Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario - 1 Il Ministro provinciale Il giorno 8 luglio è la memoria dei Santi Martiri Gregorio Grassi, Francesco Fogolla ed Elia Facchini: la Chiesa universale celebrerà il ricordo di questi nostri fratelli ad un anno, ormai, dalla loro canonizzazione avvenuta lo scorso mese di ottobre durante una solenne celebrazione in Piazza San Pietro a Roma. La nostra fraternità vive con gioia intensa e profonda questa festa e non cessa di ringraziare il Signore per il dono di tali fratelli, consolazione grande nelle fatiche del nostro cammino ed autentico punto di riferimento nella ricerca quotidiana di quanto la bontà di Dio chiede alla nostra fraternità ed a ciascuno di noi personalmente. 2 - Notiziario Gregorio, Francesco ed Elia sono stati capaci di un dono estremo, hanno dato la vita per Gesù Cristo: questa è la parola forte il cui eco rimane nel tempo e che continua a scuotere, con la sua forza, la nostra coscienza, ad interpellare la nostra responsabilità di credenti e di Frati Minori. Essi hanno vissuto la loro morte con la stessa passione e lo stesso amore che avevano visto nel Cristo crocifisso, segno che per essi c’era stata, nei loro giorni, una buona formazione davanti al Cristo crocifisso con una piena accoglienza della sua parola gridata ad ogni uomo attraverso questa sua offerta totale. La memoria dei nostri fratelli martiri in Cina nel ‘900 stimoli il bisogno di approfondire Sommario Il Ministro provinciale Lettera alla Provincia 1 Dalla Curia Generale I - Il Ministro Generale 4 II - Il Segr. Gen FeS 5 GIFRA E OFS I - GiFra Italiana 6 II - OFS Regionale 7 III - OFS Nazionale 8 Vita della Provincia I - Definitorio 10 II - CPSC 11 Note di cronaca I - Veglia di preghiera 12 II - Incontro area 12 III - Fr. Pierbattista 13 Abbiamo vissuto 14 Progetto Comunitario 16 I Nostri Fratelli Defunti Sr. M. Benigna Cirillo 20 Maria in S. Francesco 22 Fraternitas nr. 67 25 Notiziario Provincia di “CRISTO RE” Frati Minori dell’Emilia-Romagna (In copertina: “I Santi Martiri in Cina del 1900”, tempera su tavola di Lorenzo Ceregato, 2000) Anno XXXIII - n.s. N. 64 - LUGLIO 2001 Sped. in Abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Bologna - Stampato in proprio Reg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98 Periodicità mensile Dir. resp.: Fr. Giovanni Mascarucci Redattore: Fr. Marco Zanotti Frati Minori dell’Emilia-Romagna la via della croce che abbiamo fatto nostra con la professione dei consigli evangelici. Quale è il nostro vissuto al riguardo? Per essere autentici e veri dobbiamo, infatti, imparare a fare la verità in noi stessi, chiamando per nome le nostre paure, le nostre incredulità ma anche la nostra fede. Chi può dire di non sperimentare paura davanti la croce del Signore? Possono essere le paure che hanno tenuto a distanza gli amici di Gesù (Gv 15, 14-15); paura di compromettersi? Di fare la stessa fine? Di non essere capaci di affrontare coerentemente simili esperienze per esprimere la fedeltà al progetto che il padre ha affidato a ciascuno? La nostra incredulità davanti alla croce può trovare un nitido riflesso nell’atteggiamento di chi ai piedi della croce stessa accompagna il Cristo fino alla morte (Lc 23, 32-43). C’è l’incredulità dei capi del popolo, coloro che per la posizione che occupano e per l’istruzione che hanno sono i più favoriti per giungere alla reale comprensione di Gesù, ma sono anche quelli che si sentono più minacciati da ciò che Gesù ha detto e ha fatto. Ai piedi della croce ci sono anche i soldati, non ebrei, ai quali probabilmente non importa niente di Gesù: un crocifisso in più o in meno che differenza fa? C’è anche un malfattore, anche lui crocifisso, che grida: “Salva te stesso e noi !” (Lc 23,39). Dio ci ha fatto dono della fede ed è questa fede che ci fa affermare con convinzione: “Credo che Gesù, morto e risorto, è il figlio del Dio vivente è il mio salvatore”. E’ questa la fede espressa dalle poche persone che hanno avuto il coraggio di andare contro corrente e di testimoniare la Frati Minori dell’Emilia-Romagna verità presente nella croce, nel crocifisso Gesù: il buon ladrone ed il centurione romano. Il primo percorre in pochi istanti un itinerario di conversione che a noi richiede anni di impegno; il secondo ha il coraggio di dire la verità di ciò che sta avvenendo, riconoscendo che Gesù ha salvato gli altri proprio perché non ha voluto salvare se stesso. Cristo la presenza piena dell’amore che lo ha animato nei confronti del Padre, di ogni uomo, di tutte le creature. Comprende quindi Francesco che - coerenza chiede - sia indispensabile fare propri gli stessi sentimenti del Signore vivendo su di sé ciò che lui ha vissuto come lui lo ha vissuto. Una vita così impostata si riassumerà per Le mille provocazioni che giungono a noi dalla croce innalzata tra cielo e terra su una leggera collina appena fuori le mura di Gerusalemme trovano in Francesco di Assisi chi ha saputo accoglierle e noi in lui possiamo trovare un compagno che ci guida a formare gli atteggiamenti da costruire di fronte al Crocifisso, senza negarne la fatica che tutto questo comporta. Prima di tutto Francesco desidera vivere la vita di Cristo stesso fino alla croce: “Tutto lo zelo dell’uomo di Dio, sia verso gli altri che nel segreto della sua vita interiore era centrato attorno alla croce del Signore” (FF 825). Per questo si fa servo dell’Altissimo Re sino ad accoglierne pienamente la sua volontà per quanto difficile possa essere da assumere. Francesco sa poi riconoscere nella passione e nella morte di Francesco nell’esperienza delle stimmate quale suggello ultimo a quella verità fatta da lui propria che cioè il camminare al seguito del buon pastore comporta condividere la sua stessa esperienza di passione e di morte con gli stessi sentimenti, con lo stesso abbandono. Tutto questo renderà Francesco capace di riconoscere nella morte una “sorella” e di viverla cantando, steso nudo, sulla terra nuda, nella più assoluta libertà. Aveva 44 anni! L’esperienza dei nostri fratelli martiri in Cina di inizio secolo, rende vive la parola del Signore per noi oggi e attualizza l’esperienza di Francesco, anche per loro guida e maestro. Per noi appare chiara la certezza che molto ci manca alla comprensione di quanto è contenuto nella croce di Cristo ma siamo consapevoli che un dono ulteriore troviamo sulla Notiziario - 3 nostra strada: dono che ci fa comIl 14 luglio a Fonni, in Sardegna, prendere che per nessuno è imnel santuario di N. S. dei Martiri, possibile la realizzazione di un progetto di vita sia pure tanto arduo, come quello che abbiamo sarà ordinato Diacono professato. Proprio il giorno 8 di luglio, con Fr. Marco, partiamo per la Cina dove avremo modo di visitare i luoghi del martirio dei Santi Gregorio, Francesco ed Elia e dove incontreremo coloro che attualmente sono impegnati nell’evangelizzazione là dove per primi hanno operato innumerevoli frati della nostra Provincia. Visiteremo entrambe le missioni dove hanno operato i nostri frati: Yutze e Siangtan. Sarete tutti presenti nella nostra preghiera! Particolare sarà il ricordo per i nostri fratelli più anziani, per gli ammalati, per quei fratelli e quelle sorelle che avvertono in qualsiasi modo, il peso drammatico della croce in questo momento della loro vita; per i giovani in formazione perché nitida sui loro orizzonti abbia ad emergere la croce del Signore quale speranza e certezza. Al Padre Vicario, Fr. Bonifacio, che reggerà la provincia in questo periodo, il mio saluto più cordiale e l’augurio vivo per il lavoro dei prossimi giorni. A tutti voi, Fratelli e Sorelle carissimi, il mio ricordo fraterno ed il mio saluto cordiale certo che i nostri fratelli Gregorio, Francesco ed Elia, non mancheranno di esserci accanto con la loro intercessione presso il Padre della misericordia, per tutti noi, Dopo l’interruzione dovuta alla celebrazioen dell’anno giubilare, riprende l’iniziativa degli animatori voacazionali d’Italia: la “Marcia francescana per ciascuno di noi. fr. GIUSEPPE CARTA Fr. Giuseppe Ferrari Ministro provinciale Bologna, Curia provinciale: 8 luglio 2001 4 - Notiziario verso Assisi”. L’iniziativa è alla sua XXI edizione; inizierà il 25 luglio e terminerà il giorno 4 agosto 2001. E’ previsto l’arrivo di tutti i gruppi provenienti dalle diverse regioni italiane presso Santa Maria degli Angeli nel pomeriggio del 2 agosto giorno del Perdono d’Assisi. Il gruppo della nostra regione inizierà l’esperienza il 25 sera a Villa Verucchio con la celebrazione dei Vespri e la consegna del Tau ai marciatori da parte del Vicario provinciale, Fr. Bonifacio Manduchi. Per informazioni rivolgiti a Fr. Mauro presso il Convento di Villa Verucchio Cell. 0328 0055737 Frati Minori dell’Emilia-Romagna Dalla Curia Generale I Il Ministro Generale I Congresso Internazionale delle Università e dei Centri di ricerca O.F.M. Ai Rettori-Direttori-Presidenti delle Università e dei Centri di ricerca O.F.M. Cari fratelli, Il Signore vi dia pace! Le condizioni di vita degli uomini sono cambiate cosi radicalmente negli ultimi anni che ben possiamo dire, con parole del Vaticano II che siamo “davanti ad una nuova epoca dalla storia dell’umanità” (Gaudium et spes 54). E uno dei drammi più gravi di questa “nuova epoca” è la rottura del dialogo tra il Vangelo e la cultura, tra la Chiesa e la maggioranza degli uomini della nostra società. In questa situazione, uno dei maggiori impegni che la Chiesa si trova ad affrontare, all’inizio del III millennio, è quello di raggiungere e di trasformare, attraverso il Vangelo, la cultura, cioè: i criteri di giudizio, i valori determinanti, i centri di Frati Minori dell’Emilia-Romagna interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita dell’umanità, che sono tante volte in aperto contrasto con il Vangelo. Cosi come ha già fatto in altri tempi, la Chiesa è chiamata oggi a costruire un progetto culturale che, collocando al centro del cosmo e della storia Cristo, Redentore dell’uomo (cf. Redenptor hominis,1), rinnovi la vita degli uomini, portandoli a scoprire o a riscoprire la ragione ultima del loro vivere, in qualsiasi situazione si trovino, aprendo al Signore che sta alla porta e bussa, perché egli possa entrare e fare nuove tutte le cose (cf. Ap 21, 15) Il nostro Ordine non può voltare le spalle a questa sfida. Anche noi, come Frati Minori, siamo chiamati a dare il nostro apporto a questo progetto culturale che porti la fede al cuore della nostra cultura per purificarla, fecondarla e arricchirla. Cosi hanno fatto, a loro tempo, i grandi maestri di quella che viene chiamata la “Scuola Francescana”. Cosi dobbiamo fare anche noi nel nostro tempo. Per fare questo, dobbiamo proporre nuovamente il patrimonio culturale, filosofico e teologico della Scuola Francescana, ascoltando le esigenze che provengono dalla società in genera le e dal mondo della cultura in particolare, per renderlo attuale in tutti ciò che è necessario e recuperare, in questo modo, il dialogo con il nostro mondo. In questo compito, le nostre Università e i Centri di ricerca hanno una grande responsabilità. Siamo convinti che il nostro patrimonio culturale, filosofico e teologico è molto attuale; quello che è pero necessario in questo momento compiere uno sforzo per attualizzarlo e per farlo conoscere. Per unire gli sforzi nel conseguimento di questa finalità certamente importante, ma non sempre facile, dopo lunga riflessione e dopo diverse consultazioni, abbiamo incaricato la Segreteria generale per la Formazione e gli Studi di preparare un Congresso Internazionale delle Università e dei Centri di ricerca O.F.M. Con questa lettera convoco tutti i Rettori-Presidenti-Direttori delle nostre Università e dei Centri di ricerca al I Congresso Internazionale delle Università e dei Centri di ricerca O.F.M. Il Congresso si terrà a Roma, Formica (Sicilia) e a Milano dal 18 al 28 settembre 2001. Nell’organizzazione abbiamo fin da ora la collaborazione di “Mono X” al quale va la nostra gratiNotiziario - 5 dtudine per il generoso aiuto. Mentre attendiamo la partecipazione di tutti i convocati, a tutti auguro la Pace e il Bene del Signore. Il Congresso verrà celebrato dal 18 al 28 Settembre 2001 a Roma, Formica (Sicilia) e Milano. E’ previsto che tutti i Partecipanti arrivino alla Curia Generale OFM per la cena del giorno Roma, 22 gennaio 2001. 18. Se ci avviserai per tempo e ci indicherai il numero del tuo volo Fr. Giacomo Bini, ofm e l’ora di arrivo, faremo tutto il Ministro generale possibile per venire a prenderti all’aeroporto di Roma. Il giorno 19 è previsto un incontro con la Congregazione II per l’Educazione Cattolica e le Il Segretario Università e con il Pontificio Congenerale FeS siglio per la Cultura. Il giorno 20, durante la mattina, visiteremo il I Congresso Internazionale del- Pontificio Ateneo Antoniano e le Università e dei Centri di ri- saremo ospiti della Fraternità del cerca O.F.M. Collegio Internazionale di S. Antonio in Roma. Durante la sera ci Ai Rettori-Direttori-Presidenti trasferiremo in aereo a Palermo e delle Università e dei da lì all’isola di Formica. ResteCentri di ricerca O.F.M. remo a Formica fino al giorno 26. Questo stesso giorno, all’ultima Stimato nel Signore, ora, è previsto il trasferimento Pace e Bene! inaereo a Milano, dove il ConCon la convocazione del gresso continuerà fino al giorno Ministro Generale per il I Congresso delle Università e dei Centri di Ricerca OFM, desidero inviarti alcune informazioni che considero utili. In date successive riceverai il Programma completo, che stiamo ancora concretizzando nei particolari. Come si deduce dalla convocazione del Ministro Generale, il Congresso si propone come obbiettivo generale di “potenziare il dialogo dell’OFM con la cultura attuale”: Per tale motivo vuole ascoltare le sfide che gli provengono dal mondo della cultura attuale ed offrire delle proposte concrete per il detto dialogo, partendo dal patrimonio culturale dell’Ordine. D’altra parte, il Congresso si propone di iniziare una collaborazione fra tutte le Università e Centri di Ricerca OFM, partendo dalla reciproca conoscenza. 6 - Notiziario 28, nel quale ci sarà la Conclusione alla sera. Durante il Congresso saranno presenti Rappresentanti delle grandi Università dell’Europa e altre Personalità della cultura. A rappresentare le diverse Università e Centri di Ricerca OFM calcoliamo che saranno presenti circa 50 persone. A te chiediamo di aderire a questa convocazione, inviandoci la Scheda di Iscrizione che ti alleghiamo. Abbiamo bisogno che ci confermi, quanto prima possibile, la tua partecipazione, per poter fare in tempo la riserva degli Hotels e dei voli aerei. Tutti i trasferimenti e le altre spese che avverranno durante il Congresso saranno a carico dello stesso. A te chiediamo soltanto che, per quanto è possibile, paghi il viaggio da dove abiti fino a Roma (venuta e ritorno). Fr. José Rodríguez Carballo, ofm Segretario Generale per la Formazione e gli Studi Frati Minori dell’Emilia-Romagna GIFRA e OFS I Gioventù Francescana D’Italia Ai M.R. Padri Provinciali Reverendi Ministri Provinciali, a tutti voi un caro soluto e augurio di pace. Con la presente desideriamo mettervi al corrente dell’iniziativa nazionale che avrà luogo a Monopoli (Ba) il prossimo 16-22 agosto: la Missione nazionale dei giovani francescani per i giovani. L’idea di questa missione, organizzata da noi giovani per altri giovani, è nata lo scorso agosto durante il cammino di ritorno dai Giubileo dei giovani, subito dopo aver ascoltato il vibrante mandato missionario rivolto dal Papa ai giovani di tutto il mondo: “Voi porterete l’annuncio di Cristo nel nuovo millennio. Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”. Sarà una missione voluta, preparata e realizzata da circa 300 giovani francescani provenienti da tutta Italia. Insomma, una missione dei giovani per i Frati Minori dell’Emilia-Romagna giovani, per tutti i giovani, soprattutto per coloro che sono lontani da Dio e dalla Chiesa. Questa esperienza missionaria, che certamente esce fuori dai comuni scherni di esperienze di missione, si baserà su due principi fondamentali: la ricerca e l’incontro, personale. Come giovani francescani ci metteremo alla ricerca dei nostri coetanei, andandoli ad incontrare laddove trascorrono il tempo di riposo e di ferie nel mese di agosto: spiagge, villaggi turistici, pub, discoteche, piazze, ecc. A loro racconteremo la nostra fede, il nostro incontro con Per il mese di agosto (16-22) la GiFra nazionale ha organizzato una missione a Monopoli in provinica di Bari. Questa iniziativa è la conseguenza dell’anno giubilare ed è il concretizzarsi dell’invito del Papa ai giovani di farsi annuciatori della Parola del Signore. Per informazioni rivolgiti ad Emanuela Imbriaco, Tel. 051 576369 Notiziario - 7 Gesù che ha dato senso alla nostra vita, che ha riempito i nostri cuori. A ciascun giovane che incontreremo personalmente, da giovane a giovane, annunceremo Gesù Cristo. Nel volerLa aggiornare su quest’importante iniziativa, siamo soprattutto a chiederLe di volerci dare il Suo affidandoLe sin da ora la preghiera per la missione che abbiamo affidato alla nostra Fraternità nazionale, all’Ofs e ai Monasteri delle Sorelle Clarisse sparsi su tutto il territorio nazionale. RingraziandoLa per esserci vicino nella preparazione spirituale di questo importante appuntamento, La salutiamo fraternamente. zione sia vissuta con frequenti riunioni di studio e di preghiera” e per quella permanente al n.44,3 1 programmi di formazione, mediante corsi, incontri, esperienze, aiutino i fratelli a sviluppare la vocazione in fraternità e a seguire la vita della Chiesa” . Ci rivolgiamo a voi perché siate di aiuto nella sensibilizzazione dei fratelli a questo pro blema. L’invito può essere esteso anche a simpatizzanti, purché siano adeguatamente informati sul tipo di incontri. I luoghi prenotati hanno una capienza massima di 25 posti e quindi siate solleciti a fornirci i nomi dei partecipanti. Per quando riguarda la settimana di formazione di Zocca daremo la precedenza ai probandi e ai novi Fr. Giuseppe Iandiorio Assistente nazionale Mariella Malagrinò Presidente nazionale II OFS Regionale Ai Ministri Ai Padri assistenti Ai Maestri di formazione Loro sedi Carissimi, quest’anno, dopo avere superato non poche difficoltà, siano riusciti ad organizzare due settimane di formazione, una permanente e l’altra iniziale. Voi sapete quanto sia essenziale la formazione per la vita dell’Ordine Francescano Secolare e per questo ci mettiamo al vostro servizio per meglio adempiere assieme questo compito. Le Costituzioni Generali al n. 40,1 per la formazione iniziale dicono “ ... Questa forma8 - Notiziario L’OFS regionale organizza una settimana di preghiera a Fanano, guidata da Fr. Cherubino Bigi: si vuole indagare il mistero dell’uomo fatto preghiera vivente e specchiando si in lui come facevano i primi compagni di Francesco, sperimentare momenti di preghiera e di contemplazione (Assistente Regionale OFS: 0333 2927648) Frati Minori dell’Emilia-Romagna zi, mentre per la settimana di preghiera di Fanano ai consiglieri delle fraternità locali e regionale. Vi chiediamo di riservare un’attenzione particolare anche alla “Fraternità e Formazione estate 2001” del centro nazionale OFS. Come vedete le occasioni di formazione sono numerose e ben articolate. Sforziamoci di vivere, come ci richiedono le costituzioni, una equilibrata relazione tra tempo di lavoro e tempo di riposo e di qualificare il tempo libero e il tempo di vacanza con iniziative che aiutino la nostra crescita e quella dei fratelli. Vi auguriamo un buon lavoro e vi salutiamo cordialmente. Il ministro regionale Silvio Imbriaco L’assistente regionale Fr. Pierdamiano Cantoni III OFS Nazionale ARALDASSISI 29 giugno - l luglio 2001 Assisi - Cenacolo Francescano L’ incontro, a cura della Cominissione Nazionale dell’Araldinato, vedrà riunite le Fraternità degli Araldini e degli Araldi di tutta Italia attorno al tema “Le vie della pace” in una esperienza di condivisione, di preghiera e di gioiosa fraternità nei luoghi più vicini al cuore di Francesco, Terminerà con un mandato di coltivazione della pace ai più piccoli della famiglia francescana. Arrivo e sistemazione ore 15 di ven. 29/6, partenza ore 15,30 dom. 1/ 7. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ai Centri Regionali Ofs e Gifra. Frati Minori dell’Emilia-Romagna L’OFS regionale propone una settimana di formazione. In quei giorni, aiutati dall’esperienza religiosa di San Francesco, si vuole intraprendere un cammino di ricerca, un itinerario di conversione per ritornare al Signore, fonte di pace, di gioia e di ogni bene. SETTIMANA NAZIONALE FAMIGLIA 16/20 agosto 2001 Roma Sacrofano - Fraterna Domus In un clima di condivisione e di fratemità il tema conduttore dell’incontro “I figli, primavera della Chiesa e della società” sarà affrontato, a cura della Commissione Nazionale Fami- glia, con l’aiuto di esperti, in continuità con la riflessione proposta nel Capitolo delle Famiglie 2000. Ai momenti di riflessione, si alterneranno spazi di preghiera e di dialogo. Ai figli sarà riservato uno speciale accompagnamento, con l’attenzione al loro fattivo coinvolgimento. Arrivi e sistemazione dalle ore 15 del 16/8, partenza col pranzo del 20/8. TermiNotiziario - 9 ne ultimo per le iscrizioni 30 giugno 2001, con preghiera di indicare l’età dei figli. Sarà inviato il programma dettagliato. SETTIMANA DI FORMAZIONE NAZIONALE 21/25 agosto 2001 Assisi - Cenacolo Francescano La Settimana, riservata a ministri, assistenti e consiglieri, è finalizzata a porgere gli strumenti per assumere il tema dell’anno nel modo più adeguato ad ogni Fraternità. La tematica fondamentale “Una Fratemità che evangelizza” sarà proposta, a cura della presidenza e dell’assístenza nazionale, tenendo conto anche di indicazioni metodologiche volte a favorire la progettazione della vita fraterna ed aspostolica. Arrivi e sistemazione dalle ore 15 del 21/8, partenza col pranzo del 25/8. Per le prenotazioni è necessario provvedere entro il 30 giugno. Ai partecipanti sarà inviato previarnente il programma dettagliato. INCONTRO NAZIONALE PROBANDI E NOVIZI 25-29 agosto 2001 Foligno - Oasi S. Cuore L’incontro è rivolto a tutti coloro che si stanno avvicinando all’Ordine Francescano Secolare o desiderano conoscerlo. Sarà un momento di comunione tra persone in ricerca provenienti dalle varie parti d’Italia e nell’approfondimento, nella condivisione delle esperienze, nella preghiera, permetterà di crescere nel discernimento della propria vocazione. Sono previsti mini-pellegrinaggi in Assisi e visiteincontro con novizi del Primo e del Secondo Ordine. Arrivi e sistemazione dalle ore 15 del 2518, partenza col pranzo del 29/8. Le prenotazioni sono da inoltrarsi entro fine giu10 - Notiziario gno specificando se trattasi di probando, novizio o semplice simpatizzante, per poter impostare eventuali sezioni differenziate di incontro. Sarà inviato il programma ad ogni partecipante. I Frati Minori dell’Emilia-Romagna le famiglie Zini e Dima annunciano con gioia la professione perpetua di Fr. Enrico e Fr. Luigi sabato, 29 settembre 2001 ore 18,00 Chiesa di S.Nicolò in Carpi Frati Minori dell’Emilia-Romagna Vita della Provincia I Definitorio Bologna Casa “Ferroni” 3 luglio 2001 strutture. delle pareti divisorie tra le diverse aule dello Studio Teologico. * Si costruisce insieme il calendario degli incontri del Definitorio fino al termine dell’anno: 22-24 agosto congregazione annuale; 2 ottobre incontro del Definitorio; 12-16 novembre tempo forte del Definitorio; 5 dicembre incontro del Definitorio. * Il giorno 28 il Ministro provinciale ha incontrato l’Arcivescovo di Modena per concordare l’inizio della nostra nuova * Si iniziano i lavori alle fraternità (che sarà dedicata a San ore 09.10 di martedì 3 luglio presPaolo apostolo) in quella Dioceso il salone della casa “Ferroni”, si. Mons. Cocchi ha espresso tutin Viale XII Giugno. Il Definitorio to il suo compiacimento e la sua è presente al completo. * Stanno per essere ultima- attesa. Questo è l’indirizzo della ti i lavori dell’infermeria provin- nuova fraternità: Via Provinciale * Si approvano i Verbali ciale, il Ministro provinciale ri- Est, 40 - 41015 Nonantola. dell’incontro del mese di maggio. tiene sia opportuno prevedere il trasferimento della stessa quando * Si ritiene opportuno pre* Al secondo punto del- sarà passato il grosso caldo del- vedere per la mattinata del 3 otl’ODG l’ammissione al Novizia- l’estate. Questo permetterà un tobre l’inaugurazione dell’Inferto dei probandi presentati dal riordino della situazione del per- meria provinciale dopo la radicaMaestro e dal Coetus della casa sonale addetto. le ristrutturazione. di postulato. Letta la relazione e sentito il parere dei singoli defi* Il Ministro provinciale * Il Ministro comunica nitori il Ministro ammette al No- aggiorna il Definitorio circa la che: Padre Venanzio è allettatto a viziato i due postulanti: Roberto situazione di salute di alcuni fra- conseguenza della sua malattia; è Ranieri e Juri Leoni. telli che vivono nelle fraternità; stata inviata una reliquia di San l’argomento dovrà essere ripreso Francesco Fogolla alla parrocchia * Terminato il Baccelierato inevitabilmente nella congrega- di origine del Santo; è stato ultiFr. Raffaele Trotta continuerà, a zione annuale. mato il “reliquiario” dei Santi partire da settembre, gli studi a Martiri della Cina alle “Grazie”. Padova dove frequenterà il corso * Viene deliberata la moper la Licenza in Teologia pasto- difica dello Statuto della Provin* Si terminano i lavori alle rale. cia in alcune sue parti per permet- ore 13 pranzando con gli ospiti tere il pieno esercizio a tutte le della casa di riposo. Si ringrazia * Si chiama in aula l’ing. attività. Fr. Bonifacio viene dele- l’ing. Biffoni per la cordiale ospiBiffoni responsabile delle nostre gato a concludere la pratica rela- talità; si augura buon compleancase di riposo di Bologna e Mon- tiva presso il Tribunale. no a Fr. Gilberto e si salutano Fr. ghidoro. Si constata il buon funMarco e Fr. Giuseppe che partozionamento di entrambe le * Si autorizza il ripristino no per la Cina. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario - 11 II Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato Il Signore confermi l’augurio di Pace e Bene. Bologna, 13 giugno 2001 Festa di S. Antonio di Padova Il giorno 2 settembre a Villa Verucchio, ai Vespri rito di iniziazione alla vita consacrata per i nostri Postulanti Reverendo P. Superiore, Fr. Bruno Monfardini Delegato prov. GPSC mi permetto di invitare a mettere nel programma della propria fraternità due impegni significativi per la nostra spiritualità e qualificanti la nostra presenza francescana: 1. In ottobre la giornata di pre- A breve sarà inviato a tutte le fraternità il sussidio per le preghiere prima e ghiera per la Pace nello Spi- dopo i pasti. Il volumetto, p. 143, è stato curato da Fr. Carlo Dallari. Ne rito di Assisi sulla scia della riproduciamo la copertina. preghiera del papa nella città di S. Francesco del 26 ottobre 1986. Per questo speriamo di avere in tempo gli opuscoli preparati dal Centro Italiano GPSC; 2. La giornata ecumenica di preghiera per la salvaguardia dei creato proposta dalla Charta Oecumenica europea di Strasburgo, (vedi Notiziario provinciale di giugno, n. 63, pag. 18) Questa può facilitare l’incontro con i fratelli cristiani non cattolici. Per questo alcuni scelgono una data vicino alla festa di S, Francesco, altri una domenica della primavera. Penso che ci riconosciamo anche in questo impegno indicato dalla Charta Oecumenica: ci impegniamo a contrastare ogni forma di nazionalismo che conduca all’oppressione di altri popoli e di minoranze nazionali e a ricercare una soluzione non violenta dei conflitti (Ibidem, 18). Per la conoscenza dello spirito francescano, l’intuizione di risposte e di testimonianza alla realtà che ci circonda, per preghiera per il dono della pace è valido strumento il Manuale Strumenti di pace orinai distribuito in tutti i conventi. 12 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna Note di Cronaca I Veglia di Preghiera alla “Santa” risplendano come specchio ed esempio per tutti coloro che vivono nel mondo.” (FF 2829) Uno specchio che si è fatto messaggio per ciascuno di noi: “Lasciati Ci sono tanti modi di sta- guardare”. re insieme. Più o meno incisivi, Poi, in fila, per avvicinarpiù o meno interessanti. Ma sem- ci allo specchio e sostarvi un attipre e comunque il ritrovarsi in- mo davanti. Significativo questo sieme dice che c’è qualcosa che movimento verso, che ci richia“sta nel mezzo”, che ci spinge ad ma ciò che Chiara scrive ad Agneuscire dalla nostra cerchia, più o se: “Colloca i tuoi occhi davanti meno ristretta, e provare a fare allo specchio dell’eternità, colloqualche passo un po’ più in là. ca la tua anima nello splendore Qualcosa o Qualcuno. della gloria, colloca il tuo cuore La sera dell’8 giugno, noi in Colui che è figura della divina fratelli e sorelle del l°, 2° e 3° sostanza, e trasformati interamenOrdine francescano, ci siamo ri- te...” ( FF 2888) trovati nel nostro coro e questo E lì. mentre si andava, ci Qualcuno era lì. Con i lineamenti si poteva chiedere: “Riuscirò a che tutti noi ben conosciamo, vedermi così come sono? Senza quelli del Crocifisso di S. Da- maschere, senza illusioni? Saprò miano. Ci guardava! essere un riflesso vero di quel Eravamo tanti, inaspetta- Volto che continua a ripetere: tamente tanti, ma ci ha guardato “Lasciati guardare?” Saprò ricouno per uno. Gli occhi spalancati noscere in quell’Unico Volto i sul Mistero che Lui è sul mistero mille volti riflessi dei fratelli, di che noi siamo. Accanto al Croci- ogni fratello? fisso, uno specchio. Cosa piuttoQuelle domande sono risto insolita per un monastero! maste. Memoria indelebile che Eppure di grande valore se S. rende vivo l’invito di Chiara: “OChiara lo riporta anche nel suo gni giorno porta l’anima tua in Testamento: “Proprio il Signore questo specchio e scruta in esso ha collocato noi come modello, continuamente il tuo volto...” ( FF ad esempio e specchio non solo 2902). per gli altri uomini, ma anche perOgni giorno, con quelle le nostre sorelle affinché esse pure domande dentro. Verso Cristo, Frati Minori dell’Emilia-Romagna nostro Specchio. Ogni giorno “attivi e responsabili - come sottolineava il Ministro provinciale durante l’omelia per poter riconoscere che Lui, Cristo, è il Signore della nostra vita”. Ogni giorno, perché il nostro stare insieme sia incisivo, interessante e aiuti a “RIFLETTERE”. Le Sorelle Clarisse di Bologna II COMPI: 1° incontro di area Andate a due a due e annunciate la pace e la penitenza Prima evangelizzazione e profezia francescana Profezia Francescana, questo ambizioso progetto ha richiamato ad Assisi dal 18 al 22 giugno frati e francescani secolari impegnati nella varie forme di evangelizzazione per il primo convegno di Area. La sacralità del luogo, S. Maria degli Angeli, culla dell’Ordine, ha subito richiamato alla Madonna, vergine fatta chiesa, ed alla priorità della evangelizzazione per ogni frate. Notiziario - 13 La trepidazione con cui ci si avvicina a questi santuari e a riflessioni così coinvolgenti si è dissolta nella cordiale accoglienza che i coordinatori hanno manifestato ad ogni nuovo arrivo. Volti noti, ma soprattutto il segno della fraternità hanno confermato che insieme è possibile e gioioso dire e dare Cristo all’uomo di oggi. Fin dalla prima sera si ha avuto dinanzi il vasto chiostro di Francesco in cui si muove il frate, evangelizzatore itinerante, presente nella pastorale parrocchiale, della salute, nelle missioni al popolo, nella evangelizzazione missionaria, nella guida dell’Ofs e della GiFra, nella direzione dei santuari, nell’aiuto ai carcerati, ecc. Sono rimaste impresse le parole programmatiche, applicabili ovunque, del vescovo di Viterbo, V. Chiarinelli: andare verso l’altro, andare oltre, dare di più. Nell’ascolto delle lezioni magisteriali, nel confronto nei gruppi, nella conversazione informale, nella presentazione dei vari settori dell’area e nella progettazione, si è lodato il Signore per la fecondità della sua chiesa, si è ammirato e quasi invidiato l’entusiasmo e l’efficace attività di tanti, si è confermata la speranza di successo, la voglia di testimonianza, si è accesa la fantasia: tanti progetti… Tutti da realizzare nello stile francescano: nella fraternità ti lasci evangelizzare, è la fraternità che evangelizza. Dal livello nazionale deve diffondersi la necessità di incontro e confronto nelle realtà provinciali e interprovinciali: insieme si ottiene certamente di più. Erano presenti una settantina di frati, in buona percentuale giovani ed entusiasti, una qualificata rappresentanza del14 - Notiziario l’OFS e della Gifra; per noi della Provincia di Cristo Re, fr. Giuseppe Barigazzi, delegato provinciale Unione Parroci, fr. Giovanni Di Maria, consigliere nazionale Unione Parroci, fr. Bruno Monfardini per le missioni al popolo. Oltre agli Atti si è auspicata la pubblicazione delle indicazioni essenziali emerse dal convegno per un riscontro pratico e immediato. Fr. Bruno Monfardini III Fr. Pierbattista a Gerusalemme Molte vicende locali spiegano come e perché la Custodia di Terra Santa abbia destinato ai cattolici d’espressione ebraica un edificio che possedeva nella Gerusalenirne ovest, presso la via di Giaffa. Domenica 7 gennaio 2001, solennità del Battesinio del Signore, il P. Custode di Terra Santa, P. Giovanni Battistelli, ofm, ha proceduto alla benedizione e inaugurazione della cappella e della sede della comunità cattolica di lingua ebraica di Gerusalenune, Finora la Qehillah (parola ebraica che significa “comunità”) di Gerusalemine si è riunita nei giorni festivi presso il Terra Saneta College, di proprietà della CTS. Da circa un anno era in attesa che terminassero i lavori di ristrutturazione e restauro nell’edificio finora conosciuto come “Ex Jerusalem Post”, anch’esso di proprietà della CTS, e che ora è diventato a pieno titolo la sua sede ufficiale, dove essa potrà svolgere le sue attività con maggiore libertà e decoro. A fare gli onori di casa è stato il francescano P. Pierbattista Pagine WEB di comune interesse Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino” Venezia www.isevenezia.it Conferenza Italiana Superiori Maggiori (CISM) www.cism-italia.org Nota: Il Ministro provinciale della provincia della Francia dell’ovest comunica che il famoso convento di Parigi situato in via Marie-Rose, 7 non è più disponibile per accoglire frati ospiti di passaggio perchè la struttura è stata posta a servizio ai frati in formazione e a quanti si recono in quella città per motivi di studi superiori. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Pizzaballa, che il Patriarca latino di Gerusaleinine nominò due anni fa responsabile di questa comunità. Alla presenza del P. Custode, di altri rappresentanti della Custodia di Terra Santa, del parroco francescano di Gerusalemme e di un folto gruppo di confratelli, P. Pierbattista ha preso la parola per ringraziare innanzi tutto il Signore per aver permesso di aprire “questa nostra Casa” e subito dopo la Custodia di Terra Santa per aver creduto malgrado i tanti problemi che essa deve quotidianamente affrontare, non ultimo la carenza di personale in questo progetto, in questo “serne gettato”. Ha quindi preso la parola il Padre Custode. Richiamandosi alla “prova di coraggio”, ha esordito dicendo che è un’opera che la Custodia doveva fare, perché radicarsi sempre più sul territorio fa parte della nostra missione, che è quella di portare Gesù Cristo a tutti. Ha poi detto: “Questa benedizione che mi accingo a impartire sia una preghiera che chiede al Signore di darci la forza di realizzare tutte le sue aspettative, le idee che Egli stesso ci ha suggerito”. E ha indicato la strada da seguire, che è quella di fare tutto con spirito francescano di umiltà, carità, povertà e accoglienza. Ha concluso ringraziando le benefattrici salernitane Italia ed Erminia Serretiello, terziarie francescane. Pronunciata quindi la rituale preghiera di benedizione, ha asperso con l’acqua benedetta l’altare e i muri della cappella, dedicata ai Santi Simeone e Anna, e poi tutti i locali della casa. Si tratta di una palazzina a tre piani che fu costruita alla fine Frati Minori dell’Emilia-Romagna del secolo XIX, agli inizi del secolo scorso divenne sede del Consolato italiano, che ha lasciato il suo segno nelle porte di legno intarsiate. Durante il mandato britannico fu trasformata in albergo; dopo la guerra del 1948 fu evacuato e i francescani della Custodia di Terra Santa decisero di fittarlo ad un giornale; successivamente essi chiesero di riavere l’immobile e la direzione del giornale non ebbe difficoltà a ridarglielo. Tratto da “Frate Focu”, 2001, 3 La famiglia Trotta i Frati Minori dell’Emilia-Romagna annunciano con gioia l’Ordinazione sacerdotale di Fr. Raffaele 15 settembre 2001 Ore 17,00 Cattedrale di S. Pietro - BO Notiziario - 15 Abbiamo Vissuto * Mercoledì 6 maggio presso il policlinico S. Orsola inaugurazione della sala informatica multimediale “Mariele Ventre”. Costruita con il contributo dell’Antoniano. * Nei giorni 16 e 17 alle Grazie di Rimini incontro del Consiglio regionale OFS. * Domenica 24 i post novizi iniziano una settimana di vacanze insieme a Fobello (NO). * Lunedì 18 presso il Mo* Il 24 viene consegnata nastero della “Santa” di Bologna alla chiesa di Massa Carrara-Ponfunerale di Sr. Benigna. tremoli una reliquia di S. Francesco Fogolla destinata alla Chiesa * Venerdì 8 alle ore 21 ve* Il giorno 18 alle ore 16 del paese natale. glio di preghiera presso il Monapresso la curia provinciale inconstero della “Santa”. tro del Consiglio del Segretario * Lunedì 25 presso la sala consigliare del Comune di Bolo* Lunedì 11 giugno alla provinciale FeS. gna consegna del “Nettuno d’OVerna inizia la riunione delle * Lunedì 18 iniziano gli ro” a Fr. Ernesto Caroli. Madri presidenti OSC e dei loro Consigli per eleggere la nuova esercizi spirituali presso l’infer* Il 25 il “Piccolo Coro coordinatrice nazionale. Sarà elet- meria provinciale. Mariele Ventre dell’Antoniano” ta Sr. Maria Concetta Sfregola, * Dal 18 al 22 giugno ad parte per una tournè in Polonia, abadessa di Albano. Assisi convegno “area evangeliz- rientrerà il giorno 3 luglio. * Il giorno 12 giugno sag- zazione” della COMPI. * Nei giorni 28-30 giugno gio 2001 degli alievi dell’Acca* Il giorno 19 rientra in Ita- ad Assisi incontro degli Under 10. demia d’Arte Drammatica dellia da Gerusalemme Fr. Matteo. l’Antoniano. * Venerdì 29 giugno si ter* Mercoledì 20 pubblica- mina presso le Grazie la nuova * Il giorno 15 alle 19.45 a S. Antonio di Bologna ricordo di zione del programma di FP 2001- struttura che ospiterà definitiva2002. mente le reliquie dei Martiri. Fr. Marco Fabbri. * Il 21 e il 22 esami orali * Il giorno 15 presso lo studio teologico esame scritto di di Baccelierato presso il nostro Studio Teologico; saranno bacciebaccelierato. lieri: Fr. Riccardo Ceriani, Fr. An* Sabato 16 muore Sr. Be- drea Grossi e Fr. Raffaele Trotta. nigna Cirillo. * Venerdì 22 all’Antoniano * Il 16 e il 17 a Villa Veruc- saggio 2001 de “Le Verdi Note”. chio ritiro di accoglienza. 16 - Notiziario * Martedì 3 incontro del Definitorio provinciale presso la casa “Ferroni”. * Domenica 8 luglio Fr. Giuseppe e Fr. Marco partono per la Cina. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Progetto Comunitario Bologna - Fraternità dell’Osservanza Ringraziando il Signore per averci chiamati alla sequela di Cristo nello Spirito di Francesco d’Assisi e averci costituito in fraternità e come fraternità, riconosciamo che “è da essa che devono scaturire gli orientamenti operativi per la vita e la missione” (cfr Priorità per il sessennio 2). Questo progetto di vita e di attività è stato elaborato con l’apporto di tutti, in un clima di ascolto e di rispetto verso le esigenze e le aspirazioni di ogni fratello. La nostra fraternità si caratterizza come fraternità formativa. E’ infatti sede del postnoviziato. Accanto a questa realtà è stata costituita la “Casa di Preghiera Oreb” per l’accoglienza e l’animazione di gruppi soprattutto giovanili e permangono attività collaudate come i laboratori e altre attività manuali come la cura della campagna e le molteplici e variegate attività culturali come le Giornate dell’osservanza (maggio – settembre - dicembre). 1. Spirito di Orazione e Devozione La preghiera francescana nasce da un’esperienza personale dell’amore del Padre donato a noi attraverso il Verbo incarnato. Lo spirito di orazione e devozioFrati Minori dell’Emilia-Romagna ne è un dono che viene dall’alto e che, accolto da ogni fratello si esprime nella preghiera personale e nella preghiera comunitaria come un modo per servire, amare, onorare e adorare il Signore Dio vivo e vero. La lode e il rendimento di grazie a Dio per i suoi doni, per la sua Parola, per l’Eucaristia per le opere che compie in noi e nel mondo, sono riconoscimento dell’azione dello Spirito del Signore che agisce nei piccoli e nei poveri. Alimento della fedeltà vocazionale del frate minore è l’incontro con Dio che si attualizza attraverso la preghiera liturgica e la preghiera personale, coltivata assiduamente da ciascuno nei modi che lo Spirito suggerisce: adorazione, meditazione, preghiera affettiva, contemplazione, preghiera sulla Parola di Dio, preghiera litanica. La preghiera liturgica ha come centro la celebrazione dell’ Eucaristia che è culmine e fonte di tutta la preghiera cristiana. La nostra fraternità celebra quotidianamente l’Eucaristia il mattino e una volta alla settimana alla sera per favorire la partecipazione di tutti i frati. Ordinariamente si tiene una breve omelia, specialmente nel tempi forti. L’Eucaristia viene presieduta dal sacerdoti con turno settimanale ed è animata dal canto tenendo conto dello spirito dei tempi liturgici. La Liturgia delle Ore viene celebrata ordinariamente in maniera completa: al mattino le Lodi, alle ore 12.30 l’Ora sesta, alla sera l’Ufficio delle Letture e i Vespri. Cerchiamo di celebrarla con calma e dignità utilizzando spesso il canto. Tra l’Ufficio delle Letture e i Vespri ci dedichiamo a un breve momento di meditazione comunitaria. Oltre ai ritiri comunitari e agli esercizi spirituali annuali, ognuno ha la possibilità di vivere altri momenti forti di preghiera durante l’anno (giornate di deserto, periodi di eremo). Il Giovedì sera ci ritroviamo per l’Adorazione Eucaristica all’inizio della quale leggiamo le letture della domenica successiva affinché sia la Parola di Dio proposta dalla Chiesa a guidare la nostra preghiera. Nei tempi forti ci ritroviamo settimanalmente per la condivisione della Parola di Dio della domenica. Ci prepariamo a celebrare alcune solennità (Imma Notiziario - 17 colata, natale, San Francesco) per mezzo di tridui o novene e diamo particolare risalto al Triduo Pasquale. Nelle domeniche di quaresima e il venerdì santo celebriamo la Via Crucis lungo la salita che conduce al Convento e durante il mese di maggio recitiamo insieme il rosario. 2. Comunione di vita in fraternità Consapevoli che non ci siamo scelti, ma che il Signore ci ha radunati per rendere testimonianza al suo amore, riteniamo la vita fraterna come un elemento caratterizzante del nostro essere frati minori. Per questo ci sforziamo di curarla e di viverla non solo attraverso la partecipazione agli atti comuni, ma soprattutto costruendo uno stile di rapporti impostati sul dialogo, sull’attenzione, sull’accoglienza reciproca, sul rispetto delle diversità e sul servizio vicendevole, manifestandoci l’un l’altro le nostre necessità e considerando l’attenzione al fratello e la vita fraterna più importanti delle attività pastorali comuni e di ciascuno. Cerchiamo di dare importanza al momenti forti della vita fraterna, quali il Capitolo della fraternità, in modo che rappresenti un momento di confronto, di condivisione e di crescita per tutti e non sia limitato ai problemi materiali. Riteniamo che la crescita umana favorisca la comunione con i fratelli e con Dio e la comunione con Dio ci sostenga nell’impegno per la costruzione della fraternità. Per questo è importante che ognuno curi la propria crescita umana e il proprio rapporto personale con Dio. Cerchiamo di partecipare alle iniziative della Provincia per esprimere il nostro essere un’unica famiglia, chiamata a 18 - Notiziario rendere presente oggi, nella nostra regione, il carisma di Francesco d’Assisi. Riguardo al lavoro, ci proponiamo un maggiore coinvolgimento di tutti nella conduzione della casa e ci impegniamo affinché le attività dei singoli siano condivise da tutta la fraternità, almeno con la preghiera per gli altri fratelli. Ci proponiamo di svolgere qualche attività che coinvolga alcuni fratelli, sia nella preparazione che nella conduzione e nella verifica. Riteniamo che questo sia molto importante come testimonianza del nostro essere fratelli. Riteniamo che la compresenza di frati giovani e di frati anziani nella nostra fraternità sia un’occasione preziosa per la crescita e l’arricchimento di tutti e ci proponiamo di sfruttarla maggiormente. Attualmente ci ritroviamo tutti per un momento settimanale di ricreazione. Ci rendiamo conto che non è sufficiente e vorremmo incrementare questi momenti perché sono molto utili a far crescere la qualità della nostra vita fraterna. 3. Vita in Minorità, Povertà e Solidarietà La motivazione di fondo della scelta francescana di vita in povertà, minorità e solidarietà l’amore per Gesù Cristo, che ‘Aa ricco che era si è fatto povero per amore nostro” (2Cor 8,9), si è fatto servo e obbediente fino alla morte ed ha donato tutto se stesso per la salvezza dell’umanità. Come tutte le fraternità, anche la nostra trova difficoltà a vivere la povertà francescana nelle sue esigenze più profonde. Tuttavia cerchiamo di essere fedeli alla povertà intesa come dipendenza ed essenzialità e tensione verso un’espropriazione di ciò I Frati Minori della Toscana propongono nel mese di agosto una settimana di spiritualità francescana al Santuario della Verna; T. 0575 5341 che non serve. Dobbiamo ammettere che la casa in cui viviamo è al di sopra degli standard medi delle abitazioni comuni. Vorremmo vivere uno stile di vita improntato all’uguaglianza dove non ci siano privilegi ma tutti siano servi gli uni degli altri, nella condivisione di ciò che ognuno ha. La solidarietà deve essere vissuta prima all’interno della fraternità e poi condivisa con l’esterno. La fraternità sta facendo lo sforzo di aprirsi al molteplici bisogni dell’uomo di oggi e condividere ciò che è stato ricevuto e che oggi ci responsabilizza come Frati Minori, chiamati a vivere da poveri. Le entrate esigue della fraternità, provengono soprattutto dalle pensioni, dal lavoro dei fratelli e dall’utilizzo da parte di Frati Minori dell’Emilia-Romagna * Turchia biblica 3-10 settembre 2001 * Egitto cristiano e Monte Sinai 18-25 ottobre 2001 * Siria cristiana 23-30 novembre 2001 Queste le proposte del commisariato regionale di Terra Santa per i prossimi mesi. (Fr. Silvestro Casamenti 0349 5756279) terzi di alcuni locali della casa e dal contributo della Provincia per i professi temporanei. La fraternità utilizza queste entrate oltre che per le spese della vita quotidiana, anche per rendere l’ambiente decoroso ed accogliente, per le persone e 1 ruppi che spesso lo utilizzano per momenti di ritiro e di formazione. Ci proponiamo di vivere l’accoglienza e la disponibilità verso i poveri di qualsiasi genere offrendo un aiuto materiale, morale e spirituale, secondo le nostre possibilità. Certamente dobbiamo impegnarci nel vivere con maggiore essenzialità e destinare una cifra mensile a favore dei poveri. Dovremmo prevedere esperienze che ci aiutino a conoscere le realtà di emarginazione del mondo contemporaneo e inoltre cercare Frati Minori dell’Emilia-Romagna di condividere le povertà materiali e morali di cui soffrono tanti nostri fratelli e sorelle sviluppando in tal modo nuove forme di effettiva solidarietà. 4. Evangelizzazione - Missione Siamo consapevoli che per evangelizzare dobbiamo prima lasciarci evangelizzare, cioè lasciarci plasmare e convertire continuamente dalla Parola mediante un ascolto personale e fraterno che ci porti a vivere noi per primi il Vangelo che siamo chiamati ad annunciare agli altri. Siamo convinti che potremo essere fedeli alla nostra vocazione di fraternità evangelizzatrice nella misura in cui presteremo una particolare attenzione alle esigenze più profonde ed urgenti del mondo in cui viviamo e saremo attenti ai segni dei tempi. La prima forma di evangelizzazione è la testimonianza della nostra vita evangelica nella misura in cui ciascuno e tutti insieme cercheremo di essere fedeli alla nostra vocazione di farti minori, avremo già predicato e anche le nostre attività apostoliche avranno un’efficacia evangelizzatrice. Concretamente la nostra fraternità è caratterizzata da forme di apostolato legate al frati che le compongono persone: Cappellanie, Lavoro presso le strutture della Diocesi, Radio Tau, Antoniano, Predicazione, Pane di S. Antonio, Giornate dell’osservanza, Associazione Giorni Nuovi, oltre all’impegno pastorale o di servizio che svolgono 1 professi temporanei. Dobbiamo fare in modo che i diversi impegni non impediscano la partecipazione alla vita aterna, specialmente alla preghiera. Vogliamo impegnarci nella condivisione fraterna del lavoro di ciascuno in modo che le attività, anche se svolte dai singoli, siano condivise e sostenute dalla solidarietà e dalla preghiera di tutti i fratelli. Ci impegniamo a far sì che la Casa di preghiera Oreb diventi veramente un “luogo dello Spirito” per tutti gli uomini e le donne assetati di Dio, in particolare per i giovani. Oltre ad accogliere i gruppi che lo richiedono, vorremmo proporre noi, come fraternità, esperienze di preghiera e di condivisione incentrate sulla Parola di Dio e sulla spiritualità francescana. 5. Formazione Siamo consapevoli che la formazione, sia iniziale che permanente, è fondamentale per la maturità e la fedeltà vocazionale. Siamo anche convinti che ogni frate è il primo responsabile e Notiziario - 19 protagonista della propria formazione. Il fatto che la nostra fraternità sia una fraternità di formazione è uno stimolo e un’occasione per curare maggiormente questo aspetto. Anzitutto riteniamo essenziale curare l’equilibrio tra i diversi aspetti della nostra vita: preghiera, vita fraterna, apostolato, studio; equilibrio non sempre facile da raggiungere. Lo studio non è fine a se stesso, ma deve condurci a conoscere e ad amare di più il Signore ed offrirci i mezzi per fortificare il nostro rapporto con Lui ed essere sempre idonei a svolgere la missione evangelizzatrice che ci viene affidata. Concretamente, vogliamo usufruire di tutte le occasioni che ci vengono offerte, sia personalmente che come fraternità: Vita di preghiera,vita fraterna, Capitolo, aggiornamento personale, incontri fraterni, iniziative di formazione permanente organizzate dalla Provincia, dall’Ordine e dalla Chiesa locale. Come è stato stabilito nel Capitolo provinciale del 2000, ci proponiamo di tenere in questo triennio una settimana di formazione da svolgersi all’interno della nostra fraternità, gestita ed organizzata con il contributo di tutti i fratelli. Bologna, Osservanza: 16 maggio 2001 Il giorno 20 luglio a Caninde in Brasile, INCONTRO INTERNAZIONALE DEI GIOVANI PROFESSI PERPETUI DELL’ORDINE, terminerà a fine mese 20 - Notiziario per tutti - relazioni interpersonali (Dott.ssa Anna Rita Colasanti, Dott. Mario Becciu, Dott.ssa Lia Pieressa) 28-30 gennaio 2002 4-6 febbraio 2002 6-8 febbraio 2002 per tutti - dialogo interrreligioso, interculturale ed ecumenico (Fr. Bruno Monfardini, Presidente Commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato) 17 ottobre 2001 Fiorenzuola (Piacenza e Parma) 31 ottobre 2001 Carpi (Reggio Emilia, Modena, La Verucchia) 7 novembre 2001 Villa Verucchio (Rimini) 28 novembre 2001 Forlì (Ravenna, Milano Marittima, Cesena, Montepaolo, San Piero in B.) 5 Dicembre 2001 Bologna Osservanza (S. Antonio, SS. Annunziata, S. Orsola, Ferrara, Imola) 19 marzo 2002 (Bologna, Sant’Antonio) (Cfr. Documento Capitolo 2000, 39) Primi 5 anni di professione perpetua (il calendario verrà stabilito a parte con il coordinatore) Sotto i 40 anni d’età (il calendario verrà stabilito a parte con il coordinatore) Dai 40 ai 60 anni d’età La crisi del realismo (Fr. T. Matura, Prof. Pio Scilligo) 11-14 dicembre 2001; Milano Marittima Frati Minori dell’Emilia-Romagna I Nostri Fratelli Defunti Sr. Maria Benigna Cirillo lata di Palagano. Il 25 marzo 1957 emetteva la professione solenne presso il monastero del “Corpus Domini” in Bologna, dove vivrà il resto dei suoi giorni ricoprendo per diversi anni l’incarico di Badessa. La S. Messa esequiale sarà celebrata lunedì 18 giugno alle 14,50 presso il Monastero di Bologna . Mentre raccomando a tutte le Fraternità di attendere alla preghiera di suffragio prevista dagli SSPP (cfr 16,1), auguro a tutti voi pace e bene. Fr. Marco Zanotti Segretario provinciale Ricordando ... Bologna 18 giugno 2001 La nostra amatissima sorella Sr.Maria Benigna di Gesù Sacerdote, al secolo Isabella Cirillo, nata a Castellaneta (TA) il 20 ottobre 1916, di età 84 e 63 di vita religiosa, è ritornata alla Casa del Padre il 16 giugno 2001 alle ore 9,30 circa, mentre era degente presso la Casa di Cura Toniolo per la fisioterapia alla gamba destra, in seguito all’intervento al femore, fratturato il 17 maggio. Suor Maria Benigna aveva vestito l’abito religioso a 19 Carissime sorelle e fratelli, sabato mattina, 16 giugno, presso la casa di cura “Toniolo” la nostra sorella Maria Benigna è entrata nella luce eterna di Dio all’età di 84 anni, dopo aver vissuto 64 anni di vita religiosa. Sr. Maria Benigna Cirillo era nata a Castellaneta (TA) il 20 ottobre 1916, all’età di 21 anni La Comunità delle Sorelle Povere del Monastero della “Santa” di Bologna vestiva l’abito religioso presso le in occasione della visita pastorale del Cardinale Giacomo Biffi, arcivescoSuore francescane dell’Immaco- vo l’8 maggio 2001. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario - 21 anni presso l’Istituto Francescane dell’Immacolata il 17 agosto 1937, riponendo in quello stesso momento nel cassetto un sogno: vivere in clausura, a causa dell’opposizione del papà, che non poteva rassegnarsi all’idea di non vedere più l’unica figliola tra quattro fratelli. Fece quindi la Professione Temporanea nello stesso Istituto il 31 agosto 1938 e la Professione Perpetua il 30 settembre 1941. Fin da allora suor Benigna si esercitò a vivere l’unica cosa essenziale nella vita di ogni battezzato: fare momento per momento l’adorabile Volontà di Dio. Dal 1944 al 1950 è Superiora a Frassinoro; animatrice della Parrocchia, maestra di canto e di ricamo, sapiente educatrice, amabile maestra d’asilo e dolce mamma di tanti bimbi. La sua salute è già molto cagionevole, tanto che i suoi polmoni richiedono periodi di permanenza in montagna per ricuperare salute e voce e riprendere poi le attività a lei affidate. Dal 1950 al 1955, suor Benigna viene trasferita a Bologna quale Superiora. Questi sono gli anni in cui riemerge dal profondo il suo sogno, che si compie l’8 dicembre 1955 quando lascia l’Istituto Francescane dell’Immacolata per entrare nel Monastero del Corpus Domini tra le Clarisse della Santa, ove emette la Professione Solenne il 25 marzo 1957. Decisione sofferta e colma di incomprensioni e contrasti fu quella di suor Benigna, ma ormai con passo sicuro e piede leggero inizia questo nuovo periodo della sua vita di consacrata, rispondendo in pienezza al mistero che porta nel segreto del suo cuore: è suor Maria Benigna di Gesù Sacerdote e il Sacerdozio di Gesù diventa il suo programma e 22 - Notiziario il suo stile di vita nella Chiesa e per la Chiesa. Certamente nel tempo emergeranno testimonianze di molti a rendere evidente com’ella ha vissuto il suo Sacerdozio battesimale e di consacrata. Il Dono da lei ricevuto dal Padre l’ha donato senza riserve, spezzando l’alabastro del suo cuore, perché il profumo della sua vita si spandesse nella Chiesa, ma anche tra le Sorelle della Comunità del Corpus Domini, ove ha profuso le sue doti materne nel servizio di Abbadessa a cui è stata ripetutamente chiamata dalla Sorelle per diversi anni. Dal 1955 al giorno della sua morte avvenuta in giorno di sabato, nella felice coincidenza della Vigilia del Corpus Domini, la vita di suor Benigna ha avuto il sigillo della incondizionata docilità alla Volontà del Padre, in tutte le vicende liete e dolorose, in un incessante atteggiamento di silenzio orante e di disponibilità alle numerose persone che a lei ricorrevano per consiglio e conforto; prudente e mite nel dialogo con le Sorelle, possiamo dire di averla vista seria e decisa, mai adirata. Sapeva a volte essere ironica e allora chi voleva capire, capisse. Fino all’ultimo giorno della sua vita, sul letto della sofferenza ha ripetuto incessantemente: “Padre, sia fatta la tua Volontà fino in fondo”. A conclusione di questo ricordo di suor Benigna, della quale si dirà sempre poco anche se si aggiunge ancora di più, ci piace affermare che in questi ultimi anni, è stata una Presenza: è l’unica parola che può rispondere al suo essere tra noi. Le Sorelle del Corpus Domini La “Via Crucis” di Caterina Un libretto per meditare la “Via Crucis” con l’aiuto di S. Caterina de’ Vigri: è quanto propone Giorgio Barghigiani editore che ha recentemente pubblicato “Via Crucis di S. Caterina da Bologna” (30 pagine, a £ 3mila), già disponibile nelle librerie Paoline e Dehoniana, e nel monastero della Santa. “L’idea - scrive nella Premessa Gilberto Sgarbi - è venuta da una giovane clarissa del Monastero di via Tagliapietre. Meditando la Passione del Signore, e avendo tra le mani il Rosarium, cioè il poema di S. Caterina recentemente tradotto, la religiosa ha avuto l’intuizione di utilizzare per un pubblico più ampio la Passione scritta da S. Caterina per l’esercizio della Via Crucis. Ci auguriamo che il libretto possa invogliare i lettori a riscoprire lo straordinario poema del Rosarium”. Frati Minori dell’Emilia-Romagna L Introduzione Questo studio vuole essere un contributo alla riflessione sulla Vergine Maria secondo il percorso umano e teologico di Francesco d’Assisi († 1226). Nei suoi Scritti, i richiami biblici e liturgici, la devozione mariana monastica ed orientale si fondono armonicamente con frequenti richiami alla poesia cortese, in composizioni teologiche di alta liricità. Questa sua “cultura” non è solo un complesso condizionante e preesistente d’informazioni, ma un “modus essendi” prerazionale e profondamente umano capace di sintonizzarsi con un dato originario, indisponibile ed eterogeneo, ma presente nelle forme del vivere. Per il suo modo di essere non si possono intuire le sorgenti del pensiero di Francesco senza passare attraverso il suo universo simbolico dove ogni categoria rimanda ad un’alterità viva, personale ed altra rispetto al suo segno. Per comprendere la sua effervescenza letteraria non si possono neppure disattendere gli stimoli esterni dati dal risveglio spirituale e pauperale nel contesto di una spiritualità che cerca un approccio più sensibile e meno astratto alla vita terrena ed umana di Cristo e delFrati Minori dell’Emilia-Romagna la Vergine Maria. Tutto ciò è spesso parallelo alla riscoperta della donna e del femminile nella società e nell’ambito religioso di quest’epoca. La predicazione eterodossa poi, dice che la donna da ora è più rilevante anche fuori delle mura domestiche e monasteriali. La presenza di “sorores” e “amicæ” catare, documentata nel 1143/5 tra i renani e nel 1218 tra i valdesi, mostra che le donne hanno un ruolo attivo, al di fuori della comunione ecclesiale, nel ministero della Parola e dei sacramenti. Generalmente la donna di quest’epoca è ancora condizionata dall’esempio della “mulier” e della “domina” straordinaria tramandata dall’agiografia femminile e dalla società, ma anche da clero e cavalleria, che la giudicano sulla Vergine Maria. Di fatto tutto ciò pare più il frutto del cosciente immaginario collettivo della perfezione, che un modello femminile reale e ripercorribile anche solo come esempio eminente. Fino al sec. XI questa visione negativa scaturisce anche dalla considerazione errata della materia e della donna legate dalla procreazione. Questo pessimismo è ostile anche alla possibilità, al di fuori della clausura, di una “religio” femminile che solo successivamente, grazie al risveglio sociale e spirituale, elabora nuove forme religiose ove è sempre più spesso la donna a costituire le comunità. Altre “mulieres” si dedicano ad opere caritative ed a forme di vita comunitaria come in “ordines poenitentium”. Cambia infatti il concetto di “religio” allargato ora ai laici “Christi fideles”, come informa il canonico regolare Giacomo da Vitry († 1240) attento conoscitore di nuovi consacrati nonché dei “fratres minores et sorores minores” di Francesco e Chiara di Assisi († 1253). La canzone trobadorica si diffonde secondo gli idiomi materni francesi, catalani e italiani, come corrente poetica definibile una “perfetta corrispondenza della forma all’immagine vagheggiata dalla mente”. Qui la “domina” è il nostalgico ideale dell’uomo originario e l’esclusivo oggetto d’amore delle laudi, un sostituto del divino irraggiungibile e mai imitabile o perseguibile. Poesia di corte e catarismo, quasi contemporanee, hanno in comune il deprezzamento dell’unione carnale e matrimoniale. Tuttavia, mentre i catari condannano la materia per dualismo e non vi trovano un corrispettivo Notiziario - 23 etereo, i trovatori l’esaltano nella “domna” mediatrice dell’assoluto. Il dualismo cataro, simile a quello manicheo dei secc. II-III d.C., aggiunge ad esso l’idea dell’opposizione tra secolo presente e futuro e la pretesa di una salvezza non mediata “ex opere operato”. Con esso si negano infatti anche la natura umana di Cristo, i sacramenti, la mediazione ecclesiale e la venerazione dei santi. In genere, queste nuove presenze interagiscono nel contesto vitale di una nuova spiritualità anche mariana, al punto da non potere con facilità identificare il preludio o l’esito delle due idee. Per questo, nella ricerca sulla riflessione mariana degli Scritti di Francesco è necessario non prescindere anche dalle allegorie femminili della Vergine Maria, antitetiche rispetto all’influsso sia cataro che cortese. L’ottimismo degli Scritti nasce infatti dalla considerazione positiva dell’universo creato perché la sua bontà intrinseca è pensata sulla vera umanità di Cristo, quindi sulla vera maternità della Vergine Maria. Questa somiglianza con la Vergine Maria consiste nell’analogia per cui genera Cristo in sé e nei fratelli nello Spirito Santo e divenendo santuario vivente della Parola. Il mistero che rende visibile e attuale il Verbo di Dio nella storia individuale, collettiva dell’“Ecclesia” rimanda con forte simbolicità alla Vergine Maria. Esemplati su lei, i cuori dei fedeli ricevono per lo Spirito santo, ed indirettamente “per Mariam”, le virtù del Verbo incarnato e della Madre di Dio. Poiché queste virtù e prerogative assumono una forma quasimariana, ciò che al Figlio di Dio è consustanziale alla natura, alla Vergine Maria è comunicato, come al fedele, per grazia. figli del Padre celeste, del quale compiono le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo sposi, quando l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù dello Spirito Santo [Spiritu Sancto coniungitur]. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli. Siamo madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, lo partoriamo per santa operazione che deve risplendere agli altri in esempio” (I EpFid 1, 7-10. Cf. II EpFid 49-53). Alle “ipsissima verba Jesu” Francesco aggiunge qui la parabola sponsale in straordinaria somiglianza con la Vergine Maria, quando propone alle clarisse non solo la sua pauperale risposta al Creatore ma anche quella nuziale, evangelica ed ancillare. La “mulier religiosa” è per Francesco oltremodo simile alla Madre di Dio nella risposta alla volontà del Padre, nell’accoglienza allo Spirito Santo ed alla Parola, in modo speculare all’“Antiphona” mariana: “Poiché per divina ispirazione vi Femminizzazione mariana siete fatte figlie e ancelle dell’alQuando il credente crede tissimo sommo Re, il Padre celee accoglie la Parola di Dio, si rinste, e vi siete sposate [vos desponnova e si estende mirabilmente sastis] allo Spirito Santo, scel’Incarnazione, anche se in forma gliendo di vivere secondo la perdiversa dal Corpo di Cristo. La Le “omnes sanctæ fezione del santo Vangelo: voglio Vergine Maria pienamente par- virtutes eius” sono a monte, per e prometto, da parte mia e dei tecipe della condizione umana, la modalità dell’Incarnazione, miei frati, di avere sempre di voi, portavoce degli eletti e dei pelle- orme tracciate all’uomo per un iti- come di loro, diligente cura e spegrini precede il cristiano e la cre- nerario di conformità all’amato da ciale sollecitudine” (FormViv). atura trasformati per Grazia. Sul- seguire “usque in finem”. La perQuest’alleanza che nasce per la Madre il fedele riacquista la fezione, giudicata sulla progressi- divino amore, s’incarna e vive “in santa somiglianza ecclesiale, si- va conformità a Cristo povero e corde et corpore”, prosegue nel gnorile e regale, materna e crocifisso guarda la Vergine Maria fedele, quando nello Spirito sanvirginale. La conversione è inte- come colei che per prima ha ri- to si congiunge al Verbo, divenensa come il processo per cui il cri- sposto alla Parola fattasi carne nel do di lui “sponsa”, “frater” e stiano crede, accoglie e concepi- suo seno. Similmente, il credente “mater”. L’“habitavit” nei cuori sce il Verbo evangelico e lo par- accoglie il Verbo e lo rigenera nel- del Verbo divino consacra l’etertorisce nell’apparenza ecclesiale. le opere e nell’esempio: “E sono na alleanza con “qualsiasi anima 24 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna fedele”, suggerisce anche Pietro Lombardo († 1160), in cui abita, scrive Bernardo di Chiaravalle († 1153), “nel cuore, nella memoria e nel pensiero”. Anche per Innocenzo III († 1216) l’Incarnazione “significa che il fedele deve concepire Cristo per fede nell’anima”, e come la Vergine Maria lo “partorisce nel tempo, il fedele lo genera nelle opere”. Negli Scritti la cortesia non è più la virtù sociale dell’era comunale né una latente norma virilista catara o trobadorica, ma una qualità più materna che paterna. Francesco venera in queste forme la Vergine Maria e la donna come tracce visibili di percorsimaterni riproducibili nella custodia e relazione dei frati minori. Francesco privilegia la libertà di spirito anche nell’“Epistola ad Fratrem Leonem” - unico caso in cui si definisce “sicut mater” - ove lascia all’amico la scelta del modo di seguire le tracce pauperali del Maestro: “Così dico a te, figlio mio, come una madre: che tutte le parole, che ci siamo dette lungo la via, le riassumo brevemente in questa parola e consiglio, e se dopo ti occorrerà tornare per consiglio, poiché così ti consiglio: in qualunque maniera ti sembra meglio piacere al Signore Dio e di seguire le sue orme e la sua povertà, fatelo con la benedizione del Signore Dio e la mia obbedienza” (EpLeo 2s). Il rapporto fraterno e quello materno, caratterizzati dal dialogo insistente tra “mater” e “frater”, dall’andare e tornare, chiedere nel bisogno tanto materiale che spirituale implica un movimento tipico del rapporto filiale e confidenziale da parte dei sottomessi e l’instancabile sovvenire alle necessità di chi riceve il servizio materno. Questo Frati Minori dell’Emilia-Romagna modus familiare diviene imperativo per l’intera Fraternità come nelle due regole dell’Ordine, gli unici scritti dove Francesco usa il verbo “nutrire”, ed in quella “pro Eremitoriis data” nella quale “mater” ricorre sei volte - come per la Vergine Maria - sempre riferito ai fratelli eremiti: “E ciascuno ami e nutra il suo fratello, come la madre ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle cose in cui Dio gli elargirà grazia” (RegNB IX, 11). Se la riflessione sulla Vergine Maria privilegia l’allegoria biblica e quella sui fedeli la tipologia mariana, nel caso dei frati la simbolica del nutrimento pare essere dedotta dal rapporto tra la Vergine Maria e il Figlio di Dio, pur non essendogli esplicitamente riferita. Nei passi citati, il passaggio tra la prima e la seconda regola trascende il modello materno (“sicut mater”) per il “quanto diligentius”, cui aggiunge il “servire” quale caratteristica peculiare della carità. Il confronto con i testi mariani più espliciti mostra poi una notevole continuità tra esemplare trinitario (“dilecto Filio suo”), mariano (“tuum dilectum Filium”), materno (“diligit filium suum”) e fraterno (“diligere et nutrire fratrem suum”). L’amore infinito ed eterno del Padre si riflette in quello mariano, materno e fraterno ma quest’ultimo, superando quello naturale, si avvicina maggiormente alla sua divina origine. D’altra parte, per successione esemplare la Vergine Maria è icona dell’esse maternale del Padre. La cristologia di Francesco sposta l’attenzione dalla domanda anselmiana sulla ragione dell’Incarnazione a quella della sua modalità storico-esistentiva che svela il Verbo incarnato come il prototipo della natura umana In tutto ciò Francesco si distanzia decisamente dalla visione teologica tradizionale - appesantita dalla visuale neodocetista catara e da quella disincarnata provenzale - più concentrata sul fine redentivo ed espiatorio dell’Incarnazione. L’approccio alle fonti e l’analisi minuziosa dei suoi Scritti rivelano una dottrina mariana esauriente e feconda di nuove ed ulteriori implicazioni. La misantropia che pensa la carne o la materia come strumenti diabolici nonché l’oscura visione sull’immaginario femminile sono sconfitti dalla semplicità del poverello che sceglie come via eccellente della santità l’Incarnazione e la Passione di Cristo, e l’eucaristia come sua continuazione “corporaliter in hoc sæculo”. La maternità della Vergine Maria ed il corpo divengono luoghi epifanici del divino. In fase di conclusione, ci si domanda se non esista il rischio di produrre un’immagine di Francesco troppo “teologo” senza che lui ne abbia coscienza. Riteniamo che esista nel poverello, in ogni uomo ed in ogni scrittore una parte nascosta a se stesso e che abbiamo tentato di far emergere dalle forme di una totalità Materna, cui va necessariamente ricondotta. Relazione tenuta da Fr. Lorenzo Maria Ago presso il Sant. della Steccata il 21 aprile 2001. (Sintesi a cura della redazione) Questo numero del Notiziario è stato chiuso in Segreteria provinciale il 8 luglio 2001 Notiziario - 25 Trentacinque Frati, membri della Curia generale dei Frati Minori di Roma, hanno firmato una petizione per chiedere ai partecipanti del G8 di cancellare il debito estero. Essi hanno sottoscritto una Lettera preparata dal gruppo di lavoro sul debito estero da SEDOS ed appoggiata da oltre 90 Istituti religiosi. L'Ufficio di "Giustizia e Pace" della Curia generale invita i singoli Frati, le Fraternità locali e le Province di scrivere al G8 prima dell'incontro di Genova, 19-22 luglio. Consigliamo di portare o inviare le lettere alle Ambasciate dei G8, presenti nel proprio Paese. Durante la riunione del G8 religiosi/se e laici faranno due giorni di preghiera e di digiuno in un chiesa francescana di Genova. Invitiamo i Frati e le Fraternità ad associarsi a tali iniziative, organizzando nelle rispettive sedi incontri di preghiera e di digiuno dalle ore 9 del 20 luglio fino alla 18 del 21 luglio. PER UNA GIUSTIZIA ECONOMICA IN FAVORE DEI PAESI IMPOVERITI CHIEDIAMO: LA CANCELLAZIONE DEL DEBITO Come credenti di diverse tradizioni religiose, noi affermiamo: che il mondo e le sue risorse sono per il sostentamento di tutti che il diritto alla proprietà non può calpestare il diritto degli altri al cibo, alla casa, alla salute e ad uguali opportunità all’interno della società che coloro che possiedono e amministrano i beni del mondo hanno la responsabilità primaria di assicurare il benessere, la libertà e la partecipazione di tutti che un’equa distribuzione dei beni del mondo è un prerequisito della pace, dell’accordo e della comprensione tra i popoli e un’esigenza assoluta per la salute della terra. Poiché constatiamo la distruzione che il debito internazionale e i programmi di aggiustamento strutturale hanno causato ai sistemi economici, sanitari ed educativi e ai programmi di sviluppo nel sud del mondo, oltre che agli ecosistemi e alle risorse terrestri noi facciamo appello ai G8 che si incontreranno a Genova perché decidano di: 1. Cancellare l’intero debito dei paesi impoveriti, anche nei confronti della Banca Mondiale e del FMI. 2. Porre fine ai programmi di aggiustamento strutturale. 3. Stabilire procedure per identificare il debito illegittimo. 4. Accettare la collaborazione della società civile nella creazione di procedure trasparenti e meccanismi autonomi e indipendenti di arbitrato per le situazioni di crisi, in cui sia i governi creditori sia i paesi indebitati siano equamente rappresentati. 5. Creare un codice di comportamento che assicuri, tra chi presta e gli stati che ricevono, trasparenza, equa ripartizione della responsabilità e controllo del procedimento del prestito per evitare crisi future. Dovrebbero partecipare all’elaborazione di tale codice di comportamento creditori pubblici e privati, rappresentanti dei governi, specialisti della materia e rappresentanti della società civile. 6. Stipulare accordi commerciali e internazionali che siano a vantaggio dei paesi impoveriti, perché possano affrancarsi dal debito e partecipare all’economia mondiale su basi eque Noi crediamo, infatti, che l’attuale sistema economico abbia aumentato il distacco tra ricchi e poveri, concentrato nelle mani di pochi il controllo delle risorse mondiali e distrutto gran parte dell’ambiente naturale. Questo è il tempo per iniziative audaci e coraggiose per creare un’economia nuova, giusta ed equa, rispettosa della dignità di ogni essere umano e della natura. Noi siamo Frati Minori Francescani della Curia Generale e vi chiediamo di lavorare per la cancellazione del debito in accordo con queste manifestazione. Brothers from the General Curia of the Friars Minor, Rome Italy, who signed the letter to G8. Beltran Jose, Beguin Pierre, Bini Giacomo, Boni Andrea, Buffon Bonfacio, Carballo Jose R., Canali Paolo, Dalla Rosa Elias, De Rosa Luca, Gonzalez Enrique, Hudson Patrick, Kang Shin Paolo, Lopez Antonio, Macabalo Ponciano, Matic Ivan, Moore Gerardo, Neotti Clarencio, Noto Pino, O’Conaire Gerardo, Ore Leonardo, Perluzzi James, Perugini Luigi, Pinto Ostuni Gianfranco, Rosas Juan, Ruzic Dragan, Schneider Herbert, Schorr Peter, Siekierka Ernesto, Thilagarajah Bernard, Tierrablanca Ruben, Williams Peter, Vialladares Luis, Yu Su I Xavier, Zammit Jimmy, Zumalde Nicolas 26 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna