PIANO STRAORDINARIO
PER LA MITIGAZIONE
DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Art. 2, comma 240, Legge 23 dicembre 2009, n. 191
ACCORDO DI PROGRAMMA MATTM-REGIONE TOSCANA
3 NOVEMBRE 2010
Intervento di difesa dell’abitato di Marina di Cecina – 90b
Ordinanza 6 luglio 2011, n. 3
Provincia di Livorno
Unità di Servizio 3.1 “Difesa del Suolo e delle Coste”
Unità Organizzativa “Risorse marine e Georisorse”
SISTEMAZIONE MORFOLOGICA DELLA SPIAGGIA DI MARINA DI
CECINA
tratto foce Fiume Cecina – foce Fosso Cecinella
PROGETTO ESECUTIVO 1°STRALCIO
ATTUAZIONE INTERVENTI P.R.G.I.C. (D.G.R.T. 1214 del 5 novembre 2001)
Intervento n°11 dell’Elenco interventi prioritari di recupero del litorale (D.C.R. T. 47/2003)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE:
Provincia di Livorno:
Dott. Ing. Enrica Mori
Dott. Geol. Alessandro Bini
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO:
Dott. Geol. Enrico Bartoletti
Regione Toscana:
Dott. Ing. Gianfranco Boninsegni
Dott. Geol. Simona Cerretini
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
31 Maggio 2011
PROVINCIA DI LIVORNO
UNITA’ DI SERVIZIO “DIFESA DEL SUOLO E DELLE COSTE”
UNITA’ ORGANIZZATIVA “RISORSE MARINE E GEORISORSE”
Premessa
Ai sensi dei disposti dell’art. 91 del D.Lgs. 81/08 e succ. mod., il Committente dell’opera ha
designato il sottoscritto Coordinatore per la progettazione per le seguenti ragioni:
- l’ipotesi di frammentazione esecutiva tra più imprese operanti nel futuro cantiere;
- la quantificazione espressa dei lavori in oggetto in termini UU/G è superiore a 200 UU/G;
- la tipologia dei lavori in oggetto è rientrante tra i lavori comportanti rischi particolari di cui
all’Allegato XI del decreto
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
NATURA e CARATTERISTICHE DELL’OPERA
Opere marittime (rimozione, modifica e nuova costruzione di opere di difesa della costa in
massi naturali e elementi prefabbricati, sia emerse che sommerse) e ripascimento del litorale
mediante sabbia proveniente sia dal dragaggio e refluimento dalla foce del Fiume Cecina che
da terra.
Le opere risultano suddivise in due lotti funzionali, come di seguito brevemente descritto:
1 lotto: demolizione, modifica e realizzazione opere dal pennello n° 7 al n° 4 compresi e
ripascimento di 104.000 mc nella parte sud (vedi tavole di progetto esecutivo);
2 lotto: demolizione, modifica e realizzazione opere dal pennello n° 3 al n° 1 compresi
I due lotti saranno attuati in due distinte fasi temporali.
UBICAZIONE DEL CANTIERE
Porzione di litorale nei pressi dell’abitato di Marina di Cecina, che si estende a sud della foce
del Fiume Cecina e oltre il fosso della Cecinella, come meglio indicato sugli elaborati
progettuali. Il cantiere è ubicato nel comune di Cecina in Provincia di Livorno.
NUMERI UTILI
Carabinieri
tel. 112 / 0586-68810/811
Polizia dello Stato
tel. 113 / 0586-632911
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INTERVENTO DI SISTEMAZIONE MORFOLOGICA DELLE SPIAGGE DI CECINA
Progetto Esecutivo
PROVINCIA DI LIVORNO
UNITA’ DI SERVIZIO “DIFESA DEL SUOLO E DELLE COSTE”
UNITA’ ORGANIZZATIVA “RISORSE MARINE E GEORISORSE”
Vigili del fuoco
tel. 115 / 0586-868111
Polizia Municipale
tel. 0586 - 611400
Pronto soccorso
tel. 118 / 0586 614111
Guardia Costiera Pronto Intervento:
tel. 1530
Capitaneria di Porto (Marina di Cecina):
tel. 0586 621064
CERTIFICATI IMPRESE
Per le esigenze normative le imprese che operano in cantiere dovranno mettere a disposizione
del committente e custodire presso gli uffici del cantiere la seguente documentazione :
a) copia iscrizione alla C.C.I.A.A.;
b) certificati regolarità contributiva INPS ;
c) certificato d'iscrizione alla Cassa Edile ;
d) copia Registri infortuni ;
e) copia del Registro matricola di dipendenti;
f) piano di sicurezza corredato dagli eventuali aggiornamenti ;
Inoltre dovrà esser conservata in cantiere anche la seguente documentazione :
a) libretti di omologazione degli apparecchi di sollevamento ad azione non manuale di portata
superiore a 200 Kg ;
b) copia di denuncia di installazione per gli apparecchi di sollevamenti ad azione non manuale
di portata superiore a 200 Kg ;
c) verifica trimestrale delle funi e delle catene riportata sul libretto di omologazione degli
apparecchi di sollevamento ;
d) verifica annuale degli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a 200
Kg ;
e ) dichiarazione di conformità L 46/90 per impianto elettrico di cantiere ;
f) scheda di denuncia (Modella A) degli impianti di protezione inoltrata all'ISPELS
competente per territorio ;
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Progetto Esecutivo
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UNITA’ ORGANIZZATIVA “RISORSE MARINE E GEORISORSE”
g) scheda di denuncia (Modello B) degli impianti di messa a terra inoltrata all'ISPELS
competente per territorio ;
CERTIFICATO LAVORATORI
A scopi preventivi e per le esigenze normative va tenuta presso gli uffici del cantiere la
seguente documentazione :
a) registro delle visite mediche periodiche;
b) certificati di idoneità per lavori minorenni;
c) tesserini di vaccinazione antitetanica ;
Ai sensi della legge 248/2006, tutti i lavoratori presenti sul cantiere (compresi gli eventuali
lavoratori autonomi) dovranno essere muniti di apposito tesserino di riconoscimento.
COMMITTENTE
PROVINCIA DI LIVORNO
Piazza del Municipio, 4 - 57100 LIVORNO
Tel. 0586/257111 – Fax 0586/884057
RESPONSABILE DEI LAVORI
Dott. Geol. ENRICO BARTOLETTI
Provincia di Livorno
Tel. 0586/257410 – Fax 0586/257415
PROGETTISTI
Dott. Geol. Alessandro Bini
Dott. Ing. Enrica Mori
Dott. Ing. Gianfranco Boninsegni
Dott. Geol. Simona Cerretini
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Progetto Esecutivo
PROVINCIA DI LIVORNO
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UNITA’ ORGANIZZATIVA “RISORSE MARINE E GEORISORSE”
DIRETTORE DEI LAVORI
DA NOMINARE
COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE
Dott. Ing. GIANFRANCO BONINSEGNI
Regione Toscana – Ufficio Opere Marittime
Via Nardini 31 – 57125 Livorno
Tel. 0586264423 – Fax 0586264435
COORDINATORE PER L’ESECUZIONE
DA NOMINARE
DATA DI REDAZIONE
Livorno, 20 maggio 2011
Entità presunta del cantiere in termini uu/gg
Circa 4300 UU/GG (quattromilatrecento)
Committente e responsabile dei lavori
Il committente è costituito dalla Provincia di Livorno, ente attuatore dell’intervento e ente
titolare del finanziamento per i lavori in appalto.
Il responsabile dei lavori è il Dott. Geol. Enrico Bartoletti, in qualità di Responsabile Unico
del Procedimento.
Numero previsto di imprese e di lavoratori autonomi sul cantiere
Opere 1° lotto:
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Progetto Esecutivo
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UNITA’ ORGANIZZATIVA “RISORSE MARINE E GEORISORSE”
Numero 1 impresa appaltatrice (A1) e numero 4 imprese subappaltatrici (S1, S2, S3 e S4),
articolati come qui di seguito riportato:
A1: Impresa titolare del contratto di appalto, specializzata in opere marittime che eseguirà:
-
Allestimento/smontaggio del cantiere lungo l’area d’intervento, comprensivo di
recinzione, baracche e piste provvisorie;
-
Rilievi di prima, seconda pianta e durante l’esecuzione dei lavori;
-
Realizzazione nuovi pennelli in scogliera come da disegni di progetto;
-
Salpamento opere esistenti.
S1: Impresa subappaltatrice per realizzazione impianto elettrico di cantiere.
S2: Impresa subappaltatrice per realizzazione rampa centrale dei nuovi pennelli con
sottofondo in magrone e tappeto di usura colorato e/o trasparente;
S3: Impresa subappaltatrice per fornitura e trasporto sabbia per ripascimento da cave a terra;
S4: Impresa subappaltatrice per movimentazione e stendimento sabbia di ripascimento
proveniente dal dragaggio e refluimento della foce del Cecina e da cave a terra;
Opere 2° lotto:
Numero 1 impresa appaltatrice (A1) e numero 2 imprese subappaltatrici (S1 e S2), secondo le
caratteristiche già descritte per il 1° lotto, ossia:
A1: Impresa titolare del contratto di appalto, specializzata in opere marittime che eseguirà:
-
Allestimento/smontaggio del cantiere lungo l’area d’intervento, comprensivo di
recinzione, baracche e piste provvisorie;
-
Rilievi di prima, seconda pianta e durante l’esecuzione dei lavori;
-
Realizzazione nuovi pennelli in scogliera come da disegni di progetto;
-
Salpamento opere esistenti.
S1: Impresa subappaltatrice per realizzazione impianto elettrico di cantiere.
S2: Impresa subappaltatrice per realizzazione rampa centrale dei nuovi pennelli con
sottofondo in magrone e tappeto di usura colorato e/o trasparente.
Ammontare complessivo presunto dei lavori
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Progetto Esecutivo
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UNITA’ ORGANIZZATIVA “RISORSE MARINE E GEORISORSE”
€ 5.300.000,00
DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI SONO COLLOCATE LE AREE DI CANTIERE
Il cantiere è ubicato lungo il litorale prospiciente l’abitato di Marina di Cecina, nel comune di
Cecina, che saranno oggetto delle lavorazioni previste dal progetto (vedi Allegato A1 per il 1°
lotto e A2 per il 2° lotto). Il cantiere sarà suddiviso presumibilmente, per ciascuno dei due
lotti, in due aree principali secondo l’andamento dei lavori:
1 lotto - Area di cantiere 1A: (spiaggia di Marina di Cecina, tratto a sud del pennello della
Cecinella) si trova a sud del litorale di Marina di Cecina, dopo il pennello della Cecinella e si
estende per circa 550 metri lineari, come meglio indicati sugli elaborati progettuali. In
quest’area la spiaggia si presenta di ampiezza ridotta ed è delimitata dalla pineta e dalla duna
retrostante. L’area è accessibile unicamente dallo stesso ingresso indicato per l’area 2 ed è
frequentata solo durante il periodo estivo.
1 lotto - Area di cantiere 2A: (spiaggia di Marina di Cecina, dal pennello della Cecinella fino
a 180 m circa dal pennello del Settebello) si trova direttamente sul litorale di Marina di Cecina
estendendosi per circa 400 metri lineari e comprende il pennello n° 4 e n° 5, il tutto come
meglio indicati sugli elaborati progettuali. Anche quest’area presenta una spiaggia di
ampiezza variabile (in alcuni punti fortemente ridotta) ed è delimitata dagli stabilimenti
balneari presenti e dal retrostante Viale della Vittoria. A tale area si accede dalla viabilità
comunale attraverso il Viale della Vittoria che in prossimità della Cecinella permette di
giungere direttamente sulla spiaggia. L’intera area della spiaggia di Marina di Cecina è
scarsamente frequentata al di fuori della stagione balneare ma con numerose presenze nel
periodo estivo.
In aggiunta a tali aree, nel 1° lotto è da prevedersi (come riportato sulla tavola grafica)
un'ulteriore area di cantiere nei pressi della barra di foce, come punto di appoggio a terra per
le operazioni di dragaggio dei fondali. Tale area è accessibile direttamente dalla viabilità
comunale per mezzo di Via della Foce.
2 lotto - Area di cantiere 1B: (spiaggia di Marina di Cecina, dal termine dell'area 2A fino al
nuovo pennello n°2) si trova direttamente sul litorale di Marina di Cecina estendendosi per
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Progetto Esecutivo
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circa 400 metri lineari e comprende il pennello n° 3 e n° 2, il tutto come meglio indicati sugli
elaborati progettuali. Anche quest’area presenta una spiaggia di ampiezza variabile (in alcuni
punti fortemente ridotta) ed è delimitata dagli stabilimenti balneari presenti e dal retrostante
Viale della Vittoria. A questa area si accede dalla viabilità comunale attraverso Via Flavio
Gioia che permette di giungere direttamente sulla spiaggia. L’intera area della spiaggia di
Marina di Cecina è scarsamente frequentata al di fuori della stagione balneare ma con
numerose presenze nel periodo estivo.
2 lotto - Area di cantiere 2B: (spiaggia di Marina di Cecina, tratto pennello Caserma – nuovo
pennello n°2) si estende per circa 400 metri lineari ed è compresa fra il pennello (n°1) della
Caserma Villa Ginori e il nuovo pennello n°2. Analogamente, l’area presenta una spiaggia di
ampiezza variabile (in alcuni punti fortemente ridotta), è delimitata dagli stabilimenti balneari
presenti e dal retrostante Viale della Vittoria ed è scarsamente frequentata al di fuori del
periodo estivo. L'accesso dalla viabilità comunale è attraverso Via Flavio Gioia.
DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE
Opere marittime e di ripascimento del litorale destinate ad un intervento di riequilibrio del
litorale di Marina di Cecina. Le opere da realizzarsi (vedi tavole progettuali) nelle varie aree
sono le seguenti:
1 lotto - area 1A: modifica del pennello n° 7, realizzazione del pennello n° 6,
salpamento della scogliera radente esistente e versamento di 10.000 mc di sedimenti
tra i pennelli 7 e 6 e di 18.000 mc di sedimenti tra i pennelli 5 e 6;
1 lotto - area 2A: modifica del pennello n° 5, salpamento di alcune opere emerse e
sommerse, realizzazione pennello n°4 e versamento di 76.000 mc di sedimenti tra i
pennelli 4 e 5;
2 lotto - area 1B: modifica del pennello n° 3, salpamento di alcune opere emerse e
sommerse, realizzazione pennello n°2;
2 lotto - area 2B: modifica del pennello n° 1, salpamento di alcune opere emerse e
sommerse.
L’ordine dei lavori partirà dall’area 1A fino all’area 2B. Di seguito vengono descritte
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Progetto Esecutivo
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sinteticamente le varie fasi del progetto comuni alle diverse aree, per ulteriori informazioni si
rimanda al capitolato speciale d’appalto.
MODIFICA PENNELLI ATTUALI: E’ prevista la modifica dei pennelli attuali in scogliera,
secondo le sezioni e i profili indicati negli elaborati progettuali: in particolare è previsto la
realizzazione di una testata di forma curvilinea, asimmetrica e la riconfigurazione del corpo
centrale, lungo il quale sarà ricavata una rampa centrale realizzata con magrone e tappeto di
usura colorato e/o trasparente per favorire l’accessibilità dell’opera. Secondo gli elaborati di
progetto, lo stato finale dei pennelli prevede la formazione di uno strato di nucleo più interno
e dello strato di mantellata esterna, con massi provenienti da cava di opportune dimensioni.
Gli elementi lapidei saranno forniti in cantiere mediante autocarri che raggiungeranno i punti
di scarico muovendosi sulla pista provvisoria realizzata sulla spiaggia e la posa in opera
avverrà mediante escavatori e pale cingolate che dovranno prima rimuovere i massi presenti in
posto per creare il necessario piano di posa. La fondazione dei pennelli verrà realizzata con
uno strato di tout venant di cava.
COSTRUZIONE NUOVI PENNELLI: E’ prevista la costruzione di nuovi pennelli, composti
da corpo centrale in scogliera e testata di forma curvilinea, asimmetrica, secondo le sezioni e i
profili indicati negli elaborati progettuali. Analogamente a quanto descritto per la
riconfigurazione dei pennelli attuali, le nuove opere saranno realizzare con uno strato di
nucleo più interno ed uno strato di mantellata più esterno e lungo il corpo centrale è prevista la
realizzazione di una rampa con magrone e tappeto di usura colorato e/o trasparente per
favorire l’accessibilità dell’opera. Il nuovo pennello sarà costruito in avanzamento a tutta
sagoma, gli elementi lapidei saranno forniti in cantiere mediante autocarri che raggiungeranno
i punti di scarico muovendosi sulla pista provvisoria realizzata sulla spiaggia e la posa in
opera avverrà mediante escavatori e pale cingolate. La fondazione dei pennelli verrà realizzata
con uno strato di tout venant di cava.
SALPAMENTO OPERE ATTUALI EMERSE E SOMMERSE
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Il progetto prevede il salpamento di alcune opere attuali che verrà realizzato raggiungendo le
opere da terra, mediante la costruzione preventiva di una pista provvisoria in elementi lapidei,
parallelamente all’opera da rimuovere, sulla quale agiranno gli escavatori cingolati. Gli
elementi rimossi saranno accumulati sulla pista provvisoria, caricati mediante pale cingolate
su autocarri e spostati lungo le aree di cantiere secondo le esigenze dettate dall’andamento dei
lavori.
DRAGAGGIO E REFLUIMENTO DEI SEDIMENTI DEL FIUME CECINA
Il progetto prevede il dragaggio dei fondali di foce del fiume Cecina ed il ripascimento dei
sedimenti dragati mediante refluimento idraulico. Tale dragaggio avverrà nell’area di foce,
mediante l’utilizzo di una draga (o di un mezzo effossorio equivalente) di caratteristiche
idonee ed i sedimenti dragati dovranno essere refluiti direttamente lungo le aree indicate sulla
spiaggia, a mezzo di un sistema di tubazioni, galleggianti ed emerse, quest'ultime interrate in
modo da non creare intralcio alle aree adiacenti quelle dei lavori. Le operazioni di dragaggio
avverranno secondo le caratteristiche specifiche della draga, che dovranno essere specificate
sul P.O.S. dell’Impresa e comunicate alla Capitaneria di Porto per il rilascio
dell’autorizzazione ai fini della sicurezza della navigazione. In prossimità del punto di scarico
dovrà essere prevista un’idonea assistenza, mediante la presenza di un mezzo meccanico (del
tipo escavatore cingolato) in grado di accumulare i sedimenti refluiti, in modo da consentirne
il successivo stendimento.
VERSAMENTO SULL'ARENILE DEI SEDIMENTI PROVENIENTI DA CAVE TERRESTRI
Il progetto prevede il versamento a ripascimento di un modesto quantitativo di sedimenti
provenienti da cave terrestri. I sedimenti verranno trasportati nei pressi dell'arenile tramite
autocarri, che, sotto la vigilanza di uno specifico addetto del cantiere, entreranno nelle aree di
cantiere in modo da scaricare direttamente sull'arenile nei punti previsti dal P.O.S.
dell'impresa. In prossimità del punto di scarico dovrà essere prevista un’idonea assistenza,
mediante la presenza di un mezzo meccanico (del tipo pala meccanica) in grado di accumulare
in sicurezza i sedimenti scaricati, in modo da consentirne il successivo stendimento.
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STENDIMENTO DEI SEDIMENTI SULL’ARENILE
Sulla spiaggia è previsto lo stendimento del materiale refluito o trasportato secondo il
progetto e le indicazioni della D.L. Tale stendimento avverrà mediante l’utilizzo di una pala
meccanica, dotata di cingoli, che preleverà il materiale accumulato e lo distribuirà lungo l’area
di ripascimento. L’addetto allo stendimento del materiale, pertanto, dovrà avere cura di
prelevare periodicamente il materiale accumulato e di distribuirlo lungo l’area, formando dei
piccoli pennelli rifornitori e lasciando che l’azione del moto ondoso cominci a demolire gli
accumuli provvisori. Successivamente l’operatore potrà stendere il materiale ancora
accumulato e dovrà interrompere l’operazione di stendimento non appena si renda necessario
liberare le aree di scarico per altre operazioni di cantiere.
AREA DEL CANTIERE
Caratteristiche delle aree di cantiere
Le aree di cantiere si sviluppano nei pressi dell’area di foce e lungo la battigia del litorale e
sono caratterizzate da un terreno prevalentemente sabbioso con una certa frazione ghiaiosa,
con buone caratteristiche meccaniche e dall'assenza di sottoservizi. L'accesso a tutte le zone di
lavorazione è possibile utilizzando la viabilità ordinaria all’interno di Marina di Cecina ma il
transito all’interno delle aree è possibile solo previa realizzazione di una pista provvisoria, da
rimuovere al termine dei lavori.
Le baraccature di cantiere (a meno che l’Impresa non sottoscriva idonea convenzione per
l’utilizzo di locali esistenti) ad uso mensa e ad uso uffici verranno posizionate nei pressi del
pennello del Settebello, lungo il litorale di Cecina e in un’area direttamente accessibile dal
viale della Vittoria. L’area di deposito dei mezzi meccanici per le operazioni sulla spiaggia
sarà invece ricavata all’interno delle singole aree, opportunamente recintate e munite di
cancello con chiusura e tale area di deposito dovrà essere individuata in posizione tale da
essere al riparo da possibili mareggiate. A tale scopo, sarà cura dell’Impresa Appaltatrice
creare un argine di dimensioni adeguate con i sedimenti presenti sulla spiaggia, di fronte
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all’area di deposito, in modo da creare un’ulteriore protezione all’azione del moto ondoso e
tale argine dovrà essere mantenuto in condizioni di buona efficienza fino alla fine dei lavori.
Se, nonostante la realizzazione dell’argine di cui in precedenza, l’Impresa Appaltatrice, a
causa delle dimensioni ridotte della spiaggia, ritenesse di non poter individuare una zona
adeguatamente riparata dall’azione marina all’interno anche solo di una delle aree di cantiere,
la stessa Impresa Appaltatrice dovrà concordare con l’Amministrazione Comunale di Cecina
un’altra area in cui far sostare i mezzi meccanici durante i lavori.
Fattori esterni che comportano rischi per il cantiere
Uno dei rischi principali per il cantiere dovuto a fattori esterni è legate alle condizioni
meteomarine o idrauliche avverse. Violente mareggiate per entrambe le aree e fenomeni di
piena per l’area di cantiere 1, all’interno della foce, possono infatti provocare danni ai mezzi
d'opera impiegati nelle lavorazioni e mettere in pericolo anche i lavoratori. Le lavorazioni
pertanto dovranno essere opportunamente sospese in caso di mareggiate particolarmente
intense, cioè tali da provocare un sovralzo del livello medio marino e una risalita delle onde
in grado di mettere in pericolo gli addetti o i mezzi presenti nei pressi della barra di foce e
sulla spiaggia lungo le aree di lavorazione: in questo caso l’Impresa dovrà provvedere ad
allontanare tutti i mezzi e gli addetti dalle aree di cantiere, ad idonea distanza di sicurezza (si
potrà far riferimento all’area di deposito, individuata secondo le specifiche precedenti o se non
sufficiente, direttamente al retrostante Viale della Vittoria).
Analogamente, le lavorazioni sia sulla barra di foce emersa, per il montaggio delle tubazioni,
sia all’interno dell’area di foce, per i lavori di dragaggio, dovranno essere sospese in caso di
precipitazioni tali da poter determinare fenomeni alluvionali ed i mezzi d'opera dovranno
essere disposti al sicuro nelle aree a loro riservate. La draga potrà trovare rifugio presso la
darsena interna del circolo nautico, previo accordo tra le parti. Per poter essere allertata in
tempo utile a consentire il completo sgombero dell’area di foce prima del passaggio dell’onda
di piena, l’impresa Appaltatrice potrà prendere contatto direttamente con il Centro Funzionale
della Regione Toscana per il monitoraggio idro-pluviometrico del Bacino del Fiume Cecina,
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INTERVENTO DI SISTEMAZIONE MORFOLOGICA DELLE SPIAGGE DI CECINA
Progetto Esecutivo
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stabilendo le forme e i modi più adeguati, oppure individuare un sistema di allerta analogo, di
cui dovrà essere fatta apposita menzione nel P.O.S..
Per prevenire rischi di annegamento è inoltre necessario disporre di un salvagente collegato ad
un punto fisso con almeno 30 m di cima, in tutte le aree.
Un altro fattore esterno che può causare dei rischi per le attività di cantiere è rappresentato
dalla vicina presenza dell’abitato di Marina di Cecina, specialmente per le aree localizzate
sull’arenile cittadino. Tutte le aree dovranno essere opportunamente recintate per evitare
l’ingresso di non addetti ai lavori durante l’esecuzione delle operazioni. Inoltre, lungo tutta la
recinzione e in corrispondenza dell’ingresso dell’area di cantiere dovrà essere apposta
cartellonistica adeguata, per tenere lontani i non addetti.
Per non interferire con il normale svolgimento dell'attività balneare, i lavori verranno sospesi
durante il periodo estivo, pertanto l’impresa dovrà provvedere alla completa rimozione di tutte
le attrezzatura di cantiere entro i termini previsti dalle autorizzazioni e/o dalla DL.
Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l’area circostante
In base alla tipologia delle lavorazioni da effettuarsi, i rischi che possono interessare l'esterno
sono relativi unicamente al rumore, al transito di automezzi e al getto di liquidi in pressione. I
lavori dovranno essere pertanto eseguiti al di fuori dei mesi estivi di alta stagione per non
arrecare danni e pericoli alle numerose persone che utilizzano la spiaggia per la balneazione o
che frequentano l’abitato di Marina d’estate. Durante i restanti mesi dell’anno, comunque,
opportune recinzioni e segnalazioni dovranno tenere lontane gli estranei dalle aree di lavoro.
L’area di deposito dei mezzi dovrà essere mantenuta sempre chiusa al di fuori dell’orario delle
lavorazioni. Gli accessi al cantiere dovranno essere generalmente chiusi e mantenuti aperti
solo durante le attività di cantiere. Dovranno essere preventivamente rimossi gli elementi di
arredo urbano presenti in corrispondenza degli accessi alle aree di cantiere lungo l’arenile.
Nel caso venga danneggiata la viabilità ordinaria utilizzata dagli autocarri o gli elementi di
arredo urbano presenti, dovranno essere ripristinati a cura dell’impresa secondo le modalità
indicate dal Comune di Cecina.
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Descrizione delle caratteristiche idrogeologiche
Tralasciando i possibili fenomeni meteomarini, di cui si è già parlato, per le operazioni che
avverranno direttamente sull’arenile, invece, esiste il rischio dello sprofondamento dei mezzi
a causa del terreno sabbioso su cui devono muoversi, pertanto per consentire in totale
sicurezza le varie lavorazioni dovrà essere realizzata un’opportuna pista provvisoria, come
descritto di seguito, per consentire il movimento dei mezzi in totale sicurezza, anche se a
pieno carico. Comunque dovrà essere previsto l’utilizzo di mezzi cingolati, in grado di
muoversi liberamente su terreni sabbiosi
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Modalità da seguire per la recinzione di cantiere
Il cantiere dovrà essere delimitato con una recinzione per evitare l'avvicinamento di persone
non estranee ai lavori. La recinzione dovrà essere formata con rete in plastica stampata di
altezza minima 1,2 m, sostenuta da ferri tondi diametro mm 20, infissi nel terreno a distanza
di metri 2, controventati da due tondini da 20 mm ogni 4 m. In caso di rottura della recinzione
l'impresa avrà l'obbligo di ripristinarlo nel più breve tempo possibile.
La recinzione dovrà delimitare ciascuna area di cantiere fino al termine delle lavorazioni e si
dovrà interrompere solo in corrispondenza degli accessi carrabili e pedonali al cantiere. L’area
di deposito dei mezzi dovrà essere ricavata all’interno di ciascuna area recintata sulla spiaggia,
in posizione tale da evitare rischi per eventuali mareggiate durante i lavori. A tal proposito,
l’impresa potrà realizzare un argine con i sedimenti presenti in posto, lungo la linea di riva,
davanti all’area di deposito dei mezzi, in modo da offrire un grado di protezione maggiore.
Durante l’allestimento della recinzione, l’area lungo la linea di riva dove si muovono i mezzi
meccanici e dove potranno essere avviate le operazioni di realizzazione della pista
provvisoria, dovrà essere delimitata con dei picchetti di ferro e nastro con strisce bianche e
rosse per indicare l’area di azione delle macchine, vietata all’accesso dei non addetti. Tale
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delimitazione potrà esser rimossa una volta completata la recinzione da cantiere e ripristinata,
se necessario, per separare l’area di movimento dei mezzi all’interno del cantiere.
Viabilità e accessi di cantiere
Le zone oggetto delle lavorazioni dovranno essere rese inaccessibili alla viabilità ordinaria
mediante opportune recinzioni e cancelli, secondo l’elaborato grafico allegato. Gli accessi alle
due aree di cantiere dovranno essere realizzati in legno e muniti di idonea chiusura e gli
ingressi carrabili e pedonali dovranno essere separati, per evitare situazioni di pericolo dovute
al transito dei mezzi. Gli accessi carrabili saranno a due battenti, di lunghezza minima 4 m,
realizzati con telaio in legno controventato e chiusura con rete plastica stampata, ancorati al
suolo mediante infissione dei sostegni e muniti di serratura., dovranno essere aperti soltanto
all’atto di passaggio degli addetti e risultare opportunamente chiusi durante gli altri periodi.
L'Impresa dovrà provvedere a munirsi di tutte le autorizzazioni al transito degli autocarri sulla
viabilità ordinaria e di quelle eventualmente necessarie all’occupazione del suolo pubblico.
Le operazioni di ingresso/uscita dalle aree di cantiere dovranno essere coordinate dalla
presenza di un addetto a terra dell’Impresa Appaltatrice. Gli accessi pedonali saranno ad un
battente, di lunghezza minima 1.2 m, realizzati con telaio in legno controventato e chiusura
con rete plastica stampata, ancorati al suolo mediante infissione dei sostegni e muniti di
serratura.
All’interno del cantiere i mezzi dovranno muoversi su apposite piste provvisorie. Tali piste
dovranno essere realizzate mediante un rilevato alto 30 cm di pietrisco 30/70 proveniente da
cava, posto in opera su uno strato di geotessuto per separare la pista dall’arenile sottostante.
Dovranno essere realizzate, come indicato sulla tavola allegata, opportune aree di scambio ed
inversione dei mezzi lungo il tracciato della pista di dimensioni minime 8x8 m, presidiate da
un addetto dell’Impresa Appaltatrice in modo da gestire il traffico. Sulle piste di cantiere i
mezzi dovranno procedere a bassissima velocità (5 km/h al massimo).
Cartellonistica e segnaletica
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Dovrà essere predisposta, presso ciascuna delle aree, in relazione alla segnaletica di cantiere,
idonea cartellonistica informativa che riporti, oltre ai dati riferiti all’identificazione del
cantiere (descrizione dell’opera, dati generali, dati delle imprese, ecc..), tutte le indicazioni
previste sui nominativi dei soggetti responsabili.
Dovrà essere apposta la segnaletica di cantiere prevista dal D.Lgs. 494/96, sia quella prevista
dal D. Lgs. 493/96 per indicare il divieto d’accesso ai non autorizzati, le misure di
prevenzione da adottare all’interno del cantiere e nelle varie aree di lavoro.
In particolare, con riferimento alla suddetta tavola, in corrispondenza di ciascuna area
recintata dovrà essere apposta la segnaletica generale sugli obblighi, divieti e prescrizioni,
lungo la recinzione dovranno essere apposti opportuni cartelli riportanti il divieto di accesso ai
non addetti e indicanti il pericolo dovuto alla presenza dei mezzi meccanici in movimento.
Tali cartelli dovranno essere visibili anche di notte.
Se richiesto dall’Amministrazione Comunale, dovrà essere disposta l’idonea cartellonistica
stradale.
Stoccaggio dei materiali
Le zone adibite allo stoccaggio dei prodotti, materiali ed attrezzature (quali ad esempio gli
elementi lapidei da mettere successivamente in opera) dovranno essere individuate all’interno
delle aree recintate. In alternativa, lo stoccaggio del materiale al di fuori delle aree di cantiere
dovrà essere preventivamente concordato con la DL e con l’Ufficio del Demanio
dell’Amministrazione Comunale di Cecina.
Sarà comunque l’Impresa appaltatrice (A1) ad individuare nel proprio POS le aree da adibire a
stoccaggio provvisorio e a deposito carburante, evitando in ogni caso l’accumulo di grosse
quantità di materiali pericolosi (legname, cartoni, teli in pvc) nelle aree di cantiere, peraltro
non previsti.
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Servizi igienico-assistenziali
I servizi igienico - assistenziali saranno ricavati tramite strutture prefabbricate e baraccamenti.
Con riferimento alla tavola allegata, in corrispondenza di ciascun punto di lavoro dovrà essere
posto un WC a funzionamento chimico e nel punto più idoneo dovranno essere installati i
locali uso spogliatoio e servizi igienici, ufficio e mensa.
I box da cantiere uso servizi igienico-sanitari devono essere di capienza sufficiente al numero
di persone impiegate nelle lavorazioni, sollevato da terra, coibentato, completo di impianto
elettrico e termo-elettrico, idrico (acqua calda e fredda) e fognario in conformità alle norme
vigenti, dotato di WC, lavabo con rubinetti, doccia boiler elettrico e accessori. Presso le
baracche o comunque nei pressi dell’area di cantiere, dovrà comunque essere resa sempre
disponibile un’adeguata scorta di acqua potabile, alla giusta temperatura.
Presso ciascuna area di cantiere deve essere disposta una cassetta del pronto soccorso
(all’interno del locale spogliatoio e servizi igienici, presente in entrambe le aree) e dovrà
essere opportunamente segnalata mediante apposito cartello affisso sulla porta di tale locale.
La documentazione di cantiere dovrà essere disposta in un locale separato cui possa accedere
anche il Direttore dei Lavori.
I locali mensa-refettorio (di capienza sufficiente al numero di persone impiegate nelle
lavorazioni, sollevato da terra, coibentato, completo di impianto elettrico e termo-elettrico,
idrico (acqua calda e fredda) e fognario in conformità alle norme vigenti, dotato di
scaldavivande, frigorifero, stoviglie, piatti, bicchieri, tavoli, sedie) potranno essere non
previsti solo nel caso in cui il datore di lavoro dell'impresa trovi una convenzione con
ristoranti, mense o refettori facilmente e rapidamente raggiungibili dagli operai con i mezzi
messi a loro disposizione dall'Impresa. Tale convenzione dovrà essere opportunamente
documentata.
L’impresa appaltatrice (A1) dovrà prevedere e organizzare dei turni di pulizia delle baracche,
per garantire sempre la sussistenza di adeguate condizioni igieniche.
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Presidi e cautele antincendio
L’Impresa appaltatrice terrà nella aree di cantiere tre estintori portatili di Kg.6 del tipo 55A233BC o equivalente, che saranno appesi nel baraccamento di cantiere o posti in posizione
comunque protetta e correttamente segnalati, da tenere pronti in casi di emergenza. Tali
estintori dovranno essere in aggiunta alla normale dotazione prevista a bordo di ciascun
mezzo operativo.
Impianto elettrico di cantiere
Dovrà essere previsto l’allaccio all’alimentazione elettrica delle baracche da cantiere, mentre
l’illuminazione notturna delle aree di deposito e le lampade di segnalazione notturna della
recinzione da cantiere potranno essere del tipo a batteria e dovranno essere mantenute in
perfetta efficienza dall’Appaltatore.
L’impianto elettrico di cantiere per l’alimentazione elettrica dovrà essere dotato di impianti di
messa a terra e di interruttori differenziali, correttamente coordinati con la resistenza di terra,
ai fini della protezione delle persone contro i contatti elettrici indiretti. Agli impianti di terra
dovranno essere collegati anche tutte le masse estranee, cioè le parti metalliche non facenti
parte dell’impianto elettrico e che presentano una bassa resistenza verso terra (minore di 200
Ω). L’esecuzione, la modifica, la manutenzione ed il controllo dell’impianto elettrico, anche
nel caso di impianto temporaneo, dovranno essere eseguite da ditta abilitata ai sensi della
Legge 46/90 che, nel presente P.S.C., viene chiamata Impresa subappaltatrice n.1 (S1).
L’impresa appaltatrice (A1), responsabile dell’allestimento dei cantiere, dovrà indicare,
all’interno del proprio POS, il posizionamento dei quadri generali e degli eventuali quadretti
di derivazione.
Approvvigionamento idrico
L’Impresa appaltatrice (A1), responsabile dell’allestimento di cantiere, dovrà occuparsi
dell’approvvigionamento idrico e di far partire le necessarie derivazioni che dovranno essere
indicate all’interno del Piano Operativo di Sicurezza.
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Macchine operatrici ed attrezzature
Per il cantiere di cui trattasi dovrà essere previsto l’uso delle seguenti macchine operatrici:
•
escavatore cingolato
•
pale meccaniche
•
autogru
•
autobetoniera
•
autocarro
Dovrà inoltre essere prevista l’istallazione e l’uso delle seguenti attrezzature:
•
utensili elettrici portatili
•
utensili manuali
•
rullo per tappeto di usura.
Smaltimento dei rifiuti
Il deposito e lo stoccaggio dei rifiuti dovrà essere effettuato servendosi di idonei contenitori
che dovranno essere posizionati in luoghi tali da evitare il fastidio provocato da eventuali
emanazioni insalubri e nocive ed a intervalli regolari si dovrà provvedere a consegnare gli
stessi a ditta specializzata che li porterà nei punti di raccolta autorizzati.
Misure generali contro il rischio di annegamento
Le lavorazioni si svolgeranno sul bagnasciuga e quindi devono essere previste misure contro
l'annegamento. I lavoratori dovranno sapere nuotare e nei mezzi d'opera deve essere previsto
un salvagente a norma di legge. Inoltre deve essere disposto un salvagente a ciambella fissato
a punto saldo e stabile con almeno 30 m di cima e disposto in vicinanza delle lavorazioni.
Asciugamani devono essere disposti nel locale ad uso spogliatoio.
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Misure di sicurezza contro i rischi provenienti dall’esterno
Le lavorazioni dovranno essere sospese in caso di mareggiate intense o di fenomeni di piena
ed i mezzi d'opera e le attrezzature disposte nelle apposite aree. Per far fronte ai pericoli di
annegamento deve essere reso disponibile un salvagente a ciambella collegato ad punto saldo
con almeno 30 m di cima disponibili (costruito eventualmente ad hoc con una palo infisso nel
terreno dopo averlo opportunamente segnalato).
Le zone delle lavorazioni dovranno essere opportunamente recintate e la viabilità dei mezzi
dovrà essere opportunamente regolata e assistita in modo da evitare interferenze con quella
ordinaria. Le lavorazioni non dovranno essere eseguite durante il periodo della balneazione
oppure questa dovrà essere sospesa mediante ordinanza del sindaco.
PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTE LE ZONE DI CANTIERE
I lavori previsti nel presente appalto sono caratterizzati dall’essere spazialmente diversificati
e, nei casi in cui si preveda una sovrapposizione delle aree di lavoro dovuta a ragioni tecniche,
si prevede obbligatoriamente uno sfalsamento temporale tra le diverse lavorazioni. Al fine di
rispettare però i tempi contrattuali le diverse lavorazioni da effettuarsi nelle zone operative
devono essere concentrate temporaneamente e per questo si rende necessaria l’osservanza
delle seguenti prescrizioni:
1) Si dovranno combinare opportunamente le varie lavorazioni fornendo una dotazione di
uomini e di mezzi tale da poter operare contemporaneamente ed in piena efficienza sui
vari cantieri, anche se questo comporterà la presenza contemporanea in cantiere di
molti lavoratori e molti automezzi.
2) Si dovrà nominare un apposito addetto (capocantiere), che dovrà essere sempre
presente in cantiere durante l’attività sovrintendendo a tutte le lavorazioni e vigilando
sul rispetto da parte di ogni lavoratore, delle procedure di sicurezza previste. Negli
eventuali periodi di parziale e/o totale assenza operativa durante alcune fasi del
cantiere, il capocantiere dovrà comunque visionare tutte le lavorazioni presenti nonché
presenziare alle riunioni di coordinamento programmate dal presente PSC ed a quelle
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indette direttamente dal coordinatore in fase di esecuzione. Eventuali e motivate
interruzioni della presenza del suddetto responsabile dovranno essere per tempo
comunicate al coordinatore stesso dovendo, per tale periodo, essere individuato un
idoneo sostituto.
3) Il capocantiere, in qualità di responsabile della viabilità, dovrà controllare attentamente
e far rispettare le percorrenze previste al fine di evitare un potenziale pericolo dovuto
alla presenza di diversi mezzi, soprattutto autocarri per il trasporto di terra e materiali
da costruzione, che dovranno attraversare il cantiere nel suo insieme;
4) Si dovrà provvedere periodicamente alla manutenzione delle piste di cantiere, al fine
di evitare la formazione di buche o avvallamenti che possano provocare l’instabilità
dei mezzi e la formazione di accumuli d’acqua in caso di pioggia. Si raccomanda al
capocantiere di provvedere alla regolarizzazione dei piani viabili, almeno il giorno
precedente ogni prevista giornata di inattività o in caso di avversa previsione meteo, in
quanto la presenza di ristagni d’acqua, specie nei mesi estivi, può pregiudicare
l’attività lavorativa nei giorni seguenti la pioggia, che invece potrebbe riprendere
regolarmente il giorno successivo;
Per quanto riguarda la gestione del cantiere ci si dovrà inoltre attenere alle seguenti
prescrizioni:
5) Dovranno essere adottate, in corrispondenza di recettori di tipo residenziale, tecniche
per la riduzione della produzione e la propagazione di polveri, quali:
•
bagnatura delle piste di servizio, ricordando che le bagnature non devono
provocare fenomeni di inquinamento delle acque, dovuto a dispersione o
dilavamento incontrollati;
6) Si dovranno rispettare, per quanto concerne le emissioni sonore in fase di costruzione,
i limiti stabiliti dal D.M. 14/11/97, eventualmente facendo ricorso all’autorizzazione in
deroga per le attività temporanee, di cui alla Deliberazione del Consiglio Regionale
77/00, All. I, Parte III;
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7) Si dovranno predisporre, in fase di esecuzione, al fine di limitare il rischio di rilascio
di carburanti, lubrificanti ed altri idrocarburi nelle aree di cantiere, i seguenti
accorgimenti:
•
eseguire i rifornimenti di carburanti e lubrificanti ai mezzi su un’area attrezzata
ed impermeabilizzata;
•
controllare giornalmente i circuiti idraulici dei mezzi operativi prevedendo
idonei accorgimenti da mettere in opera in caso di contaminazione accidentale
del terreno o delle acque con idrocarburi;
8) Dovranno essere adottati idonei sistemi di derivazione delle acque durante i
movimenti terra e nelle pertinenze idrauliche;
9) Si dovrà procedere al termine dei lavori, appena possibile, al ripristino morfologico,
alla stabilizzazione di tutte le aree soggette a movimento di terra in conseguenza dei
cantieri ed al ripristino della viabilità pubblica e privata, utilizzata e danneggiata in
seguito alle lavorazioni;
10) Si dovrà mantenere opportuna distanza di sicurezza durante le manovre di
avvicinamento ed allontanamento delle macchine;
11) Poiché pressoché tutte le lavorazioni avverranno all’aria aperta, dovranno essere
previste delle misure di protezione dell’insolazione per tutti gli addetti presenti
RISCHI:
INDIVIDUAZIONE,
ANALISI,
VALUTAZIONE
E
MISURE
DI
ABBATTIMENTO
Analisi delle lavorazioni
Essenzialmente gli interventi previsti nel presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono
indicati nel seguente WBS (Working Breakdown Structure), nel quale l’attività lavorativa
viene destrutturata in una serie di macrofasi e fasi lavorative ad esse afferenti. Le macrofasi
sono per lo più comuni ai due lotti e si riferiscono a ciascuna delle aree in cui è suddiviso il
cantiere.
MACROFASI
FASI LAVORATIVE
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1
2
3
ALLESTIMENTO
1.1
Esecuzione dei rilievi
DEL CANTIERE
1.2
Esecuzione delle recinzioni e dei cancelli
1.3
Esecuzione delle piste di cantiere
1.4
Installazione impianto elettrico di cantiere
1.5
Esecuzione dell’impianto di messa a terra
1.6
Sistemazione dei box nelle aree apposite ed allacci vari
MODIFICA
2.1
Prelievo e scarico massi da cava nei pressi pennello
PENNELLI
2.2
Salpamento massi attuali da rimuovere
ESISTENTI
2.3
Posa in opera nucleo del setto centrale
2.4
Posa in opera fondazione testata e prolungamento setto
2.5
Posa in opera nucleo testata e prolungamento setto
2.6
Posa in opera mantellata su tutta l’opera
3.1
Prelievo e scarico massi da cava nei pressi nuovo pennello
COSTRUZIONE
NUOVI PENNELLI 3.2
4
5
Posa in opera fondazione del setto centrale
3.3
Posa in opera nucleo setto centrale
3.4
Posa in opera fondazione testata
3.5
Posa in opera nucleo testata
3.6
Posa in opera mantellata su tutta l’opera
SALPAMENTO
4.1
Prelievo e scarico massi da cava nei pressi nuova pista
OPERE ATTUALI
4.2
Costruzione pista in mare con massi
4.3
Salpamento opere attuali e accumulo massi su pista
4.4
Prelievo e trasporto massi salpati
4.5
Rimozione pista in mare
INSTALLAZIONE
5.1
Scarico lungo spiaggia tubazioni
IMPIANTO
5.2
Escavo di trincea per alloggiamento tubazioni
REFLUIMENTO
5.3
Alloggiamento tubazioni in trincea e loro collegamento
(SOLO 1° LOTTO)
5.4
Riempimento trincea fino a piano campagna
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6
7
8
9
10
DRAGAGGIO E
6.1
Dragaggio area di foce
RIPASCIMENTO
6.2
Refluimento sedimenti dragati
(SOLO 1° LOTTO)
6.3
Versamento sedimenti provenienti da cava
REALIZZAZIONE
7.1
Trasporto cls in cantiere mediante autobetoniera
RAMPA
7.2
Getto magrone mediante pompa
CENTRALE
7.3
Stendimento tappeto di usura a mano
OPERE
7.4
Cilindratura con rullo
STENDIMENTO
8.1
Scotico preliminare e preparazione spiaggia
SEDIMENTI
8.2
Stendimento materiale refluito
(SOLO 1° LOTTO)
8.3
Stendimento materiale proveniente da cava
SMOBILITAZIONE 9.1
Escavo fino a ritrovare tubazioni interrate
IMPIANTO
9.2
Scollegamento tubazioni
REFLUIMENTO
9.3
Recupero e allontanamento tubazioni
(SOLO 1° LOTTO)
9.4
Riempimento scavo e ripristino arenile
SMOBILITAZIONE 10.1 Esecuzione rilievi finali
DEL CANTIERE
10.2 Rimozione piste di cantiere
10.3 Rimozione recinzioni
10.4 Rimozione impianto elettrico di cantiere
10.5 Rimozione dell’impianto di messa a terra
10.6 Rimozione dei box dalle aree apposite e degli allacci
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
In questa sede vengono fornite indicazioni di massima a livello di “complesso di lavorazioni”,
lasciando all’Impresa l’onere di definire più nello specifico ed in dettaglio le modalità di
esecuzione e le misure di sicurezza previste per ogni singola lavorazione.
Si fornisce pertanto, a livello schematico, la descrizione delle lavorazioni previste con
l’indicazione, ove necessario, delle prescrizioni specifiche che l’Impresa dovrà fornire nel
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proprio POS e delle prescrizioni che dovrà dimostrare di aver rispettato nel compilare le
schede relative alle lavorazioni di propria competenza.
A tal fine è stato compilato l’Allegato B3 composto da;
1) Descrizione della lavorazione;
2) Sequenza operativa;
3) Attrezzature e macchine occorrenti;
4) Rischi per la sicurezza fisica dei lavoratori
5) Tipo di prescrizione;
6) Procedure e apprestamenti;
Al punto 3 dell’allegato B3, viene fatto un elenco degli attrezzi, delle macchine, degli
impianti, degli utensili, dei materiali e delle sostanze che prevedibilmente potranno essere
utilizzati dai soggetti esecutori. Tale elenco non è da ritenersi come l’elencazione esatta dei
mezzi e degli attrezzi che dovranno esser utilizzati dall’Appaltatore, in quanto egli è libero di
usare la tecnologia che vuole per effettuare i lavori in appalto, bensì è da ritenersi come un
documento di pianificazione, realizzato unicamente al fine di individuare le potenziali
sorgenti di rischio delle varie attività e fasi di lavoro. In seguito all’aggiudicazione dei lavori e
comunque prima dell’effettivo inizio delle lavorazioni, tale sezione dovrà essere necessariamente
revisionata, ad opera del coordinatore per l’esecuzione, in base alle tecnologie effettivamente scelte
dalle imprese e in base ai POS fornito da tutte le ditte operanti in cantiere. Per quanto suddetto, nel
presente Piano non vengono espressamente specificate le disposizioni di prevenzione e di
sicurezza rivolte alle specifiche attrezzature di lavoro in quanto per tutto ciò che attiene la scelta
delle macchine da lavoro, le misure tecniche, organizzative, le corrette procedure esecutive
finalizzate a ridurre al minimo i rischi connessi al loro uso, le modalità di installazione, utilizzo
e manutenzione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori incaricati del loro uso, il Datore
di lavoro ha dei precisi obblighi stabiliti dal D.Lgs. 81/08 Capo III, la cui inosservanza é oggetto
di specifiche contravvenzioni.
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Per i lavoratori autonomi l’art. 21 del D.Lgs. 81/08 ha esteso l’obbligo di utilizzo delle
attrezzature di lavoro, dei D.P.I., nonché di apposita tessera di riconoscimento in luoghi ove si
eseguano lavorazioni in appalto o in subappalto.
Al punto 4, vengono elencati sia tutti i rischi che abbiano una potenzialità di accadimento
legata ai fattori naturali e tecnologici presenti nel contesto del cantiere e alla natura delle
diverse attività da eseguire. Tra di essi, al fine di effettuarne una “stima”, vengono evidenziati:
1) i rischi con elevata possibilità di accadimento e contestuali effetti dannosi lesivi (con testo
in grassetto);
2) i rischi potenzialmente “trasferibili” tra lavoratori appartenenti a diverse imprese operanti
nel cantiere in oggetto e pertanto “interferenti” (con testo sottolineato);
In analogia con quanto già detto, l’individuazione, analisi e valutazione dei rischi dovranno
essere integrate, in fase esecutiva, da parte del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori in
funzione delle scelte operative effettuate dalle diverse imprese che si avvicenderanno durante
tutta la durata dei lavori, delle tecnologie che impiegheranno, e di tutte le altre notizie
desumibili dal POS prodotto da ciascuna di esse.
Il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori dovrà agire nei seguenti modi:
a) per tutti i rischi elencati, propri di una o più imprese esecutrici si preoccuperà di
verificare che il POS delle relative imprese esecutrici sia “idoneo” per la loro
trattazione, ovvero che tali rischi siano stati individuati, analizzati e stimati e che per
essi ciascun Datore di lavoro abbia prescritto le necessarie misure di prevenzione
necessarie ad eliminarli e/o ridurli.
b) per tutti i rischi con elevata possibilità di accadimento, seppure propri di un’unica
impresa e non potenzialmente trasferibili a terzi, e quindi comunque ascrivibili alla
precedente categoria per quanto riguarda la loro gestione da parte del Datore di lavoro,
a causa della loro presunta “gravità”, dovrà puntualmente tenerli sotto controllo
attraverso le seguenti azioni:
o durante i sopralluoghi sarà effettuata una puntuale verifica che le prescrizioni
riferite alla gestione di tali rischi siano effettivamente applicate;
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o nelle riunioni di coordinamento sarà promossa l’informazione reciproca tra
tutti i soggetti operanti logisticamente e temporalmente vicini, al fine di evitare
che la mancanza di conoscenza da parte di tutti i suddetti interessati delle
tipologie di rischio “specifico-grave” prodotto da un operatore possa divenire
“trasferibile” ad altri operatori.
o per tutti i rischi potenzialmente “trasferibili” tra lavoratori appartenenti a
diverse imprese operanti nel cantiere e pertanto “interferenti”, dovrà tenerli
sotto controllo attraverso le seguenti azioni:
-
sopralluoghi cadenzati in funzione del reale avvicendamento delle fasi
lavorative, per verificare che le prescrizioni di coordinamento in esso
contenute siano effettivamente applicate da parte dei datori di lavoro
e/o lavoratori autonomi;
-
riunioni di coordinamento programmate secondo il programma dei
lavori, nelle quali dovrà essere promossa l’informazione reciproca tra
tutti i soggetti operanti logisticamente e temporalmente vicini delle
tipologie di rischio “interferente” già evidenziate nel presente PSC e di
quelle aggiuntive che potranno emergere per eventuali nuove fasi
lavorative o slittamenti temporali nel programma dei lavori.
Nel punto 5 vengono impartite delle disposizioni pertinenti al cantiere oggetto di
pianificazione, ovvero vengono evidenziate le scelte progettuali ed organizzative e disposte le
procedure di lavoro e le eventuali misure preventive e protettive, aggiuntive rispetto a quelle
già indicate dalla normativa vigente e pertinenti al cantiere specifico.
Le procedure contenute nell’analisi delle macrofasi lavorative, riportata nell’allegato B3, sono
di diversa tipologia, con l’indicazione di un diverso codice alfanumerico. In particolare:
PO.n°.. – prescrizione di tipo “organizzativo”, rivolta al Datore di lavoro che eseguirà le
opere di allestimento del cantiere per eliminare o ridurre i rischi derivanti dalla presenza di
fattori naturali e/o infrastrutturali nel contesto del cantiere. Per tale macrofase verranno
indicati dal Coordinatore per l’esecuzione dei lavori gli eventuali allestimenti di opere
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provvisionali, di dispositivi di protezione collettiva, di supporti logistici e assistenziali, che si
rendono necessari nello specifico cantiere in oggetto.
PR.n°.. – prescrizione di rimando del rischio individuato nell’analisi della trattazione del
relativo POS del Datore di lavoro che, con la sua attività nel cantiere, ne costituisce la causa.
A fronte della prescrizione in esame, la gestione di tale rischio rimane esclusivamente di
competenza del Datore di lavoro, in quanto influisce unicamente sull’attività dei propri
lavoratori subordinati, senza poter essere trasferito ad altri soggetti esecutori compresenti
temporalmente e/o logisticamente.
PC.n°.. – prescrizione di “coordinamento”, impartita allo scopo di eliminare o ridurre i
rischi potenzialmente trasferibili tra più attività e quindi interferenti che si potrebbero
manifestare nel cantiere in oggetto. Tale prescrizione è rivolta al Datore di lavoro che, con la
sua attività nel cantiere, ne costituisce la potenziale causa.
Le prescrizioni di tipo normativo dovranno essere contenute all’interno del POS di ciascuna
impresa. Non sono stati prescritti i DPI di cui dovranno essere dotati i lavoratori presenti in
cantiere in relazione alla mansione cui sono destinati in quanto la disposizione sull’uso di tali
dispositivi dovrà essere effettuata nel POS di ciascun Datore di lavoro. I lavoratori
subordinati, in base all’art. 20 del D.Lgs. 81/08, ed i lavoratori autonomi (compresi i
subappaltatori) in base a quanto stabilito all’art. 21 del D.Lgs. 81/08, hanno precisi obblighi di
utilizzo dei DPI conformemente all’informazione, formazione e addestramento ricevuti.
L’Allegato B3 dovrà infine essere integrato in fase esecutiva sia tramite l’arricchimento di nuove
fasi lavorative, sia attraverso le modifiche ed integrazioni derivanti dalle tecnologie proprie delle
imprese appaltatrici e/o subappaltatrici e dal loro know-how, desumibili dal POS dei diversi
esecutori. Tale revisione dovrà essere effettuata dal Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori,
dopo aver provveduto a raccogliere tutti i dati che gli forniranno sia gli appaltatori che i
subappaltatori chiamati ad operare in cantiere con la consegna dei POS.
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Gestione dell’emergenza
Le singole imprese dovranno provvedere ad organizzare il servizio di pronto soccorso ed
antincendio coordinandosi fra loro nelle riunioni di coordinamento da effettuarsi, in base
anche alle indicazioni fornite nei punti precedenti a proposito dei rischi dovuti a mareggiate
intense o fenomeni alluvionali. Nei propri POS i diversi Datori di lavoro dovranno indicare il
nominativo del proprio dipendente incaricato per il cantiere a svolgere i compiti per il pronto
soccorso, l’antincendio e l’emergenza. In cantiere dovranno essere presenti, comunque, in
ciascuna delle due aree operative, un estintore e una cassetta del pronto soccorso a norma di
legge. Per effettuare le telefonate il datore di lavoro dovrà fornire almeno un cellulare.
MODALITÀ ATTUATIVE DEL COORDINAMENTO
L’analisi delle lavorazioni, l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi, hanno posto
in evidenza una serie di rischi, presenti nelle diverse macrofasi lavorative. Tale analisi è stata
condotta a livello di ciascuna area di cantiere in modo da individuare l’effettiva
sovrapposizione spaziale dei rischi.
Per poter affrontare la problematica relativa ai rischi trasferibili, è stato costruito un sistema di
relazioni ipotetico nel quale, probabilmente, i diversi soggetti esecutori si avvicenderanno nel
corso dell’esecuzione dell’opera, in modo da individuare ed evidenziare le macrofasi a
potenziale rischio interferente e cioè quei periodi lavorativi durante i quali si potrebbero
creare le condizioni di reale accadimento dei rischi “interattivi”.
A fronte di tale necessità è stata ipotizzata:
- una cronologia di lavorazioni, ovvero una successione ordinata temporalmente di tutte le fasi
lavorative necessarie alla produzione dell’opera;
- un’attribuzione delle diverse macrofasi e lavorazioni a diversi soggetti esecutori, al fine di
poter prevedere il futuro quadro delle interrelazioni che si verificheranno nel cantiere.
Le tempistiche realizzative riferite ad ogni lavorazione sono state quantificate permettendo di
ricavare la durata di ciascuna fase lavorativa.
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Di conseguenza è stato redatto un cronoprogramma delle lavorazioni. In esso le conseguenze
dannose dei rischi interferenti analizzati, individuati e valutati. sono stati annullati mediante lo
sfalsamento temporale e/o logistico tra le lavorazioni, che di fatto costituisce la modalità
prioritaria con la quale, in generale, i rischi interferenti possono essere eliminati.
Cronologia dei lavori (singola area di cantiere)
Rimandando direttamente al crono programma dei lavori per ogni ulteriore informazione, di
seguito viene riportato un elenco, ordinato temporalmente, di tutte le macrofasi lavorative,
relative ad un’unica area di cantiere (la durata complessiva dovrà essere moltiplicata per le tre
aree principali in cui è suddiviso il cantiere) e nell’ipotesi generica di inizio delle lavorazioni
subito dopo la stagione balneare, in modo da evitare sovrapposizioni con la stessa.
OPERE 1° LOTTO - singola area di cantiere
mesi /
macrofasi
ott
nov
dic
gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
1
2
3
4
SOSPENSIONE
5
ESTIVA
6
LAVORI
7
8
9
10
OPERE 2° LOTTO
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mesi /
macrofasi
singola area
ott
nov
dic
gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
di cantiere
1
SOSPENSIONE
2
3
ESTIVA
4
LAVORI
7
10
Come desumibile anche dal crono programma, la durata dei lavori relativi ad una delle aree
principali è di 6 mesi naturali e consecutivi, comprensivi delle interruzioni dovute a
condizioni meteo marine avverse. Ne consegue che la durata complessiva dei lavori è
stimabile in 24 mesi naturali e consecutivi ripartiti, per evitare problemi alla stagione
estiva, su quattro anni di lavori.
Diversi soggetti esecutori
Il processo realizzativo per i lavori di cui al presente piano prevede il compimento di 10 classi
principali di opere (macrofasi) per ciascuna area di cantiere nel 1° lotto e di 6 macrofasi per
ciascuna area di cantiere nel 2° lotto. Si ipotizza che tali macrofasi, per le opere del 1° lotto,
saranno eseguite impiegando l’Impresa appaltatrice (A1) e le quattro imprese subappaltatrici
(S1, S2, S3 e S4), mentre nel 2° lotto le opere saranno eseguite dalle imprese A1, S1 e S2.
Per l’esecuzione di tutte le lavorazioni da parte dei soggetti esecutori è stato ipotizzato,
l’impiego di squadre tipo, composte di minima come riportato in seguito:
Squadra per allestimento e smobilitazione cantiere:
3 operai comuni
1 operaio specializzato
1 imbarcazione + personale alla guida
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2 mezzi + personale alla guida (in contemporanea) del seguente tipo:
1 escavatore o pala meccanica
1 autogru
2 autocarri
Squadra per modifica pennelli esistenti, costruzione nuovi pennelli e salpamento opere
attuali:
1 operaio comune per assistenza
1 escavatore cingolato + personale alla guida
1 pala meccanica + personale alla guida
1 autocarro + personale alla guida (in comune alle tre fasi)
Squadra per realizzazione rampa centrale opere:
1 operaio comune per assistenza
1 autobetoniera + personale alla guida
1 autocarro + personale alla guida
2 operai specializzati
Squadra per allestimento e smobilitazione impianto di refluimento, dragaggio e
ripascimento:
1 operaio comune
1 operaio specializzato
1 escavatore cingolato + personale alla guida
1 pala meccanica + personale alla guida
2 autocarri + personale alla guida
Squadra per stendimento sedimenti:
1 operaio comune per assistenza
1 pala meccanica + personale alla guida
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Si riporta di seguito il quadro sintetico della disarticolazione del processo produttivo tra i
diversi soggetti esecutori, appaltatori e subappaltatori.
Tipologia
VOCI D'OPERA per singola area di cantiere
imprese
1
ALLESTIMENTO DEL CANTIERE
A1 – S1
2
MODIFICA PENNELLI ESISTENTI
A1
3
COSTRUZIONE NUOVI PENNELLI
A1
4
SALPAMENTO OPERE ATTUALI
A1
5
INSTALLAZIONE IMPIANTO REFLUIMENTO (1° LOTTO)
A1
6
DRAGAGGIO E RIPASCIMENTO (1° LOTTO)
A1 – S3
7
REALIZZAZIONE RAMPA CENTRALE OPERE
S2
8
STENDIMENTO SEDIMENTI (1° LOTTO)
S4
9
SMOBILITAZIONE DELL'IMPIANTO DI REFLUIMENTO (1° LOTTO)
A1
10
SMOBILITAZIONE DEL CANTIERE
A1 - S1
Dimensione complessiva dei lavori in termini uomini-giorno
Dopo aver individuato le squadre operative, è stato ipotizzato che queste siano in grado di
svolgere giornalmente una quantità media di una determinata lavorazione prevista in progetto
ed in base alla produzione media giornaliera della squadra si sono determinate le giornate di
lavoro occorrenti a realizzare le quantità previste in progetto ed il fabbisogno in termini di
uomini/giorno.
Per effettuare tale calcolo è stata realizzata la tabella seguente:
VOCI D'OPERA per singola area
Uomini da
Durata
di cantiere
squadra tipo
macrofase
Uomini/giorno
1
ALLESTIMENTO DEL CANTIERE
n° 6
15 giorni
90 UU/GG
2
MODIFICA PENNELLI ESISTENTI
n° 3
60 giorni
180 UU/GG
3
COSTRUZIONE NUOVI PENNELLI
n° 3
60 giorni
180 UU/GG
4
SALPAMENTO OPERE ATTUALI
n° 3
60 giorni
180 UU/GG
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5
6
7
8
9
INSTALLAZIONE IMPIANTO
REFLUIMENTO
DRAGAGGIO E RIPASCIMENTO
REALIZZAZIONE RAMPA
CENTRALE OPERE
STENDIMENTO SEDIMENTI
SMOBILITAZIONE DELL'IMPIANTO
DI REFLUIMENTO
10 SMOBILITAZIONE DEL CANTIERE
n° 6
15 giorni
90 UU/GG
n° 6
45 giorni
270 UU/GG
n° 4
30 giorni
120 UU/GG
n° 2
15 giorni
30 UU/GG
n° 6
15 giorni
90 UU/GG
n° 6
15 giorni
90 UU/GG
TOTALE SINGOLA AREA DI CANTIERE 1° LOTTO
1320 UU/GG
1
ALLESTIMENTO DEL CANTIERE
n° 6
15 giorni
90 UU/GG
2
MODIFICA PENNELLI ESISTENTI
n° 3
60 giorni
180 UU/GG
3
COSTRUZIONE NUOVI PENNELLI
n° 3
60 giorni
180 UU/GG
4
SALPAMENTO OPERE ATTUALI
n° 3
60 giorni
180 UU/GG
n° 4
30 giorni
120 UU/GG
n° 6
15 giorni
90 UU/GG
7
REALIZZAZIONE RAMPA
CENTRALE OPERE
10 SMOBILITAZIONE DEL CANTIERE
TOTALE SINGOLA AREA DI CANTIERE 2° LOTTO
840 UU/GG
TOTALE CANTIERE
4320 UU/GG
Il cronoprogramma è stato costruito come sequenza di lavorazioni in termini di giorni solari
consecutivi, come mentre la durata riportata per la singola macrofase è riferita ai soli giorni
lavorativi, comprensivi di eventuali sospensioni dovute a condizioni meteo marine avverse.
Naturalmente l’esposto dimensionamento, basato come suddetto su ipotetiche caratteristiche
tecniche ed organizzative delle lavorazioni dell’appalto, non deve ritenersi vincolante per i
diversi soggetti esecutori che potranno prevedere i nuclei di produzione, nel numero e nella
qualità, che riterranno più idonei a garantire le produzioni previste nei tempi di contratto,
senza che debbano essere influenzati dall’esposto modello produttivo. Variazioni numeriche
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dei nuclei esecutori delle opere, derivanti da una differente organizzazione del processo
produttivo dell’appaltatore dovranno essere valutate dal Coordinatore per l’esecuzione dei
lavori per le ricadute che possono produrre nell’organizzazione, nella gestione, nella
sorveglianza del modello di coordinamento individuato nel presente documento pianificatore.
Programma presunto dei lavori
Il cantiere è stato suddiviso in tre diverse aree, in ognuna delle quali le lavorazioni si
svolgeranno in sequenza.
Questa condizione può ritenersi positiva in quanto attenua la concentrazione di soggetti
ipotizzabile per l’esecuzione del complesso di opere.
La tipologia di intervento in oggetto, l’entità, la dimensione spaziale dei lavori e le condizioni
dei siti, fanno presumere una durata complessiva dei lavori di 24 mesi ripartiti su quattro
anni distinti, in modo da non ostacolare il corretto svolgimento della stagione balneare.
Tale previsione, fermo restando quanto previsto dal capitolato speciale d’appalto, sarà da
verificare con le diverse imprese alle quali verrà affidato il lavoro di concerto con il
Coordinatore per l’esecuzione dei lavori con il quale dovrà essere preventivamente concordata
qualsiasi diversa cronologia di avvicendamento delle varie fasi lavorative che intenderanno
proporre le imprese appaltatrici.
Il programma dei lavori esecutivo (che i diversi soggetti esecutori dovranno predisporre ai
sensi dell’art. 8, c. 1, lett. f), da allegare a ciascun Piano Operativo di Sicurezza, a partire dalle
indicazioni di pianificazione temporale allegate al presente Piano di Sicurezza e
Coordinamento, dovrà essere fatto pervenire al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori prima
dell’entrata in cantiere delle varie imprese.
Il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori avrà il compito di confrontare il suddetto
programma operativo delle imprese con le ipotesi programmatorie del presente documento
valutandone la congruità e verificandone il contenuto e l’adeguatezza a garantire lo
svolgimento dei lavori all’interno dei livelli di prevenzione e sicurezza contenuti nel presente
PSC.
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Il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori potrà quindi accettare tale nuovo programma ed
autorizzarne la sua esecuzione, laddove ritenesse di poter accogliere le proposte dell’impresa,
oppure chiedere di modificare alcune relazioni tra attività non compatibili o reciprocamente
rischiose, ripristinando gli sfasamenti temporali inizialmente prescritti nel Programma dei
Lavori, di cui all’ Allegato 3 del presente PSC per quelle fasi che non potranno assolutamente
essere svolte in contemporaneità logistica oltre che temporale.
Anche durante l’avanzamento del lavoro, nel caso in cui il programma dei lavori operativo,
proposto dai diversi esecutori, presentasse nella sua cronologia delle attività potenzialmente
interferenti, nel corso delle riunioni di coordinamento il Coordinatore per l’esecuzione dei
lavori dovrà prescrivere le necessarie misure preventive.
Individuazione e analisi dei periodi lavorativi
In base all’intera durata dei lavori ed all’avvicendamento di fasi lavorative sopra ipotizzato,
l’intero lavoro è stato articolato in n° 3 periodi lavorativi sia per le opere del 1 ° lotto che per
quelle del secondo, nell’ambito di ciascuno dei quali saranno presenti diverse imprese
operanti e vi potranno essere delle sovrapposizioni temporali.
La scelta effettuata per la suddetta suddivisione è stata fatta in funzione del primo ingresso in
cantiere di ciascun soggetto esecutore, all’omogeneità delle lavorazioni contenute in ciascuna
macrofase, alla diversa interrelazione che si può venire a creare tra imprese diverse.
Tale proposta articolazione non è comunque vincolante ai fini della gestione in sicurezza dei
lavori di cui al presente PSC, ma solo indicativa di momenti “critici” durante i quali è
necessario che il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori intensifichi la sua azione di
coordinamento “preventivo” alla loro attivazione mediante le prescritte riunioni di
coordinamento.
Qui di seguito vengono elencati in ordine cronologico i diversi periodi lavorativi, con i
rispettivi soggetti esecutori individuati in precedenza, che potranno essere presenti anche in
più periodi. Si ricorda che la presente analisi viene condotta a livello della singola area di
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cantiere, fermo restando, come già precisato, che il complesso dei lavori riguarderà le aree di
cantiere riportate sull’elaborato grafico.
OPERE 1° LOTTO
I PERIODO LAVORATIVO (mese n° 1).
Macrofase interessata: 1
Il primo periodo lavorativo è caratterizzato dall’allestimento del cantiere. Le lavorazioni da
eseguire saranno l’allestimento delle vie di circolazione e delle piste di cantiere, l’esecuzione
delle recinzioni e dei cancelli, l’installazione dell’impianto elettrico di cantiere, l’esecuzione
dell’impianto di messa a terra e infine la sistemazione dei box nelle apposite aree e allacci
vari. L’esecuzione dei rilievi potrà avvenire durante il periodo iniziale della macrofase, mentre
vengono completate le installazioni a terra. Tutte queste operazioni saranno eseguite
presumibilmente dall’Impresa Appaltatrice (A1), ad eccezione dell’impianto elettrico e di
messa a terra che saranno eseguiti dall’Impresa Subappaltatrice (S1), pertanto vi sarà la
sovrapposizione momentanea di due imprese (A1 e S1).
II PERIODO LAVORATIVO (mesi dal n° 2 al 5).
Macrofasi interessate: 2-3-4-5-6-7-8
Questo periodo lavorativo è caratterizzato dalla presenza delle attività principali dei lavori in
appalto che avverranno a pieno regime, nell’alternanza delle varie fasi già descritte in
precedenza. Per quanto riguarda le opere di difesa, l’Impresa Appaltatrice A1 eseguirà le
operazioni di modifica dei pennelli esistenti, di salpamento delle opere attuali e di costruzione
dei nuovi pennelli di progetto in scogliera. Contemporaneamente con il completamento dei
nuovi pennelli di progetto, inizieranno le operazioni di realizzazione della rampa centrale dei
pennelli con tappeto di usura trasparente e/o colorato, ad opera dell’impresa subappaltatrice
(S2). Tale impresa (S2) provvederà a gettare il magrone sulla mantellata posta in opera
dall’Impresa A1 e successivamente provvederà a stendere il tappeto di usura. Pertanto,
durante questo periodo lavorativo vi sarà una sovrapposizione temporale e anche spaziale
delle attività dell’Impresa A1 e dell’Impresa Subappaltatrice S2.
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Nel solito periodo lavorativo, saranno eseguite le operazioni di installazione dell'impianto di
refluimento, di dragaggio e ripascimento e di stendimento finale dei sedimenti. L'impresa
appaltatrice A1, una volta installato l'impianto delle tubazioni, avvierà le operazioni di
dragaggio e refluimento dei sedimenti dall'area di foce. In base all'andamento dei lavori,
saranno avviate anche le operazioni di ripascimento con sedimenti provenienti da cave
terrestri ad opera dell'Impresa Subappaltatrice S3 ed una volta terminate le operazioni di
versamento l'Impresa Subappaltatrice S4 avvierà le operazioni di stendimento finale
sull'arenile. In questo periodo lavorativo vi sarà una sovrapposizione temporale e anche
spaziale delle attività dell’Impresa A1 e delle Imprese Subappaltatrici S3 e S4.
Trattandosi del periodo principale dei lavori, l’impresa appaltatrice A1 dovrà prevedere per
questa fase un congruo numero di personale e mezzi da impiegare in cantiere e un efficace
coordinamento degli stessi.
III PERIODO LAVORATIVO (mese n° 6).
Macrofasi interessate: 9-10
Il terzo e ultimo periodo lavorativo è caratterizzato dalla esecuzione delle operazioni finali e
dalla rimozione delle aree di cantiere, compreso l'impianto di tubazioni installato per le
operazioni di refluimento. Le operazioni di rimozione delle recinzioni, delle tubazioni, delle
piste di cantiere, dei box prefabbricati e dei vari allacci verranno eseguite dell’Impresa
Appaltatrice A1, mentre l’Impresa Subappaltatrice S1 provvederà a rimuovere l’impianto
elettrico di cantiere e di messa a terra. Nel frattempo la stessa Impresa Appaltatrice A1
provvederà ad eseguire i rilievi finali dell’area.
OPERE 2° LOTTO
I PERIODO LAVORATIVO (mese n° 1).
Macrofase interessata: 1
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Il primo periodo lavorativo è caratterizzato dall’allestimento del cantiere. Le lavorazioni da
eseguire saranno l’allestimento delle vie di circolazione e delle piste di cantiere, l’esecuzione
delle recinzioni e dei cancelli, l’installazione dell’impianto elettrico di cantiere, l’esecuzione
dell’impianto di messa a terra e infine la sistemazione dei box nelle apposite aree e allacci
vari. L’esecuzione dei rilievi potrà avvenire durante il periodo iniziale della macrofase, mentre
vengono completate le installazioni a terra. Tutte queste operazioni saranno eseguite
presumibilmente dall’Impresa Appaltatrice (A1), ad eccezione dell’impianto elettrico e di
messa a terra che saranno eseguiti dall’Impresa Subappaltatrice (S1), pertanto vi sarà la
sovrapposizione momentanea di due imprese (A1 e S1).
II PERIODO LAVORATIVO (mesi dal n° 2 al 5).
Macrofasi interessate: 2-3-4-7
Questo periodo lavorativo è caratterizzato dalla presenza delle attività principali dei lavori in
appalto che avverranno a pieno regime, nell’alternanza delle varie fasi già descritte in
precedenza. A differenza del 1° lotto, nel 2° lotto saranno eseguite solo opere di difesa,
pertanto mancano dal periodo le macrofasi relative al ripascimento. L’Impresa Appaltatrice
A1 eseguirà le operazioni di modifica dei pennelli esistenti, di salpamento delle opere attuali e
di costruzione dei nuovi pennelli di progetto in scogliera. Contemporaneamente con il
completamento dei nuovi pennelli di progetto, inizieranno le operazioni di realizzazione della
rampa centrale dei pennelli con tappeto di usura trasparente e/o colorato, ad opera
dell’impresa subappaltatrice (S2). Tale impresa (S2) provvederà a gettare il magrone sulla
mantellata posta in opera dall’Impresa A1 e successivamente provvederà a stendere il tappeto
di usura. Pertanto, durante questo periodo lavorativo vi sarà una sovrapposizione temporale e
anche spaziale delle attività dell’Impresa A1 e dell’Impresa Subappaltatrice S2. Anche se in
assenza del ripascimento, si tratta comunque del periodo principale dei lavori, pertanto
l’impresa appaltatrice A1 dovrà prevedere comunque per questa fase un congruo numero di
personale e mezzi da impiegare in cantiere e un efficace coordinamento degli stessi.
III PERIODO LAVORATIVO (mese n° 6).
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Macrofase interessata: 10
Il terzo e ultimo periodo lavorativo è caratterizzato dalla esecuzione delle operazioni finali e
dalla rimozione delle aree di cantiere. Le operazioni di rimozione delle recinzioni, delle piste
di cantiere, dei box prefabbricati e dei vari allacci verranno eseguite dell’Impresa Appaltatrice
A1, mentre l’Impresa Subappaltatrice S1 provvederà a rimuovere l’impianto elettrico di
cantiere e di messa a terra. Nel frattempo la stessa Impresa Appaltatrice A1 provvederà ad
eseguire i rilievi finali dell’area.
MISURE DI COORDINAMENTO
Nel presente paragrafo conclusivo verranno descritte le misure di sicurezza adottate col
presente PSC nonché disposte le modalità comportamentali per poter attivare quelle procedure
di coordinamento che sono già state elencate, macrofase per macrofase, in precedenza. Le
suddette modalità, che il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori dovrà disporre e
conseguentemente controllarne l’attuazione, sono dirette ai datori di lavoro e/o lavoratori
autonomi, destinatari finali delle stesse.
In particolare il Coordinatore per l’esecuzione dovrà verificare che i Rappresentanti dei
lavoratori per la sicurezza di ciascuna impresa presente, ove designati, siano stati messi in
condizione di visionare il presente PSC ed il POS della propria impresa.
Diverse tipologie di rischio interagente
Dall’analisi delle lavorazioni e dei conseguenti rischi è emerso che nel cantiere in oggetto
esistono delle attività che presentano caratteristiche esecutive contenenti “rischi di tipo
interattivo”, che sottopongono alla loro influenza non solo i soggetti direttamente impegnati
(rischi specifici di tali attività) ma che possono allargare i loro effetti anche su lavoratori
estranei alle stesse.
Tali attività derivano dai seguenti fattori di rischio:
-
da particolari modalità esecutive;
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-
dall’impiego di particolari attrezzature (macchine emettenti rumore, ecc.);
-
dalla produzione di particolari sostanze (polveri e/o sostanze nocive, ecc.).
In generale i rischi interferenti causati dalle suddette sorgenti possono ricondursi a tre diverse
tipologie:
- non accettabili, nel caso in cui il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori non può consentire
l’esecuzione coordinata e controllata di tali attività per la particolare gravità del rischio conseguente
o dall’alta probabilità di accadimento dello stesso, innescata dalla interrelazione tra la lavorazione
“attiva” ed i soggetti passivi che pertanto deve essere eliminata;
- accettabili, nel caso in cui siano prodotti da attività omogenee (aventi gli stessi rischi) e
pertanto non necessitano di alcuna misura di sicurezza aggiuntiva rispetto a quanto già
disposto nel POS di ciascun soggetto esecutore;
- accettabili a condizione, nel caso in cui il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori può
consentire l’esecuzione coordinata e controllata di tali attività altrimenti “non accettabili”
tramite la disposizione di idonei dispositivi di protezione collettivi, dimensionati in maniera
consona alle caratteristiche della lavorazione attiva o tramite l’adozione di particolari
procedure esecutive sicure da parte dei soggetti esecutori interessati.
Affinché tali suddetti rischi, che sono stati evidenziati in precedenza, possano produrre i loro
effetti dannosi, occorrono le seguenti condizioni:
- contemporaneità temporale;
- vicinanza logistica delle postazioni di lavoro.
L’eliminazione di una delle due suddette condizioni costituisce la misura di prevenzione
necessaria ad abbattere alla fonte tali rischi interattivi, in ottemperanza a quanto disposto dal
D. Lgs. 81/08.
Sfasamento temporale e logistico
Tutte le suddette attività, ed i conseguenti rischi interferenti, sono state organizzate (anche a
causa della specificità delle lavorazioni in oggetto che richiedevano aree operative separate) in
modo da ridurre il più possibile le varie sovrapposizioni. In generale, va detto che non
esistono delle sovrapposizioni logistiche vere e proprie tra lavorazioni a carico di più imprese
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ma semplicemente delle “vicinanze spaziali” che potranno essere efficacemente gestite
mediante una serie di semplici disposizioni comuni. In particolare, le possibili vicinanze
riguardano:
-
l’installazione dell’impianto elettrico e di messa a terra durante l’allestimento del
cantiere
-
la realizzazione della rampa centrale durante le operazioni di completamento
degli stessi
-
le operazioni di ripascimento (sia per refluimento che da terra) durante il
completamento delle lavorazioni sulle opere (solo 1° lotto)
-
le operazioni di versamento dei sedimenti provenienti da cave terrestri durante
le operazioni di refluimento dei sedimenti dragati dall'area di foce (solo 1° lotto);
-
le operazioni di stendimento finale dei sedimenti durante il completamento delle
operazioni di ripascimento (solo 1° lotto).
Per l’eliminazione di tali rischi, la scelta prevenzionale è stata quella, per quanto possibile,
di eliminare le interrelazioni tra attività potenzialmente interferenti, fornendo delle precise
indicazioni a riguardo:
-
l’allestimento del cantiere avverrà mediante una serie di operazioni successive
che verranno ordinate temporalmente (vedi allegato B3), in modo da evitare
sovrapposizioni logistiche
-
la gestione del completamento delle opere (costruzione rampa centrale) verrà
affidata all’Impresa Appaltatrice A1 che dovrà prevedere la presenza di un
addetto che dovrà autorizzare l’accesso al pennello dell’Impresa Subappaltatrice
S1 solo dopo il termine delle lavorazioni dell’Impresa A1, in modo da evitare
qualsiasi tipo di interferenza tra le due imprese;
-
per il primo lotto, le operazioni di ripascimento (sia a mezzo refluimento che da
terra) verranno avviate dall'Impresa Appaltatrice A1 solo dopo l'avvenuto
completamento delle lavorazioni sulle opere, in modo da evitare interferenze tra
le lavorazioni e le varie imprese coinvolte;
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-
per il primo lotto, la gestione del trasporto in cantiere dei sedimenti per
ripascimento provenienti da cave a terra sarà affidata all'Impresa Appaltatrice
A1 che dovrà prevedere la presenza di un addetto che dovrà autorizzare l’accesso
degli autocarri dell’Impresa Subappaltatrice S3 al cantiere e gestire le operazioni
di scarico nei punti prestabiliti adibiti unicamente a quello, in modo da evitare
qualsiasi tipo di interferenza tra le due imprese;
-
per il primo lotto, le operazioni di stendimento finale dei sedimenti sull'arenile
eseguite
dall'Impresa
Subappaltatrice
S4
saranno
gestite
dall'Impresa
Appaltatrice A1 che ne consentirà l'avvio solo in quelle aree dove sono state
completate le operazioni di ripascimento e di intervento sulle opere, in modo da
evitare qualsiasi tipo di interferenza.
Possibili sovrapposizioni logistiche riguardano lavorazioni diverse a carico della stessa
impresa e sono state fornite delle precise indicazioni organizzative che dovranno essere
sviluppate nei POS.
Comunque, il presente Piano della Sicurezza è stato affrontato sia pianificando un andamento
dei lavori “a cascata”, sia distribuendo in aree operative diverse i soggetti esecutori presenti in
cantiere. In base a tale modalità è stato possibile pianificare un modello attuativo nel quale,
nonostante la partecipazione di più soggetti esecutori, non si prefigura, nel rispetto di quanto
detto poc’anzi, alcun rischio di tipo interattivo.
Va da sé che la sequenza temporale indicata nel programma dei lavori dovrà essere rispettata
dai diversi soggetti esecutori anche nel caso in cui il programma operativo dei lavori che
redigerà l’impresa appaltatrice, ai sensi del D.Lgs. 81/08, si discosti dalle tempistiche previste
in fase di progettazione.
Riunioni
Ciò che è stato sopra asserito in merito all’assenza di rischi “interattivi” è stato previsto in una
fase progettuale dell’opera, ovvero in un momento in cui l’intero svolgimento del cantiere è
stato pianificato teoricamente e la sua articolazione tra i vari soggetti esecutori è solo il frutto
di una necessaria ipotesi del sottoscritto Coordinatore per la progettazione.
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Il suddetto “sfasamento temporale” applicato nel Programma dei lavori tra attività
potenzialmente interferenti, potrà infatti essere rimesso in discussione in corso d’opera per le
seguenti ragioni:
- diverso ordine cronologico delle fasi lavorative;
- diversa tipologia di imprese esecutrici;
- diverse e/o nuove fasi lavorative;
- slittamento e/o contrazione dei tempi contrattuali;
- quant’altro possa modificare il quadro teorico di riferimento del presente Piano di Sicurezza
e Coordinamento.
Non deve infatti essere sottovalutata la presenza nel futuro cantiere di soggetti esecutori
diversi, così come descritto al precedente paragrafo, i quali, probabilmente, in base anche a
minimi slittamenti temporali nel programma generale di avanzamento dei lavori, potranno
ritrovarsi ad operare in situazioni di contemporaneità e/o congestione lavorativa.
Conseguentemente alcuni elementi del presente PSC potranno essere rimessi in discussione in
fase esecutiva, durante la quale è prevedibile che emergano alcune delle tre tipologie ricorrenti
dei rischi interferenti, come sopra elencati.
In tal caso, la precisazione delle specifiche misure preventive e/o prescrizioni adeguate alle
eventuali interazioni che nel futuro cantiere potranno essere determinate in funzione di attività
compresenti, e/o successive, e comunque reciprocamente influenzanti, deriverà unicamente
dallo svolgimento, da parte del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, di riunioni di
coordinamento rivolte, complessivamente, a tutti gli operatori chiamati ad operare nel cantiere
in oggetto, indipendentemente dall’eventuale sovrapposizione temporale e logistica delle
attività che svolgeranno.
Queste riunioni, mediante le quali viene espletata l’attivazione della cooperazione, reciproca
informazione e coordinamento ai sensi del D.Lgs. 81/08, dovranno consentire di interloquire
con le diverse ditte preventivamente all’inizio delle lavorazioni di ognuna di queste.
Ciascuna categoria d’opera potrà avere inizio solo dopo che il Coordinatore per l’esecuzione
dei lavori abbia verificato la conoscenza, da parte di tutti gli operatori, delle procedure
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esecutive da impiegare, dei rischi ai quali saranno esposti, dei mezzi di prevenzione da
adottare.
A proposito delle varianti in corso d’opera, che sicuramente potranno essere introdotte per le
ragioni sopra elencate, sarà cura del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori effettuare gli
opportuni incontri di coordinamento, in ottemperanza del D.Lgs. 81/08.
Questa tipologia di incontri sarà finalizzata alla gestione delle problematiche emergenti dalla
eventuale sovrapposizione temporale e logistica tra le diverse attività, che dovesse emergere
durante l’avanzamento dei lavori.
I rischi interferenti, evidenziati nell’allegato B3 ed eliminati in questa fase progettuale di
stesura del PSC con lo sfasamento temporale tra le attività potenzialmente interferenti,
possono comunque ripresentarsi in fase esecutiva. Sarà cura del Coordinatore per l’esecuzione
dei lavori promuovere l’informazione reciproca su tali rischi, motivare all’applicazione delle
prescrizioni di coordinamento e discutere sull’applicazione di eventuali misure di sicurezza
aggiuntive, e/o alternative, ma parimenti efficaci che riterrà opportuno disporre.
Pertanto, per poter attivare le azioni suddette, il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori
organizzerà, se ritenuti necessari e con frequenza da decidere di volta in volta, tutti gli incontri
nel corso dei quali si dovranno riunire i responsabili dei diversi gruppi di soggetti esecutori.
Gestione della variabilità del contesto impiantistico e provvisionale
Dall’analisi delle lavorazioni e dei conseguenti rischi, è emerso che nel cantiere in oggetto,
come in genere in tutti i cantieri temporanei e mobili, esistono anche delle attività che, seppur
svolte in successione, possono comportare la modifica, all’insaputa di altri operatori, delle
condizioni del luogo di comune lavoro, intendendo quest’ultimo come l’insieme di mezzi,
attrezzature, impianti e apprestamenti necessari a svolgere tutte le fasi lavorative del cantiere.
Tali modificazioni riguardano in generale la manomissione dell’impianto elettrico di cantiere
per rimozione non preventivamente segnalata di protezioni collettive e l’eventuale modifica
delle piste di cantiere.
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A fronte di quanto sopra, la scelta prevenzionale è quella di individuare nell’Impresa
appaltatrice (A1) la referente principale per l’installazione, la gestione e lo smontaggio di tutte
le parti produttive/provvisionali del cantiere, comprese le piste.
Si è previsto a tal fine che la manutenzione in efficienza dell’impianto elettrico sia affidata
all’impresa appaltatrice (A1) nelle riunioni di coordinamento deve essere ricordato agli altri
datori di lavoro e lavoratori autonomi che eventuali interventi per modificare l’installazione di
detta attrezzatura non devono essere eseguiti di propria iniziativa (se non per casi urgenti ed ai
fini della sicurezza delle maestranze) ma richiesti all’impresa suddetta.
Il capocantiere o preposto dell’Impresa A1 dovrà essere costantemente presente in cantiere
durante l’intera durata dei lavori. Negli eventuali periodi di parziale e/o totale assenza
operativa durante alcune fasi del cantiere, dovrà comunque visionare tutte le lavorazioni
presenti nonché presenziare alle riunioni di coordinamento programmate dal presente PSC ed
a quelle indette direttamente dal coordinatore in fase di esecuzione. Eventuali e motivate
interruzioni della presenza del suddetto responsabile dovranno essere per tempo comunicate al
coordinatore stesso dovendo, per tale periodo, essere individuato un idoneo sostituto.
Verifica o sopralluogo di vigilanza e coordinamento
Il Coordinatore per l’esecuzione dovrà puntualmente recarsi in cantiere per verificare il
rispetto di quanto detto sinora e per affrontare eventuali variazioni che si dovessero
presentare.
Il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione
Dott. Ing. Gianfranco Boninsegni
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Allegati:
-
Tavole 5 e 6: layout cantiere
-
Allegato A1: Stima dei costi della sicurezza
-
Allegato A2: Fascicolo delle informazioni utili
-
Allegato A3: Analisi delle lavorazioni
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