Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Notiziario -
1
Il Ministro
provinciale
Il giorno 8 luglio è la memoria dei Santi Martiri Gregorio
Grassi, Francesco Fogolla ed Elia
Facchini: la Chiesa universale
celebrerà il ricordo di questi nostri fratelli ad un anno, ormai,
dalla loro canonizzazione avvenuta lo scorso mese di ottobre
durante una solenne celebrazione in Piazza San Pietro a Roma.
La nostra fraternità vive
con gioia intensa e profonda questa festa e non cessa di ringraziare il Signore per il dono di tali
fratelli, consolazione grande nelle fatiche del nostro cammino ed
autentico punto di riferimento
nella ricerca quotidiana di quanto la bontà di Dio chiede alla nostra fraternità ed a ciascuno di noi
personalmente.
2 - Notiziario
Gregorio, Francesco ed
Elia sono stati capaci di un dono
estremo, hanno dato la vita per
Gesù Cristo: questa è la parola
forte il cui eco rimane nel tempo
e che continua a scuotere, con la
sua forza, la nostra coscienza, ad
interpellare la nostra responsabilità di credenti e di Frati Minori.
Essi hanno vissuto la loro morte
con la stessa passione e lo stesso
amore che avevano visto nel Cristo crocifisso, segno che per essi
c’era stata, nei loro giorni, una
buona formazione davanti al Cristo crocifisso con una piena accoglienza della sua parola gridata ad
ogni uomo attraverso questa sua
offerta totale. La memoria dei nostri fratelli martiri in Cina nel ‘900
stimoli il bisogno di approfondire
Sommario
Il Ministro provinciale
Lettera alla Provincia
1
Dalla Curia Generale
I - Il Ministro Generale 4
II - Il Segr. Gen FeS
5
GIFRA E OFS
I - GiFra Italiana
6
II - OFS Regionale
7
III - OFS Nazionale
8
Vita della Provincia
I - Definitorio
10
II - CPSC
11
Note di cronaca
I - Veglia di preghiera
12
II - Incontro area
12
III - Fr. Pierbattista
13
Abbiamo vissuto
14
Progetto Comunitario 16
I Nostri Fratelli Defunti
Sr. M. Benigna Cirillo 20
Maria in S. Francesco 22
Fraternitas nr. 67
25
Notiziario
Provincia di “CRISTO RE”
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
(In copertina: “I Santi Martiri in Cina del 1900”, tempera su
tavola di Lorenzo Ceregato, 2000)
Anno XXXIII - n.s.
N. 64 - LUGLIO 2001
Sped. in Abbonamento postale
art. 2 comma 20/c legge 662/96
Filiale di Bologna - Stampato in proprio
Reg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98
Periodicità mensile
Dir. resp.: Fr. Giovanni Mascarucci
Redattore: Fr. Marco Zanotti
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
la via della croce che abbiamo fatto nostra con la professione dei
consigli evangelici.
Quale è il nostro vissuto
al riguardo? Per essere autentici
e veri dobbiamo, infatti, imparare a fare la verità in noi stessi,
chiamando per nome le nostre
paure, le nostre incredulità ma
anche la nostra fede. Chi può dire
di non sperimentare paura davanti
la croce del Signore? Possono
essere le paure che hanno tenuto
a distanza gli amici di Gesù (Gv
15, 14-15); paura di compromettersi? Di fare la stessa fine? Di
non essere capaci di affrontare
coerentemente simili esperienze
per esprimere la fedeltà al progetto che il padre ha affidato a ciascuno?
La nostra incredulità davanti alla croce può trovare un
nitido riflesso nell’atteggiamento di chi ai piedi della croce stessa accompagna il Cristo fino alla
morte (Lc 23, 32-43). C’è l’incredulità dei capi del popolo, coloro
che per la posizione che occupano e per l’istruzione che hanno
sono i più favoriti per giungere
alla reale comprensione di Gesù,
ma sono anche quelli che si sentono più minacciati da ciò che
Gesù ha detto e ha fatto. Ai piedi
della croce ci sono anche i soldati, non ebrei, ai quali probabilmente non importa niente di
Gesù: un crocifisso in più o in
meno che differenza fa? C’è anche un malfattore, anche lui crocifisso, che grida: “Salva te stesso e noi !” (Lc 23,39).
Dio ci ha fatto dono della fede ed è questa fede che ci fa
affermare con convinzione: “Credo che Gesù, morto e risorto, è il
figlio del Dio vivente è il mio salvatore”. E’ questa la fede espressa dalle poche persone che hanno
avuto il coraggio di andare contro corrente e di testimoniare la
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
verità presente nella croce, nel
crocifisso Gesù: il buon ladrone
ed il centurione romano. Il primo
percorre in pochi istanti un itinerario di conversione che a noi richiede anni di impegno; il secondo ha il coraggio di dire la verità
di ciò che sta avvenendo, riconoscendo che Gesù ha salvato gli
altri proprio perché non ha voluto salvare se stesso.
Cristo la presenza piena dell’amore che lo ha animato nei confronti del Padre, di ogni uomo, di tutte le creature.
Comprende quindi Francesco che - coerenza chiede - sia
indispensabile fare propri gli stessi sentimenti del Signore vivendo su di sé ciò che lui ha vissuto
come lui lo ha vissuto. Una vita
così impostata si riassumerà per
Le mille provocazioni
che giungono a noi dalla croce
innalzata tra cielo e terra su una
leggera collina appena fuori le
mura di Gerusalemme trovano in
Francesco di Assisi chi ha saputo
accoglierle e noi in lui possiamo
trovare un compagno che ci guida a formare gli atteggiamenti da
costruire di fronte al Crocifisso,
senza negarne la fatica che tutto
questo comporta.
Prima di tutto Francesco
desidera vivere la vita di Cristo
stesso fino alla croce: “Tutto lo
zelo dell’uomo di Dio, sia verso
gli altri che nel segreto della sua
vita interiore era centrato attorno
alla croce del Signore” (FF 825).
Per questo si fa servo dell’Altissimo Re sino ad accoglierne pienamente la sua volontà per quanto difficile possa essere da assumere. Francesco sa poi riconoscere nella passione e nella morte di
Francesco nell’esperienza delle
stimmate quale suggello ultimo a
quella verità fatta da lui propria
che cioè il camminare al seguito
del buon pastore comporta condividere la sua stessa esperienza
di passione e di morte con gli stessi sentimenti, con lo stesso abbandono. Tutto questo renderà Francesco capace di riconoscere nella
morte una “sorella” e di viverla
cantando, steso nudo, sulla terra
nuda, nella più assoluta libertà.
Aveva 44 anni!
L’esperienza dei nostri
fratelli martiri in Cina di inizio
secolo, rende vive la parola del
Signore per noi oggi e attualizza
l’esperienza di Francesco, anche
per loro guida e maestro. Per noi
appare chiara la certezza che molto ci manca alla comprensione di
quanto è contenuto nella croce di
Cristo ma siamo consapevoli che
un dono ulteriore troviamo sulla
Notiziario -
3
nostra strada: dono che ci fa comIl 14 luglio a Fonni, in Sardegna,
prendere che per nessuno è imnel santuario di N. S. dei Martiri,
possibile la realizzazione di un
progetto di vita sia pure tanto arduo, come quello che abbiamo
sarà ordinato Diacono
professato.
Proprio il giorno 8 di luglio, con Fr. Marco, partiamo per
la Cina dove avremo modo di visitare i luoghi del martirio dei
Santi Gregorio, Francesco ed Elia
e dove incontreremo coloro che
attualmente sono impegnati nell’evangelizzazione là dove per
primi hanno operato innumerevoli frati della nostra Provincia. Visiteremo entrambe le missioni
dove hanno operato i nostri frati:
Yutze e Siangtan.
Sarete tutti presenti nella
nostra preghiera! Particolare sarà
il ricordo per i nostri fratelli più
anziani, per gli ammalati, per quei
fratelli e quelle sorelle che avvertono in qualsiasi modo, il peso
drammatico della croce in questo
momento della loro vita; per i giovani in formazione perché nitida
sui loro orizzonti abbia ad emergere la croce del Signore quale
speranza e certezza.
Al Padre Vicario, Fr. Bonifacio, che reggerà la provincia
in questo periodo, il mio saluto
più cordiale e l’augurio vivo per
il lavoro dei prossimi giorni.
A tutti voi, Fratelli e Sorelle carissimi, il mio ricordo fraterno ed il mio saluto cordiale
certo che i nostri fratelli Gregorio,
Francesco ed Elia, non mancheranno di esserci accanto con la
loro intercessione presso il Padre
della misericordia, per tutti noi, Dopo l’interruzione dovuta alla celebrazioen dell’anno giubilare, riprende
l’iniziativa degli animatori voacazionali d’Italia: la “Marcia francescana
per ciascuno di noi.
fr. GIUSEPPE CARTA
Fr. Giuseppe Ferrari
Ministro provinciale
Bologna, Curia provinciale:
8 luglio 2001
4 - Notiziario
verso Assisi”. L’iniziativa è alla sua XXI edizione; inizierà il 25 luglio e
terminerà il giorno 4 agosto 2001. E’ previsto l’arrivo di tutti i gruppi provenienti dalle diverse regioni italiane presso Santa Maria degli Angeli nel
pomeriggio del 2 agosto giorno del Perdono d’Assisi. Il gruppo della nostra
regione inizierà l’esperienza il 25 sera a Villa Verucchio con la celebrazione dei Vespri e la consegna del Tau ai marciatori da parte del Vicario provinciale, Fr. Bonifacio Manduchi. Per informazioni rivolgiti a Fr. Mauro
presso il Convento di Villa Verucchio Cell. 0328 0055737
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Dalla Curia Generale
I
Il Ministro
Generale
I Congresso Internazionale delle Università e dei Centri di ricerca O.F.M.
Ai Rettori-Direttori-Presidenti
delle Università e dei
Centri di ricerca O.F.M.
Cari fratelli,
Il Signore vi dia pace!
Le condizioni di vita degli uomini sono cambiate cosi radicalmente negli ultimi anni che
ben possiamo dire, con parole del
Vaticano II che siamo “davanti ad
una nuova epoca dalla storia dell’umanità” (Gaudium et spes 54).
E uno dei drammi più gravi di
questa “nuova epoca” è la rottura del dialogo tra il Vangelo e la
cultura, tra la Chiesa e la maggioranza degli uomini della nostra società.
In questa situazione, uno
dei maggiori impegni che la
Chiesa si trova ad affrontare, all’inizio del III millennio, è quello di raggiungere e di trasformare, attraverso il Vangelo, la cultura, cioè: i criteri di giudizio, i
valori determinanti, i centri di
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
interesse, le linee di pensiero, le
fonti ispiratrici e i modelli di vita
dell’umanità, che sono tante volte in aperto contrasto con il Vangelo. Cosi come ha già fatto in
altri tempi, la Chiesa è chiamata
oggi a costruire un progetto culturale che, collocando al centro
del cosmo e della storia Cristo,
Redentore dell’uomo (cf. Redenptor hominis,1), rinnovi la vita
degli uomini, portandoli a scoprire o a riscoprire la ragione ultima
del loro vivere, in qualsiasi situazione si trovino, aprendo al Signore che sta alla porta e bussa,
perché egli possa entrare e fare
nuove tutte le cose (cf. Ap 21, 15)
Il nostro Ordine non può
voltare le spalle a questa sfida.
Anche noi, come Frati Minori,
siamo chiamati a dare il nostro
apporto a questo progetto culturale che porti la fede al cuore della nostra cultura per purificarla,
fecondarla e arricchirla. Cosi hanno fatto, a loro tempo, i grandi
maestri di quella che viene chiamata la “Scuola Francescana”.
Cosi dobbiamo fare anche noi nel
nostro tempo.
Per fare questo, dobbiamo proporre nuovamente il patrimonio culturale, filosofico e teologico della Scuola Francescana,
ascoltando le esigenze che provengono dalla società in genera
le e dal mondo della cultura in
particolare, per renderlo attuale in
tutti ciò che è necessario e recuperare, in questo modo, il dialogo con il nostro mondo. In questo compito, le nostre Università
e i Centri di ricerca hanno una
grande responsabilità. Siamo convinti che il nostro patrimonio culturale, filosofico e teologico è
molto attuale; quello che è pero
necessario in questo momento
compiere uno sforzo per attualizzarlo e per farlo conoscere.
Per unire gli sforzi nel
conseguimento di questa finalità
certamente importante, ma non
sempre facile, dopo lunga riflessione e dopo diverse consultazioni, abbiamo incaricato la Segreteria generale per la Formazione
e gli Studi di preparare un Congresso Internazionale delle Università e dei Centri di ricerca
O.F.M.
Con questa lettera convoco tutti i Rettori-Presidenti-Direttori delle nostre Università e dei
Centri di ricerca al I Congresso
Internazionale delle Università
e dei Centri di ricerca O.F.M.
Il Congresso si terrà a
Roma, Formica (Sicilia) e a Milano dal 18 al 28 settembre 2001.
Nell’organizzazione abbiamo fin
da ora la collaborazione di “Mono X” al quale va la nostra gratiNotiziario -
5
dtudine per il generoso aiuto.
Mentre attendiamo la
partecipazione di tutti i convocati, a tutti auguro la Pace e il Bene
del Signore.
Il Congresso verrà celebrato dal 18 al 28 Settembre 2001
a Roma, Formica (Sicilia) e Milano. E’ previsto che tutti i Partecipanti arrivino alla Curia Generale OFM per la cena del giorno
Roma, 22 gennaio 2001.
18. Se ci avviserai per tempo e ci
indicherai il numero del tuo volo
Fr. Giacomo Bini, ofm e l’ora di arrivo, faremo tutto il
Ministro generale possibile per venire a prenderti all’aeroporto di Roma.
Il giorno 19 è previsto un
incontro con la Congregazione
II
per l’Educazione Cattolica e le
Il Segretario
Università e con il Pontificio Congenerale FeS
siglio per la Cultura. Il giorno 20,
durante la mattina, visiteremo il
I Congresso Internazionale del- Pontificio Ateneo Antoniano e
le Università e dei Centri di ri- saremo ospiti della Fraternità del
cerca O.F.M.
Collegio Internazionale di S. Antonio in Roma. Durante la sera ci
Ai Rettori-Direttori-Presidenti trasferiremo in aereo a Palermo e
delle Università e dei da lì all’isola di Formica. ResteCentri di ricerca O.F.M. remo a Formica fino al giorno 26.
Questo stesso giorno, all’ultima
Stimato nel Signore,
ora, è previsto il trasferimento
Pace e Bene!
inaereo a Milano, dove il ConCon la convocazione del gresso continuerà fino al giorno
Ministro Generale per il I Congresso delle Università e dei Centri di Ricerca OFM, desidero inviarti alcune informazioni che
considero utili. In date successive riceverai il Programma completo, che stiamo ancora concretizzando nei particolari.
Come si deduce dalla
convocazione del Ministro Generale, il Congresso si propone
come obbiettivo generale di “potenziare il dialogo dell’OFM con
la cultura attuale”: Per tale motivo vuole ascoltare le sfide che gli
provengono dal mondo della cultura attuale ed offrire delle proposte concrete per il detto dialogo, partendo dal patrimonio culturale dell’Ordine. D’altra parte,
il Congresso si propone di iniziare una collaborazione fra tutte le
Università e Centri di Ricerca
OFM, partendo dalla reciproca
conoscenza.
6 - Notiziario
28, nel quale ci sarà la Conclusione alla sera.
Durante il Congresso saranno presenti Rappresentanti
delle grandi Università dell’Europa e altre Personalità della cultura. A rappresentare le diverse
Università e Centri di Ricerca
OFM calcoliamo che saranno presenti circa 50 persone. A te chiediamo di aderire a questa convocazione, inviandoci la Scheda di
Iscrizione che ti alleghiamo. Abbiamo bisogno che ci confermi,
quanto prima possibile, la tua partecipazione, per poter fare in tempo la riserva degli Hotels e dei
voli aerei.
Tutti i trasferimenti e le
altre spese che avverranno durante il Congresso saranno a carico
dello stesso. A te chiediamo soltanto che, per quanto è possibile,
paghi il viaggio da dove abiti fino
a Roma (venuta e ritorno).
Fr. José Rodríguez Carballo, ofm
Segretario Generale per la
Formazione e gli Studi
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
GIFRA e OFS
I
Gioventù
Francescana
D’Italia
Ai M.R. Padri Provinciali
Reverendi Ministri Provinciali,
a tutti voi un caro soluto
e augurio di pace.
Con la presente desideriamo mettervi al corrente dell’iniziativa nazionale che avrà
luogo a Monopoli (Ba) il prossimo 16-22 agosto: la Missione
nazionale dei giovani francescani
per i giovani.
L’idea di questa missione, organizzata da noi giovani per
altri giovani, è nata lo scorso agosto durante il cammino di ritorno
dai Giubileo dei giovani, subito
dopo aver ascoltato il vibrante
mandato missionario rivolto dal
Papa ai giovani di tutto il mondo:
“Voi porterete l’annuncio di Cristo nel nuovo millennio. Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”.
Sarà una missione voluta, preparata e realizzata da circa
300 giovani francescani provenienti da tutta Italia. Insomma,
una missione dei giovani per i
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
giovani, per tutti i giovani, soprattutto per coloro che sono lontani
da Dio e dalla Chiesa.
Questa esperienza missionaria, che certamente esce fuori dai comuni scherni di esperienze di missione, si baserà su due
principi fondamentali: la ricerca
e l’incontro, personale.
Come giovani francescani ci metteremo alla ricerca dei
nostri coetanei, andandoli ad incontrare laddove trascorrono il
tempo di riposo e di ferie nel mese
di agosto: spiagge, villaggi turistici, pub, discoteche, piazze, ecc.
A loro racconteremo la
nostra fede, il nostro incontro con
Per il mese di
agosto (16-22) la
GiFra nazionale
ha organizzato
una missione a
Monopoli in
provinica di Bari.
Questa iniziativa
è la conseguenza
dell’anno giubilare ed è il
concretizzarsi
dell’invito del
Papa ai giovani
di farsi
annuciatori della
Parola del
Signore.
Per informazioni
rivolgiti ad
Emanuela
Imbriaco, Tel.
051 576369
Notiziario -
7
Gesù che ha dato senso alla nostra vita, che ha riempito i nostri
cuori. A ciascun giovane che incontreremo personalmente, da
giovane a giovane, annunceremo
Gesù Cristo.
Nel volerLa aggiornare
su quest’importante iniziativa,
siamo soprattutto a chiederLe di
volerci dare il Suo affidandoLe
sin da ora la preghiera per la missione che abbiamo affidato alla
nostra Fraternità nazionale,
all’Ofs e ai Monasteri delle Sorelle Clarisse sparsi su tutto il territorio nazionale.
RingraziandoLa per esserci vicino nella preparazione
spirituale di questo importante
appuntamento, La salutiamo fraternamente.
zione sia vissuta con frequenti riunioni di studio e di preghiera” e
per quella permanente al n.44,3 1
programmi di formazione, mediante corsi, incontri, esperienze,
aiutino i fratelli a sviluppare la vocazione in fraternità e a seguire
la vita della Chiesa” .
Ci rivolgiamo a voi perché siate di aiuto nella sensibilizzazione dei fratelli a questo pro
blema. L’invito può essere esteso
anche a simpatizzanti, purché siano adeguatamente informati sul
tipo di incontri.
I luoghi prenotati hanno
una capienza massima di 25 posti e quindi siate solleciti a fornirci i nomi dei partecipanti. Per
quando riguarda la settimana di
formazione di Zocca daremo la
precedenza ai probandi e ai novi
Fr. Giuseppe Iandiorio
Assistente nazionale
Mariella Malagrinò
Presidente nazionale
II
OFS
Regionale
Ai Ministri
Ai Padri assistenti
Ai Maestri di formazione
Loro sedi
Carissimi,
quest’anno, dopo avere
superato non poche difficoltà, siano riusciti ad organizzare due
settimane di formazione, una permanente e l’altra iniziale.
Voi sapete quanto sia essenziale la formazione per la vita
dell’Ordine Francescano Secolare e per questo ci mettiamo al
vostro servizio per meglio adempiere assieme questo compito.
Le Costituzioni Generali
al n. 40,1 per la formazione iniziale dicono “ ... Questa forma8 - Notiziario
L’OFS regionale organizza
una settimana di
preghiera a
Fanano, guidata
da Fr. Cherubino Bigi: si vuole
indagare il
mistero dell’uomo fatto
preghiera
vivente e
specchiando si
in lui come
facevano i primi
compagni di
Francesco,
sperimentare
momenti di
preghiera e di
contemplazione
(Assistente
Regionale OFS:
0333 2927648)
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
zi, mentre per la settimana di preghiera di Fanano ai consiglieri
delle fraternità locali e regionale.
Vi chiediamo di riservare un’attenzione particolare anche
alla “Fraternità e Formazione
estate 2001” del centro nazionale
OFS.
Come vedete le occasioni di formazione sono numerose
e ben articolate. Sforziamoci di
vivere, come ci richiedono le costituzioni, una equilibrata relazione tra tempo di lavoro e tempo di
riposo e di qualificare il tempo
libero e il tempo di vacanza con
iniziative che aiutino la nostra
crescita e quella dei fratelli.
Vi auguriamo un buon
lavoro e vi salutiamo cordialmente.
Il ministro regionale
Silvio Imbriaco
L’assistente regionale
Fr. Pierdamiano Cantoni
III
OFS Nazionale
ARALDASSISI
29 giugno - l luglio 2001
Assisi - Cenacolo Francescano
L’ incontro, a cura della
Cominissione Nazionale dell’Araldinato, vedrà riunite le Fraternità degli Araldini e degli Araldi
di tutta Italia attorno al tema “Le
vie della pace” in una esperienza
di condivisione, di preghiera e di
gioiosa fraternità nei luoghi più
vicini al cuore di Francesco, Terminerà con un mandato di coltivazione della pace ai più piccoli
della famiglia francescana. Arrivo e sistemazione ore 15 di ven.
29/6, partenza ore 15,30 dom. 1/
7. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ai Centri Regionali
Ofs e Gifra.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
L’OFS regionale propone una
settimana di
formazione. In
quei giorni,
aiutati dall’esperienza
religiosa di San
Francesco, si
vuole intraprendere un cammino di ricerca,
un itinerario di
conversione per
ritornare al
Signore, fonte di
pace, di gioia e
di ogni bene.
SETTIMANA NAZIONALE
FAMIGLIA
16/20 agosto 2001
Roma Sacrofano - Fraterna
Domus
In un clima di condivisione e di fratemità il tema conduttore dell’incontro “I figli, primavera della Chiesa e della società” sarà affrontato, a cura della Commissione Nazionale Fami-
glia, con l’aiuto di esperti, in continuità con la riflessione proposta
nel Capitolo delle Famiglie 2000.
Ai momenti di riflessione, si alterneranno spazi di preghiera e di
dialogo. Ai figli sarà riservato uno
speciale accompagnamento, con
l’attenzione al loro fattivo
coinvolgimento. Arrivi e sistemazione dalle ore 15 del 16/8, partenza col pranzo del 20/8. TermiNotiziario -
9
ne ultimo per le iscrizioni 30 giugno 2001, con preghiera di indicare l’età dei figli. Sarà inviato il
programma dettagliato.
SETTIMANA DI FORMAZIONE NAZIONALE
21/25 agosto 2001
Assisi - Cenacolo Francescano
La Settimana, riservata
a ministri, assistenti e consiglieri, è finalizzata a porgere gli strumenti per assumere il tema dell’anno nel modo più adeguato ad
ogni Fraternità. La tematica fondamentale “Una Fratemità che
evangelizza” sarà proposta, a cura
della presidenza e dell’assístenza
nazionale, tenendo conto anche di
indicazioni metodologiche volte
a favorire la progettazione della
vita fraterna ed aspostolica.
Arrivi e sistemazione
dalle ore 15 del 21/8, partenza col
pranzo del 25/8. Per le prenotazioni è necessario provvedere entro il 30 giugno. Ai partecipanti
sarà inviato previarnente il programma dettagliato.
INCONTRO NAZIONALE
PROBANDI E NOVIZI
25-29 agosto 2001
Foligno - Oasi S. Cuore
L’incontro è rivolto a tutti coloro
che si stanno avvicinando all’Ordine Francescano Secolare o desiderano conoscerlo. Sarà un momento di comunione tra persone
in ricerca provenienti dalle varie
parti d’Italia e nell’approfondimento, nella condivisione delle
esperienze, nella preghiera, permetterà di crescere nel discernimento della propria vocazione.
Sono previsti mini-pellegrinaggi
in Assisi e visiteincontro con novizi del Primo e del Secondo Ordine. Arrivi e sistemazione dalle
ore 15 del 2518, partenza col
pranzo del 29/8. Le prenotazioni
sono da inoltrarsi entro fine giu10 - Notiziario
gno specificando se trattasi di
probando, novizio o semplice
simpatizzante, per poter impostare eventuali sezioni differenziate
di incontro. Sarà inviato il programma ad ogni partecipante.
I Frati Minori dell’Emilia-Romagna
le famiglie Zini e Dima
annunciano con gioia
la professione perpetua
di
Fr. Enrico e Fr. Luigi
sabato, 29 settembre 2001
ore 18,00
Chiesa di S.Nicolò in Carpi
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Vita della Provincia
I
Definitorio
Bologna
Casa “Ferroni”
3 luglio 2001
strutture.
delle pareti divisorie tra le diverse aule dello Studio Teologico.
* Si costruisce insieme il
calendario degli incontri del Definitorio fino al termine dell’anno:
22-24 agosto congregazione annuale; 2 ottobre incontro del
Definitorio; 12-16 novembre tempo forte del Definitorio; 5 dicembre incontro del Definitorio.
* Il giorno 28 il Ministro
provinciale ha incontrato l’Arcivescovo di Modena per concordare l’inizio della nostra nuova
* Si iniziano i lavori alle
fraternità (che sarà dedicata a San
ore 09.10 di martedì 3 luglio presPaolo apostolo) in quella Dioceso il salone della casa “Ferroni”,
si. Mons. Cocchi ha espresso tutin Viale XII Giugno. Il Definitorio
to il suo compiacimento e la sua
è presente al completo.
* Stanno per essere ultima- attesa. Questo è l’indirizzo della
ti i lavori dell’infermeria provin- nuova fraternità: Via Provinciale
* Si approvano i Verbali ciale, il Ministro provinciale ri- Est, 40 - 41015 Nonantola.
dell’incontro del mese di maggio. tiene sia opportuno prevedere il
trasferimento della stessa quando
* Si ritiene opportuno pre* Al secondo punto del- sarà passato il grosso caldo del- vedere per la mattinata del 3 otl’ODG l’ammissione al Novizia- l’estate. Questo permetterà un tobre l’inaugurazione dell’Inferto dei probandi presentati dal riordino della situazione del per- meria provinciale dopo la radicaMaestro e dal Coetus della casa sonale addetto.
le ristrutturazione.
di postulato. Letta la relazione e
sentito il parere dei singoli defi* Il Ministro provinciale
* Il Ministro comunica
nitori il Ministro ammette al No- aggiorna il Definitorio circa la che: Padre Venanzio è allettatto a
viziato i due postulanti: Roberto situazione di salute di alcuni fra- conseguenza della sua malattia; è
Ranieri e Juri Leoni.
telli che vivono nelle fraternità; stata inviata una reliquia di San
l’argomento dovrà essere ripreso Francesco Fogolla alla parrocchia
* Terminato il Baccelierato inevitabilmente nella congrega- di origine del Santo; è stato ultiFr. Raffaele Trotta continuerà, a zione annuale.
mato il “reliquiario” dei Santi
partire da settembre, gli studi a
Martiri della Cina alle “Grazie”.
Padova dove frequenterà il corso
* Viene deliberata la moper la Licenza in Teologia pasto- difica dello Statuto della Provin* Si terminano i lavori alle
rale.
cia in alcune sue parti per permet- ore 13 pranzando con gli ospiti
tere il pieno esercizio a tutte le della casa di riposo. Si ringrazia
* Si chiama in aula l’ing. attività. Fr. Bonifacio viene dele- l’ing. Biffoni per la cordiale ospiBiffoni responsabile delle nostre gato a concludere la pratica rela- talità; si augura buon compleancase di riposo di Bologna e Mon- tiva presso il Tribunale.
no a Fr. Gilberto e si salutano Fr.
ghidoro. Si constata il buon funMarco e Fr. Giuseppe che partozionamento di entrambe le
* Si autorizza il ripristino no per la Cina.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Notiziario -
11
II
Giustizia, Pace e
Salvaguardia
del Creato
Il Signore confermi l’augurio di Pace e Bene.
Bologna, 13 giugno 2001
Festa di S. Antonio di Padova
Il giorno 2 settembre
a Villa Verucchio,
ai Vespri
rito di iniziazione
alla vita consacrata
per i nostri
Postulanti
Reverendo P. Superiore,
Fr. Bruno Monfardini
Delegato prov. GPSC
mi permetto di invitare a
mettere nel programma della propria fraternità due impegni significativi per la nostra spiritualità e
qualificanti la nostra presenza
francescana:
1. In ottobre la giornata di pre- A breve sarà inviato a tutte le fraternità il sussidio per le preghiere prima e
ghiera per la Pace nello Spi- dopo i pasti. Il volumetto, p. 143, è stato curato da Fr. Carlo Dallari. Ne
rito di Assisi sulla scia della riproduciamo la copertina.
preghiera del papa nella città
di S. Francesco del 26 ottobre 1986. Per questo speriamo di avere in tempo gli opuscoli preparati dal Centro Italiano GPSC;
2. La giornata ecumenica di preghiera per la salvaguardia dei
creato proposta dalla Charta
Oecumenica europea di
Strasburgo, (vedi Notiziario
provinciale di giugno, n. 63,
pag. 18) Questa può facilitare l’incontro con i fratelli cristiani non cattolici. Per questo alcuni scelgono una data
vicino alla festa di S, Francesco, altri una domenica della
primavera.
Penso che ci riconosciamo anche in questo impegno indicato dalla Charta Oecumenica:
ci impegniamo a contrastare ogni
forma di nazionalismo che conduca all’oppressione di altri popoli e di minoranze nazionali e a
ricercare una soluzione non violenta dei conflitti (Ibidem, 18).
Per la conoscenza dello
spirito francescano, l’intuizione
di risposte e di testimonianza alla
realtà che ci circonda, per preghiera per il dono della pace è
valido strumento il Manuale Strumenti di pace orinai distribuito in
tutti i conventi.
12 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Note di Cronaca
I
Veglia di Preghiera
alla “Santa”
risplendano come specchio ed
esempio per tutti coloro che vivono nel mondo.” (FF 2829) Uno
specchio che si è fatto messaggio
per ciascuno di noi: “Lasciati
Ci sono tanti modi di sta- guardare”.
re insieme. Più o meno incisivi,
Poi, in fila, per avvicinarpiù o meno interessanti. Ma sem- ci allo specchio e sostarvi un attipre e comunque il ritrovarsi in- mo davanti. Significativo questo
sieme dice che c’è qualcosa che movimento verso, che ci richia“sta nel mezzo”, che ci spinge ad ma ciò che Chiara scrive ad Agneuscire dalla nostra cerchia, più o se: “Colloca i tuoi occhi davanti
meno ristretta, e provare a fare allo specchio dell’eternità, colloqualche passo un po’ più in là. ca la tua anima nello splendore
Qualcosa o Qualcuno.
della gloria, colloca il tuo cuore
La sera dell’8 giugno, noi in Colui che è figura della divina
fratelli e sorelle del l°, 2° e 3° sostanza, e trasformati interamenOrdine francescano, ci siamo ri- te...” ( FF 2888)
trovati nel nostro coro e questo
E lì. mentre si andava, ci
Qualcuno era lì. Con i lineamenti si poteva chiedere: “Riuscirò a
che tutti noi ben conosciamo, vedermi così come sono? Senza
quelli del Crocifisso di S. Da- maschere, senza illusioni? Saprò
miano. Ci guardava!
essere un riflesso vero di quel
Eravamo tanti, inaspetta- Volto che continua a ripetere:
tamente tanti, ma ci ha guardato “Lasciati guardare?” Saprò ricouno per uno. Gli occhi spalancati noscere in quell’Unico Volto i
sul Mistero che Lui è sul mistero mille volti riflessi dei fratelli, di
che noi siamo. Accanto al Croci- ogni fratello?
fisso, uno specchio. Cosa piuttoQuelle domande sono risto insolita per un monastero! maste. Memoria indelebile che
Eppure di grande valore se S. rende vivo l’invito di Chiara: “OChiara lo riporta anche nel suo gni giorno porta l’anima tua in
Testamento: “Proprio il Signore questo specchio e scruta in esso
ha collocato noi come modello, continuamente il tuo volto...” ( FF
ad esempio e specchio non solo 2902).
per gli altri uomini, ma anche perOgni giorno, con quelle
le nostre sorelle affinché esse pure domande dentro. Verso Cristo,
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
nostro Specchio. Ogni giorno “attivi e responsabili - come sottolineava il Ministro provinciale durante l’omelia per poter riconoscere che Lui, Cristo, è il Signore
della nostra vita”. Ogni giorno,
perché il nostro stare insieme sia
incisivo, interessante e aiuti a
“RIFLETTERE”.
Le Sorelle Clarisse
di Bologna
II
COMPI: 1° incontro
di area
Andate a due a due
e annunciate la pace
e la penitenza
Prima evangelizzazione e
profezia francescana
Profezia Francescana,
questo ambizioso progetto ha richiamato ad Assisi dal 18 al 22
giugno frati e francescani secolari impegnati nella varie forme di
evangelizzazione per il primo
convegno di Area. La sacralità del
luogo, S. Maria degli Angeli, culla dell’Ordine, ha subito richiamato alla Madonna, vergine fatta
chiesa, ed alla priorità della evangelizzazione per ogni frate.
Notiziario -
13
La trepidazione con cui ci
si avvicina a questi santuari e a
riflessioni così coinvolgenti si è
dissolta nella cordiale accoglienza che i coordinatori hanno manifestato ad ogni nuovo arrivo.
Volti noti, ma soprattutto il segno
della fraternità hanno confermato che insieme è possibile e gioioso dire e dare Cristo all’uomo di oggi.
Fin dalla prima sera si ha
avuto dinanzi il vasto chiostro di
Francesco in cui si muove il frate, evangelizzatore itinerante,
presente nella pastorale parrocchiale, della salute, nelle missioni al popolo, nella evangelizzazione missionaria, nella guida
dell’Ofs e della GiFra, nella direzione dei santuari, nell’aiuto ai
carcerati, ecc. Sono rimaste impresse le parole programmatiche,
applicabili ovunque, del vescovo di Viterbo, V. Chiarinelli: andare verso l’altro, andare oltre,
dare di più.
Nell’ascolto delle lezioni magisteriali, nel confronto nei
gruppi, nella conversazione informale, nella presentazione dei vari
settori dell’area e nella progettazione, si è lodato il Signore per
la fecondità della sua chiesa, si è
ammirato e quasi invidiato l’entusiasmo e l’efficace attività di
tanti, si è confermata la speranza
di successo, la voglia di testimonianza, si è accesa la fantasia: tanti progetti… Tutti da realizzare
nello stile francescano: nella
fraternità ti lasci evangelizzare, è
la fraternità che evangelizza. Dal
livello nazionale deve diffondersi la necessità di incontro e confronto nelle realtà provinciali e
interprovinciali: insieme si ottiene certamente di più.
Erano presenti una settantina di frati, in buona percentuale giovani ed entusiasti, una
qualificata rappresentanza del14 - Notiziario
l’OFS e della Gifra; per noi della
Provincia di Cristo Re, fr. Giuseppe Barigazzi, delegato provinciale
Unione Parroci, fr. Giovanni Di
Maria, consigliere nazionale
Unione Parroci, fr. Bruno
Monfardini per le missioni al popolo. Oltre agli Atti si è auspicata
la pubblicazione delle indicazioni essenziali emerse dal convegno per un riscontro pratico e immediato.
Fr. Bruno Monfardini
III
Fr. Pierbattista a
Gerusalemme
Molte vicende locali
spiegano come e perché la Custodia di Terra Santa abbia destinato
ai cattolici d’espressione ebraica
un edificio che possedeva nella
Gerusalenirne ovest, presso la via
di Giaffa.
Domenica 7 gennaio
2001, solennità del Battesinio del
Signore, il P. Custode di Terra
Santa, P. Giovanni Battistelli,
ofm, ha proceduto alla benedizione e inaugurazione della cappella e della sede della comunità cattolica di lingua ebraica di
Gerusalenune, Finora la Qehillah
(parola ebraica che significa “comunità”) di Gerusalemine si è riunita nei giorni festivi presso il
Terra Saneta College, di proprietà della CTS. Da circa un anno era
in attesa che terminassero i lavori di ristrutturazione e restauro
nell’edificio finora conosciuto
come “Ex Jerusalem Post”, anch’esso di proprietà della CTS, e
che ora è diventato a pieno titolo
la sua sede ufficiale, dove essa
potrà svolgere le sue attività con
maggiore libertà e decoro.
A fare gli onori di casa è
stato il francescano P. Pierbattista
Pagine WEB
di comune
interesse
Istituto di Studi
Ecumenici
“San Bernardino”
Venezia
www.isevenezia.it
Conferenza Italiana
Superiori Maggiori
(CISM)
www.cism-italia.org
Nota:
Il Ministro provinciale della provincia
della Francia dell’ovest comunica che
il famoso convento
di Parigi situato in
via Marie-Rose, 7
non è più disponibile per accoglire frati
ospiti di passaggio
perchè la struttura è
stata posta a servizio
ai frati in formazione
e a quanti si recono
in quella città per
motivi di studi superiori.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Pizzaballa, che il Patriarca latino
di Gerusaleinine nominò due anni
fa responsabile di questa comunità. Alla presenza del P. Custode, di altri rappresentanti della
Custodia di Terra Santa, del parroco francescano di Gerusalemme
e di un folto gruppo di confratelli,
P. Pierbattista ha preso la parola
per ringraziare innanzi tutto il Signore per aver permesso di aprire “questa nostra Casa” e subito
dopo la Custodia di Terra Santa
per aver creduto malgrado i tanti
problemi che essa deve quotidianamente affrontare, non ultimo la
carenza di personale in questo
progetto, in questo “serne gettato”.
Ha quindi preso la parola il Padre Custode.
Richiamandosi alla “prova di coraggio”, ha esordito dicendo che è un’opera che la Custodia doveva fare, perché radicarsi sempre più sul territorio fa
parte della nostra missione, che è
quella di portare Gesù Cristo a
tutti.
Ha poi detto: “Questa
benedizione che mi accingo a
impartire sia una preghiera che
chiede al Signore di darci la forza di realizzare tutte le sue aspettative, le idee che Egli stesso ci
ha suggerito”.
E ha indicato la strada da
seguire, che è quella di fare tutto
con spirito francescano di umiltà, carità, povertà e accoglienza.
Ha concluso ringraziando le benefattrici salernitane Italia ed
Erminia Serretiello, terziarie francescane.
Pronunciata quindi la rituale preghiera di benedizione, ha
asperso con l’acqua benedetta
l’altare e i muri della cappella,
dedicata ai Santi Simeone e Anna,
e poi tutti i locali della casa.
Si tratta di una palazzina
a tre piani che fu costruita alla fine
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
del secolo XIX, agli inizi del secolo scorso divenne sede del Consolato italiano, che ha lasciato il
suo segno nelle porte di legno intarsiate. Durante il mandato britannico fu trasformata in albergo;
dopo la guerra del 1948 fu evacuato e i francescani della Custodia di Terra Santa decisero di
fittarlo ad un giornale; successivamente essi chiesero di riavere
l’immobile e la direzione del giornale non ebbe difficoltà a ridarglielo.
Tratto da “Frate Focu”,
2001, 3
La famiglia Trotta
i Frati Minori dell’Emilia-Romagna
annunciano con gioia
l’Ordinazione sacerdotale
di
Fr. Raffaele
15 settembre 2001
Ore 17,00
Cattedrale di S. Pietro - BO
Notiziario -
15
Abbiamo Vissuto
* Mercoledì 6 maggio
presso il policlinico S. Orsola
inaugurazione della sala informatica multimediale “Mariele Ventre”. Costruita con il contributo
dell’Antoniano.
* Nei giorni 16 e 17 alle
Grazie di Rimini incontro del
Consiglio regionale OFS.
* Domenica 24 i post novizi iniziano una settimana di vacanze insieme a Fobello (NO).
* Lunedì 18 presso il Mo* Il 24 viene consegnata
nastero della “Santa” di Bologna alla chiesa di Massa Carrara-Ponfunerale di Sr. Benigna.
tremoli una reliquia di S. Francesco Fogolla destinata alla Chiesa
* Venerdì 8 alle ore 21 ve* Il giorno 18 alle ore 16 del paese natale.
glio di preghiera presso il Monapresso la curia provinciale inconstero della “Santa”.
tro del Consiglio del Segretario
* Lunedì 25 presso la sala
consigliare del Comune di Bolo* Lunedì 11 giugno alla provinciale FeS.
gna consegna del “Nettuno d’OVerna inizia la riunione delle
* Lunedì 18 iniziano gli ro” a Fr. Ernesto Caroli.
Madri presidenti OSC e dei loro
Consigli per eleggere la nuova esercizi spirituali presso l’infer* Il 25 il “Piccolo Coro
coordinatrice nazionale. Sarà elet- meria provinciale.
Mariele Ventre dell’Antoniano”
ta Sr. Maria Concetta Sfregola,
* Dal 18 al 22 giugno ad parte per una tournè in Polonia,
abadessa di Albano.
Assisi convegno “area evangeliz- rientrerà il giorno 3 luglio.
* Il giorno 12 giugno sag- zazione” della COMPI.
* Nei giorni 28-30 giugno
gio 2001 degli alievi dell’Acca* Il giorno 19 rientra in Ita- ad Assisi incontro degli Under 10.
demia d’Arte Drammatica dellia da Gerusalemme Fr. Matteo.
l’Antoniano.
* Venerdì 29 giugno si ter* Mercoledì 20 pubblica- mina presso le Grazie la nuova
* Il giorno 15 alle 19.45 a
S. Antonio di Bologna ricordo di zione del programma di FP 2001- struttura che ospiterà definitiva2002.
mente le reliquie dei Martiri.
Fr. Marco Fabbri.
* Il 21 e il 22 esami orali
* Il giorno 15 presso lo studio teologico esame scritto di di Baccelierato presso il nostro
Studio Teologico; saranno bacciebaccelierato.
lieri: Fr. Riccardo Ceriani, Fr. An* Sabato 16 muore Sr. Be- drea Grossi e Fr. Raffaele Trotta.
nigna Cirillo.
* Venerdì 22 all’Antoniano
* Il 16 e il 17 a Villa Veruc- saggio 2001 de “Le Verdi Note”.
chio ritiro di accoglienza.
16 - Notiziario
* Martedì 3 incontro del
Definitorio provinciale presso la
casa “Ferroni”.
* Domenica 8 luglio Fr.
Giuseppe e Fr. Marco partono per
la Cina.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Progetto Comunitario
Bologna - Fraternità dell’Osservanza
Ringraziando il Signore
per averci chiamati alla sequela
di Cristo nello Spirito di Francesco d’Assisi e averci costituito in
fraternità e come fraternità, riconosciamo che “è da essa che devono scaturire gli orientamenti
operativi per la vita e la missione” (cfr Priorità per il sessennio
2). Questo progetto di vita e di
attività è stato elaborato con l’apporto di tutti, in un clima di ascolto e di rispetto verso le esigenze
e le aspirazioni di ogni fratello.
La nostra fraternità si caratterizza come fraternità formativa. E’ infatti sede del postnoviziato. Accanto a questa realtà è stata costituita la “Casa di
Preghiera Oreb” per l’accoglienza e l’animazione di gruppi soprattutto giovanili e permangono attività collaudate come i laboratori e altre attività manuali
come la cura della campagna e le
molteplici e variegate attività culturali come le Giornate dell’osservanza (maggio – settembre - dicembre).
1. Spirito di Orazione e Devozione
La preghiera francescana
nasce da un’esperienza personale dell’amore del Padre donato a
noi attraverso il Verbo incarnato.
Lo spirito di orazione e devozioFrati Minori dell’Emilia-Romagna
ne è un dono che viene dall’alto e
che, accolto da ogni fratello si
esprime nella preghiera personale e nella preghiera comunitaria
come un modo per servire, amare, onorare e adorare il Signore
Dio vivo e vero.
La lode e il rendimento di
grazie a Dio per i suoi doni, per
la sua Parola, per l’Eucaristia per
le opere che compie in noi e nel
mondo, sono riconoscimento dell’azione dello Spirito del Signore
che agisce nei piccoli e nei poveri.
Alimento della fedeltà
vocazionale del frate minore è
l’incontro con Dio che si
attualizza attraverso la preghiera
liturgica e la preghiera personale, coltivata assiduamente da ciascuno nei modi che lo Spirito suggerisce: adorazione, meditazione,
preghiera affettiva, contemplazione, preghiera sulla Parola di Dio,
preghiera litanica.
La preghiera liturgica ha
come centro la celebrazione dell’
Eucaristia che è culmine e fonte
di tutta la preghiera cristiana. La
nostra fraternità celebra quotidianamente l’Eucaristia il mattino e
una volta alla settimana alla sera
per favorire la partecipazione di
tutti i frati.
Ordinariamente si tiene
una breve omelia, specialmente
nel tempi forti. L’Eucaristia viene presieduta dal sacerdoti con
turno settimanale ed è animata dal
canto tenendo conto dello spirito
dei tempi liturgici.
La Liturgia delle Ore viene celebrata ordinariamente in
maniera completa: al mattino le
Lodi, alle ore 12.30 l’Ora sesta,
alla sera l’Ufficio delle Letture e
i Vespri. Cerchiamo di celebrarla
con calma e dignità utilizzando
spesso il canto.
Tra l’Ufficio delle Letture e i Vespri ci dedichiamo a un
breve momento di meditazione
comunitaria.
Oltre ai ritiri comunitari
e agli esercizi spirituali annuali,
ognuno ha la possibilità di vivere
altri momenti forti di preghiera
durante l’anno (giornate di deserto, periodi di eremo).
Il Giovedì sera ci ritroviamo per l’Adorazione Eucaristica
all’inizio della quale leggiamo le
letture della domenica successiva affinché sia la Parola di Dio
proposta dalla Chiesa a guidare la
nostra preghiera.
Nei tempi forti ci ritroviamo settimanalmente per la
condivisione della Parola di Dio
della domenica. Ci prepariamo a
celebrare alcune solennità (Imma
Notiziario -
17
colata, natale, San Francesco) per
mezzo di tridui o novene e diamo
particolare risalto al Triduo Pasquale.
Nelle domeniche di quaresima e il venerdì santo celebriamo la Via Crucis lungo la salita
che conduce al Convento e durante il mese di maggio recitiamo
insieme il rosario.
2. Comunione di vita in fraternità
Consapevoli che non ci
siamo scelti, ma che il Signore ci
ha radunati per rendere testimonianza al suo amore, riteniamo la
vita fraterna come un elemento
caratterizzante del nostro essere
frati minori. Per questo ci sforziamo di curarla e di viverla non solo
attraverso la partecipazione agli
atti comuni, ma soprattutto costruendo uno stile di rapporti impostati sul dialogo, sull’attenzione, sull’accoglienza reciproca, sul
rispetto delle diversità e sul servizio vicendevole, manifestandoci l’un l’altro le nostre necessità
e considerando l’attenzione al fratello e la vita fraterna più importanti delle attività pastorali comuni e di ciascuno. Cerchiamo di
dare importanza al momenti forti
della vita fraterna, quali il Capitolo della fraternità, in modo che
rappresenti un momento di confronto, di condivisione e di crescita per tutti e non sia limitato ai
problemi materiali.
Riteniamo che la crescita umana favorisca la comunione
con i fratelli e con Dio e la comunione con Dio ci sostenga nell’impegno per la costruzione della fraternità. Per questo è importante che ognuno curi la propria
crescita umana e il proprio rapporto personale con Dio.
Cerchiamo di partecipare alle iniziative della Provincia
per esprimere il nostro essere
un’unica famiglia, chiamata a
18 - Notiziario
rendere presente oggi, nella nostra regione, il carisma di Francesco d’Assisi.
Riguardo al lavoro, ci
proponiamo un maggiore
coinvolgimento di tutti nella
conduzione della casa e ci impegniamo affinché le attività dei singoli siano condivise da tutta la
fraternità, almeno con la preghiera per gli altri fratelli. Ci proponiamo di svolgere qualche attività che coinvolga alcuni fratelli, sia
nella preparazione che nella
conduzione e nella verifica. Riteniamo che questo sia molto importante come testimonianza del
nostro essere fratelli.
Riteniamo che la
compresenza di frati giovani e di
frati anziani nella nostra fraternità
sia un’occasione preziosa per la
crescita e l’arricchimento di tutti
e ci proponiamo di sfruttarla maggiormente.
Attualmente ci ritroviamo tutti per un momento settimanale di ricreazione. Ci rendiamo
conto che non è sufficiente e vorremmo incrementare questi momenti perché sono molto utili a
far crescere la qualità della nostra
vita fraterna.
3. Vita in Minorità, Povertà e
Solidarietà
La motivazione di fondo
della scelta francescana di vita in
povertà, minorità e solidarietà
l’amore per Gesù Cristo, che ‘Aa
ricco che era si è fatto povero per
amore nostro” (2Cor 8,9), si è fatto servo e obbediente fino alla
morte ed ha donato tutto se stesso per la salvezza dell’umanità.
Come tutte le fraternità,
anche la nostra trova difficoltà a
vivere la povertà francescana nelle sue esigenze più profonde. Tuttavia cerchiamo di essere fedeli
alla povertà intesa come dipendenza ed essenzialità e tensione
verso un’espropriazione di ciò
I Frati Minori della Toscana propongono nel mese di agosto una settimana di spiritualità francescana al
Santuario della Verna; T. 0575 5341
che non serve. Dobbiamo ammettere che la casa in cui viviamo è
al di sopra degli standard medi
delle abitazioni comuni. Vorremmo vivere uno stile di vita
improntato all’uguaglianza dove
non ci siano privilegi ma tutti siano servi gli uni degli altri, nella
condivisione di ciò che ognuno
ha.
La solidarietà deve essere vissuta prima all’interno della
fraternità e poi condivisa con
l’esterno. La fraternità sta facendo lo sforzo di aprirsi al molteplici bisogni dell’uomo di oggi e
condividere ciò che è stato ricevuto e che oggi ci responsabilizza come Frati Minori, chiamati a
vivere da poveri.
Le entrate esigue della
fraternità, provengono soprattutto dalle pensioni, dal lavoro dei
fratelli e dall’utilizzo da parte di
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
* Turchia biblica
3-10 settembre 2001
* Egitto cristiano e
Monte Sinai
18-25 ottobre 2001
* Siria cristiana
23-30 novembre 2001
Queste le proposte del
commisariato regionale
di Terra Santa per i
prossimi mesi.
(Fr. Silvestro Casamenti
0349 5756279)
terzi di alcuni locali della casa e
dal contributo della Provincia per
i professi temporanei. La fraternità utilizza queste entrate oltre che per le spese della vita quotidiana, anche per rendere l’ambiente decoroso ed accogliente,
per le persone e 1 ruppi che spesso lo utilizzano per momenti di
ritiro e di formazione. Ci proponiamo di vivere l’accoglienza e la
disponibilità verso i poveri di
qualsiasi genere offrendo un aiuto materiale, morale e spirituale,
secondo le nostre possibilità.
Certamente dobbiamo
impegnarci nel vivere con maggiore essenzialità e destinare una
cifra mensile a favore dei poveri.
Dovremmo prevedere esperienze
che ci aiutino a conoscere le realtà di emarginazione del mondo
contemporaneo e inoltre cercare
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
di condividere le povertà materiali e morali di cui soffrono tanti
nostri fratelli e sorelle sviluppando in tal modo nuove forme di
effettiva solidarietà.
4. Evangelizzazione - Missione
Siamo consapevoli che
per evangelizzare dobbiamo prima lasciarci evangelizzare, cioè
lasciarci plasmare e convertire
continuamente dalla Parola mediante un ascolto personale e fraterno che ci porti a vivere noi per
primi il Vangelo che siamo chiamati ad annunciare agli altri. Siamo convinti che potremo essere
fedeli alla nostra vocazione di
fraternità evangelizzatrice nella
misura in cui presteremo una particolare attenzione alle esigenze
più profonde ed urgenti del mondo in cui viviamo e saremo attenti
ai segni dei tempi.
La prima forma di evangelizzazione è la testimonianza della
nostra vita evangelica nella misura in cui ciascuno e tutti insieme cercheremo di essere fedeli
alla nostra vocazione di farti minori, avremo già predicato e anche le nostre attività apostoliche
avranno un’efficacia evangelizzatrice.
Concretamente la nostra
fraternità è caratterizzata da forme di apostolato legate al frati che
le compongono persone:
Cappellanie, Lavoro presso le
strutture della Diocesi, Radio
Tau, Antoniano, Predicazione,
Pane di S. Antonio, Giornate dell’osservanza, Associazione Giorni Nuovi, oltre all’impegno pastorale o di servizio che svolgono 1
professi temporanei. Dobbiamo
fare in modo che i diversi impegni non impediscano la partecipazione alla vita aterna, specialmente alla preghiera.
Vogliamo impegnarci
nella condivisione fraterna del
lavoro di ciascuno in modo che
le attività, anche se svolte dai singoli, siano condivise e sostenute
dalla solidarietà e dalla preghiera di tutti i fratelli.
Ci impegniamo a far sì
che la Casa di preghiera Oreb diventi veramente un “luogo dello
Spirito” per tutti gli uomini e le
donne assetati di Dio, in particolare per i giovani. Oltre ad accogliere i gruppi che lo richiedono,
vorremmo proporre noi, come
fraternità, esperienze di preghiera e di condivisione incentrate
sulla Parola di Dio e sulla spiritualità francescana.
5. Formazione
Siamo consapevoli che la
formazione, sia iniziale che permanente, è fondamentale per la
maturità e la fedeltà vocazionale.
Siamo anche convinti che ogni
frate è il primo responsabile e
Notiziario -
19
protagonista della propria formazione. Il fatto che la nostra
fraternità sia una fraternità di formazione è uno stimolo e un’occasione per curare maggiormente questo aspetto.
Anzitutto riteniamo essenziale curare l’equilibrio tra i
diversi aspetti della nostra vita:
preghiera, vita fraterna, apostolato, studio; equilibrio non sempre facile da raggiungere. Lo studio non è fine a se stesso, ma deve
condurci a conoscere e ad amare
di più il Signore ed offrirci i mezzi
per fortificare il nostro rapporto
con Lui ed essere sempre idonei
a svolgere la missione evangelizzatrice che ci viene affidata.
Concretamente, vogliamo usufruire di tutte le occasioni
che ci vengono offerte, sia personalmente che come fraternità:
Vita di preghiera,vita fraterna,
Capitolo, aggiornamento personale, incontri fraterni, iniziative
di formazione permanente organizzate dalla Provincia, dall’Ordine e dalla Chiesa locale.
Come è stato stabilito nel
Capitolo provinciale del 2000, ci
proponiamo di tenere in questo
triennio una settimana di formazione da svolgersi all’interno della nostra fraternità, gestita ed organizzata con il contributo di tutti i fratelli.
Bologna, Osservanza:
16 maggio 2001
Il giorno 20 luglio
a Caninde in Brasile,
INCONTRO
INTERNAZIONALE
DEI GIOVANI
PROFESSI PERPETUI
DELL’ORDINE,
terminerà a fine mese
20 - Notiziario
per tutti - relazioni interpersonali
(Dott.ssa Anna Rita Colasanti, Dott. Mario Becciu, Dott.ssa Lia Pieressa)
28-30 gennaio 2002
4-6 febbraio 2002
6-8 febbraio 2002
per tutti - dialogo interrreligioso, interculturale ed ecumenico
(Fr. Bruno Monfardini, Presidente Commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato)
17 ottobre 2001 Fiorenzuola (Piacenza e Parma)
31 ottobre 2001 Carpi (Reggio Emilia, Modena, La Verucchia)
7 novembre 2001 Villa Verucchio (Rimini)
28 novembre 2001 Forlì (Ravenna, Milano Marittima, Cesena,
Montepaolo, San Piero in B.)
5 Dicembre 2001 Bologna Osservanza (S. Antonio, SS.
Annunziata, S. Orsola, Ferrara, Imola)
19 marzo 2002 (Bologna, Sant’Antonio)
(Cfr. Documento Capitolo 2000, 39)
Primi 5 anni di professione perpetua
(il calendario verrà stabilito a parte con il coordinatore)
Sotto i 40 anni d’età
(il calendario verrà stabilito a parte con il coordinatore)
Dai 40 ai 60 anni d’età
La crisi del realismo
(Fr. T. Matura, Prof. Pio Scilligo)
11-14 dicembre 2001; Milano Marittima
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
I Nostri Fratelli Defunti
Sr. Maria Benigna
Cirillo
lata di Palagano. Il 25 marzo 1957
emetteva la professione solenne
presso il monastero del “Corpus
Domini” in Bologna, dove vivrà
il resto dei suoi giorni ricoprendo
per diversi anni l’incarico di
Badessa.
La S. Messa esequiale
sarà celebrata lunedì 18 giugno
alle 14,50 presso il Monastero di
Bologna .
Mentre raccomando a
tutte le Fraternità di attendere alla
preghiera di suffragio prevista dagli SSPP (cfr 16,1), auguro a tutti
voi pace e bene.
Fr. Marco Zanotti
Segretario provinciale
Ricordando ...
Bologna 18 giugno 2001
La nostra amatissima sorella Sr.Maria Benigna di Gesù
Sacerdote, al secolo Isabella
Cirillo, nata a Castellaneta (TA)
il 20 ottobre 1916, di età 84 e 63
di vita religiosa, è ritornata alla
Casa del Padre il 16 giugno 2001
alle ore 9,30 circa, mentre era
degente presso la Casa di Cura
Toniolo per la fisioterapia alla
gamba destra, in seguito all’intervento al femore, fratturato il 17
maggio.
Suor Maria Benigna aveva vestito l’abito religioso a 19
Carissime
sorelle e fratelli,
sabato mattina, 16 giugno, presso la casa di cura “Toniolo” la nostra sorella Maria
Benigna è entrata nella luce eterna di Dio all’età di 84 anni, dopo
aver vissuto 64 anni di vita religiosa.
Sr. Maria Benigna Cirillo
era nata a Castellaneta (TA) il 20
ottobre 1916, all’età di 21 anni
La Comunità delle Sorelle Povere del Monastero della “Santa” di Bologna
vestiva l’abito religioso presso le in occasione della visita pastorale del Cardinale Giacomo Biffi, arcivescoSuore francescane dell’Immaco- vo l’8 maggio 2001.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Notiziario -
21
anni presso l’Istituto Francescane
dell’Immacolata il 17 agosto
1937, riponendo in quello stesso
momento nel cassetto un sogno:
vivere in clausura, a causa dell’opposizione del papà, che non
poteva rassegnarsi all’idea di non
vedere più l’unica figliola tra
quattro fratelli. Fece quindi la
Professione Temporanea nello
stesso Istituto il 31 agosto 1938 e
la Professione Perpetua il 30 settembre 1941. Fin da allora suor
Benigna si esercitò a vivere l’unica cosa essenziale nella vita di
ogni battezzato: fare momento per
momento l’adorabile Volontà di
Dio.
Dal 1944 al 1950 è Superiora a Frassinoro; animatrice
della Parrocchia, maestra di canto e di ricamo, sapiente educatrice, amabile maestra d’asilo e
dolce mamma di tanti bimbi. La
sua salute è già molto cagionevole, tanto che i suoi polmoni richiedono periodi di permanenza in
montagna per ricuperare salute e
voce e riprendere poi le attività a
lei affidate.
Dal 1950 al 1955, suor
Benigna viene trasferita a Bologna quale Superiora. Questi sono
gli anni in cui riemerge dal profondo il suo sogno, che si compie
l’8 dicembre 1955 quando lascia
l’Istituto Francescane dell’Immacolata per entrare nel Monastero
del Corpus Domini tra le Clarisse
della Santa, ove emette la Professione Solenne il 25 marzo 1957.
Decisione sofferta e colma di incomprensioni e contrasti
fu quella di suor Benigna, ma ormai con passo sicuro e piede leggero inizia questo nuovo periodo
della sua vita di consacrata, rispondendo in pienezza al mistero che porta nel segreto del suo
cuore: è suor Maria Benigna di
Gesù Sacerdote e il Sacerdozio di
Gesù diventa il suo programma e
22 - Notiziario
il suo stile di vita nella Chiesa e
per la Chiesa.
Certamente nel tempo
emergeranno testimonianze di
molti a rendere evidente com’ella ha vissuto il suo Sacerdozio
battesimale e di consacrata. Il
Dono da lei ricevuto dal Padre
l’ha donato senza riserve, spezzando l’alabastro del suo cuore,
perché il profumo della sua vita
si spandesse nella Chiesa, ma anche tra le Sorelle della Comunità
del Corpus Domini, ove ha profuso le sue doti materne nel servizio di Abbadessa a cui è stata
ripetutamente chiamata dalla Sorelle per diversi anni.
Dal 1955 al giorno della
sua morte avvenuta in giorno di
sabato, nella felice coincidenza
della Vigilia del Corpus Domini,
la vita di suor Benigna ha avuto
il sigillo della incondizionata docilità alla Volontà del Padre, in
tutte le vicende liete e dolorose,
in un incessante atteggiamento di
silenzio orante e di disponibilità
alle numerose persone che a lei
ricorrevano per consiglio e conforto; prudente e mite nel dialogo con le Sorelle, possiamo dire
di averla vista seria e decisa, mai
adirata. Sapeva a volte essere ironica e allora chi voleva capire,
capisse.
Fino all’ultimo giorno
della sua vita, sul letto della sofferenza ha ripetuto incessantemente: “Padre, sia fatta la tua
Volontà fino in fondo”.
A conclusione di questo
ricordo di suor Benigna, della
quale si dirà sempre poco anche
se si aggiunge ancora di più, ci
piace affermare che in questi ultimi anni, è stata una Presenza: è
l’unica parola che può rispondere al suo essere tra noi.
Le Sorelle del
Corpus Domini
La “Via Crucis” di Caterina
Un libretto per meditare la “Via
Crucis” con l’aiuto di S.
Caterina de’ Vigri: è quanto propone Giorgio Barghigiani editore che ha recentemente pubblicato “Via Crucis di S. Caterina
da Bologna” (30 pagine, a £
3mila), già disponibile nelle librerie Paoline e Dehoniana, e
nel monastero della Santa.
“L’idea - scrive nella Premessa
Gilberto Sgarbi - è venuta da una
giovane clarissa del Monastero
di via Tagliapietre. Meditando la
Passione del Signore, e avendo
tra le mani il Rosarium, cioè il
poema di S. Caterina recentemente tradotto, la religiosa ha
avuto l’intuizione di utilizzare per un pubblico più ampio la Passione
scritta da S. Caterina per l’esercizio della Via Crucis. Ci auguriamo
che il libretto possa invogliare i lettori a riscoprire lo straordinario
poema del Rosarium”.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
L
Introduzione
Questo studio vuole essere un contributo alla riflessione sulla Vergine Maria secondo
il percorso umano e teologico di
Francesco d’Assisi († 1226). Nei
suoi Scritti, i richiami biblici e liturgici, la devozione mariana monastica ed orientale si fondono armonicamente con frequenti richiami alla poesia cortese, in
composizioni teologiche di alta
liricità. Questa sua “cultura” non
è solo un complesso condizionante e preesistente d’informazioni, ma un “modus essendi”
prerazionale e profondamente
umano capace di sintonizzarsi
con un dato originario, indisponibile ed eterogeneo, ma presente nelle forme del vivere. Per
il suo modo di essere non si possono intuire le sorgenti del pensiero di Francesco senza passare attraverso il suo universo simbolico
dove ogni categoria rimanda ad
un’alterità viva, personale ed altra
rispetto al suo segno. Per comprendere la sua effervescenza letteraria non si possono neppure disattendere gli stimoli esterni dati dal
risveglio spirituale e pauperale
nel contesto di una spiritualità
che cerca un approccio più sensibile e meno astratto alla vita
terrena ed umana di Cristo e delFrati Minori dell’Emilia-Romagna
la Vergine Maria. Tutto ciò è
spesso parallelo alla riscoperta
della donna e del femminile nella società e nell’ambito religioso di quest’epoca. La predicazione eterodossa poi, dice che la
donna da ora è più rilevante anche fuori delle mura domestiche
e monasteriali. La presenza di
“sorores” e “amicæ” catare, documentata nel 1143/5 tra i renani
e nel 1218 tra i valdesi, mostra
che le donne hanno un ruolo attivo, al di fuori della comunione
ecclesiale, nel ministero della
Parola e dei sacramenti. Generalmente la donna di quest’epoca è ancora condizionata dall’esempio della “mulier” e della
“domina” straordinaria tramandata dall’agiografia femminile e
dalla società, ma anche da clero
e cavalleria, che la giudicano sulla Vergine Maria. Di fatto tutto
ciò pare più il frutto del cosciente
immaginario collettivo della perfezione, che un modello femminile reale e ripercorribile anche
solo come esempio eminente.
Fino al sec. XI questa visione
negativa scaturisce anche dalla
considerazione errata della materia e della donna legate dalla
procreazione. Questo pessimismo è ostile anche alla possibilità, al di fuori della clausura, di
una “religio” femminile che solo
successivamente, grazie al risveglio sociale e spirituale, elabora
nuove forme religiose ove è sempre più spesso la donna a costituire le comunità. Altre “mulieres”
si dedicano ad opere caritative ed
a forme di vita comunitaria come
in “ordines poenitentium”. Cambia infatti il concetto di “religio”
allargato ora ai laici “Christi
fideles”, come informa il canonico regolare Giacomo da Vitry (†
1240) attento conoscitore di nuovi consacrati nonché dei “fratres
minores et sorores minores” di
Francesco e Chiara di Assisi (†
1253).
La canzone trobadorica si
diffonde secondo gli idiomi materni francesi, catalani e italiani, come
corrente poetica definibile una
“perfetta corrispondenza della forma all’immagine vagheggiata dalla mente”. Qui la “domina” è il nostalgico ideale dell’uomo originario e l’esclusivo oggetto d’amore
delle laudi, un sostituto del divino
irraggiungibile e mai imitabile o
perseguibile. Poesia di corte e
catarismo, quasi contemporanee,
hanno in comune il deprezzamento dell’unione carnale e matrimoniale. Tuttavia, mentre i catari condannano la materia per dualismo
e non vi trovano un corrispettivo
Notiziario -
23
etereo, i trovatori l’esaltano nella
“domna” mediatrice dell’assoluto. Il dualismo cataro, simile a
quello manicheo dei secc. II-III
d.C., aggiunge ad esso l’idea dell’opposizione tra secolo presente
e futuro e la pretesa di una salvezza non mediata “ex opere operato”. Con esso si negano infatti
anche la natura umana di Cristo,
i sacramenti, la mediazione ecclesiale e la venerazione dei santi.
In genere, queste nuove presenze
interagiscono nel contesto vitale
di una nuova spiritualità anche
mariana, al punto da non potere
con facilità identificare il preludio o l’esito delle due idee. Per
questo, nella ricerca sulla riflessione mariana degli Scritti di
Francesco è necessario non prescindere anche dalle allegorie
femminili della Vergine Maria,
antitetiche rispetto all’influsso sia
cataro che cortese. L’ottimismo
degli Scritti nasce infatti dalla
considerazione positiva dell’universo creato perché la sua bontà
intrinseca è pensata sulla vera
umanità di Cristo, quindi sulla
vera maternità della Vergine Maria.
Questa somiglianza con
la Vergine Maria consiste nell’analogia per cui genera Cristo
in sé e nei fratelli nello Spirito
Santo e divenendo santuario vivente della Parola. Il mistero che
rende visibile e attuale il Verbo
di Dio nella storia individuale,
collettiva dell’“Ecclesia” rimanda con forte simbolicità alla Vergine Maria. Esemplati su lei, i
cuori dei fedeli ricevono per lo
Spirito santo, ed indirettamente
“per Mariam”, le virtù del Verbo
incarnato e della Madre di Dio.
Poiché queste virtù e prerogative
assumono una forma quasimariana, ciò che al Figlio di Dio
è consustanziale alla natura, alla
Vergine Maria è comunicato,
come al fedele, per grazia.
figli del Padre celeste, del quale
compiono le opere, e sono sposi,
fratelli e madri del Signore nostro
Gesù Cristo. Siamo sposi, quando l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù dello Spirito Santo [Spiritu
Sancto coniungitur]. Siamo suoi
fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli.
Siamo madri, quando lo portiamo
nel cuore e nel corpo nostro per
mezzo del divino amore e della
pura e sincera coscienza, lo partoriamo per santa operazione che
deve risplendere agli altri in
esempio” (I EpFid 1, 7-10. Cf. II
EpFid 49-53).
Alle “ipsissima verba Jesu”
Francesco aggiunge qui la parabola sponsale in straordinaria somiglianza con la Vergine Maria,
quando propone alle clarisse non
solo la sua pauperale risposta al
Creatore ma anche quella nuziale, evangelica ed ancillare. La
“mulier religiosa” è per Francesco
oltremodo simile alla Madre di Dio
nella risposta alla volontà del Padre, nell’accoglienza allo Spirito
Santo ed alla Parola, in modo speculare all’“Antiphona” mariana:
“Poiché per divina ispirazione vi
Femminizzazione mariana
siete fatte figlie e ancelle dell’alQuando il credente crede
tissimo sommo Re, il Padre celee accoglie la Parola di Dio, si rinste, e vi siete sposate [vos desponnova e si estende mirabilmente
sastis] allo Spirito Santo, scel’Incarnazione, anche se in forma
gliendo di vivere secondo la perdiversa dal Corpo di Cristo. La
Le “omnes sanctæ fezione del santo Vangelo: voglio
Vergine Maria pienamente par- virtutes eius” sono a monte, per e prometto, da parte mia e dei
tecipe della condizione umana, la modalità dell’Incarnazione, miei frati, di avere sempre di voi,
portavoce degli eletti e dei pelle- orme tracciate all’uomo per un iti- come di loro, diligente cura e spegrini precede il cristiano e la cre- nerario di conformità all’amato da ciale sollecitudine” (FormViv).
atura trasformati per Grazia. Sul- seguire “usque in finem”. La perQuest’alleanza che nasce per
la Madre il fedele riacquista la fezione, giudicata sulla progressi- divino amore, s’incarna e vive “in
santa somiglianza ecclesiale, si- va conformità a Cristo povero e corde et corpore”, prosegue nel
gnorile e regale, materna e crocifisso guarda la Vergine Maria fedele, quando nello Spirito sanvirginale. La conversione è inte- come colei che per prima ha ri- to si congiunge al Verbo, divenensa come il processo per cui il cri- sposto alla Parola fattasi carne nel do di lui “sponsa”, “frater” e
stiano crede, accoglie e concepi- suo seno. Similmente, il credente “mater”. L’“habitavit” nei cuori
sce il Verbo evangelico e lo par- accoglie il Verbo e lo rigenera nel- del Verbo divino consacra l’etertorisce nell’apparenza ecclesiale. le opere e nell’esempio: “E sono na alleanza con “qualsiasi anima
24 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
fedele”, suggerisce anche Pietro
Lombardo († 1160), in cui abita,
scrive Bernardo di Chiaravalle (†
1153), “nel cuore, nella memoria
e nel pensiero”. Anche per
Innocenzo III († 1216) l’Incarnazione “significa che il fedele deve
concepire Cristo per fede nell’anima”, e come la Vergine Maria lo
“partorisce nel tempo, il fedele lo
genera nelle opere”.
Negli Scritti la cortesia
non è più la virtù sociale dell’era
comunale né una latente norma
virilista catara o trobadorica, ma
una qualità più materna che paterna.
Francesco venera in queste forme la Vergine Maria e la donna come tracce visibili di
percorsimaterni riproducibili nella
custodia e relazione dei frati minori. Francesco privilegia la libertà
di spirito anche nell’“Epistola ad
Fratrem Leonem” - unico caso in
cui si definisce “sicut mater” - ove
lascia all’amico la scelta del modo
di seguire le tracce pauperali del
Maestro: “Così dico a te, figlio
mio, come una madre: che tutte
le parole, che ci siamo dette lungo la via, le riassumo brevemente in questa parola e consiglio, e
se dopo ti occorrerà tornare per
consiglio, poiché così ti consiglio:
in qualunque maniera ti sembra
meglio piacere al Signore Dio e
di seguire le sue orme e la sua
povertà, fatelo con la benedizione del Signore Dio e la mia obbedienza” (EpLeo 2s).
Il rapporto fraterno e
quello materno, caratterizzati dal
dialogo insistente tra “mater” e
“frater”, dall’andare e tornare,
chiedere nel bisogno tanto materiale che spirituale implica un
movimento tipico del rapporto filiale e confidenziale da parte dei
sottomessi e l’instancabile
sovvenire alle necessità di chi riceve il servizio materno. Questo
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
modus familiare diviene imperativo per l’intera Fraternità come
nelle due regole dell’Ordine, gli
unici scritti dove Francesco usa
il verbo “nutrire”, ed in quella
“pro Eremitoriis data” nella quale “mater” ricorre sei volte - come
per la Vergine Maria - sempre riferito ai fratelli eremiti: “E ciascuno ami e nutra il suo fratello,
come la madre ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle cose in
cui Dio gli elargirà grazia”
(RegNB IX, 11).
Se la riflessione sulla
Vergine Maria privilegia l’allegoria biblica e quella sui fedeli la
tipologia mariana, nel caso dei
frati la simbolica del nutrimento
pare essere dedotta dal rapporto
tra la Vergine Maria e il Figlio di
Dio, pur non essendogli esplicitamente riferita. Nei passi citati,
il passaggio tra la prima e la seconda regola trascende il modello materno (“sicut mater”) per il
“quanto diligentius”, cui aggiunge il “servire” quale caratteristica peculiare della carità. Il confronto con i testi mariani più espliciti mostra poi una notevole continuità tra esemplare trinitario
(“dilecto Filio suo”), mariano
(“tuum dilectum Filium”), materno (“diligit filium suum”) e fraterno (“diligere et nutrire fratrem
suum”). L’amore infinito ed eterno del Padre si riflette in quello
mariano, materno e fraterno ma
quest’ultimo, superando quello
naturale, si avvicina maggiormente alla sua divina origine.
D’altra parte, per successione
esemplare la Vergine Maria è icona dell’esse maternale del Padre.
La cristologia di Francesco sposta l’attenzione dalla domanda anselmiana sulla ragione
dell’Incarnazione a quella della sua
modalità storico-esistentiva che
svela il Verbo incarnato come il
prototipo della natura umana In tutto ciò Francesco si distanzia decisamente dalla visione teologica tradizionale - appesantita dalla visuale neodocetista catara e da quella
disincarnata provenzale - più concentrata sul fine redentivo ed
espiatorio dell’Incarnazione. L’approccio alle fonti e l’analisi
minuziosa dei suoi Scritti rivelano
una dottrina mariana esauriente e
feconda di nuove ed ulteriori implicazioni. La misantropia che pensa la carne o la materia come strumenti diabolici nonché l’oscura
visione sull’immaginario femminile sono sconfitti dalla semplicità del
poverello che sceglie come via eccellente della santità l’Incarnazione e la Passione di Cristo, e
l’eucaristia come sua continuazione “corporaliter in hoc sæculo”. La
maternità della Vergine Maria ed il
corpo divengono luoghi epifanici
del divino.
In fase di conclusione, ci
si domanda se non esista il rischio
di produrre un’immagine di Francesco troppo “teologo” senza che
lui ne abbia coscienza. Riteniamo
che esista nel poverello, in ogni
uomo ed in ogni scrittore una parte
nascosta a se stesso e che abbiamo
tentato di far emergere dalle forme
di una totalità Materna, cui va necessariamente ricondotta.
Relazione tenuta da
Fr. Lorenzo Maria Ago
presso il Sant. della Steccata
il 21 aprile 2001.
(Sintesi a cura della redazione)
Questo numero del Notiziario
è stato chiuso in Segreteria provinciale il
8 luglio 2001
Notiziario -
25
Trentacinque Frati, membri della Curia generale dei Frati Minori di Roma, hanno firmato una petizione per chiedere ai partecipanti del G8 di cancellare il debito estero. Essi hanno sottoscritto una Lettera
preparata dal gruppo di lavoro sul debito estero da SEDOS ed appoggiata da oltre 90 Istituti religiosi.
L'Ufficio di "Giustizia e Pace" della Curia generale invita i singoli Frati, le Fraternità locali e le Province di scrivere al G8 prima dell'incontro di Genova, 19-22 luglio. Consigliamo di portare o inviare le
lettere alle Ambasciate dei G8, presenti nel proprio Paese. Durante la riunione del G8 religiosi/se e laici
faranno due giorni di preghiera e di digiuno in un chiesa francescana di Genova. Invitiamo i Frati e le
Fraternità ad associarsi a tali iniziative, organizzando nelle rispettive sedi incontri di preghiera e di
digiuno dalle ore 9 del 20 luglio fino alla 18 del 21 luglio.
PER UNA GIUSTIZIA ECONOMICA IN FAVORE DEI PAESI IMPOVERITI CHIEDIAMO:
LA CANCELLAZIONE DEL DEBITO
Come credenti di diverse tradizioni religiose, noi affermiamo:
che il mondo e le sue risorse sono per il sostentamento di tutti che il diritto alla proprietà
non può calpestare il diritto degli altri al cibo, alla casa, alla salute e ad uguali opportunità all’interno della società che coloro che possiedono e amministrano i beni del mondo hanno la responsabilità primaria di assicurare il benessere, la libertà e la partecipazione di tutti che un’equa
distribuzione dei beni del mondo è un prerequisito della pace, dell’accordo e della comprensione
tra i popoli e un’esigenza assoluta per la salute della terra. Poiché constatiamo la distruzione che
il debito internazionale e i programmi di aggiustamento strutturale hanno causato ai sistemi economici, sanitari ed educativi e ai programmi di sviluppo nel sud del mondo, oltre che agli ecosistemi
e alle risorse terrestri
noi facciamo appello ai G8 che si incontreranno a Genova perché decidano di:
1. Cancellare l’intero debito dei paesi impoveriti, anche nei confronti della Banca Mondiale e del
FMI.
2. Porre fine ai programmi di aggiustamento strutturale.
3. Stabilire procedure per identificare il debito illegittimo.
4. Accettare la collaborazione della società civile nella creazione di procedure trasparenti e meccanismi autonomi e indipendenti di arbitrato per le situazioni di crisi, in cui sia i governi creditori
sia i paesi indebitati siano equamente rappresentati.
5. Creare un codice di comportamento che assicuri, tra chi presta e gli stati che ricevono, trasparenza, equa ripartizione della responsabilità e controllo del procedimento del prestito per evitare
crisi future. Dovrebbero partecipare all’elaborazione di tale codice di comportamento creditori
pubblici e privati, rappresentanti dei governi, specialisti della materia e rappresentanti della società civile.
6. Stipulare accordi commerciali e internazionali che siano a vantaggio dei paesi impoveriti,
perché possano affrancarsi dal debito e partecipare all’economia mondiale su basi eque
Noi crediamo, infatti, che l’attuale sistema economico abbia aumentato il distacco tra
ricchi e poveri, concentrato nelle mani di pochi il controllo delle risorse mondiali e distrutto gran
parte dell’ambiente naturale.
Questo è il tempo per iniziative audaci e coraggiose per creare un’economia nuova, giusta ed equa, rispettosa della dignità di ogni essere umano e della natura.
Noi siamo Frati Minori Francescani della Curia Generale e vi chiediamo di lavorare per la
cancellazione del debito in accordo con queste manifestazione.
Brothers from the General Curia of the Friars Minor, Rome Italy, who signed the letter to G8.
Beltran Jose, Beguin Pierre, Bini Giacomo, Boni Andrea, Buffon Bonfacio, Carballo Jose R., Canali Paolo, Dalla Rosa Elias, De
Rosa Luca, Gonzalez Enrique, Hudson Patrick, Kang Shin Paolo, Lopez Antonio, Macabalo Ponciano, Matic Ivan, Moore Gerardo,
Neotti Clarencio, Noto Pino, O’Conaire Gerardo, Ore Leonardo, Perluzzi James, Perugini Luigi, Pinto Ostuni Gianfranco, Rosas
Juan, Ruzic Dragan, Schneider Herbert, Schorr Peter, Siekierka Ernesto, Thilagarajah Bernard, Tierrablanca Ruben, Williams
Peter, Vialladares Luis, Yu Su I Xavier, Zammit Jimmy, Zumalde Nicolas
26 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
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