofico, di insegnamenti complementari quali l’Introduzione alla storia delle religioni, la Psicologia, la Sociologia, l’Ermeneutica, il Corso introduttivo alla S. Scrittura. Lo stesso dicasi per i corsi integrativi di lingue classiche (greco e latino) e moderne (inglese e tedesco). Un contributo concreto all’acquisizione di un proprio metodo e degli strumenti più idonei allo studio e alla ricerca in ambito filosofico e teologico viene offerto, nell’ambito della prima area tematica, dall’insegnamento di Metodologia. Nel biennio filosofico lo studente è tenuto a comporre e discutere l’esercitazione scritta di filosofia, da presentarsi entro il mese di aprile del quarto semestre. Il tema dell’esercitazione verrà introdotto da un seminario maggiore che si distende per due semestri. 49 biennio filosofico QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO FILOSOFICO ANNO ACCADEMICO 2001-2002 I ANNO 1° Sem. 2° Sem. (nuovo piano) 1. Area epistemologico-metafisica/1 (S. Muratore - A. Trupiano - L. Moscato - A. Mastantuono) 2. Area Antropologica/1 2.1 Psicologia (R. Ponticelli) 2.2 Sociologia (D. Pizzuti) 3. Area storica: 3.1. Storia della filosofia antica e medievale/1 (A. Orazzo) 3.2. Storia della Chiesa antica e medievale/1 (S. Tanzarella - C. Galiano) – Corsi integrativi 4. Area epistemologico-metafisica/2 (S. Muratore - A. Trupiano - L. Moscato) 5. Area antropologica/2: Antropologia filosofica (N. Galantino) 6. Area storica: 6.1. Storia della filosofia antica e medievale/2 (A. Orazzo) 6.2. Area storica: Storia della Chiesa antica e medievale/2 (S. Tanzarella - C. Galiano) 7. Seminario maggiore – Corsi integrativi credits 9 2 2 3 2 2/4 —— 20/22 6 4 3 2 2 2/4 —— 19/21 II ANNO (nuovo piano) 3° Sem. 50 8. Area epistemologico-metafisica/3 (S. Muratore - S. Ferraro - E. D’Antuono) 9. Area antropologica/3 9.1. Etica generale (G. Propati) 9.2. Seminario: Psicologia della religione (R. Ponticelli) 9.3. Seminario: Sociologia della religione (D. Pizzuti) 9.4. Storia e filosofia della religione/1 (G. De Simone - C. Greco) 10. Area storica 10.1. Storia della filosofia mod. e contemp./1(G. Lorizio) 10.2. Storia della Chiesa mod. e contemp./1 (U. Parente) 11. Seminario maggiore – Corsi integrativi 4 4 1 1 2 3 2 2 2/4 —— 21/23 biennio filosofico 4° Sem. 12. Area antropologia/4 12.1. Etica speciale (G. Propati) 12.2. Storia e filosofia della religione/2 (G. De Simone - C. Greco) 13. Area storica 13.1. Storia della filosofia mod. e contemp./2 (G. Lorizio) 13.2.Storia della Chiesa mod. e contemp./2 (U. Parente) 14. Introduzione alla Scrittura (E. Salvatore) 15. Lingua ebraica/1 (S. Bittasi) – Corsi integrativi 2 4 3 2 3 2 2/4 —— 18/20 Seminari maggiori 11.1. Recenti modelli epistemologici (A. Trupiano - S. Muratore) 11.2. La nozione di “natura” nel paradigma evoluzionistico (S. Ferraro - S. Muratore) 11.3. Metodo storico e conoscenza storica (S. Tanzarella - S. Muratore) 11.4. Il Novecento: paradigmi interpretativi delle trasformazioni socioculturali e antropologiche (D. Pizzuti - N. Galantino) Corsi integrativi 16. Lingua latina (F. Assenso) 17. Lingua greca (F. Assenso) 18. Lingua tedesca (A. Patauner) 4 4 4 51 biennio filosofico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI PRIMO ANNO (nuovo piano) 1. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA/1 (9 ore sett., 1° sem.: S. MURATORE - A. TRUPIANO L. MOSCATO - A. MASTANTUONO) L’area epistemologico-metafisica propone un percorso teoretico unitario, che si distende per tre semestri e mira a legare insieme le tematiche delle discipline confluite nell’area, con una strategia che comporta: 1) un’introduzione generale all’intero percorso; 2) l’illustrazione di alcuni nuclei tematici in sequenze molto compatte di lezioni, seguite da gruppi di studio/discussione per l’appropriazione dei principali temi (anche attraverso brevi scritti); 3) un certo numero di approfondimenti, da svolgere in forma seminariale; 4) alcune integrazioni tematiche e, per quanti sceglieranno quest’area, 5) un elaborato scritto, di circa trenta pagine, introdotto dal seminario maggiore. Nel primo semestre, dopo l’introduzione generale, tematica e metodologica, vengono proposti i primi due nuclei tematici concernenti: a) una lettura problematica del presente culturale; b) un quadro storico sintetico dei principali modelli interpretativi del reale. Contemporaneamente vengono offerti tre approfondimenti relativi a: 1) la moderna koiné scientifica e tecnologica; 2) la coscienza storica e la ragione ermeneutica; 3) l’attuale preoccupante frammentazione dei saperi. Come integrazione, gli studenti vengono introdotti allo studio della logica, attraverso la presentazione del suo sviluppo storico. TESTI E SUSSIDI GIOVANNI PAOLO II, Fides et ratio. I rapporti tra fede e ragione, Roma 1998; S. MURATORE (ed.), Teologia e filosofia. Alla ricerca di un nuovo rapporto, AVE, Roma 1990; ID. (ed.), Teologia e formazione teologica. Problemi e prospettive, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996; J. ORTEGA Y GASSET, Cos’è filosofia, Marietti, Genova 1994; E. AGAZZI - F. MINAZZI - L. GEYMONAT, Filosofia, scienza e verità, Rusconi, Milano 1989; S. MURATORE, Intelligentia et esse. La dottrina tomista del conoscere, D’Auria, Napoli 1984; L. LORIZIO - N. GALANTINO (edd.), Manuale di metodologia. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinare, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; P. SIMONDO, L’alba della logica, SEI, Torino 1976; E. AGAZZI, La logica simbolica, La Scuola, Brescia 19904; A. BONOMI, La struttura logica del linguaggio, 4 Bompiani, Milano 1995 ; L. PAREYSON, Verità e interpretazione, Mursia, Milano 1982. Dispense dei Professori. 52 biennio filosofico 2. AREA ANTROPOLOGICA /1 2.1. PSICOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: R. PONTICELLI) Scopo: il corso intende introdurre allo studio della personalità in prospettiva interdisciplinare. Argomenti: livelli della vita psichica. Dinamiche emotivo e razionali. L’Io e le sue strutture. Attributi dell’Io: valori, bisogni, atteggiamenti. Processi dell’Io: percezione, difese, apprendimento, motivazione conscia e inconscia. Personalità ed esperienza religiosa. TESTI E SUSSIDI A. CENCINI - A. MANENTI, Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi, EDB, Bologna 2 1985; A.M. RAVAGLIOLI, Psicologia, Piemme, Casale Monferrato 1992 ; L.M. RULLA, Antropologia della vocazione cristiana. I. Basi interdisciplinari, Piemme, Casale Monferrato 1985; F. IMODA, Sviluppo umano psicologia e mistero, Piemme, Casale Monferrato 1993; C.S. HALL - G. LINDZEY, Teorie della personalità, Boringhieri, Torino 1973. 2.2. SOCIOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: D. PIZZUTI) Il corso ha carattere di introduzione alla sociologia come conoscenza scientifica della società. Dopo alcune premesse storico-epistemologiche, con un’attenzione alla dimensione storico-antropologica dei fenomeni sociali, si analizzeranno la trama del tessuto sociale, la cultura e le regole della società, e la differenziazione e disuguaglianza sociale. TESTI E SUSSIDI D. PIZZUTI, «Lo studio della sociologia», in G. LORIZIO - N. GALANTINO (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinare, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; A. BAGNASCO - M. BARBAGLI - A. CAVALLI, Corso di sociologia, Il Mulino, Bologna 1997; A. CAVALLI Incontro con la sociologia, Il Mulino, Bologna 2001; A. COSER, I Maestri del pensiero sociologico, Il Mulino, Bologna 1983. 3. AREA STORICA 3.1. STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA E MEDIEVALE/1 (3 ore sett., annuale: A. ORAZZO) Il corso intende percorrere la storia del pensiero dell’antichità pagana e cristiana e la riflessione della cristianità medievale, collocando le tematiche nel conte- 53 biennio filosofico sto storico e culturale del loro tempo. Sarà privilegiata un’ottica tendente a far emergere da un lato il valore di praeparatio evangelica del pensiero greco-romano, dall’altro la “novità” della prospettiva biblico-cristiana dei pensatori medievali, soprattutto in merito alla concezione di Dio e dell’uomo. Nella parte seminariale, attraverso il lavoro di gruppo, gli studenti saranno posti a contatto diretto con i testi più significativi delle epoche e degli Autori, e avranno la possibilità di elaborare, in forma critica e dialogica, una propria visione delle problematiche affrontate nella sezione monografica. TESTI E SUSSIDI G. REALE - D. ANTISERI, Il pensiero occidentale dalle origini a oggi, La Scuola, Brescia 1997; R. REALE - D. ANTISERI - M. BALDINI, Antologia filosofica. I. Antichità e Medioevo, La Scuola, Brescia 1995; H. KRÄMER, Platone e “i fondamenti” della metafisica, Vita e Pensiero, Milano 1982; R. PENNA, L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane, EDB, Bologna 1991; É. GILSON, La filosofia nel Medioevo: dalle origini patristiche alla fine del XIV secolo (Paperbacks Classici 12), La Nuova Italia, Firenze 1997; C. MARABELLI, Medievali & Medievisti, Jaca Book, Milano 2000; A. ORAZZO, «A proposito di un’immagine biblica: le spoglie degli Egiziani (Es 11,2; 12.35-36)», in A. ORAZZO (a cura di), I Padri della Chiesa e la teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995, 113-137. 3.2. STORIA DELLA CHIESA ANTICA E MEDIEVALE/1 (2 ore sett., annuale: S. TANZARELLA - C. GALIANO) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 54 Storia, storiografia, metodo storico, storia della Chiesa (e relazioni con storia generale e teologia) La diffusione dei cristianesimo Rapporti cristianesimo-impero e struttura della Chiesa (I-III secolo) La fede nel regno millenario I cristiani di fronte alla guerra, alla violenza, al servizio militare, al martirio Cristianesimo ed ellenismo Monachesimo delle origini Rapporti cristianesimo-impero e struttura della Chiesa (IV-V secolo) Storicità della Chiesa. La nozione di medioevo nella storiografia Migrazioni dei popoli germanici ed evangelizzazione Il rinnovamento della cristianità occidentale intorno al papato e l’alleanza col regno dei Franchi La “respublica Christiana” al tempo dei Carolingi e degli Ottoni La riforma della Chiesa e la lotta per le investiture La Chiesa alla guida dell’Occidente cristiano biennio filosofico TESTI E SUSSIDI Introduzione: Y. CONGAR, «Teologia storica», in AA.VV., Iniziazione alla pratica della teologia, Queriniana, Brescia 1986, I, 255-290; S. TANZARELLA, «Storia della Chiesa», in G. LORIZIO N. GALANTINO (edd.), Metodologia teologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 279-302. Parte generale: E. HOORNAERT, La memoria del popolo cristiano, Cittadella, Assisi 1989 oppure G. JOSSA, Il cristianesimo antico, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1997; H.I. MARROU, «Dalla persecuzione di Diocleziano alla morte di Gregorio Magno», in Nuova Storia della Chiesa, I, Marietti, Casale Monferrato 1984, 267-527. Parte monografica: Minucio Felice, Ottavio. Lettura di alcune fonti del cristianesimo antico. Testi: A. MARINI, Storia della Chiesa medievale, Piemme, Casale Monferrato 1991; G. DRAGON P. RICHÈ - A. VAUCHEZ - G. CRACCO (a cura di), Storia del Cristianesimo, 4. Vescovi, monaci e imperatori (610-1054), Borla-Città Nuova, Roma 1999. Fonti e studi monografici saranno indicati durante il corso, a integrazione di specifici argomenti del programma. 4. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA/2 (6 ore sett., 2° sem.: S. MURATORE - A. TRUPIANO - L. MOSCATO) Nel secondo semestre la proposta teoretica dell’area epistemologico-metafisica concerne la possibilità di un discorso integrato nei confronti dell’universo dell’esperienza. Questo obiettivo viene perseguito attraverso un processo di autoappropriazione delle fondamentali strutture operative della soggettività interrogante (= metafisica latente) e la formulazione di un teorema epistemologico, col quale si prende posizione nei confronti del problema dell’oggettività/verità del conoscere umano. Gli approfondimenti previsti riguardano le variazioni concernenti la nozione di natura lungo tutto l’arco della cultura occidentale, gli scenari dischiusi delle più recenti teorie cosmologiche e il problema del rapporto mente-corpo, quale emerge dalle recenti scienze cognitive. Come integrazione verranno offerti elementi di estetica. TESTI E SUSSIDI Dispense dei Professori. B. LONERGAN, Comprendere e Essere. Le lezioni di Halifax su Insight, Città Nuova, Roma 1993; G. ANCONA (ed.), Cosmologia e antropologia. Per una scienza dell’uomo, EMP, Padova 1995; S. MURATORE (ed.), Futuro del cosmo, futuro dell’uomo, EMP, Padova 1997; A. MASANI, La cosmologia nella storia fra scienza, religione e filosofia, La Scuola, Brescia 1996; AA.VV., Momenti e problemi di Storia dell’Estetica, Marzorati, Milano 1959; LILIANA MOSCATO ESPOSITO, Immagini. Corso di estetica, Napoli 2001. 55 biennio filosofico 5. AREA ANTROPOLOGICA/2: ANTROPOLOGIA FILOSOFICA (4 ore sett., 2° sem.: N. GALANTINO) La ricerca delle costanti filosofiche dell’essere personale costituisce il nucleo tematico del corso. Alla sua esplicitazione si intende giungere seguendo due tracce di ricerca. La prima, storico-fenomenologica, mira ad identificare i caratteri epistemologici dell’antropologia filosofica e ad analizzare figure ed esiti della parabola antiumanistica contemporanea. La seconda e più ampia traccia di ricerca, collocandosi esplicitamente all’interno di un percorso teoretico caratterizzato dall’ontologia relazionale, mira alla identificazione, fondazione ed esplicitazione teoretica delle costanti filosofiche dell’universo personale: reciprocità (pericòresi, prossimità, coesistenza), storicità (morte e futuro dell’uomo), incarnazione (corpo e corporeità, impegno, presenza e azione), vocazione (libertà, trascendenza e interiorità). Le due tracce di ricerca permettono così il raggiungimento di due obiettivi: il ridimensionamento di impostazioni presuntuosamente onnicomprensive, che riducono l’antropologia filosofica a generico contenitore di temi più o meno riguardanti l’uomo; l’offerta di elementi indispensabili per una riflessione concettualmente strutturata sull’uomo, molto vicina ad un’antropologia di ispirazione fenomenologicopersonalistica (Mounier, Guardini, Pareyson) ed aperta alle ricche suggestioni del pensiero neoebraico (Rosenzweig, Buber, Levinas). TESTI E SUSSIDI N. GALANTINO, Dire “uomo” oggi. Le nuove vie dell’Antropologia filosofica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993; M. BUBER, Il principio dialogico e altri saggi, San Paolo, Cinisello Balsamo 8 1993; E. MOUNIER, Il personalismo, AVE, Roma 1987 ; P. RICOEUR, La persona, Morcelliana Brescia 1997; R. GUARDINI, Persona e libertà, La Scuola, Brescia 1987; ID., Mondo e persona, Morcelliana, Brescia 2000; M. KILANI, Antropologia. Una introduzione, Dedalo, Bari 1994; V. MELCHIORRE (ed.), L’idea di persona, Vita e Pensiero, Milano 1996; N. GALANTINO, «L’antropologia filosofica tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Il contributo di A. Rosmini, filosofo e teologo», in N. GALANTINO - G. LORIZIO, Sapere l’uomo e la storia. Interpretazioni rosminiane, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998, 77-97; S. PALUMBIERI, L’uomo, questa meraviglia. Antropologia filosofica I: Trattato sulla costituzione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 1999; ID., L’uomo questo paradosso. Antropologia filosofica II. Trattato sulla concentrazione e condizione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 2000. 6. AREA STORICA 6.1. STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA E MEDIEVALE/2 (annuale: cf primo semestre) 6.2. STORIA DELLA CHIESA ANTICA E MEDIEVALE/2 (annuale: cf primo semestre) 56 biennio filosofico 7. SEMINARIO MAGGIORE (2 ore sett.: 2° sem.) I seminari maggiori (che si prolungano nel semestre seguente) verranno proposti agli studenti del primo anno a conclusione del primo semestre dai coordinatori dell’area epistemologico-metafisica e dell’area antropologica. I seminari, a numero chiuso, introducono allo studio e all’approfondimento di temi connessi con le problematiche delle rispettive aree, e forniscono la base per la prevista esercitazione scritta di filosofia, la prova più qualificante del biennio filosofico. 8. AREA EPISTEMOLOGICO-METAFISICA/3 (4 ore sett., 3° sem.: S. MURATORE - S. FERRARO - E. D’ANTUONO) Con la formulazione del teorema epistemologico del realismo critico (cf semestre precedente) diventa possibile un esercizio della razionalità filosofica volto al superamento della frammentarietà dei saperi empirici. La metafisica si presenta così, anzitutto, come concreta possibilità di un discorso unitario integrato nei confronti dell’universo dell’esperienza (essere proporzionato). Allo stesso tempo vengono sollevati gli interrogativi di senso nei confronti di un universo che si trova ad esistere come semplice dato di fatto. Lo sbocco di questo interrogare è il riaccredito di una metafisica creazionista nel cui contesto possono essere fatti confluire gli apporti specifici della filosofia della natura e dell’ermeneutica. TESTI E SUSSIDI Dispense dei Professori. B. LONERGAN, Insight (Collected Works of Bernard Lonergan 3), Toronto 1992, cc. XIV-XX; S. MURATORE, L’evoluzione cosmologica e il problema di Dio, AVE, Roma 1993; S. BIOLO (ed.), Responsabilità per il creato, Rosenberg & Sellier, Torino 1998; E. BONCINELLI, Il cervello, la mente e l’anima. Le straordinarie scoperte sull’intelligenza umana, Mondadori, Milano 1999; H.G. GADAMER, Il problema della coscienza storica, Guida, Napoli 1974; P. RICOEUR, Il conflitto delle interpretazioni, Jaca Book, Milano 1977. 9. AREA ANTROPOLOGICA/3 9.1. ETICA GENERALE (4 ore sett., 3° sem.: G. PROPATI) Il fenomeno morale, la sua esistenza, essenza e fondamento. Universalità della coscienza morale nell’esperienza umana. Moralità, libertà e responsabilità. Specificità e irriducibilità del valore morale in confronto con i valori in generale. Carattere cate- 57 biennio filosofico gorico dell’obbligazione morale. Principali interpretazioni del fenomeno morale nella storia della filosofia. Costitutivo intrinseco-formale del valore morale e fondamento della norma morale. TESTI E SUSSIDI J. DE FINANCE, Etica generale, Edizioni del Circito, Cassano-Bari 1975; A. LÉONARD, Il fondamento della morale. Saggio di etica filosofica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994; R. LE SENNE, Traité de morale générale, PUF, Paris 1967; H. REINER, Etica. Teoria e storia, Armando, Roma 1971; G. MADINIER, La coscienza morale, LDC, Leumann 1982. Dispense del professore. 9.2. SEMINARIO: PSICOLOGIA DELLA RELIGIONE (1 ora sett.; 3° sem.: R. PONTICELLI) A partire dall’analisi di alcuni contributi significativi il seminario cercherà di favorire un avvicinamento alla psicologia dell’esperienza religiosa soprattutto da parte di giovani in ricerca ed educatori. TESTI E SUSSIDI N. DAL MOLIN, Verso il blu. Lineamenti di psicologia della religione, EMP, Padova 1995; G. SOVERNIGO, Religione e persona. Psicologia dell’esperienza religiosa, EDB, Bologna 1990; DON S. BROWING, «La psicologia può evitare la religione? Dovrebbe farlo?», in F. IMODA (a cura di), Antropologia interdisciplinare e formazione, EDB, Bologna 1997, 57-74. 9.3. SEMINARIO: SOCIOLOGIA DELLA RELIGIONE (1 ora sett.; 3° sem.: D. PIZZUTI) È un approfondimento del corso di Sociologia per quanto riguarda lo studio sociologico del fenomeno religioso. Intende illustrare come i primi sociologi (K. Marx, E. Durkheim, H. de Tocqueville, G. Simmel, M. Weber). hanno considerato i fatti religiosi, come si è poco alla volta formato un punto di vista sociologico sulle religioni. TESTI E SUSSIDI D. PIZZUTI (ed.), Sociologia della religione, Borla, Roma 1985; S. MARTELLI, La religione nella società post-moderna tra secolarizzazione e desecolarizzazione, ED, Napoli 1990; R. CIPRIANI, Manuale di sociologia della religione, Borla, Roma 1997; J.P. WILLAIME, Sociologia delle religioni, Il Mulino, Bologna 1996 58 biennio filosofico 9.4. STORIA E FILOSOFIA DELLA RELIGIONE/1 (2 ore sett.; 3° sem.: G. DE SIMONE - C. GRECO) Tenendo conto dell’indubbia centralità della religione per una comprensione dell’umano e del suo fondamento, nonché della problematicità posta dalla molteplicità delle religioni, il corso, nel suo insieme, si propone di individuare e di vagliare criticamente l’essenza della religione e la sua verità, a partire dalla concretezza storica delle diverse forme religiose. La prima parte farà riferimento alle scienze empiriche della religione, in particolare alla storia delle religioni e alla fenomenologia della religione, delle quali verranno ricostruiti l’origine, lo sviluppo storico e lo statuto epistemologico, valutando la possibilità di una fenomenologia storica delle religioni. La parte monografica sarà dedicata allo studio di una delle grandi religioni universali attraverso il confronto con le fonti e con studi specialistici. Questo consentirà di saggiare la complessità del fatto religioso e la diversità dei possibili approcci, ma anche di cogliere le strutture espressive e i significati vissuti che caratterizzano il mondo delle religioni, su cui nel successivo semestre si svilupperà la riflessione sistematica. TESTI E SUSSIDI G. FILORAMO - C. PRANDI, Le scienze delle religioni, Morcelliana, Brescia 1991; G. LORIZIO (ed.), Religione e religioni. Metodologie e prospettive ermeneutiche, EMP, Padova 1998; A.N. TERRIN, Spiegare o comprendere la religione?, EMP, Padova 1983; U. BIANCHI, Problemi di storia delle religioni, Studium, Roma 1986, 9-30 e ID., «Storia delle religioni», in AA.VV., Dizionario teologico interdisciplinare, Marietti, Casale Monferrato 1977, 308-323. I testi per la parte monografica saranno indicati durante il corso. 10. AREA STORICA 10.1. STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA E CONTEMPORANEA/1 (3 ore sett., annuale: G. LORIZIO) Considerando la storia del pensiero moderno come “la storia dei tentativi di interpretare il mondo moderno” (E. Troeltsch), l’itinerario di approccio alla filosofia moderna, nella sua parte generale, si propone di introdurre gli studenti ad una visione di insieme di questi tentativi, facendo leva sulla coscienza della “fine dell’epoca moderna” (R. Guardini) e conseguentemente sul tramonto delle forme di pensiero che questo tempo ha prodotto (post-moderno). La sezione monografica tratterà della “teologia filosofica” nei principali autori del periodo stesso, con riferimento ai testi più significativi. In continuità con l’itinerario di Storia della filosofia moderna, nella parte generale si offrirà una descrizione sommaria delle correnti e delle figure di filosofia 59 biennio filosofico contemporanea con riferimento all’attuale dibattito sul rapporto tra moderno e post-moderno. Verrà privilegiata l’esposizione del pensiero di autori del Novecento. Nella sezione monografica si cercherà di approfondire la contrapposizione tra metafisica e antimetafisica in relazione alla possibilità ed alle condizioni per l’elaborazione di un’autentica filosofia cristiana. Non mancheranno momenti di approccio interdisciplinare a tematiche di confine in rapporto alla Storia della Chiesa moderna e contemporanea, in particolare si cercherà di evidenziare il rapporto critico del pensiero cattolico ufficiale e della teologia con la modernità e la postmodernità filosofica. TESTI E SUSSIDI P. HENRICI, Testi-chiave del pensiero moderno, 2 voll., PUG, Roma 1973/4 (ad instar manuscripti); G.W.F. HEGEL, Lezioni sulla storia della filosofia, III/2, La Nuova Italia, Firenze 1981; R. GUARDINI, La fine dell’epoca moderna, Morcelliana, Brescia 1960; E. TROELTSCH, L’essenza del mondo moderno, Bibliopolis, Napoli 1977; P. ROSSI, Paragone degli ingegni moderni e postmoderni, Il Mulino, Bologna 1989; E. SCRIBANO, L’esistenza di Dio. Storia della prova ontologica da Descartes a Kant, Laterza, Bari 1994: AA.VV., In lotta con l’angelo. La filosofia degli ultimi due secoli di fronte al cristianesimo, SEI, Torino 1989; AA.VV., La filosofia cristiana nei secoli XIX e XX, Città Nuova, Roma 1993-94 (3 voll.); E. STEIN, La ricerca della verità. Dalla fenomenologia alla filosofia cristiana (a cura di A. Ales-Bello), Città Nuova, Roma 1993; X. TILLIETTE, Il Cristo dei non-credenti e altri saggi di filosofia cristiana (a cura di G. Lorizio), AVE, Roma 1994; G. LORIZIO, «Crisi della metafisica e metamorfosi della teologia», in Lateranum 67 (2001) 203-258. 10.2. STORIA DELLA CHIESA MODERNA E CONTEMPORANEA/1 (2 ore sett., 3° sem.: U. PARENTE) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Riforma cattolica, riforma protestante e controriforma. La Chiesa nell’età dell’assolutismo politico-istituzionale: relazioni con lo Stato, problemi teologici, i nuovi orizzonti missionari. L’illuminismo e le riforme: verso la società secolarizzata. La Chiesa nell’età del liberalismo Il Concilio Vaticano I e il modernismo La Chiesa di fronte al nazionalismo e al totalitarismo La Chiesa nel secondo dopoguerra. Il Concilio Vaticano II Aspetti della vita cristiana e della cura pastorale nell’Italia meridionale in età moderna e contemporanea. TESTI E SUSSIDI Per i primi sette nuclei tematici G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, I: L’età della Riforma; II: L’età dell’assolutismo; III: L’età del liberalismo; IV: L’età contempo- 60 biennio filosofico ranea, Morcelliana, Brescia 1993-1995. Per l’ultimo punto del programma, svolto nella for2 ma dei gruppi di studi: G. DE ROSA, Vescovi, popolo e magia nel Sud, Guida, Napoli 1983 . Fonti e monografie di approfondimento e ricerca saranno indicate nel corso delle lezioni. 11. SEMINARI MAGGIORI 11.1. SEMINARIO MAGGIORE: RECENTI MODELLI EPISTEMOLOGICI (2 ore sett. 2°-3° sem.: A. TRUPIANO - S. MURATORE Preso atto, nel semestre precedente, della consistente presenza del relativismo nella filosofia e nella cultura del ’900, viene proposta la problematizzazione di alcuni nodi della ricerca epistemologica per riflettere sulla possibilità del realismo critico nel contesto della cultura contemporanea. Nel corso del seminario verranno individuate piste di approfondimento utili anche alla realizzazione dell’esercitazione scritta conclusiva del biennio. TESTI E SUSSIDI K. POPPER, Il mito della cornice. Difesa della razionalità e della scienza. Il Mulino, Bologna 1995; E. AGAZZI - F. MINAZZI - L. GEYMONAT, Filosofia, scienza e verità, Rusconi, Milano 1989; J. PIAGET, Psicologia ed epistemologia, Loescher, Torino1974; B. LONERGAN, Ragione e fede di fronte a Dio, Queriniana, Brescia 1977; J. SEARLE, Della intenzionalità. Un saggio di filosofia della conoscenza, Bompiani, Milano 1985; J. HABERMAS, Conoscenza e interesse, Laterza, Roma-Bari 1990; I. LAKATOS - A. MUSGRAVE, Critica e crescita della conoscenza, Feltrinelli, Milano 1993. 11.2. SEMINARIO MAGGIORE: LA NOZIONE DI “NATURA” NEL PARADIGMA EVOLUZIONISTICO (2 ore sett. 2°-3° sem.: S. FERRARO - S. MURATORE) Avendo ripercorso l’itinerario storico-teoretico che ha condotto al costituirsi, nell’ambito della cultura occidentale, del paradigma evoluzionistico, il seminario si interroga sui mutamenti indotti nella nozione di “natura” e sulle conseguenze per una comprensione dell’uomo nel suo inserimento cosmo-biologico. Il seminario è volto anche ad introdurre all’esercitazione scritta di fine biennio. TESTI E SUSSIDI 3 P. ROSSI, La nascita della scienza moderna in Europa, Laterza, Roma-Bari 2000 ; CH. DARWIN, L’origine della specie, Bollati-Boringhieri, Torino 1999; E. BONCINELLI, Le forme della vita. L’evoluzione e l’origine dell’uomo, Einaudi, Torino 2000; S. MURATORE, L’evoluzione cosmologica e il problema di Dio, AVE, Roma 1993; ID. (ed.), Futuro del cosmo, futuro dell’uomo, EMP, Padova 1997. 61 biennio filosofico 11.3. SEMINARIO MAGGIORE: METODO STORICO E CONOSCENZA STORICA (2 ore sett.; 2°-3° sem.: S. TANZARELLA - S. MURATORE) Il seminario ha inteso fornire elementi essenziali sulla storia come scienza autonoma, sul metodo storico e le correnti storiografiche, sul sapere storico in rapporto con le altre discipline, in particolare con filosofia e teologia. Per un avvio concreto all’esercitazione scritta, è richiesta disponibilità ad una partecipazione attiva attraverso studio personale parallelo al corso, lavoro per piccoli gruppi, dibattiti sulle problematiche affrontate. TESTI E SUSSIDI Una raccolta di articoli introduttivi relativi alla storia delle mentalità, alla storia sociale, alla storia dei marginali. A. D’ORSI, Alla ricerca della storia. Teoria, metodo, storiografia, Paravia, Torino 1999; J.S. JIMÉNEZ, Introduzione alla storia, Borla, Roma 1997; H.I. MARROU, La conoscenza storica, Il Mulino, Bologna 1962; S. TANZARELLA, La purificazione della memoria, EDB, Bologna 2001; B. LONERGAN, Il metodo in teologia, Città Nuova, Roma 2001. 11.4. SEMINARIO MAGGIORE: IL NOVECENTO. PARADIGMI INTERPRETATIVI DELLE TRASFORMAZIONI SOCIOCULTURALI E ANTROPOLOGICHE (2 ore sett., 2°-3° sem.: D. PIZZUTI - N. GALANTINO) La prima parte del seminario è stata dedicata allo studio dei principali paradigmi interpretativi della “questione meridionale”: il Mezzogiorno nell’indagine sociale pre e post-unitaria; la scoperta sociologica dei Mezzogiorno nel secondo dopoguerra: rappresentazioni ed interpretazioni recenti. La seconda parte del seminario prende le mosse da una constatazione: il secolo che ci sta alle spalle sembra essere andato oltre le prospettive antropologiche prevalenti nell’Ottocento e nella prima parte del Novecento. Pur conservando, infatti, le istanze di fondo del paradigma interpretativo cosmocentrico e di quello teocentrico e antropocentrico ne ha messo in discussione il metodo e le conclusioni. Il seminario, attraverso un accostamento critico ai testi, intende guidare gli studenti a identificare eventuali paradigmi antropologici interpretativi emergenti e la loro tenuta in ambito teologico. TESTI E SUSSIDI Per la prima parte: D. CERSOSIMO - C. DONZELLI, Mezzogiorno. Realtà, rappresentazioni e tendenze del cambiamento meridionale, Donzelli, Roma 2000; F. D’AGOSTINO - G. DI GENNARO, voce «Mezzogiorno» in Dizionario di Sociologia, EP, Milano 1987, 1235-1246; ID., Sociologia dello sviluppo e Mezzogiorno, Curto, Napoli 1986; ID., «Il Mezzogiorno con- 62 biennio filosofico temporaneo. Una crescente articolazione territoriale dello sviluppo socio-economico nel quadro di un neo-dualismo», in D. PIZZUTI - C. SARNATARO - G. DI GENNARO - S. MARTELLI (a cura di), La religiosità nel Mezzogiorno. Persistenza e differenziazione della religione in un’area in trasformazione, Angeli, Milano 1998, 111-140. Per la seconda parte: opere di autori scelti; S. PALUMBIERI, L’uomo, questa meraviglia. Antropologia filosofica I. Trattato sulla costituzione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 1999; ID., L’uomo questo paradosso. Antropologia filosofica II. Trattato sulla concentrazione e condizione antropologica, Urbaniana University Press, Roma 2000. 12. AREA ANTROPOLOGICA/4 12.1. ETICA SPECIALE (2 ore sett., 4° sem.: G. PROPATI) L’etica speciale è la determinazione concreta dei valori e dei principi dell’etica generale in ordine alle diverse situazioni dell’esistenza e dei rapporti che ciascun uomo stabilisce con gli altri. In connessione quindi con l’etica generale, si svolgerà un’etica dei valori e delle norme conseguenti in ordine alla persona, alla famiglia, alla società e allo stato. Alla luce della riflessione razionale, si riserverà attenzione particolare alle problematiche di più urgente interesse per il nostro tempo, tra cui, ad es., la bioetica. TESTI E SUSSIDI J. HÖFFNER, La dottrina sociale cristiana, EP, Milano 1989; W. DREIER, Etica sociale, Queriniana, Brescia 1989. 6725,$(),/262),$'(//$5(/,*,21( (4 ore sett., 4° sem.: G. DE SIMONE - C. GRECO) La filosofia della religione, in quanto riflessione seconda all’esperienza religiosa, intende accertare criticamente ciò che costituisce l’essenza della religione e il suo fondamento ontologico. Dopo un’introduzione dedicata alla definizione su base storico-critica dello statuto epistemologico della disciplina, l’itinerario del corso si articolerà in tre momenti fondamentali: a) il momento fenomenologico, volto a rilevare l’essenza della religione (il linguaggio dell’esperienza religiosa, la sua struttura di correlazione asimmetrica, l’oggetto, il soggetto, l’atto religioso); b) il momento ermeneutico rivelativo del valore della religione (il conflitto delle ermeneutiche e la fondazione di un’ermeneutica dell’esperienza religiosa in chiave di trascendenza); c) il momento critico-veritativo, inteso ad accertare la verità ontologica dell’esperienza religiosa quale autentica esperienza della trascendenza. 63 biennio filosofico TESTI E SUSSIDI: R. OTTO, Il sacro, Feltrinelli, Milano 1996; J. SCHMITZ, Filosofia della religione, Queriniana, Brescia 1988; AA.VV., In lotta con l’angelo. La filosofia degli ultimi due secoli di fronte al cristianesimo, SEI, Torino 1989; A. ALESSI, Filosofia della religione, LAS, Roma 1994; A. RIZZI, Il sacro e il senso, Lineamenti di filosofia della religione, LDC, Leumann 1995; M. RAVERA, Introduzione alla filosofia della religione, UTET, Torino 1995; A. FABRIS, Introduzione alla filosofia della religione, Laterza, Roma-Bari 1996. Dispense del Professore. 13. AREA STORICA 13.1. STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA E CONTEMPORANEA/2 (annuale: cf terzo semestre) 13.2. STORIA DELLA CHIESA MODERNA E CONTEMPORANEA/2 (annuale: cf terzo semestre) 14. INTRODUZIONE ALLA SACRA SCRITTURA (3 ore sett.: 4° sem.: E. SALVATORE) Il corso affronterà i seguenti nuclei tematici: 1. Ambiente (linee essenziali di geografia, archeologia e storia di Israele). 2. Testo: formazione e trasmissione dei testi (AT, NT, Apocrifi); cenni di critica testuale (AT e NT). 3. Ermeneutica (metodi, strumenti e sussidi). TESTI E SUSSIDI Testo base: R. FABRIS (ed.), Introduzione generale alla Bibbia (Logos. Corso di studi biblici), vol. 1, LDC, Torino 1994; può essere utile anche V. FUSCO, «Gli studi biblici e il loro metodo», in G. LORIZIO - N. GALANTINO (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 165-221. Dispense del professore. 15. LINGUA EBRAICA/1 (2 ore sett.; 4° sem.: S. BITTASI) Il corso si propone di avvicinare lo studente alle strutture fondamentali (morfologiche, sintattiche, lessicali) della lingua ebraica. Questo primo approccio 64 biennio filosofico potrebbe permettere una lettura del testo della Bibbia Ebraica e una prima comprensione delle sue dinamiche grammaticali e sintattiche. Lo studio si articola sui due momenti dell’apprendimento di alcune strutture grammaticali di base e della lectio cursiva di alcuni testi (tratti da Gen e Es). TESTI E SUSSIDI G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Libreria Sacre Scritture, 2 Roma 1991 ; A. CARROZZINI, Grammatica della lingua ebraica, Marietti, Torino 1960. 16. CORSO INTEGRATIVO DI LINGUA LATINA (2 ore sett., 1°- 2° sem.: F. ASSENSO) Il corso si propone di condurre alla comprensione letterale di pagine di autori latini cristiani dei primi secoli e di documenti del magistero. Si inizierà con la lettura diretta di passi scelti secondo una vagliata gradualità per passare successivamente ad altri più complessi. Obiettivi: – acquisizione di un vocabolario di base – conoscenza delle fondamentali strutture morfologiche e sintattiche – progressiva sistemazione di tali dati TESTI E SUSSIDI 4 CAROLUS EGGER, Latine discere iuvat, LEV, Città del Vaticano 1986 ; DENZIGER-SCHÖNMETZER. Enchiridion Symbolorum definitiorum et declarationum de rebus fidei et morum, 36 Herder, Barcellona-Friburgo-Roma 1976 . 17. CORSO INTEGRATIVO DI LINGUA GRECA (2 ore sett., 3°- 4° sem.: F. ASSENSO) Il corso si propone di condurre alla comprensione letterale dei testi del Nuovo Testamento e possibilmente di pagine di autori greci cristiani dei primi secoli. Il primo contatto con la lingua greca avverrà attraverso la lettura continua di alcuni capitoli del Vangelo di Marco per passare eventualmente ad altri testi del N.T. e/o di autori cristiani dei primi secoli. Obiettivi: – acquisizione di un vocabolario di base – conoscenza delle fondamentali strutture morfologiche e sintattiche – progressiva sistemazione di tali dati 65 biennio filosofico TESTI E SUSSIDI A. SIVIERI - P. VIVIAN, Corso di lingua greca-Grammatica, D’Anna, Firenze 1988; R. CALZECCHI ONESTI, Leggo Marco e imparo il greco, Piemme, Casale Monferrato 1998; NESTLE-ALAND, Novum Testamentum Graece, ed. 27a revisa, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1993. 18. CORSO INTEGRATIVO DI LINGUA TEDESCA (2 ore sett., 1°- 2° sem.: A. PATAUNER) Il corso, rivolto a principianti, mirerà allo sviluppo delle abilità fondamentali di comprensione e produzione scritta ed orale. Sarà affrontato lo studio delle strutture morfologiche e sintattiche della lingua tedesca. Saranno introdotti elementi fonetici e lessicali, portando gli studenti ad esprimersi in L2 con semplici espressioni. Un particolare riguardo sarà dato alla lettura e comprensione dei testi scritti. – – – – – – Costruzione della frase diretta, inversa, traspositiva Proposizioni principali e secondarie (introduzione) Sostantivi, articoli, pronomi, aggettivi e loro declinazioni Pronomi e voci interrogative Verbi ausiliari, deboli, forti, modali, separabili ed inseparabili Numeri cardinali TESTI E SUSSIDI CATANI - GREINER - PEDRELLI - DELING, Wie bitte?, Moduli A e B, Zanichelli, Bologna 2000. Ulteriore materiale didattico verrà distribuito ad integrazione nel corso dell’anno. 66 IL TRIENNIO TEOLOGICO Il triennio teologico ha lo scopo di assicurare una solida formazione teologica di base attraverso l’esposizione coordinata e sintetica di tutte le principali discipline teologiche e una prima introduzione al metodo della ricerca scientifica. Esso perciò ha carattere istituzionale. La molteplicità e varietà dei corsi è orientata verso una progressiva conoscenza del mistero di Cristo, centro di tutta la Rivelazione. Lo studente viene anzitutto introdotto alla conoscenza della Sacra Scrittura, che è l’anima di tutta la teologia, attraverso i corsi biblici che comprendono la quasi totalità dei libri dell’Antico e del Nuovo Testamento. Questo studio, condotto mediante una diligente applicazione dei metodi della critica esegetica, si protrae per i primi due anni del triennio, in sincronia con i principali corsi dogmatici, ai quali fa riferimento. Lo studente ha così modo non solo di attingere il genuino messaggio della Scrittura, ma anche di fondare su di esso e sulla vivente Tradizione della Chiesa la riflessione teologica. La riflessione teologica prende avvio già nel 1° semestre con i corsi di Teologia fondamentale (Teologia della Rivelazione, della Ispirazione e della Tradizione) e viene sviluppata, nei corsi dogmatici e sistematici dei semestri successivi, attorno a tematiche centrali quali la Cristologia, la Trinità, l’Antropologia teologica, l’Ecclesiologia. Mediante l’esercizio dell’intellectus fidei lo studente ha modo di approfondire la conoscenza dei misteri della salvezza e di cogliere l’intima connessione tra gli stessi e il fine dell’uomo; egli viene inoltre stimolato a ricercare i modi più appropriati per annunciare il messaggio di salvezza agli uomini del nostro tempo. La riflessione teologica è integrata e arricchita dallo studio della Storia della Chiesa e dei Padri e dalla dimensione ecumenica. Per un più ampio e diretto riferimento alla Sacra Scrittura, la trattazione della Teologia morale è introdotta da una riflessione sui “Fondamenti biblici della teologia morale”; viene poi organicamente sviluppata nelle sue varie articolazioni: Teologia morale fondamentale, morale speciale e morale canonico-sacramentaria. La formazione specificamente sacerdotale è assicurata – a livello accademico – dall’ampio spazio riservato alla Teologia sacramentaria e dai corsi di Liturgia, Diritto canonico, Teologia pastorale e catechetica, Teologia spirituale e spiritualità sacerdotale. La dimensione pastorale, inoltre, è tenuta presente nella trattazione di tutte le discipline del quinquennio istituzionale. Infine, a complemento della stessa formazione al presbiterato, viene offerto agli studenti che non intendono proseguire gli studi accademici dopo il quinquennio, un sesto anno, detto “Anno pastorale”. Per il conseguimento del primo grado accademico – Baccalaureato in teologia – lo studente dovrà sostenere, al termine del triennio teologico, un esame comprensivo orale, o elaborare e discutere una dissertazione (SG art. 30,7: cf Informazioni, pag. 20s). Nel caso dell’esame comprensivo orale, egli è tenuto a elaborare, sempre nell’arco del triennio, un’esercitazione scritta di teologia, da presentare entro il mese di aprile del 6° semestre. Nel caso della dissertazione, sceglierà un tema tra 67 triennio teologico quelli offerti dai Docenti e procurerà di compiere la ricerca sotto la costante guida del professore. Lo studente è tenuto inoltre a realizzare, nell’arco del triennio, 5 credits scegliendo un corso opzionale e partecipando assiduamente al seminario di sintesi teologica (ad experimentum: cf CdS 11.03.92) offerto, allo scopo di agevolare l’unificazione riflessiva personale, a conclusione dell’intero ciclo degli studi; o ancora sostituendo in tutto o in parte il seminario di sintesi con un corso tutoriale (cf Informazioni cit., p. 20). Gli studenti, infine, sono invitati a continuare lo studio delle lingue antiche e moderne intrapreso nel biennio filosofico. Ai teologi vengono offerti corsi integrativi di greco biblico e di lingua ebraica (obbligatori). Per quanti hanno seguito fin dall’inizio il piano di studi della Sezione, l’ammissione al triennio teologico suppone il completo espletamento del biennio filosofico (SL 21,4). 68 triennio teologico QUADRO DEI CORSI DEL TRIENNIO TEOLOGICO ANNO ACCADEMICO 2001-2002 I ANNO 1° Sem. 1. AT/1: Pentateuco (A. Fanuli) 2. NT/1: Sinottici-Atti (C. Marucci) 3. Teologia fondamentale/1: Rivelazione (C. Greco) 4. Teologia fondamentale/2: Tradizione e ispirazione (E. Cattaneo) 5. Storia della Chiesa/1: Antichità-Archeol. cristiana (S. Tanzarella) 6. Greco biblico (E. Salvatore) 2° Sem. 7. AT/2: Profeti (E. Franco) 8. Unità e Trinità di Dio (G. Ferraro) 9. Cristologia (P. Gamberini) 10. Antropologia teologica (G. Manca) 11. Patrologia (E. Cattaneo) 12. Storia della Chiesa/2: Medioevo (C. Galiano) 13. Ebraico/1: Introduzione alla lingua ebraica (S. Bittasi) 3 4 5 2 2 2 —— 18 3 3 4 3 3 2 2 —— 20 II ANNO 3° Sem. 14. AT/3: Gli Scritti (V. D’Alario) 15. Grazia e virtù teologali (G. Manca) 16. Ecclesiologia e mariologia (O. F. Piazza) 17. Storia della Chiesa/3: Epoca moderna (U. Parente) – Opzionale 3 5 5 2 2 —— 17 4° Sem. 18. NT/3: Corpus Johanneum (A. Casalegno) 19. NT/2: Corpus Paulinum (S. Bittasi) 20. Sacrament. Generale: Battesimo-Cresima-Eucaristia(C. Giraudo) 21. Teologia morale fondamentale e generale (D. Abignente) 22. Storia della Chiesa/4: Epoca contemporanea (U. Parente) – Opzionale 3 4 5 5 2 2 —— 21 69 triennio teologico III ANNO 5° Sem. 23. Penitenza, Unzione degli infermi (D. Marafioti) 24. Ordine, Matrimonio (D. Marafioti) 25. Teologia morale speciale/1: vita religiosa (G. Castello) 26. Teologia morale speciale/2: vita fisica (A. Vicini) 27. Diritto canonico/1 (E. Napolitano) 28. Teologia pastorale e catechetica (A. Mastantuono) 29. Seminario di sintesi/1 (G. Manca - F. Marino - O.F. Piazza) – Opzionale 2 2 2 3 3 3 1 2 —— 18 6° Sem. 30. Escatologia (O.F. Piazza) 31. Teologia morale speciale/3: vita sociale (S. Majorano) 32. Morale e pastorale dei sacramenti (E. Napolitano) 33. Diritto canonico/2 (E. Napolitano) 34. Teologia spirituale (R. Zas Friz De Col) 35. Liturgia (G. Di Napoli) – Opzionale – Seminario di sintesi/2 (G. Manca - F. Marino - O.F. Piazza) 2 3 2 2 2 3 2 2 —— 18 Corsi opzionali 36. Ecumenismo (P. Gamberini) 37. Chiesa e giovani: modelli di pastorale giovanile (A. Palmese) 70 2 2 triennio teologico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI 1. AT/1: PENTATEUCO (3 ore sett., 1° sem.: A. FANULI) I. Introduzione 1. I cinque libri del Pentateuco: contenuto e struttura di ogni libro. 2. I problemi letterari del Pt: testi legislativi, testi narrativi, interventi redazionali. 3. Storia della ricerca letteraria ed esegetica del Pt, specialmente a partire dall’Illuminismo ad oggi. 4. Alcuni punti di riferimento per la lettura del Pentateuco. II. Esegesi dei seguenti testi: Gn 1-11 (con particolare riferimento a 2-3); Es 1920; 24; 32,1-6; 34,5-9. III. Profilo teologico della tradizione deuteronomistica e della sacerdotale. TESTI E SUSSIDI I. Per l’introduzione: J.L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l’interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia, (edito in prima e seconda edizione italiana presso le ED, Roma 1998, ora è edito da EDB, Bologna 2000); J. BLENKINSOPP, Il Pentateuco. Introduzione ai primi cinque libri della Bibbia, Queriniana, Brescia 1996; A. ROFÉ, La composizione del Pentateuco. Un’introduzione (Studi Biblici 35), EDB, Bologna 1999; R. RENDTORFF, Introduzione all’Antico Testamento, Claudiana, Torino 1990; R. SMEND, La formazione dell’Antico Testamento, Paideia, Brescia 1993; P.H. HAUDEBERT (a cura di), Le Pentateuque. Débats et Recherces (LD 151), Cerf, Paris 1992; A. FANULI, «A proposito di un libro sulla composizione del Pentateuco» (rassegna degli studi critici sul Pt dal 1965 al 1989), in RivB 37 (1989) 469-485; ID., «Il Pentateuco secondo J. Blenkinsopp», in Rassegna di Teologia 39 (1998) 905-921; «Due recenti “introduzioni” critiche sulla composizione del Pentateuco. Un primo bilancio su un’ipotesi gloriosa», prossima a comparire su RivB, 2001. II. Per l’esegesi: A. FANULI - A. ROLLA, Il Messaggio della Salvezza, 3, LDC, Torino 1977, più le dispense del professore. III. Per il profilo teologico della Scuola deuteronomista e della Sacerdotale: A. FANULI (a cura di), La spiritualità dell’Antico Testamento, Borla, Roma 1989, 224-261 e 286-301. 2. NT/1: SINOTTICI-ATTI (4 ore sett., 1° sem.: C. MARUCCI) I. Questioni introduttive generali: storia della ricerca, origine, natura, interpretazione, valore storico e teologico dei Vangeli sinottici e degli Atti. II. Questioni introduttive speciali: struttura, finalità, tematica dei singoli scritti. III. Accostamento esegetico a pagine rappresentative di Mt, Mc, Lc, Atti. 71 triennio teologico TESTI E SUSSIDI Fonti: NESTLE-ALAND, Nuovo Testamento Greco-Italiano, a cura di B. CORSANI - C. BUZZETTI, Società Biblica Britannica e Forestiera, Roma 1996; K. ALAND, Synopsis Quattuor Evangeliorum, editio nona et recognita, Deutsche Bibelstiftung, Stuttgart 1994. Testi: A. WIKENHAUSER - J. SCHMID, Introduzione al Nuovo Testamento (Biblioteca teol. 9), Paideia, Brescia 1981; C. MARUCCI, Parole di Gesù sul divorzio (Aloisiana 16), Morcelliana, Brescia 1982; PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, Commento a cura di G. GHIBERTI - F. MOSETTO, LDC, Leumann 1998; C. MARUCCI, «Il testo del Nuovo Testamento», in La Civiltà Cattolica 147 (1996) III, 263-277. 3. TEOLOGIA FONDAMENTALE/1: RIVELAZIONE (5 ore sett., 1° sem.: C. GRECO) Introduzione: Identità e metodo della teologia fondamentale Parte I - Fenomenologia ed ermeneutica della rivelazione l. L’essenza della rivelazione secondo le fonti bibliche dell’AT: la rivelazione nella creazione, nella storia e nella parola profetica. 2. L’essenza della rivelazione nel NT: la singolarità di Gesù di Nazareth (messia, profeta escatologico, rivelatore del Padre, figlio di Dio). I segni della rivelazione. Il mistero pasquale, compimento e pienezza della rivelazione cristologica. 3. L’essenza della rivelazione secondo il Magistero della Chiesa e nella storia della teologia. Parte II - La mediazione della verità della rivelazione 1. Lo statuto ontologico, epistemologico e teologico della rivelazione. 2. Le mediazioni della rivelazione: la creazione e la storia. 3. Incarnazione e rivelazione. 4. La Chiesa mediatrice della rivelazione. 5. Modelli teologici di mediazione della verità della rivelazione. 6. Giustificazione teologico-fondamentale dell’universalità della rivelazione. 7. Rivelazione cristiana e manifestazione di Dio nelle altre religioni. TESTI E SUSSIDI R. LATOURELLE, Teologia della rivelazione, Cittadella, Assisi 1967; W. KERN - H.J. POTTMEJER - M. SECKLER (edd.), Corso di Teologia fondamentale. 2. Trattato sulla rivelazione; 4. Trattato di gnoseologia teologica, Queriniana, Brescia 1991; C. GRECO, La rivelazione. Fenomenologia, dottrina e credibilità della rivelazione (Intellectus fidei 3), San Paolo, Cinisello Balsamo 2000. 72 triennio teologico 4. TEOLOGIA FONDAMENTALE/2: TRADIZIONE E ISPIRAZIONE (2 ore sett., 1° sem.: E. CATTANEO) Il corso intende avviare gli studenti in alcuni aspetti fondamentali della “gnoseologia teologica”: Tradizione, Scrittura e Canonicità - la Scrittura ispirata e la sua interpretazione - Dogma e sviluppo dogmatico - le qualifiche del Magistero - la Tradizione nei dialoghi ecumenici. Il corso comporterà anche una parte biblica e storica: la trasmissione della fede nell’AT, nel NT, nei Padri della Chiesa, nel Medioevo - la tradizione nella Riforma, al Concilio di Trento e nel Vaticano II (Dei Verbum). TESTI E SUSSIDI E. CATTANEO, Trasmettere la fede. Tradizione, Scrittura e Magistero nella Chiesa. Percorso di Teologia fondamentale (Intellectus fidei 2), San Paolo, Cinisello Balsamo 1999. 5. STORIA DELLA CHIESA/1: ANTICHITÀ - ARCHEOLOGIA CRISTIANA (2 ore sett., 1° sem.: S. TANZARELLA) Il corso prevede una parte introduttiva sulle concezioni di storia e di storia della Chiesa, sul metodo storico, sulla storiografia religiosa e sul rapporto storia della Chiesa-teologia. Ci si accosterà poi al mondo giudaico e al mondo ellenisticoromano per una migliore comprensione sia della fondazione e della organizzazione interna della Chiesa, sia dei complessi problemi relativi alla diffusione del cristianesimo dal periodo delle persecuzioni alla svolta costantiniana, fino alle controversie teologiche e agli sviluppi della Chiesa dal IV all’VIII secolo. Si privilegerà l’uso diretto di fonti sia scritte che archeologiche. TESTI E SUSSIDI Y. CONGAR, «Teologia storica», in Iniziazione alla pratica della teologia, Queriniana, Brescia 1986, I, 255-290; G. JOSSA, Il cristianesimo antico, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1997; H.I. MARROU, «Dalla persecuzione di Diocleziano alla morte di Gregorio Magno», in Nuova Storia della Chiesa, I, Marietti, Casale Monferrato 1984, 267-527; S. TANZARELLA, «Storia della Chiesa», in Metodologia teologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 279-302; L. CERVELLIN, L’arte cristiana delle origini. Introduzione all’archeologia cristiana, LDC, Leumann 1999. Lettura di Tertulliano, Ai martiri e di altre fonti dei cristianesimo antico. 73 triennio teologico 6. GRECO BIBLICO (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il corso richiede una conoscenza di base del greco classico e si propone come iniziazione pratica alla lingua del Nuovo Testamento (ma anche della Settanta e dei Padri apostolici). Lo studio delle particolarità grammaticali e sintattiche, illustrate con esempi del Nuovo Testamento, comporterà periodiche esercitazioni scritte. La lettura continuata di una parte del vangelo di Marco verificherà negli alunni la familiarità col vocabolario e la capacità di un’esatta analisi filologica. TESTI E SUSSIDI K. ALAND - M. BLACK - B.M. METZGER - A. WIKGREN (edd.), The Greek New Testament, 3 United Bible Societies, Stuttgart 1975 ; A. MERK, Novum Testamentum Graece et Latine, 9 PIB, Romae 1964 ; M. ZERWICK, Analysis Philologica Novi Testamenti Graeci, PIB, Romae 3 1966 ; M. ZERWICK - M. GROSVENOR, A Grammatical Analysis of the Greek New Testament, Biblical Institute Press, Romae 19881; M. ZERWICK, Graecitas Bìblica Novi Testamenti Exemplis Illustratur, PIB, Romae 19665 [= M. ZERWICK - J. SMITH, Biblical Greek Illustrated by Examples, Biblical Institute Press, Romae 19905]. 7. AT/2: PROFETI (3 ore sett., 2°sem.: E. FRANCO) Dopo le questioni introduttive, la lettura critica di una monografia sui profeti dal punto di vista ebraico e la conoscenza previa della composizione, struttura e messaggio dei singoli libri dei profeti anteriori e posteriori sono affidate allo studio personale e saranno verificate con incontri seminariali. Le esemplificazioni, orientate all’acquisizione di un metodo esegetico e di una sintesi teologica, riguarderanno: la vocazione ed esistenza profetica (Is 6; Ger 1; Ez 1-3); i canti del Servo del Signore (Is 42,1-4; 49,1-6; 50,4-9; 52,13-53,12); l’inizio e la fine del parlare (Is 40,1-11 e 55,1-13); la nuova alleanza (Ger 31); la simbolica di Sion (Is 62). TESTI E SUSSIDI L. ALONSO SCHÖKEL - J.L. SICRE DIAZ, I Profeti, Borla, Roma 1984; M. BUBER, La fede dei profeti, Marietti, Casale Monferrato 1985; A. HESCHEL, Il messaggio dei profeti, Borla, Roma 1981; A. NEHER, L’essenza del profetismo, Marietti, Casale Monferrato 1984; G. VON RAD, Teologia dell’Antico Testamento. II. Teologia delle tradizioni profetiche d’Israele, Paideia, Brescia 1974; R. RENDTORFF, Introduzione all’A.T. Storia, vita sociale e letteratura 3 d’Israele in epoca biblica, Claudiana, Torino 2001 ; ID., Teologia dell’A.T., vol. 1: I testi canonici, Claudiana, Torino 2001. 74 triennio teologico 8. UNITÀ E TRINITÀ DI DIO (3 ore sett., 2° sem.: G. FERRARO) 1. Sacra Scrittura: la rivelazione su Dio Padre, sulla filiazione divina del Figlio e Verbo di Dio, sulla divinità e personalità dello Spirito Santo. 2. Magistero: le definizioni dogmatiche solenni riguardanti il Figlio, lo Spirito Santo, il mistero trinitario (concilii Niceno I, Costantinopolitano I, Lateranense IV, Lionese II e Fiorentino). 3. Riflessione teologica: le processioni, le relazioni, le persone divine. TESTI E SUSSIDI SANT’AGOSTINO, La Trinità, Città Nuova, Roma 1973; SAN TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, Volume III: La SS. Trinità, Salani, Firenze 1958. 9. CRISTOLOGIA (4 ore sett., 2° sem.: P. GAMBERINI) 1. La questione del Gesù storico: l’ebreo Gesù. 2. L’annuncio del Regno-che-viene. 2.1. Il pathos del profeta escatologico. 2.2. La morte di Gesù: Il Dio crocifisso. 3. Dalla cristologia neotestamentaria alla cristologia dogmatica. 3.1. La questione della divinità di Gesù (Nicea). 3.2. La questione dell’umanità di Gesù (Calcedonia). 4. Linee per una cristologia sistematica. TESTI E SUSSIDI P. GAMBERINI, Corso di Cristologia sistematica, Dispense per il Corso, Napoli 2001; J. GNILKA, Gesù di Nazaret. Annuncio e storia, Paideia, Brescia 1993; A.J. HESCHEL, Il Messaggio dei profeti, Borla, Roma 1981; E. JÜNGEL, Dio Mistero del Mondo, Queriniana, Brescia 1982; ID., «La rilevanza dogmatica del problema del Gesù storico», in AA.VV., Il “Gesù storico”. Problema della modernità, Piemme, Roma 1988. 10. ANTROPOLOGIA TEOLOGICA (3 ore sett., 2° sem.: G. MANCA) Il corso tratta anzitutto della visione cristiana dell’uomo come creatura: rapporto Creatore-creatura (specialmente nella prospettiva di libertà divina - libertà uma- 75 triennio teologico na), unità dell’uomo come anima e corpo, individuo, persona e comunità, uomo e donna. In secondo luogo si studia la chiamata originaria della grazia e il peccato d’origine. Al di dentro della considerazione centrale dell’uomo creato a immagine di Dio in rapporto a Cristo, l’antropologia viene vista in modelli teologici differenti del passato e attuali, confrontati fra loro. TESTI E SUSSIDI L.F. LADARIA, Antropologia teologica, Piemme, Casale Monferrato 1995; H.U. VON BALTHASAR, Le persone del dramma: l’uomo in Dio. Teodrammatica, II, Jaca Book, Milano 1992; J. FEINER - M. LÖHRER (ed.), La storia della salvezza prima di Cristo (Mysterium Salutis II/2), Queriniana, Brescia 1970; K. RAHNER, Corso fondamentale sulla fede, EP, Roma 1984; J. RUIZ DE LA PEÑA, Immagine di Dio. Antropologia teologica fondamentale, Borla, Roma 1992. Dispense del professore. 11. PATROLOGIA (3 ore sett., 2° sem.: E. CATTANEO) I. Parte generale: A) Questioni introduttive: Lo spirito della teologia patristica - I Padri nella storia della teologia - Il contesto storico-geografico - I generi letterari. B) Autori: I Padri Apostolici - Gli apologisti del II sec. - La sfida gnostica: S. Ireneo - Cartagine e Roma: correnti e problemi (Tertulliano, Cipriano, Ippolito, Novaziano) - La nuova teologia: Alessandria (Clemente, Origene) - Atanasio e la crisi ariana - L’umanesimo ascetico dei Padri Cappàdoci (Basilio, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo) - La scuola antiochena - S. Giovanni Crisostomo - S. Efrem siro - I grandi dottori dell’Occidente: Ilario, Ambrogio, Girolamo e Agostino - Il passaggio dalla patristica alla scolastica. II. Parte monografica: AGOSTINO, Il battesimo (contro i donatisti). TESTI E SUSSIDI J. QUASTEN - A. DI BERARDINO, Patrologia, 3 voll., Marietti, Casale Monferrato 1980; G. BOSIO - E. DAL COVOLO - M. MARITANO, Introduzione ai Padri della Chiesa, 3 voll., SEI, Torino 1990-1993; E. DAL COVOLO (a cura di), Storia della teologia. 1. Dalle origini a Bernardo di Chiaravalle, ED, Bologna-Roma 1995, 5-424. H.R. DROBNER, Patrologia, Piemme, Casale Monferrato 1998. Dispense del professore. 76 triennio teologico 12. STORIA DELLA CHIESA/2: MEDIOEVO (2 ore sett., 2° sem.: C. GALIANO) Il corso considera alcune concrete esperienze di Ecclesia e le riflessioni istituzionali e politiche loro connesse nel solco della tradizione agostiniana (particolar-mente in riferimento a De civitate Dei II, 21), entro il quadro dei processi di formazione ed evoluzione dell’Occidente cristiano latino-germanico. Per ciascuno dei temi affrontati, l’attenzione viene concentrata sul problema dell’assetto locale delle chiese e su quello del rapporto collegialità-centralismo (fra vescovi, laici, realtà monastiche, papato) al loro interno, con approccio diretto a una selezione di fonti scritte significative. 1. Storicità della Chiesa. La nozione di medioevo nella storiografia. 2. Migrazioni dei popoli germanici ed evangelizzazione. 3. Il rinnovamento della cristianità occidentale intorno al papato e l’alleanza col regno dei Franchi. 4. La Respublica Christiana al tempo dei Carolingi e degli Ottoni. 5. La riforma della Chiesa e la lotta per le investiture. 6. La Chiesa alla guida dell’Occidente cristiano. TESTI E SUSSIDI 2 H. JEDIN, Introduzione alla storia della Chiesa, Morcelliana, Brescia 1979 ; ID. (dir.), Storia della Chiesa, III: La Chiesa tra Oriente e Occidente, Jaca Book, Milano 19884; G. DRAGON P. RICHT - A. VAUCHEZ - G. CRACCO (edd.) Storia del Cristianesimo, 4. Vescovi, monaci e imperatori (610-1054), Borla-Città Nuova, Roma 1999; A. VAUCHEZ - A. VASINA (edd.) Storia del Cristianesimo, 5. Apogeo del papato ed espansione della cristianità (1054-1274), Borla-Città Nuova, Roma 1997. Fonti e studi monografici saranno indicati durante il corso, a integrazione di specifici argomenti del programma. 13. EBRAICO/1: INTRODUZIONE ALLA LINGUA EBRAICA (2 ore sett., 2° sem.: S. BITTASI) Il corso si propone di avvicinare lo studente alle strutture fondamentali (morfologiche, sintattiche, lessicali) della lingua ebraica. Questo primo approccio potrebbe permettere una lettura del testo della Bibbia Ebraica e una prima comprensione delle sue dinamiche grammaticali e sintattiche. Lo studio si articola sui due momenti dell’apprendimento di alcune strutture grammaticali di base e della lectio cursiva di alcuni testi (tratti da Gen e Es). TESTI E SUSSIDI G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell’Ebraico Biblico, Libreria Sacre Scritture, 2 Roma 1991 ; A. CARROZZINI, Grammatica della lingua ebraica, Marietti, Torino 1960. 77 triennio teologico 14. AT/3: GLI SCRITTI (3 ore sett., 3° sem.: V. D’ALARIO) Il corso inizia con l’illustrazione della categoria “sapienza” in Israele e nel vicino Oriente antico, per poi soffermarsi sull’introduzione ai singoli libri sapienziali con particolare riferimento all’apporto critico di Giobbe e di Qohelet. In un secondo momento si prenderà in considerazione la poesia ebraica, analizzando la composizione, la struttura e i generi letterari di alcuni Salmi. Il corso si conclude con una rapida introduzione agli scritti midrashici. L’approccio esegetico ai testi è finalizzato a introdurre lo studente nel lavoro di analisi e metodologia e mira inoltre alla puntualizzazione dei principali temi della letteratura sapienziale: creazione, storia e quotidianità dell’uomo; giustizia di Dio e problema del male; immortalità e risurrezione. TESTI E SUSSIDI A. BONORA - M. PRIOTTO e COLL. (edd.), Libri sapienziali e altri scritti (Logos, 4), LDC, Leumann 1997; F. MIES (ed.), Toute la sagesse du monde. Hommage à M. Gilbert, Presses Universitaires de Namur, Namur 1999; M. NOBILE (ed.), «La letteratura sapienziale», in ID., Teologia dell’Antico Testamento (Logos 8/1), LDC, Leumann 1998, 143-172; G. VON RAD, La sapienza in Israele, Marietti, Torino 1975. La bibliografia sui commenti e sui saggi esegetici sarà fornita durante il corso 15. GRAZIA E VIRTÙ TEOLOGALI (5 ore sett., 3° sem.: G. MANCA) Il corso intende sviluppare i due trattati di Grazia e Virtù Teologali facendone emergere la complementare unità e confrontando diversi modelli teologici, come quello di S. Tommaso d’Aquino, alcuni basati sul metodo trascendentale, e il “dialogo di comunione” ispirato alla filosofia di G. Marcel. Le tematiche saranno organizzate nella linea di alcuni indirizzi fondamentali quali i rapporti di grazia increata e creata, libertà e grazia, cristocentrismo, trascendenza-immanenza, significato per l’esistenza umana nel mondo, intersoggettività, storia e morte. TESTI E SUSSIDI J. ALFARO, Cristologia e antropologia, Cittadella, Assisi 1973; G. MANCA, La grazia, dialogo di comunione (Intellectus fidei 1), San Paolo, Cinisello Balsamo 1997. Dispense del professore. 78 triennio teologico 16. ECCLESIOLOGIA E MARIOLOGIA (5 ore sett., 3° sem.: O.F. PIAZZA) La delicata questione di un metodo per l’ecclesiologia. I contesti e la collocazione del trattato. Sviluppo storico: la Chiesa come mistero della fede, come dominio spirituale, come confessione. La Chiesa nella rivelazione biblica: immagini e figure. Trattazione sistematica: la Chiesa come “mistero”; struttura teandrica; origine trascendente e storica; sacramento di comunione e sacramento di salvezza; dimensioni e proprietà essenziali della Chiesa; realtà ministeriale e carismatica; le forme della Chiesa e la sua indole escatologica. La nuova collocazione della mariologia nel complesso della teologia. La piena partecipazione di Maria nel mistero della redenzione. Figura, modello e madre della Chiesa. Riferimenti biblici. Sviluppo storico-dogmatico. Riflessione sistematica: presupposti ermeneutici; Madre di Dio; la sempre Vergine; l’Immacolata Concezione; Assunta in cielo. TESTI E SUSSIDI Appunti del professore. S. DIANICH, Ecclesiologia. Questioni di metodo e una proposta, EP, Cinisello Balsamo 1993; M. KEHL, La Chiesa, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; B. FORTE, La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa comunione e missione, EP, Cinisello Balsamo 1995; D. VALENTINI (a cura), L’ecclesiologia contemporanea, EMP, Padova 1994; J. WERBICK, La Chiesa, Queriniana, Brescia 1998; E. MALNATI, La Chiesa: sviluppo storico dell’ecclesiologia, Piemme, Casale Monferrato 1998. C.I. GONZALEZ, Maria Madre e Discepola, Piemme, Casale Monferrato 1998. 17. STORIA DELLA CHIESA/3: EPOCA MODERNA (2 ore sett., 3° sem.: U. PARENTE) 1. Riforma cattolica, riforma protestante e controriforma. 2. La Chiesa nell’età dell’assolutismo politico-istituzionale: relazioni con lo Stato, problemi teologici, i nuovi orizzonti missionari. 3. L’illuminismo e le riforme: verso la società secolarizzata. 4. Aspetti della vita cristiana e della cura pastorale nell’ancien régime con particolare riferimento all’Italia meridionale. TESTI E SUSSIDI Per i primi tre nuclei tematici: G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, I: L’età della Riforma; II: L’età dell’assolutismo, Morcelliana, Brescia 1993-1994. Per il quarto punto del programma, svolto nella forma dei gruppi di studio, monografie e fonti saranno indicate nel corso delle lezioni. 79 triennio teologico 18. NT/3: CORPUS JOHANNEUM (3 ore sett., 4° sem.: A. CASALEGNO) Il corso si propone un’analisi approfondita del Vangelo, abbozzando sinteticamente le principali linee di comprensione delle Lettere e dell’Apocalisse. Dopo aver messo in luce alcuni problemi storico-critici e l’organizzazione del testo del quarto vangelo, si delineano alcune sue caratteristiche essenziali: esso è un ricordo nello Spirito, una testimonianza di fede in un ambiente ostile, fatta da una comunità che opera un sorprendente approfondimento cristologico e ripensa se stessa come segno di unità dinanzi al rischio delle eresie della fine del I secolo. Alla luce del tema della gloria e dell’innalzamento, si rileggono alcuni “segni”, mostrando l’importanza della opzione di fede. TESTI E SUSSIDI 3 Alcune parti dei commentari di R.E. BROWN, Giovanni, Cittadella, Assisi 1991 ; R. SCHNACKENBURG, Il Vangelo di Giovanni, III voll., Paideia, Brescia 1973-1981; R. FABRIS, Giovanni, Borla, Roma 1992; V. MANNUCCI, Giovanni. Il Vangelo narrante, EDB, Bologna 1993. 19. NT/2: CORPUS PAULINUM (4 ore sett., 4° sem.: S. BITTASI) Il corso si sviluppa su due piani: quello dell’introduzione alla vita e alle Lettere di Paolo e quello dell’introduzione alla lettura critica dei testi paolini. Per fare ciò si prenderà in analisi il testo della Lettera ai Tessalonicesi e se ne tenterà una lettura nel confronto tra le diverse metodologie esegetiche e critiche. Sarà a partire da questo studio che ci si avvicinerà all’introduzione ad altre Lettere e a punti della vita e dell’opera di Paolo. TESTI E SUSSIDI Per l’introduzione generale: K.H. SCHELKLE, Paolo. Vita, lettere, teologia, Paideia, Brescia 1990. Si potrà però scegliere di leggere: - per la vita di Paolo: R. FABRIS, Paolo. L’Apostolo delle genti, Paoline, Milano 1999; - per una introduzione alle lettere: G. BARBAGLIO, La Teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare, EDB, Bologna 1999; oppure le introduzioni di qualche buona Bibbia Commentata (TOB, BJ, EP, Piemme) o di qualche raccolta delle lettere di Paolo (es. G. BARBAGLIO - R. FABRIS, Le lettere di Paolo [3 voll.], Borla, Roma 1980); oppure gli articoli di introduzione alle lettere di G.F. HAWTHORNE - R.P. MARTIN - D.G. REID (edd.), Dizionario di Paolo e delle sue lettere, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999 oppure di P. ROSSANO - G. RAVASI - A. GIRLANDA (edd.), Nuovo Dizionario di teologia biblica, EP, Cinisello Balsamo 1988. Per la Lettera ai Tessalonicesi alcune parti dei vari commentari alla Lettera. Lo studente sarà però invitato alla lettura integrale di uno tra i seguenti: P. IOVINO, La prima lettera ai Tessalonicesi, EDB, Bologna 1992; G. BARBAGLIO, «Alla comunità di Tessalonica: Prima Lettera», in G. BARBAGLIO - R. FABRIS, Le lettere di Paolo, Borla, Roma 1990, I, 79-144; W. MARXSEN, La prima lettera ai Tessalonicesi, Claudiana, Torino 1988. 80 triennio teologico 20. SACRAMENTOLOGIA GENERALE: BATTESIMO - CRESIMA - EUCARISTIA (5 ore sett., 4° sem.: C. GIRAUDO) La teologia sacramentale dei Padri occidentali e orientali trova tuttora riscontro nelle Chiese di Oriente. Codesta comprensione è dovuta alla metodologia mistagogica, quella appunto che studia i sacramenti in chiesa, ossia a partire dal vissuto cultuale. Da questa si discosta la metodologia sistematica della scolastica occidentale, che si limita a studiare i sacramenti in scuola, ossia sulla base esclusiva della speculazione riflessa. Sul modello della metodologia dei Padri, si farà prima la catechesi (= istruzione): incominciando dalla Genesi e prendendo in esame tutte le Scritture, si abbozzerà il quadro teo-antropologico della redenzione vicaria quale ermeneutica dei sacramenti. Quindi si passerà alla mistagogia (= iniziazione ai misteri): a partire dall’esperienza sacramentale di ognuno, si preciserà in qual modo i sacramenti dell’iniziazione ci inseriscano nell’economia salvifica. Attraverso il Battesimo e la Cresima siamo immersi una volta per tutte nella morte-risurrezione del Signore, così da nascere e ricevere conseguentemente i carismi necessari alla vita; invece per mezzo dell’Eucaristia veniamo ripresentati al medesimo evento secondo i ritmi delle nostre pasque domenicali e quotidiane, in vista della nostra progressiva trasformazione nel corpo ecclesiale. Nella trattazione dei singoli sacramenti, dopo aver prestato un’attenzione privilegiata al magistero della lex orandi, si procederà all’esame delle dichiarazioni magisteriali di Trento. TESTI E SUSSIDI C. GIRAUDO, In unum corpus. Trattato mistagogico sull’eucaristia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; ID., Eucaristia per la Chiesa, PUG, Roma 1989; ID., Preghiere eucaristiche per la Chiesa di oggi, Morcelliana-Brescia & PUG-Roma 1993. 21. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE E GENERALE (5 ore sett., 4° sem.: D. ABIGNENTE) I. Senso, fondamenti e criteri di un’etica teologica. A) Contesto attuale della riflessione etico teologica. Dalla Optatam totius alla Veritatis splendor: esperienza secolare-umana e fonte biblica nel quadro epistemologico della teologia morale. B) Carattere originario della moralità. L’adesione di fede come evento di coscienza morale. Figure bibliche di incontro, di alleanza, di sequela. C) Intelligenza nella fede dell’esperienza e della conoscenza morale, dell’ethos e dell’etica: disegno storico-genetico dell’ethos biblico nei suoi impulsi principali; rapporto tra morale, fede, storia, culture umane; rapporto tra morale, rivelazione e magistero. 81 triennio teologico II. Principi etici generali alla luce della fede cristiana. A) Legge naturale e coscienza; norme morali: origine, significato, storicità, trasmissione. B) Rapporto tra moralità personale e opzioni concrete, tra dimensione soggettiva e oggettività. C) Peccato e conversione; persona e strutturazione della convivenza umana; vita cristiana come sequela del Signore nel mondo secolarizzato. Il Corso prevede l’alternanza di lezioni cattedratiche e gruppi di studio seminariali, che favoriscano il confronto diretto sia con il testo biblico che con il pensiero di moralisti contemporanei. TESTI E SUSSIDI S. BASTIANEL, Teologia morale fondamentale. Moralità personale, ethos, etica cristiana (ad uso degli studenti), PUG, Roma 2001; ID., Autonomia morale del credente, Morcelliana, Brescia 1980; D. ABIGNENTE, Conversione morale nella fede, Gregorian University PressMorcelliana, Roma-Brescia 2000; J. FUCHS, Etica cristiana in una società secolarizzata, Piemme, Casale Monferrato 1984. Le letture seminariali verranno indicate all’inizio del Corso. 22. STORIA DELLA CHIESA/4: EPOCA CONTEMPORANEA (2 ore sett., 4° sem.: U. PARENTE) 1. 2. 3. 4. 5. La Chiesa nell’età del liberalismo Il Concilio Vaticano I e il modernismo La Chiesa di fronte al nazionalismo e al totalitarismo La Chiesa nel secondo dopoguerra. Il Concilio Vaticano II Lo sviluppo storico del movimento cattolico in Italia TESTI E SUSSIDI Per i quattro nuclei tematici G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, III: L’età del liberalismo; IV: L’età contemporanea, Morcelliana, Brescia 1995. È consigliato anche lo studio di G. MARTINA, «La storiografia italiana sulla Chiesa dal Vaticano I al Vaticano II», in Problemi di storia della Chiesa in Italia. Dal Vaticano I al Vaticano II, ED, Roma 1988, 15-105. Per il quinto punto del programma, svolto nella forma dei gruppi di studio, monografie e fonti saranno indicate nel corso delle lezioni. 82 triennio teologico 23. PENITENZA E UNZIONE DEGLI INFERMI (2 ore sett., 5° sem.: D. MARAFIOTI) I. Sacramento della Penitenza: Mistero del peccato nella vita del cristiano e necessità della riconciliazione con Dio e con la Chiesa. Cristo morto e risorto, sorgente inesauribile di perdono. I fondamenti biblici nell’AT e nel NT. La prassi penitenziale nell’epoca patristica e sua evoluzione storica. La Riforma e il Concilio di Trento. Il Vaticano II, Reconciliatio et Poenitentia, Il Nuovo Rito della Penitenza. Rapporti del sacramento della Penitenza col Battesimo e l’Eucarestia. Gli orientamenti della teologia attuale. II. Unzione degli infermi: La sofferenza e la malattia nell’esperienza umana e nella storia della salvezza. Guarigione fisica e guarigione spirituale. Cristo salvatore, aiuto nella vita presente e nel passaggio alla vita eterna. L’intercessione della Chiesa e il Nuovo Rito dell’Unzione degli infermi. TESTI E SUSSIDI J. RAMOS - REGIDOR, Il sacramento della Penitenza, LDC, Torino 1992; G. MOIOLI, Il quarto sacramento, Glossa, Milano 1996; Il sacramento della Penitenza. Messaggi di Giovanni Paolo II alla Penitenzeria Apostolica, LEV, Città del Vaticano 2000; CEI, Rito della penitenza, Roma 1974; GIOVANNI PAOLO II, Salvifici Doloris; CEI, Sacramento dell’unzione e cura pastorale degli infermi, Roma 1974; P. ADNÈS, L’unzione degli infermi. Storia e teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996. Dispense del professore. 24. ORDINE E MATRIMONIO (2 ore sett., 5° sem.: D. MARAFIOTI) I. Ordine: Attuale problematica sul ministero ordinato. Fondamenti biblici. La teologia del ministero nella storia della Chiesa. Il sacramento dell’Ordine secondo il Concilio di Trento e il Vaticano II. Collegialità episcopale e presbiterale. La riflessione teologica postconciliare. II. Matrimonio: Elementi di antropologia e significato del matrimonio. Crisi e valore dell’istituto familiare. Dati biblici. Evoluzione storica e sistemazione teologica. L’insegnamento del Concilio Vaticano II e del Magistero. TESTI E SUSSIDI G. FERRARO, Il sacerdozio ministeriale. Dottrina cattolica sul sacramento dell’Ordine, Grafite, Napoli 1999; G. GOZZELLINO, Nel nome del Signore. Teologia del ministero ordinato, LDC, Torino 1992; P. ADNÈS, Il Matrimonio, Desclée, Roma-Parigi-Tournai 1966; G. BALDANZA, La grazia del sacramento del matrimonio, Ed. Liturgiche, Roma 1993; CEI, Direttorio di Pastorale Familiare, Roma 1993; A. MIRALLES, Il matrimonio. Teologia e vita, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996. Dispense del professore. 83 triennio teologico 25. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/1: VITA RELIGIOSA (2 ore sett., 5° sem.: G. CASTELLO) 1. Il mistero pasquale e trinitario: criterio ermeneutico e fondamento genetico della vita nuova in Cristo: a) Ermeneutica teo-cristologica. b) Mediazione sacramentale-ecclesiale. c) Ermeneutica teo-antropologica. 2. Dalla prima tavola del Decalogo al culto cristiano in “spirito e verità”. a) Intelligenza teologica dei primi tre comandamenti. b) Il vissuto teologale come anima della vita religiosa cristiana: − Teocentrismo trinitario e autonomia morale del credente. − Nome di Dio e autonomia della realtà creata. − Tempo “sacro” e tempo feriale: autonomia della coscienza. c) Preghiera, conversione e sacramenti nella vita morale del credente. 3. Veracità e dialogo a) Il dialogo interpersonale come luogo di moralità b) Comunicazione morale, diritto alla verità, al segreto e all’informazione TESTI E SUSSIDI S. BASTIANEL, «Discernimento, conversione, sequela», in M. LORENZANI (ed.), La volontà di Dio nella Bibbia, ISSRA, L’Aquila 1994, 1-31; ID., La preghiera nella vita morale (I triangoli 19), Piemme, Casale Monferrato 1995; M. COZZOLI, Etica teologale, Fede, Speranza, Carità, EP, Alba 1994; ID., «Verità e Veracità», in F. COMPAGNONI - G. PIANA - S. PRIVITERA (edd.), Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990, 14351450; A. GÜNTHÖR, Chiamata e risposta 2, EP, Alba 1984; PH. J. ROSATO, «Linee fondamentali e sistematiche per una teologia del culto», in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale, liturgia, etica della religiosità, Queriniana, Brescia 1986, 11-70. Appunti del docente e altre indicazioni bibliografiche verranno fornite durante lo svolgimento del corso. 26. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/2: VITA FISICA (3 ore sett., 5° sem.: A. VICINI) Il corso studia i problemi etici legati alle varie fasi della vita umana contemporanea considerando le problematiche, da un punto di vista teologico e alla luce degli insegnamenti magisteriali. I. Inizio della vita umana: fecondazione e riproduzione. II. Vita adulta: crescita, attività di studio e professionale, scelte di vita, responsabilità personale e civile, salute (malattia, handicap, dipendenze, donazione e trapianti), sessualità (identità, sviluppo, attività), vita coniugale 84 triennio teologico (affettività, dialogo sessuale, procreazione responsabile, contraccezione, aborto, sterilizzazione), interazione con l’ambiente. III. Fine della vita umana: suicidio, cura dei malati terminali, suicidio assistito ed eutanasia. TESTI E SUSSIDI L.S. CAHILL, Family: A Christian Social Perspective, Fortress, Minneapolis 2000; ID. Sex, Gender and Christian Ethics, Cambridge University Press, Cambridge 1996; encicliche papali (Humanae Vitae, Evangelium Vitae); E. SGRECCIA, Manuale di Bioetica, vol. 1: Fondamenti ed etica bioemedica, Vita e Pensiero, Milano 1999; ID., Manuale di Bioetica, vol. 2: Aspetti medico-sociali, Vita e Pensiero, Milano 1996; D. TETTAMANZI, Nuova bioetica cristiana, Piemme, Casale Monferrato 2000. Ulteriore bibliografia (in italiano) verrà indicata. 27. DIRITTO CANONICO/1 (3 ore sett., 5° sem.: E. NAPOLITANO) A. Introduzione: 1. il diritto nella realtà umana: alcune nozioni di filosofia del diritto; 2. natura particolare del diritto nella Chiesa; 3. breve storia del diritto canonico. B. Illustrazione del diritto canonico vigente a partire dai primi tre libri del CIC del 1983. In particolare: 1. dal libro I: illustrazione di alcune nozioni generali; 2. dal libro II: statuto giuridico dei fedeli, dei laici, dei ministri di culto, dei membri degli istituti di vita consacrata; norme sulla suprema autorità della Chiesa; le chiese particolari e le loro strutture; 3. dal libro III: scuole, università cattoliche, facoltà ecclesiastiche; strumenti di comunicazione sociale e libri. TESTI E SUSSIDI G. GHIRLANDA, Il diritto nella Chiesa mistero di comunione. Compendio di diritto ecclesiale, EP-PUG, Roma 2000; AA.VV., Il diritto nel mistero della Chiesa, PUL, Roma 1986-1992, voll. I, II, III; Nuovo dizionario di diritto canonico, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993. 28. TEOLOGIA PASTORALE E CATECHETICA (3 ore sett., 5° sem.: A. MASTANTUONO) 1. Il corso affronta e delinea, all’interno del cammino storico della disciplina, i punti-base per una riflessione fondativa di tipo teologico pastorale: 85 triennio teologico – Tappe storiche e modelli della teologia pastorale, con particolare riferimento all’area italiana. – Configurazione: la questione epistemologica, il nodo teoria/prassi, l’itinerario metodologico. – Compiti e prospettive della teologia pastorale nell’attuale contesto. 2. La catechesi come azione ecclesiale, servizio della Parola, educazione alla fede: – Contenuto e fonti della catechesi. – Soggetto e linguaggio della catechesi. 3. Laboratorio: il catecumenato nell’attuale contesto ecclesiale. TESTI E SUSSIDI M. MIDALI, Teologia pastorale o pratica. Cammino storico di una riflessione fondante e 2 scientifica, LAS, Roma 1991 ; S. LANZA, Introduzione alla teologia pastorale/1: Teologia dell’azione ecclesiale, Queriniana, Brescia 1989; V. GROLLA, L’agire della Chiesa. Teologia 2 pastorale, EMP, Padova 2000 ; E. COMBI - R. REZZAGHI, Catechesi, EP, Cinisello Balsamo 1993. Dispense del professore. 29. SEMINARIO DI SINTESI/1-2 (1 ora sett., 5° sem.; 2 ore, 6° sem.: G. MANCA - F. MARINO - O.F. PIAZZA) Il seminario ha lo scopo di favorire una sintesi intelligente e consapevole delle discipline studiate nel triennio teologico, recuperando quella visione unitaria e quelle connessioni tra i singoli argomenti che l’articolazione nella pluralità dei corsi non ha consentito in precedenza. Ciò potrà costituire la conclusione più adeguata del quinquennio istituzionale e al tempo stesso predisporre la preparazione dell’esame comprensivo orale di baccalaureato. Il seminario si svolgerà in due tappe. Nella prima tappa (1° sem., 1 cr.), con l’aiuto di docenti delle tre aree (biblica, dogmatica, morale), sulla base del materiale dei tesari di esame, s’indicheranno prospettive di sintesi e approfondimenti, sui quali ciascuno dei partecipanti al seminario darà il proprio contributo, oralmente o con un breve elaborato scritto (810 pp.), che potrà essere sviluppato in una esercitazione scritta per coloro che sceglieranno la forma orale dell’esame di baccalaureato. Nella seconda tappa (2° sem., 2 cr.) si potrà ultimare eventualmente il lavoro precedente e si procederà all’esame più diretto delle singole tesi di ciascun tesario in una visione per quanto possibile unitaria e articolata. Ciascun partecipante interverrà in questa fase, esponendo una o più tesi, di cui dovrà evidenziare quei collegamenti con gli altri trattati che sono stati indicati o che egli stesso è riuscito a cogliere. Sarà opportuno che lo studente faccia, all’inizio, la scelta di uno dei tre tesari in base al quale intende cercare una sintesi. La partecipazione alle due tappe sarà valutata alla fine con un voto. 86 triennio teologico 30. ESCATOLOGIA (2 ore sett., 6° sem.: O.F. PIAZZA) Il trattato di escatologia e la sua collocazione. Compimento del singolo e compimento del mondo. Aspetto fenomenologico e problematica attuale: escatologia, escatologico, escatico. Enunciati escatologici, ermeneutica, linguaggio e categorie previe. Un metodo per questo trattato. La vita nel segno dell’éschaton: speranza cristiana e attese dell’uomo. Regno e parousia. Escatologia a duplice fase: la discussione cattolici-protestanti. Trattazione storico-dogmatica, biblica e sistematica di: morte-immortalità, giudizio, stato intermedio, risurrezione, purificazione, inferno, cieli nuovi e terra nuova, vita eterna. TESTI E SUSSIDI F.J. NOCKE, Escatologia, Queriniana, Brescia 1997; O.F. PIAZZA, «Futuro escatologico», in Rassegna di Teologia 35 (1994) 607-611; ID., «Escatologia contemporanea: il punto della situazione», in G. CANOBBIO - M. FINI (edd.), Escatologia contemporanea. Problemi e prospettive, EMP, Padova 1995; O.F. PIAZZA, La Speranza. Logica dell’impossibile, Paoline, Milano 1998. 31. TEOLOGIA MORALE SPECIALE/3: VITA SOCIALE (3 ore sett., 6° sem.: S. MAJORANO) 1. Il discernimento etico-teologico del sociale e la dottrina sociale. 2. La comunicazione chiave della problematica sociale. 3. I diritti umani e la qualità della vita come punti di riferimento per una nuova mentalità etica. 4. La legalità e il bene comune nell’attuale impegno politico della comunità cristiana. 5. La giustizia come solidarietà nell’odierno contesto di interdipendenza. 6. Pace, ecologia e vita come tratti portanti di una nuova cultura. TESTI E SUSSIDI F. CASAVOLA - G. SALVATORI (edd.), La politica “educata”, AVE, Roma 1993; T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale, 3-4: Koinonia (Etica della vita sociale), Queriniana, Brescia 1991 e 1994; A. LUCIANI, Catechismo sociale cristiano. Storia, principi e orientamenti operativi, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; F. MARZANO, Economia ed etica: due mondi a confronto, AVE, Roma 1998; B. SORGE, Per una civiltà dell’amore. La proposta sociale della Chiesa, Queriniana, Brescia 1996. 87 triennio teologico 32. MORALE E PASTORALE DEI SACRAMENTI (2 ore sett., 6° sem.: E. NAPOLITANO) Alcune questioni morali, pastorali e canoniche circa i Sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza. TESTI E SUSSIDI AA.VV., Il diritto nel mistero della Chiesa, II, PUL, Roma 1992, 12-60; M. MORGANTE, I Sacramenti: Teologia, Liturgia, Pastorale Sacramentale, Ed. Rogate, Roma 1996; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Circa la recezione della Comunione Eucaristica da parte dei fedeli divorziati risposati, 14 sett. 1994. Dispense del professore. 33. DIRITTO CANONICO/2 (2 ore sett., 6° sem.: E. NAPOLITANO) Il corso, naturale proseguimento del corso di “diritto canonico/1”, segue lo schema dei libri IV-VII del Codice di diritto canonico, dei quali si tratterà in particolare: a) dal libro IV (la funzione di santificare della Chiesa): i sacramenti in genere, la penitenza, l’ordine sacro, il matrimonio; b) dal libro V (i beni temporali della Chiesa): sostentamento del clero e gestione dei beni culturali anche alla luce della disciplina concordataria; c) dal libro VI (le sanzioni della Chiesa): nozioni generali di diritto penale canonico; d) dal libro VII (i processi): nozioni generali di diritto processuale canonico - i processi matrimoniali - i ricorsi amministrativi. TESTI E SUSSIDI Oltre la bibliografia indicata per il corso di “diritto canonico/1” si consiglia anche: F. BERSINI, Il diritto canonico matrimoniale. Commento giuridico teologico pastorale, LDC, LeumannTorino 1994; M. MARCHESI, Diritto canonico complementare italiano, EDB, Bologna 1992. 34. TEOLOGIA SPIRITUALE (2 ore sett., 6° sem.: R. ZAS FRIZ DE COL) Il corso introduce alla riflessione teologica sull’esperienza cristiana di Dio nella Chiesa, offrendo gli elementi fondamentali per la comprensione dell’esperienza spirituale personale all’interno della tradizione dei grandi maestri della vita 88 triennio teologico interiore. In modo speciale si farà accenno allo sviluppo della vita di unione con Dio come rapporto fra il credente e lo Spirito divino. TESTI E SUSSIDI 3 CH.A. BERNARD, Teologia spirituale, EP, Roma 1983 ; M. GIOIA (ed.), La Teologia spirituale. Temi e problemi, AVE, Roma 1991; A.G. MATANIC, La spiritualità come scienza. Introduzione metodologica allo studio della vita spirituale cristiana, ED, Roma 1990; G. 3 MOIOLI, «Teologia spirituale», in Nuovo Dizionario di Spiritualità, EP, Roma 1982 , 15973 1609; T. ŠPIDLIK, Manuale fondamentale di Spiritualità, Piemme, Casale Monferrato 1997 . 35. LITURGIA (3 ore sett., 6° sem.: G. DI NAPOLI) Un percorso storico, partendo dagli inizi giudeo-cristiani, porterà alla presentazione del sorgere delle grandi famiglie liturgiche e proseguirà presentando i momenti nodali dello sviluppo della liturgia romana. Si vorrà così mettere in grado lo studente di cogliere la portata della riforma liturgica post-conciliare e i principi teologico-celebrativi che vi sono implicati. Con attenzione al soggetto, al contenuto e alle modalità del celebrare cristiano, si accosteranno Principi e norme per l’uso del Messale Romano, le Premesse al Lezionario e Principi e norme per la Liturgia delle Ore. TESTI E SUSSIDI C. GIRAUDO, «Irrepetibilità dell’evento fondatore e iterazione del Rito: la mediazione del segno profetico», in Rassegna di Teologia 24 (1983) 385-402; ID., «La celebrazione della parola di Dio nella Scrittura», in RL 73 (1986) 593-615; J. LOPEZ MARTIN, In spirito e verità. Introduzione alla liturgia, EP, Cinisello Balsamo 1989; A.G. MARTIMORT (a cura di), La Chiesa in preghiera, 1-4, Queriniana, Brescia 1984-19872; AA.VV., Anàmnesis I. La Liturgia 2 momento nella storia della salvezza, Marietti, Torino 1979 ; R. TAFT, La Liturgia delle Ore in Oriente e in Occidente, EP, Cinisello Balsamo 1988. 36. CORSO OPZIONALE: ECUMENISMO (2 ore sett., 5° sem.: P. GAMBERINI) Il corso d’introduzione alle problematiche ecumeniche avrà una parte generale, nella quale verrà studiato l’iter del movimento ecumenico e le tematiche ecclesiologiche negli odierni dialoghi ecumenici. Per la parte generale verrà utilizzato il testo: P. NEUNER, Breve manuale dell’Ecumenismo. La parte monografica del corso verterà sul pensiero teologico di Lutero, per comprendere in particolare la pro- 89 triennio teologico spettiva ermeneutica del suo pensiero. Per lo studio di Lutero si farà riferimento a: G. EBELING, Lutero. Dimensione storica, ecclesiologica ed ermeneutica saranno alla base del corso opzionale. TESTI E SUSSIDI G. EBELING, Lutero. Un volto nuovo, Morcelliana, Brescia 1970; P. NEUNER, Breve manuale dell’Ecumenismo (GdT 162), Queriniana, Brescia 1986. 37. CORSO OPZIONALE: CHIESA E GIOVANI MODELLI DI PASTORALE GIOVANILE (2 ore sett., 6° sem.: A. PALMESE) La relazione Chiesa-giovani, ci permette di considerare nell’ambito di una ricerca teologica-pastorale due protagonisti di primo piano della storia contemporanea. Da una parte la Chiesa, che si interessa dei giovani. Dall’altra i giovani che intendono non solo essere destinatari delle attenzioni pastorali della Chiesa, ma con-dividere responsabilità e aneliti. I temi che svilupperemo saranno collocati in tre aree. La situazione: l’aggregazione giovanile; difficoltà e ragioni per l’incontro tra Chiesa e giovani. La memoria: quali modelli di Chiesa alla base della Pastorale giovanile; criteri di ecclesialità alla luce dei recenti documenti ecclesiali; verso un “manifesto” ecclesiale. La proposta: quale Chiesa per i giovani; una pastorale giovanile per l’integrazione fedevita; un itinerario per educare i giovani alla fede; il gruppo, luogo privilegiato di senso di appartenenza ecclesiale; verso una Chiesa evangelizzata dai giovani (progetti di pastorale giovanile). TESTI E SUSSIDI AA.VV., Dizionario di pastorale giovanile, LDC, Torino 1989; M. MIDALI - R. TONELLI (edd.), Chiesa e giovani. Dialogo per un itinerario a Cristo, LAS, Roma 1983; R. TONELLI, Pastorale giovanile. Dire la fede in Gesù Cristo nella vita quotidiana, LAS, Roma 1987. 90 I BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA (2° ciclo) PIANO GENERALE DEGLI STUDI Scopo del secondo ciclo è integrare la formazione teologica di base e avviare gli studenti alla ricerca scientifica (SG 30,8). Di conseguenza, possono essere ammessi al Biennio per la Licenza specializzata solo gli studenti che hanno conseguito – superando la mediocrità come media di tutti gli esperimenti sostenuti – il Baccalaureato in teologia o, previo esame di ammissione, gli studenti che hanno completato il sessennio filosofico-teologico (SG 25,3). Nell’un caso come nell’altro, la Sezione si riserva di valutare l’effettiva attitudine dello studente a seguire la specializzazione richiesta. Per l’ammissione si esige anche la conoscenza (da dimostrarsi con un certificato di studi fatti o con una prova) oltre che del latino e del greco – già richiesti per il triennio teologico – di due lingue moderne da scegliersi tra il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. Spetta al Consiglio del settore stabilire ulteriori requisiti secondo le finalità e le esigenze del settore. Il secondo ciclo si conclude col 2° grado accademico: la Licenza specializzata in teologia. Questo titolo abilita all’insegnamento della teologia nei Seminari e negli Istituti superiori di scienze religiose e, più in generale, a funzioni specializzate di apostolato. La Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale conferisce la Licenza specializzata nei seguenti settori della teologia: 1) teologia dogmatica (indirizzo cristologico ed ecclesiologico), 2) teologia biblica, 3) teologia della vita cristiana (indirizzo di morale e indirizzo di spiritualità), 4) teologia pastorale. Ciascuno studente può iscriversi contemporaneamente ad uno solo dei settori e ad un solo indirizzo. I corsi per la Licenza in teologia dogmatica si svolgono sia presso la Sezione S. Tommaso che presso la Sezione S. Luigi. I corsi di teologia biblica e di teologia della vita cristiana hanno luogo presso la Sezione S. Luigi. I corsi di teologia pastorale hanno luogo presso la Sezione S. Tommaso. Nella Sezione S. Luigi si possono conseguire le specializzazioni in teologia dogmatica (indirizzo ecclesiologico), in teologia biblica, in teologia della vita cristiana (indirizzo di morale e indirizzo di spiritualità). I vari settori di specializzazione sono coordinati con gli studi del primo ciclo e sono strutturati sulla base di una interdipendenza di fondo. Ciascun settore conserva però una propria autonomia. Per quanto riguarda gli studi, l’integrazione con il primo ciclo e l’interdipendenza tra i vari settori è assicurata dalla programmazione di corsi comuni a tutti i settori di specializzazione e dalla ricerca interdisciplinare all’interno di ciascun settore. L’autonomia si attua con la programmazione di corsi e seminari propri, offerti agli studenti che hanno scelto una determinata specializzazione. 91 bienni per la licenza specializzata Date le finalità e le caratteristiche del secondo ciclo, allo studente viene lasciata una discreta libertà nell’elaborazione di un proprio piano di studi. Questo “piano” deve essere approvato, all’inizio di ogni semestre, dal Direttore di settore e dal Vice Preside. Salve restando le ulteriori modalità stabilite per ogni settore, nell’elaborare il piano di studi si tengano presenti le seguenti norme generali: 1. I corsi e i seminari frequentati dallo studente vengono computati in punti o credits. Un punto o credit corrisponde a un’ora settimanale per un intero semestre. Il numero minimo di credits richiesto per la Licenza è di 48. 2. Ogni studente deve frequentare, nell’ambito del biennio scelto, almeno due seminari. Al termine di essi dovrà riportare una valutazione positiva da parte del professore che avrà diretto il seminario. 3. I credits dei corsi comuni devono essere almeno dieci (cf SG, art. 30,8). 4. I credits dei corsi propri, richiesti per ciascun settore di specializzazione, possono oscillare da un minimo di 24 a un massimo di 30. Ulteriori determinazioni (obbligatorietà di corsi, ecc.) spettano al Consiglio del settore. 5. I credits rimanenti possono essere di corsi comuni o degli altri settori di specializzazione. Possono anche essere seguiti corsi esterni alla Sezione o alla Facoltà. In quest’ultimo caso si esige la previa autorizzazione del Vice Preside. 6. Per integrare il proprio piano di studio secondo una specifica linea di interesse, sono ammessi anche dei corsi tutoriali. Per “corso tutoriale” si intende una ricerca proposta dallo studente nell’ambito della specializzazione prescelta e condotta sotto la guida e la responsabilità di un Tutor. Ogni richiesta di corso tutoriale, corredata dal programma e dalla relativa bibliografia, deve essere sottoscritta dal Tutor e dal Direttore di settore e rimessa per l’approvazione al Vice Preside. Non è ammesso più di un corso tutoriale per semestre. Ogni corso tutoriale è computato 2 o 3 credits, a seconda dell’ampiezza della ricerca, a giudizio del Vice Preside. La dissertazione per la Licenza La dissertazione è la prova più qualificante del biennio. L’argomento scelto deve essere approvato dal Direttore del settore sulla base non solo del titolo, ma anche di una descrizione schematica del contenuto e del metodo, presentati per iscritto, con la firma del professore che ne ha accettato la direzione. Nella dissertazione il candidato deve dimostrare rigore di metodo, giudizio critico, maturità di espressione e reale attitudine a una ricerca scientifica di grado superiore (cf SG 30,9). Non si esige però, necessariamente, un contributo originale allo sviluppo scientifico del tema trattato. Nella sua stesura definitiva la dissertazione va presentata in quattro copie al Direttore del settore un mese prima della sua discussione (cf Informazioni p. 19). La sua approvazione da parte del professore che l’ha diretta e di un altro professore, designato dal Vice Preside, su proposta del Direttore del settore, è condizione per l’ammissione all’esame finale. Nel caso di mancata approvazione da parte del 92 bienni per la licenza specializzata secondo relatore, questi è tenuto a notificarne le motivazioni per iscritto. In questo caso è previsto un giudizio in seconda istanza da parte di un altro relatore scelto dal Vice Preside. Al nuovo relatore saranno rese note le ragioni della mancata approvazione in prima istanza. Ulteriori determinazioni spettano al Consiglio del settore. L’esame finale Ciascun biennio di specializzazione si conclude con un esame generale orale, il cui programma viene definito dal Consiglio del settore secondo le finalità e le esigenze specifiche del settore stesso. All’esame finale sono ammessi gli studenti che hanno superato tutte le prove previste dal 2° ciclo e la cui dissertazione è stata approvata. L’esame finale si svolge davanti a una commissione composta dal direttore della dissertazione, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside. L’esame ha la durata di un’ora, inclusa la discussione della dissertazione. Ulteriori determinazioni spettano al Consiglio del settore. La somma totale dei coefficienti per la valutazione finale della Licenza è di 110/110. Di essi 50/110 spettano al curriculum del biennio, 40/110 alla dissertazione e 20/110 all’esame finale (cf SP 22,12). 93 biennio biblico BIENNIO IN TEOLOGIA BIBLICA NORME E INDICAZIONI GENERALI Il biennio per la Licenza in teologia biblica si propone di condurre lo studente a una conoscenza diretta e globale, secondo accostamenti differenziati, della Sacra Scrittura, a un ripensamento sintetico della teologia nella sua dimensione biblica e all’acquisizione di una metodologia appropriata per lo studio esegetico personale, in vista dell’insegnamento biblico, dell’annuncio della Parola di Dio e della soluzione, su base scritturistica, dei problemi teologico-morali che si pongono all’operatore pastorale. A questo scopo, il biennio biblico offre anzitutto alcuni strumenti essenziali: linguistici, di conoscenza dell’“ambiente” e metodologici, come presupposto e introduzione a una corretta interpretazione del testo. In secondo luogo, il biennio programma dei corsi a carattere esegetico: percorrendo l’intero itinerario metodologico, lo studente impara a studiare un libro della Sacra Scrittura, o parti di esso, nella varietà dei contenuti e, possibilmente, nella totalità del messaggio. Alcuni corsi propongono l’esplorazione di temi unitari, nell’ambito di una teologia biblica che mostri anche il rapporto tra i due Testamenti. A questi corsi vengono affiancati degli insegnamenti che consentano allo studente di interrogare il testo biblico a partire da una tematica specifica, riguardante questioni di teologia dogmatica o problemi dell’esistenza cristiana. Oltre alle due lingue moderne, per l’iscrizione al biennio è richiesta la conoscenza di base dell’ebraico e del greco biblico. Questa viene verificata con due esami di ammissione (uno per il greco e l’altro per l’ebraico) entro la prima settimana del primo semestre. Per l’ebraico tale esame consiste nella traduzione scritta di un brano narrativo (ad es. dal libro di Giona o di Rut) e verifica orale con l’analisi filologica di un passo tratto dagli stessi libri; per il greco invece l’esame scritto consiste nell’analisi morfologica di 20 forme verbali difficili e quello orale nell’analisi filologica di un brano del vangelo di Marco. Sia chi non supera, sia chi sceglie di non sostenere l’uno o l’altro o ambedue gli esami di ammissione, è tenuto a frequentare e sostenere il relativo esame del corso di greco propedeutico e/o di ebraico propedeutico entro il primo semestre. Tanto gli esami di ammissione, quanto i corsi propedeutici di ebraico e di greco vengono valutati 2 credits ciascuno (a partire dal 1993/94 non viene più omologato l’ebraico fatto nel quinquennio). Non ci si può iscrivere a corsi esegetico-teologici senza aver superato l’esame di ammissione o del corso propedeutico di ebraico e di greco. Oltre ai due corsi propedeutici di ebraico (2 credits) e di greco (2 credits), le altre materie ausiliarie, da espletare possibilmente entro il primo anno, sono: metodologia biblica (2 credits), ebraico II (2 credits), critica testuale (2 credits), geografia e archeologia biblica (1 credit), storia dell’Antico (1 credit) e del Nuovo Testamento (1 credit). Per il biennio biblico sono richiesti almeno 30 credits di corsi propri. 94 biennio biblico MODELLI DI ESAME FINALE La prima parte dell’esame finale consisterà nella discussione della dissertazione e avrà la durata di quaranta minuti. Il terzo membro della commissione di esame si limiterà a dare il voto sulla difesa. La seconda parte dell’esame consisterà normalmente in una breve “lezione esegetica” su una pericope biblica, della durata di venti minuti, in cui il candidato deve dar prova delle sue conoscenze generali in campo biblico e della sua personale maturazione metodologica e didattica. A tale scopo, una settimana prima dell’esame, il Direttore di settore, d’intesa col docente designato come terzo esaminatore, al quale spetta condurre questa parte dell’esame finale, indicherà al candidato tre pericopi scelte fra tre diverse aree dell’Antico e del Nuovo Testamento, senza alcuna indicazione di bibliografia o altro. Il candidato preparerà le tre lezioni; al momento dell’esame il terzo esaminatore ne indicherà una; il candidato, servendosi del testo biblico in lingua originale ed eventualmente di una breve scaletta dei punti da seguire per la sua esposizione, commenterà la pericope in forma schematica, curando soprattutto la chiarezza, la completezza e l’ordine dei vari passaggi esegetici, senza soffermarsi eccessivamente solo su qualcuno di essi, rispondendo alle domande dell’esaminatore. Il primo e il secondo esaminatore si limiteranno a dare il voto. Come alternativa al modello di esame, in via sperimentale, può essere concordato col Direttore di settore un saggio esegetico, secondo modalità approvate dal Consiglio di settore. 95 biennio biblico QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO BIBLICO ANNO ACCADEMICO 2001-2002 1° SEMESTRE Corsi comuni C1 I movimenti ecclesiali nella storia e nella teologia (A. Barruffo) C2 Conversione morale nella fede: esperienza di coscienza, discernimento, sequela (D. Abignente) Corsi propri B1 Teologia e cultura dell’ospitalità. Aspetti biblici (L. Di Pinto) B2 L’escatologia del N.T. Approfondimenti biblici (C. Marucci) B3 Il cammino formativo dei discepoli nel vangelo secondo Marco (E. Salvatore) B4 Il Gesù storico e il Cristo della fede: A. Schweitzer (1875-1965) (R. Scibona) Seminario B5 Le Chiese degli Atti (E. Salvatore) 2° SEMESTRE Corsi comuni C3 Kerigma ed etica paolina (A. Pitta) C4 Purificazione della memoria: sviluppi e conseguenze di una proposta giubilare (S. Tanzarella) Corsi propri B6 Le feste giudaiche nel vangelo di Giovanni (R. Infante) B7 Esegesi di Esodo 1-4 (A. Fanuli) B8 La categoria dell’assurdo in Giobbe e Qohelet (V. D’Alario) Seminario B9 Il comandamento dell’amore del prossimo in Lv 19 (L. Di Pinto) MATERIE AUSILIARIE 1° Sem.B10 Ebraico propedeutico (L. Oitana) B11 Greco propedeutico (E. Salvatore) B12 Metodologia biblica (C. Marucci) B13 Geografia e Archeologia biblica (E. Franco) B14 Storia dell’Antico Testamento (E. Franco) 2° Sem.B15 Critica testuale (R. Scibona) B16 Ebraico/2 (R. Scibona) B17 Storia del Nuovo Testamento (C. Marucci) 96 biennio biblico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI CI. MOVIMENTI ECCLESIALI NELLA STORIA E NELLA TEOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: A. BARRUFFO) Il corso si propone di studiare i movimenti ecclesiali nella Chiesa cattolica, ricercandone la loro ispirazione-motivazione ecclesiologica, le linee di forza, la loro esistenza nella comunità ecclesiale, l’apporto che danno alla dinamica evangelica, i rischi dottrinali e pastorali. Si partirà dalla Chiesa come “movimento” e, in essa, il sorgere di diversi movimenti. In particolare si studieranno alcuni movimenti ecclesiali sorti dopo il Concilio Vaticano II: Movimento dei Focolari, Rinnovamento nello Spirito, Cammino neocatecumenale, Cursillos di Cristianità, Comunione e liberazione, ecc. Nei limiti del possibile si potranno includere: l’Azione Cattolica Italiana, Comunità di vita cristiana, Scoutismo cattolico ecc. BIBLIOGRAFIA M. CAMISASCA - M. VITALI (edd.), I movimenti nella Chiesa negli anni ’80. Atti del I° Convegno Internazionale (Roma 23-27 settembre 1981), Jaca Book, Milano 1981; A. FAVALE, Movimenti ecclesiali contemporanei. Dimensioni storiche, teologico-spirituali ed apostoliche, LAS, Roma 1991; B. ZADRA, I movimenti ecclesiali e i loro statuti, PUG, Roma 1997; PONTIFICIUM CONSULIUM PRO LAICIS, I Movimenti nella Chiesa. Atti del Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali (Roma 27-29 maggio 1998), Città del Vaticano 1999; C. GATTO TROCCHI, I nuovi movimenti religiosi, Queriniana, Brescia 2000; F. GONZALEZ FERNANDEZ, I movimenti. Dalla Chiesa degli apostoli a oggi, Rizzoli, Milano 2000. C2. CONVERSIONE MORALE NELLA FEDE: ESPERIENZA DI COSCIENZA, DISCERNIMENTO, SEQUELA (2 ore sett., 1° sem.: D. ABIGNENTE) Il corso intende riflettere sul senso della conversione morale vissuta e capita all’interno dell’esperienza di fede cristiana. La realtà della conversione sarà considerata nel suo momento originario e nella sua maturazione storica di esperienza di coscienza, di discernimento, di sequela. La riflessione procederà in prospettiva ermeneutico-sistematica, a partire dalla lettura di figure bibliche di incontro con il Signore. BIBLIOGRAFIA D. ABIGNENTE, Conversione morale nella fede, Gregorian University Press-Morcelliana, RomaBrescia 2000; S. BASTIANEL, «Conversione», in F. COMPAGNONI - G. PIANA -S. PRIVITERA (edd.), Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990, 145-159; K. DEMMER, Entscheidung und Verhängnis. Die moraltheologische Lehre von der Sünde im Licht 97 biennio biblico christologischer Anthropologie, Bonifacius, Paderborn 1976; P. SCHOONENBERG, Dal peccato alla redenzione, Herder-Morcelliana, Roma-Brescia 1970. C3. KERIGMA ED ETICA PAOLINA (2 ore sett., 2° sem.: A. PITTA) Qual è la relazione tra il vangelo e la morale, la fede e le opere, il kerygma e l’etica cristiana? Come si relazionano questi campi nodali del pensiero paolino? Attraverso l’analisi di pericopi scelte dalla lettera ai Galati e dalla Lettera ai Romani, si cercherà, durante il corso, di delineare le complesse consistenze del kerygma e dell’etica paolina, per evidenziarne le implicazioni e le attualità rispetto alla nostra epoca post-moderna e post-cristiana. BIBLIOGRAFIA J.N. ALETTI, La lettera ai Romani e la giustizia di Dio, Borla, Roma 1997; J.A. FITZMYER, Lettera ai Romani. Commentario critico-teologico, Piemme, Casale Monferrato 1999; F. MUSSNER, La lettera ai Galati, Paideia, Brescia 1995; A. PITTA, Lettera ai Galati, EDB, Bo2 logna 2000 ; ID., Lettera ai Romani, Paoline, Milano 2001; A. VANHOYE, Lettera ai Galati, Paoline, Milano 2000. C4. PURIFICAZIONE DELLA MEMORIA: SVILUPPI E CONSEGUENZE DI UNA PROPOSTA GIUBILARE (2 ore sett., 2° sem: S. TANZARELLA) La proposta della purificazione della memoria appare come un aspetto sempre più centrale e ricorrente del pontificato di Giovanni Paolo II. Essa richiede un serio approfondimento che permetta di coglierne senso, scopo e legame con lo spirito del giubileo. Il corso, dopo una parte introduttiva dedicata anche alle reazioni successive alla proposta, cercherà di individuare quali conseguenze concrete la purificazione della memoria può avere nella comprensione della storia del passato, nell’assunzione comunitaria di responsabilità e quali impegni da suggerire per il futuro dell’umanità. BIBLIOGRAFIA L. ACCATTOLI, Quando il papa chiede perdono. Tutti i mea culpa di Giovanni Paolo II, Mondadori, Milano 1999; COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, «Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato», in L’Osservatore Romano, 5 marzo 2000 (suppl.); G. COTTIER, Memoria e pentimento, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; GIOVANNI PAOLO II, Non temiamo la verità. Le colpe degli uomini e della chiesa, Piemme, Casale Monferrato 1995; S. TANZARELLA, La purificazione della memoria. Il compito della storia fra oblio e revisionismi, EDB, Bologna 2001. 98 biennio biblico B1. TEOLOGIA E CULTURA DELL’OSPITALITÀ: ASPETTI BIBLICI (2 ore sett., 1° sem.: L. DI PINTO) Studio esegetico ed ermeneutico di tre momenti della storia dell’ospitalità nella Bibbia: (a) l’ospitalità celebrata alle Querce di Mamre (Gn 18); (b) l’ospitalità violata nella vicenda di Sodoma e delle città della valle (Gn 19); (c) l’ospitalità rivelata nella scena del giudizio finale (Mt 25,31-46). BIBLIOGRAFIA G. DANESI - S. GAROFALO, Migrazioni e accoglienza nella Sacra Scrittura, EMP, Padova 1987; L. DI PINTO, «Abramo e lo straniero (Genesi 18,1-16). 1. Un’introduzione all’ospitalità», in Rassegna di Teologia 38 (1997) 597-620; ID., «Abramo e lo straniero (Genesi 18,1-16). 2. L’ospitalità celebrata», in Rassegna di Teologia 38 (1997) 735-769. B2. L’ESCATOLOGIA DEL N.T. APPROFONDIMENTI BIBLICI (2 ore sett., 1° sem.: C. MARUCCI) Il corso ha lo scopo di riesaminare in maniera critica i passi del Nuovo Testamento sui quali si fondano le verità di fede concernenti la morte e il giudizio dell’uomo, il paradiso e l’inferno e il senso della storia umana. Particolare rilievo verrà dato alla trattazione della recente proposta di alcuni teologi ed esegeti che va sotto il nome di “risurrezione nella morte” (Auferstehung im Tod). BIBLIOGRAFIA K. RAHNER, «Principi teologici dell’ermeneutica di asserzioni escatologiche», in ID., Saggi sui sacramenti e sull’escatologia, EP, Roma 1985, 399-440 (si consiglia la lettura dell’originale); S. ZEDDA, L’escatologia biblica (2 voll.), Paideia, Brescia 1975; G. GRESHAKE - G. LOHFINK, Naherwartung - Auferstehung - Unsterblichkeit. Untersuchungen zur christlichen Eschatologie 5 (QD 71), Herder, Freiburg i. Br. 1982 ; A.T. LINCON, Paradiso ora e non ancora, Paideia, Brescia 1985; C. MARUCCI, «Resurrezione nella morte? Esposizione e critica di una recente proposta», in G. LORIZIO (a cura di), Morte e sopravvivenza, AVE, Roma 1995, 289-316; ID., «Teologia della morte nell’A.T.», in G. BORTONE S.I. (a cura di), I Novissimi nella Bibbia (morte-giudizio-paradiso-inferno), XIV Corso biblico, Studio Biblico-Teologico Aquilano-Ed. ISSRA, L’Aquila 1999, 5-30. 99 biennio biblico B3. IL CAMMINO FORMATIVO DEI DISCEPOLI NEL VANGELO SECONDO MARCO (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il corso si propone, seguendo il metodo dell’analisi narrativa di percorrere il secondo plot del vangelo di Marco ossia il confronto di Gesù con i discepoli, con attenzione ad alcuni microracconti-chiave (chiamata: 1,16-20; convocazione e costituzione: 3,13-19; invio in missione: 6,6b-13; incomprensioni: 6,45-52; rimprovero dei discepoli: 8,14-21) e in particolare all’arco narrativo della via: (8,27-10,52) e della passione, morte e risurrezione di Gesù (14,1-16,8). BIBLIOGRAFIA J. DEWEY, «Point of View and the Disciples in Mark», in K.H. RICHARDS (ed.), SBL.SP 1982, Chico 1982, 97-106; J.D. KINGSBURY, Conflict in Mark. Jesus, Authorities, Disciples, Philadelphia 1989; E.S. MALBON, «Disciples/CrowdsWhoever. Markan Characters and Readers», in NT 28 (1986) 104-130; F.J. MATERA, «The Incomprehension of the Disciples and Peter’s Confession», in Bib 70 (1989) 153-172; G.P. PERON, Seguitemi! Vi farò diventare pescatori di uomini (Mc 1,17), Roma 2000; V.K. ROBBINS, Jesus the Teacher. A SocioRethorical Interpretation of Mark, Philadelphia. 1984; W. TAYLOR SEINER, Follow Me! Disciples in Markan Rethoric (SBLDS 145), Atlanta 1995; R.C. TANNEHILL, «The Disciples in Mark. The function of a Narrative Role», in JR 57 (1977) 386-405, ora in W.R. TELFORD 2 (ed.), The Interpretation of Mark (SNTInterp.), Edinburgh 1995 ,169-195. B4. IL GESÙ STORICO E IL CRISTO DELLA FEDE: A. SCHWEITZER (2 ore sett., 1° sem.: R. SCIBONA) 1. Il problema del Gesù Storico e la sua Storia in A. Schweitzer (1875-1965). Gli estremi: Storia (Reimarus) - Teologia (Wrede). Il decorso della questione. Il superamento: l’Escatologia del pensiero di Gesù e lo svolgimento escatologico del Nuovo Testamento. L’opera (la realizzazione dell’itinerario storico delle origini). 2. L’Opera di A. Schweitzer: “Storia della Ricerca sulla vita di Gesù” (1906): “Von Reimarus zu Wrede. Eine Geschichte der Leben-Jesu Forschung”. Le successive “Prefazioni” (1906, 1913, 1950). Il piano dell’opera: l’asse Reimarus-StraussWrede. Secondarietà ed entità delle posizioni intersistenti. Polarità della riflessione escatologica di J. Weiss. BIBLIOGRAFIA A. SCHWEITZER, Storia della Ricerca sulla vita di Gesù, Paideia, Brescia 1986; J. WEISS, La Predicazione sul Regno di Dio, D’Auria, Napoli 1993. 100 biennio biblico B5. LE CHIESE DEGLI ATTI (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il Seminario vuole introdurre ad una ricognizione delle principali comunità cristiane (da Gerusalemme a Roma passando per Antiochia, Efeso e Corinto) presenti nel racconto degli Atti degli Apostoli: con attenzione al testo nella sua struttura, la considerazione delle inevitabili implicazioni teologiche e il tentativo di una ricostruzione storica. BIBLIOGRAFIA J. DUPONT, Studi sugli Atti degli apostoli, EP, Roma 1973; ID., Nuovi studi sugli Atti degli apostoli, EP, Roma 1985; ID., Teologia della Chiesa negli Atti degli apostoli, EDB, Bologna 1984; V. FUSCO, Le prime comunità cristiane. Tradizioni e tendenze nel cristianesimo delle origini, EDB, Bologna 1997, 177-262; R.E. BROWN, Antiochia e Roma. Chiese-madri della cattolicità antica, Cittadella, Assisi 1987; M. PESCE, Le due fasi della predicazione di Paolo. Dall’evangelizzazione alla guida della comunità, EDB, Bologna 1994. B6. FESTE GIUDAICHE NEL VANGELO SECONDO GIOVANNI (2 ore sett., 2° sem.: R. INFANTE) 1. 2. 3. 4. Introduzione: l’origine del quarto vangelo. Le principali feste dei Giudei all’epoca della composizione dei vangelo. I Segni di Gesù e le feste giudaiche. Bilancio. BIBLIOGRAFIA A. GUILDING, The Fourth Gospel and Jewish Worship, Oxford 1960; G.A. YEE, Jewish Feasts and the Gospel of John (Zacchaeus Studies), Wilmington (Delaware) 1989; F. MANNS, La Prière juive à l’heure de Jésus, Jérusalem 1986; cf ID., «La Féte des Juifs de Jean 5,1», in Antonianum 70 (1995) 117-124; cf ID., «Liturgie juive et liturgie chrétienne. Un problème de méthode», in Eph Lit 111 (1997) 28-36; M.L. RIGATO, «Era la festa dei Giudei (Gv 5,1). Quale?», in RivBib 39 (1991) 25-29; A. DESTRO - M. PESCE, Come nasce una religione. Antropologia ed esegesi del Vangelo di Giovanni, Laterza, Roma-Bari 2000. B7. ESEGESI DEI PRIMI QUATTRO CAPITOLI DEI LIBRO DELL’ESODO (2 ore sett., 2° sem.: A. FANULI) Il corso prevede l’analisi esegetica dei primi quattro capitoli dell’Esodo secondo il metodo storico-critico e con un’attenzione particolare agli aspetti teologici e pastorali dei testo. 101 biennio biblico BIBLIOGRAFIA Oltre ai noti commentari di M. NOTH (ATD e Paideia); B.S. CHILDS (OTL); F. MICHAELI (Delachaux et Niestlé), B. BOSCHI (NVB); G. RAVASI (LOB), si potrà consultare il sempre utile G. AUZOU, De la servitude au service, Editions de l’Orante, Paris 1961 (trad. ital. presso le EDB); J. PLASTARAS, Il Dio dell’Esodo, Marietti, Torino 1977; RASHI DI TROYES, Commento all’Esodo (a cura di S.J. Sierra), Marietti, Torino1988. Il professore darà le dispense. B8. LA CATEGORIA DELL’ASSURDO IN GIOBBE E QOHELET (2 ore sett., 2° sem.: V. D’ALARIO) Alcuni testi di Giobbe e di Qohelet, pur nella diversità dei toni e dell’impostazione, sembrano condividere con i filosofi dell’esistenzialismo contemporaneo l’uso di una categoria di pensiero che meglio di ogni altra permette di cogliere il dramma dell’esistenza: l’assurdo. Nel corso ci si propone di illustrare lo sviluppo di questo tema tenendo conto sia della peculiarità storica e linguistica dei testi biblici che della loro attualità sul piano esistenziale. BIBLIOGRAFIA G. BORGONOVO, La notte e il suo sole. Luce e tenebre nel libro di Giobbe. Analisi simbolica, PIB, Roma 1995.; V. D’ALARIO, «L’assurdità dei male nella teodicea dei Qohelet», in R. FABRIS (ed.), Initium Sapientiae. Scritti in onore di F. Festorazzi, EDB, Bologna 2000, 179197; A. CAMUS, Il mito di Sisifo, Bompiani, Milano 1998; M. DEL VECCHIO, La fenomenologia dell’assurdo in A. Camus, La Nuova Italia, Firenze 1979. B9. IL COMANDAMENTO DELL’AMORE DEL PROSSIMO IN LEVITICO 19 (2 ore sett., 2° sem.: L. DI PINTO) Il seminario ripercorre i vari stadi dell’itinerario esegetico. BIBLIOGRAFIA G. BARBIERO, L’asino del nemico. Rinuncia alla vendetta e amore del nemico nella legislazione dell’Antico Testamento (Es 23,4-5; Dt 22,1-4; Lv 19,17-18) (Analecta Biblica 128), PUG, Roma 1991; L. DI PINTO, «Prossimo, straniero, nemico: il comandamento dell’amore in Lv 19», in E. CATTANEO - A. TERRACCIANO (edd.), Credo Ecclesiam. Studi in onore di Antonio Barruffo S.I., M. D’Auria, Napoli 2000, 13-35; H. JAGERSMA, Leviticus 19. Identiteit - bevrijding -gemeenschap (SSN 14), Assen 1972; J. MAGONET, «The Structure and Meaning of Leviticus 19», in HAR 7 (1983) 151-167; H.P. MATHYS, Liebe deinen Nächsten wie dich selbst. Untersuchung zum alttestamentlichen Gebot der Nächstenliebe (Lev 19,18), (OBO 71), Freiburg (Schweiz) - Gottingen 1986. 102 biennio biblico B10. EBRAICO PROPEDEUTICO (2 ore sett., 1° sem.: L. OITANA) Il corso presuppone un primo approccio con la lingua ebraica, quale può venire offerto con un corso semestrale di due ore settimanali, e si propone di portare lo studente a quel livello di conoscenza minima indispensabile per poter seguire i corsi di esegesi dell’AT. Il metodo sarà essenzialmente pratico e induttivo: si procederà cioè dal testo alle forme grammaticali e sintattiche. In concreto: partendo dalla familiarizzazione intensiva, anche con l’ausilio di registrazioni sonore, con una serie di testi rappresentativi dei principali generi biblici, si procederà al riconoscimento di forme, significati e fenomeni linguistici man mano che si incontrano nel testo. BIBLIOGRAFIA Il materiale didattico sarà fornito gradualmente durante lo svolgimento del corso. B11. GRECO PROPEDEUTICO (2 ore sett., 1° sem.: E. SALVATORE) Il corso è una ripresa ed approfondimento del programma di greco biblico del quinquennio istituzionale, sulla base di una serie di testi, con particolare attenzione a strutture sintattiche e traiettorie semantiche di termini fondamentali, tipici del Nuovo Testamento. BIBLIOGRAFIA E. NESTLE - K. ALAND, Novum Testamentum Graece, editio vicesima septima revisa, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1993; J. SWETNAM, Il Greco del Nuovo Testamento. Parte prima. Morfologia, 1-2 (ed. it. a cura di C. Rusconi), ED, Roma 1995; M. ZERWICK, Graecitas Biblica Novi Testamenti Exemplis Illustratur, PIB, Romae 19665; F. BLASS - A. DEBRUNNER, Grammatica del Greco del Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 1982; B.M. 3 METZGER, Lexical Aids for Students of the New Testament Greek, Clark, Edinburgh 1990 . B12. METODOLOGIA BIBLICA (2 ore sett., 1° sem.: C. MARUCCI) Sulla falsariga del recente documento della Pont. Commissione Biblica sull’interpretazione della S. Scrittura e presupponendo le nozioni essenziali di metodologia generale, il corso intende presentare a) i principali strumenti da utilizza- 103 biennio biblico re da parte dell’esegeta; b) i diversi procedimenti esegetici, con particolare approfondimento del metodo detto della critica storica. BIBLIOGRAFIA L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa (commento a cura di G. Ghiberti - F. Mosetto), LDC, Leumann 1998; V. FUSCO, «Gli studi biblici e il loro metodo», in G. LORIZIO - N. GALANTINO (a cura di), Metodologia teologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, 165-221; W. EGGER, Metodologia del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 1989; H. ZIMMERMANN, Metodologia del NT, Marietti, Genova s.d.; A. PASSONI DELL’ACQUA, Il testo del Nuovo Testamento, LDC, Leumann 1994. B13. GEOGRAFIA, ARCHEOLOGIA BIBLICA e B14. STORIA DELL’ANTICO TESTAMENTO (2 ore sett., 1° sem.: E. FRANCO) I due corsi, svolti in modo unitario e seminariale, riguardano il territorio siropalestinese oggi e ieri e affrontano questi argomenti: lo Stato d’Israele nella Terra che Dio diede ai nostri padri; le civiltà del Vicino Oriente dall’alba al tramonto; Egitto e Mesopotamia; il Paese; il problema delle origini d’Israele: dalle città del Tardo Bronzo agli Stati nazionali del periodo del Ferro; deserto di Giuda, Sinai e Negev; la monarchia: Israele unito e diviso; Gerusalemme; Israele sotto le grandi potenze: dall’esilio all’età ellenistico-romana; da Gerusalemme al mare e al Lago; Megiddo; visione d’insieme: la Parola sul posto. Ogni studente dovrà conoscere e utilizzare criticamente una storia d’Israele e uno dei sussidi tra quelli indicati. L’assenza a due lezioni comporta automaticamente la non ammissione all’esame finale. BIBLIOGRAFIA Geografia e archeologia: P. ACQUISTAPACE - E. TURRI (edd.), Guida biblica e turistica della Terra Santa (direttore e collaboratore E. Galbiati), Istituto Propaganda Libraria, Milano 1992; Y. AHARONI - M. AVIYONAH, Atlante della Bibbia, Piemme, Casale Monferrato 1987; P. ARATA MANTOVANI, Introduzione all’archeologia palestinese. Dalla prima età del Ferro alla conquista di Alessandro Magno (1200 a.C. - 332 a.C.), (LoB 3.13), Queriniana, Brescia 1992; V. FRITZ, Introduzione all’Archeologia biblica, Paideia, Brescia 1991 (or. ted. 1985); E.R. GALBIATI - A. ALETTI, Atlante storico della Bibbia e dell’Antico Oriente. Dalla preistoria alla caduta di Gerusalemme nell’anno 70 d.C., Massimo-Jaca Book, Milano 1983; M. PICCIRILLO (ed.), La terra del Messaggio. Per un Atlante di Geografia Biblica, LDC, Leumann 1991. Storia d’Israele: G. FOHRER, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1980; A. LEMAIRE, Storia del popolo ebraico, (LoB 3.9), Queriniana, Brescia 1989 (ed. fr. 19852); M. NOTH, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1975; R. RENDTORFF, Introduzione all’Antico Testamento, Claudiana, Leumann-Torino 1990, 9-105; J.A. SOGGIN, Storia d’Israele, Paideia, Brescia 1984. 104 biennio biblico B15. CRITICA TESTUALE (2 ore sett., 2° sem.: R. SCIBONA) 1) Antico Testamento: Testo masoretico, versioni, apparato critico. 2) Nuovo Testamento: Testo e apparato critico. BIBLIOGRAFIA K. ELLIGER - W. RUDOLPH, Biblia Hebraica Stuttgartensia, Deutsche Bibelstiftung, Stuttgart 1967-1977; O. EISSFELDT, Introduzione all’Antico Testamento, IV, Il canone e il testo, Paideia, Brescia 1984, 179-264; C. STEUERNAGEL, Lehrbuch der Einleitung in das Alte Testament, Möhr, Tübingen 1912, 19-85; E. WURTHWEIN, Der Text des Alten Testaments, Württembergische Bibelanstalt, Stuttgart 1963; A. MERK, Novum Testamentum Graece et Latine, PIB, Roma 19649 (introduzione e apparato); H. ZIMMERMANN, Metodologia del Nuovo Testamento, Marietti, Torino 1971 (cap. I: Il metodo della critica testuale; cap. II, 4: Esercitazioni). B16. EBRAICO/2 (2 ore sett., 2° sem.: R. SCIBONA) 1. Analisi sistematica. Il sistema masoretico: vocalizzazione, punteggiatura, accentuazione. Sistema nominale ebraico: schemi nominali e strutture del nome ebraico. Sistema verbale: temporalizzazione e modalizzazione del verbo ebraico. Classificazioni irregolari e pluri-irregolari. Suffissazione verbale. Prosa e poesia ebraica: strutture e generi letterari. Storia dei problemi della poesia ebraica. 2. Analisi letteraria: Sal 80; 84; 87; 93. BIBLIOGRAFIA P. JOÜON, Grammaire de l’Hébreu biblique, PIB, Roma 1923; F. ZORELL, Lexicon Hebraicum, PIB, Roma 1968; AA.VV., I canti di Sion (a cura di G. Savoca), Messina 1983. B17. STORIA DEL NUOVO TESTAMENTO (1 ora sett., 2° sem.: C. MARUCCI) Il mondo greco-romano all’epoca delle origini cristiane: situazione socio-politica, culturale, religiosa. 105 biennio biblico Il mondo ebraico all’epoca delle origini cristiane: situazione socio-politica e principali vicende storiche. Istituzioni. Movimenti. La letteratura del giudaismo palestinese ed ellenistico. BIBLIOGRAFIA 2 E. LOHSE, L’ambiente del Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 1993 ; J. MAIER, Il giudaismo del secondo Tempio: storia e religione, Paideia, Brescia 1991; C. MARUCCI, «Romani e diritto romano nel NT», in M.P. BACCARI (a cura di), Diritto e religione da Roma a Costantinopoli a Mosca, Herder, Roma 1994, 37-74; ID., «Notizie di storia e di amministrazione romana nel NT», in Aufstieg und Niedergang der Römischen Welt, de Gruyter, Berlin 1996, 1-35; ID., «L’ambiente culturale della Galilea al tempo di Gesù», in Il confronto fra le diverse culture nella Bibbia: da Esdra a Paolo (XXXIV Settimana Biblica Nazionale dell’ABI) a cura di R. Fabris, EDB, Bologna 1998 (= Ricerche storico-bibliche nr. 1 (2) 231-249). 106 BIENNIO IN TEOLOGIA DOGMATICA INDIRIZZO ECCLESIOLOGICO NORME E INDICAZIONI GENERALI Scopo del biennio è promuovere nello studente una conoscenza approfondita della teologia dogmatica con particolare attenzione all’ecclesiologia, in vista del conseguimento di una specializzazione in questo settore. A tal fine si offre allo studente: – l’acquisizione di un’opportuna metodologia di ricerca; – le necessarie integrazioni alla formazione teologica di base; – l’analisi e l’approfondimento delle tematiche teologiche, soprattutto in campo ecclesiologico. La prova più qualificante del secondo ciclo è la dissertazione. Sulla scelta dell’argomento, la natura della dissertazione stessa e la sua presentazione, cf l’Introduzione ai bienni (p. 92) e le Informazioni (p. 21). L’esame finale si svolge davanti ad una commissione composta oltre che dal relatore, dal correlatore e da un presidente, scelti dal Vice Preside, su proposta del Direttore di settore. L’esame comprende: – la discussione della dissertazione (40 minuti); – l’esposizione (20 minuti) su un Autore o su un tema scelto in base a uno dei modelli sotto esposti. Tale scelta dovrà essere comunicata per iscritto al Direttore di settore e in Segreteria almeno un mese prima della prova. Per giusti motivi, valutati dal Direttore di settore, è possibile che lo studente proponga un tema e una bibliografia diversi da quelli sotto indicati. Si richiede che l’esposizione abbia le caratteristiche di chiarezza e di sintesi idonee ad una lectio coram (è consentito avvalersi di uno schema di punti da seguire). MODELLI DI ESAME FINALE I. Teologi delle principali correnti ecclesiologiche Presentare l’ecclesiologia di un teologo contemporaneo in base ad un’opera consistente o a più saggi significativi, evidenziando sia i contenuti sia il metodo. 1. H.U. VON BALTHASAR, Sponsa Verbi. Saggi teologici, II, Morcelliana, Brescia 1970. 2. K. BARTH, La Chiesa, Città Nuova, Roma 1970. 3. Y. CONGAR, Un popolo messianico, Queriniana, Brescia 1976; Santa Chiesa. Saggi ecclesiologici, Morcelliana, Brescia 1967; Ministeri e comunione ecclesiale, EDB, Bologna 1973. 4. S. DIANICH, La Chiesa mistero di comunione, Marietti, Genova 19875. 107 biennio dogmatico 5. B. FORTE, La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa, comunione e missione, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995. 6. H. DE LUBAC, Meditazione sulla Chiesa, EP, Roma 1965; Cattolicismo, Jaca Book, Milano 1978; Paradosso e mistero della Chiesa, Jaca Book, Milano 1979. 7. K. RAHNER, Chiesa e sacramenti, Morcelliana, Brescia 1965; «Cristianesimo come chiesa», in Corso fondamentale sulla fede, EP, Roma 1978, 413-510. 8. J.M. TILLARD, Chiesa di Chiese. L’ecclesiologia di comunione, Queriniana, Brescia 1989. 9. J. RATZINGER, Il nuovo popolo di Dio, Queriniana, Brescia 1971; La Chiesa, EP, Milano 1992. II. Tematiche ecclesiologiche Presentare uno dei seguenti temi, preparato con una sufficiente bibliografia (almeno tre titoli), di cui l’elenco allegato è solo indicativo: a) b) c) d) e) f) g) h) La Chiesa mistero e sacramento. La Chiesa nella sua dimensione escatologica. La Chiesa come comunione. Chiesa universale e Chiesa locale. Carismi e ministeri. I ministeri nella problematica ecumenica. Magistero, sensus fidelium e teologia. Il rapporto Chiesa-mondo. Bibliografia di riferimento: J. AUER, La Chiesa universale sacramento di salvezza, Cittadella, Assisi 1988; J.M. TILLARD, Chiesa di Chiese. L’ecclesiologia di comunione, Queriniana, Brescia 1989; B. FORTE, La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa, comunione e missione, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; F.A. SULLIVAN, Noi crediamo la Chiesa. Lineamenti di ecclesiologia sistematica, Piemme, Casale Monferrato 1990; M. KEHL, La Chiesa. Trattato sistematico di ecclesiologia cattolica, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; A. BARRUFFO, Ecclesiologia, PFTIM, Napoli 1996 (dispense). 108 biennio dogmatico QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DOGMATICO ANNO ACCADEMICO 2001-2002 1° SEMESTRE Corsi comuni C1 I movimenti ecclesiali nella storia e nella teologia (A. Barruffo) C2 Conversione morale nella fede: esperienza di coscienza, discernimento, sequela (D. Abignente) Corsi propri D1 Il rapporto Chiesa-mondo nel De Civitate Dei (D. Marafioti) D2 Chiesa e Mezzogiorno dall’Unità al Vaticano II (U. Parente) Seminario maggiore D3 Chiesa-società e Chiesa-comunione: modelli di sviluppo dell’ecclesiologia tra XIX e XX secolo (O.F. Piazza) 2° SEMESTRE Corsi comuni C3 Kerigma ed etica paolina (A. Pitta) C4 Purificazione della memoria: sviluppi e conseguenze di una proposta giubilare (S. Tanzarella) Corsi propri D4 Celebrazione liturgica e modelli ecclesiali (G. Di Napoli) D5 La Chiesa e la teologia delle religioni: il dibattito postconciliare (P. Gamberini) D6 La prospettiva della comunione e la realtà istituzionale della Chiesa (F. Marino) Seminario maggiore D7 Modelli di rapporto Chiesa-mondo nella teologia postconciliare (O.F. Piazza) 109 biennio dogmatico DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI C1. MOVIMENTI ECCLESIALI NELLA STORIA E NELLA TEOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: A. BARRUFFO) Cf Biennio Biblico p. 97 C2. CONVERSIONE MORALE NELLA FEDE: ESPERIENZA DI COSCIENZA, DISCERNIMENTO, SEQUELA (2 ore sett., 1° sem.: D. ABIGNENTE) Cf Biennio Biblico p. 97 C3. KERIGMA ED ETICA PAOLINA (2 ore sett., 2° sem.: A. PITTA) Cf Biennio Biblico p. 98 C4. PURIFICAZIONE DELLA MEMORIA: SVILUPPI E CONSEGUENZE DI UNA PROPOSTA GIUBILARE (2 ore sett., 2° sem: S. TANZARELLA) Cf Biennio Biblico p. 98 D1. IL RAPPORTO CHIESA-MONDO NEL DE CIVITATE DEI DI SANT’AGOSTINO (2 ore sett., 1° sem.: D. Marafioti) Il rapporto Chiesa-Mondo, direttamente affrontato dal Vaticano II nella costituzione pastorale Gaudium et Spes, è un problema costante della comunità cristiana in tutti i tempi. Uno dei momenti privilegiati della riflessione teologica in questo campo è il De civitate Dei di sant’Agostino, che si situa nel passaggio dal mondo antico alla civiltà medievale e moderna. Attraverso la lettura di brani significativi dell’opera agostiniana si vuole mettere in evidenza il significato della presenza della Chiesa nel mondo, il suo compito nella storia e nell’umanità, e la sua tensione escatologica. 110 biennio dogmatico BIBLIOGRAFIA Per il testo de La città di Dio, di sant’Agostino, si scelga una delle seguenti traduzioni: C. CARENA, Einaudi-Gallimard, Lonrai (Francia) 1992; L. ALICI, Bompiani, Milano 2000; D. GENTILI, Città Nuova, Roma 1978. Inoltre gli studi di É. GILSON, Introduzione allo studio di sant’Agostino, tr. it., Marietti, Casale Monferrato 1983; G. LETTIERI, Il senso della storia in Agostino d’Ippona, Borla, Roma 1988; P. PIERT, La destinée de l’homme: La Cité de Dieu. Un Commentaire du De civitate Dei d’Augustin, CIET, Bruxelles 1991. Dispense del professore. D2. CHIESA E MEZZOGIORNO DALL’UNITÀ AL VATICANO II (2 ore sett., 1° sem.: U. PARENTE) Il corso intende far luce sul rapporto, complesso e articolato, tra Chiesa e Mezzogiorno nei cento anni dall’Unità al Concilio Vaticano II. Attraverso l’analisi di alcune figure e l’investigazione di fonti di storia locale, si cercherà di approfondire le persistenze e i mutamenti avvenuti nell’ambito di una relazione “critica” tra Chiesa e società, tenendo conto dei grandi eventi del XIX e XX secolo. Saranno privilegiati i seguenti approcci: relazioni Stato-Chiesa, vescovi, pastorale e religiosità popolare, movimento cattolico, figure significative. BIBLIOGRAFIA P. BORZOMATI, I cattolici e il Mezzogiorno, Studium, Roma 1995; ID., Il cardinale Sisto Riario Sforza arcivescovo di Napoli (1845-1877), numero monografico di Campania Sacra 29 (1998); N. MONTERISI, Trent’anni di episcopato nel Mezzogiorno (1913-1944), presentazione di Mario Agnes e premessa di G. De Rosa, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1981. Le fonti e gli studi per gli approfondimenti personali saranno indicati nel corso delle lezioni. D3. CHIESA-SOCIETÀ E CHIESA-COMUNIONE: MODELLI DI SVILUPPO DELL’ECCLESIOLOGIA TRA XIX E XX SECOLO (2 ore sett., 1° sem.: O.F. PIAZZA) La situazione ecclesiologica nell’Europa del sec. XIX. Il modello giuridico nella ecclesiologia della societas perfecta. Il Concilio Vaticano I. Nuove istanze di rinnovamento ecclesiologico. Il confronto tra modello giuridico e modello comunionale: le fasi preparatorie al Concilio Vaticano II. Il dibattito conciliare su Collegialità e Primato. Possibilità di una effettiva sintesi: Costituzione dogmatica Lumen Gentium e indicazioni della Nota Praevia. BIBLIOGRAFIA A. ACERBI, Due ecclesiologie, EDB, Bologna 1975; R. AUBERT, «La geografia ecclesiologica del XIX secolo», in Sentire Ecclesiam, EP, Roma 1964, 47-120; AA.VV., L’ecclesiologia dal Vaticano I al Vaticano II, La Scuola, Brescia 1973; O.F. PIAZZA, Collegialità e Primato, Lau- 111 biennio dogmatico renziana, Napoli 1985; ID., «Dalla societas perfecta alla Chiesa mistero», in M. SIMONE (a cura), Il Concilio venti anni dopo, AVE, Roma 1984. D4. CELEBRAZIONE LITURGICA E MODELLI ECCLESIALI (2 ore sett., 2° sem.: G. DI NAPOLI) «Le azioni liturgiche [...] appartengono all’intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano» (SC 26). Celebrazione liturgica e modelli ecclesiologici. Uno sguardo ad alcuni momenti della tradizione, scelti per il loro valore emblematico, ci consentirà di cogliere il rapporto, constatabile su tutto l’arco della storia del cristianesimo, tra il modo con cui la Chiesa si autocomprende e si realizza e il modo con cui comprende e realizza la sua liturgia. Si accosteranno poi alcuni rituali riformati dopo il Vaticano II, per cogliervi la portata ecclesiologica. Infine si metteranno in luce alcune basi metodologiche per un corretto e fecondo rapporto tra ecclesiologia e scienza liturgica. BIBLIOGRAFIA Sarà indicata all’inizio del corso. D5. LA CHIESA E LA TEOLOGIA DELLE RELIGIONI: IL DIBATTITO POSTCONCILIARE (2 ore sett., 2° sem.: P. GAMBERINI) Il corso si propone di delineare le linee fondamentali per una teologia del dialogo interreligioso alla luce del recente magistero della Chiesa Cattolica, in particolare del pontificato di Giovanni Paolo II. Verranno esaminati i punti controversi della teologia del pluralismo religioso e le risposte del recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede Dominus Iesus. Il corso si propone di tratteggiare una teoria e prassi del dialogo interreligioso, in cui verità e dialogo possano coniugarsi senza eludere la necessità dell’evangelizzazione. BIBLIOGRAFIA Enchiridion Vaticanum, EDB, Bologna 1981; J. DUPUIS, Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, Queriniana, Brescia 1997; S. MARK HEIM, Salvations. Truth and Difference in Religion, Orbis, New York 1995; COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, «Il cristianesimo e le religioni», in La Civiltà Cattolica 148 (1997) I, 146-183; P. KNITTER, Nessun altro nome? Un esame critico degli atteggiamenti cristiani verso le religioni mondiali, Queriniana, Brescia 1991; G. D’COSTA (edd.), Christian Uniqueness reconsidered. The Myth of a Pluralistic Theology of Religions, Orbis, New York 1992.; M. ALIOTTA (ed.), Cristianesimo, religione, religioni, San Paolo, Cinisello Balsamo 1999: K. RAHNER, «La Chiesa, le chiese e le religioni», in ID., 112 biennio dogmatico Nuovi Saggi III, EP, Roma 1969, 427-452; K. RAHNER, «Significato salvifico delle religioni non-cristiane», in ID., Dio e rivelazione. Nuovi Saggi VII, EP, Roma 1980, 423-434. D6. LA PROSPETTIVA DELLA COMUNIONE E LA REALTÀ ISTITUZIONALE DELLA CHIESA (2 ore sett., 2° sem.: F. MARINO) Dopo che nei secoli passati l’ecclesiologia cattolica aveva insistito sull’aspetto socio-istituzionale della Chiesa, il Concilio Ecumenico Vaticano II ne ha messo in luce l’elemento interiore, la dimensione propriamente misterico-comunionale. Il corso si propone di offrire alcune piste di riflessione critica per un superamento della dicotomia mettendo in evidenza il nexus mysteriorum, la coerenza di fondo dell’opera divina. Il mistero particolare della Chiesa, infatti, s’illumina in modo notevole quando è compreso nel suo legame con quanto lo precede, il mistero di Cristo, e con quanto lo segue in un certo modo, e cioè il mistero della presenza e dell’azione continua di Cristo attraverso lo Spirito. BIBLIOGRAFIA B.-D. DE LA SOUJEOLE, Il sacramento della comunione. Ecclesiologia fondamentale, Piemme, Casale Monferrato 2000; G. PHILIPS, La Chiesa e il suo mistero. Storia, testo e commento della Lumen Gentium, Jaca Book, Milano 1989; W. KASPER, Teologia e chiesa, Queriniana, Brescia 1989; H. MÜHLEN, Una Mystica persona. La Chiesa come mistero dello Spirito Santo in Cristo e nei cristiani: una persona in molte persone, Città nuova, Roma 1968; F. MARINO, L’ecclesiologia di Heribert Mühlen. La chiesa nel mistero dello Spirito di Cristo e del Padre, Napoli 1998. D7. MODELLI DI RAPPORTO CHIESA-MONDO NELLA TEOLOGIA POSTCONCILIARE (2 ore sett., 2° sem.: O.F. PIAZZA) La metodologia del Concilio Vaticano II. Dimensione teandrica della Chiesa nel contesto della Lumen Gentium: la prospettiva della complementarietà. Molteplicità dei modelli e valutazione armonica della struttura della Chiesa. Il rapporto Chiesa-mondo e i modelli di relazione. Formulazione di una bibliografia ragionata degli ultimi venti anni. BIBLIOGRAFIA A. ANTON, «Nuovi orientamenti ecclesiologici postconciliari», in AA.VV., Correnti teologiche postconciliari, Città Nuova, Roma 1974; B. MONDIN, Le nuove ecclesiologie, EP, Roma 1980; D. VALENTINI (a cura), L’ecclesiologia contemporanea, EMP, Padova 1994. 113 BIENNIO IN TEOLOGIA DELLA VITA CRISTIANA INDIRIZZO DI MORALE E DI SPIRITUALITÀ Il biennio ha due indirizzi: morale e spiritualità. L’accostamento è intenzionale e ha un preciso significato. Secondo l’insegnamento del Vaticano II la vita cristiana si presenta come un’unità; e la morale ha un compito assai più ampio che non quello di insegnare il complesso delle leggi e degli obblighi ai quali il cristiano è tenuto. Occorre tener conto della realtà e dell’unità della persona ed evitare una forma di minimalismo, che riserva la perfezione della vita spirituale a pochi eletti. La morale deve infatti mostrare in primo luogo come l’uomo è chiamato personalmente in Cristo dal Dio personale. L’essere chiamato in Cristo dal Padre è da attribuirsi esclusivamente alla bontà divina; ora questa “vocazione” è prima di tutto una vocazione alla salvezza e quindi alla comunione con la Trinità. Di conseguenza è una “vocazione” a vivere una vita in accordo con la salvezza, cioè una vita perfetta nell’amore, secondo il modello e l’esempio di Cristo (il cap. V della LG si intitola appunto “De universali vocatione ad sanctitatem in Ecclesia”). Vita morale e vita spirituale sono dunque un’unità inscindibile. Solo una necessità di carattere didattico induce a sottolineare ora un aspetto ora l’altro. In questo senso il biennio di teologia della vita cristiana non è altro che lo studio del moto, sotto l’impulso dello Spirito, a vivere conformemente alla vocazione che ci è data: questa esige non solo un’osservanza minima dei comandamenti ma anche una vita dinamicamente finalizzata alla perfezione del Padre. Non si tratta perciò di due bienni ma di due indirizzi che esaminano, dal rispettivo punto di vista metodologico, la stessa realtà. NORME E INDICAZIONI GENERALI 1. Poiché il biennio di teologia della vita cristiana si articola in due indirizzi (morale e spiritualità), lo studente all’atto dell’iscrizione deve comunicare per iscritto l’indirizzo che intende frequentare. 2. Nell’elaborazione del piano di studi (cf introduzione generale al 2° ciclo) lo studente è tenuto a rispettare la specificità dell’indirizzo scelto, sia per quanto riguarda i corsi che per quanto riguarda il tema della dissertazione finale. Eventuali corsi dell’altro indirizzo saranno considerati come corsi propri. 3. Per garantire il carattere proprio dell’indirizzo e degli studi del settore, in riferimento ad un programma di specializzazione, e per valorizzare la forma seminariale, alcuni corsi hanno carattere obbligatorio nell’arco del Biennio. Sempre nell’ambito del ciclo, ogni studente dovrà frequentare, con esito positivo, almeno 2 seminari per un totale di 3 credits. 4. La dissertazione è la prova più qualificante del secondo ciclo. Nella dissertazione lo studente deve dimostrare rigore di metodo, giudizio critico, maturità di espressione e reale attitudine a una ricerca scientifica di ordine superiore (cf SG art. 30,9). 114 biennio di vita cristiana L’argomento, scelto su proposta dello studente e del professore che ne ha accettato la direzione, deve essere approvato dal Direttore del settore. Per essere ammessa alla discussione, la dissertazione deve essere approvata dal professore che l’ha diretta e da un altro professore designato dal Vice Preside, su proposta del Direttore di settore. 5. L’esame finale ha lo scopo di verificare la maturità teologica dello studente riguardo ai vari problemi morali e/o spirituali e le loro premesse scritturistiche e dogmatiche. Esso comprende la discussione della dissertazione scritta e l’interrogazione su un modello scelto dallo studente fra quelli proposti, notificato in Segreteria all’atto di consegna della dissertazione. MODELLI DI ESAME FINALE 1. PROBLEMI DI TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE 1. La “chiamata in Cristo”: tema principale della teologia morale (OT 16). Il “luogo” della teologia morale nell’insieme della teologia. 2. Storia della teologia morale: libera scelta di un periodo o di un tema. 3. Il carattere specifico della morale cristiana. Autonomia e teonomia. Il paradigma di “legge morale naturale”. La competenza del Magistero e della Tradizione “in re morali”. 4. Norme morali: genesi, significato, ruolo e trasmissione. Morale e coscienza storica. 5. Coscienza morale. Coscienza morale cristiana. Formazione della coscienza. Decisione morale fondamentale e scelte particolari. Il compromesso in campo etico. La problematica della decisione di vita irrevocabile. Preghiera e decisione di vita. 6. Conversione e sequela. Storia di peccato-storia di grazia. Dimensione personale e dimensione sociale della conversione. L’analogia tra peccato mortale e veniale. “Conversione continua” e “vita virtuosa”. BIBLIOGRAFIA L. ALVAREZ - VERDES (ed.), II problema del nuovo nella Teologia Morale, Accademia Alfonsiana - Ed. Rogate, Roma 1986; G. ANGELINI - A. VALSECCHI, Disegno storico della teologia morale, EDB, Bologna 1972; A. AUER, Autonome Moral und christlicher Glaube, Patmos, Dusseldorf 1971; S. BASTIANEL, Autonomia morale del credente, Morcelliana, Brescia 1980; ID., La preghiera nella vita morale cristiana, Piemme, Casale Monferrato 1986; ID., «Autonomia e teonomia», «Conversione», «Specificità (della morale cristiana)», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990; F. BÖCKLE, Morale fondamentale, Queriniana, Brescia 1979; K. DEMMER, «Coscienza e norma morale», in A. RIGOBELLO (ed.), Fondazione e interpretazione della norma, Morcelliana, Brescia 1986, 13-50; ID., Interpretare e agire. Fondamenti della morale cristiana, EP, Cinisello Balsamo 1990; ID., «La decisione irrevocabile», in Com- 115 biennio di vita cristiana munio 16 (1974) 9-17; K. DEMMER - B. SCHUELLER (edd.), Fede cristiana e agire morale, Cittadella, Assisi 1980; J. FUCHS, Essere del Signore, PUG, Roma 1981; ID., Etica cristiana in una società secolarizzata, Piemme, Casale Monferrato 1984; ID., Il Verbo si fa carne. Teologia morale, Piemme, Casale Monferrato 1989; ID., Responsabilità personale e norma morale, EDB, Bologna 1978; S. FERRARO (ed.), Morale e coscienza storica, AVE, Roma 1988; H. KRAMER, «Scelte irrevocabili. Pretese di un’ideologia o aiuto per la formazione della propria personalità cristiana?», in T. GOFFI (ed.), Problemi e prospettive di Teologia Morale, Queriniana, Brescia 1976, 117138; A. MOLINARO, «Persona e agire morale», in T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale, I. Vita nuova in Cristo, Queriniana, Brescia 1983, 359-374; S. PINCKAERS, Morale et Evangile, Ed. Univ. Fribourg Suisse-Cerf, Fribourg-Paris 1989; S. PINCKAERS - C.J. PINTO DE OLIVEIRA, Universalité et permanence des lois morales, Ed. Univ. Fribourg Suisse-Cerf, Fribourg-Paris 1986; C.J. PINTO DE OLIVEIRA (ed.), Autonomie. Dimensions éthiques de la liberté, Ed. Univ. Fribourg Suisse-Cerf, Fribourg-Paris 1978; ID., La crisi della scelta morale nella civiltà tecnica, Borla, Roma 1978; L. VEREECKE, Da Guglielmo d’Ockham a Sant’Alfonso de Liguori. Saggi di storia della teologia morale moderna (1300-1787), EP, Cinisello Balsamo 1990; ID., «Storia della teologia morale», in Nuovo Dizionario di Teologia Morale, EP, Cinisello Balsamo 1990; H. VORGRIMLER - R. VAN DER GUCHT (edd.), Bilancio della teologia nel 20° secolo, Città Nuova, Roma 1972 (per la teologia morale art. di J.G. ZIEGLER). Si consiglia la lettura di un Manuale (Fuchs, Vidal, Häring, Chiavacci, ecc.) e di un Dizionario di Teologia Morale. 2. PROBLEMI DI MORALE CONTEMPORANEA – Valutazione morale e psicologica della sessualità umana nell’agire normale e deviante – La concezione della sessualità nei documenti pre-conciliari, conciliari e postconciliari. Determinazione delle norme morali e rapporto con le scienze umane nei recenti documenti magisteriali e nella speculazione teologica – La normatività morale nella vita coniugale e paternità responsabile – Questioni fondamentali di bioetica: aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, trattamento dei malati terminali – Dottrine sociali e sistemi economici BIBLIOGRAFIA M. ZALBA, «De sexto et nono praecepto», in Theologiae Moralis Summa, II, Matriti, 1953, nn. 314-406; M. VIDAL, Morale dell’amore e della sessualità, Cittadella, Assisi 1973; CEI, Alcune questioni di etica sessuale, EP, Roma 1977 e suoi commenti; G. COTTIER, «Le poids des moeurs et les exigences de la loi morale», in Nova et Vetera 52 (1977) 92-102; ID., «La sexualité et le péché», in Nova et Vetera 52 (1977) 242-268; Insegnamenti pontifici, 1, EP, Roma 1957; Humanae Vitae e magistero episcopale, EDB, Bologna 1969; W. HUBER - H. PIRON - A. VERGOTE, La psicoanalisi scienza dell’uomo, Borla, Torino l969, 71-100, 147-192; F. GIUNCHEDI, Etica e scienze umane. Saggi, ED, Napoli 1985; D. TETTAMANZI, La comunità cristiana e l’aborto, EP, Roma 1975; ID., Bambini fabbricati, Piemme, Casale Monferrato 1985; T. GOFFI - G. PIANA (edd.), Corso di morale, 3-4, Koinônía (Etica della vita sociale), 116 biennio di vita cristiana Queriniana, Brescia 1984 e 1985; L. LORENZETTI, Trattato di etica teologica. 3. La società e l’uomo, EDB, Bologna 1981; H.K. PESCHKE, Etica cristiana. Teologia morale speciale, Pontificia Università Urbaniana, Roma 1985. 3. L’ESISTENZA CRISTIANA NELLA SACRA SCRITTURA – – – – – – – Il ruolo della Sacra Scrittura nella teologia morale I comandamenti del decalogo Il problema delle norme morali nella Sacra Scrittura La chiamata di Dio nell’AT e nel NT La sequela di Cristo nel NT Il discorso della montagna Spiritualità biblica BIBLIOGRAFIA S. BASTIANEL - L. DI PINTO, «Per una fondazione biblica dell’etica», in T. GOFFI - G. PIANA 2 (edd.), Corso di morale, I. Vita nuova in Cristo, Queriniana, Brescia 1989 , 75-173; É. HAMEL, «Écriture et théologie morale. Un bilan (1940-1980)», in StMor 20 (1982) 177-193; ID., Les dix paroles, Desclée de Br., Paris-Bruxelles 1969; E. TESTA, La morale dell’Antico Testamento, Morcelliana, Brescia 1981; R. SCHNACKENBURG, Il messaggio morale del Nuovo Testamento, I. Da Gesù alla chiesa primitiva, nuova edizione interamente rifatta, Paideia, Brescia 1989; ID., Die sittliche Botschaft des Neuen Testaments. II. Die urchristlichen Verkundiger (HThK Supplementband 2), Herder, Freiburg-Basel-Wien 1988; G. SEGALLA, «L’etica di Gesù da Dodd a Dillmann (1951-1984)», in Teologia 11 (1986) 24-67; ID., Introduzione all’etica biblica del Nuovo Testamento. Problemi e storia (Biblioteca Biblica 2), Queriniana, Brescia 1989; S. ZEDDA, Relativo e assoluto nella morale di san Paolo (BCR 43), Paideia, Brescia 1984; B. MAGGIONI, «Esperienza spirituale nella Bibbia», in Nuovo Dizionario di Spiritualità, EP, Roma 1979, 542601; A. BONORA (ed.), La spiritualità dell’Antico Testamento (Storia della spiritualità 1), EDB, Bologna 1987; A. FANULI (ed.), Storia della spiritualità. La spiritualità dell’Antico Testamento, Borla, Roma 1989; G. BARBAGLIO (ed.), La spiritualità del Nuovo Testamento (Storia della spiritualità 2), EDB, Bologna 1988. 4. LA TEOLOGIA SPIRITUALE COME INIZIAZIONE ALL’ESPERIENZA DI FEDE – – – – – – – – L’ambito del discorso esperienziale Lo spazio fenomenologico Il significato del termine “esperienza” Esperienza religiosa, spirituale, mistica L’esperienza spirituale della Bibbia Teologia ed esperienza spirituale L’esperienza nella vita spirituale Psicologia dell’esperienza religiosa 117 biennio di vita cristiana BIBLIOGRAFIA CH.A. BERNARD, Teologia spirituale, EP, Roma 1989; J. MOUROUX, L’esperienza cristiana, Morcelliana, Brescia 1956; V. TRUHLAR, Concetti fondamentali della teologia spirituale, Queriniana, Brescia 1981; B. SECONDIN - T. GOFFI, Corso di spiritualità, Queriniana, Brescia 1989; A. LEONARD, «Expérience spirituelle», in DSp, IV, coll. 2004-2026; G. MOIOLI, «Esperienza cristiana», in NDS, coll. 536-542; B. MAGGIONI, «Esperienza spirituale nella Bibbia», in NDS, coll. 542-601; M. GIOIA (ed.), La teologia spirituale. Temi e problemi (Saggi 29), AVE, Roma 1991. 5. DISCERNIMENTO SPIRITUALE E AUTENTICITÀ DELL’ESPERIENZA – – – – Lo Spirito Santo anima della Chiesa Il discernimento spirituale nella Bibbia Il discernimento spirituale nel dinamismo dell’esperienza cristiana Il discernimento personale e comunitario BIBLIOGRAFIA Y. CONGAR, Credo nello Spirito Santo, voll. 3, Queriniana, Brescia 1981-1983; A. BARRUFFO T. BECK - F.A. SULLIVAN, L’azione dello Spirito Santo nel discernimento, CIS, Roma 1980; AA.VV., «Discernement des esprits», in DSp, III, coll. 1221-1291; A. BARRUFFO, «Discernimento», in NDS, Roma 1985; F. ROSSI DE GASPERIS - I. DE LA POTTERIE, Il discernimento spirituale del cristiano oggi, FIES, Roma 1984; M. RONDET, Formazione al discernimento spirituale personale e comunitario, Centro Studi USMI - Ancora, Roma 1975; P. SCHIAVONE, Il discernimento evangelico oggi, CIS, Roma 1988. 118 biennio di vita cristiana QUADRO DEI CORSI DEL BIENNIO DI VITA CRISTIANA ANNO ACCADEMICO 2001-2002 1° SEMESTRE Corsi comuni C1 I movimenti ecclesiali nella storia e nella teologia (A. Barruffo) C2 Conversione morale nella fede: esperienza di coscienza, discernimento, sequela (D. Abignente) Corsi propri - indirizzo di morale V1 Identità personale e fondazione dei valori (B. Marra) V2 La genesi psicoanalitica della sessualità (F. Giunchedi) Corsi propri - indirizzo di spiritualità V3 Storia della teologia spirituale/2: dal ’400 ai nostri giorni (R. Zas Friz) V4 Obbedienza e pace: la figura di Giovanni XXIII nella storiografia contemporanea (S. Tanzarella) V5 Approccio dialogico-spirituale al problema della violenza in genere: una ricerca sull’area napoletana (D. Pizzuti) Seminario maggiore V6 San Giovanni della Croce: un itinerario spirituale (R. Zas Friz) 2° SEMESTRE Corsi comuni C3 Kerigma ed etica paolina (A. Pitta) C4 Purificazione della memoria: sviluppi e conseguenze di una proposta giubilare (S. Tanzarella) Corsi propri - indirizzo di morale V7 Storia della teologia morale/1 (S. Majorano) V8 La sfida dei modelli di convivenza e il matrimonio cristiano (B. Marra) V9 Il bene comune: dalla morale sociale alla bioetica. Prospettive teoriche ed applicazioni (A. Vicini) Corsi propri - indirizzo di spiritualità V10 Scienza e spiritualità: le difficoltà di un dialogo possibile (S. Ferraro - R. Zas Friz) V11 L’arte del celebrare (E. Costa) Seminario V12 Problemi etici connessi alla fine della vita umana (A. Vicini) 119 biennio di vita cristiana DESCRIZIONE DEI SINGOLI CORSI CI. MOVIMENTI ECCLESIALI NELLA STORIA E NELLA TEOLOGIA (2 ore sett., 1° sem.: A. BARRUFFO) Cf Biennio Biblico p. 97 C2. CONVERSIONE MORALE NELLA FEDE: ESPERIENZA DI COSCIENZA, DISCERNIMENTO, SEQUELA (2 ore sett., 1° sem.: D. ABIGNENTE) Cf Biennio Biblico p. 97 C3. KERIGMA ED ETICA PAOLINA (2 ore sett., 2° sem.: A. PITTA) Cf Biennio Biblico p. 98 C4. PURIFICAZIONE DELLA MEMORIA: SVILUPPI E CONSEGUENZE DI UNA PROPOSTA GIUBILARE (2 ore sett., 2° sem: S. TANZARELLA) Cf Biennio Biblico p. 98 V1. IDENTITÀ PERSONALE E FONDAZIONE DEI VALORI (2 ore sett., 1° sem: B. MARRA) Il corso esamina il processo di graduale destrutturazione culturale e umana delle istituzioni sociali riservando particolare attenzione alla ideologia di “gender”, che ha trovato nell’antropologia individualista del neo-liberismo radicale un ambiente favorevole. Presenta, poi, una riflesssione teologico-morale sulla naturale inclinazione della libertà umana (Veritatis splendor, 4) alla donazione reciproca, fondata sull’affermazione di valori comuni (Evangelium vitae, 20), allo scopo della costruzione di comunità integrate. 120 biennio di vita cristiana BIBLIOGRAFIA J. MOLTMANN, Dio nel processo del mondo moderno. Contributi per una rilevanza pubblica della teologia, Queriniana, Brescia 1999; B. MARRA, Etica del soggetto, ATISM, Napoli 1997; L. SCIOLLA, «Identità personale e collettiva», in Enciclopedia delle scienze sociali, Enciclopedia italiana, Roma 1994, 496-506; I. VACCARINI - F. MARZANO - F. BOTTURI, Gli assoluti morali nell’epoca del pluralismo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001. V2. LA GENESI PSICOANALITICA DELLA SESSUALITÀ (2 ore sett., 1° sem: F. GIUNCHEDI) Il corso si propone come indagine sulla genesi psicoanalitica della sessualità e il concetto di normalità sessuale. Sulla base dei dati scientifici, della tradizione e del Magistero verranno valutati moralmente i comportamenti sessuali considerati normali o abnormi. BIBLIOGRAFIA F. GIUNCHEDI, Eros e norma, ED, Roma 1994; G. ABRAHAM - W. PASINI, Introduzione alla sessuologia medica, Feltrinelli, Milano 1978; R.A. ISAY, Essere omosessuali, Cortina, Milano 1996. Durante il corso verranno proposti agli studenti capitoli di libri o articoli inerenti agli argomenti trattati. V3. STORIA DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE/2: DAL ’400 AI NOSTRI GIORNI (2 ore sett., 1° sem: R. ZAS FRIZ) Seguendo i principali autori mistici del periodo indicato, il corso propone un primo approccio alla spiritualità di questi secoli, mediante una lettura riflessiva delle opere più significative che aiutino una migliore comprensione del rapporto con Dio. BIBLIOGRAFIA H. EGAN, I mistici e la mistica. Antologia della mistica cristiana, LEV, Città del Vaticano 1995. Per una visione storica evolutiva, si può consultare: AA.VV., La spiritualità cristiana. Storia e testi, voll. I-XI, Studium, Roma; L. BOUYER - E. ANCILLI (edd.), Storia della spiritualità, voll. IIV, EDB, Bologna 1987ss; AA.VV., Storia della spiritualità, voll. V-VI, Borla, Roma 1985ss. 121 biennio di vita cristiana V4. OBBEDIENZA E PACE: LA FIGURA DI GIOVANNI XXIII NELLA STORIOGRAFIA CONTEMPORANEA (2 ore sett., 1° sem: S. TANZARELLA) Attraverso la lettura diretta di alcune fonti scelte di Giovanni XXIII ci si propone di ricostruire il suo profilo spirituale con particolare riferimento ai temi dell’obbedienza e dell’impegno per la pace. Successivamente con un’analisi comparata di alcune delle principali e più recenti biografie e monografie si verificheranno le interpretazioni che gli storici hanno offerto della figura, della vita e dell’opera di Angelo Roncalli. È indispensabile una discreta conoscenza della storia della Chiesa e della storia civile italiana dei primi sessant’anni del ’900. BIBLIOGRAFIA Fonti: Discorsi messaggi colloqui del Santo Padre Giovanni XXIII, I-V, Tip. Poliglotta Vaticana, Città del Vaticano 1959-1964; GIOVANNI XXIII, Il giornale dell’anima, Edizioni di storia e letteratura, Roma 1964 (o altra edizione p.es. quella di Jaca Book, Milano 2000). Studi: G. ALBERIGO, Dalla laguna al Tevere. Angelo Giuseppe Roncalli da San Marco a San Pietro, Il Mulino, Bologna 2000; G. ZIZOLA, Giovanni XXIII. Nuovi saggi (1958-1998), Servitium, Gorle 1998. Altri testi verranno suggeriti all’inizio del corso. V5. APPROCCIO DIALOGICO-SPIRITUALE AL PROBLEMA DELLA VIOLENZA DI GENERE: UNA RICERCA SULL’AREA NAPOLETANA (2 ore sett., 1° sem: D. PIZZUTI) A partire da una ricerca condotta nell’area napoletana sulla violenza contro le donne, il corso intende presentare criticamente l’approccio di genere al fenomeno della violenza contro le donne, il contributo sociologico all’analisi della violenza, tipi e modalità della violenza nei loro confronti, principali risultati dal punto di vista quantitativo e qualitativo della ricerca realizzata nei quartieri Urban di Napoli. BIBLIOGRAFIA D. PIZZUTI - M. CONTE - G. DI GENNARO (a cura di), Area Urban Napoli. Rapporto di ricerca. Tipi e modalità della violenza contro le donne, Giannini, Napoli 2001; G. JERVIS - B. NEDELMANN - L. PELLICANI, voce «Violenza», in Enciclopedia delle Scienze Sociali, vol. VIII, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1997, 99-107; P. ROMITO (a cura di), Violenza alle donne e risposta delle istituzioni. Prospettive internazionali, Angeli, Milano 2000; J. VERON, Il posto delle donne, Il Mulino, Bologna 1999. 122 biennio di vita cristiana V6. SEMINARIO MAGGIORE. SAN GIOVANNI DELLA CROCE: UN ITINERARIO SPIRITUALE (2 ore sett., 1° sem: R. ZAS FRIZ) Il seminario propone lo studio delle opere del mistico spagnolo con lo scopo di prendere contatto diretto con la sua dottrina spirituale, fondamentale per la comprensione della mistica cristiana. BIBLIOGRAFIA Le opere complete di San Giovanni della Croce V7. STORIA DELLA TEOLOGIA MORALE/1 (2 ore sett., 2° sem: S. MAJORANO) Il corso costituisce la prima parte di un tentativo di ricostruzione del cammino della teologia morale. Principale preoccupazione è seguire l’evoluzione metodologica: 1. Dalla Scrittura all’elaborazione catechetica: la proposta dei Padri Apostolici 2. Dalla catechesi alla sistematizzazione teologica: i contributi più significativi dei Padri 3. L’affermarsi dell’oggettività: la visione morale dei Penitenziali 4. La difficile sintesi di intenzionalità e oggettività: la teologia monastica e scolastica 5. La visione di S. Tommaso 6. La crisi nominalista. BIBLIOGRAFIA G. ANGELINI - A. VALSECCHI, Disegno storico della teologia morale, EDB, Bologna 1972; J. ROHLS, Storia dell’etica, Il Mulino, Bologna 1995; T. GOFFI, «Per una fondazione storica dell’etica», in T. GOFFI - G. PIANA (ed.), Corso di morale, 1: Morale fondamentale e generale, 2 Queriniana, Brescia 1989 , 174-200; L. VEREECKE, «Storia della teologia morale», in ADTM 1314-1338; E. VILANOVA, Storia della teologia cristiana, 1-2, Borla, Roma 1991 e 1994. V8. LA SFIDA DEI MODELLI DI CONVIVENZA E IL MATRIMONIO CRISTIANO (2 ore sett., 2° sem: B. MARRA) Il corso, dopo un’analisi sull’aspetto sociale delle “unioni di fatto”, affronta il problema della loro equiparazione giuridica con la famiglia fondata sul matrimonio. 123 biennio di vita cristiana Esamina, poi, la famiglia come bene sociale, i valori oggettivi da incoraggiare e i doveri che la società deve promuovere, custodendo la sua fonte che è il matrimonio. Presenta, infine, alcuni criteri generali di discernimento pastorale, necessari per fornire un orientamento alla comunità cristiana. BIBLIOGRAFIA PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, «Famiglia, matrimonio e unioni di fatto», in L’Osservatore Romano (Documenti), 22.11.2000; C.M. MARTINI, Famiglia e politica. Discorso per la vigilia di S. Ambrogio (6.12.2000), Centro Ambrosiano, Milano 2000; P. BEAUCHAMP, La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato 2000; C. NISOLI - G. BUFANO, Maschio e femmina li creò. La sessualità nel matrimonio, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; M.L. DI PIETRO (ed.), Educare all’identità sessuata, La Scuola, Brescia 2000. V9. IL BENE COMUNE: DALLA MORALE SOCIALE ALLA BIOETICA. PROSPETTIVE TEORICHE ED APPLICAZIONI (2 ore sett., 2° sem: A. VICINI) Il criterio etico del bene comune esaminato considerandone le radici bibliche, filosofiche (Platone, Aristotele), teologiche (Agostino e T. d’Aquino) e la presenza in recenti interventi magisteriali in morale sociale e bioetica. Si studiano inoltre i contributi di autori contemporanei (J. Rawls, A. MacIntyre, D. Callahan, E. Emanuel) sottolineando la possibilità di confronto e collaborazione. Infine, si applica tale criterio etico a problematiche bioetiche attuali. BIBLIOGRAFIA AGOSTINO, La Città di Dio; TOMMASO D’AQUINO, La Summa teologica; D. CALLAHAN, La medicina impossibile, Baldini e Castoldi, Milano 2000; E.J. EMANUEL, The Ends of Human Life, Harvard University Press 1991; encicliche papali (Rerum Novarum, Quadragesimo Anno, Mater et Magistra, Octogesima Adveniens, Laborem Exercens); A. MACINTYRE, Dopo la virtù, Feltrinelli, Milano 1993; J. RAWLS, Una teoria della giustizia, Feltrinelli, Milano 1999. Ulteriore bibliografia verrà indicata durante il corso. V10. SCIENZA E SPIRITUALITÀ: LE DIFFICOLTÀ DI UN DIALOGO POSSIBILE (2 ore sett., 2° sem: S. FERRARO-R. ZAS FRIZ) A partire da una presa di coscienza del cambiamento del paradigma scientifico, avvenuto recentemente e dovuto alle ultime scoperte nel macro e microcosmo e nei settori dell’antropologia scientifica, il corso si propone di aggiornare lo studente in questo campo e di renderlo più informato per l’odierno dialogo tra scienza e spiritualità. 124 biennio di vita cristiana BIBLIOGRAFIA C. ALLEGRÈ, Dio e l’impresa scientifica. Il millenario conflitto tra religione e scienza, Cortina, Milano 1999; P. ODIFREDDI, Il Vangelo secondo la Scienza, Einaudi, Torino 1999; S. MURATORE (ed.), Futuro del cosmo futuro dell’uomo, EMP, Padova 1997. V11. L’ARTE DEL CELEBRARE (2 ore sett., 2° sem: E. COSTA) Esprimere, comunicare, partecipare (Sacr. Conc., 21). I codici dell’agire liturgico: silenzio, parola, canto, musica, gesto, movimento, arredo, immagini, percezioni sensoriali. La presenza e il fare. La competenza celebrativa comune. BIBLIOGRAFIA AA.VV., L’arte del celebrare, Ed. Lit., Roma 1999; AA.VV., «La competenza liturgica», in Riv.Lit. 73 (1986) 11-94; S. MAGGIANI, «Il linguaggio liturgico», in Scientia Liturgica II, 31263, Casale Monferrato 1998. V12. SEMINARIO: PROBLEMI ETICI CONNESSI ALLA FINE DELLA VITA UMANA (2 ore sett., 2° sem: A. VICINI) La fine della vita umana solleva interrogativi etici personali (l’invecchiamento, la morte) e sociali (eutanasia, accanimento terapeutico, ruolo del medico e delle strutture sanitarie, uso delle risorse economiche). L’insegnamento del magistero cattolico è posto a confronto con approcci etici e legislativi (Olanda, Oregon) contemporanei. Il seminario si propone un’elaborazione etica attenta all’accompagnamento di persone alla fine della vita e al dibattito sociale e legislativo. BIBLIOGRAFIA F. D’ARCAIS - D. TETTAMANZI, «La bioetica tra fede e disincanto», in Micromega 1 (2001) 3175; GIOVANNI PAOLO II, Evangelium Vitae; M. DE HENNEZEL, La morte amica, Rizzoli, Milano 1998; J. KEVORKIAN - D. TETTAMANZI, Nuova bioetica cristiana, Piemme, Casale Monferrato 2000. Ulteriore bibliografia verrà indicata durante il seminario. 125 IL DOTTORATO IN TEOLOGIA (3° ciclo) Il terzo ciclo – ad doctoratum – ha di mira il conseguimento di una vera maturità scientifica nell’ambito della specializzazione già conseguita nel secondo ciclo, soprattutto mediante l’elaborazione di una tesi dottorale che rechi un reale contributo al progresso teologico. Il terzo ciclo si conclude col conferimento dell’ultimo grado accademico (dottorato in teologia), che abilita all’insegnamento delle discipline teologiche – relativamente al settore di specializzazione nel quale è stato conseguito – presso Facoltà ecclesiastiche o altri Centri universitari, o Istituti Superiori a carattere accademico. La Sezione S. Luigi conferisce il dottorato in teologia nell’ambito delle specializzazioni in cui la Sezione stessa è qualificata. Modalità del terzo ciclo Per accedere al terzo ciclo si richiede: 1. La Licenza specializzata in teologia, con votazione non inferiore al cum laude probatus. Oppure, se questa votazione non è stata raggiunta, che il candidato sia presentato da due professori ordinari o straordinari della Sezione. 2. La conoscenza, oltre che delle lingue classiche, di almeno tre lingue straniere moderne, in maniera sufficiente da poterne leggere i testi. 3. Un colloquio col Vice Preside, previo all’iscrizione regolare al terzo ciclo presso l’Ufficio di Segreteria. N.B. Possono accedere al 3° ciclo anche coloro che hanno conseguito la Licenza generica secondo la “Deus scientiarum Dominus”. Anche in questo caso si richiede la conoscenza di almeno tre lingue straniere moderne e la presentazione da parte di due professori ordinari o straordinari della Sezione, qualora la votazione risulti inferiore al cum laude probatus. Essi inoltre: a) devono scegliere, all’atto dell’iscrizione, uno dei settori di specializzazione della Sezione; b) devono conseguire un minimo di 14 credits frequentando i corsi del rispettivo settore e superare gli esami con votazione complessiva non inferiore al 27/30. Per il conseguimento del Dottorato si richiede: 1. La scelta di un direttore di tesi, tra i professori del settore di specializzazione nel quale si è iscritti. 2. La determinazione del tema di ricerca il cui schema, concordato col proprio direttore, deve essere approvato da una commissione istituita dal Vice Preside. Una volta approvato, il tema rimarrà riservato per cinque anni. 126 3. L’iscrizione in Segreteria, con la consegna del titolo e dello schema di sviluppo della dissertazione, entrambi con la firma di approvazione del docente responsabile e del Vice Preside. Dalla data della consegna e della regolazione delle competenti tasse accademiche inizia la decorrenza del corso per il dottorato (CdS 13.5.1992). 4. Che trascorrano non meno di due anni dall’iscrizione, durante i quali il candidato attuerà un piano di lavoro concordato col proprio direttore e approvato dal Vice Preside. Il piano può includere: a) un tirocinio didattico (corsi, seminari ecc.) in cui il candidato dia prova di attitudine all’insegnamento; b) la frequenza di corsi speciali, presso la nostra Facoltà oppure presso altre Facoltà ecclesiastiche o statali; c) l’elaborazione e la pubblicazione di articoli, note, recensioni di libri, comunicazioni a convegni e congressi, ecc. 5. Che lo studente elabori, difenda nell’esame di Laurea, e pubblichi (almeno parzialmente) la tesi dottorale. La tesi dottorale La tesi deve essere presentata alla Segreteria della Sezione in quattro copie firmate dal direttore. La sua difesa è prevista entro due mesi dalla presentazione. Per questo computo non si tiene conto dei mesi di chiusura estiva, delle vacanze natalizie e di quelle pasquali. La difesa della tesi si svolge davanti a una commissione di quattro membri nominata dal Vice Preside. La durata della difesa è di un’ora e un quarto. Il voto finale viene calcolato attribuendo 50/110 al direttore della tesi, 20/110 al primo relatore, 20/110 al secondo relatore, 20/110 alla valutazione collegiale della difesa. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri sei punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale. La pubblicazione di almeno cinquanta pagine del testo della tesi – necessaria per il conseguimento del titolo dottorale – dovrà portare il nulla osta del professore direttore e dei correlatori, i quali potranno esigere le modifiche e correzioni che riterranno opportune. Il “fuori corso” Uno studente di terzo ciclo va “fuori corso” se non discute la tesi entro il 5° anno dall’iscrizione. Andando “fuori corso” lo studente perde ogni diritto a discutere la tesi, a meno che non sia rinnovata l’iscrizione al ciclo di dottorato e non siano stati opportunamente confermati titolo e progetto della tesi. 127 ANNO PASTORALE NORME E INDICAZIONI GENERALI A completamento della formazione pastorale per il presbiterato, la Sezione S. Luigi istituisce il sesto anno detto Anno pastorale richiesto, dopo il compimento del quinquennio istituzionale, a coloro che non proseguono gli studi accademici (cf SC 74,2). L’Anno pastorale è aperto anche ai Sacerdoti e agli Operatori pastorali (religiosi, religiose, laici) che, dopo un certo periodo di tempo trascorso nel ministero e nell’attività apostolica, sentono il bisogno di un periodo di riflessione e di riqualificazione pastorale. Agli studenti che superano gli esami e le altre prove previste per l’Anno pastorale, viene rilasciato un Diploma di pastorale. Gli studenti dell’Anno pastorale che intendessero in seguito proseguire gli studi accademici, potranno iscriversi regolarmente ai Bienni di specializzazione, beneficiando delle eventuali omologazioni degli esami sostenuti. Nell’Anno pastorale, lo studente viene anzitutto aiutato a ripensare, in chiave pastorale, le principali tematiche teologiche. Attraverso specifici insegnamenti ed esperienze guidate egli viene inoltre preparato ad affrontare convenientemente il ministero pastorale. L’Anno pastorale si articola in: a) corsi propri: che gli iscritti sono tenuti a frequentare obbligatoriamente; b) corsi opzionali: che gli studenti possono scegliere tra quelli indicati dal programma di studio; c) lavori seminariali: ove le lezioni orientative mirano a stimolare l’interesse e la partecipazione attiva degli studenti; d) esercitazioni pratiche: pianificate e seguite dai Docenti, in modo che sia possibile integrare la partecipazione attiva ad esperienze pastorali con una riflessione e una revisione specifica. Per il conseguimento del Diploma ogni studente è tenuto a frequentare, superando i relativi esami, 6 corsi propri, 5 corsi opzionali e 2 seminari (= 24 credits). Egli, inoltre, dovrà svolgere almeno un’esperienza pastorale guidata e discutere un elaborato scritto. I corsi propri e quelli opzionali sono di due ore settimanali per la durata di un semestre; i seminari sono di un’ora settimanale per un semestre. Le ore di lezioni settimanali sono almeno 12. I giorni settimanali di frequenza richiesti sono almeno tre. Il piano di studi degli studenti iscritti all’Anno pastorale verrà precisato, singolarmente, dalle Autorità Accademiche. 128 Parte Terza APPENDICE STATUTI NORMATIVE PARTICOLARI TESI DI DOTTORATO - LICENZA- BACCALAUREATO PUBBLICAZIONI CALENDARIO ACCADEMICO INDICE * STATUTI GENERALI DELLA FACOLTÀ Art. 1 Natura e finalità della Facoltà La Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, eretta dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica con il diritto di conferire, a norma dei presenti Statuti, i gradi accademici in Sacra Teologia, ha le seguenti finalità: a. approfondire, mediante la ricerca scientifica, la conoscenza della verità rivelata; b. contribuire all’evangelizzazione, in dialogo interdisciplinare con la cultura contemporanea; c. promuovere le discipline teologiche e le altre con queste connesse per l’inculturazione del messaggio cristiano, soprattutto nell’Italia Meridionale, in stretta collaborazione con le Chiese locali; d. curare la formazione degli aspiranti al ministero sacerdotale e di quanti, religiosi e laici, si preparano all’insegnamento delle scienze sacre o ad altri compiti apostolici, a servizio del Popolo di Dio e di tutta la famiglia umana; e. contribuire alla formazione permanente del clero, dei religiosi e degli altri operatori pastorali. Per meglio raggiungere questi fini la Facoltà collabora con gli altri Centri di studi ecclesiastici e con le Università civili, ed è aperta al dialogo con le altre Chiese e comunità ecclesiali, con i non cristiani e i non credenti. Nella particolare struttura della Facoltà (cf. artt. 2-3), le iniziative atte a promuovere questi rapporti si svolgono con carattere unitario, in modo da rendere più efficace la sua azione specifica nell’area socio-culturale nella quale si trova inserita. Art. 2 Struttura della Facoltà La Facoltà consta di due Sezioni: Sezione S. Tommaso, affidata all’Archidiocesi di Napoli, e Sezione S. Luigi, presso il Collegio Massimo “San Luigi”, affidata alla Compagnia di Gesù. Art. 3 Articolazione e sede degli studi La Facoltà ha, in ciascuna delle due Sezioni, un proprio corso istituzionale completo per il conferimento del primo grado accademico (1° ciclo). Per il conferimento del secondo e terzo grado accademico essa si articola nei seguenti settori di specializzazione: a. Teologia dogmatica a indirizzo cristologico e Teologia pastorale, presso la Sezione S. Tommaso; b. Teologia dogmatica a indirizzo ecclesiologico, Teologia biblica e Teologia della vita cristiana, presso la Sezione S. Luigi. Art. 6 La Comunità accademica Tutte le persone che a titolo diverso partecipano alla vita della Facoltà sono, ciascuna secondo la propria condizione e funzione, corresponsabili del bene dell’intera Comunità accademica e contribuiscono al conseguimento delle sue finalità. * Pubblichiamo quelle parti degli Statuti Generali e Particolari che sono d’interesse più immediato e concreto per gli studenti. 131 statuti generali Art. 7 Il Gran Cancelliere e il Vice Gran Cancelliere Il Gran Cancelliere della Facoltà è l’Arcivescovo di Napoli “pro tempore existens”; il Vice Gran Cancelliere della Facoltà è il Superiore maggiore, delegato dal Preposito Generale della Compagnia di Gesù “pro tempore existens”. Art. 9 Le Autorità accademiche della Facoltà 1. Le Autorità accademiche della Facoltà sono personali e collegiali. Le Autorità personali sono: il Preside, il Vice Preside della Facoltà (cf. art. 14, 1), il Vice Preside per la Sezione da cui proviene il Preside. Le Autorità collegiali sono: il Consiglio di Facoltà, i Consigli delle Sezioni S. Tommaso e S. Luigi. 2. Il governo della Facoltà spetta alle Autorità personali e agli Organi collegiali, secondo le modalità indicate nei documenti della S. Sede, nei presenti Statuti generali e in quelli particolari. Art. 16 I vari ordini di Docenti 1. Il Corpo accademico è composto da Docenti stabili e non stabili e dagli Assistenti. 2. I Docenti stabili sono i Professori Ordinari, Straordinari e Associati. 3. I Docenti non stabili sono gli Aggiunti, gli Incaricati e gli Invitati. 4. Gli Assistenti sono assunti in aiuto dei Docenti stabili e degli Studenti. Art. 24 I vari ordini di studenti 1. La Facoltà è aperta a tutti: chierici, religiosi e laici. Gli studenti si distinguono in: a. ordinari, cioè gli iscritti a frequentare i corsi dei cicli che conducono ai gradi accademici; b. straordinari, cioè gli iscritti a frequentare i corsi, con piani di studi che non conducono ai gradi accademici; c. ospiti, cioè studenti che frequentano solo qualche corso. 2. Gli studenti che hanno iniziato gli studi del primo ciclo in una delle due Sezioni di Facoltà e non raggiungono la votazione sufficiente, secondo i rispettivi Statuti, per continuarli come ordinari, possono essere ammessi ai successivi corsi dello stesso ciclo e della stessa Sezione come straordinari. 3. Gli Statuti particolari determinano in che modo può avvenire il passaggio da studente straordinario e ospite a ordinario, secondo le direttive del Consiglio di Facoltà. statuti generali Art. 32 Descrizione dei gradi accademici 1. I gradi accademici in Sacra Teologia, che la Facoltà conferisce a nome del Sommo Pontefice e secondo le indicazioni dell’art. 3 dei presenti Statuti, sono: a. Baccalaureato in Sacra Teologia, a chi ha superato gli esami e le altre prove richieste nel primo ciclo; b. Licenza in Sacra Teologia, nei settori di cui all’art. 3, a chi ha superato gli esami e le altre prove del secondo ciclo; c. Dottorato in Sacra Teologia, a chi ha superato le prove prescritte nel terzo ciclo, ha discusso la dissertazione dottorale e l’ha pubblicata secondo le norme stabilite dal Consiglio di Facoltà. 2. Col conferimento del grado accademico la Facoltà dichiara: a. chi ha conseguito il primo grado accademico, idoneo a insegnare discipline teologiche o discipline con queste connesse nelle scuole secondarie, inferiori e superiori; b. chi ha conseguito il secondo grado accademico, idoneo a insegnare discipline teologiche o discipline con queste connesse in Istituti o Centri non universitari e ad essere assunto nelle Facoltà ecclesiastiche come Assistente; c. chi ha conseguito il terzo grado accademico, atto a insegnare discipline teologiche, nell’ambito della specializzazione conseguita, in Facoltà ecclesiastiche o altri Centri Universitari. 3. Nei diplomi dei rispettivi gradi, oltre al nome della Facoltà, viene indicato il nome della Sezione in cui sono stati conferiti. Per il secondo e il terzo grado viene indicata anche la specializzazione conseguita. 4. I documenti autentici attestanti il conferimento dei gradi sono sottoscritti dalle competenti Autorità accademiche, secondo la prassi vigente. Per il riconoscimento civile i Diplomi devono essere vidimati dalle competenti Autorità Ecclesiastiche e Civili. 5. Il Dottorato “ad honorem” può essere conferito, su delibera del Consiglio di Facoltà, per speciali meriti scientifici o culturali, acquisiti nella promozione delle scienze ecclesiastiche, in conformità con l’art. 38 delle Norme applicative di Sapientia Christiana. Art. 33 Altri diplomi universitari 1. Agli studenti che hanno superato gli esami e le altre prove previste dal biennio filosofico viene rilasciato un Diploma di Studi Filosofici. 2. Agli studenti che hanno superato gli esami e le altre prove previste per l’Anno pastorale (cf. art. 29,2) viene rilasciato un Diploma di Pastorale. 3. L’istituzione di altri curricula di studi nelle discipline teologiche o nelle discipline con queste connesse per il conseguimento di particolari diplomi universitari spetta al Consiglio di Facoltà, che delibera in questa materia a maggioranza dei due terzi dei voti. 133 STATUTI PARTICOLARI DELLA SEZIONE SAN LUIGI Art. 1 Natura e finalità della Sezione San Luigi 1. La Sezione San Luigi, eretta presso il Collegio Massimo della Compagnia di Gesù “San 1 Luigi”, è Sezione costituente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale . Essa ha il diritto di conferire, a norma degli Statuti Generali della Facoltà, i gradi ac2 cademici in Sacra Teologia e persegue, unitamente alla Sezione San Tommaso, le fina3 lità proprie della Facoltà . 2. La Sezione San Luigi, in quanto istituzione accademica dello Scolasticato della Com4 pagnia di Gesù , fa proprie le esigenze di serietà e profondità negli studi volute dalla 5 Compagnia nella formazione dei suoi membri e dalla Chiesa per la formazione dei 6 presbiteri e dei laici . Tali note sono garantite da una Facoltà che persegue esplicita7 mente gli obiettivi della ricerca e della produzione scientifica . 3. Nel curare la formazione degli aspiranti al ministero sacerdotale e di quanti, religiosi e 8 laici, si preparano all’insegnamento nelle scienze sacre o ad altri compiti apostolici , la Sezione San Luigi è attenta ai problemi posti dall’inculturazione della fede nell’area dell’Italia Meridionale e conserva vivo il senso dell’universalità della Chiesa, caratteri9 stico della Compagnia di Gesù . Art. 3 Il Gran Cancelliere e il Vice Gran Cancelliere 13 1. A norma degli Statuti Generali il Gran Cancelliere della Facoltà è l’Arcivescovo di Napoli “pro tempore existens” e il Vice Gran Cancelliere della Facoltà è il Superiore Maggiore, delegato del Padre Generale della Compagnia di Gesù “pro tempore existens”. In quanto garanti e responsabili di tutta la Facoltà i loro compiti sono definiti 14 dagli Statuti Generali . 2. La diretta soprintendenza e responsabilità della Sezione San Luigi spetta al Vice Gran 15 Cancelliere . Per quanto riguarda, tuttavia, il conferimento ai Docenti della missione canonica o dell’autorizzazione a insegnare, la nomina del Vice Preside per la Sezione, eventuali provvedimenti disciplinari di sospensione o di allontanamento, la revoca della missione canonica e dell’autorizzazione a insegnare, il Vice Gran Cancelliere agi16 sce a norma degli Statuti Generali . 3. Oltre le attribuzioni di cui agli articoli 8,1.6b; 16,3.5; 26,2; 28,1; 29,1 dei presenti Statuti, spetta, in particolare, al Vice Gran Cancelliere: 1 2 3 4 5 6 Cf. Statuti Generali (=SG), art. 2. Cf. SG artt. 1; 3; 32; 33. Cf. SG art. 1. Cf. SG Premesse storiche, III. Cf. Normae Generales de Studiis (=NG), nn. 3; 16. Cf. Codex Iuris Canonici, can. 248-252; 254; 229 par. 2. 134 7 8 9 13 14 15 16 Cf. SG art. 1; NG n. 42. Cf. SG art. 1. Cf. NG nn. 22-24. Cf. SG art. 7. Cf. SG art. 8. Cf. SG art. 8, 4. Cf. SG artt. 8, 5-6; 23, 5.7. statuti particolari a) b) c) d) 4. promuovere l’unione e la collaborazione fra tutti i membri della Comunità accademica della Sezione; curare la formazione scientifica e l’incremento del Corpo docente della Sezione; vigilare che la dottrina cattolica sia integralmente custodita e siano fedelmente osservati gli Statuti e le norme emanate o approvate dalla S. Sede; procurare di rendere sempre più qualificato e incisivo il servizio reso dalla Sezione alle Diocesi dell’Italia Meridionale. In quanto Superiore Maggiore e delegato del P. Generale della Compagnia di Gesù, il Vice Gran Cancelliere si assicura che la formazione intellettuale impartita dalla Sezione agli Studenti gesuiti sia conforme alle indicazioni delle Normae Generales de Studiis e all’Ordo Regionalis Formationis Provinciae Italiae. Art. 4 Autorità accademiche della Sezione 1. Le Autorità accademiche della Sezione San Luigi sono personali e collegiali. Le Auto17 rità personali sono: il Vice Preside per la Sezione , i Direttori dei settori Filosofico, 18 Biblico, Dogmatico, Vita cristiana . Le Autorità collegiali sono: il Consiglio di Sezio19 20 21 ne , il Consiglio delegato , il Consiglio dei Direttori di settore , i Consigli dei settori 22 Filosofico, Biblico, Dogmatico e Vita cristiana . Art. 17 Condizioni per l’ammissione degli studenti 1. A norma degli Statuti Generali l’iscrizione come studente ordinario della Sezione è aperta a chierici, religiosi e laici che risultino idonei per condotta morale e abbiano 114 conseguito il titolo di studio richiesto per l’iscrizione alle Università civili . 2. La Sezione accoglie come straordinari studenti con piani di studi che non conducono 115 ai gradi accademici , e come ospiti studenti che, col consenso del Vice Preside, sono 116 ammessi a frequentare qualche corso . 3. La Sezione esamina se dall’attestato degli studi compiuti risultano soddisfatte tutte le condizioni ritenute indispensabili dalla Facoltà per l’iscrizione. Nel caso, in particolare, di mancata o inadeguata conoscenza delle lingue antiche e moderne ritenute indi117 spen-sabili dalla Facoltà , la Sezione esige dagli studenti ordinari di supplire tempestivamente, frequentando appositi corsi e sostenendo i relativi esami. Per l’iscrizione al secondo e terzo ciclo la conoscenza delle lingue ritenute, dai singoli Settori, indispen118 sabili, è condizione previa . 4. L’iscrizione al sesto anno, o Anno pastorale, esigito come complemento della formazione teologico-pastorale per il presbiterato da tutti coloro che non proseguono gli studi acca119 demici , comporta il pieno espletamento del quinquennio filosofico-teologico. L’Anno 120 pastorale si conclude col conferimento di uno speciale Diploma . 17 18 19 20 21 22 114 Cf. SP art. 8. Cf. SP art. 10. Cf. SP artt. 5-6. Cf. SP art. 7. Cf. SP art. 10. Cf. SP art. 9. Cf. SG artt. 24, 1; 25, 1. 115 116 117 118 119 120 Cf SG artt. 24, 1b; 25, 1. Cf. SG art. 24.1c. Cf. SG art. 25, 1b. Cf. SG art. 25, 2; SP art. 21, 7.14. Cf. SG art. 29, 2. Cf. SG art. 33, 2; SP art. 23, 7. 135 statuti particolari 5. Per il conseguimento del secondo e terzo grado accademico la Sezione accoglie soltanto gli studenti che, in possesso dei requisiti richiesti dagli Statuti Generali121, intendano iscriversi in uno dei settori di specializzazione nei quali la Sezione è qualificata122. 6. Le immatricolazioni e le iscrizioni al Quinquennio istituzionale e all’Anno pastorale si effettuano presso l’Ufficio della Segreteria, prima dell’inizio dell’Anno accademico. Eventuali iscrizioni tardive - non oltre il 5 novembre - devono essere autorizzate dal Vice Preside. Le iscrizioni ai Bienni di specializzazione si effettuano anche all’inizio del secondo semestre. 7. Gli studenti iscritti in questa Sezione come ordinari non possono contemporaneamente iscriversi ad altre Facoltà ecclesiastiche o civili123. Art. 18 Passaggio degli studenti a straordinari e ordinari 1. [Gli studenti straordinari iscritti al Quinquennio istituzionale che, a partire dalla conclusione del primo biennio, avessero riportato, nelle discipline previste dal loro piano di studi, la media dei 27/30, possono accedere al corso accademico su delibera del Consiglio dei Direttori di settore, il quale stabilisce le eventuali integrazioni da apportarsi al 124 piano di studi ] (Sospeso, cf. Lettera Congr. Ed. Catt., 30.05.1998). 2. Gli studenti ospiti che, in possesso dei requisiti richiesti125, intendessero iscriversi come ordinari o come straordinari, possono ottenere la convalida dei corsi frequentati e degli eventuali esami sostenuti a giudizio del Vice Preside, udito il Consiglio dei Direttori di settore. Art. 19 Riconoscimento degli studi compiuti altrove 1. Chi ha iniziato gli studi filosofico-teologici in una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede può essere ammesso a continuarli, senza l’obbligo di ripetere gli esami in essa compiuti; non può, tuttavia, conseguire alcun grado accademico senza aver soddisfatto a tutte le condizioni prescritte per detto grado dagli Statuti della Facoltà e dai programmi di questa Sezione126. 2. Chi ha iniziato gli stessi studi fuori di una Facoltà canonicamente eretta dalla S. Sede per essere ammesso deve integrare i corsi del primo ciclo, sostenendo gli esami e le altre prove che il Vice Preside, dopo aver esaminato i programmi svolti e i voti riportati dal candidato, determinerà, udito il Consiglio dei Direttori di settore127. 3. Il riconoscimento di discipline e di corsi compiuti con successo nelle Università civili o in altri Istituti o Centri qualificati di studi viene determinato caso per caso dal Vice Preside. In particolare: a) i laureati in filosofia possono essere iscritti al terzo anno del quinquennio istituzionale, con l’obbligo, tuttavia, di recuperare, entro la fine del primo ciclo, i principali corsi filosofici teoretici, qualora il Vice Preside ritenga insufficienti o inadeguati i corsi già seguiti; 121 122 123 124 Cf. art. 25, 2-4. Cf. SG art.3; SP art.2,1. Cf. SG art. 25, 5. Cf. SG artt. 24, 3; 25, 1. 125 126 127 Cf. SG art. 25, 1. Cf. SG art. 26, 1; SP art. 21. Cf. SG artt. 26, 2; 25, 3; SP art. 8, 6f. statuti particolari b) i laureati in discipline di tipo umanistico possono essere iscritti al secondo anno del quinquennio, con l’obbligo, tuttavia, di frequentare tutti i corsi teoretici e di recuperare i corsi storici e le altre discipline del biennio filosofico che non trovassero adeguata corrispondenza negli studi compiuti; c) per i laureati in materie scientifiche o tali da non trovare analogie col piano di studi della Sezione, l’iscrizione è al primo anno del quinquennio istituzionale. A giudizio del Vice Preside, tuttavia, possono essere omologati quegli esami che trovassero sufficiente corrispondenza col piano di studi della Sezione; d) il diploma di laurea, in ogni caso, consente la dispensa da un corso opzionale del biennio filosofico, da un seminario e dall’obbligo dell’esercitazione scritta in filosofia; e) a norma dell’art. 26,3 degli Statuti Generali, inoltre, possono essere omologati, indipendentemente dal diploma di laurea, tutti gli esami universitari che, a giudizio 128 del Vice Preside , trovassero sostanziale corrispondenza coi programmi della Sezione. Sulla base di questo riconoscimento verrà redatto il piano di studi e stabilito l’anno di iscrizione. 4. I corsi frequentati presso Scuole o Istituti Superiori di Scienze Religiose vengono presi in considerazione per un’eventuale omologazione, solo se dette Scuole o Istituti risulta129 no ufficialmente riconosciuti da una Facoltà Teologica . Art. 22 Gli esami 1. A norma dell’art. 31,2 degli Statuti Generali possono essere ammessi a sostenere gli esami di una disciplina o di un corso solo gli studenti che risultano ad essi regolarmente iscritti e hanno ottenuto l’attestato della debita frequenza, rilasciata dal Docente al termine del corso. La partecipazione alle lectiones magistrales, agli incontri seminariali o ai 167 gruppi di studio, non deve essere inferiore ai due terzi del totale . L’esame, inoltre, non viene omologato se lo studente non è in regola con la Segreteria. 2. Gli esami sono pubblici e la loro durata va contenuta in un tempo ragionevole. Nel caso sia prevista una commissione, il voto finale sarà la media delle singole votazioni, a meno 168 che non sia stabilito altrimenti . 3. Le sessioni ordinarie di esami sono tre: invernale, estiva, autunnale. In ciascuna di queste sessioni vengono indetti, per ogni singola disciplina, due appelli, intervallati da un congruo periodo di tempo. Eventuali preappelli o postappelli possono essere concessi 169 in via straordinaria dal Vice Preside, udito il Docente interessato . 4. L’esaminatore competente per ogni disciplina è il Professore della stessa o il suo Assistente. In casi eccezionali il Vice Preside può nominare una commissione esaminatrice con o senza il titolare del corso. Possono essere invitati a far parte di commissioni esa170 minatrici anche membri esterni particolarmente qualificati . 171 5. Gli esami possono essere orali o scritti , a discrezione del Docente, tenuto conto dell’interesse degli studenti, e si ritengono superati con la votazione di 18/30. Chi, avendo iniziato l’esame, si ritira o viene giudicato insufficiente, non può ripetere l’esame nella stessa sessione, salva autorizzazione del Vice Preside a norma dell’art. 8,6g. 128 129 167 168 Cf. SP art. 8, 6f. a Cf. SG art. 42, 3; Appendice 2 . Cf. SG art. 31, 2. Cf. SP art. 22, 14. 169 170 171 Cf. SP art. 8, 6g. Cf. SP art. 8, 6h. Cf. SG art. 31, 1. 137 statuti particolari 6. Nell’esprimere le votazioni sull’esito dell’esame si tengano presenti i seguenti criteri: a) capacità di analisi nonché di sintesi e di appropriata esposizione; b) impegno dimostrato durante il corso con la frequenza e l’attiva partecipazione alle lezioni. 7. L’esame finale per il Baccalaureato può essere sostenuto solo dopo aver espletato l’intero quinquennio. Nel caso sia prevista la discussione di una tesi172, deve essere trascorso almeno un mese dalla sua effettiva consegna in Segreteria. 8. Il programma dell’esame comprensivo orale173 include tre aree tematiche: bibbia, dogma, morale. Il programma viene elaborato dal Consiglio dei Direttori di settore e approvato anno per anno dal Consiglio di Facoltà, prima dell’inizio del secondo semestre. 9. La commissione per l’esame comprensivo orale che conclude il ciclo istituzionale si compone di tre membri, uno per ogni area tematica174. La commissione e il suo presidente sono designati dal Vice Preside. La durata dell’esame è di circa 60 minuti. Nel caso sia prevista la discussione di una tesi175, la commissione risulta formata dal relatore, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside. La durata dell’esame è di un’ora. 10. Il punteggio per il Baccalaureato si struttura come segue: a) quando la prova conclusiva è l’esame comprensivo orale: 80/110: all’intero curriculum del quinquennio istituzionale 30/110: all’esame comprensivo; b) quando la prova conclusiva prevede la discussione di una tesi: 80/110: all’intero curriculum del quinquennio istituzionale 20/110: all’elaborato scritto 10/110: alla discussione. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale176. 11. I bienni di specializzazione si concludono con un esame generale orale, il cui programma viene definito dal Consiglio di settore, secondo le finalità e le esigenze del settore stesso. Vi sono ammessi gli studenti che hanno soddisfatto tutte le prescrizioni del piano di studi e la cui dissertazione risulti approvata. L’esame, della durata di un’ora, si svolge davanti a una commissione composta dal direttore della dissertazione, dal correlatore e dal presidente, designato dal Vice Preside. La prima parte consiste nella discussione della dissertazione; la seconda parte verte sul programma, secondo norme approvate dal Consiglio di Sezione. 12. Il punteggio per la Licenza si articola come segue: 50/110: al curriculum del biennio 40/110: alla dissertazione 20/110: all’esame finale. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmente, il coefficiente finale177. 172 173 174 175 176 Cf. SG artt. 29, 1; 30, 7; 31, 8. Cf. SG art. 29, 1; 31, 8. Cf. SP art. 22, 8. Cf. SP art. 22, 7. Equivalenze con la dizione latina: da 66 a 71, 5 = probatus 177 71, 6 a 82, 5 = bene probatus 82, 6 a 93, 5 = cum laude probatus 93, 6 a 104, 5 = magna cum l. probatus 104, 6 a 110= summa vel maxima cum laude probatus Per le equivalenze con la dizione latina cf. nota 176. statuti particolari 13. La difesa della tesi dottorale avviene davanti a una commissione di quattro membri, nominata dal Vice Preside, comprendente il direttore, il primo e secondo relatore e il presidente della commissione. La difesa dura un’ora e un quarto. 14. Il punteggio per il Dottorato si articola come segue: 50/110: al direttore della tesi 20/110: al primo relatore 20/110: al secondo relatore 20/110: voto collegiale sulla difesa. La commissione esaminatrice ha a disposizione altri 6 punti per integrare, eventualmen178 te, il coefficiente finale . Art. 24 La ricerca scientifica 1. La Comunità accademica della Sezione San Luigi promuove la ricerca scientifica nelle discipline teologiche e in quelle connesse, in conformità con gli Statuti e le direttive im189 partite dai Consigli di Facoltà e di Sezione . 2. Soprattutto nei settori di specializzazione nei quali la Sezione è qualificata, vengono co190 stituiti “Istituti di ricerca”, retti da statuti approvati dal Consiglio di Sezione . Art. 25 Le pubblicazioni 1. L’attività scientifica della Sezione ha una sua espressione nella Collana Aloisiana e nella rivista Rassegna di Teologia i cui statuti sono approvati dal Consiglio di Sezione. 2. La Sezione favorisce l’attività pubblicistica dei Docenti, soprattutto quando è frutto di 192 progetti comuni, e collabora alle iniziative editoriali della Facoltà . 3. La Sezione favorisce la pubblicazione di studi e ricerche di studenti che risultassero particolarmente meritevoli. Art. 26 La Biblioteca 193 1. La Biblioteca della Sezione S. Luigi glio di Biblioteca. è retta da un Direttore, coadiuvato da un Consi- 2. Il Direttore è nominato dal Vice Gran Cancelliere, su proposta del Vice Preside, udito il Consiglio di Sezione. 3. Il Consiglio di Biblioteca comprende il Direttore, il Vice Preside, il Direttore Ammini194 strativo della Sezione, i Direttori di settore e un rappresentante degli studenti . 4. La durata in carica del Direttore, le sue attribuzioni e quelle del Consiglio di Biblioteca sono fissate negli statuti della Biblioteca, approvati, assieme al regolamento, dal Consiglio di Sezione. 178 189 190 Per le equivalenze con la dizione latina cf. nota 176. Cf. SG art. 1;11, 1-b; SP artt. 2; 6,1. Cf. SG artt. 3; 39; SP art. 2. 192 193 194 Cf. SP artt. 10, 3c; 15,6; 24, 2. Cf. SG art. 38. Cf. SP artt. 10,1; 20, 2. 139 statuti particolari 5. Il Direttore partecipa, su invito del Vice Preside, al Consiglio di Sezione, con voto deliberativo nelle questioni di sua competenza195. 196 6. La Biblioteca è aperta al pubblico secondo modalità indicate nel regolamento . 7. Le Autorità accademiche della Sezione assicurano l’incremento del patrimonio librario e delle attrezzature della Biblioteca, al fine di renderla uno strumento sempre più idoneo allo studio e alla ricerca scientifica197. Art. 32 Attività culturale della Sezione 1. Nell’ambito dell’unica Facoltà la Comunità accademica della Sezione San Luigi parteci207 pa alla vita culturale dell’area nella quale è inserita . 2. Le iniziative culturali della Sezione sono programmate secondo gli orientamenti del Consiglio di Facoltà e del Consiglio di Sezione. 195 196 Cf. SP art. 5,6. Cf. SG art. 38, 3. 197 207 Cf. SG art. 38,1 Cf. SG artt. 1; 43; SP art. 1,1.3. NORMATIVE PARTICOLARI DIRETTIVE E ORIENTAMENTI RIGUARDANTI LA DIDATTICA (Approvati dal Consiglio di Sezione il 31 maggio 1989) 1. Il carattere istituzionale del Quinquennio non deve escludere una graduale e progressiva personalizzazione del piano di studi da parte dei singoli studenti. Essa potrà essere fatta adattando opportunamente il metodo di studio ai contenuti che vengono proposti dalle singole discipline e sfruttando alcune flessibilità del piano di studi, quali ad es. corsi opzionali, seminari, elaborati, dissertazioni. La personalizzazione del piano di studi viene inoltre favorita da un’adeguata metodologia didattica. A questo proposito i Docenti ten-gano presente quanto segue: 1.1. nel limite del possibile si fornisca, fin dall’inizio del corso, un materiale adeguato (testi, dispense), per lo studio personale ed eventuali approfondimenti; 1.2. risulti sempre chiara e ben armonizzata, nel contesto delle materie del semestre, l’indicazione del nucleo centrale dei contenuti proposti ed esigiti e l’area, più o meno vasta, delle opzioni e dei possibili approfondimenti; 1.3. si dia spazio, nelle ore di lezione, alla richiesta di chiarificazioni e, nel limite del possibile, ci si renda disponibili per eventuali ripetizioni, approfondimenti, gruppi di studio, anche al di fuori dello stretto orario scolastico; 1.4. si promuovano e, comunque, ci si renda disponibili per eventuali iniziative interdisciplinari, anche al di fuori dell’orario scolastico; 1.5. si favorisca – specie in riferimento alle materie fondamentali – la possibilità di stendere brevi elaborati (7-10 pagine) su qualche punto particolare, da valutare convenientemente in sede di esame. 2. Sebbene la possibilità di una conduzione tutoriale dei corsi istituzionali sia, in linea di massima, da escludere, il V. Preside può autorizzare, in casi particolari e d’intesa col Docente interessato, lo svolgimento tutoriale di alcuni corsi nell’arco del Quinquennio. 3. Al fine di evitare eccessive polarizzazioni su particolari materie durante lo svolgimento dei corsi, la proposta di elaborati scritti, precolloqui, gruppi di studio, va concordata col V. Preside, possibilmente a seguito di un incontro tra tutti i Docenti del semestre. 4. Durante lo svolgimento dei corsi i Docenti diano opportuni suggerimenti circa un metodo di studio conforme alle caratteristiche della disciplina. 5. Gli studenti sono invitati a programmare gli esami nell’arco delle tre sessioni ordinarie (invernale, estiva, autunnale), in modo da bilanciare convenientemente il carico di ciascuna sessione e non pregiudicare la tranquilla assimilazione dei contenuti, durante lo svolgimento dei corsi. 6. Le sessioni straordinarie di esame vengono deliberate dal Consiglio di Sezione e programmate in modo da non interferire con lo svolgimento dei corsi. 7. Le iniziative culturali della Sezione e della Facoltà (conferenze, dibattiti, tavole rotonde, seminari di studio ecc.), devono essere considerate attività integrativa della formazione accademica. 141 normative particolari REGOLAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE DEGLI STUDENTI ALLA VITA E AL GOVERNO DELLA COMUNITÀ ACCADEMICA (Approvato dal Consiglio di Sezione il 9 marzo 1994) Art. 1 Finalità e disciplina dell’attività degli studenti Gli studenti, sia singolarmente che associati, partecipano alla vita e al governo della Comunità accademica per contribuire al bene comune della Sezione e della Facoltà. La partecipazione si esplica mediante: a) la Segreteria degli studenti; b) le Assemblee di classe e i rappresentanti di classe; c) i rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali e commissioni della Sezione e della Facoltà. Tale attività è disciplinata dagli Statuti Generali della Facoltà (cf. SG artt. 6; 27), dagli Statuti Particolari della Sez. S. Luigi (cf. SP artt. 12; 20) e dal presente Regolamento. Art. 2 La Segreteria degli studenti 1. La Segreteria degli studenti è un comitato studentesco che tratta, delibera e porta a esecuzione tutte le attività atte al conseguimento delle finalità di cui all’art. 1. Inoltre promuove iniziative miranti a un adeguato, costante e approfondito rapporto con la realtà religiosa, culturale, sociale e politica in cui è inserita la Sezione. 2. La Segreteria è composta da: a) un Segretario coordinatore e un vice Segretario; b) i rappresentanti di classe del quinquennio (cf. art. 5) e il rappresentante unico del 2°ciclo e dell’anno pastorale (cf. art. 6); c) i rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali e commissioni della Sezione e della Facoltà; d) due studenti eletti dalla Segreteria su proposta del Segretario coordinatore. 3. La Segreteria degli studenti è convocata e presieduta dal Segretario coordinatore: a) all’inizio di ogni anno accademico, entro il mese di ottobre, per assolvere gli adempimenti necessari al suo funzionamento; b) tutte le volte che il Segretario coordinatore lo ritenga opportuno; c) quando un terzo dei suoi membri ne faccia richiesta. L’ordine del giorno è stabilito dal Segretario coordinatore. Egli redige il verbale delle riunioni, lo rende pubblico mediante affissione sulla bacheca degli studenti e ne trasmette copia al Vice Preside per la Sezione. 4. Le riunioni della Segreteria sono validamente convocate quando sono presenti i due terzi dei membri. 5. Le votazioni sono a scrutinio palese e a maggioranza semplice, salvi i casi riguardanti persone ed elezioni, da regolarsi secondo l’art. 9. 6. Alle riunioni è presente anche un Docente, nominato dal Vice Preside per la Sezione, con funzione consultiva (cf. SG art. 27,2; SP art. 8,6d). normative particolari Art. 3 Il Segretario coordinatore e il vice Segretario 1. Il Segretario coordinatore e il vice Segretario sono eletti dall’Assemblea generale (cf. art. 4,7) e restano in carica due anni. 2. Il Segretario coordinatore: a) promuove e coordina l’attività della Segreteria degli studenti; b) convoca e presiede le riunioni; c) ne stabilisce l’ordine del giorno insieme al vice Segretario e ne redige il verbale, lo rende pubblico mediante affissione sulla bacheca degli studenti e ne trasmette copia al Vice Preside per la Sezione; d) nei casi di urgenza, nei quali è impossibile convocare la Segreteria, prende iniziative decisionali ed esecutive nell’ambito delle competenze della Segreteria, col consenso del vice Segretario e di uno dei rappresentanti al Consiglio di Sezione; e) è membro di diritto del Consiglio Delegato (cf. SP art. 7,1); f) cura i rapporti con le autorità accademiche e con gli studenti della Sezione S. Tommaso su orientamento della Segreteria; g) è membro di diritto del Consiglio di Sezione. 3. In assenza del Segretario coordinatore le sue funzioni sono svolte dal vice Segretario. Art. 4 Assemblea generale 1. L’Assemblea generale è aperta a tutti gli studenti ordinari e straordinari della Sezione. Hanno voce passiva solo gli studenti ordinari. 2. L’Assemblea generale è convocata dal Segretario coordinatore, udita la Segreteria degli studenti, mediante affissione sulla bacheca degli studenti, dopo che sia stato informato il Vice Preside per la Sezione. 3. L’indizione dell’Assemblea deve precedere di almeno sette giorni la sua convocazione. Qualora un quinto degli studenti ne faccia richiesta, il Segretario è tenuto a spostare l’Assemblea in altra data. 4. Per l’Assemblea generale può essere utilizzata qualche ora dell’orario scolastico comune al 1° e al 2° ciclo, previa intesa con il Vice Preside per la Sezione in tempi utili. 5. L’Assemblea è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti ordinari e straordinari in corso del 1° e 2° ciclo. In seconda convocazione l’Assemblea è validamente convocata se è presente il 40% degli studenti ordinari e straordinari in corso del 1° e 2° ciclo. 6. L’Assemblea è presieduta dal Segretario coordinatore. All’Assemblea viene invitato il Docente delegato (cf. SP 8,6d). 7. Ogni due anni l’Assemblea generale elegge, a scrutino segreto e a maggioranza assoluta per le prime due votazioni, a ballottaggio nella terza, il Segretario coordinatore; con votazione distinta, e a maggioranza assoluta per le prime due votazioni, a ballottaggio nella terza, il vice Segretario (cf. art. 9). 8. Salvo i casi della elezione del Segretario e del vice Segretario e quelli regolati dall’art. 9, le votazioni sono a scrutinio palese e a maggioranza semplice. 143 normative particolari 9. L’Assemblea per l’elezione dei rappresentanti al Consiglio di Sezione, ai sensi degli SP art. 5,3, è indetta dal Vice Preside per la Sezione. L’Assemblea generale elegge a questa funzione due studenti da una rosa di candidati presentata dalla Segreteria Studenti. Art. 5 Assemblee di classe e rappresentanti di classe 1. Ogni classe dibatte i problemi di interesse studentesco in Assemblee di classe, per le quali è prevista un’ora nell’orario scolastico settimanale. 2. L’Assemblea di classe è indetta dai rappresentanti, quando essi lo ritengano opportuno o quando ne faccia richiesta almeno un quinto degli studenti, mediante avviso sulla bacheca degli studenti almeno tre giorni prima della sua convocazione. Essa è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti iscritti all’anno di corso. 3. Le decisioni sono prese a scrutinio palese e a maggioranza semplice, salvi i casi riguardanti persone ed elezioni per i quali ci si regola secondo l’art. 9. 4. All’inizio dell’anno accademico ogni classe, riunita in Assemblea, elegge tre rappresentanti, dei quali uno scelto, possibilmente, tra i due rappresentanti uscenti. Hanno voce attiva gli studenti ordinari e straordinari iscritti al corso; hanno voce passiva solo gli ordinari. 5. I rappresentanti di classe durano in carica un anno. Essi fanno parte della Segreteria degli studenti, convocano e presiedono le Assemblee di classe e ne stabiliscono l’ordine del giorno; promuovono iniziative dirette ad affrontare i problemi della classe; a metà di ogni semestre verificano con la classe l’andamento didattico dei corsi; sono portavoce delle istanze degli studenti della propria classe presso i professori e negli altri ambiti in cui operano i rappresentanti degli studenti. Art. 6 Rappresentanza del 2° ciclo e dell’Anno pastorale 1. All’inizio dell’anno accademico, gli studenti in corso del secondo ciclo e dell’Anno di pastorale sono convocati dal Segretario coordinatore in un’unica Assemblea. Essi eleggono un rappresentante unico del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Hanno voce attiva gli studenti ordinari e straordinari del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Hanno voce passiva solo gli ordinari iscritti al 2° ciclo e all’Anno pastorale. 2. Il rappresentante unico dura in carica un anno ed è rieleggibile; fa parte della Segreteria degli studenti; è portavoce presso le Autorità e negli organismi accademici del 2° ciclo delle istanze e dei problemi degli studenti. 3. Quando il rappresentante unico lo ritenga opportuno, o ne faccia richiesta almeno un quinto degli studenti in corso, egli convoca e presiede l’Assemblea del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. L’Assemblea è prevista in orario scolastico. Essa è indetta, previo accordo con il Vice Preside, mediante avviso sulla bacheca degli studenti almeno tre giorni prima. Essa è validamente convocata se è presente la maggioranza degli studenti in corso del 2° ciclo e dell’Anno pastorale. Le decisioni sono prese a norma dell’art. 5,3. 4. All’inizio dell’Anno accademico, nell’Assemblea di cui al primo comma, gli studenti in corso del 2° ciclo eleggono anche altri due studenti, iscritti rispettivamente ai due bienni di specializzazione ai quali non appartiene il rappresentante unico. Essi e il rappresentante unico hanno il compito di curare i rapporti tra il Direttore di settore, i docenti e gli studenti del proprio biennio di specializzazione in ordine alla definizione dei piani di studio, la programmazione dei corsi, e gli altri problemi specifici che potessero sorgere. normative particolari Art. 7 Rappresentanti degli studenti al Consiglio di Facoltà Gli studenti della Sezione S. Luigi inviano al Consiglio di Facoltà due studenti eletti dal Consiglio di Sezione (cf. SG art. 10) sulla base di una rosa di nomi proposta dalla Segreteria degli studenti. I rappresentanti degli studenti al Consiglio di Facoltà durano in carica due anni (cf. SG art. 10,3). Art. 8 Rappresentanti degli studenti al Consiglio di Biblioteca, al Consiglio di Amministrazione, alle commissioni 1. La Segreteria degli studenti elegge rappresentanti degli studenti in tutti gli organi collegiali e commissioni, permanenti e temporanee, della Sezione S. Luigi e della Facoltà, quando sia prevista la partecipazione di una rappresentanza studentesca (cf. SP art. 20,2). 2. Per l’elezione dei rappresentanti al Consiglio di Sezione ci si regola in base all’art. 4,9. 3. Rappresentante degli studenti al Consiglio Delegato è il Segretario coordinatore. 4. La Segreteria degli studenti elegge un rappresentante al Consiglio di Biblioteca e uno al Consiglio di Amministrazione della Sezione (cf. SP art. 30,1). Essi durano in carica due anni. Il rappresentante al Consiglio di Amministrazione svolge anche la funzione di economo della Segreteria degli studenti. Art. 9 Maggioranza per votazioni riguardanti persone ed elezioni 1. Nei casi riguardanti persone si vota a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta. 2. Le elezioni si svolgono a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta nelle prime due votazioni, a ballottaggio nella terza (cf. SP art. 5,3). Art. 10 Durata in carica dei rappresentanti degli studenti 1. Salvo disposizioni speciali (cf. art. 6,2), i rappresentanti degli studenti durano in carica due anni e possono essere rieletti. 2. In caso di impossibilità, accertata dalla Segreteria degli studenti, di portare a termine il mandato di rappresentante, subentra nella stessa funzione il primo dei non eletti, a meno che la Segreteria degli studenti non decida di effettuare una nuova elezione. Art. 11 Regime economico della Segreteria degli studenti 1. Ogni studente è tenuto a contribuire alla costituzione di un fondo per il finanziamento delle attività di cui all’art. 2,1, conferendo una quota annualmente determinata dalla Segreteria degli studenti. 2. L’economo della Segreteria amministra tale fondo, ne dà conto alla Segreteria e rende pubblico il bilancio. 145 normative particolari Art. 12 Pubblicità 1. La Segreteria degli studenti, al fine di favorire il più possibile la comunicazione tra le varie componenti della Comunità accademica, provvede ad informare, con mezzi adeguati, il Vice Preside per la Sezione ed eventualmente le altre Autorità accademiche, dei progetti e delle decisioni prese dagli studenti. 2. La Segreteria, mediante affissione su bacheca, informa gli studenti circa la sua attività e ogni altra questione di interesse studentesco. Art. 13 Modifiche al presente Regolamento Modifiche al presente regolamento sono apportate con delibera del Consiglio di Sezione prese a maggioranza assoluta, su proposta della Segreteria degli studenti o di un’Autorità accademica della Sezione (cf. SP art. 4). TESI DIFESE NELL’ANNO ACCADEMICO 2000-2001 TESI DI DOTTORATO SALVATORE EMILIO (Dioc. Alife-Caiazzo), «E vedeva a distanza ogni cosa». Il racconto della guarigione del cieco di Betsaida (Mc 8,22-26), (pp. 418). Relatori: Jean-Noel Aletti - Ettore Franco. Difesa: 14.02.2001. Il racconto della guarigione del cieco di Betsaida è come una miniatura, un racconto speculare incastonato al centro dell’intero racconto evangelico. In termini più semplici: mentre racconta che Gesù guarisce un cieco, il narratore evangelico fa vedere al lettore chi è questo Gesù che fa riacquistare la vista al cieco. E il lettore «vedendo guarire, guarisce e vede» (p. 370). Come si arriva a questa conclusione? Dopo aver focalizzato criticamente tre studi recenti di analisi semiotica, retorica e narrativa su Mc 8,22-26 (cap. 1: pp. 1-18), si ipotizza un modo di raccontare proprio di Mc in un confronto con le tecniche narrative di episodi analoghi nel NT, nel mondo greco-romano e nel mondo biblico e giudaico (cap. 2: pp. 1948). Applicando quindi l’analisi narrativa, attraverso le istanze intradiegetiche (spazio, tempo, personaggi) ed extradiegetiche (focalizzazione, voce narrante, lettore implicito), si scopre in questo racconto reticente un’implicazione stretta tra un lettore che vuole vederci chiaro e un narratore che raccontando guida alla visione e alla comprensione della «storia», anzi al coinvolgimento con i personaggi e all’adesione, che forse vuol dire guarigione e conversione, attraverso il protagonista (cap. 3: pp. 49-125). I segnali colti sono poi verificati e inverati dall’analisi narrativa del contesto più ampio in cui è inserito l’episodio, e cioè Mc 6,6b-8,22 la cosiddetta «sezione dei pani» prima, e la «professione di fede» di Pietro Mc 8,27-30 con Mc 8,31-10,52 la sezione «lungo la via» poi. Emerge così una funzione retroilluminante dell’episodio che fa scoprire una dimensione simbolica della «cecità», insieme a quella della «sordità» e a quella del «pane», mettendo in risalto da parte del narratore una strategia di rivelazione progressiva della persona di Gesù, giocata con diversi riferimenti inter- e ipotestuali che impegnano e aiutano a decifrare il misterioso racconto di un manifestarsi nascondendosi, e da parte del lettore il coinvolgimento con i discepoli, che come principali destinatari nella storia con sottile “ironia” pur vedendo e ascoltando non vedono e non capiscono ancora, e una voglia ancora più forte di vederci chiaro (cap. 4: pp. 126227). A questo punto la collocazione strategica del brano esige una verifica del simbolismo della cecità in tutto il primo vangelo. L’individuazione di sette episodi strategicamente collocati e narrativamente caratterizzati (il discorso in parabole col primo rimprovero ai discepoli Mc 4,1-20; la tempesta sedata Mc 4, 35-41; la confessione di Pietro Mc 8,27-30; la trasfigurazione Mc 9,2-8; la guarigione del ragazzo epilettico Mc 9,14-29; il cieco Bartimeo Mc 10,46-52; il fico seccato Mc 11,11-14.20-25) permette di definire la retorica dell’intero vangelo: come a livello della storia i discepoli sono continuamente provocati, così a livello di discorso il lettore è continuamente interpellato (cap. 5: pp. 228-366). Come nell’episodio del cieco di Betsaida, così in tutto il racconto evangelico Marco guida il lettore a «veder guarire» perché voglia «guarire e vedere» (Conclusione: pp. 367-370). La documentazione utilizzata è raccolta in 48 pagine di Bibliografia. TESI DI LICENZA SETTORE BIBLICO CUMERLATO LAETITIA (Dioc. Aversa), Sapienza Ludens. Carattere ludico della Cristologia sapienziale ed ethos sapienziale secondo alcune testimonianze della Quelle nei vangeli di Mt e Lc (pp. 121). Relatore: Vittoria D’Alario. Difesa: 3.04.2001. Nella tesi vengono proposti alcuni passi della Quelle nei vangeli di Mt e di Lc secondo un criterio d’analisi di tipo ermeneutico: il gioco rovinato, l’opportunità perduta e il Signore della danza in Mt 11,16-19/Lc 7,31-35; l’inno di giubilo in Mt 11,25-27/Lc 10,21-22; l’ethos sapienziale in Mt 6,19-34/Lc 11,34-36; 12,22-32; 16,13. La figura dì Gesù-Sapienza e il suo insegnamento etico-sapienziale emergono qui per il loro particolare carattere ludico. Dalla lettura teologica dei vari brani si evincono infatti alcuni aspetti tipici della categoria gioco. Il veloce richiamo degli sviluppi che questa tematica ha avuto nelle scienze umane e nella riflessione teologica, ha dato corpo/conferma a una tale interpretazione, fornendo una visione d’insieme unitaria che trova continuità nei passi analizzati. FIDANZA ENRICO (Rel. P.I.M.E.), La missione di Gesù nel Vangelo di Luca. Studio esegetico di Lc 4,16-30 (pp. 115). Relatore: Michele Ciccarelli. Difesa: 19.10.2000. Tutto il lavoro di questa dissertazione si concentra sulla pericope di Lc 4,16-30 cercando di svelare come questo racconto, posto narrativamente prima di fatti che sono cronologicamente anteriori, sia annuncio tematico di quanto accadrà lungo il cammino di Gesù, che genere di rapporto c’è tra la sua identità e la sua missione, come tali identità e missione di Gesù rivelino qualcosa sui tempi e i modi della realizzazione del Regno e della salvezza. Diviso in tre parti (analisi del testo secondo le leggi del metodo storico-critico e dell’analisi narrativa, esegesi dei singoli versetti, analisi delle categorie lucane di Regno e di sémeron), la ricerca giunge ad affermare che, inaugurando la presenza dei Regno, la persona di Gesù rende attuale la promessa della salvezza contenuta nelle Scritture oggi realizzate. Gli eventi della vicenda terrena di Cristo introducono la storia ad un tempo di pienezza: Gesù si pone al centro della storia come evento salvifico in cui già opera efficacemente la salvezza, a cui attingono il tempo della Chiesa e il futuro tempo del compimento definitivamente consacrato dal suo atteso ritorno. VICINO ALESSANDRA (laica), Il Cantico “specchio” delle Scritture? Origine e compimento della “figura” dell’amore (pp. 92). Relatore: Ettore Franco. Difesa: 19.06.2001. Il Cantico dei Cantici è un testo che ha suscitato da sempre una particolare attrattiva per la sua bellezza poetica e la carica di allusività dei simboli e le immagini, ma anche per un senso di enigmaticità a causa della sua particolarissima forma. Alla luce di recenti contributi che hanno riaperto la delicata questione ermeneutica del Ct, il presente lavoro tenta una rilettura del testo, orientato verso due finalità: cogliere una intelligenza del significato principale del Ct, della verità di cui il testo è portatore, e della posizione che esso assume all’interno della Scrittura. Nella prima parte, la rilettura del Ct ha permesso l’emergere della figura principale del Ct – l’amore di un uomo e una donna, e del suo dinamismo interno: il ritorno all’origine, necessario al suo fondamento, diviene parte integrante del compimento. Tale dinamismo non rimane circoscritto al poema, anzi suggerisce dei richiami all’origine/“inizio”’ (Gen 2-3) e alla “fine”/compimento (Ap 19-22) della Scrittura dove si incontrano altre due coppie. Una lettura intertestuale della Scrittura, infine, ha permesso di cogliere richiami e collegamenti interessanti che evidenziano la posizione emblematica che il Ct assume, quale “racconto speculare” dell’intera Scrittura SETTORE DOGMATICO DEL GAUDIO GIUSEPPINA (Rel. SFI), A Immagine della Trinità. L’antropologia trinitaria e cristologica di Edith Stein (pp. 191). Relatore: Giuseppe Manca. Difesa il 18.06.2001. La dissertazione si propone di esaminare la valenza teologica dell’antropologia di Edith Stein, sistematizzandola e studiandola nel suo sviluppo progressivo che abbraccia vita, pensiero ed opere e si concentra intorno alla categoria di “immagine di Dio”. Per la particolare impostazione intersoggettiva, metafisica e fenomenologica dell’Autrice viene individuato, come primo e importante contributo, l’approccio metodologico al problema che, partendo dal concetto di empatia, riesce a leggere le fonti bibliche, patristiche e dogmatiche in senso relazionale, interdisciplinare e teologico. In secondo luogo vengono esaminati i contenuti dell’antropologia steiniana, che si sviluppa dapprima in senso trinitario e poi cristologico, osservando come essa riesce a rispondere alle domande che interessano l’origine, la natura e il fine dell’uomo, anche nella sua specificità duale, e a tracciare una vera e propria fenomenologia della grazia e della redenzione in senso anche ecclesiale ed escatologico. SICA CONCEPITA (laica), Cipriano di Cartagine e l’unita della chiesa. Il De Catholicae Ecclesiae Unitate 4-5: verso un modello di unità ecclesiale (pp. 273). Relatore: Enrico Cattaneo. Difesa. 21.05.2001. Il lavoro ha assunto come suo peculiare oggetto d’indagine la concezione ciprianea dell’unità della Chiesa. Mediante un approccio storico-dogmatico si è inteso recuperare, all’interno dell’ecclesiologia, il concetto di unità della Chiesa, rivolgendo l’attenzione a colui che nella storia cristiana è stato il campione dell’unità: Cipriano di Cartagine. Si è trattato di ricostruire, a partire dagli scritti, il concetto di unità della Chiesa che il vescovo cartaginese utilizza per contrastare scismi ed eresie. Diviso in tre parti, il lavoro ha voluto enucleare lo spazio teologico all’interno del quale si muove la riflessione ciprianea per farne emergere le peculiarità, con una puntuale attenzione allo scritto De Catholicae Ecclesiae Unitate avente lo scopo di far cogliere gli aspetti più significativi dello scritto in relazione al tema dell’unità della Chiesa, passando attraverso l’evoluzione storico-critica delle interpretazioni sulla duplice redazione del capitolo 4 e l’analisi del De unitate 4 con la conseguente scoperta di un modello di unità ecclesiale. TRUPIANO ANTONIO (laico), Conoscenza oggettiva e unità personale. Una riflessione sul realismo critico in teologia (pp. 145). Relatore: Saturnino Muratore. Difesa: 22.02.2001. Partendo dall’ineludibile esigenza di serrato confronto tra razionalità filosofica e razionalità teologica, viene preso in considerazione il modello epistemologico del realismo critico nel contesto della cultura contemporanea. Il problema del metodo in teologia, affrontato accordando ampia attenzione alla proposta metodologica di B. Lonergan, si presenta come istanza critica indifferibile e porta a centrare l’attenzione sull’analisi del soggetto intenzionale e sul mondo del significato, con particolare riferimento alla triplice conversione tematizzata da Lonergan (intellettuale, morale, religiosa). La priorità riconosciuta al soggetto esistenziale e la rilevanza del tema della conversione sollecitano, infine, al confronto con il modello di teologia morale di A. Auer, al cui interno la svolta verso il soggetto, le istanze dell’autonomia e l’esigenza di autenticità personale presentano interessanti convergenze con il metodo trascendentale. SETTORE VITA CRISTIANA-SPIRITUALITÀ GOMEZ GONZALEZ JAIRO (Dioc. Nola), Orazione e divinizzazione in san Giovanni della Croce (pp. 135). Relatore: Antonio Barruffo. Difesa: 15.06.2001. Quando San Giovanni della Croce parla di perfezione, “intende l’unione dell’anima con Dio”, e ci «indica il termine terreno del cammino spirituale nello stato di unione in cui l’anima si trasforma in Dio. Questo stato è il più alto possibile in cui si possa arrivare nella situazione di uomo viatore. Nello stato d’unione, l’intimità con Dio è così intensa che l’anima si sente invasa dalla vita divina e può veramente dire: “Vivo, non già io, ma Dio vive in me”». L’uomo, quindi, è chiamato a diventare per grazia ciò che Dio è per natura, ad ottenere una natura divina, dove il divino e l’umano non sono semplicemente giustapposti, ma si compenetrano senza confondersi, come succede col ferro incandescente che diventa una sola cosa con il fuoco, senza perdere, però, la sua natura. Tuttavia questa unione, trasformante o divinizzante, non avviene sempre, ma solo quando c’è «semejanza de amor», vale a dire, quando la volontà dell’anima e quella di Dio sono sullo stesso filo d’onda, senza che l’una rifiuti o metta degli ostacoli all’altra. E ciò accadrà solo quando l’anima si sarà liberata da tutto ciò che forma o appartiene anche minimamente all’uomo vecchio. TESI DI BACCALAUREATO BOTTIGLIERI ALESSANDRO (Dioc. Salerno-Campagna-Acerno), Girolamo Seripando Vescovo della Riforma Cattolica. Analisi storico-teologica (pp. 94). Relatore: Ulderico Parente. Difesa: 18.06.2001. È un lavoro di carattere storico-teologico e si compone principalmente di tre capitoli. Introduzione. Si illustra il metodo che si applica nel lavoro e l’itinerario della ricerca. Capitolo I. “Girolamo Seripando teologo e pastore”. Viene illustrato Girolamo Seripando in tutta la sua personalità: teologo al Concilio di Trento e poi arcivescovo a Salerno. Capitolo II. “Il vescovo nel pensiero di Seripando”. Partendo dalla realtà dei vescovi del Cinquecento, si analizza il pensiero di Seripando, cercando di far emergere a quale ideale di vescovo mirava Seripando. Capitolo III. “La teologia dell’episcopato nella chiesa”. Viene affrontata la teologia dell’episcopato partendo dai fondamenti biblici e dallo sviluppo storico-magisteriale. Centrale è la svolta del Vaticano II con particolare riferimento alla Lumen Gentium con alcune caratteristiche: primato, collegialità, tripartizione del ministero ordinato, tria munera. CICCARELLI PIETRO (Dioc. Nola), La Chiesa negli scritti di Paolino di Nola (pp. 102). Relatore: Enrico Cattaneo. Difesa: 6.12.2000. L’ecclesiologia di Paolino di Nola si caratterizza per il suo aspetto essenzialmente misterico. La Chiesa viene colta fondamentalmente come comunione (Koinonia) che si realizza nell’accoglienza e nella celebrazione del mistero, nella confessione della stessa fede e nella pratica della carità; essa viene considerata meno nelle strutture che non nei “santi” che genera e che la compongono: come vita in Cristo e partecipazione ai beni spirituali. Il Vescovo nolano ci propone non solo un’immagine viva, ma anche una “comprensione” teologica della Chiesa che affiora dalla sua esperienza di fede, dalla ricchezza del vissuto. CIRILLO DOMENICO (Dioc. Nola), Sofferenza umana. Itinerario di fede alla luce della Trinità (pp. 92). Relatore: Antonio Mastantuono. Difesa: 19.10.2000. Il mistero della sofferenza umana si carica, nel dolore, di una densità tale, nella storia e nella vicenda dell'umanità, da non poter trovare ordine e collocazione in un qualunque sistema di tipo logico o concettuale; questo per la molteplicità degli aspetti cui rimanda, per la radicalità dei problemi che pone, per il grado di coinvolgimento personale che realizza. Il mistero della sofferenza umana è inesauribile perché non può essere dissociato dal mistero di Dio e dal mistero dell’uomo. Nel suo cammino l’uomo non è solo a parlare di sofferenza: nell’ottica della fede la sofferenza viene liberata e redenta attraverso la conpassione del Padre, la vita del Figlio e l'amore dello Spirito Santo. Il Redentore dell'umanità trasforma il dolore sofferto per amore in amore salvifico. Con gli occhi rivolti a Lui in attesa, ogni uomo e la Chiesa tutta sono chiamati a servire le membra doloranti di questo corpo, che è il corpo di Cristo. FUENZALIDA RODRIGUEZ ROBINSON (Rel. OMD), Conversione e sequela. Dimensione personale e interpersonale della conversione. Un itinerario di conversione per il nostro oggi a par-tire dalla riflessione di Sergio Bastianel e Dalmazio Mongillo (pp. 66). Relatore: Donatella Abignente. Difesa: 18.06.2001. In questo lavoro si evidenzia il termine conversione, iniziando dal suo significato etimologico, in senso ampio e largo, fino ad arrivare ad un significato più specifico nel campo morale. Successivamente, attraverso un confronto di due autori moralisti contemporanei, Sergio Bastianel e Dalmazio Mongillo, si evidenzia l’importanza dell’incontro con l’altro, un tu umano, come sorgere della moralità e inizio di conversione. Inoltre, seguendo anche il pensiero degli stessi autori, si offre, nell’ambito della fede, un itinerario di conversione morale, sempre a partire dall’incontro interpersonale. Ed infine ci si sofferma sull’importanza che ha la conversione morale nei nostri giorni e le conseguenze che ne derivano per il credente in Cristo. GASBARRO ANNALISA (Rel. SGBP), «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato» (Gv 18,9) L’Agnello – Pastore e i suoi eredi fiduciari (pp. IV + 99). Relatore: Renzo Infante. Difesa: 22.3.2001. Lo scopo della tesi è stato: 1. Mostrare il significato teologico dell’Agnello-Pastore che muore e morendo dona la vita; 2. Riflettere sul senso del raduno operato da Cristo “porta” e “Pastore” delle pecore, che è “via”, “verità” e “vita” per ciascuna di esse. Gesù, l’Agnello-Pastore, raduna la Chiesa e la affida alle mani degli uomini. Questo “nuovo popolo”, formato da uomini e donne, che hanno riconosciuto e seguito Agnello Pastore, riceve la missione di “pascere”; 3. Evidenziare l’affidamento come pascere: i contenuti e le concretezze pastorali nel secolo in cui siamo chiamati a vivere. GUANTO GIUSEPPE (Dioc. Aversa), La Parrocchia: comunità evangelizzatrice (pp. 80). Relatore: Antonio Mastantuono. Difesa: 23.10.2001. La Parrocchia oggi non solo deve uscire dal suo “tetto privato” per aprirsi agli altri e dare un contributo efficace e positivo rispondendo alle esigenze del tempo, ma deve essere anche luogo propizio di evangelizzazione. Essa è chiamata ad essere missionaria e pastorale. La tesi intende portare l'attenzione su una delle dimensioni costitutive della Parrocchia, cioè essere “primo luogo” di educazione alla fede, in cui la persona conosce e incontra Gesù Cristo quale salvatore e guida della sua vita. Partecipando attivamente alla vita parrocchiale si opera il passaggio da persona evangelizzata a persona evangelizzante. In quest’ottica si fa riferimento all'oratorio, come esperienza concreta e strumento di evangelizzazione della comunità parrocchiale per i ragazzi e i giovani. GUIDA ANNALISA (laica), «E prese a seguirlo per la strada». Analisi narrativa di Mc 10,46-52 (pp. 65). Relatore: Ettore Franco. Difesa: 11.12.2000. Il lavoro si apre con un’Introduzione riguardante i rapporti tra semiotica, narratologia e studi biblici, e mirante ad esporre il contributo che un’analisi testuale condotta con tali me-todologie critico-letterarie può offrire ad una comprensione intelligente e profonda delle peculiarità del discorso letterario quale si configura nel testo biblico. Ad essa segue un esercizio di lettura condotto su Mc 10,46-52, articolato in sette parti: dopo aver preliminarmente collocato la pericope all’interno del secondo Vangelo (I) e aver affrontato la questione del genere letterario da attribuirle (II), viene condotta sul testo un’analisi di tipo topologico (III) e, quindi, attanziale e narratologico in senso stretto (IV). Si studiano, poi, i dialoghi presenti nel brano (V) e i rapporti di questo con altre pericopi marciane particolarmente rilevanti per una comprensione complessiva della struttura del Vangelo (VI). Nelle conclusioni (VII), dopo un riepilogo delle principali posizioni degli esegeti marciani, si delinea un’ipotesi interpretativa e teologicamente sintetica della pericope. HERNANDEZ JUAN PABLO (Rel. SI), La teologia del battistero di Napoli (pp. 254). Relatore: Enrico Cattaneo. Difesa: 26.06.2001. Attraverso una lettura semiotica dei suoi mosaici si è cercato di evidenziare la teologia propria del battistero più antico di Occidente (fine IV sec.). La sintassi delle forme che articolano l’impianto è portatrice di una teologia battesimale in continuità/discontinuità rispetto ad altre testimonianze contemporanee. La semantica di ogni singolo simbolo è stata desunta dal confronto con le fonti patristiche, liturgiche e figurative. Si evince da questa ricerca una originalissima coincidenza semiotica tra Risurrezione e vita trinitaria. Il battesimo viene così descritto come immersione nella Trinità e innesto nella Risurrezione. L’impianto musivo offre diversi “ingressi ermeneutici” che permettono di leggere l’insieme come una teofania, come la tenda dell’Alleanza, come il giardino della nuova creazione, come il “ban- chetto della luce”. Il catecumeno vive nel nostro battistero l’esperienza della tomba vuota (vasca) al mattino di Pasqua. MANUNZA CARLO (Rel. SI), Il lemma orden negli scritti fondativi della Compagnia di Gesù (pp. 80). Relatore Mario Gioia. Difesa: 15.06.2001. Il lavoro è un contributo alla chiarificazione del lemma orden negli scritti fondanti della spiritualità ignaziana. La nozione-chiave della terminologia del Loyola viene esaminata attraverso l’analisi di tutte le ricorrenze, con l’obiettivo di una prima definizione dell’area semantica. I documenti esaminati sono gli Esercizi Spirituali, l’Autobiografia, il Diario Spirituale, le Costituzioni della Compagnia di Gesù, la Formula dell’Istituto contenuta nella bolla Exposcit Debitum del 1550 e alcuni documenti preparatori a quest’ultima. Costituisce un primo passo di un lavoro più complesso, che dovrebbe prendere in esame l’intera produzione ignaziana, soprattutto il vasto epistolario. Viene fuori un quadro con prospettive interessanti, soprattutto in vista di un’ontologia relazionale. MARYKS ROBERT (Rel. SI), Ministero della confessione nei testi dei primi Gesuiti (pp. 83). Relatore: Ulderico Parente. Difesa: 13.06.2001. Il ministero della confessione ebbe nell’attività apostolica dei primi Gesuiti un ruolo principale e fondamentale: faceva parte dei ministeria consueta dell’istituto della Compagnia e, in quanto tale, è presente nell’elenco dei ministeri nel documento fondante dei Gesuiti, che è la Formula Instituti. Come Ignazio di Loyola non è stato l’inventore della confessione generale, ma il suo maggiore propagatore, così i Gesuiti non hanno inventato l’idea della confessione frequente, ma l’hanno maggiormente propagata. Ugualmente non hanno inventato la figura del confessore come medico e come giudice (sulla scia dei concili lateranense e tridentino), ma hanno sottolineato con forza il suo carattere consolatorio. Con questa peculiarità, che ha le sue radici nell’antropologia degli Esercizi di Ignazio, i Gesuiti hanno dato una svolta al formarsi della direzione spirituale a partire dalla confessione e, in seguito, hanno escogitato il probabilismo, sottolineando l’imprescindibilità della situazione soggettiva del penitente e delle sue circostanze. La ricerca si focalizza su due tra i collaboratori più stretti di Ignazio Loyola: Juan Alfonso de Polanco, l’autore del Chronicon e del Directorium, e Jerónimo Nadal, autore di autorevoli commenti all’istituto della Compagnia. MARRA NINO (Rel. SI), Sentire con la Chiesa in Ignazio di Loyola. Analisi storica ed ecclesiologica delle Regole per sentire con la Chiesa (pp. 78). Relatore: Antonio Barruffo. Difesa: 17.10.2000. Le “Regole per sentire con la Chiesa” rappresentano una delle tappe più importanti del cammino ecclesiale di Ignazio di Loyola. La dissertazione non mira ad una lettura “attualizzata” di esse, tanto spesso intrapresa senza essere mai esaurita, e ancor meno a una lettura spirituale del testo; vuole piuttosto metterne in evidenza la ricchezza storica e teologica. La trattazione è articolata in tre parti: il punto di partenza è la ricostruzione delle Regole a partire dalla vita di Ignazio e dal suo ambiente; la seconda parte esamina il loro rap- porto con gli Esercizi Spirituali; infine viene offerto un breve commento, che non pretende trattare in maniera esaustiva l’argomento, ma proporre quei punti che maggiormente possono aiutare e stimolare la riflessione. SPOSARO PASQUALE (Dioc. Mileto-Nicotera-Tropea), Evangelizzare e valorizzare la pietà popolare (pp. 84). Relatore: A. Mastantuono. Difesa: 20.06.2001. Le manifestazioni della pietà popolare sono un fenomeno religioso-culturale ampiamente diffuso, che interpella la coscienza ecclesiale e le varie scienze. Con un approccio teologico-pastorale si è cercato di evidenziare alcune radici religiose, nell’intento di scorgere una significanza di tale fenomeno per l’intero vissuto ecclesiale. Il legame profondo, non sempre ilare e lineare, tra liturgia e pietà popolare e l’insegnamento del Vaticano II hanno permesso di scorgere alcuni principi per una corretta rifondazione teologico-pastorale. STRIPPOLI FILIPPO (Rel. CSSR), Dono e responsabilità dell’uomo come “persona in Cristo”. Saggio biblico sul rinnovamento della teologia morale secondo Optatam Totius 16 (pp. 134). Relatore: Luigi di Pinto. Difesa: 11.12.2000. La tesi è composta da tre parti: la prima presenta un quadro storico delle impostazioni dell’insegnamento della teologia morale prima e dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, soffermando l’attenzione sul Decreto Optatam Totius 16 che ne richiede il rinnovamento. Una particolare attenzione è dedicata al contributo che Domenico Capone ha portato a tale rinnovamento introducendo e sviluppando l’espressione “L’uomo è persona in Cristo”. Le altre due parti procurano di verificare il fondamento biblico delle proposte di rinnovamento studiando i brani evangelici di Mc 1, 16-20 e Mt 5,12. L’evangelista Marco presenta Cristo che rivolge a tutti la sua chiamata e li rende capaci di una risposta responsabile che si attua nella sequela. Il Discorso della Montagna, presentatoci dall’evangelista Matteo, traccia le direttive del comportamento di ciascun cristiano, che nella radicalità del servizio partecipa all’espansione del regno di Dio che Gesù ha predicato, formando un unico popolo che sappia vivere la signoria di Dio e la faccia splendere in tutto il mondo, diventando “città sul monte” e “luce delle genti”. VENEZIANI GERARDO (Dioc. Taranto), Diaconi e diaconato nelle lettere di Ignazio di Antiochia (pp. 186). Relatore: Enrico Cattaneo. Difesa: 15.06.2001. Il Corpus Ignatianum è la fonte patristica più antica nella quale è data una descrizione della trilogia ministeriale episcopo, presbitero e diacono. Nei secoli passati, specialmente ad opera dei teologi protestanti, si è creato l’archetipo di un sant’Ignazio di Antiochia “inventore” dei ministeri ordinati; secondo gli stessi autori, la trilogia ministeriale non troverebbe la sua fonte nelle Sacre Scritture ma piuttosto nella personalità del santo martire. Una lettura serena delle lettere del santo dimostra chiaramente come non solo i ministeri ordinati trovano la loro radice nelle sacre Scritture ma anche come la specificità del ministero diaconale da una parte e quella dei ministeri presbiterale ed episcopale dall’altra sia originata da una dicotomia ieratico-levitica operata scientemente dagli Apostoli. PUBBLICAZIONI 2000-2001 I. Pubblicazioni della Sezione MOSSA V. (ed.), Guida dello Studente 2000/01, Napoli 2000, pp. 172. ID. (ed.), Annuario 2000/01, Napoli 2001, pp. 90. SALVATORE E. (ed.), I Gesuiti a Napoli. Lo Studio Teologico di Posillipo (18981999), Collegium Professorum S.I., Napoli 2000, pp. 207. GAMBERINI P., Corso di cristologia sistematica. Dispensa per il Corso, Napoli 2001, pp. 341. MOSCATO ESPOSITO LILIANA, Immagini. Corso di Estetica. Dispense scolastiche, Napoli 2001, pp. 137. II. Nelle Collane della Sezione ABIGNENTE DONATELLA, Conversione morale nella fede. Una riflessione eticoteologica a partire da figure di conversione del vangelo di Luca (Aloisiana 30), Morcelliana - Gregorian University Press, Brescia-Roma 2000, pp. 406. GALANTINO N. - TRUPIANO A., Dietrich Bonhoeffer: storia profana e crisi della modernità (RdT/Library 105), San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, pp. 262. GRECO C., La rivelazione. Fenomenologia, dottrina e credibilità (Intellectus fidei 3), San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, pp. 413. PIAZZA O.F. , Lo specchio i frammenti il volto. Frammenti della storia e destinazione dell’uomo (RdT/Library 107), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 191 GIULIODORI G. - LORIZIO G. (edd.), Teologia e comunicazione (RdT/Library 106), San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 231. III. Pubblicazioni dei Docenti CASALEGNO A., Paulo. O Evangelho do amor fiel de Deus. Introdução às Cartas e à Teologia Paulinas. Edições Loyola, São Paulo (Brasil) 2001, pp. 283. 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CALENDARIO ACCADEMICO 2001 - 2002 SETTEMBRE 1 S 2D 3 L Apertura iscrizioni – Ritiro statini 4M 5 M – Termine riconsegna statini 6G 7V 8 S 9D 10 L Esami - Sessione autunnale 11 M Esami 12 M Esami 13 G Esami 14 V Esami 15 S 16 D 17 L Esami 18 M Esami 19 M S. Gennaro 20 G Esami 21 V Esami 22 S 23 D 24 L Esami 25 M Esami 26 M Esami 27 G Esami 28 V Esami – Termine ord. delle iscrizioni 29 S 30 D OTTOBRE 1 L Apertura Anno Accademico 2 M Lezione 3 M Lezione 4 G Lezione 5 V Lezione 6 S 7D 8 L Lezione 9 M Lezione 10 M Lezione 11 G Lezione 12 V Lezione 13 S 14 D 15 L Lezione 16 M Lezione 17 M Lezione 18 G Lezione 19 V Lezione 20 S Sessione esami Baccalaureato e Licenza 21 D 22 L Lezione 23 M Lezione 24 M Lezione 25 G Lezione 26 V Lezione 27 S 28 D 29 L Lezione – Termine iscrizioni con mora 30 M Lezione 31 M Lezione 161 DICEMBRE NOVEMBRE 1 G Tutti i Santi 2 V Commemorazione Defunti 3 S 1 S 4D 3 L Lezione 4 M Lezione 5 M Lezione 6 G Lezione 7 V Lezione 8 S Immacolata 5 L Lezione 6 M Lezione 7 M Lezione 8 G Lezione 9 V Lezione 10 S 11 D 12 L Lezione 13 M Lezione 14 M Lezione - CdS 15 G Lezione 16 V Lezione 17 S 18 D 19 L Lezione 20 M Lezione 21 M Lezione 2 D I di Avvento 9 D II di Avvento 10 L Lezione - Ritiro statini 11 M Lezione 12 M Lezione 13 G Lezione 14 V Lezione 15 S 16 D III di Avvento 17 L Lezione 18 M Lezione - Termine riconsegna statini 19 M Lezione Sessione esami 20 G Lezione Baccalaureato e Licenza 21 V Lezione 22 S 23 D IV di Avvento 23 V Lezione 24 S 25 D 26 L Lezione - Inaugurazione Anno Accademico della Facoltà 27 M Lezione 28 M Lezione - CdF 29 G Lezione 30 V Lezione 24 L 25 M Natale 26 M 27 G 28 V 29 S 30D 31 L FEBBRAIO GENNAIO 1 M Maria SS.ma Madre di Dio 2M 3G 4V 5 S 7 L Lezione 8 M Lezione 9 M Lezione 10 G Lezione 11 V Lezione 12 S 10 D D Apertura iscrizioni 2° semestre Termine consegna schemi Licenza per giugno 20 D 21 L Esami - Sessione invernale 22 M Esami 23 M Esami 24 G Esami 25 V Esami 26 S 27 D 28 L Esami 29 M Esami 30 M Esami 31 G Esami 3D 4 L Esami 5 M Esami Sessione esami 6 M Esami Baccalaureato e Licenza 7 G Esami 8 V Esami 9 S 6 D Epifania 14 L Lezione 15 M Lezione 16 M Lezione 17 G Lezione 18 V Lezione 19 S 1 V Esami 2 S 11 L 12 M 13 M Ceneri 14 G 15 V Termine iscrizioni 2° semestre 16 S 17 D I di Quaresima 18 L Lezione - Inizio 2°semestre 19 M Lezione 20 M Lezione 21 G Lezione consegna schemi 22 V Lezione - Termine Bacc. scritto per giugno 23 S 24 D II di Quaresima L Lezione - Termine iscrizioni con mora 26 M Lezione 27 M Lezione 28 G Lezione MARZO 1 V Lezione 2 S 3 D III di Quaresima 4 L Lezione 5 M Lezione 6 M Lezione - CdS 7 G Lezione 8 V Lezione 9 S 10 D IV di Quaresima 11 L Lezione 12 M Lezione 13 M Lezione 14 G Lezione 15 V Lezione 16 S Sessione esami Baccalaureato e Licenza Convegno Facoltà 17 D V di Quaresima 18 L Lezione 19 M Lezione 20 M Lezione - CdF 21 G Lezione 22 V Lezione 23 S 24 D Palme L 26 M 27 M 28 G 29 V 30 S 31 D Pasqua APRILE 1L 2M 3M 4G 5V 6 S 7 D in Albis 8 L Lezione 9 M Lezione 10 M Lezione 11 G Lezione 12 V Lezione 13 S 14 D III di Pasqua 15 L Lezione 16 M Lezione 17 M Lezione 18 G Lezione 19 V Lezione 20 S 21 D IV di Pasqua 22 L Lezione 23 M Lezione 24 M Lezione 25 G Ann. Liberazione 26 V Seminario interdisciplinare 27 S 28 D V di Pasqua 29 L Lezione consegna 30 M Lezione - Termine elaborati filosofia MAGGIO 1 M S. Giuseppe lavoratore 2 G Lezione 3 V Lezione 4 S 5 D VI di Pasqua 6 L Lezione - Ritiro statini 7 M Lezione 8 M Lezione - CdS 9 G Lezione 10 V Lezione 11 S 12 D Ascensione L Lezione 21 M Lezione 22 M Lezione - CdF 23 G Lezione 24 V Lezione 25 S 26 D Trinità 27 L Lezione 28 M Lezione 29 M Lezione 30 G Lezione 31 V Lezione 1 S 2 D Corpus Domini 3 L Esami - Sessione estiva 4 M Esami 5 M Esami 6 G Esami 7 V Esami 8 S 9D 10 L Esami 11 M Esami 12 M Esami 13 G Esami Sessione esami Esami Baccalaureato e Licenza 14 V 15 S 13 L Lezione 14 M Lezione 15 M Lezione 16 G Lezione 17 V Lezione - Termine riconsegna statini e domande esami finali 18 S Bacc. e Lic. 19 D Pentecoste GIUGNO 16 D 17 L Esami 18 M Esami 19 M Esami 20 G Esami 21 V S. Luigi 22 S Sessione esami Baccalaureato e Licenza 23 D 24 L 25 M 26 M 27 G 28 V 29 S SS. Pietro e Paolo 30 D 166 INDICE Presentazione ................................................................................................. Pag. 3 Cenni storici .................................................................................................. 4 Parte Prima: L’Istituzione Accademica .................................................... 5 I. La Facoltà ................................................................................................... II. La Sezione S. Luigi ................................................................................... ± Organico dei docenti .......................................................................... ± Informazioni ....................................................................................... ± Nota sugli effetti civili dei titoli accademici ...................................... ± Tasse accademiche ............................................................................. 7 7 12 16 24 26 Parte Seconda: Gli Studi ............................................................................. 27 QUINQUENNIO ISTITUZIONALE: NUOVO PIANO DI STUDI ....................................... 29 1. Impostazione generale ......................................................................... 1.1. Aree e corsi ................................................................................. 1.2. I coordinatori .............................................................................. 1.3. Didattica ...................................................................................... 1.4. Verifiche....................................................................................... 1.5. Norme di applicazione ............................................................... 2.1. Il biennio filosofico .......................................................................... 2.2. Il triennio teologico .......................................................................... 29 29 30 30 31 32 33 37 QUINQUENNIO ISTITUZIONALE: VECCHIO PIANO DI STUDI .................................... 45 Piano generale dei corsi ................................................................................ Il biennio filosofico ................................................................................. Il triennio teologico ................................................................................. 46 46 47 IL BIENNIO FILOSOFICO .................................................................................... 48 ± Quadro dei corsi ................................................................................ ± Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 50 52 IL TRIENNIO TEOLOGICO .................................................................................. 67 ± Quadro dei corsi ................................................................................ ± Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 69 71 I BIENNI PER LA LICENZA SPECIALIZZATA ............................................................ ± Piano generale degli studi ................................................................... 91 50 Biennio in teologia biblica ............................................................................. ± Norme e indicazioni generali ............................................................. ± Modelli di esame finale ...................................................................... ± Quadro dei corsi ................................................................................ ± Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 94 94 95 96 97 Biennio in teologia dogmatica: indirizzo ecclesiologico .................................. ± Norme e indicazioni generali ............................................................. ± Modelli di esame finale ...................................................................... ± Quadro dei corsi ................................................................................ ± Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 107 107 107 109 110 Biennio in teologia della vita cristiana (morale e spiritualità) ....................... ± Norme e indicazioni generali ............................................................. ± Modelli di esame finale ...................................................................... ± Quadro dei corsi ................................................................................ ± Descrizione dei singoli corsi .............................................................. 114 114 115 119 120 IL DOTTORATO IN TEOLOGIA ............................................................................ ± Modalità del terzo ciclo ..................................................................... ± La tesi dottorale ................................................................................. ± Il «fuori corso» ................................................................................... 126 126 127 127 ANNO PASTORALE ............................................................................................ 128 Parte Terza: Appendice .............................................................................. 129 ± Statuti Generali della Facoltà .................................................................. ± Statuti Particolari della Sezione San Luigi .............................................. ± Normative Particolari .............................................................................. ± Direttive e orientamenti riguardanti la didattica .............................. ± Regolamento della partecipazione degli Studenti alla vita e al governo della Comunità accademica ................................................. ± Tesi difese nell’Anno Accademico 2000-2001 ........................................ ± Tesi di Dottorato ............................................................................... ± Tesi di Licenza .................................................................................... ± Tesi di Baccalaureato ......................................................................... ± Pubblicazioni (2000-2001) ...................................................................... ± Pubblicazioni della Sezione ............................................................... ± Nelle Collane della Sezione ............................................................... ± Pubblicazioni dei Docenti ................................................................. ± Calendario Accademico 2001-2002 ........................................................ 131 134 141 141 142 147 147 148 150 155 155 155 155 161 Indice ............................................................................................................. 167 I SEMINARI INTERDISCIPLINARI DELLA SEZIONE SAN LUIGI 1. SIMONE M. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 1. Le nuove categorie dell’autocomprensione della Chiesa (saggi 23), Roma 1984. 2. CATTANEO E. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 2. L’ingresso della categoria «storia» (saggi 24), Roma 1985. 3. GALANTINO N. (ed.), Il Concilio venti anni dopo. 3. Il rapporto Chiesamondo (saggi 25), Roma 1986. 4. FERRARO S. (ed.), Morale e coscienza storica. In dialogo con Josef Fuchs (saggi 26), Roma 1988. 5. FRANCO E. (ed.), La teologia biblica. Natura e prospettive. In dialogo con Giuseppe Segalla (saggi 27), Roma 1989. 6. MURATORE S. (ed.), Teologia e filosofia. Alla ricerca di un nuovo rapporto. In dialogo con Giovanni Ferretti (saggi 28), Roma 1990. 7. GIOIA M. (ed.), La teologia spirituale. Temi e problemi. In dialogo con Charles-André Bernard (saggi 29), Roma 1991. 8. VANZAN P. (ed.), La teologia pastorale. Natura e statuto scientifico. In dialogo con Mario Midali (saggi 30), Roma 1993. 9. GRECO C. (ed.), Cristologia e antropologia. In dialogo con Marcello Bordoni (saggi 31), Roma 1994. 10. LORIZIO G. (ed.), Morte e sopravvivenza. In dialogo con Xavier Tilliette (saggi 32), Roma 1995. 11. ORAZZO A. (ed.), I Padri della Chiesa e la teologia. In dialogo con Basil Studer (rdt library 1), Cinisello Balsamo 1995. 12. FARRUGIA M. (ed.), Universalità del Cristianesimo. In dialogo con Jacques Dupuis (rdt library 2), Cinisello Balsamo 1996. 13. GIRAUDO C. (ed.), Liturgia e spiritualità dell’Oriente cristiano. In dialogo con Miguel Arranz (rdt library 3), Cinisello Balsamo 1997. 14. TANZARELLA S. (ed.), La personalità dello Spirito Santo. In dialogo con Bernard Sesboüé (rdt library 4), Cinisello Balsamo 1998. 15. PIAZZA F.O. (ed.), Padre nostro... liberaci dal male (rdt library 5), Cinisello Balsamo 2000. 16. MANCA G. (ed.), La redenzione nella morte di Gesù. Soddisfazione vicaria o rappresentanza solidale? (rdt library 6), Cinisello Balsamo 2000 (in corso di stampa). 17. CASALEGNO A. 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