ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI
Piano dell’Offerta
Formativa
Via Cambray Digny, 3 50136 Firenze
Tel 055690743 fax 055690139
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Anno
scolastico
2014-15
Sommario
1. Premessa
Pag. 3
2. Principi o indirizzi generali che caratterizzano il POF
Pag. 4
3. Finalità educative e culturali
Pag. 5
4. Storia dell’Istituto
Pag. 5
5. Il territorio
Pag. 6
6. Le strutture e le dotazioni didattiche
Pag. 8
7. Il servizio di prevenzione e protezione
Pag. 11
8. Funzionamento dei plessi e orari
Pag. 13
9. I rapporti scuola-famiglia e la comunicazione
Pag. 18
10. Organigramma
Pag. 22
11. Formazione del personale
Pag. 26
12. La Programmazione didattica
Pag. 26
13. La Valutazione degli apprendimenti
Pag. 31
14. Il Curriculum in verticale
Pag. 34
15. La didattica per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)
Pag. 35
16. L’autovalutazione di Istituto e la qualità del servizio
Pag. 36
17. I Progetti
Pag. 44
Approfondimenti :
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N° 1 - I campi di esperienza nella scuola dell’infanzia
N° 2 – Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della
scuola primaria secondo le Indicazioni nazionali, Nuclei tematici e
obiettivi di apprendimento nella scuola primaria
N° 3 – Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della
scuola secondaria secondo le Indicazioni nazionali, Nuclei tematici
e obiettivi di apprendimento nella scuola secondaria di primo
grado
N° 4 - Accoglienza nei tre ordini di scuola
N° 5 - Continuità fra gli ordini di scuola
N° 6 – Piano Inclusività
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Allegati:
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N° 1 - Assetto organizzativo del sistema di prevenzione
N° 2 - Funzionigramma
N° 3 - Progettazione nella scuola dell’infanzia
N° 4 – Progettazione nella scuola primaria
N° 5 - Progettazione nella scuola secondaria di 1°
N° 6 - Corrispondenza tra giudizio, voto e descrittori, per l’apprendimento nella
scuola primaria
N° 7 - Corrispondenza tra giudizio, voto e descrittori, per l’apprendimento nella
scuola secondaria
N° 8 - Corrispondenza tra giudizio e descrittori, per l’apprendimento
dell’Insegnamento della Religione cattolica
N° 9 - Corrispondenza tra voto e descrittori per la valutazione del comportamento
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1. Premessa
Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) è il documento fondamentale relativo all'identità culturale e
progettuale della Scuola; descrive e rende esplicite le caratteristiche culturali e progettuali
dell’Istituto Comprensivo Don Milani, ne precisa in modo dettagliato le scelte, offrendo un
panorama completo delle attività previste per l’anno scolastico in corso, mettendo in primo piano
gli obiettivi generali ed educativi e le azioni che contribuiscono a migliorare la vita all’interno della
scuola.
Il POF, quindi, è il documento con cui L’Istituto Comprensivo Don Milani:
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cerca di interpretare le esigenze di una società in trasformazione, per adeguare le proposte
formativo-culturali;
esplicita le scelte culturali, didattiche ed organizzative che la scuola intende perseguire nel
suo compito di formazione ed educazione;
assume impegni nei confronti dell’utenza, delle famiglie, del contesto sociale;
si presenta alle altre istituzioni del territorio (enti locali, ASL, scuole, università, altri
soggetti pubblici e privati).
In coerenza con gli obiettivi generali ed educativi previsti per ciascun ordine di scuola, diviene
impegnativa risposta e, nel contempo, stimolo ulteriore ad attese ed esigenze del contesto
culturale, sociale ed economico del territorio.
Carta d’identità e contratto educativo dell’Istituto Don Milani, investe le aree della decisionalità
della scuola, cioè le scelte:
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formative ed educative, in relazione a conoscenze da proporre, competenze da far
acquisire, capacità da sviluppare, cercando di interpretare le esigenze di una società in
trasformazione per adeguare le proposte educativo - culturali;
curriculari, in ordine ai percorsi disciplinari, trasversali, integrativi, del curricolo
obbligatorio, che si perseguiranno;
didattiche, in rapporto all’approccio metodologico, alle modalità di verifica, ai criteri di
valutazione;
organizzative, per la definizione di ruoli e funzioni, l’assegnazione di compiti, le modalità di
coordinamento.
Comprende un piano di attività organizzato, intenzionale, possibile e verificabile, perché
sottoposto a continuo giudizio degli utenti. Si sigla così un contratto fra le parti, in cui gli alunni
devono “sapere, saper fare, saper essere e saper vivere” con gli altri; i docenti devono “saper fare
e saper comunicare sul piano didattico e saper educare sul piano formativo”; i genitori devono
collaborare e confrontarsi con i figli e la scuola; il personale non docente deve garantire specifici
servizi e prestazioni funzionali. Il tutto nella logica di un servizio pubblico caratterizzato da
negoziazione sociale e trasparenza, rivolta all’efficacia, all’efficienza ed alla produttività.
L’Offerta Formativa descritta in queste pagine persegue il raggiungimento di obiettivi didattici, che
garantiscano competenze funzionali ad uno sviluppo continuo di conoscenze culturali e capacità
relazionali e di obiettivi educativi legati a valori etici. Gli uni e gli altri trovano riscontro, poi, nella
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programmazione di classe ed impegnano tutti i Docenti sia nella coerenza educativa sia
nell’operatività disciplinare.
Ogni alunno, con il proprio vissuto personale, la propria storia, la propria modalità relazionale è
accolto dalla comunità educativa del nostro Istituto come valore in sé. Pertanto, il nostro primo
impegno è di creare condizioni di contesto affinché, nel rispetto della singolarità, tutti i nostri
studenti sviluppino le proprie potenzialità al livello massimo possibile a ciascuno.
Tutte le attività della scuola concorrono a garantire un percorso formativo individuale, per
educare alla cittadinanza attiva, alla responsabilità personale e sociale, mediante l’acquisizione di
conoscenze, lo sviluppo di capacità, la maturazione di competenze.
Il Piano dell’Offerta Formativa riporta analiticamente le volontà dichiarate ed i criteri regolativi
della vita dell’Istituto, funzionali alle finalità assunte; informa sull’impianto organizzativo,
gestionale e didattico riportando le funzioni degli organismi e dei soggetti che hanno il compito di
gestire, monitorare e valutare quanto esplicitato nel Piano.
Infine, i Progetti, che ampliano ed integrano l’Offerta Formativa di base, sostanziano il Piano,
nell’intento di rispondere alle legittime attese dei nostri studenti e delle loro famiglie, oggi.
2. Principi e indirizzi generali che caratterizzano il POF
L’Istituto Don Milani esprime la propria identità attraverso lo sviluppo delle conoscenze e
competenze in tutte le discipline scolastiche, la promozione di stili di vita sani, la creatività e
l’innovazione.
Il progetto educativo e culturale ha come nucleo portante l’armonico sviluppo personale e sociale
di ciascuno studente inteso/a come persona, cittadino e futura figura professionale. La scuola, in
collaborazione con le famiglie, intende concorrere alla formazione del cittadino consapevole e
attivo attraverso la promozione di una solida cultura di base, volta ad attivare negli studenti
specifiche competenze espressive, riflessive, logiche ed operative.
L'Istituto assume come modello di riferimento quello di una scuola che promuove la formazione
attraverso un avanzamento progressivo di traguardi cognitivi, alla luce di una concezione unitaria
del sapere aperta alle sollecitazioni della società, del mondo delle tecnologie e delle
comunicazioni, su cui innestare il curricolo.
L’Istituto Don Milani vuole essere non solo il “luogo” della trasmissione formativa del sapere, ma il
laboratorio dove gli studenti sono co-attori e co-gestori del processo di insegnamentoapprendimento, perché tutte le potenzialità entrino in gioco e si possano esprimere, oltre che con
lo studio e l'impegno, con la creatività, la fantasia, la comunicazione.
Fa leva sul fattore "motivazione" come primaria forma di lotta alla dispersione scolastica,
attraverso interventi di sostegno-recupero e di orientamento, aiutando lo studente a realizzare lo
stile costruttivo della fiducia.
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3. Finalità educative e culturali
Le finalità delle attività curricolari, progettuali, integrative e complementari possono essere così
sintetizzate:
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concettualizzazione, attualizzazione e personalizzazione del sapere (saper conoscere, saper
dire/comunicare, saper fare, saper decidere, saper essere);
consapevolezza della complessità e storicità del sistema socio-culturale, politico,
economico a cui si appartiene;
costruzione del senso della propria identità;
acquisizione della corretta autostima;
conoscenza di sé e degli altri, mediante adeguati processi di interiorizzazione;
capacità di autovalutazione, di auto-orientamento/riorientamento e di progettazione del
proprio futuro;
esperienza di valori umani, civili e sociali necessari per l'esercizio di una cittadinanza
consapevole in base a quanto si afferma negli obiettivi di Lisbona e nel nostro testo
costituzionale.
Le progettazioni dell’Istituto rispondono concretamente a tali obiettivi, sintonizzandosi con i
cambiamenti in atto e ampliando la propria offerta formativa verso quei settori particolarmente in
linea con le dinamiche e le esigenze contemporanee.
A fronte della necessità di dilatare la conoscenza delle lingue straniere, necessità in più circostanze
evidenziata dagli organismi internazionali, in particolare da quelli facenti capo all’Unione Europea,
gli alunni sin dalla Scuola dell’infanzia sono spinti a familiarizzare con l’inglese attraverso specifici
progetti svolti dalle stesse insegnanti dell’Istituto.
Nella scuola primaria, l’insegnamento della lingua inglese rientra nel curricolo obbligatorio ed è
affiancato da specifici progetti che facilitano l’acquisizione di competenze indispensabili per
continuare ad apprendere la lingua straniera.
Nella scuola secondaria allo studio dell’inglese viene affiancato lo studio di una seconda lingua, a
scelta tra francese e spagnolo, con l’obiettivo di sviluppare una competenza plurilingue e
pluriculturale.
Particolare attenzione viene dedicata alle nuove tecnologie e al potenziamento dei processi logici
ed operativi ad esse funzionali.
4. La Storia dell’Istituto
L'Istituto comprensivo Don Milani nasce ufficialmente il 01 settembre 2010 con l’aggregazione di
tre Plessi di scuola primaria e dell’infanzia, precedentemente facenti parte del Circolo 15 di Firenze
alla scuola secondaria di 1° Don Milani, che faceva parte dell’Istituto Masaccio-Calvino-Don Milani:
la scuola primaria Gaetano Pilati con sede in via marco Minghetti 2, la scuola primaria e
dell’infanzia Giuseppe Ernesto Nuccio con sede in via della Ripa 14, la scuola primaria e
dell’infanzia Benedetto da Rovezzano con sede in via del Guarlone 54.
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L'aggregazione risponde all'esigenza di continuare nel processo di autonomia scolastica, mirando
alla costituzione di unità scolastiche che contengano al proprio interno alunni dai 3 ai 14 anni e
costituendo così un percorso didattico, cosiddetto del primo ciclo, unitario.
Dei tre istituti il più "vecchio" per nascita è certamente Il Plesso Gaetano Pilati nato nel 1968
come direzione didattica fino al 1989 del vecchio circolo 12 di Firenze che prende il nome
dall’illustre imprenditore edile, oltreché consigliere comunale fiorentino, costruttore di una gran
parte dei rioni popolari fiorentini con l’impiego di soluzioni antisismiche e antincendio che gli
valsero premi e riconoscimenti internazionali. La Gaetano Pilati nasce nel 1968 come direzione
didattica (ex circolo 12) fino al 1989 anno nel quale, a seguito di movimenti di ristrutturazione
territoriale delle Scuole di Firenze, scompare la direzione dalla Pilati e ne diventa sede la Giotto.
5. Il Territorio
L’Istituto Comprensivo Don Milani, comprende i seguenti plessi:
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Scuola primaria G. Pilati - Via Marco Minghetti, 2;
Scuola dell’infanzia e Scuola primaria “G.E. Nuccio” - Via della Ripa, 14;
Scuola dell’infanzia e Scuola primaria B. da Rovezzano - Via del Guarlone, 54;
Scuola secondaria di primo grado “Don Milani”, quest’ultima sede della direzione scolastica
dell’ Istituto in Via Cambray Digny, 3.
Tutte le scuole si trovano nel Quartiere 2 del comune di Firenze, denominato Campo di Marte. Il
quartiere venne edificato nel 1812 su progetto dell'architetto Luigi de Cambray Digny ed era
destinato all'addestramento dell'esercito toscano dopo l'occupazione francese di Napoleone. Nel
1930 la zona venne riconvertita a polo sportivo. Proprio per questo è ben collegata con tutte le
aree della città ed ospita la seconda stazione ferroviaria di Firenze.
Sul territorio sono presenti diverse aree verdi pubbliche: i giardini di “Villa Favard”, i giardini di
“Bellariva” e l'area verde di “S. Salvi”, spazi frequentati soprattutto al termine delle attività
scolastiche e che si connotano come luoghi di aggregazione sia per i bambini che per le loro
famiglie .
La vicinanza di tutte le scuole dell'Istituto all'ex Teatro Tenda, oggi Obyhall, offre la possibilità di
partecipare a numerose iniziative raggiungendo la struttura anche a piedi.
Il comprensivo è ben servito dai trasporti pubblici e questo permette a tutti i ragazzi di raggiungere
le sedi in poco tempo anche a chi non dispone di mezzi propri.
L'utenza delle nostre scuole dimostra che la zona è abitata non solo da famiglie fiorentine. Sono
molti, infatti, i bambini stranieri che frequentano le nostre scuole e il flusso migratorio è in
continua crescita ed è per questo che l'Istituto si avvale della collaborazione del “Centro Ulysse”
del Comune di Firenze e dei suoi insegnanti. Il centro opera in tutte le scuole dell'Istituto con
cadenza settimanale.
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L'offerta formativa richiama la domanda della società rivolta oggi alla scuola, che, soprattutto se
statale, è il soggetto istituzionale primario della mediazione e della trasmissione educativa e
culturale, strategica rispetto alla politica formativa del territorio.
L’Istituto si propone come un'agenzia educativa e formativa integrata nel territorio fiorentino e
tiene quindi conto da una parte delle peculiarità e delle esigenze del territorio, dall'altra delle
problematiche e degli sbocchi della formazione scolastica in un quadro di riferimento
internazionale.
Due dei plessi, Pilati e Don Milani, sono classificati come Area di ricovero di tipo A, dalla
Protezione Civile, che li ha destinati a centri di accoglienza in caso di calamità naturali.
Le risorse esterne sono costituite, oltre che dall’utenza, da una vasta rete di soggetti pubblici e
privati quali:
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l’Amministrazione comunale, che, attraverso la Direzione dell’Istruzione, è il principale
ente di riferimento, in quanto offre numerosi servizi che vanno dalla manutenzione degli
edifici, alla mensa, al servizio trasporto, al servizio di assistenza alla persona per alunni in
situazione di disabilità; la Direzione inoltre offre numerose opportunità culturali e
didattiche attraverso il progetto “Le chiavi della città”
l’Amministrazione provinciale;
l’Amministrazione regionale;
le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del territorio con le quali, in particolare,
vengono svolte azioni di continuità e orientamento per gli alunni più grandi, in uscita dalla
secondaria di primo grado;
il servizio socio-sanitario della ASL di Firenze che cura soprattutto gli ambiti della disabilità
e dell’assistenza sociale, ma offre anche opportunità di formazione per gli studenti;
Enti e Associazioni pubblici e privati, con finalità sociali, culturali, sportive ed educative,
con le quali l’Istituto collabora sia per la realizzazione di particolari progetti didattici sia per
ampliare l’offerta formativa; in particolare segnaliamo le università americane Syracuse
University e Fairfield University che realizzano con la scuola stages per i propri allievi, che
hanno così modo di confrontarsi con la realtà didattica italiana e fiorentina in particolare,
ma offrono anche una grande opportunità per i nostri allievi nello sviluppo delle
competenze linguistiche;
L’Università degli Studi di Firenze, con la quale si realizzano soprattutto progetti di
tirocinio per gli studenti universitari che sono seguiti dai docenti dell’Istituto, in qualità di
tutor, e portano nella scuola l’innovazione didattica e un costante entusiasmo
nell’affrontare ogni aspetto della didattica;
gli esercizi finanziari e commerciali, turistici, le imprese industriali, che costituiscono una
potenziale occasione di collaborazione, anche per l’attuazione di esperienze di stage
rivolte agli alunni della scuola secondaria; con alcune aziende e esercizi commerciali, il
Comprensivo stipula convenzioni per poter effettuare acquisti a prezzi agevolati per il
personale e le famiglie.
L’Istituto, inoltre, si rivolge al territorio realizzando anche alcuni corsi in orario pomeridiano per
utenti esterni alla scuola.
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6. Le Strutture e le dotazioni didattiche
Plesso G. Pilati
L’edificio della scuola primaria G. Pilati, costruito interamente con materiale prefabbricato, dispone
di doppio ingresso, quello principale sito sul Lungarno Aldo Moro 16, l'altro in Via Marco Minghetti
2.
La scuola occupa due piani e un seminterrato: al primo piano ci sono le classi prime e seconde e
un'aula adibita al sostegno. Si trovano inoltre i servizi igienici per i bambini/e, quello per i
diversamente abili, quello per gli adulti e la stanza dei custodi .
Al secondo piano si trovano tutte le altri classi, il laboratorio di scienze, l'aula di inglese, la
biblioteca, il laboratorio di informatica, due stanzine adibite ad attività alternative e l'aulalaboratorio italiano L2 condivisa al mattino per l'espletamento del servizio pre-scuola del Comune.
Sono presenti inoltre servizi igienici per bambini/e, uno per i diversamente abili e uno per gli
adulti. Nel seminterrato si trovano un piccolo teatro e i bagni.
La cucina e la mensa ristrutturate negli anni 2000 grazie a un progetto che aveva visto coinvolti
alunni, insegnanti, personale ausiliario, genitori, l'Amministrazione Comunale e altri enti pubblici,
ha conferito alla nostra scuola l'appellativo di “ECOSCUOLA” grazie ai materiali e agli arredi
totalmente ecologici. La palestra si trova esternamente all'edificio e viene condivisa con la vicina
scuola dell'infanzia comunale e dal comune che organizza attività extrascolastiche per ragazzi e
adulti.
L'intera struttura è circondata esternamente da due ampi spazi ricreativi: un piccolo giardino
sull'ingresso principale utilizzato per lo più dalle classi prime e seconde, l'altro, decisamente più
spazioso e corredato di tavoli e panchine, è destinato a tutte le altre classi.
La scuola ospita dieci classi, due per ogni sezione e tutte funzionano a 40 ore settimanali dal lunedì
al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 16:30 con servizio di pre-scuola dalle 7:30 alle 8:30 per i genitori
che ne fanno richiesta.
Plesso G. E Nuccio
L’edificio del Plesso Nuccio, che ospita sia la scuola dell’infanzia che la scuola primaria, dispone di
due ingressi, quello principale in Via della Ripa 14, l’altro nello Stradone di Rovezzano.
Il plesso è disposto su tre piani. Al primo piano, nell’ala destra dell’edificio, si trovano: due ampie e
luminose aule destinate alle attività didattiche delle due sezioni della Scuola dell’Infanzia
(tre/quattro anni, quattro/cinque anni); un’ampia aula arredata con cavalletti, tavoli, colori,
pennelli e materiale vario destinata alle arti grafiche, alla manipolazione e ove si svolge anche
l’insegnamento della religione cattolica ; un ampio spazio ricreativo ove, oltre ai giochi per i
bambini dell’infanzia, si trova un piccolo palcoscenico in muratura destinato a rappresentazioni
teatrali e un angolo destinato alla lettura; due ampie stanze destinate alla mensa (una stanza per la
scuola primaria e una per la scuola dell’infanzia); la cucina, i servizi igienici per adulti e bambini/e;
due stanze destinate ai custodi; una stanza adibita al rilassamento per i piccoli.
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Nell’ala destra dell’edificio, sempre al primo piano, si trovano: una stanza mensa per i bambini
della classe prima; un ampio spazio ove è situata la reception; 3 classi dell’unica sezione della
scuola primaria destinate allo svolgimento dell’attività didattica; una stanza ove si svolgono attività
alternative e laboratoriali e, la mattina dalle ore 7:30 alle 8:30, il servizio pre-scuola offerto dal
Comune su richiesta dei genitori; una piccola palestra; i servizi igienici per gli adulti e i bambini/e.
Anche il secondo piano è dotato di un ampio spazio centrale destinato ai bambini; vi sono inoltre:
due classi destinate alle attività didattiche, una classe per lo svolgimento di attività alternative e
laboratoriali, l’aula computer, l’aula di scienze, l’aula di musica e i servizi igienici per adulti
bambini/e.
Tutto lo spazio del terzo piano è occupato da una grande biblioteca.
L’edificio è interamente circondato da un ampio spazio verde destinato ad attività ricreative e ove
si trovano giochi in legno per i bambini dell’infanzia (torre/scivolo, tunnel, capanna, casina) tavoli e
panchine.
Complessivamente la scuola ospita 7 classi, cinque della scuola primaria e due della scuola
dell’infanzia; tutte funzionano a 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore
16:30 la scuola primaria e dalle 8:00 alle ore 16:30 la scuola dell’Infanzia.
Nella Scuola Primaria è attivo il servizio di pre-scuola, dalle 7:30 alle 8:30, per i genitori che ne
fanno richiesta.
Plesso Benedetto da Rovezzano
L’edificio del Plesso Benedetto da Rovezzano, che ospita sia la Scuola dell’Infanzia che la Scuola
Primaria, ubicato in via del Guarlone, 54, è strutturato su due piani.
Al piano terreno si trovano: tre ampie e luminose aule, destinate alle tre sezioni della Scuola
dell’Infanzia (tre, quattro, cinque anni); una piccola palestra per le attività psicomotorie, suddivisa
in angolo per l’attività motoria ed angolo per la musica; una biblioteca, strutturata con arredi
funzionali all’esposizione dei libri; una stanza polivalente (laboratorio di pittura,
angolo/televisione); due servizi igienici per bambini/e, uno per gli adulti; uno stanza/deposito per il
materiale di facile consumo; un deposito per le pulizie e due refettori.
Sempre al primo piano dell’edificio sono inoltre presenti: un altro refettorio utilizzato dalla Scuola
Primaria, l’auditorium; una grande ed attrezzata palestra e un’ampia stanza che ospita il servizio
pre-scuola, gestito dal Comune.
Al piano superiore si trovano le 5 classi dell’unica sezione della Scuola Primaria, destinate
all’attività didattica. Sono inoltre presenti, l’aula Informatica, una biblioteca, l’aula di scienze,
un’aula per lo svolgimento di attività alternative e laboratoriali e servizi igienici per adulti e
bambini/e.
La struttura è in buona parte circondata da un ampio giardino per le attività ricreative, con giochi in
legno per i bambini dell’infanzia, tavoli e panchine.
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Complessivamente la scuola ospita 8 classi, cinque della scuola primaria e tre della scuola
dell’infanzia; tutte funzionano a 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore
16:30 la scuola primaria e dalle 8:00 alle ore 16:30 la scuola dell’infanzia.. Nella Scuola primaria è
attivo il servizio di pre-scuola, dalle 7:30 alle 8:30, per i genitori che ne fanno richiesta.
Plesso Don Milani
L’edificio della scuola secondaria di primo grado “Don Milani”, costruito interamente con
materiale prefabbricato, affaccia il proprio ingresso principale su via Cambray Digny al civico 3.
La scuola è completamente circondata da uno spazio verde privato e sul retro è corredata di un
vasto e comodo parcheggio. La struttura si eleva su tre livelli: un piano seminterrato, un piano
terra ed un primo piano. Al piano terra sono ubicati i cinque locali adibiti alla segreteria (didattica
ed amministrativa) ed alla presidenza. Trovano qui spazio inoltre tre aule per le attuali classi, il
grande auditorium (che può ospitare fino a 100 persone), dotato di uno spazio scenico
sopraelevato per le rappresentazioni teatrali e/o musicali, i locali tecnici di segreteria (fotocopie,
fax e deposito materiali), tre servizi igienici per gli alunni (compreso lo spazio per i diversamente
abili) ed il personale docente, vari spazi per il deposito dei materiali per le pulizie e l’ampio spazio
ricreativo, servito di distributori per bevande e snack.
Al primo piano sono dislocate cinque aule per le classi, due aule per gli alunni diversamente abili,
la sala professori, il laboratorio informatico e le due toilette per gli alunni (compreso lo spazio per i
diversamente abili). Il piano seminterrato, che affaccia sul retro della scuola e sul parcheggio,
ospita il refettorio per il servizio mensa, con gli annessi locali cucina, e numerosi locali adibiti a
laboratori: laboratorio d’Arte, laboratorio di Ceramica (con forno per la cottura dei manufatti),
aula Video, laboratorio di Scienze, laboratorio di Tecnologia, laboratorio di Alfabetizzazione per
stranieri, nonché la biblioteca scolastica e l’archivio scolastico. Su questo livello si sviluppa anche la
palestra con i relativi spogliatoi e servizi igienici. Sono qui presenti inoltre spazi da destinare ai
futuri sviluppi delle offerte dell’Istituto.
Inoltre è presente un locale adibito dalla Protezione civile per lo stoccaggio di materiali necessari
per le emergenze, in caso di calamità naturali.
La scuola al momento ospita un totale di nove classi, suddivise su tre sezioni, e tutte funzionano a
30 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle ore 14:00.
Per ciò che concerne l’attività didattica, i docenti e gli alunni possono avvalersi di molti ausili e
strumenti (pc, web, carte, materiali scientifici, testi di approfondimento, video, strumenti musicali,
ecc); in particolare ogni aula è dotata di Lavagna interattiva multimediale collegabile con tablet
che consentono di migliorare l’utilizzo delle tecnologie informatiche e multimediali, di ampliare
l’offerta didattica e favoriscono il processo di insegnamento/apprendimento degli alunni.
I materiali e gli strumenti in possesso dell’Istituto possono costituire oggetto di scambio e di
prestito, tra i Plessi.
Complessivamente l’Istituto possiede:
 Laboratori informatici e multimediali
 Auditorium con spazi scenici sopraelevato per le rappresentazioni teatrali e/o musicali
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Biblioteche
Impianti sportivi: palestre, campi di pallavolo e pallacanestro
Aule con Lavagne Interattive Multimediali
Laboratori: scienze, musica, tecnologia, VideoProiettore
collegamento a pc
Fotocopiatrici e servizio stampa.
per
maxischermo
con
Tutte le strutture e le dotazioni strumentali sono utilizzate pienamente, solitamente in orario
mattutino e, nel caso di progetti o di eventuali richieste provenienti da enti esterni, anche in orario
pomeridiano secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
La salvaguardia delle strutture patrimoniali e la garanzia della sicurezza sono realizzate anche
attraverso un maggiore controllo esercitato sull’intera area scolastica, grazie ad un servizio offerto
dal Comune di Firenze, denominato “ProGETweb”.
Si tratta del Servizio Manutenzioni, promosso dalla Direzione Servizi Tecnici e sviluppato in
collaborazione con la società Teckna di Firenze, che ha come finalità la gestione del processo degli
interventi manutentivi degli impianti sugli immobili in carico al Comune di Firenze.
Tramite la procedura automatizzata di “Proget-F2”, i docenti responsabili per la sicurezza di
ciascun plesso scolastico inseriscono la propria richiesta di manutenzione che viene
immediatamente inviata o alla ditta responsabile del servizio manutentivo o all’operatore
comunale per
l’attivazione dell’impresa di lavori
contrattualmente operativa.
7. Il servizio di prevenzione e protezione per la sicurezza a scuola
Il tema della sicurezza, per le sue rilevanti finalità di tutela della salute, è oggetto di particolare
attenzione e considerazione da parte del nostro Istituto ed è trasversale a tutta l’attività formativo
curricolare, con la finalità di attivare comportamenti responsabili e adeguati in una scuola sicura.
La costituzione del servizio di prevenzione e protezione (SPP), organo interno che vede coinvolte
tutte le figure del mondo scolastico, in attuazione di quanto previsto dal D. Lgs. n. 81 del 2008, così
come modificato dal D. Lgs. n. 106 del 2009 rappresenta un capitolo qualificante nello sviluppo di
una cultura della sicurezza.
Tale servizio viene considerato e vissuto come un’opportunità per promuovere una sostanziale
cultura della prevenzione dei rischi attraverso una continua ed efficace attività di informazione e
formazione.
Principali attività del SPP sono:
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L’informazione intesa come il complesso di attività dirette a fornire conoscenze utili
all’identificazione, alla riduzione e gestione dei rischi in ambiente di lavoro. Destinatari di
tale attività sono tutte le persone fisiche che svolgono attività nei locali scolastici, o per
conto della scuola, studenti compresi.
La formazione, cioè il processo formativo attraverso il quale trasferire ai docenti e agli altri
soggetti che svolgono attività nell’Istituto le conoscenze e le procedure utili all’acquisizione
di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti a scuola e
all’identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi.
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L’addestramento, cioè il complesso delle attività dirette a far apprendere a tutti i lavoratori
l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi e le procedure di
lavoro. L’addestramento, in genere spetta al personale addetto al servizio di prevenzione e
protezione (referenti per la sicurezza in ogni plesso) che devono poter garantire, durante la
gestione delle emergenze, il corretto avvio delle procedure (avvisare i soccorsi, dirigere i
flussi delle persone in fase di evacuazione, accudire i portatori di handicap e coloro che si
trovano in difficoltà), nonché il corretto utilizzo delle attrezzature (antincendio, uscite di
sicurezza, ecc.).
A tal fine e allo scopo di garantire la massima sicurezza negli ambienti di lavoro e la diffusione e
divulgazione delle misure e procedure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso,
incendio, terremoto, ogni anno il personale della scuola segue corsi di formazione/aggiornamento
diretti alla conoscenza delle principali disposizioni normative vigenti in materia. Durante i corsi di
formazione si viene a conoscenza delle procedure da seguire in caso di emergenza e della
diversificazione dei ruoli nella gestione delle emergenze; inoltre nell’area della formazione
possono ricadere tutte le procedure di simulazione, tra cui prove di evacuazione, giochi di ruolo e
individuazione di fonti di pericolo.
A loro volta, anche gli insegnanti tengono alcune lezioni che hanno lo scopo di sensibilizzare e
istruire gli alunni sulla prevenzione dei rischi e prepararli alle prove di evacuazione.
Responsabile della gestione della sicurezza è il Dirigente scolastico che assume il ruolo e i compiti
che la legge assegna al datore di lavoro. Nelle scuole statali, tuttavia, il Dirigente scolastico non ha
il potere di realizzare gli interventi strutturali eventualmente necessari negli edifici; tali interventi,
infatti sono forniti al nostro Istituto dal Comune di Firenze che ha l’obbligo di provvedere alla loro
manutenzione.
Nella gestione della sicurezza il dirigente si avvale della collaborazione di un esperto il
Responsabile dei lavoratori per la sicurezza che svolge un ruolo attivo nelle varie fasi di gestione
della sicurezza e redige il documento sulla sicurezza e il documento di valutazione dei rischi,
individuando tutte le misure necessarie a prevenirli.
In attuazione di quanto previsto dal D.Lgs. n. 81 del 2008 inoltre:




in ogni locale scolastico è affissa la planimetria nella quale è evidenziata l’uscita più idonea
da raggiungere, seguendo il percorso indicato dalla segnaletica;
esiste e viene periodicamente aggiornato, da un esperto nominato dal Dirigente scolastico,
il documento sulla sicurezza che contiene la valutazione dei rischi e le relative misure di
prevenzione e protezione;
all’inizio di ogni anno vengono preventivamente designati i docenti e i custodi incaricati
dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei
luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e di
gestione delle emergenze in genere. Tali figure, presenti in ogni plesso sono: il responsabile
del Servizio di prevenzione e protezione, i responsabili di Pronto soccorso, i responsabili di
prevenzione incendi e lotta antincendi;
esistono e sono periodicamente aggiornati il piano di evacuazione (in cui vengono riportate
zona per zona le vie di fuga verso le aree sicure e i punti di riunione d’emergenza
dell’Istituto); il piano di primo intervento (volto ad assicurare sia il primo soccorso, sia gli
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interventi diretti a garantire la sicurezza di tutti durante l’esodo in attesa di soccorsi); il
piano antincendio.
Allegato n° 1: Assetto organizzativo del sistema di prevenzione
8. Funzionamento dei Plessi e orari
Orari e attività nella Scuola dell’Infanzia
La Scuola dell’Infanzia dell’Istituto comprende i seguenti Plessi: “Benedetto da Rovezzano” e
“Giuseppe Ernesto Nuccio”.
Gli Orari e le attività di ogni scuola sono i seguenti:
Fascia di età: 3 anni
8:00 - 9:00
Ingresso e accoglienza dei bambini
9:00 – 9:30
Presenze dei bambini – calendario
9:30 – 10:00
Colazione
10:00 – 11:00 Attività di sezione
11:00 – 12:00 Fascia età/ attività di laboratorio
12:00 – 12:30 Preparazione al pranzo e Uscita antimeridiana
12:15 – 13.00
Pranzo
Uscita Facoltativa per tutto l’a.s.
13.00 – 14:00 Giochi organizzati o liberi negli spazi – scuola (giardino)
14:00 – 15:45 Rilassamento
16:00 – 16:30 Uscita
Fascia di età: 4/5 anni
8:00 - 9:00
Ingresso dei bambini a scuola
9:00 – 9:30
Presenze dei bambini – calendario
9:30 – 10:00
Colazione
10:00 – 11:00 Attività di sezione
11:00 – 12:00 Fascia età/ attività di laboratorio
12:00 – 12:30 Uscita antimeridiana
12:15 – 13.00 Pranzo
13
13.00 – 14:00 Giochi organizzati o liberi negli spazi – scuola (giardino)
14:00 – 16:00 Attività di sezione o intersezione
16:00 – 16:30 Uscita
Pre-scuola e post-scuola. Non è prevista la possibilità di chiedere tali servizi, in quanto la scuola
dell’infanzia non è scuola dell’obbligo e pertanto il comune di Firenze non offre tale servizio.
L’Istituto offre però un servizio di doposcuola, attualmente solo alla scuola Benedetto da
Rovezzano, su richiesta dei genitori e dietro un pagamento di una quota mensile.
Orari e attività nella Scuola Primaria
La Scuola Primaria dell’Istituto comprende i seguenti plessi: “Benedetto da Rovezzano”,
“Giuseppe Ernesto Nuccio” e “Gaetano Pilati”.
Orari
8:30 – 10: 30
Attività didattica
10. 30 – 11:00 Pausa ricreativa e merenda
11:00 – 12:30 Attività didattica
12: 30 – 14.00
Mensa e pausa ricreativa post mensa
o attività laboratori e progetti (dalle 13:30 alle 14:00/14:30)*
14:00 – 16:30 Attività didattica
*La pausa post-mensa potrebbe subire delle riduzioni nel caso siano previsti progetti o attività laboratoriali. La pausa
post mensa è dedicata al rilassamento degli alunni e può essere utilizzata per attività di disegno, canto, sport o altre
iniziative che i docenti valutano idonee.
Pre-scuola. È prevista la possibilità di chiedere il servizio pre-scuola, si tratta di un servizio a
pagamento offerto dal comune di Firenze su richiesta dei genitori.
Attività: nella scuola Primaria le unità orarie sono 30.
Del curricolo obbligatorio i minimi orari sono così articolati:
10 ore in classe I e II
8 ore nelle classi III, IV, V
1 ora nelle classi I, II
Storia
2 ore nelle classi III, IV V
1 ora nelle classi I, II
Geografia
2 ore nelle classi III, IV V
10 ore in classe I
Matematica
9 in classe II
7 ore nelle classi III, IV, V
1 ora nelle classi I, II
Scienze (comprensiva di Educazione Ambientale)
2 ore nelle classi III, IV V
Lingua italiana
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1 ora
2 ore
2 ore
1 ora in classe I
L 2 (Inglese)
2 ore in classe II
3 ore nelle classi III, IV, V
I.R.C. (Insegnamento della Religione Cattolica) o 2 ore
Attività alternativa
Tecnologia
Educazioni (Immagine, Musicale)
Educazione Motoria
Orari e attività nella Scuola Secondaria
Orari
8:00 – 9:55
Attività didattica
9:55 –10:05
Pausa ricreativa e merenda
10:05 –12:00 Attività didattica
12:00 –12:05 Pausa ricreativa e merenda
12:05 –14:00 Attività didattica
Attività: nella scuola Secondaria di I grado le unità orarie settimanali sono 30.
Nel curricolo obbligatorio nazionale gli orari sono così articolati:
Lettere (Italiano Storia Geografia)
9 ore
Approfondimento (ed. Cittadinanza e
Costituzione)
1 ora
Matematica e Scienze
6 ore
Lingua Inglese
3 ore
Seconda Lingua (Francese o Spagnolo)
2 ore
Tecnologia
2 ore
Arte e Immagine
2 ore
Ed. Musicale
2 ore
Corpo Movimento e Sport
2 ore
I.R.C. (Insegnamento della Religione
Cattolica) o Attività alternativa
1 ora
L’indirizzo musicale
Le discipline di strumento musicale sono entrate a pieno titolo nel curricolo dell’Istituto. A partire
dall’anno scolastico 2009-2010 la scuola secondaria è stata infatti autorizzata ad avviare
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l’insegnamento dei seguenti strumenti: corno, flauto, pianoforte e violino, secondo il decreto 201
del 6 agosto 1999. Altra autorizzazione da parte del MIUR è stata concessa alla scuola a partire
dall’anno scolastico 2011-12, con l’avvio dei corsi collettivi di strumento musicale già a partire
dalla classe III della scuola primaria, come da decreto n.8 del 2011.
La musica diviene dunque luogo di crescita e motivo di raccordo tra due ordini di istruzione, la
primaria e la secondaria di primo grado, chiamate alla collaborazione, allo scambio reciproco di
esperienze. Un’opportunità formativa di livello per sviluppare le potenzialità creative ed espressive
di ciascuno, nel rispetto delle fasi di sviluppo dei discenti.
Gli studi sull’intelligenza ribadiscono l’importanza della musica vissuta grazie alle esperienze
concrete, in un’ottica che rifiuta il punto di vista accademico e specialistico. E dunque bambini e
ragazzi sono messi in condizione di partecipare all’esperienza madre della musica, suonare
insieme, per imparare a seguire, ascoltare, rispettare l’altro, per lavorare su un progetto comune.
La musica è uno speciale strumento di riscatto pedagogico, occupazionale, morale dell’infanzia e
della gioventù.
La lezione individuale e quella collettiva di strumento concorrono, entrambe, allo sviluppo degli
ambiti intellettuali, spirituali, sociali, professionali, riscattando i giovani da una vita che potrebbe
indurli a fenomeni di devianza ed educandoli all’armonia dei rapporti interpersonali per creare
“bellezza” attraverso i suoni.
La musica e lo studio di uno strumento concorrono alla crescita e alla formazione della persona,
anche per quel che riguarda il rispetto dei ruoli, delle regole, nel percepire la stessa musica come
parte importante di un tutto, nel gioco della vita.
Pertanto l’insegnamento dello strumento musicale si configura come specifica offerta formativa
della scuola e non va confuso con le attività di laboratorio, né con le extracurricolari.
La musica è strumento elettivo di educazione, non solo per merito delle sue leggi specifiche, ma
specie per le numerose correlazioni con altri campi del sapere. Pertanto l’Istituto ne valorizza
l’insegnamento nel Piano dell’Offerta formativa, nella realtà di ogni lezione scolastica, nella
preparazione degli allievi in vista della partecipazione alle rassegne, alle performance, ai saggi, ai
concerti.
Gli allievi iscritti al corso di strumento hanno un incremento orario di lezione che può variare da
due a quattro ore settimanali circa. La disciplina viene valutata come le altre, con voti espressi in
decimi. La competenza viene espressa anche in sede di esame di licenza media, quando l’allievo è
chiamato ad esibirsi col proprio strumento, nonché a dar prova delle sue conoscenze teoriche. Le
attività musicali si svolgono nel pomeriggio, dalle ore 14.30 alle ore 19.00 dal lunedì al giovedì: gli
studenti partecipanti possono accedere al servizio mensa del comune, rimanendo all’interno della
struttura scolastica e sotto la sorveglianza dei docenti.
Per accedere ai corsi di strumento della secondaria di primo grado è necessario farne esplicita
richiesta al momento dell’iscrizione. Per accedere ai corsi, gli allievi che optano per l’indirizzo
musicale sono chiamati ad affrontare una semplice prova attitudinale, utile per la formazione di
una graduatoria prioritaria, e anche nel caso le richieste di iscrizione fossero superiori ai posti
disponibili.
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Il test attitudinale può essere affrontato anche da coloro che non posseggono specifiche
competenze musicali. In totale, ogni anno, vengono ammessi 24 allievi, ripartiti sulle 4 classi di
strumento.
Le competenze acquisite nella scuola ad indirizzo musicale sono spendibili per il proseguimento
degli studi musicali (liceo musicale) e per la partecipazione alla vita culturale, in gruppi musicali,
associazioni artistiche e quant’altro viene offerto dal territorio.
Corsi extracurricolari pomeridiani
Secondo la tipologia di attività e le richieste dell’utenza, sia interne che esterne, e sulla base dei
progetti da realizzare, la scuola, in virtù delle convenzioni stipulate con le associazioni o gli esperti
esterni che gestiscono le differenti attività, mette a disposizione i propri locali e le proprie
attrezzature, nonché il servizio di custodia e pulizia, per l’attuazione di attività laboratoriali e
formative.
Calendario scolastico
Il calendario annuale è coordinato con il calendario regionale e nazionale. Il Consiglio di Istituto
può prevedere la chiusura dell’Istituto durante i periodi di sospensione dell’attività didattica.
Nell’anno scolastico 2014-15, il Consiglio ha deliberato la chiusura nei seguenti giorni:
24 Dicembre2014
31 Dicembre2014
5 Gennaio2015
14 Agosto2015
Orari delle attività della segreteria
Gli Istituti sono aperti:
Durante il periodo di svolgimento delle lezioni Dal lunedì al venerdì: dalle ore 7:30 alle ore 19:00
Durante la sospensione dell’attività didattica
Dal lunedì al venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 14:00
Gli uffici di segreteria ricevono:
giorni Orario
Dal lunedì al venerdì dalle ore 10:30 alle ore 11:30
Personale docente
e ata
Ufficio del Personale
Famiglie e Utenza
esterna
Ufficio didattica
Il martedì dalle ore 14:30 alle 16:30
Il mercoledì solo su appuntamento, per
pratiche complesse
Dal lunedì al venerdì dalle ore 08:00 alle 09:30 e
Il martedì dalle ore 14:30 alle 16:30
Il giovedì solo su appuntamento
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Il Dirigente Scolastico riceve, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:30 alle ore 11:30, solo su
appuntamento. In caso di necessità gli appuntamenti possono essere chiesti in altri orari.
Il D.S.G.A. riceve tutti i giorni dalle ore 10:30 alle ore 11:30, il martedì dalle ore 14:30 alle ore
16:30.
Per le telefonate (salvo urgenze) l’orario è tutti i giorni dalle 11:00 alle 12:00.
È possibile usare la posta elettronica che consente una comunicazione sicura: esistono più indirizzi
dedicati all’interno dell’Istituto
Per comunicare direttamente con:
 L’Istituto
[email protected]
 il Dirigente Scolastico
[email protected]
 il D.S.G.A.
[email protected]
 l’Ufficio Didattica alunni
[email protected]
9. I rapporti scuola-famiglia e la comunicazione
L’Istituto Don Milani presta una particolare attenzione ai rapporti tra la scuola e le famiglie.
Tale rapporto, alla cui base viene posto il criterio della reciprocità, richiede uno scambio continuo,
una costruzione progressiva ed è fondamento di una comunità allargata, educante,
corresponsabile e garante dello sviluppo degli alunni. Infatti il dialogo tra scuola e famiglia,
necessario per la crescita culturale e per la formazione dei giovani, è un momento imprescindibile
del progetto educativo che il nostro Istituto si propone di attuare con modalità di informazione,
comunicazione e collaborazione serena e costruttiva.
La partecipazione democratica ed il coinvolgimento alla vita della scuola si attua:
 nel Consiglio d’Istituto;
 nei Consigli di Classe, d’Interclasse, d’Intersezione e nelle Assemblee;
 in occasione dei Colloqui individuali.
Scuola dell’Infanzia
Vengono presi in esame l’inserimento e i progressi/processi di apprendimento attraverso colloqui
individuali con gli insegnanti di sezione. Tali colloqui si svolgono ad ottobre per i bambini/e di tre
anni e per i nuovi iscritti; a febbraio per i quattro anni; a maggio/giugno, nuovamente per i tre e i
cinque anni, in occasione del colloquio d’uscita.
Gli insegnanti potranno concordare altri incontri qualora si presentassero particolari necessità o
urgenze, anche su richiesta dei genitori.
La progettazione educativo–didattica viene veicolata tramite assemblee, consigli di intersezione e
la documentazione periodica.
18
Per gli alunni neoiscritti (fascia di età dei tre anni) la prima assemblea tra docenti e genitori si
svolge nel mese di settembre, prima dell’inizio della scuola. Nel corso di questa riunione i docenti
illustrano le modalità d’inserimento dei bambini nelle prime tre settimane di scuola,
l’organizzazione scolastica e le finalità della scuola dell’infanzia (identità, autonomia, sviluppo delle
competenze), il materiale occorrente; sempre nel mese di settembre, dopo l’inizio delle attività
didattiche, si svolge un’altra assemblea per fasce d’età che coinvolge le famiglie degli alunni iscritti
(fascia di età tre, quattro e cinque anni); nel corso di tale riunione le docenti illustrano la
progettazione educativo-didattica, l’organizzazione scolastica, i progetti che saranno attivati
durante l’anno; nel mese di ottobre si svolge un’assemblea per l’elezione del rappresentante dei
genitori della classe.
Nel mese di novembre si riunisce il Consiglio di intersezione, cui partecipano i docenti e i
rappresentanti dei genitori, per illustrare l’andamento generale della programmazione e dei
progetti.
L’ultima assemblea si tiene nel mese di aprile ove docenti, famiglie e bambini organizzano insieme
alle famiglie la festa di fine anno.
Nel mese di maggio si svolge l’ultima riunione del Consiglio di intersezione, nel corso di tale
riunione si procede alla verifica dei progetti attivati durante l’anno scolastico e genitori e docenti
fanno proposte di nuovi progetti per l’anno scolastico successivo.
Scuola Primaria
I rapporti tra famiglia e scuola si organizzano nella duplice modalità:


di incontri in assemblea per confrontarsi sugli aspetti organizzativi comuni;
incontri individuali per esaminare il percorso formativo dei singoli alunni/e.
Gli incontri in assemblea: ogni anno, prima dell’inizio della scuola, è previsto un incontro con i genitori
delle future classi prime; per le altre classi invece la prima assemblea si svolge nel mese di ottobre. Nel
corso di tale riunione le docenti illustrano ai genitori le linee generali della progettazione didattica e i
progetti che la scuola intende attivare durante l’anno scolastico; sempre nel mese di ottobre si svolge
un’assemblea per l’elezione dei genitori rappresentanti di classe; sono inoltre, previste, nei mesi di
novembre e di aprile due riunioni di interclasse alle quali partecipano i docenti e i genitori rappresentanti
di classe.
Nel corso di queste riunioni vengono illustrati: l’andamento didattico e disciplinare della classe in
generale e lo stato di avanzamento della progettazione didattica; i progetti attivati con richiesta ai
genitori di un parere su ogni singolo progetto e, nella riunione del mese di aprile, sui libri di testo
adottati.
Gli incontri individuali sono previsti con cadenza bimestrale: nel mese di novembre, nel mese di febbraio
in occasione della consegna delle schede in seguito alla chiusura del primo quadrimestre, nel mese di
aprile e, infine nel mese di giugno in occasione della consegna delle schede a fine anno scolastico. Gli
incontri individuali possono anche svolgersi, soprattutto nelle classi con più alunni, in due giorni così da
permettere ai genitori di parlare con gli insegnanti con più tranquillità e con più brevi tempi di attesa.
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Per problemi nuovi e urgenti possono inoltre essere richiesti da una delle parti, colloqui ulteriori.
Scuola secondaria
La scuola privilegia il rapporto scuola-famiglia come elemento qualificante per un’adeguata
risposta educativa ai bisogni degli alunni. Le comunicazioni relative all'andamento degli allievi
trovano un momento essenziale nei colloqui diretti tra docenti e familiari, integrati dalla
valutazione fornita alle famiglie alla fine di ogni quadrimestre. Esistono varie tipologie di colloqui:
I colloqui generali si tengono due volte l’anno: (a Dicembre e tra Marzo/Aprile). In quelle occasioni
sono presenti tutti i docenti della classe, ma il colloquio deve essere necessariamente breve per
permettere a tutti i genitori di ricevere informazioni sui propri figli. I coordinatori di classe inoltre
incontrano i genitori in occasione delle schede di valutazione, quadrimestrali e finali, nel mese di
Febbraio e di Giugno.
I colloqui individuali: i docenti sono disponibili per gli incontri settimanali a partire dal mese di
Novembre: il calendario dei colloqui viene comunicato entro il mese di Ottobre. Il genitore
interessato richiede l’appuntamento al docente tramite il libretto delle comunicazioni,
controllando la risposta dello stesso. L’incontro può essere richiesto anche dal docente tramite
comunicazione scritta, in cui saranno indicati il giorno e l’ora: i genitori sono invitati a confermare
la loro presenza, per evitare che il docente attenda inutilmente e per concordare altra data.
Incontri dei rappresentanti dei genitori con i Consigli di Classe: sono sede di discussione di
problematiche e iniziative relative all'intera classe.
Per rendere più proficui i rapporti tra scuola e famiglia è necessario che le due parti in causa
cerchino più occasioni d’incontro per esaminare insieme le varie problematiche relative ai minori.
Allo scopo di garantire modalità di comunicazione e informazione alle famiglie, improntate ai
principi di trasparenza, correttezza e partecipazione e di consolidare il “patto educativo di
corresponsabilità” che si instaura tra i diversi soggetti del progetto educativo, i docenti saranno a
disposizione delle famiglie nei seguenti periodi dell’anno scolastico:
 dal 3/11/2014 al 23/12/2014
 dal 23/02/2015 al 15/05/2015
Il calendario di ricevimento è pubblicato sul sito web.
I docenti sono disponibili a ricevere i genitori in orari diversi da quelli indicati previo
appuntamento. Per eventuali comunicazioni è possibile inviare una e-mail all'indirizzo:
[email protected] .
Colloqui con il coordinatore di classe
Agli incontri tra docenti e genitori, si affiancano occasioni in cui i rapporti scuola-famiglia sono
tenuti dal coordinatore di classe che, in presenza di particolari problemi riguardanti la frequenza, il
profitto o il comportamento, convoca i genitori per informarli e concordare una comune linea di
condotta.
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La famiglia che ne avverta la necessità contatta il coordinatore per segnalare problemi di varia
natura e per contattare, eventualmente docenti o il dirigente scolastico.
La comunicazione con gli studenti e le loro famiglie avviene anche con circolari interne che
vengono lette in classe e trascritte nei libretti di comunicazione scuola-famiglia; se la
comunicazione deve essere notificata anche ai genitori, essa viene consegnata ad ogni studente
che avrà cura di informare i genitori e riportare a scuola la cedola firmata.
L’Istituto è raggiungibile anche attraverso la rete internet all’indirizzo www.icdonmilani.gov.it
Il sito si arricchisce in modo sistematico ogni giorno di notizie ed informazioni utili nel desiderio di
fornire sempre più servizi e di agevolare la comunicazione scuola-studenti, scuola-famiglia e
scuola-territorio, presentando sia opportunità di conoscenza dei progetti e delle attività, sia
modalità di accesso diretto ai servizi dell’Istituto
C’è poi la possibilità di inviare e-mail per richiedere informazioni, fornire suggerimenti, contattare
il dirigente o altro personale della scuola, scegliendo direttamente chi deve essere il destinatario
alla pagina “Come contattarci”.
Open Day
Alle famiglie che intendono iscrivere i propri figli in una delle Scuole dell’Istituto è dedicata una
particolare forma di comunicazione: le giornate di Open day. Si tratta di un’iniziativa, che
solitamente si svolge, tra il mese di dicembre e il mese di gennaio, con la quale l’Istituto intende
far conoscere ai genitori e ai futuri alunni l’offerta formativa, l’organizzazione scolastica, le
strutture, gli ambienti e le future insegnanti, nell’intento di porre le famiglie nella condizione di
realizzare una scelta consapevole.
L’iniziativa si svolge con modalità differenti nella Scuola dell’Infanzia e nelle Scuole Primaria e
Secondaria:
Scuola dell’Infanzia:


primo incontro (prima dell’iscrizione, dicembre/gennaio) con il Dirigente scolastico e
alcuni docenti per illustrare l’offerta formativa dell’Istituto, l’organizzazione didattica,
le strutture, gli ambienti, i laboratori;
secondo incontro (dopo l’iscrizione - maggio) con apertura dei Plessi ai bambini
neoiscritti; durante quest’incontro i bambini che già frequentano la scuola offrono un
particolare benvenuto con momenti di animazione, canti e attività laboratoriali.
Nella Scuola Primaria e Secondaria l’Open day si svolge in un unico incontro durante il quale
(prima dell’iscrizione, dicembre/gennaio) il Dirigente scolastico e alcuni docenti illustrano l’offerta
formativa dell’Istituto, l’organizzazione didattica, le strutture, gli ambienti, i laboratori
(informatica, inglese, musica, scienze), la biblioteca.
Per gli alunni sono previste particolari forme di comunicazione attraverso i percorsi di continuità
didattica fra gli ordini.
21
10. Organigramma
Dirigente scolastico
Consiglio di Istituto
dirigente scolastico
8 docenti
8 genitori
2 ATA
Direttore
dei Servizi Generali
e Amministrativi
Giunta
Esecutiva
Staff del Dirigente:
Personale
Amministrativo
Tecnico
Ausiliario
Collaboratori del Dirigente
Referenti di plesso
Funzioni Strumentali al POF
Rsu
Servizio di
prevenzione e
protezione
Commissioni
di Supporto
Collegio
dei Docenti
Dipartimenti
Disciplinari
Comitato
di Valutazione
Consigli
di InterclasseTeam docenti
Consigli
di Classe
Consigli
di Intersezione-
Team docenti
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Il Dirigente Scolastico – prof.ssa Anna De Zordi
È il legale rappresentante dell’Istituto ed esercita la funzione dirigenziale, promuove e coordina le
attività dell’Istituto. In particolare: cura la gestione unitaria e il funzionamento generale
dell’Istituto (in tutte le sue esplicazioni funzionali, finali o strumentali, di tipo organizzativo,
didattico, amministrativo e contabile).
Il Dirigente è coadiuvato da uno staff di docenti con funzioni di supporto e condivisione delle
attività che ricevono specifici incarichi o deleghe, alcuni nominati direttamente dal dirigente altri
designati nel Collegio dei Docenti:
 Docenti collaboratori del Dirigente:
o prof. Pierfrancesco Alderighi, con delega di sostituzione del Dirigente
o dott.ssa Simona Angileri
 Docenti referenti di plesso, con responsabilità di coordinamento e vigilanza sui singoli
plessi dell’Istituto:
o Scuola dell’Infanzia Benedetto da Rovezzano – Annalisa Andreozzi
o Scuola primaria Benedetto da Rovezzano – Franca Di Sibio
o Scuola dell’Infanzia Nuccio – Lorenza Marchese
o Scuola primaria Nuccio – Gioconda Basso
o Scuola primaria Gaetano Pilati – Annamaria Di Somma
 Docenti Funzioni Strumentali al POF, con incarichi specifici su area della didattica e
dell’organizzazione particolarmente significative per l’Istituto:
o area A – Valutazione di istituto - Paola Salvati
o area B – DSA e BES - Simona Fonte
o area C – Handicap - Maria Luisa Rossi
o area D – Documentazione didattica, nuove tecnologie, sito web - Stefania Zini
o area E – Continuità fra i vari ordini di scuola – Lilia Reali
o area F - Curriculum in verticale - Teresa Giofrè
o area G - Sostegno al lavoro docente - Rita Barzanti
 Docenti coordinatori e responsabili di progetto e docenti coordinatori dei consigli di classe
e dei dipartimenti.
A queste figure si affiancano nella gestione dell’Istituto gli organi collegiali e il personale ATA.
Gli organi collegiali, ciascuno con le proprie funzioni, nascono col D.Lg. 297/94 e sono in attesa di
revisione da parte dello Stato. Attualmente sono così individuati:
Il Consiglio di Istituto, di durata triennale, è l’organo rappresentativo di tutte le componenti della
comunità scolastica e organo di governo dell’Istituto con funzioni di gestione e di indirizzo
generale. In particolare:
 Definisce le scelte generali di gestione e amministrazione dell’Istituto;
 Definisce gli indirizzi generali per l’elaborazione del POF che in un secondo momento
approva e adotta;
 Delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e dispone in ordine all’impiego dei
mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico
dell’Istituto;
 Approva il Programma annuale delle attività;
23

Delibera le attività da retribuire con il Fondo di Istituto e la ripartizione delle risorse del
fondo stesso;
Fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e dei Consigli di intersezione, di interclasse e di
classe, Il Consiglio di Istituto:
 adotta il regolamento interno dell’Istituto per il funzionamento della biblioteca, delle
attrezzature culturali, per la vigilanza sugli alunni;
 delibera l’acquisto, la conservazione e il rinnovo delle attrezzature tecnico-scientifiche e
dei sussidi didattici;
 adatta il calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;
 approva i criteri per la programmazione e attuazione delle attività parascolastiche,
interscolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di
sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione;
 approva gli accordi con altre scuole al fine di realizzare scambi di informazioni e di
esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione.
Il Consiglio inoltre:
 esprime pareri sull’uso, in orario extrascolastico, degli edifici e delle attrezzature
scolastiche;
 adempie alle funzioni previste dal D.I. n. 44/2001 Contenente il Regolamento di
Contabilità;
 esercita le altre attribuzioni previste dal D.Lsg 1994 n. 297.
La giunta esecutiva è composta dal Dirigente scolastico, dal Direttore dei servizi Generali e
Amministrativi, da un docente, un non docente, da un genitore.
La giunta:
 predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo;
 prepara i lavori del Consiglio e cura l’esecuzione delle relative delibere;
 ha competenza per i provvedimenti disciplinari a carico degli alunni su proposta del
consiglio di classe.
I Consigli di intersezione - scuola dell’infanzia
Sono composti da tutti i docenti e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni
interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato.
Il consiglio di intersezione:
 programma attività e interventi didattici finalizzati al raggiungimento degli obiettivi
prefissati
 verifica e valuta i processi di apprendimento e i percorsi formativi del gruppo classe
 formula al Collegio dei Docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e a
iniziative di sperimentazione
 agevola ed estende i rapporti reciproci tra docenti e genitori.
I Consigli di interclasse - Scuola primaria
Sono composti da tutti i docenti e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi
interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente, da lui delegato.
Il consiglio di interclasse
 programma attività e interventi didattici finalizzati al raggiungimento degli obiettivi
prefissati
 verifica e valuta i processi di apprendimento e i percorsi formativi del gruppo classe
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


formula al Collegio dei Docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e a
iniziative di sperimentazione
agevola ed estende i rapporti reciproci tra docenti e genitori.
Esamina i casi di irregolare comportamento degli alunni e delibera le relative sanzioni.
Non sono considerati un organo collegiale, ma hanno la funzione determinante nella didattica e
nell’organizzazione della scuola dell’infanzia e nella scuola primaria:
i Team docenti Scuola Primaria e Scuola dell’Infanzia
La presenza di più docenti nella classe crea una corresponsabilità nel team per quanto attiene tutto
il percorso di formazione dell'alunno, le attività educative e curricolari e la valutazione dei risultati
raggiunti .
Il team docente di ogni gruppo classe coordina insieme:
 L'organizzazione della programmazione e delle attività della classe
 Il piano delle uscite, gite e visite culturali collegate alla programmazione annuale di classe
 La modalità e gli esiti della valutazione degli alunni
 La conservazione della documentazione didattica
 La comunicazione con le famiglie
 La valutazione dell'organizzazione complessiva.
Ogni insegnante gestisce curricolo e laboratori. Solitamente gli insegnanti svolgono attività di
insegnamento frontali per 22 ore settimanali più due ore di programmazione settimanali.
I Consigli di classe - scuola secondaria di 1°
Sono composti da tutti i docenti della classe e da quattro rappresentanti dei genitori; presiede il
Dirigente scolastico o un docente, da lui delegato, facente parte del Consiglio.
Il consiglio di classe:
 individua gli obiettivi educativi per i propri studenti
 programma attività e interventi didattici finalizzati al raggiungimento degli obiettivi
prefissati
 verifica e valuta i processi di apprendimento e i percorsi formativi del gruppo classe e dei
singoli studenti
 formula al Collegio dei Docenti proposte e iniziative di sperimentazione
 agevola ed estende i rapporti reciproci tra docenti e genitori
 decide i provvedimenti disciplinari a carico degli studenti previsti dal Regolamento di
Istituto.
Il Comitato per la valutazione dei docenti composto da quattro membri effettivi e da due membri
supplenti eletti (fra i docenti) dal Collegio dei docenti ha il compito di:
 valutare l'anno di formazione del personale docente;
 riabilitare il personale docente su sua richiesta;
 esprimere parere sulla conferma in ruolo dei docenti in prova.
Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente Scolastico alla
conclusione dell'anno scolastico di riferimento, agli effetti della valutazione del periodo di prova
degli insegnanti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
25
Il Personale ATA – Amministrativo – Tecnico – Ausiliario è diretto dal Direttore dei Servizi
Generali e Amministrativi (DSGA) e svolge una funzione preziosa nell’Istituto per l’accoglienza di
alunni, genitori e docenti, per la manutenzione delle scuole, per la gestione e l’organizzazione di
tutti gli aspetti amministrativi, logistici, di sicurezza.
Allegato n° 2 – Funzionigramma dell’Istituto
I genitori, oltre a partecipare agli organi collegiali, possono riunirsi in Assemblee per discutere di
tematiche inerenti la classe e formulare proposte o quesiti ai docenti.
Nell’istituto è attivo anche un Comitato dei genitori composto dai rappresentanti dei genitori nei
consigli di intersezione, interclasse, classe e istituto. Il comitato ha un suo statuto, è registrato con
associazione presso il Comune di Firenze e opera attivamente all’interno della scuola.
11. Formazione del personale
Le innovazioni introdotte con le recenti norme che riguardano la didattica pongono la necessità di
un continuo aggiornamento professionale sia autonomo che organizzato.
Gli ambiti coinvolti non sono solo quelli prettamente legati alla didattica, ma investono anche
l'area del personale non docente: molte delle funzioni svolte sino a ieri dagli uffici
dell’Amministrazione centrale e periferica oggi ricadono sul personale di segreteria delle singole
scuole. Per soddisfare le richieste e al fine di offrire un servizio moderno ed efficace, ogni anno si
definisce un piano di formazione del personale.
L'istituto ha progettato in proprio la realizzazione di interventi, disciplinari o d'interesse comune,
da svolgersi autonomamente o in rete con altre Istituzioni scolastiche.
Il personale docente partecipa a corsi di formazione inerenti gli aspetti metodologici e disciplinari,
nonché le nuove tecnologie di comunicazione.
Il personale ATA partecipa a corsi di formazione e aggiornamento relativi all’utilizzo di nuovi
strumenti informatici e alle tematiche giuridiche, amministrative e fiscali, necessarie per adeguare
le conoscenze ai mutamenti della gestione. I corsi si svolgono sia su proposta dell’Amministrazione
centrale, sia internamente all’Istituto o sotto forma di auto-aggiornamento.
12. La Programmazione educativa e didattica
L’Istituto Comprensivo Don Milani organizza in modo razionale ed efficace il lavoro individuale e
collegiale. Pertanto riconosce nella programmazione educativo-didattica una strategia che
consente di utilizzare in modo efficiente tempi e risorse nonché di migliorare la qualità del
processo di insegnamento apprendimento.
26
La programmazione educativo-didattica si articola nelle fasi della progettazione, dell’attuazione,
del controllo/verifica e della valutazione.
All’inizio di ogni anno scolastico il Collegio dei docenti, attraverso l’adozione del POF:



individua gli obiettivi e le finalità educative dell’Istituto elaborando e deliberando le scelte
didattiche fondamentali e le linee essenziali della programmazione educativa e didattica;
indica gli obiettivi trasversali, educativi e cognitivi, comuni a tutte le discipline e
fondamentali per costruire un percorso formativo che consenta alla studente di essere
soggetto attivo del proprio apprendimento;
definisce i criteri di valutazione iniziali, intermedi e finali.
In un secondo momento, accertati i bisogni della classe e definito un quadro della situazione di
partenza (in seguito alla somministrazione di prove di ingresso volte all’accertamento dei
prerequisiti) i consigli di classe (nella scuole secondaria) e i docenti riuniti per classi parallele e per
discipline (nella scuola primaria):


elaborano la programmazione didattica;
individuano gli obiettivi (educativi, trasversali, disciplinari/didattici), i contenuti, i metodi, i
tempi e le modalità di verifica.
Gli obiettivi trasversali sono perseguiti attraverso percorsi didattici nei vari ambiti disciplinari.
I singoli docenti:




attuano la programmazione educativa e didattica tenendo conto della situazione della
propria classe e dello sviluppo cognitivo di ogni alunno;
individuano con i colleghi di classe i collegamenti interdisciplinari;
scelgono le metodologie che consentono di facilitare il processo di apprendimento e di
crescita, oltre che culturale, emotiva, relazionale e civile;
scelgono gli strumenti di lavoro, l’eventuale uso di laboratori, le attività integrative.
La programmazione, redatta entro il mese di Ottobre, diviene annualmente parte applicativa ed
estensiva del POF.
Obiettivi generali del Processo formativo
Conformemente a quanto previsto dalla Raccomandazione del Parlamento europeo del 18
dicembre 2006, l’Istituto Comprensivo Don Milani persegue i seguenti obiettivi generali del
processo formativo:


La comunicazione nella Madrelingua, intesa come capacità di esprimere e interpretare
concetti, pensieri sentimenti, fatti e opinioni sia in forma orale che in forma scritta e di
interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in diversi contesti
culturali e sociali.
La comunicazione nelle lingue straniere, cioè la capacità di esprimere interpretare e
comprendere concetti, pensieri,sentimenti, fatti e opinioni sia in forma orale che in forma
scritta in una o più lingue straniere e che comporta come abilità la mediazione e la
comprensione interculturale.
27






La competenza matematica e le competenze di base in scienza e tecnologia intese come
abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico e scientifico per risolvere una serie
di problemi in situazioni quotidiane. Tali competenze comportano una solida padronanza
delle competenze aritmetico-matematiche e implica la capacità e disponibilità ad usare
modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule,
schemi, grafici, rappresentazioni).
La competenza digitale che consiste nella capacità di saper usare con dimestichezza e
spirito critico le tecnologie della società dell’informazione e della comunicazione (TIC) per il
lavoro, il tempo libero, la comunicazione.
La capacità di imparare a imparare intesa come abilità di organizzare il proprio
apprendimento, anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia
a livello individuale che in gruppo. Questa competenza fa sì che gli alunni prendano le
mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e
applicare conoscenze e abilità in contesti diversi: a casa, sul lavoro, nell’istruzione, nella
formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa
acquisire tale competenza.
Le competenze sociali e civiche che includono competenze personali, interpersonali e
interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone
di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla
vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia
necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno
alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e
all’impegno a una partecipazione attiva e democratica.
Lo spirito di iniziativa e imprenditorialità che concernono la capacità di una persona di
tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di
rischi, come anche la capacità di pianificare, gestire progetti per raggiungere obiettivi. Essa
dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo.
La consapevolezza ed espressione culturale che riguarda l’importanza dell’espressione
creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione,
compresi la musica,le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.
Attraverso l’individuazione o identificazione delle competenze chiave, il Parlamento europeo ha
delineato un profilo ideale di uno studente al termine del primo ciclo di istruzione; profilo che,
negli auspici dell’Unione Europea, dovrà essere comune agli studenti di ogni sistema nazionale
scolastico indipendentemente dalle sue caratteristiche.
Partendo dagli obiettivi generali del sistema formativo, dai traguardi per lo sviluppo delle
competenze e dagli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina di cui alle recenti
Indicazioni nazionali, l’Istituto Don Milani predispone una progettazione curricolare il cui fine
ultimo è proprio quello di formare studenti che si avvicinino quanto più possibile al profilo
comune sopra descritto.
È stato, infatti, predisposto un curricolo verticale che tiene conto del percorso educativo degli
alunni dai tre ai quattordici anni orientato a facilitare l’ingresso degli studenti nella scuola
secondaria di secondo grado.
Questo è il motivo per il quale, nella scuola operano anche i dipartimenti disciplinari in verticale
che:
28



individuano gli obiettivi formativi di ciascuna disciplina
prevedono azioni di continuità nell’apprendimento dall’infanzia alla secondaria e oltre, per
creare uno sviluppo armonico dell’apprendimento degli allievi, declinando le competenze,
le abilità, le conoscenze necessarie alla crescita educativa e culturale dello studente
stabiliscono i livelli minimi di accettabilità, in termini di apprendimento, che tengano conto
degli obiettivi trasversali e disciplinari da raggiungere al termine di ciascun anno scolastico.
Nelle Indicazioni nazionali al termine della scuola dell’infanzia della scuola primaria e della scuola
secondaria di primo grado vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relative ai
campi di esperienza ed alle discipline.
A tali competenze si perviene gradualmente attraverso obiettivi di apprendimento che, nelle
Indicazioni nazionali sono definiti in relazione a periodi didattici lunghi: l’intero triennio della
scuola del’infanzia, l’intero quinquennio della scuola primaria, l’intero triennio della scuola
secondaria.
Gli obiettivi di apprendimento definiscono i contenuti di conoscenza e le abilità ritenuti essenziali
al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.
Tali traguardi costituiscono un punto di riferimento fondamentale, in quanto considerati criteri
ineludibili per la valutazione delle competenze attese al termine del primo ciclo in quanto
concorrono allo sviluppo delle più ampie competenze-chiave, fondamentali per lo sviluppo
personale e per la partecipazione sociale, che saranno oggetto di certificazione. Infatti, i campi di
esperienza (nella scuola dell’infanzia), le discipline (nella scuola del primo ciclo) e la progettualità
sono funzionali al perseguimento degli obiettivi generali del processo formativo, concorrono alla
costruzione di competenze disciplinari, favoriscono la maturazione delle competenze- chiave di
cittadinanza.
La Scuola dell’Infanzia: i campi di esperienza.
La scuola dell’infanzia parte dal vissuto e dalle esperienze pregresse dei bambini, li dirige in una
prospettiva evolutiva, inserendoli in un contesto sociale ed educativo intenzionalmente orientato
al graduale sviluppo delle competenze. Il curricolo è organizzato per campi di esperienza che
consentono di mettere al centro del progetto educativo le azioni, la corporeità, la percezione, gli
occhi, le mani dei bambini. Ogni campo, che stimola i bambini a dare significato, riorganizzare,
rappresentare le proprie esperienze, delinea una prima mappa di linguaggi, alfabeti, saperi, in
forma di traguardi di sviluppo, che poi troveranno una loro evoluzione nel passaggio alla scuola
primaria.
Approfondimento n° 1: I campi di esperienza nella scuola dell’infanzia
Profilo di competenze del bambino al termine della scuola dell’infanzia secondo le Indicazioni
nazionali
Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, conformemente a quanto previsto
dalle Indicazioni nazionali, l’Istituto si propone di sviluppare le seguenti competenze:
29










conosce e sa gestire le proprie emozioni, è consapevole di desideri, paure, avverte gli stati
d’animo propri e altrui, ha sviluppato un intelligenza “empatica”;
consolida la propria autostima, diventa progressivamente consapevole delle proprie risorse
e dei propri limiti, utilizza gli errori come fonte di conoscenza;
sviluppa la curiosità e la voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le
persone, percependone le reazioni e i cambiamenti;
condivide esperienze, giochi, usa strutture e risorse comuni, gestisce gradualmente i
conflitti e le regole del comportamento nei contesti “privati” e “pubblici”;
ha sviluppato l’attitudine a porre domande, cogliere diversi punti di vista, riflettere,
negoziare significati;
sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime
con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana;
padroneggia abilità di tipo logico, ha interiorizzato le coordinate spazio-temporali, si
orienta nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie;
rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca
soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana;
è attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei
processi realizzati e li documenta;
si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di
culture, lingue esperienze.
Allegato n° 3: la Progettazione nella scuola dell’Infanzia
La scuola del primo ciclo
Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica è finalizzata a guidare i ragazzi lungo
percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra
i saperi.
La scuola primaria: mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei
diritti costituzionali, offrendo ai bambini/e che la frequentano l’opportunità di sviluppare le
dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e di acquisire i saperi
irrinunciabili; si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna
disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo
del pensiero riflessivo e critico.
Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle
discipline e una articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva della elaborazione di
un sapere sempre meglio integrato e padroneggiato.
Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla
promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale
per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, e sono
orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune che sono promossi nell’ambito di
tutte le attività di apprendimento.
Principi metodologici che contraddistinguono l’azione formativa in termini di efficacia sono:
30






valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti;
attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino
delle disuguaglianze;
favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove
conoscenze;
incoraggiare l’apprendimento collaborativo;
promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad
apprendere”;
realizzare attività didattiche in forma di laboratorio per favorire l’operatività e allo stesso
tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa.
La scuola primaria
Nella scuola primaria gli obiettivi di alcune discipline (italiano, lingue comunitarie, storia,
geografia, matematica e scienze) hanno una scansione per i primi tre anni di scuola, per garantire
una migliore propedeuticità.
Approfondimento n°2 Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria secondo le
Indicazioni nazionali, Nuclei tematici e Obiettivi di apprendimento
per la scuola primaria
Allegato n° 4: la Progettazione nella scuola Primaria
Scuola Secondaria di 1° grado
Approfondimento n°3 - Traguardi per lo sviluppo delle competenze
al termine della scuola secondaria di primo grado, secondo le Indicazioni nazionali, Nuclei
tematici e Obiettivi di apprendimento
per la scuola secondaria di primo grado
Allegato n° 5: la Progettazione nella scuola secondaria di 1°grado
13. La Valutazione degli apprendimenti
La riflessione pedagogica contemporanea riconosce alla valutazione un carattere di centralità nel
processo di insegnamento-apprendimento, non solo in forza dell’esigenza di accertare i livelli e le
forme di apprendimento degli allievi, ma anche e in primo luogo come elemento insostituibile e in
grado di consentire la raccolta e l’analisi di tutte le informazioni necessarie per gli opportuni
interventi didattici. Come riportato nel DPR n. 122 del 22/06/09 “la valutazione ha per oggetto il
processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni.
[…] La valutazione concorre […] al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo
anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla “Strategia di Lisbona
nel settore dell’istruzione e della formazione”, adottata dal Consiglio europeo con
raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000.”
31
FASI DELLA VALUTAZIONE
Valutazione iniziale
E’ una valutazione diagnostica, il cui scopo è acquisire informazioni sulle condizioni di partenza
nelle varie discipline. Viene effettuata per conoscere la realtà in cui si opera, al fine di realizzare la
programmazione didattica e non per trarre previsioni di successo o di insuccesso degli studenti.
Valutazione in itinere
La valutazione in itinere è di due tipi: formativa e sommativa.
La valutazione formativa interessa il processo di insegnamento-apprendimento nel suo verificarsi;
tende a cogliere i livelli di apprendimento dei singoli allievi e, al tempo stesso, l’efficacia delle
procedure didattiche seguite, allo scopo di accertare se siano necessari interventi di revisione ed
eventualmente di correzione del progetto didattico in corso.
La valutazione sommativa mira a cogliere se i traguardi di una determinata procedura didattica
siano stati raggiunti; ha, quindi, funzione di bilancio dell’attività scolastica sul piano delle
conoscenze, delle abilità e delle competenze.
La valutazione sommativa viene effettuata con riferimento alle competenze fissate a livello di
progettazione didattica.
Un momento molto importante della valutazione è lo scrutinio, che avviene al termine del primo
quadrimestre. Le sue risultanze, che sono tenute presenti anche nello scrutinio finale, sono
importanti perché servono come esplicitazione del livello raggiunto da ogni singolo studente, in
relazione alla progettazione di classe. La scheda di valutazione serve per fornire un chiaro
resoconto sia alla famiglia, sia al corpo docente. I risultati generali dello scrutinio servono anche,
per adattare il progetto didattico della seconda parte dell'anno scolastico, alla situazione reale
della classe.
Valutazione finale
Nella valutazione finale intervengono fattori di diversa natura e complessità, in quanto, come sarà
precisato di seguito, essa fa riferimento a obiettivi sia di tipo cognitivo, sia di tipo
comportamentale, sia di maturità complessiva rivelata da ogni singolo studente non solo
nell’insieme delle discipline affrontate nel corso dell’anno scolastico, ma anche in ciascuna di esse.
Al termine della scuola Primaria e al termine della scuola Secondaria, vengono certificate le
competenze raggiunte da ogni alunno.
Valutazione nella Scuola primaria
Dall'anno scolastico 2008-2009, nella Scuola Primaria la valutazione periodica ed annuale degli
apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa in
decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello di maturazione raggiunto”.
32
Questo è quanto afferma l'art. 3 del D. n.137 del 2008, convertito in legge n. 169 del 2008,
successivamente modificato Dal D.p.r. n. 122 del 22 giugno 2009, che ha dato il via alla riforma
della scuola del ministro Gelmini. In particolare, l'art. 2 della L. 169/2008 ha introdotto la
valutazione del comportamento degli studenti a decorrere dall'anno scolastico 2008-2009
attraverso un giudizio (scuola primaria) e il voto (scuola secondaria di primo grado).
Per evitare che la valutazione degli apprendimenti espressa in voti decimali potesse dar luogo a
particolari difformità, che potrebbero essere fonte di confusione o di incomprensione per le
famiglie, vengono adottati criteri uniformi e condivisi da tutte le Scuole dell'Istituto, finalizzati
all'espressione della più ampia collegialità. In altre parole, tutti gli alunni dell'Istituto saranno
valutati con gli stessi criteri e con le stesse modalità.
Il Collegio dei docenti ha altresì deciso per la Scuola primaria di utilizzare in modo parziale la scala
numerica decimale partendo voto cinque (come minimo) fino al dieci (come massimo): tale
deliberazione in considerazione dell'importante valenza psicologica che la valutazione riveste nei
processi motivazionali, affettivi e di apprendimento dell'alunno, sulla percezione di sé e delle
proprie capacità.
In sede di progettazione didattica all'inizio dell'anno, tenendo presente quanto stabilito dalla L.
169/2008 che fissa quale oggetto della valutazione gli apprendimenti e il comportamento che
insieme contribuiscono alla valutazione complessiva dell'alunno, il Collegio dei docenti definisce gli
oggetti, gli strumenti, i criteri e le modalità per la valutazione degli alunni.
Per quanto riguarda la valutazione e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento funzionali alla maturazione delle competenze, il Collegio dei docenti utilizza prove
oggettive strutturate per ogni singole disciplina concordate al livello d'Istituto con condivisione ed
adozione generalizzata di comuni criteri di valutazione.
Criteri per la valutazione degli studenti
Il Collegio dei docenti ha fissato i seguenti criteri generali per la valutazione degli studenti.
1. Valutazione degli apprendimenti: riguarda il livello raggiunto dagli allievi nella conoscenza e
nella comprensione, nelle competenze, nelle capacità e abilità acquisite, individuate negli
obiettivi formativi stabiliti per le diverse unità di apprendimento realizzate.
In particolare:
1.1. il raggiungimento degli obiettivi trasversali cognitivi e formativi stabiliti con la
programmazione, in termini di conoscenze generali e specifiche, di competenze in quanto
possesso di abilità, anche di carattere applicativo, di capacità rielaborative, logiche e
critiche
1.2. il miglioramento rispetto alla situazione di partenza e progressivo avvicinamento agli
obiettivi programmati;
1.3. la partecipazione proficua alle attività di recupero messe in atto dal Consiglio di classe o
dal team dei docenti
1.4. il recupero delle insufficienze del primo quadrimestre
33
1.5. il possesso dei prerequisiti necessari per seguire proficuamente il programma di studi
dell’anno scolastico successivo; in particolare si valutano le gravi carenze che derivano da
una costante mancanza di interesse, partecipazione e progresso in una o più materie
1.6. la possibilità di recuperare gli obiettivi formativi e di contenuto, propri delle discipline.
2. Valutazione del comportamento: concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti,
alla complessiva valutazione dello studente.
In particolare:
2.1. il rispetto delle regole d’Istituto, rispetto delle persone, degli ambienti, delle strutture, dei
sussidi didattici
2.2. l’interesse e la partecipazione alle attività d’Istituto, interne ed esterne
2.3. la frequenza alle lezioni e alle attività integrative e complementari
2.4. l’atteggiamento tenuto durante l’attività scolastica
2.5. gli adempimenti e la puntualità (orario di lezione, ritardi, giustificazione delle assenze e dei
ritardi, ecc.)
Allegato n° 6: Corrispondenza tra giudizio, voto e descrittori, per l’apprendimento nella scuola
primaria
Allegato n° 6: Corrispondenza tra giudizio, voto e descrittori, per l’apprendimento nella scuola
secondaria
Allegato n° 7: Corrispondenza tra giudizio e descrittori, per l’apprendimento dell’Insegnamento
della Religione cattolica
Allegato n° 8: Corrispondenza tra voto e descrittori per la valutazione del comportamento
14. Il Curriculum in verticale
La scuola italiana, nel contesto degli orientamenti europei, ha adottato almeno sul piano
normativo e formale, una didattica volta alle competenze, e disciplinari e di profilo, finali.
La costruzione di un curriculum verticale rappresenta uno dei punti di forza all’interno di un
istituto comprensivo e può offrire un quadro completo dei percorsi di apprendimento orientati
effettivamente alla maturazione di competenze, proponendo un percorso didattico-educativo, che
accompagni e sostenga gli studenti dalla scuola dell’Infanzia fin alla scuola Secondaria di primo
grado.
Tale percorso dovrebbe poter mettere in grado gli studenti di affrontare la realtà con un bagaglio
culturale e formativo che consenta loro di trovare nuove soluzioni e scegliere nuovi confini,
affinché possano muoversi con consapevolezza e responsabilità nella vita.
Gli insegnanti, per conseguire tale obiettivo, elaborano un curriculum in verticale, la progettazione
cioè di un percorso che lo studente dovrà compiere durante tale periodo.
Nelle attività del piano annuale sono previsti, ogni anno, incontri in dipartimenti in verticale, a
partire dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola Secondaria di primo grado, per mettere a punto il
lavoro su basi comuni.
34
Nel nostro istituto, vengono ogni anno elaborati documenti condivisi da tutti i docenti per quanto
riguarda alcuni ambiti disciplinari e non.
In particolare sono stati elaborati documenti che individuano al termine di ogni ordine e di ogni
classe:
 le competenze relative al comportamento, alle capacità organizzative e gestionali degli
alunni
 le competenze attese, a breve e medio termine, poste in parallelo tra i vari ordini di
scuola,
 la programmazione, nelle sue diverse forme e livelli, ispirata alle linee guida adottate
dall’Istituto nel rispetto degli obiettivi indicati dalle Indicazioni Ministeriali.
 la valutazione delle competenze operative e finali, per ogni indicatore, individuando 3 livelli
da raggiungere: 1. raggiunto, 2. parzialmente raggiunto, 3. non raggiunto.
 le competenze in uscita per ogni disciplina fondante,-italiano -matematica -inglese
discernendo gli obiettivi di apprendimento (abilità estese) e i traguardi di competenza,
individuando quelle più significative e operative rispetto al lavoro svolto o proposto in
classe. Il riferimento sono state le Indicazioni Nazionali.
Inoltre l’Istituto favorisce tutte le iniziative progettuali per sostenere e rafforzare la continuità, che
è l’espressione ormai acquisita e una procedura sistematica della nostra scuola.
Negli incontri di lavoro sulle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, vengono messi a punto i percorsi
di progettazione pedagogico - didattica in verticale e nei diversi gradi di scuola (Infanzia, Primaria,
Secondaria di Primo Grado) in cui l’esperienza didattica attiva/laboratoriale di costruzione e
organizzazione dei saperi in classe è stata riportata su uno schema di intervento didattico.
I gruppi possono essere diversi, di anno in anno, ma in genere sono così formati:
 Italiano: narrativo/poesia/lettura
 Matematica: problemi scientifici/problem solving
 Inglese: story-telling
Tutto il lavoro è documentato sia attraverso la compilazione di schede di lavoro, diari di bordo,
verbali, sia attraverso gli elaborati finali delle classi.
In questo modo, si è creato un “contenitore”, un pozzo delle buone pratiche, accessibile a tutti.
Per
ciascun progetto, vengono specificati l’attività promossa, la strategia didattica
individualizzata, l’accertamento dei prerequisiti per il lavoro proposto in classe, lo svolgimento del
lavoro in merito alle strategie di insegnamento/apprendimento messe in atto in classe, la verifica
dei punti di arrivo e una riflessione sulle potenzialità e le attitudini da sviluppare e valorizzare.
15. La didattica per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)
“Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva di
funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o di apprendimento, dovuta
all’interazione dei vari fattori di salute secondo una classificazione delle disabilità e della salute
35
(ICF-Classificazione internazionale delle disabilità e della salute) individuata dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità, e che necessita di educazione speciale individualizzata”.
Gli alunni con Bisogni educativi speciali vivono una situazione particolare, che li ostacola
nell’apprendimento e nello sviluppo della propria persona; in tutti gli alunni esistono dei bisogni
educativi, quali ad esempio il bisogno di sviluppare competenze, di appartenenza, di identità, di
valorizzazione, di accettazione; nell’alunno con bisogni educativi speciali questi normali bisogni
diventano più complessi e problematici.
Definire, cercare e riconoscere i Bisogni Educativi Speciali significa rendersi conto delle varie
difficoltà incontrate dagli alunni per sapervi rispondere in modo adeguato allo scopo di prevenire e
impedire un’eventuale possibile emarginazione o discriminazione presente e/o futura.
Il Bisogno Educativo speciale può, inoltre, essere anche solo temporaneo ed investire un periodo
particolare nella vita di un alunno; può essere limitato ad una arco di tempo, durante il quale si
rende necessaria un’attenzione individualizzata da parte della scuola.
Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno quindi necessità di interventi tagliati accuratamente
su misura della loro situazione di difficoltà e dei fattori che la originano e/o mantengono. Questi
interventi possono essere ovviamente i più vari nelle modalità, nelle professionalità coinvolte,
nella durata, nel grado di intervento, nella collocazione all’interno delle attività scolastiche
curricolari o nel tempo extracurricolare.
In alcuni casi questa individualizzazione prenderà la forma di un Piano educativo, in altri sarà, ad
esempio, una «semplice» e informale serie di attenzioni psicologiche rispetto a una situazione
familiare difficile, in altri ancora potrà essere uno specifico intervento psicoeducativo nel caso di
comportamenti problematici, e così via.
I Bisogni Educativi Speciali sono dunque molti e diversi: siamo convinti che una scuola davvero
inclusiva dovrebbe essere in grado di leggerli tutti (individuando così il reale «fabbisogno» di
risorse aggiuntive) e su questa base generare la dotazione di risorse adeguata a dare le risposte
necessarie.
Da queste riflessioni nasce il Piano per l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali che si
realizza tramite il GLI – Gruppo di lavoro sull’Inclusione, composto da Dirigente, docenti, genitori,
assistenti educatori comunali, neuropsichiatri; il Piano propone i compiti dei docenti, le modalità
di rapporto con le famiglie e i servizi esterni, le modalità di lavoro attraverso una didattica
inclusiva e tutte le procedure per attivare piani personalizzati, modulistiche comuni, protocolli di
accoglienza per alunni con BES, nell’ottica di favorire sempre più il successo formativo, evitando
disagio e dispersione scolastica.
Approfondimento n° 6 – Piano dell’Inclusività
16. L’autovalutazione di Istituto e la qualità del servizio
Il concetto di qualità dell’istruzione è presente fin dal Trattato istitutivo della Comunità europea
(Roma 1957). Successivamente il Consiglio d’Europa (1995) ha presentato la qualità dell’istruzione
come dipendente da molti fattori, ma correlata soprattutto all’analisi delle esigenze, allo sviluppo
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dei contenuti e organizzazione della formazione e soprattutto alla valutazione dei risultati. Infine
Lisbona 2000 ha posto come obiettivo dell’Europa la qualità del sistema di istruzione e formazione
professionale, pur nella diversità degli stati membri, come fondamentale traguardo legato al
miglioramento del lavoro e alla possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, possibilità intesa
proprio come opportunità per tutti i giovani, che saranno autonomi, con competenze spendibili
nella società al fine di una realizzazione personale e della società.
In Italia per molti anni non si è recepita questa istanza di qualità nella pubblica amministrazione e
di conseguenza anche nella scuola. Semmai si è sempre parlato della qualità dell’insegnamento,
fondamentale aspetto nella vita scolastico, ma mai della qualità della gestione, dell’offerta
scolastica nella sua globalità, del servizio. Negli ultimi dieci anni, tuttavia, è partito un forte
movimento in tal senso, sia proveniente dall’alto (P.A., MIUR, ecc.) sia anche come esigenza dal
basso. Anche da parte dei genitori, degli enti locali, c’è stata una maggiore richiesta di qualità. Ad
esempio, basti pensare al passaggio dal fornire finanziamenti a pioggia a inviarli su progetto, con
monitoraggi sempre più accurati e con maggiore visibilità. Si è cominciato a veicolare teorie quali il
controllo e la valutazione e a introdurre un sistema di controlli interni alla Pubblica
Amministrazione con il D.lgs n°286 del 1998 sul “Monitoraggio e valutazione dell’azione
amministrativa e della gestione”.
L’attività didattica invece viene affidata all’Invalsi che attraverso un vero monitoraggio del sistema
di istruzione e delle conoscenze e competenze raggiunte dagli studenti ha spinto nella direzione
della qualità.
Da tutto ciò si evidenzia come sia fondamentale una cultura della qualità da creare all’interno
delle istituzioni scolastiche in ogni occasione: valutazione delle attività, dei progetti, della qualità
dell’insegnamento., ecc.
Ecco perché l’Istituto sta andando nella direzione dell’autovalutazione sempre più strutturata; al
sistema di questionari interni dedicati a tutte le componenti dell’istituto, affianca quest’anno
l’avvicinamento al sistema di qualità CAF.
Il Common Assessment Framework (denominato CAF) è uno schema per l'autovalutazione della
qualità delle amministrazioni pubbliche europee. Nato nel 2002 da una sperimentazione su
amministrazioni europee, oggi il modello è diffuso a livello europeo per la sua capacità di
analizzare le performance organizzative in diversi ambiti.
Il CAF permette di “valutare” l’istituto scolastico attraverso l’individuazione di punti di forza e di
possibili aree di miglioramento rendendo evidenti le percezioni del personale nei confronti
dell’organizzazione.
Inoltre risponde all’esigenza di dotare le organizzazioni europee non solo di uno strumento
“condiviso” di autovalutazione ma anche di un linguaggio comune, per potersi confrontare,
favorendo iniziative di benchmarking tra gli istituti che lo utilizzano.
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17. I progetti
Si dividono in cinque macro-aree:
1 – Supporto al benessere degli alunni
Informazione, continuità e
orientamento degli studenti
verso le scuole superiori
Continuità fra gli ordini
Istruzione domiciliare
Piani educativi per studenti
diversamente abili
Piani educativi per studenti con
DSA e BES
Dopo scuola
Corsi di recupero
Corsi di italiano per stranieri
Si articola in iniziative per promuovere la conoscenza degli istituti
superiori presenti sul territorio fornendo ai ragazzi della terza media
informazioni relative ai curricula e alle attività degli Istituti e in
iniziative di continuità per promuovere attività che favoriscano negli
alunni la conoscenza delle metodologie di lavoro proprie della Scuola
superiore.
Consiste in una specifica formazione per gli alunni delle classi ponte,
attraverso visite ai plessi, azioni di tutoraggio, attività nelle classi
dell’ordine superiore allo scopo di favorire l’inserimento nelle classi
degli anni successivi e di creare una continuità nei processi di
apprendimento.
Approfondimento n° 4: Il progetto continuità
Il progetto è attivato per quegli studenti che, per importanti motivi
di salute, necessitino di rimanere a casa o in ospedale per lunghi
periodi.
Sono piani individuati per ciascuno studente in collaborazione con la
famiglia e con gli esperti del settore sanitario, anche avvalendosi di
enti e figure pubblici e privati particolarmente importanti negli
ambiti specifici che interessano lo studente.
Sono piani individuati per ciascuno studente in collaborazione con la
famiglia e con gli esperti del settore sanitario, anche avvalendosi di
enti e figure pubblici e privati particolarmente importanti negli
ambiti specifici che interessano lo studente.
Approfondimento n° 5: Il piano dell’inclusività
È un’attività svolta nella scuola secondaria.
Spesso gli alunni si trovano in difficoltà perché a casa sono soli e/o
non riescono comunque a concentrarsi nello studio; di fronte ad una
difficoltà, anche piccola, di metodo di studio o di tipo disciplinare,
non sanno come risolvere il problema e quindi tendono ad
abbandonare i compiti che stanno svolgendo. Alcuni educatori sono
perciò presenti per aiutare gli allievi ad affrontare lo studio
pomeridiano, anche rafforzandoli dal punto di vista disciplinare e
metodologico.
Vengono svolti, durante l’anno scolastico, per gli alunni che hanno
difficoltà in alcune materie.
Vengono svolti, durante tutto l’anno, per gli alunni non di lingua
madre italiana, con vari livelli di preparazione. Sono tenuti sia dai
docenti dell’Istituto che dai docenti del Centro Ulysse del Comune di
Firenze.
2 – Arricchimento delle competenze
Educare alla salute
Comprende varie attività che si propongono di migliorare le
conoscenze comportamentali dell’alunno, in modo da favorire lo
sviluppo di un positivo stile di vita. L’Istituto aderisce anche a
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proposte che pervengono dall’esterno, sempre nell’ottica di
sviluppare la prevenzione.
Comprende varie attività che si propongono di migliorare le
conoscenze comportamentali dell’alunno, in modo da favorire lo
Educare alla tutela dell’ambiente sviluppo di un positivo stile di vita, puntando alla sostenibilità
ambientale, alla gestione dei rifiuti, alla riflessione sul proprio
ambiente.
Comprende numerose attività che consentono di valutare il rapporto
tra diritti e doveri, di conoscere le Istituzioni presenti sul territorio a
Educare alla legalità e alla
tutela del cittadino, di sviluppare una cultura della sicurezza che
sicurezza
possa garantire agli alunni di vivere con la consapevolezza. La
collaborazione delle Istituzioni garantisce la qualità degli interventi.
La presenza di un grande numero di alunni non italiani garantisce un
Educare all’intercultura
arricchimento della cultura.
In un istituto con sperimentazione musicale nella secondaria,
l’attenzione alla musica non poteva essere che ampia: si organizzano
Educare alla musica
attività di canto sia all’infanzia che alla primaria e corsi di strumento
e orchestra.
Organizzazione di attività diverse per favorire negli alunni il piacere
Educare alla lettura
di leggere, per sviluppare l’abitudine al prestito librario, per
conoscere autori e opere diversi.
All’interno dell’Istituto sono presenti alcuni gruppi di alunni che
Educare al teatro
svolgono attività teatrale guidata da esperti, sia per sviluppare la
propria personalità sia per ampliare il proprio bagaglio culturale.
L’Istituto è dotato di un laboratorio di ceramica e di altri spazi idonei
per il disegno e le attività artistiche in genere: sono perciò
Educare all’arte
organizzate lezioni con tecniche pittoriche e artistiche di varie
tipologie.
Il progetto cerca di avvicinare gli studenti ad aspetti complessi della
Educare alla cultura scientifica
cultura scientifici, utilizzando modalità laboratoriali.
L’istituto, anche attraverso finanziamenti specifici, favorisce una
Educare alla multimedialità
didattica innovativa attraverso attività legate alla multimedialità e
all’uso di strumenti informatici.
All’interno delle lezioni, si prevede anche la collaborazione con
Educare allo sport (attività
diverse federazioni o società sportive per avvicinare gli alunni ad una
motorie nell’infanzia e nella
più approfondita conoscenza di particolari discipline. Per la scuola
primaria)
primaria il progetto si avvale della collaborazione con MIUR e CONI,
attraverso la formazione del Centro sportivo scolastico.
Educare allo sport (Gruppo
In orario pomeridiano sono organizzate per gli alunni della
sportivo e giochi della gioventù
secondaria attività sportive; inoltre l’Istituto partecipa ai Giochi della
nella secondaria)
Gioventù e ad altre manifestazioni sportive.
È un’ampia area che comprende iniziative di vario genere: dai
progetti per l’infanzia per apprendere una lingua straniera attraverso
Diffusione della cultura
forme comunicative coinvolgenti centrate sul gioco e sulla
linguistica
narrazione alla realizzazione di corsi per le Certificazioni del livello di
conoscenza della lingua, a lezioni svolte da stagisti americani, ecc.
Per favorire l'integrazione e la socializzazione degli studenti e fornire
Visite guidate e
loro ulteriori stimoli, sono organizzati ogni anno visite e viaggi di
Viaggi di istruzione
istruzione.
Sono corsi che si tengono di pomeriggio e sono dedicati agli alunni
Corsi extracurricolari
della scuola secondaria; investono campi diversi come la lingua
straniera, lo sport, il teatro, ecc.
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3 - Cultura della qualità e della sicurezza
Autovalutazione di Istituto
Sperimentazione didattica
Documentazione didattica e
nuove tecnologie
Servizio di prevenzione e
protezione
Sito web d’Istituto
Biblioteca
Gestione ed utilizzo degli
impianti sportivi
Servizi di supporto organizzativo
Da alcuni anni il nostro Istituto si è posto l’obiettivo di avviare i
processi che vi si attuano verso un’ottica di qualità che consiste
nell’identificare, attraverso le indicazioni fornite dall’autoanalisi, le
criticità prevalenti e i punti di forza, per procedere ad azioni di
miglioramento continuo.
L’Istituto attribuisce grande importanza all’innovazione didattica che
viene realizzata anche in collaborazione con altre scuole e con enti
istituzionali e non.
Risulta sempre più importante restare al passo con lo sviluppo delle
nuove tecnologie sia nella didattica che nell’amministrazione e nella
gestione dell’Istituto. Inoltre le tecnologie informatiche consentono
di creare un sistema di documentazione dei progetti e delle attività
didattiche per non disperdere preziose acquisizioni.
La responsabilità complessiva dell’organizzazione della sicurezza
nella scuola è del Dirigente Scolastico, che assume il ruolo ed i
compiti che la legge assegna al datore di lavoro. Assieme a personale
interno, ad un esperto esterno e con la collaborazione del Comune di
Firenze, si provvede ad una puntuale organizzazione della gestione
della sicurezza.
Offre un’informazione in ampliamento costante, per offrire un
servizio utile per l’utenza ma anche per il personale.
Sono collocate nei vari plessi
A causa dell’utilizzo non esclusivo da parte dell’Istituto delle
palestre, è necessario un piano di gestione concordato con gli altri
istituti dell’area e che tenga anche conto del massiccio uso che viene
fatto da parte di società sportive private.
Sono commissioni necessarie al buon funzionamento dell’attività
didattica nell’istituto.
Coordinamento dei consigli di classe
Segreteria/Verbalizzazione dei consigli di classe
Coordinamento dei dipartimenti disciplinari
Commissione elettorale
Elaborazione orario delle attività didattiche
4 - Collaborazioni sul territorio
Formazione per il territorio
Collaborazione con
Enti/Associazioni/Agenzie
formative
Sempre nell’intento di migliorare l’integrazione con il territorio,
l’Istituto sostiene e promuove iniziative di educazione nei confronti
della popolazione.
Di volta in volta vengono stipulate convenzioni per la realizzazione di
particolari iniziative o di corsi di formazione.
5 - Formazione e aggiornamento
Formazione del personale
Le innovazioni continue nella didattica, nella normativa,
nell’innovazione tecnologica pongono la necessità di un continuo
aggiornamento professionale sia autonomo che organizzato. Gli
ambiti coinvolti non sono solo quelli prettamente legati alla
didattica, ma investono anche l'area del personale non docente:
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molte delle funzioni svolte sino a ieri dagli uffici
dell’Amministrazione centrale e periferica oggi ricadono sul
personale di segreteria delle singole scuole.
Il personale docente partecipa a corsi di formazione inerenti gli
aspetti metodologici e disciplinari, nonché le nuove tecnologie di
comunicazione.
Il personale ATA partecipa a corsi di formazione e aggiornamento
relativi alle tematiche giuridiche, amministrative e fiscali e alla
comunicazione e gestione dell’utenza.
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