Drammaturgia musicale (teatrale e cinematografica) Prof. Emilio Sala I semestre dell’a.a. 2012-2013 Argomento generale del corso: Nino Rota compositore intermediale - I modulo Il primo modulo, di carattere istituzionale, affronterà la “drammaturgia musicale” come campo d’indagine e come metodo di studio, riservando una particolare attenzione ai problemi dell’intermedialità. - II modulo Il secondo modulo riguarderà in particolare due opera di Nino Rota: la “farsa musicale” Il cappello di paglia di Firenze e le musiche di scena per il dramma L’Arialda di Giovanni Testori. - III modulo Il terzo modulo si concentrerà invece su due casi: I due timidi, “opera radiofonica” che venne poi riadattata per il teatro e per la televisione, e La dolce vita che prenderà in esame una delle collaborazioni più famose tra Nino Rota e il regista Federico Fellini. Le indicazioni bibliografiche che seguono sono complementari agli appunti delle lezioni che vanno dunque intesi come parte integrante del programma. Gli studenti non frequentanti sostituiranno gli appunti con le integrazioni che si trovano alla fine di ogni modulo. I testi preceduti da un asterisco saranno raccolti a mo’ di dispensa e disponibili presso la Segreteria del Dipartimento – via Noto 6, 1° piano: Tiziana Porcino. Per il primo modulo: A. Per definire il campo della “drammaturgia musicale” è importante possedere almeno alcune nozioni (preliminari) di semantica musicale da attingere attraverso lo studio di questo saggio: -*Jacques Nattiez, Musica e significato, in Enciclopedia della musica, diretta da J.-J. Nattiez, 5 voll., Torino, Einaudi, 2001-2005, II (2002), pp. 206-238. B. Lo stesso vale per un altro campo limitrofo, quello della retorica musicale, le cui figure e i cui topics corrispondono comunque a dei procedimenti di semantizzazione. Per un’introduzione a tale campo, propongo lo studio di questo contributo: -*Raymond Monelle, The Sense of Music: Semiotic Essays, Princeton, Princeton University Press, 2000, pp. 14-80 (The search for topics [cap. 2], Topic and Leitmotiv [cap. 3]), pp. 233-242 (Bibliography). Data l’importanza della retorica musicale vorrei consigliare la lettura di questo altro studio (obbligatorio solo per gli studenti non frequentanti): -Frits Noske, The Signifier and the Signified. Studies on Operas of Mozart and Verdi (1977), trad. it. Dentro l’opera. Struttura e figura nei drammi musicali di Mozart e Verdi, Venezia, Marsilio, 1993, pp. 193-232 (cap. intitolato La figurazione musicale della morte). C. Un altro campo vicinissimo a quello della drammaturgia musicale è quello narratologico. Anzi, nella nostra prospettiva, la drammaturgia musicale presuppone la semantica e la retorica musicali, e comprende la narratologia musicale. Per un’introduzione all’approccio narratologico, propongo lo studio di questi due contributi: -*Carl Dahlhaus, Le strutture temporali nel teatro d’opera, in La drammaturgia musicale, a cura di Lorenzo Bianconi, Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 183-193. -*Luca Zoppelli, L’opera come racconto. Modi narrativi nel teatro musicale, Venezia, Marsilio, 1994, pp. 11-24 (Raccontare e rappresentare), 77-91 (Il soggetto penetrato), 93-107 (Timbro puro ed evento psichico) e 123-132 (Ambiente e percezione dello spazio). Per quanto riguarda l’intermedialità e la drammaturgia musicale cinematografica raccomando lo studio di questi due lavori: -*Werner Wolf, The Musicalization of Fiction: A Study in the Theory and History of Intermediality, Amsterdam, Rodopi, 1999, pp. 35-50 (“Intermediality”: definition, typology, related terms [cap. 3]), pp. 243-260 (Bibliography). -Michel Chion, L’audiovisione. Suono e immagine nel cinema (ed. orig. 1990), trad. it., Torino, Lindau, 2001, fino a p. 84 (solo i primi quattro capitoli). Integrazioni per i non frequentanti: -Carl Dahlhaus, Drammaturgia dell’opera italiana, Torino, EDT, 2005 (collana Risonanze). -Frits Noske, The Signifier and the Signified. Studies on Operas of Mozart and Verdi (1977), trad. it. Dentro l’opera. Struttura e figura nei drammi musicali di Mozart e Verdi, Venezia, Marsilio, 1993, pp. 193-232 (cap. intitolato La figurazione musicale della morte). Per il secondo modulo: Per Il cappello di paglia di Firenze, oltre all’ascolto integrale dell’opera (e alla lettura del libretto) si studi: -*Rodolfo Celletti, La vocalità del “Cappello di paglia di Firenze”, in Il cappello di paglia di Firenze, programma di sala del Teatro Regio di Parma, stagione 1986-1987, pp. 15-18. -*Sergio Miceli, Un compositore del nostro tempo, in Il cappello di paglia di Firenze, programma di sala del Teatro alla Scala, stagione 1997-1998, pp. 87-113. -*Dinko Fabris, Nel magico cappello di paglia di Labiche e Rota, in Il cappello di paglia di Firenze, programma di sala del Teatro Regio di Torino, stagione 2003-2004, pp. 9-28. Inoltre suggerirei la lettura anche di questi articoli (obbligatori per gli studenti non frequentanti): -*Marco Capra, “Il cappello di paglia di Firenze” nella stampa periodica, in Il cappello di paglia di Firenze, programma di sala del Teatro Regio di Parma, stagione 1986-1987, pp. 29-37. -*Luca Scarlini, La meccanica del riso: Nino Rota e l’eredità del vaudeville, in Il cappello di paglia di Firenze, programma di sala del Teatro Regio di Torino, stagione 2003-2004, pp. 31-42. Per L’Arialda, oltre ad ascoltare le musiche di scena composte da Rota e a leggere integralmente il dramma di Testori, gli studenti dovranno studiare i seguenti contributi: -*Le musiche di scena per “L’Arialda” di Giovanni Testori (1960), in L’undicesima musa. Nino Rota e i suoi media, a cura di Veniero Rizzardi, Roma, CIDIM-Rai Eri, 2001, pp. 248-252. -*Francesco Riva, Rota e Testori: le musiche di scena per “L’Arialda”, Milano, articolo inedito, 2011. Integrazione per i non frequentanti: -*Marco Capra, “Il cappello di paglia di Firenze” nella stampa periodica, in Il cappello di paglia di Firenze, programma di sala del Teatro Regio di Parma, stagione 1986-1987, pp. 29-37. -*Francesco Lombardi, Nino Rota e la riproduzione del suono, in L’undicesima musa. Nino Rota e i suoi media, a cura di Veniero Rizzardi, Roma, CIDIM-Rai Eri, 2001, pp. 161-178. -*Richard Dyer, Nino Rota: Music Film and Feeling, London, The British Film Institute, 2010, pp. 439 (Tales of Plagiarism and Pastiche [cap.1], Nino Rota: Life, Works and Times [cap.2]), pp. 183-187 (Notes). Per il terzo modulo: Per I due timidi, oltre all’ascolto integrale dell’opera (sia nella versione radiofonica sia nella versione teatrale), gli studenti faranno riferimento al seguente saggio: -*Emilio Sala, “I due timidi” di Nino Rota. Un’opera intermediale a cavallo fra radio, cinema, teatro e televisione, in Nino Rota. Un timido protagonista del Novecento musicale, a cura di Francesco Lombardi, Torino, CIDIM-EDT, 2012, pp. 125-148. Per quanto riguarda La dolce vita, oltre alla visione del film di Fellini, si presti anche una particolare attenzione alla musica composta da Rota, facendo costante riferimento al seguente saggio: -*Emilio Sala, “Déjà entendu”, “trompe l’oreille” e altri travestimenti nelle musiche di Nino Rota per “La dolce vita”, Milano, articolo inedito, 2012. Integrazioni per i non frequentanti: -Maurizio Corbella, Notes for a Dramaturgy of Sound in Fellini’s Cinema: the Electroacoustic Sound Library of the 1960s, in Music and the Moving Image, Chicago, University of Illinois Press, vol. 4, n. 3, 2011, pp. 14-30. (Articolo scaricabile in rete al seguente indirizzo: <http://www.jstor.org/stable/10.5406/musimoviimag.4.3.0014?origin=JSTOR-pdf>). -*Francesco Lombardi, Nino Rota e la riproduzione del suono, in L’undicesima musa. Nino Rota e i suoi media, a cura di Veniero Rizzardi, Roma, CIDIM-Rai Eri, 2001, pp. 161-178. -*Richard Dyer, Nino Rota: Music Film and Feeling, London, The British Film Institute, 2010, pp. 4-39 (Tales of Plagiarism and Pastiche [cap.1], Nino Rota: Life, Works and Times [cap.2]), pp. 183-187 (Notes). Nota bene - Si suggerisce a coloro che non sono già in possesso di una buona infarinatura storica di sostenere l’esame di Drammaturgia musicale dopo quello di Storia della musica moderna e contemporanea. Per coloro che intendono laurearsi in una disciplina musicologica, si consiglia di affrontare la Drammaturgia musicale dopo aver sostenuto l’esame di Storia del melodramma. - Si ricorda a chi non possiede una competenza musicale adeguata che esiste un laboratorio di Formazione musicale di base (I semestre) a cui rinvio tutti gli interessati: <http://www.unimimusica.it/SeM/index.htm>. - Infine, saranno disponibili presso la Biblioteca di musica e spettacolo (via Noto 6, 2° piano), i materiali audio e video delle opere di Rota fuori commercio: si ricorda ancora una volta agli studenti che le opere di Rota in programma devono essere studiate integralmente. - Per chi deve sostenere l’esame da 6 crediti, I modulo obbligatorio + II o III (a scelta). Buono studio!