AVETE PROGETTI PER IL FUTURO?
BANDI 2008
Diamo un futuro alle idee.
Fondazione Cariplo
Via Manin, 23 - 20121 Milano - Tel. +39 0262391 - Fax: +39 026239202
email: [email protected] - www.fondazionecariplo.it
INDICE
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17
29
41
AMBIENTE
ARTE E CULTURA
RICERCA SCIENTIFICA
SERVIZI ALLA PERSONA
6
18
30
42
Promuovere l’educazione
Valorizzare il patrimonio
Ricerca scientifica in
Tutelare l’infanzia negata
ambientale
culturale: verso la
ambito biomedico
e garantire il diritto del
8
creazione di sistemi
32
minore alla famiglia
Tutelare e valorizzare la
culturali locali
Ricerca scientifica e
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biodiversità
20
tecnologica sui materiali
Favorire lo sviluppo
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Creare e divulgare cultura
avanzati
dell’impresa sociale per
Audit energetico degli
attraverso gli archivi
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inserire al lavoro persone
edifici di proprietà dei
storici
Promuovere progetti
svantaggiate
comuni piccoli e medi
23
internazionali finalizzati
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Creare e consolidare reti
al reclutamento di giovani
Sostenere il “dopo di noi
per la diffusione delle arti
ricercatori
durante noi”
dal vivo
37
49
25
Promuovere la formazione
Diffondere e potenziare
Migliorare la gestione e
di capitale umano di
gli interventi di housing
l’organizzazione degli enti
eccellenza
sociale temporaneo a
musicali e teatrali
favore di soggetti deboli
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Creare partnership
internazionali per lo
sviluppo
Le guide alla presentazione dei bandi sono disponibili sul sito www.fondazionecariplo.it
NUOVO SERVIZIO DI ASSISTENZA AGLI ENTI
Da quest’anno Fondazione Cariplo ha istituito un nuovo servizio di help-desk tecnico di assistenza agli enti
(che intendono presentare richieste di contributo) registrati attraverso il sito www.fondazionecariplo.it.
Il servizio, attivo a partire dal 4 febbraio 2008, è raggiungibile:
via e-mail: [email protected]
o telefonando a:
A questi riferimenti ci si può rivolgere per questioni riguardanti le problematiche di registrazione al sito e la modulistica.
Per informazioni generali e sul contenuto dei bandi e per le specifiche guide alla presentazione, è possibile consultare
il sito internet della Fondazione o contattare direttamente gli uffici competenti per ciascun bando
(i riferimenti sono anch’essi presenti sul sito, alla pagina ->La Fondazione ->Risorse umane).
ambiente
Biodiversità
Educazione ambientale
Risparmio energetico
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BANDI 2008
Promuovere il miglioramento dei
processi educativi per la crescita
della persona nella comunità
Promuovere
l’educazione
ambientale
Bando con scadenza 18 aprile 2008
Budget a disposizione 1,5 milioni di euro
Il problema
L’attuale modello di sviluppo ha profondamente alterato
l’equilibrio dinamico tra attività umane e natura; ai sempre
più evidenti problemi locali si affiancano problemi globali le
cui soluzioni non possono basarsi puramente su conoscenze
tecnico-scientifiche, ma devono necessariamente considerare
e interagire con prospettive storiche, politiche, economiche e
culturali. E’ pertanto necessario agire su stili di vita e di pensiero acquisiti e consolidati, ormai incompatibili con un futuro
sostenibile.
L’educazione ambientale, rivolta a tutti i soggetti sociali e in
particolare ai giovani, assume quindi un ruolo importante, veicolando le competenze e i valori necessari per innescare un
circolo virtuoso di modifica degli atteggiamenti e una potenziale sfida per la prevenzione di problemi futuri.
Vi sono ambiti in cui appare particolarmente necessario agire oggi, diffondendo nuovi comportamenti e scelte economiche
e di consumo, come ad esempio la conservazione della biodiversità, il risparmio energetico e delle risorse naturali, l’utilizzo
di fonti rinnovabili, l’impiego dei materiali riciclati, la mobilità
sostenibile, il turismo ambientale.
A fronte di un’acquisizione del sapere in cui le competenze ambientali sono marginali, appare inoltre fondamentale il
rafforzamento e l’istituzione di reti tra soggetti diversi (associazioni, enti pubblici e privati, istituzioni educative) volte alla
diffusione di una coscienza ambientale e di un agire responsabile ed autonomo. In particolar modo è auspicabile cogliere
le opportunità derivanti da una maggior conoscenza dell’ambiente, incrementando le capacità dei singoli e delle comunità
di contribuire al mantenimento e miglioramento della qualità
del proprio territorio.
Obiettivi del bando
Il bando intende promuovere il rafforzamento del ruolo della
società civile e la diffusione di comportamenti volti alla conservazione dell’ambiente attraverso percorsi di educazione
ambientale.
Tali iniziative, che non potranno pertanto consistere in azioni
estemporanee di sola sensibilizzazione, dovranno essere finalizzate a responsabilizzare rispetto alle conseguenze di azioni
individuali e collettive sull’ambiente, a sviluppare capacità di
azione responsabile e a modificare atteggiamenti e comportamenti diffusi non sostenibili.
Linee guida
Soggetti ammissibili
Ferme restando le indicazioni generali della “Guida alla presentazione dei progetti”, le richieste di contributo su questo
bando potranno essere presentate esclusivamente da:
• organizzazioni private senza scopo di lucro con esperienza
nel settore ambientale (non saranno ammesse domande
presentate da enti pubblici, istituzioni scolastiche ed enti di
formazione).
Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti
che – al momento dell’inoltro della nuova domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui
delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia
antecedente al 31/12/2004.
In previsione della pubblicazione sul sito della Fondazione
di una sezione dedicata alla banca dati dei progetti finanziati (progetto “Sito internet per la valorizzazione dei progetti di
educazione ambientale”), alle organizzazioni viene richiesta
l’esplicita disponibilità a fornire adeguato materiale in formato elettronico sul progetto e la sua evoluzione e l’accettazione
del fatto che tale materiale possa essere reso pubblico tramite
internet.
Progetti ammissibili
Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno:
• formulare una richiesta di contributo compresa tra 25.000
euro e 100.000 euro e non superiore al 60% dei costi totali del
progetto;
• prevedere la realizzazione in rete con altre organizzazioni
nonprofit e/o con istituzioni pubbliche;
• documentare l’esperienza ambientale dell’organizzazione;
• consistere in un percorso educativo e formativo. Con il termine percorso educativo si vuole indicare un processo volto
alla modifica dei comportamenti attraverso attività educative
articolate nel tempo che prevedano la partecipazione attiva
degli utenti.
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Criteri
Verrà assegnata priorità ai progetti che, oltre a rispettare i requisiti sopra descritti, siano in linea con i seguenti criteri:
• incremento della capacità dei destinatari dell’iniziativa di risolvere problemi ambientali e attivare comportamenti ambientalmente corretti;
• progetti che promuovano la partecipazione attiva delle comunità locali nel miglioramento della qualità del proprio
territorio e il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento alla creazione di partnership
durature con enti pubblici e privati;
• nel caso di progetti per le scuole, presenza di percorsi educativi che coinvolgano attivamente non solo gli studenti, ma anche
i docenti, al fine di garantire una maggiore continuità dell’impatto educativo dell’iniziativa e/o percorsi che non si esauriscano nel contesto scolastico, ma coinvolgano altri attori;
• grado di innovatività del progetto;
• diffusione territoriale in aree con ridotta offerta di educazione ambientale;
• rispetto del luogo, degli aspetti culturali e delle tradizioni locali;
• ampiezza delle ricadute dell’intervento;
• adozione di strategie di monitoraggio dell’efficacia dell’iniziativa e valutazione dei cambiamenti reali percepiti dai destinatari degli interventi;
• predisposizione di un’accurata analisi del contesto d’intervento e dei bisogni dei beneficiari del progetto;
• presenza di risorse finanziarie certe e disponibili.
Progetti non ammissibili
Non saranno ammessi alla valutazione progetti consistenti in:
• iniziative in cui, rispetto ai costi totali di progetto, le voci di
spesa correlate alla produzione di materiale e strumenti (ad
es. libri, CD ROM, documentari, ecc.) siano superiori al 20%;
le spese per attrezzature (ad es. proiettori, microscopi, utensili ecc.) siano superiori al 20%; gli interventi di recupero e
manutenzione di siti di interesse ambientale (es. ristrutturazione immobili, manutenzione sentieri ecc.) siano superiori
al 15%. Il valore complessivo di tali voci di spesa non dovrà
comunque costituire una quota superiore al 40% del costo
totale di progetto;
• visite o soggiorni residenziali presso centri di educazione
ambientale o siti di interesse ambientale o culturale non inseriti in un percorso di educazione ambientale;
• iniziative volte unicamente allo studio e alla conoscenza
BANDI 2008
dell’ambiente e delle sue dinamiche non inserite in uno specifico percorso di educazione ambientale;
• iniziative di informazione e sensibilizzazione alle tematiche
ambientali non inserite in uno specifico percorso di educazione ambientale;
• realizzazione di conferenze o seminari non inseriti in uno
specifico percorso di educazione ambientale;
• mostre o esibizioni non inserite in uno specifico percorso di
educazione ambientale;
• iniziative erogate prevalentemente nell’ambito dell’e-learning;
• realizzazione di centri di educazione ambientale;
• gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dalle organizzazioni.
Budget disponibile
Il budget a disposizione del presente bando con scadenza
ammonta a 1,5 milioni di euro.
N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione di
più di una richiesta di contributo per ente.
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BANDI 2008
Promuovere la sostenibilità
ambientale a livello locale
Tutelare e valorizzare
la biodiversità
Bando con scadenza 30 aprile 2008
Budget a disposizione 2,5 milioni di euro
Il problema
Lo sviluppo umano è causa di profonde alterazioni della diversità biologica della Terra, ponendo a rischio di estinzione
numerose specie e habitat, sia a livello locale che globale.
La biodiversità ha, innanzitutto, un valore diretto, costituito dai beni forniti alla società, che vengono sfruttati tramite l’agricoltura, la pesca, la caccia e la raccolta del legname.
L’alterazione della funzionalità degli ecosistemi ha quindi anche un impatto economico: variazioni della diversità biologica
possono ridurre le risorse di cibo, di acqua, di carburante, di
materiali da costruzione e anche di risorse genetiche o di medicinali.
Ancor più rilevante è il valore indiretto della biodiversità, che si
manifesta assicurando la funzionalità degli ecosistemi, quali, ad
esempio, l’effetto regolatore sull’acqua, l’aria, il clima, il suolo.
Infine, la biodiversità ha un importante valore ricreativo (si
pensi alla crescente diffusione dell’ecoturismo), culturale, intellettuale, estetico, spirituale ed etico, indipendentemente
dal suo utilizzo.
Occorre, quindi, tutelare, pianificare e gestire in modo responsabile e razionale il patrimonio ambientale per garantire la tutela
di questi valori ed uno sviluppo realmente sostenibile.
In questa direzione si sono impegnati molti organismi e vertici internazionali.
La Convenzione sulla Biodiversità, elaborata a Rio de Janeiro nel 1992, afferma il valore intrinseco della diversità biologica e riconosce la necessità della salvaguardia in situ degli
ecosistemi e degli habitat naturali, attraverso il mantenimento
e ricostruzione delle popolazioni di specie vitali nei loro ambienti naturali.
Durante il secondo Summit della Terra (Rio+10) tenutosi nel
2002 a Johannesburg i paesi partecipanti si sono impegnati
a ridurre significativamente la perdita di biodiversità entro il
2010 (Countdown 2010).
A livello europeo sono state emanate due direttive: la Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE) e la Direttiva “Habitat” (92/43/
CEE), che prevedono la realizzazione di ZPS (Zone di Prote-
zione Speciale) - specificatamente per la tutela dell’avifauna
- e SIC (Siti di Importanza comunitaria). L’insieme di questi siti
costituisce la Rete Natura 2000.
L’impegno dell’UE è stato ulteriormente ribadito attraverso la recente Comunicazione della Commissione Europea
COM(2006)216 “Arrestare la perdita di Biodiversità entro il 2010
– e oltre”, che individua settori e obiettivi prioritari di intervento, a cui gli Stati Membri dovranno dare seguito operativo.
Secondo quanto previsto dalla Direttiva Habitat, ogni sito
Natura 2000 deve essere parte integrante del sistema di aree
individuate per garantire a livello europeo la presenza e la distribuzione degli habitat e delle specie considerate di particolare valore e la sua gestione deve tenere in considerazione la
propria collocazione nel quadro della rete.
In particolare, la gestione dei siti Natura 2000 è disciplinata
dall’articolo 6, che prevede l’applicazione di adeguate misure
di conservazione atte ad evitare il degrado degli habitat e la
perturbazione delle specie. Tali misure possono essere regolamentari, amministrative o contrattuali e possono essere inscritte all’interno di Piani di gestione specifici o integrate con
altri strumenti di pianificazione vigenti. Tutti i piani e progetti
non finalizzati alla gestione dei siti e che possano incidere significativamente su habitat e specie devono essere sottoposti,
sempre in base all’articolo 6, ad opportuna valutazione di incidenza.
Il Piano di gestione, pur non costituendo un obbligo per tutti i
siti, rappresenta un’opportunità per pianificare adeguatamente gli interventi da realizzare, in un’ottica non solo di tutela, ma
anche di valorizzazione della biodiversità.
A livello italiano il Decreto Ministeriale 3/9/02 del Ministero
dell’Ambiente costituisce un’efficace Linea guida per la gestione dei Siti Natura 2000. Tale documento fornisce, in particolare:
• uno schema logico-decisionale per valutare se vi sia necessità di un Piano di gestione specifico per il sito o se sia sufficiente un’integrazione della pianificazione esistente (ad es.
Piani di parco);
• un’indicazione relativa alla struttura e ai contenuti del Piano
di gestione.
Insieme alla Rete Natura 2000, tuttavia, vi sono altre tipologie
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BANDI 2008
1. sostenere la redazione di Piani di gestione dei siti appartenenti alla Rete Natura 2000, laddove necessari, da sviluppare secondo una metodologia di pianificazione concertata;
2. promuovere la realizzazione di interventi di tutela e valorizzazione della biodiversità nelle aree di interesse naturalistico, con particolare attenzione a progetti di tipo sistemico
finalizzati a collegare diversi ambiti di protezione.
di aree naturalistiche importanti dal punto di vista della tutela
della biodiversità, quali, ad esempio, parchi fluviali, montani, di
cintura metropolitana, agricoli e forestali, parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS), riserve e monumenti naturali.
Tali aree possono costituire un elemento decisivo per la connessione e l’integrazione tra siti ad elevato contenuto di biodiversità,
contribuendo a potenziare le reti ecologiche, a tutelare i biotopi
minori e a contrastare gli effetti della crescente urbanizzazione
del territorio e della frammentazione degli ambienti naturali.
Le richieste di contributo per la redazione dei Piani di gestione dovranno essere necessariamente precedute dall’implementazione dell’iter logico-decisionale previsto dal DM
2/9/02 (cfr. Schema allegato in Figura 1), del cui esito positivo
dovrà essere data documentata evidenza.
I Piani di gestione dovranno essere redatti secondo la struttura indicata dal DM 2/9/02 e definiti attraverso il coinvolgimento
di tutti gli stakeholder legati al sito, secondo una modalità partecipativa di condivisione delle informazioni, della visione futura
dell’area in termini progettuali e dei processi decisionali.
Obiettivi del bando
I progetti che verranno selezionati nell’ambito del bando dovranno essere mirati alla conservazione della diversità biologica e a un’attenta gestione delle aree ove habitat e specie da
tutelare trovano dimora.
In particolare, il bando intende:
Inventario previsioni
normative riferite al sito
Il sito é interno o esterno ad
un’area naturale già protetta?
interno
Gli strumenti di protezione
esistenti sono sufficenti a
mantenere in un stato di
conservazione
soddisfacente gli habitat e le
specie per i quali
il sito è stato individuato?
SI
Il sito non richiede specifiche
misure di conservazione
ESTERNO
NO
NO
SI
Il piano di gestione è
necessario rispetto alle
misure di conservazione
obbligatorie e agli strumenti
di pianificazione gia esistenti?
SI
È possibile integrare le misure
di conservazione e gli
strumenti di pianificazione
già esistenti?
NO
Figura 1: Iter logico decisionale per la scelta del piano di gestione
Fonte: DM 2/9/2002
Il piano di gestione
è necessario
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I progetti di tutela e valorizzazione, che dovranno essere
implementati attraverso il coinvolgimento attivo dei diversi
portatori di interesse, riguarderanno:
• interventi finalizzati a mettere a sistema e/o collegare i diversi ambiti di protezione (ad es. corridoi ecologici);
• azioni mirate ad aumentare la fruibilità dei siti, anche in considerazione della vocazione turistica del territorio di riferimento, senza comprometterne l’equilibrio ecologico (ad es.
sentieri natura, osservatori faunistici, ecc.);
• interventi di riqualificazione ambientale e rinaturazione, con
particolare riferimento all’utilizzo di tecniche di ingegneria
naturalistica;
• azioni mirate alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti
climatici (ad es. reinserimento di specie vegetali autoctone e
ricostituzione di habitat).
Linee guida
Soggetti ammissibili
Ferme restando le indicazioni generali della “Guida alla
presentazione dei progetti”, le richieste di contributo su questo bando potranno essere presentate da:
• Enti gestori (e loro raggruppamenti) dei siti Natura 2000;
• Enti gestori di aree naturalistiche ad elevata importanza per
la tutela della biodiversità;
• Associazioni ambientaliste o altre organizzazioni private
senza scopo di lucro con documentata esperienza nel campo
della tutela della biodiversità.
Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti
che – al momento dell’inoltro della nuova domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui
delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia
antecedente al 31/12/2004.
Progetti ammissibili
Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno
soddisfare i seguenti requisiti:
• richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo:
− compresa tra 10.000 e 30.000 euro e non superiore al 30%
dei costi totali del progetto per i progetti di cui al punto 1;
− maggiore di 40.000 euro e non superiore al 60% dei costi totali di progetto per i progetti di cui al punto 2;
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I progetti relativi ai Piani di gestione con richiesta di contributo inferiore a 10.000 euro saranno ammessi solo se presentati insieme a progetti di cui al punto 2, nel rispetto delle
singole percentuali sopra definite per le quote di finanziamento;
• esperienza almeno triennale nel settore della pianificazione
territoriale (ad es. precedente realizzazione di Piani parco) e
competenze naturalistiche dei soggetti incaricati della redazione dei Piani di gestione). Laddove non sia stato possibile
identificare i soggetti incaricati al momento della presentazione del progetto, il curriculum dovrà essere inviato per informazione alla Fondazione prima del conferimento dell’incarico;
• esperienza almeno triennale dei soggetti incaricati dei progetti di cui al punto 2 nella progettazione e realizzazione di
interventi di ingegneria naturalistica/attività mirate ad aumentare la fruibilità dei siti. Laddove non sia stato possibile
identificare i soggetti incaricati al momento della presentazione del progetto, il curriculum dovrà essere inviato per informazione alla Fondazione prima del conferimento dell’incarico.
Criteri
Verrà assegnata priorità ai progetti che, oltre a rispettare i
requisiti sopra descritti, siano in linea con i seguenti criteri:
• significatività e criticità dell’ambito di intervento;
• presenza di cofinanziamento da parte di enti pubblici;
• coinvolgimento attivo dei diversi portatori di interesse;
• inserimento all’interno di strumenti di pianificazione partecipata (es. Agenda 21, Contratti di Fiume ecc.);
• presenza di lettere di intenti o altri documenti indirizzati
all’ente capofila comprovanti la volontà di partecipazione dei
diversi portatori di interesse;
• partnership tra Enti gestori e Associazioni ambientaliste;
• connessione in rete di più siti ad elevata biodiversità (ad es.
proposte congiunte presentate da più enti);
• presenza di forme strutturate di condivisione delle informazioni (ad es. sito web, newsletter, ecc.);
• presenza di effettive forme di monitoraggio e valutazione;
• presenza di sistemi di gestione ambientale (ad es. EMAS)/
strumenti di pianificazione partecipata (ad es. Agenda 21)
presso gli enti gestori delle aree;
• per le richieste di finanziamento di cui al punto 2, priorità verrà data ai siti per i quali sia presente adeguata
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pianificazione al momento di presentazione della domanda di contributo (Piano di gestione specifico o adeguata
pianificazione esistente secondo lo schema allegato in
Figura 1);
• adeguatezza del piano finanziario dettagliato da allegare obbligatoriamente alla richiesta di contributo;
• presenza di risorse finanziarie certe e disponibili.
Progetti non ammissibili
Per quanto riguarda il punto 1 (Piani di gestione), non saranno considerati ammissibili progetti finalizzati a:
• integrazione di piani esistenti;
• redazione di piani di monitoraggio.
Non saranno inoltre considerati ammissibili progetti:
• consistenti in sole attività di studio e ricerca;
• volti alla gestione ordinaria delle attività usualmente svolte
dalle organizzazioni e dagli enti pubblici e alla manutenzione
ordinaria delle aree naturalistiche.
I progetti non dovranno contenere voci di costo relative
all’acquisto di terreni o edifici. Saranno invece ammessi costi
relativi alla ristrutturazione di edifici esclusivamente finalizzati alla migliore fruizione delle aree naturalistiche, nella misura massima del 10% del costo totale di progetto.
Scadenze
• Il termine per la presentazione delle richieste di contributo è fissato al 30 aprile 2008.
• Gli enti proponenti dovranno rendicontare le spese sostenute entro 6 mesi dal termine del progetto.
Budget disponibile
Il budget a disposizione del presente bando ammonta a 2,5
milioni di euro.
N.B. Per i progetti di cui al punto 2 del paragrafo Obiettivi
del bando, non è ammissibile la presentazione di più di una
richiesta di contributo per ente richiedente sulla medesima
area.
BANDI 2008
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BANDI 2008
Promuovere la sostenibilità
ambientale a livello locale
Audit energetico
degli edifici
di proprietà dei Comuni
piccoli e medi
Bando con scadenza 9 maggio 2008
Budget a disposizione 2,5 milioni di euro
Il problema
L’utilizzo razionale dell’energia negli usi finali attraverso programmi di efficienza energetica porta con sé evidenti vantaggi
in termini ambientali ed economici: la riduzione delle emissioni
di gas climalteranti e di inquinanti prodotti durante i processi di
combustione, infatti, contribuisce a migliorare sensibilmente
la qualità dell’aria e a contenere l’ “Effetto Serra”, con inoltre il
vantaggio di un minor costo per i fabbisogni energetici di calore
ed elettricità.
Con il termine “efficienza energetica” si intendono tutte
quelle azioni di programmazione, pianificazione, progettazione
e realizzazione che hanno come obbiettivo la riduzione dei consumi energetici da parte degli utenti finali a parità di condizioni
di comfort, migliorando la sicurezza e riducendo le spese di
gestione.
Il quadro normativo in materia di efficienza energetica non è
tuttavia ancora sufficientemente definito. L’Italia, con il decreto
legislativo 192/2005 e le modifiche apportate dal decreto legislativo 311/2006, è uno dei quattro paesi europei, insieme a Danimarca, Germania e Gran Bretagna, ad aver recepito la Direttiva
europea 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.
Tra le Regioni, la Lombardia rappresenta un caso di eccellenza a livello nazionale, avendo emanato tre leggi regionali (la
26/2003, la 39/2004 e la 24/2006) finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni ed il Piano d’Azione per
l’Energia (DGR VIII/4916).
La recente pubblicazione della DGR VIII/5018, come modificata dalla successiva DGR VIII/5773 “Disposizioni inerenti
all’efficienza energetica in edilizia”, definisce inoltre i requisiti
di prestazione energetica degli edifici, gli ambiti di applicazione
la procedura di certificazione energetica ed i requisiti dei Soggetti Certificatori. In particolare si prevede, a decorrere dal 1°
settembre 2007 ed entro il 1° Luglio 2009, che tutti gli edifici di
proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico con superficie utile
superiore a 1.000 m2 siano soggetti all’obbligo della certificazione energetica.
La Regione Piemonte, con la recente LR n° 13 del 28 maggio
2007 “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia”, ha avviato la disciplina dei requisiti e della metodologia
di calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifici,
nonché le caratteristiche della certificazione energetica; entro
dodici mesi dalla pubblicazione della LR n° 13 la Regione Piemonte delibererà a riguardo, e le disposizioni si applicheranno
dopo un anno dalla pubblicazione della deliberazione per gli
edifici di nuova costruzione e a decorrere dal 1° luglio 2009 per
gli edifici esistenti. Anche in questo caso, si presta particolare
attenzione agli edifici pubblici o adibiti ad uso pubblico.
Come affermato dalla Direttiva 2002/91/CE, gli edifici occupati
dalle pubbliche amministrazioni o aperti al pubblico dovrebbero
costituire un esempio per la popolazione riguardo alle opportunità di risparmio e gestione energetica virtuosa. Gli Enti locali
hanno il compito di emanare norme e regolamenti che migliorino
l’efficienza energetica. Recentemente, l’Unione Europea, attraverso una nuova comunicazione (COM2006-545), ha presentato il
piano d’azione per l’efficienza energetica e ribadito la necessità
di promuovere il risparmio energetico negli edifici.
Tuttavia, nonostante a livello governativo la legislazione si stia
orientando a sostenere maggiormente gli interventi di risparmio energetico (ad es. le Leggi Finanziarie del 2007 e del 2008)
e sia le Amministrazioni che l’opinione pubblica siano sensibili
ed attente alle tematiche energetico-ambientali, si riscontrano
evidenti difficoltà che ostacolano l’attivazione di investimenti
nell’uso razionale dell’energia da parte degli attori istituzionali
interessati, in primis le amministrazioni comunali; tra queste
si evidenziano in particolare la mancanza di conoscenze specifiche connesse all’analisi di fattibilità tecnico-economica degli
interventi e la carenza di risorse finanziarie.
Il presente bando intende contribuire a superare questi
ostacoli e, come le precedenti due edizioni del 2006 e 2007,
ha l’obiettivo di diffondere la cultura del risparmio energetico
nei comuni piccoli e medi. A tal fine la Fondazione Cariplo ha
già deliberato l’erogazione di 162 contributi sulle 278 domande
complessivamente pervenute per le due annualità.
Obiettivi del bando
Il bando intende:
1. sostenere progetti di diagnosi energetica del parco edifici di
proprietà dei Comuni piccoli e medi;
2. promuovere la diffusione della certificazione energetica, già
oggi obbligatoria per legge per gli edifici pubblici;
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3.sostenere l’installazione di sistemi di monitoraggio delle
prestazioni energetiche su alcuni degli edifici di proprietà
comunale, al fine di definire strategie razionali di gestione e
di intervento;
4. avviare, all’interno dell’Amministrazione comunale, un processo di formazione di competenze relative alla gestione ed
alla certificazione energetica degli edifici;
5. aumentare la sensibilità dei cittadini al risparmio energetico e diffondere la conoscenza delle nuove norme sulla certificazione energetica attraverso la pubblicizzazione degli
esiti del progetto;
6. promuovere la realizzazione e il mantenimento di una banca dati relativi agli audit energetici effettuati, tramite la
piattaforma web-GIS (AUDIT GIS) predisposta dalla stessa
Fondazione Cariplo.
BANDI 2008
− fornire una dettagliata analisi economica dei possibili interventi che tenga conto delle voci di costo degli investimenti per tipologia di soluzione scelta e i relativi tempi di
ritorno;
− arrivare ad una valutazione del potenziale di risparmio
attraverso possibili interventi di carattere strutturale e
impiantistico;
− effettuare un’analisi sulla potenziale riduzione di CO2
emessa.
2. i progetti dovranno prevedere la certificazione energetica di tutti gli edifici sottoposti ad audit di dettaglio, con il
rilascio dell’attestato di certificazione energetica e della rispettiva targa energetica da esporre in un luogo dell’edificio
che ne garantisca la massima visibilità e riconoscibilità; in
particolare si dovrà prevedere:
1. La diagnosi energetica dovrà prevedere:
a) un audit leggero, indicativamente effettuato su tutti gli
edifici di proprietà del Comune con l’esclusione degli edifici
destinati ad uso residenziale. Per audit leggero si intende la
produzione di una scheda anagrafico-impiantistica per ogni
edificio, contenente:
− i dati anagrafici (anno di costruzione e/o di ristrutturazione) e le caratteristiche dell’edificio (ad es. tipologia di
muratura, superfici vetrate, tipologia di serramenti);
− l’analisi dei dati di consumo mensile degli ultimi tre anni
ricavati dalle bollette;
− i dati relativi alle caratteristiche degli impianti (ad es. desunti dal libretto di centrale);
− i dati relativi alle apparecchiature elettriche;
− i risultati di un sopralluogo che individui le inefficienze
impiantistiche, strutturali e gestionali.
b) un audit energetico di dettaglio degli edifici comunali a maggior consumo energetico o di cui si ritenga comunque prioritario migliorare le caratteristiche energetiche (almeno uno per
ogni comune del raggruppamento). Tale audit dovrà:
− ricostruire il bilancio energetico, sia termico che elettrico,
negli usi finali;
− indicare quali sono gli impianti più energivori;
− indicare il potenziale di risparmio energetico espresso in
kWh/a in funzione delle possibili soluzioni di carattere
strutturale-impiantistico proposte;
• per i Comuni siti nel territorio della Regione Lombardia,
l’adozione della procedura di calcolo e del software indicati dal CENED (organismo regionale di accreditamento per
la CErtificazione ENergetica degli EDifici – www.cened.it),
come previsto dal punto 14 della DGR VIII/5018 e s.m.; l’attestato di certificazione dovrà essere redatto e asseverato
da un Soggetto Certificatore iscritto nell’ “Elenco certificatori abilitati” indipendente rispetto al soggetto incaricato dello svolgimento degli audit o da dipendente di ente o
società pubblica in possesso dei requisiti richiesti al punto
13.8 della succitata DGR;
• per i Comuni delle province di Novara e Verbania, l’applicazione della metodologia definita dalle norme UNI in vigore, come previsto dalle Disposizioni transitorie della LR n°
13/07, art 23. Una volta concluso il regime transitorio, i Comuni si impegnano a richiedere la Certificazione energetica
entro i termini stabiliti per la rendicontazione dei progetti,
nelle modalità e con le forme che saranno disciplinate dalla
Regione Piemonte.
3. Il progetto dovrà inoltre prevedere l’installazione un sistema di monitoraggio delle performance energetiche di un edificio sottoposto ad audit di dettaglio per ogni comune del raggruppamento (preferibilmente lo stesso edificio sottoposto a
certificazione), che registri tra i diversi parametri l’andamento
delle variabili climatiche (temperatura, umidità), le prestazioni
del servizio di riscaldamento/raffrescamento erogato all’inter-
14
no dell’edificio e le modalità di gestione energetica. Le specifiche minime del sistema sono definite nell’Allegato 1.
4. Il processo di formazione dovrà coinvolgere in particolar
modo il personale tecnico che all’interno dell’Amministrazione si
occuperà delle tematiche relative al risparmio ed alla certificazione energetica. Tale processo dovrà prevedere:
a) Lo sviluppo e la sedimentazione di specifiche competenze in
tema di efficienza energetica negli usi finali e sulle nuove tecnologie nel settore del risparmio energetico anche attraverso
un pieno coinvolgimento durante le fasi di audit.
b) Un’informativa sulle vigenti norme nazionali e regionali inerenti l’efficienza energetica in edilizia.
c) La formazione sull’utilizzo di strumenti (ad es. software)
necessari all’Amministrazione comunale per il continuo aggiornamento dei risultati dell’audit, per l’inserimento dati
nella piattaforma relativa al progetto AUDIT GIS, per la certificazione energetica dell’edificio, per il monitoraggio dei
consumi di tutti gli edifici di proprietà comunale, nonché
degli eventuali interventi effettuati su impianti, strutture e
gestione energetica.
5. Per pubblicizzazione degli esiti del progetto si intende la
promozione di azioni informative presso i cittadini volte alla
diffusione dei risultati delle attività svolte, con particolare riguardo al significato della classe energetica assegnata agli
edifici certificati ed ai risultati di risparmio energetico conseguibili con gli interventi proposti; in tal modo è possibile
valorizzare il ruolo esemplare delle Amministrazioni pubbliche per la diffusione del messaggio fondamentale che “risparmiare si può”, non solo negli edifici pubblici, ma anche
in quelli privati.
Saranno considerate di rilievo in sede di valutazione di merito quelle campagne di pubblicizzazione che coinvolgeranno
in particolare le scuole, considerate come luogo ideale perché
i concetti alla base dell’efficienza energetica diventino parte
della cultura delle prossime generazioni.
6. I Comuni che partecipano al bando si impegnano a fornire
e mantenere aggiornati i dati relativi agli audit energetici effettuati, ai consumi degli edifici sottoposti ad audit ed agli interventi
di efficienza energetica emersi durante gli audit, alimentando la
BANDI 2008
piattaforma web-GIS (AUDIT GIS) predisposta dalla stessa Fondazione Cariplo per almeno 3 anni dalla realizzazione degli audit.
I dati richiesti sono contenuti nell’Allegato 2 al presente bando,
insieme al fac-simile di lettera di adesione al progetto.
Linee guida
Soggetti ammissibili
Le richieste di contributo potranno essere presentate da Comuni, singoli o aggregati, con un numero di residenti uguale o
inferiore a 30.000 unità per ciascun Comune.
I Comuni potranno aggregarsi attraverso la firma di un protocollo d’intesa; in tal caso la richiesta di contributo dovrà
essere presentata da un Comune capofila in rappresentanza
dell’aggregazione.
Qualora il progetto coinvolga un solo Comune, questo dovrà
avere un numero di residenti uguale o superiore alle 5.000
unità.
Qualora il progetto coinvolga fino a cinque Comuni, il totale
dei residenti (somma dei residenti dei Comuni del raggruppamento) dovrà essere uguale o superiore alle 5.000 unità.
Qualora il progetto coinvolga più di cinque Comuni, non vi è
alcuna soglia minima sul numero di residenti.
Al presente bando non possono partecipare i Comuni che
abbiano ottenuto un contributo nell’ambito dell’edizione 2006
o del 2007.
Progetti ammissibili
Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno
soddisfare i seguenti requisiti:
• richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo
compresa tra 15.000 e 50.000 euro;
• richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo
non superiore al 70% dei costi totali del progetto;
• presenza di una quota non superiore al 30% dei costi complessivi del progetto come autofinanziamento da parte dei
Comuni sotto forma di costi di personale per attività di progetto;
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• proprietà dei Comuni degli edifici sottoposti ad audit; tutti
gli edifici destinati ad uso residenziale (ad eccezione delle
Residenze socio-sanitarie accreditate di proprietà comunale) sono esclusi dal bando;
• esperienza almeno triennale nel settore del risparmio energetico dei soggetti ai quali l’audit sarà affidato e precedente
realizzazione di audit energetici di edifici;
• predisposizione di azioni mirate a raggiungere tutti gli
Obiettivi del bando;
• richieste di contributo a Fondazione Cariplo relative ai soli
Obiettivi 1, 3, 4, 5 e 6, con esclusione dell’Obiettivo 2 (Certificazione energetica) che dovrà essere totalmente a carico
dell’ente;
• costi del sistema di monitoraggio delle prestazioni energetiche da installarsi presso almeno un edificio per Comune
(vedi punto 3 degli Obiettivi del bando) non superiori al 25%
dei costi totali del progetto;
• costi del software di monitoraggio dei consumi di tutti gli
edifici comunali (vedi punto 4.c degli Obiettivi del bando)
non superiori al 5% dei costi totali del progetto;
• assenza di altri investimenti ammortizzabili.
Criteri
Verrà assegnata priorità ai progetti che, oltre a rispettare
i requisiti sopra descritti, siano in linea con i seguenti criteri:
• affidabilità delle procedure e metodologie utilizzate per realizzare gli audit;
• esperienza dei soggetti cui l’audit è affidato;
• adeguatezza ed efficacia del sistema di monitoraggio delle
prestazioni energetiche;
• significatività del processo di formazione, all’interno dell’Amministrazione comunale, di competenze relative alla gestione
energetica degli edifici e all’efficienza energetica in edilizia;
• numerosità dei comuni aggregati nella presentazione della
domanda;
• adeguatezza ed equilibrio del piano finanziario, da redigere
obbligatoriamente secondo la tabella contenuta nella “Guida
alla presentazione dei progetti del bando Audit 2008”;
• impegno documentato da parte dei Comuni nei confronti del
risparmio energetico e di politiche innovative nel campo della sostenibilità;
• presenza di campagne di pubblicizzazione che coinvolgano
in particolar modo le scuole.
BANDI 2008
Scadenze
• Il termine per la presentazione delle richieste di contributo è
fissato al 9 maggio 2008.
• La Fondazione comunicherà i risultati del bando entro fine
luglio 2008.
• Le diagnosi energetiche e le certificazioni energetiche degli
edifici nonché l’installazione dei sistemi di monitoraggio dovranno essere realizzate nel periodo tra la data di presentazione della richiesta di contributo e il 31 luglio 2009, pena la
revoca del contributo (fa fede la data di rilascio, da parte del
Soggetto Certificatore, dell’ultimo attestato di certificazione
energetica in ordine di tempo e/o dell’installazione del sistema di monitoraggio).
• I Comuni dovranno rendicontare le spese sostenute per l’intero progetto entro 6 mesi dalla data delle certificazioni e
dell’installazione dei sistemi di monitoraggio (cfr. punto precedente), pena la revoca del contributo.
• I dati necessari per il data base AUDIT GIS dovranno essere
inseriti entro il 30 ottobre 2009.
Budget disponibile
Il budget a disposizione del presente bando ammonta a 2,5
milioni di euro.
N.B. Ciascun Comune può presentare su questo bando una
sola richiesta di contributo, singolarmente o in raggruppamento.
Al presente bando non possono partecipare i Comuni che
abbiano ottenuto un contributo sullo stesso bando nel 2006
o nel 2007.
ARTE E CULTURA
Patrimonio culturale
Musica e teatro
Arti dal vivo
Archivi storici
18
BANDI 2008
I beni culturali come volano
della crescita economica
e sociale del territorio
Valorizzare
il patrimonio culturale:
verso la creazione di
sistemi culturali locali
Bando senza scadenza
Il problema
Le strategie e le politiche d’intervento nel settore culturale finora messe in atto in Italia non sono state in grado di assicurare una valorizzazione economica dei beni culturali con modalità
compatibili con le particolarità di queste risorse e con soluzioni
sostenibili per i beni e per il contesto territoriale di riferimento.
Il patrimonio culturale è ancora oggi una risorsa poco valorizzata, a dispetto della sua notevole consistenza e della sua elevata
attrattività da un punto di vista turistico; tale patrimonio può diventare un volano per lo sviluppo economico locale nella misura
in cui si integrino risorse e servizi all’interno di aree connotate da
identità territoriali forti e riconoscibili.
Obiettivi del bando
La Fondazione intende favorire la valorizzazione del patrimonio culturale, attraverso una modalità di gestione integrata dei
beni culturali sia negli aspetti legati alla tutela sia in quelli riferiti
alla valorizzazione. L’obiettivo del bando è la creazione di sistemi
culturali integrati, capaci di innescare sviluppo economico locale, a partire dalla valorizzazione e messa in rete del patrimonio
culturale di un territorio. Si vuole affermare la possibilità di ampliare, su base locale, l’offerta culturale e i servizi a differenti tipi
di pubblico e di migliorare sensibilmente le capacità imprenditoriali dei soggetti che operano nel mondo della cultura e dell’arte.
L’intento è dimostrare come i beni culturali e ambientali possano
costituire una vera e propria risorsa che, attraverso un’adeguata
gestione integrata, possa fornire un significativo contributo allo
sviluppo economico locale.
Linee guida
Per essere in linea con gli obiettivi del bando i progetti dovranno dimostrare di concorrere alla nascita e allo sviluppo di
specifici sistemi culturali locali. Tali progetti dovranno essere
riferiti ad aree territoriali caratterizzate da una precisa identità
storico-culturale, riconoscibile attraverso l’esistenza di un patrimonio culturale di pregio, e dalla presenza di soggetti attivi nel
settore del recupero, della conservazione e della valorizzazione
del patrimonio.
I progetti volti alla creazione di sistemi culturali locali dovranno prevedere
a)una progettazione integrata su più beni culturali di un territorio;
b)azioni finalizzate ad assicurare stabilmente la conservazione
del patrimonio;
c)azioni di valorizzazione, volte ad aumentarne la conoscenza e
la fruizione, migliorarne le infrastrutture e i servizi di accessibilità, attivare o potenziare servizi di accoglienza, ampliare i
servizi connessi all’offerta culturale.
Il progetto dovrà sviluppare azioni per le messa a sistema dei
beni e azioni specifiche di avvio e gestione del sistema (coordinamento, formazione, attività didattiche, comunicazione, ecc.).
Dovrà, inoltre, delineare le modalità istituzionali e organizzative per la gestione del sistema a regime, individuando l’ipotesi
più adeguata a facilitare la sostenibilità economica nel tempo
dell’operazione.
Gli obiettivi e le strategie di sviluppo del sistema dovranno essere costruiti partendo dalla definizione degli elementi identitari
del territorio, che dovranno costituire l’idea-guida del sistema.
Il riconoscimento dell’identità locale dovrà avvenire attraverso
un processo di condivisione tra gli attori locali, pubblici e privati,
che avranno un ruolo attivo nella costruzione e nella gestione del
sistema. Gli interventi proposti sui beni culturali (che siano elementi di pregio o componenti minori) dovranno essere coerenti
e funzionali agli obiettivi di valorizzazione sistemica dell’identità
del territorio. I sistemi culturali locali potranno individuare connessioni tematiche coerenti con risorse (materiali o immateriali)
in altri territori. L’estensione del sistema oltre i propri limiti territoriali potrà contribuire ad amplificare la visibilità e l’attrattività
del sistema stesso.
Le iniziative non dovranno proporsi come sommatoria di azioni
di promozione culturale, ma come un programma strutturato di
interventi legati da tematismi che connotino ed identifichino il
territorio di riferimento. La valorizzazione del tessuto economico
connessa alla valorizzazione dei beni culturali non dovrà intendersi ed esplicitarsi esclusivamente nella promozione di attività
turistiche, né la promozione e l’attività di un sistema culturale
dovrà identificarsi con il solo piano di marketing territoriale.
Soggetti ammissibili
La Fondazione prenderà in esame unicamente le richieste presentate da un soggetto capofila in collaborazione con più partner, pubblici e privati del territorio, coinvolti con diversi ruoli nel
processo di creazione del sistema culturale.
Il soggetto capofila dovrà dimostrare la capacità di condurre a
sistema la progettualità del territorio e di gestire la realizzazione
del progetto, coordinando le diverse azioni e i diversi partner.
Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti che
19
– al momento dell’inoltro della nuova domanda – abbiano più di
due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui delibera di
erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia antecedente al
31/12/2004.
Progetti ammissibili
Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti
dovranno:
1.essere localizzati all’interno dell’area che comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania;
2. formulare una richiesta di contributo alla Fondazione Cariplo
non inferiore a 500.000 euro e non superiore al 60% dei costi
totali del progetto;
3. intervenire su un’area che presenta potenzialità di sviluppo
culturale (valutate principalmente con riferimento alla dotazione di attrattori culturali, alle politiche di pianificazione territoriale, alla presenza di istituzioni culturali);
4. realizzare azioni di valorizzazione e messa a sistema di un vasto insieme di beni e servizi culturali del territorio, caratterizzati da una forte integrazione tra le componenti culturali (beni
architettonici e archeologici, centri storici) e quelle dei settori
connessi (turismo, ricerca scientifica, attività didattiche e divulgative, formazione professionale, artigianato);
5. includere interventi strutturali su uno o più beni immobili di
interesse culturale;
6. prevedere azioni di gestione per l’avvio e lo sviluppo del sistema culturale;
7. formulare un piano finanziario che ripartisca e dettagli adeguatamente le voci di costo relative a interventi strutturali su
beni immobili di interesse culturale, azioni di valorizzazione e
attività di gestione del sistema.
Criteri
Saranno privilegiate le richieste che:
• indicano chiari obiettivi di valorizzazione delle risorse culturali,
espressive dell’identità culturale ed economica locale;
• presentano un programma d’interventi strutturato di valorizzazione e messa a sistema del patrimonio, coerente con i tematismi che connotano e identificano il territorio di riferimento;
• si basano su un partenariato locale, formalmente costituito e
adeguatamente rappresentativo dei soggetti locali che possono svolgere un ruolo attivo nella definizione, nella costruzione
e nella gestione del sistema (enti locali territoriali, organizzazioni non profit, università e altri enti di formazione, ecc.);
• presentano un buon grado di maturità rispetto alla formazione
del sistema culturale;
BANDI 2008
• prospettano un cronoprogramma definito delle azioni previste,
caratterizzato da uno stato avanzato della progettazione degli
interventi strutturali e da una chiara articolazione temporale
delle azioni di messa a sistema e di gestione;
• prevedono reali fattori di coerenza e possibile sinergie rispetto
alla progettualità locale e sovralocale;
• conducono a un ampliamento dell’offerta culturale, a un potenziamento dei servizi connessi e allo sviluppo delle filiere
produttive locali;
• intervengono sui fattori di accessibilità, valutati rispetto al sistema delle infrastrutture di trasporto e in relazione alle infrastrutture territoriali;
• prevedono l’applicazione di tecnologie innovative per potenziare la comunicazione e la fruizione del sistema da parte del
pubblico;
• dispongono di risorse finanziarie certe e disponibili;
• definiscono chiaramente modalità (istituzionali e organizzative) per la gestione del sistema a regime, orientate a garantirne
la sostenibilità economica;
• prevedono di generare un significativo beneficio economico indotto sul territorio grazie ai servizi connessi alla valorizzazione
del patrimonio culturale.
Progetti non ammissibili
Saranno considerati progetti non ammissibili:
• singoli eventi artistico-culturali, quali esposizioni temporanee,
seminari, corsi, conferenze, visite guidate, ecc.;
• interventi di rifunzionalizzazione di edifici da adibire a sedi di
attività istituzionali di enti pubblici, organizzazioni, collegi,
ecc., non riferite a servizi culturali;
• iniziative su beni culturali di proprietà di soggetti non ammissibili al contributo della Fondazione;
• operazioni che includano esclusivamente ristrutturazione, recupero e restauro;
• iniziative di sola gestione del sistema culturale;
• interventi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione di
immobili non coerenti con le finalità e gli obiettivi del presente
Bando;
• operazioni finalizzate al solo acquisto di immobili;
• iniziative coincidenti con la gestione ordinaria delle attività
usualmente svolte dai soggetti richiedenti.
N.B. Su questo bando non è ammessa la presentazione di più
di una richiesta di contributo da parte della stessa organizzazione per anno solare.
20
BANDI 2008
I beni culturali come volano
della crescita economica
e sociale del territorio
Creare e divulgare
cultura attraverso
gli archivi storici
Bando senza scadenza
Il problema
Il ricco patrimonio archivistico del nostro paese può trasformarsi da problema a opportunità. È stato a lungo vissuto
come un problema; tanto che l’esigenza di preservare l’integrità, garantire la salvaguardia e favorire la consultazione del
patrimonio archivistico ha indotto le singole istituzioni proprietarie degli archivi a svolgere nel corso degli anni una costosa ed attenta attività di conservazione delle fonti custodite
e presenti sul nostro territorio. Questo modo di operare – pur
garantendo la salvaguardia di importanti fonti archivistiche
– ha privilegiato la pura conservazione o la divulgazione dei
contenuti del singolo archivio, senza pensare ad utilizzare
il patrimonio archivistico come strumento al servizio di più
ampi progetti di diffusione della conoscenza e della discussione su tematiche di cruciale importanza per la storia, la
società e la cultura del paese. Allo stesso tempo, progetti pur
rilevanti di diffusione della conoscenza e della cultura sono
stati gestiti prescindendo completamente dal patrimonio di
testimonianze materiali (custodite negli archivi) che avrebbero potuto aumentarne il successo e l’efficacia presso il pubblico. Per questo il problema (l’archivio da conservare) può
trasformarsi in opportunità (gli archivi come strumenti per la
diffusione di cultura).
Negli ultimi anni, ad esempio, la Fondazione è stata oggetto di richieste di contributo finalizzate alla salvaguardia
di singoli archivi contenenti materiali riferiti ad esempio alla
Resistenza al nazismo in un determinato territorio, oppure
alla storia di un singolo uomo politico, o ancora alla esperienza artistica di un singolo letterato o pittore. Sono completamente mancati però “progetti di divulgazione culturale” su
tematiche di valore più generale, che avrebbero potuto trovare
alimento entro il materiale conservato non in un solo, bensì in
una pluralità di archivi: non sono stati presentati – a puro titolo di esempio - progetti di divulgazione relativi a “temi culturali” come, a titolo esemplificativo, il ruolo dei partiti entro un
sistema democratico (non del singolo uomo politico), il valore
della democrazia come strumento di diffusione di una cultura
tollerante e non razzista (non all’archivio della resistenza nel
singolo paese, o alla esperienza di una specifica comunità
nella Shoah), il ruolo dei tecnici nella pianificazione di un territorio (non del singolo architetto) e così via.
L’adozione di politiche di conservazione del singolo archivio
ha dunque operato a discapito di una progettualità più ampia
e a servizio di iniziative di divulgazione culturale e di diffusione della conoscenza su tematiche rilevanti per la storia e la
società del Paese.
La fitta trama di contenuti racchiusa dalle singole fonti archivistiche, la condivisione ed il confronto di esperienze fra i
soggetti custodi della memoria storica costituiscono una “opportunità” per fare del patrimonio archivistico la chiave di volta per lo sviluppo della cultura e per la sua diffusione presso
fasce sempre più ampie della popolazione.
Destinare, asservire gli archivi a chiari progetti culturali e
non conservarli in sé, impiegare la fonte archivistica come elemento che faciliti la diffusione, la comprensione e la completezza di tematiche storiche, scientifiche, artistiche, religiose,
politiche, significa ampliare l’orizzonte conoscitivo e l’accesso
alla cultura a fasce di utenti più ampie e nel contempo creare
le premesse per una piena “valorizzazione” del comune patrimonio storico–culturale.
Obiettivi del bando
Finalità del bando è quella di sostenere e sviluppare progetti
di diffusione della conoscenza e della cultura - su tematiche
storiche, scientifiche, artistiche, religiose, politiche - a fasce
di utenti più ampie entro il nostro paese. In questo processo
di diffusione, il patrimonio materiale rappresentato dalle fonti archivistiche può rivelarsi come una fondamentale risorsa
volta a sviluppare nuova conoscenza e adatta a favorire una
maggiore diffusione ed una più facile comprensione delle tematiche affrontate.
Linee guida
Il progetto di diffusione della conoscenza e della cultura individua prima di tutto un chiaro “tema culturale” che rappresenta il contenuto dell’azione di divulgazione che il progetto
stesso intende attuare. Il “tema culturale” (così come chiarito
nel paragrafo “il problema”) rappresenta l’indispensabile contenuto del progetto e non può limitarsi alla semplice descrizione di un titolo. Non rappresentano “temi culturali” elaborati
con cura, ad esempio, il solo tema del “territorio”, o della “politica”, le ipotesi culturali del progetto debbono essere chiare
e ben espresse.
21
Il progetto poi nasce dalla collaborazione strutturata di più
soggetti (istituzioni culturali e enti detentori di archivi). Si fonda su una comune e condivisa metodologia. Fa tesoro e sfrutta adeguatamente risorse archivistiche di comprovato valore
storico. Attiva un processo di selezione di materiali archivistici
i cui contenuti sono strumentali per creare e dare completezza al “tema culturale” da generarsi. Identifica ambiti culturali
di indagine in cui aspetti/temi culturali rilevanti e di interesse
per la collettività non sono stati finora sviluppati. Accresce il
patrimonio culturale della comunità creando nuova conoscenza in ambito storico, scientifico, letterario e artistico. Divulga i
contenuti culturali in modo continuativo nel tempo Si avvale di
un insieme diversificato di strumenti di divulgazione che favoriscono il contatto con un’utenza ampia e differenziata.
Soggetti ammissibili
La Fondazione prenderà in esame unicamente le richieste
presentate da un soggetto capofila con sede nell’area che
comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania, in
collaborazione con uno o più partner coinvolti nel progetto di
divulgazione culturale.
Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti
che – al momento dell’inoltro della nuova domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui
delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia
antecedente al 31/12/2004.
Progetti ammissibili
Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• indicare con chiarezza il “tema culturale” che si intende affrontare e le ipotesi relative al suo trattamento;
• definire in modo puntuale una tematica culturale rispetto
alla quale risultano assenti o scarsamente sviluppati progetti di creazione e divulgazione culturale;
• essere frutto di una collaborazione formalizzata tra più istituzioni (sia quelle dedicate alla divulgazione culturale, che quelle
proprietarie di archivi) che testimoni l’esistenza di una rete in
cui siano chiari i ruoli ed i compiti dei soggetti coinvolti;
• definire il percorso/criteri di identificazione degli archivi e di
selezione dei materiali;
• individuare i materiali archivistici da impiegarsi ai fini del processo di creazione e sviluppo di nuove conoscenze culturali;
BANDI 2008
• indicare come i contenuti e i materiali archivistici concorrano e siano strumentali alla creazione di nuova conoscenza;
• definire un programma che individui chiaramente: il tema
oggetto dell’azione di approfondimento e divulgazione; gli
obiettivi dell’azione di divulgazione; i destinatari dell’azione
di divulgazione; i contenuti ed i servizi culturali che verranno generati; le fonti archivistiche utilizzate a servizio del più
ampio progetto di divulgazione culturale; il loro stato di conservazione e livello di accesso; le azioni di valorizzazione già
intraprese rispetto ai singoli archivi;
• sviluppare nuove conoscenze di interesse per la collettività al
fine di accrescere il comune patrimonio culturale;
• divulgare la nuova conoscenza generata attraverso un programma di attività che in modo continuativo nel tempo ne
favorisca l’accesso a una più ampia utenza;
• formulare una richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a 100.000 euro e non superiore
al 50% dei costi totali del progetto;
• formulare un piano di spesa che ripartisca i costi e le fonti
di copertura in base alle differenti fasi di realizzazione del
progetto, definisca le professionalità coinvolte, avendo cura
di imputare all’iniziativa il costo del personale interno in base
al tempo di effettivo impiego, di dettagliare per il personale
esterno durata dell’incarico e retribuzione;
• imputare al costo del progetto spese di gestione ordinaria
(utenze; affitti, ecc.) per un importo non eccedente il 10% della spesa totale preventivata;
• imputare al costo del progetto unicamente le eventuali quote
di ammortamento relative all’acquisto di beni durevoli destinati all’abituale attività di gestione.
Criteri
Saranno privilegiate le richieste di contributo che:
• sviluppino con chiarezza “temi culturali” innovativi o affrontino con modalità ed ipotesi interpretative nuove “temi culturali” già approntati da altri;
• adottino un piano di divulgazione che chiaramente definisca
i soggetti coinvolti, loro compiti e ruoli, le differenti fasi progettuali, gli strumenti di divulgazione culturale da adottarsi,
il bacino di utenza potenziale; le modalità con cui saranno
monitorati l’andamento dell’iniziativa e valutati i risultati attesi; le attività di promozione del progetto;
• forniscano idonei indicatori per misurare il livello di divulgazione del progetto culturale;
22
• prevedano opportune metodologie di divulgazione dei contenuti culturali basate sull’impiego di nuove tecnologie;
• prevedano il coinvolgimento di attori presenti sul territorio
con il fine di aumentare la rilevanza culturale dell’iniziativa e
il bacino di utenza potenziale;
• siano capaci di prevedere il coinvolgimento di più istituzioni
proprietarie di fonti archivistiche in una logica di ampliamento e diffusione del progetto culturale;
• siano capaci di attivare lo sviluppo di attività economiche
connesse alla cultura; siano capaci di aver ricadute economiche sul territorio;
• prevedano un responsabile scientifico in possesso di titoli di
studio pertinenti e di comprovata esperienza nel settore;
• dispongono di risorse finanziarie certe e disponibili;
• favoriscano la formazione e l’impiego di nuove professionalità.
Progetti non ammissibili
• Interventi non finalizzati alla creazione e divulgazione della
cultura.
• Progetti culturali che utilizzino fonti archivistiche di non
comprovato valore storico.
• Iniziative culturali che non prevedono collaborazioni formalizzate con istituzioni proprietarie di fonti archivistiche.
• Attività culturali che non generano chiari e misurabili impatti in termini di ampliamento del bacino di utenza.
• Ogni attività culturale che abbia ad oggetto archivi di proprietà di
persone fisiche o di persone giuridiche private a scopo di lucro.
• Singoli eventi artistico-culturali (esposizioni temporanee,
seminari, corsi, conferenze, visite guidate, pubblicazioni,
convegni, ecc.), qualora non inseriti in un programma di divulgazione culturale.
• Gli interventi di sola formazione.
• Gli interventi di sola conservazione delle fonti archivistiche.
• Le ricerche basate su documentazione archivistica.
• L’acquisto di fondi.
• La realizzazione di censimenti di fondi archivistici.
• La gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dalle
organizzazioni.
• Interventi aventi a oggetto la ristrutturazione e la manutenzione di beni immobili.
N.B. Su questo bando non è ammessa la presentazione di
più di una richiesta di contributo da parte della stessa organizzazione per anno solare.
BANDI 2008
23
BANDI 2008
Promuovere l’accesso allo
spettacolo e alle arti dal vivo
Creare e consolidare
reti per la diffusione
delle arti dal vivo
Bando con scadenze 31 marzo e 30 settembre 2008
Il problema
I frequentatori abituali dei luoghi deputati alle arti dal vivo
rappresentano anche nella nostra regione una minoranza della popolazione; ma la scarsa consuetudine con le varie forme
di spettacolo (tradizionale o di innovazione) non può essere
esclusivamente ricondotta alla carenza di offerta culturale.
In Lombardia, infatti, operano numerose organizzazioni e, se
è vero che nelle aree periferiche è spesso assente un’offerta
diversificata, è altrettanto vero che, anche in zone in cui l’offerta culturale è particolarmente ricca, all’aumento delle rappresentazioni corrisponde raramente un incremento complessivo
del numero di spettatori e si registra piuttosto una diminuzione
della presenza media.
Sia nelle aree decentrate, sia in quelle più servite, la scarsa
affluenza del pubblico sembra dovuta alla mancanza di un’adeguata programmazione territoriale e all’insufficienza di iniziative mirate, che rappresentino delle vere e proprie occasioni di
avvicinamento alle arti dal vivo.
Molte autorevoli ricerche segnalano la necessità di un disegno complessivo di ridefinizione e di rilancio del ruolo delle
organizzazioni del settore che si realizzi anche attraverso la
creazione e il consolidamento di reti culturali in grado di migliorare il livello della programmazione sul territorio.
Obiettivi del bando
Il presente bando ha l’obiettivo di sollecitare le organizzazioni operanti in Lombardia nel campo delle arti dal vivo a rendere
le proprie iniziative più fruibili ed economicamente sostenibili.
Sul piano organizzativo, si ritiene che queste finalità possano
essere più facilmente perseguite tramite la nascita e il consolidamento di forme di collaborazione tra soggetti del settore
aventi obiettivi compatibili e coerenti.
Il contributo della Fondazione Cariplo, pertanto, si configurerà come un incentivo destinato a un numero limitato di progetti
ideati, gestiti e realizzati in partenariato, nella prospettiva di
attivare sul territorio regionale vere e proprie reti per la diffusione delle arti dal vivo in grado di:
• migliorare il livello delle programmazioni artistiche;
• sviluppare migliori competenze organizzative e gestionali;
• rendere più efficace l’impiego delle poche risorse disponibili.
LineE guida
Soggetti ammissibili
Il bando si rivolge a tutti gli enti promotori di iniziative nel
campo delle arti dal vivo (musica, teatro, danza e arti sceniche
in generale) che abbiano maturato almeno due anni di esperienza effettiva nel settore specifico (produzione di spettacoli
e/o organizzazione di stagioni, rassegne, festival, ecc.) e che
abbiano sede e svolgano le proprie attività prevalentemente
nel territorio della regione Lombardia e delle province di Novara e Verbania.
La Fondazione prenderà in esame unicamente le richieste
elaborate in collaborazione con almeno due partner di progetto che, al pari del soggetto proponente (“capofila”), operino nel
campo delle arti dal vivo, abbiano maturato almeno due anni
di esperienza effettiva (produzione e/o organizzazione) e abbiano sede e svolgano le proprie attività prevalentemente nel
territorio della regione Lombardia e delle province di Novara
e Verbania.
Per eventuali, ulteriori partner di progetto, fatta salva l’ammissibilità generale ai sensi della legge sulle fondazioni bancarie, non sarà necessario il possesso dei requisiti sopra indicati.
Come riportato nella “Guida alla presentazione dei progetti”
(cui si rimanda per approfondimento del tema), per “partner”
deve intendersi un’organizzazione che:
• risulta ammissibile ai sensi della legge sulle fondazioni bancarie;
• apporta al progetto componenti di proventi e oneri (costi e
ricavi);
• si candida a divenire destinataria di una quota del contributo
complessivamente richiesto per il progetto.
La formalizzazione della relazione fra i soggetti ai fini della
realizzazione congiunta del progetto dovrà avvenire attraverso
specifici “accordi di partenariato”, cioè documenti sottoscritti
dai Rappresentanti legali (o loro delegati) di tutti i partner, volti
a precisare:
• l’ambito, l’oggetto e la durata dell’accordo;
• gli impegni, anche di carattere finanziario ed economico, rispettivamente assunti;
• i ruoli assegnati ai componenti dell’accordo.
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Non possono partecipare al bando, né in qualità di capofila
né in qualità di partner, gli enti che – al momento della domanda – abbiano più di due progetti finanziati da Fondazione
Cariplo per cui non sia stata presentata richiesta di saldo.
Progetti ammissibili
La Fondazione selezionerà un gruppo ristretto di progetti,
nell’ambito dei quali sia chiaramente dimostrato il valore aggiunto derivante dal partenariato
• in termini di qualificazione della proposta artistica e/o di miglioramento (diversificazione, razionalizzazione) della programmazione sul territorio,
• in termini di crescita delle competenze organizzative e gestionali dei singoli partner coinvolti nella rete,
• in termini di razionalizzazione dei costi e di sostenibilità economica delle attività.
Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno
inoltre soddisfare i seguenti requisiti:
• richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo
non superiore a 200.000 euro e comunque non superiore al
40% dei costi totali;
• attribuzione ai partner di progetto di una parte significativa
dei costi complessivamente preventivati;
• destinazione ai partner di progetto di una parte significativa
del contributo richiesto;
• data di avvio delle attività di spettacolo non precedente l’1
luglio 2008 (per i progetti presentati entro la scadenza del 31
marzo 2008) e non precedente l’1 gennaio 2009 (per i progetti
presentati entro la scadenza del 30 settembre 2008);
• durata massima delle attività pari a 1 anno.
Criteri
Oltre alla qualità complessiva della proposta artistica, il processo di valutazione di merito dei progetti, terrà in particolare
considerazione i seguenti elementi:
• il numero di partner del settore coinvolti nella rete e il loro
grado di coinvolgimento;
• la collaborazione con organizzazioni non del settore presenti
sul territorio;
• il collegamento con analoghe iniziative nazionali e/o internazionali;
• la replicabilità dell’intervento negli anni futuri con un apporto economico progressivamente minore da parte della Fon-
BANDI 2008
dazione (che non sosterrà comunque più di tre edizioni della
medesima iniziativa);
• il numero delle sedi utilizzate per gli spettacoli;
• la circolazione degli spettacoli anche nelle aree periferiche
della regione (se l’area oggetto dell’intervento non è già territorialmente decentrata);
• la presenza di un unico tema portante ben riconoscibile intorno al quale si sviluppino tutte le azioni previste;
• la presenza di una adeguata campagna promozionale;
• la presenza di risorse finanziarie certe e disponibili.
Progetti non ammissibili
• Progetti che prevedano interventi strutturali relativi agli ambienti architettonici in cui hanno sede gli enti richiedenti o in
cui si realizzano le rappresentazioni.
• Progetti che coincidano con l’attività ordinaria delle singole
organizzazioni proponenti.
• Interventi in cui l’attività prevalente non sia rappresentata
dalla messa in scena di rappresentazioni pubbliche.
Budget disponibile
Il budget a disposizione del presente bando con scadenza
ammonta a 3 milioni di euro.
N.B. Su questo bando non è ammessa la presentazione di
più di una richiesta di contributo da parte della stessa organizzazione per anno solare.
25
BANDI 2008
Promuovere l’accesso allo
spettacolo e alle arti dal vivo
Migliorare la gestione
e l’organizzazione degli
enti musicali e teatrali
Bando senza scadenza
Il problema
L’attività delle organizzazioni italiane che operano nel campo
dello spettacolo dal vivo attraversa una delicata fase di trasformazione che manifesta tutta la propria complessità in un settore tradizionalmente poco permeabile alle novità.
In Lombardia, come nel resto del Paese, la spinta verso un
livello più elevato di autonomia finanziaria, indotta dalla legislazione e accentuata dalla situazione critica del bilancio pubblico, impone alle organizzazioni musicali e teatrali l’adozione
di nuove strategie volte a migliorare le capacità di affrontare il
mercato.
Il pubblico è oggi in grado di accedere facilmente a molteplici canali di diffusione artistica e culturale e si trova di fronte a offerte differenziate, se non addirittura personalizzate, di
impiego del tempo libero: lo spettacolo dal vivo, tradizionale
o di innovazione, subisce così l’agguerrita concorrenza delle
numerose forme alternative di intrattenimento culturale.
Risulta evidente, per gli enti che operano nel campo musicale e teatrale, la necessità di sviluppare nuove strategie di
miglioramento delle proprie capacità organizzative e gestionali
per garantirsi la sopravvivenza all’interno del mercato.
Obiettivi del bando
La Fondazione Cariplo, nel corso degli ultimi anni, ha introdotto nuovi elementi strategici nel perseguimento delle proprie
finalità istituzionali, per rendere efficace in massimo grado il
rapporto tra risorse erogate e risultati conseguiti all’interno
del proprio territorio di riferimento.
A dispetto di una legislazione spesso priva di efficaci incentivi e di una tradizione che tende a privilegiare gli elementi
di garanzia rispetto a quelli di innovazione (sia sul piano dei
contenuti sia su quello delle modalità organizzative), la Fondazione ha deciso di introdurre criteri condizionali nell’assegnazione del proprio sostegno finanziario agli enti musicali e
teatrali. Pertanto, il sostegno alle organizzazioni del settore
non si configura più come un generico contributo all’attività
istituzionale ma come un incentivo destinato a quei soggetti
che, oltre a distinguersi per la qualità della programmazione
e l’originalità dei percorsi artistici, si prefiggono chiari obiettivi di “buona gestione”.
LineE guida
Soggetti ammissibili
Il bando si rivolge alle organizzazioni private promotrici di
iniziative nel campo della musica e del teatro (stagioni, rassegne, festival di valore con una direzione artistica e interpreti di
qualità) che abbiano sede e svolgano le proprie attività prevalentemente nel territorio della regione Lombardia e delle province di Novara e Verbania.
Sono considerate soggetti ammissibili esclusivamente le
organizzazioni che operano disponendo di un proprio organico
artistico, oppure quelle che, coerentemente con i propri obiettivi statutari, propongono al pubblico programmi di spettacoli
dal vivo realizzati da artisti ospiti.
Sono pertanto considerati inammissibili al contributo tutti gli
enti nel cui statuto non compaia tra le finalità principali la produzione e/o l’organizzazione di attività nel campo dello spettacolo dal vivo. Sono inoltre soggetti non ammissibili al presente
bando le istituzioni teatrali e musicali pubbliche o qualificabili
come organismi di diritto pubblico.
Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti
che – al momento dell’inoltro della nuova domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui
delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia
antecedente al 31/12/2004.
Progetti ammissibili
Saranno considerati ammissibili al presente bando:
1) progetti di miglioramento organizzativo e gestionale di enti
musicali o teatrali con almeno 5 anni di attività costante e
consolidata nel settore specifico.
Per essere ammesse alla valutazione, le proposte dovranno
inoltre soddisfare i seguenti requisiti:
• articolazione su base triennale della richiesta di contributo;
• previsione di avvio delle attività in data non precedente a
quella di presentazione della richiesta;
• formulazione di una richiesta complessiva triennale di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a 150.000 euro
e non superiore all’80% dei costi totali del progetto;
2) azioni di miglioramento organizzativo e/o gestionale di enti
26
musicali o teatrali con almeno 2 anni di attività effettiva nel
settore specifico.
Per essere ammesse alla valutazione, le proposte dovranno
inoltre soddisfare i seguenti requisiti:
• articolazione al massimo triennale della richiesta di contributo;
• previsione di avvio delle attività in data non precedente a
quella di presentazione della richiesta;
• formulazione di una richiesta complessiva annuale di contributo alla Fondazione Cariplo non superiore a 50.000 euro
(150.000 euro per progetti triennali) e comunque non superiore all’80% dei costi totali del progetto.
Criteri
1) Progetti di miglioramento organizzativo e gestionale
La Fondazione Cariplo sosterrà un gruppo estremamente ristretto di progetti di durata triennale con l’obiettivo che le organizzazioni proponenti giungano – entro il periodo indicato – ad
una autonoma sostenibilità economica che possa prescindere
dall’erogazione di contributi alle attività istituzionali da parte
della Fondazione stessa.
La Fondazione selezionerà progetti che:
• presentino una profonda analisi dell’organizzazione richiedente e, in particolare:
- della sua struttura organizzativa (forma giuridica e “profilo
proprietario”, eventuale organigramma, personale e relative
mansioni, collaboratori e relative mansioni);
- della sua situazione economico-finanziaria (composizione
dei principali costi e dei ricavi da bilancio nell’ultimo triennio,
breve analisi del bilancio);
- delle sue principali attività (analisi dell’attività istituzionale
ed eventuale attività commerciale, analisi del pubblico effettivo e del pubblico potenziale);
• definiscano in modo rigoroso gli obiettivi in termini di miglioramento gestionale e organizzativo del soggetto proponente e quindi:
- gli obiettivi delle azioni di sviluppo della struttura organizzativa;
- gli obiettivi delle azioni di miglioramento della situazione
economico-finanziaria;
- gli obiettivi delle azioni di evoluzione delle attività;
BANDI 2008
• illustrino con chiarezza le strategie di realizzazione del
progetto, dettagliando per ogni singola azione predisposta:
- il personale e le risorse di altra natura impiegate;
- i costi previsti;
- le modalità di copertura dei costi nel triennio di progetto, con
particolare attenzione alla stima dei ricavi da attività del progetto;
- le modalità di copertura dei costi a partire dal quarto anno.
• indichino, per l’intero progetto, l’impatto delle azioni di
miglioramento sui bilanci dell’organizzazione con stima
dei costi e dei ricavi differenziali generati dal progetto, sia
in aumento che in diminuzione e relativo dettaglio (la stima
dovrà essere realizzata attraverso chiari budget previsionali
per ognuno degli anni previsti dal progetto e per i due anni
successivi)
• dispongano di risorse finanziarie certe e disponibili.
Infine, sempre in sede di valutazione di merito dei progetti
pervenuti, con riferimento al curriculum degli enti richiedenti e
alla loro programmazione per gli anni a venire, saranno tenute
in considerazione:
• la qualità complessiva della proposta artistica (della direzione artistica, della programmazione, degli artisti coinvolti
ecc.);
• l’originalità dei percorsi artistici, ovvero la capacità, grazie
ad opportune attività di ricerca e sperimentazione, di recepire le migliori tendenze ed esperienze artistiche nazionali
e internazionali, di introdurre nuove tecniche e nuovi stili, di
rinnovare nel tempo la propria poetica e i propri linguaggi;
• la diversificazione o, se possibile, la multidisciplinarietà delle attività proposte e la predisposizione di azioni specifiche
volte a rendere culturalmente più accessibile la propria offerta artistica;
• il collegamento con altri soggetti (servizi e organizzazioni,
non necessariamente culturali) presenti sul territorio.
2) Azioni di miglioramento organizzativo e/o gestionale
La Fondazione sosterrà annualmente un gruppo di proposte
provenienti da soggetti che abbiano definito e intendano attuare precise azioni di miglioramento organizzativo e/o gestionale,
singole o coordinate tra loro.
La Fondazione selezionerà progetti che:
27
• prevedano una convincente analisi del bisogno cui l’organizzazione intende fare fronte;
• definiscano obiettivi di miglioramento chiari e facilmente misurabili;
• illustrino con chiarezza le strategie di realizzazione del progetto, definendo, per l’azione prevista (o per ogni azione prevista, nel caso di più azioni coordinate), personale e risorse
coinvolte e costi, modalità di copertura dei costi, durante il
periodo del progetto e negli anni successivi;
• indichino quali siano i risultati attesi del progetto, con attenzione agli impatti che le azioni avranno sull’organizzazione
ed eventualmente, ove possibile, sul suo bacino di utenza;
• dispongano di risorse finanziarie certe e disponibili.
Con riferimento al punto 2 e unicamente a titolo di esempio,
si citano alcune azioni che possono essere considerate di miglioramento gestionale e/o organizzativo:
• iniziative orientate all’incremento stabile del livello di autofinanziamento dell’organizzazione quali avvio di attività collaterali o non caratteristiche (affitti di eventuali sale o spazi,
noleggio di attrezzature, ecc.), sviluppo di servizi aggiuntivi (servizi di bar, ristoro, da attività di merchandising ecc.),
ecc.;
• iniziative orientate alla ricerca e alla fidelizzazione di sponsor privati;
• azioni volte alla implementazione di sistemi per il controllo
della gestione e alla realizzazione di economie (razionalizzazione delle spese, condivisione dei servizi con altre organizzazioni, ecc.);
• programmazione di soluzioni di sviluppo organizzativo adeguate al tipo e al volume di attività che l’ente svolge (azioni
volte al trasferimento di competenze sia dall’esterno verso
l’interno, tipicamente dai consulenti allo staff, sia all’interno
attraverso il ricambio generazionale dei quadri organizzativi,
amministrativi, tecnici ecc.);
• adozione di nuove e più efficaci strategie di comunicazione;
• sviluppo di politiche di fidelizzazione del pubblico e predisposizione di sistemi per la rilevazione della soddisfazione degli
spettatori;
• impiego di tecnologie e strumenti informatici (rinnovamento
del sito web, implementazione di strumenti per la gestione
online della biglietteria).
Infine, sempre in sede di valutazione di merito dei progetti
BANDI 2008
pervenuti, con riferimento all’attività degli enti richiedenti, saranno tenute in considerazione:
• la qualità complessiva della proposta artistica;
• la diversificazione o, se possibile, la multidisciplinarietà delle attività proposte;
• il collegamento con altri soggetti (servizi e organizzazioni,
non necessariamente culturali) presenti sul territorio.
Progetti non ammissibili
• Progetti che prevedano interventi strutturali relativi agli ambienti architettonici in cui hanno sede gli enti richiedenti o in
cui si realizzano gli spettacoli.
• Progetti che coincidano con l’attività ordinaria delle singole
organizzazioni proponenti.
ricerca scientifica
Biomedicina
Tecnologie e materiali
avanzati
Giovani ricercatori
Capitale umano
d’eccellenza
30
BANDI 2008
Aumentare i livelli di
eccellenza scientifica dei gruppi
attivi nella ricerca medica di base
attraverso il sostegno a progetti
di grande impatto sulla comunità
scientifica internazionale
Ricerca scientifica in
ambito biomedico
Bando con scadenza 30 aprile 2008
Budget a disposizione 8 milioni di euro
Il problema
Il sequenziamento del genoma umano ha dato il via all’era
post-genomica della biomedicina, un campo di indagine che si
può avvalere di nuove risorse nella caratterizzazione genetica e
molecolare delle malattie dell’uomo, alla ricerca di nuove e più
efficaci pratiche preventive, diagnostiche e terapeutiche. La conoscenza del patrimonio genetico, conseguita nell’uomo come in
diversi organismi modello per gli studi biomedici, è motivo infatti
di inaspettati sviluppi per quanto concerne la comprensione delle
funzioni dei geni, dei meccanismi di regolazione della loro espressione e dell’impatto che ne deriva sul contesto cellulare e sistemico. Accanto agli effetti conseguenti ad un’alterata informazione
o regolazione genica, gli eventi molecolari conseguenti all’azione
di fattori ambientali contribuiscono al processo patogenetico. Entrambi gli aspetti debbono quindi essere presi in considerazione
nel tentativo di comprendere sempre meglio le basi molecolari
delle patologie, al fine di produrre benefici concreti sulla salute
umana e sulla qualità della vita.
Obiettivi del bando
Il presente bando ha l’obiettivo di sostenere progetti di ricerca
volti all’identificazione e comprensione delle basi molecolari delle
patologie, senza limitare la propositività dei gruppi di ricerca per
quanto concerne i target patologici dei progetti presentati, mantenendo in questo modo fede ai principi generali che hanno ispirato
l’operato della Fondazione Cariplo in questo ambito. Particolare
attenzione sarà invece prestata agli aspetti innovativi, agli approcci metodologici che saranno impiegati per raggiungere l’obiettivo
proposto ed alle eventuali ricadute applicative delle conoscenze
che saranno prodotte nei progetti.
In particolare, i progetti dovranno basarsi su piani di ricerca ben
focalizzati, basati su chiare e robuste ipotesi di lavoro, elaborate
a partire da consistenti dati preliminari. Inoltre, i piani sperimentali dovranno adottare un approccio multidisciplinare, che veda
l’integrazione di un ampio spettro di settori disciplinari medicobiologici (es. biochimica e biologia strutturale, biologia cellulare e
molecolare, bioinformatica, genetica molecolare, genomica, immunologia, proteomica…).
Al fine di perseguire in maniera più concreta la valorizzazione
delle conoscenze che saranno prodotte, con particolare riferi-
mento al miglioramento delle pratiche preventive, diagnostiche
e terapeutiche, sarà sostenuta ricerca sperimentale di laboratorio che si avvalga, laddove opportuno e comunque non in
maniera vincolante, di solide basi cliniche. Attraverso il bando,
la Fondazione si pone infine l’obiettivo di incoraggiare la collaborazione tra diversi enti ed organizzazioni di ricerca, affinché
integrino le rispettive risorse in termini di competenze, capitale
umano e strumentazioni.
Linee guida
Soggetti non ammissibili
La Fondazione non prenderà in esame i progetti:
• presentati da gruppi di ricerca già beneficiari di un contributo da parte della Fondazione Cariplo, qualora non sia stato
dimostrato, attraverso opportuna rendicontazione, lo stato
di avanzamento lavori relativamente ai progetti precedentemente finanziati;
• presentati da un responsabile scientifico appartenente a gruppi di ricerca beneficiari di un contributo della Fondazione Cariplo, deliberato nell’edizione precedente di questo bando.
Progetti ammissibili
La Fondazione, con l’apporto di un Comitato Scientifico Internazionale che garantirà la trasparenza e l’oggettività scientifica della
valutazione di merito, selezionerà un numero ristretto di progetti
che dovranno:
• essere presentati da una partnership tra almeno due diversi enti ammissibili (uno dei quali figurerà come capofila), individuati tenendo conto dei criteri di eleggibilità dei soggetti
beneficiari di contributo da parte della Fondazione. La formalizzazione della relazione tra i soggetti ai fini della realizzazione congiunta del progetto dovrà avvenire attraverso specifici
“accordi di partnenariato”, documenti sottoscritti dai legali
rappresentanti, che specifichino in maniera chiara:
- l’ambito, l’oggetto e la durata dell’accordo;
- gli impegni, anche di carattere finanziario ed economico, rispettivamente assunti;
- i rispettivi ruoli, la complementarietà ed il valore aggiunto di ciascun partner, con riferimento al piano di progetto presentato;
• prevedere il reclutamento di nuovo personale (borsisti, assegnisti, dottorandi o collaboratori). I costi relativi a tale personale potranno essere esplicitati alla voce “personale non
strutturato” del piano integrato;
31
• rispettare la priorità di ricerca medica identificata dal bando.
Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno inoltre soddisfare i seguenti requisiti:
• prevedere una richiesta di contributo non inferiore a 100.000
euro e non superiore al 50% del costo totale del progetto;
• la voce “personale strutturato” (inteso come personale in forza
presso il capofila e/o gli enti partner coinvolti nel progetto) non
dovrà superare la quota del 30% dei costi totali del progetto,
fornendo ai referee dimostrazione dell’effettiva attinenza delle
spese al piano di ricerca. L’importo di tali costi potrà essere
compreso solo nella quota di cofinanziamento a carico degli
enti proponenti;
• la voce “altre spese gestionali” (intese come missioni e pubblicazioni o altri costi addizionali opportunamente specificati
e giustificati nel piano finanziario di dettaglio) non dovrà superare la quota del 5% dei costi totali del progetto;
• la voce “acquisto di attrezzature” dovrà includere solo la
quota di ammortamento relativa ad attrezzature o software
di nuovo acquisto in misura pari alla percentuale di utilizzo
inerente allo svolgimento del piano di attività del progetto.
L’importo di tali costi potrà essere compreso solo nella quota
di cofinanziamento a carico degli enti proponenti;
• non imputare ai costi di progetto “spese correnti” (altrimenti
dette spese generali o overheads).
Il contributo della Fondazione sarà quindi un cofinanziamento e
dovrà essere riferito unicamente alle spese addizionali in cui l’ente
incorre per la realizzazione dell’iniziativa proposta. In particolare,
sarà quindi ammessa la richiesta di un contributo da esclusivamente per le voci: “personale non strutturato”, “materiali di consumo”, “prestazioni professionali di terzi”, “altre spese gestionali”.
Criteri
Oltre alla qualità scientifica complessiva della ricerca proposta,
la valutazione di merito dei progetti terrà in particolare considerazione i seguenti elementi:
• la chiarezza della formulazione degli obiettivi e delle strategie adottate;
• i risultati attesi e l’impatto previsto sul contesto biomedico;
• le potenziali ricadute delle conoscenze prodotte sulla salute;
• l’originalità e innovatività della ricerca proposta;
• l’adozione di approcci multidisciplinari;
• l’autorevolezza della leadership scientifica individuale e/o
collettiva dei proponenti;
BANDI 2008
• il curriculum del responsabile scientifico e del team di ricerca coinvolto;
• la capacità di attrarre giovani talenti e quindi di investire sul
capitale umano della ricerca scientifica;
• la collaborazione tra centri di ricerca e lo sviluppo di reti e
forme di partnership;
• il grado di strutturazione della partnership il valore aggiunto di
ciascun partner per l’implementazione del progetto;
• l’esperienza maturata nell’ambito specifico di ricerca e la
coerenza del progetto con le strategie di sviluppo delle organizzazioni coinvolte;
• la sostenibilità del piano finanziario, la presenza di risorse finanziarie certe e disponibili e la destinazione del contributo;
• il livello e le forme di disseminazione dei risultati e di comunicazione scientifica.
Progetti non ammissibili
• Ricerche a carattere meramente descrittivo, anche quando
basate sulle tecnologie più avanzate.
• Studi clinici su farmaci.
• Progetti di carattere esclusivamente clinico.
• Progetti in cui non sia documentata la presenza di una partnership tra almeno due diversi enti ammissibili.
• Interventi di mera gestione delle attività ordinarie dei centri e
delle strutture di ricerca.
• Richieste di finanziamento per la creazione di nuovi centri di
ricerca.
• Richieste di finanziamento per l’allestimento di laboratori.
• Richieste di finanziamento per l’allestimento di stabulari.
• Richieste di finanziamento per acquisto e ristrutturazione di
immobili.
Si raccomanda un’attenta lettura della “Guida alla presentazione dei progetti”, in particolare della parte dedicata ai criteri di
eleggibilità dei soggetti beneficiari e della policy della Fondazione
in tema di tutela della proprietà intellettuale.
Budget disponibile
Il budget a disposizione del presente bando con scadenza ammonta a 8 milioni di euro. La Fondazione intende destinare 1 milione di euro tra quelli stanziati al sostegno di progetti che abbiano
come responsabile scientifico un ricercatore, almeno post-doc, al
di sotto dei 35 anni, che possa vantare nel proprio curriculum importanti esperienze di studio o ricerca presso laboratori esteri.
32
BANDI 2008
Potenziare la valorizzazione
della conoscenza attraverso
il sostegno di progetti di ricerca
su tecnologie emergenti con
forti ricadute applicative
Ricerca scientifica
e tecnologica sui
materiali avanzati
Bando con scadenza 30 aprile 2008
Budget a disposizione 5 milioni di euro
Il problema
La profonda riflessione che ha recentemente animato la comunità scientifica sui temi della ricerca, si trova oggi a fronteggiare due ordini di problemi: l’endemica carenza di fondi
destinati alla ricerca e l’esigenza sempre più diffusa di una
maggiore definizione dei ruoli e degli impegni concreti degli
attori che a vario titolo, in qualità di finanziatori o di centri di
produzione scientifica, devono assumere in questo ambito.
Per sottolineare i recenti progressi scientifici e tecnologici,
si parla sempre più spesso di società della conoscenza; tuttavia, se questa conoscenza non viene prodotta oggi, in futuro
essa dovrà essere acquisita dall’esterno e i sistemi economicosociali che non avranno posto le basi per la loro crescita si troveranno a rincorrere non chi ha ‘speso’, ma chi ha ‘investito’ in
ricerca. La differenza tra i due approcci è sostanziale: alcuni sistemi economici potranno agire sulla base di piani di sviluppo,
potendo contare su un novero significativo di opzioni strategiche, altri saranno costretti a reagire, relegati ad una condizione di inseguitori. I distacchi generati da questa competizione
determineranno le condizioni sociali e di lavoro di domani, gli
assetti economici e l’attrattività dei singoli paesi.
In altri termini, ricerca e sviluppo tecnologico non vanno
considerati come problemi da risolvere, ma come opportunità da cogliere: la ricerca infatti - condotta sia all’interno delle
università, dei centri di ricerca pubblici e privati, sia all’interno
delle imprese - costituisce la forza e il fattore propulsivo delle
società di domani.
Il presente bando si rivolge all’area tematica dei materiali
avanzati, ambito ritenuto decisivo per lo sviluppo del sistema
economico-industriale lombardo in considerazione della trasversalità delle sue ricadute applicative e terreno privilegiato
per lo sviluppo di approcci di ricerca multidisciplinari.
Obiettivi del bando
La Fondazione, al fine di puntare sul raggiungimento o mantenimento dei livelli di eccellenza in termini di competitività
del sistema lombardo, concentrerà i propri interventi su un
numero limitato di progetti pluriennali di ricerca applicata che
verranno selezionati da un comitato scientifico internazionale
all’interno delle seguenti aree tecnologiche:
• compositi a matrice ceramica;
• compositi a matrice metallica;
• compositi a matrice polimerica;
• materiali innovativi per componenti elettronici;
• materiali innovativi per dispositivi e sistemi biomedicali;
• materiali innovativi e dispositivi per applicazioni energeticoambientali;
• materiali innovativi per la conservazione del patrimonio artistico e monumentale;
• materiali micro e nanostrutturati.
I progetti dovranno essere caratterizzati da un approccio
esclusivamente precompetitivo che permetta di creare le precondizioni a livello di sistema per indirizzare la ricerca condotta dai centri di produzione scientifica verso quelle tecnologie
abilitanti, fattori chiave di competitività in un’ottica di medio
periodo, che avranno un ruolo decisivo per la crescita non solo
economica del nostro paese.
Linee guida
Soggetti non ammissibili
La Fondazione non prenderà in esame i progetti:
• presentati da gruppi di ricerca già beneficiari di un contributo da parte della Fondazione Cariplo, qualora non sia stato
dimostrato, attraverso opportuna rendicontazione, lo stato di
avanzamento lavori relativamente al/ai progetti precedentemente finanziati;
• presentati da un responsabile scientifico appartenente a
gruppi di ricerca beneficiari di un contributo della Fondazione Cariplo, deliberato nell’edizione precedente di questo
bando.
Progetti ammissibili
Per essere considerati ammissibili alla valutazione i progetti
dovranno presentare un piano finanziario coerente con le indicazioni riportate di seguito:
• Prevedere una richiesta di contributo non inferiore a 100.000
euro e non superiore al 50% del costo totale.
• Con riferimento alla voce “personale strutturato” (inteso
33
come personale in forza presso uno dei partner coinvolti nel
progetto) non superare la quota del 30% dei costi totali del
progetto, fornendo ai referee dimostrazione dell’effettiva attinenza al piano di ricerca. L’importo di tali costi potrà essere
compreso solo nella quota di cofinanziamento a carico degli
enti proponenti.
• Con riferimento alla voce “altre spese gestionali” (intese
come missioni e pubblicazioni o altri costi addizionali opportunamente specificati e giustificati nel piano finanziario
di dettaglio) non superare la quota del 5% dei costi totali del
progetto.
• Imputare alla voce “acquisto di attrezzature” solo la quota di
ammortamento relativa ad attrezzature o software di nuovo
acquisto esclusivamente per quanto concerne la percentuale di utilizzo inerente allo svolgimento del piano di attività del
progetto. L’importo di tali costi potrà essere compreso solo
nella quota di cofinanziamento a carico degli enti proponenti.
• Non imputare nei costi di progetto “spese correnti” (altrimenti dette spese generali o overheads).
Il contributo della Fondazione sarà quindi un cofinanziamento e dovrà essere riferito unicamente alle spese addizionali in cui l’ente incorre per la realizzazione dell’iniziativa proposta. In particolare, sarà quindi ammessa la richiesta di un
contributo da parte della Fondazione per le voci: “personale
non strutturato”, “materiali di consumo”, “prestazioni professionali di terzi” e “altre spese gestionali”.
Criteri
I progetti saranno valutati in base:
• alla qualità scientifica;
• alla chiarezza della formulazione degli obiettivi e all’efficacia
delle strategie adottate;
• all’originalità ed innovatività della ricerca proposta;
• ai risultati attesi e all’impatto previsto sul contesto scientifico, economico e sociale;
• all’autorevolezza della leadership scientifica e al livello di
competenza del team di ricerca;
• alla capacità di attrarre giovani talenti;
• all’adozione di approcci multidisciplinari;
• all’articolazione delle partnership di progetto e al grado di
collaborazione tra centri di ricerca a livello nazionale o internazionale;
• all’adeguatezza del piano di spesa;
BANDI 2008
• alle capacità gestionali di progetto;
• all’esperienza maturata nell’ambito specifico di ricerca e alla
coerenza del progetto con le strategie di sviluppo dell’organizzazione;
• alla sostenibilità del piano finanziario e alla presenza di risorse finanziarie certe e disponibili.
Progetti non ammissibili
Saranno ritenuti inammissibili alla valutazione, i progetti che
presenteranno le seguenti caratteristiche:
• Richiesta di finanziamento per creazione di nuovi centri di
ricerca.
• Richiesta di finanziamento per allestimento di laboratori.
• Richiesta di finanziamento per acquisto e ristrutturazione di
immobili.
• Progetti di ricerca fondamentale senza ricadute applicative.
• Progetti di trasferimento tecnologico.
• Progetti di cui non si dimostri il carattere precompetitivo delle azioni proposte.
Si raccomanda una attenta lettura della “Guida alla presentazione dei progetti” - in particolare, della parte dedicata ai criteri di eleggibilità dei soggetti beneficiari - e della policy della
fondazione in tema di tutela della proprietà intellettuale.
Budget disponibile
Il budget a disposizione del presente bando con scadenza
ammonta a 5 milioni di euro.
34
BANDI 2008
Potenziare la valorizzazione
della conoscenza attraverso il
sostegno di progetti di ricerca su
tecnologie emergenti con forti
ricadute applicative
Promuovere progetti
internazionali finalizzati
al reclutamento
di giovani ricercatori
Bando senza scadenza
Il problema
Sebbene esista una forte convergenza nel considerare la
ricerca una risorsa fondamentale di sviluppo, molto spesso il
dibattito in atto nel nostro Paese non si sofferma sulla formulazione di chiare opzioni strategiche di sviluppo scientifico e
tecnologico del sistema della ricerca.
È sempre più evidente come uno dei fattori chiave di competitività delle società moderne sia la capacità di generare, acquisire, trasformare, organizzare e valorizzare “il sapere”. Questa
considerazione pone il capitale umano al centro delle dinamiche di produzione della conoscenza, quale elemento determinante di vantaggio competitivo dei sistemi economico-sociali.
È dunque particolarmente importante che i sistemi territoriali
intraprendano misure efficaci di politica per la ricerca e l’innovazione per creare opportunità che possano attrarre le risorse migliori in un mercato del lavoro a scala internazionale, assicurandosi che il flusso netto di coloro che detengono la conoscenza, in
particolare i ricercatori tecnico-scientifici, sia positivo.
In questo ambito vi è la necessità di intraprendere tempestivamente iniziative volte ad incrementare e valorizzare le risorse umane operanti nel settore della ricerca, specie i giovani,
inserendoli, soprattutto nelle fasi iniziali della loro carriera, in
progetti ad elevato profilo internazionale diretti da autorevoli
ricercatori stranieri.
Obiettivi del bando
La Fondazione Cariplo si propone di avviare progetti di carattere internazionale, che hanno per oggetto problematiche
complesse per le quali esiste l’esigenza di un approccio multidisciplinare ed è richiesto uno sforzo addizionale per l’avviamento o l’integrazione di filoni di ricerca già attivi. I progetti
di ricerca verranno selezionati all’interno delle seguenti aree
tecnologiche:
1)Materiali avanzati
• compositi a matrice ceramica;
• compositi a matrice metallica;
* Es: conciario, tessile, metallurgico e legno-arredo.
**Con questo termine si intende un ricercatore che abbia conseguito il titolo di
PhD da almeno 5 anni e con documentata esperienza nella gestione di team di
ricerca.
• compositi a matrice polimerica;
• materiali innovativi per componenti elettronici;
• materiali innovativi per dispositivi e sistemi biomedicali;
• materiali innovativi e dispositivi per applicazioni energeticoambientali;
• materiali innovativi per la conservazione del patrimonio artistico e monumentale;
• materiali micro e nanostrutturati.
2)Biotecnologie
• bioelettronica e biosensori;
• ottimizzazioni delle produzioni animali e vegetali;
• biotecnologie dedicate a processi industriali innovativi ecosostenibili (biocatalisi, biocombustibili, phytoremediation, tecnologie fermentative) in settori merceologici “tradizionali”* .
3) Medicina riparativa
• ingegneria dei tessuti, con particolare attenzione allo sviluppo di organi artificiali/bioartificiali.
Più in particolare, gli obiettivi del bando sono:
• contribuire a creare le condizioni di attrattività del sistema
ricerca scientifica lombardo realizzando progetti di eccellenza con il fine di porre le basi per invertire il flusso migratorio
dei ricercatori fornendo così una risposta concreta - di valore
e di contenuto - al tema spesso mal posto della cosiddetta
“fuga dei cervelli”;
• promuovere il distaccamento di autorevoli** ricercatori stranieri che assumano la direzione di uno specifico progetto di
ricerca, addizionale e complementare rispetto ai filoni di ricerca già attivi;
• far crescere team di giovani ricercatori nella nostra Regione
inserendoli, sin dalle prime fasi dei loro percorsi professionali, in progetti di eccellenza scientifica, dotati di una forte
valenza internazionale e prevedendo anche una linea d’azione dedicata all’inserimento temporaneo dei più meritevoli
presso strutture di ricerca di altri Paesi, sulla base di chiari
e condivisi programmi di lavoro;
• generare chiari impatti sul sistema ricerca, attraverso il sostegno di iniziative che, pur con una forte componente di ricerca di base, prevedano importanti ricadute applicative in
un’ottica di medio periodo;
• selezionare un numero ristretto di progetti di eccellenza internazionale sui quali concentrare le risorse.
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Linee guida
Gli enti richiedenti dovranno presentare progetti a carattere internazionale concepiti badando al carattere di eccellenza scientifica dell’iniziativa ed esplicitandone tutte le condizioni determinanti per il buon esito, sia in termini di dotazioni di laboratorio
che di materiali di consumo e, soprattutto, di risorse umane assunte ad hoc. I progetti dovranno prevedere una prolungata collaborazione con eminenti ricercatori stranieri ingaggiati in qualità di responsabili scientifici della ricerca, che avranno il compito
di coordinare team di giovani ricercatori italiani a cui viene fornita
la possibilità di collaborare con primari istituti di ricerca esteri e
di consolidare i propri percorsi formativi.
Soggetti non ammissibili
La Fondazione non prenderà in esame i progetti:
• presentati da gruppi di ricerca già beneficiari di un contributo da parte della Fondazione Cariplo, qualora non sia stato
dimostrato, attraverso opportuna rendicontazione, lo stato di
avanzamento lavori relativamente al/ai progetti precedentemente finanziati;
• presentati da un responsabile scientifico appartenente a
gruppi di ricerca beneficiari di un contributo della Fondazione Cariplo, deliberato nell’edizione precedente di questo
bando.
Progetti ammissibili
Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti
dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
• definire un piano di ricerca di durata almeno biennale;
• identificare fin dall’origine il ricercatore straniero che ne assumerà il coordinamento ed il relativo compenso;
• stabilire un piano di lavoro in cui il ricercatore straniero sia
chiamato a coordinare a tempo pieno un’unità di ricerca,
eventualmente di nuova istituzione, all’interno della struttura ospitante, a cui siano chiaramente assegnate adeguate
risorse umane, accesso alle infrastrutture tecnologiche, materiali di consumo e più in generale tutte le risorse necessarie per condurre l’attività progettuale;
• delineare in modo preciso i percorsi di crescita professionale
per i giovani ricercatori italiani prestando particolare attenzione alle modalità e ai criteri di reclutamento, alle responsabilità che saranno loro affidate ed esplicitando le prospettive professionali al termine del progetto;
BANDI 2008
• prevedere periodi di soggiorno per i giovani ricercatori italiani presso centri di ricerca esteri. A titolo esemplificativo, i
soggiorni potranno effettuarsi sia nel corso del progetto sia
al termine dello stesso, potranno avere luogo presso il laboratorio di provenienza del ricercatore straniero o presso altri
centri di ricerca esteri partner dell’iniziativa e, per quei ricercatori impegnati in percorsi di dottorato, potranno coincidere
con il lavoro di tesi.
Sul versante della formulazione del piano finanziario i progetti dovranno:
• Prevedere una richiesta di contributo non inferiore a 100.000
euro, non superiore a 150.000 euro/anno ed entro un massimale totale di 400.000 euro.
• Presentare un cofinanziamento da parte dell’ente richiedente per almeno il 30% dei costi totali.
• Imputare al costo totale del progetto esclusivamente i costi
aggiuntivi in cui l’ente incorre per la realizzazione della ricerca proposta.
I costi totali potranno quindi contemplare, purché direttamente ascrivibili alla ricerca in oggetto:
- le quote di ammortamento relative ad attrezzature o software di nuovo acquisto esclusivamente per quanto concerne la percentuale di utilizzo inerente allo svolgimento del
piano di attività del progetto (tali costi saranno imputabili
unicamente alla quota di co-finanziamento dell’ente richiedente);
- le spese di personale reclutato ex novo per l’iniziativa:
• ricercatore straniero
• giovani italiani coinvolti (borsisti, assegnisti di ricerca, dottorandi, collaboratori);
- le spese di materiali di consumo;
- le spese di prestazioni di terzi;
- le spese di missioni e pubblicazioni;
- le spese generali (spese correnti) non eccedenti una quota
massima del 10% calcolata sulla somma delle spese di cui
ai punti precedenti.
Non potranno essere imputati al progetto i costi del personale strutturato già in forza presso l’ente richiedente. Il dato
relativo alla dimensione complessiva del progetto, comprensiva del contributo del personale strutturato e/o di ulteriori altri
costi a carico dell’ente, sarà comunque tenuto in debita considerazione.
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Criteri
I progetti saranno valutati in base:
• alla qualità della ricerca proposta e al contributo per il raggiungimento degli obiettivi del bando;
• all’autorevolezza e all’esperienza maturata dal responsabile
scientifico;
• alla bontà dei percorsi di crescita professionale per giovani
ricercatori italiani;
• al valore aggiunto in termini strategici della partnership attivata sia a livello di contesto scientifico che di sviluppo dei
laboratori di ricerca;
• al grado di competitività scientifica internazionale del progetto e del team di ricerca;
• al grado di innovazione rispetto allo stato dell’arte, comprendente anche considerazioni sulla rischiosità del progetto;
• alla chiarezza della formulazione degli obiettivi e all’efficacia
delle strategie adottate;
• alla rilevanza e/o originalità dei risultati attesi;
• alle ricadute applicative;
• alla coerenza delle risorse umane e strumentali rispetto alle
dimensioni e alla tipologia dell’intervento;
• alla coerenza tra le competenze scientifiche e manageriali
dei soggetti proponenti e i contenuti della proposta;
• alla presenza di chiari piani di disseminazione dei risultati e
replicabilità dell’intervento;
• alla sostenibilità del piano finanziario e alla presenza di risorse finanziarie certe e disponibili.
Progetti non ammissibili
Saranno ritenuti inammissibili alla valutazione, i progetti che
presenteranno le seguenti caratteristiche:
• Richiesta di finanziamento per attività ordinarie dei centri e
delle strutture di ricerca.
• Progetti che individuino come responsabile scientifico un
ricercatore di nazionalità italiana, anche se con pluriennale
esperienza maturata presso di centri di ricerca esteri.
• Progetti in cui l’ente ospitante non sia una struttura di ricerca
operante in Lombardia o nelle province di Novara e Verbania,
di natura pubblica o privata senza fini di lucro, con tutte le
dotazioni infrastrutturali necessarie a garantire l’implementazione del progetto di ricerca.
• Progetti di cui non si dimostri il carattere precompetitivo delle azioni proposte.
• Progetti privi di sistemi di monitoraggio/valutazione.
BANDI 2008
Si raccomanda una attenta lettura della “Guida alla presentazione dei progetti” - in particolare, della parte dedicata ai criteri di eleggibilità dei soggetti beneficiari - e della policy della
fondazione in tema di tutela della proprietà intellettuale.
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BANDI 2008
Promuovere la formazione di
capitale umano di eccellenza
Promuovere
la formazione di
capitale umano
di eccellenza
Bando a invito con scadenza 30 aprile 2008
Budget a disposizione 5 milioni di euro
Il seguente bando è riservato alle istituzioni universitarie
lombarde e delle province di Novara e Verbania a cui perverrà
formale invito a presentare richieste di contributo da parte
della Fondazione Cariplo.
Il problema
In società sempre più basate sulla conoscenza, una delle
condizioni necessarie ad affrontare con successo la competizione internazionale è la disponibilità di “capitale umano”
qualificato, in grado di concorrere ai processi di innovazione
e di gestione delle attività a maggiore contenuto scientifico e
tecnologico.
La qualità del capitale umano dipende da un numero molto
elevato di variabili, ma è indubbio che un rilevante influsso
sia esercitato dalla bontà dei processi formativi superiori e
dal livello dell’attività di ricerca svolta all’interno del paese.
Un contributo essenziale a migliorare la qualità dei processi formativi ed il livello della ricerca può venire dal mondo
universitario e da una sua maggiore attenzione alla formazione “di eccellenza”.
Il mondo universitario attraversa attualmente una fase di
profonda transizione caratterizzata da un ampliamento delle
funzioni tradizionali e, soprattutto, da un’apertura verso la
valorizzazione dei risultati della ricerca e il sostegno allo sviluppo economico del territorio. Il riorientamento della missione degli atenei non può tuttavia prescindere da un forte
impegno nelle tradizionali attività di ricerca e formazione,
soprattutto in presenza di una maggiore diffusione dell’istruzione accademica, che interessa oggi fasce assai più ampie e
continuamente crescenti della popolazione.
In questo ambito, se hanno avuto successo le azioni volte
ad incrementare sensibilmente la percentuale di giovani che
accedono agli studi universitari e se si stanno affrontando
i problemi legati alla frequenza universitaria di massa (alti
tassi di abbandono, lunghezza anomala dei periodi di studio,
ecc.), nondimeno resta aperto il problema della qualità della
nostra istruzione, sia “graduate” che “post-graduate”, e della ricerca universitaria, specie per quanto riguarda la promozione dell’eccellenza.
Da questo punto di vista, l’Italia si trova in una condizione
non particolarmente florida: i percorsi di istruzione (specie
quelli post-laurea) solo occasionalmente reggono il livello
di quelli offerti da altri paesi; i cicli di dottorato hanno una
modesta spendibilità sul mercato del lavoro e costituiscono,
quasi esclusivamente, un canale di accesso alla carriera accademica; la ricerca è sistematicamente trascurata, come
mostra anche il livello di spesa per attività di ricerca sul PIL,
sensibilmente più basso di quello dei concorrenti.
Coniugare adeguatamente università di massa, formazione superiore di eccellenza e percorsi di specializzazione
resta la sfida aperta per il prossimo periodo ed obiettivo irrinunciabile per affrontare la competizione economica internazionale.
Obiettivi del bando
Alla luce delle problematiche individuate, la Fondazione
Cariplo si pone l’obiettivo di sostenere e favorire lo sviluppo
del capitale umano, concentrandosi in particolare su un numero limitato di progetti volti ad avviare attività finalizzate al
perseguimento dell’eccellenza negli studi universitari e postuniversitari. È inoltre convinzione che le azioni a sostegno del
“capitale umano di eccellenza” non possano prescindere da
una stretta connessione tra le attività formative e didattiche
da un lato e la ricerca e l’esposizione ad un contesto internazionale avanzato, dall’altro.
L’obiettivo generale del sostegno al capitale umano d’eccellenza viene quindi a declinarsi in due obiettivi specifici:
• favorire la formazione di laureati italiani di alto profilo, in
grado di competere sul mercato internazionale del lavoro;
• attrarre in Italia i migliori giovani stranieri intenzionati a
svolgere all’estero i propri studi universitari.
Questo ultimo obiettivo potrebbe favorire l’arrivo di risorse
umane di alta qualità, accrescere il livello di competizione
entro lo stesso sistema degli studi universitari e consentire
di stabilire legami stretti e duraturi con le società e le culture
di origine, con le quali il nostro Paese verrebbe a stabilire un
fitto sistema di relazioni e di rapporti, destinato a migliorarne
l’integrazione economica e sociale.
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Linee guida
Attraverso questo bando la Fondazione Cariplo si propone
di stimolare la capacità propositiva degli atenei nei confronti
del tema importante ed attuale della formazione di capitale
umano di eccellenza. Sarà pertanto compito dei proponenti
coniugare le priorità individuate dalla Fondazione in progetti
originali e innovativi, eventualmente con valore di best practices, e coerenti con le linee di sviluppo dell’organizzazione.
A titolo esemplificativo e non esclusivo potranno presentarsi interventi volti a:
a)migliorare la qualità dei processi formativi che portano alla
laurea e, soprattutto, ai titoli di laurea specialistica;
b)incrementare il grado di internazionalizzazione degli atenei
promuovendo gli scambi di docenti e studenti ed avviando
attività volte ad attrarre studenti stranieri presso gli atenei
lombardi;
c)contribuire a far emergere gli studenti più meritevoli sostenendo la creazione e la gestione di piani di studio paralleli ed
intensivi, finanziando ad esempio anche specifiche e particolari iniziative formative dei collegi universitari di merito o
erogando borse di studio per la frequenza di corsi di comprovato livello qualitativo;
d)migliorare i percorsi di dottorato promuovendo scambi con le
migliori università ed enti di ricerca stranieri e incentivando
anche la collaborazione con le aziende;
e)favorire un maggiore orientamento alla ricerca del sistema
universitario attraverso iniziative volte ad incentivare la creazione di network di ricerca - sia su base nazionale sia con
soggetti esteri – e in un’ottica di miglioramento della qualità
dei percorsi formativi;
f) stimolare un rapporto più intenso tra università ed impresa
attraverso la creazione di innovative misure di accompagnamento dei giovani verso il mondo del lavoro.
Progetti ammissibili
Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
• costi totali del progetto comprendenti unicamente le spese
aggiuntive in cui l’ente incorre per la realizzazione dell’iniziativa proposta;
• spese correnti (attività promozionali e di segreteria, consumi
di luce e telefono, azioni di monitoraggio) calcolate in misura
BANDI 2008
forfetaria per una quota non eccedente il 15% dei costi totali
del progetto;
• richiesta complessiva di contributo non inferiore a 150.000
euro.
Si precisa che i progetti potranno avere durata annuale o
pluriennale e che su questo bando non è ammissibile la presentazione di più di cinque richieste per ateneo. Tale numero
potrà elevarsi a sei qualora il progetto aggiuntivo sia presentato congiuntamente da almeno tre atenei lombardi.
Criteri
I progetti saranno valutati in base:
• alla capacità di generare attività didattiche e formative attivando progetti anche in collaborazione con altre università
site nel territorio di intervento della Fondazione;
• alla chiarezza della formulazione degli obiettivi e delle strategie adottate;
• all’adeguatezza delle risorse e dei tempi previsti per l’adozione dell’iniziativa;
• all’originalità ed alla novità dell’iniziativa proposta;
• alle ricadute potenziali sul sistema formativo universitario
con particolare riferimento alla mutuabilità ed alla riproducibilità delle esperienze;
• ai risultati attesi e all’impatto previsto in termini di innalzamento qualitativo dei percorsi formativi di laurea o post-laurea;
• ai risultati attesi e all’impatto previsto in termini di attrazione di studenti, ricercatori e professori stranieri;
• ai risultati attesi e all’impatto previsto sul miglioramento
dell’attività di ricerca;
• ai risultati attesi e all’impatto previsto nella creazione di legami con il sistema delle imprese, in vista della creazione
di profili formativi coerenti con le richieste dell’attuale mercato del lavoro;
• alla puntuale indicazione dei profili in entrata ed in uscita
dei fruitori dell’iniziativa;
• alle possibilità di inserimento dell’università proponente in
network di ricerca internazionali;
• alle partnership nazionali ed internazionali attivate sul progetto;
• alla contestualizzazione dell’intervento nei processi di trasformazione del sistema universitario e alla coerenza del progetto
con le strategie di sviluppo dell’organizzazione proponente;
• alla sostenibilità del piano finanziario e all’eventuale presenza di cofinanziamento da parte dell’ente richiedente.
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Progetti non ammissibili
Saranno ritenuti inammissibili alla valutazione i progetti
che prevedono:
• la gestione delle attività già finanziate nel fondo di funzionamento ordinario;
• la creazione di nuovi centri di ricerca;
• l’acquisto e la ristrutturazione di immobili;
• la realizzazione di pubblicazioni o convegni non legati allo
specifico progetto didattico/di ricerca;
• i progetti di ricerca privi di importanti ed immediate ricadute in termini di opportunità formative per studenti iscritti ai
percorsi di laurea e post-laurea;
• i progetti formativi o di ricerca condotti in partnership con imprese che travalichino il limite della pre-competitività;
• i progetti privi di solidi sistemi di monitoraggio e valutazione
dell’impatto dell’iniziativa.
Budget disponibile
Il budget a disposizione del presente bando a invito e con
scadenza ammonta a 5 milioni di euro.
BANDI 2008
servizi alla persona
Infanzia negata
Inserimento lavorativo
Disabilità
Housing sociale
Cooperazione
internazionale
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BANDI 2008
Garantire e tutelare
il diritto all’infanzia
Tutelare l’infanzia
negata e garantire
il diritto del minore
alla famiglia
Bando senza scadenza
Il problema
Nella definizione delle politiche riguardanti l’universo dell’infanzia e dell’adolescenza, la Fondazione ha posto al centro degli
interventi non un target indifferenziato, bensì l’infanzia meno
tutelata in assoluto, sia quella priva di supporto familiare, i
“minori soli” (minori non accompagnati presenti sul territorio
italiano, minori allontanati dalla famiglia, minori in uscita da
percorsi di sostegno in quanto prossimi al compimento della
maggiore età), sia quella inserita in contesti familiari profondamente problematici, laddove la famiglia non è in grado di offrire
adeguati supporti educativi e di integrazione.
In entrambi i casi si assiste ad una vera e propria negazione
del diritto all’infanzia, contrassegnata da condizioni di grande
trascuratezza e povertà, non solo economica ma soprattutto
culturale e sociale, e da risposte spesso dettate da una logica
emergenziale o di semplice tamponamento del disagio, e comunque ben lontane da quel “superiore interesse del minore”
declamato dalla convenzione ONU sui diritti del fanciullo del
1989.
Minori prematuramente allontanati dal contesto familiare
senza un concreto tentativo di evitare l’allontanamento, minori
collocati in strutture comunitarie senza un percorso di accompagnamento unitario, volto a garantire continuità, non solo di
intervento, ma anche affettiva e relazionale, sono solo alcuni
esempi di logiche parziali di intervento, che non affrontano il
bisogno nella sua interezza e in vista di soluzioni coerenti e
durature.
Obiettivi del Bando
Obiettivo fondamentale del bando è garantire al minore, in
quanto tale, il pieno godimento dei propri diritti, primo fra tutti quello di avere una famiglia. Ciò significa incentivare da un
lato forme di accoglienza e di accompagnamento il più possibili
vicine al modello familiare quanto ad attenzione ai contesti affettivi e relazionali dei minori allontanati, dall’altro supportare
la famiglia, laddove esistente e potenzialmente idonea a farsi carico del minore, affinché possa riappropriarsi del proprio
ruolo educativo e di tutela.
Il bando intende anche sostenere nuove linee di intervento
sul tema dello sfruttamento (sessuale, lavorativo), dell’abuso,
del maltrattamento e dell’evasione scolastica, che agiscano
principalmente sul versante del sommerso.
Nel caso dei minori soli, in larga parte stranieri, presenti sul
territorio italiano, gli interventi dovranno essere orientati a intercettare tempestivamente condizioni di vita profondamente
lesive della dignità umana a cui questi stessi vengono sottoposti.
Qualora invece condizioni simili si verificassero proprio
all’interno del nucleo familiare, dovranno essere attivati, laddove ovviamente ne esistano i presupposti, interventi di sostegno che permettano ai genitori di riappropriarsi del loro ruolo
educativo (ad esempio sviluppando reti di sostegno e contesti
positivi di riferimento per i genitori, ipotizzando anche forme
di affido leggero in risposta a situazioni più carenti). L’allontanamento dal nucleo familiare deve verificarsi laddove vi siano
reali necessità, ossia quando la permanenza del minore in famiglia è più nociva dello sradicamento dai suoi affetti, e non
essere dettato da logiche di emergenza e scarsità di risorse
alternative, come spesso ancora accade.
Gli interventi dovranno garantire un percorso di accompagnamento articolato e parallelamente rivolto ai minori e alla
famiglia (naturale o affidataria), in un’ottica che tenga conto
dell’esistenza e del valore di profondi legami affettivi e relazionali che comunque continuano a rimanere saldi.
In tale ottica il minore deve essere considerato, nelle politiche che lo riguardano, un soggetto autonomo portatore di diritti e bisogni, e non beneficiario in modo indiretto degli interventi
rivolti agli adulti di riferimento.
E’ possibile quindi distinguere due ordini di obiettivi, a loro
volta declinabili in maniera più specifica così da evidenziarne
le caratteristiche essenziali:
1)tutelare i diritti dei minori “soli” italiani e stranieri e di quelli
in uscita da percorsi di sostegno, in quanto prossimi al compimento della maggiore età. In tale ambito la Fondazione intende sostenere:
• iniziative volte a garantire al minore il diritto alla famiglia. Questo significa, da un lato sensibilizzare e promuovere l’affido familiare, dall’altro, fornire un adeguato sostegno alle famiglie
d’origine per favorire, ove possibile, il reinserimento del minore o per garantire comunque una continuità affettiva;
43
• sperimentazioni di nuove forme di accoglienza per minori,
idonee a garantire quella molteplicità di interventi e percorsi
di accompagnamento necessari al raggiungimento di autonomia economica, sociale e lavorativa dei minori a carico. Ciò
significa sostenere i ragazzi anche dopo il raggiungimento
della maggiore età, tenendo conto che difficilmente giovani
già segnati da pesanti trascorsi personali e familiari saranno
in grado di essere autonomi solo in quanto maggiorenni;
• interventi integrati in grado di intercettare il prima possibile
i minori stranieri soli, per predisporre tempestivamente percorsi di reale inserimento;
• progetti di rete in collaborazione con i servizi sociali, i Centri
di Prima Accoglienza e gli Istituti Penali Minorili, finalizzati
sia a sottrarre i minori stranieri non accompagnati al percorso delinquenziale, sia a creare concreti percorsi di reinserimento e accompagnamento post-carcere;
2)tutelare i diritti dei minori la cui infanzia è a rischio o potenzialmente negata. In tale ambito la Fondazione intende
sostenere progetti volti a:
• intercettare e intervenire in un’ottica preventiva e di forte collaborazione con le istituzioni pubbliche e il privato sociale
nelle situazioni di profondo disagio, spesso sommerso, dove
il minore vive in condizioni di indigenza e/o di sfruttamento;
• supportare la famiglia nel proprio ruolo educativo e di tutela,
a partire da una condivisione del concetto di diritto all’infanzia, tenendo anche debitamente conto delle eventuali differenze culturali, religiose della comunità di appartenenza;
• garantire il diritto primario del minore a vivere, crescere ed
essere educato nell’ambito della propria famiglia, prevenendo l’allontanamento, tenendo sempre conto dell’ “interesse
superiore” del minore;
• favorire l’integrazione tra politiche di intervento pubbliche
e iniziative del privato sociale finalizzate a creare interventi
multidimensionali, rivolti in parallelo ai minori e ai genitori,
valorizzando le buone prassi già esistenti e sperimentando
nuovi modelli di intervento.
Nell’ambito degli interventi rivolti ai minori stranieri, oltre a
quelli non accompagnati presenti sul territorio italiano, particolare attenzione verrà riservata ai casi in cui le difficoltà
del minore dipendano dalle differenze culturali e dal mancato
supporto ad un percorso di integrazione: a titolo esemplificativo si pensi all’universo dei Rom, ovvero a situazioni di forte
BANDI 2008
indigenza, carenza di servizi sanitari di base, scarso accesso all’istruzione, o a percorsi migratori complessi nei quali il
contesto/la famiglia di appartenenza non riesca a garantire
al minore un’adeguata integrazione culturale e sociale (basti
pensare all’isolamento di alcune comunità nei nostri contesti
urbani e alle situazioni critiche di ricongiungimento familiare).
Linee guida
Soggetti ammissibili
Ferme restando le indicazioni generali della “Guida alla presentazione dei progetti”, non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti che – al momento dell’inoltro della nuova
domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati
a saldo, la cui delibera di erogazione da parte della Fondazione
Cariplo sia antecedente al 31/12/2004.
Ammissibilità formale
Per essere considerati coerenti e ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• prevedere l’oggetto dell’intervento all’interno dell’area che
comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania;
• formulare una richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a 25.000 euro e non superiore al 60%
dei costi totali, specificando le voci di spesa a cui è destinata;
• nel caso di progetti prevalentemente orientati a realizzare
interventi strutturali, includere nel costo totale del progetto
unicamente gli investimenti ammortizzabili e le spese relative al primo anno di gestione.
Ammissibilità sostanziale
Per essere considerati coerenti e ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• rivolgersi a minori allontanati dalle famiglie e a quelli inseriti in contesti familiari problematici secondo le tipologie
sopra indicate;
Criteri
Nello specifico saranno privilegiati progetti che:
• operino principalmente nel “sommerso”, prevedendo idonee
forme di intercettazione e di aggancio dell’utenza, in stretta
collaborazione con le risorse presenti sul territorio (scuole,
44
centri di aggregazione, oratori, associazioni sportive, culturali e ricreative, educativa di strada, forze dell’ordine);
• siano promossi da realtà con forte esperienza di intervento
sui temi e sui soggetti coinvolti, già operanti in integrazione
con associazioni analoghe e istituzioni locali e nazionali;
• prevedano interventi di accompagnamento ai genitori, laddove presenti, attraverso la creazione di una rete di servizi
pubblici e privati e altre forme di sostegno al loro ruolo (costruzione di reti relazionali informali di riferimento e sostegno, affido leggero, ecc) finalizzate a mantenere il minore in
famiglia;
• garantiscano una presenza costante di risorse umane destinate alla costruzione e al sostegno dei singoli percorsi di
accompagnamento e prevedano adeguati supporti formativi
e psicologici per gli adulti di riferimento coinvolti, anche creando figure professionali ad hoc;
• utilizzino un approccio dove la famiglia, la comunità/le persone di riferimento del minore, ove possibile, siano considerate una risorsa, valorizzandone le competenze, i bisogni, le
caratteristiche e le potenzialità nell’educazione e accompagnamento del minore;
• favoriscano percorsi di educazione alla legalità;
• favoriscano un approccio “interculturale”, finalizzato al rispetto delle differenze di genere, culturali e all’integrazione
reciproca, prevedendo anche il coinvolgimento attivo della
comunità del territorio;
• affrontino congiuntamente il problema educativo, sanitario,
scolastico e affettivo, secondo un approccio multidimensionale;
• prevedano, in caso di necessità, forme di accoglienza temporanea presso famiglie o strutture idonee, costruendo tali
percorsi nell’ottica del mantenimento del minore in famiglia,
se ciò è nel suo superiore interesse;
• presentino risorse finanziarie certe e disponibili.
Nello specifico i progetti che prevedono l’allontanamento dei
minori dal proprio nucleo familiare dovranno:
• orientarsi verso interventi alternativi alla comunità tradizionale e in grado di sviluppare nuove risposte atte a garantire il
diritto del minore alla famiglia;
• fornire risposte residenziali integrate nella comunità e aperte al territorio, che prevedano quindi l’accesso dei minori a
servizi e risorse esterne, al fine di garantire un’adeguata socializzazione;
BANDI 2008
• garantire adeguati supporti educativi, affettivi e psicologici
nel sostenere le ‘fasi di passaggio’, in modo che l’inserimento in nuove realtà non comporti un azzeramento del percorso
fino a quel momento realizzato;
• garantire una continuità educativa, affettiva, relazionale e
di supporto a una vita autonoma anche dopo il compimento
della maggiore età;
• creare un percorso integrato di sostegno alle famiglie di origine, laddove esso sia possibile;
• creare forme di accompagnamento e supporto alle famiglie
disposte all’accoglienza anche attraverso la creazione e il
coinvolgimento di associazioni di famiglie affidatarie per l’individuazione di risposte più efficaci ai bisogni di sostegno e
di sensibilizzazione all’affido.
Progetti non ammissibili
Saranno considerati progetti non ammissibili:
• interventi di sola emergenza o di puro sostegno economico
alle famiglie;
• interventi limitati all’intercettazione del sommerso senza
una successiva presa in carico del problema;
• interventi che non prevedano un approccio multidimensionale al problema o rivolti solo ad una delle parti in causa
(minori o genitori);
• progetti volti alla realizzazione o alla gestione di comunità
residenziali per minori che non garantiscono adeguati interventi e percorsi di accompagnamento necessari al raggiungimento dell’autonomia;
• progetti di aggregazione e intrattenimento culturale, sportivo, ricreativo;
• progetti volti alla realizzazione o alla gestione di centri di aggregazione e oratori;
• attività di ricerca o di sola sensibilizzazione;
• la gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dall’organizzazione richiedente;
• l’acquisto, la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di immobili non inseriti in una precisa iniziativa, né strettamente correlati agli obiettivi e alle linee guida del bando.
N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione di
più di una richiesta di contributo per ente all’anno (a decorrere dalla comunicazione ufficiale dell’esito della valutazione)
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BANDI 2008
Favorire l’inserimento lavorativo
di persone svantaggiate
Favorire lo sviluppo
dell’impresa sociale
per inserire al lavoro
persone svantaggiate
Bando senza scadenza
Il problema
Le politiche nazionali per favorire l’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate, pur mostrando rilevanti progressi, non
sono ancora in grado di garantire pari opportunità di accesso
al lavoro a tutte le categorie di svantaggio presenti ed emergenti nel nostro Paese. Principali interlocutori di tali politiche
sono, nel territorio lombardo, le organizzazioni che, attraverso
attività svolte in forma imprenditoriale, garantiscono percorsi
di inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Tali strutture sono cresciute nel tempo ed in particolare nella capacità
di prendersi carico di diverse categorie di svantaggio e di garantire la realizzazione e il monitoraggio di percorsi lavorativi
personalizzati. Tuttavia le pressioni competitive del mercato
e la complessità di una gestione condizionata da risultati sia
sociali che economici rendono difficile la sostenibilità di tali inserimenti e la sopravvivenza stessa delle organizzazioni, imponendo loro il miglioramento e lo sviluppo dei sistemi gestionali
di impresa.
Obiettivi del Bando
Il bando si propone di sostenere la realizzazione di piani di
avvio o sviluppo di impresa che garantiscano un miglior posizionamento competitivo nel mercato di riferimento e che
consentano l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate in
forma stabile e qualificata. I progetti che perseguiranno questi
obiettivi dovranno mostrare, comunque, attenzione alla qualità del processo di inserimento lavorativo, provvedendo ad introdurre miglioramenti laddove esso non sia opportunamente
strutturato.
Linee guida
Soggetti ammissibili
Ferme restando le indicazioni generali della “Guida alla presentazione dei progetti”, le richieste di contributo su questo
bando potranno essere presentate esclusivamente da organizzazioni che svolgano attività imprenditoriali in forma stabile e
strutturata e che garantiscano al proprio interno percorsi di
inserimento lavorativo per persone svantaggiate con esiti stabili e qualificati.
Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti
che – al momento dell’inoltro della nuova domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui
delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia
antecedente al 31/12/2004.
Ammissibilità formale
Per essere considerati coerenti e ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• prevedere l’oggetto dell’intervento all’interno dell’area che
comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania;
• formulare una richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a 50.000 euro e non superiore
al 60% dei costi totali, specificando le voci di spesa a cui è
destinata;
• includere nel costo totale investimenti ammortizzabili e costi di gestione per al massimo due anni di progetto.
Ammissibilità sostanziale
Per essere considerati coerenti e ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• prevedere un chiaro piano di sviluppo di impresa che possa
garantire nuovi inserimenti lavorativi di persone svantaggiate in forma stabile e qualificata;
• prevedere, per i nuovi inserimenti lavorativi di persone
svantaggiate, l’acquisizione dello status di lavoratore dipendente (fatta salva la possibilità di utilizzare tirocini e borse
lavoro nella fase iniziale del percorso);
• indicare il numero, la tipologia e il tipo di inserimento, sia
delle persone svantaggiate da inserire che di quelle già inserite nell’organizzazione al momento della presentazione
del progetto;
• descrivere in che modo l’organizzazione gestisce il percorso di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e
quali sono le risorse coinvolte, con riferimento alle fasi di:
- ingresso nell’organizzazione e quindi da un lato, selezione delle persone svantaggiate in base alla valutazione
delle abilità lavorative residue e al tipo di lavori disponibili, dall’altro, adattamento dell’ambiente lavorativo alle
caratteristiche delle persone svantaggiate;
- permanenza nell’organizzazione e quindi sviluppo delle
risorse umane, sia in termini di autonomia personale che
lavorativa;
46
- conclusione del percorso e quindi collocazione definitiva
delle persone.
Criteri
Saranno privilegiati i progetti che:
• prevedano forme di collaborazione attiva, capaci di dar vita
ad interventi di rete e a progettualità condivise con i servizi
territoriali, con le altre organizzazioni non profit e con le imprese profit;
• mostrino un adeguato grado di conoscenza dei bisogni e delle
potenzialità del territorio, attraverso l’analisi delle risorse presenti e delle categorie di svantaggio esistenti ed emergenti;
• descrivano in modo dettagliato la storia e il percorso dell’organizzazione in merito agli inserimenti lavorativi realizzati e
ai risultati imprenditoriali ottenuti;
• descrivano lo stato e l’andamento economico attuale di ciascun settore produttivo (personale normodotato e svantaggiato
inserito, debolezze e punti di forza, peso sul fatturato complessivo dell’organizzazione, tendenze e prospettive ecc.);
• prevedano la crescita o l’avvio di un solo ramo di impresa,
in modo da favorire la redazione di un piano di sviluppo nel
settore di intervento che l’organizzazione ritenga abbia maggiori potenzialità economiche e occupazionali;
• contemplino, parallelamente all’avvio o allo sviluppo dell’attività individuata, anche il miglioramento di alcune funzioni
aziendali a supporto, quali la gestione delle risorse umane, il
sistema informativo, la programmazione e il controllo ecc.;
• realizzino un miglioramento della funzione sociale a partire
dall’analisi della situazione attuale e delle debolezze riscontrate;
• prevedano un numero di inserimenti lavorativi proporzionato
e coerente con le strategie di progetto e la capacità dell’organizzazione;
• prevedano un “bilanciamento” adeguato tra persone con
normali opportunità e persone svantaggiate;
• descrivano i compiti e le mansioni dei lavoratori svantaggiati
e del personale normodotato coinvolti;
• prevedano compiti e mansioni il più possibile qualificati,
compatibilmente con il grado di svantaggio;
• forniscano indicazioni sulla conclusione dei percorsi delle persone svantaggiate (integrazione nell’organizzazione, ricollocamento all’esterno, semplice avviamento al mercato del lavoro);
• costruiscano un piano economico finanziario credibile, sostenibile e coerente con il progetto;
• presentino risorse finanziarie certe e disponibili;
BANDI 2008
• prevedano forme di capitalizzazione finalizzate a sostenere
il piano di impresa, con il coinvolgimento della compagine
sociale;
• evidenzino, all’interno dei costi di progetto, i costi addizionali
relativi esclusivamente alla realizzazione dell’intervento proposto;
• prevedano procedure di monitoraggio e valutazione, anche facendo ricorso alle organizzazioni di secondo e terzo livello;
• prevedano la diffusione di buone pratiche imprenditoriali e di
gestione degli inserimenti lavorativi, attraverso lo scambio di
esperienze e la divulgazione dei risultati ottenuti.
In particolare, per quanto concerne l’avvio o lo sviluppo del
settore di impresa, saranno privilegiati i progetti che contengano i seguenti elementi:
• una sintetica descrizione dell’idea imprenditoriale;
• un’analisi del mercato di riferimento;
• una descrizione delle strategie relative al prodotto/servizio,
al prezzo/costo, alla distribuzione e alla comunicazione;
• una previsione pluriennale di costi e ricavi che mostri la sostenibilità del progetto.
Progetti non ammissibili
Saranno considerati progetti non ammissibili:
• interventi a sostegno dell’attività ordinaria dell’organizzazione richiedente;
• interventi relativi ad attività che possano essere ricondotte a
laboratori protetti;
• interventi fondati esclusivamente su tirocini e borse lavoro;
• interventi di sola formazione, assistenza e intermediazione
al lavoro;
• interventi di acquisto, costruzione o ristrutturazione di immobili, beni e attrezzature che non siano inseriti entro un
progetto specifico che risponda ai requisiti stabiliti dalle linee guida del bando;
N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione
di più di una richiesta di contributo per ente all’anno (a decorrere dalla data della comunicazione ufficiale dell’esito della
valutazione)
47
BANDI 2008
Sostenere i disabili e le loro
famiglie nella costruzione di
prospettive di vita autonoma
Sostenere il “dopo di
noi durante noi”
Bando senza scadenza
Il problema
La famiglia del disabile vive con angoscia il momento in cui
non sarà più in grado di prendersi cura di lui e tende a trattenerlo in casa e ad accudirlo finché ne ha la forza e la possibilità. I motivi di questa situazione sono da ricercarsi nella
mancanza di:
• risposte residenziali capaci di rassicurare la famiglia su una
reale continuità affettiva;
• percorsi che permettano alla famiglia di acquisire consapevolezza del fatto che il passaggio alla vita adulta autonoma
dei figli non deve necessariamente avvenire per far fronte a
un’emergenza, ma può far parte di un percorso di conquista
di autonomia affettiva e organizzativa.
Obiettivi del Bando
La Fondazione intende favorire il passaggio dal “dopo di noi”
al “durante noi” aiutando le famiglie e le persone disabili a
pensare e sperimentare le strategie di gestione del futuro molto prima che si manifesti la crisi della capacità di cura.
Nello specifico, la Fondazione intende sostenere e incentivare la creazione di soluzioni residenziali di piccole dimensioni
che, oltre a garantire le esigenze abitative del disabile stimolando al massimo la sua autonomia, garantiscano un’attenzione particolare alle sue dinamiche affettive e relazionali. Queste
soluzioni devono partire dall’accompagnamento del disabile e
della sua famiglia verso la costruzione di scenari di vita autonoma, sia come risposta al momento ineluttabile legato al venir meno del sostegno familiare, sia come diritto del disabile a
realizzare un progetto di vita adulta (da progetto per il disabile
e la sua famiglia, a progetto con il disabile e la sua famiglia).
Linee guida
Soggetti ammissibili
Ferme restando le indicazioni generali della “Guida alla presentazione dei progetti”, non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti che – al momento dell’inoltro della nuova
domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati
a saldo, la cui delibera di erogazione da parte della Fondazione
Cariplo sia antecedente al 31/12/2004.
Ammissibilità formale
Per essere considerati coerenti e ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• prevedere l’oggetto dell’intervento all’interno dell’area che
comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania;
• formulare una richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a 50.000 euro e non superiore
al 60% dei costi totali, specificando le voci di spesa a cui è
destinata;
• nel caso di progetti prevalentemente orientati a realizzare
interventi strutturali, includere nel costo totale del progetto
unicamente gli investimenti ammortizzabili e le spese relative al primo anno di gestione.
Ammissibilità sostanziale
Per essere considerati coerenti e ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• partire dal coinvolgimento della famiglia nel momento in cui
è ancora una risorsa e può essere coinvolta nell’elaborazione della costruzione di scenari di vita autonoma per il proprio
figlio. In assenza di questo aspetto il progetto non sarà considerato coerente con le linee del bando.
Criteri
La Fondazione privilegerà progetti di risposta al problema
del “dopo di noi” che siano in grado di:
1.accompagnare la famiglia a progettare e sperimentare con
grande anticipo la soluzione al “dopo di noi”, per evitare che
sia vissuto come un problema da rinviare e, in particolare:
• stimolare la famiglia ad acquisire consapevolezza del diritto a una vita indipendente del disabile nel suo divenire
adulto;
• costruire percorsi che tendano alla maggiore autonomia
possibile, partendo dal presupposto che il disabile è una
persona con propri diritti, esigenze e capacità e non solo
un utente bisognoso di cure;
• coinvolgere i disabili e le famiglie nell’elaborazione del
proprio progetto di vita autonoma;
2.garantire una reale attenzione alle esigenze affettive e relazionali della persona disabile e, in particolare:
• garantire il rispetto delle abitudini e il mantenimento dei
rapporti con i servizi che hanno in carico la persona disabile; laddove questo non sia possibile, garantire adeguati
supporti affettivi e psicologici nel sostenere le fasi di pas-
48
saggio, in modo che l’inserimento in altre realtà non comporti un azzeramento del percorso fino a quel momento
realizzato (il passaggio di consegne non deve ridursi alla
trasmissione di un dossier);
• mantenere il disabile nel proprio territorio di riferimento,
vicino alle persone e ai luoghi che frequenta;
• essere inseriti in realtà aperte al territorio in cui sia possibile l’accesso a servizi e risorse esterne, al fine di garantire un’adeguata socializzazione del disabile in contesti di
vita ordinaria;
• prevedere adeguati supporti formativi e psicologici per gli
adulti di riferimento, anche creando figure professionali ad
hoc;
3.formulare ipotesi chiare e dettagliatamente definite sulla gestione operativa dei progetti (e sulla loro sostenibilità
economica nel tempo), senza limitarsi alla descrizione degli
interventi immobiliari e, in particolare:
• attivare la capacità progettuale delle famiglie e delle associazioni familiari per l’individuazione di risposte che siano
caratterizzate da maggiore forza e solidità;
• prevedere la partecipazione economica delle famiglie nella realizzazione delle iniziative;
• presentare risorse finanziarie certe e disponibili;
• costruire le condizioni per le quali le famiglie, in particolare attraverso forme di auto-organizzazione, possano serenamente lasciare in eredità il loro patrimonio e il loro
problema.
Progetti non ammissibili
Saranno considerati progetti non ammissibili:
• interventi costruiti per dare risposte a situazioni di emergenza conseguenti al venir meno della capacità di cura della
famiglia, pertanto non focalizzati sulla costruzione del “dopo
di noi durante noi”;
• interventi realizzati in immobili che concentrano una pluralità di servizi socio-sanitari e che si allontanano dal concetto
di “casa”;
• risposte abitative che non rispettano le linee guida del bando;
• operazioni di acquisto, costruzione, manutenzione o ristrutturazione di immobili non inserite in una precisa iniziativa
né strettamente correlate agli obiettivi e alle linee guida del
bando;
• interventi di sola assistenza;
• interventi di sola formazione;
BANDI 2008
• interventi che si limitano alla sensibilizzazione e alla creazione di gruppi di mutuo-aiuto;
• iniziative coincidenti con la gestione ordinaria delle attività
usualmente svolte dall’organizzazione richiedente;
• attività di ricerca e progetti focalizzati su interventi di demotica.
N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione
di più di una richiesta di contributo per ente all’anno (a decorrere dalla data della comunicazione ufficiale dell’esito della
valutazione).
49
BANDI 2008
Favorire l’accesso ad abitazioni
dignitose (housing sociale)
Diffondere e potenziare
gli interventi di housing
sociale temporaneo a
favore di soggetti deboli
Bando senza scadenza
Il problema
E’ in crescita l’area della precarietà e del rischio abitativo:
molti soggetti deboli non hanno ancora raggiunto una stabile
autonomia abitativa perché stentano ad accedere al mercato
della casa (acquisto o locazione), sono privi di un’abitazione o
alloggiano in condizioni spesso critiche. Tali situazioni sono
associate il più delle volte a problemi di tipo economico, sociale, familiare, di integrazione e non possono quindi essere
migliorate solo con il fornire un alloggio.
In questi anni sono state avviate numerose esperienze da
parte di organizzazioni nonprofit in ciò che potremmo definire
“housing sociale temporaneo”. Tali interventi si sono mostrati
efficaci nel fornire delle risposte per periodi di tempo determinati, affinché le persone potessero essere accompagnate
verso condizioni di maggiore autonomia.
Oggi gli enti operanti in questo settore vivono però alcune
difficoltà nel:
- reperire e disporre stabilmente di alloggi, a causa di ostacoli di tipo economico-finanziario, di durata, di forza sul
territorio e di accettabilità sociale;
- operare in un’ottica orientata al miglioramento e all’innovazione sociale, apprendendo dalle buone pratiche locali e
nazionali, anche a causa di una ancora poco definita identità e disciplina del settore;
- progettare e lavorare da un punto di vista territoriale rispetto a bisogni e risorse, guardando anche al di fuori del
proprio bacino di utenza, di relazioni consolidate e di offerta dei servizi.
Obiettivi del Bando
Il bando si propone di rafforzare il settore dell’housing sociale temporaneo, sostenendo così interventi:
- a favore delle fasce deboli e svantaggiate della popolazione
che hanno difficoltà di accesso alla casa
- che si rivolgono a destinatari per i quali è possibile ipotizzare un’autonomia e stabilità abitativa futura
- dove il bisogno abitativo rappresenta il tema centrale
- nei quali particolare attenzione è data al raggiungimento
dell’autonomia abitativa del nucleo o persona in difficoltà
- con efficaci programmi di accompagnamento individuale e
di reinserimento sociale.
Nello specifico, il bando persegue due obiettivi, tra loro
strettamente correlati:
1) consentire agli enti e in generale ai territori di disporre più
stabilmente di alloggi per accompagnare soggetti deboli
verso un’autonomia abitativa, sostenendo progetti che aumentino l’offerta esistente garantendo, oltre alla qualità del
progetto immobiliare, un’attenzione alla qualità dell’accompagnamento sociale;
2) rendere più efficace il processo di individuazione, accompagnamento e reinserimento delle persone con difficoltà abitativa, supportando progetti sociali innovativi del singolo ente
con una prospettiva di azione territoriale.
Linee guida
Soggetti ammissibili
Ferme restando le indicazioni generali della “Guida alla
presentazione dei progetti”, non possono partecipare ai bandi
della Fondazione gli enti che – al momento dell’inoltro della
nuova domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui delibera di erogazione da parte della
Fondazione Cariplo sia antecedente al 31/12/2004.
Ammissibilità formale
Per essere considerati coerenti e ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• prevedere l’oggetto dell’intervento all’interno dell’area che
comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania;
• formulare una richiesta di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a 25.000 euro e non superiore al 60% dei
costi totali, specificando le voci di spesa cui la richiesta è
destinata;
• nel caso di contributi destinati a coprire interventi su beni
immobili, riguardare edifici il cui proprietario (se non coincide con il richiedente) sia soggetto ammissibile al contributo
della Fondazione oppure garantisca al richiedente la disponibilità dell’immobile per un periodo di tempo determinato
e congruo, allegando il relativo titolo di disponibilità;
• nel caso di progetti prevalentemente orientati a realizzare
interventi strutturali, includere nel costo totale unicamente
gli investimenti ammortizzabili ed eventualmente le spese
relative alla gestione del primo anno di attività.
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Ammissibilità sostanziale
Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno:
• aumentare o migliorare l’offerta abitativa per le fasce deboli
e svantaggiate della popolazione;
• essere centrati sul tema della difficoltà di accesso alla casa
come elemento principale che prevale sugli altri aspetti del
reinserimento sociale;
• rivolgersi, argomentando chiaramente il bisogno abitativo, a
un’utenza con un’autonomia possibile;
• prevedere un accompagnamento temporaneo della persona
o del nucleo, mirato al raggiungimento di una stabile autonomia abitativa.
Criteri
Saranno privilegiati i progetti che, con chiara e adeguata
descrizione:
1. dimostrino la qualità e l’efficacia del percorso di accompagnamento e di reinserimento della persona verso una stabile
autonomia abitativa e, in particolare:
• la coinvolgano e la responsabilizzino nell’elaborazione del
proprio progetto di vita autonoma e nella gestione economica-organizzativa dell’alloggio;
• ne garantiscano un adeguato inserimento nel territorio;
• presentino sinergie con servizi e iniziative esistenti in settori non strettamente abitativi (inclusione sociale e lavorativa);
• siano attente a non concentrare all’interno di uno stesso
contesto servizi specialistici e di reinserimento per la stessa utenza (ad esempio comunità insieme ad alloggi per
l’autonomia);
• curino ed evidenzino le diverse fasi del percorso e gli elementi distintivi (altri soggetti del territorio coinvolti, ruoli,
strumenti utilizzati dall’ente);
2. dimostrino la qualità degli aspetti di costruzione del progetto
sociale e, in particolare:
• l’introduzione di elementi di innovazione sociale rispetto a
quanto svolto dall’ente o da altri soggetti operanti nel territorio di intervento;
• ipotesi di sostenibilità futura (sociale, economica, organizzativa), nel caso diano vita a una iniziativa stabile;
• co-progettazione e coordinamento con altri soggetti pub-
BANDI 2008
blici o privati, evidenziando i ruoli di ciascun soggetto coinvolto;
• la capacità di fare rete, valorizzando le risorse esistenti
(immobiliari, servizi) del territorio e degli enti coinvolti;
• coinvolgano e sensibilizzino la comunità locale, promuovendo il progetto e facendo cultura sul tema dell’housing
sociale;
• prevedano specifiche modalità di verifica in itinere e valutazione finale dei risultati;
3. dimostrino la qualità degli aspetti immobiliari e abitativi e,
in particolare:
• abbiano per oggetto unità immobiliari già individuate;
• nel caso di interventi su immobili, descrivano adeguatamente il progetto architettonico con attenzione a soluzioni di risparmio energetico, ed evidenzino la convenienza
economica dell’iniziativa rispetto ai costi e opportunità di
mercato;
• sia chiaramente individuato il soggetto gestore degli alloggi, se diverso dal proponente, dimostrando le precedenti
esperienze nel settore;
• le unità immobiliari impiegate nel progetto siano a disposizione dell’ente gestore per un periodo di tempo sufficientemente lungo per raggiungere gli obiettivi preposti e per
giustificare gli interventi richiesti;
• presentino risorse finanziarie certe e disponibili.
Inoltre, saranno privilegiate le domande di contributo che
forniscano in forma di allegato, oltre ai documenti obbligatori
previsti nelle linee guida, adeguata e chiara documentazione
di supporto alla valutazione del progetto, quale, ad esempio:
• fac simile o bozze di contratti, regolamenti, accordi di ospitalità, e altri strumenti utilizzati dall’ente nel percorso di accompagnamento verso l’autonomia abitativa;
• preventivi di fornitori che argomentino le voci significative di
budget e documenti che dimostrino le più importanti fonti di
copertura;
• in caso di interventi su immobili, documentazione fotografica
ed elementi di progettazione tecnica (planimetrie, relazioni
tecniche, piano temporale di realizzazione, elenco opere da
realizzare), evidenziando l’esistente e gli interventi prospettati;
• titolo di disponibilità dell’immobile (comodato, diritto di superficie, locazione,…) e accordi di gestione.
51
Progetti non ammissibili
Saranno considerati progetti non ammissibili:
• interventi di prima accoglienza, pronto intervento o strutture
comunitarie;
• interventi volti esclusivamente ad offrire alloggi, anche se
a canone sociale, senza prevedere servizi di assistenza e di
reinserimento sociale per i destinatari;
• la costruzione e/o l’offerta di alloggi a soggetti che non
versano in condizioni di elevato bisogno socio-abitativo o
per i quali non è possibile ipotizzare, anche in prospettiva,
un’autonomia abitativa (ad es. perché portatori di bisogni di
carattere socio-sanitario o di sollievo);
• l’acquisto, la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di immobili non inseriti in una precisa iniziativa né strettamente correlati agli obiettivi e alle linee guida del bando;
• i sussidi individuali destinati alla copertura dei costi di affitto;
• la realizzazione di soluzioni abitative messe a disposizione
dell’inquilino per lunga durata;
• il sostegno di interventi già realizzati in tutto o nella quasi
totalità al momento della domanda di contributo (ad es. ripianamento di debiti e mutui);
• interventi di sola assistenza, formazione o consulenza;
• iniziative coincidenti con la gestione ordinaria delle attività
usualmente svolte dall’organizzazione richiedente.
N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione
di più di una richiesta di contributo per ente all’anno (a decorrere dalla data di delibera del Consiglio di Amministrazione).
BANDI 2008
52
BANDI 2008
Ridurre i divari tra il Nord ed il
Sud del mondo
Creare partnership
internazionali per lo
sviluppo
Bando senza scadenza
Il problema
Fino alla fine degli anni sessanta, la cooperazione allo sviluppo si identificava esclusivamente con la cooperazione economica o con l’aiuto umanitario di emergenza: lo sviluppo, infatti,
si esauriva nella crescita economica e nella modernizzazione
e gli aiuti venivano identificati in investimenti destinati ad una
rapida industrializzazione.
Lo sviluppo è ora inteso come un processo che prevede come
elementi fondamentali il rafforzamento delle comunità locali
e un progressivo ampliamento delle possibilità di scelta delle
persone. Questo sviluppo deve essere, inoltre, sostenibile, capace cioè di coniugare le esigenze della protezione ambientale
e delle generazioni future con gli obiettivi di progresso economico.
Nel contempo, alla cooperazione governativa si è affiancata la cooperazione non governativa, gestita da enti locali e da
organizzazioni della società civile specializzate nella realizzazione di progetti nelle aree in via di sviluppo, e ha preso piede
il concetto di partenariato, forma di cooperazione che introduce il principio di reciprocità tra organizzazioni e il principio
dell’uguaglianza dei partner, nel rispetto della sovranità e del
diritto di ciascuno a determinare le proprie scelte politiche, sociali, economiche e culturali. Si rafforza in questo modo il ruolo
della società civile sia del Nord che del Sud e i gruppi locali, che
prima erano semplicemente oggetto degli interventi, diventano
gli attori determinanti e attivi del progetto di sviluppo.
La cooperazione allo sviluppo attraverso forme di partenariato può costituire un laboratorio del cambiamento, uno strumento per mettere a punto le soluzioni innovative che devono
accompagnare i processi di crescita.
Obiettivi del Bando
Il bando sosterrà la diffusione di iniziative di cooperazione
fondate sul partenariato tra soggetti italiani e organizzazioni
dei paesi in via di sviluppo di Africa, America Latina e Asia.
Obiettivo del bando è infatti quello di favorire lo sviluppo locale
– duraturo ed equo – di alcune aree svantaggiate del mondo
attraverso la partecipazione della comunità locale e il rafforzamento delle capacità endogene di sviluppo. Un simile obiettivo
può essere raggiunto solo attraverso progetti che siano in grado
di mobilitare le popolazioni e le comunità locali - tenendo conto
dei loro bisogni e delle loro priorità – e di rafforzare il ruolo e la
posizione della società civile nei processi di sviluppo.
Queste obiettivo dovrà essere perseguito attraverso la costruzione di partnership tra soggetti radicati nelle zone storicamente oggetto degli interventi della Fondazione Cariplo
(l’area che comprende la Lombardia e le province di Novara
e Verbania) e organizzazioni locali attive nei paesi in via di sviluppo.
A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, gli interventi potranno essere realizzati nei seguenti ambiti legati alla promozione dello sviluppo locale: sviluppo agricolo e rurale, avvio e
rafforzamento di microimprese e attività economiche, microcredito, tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile, promozione
e tutela dei diritti umani, commercio equo e solidale.
Linee guida
Il bando intende sostenere progetti in grado di innescare processi di sviluppo autonomo attraverso la costruzione di partnership che favoriscano una crescita comune delle organizzazioni e della loro capacità di incidere sui rispettivi territori. Le
partnership dovranno essere fondate su una forte reciprocità
e disponibilità ad apprendere e dovranno avere come oggetto
il trasferimento di pratiche eccellenti; pertanto le organizzazioni che trasferiscono conoscenza dovranno avere maturato
esperienze significative nel campo dello sviluppo autonomo di
comunità e le organizzazioni che accolgono il trasferimento
dovranno avere caratteristiche tali da poter mettere in pratica
le conoscenze acquisite riadattandole ai nuovi contesti.
Gli interventi a sostegno dei processi di sviluppo che saranno oggetto delle partnership dovranno riferirsi ai seguenti
ambiti legati allo sviluppo locale: crescita e diffusione di attività economiche strutturate secondo i modelli dell’economia
solidale e della cooperazione sociale, con attenzione alla legislazione e alle consuetudini locali; crescita del capitale umano
strettamente correlata allo sviluppo di comunità; sostenibilità
nell’utilizzo delle risorse e rafforzamento del ruolo delle comunità locali.
Soggetti ammissibili
Le organizzazioni nonprofit che abbiano la sede legale e/o
una sede operativa le cui attività siano effettivamente dimostrabili (ad esempio: ottenimento di finanziamenti da parte della
53
Regione Lombardia per progetti di cooperazione allo sviluppo,
partecipazione alla Associazione delle ONG della Lombardia)
nell’area territoriale di riferimento della Fondazione Cariplo:
la Lombardia e le province di Novara e Verbania.
Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti
che – al momento dell’inoltro della nuova domanda – abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui
delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia
antecedente al 31/12/2004.
Progetti presentati in collaborazione tra più Enti
È ammessa la presentazione di progetti da parte di un singolo Ente o di più enti associati, sia formalmente e stabilmente, sia aggregatisi per la realizzazione dell’intervento. In caso
di collaborazione tra più Enti, è necessario che sia individuato
un capofila in grado di assumere tutte le responsabilità relative all’attuazione del progetto e ai rapporti con la Fondazione
Cariplo. Ogni Ente deve avere un ruolo chiaramente definito
e deve contribuire con le proprie risorse all’esecuzione delle
attività.
Tutti gli Enti che richiedono il contributo alla Fondazione
devono essere ammissibili al finanziamento secondo le linee
guida e avere la loro sede in Lombardia o nelle province di
Novara e Verbania.
Partner locale
I progetti devono essere realizzati in partnership con organizzazioni locali.
Queste organizzazioni devono avere un ruolo determinante
nel processo di sviluppo locale che si intende promuovere. Il
progetto può prevedere azioni di “capacity building” a favore
dell’associazione partner, sia attraverso una formazione specifica sia applicando la metodologia del “learning by doing”.
Il partner può essere costituito da organizzazioni, associazioni, forme di associazionismo locale non riconosciute, ma che
siano in ogni caso espressione della comunità locale e che abbiano una forma, anche semplice, di organizzazione interna.
Il progetto può anche intervenire in un contesto privo di
organizzazioni della società civile già costituite e contribuire quindi a favorirne la nascita e la crescita. In questo caso
devono comunque essere individuati dei rappresentanti della
comunità che agiscano da interlocutori con l’organizzazione
italiana: persone che godano di riconoscimento sociale nella
BANDI 2008
comunità, soggetti attivi come giovani, gruppi di donne, piccoli
imprenditori o membri di cooperative, ecc.
Deve essere evidente il ruolo che le organizzazioni locali hanno avuto nella fase di analisi del bisogno data la loro posizione
privilegiata di interlocutori della comunità locale. Devono inoltre risultare chiari: il ruolo del partner nella definizione degli
obiettivi del progetto; il suo contributo, in termini di attività e di
apporti finanziari, e la sua partecipazione ai processi decisionali nella realizzazione dell’intervento.
Non verranno considerati partner locali validi né le emanazioni di istituzioni internazionali né le sedi estere di organizzazioni di paesi diversi da quello oggetto dell’intervento gestite da
personale non locale.
Nel caso in cui non sia possibile individuare organizzazioni
della società civile locali, sarà consentito realizzare il progetto
in partnership con rappresentanti del governo locale.
Ammissibilità formale
Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti
dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
• richiesta di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore
a 25.000 e non superiore a 150.000 euro, e comunque non
superiore al 50% dei costi totali del progetto, specificando le
voci di spesa a cui è destinata;
• costi per beni immobili e attrezzature non eccedenti il 30%
dei costi totali.
• valorizzazioni di beni ammortizzabili e personale volontario
solo se di competenza del partner locale non superiori al
10% dei costi totali;
• area d’intervento: Africa, America Latina e Asia. L’azione può
essere svolta su due o più paesi se questi sono confinanti e/o
con caratteristiche sociali, culturali ed economiche simili oppure se il partner locale rappresenta una comunità radicata in
più stati (per esempio la comunità andina in America Latina).
Criteri
Saranno privilegiati i progetti che:
• attraverso un’accurata analisi, dimostrino di conoscere il
contesto socio-economico di riferimento e i bisogni dei beneficiari del progetto;
• individuino competenze specifiche delle organizzazioni locali, funzionali alla realizzazione del progetto;
• specifichino dettagliatamente l’oggetto dell’intervento e la
sua durata, che deve essere di almeno un anno;
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• individuino le condizioni per sostenersi nel tempo attraverso
le risorse umane, tecniche ed istituzionali locali e attraverso
una capacità di gestione locale anche dopo la conclusione
del progetto e in mancanza di apporti finanziari esterni;
• adottino strategie di sostegno e monitoraggio delle azioni
previste;
• consentano la riproducibilità degli interventi realizzati;
• dimostrino di contenere elementi innovativi per favorire lo
sviluppo locale;
• presentino risorse finanziarie certe e disponibili.
Progetti non ammissibili
Saranno considerati progetti non ammissibili:
• interventi diretti di organizzazioni italiane senza partner locali;
• la gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dalle
organizzazioni;
• progetti che intervengano in modo diretto o indiretto nel settore sanitario;
• progetti che intervengano in modo diretto o indiretto nel settore dell’assistenza;
• progetti a carattere prevalentemente formativo;
• interventi educativi se non inseriti in progetti di sviluppo locale;
• interventi nel settore ICT (Information, Communication,
Technology) e InfoPoverty;
• prosecuzioni di progetti che non presentino carattere innovativo rispetto alla fase precedente;
• campagne di sola informazione e sensibilizzazione e attività
di ricerca;
• interventi di sola mappatura e definizione del bisogno;
• iniziative di semplice raccolta fondi.
N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione
di più di una richiesta di contributo per ente all’anno (a decorrere dalla data della comunicazione ufficiale dell’esito della
valutazione).
BANDI 2008
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