NOVEMBRE
2009
FOGLIO DELLA COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA NAZIONALITÀ ITALIANA
COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI” DI PIRANO
BOLLO PAGATO PRESSO
L’UFFICIO POSTALE 6330 PIRANO
S T A M P E
Informiamo i gentili lettori
che il nostro mensile
Il TRILLO
può venir letto in forma elettronica sul sito
della Comunità, all’indirizzo:
www.unione-italiana.org/pirano
POŠTNINA PLAČANA PRI
POŠTI 6330 PIRAN
IL REFERENDUM SUL TRAFFICO
di Alberto Manzin
Con una seduta straordinaria
interamente dedicata al problema
del momento, il Consiglio
comunale ha deciso di indire il
referendum riguardante il Decreto
sul traffico. Decisione legittima,
poichè l’iniziativa civile ha
raccolto un numero sufficiente di
firme.
Allo stesso tempo però mi chiedo
il senso di questo referendum.
Pirano è una cittadina medievale,
con le case addossate l’una
all’altra e le vie strette. Ed in
questo sta la sua bellezza. Per
poterla apprezzare bisogna risolvere il problema del traffico,
che si trascina ormai da decenni.
Fondamentale è limitare l’accesso
alle auto e spostare quelle in sosta
fuori dal centro storico.
E proprio questo si propone il
Decreto sulla regolamentazione
del traffico, che con alcune
piccole modifiche, può far
rivivere e farci gustare appieno
la nostra cittadina. Basta vedere
la differenza in piazza Tartini, da
quando è chiusa al traffico. Per
T I S K O V I N A
Numero 11
-
ANNO XIX
non parlare di tantissime altre
città, che già da anni hanno creato
le zone pedonali.
Se poi consideriamo che il
garage di Fornace è ultimato
e funzionante, e va a raddoppiare il numero dei parcheggi a
disposizione, non vedo il senso di
invalidare il Decreto sul traffico e
di rimandare tutto alle elezioni del
2010. Avremo solamente un altro
anno di caos in città.
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Avremmo anche potuto risparmiare sui costi di un inutile
referendum ed usare i fondi per
bisogni molto più impellenti.
Comunque sia, il referendum è
indetto per domenica 6 dicembre
ed invito tutti a recarsi alle urne. Vi
invito pure a votare con coscienza,
per una cittadina vivibile, moderna
ed ecosostenibile. Per la nostra
Pirano con meno automobili.
PER SAN MARTIN SE SERCA EL VIN E SE SONA EL MANDOLIN
di Arcangelo Svettini
Beh, la rima ci sta, direte voi, ma non solo la rima,
dico io, perchè ad onor del vero, noi mandolinisti del
»SERENATE«, siamo stati molto attivi nel periodo
delle feste autunnali. Il nostro primo concerto è stato
a Strugnano, in occasione della »festa dei cachi«.
Con noi si sono esibiti i mandolinisti »DOREMI«
di Momiano, facendoci apparire come una vera
orchestra mandolinistica di quindici elementi. Con
noi hanno cantato il trio formato da Flavia e Luciana
di Momiano e Darinka di Pirano, a cui mi sono unito
volentieri. Abbiamo cantato le canzoni istriane »oh
mia Rosina«, »Rematore«, il valzer romagnolo
»Simpatia«, e anche alcuni potpourri sloveni e
dalmati, molto apprezzati dai presenti.
Due giorni più tardi, domenica 8 novembre, abbiamo
voluto ricambiare la visita di cortesia, esibendoci,
nuovamente al completo, a Momiano, davanti ad un
folto e generoso pubblico. Posso affermare senza
ombra di dubbio che i »momianesi« festeggiano
S.Martino con tutto il cuore, e proprio lì, nella loro
casa, mi sono sentito veramente in Istria.A cena,
in ristorante, c’erano, oltre ai gruppi di Momiano,
anche il gruppo folcloristico di Gallesano, e noi
mandolinisti di Pirano, e tra i tavoli rimbalzava la
nostra bella parlata in dialetto istroveneto. È stato
bellissimo, anche perchè purtroppo, al giorno d’oggi,
nella nostra comunità, c’è sempre meno gente che
conosce e parla il nostro dialetto. E continuiamo
con mercoledì, 11 novembre, giorno di S.Martino,
quando abbiamo fatto tappa a S.Lucia, esibendoci
nel tendone allestito nei pressi dell’ufficio postale.
Prima con i »SERENATE« e poi con il trio
»MANDOLINO« abbiamo offerto al pubblico
una carrellata di canzoni istriane, slovene, dalmate
e altre, che hanno entusiasmato i presenti, fino
all’arrivo della reginetta del vino. Sono arrivati anche
i viticoltori locali che esponevano i loro prodotti, il
parroco che ha benedetto il vino nuovo ed anche il
nostro sindaco che ha fatto un bel discorso, purtroppo
solo in sloveno. Ciao a tutti, e alla prossima!
IL »PARCO DELLE CINQUE TERRE«
L’ARMONIA FRA UOMO E NATURA
di Irena Argentin Novak
Quest’anno dal 8 al 11 ottobre
la nostra comunità e la comunità
italiana
di
Fasana
hanno
partecipato all’escursione del
Parco Nazionale delle Cinque
Terre in Liguria organizzata
dall’UPT. Il primo giorno
abbiamo in prevalenza viaggiato
e nel pomeriggio siamo arrivati
a La Spezia, cittadina marittima
conosciuta per l’arsenale Militare
ed il suo cantiere navale. La
trasformazione della piccola
cittadina murata cominciò quando
il Conte di Cavour creò l’arsenale
Militare che fu terminato nel
1869. Durante la seconda guerra
mondiale fu quasi totalmente
distrutta e poi ricostruita con il
lungomare costeggiato da un viale
di palme.
Il secondo giorno siamo partiti
con il battello alla volta delle
Cinque Terre. Ci siamo fermati
per visitare Porto Venere,
borgo medievale che per la sua
posizione strategica, fu fortezza
imprendibile di Genova. Per la
bellezza della natura divenne meta
prediletta di molti poeti stranieri
che qui trovarono ispirazione per
le loro opere. Poi siamo partiti con
il battello alla volta di Monterosso
così abbiamo potuto ammirare il
Parco dal mare da cui è possibile
godere la rupestre bellezza dei
Pag. 2
cinque borghi. La costa ha pareti
rocciose molto ripide dalle tonalità
di diversi colori in cui la roccia,
le pinete e gli uliveti millenari si
mescolano fra loro. Le popolazioni
che vi si insediarono attorno
all’anno 1000, per sopravvivere si
sono adeguate alla natura creando
una fitta tessitura di terrazzamenti
coltivati a vite, sorretti da una
rete di circa 6.700 chilometri di
muretti a secco. I sentieri delle uve
alle Cinque Terre terminano in
mare e un tempo si ormeggiava il
gozzo sotto i vigneti e poi braccia
robuste calavano le ceste colme
d’uva che venivano trasportate
a riva. Oltre che via mare, i
borghi sono collegati fra loro da
sentieri e da una linea ferroviaria
ben nascosta nel paesaggio. Da
Monterosso, caratteristico per la
sua spiaggia, abbiamo preso il
treno per fermarci a Vernazza,
borgo dalle case colorate in cui
nelle vie ci sono negozietti e bar
caratteristici. Tornati a La Spezia
e ritrovate le forze dopo la cena,
un gruppetto ha voluto assaporare
l’aria della cittadina alla sera.
Trovato un locale dove facevano
il karaoke, i nostri rappresentanti
del coro si sono esibiti e Neven ha
riscosso un grande successo.
Nella terza giornata abbiamo
percorso »la via dell’Amore«
sentiero scavato nella roccia a
picco sul mare che collega due
borghi. Poi percorrendo oltre 360
scalini, siamo arrivati a Corniglia
il borgo più alto e circondato da
vigneti. Nel pomeriggio siamo
giunti alla Cantina Sociale della
Cooperativa Agricola delle Cinque
Terre dove abbiamo visitato la
cantina e degustato il loro vino.
L’ultima giornata ci siamo recati
al sito archeologico romano di
Luni, città portuale da cui si
imbarcavano i marmi apuani e
nella cittadina di Sarzana dove
si
svolgeva
un’interessante
ex tempore in cui gli artisti
dipingevano con il cioccolato.
Terminato il pranzo siamo partiti
verso le rispettive Comunità.
L’escursione è stata molto
interessante e ringraziamo anche
l’accompagnatore Sandro che è
stato molto preciso nell’attenersi
al programma in modo da farci
vedere questi paesaggi così
particolari. Oltre a visitare località
da noi non conosciute, tali gite
sono occasione di incontro per
passare del tempo assieme.
PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE VILEGNOVELLA
DAL JUDRI – CULTURAGLOBALE
di Elena Bulfon
Siamo giunti ormai alla VIII edizione del Premio
letterario Internazionale Vilegnovella dal judri –
Culturaglobale il cui tema era Piccole storie d’aria.
Al concorso letterario hanno partecipato centinaia di
opere divise in due principali sezioni, racconti per
adulti e racconti per ragazzi.
La premiazione si è svolta a Manzano (UD) sabato
24 ottobre 2009 nella bellissima Villa Romano.
Il mio racconto per ragazzi Caro Diario è stato
premiato con l’inserimento nell’antologia Piccole
storie d’aria, a cura di Renzo Furlano, Giancarlo.
Pellegrin e Livio Sossi.
Onorata del premio conferitomi, ringrazio l’ideatore
del premio letterario e Presidente Vilegnovella dal
judri – Culturaglobale Renzo Furlano e le numerose
autorità presenti all’evento.
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L’ANGOLINO DELLE NOSTRE SCUOLE
LA MACEDONIA DI FRUTTA PREPARATA
DAL GRUPPO DEI CONIGLIETTI
ALLA BIBLIOTECA DI LUCIA:
INCONTRO CON L’AUTORE VANJA
PEGAN E L’ILLUSTRATRICE
FULVIA ZUDIČ:
PRESENTAZIONE DEL LIBRO „TONIN“
Venerdì 6 novembre gli alunni delle prime tre classi
della scuola elementare »Vincenzo e Diego de
Castro« di Pirano, sezione di Lucia, si sono recati
alla biblioteca civica di Lucia.
La responsabile del settore »Libri per l’infanzia«,
la signora Marija Kramar, ha esposto brevemente
il lavoro della biblioteca con la visita guidata agli
spazi della stessa.
Il mese di ottobre è stato interamente dedicato ai
sapori, agli odori e ai colori del periodo autunnale.
Abbiamo osservato attentamente il nostro campo
giochi e abbiamo notato diversi cambiamenti… Dagli
alberi cadono le foglie colorate e i rami rimangono
sempre più spogli… Sono maturate le noci: noi le
abbiamo raccolte, sgusciate e mangiate… L’aria è
più fredda e pungente e si esce di meno perché le
giornate sono sempre più piovose.
Meno male che all’asilo abbiamo conosciuto il
nostro amico riccio Spino che ci ha portato, con le
sue avventure, una sferzata di allegria. Abbiamo
scoperto che, con l’arrivo del freddo, il nostro
amico mangia tanta frutta per rimanere sano. Infatti,
abbiamo scoperto che riccio Spino mangia tante mele,
pere, mandarini e arance. Ma pure noi dobbiamo
mangiare tanta frutta e verdura per mantenerci in
forma, sani e belli. Così, un bel giorno ci siamo
lavati bene le mani, ci siamo rimboccati le maniche
e abbiamo sbucciato i mandarini, le maestre hanno
sbucciato le mele e le pere. Tutta la frutta è stata
riposta su un grande vassoio; noi abbiamo preso i
pezzi di frutta, con dei coltelli di plastica li abbiamo
tagliati a pezzettini e messi in una terrina. Dopo un
minuzioso lavoro e tanta pazienza abbiamo strizzato
sopra la macedonia anche il limone, i più coraggiosi
hanno assaggiato alcune gocce di limone facendo
delle smorfie, altri hanno chiesto il bis.
Il tocco finale per rendere la nostra macedonia
perfetta è stato aggiungere un po’ di zucchero, alla
fine abbiamo mescolato il tutto e servito in piccole
ciotole…BUON APPETITO!
Per la presentazione del libro »Tonin«, gli alunni
hanno incontrato l’autore Vanja Pegan e l’illustratrice
Fulvia Zudič. Durante la settimana, hanno letto il
libro assieme alle loro insegnanti e gli alunni della
terza classe hanno preparato una breve intervista.
L’INTERVISTA DEGLI ALUNNI DELLA
CLASSE TERZA:
Hana: Quanti libri ha scritto?
Vanja Pegan: In dieci anni ho scritto otto libri:
tre libri per bambini, tre romanzi e due raccolte di
racconti.
Etian: Quando ha incominciato a scrivere?
V. Pegan: Scrivevo già da ragazzo. Al ginnasio
ho iniziato a scrivere poesie per Maja, la ragazza
della quale ero innamorato. Poi le ho raccolte in un
fascicolo e gliele ho date: così quella è stata l’unica
copia della mia raccolta di poesie!
All’università ho scritto dei brevi racconti e poi
niente fino a dieci anni fa, quando Fulvia (Zudič)
Erica Ferko mi ha incontrato in casa Tartini e mi ha “ordinato”
Scuola dell’Infanzia LA COCCINELLA di scriverle una storia....
Unità di Lucia Adis: Quale è stato il primo libro che ha scritto?
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V. Pegan: Il primo libro che è stato pubblicato è
“Citronček in Giovanin – Giovanin e la farfalla“,
il libro appunto con le illustrazioni di Fulvia e che
è stato premiato ad un concorso nel 1999. Poi c’è
stato il libro “La città del 2000”, anche questo
illustrato da Fulvia e ora è uscito “Tonin”.
Dal 2003 ho lo status di scrittore.
Fulvia Zudič: Questo vuol dire che scrivere è il
suo lavoro, tra le tante altre cose che fa...Lui scrive
ogni giorno, sapete, così come voi andate a scuola.
V. Pegan: È vero, scrivo ogni giorno, dalle nove
circa fino all’una...mi esercito, raccolgo le idee...
scrivere un libro non è mica così facile come si può
pensare! Dietro ogni libro c’è tanto lavoro.
Laura: Perché scrive libri?
V. Pegan: È un po’ difficile rispondere a questa
domanda... Mia sorella una volta ha detto che per
me scrivere è un po’ come avere una “capsula del
tempo”. Ho scritto Citronček nel 1999, l’anno in
cui è nata mia figlia, così ora che lei è più grande,
può leggere i miei pensieri di quella volta....
Valerija: Qual è il libro preferito, tra quelli che ha
scritto lei?
V. Pegan: A questa domanda non posso rispondere,
perché mi piacciono tutti i libri che ho scritto sennò
non li avrei scritti! Ma forse, il primo è quello più
caro...
Eneya: Come le vengono in mente le storie che
scrive?
V. Pegan: Osservo il mondo che mi circonda, colgo
piccoli dettagli che mi rallegrano o mi rattristano...
questi dettagli diventano nella mia mente come
piccole goccioline e quando ce ne sono abbastanza
inizio a scrivere e nasce una storia.
Ana: Tra i libri che ha letto, quale le è piaciuto di
più?
V. Pegan: Ce ne sono stati tanti...Rileggo spesso
e volentieri “Sto let samote – Cent’anni di
solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, ma il mio
autore preferito è Ciril Kosmač. Tra quelli che ho
letto da bambino e che mi è rimasto più impresso è
forse il libro “Mali mož“ di Erich Kastner.
Daniel S: E quello che le è piaciuto di meno?
V. Pegan: Ci sono stati anche dei libri che non mi
sono piaciuti, ma non dico quali!
Sara R: Sta già scrivendo un altro libro?
V. Pegan: Non lo so, probabilmente sì...Al
momento mi sto godendo la mia barca a vela,
comprata tre settimane fa!
Valerija: Una domanda per Fulvia Zudič: Quale
tecnica ha usato per fare le illustrazioni di Tonin?
F. Zudič: Ho usato diverse cose...le matite, le cere,
i colori a tempera...una tecnica mista.
L’incontro si è concluso con la visita alla mostra
dei disegni originali per “Tonin”.
A scuola è seguito un laboratorio creativo con quiz
assieme all’illustratrice Fulvia Zudič.
Libero adattamento di Sonia Mugherli Imperl
LA DIVERSITÀ NON OSTACOLA
L’AMICIZIA
Lunedì 9 novembre 2009: secondo incontro del
laboratorio pomeridiano l’Inventastorie. In questa
occasione abbiamo letto la Storia del signor Aquilone
di Nicoletta Costa. La storia racconta di un aquilone
che viveva su una nuvola con tutte le comodità, ma
era solo e molto triste. Un giorno, svegliandosi da
un bel sogno, fu piacevolmente sorpreso dalla visita
di molti uccellini e uno, l’uccellino Ugo, decise
di rimanere per sempre con lui. Ma cosa facevano
i due amici insieme? Giocavano, mangiavano,
cucinavano, si divertivano… Sempre insieme. Il
Signor Aquilone doveva comprare un letto piccolo,
un cucchiaio, una forchetta, un coltello e un piatto
per Ugo. La storia continua, come si può vedere dalle
stupende creazioni dei nostri piccoli Inventastorie:
Anna, Den, Etian, Lana Maria, Lea, Matej, Niam e
Thomas.
“Non ha importanza se uno è grande e uno piccolo,
se uno è maschio e l’altra è femmina, se uno e
bianco e l’altro nero… Si può essere sempre amici
e giocare e divertirsi insieme” dicono i nostri
bambini. Impariamo da loro! Ricordiamocelo anche
il 16 novembre, data in cui si celebra La giornata
internazionale della tolleranza.
Arrivederci a lunedì 14 dicembre! Sempre a Sicciole
presso la Scuola dell’infanzia La coccinella dalle
17.00 alle 19.00.
Le maestre
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BAMBOLE
L’11 novembre è venuta a farci una gradevole
sorpresa l’animatrice Magda Martinci che, non
ci crederete, ci ha insegnato a costruire delle vere
e proprie bambole. E, cosa ancora più strana, per
farlo ci ha fatto usare soltanto cose strane, vecchie
(i nostri maestri le chiamano materiali di recupero)
che ognuno di noi ha a casa, ma non sa come usarle
e allora...le butta. Sbagliato! Con calze nylon,
imbottitura di cuscini, pezzetti di lenzuola o stoffe
varie, lana, pennarelli e un po’ di colla sono nate
Lia, Giuseppina, Ana, Vika, Sara 1, Sara 2 e Sara 3.
Eccole qua, in braccio ai loro “genitori”. E speriamo
non ci facciano arrabbiare troppo!
Gli Aquiloni della Scuola dell’infanzia, La coccinella di Lucia
RICORDI DE SCOLA
di Rina Cleva
In tenpo de guera veimo scola do
volte per setimana, vegniva una
maestra de Piran, Maria Ruzzier,
la rivava co’ la bicicleta zo pe’
i angoli. Co fasseimo marenda
la ghe diseva a un o al’ altro:
»Questo panino è troppo grande
per te. Non lo mangerai tutto!«
Noi saveimo che la veva fame.
No la se portava mai la marenda
e ghe daimo che la magni, veimo
senpre bone robe de casa: persuto,
luganeghe, panseta. Tante volte
dopo scola la ne conpagnava casa
co’ la scusa de parlâ co’ i genitori
cussì la ciapava ‘l pranso, duti
saveva che la veva sta abitudine e
i ghe dava volentieri anca perché
i ghe portava rispeto per la »Siora
Maestra« e ansi a la gente ghe
fasseva maravea che la se degnava
magnâ co’ i canpagnoi, la gera ben
vestida duta profumada ma co’ ‘l
stomego svodo. In canpagna no
mancava mai de magnâ gnanca in
tenpo de guera. Tornando casa de
scola andaimo in saline a zogâ co’
‘l fango e fasseimo a gara chi che
scavava i busi più fondi e tante
volte se taiaimo co’ qualche vero
che gera drento e là, voia o no
voia, se sporcaimo duti de fango.
Dopo rivaimo là de la Stiusa, de
fianco gera un canal che do’ fradei
»contadini pescadori« i Grisonici
i teniva le barche in onbra soto
i tamarici e noi andaimo anca
la saltâ de una barca al altra,
fasseimo senpre qualche dano,
butaimo i remi in aqua, portaimo
a scondi i paioi int’ele palude e mi
una volta che no go rivà saltâ son
finida in aqua, savevo nudâ, ma
vevo sai paura de le scarsedane
che quela volta ghe ne gera pien,
desso o mi no le vedo o no le xe,
e giusto co go rivado issâme su
la barca capita fora de un canpo
de formenton ‘l paron de la
barca, ‘l ga scominsiado a sigâ
»Malegnasa mularia! Ghe contarò
mi a vostro pare cossa che fe pe’
strada, duto ‘l dano che me fe in
barca!« Noi duti stremidi de paura
semo scanpadi via de balin. Mi
duta bagnada co’ sti do codini che
vevo in testa, sto traverson nero,
gero propio come una pantegana
bagnada. Co ‘ndavo su pe’ rato
verso casa vevo tanta paura che i
me sigarà, vevo propio le ganbe
dure, gero duta ingropada che no
me passava un ago int’el… Co
son rivada casa i mii gera sentadi
in gloriet che i pransava, pena che
i me ga visto i se ga messo a ridi
come mati e tanto che lori rideva
a mi se me squaiava la paura de
dosso che me ga scominsiado a
tremâ le ganbe. Pe’ castigo go
dovesto lavâme ‘l traverson che ‘l
me coreva pe’ ‘l zorno drio. No
go più saltado su le barche, go
inparado la lession, quela volta
se veva paura dei castighi e de le
sigade de i genitori, ogi dì invesse
nissun siga perché tanto nissun
scolta. Beata gioventù!
MODI DE DÎ, di Rina Cleva
Amaro come ‘l velen. * Dolse come ‘l rosolio. * Lizier come una piuma. * Sassio come un porco.
Magro come un bacalà. * Pien come una bota. * Svodo come una canocia. * Duro come ‘l marmo.
Bon come ‘l pan. * Drito come un pal. * Sordo come una canpana. * Garbo come l’ asedo.
Straco come un musso.
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SAPORI DI CASA NOSTRA
MARMELLATA DE FIGHI
3 kg di fichi misti: mistari,
scufioti, pinsete, de la madona,
sucherini,
½ kg di zucchero.
Lavo i fichi e li pulisco togliendo
il gambo. Li apro a metà e li
metto nella pentola smaltata con
2 decimi di vino bianco, a fuoco
medio. Ogni tanto mescolo.
Con un mestolo tolgo i semini
che affiorano. Dopo circa ½ ora
passo il tutto. Rimetto il passato
in un’altra pentola ed aggiungo
lo zucchero. Lascio cucinare per
5 minuti. Metto la marmellata
nei vasi caldi ricoprendoli con
un po’ di cognac. Tappo i vasi e
li metto in una pentola di acqua
a bagnomaria per ½ ora. Lascio
che tutto si raffreddi e poi li
metto in dispensa. La durata è
anche per due anni.
MARMELLATA DE SUSINI
5 kg de susini,
1 kg di zucchero
Un’ antica ricetta Veneziana
LE FRITOLE DEL DOGE
Impasterai una libra grossa et do
oncie (1/2 Kg) de bon fioretto
et do oncie de levà (4 deca) et
quatro ovi de bona galina et sei
sculieri de zucaro con una equa
dose de sal et uvapassa et pignoli
et scorza di cedro inzucarata et
schizze entro de naranzo con
scorza di limon grattato et farai il
levà in terina discosta in disparte
con quatro sculieri di fioretto
che prenderai dalla massa in
pria preparata et a suo tempo
mischierai le do masse che si
levino insieme et poiché levata
Se volete venite ad assaggiarle!
la massa unica sarà, gitterai in
Ottavia Sain olio bollente di bon lavezo a
sculierate et frigerai et avrai
fritole inver degne di sua serenità
el Dose.
Apro i susini, tolgo l’osso e li
taglio a pezzetti, li metto nella
casseruola con ¼ di acqua. Deve
bollire per ½ ora e tolgo l’acqua
che lasciano i susini (la salvo
perché è molto utile per digerire).
Li macino e li rimetto nella
pentola con 1 kg di zucchero
e lascio per 5 minuti. Li metto
nei vasi, li chiudo e li cuocio a
bagnomaria per 40 minuti. Poi
lascio raffreddare e metto tutto
in dispensa.
Provatele, sono buonissime.
Rina Cleva
I VEGLIONI DE PIRAN
di Rina Cleva
A Piran prima de l’ esodo iera tanta gioventù alegra.
I faseva tanti veglioni in teatro Tartini, per l’ ultimo
de l’ ano, per carneval, el veglion dei pescadori
e quel dela primavera. Za giorni prima de San
Silvestro le mule cominciava a cusirse qualcossa,
me sorela se ga fato un vestito blu con un fior de
pajete che lusiva, pareva chissachè, però scarpe de
sesto no la gaveva, cussì la se ga messo i sandoli neri
de la istade, calse nailon no iera, alora se se meteva
calsini de omo, ma quei de papà iera tanto cusidi
che iera più fil che calsin, la se ga fato imprestar un
per che iera mancomal. Ste mule no le podeva ‘ndar
sole a balar duta la note, alora le mame cole sorele
più picie le doveva compagnale (faghe de guardia)
ierimo una granda clapa che andava oltra le saline,
per San Spirito, su pei angoli Crosebianca e fina a
Piran ghe voleva caminar più de un’ ora, davanti iera
el ciapo dele mule, dopo le mame e da drio le sorele
più picie. Co rivavimo a Piran le mule piranese le
diseva che xe rivade le campagnole, anca a quele che
vegniva se Santa Lussia e de Sissiole, difati quando
che pioveva se rivava a Piran cole scarpe infangade.
El teatro Tartini el iera come desso, sul palco drio l’
orchestra iera scrito in grando »Felice Anno Nuovo«
me ricordo qualche canzon che i sonava »Serenata
Celeste«, »Ciliegi Rosa«, »Illusione«, »Il Tango
delle capinere«, »Luna Rossa« e i balava un novo
tipo de balo – la Raspa.
Pel veglion de caneval sul palco iera disegnà
un grando Arlechin e tante rochetole impicade per
duto, le maschere iera vestide più ala bona, in quei
tempi no iera soldi pe fasse bei costumi, se doperava
la carta crep al posto dela stofa, iera fate, dame,
marinai, spassacamini, paiassi… Se butava tanti
curiandoli e rochetole zo del logion e dei palchi,
iera come una giostra. Le mame le stava in galeria
a osservar le fie con chi le bala e anca le criticava:
»Varda quela come che la bala, la ghe sta tacada
come una petola«. Noi più picie su in logion che
se imparavimo a balar. Verso l’ alba tornando casa
passavimo pel simitero e duti gaveva una serta fifa
e co un ga sigà: »Ocio de soto!!!« iera duto un cori
cori, una paura che no ve digo.
De là poco tempo i fasseva el veglion dei
pescadori, sul palco i meteva una batela, un’ ancora
e tante rede coi pessi fati de carta de argento, i sonava
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»La canzone del marinaio«:
»All’ alba se ne parte il marinaio,
Coi sogni in cuore e il sole sulla prora
Appena s’ allontana dal suo faro…«
(chi se la ricorda…)
Finché ierimo là duti se divertiva, ma co tornavimo
verso casa ga cominsià a piovi misto neve, mi che
iero impicada sul brasso de mama e ogni tanto me
indormensavo, ma co montavo su qualche lama de
acqua de colpo me sveiavo e gavevo anca le scarpe
sbusade.
Più tardi i fasseva el veglion dela primavera drio el
palco iera disegnà un albero con fiori de persigo e
sul palco torno l’ orchestra iera pien de simi fioridi
de persigo vero. Iera i primi ani del festival de San
Remo e i sonava »Grazie dei fior«, »Vola colomba«
e altre. Co se tornava verso casa no iera più fredo,
zo pei angoli se sentiva cantar i usei, el sol se alsava
drio el monte de Costerlago el se rifleteva in saline e
i covedini iera come tanti speci, l’ inverno iera finido
e anca i veglioni, fin l’ ano drio.
IL LIBRO E LA BIBLIOTECONOMIA DELLE COMUNITÀ
NAZIONALI ITALIANA E UNGHERESE IN SLOVENIA -
convegno 17-18 novembre 2009 - Capodistria, Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”
di Ondina Lusa
Il mio amore per la lettura è
scaturito quando ero una ragazzina
e mia nonna, accanita lettrice,
andava ogni settimana a prendere
un libro per sé ed uno per me
in Carrara granda dove c’era la
Biblioteca parrocchiale.
Devo dire che leggere sviluppava
la mia fantasia e sapevo poi
raccontare un’infinità di cose.
Ricordo il libro che non riuscii a
finire “Dagli Apennini alle Ande”
e per lunghi anni mi rimase la
curiosità di sapere come finiva la
storia.
Molti anni dopo ebbi occasione di
vedere il finale in un telefilm.
Adesso però vi devo parlare
della nostra Biblioteca. Questa
iniziò a funzionare nella nostra
comunità negli anni 50 quando la
neo ricostituita Biblioteca civica
ci cedette parte del patrimonio
librario in lingua italiana.
La nostra Biblioteca venne
gradualmente arricchita grazie
alle donazioni dei cittadini.
Negli anni 60 s’intensificò la
collaborazione con l’Università
Popolare di Trieste tramite la
quale ricevemmo le Borse libro
grazie alle quali arricchirono la
ns. Biblioteca.
Negli ultimi tempi pure il
Ministero per la cultura di Lubiana
ci fornisce i mezzi per l’acquisto
dei libri.
Nell’ambito delle attività promosse
dalla nostra Biblioteca desidero
ricordare
la
collaborazione
con la scuola materna “La
coccinella” e gli incontri con i
bambini delle sezioni di Pirano,
Lucia, Strugnano e Sicciole.
Tali laboratori si svolgono per
ogni sezione una volta l’anno.
In armonia con gli argomenti da
loro trattati procuro i libretti che
leggo loro al mattino. I bambini
raccontano e illustrano sulla fiaba
ascoltata. Inoltre i bambini si
prestano un libretto da portare a
casa e farselo leggere dai genitori.
Quando i genitori accompagnano
i bambini per restituire i libri,
hanno l’occasione di vedere la
nostra Biblioteca e di prendere in
prestito qualche libro anche per sé.
Crescendo e diventando scolari i
bambini continuano a frequentare
la Biblioteca.
Dalle classi superiori c’è sempre
qualcuno che ha bisogno di
prestarsi dei libri per eventuali
ricerche. Anche gli studenti del
Ginnasio hanno alle volte bisogno
di libri.
Ricordo pure le ricerche che
avevano da fare gli studenti delle
Università di Lubiana su temi delle
saline, di Pirano centro storico,
sugli stemmi araldici, ecc.
Un’altra simpatica attività legata al
lavoro della Biblioteca che vorrei
ricordare è quella del gruppo
del dialetto che ho condotto per
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diversi anni nell’ambito della
scuola
elementare.
Durante
gli incontri presentavo loro le
tiritere, i giochi di una volta, gli
indovinelli, gli scioglilingua…
e non per ultimo il gioco della
tombola in piranese. Gli alunni si
entusiasmavano ed imparavano
con facilità presentando poi
negli spettacoli scolastici quanto
avevano imparato. I risultati di
questa loro attività erano stati
inviati pure al concorso della
Mailing List ottenendo premi
simpatia e la pubblicazione dei
testi nell’ antologia.
Una delle nostre attività è pure
quella di fare le raccolte delle nostre
pubblicazioni. Alla fine di ogni
anno raccogliamo e rileghiamo il
nostro mensile il Trillo e teniamo
le nostre pubblicazioni del Lasa
pur dir che esce dal 1976.
Quando nella Comunità vengono
presentati i libri di vari autori
riceviamo sempre in omaggio
i libri che poi vengono messi
a disposizione dei lettori nella
Biblioteca.
Il rapporto con i lettori è molto
importante. Quando qualcuno
sceglie un libro oppure mi chiede
un parere sono sempre disponibile
ad aiutarlo nella scelta. Ritengo
importante che quando lo
restituisce ci sia uno scambio di
opinioni sul gradimento di quella
lettura.
Anni fa una nostra concittadina
venne per caso in Biblioteca forse
solo per incontrarmi e quando le
proposi di prendersi un libro disse
di no perché alle elementari non
aveva sviluppato l’interesse per la
lettura. Le suggerii di prendere un
libro ed ero sicura che si sarebbe
appassionata a quella lettura e così
fu. Ricordo di averle consigliato
un libro che le piacque tanto da
divenire un’accanita lettrice.
La nostra Biblioteca è intitolata a
Diego de Castro dal 1997 a seguito
di una proficua collaborazione
con il professore Piranese che
nel 2000 ci ha donato la Nuova
Grande Enciclopedia Treccani di
57 volumi che ha impreziosito la
nostra Biblioteca.
Il professore Diego de Castro ci
aveva promesso il lascito della
sua Biblioteca personale quando
lui sarebbe passato a miglior vita.
Nel 2004 la Comunità degli
Italiani di Pirano ricevette 13.000
libri della Biblioteca privata dell’
illustre Piranese e rispecchia i
suoi molteplici interessi nonché
impegni svolti nel corso della
sua lunga esistenza. Una parte
considerevole dei materiali è
costituita da volumi, riviste,
repertori e annuari di statistica.
Il Nostro infatti, era uno dei
maggiori statistici italiani, fu
docente presso vari atenei, tra
cui ricordiamo quelli di Torino
e di Roma, e dagli anni Trenta
dello scorso secolo in poi si era
dedicato a svariati aspetti relativi
a quella disciplina, prestando
attenzione anche all’analisi dei
problemi economici e a quelli
di demografia. I libri sono stati
sistemati in casa Tartini dove si
sta svolgendo tuttora il lavoro di
catalogazione. A catalogazione
ultimata questa sarà una Biblioteca
di consultazione.
Nella Biblioteca dei prestiti sono
a disposizione oltre 6ooo libri,
divisi per argomento ma in fase
di inserimento nel programma
STANZA RICORDO
“GIUSEPPE TARTINI”
ORARIO
BIBLIOTECA
“DIEGO DE CASTRO”
ORARIO
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
dalle ore 10 alle ore 12
dalle ore 10 alle ore 12
dalle ore 16 alle ore 18
dalle ore 10 alle ore 12
dalle ore 10 alle ore 12
Giuliana Del Giusto
Gianna Roškar
Ondina Lusa
Lara Sorgo
Lara Sorgo
BANDI – CORSI – CONCORSI
COBISS. Sono stati elaborati
elettronicamente in questo sistema
2.120 libri, quindi un terzo del
fondo. La Biblioteca fa parte del
sistema bibliografico sloveno
COBISS dal novembre del 2006.
Precedentemente avevamo il
programma in ISIS nel quale
mi trovavo bene e mi sembrava
adatto alle nostre esigenze.
La nostra Biblioteca è aperta
ogni giorno per 2 ore dalle 1012 al mattino del lunedì, martedì,
giovedì, venerdì, mentre nel
pomeriggio di mercoledì dalle 1618 con Giuliana, Gianna, Ondina
e Lara.
Forse questo non è un orario
consono alle necessità di tutti i
lettori visto che le persone che
sono in rapporto di lavoro o
gli studenti non sempre hanno
la possibilità di frequentare la
Biblioteca. Possiamo comunque
ritenerci soddisfatti per l’affluenza
dei nostri lettori che frequentano
regolarmente la nostra biblioteca.
Tutti i giorni
dalle ore 11.00 alle ore 12.00
dalle ore 17.00 alle ore 18.00
lunedì chiuso
Prezzo del biglietto:
adulti - 1,50 euro
studenti – pensionati
1,00 euro
AVVISO
BANDO DI CONCORSO per Borse di studio
post-laurea (scadenza 11 dicembre 2009)
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA
2009-2010 (scadenza 31 maggio 2010)
Concorso di idee »Rispetto dell’ambiente, diritto
alla vita« e »Rispetto dell’ambiente e sviluppo
sostenibile« (scadenza 15 marzo 2010)
www.istitutodirittiuomo.net
Le persone interessate ai bandi e alle modalità dei
concorsi sono invitate a rivolgersi alla segreteria
della Comunità (lunedì-venerdì 9.00 – 12.00).
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Informiamo i nostri lettori che »Il Trillo« ospita
testi, contributi e fotografie di tutti coloro
che sentono il desiderio di inviarci aneddoti,
racconti di vita vissuta, vecchie storie, memorie
e fotografie della Pirano di un tempo. È un modo
per raccogliere ancora testimonianze, prima che
queste siano cancellate dell’oblio del tempo: una
maniera per documentare questa nostra presenza
su questo lembo di terra istriana. Ognuno di
voi certamente avrà dei racconti, delle storie
di vita vissuta, ambientate o inerenti la nostra
città,conservati o celati nella propria memoria: si
tratta di estrapolarli e di inviarceli. Grazie per la
collaborazione
la redazione de “Il Trillo”
LETTERE IN REDAZIONE
Domenica 15 novembre 2009 hanno festeggiato le Ucio Rasman di Pirano ricorda che sua mamma
loro NOZZE D’ORO
Maria cantava sulle note “La Strada ferrata”: Ogi xe
de moda ‘l tran sensa sine co’ sinque soldi in saline
ANITA e GIORGIO DESSARDO di S. Lucia e se va.
BIANCA E GIUSEPPE ZUDIČ di Sicciole
Sergio Perentin di Pirano ricorda:
Antonio Fabro detto Clanfa netava le sine del tran.
Auguri dai figli, nipoti, parenti e conoscenti, si
associano gli amici della Comunità .
La foto del tram è del signor Sobota di Pirano
Anita e Giorgio Dessardo
GIOCHI SPORTIVI
33 squadre delle Comunità degli Italiani
istroquarnerine hanno partecipato alla 18.esima
edizione dei giochi sportivi della CNI al centro
Zelena Laguna di Parenzo. Anche la nostra
Comunità ha contribuito con i nostri atleti, alla
riuscita del tradizionale appuntamento sportivo
d’inizio autunno.
Complimenti alle ragazze della pallavolo
femminile Over 30 per il primo posto
Bianca e Giuseppe Zudič
MODI DE DÎ, di Nella Nemec
Xe vegnuda una rascada solo pe’ sporcâ le lastre. ◊ No ti vedi che ti son duta sbrindelada.
Stasera se magna polenta e tocio co’ ‘l figado. ◊ Ti son come un fagoto. ◊ O ti te gneghi o ti te brusi.
Inpilissada come una galina. ◊ Mi no posso ranpigâme su l’arboro. ◊ ‘Sta carne xe dura come ‘l curame.
IL TRILLO, Foglio della comunità Italiana di Pirano.
Redattore responsabile: Bruno Fonda.
A questo numero de “Il Trillo” hanno collaborato:
Fulvia Zudič, Marisa Zottich De Rosario, Alberto Manzin, Žiga Dolher,
Adrijana Cah, Ondina Lusa.
Pirano, 24 novembre 2009
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Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90
Fax:
+386 (5) 673 01 45
Contabilità: +386 (5) 673 30 91
Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40
E-mail: [email protected]
Stampa e impaginazione:
PIGRAF s.r.l., Isola
numero copie: 1100
CONOSCIAMO IL NOSTRO DIALETTO
di Donna Luisa
Carissimi amici lettori!
Siete sempre molto solerti e bravi nel risolvere il gioco dei lemmi dialettali. Vi ringrazio della vostra
attiva partecipazione.
Novembre ci ha portati al camposanto ad onorare i nostri defunti con tanti fiori e lumini. Per la festa
di San Martino abbiamo avuto l’occasione di giocare a Tombola a Santa Lucia, il nostro antico gioco
tradizionale che ha visto numerosi partecipanti vincere tanti premi.
Un ricco spettacolo ci ha portati al teatro Tartini a festeggiare i 20 anni di pittura nella nostra comunità.
Questo mese i lemmi dialettali mi sono stati inviati dalla signora Marisa Jakomin di Portorose che
ringrazio.
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Bidugolon
Bieco
Cordela
Crosera
Missier
Mocoloso
Ordegno
Papusse
Rascada
Sbatola
Sbiasido
Sbisigâ
Sbrego
Sbrodegon
Slinga
Spissa
Spussa
Tocio
Ugnolo
Vea
Venderigola
A. Stringa
B. Prurito
C. Moccioso
D. Intingolo
E. Campanella
F. Singolo
G. Toppa
H. Fruttivendola
I. Puzza
L. Fettuccia
M. Veglia
N. Crocicchio
O. Scroscio di pioggia
P. Pallido
Q. Suocero
R. Loquacità
S. Frugare
T. Pantofole
U. Strappo
V. Utensile
Z. Pasticcione
L’antica immagine è della collezione del signor Sobota di Pirano
ed illustra Piazza Tartini.
La soluzione dovrà pervenire entro il 14 dicembre 2009. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà
estratta, riceverà una collana offerta dalle partecipanti alla mostra del 6 dicembre in Casa Tartini.
Soluzioni del concorso pubblicato sul n. 10
Bronboli-Bolle di sapone, Bronsa-Brace, BuligoloOmbelico, Canova-Cantina,
Canton-Angolo, Cica-Mozzicone, Cluca-Maniglia,
Cogoma-Caffettiera, Comio-Gomito, Coto-Cassetto,
Falisca-Scintilla, Fregole-Briciole, MassocaBatticarne, Onge-Unghie, Sanchin-Mancino,
Sbrufador-Innaffiatoio, Scafa-Lavandino, SdienzaScheggia, Spasemado-Impaurito, Stiame-Squame,
Ussole-Grasso del brodo.
Tra le risposte esatte è stata sorteggiata la signora
Iolanda Rojec-Ravalico di Portorose
che riceverà il libro
“MANGIAR MEMORIA” di Chiara Vigini.
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Proverbi de casa nostra
*
Pe’ Samartin se spina ‘l vin.
*
L’istadela de Samartin la dura tre zorni e
un pochetin.
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Pe’ Samartin duto ‘l mosto xe vin.
*
Nissun ga tanta sede come i inbriaghi.
*
El meo vin se bevi in casa de ialtri.
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APPUNTAMENTI DI DICEMBRE 2009
Martedì 1 dicembre 2009,
alle ore 18.30, nella sala Tintoretto del Palazzo
comunale di Pirano, presentazione degli atti
PIRANO-VENEZIA 1283-2003 (Acta Historica
Adriatica, vol. III),
a cura di Kristjan Knez, edito dalla Società di
studi storici e geografici di Pirano. Il volume
sarà presentato da Ilaria Rocchi e Chiara Vigini,
interverranno inoltre Rino Cigui, vicepresidente
della Società, e il curatore.
“Giuseppe Tartini” di Pirano e l’Associazione teatrale
“Skysma” di Pirano.L’evento è finanziato dall’Unione
Italiana di Fiume e dall’Università Popolare di Trieste,
con il cofinanziamento del Comune di Pirano.
Venerdì 11 e 18 dicembre 2009
alle ore 18 alla Biblioteca Statale Isontina di
Gorizia LUNGO I BORDI manifestazione alla
quale partecipano: Miriam Monica/ illustrazioni,
Lara Sorgo/ fotografie, Francesca Frlič/ poesie,
La manifestazione viene organizzata dalla Società di studi Elena Bulfon /prosa.
storici e geografici di Pirano in collaborazione con la
Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”.
Domenica 6 dicembre 2009
alle ore 16.30 in Casa Tartini a Pirano apertura
della MOSTRA esposti lavori in ceramica
realizzati dalle partecipanti al gruppo di
ceramica della CI guidato da Apolonija Krejačič
e lavori di Maria Rosa Pattavina, Elide Stubelj,
Cvetka Šepec, ....L’apertura della mostra verrà
allietata musicalmente dal Coro “Giuseppe
Tartini” diretto da Neven Stipanov.
la mostra rimarrà aperta al pubblico fino a
domenica 20 dicembre 2009
seguirà
alle ore 18.30 al teatro Tartini di Pirano
rappresentazione teatrale “OMINI, MEZI
OMINI E...” con il gruppo teatrale Amici
di San Giovanni dell’Armonia di Trieste
(F.I.T.A.) commedia di Roberto Grenzi,
regia di Giuliano Zannier
La manifestazione viene organizzata nell’ambito della
collaborazione con l’UI e UPT, in collaborazione con l’
Associazione “L’Armonia” di Trieste, con il contributo
della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Martedì 8 dicembre 2009
alle ore 18.00 nella sala delle vedute di Casa
Tartini a Pirano SERATA LETTERARIA
“L’OPERA DI NELIDA MILANI KRULJAC”
presentazione di Daniela Paliaga Jankocič e
Marisa Rogić. Letture di Daniela Sorgo.
Venerdì 11 dicembre 2009
alle ore 19.00 al teatro Tartini di Pirano
DIFFERENTI VISIONI
Serata dedicata alle arti performative e alla
creatività giovanile della Comunità Nazionale
Italiana. Si esibiranno musicisti, stilisti, videomaker, fotografi, performer under 35.
Organizzatori: Cenacolo degli operatori culturali della
CNI in collaborazione con la Comunità degli Italiani
Sabato 12 dicembre 2009
alle ore 18.00 presso il Ristorante Pavel 2 di
Pirano
XXI FESTA DEL VIN degustazioni di vini
prodotti dai viticoltori del nostro comune e
presentazione del catalogo dedicato al ventesimo
della “festa del vin” durante la serata “tombola
in piranese” e “lotteria magica”.
Sabato 19 dicembre 2009
dalle ore 8 alle ore 12 presso l’ufficio postale
di Pirano Timbro speciale in occasione dei 100
anni dell’apertura del cinema Volta a Dublino
(Irlanda) alla quale ha preso parte pure il
fotografo piranese Francesco Novak.
Lunedì 21 dicembre 2009
alle ore 17.30 presso la SE “Vincenzo e Diego
de Castro” di Lucia, SPETTACOLO DI
NATALE.
Martedì 22 dicembre 2009
alle ore 18.00 presso la SE “Vincenzo e Diego
de Castro” di Sicciole, spettacolo di Natale
dal titolo: TI REGALO UN SORRISO con
canzoni, poesie e scenette.
Mercoledì 23 dicembre 2009
alle ore 20.00 all’Auditorio di Portorose
“2010: PIÙ CAPODANNO PER TUTTI!”
Spettacolo comico-musicale di Fine Anno con
i comici Andrea Sambucco e Flavio Furian,
il gruppo Overfunk e gli ospiti musicali Al
Castellana e Daniela Pobega.
Lo spettacolo è organizzato dal programma italiano di TV
Koper - Capodistria in collaborazione con la Comunità
degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano e la Comunità
degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, con il
contributo di Unione Italiana e Università Popolare di
Trieste.
Ingresso libero
Pag.12
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Trillo 11