NOVEMBRE 2009 FOGLIO DELLA COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA NAZIONALITÀ ITALIANA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI” DI PIRANO BOLLO PAGATO PRESSO L’UFFICIO POSTALE 6330 PIRANO S T A M P E Informiamo i gentili lettori che il nostro mensile Il TRILLO può venir letto in forma elettronica sul sito della Comunità, all’indirizzo: www.unione-italiana.org/pirano POŠTNINA PLAČANA PRI POŠTI 6330 PIRAN IL REFERENDUM SUL TRAFFICO di Alberto Manzin Con una seduta straordinaria interamente dedicata al problema del momento, il Consiglio comunale ha deciso di indire il referendum riguardante il Decreto sul traffico. Decisione legittima, poichè l’iniziativa civile ha raccolto un numero sufficiente di firme. Allo stesso tempo però mi chiedo il senso di questo referendum. Pirano è una cittadina medievale, con le case addossate l’una all’altra e le vie strette. Ed in questo sta la sua bellezza. Per poterla apprezzare bisogna risolvere il problema del traffico, che si trascina ormai da decenni. Fondamentale è limitare l’accesso alle auto e spostare quelle in sosta fuori dal centro storico. E proprio questo si propone il Decreto sulla regolamentazione del traffico, che con alcune piccole modifiche, può far rivivere e farci gustare appieno la nostra cittadina. Basta vedere la differenza in piazza Tartini, da quando è chiusa al traffico. Per T I S K O V I N A Numero 11 - ANNO XIX non parlare di tantissime altre città, che già da anni hanno creato le zone pedonali. Se poi consideriamo che il garage di Fornace è ultimato e funzionante, e va a raddoppiare il numero dei parcheggi a disposizione, non vedo il senso di invalidare il Decreto sul traffico e di rimandare tutto alle elezioni del 2010. Avremo solamente un altro anno di caos in città. Pag. 1 Avremmo anche potuto risparmiare sui costi di un inutile referendum ed usare i fondi per bisogni molto più impellenti. Comunque sia, il referendum è indetto per domenica 6 dicembre ed invito tutti a recarsi alle urne. Vi invito pure a votare con coscienza, per una cittadina vivibile, moderna ed ecosostenibile. Per la nostra Pirano con meno automobili. PER SAN MARTIN SE SERCA EL VIN E SE SONA EL MANDOLIN di Arcangelo Svettini Beh, la rima ci sta, direte voi, ma non solo la rima, dico io, perchè ad onor del vero, noi mandolinisti del »SERENATE«, siamo stati molto attivi nel periodo delle feste autunnali. Il nostro primo concerto è stato a Strugnano, in occasione della »festa dei cachi«. Con noi si sono esibiti i mandolinisti »DOREMI« di Momiano, facendoci apparire come una vera orchestra mandolinistica di quindici elementi. Con noi hanno cantato il trio formato da Flavia e Luciana di Momiano e Darinka di Pirano, a cui mi sono unito volentieri. Abbiamo cantato le canzoni istriane »oh mia Rosina«, »Rematore«, il valzer romagnolo »Simpatia«, e anche alcuni potpourri sloveni e dalmati, molto apprezzati dai presenti. Due giorni più tardi, domenica 8 novembre, abbiamo voluto ricambiare la visita di cortesia, esibendoci, nuovamente al completo, a Momiano, davanti ad un folto e generoso pubblico. Posso affermare senza ombra di dubbio che i »momianesi« festeggiano S.Martino con tutto il cuore, e proprio lì, nella loro casa, mi sono sentito veramente in Istria.A cena, in ristorante, c’erano, oltre ai gruppi di Momiano, anche il gruppo folcloristico di Gallesano, e noi mandolinisti di Pirano, e tra i tavoli rimbalzava la nostra bella parlata in dialetto istroveneto. È stato bellissimo, anche perchè purtroppo, al giorno d’oggi, nella nostra comunità, c’è sempre meno gente che conosce e parla il nostro dialetto. E continuiamo con mercoledì, 11 novembre, giorno di S.Martino, quando abbiamo fatto tappa a S.Lucia, esibendoci nel tendone allestito nei pressi dell’ufficio postale. Prima con i »SERENATE« e poi con il trio »MANDOLINO« abbiamo offerto al pubblico una carrellata di canzoni istriane, slovene, dalmate e altre, che hanno entusiasmato i presenti, fino all’arrivo della reginetta del vino. Sono arrivati anche i viticoltori locali che esponevano i loro prodotti, il parroco che ha benedetto il vino nuovo ed anche il nostro sindaco che ha fatto un bel discorso, purtroppo solo in sloveno. Ciao a tutti, e alla prossima! IL »PARCO DELLE CINQUE TERRE« L’ARMONIA FRA UOMO E NATURA di Irena Argentin Novak Quest’anno dal 8 al 11 ottobre la nostra comunità e la comunità italiana di Fasana hanno partecipato all’escursione del Parco Nazionale delle Cinque Terre in Liguria organizzata dall’UPT. Il primo giorno abbiamo in prevalenza viaggiato e nel pomeriggio siamo arrivati a La Spezia, cittadina marittima conosciuta per l’arsenale Militare ed il suo cantiere navale. La trasformazione della piccola cittadina murata cominciò quando il Conte di Cavour creò l’arsenale Militare che fu terminato nel 1869. Durante la seconda guerra mondiale fu quasi totalmente distrutta e poi ricostruita con il lungomare costeggiato da un viale di palme. Il secondo giorno siamo partiti con il battello alla volta delle Cinque Terre. Ci siamo fermati per visitare Porto Venere, borgo medievale che per la sua posizione strategica, fu fortezza imprendibile di Genova. Per la bellezza della natura divenne meta prediletta di molti poeti stranieri che qui trovarono ispirazione per le loro opere. Poi siamo partiti con il battello alla volta di Monterosso così abbiamo potuto ammirare il Parco dal mare da cui è possibile godere la rupestre bellezza dei Pag. 2 cinque borghi. La costa ha pareti rocciose molto ripide dalle tonalità di diversi colori in cui la roccia, le pinete e gli uliveti millenari si mescolano fra loro. Le popolazioni che vi si insediarono attorno all’anno 1000, per sopravvivere si sono adeguate alla natura creando una fitta tessitura di terrazzamenti coltivati a vite, sorretti da una rete di circa 6.700 chilometri di muretti a secco. I sentieri delle uve alle Cinque Terre terminano in mare e un tempo si ormeggiava il gozzo sotto i vigneti e poi braccia robuste calavano le ceste colme d’uva che venivano trasportate a riva. Oltre che via mare, i borghi sono collegati fra loro da sentieri e da una linea ferroviaria ben nascosta nel paesaggio. Da Monterosso, caratteristico per la sua spiaggia, abbiamo preso il treno per fermarci a Vernazza, borgo dalle case colorate in cui nelle vie ci sono negozietti e bar caratteristici. Tornati a La Spezia e ritrovate le forze dopo la cena, un gruppetto ha voluto assaporare l’aria della cittadina alla sera. Trovato un locale dove facevano il karaoke, i nostri rappresentanti del coro si sono esibiti e Neven ha riscosso un grande successo. Nella terza giornata abbiamo percorso »la via dell’Amore« sentiero scavato nella roccia a picco sul mare che collega due borghi. Poi percorrendo oltre 360 scalini, siamo arrivati a Corniglia il borgo più alto e circondato da vigneti. Nel pomeriggio siamo giunti alla Cantina Sociale della Cooperativa Agricola delle Cinque Terre dove abbiamo visitato la cantina e degustato il loro vino. L’ultima giornata ci siamo recati al sito archeologico romano di Luni, città portuale da cui si imbarcavano i marmi apuani e nella cittadina di Sarzana dove si svolgeva un’interessante ex tempore in cui gli artisti dipingevano con il cioccolato. Terminato il pranzo siamo partiti verso le rispettive Comunità. L’escursione è stata molto interessante e ringraziamo anche l’accompagnatore Sandro che è stato molto preciso nell’attenersi al programma in modo da farci vedere questi paesaggi così particolari. Oltre a visitare località da noi non conosciute, tali gite sono occasione di incontro per passare del tempo assieme. PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE VILEGNOVELLA DAL JUDRI – CULTURAGLOBALE di Elena Bulfon Siamo giunti ormai alla VIII edizione del Premio letterario Internazionale Vilegnovella dal judri – Culturaglobale il cui tema era Piccole storie d’aria. Al concorso letterario hanno partecipato centinaia di opere divise in due principali sezioni, racconti per adulti e racconti per ragazzi. La premiazione si è svolta a Manzano (UD) sabato 24 ottobre 2009 nella bellissima Villa Romano. Il mio racconto per ragazzi Caro Diario è stato premiato con l’inserimento nell’antologia Piccole storie d’aria, a cura di Renzo Furlano, Giancarlo. Pellegrin e Livio Sossi. Onorata del premio conferitomi, ringrazio l’ideatore del premio letterario e Presidente Vilegnovella dal judri – Culturaglobale Renzo Furlano e le numerose autorità presenti all’evento. Pag. 3 L’ANGOLINO DELLE NOSTRE SCUOLE LA MACEDONIA DI FRUTTA PREPARATA DAL GRUPPO DEI CONIGLIETTI ALLA BIBLIOTECA DI LUCIA: INCONTRO CON L’AUTORE VANJA PEGAN E L’ILLUSTRATRICE FULVIA ZUDIČ: PRESENTAZIONE DEL LIBRO „TONIN“ Venerdì 6 novembre gli alunni delle prime tre classi della scuola elementare »Vincenzo e Diego de Castro« di Pirano, sezione di Lucia, si sono recati alla biblioteca civica di Lucia. La responsabile del settore »Libri per l’infanzia«, la signora Marija Kramar, ha esposto brevemente il lavoro della biblioteca con la visita guidata agli spazi della stessa. Il mese di ottobre è stato interamente dedicato ai sapori, agli odori e ai colori del periodo autunnale. Abbiamo osservato attentamente il nostro campo giochi e abbiamo notato diversi cambiamenti… Dagli alberi cadono le foglie colorate e i rami rimangono sempre più spogli… Sono maturate le noci: noi le abbiamo raccolte, sgusciate e mangiate… L’aria è più fredda e pungente e si esce di meno perché le giornate sono sempre più piovose. Meno male che all’asilo abbiamo conosciuto il nostro amico riccio Spino che ci ha portato, con le sue avventure, una sferzata di allegria. Abbiamo scoperto che, con l’arrivo del freddo, il nostro amico mangia tanta frutta per rimanere sano. Infatti, abbiamo scoperto che riccio Spino mangia tante mele, pere, mandarini e arance. Ma pure noi dobbiamo mangiare tanta frutta e verdura per mantenerci in forma, sani e belli. Così, un bel giorno ci siamo lavati bene le mani, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo sbucciato i mandarini, le maestre hanno sbucciato le mele e le pere. Tutta la frutta è stata riposta su un grande vassoio; noi abbiamo preso i pezzi di frutta, con dei coltelli di plastica li abbiamo tagliati a pezzettini e messi in una terrina. Dopo un minuzioso lavoro e tanta pazienza abbiamo strizzato sopra la macedonia anche il limone, i più coraggiosi hanno assaggiato alcune gocce di limone facendo delle smorfie, altri hanno chiesto il bis. Il tocco finale per rendere la nostra macedonia perfetta è stato aggiungere un po’ di zucchero, alla fine abbiamo mescolato il tutto e servito in piccole ciotole…BUON APPETITO! Per la presentazione del libro »Tonin«, gli alunni hanno incontrato l’autore Vanja Pegan e l’illustratrice Fulvia Zudič. Durante la settimana, hanno letto il libro assieme alle loro insegnanti e gli alunni della terza classe hanno preparato una breve intervista. L’INTERVISTA DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE TERZA: Hana: Quanti libri ha scritto? Vanja Pegan: In dieci anni ho scritto otto libri: tre libri per bambini, tre romanzi e due raccolte di racconti. Etian: Quando ha incominciato a scrivere? V. Pegan: Scrivevo già da ragazzo. Al ginnasio ho iniziato a scrivere poesie per Maja, la ragazza della quale ero innamorato. Poi le ho raccolte in un fascicolo e gliele ho date: così quella è stata l’unica copia della mia raccolta di poesie! All’università ho scritto dei brevi racconti e poi niente fino a dieci anni fa, quando Fulvia (Zudič) Erica Ferko mi ha incontrato in casa Tartini e mi ha “ordinato” Scuola dell’Infanzia LA COCCINELLA di scriverle una storia.... Unità di Lucia Adis: Quale è stato il primo libro che ha scritto? Pag. 4 V. Pegan: Il primo libro che è stato pubblicato è “Citronček in Giovanin – Giovanin e la farfalla“, il libro appunto con le illustrazioni di Fulvia e che è stato premiato ad un concorso nel 1999. Poi c’è stato il libro “La città del 2000”, anche questo illustrato da Fulvia e ora è uscito “Tonin”. Dal 2003 ho lo status di scrittore. Fulvia Zudič: Questo vuol dire che scrivere è il suo lavoro, tra le tante altre cose che fa...Lui scrive ogni giorno, sapete, così come voi andate a scuola. V. Pegan: È vero, scrivo ogni giorno, dalle nove circa fino all’una...mi esercito, raccolgo le idee... scrivere un libro non è mica così facile come si può pensare! Dietro ogni libro c’è tanto lavoro. Laura: Perché scrive libri? V. Pegan: È un po’ difficile rispondere a questa domanda... Mia sorella una volta ha detto che per me scrivere è un po’ come avere una “capsula del tempo”. Ho scritto Citronček nel 1999, l’anno in cui è nata mia figlia, così ora che lei è più grande, può leggere i miei pensieri di quella volta.... Valerija: Qual è il libro preferito, tra quelli che ha scritto lei? V. Pegan: A questa domanda non posso rispondere, perché mi piacciono tutti i libri che ho scritto sennò non li avrei scritti! Ma forse, il primo è quello più caro... Eneya: Come le vengono in mente le storie che scrive? V. Pegan: Osservo il mondo che mi circonda, colgo piccoli dettagli che mi rallegrano o mi rattristano... questi dettagli diventano nella mia mente come piccole goccioline e quando ce ne sono abbastanza inizio a scrivere e nasce una storia. Ana: Tra i libri che ha letto, quale le è piaciuto di più? V. Pegan: Ce ne sono stati tanti...Rileggo spesso e volentieri “Sto let samote – Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, ma il mio autore preferito è Ciril Kosmač. Tra quelli che ho letto da bambino e che mi è rimasto più impresso è forse il libro “Mali mož“ di Erich Kastner. Daniel S: E quello che le è piaciuto di meno? V. Pegan: Ci sono stati anche dei libri che non mi sono piaciuti, ma non dico quali! Sara R: Sta già scrivendo un altro libro? V. Pegan: Non lo so, probabilmente sì...Al momento mi sto godendo la mia barca a vela, comprata tre settimane fa! Valerija: Una domanda per Fulvia Zudič: Quale tecnica ha usato per fare le illustrazioni di Tonin? F. Zudič: Ho usato diverse cose...le matite, le cere, i colori a tempera...una tecnica mista. L’incontro si è concluso con la visita alla mostra dei disegni originali per “Tonin”. A scuola è seguito un laboratorio creativo con quiz assieme all’illustratrice Fulvia Zudič. Libero adattamento di Sonia Mugherli Imperl LA DIVERSITÀ NON OSTACOLA L’AMICIZIA Lunedì 9 novembre 2009: secondo incontro del laboratorio pomeridiano l’Inventastorie. In questa occasione abbiamo letto la Storia del signor Aquilone di Nicoletta Costa. La storia racconta di un aquilone che viveva su una nuvola con tutte le comodità, ma era solo e molto triste. Un giorno, svegliandosi da un bel sogno, fu piacevolmente sorpreso dalla visita di molti uccellini e uno, l’uccellino Ugo, decise di rimanere per sempre con lui. Ma cosa facevano i due amici insieme? Giocavano, mangiavano, cucinavano, si divertivano… Sempre insieme. Il Signor Aquilone doveva comprare un letto piccolo, un cucchiaio, una forchetta, un coltello e un piatto per Ugo. La storia continua, come si può vedere dalle stupende creazioni dei nostri piccoli Inventastorie: Anna, Den, Etian, Lana Maria, Lea, Matej, Niam e Thomas. “Non ha importanza se uno è grande e uno piccolo, se uno è maschio e l’altra è femmina, se uno e bianco e l’altro nero… Si può essere sempre amici e giocare e divertirsi insieme” dicono i nostri bambini. Impariamo da loro! Ricordiamocelo anche il 16 novembre, data in cui si celebra La giornata internazionale della tolleranza. Arrivederci a lunedì 14 dicembre! Sempre a Sicciole presso la Scuola dell’infanzia La coccinella dalle 17.00 alle 19.00. Le maestre Pag. 5 BAMBOLE L’11 novembre è venuta a farci una gradevole sorpresa l’animatrice Magda Martinci che, non ci crederete, ci ha insegnato a costruire delle vere e proprie bambole. E, cosa ancora più strana, per farlo ci ha fatto usare soltanto cose strane, vecchie (i nostri maestri le chiamano materiali di recupero) che ognuno di noi ha a casa, ma non sa come usarle e allora...le butta. Sbagliato! Con calze nylon, imbottitura di cuscini, pezzetti di lenzuola o stoffe varie, lana, pennarelli e un po’ di colla sono nate Lia, Giuseppina, Ana, Vika, Sara 1, Sara 2 e Sara 3. Eccole qua, in braccio ai loro “genitori”. E speriamo non ci facciano arrabbiare troppo! Gli Aquiloni della Scuola dell’infanzia, La coccinella di Lucia RICORDI DE SCOLA di Rina Cleva In tenpo de guera veimo scola do volte per setimana, vegniva una maestra de Piran, Maria Ruzzier, la rivava co’ la bicicleta zo pe’ i angoli. Co fasseimo marenda la ghe diseva a un o al’ altro: »Questo panino è troppo grande per te. Non lo mangerai tutto!« Noi saveimo che la veva fame. No la se portava mai la marenda e ghe daimo che la magni, veimo senpre bone robe de casa: persuto, luganeghe, panseta. Tante volte dopo scola la ne conpagnava casa co’ la scusa de parlâ co’ i genitori cussì la ciapava ‘l pranso, duti saveva che la veva sta abitudine e i ghe dava volentieri anca perché i ghe portava rispeto per la »Siora Maestra« e ansi a la gente ghe fasseva maravea che la se degnava magnâ co’ i canpagnoi, la gera ben vestida duta profumada ma co’ ‘l stomego svodo. In canpagna no mancava mai de magnâ gnanca in tenpo de guera. Tornando casa de scola andaimo in saline a zogâ co’ ‘l fango e fasseimo a gara chi che scavava i busi più fondi e tante volte se taiaimo co’ qualche vero che gera drento e là, voia o no voia, se sporcaimo duti de fango. Dopo rivaimo là de la Stiusa, de fianco gera un canal che do’ fradei »contadini pescadori« i Grisonici i teniva le barche in onbra soto i tamarici e noi andaimo anca la saltâ de una barca al altra, fasseimo senpre qualche dano, butaimo i remi in aqua, portaimo a scondi i paioi int’ele palude e mi una volta che no go rivà saltâ son finida in aqua, savevo nudâ, ma vevo sai paura de le scarsedane che quela volta ghe ne gera pien, desso o mi no le vedo o no le xe, e giusto co go rivado issâme su la barca capita fora de un canpo de formenton ‘l paron de la barca, ‘l ga scominsiado a sigâ »Malegnasa mularia! Ghe contarò mi a vostro pare cossa che fe pe’ strada, duto ‘l dano che me fe in barca!« Noi duti stremidi de paura semo scanpadi via de balin. Mi duta bagnada co’ sti do codini che vevo in testa, sto traverson nero, gero propio come una pantegana bagnada. Co ‘ndavo su pe’ rato verso casa vevo tanta paura che i me sigarà, vevo propio le ganbe dure, gero duta ingropada che no me passava un ago int’el… Co son rivada casa i mii gera sentadi in gloriet che i pransava, pena che i me ga visto i se ga messo a ridi come mati e tanto che lori rideva a mi se me squaiava la paura de dosso che me ga scominsiado a tremâ le ganbe. Pe’ castigo go dovesto lavâme ‘l traverson che ‘l me coreva pe’ ‘l zorno drio. No go più saltado su le barche, go inparado la lession, quela volta se veva paura dei castighi e de le sigade de i genitori, ogi dì invesse nissun siga perché tanto nissun scolta. Beata gioventù! MODI DE DÎ, di Rina Cleva Amaro come ‘l velen. * Dolse come ‘l rosolio. * Lizier come una piuma. * Sassio come un porco. Magro come un bacalà. * Pien come una bota. * Svodo come una canocia. * Duro come ‘l marmo. Bon come ‘l pan. * Drito come un pal. * Sordo come una canpana. * Garbo come l’ asedo. Straco come un musso. Pag. 6 SAPORI DI CASA NOSTRA MARMELLATA DE FIGHI 3 kg di fichi misti: mistari, scufioti, pinsete, de la madona, sucherini, ½ kg di zucchero. Lavo i fichi e li pulisco togliendo il gambo. Li apro a metà e li metto nella pentola smaltata con 2 decimi di vino bianco, a fuoco medio. Ogni tanto mescolo. Con un mestolo tolgo i semini che affiorano. Dopo circa ½ ora passo il tutto. Rimetto il passato in un’altra pentola ed aggiungo lo zucchero. Lascio cucinare per 5 minuti. Metto la marmellata nei vasi caldi ricoprendoli con un po’ di cognac. Tappo i vasi e li metto in una pentola di acqua a bagnomaria per ½ ora. Lascio che tutto si raffreddi e poi li metto in dispensa. La durata è anche per due anni. MARMELLATA DE SUSINI 5 kg de susini, 1 kg di zucchero Un’ antica ricetta Veneziana LE FRITOLE DEL DOGE Impasterai una libra grossa et do oncie (1/2 Kg) de bon fioretto et do oncie de levà (4 deca) et quatro ovi de bona galina et sei sculieri de zucaro con una equa dose de sal et uvapassa et pignoli et scorza di cedro inzucarata et schizze entro de naranzo con scorza di limon grattato et farai il levà in terina discosta in disparte con quatro sculieri di fioretto che prenderai dalla massa in pria preparata et a suo tempo mischierai le do masse che si levino insieme et poiché levata Se volete venite ad assaggiarle! la massa unica sarà, gitterai in Ottavia Sain olio bollente di bon lavezo a sculierate et frigerai et avrai fritole inver degne di sua serenità el Dose. Apro i susini, tolgo l’osso e li taglio a pezzetti, li metto nella casseruola con ¼ di acqua. Deve bollire per ½ ora e tolgo l’acqua che lasciano i susini (la salvo perché è molto utile per digerire). Li macino e li rimetto nella pentola con 1 kg di zucchero e lascio per 5 minuti. Li metto nei vasi, li chiudo e li cuocio a bagnomaria per 40 minuti. Poi lascio raffreddare e metto tutto in dispensa. Provatele, sono buonissime. Rina Cleva I VEGLIONI DE PIRAN di Rina Cleva A Piran prima de l’ esodo iera tanta gioventù alegra. I faseva tanti veglioni in teatro Tartini, per l’ ultimo de l’ ano, per carneval, el veglion dei pescadori e quel dela primavera. Za giorni prima de San Silvestro le mule cominciava a cusirse qualcossa, me sorela se ga fato un vestito blu con un fior de pajete che lusiva, pareva chissachè, però scarpe de sesto no la gaveva, cussì la se ga messo i sandoli neri de la istade, calse nailon no iera, alora se se meteva calsini de omo, ma quei de papà iera tanto cusidi che iera più fil che calsin, la se ga fato imprestar un per che iera mancomal. Ste mule no le podeva ‘ndar sole a balar duta la note, alora le mame cole sorele più picie le doveva compagnale (faghe de guardia) ierimo una granda clapa che andava oltra le saline, per San Spirito, su pei angoli Crosebianca e fina a Piran ghe voleva caminar più de un’ ora, davanti iera el ciapo dele mule, dopo le mame e da drio le sorele più picie. Co rivavimo a Piran le mule piranese le diseva che xe rivade le campagnole, anca a quele che vegniva se Santa Lussia e de Sissiole, difati quando che pioveva se rivava a Piran cole scarpe infangade. El teatro Tartini el iera come desso, sul palco drio l’ orchestra iera scrito in grando »Felice Anno Nuovo« me ricordo qualche canzon che i sonava »Serenata Celeste«, »Ciliegi Rosa«, »Illusione«, »Il Tango delle capinere«, »Luna Rossa« e i balava un novo tipo de balo – la Raspa. Pel veglion de caneval sul palco iera disegnà un grando Arlechin e tante rochetole impicade per duto, le maschere iera vestide più ala bona, in quei tempi no iera soldi pe fasse bei costumi, se doperava la carta crep al posto dela stofa, iera fate, dame, marinai, spassacamini, paiassi… Se butava tanti curiandoli e rochetole zo del logion e dei palchi, iera come una giostra. Le mame le stava in galeria a osservar le fie con chi le bala e anca le criticava: »Varda quela come che la bala, la ghe sta tacada come una petola«. Noi più picie su in logion che se imparavimo a balar. Verso l’ alba tornando casa passavimo pel simitero e duti gaveva una serta fifa e co un ga sigà: »Ocio de soto!!!« iera duto un cori cori, una paura che no ve digo. De là poco tempo i fasseva el veglion dei pescadori, sul palco i meteva una batela, un’ ancora e tante rede coi pessi fati de carta de argento, i sonava Pag. 7 »La canzone del marinaio«: »All’ alba se ne parte il marinaio, Coi sogni in cuore e il sole sulla prora Appena s’ allontana dal suo faro…« (chi se la ricorda…) Finché ierimo là duti se divertiva, ma co tornavimo verso casa ga cominsià a piovi misto neve, mi che iero impicada sul brasso de mama e ogni tanto me indormensavo, ma co montavo su qualche lama de acqua de colpo me sveiavo e gavevo anca le scarpe sbusade. Più tardi i fasseva el veglion dela primavera drio el palco iera disegnà un albero con fiori de persigo e sul palco torno l’ orchestra iera pien de simi fioridi de persigo vero. Iera i primi ani del festival de San Remo e i sonava »Grazie dei fior«, »Vola colomba« e altre. Co se tornava verso casa no iera più fredo, zo pei angoli se sentiva cantar i usei, el sol se alsava drio el monte de Costerlago el se rifleteva in saline e i covedini iera come tanti speci, l’ inverno iera finido e anca i veglioni, fin l’ ano drio. IL LIBRO E LA BIBLIOTECONOMIA DELLE COMUNITÀ NAZIONALI ITALIANA E UNGHERESE IN SLOVENIA - convegno 17-18 novembre 2009 - Capodistria, Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Ondina Lusa Il mio amore per la lettura è scaturito quando ero una ragazzina e mia nonna, accanita lettrice, andava ogni settimana a prendere un libro per sé ed uno per me in Carrara granda dove c’era la Biblioteca parrocchiale. Devo dire che leggere sviluppava la mia fantasia e sapevo poi raccontare un’infinità di cose. Ricordo il libro che non riuscii a finire “Dagli Apennini alle Ande” e per lunghi anni mi rimase la curiosità di sapere come finiva la storia. Molti anni dopo ebbi occasione di vedere il finale in un telefilm. Adesso però vi devo parlare della nostra Biblioteca. Questa iniziò a funzionare nella nostra comunità negli anni 50 quando la neo ricostituita Biblioteca civica ci cedette parte del patrimonio librario in lingua italiana. La nostra Biblioteca venne gradualmente arricchita grazie alle donazioni dei cittadini. Negli anni 60 s’intensificò la collaborazione con l’Università Popolare di Trieste tramite la quale ricevemmo le Borse libro grazie alle quali arricchirono la ns. Biblioteca. Negli ultimi tempi pure il Ministero per la cultura di Lubiana ci fornisce i mezzi per l’acquisto dei libri. Nell’ambito delle attività promosse dalla nostra Biblioteca desidero ricordare la collaborazione con la scuola materna “La coccinella” e gli incontri con i bambini delle sezioni di Pirano, Lucia, Strugnano e Sicciole. Tali laboratori si svolgono per ogni sezione una volta l’anno. In armonia con gli argomenti da loro trattati procuro i libretti che leggo loro al mattino. I bambini raccontano e illustrano sulla fiaba ascoltata. Inoltre i bambini si prestano un libretto da portare a casa e farselo leggere dai genitori. Quando i genitori accompagnano i bambini per restituire i libri, hanno l’occasione di vedere la nostra Biblioteca e di prendere in prestito qualche libro anche per sé. Crescendo e diventando scolari i bambini continuano a frequentare la Biblioteca. Dalle classi superiori c’è sempre qualcuno che ha bisogno di prestarsi dei libri per eventuali ricerche. Anche gli studenti del Ginnasio hanno alle volte bisogno di libri. Ricordo pure le ricerche che avevano da fare gli studenti delle Università di Lubiana su temi delle saline, di Pirano centro storico, sugli stemmi araldici, ecc. Un’altra simpatica attività legata al lavoro della Biblioteca che vorrei ricordare è quella del gruppo del dialetto che ho condotto per Pag. 8 diversi anni nell’ambito della scuola elementare. Durante gli incontri presentavo loro le tiritere, i giochi di una volta, gli indovinelli, gli scioglilingua… e non per ultimo il gioco della tombola in piranese. Gli alunni si entusiasmavano ed imparavano con facilità presentando poi negli spettacoli scolastici quanto avevano imparato. I risultati di questa loro attività erano stati inviati pure al concorso della Mailing List ottenendo premi simpatia e la pubblicazione dei testi nell’ antologia. Una delle nostre attività è pure quella di fare le raccolte delle nostre pubblicazioni. Alla fine di ogni anno raccogliamo e rileghiamo il nostro mensile il Trillo e teniamo le nostre pubblicazioni del Lasa pur dir che esce dal 1976. Quando nella Comunità vengono presentati i libri di vari autori riceviamo sempre in omaggio i libri che poi vengono messi a disposizione dei lettori nella Biblioteca. Il rapporto con i lettori è molto importante. Quando qualcuno sceglie un libro oppure mi chiede un parere sono sempre disponibile ad aiutarlo nella scelta. Ritengo importante che quando lo restituisce ci sia uno scambio di opinioni sul gradimento di quella lettura. Anni fa una nostra concittadina venne per caso in Biblioteca forse solo per incontrarmi e quando le proposi di prendersi un libro disse di no perché alle elementari non aveva sviluppato l’interesse per la lettura. Le suggerii di prendere un libro ed ero sicura che si sarebbe appassionata a quella lettura e così fu. Ricordo di averle consigliato un libro che le piacque tanto da divenire un’accanita lettrice. La nostra Biblioteca è intitolata a Diego de Castro dal 1997 a seguito di una proficua collaborazione con il professore Piranese che nel 2000 ci ha donato la Nuova Grande Enciclopedia Treccani di 57 volumi che ha impreziosito la nostra Biblioteca. Il professore Diego de Castro ci aveva promesso il lascito della sua Biblioteca personale quando lui sarebbe passato a miglior vita. Nel 2004 la Comunità degli Italiani di Pirano ricevette 13.000 libri della Biblioteca privata dell’ illustre Piranese e rispecchia i suoi molteplici interessi nonché impegni svolti nel corso della sua lunga esistenza. Una parte considerevole dei materiali è costituita da volumi, riviste, repertori e annuari di statistica. Il Nostro infatti, era uno dei maggiori statistici italiani, fu docente presso vari atenei, tra cui ricordiamo quelli di Torino e di Roma, e dagli anni Trenta dello scorso secolo in poi si era dedicato a svariati aspetti relativi a quella disciplina, prestando attenzione anche all’analisi dei problemi economici e a quelli di demografia. I libri sono stati sistemati in casa Tartini dove si sta svolgendo tuttora il lavoro di catalogazione. A catalogazione ultimata questa sarà una Biblioteca di consultazione. Nella Biblioteca dei prestiti sono a disposizione oltre 6ooo libri, divisi per argomento ma in fase di inserimento nel programma STANZA RICORDO “GIUSEPPE TARTINI” ORARIO BIBLIOTECA “DIEGO DE CASTRO” ORARIO lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì dalle ore 10 alle ore 12 dalle ore 10 alle ore 12 dalle ore 16 alle ore 18 dalle ore 10 alle ore 12 dalle ore 10 alle ore 12 Giuliana Del Giusto Gianna Roškar Ondina Lusa Lara Sorgo Lara Sorgo BANDI – CORSI – CONCORSI COBISS. Sono stati elaborati elettronicamente in questo sistema 2.120 libri, quindi un terzo del fondo. La Biblioteca fa parte del sistema bibliografico sloveno COBISS dal novembre del 2006. Precedentemente avevamo il programma in ISIS nel quale mi trovavo bene e mi sembrava adatto alle nostre esigenze. La nostra Biblioteca è aperta ogni giorno per 2 ore dalle 1012 al mattino del lunedì, martedì, giovedì, venerdì, mentre nel pomeriggio di mercoledì dalle 1618 con Giuliana, Gianna, Ondina e Lara. Forse questo non è un orario consono alle necessità di tutti i lettori visto che le persone che sono in rapporto di lavoro o gli studenti non sempre hanno la possibilità di frequentare la Biblioteca. Possiamo comunque ritenerci soddisfatti per l’affluenza dei nostri lettori che frequentano regolarmente la nostra biblioteca. Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 12.00 dalle ore 17.00 alle ore 18.00 lunedì chiuso Prezzo del biglietto: adulti - 1,50 euro studenti – pensionati 1,00 euro AVVISO BANDO DI CONCORSO per Borse di studio post-laurea (scadenza 11 dicembre 2009) PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA 2009-2010 (scadenza 31 maggio 2010) Concorso di idee »Rispetto dell’ambiente, diritto alla vita« e »Rispetto dell’ambiente e sviluppo sostenibile« (scadenza 15 marzo 2010) www.istitutodirittiuomo.net Le persone interessate ai bandi e alle modalità dei concorsi sono invitate a rivolgersi alla segreteria della Comunità (lunedì-venerdì 9.00 – 12.00). Pag. 9 Informiamo i nostri lettori che »Il Trillo« ospita testi, contributi e fotografie di tutti coloro che sentono il desiderio di inviarci aneddoti, racconti di vita vissuta, vecchie storie, memorie e fotografie della Pirano di un tempo. È un modo per raccogliere ancora testimonianze, prima che queste siano cancellate dell’oblio del tempo: una maniera per documentare questa nostra presenza su questo lembo di terra istriana. Ognuno di voi certamente avrà dei racconti, delle storie di vita vissuta, ambientate o inerenti la nostra città,conservati o celati nella propria memoria: si tratta di estrapolarli e di inviarceli. Grazie per la collaborazione la redazione de “Il Trillo” LETTERE IN REDAZIONE Domenica 15 novembre 2009 hanno festeggiato le Ucio Rasman di Pirano ricorda che sua mamma loro NOZZE D’ORO Maria cantava sulle note “La Strada ferrata”: Ogi xe de moda ‘l tran sensa sine co’ sinque soldi in saline ANITA e GIORGIO DESSARDO di S. Lucia e se va. BIANCA E GIUSEPPE ZUDIČ di Sicciole Sergio Perentin di Pirano ricorda: Antonio Fabro detto Clanfa netava le sine del tran. Auguri dai figli, nipoti, parenti e conoscenti, si associano gli amici della Comunità . La foto del tram è del signor Sobota di Pirano Anita e Giorgio Dessardo GIOCHI SPORTIVI 33 squadre delle Comunità degli Italiani istroquarnerine hanno partecipato alla 18.esima edizione dei giochi sportivi della CNI al centro Zelena Laguna di Parenzo. Anche la nostra Comunità ha contribuito con i nostri atleti, alla riuscita del tradizionale appuntamento sportivo d’inizio autunno. Complimenti alle ragazze della pallavolo femminile Over 30 per il primo posto Bianca e Giuseppe Zudič MODI DE DÎ, di Nella Nemec Xe vegnuda una rascada solo pe’ sporcâ le lastre. ◊ No ti vedi che ti son duta sbrindelada. Stasera se magna polenta e tocio co’ ‘l figado. ◊ Ti son come un fagoto. ◊ O ti te gneghi o ti te brusi. Inpilissada come una galina. ◊ Mi no posso ranpigâme su l’arboro. ◊ ‘Sta carne xe dura come ‘l curame. IL TRILLO, Foglio della comunità Italiana di Pirano. Redattore responsabile: Bruno Fonda. A questo numero de “Il Trillo” hanno collaborato: Fulvia Zudič, Marisa Zottich De Rosario, Alberto Manzin, Žiga Dolher, Adrijana Cah, Ondina Lusa. Pirano, 24 novembre 2009 Pag.10 Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90 Fax: +386 (5) 673 01 45 Contabilità: +386 (5) 673 30 91 Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40 E-mail: [email protected] Stampa e impaginazione: PIGRAF s.r.l., Isola numero copie: 1100 CONOSCIAMO IL NOSTRO DIALETTO di Donna Luisa Carissimi amici lettori! Siete sempre molto solerti e bravi nel risolvere il gioco dei lemmi dialettali. Vi ringrazio della vostra attiva partecipazione. Novembre ci ha portati al camposanto ad onorare i nostri defunti con tanti fiori e lumini. Per la festa di San Martino abbiamo avuto l’occasione di giocare a Tombola a Santa Lucia, il nostro antico gioco tradizionale che ha visto numerosi partecipanti vincere tanti premi. Un ricco spettacolo ci ha portati al teatro Tartini a festeggiare i 20 anni di pittura nella nostra comunità. Questo mese i lemmi dialettali mi sono stati inviati dalla signora Marisa Jakomin di Portorose che ringrazio. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. Bidugolon Bieco Cordela Crosera Missier Mocoloso Ordegno Papusse Rascada Sbatola Sbiasido Sbisigâ Sbrego Sbrodegon Slinga Spissa Spussa Tocio Ugnolo Vea Venderigola A. Stringa B. Prurito C. Moccioso D. Intingolo E. Campanella F. Singolo G. Toppa H. Fruttivendola I. Puzza L. Fettuccia M. Veglia N. Crocicchio O. Scroscio di pioggia P. Pallido Q. Suocero R. Loquacità S. Frugare T. Pantofole U. Strappo V. Utensile Z. Pasticcione L’antica immagine è della collezione del signor Sobota di Pirano ed illustra Piazza Tartini. La soluzione dovrà pervenire entro il 14 dicembre 2009. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà estratta, riceverà una collana offerta dalle partecipanti alla mostra del 6 dicembre in Casa Tartini. Soluzioni del concorso pubblicato sul n. 10 Bronboli-Bolle di sapone, Bronsa-Brace, BuligoloOmbelico, Canova-Cantina, Canton-Angolo, Cica-Mozzicone, Cluca-Maniglia, Cogoma-Caffettiera, Comio-Gomito, Coto-Cassetto, Falisca-Scintilla, Fregole-Briciole, MassocaBatticarne, Onge-Unghie, Sanchin-Mancino, Sbrufador-Innaffiatoio, Scafa-Lavandino, SdienzaScheggia, Spasemado-Impaurito, Stiame-Squame, Ussole-Grasso del brodo. Tra le risposte esatte è stata sorteggiata la signora Iolanda Rojec-Ravalico di Portorose che riceverà il libro “MANGIAR MEMORIA” di Chiara Vigini. Pag.11 Proverbi de casa nostra * Pe’ Samartin se spina ‘l vin. * L’istadela de Samartin la dura tre zorni e un pochetin. * Pe’ Samartin duto ‘l mosto xe vin. * Nissun ga tanta sede come i inbriaghi. * El meo vin se bevi in casa de ialtri. *0* APPUNTAMENTI DI DICEMBRE 2009 Martedì 1 dicembre 2009, alle ore 18.30, nella sala Tintoretto del Palazzo comunale di Pirano, presentazione degli atti PIRANO-VENEZIA 1283-2003 (Acta Historica Adriatica, vol. III), a cura di Kristjan Knez, edito dalla Società di studi storici e geografici di Pirano. Il volume sarà presentato da Ilaria Rocchi e Chiara Vigini, interverranno inoltre Rino Cigui, vicepresidente della Società, e il curatore. “Giuseppe Tartini” di Pirano e l’Associazione teatrale “Skysma” di Pirano.L’evento è finanziato dall’Unione Italiana di Fiume e dall’Università Popolare di Trieste, con il cofinanziamento del Comune di Pirano. Venerdì 11 e 18 dicembre 2009 alle ore 18 alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia LUNGO I BORDI manifestazione alla quale partecipano: Miriam Monica/ illustrazioni, Lara Sorgo/ fotografie, Francesca Frlič/ poesie, La manifestazione viene organizzata dalla Società di studi Elena Bulfon /prosa. storici e geografici di Pirano in collaborazione con la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”. Domenica 6 dicembre 2009 alle ore 16.30 in Casa Tartini a Pirano apertura della MOSTRA esposti lavori in ceramica realizzati dalle partecipanti al gruppo di ceramica della CI guidato da Apolonija Krejačič e lavori di Maria Rosa Pattavina, Elide Stubelj, Cvetka Šepec, ....L’apertura della mostra verrà allietata musicalmente dal Coro “Giuseppe Tartini” diretto da Neven Stipanov. la mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 20 dicembre 2009 seguirà alle ore 18.30 al teatro Tartini di Pirano rappresentazione teatrale “OMINI, MEZI OMINI E...” con il gruppo teatrale Amici di San Giovanni dell’Armonia di Trieste (F.I.T.A.) commedia di Roberto Grenzi, regia di Giuliano Zannier La manifestazione viene organizzata nell’ambito della collaborazione con l’UI e UPT, in collaborazione con l’ Associazione “L’Armonia” di Trieste, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Martedì 8 dicembre 2009 alle ore 18.00 nella sala delle vedute di Casa Tartini a Pirano SERATA LETTERARIA “L’OPERA DI NELIDA MILANI KRULJAC” presentazione di Daniela Paliaga Jankocič e Marisa Rogić. Letture di Daniela Sorgo. Venerdì 11 dicembre 2009 alle ore 19.00 al teatro Tartini di Pirano DIFFERENTI VISIONI Serata dedicata alle arti performative e alla creatività giovanile della Comunità Nazionale Italiana. Si esibiranno musicisti, stilisti, videomaker, fotografi, performer under 35. Organizzatori: Cenacolo degli operatori culturali della CNI in collaborazione con la Comunità degli Italiani Sabato 12 dicembre 2009 alle ore 18.00 presso il Ristorante Pavel 2 di Pirano XXI FESTA DEL VIN degustazioni di vini prodotti dai viticoltori del nostro comune e presentazione del catalogo dedicato al ventesimo della “festa del vin” durante la serata “tombola in piranese” e “lotteria magica”. Sabato 19 dicembre 2009 dalle ore 8 alle ore 12 presso l’ufficio postale di Pirano Timbro speciale in occasione dei 100 anni dell’apertura del cinema Volta a Dublino (Irlanda) alla quale ha preso parte pure il fotografo piranese Francesco Novak. Lunedì 21 dicembre 2009 alle ore 17.30 presso la SE “Vincenzo e Diego de Castro” di Lucia, SPETTACOLO DI NATALE. Martedì 22 dicembre 2009 alle ore 18.00 presso la SE “Vincenzo e Diego de Castro” di Sicciole, spettacolo di Natale dal titolo: TI REGALO UN SORRISO con canzoni, poesie e scenette. Mercoledì 23 dicembre 2009 alle ore 20.00 all’Auditorio di Portorose “2010: PIÙ CAPODANNO PER TUTTI!” Spettacolo comico-musicale di Fine Anno con i comici Andrea Sambucco e Flavio Furian, il gruppo Overfunk e gli ospiti musicali Al Castellana e Daniela Pobega. Lo spettacolo è organizzato dal programma italiano di TV Koper - Capodistria in collaborazione con la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano e la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, con il contributo di Unione Italiana e Università Popolare di Trieste. Ingresso libero Pag.12