Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno V. N° 22 - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO. IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO 22 Porta Europa Bologna da un nuovo punto di vista A 05 / N 17 / P 02 INDICE / COLOPHONE INDICE / COLOPHONE Scripta Scripta manent manent Parola di verbale. Parola di verbale. "Il Presidente informa che è stata vinta la gara dell'Ospedale di Crotone… “Il Presidente comunica che è Le altre gare cui si è partecipato intenzione del Consorzio Provinciale e di cui si conosce l'esito sono state delle cooperative di Modena di recarsi perdute… Presidente e Vice Presidente ad assumere lavori in Francia riferiscono al Consiglio sullo stato di unitamente alla nostra cooperativa disagio in cui si trovano gli operai di e a quella dei muratori. Carpi a Milano per quanto riguarda Il consiglio su proposta del Presidente i viaggi. Siccome ora ci sono due appoggiata anche dal Direttore cantieri: uno a Milano Gallaratese per quanto anche disposto ad e uno a Monza, con la previsione di assumere lavori all’estero si manifesta aprirne poi un altro a Pieve Emanuele, più favorevolmente per assumere … essi vanno a sostenere, pro capite, lavori all’interno e in qualsiasi località una spesa di molto superiore a quella che questi cadono.” da loro sostenuta in passato". Tratto dal Verbale Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo del Consiglio Direttivo della Cooperativa Braccianti della Cooperativa Muratori 23 febbraio 1923 29 maggio 1967 IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO PAG. 5 / PRIMO PIANO PAG. 4 / COOPERAZIONE Livorno, tutto un altro porto Un waterfront d’eccellenza, e il futuro a portata diANCPL mano. Assemblea nazionale Più innovativi e internazionali A 05 / N 22 / P 02 IN CORSO IN CORSO Opinioni e notizie in CMB Opinioni e notizie in CMB NUMERO 18 22 NUMERO PAG. 9 / PRIMO PIANO / APPROFONDIMENTO PAG. 5 / PRIMO PIANO Waterfront, terra e mare Benvenuti atra Bologna Porta Europa su via Stalingrado: ultima fase PAG. 13 / SETTORE OSPEDALIERO PAG. 9 / MERCATO Orizzonte Puglia La cooperativail pianta i cantieri in una regione complessa, Verso grande ma in grado di offrire interessanti prospettive di sviluppo. gruppo cooperativo CMB e Unieco, l’unione fa la forza PAG. 16 / NUOVE NORME PAG.in 13 /condotta INTERVENTO IN DETTAGLIO 10 Uno strumento per riconoscere i diritti di ciascuno shopping sulla Paullese eLuci prevenire e la discriminazione. Nuovo centro commerciale nell’hinterland di Milano IN CORSO Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno V. N° 18 inCorso Periodico trimestrale di opinioni e notizie Direttore Paolo Zaccarelli Anno V. responsabile: N° 22 Segretaria di redazione: Francesca Martinelli Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Spedizione inFrancesca Abbonamento Redazione: Martinelli, Postale - 70% - DCB MOLelii, . Paolo Andreoli, Sara Proprietario: CMBFederico Società Sarti Cooperativa Luca Padovano, Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Contatti: Martinelli. [email protected] Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 Spedizione in Abbonamento con il n° 1810. Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: Società Cooperativa Progetto grafico:CMB hicadv Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Stampa: Nuova Grafica Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: hicadv Stampa: Nuovagrafica IN CORSO on-line Puoi scaricare questo inCorso on-line e gli altri numeri all'indirizzo: Puoi scaricare questo www.cmbcarpi.it/incorso e gli altri numeri all'indirizzo: http://www.cmbcarpi.it/ comunicazione_houseorgan. php?categoria=house Codice alfanumerico Ecco cosa significano i codici inCodice testa ad alfanumerico ogni pagina AEcco = anno di pubblicazione cosa significano i codici Nin= testa numero dellapagina rivista ad ogni PA= =numero pagina anno didi pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina PAG. 18 / MERCATO PAG. 18 / OPINIONI Chi sale e chi scende Il "giornalino" un anno dopo La Classifica 2010 del mensile "Costruire" il restyling Cosa ne pensano i lettori Il marchio della gestione PAG. 20 / AUTOSTRADE Collaborazioni inCorso Oltre a personale interno CMB, la redazione di inCorso si avvale di collaboratori alcuni esterni SCANNER L'angolo dei soci fotografi IRENE RUSSO Copywriter dell'agenzia Hicadv, aaaa ccccc, suodil'articolo Nellabbbb nuova rubrica inCorso a pag.9 guardiamo il mondo dalla vostra prospettiva. Inviateci le opere all’indirizzo PAOLO LORENZI Fotografo professionista dal 19XX, [email protected], ecorredate accanito sostenitore Modena da una brevedel descrizione Calcio. I suoi scatti corredano delle vostre esperienze nel campo l'articolo su l'autostrada A28 alle della fotografia. pag. 20, 21 e 22 Prossima PAG. 22 / MERCATOuscita Conegliano Veneto Classifica 2011 forestale responsabile Stampato su cartacertificata FSC proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Per info: www.fsc-italia.it L’autostrada destinata a cambiare in meglio la mobilità Chi scende eA28 chièsale in un’area ad alta densità abitativa e di traffico. RUBRICHE ININCORSO RUBRICHE CORSO PAG.33/ /CORREVA CORREVAL’ANNO L’ANNO PAG. PAG.12 20/ /INCURSIONI PAGINE I.T. PAG. PAG. / CARTA BIANCA PAG.412 / INCURSIONI PAG. PAG.23 23/ /BREVI BREVIMA MAINTENSE INTENSE Millenovecentocinquantuno Millenovecentoventotto Dalla redazione di Incorso La fortuna di diventare una generazione PAG. 10 / PAGINE I.T. Il sistema che cambia PAG. 16 / SCANNER I soci fotografano rovescia IlConto mondoalla oltre CMB per Linneo Notizie flashnostra dalle sedi CMB News dalla cooperativa TERNO TERNOAL ALLOTTO LOTTO Gioca i nostri numeri Gioca i nostri numeri impegnato GiornoCMB di apertura del nel 25 Personale cantiere dell'Autostrada Centro Commerciale 24 Peschiera BorromeoA28 32 Percentuale di donne soci Come gli anni del nuovo incontri prima fase corso dinella IN CORSO 701Gli del progetto "Linneo" lavori (in milioni) 78 L'importo di Porta Europa A 05 / N 22 / P 03 STORIA / MAESTRA DI VITA Correva l’anno Immagini da un altro secolo 1951 Cantiere ferroviario Pavia-Rogoredo Sotto il caldo sole dell’estate italiana, un gruppo di uomini provvede all’armamento della strada ferrata. Sudore e canottiere cercando un filo di brezza. A cura di: Francesca Martinelli A 05 / N 22 / P 04 TEMPO DI BILANCI / COOPERATIVE L'EVENTO Innovativi e internazionali ANCPL a Bologna traccia lo stato dell’arte del movimento cooperativo, alla presenza di Prodi e Profumo. Nell’esigenza di individuare sempre nuove opportunità dentro la crisi. L o scorso 1 dicembre si è tenuta l’Assemblea Nazionale di ANCPL: un evento di grande risonanza per il movimento cooperativo nonché un’importante occasione per condividere i risultati e discutere delle criticità che attanagliano il settore. La giornata è stata dedicata anche a riflessioni economiche di ampio respiro grazie alla partecipazione, accanto a Carlo Zini Presidente di ANCPL e Giuliano Poletti Presidente di Legacoop, di esponenti illustri della vita pubbli- ca, in particolare di Romano Prodi e Alessandro Profumo. La discussione, guidata da Piero Collina Presidente di CCC, si è incentrata sulle opportunità della cooperazione tra innovazione e internazionalizzazione, la necessità di interventi di ristrutturazione e l’individuazione di progetti di sviluppo per le imprese. Si è mantenuta alta l’attenzione, inoltre, sulle problematiche legate alla crisi nello scenario globale ed europeo, oltre alle azioni che il Governo Monti sta mettendo in campo. Opinioni CARLO ZINI Per creare nuovo sviluppo occorre anche porsi la questione delle dimensioni di impresa minime per restare competitivi. È necessario indirizzarsi a una presenza ormai indifferibile sui mercati internazionali, considerando anche i cospicui investimenti previsti in Asia, Africa e America Latina, e sviluppare reti d’impresa per favorire gli investimenti in ricerca e innovazione. ALESSANDRO PROFUMO Nessuna banca è abbastanza grande per finanziare le grandi opere. Sul fronte della finanza pubblica serve una precisa indicazione sulle opere ritenute strategiche, che devono essere individuate con chiarezza. In più bisogna pretendere grande stabilità normativa, sistemi concessori stabili e banche europee abbastanza forti da finanziare grandi interventi. ROMANO PRODI Le misure che prenderà Monti saranno incisive e l’aggiustamento di bilancio è possibile, ma questo potrebbe portare a una fase di depressione dell’economia. È necessario prepararsi a un 2012 complicato ma che metterà le basi per un meccanismo di ripresa. Gli ingredienti essenziali dovranno essere regole precise e operazioni di risanamento legate al rilancio. GIULIANO POLETTI Dobbiamo prendere delle decisioni: diamo l’esempio noi dirigenti e poi chiediamo ai soci di fare altrettanto. E in tutto questo pensiamo anche al futuro della cooperativa, un obbligo morale nei confronti dei giovani e delle loro prospettive di lavoro. Dobbiamo essere coerenti con quello che siamo, con i nostri valori, per essere buoni cooperatori. A 05 / N 22 / P 05 PRIMO PIANO / EDILIZIA PRIVATA Benvenuti a Bologna L’arco, le mura, le torri, i portici. C’è tutta l’anima di Bologna in Porta Europa, sede del Gruppo Unipol. A cura di Federico Sarti / Fotografie di Paolo Lorenzi PRIMO PIANO / EDILIZIA PRIVATA TUTTI I NUMERI DI PORTA EUROPA Importo lavori: 78.000.000,00 euro Imprese esecutrici dei lavori: CMB-CESI-CEFLA Superficie utile direzionale: 14.256 mq Superficie utile commerciale: 1.580 mq Superficie accessoria interrata: 27.818 mq Superficie accessoria fuori terra: 1.874 mq Superficie portici a uso pubblico: 3.441 mq Numero piani fuori terra: 6 Numero piani interrati: 2 Postazioni di lavoro uffici: 900 Numero posti sala conferenze: 530 Posti auto: 607 Posti cicli e moto: 1.086 mq C inque anni e mezzo di lavoro sono occorsi per realizzare una nuova porta di accesso alla città di Bologna su via Stalingrado, un'arteria tra le più trafficate della città e anche principale via di accesso al Fiera District e alle torri della Regione Emilia Romagna. A scavalco di via Stalingrado è stato creato un articolato edificio "cerniera" che si propone di condensare, con un'interpretazione diversa, la ricchezza delle varie forme storiche della città: la porta, le mura, le torri, i portici. L’edificio verrà impiegato come nuova sede del Gruppo Unipol: uffici per 900 addetti, tre atri di accesso che permettono un'ampia gamma di organizzazione delle funzioni, una sala congressi con auditorium, due ristoranti, attività commerciali e due piazze pedonali sopraelevate attrezzate a verde. SFIDE COSTRUTTIVE I lavori hanno fin da subito dovuto misurarsi con problemi che hanno condizionato le scelte costruttive, l’organizzazione del lavoro, gli approntamenti di sicurezza. Nonostante un'area di cantiere modesta, il nuovo edificato andava infatti a lambire gran parte della caotica viabilità esistente, per la quale non erano consentite, se non per tempi brevissimi, riduzioni di carreggiate. È stato quindi necessario lavorare letteralmente “appesi” su via Stalingrado, per realizzare strutture con luci di elevate dimensioni. Notevoli complicazioni sono inoltre derivate da ritrovamenti archeologici, in particolare di una piccola necropoli e di un approdo fluviale di epoca romana. In definitiva, non sono mancate le occasioni che hanno richiesto ai tecnici capacità di inventiva per determinare nuove soluzioni esecutive delle opere. Si è scelto di adottare l’uso di strutture pre-assemblate per facilitare trasporti e montaggi, soluzioni costruttive innovative per i rivestimenti delle facciate e lo studio di protezioni fuori standard per il montaggio delle coperture in metallo. Si è lavorato spesso di notte, con l'ausilio di quattro gru a torre e di autogru speciali per i sollevamenti più importanti. Il tutto in cadenza con i tempi dettati dal calendario fieristico e per riuscire a completare il fabbricato per stralci funzionali, in modo da rendere gradualmente operative le varie parti dell'edificio. CARATTERISTICHE TECNICHE Dal punto di vista strutturale, il complesso si articola attorno a due piazze. Quella A 05 / N 22 / P 06-07 PROSPETTIVE Diversi scorci dell'intervento di Porta Europa BOLOGNA by numbers Coordinate: 44°29'38"N 11°20'34"E Altitudine: 54 m s.l.m. Superficie: 140,73 km² Abitanti: 382.825 Densità: 2 720,28 ab./km² Prefisso telefonico: 051 est, chiusa sui quattro lati, è attraversabile dal percorso pedonale e nasce come corpo edilizio laterale a via Stalingrado, realizzata con una struttura in calcestruzzo armato e in carpenteria metallica, posta su pali e diaframmi, con solai in prevalenza bidirezionali o in carpenteria metallica. La piazza a ovest che sovrasta via Stalingrado è chiusa a nord dal “Portale”, struttura in carpenteria metallica a ponte con luce netta di 26 metri, e a sud dalla cosiddetta "Balena" in legno lamellare e ricoperta in zinco-titanio: un profilo di rottura con le severe forme del complesso, predisposta per ospitare una moderna struttura di ristorazione. Le torri, a chiusura della composizione, contengono per lo più i collegamenti verticali: dai due piani interrati destinati ad autorimessa si accede autonomamente alle coperture che ospitano impianti tecnologici particolarmente avanzati, grazie anche all'inserimento di pannelli solari e fotovoltaici, controllati completamente a distanza. Gli involucri esterni si rifanno sostanzialmente a tre tipologie atte a differenziare i vari corpi del complesso: facciate continue in vetro con struttura portante in carpenteria metallica fuoriuscente, facciate rivestite in gres per dare maggior imponenza alle torri, e facciate miste vetro-gres, atte a enfatizzare la verticalità o l’orizzontalità dei volumi edilizi. Grande cura è stata poi riservata alle opere di finitura e di arredo interno, garantendo l'ispezionabilità degli impianti, la flessibilità degli spazi e il controllo del microclima interno. Infatti, la protezione dal traffico viario, il verde di completamento delle piazze e l'andamento a gradoni delle terrazze hanno creato condizioni insperate di isolamento dal rumore generato dal traffico viario. Procedono ancora i lavori di copertura dell'Auditorium, l'ultimo corpo di fabbrica racchiuso tra viale Repubblica e parte del nuovo edificato. Dopodiché l'intervento sarà completo e le piazze del complesso potranno essere attraversate dai pedoni, che godranno di un nuovo punto di vista sulla città. Le opere di costruzione del complesso sono state suddivise in otto stralci funzionali, in modo da consentire l'utilizzo degli spazi adibiti a uffici già a partire dal 2009, per una prima parte, e poi nel 2011, per una seconda. I lavori sono iniziati nel settembre 2006 e saranno completati a maggio 2012. A 05 / N 22 / P 08 PRIMO PIANO / EDILIZIA PRIVATA APPROFONDIMENTO Breve storia di un progetto E ra il 1985: il Piano Regolatore Comunale della città di Bologna, nel dettare le linee di sviluppo delle nuove aree dell'edificato e mirando alla qualificazione e all’integrazione dell'ambiente urbano periferico, individua la necessità di un'efficace correlazione e continuità tra il disegno urbano e il progetto architettonico. L'indicazione che fu presa in esame era quella di creare una continuità urbana tra la Bolognina e San Donato-Fiera attraverso relazioni formali e funzionali. Si trattava di due storici quartieri di forte sviluppo negli anni Cinquanta e Sessanta, da sempre decisamente separati da via Stalingrado, il più importante nuovo asse di ingresso alla città venutosi a creare contestualmente alla realizzazione della Tangenziale. Per l’influenza di questa importante arteria, l'orientamento che il PRG aveva dato in quegli anni era di realizzare un completo riassetto attraverso la separazione del traffico est-ovest, che collegava Bolognina e San Donato, da quello nord-sud in entrata e uscita dalla città e dalla Zona Fiera. Si desiderava realizzare un elemento cardine per il territo- rio, un riferimento forte: “una nuova porta” per la città. In un primo momento si pensò all'abbassamento completo del piano stradale di via Stalingrado da poco oltre il ponte di Mascarella (lo scavalco del fascio ferroviario) a poco prima della tangenziale cittadina: ciò avrebbe permesso la creazione di una via pedonale in superficie che meglio avrebbe fatto dialogare i due quartieri e sulla quale si sarebbe affacciato il nuovo edificato. L'amministrazione sostenne e poi successivamente cassò questa soluzione, giudicata troppo onerosa; ma è evidente che le esperienze dei primi anni Ottanta condotte a Parigi con il riassetto della zona della Defense e con la realizzazione del Grande Arche sarebbero state ben più che una semplice ispirazione. Oggi la nuova porta alla città è stata realizzata, ma di quel progetto di interramento di Via Stalingrado resterà solo una soluzione di semplice e parziale copertura, tale però da garantire la creazione di un percorso pedonale protetto lungo oltre un chilometro che, collegando i centri commerciali Minganti con Repubblica, unisce il quartiere Bolognina a San Donato. Una “cerniera” ispirata alla Defense MERCATO / NUOVE PROSPETTIVE Verso il grande gruppo cooperativo A cura della Redazione A 05 / N 22 / P 09 Aumentare le opportunità, limitare i rischi. Con questo obiettivo CMB e Unieco guardano a una sempre maggiore integrazione dei processi. Partendo da valori comuni. A 05 / N 22 / P 10 MERCATO / NUOVE PROSPETTIVE Tra il mese di ottobre e quello di novembre si sono verificati per CMB eventi di rilevante importanza per tracciare le linee di sviluppo che interesseranno la nostra cooperativa nei prossimi anni. In particolare lo scorso 25 ottobre, si è tenuto a Bologna un Consiglio di Amministrazione, allargato ai Quadri e ai Dirigenti di CMB, per tracciare le linee guida del nuovo Piano Industriale. In questa occasione sono stati presentati alcuni dati di bilancio e i vincoli per una pianificazione economica sostenibile da parte di Alessandro Bulgarelli e Marcello Modenese, la situazione del mercato delle costruzioni in Italia e all’estero da Ruben Saetti, alcuni cambiamenti organizzativi dovuti all’adozione dei nuovi sistemi di gestione e del progetto Linneo da parte di Francesco Aldrelli e la situazione divisionale di CMB grazie alle relazioni di Roberto Davoli, Antonio Borruso e Aldo Tognetti. L’intervento di quest’ultimo e quello del Presidente Carlo Zini, in particolare, si sono incentrati su un’analisi delle difficoltà riscontrate negli ultimi anni e sulle possibilità di sviluppo che sono cresciute grazie alla collaborazione sempre più stretta fra CMB e Unieco. Proprio in questa sede, infatti, sono emerse le potenzialità nate dall’incontro con Unieco, ormai part- ner stabile, insieme a CMB, nelle maggiori scommesse degli ultimi anni: dal Consorzio Stabile Eureca, creato per competere nelle fasce più alte di mercato; a Eureca International per affrontare l’Estero, fino ad HOLCOA per le concessioni autostradali. Inoltre, la gestione congiunta di alcuni dei più grandi cantieri conclusi e in corso, ha fornito spunti per uno sviluppo congiunto delle due imprese. Da queste premesse è maturato l’incontro allargato alle direzioni e ai Consigli di Amministrazione di CMB e Unieco tenutosi al Golf and Country Club di Colombaro lo scorso 22 novembre. In quella sede, i Presidenti delle due cooperative hanno presentato un piano di sviluppo comune: a seguire riportiamo le parti salienti del documento divulgato. CMB E UNIECO: INSIEME PER UN GRANDE GRUPPO COOPERATIVO Il documento che segue è il frutto di una riflessione sviluppata dal Coordinamento Strategico CMB-Unieco e porta a sintesi valutazioni condivise sull’esperienza positiva vissuta in questi ultimi anni, in particolare in seguito all’accordo di collaborazione e alle successive acquisizioni e impegni comuni importanti, nonché per visione prospettica delle possibili evoluzioni dello scenario di mercato. La sfida più complessa da affrontare è il passaggio da una visione basata sull’IO (l’azienda singola) al NOI (il Gruppo). Questo passaggio è una necessità, da tradurre in opportunità e dunque da gestire. Unieco e CMB sono realtà consolidate, la prospettiva di una loro sempre maggiore integrazione richiede quindi visione quanto concretezza. Il punto di partenza sono i valori che ribadiamo essere fondamentalmente coincidenti e condivisi, così come lo è la lettura dello scenario nazionale e internazionale. Il punto di arrivo è un Gruppo Cooperativo, unitario per strategia e piano industriale/imprenditoriale, capace di comprendere le specificità di Unieco e CMB, in prospettiva di sviluppo e crescita per tutto il Gruppo. La lettura “condivisa” dello scenario esterno evidenzia l’importanza della dimensione aziendale, dell’ingresso nei mercati esteri e riconosce fondamentali l’affidabilità e la reputazione, le competenze e la competitività. CMB e Unieco confermano il pensiero che insieme possano esserci maggiori possibilità di successo e opportunità, quanto minori rischi. Sottolineiamo due punti di forza dell’esperienza rispettivamente di CMB e Unieco la cui valorizzazione impone attenzione e scelte che siano rafforzative e non depressive delle competenze a oggi presenti: il radicamento sul territorio per la prima e il A 05 / N 22 / P 11 MERCATO / NUOVE PROSPETTIVE multi-business per la seconda. Rinunciare a uno o a parte di questi punti di forza sarebbe un grave errore, non sono ammessi quindi “salti nel buio” né scelte affrettate. È richiesta invece strategia e concretezza, lavoro per fasi e chiari strumenti d’attuazione a salvaguardia e valorizzazione di queste e delle altre specificità. Per raggiungere l’obiettivo di creare un Grande Gruppo Cooperativo si è stabilito di suddividere il percorso in due fasi: la prima di “Avvicinamento” e la seconda di “Formalizzazione”. Inizialmente ci si pongono tre obiettivi qualitativi e tre imprenditoriali. Obiettivi qualitativi • allargare la condivisione e ridurre la concorrenza individuando interessi comuni e proponendosi in maniera congiunta sul mercato • predisporre linguaggi comuni relativamente alle politiche delle risorse umane e finanziarie, al fine di rendere più efficace l’integrazione operativa • risolvere singolarmente situazioni di inefficienze e problematiche individuali Obiettivi imprenditoriali • sviluppare insieme l’area Grandi Lavori • sviluppare insieme l’Estero • sviluppare insieme Nuova Immobiliare, intesa come co-sviluppatori e partner industriali su importanti progetti retail e di riqualificazione urbana. Questi obiettivi potranno essere realizzati grazie alla messa in opera di strumenti organizzativi e operativi comuni: 1. LO STRUMENTO DI NEW EURECA New Eureca è la forma attualizzata del Consorzio Stabile Eureca e rappresenta il “contenitore comune” per le attività legate alle Grandi Opere e all’Estero. Nei prossimi mesi andrà definita meglio la segmentazione del mercato di competenza e dell’organizzazione puntuale di cui dotarsi. 2. I COMITATI INTERAZIENDALI I Comitati vanno ripensati e rafforzati con lo scopo di diventare un efficace strumento del percorso qualora siano dotati di: • Una chiara e coerente interfaccia aziendale • Un numero di persone ristretto e qualitativamente adatto al ruolo del Comitato • Un potere concreto (delega ufficiale) di indirizzo verso la strategia e l’operatività delle due aziende. I Comitati Interaziendali funzionano e sono utili in quanto “cinghia di trasmissione” dall’Azienda al Gruppo e dal Gruppo all’Azienda. 3. LO STRUMENTO PIANO BIENNALE CONGIUNTO I due strumenti descritti diventano efficaci se inseriti in un quadro strategico unitario, temporalmente definito e strutturato all’interno dei Piani Poliennali di Unieco e CMB. L’idea è di produrre, rispetto al biennio 2012 2013, un Piano Biennale Congiunto, che rappresenti una parte dei piani delle due aziende. In questo modo il Piano Biennale Congiunto diventa uno strumento strategico comune su cui far poggiare l’attività dei Comitati Interaziendali e da cui far derivare la strategia di sviluppo di New Eureca. In conclusione, abbiamo davanti a breve momenti difficili che possono rischiare di “schiacciarci” sull’emergenza invece che promuovere la progettualità strategica. Dovremo comunque chiedere sacrifici e motivare le persone coinvolte favorendo un senso di coproprietà verso il progetto. La creazione del Grande Gruppo Cooperativo richiederà impegno al cambiamento, ma i sacrifici saranno un investimento sul futuro: per questo motivo occorrono senso di generosità e assunzione di responsabilità, voglia di futuro e passare dal concetto di IO a quello di NOI senza dimenticare il LORO, delle nuove generazioni che ci seguiranno. A 05 / N 22 / P 12 ALTRE STORIE / NON SOLO CALCIO Incursioni 1000 parole scritte da Rudi Ghedini ✎ Argomenti a tema libero La fortuna di diventare una generazione AFFINITÁ E DIVERGENZE TRA GLI ALTRI DECENNI E NOI Generazione è un concetto imprendibile: già stabilirne la durata, l’inizio e la fine, è impresa complicata. Quella del baby boom dura almeno una dozzina di anni, quella del Sessantotto comincia a Berkeley (1964) e chissà quando finisce, quella no-global si è presto inabissata, emersa cinque anni fa la “generazione mille euro” sembra già superata, quella degli “indignati” fa sentire i primi vagiti. Diventare una generazione, è una fortuna. Vuol dire che si è condiviso con tanti coetanei qualcosa di significativo, che ha segnato la vita, distinguendola da chi è venuto prima o dopo. Per precisare i termini del discorso, riprendo le parole di un grande storico, Marc Bloch: “Gli uomini nati in un medesimo ambiente sociale, in date vicine, subiscono necessariamente influssi analoghi, specie nel periodo della loro formazione. L’esperienza dimostra che il loro comportamento, in relazione ai gruppi di uomini sensibilmente più anziani o più giovani, presenta dei tratti distintivi nettissimi. Persino nei loro contrasti, che possono essere fra i più vivaci. Appassionarsi per una medesima disputa, sia pure schierandosi su fronti contrapposti, significa ancora rassomigliarsi. Questa comunanza di impronta, venendo da una comunanza di età, fa una generazione”. È una definizione che illumina la fragilità della condizione giovanile. Diritto allo studio, libertà della ricerca, difficoltà nell’accesso al lavoro e nella progettazione dell’esistenza: intorno agli stessi problemi, periodicamente, da più di quarant’anni, si manifestano forme di contestazione alle generazioni precedenti. La “comunanza d’età” di cui parla Bloch ogni tanto scatta, raramente evolve in “comunanza d’impronta”. Difficile negare che il nucleo essenziale di una generazione sia costituito dalla possibilità di definirsi “contro”. Difficilissimo farlo, se gli ex-giovani nonché ex-contestatori vanno a sedersi dall’altra parte del banco, cambiano ruolo e tuttavia sembrano tanto simili ai successori. L’impossibilità di marcare un conflitto nega ai giovani il tempo per costruirsi legami psicologici e materiali profondi, il senso di partecipare a un destino comune. Chi è stato ragazzo negli anni Cinquanta e Sessanta, dopo il Sessantotto si è trovato di fronte a una grande novità: i giovani sono diventati una categoria. Prima, la gioventù veniva considerata solo una fase di rodaggio, un’anticamera da superare per conquistare l’età adulta. A fotografare il cambiamento sono stati il rock’n’roll e il cinema americano: i giovani si sono riconosciuti, hanno cominciato a identificarsi come soggetto, espresso i loro bisogni, contestato le idee e i valori degli adulti. La più lucida, acuta premonizione di ciò che sarebbero diventati i giovani (limitandosi ai maschi), l’ha avuta Fellini, descrivendo ragazzi insicuri, pavidi, desiderosi di andarsene, etichettati come “vitelloni”. Anni dopo, Padoa Schioppa sarebbe scivolato sui “bamboccioni”. Intanto, l’area della giovinezza si andava dilatando, gli adulti hanno iniziato a invaderla, è diventato un valore pensare o addirittura vivere come i giovani. Non è una novità che la gioventù sia la condizione più desiderabile, la prima che il Diavolo offre a Faust. Il 16 dicembre di vent’anni fa moriva Pier Vittorio Tondelli. Qual- che anno fa, un altro scrittore, Enrico Palandri, pubblicava per Laterza un libretto il cui titolo contiene la parola-chiave: “Pier. Tondelli e la generazione”. L’esordio di Palandri avvenne nel 1979 (“Boccalone”), quello di Tondelli l’anno successivo (“Altri libertini”): molti pensano che questa coppia di romanzi abbia inaugurato una nuova stagione letteraria, un nuovo sguardo generazionale. Erano anni di intensi fermenti politici, rispetto ai quali Palandri definisce la sua posizione come “laterale”; aggiunge che un simile atteggiamento gli ha provocato forti inimicizie, “forse in Italia non si sopravvive fuori dalle fazioni. In questo io e Pier eravamo molto simili, consapevoli del fatto che qualunque potere, non appena ne ha la possibilità, liquida i propri grilli parlanti”. In un altro passaggio del libro, scrive: “La nostra, la mia e di Pier, è stata una generazione di eretici. Perché se la storia è sempre storia dei vincitori, l’eresia è la storia degli sconfitti”. La tensione politica di quegli anni ha segnato una generazione, e Palandri non nega qualche rimpianto: “La sensazione che ai grandi sogni di quegli anni siano seguite solo ambizioni professionali ha paradossalmente determinato un orizzonte culturale in cui l’infanzia e l’adolescenza paiono infinite”. Sia Palandri che Tondelli (come Andrea Pazienza) frequentarono il DAMS, dove allora insegnavano, fra gli altri, Eco, Barilli e Celati. Lo scrittore polemizza con “l’esibizione di trasgressione”, così frequente nella Bologna di quegli anni. Con amarezza, esprime la convinzione che tra i cosiddetti creativi molti abbiano offerto ai coetanei l’occasione “per riconoscersi in un de- cadente e autocompiaciuto smarrimento, desideroso di far saltare tutto per aria solo per non fare i conti con quello che si voleva davvero far saltare per aria. C’era molta droga in quegli anni, c’era nei libri miei e di Pier o nelle tavole di Andrea Pazienza o in tanto rock. Che la si venda in farmacia o in una piazza, la droga non è altro che analgesico”. Da mezzo secolo, sostiene Palandri, la frattura generazionale ha perso fertilità, anzi mortifica le spinte vitali dei giovani e impedisce loro di entrare nella società in modo creativo. “Dopo una fiammata di spinelli e trasgressione, la maggior parte dei giovani diventano docili ex-giovani a venticinque anni, in Italia forse a trentacinque o quaranta: si caricano sulle spalle un mutuo che poi pagheranno per il resto della vita, ascoltando magari a casa i gruppi rock della giovinezza o facendo il tifo per qualche squadra di calcio, rassegnati a un ruolo subalterno nella propria esistenza e nella società”. Sono parole che dovrebbero far drizzare le orecchie agli ultimi giovani, almeno quelli immortalati dalla categoria degli “indignati”. Sembrano avere poca memoria, ma hanno visto i loro predecessori delusi e disillusi, hanno visto le riforme ripetutamente annunciate, ogni volta rinviate a data da destinarsi; hanno visto la società occidentale arricchirsi e chiudersi, impaurirsi e lasciarsi dominare da entità metafisiche (i fantomatici mercati). Alcuni hanno concluso che contestare le vecchie regole è l’unico modo per sviluppare intelligenza e fantasia, solidarietà e coscienza di sé. Persino per conquistarsi un futuro. A 05 / N 22 / P 13 ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO Luci e shopping sulla Paullese Il nuovo Centro commerciale Galleria Borromeo cambia il volto di un pezzo di hinterland milanese. Un esempio di recupero di una zona marginale e degradata. A cura di Paolo Ratti e Luigi Ripamonti / Fotografie di Giacomo Borsani A 05 / N 22 / P 14 ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO I naugurato a Peschiera Borromeo lo scorso 23 novembre, il nuovo centro commerciale Galleria Borromea è stato sviluppato da Ametista Srl, una società composta da CMB, Immuno Srl e Coop Lombardia. CMB si è trovata a ricoprire per l’occasione il doppio ruolo di promotore dell’intervento e di impresa costruttrice, sviluppando la progettazione esecutiva delle opere civili e delle urbanizzazioni, sia tramite l’affidamento e il coordinamento di progettisti esterni, sia attraverso il proprio ufficio tecnico. Lo Shopping Center è posizionato in un punto di grande visibilità, affacciato sulla strada provinciale Paullese, una delle principali direttrici verso la città di Milano. Con la sua presenza e con le sistemazioni esterne a corredo, rappresenta un evidente recupero di una zona marginale e degradata. L’edificio è composto da un unico corpo di fabbrica di forma poligonale, con due piani dedicati a negozi e ad attività commer- ciali, il piano terra completamente adibito a parcheggio e agli ingressi, ulteriori parcheggi al secondo livello e su parte della copertura. La restante parte, più alta e inaccessibile al pubblico, è dedicata all’alloggiamento degli impianti meccanici e delle centrali termiche. Attorno all’edificio sono dislocati altri parcheggi, il cui impatto ambientale è mitigato dall’inserimento di spazi a verde con alberature, mentre le aree per il rifornimento e lo stoccaggio delle merci si trovano sul retro dell’edificio in una zona poco visibile dal pubblico. L’accesso ai piani commerciali è garantito da tappeti e scale mobili, nonché da due ascensori panoramici con vani in vetro. Agli operatori sono dedicati ben 7 ascensori e un ampio piazzale di carico sul retro dell’Ipermercato. Il lato dell’edificio che si affaccia sulla Strada Paullese si caratterizza per gli ampi inserti vetrati, raccordati in una grande cupola, e per le quinte metalliche che lo rivestono parzialmente. Oltre a garantire la sicurezza A 05 / N 22 / P 15 ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO NUMERI SU NUMERI Caratteristiche tecniche dell’edificio Superficie coperta: 23.977,60 mq Superficie lorda di pavimento: 29.972 mq Altezza massima: 16 m Unità commerciali presenti: 98 Superficie ipermercato: 9.000 mq Valore di costruzione del centro commerciale: 45 milioni di euro Valore di costruzione opere di urbanizzazione: 7,4 milioni di euro Valore complessivo dell'investimento: 80 milioni di euro ai fini della prevenzione incendi, i vani creati per i corpi scala esterni completano le finiture della facciata, dove creano effetti di movimento e supporti utili all’applicazione di cartellonistica, di pannelli decorativi e anche di arbusti rampicanti. Gli spazi interni sono attraversati da un percorso-galleria su due livelli a forma di ovale allungato; le piazzette in cui il percorso si allarga godono dell’illuminazione di sei lucernari. La Galleria si snoda in una serie di piacevoli scorci prospettici che colgono profondità di vedute diverse, utili anche a facilitare l’orientamento e segnalare i punti di passaggio. Lungo i percorsi si affacciano i vari esercizi commerciali e le casse dell’Ipermercato. Nella piazzetta al secondo piano trovano sede un’area tavoli e i servizi di ristorazione: una vera e propria “food-court” affacciata sul lato ovest attraverso la parete vetrata, da cui ammirare gli aerei in atterraggio a Linate o il fiume Lambro che scorre nella campagna. L’edificio è stato realizzato in cemento armato prefabbricato con alcuni inserti in struttura mista acciaio e prefabbricato. Per i tamponamenti perimetrali si è optato per un sistema di pannellature prefabbricate in cemento a taglio termico, che garantisce il rispetto dei requisiti sul risparmio energetico senza dover ricorrere a un ulteriore tamponamento interno. L’intero centro è stato colorato di un vivo colore rosso, ottenuto tramite un ciclo epossil-poliuretanico che crea un effetto liscio e lucente simile alla carrozzeria di un auto. Peculiarità dell’edificio è il gran numero di scale di sicurezza esterne in acciaio sui 4 lati, che mettono in comunicazione le vie di fuga dei 2 piani commerciali con la copertura e il piano terra. Sui lati est e ovest questi percorsi sono stati distanziati dai prospetti per consentire l’accostamento dei mezzi di soccorso e di carico/scarico: si crea così un nuovo fronte metallico di scale incorniciate da quinte semitrasparenti, potenziale supporto per la crescita di rampicanti. Le quinte metalliche, sovrapposte per ampie porzioni ai prospetti, sono state ottimizzate in fase di progetto esecutivo grazie a pannelli di rete stirata in alluminio anodizzato, un materiale più leggero, durevole e luminoso dell’acciaio verniciato. Completano i rivestimenti esterni alcuni inserti in alucobond color antracite, che ben si armonizzano col colore rosso e con le parti metalliche a vista. I due lucernari a forma ellittica sono notevoli per dimensione e struttura, con una cupola a luce libera di 30 per 20 metri. Particolare interesse riveste il sistema di ambientazione nei due piani, che sfrutta le forme a nastro in cartongesso poste a soffitto e riprese dal disegno geometrico del pavimento in marmo. Dal punto di vista impiantistico il progetto si allinea coi più moderni standard qualitativi, nell’ottica di garantire un minor impatto ambientale e una riduzione dei costi di esercizio. L'impianto di climatizzazione invernale ed estivo si avvale di un impianto geotermico che sfrutta le acque di falda mediante sei pozzi di presa e di resa; in questo modo si riesce a climatizzare l’intero centro senza ricorrere al gas (che viene utilizzato solo in minima parte per compensazione). Prima di venire re-immessa nel suolo, la stessa acqua viene utilizzata per l’irrigazione esterna degli spazi verdi, mentre l’acqua calda sanitaria dei bagni pubblici e delle ristorazioni è prodotta con il sistema del solare termico. Per gli impianti elettrici si è fatto ricorso a sistemi di illuminazione ad alte prestazioni, con l’utilizzo massiccio di LED per l’illuminazione della galleria e dei posti auto esterni. Nel parcheggio in copertura è stato integrato un impianto fotovoltaico (Potenza: 200 Kw). In fase propedeutica, sono state inoltre realizzate opere di presidio e protezione di un collettore fognario di notevoli dimensioni (2 metri di diametro) che passa in aderenza al centro stesso e che per anni ha costituito un reale impedimento a tutta l’iniziativa. Una brillante soluzione ingegneristica trovata da CMB è stata quella di creare un sistema di protezione completamente ispezionabile mediante lastre interconnesse con sistemi meccanici. Infine, la creazione di una strada di oltre 3 km parallela all’ex SS 415 Paullese ha l’obiettivo di migliorare la viabilità e alleggerire la pressione sulla città, mentre nuovi percorsi alberati e ciclabili contribuiscono alla riqualificazione di ampie aree degradate. EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO SCANNER a I soci fotografano A 05 / N 22 / P 16 A cura di: Andrea Rosa 1 2 EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO A 05 / N 22 / P 17 Fabio Cucchi LA MIA MARRAKESH Sono nato a Busto Arsizio nel 1975 e ora vivo a Busto Garolfo. In Cmb Divisione Lombardia mi occupo della gestione dei cantieri di edilizia residenziale e cimiteriale. La mia passione per la fotografia è abbastanza recente, da quando l’avvento del digitale ha reso più accessibile quest’arte. La mia passione per i viaggi e per le altre culture mi ha portato dapprima a fotografare di tutto e poi, con il tempo e lo studio più approfondito degli strumenti a mia disposizione, a dedicarmi a dare un senso artistico ai miei reportage, come quello da cui ho tratto le foto che vedete in queste pagine. Grazie al circolo fotografico dove sono iscritto ho imparato cosa significhi fotografare. Con l’aiuto di professionisti e non, e grazie ad esperienze di workshop vissute intensamente, ho capito che non è la macchina fotografica che conta, ma è la persona che sta dietro l’obbiettivo che crea l’immagine e ne trasmette le emozioni a chi la guarda. 3 1. Accadde nel suk 2. Controcorrente 3. Frenesia 4. La conceria 5. Gradazione cromatica 6. Via di qua 4 5 6 A 05 / N 22 / P 18 OPINIONI / HOUSEORGAN IN CORSO Il "giornalino" un anno dopo il restyling A un anno di distanza dal restyling di inCorso, festeggiamo il primo compleanno con un’indagine di gradimento fra i lettori. Ne abbiamo scelti alcuni – un piccolissimo spaccato – in modo casuale, senza ambizioni di esaustività e per un’analisi non statistica. Lettori comunque diversi per ruolo professionale, provenienza geografica e appartenenza generazionale, sicché il quadro che emerge è quanto mai articolato: il giornalino è autoreferenziale, il giornalino non lo è; le fotografie sono belle, le fo- tografie non rendono la bellezza delle opere realizzate; inCorso dovrebbe scavare di più, inCorso dovrebbe far parlare i protagonisti… Una raccolta preziosa di stimoli, suggerimenti, critiche e apprezzamenti per i numeri ancora da scrivere. Visti attraverso il “giornalino”, questi nostri anni difficili si traducono in una carrellata di cronache, inaugurazioni, nuove acquisizioni e innovazioni tecnologiche ed organizzative. Emerge l’anima di una CMB vitale, impegnata ad A cura di Paolo Zaccarelli affrontare difficoltà interne ed esterne, ma anche capace di riflettere in una gazzetta la propria complessità organizzativa grazie al contributo dei protagonisti diretti. A partire dai prossimi numeri, la redazione si impegnerà a fare di inCorso uno strumento sempre più trasparente e autonomo, che sia in grado di dar voce a una pluralità di soci e lavoratori, conservando altresì un taglio professionale. Auguri ai lettori, ai collaboratori e alla redazione. A 05 / N 22 / P 19 OPINIONI / HOUSEORGAN GIOVANNI FREDA GIOVANNI NOCITO Ho l’abitudine di leggere inCorso appena mi arriva. Apprezzo il profilo semplice senza fronzoli. Nella stesura degli articoli, il mio consiglio è di fare qualche riferimento in più agli operai, alle persone che hanno lavorato. Fa sempre piacere essere ricordati. Ricevo pareri positivi anche dai soci della Divisione Lazio, soprattutto da coloro che, lavorando in cantiere, si sentono poco coinvolti nella vita imprenditoriale di CMB. L'infor- ALESSANDRA SABBATINI Il pregio più grande ritengo sia la veste grafica, migliorata rispetto al passato, con un indice molto pratico e alcune chicche come il “terno al lotto” e le mini-caricature dei curatori dell’articolo. Alla freschezza della veste grafica si contrappone spesso la pesantezza degli articoli, spesso troppo tecnici e prolissi. Si parla sempre di cantieri o ap- palti in lavorazione, ma poco della “vita”della cooperativa, che non sempre significa solo “vita di cantiere”. Un punto di demerito anche per le foto, che a volte non rendono onore alla grandiosità delle opere. ANDREA RAVIOLO A me, "Il giornalino CMB" piace. Mi piace con il suo formato, di difficile collocazione sullo scaffale di un collezionista, un formato a prova di fotocopia, per lo meno quanto un registro Buffetti. Mi piace il taglio attuale e al tempo stesso retrò, il passato remoto e il presente, i volti dei redattori in stile Ricoh, le incursioni metropolitane di Rudi e quelle informatiche di Luca P. Personalmente continuerei ad aggiungere nuove "incursioni" da parte dei dipendenti, ognuno coi suoi interessi personali e le sue passioni, a volte tenute nel cassetto. Immagino una rubrica dove trovano spazio articoli come “Così prende forma la mia torta di mele”, o “Quel film incomprensibile che, alla quarta visione, sono riuscito a comprendere”. SIMONETTA ARLETTI Leggo con particolare attenzione ciò di cui sono meno informata, le notizie dalle altre Divisioni e tutto quel che riguarda gli aspetti sociali, per esempio il progetto Malawi. La parte istituzionale è ben rappresentata. Chi è fuori dalla cooperativa penso a mio padre e quindi ai soci sovventori - lo legge con molto interesse. Per loro è un mezzo importante per rimanere informati. mazione è tecnica al punto giusto: entra nei cantieri più importanti facendone conoscere le luci (e forse quelle che mancano sono le ombre...). In generale, il mio consiglio è di alzare il senso critico, in modo costruttivo. Su alcune tematiche bisognerebbe "scavare" di più intervistando le persone coinvolte a più livelli e riportarne le riflessioni. Mi piacerebbe che ci fosse un appuntamento fisso con le opinioni e le storie dei soci. So che non è facile coinvolgerli ma penso che valga la pena. ANDREA BENATTI È un giornale eminentemente tecnico, ma non guasterebbe un’impostazione più leggera: penso che alcuni argomenti siano accessibili ai soli addetti ai lavori. Il mio consiglio è di aumentarne la leggibilità trattando tematiche più “folcloristiche”, insomma degli spaccati della vita quotidiana in CMB. Ottima la ricerca delle foto storiche, che potrebbe essere arricchita da qualche racconto del passato. MARCO FEGGI Se posso dare un consiglio, per i dipendenti con un ufficio in sede praticherei una diffusione diretta, risparmiando i soldi della spedizione. Sinceramente apprezzerei una versione on-line: meno carta, meno spese. RENZO SALGARELLA L'impostazione grafica risulta gradevole, ma gli articoli hanno spesso un contenuto istituzionale, un po’ asettico e poco coinvolgente: si deve pensare soprattutto alla comunicazione verso i soci lettori operai, mentre la parte impiegatizia, soprattutto di sede, ben conosce i temi e possiede strumenti più appropriati per capirli. In questo momento critico, sarebbe interessante inserire qualche riflessione dei massimi dirigenti sulle strategie di CMB. Si potrebbe pensare a una rubrica sulle opinioni dei soci, anche se questo potrebbe risultare assai pericoloso. FLAVIA BISSOLI Trovo sempre interessanti gli articoli sui vari cantieri, che mi sembrano ben scritti e con il giusto grado di approfondimento (belle anche le foto). Il fatto di farli prevalentemente scrivere dai tecnici che ci hanno lavorato mi sembra una buona idea. Manca forse una rubrica A che punto siamo sul progetto con UNIECO. SANDRO FRANZOSO La nuova facciata mi sembra più giovane, adatta a catturare l'attenzione di un pubblico sempre più articolato: un aspetto importante nell'aprirsi ai nuovi mercati e ai nuovi partner. Si nota un certo "cambio di passo". Sul piano dei contenuti trovo apprezzabile anche il posizionamento delle rubriche Correva l'anno e Pagine IT, che ci ricordano da dove veniamo (per tenere i piedi sempre ben piantati nella genesi della Cooperativa) e ci dicono dove siamo/dobbiamo arrivare. PAOLO NEVIANI Condivido lo stile informativo: apprezzo il fatto che inCorso non sia un organo autoreferenziale, ma una fonte equilibrata di notizie. GIUSEPPE TESTI Il giornalino è un validissimo strumento che deve raccontare anche esperienze passate, sia negative che positive, affrontate dai vecchi soci. Il passato forma il futuro e non viceversa. Mi piacerebbe quindi che queste storie di vita, attraverso questo giornalino e le persone in grado di raccontarle, arrivasse- ro alle nuove generazioni. QUELLI DELL' AGENZIA DI COMUNICAZIONE Per noi di Hic adv, inCorso si manifesta come una serie di file sulla mail che arrivano a sgoccioli nell’arco di qualche settimana. Ci sono gli articoli che non bisogna toccare, altri che necessitano di interventi massicci per diventare più fluidi. Il gergo delle costruzioni rimane un mistero tale che a volte dobbiamo aggiustare le frasi affidandoci all’analisi logica, senza troppo domandarci cosa vogliano dire. Da quando inCorso ha goduto di un restyling, poi, è divertente sbizzarrirsi coi titoli, l’impaginazione, i box. La cosa più appagante è avere una bella foto per il Retroscena, la peggiore non trovare neanche uno scatto adatto alla copertina. Quando il numero è pronto, avviene l’incontro con Paolo Zaccarelli e Francesca Martinelli. Allora si contratta sulle righe di troppo o sul valore di una foto, alla ricerca della misura perfetta fra forma e contenuto. PAGINE IT / NOVITÀ IN AZIENDA PAGINE I.T. A cura di: Luca Padovano Nuovi strumenti, nuove tecnologie, nuove relazioni ORACLE E-BUSINESS SUITE: L’ALBA DI UNA NUOVA ERA Si accendono i motori del Sistema destinato a cambiare in meglio le interazioni fra colleghi, clienti e fornitori. Il viaggio ha inizio. “Alla fine di questo percorso, CMB potrà contare su un sistema avanzato e moderno che permetterà di affrontare le nuove sfide di un mercato sempre più complesso” A lla fine ce l’abbiamo fatta. Dopo mesi di lavoro, centinaia di ore spese in incontri, verifiche, analisi, progettazione, speranze e timori, finalmente il nuovo sistema informativo basato su Oracle eBusiness Suite è partito. Dai primi giorni di dicembre, in un processo di attivazione che durerà qualche mese, gli elementi del sistema verranno progressivamente “accesi” e resi operativi e funzionanti su CMB (che è stata la prima a cominciare), poi sulle altre Società del Gruppo. Siamo partiti attivando la fatturazione attiva e la Tesoreria; poi toccherà ai fornitori, alla gestione documentale, al sistema di Project Management, agli acquisti, per poi arrivare, un po’ più avanti, ai sistemi a supporto della gestione del cantiere. Alla fine di questo percorso, CMB potrà contare su un sistema avanzato e moderno che permetterà di affrontare le nuove sfide di un mercato sempre più complesso, complicato e competitivo, grazie a quella che si definisce una “architettura abilitante”, ovvero un insieme di componenti software, processi applicativi e funzioni operative che potrà evolvere assieme alle esigenze della Cooperativa. Il difficile viene adesso, perché nei prossimi mesi saremo tutti impegnati a mettere in servizio il sistema, a migliorarne l’efficacia operativa, ad abituarci a nuovi modi di lavorare e a interagire in modo diverso con i nostri colleghi, con i clienti e i fornitori. In questo modo contribuiremo a giustificare coi fatti l’investimento, trasformando il sistema in vero e proprio strumento di miglioramento continuo, efficienza e competitività. Ma adesso non vogliamo pensare a quanto rimane ancora da fare. Vogliamo voltarci un attimo indietro, verso la strada che abbiamo percorso finora, che è stata lunga e faticosa. E quindi ringraziare tutte le donne e uomini che hanno permesso di arrivare fin qui e che sono riusciti, in pochissimi mesi, a recuperare un gap in tecnologie e strumentazioni che sembrava incolmabile. Grazie ai Process Owner e ai Key User e a tutti i membri dei gruppi di lavoro, che hanno sottratto tempo alle loro già pesanti attività giornaliere, sacrificando il loro tempo libero, per individuare i requisiti del nuovo sistema e verificarne la funzionalità operativa. Grazie a tutti i membri dei Sistemi Informativi, che hanno analizzato e disegnato il sistema, coordinando le attività operative e il rapporto con i Partner. A 05 / N 22 / P 20-21 I PUNTI CRITICI DELL’ATTUALE SISTEMA INFORMATIVO CMB • parco applicazioni variegato e poco connesso • informazioni sparse, duplicate, difficilmente reperibili • sistema vicino al «punto di saturazione» e inadeguato alle nuove sfide OBIETTIVI DEL PROGETTO LINNEO • implementare un sistema informativo Corporate, migliore dei Sistemi delle imprese concorrenti, utilizzando le nuove tecnologie • integrare dati e processi, consentendo alle persone di comunicare e collaborare in modo più efficace ed efficiente • incrementare la capacità di offerta, con informazioni di ritorno dalla produzione allo Studio Lavori • incrementare la capacità di governo del ciclo produttivo, facilitando l’organizzazione, la pianificazione, l’esecuzione e il monitoraggio delle attività, portando a fattor comune le “best practice” aziendali • incrementare la capacità di previsione, con strumenti che permettano di raccogliere i dati e di convertirli rapidamente in informazioni e conoscenze per intraprendere le azioni più appropriate • consentire alle persone di concentrarsi sulle attività a maggior valore aggiunto CONDIZIONI PER IL SUCCESSO DEL PROGETTO LINNEO Grazie allo Steering Committee, che ha indicato la rotta, mantenuto i rapporti con la Direzione e seguito e supportato costantemente i gruppi di lavoro, non facendo mai mancare le risorse necessarie. Grazie ai nostri Partner, Reply, IBM, Piteco e tanti altri, che ci hanno aiutato a disegnare il sistema, a realizzarlo, a sviluppare le attività formative e a implementare i componenti HW/SW necessari. E grazie a CMB, che ha capito che era giunto il momento di mettere al centro l’Information Technology e i sistemi informativi per migliorare efficienza e competitività dell’impresa. CMB che ci ha creduto, ha investito e pazientato. Insomma, grazie a tutti. E in bocca al lupo per le prossime sfide. • è necessaria una stretta collaborazione tra IT e Business • le critiche al Sistema devono concludersi con proposte di miglioramento • i dati vanno inseriti tutti, al momento giusto, correttamente • la partecipazione all’utilizzo del Sistema non ammette deroghe ORACLE E-BUSINESS SUITE, IN BREVE • è un progetto complesso e impegnativo, che coinvolge tutta l’Azienda: non è un progetto IT, ma di tutta CMB • è innovativo per la parte Project Management, operatività sul Cantiere/ Servizio, Business Intelligence • dà senso alla fatica di centinaia di persone, che ogni giorno inseriscono migliaia di dati affinché possano concorrere a portare conoscenza a se stessi e all’Impresa • serve a integrare dati e processi, a consentire alle persone di comunicare e collaborare in modo più efficace ed efficiente • serve a meglio organizzare, pianificare, monitorare, prevedere, decidere: un vero e proprio miglioramento competitivo MERCATO / CHI SCENDE E CHI SALE Classifiche 2011 A 05 / N 22 / P 22 Edilizia e Territorio n. 40 - 24/29 ottobre 2011 S e il 2009 aveva fatto registrare un pesante calo dell’utile (-44,8%), il 2010 si è attestato su risultati ancora più negativi con un crollo del 58,7%: la crisi tocca ormai nel vivo anche le imprese al vertice del mondo dell’edilizia. La contrazione del mercato sia pubblico che privato fa registrare, per le prime 50 società, un misero incremento dell’1,7% (1,3% nel 2009) del valore della produzione complessivo, mentre il portafoglio ordini si incrementa di un 8,3% (13% nel 2009). L’andamento della componente estera si attesta a un 36,8% a fronte di un 37,4% e 33,3% nelle classifiche dei due anni precedenti. A causa di una progressiva riduzione dell’attività, la redditività delle prime 50 imprese non può non soffrire con l’Ebitda (margine operativo lordo) che scende del 5,1% e l’Ebit (margine operativo netto) del 22,2%, mentre l’utile netto decrementa del 58,7% dal 2009 al 2010. Anche per CMB il 2010 è stato un anno di luci e ombre, nel quale la cooperativa è rimasta ancorata alla Top 10, pur con una flessione del giro d’affari consolidato che si è riflesso su una forte contrazione della redditività. Dal punto di vista commerciale, d’altra parte, il portafoglio lavori supera la soglia dei tre miliardi e assicura così circa cinque anni di produzione; la sua composizione, per il 53% da concessioni, garantisce ricavi da gestione nel lungo periodo. LA CLASSIFICA 2011 Posizione Società Valore della Produzione 2010* Impregilo Astaldi Salini Costruttori Pizzarotti Bonatti CMC Condotte Unieco Ghella CMB Rizzani De Eccher Pavimental Coopsette Grandi Lavori Fincosit Ing. Mantovani Maltauro Itinera Consorzio Etruria Bentini Dec Vianini Lavori Baldassini-Tognozzi-Pontello Impresa Claudio Salini Cesi 2.062.321 2.044.768 1.122.823 954.924 823.104 805.792 741.250 705.190 621.503 565.582 482.609 467.594 438.095 416.079 413.301 403.584 339.788 327.612 325.811 313.349 291.362 281.637 250.160 248.782 248.241 2010 2009 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 1 2 3 4 7 6 5 10 8 9 14 13 21 15 11 20 12 25 17 23 16 19 28 18 Variazione Percentuale 2009/2010 -24,2 9,2 -2,8 30,0 24,9 12,6 2,0 35,6 -4,7 -10,6 19,1 70,5 0,0 49,0 2,4 -19,3 21,2 -33,6 59,4 9,1 25,3 -21,2 -13,2 31,2 -16,0 % dei ricavi su mercato estero 78,1 56,0 64,6 21,8 73,0 49,9 26,3 0,0 82,0 0,0 79,3 2,0 2,7 11,4 0,0 9,0 0,1 25,0 92,0 0,0 0,0 0,0 9,7 8,0 0,0 Utile al netto delle imposte 2010 Variazione % 2010/2009 130.757 63.523 31.052 25.460 42.123 12.552 7.196 13.572 13.005 7.603 16.396 171 508 6.258 22.249 -5.414 7.843 -137.197 3.214 501 29.300 -192.381 865 1.172 1.331 * "Edilizia e Territorio" utilizza valori civilistici del Bilancio Consolidato, che corrispondono al giro d'affari gestionale di 616,1 milioni di euro. 60,4 10,6 n.s. 20,0 -8,1 -2,0 53,3 -43,1 -60,3 -43,6 1,2 n.s. -83,7 -17,9 28,3 n.s. 19,2 n.s. 116,1 n.s. 38,9 n.s. -82,8 n.s. n.s. Portafoglio Ordini al 31/12/2010 23.119.782 9.014.000 9.923.483 3.735.892 1.004.941 2.962.000 3.761.678 1.405.553 3.462.429 3.044.400 1.758.629 904.089 3.408.269 2.158.000 2.500.000 3.102.000 3.000.000 1.734.000 389.525 992.953 825.000 1.015.000 2.030.184 731.863 587.000 Variazione % 2010/2009 11,3 -0,2 116,3 -5,9 -12,9 1,1 -5,2 -1,1 30,1 12,2 64,0 1,7 9,6 -11,2 -10,7 9,5 7,1 -22,0 -24,8 -17,7 -19,5 -35,7 -4,4 -18,2 3,5 A 05 / N 22 / P 23 FLASH / DAL MONDO CMB Brevi ma intense ✄ Ritagli di vita cooperativa VENETO INFRASTRUTTURE VARIANTE DI VITTORIO VENETO Con l’udienza del 25 ottobre 2011, il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza di ricorso promossa dal secondo classificato, confermando la posizione già espressa dal TAR e dando così validità all’aggiudicazione dell’appalto relativo alla Variante di Vittorio Veneto al Consorzio Eureca, capogruppo di ATI. Si tratta di un appalto integrato della società ANAS (che prevede sia la progettazione esecutiva dell’opera che la sua costruzione), aggiudicato secondo la modalità dell’offerta economicamente più vantaggiosa. I lavori prevedono la realizzazione della Variante al tratto della Strada Statale n.51 di Alemagna, che ad oggi attraversa il centro storico della città di Vittorio Veneto (TV) provocando la congestione del traffico urbano. L’appalto consiste principalmente nella realizzazione di una galleria di 1.500 m, il Traforo di Sant’Augusta, che costituisce il nucleo centrale dell’opera e presenta una critica interferenza con il canale di adduzione idrica della vicina centrale ENEL. I lavori saranno infine completati da tre rotatorie, una galleria artificiale e una porzione di nuova viabilità con importanti interventi di mitigazione acustica. Il contratto è stato stipulato lo scorso 6 dicembre. uguri MILANO EURECA VERSO L'EXPO Il Consorzio Eureca, in raggruppamento con C.C.C., Vitali e C.I.C., si è aggiudicato in via definitiva l’intervento per la nuova viabilità di accesso all’area dell’Expo 2015, commissionato da Infrastrutture Lombarde Spa. L’opera si inserisce nel complesso e articolato sistema di azioni di innovazione e potenziamento urbano finalizzato a valorizzare il territorio lombardo e a creare un forte impatto visivo su coloro che accederanno alla città da nordovest. Il complesso - aggiudicato tramite una gara di appalto concorso che ha visto coinvolti fra i progettisti gli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel - prevede la realizzazione di una galleria artificiale di circa 1.180 m, che sorpassa l’area in via di riqualificazione di Cascina Merlata, per poi proseguire dopo una rotatoria, con un’importante opera in viadotto. Quest’ultima, dopo un primo superamento dello scalo ferroviario di Milano Certosa scavalcherà l'autostrada A4 Milano-Torino con una struttura appesa a doppio arco asimmetrico, l'autostrada A8 Milano-Laghi con un viadotto ad archi l'area Expo e con un ardito ponte strallato ad arco inclinato. Il particolare gioco prospettico degli archi caratterizza l'originale profilo, che ricorda il leggendario mostro di Loch Ness. Tant’è che l’opera è stata soprannominata "Nessie" dal gruppo di lavoro. Con l’avvicinarsi delle feste natalizie, il Consiglio di Amministrazione e tutta la redazione di inCorso porgono i loro migliori auguri ai Soci e ai lavoratori di CMB. Anche quest’anno, CMB ha scelto di effettuare una donazione a favore dell’Associazione Internazionale “Medici Senza Frontiere”, organizzazione onlus che da quaranta anni offre soccorso medico gratuito a milioni di persone. Una realtà indipendente, non legata a partiti politici o a confessioni religiose, senza scopo di lucro: con il sostegno anche di CMB, quest’anno MSF continua a occuparsi dell’emergenza di Haiti, dove sta allestendo il nuovo ospedale di Tabarre nella capitale Port-au-Prince. IN CORSO RETROSCENA