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LA
LA STAMPA
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QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
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LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 246 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Ucraina, la fragile tregua
L’emergenza in Sierra Leone
Vendute dalle diocesi in crisi
Ancora spari e razzi
La pace che non c’è
«Ebola, siamo già
in quarantena»
Officine e night club
Le ex chiese ferite
Scambio di accuse tra filorussi
e soldati di Kiev sulla responsabilità
per le esplosioni: morta una donna
Franchetti e La Mattina A PAGINA 9
Il racconto di una volontaria italiana
La scienziata: ma isolare le comunità
rischia di creare tensioni sociali
Paci E UN COMMENTO DI Tognotti A PAG. 13
Sempre più edifici di culto sconsacrati
subiscono cambi d’uso. Il cardinale Re:
vigilare sulle trasformazioni improprie
Galeazzi e Tornielli A PAGINA 17
La strategia anti-Isis
Comizio di chiusura alla Festa dell’Unità. Marchionne a Cernobbio: il governo scelga tre cose e le faccia
Obama: nuovi
attacchi,
ma niente
truppe in Iraq
Renzi, offensiva nel Pd
“Non accetterò veti”
Barack Obama spiega agli
americani la strategia per
battere l’Isis. Il presidente
Usa illustrerà mercoledì il suo
piano: ci sarà una coalizione
internazionale. «Dobbiamo
andare all’offensiva», ha detto
l’inquilino della Casa Bianca,
«ma senza inviare truppe in
Iraq». Mastrolilli e Todd A PAG. 8
1
I CONFINI
CREDIBILI
DELLA NATO
L’offerta del premier alla minoranza: segreteria unitaria
1 Asse anti-austerity dei nuo-
LA DEMOLIZIONE DEI TOTEM
FEDERICO GEREMICCA
C
itato a ripetizione da Manuel Valls e Pedro Sanchez, definito addirittura «la
speranza» dell’Europa e della sinistra
europea, Matteo Renzi - magari con sua stessa
A PAGINA 3
vi laburisti europei e appello all’unità del Pd «perché in ballo
non c’è il mio destino ma il Paese». Matteo Renzi chiude la festa dell’Unità e prova a fermare
le critiche interne. Marchionne
a Cernobbio: il governo scelga
tre cose e le faccia.
Baroni,
Manacorda, Nicoletti, Schianchi,
Spini e Zatterin DA PAG. 2 A PAG. 7
INTERVISTA A VALLS
“In Europa con Matteo
la sinistra ha più peso”
Il premier francese: dobbiamo voltare
pagina e abbandonare i vecchi dogmi
Alberto Mattioli A PAGINA 5
A DIECI GIORNI DAL REFERENDUM SECESSIONISTI AL 51%. MURDOCH: CARA LONDRA, È TARDI PER RIMEDIARE
ROBERTO TOSCANO
«I
l piano di Putin
per salvare la
Nato» è il titolo
provocatorio di
un lancio della
Bloomberg News sul vertice
conclusosi a Cardiff venerdì.
L’irredentismo revanscista
di Putin sembra oggi confermare, infatti, che la Nato resta un’insostituibile garanzia
contro l’alterazione violenta
dello status quo geopolitico
in Europa.
Rispondendo alla sfida di
Mosca, la Nato avrebbe in
questo modo l’occasione di
rinnovare lo storico impegno
che non solo ha scongiurato,
negli anni della Guerra Fredda, un’aggressione sovietica,
ma ha contribuito, come previsto nella geniale intuizione
di George Kennan, alla sconfitta del sistema sovietico
nella storica partita con l’Occidente.
Ma le cose non stanno esattamente così. Non solo perché la Russia di oggi non ha né
il peso militare né le ambizioni ideologiche dell’Urss, ma
perchè è la stessa lettura della storia della Guerra Fredda
a richiedere un’essenziale
puntualizzazione.
9 771122 176003
40908
CONTINUA A PAGINA 25
Scozia indipendente, i sì in vantaggio
IL RAGAZZO DI NAPOLI
Se il corpo
è esibito
per odio
MARCO NEIROTTI
L’
immobilità
della
morte è anche immagine del grido di
dolore e disperazione dei vivi. Nell’arte, fin dalle raffigurazioni della deposizione
di Cristo, essa ha vestito di
orrore e pietà il martirio.
Nella cronaca di guerra ha
diffuso come un respiro
atroce le solitudini e le dimensioni immense dei conflitti. Nella cronaca quotidiana, quella dell’ordinaria
violenza domestica o di
strada, ha racchiuso in un
volto spento, in un corpo afflosciato a un angolo di via
l’assurda e frettolosa fatalità della fine.
Sempre con pietà: sgomento addolcito dalla pietà,
orrore impastato di pietà,
ribellione intrisa di pietà.
CONTINUA A PAGINA 15
Piedimonte e Ruotolo ALLE PAG. 14 E 15
LE NORME IN ARRIVO
La (confusa)
rivoluzione
del divorzio
CARLO RIMINI
L
Il picnic di alcuni simpatizzanti del fronte del Sì sotto i cartelli che inneggiano all’indipendenza della Scozia
RUSSELL CHEYNE/REUTERS
a lettura delle norme
relative alla separazione e al divorzio contenute nel decreto-legge sulla
giustizia civile è un’esperienza
che suscita, allo stesso tempo,
entusiasmo e sconforto.
Partiamo da un dettaglio,
nascosto nel corpo dell’art.
19 apparentemente dedicato ad un tema lontano dalla
crisi del matrimonio: «Misure per l’efficienza e la
semplificazione del processo esecutivo».
Rizzo e Sabadin PAG. 10-11
CONTINUA A PAGINA 25
FERRARI IN CRISI
IL CASO
Gp di Monza, Alonso si ritira
Marchionne su Montezemolo
“Nessuno è indispensabile”
Dalla tavola al cinema
la cucina vegana è diventata
un fenomeno che divide
Doppietta della Mercedes, Raikkonen solo nono
L’ad di Fca: sei anni senza vittorie. Abbiamo i piloti
migliori e non possiamo partire così indietro
Il successo del film «Hungry Hearts» a Venezia
riaccende il dibattito. Calabrese: dieta incompleta
Veronesi: è salutare, però attenti alle nevrosi
Chiarelli, Chiavegato e Mancini ALLE PAGINE 32 E 33
Ferrigo, Salemi e Tamburrino A PAGINA 18
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
U
CENTROSINISTRA
LA FESTA DEL PD
Renzi: segreteria unitaria ma niente veti
L’offertaallaminoranza.Poil’affondo:iononmolloenonaccettolezionidaitecnicicresciutinellaPrimaRepubblica
L’autunno sarà caldo?
Non sottovalutiamo
le difficoltà dell’Italia,
ma faremo scelte
difficili e non temiamo
responsabilità
PAOLO BARONI
INVIATO A BOLOGNA
Lo aveva detto sabato nel bresciano parlando agli imprenditori e lo ha ripetuto ieri dal
palco della festa dell’Unità.
«Io non mollo», urla Matteo
Renzi nel suo primo comizione da segretario e la gente di
Bologna gli regala uno degli
applausi più scroscianti. L’avvertimento vale per i gufi,
quelli che continuano a vedere sempre nero, e per i tecnici
«cresciuti all’ombra della prima Repubblica» che pretendono di spiegarci sempre tutto e sbagliano ogni previsione.
Ma vale anche per il partito.
«Mettiamoci al lavoro e
proviamo a cambiare sul serio
le cose – dice Renzi -. Questa
Italia o la cambiano noi, o non
la cambia nessuno». Per questo insiste: «Io non mollo di
mezzo centimetro. E noi la
cambieremo l’Italia, ma non a
testa bassa bensì a testa alta,
perché abbiamo preso il 41% e
quelli che criticano e ostacolano li guardiamo negli occhi,
perché questa volta non ce n’è
per nessuno, questa volta le
facciamo le riforme». Quelle
istituzionali, per le quali, tra
l’altro, assegna un caldo attestato di stima al presidente
Napolitano, ma anche quelle
economiche, della giustizia civile, e soprattutto quella della
scuola. Che deve diventare
oggetto di una vera campagna
porta a porta condotta in parallelo da governo e partito.
Che in questo modo avrà finalmente una missione da
compiere.
Già, il partito. Forte del 41%
di consensi, Renzi tira dritto
per la sua strada, ringrazia
con affetto e fa commuovere
un ex avversario come Bersani, ringrazia tutti gli ex segretari a partire da Epifani, poi
cita sia Cuperlo che Civati, e
snobba chi lo critica. Come
D’Alema. È vero che per fine
La riforme non sono
inutili, insignificanti,
anzi uno scandalo, noi
portiamo avanti, sia
pure con modifiche,
la legge elettorale e la
riforma costituzionale
Voi siete il partito
più votato in Europa,
un partito che
rappresenta una
speranza in Europa
Matteo Renzi
presidente del Consiglio
e segretario del Pd
settimana ha intenzione di varare una nuova segreteria unitaria, «perché nessuno può fare
da solo», epperò mette anche
subito in chiaro il suo Pd deve
essere un partito dove si discute si litiga pure, ma «nessuno
può avere un potere di veto». Le
primarie, ormai, sono cosa passata e «se qualcuno vuole la rivincita sappia che dovrà aspettare il novembre del 2017», ovvero la fine del suo mandato da
segretario. «Se qualcuno invece vuole lavorare sappia che già
domani mattina si può cominciare. Ci sono tante cose da fare
che non possiamo permetterci
di litigare».
La carta del 41%, quella marea di voti raccolti alle europee,
Renzi insomma la gioca un po’
in Italia («questo consenso così
ampio ci impone di attuare il
cambiamento anche per chi
non ha la nostra storia ma vuole
condividere con noi il futuro del
Paese»), e per questo è pronto
pure a riscrivere la gerarchia
dei valori proclamando che merito, talento e qualità «sono valori di sinistra». Ma soprattutto, il premier, la partita da ieri
se la gioca a tutto campo in Eu-
MA L’UNITÀ FINISCE
NEL DIMENTICATOIO
STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE
«Ci ha sganciato, su di noi nemmeno una parola», si sfoga su
Facebook Anna Tarquini, uno
dei sessanta redattori dell’Unità
ormai a spasso da 40 giorni.
«Aveva detto, mi spiace farò di
tutto… Che grettezza» aggiunge Ninni Andriolo, firma del politico. Laconico il tweet del vicedirettore Piero Spataro. «Bella
giornata a Bologna, bel discorso
ma caro @matteorenzi una parola sull’Unità potevi dirla». Du-
ro il Comitato di redazione: «Silenzio inquietante, che delusione». A Roma, dove grazie al lavoro volontario è stato fatto ripartire il sito internet del giornale, ieri i poligrafici appena terminato il discorso del premier han-
ropa, dove Renzi ritaglia per
l’Italia il ruolo di guida. Scherzando ieri il premier l’ha ribattezzato il «patto del tortellino»,
ma vedere sullo stesso palco assieme a lui il premier francese e
i giovani nuovi leader dei partiti
socialisti spagnolo, olandese e
tedesco, oltre a fare un certo effetto, conferma a pieno la centralità di una forza politica (e
poi di un governo), come dice
Renzi, «vista come una speranza in tutta Europa». Che farà
della crescita la sua bandiera,
innanzitutto pressando la Commissione europea perché il piano da 300 miliardi promesso da
Junker sia varato sul serio. E
che continuerà sulla strada degli 80 euro, «un atto di giustizia
sociale», ma anche «un’idea
nuova di società», che punta ad
aumentare i redditi non a ridurli e a valorizzare di più l’export
delle nostre imprese. «Certo ammette Renzi - ci sono tante
scelte difficili da compiere di
qui ai prossimi mesi, bisogna rischiare e ci possiamo anche
sbagliare. Quel che è certo è che
a nessuno può essere permesso
di fermare il cambiamento».
Twitter @paoloxbaroni
no smesso di lavorare e se ne sono andati. Tutti aspettavano un
annuncio, e invece niente. L’Unità riapre? Non si sa. «Ci sono delle trattative in corso, speriamo a
stretto giro di ripartire», ha spiegato Renzi una volta sceso dal
palco mentre gli consegnavano
le firme pro-Unità raccolte a Bologna. «Non chiamiamole più
feste dell’Unità - dice Umberto
De Giovannangeli del Cdr -. E visto che ci trattano da desaparecidos per me da domani dovremmo disertare tutti i dibattiti dove ci hanno invitato. Al nostro posto mettano pure delle
[P. BAR.]
sedie vuote».
Matteo Renzi sul palco della Festa nazionale dell’Unità a Bologna
Matteo e il giro nelle cucine
tra abbracci e avvertimenti:
“Basta parole, adesso i fatti”
Reportage
ALBERTO MATTIOLI
INVIATO A BOLOGNA
accordo, sembra un
po’ una barzelletta.
Allora, ci sono un italiano, un francese, un tedesco
e uno spagnolo che vanno alla
Festa dell’Unità... Ma per
Matteo Renzi è la prima Festa
da premier. E se la gioca chiamando a consulto gli amici
della sinistra europea, con un
doppio vantaggio d’immagine:
è il padrone di casa ed è l’unico
che le elezioni europee le ha
stravinte. Quindi la passerella
D’
con Manuel Valls, il primo ministro francese che le ha straperse, è trionfale. Il buonumore di
Renzi è talmente straripante
che, più che camminare, sembra che balli un twist («Guarda
come gongolo»?) fra i «Vai Matteo!» e i «Forza segretario!» che
piovono dagli spalti.
C’è il bambino che gli regala il
braccialetto. C’è il venditore di
mobili che si chiama Senad Basini (arriva dalla Macedonia ma
vive a Monghidoro) e gli urla:
«Gli imprenditori sono qui, non a
Cernobbio!». E c’è il tizio che gli
segnala la vicenda di altri bambini adottati da italiani ma bloccati
in Congo (nuove treccine per la
Boschi, temiamo). Lui ribatte
subito: «Chiamo io Kabila», che
sarebbe poi Laurent, Presidente
del Congo e sì, diciamolo, qui
sembra proprio Berlusconi.
Però c’è anche quello che
strilla: «Fatti, non parole!». Eh,
già. Se vai a curiosare fra i mitici volontari che si sbattono qui
dai tempi di Togliatti scopri che
per loro Matteo è troppo piacione per piacere. Prendi Lidia, 73
anni, prima tessera quando il
segretario era Berlinguer (del
partito? «No, della Figc»): «Am
piès mega», non mi piace mica.
Ma perché? «Perché è un democristiano, non uno di noi. E poi
c’è questo». E tira fuori il famigerato «40,8% - Lo scatto»,
l’opuscoletto che celebra la vittoria alle europee dell’ex boyscout e degli altri «gggiovani».
«Mo’ senta bene, abbiamo abolito i finanziamenti pubblici e poi
spendiamo i soldi così? Ma ’sta
roba la faceva Berlusconi...».
Il patto del
tortellino
Matteo Renzi
ieri a pranzo
con gli altri
leader
socialisti
europei
in quello che
lui stesso ha
ribattezzato
«il patto
del tortellino»
GIORGIO BENVENUTI/ANSA
Sarà. Intanto però superMatteo continua una marcia più
trionfale di quella dell’Aida. Per
seguirlo, i giornalisti, più numerosi del solito perché ci sono anche quelli francesi al seguito di
Valls, sfondano perfino una
transenna (nemmeno il servizio
d’ordine è più quello del Pci...).
Finché, di battuta in battuta,
Renzi & soci si attovagliano al
ristorante «Bertoldo», nome
forse non adattissimo per l’aga-
pe che deve Rifondare la Sinistra Europea, tutto in maiuscole (e Filippo Sensi, sveglissimo
spin doctor di Matteo: «Non ci
avevamo pensato...»). Subito in
cucina, per ringraziare i cuochi.
La Terry è in estasi: «Mi ha detto che vuole il tris di pasta, però
si è toccato la pancia dicendomi
di non dargliene troppa».
Ruba un po’ la scena il neosegretario figo del Psoe spagnolo,
Pedro Sanchez, uno che sem-
bra un attore di Beautiful e infatti saluta come un attore di
Beautiful, alzando il pollice. Però il brindisi democratico con
un democraticissimo lambrusco è un bello scatto. Seguono
ciccioli e tortellini in brodo,
l’ideale nell’unica giornata afosa dell’estate, e un salto di Renzi
a cambiarsi la camicia, da azzurra a bianca, visto che tutti
gli altri giovin signori della sinistra sono in bianco. Applausi.
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Primo Piano .3
.
Analisi
FEDERICO GEREMICCA
ROMA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
sorpresa - è ormai assurto a
modello per la disastrata e litigiosa «grande famiglia» del socialismo europeo.Effetto,certo,
del 40 e passa per cento raccolto alle elezioni del 25 maggio
scorso, mentre le altre forze socialiste venivano surclassate da
conservatori ed antieuropeisti:
ma effetto anche dell’arrembante opera di demolizione e ricostruzione degli obiettivi, dei
valori e perfino degli strumenti
di una moderna forza di sinistra. Opera alla quale, dal palco
della Festa di Bologna, ieri Renzi ha aggiunto un altro tassello.
Ipiùgiovani-emagarianche
i meno giovani, dopo anni di
sconfitte - avranno forse giudicato ovvia l’affermazione con la
quale il segretario-presidente,
parlando della riforma della
scuola, ha sepolto un altro totem, un altro sacro feticcio del
socialismo del secolo passato.
«Ilmeritoèdisinistra,laqualità
è di sinistra, il talento è di sinistra - ha detto -. Io voglio stare
dalla parte dell’eguaglianza,
non dell’egualitarismo».
Per un partito, il Pd, che ha
fuso e cerca di far convivere la
cultura cattolica e quella di origine e tradizione comunista,
l’affermazione rappresenta invece un piccolo terremoto all’interno di una gerarchia di valori che in testa a tutto - e prima di ogni altra cosa - metteva
sempre la solidarietà e l’uguaglianza. Per molti versi, lo
«strappo» ricorda quello operato qualche anno fa dai sindaci di sinistra di grandi città
(Cofferati a Bologna e Veltroni
a Roma, in testa a tutti) che di
fronte al dilagare di violenze
nei quartieri - spesso a opera di
immigrati - affermarono che
«la sicurezza (fino a quel punto
storico cavallo di battaglia della destra, ndr) non è né di destra né di sinistra».
Tabù dietro tabù, insomma,
Matteo Renzi sta cambiando (o
cercando di cambiare) il bagaglio politico-culturale di una sinistra accusata da tempo e da
più parti di esser rimasta prigioniera di un polveroso armamentario ideale e di valori che
affonda le sue radici nel ’900. In
realtà, il più giovane premier
della storia repubblicana non
dice, oggi, cose così diverse da
quelle che aveva cominciato a
predicare fin dal tempo delle
prime primarie contro Bersani
per la scelta del candidato premier: parole d’ordine e spinta
innovativa evidentemente vincenti, se hanno reso possibili - e
probabilmente addirittura determinato - prima la vittoria
nella corsa alla segreteria e poi
lo stupefacente 41% alle elezioni europee.
Molti ricorderanno, per
esempio, la sorta di «processo
popolare» cui Matteo Renzi fu
sottoposto al tempo della sfida
con Bersani con l’accusa di
«parlare alla destra» e chiedere
i voti di chi stava «dall’altra parte». «Io penso alle elezioni secondarie - si difendeva l’allora
sindaco di Firenze - e vorrei ricordare che se non sottraiamo
voti alla destra non vinceremo
mai». Aveva evidentemente ragione: e il risultato delle elezioni
europee, con il grande flusso di
voti arrivati al Pd da ex elettori
del centrodestra, è lì a dimostrarlo. Quei voti vanno conservati, insiste oggi Renzi: con proposte e politiche, evidentemente, che parlino anche agli elettori che hanno votato Pd per la
prima volta.
Pippo Civati e Gianni Cuperlo, anche loro ieri a Bologna
STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE
Il giro di Renzi tra i volontari della Festa dell’Unità di Bologna, la sua prima festa da segretario
ANSA
Pier Luigi Bersani è stato ringraziato da Matteo Renzi
“Merito e talento sono di sinistra”
Così il premier aggiorna i valori
Cade un altro tabù erede della tradizione cattolica e comunista che mette al centro l’uguaglianza
PerilCapodelloStatopomeriggioconilfilmdiZoro
Napolitanoalcinemaavedere«Aranceemartello»
Commosso
L’ex governatore
dell’Emilia Romagna
Vasco Errani,
è stato ringraziato
da Renzi per aver
«messo la sua dignità
come elemento
non in discussione,
facendo un passo
indietro che non era
tenuto a fare»
È anche per questo che l’opera
di rinnovamento politico-culturale non può fermarsi. «Nel 41%
ottenuto alle europee - ha spiegato ieri Renzi - c’è il voto di tante
gente che non viene dalla nostra
storia e dalla nostra tradizione,
ma che vuol condividere il futuro
Intervista
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
er il momento di
nuovo c’è solo un annuncio, che ho sentito come voi dalla piazza della
Festa dell’Unità: poi, che sia accompagnato da una vera proposta, non lo so ancora…», commenta le parole del segretario
Renzi su una nuova segreteria
unitaria il leader di una delle
minoranze Pd, Pippo Civati.
1 Mentre a Bologna si chiude la
Festa, a Roma uno spettatore
d’eccezione si accomoda al
cinema Quattro fontane
per godersi l’ironico affresco della sinistra italiana dipinto dal film del blogger e
conduttore tv Zoro (Diego Bianchi), «Arance e martello». Si tratta
con noi». È il preannuncio, insomma, del tentativo di stabilizzare quel consenso con idee, suggestioni e perfino un linguaggio
che tenga conto dei tanti «nuovi
arrivati»: che magari non sono
poi così convinti che il merito, la
sicurezza dei cittadini, andare ad
«Assolutamente no. Io parlai
con il vicesegretario Guerini a
luglio, e gli dissi che se la linea
rimane questa, non ho intenzione di entrare: sono un politico
storicamente esercitato dai
«tecnici» sulla sinistra italiana.
Tecnici, professoroni e convegnisti d’ogni sorta. «Veniamo da
un’ubriacatura da tecnicismo ha contestato Renzi - che ha fatto passare l’idea che la politica
sia inutile. Ma la politica non è
Civati: “Noi ci siamo
soltanto se il segretario
cambia linea davvero”
«P
In questi giorni non ci sono
stati contatti con lei per discuterne?
«Amici» o magari dar torto ogni
tanto al sindacato siano, tout
court, cose di destra.
E c’è un’altra sorta di mito
che il premier-segretario ha
preso a picconare con grande
vigore: il fascino (consolatoria e
talvolta deresponsabilizzante)
del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio, avvistati ieri allo spettacolo
delle 16. E chissà come avrà
giudicato il film il presidente, citato in una scena tramite
una sua immagine appesa in una
[F. SCH.]
sezione Pd.
Cosa intende dire?
Dissidente
Pippo Civati si era presentato
alle primarie Pd di un anno fa,
conquistando il 14,2%
noioso, resto uno dei pochi che
non cambia idea ogni cinque
minuti…».
«Che, come si sa, contesto lo
schema generale delle larghe
intese e non ho condiviso alcune scelte del governo: su Costituzione, lavoro, legge elettorale,
ho un sacco di perplessità. Allora, o si può discutere delle cose
veramente, o altrimenti non ha
molto senso un membro della
segreteria con un sacco di perplessità. Da tempo chiedo un’altra cosa».
Cosa?
«Chiedo una rappresentanza
nei gruppi parlamentari, tra chi
fa parte dell’Ufficio di presidenza, ed è dal congresso che
aspetto una risposta».
Rispetto alla linea del partito
dovrebbe rassicurarla che
Renzi dica che il segretario non
fa da sé...
«È un’apprezzabile autocritica,
ma non l’ha molto sviluppata:
come ha detto lui stesso, ha parlato un po’ per sms… Non ho elementi ora per sapere se la linea
cambia davvero: perché sa,
quando a luglio parlai con Guerini, il giorno dopo ci fu l’espulsione di Mineo dalla commissione in Senato. Non mi sembra
una scelta da gestione unitaria
del partito».
Intanto però Renzi dice che
nessuno ha diritto di veto…
«Ma quali sono i veti? Esistono
una parolaccia: e loro, i tecnici,
in 20 anni non hanno saputo
leggere sociologicamente e culturalmente Berlusconi e il berlusconismo».
Ce ne è a sufficienza per sostenere che, nella sua prima
chiusura da segretario della Festa de l’Unità, Renzi abbia confermato quel che ancora ieri ha
ripetuto: nell’opera di cambiar
verso all’Italia non arretrerà,
non mollerà di un centimetro.
«Mettiamoci l’energia dei nostri
nonni e la fantasia dei nostri giovani. E smettiamo di vivere il futuro come una minaccia». Una
scommessa, una filosofia che - in
mancanza di alternative - evidentemente convince e piace, se
il consenso verso il premier cresce invece di diminuire, nonostante l’«annuncite» e il pantano
in cui ancora si trova il Paese...
semplicemente opinioni su alcuni punti non coincidenti. A
volte i gufi sono immaginari,
nella sua testa».
Quindi civatiani in segreteria
ne vedremo sì o no?
«Solo se sarà possibile discutere questioni per me rilevanti.
Se si inaugura una nuova linea
più comprensiva delle articolazioni del Pd, allora ne discutiamo, se invece funziona che Renzi dice una cosa e chi non è d’accordo si arrangia, allora no».
Nei giorni scorsi ci sono state
polemiche sul suo mancato invito proprio alla Festa dell’Unità, problema risolto?
«Io non volevo fare polemica, ho
solo spiegato che non potevo
partecipare visto che mi hanno
dato una sola opportunità e
avevo un altro impegno. Mentre Cuperlo se lo sono proprio
dimenticato: forse l’sms per lui
è rimasto nelle bozze del telefonino… Ma non è un problema:
dico solo che la Festa dell’Unità
deve essere un luogo di pluralismo dove tutti possono esprimersi. Se loro pensano di averlo
fatto, beh, auguri!».
1
234567 9 A5BB5CDE5 F LA STAMPA LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Primo Piano .5
.
U
SOCIALISTI
LA FESTA DELL’UNITÀ
“In Europa grazie a Renzi
la sinistra ora pesa di più”
Il premier francese Valls: dobbiamo abbandonare i vecchi dogmi
Intervista
situazione molto difficile per
tutti, Renzi rappresenta la sinistra che si assume le sue responsabilità e dice la verità
agli italiani. È esattamente
quel che faccio io in Francia».
Però Renzi alle europee ha
preso il 40,8%, mentre Hollande è in caduta libera nei
sondaggi e, secondo «Le
Monde», sta trascinando nel
baratro anche lei.
ALBERTO MATTIOLI
INVIATO A BOLOGNA
onsieur Valls,
crede che le
vicende private di François
Hollande siano un problema politico?
«Parliamo dei tortellini, è
meglio».
Eh, già. È il giorno del
«patto del tortellino» per far
svoltare l’Europa avanti a sinistra. E il primo ministro
francese Manuel Valls solo di
questo vuol parlare, non della vendetta a mezzo memoriale di madame Trierweiler
contro il Président fedifrago.
Europa, allora. Ma almeno
prima ci dica com’erano i tortellini.«Ah, eccellenti».
M
«Non credo che si debba governare a seconda dei sondaggi. La Francia vive una
crisi economica, politica e
morale, perché l’estrema destra di madame Le Pen è accreditata del 32%, quindi è alle soglie del potere. Una sinistra moderna ha il dovere di
abbandonare vecchi dogmi e
fare delle riforme coraggiose.
Noi abbiamo varato un piano
di sostegno alle aziende, tagliamo la spesa pubblica di 50
miliardi in tre anni, riduciamo le regioni da 22 a 12, semplifichiamo la burocrazia e il
mercato del lavoro. Non possiamo più vivere al di sopra
delle nostre possibilità».
A Parigi cambia la politica, a
Bruxelles no.
«E’ da quando François Hollande è stato eletto, nel maggio
2012, che la Francia si batte
per riorientare la politica europea e per trovare strumenti
comuni per la crescita. Adesso
non siamo più soli. Ed è per
questo che la sinistra europea
deve essere unita».
Crede che la Francia possa
far leva sull’Italia (e viceversa) per smuovere la signora Merkel?
«Non dobbiamo parlare del
Sud contro il Nord dell’Unione, intanto perché non avrebbe senso e poi perché non saprei dove collocare la Francia. Credo che le cose stiano
già cambiando, per esempio
grazie al lavoro della Spd nel
governo tedesco. Il piano di
cui si discuterà al vertice europeo del 6 ottobre va in questa direzione. Sì, le cose avanzano. E la sinistra pesa di più
in Europa anche perché Renzi ha vinto le elezioni».
Draghi vi ha dato una mano?
«La dichiarazioni di Draghi
sono il segno che si comincia
a sentire la nostra voce. Quel
che ha detto va nella direzione auspicata: euro meno forte, rilancio della crescita,
dunque dell’occupazione. Un
segnale forte».
Draghi chiede anche di fare
riforme.
«E’ quello che stiamo facendo».
Della Mogherini cosa pensa?
«Mi rallegro della sua nomina.
Achim Post
Diederik Samsom
Pedro Sanchez
Il segretario generale
del Partito socialista europeo
è nato il 2 maggio 1959
a Rahden in Germania
Leader laburista nato
a Groninga, Olanda
il 10 luglio 1971. Dal 2003
è parlamentare olandese
Il 42enne socialista spagnolo è professore di economia: sposato,
due figlie, è stato accolto con entusiasmo anche per la sua bellezza.
In tante hanno voluto fotografarsi con lui: qui a destra è con Roberta Maggio, coordinatrice del dipartimento comunicazione del Pd
Le dichiarazioni
del presidente della
Bce Draghi dimostrano
che si comincia
a sentire la nostra voce
Manuel Valls
Primo ministro
francese
Non dimentichiamoci che ai
confini dell’Europa c’è una
grave crisi diplomatica che
richiede una guida ferma. E
poi la sua scelta è la dimostrazione che la gauche sta
portando le donne ai vertici
della politica».
Nel ‘17 in Francia ci sarà ancora un Presidente socialista?
«Non siamo neanche a metà
mandato di François Hollande. Dare l’impressione di stare
già pensando a quella scadenza significa arrivarci nel modo
peggiore».
Signor Valls, Renzi le ha dato dei consigli?
«Non ne ho bisogno. Io credo
che ogni Paese abbia la sua
storia e le sue particolarità.
L’Italia esce da una lunga crisi, con Berlusconi era la barzelletta dell’Europa. In una
Manuel Valls
Nato nel 1962 è
stato nominato
primo ministro
da Hollande
nel marzo scorso
dopo la debacle
dei socialisti
alle elezioni
amministrative
il caso
GIANLUCA NICOLETTI
ROMA
l patto del tortellino lancia
il modello estetico dell’energico leader della sinistra europea. La passerella di
sirenetti che si è ieri alternata
sul podio della festa nazionale
dell’Unità di Bologna ha fatto
impennare il feromone femminile tra le turbe osannanti
convenute. Fosse stata presente, persino Rosi Bindi
avrebbe rivisto la sua battutina acida del giorno prima sull’avvenenza delle ministre del
governo Renzi. Altro che femmine fatali, si è ieri assistito
all’esplodere di un nuovo modello di maschio politicamente attivo che mai fu visto prima alle nostre latitudini, per
lo meno in così esasperata
produzione seriale.
Il prototipo di partenza è
senza dubbio l’attuale presidente degli Stati Uniti, per lo
meno nella primigenia ostensione di primo incontrastato
conquistatore di ogni consenso e palpitazione.
Che sul prototipo Obama
abbia lavorato la costruzione
perfetta dell’estetica Pedro
Sanchez non v’è dubbio. Come d’altronde è incontestabile che il segretario del Partito
socialista spagnolo sia un figaccione, ohimè, anche ogni
uomo deve ammetterlo.
I
MARCO LANNI
Il team “camicia bianca”
che insegue il modello Obama
Belli e d’annata (recente): la rivincita della lista Beautiful
Barak Obama
Alexis Tsipras
Il presidente degli Stati
Uniti ha imposto subito il
suo stile vincendo nel 2009
È il leader di Syriza, il partito
della sinistra radicale greca
arrivato primo alle Europee
Ora che Banderas si è ridotto
a fare il mugnaio solitario che
parla con le galline, tutto l’ immaginario sangre e sangrilla lo
ha senza dubbio ereditato lui.
Nulla è lasciato al caso… Dall’immacolata camicia: sapientemente arrotolata sull’avambraccio promettente acciaiose
strette, ma con nonchalance
malandrina sbottonata quel
tanto che basta per immaginare un’epilazione toracica, che
prelude a un viso plasticamente
immune dalla minima imperfezione, ruga d’espressione, brufolatura da indigestione. Ma-
scella volitiva e taglio di capelli
da Clark Kent che lasciano immaginare superpoteri nascosti.
Il primo ministro francese
Manuel Valls non è stato certo
da meno. Stessa camicia candida da spadaccino (foggia più
sportiva con taschino, per essere pignoli), stessa arrotolatura
di manica, stesso bruno e maschio incarnato, con una nota
additiva diversa nel taglio frangettato di capelli da proconsole
delle Gallie, chiaro segnale della sua ferrea adesione all’asse
latino che ha stretto con Renzi.
Il premier italiano era chia-
ramente anche lui in camicia
bianca, ma in realtà era anche
stato il primo a farne una divisa,
ormai per lui la nivea incamiciatura equivale alla calzamaglia di Superman, quando però
ancora lo chiamavano alla paesana Nembo Kid.
Non è chiaro se tale bombastica manifestazione di prorompente mascolinità - che include a pieno titolo anche il greco Tsipras oltre che seppellire decenni di
sembiante politico segnato da
turgori ventrali strizzati in grisaglie, chieriche e alopecie spargiforfora, come claustrali pallori e
vitrei languori, abbia anche fatto
affermare all’ illustre Jean-Paul
Fitoussi, professore Emerito all’Institut d’Etudes Politiques de
Paris, che si stia per superare la
fase di austerity della politica
economica in Europa. Anche se
così non fosse per lo meno l’austerità del consenso femminile,
d’ora in poi, sarà assai difficile da
contenere nel suo più galoppante
e impudico immaginare.
1
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
U
LA CRISI
IL MEETING DI CERNOBBIO
La spending review
dovrà prevedere
controlli e sanzioni
per chi non rispetta
le indicazioni
Carlo Cottarelli
Commissario
alla spending review
Se passa il principio
che lottare contro
la corruzione
conviene, otterremo
qualche risultato
ANSA
Raffaele Cantone
Raffaele Cantone
Presidente dell’Autorità
contro la corruzione
MARMORINO/NEWPRESS
Il Commissario per la revisione della spesa pubblica Carlo Cottarelli ieri al Workshop di Cernobbio
Risparmi, Cottarelli rilancia
“Possibili 20 miliardi di tagli”
Cantone a Confindustria: cacciate i corrotti. Padoan: ridurremo le tasse
FRANCESCO SPINI
INVIATO A CERNOBBIO (CO)
«Non si tratta di annunci, è
tutto il contrario». Anzi, «probabilmente è un limite del governo comunicare esattamente quanto sta facendo...». Si
dice «stupito», il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, della diffidenza di chi - anche qui al Workshop Ambrosetti di Cernobbio -, accusa il
governo di troppe promesse e
pochi fatti. Padoan invece
riafferma il cammino di riforma («siamo capacissimi di
farle», rintuzza a margine i
critici) e sottolinea che quella
del lavoro «ha un ruolo cen-
Retroscena
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
i potrebbe provare a
chiamarlo «Private
compact», un contratto
coi privati per rilanciare
l’economia europea e rimettere in moto la macchina che
crea i posti di lavoro. Fabrizio Saccomanni non lo fa, ma
la formula d’una santa alleanza per la ripresa fra Ue e
grandi investitori istituzionali (e non solo) ci assomiglia
parecchio. «Si sta affermando la convinzione che non si
supera il rischio di stagnazione e deflazione senza un
sostegno da lato della domanda», ammette il banchiere centrale, da poco direttore generale onorario di
Bankitalia.
S
Il bazooka di Juncker
Come? Con i 300 miliardi
promessi dal neopresidente
della Commissione, JeanClaude Juncker. E con una
strategia precisa che li moltiplichi attirando i privati, i
quali «non chiedono di meglio se non prospettive di im-
trale» perché «ha un effetto segnaletico importante all’interno e all’esterno del Paese». Secondo lui i famosi «mille giorni»
serviranno a riportare la fiducia mentre le riforme fatte cominciano a dare effetti e nuove
ne vengono introdotte. In modo
tale che nel 2017 (la scadenza
dei mille giorni), chi oggi «tifa
per il peggio» non possa parlare
di «un decennio perduto». Agli
industriali che storcono il naso
assicura che - nel frattempo - la
sfida del governo è «aumentare
la produttività, abbattere il cuneo fiscale, le tasse, salire sulla
scala della tecnologia». La legge di Stabilità sarà uno dei pri-
mi passi dei «mille giorni» per
tornare «su un sentiero di crescita» (il ministro dice di vedere
alcuni «segnali di ripresa», seppur deboli) e «più ricco di occupazione». Saranno confermati
gli 80 euro, così come «i benefici
fiscali alle imprese, il rimborso
dei debiti della Pubblica amministrazione».
Ma per tagliare le tasse bisogna prima tagliare la spesa. E,
qui a Cernobbio, un assist lo
serve il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli.
Dice che per la prossima legge
di Stabilità «è possibile» individuare i «tagli per 20 miliardi, visto che si parte da una base di
spesa primaria di 700 miliardi». Anzi, «bisogna andare ben
oltre, guardare oltre il 2015. In
questo contesto i mille giorni
sono tempo giusto». Alla platea
Cottarelli spiega come debbano
essere previsti «meccanismi di
controllo ed eventualmente
sanzioni» per tutte le amministrazioni. Ma di fronte alle 200
lettere che son già partite verso
altrettanti amministratori locali, chiedendo conto sull’applicazione delle nuove norme sugli
acquisti nella Pa, c’è chi ha gridato alla lesa maestà. «Alcuni si
sono arrabbiati - racconta Cottarelli - invece è una cosa normale». Non sarà una passeggia-
ta la revisione della spesa. «Non
è uno sprint - sintetizza il commissario - e non è neppure una
maratona», sarà piuttosto «una
corsa a staffetta». Da Padoan,
poi, giunge un richiamo all’attenzione sul debito. Il mutato
clima sui mercati dà ossigeno,
ma «il merito di credito» dell’Italia «non va dato per scontato. Va difeso giorno per giorno».
Non solo: «Ci sono limiti che alcuni considerano simbolici, come il 3%» del rapporto deficitpil, «limiti segnaletici assolutamente importanti». Quanto alla
riduzione del debito, conferma
le privatizzazioni, con un’accelerazione sulla «strategia di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico». Quanto alle municipalizzate «sono allo
studio misure che accresceranno gli incentivi all’accorpamento, dismissione e quota, in un
quadro generale di razionalizzazione e sfoltimento».
Ma c’è anche, qui a Cernobbio, chi richiama gli imprenditori alle proprie responsabilità.
È il presidente dell’authority
anticorruzione, Raffaele Cantone, che chiama Confindustria
alla sfida. Invita gli industriali a
“Un contratto tra governi e privati
può moltiplicare le risorse dell’Ue”
fare «la stessa battaglia che è
stata fatta contro la mafia», in
cui i collusi vengono espulsi. Lo
stesso andrebbe fatto coi corrotti. «Se passa l’idea che la lotta alla corruzione può essere
conveniente, c’è la speranza di
ottenere qualche risultato».
Cantone ricorda come ci sia
«un pezzo di classe dirigente»
che ha «l’orticaria» rispetto a
«una parola che si chiama controllo». L’abolizione del falso in
bilancio e il moltiplicarsi dei
Il titolare dell’Economia:
«L’accusa di troppi
annunci? Il governo
fa quello che dice»
centri di spesa nella pubblica
amministrazione hanno favorito il diffondersi della corruzione. Secondo le statistiche in Europa solo Grecia e Bulgaria
stanno messe peggio di noi. Più
che manette servono antidoti,
dice Cantone. Il migliore, nella
Pubblica Amministrazione, è la
trasparenza. Poi serve «un salto culturale», col contributo
delle organizzazioni industriali.
Ieri su La Stampa
L’idea di Saccomanni: così faremo fruttare i 300 miliardi di Juncker
Ex ministro
Fabrizio
Saccomanni
è stato
titolare
del Tesoro
nel governo
di Enrico
Letta
damento fiscale e riforma sono necessarie, ma non sufficienti», che gli interventi
strutturali senza sostegno
della domanda oggi «corrono
il pericolo di essere vanificati». La minaccia più grande,
ha detto Saccomanni citando
il presidente della Bce, Mario
Draghi, «è che si corra per rimanere fermi».
Il coordinamento
piego solide e a lungo termine» in un mercato dai tassi
quasi a zero. C’è «una valanga
di liquidità in giro», nota l’ex
ministro del Tesoro del governo Letta: bisogna calamitarla.
La formula, Saccomanni
l’ha illustrata al 33° Seminario di formazione federalista,
che ha portato a Ventotene la
«meglio gioventù» europeista nel nome di Spinelli.
L’idea muove dall’ammissione che «le politiche di consoli-
La strada maestra che si può
battere è pertanto «una chiara ripartizione dei compiti»,
come sia lo stesso Draghi che
Juncker hanno implicitamente suggerito: i governi nazionali si occupino delle politiche
di governo interne - offerta e
consolidamento -, «riducendo
le spese improduttive e la tassazione nei limite del possibile, cercando così di favorire le
imprese»; l’Europa coordini le
politiche decise dalle capitali e
orchestri lo sforzo «massic-
cio» di quelle per la crescita
attraverso la domanda. L’ex
ministro scodella i calcoli del
super consulente Roland Berger, «uno che non può essere
sospettato di cedere a tendenze periferiche», colomba assistenzialista più che falco produttivo. Il tedesco stima che in
Europa il fabbisogno complessivo di investimenti è di mille
miliardi. Sono i soldi necessari
per rifare le infrastrutture energia, tecnologia, trasporti.
Sono il biglietto per una modernizzazione che sia trampolino di sviluppo.
Trecento miliardi li ha promessi Juncker col piano annunciato «entro il 15 febbraio»
nel discorso di luglio all’Europarlamento. Non è chiaro dove li prenderà, se siano denari
nuovi o riprogrammati, ma lo
sapremo presto. «L’Europa
dovrebbe dare una indicazione strategica sui settori in cui
ritiene prioritaria l’esigenza di
investimenti», in modo da andare oltre «una situazione
frammentaria in cui scarseggiano le interconnessione».
Deve scegliere e agire. Si richiede «un messaggio forte
che dichiari la disponibilità a
investire sulle infrastrutture
che mancano e su quelle che si
vanno deteriorando». Ecco.
«Allora sì che sarebbe possibile ottenere il cofinanziamento
dei privati».
Bond garantiti
Saccomanni pensa che se a
inizio 2015 avremo un piano e i
300 miliardi programmabili,
gli altri arriveranno. Fa
l’esempio dei fondi pensione
europei che, per statuto, devono mettere i soldi in poste durature e a rischio controllato
in un momento che offre rare
opportunità di reddito appetibile. «Gli investimenti possono
essere pilotati da strumenti
europei, ma non chiamiamoli
Il ministro dell’Economia Padoan ha lanciato una
proposta di rilancio economico che prevede un forte
impegno collettivo europeo
1
eurobond sennò i tedeschi si
preoccupano», sorride il banchiere. Meglio «project bond a
garanzia Ue», sistema e miccia pubblici più denari privati,
come un «Private Compact».
Funzionerà? Saccomanni
ha una certezza: «Ogni volta
in cui ci siamo dati strumenti e
procedure adeguati abbiamo
fatto un passo oltre la crisi».
Ora ne servono altri. E non c’è
tempo per gli indugi.
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Primo Piano .7
.
I punti chiave
Wall Street
Il sindacato
La Consob
L’obiettivo è quotare Fca
il 13 ottobre, il giorno
successivo al Columbus Day:
«Data ideale per lo sbarco»
L’ad è tornato a chiedere
«regole certe» per i rapporti
tra le imprese
e i rappresentanti sindacali
Durante l’altalena del titolo
Fiat ad agosto «ha esercitato
il suo diritto di vigilare
il mercato finanziario»
“Il governo
scelga tre cose
e poi le faccia”
Marchionne: basta con l’Italia dei Gattopardi
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A CERNOBBIO
L’Italia? Il Paese dei Gattopardi. Il governo scelga tre cose e
le faccia. Sergio Marchionne
torna a spronare Matteo Renzi. L’amministratore delegato
di Fiat Chrysler interviene al
Workshop Ambrosetti a Cernobbio sul lago di Como e ricorda che nel Belpaese si continua a parlarsi addosso, senza che nulla cambi. Allora prova a proporre le tre questioni
che secondo lui andrebbero
risolte in via prioritaria: mercato del lavoro, mancanza di
certezza del diritto e burocrazia. Appassionato di citazioni,
Marchionne sciorina alla platea di ministri, politici, imprenditori e professionisti
una poesia di Charles Osgood,
un anchorman della Cbs
America, per spiegare come
in Italia si parla tanto di riforme, ma poi nessuno le fa.
Parafrasando la poesia,
racconta la storia di quattro
Analisi
FRANCESCO MANACORDA
INVIATO A CERNOBBIO (CO)
S
arà un po’ masochista,
questa platea di Cernobbio che da tre giorni ne busca da Renzi e adesso lo promuove a pieni voti?
Più probabilmente verifica
la mancanza di alternative ieri mattina ospita un muscolare Matteo Salvini che
boccia l’euro e promuove la
Russia senza scaldare troppo gli animi e un Giovanni
Toti di Fi che parla e ragiona
come un democristiano
d’antan - e prende atto.
E così, al momento del voto sull’operato sui primi sei
mesi di quel Matteo Renzi
che da tre giorni si allena
con il Forum Ambrosetti come se fosse un punching
ball, i «salotti buoni», «quelli
che discutono» mentre altrove si lavora e «non ne azzeccano una», non paiono
serbare rancore.
Un 40,4% dei partecipanti
promuove il premier, l’8,9%
dà addirittura un giudizio
MARMORINO/NEWPRESS
Sergio Marchionne ieri a Villa d’Este
fine del 2011 Fiat ha fatto un
contratto specifico che la Fiom
non ha firmato. In base a una
legge di una chiarezza cristallina chi non firma non ha diritto a
rappresentanze sindacali. Ci
siamo visti intentare 62 cause,
di queste 46 chiuse a nostro favore, 7 contro, 7 con rinvio alla
Corte costituzionale e 2 rimaste
in sospeso. Dopo un anno e
mezzo la Corte costituzionale
ha ribaltato l’indirizzo, dichiarando l’articolo 19 non conforme alla Costituzione».
Secondo l’ad di Fiat Chrysler
è stato così cancellato uno dei
pochi parametri certi. «Mi chiedo se è modo per dare certezza
alle aziende. Dobbiamo semplificare l’apparato normativo e
non cumulare leggi su leggi.
Servono regole chiare, efficaci e
rispettate da tutti». L’auspicio
di Marchionne? «Che il Jobs
Act riporti in equilibrio il rapporto tra Stato, azienda e dipendenti». Detto questo, aggiunge polemicamente: «Mi
Spesso la nostra
situazione ricorda
la storiella di Ognuno,
Qualcuno, Ciascuno
e Nessuno. C’era
un lavoro importante
da fare: a Ognuno
fu chiesto di farlo.
Ognuno era sicuro
che Qualcuno lo
avrebbe fatto.
Ciascuno poteva farlo,
ma Nessuno lo fece.
(...) Finì che Ognuno
incolpò Qualcuno
perché Nessuno
fece ciò che Ciascuno
avrebbe potuto fare
Il “salotto buono”
non porta rancore
e promuove Renzi
europei nel secondo trimestre
così come le tensioni internazionali dalla Russia al Medio
Oriente - con gli Stati Uniti assai poco desiderosi di farsi ingaggiare - non lasciano certo
troppo spazio all’ottimismo.
La Cina, ha avvertito qui
Yukon Huang, già responsabile della Banca Mondiale per il
Paese e adesso al Carnegie
Endowement, crescerà a breve termine solo di un 6-6,5%
annuo: tanto in assoluto, poco
per Pechino e Shanghai. Anche dalle istituzioni comunitarie - esclusa la Bce di Mario
Draghi e i suoi sperabili effetti
su un euro più debole che aiuto le esportazioni - non pare ci
si possa aspettare molto.
Il presidente uscente della
Commissione Barroso non
ha lasciato qui a Cernobbio,
in una delle ultime occasioni
in cui avrebbe potuto parlare
chiaramente, tracce percepibili. L’entrante Juncker - con
la sua promessa di un piano
di stimolo da 300 miliardi non rappresenta certo una
nuova Europa.
Appuntamento all’anno
prossimo, stessa ghiaia,
stesso mare, con la speranza
che la fiducia in Renzi quando un terzo buono dei mille
gironi sarà già alle spalle,
dia i suoi frutti.
persone, chiamate Ognuno,
Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.
«C’era un lavoro importante da
fare - spiega - e a Ognuno fu
chiesto di farlo. Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe
fatto. Ciascuno poteva farlo, ma
Nessuno lo fece. Qualcuno si arrabbiò, perché era il lavoro di
Ognuno. Ognuno pensò che
Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Qualcuno non
l’avrebbe fatto. Finì che Ognuno
incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno
avrebbe potuto fare».
Insiste, il manager. «Ognuno
di noi, ogni individuo, deve farsi
un esame di coscienza e decidere qual è il tipo di cambiamento
che vuole: il proprio o quello degli altri. Nel farlo, dobbiamo essere consapevoli che il primo richiede sacrifici, coraggio e senso di responsabilità nel costruire l’Italia che vogliamo. L’altro,
invece, ci relega al ruolo di spettatori e condanna la società italiana e il futuro del Paese a quel-
lo di vittima». L’ad del Lingotto
usa toni decisi. «Noi italiani da
sempre siamo il Paese dei Gattopardi: vogliamo che tutto
cambi perché tutto rimanga com’è. Se non mutiamo atteggiamento tutti quanti, andremo
sempre più in basso».
I nodi che l’Italia deve affrontare, aggiunge, sono la mancanza di occupazione e la carenza
di capitali, soprattutto dall’estero. «Ci troviamo a operare
in un contesto nel quale serve
migliorare l’occupazione e noi
abbiamo l’Irap che invece si paga di più al crescere dei posti di
lavoro». Marchionne torna sul
tema del mercato del lavoro.
«In Italia è anomalo e non esiste
in nessun altro Paese. E’ inutile
innamorarsi del sistema tedesco, impossibile adottare il sistema anglosassone». Quindi
l’affondo: «Non è più accettabile la tirannia della minoranza
nel mondo dei sindacati. Manca
la certezza del diritto, soprattutto in materia di lavoro. Alla
Il premier l’ha snobbata, Cernobbio lo approva all’80%
molto positivo, il 30,4% ha un
giudizio «appena positivo»,
ma comunque sopra la sufficienza. Se le elezioni ci fossero
davvero, qui ed ora, tra la
ghiaia rastrellata di fresco a
ogni intervallo e il buffet con
l’insalata di mare in riva al lago, sarebbe comunque un plebiscito.
Ma all’ultima speranza del
popolo di Cernobbio per l’uomo di Palazzo Chigi e i suoi
mille giorni non fa riscontro
pari entusiasmo per i suoi ministri: Lupi, Guidi, Boschi («Il
compito di questo governo
non è di essere simpatici, ma
di cambiare l’Italia») Padoan
(«Quando si è deciso sul bonus di 80 euro si è discusso se
indirizzare invece le risorse
alle imprese; poi si è deciso co-
me si è deciso per motivi politici, non credo che sarebbe
saggio tornare indietro») si alternano sul palco e sciorinano
uno dopo l’altro le mete raggiunte e soprattutto i traguardi da raggiungere, senza scaldare più di tanto la platea. Ci
vorrà l’intervento di Marchionne, primo esponente del
mondo imprenditoriale a
prendere la parola al termine
di tre giorni di dibattiti ininterrotti sui destini dell’Europa e del mondo, e soprattutto
portatore di un’agenda di pochi e precisi punti di azione
chiesti al governo, per far partire un applauso di mezzo minuto.
Al giudizio positivo su Renzi non si accompagna infatti
un’eguale dose di speranza: ol-
tre il 40% degli interpellati dal
sondaggio in sala del Forum
Ambrosetti ha fiducia bassa o
molto bassa sulle prospettive
dell’Italia, mentre un altro
48% si divide tra un livello medio e sufficiente.
Del resto se non bastassero
i problemi storici di casa nostra, tutto il quadro che esce
dalla tre giorni di Cernobbio
tende al grigio scuro. Lo nota
ad esempio un banchiere internazionale come il numero
uno di Unicredit Federico
Ghizzoni: «Rispetto allo scorso anno, ma anche all’ultimo
Forum di Davos in gennaio,
quando tutti parlavano di una
ripresa imminente, il clima di
fiducia generale pare essere
di nuovo peggiorato». I dati
deludenti sui Pil di molti Paesi
Sergio Marchionne
amministratore delegato
di Fiat Chrysler
chiedo quando il Paese capirà
che non vogliamo lavoratori usa
e getta, ma persone coinvolte,
che si sentano parte di un progetto per il futuro».
L’ad cita il percorso di Fiat.
«In Italia abbiamo una grande
storia alle spalle, una tradizione
secolare che è parte della nostra natura e che è importante
proteggere. Su questa eccellenza, ad esempio, abbiamo centrato la nostra nuova strategia,
per valorizzare l’alto di gamma
con i marchi Alfa Romeo e Maserati, e per trasformare i nostri impianti italiani in una base
di produzione per le esportazioni sui mercati di tutto il mondo.
Non si può aspettare all’infinito
che sia il sistema politico a
muoversi. In tutti questi anni,
ho visto cambiare poco o nulla
nel sistema-Paese. E’ da tempo
che Fiat solleva il problema dell’export e la necessità di facilitare i processi per le esportazioni.
Non è successo nulla». Il Paese
dei Gattopardi, appunto.
IL MINISTRO
Lupi: sicuro
il sì di Bruxelles
a Alitalia-Etihad
La nuova Alitalia
sotto il segno di Etihad
comincia a prendere
forma e il ministro delle
infrastrutture Maurizio
Lupi non vede ostacoli,
tanto da definire «una
formalità» il via libera
dell’Antitrust europeo.
Non c’è «nessun dubbio
sull’approvazione di
Bruxelles, né sulla questione di Poste né sull’operazione Etihad» ha
detto Lupi arrivando a
Cernobbio. Entro ottobre è attesa anche una
decisione dell’Authority
dei Trasporti sulla liberalizzazione del mercato
ferroviario. «Ntv - ha
detto Lupi - ha accelerato il processo di liberalizzazione del mercato,
la parola spetta ora all’Autorità che deve chiarire costi e modalità
d’accesso alla rete».
1
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
U
MEDIO ORIENTE
LA STRATEGIA AMERICANA
Le parole
del
Presidente
CHUCK TODD
WASHINGTON
Sta preparando il Paese a tornare in
guerra?
«Sto preparando il Paese a garantire che affrontiamo la minaccia dell’Isis. Si tratta di una cosa che sappiamo fare. Questa amministrazione ha sistematicamente smantellato Al Qaeda. Isis rappresenta una
minaccia più ampia per le sue ambizioni territoriali in Iraq e Siria, ma
la buona notizia, tornando dal vertice della Nato in Galles, è che tutta la
comunità internazionale capisce
che è un problema da affrontare.
Negli ultimi mesi ho messo Isis sotto la nostra attenzione, attivato l’intelligence, spostato le risorse, fatto
una valutazione sul terreno; la seconda cosa era proteggere il personale americano, e questo ha incluso
raid aerei per assicurare che città
come Erbil, e infrastrutture strategiche come le dighe, fossero protette. Abbiamo intrapreso anche operazioni umanitarie che hanno salvato migliaia di vite. La terza fase ora è
andare all’offensiva. Dobbiamo avere un governo iracheno in carica, e
sono ottimista che la prossima settimana lo avremo. Martedì incontrerò il Congresso, e mercoledì terrò
un discorso alla nazione per spiegare il nostro piano, ma non sarà l’annuncio dell’invio di truppe di terra o
l’equivalente della guerra in Iraq.
Questa operazione è simile alle altre
campagne anti terrorismo in cui
siamo stati impegnati negli ultimi
sei o sette anni».
Cosa chiederà agli americani con il
suo discorso?
«Voglio che capiscano la natura della minaccia, come l’affronteremo, e
ad avere fiducia che riusciremo a risolverla».
Parlerà il giorno prima dell’anniversario dell’11 settembre.
«Finora non abbiamo visto elementi
di intelligence che suggeriscono
l’imminenza di minacce sul suolo
americano. Si tratta invece di un’organizzazione che se avrà la possibilità di controllare più territorio, attirare armi, risorse, e combattenti,
inclusi quelli che vengono dall’Europa con passaporti che consentono
di arrivare negli Stati Uniti, diventerà un pericolo».
Pensa che riceverà il via libera dal
Congresso?
«È importante che il Congresso
sappia cosa intendiamo fare, ma anche cosa non faremo. Non manderemo centinaia di migliaia di soldati
sul terreno, ma condurremo raid
come parte di una coalizione internazionale, in sostegno del lavoro fatto sul terreno dalla truppe irachene
e curde. Li aiuteremo a creare un
piano per riprendere il territorio
conquistato dall’Isis. Nei prossimi
mesi saremo in grado non solo di
frenarlo, ma ridurre il suo territorio, degradarlo, e sconfiggerlo».
Non crede che possano fare ciò che
Personaggio
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
a sofisticata campagna di propaganda digitale dell’Isis è gestita da un cittadino americano, Ahmed Abousamra, che ha studiato informatica negli Stati Uniti e
frequentava la stessa moschea di
Cambridge dove andava a pregare
Tamerlan Tsarnaev, un dei due fratelli che avevano condotto l’attentato
alla Maratona di Boston. La conferma del pericoloso intreccio fra
l’estremismo jihadista e le stesse società occidentali.
L’Isis ha sorpreso tutti per la sua
abilità nella gestione di Internet e dei
L
Nessun soldato sul terreno
Gli Usa non possono
occupare tutti i Paesi
dove c’è una minaccia,
serve una strategia
più sostenibile
No all’alleanza con Assad
È difficile avere
il sostegno dei sunniti
se diamo l’impressone
di lavorare
per il regime siriano
La lotta contro gli jihadisti
WILLIAM B. PLOWMAN/NBC NEWS/REUTERS
Nei prossimi mesi
saremo in grado non
solo di frenare Isis ma
di ridurre il suo territorio
e di distruggerlo
Obama: “Sconfiggeremo l’Isis
Ma non invierò truppe in Iraq”
Il Presidente illustrerà mercoledì il suo piano: ci sarà una coalizione internazionale
ha fatto bin Laden?
«Non ancora. Ma possono evolversi».
Finora non ha citato la Siria, ma i suoi
consiglieri dicono che non si può
sconfiggere l’Isis senza attaccarlo anche là.
«Sì, ma non possiamo avere gli Usa
che occupano tutti i Paesi dove c’è
una minaccia, quindi serve una strategia più sostenibile. Gli uomini sul
terreno saranno iracheni e siriani».
Chi, in Siria?
«Abbiamo il Free Syrian Army e una
opposizione moderata con cui abbiamo lavorato. Finora è stata sulla difensiva, dall’Isis e da Assad, ma può
cambiare. La strategia è dare la caccia ai membri dell’Isis dove si trovano, ma per il controllo del territorio
serve una opposizione moderata sunnita che possa gestirlo».
La riunione al Cairo
LegaAraba:collaboriamo
perbattereilterrorismo
1 I Paesi della Lega araba si sono
impegnati a collaborare con tutti
gli sforzi internazionali per battere
l’Isis sia «politicamente che militarmente»: è quanto convenuto i ministri degli Esteri al Cairo. La Lega araba ha anche espresso sostegno alla
risoluzione approvata il mese scorso dall’Onu che invita gli Stati
membri ad agire per fermare l’afflusso di militanti stranieri, finanziamenti e altre forme di sostegno
egli estremisti islamici.
L’Arabia riceve aiuti americani, non è
ora che li usi?
«Arabia, Giordania, Emirati, Turchia, devono essere coinvolti, è casa
loro, e la minaccia è più verso loro
che noi. Il loro problema non è solo
l’Iran e il contrasto con gli sciiti, ma
anche la minaccia dell’estremismo
sunnita».
Lasciamo da parte Assad perché ora
l’Isis è il problema più grave?
«Siamo qui perché Assad ha brutalizzato la sua popolazione, in particolare
i sunniti. È difficile attrarre il sostegno dei sunniti se diamo l’impressone
di lavorare per Assad. La nostra posizione resta che con le sue azioni ha
perso legittimità».
Ha rinunciato a cambiare l’immigrazione per salvare la maggioranza democratica al Senato?
Ricco, colto e americano
È di Boston il guru
del web del Califfato
social media. Per diffondere la sua propaganda usa sistemi molto sofisticati,
tipo un’applicazione chiamata «Dawn
of Glad Things», che consente di replicare in maniera automatica il contenuto prodotto. Un’organizzazione che
predica il ritorno alle regole medievali
non sembrava attrezzata per simili
campagne moderne, ma dietro, secondo gli investigatori americani, c’è la
mano di uno di loro.
Ahmed è nato 32 anni fa in Francia,
ma è cresciuto nei sobborghi ricchi di
Boston, dove il padre medico faceva
l’endocrinologo. Abousamra è di origini siriane, ma ha la doppia cittadinanza, e quindi poteva entrare e uscire a
piacimento dagli Stati Uniti con il suo
passaporto americano. Da ragazzo era
andato alla Xaverian Brothers, una
scuola cattolica privata di Westwood, e
poi alla Stoughton High. Aveva studia-
Ahmed Abousamra
to informatica alla Northeastern University, dove era finito nella «Dean’s
List» per l’eccellenza accademica. Il
padre aveva continuato la sua brillante
carriera medica, che lo ha portato a diventare il capo di endocrinologia alla
«No. Il Paese ha bisogno di un sistema
di immigrazione che funzioni, ma la
situazione è cambiata dopo la crisi
dei bambini non accompagnati. Serve un’azione esecutiva sostenibile».
Negli Usa c’è ansia per l’Ebola, cosa
intende fare?
«Non c’è preoccupazione di un contagio qui, a breve. Però ho chiesto di
mobilitare le risorse militari nella regione, ad esempio con le unità di isolamento. Ci vorranno mesi, prima che
l’epidemia sia controllabile. Se però
non ci muoviamo ora, corriamo il rischio che il virus muti, e diventi una
minaccia per gli Usa».
Si è pentito di aver giocato a golf dove l’uccisione di Foley?
«Avrei dovuto capire l’effetto di immagine».
Copyright Nbcnews - Meet the Press
Wayne State University di Detroit, ma
qualcosa ha radicalizzato il figlio, che
aveva applaudito gli attentati dell’11
settembre e nel 2004 era andato in Iraq
a combattere contro gli americani. Al
ritorno l’Fbi lo aveva interrogato, ma
non arrestato, e lui era fuggito in Siria,
dove si è unito all’Isis. Ora sulla sua testa c’è una taglia da 50.000 dollari.
Il «New York Post» ha scoperto che
a Cambridge frequentava la moschea
della Islamic Society of Boston, la stessa dove andava non solo Tamerlan
Tsarnaev, ma anche Aafia Siddiqui, la
scienziata istruita al Mit e passata poi
con Al Qaeda, che Isis aveva chiesto di
liberare in cambio della vita degli
ostaggi americani Foley e Sotloff. Il padre di Ahmed sedeva nel board dell’organizzazione che gestiva questo luogo
di culto. I leader della moschea sostengono che non predicano l’estremismo,
ma i fatti sembrano dimostrare il contrario.
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Primo Piano .9
.
U
UCRAINA
LA DIFFICILE TREGUA
MARK FRANCHETTI *
DONETSK
eno di 48 ore dopo la
tregua firmata dal
governo ucraino, dal
Cremlino e dai separatisti filo-russi, per
porre fine a cinque mesi di combattimenti, il patto è stato rotto, in una
chiara dimostrazione di quanto fosse fragile. Una serie di esplosioni nei
pressi di Mariupol – porto strategico sul Mare di Azov ancora nelle mani degli ucraini, ma ormai quasi circondato dai separatisti – ha violato
la pace. Un battaglione di volontari
ucraini afferma che le loro posizioni
nella città sono state attaccate dai
razzi multipli Grad. Testimoni riferiscono di forti esplosioni udite sabato notte nella periferia Sud di Mariupol. Si è trattato della prima violazione grave della cruciale tregua
concordata da Kiev e Mosca. Una
donna è rimasta uccisa.
Mentre i bombardamenti proseguivano, il Twitter ufficiale dei ribelli di Donetsk annunciava che le loro
forze stavano «prendendo Mariupol». Più tardi però la versione è stata corretta: i ribelli avrebbero soltanto risposto alle «provocazioni»
della parte ucraina. Esplosioni si sono sentite anche a Donetsk. La città
è controllata dai separatisti, ma l’aeroporto è in mano alle forze governative ucraine, ed entrambe le parti
si sono accusate a vicenda di aver
aperto il fuoco.
Nonostante le violazioni, sia Mosca sia Kiev sostengono che la tregua regge. A Donetsk, uno dei due
capoluoghi regionali in mano ai separatisti e rimasto sotto fuoco quotidiano per settimane, la gente sta
osando lasciare le proprie case. Nel
centro, diventato spettrale negli ultimi giorni, c’era più gente, sulle
strade giravano automobili, mentre
hanno ripreso a circolare alcuni filobus. Al mercato locale, pieno come
non era ormai da settimane, hanno
M
RAZZI A MARIUPOL
Militari e separatisti si rimpallano
la responsabilità per le bombe
Negli scontri morta una donna
riaperto alcuni banchi. Si vedono
mamme portare fuori i bambini e in
periferia è stato celebrato un matrimonio, con gli sposi che posavano felici per i fotografi.
«Questa mattina sono uscita e, per
la prima volta in settimane, mi sono
seduta su una panchina con il mio
gatto, a prendere il sole e fumarmi
una sigaretta», racconta Svetlana,
che vende casalinghi al mercato. «Per
la prima volta c’era silenzio. Sembrava un giorno di festa. Spero che duri».
“Non vedremo mai la vera pace”
E a Donetsk tornano gli spari
Filorussi e soldati di Kiev non lasciano la linea del fronte. I ribelli: “È tutto un trucco”
ALEXANDER KHUDOTEPLY/AFP
Una ragazza tiene in braccio il suo cagnolino dinanzi ai rottami di un carro armato nella zona di Mariupol
Sono stati compiuti passi
significativi nella ricerca
di una tregua
Adesso auspico
che il dialogo prosegua
per arrivare
a una pace durevole
Esprimo al presidente
Poroshenko il mio
apprezzamento per il suo
coraggioso impegno
nel contribuire a una
soluzione politica e pacifica
delle tensioni
Papa Francesco
Giorgio Napolitano
Ma tra i combattenti di entrambi gli
schieramenti non c’è molto ottimismo. A un posto di blocco dei separatisti sulla strada per l’aeroporto l’umore era bellicoso. I ribelli non sono riusciti a espugnare l’aeroporto a maggio, e resta così nelle mani dell’esercito ucraino. Nell’ultima settimana è
stato teatro di combattimenti furiosi.
«Ma quale tregua? Tutte sciocchezze», dice il guerrigliero al posto di
blocco. «È un trucco per permettere
agli ucraini di ridispiegarsi e consolidare le loro posizioni. La prima vera
tregua arriverà solo quando conquisteremo tutta l’Ucraina occidentale».
Poco più lontano, a un posto di blocco dell’esercito ucraino, il messaggio
non era diverso: «Non possiamo fidarci di questi terroristi, non credo un solo minuto che vedremo una vera pace», dice un soldato.
L’accordo sul cessate il fuoco in 14
punti, orchestrato da Vladimir Putin,
propone lo scambio dei prigionieri, lo
scioglimento delle milizie irregolari di
entrambi gli schieramenti e l’amnistia
Le critiche all’Alleanza
Berlusconi: la Nato è irresponsabile
L’ex premier si schiera
con Putin: «Ridicolo
il regime sanzionatorio
contro la Russia»
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
La tensione con la Russia è una delle
sue principali preoccupazioni e in
queste ultime settimane ne aveva
parlato al telefono anche con il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Le
sue idee erano filtrare sui giornali ma
non ne aveva mai parlato pubblicamente. Ieri invece Silvio Berlusconi
ha rotto gli indugi e si è schierato con
il suo amico Putin e contro le decisioni
dei vertici europei e della Nato. L’ex
premier critica il sostegno all’Ucraina di Poroshenko e a quei Paesi dell’Est europeo che temono l’orso russo.
Mosse che, secondo il leader di Forza
Italia, «incredibilmente, inspiegabilmente e irresponsabilmente, hanno
cancellato e stanno cancellando il
grande lavoro e il risultato che avevamo conseguito noi, nel 2002, con il
trattato di Pratica di Mare, mettendo
fine a mezzo secolo di Guerra fredda».
Berlusconi ha sempre considerato
quel vertice Nato-Russia in cui riuscì
a far stringere la mano a George W.
Bush e Vladimir Putin il suo più grande successo in politica estera: addirittura la fine della contrapposizione
che aveva caratterizzato gli anni della
Guerra fredda e l’inaugurazione di
una nuova visione degli equilibri mondiali, con obiettivo primario della lotta contro il nemico comune del terro-
rismo. Adesso, a suo giudizio, le sanzioni economiche contro Mosca, le interferenze occidentali nella questione
ucraina e lo schieramento della Nato
nei Paesi dell’Est avrebbero rotto
questo equilibrio. E punta l’indice
verso Washington e Obama. «Ora – ha
detto telefonando ieri mattina a Giovinazzo (Bari) al meeting dei giovani
di Forza Italia – a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale tutto viene cancellato con un
ridicolo atteggiamento sanzionatorio
nei confronti della Federazione Russa
che non può non difendere i cittadini
ucraini di origine russa, che considera come fratelli».
Le critiche di Berlusconi all’Occidente non finiscono qui. Considera assurdo che abbia «redarguito Israele
per la sua reazione a Gaza e lo abbia
MIKHAIL KLIMENTYEV,/RIA/AP
invitato a ritirarsi dal territorio dei Putin e Berlusconi in Sardegna nel 2008
per chi non ha commesso crimini gravi. Impone anche una zona cuscinetto
di 10 chilometri lungo il confine russo.
Non è stato però raggiunto alcun accordo sul futuro status politico del cospicuo territorio in mano ai separatisti
filo-Mosca, che ora probabilmente
passerà sotto il controllo diretto del
Cremlino. Putin vuole che l’Ucraina diventi uno Stato federale. Il presidente
ucraino Petro Poroshenko ha offerto
alla regione solo maggiore decentralizzazione dei poteri, uno statuto speciale
e più libertà economica. I separatisti
però insistono che vogliono l’indipendenza totale. Uno stallo trasformerebbe la guerra in un «conflitto congelato», come la Transnistria o l’Abkhazia.
Per Kiev sarebbe un grave problema, a
Mosca farebbe comodo in quanto cancellerebbe le ambizioni ucraine di aderire all’Ue e alla Nato, idea alla quale
Putin si oppone duramente.
Poroshenko subisce pressioni crescenti per non fare altre concessioni
da parte delle milizie volontarie che
hanno combattuto i separatisti. Si teme che il presidente ucraino possa restare vittima di un golpe organizzato
dagli elementi più radicali emersi dalle
proteste a Kiev, che nel febbraio scorso hanno portato alla cacciata del suo
predecessore filo-Cremlino Viktor
Yanukovich. Lo spazio di manovra di
Poroshenko è ulteriormente limitato
dalle elezioni politiche indette per la fine di ottobre. «Se Poroshenko non difende l’Ucraina e cede a Putin ci rivolteremo definitivamente contro di lui»,
dice Nikolai Lisenko, un volontario di
Aidar, uno dei battaglioni di Kiev: «Da
lui ci aspettiamo leadership, non tradimento». E Andriy Biletskiy, fondatore
del battaglione ultranazionalista di destra Azov dice: «Il nemico è ancora sul
nostro territorio. Come soldati, eseguiremo l’ordine di smettere di sparare. Come cittadini, non accetteremo
questo cessate il fuoco». E uno dei suoi
uomini aggiunge: «Useremo la tregua
per raggrupparci e addestrarci, e poi
ci riprenderemo questa terra».
Anche se la tregua tenesse, la strada per la pace e la stabilità nell’Est
ucraino resta ancora lunga.
* Corrispondente da Mosca
per il «Sunday Times» di Londra
Traduzione di Anna Zafesova
Le decisioni della Nato
stanno cancellando il
grande lavoro e il risultato
che avevamo conseguito
noi, nel 2002, con il trattato
di Pratica di Mare,
mettendo fine a mezzo
secolo di Guerra fredda
Silvio Berlusconi
Leader di Forza Italia
Ex premier italiano
suo aggressori. Mi sento di dire, in
che mani siamo!». La posizione del
Cavaliere viene cavalcata dal «Giornale» che ieri titolava «Così Obama
vuole spingerci alla guerra contro Putin» e metteva in guardia l’Europa dal
«generale inverno» con la chiusura
dei rubinetti del gas russo.
Anche il leader della Lega Matteo
Salvini da Cernobbio ha sostenuto
che l’atteggiamento della Nato contro
la Russia è «demenziale».
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
U
REGNO UNITO
DIECI GIORNI AL REFERENDUM
Scozia, il fronte del sì vola in testa
Indipendentistial51%perlaprimavolta,inglesisottochoc.Ilgovernogiocal’ultimacarta:vi daremopiùpoteri
LONDRA
Il leader nazionalista Alex
Salmond mantiene la calma,
ma affonda. «Li stiamo mettendo in fuga», dice dei rivali
che si battono contro l’indipendenza della Scozia. Appena un mese fa gli indipendentisti, indietro di 22 punti rispetto agli unionisti, erano dati per spacciati. Oggi, quando
mancano dieci giorni allo storico referendum del 18 settembre, hanno effettuato un
clamoroso sorpasso che sta
facendo tremare Londra, da
Downing Street a Buckingham Palace.
Il governo è corso ai ripari
promettendo un piano per dare maggiori poteri al parlamento di Edimburgo. David
Cameron si è incontrato con
la Regina Elisabetta, che si
trova nel suo castello scozzese di Balmoral, e fonti vicine
alla famiglia reale fanno sapere che la monarca segue la
campagna «con molta preoccupazione» e sarebbe «inorridita» da un voto favorevole all’indipendenza.
Un sondaggio pubblicato
dal «Sunday Times» attribui-
Il leader Salmond:
«Li stiamo mettendo
in fuga». I timori
della Regina Elisabetta
sce agli indipendentisti il 51%
contro il 49% di quanti vogliono che la Scozia rimanga parte del Regno Unito. Lo spostamento dei voti si è registrato
tra tutti i gruppi chiave: gli
elettori più giovani, quelli della working-class e le donne. È
la prima volta che i nazionalisti sono in vantaggio, anche
se, considerando il margine di
errore, la situazione è di testa
a testa. Il dato è sorprendente
se si considera che all’inizio di
agosto i nazionalisti erano al
39%. Ma da qualche settimana la campagna per il sì era in
grande rimonta. «I sondaggi
riflettono semplicemente
quello che accade sul territorio», dice Salmond, che con
una campagna instancabile e
la vittoria nell’ultimo dibattito televisivo ha contribuito in
maniera decisiva alla rimonta. «Si stanno auto-distruggendo». Salmond ha organizzato una campagna con un
messaggio positivo e ben radicata sul territorio, con volantini, poster e volontari. Secondo la stampa inglese, centinaia di catalani, che sognano
l’indipendenza e hanno una
consultazione non ufficiale in
programma a novembre, si
stanno recando in Scozia per
osservare la campagna e dare
una mano.
La reazione di Londra non
si è fatta attendere. Il cancelliere dello scacchiere britannico George Osborne ha promesso che a giorni presenterà
un piano dettagliato per dare
più poteri a Edimburgo in materia fiscale, di welfare e spesa
pubblica. L’annuncio vuole dimostrare agli scozzesi che,
anche rifiutando l’indipendenza, potranno godere di
maggiore autonomia. Osborne ha ribadito il suo no «senza
se e senza ma» ad un’unione
monetaria con una Scozia indipendente. Alistair Darling, leader del comitato «Better Together» giudicato da molti
troppo timido, si è rivolto agli
scozzesi dicendo che a questo
punto «ogni voto conta e potrebbe essere decisivo».
Per Elisabetta, che ha molti
legami con la Scozia anche se
per motivi istituzionali deve restare neutrale, un voto favorevole all’indipendenza potrebbe
essere traumatico, visto che le
due corone sono unite dal 1603.
Ma nella realtà potrebbe non
cambiare molto: secondo il sondaggio, il 54% degli scozzesi sono favorevoli a mantenere la re[ALE. RIZ.]
gina capo di stato.
TOBY MELVILLE/REUTERS
A Barcellona
Catalani
contrari
alreferendum
seillegale
La maggioranza dei catalani
ritiene che il referendum sull’indipendenza della Catalogna dalla Spagna non si debba svolgere se, come è probabile, verrà dichiarato illegale. È quanto emerge da due
sondaggi pubblicati a due
mesi dalla consultazione popolare del 9 novembre sull’autodeterminazione proposta dal presidente della regione nord-orientale, Arturo
Mas. Il premier spagnolo,
Mariano Rajoy, ha già sottoposto la questione ai tribunali, sostenendo che il referendum è incostituzionale.
Una presa di posizione, quella del premier popolare, che
è stata lungamente contestata dai catalani. Fra i gruppi
di catalani che stanno andando in Scozia a dare manforte agli altri indipendentisti infatti spicca simpatia oltre - ovviamente – che per la
causa anche per il premier
Cameron che a differenza di
Rajoy ha lasciato che la popolazione si esprima.
Mentre Mas spera nell’effetto di traino di un’eventuale
vittoria del sì nel referendum
del 18 settembre per l’indipendenza della Scozia, l’elettorato non sembra disposto a
un braccio di ferro giuridico
con Madrid. Solo il 23% vuole
che si vada al voto anche senza l’avallo giuridico, secondo
un sondaggio «Metroscopia»
pubblicato da «El Pais». Un
45% chiede di rispettare la
decisione dei tribunali e un
altro 25% di cercare altri
mezzi per ridisegnare i rapporti con il resto della Spagna. Del resto solo il 27% dice
di volere l’indipendenza da
Madrid e il 42% vuole solo rinegoziare i rapporti.
Gli alleati di Mas del partito
della sinistra indipendentista
Erc chiedono di andare al voto
comunque. A prescindere dall’indicazione della magistratura.
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Dalla parte del No
Primo Piano .11
.
E da quella del Sì
Scrittrice
Tycoon
JK Rowling, 49
anni, è nata
in Inghilterra
ma vive da tempo
a Edimburgo
Tra i tavolini di un
caffè nella città
scozzese ha scritto
il primo libro
di Harry Potter
che uscito nel 1997
le ha poi dato
la fama
internazionale
Rupert Murdoch,
australiano,
83 anni,
è il presidente di
News Corporation
proprietario
di Sun e Times
Nei giorni scorsi
ha visto a New
York il leader
dell’Ukip Nigel
Farage, dando un
altro dispiacere
a Cameron
CARLO ALLEGRI/REUTERS
FACUNDO ARRIZABALAGA/EPA
L’affondo della Rowling
“I nazionalisti sbraitano”
Lo schiaffo di Murdoch
“Londra, ormai è tardi”
“Sono aggressivi come i nemici di Harry Potter” Di Salmond disse: il premier scozzese è il migliore
ALESSANDRA RIZZO
LONDRA
a paragonato i nazionalisti scozzesi più aggressivi ai «mangiamorte»
dei libri che l’hanno resa famosa. JK Rowling, autrice della saga di Harry Potter, è diventata
la portabandiera della campagna per il «no» all’indipendenza
della Scozia. Rowling è nata in
Inghilterra ma ha scritto il primo Harry Potter tra i tavolini
dei caffè di Edimburgo, dove vive tutt’ora. Il 18 settembre sarà
tra i quattro milioni di scozzesi
chiamati a votare in un referendum sull’indipendenza.
Con il voto nazionalista in
grande rimonta, Rowling ha
invitato ad evitare il panico e
ad un dibattito sereno in vista
del voto. «Le persone prima
delle bandiere, risposte e non
slogan, ragionare e non sbraitare», ha twittato ai suoi tre
3,6 milioni di followers.
Rowling si era già attirata
le antipatie degli indipendentisti quando a giugno aveva
donato 1 milione di sterline al
comitato «Better Together»
che si batte contro l’indipendenza. Il leader della campagna, Alistair Campbell, è suo
amico ed ex vicino di casa. La
scrittrice si era detta preoccupata per l’impatto economico che l’indipendenza potrebbe avere sugli scozzesi.
«Più leggo notizie da fonti in-
H
dipendenti e imparziali, più arrivo alla conclusione che l’indipendenza potrebbe sì offrirci
delle possibilità - ogni cambiamento porta opportunità - ma
porta anche gravi rischi», aveva scritto sul suo sito.
Rowling, 49 anni, di sangue
scozzese da parte materna, ha
sostenuto che il dibattito sulla
purezza della discendenza invocato da alcuni nazionalisti le
ricordava l’atteggiamento dei
«mangiamorte» seguaci di
Lord Voldemort, il nemico del
Più mi informo più
arrivo alla conclusione
che l’indipendenza
offre opportunità
ma porta gravi rischi
JK Rowling
Scrittrice e autrice
di Harry Potter
maghetto. «Ad alcuni di loro
piacerebbe forse mandarmi oltre il confine dopo aver letto le
mie parole, ma preferisco rimanere e contribuire a un paese che mi ha dato più di quanto
possa esprimere a parole», ha
spiegato. Il tema dello stato sociale, molto sentito in Scozia, è
caro anche alla scrittrice. Nata
nel Gloucestershire, in una
parte pittoresca dell’Inghilter-
ra occidentale, ha insegnato inglese in Portogallo, si è sposata
e ha avuto una figlia. Fallito il
matrimonio, si è trasferita di
nuovo in Gran Bretagna, scegliendo di vivere a Edimburgo.
È lì che, da madre single che
aveva da vivere grazie al welfare, ha completato «Harry Potter e la pietra filosofale» il primo volume della saga. Il manoscritto, inizialmente respinto
da molte case editrici, è stato
pubblicato nel 1997, seguito da
altri sei volumi della saga.
Il successo planetario dei libri e dei film ha portato a
Rowling un patrimonio di un
miliardo di sterline, secondo il
«Sunday Times», rendendola
probabilmente l’autrice più ricco del mondo.
Oggi Rowling, molto attenta
alla privacy, vive in una grande
casa del 17° secolo a Edimburgo
ed è amica personale di Sarah
Brown, moglie dell’ex primo
ministro britannico Gordon
Brown, che è scozzese e ha fatto campagna contro la secessione.
La Rowling è solo una delle
celebrità schierate nel dibattito. Sean Connery è da tempo
un convinto indipendentista e
non ha cambiato idea. L’attore
Gerald Butler e Irvine Welsh,
l’autore di «Trainspotting», sono a favore del sì, mentre David
Bowie, Sting, Patrick Stewart
sono per il no.
VITTORIO SABADIN
upert Murdoch, il presidente di News Corporation proprietario del
«Sun» e del «Times», ha ottime ragioni per non amare più
così tanto l’Inghilterra.
Scotland Yard ha arrestato i
suoi più fidati collaboratori
dopo lo scandalo delle intercettazioni illegali di «News of
the World». Il suo migliore
amico, l’ex premier Tony Blair, si è incontrato più volte segretamente con sua moglie
Wendy, e non certo per discutere di politica. Non bisogna
dunque stupirsi se il più importante editore del mondo fa
cose che possono sembrare
strane, come appoggiare il
«sì» al referendum per l’indipendenza scozzese e incontrare il leader dell’Ukip Nigel
Farage, l’incubo del primo ministro David Cameron.
Murdoch si era già espresso a favore dell’indipendenza
scozzese nel 2012 con un tweet nel quale invitava a «permettere alla Scozia di competere, perché tutti ne trarranno vantaggio» e definiva generosamente il premier Alex
Salmond «il più brillante politico del Regno Unito».
Sabato scorso, con un altro
tweet che non nascondeva una
certa dose di compiacimento,
Murdoch ha anticipato i risul-
R
tati del sondaggio del «Sunday
Times», che vedevano il «sì» passare in testa: «Il Times sorprenderà non solo la Gran Bretagna
con un sondaggio sull’indipendenza scozzese. Se confermato,
tutto è da giocare». E poi ancora:
«I partiti del Sud promettono più
autonomia se si vota no. Il problema per loro è la credibilità.
Ormai è troppo tardi».
L’appoggio incondizionato a
Salmond desta più di un sospetto, visto che Murdoch non ha
mai sostenuto una causa politi-
I partiti inglesi
promettono
più autonomia
Ma ormai il problema
per loro è la credibilità
Rupert Murdoch
Presidente
News Corporation
ca se non in cambio di qualcosa.
Bisogna però dire che è stato
Salmond a corteggiarlo per primo, per ottenere l’appoggio dello «Scottish Sun» alla sua elezione a premier scozzese. Ci sono stati almeno 25 incontri segreti tra il leader indipendentista ed esponenti di primo piano
di News Corp, e Salmond ha fatto persino decine di regali a
Murdoch: piccole cose, ma gra-
dite, come due biglietti per assistere alla Ryder Cup di golf del
2008. Non si tratta ovviamente
solo di reciproca simpatia.
BSkyB Scotland, la pay-tv di
Murdoch, è la più grande impresa privata scozzese e impiega 6000 persone. Se nel referendum vincerà il sì, la Scozia
indipendente dovrà rinegoziare
gli accordi in base ai quali riceve i programmi della «Bbc», e si
aprirà uno spazio per nuovi
operatori. David Cameron sta
valutando in queste ore le mosse di Murdoch. L’appoggio a
Salmond lo preoccupa, ma l’incontro con Nigel Farage a New
York gli ha procurato un acuto
mal di testa mentre si trovava
al vertice della Nato in Galles. Il
leader dell’Ukip, che vuole l’indipendenza della Gran Bretagna dall’Europa e ha ottenuto
un successo clamoroso nelle recenti elezioni amministrative,
si trovava per una intervista negli studi della «Fox» sulla Sesta
Avenue quando il conduttore
della trasmissione, Neil Cavuto,
gli ha detto: «Sir, il boss la vuole.
Il big boss». L’incontro è durato
a lungo e certamente si è anche
parlato di quale posizione prenderanno i giornali di Murdoch
nelle elezioni politiche inglesi
del prossimo anno.
«Lo squalo» si è ripreso dalle
batoste subite negli ultimi mesi, è
più combattivo che mai, e sta nuotando intorno a Downing Street.
12 .Estero
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
VERRANNO RISPEDITI ALLE FAMIGLIE DI ORIGINE, OVUNQUE ESSE SIANO
“Via i senzatetto da New York”
Il sindaco de Blasio usa il piano di Bloomberg che aveva stroncato in campagna elettorale
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
sono bambini. Durante la campagna elettorale Bill de Blasio
aveva promesso di affrontare
questa emergenza alla radice,
creando lavoro e abitazioni popolari. Sta cercando di farlo,
ma nel frattempo continua ad
usare anche un programma varato dal suo predecessore, per
rimandare a casa gli homeless
venuti a New York da altre città
e altri stati.
L’iniziativa si chiama
Project Reconnect ed esiste dal
2007, ma è la replica di operazioni simili condotte in precedenza da vari sindaci, a partire
dal democratico Ed Koch. In
sostanza quando le autorità individuano dei senzatetto senza
la residenza a New York, cercano di rimandarli da dove sono
venuti. Contattano le famiglie,
verificano se hanno un posto
dove stare e magari una possibilità di lavoro, e pagano loro il
biglietto di bus, treno o aereo
per tornarci. Durante l’ultimo
Il sindaco de Blasio caccia i
senzatetto da New York, come faceva il suo predecessore
Bloomberg. Anzi, per allontanarli usa proprio lo stesso
programma reintrodotto da
Mike, che Bill aveva criticato
durante la campagna elettorale. I suoi portavoce non
smentiscono, ma aggiungono
che si tratta in realtà di un
trattamento umano e volontario, finalizzato a riportare
queste persone nelle comunità dove hanno parenti, amici,
e la possibilità di tornare ad
una vita normale.
Gli homeless sono un problema che negli ultimi anni è
cresciuto a New York, soprattutto a causa della crisi economica che ha impoverito
molte persone. Al momento la
Coalition for the Homeless
calcola che ce ne siano oltre
56.000, di cui almeno 23.000
DREADNOUGHTUS SCHRANI
70t
60t
A confronto
50t
Boeing 737-900
40t
30t
Futalognkosaurus
Brachiosauro
20t
Diplodocus
10t
Tirannosauro Rex
Elefante africano
0t
Centimetri
LA STAMPA
Alce
IL DREADNOUGHTUS VIVEVA 77 MILIONI DI ANNI FA
Scoperto in Patagonia
il dinosauro
più grande mai esistito
Gli scienziati «liberano» lo scheletro del titanosauro in Patagonia
Alto come un palazzo di sette
piani, con una coda di 9 metri
e più pesante di un Boeing. Sono stati scoperti nel Sud della
Patagonia argentina, i resti,
quasi completi, del più grande
dinosauro mai esistito. Il
Dreadnoughtus schrani era
alto 26 metri, pesava 65 tonnellate ed è vissuto 77 milioni
di anni fa. La scoperta è di un
gruppo internazionale di ricerca coordinato da Kenneth
Lacovara dell’università di
Drexel a Filadelfia. Il «nuovo»
dinosauro apparteneva ad un
gruppo di grandi mangiatori di
piante conosciuto come titanosauri. «Dreadnoughtus era incredibilmente enorme e pesava
quanto una dozzina di elefanti o
più di sette T. rex». Si tratta, secondo il ricercatore, «del miglior ritrovamento di qualsiasi
creatura gigante che abbia mia
camminato sul nostro pianeta».
«A casa»
GRAZIE AL DNA
Dopo 126 anni
ha un nome Jack
Lo Squartatore
Dopo 126 anni l’identità di Jack Lo Squartatore, il serial killer che
terrorizzò la Londra vittoriana è stata svelata. Si
tratterebbe di un immigrato polacco, Aaron Kominski, un giovane barbiere di 23 anni. La scoperta è illustrata in un libro che fa luce sull’identità dell’omicida di Whitechapel grazie a nuove
analisi storiche combinate a test del Dna condotti
su uno scialle di una delle
vittime.
1
Le autorità
cercano
le famiglie
dei senzatetto
e pagano
il trasporto
Ne sono già
stati mandati
via 1412
56
mila
I senzatetto
a New York
di cui almeno
23 mila
sono bambini
REUTERS
anno di mandato, Bloomberg
aveva investito mezzo milione
di dollari nel Project Reconnect, rispedendo a casa 2.208
homeless. Persone che secondo
il «New York Post» sono finite
ovunque, da Parigi all’Africa
meridionale, ma naturalmente
anche a Porto Rico o in Florida.
In campagna elettorale de
Blasio aveva criticato questa
iniziativa, ma da quando è diventato sindaco ha continuato
ad usarla. Finora ha mandato
via da New York 1.412 homeless,
e quindi per la fine dell’anno potrebbe anche battere il record
del suo predecessore.
Alcune organizzazioni liberal che avevano sostenuto la
campagna di de Blasio si sono
rivoltate: ma come, ci aveva
raccontato la storia delle due
città, quella dei ricchi e quella
dei poveri, e ora continua le
pratiche di Bloomberg per cacciare gli homeless? I suoi portavoce rispondono che il programma è volontario e umano:
aiuta chi vuole a ricongiungersi
con la propria famiglia e ricostruire la propria vita, dove un
tempo esisteva. Ora si tratta di
vedere se de Blasio, dopo la polemica esplosa, manterrà in vigore il programma di Bloomberg, lo cancellerà, o lo cambierà, come hanno fatto molti suoi
predecessori.
1
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
.
Estero .13
In prima
linea
“Prigionieri nei nostri villaggi
L’Ebola è peggio della guerra”
Don Dante
Carraro
(a destra)
direttore
di Medici
con l’Africa
Cuamm
nell’ospedale
di Pujehun
Sierra Leone
Una volontaria italiana in Sierra Leone: da qui nessuno può fuggire
La quarantena comincerà solo il 19 settembre ma è come se già ci fosse
I numeri
del
contagio
Colloquio
2.100
vittime
Quelle dell’epidemia di Ebola
in Africa occidentale
Sono 3.950
le persone
infettate
dal virus
FRANCESCA PACI
ROMA
i dice che
siamo in
guerra ma è
peggio, perché qui la
gente non ha la possibilità di
scappare, non ci si può neppure
più muovere da un villaggio all’altro dal momento che per evitare la diffusione dell’Ebola i
posti di blocco dell’esercito lasciano passare solo il personale
sanitario autorizzato e anche il
mila
cibo comincia a scarseggiare».
Il numero
La voce di Clara Frasson ardi persone
infettate entro riva da Pujehun, capitale delun mese se non l’omonimo distretto rurale nel
sud della Sierra Leone, una resi riuscisse
a modificare la gione di 350 mila abitanti dove
una ridotta minoranza vive delvelocità
le miniere di diamanti e tutti gli
di contagio
altri sopravvivono con meno di
«S
6
I MERCATI CHIUSI
4
Paesi
Il riso e il pesce secco
si trovano ancora
ma costano già il doppio
1,25 dollari al giorno. Da sei mesi Clara, veterana di Angola,
Etiopia e Mozambico, è la responsabile locale di Medici con
l’Africa Cuamm, l’organizzazione non governativa padovana
diretta da don Dante Carraro e
dedicata alla salute di mamme
e bimbi in un Paese in cui fino al
2012 c’era un solo pediatra locale per un popolo di 6 milioni.
Clara Frasson si è insediata a
Pujehun a marzo, un paio di mesi in anticipo sull’epidemia: oggi
nel distretto si contano 12 vittimesi
me e almeno 240 persone in
Per l’Onu
quarantena (in tutta la Sierra
l’obiettivo
Leone i morti sono 414 e 1234 i
è quello
casi di contagio). Il suo è il racdi fermare la
conto dall’interno di una città sidiffusione di
gillata come la Orano di Camus
Ebola nei Paesi già prima del coprifuoco govercolpiti entro
nativo di 4 giorni: «Il virus ha
sei-nove mesi snaturato una comunità basata
sulla socialità. Darsi la mano è
proibito, chi s’incontra si tiene a
distanza, le scuole sono chiuse e
ospitano le persone in quarantena, i bambini stanno in casa a
far nulla perché quasi nessuno
ha la tv. Resiste l’abitudine perimorti
colosissima di mangiare tutti
Causati dalla
dallo stesso piatto, perfino tra
peggior epide- gli operatori sanitari locali, ma
mia fino
la consapevolezza aumenta. La
ad oggi,
caccia di scimmie e selvaggina è
in Congo
bandita e anche i mercati sono
nel 1976
cambiati. Quello del pesce frePer l’Oms quel- sco di Gondapi, noto per richiala attuale è la
mare commercianti da Liberia e
più grave nella Guinea, è fermo da due mesi. Ristoria
mane il mercato di Pujehun dove si trova ancora riso, olio di
palma, cipolle, pesce secco e foglia di patata dolce. Ma i prezzi
sono già aumentati di una volta
e mezzo rispetto a qualche settimana fa perchè non ci si può più
spostare e pian piano il cibo comincerà a scarseggiare».
Pujehun è sotto assedio. Ci
sono militari ad ogni angolo e
c’è la presenza della morte che
si fa ogni giorno più invadente:
«La gente ha paura dell’Ebola
ma soprattutto delle strutture
Quelli fino ad
ora colpiti
dall’epidemia.
Sono Guinea,
Sierra Leone,
Liberia
e Nigeria
6
SIA KAMBOU/AFP
sanitarie. Ce ne sono 5 buone in
tutto il paese, una è qui. Tutte
le altre sono approssimative e
le persone temono di essere
isolate con facilità e abbandonate lì ad ammalarsi anche se
sane. In queste condizioni è difficilissimo identificare i contagi, nessuno va più in ospedale
neppure per partorire, sono
aumentati i decessi in casa e i
bimbi non vengono vaccinati».
Clara e i suoi colleghi si spostano con il permesso dell’autorità sanitaria, portano aiuti e
speranza, ma è una sfida continua: «È anche la stagione delle
piogge, il fiume Mua che divide
il distretto non è attraversabile
e due giorni fa, tra il fango e i
check point dove ci controllavano la febbre, ho impiegato 8
ore per raggiungere un villaggio distante 130 km». Eppure la
cinghia di trasmissione della
salvezza è chi come lei può ancora muoversi: «Anche noi
dobbiamo vincere la diffidenza.
La sepoltura è un altro tabù. La
gente la considera un momento
sociale, non accetta che i morti
di Ebola siano chiusi in un sacco e seppelliti in zone isolate.
Ma isolare le comunità
non può essere l’unica arma
per fermare i contagi
In passato simili misure hanno creato tensioni sociali
Analisi
EUGENIA TOGNOTTI
280
forse la prima volta, nella
pur lunga e corposa storia delle grandi emergenze epidemiche, che un intero Paese, la Sierra Leone, su cui incombe il flagello Ebola, viene
sottoposto a quarantena. Qualche settimana fa, la stessa misura, questa volta contro la peste
bubbonica, ha riguardato l’antico e popoloso quartiere di una
città nel Nord-ovest della Cina,
Yumen, dove trentamila persone sono state tenute in isolamento per otto giorni. Ma è da più di
un decennio che sono tornate a
risuonare nel mondo globale le
parole quarantena e isolamento,
pietre angolari dell’antico sistema di difesa, nato in Italia nel XV
secolo, e messo a punto lungo i
secoli, contro la minaccia di malattie mortali di cui s’ignorava
l’eziologia: peste, colera, febbre
gialla, febbre spagnola.
È
Pressoché sepolte come strategie di prevenzione, con l’entrata in scena di vaccini e farmaci
che promettevano la definitiva
vittoria sulle malattie epidemiche, sono ricomparse all’alba di
questo millennio con la Sars ,
che, al pari di quello di Ebola,
sembrava farsi beffe dei ricercatori e della sofisticata tecnologia
del nostro tempo. Allora – era il
2003 – allarme e paura avevano
spinto Canada, Cina, Hong
Hong e Singapore a ricorrere alla quarantena, nel tentativo di
arginare il diffusione della nuova malattia. È stata poi la volta
dell’influenza suina, che indusse
le autorità sanitarie messicane a
imporre l’isolamento dei malati
e il confinamento nelle loro case.
Dalla Sars a Ebola. Riuscirà
la messa in quarantena di intere comunità , tra il 19 e il 21
settembre, a fermare il virus?
E soprattutto riusciranno le
autorità sanitarie ad imporre
questa coercitiva misura che,
qualche settimana fa, ha provocato gravi tumulti in un
quartiere povero di Monrovia? Le preoccupazioni
espresse questi giorni da medici, esperti e responsabili di
istituzioni sanitarie internazionali non sono ingiustificate.
Certo, una malattia virale come Ebola – trasmessa attraverso il contatto diretto con i fluidi
corporei di una persona infetta
e capace di diffondersi rapidamente in una comunità – è proprio il genere di malattia che la
quarantena potrebbe aiutare a
tenere sotto controllo. Ma occorre tener conto che si tratta
di una misura di salute pubblica
discussa e controversa che solleva importanti questioni etiche e impone un conflitto tra
l’interesse della società a tutelare la libertà dell’individuo e
quello della salute collettiva, in
nome della quale viene imposta
la restrizione della libertà di
movimento e dei contatti con l’
esterno. Se, nel passato, ha rappresentato un utile strumento
per arrestare la diffusione di
spaventose malattie, ma anche
un antidoto importante per far
fronte al panico – come avveniva durante le epidemie di febbre gialla e di colera – è stata
però sempre accompagnata da
un sottofondo di ansia e sospetto, in quanto, troppe volte, imposta ingiustamente sotto la
All’inizio ci tiravano i sassi, ora
meno. Ma tutto sta mutando
rapidamente: quando sono tornata in Italia per le ferie, ad
agosto, gli aerei in partenza da
Freetown erano presi d’assalto
mentre la rotta contraria era
deserta. Molte compagnie non
volano già più sulla Sierra Leone e chi vola non lascia che il
personale pernotti nel paese».
Epidemia
Una manifestazione
per richiamare l’attenzione sulle forme
di contagio
da Ebola
e sulla
propagazione
del virus
spinta della paura e del pregiudizio contro individui, indicati
come «untori», ma anche contro gruppi di popolazione e intere etnie. E, in realtà, il ricorso all’apparato repressivo agiva in
alcuni contesti politici e istituzionali come potente detonatore di tensioni sociali.
Gli individui costretti alla
quarantena e all’isolamento
trovavano intollerabile la limitazione della libertà di circolazione. Il fatto che, quasi sempre,
Sars
solo i poveri, fossero costretti
Nel 2003 per
alla quarantena, aggiungeva un
arginare la
carattere di discriminazione di
diffusione
classe, stigmatizzazione, e «coldella Sars
pa» a queste misure, suscitanCina, Hong
do paura e rabbia. Inducendo,
Kong, Canada e tra l’altro, alla fuga per sfuggire
Singapore
all’isolamento, cosa che contrihanno fatto
buiva a diffondere la malattia.
ricorso alla
Queste reazioni del passato
quarantena
hanno una sorprendente somiglianza con quelle documentate
durante l’epidemia di Sars in
Cina e d’influenza suina in Messico, e, nelle settimane scorse, a
Monrovia, dove i soldati hanno
dovuto usare i gas lacrimogeni
per disperdere la folla. C’è da
sperare che le lezioni del passato insegnino qualcosa: una miPeste
sura come quella annunciata in
Qualche
Sierra Leone , esige , da una
settimana fa
parte , il rafforzamento delle
30mila persone strutture sanitarie. Dall’altra
di Yumen città una grande attenzione – da parnel Nord-Ovest te dei responsabili deal gestiodella Cina
ne dell’emergenza – ai valori
sono state
etici e un attento bilanciamento
tenute in
tra i diritti degli individui e la
isolamento per tutela della salute collettiva,
8 giorni
nonché il coinvolgimento della
popolazione nei processi decisionali per conquistare la fiducia nelle strategie messe in
campo contro il flagello che sta
minacciando l’Africa e il mondo.
Gli
altri
casi
1
2
14 .Cronache
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
ANCORA POLEMICHE SULLA RICOSTRUZIONE DELLA SPARATORIA AL TERMINE DELL’INSEGUIMENTO
Su Facebook le foto-choc
di Davide, ucciso a 16 anni
Lafamiglianominacomelegalel’avvocatodeicasiCucchi,AldrovandieUva
ANTONIO E. PIEDIMONTE
NAPOLI
Come un giovanissimo Che
Guevara. Disteso nella rigidità della morte ed esposto crudelmente all’obiettivo fotografico. Destano grande impressione le immagini del cadavere di Davide Bifolco diffuse ieri dalla famiglia attraverso la pagina Facebook della cugina. Una scelta dettata
dalla necessità di rafforzare
la loro tesi, e cioè che il
16enne sarebbe stato ucciso
volontariamente dal carabiniere che lo ha colpito tre
giorni fa al termine di un inseguimento tra i quartieri di
Soccavo e Fuorigrotta.
Negli scatti si vede il foro
del proiettile e, sotto l’ascella e sul torace, anche una serie di graffi e di lividi che potrebbero essere riconducibili alla caduta o alla colluttazione. Le foto hanno ulteriormente rinfocolato l’indignazione e la rabbia dei giovani del rione Traiano, che
ieri pomeriggio hanno inscenato una nuova manifestazione dirigendosi in corteo al
cimitero di Fuorigrotta.
Resta dunque alta l’attenzione per l’uccisione dell’adolescente e per la ricostruzione della tragedia, che vede
contrapposte le versioni della
famiglia e dell’Arma. Tra ac-
Il video
Un’immagine
tratta dal filmato
delle telecamere
del locale dove gli
amici di Davide si
sono rifugiati
per sfuggire alla
cattura da parte
dei carabinieri
Nel cerchio rosso il
comandante della
gazzella che entra
estraendo la pistola (L’Arma ha
precisato che non
si tratta del carabiniere che ha sparato a Davide
Bifolco)
Davide Bifolco, il ragazzo di 16 anni ucciso a Napoli da un carabiniere
ANSA
cuse e polemiche, ieri è stato
diffuso un video - che era già
agli atti dell’inchiesta - relativo
agli istanti immediatamente
successivi allo sparo. Per il legale della famiglia, Fabio Anselmo - già avvocato di parte civile nei casi di Stefano Cucchi,
Federico Aldrovandi e Giuseppe Erba - si tratta di una prova
importante, così come le due
testimonianze inedite annunciate ieri da Ilaria Cucchi, che
sta sostenendo i Bifolco in questa fase della vicenda. Per i carabinieri, invece, il filmato mo-
RIMINI, IL BAMBINO È STATO TOLTO ALLA FAMIGLIA
stra solo l’irruzione del militare in una sala giochi nel tentativo di catturare il latitante Arturo Equabile, che si era poco
prima dato alla fuga in sella al
motorino su cui viaggiava anche Davide Bifolco e poi aveva
tentato di nascondersi nel locale. L’Arma precisa pure che
quello che si vede non è il militare che ha sparato ma l’autista
della Gazzella che aveva inseguito i tre giovani.
L’avvocato Anselmo - che ha
già consegnato alla Commissione diritti umani il video e le
deposizioni - si è pronunciato
anche sulle parole del ministro
Alfano («trincea-Napoli») e
dello scrittore Saviano («Città
in guerra»): «Sì, posso capirlo,
Davide una vittima di guerra,
va bene, però qualcuno ci deve
spiegare quali sono le regole
d’ingaggio. Sono quelle applicate dalle truppe di pace dell’Onu?». Sempre ieri, poi, c’è
stata l’omelia del parroco del
quartiere, padre Lorenzo Manco: «In situazioni gravi non
possono essere l’odio o il sentimento di vendetta a guidarci,
ISTANBUL, VITTIMA UN VOLONTARIO GENOVESE
Scuote il figlio che piange In missione umanitaria
fino a provocargli
viene ucciso da due ladri
un’emorragia cerebrale entrati nel suo camper
Il padre è stato
denunciato
Dubbi sul ruolo
della madre
FRANCO GIUBILEI
RIMINI
Un pianto prolungato e apparentemente disperato, cose che capitano a un bambino di soli due mesi: peccato
che il padre, che non sapeva
come farlo smettere, abbia
cominciato a scuoterlo con
forza finché non è stato zitto. Al loro arrivo nell’appartamento, i sanitari del 118
hanno trovato il piccolo con
gli occhi sbarrati e l’hanno
trasportato all’ospedale, dove gli è stata diagnosticata
un’emorragia cerebrale di
origine traumatica. Oggi il
bimbo è fuori pericolo e per
il momento sembra non aver
riportato conseguenze. Il
giovane papà intanto è stato
indagato per maltrattamenti, e insieme a lui la madre,
che però sostiene di non essere stata presente quando
il compagno ha perso la testa. In realtà, gli inquirenti
non escludono che possa essere stata proprio quest’ultima a far male al piccolo, e
che il racconto del padre
non sia che un tentativo di
proteggerla.
Il bambino, che ora ha
quattro mesi, è stato sottratto
alla famiglia per decisione del
tribunale dei minori, che ha disposto il suo affidamento temporaneo ai servizi sociali.
L’episodio risale allo scorso luglio: era stato il padre stesso a
chiedere l’intervento dei soccorsi. All’operatore del 118 aveva raccontato che suo figlio se
ne stava in silenzio, aveva gli
occhi sbarrati e respirava a fatica. Ha poi spiegato che l’aveva lasciato nel lettone per pochi minuti, il tempo di scaldare
il biberon, e che al suo ritorno
nella stanza lo aveva trovato in
quelle condizioni.
Già al pronto soccorso però
i medici hanno riconosciuto
l’emorragia cerebrale, con le
lesioni tipiche da «sindrome di
scuotimento»: è stata avvisata
la procura e gli agenti della sezione minori della squadra
Mobile, coordinati dal pm Davide Ercolani, hanno messo il
padre alle strette: «Sono stato
io, ma non volevo fargli del male, volevo solo farlo smettere di
piangere», ha infine ammesso.
La polizia sta valutando anche
la posizione della madre: la
donna ha un altro figlio da un
precedente compagno, che è
stato affidato ai servizi sociali
per il contesto di degrado in
cui veniva tenuto.
La comitiva sostava
in un parcheggio
Presi i delinquenti
Hanno confessato
RAPHAËL ZANOTTI
GENOVA
Rientravano da zone difficili,
come la Georgia, l’Armenia,
dove avevano appena concluso una missione: portare aiuti
agli orfani. Nessuno avrebbe
pensato che il pericolo
l’avrebbero incontrato sulla
strada di ritorno, in Turchia,
nel parcheggio di un ristorante considerato sicuro e dove,
durante la serata, era già passata due volte la polizia.
Invece alla fine Giorgio
Bozzo, 70 anni, genovese, volontario dell’associazione
Arance di Natale Onlus, un
esperto dei viaggi umanitari
in ogni parte del mondo, è
stato ucciso da due delinquentelli entrati nel suo camper per rubare. È successo
venerdì intorno alla mezzanotte vicino alla cittadina di
Rize. «E dire che quello stesso percorso lo aveva fatto una
decina di giorni prima un altro gruppo ed era andato tutto bene» dice oggi Franco
Zocca, presidente dell’associazione, sensibilmente scos-
so da quanto avvenuto.
Giorgio Bozzo e la moglie Rita erano in uno degli otto camper della spedizione quando i
due ladruncoli sono entrati.
Nel buio più totale c’è stata una
colluttazione e Bozzo è stato
pugnalato. I due malviventi sono scappati, ma sono stati ripresi poco dopo. Avevano piccoli precedenti penali e la polizia, dopo aver recuperato le
impronte digitali sul camper,
sono andati a prenderli. Ieri la
signora Rita non li ha riconosciuti: troppo buio in quei pochi istanti. Ma la polizia turca
forse non avrà bisogno della
sua testimonianza. Ha recuperato l’arma del delitto, una maglietta insanguinata e alla fine,
dopo l’interrogatorio, è arrivata anche la confessione dei due
delinquenti: erano loro, quella
notte nel camper. Volevano derubare quel gruppo di italiani.
Il resto della comitiva ripartirà questa mattina per
rientrare in Italia, mentre la
signora Rita andrà a Istanbul, al consolato italiano. Qui
dovrà trattenersi qualche
giorno per le pratiche burocratiche, in modo tale che la
salma del signor Bozzo possa
tornare in Italia.
«Siamo sconvolti - dice il
presidente Zocca - Abbiamo
fatto viaggi in tutto il mondo e
non è mai successo nulla. A volte il destino è beffardo».
ma la prudenza, l’amore per il
fratello e il perdono». Il sacerdote - che insieme con altri parrocchiani ogni sera va casa della famiglia Bifolco per recitare
il Rosario - ha ricordato che la
zia di Davide gli aveva chiesto
aiuto per fargli trovare un lavoro, altra piaga antica: «In queste zone, come in tutta la città,
le istituzioni latitano: qui non
sono solo i ragazzi a non lavorare ma anche tanti genitori».
Di tutt’altro tenore le dichiarazioni di Luigi Bobbio, per anni pm anticamorra, quindi se-
natore e poi sindaco di Castellammare di Stabia, che ieri ha
buttato alle ortiche il politically
correct: «La vera vittima è il
carabiniere - ha scritto in un
lungo post sul suo sito l’ex
membro della Dda - e bisogna
smetterla con il giustificazionismo, il buonismo, il perdonismo, tutte cose che non solo
non servono a niente ma aggravano il male». Il giudice (lavora
al Tribunale di Nocera Inferiore) ha poi aggiunto: «Un carabiniere è un carabiniere e un
teppista è un teppista».
Dopo una vita di dedizione alla famiglia e al lavoro, si è fermato il cuore
generoso di un uomo grande per coraggio e dignità
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Enrico Romagnolo
Lo annunciano con immenso dolore
la moglie Fiorella, i igli Alberto con
Maria, Paolo ed Elisabetta con Giacomo ed i suoi adorati nipotini. La famiglia porge un sentito ringraziamento
ai professori Segoloni e Biancone, ai
medici e agli infermieri di Nefrologia
e Dialisi delle Molinette e al dottor
Gianmario Regge, medico e amico. S.
Rosario lunedì 8 settembre ore 18,30 e
Funerale martedì ore 9,30 parrocchia
Madonna di Fatima corso Moncalieri
496.
– Torino, 7 settembre 2014
Genta dal 1848 - Torino
Enrico e Federica, Renato ed Alessia si
stringono affettuosamente a Betta e
Giacomo in questo momento di grande dolore.
Pino e Carla abbracciano Fiorella e tutta la sua famiglia con tanto affetto ed
amicizia nel ricordo del caro ENRICO.
dott. Giuseppe Mondini
Ne danno il triste annuncio la moglie
Dominique con i igli Marie-Andrée,
Sophie, Michèle, Luigi, il fratello Guglielmo e tutti i nipoti. Santa Messa di
suffragio lunedì 22 ore 18,15 chiesa
San Giorgio Martire, via Barrili 12.
– Miami USA, 5 settembre 2014
E’ mancato
Domenico Peracchione
anni 66
L’annunciano: la moglie Anna Maria, il
iglio Giorgio e famiglia, parenti tutti.
Funerale in Torino martedì 9 settembre ore 10 parrocchia Santa Rosa da
Lima, via Bardonecchia 85. La cara
salma riposerà nel Cimitero di Ala di
Stura. Preferibili ai iori offerte alla Ricerca sul Cancro.
– Torino, 6 settembre 2014
O.F. O.F.A.L. - tel. 0123.320330
ANNIVERSARI
2010
2014
Franca Capuzzo
Renata.
Andrea e Marina De Luca sono vicini
ad Alberto e alla sua famiglia per la
perdita dell’amato PAPA’.
Cara Betta abbracciamo te e famiglia
con affetto. Tommaso, Cristiana con
Francesca e Chiara.
Cara Fiorella, in questo triste momento siamo vicini a voi tutti con affetto e
amicizia. Famiglia Surace.
Cesare, Giuliana, Maddalena, Antonio
partecipano commossi.
Ti ricorderemo con grande affetto. Patrizia, Gian Mario, Alessandro Regge.
Ha terminato la vita terrena
Delia Aliberti Fischi
ed ha raggiunto il suo amatissimo
Sergio. Si ringraziano le care persone
che le hanno voluto bene. A Funerali
avvenuti riposa al Cimitero Monumentale - Socrem.
– Torino, 7 settembre 2014
ORARIO ACCETTAZIONE
NECROLOGIE ED ADESIONI
SPORTELLO
VIA LUGARO 21
10126 TORINO
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00
(apertura continua)
Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00
Domenica e festivi ore 18,00/20,00
Tel. 011.6665258
ACQUISIZIONE TELEFONICA
ADESIONI (solo privati)
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00
Sabato ore 17,00/20,00
Domenica e festivi 18,00/20,00
Tel. 011.6548711 - 011.6665280
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Rancore e perdono
Le due mamme
diverse di Napoli
Retroscena
GUIDO RUOTOLO
NAPOLI
on è ancora il tempo
del lutto. Mamma Flora indossa una t-shirt
bianca con una scritta: «Mi
vuoi uccidere, fai la fila». E dice: «Lo Stato non difende ma
uccide». Davide stava per
compiere 17 anni. Mamma
Annamaria invece non alza
mai il tono della voce, chiede
agli ultrà di abbandonare la
violenza: «Se lo Stato avesse
presidiato la zona non sarebbe successo nulla. Ciro sarebbe ancora vivo».
Napoli oggi è in bilico, sull’orlo del burrone. Per alcuni,
ha già superato il punto di non
ritorno. Si ritrova nella condizione di dover scegliere tra
due madri, diventate loro malgrado due simboli di questa
città, che hanno subito un crudele destino, la morte (violenta) dei propri figli.
Flora, rione Traiano, madre di Davide Bifolco; Annamaria, Scampia, madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli
in trasferta a Roma per vedere la finale di Coppa Italia, colpito dai proiettili di un tifoso
romanista.
Sono ormai passati tre
giorni dai fatti di rione Traiano. L’inseguimento, il colpo
partito dall’arma del carabiniere, la morte di un giovane
di 16 anni, la collera popolare e
i mezzi della polizia danneggiati. Adesso si aspetta l’autopsia, che sarà fatta oggi, prima dell’autorizzazione al funerale (che potrebbe celebrarsi addirittura subito dopo
il via libera del medico legale).
N
FACEBOOK
SE IL CORPO
È ESIBITO
PER ODIO
MARCO N EIROTTI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
pietà ancora viveva,
seppur insanguinata e
tumefatta, negli scatti
diffusi in rete di Stefano Cucchi, 31 anni, di Roma, morto di
morte violenta mentre era
custodito agli arresti, e di Federico Aldovrandi, 18 anni, di
Ferrara, stessa fine prolungata in processi, condanne definitive e volgari reazioni offensive per la polizia stessa. I loro corpi e volti colpiti apparvero quali testimonianze, anche come replica a chi diceva
«non è successo niente».
Nei due casi del 2009 erano
già in corso i passi per accertare verità comunque difficili
da far emergere. Ora, a Napoli, abbiamo la realtà ancora
calda di sangue di un ragazzo
ucciso da un proiettile sparato da un carabiniere, ricostruzioni appena avviate e comunque nessuna versione ufficiale che nega quel che è difficile negare: il colpo mortale.
E il cadavere già compare in
Facebook travolto, dopo la rivoltellata, dalla potenza del
nuovo mezzo di comunicazione, un mezzo capace di offrire
la vittima in una ostensione
mirata, scevra da sentimenti
che appaiono superflui.
Comunque siano andate le
cose, qualunque cosa ci facessero quei tre giovani senza casco su un motorino fuori regola, su di lui è arrivata la morte
e sono comprensibili dolore,
orrore e anche ira dei famigliari, degli amici, ai quali va
ogni umana vicinanza.
Ma questa ostensione virtuale non si propone d’offrire
letture, prove, e nemmeno
chiede una carezza. Nel luogo
principe della condivisione
mediatica, espone un corpo
che scateni reazioni, un detonatore di odio incondizionato,
senza i distinguo che valgono
per la vittima e la fuga all’alt.
Ed è così che, senza la
quiete di una «deposizione»
del Cristo nell’arte, il povero
ragazzo appare, in quella
piazza smisurata che è Facebook, solo e privo di pietà come solo e senza pietà è il suo
corpo sulla strada.
E
LE INDAGINI SU BIFOLCO
Oggi l’autopsia
Dopo di che sarà
autorizzato il funerale
IL CRUCCIO
«Erano spaventati?
Meglio il carcere
che morire»
Mamma Annamaria è come se fosse invecchiata velocemente. È sotto cura per via
della depressione e degli attacchi di panico. Fa una gran
pena. La sua famiglia, in questi terribili mesi, è stata un
esempio di quella Napoli civile che pure esiste.
Quante vittime innocenti
ha dovuto piangere questa
città? Si è perso il conto. Aveva un bel dire il grande Totò
che la morte è una «livella»,
che di fronte alla morte siamo tutti uguali. Non è vero.
Ci sono i servitori dello Stato
che muoiono perché fanno il
loro dovere, ci sono quei napoletani sfortunati che si trovano nel posto sbagliato al
momento sbagliato e si trasformano in bersagli involontari di killer sanguinari, i camorristi che si ammazzano
tra di loro. E poi ci sono le vittime come Davide.
Non si può morire così, a
16 anni. Anche l’Arma dei carabinieri è profondamente
scossa per questo incidente.
Quanti suoi uomini sono
morti solo perché fedeli servitori dello Stato?
La famiglia di Ciro ha
sempre rinnegato la violenza
e professato parole di fede e
di pace. «Ciro - racconta Annamaria Leardi - ha pagato
con la vita l’aver voluto riaffermare valori di giustizia e
umanità. Avrebbe potuto rimanere indifferente, continuare a mangiare il casatiello e invece subito dopo l’aggressione ai torpedoni napoletani, trovandosi in quella
Cronache .15
.
I figli uccisi, una risposta differente, la stessa città
Mi vuoi uccidere? Fai la fila.
Lo Stato non difende ma uccide.
Quel carabiniere non deve più avere
pace per tutta la vita,
deve marcire in carcere
Ho sempre detto che non voglio
vendetta per la morte di mio figlio
ma giustizia, ho perdonato
l’assassino di Ciro. M’illudo? Alla fine
la giustizia farà il suo corso
CIRO FUSCO/ANSA
MARCO CANTILE/LAPRESSE
La madre di Davide
La madre di Ciro
Flora Mussorofo, la madre di Davide, fa parte dei
movimenti dei disoccupati di Napoli. Ha subito
avuto parole molto dure contro lo Stato
Annamaria Leardi, la madre di Ciro Esposito, è
sotto cura per depressione e attacchi di panico
Ha sempre cercato di non accendere gli animi
situazione, ha cercato di bloccare gli aggressori insieme ad
altri tifosi napoletani».
Nelle sue parole non c’è
nessuna giustificazione della
violenza: «Se in questi mesi
sono andata avanti è per la fede nel Signore. E il mio impegno è quello di portare parole
di pace tra i tifosi. Lo so che
non tutti i cuori si convertiranno ma la mia testimonianza spero che serva a qualcuno.
Ho sempre detto che non voglio
vendetta per la morte di mio figlio ma giustizia. E ho perdonato l’assassino di Ciro».
Pietà, perdono, tolleranza,
pace e soprattutto giustizia. La
famiglia di Ciro crede nello
Stato: «Mi illudo? Sono convin- del povero Davide, la reazione
ta - dice mamma Annamaria - della famiglia (allargata) Bifolche alla fine la giustizia farà il co. Il fratello Tommaso che vuosuo corso».
le farsi giustizia da solo: «LaLa Napoli di Ciro Esposito è sciatecelo (il riferimento è al caun magma incandescente dove rabiniere che ha sparato al rasi fondono tifosegazzo) dieci mirie violente, preIL DOLORE nuti». E mamma
carietà, disoccu- La mamma del tifoso Flora? «Non devi
pazione giovaniavere più pace
è in cura a causa per tutta la vita.
le, disagio amdella depressione Devi marcire in
bientale. È quella
Napoli delle tancarcere». Mamte periferie - Napoli in fondo è ma Flora è iscritta ai «Bros»,
un insieme di periferie - attra- uno di quei movimenti di disocversate da malaffare e crimina- cupati specializzati negli sconlità dove però resistono valori tri con la polizia, nei posti di
di legalità condivisi.
blocco, nelle manifestazioni.
Lascia sgomenti, pur nel riDomenica mattina. Scampia
spetto del dolore per la morte nel giorno della festa è uguale
sempre a se stessa. «Terribile dice la mamma di Ciro - quello
che è successo. Non si può giustificare. I tre ragazzi si sono
spaventati perché non avevano
la patente, lo scooter non era
assicurato e non avevano i caschi? La vita non ha prezzo. Sa
come si dice a Napoli? Meglio
un rumore di cancelli che di
campane, meglio il carcere che
il cimitero».
Annamaria Leardi si sfoga:
«Non voglio giudicare, non posso credere che il carabiniere abbia sparato per uccidere. Provo
grande pietà per la morte di Davide. No, non è giusto morire a
16 anni. Non è giusto morire di
morte violenta a qualsiasi età».
NAPOLIPRESS/FOTOGRAMMA
TRECENTO GIOVANI IN STRADA
Corteo spontaneo e veglia di preghiera: rione Traiano ricorda la vittima
1 Un corteo spontaneo di circa 300 giovani e giovanissimi ieri ha
attraversato rione Traiano, Fuorigrotta e Soccavo per ricordare Davide Bifolco, il 16enne rimasto ucciso per un colpo di proiettile partito
a un carabiniere durante un inseguimento. Il corteo ha raggiunto il
cimitero di Fuorigrotta e poi, percorrendo via Marco Aurelio, è tornato verso il rione. Durante la manifestazione numerose soste dei
motorini hanno rallentato la circolazione. I giovani intonavano slogan come «Giustizia e verità» e «Davide, uno di noi». In serata sono
giunti davanti alla parrocchia Maria Immacolata della Medaglia Miracolosa e, dopo aver chiamato a gran voce il parroco don Lorenzo
Manco, gli hanno chiesto di aprire le porte della chiesa. Il prete ha
intavolato con il gruppo una trattativa, che si è conclusa con la recita di un «Padre Nostro» sul sagrato della chiesa. Alle 21.30 è stata
organizzata una veglia di preghiera in via Cynthia, la stessa strada
nella quale il ragazzo è stato colpito. Si attende l’autopsia e la successiva autorizzazione alla sepoltura per organizzare i funerali.
1
16 .Cronache
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Roma, bullismo al liceo francese
“Anche l’Ambasciata sapeva”
L’ex moglie del console accusa. Ma preside e genitori la smentiscono
il caso
GRAZIA LONGO
ROMA
a una parte, una
madre - moglie
dell’ex console
francese a Roma che per denunciare gli atti di bullismo subiti dal figlio nell’esclusivo liceo Chateaubriand, attacca «l’ambasciata e i
vertici dell’istruzione a Parigi».
Dall’altra, il preside dello
Chateaubriand, Joel Lust,
che difende l’ambasciata di
Francia «perché non esiste
un conflitto tra i due Stati,
ma un problema esclusivamente scolastico. Questione
peraltro affrontata e gestita
con tutti provvedimenti, sia
punitivi sia di formazione,
necessari». Del resto la
stessa ambasciata di Francia ribadisce di non ritenere
di intervenire nel «caso specifico», ma d’essere comunque certa che lo Chateaubriand abbia preso «le misure adeguate».
L’episodio, poco prima di
Natale nel liceo dei vip in lingua francese - frequentato in
passato da intellettuali e imprenditori, da Umberto Eco e
Enrico Vanzina al ministro
Marianna Madia - è stato certamente esecrabile. Il figlio
tredicenne dell’ex console è
stato più volte insultato e
spintonato. «E nessuno ha
fatto nulla - incalza la madre
-. Compresa l’ambasciata che
non ha applicato le istruzioni
del ministero dell’Educazione francese. Ogni volta che
un episodio di violenza, razzismo, bullismo o droga si presenta, con espressioni fasciste o accuse ai ragazzi di colo-
D
CITTA’ DI MONCALIERI
AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
1. Comune di Moncalieri - Servizio Appalti
- Ufficio Contratti - Piazza V. Emanuele II tel. 011 64.01.322/333 - fax 011 6401389.
2. Tipo di procedura: aperta
3. Data di aggiudicazione definitiva: 14.07.2014
4. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso, ai
sensi degli artt. 81 e 82 del D.Lgs. 163/06;
5. Natura del servizio: Affidamento in concessione
del servizio di organizzazione e gestione soggiorni
climatici marini per la terza età per il triennio
2014-2016. CPV 63511000-4 - CIG 5683358762.
6. Imprese partecipanti: n. 5 ditte.
Ditta aggiudicataria: HAPPY AGE S.r.l. Via Nomentana n. 13 - ROMA. Importo di
aggiudicazione offerto: € 1.416.150,00= oltre IVA
Moncalieri, 5 agosto 2014
IL DIRIGENTE SERVIZIO APPALTI
Dott.ssa Federica DEYME
re, e può danneggiare l’immagine dello Chateaubriand, la
direzione lo soffoca, con la
complicità dell’ambasciata e
dell’Aefe (Agenzia per l’inse-
gnamento francese all’estero,
con sede a Parigi, ndr)». Accuse respinte con determinazione dal preside, ma anche dalle
associazioni dei genitori del
prestigioso istituto con una
retta di circa 5 mila euro all’anno e mille e cinquecento studenti, dalle elementari al diploma superiore, di 30 nazionalità
Ogni volta che c’è un episodio
di violenza, razzismo, bullismo
o droga la direzione lo soffoca,
con la complicità dell’ambasciata
La scuola è subito intervenuta
La famiglia ha trasferito l’alunno,
ma il fratello ha terminato l’anno,
segno che non c’è alcun rischio
La mamma
Marina Dunglas
moglie dell’ex console francese
a Roma
Presidente associazione
genitori-alunni
diverse, con oltre il 60% di italiani e il 15% francesi.
Il preside Joel Lust insiste:
«Abbiamo subito provveduto a
sospendere per mezza giornata i tre coetanei che avevano
insultato il compagno. Ma abbiamo anche istituito una commissione ad hoc con una psicologa esterna: Sara Di Michele
ha stabilito che non si è affatto
trattato di persecuzione sistematica. In ogni caso abbiamo
avviato incontri formativi in
tutte le classi». E Marina Dunglas, presidente dell’Ape (Associazione genitori alunni)
conferma: «La commissione,
composta da 14 membri si è
riunita 7 volte ed ha coinvolto
esperti e studenti. Il tredicenne non ha voluto confrontarsi,
con l’aiuto della psicologa, con
gli altri tre ragazzini e ad aprile
la sua famiglia ha preferito trasferirlo in un’altra scuola. Peccato però che il fratellino di 10
anni abbia terminato l’anno allo Chateaubriand. Se è davvero un luogo così a rischio perché non spostare anche lui?».
A 20 ANNI DALL’OMICIDIO
Ilaria Alpi,
i premi
alle migliori
inchieste tv
FRANCO GIUBILEI
RICCIONE
Elena Redaelli ha raccontato
in dodici minuti il vuoto quotidiano della vita di un ragazzo milanese che non studia e
non lavora, fornendo un ritratto della «Neet Generation», per il programma Lucignolo 2.0 di Italia Uno. Francesca Nava invece ha ricostruito l’incredibile vicenda
di un medicinale sul cui prezzo si erano accordate le multinazionali «Roche» e «Novartis», con conseguenze
economiche abnormi per il
servizio sanitario in un filmato intitolato «Occhio al farmaco», andato in onda su La7
per Piazza Pulita. Sono loro
le vincitrici del Premio Ilaria
Alpi per la miglior inchiesta
televisiva, rispettivamente
per i lavori di durata inferiore
e superiore al quarto d’ora.
Quella di quest’anno è stata un’edizione particolare
della manifestazione, ideata
per contribuire a far luce sugli omicidi in Somalia della
giornalista Rai e del suo operatore Miran Hrovatin, esattamente vent’anni fa
La premiazione
NICOLA LANESE/ANSA
IL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE GABRIELLI: STATO DI EMERGENZA
L’esercito nel Gargano per liberare i comuni alluvionati
1 Sono arrivati uomini e mezzi dell’Esercito per liberare dai detriti
e dal fango le strade di Peschici e di Rodi Garganico. Ed è arrivato il
governo, con il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, per dare conforto alla popolazione e assicurare l’aiuto dell’ese-
cutivo alla devastazione che ha messo il ginocchio 14 comuni del Gargano. «Per quello che ho visto - ha detto Gabrielli -, e per quello che mi
è stato raccontato, credo che ci siano le condizioni per la dichiarazione dello stato di emergenza».
IL MARÒ COLPITO DA ISCHEMIA IL 31 AGOSTO
India, dimesso Latorre
Oggi i legali chiederanno
il suo rimpatrio in Italia
L’istanza dovrà
passare attraverso
il parere
del premier Modi
ROMA
Massimiliano Latorre, uno
dei due marò che sono da due
anni trattenuti in India dopo
l’uccisione di due pescatori al
largo di Kerala, è stato dimesso ieri dall’ospedale di New
Delhi dove ha trascorso la settimana a seguito dell’attacco
ischemico che l’ha colpito.
È tornato nella residenza
situata nel compound dell’ambasciata italiana, dov’è in
attesa di giudizio insieme all’altro militare della Marina
italiana, Salvatore Girone.
Di fronte all’imprevisto attacco che ha colpito Latorre
domenica 31 agosto, il team di
legali della difesa oggi presenterà alla Corte Suprema indiana un’istanza per ottenere il
suo trasferimento in Italia.
L’unico modo, si ritiene, perché
venga curato in modo rapido.
Secondo i medici indiani
che hanno curato Latorre «il
paziente si sta riprendendo
molto bene e dovrà tornare in
ospedale fra qualche giorno
per un controllo di routine del
decorso del suo ristabilimento». Non sono state illustrate
percentuali e tempi di recupero, ma il medico ha dichiarato
che Latorre dovrà «seguire
alcune terapie e vivere in un
ambiente tranquillo». È probabile che prima di prendere
qualunque decisione rispetto
all’istanza dei legali italiani,
la Corte Suprema indiana
chiederà un parere al premier
Modi che poi si esprimerà attraverso l’ufficio del Procuratore della Repubblica. È probabile che tutto questo richiederà una settimana.
[R. I.]
Il riconoscimento per la miglior inchiesta tv internazionale è andato a Edouard Perrin per «Underhand Tactics:
the Untaxable», opera che documenta le tattiche adottate
da Amazon per evadere il fisco. Il premio Ilaria Alpi di
Rai3 e Rainews per il miglior
documentario invece è stato
assegnato ad Alessandro Marinelli per «Pino Masciari,
storia di un imprenditore calabrese», la vicenda drammatica di un uomo che si è ribellato ai taglieggiamenti della
‘ndrangheta, è entrato in un
percorso di protezione con
tutta la famiglia per poi ritrovarsi abbandonato dalle istituzioni, fino alla rinascita e al
riscatto grazie all’associazione Libera. La menzione «Miran Hrovatin» per la miglior
fotografia, così come la menzione speciale della giuria internazionale, sono andati a
Marcel Mettelsiefen per
«Syrie, la vie obstinement»
prodotto da Arte: la guerra in
Siria vista attraverso gli occhi
dei bambini. La menzione
speciale per il servizio di un
telegiornale è stata riconosciuta a Valerio Cataldi per
«Docce antiscabbia», il famoso filmato sul trattamento sanitario riservato agli immigrati all’interno del centro di
Lampedusa. Infine il premio
della critica a Sandro Ruotolo
e Dina Lauricella per «Inferno
atomico», incentrato sulla
terra dei fuochi e trasmesso
da Servizio Pubblico su La7, il
premio Coop Ambiente ad
Antonio Condorelli per «Morire di sviluppo», speciale La7
sulle condizioni ambientali di
Priolo, il premio Unicredit alla
giornalista congolese Solange
Lusiku Nsimire e il premio alla carriera a Italo Moretti.
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
.
Società .17
il caso
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
T
rent’anni dopo, la
«profezia apocalittica» di «Joan Lui»
è ormai cronaca.
Nel film di Adriano Celentano, per contrappasso blasfemo, una chiesa
barocca diventa la balera «Il
tempio», con tanto di crocifisso e tabernacolo sovrastati
dalla consolle del dj e dal banANDREA DI MARTINO
cone dei barman in paramenti
liturgici. La crisi di fondi e di
vocazioni ha portato numerose diocesi italiane ed europee
a vendere a privati o enti locali edifici di culto sconsacrati.
Una dismissione tutt’altro che
indolore per la sensibilità religiosa dei fedeli che da un giorno all’altro hanno assistito alla riconversione in sale ricevimenti, sedi di banche, negozi
o, addirittura, locali a luci rosse di antichissimi ex monasteri, abbazie, santuari.
Come esempio di «uso improprio» il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del
Pontificio consiglio per la cultura, indica una basilica sconsacrata in Ungheria, ora trasformata in un night club, dove di sera sull’altare avviene lo
spogliarello. Ma l’elenco è
sterminato. A Milano, Santa
Teresa, costruita nel 1694, è tive. Un convento di 650 metri a
divenuta una biblioteca multi- Panzano in Chianti è stato remediale: computer, sedie e staurato e offerto per 2,3 milioscrivanie invece di incenso e ni di euro. In Campania, ad Olerito ambrosiano. A Cupra- vano sul Tusciano, con 90 mila
montana, in provincia di An- euro si compra un ex convento.
cona, è andata decisamente Nell’ex chiesa milanese di via
peggio all’Eremo delle Grotte, Piero della Francesca (oggi
conosciuto come «Frati Bian- dancing «Gattopardo») si balla
chi» dal candifino al mattino. A
do saio indossaVICINO AD ANCONA Volterra ha camto dai CamaldodestinazioCene aziendali biato
lesi che lo abitane d’uso una piedove c’erano i frati ve dell’ottavo serono per cinque
secoli, come all’Eremo delle Grotte colo, ad Asti la
racconta in pasettecentesca
gine memoraFENOMENO GLOBAL Confraternita di
bili lo scrittore
Michele che
In Gran Bretagna San
Luigi Bartolini,
può vantare la
autore del ro- oltre 50 mila ospitano frequentazione
negozi e ristoranti del giovane Vitmanzo «Ladri
di biciclette».
torio Alfieri. La
Un insediamento religioso romanica San Nicolò, nel cuore
che ha dato i natali a intere medievale di Jesi, è «set» di sficongregazioni monastiche e late di moda e mostre-mercato
che ha accolto santi e i fonda- del cioccolato.
tori dell’ordine dei CappucciMadonna della Neve, a Portini, oggi, tra distributori auto- chetto di Luisago in provincia di
matici di snack e bevande, può Como, è divenuta officina per le
essere prenotato per cene so- auto. A Genova Santa Sabina è
ciali e degustazioni di vini. Po- sede di una banca. A Bologna
co lontano, invece, la sala capi- Santa Lucia è diventata un’aula
tolare della Badia di Sant’Emi- universitaria. A Salerno San
liano in Congiuntoli, edificata
dai benedettini nel X secolo, è
stata ridotta ad allevamento
di animali da cortile. Un po’ coL’ex chiesa
me accaduto a Bruxelles: Sandi San Giuseppe
ta Caterina, per «costi di gead Asti, edificata
stione troppo elevati», è stata
nel XVII secolo
derubricata a mercato copere sconsacrata all’inizio
to di frutta e verdura. Da luodel 1800, ospita attività
go-simbolo di fede a bazar.
culturali e ricreative
Per chi cerca atmosfere
(compresi
spirituali gli ex conventi sono
i tavoli da biliardo)
l’ideale come strutture ricet-
ANDREA DI MARTINO
Autoriparazioni
A tutto volume fino all’alba
L’ex chiesa della Madonna della Neve,
a Portichetto di Luisago
in provincia di Como,
è diventata un’officina meccanica
Nell’ex chiesa milanese di via Piero
della Francesca da oltre un decennio c’è
un locale-discoteca, il «Gattopardo Café», che
organizza eventi musicali e serate di gala
Teatri, officine e night club
Quanti sfregi alle ex chiese
Sempre più edifici di culto sconsacrati subiscono cambi d’uso
Il cardinale Re: “Ora si deve vigilare sulle trasformazioni improprie”
Gregorio è una galleria d’arte.
All’Aquila San Filippo Neri è un
teatro. Il fenomeno è «global». In
Gran Bretagna 50 mila chiese
sono diventate negozi, ristoranti, uffici. E l’Italia non è da meno.
Ex chiese ristrutturate con angolo cottura. Immerse in contesti bucolici, panoramiche sul
mare o sfarzose. O loft chic.
Sconsacrate, passate di mano,
materia per architetti e designer. Un trend censito dal portale immobiliare.it.
«Non è solo questione di decoro o di buon gusto, ma anche di
sensibilità verso la religione - osserva il cardinale Giovanni Battista Re -. Occorre vigilare sulle
trasformazioni improprie e rispettare tracce di religiosità e
simboli di storia del cristianesimo». Dunque non si può fare ciò
che si vuole degli edifici sacri:
neppure dopo la sconsacrazione.
Di tutt’altro parere il re dei night
club Peter Gatien, che per le sue
discoteche «Limelight» ha scelto
un’ex chiesa di New York e un
EMERGENZA CULTURALE
Accade anche
che dove si pregava
ora ci sia una piscina
presbiterio londinese del ’700.
«In Inghilterra ho visto un’ex
chiesa tramutata in piscina - racconta il teologo salesiano Manlio
Sodi -. Per far fronte alle necessità economiche, i vescovi, soprattutto in Francia, tolgono la sacralità ad antichi luoghi di culto
ma prima di venderli dovrebbero verificare quale impiego intendono farne gli acquirenti».
Si tratta, aggiunge il direttore della «Rivista liturgica», di
«un’emergenza
culturale»,
quindi servono «soluzioni concordate con le autorità civili per
impedire che proseguano simili
scempi a un patrimonio di tutti». All’incanto non può finire la
fede né «i luoghi che l’hanno trasmessa per generazioni». Dov’era il Santissimo, niente «sacro sballo». Ad absidi e navate
non si attagliano tavoli da biliardo e luci stroboscopiche. Il battistiero e la collegiata non siano
«location» per nottambuli.
Biliardo
GIULIO MORRA
Un patrimonio che le diocesi non riescono più a mantenere
Costi di gestione in costante aumento, calo dei sacerdoti e fuga dei fedeli: così crescono le dismissioni
ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO
D
i fronte al fenomeno
delle chiese dismesse,
trasformate in alberghi e persino in night club,
con tanto di lap dance e spogliarello sugli ex altari davanti ai quali, magari per secoli,
un popolo di fedeli si era raccolto in preghiera, la reazione
indignata delle autorità ecclesiastiche è comprensibile.
Del resto, al di là dei casi limite,
il numero degli edifici di culto
venduti e usati per altri scopi è
destinato ad aumentare. Le città dell’antica Europa, e in particolare quelle italiane, pullulano di chiese, chiesette, cappelle: mute testimoni di una civiltà cristiana nella quale la gente
viveva anche nella povertà più
estrema, in case sgangherate,
ma riempiva d’oro e di affreschi la casa di Dio.
Il calo del numero dei prati-
canti, i costi di manutenzione e
la mancanza di preti rendono
sempre più arduo mantenere
in vita questo patrimonio, rendendo talvolta necessaria la
coabitazione, come avviene nel
centro di Praga, la capitale europea più scristianizzata. Qui
le chiese, in certe ore e in certi
giorni, si trasformano in sale
per concerti o per rappresentazioni con tanto di biglietto, e
ritornano luoghi di preghiera e
di celebrazione in altri momen-
ti. Per non parlare del fenomeno, più diffuso anche in Italia,
delle visite a pagamento a basiliche e cattedrali, veri capolavori di arte, che nel tempo
sembrano destinate a trasformarsi in musei veri e propri.
Certo, una cosa sono i concerti o le pinacoteche, le sale
per conferenze o ancora i centri per attività sociali e caritative; un’altra cosa sono i bar e i
night club alla moda. E, guarda
caso, a essere ambite per que-
ste ultime destinazioni d’uso
non sono – purtroppo! – le
chiese simili ad enormi scatoloni partorite nell’ultimo cinquantennio dalle bizzarre visioni di qualche architetto, ma
ovviamente quelle più antiche,
collocate nei centri storici.
Le diocesi, prima di dismettere questi edifici, potrebbero
essere più creative nel tentare
di utilizzarli per il bene di tutti
e per scopi che non risultino
così estranei al loro passato.
Ma i casi segnalati in queste
pagine attestano una realtà
della quale bisogna prendere
atto. La società europea è sempre meno cristiana, e non ha
più molto senso insistere enfaticamente sulle sue «radici cristiane», se sopra le radici non
ci sono tronchi, rami e foglie
verdi. Senza fedeli e una fede
viva e vissuta le chiese sono
destinate a trasformarsi. Se va
bene, in musei. Altrimenti in
locali alla moda.
18 .Società
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Il nutrizionista Calabrese
L’oncologo Veronesi
“Così la dieta
diventa
incompleta”
“Dico sì
ma attenti
alle nevrosi”
MICHELA TAMBURRINO
NADIA FERRIGO
«Massimo rispetto per chi sceglie
di rinunciare a carne, pesce, uova e
latticini. Ma da nutrizionista devo
dire che non è una dieta completa,
da sconsigliare del tutto ai bambini». Giorgio Calabrese, professore
universitario e medico specializzato in scienze dell’alimentazione,
spiega quali solo i punti deboli di
una dieta vegana.
Vegetariani, vegani, fruttariani:
posizioni diverse rispetto al cibo,
quello che dovrebbe farci del bene
e invece può farci del male. Facile
cadere negli estremismi. Meglio
capire con l’aiuto di un grande
esperto, vegetariano convinto.
Professor Veronesi, in che cosa il veganesino è diverso dal
vegetarianesimo?
Con solo frutta, verdura e cereali a
cosa rinuncia il nostro corpo?
«Va bene evitare l’eccesso di grassi
saturi di origine animale, ma c’è subito da fare una distinzione tra un
regime alimentare vegetariano,
che comprende uova e latticini, e
quello vegano che invece li esclude
e obbliga a rinunciare del tutto a
proteine nobili e ferro».
AGES
GETTYIM
E quali sono le conseguenze?
«Senza latte nè uova non riusciamo
ad assumere la vitamina B12, molto
importante, tra l’altro, nella formazione dei globuli rossi e per il sistema nervoso. Poi c’è il problema del
ferro: se di origine vegetale, quello
degli spinaci per intenderci, viene
assorbito dal corpo in quantità minime, mentre, se di origine animale,
supera l’80% di assorbimento».
A tavola “senza”
Il trionfo dei vegani
non è solo al cinema
Nessuna possibilità di integrare?
«Si certo, con dei farmaci. Quel che
si evita con tanta cura in natura deve poi essere per forza assunto con
delle capsule. E se un regime alimentare che aspira a essere il più
naturale possibile deve ricorrere a
delle pastiglie, qualche incongruenza c’è per forza».
Un fenomeno che fa discutere anche alla Mostra di Venezia
«Capisco e non condanno la
volontà di trasmettere ai figli le proprie convinzioni,
ma un bimbo vegano, a differenza di un coetaneo vegetariano oppure onnivoro,
non ha le stesse opportunità di sviluppare l’organismo. La carne si può
sostituire con uova, latte e latticini,
freschi o stagionati. Ma, se si rinuncia anche a questi, il corpo non può
crescere sano».
Circa il 7% degli italiani è vegetariano, mentre la percentuale di chi decide di seguire un regime alimentare
vegano è
dello 0,7%.
Come spiega l’aumento costante del loro numero?
«A ognuno la sua dieta, con scelte
che variano anche a seconda della
religione e della cultura. Ma a volte
si tratta di posizioni radicali e comportamenti che possono essere rischiosi. Senza dimenticare che a
volte, dietro a un’attenzione maniacale per quel che si mangia,
si può nascondere altro».
Spremuto
a freddo,
si consuma
crudo e ha un
sapore delicato
A domicilio
Il menù vegano
è dello chef
Emanuele
Giorgione
(www.
Novessentia.it)
400
mila
Cacao crudo
Prodotto con
cacao Criollo,
non contiene
zucchero
né additivi e
aromi artificiali
Formaggio
di mandorle
Privo di latte
e glutine, è
a base di latte
di mandorla
e fecola
di patate
Un aspetto negativo?
«Affatto, basta solo che il radicalismo dei principi etici non porti a nevrosi ossessive. È su questo punto
che bisogna essere chiari».
Come?
«L’alimentazione vegana fa bene a
tutti e a tutte le età. Chi si alimenta
così e in maniera giusta vive felice».
Lei però è vegetariano, non
vegano.
«Sì, perché devo vivere socialmente
altrimenti non esco più da casa.
Quando entro in un ristorante, già
alzano gli occhi al cielo».
«Certo che condivido. Come diceva Einstein andiamo verso un mondo completamente vegetariano. In
Italia lo è il 10% delle persone e anche di più».
I
Olio
di canapa
Poi la pratica è andata oltre?
«Si è estesa la filosofia, fino a non
toccare e a non mangiare ciò che ha
origini animali».
Però condivide. Giusto?
MILANO
Insomma meglio non
estremizzare?
«Mettere l’etica al centro
della vita è una scelta ammirevole, ma è sbagliato
perdere di vista la realtà.
Devo mettere all’erta chi sceglie la
dieta vegana. Un po’ come fare il
pieno di acqua invece che di benzina
a una supercar per combattere l’inquinamento: anche la nostra macchina ha delle regole precise: se non
le rispettiamo, è difficile pretendere
che tutto possa marciare a dovere».
fuori il tema vegan, pur declinato in
maniera estrema, e con polemiche al
muffin? Senza lattosio. I pasticci- seguito. In «Hungry Hearts» di Saveni? Senza glutine. La maionese? rio Costanzo, Mina e Jude (Alba
Senza uova, con olio di mandorla Rohrwacher e Adam Driver) entrano
e curcuma. Il cacao? Senza zuc- in collisione quando nasce il loro bamchero ma con nettare di fiori di bino. Convinta che il figlio sia speciale,
cocco. Il «senza» suggerisce privazio- la madre decide per lui un’alimentane. In realtà il mondo vegano è fanta- zione radicalmente vegana. Evita i cibi
sioso e creativo, oltre che etico e diete- «velenosi», cioè quasi tutti, tranne
tico. Scelta di vita, moda, fase detox o avocado, semi di lino e poco altro: il
colta ricerca per foodies, siamo di fron- piccolo rischia la denutrizione. Invece
te a una filosofia che suscita attrazione nell’horror comico di Joe Dante, «Bue curiosità. Oltre 30mila sono andati al ryng The Ex», Evelyn, paladina delVegan Fest all’interno del Sana 2014, l’integralismo eco-friendly, impone toSalone del Biologico e del Naturale a fu-tofu-tofu al mite fidanzato e, travolta da un autobus, torBolognaFiere (dona sotto forma di
mani ultimo giorno)
zombie nell’appartae qualcuno uscirà di
mento total green.
sicuro convertito.
«Hungry Hearts»
Tra gli stand c’è
ha fatto arrabbiare
molto da assaggiare.
vegani e vegetariani,
Medaglioni di tofu,
ma non ce l’ha con loriso e alghe. Cotolette al seitan. Burger
È il «popolo» dei vegani ro. Intercetta una
con spinaci e lupini,
italiani (il 10% tendenza e fa emerlegumi proteici apdei vegetariani): si tratta gere un aspetto ospena riscoperti. Olio
di una cifra sessivo certo non codi semi di canapa da
in costante aumento mune. A tanti, il «senza» ha migliorato la
usare crudo. Torrone alla lavanda. Formaggi vegetali a ba- vita. Elisa Dal Forno, cuoca vegana
se di latte di mandorla. Sfogliatine di crudista, testimonia come l’aver ablenticchie, cracker ai bio-germogli di bandonato la carne, il caffè e le tossine
semi di lino, dolcetti leggeri come piu- sia stata una svolta cruciale. Lo chef
Emanuele Giorgione di Novessentia
me. E da bere? Linfa di betulla.
L’esempio delle «celebs» conta. La fi- offre un servizio che permette a
liforme Natalie Portman, l’ex Uomo Ra- chiunque di provare piatti vegani per
gno Tobey McGuire, Sir Paul McCart- un giorno o una settimana. E’ convinney, Prince sono ottimi testimonial. to che chi assaggerà la sua bavarese di
Thom Yorke dei Radiohead, vegetariano zucchine alla menta e wasabi o il pane
per caso (voleva far colpo su una ragaz- ai semi d’uva non tornerà indietro.
za), si è sentito meglio fisicamente ed è Quando nel 1944 Elsie Shrigley e Dodiventato vegano convinto. In Italia so- nald Watson crearono la parola «veno circa 400mila, il 10% dei cinque milio- gan», prendendo le prime e ultime letni di vegetariani, e in costante aumento, tere del termine inglese «vegetarian»,
pensavano al rispetto degli animali,
soprattutto donne, giovani e over 65.
Non è un caso che in due film pre- all’etica. Noi possiamo permetterci di
sentati al Festival di Venezia venga pensare anche alla gola.
ROSELINA SALEMI
E ai più piccoli che problemi può creare?
«Il veganesimo è un avanzamento di
civiltà, una posizione di non violenza che va rispettata. Noi tutti siamo
contro lo “specismo”, vale a dire,
contro la sopraffazione di una specie sulle altre. I vegetariani nascono
prima e tengono posizioni meno radicali. Infatti la parola vegano nasce
dalla crasi del termine vegetariano,
coniata nel 1943. In pratica un vegetariano che non mangia latticini».
Il film
«Hungry
Hearts»,
protagonista
a Venezia, racconta di una
madre vegana
Testimonial
È Paola
Maugeri:
ha pubblicato
con Mondadori
«Las Vegans»
con riflessioni
e ricette
Un problema più etico che
alimentare?
«Noi siamo contro la violenza sugli
animali, tutti meritano uguale attenzione. Sono cresciuto tra gli animali, sono intelligenti, sensibili,
hanno qualità che commuovono. Lei
mangerebbe il suo cane? Invece
mangia carne
di un vitello
che non conosce. Dietro c’è
un’industria
fortissima che
contrasta di
fatto il propagarsi di queste considerazioni di carattere morale. Inoltre si vive 7,5 anni di più degli altri, nella media. La carne fa male e causa malattie».
Lei ha scritto anche dei benefici di
un’alimentazione molto parca.
«Ho scritto un libro sul digiuno, è la
mia filosofia. Oltre agli indubbi vantaggi sulla salute e sulla
longevità, viviamo in
un’ingiustizia distributiva
del cibo enorme. Una parte del mondo muore ancora di fame e si ammala di
malattie date dalla malnutrizione, una parte, la nostra, ha le malattie della sovralimentazione. Io credo che anche
questa sia una scelta di civiltà».
Che relazione c’è tra queste filosofie e la medicina alternativa?
«Nessuna. Quando si deve le medicine vanno prese. Altrimenti è un
estremismo dannoso».
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
OCCUPAZIONE
INVESTIMENTI
MADE IN ITALY
TUTTOSOLDI
Under 30
al bivio:
lavoro manuale
o fuga all’estero
Conti deposito
e libretti postali
Caccia al giusto
rendimento
Tessuti e pelle,
a Milano
un matrimonio
a prova di crisi
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
A PAGINA 20
A PAGINA 21
A PAGINA 23
L’INCHIESTA
P
19
NUMERO 91
A CURA DI:
GIANLUCA PAOLUCCI E MARCO SODANO
REDAZIONE:
GIUSEPPE BOTTERO
LUCA FORNOVO
LUIGI GRASSIA
[email protected]
www.lastampa.it/tuttosoldi/
tuttoSOLDI
LAVORO IN CORSO
Come reagire alle mosse di Draghi
Scocca l’ora di banche e utility
MARCO
POLO
Gli esperti: sì alle azioni con alto dividendo. Occasioni nella siderurgia e nelle tlc
SANDRA RICCIO
L’estate dello spread
I
Andamento del differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali
mercati applaudono alla recente
mossa di Mario Draghi. Il numero
uno della Banca centrale europea
ha ridato slancio ad azioni e obbligazioni offrendo così sollievo anche all’economia reale. La reazione si è
vista soprattutto a Piazza Affari con
l’indice di Milano salito in cima alla classifica delle migliori Borse europee. Solo
la settimana scorsa ha guadagnato il
4,6%, con la quarta settimana consecutiva di rialzo. Dall’inizio dell’anno la performance è +12,8% mentre il rendimento del decennale è al 2,2%. Agli operatori
è piaciuta la mossa a sorpresa del taglio
dei tassi al nuovo minimo record dello
0,05% arrivato insieme all’annuncio da
parte della Bce di un programma di
riacquisto di obbligazioni private (covered bond e Abs) che espanderà la massa
monetaria in circolazione. Parlando a fine agosto a Jackson Hole, il presidente
della Bce aveva innescato l’attesa di
prossime mosse espansive. Le sua azioni sono andate ben oltre le attese.
Cosa significa la recente mossa della
Bce per i portafogli di investimenti? «La
decisione di Draghi non cambia di molto
la situazione poiché i tassi erano già
prossimi allo zero e confermano la visione per cui i tassi resteranno bassi per un
prolungato periodo di tempo e che probabilmente ci stiamo avvicinando ad
operazioni straordinarie di Qanitative
easing (Qe) in versione europea - spiega
Stefano Reali, Gestore azionario di Pharus Sicav -. Ci aspettiamo che i mercati
azionari in particolare possano beneficiare di questa situazione straordinaria,
L’INTERVISTA
.
180
170
160
9 giugno
7-8 agosto
133
178
minimo
da aprile
2011
Rendimento
Btp
Ieri
132
Rendimento
Btp
2,34%
2,70%
sparenti e totalmente regolati, relativamente insensibile alla crescita economica di medio periodo, con importanti piani d’investimento in grado di offrire una
stabile e costante crescita dei dividendi.
Tra i nomi ci sono Snam e Terna in Italia, Red Electrica e Enagas in Spagna,
National Grid e United Utilities in Uk.
Nell’energia in particolare, ci sono i titoli Total ed Eni che sono caratterizzati da
un dividend yield atteso per il 2014 del
6% e con buone prospettive. Sempre tra
le società ad alto dividendo vale la pena
citare Marr (dividend yield del 5%).
C’è spazio tra i titoli sottovalutati
150
3 settembre
140
150
130
16 giu
30 giu
14 lug
28 lug
Spread espresso in punti percentuali
11 ago
25 ago
5 set
- LA STAMPA
com’è successo già in passato. I flussi finanziari sono a favore delle azioni che
hanno dividendi di gran lunga superiore
ai rendimenti dei bond: un fatto questo
che storicamente non si era manifestato
mai a questi livelli».
Azioni verso nuovi massimi
Come è meglio posizionare il portafoglio
quindi? «Quello della maggiore attrattività relativa delle azioni rispetto ai bond
è un fattore chiave da prendere in considerazione nelle scelte di portafoglio» dice Reali. L’esperto è convinto che i mercati azionari possano andare a ri-testa-
re i massimi, trainati in particolare dall’andamento dei titoli del settore finanziario, che insieme ai titoli più sensibili
al deprezzamento dell’euro, dovrebbero
essere i maggiori beneficiari del movimento di normalizzazione del premio
per il rischio. «In ottica di più ampio respiro continuiamo a vedere interessanti
opportunità nelle azioni di quelle società che riescono a combinare elevati dividendi e crescita degli utili» dice l’esperto. Molto interessanti per gli esperti, sono i business delle utility regolate (con
dividend yield intorno al 5-6%), società
che operano all’interno di business tra-
George Nadda, gestore del Nemesis Value Fund suggerisce di guardare tra i titoli che ancora non sono stati scoperti.
«Negli ultimi mesi abbiamo trovato più
valore in titoli di settori considerate non
interessanti come l’acciaio e le Tlc e abbiamo evitato quelli concentrate sulla
Germania o le large cap europee in
quanto riteniamo che dal punto di vista
delle valutazioni molte di queste partecipazioni non offrivano prospettive allettanti» dice.
Bond, dominano i periferici
Sulla parte bond gli esperti consigliano
invece di privilegiare titoli dei Paesi periferici con rating BBB e una duration
media (3-6 anni). Gli operatori hanno fiducia nel bazooka della Bce e continuano a investire nei debiti dell’area che ancora offrono cedole interessanti. I prezzi sono saliti a livelli record schiacciando i rendimenti ma nonostante i forti apprezzamenti, gli investitori continuano
a comprare la carta di quest’area.
“Danielipunta suUsa
eBrasile, qui c’è
ilfuturodell’acciaio”
IL PRESIDENTE BENEDETTI L’EXPORT
A luglio abbiamo
comprato un’azienda
negli Stati Uniti che è
attiva nell’automazione
per la siderurgia
In Brasile investiremo
soprattutto in nuove
officine di service
Dagli anni ’80 conta
per il 99% dei ricavi,
esportiamo in tutto
il mondo. Ma mentre
in Asia si fanno ancora
impianti nuovi, Golfo
Ucraina e Nord Africa
adesso sono fermi
ELEONORA VALLIN
UDINE
Gianpietro Benedetti, presidente e amministratore delegato di Danieli
Clabo arreda
le gelaterie
di Casa Bianca,
Apple e Google
LUIGI GRASSIA
G
elati e pasticcini hanno
bisogno della «location» giusta per farli
meglio apprezzare. E nel fornire arredi alle gelaterie e alle
pasticcerie si è guadagnata
una reputazione mondiale
l’azienda Clabo Group di Jesi
(Ancona). La Clabo è attiva da
più di 20 anni negli Stati Uniti
e ha aperto filiali commerciali
in Brasile e in Cina e adesso si
sta espandendo nel Medio
Oriente. Ma più che il mappamondo delle presenze fa effetto nominare i clienti: la Clabo
ha attrezzato le caffetterie della Casa Bianca e le gelaterie/
pasticcerie dei parchi della
Walt Disney, poi si è data alla
New Economy e ha messo la
sua bandierina sulla sede della
Google e (più di recente) su
quella della Apple a Cupertino.
«Ci auguriamo che questa
commessa possa aprirci ulteriori porte nella Silicon Valley» spiega Pierluigi Bocchini,
amministratore delegato del
Gruppo Clabo. «A breve le nostre vetrine sbarcheranno anche nella sede della Intel», laddove per vetrine si intende il
banco attrezzato che arreda il
negozio e che nel caso delle gelaterie ha anche dei requisiti
tecnici oltre che di design.
«Mio padre aveva brevettato il
dispositivo anti-appannamento» dice con orgoglio Bocchini.
I banchi per gelati e pasticcini rappresentano metà del
fatturato di Clabo, il resto è dato da arredamenti da bar, frigo
verticali per le torte eccetera.
L’ultimo colpo della Clabo è
una commessa in Giordania
con le pasticcerie Rawan Cake
che vantano di essere le preferite dalla Famiglia Reale.
Nel 2013 la Clabo ha fatturato 35 milioni di euro, per più di
metà all’estero, e quest’anno si
avvia a superare di molto questa cifra grazie all’espansione
in corso in vari continenti. C’è
un appuntamento che attende
la società per novembre: si
quoterà nel segmento Aim dalla Borsa di Milano.
20 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
lavoro
RICERCA
ORIENTATORI
WALTER PASSERINI
on sappiamo se la
nuova scuola di
Matteo Renzi sarà
una buona scuola, ma lo
sforzo intrapreso è accattivante e va nella direzione
giusta. Al netto degli errori
ortografici e grammaticali,
oltre che di battitura (a cui
annettiamo quello sul numero dei Neet, che per fortuna tra i 15 e 24 anni non
sono 4,3 milioni, ma 1,2 milioni, sempre troppi comunque), il piano appena
impostato dal governo merita attenzione. Lodevole è
lo sforzo di avvicinare scuola e lavoro, l’obbligo di alternanza e la sperimentazione
del nuovo apprendistato,
ma molti dei passaggi individuati richiedono nuove
competenze. In sintesi,
molto è lo spazio assegnato
alla funzione dell’orientamento, che per essere effettiva deve essere governata.
Certo, molti insegnanti,
giovani e di esperienza, potrebbero lavorare, anziché
in cattedra, per la formazione permanente e di servizio degli altri insegnanti,
ma per farlo dovrebbero
avere la motivazione, ma
anche le competenze. Insomma, per fare orientamento ci vogliono gli orientatori, un ceto professionale che, a differenza degli altri paesi, in Italia non esiste
e non è riconosciuto.
L’orientamento poi deve diventare una «materia» come le altre. Molti fanno volonterosamente l’orientatore, ma nel migliore dei casi
è orientamento scolastico,
ma servono anche competenze psicologiche e una
profonda conoscenza del
mercato del lavoro. L’orientamento è una «cosa» troppo seria per essere lasciata
nelle mani di politici, ministri e dilettanti.
N
La 3 Italia, quarto operatore di telefonia mobile
in Italia, vuole potenziare il suo sviluppo e
accrescere i suoi attuali 10 milioni di clienti. Per
questo è alla ricerca di mille persone. Alla
selezione partecipa l’agenzia del lavoro
Adecco. Sono previsti diversi incontri nelle
principali città italiane. Info: www.adecco.it.
Si terrà a Cortona dal 18 al 20 settembre il
quarantasettesimo Incontro nazionale di
studi organizzato dalle Acli dal titolo «Il lavoro
non è finito. Un’economia per creare lavoro
buono e giusto». Militanti, cittadini ed esperti
si confronteranno sul senso e il valore del
lavoro . Info: www.acli.it.
Uomo
A maggio il Governo italiano ha avviato il programma
L'Italia è un paese bloccato. La soluzione migliore per un
giovane che ha capacità e voglia di fare è andarsene all'estero. "Garanzia giovani".
Sai di che cosa si tratta?
Quanto sei d'accordo con questa affermazione?
Poco d'accordo
Per nulla d'accordo
Donna
3,48
Si, molto bene Per nulla
Si, abbastanza bene
3,22 14,30
5,27 16,69
16,56
18,52
3,50
2,94
6,71 16,31
3,79 17,08
13,64
14,97
Valori %
Tra tre anni le opportunità per i giovani in Italia saranno
migliori di oggi. Sei d'accordo?
Non saprei rispondere
17,53
2,78
4,20
Molto
3,69
3,92
3,47
Abbastanza
d'accordo
Molto
d'accordo
46,12
Solo
vagamente
No, per Poco
nulla
33,13 35,24
46,19
46,04
33,75
32,50
34,48
36,02
Abbastanza
45,20 51,23
24,90
45,16 51,27
45,23 51,19
25,72
24,06
- LA STAMPA
Fonte: Rapporto Giovani, Istituto Toniolo
Lavoro manuale o fuga all’estero
Gli under 30 davanti al bivio
Otto su dieci pronti a lasciare l’Italia. E la Garanzia Giovani non riesce a sfondare
La storia
on sono fratelli o cugini di
Fonzie, il primattore della
fortunata sit comedy televisiva nata nel 1974 e intitolata «Happy days»; semmai sono nipoti e
adepti del guru e futurologo Jeremy
Rifkin, teorico del Super-internet
con il suo ultimo libro «The Zero
marginal Society Cost», che oggi teorizza l’eclisse del capitalismo e l’avvento di una nuova società.
Quelli che si incontreranno al Todi Appy Days, il primo evento italiano dedicato alle applicazioni mobile,
sono nerd, hacker e patiti di app, che
potranno vedere e provare le tecnologie applicate alla vita di tutti i giorni, che cambiano le nostre abitudini.
Fabio Lalli è sicuro. Lui, che si autodefinisce sognatore, hacker e padre,
è il capo di Iquii e fondatore presi-
N
Il lavoro giusto è a Cortona
Nuove generazioni senza fiducia
Il rapporto
LA SCUOLA
Mille posti in 3 Italia
oro cercano di mettercela tutta, rendendosi disponibili anche al lavoro
manuale, ma la fiducia
nel futuro è davvero
scarsa, tanto da portarli a guardare all’estero come ultima spiaggia.
Effetto mediatico e percezioni distorte? No, è un campanello d’allarme che forse non vogliamo sentire: solo il 10% delle ragazze e il
15% dei ragazzi italiani ritiene di
avere in patria adeguate occasioni
di impiego e cerca di reagire con
pragmatismo e adattabilità a un
avvenire ritenuto cupo.
L
La fotografia
Sono questi i risultati che si possono leggere nel Rapporto Giovani,
curato dall’Istituto Toniolo in collaborazione con Ipsos e il sostegno di
Fondazione Cariplo e di Intesa
Sanpaolo, che da tempo esplora la
galassia dei «millennials». L’indagine è stata condotta su un campione
di 1727 giovani di età tra i 19 e i 30
anni. Oltre l’80% degli intervistati
si dichiara pronto a svolgere un lavoro di tipo manuale, tre su quattro
ambirebbero a un’attività in cui poter esprimere la propria creatività,
senza badare troppo alla coerenza
con i titoli di studio. L’85% dei maschi e il 90% delle femmine ritengono che l’Italia offra possibilità di
trovare lavoro ad un giovane con la
preparazione posseduta e pensano
di andare all’estero. Di chi è la colpa? La crisi c’entra, ma non è l’unico
motivo. Per il 30% il problema sono
i limiti strutturali del mercato che
dà poche occasioni, bassa qualità e
contratti brevi e precari. In secondo luogo viene la situazione economica complessiva, al terzo posto la
«preferenza data ai raccomandati»,
al quarto la «minore esperienza»
(15,4%). Solo un intervistato su cento ritiene che i giovani rifiutino alcuni lavori. Per questo i giovani
guardano anche al lavoro manuale,
ma ad alcune condizioni: stipendio
adeguato, lavoro creativo e flessibilità dell’orario. E nella classifica dei
lavori preferiti compaiono quelli
per le giovani generazioni oggi più
facili da trovare, ma che sono di
bassa qualità. Pochissimi consiglierebbero ad un amico di fare il telefonista di call center (3.5%), l’operatore di fast food (4.2%), o il distributore di volantini (1.6%).
Le difficoltà
E che cosa ne sanno i giovani del
provvedimento governativo a loro
dedicato partito a maggio? Poco o
niente e rivelano una bassa fiducia
sull’impatto generale che la misura
potrà avere. Sulla Garanzia giovani,
infatti, il 45% dichiara di non saperne
nulla e il 35% di averne sentito vaga-
I sogni dei giovani
Orari flessibili,
compiti creativi,
stipendi adeguati
mente parlare. Meno di un giovane su
cinque la conosce abbastanza bene
(14%) o molto bene (5%). Anche tra i
«Neet», i giovani che non studiano e
non lavorano e che rappresentano il
target principale del provvedimento,
la percentuale di chi la conosce abbastanza o molto bene risulta molto
bassa (attorno al 22%). Riguardo agli
effetti solo il 37% pensa che migliorerà molto o abbastanza il rapporto dei
giovani con il mercato del lavoro. Prevalgono gli scettici con un 54% che afferma che cambierà poco o nulla. I
meno convinti sono proprio i «Neet»,
per i quali la sfiducia sale al 58%. «I
giovani - afferma Alessandro Rosina,
uno dei curatori del Rapporto Giovani - sono stanchi di promesse e annunci: vogliono solo fatti. Senza risposte credibili e concrete il rischio è
quello di alimentare sfiducia, frustrazione e fuga verso l’estero. Preoccupa
che l’80% concordi con chi pensa che
per migliorare davvero la propria
condizione, più che sperare nella Garanzia giovani, la scelta migliore sia
quella di andare all’estero».
[W. P.]
A TODI DAL 25 AL 28 SETTEMBRE
Nerd e hacker al primo raduno dei creatori di App
dente dell’associazione Indigeni Digitali, e parteciperà in prima linea all’evento. La manifestazione si svolge a
Todi dal 25 al 28 settembre e chiamerà a raccolta nella città umbra curiosi
ed esperti del settore applicazioni per
tablet e smartphone.
L’icona dell’evento è il Cubo di Rubik, che proprio nel 2014 compie 40
anni, ed è stata scelta per rappresentare l’iniziativa, organizzata dal Comune di Todi con Regione Umbria,
Provincia, Camera di commercio,
Università per stranieri e Università
di Perugia. È il primo evento italiano
dedicato alle app. Gli appuntamenti
in calendario spaziano dall’area tecnico culturale all’intrattenimento,
con appuntamenti speciali. Seminari, workshop, lab, incontri tecnici e
corsi di formazione interesseranno
Fabio Lalli, esperto di informatica
soprattutto i professionisti. Ad appassionare i curiosi ci penseranno
tornei di game per mobile, challenge
e contest fotografici, dove le uniche
fotocamere consentite sono quelle
dei dispositivi mobili e il fotoritocco è
possibile solo con le app.
Non mancano iniziative ideate per
le scuole e uno spazio riservato ai più
piccoli. Chi vuole invece esplorare le
ultime frontiere delle nuove tecnologie può visitare la speciale area dedicata alla realtà aumentata. Le location messe a disposizione dell’evento
sono il Palazzo e il Teatro Comunale,
la Sala delle Pietre e il Nido dell’Aquila. Si svolgono, invece, all’aperto le
attività di maggiore impatto visivo,
con installazioni che proietteranno
nel futuro il centro storico della città.
Secondo gli organizzatori dell’Appy
days di Todi il settore delle app muove circa 26 miliardi di euro, una cifra
pari al 2% del pil italiano ed è in forte
crescita. «Nel nostro Paese - spiega-
no - sono presenti 37 milioni di smartphone e 7,5 milioni di tablet. Le app
disponibili negli store digitali hanno
raggiunto quota 2,5 milioni, mentre
fra i cosiddetti mobile surfer italiani
(quelli che navigano con dispositivi
mobili) uno su tre scarica app a pagamento. Gli utilizzatori di smartphone
esistenti sono oltre un miliardo in tutto il mondo. Questi nuovi strumenti
multimediali hanno permesso in poco
tempo l’intensificarsi di uno strumento, le app, che in poco tempo è diventato un fenomeno di costume: le app,
che ad oggi superano i due milioni di
unità ed hanno creato una vera e propria app-Economy».
Per saperne di più:
www.appydays.it;
www.mondodigitale.org/blog/diario. [W.P.]
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Lavoro in corso .21
Wise Sgr acquista Cifo
Prima Industrie, cresce l’utile Intesa tra commercialisti e bfinance
Dopo l’acquisizione di Biolchim nel 2013,
Wise Sgr per conto del fondo mobiliare
chiuso Wisequity III, insieme a Leonardo
Valenti e al management team che gestisce
la Biolchim, ha perfezionato l’acquisto del
100% del capitale della società di fertilizzanti
Cifo, fondata e guidata da Romano Ghedini.
Migliora la redditività di Prima Industrie. Nei
primi sei mesi 2014 la società realizza un
utile netto di 3,5 milioni a fronte del risultato
negativo di 0,2 milioni dell’anno scorso a
fronte di un ebit quasi raddoppiato a 9,3
milioni. I i ricavi si attestano a 154 milioni con
una flessione del 4,8%.
Risparmio
investimenti
.
La Cassa Nazionale di Previdenza dei
Dottori Commercialisti ha affidato a
bfinance, società di consulenza finanziaria,
l’incarico per la gestione delle attività di
Investment Advisory. La società bfinance
supporterà la struttura della Cassa nella
ricerca e selezione di gestori di fondi terzi.
Parcheggio
Strumenti
di risparmio
come libretti,
conti deposito e conti
remunerati
si troveranno
a limare
ancora
di qualche
decimo gli
interessi che
pagano oggi
mercati
e gestori
«Sì alla Norvegia
e all’Australia»
5
Libretti postali e conti deposito
Chi offre i rendimenti più alti
Dopo il taglio dei tassi, i prodotti che convengono ancora alle famiglie
SANDRA RICCIO
MILANO
altra faccia del
taglio Bce finirà
con il pesare sui
risparmi delle famiglie quelle abituate a investire i propri risparmi in strumenti lontani
dalle Borse e dai titoli di Stato. Libretti, conti deposito e
conti remunerati si ritroveranno a limare ancora di qualche decimo gli interessi che
pagano oggi.
Tuttavia sul mercato oggi è
ancora possibile trovare rendimenti reali interessanti che
sono favoriti dalla bassissima
inflazione. In agosto, il costo
della vita nel nostro Paese è
addirittura sceso in terreno
negativo con un –0,1% sullo
stesso mese di un anno fa. Per
questo strumenti di risparmio vincolato, come i conti deposito, oggi hanno un po’ di
L’
appeal in più. A dodici mesi arrivano a pagare di media l’1,5%
lordo e sono senza rischio. Per
citare alcuni nomi, CheBanca
con il suo conto deposito oggi
offre un tasso dell’1,8% a chi
vincola i propri risparmi per 12
mesi. Il tasso è in vigore fino al
14 settembre. Facile che dopo
questa data possa essere rivisto al ribasso. Conto Arancio di
Ing accoglie in nuovi clienti, che
parcheggiano i loro risparmi
per un anno, con un tasso di
benvenuto dell’1,6%. Il panorama di offerte è molto vario. Si
arriva in alcuni casi anche vicino a tassi del 2%. È quanto paga
Ibl Banca per vincoli a 365 giorni. Sempre per restare tra i nomi più conosciuti Bpm, con il
suo Conto Primo Assoluto, arriva a pagare l’1,75% (su vincoli a
12 mesi). Fineco è all’1,25% con
il suo conto depoisito cahspark.
Si tratta di prodotti lontani
dal rischio. Che fanno concorrenza ormai ai tassi pagati oggi
la
settimana
dei
cambi
dal Btp a dieci anni (venerdì il
livello ha raggiunto nuovi minimi storici al 2,26% per un investimenti di 10 anni). Lo spread è
scivolato in prossimità dei 130
punti ed è possibile che entro fine anno si ritrovi a livelli anche
più bassi con ulteriore restringimento dei rendimenti. E’ lo
scenario che si prospetta nell’ipotesi che l’economia dell’eurozona non peggiori.
Tra le proposte sul mercato
ci sono poi i libretti di risparmio
postale. In costante crescita tra
le famiglie (a luglio di quest’anno il numero di libretti aperti ha
superato quota 30milioni dai
26,6 milioni contati nel 2010).
Da poco è arrivato sul mercato
il Libretto Postale Smart. Assicura un tasso d’interesse premiale dell’1,75% fino al 31 dicembre 2014. E’ stato immaginato
per i risparmiatori più dinamici
e interessati a beneficiare di
servizi accessori. Tutti i nuovi
sottoscrittori o i titolari di un
John Stopford
Investec Am
John Stopford, Co-Head of
Multi-Asset di Investec Asset Management, quali sono le vostre previsioni. Si avvicina un autunno caldo per
il mercato obbligazionario?
«A nostro avviso, la Fed potrebbe adottare toni più “da
falco” già in occasione del
prossimo incontro del Fomc
di questo mese. Ciò potrebbe comportare un significativo riprezzamento dei rendimenti dei Treasury Usa
che appaiono eccessivamente rialzisti nel prezzare
i tassi d’interesse futuri.
Anche gli altri rendimenti
potrebbero essere trascinati al rialzo e i Bund decennali difficilmente riuscirebbero a sostenere rendimenti
inferiori all’1%. Un cambio
di direzione della politica
monetaria statunitense potrebbe inoltre provocare un
aumento della volatilità. Ne
conseguirebbe una battuta
d’arresto della propensione
al rischio e i rendimenti dell’obbligazionario corporate
salirebbero».
Qual è il maggior rischio che
vedete sull’Europa?
«Temiamo che le dinamiche
del debito pubblico possano
catalizzare di nuovo l’attenzione dei mercati, forse non
nell’immediato ma probabilmente nel medio termine e
soprattutto nell’eventualità di
un’altra crisi economica».
Che vantaggi può offrire oggi
- dopo l’ulteriore recente taglio della Bce dei tassi - un investimento sul mercato obbligazionario?
«In questo momento siamo
piuttosto cauti per quel che riguarda l’obbligazionario, considerando i bassi rendimenti
reali e nominali. Né i titoli obbligazionari societari né quelli
sovrani compensano adeguatamente i rischi d’investimento. Ciò detto, tuttavia, la politica espansiva potrebbe dimostrarsi un valido supporto almeno per un certo lasso temporale e alcuni mercati selezionati appaiono più interessanti».
Quali titoli di Stato consigliereste a un piccolo investitore?
«La nostra selezione include
va ai titoli principali i bond sovrani australiani e norvegesi.
Eviteremmo i Treasury Usa
mentre i bond sovrani dei mercati emergenti offrono opportunità interessanti. Per ciò che
concerne il debito corporate,
privilegiamo i titoli a breve
scadenza».
Avete l’Italia in portafoglio e
quale durata dei titoli di Stato
prevale tra i Btp che avete
scelto?
«No. Pensiamo che i Btp siano
già pienamente prezzati, in
considerazione della crescita
fiacca e delle problematiche
sul fronte fiscale. Nel breve periodo offrono un carry positivo
ma preferiamo ricercare rendimento altrove».
[S. RIC.]
I MERCATI VALUTARI
La Scozia in bilico fa perdere punti alla sterlina
L’
L andamento euro/dollaro
CARLO ALBERTO DE CASA*
a prima settimana di settembre ha regalato numerosi
spunti di operatività sui mercati valutari. Sul fronte europeo
l’attesa era tutta per l’intervento di
Mario Draghi e il governatore della
Banca centrale europea non ha deluso le aspettative, annunciando
nel consueto discorso del primo
giovedì del mese un ulteriore taglio
ai tassi di interesse, ma anche nuove misure di stimolo monetario per
i prossimi mesi.
Sulla scia delle parole di Draghi
l’euro ha perso pesantemente terreno nei confronti del dollaro americano, tornando dopo quasi 60 setti-
Libretto Smart, potranno ottenere il Tasso di interesse “premiale” se manterranno fino al
31 dicembre 2014 un saldo superiore o uguale al 90% del saldo
iniziale.
L’altra condizione è che il titolare attivi entro il 31 dicembre
2014 la Carta Libretto, una carta elettronica con microchip associabile ai Libretti di Risparmio Postale Nominativi Ordinari che semplifica e rende più veloci le operazioni di versamento
e prelievo di denaro. Infine, per
ottenere i vantaggi di remunerazione del capitale versato sul
Libretto Smart, i titolari dovranno tenerlo attivo fino al 31
dicembre 2014. Anche i Libretti
Smart, come tutti i Libretti di
Risparmio Postale, non hanno
spese di gestione e si possono
aprire presso qualsiasi ufficio
postale. Sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti, garantiti
dallo Stato Italiano e collocati
in esclusiva da Poste Italiane.
domande
a
- LA STAMPA
Le candele giapponesi sono il
metodo più usato in Borsa per
analizzare le quotazioni in
quanto includono 4 valori per
ogni
periodo: apertura,
chiusura, massimo e minimo. Il
corpo della candela è dato dai
valori dell'apertura e della
chiusura della settimana.
Candela verde: quando la
chiusura di settimana è a un
valore superiore rispetto a
quello dell'apertura. Candela
rossa: se la chiusura di
settimana è a un valore
inferiore rispetto a quello
dell'apertura della settimana. I
due
estremi,
definiti
tecnicamente
"shadow"
rappresentano il massimo della
settimana (la linea sul lato
superiore della candela) e il
minimo della settimana (al di
sotto di ciascuna candela).
1.39924
L
1.35026
1.29185
5 2
gen feb
2
mar
30
mar
27
apr
25
mag
2014
22
giu
20
lug
17
ago
Fonte: Piattaforma MetaTrader
- ActivTrades
mane sotto quota 1,30 e aprendo spazio per ulteriori discese. Ma nelle ultime sedute anche la sterlina britannica è finita sotto i riflettori, accusando
pesanti perdite dopo che un nuovo
sondaggio ha attesato al 47% il fronte
dei “sì” nel referendum del prossimo
18 settembre in merito all’indipendenza della Scozia. I mercati si sono
pertanto trovati nella condizione di
Il dollaro continua
la rimonta sull’euro
mentre l’oro
va sempre più giù
valutare anche l’eventualità di una
possibile scissione scozzese, finora
considerata relativamente improbabile visto che le precedenti stime parlavano di un 60-40% in favore del
fronte unitario. La sterlina inglese è
così scesa a 1,63 nei confronti del dollaro americano, accusando addirittura, nonostante le parole di Draghi,
una lieve flessione anche nei confronti dell’euro, scambiato a 0,7940 (per
un pound servono 1,2595 euro).
Sul fronte dei metalli preziosi si
conferma debole l’oro, scambiato sotto quota 1.300 dollari l’oncia in area
1.265-1.270 e penalizzato dal recupero
del dollaro (nei confronti del quale ha
generalmente una correlazione inversa), mentre l’argento è negoziato
appena sopra i 19 dollari l’oncia.
*Analista dei mercati valutari
presso ActivTrades Londra
22 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
I mercati principali
Tre anni fa ci siamo buttati
nell’alluminio, prendendoci grossi
rischi ma con buoni risultati.
In Lussemburgo abbiamo venduto
alla Aleris il primo impianto
Sono Russia, America e India.
Stimiamo un’evoluzione positiva
del settore impianti tra 2-3 anni,
in seguito alla ripresa del mercato
Usa prevista per la metà del 2015
L’intervista
made in Italy
Diversificazione
11.496
dipendenti
Il numero degli addetti
è in continua crescita
Circa 4 mila lavoratori
sono impiegati
negli stabilimenti italiani
1,2
miliardi
Gli investimenti
in innovazione e impianti
effettuati dal gruppo
nel corso
degli ultimi sei anni
Presenza globale
ll gruppo Danieli, guidato dal presidente Gianpietro Benedetti, è presente in tutto
il mondo. Quasi tutto il fatturato viene realizzato all’estero, ma la “testa”, il polo
di ingeneri che spesso viaggiano dappertutto, è italiana. La società ha fabbriche
e uffici in Cina, Thailandia, India, Russia, Vietnam e Austria
SIDERURGIA
L’azienda in cifre
“Unsupercentrodiformazione
EccolaMetamorfosidiDanieli”
UDINE
S
olida e sempre dietro le
quinte. Danieli & C.
Officine meccaniche Spa è
società diversa, campione
di relazioni sindacali e di
armonia tra proprietà e management. La storia affonda le radici agli
inizi del ‘900, alla vigilia della prima
guerra mondiale. A Brescia, i due
fratelli Mario e Timo Danieli comprano la Siderurgica Angelini, una
delle prime aziende a utilizzare forni elettrici ad arco per produrre acciaio. Nel 1929 il trasferimento a
Buttrio (Udine) e la prima metamorfosi: il passaggio dalla siderurgia alla produzione di macchine per
l’industria siderurgica. Impianti
chiavi in mano che hanno contribuito ai successi dei vari Lucchini, Riva, Leali: i signori dell’acciaio degli
anni ’60 e ‘70. La seconda metamorfosi porta l’azienda in Borsa: è il
1984 e nel processo di managerializzazione, si fa strada Gianpietro Benedetti, oggi presidente e ceo del
gruppo che conta 10 stabilimenti
produttivi e 17 centri di progettazione in tutto il globo. Benedetti porta
la Danieli ben oltre i 3 miliardi, gestendo due nuove metamorfosi. La
prima, da poco conclusa, ha internazionalizzato l’azienda rendendo il
Gruppo più competitivo con fabbriche e uffici in Cina, Thailandia, India, Vietnam, Austria e Russia (in
Europa, Danieli è presente in Svezia, Germania, Francia e Spagna).
La seconda, in fase di avvio, parla invece italiano e prevede la nascita di
un’Academy interna all’azienda per
formare giovani ingegneri e manager capaci. Lo scorso esercizio
(chiuso a giugno 2013) ha registrato
un fatturato a 2.782 milioni (-10%),
un utile netto di 162,5 milioni con
un’occupazione in crescita del 9% a
10.944 dipendenti. Il resoconto intermedio, approvato a maggio, segna incassi in crescita dell’11% (2,1 miliardi)
con un Mol a +15% sullo stesso periodo del 2013. Anche gli addetti sono
aumentati del 5%, oggi 11.496 di cui
circa 4mila in Italia. Le previsioni per
fine anno (la chiusura del bilancio è a
giorni) «confermano i volumi del 2013
in termini di ricavi e utili», anticipa
l’ad. Ma altre sfide sono all’orizzonte:
l’espansione in Usa e Brasile, e l’ampliamento dei prodotti grazie a rame,
alluminio e nuove nicchie nel core business dell’acciaio.
Presidente, come va il mercato siderurgico mondiale?
«Viviamo un rallentamento: sono 2-3
anni che gli impianti a livello mondiale sono poco utilizzati per una sovracapacità produttiva stimata nella media di un 15% che deve essere riassorbita. Il consumo di acciaio cresce di
circa il 2-2,5% l’anno, ma si ritiene che
nei prossimi anni gli investimenti andranno a migliorare l’esistente».
Questo significa meno ordini?
«Il nostro scenario ci dice che avremo
ordini più piccoli. Diciamo che se prima erano 100 milioni ora si scenderà
30-50 milioni di media. Ma saremo più
impegnati negli ammodernamenti».
L’Italia è in stand-by?
«A parte qualche caso raro, da 25 anni facciamo ben poco in Italia. Attualmente anche l’Europa conta poco, si
sta facendo solo un impianto nuovo in
Austria».
L’export? Quote e Paesi.
«L’export dagli anni ’80 conta per il
99% del fatturato, esportiamo in tutti
i Paesi del mondo. Ma mentre in Asia
e Cina si fanno ancora impianti nuovi,
anche se in quantità inferiore rispetto a 3-4 anni fa, Golfo, Ucraina, Nord
Africa sono fermi».
Utile netto
1914 a Brescia
162,5 milioni
Steelworks
Addetti
11.496
di cui 4.280 in Italia
1929
Stabilimenti produttivi
10 nel Mondo
Ricavi (esercizio
2012/2013)
II presidente Benedetti: “Il nostro progetto prevede di aprire in Italia l’Academy,
una scuola interna per formare nuovi ingegneri e far crescere quelli senior”
ELEONORA VALLIN
Anno di fondazione
Centri di progettazione
2.782,3
17
milioni di euro
- LA STAMPA
In Asia
Danieli punta
sulla Cina:
nella foto uno
stabilimento
con
i dipendenti
del gruppo
E dove si vende oggi?
«In Russia, America e India. Stimiamo un’evoluzione positiva del mercato impiantistico tra 2-3 anni, in seguito alla ripresa del mercato Usa previsto per la metà del 2015. Se questo
succede, ripartirà anche l’Europa e
poi gli altri paesi. Ci aspettiamo una
ripresa nel 2016».
Non è la prima battuta d’arresto per
l’azienda, d’altronde…
«Esiste una fisiologica fase di rallentamento ogni 10 anni. Per questo è nato il progetto Metamorfosi».
Cos’è la Metamorfosi?
«Agli inizi del 2000 abbiamo iniziato
il processo di internazionalizzazione. All’epoca avevamo delle consociate a Pechino e in Europa per
6mila persone. Il tema era: internazionalizzare senza ridurre le presenze in Italia. Per far ciò, abbiamo investito per aumentare i prodotti in
portafoglio e quindi il fatturato. L’aumento dei ricavi l’abbiamo prodotto
con le sedi estere, aggiungendo circa
5.000 persone al gruppo. Così abbiamo diminuito il costo medio del personale per unità prodotta, migliorando la competitività e strutturan-
doci nei mercati in espansione».
Quali le innovazioni?
«Otto anni fa abbiamo iniziato a progettare e costruire impianti per tubi
senza saldatura (industria petrolifera, del gas, chimica) con un valore per
impianto di 250-350 milioni; tre anni
fa ci siamo buttati nell’alluminio,
prendendoci grossi rischi ma con
buoni risultati. In Lussemburgo abbiamo venduto alla Aleris il primo impianto specializzato per nastri di alluminio per l’industria automobilistica:
un trend interessante perché molti
brand fanno le carrozzerie in alluminio: costa meno, sono più leggere e
deformabili. Abbiamo abbracciato
anche il rame, sviluppando nastri sottili per l’elettronica (tasti e digitale) e
ferrovie. Qui ad esempio abbiamo fatto un grosso impianto russo per la
produzione di rotaie per treni alta velocità. Con il progetto Metamorfosi
abbiamo aumentato il fatturato di
500-600 milioni».
Prossime operazioni?
«A luglio abbiamo acquistato in Usa
un’azienda specializzata nell’automazione per siderurgia. La Danieli Automation è una realtà italiana con circa
1.100 tecnici, con succursali in Cina, India, Thailandia, Croazia e Russia e si è
ritenuto opportuno allargare la presenza in America. In Usa e Brasile investiremo in nuove officine di service».
Ma la metamorfosi si è conclusa?
«La prima parte sì. Ora inizia la fase
due. Nelle fabbriche estere abbiamo
oggi 1.500 ingegneri preparati con
una capacità simile alla nostra ma un
costo 4-5 volte inferiore. Questo ci
porta a dover fare qui in Italia qualcosa che abbia un valore aggiunto adeguato al costo maggiore. Ovvero aumentare l’intellettualità media del team con una scuola interna, la Danieli
Academy, per educare i giovani che
continuiamo ad assumere e i senior.
Tra gli obiettivi anche migliorare anche la qualità del management».
Investimenti?
«Negli ultimi 6 anni abbiamo investito
tra innovazione e impianti 1,2 miliardi.
Questo è stato possibile perché l’87%
dell’utile resta in azienda. Da qui la
possibilità di investire in fabbriche e
innovazione, mantenendo un cash che
serve a coprire eventuali rischi».
Avete anche molte azioni di risparmio. Pensate a un buy-back?
«Il buy-back è costoso e, visto che
non distribuiamo utili, preferiamo
dare la precedenza a nuovi investimenti nella consociata Abs che produce acciai speciali. Ciò servirà ad allargare la gamma di prodotti. Già
esportiamo il 50% ma l’obiettivo è arrivare al 60-65%, posizionandoci in
nicchie di mercato meno affollate da
concorrenti».
1
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
.
Lavoro in corso .23
Locatelli, due progetti con Michelin
L’assemblea straordinaria degli azionisti di Trevi
ha deciso di aumentare il capitale per un
massimo di 200 milioni, mediante emissione di
nuove azioni ordinarie. La ricapitalizzazione
sarà sottoscritta dal Fondo strategico italiano
(Fsi) e Davide Trevisani, fondatore, presidente e
maggiore azionista di Trevi.
Locatelli Meccanica, marchio storico della
industria metalmeccanica e attiva nella
produzione di presse idrauliche nel settore orafo,
occhialeria ed orologi, è stata scelta da Michelin.
Il colosso francese affiderà a Locatelli Meccanica
due importanti progetti per la produzione di
pneumatici in Thailandia e Polonia.
Le aziende
Trevi, aumento da 200 milioni Ruco Line riapre a Padova
Il flagship store Ruco Line di Padova ha
riaperto le porte il 2 settembre, dopo un
periodo di chiusura per il restyling. Il nuovo
concept dello store nella centrale via Santa
Lucia si rifà allo stile minimalista e moderno
scelto dal brand. Quello di Padova è uno dei 9
punti vendita monomarca del brand in Italia.
MODA E ABBIGLIAMENTO
Tessuti e pelle, le nozze anti-crisi
Milano Unica e Lineapelle debuttano domani per rappresentare al meglio i due settori
Tessuti e moda
I settori
Un momento della
passata edizione
di Ideabiella
fiera ospitata
al Portello dove
da domani si svolge
Milano Unica
Dati relativi al 2013
PELLE
PAOLA GUABELLO
S
inergie per crescere, per rafforzarsi e per battere la crisi.
Milano Unica e Lineapelle
fanno squadra, da quest’anno, per valorizzare al meglio
sul mercato nazionale e internazionale
la filiera produttiva a monte. Il gusto
italiano, con il suo mix di sapienza artigiana e estrema attenzione alla qualità, è protagonista nel capoluogo meneghino per rappresentare due settori
forti di un segnale positivo e di un euro
finalmente in lieve calo, che incoraggia
le esportazioni.
Al Portello, dove domani si apre la
diciannovesima edizione della rassegna tessile, saranno in esposizione in
anteprima i tessuti della stagione invernale 2015-16: stoffe che i migliori
confezionisti e i sarti di tutto il mondo
si contendono per costruire abiti maschili, cappotti, tailleur e giacche simbolo del lusso. Tre gli expo (IdeaBiella, ModaIn, Shirt Avenue) riuniti sotto un unico «cielo» per ospitare 411
griffe selezionate.
Alle porte di Milano, invece, nei padiglioni di Rho-Pero, mercoledì si presenteranno i conciatori, i produttori di
accessori, componenti, materiali e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento; un comparto che sfiora il 70% del fatturato europeo e nel mondo il 17%. Per Lineapelle
si tratta di un «ritorno alle origini», dopo 28 anni trascorsi a Bologna. Anche
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Aziende
Aziende
50.000
49.500
Fatturato
Fatturato
115 miliardi di euro
50 miliardi di euro
Crescita dei ricavi
Crescita dei ricavi
+9,5%
-1,9%
Export
Export
+9%
+1,1%
- LA STAMPA
FOTO CORRADO MICHELETTI
in questo caso, saranno 1.123 le aziende
che offriranno ispirazione stilistica e forniture, per le produzioni invernali 201516. Nei padiglioni meneghini, il made in
Italy reciterà un ruolo privilegiato, parte
trainante e stimolante per gli operatori
della moda di tutto il globo. Ma i due saloni offriranno anche la fotografia del
Paese che lavora e che resiste, che ancora fa sognare il mondo del fashion con i
suoi prodotti, la sua storia e un’«etichetta» che tutti invidiano.
Il quadro economico, all’interno del
quale sono contestualizzati i due eventi,
sembrerebbe dare segnali di incoraggiamento. L’andamento delle esportazioni e delle importazioni della tessitura
italiana nel primo trimestre del 2014
confermano, infatti, l’inversione del
trend negativo registrato nel 2013 in linea con le più generali previsioni degli
organismi economici internazionali e
del Centro studi di Confindustria. I se-
gnali di ripresa in Europa (che segna un
+10,4%) si scontrano con i rallentamenti
delle economie del Far East, Cina e
Giappone in testa ma, secondo i più recenti dati Istat, la produzione sta proseguendo il suo cammino felice anche nel
secondo trimestre con performance superiori al 7% che hanno trainato
l’export attorno al +4% dopo un incoraggiante +6% calcolato tra gennaio e marzo. I dati sono frutto della crescita di
tutti i comparti della tessitura italiana,
a eccezione del cotone (-1%).
Lo scenario in cui si muove il comparto pelle ha ripreso ritmo nelle esportazioni con un +9% (complessivamente 4
miliardi), segnando un record dal 2001
con un balzo a due numeri registrato in
Estremo Oriente, Nord America, Russia
e Balcani, e a una sola cifra invece verso
l’Ue (a 27 membri).
Per quanto riguarda il tessile invece
tra i Paesi extra Ue le buone notizie pro-
vengono praticamente solo dagli Usa
(+16%), mentre presentano un segno
meno il Giappone (-11%) la Repubblica
popolare cinese (-5,5%) e Hong Kong
(-3,3%) che durante gli anni più duri della crisi, avevano fatto da parziale camera
di compensazione sul crollo dei mercati
più tradizionali.
La nuova alleanza fra Milano Unica e
Lineapelle (l’accesso alle due manifestazioni sarà facilitato sia per quanto riguarda i trasporti, tramite gli shuttle
bus gratuiti, che per il ritiro del badge di
ingresso) offrirà approfondimenti e incontri per entrambi i saloni.
Se da una parte, Lineapelle approfondirà gli aspetti tecnici del settore proponendo workshop dedicati ai materiali e
alle loro tecniche di lavorazione, in collaborazione con My Vintage Academy di
Barbara Ricchi, Milano Unica sarà campione di pubbliche relazioni. In questa
edizione accoglie un partner d’eccezione
- Pitti Immagine - che asseconderà
l’expo con un mix di strategie di business
e di comunicazione attraverso la mostra
«Denim Italiano: Italian Denim Makers»
pensata per rappresentare un gruppo di
aziende dalla progettazione al capo finito, dall’abbigliamento agli accessori.
Inoltre, da quest’anno, il salone ospiterà il Giappone con 29 espositori selezionati in un’area speciale all’interno
della fiera. Ci saranno tessuti complementari, ricchi di innovazione, principalmente dedicati alla tecnologia dello
sportswear. E ancora domani, buyer e
visitatori di Ideabiella saranno accolti
in corso Como, dove Carla Sozzani incontrerà otto giovani stilisti internazionali. Seguirà una tappa a Eataly per celebrare il meglio del modo di vivere italiano, rappresentando quello che ormai
è diventato un binomio-simbolo del Bel
Paese e punto fermo dell’export:
«fashion & food».
24 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
La posta
di Maggi
A CURA DI GLAUCO MAGGI
[email protected]
COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA
[email protected]
Le lettere vanno spedite alla redazione
di TuttoSoldi in via Lugaro, 15
Mifid, per tutelare
il risparmiatore
Un sistema computerizzato elabora le informazioni relative
ai clienti, in ossequio alle direttive dell’Unione Europea
1 Sono stata costretta a
firmare un questionario di
profilo finanziario per
l’esecuzione di ordini detto
“Mifid” dal San Paolo in
vigore dal 6 settembre 2010
per gestire i miei risparmi.
Dal luglio 2012 ogni anno mi
arriva una comunicazione
dove si dice che in base al
questionario firmato di
“Analisi Profilo Finanziario”
l’importo di copertura “Spese
correnti” ammonta a 9.500
euro. Volevo recedere da
questa situazione ma l’
operatore dice che non è
possibile e quest’ anno la
“macchina” non mi ha
permesso di fare un
investimento in certificati
azionari perche’ non
rientrava nel mio profilo
“moderato”. Come posso
togliermi dal vincolo per
operare sui miei risparmi?
eventuali perdite. Evidentemente
il profilo finanziario e il livello di
conoscenza attribuito alla
lettrice non erano compatibili
con un investimento in
certificates. Qualora sia
comunque interessata a investire
su questi strumenti più rischiosi,
puo’ chiedere alla banca di
rivedere il proprio profilo,
modificando le informazioni che
aveva fornito nel precedente
questionario. Per quanto
riguarda le “Spese correnti”
citate, dalla banca spiegano che
all’interno del profilo
è indicato un obiettivo di
“Riserva”, l’importo (minimo
3.000 euro) che il cliente intende
destinare alle esigenze di
liquidità: “Spese correnti”,
imprevisti o impegni importanti
previsti nei due anni a venire. La
“Riserva” comprende quanto c’è
sul conto corrente, più i
certificati e i bond a breve
termine, facilmente
trasformabili in liquidità .
L’oggetto della valutazione di
adeguatezza al Profilo
finanziario è infine il
“Portafoglio”, ossia i prodotti
finanziari compresi le somme di
denaro in euro, depositate
sui conti e sui depositi
nominativi presso la Banca, al
netto dell’importo indicato dal
cliente a copertura
delle “Spese correnti”. Nel 2010
era stata attribuita
ad ogni cliente una soglia di
spesa commisurata al totale
delle attività finanziarie
detenute in quella data, ma
ognuno puo’ sempre modificare
la soglia di spesa rivolgendosi
alla filiale o via Internet,
se abilitato ai servizi
online. La minima soglia di
spesa possibile è 1500 euro.
Il promotore
finanziario
1 Un mio conoscente mi ha
suggerito di farmi assistere da
un promotore finanziario (che
a suo parere è molto preparato
ed efficiente) per la scelta degli
investimenti. Sono un po’
perplessa, soprattutto perché
vorrei essere sicura che i miei
soldi sarebbero al sicuro e che
il promotore non possa
sottrarmi i risparmi
faticosamente accumulati.
BENEDETTA C.- MILANO
Se si seguono regole di
“autodifesa” precise, il rischio di
affidarsi ad un promotore è nullo.
I professionisti seri sono iscritti
ad un Albo, hanno un mandato
da parte di una società
specializzata che ne copre
l’operato, sono controllati non
solo dalla loro società ma anche
dalla Consob. Per stare
tranquilla, la signora può
consultare il sito www.albopf.it
per verificare che il professionista
sia iscritto all’Albo e con quale
società (è bene che sia una società
ben conosciuta) e che non abbia
mai avuto provvedimenti per il
suo operato (controllabili sul sito
www.consob.it. Inoltre non
bisogna consegnare al promotore
contanti né assegni a lui
intestati, ma solo assegni
intestati alla società per la quale
lavora o alla società di gestione
di fondi. Occorre verificare che
entro pochi giorni dall’operazione
arrivi la lettera di conferma
dell’operazione e, per stare
tranquilli al massimo, telefonare
alla società per ulteriore
conferma; il recapito è bene
cercarlo su Internet o ricavarlo
dall’elenco telefonico, per evitare
di contattare un numero fasullo
stampato su un documento di
conferma artefatto.
All’Inps. Non prenda questa
risposta per una presa in giro,
perché essa riflette la situazione
di fatto. Solo l’Inps è in
condizione di darle una probante
risposta. Da nostre informazioni
risulta che ogni sede, dietro
specifica richiesta degli
interessati, è tenuta – ripeto: è
tenuta - a fornire il doppio
calcolo. Queste sono le
disposizioni di Roma. Perciò
torni alla carica con l’Inps di
Novara e ci faccia sapere.
Inps: quando
il programma non c’è
Buoni postali
e assegno sociale
1 Dipendente ente locale
1 Il possesso di buoni postali
potrei scegliere di
pensionarmi con l’ “opzione
donna”. La legge vuole che in
questi casi l’Ente pensionistico
rilasci a richiesta due schemi
di calcolo (sistema retributivo
e sistema contributivo) per
dare modo alla donna di
operare una ponderata scelta.
Mi sono rivolta all’Inps di
Novara, il quale, pur avendo
un estratto conto elaborato
con tutte le informazioni
necessarie, non mi fornisce il
doppio calcolo, in quanto non
dispone di un programma
idoneo. A chi mi devo rivolgere
a questo punto per far valere i
miei diritti?
LOREDANA BESOZZI
?
il
quesito
La crisi e le spese
condominiali:
si può pagare a rate?
Gli amministratori di condominio si sentono sempre più spesso rivolgere la richiesta di rateizzare il pagamento delle
spese condominiali da parte di
condòmini in difficoltà economiche. Le spese condominiali
della gestione annuale sono già
rateizzate con la previsione di
un certo numero di rate previste in sede di approvazione del
bilancio preventivo; è l’assemblea che, approvando il preventivo di gestione, decide la cadenza (mensile, bimestrale,
ecc.) delle rate.
La richiesta di rateizzazione
giunge di solito per le somme
dovute per spese condominiali
arretrate non versate e che risultano come debito del singolo
condòmino (maturato in una o
più gestioni) come tale risultante nel consuntivo di gestione approvato. In seguito alla riforma del condominio sono però più stringenti gli obblighi in
capo all’amministratore per la
riscossione delle spese condominiali: salvo che sia stato
espressamente dispensato dall’assemblea, è tenuto ad agire
per la riscossione forzosa delle
somme dovute dagli obbligati
GIUSTIZIA CIVILE
sembra un grande stimolo».
Ma quali sono i riti alternativi delle giustizia civile? C’è l’arbitrato: ottima soluzione, dal
punto di vista del sistema giudiziario, perché tutto viene delegato a un terzo, il cui giudizio
è definitivo. «Però è una soluzione costosa», dice Castelli.
Poi c’è la negoziazione assistita
da avvocati (che si vuole introdurre ad esempio nel divorzio
breve). Su questa Castelli dà
una valutazione positiva. Il legale rimpiange che sia stato
abolito il rito societario che
prevedeva che le parti si presentassero davanti al giudice
con tutti gli elementi già acquisiti, e che il giudice si limitasse
a giudicare nel merito sulla base di quelli. Pollice verso invece
per la conciliazione obbligatoria introdotta nel 2011: «È un
quarto grado di giudizio. La
parti vanno dal conciliatore solo perché sono obbligate a farlo
prima di andare dal giudice.
Poi restano insoddisfatte e vanno comunque in tribunale».
Riti alternativi,
il governo ci riprova
LUIGI GRASSIA
ncoraggiare i riti alternativi al processo ordinario
è una delle carte che gli ultimi governi hanno provato a
giocare per abbattere l’arretrato civile. Ma finora non è
andata bene e i tribunali hanno continuato a ingolfarsi.
Nel weekend il ministro della
Giustizia, Andrea Orlando,
ha lanciato una proposta: introdurre sgravi fiscali per
spingere i litiganti a non andare davanti al giudice.
L’idea potrebbe funzionare?
L’avvocato Angelo Castelli di
Formia, massimo esperto di
I
tutela del risparmio in Italia
(ha vinto più di 200 cause o accordi stragiudiziali nei crac di
Argentina, Cirio, Parmalat e
Lehman Brothers) è scettico:
«Bisogna vedere se il ministro
si riferisce al contributo unificato, cioè al fisso che si deve
pagare per le spese processuali, o alla possibilità di detrarre
dalla dichiarazione dei redditi
quel che si è pagato agli arbitri
e agli avvocati. In questo secondo caso ci sarebbe un incentivo forte a non andare davanti al giudice ordinario, ma
se si tratta solo, poniamo, di
versare 300 euro di contributo
unificato anziché 500 non mi
entro sei mesi dalla chiusura
dell’esercizio nel quale il credito esigibile è compreso, anche
ai sensi dell’articolo 63, primo
comma, delle disposizioni per
l’attuazione del cod. civ. Fermo
restando questo obbligo, se
l’amministratore riceve la richiesta di rateizzazione, per
evitare possibili responsabilità, dovrebbe astenersi dal decidere personalmente di non agire per via legale e dovrebbe sottoporre la richiesta all’assemblea che deciderà in merito, sapendo che non esiste alcun obbligo di concedere dilazioni o
MARIO - PIETRA LIGURE
Gli interessi che si ricavano
dal possesso di buoni, azioni,
obbligazioni, depositi, ecc. sono
considerati nel reddito personale
e coniugale ai fini del
riconoscimento o meno del
diritto all’assegno sociale Inps.
La legge infatti tiene conto anche
dai redditi soggetti a ritenuta
alla fonte a titolo di imposta o a
imposta sostitutiva.
Titolare di bar
da 27 anni
1 Secondo lei, vista la
MARIA C. (VIA INTERNET)
Il sistema computerizzato
(la “macchina”) elabora le
informazioni raccolte dalla
banca dai clienti, per tutelarli
in ossequio alle direttive della
Unione Europea (Mifid). Il
cardine è il “profilo
finanziario” che Intesa San
Paolo (ma vale per tutte le
banche) deve attribuire a
ognuno sulla base delle
informazioni acquisite, tramite
un questionario, sul livello di
conoscenze finanziarie,
l’esperienza negli investimenti,
la situazione finanziaria e gli
obiettivi. Ne escono 4 profili di
propensione al rischio
(conservativo, moderato, attivo
e dinamico) e vari livelli di
conoscenza finanziaria grazie
ai quali la banca
può fare consulenza
personalizzata. Se fa correre
più rischi del “dovuto” diventa
responsabile e risponde delle
pregiudica la concessione
dell’assegno sociale?
rateizzazioni di pagamento.
Sarà quindi una valutazione
di opportunità a far propendere per la concessione del favore
al condòmino moroso piuttosto
che per dare mandato al legale
di procedere nei suoi confronti,
anche arrivando a richiedere il
pignoramento dell’unità immobiliare facente parte del condominio; non esistono limiti minimi di somme dovute per procedere al detto pignoramento.
E’ anche possibile convocare
in mediazione il condòmino
moroso e raggiungere un accordo per pagamento di rate,
interessi e spese, che costituirà
titolo esecutivo se non rispettato nelle scadenze, consentendo
così di addivenire al pignoramento evitando il decreto ingiuntivo.
grande confusione in materia
di pensioni, quando potrò
andare in pensione? La mia
situazione: ho 46 anni (25
aprile 1968), lavoro in proprio
come titolare di bar da 27 anni,
più un anno di militare e due
anni presso un’impresa.
Potrebbe dirmi qualcosa?
P. S.
Non conoscendo quale sarà
l’andamento della “speranza
di vita” posso dire che
presumibilmente potrà avere
la pensione nell’anno 2028
con all’incirca 44 anni di
contributi. Altrimenti, se non
arriverà a tale anzianità
potrà ottenere la pensione di
vecchiaia grosso modo negli
anni 2036/37 (almeno 68
anni d’età).
Hanno collaborato:
GIANLUIGI DE MARCHI
BRUNO BENELLI
SILVIO REZZONICO,
PRESIDENTE CONFAPPI
PIER PAOLO BOSSO
CONFEDILIZIA
C.I.S.S. – CHIVASSO
CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIALI
Ai sensi dell'art. 49 del Regolamento di Contabilità, si porta a conoscenza che gli
atti del rendiconto della gestione 2013, approvato con deliberazione A.C. n. 7 del
30/04/2014, sono depositati presso la segreteria consortile dal 10/09/2014 per 30 gg.
I dati riassuntivi risultano i seguenti:
RESIDUI
ANNI PRECEDENTI
Fondo cassa
al 31/12/2013
Residui attivi
Totale attivo
Residui passivi
Debiti fuori bilancio
AVANZO DI
AMMINISTRAZIONE
ANNO 2013
RESIDUI
ANNO 2013
TOTALE
€ 1.807.101,28
€ 381.447,34
€ 2.219.861,19
€ 1.788.020,57
€ 1.729.048,48
€ 2.601.308,53
€ 4.408.409,81
€ 3.517.069,05
€€ 891.340,76
IL DIRETTORE GENERALE
(MARINO dott.ssa Bruna)
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LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
I CONFINI
CREDIBILI
DELLA NATO
ROBERTO TOSCANO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Urss non è stata sconfitta
dalla Nato, pure indispensabile per impedire a Mosca di
spostare sul terreno militare
la partita che non riusciva a
vincere sugli altri terreni, quelli che sono
poi risultati determinanti per l’esito del
grande confronto: dall’economia alla società civile, dalla partecipazione dei cittadini allo spazio per la creatività degli intellettuali e all’innovazione dei tecnici.
A maggior ragione la partita con la
Russia di Putin richiederà sì deterrenza e risposte alle sue provocazioni, ma
solo se sapremo gestire la dimensione
politica - ed economica - del confronto
anche questa volta l’esito non sarà dubbio. Putin non ha causato la crisi politica a Kiev (lui si sarebbe tenuto volentieri Yanukovich), e ci sarebbero molte cose da dire, in chiave critica, sul comportamento dei vincitori della Guerra
Fredda nei confronti della Russia. Ma
Putin ha approfittato della crisi a Kiev
per portare avanti con i fatti l’inammissibile pretesa «stile Milosevic» secondo
cui ovunque ci siano russofoni è Russia.
Si parla del sostegno militare che la Nato potrebbe fornire all’Ucraina anche
senza una sua membership, ma non sarà certo la Nato ad aiutare Kiev a risolvere i suoi drammatici problemi economici e il problema della spaccatura, politica piuttosto che etnico-linguistica,
fra Est e Ovest del Paese.
E servirà soprattutto la politica, una
politica intelligente e non avventata,
anche per far fronte al duplice compito
di cui ha scritto Joseph Nye: «Contene-
L’
re Putin e nello stesso tempo preservare sul lungo termine una relazione con
la Russia».
Dopo la fine dell’Urss, la Nato, in risposta sia a sollecitazioni americane sia nel
tentativo di trovare una giustificazione
alla propria esistenza cominciò ad impegnarsi in scacchieri lontani dall’Europa:
allora si disse: «Out of area or out of business». Ma davvero oggi la Nato potrebbe
permettersi di riprendere il suo core business sul continente europeo ignorando
quanto avviene nel resto del mondo, e soprattutto in Medio Oriente?
Certo, se ci focalizziamo sui risultati
dell’impegno Nato fuori area verrebbe
spontaneo salutare molto positivamente quanto meno un suo ridimensionamento. Sarebbe difficile, per fare un solo esempio, considerare un successo il
lungo e oneroso impegno Nato in Afghanistan, per nulla liberato dalla minaccia
dei taleban e ancora profondamente instabile e spaccato lungo linee etnico-linguistiche e religiose.
«Torna a casa Nato», quindi?
In primo luogo questa opzione risulta
oggi poco credibile dopo l’irrompere
sulla scena dei jihadisti dello Stato Islamico, una minaccia che va ben al di là
sia della Siria sia dell’Iraq e che rende
inconcepibile un disinteresse della Nato. Ed infatti ben nove dei Paesi membri, fra cui l’Italia, hanno concordato, a
margine del vertice di Cardiff, una «alleanza dei volonterosi» che molto ricorda quella della Prima Guerra del Golfo e
che, pur non coinvolgendo formalmente
l’Alleanza, ha preso corpo nel suo ambito ed in collegamento con essa.
Dovremmo inoltre introdurre a questo punto il discorso sull’interesse dell’Italia, membro non ambiguo dell’Alleanza ma proprio per questo autorizzato
a portare avanti nel suo ambito i propri
punti di vista. Mentre siamo concordi
sulla necessità di fermare l’avventurismo putiniano sia tracciando una linea
ferma (quella dell’Art. 5 del Trattato Atlantico) sia operando per rafforzare lo
Stato ucraino, non sarebbe per noi accettabile un ripiegamento esclusivo della Nato sul suo originario mandato EstOvest. Non perché siamo ansiosi di ripetere altrove i costosi insuccessi degli
impegni fuori area, ma perché è venuto
il momento di definire meglio che cos’è
«l’area Nato».
Se l’Afghanistan è indiscutibilmente
fuori area, lo stesso non si può dire della Libia e più in generale del Mediterraneo, da dove provengono minacce sempre meno teoriche a quel «ventre molle» dell’Europa cui la Nato ha sempre
prestato, nonostante i nostri frequenti
ma inefficaci richiami, un’attenzione
marginale.
In particolare, dopo avere contribuito
con i suoi bombardamenti alla fine di
Muammar Gheddafi, la Nato non può certo disinteressarsi al caos che ha preso il
posto del dittatore.
Ci sarà molto lavoro da fare dopo Cardiff, e non solo per la Nato.
LA (CONFUSA)
RIVOLUZIONE
DEL DIVORZIO
ralmente richiesta una formalizzazione
notarile. Viene demolito per decreto un
principio attorno a cui è costruita dal 1970
la nostra legge sul divorzio: la regola per
cui lo scioglimento del matrimonio non
può essere l’effetto del semplice accordo
dei coniugi ma presuppone l’accertamento da parte del giudice della impossibilità
di ricostituire l’armonia familiare. Era
certamente un principio vecchio – frutto
della mediazione di cui la nostra legge sul
divorzio è figlia – che andava sostituito da
regole nuove. Ma riformare significa costruire principi nuovi e renderli coerenti
con il sistema esistente, non demolire senza badare a cosa rimane in piedi e dove
finiscono le macerie. Invece la vecchia legge sul divorzio non viene modificata e resta in vigore con l’arcaico tentativo di conciliazione e con la descrizione del divorzio
come estremo rimedio concesso dal giudice di fronte all’accertamento dell’impossibilità di ricostituire la comunione spirituale fra i coniugi. La nuova norma si limita ad affiancare la vecchia prevedendo
che l’accordo dei coniugi (se non ci sono
figli) «produce gli effetti» della sentenza
del giudice. È difficile capire come due
principi tanto diversi possano stare assieme e quali saranno gli effetti di questa
convivenza. Solo la fretta e la mancanza di
un disegno organico possono giustificare
il risultato.
CARLO RIMINI*
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
l comma 5, di un articolo lungo alcune pagine, è previsto
che l’Archivio dei rapporti finanziari tenuto dall’Agenzia
delle Entrate – cioè l’immensa banca dati che contiene gli estremi dei
rapporti economici di ciascuno di noi (costruita principalmente con lo scopo di
contrastare l’evasione fiscale) – possa essere utilizzata dal giudice nelle cause di
separazione e di divorzio. Il giudice potrà
accedere alla banca dati direttamente,
avvalendosi dell’ufficiale giudiziario. Si
tratta di una innovazione importante per
il nostro diritto di famiglia: è l’introduzione, anche nel nostro processo, della regola della trasparenza sui redditi e sul patrimonio di ciascuno dei coniugi, principio
da anni seguito negli ordinamenti giuridici con cui siamo abituati a confrontarci.
Con un semplice accesso informatico alla
banca dati, il giudice potrà acquisire informazioni sui beni posseduti e l’elenco
dei rapporti bancari e dei depositi intestati ai coniugi; quindi potrà conoscere le
operazioni da ciascuno di essi effettuate.
L’utilizzazione di questo nuovo strumento, o anche solo la minaccia di utilizzarlo
per verificare la rispondenza al vero delle
A
informazioni fornite spontaneamente
dalle parti, permetterà di risparmiare le
energie infinite attualmente spese per ricostruire i redditi effettivi, il patrimonio e
il tenore di vita della famiglia. È però
sconfortante che la tecnica legislativa sia
quella a cui purtroppo siamo abituati da
anni: articoli di legge lunghissimi, illeggibili per chiunque non sia un tecnico (e
spesso anche per i tecnici), norme inserite in articoli che, stando al loro titolo, dovrebbero occuparsi di tutt’altro, totale assenza di un disegno organico.
Suscitano stupore anche le norme che
riguardano i presupposti della separazione e del divorzio. Gli articoli 7 e 8 del decreto prevedono che, nell’ipotesi in cui
non vi sono figli minorenni, la separazione
e il divorzio possano essere semplice effetto di un accordo dei coniugi formalizzato
davanti a un avvocato o all’ufficiale di stato civile. Si tratta di una riforma epocale,
anche se viene confermato che per il divorzio è necessario che siano passati tre
anni di separazione (tempo che peraltro il
Parlamento si accinge a ridurre in misura
consistente). Una riforma che improvvisamente fa dell’Italia uno Stato in cui la
procedura per ottenere il divorzio è fra le
più sbrigative al mondo: quasi ovunque è
infatti necessaria la sentenza di un giudice; nei pochi Stati in cui è possibile ottenere un divorzio «amministrativo» è gene-
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LA TIRATURA DI DOMENICA 7 SETTEMBRE 2014 È STATA DI 308.053 COPIE
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LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
I premi Pavese 2014
Consegnati ieri mattina a Santo Stefano Belbo (Cuneo),
presso la casa natale dello scrittore, i premi «Cesare
Pavese» 2014: sono andati a Massimo Cacciari per
Il potere che frena (Adelphi) e Paolo Mieli per I conti
con la storia (Rizzoli) nel settore saggistica, e a Elena
Loewenthal per La lenta nevicata dei giorni (Einaudi)
nel settore narrativa; premio speciale ad Alan Friedman
per Ammazziamo il Gattopardo (Rizzoli).
CULTURA
SPETTACOLI
.
27
&
Giovani in discoteca
a Tirana. Dopo la
morte del dittatore
comunista Enver
Hoxha, nel 1985,
che aveva «regnato»
per 41 anni,
in Albania il potere
passò al suo
fedelissimo Ramiz
Alia, che nel 1991,
sotto la pressione
della piazza, fu
costretto a indire le
prime elezioni libere.
Dopo un periodo
convulso, culminato
nell’anarchia
del 1997, durante il
quale molti albanesi
si riversarono sulle
coste italiane, oggi
l’Albania ha una
nuova costituzione
e ha reintrodotto
la proprietà
privata. Dal 15
settembre 2013
il governo è guidato
da Edi Rama, già
sindaco di Tirana,
fondatore
del Movimento
per la democrazia
STEFANO DE GRANDIS
ALESSANDRO PERISSINOTTO
TIRANA
i tempi di Internet, di
Google Maps, dei navigatori satellitari e del
Gps, disporre di cartine
geografiche aggiornate
è diventato facilissimo; molto più
difficile è invece aggiornare le nostre mappe mentali, attualizzare le
nostre visioni di un mondo che cambia più rapidamente di quanto siamo
disposti ad accettare.
Dopo soli venticinque anni dalla
caduta del Muro, abbiamo finalmente riconosciuto all’Ungheria,
alla Polonia o all’Estonia lo statuto
di «Paesi normali», ma con l’Albania, e in generale con il complesso
mosaico balcanico, l’operazione risulta più difficile. Abbiamo ancora
negli occhi il filmato della nave Vlora che nel ’91 scarica a Bari migliaia
di albanesi, vediamo ancora le foto
degli scafisti di Durazzo e della
guerriglia del ’97: immagini cristal-
A
NELLA CAPITALE E DINTORNI
Caffè eleganti che si animano
la sera, giovani che fanno festa
e ballano nei locali sulla costa
lizzate che ci impediscono di pensare all’Albania come a un Paese normale, uno di quelli che, volendo, si
possono anche includere nella mappa delle vacanze.
Visitare Tirana? Al mare sulle
spiagge albanesi? Che idee bizzarre! Il nome «Tirana» evoca spettri
staliniani, eppure lì, nella capitale,
nel quartiere che fu residenza della nomenklatura comunista, ci sono decine di caffè all’aperto, eleganti, che la sera si animano di una
movida allegra e ben più educata
di quelle cui siamo abituati: le
mappe mentali si aggiornano anche così, sorseggiando un margarita nel giardino di quella che fu la
villa di Enver Hoxha. Così come si
aggiornano osservando la costa
tra Dhermi e Porto Palermo (l’unica ancora salva dalla cementificazione scellerata che ha devastato
quasi per intero il litorale): giovani
albanesi, macedoni e kosovari, con
Tirana, dovec’eraHoxha
orac’è lamovida
Alla riscoperta della città che si prepara a ricevere il Papa
A 25 anni dalla caduta del comunismo in Albania
prevale la voglia di Europa e di sentirsi un Paese normale
Per Francesco è il futuro del continente
GIACOMO GALEAZZI
l 21 settembre il Pontefice visiterà lo Stato più musulmano d’Europa, caro alla
Chiesa cattolica perché qui i credenti sono stati perseguitati come in nessun altro
Paese, specie dopo che il dittatore Enver Hoxha nel 1967 proclamò l’Albania primo Stato
ateo del mondo. Sul volo da Seul a Roma il
Pontefice ha spiegato così la sua missione a
Tirana: «Ci vado perché sono riusciti a formare un governo di unità nazionale tra islamici, ortodossi e cattolici, con un consiglio
interreligioso che aiuta tanto ed è equilibrato». Inoltre, ha aggiunto Bergoglio, «l’Albania è stata religiosamente l’unico dei Paesi
comunisti che nella sua Costituzione aveva
l’ateismo pratico: chi andava a messa era an-
I
auto costose, a far festa, a ballare
nei locali sulla spiaggia.
Ma i kosovari non erano in guerra? Ah no, quello succedeva una
quindicina d’anni fa: difficile stare al
passo con i tempi! Eppure, il sito del
nostro ministero degli Esteri continua a mettere in guardia contro i pericoli di un viaggio in Albania: cumuli di rifiuti che scatenano epidemie,
stato disastroso delle strade, rischi
di infezioni nel bere bibite con ghiac-
ticostituzionale, perciò sono state distrutte
1820 chiese cattoliche e ortodosse». E «altre
chiese sono state trasformate in cinema, teatro, sale da ballo». Certo, oggi in Albania c’è
scarso senso critico verso il sistema liberista
occidentale, il capitale finanziario, l’economia liberale senza regole. Una reazione a 45
anni di comunismo nazionalista e autarchico
puro e duro che ha costretto la popolazione a
una «uguaglianza» nella povertà, nella mancanza di libertà, nella soggezione al regime.
L’Albania è un Occidente sui generis e il Papa
lo sa bene. I cattolici sono poco più del 10%, i
cristiani ortodossi il 20%. È sì lo Stato più
musulmano d’Europa, a eccezione del Kosovo che però la Santa Sede non riconosce come Stato indipendente. Ma per Francesco il
futuro del Vecchio continente comincia qui.
cio… Anche la Farnesina è rimasta
indietro di qualche lustro!
Certo, la raccolta rifiuti non funziona al meglio, ma noi italiani abbiamo davvero qualcosa da rimproverare ai cugini d’oltre Adriatico? Certo,
sulle strade non è raro incontrare
carretti, motorini in contromano,
contadini che, in piedi sul guard-rail,
offrono conigli vivi agli automobilisti
di passaggio sulla superstrada, e sui
marciapiedi venditori di sanguisughe
per salassi terapeutici, tuttavia il
Grande Raccordo Anulare continua a
parermi infinitamente più pericoloso.
Ma le mappe che l’Albania vorrebbe realmente aggiornare sono quelle
dell’Unione Europea e, prima o poi,
malgrado il veto della Repubblica Ceca e di altri Paesi, la Ue non potrà fare
a meno di riconoscere l’identità profondamente europea del Paese delle
aquile. Quando questo avverrà, l’Italia si accorgerà di aver perduto, negli
anni, l’occasione per contribuire a
un’Europa un po’ meno prussiana e
un po’ più mediterranea.
Nel ’91, gli albanesi della Vlora confessarono candidamente di aver cercato in Italia l’immagine che la nazione
dava di sé attraverso le sue televisioni,
l’immagine delle ragazze a seno nudo
delle trasmissioni di Smaila; un po’ più
sobriamente, qualche giorno fa, la più
importante chirurgo del Paese, conversando in perfetto italiano, mi diceva: «Io sono cresciuta con Raffaella
Carrà: la Rai era la nostra finestra segreta sull’Occidente». Oggi, la tv italiana è quasi scomparsa dagli schermi albanesi e i giovani sotto i trent’anni
hanno smesso di imparare la nostra
lingua. Se si eccettua l’ambito delle
piastrelle e dei sanitari, l’Italia non è
più un riferimento, né politico, né culturale: la «finestra sull’Occidente» è
ora aperta sulla Germania e anche
questa è storia antica.
Nel 1938, Ciano riferiva con preoccupazione a Mussolini della crescente
e strisciante influenza dei tedeschi
BYE BYE ITALIA
Fermi agli stereotipi
non siamo più un riferimento
né politico né culturale
sulla corte albanese: «Il Führer ha offerto a re Zog il più bel regalo di nozze», lamentava. Il 28 agosto scorso invece, il regalo tedesco è arrivato dalla
Merkel: conferenza balcanica convocata a Berlino per parlare dell’integrazione con la Ue e attenzione tutta
particolare della cancelliera per il
premier albanese Edi Rama. Inutile
dire che, in quella conferenza, l’Italia
non ha avuto alcun ruolo.
Naturalmente, l’idea di trapiantare il rigore germanico nel Balcani può
apparire una sorta di mission impossibile, ma è verosimile che il trasferimento culturale sia l’ultima delle
preoccupazioni berlinesi: esercitare
influenza significa soprattutto accelerare gli scambi economici. Ciò che
il turista straniero sempre rimarca
viaggiando sulle strade albanesi è
l’incredibile concentrazione di Mercedes: volete sapere qual era il regalo
di Hitler a re Zog d’Albania? Forse è
facile immaginarlo.
1
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Foto e video su
www.lastampa.it
Clooney
da Bocelli:
“Mi sposo
a Venezia”
C’erano anche George Clooney e la sua fidanzata Amal
Alamuddin tra gli ospiti a Palazzo Vecchio per la cena di
gala con asta di beneficenza
della «Celebrity fight night»,
ieri sera. L’attore che era seduto al tavolo d’onore con Bocelli e Agnese Renzi ha detto:
«Sono un cittadino onorario
del vostro paese da una dozzina d’anni, ho gustato ogni momento vissuto qui e posso
confermarvi che tra un paio di
settimane mi sposerò in Italia,
precisamente a Venezia».
Clooney era tra gli ospiti
più attesi della cena di gala,
promossa per raccogliere fondi a favore del Muhammad Alì
Parkinson Centre e che vede il
coinvolgimento della Andrea
Bocelli Foundation. Nel Salone dei Cinquecento in Palazzo
Vecchio Zubin Mehta ha diretto il Maggio Musicale Fiorentino per Andrea Bocelli.
Tra gli altri ospiti John Legend, Lionel Ritchie, David
Foster e Reba McEntire. Momento clou del galà l’asta di
beneficenza, durante la quale
- oltre alle tradizionali «celebrity experience», come una
cena con Robert de Niro e con
Billy Crystal - verrà battuta
una borsa disegnata da Ermanno Scervino: la tote Faubourg, in un’inedita variante
in coccodrillo bianco e personalizzata dalla firma di Bocelli
VENEZIA 2014
28 .Spettacoli
George
Clooney e la
sua fidanzata
Amal
Alamuddin a
Palazzo
Vecchio per la
Celebrity fight
night, ieri sera
Alba
Rohrwacher
mostra felice la
sua Coppa
Volpi grazie al
ruolo nel film
“Hungry
Hearts” di
Saverio
Costanzo
AFP
FULVIA CAPRARA
INVIATA A VENEZIA
A
ll’imbarcadero
del Casinò, proprio dietro il Palazzo del Cinema
dove ieri ha vissuto il suo trionfo, il regista
svedese Roy Andersson, vincitore del Leone d’oro di Venezia 71 con Un piccione seduto
sul ramo riflette sull’esistenza,
scruta l’orizzonte e nervosamente digita numeri sul cellulare nella vana attesa dei suo
bagagli. Se non arriveranno
in tempo, perderà l’aereo. A
osservarlo meglio, uno svedese accaldato, sui bordi in rivadella Laguna perlustrata da
eserciti di zanzare, sembra
uno dei personaggi del suo
film. Peccato che, almeno per
il momento, il pubblico italiano non potrà dire se quel Leone che Andersson sta cercando di portare a casa, è meritato o no. Stessa sorte attende
Le notti bianche del postino di
Andrej Konchalovskij, Tales
dell’iraniana Rakhshan Banietemad, premiato per la
sceneggiatura, Sivas del turco Kaan Mujdeci, Le dernier
coup de marteau di Alix Delaporte e tanti altri, nelle diverse sezioni. Bisogna aspettare
l’effetto premio, ma finora
nessun distributore si è fatto
avanti e questo vuol dire che i
film non hanno modo di incontrare i loro spettatori. La
Mostra d’arte ha il compito di
scoprire talenti e promuovere opere con maggiori difficoltà di circolazione, ma se il
circolo virtuoso non si mette
“Il piccione” e i suoi fratelli
quei Leoni invisibili
Anche quest’anno la Mostra ha premiato un cinema d’autore
che non trova distribuzione. Barbera: “Eppure il pubblico c’è”
in moto, il teorema si smentisce: «E’ un po’ come per le poesie - osserva il presidente della
Biennale Paolo Baratta -, i libri
che le contengono si stampano,
ma quelli che li leggono sono
pochi. E l’editoria è un’industria, proprio come il cinema».
Eppure, ricorda il direttore
Barbera, qualche volta il miracolo si realizza: «Il pubblico per
i film d’autore c’è, eccome. Lo
I GRANDI SCONFITTI
Soprattutto «Birdman» amato da tutti
lanciato verso l’Oscar e trascurato al Lido
E poi il «favoloso» Leopardi di Germano
scorso anno il Leone d’oro era
andato al documentario Sacro
G.R.A. che, contro tutte le previsioni, in sala ha incassato oltre 1 milione 300mila euro. Il
punto è un altro, e riguarda il
grande cambiamento che il
mercato sta subendo in questa
fase. Il pubblico consuma in modo diverso da prima, la pirateria copre il 50%, i giovani, nati e
cresciuti davanti al pc, non sono
abituati ad andare in sala. Siamo in mezzo al guado, tutti riconoscono che c’è un’inadeguatezza, ma l’industria audiovisiva è una delle più grandi del
mondo, alla fine si troverà un
modo per andare avanti».
Restano, nel day after della
Mostra che l’anno prossimo
aprirà i battenti il 2 settembre,
alcuni dispiaceri. Quello per
Birdman, amato da tutti (gli accreditati alla kermesse sono
stati 7300), già lanciato sulla
strada degli Oscar, ma ignorato
al Lido. Per una presenza molto
scarsa, tra i titoli in gara, di ruoli femminili importanti. E per
Elio Germano, favoloso Leopardi nel film di Martone, scartato
per far posto a Adam Driver:
«Se Birdman avesse vinto, la nostra funzione sarebbe diventata
inutile». Ma un premio a un film
che in sala va bene, potrebbe
dare più lustro alla Mostra: «E’
chiaro - risponde Barbera - che,
sul piano dell’impatto mediatico, al festival farebbe comodo
se vincesse un film hollywoodiano, ma i verdetti si accetta-
no, le giurie sono autonome».
Discorso che vale anche per le
altre scelte: «I premi non sono
stati decisi con il manuale Cencelli alla mano, sono però il frutto di decisioni condivise». Magari fino a un certo punto, si è
capito che Carlo Verdone non
deve avere avuto vita facile nella sua funzione di «giurato italiano» (dal palco dei premi il
presidente Desplat lo ha definito proprio così, con una punta
di polemica), ma su questo il direttore Barbera è ovviamente
obbligato a fare un passo indietro: «Sono dinamiche imprevedibili, e comunque non ne parlerei mai. Se dicessi che sono felicissimo del verdetto, mancherei di rispetto ai film non premiati, e viceversa». Alla fine, ricorda il presidente Baratta,
contano i numeri «molto soddisfacenti», le 128mila presenze
reali, l’incasso totale di 1,3 milioni di euro, e l’aumentata platea virtuale. Adesso tocca al
Piccione, se troverà il cielo per
volare verso il pubblico, la Mostra avrà raggiunto il suo scopo.
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Radio
Le
recensioni
DI
BRUNO
GAMBAROTTA
PESSIMO
MODESTO
DISCRETO
BUONO
OTTIMO
TV
& TV
Radio
«N
Saverio Raimondo
segnatevi questo nome
diente di cui sentiremo ancora
parlare. Questa estate ha portato un’aria nuova, anche se ancora acerba, nell’intrattenimento
radiofonico. Le altre rubriche: la
rassegna stampa; lo Speaker’s
Corner («l’unico modo per estinguere il debito è estinguerci
noi»); i monologhi di un minuto
(«Gli 80 euro non hanno avuto
effetto, Renzi dice se glieli rida-
Spettacoli .29
te»). Ho citato da una sola delle
cinque puntate di una settimana. Il programma offre un servizio di radiosveglia; la richiedono
ascoltatori un filino fuori centro.
Stefano: «lavoro nel catering» e
Saverio: «sarai un esperto di salmonella». In un mondo dove è
d’obbligo essere tifosi di una
squadra, un conduttore che ha il
coraggio di confessare «sono
ateo calcisticamente» merita il
nostro rispetto.
«STAND UP»
SU RADIO2 RAI
CON SAVERIO RAIMONDO
***
MASOLINO D’AMICO
DI
ALESSANDRA
COMAZZI
I fratelli Cesaroni
con spirito, mestiere
e bacio gay
on una sigla da musical e un’ammiccata a
Tutti pazzi per amore, è arrivata su Canale
5 la sesta stagione dei Cesaroni. Quattro
milioni 781 mila spettatori al debutto, 20,85 di
share, moltissimo. Le parti migliori sono quelle in
cui recitano insieme i fratelli Giulio, Cesare e
Augusto, Claudio Amendola, Antonello Fassari,
Maurizio Mattioli e ora pure Annibale,
l’antagonista cartaginese, Edoardo Pesce nel
ruolo del fratellastro appena conosciuto.
Ebbene, loro quattro valgono il prezzo del
biglietto, quattro figure della commedia
all’italiana che sanno recitare, porgere voce e
battute e che se parlano romanesco, lo fanno da
attori, cioè scandendo bene le parole in modo
che si capisca tutto. D’altronde, il romanesco per
una volta ci sta, essendo Roma, la Garbatella ma
non solo, protagonista intrinseca della serie.
Inquadrature della città e commento: «Vivere in
mezzo a tutta ‘st’eternità ti fa pensare che tutto è
destinato a restare sempre uguale, e invece…». E
invece, ecco le nuove vicende della serie, nata da
un format spagnolo, prodotta dalla Publispei di
Carlo Bixio, regista Francesco Pavolini, con
personaggi che se ne vanno, Max Tortora, Elena
Sofia Ricci, e altri che approdano. Come
Christiane Filangieri, che però si presenta subito
fuori parte, essendo troppo giovane, lei ha
soltanto 36 anni, per avere figlie così grandi. La
finzione tanto più funziona quanto più è
verosimile. Anche se: si pensi a Beautiful. Certo
non ha il suo punto di forza nel realismo, ma nella
professionalità degli interpreti, che consentono
morti, risurrezioni, scomparse e agnizioni. Ecco
perché sono strategici i quattro attori, e anche
Deborah Villa. Tutto si affloscia quando entrano
in scena i ragazzi, scelti senza personalità, fatta
eccezione per Margherita Vicario, né coerenza.
Quelli appena trasferiti a Roma da Mantova,
perché parlano già con l’accento romano?
Eppure tutti sono parte integrante delle intricate
vicende di famiglie allargate, piene di figli di
qualcun altro, non del genitore legittimo.
Forse la scelta non è casuale. Diceva Laura
Toscano, la grande sceneggiatrice che non c’è
più: «I Cesaroni contaminano uno pseudo
realismo contemporaneo con la favola. E’ la
tecnica alla Pretty Woman: sotto l’illusione della
critica sociale, ci sono scenari assolutamente
fiabeschi». E il mix funziona. Colorati, paradossali
e allegri, cartoni molto animati, fumetti viventi e
piacenti, dai Cesaroni non dobbiamo aspettarci
verità, ma segnali, lampi che illuminano una
società diversa: nella prima puntata, in prima
serata su una rete generalista, si vede persino un
bacio gay. Se lo scambiano il fratellastro
Cesaroni, e il fidanzato avvocato. D’altronde,
come faceva rilevare la sociologa Milly
Buonanno, uno dei motivi del successo era
l’ombra dell’incesto, tra i due ragazzi che non
sono veramente, biologicamente fratelli,
essendo entrambi figli di prime nozze di lui e di
lei, però insomma. Questo è un elemento forte
che stuzzica il pubblico.
C
I CESARONI
Sceneggiato di Canale 5
Con Amendola-Fassari-MattioliPesce
***
L
ord Lloyd Webber ha
sempre dato il meglio di sé quando ha
affrontato soggetti
un po’ macabri (Evita», Il fantasma dell’opera), logico quindi che il classico film di
Billy Wilder Viale del tramonto
lo abbia stimolato. Anzi, forse
più ancora che stimolarlo, lo ha
saziato, perché a differenza degli altri casi, in cui c’era molto
da inventare, qui il punto di partenza era così perfetto da consigliare di allontanarsene il meno
possibile; e così han fatto i librettisti Don Black e Christopher Hampton in questo
Sunset Boulevard, che a suo
tempo Glenn Close interpretò a
Broadway e a Londra. Trama e
episodi della pellicola sono rispettati nella loro sequenza, a
partire dal celebre inizio col
narratore già morto, a galla faccia in giù nella piscina, e al massimo c’è qualche sfrondamento
- manca il poker tra vecchie glorie, del resto irriproducibile
senza i volti autentici di Eric
Von Stroheim e Buster Keaton.
Inoltre la partitura risulta ben
strutturata e scorrevole ma priva di momenti memorabili, come se il compositore fosse non
dirò intimidito dalla materia,
ma rispettoso del precedente.
Ciò detto, l’allestimento di
Federico Bellone è risultato eccellente e ha chiuso in gloria il
Todi Festival richiamandosi a
uno dei vanti storici della manifestazione, che nel lontano 1990
ospitò il debutto di A Chorus Line della Compagnia della Rancia, prima rivelazione della disponibilità del teatro italiano al
genere stesso del musical. Tenendosi stretto al film, come dicevo, lo spettacolo riesce a calibrare con garbo qualche inevitabile citazione proiettata sul
fondale (dietro cui in semitrasparenza suona l’orchestra dal
vivo), per il resto affidandosi a
una piattaforma tra due filari di
Montis Regalis
si trova ovunque
la stupefatta
bellezza di Bach
GIANGIORGIO SATRAGNI
Il viale del tramonto
s’addice al musical
Al Todi Festival, pioniere italiano del genere
l’opera di Lloyd Webber dal classico film di Wilder
L’appassionata
Norma
di Donatella
Pandimiglio
e il gigolò
involontario
Joe di Simone
Leonardi
palmizi, che ogni tanto diventa
sinteticamente il soffocante salotto della diva. Sgambetta agile un coro di comprimari, ma
l’azione è tutta nel rapporto tra
i protagonisti, e qui spiccano,
anche per bella autorità vocale,
l’appassionata, fragile Norma
Connor Schumacher
la danza come terapia
SERGIO TROMBETTA
Nel brano
«Boy oh boy»,
Connor
Schumacher
racconta di sé.
giovane gay
nella provincia
americana
bigotta e
omofoba
È
L’
TEATRO
DANZA
***
***
****
*****
&
egli Stati Uniti hanno scoperto che la
morte è una malattia
ereditaria: al cento per cento chi
muore aveva avuto dei precedenti
in famiglia». «Col virus Ebola si
può convivere, dichiara un senatore CinqueStelle». Stiamo ascoltando Saverio Raimondo nel suo GR al
quadrato, una rubrica all’interno
di Stand up, diretta quotidiana
dalle 7 alle 8.30 su Radio 2 Rai.
La «Stand up comedy» è uno
spettacolo condotto da un solo
comico, in piedi davanti a un microfono; così è Saverio Raimondo, candido e feroce, un esor-
.
il danzatore del momento nei festival e
rassegne dedicate ai nuovi linguaggi della
danza, Connor Schumacher. La sua performance autobiografica è coinvolgente. La sua
storia toccante. Connor è un giovane gay nato
nella provincia americana bigotta ed omofoba,
proviene da una famiglia religiosa. Un mondo da
dove se ne è andato presto, con alle spalle alcuni
traumi di cui probabilmente ha cercato di liberarsi con la danza. Disciplina che ha studiato a
Desmond di Donatella Pandimiglio e il perplesso, cinico ma
non troppo, gigolo involontario
Joe Gillis di Simone Leonardi.
SUNSET BOULEVARD
TODI FESTIVAL
****
New York prima di emigrare a Rotterdam dove è
diventato uno dei nomi di punta dei Dansateliers.
Nel brano Boy oh boy, visto a Bassano del
Grappa, racconta di sé. Il pezzo è scandito in
due parti. Nella prima il performer ha un lungo
microfono sistemato sulla schiena, trattenuto
con un collarino nero e infilato negli slip neri.
Mentre si muove con questa imbragatura dall’aria sadomaso e avvicina il microfono alla
bocca (operazione che lo obbliga a contorsioni
innaturali) una voce fuori campo parla dell’omosessualità, dei suoi vari modi di esprimersi e di come la chiesa cristiana dovrebbe essere
accogliente nei confronti dei gay.
Nella seconda parte, indossato un paio di
calzoncini da ginnasta, Connor si scatena in
una serie di acrobazie mentre ora la sua voce
registrata racconta di un intervento cui fu sottoposto da ragazzino in seguito ad un incidente
causato in ultima analisi dal mondo repressivo
in cui viveva. E mentre la sua voce si addentra
nella descrizione di particolari cruenti, l’esibizione fisica si fa sempre più faticosa e dolorosa.
Ogni salto mortale all’indietro termina con una
smorfia di disagio. La sua via crucis si riflette
nella difficoltà dell’esercizio fisico. Molto seguito ed applaudito. Ora però, data la sua forte
presenza fisica, piacerebbe vederlo in un lavoro un po’ meno autoreferenziale.
BOY OH BOY
Connor Schumacher per B.MOTION a Bassano del
Grappa
***
Academia Montis Regalis è ormai da anni
un complesso italiano
affermato nell’ambito della
musica barocca: sotto la direzione di Alessandro De Marchi ha pure acquisito un prestigio internazionale che ne
ha fatto, anche nell’agosto appena trascorso, l’orchestra residente al rinomato Festival di
Musica Antica di Innsbruck,
affidato alle cure dello stesso
De Marchi. Nell’annuale concerto per il Festival MiTo a
Torino, la Montis Regalis ha
lasciato le sponde del repertorio italiano per approdare a
Bach, frequentazione non
nuova ma tesa, questa volta, a
scavare alcune pagine minori.
E’ pur vero che Bach riserva
ovunque gemme e sorprese:
nella Cantata BWV 97, In allen
meinen Taten (In tutte le mie
azioni), pone un’aria con violino obbligato di stupefatta dolcezza melodica, vicina alla celebre Erbarme dich (Abbi pietà
di me) della Passione secondo
Matteo. L’ha cantata il tenore
Fernando Guimarães, il più
omogeneo di un discreto
quartetto vocale, con il violino
di Agnes Kertesz. Alla fine
della cantata Bach utilizza,
inoltre, un corale luterano che
appare, con altra strofa,
ugualmente nella Passione secondo Matteo: così il Coro Maghini ha trovato la quadra superando una precedente incertezza. Il suo peso specifico
è leggero come piace a De
Marchi, ma nella conduzione
della Montis Regalis, in genere con passo svelto, il direttore può contare su una rifinitura tecnica di livello superiore.
Interessante anche la scelta
di proporre una delle quattro
messe «luterane», ovvero
composte di solo Kyrie e Gloria: eppure la Messa BWV
236, impiantata da Bach sul
comune riutilizzo di pagine
sue già esistenti, non va molto
in là rispetto a consuetudini,
anche virtuosistiche, del 700.
ACADEMIA MONTIS REGALIS
stagione di MITO
musiche di Bach
Torino, Chiesa di San Filippo
***
30 .Spettacoli
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
dell’8 settembre 2014
Rai 1
6.00 Euronews
6.10 Il caffè di Raiuno
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
11.00 Tg 1
11.10 A conti fatti Attualità
12.00 La prova del cuoco
Varietà
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 Dolci dopo il Tiggì Varietà Con Antonella Clerici
14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità Il
court-show condotto da
Monica Leofreddi
16.00 La vita in diretta
Attualità
18.50 Reazione a catena Gioco
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
con Flavio Insinna
Rai 2
8.10 Protestantesimo
8.40 Le sorelle McLeod Serie
9.25 Pasión Prohibida TN
10.10 Tg2 Insieme Estate
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 E...state con costume Attualità
13.50 Medicina 33
14.00 Detto Fatto Attualità
16.15 Castle Telefilm
17.00 SuperMax Tv Varietà
Con Max Giusti e Gioia
Marzocchi
17.55 Tg2 Flash L.I.S.
18.00 Tg sport
18.20 Tg 2
18.50 NCIS: Los Angeles
Telefilm
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Lol Serie
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.45 Dov’è mia figlia?
Miniserie
16.00 Pomeriggio cinque
Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca,
politica, attualità e spettacolo in compagnia di
Barbara D’Urso
18.55 Il segreto Telenovela
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Paperissima Sprint Varietà con Vittorio Brumotti
e Giorgia Palmas
8.00 Agorà Estate Attualità
10.00 Un giorno da leoni Film
(dramm., 1961) ★★★
12.00 Tg 3
12.25 La signora del West TF
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Piazza Affari
14.55 Tg3 Lis
15.00 Terra nostra 2 - La speranza Telenovela
15.45 Mi manda Picone Film
(comm., 1983) ★★★
17.45 Geo Magazine
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Ai confini della realtà TF
20.35 Un posto al sole Soap
opera
21.10
Squadra antimafia 6
REALITY SHOW. Nuovo appun-
tamento con il reality d’avventura. Tra le coppie in gara quella dei coreografi rappresentata
da Alessandra Celentano e Corrado Giordani
(thriller, 1991) con A. Hopkins, J. Foster. Regia di J. Demme.
Perprendereunopsicopatico,una
poliziottacontattaincarcereildottor Hannibal “Cannibal” Lecter
Afrikanietz, Calcaterra e la squadra si imbattono nel redivivo
agente dei servizi segreti deviati, Filippo De Silva. Con Marco
Bocci
21.10
Pechino Express
FICTION. La casa al mare e il villino
23.30 Petrolio Attualità
0.35 Tg 1 - Notte. Che tempo
fa
1.40 Real School Attualità
2.10 Tutto in una notte - Festival del Cinema di Venezia
5.10 Da Da Da
Canale 5
21.05
Il silenzio degli
★★★★
innocenti
21.15
Il Commissario
Montalbano
di una coppia benestante vengonosvaligiatiinunanotte.Montalbanofaiconticonaltrerapine
e con una lettera anonima
Rai 3
23.00 Tg2
23.20 Party People Ibiza
Reality show
0.10 Tg 2
0.25 Sorgente di vita Rubrica
religiosa
0.55 Hawaii Five-0 Telefilm
SERIE. Indagando sulla morte di
FILM.
23.15 Tg Regione
23.20 Tg3 Linea notte estate Meteo 3
23.55 Gli archivi del ‘900 Cultura Nel corso del programma interviene
Paolo Mieli
23.30 Dracula Telefilm
0.30 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
1.00 Paperissima Sprint
Varietà
1.35 Nati ieri Serie con Sebastiano Somma
Italia 1
7.05 La vita secondo Jim Serie
7.30 Mike & Molly Sitcom
8.25 The closer Serie
10.25 Person of interest
Serie
12.25 Studio Aperto
13.00 Sport Mediaset Sport Il
telegiornale sportivo
diretto da Claudio Brachino
14.05 I Simpson Telefilm
14.35 Futurama Cartoni
15.00 Pretty Little Liars
Telefilm
16.40 Dawson’s Creek Telefilm
Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di
Dawson e il suo gruppo
di amici in una cittadina
di provincia americana
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI New York Telefilm
Rete 4
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 In onda Attualità
11.40 Omnibus Attualità Talk
show di attualità e di
politica
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
Attualità
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
17.40 Il commissario Cordier
Telefilm
19.40 Diciannoveequaranta
Attualità
20.00 Tg La7
20.30 Otto e Mezzo Attualità
6.50 Zorro Telefilm
7.20 Hunter Telefilm
8.15 Cuore ribelle Telenovela
9.40 Carabinieri Telefilm
10.45 Ricette all’italiana
Attualità
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
17.50 Hamburg Distretto 21
Telenovela
16.35 Il comandante Florent
Film-tv
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Ieri e Oggi in Tv Varietà
L’appuntamento settimanale con il meglio
dell’intrattenimento
delle reti Mediaset
19.55 Tempesta d’amore SO
20.30 Il segreto Telenovela
21.15
Quinta colonna
21.10
Una bugia
di troppo
★★
FILM. (comm., 2012) con E. Mur-
phy, K. Washington. Regia di B.
Robbins. Jack McCall, agente letterario, grazie alla sua parlantina
riesce a concludere ogni affare
23.00 Bowfinger Film (comm.,
1999) con Steve Martin,
Eddie Murphy, Heather
Graham, Christine Barasnki, Jamie Kennedy,
Barry Newman, Robert
Downey jr.
21.10
Un viaggio
pericoloso
Torna l’appuntamento con il programma di
attualità condotto da Paolo del
Debbio. Dibattito politico, economico e sociale, arricchito dai
contributi della gente comune
ATTUALITÀ.
★★★
(western, 2006) con R.
Duvall,T.HadenChurch.Regiadi
W. Hill. Ritter e suo nipote devono portare 500 cavalli nel Wyoming.Salverannocinquedonne
FILM.
0.05 Le streghe di Eastwick
Film (fant., 1987) con
Jack Nicholson, Cher,
Michelle Pfeiffer, Susan
Sarandon, Veronica Cartwright, Richard Jenkins. ★★★
0.45 Tg La7 Night Desk
Notiziario
1.05 Otto e Mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
1.45 La7 Doc Documentari
3.25 Coffee Break Attualità
4.40 Omnibus Attualità
digitale terrestre
RAI 4
15.05
15.50
16.35
18.05
18.10
18.55
19.40
20.25
21.10
22.45
21
Doctor Who Serie
One Tree Hill Serie
Streghe Serie
Rai News - Giorno
Notiziario
Warehouse 13
Serie
The Lost World
Serie
Doctor Who Serie
Stargate Atlantis
Telefilm
The Hunted - La
preda Film
Roma Serie
RAI 5
23
17.50 Rai News - Giorno
17.55 David Letterman
Show Varietà
18.45 Grandi Giardini di
Francia
19.50 Close Up Photographers At
Work Documentari
20.40 Passepartout Petrarca Antiquo
21.15 L’uomo Difficile
Teatro
23.10 Teatro In Italia
0.10 Rai News - Notte
Notiziario
RAI STORIA 54
19.30 L’Italia in 4d Anni
‘50: Belli e...d’annata
20.30 Il giorno e la storia
20.50 Il tempo e la storia L’affare
Dreyfus
21.35 Rewind-Binario
Cinema Sostiene
Pereira
23.30 Il tempo e la storia
L’affare Dreyfus
0.10 Il giorno e la storia
RAI MOVIE
12.20 Meglio morto che
vivo Film
14.05 Convoy - Trincea
d’asfalto Film
16.00 Una sposa in
affitto Film
17.30 Rai News - Giorno
Notiziario
17.35 L’asso nella manica Film
19.30 Café express Film
21.15 Hell On Wheels 3
Serie
22.50 Bunraku Film
0.50 Rai News - Notte
film
18.55 Quien sabe? 1917: il
sicario Lou Castel si
aggrega all’ex rivoluzionario Gian Maria
Volontè SKY CLASSICS
L’Immortale Storia di
Charly Matteï, sopravvissuto ad un terribile
agguato. Da un fatto
vero SKY MAX
19.10 Perché te lo dice
mamma Diane Keaton,
mamma apprensiva,
cerca marito per la
figlia minore single SKY
PASSION
19.20 Turbo Turbo è una
lumaca, ma non è
come le altre. Sogna la
velocità e il brivido SKY
CINEMA 1
Mimzy - Il segreto
dell’universo Due fratellini trovano casualmente tra le onde degli
oggetti misteriosi SKY
CINEMA FAMILY
19.25 Ghost Academy Juan è
un insegnante che
qualche volta “vede la
gente morta” SKY
COMEDY
19.40 The Wedding Party
Regan e le sue due
amiche organizzano un
addio al nubilato per la
loro “amica” SKY HITS
21.00 Stick it - Sfida e conquista Missy Peregrym è
una diciassettenne irrequieta che ha guai con
la giustizia SKY CINEMA
FAMILY
Classe mista 3 A Storia
di tre ragazzi che preparano la maturità SKY
COMEDY
Tutti pazzi per Rose
Déborah François è una
giovane che diventa la
dattilografa più veloce
del mondo SKY PASSION
Sotto il segno del pericolo L’agente della Cia
Harrison Ford indaga
su un traffico di droga
in Colombia SKY MAX
21.10 Rush Niki Lauda e
James Hunt si sfidano
in duelli epici SKY
CINEMA 1
Le 5 leggende Quando
Pitch decide di impossessarsi del mondo, i Guardiani si
uniscono SKY HITS
22.40 L’ultimo imperatore La
vita di Pu Yi, ultimo
imperatore della Cina.
Di Bernardo Bertolucci.
9 Oscar SKY CLASSICS
Ultimi della classe Un
ragazzo inizia a prendere lezioni private da
un’avvenente professoressa SKY COMEDY
22.50 Le avventure di Fiocco
di Neve Storia vera di
Fiocco di neve, unico
gorilla bianco al mondo
SKY CINEMA FAMILY
22.55 Karate Kid - La leggenda
continua Grazie agli allenamenti con Jackie Chan,
Jaden Smith affronta
alcuni teppisti SKY HITS
24
serie tv
19.00 American Dad FOX
19.10 Sex & the City FOX LIFE
19.15 CSI FOX CRIME
19.20 Quincy DIVA UNIVERSAL
I Simpson FOX
19.40 Sex & the City FOX LIFE
19.45 I Simpson FOX
20.05 Criminal minds FOX
FOX
LIFE
20.10 The Big Bang Theory
11.25 Il trapianto Film
13.20 Hazzard Telefilm
15.30 Acquasanta Joe
Film
17.15 Note di Cinema Venezia Varietà
17.20 Il dominatore del
deserto Film
19.15 Hazzard Telefilm
21.00 Psycho Film
23.00 Marnie Film
1.25 Verdetto bianco
Film
3.10 Il triangolo circolare Film
20.20 Alfred Hitchcock
Presents DIVA
ARTE
19.35 A caccia di auto
DISCOVERY CHANNEL
20.00 The Pretenders - Live
at Cornbury ARTE
Affari a quattro ruote
20.05 Cuochi e fiamme LEI
20.20 Tatuaggi da incubo
SKY UNO
NATIONAL GEOGRAPHIC
20.45 Tatuaggi da incubo
UNIVERSAL
SKY UNO
20.35 The Big Bang Theory
FOX
20.50 Donne nel mito: Rita
Levi Montalcini DIVA
UNIVERSAL
21.00 La signora in giallo
DIVA UNIVERSAL
Elementary FOX CRIME
The Carrie Diaries FOX
LIFE
Crisis FOX
Crisis FOX
21.50
21.55 La signora in giallo
DIVA UNIVERSAL
Elementary FOX CRIME
The Carrie Diaries FOX
LIFE
22.45 Project Runway All
Stars 3 FOX LIFE
Sleepy Hollow FOX
22.50 CSI FOX CRIME
23.00 Wolff, un poliziotto a
Berlino DIVA UNIVERSAL
23.35 The Big Bang Theory
FOX
FOX
CIELO
MTV
26
15.15 SkyTg24 mezzogiorno
15.30 MasterChef Italia
2 Varietà
16.30 Fratelli in affari
17.30 Buying & Selling
18.30 Il boss del fai da
te Varietà
19.15 Affari al buio Texas Documentari
20.15 Affari di famiglia
21.10 Amici di letto Film
23.15 Sex The American
Obsession
Documentari
8
16.50 16 Anni e Incinta
Varietà
17.50 Teen Mom Varietà
18.50 Teenager in Crisi
di Peso Varietà
19.50 Time’s Up Coppie Contro Il
Tempo Varietà
20.15 16 Anni e Incinta
Varietà
21.10 Snack-Off: Follie
ai Fornelli Varietà
22.00 Catfish: False
Identita’ Attualità
23.00 Geordie Shore
REAL TIME
20.55 11 settembre: eroi in
divisa NATIONAL
GEOGRAPHIC
21.00 L’Arte del calcio: Totti
e Pasolini ARTE
Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
Ostetriche in sala
parto LEI
21.10 Iconoclasts ARTE
Face Off SKY UNO
21.30 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.55 11 settembre. Voci
dall’inferno NATIONAL
GEOGRAPHIC
22.00 Iconoclasts ARTE
Pesca senza limiti
DISCOVERY CHANNEL
Allegria Day SKY UNO
Allegria Day SKY UNO
22.05
22.10 Come restare giovane
LEI
22.45 L’Arte del calcio:
Meroni e la Beat
Generation ARTE
31
15.15 Quattro matrimoni - Australia
16.15 Abito da sposa
cercasi Varietà
17.15 Randy: SOS matrimonio Varietà
18.10 Extreme
Makeover: Diet
Edition
20.10 Cucine da incubo
USA Varietà
21.10 Grassi contro
magri Documentari
23.05 Malattie imbarazzanti XXL
intrattenimento
19.30 Brigitte Bardot Un’icona francese
20.25 Stupidi al quadrato
FOX
23.40 Grey’s Anatomy
22
DISCOVERY CHANNEL
CRIME
Grey’s Anatomy
IRIS
DMAX
13.25
14.15
15.10
16.00
16.50
17.45
18.35
19.30
20.20
21.10
22.00
22.50
Banco dei pugni
Ci sei o ci fai?
Texas Tarzan
River Monsters
Airport Security
Chi offre di più?
Affare fatto!
Affari a tutti i
costi Documentari
Banco dei pugni
River Monsters
Mangiatori di
uomini: lupi famelici Documentari
Affare fatto!
serie tv
film
17.10 2 giorni a Parigi Parigi:
Julie Delpy e il fidanzato fanno tappa per due
giorni a casa dei suoi
Cruise è in grado di
prevedere i delitti. Di
Spielberg PREMIUM
PREMIUM UNIVERSAL
Out of Time Dopo un
duplice omicidio,
Denzel Washington
scopre di essere stato
incastrato PREMIUM
Land of the Lost Tre
adulti finisco innavertitamente in una terra
misteriosa PREMIUM
COMEDY
17.15 Fair Game - Caccia alla
Spia La vera storia di
Valerie Plame, agente
Cia PREMIUM CINEMA
ENERGY
18.55 L’amore secondo Dan
Dan, giornalista e vedovo, chiuso nel suo dolore conduce una vita
ripetitiva PREMIUM
UNIVERSAL
19.05 Blackwood - La Madre
Che Non Volevo Essere
PREMIUM CINEMA
Tombstone Kurt Russell
si trasferisce a
Tombstone per aprire
una casa da gioco
PREMIUM CINEMA ENERGY
19.15 Questo piccolo grande
amore 1972. Andrea e
Giulia s’innamorano
sulle note delle canzoni
di Claudio Baglioni
PREMIUM CINEMA EMOTION
19.25 Scontro tra Titani Il
viaggio del figlio di
Zeus, Perseo e della sua
battaglia contro
Medusa PREMIUM CINEMA
21.15 Minority Report
Washington, 2054: Tom
CINEMA
CINEMA ENERGY
Burn After Reading - A
prova di spia Due
impiegati di palestra
entrano in possesso
delle memorie di un ex
agente Cia PREMIUM
COMEDY
21.20 Scandalo internazionale Berlino: Marlene
Dietrich è corteggiata
da un tenente trafficone. Di Billy Wilde
PREMIUM UNIVERSAL
22.58 Bugiardo bugiardo
L’avvocato Jim Carrey è
un bugiardo cronico.
Quando dirà la verità
saranno guai PREMIUM
COMEDY
23.05 Codice: Swordfish Un
temuto hacker è scelto
da un terrorista (John
Travolta) per un colpo
in banca PREMIUM
CINEMA ENERGY
23.10 Che - L’argentino Che
Guevara rivive attraverso l’attore Benicio Del
Toro, diretto da
Soderbergh PREMIUM
UNIVERSAL
52
15.45 Revolution ACTION
15.50 Psych TOP CRIME
16.15 Una mamma per
amica MYA
16.30 Supernatural ACTION
16.40 Friends JOI
17.05 Mike & Molly JOI
Be my baby Rylee
ricatta i suoi ex mariti
dicendo loro di essere
incinta. Ma... MYA
17.20 Covert affairs ACTION
17.30 The middle JOI
17.45 Monk TOP CRIME
17.55 Parks And Recreation
JOI
18.05 Revolution ACTION
18.15 Quelli di Joi JOI
18.25 Mom JOI
18.45 The Vampire diaries
MYA
18.50 Due Uomini e 1/2 JOI
Supernatural ACTION
19.15 Big Bang Theory JOI
19.25 Criminal Intent TOP
CRIME
19.30 One Tree Hill MYA
19.35 Harry’s Law JOI
Covert affairs ACTION
20.15 Law & Order: Unità
Speciale TOP CRIME
20.25 Revolution ACTION
21.05 Covert affairs TOP
CRIME
21.15 Psych JOI
Hart of Dixie MYA
No Limit ACTION
22.05 Better With You JOI
The Carrie Diaries MYA
22.15 Supernatural ACTION
22.45 Il ritorno di Colombo
TOP CRIME
12
IL PROGETTO FEDERCALCIO
MONDIALI DI VOLLEY
TORNATO DAL DOPING
Quotadi italiani
in campo:dal2016
scattalarivoluzione
Italia doppio ko
Perde contro
gli Stati Uniti
e anche Zaytsev
Gatlin, velocità
senza limiti
Ma l’atletica
fatica a crederci
1 La Figc sta mettendo a punto il piano di rilan-
1 Lo «zar» esce nel 2° set: gli
1 Assente Bolt, l’americano
cio del calcio italiano. Intanto domani a Oslo gli
azzurri sfidano la Norvegia per Euro 2016.
Guglielmo Buccheri e Massimiliano Nerozzi PAGINA 34
azzurri (ko 3-1) vanno alla 2ª fase, ma ora serve un miracolo.
Roberto Condio PAGINA 36
ha dominato lo sprint 2014. I
sospetti su di lui, però, restano.
Giulia Zonca PAGINA 37
SPORTLUNEDÌ
Gli appuntamenti
della settimana
CALCIO
NAZIONALE
Qualificazioni
Europei 2016
DOMANI
ore 20,45
Norvegia-ITALIA
a Oslo (Raiuno)
2ª giornata
ore 18
SABATO
Empoli-Roma
ore 20,45
Juventus-Udinese
DOMENICA ore 12,30
Sampdoria-Torino
ore 15
Cagliari-Atalanta
Fiorentina-Genoa
Inter-Sassuolo
Lazio-Cesena
Napoli-Chievo
ore 20,45
Parma-Milan
Verona-Palermo
BASKET
Mondiali
in Spagna
ore 21
DOMENICA
Finale a Madrid
(Sportitalia)
VOLLEY
Mondiali
in Polonia
Seconda fase
Italia in campo
mercoledì, giovedì,
sabato e domenica
(RaiSport1)
CICLISMO
Vuelta
di Spagna
DOMENICA
Ultima tappa
a Santiago
de Compostela
Ferrari a piedi
F1 a Monza, Alonso si ritira al 29° giro. Vince Hamilton
Marchionne: “Montezemolo? Non è indispensabile”
Fuoricampo
(Eurosport)
MOTO GP
Mondiale
DOMENICA
ANSA
ore 14
Gran Premio
di San Marino
a Misano
(SkySportMotoGp)
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
GIGI GARANZINI
A
tutto quanto sta impazzando
sul web a proposito di Lotito, e
di Tavecchio, andrebbero forse
aggiunti un paio di rimandi storici.
Uno di stampo teatrale, perché il Lotito che ispira, che suggerisce, che tira i
fili spazientito somiglia a Carlo Campanini almeno quanto il Tavecchio che
ascolta, prende nota, e si sforza invano
di eseguire ricorda Walter Chiari. Insieme, primi anni ’50, i due furoreggiavano con gli sketch dei fratelli De Rege
che di tanto in tanto a notte fonda fanno tuttora capolino dagli sterminati archivi Rai. L’altro, più prettamente calcistico, risale ugualmente a quegli anni, i più bui della storia azzurra, quan-
Lotito, uno e (purtroppo) trino
do la nostra nazionale era governata
da improbali trojke, generalmente un
dirigente federale più uno di club più
un tecnico di professione, che in teoria
avrebbero dovuto apportare ciascuno
le rispettive competenze: ma in realtà
non facevano altro che guerreggiare
tra di loro, sorretti e spalleggiati da
questa o quella testata il cui peso specifico allora era ben diverso da quello
di oggi. Tempi da basso impero. Lotte
di potere che fecero da sfondo, ma anche da propellente, ai disastri di 5 consecutivi mondiali, da Brasile ’50 a Inghilterra ’66 passando per la mancata
qualificazione all’edizione di Svezia
’58, l’unica della nostra storia. Ancora
nel ’70, in Messico, la resurrezione azzurra fu inquinata dalle interferenze
tecniche del capo-spedizione, Walter
Mandelli, cui si deve forse l’invenzione,
in ogni caso l’autorevole avallo, di quella porcheria chiamata staffetta che limitò sia l’apporto di un campione come Mazzola sia quello di un campionissimo come Rivera.
Diciamo che se il buon Valcareggi
era suggestionabile, un integralista come Conte dovrebbe essere del tutto
impermeabile all’ambiente che lo circonda. A cominciare da uno sponsor
che, come è noto, da una parte ha sotto
contratto una lunga serie di azzurri e
di azzurrabili: e dall’altra garantisce al
commissario tecnico una buona metà
del suo non trascurabile stipendio. Ma
certo vedere un dirigente di società già
tracimante nei palazzi di lega e federazione che comincia a rubar la scena anche a Coverciano e dintorni, non è esattamente uno spettacolo rassicurante.
E questo non può che rimandarci all’ennesima occasione perduta quest’estate per provare a rifondare il nostro calcio. Per un ricambio generazionale cui ha provato ad affidarsi persino
la classe politica, e che non c’è verso di
attuare nel pianeta del pallone. Consoliamoci per ora con gli Zaza e gli Immobile. E aspettiamo con fiducia il tempo
della soffitta per i De Rege.
32 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Formula 1
Io e Rosberg siamo amici? Diciamo
che siamo compagni di squadra
Gran Premio d’Italia
LEWIS HAMILTON
PILOTA DELLA MERCEDES
Vestita di rosso
Il ministro per le Riforme
Costituzionali e per
i Rapporti con il Parlamento,
Maria Elena Boschi, con
Alonso prima della partenza
STEFANO MANCINI
INVIATO A MONZA
Della Ferrari F14-T si vantava
l’affidabilità perché non se ne poteva lodare la velocità, come
quando di una persona bruttina
si dice che è simpatica. Ieri a
Monza è venuta meno anche la
simpatia: la macchina di Fernando Alonso si è rotta nella gara
più importante della stagione
più difficile, dominata dalla Mercedes. Quando Kimi Raikkonen
ieri pomeriggio ha portato al traguardo l’unica Rossa rimasta in
pista, Lewis Hamilton aveva già
quasi terminato il giro d’onore.
Due miseri punti nel Gran premio di casa, un nono posto che fa
male, la classifica che peggiora, i
centomila spettatori di Monza
che sotto il podio non hanno avuto di meglio che fischiare Rosberg e festeggiare Massa.
Nel giorno in cui dall’ad della
Fiat Sergio Marchionne arrivano critiche severe («abbiamo i
migliori piloti, non possiamo
partire dal settimo posto»), la
Ferrari fa peggio rispetto alle
già brutte previsioni. Alonso dura 29 giri, poi sulla sua monoposto si rompe l’Ers, cioè il cuore
elettrico del sistema ibrido, e al
Lo spagnolo realista:
«Non c’è alcuna
chance di vincere
un gp da qui alla fine»
pilota non resta che posteggiare
in fondo al rettilineo principale.
Era da 86 gare che Alonso non si
ritirava per un guasto, quasi cinque anni. «Statisticamente era
inevitabile che succedesse una
volta o l’altra», dice Marco Mattiacci, l’uomo chiamato a rifondare la Ferrari. «Le parole di
Marchionne? Io devo solo pensare a far vincere di nuovo questa squadra». C’erano stati passi
avanti negli ultimi mesi e il disastro di Monza viene derubricato
come un incidente di percorso
in questo progetto definito di
medio-lungo termine.
Alonso si rammarica per la
squadra «che lavora giorno e
notte per darmi una monoposto
migliore» e per il pubblico a cui
avrebbe voluto regalare almeno
un quinto posto «perché ero più
veloce di Ricciardo». Ma su questo finale di stagione le sue
aspettative sono pessime: «Non
c’è nessuna speranza di vincere
una gara. Non è che dopo tredici
Gp difficili di colpo miracolosamente diventiamo forti. L’obiettivo è portare a casa più punti
possibile». In classifica generale ha ceduto la quarta posizione
a Walteri Bottas, mentre la Williams ha scavalcato la Ferrari al
terzo posto tra i costruttori.
Crescono i dubbi sul futuro di
Alonso, che ha un contratto di
Progetto in fumo
A Monza 1° Hamilton, ma è disastro Ferrari: Alonso ritirato, Raikkonen 9°
Peggio delle previsioni: nella corsa di casa tradisce anche l’affidabilità
altri due anni ma anche l’ambizione di avere un mezzo competitivo in tempi accettabili. Mattiacci garantisce che il campione resterà e che troverà un accordo per prolungare il suo contratto in scadenza a fine 2016.
«La Ferrari è un’istituzione spiega - e ha l’obbligo morale e
sociale di rendere felice la gente
che ci sostiene. Fernando è una
delle nostre risorse».
A che punto è il progetto?
«Avanti a testa alta, concentra-
ti sulla pista», è l’ordine del
giorno a Maranello. Il disastro
di Monza, però, dimostra che il
percorso è lungo. La F14-T ha
problemi di motore che non saranno risolti fino al 2015, perché
è vietato apportare modifiche, e
carenze di aerodinamica che
vengono curate a ogni Gp con
qualche piccolo miglioramento.
Ieri non è bastato, e in aggiunta
c’è stato il guasto. Singapore
tra due settimane non è più soltanto una tappa verso la fine del
Per sdebitarsi con Hamilton dopo Spa
Rosberg,doppioerrore
Forsel’hafattoapposta
CRISTIANO CHIAVEGATO
MONZA
Nel botta e risposta tra Hamilton e Rosberg, questa volta è andata bene all’inglese.
Sesta vittoria stagionale per
Hamilton che si porta così a
quota 28 successi in carriera
e recupera di 7 punti nella
classifica per il Mondiale
2014 (ora il distacco è di 22
lunghezze) sul pilota tedesco
che resta comunque saldo
leader. È un’altra doppietta
per la Mercedes, la settima
della stagione.
Nico Rosberg sembrava
aver preso il volo con uno scatto fulmineo al via, mentre Hamilton perdeva invece tre posizioni per un problema al sistema di partenza. «Qualcosa
non ha funzionato e ci sono rimasto così male che ho dovuto
resettarmi il cervello per non
farmi prendere dallo sconforto» avrebbe poi confessato
Lewis. Ma ecco il colpo di scena: un diritto di Rosberg alla
chicane nel 9º giro. E un altro
al 29º, fotocopia del precedente, che ha dato via libera alla
fuga definitiva di Hamilton. Da
quel momento il tedesco ha vi-
AP
Nico Rosberg (a sinistra) e Lewis Hamilton si ignorano sul podio
sto solo le spalle dell’inglese.
«Non siamo amici - ha precisato Lewis a fine gara -, ma compagni di squadra».
In realtà i due piloti sono separati in casa. «Ringrazio il
mio lato dei box» ha urlato Hamilton, mentre gioiva per il
successo. Poi la replica di Rosberg: «Mi dispiace per i miei
meccanici, ma ho commesso
degli errori».
Sul podio i due galletti si sono ignorati completamente.
Silenzio assoluto anche nello
spogliatoio. Nico si è rivolto a
campionato: è un esame di riparazione per dare il senso della
situazione della Ferrari, dei risultati del lavoro e delle chance
di convincere Alonso ad avere
fiducia nel futuro.
www.lastampa.it/mancini
Massa in italiano, commentando la sua disavventura con
un’esclamazione non proprio
elegante: «Porca miseria, porca la vacca!».
La doppia deviazione nella
via di fuga del pilota tedesco
ha però suscitato qualche perplessità. Ci si è chiesto se Rosberg non abbia pagato la vicenda della scorrettezza di
Spa nei confronti di Lewis. La
Mercedes aveva parlato di una
pesante punizione nei confronti di Nico. Gli è stato imposto di rinunciare volontariamente la testa e lasciare la vittoria a Hamilton? Tutti negano
ma il sospetto resta. «Non l’ho
fatto apposta - si è giustificato
il tedesco -, mi si sono bloccate
le ruote in frenata. Lewis qui è
stato velocissimo e ha meritato il primo posto». Nessuno però ha visto le sue gomme fumare, come accade in questi casi.
C’è da credergli oppure ha voluto pagare così il debito?
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
86
7
GRAN PREMI SENZA GUASTI PER ALONSO
1 Prima di ieri l’ultimo ritiro di Alonso per cause
meccaniche (motore) risaliva al Gp di Malesia del 4
aprile 2010. L’ultimo suo ritiro in assoluto, causato
da incidente, è ancora in Malesia, il 24 marzo 2013.
DOPPIETTE MERCEDES NELLA STAGIONE
1 Sei sono stati i successi di Lewis Hamilton,
quattro quelli di Nico Rosberg. Le altre tre gare
sono state vinte da Daniel Ricciardo con la Red
Bull. Sono 6 invece le prime file tutte Mercedes.
“Montezemolo? Tutti utili
ma nessuno indispensabile”
Colloquio
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A CERNOBBIO
unto primo: la Ferrari non vince da
sei anni. Punto secondo: tutti sono
utili, nessuno è indispensabile, neanche Luca
Montezemolo. Punto terzo:
l’uscita dall’azienda del presidente del Cavallino non è ora
in agenda. Sergio Marchionne
interviene a Cernobbio, dove
partecipa al Workshop Ambrosetti, sui rumors e le voci
che si susseguono sul futuro
di Montezemolo e il senso delle sue parole suona come una
P
Marchionne e il futuro Ferrari: “Sono sei anni che non vinciamo”
Aveva
detto
Tensione
A sinistra
Sergio
Marchionne
62 anni, ad di
Fiat Chrysler
Al suo fianco
Luca
Montezemolo,
67 anni,
presidente
della Ferrari
Ho dato la mia
disponibilità
agli azionisti
per altri 3 anni
DOPPIO BINARIO
«Con Luca risultati
economici ottimi, ma conta
anche la gestione sportiva»
Fuori al 29° giro
Fernando Alonso è costretto
a fermarsi, la sua F14-T
ha problemi elettrici
REUTERS
È statistica:
prima
o poi doveva
capitare...
Marco Mattiacci, dg Ferrari
sorta di ultimo appello.
In prima battuta l’amministratore delegato di Fiat Chrysler appare quasi conciliante.
«L’uscita di Montezemolo non
è sul tavolo», dice secco ai cronisti che lo pressano. Subito
dopo, però, aggiunge un eloquente: «Tutti sono utili, nessuno è indispensabile». I cronisti insistono. Allora Marchionne aggiunge: «I risultati
economici di Montezemolo sono molti buoni. Ma nel caso
della Ferrari un manager deve
essere valutato sia per i risultati industriali che per quelli
sportivi. Luca ha ottenuto risultati industriali straordinari.
Sul fronte sportivo, invece, sono sei anni che non vinciamo.
«Abbiamo i migliori piloti, due
campioni del mondo, Alonso e
Raikkonen, un box super. Non
possiamo partire tra il settimo
e il tredicesimo posto».
Sui giornali di ieri le dichiarazioni del presidente della
scuderia di Maranello: «A
marzo ho dato la disponibilità
alla Ferrari per altri tre anni».
All’agenzia Bloomberg che
glielo ricorda, il manager con
il maglioncino nero replica
secco, in inglese: «Nessuno
può permettersi di minacciare che senza di te l’azienda
Luca Montezemolo
AP
avrebbe avuto dei problemi». Il
problema dei risultati deludenti della Rossa, del resto, è da
tempo, questo sì, nell’agenda
delle priorità del gruppo Fiat
Chrysler che il prossimo 13 ottobre si quoterà a Wall Street.
L’appannamento dell’immagine vincente del Cavallino disturba il gruppo.
Ecco così che, pur con le cautele del caso («Non ho nessun
annuncio da fare»), Marchionne non si tira indietro e affronta
FUORI
GIRI
Massa, il podio giusto
nel posto giusto
eanche da ferrarista
Felipe Massa ha mai
preso tanti applausi e
complimenti a Monza. La vita
è strana, la sua di più, un’altalena di gioie mai complete e di
dolori attutiti dalla forza d’animo e da un carattere d’oro. Il
pubblico italiano ha bisogno di
eroi e ieri l’unico disponibile
su piazza era lui. Non Hamilton, che in passato è stato un
paio di volte nemico della Rossa, non Rosberg che nella corsa al titolo mondiale sta facendo la figura del cattivo. Felipe
N
piace perché non ha mai detto
una parola contro la sua ex
squadra e per la commozione
sincera con cui, durante la cerimonia di premiazione, violando il protocollo, ha salutato
la folla in italiano. Ieri era al
primo podio con la Williams, il
primo da quando ha lasciato
Maranello. L’evento, per una
congiuntura astrale irripetibile, ha coinciso con il ritiro di
Alonso e con l’ennesima gara
indecifrabile di Raikkonen.
Certe soddisfazioni non hanno
prezzo.
[S. MAN.]
l’argomento. «Ho letto i giornali Ferrari è quello di vincere in
e ho visto le dichiarazioni - insi- Formula 1 e io stesso sono un tiste - Ferrari è controllata dalla foso da anni. Vedere la Ferrari
Fiat, noi abbiamo il 90% e abbia- in queste condizioni avendo i
mo come azionista al 10% Piero migliori piloti, ingegneri che soFerrari con il quale ci sono otti- no veramente bravi, vedere
me relazioni. L’abbiamo fatta quel sistema lì e vedere che non
gestire da Luca per un periodo vinciamo dal 2008, beh...».
per due ragioni. Prima di tutto
Un avvicendamento al vertiper l’indipendenza della Ferra- ce del Cavallino tuttavia, prova
ri: per quanto riguarda il pro- a ribadire, non è sul tavolo. «Io
dotto e il suo posizionamento e Luca siamo grandissimi amisul mercato era importante che ci, ma quando leggo le dichiarasi separasse dalla
zioni... Sono cose
Fiat. Detto queFIUME IN PIENA che non avrei
sto, lo è per me e
detto io su
«La sua uscita non è sul mai
lo è per lui, come
me stesso. Mi
per tutti gli altri: tavolo. Neanche su di me considero natuavrei detto certe cose...» ralmente essennoi siamo al servizio dell’azienziale, ma so beda. Quando l’azienda cambia nissimo che sto al servizio delidea o per lo meno non c’è più la l’azienda. Quindi crearsi posiconvergenza di obiettivi, le cose zioni, illusioni che siamo al di
cambiano. La seconda ragione è fuori delle regole, al di fuori
la gestione sportiva».
della dipendenza che esiste tra
Allora vuol dire che le cose azienda e ad, sono cavolate,
stanno cambiando? «Non sto di- non esistono». Marchionne
cendo questo - è la risposta - Vi sembra un fiume in piena. «Per
ricordo che sono due le parti noi è essenziale presentare una
della realtà Ferrari che sono im- Ferrari vincente in Formula 1.
portanti per noi come azionista È un obiettivo assolutamente
e per noi come azienda: la prima chiaro e non possiamo accettasono ovviamente i risultati eco- re una situazione diversa. Non
nomici, cosa su cui Luca ha fatto voglio vedere gente in settima
un grandissimo lavoro e gli fac- posizione. Sono cose che a me
cio i miei complimenti. L’altra è non interessano, e neppure alla
la gestione sportiva. Il cuore di Ferrari».
LE PAGELLE DI STEFANO MANCINI
La corsa ai raggi X
Così all’arrivo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
1h19'10''236
L. Hamilton (Mercedes)
a 3"175
N. Rosberg (Mercedes)
a 25"026
F. Massa (Williams)
a 40"786
V. Bottas (Williams)
a 50"309
D. Ricciardo (Red Bull)
a 59"965
S. Vettel (Red Bull)
a 1'02"518
S. Perez (Force India)
a 1'03"063
J. Button (McLaren)
a 1'03"535
K. Raikkonen (Ferrari)
a 1'06"171
K. Magnussen (McLaren)
a 1'11"184
D. Kvyat (Toro Rosso)
a 1'12"606
N. Hulkenberg (Force India)
a 1'13"093
J. Vergne (Toro Rosso)
a 1 giro
P. Maldonado (Lotus)
a 1 giro
A. Sutil (Sauber)
a 1 giro
R. Grosjean (Lotus)
a 1 giro
K. Kobayashi (Caterham)
a 1 giro
J. Bianchi (Marussia)
a 2 giri
E. Gutierrez (Sauber)
a 2 giri
M. Ericsson (Caterham)
Chilton (Marussia) incidente
rit 6° giro
Alonso (Ferrari) Ers
rit 29° giro
MONDIALE PILOTI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
N. Rosberg (Ger)
L. Hamilton (Ing)
D. Ricciardo (Aus)
V. Bottas (Fin)
F. Alonso (Spa)
S. Vettel (Ger)
J. Button (Ing)
N. Hulkenberg (Ger)
F. Massa (Bra)
K. Raikkonen (Fin)
238
216
166
122
121
106
72
70
55
41
MONDIALE COSTRUTTORI
1
2
3
4
5
6
7
8
Mercedes-AMG
Red Bull-Renault
Williams-Mercedes
Ferrari
McLaren-Mercedes
Force India-Mercedes
Toro Rosso-Renault
Lotus-Renault
Sport .33
.
454
272
177
162
110
109
19
8
GIRO PIÙ VELOCE
Il 29° di Hamilton (Mercedes)
1’28’’004 media di 236,975 km/h
9
8
7
5
4
Lewis
Hamilton
Felipe
Massa
Nico
Rosberg
Kimi
Raikkonen
Kevin
Magnussen
SOSPETTO
Dopo una partenza
straordinaria non si
capisce perché debba
tirare le staccate oltre
ogni limite
ragionevole. Sbaglia
una volta, sbaglia la
seconda, poi risparmia
il motore e rinvia le
ostilità alla prossima
LENTO
Non va neanche
se lo spingi.
Guida la peggior Ferrari
degli ultimi vent’anni,
ma mai una volta
che ci metta del suo.
Finisce a oltre un minuto
dalle Mercedes,
ultimo di un trenino
a bassa velocità
ALLARMANTE
Un guastatore ci vuole,
perché è un ingrediente
dello spettacolo.
Da quando Perez,
Maldonado e Gutierrez
si sono placati, si è fatto
avanti lui. Si sta giocando
la riconferma in McLaren.
O, più probabilmente,
se l’è già giocata
ESPLOSIVO
Al via del Gp qualcosa
va in tilt: secondo la
versione ufficiale è il
software per la partenza,
secondo una tesi
ufficiosa si tratta del suo
cervello sotto pressione
da tempo. Riesce a
resettarsi in fretta e
recupera da campione
FESTEGGIATO
Dovendo scegliere chi
applaudire, il pubblico
di Monza non ha dubbi.
Chi l’avrebbe detto che il
buon Felipe sarebbe stato
rimpianto? A Monza
centra il primo podio
da quando ha lasciato
la Ferrari, appena dietro
ai missili Mercedes
Centimetri- LA STAMPA
SVILUPPO GIRO DOPO GI
GIRO
IR
RO
O
10° GIRO
1 Rosberg
2 Hamilton
a 2’’2
3 Massa
a 3’’4
4 Magnussen
a 9’’4
5 Vettel
Centimetri - LA STAMPA
a 10’’1
20° GIRO
35° GIRO
Rosberg
a 1’’2
Hamilton
a 8’’2
Massa
Magnussen a 12’’6
a 13’’0
Bottas
Hamilton
Rosberg
Massa
Vettel
Magnussen
50° GIRO
a 4’’6
a 18’’8
a 36’’9
a 38’’3
Hamilton
Rosberg
Massa
Bottas
Ricciardo
Gara in
notturna
PROSSIMA GARA
A
GP DI SINGAPORE
(Singapore)
21 settembre
a 4’’0
a 23’’7
a 39’’7
a 50’’1
DIRETTA TV
ore 14
Raiuno
Sky Sport F1 HD
Giri:
61
Lunghezza:
5.065 m
34 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Retroscena
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A FIRENZE
I punti dei piano
Verso Euro 2016
AncoraImmobile-Zaza
domaniconlaNorvegia
1
Riforma dei campionati
1 Florenzi-Parolo e Dar-
uattro giocatori
italiani sempre
in campo, o almeno sei a referto, riduzione
del numero di
squadre in serie A e B, e una
commissione che valuti il
curriculum dei giocatori extracomunitari. È il pacchetto di riforme allo studio del
nuovo governo della Federcalcio, che avrebbe in testa
tempi da record: detto fatto
nel giro dei prossimi ottonove mesi. Abitando in Italia, un miracolo. Da far impallidire le ambizioni riformiste di Renzi o lo spirito rivoluzionario del Movimento
Cinque stelle. Eppure è questa la sfida di Carlo Tavecchio, fresco numero uno della Figc, e Claudio Lotito, pro
console proprio alle riforme.
Per l’allegra coppia, che oggi
volerà in Norvegia con l’Italia per il debutto azzurro
nelle qualificazioni verso
Euro 2016, sarebbe un modo
per soffiare via polemiche e
cattivi pensieri di queste
settimane, molti dei quali legittimi e fondati.
Dunque, contro l’estinzione dei panda, i giocatori italiani sempre meno avvistati
sui prati, se ne imporrà la
presenza per legge: un po’
come le quote rosa. Del re- ché poi oltre al mercato intersto, è un sentiero già seguito no c’è pure la concorrenza inda altri sport, come la palla- ternazionale, ovvero le squavolo maschile che obbliga dre straniere di Champions
ciascuna squadra a mettere ed Europa League.
in campo tre italiani. O quelL’altra novità, che però non
la femminile, dove il limite di manca mai nelle chiacchiere
tutela si alza a 4 su 7 e alme- che si fanno da anni, è la riforno 6 italiane a referto. Per ma dei campionati, con il tanon parlare della pallanuoto, glio del numero della squadre:
dove puoi pure tesserare serie A a 18, se non a 16, e scututto il pianeta, ma poi in pi- re anche sulla serie B. Ovviascina devono esserci 5 gioca- mente bisognerà mettere a
tori italiani. Acque territo- punto i criteri di promozione e
riali. Su una misura simile retrocessione, e per questo
sta ragionando anche l’ex non si potrà partire prima delpresidente del
la
stagione
Coni Gianni Pe- TAVECCHIO AL LAVORO 2016/17. Una
trucci, tornato
ommissione
La volontà è di cesaminerà
a capo del
il
accelerare i tempi: curriculum di
basket italiano,
novità entro 2 anni ogni giocatore,
altro campionato, e sport, in
dove e quando
agonia.
ha giocato, prima di permetNella foresta del calcio, terne il tesseramento in Italia.
non s’annuncia semplice se E anche qui servirà discutere,
già alla prima di campiona- e trattare, con le singole leghe:
to c’era chi di italiani in l’impressione è che non sarà
campo non ne aveva neppu- esattamente automatico.
re uno (Fiorentina) e chi
Se poi le sacre regole deluno (Inter). Chiaro poi che l’Unione Europea vietano lisi dovrà studiare bene la miti ai giocatori comunitari,
norma e i suoi effetti, per- come spiegò a tutti la senten-
Q
1 Portare la serie A a 18 squa-
mian-Candreva, con i primi
delle coppie favoriti, sono i
due ballottaggi che Antonio
Conte scioglierà stamattina
nell’ultimo allenamento a Coverciano, prima d’imbarcare
l’Italia per Oslo. Contro la Norvegia, domani sera all’Ullevaal
Stadion (25.000 spettatori,
verso l’esaurito), gli azzurri si
giocheranno la prima sfida di
qualificazione agli Europei del
2016. E il ct confermerà il telaio che ha stracciato l’Olanda:
3-5-2, con Ranocchia, Bonucci
e Astori dietro, mentre davanti si va verso il bis della coppia
Immobile-Zaza. De Rossi, nel
mezzo, sarà nuovamente preferito a Verratti, mentre El
Shaarawy pare candidato a
primo cambio. [M. NER.]
dre, e ridurne il numero anche in
serie B. A partire dalla stagione
2016/17
2
Tutela degli italiani
1 Obbligo di avere un minimo
di 4 giocatori italiani sempre sul
terreno di gioco
3
Extracomunitari
1 Una commissione esamine-
rà il curriculum di ogni giocatore,
prima di farlo tesserare in Italia
Antonio Conte dirige un allenamento degli azzurri a Coverciano
Quattro italiani in campo
La Figc prepara la sua riforma
Basket e pallanuoto hanno già regole precise sul tema: il calcio vuole seguirle
za Bosman, si possono limitare l’ingresso degli extracomunitari nel calcio italiano. Detto
in modo un po’ più elegante di
Opti Pobà. L’idea sarebbe
quella di istituire una com-
missione incaricata di esaminare i curriculum dei giocatori provenienti da fuori Europa, ed verificarne il back
ground, per poi permetterne
o meno il tesseramento. Imi-
IRONIE SUL PRESIDENTE DELLA LAZIO DOPO LO SHOW DI BARI
Lotito anche a Yalta, il web si diverte con mr. Ovunque
Claudio Lotito, patron
della Lazio, ma, soprattutto,
consigliere federale ovunque,
invade il web. Il suo presenzialismo culminato con la
passeggiata allo stadio di Bari con il giaccone dell’Italia è
oggetto di fotomontaggi ironici: ad esempio, Lotito spunta sulla panchina di Yalta con
Stalin, Roosevelt e Churchill
(foto in alto a sinistra), riflesso nello schermo del casco di
Armstrong impegnato nella
prima passeggiata sulla Luna, dietro agli apostoli, infilato fra i quattro Beatles.
1
Dai silenzidi Riva alle entrate di Oriali
Equell’intesatramedianiconConte
Il passo è da mediano, la fedeltà alla causa anche. Gabriele Oriali è entrato nel
mondo azzurro di Conte così
come entrò in quello nerazzurro di Josè Mourinho: poche parole, fatti, sintonia.
Evidentemente si fa così fra
uomini che vivono il calcio in
modo totale, quasi onnicomprensivo, a partire dall’idea
di gruppo e spogliatoio.
Conte più Oriali non è la
storia del rapporto fra un ct
ed il suo team manager come
racconta l’organigramma della nostra Nazionale e come è
stato ai tempi di Gigi Riva con
Lippi, Donadoni, ancora Lippi e
Prandelli, solo per citare le più
recenti avventure da dirigente
dell’ex bomber azzurro più
prolifico di sempre. Conte più
Oriali sembra già essere la storia di una collaborazione che
nasce sul campo per andare oltre. Conte non parla di Chiellini
e del suo ritorno a Torino, forse
lo farà oggi, vigilia della sfida
con la Norvegia. Chi, però, ha
già parlato del primo dispetto,
se tale è stato, alla sua comitiva
azzurra è Oriali e le parole del
team manager solo sulla carta
hanno avuto l’effetto di aprire il
caso con la Juve in maniera ufficiale. «Non ci hanno voluto fare un favore lasciandoci Chiel-
Francia, Pogba gol
Germania-Scozia2-1
ColpoAlbania
1 I campioni del mondo
Il nuovo team manager azzurro subito protagonista
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
tando, vagamente, quanto già
si fa attorno alla Premier League, in Inghilterra. Dove però,
a suo tempo, le riforme le fecero sul serio, e in fretta, senza
tentennamenti.
Gabriele Oriali, 62 anni, e Antonio Conte, 45, a Coverciano
della Germania battono, soffrendo, la Scozia al debutto
nel proprio girone di qualificazione verso Euro 2016. Nelle gare di ieri, da registrare il
ko della Grecia di Ranieri controlaRomaniaelavittoriadell’Albania di De Biasi in Portogallo. Crolla Gibilterra. Gruppo D: Georgia-Irlanda 1-2;
Germania-Scozia 2-1 (doppietta di Mueller); GibilterraPolonia 0-7. Gruppo F: Ungheria-Irlanda del Nord 1-2; Fao
Oer-Finlandia 1-3; Grecia-Romania 0-1. Gruppo I: Danimarca-Armenia 2-1; Portogallo-Albania 0-1. Oggi in campo, fra le altre, Spagna-Macedonia (20,45 Sky Sport Plus) e
Svizzera-Inghilterra (20,45
Sky Sport 1). In amichevole la
Francia ha pareggiato in Serbia 1-1, a segno Pogba.
lini? Traducete voi...», così l’ex giocatori e vertice, anima dello
interista 48 ore fa. Riflessioni spogliatoio, ma anche fidato
ad alta voce esclusivamente collaboratore di strategie tecprivate o dichiarazioni che tra- niche e non solo. I due non si
ducono il pensiero dell’intero erano mai conosciuti prima
staff tecnico azzurro? Oriali e che il presidente federale Carlo
Conte si confrontano, il primo Tavecchio suggerisse al ct il
resta a bordo campo quando la nome del campione del mondo
squadra è al lavoro e lo ha fatto dell’82 per ricoprire il ruolo
quando l’Italia, come a Bari, si che è stato di Riva. Oriali e
preparava al duello. Oriali ha Conte hanno parlato per tre
accompagnato il
ore a cena, poi al
ct a San Siro, COME CON MOURINHO lavoro: un comuna settimana
nuovo aspetL’ex interista sembra pito
fa, per osservare
ta l’ex nerazzurun direttore sportivo: ro, un coinvolgida vicino MilanLazio ed i nazio- è l’uomo di fiducia del ct mento che ricornali appena conda quello avuto
vocati e, durante la stagione, nell’Inter del triplete quando
farà il giro degli stadi d’Italia Mourinho lo volle accanto in
prendendo appunti per il tecni- panchina come accompagnatoco. «Un ruolo più che da team re della squadra. «La mia Namanager, da direttore sportivo zionale sarà come un club...»,
così come in un club...», dice ripete il ct. E, nel club azzurro,
qualcuno.
Oriali sembra muoversi già in
Conte pensa ad una Nazio- maniera totale, rispettando linale da vivere come una socie- miti che l’amico Conte gli ha astà, tutti i giorni e con il proprio segnato. «Mi sono scelto un
staff sempre in campo. Oriali, mediano come me, per gli avdi questo staff, occupa uno dei versari sarà dura...», sorrise il
punti di svolta, raccordo fra ct alla prima uscita insieme.
1
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
DAGLI ULTIMI INNESTI ATTESO IL SALTO DI QUALITÀ
Retroscena
Amauri-Sanchez Miño
Gol e assist che possono
cambiare il Toro
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
N
on sarà una collaborazione
centenaria, ma
tra la Juve e la
Nazionale cilena sembra funzionare meglio di quella con l’Italia. Il richiamo anticipato di Arturo
Vidal in bianconero, un po’
per precauzione e un po’ per
esigenza tecnica, non ha scatenato le polemiche come
nel caso di Giorgio Chiellini.
Polemica che ieri una telefonata dell’ad bianconero Marotta al presidente federale
Tavecchio ha provato a disinnescare in ragione di rapporti destinati ovviamente a
restare di collaborazione.
Vidal invece ha giocato tutta
l’amichevole statunitense
contro il Messico e non disputerà quella di mercoledì
contro Haiti. Meno rischi e
rientro anticipato: il centrocampista cileno, infatti, ieri
si è subito imbarcato da San
Francisco con un volo privato e oggi sarà a Vinovo. Il tutto senza pasticci via tweet,
comunicati societari, prese
di posizione e veleni assortiti. «Re Arturo» si allenerà e
farà il punto della situazione
sul suo ginocchio destro,
operato prima del Mondiale
e tenuto sempre sotto osservazione dai medici bianconeri. «State tranquilli – ha
rassicurato lo stesso giocatore dopo la partita -: il mio
ginocchio è al 100%».
SUL DIFENSORE RICHIAMATO
Marotta telefona
a Tavecchio per chiarire
la posizione del club
Sorride Vidal e gioisce
Massimiliano Allegri, che potrà contare sul suo centrocampista fin dalla ripresa degli allenamenti settimanali
dopo il già avvenuto rientro di
Marchisio e quello odierno di
Pogba ed Evra. Non è poco,
considerando il quadro delicato provocato dalle tante assenze causa infortuni (da Pirlo a Chiellini, passando per
Marrone), rientri in gruppo
(Morata e Barzagli) e stanchezze generali per le Nazionali (Caceres gioca oggi in
Sud Corea e Asamoah rientrerà in Italia solo giovedì dal
Togo). Assemblare la Juve
ideale sta diventando una
specie di utopia per l’allenatore livornese, che non a caso alla prima uscita si è affidato al
Sport .35
.
Gli altri
ancora
a rischio
Barzagli
LAPRESSE
Giorgio Chiellini, 30 anni, deve ancora scontare un turno di squalifica in campionato
Non solo Chiellini
Le Nazionali sono
un problema in più
per la nuova Juve
Ma il rientro di Vidal rasserena Allegri
8
Bianconeri
Restano nelle
Nazionali i 4
azzurri,
Lichtsteiner,
Coman,
Caceres
e Asamoah
tradizionale 3-5-2 di Conte. Da
quando ha preso il suo posto,
Allegri infatti non è ancora riuscito ad avere tutti a disposizione per i motivi più disparati. Solo che ora non c’è da programmare la preparazione estiva,
ma un autentico tour de force.
Da sabato 13 fino a domenica 5
ottobre, ovvero l’ultimo impegno prima della nuova sosta per
le Nazionali, i campioni d’Italia
giocheranno sette partite in 23
giorni: cinque di campionato
(compresi Milan e Roma) e due
di Champions (con la trasferta
a Madrid contro l’Atletico campione di Spagna). «Saranno tutte gare molto dure – prevede
Arturo Vidal – e io devo essere
al cento per cento, ma con il
Messico ho dimostrato che posso giocare una gara completa
senza alcun problema».
Proseguire con il piede giusto in campionato, dopo la vittoria di Verona sul Chievo, e
iniziare nel modo migliore in
Europa (tra otto giorni ci sono
gli svedesi del Malmoe allo
Stadium) è il doppio obiettivo
di Allegri. Che spera di poter
recuperare Chiellini per la
partita di Champions: oggi
verranno effettuati nuovi esami clinici per verificare la guarigione dell’edema al soleo del
polpaccio sinistro. Allegri si
aspetta buone notizie anche
dai due lungodegenti Barzagli
e Morata, potenzialmente convocabili per sabato contro
l’Udinese, e ringrazia Spagna
e Argentina che continuano ad
ignorare Llorente e Tevez. Più
collaborativi di così…
È tornato
in gruppo
da poco
e giovedì
ha giocato
la 1a partitella
LAPRESSE
Amauri, 34 anni, è arrivato al Toro nell’ultimo giorno di mercato
Ventura al lavoro
per inserire gli oriundi
che nel primo test
si sono intesi bene
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
Pirlo
S’è fermato
a inizio
stagione:
recupero
previsto per
ottobre
Vidal
Operato
al ginocchio
prima
del Mondiale,
assicura di
essere ormai
recuperato
L’uomo assist e l’uomo gol. Se
chi ben comincia è a metà dell’opera, anche da un’amichevole poco significativa (contro
il Cuneo) e disputata senza 7
nazionali, Giampiero Ventura
ha tratto valide indicazioni sul
lavoro da svolgere in quest’avvio di stagione. Una strada
che, oggi, passa principalmente attraverso la ricerca
della miglior condizione dei
due giocatori che hanno movimentato gli ultimi istanti del
mercato del club granata:
Sanchez Miño e Amauri. Sono
gli oriundi del Toro la carta in
più che l’allenatore si giocherà quanto prima per aumentare il livello di competitività
di una rosa che ha perso Cerci
e Immobile e che, nonostante
13 acquisti, contro l’Inter ha
presentato «solo» due novità,
Quagliarella e Nocerino.
Questa è la settimana chiave per capire la forma degli ultimi due arrivati: due jolly sui
quali la società ha riposto
molte attese, visto che per il
primo ha aspettato due mesi
in attesa che il giocatore diventasse italiano (il nonno è
calabrese), e per il secondo,
ingaggiato dopo la cessione di
Cerci, ha «sfidato» anche il mal
di pancia della piazza, peraltro
già rientrato.
Sanchez Miño e Amauri nell’unica amichevole disputata
insieme hanno giocato un’ora e
hanno già convinto, non solo
per l’assist dell’uno e la rete dell’altro. Hanno dimostrato di essere due giocatori che possono
far cambiare passo al Toro. E
anche volto. Ventura ci sta lavorando, li sta scoprendo e calibrando alle esigenze della squadra cercando di sfruttare al
massimo le loro caratteristiche.
Sanchez Miño nell’esordio con
l’Inter è entrato nel secondo
tempo al posto di El Kaddouri,
ma in verità l’obiettivo è far giocare insieme i piedi più gentili e
ispirati che il Toro abbia a disposizione: anche a costo di rivedere qualcosa nel modulo.
Una soluzione è quella di rispolverare il ruolo di trequartista
per il marocchino (già interpretato, e bene, la scorsa stagione),
mentre l’argentino è più indicato per il lavoro da mezzala, destra o sinistra non fa differenza.
Amauri invece, arrivato giusto
una settimana fa, è a caccia del
debutto. Può farlo già domenica
contro la Sampdoria, al fianco
di Quagliarella. Oggi, mentre i
compagni godranno di un altro
giorno di riposo, tornerà alla Sisport per recuperare un po’ di
tempo perso. «Voglio già farmi
trovare pronto», l’obiettivo dell’ex attaccante del Parma. Un
altro che a questa squadra può
dare qualcosa di nuovo.
36 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
In breve
LA PRIMA FASE FINISCE CON IL TERZO KO IN CINQUE PARTITE
Italvolley, Mondiale disperato
Perde la sfida con gli Usa e Zaytsev: adesso serve un miracolo nella seconda fase
ROBERTO CONDIO
Bucato
Brutta e pure sfortunata,
l’Italia del volley ieri sera ha
perso quasi tutto: partita con
gli Usa, speranze di podio nei
Mondiali e persino il suo
schiacciatore di punta. Ivan
Zaytsev, «zar» peraltro non
all’altezza della sua meritata
fama nel match più importante del torneo, è uscito dal campo con la caviglia destra in disordine sul 16-16 del 2° set.
Aveva appena firmato due
punti di fila, è ricaduto da un
muro sul compagno Buti e ha
visto il resto del match da
spettatore dolorante.
Gli azzurri avevano già perso male il 1° parziale, non hanno avuto la forza di reagire subito allo sgambetto del destino, ma nel 3° set sono almeno
tornati a essere squadra, con
le facce giuste e la voglia di-
Lo «Zar» s’infortuna
nel 2° set, la reazione
dura poco. Troppi
errori, attacco carente
sperata di restare aggrappati
a quel che restava del Mondiale. Con Vettori vice Zaytsev e
Travica richiamato a palleggiare al posto di un impreciso
Baranowicz, l’Italia è stata
ancora sotto fino al 15-17, è andata sull’1-2 ma il suo recupero s’è fermato lì ed è tornato il
buio. Perché non c’è continuità, nel gioco di questa Nazionale. Fa una cosa buona e poi
ne sbaglia due clamorose. Se
attacca bene, non mura e magari difende poco. Se, come ieri, trova finalmente una discreta pressione al servizio e
mura discretamente, è in fase
offensiva che latita paurosamente, con percentuali a lungo inadeguate, specie nei contrattacchi, anche per colpa di
una regia imprecisa.
Personaggi
STEFANO SEMERARO
arin Cilic contro Kei
Nishikori, un croato e
un giapponese nella
finale degli Us Open, il fatto è
inedito (e anche un po’ choccante). Era dalla finale degli
Australian Open 2005, SafinHewitt, che nessuno dei «Fab
Four» - Federer, Nadal, Djokovic, Murray – riusciva a mettere i piedi in una finale dello
Slam, e addirittura dal Roland Garros
2002 – Albert
Costa-Ferrero
– che all’ultimo match non
p re s e n z i ava
un
top -10.
Cambio epocale? Tramonto degli dei?
Forse sì, visto
che Federer è
anzianotto,
Djokovic distratto dal matrimonio, Nadal infortunato e anche Murray non si sente troppo bene. Ma la rivoluzione non ha l’aspetto di una
marea, piuttosto di un movi-
M
Il muro
di Simone
Parodi non
ferma
l’attacco
di Holt
Ma il muro
(8 a 9)
si è rivelato
l’unico
fondamentale
in cui ieri
l’Italia
non è stata
sovrastata
dagli Usa
Serie B: vince la Pro Vercelli
Perugia in testa da solo
1 Serie
B (2ª): Latina-Crotone 1-0, Brescia-Livorno 0-1,
Bologna-Entella 1-1, Carpi-Varese 4-2, Cittadella-Avellino
3-1, Lanciano-Modena 2-0,
Spezia-Frosinone 2-1, Ternana-Pescara 1-1, Trapani-Vicenza 2-1, Pro Vercelli-Catania 3-2, Bari-Perugia 0-2.
Classifica: Perugia 6; Livorno,
Ternana, Lanciano, Carpi,
Cittadella, Trapani 4; Bari,
Avellino, Frosinone, Latina,
Spezia, Pro Vercelli 3; Varese
(-1), Pescara 2; Catania, Modena, Bologna, Entella 1; Vicenza, Brescia, Crotone 0.
Basket: Mondiali spagnoli
Grecia travolta dai serbi
1 Ottavi, ieri: Nuova Zelan-
da-Lituania 71-76, Serbia-Grecia 90-72, Turchia-Australia
65-64. Quarti: domani Lituania-Turchia e Slovenia-Usa,
mercoledì Francia-Spagna.
Moto: Superbike a Jerez
Doppietta di Melandri
1 Marco Melandri (Aprilia)
ANSA
Non ci sono nemmeno le facce giuste, nel campo azzurro.
Espressioni smarrite, occhi
bassi, rarissimi lampi. E così,
dopo la partenza ad handicap
contro l’Iran e la mortificante
figuraccia fatta sabato contro
Portorico, ieri è arrivato il 3° ko
in 5 partite. E dire che, ultimamente, contro gli Stati Uniti
l’Italvolley aveva sempre fatto
festa. Era successo a Londra
2012: 3-0 nei quarti dopo aver
chiuso la prima fase con un cappotto subito dai bulgari. È ricapitato 50 giorni fa nel debutto
delle finali di World League: altro 3-0, anche se poi l’oro è andato agli Usa e Zaytsev e soci
sono rimasti di bronzo. Ieri, invece, a Cracovia gli States si sono presi la rivincita senza nemmeno faticare troppo. Non sono
più quelli che hanno stracciato
il Brasile a Firenze, ma per li-
quidare questa incerta Italia
sono bastate le botte di Anderson e della cavalletta Sander,
che da ottobre esalterà con i
suoi balzi i tifosi di Verona.
Usa di nuovo in corsa, adesso. E azzurri che invece passano il primo sbarramento con
appena 5 punti e solo grazie al
maggior numero di vittorie (2
contro 1) rispetto al Belgio. Un
pass risicato che prelude a una
missione impossibile, quella
che comincerà mercoledì a Lodz. Quattro sfide in 5 giorni,
contro Serbia, Polonia, Argentina e Australia: gli azzurri partono settimi su 8 e devono risalire fino al 3° posto. Ci sono 4
punti da recuperare, è vietato
perdere ancora. Inutile illudersi. A quest’Italia, sul podio da 5
tornei internazionali di fila, è
però lecito chiedere di più. Provare a battere i serbi, intanto.
La potenza di Cilic
La resistenza di Nishikori:
New York sceglie il suo re
mento tettonico. La vittoria di
Wawrinka agli Australian Open
ha dato la scossa, poi fra Parigi
e Wimbledon lo sciame delle
novità si è disperso: Raonic e
Dimitrov non hanno provocato
the «Big One» e sono tornati
saldi Nadal, Djokovic e Federer.
Agli Us Open l’evento tellurico l’hanno creato Marin Cilic
e (O)Kei Nishikori, n.11 Atp,
24enne giapponese trapiantato
negli Usa cresciuto grazie ai
soldi della Sony e che in patria
è già una celebrity strapagata.
Ha liquidato
tre top-10, è il
primo asiatico ad entrare
in una finale
di Slam. «Alla
fine ho retto
meglio di Nole il caldo? Si
vede che ero
troppo forte...», ha risposto. «Che
Nishikori arrivasse me lo
aspettavo da
quando l’ho
incontrato la
prima volta a
17anni», ha
esalato malinconico Federer dopo
essersi fatto
rincitrullire per tre set dai servizi a 230 all’ora di Marin Cilic
nell’altra semifinale. «Cilic invece...».
Mercoledì si riparte contro la Serbia
Azzurrisettimisu8nelnuovogirone
Passerannosoltantoleprimetre
1 S’è conclusa la prima fa-
se dei Mondiali. Girone A: Australia-Venezuela 3-2; Polonia-Argentina 3-0; Serbia-Camerun 3-1. Classifica: Polonia
15; Serbia 12; Argentina 9;
Australia 5; Venezuela 4; Camerun 0. Gir. B: Finlandia-Tunisia 3-0; Germania-Corea
Sud 3-0; Brasile-Cuba 3-1.
Classifica: Brasile 14; Germania 12; Finlandia 8; Cuba 6;
Corea 4; Tunisia 1. Gir. C: Messico-Egitto 3-2; Canada-Cina
3-0; Russia-Bulgaria 3-2. Classifica: Russia 14; Canada 11;
Bulgaria 10; Cina 6; Messico,
Egitto 2. Gir. D: Francia-Belgio
3-2; Iran-Portorico 3-0, ItaliaUsa 1-3 (18-25, 20-25, 25-23,
17-25). Classifica: Francia 12;
Iran 11; Usa 9; Italia, Belgio 5;
Portorico 3. Passano le prime
4 di ogni girone, portandosi
diretti. Le classifiche di partenza della 2a fase (promosse
le prime 3). Gir. E: Polonia 9;
Francia 7; Serbia 6; Iran 5; Usa
4; Argentina 3; Italia 2; Australia 0. Gir. F: Brasile 9; Russia 8; Germania 6; Canada,
Bulgaria 5; Finlandia 2; Cuba
1; Cina 0. L’Italia debutta mercoledì a Lodz contro i serbi.
Us Open, stasera una finale inedita perché senza big
Il bacio delle spose
Martina Navratilova, 57 anni
(a destra), ha chiesto alla
compagna Julia di sposarla
2005
L’ultima volta
di una finale Slam senza
uno dei primi 4 giocatori
al mondo: Safin-Hewitt
agli Australian Open
Ha steso Federer
Marin Cilic, 25 anni, esulta dopo aver battuto
in semifinale Roger Federer 6-3 6-4 6-4
Il croato è allenato da Goran Ivanisevic
domina la 10ª tappa del Mondiale Superbike, conquistando una doppietta a Jerez de la
Frontera (Spagna). Nella 1ª
manche davanti a Guintoli
(Aprilia) e Davies (Ducati),
nella 2ª battendo ancora
Guintoli e Sykes (Kawasaki).
Ciclismo: Vuelta di Spagna
Aru sale al quinto posto
1 Nella 15ª tappa con arrivo
in salita il polacco Niemec ha
battuto Valverde, Rodriguez,
Contador, Aru e Froome. In
classifica Contador resta leader ma Valverde (a 31”) gli rosicchia qualcosa, poi Froome
e Rodriguez a 1’20”, 5º Aru
(2’22”) che sorpassa Uran.
Trofeo Abarth a Varano
Vincono gli italiani
1 Ad
Anselmi e Campani
(Abarth 695) le 2 gare del Trofeo Abarth Selenia: Campani
supera in campionato Lilja
(Sve). Abarth 500: 1º il finlandese Pajuranta su Cimarelli.
Ecco, Marin Cilic campione
palindromo e fino a ieri interrotto. Nato a Medjugorje 25 anni fa, n.16 Atp, nel 2010 aveva
fatto bang agli Australian Open,
semifinale e al n.9 Atp, poi si era
smarrito fra troppi centimetri e
poche certezze. «Mi ero messo
pressione da solo – dice dall’alto
del suo 1 e 98 – oggi sono più calmo, più solido. Poi la vittoria di
Wawrinka a Melbourne ha
sbloccato tanti di noi». L’anno
scorso è incappato in un fattaccio di doping (involontario secondo lui) che gli è costato 4 mesi di stop e molte polemiche per
come fu gestito dall’Itf (si ritirò
a Wimbledon già sapendo della
positività che però fu annunciata molto più tardi) ma tutti, Federer compreso, giurano sulla
sua buona fede. Marin è l’ultimo
di una lunga serie di -ic «born in
Croatia»: Pilic, Franulovic, Ivanisevic, Ancic, Ljubicic. «Ma
anche se era alto come loro»,
sostiene il suo coach Goran Ivanisevic, «non riusciva a servire
come doveva. Insieme abbiamo
lavorato sulla prima palla e sulla efficacia della seconda». Risultato: la prima finale Us Open
per un croato, dove la coppia Cilic-Ivanisevic
affronterà
Nishikori-Chang in un gustoso
duello Ovest-Est fra due maestri e i loro quasi-cloni. I precedenti dicono 5-2 per Kei, ma il
pronostico è aperto. E la faglia
in movimento. Prepariamoci ad
altri terremoti (e tsunami) tennistici.
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Personaggio
9”77
Il tempo
GIULIA ZONCA
MIGLIOR CRONO 2014 SUI 100
Justin Gatlin l’ha realizzato il 5
settembre a Bruxelles. Eguaglia
il personale che gli era stato
tolto dopo il bando nel 2006
MEDAGLIE
Sport .37
.
il caso
Prima dello stop
fu oro nei 100
ai Giochi 2004
e doppio oro
(100/200)
ai Mondiali 2005
GIORGIO VIBERTI
Gatlin va più veloce di tutti
Ma non del suo passato
Lo sprinter Usa senza rivali nel 2014: i sospetti su di lui, però, restano
Q
uanto veloce devi correre
per allontanarti dal tuo
passato? A Justin Gatlin
non bastano 100 metri
bruciati in 9”77, non gli bastano 20 vittorie consecutive e non
gli basta una tecnica perfetta sfoggiata a ripetizione per tutta la stagione. Ieri si è preso l’ennesimo successo a Rieti, primo in 9”83 a soli tre
giorni dalla rapidissima accoppiata
100-200 spremuti nella stessa sera a
Bruxelles con tanto di personale nella gara più veloce, 9”77 appunto.
Ha vinto la Diamond League, è
stato il re dello sprint nell’anno in cui
Usain Bolt si è preso una pausa, eppure più stupisce e più si alza il livello
del sospetto. Nella scia dei suoi trionfi si attaccano parole come ombra,
baro, dubbio, incredibile. A ogni arrivo segue una scossa su twitter, un sopracciglio alzato, un appunto irritato
di qualche commentatore poco incline agli omaggi (l’ultima volta sulla
Bbc). Una eco di fastidio che si mescola agli applausi.
Gatlin è alla seconda vita. Nella
prima ha raccolto un oro olimpico
nei 100 ai Giochi di Atene, nel 2004, e
un doppio titolo mondiale, con 100 e
200 metri, nel 2005. L’anno dopo ha
corso per la prima volta in 9”77, ma
quel tempo non vale più: cancellato
per doping, come la sua carriera.
Non gli hanno tolto le medaglie ma lo
hanno fermato per quattro anni a
causa del testosterone, sostanza pesante e punizione esemplare anche
perché in realtà quella era già la seconda infrazione, solo che la prima,
considerata veniale, è stata derubricata. Si è evitato la squalifica a vita e AP
si è meritato l’oblio. Buio fino al 2011,
fino a una primavera in Qatar in cui più. Il bollo «ex dopato» segue Gatlin
l’americano rivede la pista e promet- che nel 2012 vince un bronzo alle Olimte di lavorare per riavere la stima piadi di Londra e nel 2013 batte Bolt a
perduta.
Roma: una delle rarissime sconfitte
Il mondo si divide quasi subito: in- del giamaicano. Ancora tutto sotto
tegralisti contro sostenitori della se- controllo o almeno sotto traccia fino a
conda possibilità ma fino a che Gatlin che il cronometro non riporta indietro
resta la controfiil tempo: 9”77, cogura del velocista
POSITIVO AL TESTOSTERONE me nel 2006, la
che era la polemicondizione e
Nel 2006 fu squalificato stessa
ca non supera
gli stessi risultati
otto anni poi ridotti che Gatlin ha ottemai il traguardo.
Le telecamere soalla metà: è tornato nel 2011 nuto quando barano fisse sui reva. E l’allenatore
cord di Bolt, su un
«CONDANNATO SPECIALE» che si è scelto non
fisico esagerato
a voltare paHa dominato la stagione aiuta
che rompe le regina. Lavora con
ma più vince più il fastidio Dennis Mitchell,
gole della velocità. Gatlin dietro le
si mescola agli applausi positivo pure lui nel
quinte lavora, mi1998 e neanche
gliora, aspetta. Parla molto, si sotto- troppo brillante a smarcarsi dall’accumette paziente a interviste che sem- sa: «Colpa del sesso estremo». Allora
brano interrogatori perché sa che la gli atleti beccati pensavano ancora di
scadenza del bando non coincide con poter convincere l’opinione pubblica
la libertà. Non è così facile, la data in con qualche scusa assurda, non ha mai
cui torni a competere non è la stessa funzionato però ogni reietto viene riain cui torni a emozionare, può darsi bilitato dal sistema. O quasi.
Esistono meeting come Birminche quella magia non riesca proprio
Una schiacciata di Al Horford, centro degli Atlanta Hawks
Nba e il razzismo
Radiato anche
il boss di Atlanta
L
gham, Stoccolma e Zurigo che non
hanno voluto Gatlin perché si rifiutano
di ospitare chi è stato fermato per due
anni o più. Codice etico. Gatlin ha finto
di accettare la condanna: «Io sono come Batman, ho un lato oscuro. Non
piaccio ma l’atletica ha bisogno di me».
Per certi versi ha ragione. Con Bolt
in vacanza, bloccato da un infortunio
e senza nessuna fretta di rientrare,
Gatlin è stato una delle poche attrazioni dell’annata. Il solo sprinter superstite. Corre contro Tyson Gay e
Asafa Powell, marchiati quanto lui,
colpevoli quanto lui. Corre contro i
sospetti e non riuscirà mai a seminarli perché è vero che ha pagato il prezzo della truffa ed è vero che sostiene
regolari test da cui esce pulito, ma è
difficile credere alla purezza dell’impresa di chi ha taroccato. Lui ha il beneficio del dubbio, solo che nello
sport non è sufficiente. Per quanto
possa essere rapido, brandelli del
passato gli resteranno sempre addosso. Per questo Gatlin spara sul traguardo: prova disperatamente a uccidere la sua ombra.
A Rieti Galvan batte il record di Mennea sui 300
Asta:Gibiliscosalutacon5,55.Bondarenkosifermaa2,36nell’alto
1 A pochi giorni dal 35° anniversario dello sto-
rico record di Pietro Mennea nei 200 (19”72, il 12
settembre 1979), al RietiMeeting cade un primato italiano firmato dalla Freccia del Sud. Nei 300,
Matteo Galvan ferma il cronometro a 32”01:
Mennea proprio a Rieti, sempre nel 1979, li aveva
corsi in 32”23. Altro personale per l’ottima Francesca Del Buono che chiude gli 800, quinta, in
2’00”5. Nell’asta la preannunciata ultima gara di
Gibilisco, 2° a quota 5,55. Nell’alto, Bondarenko
chiude la gara a 2,36 e si avventura in 3 tentativi
senza fortuna ai 2,43 del primato europeo.
9”93 a Rieti
Justin Gatlin, 34
anni, vince anche
i 100 metri
al RietiMeeting
di ieri. Dopo
la squalifica
è stato bronzo
ai Giochi 2012
SENZA BOLT
Con il fenomeno
in vacanza è stato
una delle poche
attrazioni
dell’annata
inea dura, anzi durissima, nella
Nba in tema di razzismo. A farne
le spese questa volta è Bruce Levenson, proprietario degli Atlanta
Hawks, costretto a cedere la propria
franchigia per frasi razziste. L’avvocato Adam Silver, commissioner Nba
dallo scorso febbraio, è stato irremovibile dopo aver scoperto una e-mail del
2012 dai contenuti inequivocabili. Tolleranza zero contro il razzismo è la
nuova parola d’ordine della Nba, già
costata di recente la cessione dei Los
Angeles Clippers al miliardario Donald Sterling, radiato a vita dal campionato professionistico americano di
basket sempre per esternazioni a sfondo razzista.
Ma se Sterling aveva cercato di restare a tutti i costi proprietario dei
Clippers, questa volta Bruce Levenson
è stato praticamente costretto ad ammettere che quella email del 2012,
scritta di suo pugno, è stata «inadeguata e offensiva». Nella missiva, inviata al presidente degli Hawks (Danny Ferry), Levenson si lamentava che
la base della tifoseria di Atlanta fosse
secondo lui troppo afroamericana e
auspicava di attirare alle partite più
pubblico di razza bianca. «Ho osservato il palasport durante le nostre partite - scriveva Levenson -: il 70% degli
spettatori è nero, le cheerleader sono
nere, la musica è hip hop e ci sono pochi padri con figli sugli spalti. Nei concerti dopo le partite, organizzati per
attrarre più pubblico, c’è solo musica
hip hop o gospel. La mia teoria - aggiungeva Levenson - è che la folla di neri spaventa i bianchi, che così non vengono più alle partite». Una prova inconfutabile che il commissioner Adam
Silver non ha potuto che impugnare
per far scattare la sanzione più grave:
costringere anche Levenson, come
aveva fatto con Sterling, a lasciare il
basket dei pro’. Nel caso dei Clippers la
stragrande maggioranza del popolo
Nba plaudì all’operato di Silver: è pressoché certo che anche stavolta ci sarà
una levata di scudi contro Levenson.
LA FRASE
Come Batman
ho un lato oscuro
Non piaccio
ma servo
all’atletica
Justin Gatlin
VELOCISTA USA
Secondo caso
Bruce Levenson
è stato costretto
a cedere i suoi
Atlanta Hawks:
voleva meno
tifosi di colore
al palasport
Il precedente
Donald Sterling
lo scorso aprile
era stato radiato
dalla Nba
e costretto a
cedere i Clippers
3
Meeting
VIETATI A GATLIN
Stoccolma, Birmingham
e Zurigo non ospitano atleti che
siano incorsi in squalifiche
superiori a due anni
12 45 67 18
9ABCDE F C11C7C 82 LA STAMPA F
La Riforma del lavoro e la fiducia degli investitori
La crisi rialza la testa: e l’Italia?
I timidi segnali di un
cambio di passo nella nostra
economia, manifestatisi nella
tarda primavera, non si sono
tradotti in elementi capaci di
alimentare un’autentica
ripresa; sono anzi evaporati
in fretta lasciando spazio ad
una nuova preoccupante fase
di rallentamento
congiunturale. Il clima è
cambiato e, a rendere la
situazione più incerta, c’è
anche un contesto politico
internazionale molto teso,
con situazioni di conflitto
alle porte di casa, che già
stanno cagionando non pochi
danni al nostro export ed
altri, più gravi, ne faranno
nei mesi a venire. Quella
che si preannuncia è dunque
una ripresa delle attività
autunnali tutta in salita,
dopo due trimestri di Pil in
contrazione (-0,1 e -0,2),
anche se l’ultimo dato ci
accomuna alla Germania;
essa muove però da ben
altre solidità. Ed una
deflazione che ci riporta al
lontano ’59, quando però
eravamo in procinto
d’imboccare la via del
miracolo economico.
Prevale la sensazione che sia
Licia Mattioli
venuto a mancare lo shock
positivo, tanto atteso, dallo
“Sblocca Italia”. Una battuta
d’arresto nell’azione del
Governo, forse necessaria
per reperire coperture ed
evitare ingorghi di
provvedimenti troppo
impegnativi, e che,
comunque, fa seguito al
risultato faticosamente
maturato a metà agosto, con
la riforma del Senato. Un
intervento che, oltre a
correggere il nostro
bicameralismo perfetto,
divenuto sinonimo di
immobilismo legislativo, è
importante anche in quanto
tocca il Titolo V° della
Costituzione, con
ridefinizione delle
competenze assegnate alle
Regioni. Renzi, in questa
situazione, ha preso tempo:
mille giorni sono un
orizzonte ragionevole e
necessario per far uscire il
Paese dallo stallo.
Tuttavia, sia l’Europa sia
l’economia non aspettano,
anzi incalzano. Non è più
tempo di promesse o di
crono-programmi: bisogna
fare le riforme, prima di
tutte quella sul lavoro, a
patto che contenga segnali
forti di discontinuità con il
passato. Gli operatori esteri
attendono questo per
decidere se tornare ad
investire in Italia. Renzi lo
sa e, non a caso, ha preso a
riferimento il modello
tedesco. Concordiamo sulla
scelta ed appoggiamo
l’azione del Governo, ma
una considerazione è
d’obbligo: nella realtà
tedesca ci sono molte e
significative differenze
rispetto al nostro Paese, a
partire dal ruolo del
sindacato, basato su
responsabilità e
partecipazione. Ci sono
flessibilità oraria e salariale
in funzione degli andamenti
del mercato, forme di
flessibilità contrattuali e
mini jobs esenti da tributi o
contributi che, soprattutto
nel campo dei servizi, hanno
favorito l’occupazione anche
in tempi di crisi.
Ma in Germania ci sono
anche infrastrutture
efficienti, una diversa
burocrazia, ben altro sistema
giudiziario. Si tratta di capire
che cosa vogliamo e
possiamo mutuare del
modello tedesco. Secondo
noi i cardini della riforma
non dovrebbero prescindere
dall’introduzione del salario
minimo legale che dia
maggiori margini di
flessibilità e incentivazione
alla parte eccedente la quota
salariale minima garantita.
Ma sarebbe una riforma
monca e deludente se non si
mettesse mano anche alla
flessibilità in uscita: è il
segnale che i mercati
attendono e che renderebbe
le imprese italiane più
propense ad assumere e
quelle straniere a non
disertare preventivamente il
nostro Paese.
IN BREVE
Giovedì 25 settembre
alle ore 17 presso il nostro
Centro Congressi si terrà
l’appuntamento "ICTea
Moments" organizzato da
Piccolindustria per le
aziende associate dedicato
a “Information Technology
& LEAN. Info:
Piccolindustria, 0115718.426
[email protected]
technologies brokerage
event organizzato
nell’ambito della rete
Enterprise Europe
Network. La data ultima
per registrarsi è il 10
settembre sul sito
www.micro-nano-event.eu.
Golfindustria, organizza
la sesta edizione del
Torneo nazionale
Il 15 e 16 settembre si amatoriale di golf
denominato “Golfindustria
terranno a Roma la terza
Cup” il cui momento clou
International Space
Research Conference, ed il è il Memorial dedicato ad
Andrea Pininfarina, in
17 l'Info Day sui bandi
programma mercoledì 17
Spazio di Horizon 2020.
Info: [email protected], settembre 2014 presso la
sede del Circolo Golf
tel. 0115718467.
Torino.
Dal 23 al 26 settembre La partecipazione alla gara
torinese è aperta ai golfisti
a Besancon si terrà
delle aziende associate che
l'edizione 2014 di
intendono partecipare
Micronora, il Salone
all’evento.
biennale dedicato alle
Iscrizioni fino ad
microtecnologie e alla
meccanica di precisione. Il esaurimento posti entro il
25 e 26 settembre la Rete 12 settembre, presso ASD
Golfindustria tel. 011
Enterprise Europe
5718705 e -mail
Network organizza il 9°
[email protected].
Micro & Nano-
AZIENDE D’ECCELLENZA
MAILANDER: L’AGENZIA DI
CONSULENZA 2014
progetti con l’estero,
grazie anche a un
network costituito
dalle principali società
Torino è fucina di innovazioni, in tutti i campi. Lo
di consulenza europee
dimostra anche la storia dello Studio Mailander,
indipendenti –
società di consulenza strategica, pubbliche relazioni
chiamato 27&More –
e progettazione grandi eventi in ambito economicodi cui è partner
finanziario e del marketing internazionale del
fondatore ed a una
territorio che da 27 anni, proprio da Torino, ha
nuova area dedicata
ampliato i suoi servizi anche fuori Italia. Tra le
alla comunicazione
agenzie “storiche” del Paese, è stata fondata nel
digitale.
1987 dalle sorelle Monica e Carolina Mailander, ha
Mailander lavora da
un terzo socio, Bruno Caprioli, e conta oggi su 25
sempre per la brand
professionisti all'opera tra Torino e Milano.
reputation dei suoi clienti, e così facendo ha
Mailander ha fatto dell'indipendenza la leva per
proporsi come partner dei propri clienti attraverso il incrementato anche la sua. Non sono perciò un caso
il premio tributatogli da INTL come Agenzia di
governo proattivo delle relazioni pubbliche.
Per fatturato (nel 2013 ha superato gli oltre 2 milioni consulenza dell'anno in Italia per settore Pr nel 2014,
e, nel 2013, il doppio riconoscimento del Premio
di euro) è tra le prime 10 società indipendenti in
Assorel per le relazioni pubbliche sia per la
Italia e ha un forte focus internazionale essendo il
comunicazione corporate sia per quella pubblica.
suo giro d'affari per oltre il 13% rappresentato da
9A
12 45 67 18
Gli autovelox della settimana in città
Oggi
Domani
10 set
IL TEMPO IN CITTÀ
Un anno fa
MIN (˚C)
Ieri
16
18.5
19.3
MAX
Oggi
28
29.8
27.2
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
C.so don L. Sturzo
Corso Si ricordano inoltre
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri Tazzoli le postazioni fisse
di c.so Regina
Strada Aeroporto
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
C.so don L. Sturzo
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
C.so Galileo Ferraris
Corso Tazzoli
Corso Orbassano
Corso Cosenza
Corso Siracusa
Corso Allamano
Corso Salvemini
Corso Francia
Corso Peschiera
Corso Trapani
Via Mazzarello
Corso Rosselli
Via Sansovino
Strada Pianezza
Via Botticelli
Corso Vercelli
Corso G. Cesare
Corso Cairoli
C.so Monte Lungo
Via Zino Zini
Via Passo Buole
Strada del Drosso
Via Onorato
Vigliani
Via Plava
Corso Settembrini
Via Biscaretti
di Ruffia
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
C.so don L. Sturzo
Via Pietro Cossa
C.so Moncalieri
Str. Aeroporto
Corso Trapani
Via Zino Zini
Via Passo Buole
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
C.so don L. Sturzo
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Corso Vercelli
Corso Tazzoli
Corso Orbassano
Corso Cosenza
Corso Siracusa
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Corso Allamano
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Via Sansovino
Strada Pianezza
Corso Novara
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Zino Zini C.so don L. Sturzo
Via Passo Buole Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
C.so Giulio Cesare
Via Sansovino
Strada Pianezza
Corso Novara
Str. Traforo di Pino
Via Agudio
C.so don L. Sturzo
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
11 set
Margherita e c.so
Unità d’Italia
12 set
26 lug
Corso
Vercelli
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Str. Traforo di Pino
Via Agudio
Corso Cairoli
C.so Monte Lungo
Via Zino Zini
Via Passo Buole
Strada del Drosso
Via On. Vigliani
Via Plava
C.so Settembrini
Via Biscaretti di Ruffia
TORINO
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected]
OGGI LA GIUNTA DECIDE. SARÀ FONDAMENTALE LA POSIZIONE DEL PD. I CINQUESTELLE ATTACCANO
C’è una soluzione
per il buono scuola
INCHIESTA
Verso la revisione delle fasce Isee, ma c’è l’ipotesi piano biennale
Divisioni. Il Pd alla prova
La soluzione. L’assessore
* del
buono scuola. Le op- * vuole evitare polemiche tra
posizioni accusano: «Le
spaccature del partito
non le possono pagare le
famiglie». Adesso Chiamparino dovrà affrontare la
questione in giunta.
AEROPORTI CONTRO
scuole paritarie e statali, e
l’idea è di rivedere le fasce
di reddito. «Ma stiamo pagando il debito lasciato dalla giunta Cota», sottolinea.
La Regione: “I fondi per Levaldigi
saranno utilizzati per Caselle”
Tropeano A PAGINA 45
A PAGINA 45
L’INCIDENTE VICINO A PIAZZA GRAN MADRE. I TESTIMONI: L’HA FATTO APPOSTA. LA VITTIMA È IN COMA
Investe il parcheggiatore abusivo e fugge
ToBikeaquota23mila
Eccocosanonfunziona
Compleanno. Quattro
* anni
di servizio per To-
INTERVISTA
bike, la bici in affitto ha
convinto decine di migliaia di torinesi. Il problema
ora è che le bici spesso
non funzionano e le stazioni sono poche. Abbiamo raccolto le testimonianze degli abbonati.
successo. Un successo
* Ilsicuramente
lo hanno rac“Gli abbonati
colto anche i commercianti, che prima impauriti dalnon bastano
la concorrenza adesso godono dei disservizi di Toa sopravvivere”
bike. Ma è anche vero che
REPORTERS
Massimo Numa A PAGINA 43
Le storie
«Ero contromano
mi ha travolta
e poi pestata»
Racconto choc
di una ciclista
«Il Piemonte
rischia di essere
la pattumiera
nucleare
di tutta Italia»
Una trentunenne
ha denunciato
ai carabinieri
un automobilista
L’incidente
in una via del centro
Una mozione
firmata da 17 consiglieri
chiede di fare chiarezza
sulle nuove regole
per le scorie
dopo lo stop francese
Paolo Coccorese
Servizio
A PAGINA 43
A PAGINA 44
in molti chiedono di acquistare il «modello To-bike»
perché è comodo.
I gestori: il servizio costa
un milione l’anno
Insalaco A PAGINA 40
Servizio A PAGINA 41
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40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
gg Dossier/Effetto bike sharing
CRISTINA INSALACO
T
o bike, or not to
bike? A quattro
anni dalla nascita
del bike sharing a
Torino, il servizio
continua ad ingrandirsi a raggiera. Le stazioni attive oggi
sono 109, diventeranno 116 ad
ottobre, ed entro i primi mesi
del 2015 il numero salirà a 130.
Gli abbonati, giunti a quota 23
mila, crescono in modo esponenziale, e i prelievi giornalieri sono in media ottomila, con
picchi di oltre diecimila quando con lo sciopero dei pullman. Ma se da una parte crescono gli abbonati al Tobike,
dall’altra crescono le lamentele di chi lo utilizza.
800
I commercianti
Le bici gialle in cifre
130
DIVENTERANNO
116
109
Entro
ottobre
Stazioni Tobike
attive
biciclette
in circolazione
8.000
prelievi medi giornalieri di biciclette Tobike,
con picchi di utilizzo superiori ai 10.000
(specie quando ci sono gli scioperi dei pullman)
Entro i primi
mesi del 2015
50.000
2.500
tessere totali
emesse dal 2010
ad oggi
abbonamenti di breve
durata (giornalieri
o settimanali) emessi
nel 2014. Che è lo stesso
numero dell’anno scorso
Le critiche
«Il punto è questo: il servizio
non è affidabile – dice Flavio
Sindel Cumali -. Se devi spostarti per piacere, il Tobike va
benissimo. Ma se devi utilizzare le bici per lavoro, per un impegno inderogabile o per un
esame all’università, allora nascono i problemi. Mi è capitato
più volte di arrivare in ritardo
al lavoro per colpa del Tobike, e
di dovermi scusare, e giustificare, col mio capo».
«Se devi prenderla
per lavoro meglio di no
perché rischi di
arrivare in ritardo»
Marco Borri quest’anno
non ha più rinnovato l’abbonamento. «Perché lo stato delle
bici è disastroso – sbotta -. Mi
ero stufato di trovare ripetutamente biciclette con pedali e
catene rotte, ruote sgonfie, fanali spaccati e freni che non
frenano. La causa di tutto questo è l’incuria degli utenti, il
vandalismo e la scarsa manutenzione di chi gestisce il Tobike». Secondo lui dovremmo
prendere esempio da Milano:
«Le bici del BikeMi sono molto
più efficienti e robuste».
Problemi «tecnici»
Roberto Marrone, dopo più di
due anni di abbonamento, ha
notato un peggioramento generale del servizio, «senza contare i problemi alle torrette, che
spesso non ti lasciano prendere
le bici funzionanti». In che senso? «Dal centralino spiegano
che è stato il precedente utilizzatore ad averla riposta male,
ma va da sé che se riporre la bici dev’essere una prova di precisione millimetrica, l’errore è
all’ordine del giorno. Capita an-
Centimetri
LA STAMPA
10
le biciclette
rubate,
sequestrate
dai vigili
e restituite
al Tobike
nel 2014
23.000
abbonati attivi
(con abbonamento
annuale)
70
le biciclette
rubate
e non più
rientrate
nel 2014
ToBike, quando il successo
è pieno di lamentele
Dopo quattro anni viaggio in un servizio scelto da 23 mila torinesi
Hanno
detto
perte, e una coppia di turisti il 24
agosto, quando l’ufficio di via
Santa Chiara era chiuso, ha dovuto rinunciare all’abbonamento di 8 ore all’ufficio Turismo Torino di via Garibaldi perché
sprovvisti di carta di credito.
Elena Palumbo
Marco Borri
«Si deve prendere
il servizio
in modo easy,
mai fidarsi
troppo»
«Non ho più
rinnovato
l’abbonamento:
le bici sono
tutte rotte»
che che l’utilizzatore, reo di non
essere preciso al millimetro nel
riposizionamento della bici, rischi di vedersi prosciugato il credito sulla tessera, e di non poter
usufruire del servizio fino a
quando non riuscirà a mettersi in
contatto con il call center. Per lo
sblocco e la ricarica».
Antonella
Pangallo
Roberto
Marrone
«Sono
innamorata
di Tobike, ma ci
sono poche bici»
«Devi riporre
la bici bene altrimenti si prosciuga il credito»
Alla stazione Bernini, Antonella Pangallo, innamorata del
servizio Tobike, lamenta però
una scarsa distribuzione delle
bici, «In piazza Bernini se la mattina arrivo dopo le 9 non trovo
neanche una bicicletta. Al contrario, dopo le 20 non c’è posto
per riporre la mia Tobike». Altre
lamentele più lievi sono legate alla sporcizia delle biciclette, all’impugnatura del manubrio deteriorata e appiccicosa, al call
center che dalle 21 non è più attivo. C’è la questione che ci sono
troppe stazioni concentrate nel
centro, mentre in periferia esistono zone completamente sco-
Fidarsi poco
Se Patrizio Quarta è pienamente
soddisfatto del bike sharing, altri
utenti raccontano di aver avuto
rocambolesche disavventure a
bordo del Tobike, come Antonio,
che ha scritto una lettera a Specchio dei Tempi pubblicata il 23
giugno, o Francesco Lucia, che
una sera ha camminato a piedi da
Porta Nuova fino a corso Regio
Parco, «perché non c’era nessuna
bici funzionante in nessuna stazione». Il consiglio della sorridente Elena Palumbo è quello di
«Prendere il Tobike in maniera
molto easy, senza fidarsi troppo».
“Maidisservizi
spingono
lenostrevendite”
I commercianti di biciclette
esultano. Quattro anni fa,
quando è nato il bike sharing a
Torino, molti temevano un
crollo degli incassi. Avevano
paura che molti ciclisti avrebbero abbandonato la bici di
proprietà per un servizio più
comodo, senza vincoli e senza
furti. «E invece è successo
esattamente il contrario – dice Salvatore Imperi, titolare
del negozio TuttoBici, in via
Cottolengo -, ho molti clienti
in più. Grazie ai disservizi del
Tobike ci ho guadagnato. Sono tanti i clienti che vengono
da me lamentandosi di ruote e
catene rotte delle bici gialle di
Torino, e che per questo decidono di comprarsi una bicicletta tutta loro». I torinesi
Salvatore Imperi, Tuttobici
hanno scoperto la bellezza di
andare in bicicletta senza Ztl
e senza problemi tutto l’anno bellezza che probabilmente
senza Tobike non avrebbero
scoperto - e di questo ne hanno tratto beneficio i commercianti. Come è successo per il
negozio «Ciclotorino», di Sergio Stella in via Fratelli Calandra, dove dicono di aver avuto
un boom di vendite di bici simili alle Tobike: «Molta gente
entra qui, ci dice che con il
modello Tobike si trova molto
bene, che è comoda e perfetta
per la città. Ma non c’è da stare tranquilli a prendere il bike
sharing se si è in ritardo o c’è
un’emergenza. Così ci chiedono una city bike simile». Quella che vendono di più costa
circa 400 euro.
Anche Andrea Riccobene,
titolare del «BikeId» di via
Duchessa Jolanda ringrazia il
Tobike, «Per noi è stata una
gran spinta positiva. Gli abbonati scontenti e non particolarmente soddisfatti del
servizio suonano al nostro
[C. INS. ]
campanello».
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LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
Reportage
l primo colpo d’occhio
le biciclette sembrano
belle, ordinate, e in forma smagliante. Con un’analisi
più accurata, invece, il servizio Tobike comincia a mostrarsi agli abbonati piuttosto
claudicante. Le biciclette hanno spesso ruote sgonfie, catene rotte, un solo pedale, freni
non funzionanti, sedili instabili, luci sfasciate. Capita di rado
di arrivare in una stazione di
bike sharing e trovarsi di fronte ad una totalità di biciclette
sane e pronte per essere utilizzate. È molto più facile, al
contrario, che non se ne trovi
nessuna.
A
Ma con lo smartphone
a volte si arriva
a una postazione vuota
Siamo stati in 20 stazioni dal centro alla periferia
E oltre ai danni spuntano i furbetti delle tessere
Il tour
in sella
È stato
un viaggio
faticoso
quello
tra le stazioni
del servizio
Tobike,
anche perché
ci sono
bici rotte e
stazioni vuote
Il test
Abbiamo fatto un test su 20
stazioni Tobike, bocciandone
molte e promuovendo le centralissime. Si comincia con la
stazione «Nizza 1», davanti alla
fermata «Marconi» della metro, ma in realtà non si può cominciare un bel niente perché
ci sono tre bici, tutte e tre fuori
uso. La bicicletta con matricola
901 ha una ruota sgonfia, la
3093 ha unico pedale (l’altro si
trova nel cestino), e la 3098 è
senza catena. Le ultime due sono in questo stato da una settimana. Ci riproviamo alla stazione «Nizza 2» e qui va molto
meglio, saliamo sulla bici gialla.
Arriviamo in via Giordano Bruno e di bicicletta Tobike ce n’è
soltanto una. È la matricola
2431, che giace in condizioni disastrose: la ruota posteriore è a
terra, con la camera d’aria fuori dalla ruota. È completamente inutilizzabile, come lo era
una settimana fa. Si prosegue
fino alla stazione «Mauriziano
1» dove non si vedono bici all’orizzonte, mentre alle «Molinette» cinque sono in buone
condizioni. Tranne la 166 che
ha un pedale che rischia di
staccarsi da un momento all’altro. Meglio non rischiare. In
piazza Carducci il ventaglio di
bici non è male, vanno quasi
tutte «sane» a eccezione di
quella con il sellino a cui non
conviene dar fiducia. La numero 2300 della piazza pur avendo la scritta verde «in servizio»
non si sgancia. In ogni caso non
l’avremmo sganciata comunque, dal momento che ha la catena saltata e i freni fuori uso.
REPORTERS
La manutenzione è costretta a continui interventi sulle biciclette
Il gestore
“Troppi abbonati
poche stazioni”
Intervista
vendita di spazi pubblicitari
nei punti in cui si trovano le
stazioni».
Quantovicostaall’annolagestione?
«Un milione di euro, circa».
Una bicicletta senza cambio, per esempio, non abbatterebbe i costi di manutenzione?
P
ietro Drago, lei è il presidente di Comunicare che
gestisce il Tobike, un suo
bilancio sul servizio?
REPORTERS
In centro
Promosse le stazioni di piazza
Castello, di via Pietro Micca, di
piazza Solferino e di piazza Vittorio. Poi arriviamo a «Porta Nuova
2», l’app dice che su un totale di 27
ce n’è solo una disponibile. In realtà se ne vedono tre, ma due non
si sganciano. Quell’unica potrebbe anche essere utilizzata da
qualcuno, ma tutti si avvicinano,
la guardano e tirano avanti. Il motivo è la plastica dell’impugnatura del manubrio che si sta spaccando, che è sporca e appiccicosa. A pochi passi di distanza, nella
«Vittorio Emanuele II 4» l’unica
superstite è la matricola 2108, ma
c’è un motivo per cui non la prende nessuno: la catena è spaccata.
Bocciata la stazione di via
Belfiore, a San Salvario, dove
quella che colpisce di più è la bici 2316, che ha delle ragnatele
sotto al sellino. Pur non essen-
do un ottimo presagio, tentiamo di sganciarla: luce rossa. I
ragni confermano che la bici
con ogni probabilità dev’essere
lì da non poco tempo. Bene nelle
quattro stazioni del Politecnico,
e all’«Università 1», dove stata
avvistata la prima bici grigia
del nostro tour.
Mancano ancora due stazioni. Optiamo per la «Regio Parco», ma l’app non ci porta nella
via giusta: anziché corso Regio
Parco angolo via Parma, l’applicazione ufficiale del Tobike
indica la presenza della stazione all’angolo con via Pisa. Errore piuttosto grave per i turisti.
Concludiamo il test alla stazione «Dora Siena», dove è curioso vedere come in questa stazione 10 delle 18 torrette siamo
state manomesse. Qui incontriamo dei ragazzi che ci spiegano un trucco, che pare anda-
re molto di moda: per sganciare senza problemi due, tre, venti biciclette con una sola tessera. Questa violazione del contratto potrebbe anche portare,
nei casi peggiori, ad un furto di
biciclette.
I furti
Rispetto al 2013, comunque, l’allarme furti di Tobike è lentamente rientrato. Nel 2014 ne sono state rubate 70, ci sono stati due arresti per furto e ricettazione,
mentre 10 biciclette sono state
trovate e sequestrate dai vigili
del nucleo di prossimità del Comune di Torino. Dove dicono che
il profilo del ladro di Tobike è «di
solito un tossico o uno studente.
Rivendute, queste biciclette valgono appena trenta euro». [CR. INS.]
Guarda il video su
www.lastampa.it/cronaca
«E’ positivo, ma il servizio
può essere migliorato e ci
stiamo impegnando».
Riuscite a gestire un numero così alto di abbonati?
«Il numero degli abbonati è
andato al di là delle aspettative, e non è certo semplice
avere sotto controllo più di
8000 prelievi al giorno. Ci occupiamo del bike sharing di
altre 100 città d’Italia, e Torino è quella con il maggior numero di abbonati».
Molti torinesi lamentano
un’inaffidabilità del servizio. Si trovano spesso bici
rotte e inutilizzabili.
«La soluzione, per non avere
problemi, sarebbe stata quella di bloccare a un certo punto il numero degli abbonamenti. Ma avremmo creato
un’élite del Tobike. A parte i
contributi iniziali della Regione, ci dobbiamo autofinanziare. Non sono certo i 25
euro all’anno degli abbonati a
far vivere il Tobike, ma la
«Sì. Abbiamo in mente di portare all’attenzione dell’amministrazione un cambiamento
di questo tipo. Stiamo sperimentando anche le luci a led».
Cosa potete fare per migliorare il Tobike?
«Aumentare la manutenzione
e migliorare il servizio. Da una
parte vogliamo potenziare le
squadre di manutenzione delle biciclette Tobike, dall’altra
sono convinto che con l’aumentare delle stazioni, ci sarà
un maggior respiro per i ciclisti. Se una bicicletta non verrà più usata in modo esasperato dagli abbonati, l’utilizzo
sarà più diluito e il deterioramento più lento. Ad oggi paghiamo lo scotto di un progetto non completo».
Le stazioni del centro si svuotano la sera e si riempiono di
giorno. Nelle periferie il contrario.
«Abbiamo già tre squadre che
si occupano solo di spostare le
bici da una stazione all’altra».
Come mai capita che una bici
resti per giorni in una stessa
stazione?
«Sono casi sporadici, di solito il
parco bici è controllato per intero una volta al giorno». [C. INS. ]
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9ABCDE F C11C7C 82 LA STAMPA 8
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LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .43
BORGO AURORA
il caso
Inseguimento
da film: perde
109 punti
sulla patente
MASSIMO NUMA
Q
uattro testimoni
hanno raccontato
ai vigili urbani la
stessa versione:
un automobilista,
dopo un’accesa discussione
con un parcheggiatore abusivo che non voleva lasciare
ripartire l’auto dal parcheggio se non dopo essere pagato, lo avrebbe volontariamente investito e si sarebbe
poi allontanato senza soccorrerlo. Adesso è ricercato
dai vigili urbani che hanno
già raccolto «indizi importanti» per identificarlo nelle
prossime ore. E’ accaduto
sabato notte alle 21.40 in via
Gioannetti angolo corso
Moncalieri, a poca distanza
dalla Gran Madre. L’uomo,
un romeno di 34 anni, è stato ricoverato all’ospedale
Mauriziano in condizioni
gravissime per un trauma
cranico, fratture agli arti e
Una pattuglia della polizia
municipale, alle 4 di ieri in
Borgata Aurora, ha intercettato un’auto con tre africani a
bordo. Da un controllo dei
terminali Ana (Associazione
nazionale Assicurazioni) risultava che l’utilitaria viaggiava senza assicurazione. I
vigili iniziavano un folle inseguimento per le strade del
quartiere, coinvolgendo le
pattuglie della polizia e dei
carabinieri. Una corsa folle
attraverso gli incroci, «bruciando» semafori rossi e sorpassi spericolati. Alla fine,
per evitare che l’uomo alla
guida commettesse altre imprudenze e per evitare conseguenze ad altri ignari auto-
REPORTERS
GRAN MADRE
In via Gioannetti un fiore contro la violenza
Il fatto è accaduto
sabato notte
nel cuore della movida
Una donna, ieri mattina, ha comprato un fiore da una bancarella e lo ha lasciato, come gesto di solidarietà,
sul punto esatto dove è stato trovato il corpo esanime del parcheggiatore abusivo, un romeno di 34 anni
sospette lesioni interne.
Nelle prossime ore sarà sottoposto a un complesso intervento chirurgico per tentare di salvarlo; ha perso
molto sangue ed è in coma
farmacologico.
A terra senza soccorso
«Ho visto quando è stato investito, quel ragazzo è stato colpito dal muso dell’auto ed è finito in mezzo alla strada, l’autista se n’è andato via, a tutta
velocità - racconta un dipendente di un ristorante della
zona - non saprei dire se l’ha
fatto apposta, di certo è fuggito via...Siamo stati noi a dare
l’allarme al 118, i vigili urbani
sono arrivati subito, in pochi
minuti, anche le ambulanze,
c’erano tante persone che
hanno assistito». Qualcuno
tra i testimoni avrebbe memorizzato il numero di targa e
il tipo di auto, mentre gli agenti della sezione infortunistica
dei vigili urbani sono al lavoro
per con le immagini video-registrate dagli impianti di sicurezza della zona per raccogliere altri elementi. Gli inve-
Travolge un parcheggiatore
Caccia al pirata della strada
I testimoni raccontano: l’ha fatto apposta. La vittima è in coma
stigatori lanciano un appello a romeno. E’ ancora sotto choc:
eventuali altri testimoni, per ri- «Ho visto tutto, è stato terribile,
costruire questo grave episodio era ferito in modo molto grave,
nel modo più preciso possibile, non ho capito bene cos’era sucdinamica e dettagli sono anco- cesso prima ma l’impatto è stara incerti, ci sono
to molto violenmolti aspetti anLE INDAGINI to», ha detto pricora da chiarire.
di allontanarI vigili urbani ma
si commossa.
Un fiore
hanno raccolto
numerosi indizi Black out
Sull’asfalto sono
rimaste solo
Nella zona, tra
tracce di sangue e nessun se- l’altro, c’era stato un calo di
gno di frenata. Una donna, ieri elettricità, i lampioni di corso
mattina, ha comprato un fiore Moncalieri, proprio in quei mida una bancarella e lo ha lascia- nuti cruciali si erano spenti, fato, come gesto di solidarietà, sul cendo precipitare nel buio l’inpunto esatto dove è stato trova- tera zona. Possibile che l’oscuto il corpo esanime del giovane rità abbia tratto in inganno l’in-
vestitore impedendogli di ve- no sempre presenti, come acdere la sagoma dell’uomo che cade invece nella vicina piazza
aveva davanti? Di certo non Gran Madre.
può non essersi accorto di
In genere, spiegano i resiaverlo travolto, nè è giustifica- denti, questo «lavoro» lo svolbile la fuga e il mancato soccor- gono occasionalmente i closo del ferito. Il
chard che dornumero telefoniBLACK OUT mono sulle panco dei vigili urbapoco diI lampioni chine
ni con cui ci può
stanti, lato Capsu corso Moncalieri puccini. Sabato
mettere in conerano spenti notte c’erano
tatto con la centrale è lo
decine di auto
0114426509 0 10 finale.
parcheggiate ovunque per la
prima versa movida post-vaParcheggiatori abusivi
canze. Altri automobilisti non
In questo parcheggio del trat- si erano accorti della presento finale di via Gioannetti, i za parcheggiatori abusivi, in
parcheggiatori abusivi non so- quelle ore.
Controlli della strada
mobilisti, l’inseguimento veniva interrotto. La macchina
non era rubata e gli agenti
hanno subito individuato la
proprietaria della vettura,
una nigeriana di 34 anni sposata con un italiano di 60,
madre di un bimbo. La donna
era a casa e non sapeva niente di cos’era accaduto. Così
ha dichiarato agli agenti. Nel
frattempo l’utilitaria era stata parcheggiata sotto la sua
abitazione.
I vigili, a carico del guidatore, hanno elevato 29 verbali per le varie infrazioni al codice della strada, per un totale di 5 mila 600 di multa di
multa e la perdita di 109 punti della patente in un colpo
solo. Quasi un record. La proprietaria, se non riuscirà a
convincere il conducente dell’auto a presentarsi al comando della polizia municipale, rischia sanzioni sino a 6
mila 500 euro, più il sequestro del veicolo.
[M.NU.]
LA DENUNCIA DI UNA GIOVANE
La denuncia
“Pestata dall’automobilista
che mi ha investita in centro”
«Ero contromano
mi ha travolto
ho reagito
e mi ha picchiato»
PAOLO COCCORESE
Ha deciso di raccontare la sua
terribile storia affidandosi a
una fotografia. Un ritratto dei
suoi occhi color nocciola che
si è diffuso virtualmente sulle
pagine Facebook di amici e conoscenti. Scatto che ha catturato uno sguardo che non rivela felicità, ma paura, rabbia
e incredulità per quello che
successo. Gli occhi sono cerchiati di rosso, il naso gonfio.
«Venerdì notte stavo tornando a casa dopo il lavoro e sono
stata investita – dice Arianna
C., 31 anni, dipendente in un ristorante del centro -. Il conducente, invece, di aiutarmi e
chiedermi se mi fossi fatta male, ha pensato bene di sferrarmi
due cazzotti: l’ennesima aggressione a una donna».
Tre fratture
La voce decisa a tratti diventa
sofferente mentre ripercorre la
serata conclusa al Gradenico con
il naso fratturato in due punti,
una frattura allo zigomo con prognosi di 25 giorni. A prima vista,
Arianna è una giovane donna che
ama la vitalità: la passione per la
fotografia, l’attenzione alla moda
e gli accessori. La fronte è coperta da un ciuffo sbarazzino che
sembra ringiovanirla. Scende come un’onda verso le sopracciglia
e incornicia i due occhi da pugile:
sono il souvenir dell’aggressione.
Contromano
«Stavo pedalando contromano
nella zona di via dell’Arsenale
quando una Fiat Panda, che non
mi aveva visto, mi ha buttato
giù». Cade per terra. Il cerchione
della bici, munita di luci, è piegato. L’auto, guidata da un signore
sulla sessantina, è senza un graffio. «Non mi sono fatta niente di
grave, ero spaventata, ma l’anziano non è sceso neanche per chiedermi se stavo bene e voleva andare via». Così scoppia il litigio
verbale: lei sferra due manate allo specchietto, lui scende, le viene
incontro e, quando vede la sua resistenza, la colpisce in volto.
La lite
«Ero agitatissima e spaventata:
non sentivo più nulla, gridavo, il
mio volto si riempiva di sangue.
Mi ha risposto di pulirmi che facevo schifo. Poi, quando ho fer-
Arianna ha raccontato
la sua storia per la prima
volta ai carabinieri durante
la denuncia e poi sul suo
profilo Facebook
1
Arianna C. nelle foto diffuse sul suo profilo Facebook
mato un’auto dei carabinieri che
passava di lì, quell’uomo, che poteva essere mio padre, ha avuto il
coraggio di dire che mi ero fatta
tutto da sola», dice Arianna, che
ha un aspetto lontano da quello di
un’amazzone. «Andavo contromano, è vero – aggiunge -. Ho fatto un errore, ma pensavo che fosse permesso: ho letto che era in
discussione una legge che lo autorizzava». E i colpi allo specchietto? «Ero infuriata, perché
non si è preoccupato minimamente di aver investito una persona. Ma non sono riuscita a danneggiarlo».
La denuncia
E perché condividere quella foto?
«Da tre anni collaboro con un collettivo che promuove eventi d’arte – dice -. Abbiamo appena finto
un progetto sul tema delle aggressioni da parte degli uomini:
abbiamo portato in piazza uno
scrigno di vetro con una ragazza
dentro per denunciare un mondo
di violenze dove regna l’omertà,
la paura di denunciare i proprio
cari e la vergogna». Poi, aggiunge. «Se fossi stato un uomo non
mi avrebbe picchiata: ne sono sicura», dice Cristina. Ma qualche
amico ha trovato le parole giuste
per risponderle. «Neanche lui è
un uomo: quelli veri non picchiano le ragazze», ha commentato
sotto la foto su Facebook.
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44 .Cronaca di Torino
Retroscena
MAURIZIO TROPEANO
enuclearizzare il
Piemonte. È questo l’obiettivo di
una mozione firmata da 17 consiglieri regionali del centrosinistra che chiede al presidente
della Giunta, Sergio Chiamparino di impegnarsi, anche
in qualità di presidente dei governatori, per ottenere dal governo l’individuazione del sito
unico di stoccaggio delle scorie nucleari. In caso contrario,
«la nostra regione che già oggi
stocca il 96% dei rifiuti radioattivi presenti a livello nazionale diventerà di fatto la pattumiera nucleare», spiega
Marco Grimaldi, capogruppo
di Sel e primo firmatario del
documento.
D
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
“Il Piemonte può diventare
la pattumiera del nucleare”
Fassino rilancia
l’aggregazione
Iren-A2a
Il sindaco Piero Fassino ha rilanciato l’idea
di un’aggregazione tra
Iren e A2a. Citando
l’input arrivato da Matteo Renzi per sfoltire le
municipalizzate, Fassino
afferma che «in questa
direzione penso che una
collaborazione tra le
grandi multi utilities possa essere utile», in particolare di Iren-A2a «più
volte se ne è parlato. Le
modalità concrete di
questa cooperazione la
devono decidere i manager». A chi gli chiedeva
se i vertici di Iren, la società partecipata dai comuni di Torino, Genova e
Reggio Emilia, siano a rischio, Fassino ha replicato che «è un problema
che riguarda il Cda ma
non credo ci siano rischi
particolari».
1
OLTRE CONFINE
Nei mesi scorsi la Francia
ha bloccato gli ultimi viaggi
verso il suo territorio
Il Piemonte ospita ancora sul
proprio territorio tre siti nucleari con quattro impianti rappresentativi di tutto il ciclo del
combustibile nucleare: l’impianto di Bosco Marengo e
quello di Saluggia, dove c’è anche il deposito Avogadro, e la
centrale di Trino. L’impianto
FN (Fabbricazioni Nucleari) di
Bosco Marengo, costruito a
partire dal 1967 allo scopo di
produrre barre di combustibile
nucleare, è quasi completamente smantellato, mentre all’ex centrale di Trino, definitivamente fermata nel 1987 dopo
In un libro gli anni
di Prima Linea
LA PROPOSTA
Che cosa sta succedendo? Fra
tre anni, in base alle leggi europee, saranno restituiti all’Italia i
materiali radioattivi inviati nel
corso degli anni a Sellafield
(Gran Bretagna), La Hague
(Francia) e Savannah River
(Stati Uniti). Nei mesi scorsi,
poi, la Francia ha bloccato gli
Il passato
Circolo lettori
La Regione: Roma individui il sito nazionale di stoccaggio delle scorie
Il rimpatrio dello scorie
ultimi viaggi di combustibile
verso il suo territorio perché
dubbiosa che l’Italia mantenga
gli impegni e avvii il deposito
nazionale, che deve essere
pronto entro il 2025. E così le ultime 47 barre di combustibile
nucleare esaurito aspettano
nella piscina della Fermi e altre
13,2 tonnellate di combustibile
irraggiato giacciono all’Avogadro. «Se il combustibile non
parte, lo smantellamento dei siti si ferma», spiega Grimaldi.
In breve
REPORTERS
Il treno dei veleni
In questa immagine la stazione ferroviaria di Avigliana, blindata per il passaggio
di un treno delle scorie: a Saluggia si lavorerà alla realizzazione di un nuovo deposito
3
96%
siti nucleari
rifiuti d’Italia
in Piemonte, con quattro
impianti rappresentativi
di tutto il ciclo del
combustibile nucleare
sono stoccati nella nostra
regione: sostanze
radioattive portate
al Nord
il referendum, il combustibile
esaurito è stato quasi interamente spostato a Saluggia per essere
«riprocessato» in loco e negli ultimi anni inviato all’estero.
dioattivi di tutti i tipi, tra i quali i
più pericolosi sono senz’altro i liquidi provenienti dal ri-processamento (circa 230 metri cubi
contenuti in 5 serbatoi di acciaio,
di cui oltre la metà catalogati in 2°
categoria e il resto in 3°). «La solidificazione di questi liquidi, attraverso la costruzione in loco di un
impianto per la loro “cementazione”, rappresenta l’urgenza
maggiore ormai da anni».
Attualmente a Saluggia
Il caso Saluggia
«E’ il sito di Saluggia a presentare le maggiori problematicità»,
denuncia Grimaldi. Qui l’interruzione delle attività nel 1984 ha lasciato sul sito la quantità nazionale più rilevante di prodotti ra-
l’azienda statale Sogin (a cui so- per il deposito nazionale delle
no state trasferite le licenze di scorie diventa così uno strumenesercizio di Fn, Eurex ed Enrico to per evitare questo rischio. Le
Fermi per gestirne la disattiva- scorie ri-processate provenienti
zione) sta ultimando la costru- dallo smantellamento dei siti
zione del deposito D2 (scorie di hanno insomma bisogno di esse1° e 2° categoria) e apprestando- re depositate in un luogo effettisi a costruire un secondo depo- vamente idoneo, protetto, sicuro.
sito, il D3 (scorie di 3° catego- Secondo i criteri definiti dalria). Sulla carta si tratta di de- l’Ispra il sito di Saluggia non è
positi temporaidoneo ad ospitarnei (e secondo
L’ALLARME lo. Ma soprattutto
Grimaldi che ha
l’individuaA Saluggia sono senza
parlato con i mazione in tempi
rimasti rifiuti brevi del sito uninager anche Sogin è di questa a rischio di ogni tipo co nazionale qualidea) ma c’è il risiasi processo di
schio è che questi modelli smantellamento sarebbe incom«bunkerizzati e con caratteri- pleto. Quel che preoccupa il censtiche di funzionalità non infe- trosinistra piemontese (la mozioriori ai 50 anni, finiscano per di- ne è firmata anche dai capigrupventare la tappa ultima di quel po di Moderati, lista Chiampari98% di scorie “espatriate”’ che no, Scelta Civica e da 14 del Pd,
faranno ritorno».
compresa la presidente della
commissione Ambiente, Silvana
Il sito nazionale
Accossato) sono le ricadute delle
La rapida individuazione del sito mancate scelte nazionali.
Questa sera alle 21, al
Circo dei Lettori, in via Bogino, 9 con la presentazione
del libro dal titolo «Pronto,
qui Prima Linea» (Anordest) di Mario Renosio e Michele Ruggiero si ripercorreranno i terribili anni di
piombo a Torino e il rapporto della città con le due anime di Prima linea. Alla serata condotta dal giornalista
Luciano Borghesan è prevista la presenza del procuratore capo di Torino, Armando Spataro ,e del suo predecessore, l’ex magistrato Gian
Carlo Caselli.
Campus Einaudi
Lezione di poesia
con Joumana Haddad
Stamane, alle 10 al
Campus Einaudi, incontro
con la giornalista e poetessa
libanese Joumana Haddad,
nell’ambito delle iniziative
di aggiornamento professionale dell’Ordine dei giornalisti. Tra le intellettuali arabe più influenti al mondo,
Haddad è impegnata nella
difesa dei diritti delle donne
nel Medio Oriente. Dialoga
con lei la professoressa Rosita Di Pieri.
farmacie
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua
1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio
stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle
ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: strada San
Mauro 179; via Frejus 41; via Asinari
Bernezzo 134; via Rivalta 56/d; via Tunisi 99; via Giolitti 7/C; via San Secondo 46; corso Regio Parco 38; via Foligno 69; corso Orbassano 216; corso
Maroncelli 28; corso Giulio Cesare
118; via Garibaldi 26.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione
112; via San Remo 37; via Sacchi 4;
corso Traiano 73; corso Francia1/bis.
Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/
B; via Nizza 65; corso Vitt. Emanuele II
66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Diario
Nella notte in piazza Carducci
Preso a Porta Palazzo
Ad Almese
Rifiuta l’alcol test
Lo arrestano
Scippa e ferisce
un pensionato
Bandiere No Tav:
il caso in prefettura
Un trentottenne torinese è stato arrestato sabato notte dagli
agenti della polizia municipale per
resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. G. R. era stato fermato durante un controllo dei vigili in piazza Carducci, angolo via Nizza. L’etilometro
Quando gli è stato detto che sarebbe stato sottoposto all’alcol test, l’uomo ha iniziato a inveire
contro gli agenti, rifiutandosi di respirare nella cannula che
consente di accertare e registrare se il tasso alcolemico ha
superato i limiti previsti dalla legge. I vigili urbani hanno cercato di calmarlo, di farlo ragionare, ribadendogli però che
avrebbe dovuto sottoporsi comunque al test, anche perché rifiutandosi - sarebbero scattate ugualmente le sanzioni previste dal codice della strada. Niente da fare. Dopo nuovi insulti e nuovi dinieghi, agli agenti della polizia municipale non
è rimasto altro da fare che ammanettarlo e trasferirlo, in
stato di arresto, in una camera di sicurezza della polizia.
Questa mattina in Tribunale sarà celebrato il processo per
direttissima.
1
Arrestato dalla polizia con l’accusa di rapina, dopo aver aggredito
un pensionato in via Cottolengo. È
accaduto l’altro ieri, nella tarda mattinata: in manette è finito un trentenne marocchino, Abderrazzak Alloud. Agenti del commissariato Do- Abderrazzak Alloud
ra Vanchiglia, impegnati nell’attività
di controllo del marcato di Porta Palazzo, hanno udito delle
grida provenire da via Cottolengo. Lì hanno trovato un uomo
di 69 anni, sotto choc e dolorante, che ha raccontato di essere
stato derubato. «Un giovane mi ha strappato la collanina d’oro
e mi ha gettato a terra» ha detto agli agenti, spiegando di essere stato ferito alla mano e alla schiena. Grazie alla descrizioni
fornite dall’uomo, un’altra pattuglia della polizia è riuscita pochi minuti dopo a rintracciare il rapinatore in corso Regina,
all’angolo piazza della Repubblica. Il giovane, già fermato in
passato per altri reati contro il patrimonio e la persona, durante gli accertamenti ha fornito una diversa data di nascita
rispetto a quanto dichiarato in precedenza: per questo motivo
è stato denunciato anche false generalità.
1
Striscioni No Tav sono comparsi accanto al tricolore e al vessillo dell’Europa sul balcone del
municipio di Almese, durante la
«notte bianca» di sabato notte. In
un comunicato del Comune si
spiega che le bandiere No Tav so- Una bandiera No Tav
no state esposte per «sottolineare
la difesa del territorio» durante il concerto del gruppo
musicale Lou Dalfin, e che poi sarebbero state subito tolte
con l’autorizzazione del sindaco. Sull’episodio i carabinieri hanno redatto una nota che sarà inviata anche al prefetto per le valutazioni del caso. Il sindaco, Ombretta Bertolo, non vuole però commentare l’accaduto: «Non voglio e
non posso parlare di questa vicenda» dice tagliando corto.
Vicenda che rischia di alimentare nuove polemiche in valle. Intanto si attende di accertare se persone non autorizzate siano entrate in municipio durante la notte, all’insaputa magari del primo cittadino. Nel comunicato del Comune non si fa riferimento all’identità delle persone che
hanno raggiunto il balcone con striscioni e bandiere.
1
12 45 67 18
LA STAMPA
.
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
il caso
Cronaca di Torino .45
Sulla «Stampa»
MAURIZIO TROPEANO
TORINO Conferenza
29.1
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 quartieri@lasta
LA BATTAGLIA SUI FONDI ALLE PRIVATE
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Servizio
GINA 43
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rancesca Frediani,
consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, fotografa lo stato dell’arte
della discussione sul buono
scuola in Consiglio regionale:
«E’ inaccettabile che famiglie
ed alunni piemontesi delle paritarie debbano pagare le
conseguenze delle divisioni
interne al Partito democratico. I cittadini hanno bisogno
di certezze, non possono certo aspettare che si esaurisca
il dibattito tra correnti cattoliche e laiche dei democratici». I grillini prendono spunto
dalla presa di posizione del
segretario regionale democratico, Davide Gariglio, che
ha corretto la comunicazione
dell’assessore Gianna Pentenero alla Conferenza sul Diritto allo Studio. Si spiega così la decisione di Sergio
Chiamparino di affrontare la
questione nella giunta di questa mattina: «Le risorse disponibili sono poche e dobbiamo decidere il modo migliore
per spenderle». Dunque ben
venga «il confronto nel Pd se è
di merito. Tecnicamente dobbiamo vedere se è possibile
fare un bando per due anni
oppure no privilegiando le fasce più povere». Chiamparino, dunque, lascia aperta una
porta alla proposta Gariglio
(cioè fare un doppio bando
erogando per ogni anno solo il
50% delle risorse precedenti)
ma riconosce anche la decisione dell’assessore Pentenero di modificare subito il tetto
massimo di reddito Isee (oggi
40 mila euro) che rende possibile anche alle famiglie non
bisognose di accedere al rimborso delle spese per le rette
delle scuole cattoliche e private. Se Chiamparino ha spostato il confronto chiamando
in causa il parere tecnico degli uffici restano i problemi
politici nel Pd.
Le tifoserie
Pentenero vuole evitare le polemiche con il suo segretario e
spiega che dal suo punto di vista «è necessario superare la
tradizionale divisione tra “tifosi” delle scuole paritarie e “difensori” delle scuole statali». E
spiega: «La questione è molto
complessa e fa i conti sia con le
generali difficoltà economiche
sia con le cattive abitudini della
giunta Cota e con le passività
che ci ha lasciato». Ecco perché più di cercare di «dettare la
Buono scuola, il Pd
sconfessa l’assessore
Gariglio: “Non si possono danneggiare le famiglie disagiate”
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MANCANO I SOLDI: SI USA IL CATRAME INVECE DELLE PIETRE
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tutti». Buono
* «Fermi
scuola, il Pd corregge il suo
assessore: «Non possiamo
saltare il bando per il buono scuola 2013-2014, anche
a costo di finanziare solo il
50% delle risorse erogate
in passato».
Tropeano e Martinengo
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ALLE PAGINE 40-41
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Torino
Ieri la «Stampa» ha
raccontato le tensioni dentro il Pd, soprattutto da
parte del segretario regionale Gariglio, dopo l’annuncio dell’assessore Pentenero di essere costretta a cancellare, per mancanza di
fondi, il prossimo buono
scuola.
2
Il primo giorno di scuola è imminente per le decisioni della Regione il tempo stringe
Le due strade della Regione
per salvare il buono scuola
Verso la revisione immediata delle fasce Isee ma spunta il piano biennale
Sono pronta
alla discussione
ma no alle posizioni
legate
agli interessi elettorali
linea si tratta di entrare nel merito delle questioni». E le questioni, appunto, sono soprattutto
economiche: «La giunta Cota ha
applicato la legge iniziando ad
utilizzare le risorse degli anni
successivi per dare copertura a
bandi sempre più slittati nel
tempo». E si arriva al 2013-2014:
l’anno scolastico è terminato
senza l’emissione del bando «e
con le risorse insufficienti sul bi-
Gianna Pentenero
Assessore regionale
all’Istruzione
CHIAMPARINO SUL RISIKO AEROPORTI
«Destiniamo a Caselle i soldi per Levaldigi»
La Regione ha deciso di
non impegnarsi nella ricapitalizzazione della Società
che gestisce l’aeroporto di
Cuneo Levaldigi. Lo ha annunciato ieri sera il presidente della Regione, Sergio
Chiamparino, intervenendo alla Festa Democratica
in corso a in piazza d’Armi.
Numerosa, come sempre, la
partecipazione di pubblico
agli incontri, Sergio Chiamparino ha spiegato: «Attraverso Finpiemonte e Fingranda noi abbiamo il 18
per cento delle azioni della
società, e non abbiamo in-
2
L’aeroporto di Levaldigi
tenzione di far vivere quella
società che l’anno prossimo
avrà sicuramente un deficit». La sua posizione è netta. Dice ancora il presidente Chiamparino: «Non ho
niente contro l’aeroporto di
Cuneo Levaldigi, ma deve
vivere non con soldi pubblici della Regione». Chiamparino pensa piuttosto al
potenziamento dello scalo
«Sandro Pertini» di Torino.
«Meglio sarebbe - sottolinea sempre dal palco della
Festa democratica - un’integrazione con lo scalo di
Caselle». E a questo proposito annuncia subito una
proposta concreta: «Mettiamo i soldi oggi destinati a
Levaldigi per finanziare le
iniziative di promozione di
Caselle».
[M.TRO.]
ALL’UNIVERSITÀ
lancio corrente a meno che non
si adotti nuovamente il sistema
di prendere in giro le famiglie e
non dare sufficiente copertura,
aprendo così nuovi “pagherò”».
Modello da cambiare
L’assessore cosi’ si impegna a
«predisporre un piano annuale
che, nel rispetto della libera scelta educativa e dei principi della
legge 28 del 2007, consenta di
pubblicare un bando con risorse
veramente disponibili nel bilancio e adeguate a coprire il reale
fabbisogno». Il primo passo dovrebbe essere la «revisione delle
fasce Isee (oggi si ottiene un contributo con un tetto massimo di
40 mila euro) che tenga conto del
mutato quadro delle risorse e di
condizione socio economica delle famiglie». Questo potrebbe poi
portare ad «una modifica del
modello che riprenda, ad esempio, il sistema di finanziamento
adottato per le scuole di infanzia
paritarie».
Confronto aperto
Insomma, il confronto è aperto e
Pentenero vuole coinvolgere non
solo la conferenza sul diritto allo
studio ma l’intero Consiglio regionale a partire, naturalmente
dal Pd: «ma senza difese di una
posizione o dell’altra per interessi elettorali a scapito di un servizio che dobbiamo garantire a
tutti gli studenti».
al Campus
per parlare
di riforma
MARIA TERESA MARTINENGO
La settimana che precede
l’inizio dell’anno scolastico, lunedì prossimo, si caratterizza
per almeno due importanti
occasioni di riflessione sulle
prospettive del sistema istruzione a Torino e in Italia. Domani il Campus Einaudi ospiterà la giornata conclusiva
della V Conferenza Regionale
della Scuola promossa da Forum Educazione Scuola del
Piemonte con Gruppo Abele,
Pracatinat, Fondazione per la
Scuola della Compagnia di
San Paolo, assessorato all’Istruzione della Provincia,
Ce.Se.Di., assessorato alle Risorse Educative della Città.
Mercoledì sera alla Festa
Democratica, al centro dell’attenzione di dirigenti ed insegnanti ci sarà il piano del
governo Renzi. Al dibattito
sarà presente, con l’onorevole
Umberto D’Ottavio e l’assessore regionale all’Istruzione
Gianna Pentenero, il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi. La Conferenza 2014,
che prende il via nell’aula magna del CLE di lungo Dora
Siena 100 alle 8,30 e prosegue
fino alle 18 con una serie di tavoli tematici, ha come obiettivo quello di passare dal ragionamento generale sul cambiamento all’approfondimento
dei parametri che si ritengono
determinanti per l’innovazione e per il rilancio del sistema
educativo.
«La conferenza si è sviluppata nella primavera in 35 focus/interviste che hanno
coinvolto insegnanti, dirigenti, studenti, genitori, educatori, amministratori» spiega
Domenico Chiesa, presidente
del Forum Regionale. «Si è
cercato di riconoscere e valorizzare alcune esperienze didattiche positive in riferimento alla qualità dell’apprendimento, realizzate nelle scuole
della regione, incontrandone i
protagonisti». Idee, esperienze, problemi e proposte, sono
stati raccolti in un Quaderno
di documentazione che servirà come spunto per il seminario. Una curiosità: il quaderno
curato da Chiesa è stato intitolato in tempi non sospetti
«La buona scuola», proprio
come il piano voluto da Renzi
e dal ministro Giannini.
1
Un lettore scrive:
regioni italiane
hanno deliberato l’obbligatorietà di questa installazione che,
con varie proroghe, è poi arrivata al 2016. E’ possibile che la
Regione abbia il potere di imporre spese così elevate ai proprietari di alloggi e ai condomìni, indipendentemente dal già
esoso Stato? Si parla di cifre
che arrivano anche ai
1000/2000 e più euro per appartamento, specie negli impianti vecchi, dove si devono fare anche modifiche profonde e
complicate. E poi si aggiunge il
costo semestrale o annuale della lettura, tutt’altro che minimo. Sono cifre notevoli che non
tutti sono in grado di pagare,
per un risparmio che è irrisorio, se non nullo. Se qualcuno
non ha gli euro che accade?
Nonleinstalla?Possibilechesia
così facile, da parte delle autorità, rovinare l’economia domestica e portare alla disperazione intere famiglie? Spero che
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2 «Poche
1
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1
qualcuno, dotato di buon senso,
si metta, finalmente, una mano
sulla coscienza e la smetta di imporre spese su spese solo perché
sta là, seduto come un re assoluto, su un alto scranno e guadagna
cifre enormi, potendosi permettere tutto. Ma non è così per tutti,
lo capisce?».
G.R.
Un lettore scrive:
2 «La proposta fatta la scorsa
settimana di esporre a La Venaria Reale, in occasione dell’Expo
2015, il dipinto La nascita di Venere di Botticelli, sembrerebbe
essere stata cassata dal diretto-
re del museo degli Uffizi di Firenze, sostenendo che, se esposta a
La Venaria, i turisti, soprattutto
quelli provenienti dall’estero,
non avrebbero più avuto la possibilità di ammirarla. In realtà la risposta del direttore è un po’ “debole”, perché sarebbe sufficiente
pubblicizzare l’evento e informare tempestivamente i turisti che,
per alcuni mesi, il quadro non sarà visibile a Firenze ma a La Venaria. In fin dei conti, l’Italia turistica non si limita solo alle città di
Roma, Firenze o Venezia. Inoltre, volendo, alla Venere di Botticelli si potrebbe anche affiancare
l’altra Venere, quella attribuita
alla scuola del Botticelli che, non
tutti lo sanno, si trova alla Galleria Sabauda di Torino in modo
da pubblicizzare così anche i musei torinesi».
GIULIO ARTOS
Una lettrice scrive:
2 «Ho una mamma novanten-
ne, che dopo la solita rottura del
femore con conseguente intervento chirurgico, non si è più ripresa completamente, è allettata,deveessereimboccata,lavata;
insomma accudita come fosse un
bimbo piccolo.
«Tutto questo la facciamo io e
mio marito, ma anche noi non
siamo più due giovincelli, la fatica
è grande, ma l’amore di più. Siamo pensionati, fortunatamente
con una pensione discreta, ma le
cose che occorrono per la mamma: le medicine che il servizio sanitario non passa, gli integratori
alimentari, le creme perché non
vengano le piaghe, la lozione per
rinfrescarelapelle,icerottiperle
piccole escoriazioni, ecc. ecc, la
cintura che la assicura al letto di
notte perché non cada, un’altra
cintura perché non cada dalla sedia a rotelle, il cuscino anti decubito sono cose costose. Costose e
che il Servizio Sanitario non passa o passa solo in parte, noi riu-
sciamo a fare tutto ugualmente,
ma chi non ha le nostre, anche se
limitate, possibilità come fa? Tutti i politici della Regione, del Comune e dello Stato che si sono
fatti rimborsare le cose incredibili che abbiamo letto sui giornali
hanno pensato che quello che loro hanno indebitamente percepito è andato a scapito di persone
come la mia mamma? Ci sarà
qualcuno che proverà un po’ di
vergogna? Le persone molto anziane spesso non hanno più chi si
occupa di loro o hanno parenti
che non hanno le possibilità di occuparsi di loro, se gli amministratori della cosa pubblica amministrassero “con la diligenza del
buon padre di famiglia” e non
pensassero solo al proprio tornaconto, vivremmo tutti meglio e
più sereni».
SILVIA COSTAMAGNA
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
12 45 67 18
7
46 .Cronaca di Torino
LA STAMPA
.LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
LA RASSEGNA
MiTo superstar
tra la Grande Guerra
e il ritorno di Noseda
E domani al Regio s’insedia il nuovo vertice
Sabato forse l’addio del direttore dimissionario
GUIDO NOVARIA
Cartellone beffardo. Nella
settimana in cui MiTo dà
spazio non solo alla musica
della Grande Guerra ma anche al cinema in occasione
del centenario dell’inizio del
primo conflitto mondiale, il
concerto di sabato prossimo
vedrà il ritorno sul podio del
Regio del direttore musicale
dimissionario Gianandrea
Noseda. Domani,intanto, è
previsto l’insediamento del
nuovo Consiglio d’indirizzo
del Regio, dove appare scontata la riconferma del sovrintendente Walter Vergnano.
Tutto questo con Noseda
impegnato in teatro nella registrazione di un cd, mentre
qualche piano più su, si consumerà l’ultimo atto della
guerra con armi non convenzionali fra Vergnano, i suoi
nuovi alleati del cda e la bacchetta milanese.
Bacchette protagoniste
Ovazioni,ieri sera al Lingotto,per Yuri Temirkanov, mentre sabato Noseda (sopra) dirigerà
la «sua» orchestra; senza dimenticare la fanfara alpina diretta da Marco Calandri (a sin.)
REPORTERS
intercalati da letture di Luca
Occelli. Esauriti da giorni i 320
posti al Piccolo Regio con una
trentina di spettatori ad affollare la biglietteria, sperando in
qualche defezione.
Sul grande schermo
Alpini schierati in teatro
Ma torniamo a MiTo che ieri
ha visto le prime truppe invadere il (Piccolo) Regio. Erano
gli alpini della fanfara della brigata Taurinense, guidati dal
maresciallo Marco Calandri,
applauditissimi interpreti di
un concerto con celebri brani
della Prima guerra mondiale
REPORTERS
REPORTERS
Oggi prende il via la rassegna
cinematografica realizzata in
collaborazione con il Museo
Nazionale del Cinema. Alle 16
si proietta «Joyeux Noël, una
verità dimenticata dalla storia» di Christian Carion. Saranno proposte otto pellicole
che hanno saputo raccontare i
valori del pacifismo e dell’inu-
tilità di qualunque conflitto.
Momento di tregua (e di
standing ovation), ieri sera al
Lingotto con Yuri Temirkanov
alla guida della Filarmonica di
Grande attesa per
Martha Argerich,
mercoledì sera,
ospite dl Lingotto
San Pietroburgo, la città russa
dove, qualche settimana fa, era
sembrato che fra Noseda e
Vergnano, fosse scoppiata la
pace. A proposito di bacchette
celebri, da ricordare che domani, alle ore 16, nella Biblioteca Musicale «Andrea Della
Corte», corso Francia 186,
s’inaugura al mostra documentaria in occasione del centenario della nascita d Fulvio
Vernizzi, che fu a capo delle orchestre della Rai, in particolare di Torino, e inaugurò il ricostruito Teatro Regio, prendendo il posto di un altro Gianandrea, (direttore designato) che
di cognome faceva Gavazzeni,
e di Vittorio Gui (direttore indisposto) Giangiorgio Satragni sarà l’animatore della presentazione del «Fondo Verniz-
zi» donato dagli eredi alla Biblioteca «Della Corte».
Conservatorio delle Alpi
Torniamo all’argomento Grande Guerra per segnalare giovedì,ore 21,all’auditoriun Rai il
concerto dell’Orchestra e del coro Sinfonico di Milano, diretti da
Zhang Xia.
Nello stesso «contenitore»,
sabato pomeriggio, ore 17, il
coro della Sat di Trento, definito da Massimo Mila «il Conservatorio delle Alpi», proporrà i canti degli alpini della
guerra in montagna.
Poche ore dopo, alle 21 al Re-
gio, si rivedrà dunque Noseda
in un programma dedicato a
Respighi e soprattutto a Rossini, già presentato ai festival di
Stresa, Ravello e Edimburgo.
Potrebbe essere la serata del
congedo tutto «rossiniano» di
Noseda, dopo il cda di domani.
Ma oltre alle grandi e piccole
guerre, la seconda settimana
di MiTo porterà a Torino, mercoledì sul palco del Lingotto, la
grandissima pianista Marta
Argerich, con l'Orchestra giovanile dello Stato di Bahia.
Ma è Noseda l’uomo-MiTo
della settimana. E lui - con l’onnipresente moglie - lo sa bene.
“Mi piace farmi stregare
dall’aura esoterica di Torino”
Arisa,la vincitrice di Sanremo, stasera a Moncalieri per Ritmika
Intervista
Nuovo
album
per cui vive di tre fasi: una
post rock, legata a “Controvento” e alle cose nate con
Cristina Donà e Saverio Lanza, poi c’è una parte centrale
più emotiva e un finale che sale di ritmo”.
Arisa,
la cantante
lucana
di natali
genovesi,
prosegue
la cavalcata
del tour
«Se vedo te»,
ispirato
all’omonimo
album
uscito
a febbraio
Proporrete anche qualche cover?
PAOLO FERRARI
E
«Sì, da “Personal Jesus” dei
Depeche Mode a “Loosing My
Religion” dei R.E.M., passando per “Sweet Dreams” degli
Eurythmics. Giochiamo a fare
dei mash – up, in pratica ogni
canzone famosa, ormai quasi
sacra della storia del rock, si
fonde con un pezzo di musica
leggera italiana per svelare
analogie sorprendenti».
ntra nel vivo stasera la
rassegna «Ritmika” di
Moncalieri, che alle 22
al 45° Nord propone il concerto gratuito di Arisa. Vincitrice dell’ultimo Festival di
Sanremo con la canzone
Che spazio ha Torino nel suo
“Controvento”, la cantante
cuore, ci sono amici, ricordi,
lucana di natali
sensazioni che rigenovesi proESPERIMENTO collega alla nostra
segue la cavalcittà?
«Fondiamo «Mi
affascina la
cata del tour
classici rock sua aura esote“Se vedo te”,
e musica leggera» rica, è una città
ispirato all’omonimo almisteriosa che
bum uscito a febbraio.
spero di scoprire sempre di
Ci parli del concerto, che più. Lavorando con Carlo
impatto cercate col grup- Rossi a Cavoretto ho scoperto la collina e la campagna
po?
«Non può essere omogeneo che la circondano, ci sono poperché in questi anni ho sti fantastici».
spaziato tra troppi generi,
L’ultimo disco ha sancito
l’amore tra lei e la scena indipendente italiana, con CristinaDonàeDentetragliautori:
come è nato questo interesse
reciproco tra ambienti di solito diffidenti tra loro?
«Per fortuna sta crollando il
muro che separava loro, un po’
intellettuali e raffinati, da noi,
che arrivando da Sanremo o
dai talent eravamo un po’
snobbati. Ci siamo resi conto
che la musica è una sola, è la
nostra passione comune, e ciascuno nel suo ambito cerca di
farla meglio che sa e con tutta
l’onestà intellettuale che merita chi la ascolta».
ALLO STADIO OLIMPICO
Domani è la notte di Ligabue
1 L’appuntamento è per domani alle 21,30 quando sul palco
allestito all’Olimpico salirà Luciano Ligabue per l’ultimo grande
concerto dell’estate. Poi la stagione firmata «Setuplive» proseguirà al Palaolimpico e presto potrebbe arricchirsi di nuove star.
detto, detesto il rap sessista,
quella è davvero spazzatura».
venterò una collezionista, me
lo prefiggo da tempo».
La collaborazione con i Club
Dogo era inattesa, che idea
ha del rap italiano spesso
emarginato dalla critica?
Tra qualche giorno ci sarà a
Torino la Fiera del Disco, con
migliaia di 45 e 33 giri di vinile: ama il vecchio giradischi, i
solchi, le puntine?
Quali sono i suoi progetti per
la stagione 2014 / 2015?
«Credo sia il linguaggio più
innovativo di cui dispone oggi
il pop italiano. I ragazzi si sentono rappresentati da gente
come i Club Dogo, e se la critica storce il naso prende un
granchio: ci sono basi musicali elaborate, innovative. Ciò
«Sono cresciuta ascoltando i
primi 45 giri nel mangiadischi
di mio nonno, per cui sento il
fascino di quel mondo. Però il
vinile è da gustare in casa, e io
una casa quasi non ce l’ho, sono sempre in giro. Un giorno,
quando starò più ferma, di-
«Chiudo il tour a dicembre a
Roma e Milano, ma tanto non
mi fermo mai. La musica è la
mia vita, e vedere che testi mi
propongono gli autori, impostare il lavoro per il disco nuovo
è un piacere, non sento mai il
bisogno di staccare del tutto».
45° NORD, MONCALIERI
VIA POSTIGLIONE 1
TEL: 011 / 681.11.84
1
23 56 71 28
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
.
47
PORT
S
Tennis, Sonego stupisce al challenger di Biella
La storia più bella delle qualificazioni del Pulcra Lachiter
Challenger (montepremi da 42.500 euro), in corso a I Faggi di
Biella, la scrive Lorenzo Sonego. Il diciannovenne torinese, dopo
aver sconfitto all’esordio Adelchi Virgili (1-6, 7-5, 6-1), ieri si è
ripetuto superando la tds numero 1, il monegasco Benjamin
Balleret (388 Atp) con il punteggio di 6-7 (5), 6-1, 6-2.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
SOFTBALL
La Loggia fabbrica di campionesse
La cittadina festeggia le regine d’Europa. Il patron: “Cercheremo di ospitare la prossima Champions”
La storia
ALBERTO DOLFIN
LA LOGGIA
L
a Loggia ha abbracciato le sue
regine d’Europa.
Qualche minuto
prima delle 17 di
ieri, il Rhibo ha fatto ritorno
a casa dalla vittoriosa trasferta di Montegranaro ed è
stato accolto con applausi e
striscioni dagli abitanti del
comune torinese, pronti a
festeggiare il terzo trofeo in
due anni conquistato dalle
loro paladine. In una settimana, da cenerentola del
torneo di Montegranaro, la
formazione loggese si è tramutata in una vera e propria
macchina da guerra, demolendo avversarie che sulla
carta sembravano essere
fuori portata e conquistando così la Coppa Campioni
del softball.
REPORTERS
Cori, bandiere e clacson a La Loggia al rientro della squadra
Preparazione mirata
Le tre settimane di lavoro
intenso sul campo di via Don
Luigi Sturzo 40 con doppie
sedute di allenamento e la
dieta mirata per tutto il mese di agosto e durante la manifestazione hanno portato
ad un risultato insperato.
«Dopo la finale, siamo andati a festeggiare con la squadra e le ragazze erano quasi
incredule quando sulla tavola hanno visto affettati e patatine», racconta con un
REPORTERS
La squadra del Rhibo La Loggia con il tricolore e la coppa d’Europa sul diamante di via Sturzo
sorriso Giorgio Bonaguro, da
un anno presidente della società. «Nulla arriva per caso.
Tutto è stato costruito a tavolino nei minimi dettagli, come
ad esempio la scelta di non
tesserare una lanciatrice
straniera per la Coppa Campioni, preferendogli la migliore in Italia, Greta Cecchetti,
che nulla ha da invidiare alle
professioniste - prosegue il
numero uno del Rhibo -. Il
successo in un torneo così
lungo e stancante esalta l’unità di squadra e un meccanismo oliato alla perfezione».
Lo sport della città
Un piccolo, grande miracolo,
dunque, frutto di una programmazione mirata e atten-
ta ad ogni aspetto, sin dalle
giovanili. Anzi il reclutamento è ancora più «selvaggio»,
come spiega Alessia Di Maio,
cresciuta nel vivaio del club:
«Qui a La Loggia il softball è
lo sport principale e ricordo
di aver cominciato sin dalla
prima elementare, anche perché la scuola è proprio davanti al campo di gioco, per cui
nelle ore di ginnastica ci giocavamo spesso». Le fa eco
Giorgia Necco, anche lei loggese doc, che ha trascorso gli
ultimi quattordici anni con la
casacca biancoviola: «Maria
Grazia Barberis mi ha seguito
sin da quando ero una bambina e mi ha fatto quasi da babysitter sportiva nella mia crescita sul diamante. Speriamo
che questi nostri successi avvicinino sempre più ragazze
al softball».
Prossimi obiettivi
All’attenzione per il settore
giovanile si aggiunge poi il
supporto del Comune, che versa un contributo annuale per
la gestione del campo sportivo
e dello sponsor principale,
l’azienda che fabbrica ricambi
BASKET
faccio un grande in bocca al
lupo in vista della serie A2: so
che già l’anno scorso ha sfiorato la promozione, magari
andrà meglio tra qualche mese. Io, da parte mia, cercherò
il bis con tutte le mie forze visto che San Antonio non è mai
riuscita a bissare un titolo vinto. Gli Europei con l’Italia? Ci
penserò più avanti».
Un passo per volta, come è
giusto che sia. Un passettino
intanto lo ha fatto anche la
Manital Pms, vincitrice a Fossano contro la Novipiù Casale
(68-59) nella seconda amichevole stagionale: pur senza
Amoroso – fermato precauzionalmente per un fastidio a un
ginocchio – e con Rosselli in
campo nonostante una vistosa
fasciatura alla mano sinistra, i
gialloblù hanno avuto la meglio sui pari categoria grazie a
un match in crescendo: ottimo
l’esordio di Lewis (17), bene
anche Fantoni sotto canestro e
Giachetti in regia (24 di valutazione). Ancora timoroso invece Berry, al di là dei soli cinque
punti segnati. Marcatori Pms:
Giachetti 14, Mancinelli 6,
Lewis 17, Viglianisi 2, Berry 5,
Vangelov 2, Fantoni 13, Rosselli, Gergati 9.
Super Belinelli: “Stupito dall’affetto di Torino
Al mio amico Mancio auguro la promozione”
DOMENICO LATAGLIATA
Alle 17,25 scende dalla macchina che lo ha accompagnato in piazza Castello. Vetri
oscurati, ma nessuna voglia
di comportarsi da vip: Marco
Belinelli è un campione Nba,
ma non ha perso la disponibilità di quando era un ragazzo
che sognava il salto al di là
dell’oceano. Torino, tappa
dell’Nba 3X, lo accoglie alla
grande: le richieste di autografo e di foto si sprecano, lui
non si nega ma c’è comunque
un protocollo da rispettare.
Tra le sue braccia il Larry
O’Brien Trophy, ovvero il
trofeo che ogni anno viene
consegnato alla squadra vincitrice del titolo: «Ne voglio
un altro, nessun dubbio».
Primo italiano a riuscirci, ha
lavorato tutta l’estate per il
bis e «per esser ancora più
protagonista durante i playoff.
Il rinnovo del contratto con
San Antonio? Non abbiamo
ancora cominciato a parlarne,
ma è ovvio che spero accada
presto. Nel frattempo mi godo
questi momenti in cui sono
l’ambasciatore del basket Nba
e degli Spurs, una franchigia
che non smetterò mai di ringraziare per quello che mi ha
permesso di vivere».
In attesa di indossare
l’anello da campione la sera
del 28 ottobre, lo attendono
ancora una ventina di giorni
di Italia prima di ripartire per
gli States. Gli appassionati torinesi hanno beneficiato di un
«unicum» mica da poco e di
una dedica particolare da parte di un ragazzo cui pochi davano credito quando ha deciso di tentare la strada degli
REPORTERS
States: «E’ la mia prima volta
qui e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla città e
dalla passione per il basket
che si tocca con mano. Non seguo molto i campionati italiani, ma nella Pms gioca il mio
amico Stefano Mancinelli cui
componenti per le automobili.
«Giovanni Germano, che è anche il nostro presidente onorario, ci ha dato un grosso aiuto
per la Coppa Campioni, evitando che si creasse qualunque tipo di problema logistico
che avrebbe potuto distogliere
le ragazze dall’obiettivo principale – spiega Bonaguro -. Visto l’entusiasmo che si è scatenato attorno a noi, parlerò nei
prossimi giorni con il presidente regionale della Fibs,
Marco Mannucci, per organizzare la prossima edizione della
manifestazione continentale
proprio qui a La Loggia. Nel
2015 Torino e provincia saranno l’ombelico dello sport europeo, dopo tre successi in trasferta, sarebbe bello festeggiare davanti al nostro pubblico».
Bagno
di folla
Marco
Belinelli
con il trofeo
Nba ieri
in piazza
Castello
REPORTERS
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48 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
CICLISMO
Ciardo conquista la vittoria
nella gara più difficile
FRANCO BOCCA
Dopo aver fin qui collezionato
un posto d’onore e sei terzi
posti nella sua prima stagione
fra gli Juniores, Stefano Ciardo ha finalmente trovato la
sua grande giornata. Il cambianese della Vigor, 17 anni,
ha rotto il ghiaccio imponendosi per distacco nel G.P. Comune di Pombia, nel Novarese, cui hanno preso 137 concorrenti, capeggiati dal campione italiano della categoria,
il bergamasco Davide Plebani, e dal tricolore a cronometro, il verbanese Filippo Ganna. «E pensare - confessa Stefano - che all’inizio le sensazioni non erano per niente
buone. Non sono riuscito ad
inserirmi nella fuga promossa da Plebani e Ganna e ad un
certo punto ho temuto che la
corsa fosse ormai decisa».
Con il passare dei chilometri,
però, Ciardo - che si accinge a
Il cambianese ,mai
primo finora, s’impone
a Pombia davanti
alla nonna «amuleto»
frequentare la quarta liceo
scientifico a Carmagnola - ha
ritrovato il colpo di pedale dei
giorni migliori, che lo scorso
anno gli aveva permesso di
collezionare nove vittorie e di
piazzarsi al terzo posto nella
classifica nazionale di rendimento degli Allievi. Uscito
tutto solo da un plotoncino di
inseguitori, il cambianese ha
raggiunto i fuggitivi all’inizio
del quinto dei sei giri in programma, un insidioso anello
di 19 chilometri, e poco dopo
ha sferrato d’attacco decisivo.
Approfittando di un attimo
di indecisione degli avversari,
Stefano ha aumentato il suo
margine fino al traguardo, dove ha preceduto di 1’ il milanese Raul Colombo e di 1’55’’ il
Pista
Domaniiltitolo
regionaleAllievi
MOUNTAIN BIKE
A Sauze
dopo 8 prove
trionfa
un italiano
ALMA BRUNETTO
Sauze d’Oulx ha vissuto l’ultima prova del calendario di super enduro riservato alle
MTB. Duecentotrenta iscritti
e 8 prove speciali sono andati
in scena per la Super Enduro
Pro, che ha avuto come base
logistica il bike park. I partecipanti provenienti da Irlanda, Francia, Svezia, Svizzera,
Nuova Zelanda, Germania,
Portogallo, Slovenia, Polonia e
varie regioni italiane hanno
apprezzato la bellezza e la difficoltà del percorso. I bikers
hanno alternato tratti di trasferimento pedalato, discese
mozzafiato e spostamenti in
1 Si svolge domani a
San Francesco al Campo
l’ultima riunione stagionale su pista, durante la
quale verrà assegnato il titolo regionale della velocità Allievi, che non potè
essere attribuito, a causa
della pioggia, lo scorso 23
luglio. E’ favorito il braidese Marco Corino, con buone possibilità di ben figurare per i torinesi Manuel
Incardona, Simone Bevilacqua e Nicolò Vitillo. Le
gare avranno inizio alle 15
e vedranno in gara anche
Sbloccato
Stefano Ciardo ha inflitto un distacco di un minuto
al milanese Colombo, ottenendo il primo sigillo stagionale
Sofia Cilenti
Giovanissimi, Esordienti e
Juniores di entrambi i sessi. Al termine della riunione verranno proclamate
le società vincitrici del
campionato regionale a
squadre per ciascuna categoria: tra gli Esordienti
e Allievi maschi è nettamente in testa la Rostese.
Scenderà in pista anche
Sofia Cilenti, la 19enne di
Quincinetto che, dopo
aver sconfitto il linfoma di
Hodgkin, è tornata a correre su strada due settimane fa . Sofia disputerà i
500 metri da fermo e il
pubblico di San Francesco
gli tributerà l’applauso
più caloroso.
[F.BOC.]
le Rocce Nere di Sauze
primo gruppo inseguitore.
Comprensibile il suo urlo liberatorio lanciato subito dopo
aver tagliato il traguardo, coronando una fuga solitaria di 25
chilometri.
«E’ una vittoria lungamente inseguita - afferma il cambianese - che dedico alla memoria di Renzo Mattio, il padre del mio direttore sportivo
Guido, cui ero molto affezionato, nonchè alla mia nonna materna Mariuccia, che da quando corro in bici è venuta solo
due volte a vedermi: l’anno
scorso a Paesana e ieri a Pombia. Ed ho vinto in entrambe le
occasioni. Dovrò convincerla
a venire più spesso!».
Tra gli altri torinesi in gara,
9° posto del rivolese Federico
Burchio, che proprio in questa
gara l’anno scorso era rimasto
vittima di una rovinosa caduta, 12° il torinese Umberto
D’Onise e 14° il pecettese Giorgio Ghiron.
Rostese, tanti piazzamenti.
Nella gara per Allievi di Castelletto Cervo, nel Biellese, vinta
dall’ossolano Andrea Bartolozzi, l’unico torinese inseritosi
nella top ten è stato Lorenzo
Piglia, della Rostese, 9°. E arrivano dal glorioso team di Rosta
anche i piazzamenti ottenuti
nella gara per Esordienti di Busto Arsizio: Edoardo Laino è 6°
tra i ragazzi del primo anno,
Marco Glauda e Federico Aimaro rispettivamente 6° e 8°
tra quelli del secondo anno.
seggiovia. La prova speciale
che viene considerata la più
lunga della storia, si è tenuta
dalla seggiovia Rocce Nere a
quota 2423 metri sino alla frazione San Marco, 8,1 km di
lunghezza per oltre 1.250 metri di dislivello. Marco Milivinti è stato il dominatore sin dalle prime prove. L’atleta di
Sondrio è specialista del
downhill ed è stato solo osteggiato dall’irlandese Greg Callaghan, giunto secondo, preceduto dal sanmarinese Nicola Casadei. Tra le donne testa
a testa tra la svedese Louise
Paulin e la neozelandese Gabby Molly, che si sono alternate. Vittoria della svedese che
fa poker, con la vittoria delle
altre tre prove del circuito.
Federica Di Sarra
TENNIS
Tricolori
2ª categoria
oggi le teste
di serie
DOMENICO LATAGLIATA
Hanno preso il via sui campi
in terra rossa del Circolo della Stampa Sporting di corso
Agnelli i Campionati Italiani
Femminili Individuali di seconda categoria: condizioni
meteorologiche permettendo, la finale è prevista per sabato prossimo (ingresso gratuito). Oggi, a partire dalle
ore 10, andranno in scena tutti i match di secondo turno
con debutto delle teste di serie che ieri sono rimaste a
guardare: la numero uno risponde al nome di Federica
Di Sarra, seguita dalla casalese Giulia Gabba e dalla torinese nonché padrona di casa
Stefania Chieppa, che ieri si è
aggiudicata il torneo Open al
DLF con la vittoria per 6-3 6-3
su Irina Smirnova, testa di serie numero 4 del tabellone
targato Sporting e quindi lei
pure giocatrice da tenere
d’occhio nella lotta per il titolo. A completare il quadro
delle favorite, ci sono poi Alice Canepa e Agnese Zucchini.
Al turno odierno, grazie alle vittorie di ieri, si sono nel
frattempo allineate le torinesi
Sofia Ragona (6-3 3-6 6-1 su
Giulia Costa) e Federica Sema (6-1 6-2 su Cristina Matera), la quattordicenne alessandrina Benedetta Ivaldi
(6-0 6-1 su Valentina Losciale)
e la lombarda Francesca Rumi (6-1 6-1 su Giulia Porzio).
ATLETICA
CALCIO A CINQUE
Osakue migliora ancora
Nuovo primato nel disco
Il Cld si coccola Lisa
azzurro Under 17
ENRICO ZAMBRUNO
Tanti meeting nel fine settimana in giro per l’Italia. Nella terza prova del Grand Prix
Lanci Fidal Piemonte, svoltosi a Novara, l’esperto chivassese Marco Lingua - tesserato per le Fiamme Gialle - ha
vinto la gara del martello con
71,54 metri. Ottima prestazione anche per la sisportina
Daisy Osakue nel disco: la junior torinese ha ottenuto il
primato personale con 47,97
(aveva 46,98, ottenuto ad
aprile proprio a Novara). Per
lei anche il successo nel peso
con 11,36 davanti per un solo
centimetro a Valentina Conversano del Cus Torino.
Ok anche Lorenzo Puliserti dell’Atl. Piemonte, che
con 56,15 si piazza al secondo
posto nel martello, conqui-
stando poi il successo nel peso
con 13,39. Nel disco da segnalare il 43,35 di Pietro Bruna
dell’Atletica Piemonte, che nel
peso piazza dopo un lancio di
14,55. Nella categoria assoluti
del disco successo per Simone
Conto dell’Atletica Canavesana con 40,14. Infine, nel mar-
Nei vari meeting
buone prove di Icardi
e Contran nei 5 mila
Gaietti e Pira nomi nuovi
tello allieve, successo per Eleonora Gajetti (Atl. Piemonte)
con 41,24 e per Katiuscia Pira
(Sisport Fiat) nel giavellotto
con 33 metri.
A Brugnera, nel decimo Meeting Internazionale, ottima
prova nei 5000 metri per il
Eclettica
La sisportina
Daisy Osakue
(qui durante
una gara ad
ostacoli) ha
stabilito il suo
nuovo personale nel lancio del disco:
47,97 mt
cussino Stefano Guidotti Icardi che chiude la sua prova in
14’15”05, nuovo primato personale che migliora il precedente
di 14’15”56 ottenuto a luglio a
Rovereto. Per lui vittoria davanti agli africani Nihorimber,
Boniface Kiprop e James Kibet, rispettivamente al traguardo in 14’15”35, 14’15”50 e
14’18”56. Sulla medesima distanza esordio per lo junior
Umberto Contran (Atl. Piemonte), che con con 15’09”20
si è piazzato all’undicesimo posto dimostrando buona dimestichezza anche sui 5000.
Domenica prossima il clou
sono i Mondiali di corsa in
montagna a Casette di Massa.
Quattro i piemontesi convocati: Alice Gaggi, Elisa Desco
e i gemelli Bernardi e Martin
Dematteis.
Prosegue la preparazione
del Cld Carmagnola in vista del suo secondo campionato consecutivo in serie A2, che inizierà sabato
27 settembre con la trasferta di Arzignano. La
truppa guidata da Lino Gomes si sta allenando dal 18
agosto, ed ora dopo tanta
fatica è anche arrivato il
tempo dei primi test amichevoli. Infatti i gialloneri
domani alle ore 18,30 al palazzetto dello sport di Caramagna affrontano la corazzata Asti, uno dei club
più importanti del campionato di serie A.
Intanto il giovane Giorgio
Lisa, fino a mercoledì, è a
Foligno perché convocato
nella Nazionale under 17 insieme ad altri 18 calciatori.
Gli altri atleti piemontesi
chiamati in azzurro sono gli
astigiani Rey Karaja ed Emanuele Occhiena.
A proposito di amichevoli,
domenica prossima al palasport di Druento si svolgerà
la quarta edizione del torneo
AMMP, organizzato dai Bassotti. Ormai un tradizionale
appuntamento della pre-season, la manifestazione avrà
come prima semifinale alle
ore 10 Sporting Rosta-L84,
mentre alle 11,30 la seconda
vedrà opposti i padroni di casa dei Bassotti ai liguri dell’Ospedaletti. Nel pomeriggio le finali: match per il terzo posto alle 15 e per la vittoria alle 16,30.
Il campionato di serie B,
che vedrà protagonisti Bassotti, Sporting Rosta e anche
il Castellamonte, partirà sa[E.ZAM.]
bato 4 ottobre.
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LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
PALLAVOLO
“A Chieri il volley è religione
Siamo forti, puntiamo i playoff”
Intervista
«N
Sul mercato vi siete mossi alla grande.
«Sappiamo di essere forti. Abbiamo una rosa in gran parte
rinnovata e soprattutto all’inizio sarà necessario trovare i
giusti equilibri».
Una squadra ancora da
amalgamare?
«Certo, ci sono giocatori come
Beatrice Francesconi e Ylenia
Migliorin che lo scorso anno
giocavano opposto e in questa
stagione dovranno adattarsi
al ruolo di banda. C’è da trovare gli automatismi sul campo.
Dovremo imparare a conoscerci».
Ci pensa alla serie A2?
«Noi vogliamo confermare
quanto di buono fatto lo scorso anno. Il nostro obiettivo sono i playoff, poi si vedrà».
Coppa
dal 20
settembre
Il campionato di serie C
e D inizieranno
il 18 ottobre,
prima tre
turni
di Coppa
Piemonte
SERIE C
OSCAR SERRA
CHIERI
on abbiamo
paura di
nessuno,
ma guai
a fare proclami prima dell’inizio, si rischiano figuracce».
Max Gallo, 44 anni di Savona,
per la quinta stagione consecutiva siederà sulla panchina
del Fenera Chieri ’76 di volley,
tra le più accreditate a una B1
di vertice, dopo i playoff ottenuti lo scorso anno e la finale
di Coppa Italia sfuggita per un
soffio. Dopo due settimane di
preparazione a Biella, la squadra è pronta a rientrare alla
base dove mercoledì sarà impegnata nel primo test di precampionato contro il Collegno
Cus Torino di Vittorio Bertini.
Piemonte Sport .49
.
Sorteggiati gironi e calendari
Collegno e 2D Lingotto
uniche torinesi nel gruppo B
ENRICO ZAMBRUNO
Gallo, quinta stagione in biancoblù
Il savonese Max Gallo, 44 anni, si appresta a guidare
per il quinto anno di fila le biancoblù del Chieri ’76
Notizie dai ritiri
La37ennePaggifirmaperOrnavasso
LilliputinamichevolecontroRedVercelli
1 La grande carriera di Pao-
la Paggi continua. La 37enne
eporediese, campionessa del
mondo nel 2002 con la Nazionale e vincitrice in carriera tra i
tanti successi anche di due
scudetti e due Champions League, riparte da Ornavasso. Per
la centrale piemontese si tratta della 17ª stagione consecutiva in serie A1, la prima con la
casacca delle “Api”. Mancava
dalla sua regione dalla stagione 2009-2010, l’ultima con
Novara. Nell’ultimo campionato ha prima indossato la
maglia di Forlì e poi da gennaio quella di Modena. Intanto in
serie B1 e B2 proseguono i raduni e gli allenamenti delle va-
rie squadre torinesi. Per la B1
femminile, domani la Lilliput
allenata da Massimo Moglio sempre più il Ferguson del club
visti i tantissimi anni a Settimo
Torinese - affronta alle ore
19,30 in un allenamento congiunto il Red Volley Vercelli,
formazione nella quale milita
l’ex Serena Olocco. Dal 21 settembre in avanti invece via alla
Coppa Italia: nel primo turno,
le settimesi faranno visita al Pinerolo, mentre l’altro match
del gruppo eliminatorio vedrà
di fronte Mondovì e Fenera
Chieri ’76. Il girone all’italiana
si chiuderà con la sesta e ultima giornata tra il 10 e l’11 ot[E.ZAM.]
tobre.
Chieri è storicamente abi-
tuata a masticare pane e pallavolo. È una piazza esigente?
«A Chieri il legame tra la città e
questa realtà sportiva è fortissimo, lo respiri ogni giorno, lo
vedi negli occhi dei tifosi che a
ogni partita casalinga riempiono il PalaMaddalene, nelle iniziative come quella dell’associazione Sostegno Chierese in cui
hanno avviato un progetto di
azionariato popolare».
Loscorsoannotretorinesiarrivarono a occupare le prime tre
posizioni della classifiche. Sono ancora loro le favorite?
«Certamente Settimo è ancora
una spanna sopra tutte: ha ingaggiato Midriano che sostituirà Bogliani nella prima fase, ha
un gruppo compatto che si conosce bene con atlete che giocano insieme da anni».
E poi?
«E poi ci siamo noi, Pinerolo,
l’Albese, Lodi, Mondovì. Ma
soprattutto io dico attenti a
Novara».
Come ogni anno, ieri mattina
nella sala riunioni dell’ATC
di corso Dante, a Torino, sono stati effettuati i sorteggi
dei gironi e dei calendari dei
campionati di serie C e D
maschile e femminile in vista
della stagione 2014-2015.
Una mattinata nella quale la
Fipav locale ha anche premiato gli atleti, i dirigenti e i
tecnici che si sono maggiormente distinti nel corso della
scorsa annata e più in generale nella loro carriera. Il
premio come miglior allenatore dell’anno è andato a
Massimo Moglio, che ha vinto per la quinta volta in carriera il Trofeo delle Regioni
con la squadra femminile,
presente al gran completo.
Il girone A della serie C
femminile vedrà otto squadre
torinesi presenti. Si tratta di
Chisola, Sporting Club Pinerolo, Santena ’95, PGS La Folgore, Parella, Calton, Lasalliano e Lilliput Settimo. Insieme a loro si uniscono Mondovì, Centallo, Cherasco, Savigliano, Alba e Cogne. Nel girone B invece i club locali sono due, e si tratta di Collegno
e 2D Lingotto, che affronte-
ranno via via Agil Novara,
Splendor Cossato, Valenza,
Chiavazza, Junior Casale Monferrato, Bellinzago, Alessandria, Ovada, Arquata, Oleggio,
Pavic Romagnano Sesia e S2M.
In serie C maschile, il girone
A propone cinque società torinesi: Pallavolo Torino, Parella,
Cus Torino, Lasalliano Santa
Giulia e Sant’Anna Pescatori
San Mauro. Le altre inserite
con loro sono Savigliano, Braida, Mondovì, Villanova, Alba,
Got Talent e Aosta. Questo è
l’unico girone dispari, con 13
squadre. Sono quattordici invece quelle nel B, comprese le
torinesi Caluso, Alto Canavese,
Valsusa Condove, Valli di Lanzo, Arti e Mestieri e Polisport
Maddalene, cui si aggiungono
Ovada, Biella, Novara, Acqui
Terme, Altiora, Domodossola e
Pavic Romagnano Sesia.
Prima dei campionati, al via
il 18 ottobre, in tre week-end
precedenti (20-21 settembre,
27-28 settembre e 4-5 ottobre)
si svolgerà il primo turno della
32ª edizione della Coppa Piemonte «Fratel Giovanni Dellarole». La seconda fase è stata
fissata per l’8 dicembre, mentre la fase finale è stata programmata per il 1 febbraio in
un luogo ancora da definire.
TROTTO
TIRO A VOLO
Sceicco mette in bacheca
il Gp Marangoni
Musolino è tricolore
battendo 156 avversari
ALMA BRUNETTO
VINOVO
Vinovo ha vissuto una giornata ricca di colpi di scena
tecnici ed emotivi, ad incominciare dal vincitore del
G.P. Marangoni. Un regalo
made in Torino e griffato scuderia Louisiana, Sceicco, diventato finalmente il leader
che tutti si aspettavano per
la generazione dei tre anni. Il
sauro guidato ed allenato da
Andrea Guzzinati è un soggetto determinato. Nel 2014
ha vissuto una stagione altalenante, pur rifacendosi in
Francia con belle prestazioni. Non era dato per favorito,
con il 6 in partenza, ma Guzzi
ha condotto la corsa con
freddezza e pazienza «E’ stato caotico districarsi – ha
commentato il driver – non
ho vinto con facilità».
Un pronti via ai nastri di
partenza con 15 cavalli, con la
prima annullata, tanto da far
innervosire uno dei favoriti,
Skyline Dany andato subito in
rottura e Specialess che rimane dietro. Una corsa convulsa
dove va all’attacco Superbo
Capar, superato successivamente da Sister Dany Bar e affiancata da Savannah Bi e Sceicco che gira al largo. Sull’ultima retta, dopo due parziali fulminei, scatta Guzzinati che approfitta dello spazio e raggiunge Sister Dany Bar. Al fotofinish arrivano nell’ordine Sceicco, un ritrovato Sing Hallelujah e Superbo Capar.
Nel Marangoni Filly, la corsa dedicata alle femmine sul
miglio, lo sprint è stato incerto
ed è stato risolto solo dopo
aver esaminato il fotofinish.
Solo per un soffio è stata inco-
Sceicco supera gli avversari sull’ultima retta
ronata reginetta Simona On,
interpretata dal driver, fresco
campione europeo, Roberto
Andreghetti. Momenti di emozione hanno accompagnato la
premiazione. La saura era la
pupilla del suo proprietario,
Walter Castellani, scomparso
recentemente. Seconda la favorita Saba del Ronco, guidata
da Enrico Bellei, e terza Sangria Bi con Maurizio Biasuzzi.
Il pomeriggio era iniziato
con una corsa curiosa. Nel premio Dunedin risultavano 5
iscritti, ma dietro all’autostart
si sono presentati in tre, per la
gioia degli scommettitori. La
scuderia Skinka, famosa per
essere una multiproprietà del
trotto, ha festeggiato sugli
spalti con l’imprevedibile vittoria di Morgex del Pri. Il cavallo affidato a Paolo Bojino,
ha condotto la gara sempre al
comando, chiudendo in 1’15”6.
Al Tiro a volo Rosatti di Ponso (Pd) si sono affrontati in
221 per contendersi il titolo
individuale nazionale di fossa
olimpica di seconda e terza
categoria. Una prova impegnativa durata l’intero
weekend dalle 7 alle 19 di sabato con sei serie e domenica
con due serie.
Alla rassegna tricolore si
sono presentati tiratori provenienti da ogni angolo d’Italia, i più lontani da Sicilia e
Sardegna, i gruppi più numerosi da Lombardia, Emilia
Romagna e Veneto. «L’evento è stato accompagnato da
un meteo favorevole – ha
commentato il coordinatore
Celestino Navarra e il livello
tecnico è stato molto elevato,
lo dimostrano i punteggi dei
finalisti». Il vincitore è stato
Mattia Polidori con 142 punti.
Alessandro Musolino
Tra i torinesi della società Carignanese i migliori piazzamenti sono andati a Dario Bolognesi e Pietro Caligiuri.
Sulle pedane di Castelfidardo (Ancona) in 157 si sono sfidati per i tricolori di prima categoria. Il titolo è andato al torinese Alessandro Musolino.
12 45 67 18
50 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
SERIE D
il punto
PAOLO
ACCOSSATO
Chieri, ed è subito delusione
Un rigore nella ripresa blocca la verve dei biancazzurri sconfitti dal Bellinzago
S
Serie D
Girone A
Chieri
1
Sporting Bellinzago
2
Borgosesia-Sestri Levante
0-3
Acqui-Rapallobogliasco
3-2
Asti-Insubria C.
0-2
Borgomanero-Oltrepovoghera
1-3
Chieri-Bellinzago
1-2
Cuneo-Novese
3-0
Chieri
S. Bellinzago
Derthona-Argentina
2-2
4-4-1-1
4-3-3
Lavagnese-Bra
5-1
Tunno, Aleksovki,
Pautassi, Benedetto, Prizio, Grauso,
Miello, Panepinto
(40’ st Pasquero),
Lazzaro, Scavone
(20’ st Gallo), Cimmarusti (1’ st Valenti)
Gilardi, Crepaldi,
Rizzon, Ciana (29’ st
Visciglia), Tos, Ghidini, Montingelli,
Rossi, Mazzini, Rebecchi (42’ st Scala),
Zurlo (10’ st Scienza)
Sancolombano-Pro Settimo
2-0
Vado-Vda Aosta S.
2-1
ALL. Zichella
ALL. Koetting
Classifica
SQUADRE
Lavagnese
Sestri Levante
Cuneo
Oltrepovoghera
Sancolombano
Insubria C.
Acqui
Vado
Bellinzago
Derthona
Argentina
Rapallobogliasco
Chieri
Vda Aosta S.
Borgomanero
Pro Settimo
Asti
Novese
Borgosesia
Bra
RETI: st 37’ Rossi (rig), 41’ Visciglia,
45’ Lazzaro
ARBITRO: Saia di Palermo
AMMONITI: Pautassi, Prizio, Ghidini, Zurlo, Rossi
SPETTATORI: 200
PAOLO ACCOSSATO
CHIERI
Amarissima è l’apertura di
campionato per il Chieri che
perde all’esordio pur cercando decisamente di più la vittoria rispetto allo Sporting Bellinzago. Se in un non certo
memorabile primo tempo lo
0-0 riflette bene la situazione
in campo, nella ripresa sono
Grauso e compagni a metterci
quel qualcosina in più ma Lazzaro è servito poco e non bene
e sotto porta la mira è decisamente da rivedere in casa
biancazzurra. Così il match lo
decidono gli episodi, o meglio
un episodio, quello del mani in
area di Prizio che offre agli
ospiti la combinazione della
cassaforte.
L’arbitro Saia se la prende
piuttosto comoda e si parte
con buoni quindici minuti di
ritardo. Nel Chieri Lazzaro è
l’unica punta con Scavone a
supporto. Grauso e Panepinto
fungono da frangiflutti in
mezzo al campo con Miello a
destra e Cimmarusti a sinistra. I biancoazzurri hanno
Ispirato
P
3
3
3
3
3
3
3
3
3
1
1
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V
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1
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1
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0
0
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P
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0
0
0
0
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0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
F
5
3
3
3
2
2
3
2
2
2
2
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1
1
1
0
0
0
0
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1
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0
2
1
1
2
2
3
2
2
3
2
2
3
3
5
Prossimo turno
Molto del gioco del Chieri passa dai piedi di Miello, neo acquisto del Chieri,
che sulla fascia ha prodotto spunti pregevoli ma non concretizzati dai compagni
14/09: Bellinzago-Sancolombano, Bra-Cuneo, Insubria C.-Vado, Novese-Acqui, OltrepovogheraAsti, Pro Settimo-Borgomanero, RapallobogliascoBorgosesia, Sestri Levante-Derthona, Vda Aosta
S.-Lavagnese, Argentina-Chieri
Passano i secondi e cresce lo
Sporting: Rebecchi non è l’ultimo arrivato, Mazzini è mobile
costringe Prizio ad avventurose
uscite ma i veri pericoli arrivano sempre in zona Miello. Il
Chieri prova anche a sfruttare
sui calci piazzati la lunghezza di
Prizio ma in fin dei conti la diligenza per tutta la frazione supera l’estro e la disciplina tattica impedisce ai portieri di mettersi in mostra. La ripresa si
apre con Valenti per Cimmarusti: la punta prende sul campo il
posto di Scavone che viene dirottato sulla fascia. Miello passa sulla sinistra ma i primi due
cross fuori misura non gli sono
amici. Chieri comunque più vivo anche grazie al brio di Valenti che al 10’ si incunea e crea la
prima occasione del match con
palla alta. Tunno è attento su
Rossi e la maggiore vivacità
della ripresa fa pensare ad un
match più aperto.
Il fatto è che a Lazzaro arrivano pochissimi palloni e la
punta si danna l’anima per
sponde spesso a vuoto e così è
Miello a sfiorare veramente il
gol al 23’ con una punizione di
sinistro ad un niente dal palo. Il
mancino di Miello carbura e al
26’ mira l’angolo lontano e per
un nulla sfiora l’eurogol. E’ il
Chieri a crederci di più ma
manca sempre l’ultimo passaggio e gli esiti non ripagano gli
sforzi prodotti. Anche tra il 34’
e il 35’ quando Lazzaro prima e
Panepinto poi si divorano l’1-0
di testa da pochi metri. Tristissimo è il calcio e il Chieri lo scopre al 37’ quando un innocuo
cross di Mazzini viene deviato
involontariamente con la mano
da Prizio per il rigore decisivo
di Rossi. E’ vero che la partita
finisce 2-1 ma il raddoppio di Visciglia in contropiede e la rete
di Lazzaro a tempo scaduto servono giusto per gli annali.
Spogliatoi
«Più cattivi sotto porta»
1 Ha perso Zichella ma sor-
ride ugualmente ed il motivo è
presto detto: «Per la prima volta dopo tanti anni di panchina
non sono arrabbiato dopo
una sconfitta. Certo, i 3 punti
mi mancano ma ho visto un
Chieri superiore agli avversari
e con ampi margini di miglioramento. Con il tempo siamo
destinati a crescere e all’esordio i miei mi sono piaciuti tan-
cambiato parecchio pelle sia
nella spina dorsale (Prizio per
Conrotto, Grauso per Lodi, Lazzaro per Sinato) sia sulle fasce
(Miello e Cimmarusti). Indizi
neppure troppo larvati fanno
pensare che parte delle fortune
del Chieri quest’anno passeranno dai piedi vellutati di Miello
to che ho poco da rimproverare loro. Lo Sporting Bellinzago
ha vinto senza provare a vincere ma questo è il paradosso del
calcio: noi abbiamo giocato
meglio e creato di più ma restiamo a mani vuote. Bene Panepinto e Miello che avrà modo di essere determinante appena sarà a posto fisicamente.
Dobbiamo servire di più e meglio Lazzaro, occorre essere
più cattivi sotto porta». [P.ACC.]
che al 15’ ricama un calcio d’angolo sul secondo palo sui cui interviene Panepinto per la conclusione laterale. Pautassi ha
corsa, Grauso in mezzo non si
discute, Panepinto corre per
due e l’avvio del Chieri si fa preferire perlomeno per la ricerca
della velocità nelle azioni.
Pro Settimo scivola alla prima uscita
L’espulsione di Didu le toglie il fiato
GIANNI DI FERDINANDO
SAN COLOMBANO AL LAMBRO
La Pro Settimo viene sconfitta sul terreno di gioco del
Sancolombano, al culmine di
una gara dai due volti. Primi
trentotto minuti di supremazia ospite, senza però trovare
la via della rete. Dopo l’ingenua espulsione per doppia
ammonizione di Didu, la gara
cambia e nella ripresa la
truppa di casa sale di tono,
con l’ingresso di Albertini,
segna le due reti che decidono la contesa, colpisce un palo, con la Pro Settimo che si
scioglie come neve al sole. «
Buon primo tempo - commenta Siciliano - ci è mancato però il gol. Determinante
l’espulsione, con un arbitro
che ha usato un metodo di-
verso di valutazione degli episodi tra le due squadre».
Entrando in cronaca diretta
si segnala la prima occasione
al 2’ per la formazione di casa,
con la punizione dai venticinque metri di Loprieno che termina alta. Sessanta secondi
dopo risponde la Pro Settimo,
iniziando un periodo della gara
a lei favorevole, nel corso del
quale manovra con più efficacia e precisione. Al 3’ la girata
di Perrone termina alta. Al 6’
Parisi dai venti metri chiama il
portiere locale ad una deviazione plastica in angolo sulla
sua conclusione. Continua a
spingere la Pro Settimo e al 14’
sulla punizione calciata da Didu, Cacciatore gira al volo di
prima intenzione, con la sfera
che viene respinta provviden-
zialmente da un difensore.
Intorno alla mezzora la spinta ospite si attenua un pochino,
con la Pro Settimo che però
continua a esercitare una supremazia territoriale come
conferma anche al termine della frazione il computo parziale
dei sette angoli a zero. Al 38’,
improvvisamente, la gara della
Pro Settimo si complica: Didu,
ammonito per la seconda volta
nello spazio di quattordici minuti, in questa circostanza per
un fallo evitabile su Scietti dopo il fallo di mano della prima,
viene espulso. Siciliano abbassa Parisi sulla linea dei centrocampisti, lasciando di punta il
solo Dalla Costa.
La ripresa si apre subito con
una nitida occasione per la Pro
Settimo, con la provvidenziale
Nove squadre
in testa
poche
le piemontesi
i parte in salita ed
il peccato, al di là
del risultato, è per
come i due ko si siano
materializzati in casa
Chieri e Pro Settimo Eureka. Questione di episodi in entrambi i casi
(una mano galeotta in
area, una frettolosa
espulsione) e la brutta
abitudine di non concretizzare le occasioni create. Al di là dell’unico
pareggio su 10 partite
disputate, l’impressione
è che la D di quest’anno
sia piuttosto equilibrata
e che ogni partita possa
risolversi in un modo o
nell’altro. I primi turni
servono ad indicare la
strada che prenderà il
torneo e ciò che appare
è che Chieri e Pro Settimo non hanno di meno a
livello di organico di
molte avversarie ma che
devono ancora crescere
in attenzione nei momenti decisivi. In testa
alla classifica si compattano 9 squadre: come
l’anno scorso, tante liguri e lombarde e poche
piemontesi. Tra le poche, l’Acqui capace con
una tripletta di Innocenti di battere 3-2 il RapalloBogliasco. La Lavagnese inchioda il Bra
con un 5-1 durissimo da
digerire con i centri di
Croci, Currarino (doppietta), Marianeschi e
Boggiano mentre tra le
grandi è il Cuneo a dare
l’impressione di maggiore solidità con tanti
ex chieresi (Tulino, Conrotto, Montante). Riccardo Milani si coccola il
suo Franca, autore della
tripletta decisiva nel 3-0
contro la Novese. Stupisce invece fino ad un
certo punto il ko del Borgosesia, grande protagonista dello scorso
campionato: il 3-0 del
Sestri Levante è anche
figlio degli addii di Lunardon, Guidetti e diversi altri uomini di
spicco.
Sancolombano
2
Pro Settimo Eureka
0
Sancolombano
Pro Settimo
Ghizzinardi; Cerri,
Frau, Scietti; Losi,
Dragoni, Bejenaru,
Peraj (38’ st Salvini);
Loprieno (31’ st Milani), Odi, Guerrisi (1’st
Albertini)
Gaudio Pucci; Di Savino, Vasario (38’ st
Marangone), Piotto,
Cacciatore; Grancitelli, Perrone (24’ st
Vingiano), Didu; Dalla Costa, Parisi (14’ st
Celano), Di Renzo
ALL. Tassi
ALL. Siciliano
RETI: st 19’ Loprieno, 33’ Albertini
Marco Didu, espulso, ha messo in crisi la Pro Settimo
chiusura di Dragoni sul lanciatissimo a rete Dalla Costa. Risponde al 3’ il Sancolombano
con il cross dalla sinistra di
Odi. Con il passare dei minuti
l’uomo in meno si fa sentire e il
Sancolombano trascinato da
Albertini sovverte i temi della
contesa. La supremazia locale
viene premiata al 19’ dalla rete
nell’area piccola di Loprieno,
che sfrutta a dovere l’assist di
Losi. La Pro Settimo accusa il
colpo e al 33’ in contropiede incassa il raddoppio locale, che
chiude la gara.
ARBITRO: Civico di Vasto
AMMONITI: Dalla Costa, Dragoni, Celano,
Gaudio Pucci
ESPULSI: pt 38’ Didu
SPETTATORI: 400
12 45 67 18
Piemonte Sport .51
LA STAMPA
.
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
ECCELLENZA GIR. A
il punto
PAOLO
ACCOSSATO
Ivrea, la beffa arriva oltre il 90’
Spuntato
Orizzonti United
1
Ivrea
0
Orizzonti United
Ivrea
4-4-2
4-4-2
Coda Zabetta; Adamo, Carini (31’ st
Gnisci), Barabino,
Serao; Camilli, Gianetto; Beretta, Benincasa; Travaini
(36’ st Freda), Scutti
(8’ st Dossena)
Bastianelli; Munari,
Santoliquido (18 st
Mazzone), Murante, Cagliano; Chiappero (32’ st Giacoletto), Cau, Graziolo, Pagliero; Pierobon, Pllumbaj (27’
st Zardini)
ALL. Boschetto
ALL. Rizzo
Pierobon
«impacchettato»
fra due
avversari
Il bomber
eporediese
non è riuscito
a incidere
in attacco
RETI: st 47’ Dossena
ARBITRO: Schirinzi di Nichelino
AMMONITI: Barabino, Serao, Camilli, Beretta; Cagliano
ESPULSI: st 12’ Murante, 44’ Barabino
SPETTATORI: 200
BARBARA TORRA
Spogliatoi
Rizzo:«Batostachebrucia»
ALEX BEMBI
CIGLIANO
Arriva nei minuti di recupero
la beffa per l’Ivrea, dopo che
nell’arco dei 90 minuti regolamentari, gli uomini di mister
Rizzo avevano tenuto testa ad
un’avversaria sulla carta superiore.
A Cigliano la gara era molto attesa, praticamente il big
match della seconda giornata
e la tribuna gremita ben oltre
la propria capienza, lo dimostra. I due allenatori scelgono
schieramenti speculari, senza
sostanziali cambiamenti rispetto alle prime uscite ufficiali. Gli ospiti sono inizialmente guardinghi, ma proprio come aveva dichiarato
Rizzo in settimana, non sono
venuti a fare barricate. La supremazia territoriale è a favore dei rossoblu, ma le azioni
migliori di un primo tempo
abbastanza avaro di emozioni, capitano sul piede del bomber Pierobon, stranamente
poco cinico sottorete. Nella ripresa invece si sveglia un altro giocatore col gol nel sangue, Travaini. Con il primo
spunto della sua gara trova un
tiro angolato che scheggia il
1 Musi lunghi nello spo-
gliatoio eporediese, anche
se coach Rizzo non si perde
d’animo: «Sono un uomo di
sport, mi è capitato di vincere a tempo scaduto, ora che è
andata male non posso che
accettare il verdetto del campo, anche se brucia. Ai miei
ragazzi però dico bravi, possono andare via a testa alta
per la prestazione odierna»
palo; poco dopo, si avventa su
un disimpegno articolato dell’estremo difensore avversario
e per poco non lo beffa. Per
l’Ivrea, una buona opportunità
nasce da una situazione insolita: un tocco con i piedi di Adamo, viene raccolto, dopo un attimo di indecisione, dal portiere
con le mani. Per l’arbitro è un
retropassaggio volontario e
scatta la sanzione: punizione a
due in area, a meno di 3 metri
dalla linea di porta. Il tiro che
ne consegue però, si infrange
sulla barriera.
La svolta della gara al 25’.
Una protesta esagerata di Mu-
Raggiante invece mister Boschetto, nonostante l’espulsione nel finale: «Abbiamo
battuto un avversario molto
importante. La mia espulsione è sacrosanta, ho invaso il
campo per richiamare i miei
che si erano fermati a festeggiare pensando fosse arrivato il fischio finale; nessuna
polemica però, arbitraggio
eccellente».
[A.BE.]
rante lo manda con largo anticipo sotto la doccia e rimasti in 10
gli arancioni abbandonano i
buoni propositi, chiudendosi a
riccio. L’assedio che ne consegue è però sterile, anzi i padroni
di casa rischiano al 44’ quando
Barabino si vede costretto, da
ultimo uomo, ad abbattere il solito Pierobon lanciato in contropiede. La punizione dal limite
non viene sfruttata, ma la parità numerica è ristabilita. Nei
minuti di recupero, è il neo entrato Dossena a vestire i panni
dell’eroe di giornata, insaccando il gol da tre punti, con un tiro
al volo ad incrociare.
Eccellenza
Girone B
Aygreville-J.biellese
3-1
Casale-Fossano
0-0
Borgaro-Charvensod
2-1
Castellazzo-Albese
1-2
Caselle-Gassino
0-1
Cavour-C. Alfieri D. Bosco
2-1
Grugliasco-Baveno
0-2
Cheraschese-Valenzana Mado
4-0
0-1
Lucento-S. Giacomo Ch.
1-1
Orizzonti Utd-Ivrea
1-0
Olmo 84-Bene Narzole
1-3
Santhià-Biogliese V.m.
1-0
Pinerolo-Villalvernia
1-0
Varallo E Pombia-Omegna
0-2
Pro Dronero-V. Mondovi’
2-0
Volpiano-Verbania
2-1
Saluzzo-Corneliano
2-0
No.ve. Calcio-Gozzano
Classifica
Classifica
SQUADRE
Aygreville
Gozzano
Orizzonti Utd
Santhià
Gassino
Baveno
Borgaro
J.biellese
Volpiano
Ivrea
Omegna
Caselle
Charvensod
Varallo E Pombia
No.ve. Calcio
Biogliese V.m.
Grugliasco
Verbania (-2)
P
6
6
6
6
6
4
4
3
3
3
3
1
0
0
0
0
0
-1
V
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
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0
0
0
0
0
N
0
0
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1
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1
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0
0
0
1
P
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
2
2
2
2
2
1
F
8
5
4
4
3
2
3
5
3
1
2
0
2
0
1
0
0
2
S
1
0
0
1
1
0
2
4
3
1
5
1
5
3
5
4
6
3
SQUADRE
P
Albese
6
Pinerolo
6
Cheraschese
6
Pro Dronero
6
Bene Narzole
4
Saluzzo
3
Olmo 84
3
C. Alfieri D. Bosco 3
Cavour
3
Casale
2
Lucento
2
Fossano
2
Castellazzo
1
S. Giacomo Ch. 1
Corneliano
1
Villalvernia
0
V. Mondovi’
0
Valenzana Mado 0
V
2
2
2
2
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
N
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1
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2
2
2
1
1
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P
0
0
0
0
0
1
1
1
1
0
0
0
1
1
1
2
2
2
F
7
6
5
5
5
2
3
2
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2
2
1
3
1
2
1
0
0
S
1
0
0
1
3
1
3
2
6
2
2
1
4
2
4
4
4
9
Prossimo turno
Prossimo turno
14/09: Biogliese V.m.-Borgaro, Charvensod-Volpiano, Gassino-Grugliasco, Gozzano-Aygreville, J.biellese-Varallo E Pombia,
Omegna-Ivrea, Orizzonti Utd-Santhià, Verbania-Caselle, Baveno-No.ve. Calcio
14/09: Bene Narzole-V. Mondovi’, C. Alfieri D.
Bosco-Castellazzo, Corneliano-Cavour, Fossano-Saluzzo, Pro Dronero-Pinerolo, S. Giacomo
Ch.-Casale, Villalvernia-Cheraschese, Valenzana Mado-Lucento, Albese-Olmo 84
Borgaro
2
Brs Grugliasco
0
Caselle
0
Volpiano
2
Charvensod
1
Baveno
2
Gassinosanraffaele
1
Verbania
1
Borgaro
Charvensod
Brs Grugliasco
Baveno
Caselle
Gassinosanraffaele
Volpiano
Verbania
Cantele, Erbi, Dotto
(33’ st Mazza),
Montari, Ferrarese,
Cristino, Vocisano
(22’ st Zagarella), Zigliani, Gambardella
(18’ st Geografo),
Servillo, Enam’mba
Erba, Salvadori,
Condò, Ierace, Dracota, Bandieri (1’ st
Framarin), Sirigu D.
(13’ st Ricciardello),
Antonacci, Sirigu Y.
(28’ st Macri), Timpano, Rovira
Orsini, De Petris, Zanirato, Bertello, Marmo, Cedro, Lasaponara (35’ st Maiorano), Todella, Aniello,
Sansone (8’ st Vadalà), Palmieri (29’ st
Trentinella)
Chiaverini, Baldo,
Menaglio, Stanglini,
Zanella, Ruga Riva,
Motetta (41’ st Kouadio), Marelu (38’ st
Libralon), Trentani,
Sogno (18’ st Hado),
Ramalho
Semperboni, Infantino, Moioli (22’ st Ottobre), Lonardi, Mezzela, Salerno, Suppo,
Di Marco (18’ st Fascio), Sorrentino (16’
st Fiorilli), Serra, Taraschi
Okumador, Giordano, Lupu, Vittone,
Bregaji, Balagna, Foxon (24’ st Talamo),
Moreo, Erbini, Peraudo (5’ st Azzalin), Mirimin (39’ st Cestone)
Ignazzi, Lamce, Zaccarelli, Filoni, Di Benedetto, Valsecchi
(25’ st Sigismondi),
Ferone, Parente,
Santoro, Menabò
(22’ st Salvitto),
Amoruso (28’ st
Mascolo)
Gaffino, Cuomo,
Giosuele, Carrera
(22’ st Di Carli), Mirabet, Cosmaj, Di
Leva, Shala, Parigi
(30’ Progni), Corriero (15’ st Guadalini),
Magnoni
ALL. Russo
ALL. Fermanelli
ALL. Faghino
ALL. Pissardo
ALL. Goria
ALL. Gatta
ALL. Argentesi
ALL. Mastropasqua
ARBITRO: Carboni di Nichelino
AMMONITI: Gambardella, Enam’mba,
Ierace
RETI: st 27’ Motetta, 45’ Kouadio
ARBITRO: Longo di Cuneo
AMMONITI: Lasaponara, Trentani, Sogno,
Chiaverini
ESPULSI: st 6’ De Petris, 45’ Marmo
NOTE: Orsini al 3’ para un calcio di rigore a
Sogno
RETI: pt 18’ Mirimin (rig)
ARBITRO: Toso di Collegno
AMMONITI: Lonardi
ESPULSI: Mezzela
Menabò (Volpiano)
Girone A
E’ ormai trascorso il felice tempo della Pro Settimo che cannibalizzava il
girone. Ora le ambizioni
stanno da altre parti: tra
Gozzano e Santhià ad
esempio non dimenticando l’Orizzonti United. Insieme a chi combatterà
per la D troviamo anche
il Gassinosanraffaele, autore di una partenza
sprint e grazie al rigore
di Mirimin a Caselle a
punteggio pieno insieme
anche all’Aygreville che
ha abituato ad avvii lanciati per poi spegnersi
nel ritorno. L’Ivrea che
perde di misura con
l’Orizzonti è però da tenere d’occhio e non sarà
improbabile ritrovarla
quando ci sarà da dire la
propria per i playoff. Il
Volpiano sgambettato all’esordio respira e fa suo
lo scalpo dell’ex nobile
Verbania.
Girone B
Girone A
Le altre partite
RETI: pt 20’ Rovira; st 5’ Cristino,
12’ Gambardella
Il Gassino
si fa largo
tra le teste
di serie
RETI: pt 3’ Menabò; st 11’ Santoro,
45’ Magnoni
ARBITRO: Franco di Cuneo
AMMONITI: Zaccarelli, Di Leva
Tante in vetta a punteggio
pieno dopo la seconda di
campionato e nessuna
per caso. A quota 6 veleggiano l’Albese con una
squadra da D travestita
da Eccellenza, la Cheraschese abituata a posti di
prestigio, la Pro Dronero
retrocessa e per questo
ambiziosa e la felice novità del Pinerolo. Per molti
anni il gruppo B è stato infatti terra di conquista
per cuneesi ed alessandrine: oggi c’è una torinese
in grado almeno di far
sentire la propria voce.
Goleada al debutto, efficace 1-0 alla seconda: la stoffa c’è, ora bisogna mantenere la continuità. Il Cavour non è quello di Alba e
lo dimostra con il Colline
Alfieri, sì proprio quello di
Gai e Manasiev, superato
2-1. In un gruppo spesso
amico delle alessandrine
stupiscono le partenze a
rilento di Valenzana, Villalvernia, Castellazzo e
soprattutto Casale, 2 punti in 2 partite.
12 45 67 18
52 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Promozione
ECCELLENZA GIR. B
1 Partenza ok nel girone B
Il Pinerolo non sta più a guardare
per il Pianezza, l’Alpignano e
per il Settimo mentre il Lascaris
non va oltre lo 0-0 con la Mathi
Lanzese. Nel C bene la Piscinese
Riva ed il Luserna che supera
2-1 il Chisola mentre nel D delle
torinesi vincono solo il Cbs ed il
Pavarolo con il pesante ko casalingo dell’Atletico Torino.
Le altre partite
Lucento
1
S.Giacomo Chieri
Pinerolo
1
Villalvernia
Lucento
0
Pinerolo
Villalvernia
4-3-3
4-4-2
Zaccone; Saccà,
Cellamaro, Grillo,
Drago; Pantaleo,
Noia (14’ st Ahmed), Rignanese;
Cravetto (33’ st Pepe), Piroli, Sardo
(44’ st Giuffrida)
Murriero; Giordano,
Magnè, Camussi,
Iannelli (34’ st Mandirola); Maldonado
(38’ st Deideri), Bardone (28’ st Calogero), Temperino, Correzzola; Dalessandro, Massaro
S.Giacomo Chieri
Asinelli, Molli (27’ st
Barrella), Luminoso,
Farella, Di Gioia, Bo,
Manusia, Basiglio,
Bonin (21’ st Chiorcan), Montesano,
Maugeri
Ostorero, Stevenin,
Gilli (15’ st Kodra),
Frandino, Gobetti,
Domenic, Casetta,
Bechis, Rizq, Squillace (30’ st Mazzone),
Bovero (15’ st Bongiovanni)
ALL. Diliberto
ALL. Melega
RETI: pt 14’ Di Gioia; st 28’ Kodra (rig)
ALL. Nobili
ALL. Nisticò
1
ARBITRO: Alibrandi di Alessandria
AMMONITI: Luminoso, Gobetti, Bongiovanni
ESPULSI: st 25’ Manusia
RETI: st 27’ Sardo
ARBITRO: Peloso di Nichelino
AMMONITI: Grillo, Correzzola, temperino, Giuffrida
SPETTATORI: 300
PAOLO PONTI
PINEROLO
Con una meritata ma risicata vittoria, prosegue il cammino del Pinerolo in testa al
girone B che, dopo la vittoria
balbettante contro il Cavour
in Coppa Italia, ha trovato la
famosa quadratura del cerchio tra attacco stellare,
centrocampo e difesa insuperabile, con Grillo baluardo
difensivo e il ritorno in campo di Noia e Pantaleo al posto di Saadi e Ahmed rispetto alla partita di esordio stagionale, imponendosi in casa
1-0 contro il Tortona Villalvernia.
Ma dopo la valanga di gol
rifilata ad una delle candidate al titolo come la Valenzana, contro gli alessandrini la
vittoria è arrivata solo oltre
la metà della ripresa, nonostante una partita condotta
di forza dall’undici di Nisticò, che nel pre partita ha sottolineato quanto siano pesati nella gara d’esordio della
Decisivo
Sardo approfittando di uno svarione del portiere ospite è riuscito a sbloccare il match
e regalare la vittoria ai biancoblù che restano primi in classifica
La presentazione delle giovanili
TacconielaCanessaospitial«Barbieri»
1 Prima della seconda gior-
nata di campionato contro il
Tortona Villalvernia lo stadio
«Barbieri» è stato teatro della
festa societaria del Pinerolo
con la presentazione di tutte le
squadre del Settore giovanile
della società del presidente
Leonardo Fortunato, gestito
dal direttore generale Adelino
Zennaro e dal responsabile del
stagione «gli errori individuali della partita contro il Cavour. Erano da correggere e
l’abbiamo fatto».
Con i risultati che si sono
visti in campo: controllo totale della partita e solo due occasioni concesse in 90 minuti.
E dire che gli ospiti non erano partiti nemmeno così male,
con un 4-4-2 molto quadrato e
attento in difesa, Dalessandro
Settore giovanile Gili con ospiti per l’occasione l’ex portiere
della Nazionale Stefano Tacconi e l’ex gieffina Guendalina
Canessa. Ma proprio il numero
1 della società di viale Piazza
d’Armi ha tenuto a sottolineare «l’importanza delle giovanili, dove contiamo quasi 300 ragazzi, con gruppi con tanta
qualità in prospettiva». [PA.PO.]
e Massaro riferimenti d’attacco e le accelerazioni sulla destra di Maldonado. Ma col
passare dei minuti i padroni di
casa si sono fatti anche padroni del campo e del gioco, alzando il baricentro e occupando stabilmente la metà campo
avversaria sfiorando più di
una volta il vantaggio grazie
alle iniziative del tridente
d’attacco, con Piroli, Sardo e
Cravetto più volte vicini alla
gioia del gol senza mai riuscire però a trovare il guizzo conclusivo, sia per meriti della retroguardia ospite che per
qualche errore di valutazione.
Come quello del direttore di
gara che al 42’ ha sorvolato su
un contatto in area su Sardo
apparso abbastanza evidente.
Nella ripresa l’undici di Nisticò è andato ancora più vicino al gol al 5’, quando una botta di Rignanese dai 20 metri
ha colpito il lato interno della
traversa rimbalzando fuori.
All’11’ poi è miracoloso l’intervento di Murriero su colpo di
testa di ancora di Grillo su assist del solito Sardo, ma al 19’
sugli scudi sale Zaccone con
due gran colpi di reni sui primi due tiri in porta del Tortona, prima su una conclusione
sotto misura di Dalessandro,
poi su colpo di testa di Maldonado, salvando il risultato. Fino al 27’, con il gol partita di
Sardo, arrivato dopo uno svarione del portiere ospite.
Girone B
Aosta Sarre-Alpignano
1-3
Brandizzo-Rivarolese
1-2
Mathi-Lascaris
0-0
Pianezza-Pro Collegno C.
4-1
Quincitava-San Mauro
3-0
Settimo-Pont Donnaz
4-2
Union Valle Di Susa-Banchette
2-1
Venaria Reale-La Chivasso
6-3
Classifica
SQUADRE
P
Venaria Reale
3
Pianezza
3
Quincitava
3
Settimo
3
Alpignano
3
Rivarolese
3
Union Valle Di Susa 3
Mathi
1
Lascaris
1
Banchette
0
Brandizzo
0
Pont Donnaz
0
Aosta Sarre
0
La Chivasso
0
Pro Collegno C. 0
San Mauro
0
V
1
1
1
1
1
1
1
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0
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0
0
0
0
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0
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1
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0
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0
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P
0
0
0
0
0
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0
0
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1
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1
1
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1
F
6
4
3
4
3
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1
1
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1
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2
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1
1
0
0
2
2
4
3
6
4
3
Prossimo turno
Cavour
2
Colline Alfieri
1
Cavour
Colline Alfieri
Volante, Cristiano,
Ferrati M., Cuttini,
Friso, Bonelli, Valerio (32’ st Garetto),
Cretazzo, Pareschi,
Atteritano (32’ st
Stangolini), Ferrati
A. (44’ st Re)
Brustolin, Arione,
Marino, Lewandowski, Lorusso, Lumello, Lisa (13’ st
Gueye), Manasiev,
Gai, Bissacco, Di Maria (37’ st Andreotti)
14/09: Banchette-Venaria Reale, BrandizzoLa Chivasso, Lascaris-Pianezza, Pont DonnazUnion Valle Di Susa, Pro Collegno C.-Settimo,
Rivarolese-Quincitava, San Mauro-Aosta Sarre, Alpignano-Mathi
Girone C
Busca-Airaschese
2-0
Csf Carmagnola-Saviglianese
1-1
Luserna-Chisola
2-1
Moretta-Cast. Pancalieri
2-1
Piscinese Riva-Pedona
2-0
Revello-Carignano
0-0
Fc Savigliano-Villafranca
0-0
Sommariva P.-Boves Mdg
4-0
Classifica
ALL. Di Leone
ALL. Galeazzi
RETI: pt 10’ Friso, 17’ Gai, 36’ Pareschi
ARBITRO: Cannata di Collegno
AMMONITI: Lorusso, Lewandowski, Bissacco, Pareschi, Valerio, Ferrati M., Di Maria,
Marino
SQUADRE
Sommariva P.
Piscinese Riva
Busca
Moretta
Luserna
Csf Carmagnola
Saviglianese
Villafranca
Fc Savigliano
Carignano
Revello
Cast. Pancalieri
Chisola
Airaschese
Pedona
Boves Mdg
P
3
3
3
3
3
1
1
1
1
1
1
0
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0
0
V
1
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P
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
F
4
2
2
2
2
1
1
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0
0
1
1
0
0
0
S
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0
0
1
1
1
1
0
0
0
0
2
2
2
2
4
Prossimo turno
14/09: Boves Mdg-Luserna, Carignano-Sommariva P., Cast. Pancalieri-Fc Savigliano, Chisola-Piscinese Riva, Pedona-Csf Carmagnola,
Saviglianese-Busca, Villafranca-Revello, Airaschese-Moretta
Prima Categoria
Girone C
Girone D
Girone E
Girone G
Girone F
Girone D
Cavaglià-Bianzè
5-1
Atletico Villaretto-Barcanova
0-2
Antico Borgoretto-Villar Perosa
2-1
Atletico Chivasso-Baldissero
3-0
Dogliani-Villar 91
0-0
Atletico To-Santostefanese
0-3
Chiavazzese 75-Vallorco
2-0
Bosconerese-Pozzomaina
2-4
Beinasco-Caselette
1-0
Atletico Santena-Quattordio
0-0
Fc Vigone-Valvermenagna
1-1
Canelli-Victoria Ivest
4-1
Colleretto-G. Rodallese
1-1
Carrara 90-P. River Mosso
3-2
Lesna Gold-Valdruento
3-2
Cmc Montiglio-Usaf Favari
1-2
G. Centallo 2006-Denso Fc
5-1
Cbs S. C.-Asca
4-2
Fcm Vigliano-Azeglio
1-0
Cenisia-S. Nolese
0-5
Pinasca-Villarbasse
1-1
Moncalieri-Sandamianese
1-0
Marene-Racconigi
0-4
Cit Turin Lde-Libarna
2-2
Livorno Ferraris-Fenusma
1-2
Esperanza-Pertusa B.
1-1
Rivoli-Cumiana
3-0
Nuova Sco-Citta’ Di Moncalieri
2-1
Monforte Barolo Boys-Garessio
1-5
Mirafiori-Arquatese
0-1
Pvf-Valle Cervo
0-1
Orione Vallette-Barracuda
2-2
San Secondo-Vianney
1-2
Poirinese-Trofarello
2-0
Montatese-Scarnafigi
2-1
Pavarolo-Rocchetta T.
3-0
Quart-Fulgor Cossila
2-4
Rapid To-Real Leini
3-2
Sporting Rosta-Santa Rita
1-0
Pro Villafranca-Villastellone
2-1
S. Sebastiano-Infernotto
2-2
San Giuliano N.-Borgaretto
1-1
Verres-Aglie’
2-2
Vanchiglia-San Maurizio C.
5-2
Venaus-Nich. Hesperia
1-1
San Giuseppe Riva-Castelnuovo Belbo 2-2
Villanovetta-Vicese 84
1-0
Sp. Cenisia-Trino
0-3
Classifica
SQUADRE
Cavaglià
Fulgor Cossila
Chiavazzese 75
Fenusma
Valle Cervo
Fcm Vigliano
Verres
Aglie’
G. Rodallese
Colleretto
Livorno Ferraris
Pvf
Azeglio
Quart
Vallorco
Bianzè
Classifica
P
3
3
3
3
3
3
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
V
1
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1
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P
0
0
0
0
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0
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0
1
1
1
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1
F
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2
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1
1
2
1
1
4
2
5
SQUADRE
S. Nolese
Vanchiglia
Pozzomaina
Barcanova
Carrara 90
Rapid To
Barracuda
Orione Vallette
Esperanza
Pertusa B.
P. River Mosso
Real Leini
Bosconerese
San Maurizio C.
Cenisia
Atletico Villaretto (-6)
Classifica
P
3
3
3
3
3
3
1
1
1
1
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0
0
0
0
-6
V
1
1
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N
0
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1
1
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1
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0
0
0
0
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1
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1
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F
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1
1
3
3
4
5
5
2
SQUADRE
Rivoli
Lesna Gold
Vianney
Antico Borgoretto
Beinasco
Sporting Rosta
Villarbasse
Pinasca
Venaus
Nich. Hesperia
Valdruento
San Secondo
Villar Perosa
Santa Rita
Caselette
Cumiana
V
1
1
1
1
1
1
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0
0
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0
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1
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0
P
0
0
0
0
0
0
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0
0
1
1
1
1
1
1
F
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2
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1
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0
S
0
2
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1
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0
1
1
1
1
3
2
2
1
1
3
Prossimo turno
Prossimo turno
14/09: Bianzè-Colleretto, Fenusma-Fcm
Vigliano, Fulgor Cossila-Livorno Ferraris, G. Rodallese-Pvf, Quart-Aglie’, Valle
Cervo-Verres, Vallorco-Cavaglià, AzeglioChiavazzese 75
14/09: Barracuda-Esperanza, Pertusa B.Bosconerese, P. River Mosso-Cenisia, Pozzomaina-Vanchiglia, Real Leini-Atletico
Villaretto, San Maurizio C.-Carrara 90, S.
Nolese-Rapid To, Barcanova-Orione Vallette
Classifica
Classifica
P
3
3
3
3
3
3
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
Prossimo turno
14/09: Cumiana-Beinasco, Nich. HesperiaRivoli, Santa Rita-San Secondo, Valdruento-Pinasca, Vianney-Lesna Gold, Villar Perosa-Venaus, Villarbasse-Antico Borgoretto,
Caselette-Sporting Rosta
SQUADRE
Atletico Chivasso
Poirinese
Pro Villafranca
Nuova Sco
Usaf Favari
Moncalieri
San Giuseppe Riva
Castelnuovo Belbo
Atletico Santena
Quattordio
Villastellone
Citta’ Di Moncalieri
Cmc Montiglio
Sandamianese
Trofarello
Baldissero
P
3
3
3
3
3
3
1
1
1
1
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0
0
0
0
0
V
1
1
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N
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1
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P
0
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0
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0
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1
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1
F
3
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1
1
1
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2
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0
0
2
2
2
1
2
3
SQUADRE
P
3
Garessio
G. Centallo 2006 3
3
Racconigi
3
Montatese
3
Villanovetta
1
Infernotto
1
S. Sebastiano
1
Valvermenagna
1
Fc Vigone
1
Dogliani
1
Villar 91
0
Scarnafigi
0
Vicese 84
Monforte Barolo Boys 0
0
Denso Fc
0
Marene
Classifica
V
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
N
0
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0
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1
1
1
1
1
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0
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0
0
P
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
F
5
5
4
2
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1
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2
2
1
1
0
0
2
1
5
5
4
Prossimo turno
Prossimo turno
14/09: Castelnuovo Belbo-Atletico Chivasso,
Citta’ Di Moncalieri-Atletico Santena, Quattordio-Pro Villafranca, Sandamianese-Cmc
Montiglio, Trofarello-Nuova Sco, Usaf Favari-San Giuseppe Riva, Villastellone-Moncalieri, Baldissero-Poirinese
14/09: Fc Vigone-Infernotto, GaressioVillanovetta, Racconigi-G. Centallo 2006,
Scarnafigi-S. Sebastiano, Valvermenagna-Marene, Vicese 84-Dogliani, Villar
91-Montatese, Denso Fc-Monforte Barolo Boys
SQUADRE
Canelli
Trino
Pavarolo
Santostefanese
Cbs S. C.
Arquatese
Libarna
Cit Turin Lde
Borgaretto
San Giuliano N.
Mirafiori
Asca
Victoria Ivest
Sp. Cenisia
Rocchetta T.
Atletico To
P
3
3
3
3
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3
1
1
1
1
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1
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0
0
1
1
1
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1
1
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2
2
1
1
1
4
4
3
3
3
Prossimo turno
14/09: Asca-Atletico To, Borgaretto-Sp. Cenisia, Libarna-San Giuliano N., Rocchetta
T.-Cit Turin Lde, Santostefanese-Pavarolo,
Trino-Canelli, Victoria Ivest-Mirafiori, Arquatese-Cbs S. C.
9ABCDE F C11C7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18
12 45 67 18
54 .Spettacoli Cronaca
I Cinema
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Le trame
dell’8 settembre 2014
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 5,00
int.; € 4,50 rid.
Comportamenti molto... cattivi
Solferino 1
P 20.00-22.00
E fu sera e fu mattina Solferino 2
P 19.50-22.00
La mafia uccide solo d’estate
Sala 2
Winx Club - Il mistero degli abissi
Sala 3
Mai così vicini
Sala 3
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00,
rid. € 8,00
I nostri ragazzi
Sala 1
P 16.00-18.00-21.00
La ragazza del dipinto Sala 2
P 16.00-18.00-21.00
E fu sera e fu mattina Sala 3
16.00-21.00
Grand Budapest Hotel Sala 3
18.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis,
Aiace, over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; € 4,50 Super
Saldi se vengono in 4 o più persone (solo il lunedì), Tessera Io Studio (solo il
lunedì e martedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
I mercenari 3
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Colpa delle stelle
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Dragon Trainer 2
P 15.45-18.00-20.15
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
P 22.30
Planes 2 - Missione antincendio 3D P 16.10-18.20
Into the Storm
P 20.30-22.30
Winx Club - Il mistero degli abissi
P 15.30-17.45
Hercules - Il Guerriero
P 20.20-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi:
€ 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; €
4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. €
8,00
Chiusura estiva
CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18
Colpa delle stelle (v.o. sott.it.)
16.30-19.00-21.30
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 4,50 Donna (tutto il giorno); € 7,50 int. serale; € 5,50 int.
pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino
alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. € 4,50
Tessera Io Studio;. Proiezioni 3D: € 7,50 Donna (tutto il giorno); € 10,00
Int.; € 8,00 Rid. € 6,00 Tessera Io Studio
Winx Club - Il mistero degli abissi
P 15.00-17.00-18.35
Planes 2 - Missione antincendio
P 16.40-18.30
Into the Storm
P 20.30-22.30
I mercenari 3
P 15.10-17.40-20.10-22.30
Step Up All In
P 15.00-20.10-22.30
Dragon Trainer
P 14.50-16.40-18.40-20.30-22.30
Colpa delle stelle
P 15.00-17.30-20.00-22.30
CLASSICO piazza Vittorio 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 6,00,
ridotti € 4,00
Solo gli amanti sopravvivono
18.00 (V.O. con sott.li)
Mud
20.30 (V.O. con sott.li)
DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel.
01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace,
over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo;
I nostri ragazzi
Sala Nirvana P 16.10-18.10-20.10-22.10
La ragazza del dipinto Sala OmbrerosseP 16.00-18.00-20.00-22.00
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spettacolo; Abb. 14 € 4,40
Colpa delle stelle
Eliseo Grande
16.00-19.00-21.30
Under the Skin V.M. 14 Eliseo Blu
P 15.30-17.40-19.50-22.00
Il fuoco della vendetta Eliseo Rosso P 15.30-17.40-19.50-22.00
F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18;
€ 4,00 primo spettacolo;
Il fuoco della vendetta Sala Groucho P 16.00-20.10
In ordine di sparizione Sala Groucho P 18.00-22.15
The Stag - Se sopravvivo mi sposo
Sala Chico
P 16.30-18.15-20.00-22.00
Chef
Sala Harpo
P 16.00-18.10-20.15-22.20
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00
over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Planes 2
Sala 1
P 18.00
Walking on sunshine Sala 1
P 19.45-21.30
P
18.00-21.00
P
18.00-19.45
21.30
P
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over
60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Dragon Trainer 2
Sala 1
P 17.50-20.30
Hercules - Il Guerriero Sala 1
P 22.30
I mercenari 3
Sala 2
P 17.50-20.10-22.30
Colpa delle stelle
Sala 3
P 17.50-20.10-22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3:
€ 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.;
€ 8,00 rid.
Under the Skin V.M. 14 Massimo 1
P 16.00-18.10-20.20
Belluscone. Una storia siciliana
Massimo 2
P 16.30-18.30-20.30
Joyeux Noel - Una verità dimenticata dalla storia
Massimo 3
P 16.00 (v.o. sott.it.)
All’ovest niente di nuovo Massimo 3
P 20.30 (v.o. sott.it.)
Stray dogs
Massimo 3
P 20.45 (v.o. sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spett. pom.; Abb. 14 € 4,40
Arance e martello
Nazionale 1
16.00-18.00-20.00-22.00
One on One V.M. 14
Nazionale 2
16.00-19.00-21.30
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50
int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00
abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D:
int. € 10,00, rid. € 8,00
I nostri ragazzi
Reposi 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
I mercenari 3
Reposi 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Colpa delle stelle
Reposi 3
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Planes 2 - Missione antincendio
Reposi 4
15.15-17.40
Step Up All In
Reposi 4
20.05-22.30
Winx Club - Il mistero degli abissi
Reposi 5
15.00-16.50
Into the Storm
Reposi 5
18.40-20.30-22.30
Walking on sunshine Reposi 6
15.15-17.40-20.05-22.30
Dragon Trainer 2
Reposi 7
15.30-17.50-20.10-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14
€ 5,00; 1° e 2° spett. pom.
La ragazza del dipinto Sala 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
The Stag - Se sopravvivo mi sposo
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Pazza idea
Sala 3
P 16.00-19.00-21.30
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,50 serale dopo le 17.55; €
5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno
(solo 2D) dal lunedì al giovedì
I mercenari 3
Sala 1
P 15.40-18.35-21.30
Colpa delle stelle
Sala 2
P 15.45-18.40-21.35
Walking on sunshine Sala 3
P 16.35-19.00-21.25
Into the Storm
Sala 4
P 16.40-19.00-21.25
Winx Club - Il mistero degli abissi
P 17.15-19.25
Sala 5
Liberaci dal male V.M. 14 Sala 5
P 21.35
Dragon Trainer 2
Sala 6
P 16.30-19.00
Quel momento imbarazzante
P 21.30
Sala 6
Step Up All In
Sala 7
P 16.25-19.05-21.45
Planes 2 - Missione antincendio
P 16.45
Sala 8
The director
Sala 8
P 19.00-21.00
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
6,30 int.; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno.
Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
P 22.10
Into the Storm
P 20.00
Dragon Trainer 2
P 14.45-17.15
Hercules - Il Guerriero
P 14.30-17.00-19.30
The director
P 21.50
Walking on sunshine
P 15.00-17.30-19.50-22.15
Comportamenti molto... cattivi
P 14.50-17.10-20.00-22.25
Colpa delle stelle
P 15.00-18.45-22.00
I mercenari 3
P 16.25-19.25-22.20
Planes 2 - Missione antincendio
P 14.15
Dragon Trainer 2
P 14.10-16.40
I mercenari 3
P 19.10-22.10
Planes 2 - Missione antincendio
P 15.00-17.30-19.45
Liberaci dal male V.M. 14
P 22.00
Winx Club - Il mistero degli abissi
P 14.45-17.10
Step Up All In
P 19.40-22.20
I mercenari 3
P 14.15-17.10
Dragon Trainer 2
P 20.05
Quel momento imbarazzante
P 22.35
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
P 19.30
Into the Storm
P 15.00-17.15-22.20
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Chiusura estiva
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Chiusura estiva
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
CUORE via Nizza 56, tel. 01166.87.668.
Chiuso per lavori
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Chiusura estiva
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Riposo
VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279.
Riposo
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BEINASCO
IVREA
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari.
Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al ven. dopo le ore 18, sab. e dom.
tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven. prima delle ore 18, ragazzi fino
10 anni, anziani sopra i 60 anni
Colpa delle stelle
Sala 1
16.15-19.00-21.50
Winx Club - Il mistero degli abissi
Sala 2
16.20-18.25
Into the Storm
Sala 2
20.30-22.40
Walking on sunshine Sala 3
17.30-19.50-22.10
Dragon Trainer 2
Sala 4
17.00-19.20
Hercules - Il Guerriero Sala 4
21.40
Planes 2
Sala 5
16.00-18.05
Liberaci dal male V.M. 14 Sala 5
22.35
Il fuoco della vendetta Sala 5
20.00
I mercenari 3
Sala 6
16.15-19.00-21.45
Comportamenti molto... cattivi
Sala 7
17.50-20.10-22.30
Quel momento imbarazzante
Sala 8
16.15
Step Up All In
Sala 8
19.15-21.50
Step Up All In
Sala 9
16.40
The director
Sala 9
19.15-21.50
BOARO 0125641.480.
I mercenari 3
POLITEAMA 0125641.571.
Colpa delle stelle
COLLEGNO
CINEMA ARPINO via Bussoleno 50.
I mercenari 3
21.15
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
Walking on sunshine
21.00
CONDOVE
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Planes 2 - Missione antincendio
20.30
Hercules - Il Guerriero
22.00
CUORGNÈ
MARGHERITA 0124657.523.
Winx Club - Il mistero degli abissi
Step Up All In
20.30
22.00
PINEROLO
21.00
21.15
MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
I mercenari 3
P 14.00-16.55-19.50-22.45
I mercenari 3
P 15.20-18.20-21.20
Winx Club - Il mistero degli abissi
P 15.00-17.25
Colpa delle stelle
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Walking on sunshine
P 19.15-21.40
Walking on sunshine
P 15.35-17.55-20.15-22.35
Comportamenti molto... cattivi
P 14.30-17.00-19.35-22.10
Arance e martello
P 15.10-17.35-20.00-22.25
Dragon Trainer 2
P 14.00-16.30
Dragon Trainer 2
P 14.30-17.10-19.35-22.00
Planes 2 - Missione antincendio
P 14.45-17.00
Planes 2 - Missione antincendio
P 15.30-17.45-20.00
Hercules - Il Guerriero
P 14.35-17.00-19.50-22.20
Into the Storm
P 19.05-21.30
Il fuoco della vendetta
P 22.30
Quel momento imbarazzante
P 15.10-17.30
Liberaci dal male V.M. 14
P 19.45-22.30
La ragazza del dipinto
P 14.50-17.30-20.00-22.30
Quel momento imbarazzante
P 19.50-22.15
Step Up All In
P 14.00-16.45-19.25-22.10
Into the Storm
P 15.00-17.30-20.20-22.40
MULTISALA 0121393.905.
Into the Storm
Italia 200
I mercenari 3
Italia 500
RITZ 0121374.957.
Step Up All In
LUMIERE 01196.82.088.
Colpa delle stelle
Into the Storm
Walking on sunshine
I mercenari 3
Planes 2 - Missione antincendio
Dragon Trainer 2
21.00
19.30
21.15
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
I mercenari 3
Sala 1
21.30
Walking on sunshine Sala 2
21.20
Into the Storm
Sala 3
21.10
VALPERGA
AMBRA 0124617.122.
I mercenari 3
Uno
Into the Storm
Due
21.30
21.30
VENARIA
17.30-20.00-22.30
20.30-22.30
20.30-22.30
17.30-20.00-22.30
17.30-19.00
17.30
COLPA DELLE STELLE
··· Drammatico. Regia di Josh Boone, con Shailene Woodley e Ansel Elgort. Durata: 125 minuti. La storia
d’amore tra due giovani alle prese con
la malattia. Dal best seller di John Green, trionfo al box office americano.
IL FUOCO DELLA VENDETTA
···· Drammatico. Regia di Scott Cooper, con Christian Bale e Casey Affleck.
Durata: 116 minuti. La tranquilla esistenza di Russell Baze, operaio di provincia,
viene rovinata dal fratello minore, un reduce dalla guerra in Iraq che si mette nei
guai. Dall’autore di «Crazy Heart».
HERCULES
··· Avventura. Regia di Brett Ratner,
con Dwayne Johnson e John Hurt. Durata: 98 minuti. Le nuove avventure cinematografiche dell’eroe greco, dirige il cineasta di «Red dragon».
INTO THE STORM
··· Azione. Regia di Steven Quale,
con Sarah Wayne Callies e Richard Armitage. Durata: 92 minuti. La cittadina americana di Silverton si viene a
trovare al centro di un tornado. Dal cineasta di «Final destination 5».
LIBERACI DAL MALE
··· Poliziesco. Regia di Scott Derrickson, con Eric Bana e Edgar Ramirez.
Durata: 117 minuti, Un tormentato
sergente della polizia di New York si
mette a indagare nel Bronx su un caso
di omicidi con risvolti nel paranormale. Al punto da chiedere aiuto a un
esorcista. Ispirato a una storia vera. Dirige il cineasta di «Sinister».
I MERCENARI 3
··· Azione. Regia di Patrick Hughes,
con Sylvester Stallone e Mel Gibson. Durata: 127 minuti. Barney Ross e soci affrontano la potente banda del trafficante
d’armi Stonebanks.
MUD
···· Drammatico. Regia di Jeff Nichols, con Matthew McConaughey e
Tye Sheridan. Durata: 130 minuti. In
Arkansas due adolescenti scoprono
l’esistenza di una piccola isola considerata deserta: in realtà ci vive Mud,
un fuggitivo ricercato dalla polizia che
chiede loro aiuto. Dall’autore dell’acclamato «Take Shelter».
I NOSTRI RAGAZZI
··· Drammatico. Regia di Ivano De
Matteo, con Alessandro Gassman e
Luigi Lo Cascio. Durata: 92 minuti. I figli di due fratelli, uno avvocato e l’altro
chirurgo, aggrediscono una notte un
senzatetto. Dal romanzo di Erman Koch «La cena».
ONE ON ONE
··· Noir. Regia di Kim Ki-Duk. Durata:
122 minuti. A Seul viene brutalmente
uccisa una studentessa: i sette sospettati appartengono a una setta. Dal maestro coreano di «Ferro 3 - La casa vuota» e «La samaritana».
··· Drammatico. Regia di Panos H.
Koutras. Durata: 128 minuti. In Grecia
due giovani fratelli si mettono alla ricerca del padre scappato quando erano piccoli. La loro passione è Patty Pravo, presente nel film.
QUEL MOMENTO ...
IL MULINO 01190.41.984.
Winx Club - Il mistero degli abissi
Step Up All In
PIANEZZA
A CURA DI Daniele Cavalla
PAZZA IDEA
P 21.00
P 21.00
PIOSSASCO
SUPERCINEMA 01145.94.406.
I mercenari 3
Dragon Trainer 2
Into the Storm
Walking on sunshine
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
P
P
P
P
20.00-22.30
20.15
22.30
20.15-22.30
Cinema chiusi oggi
AVIGLIANAAUDITORIUM E. FASSINO - ALMESEAUDITORIUM
MAGNETTO - BARDONECCHIA SABRINA - BEINASCOBERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS CASCINE VICA-RIVOLI DON BOSCO - CESANA TORINESE SANSIPARIO - CHIERISPLENDOR - COLLEGNO- UNIPLEX LUCE - COAZZECOAZZE - GIAVENOSAN LORENZO - IVREA ABC CINEMA LA SERRA - LEINÌAUDITORIUM - NONEEDEN - PINEROLOHOLLYWOOD - RIVOLIBORGONUOVO - ROSTA ROSTA STELLE & STARS
- SAN MAURO TORINESE GOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA
- SESTRIERE FRAITEVE - SUSA CENISIO - VENARIATEATRO
DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSANUOVO - VILLASTELLONEJOLLY - VINOVOAUDITORIUM DIGITAL
·· Commedia. Regia di film di Tom
Gormican, con Zac Efron e Miles Teller.
Durata: 94 minuti. Le vicissitudini sentimentali di tre amici single.
LA RAGAZZA DEL DIPINTO
··· Biografico. Regia di Amma Asante, con Gugu Mbatha Raw e Tom
Wilkinson. Durata: 114’. La storia vera
della ragazza di colore Dido Elizabeth
Belle, figlia illegittima di un ammiraglio inglese del diciottesimo secolo.
STEP UP ALL IN
·· Musicale. Regia di Trish Sie. Durata: 90 minuti. Il quinto capitolo della
saga comincia con Sean che rimane a
Los Angeles in cerca di un’opportunità
per la carriera da ballerino.
THE STAG
··· Commedia. Regia di John Butler,
con Andrew Scott e Peter McDonald.
Durata: 94 minuti. Uno scenografo teatrale prossimo alle nozze viene convinto a partecipare a un insolito «addio al celibato» nella campagna irlandese. Campione d’incassi in patria, immancabili nella colonna sonora gli U2.
UNDER THE SKIN
·· Thriller. Regia di Jonathan Glazer,
con Scarlett Johansson. Durata: 107
minuti. Isserley è un’attraente serial killer proveniente da un altro pianeta che
semina morte in Scozia. Dal romanzo di
Michel Faber, dirige il regista di «Birth».
Teatri dell’8 settembre 2014
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una notte, La scugnizza, Fantasia d’operette, Addio
giovinezza,Cincila,3mostrestoricefoto,Costumi,Marionette, Spettacoli di prosa, Grande serata di Capodanno,FestadiCarnevale,Spettacoliperbambini,Corsiditeatroedidanzaperbambinieadultiepomeriggi
delsabatoperripercorrerelastoriadell’Alfateatrocon
proiezioni video storici e momenti dal vivo con attori e cantanti. Serata di inaugurazione il 4 ottobre alle ore 21 ad ingresso gratuito su prenotazione. Info
e prenotazioni Tel. 011.8193529 - [email protected]
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la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 20142015neiTeatriErba,AlfierieGioiello.Invenditabiglietti
singoli per la Rassegna «Piemonte in scena», «Festival
diculturaclassica»e«Festivaldell’Operetta».Siprenota
per «Franco Cerutti, sartoper brutti», in scena dall’8 al
12 ottobre . Domenica 14 settembre : scadenza prelazione «vecchi abbonamenti» (posto fisso e sconto rinnovo). Sabato 20 settembre : inizio vendita biglietti
singoli cartelloni Fiore all’occhiello, Grande Prosa, Per
farvi ridere. Orari biglietteria Alfieri fino al 14 settembre: lun e dom: dalle 14 alle 20- da mar a sab: dalle 11 alle 22.30 www.torinospettacoli.it;
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e A Voce Alta, abbonamenti e biglietti Torinodanza.
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19.00,domenicaelunedìriposo.Tel.0115169555,NumeroVerde800235333-www.teatrostabiletorino.it
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vendita i biglietti per “Dignità autonome di prostituzione” e “La famiglia Addams”. La biglietteria è
aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15
alle 19
ERBAcorso Moncalieri 241, tel. 011 66.15.447. Prosegue la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 2014-2015 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello. Si prenota per “Paralisi”, in scena il 12 e 13 settembre, spettacolo che inaugura la Rassegna “Piemonte in scena” e per “Campionissime”, unica data lunedì 15
settembre ore 21. Scopri tutti gli altri appuntamenti
della Rassegna al sito www.torinospettacoli.it. Do-
menica14 settembre:scadenzaprelazione»vecchiabbonamenti» (posto fisso e sconto rinnovo). Sabato
20 settembre: inizio vendita biglietti singoli cartelloniFioreall’occhiello,GrandeProsa,Perfarviridere. Orari biglietteria Teatro Erba fino al 14 settembre: da lun
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degli appuntamenti serali di “Paralisi”, il 12 e 13 settembre, la biglietteria prolunga l’orario di apertura
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Voce Alta, abbonamenti e biglietti Torinodanza. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00,
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Beltrametti e Ennio Poggi . Mercoledì 29 ottobre,
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ed Educazione della Voce, di Recitazione Cinematografica e ai Corsi di Hip Hop Teatral Coreografico per bambini e ragazzi. Tutti i Corsi sono all’Educatorio della Provvidenza nell’isola pedonale del-
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(teatro Vittoria). ConcertoMusiche di Casella, Butterworth, Ravel, Caplet, Debussy, Stravinsky, Gurney, Delius. Ore 21 (Teatro Carignano). Musiche di
Saint-Saëns, Sostakovic, Fuga. Ensemble Noctis dell’Orchestra.SinfonicaNazionaledellaRai.Ore21(Scuola Holden, General Store)
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011.338698
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Per informazioni sulle attività di Assemblea Teatro tel. 0113042808 (orario ufficio) o
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tel.011.643038 - www.santibriganti.it
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87.06.798.Dal1°diOttobreriprendonoinCorsidiDanza e di Teatro. Sabato 25 ore 21 e Domenica 26 Ottobre ore 16, Inaugurazione della nuova stagione
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E’ gradita la prenotazione al n° 338870678
TEATRO REGIO. Stagione d’Opera e di Balletto
2014-15: domani alla Biglietteria (ore 10.30-18) prosegue fino al 20/9 la vendita degli abbonamenti a
14, 10, 6, 5 e 4 spettacoli; fino al 12/9 vendita riservata abbonati del Regio dei biglietti per Roberto Bolle
and Friends (29, 30 e 31/12). Info - Tel. 011.8815.557.
1
LA STAMPA
LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014
Il tempo
Prevale il sole con caldo estivo; qualche temporale su Alpi e Appennino
SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
L’alta pressione garantisce una
giornata in gran parte
soleggiata e con caldo estivo,
salvo qualche temporale nelle
ore pomeridiane su Alpi e
Appennino. L’anticiclone si
indebolirà domani al nord col
passaggio di un primo fronte
perturbato nel pomeriggio,
prima di un peggioramento
più esteso mercoledì.
Soleggiato al mattino salvo
addensamenti nelle prime ore
tra Prealpi e pianure
pedemontane. Maggior
variabilità nel pomeriggio sui
rilievi con annuvolamenti
cumuliformi e qualche
temporale su Alpi e Appennino,
localmente in sconfinamento
sulle zone pedemontane.
Rimane soleggiato in pianura
e lungo le coste.
Giornata ben soleggiata con
cielo generalmente sereno al
mattino. Nel pomeriggio
variabilità lungo l’Appennino
con annuvolamenti
cumuliformi e qualche
temporale isolato sui rilievi tra
Abruzzo, Molise e sud del
Lazio; rimane soleggiato
altrove. Cielo sereno in
Sardegna.
Giornata ben soleggiata al
mattino con cielo
generalmente sereno. Nel
pomeriggio maggior
variabilità sull’Appennino,
sulle zone interne pugliesi e
sulla Calabria tirrenica con
annuvolamenti cumuliformi
associati a qualche isolato
rovescio o temporale.
Rimane soleggiato altrove.
Lievi velature in Sicilia.
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
SOLE
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
Tempo .55
.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
NEBBIA
VENTO
NEVE
Culmina
alle ore
13,08
Sorge
alle ore
6,41
Rovesci o temporali
su Portogallo,
Spagna e dal
pomeriggio sul
centro-sud della
Francia. Piogge sul
sud della Norvegia,
forti al mattino, e tra
Danimarca, nord
della Germania,
Polonia e Rep. Ceca.
Ancora qualche
temporale nel
pomeriggio sui
Balcani e sulle zone
interne greche.
Tramonta
alle ore
19,36
LUNA PIENA
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
5,46
19,01
09-set
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature stazionarie con
valori massimi estivi,
diffusamente intorno ai 2830 gradi in pianura.
Trento
15 28
Aosta
14 26
Torino
16 28
Milano
18 28
Genova
19 26
Trieste
18 29
Venezia
17 28
Bologna
18 29
Firenze
17 29
ona
Perugia
15 27
Rovesci o temporali dalle Alpi verso le pianure a
nord del Po, isolati nel pomeriggio in Emilia. Sole
altrove.
20
Roma
20 31
DOPODOMANI
DEBOLI
L‘
14 26
Campobasso
14 25
FORTI
MOLTO FORTI
Foggia
17 30
Vigilanza meteo di oggi e domani
Bari
19 29
Napoli
20 30
Alghero
19 32
MODERATE
Qualche temporale nel pomeriggio sulle Alpi e
sull’Appennino.
Potenza
13 25
Cagliari
21 31
Catanzaro
19 28
Palermo
20 30
Reggio Calabria
30 31
Catania
22 30
Peggiora al nord, con piogge al mattino, più
estese e con temporali dal pomeriggio.
Soleggiato al centro-sud.
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
21
17
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13
13
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30
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24
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
A cura di www.nimbus.it
Centimetri-LA STAMPA
Lunedì Che tempo farà
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
NESSUNA
Nessuna allerta.
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
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Torna il sereno sul Gargano alluvionato
Estate 2014 grigia e piovosa al Nord
LUCA MERCALLI
È
tornato il sereno sulla Puglia
martoriata dai nubifragi, e in generale la settimana passerà
tranquilla al Sud, mentre domani aria
umida atlantica riporterà alcuni rovesci al Settentrione, più estesi mercoledì. L’autunno meteorologico è iniziato
in modo esplosivo in Italia con la discesa di una depressione nord-europea
verso l’Adriatico e lo Ionio. Domenica
sera, 31 agosto, all’arrivo del fronte
freddo violenti temporali hanno colpito l’Alto Adige: 70 mm di pioggia in
un’ora e mezza a Fiè allo Sciliar, un vigile del fuoco ucciso da una colata detritica sulla statale del Brennero a
Campodazzo. Lunedì 1° settembre,
mentre il föhn rasserenava i cieli al
Nord-Ovest regalando giornate radiose come non si erano viste in tutta
l’estate, intensi rovesci si sono estesi
dalle Venezie al Centro-Sud. Neve a
1500m sulle Alpi orientali, oltre 80 mm
di pioggia e bora prossima a 100 km/h
sul Riminese, alluvione-lampo a Serino e Solofra (Irpinia), tromba marina
sulla costa di Diamante, nel Cosentino
(camion ribaltati e danni ai tetti). Nei
giorni seguenti lo sbarramento del
flusso umido nord-orientale contro i rilievi del Gargano ha prodotto ripetuti
nubifragi con straripamenti.
Nella notte tra mercoledì 3 e giovedì
4 è stato colpito il versante Sud del
promontorio, San Marco in Lamis e
San Giovanni Rotondo (evento simile il
12 settembre 2009), poi sabato 6 settembre è toccato al lato Nord (Vieste,
Peschici, Vico, Rodi Garganico): campeggi e alberghi sommersi dai detriti,
vetture trascinate in mare, una vittima, un disperso e migliaia di evacuati.
Eccezionali i 300-600 mm d’acqua caduti in 6 giorni, mentre c’è qualche
dubbio sugli 840 mm rilevati da un pluviometro amatoriale a Cagnano Varano - Falcare. Più soleggiato e caldo altrove (29-30 °C in Valpadana sabato),
instabilità al Nord-Ovest venerdì, nubifragio da 74 mm in un’ora a Pray
(Biella) e grandinata a Boves (Cuneo).
L’estate 2014 è stata relativamente
fresca al Nord (mezzo grado sotto media) ma solo se confrontata con l’ultimo
trentennio molto caldo, invece nell’insieme si è avuta perfino una lieve anomalia positiva (+0,3 °C). Precipitazioni
normali a scala nazionale ma forte eccesso a Nord del Po, dove è piovuto
quasi un giorno su due: seconda estate
più piovosa dal 1882 a Rovereto (464
mm), terza dal 1858 a Milano (446 mm),
e record negativo di soleggiamento sul
versante sudalpino. (www.nimbus.it).
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