TEA TRO MAS SIM O 45ª STAGIONE CONCERTISTICA 2010/2011 in collaborazione con Fondazione PescarAbruzzo PROGRAMMA GENERALE CALENDARIO 15 ottobre Orchestra Filarmonica Ucraina «S.Prokofiev» Alexander Dolinsky, direttore 22 ottobre Trio Canino - Filippini - Travaglini JAZZ ‘N FALL - Auditorium Flaiano 27 ottobre Dado Moroni Trio Paolo Palopoli & Sergio Forlani «Etnodie» 28 ottobre Cristina Zavalloni «Idea» 29 ottobre Barbara Dennerlein, organo hammond Vijay Iyer Trio 5 novembre Ilia Kim, pianoforte 19 novembre Wiener Concert Verein Willem de Vriend, direttore 26 novembre Sebastian String Quartet 3 dicembre Ramin Bahrami, pianoforte 7 dicembre Compagnia Raffaele Paganini (*) “Un americano a Parigi” 10 dicembre Stefano Mhanna, violino Alberto Galletti, pianoforte 17 dicembre Playing Brass Coro dell’Accademia Musicale Pescarese Pasquale Veleno, direttore 14 gennaio Flavio Cucchi, chitarra Gli Archi di Firenze 19 gennaio Teatro dell’Opera della Macedonia (*) “Il lago dei cigni” 21 gennaio Manuel Barrueco, chitarra 28 gennaio Daniil Trifonov, pianoforte 4 febbraio Mauro Campobasso & Mauro Manzoni Vertigo «Omaggio ad Alfred Hitchcock» 11 febbraio Duo Paola Biondi - Debora Brunialti, pianoforti 18 febbraio Feng Ning, violino Roberto Giordano, pianoforte 25 febbraio Daniel Palmizio, viola Giacomo Ronchini, pianoforte 4 marzo Cameristi dell’Orchestra Haydn 18 marzo Estrio Laura Gorna, violino Cecilia Radic, violoncello Laura Manzini, pianoforte (*) Spettacoli Fuori Abbonamento Venerdì 15 ottobre Teatro Massimo ore 21 ORCHESTRA FILARMONICA UCRAINA «S. PROKOFIEV» Alexander Dolinsky direttore R. Wagner Tahnnauser, ouverture L.V. Beethoven Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92 P.I. Ciajkovskij Sinfonia n. 5 in mi min. op. 64 L’Orchestra Filarmonica Ucraina «S. Prokofiev» è nata a Donetsk nel 1937 fondata da Natan Rahlin che ne fu anche il primo direttore stabile. Attualmente per la qualità delle sue esecuzioni e per il consistente numero di produzioni l’Orchestra è unanimemente considerata una delle più importanti del Suo paese. L’ininterrotta attività concertistica svolta in patria ed all’estero unita alle partecipazioni a prestigiosi festival europei come anche ad importanti competizioni internazionali in qualità di orchestra ospite fanno di questo complesso uno dei più richiesti, soprattutto nell’area slava e nei paesi dell’est europeo. Molto apprezzata anche nelle sue tournée in occidente, ha riscosso ampi consensi di pubblico e di critica in Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito, Svezia e Canada e Cina. Hanno collaborato con l’Orchestra famosi direttori e grandissimi solisti come Temirkanov, Simonov, Gergiyev, Richter, Oystrah, Kogan, Rostropovic, Gavrilov. L’orchestra nel corso della sua storia ha commissionato ed eseguito in prima esecuzione assoluta, tra le altre, opere di Khachaturyan, Dunayevsky, Kabalevsky, Khrennikov, Kancheli. Il repertorio dell’orchestra comprende tutta la tradizione classica, romantica e moderna con una particolare predilezione per gli autori ucraini, in particolare per Sergey Prokof’ev. Grazie all’importante opera di divulgazione delle opere di questo straordinario musicista, nel 1997 è stata assegnato all’orchestra il Premio Sergey Prokof’ev. Oltre a registrazioni per la radio televisione nazionale, l’Orchestra vanta una consistente numero di cd, gli ultimi dei quali, registrati per la casa discografica Bongiovanni, dedicati allle opere Il Figliuol Prodigo e I Mori di Valenza del compositore italiano Amilcare Ponchielli. Formato da tre formidabili musicisti italiani, fra i più apprezzati al mondo, il trio propone tre autentici capolavori del repertorio cameristico: il Trio op. 11 di Beethoven, il Trio op. 114 di Brahms ed il Trio op. 120 di Fauré. Repertorio classico, romantico e moderno dunque, per poter apprezzare non solo la straordinaria personalità ed il virtuosismo dei tre interpreti, ma anche la loro capacità di confrontarsi con stili e linguaggi diversi con la massima versatilità e disinvoltura. Bruno Canino, ha suonato nelle principali sale da concerto e Festivals del mondo. Si è esibito con celebri musicisti come Gazzelloni, Ughi, Amoyal, Accardo e con orchestre fra le più prestigiose. Ha collaborato con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karl-Heinz Stockhausen, Georgy Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Rocco Filippini, Accademico di Santa Cecilia e fondatore del Trio di Milano, ha collaborato con figure storiche come Maurizio Pollini e Salvatore Accardo. Alcuni tra i massimi compositori contemporanei, quali Luciano Berio, Franco Donatoni e Salvatore Sciarrino, gli hanno dedicato loro opere. Alessandro Travaglini è stato primo clarinetto nell’Orchestra Sinfonica del Teatro dell’Opera di Lione diretta da Sir John Eliot Gardiner e nell’Orchestra del Conservatorio di Parigi sotto la direzione di Zubin Metha e Pierre Boulez. Venerdì 22 ottobre Teatro Massimo ore 21 TRIO CANINO - FILIPPINI TRAVAGLINI Bruno Canino pianoforte Rocco Filippini violoncello Alessandro Travaglini clarinetto L.V. Beethoven Trio op. 11 G. Fauré Trio op. 120 J. Brahms Trio op. 114 Giovedì 28 ottobre Auditorium Flaiano ore 21 Jazz ‘n Fall CRISTINA ZAVALLONI «Idea» Mercoledì 27 ottobre Auditorium Flaiano ore 21 Jazz ‘n Fall DADO MORONI TRIO «An Oscar for Peterson» Dado Moroni, pianoforte Giuseppe Mirabella, chitarra Aldo Zunino, contrabbasso PAOLO PALOPOLI & SERGIO FORLANI «Etnodie» Paolo Palopoli, chitarra Sergio Forlani, pianoforte Rocco Di Maiolo, sax Emiliano De Luca, basso Enrico Del Gaudio, batteria Cristina Zavalloni, voce Stefano De Bonis, pianoforte Antonio Borghini, basso Cristiano Calcagnile, batteria Come ogni festival che si rispetti, anche Jazz n’ Fall offre punti di vista e esperienze diverse intorno alla musica. L'edizione 1010 si apre con il trio di uno dei più grandi pianisti italiani, il genovese Dado Moroni (1962). Bambino prodigio dagli interessi onnivori, che vanno dallo stride piano al jazz moderno, Moroni debutta come professionista a soli 14 anni, incide il suo primo disco a 17 e si impone rapidamente come uno dei pianisti più brillanti del mainstream italiano. Le collaborazioni con i grandi del jazz nazionale e internazionale si moltiplicano, tra cui tanti trombettisti, da Gillespie a Hubbard a Harrell a Marsalis. Pianista dal tocco robusto e dalla fantasia esuberante, strumentista virtuoso e improvvisatore logico dallo swing contagioso, Moroni è l'interprete ideale di un omaggio a Oscar Peterson, di cui è una sorta di ideale allievo, sebbene con una sua spiccata personalità. Il gruppo Etnodie è diretto dai napoletani Paolo Palopoli (1976) e Sergio Forlani (1956), rispettivamente chitarrista e pianista di un gruppo che, nel segno del jazz e sotto l’influenza di Pat Metheny, cerca di sintetizzare diverse musiche etniche, nell’ottica di un recupero di tradizioni popolari a volte a rischio di estinzione. Ancora più ampio l’universo espressivo di Cristina Zavalloni (1973), che spazia dalla musica contemporanea - di cui lei è interprete apprezzata e conosciuta nel mondo - al jazz al teatro musicale. Al tempo stesso compositrice e animale da palcoscenico, la Zavalloni possiede capacità interpretative rare che la portano ad affrontare con successo e disinvoltura Berio e Charles Aznavour, che è il cuore del suo nuovo progetto con il quartetto IDEA, in cui la Zavalloni propone nuovi arrangiamenti dei classici del grande cantante francese insieme a sue composizioni. La sua voce, flessibile e cangiante, mai esente dall’ironia, è un caleidoscopio di colori temperati da una efficace presenza scenica. Il tutto congegnato in complessi arrangiamenti per un affiatato trio di formidabili musicisti, capaci di comunicare un palpabile divertimento mentre sciorinano Venerdì 29 ottobre Auditorium Flaiano ore 21 Jazz ‘n Fall BARBARA DENNERLEIN organo hammond VIJAY IYER TRIO Vijay Iyer, pianoforte Stephan Crump, basso Marcus Gilmore, batteria una musica vitale. La tedesca Barbara Dennerlein (1964), nativa di Monaco, è una delle rare donne organiste del jazz. Emersa alla metà degli Ottanta, si è rapidamente imposta nel jazz internazionale per il suo stile esuberante e spettacolare e si è anche cimentata con successo con l’organo a canne. Vijay Iyer (1971) è probabilmente il più importante giovane jazzista della scena internazionale. Figlio di immigrati indiani, attivo anche come saggista nel campo della psicologia e delle neuroscienze musicali, Iyer è cresciuto musicalmente a fianco di Steve Coleman e Roscoe Mitchell ed ha studiato a fondo la tradizione musicale indiana. Con il suo trio ha sviluppato un concetto innovativo, basato su una originale redistribuzione dei timbri e dei ruoli e su forme cicliche, che ha conquistato la critica e il pubblico per il suggestivo impatto emotivo. Musicista pluripremiato, egli è la punta di diamante di una nuova tendenza del jazz contemporaneo che promette significativi sviluppi per il futuro. Stefano Zenni Ilia Kim, nata a Seoul, inizia a quattro anni gli studi musicali in patria. A undici anni debutta con un recital nel Sae Jong Arts Centre della sua città natale, che le conferisce un premio per fanciulli eccezionalmente dotati, assegnandole una borsa di studio per recarsi all’estero. Nel 1988 si iscrive nella Hochschule der Künste di Berlino, diplomandosi nel 1994 col massimo dei voti. Segue quindi i corsi per concertisti al Mozarteum di Salisburgo, alla Hochschule für Musik und Theater di Hannover e all’Accademia Pianistica di Imola, dove si dedica anche al fortepiano. Dopo aver iniziato l’attività concertistica in Corea, suona in Germania, negli Stati Uniti (debutto nel 1994 nella Carnegie Hall di New York), in Austria, Francia, Svezia, Finlandia, Olanda, Romania, Croazia, Polonia, Portogallo, Messico, Brasile, Italia, Cina, partecipando ai più importanti Festival fra cui quelli di Dubrovnik e di Brescia e Bergamo e suonando con alcune delle più famose Orchestre fra cui la Filarmonica “Enescu”, la Sinfonica della Radio Nazionale di Bucarest, con l’O.F.U.N.A.M di Città del Messico, l’Orchestra Filarmonica di Greensboro, l’E.A.O.S.S di Palermo, l’Orchestra Cantelli di Milano, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, la Dortmunder Philharmoniker, l’Orchestra Sinfonica Portoghese. Il suo repertorio comprende ventidue concerti con orchestra ed una quindicina di programmi di recital. Dal 1998 risiede in Italia dove ha suonato per le principali Società di Concerti. Nell’Ottobre del 2001 ha preso parte a Catania con Andrea Bocelli e Sandro De Palma, sotto la direzione di Donato Renzetti, alla prima esecuzione assoluta di “…malinconia, ninfa gentile” per canto, due pianoforti concertanti e orchestra d’archi di Azio Corghi. Nel luglio del 2002, durante i Tiroler Festspiele in Erl, ha effettuato la prima esecuzione assoluta del Virginal Dream di Giovanni Sollima. Venerdì 5 novembre Teatro Massimo ore 21 ILIA KIM pianoforte L.V. Beethoven Sonata op. 13 “Patetica” B. Bartók Sera dai Székely Allegro barbaro C. Debussy La plus que lente L’isle joyeuse F. Liszt Ballata n. 2 Fantasia quasi Sonata “Dopo una lettura di Dante” Venerdì 19 novembre Teatro Massimo ore 21 WIENER CONCERT VEREIN Willem de Vriend direttore W.A. Mozart Divertimento KV 138 P.I. Ciajkovskij Serenata per archi C. Nielsen Serenata per archi R. Strauss Duett-Concertino per clarinetto, fagotto, arpa e archi La Wiener Concert-Verein è un’orchestra di levatura internazionale fondata nel 1987 da alcuni membri dell’Orchestra Sinfonica di Vienna. Da allora l’orchestra ha effettuato numerose tourneèe ed è stata ospite acclamata di importanti festival musicali quali il Wiener Festwochen, il Festival di Bregenz, il Mozart Festival di Wurzburg, l’Oldenburger Promenade Concerts, il Mozart Festival di Augsburg, l’Autunno di Praga. Nell’anno dedicato a Mozart (2006) l’orchestra ha effettuato tournèe in Canada, Germania, Francia, Ungheria, Croazia, Slovenia e Svizzera. Il suo repertorio spazia dalle composizioni orchestrali del periodo classico viennese fino alla musica contemporanea austriaca passando per i capolavori più celebri di ogni epoca e nazionalità. Fin dai primi concerti si è dedicata con successo all’esecuzione di prime mondiali (ad oggi oltre quaranta). Numerosi lavori di compositori contemporanei austriaci sono stati presentati in rassegne musicali di grande risonanza che si susseguono dal 1993 nel Musikverein di Vienna. La Wiener Concert-Verein ha lavorato con acclamati direttori internazionali quali Vladimir Fedosejev, Leopold Hager, Ulf Schirmer, Marcello Viotti, Krzysztof Penderecki. Ulf Schirmer ne è il Direttore Ospite Principale dal 2004. L’orchestra è sostenuta dalla Città di Vienna e dall’Ufficio della Cancelleria Federale Austriaca. Nel 2001, 2002 e 2006 sono stati premiati dalla “Ernst von Siemens Music Foundation”. Nel 2005 l’incisione con musiche di Michael Haydn è stata insignita della “Amadeus Classic Award”, competendo con le incisioni delle Orchestre Filarmoniche di Vienna e Berlino. Il più recente CD inciso propone la 1° e la 2° Sinfonia di C.M.von Weber, e il suo Concert Piece op.79 sotto la direzione di Claus Peter Flor. Il Sebastian String Quartet è stato fondato a Zagabria nel 1990 dal precedente Quartetto della Gioventù Musicale di Zagabria costituitosi nel 1982. Alla severa formazione individuale i musicisti hanno unito quella di quartetto frequentando masterclasses presso la Fondazione Yehudi Menuhin a Saumur in Francia, a Groznjan in Croazia e a Pecs in Ungheria. Il loro Venerdì 26 novembre Teatro Massimo ore 21 SEBASTIAN STRING QUARTET Andelko Krpan violino Korana Rucner violino Nebojsa Floreani viola Zlatko Rucner violoncello repertorio comprende opere dal repertorio classico sino a quello contemporaneo con particolare predilezione per i quartetti dei compositori croati (spesso appositamente scritti e dedicati). Il Sebastian Quartet si è esibito oltre che in numerosi paesi dell’est europeo in Austria, Francia, Italia e in Corea. Ha registrato per emittenti radio-televisive in tutta Europa ed inciso per l’etichetta HNZS Croatia Records. F. Mendelssohn Bartholdy Quartetto op. 44 n. 1 in re magg. P.I. Ciajkovskij Quartetto n. 1 Venerdì 3 dicembre Teatro Massimo ore 21 RAMIN BAHRAMI pianoforte J.S. Bach Suite inglese n. 1 in la magg. Suite inglese n. 2 in la min. Suite francese n. 1 in re min. Suite francese n. 2 in do min. Suite francese n. 5 in sol magg. Dalla Persia uno dei più sorprendenti e sopraffini interpreti dell'opera di Joann Sebastian Bach. Al compositore tedesco il talentuoso pianista iraniano ha consacrato gran parte della sua attività concertistica e che fino ad oggi gli ha procurato i maggiori consensi di pubblico e di critica. Nato a Teheran nel 1976, Ramin Bahrami si è diplomato con Piero Rattalino al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e all’Accademia pianistica incontri col maestro di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Successivamente si è perfezionato con Alexis Weissenberg, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck, l’artista che più di altri nel XX secolo ha contribuito a far conoscere l’opera di Bach attraverso i suoi studi e le sue esecuzioni. Bahrami ha debuttato nel 1998 al Teatro Bellini di Catania riscuotendo un successo tanto clamoroso che gli viene conferita la cittadinanza onoraria. Inizia così una formidabile carriera che lo porta a suonare per le maggiori istituzioni musicali italiane e tedesche e in prestigiosi festival internazionali. La sua predilezione per Bach è consacrata nelle registrazioni discografiche delle Variazioni Goldberg e delle 7 Partite che Decca pubblica nel 2004 e nel 2005. L'incisione per Decca de L'arte della fuga di Bach è entrata in testa alle classifiche di vendita pop dalla sua prima pubblicazione nel marzo 2007 rimanendovi per ben sette settimane. Bahrami si esibisce all’Accademia di Santa Cecilia a Roma nella Serie Solo Piano accanto a Maurizio Pollini, Grigorij Sokolov, Daniel Barenboim, Jean-Yves Thibaudet e Evgeny Kissin e nel marzo 2008 partecipa alla Maratona Bach accanto al violoncellista Mario Brunello. Sempre per Decca realizza l'album Concerto Italiano costruito sulle opere di Bach. Martedì 7 dicembre Teatro Massimo - ore 21 Fuori Abbonamento Compagnia Nazionale Raffaele Paganini e Compagnia Almatanz UN AMERICANO A PARIGI (George Gershwin: diario di viaggio) con Raffaele Paganini Coreografia Luigi Martelletta Libretto ed elaborazione drammaturgica Riccardo Reim L’opera musicale Un americano a Parigi di George Gershwin (1928) e la sua felicissima versione cinematografica curata da Vincente Minnelli nel 195051 (punto di riferimento per il rapporto cinema/danza e che, tra l’altro, compie sessant’anni esatti) sono oggi praticamente inscindibili nell’immaginario del pubblico, al punto che risulta quasi impossibile, in un’ulteriore trasposizione, non tenerne conto, sia pure a livello di semplice citazione. L’attuale elaborazione drammaturgica per balletto curata da Riccardo Reim per la coreografia di Luigi Martelletta e l’interpretazione di Raffaele Paganini (senz’altro il ballerino italiano più adatto - per la sua formazione e la sua storia a ricoprire tale ruolo) segue quindi il doppio binario dell’opera originale e della sua versione per il grande schermo (attingendovi in parte per la costruzione di una ‘trama’) al quale però si aggiunge - come una sorta di “chiave di lettura” - un terzo elemento, ovvero il dato biografico (usato anche in modo “onirico”, non soltanto meramente cronachistico) riguardante George Gershwin, lui stesso, neppure trentenne, giovane “americano a Parigi” dove effettivamente soggiornò - abbagliato dalla cultura europea, amante della tradizione classica, pazzamente invaghito della musica di Maurice Ravel… Un americano a Parigi diviene così anche un’indagine su ciò che costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le musiche di estrazione popolare e quelle di tradizione più nobile, riuscendo come nessun altro a fonderle in una miscela di immenso fascino. Questo sovrapporre (e la vicenda biografica lo consente in pieno) autore e protagonista permette di utilizzare (come del resto già il film, sia pure “timidamente” fa) altre melodie gershwiniane più o meno famose (da Want’ Em You Can’t Get’Em a Rialto Ripples fino alle celeberrime Rhapsody in Blue, The Man I Love, Summertime…) come bagaglio “mentale” (o meglio, interiore) dell’artista, al di là delle pastoie cronologiche… Un altro aspetto importante di questa versione a balletto dell’opera di Gershwin (tra l’altro, la prima in Italia) è l’attenzione all’atmosfera davvero irripetibile della Parigi degli ultimi Anni Venti, quando la capitale francese era di fatto la capitale culturale d’Europa e forse del mondo: una Parigi ancora memore della grande stagione impressionista e già percorsa dai primi fremiti dell’esistenzialismo, che verrà qui resa (anche scenograficamente, con numerose citazioni pittoriche) con lo sguardo “innocente” ed entusiasta del protagonista e del suo “innamoramento” giovanile per la cultura d’oltreoceano, di cui avverte in sé le radici. Venerdì 10 dicembre Teatro Massimo ore 21 STEFANO MHANNA violino ALBERTO GALLETTI pianoforte N. Paganini Introduzione e sonata a movimento perpetuo (Perpetuela) J.S. Bach Sonata IV in do min. BWV 1017 H. Wieniawski Polonaise de Concert op.4 P. de Sarasate Carmen Fantasy P.I. Ciajkovskij Sérénade Mélanconique, op.26 N. Paganini I Palpiti Stefano Mhanna nasce a Roma l'11 luglio 1995 da padre medico e madre psicologa. Precoce, inizia molto presto a leggere le note, a suonare il pianoforte e poi il violino che diventa il suo strumento. Studia in breve tempo e con estrema facilità, in tenera età, e per gioco, i metodi di tecnica violinistica, insieme a brani di media e alta difficoltà. Vincitore di cinque concorsi nazionali e due internazionali, entra nel Conservatorio Santa Cecilia di Roma a sette anni e frequenta la classe del M° Giovanni Antonioni. Suona Bach e Paganini all'età di sette anni, a Palazzo Barberini in occasione della seconda edizione del Premio Musica Roma. Successivamente si esibisce al Teatro Argentina di Roma in occasione della premiazione dei vincitori del Concorso ministeriale nei Conservatori ed Accademie, in rappresentanza del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. In quell'occasione riceve elogi ed apprezzamenti dal M° Uto Ughi durante il Telegiornale di Rai 1. Riscuote, a soli dieci anni, un'enorme successo per l'esecuzione del Concerto in re magg. op. 35 di P.I. Tschaikowski, con l'Orchestra del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, diretta dal M° Ernesto Gordini. Appare e suona in diverse trasmissioni televisive e telegiornali delle reti RAI e Mediaset. Nel giugno 2006 suona all'Auditorium Parco della Musica. Il 10 luglio 2007 si diploma presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, con il punteggio di 10 con lode e menzione speciale. Non si ricorda, nella pluricentenaria storia del celebre Conservatorio romano, il caso di un così giovane studente che riesca a conseguire il diploma in così poco tempo e con una votazione così alta. Il gruppo dei Playing Brass è nato come formazione da camera nel 1995 per volere di cinque musicisti: tutti strumentisti a fiato (ottoni). Dopo due anni di attività concertistica la formazione decide di aumentare il proprio organico rivolgendo lo sguardo anche verso la produzione e la ricerca musicale. Per questo, insieme ad altri musicisti e appassionati di musica, fonda nel 1997 l’associazione culturale musicale denominata “Playing Brass School. L’associazione ha fra i suoi scopi la diffusione della cultura musicale ed in particolare la divulgazione della musica attraverso la ricerca, lo studio, l’esecuzione e l’analisi delle forme espressive musicali e dell’arte in genere. In questi anni l’associazione, con l’omonimo ensemble di ottoni, ha contribuito alla realizzazione di concerti e spettacoli organizzati da enti ed associazioni e partecipato a rassegne e festival in Italia. Questo sodalizio è formato da nove musicisti (tutti abruzzesi) fra i migliori del panorama musicale italiano. Formazione originale nel panorama musicale di tutto il centro-sud, esegue un repertorio unico appositamente scritto ed arrangiato. Il suo attuale direttore artistico e musicale è Maurizio Torelli, docente presso il Conservatorio “G. B. Pergolesi” di Fermo. Inoltre l’ensemble sta curando una ricerca musicologica per promuovere e divulgare composizioni di musiche popolari italiane e regionali. L’associazione ha progettato e realizzato un festival internazionale dedicato agli strumenti a fiato denominato “Al dolce vento dei fiati” e giunto alla sua nona edizione con un grande successo di pubblico e di critica. Venerdì 17 dicembre Teatro Massimo ore 21 PLAYING BRASS Luca Falcone, Adolfo Di Mele Luigi Belfatto, Silvio Di Paolo trombe Marcello Martella, corno Simone Bartolacci, trombone Marcello Di Millo, Lorenzo Torelli tube Maurizio Torelli, direttore CORO dell’ACCADEMIA MUSICALE PESCARESE Pasquale Veleno, direttore J. Rutter Gloria per coro, orchestra di ottoni, organo e percussioni J. Rutter A Gaelic Blessing H. Mancini Moon River G. Gershwin Omaggio (trascrizioni di Maurizio Torelli) A. Adam O Holy Night G.D. Weiss What a wonderful world I can’t help falling in love Definito dalla critica come uno dei più interessanti chitarristi europei sulla scena internazionale, Flavio Cucchi ha tenuto centinaia di recital in America, Europa, Asia e Australia partecipando a trasmissioni radiotelevisive delle più importanti emittenti del mondo (BBC, RAI, ZDF, Bayerischer Rundfunk, Televisa Mexico e altre). Come solista ha suonato in più di trenta città europee con orchestre quali: Orchestra della Toscana, English Chamber Orchestra, Radio Brno Chamber Orchestra, Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Toscanini, Orchestra dell’ATER. Ha partecipato a importanVenerdì 14 gennaio ti festival internazionali fra cui l’EstivalTeatro Massimo Parigi, Festival de la Habana-Cuba, ore 21 Festival M.Ponce-Messico, Wexford Opera Festival, Irlanda. Dopo la sua FLAVIO CUCCHI prima stagione concertistica (ha dato il chitarra primo recital di chitarra classica a 8 anni), Flavio Cucchi si è dedicato alla musica pop, vivendo la stagione musiGLI ARCHI cale tra gli anni 60 e 70 impegnato con DI FIRENZE vari gruppi di avanguardia e con artisti Mauro Fabbrucci di musica folk e incidendo per RCA e Riccardo Capanni Fonit Cetra. Tornato alla musica classica violini si è diplomato col massimo dei voti e la lode al Conservatorio Cherubini di Leonardo Barsali Firenze, sotto la guida di Alvaro viola Company e si è perfezionato con Oscar Giovanni Lippi Ghiglia all’Accademia Chigiana di Siena violoncello (Borsa di studio e Diploma di Merito). Fin dai tempi del Conservatorio ha Andrea Capanni avviato una intensa attività concertistica contrabbasso rivolta alla musica contemporanea eseguendo musiche di Petrassi, Boulez, Henze, Bussotti, Berio. E’ stato uno dei primi chitarristi italiani a diffondere la L. Brouwer From Yesterday to Penny Lane musica di Leo Brouwer, che ha scritto: (7 songs after the Beatles) per ”il suono perfetto e l’approccio virtuosichitarra e archi stico di F.C. rendono un ottimo servizio She’s leaving home - A ticket to ride alla mia musica”. Sempre interessato a Here, there and everywhere Yesterday - Got to get you into my life nuove esperienze artistiche, ha collaborato con artisti di aree diverse, tra cui il Eleanor Rigby - Penny Lane celebre attore Carmelo Bene. Il poeta O. Locagnina americano Y.Komuniakaa (premio American Portraits Pulitzer per la poesia 1994) gli ha dediper chitarra e archi cato “Ode alla chitarra” presentata al Buenos Aires, Rio de Janeiro, Festival Internazionale della poesia di La Habana, Mexico City, Indiana, Genova nel giugno 2004. New York City Mercoledì 19 gennaio Teatro Massimo - ore 21 Fuori Abbonamento Teatro dell’Opera della Macedonia IL LAGO DEI CIGNI Balletto in due atti di Pëtr Ilijc Cajkovskij Coreografie Marius Petipa e Lev Ivanov riviste da Viktor Yaremenko “Il lago dei cigni” è sicuramente oggi uno dei balletti più universalmente noti e rappresentati, a dispetto della prima del 20 febbraio 1877 accolta tiepidamente al Teatro Bolsoj di Mosca e delle successive rappresentazioni. Il grande successo arriva nel 1895 quando le coreografie di Julius Reisinger sono sostituite da quelle di Marius Petipa, coadiuvato dall’assistente Lev Ivanov. Comincia allora dal Teatro Marijnskij di San Pietroburgo una storia di trionfi e di popolarità. La trama. Il ventunenne principe Siegfried è in campagna per una partita di caccia con i suoi amici nobili. La madre lo sollecita a prendere moglie e per questo ha organizzato una festa da ballo alla quale sono state invitate le più avvenenti e aristocratiche fanciulle, affinché Siegfried possa scegliere la futura sposa. Il giovane preferisce però la compagnia degli amici nell’attività venatoria e durante l’inseguimento di uno stormo di cigni bianchi si ritrova nei pressi di un lago. Qui assiste alla magica metamorfosi delle algide creature piumate in incantevoli ragazze. La più bella è Odette. E’ lei a spiegargli che loro sono vittime di una magia del malvagio Rothbart, che svanisce solo di notte e solo in riva al lago. Il principe, allora, le promette di fidanzarsi con lei nel corso del ballo: il giuramento di un uomo che non abbia mai dichiarato la sua passione a una donna è l’unico modo per spezzare l’incantesimo che imprigiona le fanciulle nei corpi dei leggiadri cigni. Solo che Rothbart ha ascoltato tutto e intende così vendicarsi del rifiuto che la ragazza gli ha opposto. Si reca quindi a palazzo con la figlia Odile, che somiglia molto a Odette, ma dall’animo opposto. Durante le danze il “cigno nero” seduce l’inconsapevole Siegfried che le dichiara il suo amore, tradendo la sua promessa. Odette e le altre fanciulle sono disperate. Un cigno bianco che appare all’improvviso dietro alle finestre del castello, volando con difficoltà, fa comprendere al principe quale inganno sia stato consumato ai danni dei due innamorati. Siegfried si precipita sulle sponde del lago e chiede perdono a Odette per l’accaduto; e proprio qui affronta in un duello Rothbart, che sconfigge. L’incantesimo adesso è spezzato e la passione può legare i cuori di Siegfried e Odette. Venerdì 21 gennaio Teatro Massimo ore 21 MANUEL BARRUECO chitarra J. Ardevol Sonata A. Piazzolla Cinco Piezas D. Yanov-Yanovsky (1963) Little Lute Music in Memory of John Dowland (prima esecuzione italiana) M. Ponce Sonata Meridional F. Tárrega Capricho Arabe (Serenata) J. Malats Serenata Andaluza Serenata Española (trascrizione di Francisco Tárrega) Manuel Barrueco, nato a Cuba, iniziò a suonare ad orecchio la chitarra a otto anni e frequentò poi il Conservatorio della sua città natale. Trasferitosi negli USA, continuò gli studi a Miami e a New York ed entrò al Peabody Conservatory di Baltimora, dove oggi insegna. Barrueco è riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più importanti chitarristi, apprezzato per la maestria tecnica e per la straordinaria musicalità, dotata di un suono seducente e doti liriche non comuni. La sua intensa attività internazionale lo vede suonare ogni anno nelle più importanti capitali del mondo Ha registrato per EMI una dozzina di dischi. Il suo ultimo cd “Nylon & Steel” è una raccolta di pezzi in duo con grandi chitarristi non classici: il jazzista Al Di Meola, Steve Morse dei Deep Purple e Andy Summers dei Police, ed è un’ennesima dimostrazione della sua grande versatilità. Manuel Barrueco ha suonato fra l'altro sotto la direzione di Seiji Ozawa, Esa-Pekka Salonen, Franz Welser-Möst e David Zinman, e il suo interesse all'arricchimento del repertorio chitarristico lo ha portato a collaborare con compositori contemporanei quali Arvo Pärt, Toru Takemitsu, Roberto Sierra e Steven Stucky. In Italia Barrueco viene da molti anni sia in recital che con Orchestra e suona regolarmente a Milano e Roma e nelle principali sedi di concerto della penisola sia da solo che con il Cuarteto LatinoAmericano. Nato a Nizhniy Novgorod (Russia) nel 1991, Daniil Trifonov si dedica agli studi musicali dall’età di 5 anni. Ha studiato alla Moscow Gnesin School of Music nella classe di Tatiana Zelikman (dal 2000 al 2009), insegnante prima di lui di altri talenti della nuova Scuola Russa come Evgeny Lifschitz, Alexander Kobrin, Alexei Volodin. Dal 2009 studia al Cleveland Institute of Music nella classe di pianoforte di Sergei Babayan. Nel 2008, a 17 anni, vince il III International Piano Competition “Repubblica di San Marino” (Primo Premio e Premio Speciale della Giuria “Repubblica di San Marino 2008”) ed inizia ad esibirsi a livello internazionale. Daniil è stato premiato anche al Moscow Open Artobolevskaya Competition for Young Pianists (First Prize, Moscow, 1999), International Competition memory of Mendelssohn (First Prize, Moscow, 2003), al 5th International Chopin Competition for Young Pianists (2006, Beijing), al 4th International Scriabin Competition (Moscow, 2008). Daniil Trifonov si è esibito in Russia, Germania, Austria, Cina, Italia, Canada, USA, Israele. Ha suonato fra l’altro con la Moscow Chamber Orchestra, la Siberian Symphonic Orchestra, la “Gnessin's Virtuosi” Chamber Orchestra. Nel 2010 ha debuttato alla Carnegie Hall di New York e a Milano con l’Orchestra Verdi sotto la direzione di Gavriel Heine. Venerdì 28 gennaio Teatro Massimo ore 21 DANIIL TRIFONOV pianoforte Premio Scriabin Mosca 2008 F. Chopin Polonaise-Fantasie in la bem. magg. op.61 Impromtu in la bem magg. op.29 Impromtu in fa diesis magg. op.36 Sonata n.3 in si min. op.58 Bach-Rachmaninov Preludio, Gavotta e Giga dalla Suite per violino in mi magg. M.P. Mussorgsky Quadri d'una esposizione Venerdì 4 febbraio Teatro Massimo ore 21 MAURO CAMPOBASSO & MAURO MANZONI VERTIGO Omaggio ad Alfred Hitchcock Montaggio video Giuseppe Bruni Mauro Campobasso chitarre, live electronics Mauro Manzoni sax, live electronics Stefano Senni contrabbasso Michele Rabbia percussioni Erica Scherl violino Chie Yoshida viola Dopo essersi immersi nelle simmetrie kubrickiane, con il recente Omaggio a Stanley Kubrick presentato a Pescara nel dicembre 2008, Mauro Campobasso e Mauro Manzoni, proseguono il loro viaggio nell'audiovisione con il nuovo progetto Vertigo, dedicato al maestro del brivido Alfred Hitchcock. Paura, sospetto, angoscia, suspance, romanticismo, ironia: questi i temi sui quali i due musicisti tesseranno le loro trame musicali. Con una formazione inedita, pensata appositamente per la Stagione Concertistica di Pescara e che vede oltre alla presenza di Stefano Senni, contrabbassista già nel progetto dedicato a Kubrick, l'ingresso di Michele Rabbia, percussionista visionario ed evocativo e degli archi di Erica Scherl e Chie Yoshida, Campobasso e Manzoni vanno alla ricerca di nuove suggestioni timbriche da mettere al servizio di questa nuova esperienza. Il montaggio delle immagini sarà curato anche questa volta dal geniale scrittore pescarese Pino Bruni. Paola Biondi e Debora Brunialti si formano a Genova alla scuola di Lidia Baldecchi Arcuri con cui iniziano a suonare in duo fin dai primi anni di Conservatorio. Decisivi nel loro percorso formativo l'incontro e studio con Massimiliano Damerini, Alfons Kontarsky al Mozarteum di Salisburgo, Dario de Rosa e Maureen Jones alla Scuola di Musica di Fiesole, Katia Labeque all'Accademia Chigiana di Siena. Il loro repertorio spazia dalla musica classica e romantica a quella del XX secolo e dei compositori contemporanei. Hanno infatti avuto il privilegio di collaborare con H. Dufourt che dedica loro “Soleil de proie”, eseguito in prima esecuzione a Milano per Musica Realtà; Azio Corghi scrive per loro “It’s bis” eseguito in diretta Euroradio per i Concerti del Quirinale. Hanno suonato per i più importanti festival ed associazioni nazionali ed internazionali effettuando tournée in tutto il mondo (Conservatorio di Sydney e la storica Sala Rachmaninoff del Conservatorio Tchaikovsky di Mosca). L’incontro con Giorgio Gaslini porta alla creazione del “Peintres au cafè-sonnant” che viene eseguito alla casa del Jazz a Roma. Hanno effettuato registrazioni per la Rai partecipando a Festival (Cervia in Festival) e trasmissioni in diretta (Radio 3 suite, Concerti del Quirinale). Di quest’anno è la registrazione del Concerto per due pianoforti ed orchestra di F. Poulenc con l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana pubblicata dalla Rivista Musicale Amadeus (Febbraio 2010), e “Soleil de proie” di Hugues Dufourt con la rivista musicale Suono Sonda (marzo 2010). Con la Dynamic hanno realizzato un CD dedicato alla musica di Kurtag, Ligeti, Berio che ha ottenuto importanti riconoscimenti. Venerdì 11 febbraio Teatro Massimo ore 21 Duo pianistico PAOLA BIONDI DEBORA BRUNIALTI G. Sollima Subsongs G.Gershwin Rhapsody in blue G. Gaslini Una sera a casa Gershwin (prima assoluta, brano dedicato al duo Biondi-Brunialti) G. Gershwin An American in Paris Venerdì 18 febbraio Teatro Massimo ore 21 FENG NING violino Premio Paganini Genova 2006 ROBERTO GIORDANO pianoforte W.A. Mozart Sonata KV 306 C. Frank Sonata F. Kreisler Liebesfreud Liebesleid Tambourin Chinois J. Williams Schindler's List Li Zili Fischman's Song Sha Hankun Pastoral S. Rachmaninov Vocalise P. de Sarasate Zigeunerweisen Nato a Chengdu (Sichuan), dove ha iniziato a suonare il violino all’età di quattro anni sotto la guida di Youxin Wen, Feng Ning ha proseguito gli studi musicali presso il Conservatorio di Sichuan con Weimin Hu. Nel 1995 ha frequentato in Inghilterra le masterclass tenute da Ruggiero Ricci e Hu Kun, divenuto poi suo insegnante a Londra quando, nel 1998, ha ottenuto una borsa di studio presso la Royal Academy of Music. Nel 1999, dopo aver partecipato ad una masterclass con Yehudi Menuhin, è stato invitato dallo stesso ad esibirsi in Germania. Da allora Feng Ning ha partecipato con successo a prestigiosi concorsi di violino, classificandosi quinto al ‘Queen Elisabeth’ di Bruxelles nel 2001, terzo al concorso di Hannover nel 2003, primo al concorso ‘Michael Hill’ di Auckland (Nuova Zelanda) nel 2005 e primo al concorso “Niccolò Paganini” di Genova nel 2006. Ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti nei concorsi ‘Long-Thibaud’ di Parigi e ‘Cajkovskij’ di Mosca. Dopo il diploma conseguito nel 2003 presso la Royal Academy si è trasferito a Berlino, dove vive tuttora, per perfezionare gli studi presso la Hochschule für Musik Hanns Eisler, sotto la guida di Antje Weithaas. Ha tenuto numerosi concerti e recital in Cina, Germania, Canada, Inghilterra e Stati Uniti; nel 2005 è stato pubblicato il suo primo CD da solista in Cina, seguito da altre incisioni per etichette europee e giapponesi. Nato nel 1986, Daniel Palmizio ha studiato viola presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. Nel 2000 ha vinto una borsa di studio per accedere alla Purcell School di Londra; ha proseguito poi gli studi di viola e direzione d’orchestra al Royal College of Music, laureandosi nel 2008. In Italia si è perfezionato all’Accademia Walter Stauffer di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Bruno Giuranna, con il quale ha suonato al Festival di Ravello insieme ad Antonio Meneses e Salvatore Accardo. Nel 2007, in Quintetto con la stessa formazione ha eseguito una Tournèe in Sud America, suonando nei teatri di Buenos Aires, Montevideo e Mendoza. Dal 2000 svolge un’intensa attività concertistica in Inghilterra (Leeds, Liverpool, Newcastle, Manchester, Oxford, Cambridge, Birmingham, Cornovaglia), nelle sale più prestigiose di Londra (Wigmore Hall, Queen Elisabeth Hall, Purcell Room, St. John Smith Square), e negli Stati Uniti (Boston e New York). In musica da camera ha inoltre collaborato con artisti come Helmerson, Filippini, Kovacevich, Neaubauer, Schmitt, Schellenberger, Szuchs e Sirbu. Nel 2005, in veste di solista, si è esibito in un tour europeo con la World Youth Orchestra e nel 2008 ha suonato al Teatro di Piacenza con la Sonata per Gran Viola e Orchestra di Paganini. Nel 2009 ha collaborato con l’Orchestra del Friuli Venezia Giulia e Bruno Giuranna nell’esecuzione di Lacrimae di Britten nei Teatri di Udine e Trieste. Ha suonato un recital nel Royal Festival Hall di Londra riscuotendo grande successo. Ha inoltre avuto l’onore di eseguire il Concerto per viola ed orchestra di Walton, in occasione del centenario dalla nascita del compositore, alla presenza della moglie. Daniel è il più giovane vincitore del concorso per Prima Viola al Teatro San Carlo di Napoli. È inoltre vincitore del secondo premio al Concorso Brahms di Portscach, e del primo premio e premio del pubblico al Concorso Internazionale per Viola Venerdì 25 febbraio Teatro Massimo ore 21 DANIEL PALMIZIO viola GIACOMO RONCHINI pianoforte R. Schumann Marchenbilder op. 113 P. Hindemith Sonata op. 11 n. 4 B. Britten Lacrimae J. Brahms Sonata op. 120 n. 1 “Watson Forbes”. E’ stato premiato dalla Solti Foundation, Hattori Foundation e la Martin Scholarship di Londra. E’ il vincitore del Concorso “Nuove Carriere” del CIDIM. Prossimi importanti impegni: Recital a Cremona con la preziosissima Viola “Amati” 1615 del museo Stradivari. Recital presso la Purcell Room di Londra e un Tour con il concerto di Bartok con l’Orchestra Giovanile della Scozia. Venerdì 4 marzo Teatro Massimo ore 21 CAMERISTI DELL’ORCHESTRA HAYDN Stefano Ferrario, violino Bruna Pulini, pianoforte F.B. Mendelssohn Concerto per violino, pianoforte e archi O. Respighi Antiche danze per liuto G. Puccini Crisantemi N. Rota Concerto per orchestra L’ensemble I Cameristi dell’Orchestra Haydn nasce all’interno dell’orchestra regionale del Trentino Alto Adige per promuovere un repertorio per orchestra d’archi, a cui si affiancano diversi strumenti a seconda dei brani proposti. Dal 2004 questa formazione ha avuto modo di suonare in numerose occasioni collaborando con direttori e solisti come Manfred Schellenberger, Enrico Dindo, Stefan Vladar, Danilo Rossi, Francesco Di Rosa, Fabrizio Meloni, Daniele Giorgi, Karl Leister e autonomamente sotto la guida del primo violino Stefano Ferrario in collaborazione con le altre prime parti dell’orchestra. L’intento principale è quello di poter concertare insieme usufruendo dell’apporto musicale e della partecipazione di ogni musicista (da questo approccio il nome dato all’ensemble) e di poter esplorare repertori di grande qualità che spesso non trovano spazio nei programmi delle stagioni concertistiche tradizionali. Diplomatasi sotto la guida di Rachele Marchegiani, Bruna Pulini ha frequentato l’Ecole Normale de Musique ”Alfred Cortot” di Parigi conseguendovi il “Diplome d’Exécution”. Si è perfezionata a Vienna con Noel Flores e ha inoltre studiato con Sergio Marengoni a Brescia e con Pavel Gililov a Colonia. E’ stata premiata in numerosi concorsi nazionali e internazionali (Roma 1989, Venezia 1994, Parigi 1995, Treviso 2002, Madrid 2003). Svolge un’intensa attività concertistica che l’ha portata ad esibirsi in Italia e all’estero. Oltre all’attività solistica si dedica anche alla musica da camera perfezionandosi con Trio di Trieste, Altenberg Trio, Bruno Canino, Salvatore Accardo, Dora Schwarzberg, Quartetto Alban Berg. Suona in diverse formazioni cameristiche e vanta collaborazioni con Dora Schwarzberg, Domenico Nordio, Stefano Ferrario, Patrick De Ritis. E’ la pianista del Trio Bettinelli e dell’Ensemble dei due Mondi. Ha registrato per SISMA (Società Italiana per lo Studio della Musica Colta Afro-americana) un CD con musiche di Ginastera e Villa-Lobos. Frutto dell'incontro di tre giovani musiciste italiane considerate fra le migliori interpreti della nuova generazione, Estrio nasce dalla ricerca di un equilibrio ideale, volto a creare un'esperienza musicale unitaria, facendo nel contempo emergere il carisma individuale delle interpreti, accomunate, peraltro, dalla loro formazione musicale, alla grande scuola italiana di Salvatore Accardo, Rocco Filippini e Bruno Canino, con i quali si ritrovano ormai da anni in diverse formazioni cameristiche. Hanno arricchito la propria esperienza al fianco di strumentisti quali Bruno Giuranna, David Finckel, Rainer Kussmaul, Toby e Gary Hoffmann, Franco Petracchi. Hanno all'attivo numerosi concerti per le maggiori stagioni concertistiche italiane. La loro esperienza internazionale si estende ben oltre i confini europei: dal Giappone agli Stati Uniti, dal Sud America al Medio Oriente. L'innovativo approccio cameristico di Estrio si riflette nella formulazione di programmi scanditi da brani di duo (violino-piano e violoncello-piano) e dal successivo ricongiungimento in un trio finale: una vera e propria geometria variabile, in grado di mettere in luce il risultato cameristico come piena espressione di tre diverse personalità artistiche. L'eclettismo e il desiderio di sperimentazione spingono Estrio a collaborare con artisti provenienti da esperienze espressive eterogenee, quali il jazz, il teatro, la coreografia. Il nome Estrio nasce dalla fusione tra il richiamo alla nota ‘es’ (notazione tedesca) e la consonanza con il concetto di estro: l'ardore della fantasia e dell'immaginazione, o - secondo gli antichi Greci - l'azione del nume, ricca di magica esaltazione, che stimolava il mortale nell'entusiasmo profetico o poetico. Nel 2007 Estrio ha inciso un cd con musiche di Schumann e Shostakovich per l'etichetta discografica Fonè. Nel marzo di quest’anno Estrio si è esibito nella cappella Palatina del Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato. Venerdì 18 marzo Teatro Massimo ore 21 ESTRIO Laura Gorna violino Cecilia Radic violoncello Laura Manzini pianoforte E. Chausson Trio in sol min. op. 3 G. Tailleferre Trio M. Ravel Trio in la min. QUOTE SOCIALI L L L L 72,00 4,00 3,00 2,00 TESSERA DI RIDUZIONE SOCI ............................ L 4,00 SOSTENITORI ..................................................... ORDINARI ........................................................... CIRCOLI AZIENDALI ............................................ GIOVANI .............................................................. ABBONAMENTI SOCI SOSTENITORI E ORDINARI ....................... L SOCI CIRCOLI AZIENDALI .................................. L SOCI GIOVANI/CONSERVATORIO ....................... L 80,00 52,00 32,50 La quota sociale e l’abbonamento “Giovani/Conservatorio” sono riservati ai nati nel 1987 e anni successivi. Gli abbonati sono tenuti ad informarsi sulle date delle manifestazioni in quanto potrebbero verificarsi variazioni di calendario. La Società si riserva di effettuare tutte quelle eventuali modifiche al programma che si rendessero necessarie per cause imprevedibili e di forza maggiore. Gli abbonamenti si acquistano esclusivamente presso la sede della Società aperta dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19,30 (sabato pomeriggio chiuso). Non sarà consentito l’ingresso in sala durante le esecuzioni ✰✰✰✰✰ PREVENDITE BIGLIETTI: dal 1° ottobre per tutti i concerti presso la sede della Società in via Liguria, 6 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19,30 (sabato pomeriggio chiuso). Tel/Fax 085 4221463 www.socteatromusica.it Via Liguria, 6 Pescara - Tel. / Fax 085 4221463 www.socteatromusica.it - [email protected] Poligrafica Mancini - Sambuceto (CH) REGIONE ABRUZZO COMUNE DI PESCARA PROVINCIA DI PESCARA Stagione realizzata con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dipartimento dello Spettacolo