Oggi in edicola con La Stampa * 12 45 41 67 89 8A 9B CD 1E A6 A8 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 * LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 246 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Ucraina, la fragile tregua L’emergenza in Sierra Leone Vendute dalle diocesi in crisi Ancora spari e razzi La pace che non c’è «Ebola, siamo già in quarantena» Officine e night club Le ex chiese ferite Scambio di accuse tra filorussi e soldati di Kiev sulla responsabilità per le esplosioni: morta una donna Franchetti e La Mattina A PAGINA 9 Il racconto di una volontaria italiana La scienziata: ma isolare le comunità rischia di creare tensioni sociali Paci E UN COMMENTO DI Tognotti A PAG. 13 Sempre più edifici di culto sconsacrati subiscono cambi d’uso. Il cardinale Re: vigilare sulle trasformazioni improprie Galeazzi e Tornielli A PAGINA 17 La strategia anti-Isis Comizio di chiusura alla Festa dell’Unità. Marchionne a Cernobbio: il governo scelga tre cose e le faccia Obama: nuovi attacchi, ma niente truppe in Iraq Renzi, offensiva nel Pd “Non accetterò veti” Barack Obama spiega agli americani la strategia per battere l’Isis. Il presidente Usa illustrerà mercoledì il suo piano: ci sarà una coalizione internazionale. «Dobbiamo andare all’offensiva», ha detto l’inquilino della Casa Bianca, «ma senza inviare truppe in Iraq». Mastrolilli e Todd A PAG. 8 1 I CONFINI CREDIBILI DELLA NATO L’offerta del premier alla minoranza: segreteria unitaria 1 Asse anti-austerity dei nuo- LA DEMOLIZIONE DEI TOTEM FEDERICO GEREMICCA C itato a ripetizione da Manuel Valls e Pedro Sanchez, definito addirittura «la speranza» dell’Europa e della sinistra europea, Matteo Renzi - magari con sua stessa A PAGINA 3 vi laburisti europei e appello all’unità del Pd «perché in ballo non c’è il mio destino ma il Paese». Matteo Renzi chiude la festa dell’Unità e prova a fermare le critiche interne. Marchionne a Cernobbio: il governo scelga tre cose e le faccia. Baroni, Manacorda, Nicoletti, Schianchi, Spini e Zatterin DA PAG. 2 A PAG. 7 INTERVISTA A VALLS “In Europa con Matteo la sinistra ha più peso” Il premier francese: dobbiamo voltare pagina e abbandonare i vecchi dogmi Alberto Mattioli A PAGINA 5 A DIECI GIORNI DAL REFERENDUM SECESSIONISTI AL 51%. MURDOCH: CARA LONDRA, È TARDI PER RIMEDIARE ROBERTO TOSCANO «I l piano di Putin per salvare la Nato» è il titolo provocatorio di un lancio della Bloomberg News sul vertice conclusosi a Cardiff venerdì. L’irredentismo revanscista di Putin sembra oggi confermare, infatti, che la Nato resta un’insostituibile garanzia contro l’alterazione violenta dello status quo geopolitico in Europa. Rispondendo alla sfida di Mosca, la Nato avrebbe in questo modo l’occasione di rinnovare lo storico impegno che non solo ha scongiurato, negli anni della Guerra Fredda, un’aggressione sovietica, ma ha contribuito, come previsto nella geniale intuizione di George Kennan, alla sconfitta del sistema sovietico nella storica partita con l’Occidente. Ma le cose non stanno esattamente così. Non solo perché la Russia di oggi non ha né il peso militare né le ambizioni ideologiche dell’Urss, ma perchè è la stessa lettura della storia della Guerra Fredda a richiedere un’essenziale puntualizzazione. 9 771122 176003 40908 CONTINUA A PAGINA 25 Scozia indipendente, i sì in vantaggio IL RAGAZZO DI NAPOLI Se il corpo è esibito per odio MARCO NEIROTTI L’ immobilità della morte è anche immagine del grido di dolore e disperazione dei vivi. Nell’arte, fin dalle raffigurazioni della deposizione di Cristo, essa ha vestito di orrore e pietà il martirio. Nella cronaca di guerra ha diffuso come un respiro atroce le solitudini e le dimensioni immense dei conflitti. Nella cronaca quotidiana, quella dell’ordinaria violenza domestica o di strada, ha racchiuso in un volto spento, in un corpo afflosciato a un angolo di via l’assurda e frettolosa fatalità della fine. Sempre con pietà: sgomento addolcito dalla pietà, orrore impastato di pietà, ribellione intrisa di pietà. CONTINUA A PAGINA 15 Piedimonte e Ruotolo ALLE PAG. 14 E 15 LE NORME IN ARRIVO La (confusa) rivoluzione del divorzio CARLO RIMINI L Il picnic di alcuni simpatizzanti del fronte del Sì sotto i cartelli che inneggiano all’indipendenza della Scozia RUSSELL CHEYNE/REUTERS a lettura delle norme relative alla separazione e al divorzio contenute nel decreto-legge sulla giustizia civile è un’esperienza che suscita, allo stesso tempo, entusiasmo e sconforto. Partiamo da un dettaglio, nascosto nel corpo dell’art. 19 apparentemente dedicato ad un tema lontano dalla crisi del matrimonio: «Misure per l’efficienza e la semplificazione del processo esecutivo». Rizzo e Sabadin PAG. 10-11 CONTINUA A PAGINA 25 FERRARI IN CRISI IL CASO Gp di Monza, Alonso si ritira Marchionne su Montezemolo “Nessuno è indispensabile” Dalla tavola al cinema la cucina vegana è diventata un fenomeno che divide Doppietta della Mercedes, Raikkonen solo nono L’ad di Fca: sei anni senza vittorie. Abbiamo i piloti migliori e non possiamo partire così indietro Il successo del film «Hungry Hearts» a Venezia riaccende il dibattito. Calabrese: dieta incompleta Veronesi: è salutare, però attenti alle nevrosi Chiarelli, Chiavegato e Mancini ALLE PAGINE 32 E 33 Ferrigo, Salemi e Tamburrino A PAGINA 18 2 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 U CENTROSINISTRA LA FESTA DEL PD Renzi: segreteria unitaria ma niente veti L’offertaallaminoranza.Poil’affondo:iononmolloenonaccettolezionidaitecnicicresciutinellaPrimaRepubblica L’autunno sarà caldo? Non sottovalutiamo le difficoltà dell’Italia, ma faremo scelte difficili e non temiamo responsabilità PAOLO BARONI INVIATO A BOLOGNA Lo aveva detto sabato nel bresciano parlando agli imprenditori e lo ha ripetuto ieri dal palco della festa dell’Unità. «Io non mollo», urla Matteo Renzi nel suo primo comizione da segretario e la gente di Bologna gli regala uno degli applausi più scroscianti. L’avvertimento vale per i gufi, quelli che continuano a vedere sempre nero, e per i tecnici «cresciuti all’ombra della prima Repubblica» che pretendono di spiegarci sempre tutto e sbagliano ogni previsione. Ma vale anche per il partito. «Mettiamoci al lavoro e proviamo a cambiare sul serio le cose – dice Renzi -. Questa Italia o la cambiano noi, o non la cambia nessuno». Per questo insiste: «Io non mollo di mezzo centimetro. E noi la cambieremo l’Italia, ma non a testa bassa bensì a testa alta, perché abbiamo preso il 41% e quelli che criticano e ostacolano li guardiamo negli occhi, perché questa volta non ce n’è per nessuno, questa volta le facciamo le riforme». Quelle istituzionali, per le quali, tra l’altro, assegna un caldo attestato di stima al presidente Napolitano, ma anche quelle economiche, della giustizia civile, e soprattutto quella della scuola. Che deve diventare oggetto di una vera campagna porta a porta condotta in parallelo da governo e partito. Che in questo modo avrà finalmente una missione da compiere. Già, il partito. Forte del 41% di consensi, Renzi tira dritto per la sua strada, ringrazia con affetto e fa commuovere un ex avversario come Bersani, ringrazia tutti gli ex segretari a partire da Epifani, poi cita sia Cuperlo che Civati, e snobba chi lo critica. Come D’Alema. È vero che per fine La riforme non sono inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale Voi siete il partito più votato in Europa, un partito che rappresenta una speranza in Europa Matteo Renzi presidente del Consiglio e segretario del Pd settimana ha intenzione di varare una nuova segreteria unitaria, «perché nessuno può fare da solo», epperò mette anche subito in chiaro il suo Pd deve essere un partito dove si discute si litiga pure, ma «nessuno può avere un potere di veto». Le primarie, ormai, sono cosa passata e «se qualcuno vuole la rivincita sappia che dovrà aspettare il novembre del 2017», ovvero la fine del suo mandato da segretario. «Se qualcuno invece vuole lavorare sappia che già domani mattina si può cominciare. Ci sono tante cose da fare che non possiamo permetterci di litigare». La carta del 41%, quella marea di voti raccolti alle europee, Renzi insomma la gioca un po’ in Italia («questo consenso così ampio ci impone di attuare il cambiamento anche per chi non ha la nostra storia ma vuole condividere con noi il futuro del Paese»), e per questo è pronto pure a riscrivere la gerarchia dei valori proclamando che merito, talento e qualità «sono valori di sinistra». Ma soprattutto, il premier, la partita da ieri se la gioca a tutto campo in Eu- MA L’UNITÀ FINISCE NEL DIMENTICATOIO STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE «Ci ha sganciato, su di noi nemmeno una parola», si sfoga su Facebook Anna Tarquini, uno dei sessanta redattori dell’Unità ormai a spasso da 40 giorni. «Aveva detto, mi spiace farò di tutto… Che grettezza» aggiunge Ninni Andriolo, firma del politico. Laconico il tweet del vicedirettore Piero Spataro. «Bella giornata a Bologna, bel discorso ma caro @matteorenzi una parola sull’Unità potevi dirla». Du- ro il Comitato di redazione: «Silenzio inquietante, che delusione». A Roma, dove grazie al lavoro volontario è stato fatto ripartire il sito internet del giornale, ieri i poligrafici appena terminato il discorso del premier han- ropa, dove Renzi ritaglia per l’Italia il ruolo di guida. Scherzando ieri il premier l’ha ribattezzato il «patto del tortellino», ma vedere sullo stesso palco assieme a lui il premier francese e i giovani nuovi leader dei partiti socialisti spagnolo, olandese e tedesco, oltre a fare un certo effetto, conferma a pieno la centralità di una forza politica (e poi di un governo), come dice Renzi, «vista come una speranza in tutta Europa». Che farà della crescita la sua bandiera, innanzitutto pressando la Commissione europea perché il piano da 300 miliardi promesso da Junker sia varato sul serio. E che continuerà sulla strada degli 80 euro, «un atto di giustizia sociale», ma anche «un’idea nuova di società», che punta ad aumentare i redditi non a ridurli e a valorizzare di più l’export delle nostre imprese. «Certo ammette Renzi - ci sono tante scelte difficili da compiere di qui ai prossimi mesi, bisogna rischiare e ci possiamo anche sbagliare. Quel che è certo è che a nessuno può essere permesso di fermare il cambiamento». Twitter @paoloxbaroni no smesso di lavorare e se ne sono andati. Tutti aspettavano un annuncio, e invece niente. L’Unità riapre? Non si sa. «Ci sono delle trattative in corso, speriamo a stretto giro di ripartire», ha spiegato Renzi una volta sceso dal palco mentre gli consegnavano le firme pro-Unità raccolte a Bologna. «Non chiamiamole più feste dell’Unità - dice Umberto De Giovannangeli del Cdr -. E visto che ci trattano da desaparecidos per me da domani dovremmo disertare tutti i dibattiti dove ci hanno invitato. Al nostro posto mettano pure delle [P. BAR.] sedie vuote». Matteo Renzi sul palco della Festa nazionale dell’Unità a Bologna Matteo e il giro nelle cucine tra abbracci e avvertimenti: “Basta parole, adesso i fatti” Reportage ALBERTO MATTIOLI INVIATO A BOLOGNA accordo, sembra un po’ una barzelletta. Allora, ci sono un italiano, un francese, un tedesco e uno spagnolo che vanno alla Festa dell’Unità... Ma per Matteo Renzi è la prima Festa da premier. E se la gioca chiamando a consulto gli amici della sinistra europea, con un doppio vantaggio d’immagine: è il padrone di casa ed è l’unico che le elezioni europee le ha stravinte. Quindi la passerella D’ con Manuel Valls, il primo ministro francese che le ha straperse, è trionfale. Il buonumore di Renzi è talmente straripante che, più che camminare, sembra che balli un twist («Guarda come gongolo»?) fra i «Vai Matteo!» e i «Forza segretario!» che piovono dagli spalti. C’è il bambino che gli regala il braccialetto. C’è il venditore di mobili che si chiama Senad Basini (arriva dalla Macedonia ma vive a Monghidoro) e gli urla: «Gli imprenditori sono qui, non a Cernobbio!». E c’è il tizio che gli segnala la vicenda di altri bambini adottati da italiani ma bloccati in Congo (nuove treccine per la Boschi, temiamo). Lui ribatte subito: «Chiamo io Kabila», che sarebbe poi Laurent, Presidente del Congo e sì, diciamolo, qui sembra proprio Berlusconi. Però c’è anche quello che strilla: «Fatti, non parole!». Eh, già. Se vai a curiosare fra i mitici volontari che si sbattono qui dai tempi di Togliatti scopri che per loro Matteo è troppo piacione per piacere. Prendi Lidia, 73 anni, prima tessera quando il segretario era Berlinguer (del partito? «No, della Figc»): «Am piès mega», non mi piace mica. Ma perché? «Perché è un democristiano, non uno di noi. E poi c’è questo». E tira fuori il famigerato «40,8% - Lo scatto», l’opuscoletto che celebra la vittoria alle europee dell’ex boyscout e degli altri «gggiovani». «Mo’ senta bene, abbiamo abolito i finanziamenti pubblici e poi spendiamo i soldi così? Ma ’sta roba la faceva Berlusconi...». Il patto del tortellino Matteo Renzi ieri a pranzo con gli altri leader socialisti europei in quello che lui stesso ha ribattezzato «il patto del tortellino» GIORGIO BENVENUTI/ANSA Sarà. Intanto però superMatteo continua una marcia più trionfale di quella dell’Aida. Per seguirlo, i giornalisti, più numerosi del solito perché ci sono anche quelli francesi al seguito di Valls, sfondano perfino una transenna (nemmeno il servizio d’ordine è più quello del Pci...). Finché, di battuta in battuta, Renzi & soci si attovagliano al ristorante «Bertoldo», nome forse non adattissimo per l’aga- pe che deve Rifondare la Sinistra Europea, tutto in maiuscole (e Filippo Sensi, sveglissimo spin doctor di Matteo: «Non ci avevamo pensato...»). Subito in cucina, per ringraziare i cuochi. La Terry è in estasi: «Mi ha detto che vuole il tris di pasta, però si è toccato la pancia dicendomi di non dargliene troppa». Ruba un po’ la scena il neosegretario figo del Psoe spagnolo, Pedro Sanchez, uno che sem- bra un attore di Beautiful e infatti saluta come un attore di Beautiful, alzando il pollice. Però il brindisi democratico con un democraticissimo lambrusco è un bello scatto. Seguono ciccioli e tortellini in brodo, l’ideale nell’unica giornata afosa dell’estate, e un salto di Renzi a cambiarsi la camicia, da azzurra a bianca, visto che tutti gli altri giovin signori della sinistra sono in bianco. Applausi. LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Primo Piano .3 . Analisi FEDERICO GEREMICCA ROMA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA sorpresa - è ormai assurto a modello per la disastrata e litigiosa «grande famiglia» del socialismo europeo.Effetto,certo, del 40 e passa per cento raccolto alle elezioni del 25 maggio scorso, mentre le altre forze socialiste venivano surclassate da conservatori ed antieuropeisti: ma effetto anche dell’arrembante opera di demolizione e ricostruzione degli obiettivi, dei valori e perfino degli strumenti di una moderna forza di sinistra. Opera alla quale, dal palco della Festa di Bologna, ieri Renzi ha aggiunto un altro tassello. Ipiùgiovani-emagarianche i meno giovani, dopo anni di sconfitte - avranno forse giudicato ovvia l’affermazione con la quale il segretario-presidente, parlando della riforma della scuola, ha sepolto un altro totem, un altro sacro feticcio del socialismo del secolo passato. «Ilmeritoèdisinistra,laqualità è di sinistra, il talento è di sinistra - ha detto -. Io voglio stare dalla parte dell’eguaglianza, non dell’egualitarismo». Per un partito, il Pd, che ha fuso e cerca di far convivere la cultura cattolica e quella di origine e tradizione comunista, l’affermazione rappresenta invece un piccolo terremoto all’interno di una gerarchia di valori che in testa a tutto - e prima di ogni altra cosa - metteva sempre la solidarietà e l’uguaglianza. Per molti versi, lo «strappo» ricorda quello operato qualche anno fa dai sindaci di sinistra di grandi città (Cofferati a Bologna e Veltroni a Roma, in testa a tutti) che di fronte al dilagare di violenze nei quartieri - spesso a opera di immigrati - affermarono che «la sicurezza (fino a quel punto storico cavallo di battaglia della destra, ndr) non è né di destra né di sinistra». Tabù dietro tabù, insomma, Matteo Renzi sta cambiando (o cercando di cambiare) il bagaglio politico-culturale di una sinistra accusata da tempo e da più parti di esser rimasta prigioniera di un polveroso armamentario ideale e di valori che affonda le sue radici nel ’900. In realtà, il più giovane premier della storia repubblicana non dice, oggi, cose così diverse da quelle che aveva cominciato a predicare fin dal tempo delle prime primarie contro Bersani per la scelta del candidato premier: parole d’ordine e spinta innovativa evidentemente vincenti, se hanno reso possibili - e probabilmente addirittura determinato - prima la vittoria nella corsa alla segreteria e poi lo stupefacente 41% alle elezioni europee. Molti ricorderanno, per esempio, la sorta di «processo popolare» cui Matteo Renzi fu sottoposto al tempo della sfida con Bersani con l’accusa di «parlare alla destra» e chiedere i voti di chi stava «dall’altra parte». «Io penso alle elezioni secondarie - si difendeva l’allora sindaco di Firenze - e vorrei ricordare che se non sottraiamo voti alla destra non vinceremo mai». Aveva evidentemente ragione: e il risultato delle elezioni europee, con il grande flusso di voti arrivati al Pd da ex elettori del centrodestra, è lì a dimostrarlo. Quei voti vanno conservati, insiste oggi Renzi: con proposte e politiche, evidentemente, che parlino anche agli elettori che hanno votato Pd per la prima volta. Pippo Civati e Gianni Cuperlo, anche loro ieri a Bologna STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE Il giro di Renzi tra i volontari della Festa dell’Unità di Bologna, la sua prima festa da segretario ANSA Pier Luigi Bersani è stato ringraziato da Matteo Renzi “Merito e talento sono di sinistra” Così il premier aggiorna i valori Cade un altro tabù erede della tradizione cattolica e comunista che mette al centro l’uguaglianza PerilCapodelloStatopomeriggioconilfilmdiZoro Napolitanoalcinemaavedere«Aranceemartello» Commosso L’ex governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani, è stato ringraziato da Renzi per aver «messo la sua dignità come elemento non in discussione, facendo un passo indietro che non era tenuto a fare» È anche per questo che l’opera di rinnovamento politico-culturale non può fermarsi. «Nel 41% ottenuto alle europee - ha spiegato ieri Renzi - c’è il voto di tante gente che non viene dalla nostra storia e dalla nostra tradizione, ma che vuol condividere il futuro Intervista FRANCESCA SCHIANCHI ROMA er il momento di nuovo c’è solo un annuncio, che ho sentito come voi dalla piazza della Festa dell’Unità: poi, che sia accompagnato da una vera proposta, non lo so ancora…», commenta le parole del segretario Renzi su una nuova segreteria unitaria il leader di una delle minoranze Pd, Pippo Civati. 1 Mentre a Bologna si chiude la Festa, a Roma uno spettatore d’eccezione si accomoda al cinema Quattro fontane per godersi l’ironico affresco della sinistra italiana dipinto dal film del blogger e conduttore tv Zoro (Diego Bianchi), «Arance e martello». Si tratta con noi». È il preannuncio, insomma, del tentativo di stabilizzare quel consenso con idee, suggestioni e perfino un linguaggio che tenga conto dei tanti «nuovi arrivati»: che magari non sono poi così convinti che il merito, la sicurezza dei cittadini, andare ad «Assolutamente no. Io parlai con il vicesegretario Guerini a luglio, e gli dissi che se la linea rimane questa, non ho intenzione di entrare: sono un politico storicamente esercitato dai «tecnici» sulla sinistra italiana. Tecnici, professoroni e convegnisti d’ogni sorta. «Veniamo da un’ubriacatura da tecnicismo ha contestato Renzi - che ha fatto passare l’idea che la politica sia inutile. Ma la politica non è Civati: “Noi ci siamo soltanto se il segretario cambia linea davvero” «P In questi giorni non ci sono stati contatti con lei per discuterne? «Amici» o magari dar torto ogni tanto al sindacato siano, tout court, cose di destra. E c’è un’altra sorta di mito che il premier-segretario ha preso a picconare con grande vigore: il fascino (consolatoria e talvolta deresponsabilizzante) del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio, avvistati ieri allo spettacolo delle 16. E chissà come avrà giudicato il film il presidente, citato in una scena tramite una sua immagine appesa in una [F. SCH.] sezione Pd. Cosa intende dire? Dissidente Pippo Civati si era presentato alle primarie Pd di un anno fa, conquistando il 14,2% noioso, resto uno dei pochi che non cambia idea ogni cinque minuti…». «Che, come si sa, contesto lo schema generale delle larghe intese e non ho condiviso alcune scelte del governo: su Costituzione, lavoro, legge elettorale, ho un sacco di perplessità. Allora, o si può discutere delle cose veramente, o altrimenti non ha molto senso un membro della segreteria con un sacco di perplessità. Da tempo chiedo un’altra cosa». Cosa? «Chiedo una rappresentanza nei gruppi parlamentari, tra chi fa parte dell’Ufficio di presidenza, ed è dal congresso che aspetto una risposta». Rispetto alla linea del partito dovrebbe rassicurarla che Renzi dica che il segretario non fa da sé... «È un’apprezzabile autocritica, ma non l’ha molto sviluppata: come ha detto lui stesso, ha parlato un po’ per sms… Non ho elementi ora per sapere se la linea cambia davvero: perché sa, quando a luglio parlai con Guerini, il giorno dopo ci fu l’espulsione di Mineo dalla commissione in Senato. Non mi sembra una scelta da gestione unitaria del partito». Intanto però Renzi dice che nessuno ha diritto di veto… «Ma quali sono i veti? Esistono una parolaccia: e loro, i tecnici, in 20 anni non hanno saputo leggere sociologicamente e culturalmente Berlusconi e il berlusconismo». Ce ne è a sufficienza per sostenere che, nella sua prima chiusura da segretario della Festa de l’Unità, Renzi abbia confermato quel che ancora ieri ha ripetuto: nell’opera di cambiar verso all’Italia non arretrerà, non mollerà di un centimetro. «Mettiamoci l’energia dei nostri nonni e la fantasia dei nostri giovani. E smettiamo di vivere il futuro come una minaccia». Una scommessa, una filosofia che - in mancanza di alternative - evidentemente convince e piace, se il consenso verso il premier cresce invece di diminuire, nonostante l’«annuncite» e il pantano in cui ancora si trova il Paese... semplicemente opinioni su alcuni punti non coincidenti. A volte i gufi sono immaginari, nella sua testa». Quindi civatiani in segreteria ne vedremo sì o no? «Solo se sarà possibile discutere questioni per me rilevanti. Se si inaugura una nuova linea più comprensiva delle articolazioni del Pd, allora ne discutiamo, se invece funziona che Renzi dice una cosa e chi non è d’accordo si arrangia, allora no». Nei giorni scorsi ci sono state polemiche sul suo mancato invito proprio alla Festa dell’Unità, problema risolto? «Io non volevo fare polemica, ho solo spiegato che non potevo partecipare visto che mi hanno dato una sola opportunità e avevo un altro impegno. Mentre Cuperlo se lo sono proprio dimenticato: forse l’sms per lui è rimasto nelle bozze del telefonino… Ma non è un problema: dico solo che la Festa dell’Unità deve essere un luogo di pluralismo dove tutti possono esprimersi. Se loro pensano di averlo fatto, beh, auguri!». 1 234567 9 A5BB5CDE5 F LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Primo Piano .5 . U SOCIALISTI LA FESTA DELL’UNITÀ “In Europa grazie a Renzi la sinistra ora pesa di più” Il premier francese Valls: dobbiamo abbandonare i vecchi dogmi Intervista situazione molto difficile per tutti, Renzi rappresenta la sinistra che si assume le sue responsabilità e dice la verità agli italiani. È esattamente quel che faccio io in Francia». Però Renzi alle europee ha preso il 40,8%, mentre Hollande è in caduta libera nei sondaggi e, secondo «Le Monde», sta trascinando nel baratro anche lei. ALBERTO MATTIOLI INVIATO A BOLOGNA onsieur Valls, crede che le vicende private di François Hollande siano un problema politico? «Parliamo dei tortellini, è meglio». Eh, già. È il giorno del «patto del tortellino» per far svoltare l’Europa avanti a sinistra. E il primo ministro francese Manuel Valls solo di questo vuol parlare, non della vendetta a mezzo memoriale di madame Trierweiler contro il Président fedifrago. Europa, allora. Ma almeno prima ci dica com’erano i tortellini.«Ah, eccellenti». M «Non credo che si debba governare a seconda dei sondaggi. La Francia vive una crisi economica, politica e morale, perché l’estrema destra di madame Le Pen è accreditata del 32%, quindi è alle soglie del potere. Una sinistra moderna ha il dovere di abbandonare vecchi dogmi e fare delle riforme coraggiose. Noi abbiamo varato un piano di sostegno alle aziende, tagliamo la spesa pubblica di 50 miliardi in tre anni, riduciamo le regioni da 22 a 12, semplifichiamo la burocrazia e il mercato del lavoro. Non possiamo più vivere al di sopra delle nostre possibilità». A Parigi cambia la politica, a Bruxelles no. «E’ da quando François Hollande è stato eletto, nel maggio 2012, che la Francia si batte per riorientare la politica europea e per trovare strumenti comuni per la crescita. Adesso non siamo più soli. Ed è per questo che la sinistra europea deve essere unita». Crede che la Francia possa far leva sull’Italia (e viceversa) per smuovere la signora Merkel? «Non dobbiamo parlare del Sud contro il Nord dell’Unione, intanto perché non avrebbe senso e poi perché non saprei dove collocare la Francia. Credo che le cose stiano già cambiando, per esempio grazie al lavoro della Spd nel governo tedesco. Il piano di cui si discuterà al vertice europeo del 6 ottobre va in questa direzione. Sì, le cose avanzano. E la sinistra pesa di più in Europa anche perché Renzi ha vinto le elezioni». Draghi vi ha dato una mano? «La dichiarazioni di Draghi sono il segno che si comincia a sentire la nostra voce. Quel che ha detto va nella direzione auspicata: euro meno forte, rilancio della crescita, dunque dell’occupazione. Un segnale forte». Draghi chiede anche di fare riforme. «E’ quello che stiamo facendo». Della Mogherini cosa pensa? «Mi rallegro della sua nomina. Achim Post Diederik Samsom Pedro Sanchez Il segretario generale del Partito socialista europeo è nato il 2 maggio 1959 a Rahden in Germania Leader laburista nato a Groninga, Olanda il 10 luglio 1971. Dal 2003 è parlamentare olandese Il 42enne socialista spagnolo è professore di economia: sposato, due figlie, è stato accolto con entusiasmo anche per la sua bellezza. In tante hanno voluto fotografarsi con lui: qui a destra è con Roberta Maggio, coordinatrice del dipartimento comunicazione del Pd Le dichiarazioni del presidente della Bce Draghi dimostrano che si comincia a sentire la nostra voce Manuel Valls Primo ministro francese Non dimentichiamoci che ai confini dell’Europa c’è una grave crisi diplomatica che richiede una guida ferma. E poi la sua scelta è la dimostrazione che la gauche sta portando le donne ai vertici della politica». Nel ‘17 in Francia ci sarà ancora un Presidente socialista? «Non siamo neanche a metà mandato di François Hollande. Dare l’impressione di stare già pensando a quella scadenza significa arrivarci nel modo peggiore». Signor Valls, Renzi le ha dato dei consigli? «Non ne ho bisogno. Io credo che ogni Paese abbia la sua storia e le sue particolarità. L’Italia esce da una lunga crisi, con Berlusconi era la barzelletta dell’Europa. In una Manuel Valls Nato nel 1962 è stato nominato primo ministro da Hollande nel marzo scorso dopo la debacle dei socialisti alle elezioni amministrative il caso GIANLUCA NICOLETTI ROMA l patto del tortellino lancia il modello estetico dell’energico leader della sinistra europea. La passerella di sirenetti che si è ieri alternata sul podio della festa nazionale dell’Unità di Bologna ha fatto impennare il feromone femminile tra le turbe osannanti convenute. Fosse stata presente, persino Rosi Bindi avrebbe rivisto la sua battutina acida del giorno prima sull’avvenenza delle ministre del governo Renzi. Altro che femmine fatali, si è ieri assistito all’esplodere di un nuovo modello di maschio politicamente attivo che mai fu visto prima alle nostre latitudini, per lo meno in così esasperata produzione seriale. Il prototipo di partenza è senza dubbio l’attuale presidente degli Stati Uniti, per lo meno nella primigenia ostensione di primo incontrastato conquistatore di ogni consenso e palpitazione. Che sul prototipo Obama abbia lavorato la costruzione perfetta dell’estetica Pedro Sanchez non v’è dubbio. Come d’altronde è incontestabile che il segretario del Partito socialista spagnolo sia un figaccione, ohimè, anche ogni uomo deve ammetterlo. I MARCO LANNI Il team “camicia bianca” che insegue il modello Obama Belli e d’annata (recente): la rivincita della lista Beautiful Barak Obama Alexis Tsipras Il presidente degli Stati Uniti ha imposto subito il suo stile vincendo nel 2009 È il leader di Syriza, il partito della sinistra radicale greca arrivato primo alle Europee Ora che Banderas si è ridotto a fare il mugnaio solitario che parla con le galline, tutto l’ immaginario sangre e sangrilla lo ha senza dubbio ereditato lui. Nulla è lasciato al caso… Dall’immacolata camicia: sapientemente arrotolata sull’avambraccio promettente acciaiose strette, ma con nonchalance malandrina sbottonata quel tanto che basta per immaginare un’epilazione toracica, che prelude a un viso plasticamente immune dalla minima imperfezione, ruga d’espressione, brufolatura da indigestione. Ma- scella volitiva e taglio di capelli da Clark Kent che lasciano immaginare superpoteri nascosti. Il primo ministro francese Manuel Valls non è stato certo da meno. Stessa camicia candida da spadaccino (foggia più sportiva con taschino, per essere pignoli), stessa arrotolatura di manica, stesso bruno e maschio incarnato, con una nota additiva diversa nel taglio frangettato di capelli da proconsole delle Gallie, chiaro segnale della sua ferrea adesione all’asse latino che ha stretto con Renzi. Il premier italiano era chia- ramente anche lui in camicia bianca, ma in realtà era anche stato il primo a farne una divisa, ormai per lui la nivea incamiciatura equivale alla calzamaglia di Superman, quando però ancora lo chiamavano alla paesana Nembo Kid. Non è chiaro se tale bombastica manifestazione di prorompente mascolinità - che include a pieno titolo anche il greco Tsipras oltre che seppellire decenni di sembiante politico segnato da turgori ventrali strizzati in grisaglie, chieriche e alopecie spargiforfora, come claustrali pallori e vitrei languori, abbia anche fatto affermare all’ illustre Jean-Paul Fitoussi, professore Emerito all’Institut d’Etudes Politiques de Paris, che si stia per superare la fase di austerity della politica economica in Europa. Anche se così non fosse per lo meno l’austerità del consenso femminile, d’ora in poi, sarà assai difficile da contenere nel suo più galoppante e impudico immaginare. 1 6 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 U LA CRISI IL MEETING DI CERNOBBIO La spending review dovrà prevedere controlli e sanzioni per chi non rispetta le indicazioni Carlo Cottarelli Commissario alla spending review Se passa il principio che lottare contro la corruzione conviene, otterremo qualche risultato ANSA Raffaele Cantone Raffaele Cantone Presidente dell’Autorità contro la corruzione MARMORINO/NEWPRESS Il Commissario per la revisione della spesa pubblica Carlo Cottarelli ieri al Workshop di Cernobbio Risparmi, Cottarelli rilancia “Possibili 20 miliardi di tagli” Cantone a Confindustria: cacciate i corrotti. Padoan: ridurremo le tasse FRANCESCO SPINI INVIATO A CERNOBBIO (CO) «Non si tratta di annunci, è tutto il contrario». Anzi, «probabilmente è un limite del governo comunicare esattamente quanto sta facendo...». Si dice «stupito», il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, della diffidenza di chi - anche qui al Workshop Ambrosetti di Cernobbio -, accusa il governo di troppe promesse e pochi fatti. Padoan invece riafferma il cammino di riforma («siamo capacissimi di farle», rintuzza a margine i critici) e sottolinea che quella del lavoro «ha un ruolo cen- Retroscena MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES i potrebbe provare a chiamarlo «Private compact», un contratto coi privati per rilanciare l’economia europea e rimettere in moto la macchina che crea i posti di lavoro. Fabrizio Saccomanni non lo fa, ma la formula d’una santa alleanza per la ripresa fra Ue e grandi investitori istituzionali (e non solo) ci assomiglia parecchio. «Si sta affermando la convinzione che non si supera il rischio di stagnazione e deflazione senza un sostegno da lato della domanda», ammette il banchiere centrale, da poco direttore generale onorario di Bankitalia. S Il bazooka di Juncker Come? Con i 300 miliardi promessi dal neopresidente della Commissione, JeanClaude Juncker. E con una strategia precisa che li moltiplichi attirando i privati, i quali «non chiedono di meglio se non prospettive di im- trale» perché «ha un effetto segnaletico importante all’interno e all’esterno del Paese». Secondo lui i famosi «mille giorni» serviranno a riportare la fiducia mentre le riforme fatte cominciano a dare effetti e nuove ne vengono introdotte. In modo tale che nel 2017 (la scadenza dei mille giorni), chi oggi «tifa per il peggio» non possa parlare di «un decennio perduto». Agli industriali che storcono il naso assicura che - nel frattempo - la sfida del governo è «aumentare la produttività, abbattere il cuneo fiscale, le tasse, salire sulla scala della tecnologia». La legge di Stabilità sarà uno dei pri- mi passi dei «mille giorni» per tornare «su un sentiero di crescita» (il ministro dice di vedere alcuni «segnali di ripresa», seppur deboli) e «più ricco di occupazione». Saranno confermati gli 80 euro, così come «i benefici fiscali alle imprese, il rimborso dei debiti della Pubblica amministrazione». Ma per tagliare le tasse bisogna prima tagliare la spesa. E, qui a Cernobbio, un assist lo serve il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli. Dice che per la prossima legge di Stabilità «è possibile» individuare i «tagli per 20 miliardi, visto che si parte da una base di spesa primaria di 700 miliardi». Anzi, «bisogna andare ben oltre, guardare oltre il 2015. In questo contesto i mille giorni sono tempo giusto». Alla platea Cottarelli spiega come debbano essere previsti «meccanismi di controllo ed eventualmente sanzioni» per tutte le amministrazioni. Ma di fronte alle 200 lettere che son già partite verso altrettanti amministratori locali, chiedendo conto sull’applicazione delle nuove norme sugli acquisti nella Pa, c’è chi ha gridato alla lesa maestà. «Alcuni si sono arrabbiati - racconta Cottarelli - invece è una cosa normale». Non sarà una passeggia- ta la revisione della spesa. «Non è uno sprint - sintetizza il commissario - e non è neppure una maratona», sarà piuttosto «una corsa a staffetta». Da Padoan, poi, giunge un richiamo all’attenzione sul debito. Il mutato clima sui mercati dà ossigeno, ma «il merito di credito» dell’Italia «non va dato per scontato. Va difeso giorno per giorno». Non solo: «Ci sono limiti che alcuni considerano simbolici, come il 3%» del rapporto deficitpil, «limiti segnaletici assolutamente importanti». Quanto alla riduzione del debito, conferma le privatizzazioni, con un’accelerazione sulla «strategia di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico». Quanto alle municipalizzate «sono allo studio misure che accresceranno gli incentivi all’accorpamento, dismissione e quota, in un quadro generale di razionalizzazione e sfoltimento». Ma c’è anche, qui a Cernobbio, chi richiama gli imprenditori alle proprie responsabilità. È il presidente dell’authority anticorruzione, Raffaele Cantone, che chiama Confindustria alla sfida. Invita gli industriali a “Un contratto tra governi e privati può moltiplicare le risorse dell’Ue” fare «la stessa battaglia che è stata fatta contro la mafia», in cui i collusi vengono espulsi. Lo stesso andrebbe fatto coi corrotti. «Se passa l’idea che la lotta alla corruzione può essere conveniente, c’è la speranza di ottenere qualche risultato». Cantone ricorda come ci sia «un pezzo di classe dirigente» che ha «l’orticaria» rispetto a «una parola che si chiama controllo». L’abolizione del falso in bilancio e il moltiplicarsi dei Il titolare dell’Economia: «L’accusa di troppi annunci? Il governo fa quello che dice» centri di spesa nella pubblica amministrazione hanno favorito il diffondersi della corruzione. Secondo le statistiche in Europa solo Grecia e Bulgaria stanno messe peggio di noi. Più che manette servono antidoti, dice Cantone. Il migliore, nella Pubblica Amministrazione, è la trasparenza. Poi serve «un salto culturale», col contributo delle organizzazioni industriali. Ieri su La Stampa L’idea di Saccomanni: così faremo fruttare i 300 miliardi di Juncker Ex ministro Fabrizio Saccomanni è stato titolare del Tesoro nel governo di Enrico Letta damento fiscale e riforma sono necessarie, ma non sufficienti», che gli interventi strutturali senza sostegno della domanda oggi «corrono il pericolo di essere vanificati». La minaccia più grande, ha detto Saccomanni citando il presidente della Bce, Mario Draghi, «è che si corra per rimanere fermi». Il coordinamento piego solide e a lungo termine» in un mercato dai tassi quasi a zero. C’è «una valanga di liquidità in giro», nota l’ex ministro del Tesoro del governo Letta: bisogna calamitarla. La formula, Saccomanni l’ha illustrata al 33° Seminario di formazione federalista, che ha portato a Ventotene la «meglio gioventù» europeista nel nome di Spinelli. L’idea muove dall’ammissione che «le politiche di consoli- La strada maestra che si può battere è pertanto «una chiara ripartizione dei compiti», come sia lo stesso Draghi che Juncker hanno implicitamente suggerito: i governi nazionali si occupino delle politiche di governo interne - offerta e consolidamento -, «riducendo le spese improduttive e la tassazione nei limite del possibile, cercando così di favorire le imprese»; l’Europa coordini le politiche decise dalle capitali e orchestri lo sforzo «massic- cio» di quelle per la crescita attraverso la domanda. L’ex ministro scodella i calcoli del super consulente Roland Berger, «uno che non può essere sospettato di cedere a tendenze periferiche», colomba assistenzialista più che falco produttivo. Il tedesco stima che in Europa il fabbisogno complessivo di investimenti è di mille miliardi. Sono i soldi necessari per rifare le infrastrutture energia, tecnologia, trasporti. Sono il biglietto per una modernizzazione che sia trampolino di sviluppo. Trecento miliardi li ha promessi Juncker col piano annunciato «entro il 15 febbraio» nel discorso di luglio all’Europarlamento. Non è chiaro dove li prenderà, se siano denari nuovi o riprogrammati, ma lo sapremo presto. «L’Europa dovrebbe dare una indicazione strategica sui settori in cui ritiene prioritaria l’esigenza di investimenti», in modo da andare oltre «una situazione frammentaria in cui scarseggiano le interconnessione». Deve scegliere e agire. Si richiede «un messaggio forte che dichiari la disponibilità a investire sulle infrastrutture che mancano e su quelle che si vanno deteriorando». Ecco. «Allora sì che sarebbe possibile ottenere il cofinanziamento dei privati». Bond garantiti Saccomanni pensa che se a inizio 2015 avremo un piano e i 300 miliardi programmabili, gli altri arriveranno. Fa l’esempio dei fondi pensione europei che, per statuto, devono mettere i soldi in poste durature e a rischio controllato in un momento che offre rare opportunità di reddito appetibile. «Gli investimenti possono essere pilotati da strumenti europei, ma non chiamiamoli Il ministro dell’Economia Padoan ha lanciato una proposta di rilancio economico che prevede un forte impegno collettivo europeo 1 eurobond sennò i tedeschi si preoccupano», sorride il banchiere. Meglio «project bond a garanzia Ue», sistema e miccia pubblici più denari privati, come un «Private Compact». Funzionerà? Saccomanni ha una certezza: «Ogni volta in cui ci siamo dati strumenti e procedure adeguati abbiamo fatto un passo oltre la crisi». Ora ne servono altri. E non c’è tempo per gli indugi. LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Primo Piano .7 . I punti chiave Wall Street Il sindacato La Consob L’obiettivo è quotare Fca il 13 ottobre, il giorno successivo al Columbus Day: «Data ideale per lo sbarco» L’ad è tornato a chiedere «regole certe» per i rapporti tra le imprese e i rappresentanti sindacali Durante l’altalena del titolo Fiat ad agosto «ha esercitato il suo diritto di vigilare il mercato finanziario» “Il governo scelga tre cose e poi le faccia” Marchionne: basta con l’Italia dei Gattopardi TEODORO CHIARELLI INVIATO A CERNOBBIO L’Italia? Il Paese dei Gattopardi. Il governo scelga tre cose e le faccia. Sergio Marchionne torna a spronare Matteo Renzi. L’amministratore delegato di Fiat Chrysler interviene al Workshop Ambrosetti a Cernobbio sul lago di Como e ricorda che nel Belpaese si continua a parlarsi addosso, senza che nulla cambi. Allora prova a proporre le tre questioni che secondo lui andrebbero risolte in via prioritaria: mercato del lavoro, mancanza di certezza del diritto e burocrazia. Appassionato di citazioni, Marchionne sciorina alla platea di ministri, politici, imprenditori e professionisti una poesia di Charles Osgood, un anchorman della Cbs America, per spiegare come in Italia si parla tanto di riforme, ma poi nessuno le fa. Parafrasando la poesia, racconta la storia di quattro Analisi FRANCESCO MANACORDA INVIATO A CERNOBBIO (CO) S arà un po’ masochista, questa platea di Cernobbio che da tre giorni ne busca da Renzi e adesso lo promuove a pieni voti? Più probabilmente verifica la mancanza di alternative ieri mattina ospita un muscolare Matteo Salvini che boccia l’euro e promuove la Russia senza scaldare troppo gli animi e un Giovanni Toti di Fi che parla e ragiona come un democristiano d’antan - e prende atto. E così, al momento del voto sull’operato sui primi sei mesi di quel Matteo Renzi che da tre giorni si allena con il Forum Ambrosetti come se fosse un punching ball, i «salotti buoni», «quelli che discutono» mentre altrove si lavora e «non ne azzeccano una», non paiono serbare rancore. Un 40,4% dei partecipanti promuove il premier, l’8,9% dà addirittura un giudizio MARMORINO/NEWPRESS Sergio Marchionne ieri a Villa d’Este fine del 2011 Fiat ha fatto un contratto specifico che la Fiom non ha firmato. In base a una legge di una chiarezza cristallina chi non firma non ha diritto a rappresentanze sindacali. Ci siamo visti intentare 62 cause, di queste 46 chiuse a nostro favore, 7 contro, 7 con rinvio alla Corte costituzionale e 2 rimaste in sospeso. Dopo un anno e mezzo la Corte costituzionale ha ribaltato l’indirizzo, dichiarando l’articolo 19 non conforme alla Costituzione». Secondo l’ad di Fiat Chrysler è stato così cancellato uno dei pochi parametri certi. «Mi chiedo se è modo per dare certezza alle aziende. Dobbiamo semplificare l’apparato normativo e non cumulare leggi su leggi. Servono regole chiare, efficaci e rispettate da tutti». L’auspicio di Marchionne? «Che il Jobs Act riporti in equilibrio il rapporto tra Stato, azienda e dipendenti». Detto questo, aggiunge polemicamente: «Mi Spesso la nostra situazione ricorda la storiella di Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C’era un lavoro importante da fare: a Ognuno fu chiesto di farlo. Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece. (...) Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare Il “salotto buono” non porta rancore e promuove Renzi europei nel secondo trimestre così come le tensioni internazionali dalla Russia al Medio Oriente - con gli Stati Uniti assai poco desiderosi di farsi ingaggiare - non lasciano certo troppo spazio all’ottimismo. La Cina, ha avvertito qui Yukon Huang, già responsabile della Banca Mondiale per il Paese e adesso al Carnegie Endowement, crescerà a breve termine solo di un 6-6,5% annuo: tanto in assoluto, poco per Pechino e Shanghai. Anche dalle istituzioni comunitarie - esclusa la Bce di Mario Draghi e i suoi sperabili effetti su un euro più debole che aiuto le esportazioni - non pare ci si possa aspettare molto. Il presidente uscente della Commissione Barroso non ha lasciato qui a Cernobbio, in una delle ultime occasioni in cui avrebbe potuto parlare chiaramente, tracce percepibili. L’entrante Juncker - con la sua promessa di un piano di stimolo da 300 miliardi non rappresenta certo una nuova Europa. Appuntamento all’anno prossimo, stessa ghiaia, stesso mare, con la speranza che la fiducia in Renzi quando un terzo buono dei mille gironi sarà già alle spalle, dia i suoi frutti. persone, chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. «C’era un lavoro importante da fare - spiega - e a Ognuno fu chiesto di farlo. Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece. Qualcuno si arrabbiò, perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Qualcuno non l’avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare». Insiste, il manager. «Ognuno di noi, ogni individuo, deve farsi un esame di coscienza e decidere qual è il tipo di cambiamento che vuole: il proprio o quello degli altri. Nel farlo, dobbiamo essere consapevoli che il primo richiede sacrifici, coraggio e senso di responsabilità nel costruire l’Italia che vogliamo. L’altro, invece, ci relega al ruolo di spettatori e condanna la società italiana e il futuro del Paese a quel- lo di vittima». L’ad del Lingotto usa toni decisi. «Noi italiani da sempre siamo il Paese dei Gattopardi: vogliamo che tutto cambi perché tutto rimanga com’è. Se non mutiamo atteggiamento tutti quanti, andremo sempre più in basso». I nodi che l’Italia deve affrontare, aggiunge, sono la mancanza di occupazione e la carenza di capitali, soprattutto dall’estero. «Ci troviamo a operare in un contesto nel quale serve migliorare l’occupazione e noi abbiamo l’Irap che invece si paga di più al crescere dei posti di lavoro». Marchionne torna sul tema del mercato del lavoro. «In Italia è anomalo e non esiste in nessun altro Paese. E’ inutile innamorarsi del sistema tedesco, impossibile adottare il sistema anglosassone». Quindi l’affondo: «Non è più accettabile la tirannia della minoranza nel mondo dei sindacati. Manca la certezza del diritto, soprattutto in materia di lavoro. Alla Il premier l’ha snobbata, Cernobbio lo approva all’80% molto positivo, il 30,4% ha un giudizio «appena positivo», ma comunque sopra la sufficienza. Se le elezioni ci fossero davvero, qui ed ora, tra la ghiaia rastrellata di fresco a ogni intervallo e il buffet con l’insalata di mare in riva al lago, sarebbe comunque un plebiscito. Ma all’ultima speranza del popolo di Cernobbio per l’uomo di Palazzo Chigi e i suoi mille giorni non fa riscontro pari entusiasmo per i suoi ministri: Lupi, Guidi, Boschi («Il compito di questo governo non è di essere simpatici, ma di cambiare l’Italia») Padoan («Quando si è deciso sul bonus di 80 euro si è discusso se indirizzare invece le risorse alle imprese; poi si è deciso co- me si è deciso per motivi politici, non credo che sarebbe saggio tornare indietro») si alternano sul palco e sciorinano uno dopo l’altro le mete raggiunte e soprattutto i traguardi da raggiungere, senza scaldare più di tanto la platea. Ci vorrà l’intervento di Marchionne, primo esponente del mondo imprenditoriale a prendere la parola al termine di tre giorni di dibattiti ininterrotti sui destini dell’Europa e del mondo, e soprattutto portatore di un’agenda di pochi e precisi punti di azione chiesti al governo, per far partire un applauso di mezzo minuto. Al giudizio positivo su Renzi non si accompagna infatti un’eguale dose di speranza: ol- tre il 40% degli interpellati dal sondaggio in sala del Forum Ambrosetti ha fiducia bassa o molto bassa sulle prospettive dell’Italia, mentre un altro 48% si divide tra un livello medio e sufficiente. Del resto se non bastassero i problemi storici di casa nostra, tutto il quadro che esce dalla tre giorni di Cernobbio tende al grigio scuro. Lo nota ad esempio un banchiere internazionale come il numero uno di Unicredit Federico Ghizzoni: «Rispetto allo scorso anno, ma anche all’ultimo Forum di Davos in gennaio, quando tutti parlavano di una ripresa imminente, il clima di fiducia generale pare essere di nuovo peggiorato». I dati deludenti sui Pil di molti Paesi Sergio Marchionne amministratore delegato di Fiat Chrysler chiedo quando il Paese capirà che non vogliamo lavoratori usa e getta, ma persone coinvolte, che si sentano parte di un progetto per il futuro». L’ad cita il percorso di Fiat. «In Italia abbiamo una grande storia alle spalle, una tradizione secolare che è parte della nostra natura e che è importante proteggere. Su questa eccellenza, ad esempio, abbiamo centrato la nostra nuova strategia, per valorizzare l’alto di gamma con i marchi Alfa Romeo e Maserati, e per trasformare i nostri impianti italiani in una base di produzione per le esportazioni sui mercati di tutto il mondo. Non si può aspettare all’infinito che sia il sistema politico a muoversi. In tutti questi anni, ho visto cambiare poco o nulla nel sistema-Paese. E’ da tempo che Fiat solleva il problema dell’export e la necessità di facilitare i processi per le esportazioni. Non è successo nulla». Il Paese dei Gattopardi, appunto. IL MINISTRO Lupi: sicuro il sì di Bruxelles a Alitalia-Etihad La nuova Alitalia sotto il segno di Etihad comincia a prendere forma e il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi non vede ostacoli, tanto da definire «una formalità» il via libera dell’Antitrust europeo. Non c’è «nessun dubbio sull’approvazione di Bruxelles, né sulla questione di Poste né sull’operazione Etihad» ha detto Lupi arrivando a Cernobbio. Entro ottobre è attesa anche una decisione dell’Authority dei Trasporti sulla liberalizzazione del mercato ferroviario. «Ntv - ha detto Lupi - ha accelerato il processo di liberalizzazione del mercato, la parola spetta ora all’Autorità che deve chiarire costi e modalità d’accesso alla rete». 1 8 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 U MEDIO ORIENTE LA STRATEGIA AMERICANA Le parole del Presidente CHUCK TODD WASHINGTON Sta preparando il Paese a tornare in guerra? «Sto preparando il Paese a garantire che affrontiamo la minaccia dell’Isis. Si tratta di una cosa che sappiamo fare. Questa amministrazione ha sistematicamente smantellato Al Qaeda. Isis rappresenta una minaccia più ampia per le sue ambizioni territoriali in Iraq e Siria, ma la buona notizia, tornando dal vertice della Nato in Galles, è che tutta la comunità internazionale capisce che è un problema da affrontare. Negli ultimi mesi ho messo Isis sotto la nostra attenzione, attivato l’intelligence, spostato le risorse, fatto una valutazione sul terreno; la seconda cosa era proteggere il personale americano, e questo ha incluso raid aerei per assicurare che città come Erbil, e infrastrutture strategiche come le dighe, fossero protette. Abbiamo intrapreso anche operazioni umanitarie che hanno salvato migliaia di vite. La terza fase ora è andare all’offensiva. Dobbiamo avere un governo iracheno in carica, e sono ottimista che la prossima settimana lo avremo. Martedì incontrerò il Congresso, e mercoledì terrò un discorso alla nazione per spiegare il nostro piano, ma non sarà l’annuncio dell’invio di truppe di terra o l’equivalente della guerra in Iraq. Questa operazione è simile alle altre campagne anti terrorismo in cui siamo stati impegnati negli ultimi sei o sette anni». Cosa chiederà agli americani con il suo discorso? «Voglio che capiscano la natura della minaccia, come l’affronteremo, e ad avere fiducia che riusciremo a risolverla». Parlerà il giorno prima dell’anniversario dell’11 settembre. «Finora non abbiamo visto elementi di intelligence che suggeriscono l’imminenza di minacce sul suolo americano. Si tratta invece di un’organizzazione che se avrà la possibilità di controllare più territorio, attirare armi, risorse, e combattenti, inclusi quelli che vengono dall’Europa con passaporti che consentono di arrivare negli Stati Uniti, diventerà un pericolo». Pensa che riceverà il via libera dal Congresso? «È importante che il Congresso sappia cosa intendiamo fare, ma anche cosa non faremo. Non manderemo centinaia di migliaia di soldati sul terreno, ma condurremo raid come parte di una coalizione internazionale, in sostegno del lavoro fatto sul terreno dalla truppe irachene e curde. Li aiuteremo a creare un piano per riprendere il territorio conquistato dall’Isis. Nei prossimi mesi saremo in grado non solo di frenarlo, ma ridurre il suo territorio, degradarlo, e sconfiggerlo». Non crede che possano fare ciò che Personaggio PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK a sofisticata campagna di propaganda digitale dell’Isis è gestita da un cittadino americano, Ahmed Abousamra, che ha studiato informatica negli Stati Uniti e frequentava la stessa moschea di Cambridge dove andava a pregare Tamerlan Tsarnaev, un dei due fratelli che avevano condotto l’attentato alla Maratona di Boston. La conferma del pericoloso intreccio fra l’estremismo jihadista e le stesse società occidentali. L’Isis ha sorpreso tutti per la sua abilità nella gestione di Internet e dei L Nessun soldato sul terreno Gli Usa non possono occupare tutti i Paesi dove c’è una minaccia, serve una strategia più sostenibile No all’alleanza con Assad È difficile avere il sostegno dei sunniti se diamo l’impressone di lavorare per il regime siriano La lotta contro gli jihadisti WILLIAM B. PLOWMAN/NBC NEWS/REUTERS Nei prossimi mesi saremo in grado non solo di frenare Isis ma di ridurre il suo territorio e di distruggerlo Obama: “Sconfiggeremo l’Isis Ma non invierò truppe in Iraq” Il Presidente illustrerà mercoledì il suo piano: ci sarà una coalizione internazionale ha fatto bin Laden? «Non ancora. Ma possono evolversi». Finora non ha citato la Siria, ma i suoi consiglieri dicono che non si può sconfiggere l’Isis senza attaccarlo anche là. «Sì, ma non possiamo avere gli Usa che occupano tutti i Paesi dove c’è una minaccia, quindi serve una strategia più sostenibile. Gli uomini sul terreno saranno iracheni e siriani». Chi, in Siria? «Abbiamo il Free Syrian Army e una opposizione moderata con cui abbiamo lavorato. Finora è stata sulla difensiva, dall’Isis e da Assad, ma può cambiare. La strategia è dare la caccia ai membri dell’Isis dove si trovano, ma per il controllo del territorio serve una opposizione moderata sunnita che possa gestirlo». La riunione al Cairo LegaAraba:collaboriamo perbattereilterrorismo 1 I Paesi della Lega araba si sono impegnati a collaborare con tutti gli sforzi internazionali per battere l’Isis sia «politicamente che militarmente»: è quanto convenuto i ministri degli Esteri al Cairo. La Lega araba ha anche espresso sostegno alla risoluzione approvata il mese scorso dall’Onu che invita gli Stati membri ad agire per fermare l’afflusso di militanti stranieri, finanziamenti e altre forme di sostegno egli estremisti islamici. L’Arabia riceve aiuti americani, non è ora che li usi? «Arabia, Giordania, Emirati, Turchia, devono essere coinvolti, è casa loro, e la minaccia è più verso loro che noi. Il loro problema non è solo l’Iran e il contrasto con gli sciiti, ma anche la minaccia dell’estremismo sunnita». Lasciamo da parte Assad perché ora l’Isis è il problema più grave? «Siamo qui perché Assad ha brutalizzato la sua popolazione, in particolare i sunniti. È difficile attrarre il sostegno dei sunniti se diamo l’impressone di lavorare per Assad. La nostra posizione resta che con le sue azioni ha perso legittimità». Ha rinunciato a cambiare l’immigrazione per salvare la maggioranza democratica al Senato? Ricco, colto e americano È di Boston il guru del web del Califfato social media. Per diffondere la sua propaganda usa sistemi molto sofisticati, tipo un’applicazione chiamata «Dawn of Glad Things», che consente di replicare in maniera automatica il contenuto prodotto. Un’organizzazione che predica il ritorno alle regole medievali non sembrava attrezzata per simili campagne moderne, ma dietro, secondo gli investigatori americani, c’è la mano di uno di loro. Ahmed è nato 32 anni fa in Francia, ma è cresciuto nei sobborghi ricchi di Boston, dove il padre medico faceva l’endocrinologo. Abousamra è di origini siriane, ma ha la doppia cittadinanza, e quindi poteva entrare e uscire a piacimento dagli Stati Uniti con il suo passaporto americano. Da ragazzo era andato alla Xaverian Brothers, una scuola cattolica privata di Westwood, e poi alla Stoughton High. Aveva studia- Ahmed Abousamra to informatica alla Northeastern University, dove era finito nella «Dean’s List» per l’eccellenza accademica. Il padre aveva continuato la sua brillante carriera medica, che lo ha portato a diventare il capo di endocrinologia alla «No. Il Paese ha bisogno di un sistema di immigrazione che funzioni, ma la situazione è cambiata dopo la crisi dei bambini non accompagnati. Serve un’azione esecutiva sostenibile». Negli Usa c’è ansia per l’Ebola, cosa intende fare? «Non c’è preoccupazione di un contagio qui, a breve. Però ho chiesto di mobilitare le risorse militari nella regione, ad esempio con le unità di isolamento. Ci vorranno mesi, prima che l’epidemia sia controllabile. Se però non ci muoviamo ora, corriamo il rischio che il virus muti, e diventi una minaccia per gli Usa». Si è pentito di aver giocato a golf dove l’uccisione di Foley? «Avrei dovuto capire l’effetto di immagine». Copyright Nbcnews - Meet the Press Wayne State University di Detroit, ma qualcosa ha radicalizzato il figlio, che aveva applaudito gli attentati dell’11 settembre e nel 2004 era andato in Iraq a combattere contro gli americani. Al ritorno l’Fbi lo aveva interrogato, ma non arrestato, e lui era fuggito in Siria, dove si è unito all’Isis. Ora sulla sua testa c’è una taglia da 50.000 dollari. Il «New York Post» ha scoperto che a Cambridge frequentava la moschea della Islamic Society of Boston, la stessa dove andava non solo Tamerlan Tsarnaev, ma anche Aafia Siddiqui, la scienziata istruita al Mit e passata poi con Al Qaeda, che Isis aveva chiesto di liberare in cambio della vita degli ostaggi americani Foley e Sotloff. Il padre di Ahmed sedeva nel board dell’organizzazione che gestiva questo luogo di culto. I leader della moschea sostengono che non predicano l’estremismo, ma i fatti sembrano dimostrare il contrario. LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Primo Piano .9 . U UCRAINA LA DIFFICILE TREGUA MARK FRANCHETTI * DONETSK eno di 48 ore dopo la tregua firmata dal governo ucraino, dal Cremlino e dai separatisti filo-russi, per porre fine a cinque mesi di combattimenti, il patto è stato rotto, in una chiara dimostrazione di quanto fosse fragile. Una serie di esplosioni nei pressi di Mariupol – porto strategico sul Mare di Azov ancora nelle mani degli ucraini, ma ormai quasi circondato dai separatisti – ha violato la pace. Un battaglione di volontari ucraini afferma che le loro posizioni nella città sono state attaccate dai razzi multipli Grad. Testimoni riferiscono di forti esplosioni udite sabato notte nella periferia Sud di Mariupol. Si è trattato della prima violazione grave della cruciale tregua concordata da Kiev e Mosca. Una donna è rimasta uccisa. Mentre i bombardamenti proseguivano, il Twitter ufficiale dei ribelli di Donetsk annunciava che le loro forze stavano «prendendo Mariupol». Più tardi però la versione è stata corretta: i ribelli avrebbero soltanto risposto alle «provocazioni» della parte ucraina. Esplosioni si sono sentite anche a Donetsk. La città è controllata dai separatisti, ma l’aeroporto è in mano alle forze governative ucraine, ed entrambe le parti si sono accusate a vicenda di aver aperto il fuoco. Nonostante le violazioni, sia Mosca sia Kiev sostengono che la tregua regge. A Donetsk, uno dei due capoluoghi regionali in mano ai separatisti e rimasto sotto fuoco quotidiano per settimane, la gente sta osando lasciare le proprie case. Nel centro, diventato spettrale negli ultimi giorni, c’era più gente, sulle strade giravano automobili, mentre hanno ripreso a circolare alcuni filobus. Al mercato locale, pieno come non era ormai da settimane, hanno M RAZZI A MARIUPOL Militari e separatisti si rimpallano la responsabilità per le bombe Negli scontri morta una donna riaperto alcuni banchi. Si vedono mamme portare fuori i bambini e in periferia è stato celebrato un matrimonio, con gli sposi che posavano felici per i fotografi. «Questa mattina sono uscita e, per la prima volta in settimane, mi sono seduta su una panchina con il mio gatto, a prendere il sole e fumarmi una sigaretta», racconta Svetlana, che vende casalinghi al mercato. «Per la prima volta c’era silenzio. Sembrava un giorno di festa. Spero che duri». “Non vedremo mai la vera pace” E a Donetsk tornano gli spari Filorussi e soldati di Kiev non lasciano la linea del fronte. I ribelli: “È tutto un trucco” ALEXANDER KHUDOTEPLY/AFP Una ragazza tiene in braccio il suo cagnolino dinanzi ai rottami di un carro armato nella zona di Mariupol Sono stati compiuti passi significativi nella ricerca di una tregua Adesso auspico che il dialogo prosegua per arrivare a una pace durevole Esprimo al presidente Poroshenko il mio apprezzamento per il suo coraggioso impegno nel contribuire a una soluzione politica e pacifica delle tensioni Papa Francesco Giorgio Napolitano Ma tra i combattenti di entrambi gli schieramenti non c’è molto ottimismo. A un posto di blocco dei separatisti sulla strada per l’aeroporto l’umore era bellicoso. I ribelli non sono riusciti a espugnare l’aeroporto a maggio, e resta così nelle mani dell’esercito ucraino. Nell’ultima settimana è stato teatro di combattimenti furiosi. «Ma quale tregua? Tutte sciocchezze», dice il guerrigliero al posto di blocco. «È un trucco per permettere agli ucraini di ridispiegarsi e consolidare le loro posizioni. La prima vera tregua arriverà solo quando conquisteremo tutta l’Ucraina occidentale». Poco più lontano, a un posto di blocco dell’esercito ucraino, il messaggio non era diverso: «Non possiamo fidarci di questi terroristi, non credo un solo minuto che vedremo una vera pace», dice un soldato. L’accordo sul cessate il fuoco in 14 punti, orchestrato da Vladimir Putin, propone lo scambio dei prigionieri, lo scioglimento delle milizie irregolari di entrambi gli schieramenti e l’amnistia Le critiche all’Alleanza Berlusconi: la Nato è irresponsabile L’ex premier si schiera con Putin: «Ridicolo il regime sanzionatorio contro la Russia» AMEDEO LA MATTINA ROMA La tensione con la Russia è una delle sue principali preoccupazioni e in queste ultime settimane ne aveva parlato al telefono anche con il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Le sue idee erano filtrare sui giornali ma non ne aveva mai parlato pubblicamente. Ieri invece Silvio Berlusconi ha rotto gli indugi e si è schierato con il suo amico Putin e contro le decisioni dei vertici europei e della Nato. L’ex premier critica il sostegno all’Ucraina di Poroshenko e a quei Paesi dell’Est europeo che temono l’orso russo. Mosse che, secondo il leader di Forza Italia, «incredibilmente, inspiegabilmente e irresponsabilmente, hanno cancellato e stanno cancellando il grande lavoro e il risultato che avevamo conseguito noi, nel 2002, con il trattato di Pratica di Mare, mettendo fine a mezzo secolo di Guerra fredda». Berlusconi ha sempre considerato quel vertice Nato-Russia in cui riuscì a far stringere la mano a George W. Bush e Vladimir Putin il suo più grande successo in politica estera: addirittura la fine della contrapposizione che aveva caratterizzato gli anni della Guerra fredda e l’inaugurazione di una nuova visione degli equilibri mondiali, con obiettivo primario della lotta contro il nemico comune del terro- rismo. Adesso, a suo giudizio, le sanzioni economiche contro Mosca, le interferenze occidentali nella questione ucraina e lo schieramento della Nato nei Paesi dell’Est avrebbero rotto questo equilibrio. E punta l’indice verso Washington e Obama. «Ora – ha detto telefonando ieri mattina a Giovinazzo (Bari) al meeting dei giovani di Forza Italia – a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale tutto viene cancellato con un ridicolo atteggiamento sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa, che considera come fratelli». Le critiche di Berlusconi all’Occidente non finiscono qui. Considera assurdo che abbia «redarguito Israele per la sua reazione a Gaza e lo abbia MIKHAIL KLIMENTYEV,/RIA/AP invitato a ritirarsi dal territorio dei Putin e Berlusconi in Sardegna nel 2008 per chi non ha commesso crimini gravi. Impone anche una zona cuscinetto di 10 chilometri lungo il confine russo. Non è stato però raggiunto alcun accordo sul futuro status politico del cospicuo territorio in mano ai separatisti filo-Mosca, che ora probabilmente passerà sotto il controllo diretto del Cremlino. Putin vuole che l’Ucraina diventi uno Stato federale. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha offerto alla regione solo maggiore decentralizzazione dei poteri, uno statuto speciale e più libertà economica. I separatisti però insistono che vogliono l’indipendenza totale. Uno stallo trasformerebbe la guerra in un «conflitto congelato», come la Transnistria o l’Abkhazia. Per Kiev sarebbe un grave problema, a Mosca farebbe comodo in quanto cancellerebbe le ambizioni ucraine di aderire all’Ue e alla Nato, idea alla quale Putin si oppone duramente. Poroshenko subisce pressioni crescenti per non fare altre concessioni da parte delle milizie volontarie che hanno combattuto i separatisti. Si teme che il presidente ucraino possa restare vittima di un golpe organizzato dagli elementi più radicali emersi dalle proteste a Kiev, che nel febbraio scorso hanno portato alla cacciata del suo predecessore filo-Cremlino Viktor Yanukovich. Lo spazio di manovra di Poroshenko è ulteriormente limitato dalle elezioni politiche indette per la fine di ottobre. «Se Poroshenko non difende l’Ucraina e cede a Putin ci rivolteremo definitivamente contro di lui», dice Nikolai Lisenko, un volontario di Aidar, uno dei battaglioni di Kiev: «Da lui ci aspettiamo leadership, non tradimento». E Andriy Biletskiy, fondatore del battaglione ultranazionalista di destra Azov dice: «Il nemico è ancora sul nostro territorio. Come soldati, eseguiremo l’ordine di smettere di sparare. Come cittadini, non accetteremo questo cessate il fuoco». E uno dei suoi uomini aggiunge: «Useremo la tregua per raggrupparci e addestrarci, e poi ci riprenderemo questa terra». Anche se la tregua tenesse, la strada per la pace e la stabilità nell’Est ucraino resta ancora lunga. * Corrispondente da Mosca per il «Sunday Times» di Londra Traduzione di Anna Zafesova Le decisioni della Nato stanno cancellando il grande lavoro e il risultato che avevamo conseguito noi, nel 2002, con il trattato di Pratica di Mare, mettendo fine a mezzo secolo di Guerra fredda Silvio Berlusconi Leader di Forza Italia Ex premier italiano suo aggressori. Mi sento di dire, in che mani siamo!». La posizione del Cavaliere viene cavalcata dal «Giornale» che ieri titolava «Così Obama vuole spingerci alla guerra contro Putin» e metteva in guardia l’Europa dal «generale inverno» con la chiusura dei rubinetti del gas russo. Anche il leader della Lega Matteo Salvini da Cernobbio ha sostenuto che l’atteggiamento della Nato contro la Russia è «demenziale». 10 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 U REGNO UNITO DIECI GIORNI AL REFERENDUM Scozia, il fronte del sì vola in testa Indipendentistial51%perlaprimavolta,inglesisottochoc.Ilgovernogiocal’ultimacarta:vi daremopiùpoteri LONDRA Il leader nazionalista Alex Salmond mantiene la calma, ma affonda. «Li stiamo mettendo in fuga», dice dei rivali che si battono contro l’indipendenza della Scozia. Appena un mese fa gli indipendentisti, indietro di 22 punti rispetto agli unionisti, erano dati per spacciati. Oggi, quando mancano dieci giorni allo storico referendum del 18 settembre, hanno effettuato un clamoroso sorpasso che sta facendo tremare Londra, da Downing Street a Buckingham Palace. Il governo è corso ai ripari promettendo un piano per dare maggiori poteri al parlamento di Edimburgo. David Cameron si è incontrato con la Regina Elisabetta, che si trova nel suo castello scozzese di Balmoral, e fonti vicine alla famiglia reale fanno sapere che la monarca segue la campagna «con molta preoccupazione» e sarebbe «inorridita» da un voto favorevole all’indipendenza. Un sondaggio pubblicato dal «Sunday Times» attribui- Il leader Salmond: «Li stiamo mettendo in fuga». I timori della Regina Elisabetta sce agli indipendentisti il 51% contro il 49% di quanti vogliono che la Scozia rimanga parte del Regno Unito. Lo spostamento dei voti si è registrato tra tutti i gruppi chiave: gli elettori più giovani, quelli della working-class e le donne. È la prima volta che i nazionalisti sono in vantaggio, anche se, considerando il margine di errore, la situazione è di testa a testa. Il dato è sorprendente se si considera che all’inizio di agosto i nazionalisti erano al 39%. Ma da qualche settimana la campagna per il sì era in grande rimonta. «I sondaggi riflettono semplicemente quello che accade sul territorio», dice Salmond, che con una campagna instancabile e la vittoria nell’ultimo dibattito televisivo ha contribuito in maniera decisiva alla rimonta. «Si stanno auto-distruggendo». Salmond ha organizzato una campagna con un messaggio positivo e ben radicata sul territorio, con volantini, poster e volontari. Secondo la stampa inglese, centinaia di catalani, che sognano l’indipendenza e hanno una consultazione non ufficiale in programma a novembre, si stanno recando in Scozia per osservare la campagna e dare una mano. La reazione di Londra non si è fatta attendere. Il cancelliere dello scacchiere britannico George Osborne ha promesso che a giorni presenterà un piano dettagliato per dare più poteri a Edimburgo in materia fiscale, di welfare e spesa pubblica. L’annuncio vuole dimostrare agli scozzesi che, anche rifiutando l’indipendenza, potranno godere di maggiore autonomia. Osborne ha ribadito il suo no «senza se e senza ma» ad un’unione monetaria con una Scozia indipendente. Alistair Darling, leader del comitato «Better Together» giudicato da molti troppo timido, si è rivolto agli scozzesi dicendo che a questo punto «ogni voto conta e potrebbe essere decisivo». Per Elisabetta, che ha molti legami con la Scozia anche se per motivi istituzionali deve restare neutrale, un voto favorevole all’indipendenza potrebbe essere traumatico, visto che le due corone sono unite dal 1603. Ma nella realtà potrebbe non cambiare molto: secondo il sondaggio, il 54% degli scozzesi sono favorevoli a mantenere la re[ALE. RIZ.] gina capo di stato. TOBY MELVILLE/REUTERS A Barcellona Catalani contrari alreferendum seillegale La maggioranza dei catalani ritiene che il referendum sull’indipendenza della Catalogna dalla Spagna non si debba svolgere se, come è probabile, verrà dichiarato illegale. È quanto emerge da due sondaggi pubblicati a due mesi dalla consultazione popolare del 9 novembre sull’autodeterminazione proposta dal presidente della regione nord-orientale, Arturo Mas. Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, ha già sottoposto la questione ai tribunali, sostenendo che il referendum è incostituzionale. Una presa di posizione, quella del premier popolare, che è stata lungamente contestata dai catalani. Fra i gruppi di catalani che stanno andando in Scozia a dare manforte agli altri indipendentisti infatti spicca simpatia oltre - ovviamente – che per la causa anche per il premier Cameron che a differenza di Rajoy ha lasciato che la popolazione si esprima. Mentre Mas spera nell’effetto di traino di un’eventuale vittoria del sì nel referendum del 18 settembre per l’indipendenza della Scozia, l’elettorato non sembra disposto a un braccio di ferro giuridico con Madrid. Solo il 23% vuole che si vada al voto anche senza l’avallo giuridico, secondo un sondaggio «Metroscopia» pubblicato da «El Pais». Un 45% chiede di rispettare la decisione dei tribunali e un altro 25% di cercare altri mezzi per ridisegnare i rapporti con il resto della Spagna. Del resto solo il 27% dice di volere l’indipendenza da Madrid e il 42% vuole solo rinegoziare i rapporti. Gli alleati di Mas del partito della sinistra indipendentista Erc chiedono di andare al voto comunque. A prescindere dall’indicazione della magistratura. LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Dalla parte del No Primo Piano .11 . E da quella del Sì Scrittrice Tycoon JK Rowling, 49 anni, è nata in Inghilterra ma vive da tempo a Edimburgo Tra i tavolini di un caffè nella città scozzese ha scritto il primo libro di Harry Potter che uscito nel 1997 le ha poi dato la fama internazionale Rupert Murdoch, australiano, 83 anni, è il presidente di News Corporation proprietario di Sun e Times Nei giorni scorsi ha visto a New York il leader dell’Ukip Nigel Farage, dando un altro dispiacere a Cameron CARLO ALLEGRI/REUTERS FACUNDO ARRIZABALAGA/EPA L’affondo della Rowling “I nazionalisti sbraitano” Lo schiaffo di Murdoch “Londra, ormai è tardi” “Sono aggressivi come i nemici di Harry Potter” Di Salmond disse: il premier scozzese è il migliore ALESSANDRA RIZZO LONDRA a paragonato i nazionalisti scozzesi più aggressivi ai «mangiamorte» dei libri che l’hanno resa famosa. JK Rowling, autrice della saga di Harry Potter, è diventata la portabandiera della campagna per il «no» all’indipendenza della Scozia. Rowling è nata in Inghilterra ma ha scritto il primo Harry Potter tra i tavolini dei caffè di Edimburgo, dove vive tutt’ora. Il 18 settembre sarà tra i quattro milioni di scozzesi chiamati a votare in un referendum sull’indipendenza. Con il voto nazionalista in grande rimonta, Rowling ha invitato ad evitare il panico e ad un dibattito sereno in vista del voto. «Le persone prima delle bandiere, risposte e non slogan, ragionare e non sbraitare», ha twittato ai suoi tre 3,6 milioni di followers. Rowling si era già attirata le antipatie degli indipendentisti quando a giugno aveva donato 1 milione di sterline al comitato «Better Together» che si batte contro l’indipendenza. Il leader della campagna, Alistair Campbell, è suo amico ed ex vicino di casa. La scrittrice si era detta preoccupata per l’impatto economico che l’indipendenza potrebbe avere sugli scozzesi. «Più leggo notizie da fonti in- H dipendenti e imparziali, più arrivo alla conclusione che l’indipendenza potrebbe sì offrirci delle possibilità - ogni cambiamento porta opportunità - ma porta anche gravi rischi», aveva scritto sul suo sito. Rowling, 49 anni, di sangue scozzese da parte materna, ha sostenuto che il dibattito sulla purezza della discendenza invocato da alcuni nazionalisti le ricordava l’atteggiamento dei «mangiamorte» seguaci di Lord Voldemort, il nemico del Più mi informo più arrivo alla conclusione che l’indipendenza offre opportunità ma porta gravi rischi JK Rowling Scrittrice e autrice di Harry Potter maghetto. «Ad alcuni di loro piacerebbe forse mandarmi oltre il confine dopo aver letto le mie parole, ma preferisco rimanere e contribuire a un paese che mi ha dato più di quanto possa esprimere a parole», ha spiegato. Il tema dello stato sociale, molto sentito in Scozia, è caro anche alla scrittrice. Nata nel Gloucestershire, in una parte pittoresca dell’Inghilter- ra occidentale, ha insegnato inglese in Portogallo, si è sposata e ha avuto una figlia. Fallito il matrimonio, si è trasferita di nuovo in Gran Bretagna, scegliendo di vivere a Edimburgo. È lì che, da madre single che aveva da vivere grazie al welfare, ha completato «Harry Potter e la pietra filosofale» il primo volume della saga. Il manoscritto, inizialmente respinto da molte case editrici, è stato pubblicato nel 1997, seguito da altri sei volumi della saga. Il successo planetario dei libri e dei film ha portato a Rowling un patrimonio di un miliardo di sterline, secondo il «Sunday Times», rendendola probabilmente l’autrice più ricco del mondo. Oggi Rowling, molto attenta alla privacy, vive in una grande casa del 17° secolo a Edimburgo ed è amica personale di Sarah Brown, moglie dell’ex primo ministro britannico Gordon Brown, che è scozzese e ha fatto campagna contro la secessione. La Rowling è solo una delle celebrità schierate nel dibattito. Sean Connery è da tempo un convinto indipendentista e non ha cambiato idea. L’attore Gerald Butler e Irvine Welsh, l’autore di «Trainspotting», sono a favore del sì, mentre David Bowie, Sting, Patrick Stewart sono per il no. VITTORIO SABADIN upert Murdoch, il presidente di News Corporation proprietario del «Sun» e del «Times», ha ottime ragioni per non amare più così tanto l’Inghilterra. Scotland Yard ha arrestato i suoi più fidati collaboratori dopo lo scandalo delle intercettazioni illegali di «News of the World». Il suo migliore amico, l’ex premier Tony Blair, si è incontrato più volte segretamente con sua moglie Wendy, e non certo per discutere di politica. Non bisogna dunque stupirsi se il più importante editore del mondo fa cose che possono sembrare strane, come appoggiare il «sì» al referendum per l’indipendenza scozzese e incontrare il leader dell’Ukip Nigel Farage, l’incubo del primo ministro David Cameron. Murdoch si era già espresso a favore dell’indipendenza scozzese nel 2012 con un tweet nel quale invitava a «permettere alla Scozia di competere, perché tutti ne trarranno vantaggio» e definiva generosamente il premier Alex Salmond «il più brillante politico del Regno Unito». Sabato scorso, con un altro tweet che non nascondeva una certa dose di compiacimento, Murdoch ha anticipato i risul- R tati del sondaggio del «Sunday Times», che vedevano il «sì» passare in testa: «Il Times sorprenderà non solo la Gran Bretagna con un sondaggio sull’indipendenza scozzese. Se confermato, tutto è da giocare». E poi ancora: «I partiti del Sud promettono più autonomia se si vota no. Il problema per loro è la credibilità. Ormai è troppo tardi». L’appoggio incondizionato a Salmond desta più di un sospetto, visto che Murdoch non ha mai sostenuto una causa politi- I partiti inglesi promettono più autonomia Ma ormai il problema per loro è la credibilità Rupert Murdoch Presidente News Corporation ca se non in cambio di qualcosa. Bisogna però dire che è stato Salmond a corteggiarlo per primo, per ottenere l’appoggio dello «Scottish Sun» alla sua elezione a premier scozzese. Ci sono stati almeno 25 incontri segreti tra il leader indipendentista ed esponenti di primo piano di News Corp, e Salmond ha fatto persino decine di regali a Murdoch: piccole cose, ma gra- dite, come due biglietti per assistere alla Ryder Cup di golf del 2008. Non si tratta ovviamente solo di reciproca simpatia. BSkyB Scotland, la pay-tv di Murdoch, è la più grande impresa privata scozzese e impiega 6000 persone. Se nel referendum vincerà il sì, la Scozia indipendente dovrà rinegoziare gli accordi in base ai quali riceve i programmi della «Bbc», e si aprirà uno spazio per nuovi operatori. David Cameron sta valutando in queste ore le mosse di Murdoch. L’appoggio a Salmond lo preoccupa, ma l’incontro con Nigel Farage a New York gli ha procurato un acuto mal di testa mentre si trovava al vertice della Nato in Galles. Il leader dell’Ukip, che vuole l’indipendenza della Gran Bretagna dall’Europa e ha ottenuto un successo clamoroso nelle recenti elezioni amministrative, si trovava per una intervista negli studi della «Fox» sulla Sesta Avenue quando il conduttore della trasmissione, Neil Cavuto, gli ha detto: «Sir, il boss la vuole. Il big boss». L’incontro è durato a lungo e certamente si è anche parlato di quale posizione prenderanno i giornali di Murdoch nelle elezioni politiche inglesi del prossimo anno. «Lo squalo» si è ripreso dalle batoste subite negli ultimi mesi, è più combattivo che mai, e sta nuotando intorno a Downing Street. 12 .Estero STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 VERRANNO RISPEDITI ALLE FAMIGLIE DI ORIGINE, OVUNQUE ESSE SIANO “Via i senzatetto da New York” Il sindaco de Blasio usa il piano di Bloomberg che aveva stroncato in campagna elettorale PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK sono bambini. Durante la campagna elettorale Bill de Blasio aveva promesso di affrontare questa emergenza alla radice, creando lavoro e abitazioni popolari. Sta cercando di farlo, ma nel frattempo continua ad usare anche un programma varato dal suo predecessore, per rimandare a casa gli homeless venuti a New York da altre città e altri stati. L’iniziativa si chiama Project Reconnect ed esiste dal 2007, ma è la replica di operazioni simili condotte in precedenza da vari sindaci, a partire dal democratico Ed Koch. In sostanza quando le autorità individuano dei senzatetto senza la residenza a New York, cercano di rimandarli da dove sono venuti. Contattano le famiglie, verificano se hanno un posto dove stare e magari una possibilità di lavoro, e pagano loro il biglietto di bus, treno o aereo per tornarci. Durante l’ultimo Il sindaco de Blasio caccia i senzatetto da New York, come faceva il suo predecessore Bloomberg. Anzi, per allontanarli usa proprio lo stesso programma reintrodotto da Mike, che Bill aveva criticato durante la campagna elettorale. I suoi portavoce non smentiscono, ma aggiungono che si tratta in realtà di un trattamento umano e volontario, finalizzato a riportare queste persone nelle comunità dove hanno parenti, amici, e la possibilità di tornare ad una vita normale. Gli homeless sono un problema che negli ultimi anni è cresciuto a New York, soprattutto a causa della crisi economica che ha impoverito molte persone. Al momento la Coalition for the Homeless calcola che ce ne siano oltre 56.000, di cui almeno 23.000 DREADNOUGHTUS SCHRANI 70t 60t A confronto 50t Boeing 737-900 40t 30t Futalognkosaurus Brachiosauro 20t Diplodocus 10t Tirannosauro Rex Elefante africano 0t Centimetri LA STAMPA Alce IL DREADNOUGHTUS VIVEVA 77 MILIONI DI ANNI FA Scoperto in Patagonia il dinosauro più grande mai esistito Gli scienziati «liberano» lo scheletro del titanosauro in Patagonia Alto come un palazzo di sette piani, con una coda di 9 metri e più pesante di un Boeing. Sono stati scoperti nel Sud della Patagonia argentina, i resti, quasi completi, del più grande dinosauro mai esistito. Il Dreadnoughtus schrani era alto 26 metri, pesava 65 tonnellate ed è vissuto 77 milioni di anni fa. La scoperta è di un gruppo internazionale di ricerca coordinato da Kenneth Lacovara dell’università di Drexel a Filadelfia. Il «nuovo» dinosauro apparteneva ad un gruppo di grandi mangiatori di piante conosciuto come titanosauri. «Dreadnoughtus era incredibilmente enorme e pesava quanto una dozzina di elefanti o più di sette T. rex». Si tratta, secondo il ricercatore, «del miglior ritrovamento di qualsiasi creatura gigante che abbia mia camminato sul nostro pianeta». «A casa» GRAZIE AL DNA Dopo 126 anni ha un nome Jack Lo Squartatore Dopo 126 anni l’identità di Jack Lo Squartatore, il serial killer che terrorizzò la Londra vittoriana è stata svelata. Si tratterebbe di un immigrato polacco, Aaron Kominski, un giovane barbiere di 23 anni. La scoperta è illustrata in un libro che fa luce sull’identità dell’omicida di Whitechapel grazie a nuove analisi storiche combinate a test del Dna condotti su uno scialle di una delle vittime. 1 Le autorità cercano le famiglie dei senzatetto e pagano il trasporto Ne sono già stati mandati via 1412 56 mila I senzatetto a New York di cui almeno 23 mila sono bambini REUTERS anno di mandato, Bloomberg aveva investito mezzo milione di dollari nel Project Reconnect, rispedendo a casa 2.208 homeless. Persone che secondo il «New York Post» sono finite ovunque, da Parigi all’Africa meridionale, ma naturalmente anche a Porto Rico o in Florida. In campagna elettorale de Blasio aveva criticato questa iniziativa, ma da quando è diventato sindaco ha continuato ad usarla. Finora ha mandato via da New York 1.412 homeless, e quindi per la fine dell’anno potrebbe anche battere il record del suo predecessore. Alcune organizzazioni liberal che avevano sostenuto la campagna di de Blasio si sono rivoltate: ma come, ci aveva raccontato la storia delle due città, quella dei ricchi e quella dei poveri, e ora continua le pratiche di Bloomberg per cacciare gli homeless? I suoi portavoce rispondono che il programma è volontario e umano: aiuta chi vuole a ricongiungersi con la propria famiglia e ricostruire la propria vita, dove un tempo esisteva. Ora si tratta di vedere se de Blasio, dopo la polemica esplosa, manterrà in vigore il programma di Bloomberg, lo cancellerà, o lo cambierà, come hanno fatto molti suoi predecessori. 1 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 . Estero .13 In prima linea “Prigionieri nei nostri villaggi L’Ebola è peggio della guerra” Don Dante Carraro (a destra) direttore di Medici con l’Africa Cuamm nell’ospedale di Pujehun Sierra Leone Una volontaria italiana in Sierra Leone: da qui nessuno può fuggire La quarantena comincerà solo il 19 settembre ma è come se già ci fosse I numeri del contagio Colloquio 2.100 vittime Quelle dell’epidemia di Ebola in Africa occidentale Sono 3.950 le persone infettate dal virus FRANCESCA PACI ROMA i dice che siamo in guerra ma è peggio, perché qui la gente non ha la possibilità di scappare, non ci si può neppure più muovere da un villaggio all’altro dal momento che per evitare la diffusione dell’Ebola i posti di blocco dell’esercito lasciano passare solo il personale sanitario autorizzato e anche il mila cibo comincia a scarseggiare». Il numero La voce di Clara Frasson ardi persone infettate entro riva da Pujehun, capitale delun mese se non l’omonimo distretto rurale nel sud della Sierra Leone, una resi riuscisse a modificare la gione di 350 mila abitanti dove una ridotta minoranza vive delvelocità le miniere di diamanti e tutti gli di contagio altri sopravvivono con meno di «S 6 I MERCATI CHIUSI 4 Paesi Il riso e il pesce secco si trovano ancora ma costano già il doppio 1,25 dollari al giorno. Da sei mesi Clara, veterana di Angola, Etiopia e Mozambico, è la responsabile locale di Medici con l’Africa Cuamm, l’organizzazione non governativa padovana diretta da don Dante Carraro e dedicata alla salute di mamme e bimbi in un Paese in cui fino al 2012 c’era un solo pediatra locale per un popolo di 6 milioni. Clara Frasson si è insediata a Pujehun a marzo, un paio di mesi in anticipo sull’epidemia: oggi nel distretto si contano 12 vittimesi me e almeno 240 persone in Per l’Onu quarantena (in tutta la Sierra l’obiettivo Leone i morti sono 414 e 1234 i è quello casi di contagio). Il suo è il racdi fermare la conto dall’interno di una città sidiffusione di gillata come la Orano di Camus Ebola nei Paesi già prima del coprifuoco govercolpiti entro nativo di 4 giorni: «Il virus ha sei-nove mesi snaturato una comunità basata sulla socialità. Darsi la mano è proibito, chi s’incontra si tiene a distanza, le scuole sono chiuse e ospitano le persone in quarantena, i bambini stanno in casa a far nulla perché quasi nessuno ha la tv. Resiste l’abitudine perimorti colosissima di mangiare tutti Causati dalla dallo stesso piatto, perfino tra peggior epide- gli operatori sanitari locali, ma mia fino la consapevolezza aumenta. La ad oggi, caccia di scimmie e selvaggina è in Congo bandita e anche i mercati sono nel 1976 cambiati. Quello del pesce frePer l’Oms quel- sco di Gondapi, noto per richiala attuale è la mare commercianti da Liberia e più grave nella Guinea, è fermo da due mesi. Ristoria mane il mercato di Pujehun dove si trova ancora riso, olio di palma, cipolle, pesce secco e foglia di patata dolce. Ma i prezzi sono già aumentati di una volta e mezzo rispetto a qualche settimana fa perchè non ci si può più spostare e pian piano il cibo comincerà a scarseggiare». Pujehun è sotto assedio. Ci sono militari ad ogni angolo e c’è la presenza della morte che si fa ogni giorno più invadente: «La gente ha paura dell’Ebola ma soprattutto delle strutture Quelli fino ad ora colpiti dall’epidemia. Sono Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria 6 SIA KAMBOU/AFP sanitarie. Ce ne sono 5 buone in tutto il paese, una è qui. Tutte le altre sono approssimative e le persone temono di essere isolate con facilità e abbandonate lì ad ammalarsi anche se sane. In queste condizioni è difficilissimo identificare i contagi, nessuno va più in ospedale neppure per partorire, sono aumentati i decessi in casa e i bimbi non vengono vaccinati». Clara e i suoi colleghi si spostano con il permesso dell’autorità sanitaria, portano aiuti e speranza, ma è una sfida continua: «È anche la stagione delle piogge, il fiume Mua che divide il distretto non è attraversabile e due giorni fa, tra il fango e i check point dove ci controllavano la febbre, ho impiegato 8 ore per raggiungere un villaggio distante 130 km». Eppure la cinghia di trasmissione della salvezza è chi come lei può ancora muoversi: «Anche noi dobbiamo vincere la diffidenza. La sepoltura è un altro tabù. La gente la considera un momento sociale, non accetta che i morti di Ebola siano chiusi in un sacco e seppelliti in zone isolate. Ma isolare le comunità non può essere l’unica arma per fermare i contagi In passato simili misure hanno creato tensioni sociali Analisi EUGENIA TOGNOTTI 280 forse la prima volta, nella pur lunga e corposa storia delle grandi emergenze epidemiche, che un intero Paese, la Sierra Leone, su cui incombe il flagello Ebola, viene sottoposto a quarantena. Qualche settimana fa, la stessa misura, questa volta contro la peste bubbonica, ha riguardato l’antico e popoloso quartiere di una città nel Nord-ovest della Cina, Yumen, dove trentamila persone sono state tenute in isolamento per otto giorni. Ma è da più di un decennio che sono tornate a risuonare nel mondo globale le parole quarantena e isolamento, pietre angolari dell’antico sistema di difesa, nato in Italia nel XV secolo, e messo a punto lungo i secoli, contro la minaccia di malattie mortali di cui s’ignorava l’eziologia: peste, colera, febbre gialla, febbre spagnola. È Pressoché sepolte come strategie di prevenzione, con l’entrata in scena di vaccini e farmaci che promettevano la definitiva vittoria sulle malattie epidemiche, sono ricomparse all’alba di questo millennio con la Sars , che, al pari di quello di Ebola, sembrava farsi beffe dei ricercatori e della sofisticata tecnologia del nostro tempo. Allora – era il 2003 – allarme e paura avevano spinto Canada, Cina, Hong Hong e Singapore a ricorrere alla quarantena, nel tentativo di arginare il diffusione della nuova malattia. È stata poi la volta dell’influenza suina, che indusse le autorità sanitarie messicane a imporre l’isolamento dei malati e il confinamento nelle loro case. Dalla Sars a Ebola. Riuscirà la messa in quarantena di intere comunità , tra il 19 e il 21 settembre, a fermare il virus? E soprattutto riusciranno le autorità sanitarie ad imporre questa coercitiva misura che, qualche settimana fa, ha provocato gravi tumulti in un quartiere povero di Monrovia? Le preoccupazioni espresse questi giorni da medici, esperti e responsabili di istituzioni sanitarie internazionali non sono ingiustificate. Certo, una malattia virale come Ebola – trasmessa attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta e capace di diffondersi rapidamente in una comunità – è proprio il genere di malattia che la quarantena potrebbe aiutare a tenere sotto controllo. Ma occorre tener conto che si tratta di una misura di salute pubblica discussa e controversa che solleva importanti questioni etiche e impone un conflitto tra l’interesse della società a tutelare la libertà dell’individuo e quello della salute collettiva, in nome della quale viene imposta la restrizione della libertà di movimento e dei contatti con l’ esterno. Se, nel passato, ha rappresentato un utile strumento per arrestare la diffusione di spaventose malattie, ma anche un antidoto importante per far fronte al panico – come avveniva durante le epidemie di febbre gialla e di colera – è stata però sempre accompagnata da un sottofondo di ansia e sospetto, in quanto, troppe volte, imposta ingiustamente sotto la All’inizio ci tiravano i sassi, ora meno. Ma tutto sta mutando rapidamente: quando sono tornata in Italia per le ferie, ad agosto, gli aerei in partenza da Freetown erano presi d’assalto mentre la rotta contraria era deserta. Molte compagnie non volano già più sulla Sierra Leone e chi vola non lascia che il personale pernotti nel paese». Epidemia Una manifestazione per richiamare l’attenzione sulle forme di contagio da Ebola e sulla propagazione del virus spinta della paura e del pregiudizio contro individui, indicati come «untori», ma anche contro gruppi di popolazione e intere etnie. E, in realtà, il ricorso all’apparato repressivo agiva in alcuni contesti politici e istituzionali come potente detonatore di tensioni sociali. Gli individui costretti alla quarantena e all’isolamento trovavano intollerabile la limitazione della libertà di circolazione. Il fatto che, quasi sempre, Sars solo i poveri, fossero costretti Nel 2003 per alla quarantena, aggiungeva un arginare la carattere di discriminazione di diffusione classe, stigmatizzazione, e «coldella Sars pa» a queste misure, suscitanCina, Hong do paura e rabbia. Inducendo, Kong, Canada e tra l’altro, alla fuga per sfuggire Singapore all’isolamento, cosa che contrihanno fatto buiva a diffondere la malattia. ricorso alla Queste reazioni del passato quarantena hanno una sorprendente somiglianza con quelle documentate durante l’epidemia di Sars in Cina e d’influenza suina in Messico, e, nelle settimane scorse, a Monrovia, dove i soldati hanno dovuto usare i gas lacrimogeni per disperdere la folla. C’è da sperare che le lezioni del passato insegnino qualcosa: una miPeste sura come quella annunciata in Qualche Sierra Leone , esige , da una settimana fa parte , il rafforzamento delle 30mila persone strutture sanitarie. Dall’altra di Yumen città una grande attenzione – da parnel Nord-Ovest te dei responsabili deal gestiodella Cina ne dell’emergenza – ai valori sono state etici e un attento bilanciamento tenute in tra i diritti degli individui e la isolamento per tutela della salute collettiva, 8 giorni nonché il coinvolgimento della popolazione nei processi decisionali per conquistare la fiducia nelle strategie messe in campo contro il flagello che sta minacciando l’Africa e il mondo. Gli altri casi 1 2 14 .Cronache STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 ANCORA POLEMICHE SULLA RICOSTRUZIONE DELLA SPARATORIA AL TERMINE DELL’INSEGUIMENTO Su Facebook le foto-choc di Davide, ucciso a 16 anni Lafamiglianominacomelegalel’avvocatodeicasiCucchi,AldrovandieUva ANTONIO E. PIEDIMONTE NAPOLI Come un giovanissimo Che Guevara. Disteso nella rigidità della morte ed esposto crudelmente all’obiettivo fotografico. Destano grande impressione le immagini del cadavere di Davide Bifolco diffuse ieri dalla famiglia attraverso la pagina Facebook della cugina. Una scelta dettata dalla necessità di rafforzare la loro tesi, e cioè che il 16enne sarebbe stato ucciso volontariamente dal carabiniere che lo ha colpito tre giorni fa al termine di un inseguimento tra i quartieri di Soccavo e Fuorigrotta. Negli scatti si vede il foro del proiettile e, sotto l’ascella e sul torace, anche una serie di graffi e di lividi che potrebbero essere riconducibili alla caduta o alla colluttazione. Le foto hanno ulteriormente rinfocolato l’indignazione e la rabbia dei giovani del rione Traiano, che ieri pomeriggio hanno inscenato una nuova manifestazione dirigendosi in corteo al cimitero di Fuorigrotta. Resta dunque alta l’attenzione per l’uccisione dell’adolescente e per la ricostruzione della tragedia, che vede contrapposte le versioni della famiglia e dell’Arma. Tra ac- Il video Un’immagine tratta dal filmato delle telecamere del locale dove gli amici di Davide si sono rifugiati per sfuggire alla cattura da parte dei carabinieri Nel cerchio rosso il comandante della gazzella che entra estraendo la pistola (L’Arma ha precisato che non si tratta del carabiniere che ha sparato a Davide Bifolco) Davide Bifolco, il ragazzo di 16 anni ucciso a Napoli da un carabiniere ANSA cuse e polemiche, ieri è stato diffuso un video - che era già agli atti dell’inchiesta - relativo agli istanti immediatamente successivi allo sparo. Per il legale della famiglia, Fabio Anselmo - già avvocato di parte civile nei casi di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e Giuseppe Erba - si tratta di una prova importante, così come le due testimonianze inedite annunciate ieri da Ilaria Cucchi, che sta sostenendo i Bifolco in questa fase della vicenda. Per i carabinieri, invece, il filmato mo- RIMINI, IL BAMBINO È STATO TOLTO ALLA FAMIGLIA stra solo l’irruzione del militare in una sala giochi nel tentativo di catturare il latitante Arturo Equabile, che si era poco prima dato alla fuga in sella al motorino su cui viaggiava anche Davide Bifolco e poi aveva tentato di nascondersi nel locale. L’Arma precisa pure che quello che si vede non è il militare che ha sparato ma l’autista della Gazzella che aveva inseguito i tre giovani. L’avvocato Anselmo - che ha già consegnato alla Commissione diritti umani il video e le deposizioni - si è pronunciato anche sulle parole del ministro Alfano («trincea-Napoli») e dello scrittore Saviano («Città in guerra»): «Sì, posso capirlo, Davide una vittima di guerra, va bene, però qualcuno ci deve spiegare quali sono le regole d’ingaggio. Sono quelle applicate dalle truppe di pace dell’Onu?». Sempre ieri, poi, c’è stata l’omelia del parroco del quartiere, padre Lorenzo Manco: «In situazioni gravi non possono essere l’odio o il sentimento di vendetta a guidarci, ISTANBUL, VITTIMA UN VOLONTARIO GENOVESE Scuote il figlio che piange In missione umanitaria fino a provocargli viene ucciso da due ladri un’emorragia cerebrale entrati nel suo camper Il padre è stato denunciato Dubbi sul ruolo della madre FRANCO GIUBILEI RIMINI Un pianto prolungato e apparentemente disperato, cose che capitano a un bambino di soli due mesi: peccato che il padre, che non sapeva come farlo smettere, abbia cominciato a scuoterlo con forza finché non è stato zitto. Al loro arrivo nell’appartamento, i sanitari del 118 hanno trovato il piccolo con gli occhi sbarrati e l’hanno trasportato all’ospedale, dove gli è stata diagnosticata un’emorragia cerebrale di origine traumatica. Oggi il bimbo è fuori pericolo e per il momento sembra non aver riportato conseguenze. Il giovane papà intanto è stato indagato per maltrattamenti, e insieme a lui la madre, che però sostiene di non essere stata presente quando il compagno ha perso la testa. In realtà, gli inquirenti non escludono che possa essere stata proprio quest’ultima a far male al piccolo, e che il racconto del padre non sia che un tentativo di proteggerla. Il bambino, che ora ha quattro mesi, è stato sottratto alla famiglia per decisione del tribunale dei minori, che ha disposto il suo affidamento temporaneo ai servizi sociali. L’episodio risale allo scorso luglio: era stato il padre stesso a chiedere l’intervento dei soccorsi. All’operatore del 118 aveva raccontato che suo figlio se ne stava in silenzio, aveva gli occhi sbarrati e respirava a fatica. Ha poi spiegato che l’aveva lasciato nel lettone per pochi minuti, il tempo di scaldare il biberon, e che al suo ritorno nella stanza lo aveva trovato in quelle condizioni. Già al pronto soccorso però i medici hanno riconosciuto l’emorragia cerebrale, con le lesioni tipiche da «sindrome di scuotimento»: è stata avvisata la procura e gli agenti della sezione minori della squadra Mobile, coordinati dal pm Davide Ercolani, hanno messo il padre alle strette: «Sono stato io, ma non volevo fargli del male, volevo solo farlo smettere di piangere», ha infine ammesso. La polizia sta valutando anche la posizione della madre: la donna ha un altro figlio da un precedente compagno, che è stato affidato ai servizi sociali per il contesto di degrado in cui veniva tenuto. La comitiva sostava in un parcheggio Presi i delinquenti Hanno confessato RAPHAËL ZANOTTI GENOVA Rientravano da zone difficili, come la Georgia, l’Armenia, dove avevano appena concluso una missione: portare aiuti agli orfani. Nessuno avrebbe pensato che il pericolo l’avrebbero incontrato sulla strada di ritorno, in Turchia, nel parcheggio di un ristorante considerato sicuro e dove, durante la serata, era già passata due volte la polizia. Invece alla fine Giorgio Bozzo, 70 anni, genovese, volontario dell’associazione Arance di Natale Onlus, un esperto dei viaggi umanitari in ogni parte del mondo, è stato ucciso da due delinquentelli entrati nel suo camper per rubare. È successo venerdì intorno alla mezzanotte vicino alla cittadina di Rize. «E dire che quello stesso percorso lo aveva fatto una decina di giorni prima un altro gruppo ed era andato tutto bene» dice oggi Franco Zocca, presidente dell’associazione, sensibilmente scos- so da quanto avvenuto. Giorgio Bozzo e la moglie Rita erano in uno degli otto camper della spedizione quando i due ladruncoli sono entrati. Nel buio più totale c’è stata una colluttazione e Bozzo è stato pugnalato. I due malviventi sono scappati, ma sono stati ripresi poco dopo. Avevano piccoli precedenti penali e la polizia, dopo aver recuperato le impronte digitali sul camper, sono andati a prenderli. Ieri la signora Rita non li ha riconosciuti: troppo buio in quei pochi istanti. Ma la polizia turca forse non avrà bisogno della sua testimonianza. Ha recuperato l’arma del delitto, una maglietta insanguinata e alla fine, dopo l’interrogatorio, è arrivata anche la confessione dei due delinquenti: erano loro, quella notte nel camper. Volevano derubare quel gruppo di italiani. Il resto della comitiva ripartirà questa mattina per rientrare in Italia, mentre la signora Rita andrà a Istanbul, al consolato italiano. Qui dovrà trattenersi qualche giorno per le pratiche burocratiche, in modo tale che la salma del signor Bozzo possa tornare in Italia. «Siamo sconvolti - dice il presidente Zocca - Abbiamo fatto viaggi in tutto il mondo e non è mai successo nulla. A volte il destino è beffardo». ma la prudenza, l’amore per il fratello e il perdono». Il sacerdote - che insieme con altri parrocchiani ogni sera va casa della famiglia Bifolco per recitare il Rosario - ha ricordato che la zia di Davide gli aveva chiesto aiuto per fargli trovare un lavoro, altra piaga antica: «In queste zone, come in tutta la città, le istituzioni latitano: qui non sono solo i ragazzi a non lavorare ma anche tanti genitori». Di tutt’altro tenore le dichiarazioni di Luigi Bobbio, per anni pm anticamorra, quindi se- natore e poi sindaco di Castellammare di Stabia, che ieri ha buttato alle ortiche il politically correct: «La vera vittima è il carabiniere - ha scritto in un lungo post sul suo sito l’ex membro della Dda - e bisogna smetterla con il giustificazionismo, il buonismo, il perdonismo, tutte cose che non solo non servono a niente ma aggravano il male». Il giudice (lavora al Tribunale di Nocera Inferiore) ha poi aggiunto: «Un carabiniere è un carabiniere e un teppista è un teppista». Dopo una vita di dedizione alla famiglia e al lavoro, si è fermato il cuore generoso di un uomo grande per coraggio e dignità E’ mancato all’affetto dei suoi cari Enrico Romagnolo Lo annunciano con immenso dolore la moglie Fiorella, i igli Alberto con Maria, Paolo ed Elisabetta con Giacomo ed i suoi adorati nipotini. La famiglia porge un sentito ringraziamento ai professori Segoloni e Biancone, ai medici e agli infermieri di Nefrologia e Dialisi delle Molinette e al dottor Gianmario Regge, medico e amico. S. Rosario lunedì 8 settembre ore 18,30 e Funerale martedì ore 9,30 parrocchia Madonna di Fatima corso Moncalieri 496. – Torino, 7 settembre 2014 Genta dal 1848 - Torino Enrico e Federica, Renato ed Alessia si stringono affettuosamente a Betta e Giacomo in questo momento di grande dolore. Pino e Carla abbracciano Fiorella e tutta la sua famiglia con tanto affetto ed amicizia nel ricordo del caro ENRICO. dott. Giuseppe Mondini Ne danno il triste annuncio la moglie Dominique con i igli Marie-Andrée, Sophie, Michèle, Luigi, il fratello Guglielmo e tutti i nipoti. Santa Messa di suffragio lunedì 22 ore 18,15 chiesa San Giorgio Martire, via Barrili 12. – Miami USA, 5 settembre 2014 E’ mancato Domenico Peracchione anni 66 L’annunciano: la moglie Anna Maria, il iglio Giorgio e famiglia, parenti tutti. Funerale in Torino martedì 9 settembre ore 10 parrocchia Santa Rosa da Lima, via Bardonecchia 85. La cara salma riposerà nel Cimitero di Ala di Stura. Preferibili ai iori offerte alla Ricerca sul Cancro. – Torino, 6 settembre 2014 O.F. O.F.A.L. - tel. 0123.320330 ANNIVERSARI 2010 2014 Franca Capuzzo Renata. Andrea e Marina De Luca sono vicini ad Alberto e alla sua famiglia per la perdita dell’amato PAPA’. Cara Betta abbracciamo te e famiglia con affetto. Tommaso, Cristiana con Francesca e Chiara. Cara Fiorella, in questo triste momento siamo vicini a voi tutti con affetto e amicizia. Famiglia Surace. Cesare, Giuliana, Maddalena, Antonio partecipano commossi. Ti ricorderemo con grande affetto. Patrizia, Gian Mario, Alessandro Regge. Ha terminato la vita terrena Delia Aliberti Fischi ed ha raggiunto il suo amatissimo Sergio. Si ringraziano le care persone che le hanno voluto bene. A Funerali avvenuti riposa al Cimitero Monumentale - Socrem. – Torino, 7 settembre 2014 ORARIO ACCETTAZIONE NECROLOGIE ED ADESIONI SPORTELLO VIA LUGARO 21 10126 TORINO Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 (apertura continua) Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00 Domenica e festivi ore 18,00/20,00 Tel. 011.6665258 ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati) Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 Sabato ore 17,00/20,00 Domenica e festivi 18,00/20,00 Tel. 011.6548711 - 011.6665280 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Rancore e perdono Le due mamme diverse di Napoli Retroscena GUIDO RUOTOLO NAPOLI on è ancora il tempo del lutto. Mamma Flora indossa una t-shirt bianca con una scritta: «Mi vuoi uccidere, fai la fila». E dice: «Lo Stato non difende ma uccide». Davide stava per compiere 17 anni. Mamma Annamaria invece non alza mai il tono della voce, chiede agli ultrà di abbandonare la violenza: «Se lo Stato avesse presidiato la zona non sarebbe successo nulla. Ciro sarebbe ancora vivo». Napoli oggi è in bilico, sull’orlo del burrone. Per alcuni, ha già superato il punto di non ritorno. Si ritrova nella condizione di dover scegliere tra due madri, diventate loro malgrado due simboli di questa città, che hanno subito un crudele destino, la morte (violenta) dei propri figli. Flora, rione Traiano, madre di Davide Bifolco; Annamaria, Scampia, madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli in trasferta a Roma per vedere la finale di Coppa Italia, colpito dai proiettili di un tifoso romanista. Sono ormai passati tre giorni dai fatti di rione Traiano. L’inseguimento, il colpo partito dall’arma del carabiniere, la morte di un giovane di 16 anni, la collera popolare e i mezzi della polizia danneggiati. Adesso si aspetta l’autopsia, che sarà fatta oggi, prima dell’autorizzazione al funerale (che potrebbe celebrarsi addirittura subito dopo il via libera del medico legale). N FACEBOOK SE IL CORPO È ESIBITO PER ODIO MARCO N EIROTTI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA pietà ancora viveva, seppur insanguinata e tumefatta, negli scatti diffusi in rete di Stefano Cucchi, 31 anni, di Roma, morto di morte violenta mentre era custodito agli arresti, e di Federico Aldovrandi, 18 anni, di Ferrara, stessa fine prolungata in processi, condanne definitive e volgari reazioni offensive per la polizia stessa. I loro corpi e volti colpiti apparvero quali testimonianze, anche come replica a chi diceva «non è successo niente». Nei due casi del 2009 erano già in corso i passi per accertare verità comunque difficili da far emergere. Ora, a Napoli, abbiamo la realtà ancora calda di sangue di un ragazzo ucciso da un proiettile sparato da un carabiniere, ricostruzioni appena avviate e comunque nessuna versione ufficiale che nega quel che è difficile negare: il colpo mortale. E il cadavere già compare in Facebook travolto, dopo la rivoltellata, dalla potenza del nuovo mezzo di comunicazione, un mezzo capace di offrire la vittima in una ostensione mirata, scevra da sentimenti che appaiono superflui. Comunque siano andate le cose, qualunque cosa ci facessero quei tre giovani senza casco su un motorino fuori regola, su di lui è arrivata la morte e sono comprensibili dolore, orrore e anche ira dei famigliari, degli amici, ai quali va ogni umana vicinanza. Ma questa ostensione virtuale non si propone d’offrire letture, prove, e nemmeno chiede una carezza. Nel luogo principe della condivisione mediatica, espone un corpo che scateni reazioni, un detonatore di odio incondizionato, senza i distinguo che valgono per la vittima e la fuga all’alt. Ed è così che, senza la quiete di una «deposizione» del Cristo nell’arte, il povero ragazzo appare, in quella piazza smisurata che è Facebook, solo e privo di pietà come solo e senza pietà è il suo corpo sulla strada. E LE INDAGINI SU BIFOLCO Oggi l’autopsia Dopo di che sarà autorizzato il funerale IL CRUCCIO «Erano spaventati? Meglio il carcere che morire» Mamma Annamaria è come se fosse invecchiata velocemente. È sotto cura per via della depressione e degli attacchi di panico. Fa una gran pena. La sua famiglia, in questi terribili mesi, è stata un esempio di quella Napoli civile che pure esiste. Quante vittime innocenti ha dovuto piangere questa città? Si è perso il conto. Aveva un bel dire il grande Totò che la morte è una «livella», che di fronte alla morte siamo tutti uguali. Non è vero. Ci sono i servitori dello Stato che muoiono perché fanno il loro dovere, ci sono quei napoletani sfortunati che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato e si trasformano in bersagli involontari di killer sanguinari, i camorristi che si ammazzano tra di loro. E poi ci sono le vittime come Davide. Non si può morire così, a 16 anni. Anche l’Arma dei carabinieri è profondamente scossa per questo incidente. Quanti suoi uomini sono morti solo perché fedeli servitori dello Stato? La famiglia di Ciro ha sempre rinnegato la violenza e professato parole di fede e di pace. «Ciro - racconta Annamaria Leardi - ha pagato con la vita l’aver voluto riaffermare valori di giustizia e umanità. Avrebbe potuto rimanere indifferente, continuare a mangiare il casatiello e invece subito dopo l’aggressione ai torpedoni napoletani, trovandosi in quella Cronache .15 . I figli uccisi, una risposta differente, la stessa città Mi vuoi uccidere? Fai la fila. Lo Stato non difende ma uccide. Quel carabiniere non deve più avere pace per tutta la vita, deve marcire in carcere Ho sempre detto che non voglio vendetta per la morte di mio figlio ma giustizia, ho perdonato l’assassino di Ciro. M’illudo? Alla fine la giustizia farà il suo corso CIRO FUSCO/ANSA MARCO CANTILE/LAPRESSE La madre di Davide La madre di Ciro Flora Mussorofo, la madre di Davide, fa parte dei movimenti dei disoccupati di Napoli. Ha subito avuto parole molto dure contro lo Stato Annamaria Leardi, la madre di Ciro Esposito, è sotto cura per depressione e attacchi di panico Ha sempre cercato di non accendere gli animi situazione, ha cercato di bloccare gli aggressori insieme ad altri tifosi napoletani». Nelle sue parole non c’è nessuna giustificazione della violenza: «Se in questi mesi sono andata avanti è per la fede nel Signore. E il mio impegno è quello di portare parole di pace tra i tifosi. Lo so che non tutti i cuori si convertiranno ma la mia testimonianza spero che serva a qualcuno. Ho sempre detto che non voglio vendetta per la morte di mio figlio ma giustizia. E ho perdonato l’assassino di Ciro». Pietà, perdono, tolleranza, pace e soprattutto giustizia. La famiglia di Ciro crede nello Stato: «Mi illudo? Sono convin- del povero Davide, la reazione ta - dice mamma Annamaria - della famiglia (allargata) Bifolche alla fine la giustizia farà il co. Il fratello Tommaso che vuosuo corso». le farsi giustizia da solo: «LaLa Napoli di Ciro Esposito è sciatecelo (il riferimento è al caun magma incandescente dove rabiniere che ha sparato al rasi fondono tifosegazzo) dieci mirie violente, preIL DOLORE nuti». E mamma carietà, disoccu- La mamma del tifoso Flora? «Non devi pazione giovaniavere più pace è in cura a causa per tutta la vita. le, disagio amdella depressione Devi marcire in bientale. È quella Napoli delle tancarcere». Mamte periferie - Napoli in fondo è ma Flora è iscritta ai «Bros», un insieme di periferie - attra- uno di quei movimenti di disocversate da malaffare e crimina- cupati specializzati negli sconlità dove però resistono valori tri con la polizia, nei posti di di legalità condivisi. blocco, nelle manifestazioni. Lascia sgomenti, pur nel riDomenica mattina. Scampia spetto del dolore per la morte nel giorno della festa è uguale sempre a se stessa. «Terribile dice la mamma di Ciro - quello che è successo. Non si può giustificare. I tre ragazzi si sono spaventati perché non avevano la patente, lo scooter non era assicurato e non avevano i caschi? La vita non ha prezzo. Sa come si dice a Napoli? Meglio un rumore di cancelli che di campane, meglio il carcere che il cimitero». Annamaria Leardi si sfoga: «Non voglio giudicare, non posso credere che il carabiniere abbia sparato per uccidere. Provo grande pietà per la morte di Davide. No, non è giusto morire a 16 anni. Non è giusto morire di morte violenta a qualsiasi età». NAPOLIPRESS/FOTOGRAMMA TRECENTO GIOVANI IN STRADA Corteo spontaneo e veglia di preghiera: rione Traiano ricorda la vittima 1 Un corteo spontaneo di circa 300 giovani e giovanissimi ieri ha attraversato rione Traiano, Fuorigrotta e Soccavo per ricordare Davide Bifolco, il 16enne rimasto ucciso per un colpo di proiettile partito a un carabiniere durante un inseguimento. Il corteo ha raggiunto il cimitero di Fuorigrotta e poi, percorrendo via Marco Aurelio, è tornato verso il rione. Durante la manifestazione numerose soste dei motorini hanno rallentato la circolazione. I giovani intonavano slogan come «Giustizia e verità» e «Davide, uno di noi». In serata sono giunti davanti alla parrocchia Maria Immacolata della Medaglia Miracolosa e, dopo aver chiamato a gran voce il parroco don Lorenzo Manco, gli hanno chiesto di aprire le porte della chiesa. Il prete ha intavolato con il gruppo una trattativa, che si è conclusa con la recita di un «Padre Nostro» sul sagrato della chiesa. Alle 21.30 è stata organizzata una veglia di preghiera in via Cynthia, la stessa strada nella quale il ragazzo è stato colpito. Si attende l’autopsia e la successiva autorizzazione alla sepoltura per organizzare i funerali. 1 16 .Cronache STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Roma, bullismo al liceo francese “Anche l’Ambasciata sapeva” L’ex moglie del console accusa. Ma preside e genitori la smentiscono il caso GRAZIA LONGO ROMA a una parte, una madre - moglie dell’ex console francese a Roma che per denunciare gli atti di bullismo subiti dal figlio nell’esclusivo liceo Chateaubriand, attacca «l’ambasciata e i vertici dell’istruzione a Parigi». Dall’altra, il preside dello Chateaubriand, Joel Lust, che difende l’ambasciata di Francia «perché non esiste un conflitto tra i due Stati, ma un problema esclusivamente scolastico. Questione peraltro affrontata e gestita con tutti provvedimenti, sia punitivi sia di formazione, necessari». Del resto la stessa ambasciata di Francia ribadisce di non ritenere di intervenire nel «caso specifico», ma d’essere comunque certa che lo Chateaubriand abbia preso «le misure adeguate». L’episodio, poco prima di Natale nel liceo dei vip in lingua francese - frequentato in passato da intellettuali e imprenditori, da Umberto Eco e Enrico Vanzina al ministro Marianna Madia - è stato certamente esecrabile. Il figlio tredicenne dell’ex console è stato più volte insultato e spintonato. «E nessuno ha fatto nulla - incalza la madre -. Compresa l’ambasciata che non ha applicato le istruzioni del ministero dell’Educazione francese. Ogni volta che un episodio di violenza, razzismo, bullismo o droga si presenta, con espressioni fasciste o accuse ai ragazzi di colo- D CITTA’ DI MONCALIERI AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO 1. Comune di Moncalieri - Servizio Appalti - Ufficio Contratti - Piazza V. Emanuele II tel. 011 64.01.322/333 - fax 011 6401389. 2. Tipo di procedura: aperta 3. Data di aggiudicazione definitiva: 14.07.2014 4. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso, ai sensi degli artt. 81 e 82 del D.Lgs. 163/06; 5. Natura del servizio: Affidamento in concessione del servizio di organizzazione e gestione soggiorni climatici marini per la terza età per il triennio 2014-2016. CPV 63511000-4 - CIG 5683358762. 6. Imprese partecipanti: n. 5 ditte. Ditta aggiudicataria: HAPPY AGE S.r.l. Via Nomentana n. 13 - ROMA. Importo di aggiudicazione offerto: € 1.416.150,00= oltre IVA Moncalieri, 5 agosto 2014 IL DIRIGENTE SERVIZIO APPALTI Dott.ssa Federica DEYME re, e può danneggiare l’immagine dello Chateaubriand, la direzione lo soffoca, con la complicità dell’ambasciata e dell’Aefe (Agenzia per l’inse- gnamento francese all’estero, con sede a Parigi, ndr)». Accuse respinte con determinazione dal preside, ma anche dalle associazioni dei genitori del prestigioso istituto con una retta di circa 5 mila euro all’anno e mille e cinquecento studenti, dalle elementari al diploma superiore, di 30 nazionalità Ogni volta che c’è un episodio di violenza, razzismo, bullismo o droga la direzione lo soffoca, con la complicità dell’ambasciata La scuola è subito intervenuta La famiglia ha trasferito l’alunno, ma il fratello ha terminato l’anno, segno che non c’è alcun rischio La mamma Marina Dunglas moglie dell’ex console francese a Roma Presidente associazione genitori-alunni diverse, con oltre il 60% di italiani e il 15% francesi. Il preside Joel Lust insiste: «Abbiamo subito provveduto a sospendere per mezza giornata i tre coetanei che avevano insultato il compagno. Ma abbiamo anche istituito una commissione ad hoc con una psicologa esterna: Sara Di Michele ha stabilito che non si è affatto trattato di persecuzione sistematica. In ogni caso abbiamo avviato incontri formativi in tutte le classi». E Marina Dunglas, presidente dell’Ape (Associazione genitori alunni) conferma: «La commissione, composta da 14 membri si è riunita 7 volte ed ha coinvolto esperti e studenti. Il tredicenne non ha voluto confrontarsi, con l’aiuto della psicologa, con gli altri tre ragazzini e ad aprile la sua famiglia ha preferito trasferirlo in un’altra scuola. Peccato però che il fratellino di 10 anni abbia terminato l’anno allo Chateaubriand. Se è davvero un luogo così a rischio perché non spostare anche lui?». A 20 ANNI DALL’OMICIDIO Ilaria Alpi, i premi alle migliori inchieste tv FRANCO GIUBILEI RICCIONE Elena Redaelli ha raccontato in dodici minuti il vuoto quotidiano della vita di un ragazzo milanese che non studia e non lavora, fornendo un ritratto della «Neet Generation», per il programma Lucignolo 2.0 di Italia Uno. Francesca Nava invece ha ricostruito l’incredibile vicenda di un medicinale sul cui prezzo si erano accordate le multinazionali «Roche» e «Novartis», con conseguenze economiche abnormi per il servizio sanitario in un filmato intitolato «Occhio al farmaco», andato in onda su La7 per Piazza Pulita. Sono loro le vincitrici del Premio Ilaria Alpi per la miglior inchiesta televisiva, rispettivamente per i lavori di durata inferiore e superiore al quarto d’ora. Quella di quest’anno è stata un’edizione particolare della manifestazione, ideata per contribuire a far luce sugli omicidi in Somalia della giornalista Rai e del suo operatore Miran Hrovatin, esattamente vent’anni fa La premiazione NICOLA LANESE/ANSA IL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE GABRIELLI: STATO DI EMERGENZA L’esercito nel Gargano per liberare i comuni alluvionati 1 Sono arrivati uomini e mezzi dell’Esercito per liberare dai detriti e dal fango le strade di Peschici e di Rodi Garganico. Ed è arrivato il governo, con il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, per dare conforto alla popolazione e assicurare l’aiuto dell’ese- cutivo alla devastazione che ha messo il ginocchio 14 comuni del Gargano. «Per quello che ho visto - ha detto Gabrielli -, e per quello che mi è stato raccontato, credo che ci siano le condizioni per la dichiarazione dello stato di emergenza». IL MARÒ COLPITO DA ISCHEMIA IL 31 AGOSTO India, dimesso Latorre Oggi i legali chiederanno il suo rimpatrio in Italia L’istanza dovrà passare attraverso il parere del premier Modi ROMA Massimiliano Latorre, uno dei due marò che sono da due anni trattenuti in India dopo l’uccisione di due pescatori al largo di Kerala, è stato dimesso ieri dall’ospedale di New Delhi dove ha trascorso la settimana a seguito dell’attacco ischemico che l’ha colpito. È tornato nella residenza situata nel compound dell’ambasciata italiana, dov’è in attesa di giudizio insieme all’altro militare della Marina italiana, Salvatore Girone. Di fronte all’imprevisto attacco che ha colpito Latorre domenica 31 agosto, il team di legali della difesa oggi presenterà alla Corte Suprema indiana un’istanza per ottenere il suo trasferimento in Italia. L’unico modo, si ritiene, perché venga curato in modo rapido. Secondo i medici indiani che hanno curato Latorre «il paziente si sta riprendendo molto bene e dovrà tornare in ospedale fra qualche giorno per un controllo di routine del decorso del suo ristabilimento». Non sono state illustrate percentuali e tempi di recupero, ma il medico ha dichiarato che Latorre dovrà «seguire alcune terapie e vivere in un ambiente tranquillo». È probabile che prima di prendere qualunque decisione rispetto all’istanza dei legali italiani, la Corte Suprema indiana chiederà un parere al premier Modi che poi si esprimerà attraverso l’ufficio del Procuratore della Repubblica. È probabile che tutto questo richiederà una settimana. [R. I.] Il riconoscimento per la miglior inchiesta tv internazionale è andato a Edouard Perrin per «Underhand Tactics: the Untaxable», opera che documenta le tattiche adottate da Amazon per evadere il fisco. Il premio Ilaria Alpi di Rai3 e Rainews per il miglior documentario invece è stato assegnato ad Alessandro Marinelli per «Pino Masciari, storia di un imprenditore calabrese», la vicenda drammatica di un uomo che si è ribellato ai taglieggiamenti della ‘ndrangheta, è entrato in un percorso di protezione con tutta la famiglia per poi ritrovarsi abbandonato dalle istituzioni, fino alla rinascita e al riscatto grazie all’associazione Libera. La menzione «Miran Hrovatin» per la miglior fotografia, così come la menzione speciale della giuria internazionale, sono andati a Marcel Mettelsiefen per «Syrie, la vie obstinement» prodotto da Arte: la guerra in Siria vista attraverso gli occhi dei bambini. La menzione speciale per il servizio di un telegiornale è stata riconosciuta a Valerio Cataldi per «Docce antiscabbia», il famoso filmato sul trattamento sanitario riservato agli immigrati all’interno del centro di Lampedusa. Infine il premio della critica a Sandro Ruotolo e Dina Lauricella per «Inferno atomico», incentrato sulla terra dei fuochi e trasmesso da Servizio Pubblico su La7, il premio Coop Ambiente ad Antonio Condorelli per «Morire di sviluppo», speciale La7 sulle condizioni ambientali di Priolo, il premio Unicredit alla giornalista congolese Solange Lusiku Nsimire e il premio alla carriera a Italo Moretti. LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 . Società .17 il caso GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO T rent’anni dopo, la «profezia apocalittica» di «Joan Lui» è ormai cronaca. Nel film di Adriano Celentano, per contrappasso blasfemo, una chiesa barocca diventa la balera «Il tempio», con tanto di crocifisso e tabernacolo sovrastati dalla consolle del dj e dal banANDREA DI MARTINO cone dei barman in paramenti liturgici. La crisi di fondi e di vocazioni ha portato numerose diocesi italiane ed europee a vendere a privati o enti locali edifici di culto sconsacrati. Una dismissione tutt’altro che indolore per la sensibilità religiosa dei fedeli che da un giorno all’altro hanno assistito alla riconversione in sale ricevimenti, sedi di banche, negozi o, addirittura, locali a luci rosse di antichissimi ex monasteri, abbazie, santuari. Come esempio di «uso improprio» il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, indica una basilica sconsacrata in Ungheria, ora trasformata in un night club, dove di sera sull’altare avviene lo spogliarello. Ma l’elenco è sterminato. A Milano, Santa Teresa, costruita nel 1694, è tive. Un convento di 650 metri a divenuta una biblioteca multi- Panzano in Chianti è stato remediale: computer, sedie e staurato e offerto per 2,3 milioscrivanie invece di incenso e ni di euro. In Campania, ad Olerito ambrosiano. A Cupra- vano sul Tusciano, con 90 mila montana, in provincia di An- euro si compra un ex convento. cona, è andata decisamente Nell’ex chiesa milanese di via peggio all’Eremo delle Grotte, Piero della Francesca (oggi conosciuto come «Frati Bian- dancing «Gattopardo») si balla chi» dal candifino al mattino. A do saio indossaVICINO AD ANCONA Volterra ha camto dai CamaldodestinazioCene aziendali biato lesi che lo abitane d’uso una piedove c’erano i frati ve dell’ottavo serono per cinque secoli, come all’Eremo delle Grotte colo, ad Asti la racconta in pasettecentesca gine memoraFENOMENO GLOBAL Confraternita di bili lo scrittore Michele che In Gran Bretagna San Luigi Bartolini, può vantare la autore del ro- oltre 50 mila ospitano frequentazione negozi e ristoranti del giovane Vitmanzo «Ladri di biciclette». torio Alfieri. La Un insediamento religioso romanica San Nicolò, nel cuore che ha dato i natali a intere medievale di Jesi, è «set» di sficongregazioni monastiche e late di moda e mostre-mercato che ha accolto santi e i fonda- del cioccolato. tori dell’ordine dei CappucciMadonna della Neve, a Portini, oggi, tra distributori auto- chetto di Luisago in provincia di matici di snack e bevande, può Como, è divenuta officina per le essere prenotato per cene so- auto. A Genova Santa Sabina è ciali e degustazioni di vini. Po- sede di una banca. A Bologna co lontano, invece, la sala capi- Santa Lucia è diventata un’aula tolare della Badia di Sant’Emi- universitaria. A Salerno San liano in Congiuntoli, edificata dai benedettini nel X secolo, è stata ridotta ad allevamento di animali da cortile. Un po’ coL’ex chiesa me accaduto a Bruxelles: Sandi San Giuseppe ta Caterina, per «costi di gead Asti, edificata stione troppo elevati», è stata nel XVII secolo derubricata a mercato copere sconsacrata all’inizio to di frutta e verdura. Da luodel 1800, ospita attività go-simbolo di fede a bazar. culturali e ricreative Per chi cerca atmosfere (compresi spirituali gli ex conventi sono i tavoli da biliardo) l’ideale come strutture ricet- ANDREA DI MARTINO Autoriparazioni A tutto volume fino all’alba L’ex chiesa della Madonna della Neve, a Portichetto di Luisago in provincia di Como, è diventata un’officina meccanica Nell’ex chiesa milanese di via Piero della Francesca da oltre un decennio c’è un locale-discoteca, il «Gattopardo Café», che organizza eventi musicali e serate di gala Teatri, officine e night club Quanti sfregi alle ex chiese Sempre più edifici di culto sconsacrati subiscono cambi d’uso Il cardinale Re: “Ora si deve vigilare sulle trasformazioni improprie” Gregorio è una galleria d’arte. All’Aquila San Filippo Neri è un teatro. Il fenomeno è «global». In Gran Bretagna 50 mila chiese sono diventate negozi, ristoranti, uffici. E l’Italia non è da meno. Ex chiese ristrutturate con angolo cottura. Immerse in contesti bucolici, panoramiche sul mare o sfarzose. O loft chic. Sconsacrate, passate di mano, materia per architetti e designer. Un trend censito dal portale immobiliare.it. «Non è solo questione di decoro o di buon gusto, ma anche di sensibilità verso la religione - osserva il cardinale Giovanni Battista Re -. Occorre vigilare sulle trasformazioni improprie e rispettare tracce di religiosità e simboli di storia del cristianesimo». Dunque non si può fare ciò che si vuole degli edifici sacri: neppure dopo la sconsacrazione. Di tutt’altro parere il re dei night club Peter Gatien, che per le sue discoteche «Limelight» ha scelto un’ex chiesa di New York e un EMERGENZA CULTURALE Accade anche che dove si pregava ora ci sia una piscina presbiterio londinese del ’700. «In Inghilterra ho visto un’ex chiesa tramutata in piscina - racconta il teologo salesiano Manlio Sodi -. Per far fronte alle necessità economiche, i vescovi, soprattutto in Francia, tolgono la sacralità ad antichi luoghi di culto ma prima di venderli dovrebbero verificare quale impiego intendono farne gli acquirenti». Si tratta, aggiunge il direttore della «Rivista liturgica», di «un’emergenza culturale», quindi servono «soluzioni concordate con le autorità civili per impedire che proseguano simili scempi a un patrimonio di tutti». All’incanto non può finire la fede né «i luoghi che l’hanno trasmessa per generazioni». Dov’era il Santissimo, niente «sacro sballo». Ad absidi e navate non si attagliano tavoli da biliardo e luci stroboscopiche. Il battistiero e la collegiata non siano «location» per nottambuli. Biliardo GIULIO MORRA Un patrimonio che le diocesi non riescono più a mantenere Costi di gestione in costante aumento, calo dei sacerdoti e fuga dei fedeli: così crescono le dismissioni ANDREA TORNIELLI CITTÀ DEL VATICANO D i fronte al fenomeno delle chiese dismesse, trasformate in alberghi e persino in night club, con tanto di lap dance e spogliarello sugli ex altari davanti ai quali, magari per secoli, un popolo di fedeli si era raccolto in preghiera, la reazione indignata delle autorità ecclesiastiche è comprensibile. Del resto, al di là dei casi limite, il numero degli edifici di culto venduti e usati per altri scopi è destinato ad aumentare. Le città dell’antica Europa, e in particolare quelle italiane, pullulano di chiese, chiesette, cappelle: mute testimoni di una civiltà cristiana nella quale la gente viveva anche nella povertà più estrema, in case sgangherate, ma riempiva d’oro e di affreschi la casa di Dio. Il calo del numero dei prati- canti, i costi di manutenzione e la mancanza di preti rendono sempre più arduo mantenere in vita questo patrimonio, rendendo talvolta necessaria la coabitazione, come avviene nel centro di Praga, la capitale europea più scristianizzata. Qui le chiese, in certe ore e in certi giorni, si trasformano in sale per concerti o per rappresentazioni con tanto di biglietto, e ritornano luoghi di preghiera e di celebrazione in altri momen- ti. Per non parlare del fenomeno, più diffuso anche in Italia, delle visite a pagamento a basiliche e cattedrali, veri capolavori di arte, che nel tempo sembrano destinate a trasformarsi in musei veri e propri. Certo, una cosa sono i concerti o le pinacoteche, le sale per conferenze o ancora i centri per attività sociali e caritative; un’altra cosa sono i bar e i night club alla moda. E, guarda caso, a essere ambite per que- ste ultime destinazioni d’uso non sono – purtroppo! – le chiese simili ad enormi scatoloni partorite nell’ultimo cinquantennio dalle bizzarre visioni di qualche architetto, ma ovviamente quelle più antiche, collocate nei centri storici. Le diocesi, prima di dismettere questi edifici, potrebbero essere più creative nel tentare di utilizzarli per il bene di tutti e per scopi che non risultino così estranei al loro passato. Ma i casi segnalati in queste pagine attestano una realtà della quale bisogna prendere atto. La società europea è sempre meno cristiana, e non ha più molto senso insistere enfaticamente sulle sue «radici cristiane», se sopra le radici non ci sono tronchi, rami e foglie verdi. Senza fedeli e una fede viva e vissuta le chiese sono destinate a trasformarsi. Se va bene, in musei. Altrimenti in locali alla moda. 18 .Società STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Il nutrizionista Calabrese L’oncologo Veronesi “Così la dieta diventa incompleta” “Dico sì ma attenti alle nevrosi” MICHELA TAMBURRINO NADIA FERRIGO «Massimo rispetto per chi sceglie di rinunciare a carne, pesce, uova e latticini. Ma da nutrizionista devo dire che non è una dieta completa, da sconsigliare del tutto ai bambini». Giorgio Calabrese, professore universitario e medico specializzato in scienze dell’alimentazione, spiega quali solo i punti deboli di una dieta vegana. Vegetariani, vegani, fruttariani: posizioni diverse rispetto al cibo, quello che dovrebbe farci del bene e invece può farci del male. Facile cadere negli estremismi. Meglio capire con l’aiuto di un grande esperto, vegetariano convinto. Professor Veronesi, in che cosa il veganesino è diverso dal vegetarianesimo? Con solo frutta, verdura e cereali a cosa rinuncia il nostro corpo? «Va bene evitare l’eccesso di grassi saturi di origine animale, ma c’è subito da fare una distinzione tra un regime alimentare vegetariano, che comprende uova e latticini, e quello vegano che invece li esclude e obbliga a rinunciare del tutto a proteine nobili e ferro». AGES GETTYIM E quali sono le conseguenze? «Senza latte nè uova non riusciamo ad assumere la vitamina B12, molto importante, tra l’altro, nella formazione dei globuli rossi e per il sistema nervoso. Poi c’è il problema del ferro: se di origine vegetale, quello degli spinaci per intenderci, viene assorbito dal corpo in quantità minime, mentre, se di origine animale, supera l’80% di assorbimento». A tavola “senza” Il trionfo dei vegani non è solo al cinema Nessuna possibilità di integrare? «Si certo, con dei farmaci. Quel che si evita con tanta cura in natura deve poi essere per forza assunto con delle capsule. E se un regime alimentare che aspira a essere il più naturale possibile deve ricorrere a delle pastiglie, qualche incongruenza c’è per forza». Un fenomeno che fa discutere anche alla Mostra di Venezia «Capisco e non condanno la volontà di trasmettere ai figli le proprie convinzioni, ma un bimbo vegano, a differenza di un coetaneo vegetariano oppure onnivoro, non ha le stesse opportunità di sviluppare l’organismo. La carne si può sostituire con uova, latte e latticini, freschi o stagionati. Ma, se si rinuncia anche a questi, il corpo non può crescere sano». Circa il 7% degli italiani è vegetariano, mentre la percentuale di chi decide di seguire un regime alimentare vegano è dello 0,7%. Come spiega l’aumento costante del loro numero? «A ognuno la sua dieta, con scelte che variano anche a seconda della religione e della cultura. Ma a volte si tratta di posizioni radicali e comportamenti che possono essere rischiosi. Senza dimenticare che a volte, dietro a un’attenzione maniacale per quel che si mangia, si può nascondere altro». Spremuto a freddo, si consuma crudo e ha un sapore delicato A domicilio Il menù vegano è dello chef Emanuele Giorgione (www. Novessentia.it) 400 mila Cacao crudo Prodotto con cacao Criollo, non contiene zucchero né additivi e aromi artificiali Formaggio di mandorle Privo di latte e glutine, è a base di latte di mandorla e fecola di patate Un aspetto negativo? «Affatto, basta solo che il radicalismo dei principi etici non porti a nevrosi ossessive. È su questo punto che bisogna essere chiari». Come? «L’alimentazione vegana fa bene a tutti e a tutte le età. Chi si alimenta così e in maniera giusta vive felice». Lei però è vegetariano, non vegano. «Sì, perché devo vivere socialmente altrimenti non esco più da casa. Quando entro in un ristorante, già alzano gli occhi al cielo». «Certo che condivido. Come diceva Einstein andiamo verso un mondo completamente vegetariano. In Italia lo è il 10% delle persone e anche di più». I Olio di canapa Poi la pratica è andata oltre? «Si è estesa la filosofia, fino a non toccare e a non mangiare ciò che ha origini animali». Però condivide. Giusto? MILANO Insomma meglio non estremizzare? «Mettere l’etica al centro della vita è una scelta ammirevole, ma è sbagliato perdere di vista la realtà. Devo mettere all’erta chi sceglie la dieta vegana. Un po’ come fare il pieno di acqua invece che di benzina a una supercar per combattere l’inquinamento: anche la nostra macchina ha delle regole precise: se non le rispettiamo, è difficile pretendere che tutto possa marciare a dovere». fuori il tema vegan, pur declinato in maniera estrema, e con polemiche al muffin? Senza lattosio. I pasticci- seguito. In «Hungry Hearts» di Saveni? Senza glutine. La maionese? rio Costanzo, Mina e Jude (Alba Senza uova, con olio di mandorla Rohrwacher e Adam Driver) entrano e curcuma. Il cacao? Senza zuc- in collisione quando nasce il loro bamchero ma con nettare di fiori di bino. Convinta che il figlio sia speciale, cocco. Il «senza» suggerisce privazio- la madre decide per lui un’alimentane. In realtà il mondo vegano è fanta- zione radicalmente vegana. Evita i cibi sioso e creativo, oltre che etico e diete- «velenosi», cioè quasi tutti, tranne tico. Scelta di vita, moda, fase detox o avocado, semi di lino e poco altro: il colta ricerca per foodies, siamo di fron- piccolo rischia la denutrizione. Invece te a una filosofia che suscita attrazione nell’horror comico di Joe Dante, «Bue curiosità. Oltre 30mila sono andati al ryng The Ex», Evelyn, paladina delVegan Fest all’interno del Sana 2014, l’integralismo eco-friendly, impone toSalone del Biologico e del Naturale a fu-tofu-tofu al mite fidanzato e, travolta da un autobus, torBolognaFiere (dona sotto forma di mani ultimo giorno) zombie nell’appartae qualcuno uscirà di mento total green. sicuro convertito. «Hungry Hearts» Tra gli stand c’è ha fatto arrabbiare molto da assaggiare. vegani e vegetariani, Medaglioni di tofu, ma non ce l’ha con loriso e alghe. Cotolette al seitan. Burger È il «popolo» dei vegani ro. Intercetta una con spinaci e lupini, italiani (il 10% tendenza e fa emerlegumi proteici apdei vegetariani): si tratta gere un aspetto ospena riscoperti. Olio di una cifra sessivo certo non codi semi di canapa da in costante aumento mune. A tanti, il «senza» ha migliorato la usare crudo. Torrone alla lavanda. Formaggi vegetali a ba- vita. Elisa Dal Forno, cuoca vegana se di latte di mandorla. Sfogliatine di crudista, testimonia come l’aver ablenticchie, cracker ai bio-germogli di bandonato la carne, il caffè e le tossine semi di lino, dolcetti leggeri come piu- sia stata una svolta cruciale. Lo chef Emanuele Giorgione di Novessentia me. E da bere? Linfa di betulla. L’esempio delle «celebs» conta. La fi- offre un servizio che permette a liforme Natalie Portman, l’ex Uomo Ra- chiunque di provare piatti vegani per gno Tobey McGuire, Sir Paul McCart- un giorno o una settimana. E’ convinney, Prince sono ottimi testimonial. to che chi assaggerà la sua bavarese di Thom Yorke dei Radiohead, vegetariano zucchine alla menta e wasabi o il pane per caso (voleva far colpo su una ragaz- ai semi d’uva non tornerà indietro. za), si è sentito meglio fisicamente ed è Quando nel 1944 Elsie Shrigley e Dodiventato vegano convinto. In Italia so- nald Watson crearono la parola «veno circa 400mila, il 10% dei cinque milio- gan», prendendo le prime e ultime letni di vegetariani, e in costante aumento, tere del termine inglese «vegetarian», pensavano al rispetto degli animali, soprattutto donne, giovani e over 65. Non è un caso che in due film pre- all’etica. Noi possiamo permetterci di sentati al Festival di Venezia venga pensare anche alla gola. ROSELINA SALEMI E ai più piccoli che problemi può creare? «Il veganesimo è un avanzamento di civiltà, una posizione di non violenza che va rispettata. Noi tutti siamo contro lo “specismo”, vale a dire, contro la sopraffazione di una specie sulle altre. I vegetariani nascono prima e tengono posizioni meno radicali. Infatti la parola vegano nasce dalla crasi del termine vegetariano, coniata nel 1943. In pratica un vegetariano che non mangia latticini». Il film «Hungry Hearts», protagonista a Venezia, racconta di una madre vegana Testimonial È Paola Maugeri: ha pubblicato con Mondadori «Las Vegans» con riflessioni e ricette Un problema più etico che alimentare? «Noi siamo contro la violenza sugli animali, tutti meritano uguale attenzione. Sono cresciuto tra gli animali, sono intelligenti, sensibili, hanno qualità che commuovono. Lei mangerebbe il suo cane? Invece mangia carne di un vitello che non conosce. Dietro c’è un’industria fortissima che contrasta di fatto il propagarsi di queste considerazioni di carattere morale. Inoltre si vive 7,5 anni di più degli altri, nella media. La carne fa male e causa malattie». Lei ha scritto anche dei benefici di un’alimentazione molto parca. «Ho scritto un libro sul digiuno, è la mia filosofia. Oltre agli indubbi vantaggi sulla salute e sulla longevità, viviamo in un’ingiustizia distributiva del cibo enorme. Una parte del mondo muore ancora di fame e si ammala di malattie date dalla malnutrizione, una parte, la nostra, ha le malattie della sovralimentazione. Io credo che anche questa sia una scelta di civiltà». Che relazione c’è tra queste filosofie e la medicina alternativa? «Nessuna. Quando si deve le medicine vanno prese. Altrimenti è un estremismo dannoso». LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 OCCUPAZIONE INVESTIMENTI MADE IN ITALY TUTTOSOLDI Under 30 al bivio: lavoro manuale o fuga all’estero Conti deposito e libretti postali Caccia al giusto rendimento Tessuti e pelle, a Milano un matrimonio a prova di crisi LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 A PAGINA 20 A PAGINA 21 A PAGINA 23 L’INCHIESTA P 19 NUMERO 91 A CURA DI: GIANLUCA PAOLUCCI E MARCO SODANO REDAZIONE: GIUSEPPE BOTTERO LUCA FORNOVO LUIGI GRASSIA [email protected] www.lastampa.it/tuttosoldi/ tuttoSOLDI LAVORO IN CORSO Come reagire alle mosse di Draghi Scocca l’ora di banche e utility MARCO POLO Gli esperti: sì alle azioni con alto dividendo. Occasioni nella siderurgia e nelle tlc SANDRA RICCIO L’estate dello spread I Andamento del differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali mercati applaudono alla recente mossa di Mario Draghi. Il numero uno della Banca centrale europea ha ridato slancio ad azioni e obbligazioni offrendo così sollievo anche all’economia reale. La reazione si è vista soprattutto a Piazza Affari con l’indice di Milano salito in cima alla classifica delle migliori Borse europee. Solo la settimana scorsa ha guadagnato il 4,6%, con la quarta settimana consecutiva di rialzo. Dall’inizio dell’anno la performance è +12,8% mentre il rendimento del decennale è al 2,2%. Agli operatori è piaciuta la mossa a sorpresa del taglio dei tassi al nuovo minimo record dello 0,05% arrivato insieme all’annuncio da parte della Bce di un programma di riacquisto di obbligazioni private (covered bond e Abs) che espanderà la massa monetaria in circolazione. Parlando a fine agosto a Jackson Hole, il presidente della Bce aveva innescato l’attesa di prossime mosse espansive. Le sua azioni sono andate ben oltre le attese. Cosa significa la recente mossa della Bce per i portafogli di investimenti? «La decisione di Draghi non cambia di molto la situazione poiché i tassi erano già prossimi allo zero e confermano la visione per cui i tassi resteranno bassi per un prolungato periodo di tempo e che probabilmente ci stiamo avvicinando ad operazioni straordinarie di Qanitative easing (Qe) in versione europea - spiega Stefano Reali, Gestore azionario di Pharus Sicav -. Ci aspettiamo che i mercati azionari in particolare possano beneficiare di questa situazione straordinaria, L’INTERVISTA . 180 170 160 9 giugno 7-8 agosto 133 178 minimo da aprile 2011 Rendimento Btp Ieri 132 Rendimento Btp 2,34% 2,70% sparenti e totalmente regolati, relativamente insensibile alla crescita economica di medio periodo, con importanti piani d’investimento in grado di offrire una stabile e costante crescita dei dividendi. Tra i nomi ci sono Snam e Terna in Italia, Red Electrica e Enagas in Spagna, National Grid e United Utilities in Uk. Nell’energia in particolare, ci sono i titoli Total ed Eni che sono caratterizzati da un dividend yield atteso per il 2014 del 6% e con buone prospettive. Sempre tra le società ad alto dividendo vale la pena citare Marr (dividend yield del 5%). C’è spazio tra i titoli sottovalutati 150 3 settembre 140 150 130 16 giu 30 giu 14 lug 28 lug Spread espresso in punti percentuali 11 ago 25 ago 5 set - LA STAMPA com’è successo già in passato. I flussi finanziari sono a favore delle azioni che hanno dividendi di gran lunga superiore ai rendimenti dei bond: un fatto questo che storicamente non si era manifestato mai a questi livelli». Azioni verso nuovi massimi Come è meglio posizionare il portafoglio quindi? «Quello della maggiore attrattività relativa delle azioni rispetto ai bond è un fattore chiave da prendere in considerazione nelle scelte di portafoglio» dice Reali. L’esperto è convinto che i mercati azionari possano andare a ri-testa- re i massimi, trainati in particolare dall’andamento dei titoli del settore finanziario, che insieme ai titoli più sensibili al deprezzamento dell’euro, dovrebbero essere i maggiori beneficiari del movimento di normalizzazione del premio per il rischio. «In ottica di più ampio respiro continuiamo a vedere interessanti opportunità nelle azioni di quelle società che riescono a combinare elevati dividendi e crescita degli utili» dice l’esperto. Molto interessanti per gli esperti, sono i business delle utility regolate (con dividend yield intorno al 5-6%), società che operano all’interno di business tra- George Nadda, gestore del Nemesis Value Fund suggerisce di guardare tra i titoli che ancora non sono stati scoperti. «Negli ultimi mesi abbiamo trovato più valore in titoli di settori considerate non interessanti come l’acciaio e le Tlc e abbiamo evitato quelli concentrate sulla Germania o le large cap europee in quanto riteniamo che dal punto di vista delle valutazioni molte di queste partecipazioni non offrivano prospettive allettanti» dice. Bond, dominano i periferici Sulla parte bond gli esperti consigliano invece di privilegiare titoli dei Paesi periferici con rating BBB e una duration media (3-6 anni). Gli operatori hanno fiducia nel bazooka della Bce e continuano a investire nei debiti dell’area che ancora offrono cedole interessanti. I prezzi sono saliti a livelli record schiacciando i rendimenti ma nonostante i forti apprezzamenti, gli investitori continuano a comprare la carta di quest’area. “Danielipunta suUsa eBrasile, qui c’è ilfuturodell’acciaio” IL PRESIDENTE BENEDETTI L’EXPORT A luglio abbiamo comprato un’azienda negli Stati Uniti che è attiva nell’automazione per la siderurgia In Brasile investiremo soprattutto in nuove officine di service Dagli anni ’80 conta per il 99% dei ricavi, esportiamo in tutto il mondo. Ma mentre in Asia si fanno ancora impianti nuovi, Golfo Ucraina e Nord Africa adesso sono fermi ELEONORA VALLIN UDINE Gianpietro Benedetti, presidente e amministratore delegato di Danieli Clabo arreda le gelaterie di Casa Bianca, Apple e Google LUIGI GRASSIA G elati e pasticcini hanno bisogno della «location» giusta per farli meglio apprezzare. E nel fornire arredi alle gelaterie e alle pasticcerie si è guadagnata una reputazione mondiale l’azienda Clabo Group di Jesi (Ancona). La Clabo è attiva da più di 20 anni negli Stati Uniti e ha aperto filiali commerciali in Brasile e in Cina e adesso si sta espandendo nel Medio Oriente. Ma più che il mappamondo delle presenze fa effetto nominare i clienti: la Clabo ha attrezzato le caffetterie della Casa Bianca e le gelaterie/ pasticcerie dei parchi della Walt Disney, poi si è data alla New Economy e ha messo la sua bandierina sulla sede della Google e (più di recente) su quella della Apple a Cupertino. «Ci auguriamo che questa commessa possa aprirci ulteriori porte nella Silicon Valley» spiega Pierluigi Bocchini, amministratore delegato del Gruppo Clabo. «A breve le nostre vetrine sbarcheranno anche nella sede della Intel», laddove per vetrine si intende il banco attrezzato che arreda il negozio e che nel caso delle gelaterie ha anche dei requisiti tecnici oltre che di design. «Mio padre aveva brevettato il dispositivo anti-appannamento» dice con orgoglio Bocchini. I banchi per gelati e pasticcini rappresentano metà del fatturato di Clabo, il resto è dato da arredamenti da bar, frigo verticali per le torte eccetera. L’ultimo colpo della Clabo è una commessa in Giordania con le pasticcerie Rawan Cake che vantano di essere le preferite dalla Famiglia Reale. Nel 2013 la Clabo ha fatturato 35 milioni di euro, per più di metà all’estero, e quest’anno si avvia a superare di molto questa cifra grazie all’espansione in corso in vari continenti. C’è un appuntamento che attende la società per novembre: si quoterà nel segmento Aim dalla Borsa di Milano. 20 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 lavoro RICERCA ORIENTATORI WALTER PASSERINI on sappiamo se la nuova scuola di Matteo Renzi sarà una buona scuola, ma lo sforzo intrapreso è accattivante e va nella direzione giusta. Al netto degli errori ortografici e grammaticali, oltre che di battitura (a cui annettiamo quello sul numero dei Neet, che per fortuna tra i 15 e 24 anni non sono 4,3 milioni, ma 1,2 milioni, sempre troppi comunque), il piano appena impostato dal governo merita attenzione. Lodevole è lo sforzo di avvicinare scuola e lavoro, l’obbligo di alternanza e la sperimentazione del nuovo apprendistato, ma molti dei passaggi individuati richiedono nuove competenze. In sintesi, molto è lo spazio assegnato alla funzione dell’orientamento, che per essere effettiva deve essere governata. Certo, molti insegnanti, giovani e di esperienza, potrebbero lavorare, anziché in cattedra, per la formazione permanente e di servizio degli altri insegnanti, ma per farlo dovrebbero avere la motivazione, ma anche le competenze. Insomma, per fare orientamento ci vogliono gli orientatori, un ceto professionale che, a differenza degli altri paesi, in Italia non esiste e non è riconosciuto. L’orientamento poi deve diventare una «materia» come le altre. Molti fanno volonterosamente l’orientatore, ma nel migliore dei casi è orientamento scolastico, ma servono anche competenze psicologiche e una profonda conoscenza del mercato del lavoro. L’orientamento è una «cosa» troppo seria per essere lasciata nelle mani di politici, ministri e dilettanti. N La 3 Italia, quarto operatore di telefonia mobile in Italia, vuole potenziare il suo sviluppo e accrescere i suoi attuali 10 milioni di clienti. Per questo è alla ricerca di mille persone. Alla selezione partecipa l’agenzia del lavoro Adecco. Sono previsti diversi incontri nelle principali città italiane. Info: www.adecco.it. Si terrà a Cortona dal 18 al 20 settembre il quarantasettesimo Incontro nazionale di studi organizzato dalle Acli dal titolo «Il lavoro non è finito. Un’economia per creare lavoro buono e giusto». Militanti, cittadini ed esperti si confronteranno sul senso e il valore del lavoro . Info: www.acli.it. Uomo A maggio il Governo italiano ha avviato il programma L'Italia è un paese bloccato. La soluzione migliore per un giovane che ha capacità e voglia di fare è andarsene all'estero. "Garanzia giovani". Sai di che cosa si tratta? Quanto sei d'accordo con questa affermazione? Poco d'accordo Per nulla d'accordo Donna 3,48 Si, molto bene Per nulla Si, abbastanza bene 3,22 14,30 5,27 16,69 16,56 18,52 3,50 2,94 6,71 16,31 3,79 17,08 13,64 14,97 Valori % Tra tre anni le opportunità per i giovani in Italia saranno migliori di oggi. Sei d'accordo? Non saprei rispondere 17,53 2,78 4,20 Molto 3,69 3,92 3,47 Abbastanza d'accordo Molto d'accordo 46,12 Solo vagamente No, per Poco nulla 33,13 35,24 46,19 46,04 33,75 32,50 34,48 36,02 Abbastanza 45,20 51,23 24,90 45,16 51,27 45,23 51,19 25,72 24,06 - LA STAMPA Fonte: Rapporto Giovani, Istituto Toniolo Lavoro manuale o fuga all’estero Gli under 30 davanti al bivio Otto su dieci pronti a lasciare l’Italia. E la Garanzia Giovani non riesce a sfondare La storia on sono fratelli o cugini di Fonzie, il primattore della fortunata sit comedy televisiva nata nel 1974 e intitolata «Happy days»; semmai sono nipoti e adepti del guru e futurologo Jeremy Rifkin, teorico del Super-internet con il suo ultimo libro «The Zero marginal Society Cost», che oggi teorizza l’eclisse del capitalismo e l’avvento di una nuova società. Quelli che si incontreranno al Todi Appy Days, il primo evento italiano dedicato alle applicazioni mobile, sono nerd, hacker e patiti di app, che potranno vedere e provare le tecnologie applicate alla vita di tutti i giorni, che cambiano le nostre abitudini. Fabio Lalli è sicuro. Lui, che si autodefinisce sognatore, hacker e padre, è il capo di Iquii e fondatore presi- N Il lavoro giusto è a Cortona Nuove generazioni senza fiducia Il rapporto LA SCUOLA Mille posti in 3 Italia oro cercano di mettercela tutta, rendendosi disponibili anche al lavoro manuale, ma la fiducia nel futuro è davvero scarsa, tanto da portarli a guardare all’estero come ultima spiaggia. Effetto mediatico e percezioni distorte? No, è un campanello d’allarme che forse non vogliamo sentire: solo il 10% delle ragazze e il 15% dei ragazzi italiani ritiene di avere in patria adeguate occasioni di impiego e cerca di reagire con pragmatismo e adattabilità a un avvenire ritenuto cupo. L La fotografia Sono questi i risultati che si possono leggere nel Rapporto Giovani, curato dall’Istituto Toniolo in collaborazione con Ipsos e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, che da tempo esplora la galassia dei «millennials». L’indagine è stata condotta su un campione di 1727 giovani di età tra i 19 e i 30 anni. Oltre l’80% degli intervistati si dichiara pronto a svolgere un lavoro di tipo manuale, tre su quattro ambirebbero a un’attività in cui poter esprimere la propria creatività, senza badare troppo alla coerenza con i titoli di studio. L’85% dei maschi e il 90% delle femmine ritengono che l’Italia offra possibilità di trovare lavoro ad un giovane con la preparazione posseduta e pensano di andare all’estero. Di chi è la colpa? La crisi c’entra, ma non è l’unico motivo. Per il 30% il problema sono i limiti strutturali del mercato che dà poche occasioni, bassa qualità e contratti brevi e precari. In secondo luogo viene la situazione economica complessiva, al terzo posto la «preferenza data ai raccomandati», al quarto la «minore esperienza» (15,4%). Solo un intervistato su cento ritiene che i giovani rifiutino alcuni lavori. Per questo i giovani guardano anche al lavoro manuale, ma ad alcune condizioni: stipendio adeguato, lavoro creativo e flessibilità dell’orario. E nella classifica dei lavori preferiti compaiono quelli per le giovani generazioni oggi più facili da trovare, ma che sono di bassa qualità. Pochissimi consiglierebbero ad un amico di fare il telefonista di call center (3.5%), l’operatore di fast food (4.2%), o il distributore di volantini (1.6%). Le difficoltà E che cosa ne sanno i giovani del provvedimento governativo a loro dedicato partito a maggio? Poco o niente e rivelano una bassa fiducia sull’impatto generale che la misura potrà avere. Sulla Garanzia giovani, infatti, il 45% dichiara di non saperne nulla e il 35% di averne sentito vaga- I sogni dei giovani Orari flessibili, compiti creativi, stipendi adeguati mente parlare. Meno di un giovane su cinque la conosce abbastanza bene (14%) o molto bene (5%). Anche tra i «Neet», i giovani che non studiano e non lavorano e che rappresentano il target principale del provvedimento, la percentuale di chi la conosce abbastanza o molto bene risulta molto bassa (attorno al 22%). Riguardo agli effetti solo il 37% pensa che migliorerà molto o abbastanza il rapporto dei giovani con il mercato del lavoro. Prevalgono gli scettici con un 54% che afferma che cambierà poco o nulla. I meno convinti sono proprio i «Neet», per i quali la sfiducia sale al 58%. «I giovani - afferma Alessandro Rosina, uno dei curatori del Rapporto Giovani - sono stanchi di promesse e annunci: vogliono solo fatti. Senza risposte credibili e concrete il rischio è quello di alimentare sfiducia, frustrazione e fuga verso l’estero. Preoccupa che l’80% concordi con chi pensa che per migliorare davvero la propria condizione, più che sperare nella Garanzia giovani, la scelta migliore sia quella di andare all’estero». [W. P.] A TODI DAL 25 AL 28 SETTEMBRE Nerd e hacker al primo raduno dei creatori di App dente dell’associazione Indigeni Digitali, e parteciperà in prima linea all’evento. La manifestazione si svolge a Todi dal 25 al 28 settembre e chiamerà a raccolta nella città umbra curiosi ed esperti del settore applicazioni per tablet e smartphone. L’icona dell’evento è il Cubo di Rubik, che proprio nel 2014 compie 40 anni, ed è stata scelta per rappresentare l’iniziativa, organizzata dal Comune di Todi con Regione Umbria, Provincia, Camera di commercio, Università per stranieri e Università di Perugia. È il primo evento italiano dedicato alle app. Gli appuntamenti in calendario spaziano dall’area tecnico culturale all’intrattenimento, con appuntamenti speciali. Seminari, workshop, lab, incontri tecnici e corsi di formazione interesseranno Fabio Lalli, esperto di informatica soprattutto i professionisti. Ad appassionare i curiosi ci penseranno tornei di game per mobile, challenge e contest fotografici, dove le uniche fotocamere consentite sono quelle dei dispositivi mobili e il fotoritocco è possibile solo con le app. Non mancano iniziative ideate per le scuole e uno spazio riservato ai più piccoli. Chi vuole invece esplorare le ultime frontiere delle nuove tecnologie può visitare la speciale area dedicata alla realtà aumentata. Le location messe a disposizione dell’evento sono il Palazzo e il Teatro Comunale, la Sala delle Pietre e il Nido dell’Aquila. Si svolgono, invece, all’aperto le attività di maggiore impatto visivo, con installazioni che proietteranno nel futuro il centro storico della città. Secondo gli organizzatori dell’Appy days di Todi il settore delle app muove circa 26 miliardi di euro, una cifra pari al 2% del pil italiano ed è in forte crescita. «Nel nostro Paese - spiega- no - sono presenti 37 milioni di smartphone e 7,5 milioni di tablet. Le app disponibili negli store digitali hanno raggiunto quota 2,5 milioni, mentre fra i cosiddetti mobile surfer italiani (quelli che navigano con dispositivi mobili) uno su tre scarica app a pagamento. Gli utilizzatori di smartphone esistenti sono oltre un miliardo in tutto il mondo. Questi nuovi strumenti multimediali hanno permesso in poco tempo l’intensificarsi di uno strumento, le app, che in poco tempo è diventato un fenomeno di costume: le app, che ad oggi superano i due milioni di unità ed hanno creato una vera e propria app-Economy». Per saperne di più: www.appydays.it; www.mondodigitale.org/blog/diario. [W.P.] LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Lavoro in corso .21 Wise Sgr acquista Cifo Prima Industrie, cresce l’utile Intesa tra commercialisti e bfinance Dopo l’acquisizione di Biolchim nel 2013, Wise Sgr per conto del fondo mobiliare chiuso Wisequity III, insieme a Leonardo Valenti e al management team che gestisce la Biolchim, ha perfezionato l’acquisto del 100% del capitale della società di fertilizzanti Cifo, fondata e guidata da Romano Ghedini. Migliora la redditività di Prima Industrie. Nei primi sei mesi 2014 la società realizza un utile netto di 3,5 milioni a fronte del risultato negativo di 0,2 milioni dell’anno scorso a fronte di un ebit quasi raddoppiato a 9,3 milioni. I i ricavi si attestano a 154 milioni con una flessione del 4,8%. Risparmio investimenti . La Cassa Nazionale di Previdenza dei Dottori Commercialisti ha affidato a bfinance, società di consulenza finanziaria, l’incarico per la gestione delle attività di Investment Advisory. La società bfinance supporterà la struttura della Cassa nella ricerca e selezione di gestori di fondi terzi. Parcheggio Strumenti di risparmio come libretti, conti deposito e conti remunerati si troveranno a limare ancora di qualche decimo gli interessi che pagano oggi mercati e gestori «Sì alla Norvegia e all’Australia» 5 Libretti postali e conti deposito Chi offre i rendimenti più alti Dopo il taglio dei tassi, i prodotti che convengono ancora alle famiglie SANDRA RICCIO MILANO altra faccia del taglio Bce finirà con il pesare sui risparmi delle famiglie quelle abituate a investire i propri risparmi in strumenti lontani dalle Borse e dai titoli di Stato. Libretti, conti deposito e conti remunerati si ritroveranno a limare ancora di qualche decimo gli interessi che pagano oggi. Tuttavia sul mercato oggi è ancora possibile trovare rendimenti reali interessanti che sono favoriti dalla bassissima inflazione. In agosto, il costo della vita nel nostro Paese è addirittura sceso in terreno negativo con un –0,1% sullo stesso mese di un anno fa. Per questo strumenti di risparmio vincolato, come i conti deposito, oggi hanno un po’ di L’ appeal in più. A dodici mesi arrivano a pagare di media l’1,5% lordo e sono senza rischio. Per citare alcuni nomi, CheBanca con il suo conto deposito oggi offre un tasso dell’1,8% a chi vincola i propri risparmi per 12 mesi. Il tasso è in vigore fino al 14 settembre. Facile che dopo questa data possa essere rivisto al ribasso. Conto Arancio di Ing accoglie in nuovi clienti, che parcheggiano i loro risparmi per un anno, con un tasso di benvenuto dell’1,6%. Il panorama di offerte è molto vario. Si arriva in alcuni casi anche vicino a tassi del 2%. È quanto paga Ibl Banca per vincoli a 365 giorni. Sempre per restare tra i nomi più conosciuti Bpm, con il suo Conto Primo Assoluto, arriva a pagare l’1,75% (su vincoli a 12 mesi). Fineco è all’1,25% con il suo conto depoisito cahspark. Si tratta di prodotti lontani dal rischio. Che fanno concorrenza ormai ai tassi pagati oggi la settimana dei cambi dal Btp a dieci anni (venerdì il livello ha raggiunto nuovi minimi storici al 2,26% per un investimenti di 10 anni). Lo spread è scivolato in prossimità dei 130 punti ed è possibile che entro fine anno si ritrovi a livelli anche più bassi con ulteriore restringimento dei rendimenti. E’ lo scenario che si prospetta nell’ipotesi che l’economia dell’eurozona non peggiori. Tra le proposte sul mercato ci sono poi i libretti di risparmio postale. In costante crescita tra le famiglie (a luglio di quest’anno il numero di libretti aperti ha superato quota 30milioni dai 26,6 milioni contati nel 2010). Da poco è arrivato sul mercato il Libretto Postale Smart. Assicura un tasso d’interesse premiale dell’1,75% fino al 31 dicembre 2014. E’ stato immaginato per i risparmiatori più dinamici e interessati a beneficiare di servizi accessori. Tutti i nuovi sottoscrittori o i titolari di un John Stopford Investec Am John Stopford, Co-Head of Multi-Asset di Investec Asset Management, quali sono le vostre previsioni. Si avvicina un autunno caldo per il mercato obbligazionario? «A nostro avviso, la Fed potrebbe adottare toni più “da falco” già in occasione del prossimo incontro del Fomc di questo mese. Ciò potrebbe comportare un significativo riprezzamento dei rendimenti dei Treasury Usa che appaiono eccessivamente rialzisti nel prezzare i tassi d’interesse futuri. Anche gli altri rendimenti potrebbero essere trascinati al rialzo e i Bund decennali difficilmente riuscirebbero a sostenere rendimenti inferiori all’1%. Un cambio di direzione della politica monetaria statunitense potrebbe inoltre provocare un aumento della volatilità. Ne conseguirebbe una battuta d’arresto della propensione al rischio e i rendimenti dell’obbligazionario corporate salirebbero». Qual è il maggior rischio che vedete sull’Europa? «Temiamo che le dinamiche del debito pubblico possano catalizzare di nuovo l’attenzione dei mercati, forse non nell’immediato ma probabilmente nel medio termine e soprattutto nell’eventualità di un’altra crisi economica». Che vantaggi può offrire oggi - dopo l’ulteriore recente taglio della Bce dei tassi - un investimento sul mercato obbligazionario? «In questo momento siamo piuttosto cauti per quel che riguarda l’obbligazionario, considerando i bassi rendimenti reali e nominali. Né i titoli obbligazionari societari né quelli sovrani compensano adeguatamente i rischi d’investimento. Ciò detto, tuttavia, la politica espansiva potrebbe dimostrarsi un valido supporto almeno per un certo lasso temporale e alcuni mercati selezionati appaiono più interessanti». Quali titoli di Stato consigliereste a un piccolo investitore? «La nostra selezione include va ai titoli principali i bond sovrani australiani e norvegesi. Eviteremmo i Treasury Usa mentre i bond sovrani dei mercati emergenti offrono opportunità interessanti. Per ciò che concerne il debito corporate, privilegiamo i titoli a breve scadenza». Avete l’Italia in portafoglio e quale durata dei titoli di Stato prevale tra i Btp che avete scelto? «No. Pensiamo che i Btp siano già pienamente prezzati, in considerazione della crescita fiacca e delle problematiche sul fronte fiscale. Nel breve periodo offrono un carry positivo ma preferiamo ricercare rendimento altrove». [S. RIC.] I MERCATI VALUTARI La Scozia in bilico fa perdere punti alla sterlina L’ L andamento euro/dollaro CARLO ALBERTO DE CASA* a prima settimana di settembre ha regalato numerosi spunti di operatività sui mercati valutari. Sul fronte europeo l’attesa era tutta per l’intervento di Mario Draghi e il governatore della Banca centrale europea non ha deluso le aspettative, annunciando nel consueto discorso del primo giovedì del mese un ulteriore taglio ai tassi di interesse, ma anche nuove misure di stimolo monetario per i prossimi mesi. Sulla scia delle parole di Draghi l’euro ha perso pesantemente terreno nei confronti del dollaro americano, tornando dopo quasi 60 setti- Libretto Smart, potranno ottenere il Tasso di interesse “premiale” se manterranno fino al 31 dicembre 2014 un saldo superiore o uguale al 90% del saldo iniziale. L’altra condizione è che il titolare attivi entro il 31 dicembre 2014 la Carta Libretto, una carta elettronica con microchip associabile ai Libretti di Risparmio Postale Nominativi Ordinari che semplifica e rende più veloci le operazioni di versamento e prelievo di denaro. Infine, per ottenere i vantaggi di remunerazione del capitale versato sul Libretto Smart, i titolari dovranno tenerlo attivo fino al 31 dicembre 2014. Anche i Libretti Smart, come tutti i Libretti di Risparmio Postale, non hanno spese di gestione e si possono aprire presso qualsiasi ufficio postale. Sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti, garantiti dallo Stato Italiano e collocati in esclusiva da Poste Italiane. domande a - LA STAMPA Le candele giapponesi sono il metodo più usato in Borsa per analizzare le quotazioni in quanto includono 4 valori per ogni periodo: apertura, chiusura, massimo e minimo. Il corpo della candela è dato dai valori dell'apertura e della chiusura della settimana. Candela verde: quando la chiusura di settimana è a un valore superiore rispetto a quello dell'apertura. Candela rossa: se la chiusura di settimana è a un valore inferiore rispetto a quello dell'apertura della settimana. I due estremi, definiti tecnicamente "shadow" rappresentano il massimo della settimana (la linea sul lato superiore della candela) e il minimo della settimana (al di sotto di ciascuna candela). 1.39924 L 1.35026 1.29185 5 2 gen feb 2 mar 30 mar 27 apr 25 mag 2014 22 giu 20 lug 17 ago Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades mane sotto quota 1,30 e aprendo spazio per ulteriori discese. Ma nelle ultime sedute anche la sterlina britannica è finita sotto i riflettori, accusando pesanti perdite dopo che un nuovo sondaggio ha attesato al 47% il fronte dei “sì” nel referendum del prossimo 18 settembre in merito all’indipendenza della Scozia. I mercati si sono pertanto trovati nella condizione di Il dollaro continua la rimonta sull’euro mentre l’oro va sempre più giù valutare anche l’eventualità di una possibile scissione scozzese, finora considerata relativamente improbabile visto che le precedenti stime parlavano di un 60-40% in favore del fronte unitario. La sterlina inglese è così scesa a 1,63 nei confronti del dollaro americano, accusando addirittura, nonostante le parole di Draghi, una lieve flessione anche nei confronti dell’euro, scambiato a 0,7940 (per un pound servono 1,2595 euro). Sul fronte dei metalli preziosi si conferma debole l’oro, scambiato sotto quota 1.300 dollari l’oncia in area 1.265-1.270 e penalizzato dal recupero del dollaro (nei confronti del quale ha generalmente una correlazione inversa), mentre l’argento è negoziato appena sopra i 19 dollari l’oncia. *Analista dei mercati valutari presso ActivTrades Londra 22 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 I mercati principali Tre anni fa ci siamo buttati nell’alluminio, prendendoci grossi rischi ma con buoni risultati. In Lussemburgo abbiamo venduto alla Aleris il primo impianto Sono Russia, America e India. Stimiamo un’evoluzione positiva del settore impianti tra 2-3 anni, in seguito alla ripresa del mercato Usa prevista per la metà del 2015 L’intervista made in Italy Diversificazione 11.496 dipendenti Il numero degli addetti è in continua crescita Circa 4 mila lavoratori sono impiegati negli stabilimenti italiani 1,2 miliardi Gli investimenti in innovazione e impianti effettuati dal gruppo nel corso degli ultimi sei anni Presenza globale ll gruppo Danieli, guidato dal presidente Gianpietro Benedetti, è presente in tutto il mondo. Quasi tutto il fatturato viene realizzato all’estero, ma la “testa”, il polo di ingeneri che spesso viaggiano dappertutto, è italiana. La società ha fabbriche e uffici in Cina, Thailandia, India, Russia, Vietnam e Austria SIDERURGIA L’azienda in cifre “Unsupercentrodiformazione EccolaMetamorfosidiDanieli” UDINE S olida e sempre dietro le quinte. Danieli & C. Officine meccaniche Spa è società diversa, campione di relazioni sindacali e di armonia tra proprietà e management. La storia affonda le radici agli inizi del ‘900, alla vigilia della prima guerra mondiale. A Brescia, i due fratelli Mario e Timo Danieli comprano la Siderurgica Angelini, una delle prime aziende a utilizzare forni elettrici ad arco per produrre acciaio. Nel 1929 il trasferimento a Buttrio (Udine) e la prima metamorfosi: il passaggio dalla siderurgia alla produzione di macchine per l’industria siderurgica. Impianti chiavi in mano che hanno contribuito ai successi dei vari Lucchini, Riva, Leali: i signori dell’acciaio degli anni ’60 e ‘70. La seconda metamorfosi porta l’azienda in Borsa: è il 1984 e nel processo di managerializzazione, si fa strada Gianpietro Benedetti, oggi presidente e ceo del gruppo che conta 10 stabilimenti produttivi e 17 centri di progettazione in tutto il globo. Benedetti porta la Danieli ben oltre i 3 miliardi, gestendo due nuove metamorfosi. La prima, da poco conclusa, ha internazionalizzato l’azienda rendendo il Gruppo più competitivo con fabbriche e uffici in Cina, Thailandia, India, Vietnam, Austria e Russia (in Europa, Danieli è presente in Svezia, Germania, Francia e Spagna). La seconda, in fase di avvio, parla invece italiano e prevede la nascita di un’Academy interna all’azienda per formare giovani ingegneri e manager capaci. Lo scorso esercizio (chiuso a giugno 2013) ha registrato un fatturato a 2.782 milioni (-10%), un utile netto di 162,5 milioni con un’occupazione in crescita del 9% a 10.944 dipendenti. Il resoconto intermedio, approvato a maggio, segna incassi in crescita dell’11% (2,1 miliardi) con un Mol a +15% sullo stesso periodo del 2013. Anche gli addetti sono aumentati del 5%, oggi 11.496 di cui circa 4mila in Italia. Le previsioni per fine anno (la chiusura del bilancio è a giorni) «confermano i volumi del 2013 in termini di ricavi e utili», anticipa l’ad. Ma altre sfide sono all’orizzonte: l’espansione in Usa e Brasile, e l’ampliamento dei prodotti grazie a rame, alluminio e nuove nicchie nel core business dell’acciaio. Presidente, come va il mercato siderurgico mondiale? «Viviamo un rallentamento: sono 2-3 anni che gli impianti a livello mondiale sono poco utilizzati per una sovracapacità produttiva stimata nella media di un 15% che deve essere riassorbita. Il consumo di acciaio cresce di circa il 2-2,5% l’anno, ma si ritiene che nei prossimi anni gli investimenti andranno a migliorare l’esistente». Questo significa meno ordini? «Il nostro scenario ci dice che avremo ordini più piccoli. Diciamo che se prima erano 100 milioni ora si scenderà 30-50 milioni di media. Ma saremo più impegnati negli ammodernamenti». L’Italia è in stand-by? «A parte qualche caso raro, da 25 anni facciamo ben poco in Italia. Attualmente anche l’Europa conta poco, si sta facendo solo un impianto nuovo in Austria». L’export? Quote e Paesi. «L’export dagli anni ’80 conta per il 99% del fatturato, esportiamo in tutti i Paesi del mondo. Ma mentre in Asia e Cina si fanno ancora impianti nuovi, anche se in quantità inferiore rispetto a 3-4 anni fa, Golfo, Ucraina, Nord Africa sono fermi». Utile netto 1914 a Brescia 162,5 milioni Steelworks Addetti 11.496 di cui 4.280 in Italia 1929 Stabilimenti produttivi 10 nel Mondo Ricavi (esercizio 2012/2013) II presidente Benedetti: “Il nostro progetto prevede di aprire in Italia l’Academy, una scuola interna per formare nuovi ingegneri e far crescere quelli senior” ELEONORA VALLIN Anno di fondazione Centri di progettazione 2.782,3 17 milioni di euro - LA STAMPA In Asia Danieli punta sulla Cina: nella foto uno stabilimento con i dipendenti del gruppo E dove si vende oggi? «In Russia, America e India. Stimiamo un’evoluzione positiva del mercato impiantistico tra 2-3 anni, in seguito alla ripresa del mercato Usa previsto per la metà del 2015. Se questo succede, ripartirà anche l’Europa e poi gli altri paesi. Ci aspettiamo una ripresa nel 2016». Non è la prima battuta d’arresto per l’azienda, d’altronde… «Esiste una fisiologica fase di rallentamento ogni 10 anni. Per questo è nato il progetto Metamorfosi». Cos’è la Metamorfosi? «Agli inizi del 2000 abbiamo iniziato il processo di internazionalizzazione. All’epoca avevamo delle consociate a Pechino e in Europa per 6mila persone. Il tema era: internazionalizzare senza ridurre le presenze in Italia. Per far ciò, abbiamo investito per aumentare i prodotti in portafoglio e quindi il fatturato. L’aumento dei ricavi l’abbiamo prodotto con le sedi estere, aggiungendo circa 5.000 persone al gruppo. Così abbiamo diminuito il costo medio del personale per unità prodotta, migliorando la competitività e strutturan- doci nei mercati in espansione». Quali le innovazioni? «Otto anni fa abbiamo iniziato a progettare e costruire impianti per tubi senza saldatura (industria petrolifera, del gas, chimica) con un valore per impianto di 250-350 milioni; tre anni fa ci siamo buttati nell’alluminio, prendendoci grossi rischi ma con buoni risultati. In Lussemburgo abbiamo venduto alla Aleris il primo impianto specializzato per nastri di alluminio per l’industria automobilistica: un trend interessante perché molti brand fanno le carrozzerie in alluminio: costa meno, sono più leggere e deformabili. Abbiamo abbracciato anche il rame, sviluppando nastri sottili per l’elettronica (tasti e digitale) e ferrovie. Qui ad esempio abbiamo fatto un grosso impianto russo per la produzione di rotaie per treni alta velocità. Con il progetto Metamorfosi abbiamo aumentato il fatturato di 500-600 milioni». Prossime operazioni? «A luglio abbiamo acquistato in Usa un’azienda specializzata nell’automazione per siderurgia. La Danieli Automation è una realtà italiana con circa 1.100 tecnici, con succursali in Cina, India, Thailandia, Croazia e Russia e si è ritenuto opportuno allargare la presenza in America. In Usa e Brasile investiremo in nuove officine di service». Ma la metamorfosi si è conclusa? «La prima parte sì. Ora inizia la fase due. Nelle fabbriche estere abbiamo oggi 1.500 ingegneri preparati con una capacità simile alla nostra ma un costo 4-5 volte inferiore. Questo ci porta a dover fare qui in Italia qualcosa che abbia un valore aggiunto adeguato al costo maggiore. Ovvero aumentare l’intellettualità media del team con una scuola interna, la Danieli Academy, per educare i giovani che continuiamo ad assumere e i senior. Tra gli obiettivi anche migliorare anche la qualità del management». Investimenti? «Negli ultimi 6 anni abbiamo investito tra innovazione e impianti 1,2 miliardi. Questo è stato possibile perché l’87% dell’utile resta in azienda. Da qui la possibilità di investire in fabbriche e innovazione, mantenendo un cash che serve a coprire eventuali rischi». Avete anche molte azioni di risparmio. Pensate a un buy-back? «Il buy-back è costoso e, visto che non distribuiamo utili, preferiamo dare la precedenza a nuovi investimenti nella consociata Abs che produce acciai speciali. Ciò servirà ad allargare la gamma di prodotti. Già esportiamo il 50% ma l’obiettivo è arrivare al 60-65%, posizionandoci in nicchie di mercato meno affollate da concorrenti». 1 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 . Lavoro in corso .23 Locatelli, due progetti con Michelin L’assemblea straordinaria degli azionisti di Trevi ha deciso di aumentare il capitale per un massimo di 200 milioni, mediante emissione di nuove azioni ordinarie. La ricapitalizzazione sarà sottoscritta dal Fondo strategico italiano (Fsi) e Davide Trevisani, fondatore, presidente e maggiore azionista di Trevi. Locatelli Meccanica, marchio storico della industria metalmeccanica e attiva nella produzione di presse idrauliche nel settore orafo, occhialeria ed orologi, è stata scelta da Michelin. Il colosso francese affiderà a Locatelli Meccanica due importanti progetti per la produzione di pneumatici in Thailandia e Polonia. Le aziende Trevi, aumento da 200 milioni Ruco Line riapre a Padova Il flagship store Ruco Line di Padova ha riaperto le porte il 2 settembre, dopo un periodo di chiusura per il restyling. Il nuovo concept dello store nella centrale via Santa Lucia si rifà allo stile minimalista e moderno scelto dal brand. Quello di Padova è uno dei 9 punti vendita monomarca del brand in Italia. MODA E ABBIGLIAMENTO Tessuti e pelle, le nozze anti-crisi Milano Unica e Lineapelle debuttano domani per rappresentare al meglio i due settori Tessuti e moda I settori Un momento della passata edizione di Ideabiella fiera ospitata al Portello dove da domani si svolge Milano Unica Dati relativi al 2013 PELLE PAOLA GUABELLO S inergie per crescere, per rafforzarsi e per battere la crisi. Milano Unica e Lineapelle fanno squadra, da quest’anno, per valorizzare al meglio sul mercato nazionale e internazionale la filiera produttiva a monte. Il gusto italiano, con il suo mix di sapienza artigiana e estrema attenzione alla qualità, è protagonista nel capoluogo meneghino per rappresentare due settori forti di un segnale positivo e di un euro finalmente in lieve calo, che incoraggia le esportazioni. Al Portello, dove domani si apre la diciannovesima edizione della rassegna tessile, saranno in esposizione in anteprima i tessuti della stagione invernale 2015-16: stoffe che i migliori confezionisti e i sarti di tutto il mondo si contendono per costruire abiti maschili, cappotti, tailleur e giacche simbolo del lusso. Tre gli expo (IdeaBiella, ModaIn, Shirt Avenue) riuniti sotto un unico «cielo» per ospitare 411 griffe selezionate. Alle porte di Milano, invece, nei padiglioni di Rho-Pero, mercoledì si presenteranno i conciatori, i produttori di accessori, componenti, materiali e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento; un comparto che sfiora il 70% del fatturato europeo e nel mondo il 17%. Per Lineapelle si tratta di un «ritorno alle origini», dopo 28 anni trascorsi a Bologna. Anche SPAZIO AFFARI > ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende acqu./gerenze ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Service Group 02.29518272. IMMOBILIARE VENDITA Liguria DIANO MARINA impresa vende direttamente nuovi appartamenti abitabili subito. Palazzina trifamiliare, initure pregiate, tranquillità. Tel. 348.8872838. Locali, ufici, capannoni TORINO centro vendo immobile signorile, 3 vetrine, mq 200, afittato a € 2.200 mensili a caffetteria bar. Prezzo affare. Tel. 345.8665766. AUTOVEICOLI AUTO GILLIA acquista autoveicoli ogni tipo, massima valutazione e serietà. Corso Casale 464, Torino - 011.8903777. AUTOTORTONA acquista vetture e fuoristrada ogni tipo, max serietà. Corso Tortona 9. Tel. 011.8171643 - 011.889664. TESSILE -MODA Aziende Aziende 50.000 49.500 Fatturato Fatturato 115 miliardi di euro 50 miliardi di euro Crescita dei ricavi Crescita dei ricavi +9,5% -1,9% Export Export +9% +1,1% - LA STAMPA FOTO CORRADO MICHELETTI in questo caso, saranno 1.123 le aziende che offriranno ispirazione stilistica e forniture, per le produzioni invernali 201516. Nei padiglioni meneghini, il made in Italy reciterà un ruolo privilegiato, parte trainante e stimolante per gli operatori della moda di tutto il globo. Ma i due saloni offriranno anche la fotografia del Paese che lavora e che resiste, che ancora fa sognare il mondo del fashion con i suoi prodotti, la sua storia e un’«etichetta» che tutti invidiano. Il quadro economico, all’interno del quale sono contestualizzati i due eventi, sembrerebbe dare segnali di incoraggiamento. L’andamento delle esportazioni e delle importazioni della tessitura italiana nel primo trimestre del 2014 confermano, infatti, l’inversione del trend negativo registrato nel 2013 in linea con le più generali previsioni degli organismi economici internazionali e del Centro studi di Confindustria. I se- gnali di ripresa in Europa (che segna un +10,4%) si scontrano con i rallentamenti delle economie del Far East, Cina e Giappone in testa ma, secondo i più recenti dati Istat, la produzione sta proseguendo il suo cammino felice anche nel secondo trimestre con performance superiori al 7% che hanno trainato l’export attorno al +4% dopo un incoraggiante +6% calcolato tra gennaio e marzo. I dati sono frutto della crescita di tutti i comparti della tessitura italiana, a eccezione del cotone (-1%). Lo scenario in cui si muove il comparto pelle ha ripreso ritmo nelle esportazioni con un +9% (complessivamente 4 miliardi), segnando un record dal 2001 con un balzo a due numeri registrato in Estremo Oriente, Nord America, Russia e Balcani, e a una sola cifra invece verso l’Ue (a 27 membri). Per quanto riguarda il tessile invece tra i Paesi extra Ue le buone notizie pro- vengono praticamente solo dagli Usa (+16%), mentre presentano un segno meno il Giappone (-11%) la Repubblica popolare cinese (-5,5%) e Hong Kong (-3,3%) che durante gli anni più duri della crisi, avevano fatto da parziale camera di compensazione sul crollo dei mercati più tradizionali. La nuova alleanza fra Milano Unica e Lineapelle (l’accesso alle due manifestazioni sarà facilitato sia per quanto riguarda i trasporti, tramite gli shuttle bus gratuiti, che per il ritiro del badge di ingresso) offrirà approfondimenti e incontri per entrambi i saloni. Se da una parte, Lineapelle approfondirà gli aspetti tecnici del settore proponendo workshop dedicati ai materiali e alle loro tecniche di lavorazione, in collaborazione con My Vintage Academy di Barbara Ricchi, Milano Unica sarà campione di pubbliche relazioni. In questa edizione accoglie un partner d’eccezione - Pitti Immagine - che asseconderà l’expo con un mix di strategie di business e di comunicazione attraverso la mostra «Denim Italiano: Italian Denim Makers» pensata per rappresentare un gruppo di aziende dalla progettazione al capo finito, dall’abbigliamento agli accessori. Inoltre, da quest’anno, il salone ospiterà il Giappone con 29 espositori selezionati in un’area speciale all’interno della fiera. Ci saranno tessuti complementari, ricchi di innovazione, principalmente dedicati alla tecnologia dello sportswear. E ancora domani, buyer e visitatori di Ideabiella saranno accolti in corso Como, dove Carla Sozzani incontrerà otto giovani stilisti internazionali. Seguirà una tappa a Eataly per celebrare il meglio del modo di vivere italiano, rappresentando quello che ormai è diventato un binomio-simbolo del Bel Paese e punto fermo dell’export: «fashion & food». 24 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 La posta di Maggi A CURA DI GLAUCO MAGGI [email protected] COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA [email protected] Le lettere vanno spedite alla redazione di TuttoSoldi in via Lugaro, 15 Mifid, per tutelare il risparmiatore Un sistema computerizzato elabora le informazioni relative ai clienti, in ossequio alle direttive dell’Unione Europea 1 Sono stata costretta a firmare un questionario di profilo finanziario per l’esecuzione di ordini detto “Mifid” dal San Paolo in vigore dal 6 settembre 2010 per gestire i miei risparmi. Dal luglio 2012 ogni anno mi arriva una comunicazione dove si dice che in base al questionario firmato di “Analisi Profilo Finanziario” l’importo di copertura “Spese correnti” ammonta a 9.500 euro. Volevo recedere da questa situazione ma l’ operatore dice che non è possibile e quest’ anno la “macchina” non mi ha permesso di fare un investimento in certificati azionari perche’ non rientrava nel mio profilo “moderato”. Come posso togliermi dal vincolo per operare sui miei risparmi? eventuali perdite. Evidentemente il profilo finanziario e il livello di conoscenza attribuito alla lettrice non erano compatibili con un investimento in certificates. Qualora sia comunque interessata a investire su questi strumenti più rischiosi, puo’ chiedere alla banca di rivedere il proprio profilo, modificando le informazioni che aveva fornito nel precedente questionario. Per quanto riguarda le “Spese correnti” citate, dalla banca spiegano che all’interno del profilo è indicato un obiettivo di “Riserva”, l’importo (minimo 3.000 euro) che il cliente intende destinare alle esigenze di liquidità: “Spese correnti”, imprevisti o impegni importanti previsti nei due anni a venire. La “Riserva” comprende quanto c’è sul conto corrente, più i certificati e i bond a breve termine, facilmente trasformabili in liquidità . L’oggetto della valutazione di adeguatezza al Profilo finanziario è infine il “Portafoglio”, ossia i prodotti finanziari compresi le somme di denaro in euro, depositate sui conti e sui depositi nominativi presso la Banca, al netto dell’importo indicato dal cliente a copertura delle “Spese correnti”. Nel 2010 era stata attribuita ad ogni cliente una soglia di spesa commisurata al totale delle attività finanziarie detenute in quella data, ma ognuno puo’ sempre modificare la soglia di spesa rivolgendosi alla filiale o via Internet, se abilitato ai servizi online. La minima soglia di spesa possibile è 1500 euro. Il promotore finanziario 1 Un mio conoscente mi ha suggerito di farmi assistere da un promotore finanziario (che a suo parere è molto preparato ed efficiente) per la scelta degli investimenti. Sono un po’ perplessa, soprattutto perché vorrei essere sicura che i miei soldi sarebbero al sicuro e che il promotore non possa sottrarmi i risparmi faticosamente accumulati. BENEDETTA C.- MILANO Se si seguono regole di “autodifesa” precise, il rischio di affidarsi ad un promotore è nullo. I professionisti seri sono iscritti ad un Albo, hanno un mandato da parte di una società specializzata che ne copre l’operato, sono controllati non solo dalla loro società ma anche dalla Consob. Per stare tranquilla, la signora può consultare il sito www.albopf.it per verificare che il professionista sia iscritto all’Albo e con quale società (è bene che sia una società ben conosciuta) e che non abbia mai avuto provvedimenti per il suo operato (controllabili sul sito www.consob.it. Inoltre non bisogna consegnare al promotore contanti né assegni a lui intestati, ma solo assegni intestati alla società per la quale lavora o alla società di gestione di fondi. Occorre verificare che entro pochi giorni dall’operazione arrivi la lettera di conferma dell’operazione e, per stare tranquilli al massimo, telefonare alla società per ulteriore conferma; il recapito è bene cercarlo su Internet o ricavarlo dall’elenco telefonico, per evitare di contattare un numero fasullo stampato su un documento di conferma artefatto. All’Inps. Non prenda questa risposta per una presa in giro, perché essa riflette la situazione di fatto. Solo l’Inps è in condizione di darle una probante risposta. Da nostre informazioni risulta che ogni sede, dietro specifica richiesta degli interessati, è tenuta – ripeto: è tenuta - a fornire il doppio calcolo. Queste sono le disposizioni di Roma. Perciò torni alla carica con l’Inps di Novara e ci faccia sapere. Inps: quando il programma non c’è Buoni postali e assegno sociale 1 Dipendente ente locale 1 Il possesso di buoni postali potrei scegliere di pensionarmi con l’ “opzione donna”. La legge vuole che in questi casi l’Ente pensionistico rilasci a richiesta due schemi di calcolo (sistema retributivo e sistema contributivo) per dare modo alla donna di operare una ponderata scelta. Mi sono rivolta all’Inps di Novara, il quale, pur avendo un estratto conto elaborato con tutte le informazioni necessarie, non mi fornisce il doppio calcolo, in quanto non dispone di un programma idoneo. A chi mi devo rivolgere a questo punto per far valere i miei diritti? LOREDANA BESOZZI ? il quesito La crisi e le spese condominiali: si può pagare a rate? Gli amministratori di condominio si sentono sempre più spesso rivolgere la richiesta di rateizzare il pagamento delle spese condominiali da parte di condòmini in difficoltà economiche. Le spese condominiali della gestione annuale sono già rateizzate con la previsione di un certo numero di rate previste in sede di approvazione del bilancio preventivo; è l’assemblea che, approvando il preventivo di gestione, decide la cadenza (mensile, bimestrale, ecc.) delle rate. La richiesta di rateizzazione giunge di solito per le somme dovute per spese condominiali arretrate non versate e che risultano come debito del singolo condòmino (maturato in una o più gestioni) come tale risultante nel consuntivo di gestione approvato. In seguito alla riforma del condominio sono però più stringenti gli obblighi in capo all’amministratore per la riscossione delle spese condominiali: salvo che sia stato espressamente dispensato dall’assemblea, è tenuto ad agire per la riscossione forzosa delle somme dovute dagli obbligati GIUSTIZIA CIVILE sembra un grande stimolo». Ma quali sono i riti alternativi delle giustizia civile? C’è l’arbitrato: ottima soluzione, dal punto di vista del sistema giudiziario, perché tutto viene delegato a un terzo, il cui giudizio è definitivo. «Però è una soluzione costosa», dice Castelli. Poi c’è la negoziazione assistita da avvocati (che si vuole introdurre ad esempio nel divorzio breve). Su questa Castelli dà una valutazione positiva. Il legale rimpiange che sia stato abolito il rito societario che prevedeva che le parti si presentassero davanti al giudice con tutti gli elementi già acquisiti, e che il giudice si limitasse a giudicare nel merito sulla base di quelli. Pollice verso invece per la conciliazione obbligatoria introdotta nel 2011: «È un quarto grado di giudizio. La parti vanno dal conciliatore solo perché sono obbligate a farlo prima di andare dal giudice. Poi restano insoddisfatte e vanno comunque in tribunale». Riti alternativi, il governo ci riprova LUIGI GRASSIA ncoraggiare i riti alternativi al processo ordinario è una delle carte che gli ultimi governi hanno provato a giocare per abbattere l’arretrato civile. Ma finora non è andata bene e i tribunali hanno continuato a ingolfarsi. Nel weekend il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha lanciato una proposta: introdurre sgravi fiscali per spingere i litiganti a non andare davanti al giudice. L’idea potrebbe funzionare? L’avvocato Angelo Castelli di Formia, massimo esperto di I tutela del risparmio in Italia (ha vinto più di 200 cause o accordi stragiudiziali nei crac di Argentina, Cirio, Parmalat e Lehman Brothers) è scettico: «Bisogna vedere se il ministro si riferisce al contributo unificato, cioè al fisso che si deve pagare per le spese processuali, o alla possibilità di detrarre dalla dichiarazione dei redditi quel che si è pagato agli arbitri e agli avvocati. In questo secondo caso ci sarebbe un incentivo forte a non andare davanti al giudice ordinario, ma se si tratta solo, poniamo, di versare 300 euro di contributo unificato anziché 500 non mi entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito esigibile è compreso, anche ai sensi dell’articolo 63, primo comma, delle disposizioni per l’attuazione del cod. civ. Fermo restando questo obbligo, se l’amministratore riceve la richiesta di rateizzazione, per evitare possibili responsabilità, dovrebbe astenersi dal decidere personalmente di non agire per via legale e dovrebbe sottoporre la richiesta all’assemblea che deciderà in merito, sapendo che non esiste alcun obbligo di concedere dilazioni o MARIO - PIETRA LIGURE Gli interessi che si ricavano dal possesso di buoni, azioni, obbligazioni, depositi, ecc. sono considerati nel reddito personale e coniugale ai fini del riconoscimento o meno del diritto all’assegno sociale Inps. La legge infatti tiene conto anche dai redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a imposta sostitutiva. Titolare di bar da 27 anni 1 Secondo lei, vista la MARIA C. (VIA INTERNET) Il sistema computerizzato (la “macchina”) elabora le informazioni raccolte dalla banca dai clienti, per tutelarli in ossequio alle direttive della Unione Europea (Mifid). Il cardine è il “profilo finanziario” che Intesa San Paolo (ma vale per tutte le banche) deve attribuire a ognuno sulla base delle informazioni acquisite, tramite un questionario, sul livello di conoscenze finanziarie, l’esperienza negli investimenti, la situazione finanziaria e gli obiettivi. Ne escono 4 profili di propensione al rischio (conservativo, moderato, attivo e dinamico) e vari livelli di conoscenza finanziaria grazie ai quali la banca può fare consulenza personalizzata. Se fa correre più rischi del “dovuto” diventa responsabile e risponde delle pregiudica la concessione dell’assegno sociale? rateizzazioni di pagamento. Sarà quindi una valutazione di opportunità a far propendere per la concessione del favore al condòmino moroso piuttosto che per dare mandato al legale di procedere nei suoi confronti, anche arrivando a richiedere il pignoramento dell’unità immobiliare facente parte del condominio; non esistono limiti minimi di somme dovute per procedere al detto pignoramento. E’ anche possibile convocare in mediazione il condòmino moroso e raggiungere un accordo per pagamento di rate, interessi e spese, che costituirà titolo esecutivo se non rispettato nelle scadenze, consentendo così di addivenire al pignoramento evitando il decreto ingiuntivo. grande confusione in materia di pensioni, quando potrò andare in pensione? La mia situazione: ho 46 anni (25 aprile 1968), lavoro in proprio come titolare di bar da 27 anni, più un anno di militare e due anni presso un’impresa. Potrebbe dirmi qualcosa? P. S. Non conoscendo quale sarà l’andamento della “speranza di vita” posso dire che presumibilmente potrà avere la pensione nell’anno 2028 con all’incirca 44 anni di contributi. Altrimenti, se non arriverà a tale anzianità potrà ottenere la pensione di vecchiaia grosso modo negli anni 2036/37 (almeno 68 anni d’età). Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI BRUNO BENELLI SILVIO REZZONICO, PRESIDENTE CONFAPPI PIER PAOLO BOSSO CONFEDILIZIA C.I.S.S. – CHIVASSO CONSORZIO INTERCOMUNALE DEI SERVIZI SOCIALI Ai sensi dell'art. 49 del Regolamento di Contabilità, si porta a conoscenza che gli atti del rendiconto della gestione 2013, approvato con deliberazione A.C. n. 7 del 30/04/2014, sono depositati presso la segreteria consortile dal 10/09/2014 per 30 gg. I dati riassuntivi risultano i seguenti: RESIDUI ANNI PRECEDENTI Fondo cassa al 31/12/2013 Residui attivi Totale attivo Residui passivi Debiti fuori bilancio AVANZO DI AMMINISTRAZIONE ANNO 2013 RESIDUI ANNO 2013 TOTALE € 1.807.101,28 € 381.447,34 € 2.219.861,19 € 1.788.020,57 € 1.729.048,48 € 2.601.308,53 € 4.408.409,81 € 3.517.069,05 €€ 891.340,76 IL DIRETTORE GENERALE (MARINO dott.ssa Bruna) Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it - www.lastampa.it LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 I CONFINI CREDIBILI DELLA NATO ROBERTO TOSCANO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Urss non è stata sconfitta dalla Nato, pure indispensabile per impedire a Mosca di spostare sul terreno militare la partita che non riusciva a vincere sugli altri terreni, quelli che sono poi risultati determinanti per l’esito del grande confronto: dall’economia alla società civile, dalla partecipazione dei cittadini allo spazio per la creatività degli intellettuali e all’innovazione dei tecnici. A maggior ragione la partita con la Russia di Putin richiederà sì deterrenza e risposte alle sue provocazioni, ma solo se sapremo gestire la dimensione politica - ed economica - del confronto anche questa volta l’esito non sarà dubbio. Putin non ha causato la crisi politica a Kiev (lui si sarebbe tenuto volentieri Yanukovich), e ci sarebbero molte cose da dire, in chiave critica, sul comportamento dei vincitori della Guerra Fredda nei confronti della Russia. Ma Putin ha approfittato della crisi a Kiev per portare avanti con i fatti l’inammissibile pretesa «stile Milosevic» secondo cui ovunque ci siano russofoni è Russia. Si parla del sostegno militare che la Nato potrebbe fornire all’Ucraina anche senza una sua membership, ma non sarà certo la Nato ad aiutare Kiev a risolvere i suoi drammatici problemi economici e il problema della spaccatura, politica piuttosto che etnico-linguistica, fra Est e Ovest del Paese. E servirà soprattutto la politica, una politica intelligente e non avventata, anche per far fronte al duplice compito di cui ha scritto Joseph Nye: «Contene- L’ re Putin e nello stesso tempo preservare sul lungo termine una relazione con la Russia». Dopo la fine dell’Urss, la Nato, in risposta sia a sollecitazioni americane sia nel tentativo di trovare una giustificazione alla propria esistenza cominciò ad impegnarsi in scacchieri lontani dall’Europa: allora si disse: «Out of area or out of business». Ma davvero oggi la Nato potrebbe permettersi di riprendere il suo core business sul continente europeo ignorando quanto avviene nel resto del mondo, e soprattutto in Medio Oriente? Certo, se ci focalizziamo sui risultati dell’impegno Nato fuori area verrebbe spontaneo salutare molto positivamente quanto meno un suo ridimensionamento. Sarebbe difficile, per fare un solo esempio, considerare un successo il lungo e oneroso impegno Nato in Afghanistan, per nulla liberato dalla minaccia dei taleban e ancora profondamente instabile e spaccato lungo linee etnico-linguistiche e religiose. «Torna a casa Nato», quindi? In primo luogo questa opzione risulta oggi poco credibile dopo l’irrompere sulla scena dei jihadisti dello Stato Islamico, una minaccia che va ben al di là sia della Siria sia dell’Iraq e che rende inconcepibile un disinteresse della Nato. Ed infatti ben nove dei Paesi membri, fra cui l’Italia, hanno concordato, a margine del vertice di Cardiff, una «alleanza dei volonterosi» che molto ricorda quella della Prima Guerra del Golfo e che, pur non coinvolgendo formalmente l’Alleanza, ha preso corpo nel suo ambito ed in collegamento con essa. Dovremmo inoltre introdurre a questo punto il discorso sull’interesse dell’Italia, membro non ambiguo dell’Alleanza ma proprio per questo autorizzato a portare avanti nel suo ambito i propri punti di vista. Mentre siamo concordi sulla necessità di fermare l’avventurismo putiniano sia tracciando una linea ferma (quella dell’Art. 5 del Trattato Atlantico) sia operando per rafforzare lo Stato ucraino, non sarebbe per noi accettabile un ripiegamento esclusivo della Nato sul suo originario mandato EstOvest. Non perché siamo ansiosi di ripetere altrove i costosi insuccessi degli impegni fuori area, ma perché è venuto il momento di definire meglio che cos’è «l’area Nato». Se l’Afghanistan è indiscutibilmente fuori area, lo stesso non si può dire della Libia e più in generale del Mediterraneo, da dove provengono minacce sempre meno teoriche a quel «ventre molle» dell’Europa cui la Nato ha sempre prestato, nonostante i nostri frequenti ma inefficaci richiami, un’attenzione marginale. In particolare, dopo avere contribuito con i suoi bombardamenti alla fine di Muammar Gheddafi, la Nato non può certo disinteressarsi al caos che ha preso il posto del dittatore. Ci sarà molto lavoro da fare dopo Cardiff, e non solo per la Nato. LA (CONFUSA) RIVOLUZIONE DEL DIVORZIO ralmente richiesta una formalizzazione notarile. Viene demolito per decreto un principio attorno a cui è costruita dal 1970 la nostra legge sul divorzio: la regola per cui lo scioglimento del matrimonio non può essere l’effetto del semplice accordo dei coniugi ma presuppone l’accertamento da parte del giudice della impossibilità di ricostituire l’armonia familiare. Era certamente un principio vecchio – frutto della mediazione di cui la nostra legge sul divorzio è figlia – che andava sostituito da regole nuove. Ma riformare significa costruire principi nuovi e renderli coerenti con il sistema esistente, non demolire senza badare a cosa rimane in piedi e dove finiscono le macerie. Invece la vecchia legge sul divorzio non viene modificata e resta in vigore con l’arcaico tentativo di conciliazione e con la descrizione del divorzio come estremo rimedio concesso dal giudice di fronte all’accertamento dell’impossibilità di ricostituire la comunione spirituale fra i coniugi. La nuova norma si limita ad affiancare la vecchia prevedendo che l’accordo dei coniugi (se non ci sono figli) «produce gli effetti» della sentenza del giudice. È difficile capire come due principi tanto diversi possano stare assieme e quali saranno gli effetti di questa convivenza. Solo la fretta e la mancanza di un disegno organico possono giustificare il risultato. CARLO RIMINI* SEGUE DALLA PRIMA PAGINA l comma 5, di un articolo lungo alcune pagine, è previsto che l’Archivio dei rapporti finanziari tenuto dall’Agenzia delle Entrate – cioè l’immensa banca dati che contiene gli estremi dei rapporti economici di ciascuno di noi (costruita principalmente con lo scopo di contrastare l’evasione fiscale) – possa essere utilizzata dal giudice nelle cause di separazione e di divorzio. Il giudice potrà accedere alla banca dati direttamente, avvalendosi dell’ufficiale giudiziario. Si tratta di una innovazione importante per il nostro diritto di famiglia: è l’introduzione, anche nel nostro processo, della regola della trasparenza sui redditi e sul patrimonio di ciascuno dei coniugi, principio da anni seguito negli ordinamenti giuridici con cui siamo abituati a confrontarci. Con un semplice accesso informatico alla banca dati, il giudice potrà acquisire informazioni sui beni posseduti e l’elenco dei rapporti bancari e dei depositi intestati ai coniugi; quindi potrà conoscere le operazioni da ciascuno di essi effettuate. L’utilizzazione di questo nuovo strumento, o anche solo la minaccia di utilizzarlo per verificare la rispondenza al vero delle A informazioni fornite spontaneamente dalle parti, permetterà di risparmiare le energie infinite attualmente spese per ricostruire i redditi effettivi, il patrimonio e il tenore di vita della famiglia. È però sconfortante che la tecnica legislativa sia quella a cui purtroppo siamo abituati da anni: articoli di legge lunghissimi, illeggibili per chiunque non sia un tecnico (e spesso anche per i tecnici), norme inserite in articoli che, stando al loro titolo, dovrebbero occuparsi di tutt’altro, totale assenza di un disegno organico. Suscitano stupore anche le norme che riguardano i presupposti della separazione e del divorzio. Gli articoli 7 e 8 del decreto prevedono che, nell’ipotesi in cui non vi sono figli minorenni, la separazione e il divorzio possano essere semplice effetto di un accordo dei coniugi formalizzato davanti a un avvocato o all’ufficiale di stato civile. Si tratta di una riforma epocale, anche se viene confermato che per il divorzio è necessario che siano passati tre anni di separazione (tempo che peraltro il Parlamento si accinge a ridurre in misura consistente). Una riforma che improvvisamente fa dell’Italia uno Stato in cui la procedura per ottenere il divorzio è fra le più sbrigative al mondo: quasi ovunque è infatti necessaria la sentenza di un giudice; nei pochi Stati in cui è possibile ottenere un divorzio «amministrativo» è gene- Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. Lettere e Commenti .25 . LA STAMPA Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 1 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. 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Dopo la morte del dittatore comunista Enver Hoxha, nel 1985, che aveva «regnato» per 41 anni, in Albania il potere passò al suo fedelissimo Ramiz Alia, che nel 1991, sotto la pressione della piazza, fu costretto a indire le prime elezioni libere. Dopo un periodo convulso, culminato nell’anarchia del 1997, durante il quale molti albanesi si riversarono sulle coste italiane, oggi l’Albania ha una nuova costituzione e ha reintrodotto la proprietà privata. Dal 15 settembre 2013 il governo è guidato da Edi Rama, già sindaco di Tirana, fondatore del Movimento per la democrazia STEFANO DE GRANDIS ALESSANDRO PERISSINOTTO TIRANA i tempi di Internet, di Google Maps, dei navigatori satellitari e del Gps, disporre di cartine geografiche aggiornate è diventato facilissimo; molto più difficile è invece aggiornare le nostre mappe mentali, attualizzare le nostre visioni di un mondo che cambia più rapidamente di quanto siamo disposti ad accettare. Dopo soli venticinque anni dalla caduta del Muro, abbiamo finalmente riconosciuto all’Ungheria, alla Polonia o all’Estonia lo statuto di «Paesi normali», ma con l’Albania, e in generale con il complesso mosaico balcanico, l’operazione risulta più difficile. Abbiamo ancora negli occhi il filmato della nave Vlora che nel ’91 scarica a Bari migliaia di albanesi, vediamo ancora le foto degli scafisti di Durazzo e della guerriglia del ’97: immagini cristal- A NELLA CAPITALE E DINTORNI Caffè eleganti che si animano la sera, giovani che fanno festa e ballano nei locali sulla costa lizzate che ci impediscono di pensare all’Albania come a un Paese normale, uno di quelli che, volendo, si possono anche includere nella mappa delle vacanze. Visitare Tirana? Al mare sulle spiagge albanesi? Che idee bizzarre! Il nome «Tirana» evoca spettri staliniani, eppure lì, nella capitale, nel quartiere che fu residenza della nomenklatura comunista, ci sono decine di caffè all’aperto, eleganti, che la sera si animano di una movida allegra e ben più educata di quelle cui siamo abituati: le mappe mentali si aggiornano anche così, sorseggiando un margarita nel giardino di quella che fu la villa di Enver Hoxha. Così come si aggiornano osservando la costa tra Dhermi e Porto Palermo (l’unica ancora salva dalla cementificazione scellerata che ha devastato quasi per intero il litorale): giovani albanesi, macedoni e kosovari, con Tirana, dovec’eraHoxha orac’è lamovida Alla riscoperta della città che si prepara a ricevere il Papa A 25 anni dalla caduta del comunismo in Albania prevale la voglia di Europa e di sentirsi un Paese normale Per Francesco è il futuro del continente GIACOMO GALEAZZI l 21 settembre il Pontefice visiterà lo Stato più musulmano d’Europa, caro alla Chiesa cattolica perché qui i credenti sono stati perseguitati come in nessun altro Paese, specie dopo che il dittatore Enver Hoxha nel 1967 proclamò l’Albania primo Stato ateo del mondo. Sul volo da Seul a Roma il Pontefice ha spiegato così la sua missione a Tirana: «Ci vado perché sono riusciti a formare un governo di unità nazionale tra islamici, ortodossi e cattolici, con un consiglio interreligioso che aiuta tanto ed è equilibrato». Inoltre, ha aggiunto Bergoglio, «l’Albania è stata religiosamente l’unico dei Paesi comunisti che nella sua Costituzione aveva l’ateismo pratico: chi andava a messa era an- I auto costose, a far festa, a ballare nei locali sulla spiaggia. Ma i kosovari non erano in guerra? Ah no, quello succedeva una quindicina d’anni fa: difficile stare al passo con i tempi! Eppure, il sito del nostro ministero degli Esteri continua a mettere in guardia contro i pericoli di un viaggio in Albania: cumuli di rifiuti che scatenano epidemie, stato disastroso delle strade, rischi di infezioni nel bere bibite con ghiac- ticostituzionale, perciò sono state distrutte 1820 chiese cattoliche e ortodosse». E «altre chiese sono state trasformate in cinema, teatro, sale da ballo». Certo, oggi in Albania c’è scarso senso critico verso il sistema liberista occidentale, il capitale finanziario, l’economia liberale senza regole. Una reazione a 45 anni di comunismo nazionalista e autarchico puro e duro che ha costretto la popolazione a una «uguaglianza» nella povertà, nella mancanza di libertà, nella soggezione al regime. L’Albania è un Occidente sui generis e il Papa lo sa bene. I cattolici sono poco più del 10%, i cristiani ortodossi il 20%. È sì lo Stato più musulmano d’Europa, a eccezione del Kosovo che però la Santa Sede non riconosce come Stato indipendente. Ma per Francesco il futuro del Vecchio continente comincia qui. cio… Anche la Farnesina è rimasta indietro di qualche lustro! Certo, la raccolta rifiuti non funziona al meglio, ma noi italiani abbiamo davvero qualcosa da rimproverare ai cugini d’oltre Adriatico? Certo, sulle strade non è raro incontrare carretti, motorini in contromano, contadini che, in piedi sul guard-rail, offrono conigli vivi agli automobilisti di passaggio sulla superstrada, e sui marciapiedi venditori di sanguisughe per salassi terapeutici, tuttavia il Grande Raccordo Anulare continua a parermi infinitamente più pericoloso. Ma le mappe che l’Albania vorrebbe realmente aggiornare sono quelle dell’Unione Europea e, prima o poi, malgrado il veto della Repubblica Ceca e di altri Paesi, la Ue non potrà fare a meno di riconoscere l’identità profondamente europea del Paese delle aquile. Quando questo avverrà, l’Italia si accorgerà di aver perduto, negli anni, l’occasione per contribuire a un’Europa un po’ meno prussiana e un po’ più mediterranea. Nel ’91, gli albanesi della Vlora confessarono candidamente di aver cercato in Italia l’immagine che la nazione dava di sé attraverso le sue televisioni, l’immagine delle ragazze a seno nudo delle trasmissioni di Smaila; un po’ più sobriamente, qualche giorno fa, la più importante chirurgo del Paese, conversando in perfetto italiano, mi diceva: «Io sono cresciuta con Raffaella Carrà: la Rai era la nostra finestra segreta sull’Occidente». Oggi, la tv italiana è quasi scomparsa dagli schermi albanesi e i giovani sotto i trent’anni hanno smesso di imparare la nostra lingua. Se si eccettua l’ambito delle piastrelle e dei sanitari, l’Italia non è più un riferimento, né politico, né culturale: la «finestra sull’Occidente» è ora aperta sulla Germania e anche questa è storia antica. Nel 1938, Ciano riferiva con preoccupazione a Mussolini della crescente e strisciante influenza dei tedeschi BYE BYE ITALIA Fermi agli stereotipi non siamo più un riferimento né politico né culturale sulla corte albanese: «Il Führer ha offerto a re Zog il più bel regalo di nozze», lamentava. Il 28 agosto scorso invece, il regalo tedesco è arrivato dalla Merkel: conferenza balcanica convocata a Berlino per parlare dell’integrazione con la Ue e attenzione tutta particolare della cancelliera per il premier albanese Edi Rama. Inutile dire che, in quella conferenza, l’Italia non ha avuto alcun ruolo. Naturalmente, l’idea di trapiantare il rigore germanico nel Balcani può apparire una sorta di mission impossibile, ma è verosimile che il trasferimento culturale sia l’ultima delle preoccupazioni berlinesi: esercitare influenza significa soprattutto accelerare gli scambi economici. Ciò che il turista straniero sempre rimarca viaggiando sulle strade albanesi è l’incredibile concentrazione di Mercedes: volete sapere qual era il regalo di Hitler a re Zog d’Albania? Forse è facile immaginarlo. 1 STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Foto e video su www.lastampa.it Clooney da Bocelli: “Mi sposo a Venezia” C’erano anche George Clooney e la sua fidanzata Amal Alamuddin tra gli ospiti a Palazzo Vecchio per la cena di gala con asta di beneficenza della «Celebrity fight night», ieri sera. L’attore che era seduto al tavolo d’onore con Bocelli e Agnese Renzi ha detto: «Sono un cittadino onorario del vostro paese da una dozzina d’anni, ho gustato ogni momento vissuto qui e posso confermarvi che tra un paio di settimane mi sposerò in Italia, precisamente a Venezia». Clooney era tra gli ospiti più attesi della cena di gala, promossa per raccogliere fondi a favore del Muhammad Alì Parkinson Centre e che vede il coinvolgimento della Andrea Bocelli Foundation. Nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio Zubin Mehta ha diretto il Maggio Musicale Fiorentino per Andrea Bocelli. Tra gli altri ospiti John Legend, Lionel Ritchie, David Foster e Reba McEntire. Momento clou del galà l’asta di beneficenza, durante la quale - oltre alle tradizionali «celebrity experience», come una cena con Robert de Niro e con Billy Crystal - verrà battuta una borsa disegnata da Ermanno Scervino: la tote Faubourg, in un’inedita variante in coccodrillo bianco e personalizzata dalla firma di Bocelli VENEZIA 2014 28 .Spettacoli George Clooney e la sua fidanzata Amal Alamuddin a Palazzo Vecchio per la Celebrity fight night, ieri sera Alba Rohrwacher mostra felice la sua Coppa Volpi grazie al ruolo nel film “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo AFP FULVIA CAPRARA INVIATA A VENEZIA A ll’imbarcadero del Casinò, proprio dietro il Palazzo del Cinema dove ieri ha vissuto il suo trionfo, il regista svedese Roy Andersson, vincitore del Leone d’oro di Venezia 71 con Un piccione seduto sul ramo riflette sull’esistenza, scruta l’orizzonte e nervosamente digita numeri sul cellulare nella vana attesa dei suo bagagli. Se non arriveranno in tempo, perderà l’aereo. A osservarlo meglio, uno svedese accaldato, sui bordi in rivadella Laguna perlustrata da eserciti di zanzare, sembra uno dei personaggi del suo film. Peccato che, almeno per il momento, il pubblico italiano non potrà dire se quel Leone che Andersson sta cercando di portare a casa, è meritato o no. Stessa sorte attende Le notti bianche del postino di Andrej Konchalovskij, Tales dell’iraniana Rakhshan Banietemad, premiato per la sceneggiatura, Sivas del turco Kaan Mujdeci, Le dernier coup de marteau di Alix Delaporte e tanti altri, nelle diverse sezioni. Bisogna aspettare l’effetto premio, ma finora nessun distributore si è fatto avanti e questo vuol dire che i film non hanno modo di incontrare i loro spettatori. La Mostra d’arte ha il compito di scoprire talenti e promuovere opere con maggiori difficoltà di circolazione, ma se il circolo virtuoso non si mette “Il piccione” e i suoi fratelli quei Leoni invisibili Anche quest’anno la Mostra ha premiato un cinema d’autore che non trova distribuzione. Barbera: “Eppure il pubblico c’è” in moto, il teorema si smentisce: «E’ un po’ come per le poesie - osserva il presidente della Biennale Paolo Baratta -, i libri che le contengono si stampano, ma quelli che li leggono sono pochi. E l’editoria è un’industria, proprio come il cinema». Eppure, ricorda il direttore Barbera, qualche volta il miracolo si realizza: «Il pubblico per i film d’autore c’è, eccome. Lo I GRANDI SCONFITTI Soprattutto «Birdman» amato da tutti lanciato verso l’Oscar e trascurato al Lido E poi il «favoloso» Leopardi di Germano scorso anno il Leone d’oro era andato al documentario Sacro G.R.A. che, contro tutte le previsioni, in sala ha incassato oltre 1 milione 300mila euro. Il punto è un altro, e riguarda il grande cambiamento che il mercato sta subendo in questa fase. Il pubblico consuma in modo diverso da prima, la pirateria copre il 50%, i giovani, nati e cresciuti davanti al pc, non sono abituati ad andare in sala. Siamo in mezzo al guado, tutti riconoscono che c’è un’inadeguatezza, ma l’industria audiovisiva è una delle più grandi del mondo, alla fine si troverà un modo per andare avanti». Restano, nel day after della Mostra che l’anno prossimo aprirà i battenti il 2 settembre, alcuni dispiaceri. Quello per Birdman, amato da tutti (gli accreditati alla kermesse sono stati 7300), già lanciato sulla strada degli Oscar, ma ignorato al Lido. Per una presenza molto scarsa, tra i titoli in gara, di ruoli femminili importanti. E per Elio Germano, favoloso Leopardi nel film di Martone, scartato per far posto a Adam Driver: «Se Birdman avesse vinto, la nostra funzione sarebbe diventata inutile». Ma un premio a un film che in sala va bene, potrebbe dare più lustro alla Mostra: «E’ chiaro - risponde Barbera - che, sul piano dell’impatto mediatico, al festival farebbe comodo se vincesse un film hollywoodiano, ma i verdetti si accetta- no, le giurie sono autonome». Discorso che vale anche per le altre scelte: «I premi non sono stati decisi con il manuale Cencelli alla mano, sono però il frutto di decisioni condivise». Magari fino a un certo punto, si è capito che Carlo Verdone non deve avere avuto vita facile nella sua funzione di «giurato italiano» (dal palco dei premi il presidente Desplat lo ha definito proprio così, con una punta di polemica), ma su questo il direttore Barbera è ovviamente obbligato a fare un passo indietro: «Sono dinamiche imprevedibili, e comunque non ne parlerei mai. Se dicessi che sono felicissimo del verdetto, mancherei di rispetto ai film non premiati, e viceversa». Alla fine, ricorda il presidente Baratta, contano i numeri «molto soddisfacenti», le 128mila presenze reali, l’incasso totale di 1,3 milioni di euro, e l’aumentata platea virtuale. Adesso tocca al Piccione, se troverà il cielo per volare verso il pubblico, la Mostra avrà raggiunto il suo scopo. LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Radio Le recensioni DI BRUNO GAMBAROTTA PESSIMO MODESTO DISCRETO BUONO OTTIMO TV & TV Radio «N Saverio Raimondo segnatevi questo nome diente di cui sentiremo ancora parlare. Questa estate ha portato un’aria nuova, anche se ancora acerba, nell’intrattenimento radiofonico. Le altre rubriche: la rassegna stampa; lo Speaker’s Corner («l’unico modo per estinguere il debito è estinguerci noi»); i monologhi di un minuto («Gli 80 euro non hanno avuto effetto, Renzi dice se glieli rida- Spettacoli .29 te»). Ho citato da una sola delle cinque puntate di una settimana. Il programma offre un servizio di radiosveglia; la richiedono ascoltatori un filino fuori centro. Stefano: «lavoro nel catering» e Saverio: «sarai un esperto di salmonella». In un mondo dove è d’obbligo essere tifosi di una squadra, un conduttore che ha il coraggio di confessare «sono ateo calcisticamente» merita il nostro rispetto. «STAND UP» SU RADIO2 RAI CON SAVERIO RAIMONDO *** MASOLINO D’AMICO DI ALESSANDRA COMAZZI I fratelli Cesaroni con spirito, mestiere e bacio gay on una sigla da musical e un’ammiccata a Tutti pazzi per amore, è arrivata su Canale 5 la sesta stagione dei Cesaroni. Quattro milioni 781 mila spettatori al debutto, 20,85 di share, moltissimo. Le parti migliori sono quelle in cui recitano insieme i fratelli Giulio, Cesare e Augusto, Claudio Amendola, Antonello Fassari, Maurizio Mattioli e ora pure Annibale, l’antagonista cartaginese, Edoardo Pesce nel ruolo del fratellastro appena conosciuto. Ebbene, loro quattro valgono il prezzo del biglietto, quattro figure della commedia all’italiana che sanno recitare, porgere voce e battute e che se parlano romanesco, lo fanno da attori, cioè scandendo bene le parole in modo che si capisca tutto. D’altronde, il romanesco per una volta ci sta, essendo Roma, la Garbatella ma non solo, protagonista intrinseca della serie. Inquadrature della città e commento: «Vivere in mezzo a tutta ‘st’eternità ti fa pensare che tutto è destinato a restare sempre uguale, e invece…». E invece, ecco le nuove vicende della serie, nata da un format spagnolo, prodotta dalla Publispei di Carlo Bixio, regista Francesco Pavolini, con personaggi che se ne vanno, Max Tortora, Elena Sofia Ricci, e altri che approdano. Come Christiane Filangieri, che però si presenta subito fuori parte, essendo troppo giovane, lei ha soltanto 36 anni, per avere figlie così grandi. La finzione tanto più funziona quanto più è verosimile. Anche se: si pensi a Beautiful. Certo non ha il suo punto di forza nel realismo, ma nella professionalità degli interpreti, che consentono morti, risurrezioni, scomparse e agnizioni. Ecco perché sono strategici i quattro attori, e anche Deborah Villa. Tutto si affloscia quando entrano in scena i ragazzi, scelti senza personalità, fatta eccezione per Margherita Vicario, né coerenza. Quelli appena trasferiti a Roma da Mantova, perché parlano già con l’accento romano? Eppure tutti sono parte integrante delle intricate vicende di famiglie allargate, piene di figli di qualcun altro, non del genitore legittimo. Forse la scelta non è casuale. Diceva Laura Toscano, la grande sceneggiatrice che non c’è più: «I Cesaroni contaminano uno pseudo realismo contemporaneo con la favola. E’ la tecnica alla Pretty Woman: sotto l’illusione della critica sociale, ci sono scenari assolutamente fiabeschi». E il mix funziona. Colorati, paradossali e allegri, cartoni molto animati, fumetti viventi e piacenti, dai Cesaroni non dobbiamo aspettarci verità, ma segnali, lampi che illuminano una società diversa: nella prima puntata, in prima serata su una rete generalista, si vede persino un bacio gay. Se lo scambiano il fratellastro Cesaroni, e il fidanzato avvocato. D’altronde, come faceva rilevare la sociologa Milly Buonanno, uno dei motivi del successo era l’ombra dell’incesto, tra i due ragazzi che non sono veramente, biologicamente fratelli, essendo entrambi figli di prime nozze di lui e di lei, però insomma. Questo è un elemento forte che stuzzica il pubblico. C I CESARONI Sceneggiato di Canale 5 Con Amendola-Fassari-MattioliPesce *** L ord Lloyd Webber ha sempre dato il meglio di sé quando ha affrontato soggetti un po’ macabri (Evita», Il fantasma dell’opera), logico quindi che il classico film di Billy Wilder Viale del tramonto lo abbia stimolato. Anzi, forse più ancora che stimolarlo, lo ha saziato, perché a differenza degli altri casi, in cui c’era molto da inventare, qui il punto di partenza era così perfetto da consigliare di allontanarsene il meno possibile; e così han fatto i librettisti Don Black e Christopher Hampton in questo Sunset Boulevard, che a suo tempo Glenn Close interpretò a Broadway e a Londra. Trama e episodi della pellicola sono rispettati nella loro sequenza, a partire dal celebre inizio col narratore già morto, a galla faccia in giù nella piscina, e al massimo c’è qualche sfrondamento - manca il poker tra vecchie glorie, del resto irriproducibile senza i volti autentici di Eric Von Stroheim e Buster Keaton. Inoltre la partitura risulta ben strutturata e scorrevole ma priva di momenti memorabili, come se il compositore fosse non dirò intimidito dalla materia, ma rispettoso del precedente. Ciò detto, l’allestimento di Federico Bellone è risultato eccellente e ha chiuso in gloria il Todi Festival richiamandosi a uno dei vanti storici della manifestazione, che nel lontano 1990 ospitò il debutto di A Chorus Line della Compagnia della Rancia, prima rivelazione della disponibilità del teatro italiano al genere stesso del musical. Tenendosi stretto al film, come dicevo, lo spettacolo riesce a calibrare con garbo qualche inevitabile citazione proiettata sul fondale (dietro cui in semitrasparenza suona l’orchestra dal vivo), per il resto affidandosi a una piattaforma tra due filari di Montis Regalis si trova ovunque la stupefatta bellezza di Bach GIANGIORGIO SATRAGNI Il viale del tramonto s’addice al musical Al Todi Festival, pioniere italiano del genere l’opera di Lloyd Webber dal classico film di Wilder L’appassionata Norma di Donatella Pandimiglio e il gigolò involontario Joe di Simone Leonardi palmizi, che ogni tanto diventa sinteticamente il soffocante salotto della diva. Sgambetta agile un coro di comprimari, ma l’azione è tutta nel rapporto tra i protagonisti, e qui spiccano, anche per bella autorità vocale, l’appassionata, fragile Norma Connor Schumacher la danza come terapia SERGIO TROMBETTA Nel brano «Boy oh boy», Connor Schumacher racconta di sé. giovane gay nella provincia americana bigotta e omofoba È L’ TEATRO DANZA *** *** **** ***** & egli Stati Uniti hanno scoperto che la morte è una malattia ereditaria: al cento per cento chi muore aveva avuto dei precedenti in famiglia». «Col virus Ebola si può convivere, dichiara un senatore CinqueStelle». Stiamo ascoltando Saverio Raimondo nel suo GR al quadrato, una rubrica all’interno di Stand up, diretta quotidiana dalle 7 alle 8.30 su Radio 2 Rai. La «Stand up comedy» è uno spettacolo condotto da un solo comico, in piedi davanti a un microfono; così è Saverio Raimondo, candido e feroce, un esor- . il danzatore del momento nei festival e rassegne dedicate ai nuovi linguaggi della danza, Connor Schumacher. La sua performance autobiografica è coinvolgente. La sua storia toccante. Connor è un giovane gay nato nella provincia americana bigotta ed omofoba, proviene da una famiglia religiosa. Un mondo da dove se ne è andato presto, con alle spalle alcuni traumi di cui probabilmente ha cercato di liberarsi con la danza. Disciplina che ha studiato a Desmond di Donatella Pandimiglio e il perplesso, cinico ma non troppo, gigolo involontario Joe Gillis di Simone Leonardi. SUNSET BOULEVARD TODI FESTIVAL **** New York prima di emigrare a Rotterdam dove è diventato uno dei nomi di punta dei Dansateliers. Nel brano Boy oh boy, visto a Bassano del Grappa, racconta di sé. Il pezzo è scandito in due parti. Nella prima il performer ha un lungo microfono sistemato sulla schiena, trattenuto con un collarino nero e infilato negli slip neri. Mentre si muove con questa imbragatura dall’aria sadomaso e avvicina il microfono alla bocca (operazione che lo obbliga a contorsioni innaturali) una voce fuori campo parla dell’omosessualità, dei suoi vari modi di esprimersi e di come la chiesa cristiana dovrebbe essere accogliente nei confronti dei gay. Nella seconda parte, indossato un paio di calzoncini da ginnasta, Connor si scatena in una serie di acrobazie mentre ora la sua voce registrata racconta di un intervento cui fu sottoposto da ragazzino in seguito ad un incidente causato in ultima analisi dal mondo repressivo in cui viveva. E mentre la sua voce si addentra nella descrizione di particolari cruenti, l’esibizione fisica si fa sempre più faticosa e dolorosa. Ogni salto mortale all’indietro termina con una smorfia di disagio. La sua via crucis si riflette nella difficoltà dell’esercizio fisico. Molto seguito ed applaudito. Ora però, data la sua forte presenza fisica, piacerebbe vederlo in un lavoro un po’ meno autoreferenziale. BOY OH BOY Connor Schumacher per B.MOTION a Bassano del Grappa *** Academia Montis Regalis è ormai da anni un complesso italiano affermato nell’ambito della musica barocca: sotto la direzione di Alessandro De Marchi ha pure acquisito un prestigio internazionale che ne ha fatto, anche nell’agosto appena trascorso, l’orchestra residente al rinomato Festival di Musica Antica di Innsbruck, affidato alle cure dello stesso De Marchi. Nell’annuale concerto per il Festival MiTo a Torino, la Montis Regalis ha lasciato le sponde del repertorio italiano per approdare a Bach, frequentazione non nuova ma tesa, questa volta, a scavare alcune pagine minori. E’ pur vero che Bach riserva ovunque gemme e sorprese: nella Cantata BWV 97, In allen meinen Taten (In tutte le mie azioni), pone un’aria con violino obbligato di stupefatta dolcezza melodica, vicina alla celebre Erbarme dich (Abbi pietà di me) della Passione secondo Matteo. L’ha cantata il tenore Fernando Guimarães, il più omogeneo di un discreto quartetto vocale, con il violino di Agnes Kertesz. Alla fine della cantata Bach utilizza, inoltre, un corale luterano che appare, con altra strofa, ugualmente nella Passione secondo Matteo: così il Coro Maghini ha trovato la quadra superando una precedente incertezza. Il suo peso specifico è leggero come piace a De Marchi, ma nella conduzione della Montis Regalis, in genere con passo svelto, il direttore può contare su una rifinitura tecnica di livello superiore. Interessante anche la scelta di proporre una delle quattro messe «luterane», ovvero composte di solo Kyrie e Gloria: eppure la Messa BWV 236, impiantata da Bach sul comune riutilizzo di pagine sue già esistenti, non va molto in là rispetto a consuetudini, anche virtuosistiche, del 700. ACADEMIA MONTIS REGALIS stagione di MITO musiche di Bach Torino, Chiesa di San Filippo *** 30 .Spettacoli STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi dell’8 settembre 2014 Rai 1 6.00 Euronews 6.10 Il caffè di Raiuno 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 11.00 Tg 1 11.10 A conti fatti Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 Dolci dopo il Tiggì Varietà Con Antonella Clerici 14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità Il court-show condotto da Monica Leofreddi 16.00 La vita in diretta Attualità 18.50 Reazione a catena Gioco 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show con Flavio Insinna Rai 2 8.10 Protestantesimo 8.40 Le sorelle McLeod Serie 9.25 Pasión Prohibida TN 10.10 Tg2 Insieme Estate 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 E...state con costume Attualità 13.50 Medicina 33 14.00 Detto Fatto Attualità 16.15 Castle Telefilm 17.00 SuperMax Tv Varietà Con Max Giusti e Gioia Marzocchi 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Tg sport 18.20 Tg 2 18.50 NCIS: Los Angeles Telefilm 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 7.56 Borse e Monete. Meteo 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.45 Dov’è mia figlia? Miniserie 16.00 Pomeriggio cinque Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca, politica, attualità e spettacolo in compagnia di Barbara D’Urso 18.55 Il segreto Telenovela 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Paperissima Sprint Varietà con Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas 8.00 Agorà Estate Attualità 10.00 Un giorno da leoni Film (dramm., 1961) ★★★ 12.00 Tg 3 12.25 La signora del West TF 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Piazza Affari 14.55 Tg3 Lis 15.00 Terra nostra 2 - La speranza Telenovela 15.45 Mi manda Picone Film (comm., 1983) ★★★ 17.45 Geo Magazine 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Ai confini della realtà TF 20.35 Un posto al sole Soap opera 21.10 Squadra antimafia 6 REALITY SHOW. Nuovo appun- tamento con il reality d’avventura. Tra le coppie in gara quella dei coreografi rappresentata da Alessandra Celentano e Corrado Giordani (thriller, 1991) con A. Hopkins, J. Foster. Regia di J. Demme. Perprendereunopsicopatico,una poliziottacontattaincarcereildottor Hannibal “Cannibal” Lecter Afrikanietz, Calcaterra e la squadra si imbattono nel redivivo agente dei servizi segreti deviati, Filippo De Silva. Con Marco Bocci 21.10 Pechino Express FICTION. La casa al mare e il villino 23.30 Petrolio Attualità 0.35 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.40 Real School Attualità 2.10 Tutto in una notte - Festival del Cinema di Venezia 5.10 Da Da Da Canale 5 21.05 Il silenzio degli ★★★★ innocenti 21.15 Il Commissario Montalbano di una coppia benestante vengonosvaligiatiinunanotte.Montalbanofaiconticonaltrerapine e con una lettera anonima Rai 3 23.00 Tg2 23.20 Party People Ibiza Reality show 0.10 Tg 2 0.25 Sorgente di vita Rubrica religiosa 0.55 Hawaii Five-0 Telefilm SERIE. Indagando sulla morte di FILM. 23.15 Tg Regione 23.20 Tg3 Linea notte estate Meteo 3 23.55 Gli archivi del ‘900 Cultura Nel corso del programma interviene Paolo Mieli 23.30 Dracula Telefilm 0.30 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.00 Paperissima Sprint Varietà 1.35 Nati ieri Serie con Sebastiano Somma Italia 1 7.05 La vita secondo Jim Serie 7.30 Mike & Molly Sitcom 8.25 The closer Serie 10.25 Person of interest Serie 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport Il telegiornale sportivo diretto da Claudio Brachino 14.05 I Simpson Telefilm 14.35 Futurama Cartoni 15.00 Pretty Little Liars Telefilm 16.40 Dawson’s Creek Telefilm Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di Dawson e il suo gruppo di amici in una cittadina di provincia americana 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI New York Telefilm Rete 4 La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 In onda Attualità 11.40 Omnibus Attualità Talk show di attualità e di politica 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache Attualità 14.40 Le strade di San Francisco Telefilm 17.40 Il commissario Cordier Telefilm 19.40 Diciannoveequaranta Attualità 20.00 Tg La7 20.30 Otto e Mezzo Attualità 6.50 Zorro Telefilm 7.20 Hunter Telefilm 8.15 Cuore ribelle Telenovela 9.40 Carabinieri Telefilm 10.45 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 17.50 Hamburg Distretto 21 Telenovela 16.35 Il comandante Florent Film-tv 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Ieri e Oggi in Tv Varietà L’appuntamento settimanale con il meglio dell’intrattenimento delle reti Mediaset 19.55 Tempesta d’amore SO 20.30 Il segreto Telenovela 21.15 Quinta colonna 21.10 Una bugia di troppo ★★ FILM. (comm., 2012) con E. Mur- phy, K. Washington. Regia di B. Robbins. Jack McCall, agente letterario, grazie alla sua parlantina riesce a concludere ogni affare 23.00 Bowfinger Film (comm., 1999) con Steve Martin, Eddie Murphy, Heather Graham, Christine Barasnki, Jamie Kennedy, Barry Newman, Robert Downey jr. 21.10 Un viaggio pericoloso Torna l’appuntamento con il programma di attualità condotto da Paolo del Debbio. Dibattito politico, economico e sociale, arricchito dai contributi della gente comune ATTUALITÀ. ★★★ (western, 2006) con R. Duvall,T.HadenChurch.Regiadi W. Hill. Ritter e suo nipote devono portare 500 cavalli nel Wyoming.Salverannocinquedonne FILM. 0.05 Le streghe di Eastwick Film (fant., 1987) con Jack Nicholson, Cher, Michelle Pfeiffer, Susan Sarandon, Veronica Cartwright, Richard Jenkins. ★★★ 0.45 Tg La7 Night Desk Notiziario 1.05 Otto e Mezzo Attualità Conduce Lilli Gruber 1.45 La7 Doc Documentari 3.25 Coffee Break Attualità 4.40 Omnibus Attualità digitale terrestre RAI 4 15.05 15.50 16.35 18.05 18.10 18.55 19.40 20.25 21.10 22.45 21 Doctor Who Serie One Tree Hill Serie Streghe Serie Rai News - Giorno Notiziario Warehouse 13 Serie The Lost World Serie Doctor Who Serie Stargate Atlantis Telefilm The Hunted - La preda Film Roma Serie RAI 5 23 17.50 Rai News - Giorno 17.55 David Letterman Show Varietà 18.45 Grandi Giardini di Francia 19.50 Close Up Photographers At Work Documentari 20.40 Passepartout Petrarca Antiquo 21.15 L’uomo Difficile Teatro 23.10 Teatro In Italia 0.10 Rai News - Notte Notiziario RAI STORIA 54 19.30 L’Italia in 4d Anni ‘50: Belli e...d’annata 20.30 Il giorno e la storia 20.50 Il tempo e la storia L’affare Dreyfus 21.35 Rewind-Binario Cinema Sostiene Pereira 23.30 Il tempo e la storia L’affare Dreyfus 0.10 Il giorno e la storia RAI MOVIE 12.20 Meglio morto che vivo Film 14.05 Convoy - Trincea d’asfalto Film 16.00 Una sposa in affitto Film 17.30 Rai News - Giorno Notiziario 17.35 L’asso nella manica Film 19.30 Café express Film 21.15 Hell On Wheels 3 Serie 22.50 Bunraku Film 0.50 Rai News - Notte film 18.55 Quien sabe? 1917: il sicario Lou Castel si aggrega all’ex rivoluzionario Gian Maria Volontè SKY CLASSICS L’Immortale Storia di Charly Matteï, sopravvissuto ad un terribile agguato. Da un fatto vero SKY MAX 19.10 Perché te lo dice mamma Diane Keaton, mamma apprensiva, cerca marito per la figlia minore single SKY PASSION 19.20 Turbo Turbo è una lumaca, ma non è come le altre. Sogna la velocità e il brivido SKY CINEMA 1 Mimzy - Il segreto dell’universo Due fratellini trovano casualmente tra le onde degli oggetti misteriosi SKY CINEMA FAMILY 19.25 Ghost Academy Juan è un insegnante che qualche volta “vede la gente morta” SKY COMEDY 19.40 The Wedding Party Regan e le sue due amiche organizzano un addio al nubilato per la loro “amica” SKY HITS 21.00 Stick it - Sfida e conquista Missy Peregrym è una diciassettenne irrequieta che ha guai con la giustizia SKY CINEMA FAMILY Classe mista 3 A Storia di tre ragazzi che preparano la maturità SKY COMEDY Tutti pazzi per Rose Déborah François è una giovane che diventa la dattilografa più veloce del mondo SKY PASSION Sotto il segno del pericolo L’agente della Cia Harrison Ford indaga su un traffico di droga in Colombia SKY MAX 21.10 Rush Niki Lauda e James Hunt si sfidano in duelli epici SKY CINEMA 1 Le 5 leggende Quando Pitch decide di impossessarsi del mondo, i Guardiani si uniscono SKY HITS 22.40 L’ultimo imperatore La vita di Pu Yi, ultimo imperatore della Cina. Di Bernardo Bertolucci. 9 Oscar SKY CLASSICS Ultimi della classe Un ragazzo inizia a prendere lezioni private da un’avvenente professoressa SKY COMEDY 22.50 Le avventure di Fiocco di Neve Storia vera di Fiocco di neve, unico gorilla bianco al mondo SKY CINEMA FAMILY 22.55 Karate Kid - La leggenda continua Grazie agli allenamenti con Jackie Chan, Jaden Smith affronta alcuni teppisti SKY HITS 24 serie tv 19.00 American Dad FOX 19.10 Sex & the City FOX LIFE 19.15 CSI FOX CRIME 19.20 Quincy DIVA UNIVERSAL I Simpson FOX 19.40 Sex & the City FOX LIFE 19.45 I Simpson FOX 20.05 Criminal minds FOX FOX LIFE 20.10 The Big Bang Theory 11.25 Il trapianto Film 13.20 Hazzard Telefilm 15.30 Acquasanta Joe Film 17.15 Note di Cinema Venezia Varietà 17.20 Il dominatore del deserto Film 19.15 Hazzard Telefilm 21.00 Psycho Film 23.00 Marnie Film 1.25 Verdetto bianco Film 3.10 Il triangolo circolare Film 20.20 Alfred Hitchcock Presents DIVA ARTE 19.35 A caccia di auto DISCOVERY CHANNEL 20.00 The Pretenders - Live at Cornbury ARTE Affari a quattro ruote 20.05 Cuochi e fiamme LEI 20.20 Tatuaggi da incubo SKY UNO NATIONAL GEOGRAPHIC 20.45 Tatuaggi da incubo UNIVERSAL SKY UNO 20.35 The Big Bang Theory FOX 20.50 Donne nel mito: Rita Levi Montalcini DIVA UNIVERSAL 21.00 La signora in giallo DIVA UNIVERSAL Elementary FOX CRIME The Carrie Diaries FOX LIFE Crisis FOX Crisis FOX 21.50 21.55 La signora in giallo DIVA UNIVERSAL Elementary FOX CRIME The Carrie Diaries FOX LIFE 22.45 Project Runway All Stars 3 FOX LIFE Sleepy Hollow FOX 22.50 CSI FOX CRIME 23.00 Wolff, un poliziotto a Berlino DIVA UNIVERSAL 23.35 The Big Bang Theory FOX FOX CIELO MTV 26 15.15 SkyTg24 mezzogiorno 15.30 MasterChef Italia 2 Varietà 16.30 Fratelli in affari 17.30 Buying & Selling 18.30 Il boss del fai da te Varietà 19.15 Affari al buio Texas Documentari 20.15 Affari di famiglia 21.10 Amici di letto Film 23.15 Sex The American Obsession Documentari 8 16.50 16 Anni e Incinta Varietà 17.50 Teen Mom Varietà 18.50 Teenager in Crisi di Peso Varietà 19.50 Time’s Up Coppie Contro Il Tempo Varietà 20.15 16 Anni e Incinta Varietà 21.10 Snack-Off: Follie ai Fornelli Varietà 22.00 Catfish: False Identita’ Attualità 23.00 Geordie Shore REAL TIME 20.55 11 settembre: eroi in divisa NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 L’Arte del calcio: Totti e Pasolini ARTE Come è fatto DISCOVERY CHANNEL Ostetriche in sala parto LEI 21.10 Iconoclasts ARTE Face Off SKY UNO 21.30 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 21.55 11 settembre. Voci dall’inferno NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Iconoclasts ARTE Pesca senza limiti DISCOVERY CHANNEL Allegria Day SKY UNO Allegria Day SKY UNO 22.05 22.10 Come restare giovane LEI 22.45 L’Arte del calcio: Meroni e la Beat Generation ARTE 31 15.15 Quattro matrimoni - Australia 16.15 Abito da sposa cercasi Varietà 17.15 Randy: SOS matrimonio Varietà 18.10 Extreme Makeover: Diet Edition 20.10 Cucine da incubo USA Varietà 21.10 Grassi contro magri Documentari 23.05 Malattie imbarazzanti XXL intrattenimento 19.30 Brigitte Bardot Un’icona francese 20.25 Stupidi al quadrato FOX 23.40 Grey’s Anatomy 22 DISCOVERY CHANNEL CRIME Grey’s Anatomy IRIS DMAX 13.25 14.15 15.10 16.00 16.50 17.45 18.35 19.30 20.20 21.10 22.00 22.50 Banco dei pugni Ci sei o ci fai? Texas Tarzan River Monsters Airport Security Chi offre di più? Affare fatto! Affari a tutti i costi Documentari Banco dei pugni River Monsters Mangiatori di uomini: lupi famelici Documentari Affare fatto! serie tv film 17.10 2 giorni a Parigi Parigi: Julie Delpy e il fidanzato fanno tappa per due giorni a casa dei suoi Cruise è in grado di prevedere i delitti. Di Spielberg PREMIUM PREMIUM UNIVERSAL Out of Time Dopo un duplice omicidio, Denzel Washington scopre di essere stato incastrato PREMIUM Land of the Lost Tre adulti finisco innavertitamente in una terra misteriosa PREMIUM COMEDY 17.15 Fair Game - Caccia alla Spia La vera storia di Valerie Plame, agente Cia PREMIUM CINEMA ENERGY 18.55 L’amore secondo Dan Dan, giornalista e vedovo, chiuso nel suo dolore conduce una vita ripetitiva PREMIUM UNIVERSAL 19.05 Blackwood - La Madre Che Non Volevo Essere PREMIUM CINEMA Tombstone Kurt Russell si trasferisce a Tombstone per aprire una casa da gioco PREMIUM CINEMA ENERGY 19.15 Questo piccolo grande amore 1972. Andrea e Giulia s’innamorano sulle note delle canzoni di Claudio Baglioni PREMIUM CINEMA EMOTION 19.25 Scontro tra Titani Il viaggio del figlio di Zeus, Perseo e della sua battaglia contro Medusa PREMIUM CINEMA 21.15 Minority Report Washington, 2054: Tom CINEMA CINEMA ENERGY Burn After Reading - A prova di spia Due impiegati di palestra entrano in possesso delle memorie di un ex agente Cia PREMIUM COMEDY 21.20 Scandalo internazionale Berlino: Marlene Dietrich è corteggiata da un tenente trafficone. Di Billy Wilde PREMIUM UNIVERSAL 22.58 Bugiardo bugiardo L’avvocato Jim Carrey è un bugiardo cronico. Quando dirà la verità saranno guai PREMIUM COMEDY 23.05 Codice: Swordfish Un temuto hacker è scelto da un terrorista (John Travolta) per un colpo in banca PREMIUM CINEMA ENERGY 23.10 Che - L’argentino Che Guevara rivive attraverso l’attore Benicio Del Toro, diretto da Soderbergh PREMIUM UNIVERSAL 52 15.45 Revolution ACTION 15.50 Psych TOP CRIME 16.15 Una mamma per amica MYA 16.30 Supernatural ACTION 16.40 Friends JOI 17.05 Mike & Molly JOI Be my baby Rylee ricatta i suoi ex mariti dicendo loro di essere incinta. Ma... MYA 17.20 Covert affairs ACTION 17.30 The middle JOI 17.45 Monk TOP CRIME 17.55 Parks And Recreation JOI 18.05 Revolution ACTION 18.15 Quelli di Joi JOI 18.25 Mom JOI 18.45 The Vampire diaries MYA 18.50 Due Uomini e 1/2 JOI Supernatural ACTION 19.15 Big Bang Theory JOI 19.25 Criminal Intent TOP CRIME 19.30 One Tree Hill MYA 19.35 Harry’s Law JOI Covert affairs ACTION 20.15 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME 20.25 Revolution ACTION 21.05 Covert affairs TOP CRIME 21.15 Psych JOI Hart of Dixie MYA No Limit ACTION 22.05 Better With You JOI The Carrie Diaries MYA 22.15 Supernatural ACTION 22.45 Il ritorno di Colombo TOP CRIME 12 IL PROGETTO FEDERCALCIO MONDIALI DI VOLLEY TORNATO DAL DOPING Quotadi italiani in campo:dal2016 scattalarivoluzione Italia doppio ko Perde contro gli Stati Uniti e anche Zaytsev Gatlin, velocità senza limiti Ma l’atletica fatica a crederci 1 La Figc sta mettendo a punto il piano di rilan- 1 Lo «zar» esce nel 2° set: gli 1 Assente Bolt, l’americano cio del calcio italiano. Intanto domani a Oslo gli azzurri sfidano la Norvegia per Euro 2016. Guglielmo Buccheri e Massimiliano Nerozzi PAGINA 34 azzurri (ko 3-1) vanno alla 2ª fase, ma ora serve un miracolo. Roberto Condio PAGINA 36 ha dominato lo sprint 2014. I sospetti su di lui, però, restano. Giulia Zonca PAGINA 37 SPORTLUNEDÌ Gli appuntamenti della settimana CALCIO NAZIONALE Qualificazioni Europei 2016 DOMANI ore 20,45 Norvegia-ITALIA a Oslo (Raiuno) 2ª giornata ore 18 SABATO Empoli-Roma ore 20,45 Juventus-Udinese DOMENICA ore 12,30 Sampdoria-Torino ore 15 Cagliari-Atalanta Fiorentina-Genoa Inter-Sassuolo Lazio-Cesena Napoli-Chievo ore 20,45 Parma-Milan Verona-Palermo BASKET Mondiali in Spagna ore 21 DOMENICA Finale a Madrid (Sportitalia) VOLLEY Mondiali in Polonia Seconda fase Italia in campo mercoledì, giovedì, sabato e domenica (RaiSport1) CICLISMO Vuelta di Spagna DOMENICA Ultima tappa a Santiago de Compostela Ferrari a piedi F1 a Monza, Alonso si ritira al 29° giro. Vince Hamilton Marchionne: “Montezemolo? Non è indispensabile” Fuoricampo (Eurosport) MOTO GP Mondiale DOMENICA ANSA ore 14 Gran Premio di San Marino a Misano (SkySportMotoGp) LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 GIGI GARANZINI A tutto quanto sta impazzando sul web a proposito di Lotito, e di Tavecchio, andrebbero forse aggiunti un paio di rimandi storici. Uno di stampo teatrale, perché il Lotito che ispira, che suggerisce, che tira i fili spazientito somiglia a Carlo Campanini almeno quanto il Tavecchio che ascolta, prende nota, e si sforza invano di eseguire ricorda Walter Chiari. Insieme, primi anni ’50, i due furoreggiavano con gli sketch dei fratelli De Rege che di tanto in tanto a notte fonda fanno tuttora capolino dagli sterminati archivi Rai. L’altro, più prettamente calcistico, risale ugualmente a quegli anni, i più bui della storia azzurra, quan- Lotito, uno e (purtroppo) trino do la nostra nazionale era governata da improbali trojke, generalmente un dirigente federale più uno di club più un tecnico di professione, che in teoria avrebbero dovuto apportare ciascuno le rispettive competenze: ma in realtà non facevano altro che guerreggiare tra di loro, sorretti e spalleggiati da questa o quella testata il cui peso specifico allora era ben diverso da quello di oggi. Tempi da basso impero. Lotte di potere che fecero da sfondo, ma anche da propellente, ai disastri di 5 consecutivi mondiali, da Brasile ’50 a Inghilterra ’66 passando per la mancata qualificazione all’edizione di Svezia ’58, l’unica della nostra storia. Ancora nel ’70, in Messico, la resurrezione azzurra fu inquinata dalle interferenze tecniche del capo-spedizione, Walter Mandelli, cui si deve forse l’invenzione, in ogni caso l’autorevole avallo, di quella porcheria chiamata staffetta che limitò sia l’apporto di un campione come Mazzola sia quello di un campionissimo come Rivera. Diciamo che se il buon Valcareggi era suggestionabile, un integralista come Conte dovrebbe essere del tutto impermeabile all’ambiente che lo circonda. A cominciare da uno sponsor che, come è noto, da una parte ha sotto contratto una lunga serie di azzurri e di azzurrabili: e dall’altra garantisce al commissario tecnico una buona metà del suo non trascurabile stipendio. Ma certo vedere un dirigente di società già tracimante nei palazzi di lega e federazione che comincia a rubar la scena anche a Coverciano e dintorni, non è esattamente uno spettacolo rassicurante. E questo non può che rimandarci all’ennesima occasione perduta quest’estate per provare a rifondare il nostro calcio. Per un ricambio generazionale cui ha provato ad affidarsi persino la classe politica, e che non c’è verso di attuare nel pianeta del pallone. Consoliamoci per ora con gli Zaza e gli Immobile. E aspettiamo con fiducia il tempo della soffitta per i De Rege. 32 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Formula 1 Io e Rosberg siamo amici? Diciamo che siamo compagni di squadra Gran Premio d’Italia LEWIS HAMILTON PILOTA DELLA MERCEDES Vestita di rosso Il ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, con Alonso prima della partenza STEFANO MANCINI INVIATO A MONZA Della Ferrari F14-T si vantava l’affidabilità perché non se ne poteva lodare la velocità, come quando di una persona bruttina si dice che è simpatica. Ieri a Monza è venuta meno anche la simpatia: la macchina di Fernando Alonso si è rotta nella gara più importante della stagione più difficile, dominata dalla Mercedes. Quando Kimi Raikkonen ieri pomeriggio ha portato al traguardo l’unica Rossa rimasta in pista, Lewis Hamilton aveva già quasi terminato il giro d’onore. Due miseri punti nel Gran premio di casa, un nono posto che fa male, la classifica che peggiora, i centomila spettatori di Monza che sotto il podio non hanno avuto di meglio che fischiare Rosberg e festeggiare Massa. Nel giorno in cui dall’ad della Fiat Sergio Marchionne arrivano critiche severe («abbiamo i migliori piloti, non possiamo partire dal settimo posto»), la Ferrari fa peggio rispetto alle già brutte previsioni. Alonso dura 29 giri, poi sulla sua monoposto si rompe l’Ers, cioè il cuore elettrico del sistema ibrido, e al Lo spagnolo realista: «Non c’è alcuna chance di vincere un gp da qui alla fine» pilota non resta che posteggiare in fondo al rettilineo principale. Era da 86 gare che Alonso non si ritirava per un guasto, quasi cinque anni. «Statisticamente era inevitabile che succedesse una volta o l’altra», dice Marco Mattiacci, l’uomo chiamato a rifondare la Ferrari. «Le parole di Marchionne? Io devo solo pensare a far vincere di nuovo questa squadra». C’erano stati passi avanti negli ultimi mesi e il disastro di Monza viene derubricato come un incidente di percorso in questo progetto definito di medio-lungo termine. Alonso si rammarica per la squadra «che lavora giorno e notte per darmi una monoposto migliore» e per il pubblico a cui avrebbe voluto regalare almeno un quinto posto «perché ero più veloce di Ricciardo». Ma su questo finale di stagione le sue aspettative sono pessime: «Non c’è nessuna speranza di vincere una gara. Non è che dopo tredici Gp difficili di colpo miracolosamente diventiamo forti. L’obiettivo è portare a casa più punti possibile». In classifica generale ha ceduto la quarta posizione a Walteri Bottas, mentre la Williams ha scavalcato la Ferrari al terzo posto tra i costruttori. Crescono i dubbi sul futuro di Alonso, che ha un contratto di Progetto in fumo A Monza 1° Hamilton, ma è disastro Ferrari: Alonso ritirato, Raikkonen 9° Peggio delle previsioni: nella corsa di casa tradisce anche l’affidabilità altri due anni ma anche l’ambizione di avere un mezzo competitivo in tempi accettabili. Mattiacci garantisce che il campione resterà e che troverà un accordo per prolungare il suo contratto in scadenza a fine 2016. «La Ferrari è un’istituzione spiega - e ha l’obbligo morale e sociale di rendere felice la gente che ci sostiene. Fernando è una delle nostre risorse». A che punto è il progetto? «Avanti a testa alta, concentra- ti sulla pista», è l’ordine del giorno a Maranello. Il disastro di Monza, però, dimostra che il percorso è lungo. La F14-T ha problemi di motore che non saranno risolti fino al 2015, perché è vietato apportare modifiche, e carenze di aerodinamica che vengono curate a ogni Gp con qualche piccolo miglioramento. Ieri non è bastato, e in aggiunta c’è stato il guasto. Singapore tra due settimane non è più soltanto una tappa verso la fine del Per sdebitarsi con Hamilton dopo Spa Rosberg,doppioerrore Forsel’hafattoapposta CRISTIANO CHIAVEGATO MONZA Nel botta e risposta tra Hamilton e Rosberg, questa volta è andata bene all’inglese. Sesta vittoria stagionale per Hamilton che si porta così a quota 28 successi in carriera e recupera di 7 punti nella classifica per il Mondiale 2014 (ora il distacco è di 22 lunghezze) sul pilota tedesco che resta comunque saldo leader. È un’altra doppietta per la Mercedes, la settima della stagione. Nico Rosberg sembrava aver preso il volo con uno scatto fulmineo al via, mentre Hamilton perdeva invece tre posizioni per un problema al sistema di partenza. «Qualcosa non ha funzionato e ci sono rimasto così male che ho dovuto resettarmi il cervello per non farmi prendere dallo sconforto» avrebbe poi confessato Lewis. Ma ecco il colpo di scena: un diritto di Rosberg alla chicane nel 9º giro. E un altro al 29º, fotocopia del precedente, che ha dato via libera alla fuga definitiva di Hamilton. Da quel momento il tedesco ha vi- AP Nico Rosberg (a sinistra) e Lewis Hamilton si ignorano sul podio sto solo le spalle dell’inglese. «Non siamo amici - ha precisato Lewis a fine gara -, ma compagni di squadra». In realtà i due piloti sono separati in casa. «Ringrazio il mio lato dei box» ha urlato Hamilton, mentre gioiva per il successo. Poi la replica di Rosberg: «Mi dispiace per i miei meccanici, ma ho commesso degli errori». Sul podio i due galletti si sono ignorati completamente. Silenzio assoluto anche nello spogliatoio. Nico si è rivolto a campionato: è un esame di riparazione per dare il senso della situazione della Ferrari, dei risultati del lavoro e delle chance di convincere Alonso ad avere fiducia nel futuro. www.lastampa.it/mancini Massa in italiano, commentando la sua disavventura con un’esclamazione non proprio elegante: «Porca miseria, porca la vacca!». La doppia deviazione nella via di fuga del pilota tedesco ha però suscitato qualche perplessità. Ci si è chiesto se Rosberg non abbia pagato la vicenda della scorrettezza di Spa nei confronti di Lewis. La Mercedes aveva parlato di una pesante punizione nei confronti di Nico. Gli è stato imposto di rinunciare volontariamente la testa e lasciare la vittoria a Hamilton? Tutti negano ma il sospetto resta. «Non l’ho fatto apposta - si è giustificato il tedesco -, mi si sono bloccate le ruote in frenata. Lewis qui è stato velocissimo e ha meritato il primo posto». Nessuno però ha visto le sue gomme fumare, come accade in questi casi. C’è da credergli oppure ha voluto pagare così il debito? LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 86 7 GRAN PREMI SENZA GUASTI PER ALONSO 1 Prima di ieri l’ultimo ritiro di Alonso per cause meccaniche (motore) risaliva al Gp di Malesia del 4 aprile 2010. L’ultimo suo ritiro in assoluto, causato da incidente, è ancora in Malesia, il 24 marzo 2013. DOPPIETTE MERCEDES NELLA STAGIONE 1 Sei sono stati i successi di Lewis Hamilton, quattro quelli di Nico Rosberg. Le altre tre gare sono state vinte da Daniel Ricciardo con la Red Bull. Sono 6 invece le prime file tutte Mercedes. “Montezemolo? Tutti utili ma nessuno indispensabile” Colloquio TEODORO CHIARELLI INVIATO A CERNOBBIO unto primo: la Ferrari non vince da sei anni. Punto secondo: tutti sono utili, nessuno è indispensabile, neanche Luca Montezemolo. Punto terzo: l’uscita dall’azienda del presidente del Cavallino non è ora in agenda. Sergio Marchionne interviene a Cernobbio, dove partecipa al Workshop Ambrosetti, sui rumors e le voci che si susseguono sul futuro di Montezemolo e il senso delle sue parole suona come una P Marchionne e il futuro Ferrari: “Sono sei anni che non vinciamo” Aveva detto Tensione A sinistra Sergio Marchionne 62 anni, ad di Fiat Chrysler Al suo fianco Luca Montezemolo, 67 anni, presidente della Ferrari Ho dato la mia disponibilità agli azionisti per altri 3 anni DOPPIO BINARIO «Con Luca risultati economici ottimi, ma conta anche la gestione sportiva» Fuori al 29° giro Fernando Alonso è costretto a fermarsi, la sua F14-T ha problemi elettrici REUTERS È statistica: prima o poi doveva capitare... Marco Mattiacci, dg Ferrari sorta di ultimo appello. In prima battuta l’amministratore delegato di Fiat Chrysler appare quasi conciliante. «L’uscita di Montezemolo non è sul tavolo», dice secco ai cronisti che lo pressano. Subito dopo, però, aggiunge un eloquente: «Tutti sono utili, nessuno è indispensabile». I cronisti insistono. Allora Marchionne aggiunge: «I risultati economici di Montezemolo sono molti buoni. Ma nel caso della Ferrari un manager deve essere valutato sia per i risultati industriali che per quelli sportivi. Luca ha ottenuto risultati industriali straordinari. Sul fronte sportivo, invece, sono sei anni che non vinciamo. «Abbiamo i migliori piloti, due campioni del mondo, Alonso e Raikkonen, un box super. Non possiamo partire tra il settimo e il tredicesimo posto». Sui giornali di ieri le dichiarazioni del presidente della scuderia di Maranello: «A marzo ho dato la disponibilità alla Ferrari per altri tre anni». All’agenzia Bloomberg che glielo ricorda, il manager con il maglioncino nero replica secco, in inglese: «Nessuno può permettersi di minacciare che senza di te l’azienda Luca Montezemolo AP avrebbe avuto dei problemi». Il problema dei risultati deludenti della Rossa, del resto, è da tempo, questo sì, nell’agenda delle priorità del gruppo Fiat Chrysler che il prossimo 13 ottobre si quoterà a Wall Street. L’appannamento dell’immagine vincente del Cavallino disturba il gruppo. Ecco così che, pur con le cautele del caso («Non ho nessun annuncio da fare»), Marchionne non si tira indietro e affronta FUORI GIRI Massa, il podio giusto nel posto giusto eanche da ferrarista Felipe Massa ha mai preso tanti applausi e complimenti a Monza. La vita è strana, la sua di più, un’altalena di gioie mai complete e di dolori attutiti dalla forza d’animo e da un carattere d’oro. Il pubblico italiano ha bisogno di eroi e ieri l’unico disponibile su piazza era lui. Non Hamilton, che in passato è stato un paio di volte nemico della Rossa, non Rosberg che nella corsa al titolo mondiale sta facendo la figura del cattivo. Felipe N piace perché non ha mai detto una parola contro la sua ex squadra e per la commozione sincera con cui, durante la cerimonia di premiazione, violando il protocollo, ha salutato la folla in italiano. Ieri era al primo podio con la Williams, il primo da quando ha lasciato Maranello. L’evento, per una congiuntura astrale irripetibile, ha coinciso con il ritiro di Alonso e con l’ennesima gara indecifrabile di Raikkonen. Certe soddisfazioni non hanno prezzo. [S. MAN.] l’argomento. «Ho letto i giornali Ferrari è quello di vincere in e ho visto le dichiarazioni - insi- Formula 1 e io stesso sono un tiste - Ferrari è controllata dalla foso da anni. Vedere la Ferrari Fiat, noi abbiamo il 90% e abbia- in queste condizioni avendo i mo come azionista al 10% Piero migliori piloti, ingegneri che soFerrari con il quale ci sono otti- no veramente bravi, vedere me relazioni. L’abbiamo fatta quel sistema lì e vedere che non gestire da Luca per un periodo vinciamo dal 2008, beh...». per due ragioni. Prima di tutto Un avvicendamento al vertiper l’indipendenza della Ferra- ce del Cavallino tuttavia, prova ri: per quanto riguarda il pro- a ribadire, non è sul tavolo. «Io dotto e il suo posizionamento e Luca siamo grandissimi amisul mercato era importante che ci, ma quando leggo le dichiarasi separasse dalla zioni... Sono cose Fiat. Detto queFIUME IN PIENA che non avrei sto, lo è per me e detto io su «La sua uscita non è sul mai lo è per lui, come me stesso. Mi per tutti gli altri: tavolo. Neanche su di me considero natuavrei detto certe cose...» ralmente essennoi siamo al servizio dell’azienziale, ma so beda. Quando l’azienda cambia nissimo che sto al servizio delidea o per lo meno non c’è più la l’azienda. Quindi crearsi posiconvergenza di obiettivi, le cose zioni, illusioni che siamo al di cambiano. La seconda ragione è fuori delle regole, al di fuori la gestione sportiva». della dipendenza che esiste tra Allora vuol dire che le cose azienda e ad, sono cavolate, stanno cambiando? «Non sto di- non esistono». Marchionne cendo questo - è la risposta - Vi sembra un fiume in piena. «Per ricordo che sono due le parti noi è essenziale presentare una della realtà Ferrari che sono im- Ferrari vincente in Formula 1. portanti per noi come azionista È un obiettivo assolutamente e per noi come azienda: la prima chiaro e non possiamo accettasono ovviamente i risultati eco- re una situazione diversa. Non nomici, cosa su cui Luca ha fatto voglio vedere gente in settima un grandissimo lavoro e gli fac- posizione. Sono cose che a me cio i miei complimenti. L’altra è non interessano, e neppure alla la gestione sportiva. Il cuore di Ferrari». LE PAGELLE DI STEFANO MANCINI La corsa ai raggi X Così all’arrivo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 1h19'10''236 L. Hamilton (Mercedes) a 3"175 N. Rosberg (Mercedes) a 25"026 F. Massa (Williams) a 40"786 V. Bottas (Williams) a 50"309 D. Ricciardo (Red Bull) a 59"965 S. Vettel (Red Bull) a 1'02"518 S. Perez (Force India) a 1'03"063 J. Button (McLaren) a 1'03"535 K. Raikkonen (Ferrari) a 1'06"171 K. Magnussen (McLaren) a 1'11"184 D. Kvyat (Toro Rosso) a 1'12"606 N. Hulkenberg (Force India) a 1'13"093 J. Vergne (Toro Rosso) a 1 giro P. Maldonado (Lotus) a 1 giro A. Sutil (Sauber) a 1 giro R. Grosjean (Lotus) a 1 giro K. Kobayashi (Caterham) a 1 giro J. Bianchi (Marussia) a 2 giri E. Gutierrez (Sauber) a 2 giri M. Ericsson (Caterham) Chilton (Marussia) incidente rit 6° giro Alonso (Ferrari) Ers rit 29° giro MONDIALE PILOTI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 N. Rosberg (Ger) L. Hamilton (Ing) D. Ricciardo (Aus) V. Bottas (Fin) F. Alonso (Spa) S. Vettel (Ger) J. Button (Ing) N. Hulkenberg (Ger) F. Massa (Bra) K. Raikkonen (Fin) 238 216 166 122 121 106 72 70 55 41 MONDIALE COSTRUTTORI 1 2 3 4 5 6 7 8 Mercedes-AMG Red Bull-Renault Williams-Mercedes Ferrari McLaren-Mercedes Force India-Mercedes Toro Rosso-Renault Lotus-Renault Sport .33 . 454 272 177 162 110 109 19 8 GIRO PIÙ VELOCE Il 29° di Hamilton (Mercedes) 1’28’’004 media di 236,975 km/h 9 8 7 5 4 Lewis Hamilton Felipe Massa Nico Rosberg Kimi Raikkonen Kevin Magnussen SOSPETTO Dopo una partenza straordinaria non si capisce perché debba tirare le staccate oltre ogni limite ragionevole. Sbaglia una volta, sbaglia la seconda, poi risparmia il motore e rinvia le ostilità alla prossima LENTO Non va neanche se lo spingi. Guida la peggior Ferrari degli ultimi vent’anni, ma mai una volta che ci metta del suo. Finisce a oltre un minuto dalle Mercedes, ultimo di un trenino a bassa velocità ALLARMANTE Un guastatore ci vuole, perché è un ingrediente dello spettacolo. Da quando Perez, Maldonado e Gutierrez si sono placati, si è fatto avanti lui. Si sta giocando la riconferma in McLaren. O, più probabilmente, se l’è già giocata ESPLOSIVO Al via del Gp qualcosa va in tilt: secondo la versione ufficiale è il software per la partenza, secondo una tesi ufficiosa si tratta del suo cervello sotto pressione da tempo. Riesce a resettarsi in fretta e recupera da campione FESTEGGIATO Dovendo scegliere chi applaudire, il pubblico di Monza non ha dubbi. Chi l’avrebbe detto che il buon Felipe sarebbe stato rimpianto? A Monza centra il primo podio da quando ha lasciato la Ferrari, appena dietro ai missili Mercedes Centimetri- LA STAMPA SVILUPPO GIRO DOPO GI GIRO IR RO O 10° GIRO 1 Rosberg 2 Hamilton a 2’’2 3 Massa a 3’’4 4 Magnussen a 9’’4 5 Vettel Centimetri - LA STAMPA a 10’’1 20° GIRO 35° GIRO Rosberg a 1’’2 Hamilton a 8’’2 Massa Magnussen a 12’’6 a 13’’0 Bottas Hamilton Rosberg Massa Vettel Magnussen 50° GIRO a 4’’6 a 18’’8 a 36’’9 a 38’’3 Hamilton Rosberg Massa Bottas Ricciardo Gara in notturna PROSSIMA GARA A GP DI SINGAPORE (Singapore) 21 settembre a 4’’0 a 23’’7 a 39’’7 a 50’’1 DIRETTA TV ore 14 Raiuno Sky Sport F1 HD Giri: 61 Lunghezza: 5.065 m 34 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Retroscena MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A FIRENZE I punti dei piano Verso Euro 2016 AncoraImmobile-Zaza domaniconlaNorvegia 1 Riforma dei campionati 1 Florenzi-Parolo e Dar- uattro giocatori italiani sempre in campo, o almeno sei a referto, riduzione del numero di squadre in serie A e B, e una commissione che valuti il curriculum dei giocatori extracomunitari. È il pacchetto di riforme allo studio del nuovo governo della Federcalcio, che avrebbe in testa tempi da record: detto fatto nel giro dei prossimi ottonove mesi. Abitando in Italia, un miracolo. Da far impallidire le ambizioni riformiste di Renzi o lo spirito rivoluzionario del Movimento Cinque stelle. Eppure è questa la sfida di Carlo Tavecchio, fresco numero uno della Figc, e Claudio Lotito, pro console proprio alle riforme. Per l’allegra coppia, che oggi volerà in Norvegia con l’Italia per il debutto azzurro nelle qualificazioni verso Euro 2016, sarebbe un modo per soffiare via polemiche e cattivi pensieri di queste settimane, molti dei quali legittimi e fondati. Dunque, contro l’estinzione dei panda, i giocatori italiani sempre meno avvistati sui prati, se ne imporrà la presenza per legge: un po’ come le quote rosa. Del re- ché poi oltre al mercato intersto, è un sentiero già seguito no c’è pure la concorrenza inda altri sport, come la palla- ternazionale, ovvero le squavolo maschile che obbliga dre straniere di Champions ciascuna squadra a mettere ed Europa League. in campo tre italiani. O quelL’altra novità, che però non la femminile, dove il limite di manca mai nelle chiacchiere tutela si alza a 4 su 7 e alme- che si fanno da anni, è la riforno 6 italiane a referto. Per ma dei campionati, con il tanon parlare della pallanuoto, glio del numero della squadre: dove puoi pure tesserare serie A a 18, se non a 16, e scututto il pianeta, ma poi in pi- re anche sulla serie B. Ovviascina devono esserci 5 gioca- mente bisognerà mettere a tori italiani. Acque territo- punto i criteri di promozione e riali. Su una misura simile retrocessione, e per questo sta ragionando anche l’ex non si potrà partire prima delpresidente del la stagione Coni Gianni Pe- TAVECCHIO AL LAVORO 2016/17. Una trucci, tornato ommissione La volontà è di cesaminerà a capo del il accelerare i tempi: curriculum di basket italiano, novità entro 2 anni ogni giocatore, altro campionato, e sport, in dove e quando agonia. ha giocato, prima di permetNella foresta del calcio, terne il tesseramento in Italia. non s’annuncia semplice se E anche qui servirà discutere, già alla prima di campiona- e trattare, con le singole leghe: to c’era chi di italiani in l’impressione è che non sarà campo non ne aveva neppu- esattamente automatico. re uno (Fiorentina) e chi Se poi le sacre regole deluno (Inter). Chiaro poi che l’Unione Europea vietano lisi dovrà studiare bene la miti ai giocatori comunitari, norma e i suoi effetti, per- come spiegò a tutti la senten- Q 1 Portare la serie A a 18 squa- mian-Candreva, con i primi delle coppie favoriti, sono i due ballottaggi che Antonio Conte scioglierà stamattina nell’ultimo allenamento a Coverciano, prima d’imbarcare l’Italia per Oslo. Contro la Norvegia, domani sera all’Ullevaal Stadion (25.000 spettatori, verso l’esaurito), gli azzurri si giocheranno la prima sfida di qualificazione agli Europei del 2016. E il ct confermerà il telaio che ha stracciato l’Olanda: 3-5-2, con Ranocchia, Bonucci e Astori dietro, mentre davanti si va verso il bis della coppia Immobile-Zaza. De Rossi, nel mezzo, sarà nuovamente preferito a Verratti, mentre El Shaarawy pare candidato a primo cambio. [M. NER.] dre, e ridurne il numero anche in serie B. A partire dalla stagione 2016/17 2 Tutela degli italiani 1 Obbligo di avere un minimo di 4 giocatori italiani sempre sul terreno di gioco 3 Extracomunitari 1 Una commissione esamine- rà il curriculum di ogni giocatore, prima di farlo tesserare in Italia Antonio Conte dirige un allenamento degli azzurri a Coverciano Quattro italiani in campo La Figc prepara la sua riforma Basket e pallanuoto hanno già regole precise sul tema: il calcio vuole seguirle za Bosman, si possono limitare l’ingresso degli extracomunitari nel calcio italiano. Detto in modo un po’ più elegante di Opti Pobà. L’idea sarebbe quella di istituire una com- missione incaricata di esaminare i curriculum dei giocatori provenienti da fuori Europa, ed verificarne il back ground, per poi permetterne o meno il tesseramento. Imi- IRONIE SUL PRESIDENTE DELLA LAZIO DOPO LO SHOW DI BARI Lotito anche a Yalta, il web si diverte con mr. Ovunque Claudio Lotito, patron della Lazio, ma, soprattutto, consigliere federale ovunque, invade il web. Il suo presenzialismo culminato con la passeggiata allo stadio di Bari con il giaccone dell’Italia è oggetto di fotomontaggi ironici: ad esempio, Lotito spunta sulla panchina di Yalta con Stalin, Roosevelt e Churchill (foto in alto a sinistra), riflesso nello schermo del casco di Armstrong impegnato nella prima passeggiata sulla Luna, dietro agli apostoli, infilato fra i quattro Beatles. 1 Dai silenzidi Riva alle entrate di Oriali Equell’intesatramedianiconConte Il passo è da mediano, la fedeltà alla causa anche. Gabriele Oriali è entrato nel mondo azzurro di Conte così come entrò in quello nerazzurro di Josè Mourinho: poche parole, fatti, sintonia. Evidentemente si fa così fra uomini che vivono il calcio in modo totale, quasi onnicomprensivo, a partire dall’idea di gruppo e spogliatoio. Conte più Oriali non è la storia del rapporto fra un ct ed il suo team manager come racconta l’organigramma della nostra Nazionale e come è stato ai tempi di Gigi Riva con Lippi, Donadoni, ancora Lippi e Prandelli, solo per citare le più recenti avventure da dirigente dell’ex bomber azzurro più prolifico di sempre. Conte più Oriali sembra già essere la storia di una collaborazione che nasce sul campo per andare oltre. Conte non parla di Chiellini e del suo ritorno a Torino, forse lo farà oggi, vigilia della sfida con la Norvegia. Chi, però, ha già parlato del primo dispetto, se tale è stato, alla sua comitiva azzurra è Oriali e le parole del team manager solo sulla carta hanno avuto l’effetto di aprire il caso con la Juve in maniera ufficiale. «Non ci hanno voluto fare un favore lasciandoci Chiel- Francia, Pogba gol Germania-Scozia2-1 ColpoAlbania 1 I campioni del mondo Il nuovo team manager azzurro subito protagonista GUGLIELMO BUCCHERI ROMA tando, vagamente, quanto già si fa attorno alla Premier League, in Inghilterra. Dove però, a suo tempo, le riforme le fecero sul serio, e in fretta, senza tentennamenti. Gabriele Oriali, 62 anni, e Antonio Conte, 45, a Coverciano della Germania battono, soffrendo, la Scozia al debutto nel proprio girone di qualificazione verso Euro 2016. Nelle gare di ieri, da registrare il ko della Grecia di Ranieri controlaRomaniaelavittoriadell’Albania di De Biasi in Portogallo. Crolla Gibilterra. Gruppo D: Georgia-Irlanda 1-2; Germania-Scozia 2-1 (doppietta di Mueller); GibilterraPolonia 0-7. Gruppo F: Ungheria-Irlanda del Nord 1-2; Fao Oer-Finlandia 1-3; Grecia-Romania 0-1. Gruppo I: Danimarca-Armenia 2-1; Portogallo-Albania 0-1. Oggi in campo, fra le altre, Spagna-Macedonia (20,45 Sky Sport Plus) e Svizzera-Inghilterra (20,45 Sky Sport 1). In amichevole la Francia ha pareggiato in Serbia 1-1, a segno Pogba. lini? Traducete voi...», così l’ex giocatori e vertice, anima dello interista 48 ore fa. Riflessioni spogliatoio, ma anche fidato ad alta voce esclusivamente collaboratore di strategie tecprivate o dichiarazioni che tra- niche e non solo. I due non si ducono il pensiero dell’intero erano mai conosciuti prima staff tecnico azzurro? Oriali e che il presidente federale Carlo Conte si confrontano, il primo Tavecchio suggerisse al ct il resta a bordo campo quando la nome del campione del mondo squadra è al lavoro e lo ha fatto dell’82 per ricoprire il ruolo quando l’Italia, come a Bari, si che è stato di Riva. Oriali e preparava al duello. Oriali ha Conte hanno parlato per tre accompagnato il ore a cena, poi al ct a San Siro, COME CON MOURINHO lavoro: un comuna settimana nuovo aspetL’ex interista sembra pito fa, per osservare ta l’ex nerazzurun direttore sportivo: ro, un coinvolgida vicino MilanLazio ed i nazio- è l’uomo di fiducia del ct mento che ricornali appena conda quello avuto vocati e, durante la stagione, nell’Inter del triplete quando farà il giro degli stadi d’Italia Mourinho lo volle accanto in prendendo appunti per il tecni- panchina come accompagnatoco. «Un ruolo più che da team re della squadra. «La mia Namanager, da direttore sportivo zionale sarà come un club...», così come in un club...», dice ripete il ct. E, nel club azzurro, qualcuno. Oriali sembra muoversi già in Conte pensa ad una Nazio- maniera totale, rispettando linale da vivere come una socie- miti che l’amico Conte gli ha astà, tutti i giorni e con il proprio segnato. «Mi sono scelto un staff sempre in campo. Oriali, mediano come me, per gli avdi questo staff, occupa uno dei versari sarà dura...», sorrise il punti di svolta, raccordo fra ct alla prima uscita insieme. 1 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 DAGLI ULTIMI INNESTI ATTESO IL SALTO DI QUALITÀ Retroscena Amauri-Sanchez Miño Gol e assist che possono cambiare il Toro GIANLUCA ODDENINO TORINO N on sarà una collaborazione centenaria, ma tra la Juve e la Nazionale cilena sembra funzionare meglio di quella con l’Italia. Il richiamo anticipato di Arturo Vidal in bianconero, un po’ per precauzione e un po’ per esigenza tecnica, non ha scatenato le polemiche come nel caso di Giorgio Chiellini. Polemica che ieri una telefonata dell’ad bianconero Marotta al presidente federale Tavecchio ha provato a disinnescare in ragione di rapporti destinati ovviamente a restare di collaborazione. Vidal invece ha giocato tutta l’amichevole statunitense contro il Messico e non disputerà quella di mercoledì contro Haiti. Meno rischi e rientro anticipato: il centrocampista cileno, infatti, ieri si è subito imbarcato da San Francisco con un volo privato e oggi sarà a Vinovo. Il tutto senza pasticci via tweet, comunicati societari, prese di posizione e veleni assortiti. «Re Arturo» si allenerà e farà il punto della situazione sul suo ginocchio destro, operato prima del Mondiale e tenuto sempre sotto osservazione dai medici bianconeri. «State tranquilli – ha rassicurato lo stesso giocatore dopo la partita -: il mio ginocchio è al 100%». SUL DIFENSORE RICHIAMATO Marotta telefona a Tavecchio per chiarire la posizione del club Sorride Vidal e gioisce Massimiliano Allegri, che potrà contare sul suo centrocampista fin dalla ripresa degli allenamenti settimanali dopo il già avvenuto rientro di Marchisio e quello odierno di Pogba ed Evra. Non è poco, considerando il quadro delicato provocato dalle tante assenze causa infortuni (da Pirlo a Chiellini, passando per Marrone), rientri in gruppo (Morata e Barzagli) e stanchezze generali per le Nazionali (Caceres gioca oggi in Sud Corea e Asamoah rientrerà in Italia solo giovedì dal Togo). Assemblare la Juve ideale sta diventando una specie di utopia per l’allenatore livornese, che non a caso alla prima uscita si è affidato al Sport .35 . Gli altri ancora a rischio Barzagli LAPRESSE Giorgio Chiellini, 30 anni, deve ancora scontare un turno di squalifica in campionato Non solo Chiellini Le Nazionali sono un problema in più per la nuova Juve Ma il rientro di Vidal rasserena Allegri 8 Bianconeri Restano nelle Nazionali i 4 azzurri, Lichtsteiner, Coman, Caceres e Asamoah tradizionale 3-5-2 di Conte. Da quando ha preso il suo posto, Allegri infatti non è ancora riuscito ad avere tutti a disposizione per i motivi più disparati. Solo che ora non c’è da programmare la preparazione estiva, ma un autentico tour de force. Da sabato 13 fino a domenica 5 ottobre, ovvero l’ultimo impegno prima della nuova sosta per le Nazionali, i campioni d’Italia giocheranno sette partite in 23 giorni: cinque di campionato (compresi Milan e Roma) e due di Champions (con la trasferta a Madrid contro l’Atletico campione di Spagna). «Saranno tutte gare molto dure – prevede Arturo Vidal – e io devo essere al cento per cento, ma con il Messico ho dimostrato che posso giocare una gara completa senza alcun problema». Proseguire con il piede giusto in campionato, dopo la vittoria di Verona sul Chievo, e iniziare nel modo migliore in Europa (tra otto giorni ci sono gli svedesi del Malmoe allo Stadium) è il doppio obiettivo di Allegri. Che spera di poter recuperare Chiellini per la partita di Champions: oggi verranno effettuati nuovi esami clinici per verificare la guarigione dell’edema al soleo del polpaccio sinistro. Allegri si aspetta buone notizie anche dai due lungodegenti Barzagli e Morata, potenzialmente convocabili per sabato contro l’Udinese, e ringrazia Spagna e Argentina che continuano ad ignorare Llorente e Tevez. Più collaborativi di così… È tornato in gruppo da poco e giovedì ha giocato la 1a partitella LAPRESSE Amauri, 34 anni, è arrivato al Toro nell’ultimo giorno di mercato Ventura al lavoro per inserire gli oriundi che nel primo test si sono intesi bene FRANCESCO MANASSERO TORINO Pirlo S’è fermato a inizio stagione: recupero previsto per ottobre Vidal Operato al ginocchio prima del Mondiale, assicura di essere ormai recuperato L’uomo assist e l’uomo gol. Se chi ben comincia è a metà dell’opera, anche da un’amichevole poco significativa (contro il Cuneo) e disputata senza 7 nazionali, Giampiero Ventura ha tratto valide indicazioni sul lavoro da svolgere in quest’avvio di stagione. Una strada che, oggi, passa principalmente attraverso la ricerca della miglior condizione dei due giocatori che hanno movimentato gli ultimi istanti del mercato del club granata: Sanchez Miño e Amauri. Sono gli oriundi del Toro la carta in più che l’allenatore si giocherà quanto prima per aumentare il livello di competitività di una rosa che ha perso Cerci e Immobile e che, nonostante 13 acquisti, contro l’Inter ha presentato «solo» due novità, Quagliarella e Nocerino. Questa è la settimana chiave per capire la forma degli ultimi due arrivati: due jolly sui quali la società ha riposto molte attese, visto che per il primo ha aspettato due mesi in attesa che il giocatore diventasse italiano (il nonno è calabrese), e per il secondo, ingaggiato dopo la cessione di Cerci, ha «sfidato» anche il mal di pancia della piazza, peraltro già rientrato. Sanchez Miño e Amauri nell’unica amichevole disputata insieme hanno giocato un’ora e hanno già convinto, non solo per l’assist dell’uno e la rete dell’altro. Hanno dimostrato di essere due giocatori che possono far cambiare passo al Toro. E anche volto. Ventura ci sta lavorando, li sta scoprendo e calibrando alle esigenze della squadra cercando di sfruttare al massimo le loro caratteristiche. Sanchez Miño nell’esordio con l’Inter è entrato nel secondo tempo al posto di El Kaddouri, ma in verità l’obiettivo è far giocare insieme i piedi più gentili e ispirati che il Toro abbia a disposizione: anche a costo di rivedere qualcosa nel modulo. Una soluzione è quella di rispolverare il ruolo di trequartista per il marocchino (già interpretato, e bene, la scorsa stagione), mentre l’argentino è più indicato per il lavoro da mezzala, destra o sinistra non fa differenza. Amauri invece, arrivato giusto una settimana fa, è a caccia del debutto. Può farlo già domenica contro la Sampdoria, al fianco di Quagliarella. Oggi, mentre i compagni godranno di un altro giorno di riposo, tornerà alla Sisport per recuperare un po’ di tempo perso. «Voglio già farmi trovare pronto», l’obiettivo dell’ex attaccante del Parma. Un altro che a questa squadra può dare qualcosa di nuovo. 36 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 In breve LA PRIMA FASE FINISCE CON IL TERZO KO IN CINQUE PARTITE Italvolley, Mondiale disperato Perde la sfida con gli Usa e Zaytsev: adesso serve un miracolo nella seconda fase ROBERTO CONDIO Bucato Brutta e pure sfortunata, l’Italia del volley ieri sera ha perso quasi tutto: partita con gli Usa, speranze di podio nei Mondiali e persino il suo schiacciatore di punta. Ivan Zaytsev, «zar» peraltro non all’altezza della sua meritata fama nel match più importante del torneo, è uscito dal campo con la caviglia destra in disordine sul 16-16 del 2° set. Aveva appena firmato due punti di fila, è ricaduto da un muro sul compagno Buti e ha visto il resto del match da spettatore dolorante. Gli azzurri avevano già perso male il 1° parziale, non hanno avuto la forza di reagire subito allo sgambetto del destino, ma nel 3° set sono almeno tornati a essere squadra, con le facce giuste e la voglia di- Lo «Zar» s’infortuna nel 2° set, la reazione dura poco. Troppi errori, attacco carente sperata di restare aggrappati a quel che restava del Mondiale. Con Vettori vice Zaytsev e Travica richiamato a palleggiare al posto di un impreciso Baranowicz, l’Italia è stata ancora sotto fino al 15-17, è andata sull’1-2 ma il suo recupero s’è fermato lì ed è tornato il buio. Perché non c’è continuità, nel gioco di questa Nazionale. Fa una cosa buona e poi ne sbaglia due clamorose. Se attacca bene, non mura e magari difende poco. Se, come ieri, trova finalmente una discreta pressione al servizio e mura discretamente, è in fase offensiva che latita paurosamente, con percentuali a lungo inadeguate, specie nei contrattacchi, anche per colpa di una regia imprecisa. Personaggi STEFANO SEMERARO arin Cilic contro Kei Nishikori, un croato e un giapponese nella finale degli Us Open, il fatto è inedito (e anche un po’ choccante). Era dalla finale degli Australian Open 2005, SafinHewitt, che nessuno dei «Fab Four» - Federer, Nadal, Djokovic, Murray – riusciva a mettere i piedi in una finale dello Slam, e addirittura dal Roland Garros 2002 – Albert Costa-Ferrero – che all’ultimo match non p re s e n z i ava un top -10. Cambio epocale? Tramonto degli dei? Forse sì, visto che Federer è anzianotto, Djokovic distratto dal matrimonio, Nadal infortunato e anche Murray non si sente troppo bene. Ma la rivoluzione non ha l’aspetto di una marea, piuttosto di un movi- M Il muro di Simone Parodi non ferma l’attacco di Holt Ma il muro (8 a 9) si è rivelato l’unico fondamentale in cui ieri l’Italia non è stata sovrastata dagli Usa Serie B: vince la Pro Vercelli Perugia in testa da solo 1 Serie B (2ª): Latina-Crotone 1-0, Brescia-Livorno 0-1, Bologna-Entella 1-1, Carpi-Varese 4-2, Cittadella-Avellino 3-1, Lanciano-Modena 2-0, Spezia-Frosinone 2-1, Ternana-Pescara 1-1, Trapani-Vicenza 2-1, Pro Vercelli-Catania 3-2, Bari-Perugia 0-2. Classifica: Perugia 6; Livorno, Ternana, Lanciano, Carpi, Cittadella, Trapani 4; Bari, Avellino, Frosinone, Latina, Spezia, Pro Vercelli 3; Varese (-1), Pescara 2; Catania, Modena, Bologna, Entella 1; Vicenza, Brescia, Crotone 0. Basket: Mondiali spagnoli Grecia travolta dai serbi 1 Ottavi, ieri: Nuova Zelan- da-Lituania 71-76, Serbia-Grecia 90-72, Turchia-Australia 65-64. Quarti: domani Lituania-Turchia e Slovenia-Usa, mercoledì Francia-Spagna. Moto: Superbike a Jerez Doppietta di Melandri 1 Marco Melandri (Aprilia) ANSA Non ci sono nemmeno le facce giuste, nel campo azzurro. Espressioni smarrite, occhi bassi, rarissimi lampi. E così, dopo la partenza ad handicap contro l’Iran e la mortificante figuraccia fatta sabato contro Portorico, ieri è arrivato il 3° ko in 5 partite. E dire che, ultimamente, contro gli Stati Uniti l’Italvolley aveva sempre fatto festa. Era successo a Londra 2012: 3-0 nei quarti dopo aver chiuso la prima fase con un cappotto subito dai bulgari. È ricapitato 50 giorni fa nel debutto delle finali di World League: altro 3-0, anche se poi l’oro è andato agli Usa e Zaytsev e soci sono rimasti di bronzo. Ieri, invece, a Cracovia gli States si sono presi la rivincita senza nemmeno faticare troppo. Non sono più quelli che hanno stracciato il Brasile a Firenze, ma per li- quidare questa incerta Italia sono bastate le botte di Anderson e della cavalletta Sander, che da ottobre esalterà con i suoi balzi i tifosi di Verona. Usa di nuovo in corsa, adesso. E azzurri che invece passano il primo sbarramento con appena 5 punti e solo grazie al maggior numero di vittorie (2 contro 1) rispetto al Belgio. Un pass risicato che prelude a una missione impossibile, quella che comincerà mercoledì a Lodz. Quattro sfide in 5 giorni, contro Serbia, Polonia, Argentina e Australia: gli azzurri partono settimi su 8 e devono risalire fino al 3° posto. Ci sono 4 punti da recuperare, è vietato perdere ancora. Inutile illudersi. A quest’Italia, sul podio da 5 tornei internazionali di fila, è però lecito chiedere di più. Provare a battere i serbi, intanto. La potenza di Cilic La resistenza di Nishikori: New York sceglie il suo re mento tettonico. La vittoria di Wawrinka agli Australian Open ha dato la scossa, poi fra Parigi e Wimbledon lo sciame delle novità si è disperso: Raonic e Dimitrov non hanno provocato the «Big One» e sono tornati saldi Nadal, Djokovic e Federer. Agli Us Open l’evento tellurico l’hanno creato Marin Cilic e (O)Kei Nishikori, n.11 Atp, 24enne giapponese trapiantato negli Usa cresciuto grazie ai soldi della Sony e che in patria è già una celebrity strapagata. Ha liquidato tre top-10, è il primo asiatico ad entrare in una finale di Slam. «Alla fine ho retto meglio di Nole il caldo? Si vede che ero troppo forte...», ha risposto. «Che Nishikori arrivasse me lo aspettavo da quando l’ho incontrato la prima volta a 17anni», ha esalato malinconico Federer dopo essersi fatto rincitrullire per tre set dai servizi a 230 all’ora di Marin Cilic nell’altra semifinale. «Cilic invece...». Mercoledì si riparte contro la Serbia Azzurrisettimisu8nelnuovogirone Passerannosoltantoleprimetre 1 S’è conclusa la prima fa- se dei Mondiali. Girone A: Australia-Venezuela 3-2; Polonia-Argentina 3-0; Serbia-Camerun 3-1. Classifica: Polonia 15; Serbia 12; Argentina 9; Australia 5; Venezuela 4; Camerun 0. Gir. B: Finlandia-Tunisia 3-0; Germania-Corea Sud 3-0; Brasile-Cuba 3-1. Classifica: Brasile 14; Germania 12; Finlandia 8; Cuba 6; Corea 4; Tunisia 1. Gir. C: Messico-Egitto 3-2; Canada-Cina 3-0; Russia-Bulgaria 3-2. Classifica: Russia 14; Canada 11; Bulgaria 10; Cina 6; Messico, Egitto 2. Gir. D: Francia-Belgio 3-2; Iran-Portorico 3-0, ItaliaUsa 1-3 (18-25, 20-25, 25-23, 17-25). Classifica: Francia 12; Iran 11; Usa 9; Italia, Belgio 5; Portorico 3. Passano le prime 4 di ogni girone, portandosi diretti. Le classifiche di partenza della 2a fase (promosse le prime 3). Gir. E: Polonia 9; Francia 7; Serbia 6; Iran 5; Usa 4; Argentina 3; Italia 2; Australia 0. Gir. F: Brasile 9; Russia 8; Germania 6; Canada, Bulgaria 5; Finlandia 2; Cuba 1; Cina 0. L’Italia debutta mercoledì a Lodz contro i serbi. Us Open, stasera una finale inedita perché senza big Il bacio delle spose Martina Navratilova, 57 anni (a destra), ha chiesto alla compagna Julia di sposarla 2005 L’ultima volta di una finale Slam senza uno dei primi 4 giocatori al mondo: Safin-Hewitt agli Australian Open Ha steso Federer Marin Cilic, 25 anni, esulta dopo aver battuto in semifinale Roger Federer 6-3 6-4 6-4 Il croato è allenato da Goran Ivanisevic domina la 10ª tappa del Mondiale Superbike, conquistando una doppietta a Jerez de la Frontera (Spagna). Nella 1ª manche davanti a Guintoli (Aprilia) e Davies (Ducati), nella 2ª battendo ancora Guintoli e Sykes (Kawasaki). Ciclismo: Vuelta di Spagna Aru sale al quinto posto 1 Nella 15ª tappa con arrivo in salita il polacco Niemec ha battuto Valverde, Rodriguez, Contador, Aru e Froome. In classifica Contador resta leader ma Valverde (a 31”) gli rosicchia qualcosa, poi Froome e Rodriguez a 1’20”, 5º Aru (2’22”) che sorpassa Uran. Trofeo Abarth a Varano Vincono gli italiani 1 Ad Anselmi e Campani (Abarth 695) le 2 gare del Trofeo Abarth Selenia: Campani supera in campionato Lilja (Sve). Abarth 500: 1º il finlandese Pajuranta su Cimarelli. Ecco, Marin Cilic campione palindromo e fino a ieri interrotto. Nato a Medjugorje 25 anni fa, n.16 Atp, nel 2010 aveva fatto bang agli Australian Open, semifinale e al n.9 Atp, poi si era smarrito fra troppi centimetri e poche certezze. «Mi ero messo pressione da solo – dice dall’alto del suo 1 e 98 – oggi sono più calmo, più solido. Poi la vittoria di Wawrinka a Melbourne ha sbloccato tanti di noi». L’anno scorso è incappato in un fattaccio di doping (involontario secondo lui) che gli è costato 4 mesi di stop e molte polemiche per come fu gestito dall’Itf (si ritirò a Wimbledon già sapendo della positività che però fu annunciata molto più tardi) ma tutti, Federer compreso, giurano sulla sua buona fede. Marin è l’ultimo di una lunga serie di -ic «born in Croatia»: Pilic, Franulovic, Ivanisevic, Ancic, Ljubicic. «Ma anche se era alto come loro», sostiene il suo coach Goran Ivanisevic, «non riusciva a servire come doveva. Insieme abbiamo lavorato sulla prima palla e sulla efficacia della seconda». Risultato: la prima finale Us Open per un croato, dove la coppia Cilic-Ivanisevic affronterà Nishikori-Chang in un gustoso duello Ovest-Est fra due maestri e i loro quasi-cloni. I precedenti dicono 5-2 per Kei, ma il pronostico è aperto. E la faglia in movimento. Prepariamoci ad altri terremoti (e tsunami) tennistici. LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Personaggio 9”77 Il tempo GIULIA ZONCA MIGLIOR CRONO 2014 SUI 100 Justin Gatlin l’ha realizzato il 5 settembre a Bruxelles. Eguaglia il personale che gli era stato tolto dopo il bando nel 2006 MEDAGLIE Sport .37 . il caso Prima dello stop fu oro nei 100 ai Giochi 2004 e doppio oro (100/200) ai Mondiali 2005 GIORGIO VIBERTI Gatlin va più veloce di tutti Ma non del suo passato Lo sprinter Usa senza rivali nel 2014: i sospetti su di lui, però, restano Q uanto veloce devi correre per allontanarti dal tuo passato? A Justin Gatlin non bastano 100 metri bruciati in 9”77, non gli bastano 20 vittorie consecutive e non gli basta una tecnica perfetta sfoggiata a ripetizione per tutta la stagione. Ieri si è preso l’ennesimo successo a Rieti, primo in 9”83 a soli tre giorni dalla rapidissima accoppiata 100-200 spremuti nella stessa sera a Bruxelles con tanto di personale nella gara più veloce, 9”77 appunto. Ha vinto la Diamond League, è stato il re dello sprint nell’anno in cui Usain Bolt si è preso una pausa, eppure più stupisce e più si alza il livello del sospetto. Nella scia dei suoi trionfi si attaccano parole come ombra, baro, dubbio, incredibile. A ogni arrivo segue una scossa su twitter, un sopracciglio alzato, un appunto irritato di qualche commentatore poco incline agli omaggi (l’ultima volta sulla Bbc). Una eco di fastidio che si mescola agli applausi. Gatlin è alla seconda vita. Nella prima ha raccolto un oro olimpico nei 100 ai Giochi di Atene, nel 2004, e un doppio titolo mondiale, con 100 e 200 metri, nel 2005. L’anno dopo ha corso per la prima volta in 9”77, ma quel tempo non vale più: cancellato per doping, come la sua carriera. Non gli hanno tolto le medaglie ma lo hanno fermato per quattro anni a causa del testosterone, sostanza pesante e punizione esemplare anche perché in realtà quella era già la seconda infrazione, solo che la prima, considerata veniale, è stata derubricata. Si è evitato la squalifica a vita e AP si è meritato l’oblio. Buio fino al 2011, fino a una primavera in Qatar in cui più. Il bollo «ex dopato» segue Gatlin l’americano rivede la pista e promet- che nel 2012 vince un bronzo alle Olimte di lavorare per riavere la stima piadi di Londra e nel 2013 batte Bolt a perduta. Roma: una delle rarissime sconfitte Il mondo si divide quasi subito: in- del giamaicano. Ancora tutto sotto tegralisti contro sostenitori della se- controllo o almeno sotto traccia fino a conda possibilità ma fino a che Gatlin che il cronometro non riporta indietro resta la controfiil tempo: 9”77, cogura del velocista POSITIVO AL TESTOSTERONE me nel 2006, la che era la polemicondizione e Nel 2006 fu squalificato stessa ca non supera gli stessi risultati otto anni poi ridotti che Gatlin ha ottemai il traguardo. Le telecamere soalla metà: è tornato nel 2011 nuto quando barano fisse sui reva. E l’allenatore cord di Bolt, su un «CONDANNATO SPECIALE» che si è scelto non fisico esagerato a voltare paHa dominato la stagione aiuta che rompe le regina. Lavora con ma più vince più il fastidio Dennis Mitchell, gole della velocità. Gatlin dietro le si mescola agli applausi positivo pure lui nel quinte lavora, mi1998 e neanche gliora, aspetta. Parla molto, si sotto- troppo brillante a smarcarsi dall’accumette paziente a interviste che sem- sa: «Colpa del sesso estremo». Allora brano interrogatori perché sa che la gli atleti beccati pensavano ancora di scadenza del bando non coincide con poter convincere l’opinione pubblica la libertà. Non è così facile, la data in con qualche scusa assurda, non ha mai cui torni a competere non è la stessa funzionato però ogni reietto viene riain cui torni a emozionare, può darsi bilitato dal sistema. O quasi. Esistono meeting come Birminche quella magia non riesca proprio Una schiacciata di Al Horford, centro degli Atlanta Hawks Nba e il razzismo Radiato anche il boss di Atlanta L gham, Stoccolma e Zurigo che non hanno voluto Gatlin perché si rifiutano di ospitare chi è stato fermato per due anni o più. Codice etico. Gatlin ha finto di accettare la condanna: «Io sono come Batman, ho un lato oscuro. Non piaccio ma l’atletica ha bisogno di me». Per certi versi ha ragione. Con Bolt in vacanza, bloccato da un infortunio e senza nessuna fretta di rientrare, Gatlin è stato una delle poche attrazioni dell’annata. Il solo sprinter superstite. Corre contro Tyson Gay e Asafa Powell, marchiati quanto lui, colpevoli quanto lui. Corre contro i sospetti e non riuscirà mai a seminarli perché è vero che ha pagato il prezzo della truffa ed è vero che sostiene regolari test da cui esce pulito, ma è difficile credere alla purezza dell’impresa di chi ha taroccato. Lui ha il beneficio del dubbio, solo che nello sport non è sufficiente. Per quanto possa essere rapido, brandelli del passato gli resteranno sempre addosso. Per questo Gatlin spara sul traguardo: prova disperatamente a uccidere la sua ombra. A Rieti Galvan batte il record di Mennea sui 300 Asta:Gibiliscosalutacon5,55.Bondarenkosifermaa2,36nell’alto 1 A pochi giorni dal 35° anniversario dello sto- rico record di Pietro Mennea nei 200 (19”72, il 12 settembre 1979), al RietiMeeting cade un primato italiano firmato dalla Freccia del Sud. Nei 300, Matteo Galvan ferma il cronometro a 32”01: Mennea proprio a Rieti, sempre nel 1979, li aveva corsi in 32”23. Altro personale per l’ottima Francesca Del Buono che chiude gli 800, quinta, in 2’00”5. Nell’asta la preannunciata ultima gara di Gibilisco, 2° a quota 5,55. Nell’alto, Bondarenko chiude la gara a 2,36 e si avventura in 3 tentativi senza fortuna ai 2,43 del primato europeo. 9”93 a Rieti Justin Gatlin, 34 anni, vince anche i 100 metri al RietiMeeting di ieri. Dopo la squalifica è stato bronzo ai Giochi 2012 SENZA BOLT Con il fenomeno in vacanza è stato una delle poche attrazioni dell’annata inea dura, anzi durissima, nella Nba in tema di razzismo. A farne le spese questa volta è Bruce Levenson, proprietario degli Atlanta Hawks, costretto a cedere la propria franchigia per frasi razziste. L’avvocato Adam Silver, commissioner Nba dallo scorso febbraio, è stato irremovibile dopo aver scoperto una e-mail del 2012 dai contenuti inequivocabili. Tolleranza zero contro il razzismo è la nuova parola d’ordine della Nba, già costata di recente la cessione dei Los Angeles Clippers al miliardario Donald Sterling, radiato a vita dal campionato professionistico americano di basket sempre per esternazioni a sfondo razzista. Ma se Sterling aveva cercato di restare a tutti i costi proprietario dei Clippers, questa volta Bruce Levenson è stato praticamente costretto ad ammettere che quella email del 2012, scritta di suo pugno, è stata «inadeguata e offensiva». Nella missiva, inviata al presidente degli Hawks (Danny Ferry), Levenson si lamentava che la base della tifoseria di Atlanta fosse secondo lui troppo afroamericana e auspicava di attirare alle partite più pubblico di razza bianca. «Ho osservato il palasport durante le nostre partite - scriveva Levenson -: il 70% degli spettatori è nero, le cheerleader sono nere, la musica è hip hop e ci sono pochi padri con figli sugli spalti. Nei concerti dopo le partite, organizzati per attrarre più pubblico, c’è solo musica hip hop o gospel. La mia teoria - aggiungeva Levenson - è che la folla di neri spaventa i bianchi, che così non vengono più alle partite». Una prova inconfutabile che il commissioner Adam Silver non ha potuto che impugnare per far scattare la sanzione più grave: costringere anche Levenson, come aveva fatto con Sterling, a lasciare il basket dei pro’. Nel caso dei Clippers la stragrande maggioranza del popolo Nba plaudì all’operato di Silver: è pressoché certo che anche stavolta ci sarà una levata di scudi contro Levenson. LA FRASE Come Batman ho un lato oscuro Non piaccio ma servo all’atletica Justin Gatlin VELOCISTA USA Secondo caso Bruce Levenson è stato costretto a cedere i suoi Atlanta Hawks: voleva meno tifosi di colore al palasport Il precedente Donald Sterling lo scorso aprile era stato radiato dalla Nba e costretto a cedere i Clippers 3 Meeting VIETATI A GATLIN Stoccolma, Birmingham e Zurigo non ospitano atleti che siano incorsi in squalifiche superiori a due anni 12 45 67 18 9ABCDE F C11C7C 82 LA STAMPA F La Riforma del lavoro e la fiducia degli investitori La crisi rialza la testa: e l’Italia? I timidi segnali di un cambio di passo nella nostra economia, manifestatisi nella tarda primavera, non si sono tradotti in elementi capaci di alimentare un’autentica ripresa; sono anzi evaporati in fretta lasciando spazio ad una nuova preoccupante fase di rallentamento congiunturale. Il clima è cambiato e, a rendere la situazione più incerta, c’è anche un contesto politico internazionale molto teso, con situazioni di conflitto alle porte di casa, che già stanno cagionando non pochi danni al nostro export ed altri, più gravi, ne faranno nei mesi a venire. Quella che si preannuncia è dunque una ripresa delle attività autunnali tutta in salita, dopo due trimestri di Pil in contrazione (-0,1 e -0,2), anche se l’ultimo dato ci accomuna alla Germania; essa muove però da ben altre solidità. Ed una deflazione che ci riporta al lontano ’59, quando però eravamo in procinto d’imboccare la via del miracolo economico. Prevale la sensazione che sia Licia Mattioli venuto a mancare lo shock positivo, tanto atteso, dallo “Sblocca Italia”. Una battuta d’arresto nell’azione del Governo, forse necessaria per reperire coperture ed evitare ingorghi di provvedimenti troppo impegnativi, e che, comunque, fa seguito al risultato faticosamente maturato a metà agosto, con la riforma del Senato. Un intervento che, oltre a correggere il nostro bicameralismo perfetto, divenuto sinonimo di immobilismo legislativo, è importante anche in quanto tocca il Titolo V° della Costituzione, con ridefinizione delle competenze assegnate alle Regioni. Renzi, in questa situazione, ha preso tempo: mille giorni sono un orizzonte ragionevole e necessario per far uscire il Paese dallo stallo. Tuttavia, sia l’Europa sia l’economia non aspettano, anzi incalzano. Non è più tempo di promesse o di crono-programmi: bisogna fare le riforme, prima di tutte quella sul lavoro, a patto che contenga segnali forti di discontinuità con il passato. Gli operatori esteri attendono questo per decidere se tornare ad investire in Italia. Renzi lo sa e, non a caso, ha preso a riferimento il modello tedesco. Concordiamo sulla scelta ed appoggiamo l’azione del Governo, ma una considerazione è d’obbligo: nella realtà tedesca ci sono molte e significative differenze rispetto al nostro Paese, a partire dal ruolo del sindacato, basato su responsabilità e partecipazione. Ci sono flessibilità oraria e salariale in funzione degli andamenti del mercato, forme di flessibilità contrattuali e mini jobs esenti da tributi o contributi che, soprattutto nel campo dei servizi, hanno favorito l’occupazione anche in tempi di crisi. Ma in Germania ci sono anche infrastrutture efficienti, una diversa burocrazia, ben altro sistema giudiziario. Si tratta di capire che cosa vogliamo e possiamo mutuare del modello tedesco. Secondo noi i cardini della riforma non dovrebbero prescindere dall’introduzione del salario minimo legale che dia maggiori margini di flessibilità e incentivazione alla parte eccedente la quota salariale minima garantita. Ma sarebbe una riforma monca e deludente se non si mettesse mano anche alla flessibilità in uscita: è il segnale che i mercati attendono e che renderebbe le imprese italiane più propense ad assumere e quelle straniere a non disertare preventivamente il nostro Paese. IN BREVE Giovedì 25 settembre alle ore 17 presso il nostro Centro Congressi si terrà l’appuntamento "ICTea Moments" organizzato da Piccolindustria per le aziende associate dedicato a “Information Technology & LEAN. Info: Piccolindustria, 0115718.426 [email protected] technologies brokerage event organizzato nell’ambito della rete Enterprise Europe Network. La data ultima per registrarsi è il 10 settembre sul sito www.micro-nano-event.eu. Golfindustria, organizza la sesta edizione del Torneo nazionale Il 15 e 16 settembre si amatoriale di golf denominato “Golfindustria terranno a Roma la terza Cup” il cui momento clou International Space Research Conference, ed il è il Memorial dedicato ad Andrea Pininfarina, in 17 l'Info Day sui bandi programma mercoledì 17 Spazio di Horizon 2020. Info: [email protected], settembre 2014 presso la sede del Circolo Golf tel. 0115718467. Torino. Dal 23 al 26 settembre La partecipazione alla gara torinese è aperta ai golfisti a Besancon si terrà delle aziende associate che l'edizione 2014 di intendono partecipare Micronora, il Salone all’evento. biennale dedicato alle Iscrizioni fino ad microtecnologie e alla meccanica di precisione. Il esaurimento posti entro il 25 e 26 settembre la Rete 12 settembre, presso ASD Golfindustria tel. 011 Enterprise Europe 5718705 e -mail Network organizza il 9° [email protected]. Micro & Nano- AZIENDE D’ECCELLENZA MAILANDER: L’AGENZIA DI CONSULENZA 2014 progetti con l’estero, grazie anche a un network costituito dalle principali società Torino è fucina di innovazioni, in tutti i campi. Lo di consulenza europee dimostra anche la storia dello Studio Mailander, indipendenti – società di consulenza strategica, pubbliche relazioni chiamato 27&More – e progettazione grandi eventi in ambito economicodi cui è partner finanziario e del marketing internazionale del fondatore ed a una territorio che da 27 anni, proprio da Torino, ha nuova area dedicata ampliato i suoi servizi anche fuori Italia. Tra le alla comunicazione agenzie “storiche” del Paese, è stata fondata nel digitale. 1987 dalle sorelle Monica e Carolina Mailander, ha Mailander lavora da un terzo socio, Bruno Caprioli, e conta oggi su 25 sempre per la brand professionisti all'opera tra Torino e Milano. reputation dei suoi clienti, e così facendo ha Mailander ha fatto dell'indipendenza la leva per proporsi come partner dei propri clienti attraverso il incrementato anche la sua. Non sono perciò un caso il premio tributatogli da INTL come Agenzia di governo proattivo delle relazioni pubbliche. Per fatturato (nel 2013 ha superato gli oltre 2 milioni consulenza dell'anno in Italia per settore Pr nel 2014, e, nel 2013, il doppio riconoscimento del Premio di euro) è tra le prime 10 società indipendenti in Assorel per le relazioni pubbliche sia per la Italia e ha un forte focus internazionale essendo il comunicazione corporate sia per quella pubblica. suo giro d'affari per oltre il 13% rappresentato da 9A 12 45 67 18 Gli autovelox della settimana in città Oggi Domani 10 set IL TEMPO IN CITTÀ Un anno fa MIN (˚C) Ieri 16 18.5 19.3 MAX Oggi 28 29.8 27.2 Corso Grosseto Lungo Stura Lazio C.so don L. Sturzo Corso Si ricordano inoltre Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Tazzoli le postazioni fisse di c.so Regina Strada Aeroporto Corso Grosseto Lungo Stura Lazio C.so don L. Sturzo Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto C.so Galileo Ferraris Corso Tazzoli Corso Orbassano Corso Cosenza Corso Siracusa Corso Allamano Corso Salvemini Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Via Sansovino Strada Pianezza Via Botticelli Corso Vercelli Corso G. Cesare Corso Cairoli C.so Monte Lungo Via Zino Zini Via Passo Buole Strada del Drosso Via Onorato Vigliani Via Plava Corso Settembrini Via Biscaretti di Ruffia Corso Grosseto Lungo Stura Lazio C.so don L. Sturzo Via Pietro Cossa C.so Moncalieri Str. Aeroporto Corso Trapani Via Zino Zini Via Passo Buole LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Corso Grosseto Lungo Stura Lazio C.so don L. Sturzo Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Vercelli Corso Tazzoli Corso Orbassano Corso Cosenza Corso Siracusa Corso G. Ferraris Corso Allamano Corso Salvemini Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Via Sansovino Strada Pianezza Corso Novara Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Zino Zini C.so don L. Sturzo Via Passo Buole Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto C.so Giulio Cesare Via Sansovino Strada Pianezza Corso Novara Str. Traforo di Pino Via Agudio C.so don L. Sturzo Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto 11 set Margherita e c.so Unità d’Italia 12 set 26 lug Corso Vercelli Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Str. Traforo di Pino Via Agudio Corso Cairoli C.so Monte Lungo Via Zino Zini Via Passo Buole Strada del Drosso Via On. Vigliani Via Plava C.so Settembrini Via Biscaretti di Ruffia TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] OGGI LA GIUNTA DECIDE. SARÀ FONDAMENTALE LA POSIZIONE DEL PD. I CINQUESTELLE ATTACCANO C’è una soluzione per il buono scuola INCHIESTA Verso la revisione delle fasce Isee, ma c’è l’ipotesi piano biennale Divisioni. Il Pd alla prova La soluzione. L’assessore * del buono scuola. Le op- * vuole evitare polemiche tra posizioni accusano: «Le spaccature del partito non le possono pagare le famiglie». Adesso Chiamparino dovrà affrontare la questione in giunta. AEROPORTI CONTRO scuole paritarie e statali, e l’idea è di rivedere le fasce di reddito. «Ma stiamo pagando il debito lasciato dalla giunta Cota», sottolinea. La Regione: “I fondi per Levaldigi saranno utilizzati per Caselle” Tropeano A PAGINA 45 A PAGINA 45 L’INCIDENTE VICINO A PIAZZA GRAN MADRE. I TESTIMONI: L’HA FATTO APPOSTA. LA VITTIMA È IN COMA Investe il parcheggiatore abusivo e fugge ToBikeaquota23mila Eccocosanonfunziona Compleanno. Quattro * anni di servizio per To- INTERVISTA bike, la bici in affitto ha convinto decine di migliaia di torinesi. Il problema ora è che le bici spesso non funzionano e le stazioni sono poche. Abbiamo raccolto le testimonianze degli abbonati. successo. Un successo * Ilsicuramente lo hanno rac“Gli abbonati colto anche i commercianti, che prima impauriti dalnon bastano la concorrenza adesso godono dei disservizi di Toa sopravvivere” bike. Ma è anche vero che REPORTERS Massimo Numa A PAGINA 43 Le storie «Ero contromano mi ha travolta e poi pestata» Racconto choc di una ciclista «Il Piemonte rischia di essere la pattumiera nucleare di tutta Italia» Una trentunenne ha denunciato ai carabinieri un automobilista L’incidente in una via del centro Una mozione firmata da 17 consiglieri chiede di fare chiarezza sulle nuove regole per le scorie dopo lo stop francese Paolo Coccorese Servizio A PAGINA 43 A PAGINA 44 in molti chiedono di acquistare il «modello To-bike» perché è comodo. I gestori: il servizio costa un milione l’anno Insalaco A PAGINA 40 Servizio A PAGINA 41 12 45 67 18 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 gg Dossier/Effetto bike sharing CRISTINA INSALACO T o bike, or not to bike? A quattro anni dalla nascita del bike sharing a Torino, il servizio continua ad ingrandirsi a raggiera. Le stazioni attive oggi sono 109, diventeranno 116 ad ottobre, ed entro i primi mesi del 2015 il numero salirà a 130. Gli abbonati, giunti a quota 23 mila, crescono in modo esponenziale, e i prelievi giornalieri sono in media ottomila, con picchi di oltre diecimila quando con lo sciopero dei pullman. Ma se da una parte crescono gli abbonati al Tobike, dall’altra crescono le lamentele di chi lo utilizza. 800 I commercianti Le bici gialle in cifre 130 DIVENTERANNO 116 109 Entro ottobre Stazioni Tobike attive biciclette in circolazione 8.000 prelievi medi giornalieri di biciclette Tobike, con picchi di utilizzo superiori ai 10.000 (specie quando ci sono gli scioperi dei pullman) Entro i primi mesi del 2015 50.000 2.500 tessere totali emesse dal 2010 ad oggi abbonamenti di breve durata (giornalieri o settimanali) emessi nel 2014. Che è lo stesso numero dell’anno scorso Le critiche «Il punto è questo: il servizio non è affidabile – dice Flavio Sindel Cumali -. Se devi spostarti per piacere, il Tobike va benissimo. Ma se devi utilizzare le bici per lavoro, per un impegno inderogabile o per un esame all’università, allora nascono i problemi. Mi è capitato più volte di arrivare in ritardo al lavoro per colpa del Tobike, e di dovermi scusare, e giustificare, col mio capo». «Se devi prenderla per lavoro meglio di no perché rischi di arrivare in ritardo» Marco Borri quest’anno non ha più rinnovato l’abbonamento. «Perché lo stato delle bici è disastroso – sbotta -. Mi ero stufato di trovare ripetutamente biciclette con pedali e catene rotte, ruote sgonfie, fanali spaccati e freni che non frenano. La causa di tutto questo è l’incuria degli utenti, il vandalismo e la scarsa manutenzione di chi gestisce il Tobike». Secondo lui dovremmo prendere esempio da Milano: «Le bici del BikeMi sono molto più efficienti e robuste». Problemi «tecnici» Roberto Marrone, dopo più di due anni di abbonamento, ha notato un peggioramento generale del servizio, «senza contare i problemi alle torrette, che spesso non ti lasciano prendere le bici funzionanti». In che senso? «Dal centralino spiegano che è stato il precedente utilizzatore ad averla riposta male, ma va da sé che se riporre la bici dev’essere una prova di precisione millimetrica, l’errore è all’ordine del giorno. Capita an- Centimetri LA STAMPA 10 le biciclette rubate, sequestrate dai vigili e restituite al Tobike nel 2014 23.000 abbonati attivi (con abbonamento annuale) 70 le biciclette rubate e non più rientrate nel 2014 ToBike, quando il successo è pieno di lamentele Dopo quattro anni viaggio in un servizio scelto da 23 mila torinesi Hanno detto perte, e una coppia di turisti il 24 agosto, quando l’ufficio di via Santa Chiara era chiuso, ha dovuto rinunciare all’abbonamento di 8 ore all’ufficio Turismo Torino di via Garibaldi perché sprovvisti di carta di credito. Elena Palumbo Marco Borri «Si deve prendere il servizio in modo easy, mai fidarsi troppo» «Non ho più rinnovato l’abbonamento: le bici sono tutte rotte» che che l’utilizzatore, reo di non essere preciso al millimetro nel riposizionamento della bici, rischi di vedersi prosciugato il credito sulla tessera, e di non poter usufruire del servizio fino a quando non riuscirà a mettersi in contatto con il call center. Per lo sblocco e la ricarica». Antonella Pangallo Roberto Marrone «Sono innamorata di Tobike, ma ci sono poche bici» «Devi riporre la bici bene altrimenti si prosciuga il credito» Alla stazione Bernini, Antonella Pangallo, innamorata del servizio Tobike, lamenta però una scarsa distribuzione delle bici, «In piazza Bernini se la mattina arrivo dopo le 9 non trovo neanche una bicicletta. Al contrario, dopo le 20 non c’è posto per riporre la mia Tobike». Altre lamentele più lievi sono legate alla sporcizia delle biciclette, all’impugnatura del manubrio deteriorata e appiccicosa, al call center che dalle 21 non è più attivo. C’è la questione che ci sono troppe stazioni concentrate nel centro, mentre in periferia esistono zone completamente sco- Fidarsi poco Se Patrizio Quarta è pienamente soddisfatto del bike sharing, altri utenti raccontano di aver avuto rocambolesche disavventure a bordo del Tobike, come Antonio, che ha scritto una lettera a Specchio dei Tempi pubblicata il 23 giugno, o Francesco Lucia, che una sera ha camminato a piedi da Porta Nuova fino a corso Regio Parco, «perché non c’era nessuna bici funzionante in nessuna stazione». Il consiglio della sorridente Elena Palumbo è quello di «Prendere il Tobike in maniera molto easy, senza fidarsi troppo». “Maidisservizi spingono lenostrevendite” I commercianti di biciclette esultano. Quattro anni fa, quando è nato il bike sharing a Torino, molti temevano un crollo degli incassi. Avevano paura che molti ciclisti avrebbero abbandonato la bici di proprietà per un servizio più comodo, senza vincoli e senza furti. «E invece è successo esattamente il contrario – dice Salvatore Imperi, titolare del negozio TuttoBici, in via Cottolengo -, ho molti clienti in più. Grazie ai disservizi del Tobike ci ho guadagnato. Sono tanti i clienti che vengono da me lamentandosi di ruote e catene rotte delle bici gialle di Torino, e che per questo decidono di comprarsi una bicicletta tutta loro». I torinesi Salvatore Imperi, Tuttobici hanno scoperto la bellezza di andare in bicicletta senza Ztl e senza problemi tutto l’anno bellezza che probabilmente senza Tobike non avrebbero scoperto - e di questo ne hanno tratto beneficio i commercianti. Come è successo per il negozio «Ciclotorino», di Sergio Stella in via Fratelli Calandra, dove dicono di aver avuto un boom di vendite di bici simili alle Tobike: «Molta gente entra qui, ci dice che con il modello Tobike si trova molto bene, che è comoda e perfetta per la città. Ma non c’è da stare tranquilli a prendere il bike sharing se si è in ritardo o c’è un’emergenza. Così ci chiedono una city bike simile». Quella che vendono di più costa circa 400 euro. Anche Andrea Riccobene, titolare del «BikeId» di via Duchessa Jolanda ringrazia il Tobike, «Per noi è stata una gran spinta positiva. Gli abbonati scontenti e non particolarmente soddisfatti del servizio suonano al nostro [C. INS. ] campanello». 12 45 67 18 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g Reportage l primo colpo d’occhio le biciclette sembrano belle, ordinate, e in forma smagliante. Con un’analisi più accurata, invece, il servizio Tobike comincia a mostrarsi agli abbonati piuttosto claudicante. Le biciclette hanno spesso ruote sgonfie, catene rotte, un solo pedale, freni non funzionanti, sedili instabili, luci sfasciate. Capita di rado di arrivare in una stazione di bike sharing e trovarsi di fronte ad una totalità di biciclette sane e pronte per essere utilizzate. È molto più facile, al contrario, che non se ne trovi nessuna. A Ma con lo smartphone a volte si arriva a una postazione vuota Siamo stati in 20 stazioni dal centro alla periferia E oltre ai danni spuntano i furbetti delle tessere Il tour in sella È stato un viaggio faticoso quello tra le stazioni del servizio Tobike, anche perché ci sono bici rotte e stazioni vuote Il test Abbiamo fatto un test su 20 stazioni Tobike, bocciandone molte e promuovendo le centralissime. Si comincia con la stazione «Nizza 1», davanti alla fermata «Marconi» della metro, ma in realtà non si può cominciare un bel niente perché ci sono tre bici, tutte e tre fuori uso. La bicicletta con matricola 901 ha una ruota sgonfia, la 3093 ha unico pedale (l’altro si trova nel cestino), e la 3098 è senza catena. Le ultime due sono in questo stato da una settimana. Ci riproviamo alla stazione «Nizza 2» e qui va molto meglio, saliamo sulla bici gialla. Arriviamo in via Giordano Bruno e di bicicletta Tobike ce n’è soltanto una. È la matricola 2431, che giace in condizioni disastrose: la ruota posteriore è a terra, con la camera d’aria fuori dalla ruota. È completamente inutilizzabile, come lo era una settimana fa. Si prosegue fino alla stazione «Mauriziano 1» dove non si vedono bici all’orizzonte, mentre alle «Molinette» cinque sono in buone condizioni. Tranne la 166 che ha un pedale che rischia di staccarsi da un momento all’altro. Meglio non rischiare. In piazza Carducci il ventaglio di bici non è male, vanno quasi tutte «sane» a eccezione di quella con il sellino a cui non conviene dar fiducia. La numero 2300 della piazza pur avendo la scritta verde «in servizio» non si sgancia. In ogni caso non l’avremmo sganciata comunque, dal momento che ha la catena saltata e i freni fuori uso. REPORTERS La manutenzione è costretta a continui interventi sulle biciclette Il gestore “Troppi abbonati poche stazioni” Intervista vendita di spazi pubblicitari nei punti in cui si trovano le stazioni». Quantovicostaall’annolagestione? «Un milione di euro, circa». Una bicicletta senza cambio, per esempio, non abbatterebbe i costi di manutenzione? P ietro Drago, lei è il presidente di Comunicare che gestisce il Tobike, un suo bilancio sul servizio? REPORTERS In centro Promosse le stazioni di piazza Castello, di via Pietro Micca, di piazza Solferino e di piazza Vittorio. Poi arriviamo a «Porta Nuova 2», l’app dice che su un totale di 27 ce n’è solo una disponibile. In realtà se ne vedono tre, ma due non si sganciano. Quell’unica potrebbe anche essere utilizzata da qualcuno, ma tutti si avvicinano, la guardano e tirano avanti. Il motivo è la plastica dell’impugnatura del manubrio che si sta spaccando, che è sporca e appiccicosa. A pochi passi di distanza, nella «Vittorio Emanuele II 4» l’unica superstite è la matricola 2108, ma c’è un motivo per cui non la prende nessuno: la catena è spaccata. Bocciata la stazione di via Belfiore, a San Salvario, dove quella che colpisce di più è la bici 2316, che ha delle ragnatele sotto al sellino. Pur non essen- do un ottimo presagio, tentiamo di sganciarla: luce rossa. I ragni confermano che la bici con ogni probabilità dev’essere lì da non poco tempo. Bene nelle quattro stazioni del Politecnico, e all’«Università 1», dove stata avvistata la prima bici grigia del nostro tour. Mancano ancora due stazioni. Optiamo per la «Regio Parco», ma l’app non ci porta nella via giusta: anziché corso Regio Parco angolo via Parma, l’applicazione ufficiale del Tobike indica la presenza della stazione all’angolo con via Pisa. Errore piuttosto grave per i turisti. Concludiamo il test alla stazione «Dora Siena», dove è curioso vedere come in questa stazione 10 delle 18 torrette siamo state manomesse. Qui incontriamo dei ragazzi che ci spiegano un trucco, che pare anda- re molto di moda: per sganciare senza problemi due, tre, venti biciclette con una sola tessera. Questa violazione del contratto potrebbe anche portare, nei casi peggiori, ad un furto di biciclette. I furti Rispetto al 2013, comunque, l’allarme furti di Tobike è lentamente rientrato. Nel 2014 ne sono state rubate 70, ci sono stati due arresti per furto e ricettazione, mentre 10 biciclette sono state trovate e sequestrate dai vigili del nucleo di prossimità del Comune di Torino. Dove dicono che il profilo del ladro di Tobike è «di solito un tossico o uno studente. Rivendute, queste biciclette valgono appena trenta euro». [CR. INS.] Guarda il video su www.lastampa.it/cronaca «E’ positivo, ma il servizio può essere migliorato e ci stiamo impegnando». Riuscite a gestire un numero così alto di abbonati? «Il numero degli abbonati è andato al di là delle aspettative, e non è certo semplice avere sotto controllo più di 8000 prelievi al giorno. Ci occupiamo del bike sharing di altre 100 città d’Italia, e Torino è quella con il maggior numero di abbonati». Molti torinesi lamentano un’inaffidabilità del servizio. Si trovano spesso bici rotte e inutilizzabili. «La soluzione, per non avere problemi, sarebbe stata quella di bloccare a un certo punto il numero degli abbonamenti. Ma avremmo creato un’élite del Tobike. A parte i contributi iniziali della Regione, ci dobbiamo autofinanziare. Non sono certo i 25 euro all’anno degli abbonati a far vivere il Tobike, ma la «Sì. Abbiamo in mente di portare all’attenzione dell’amministrazione un cambiamento di questo tipo. Stiamo sperimentando anche le luci a led». Cosa potete fare per migliorare il Tobike? «Aumentare la manutenzione e migliorare il servizio. Da una parte vogliamo potenziare le squadre di manutenzione delle biciclette Tobike, dall’altra sono convinto che con l’aumentare delle stazioni, ci sarà un maggior respiro per i ciclisti. Se una bicicletta non verrà più usata in modo esasperato dagli abbonati, l’utilizzo sarà più diluito e il deterioramento più lento. Ad oggi paghiamo lo scotto di un progetto non completo». Le stazioni del centro si svuotano la sera e si riempiono di giorno. Nelle periferie il contrario. «Abbiamo già tre squadre che si occupano solo di spostare le bici da una stazione all’altra». Come mai capita che una bici resti per giorni in una stessa stazione? «Sono casi sporadici, di solito il parco bici è controllato per intero una volta al giorno». [C. INS. ] 12 45 67 18 9ABCDE F C11C7C 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .43 BORGO AURORA il caso Inseguimento da film: perde 109 punti sulla patente MASSIMO NUMA Q uattro testimoni hanno raccontato ai vigili urbani la stessa versione: un automobilista, dopo un’accesa discussione con un parcheggiatore abusivo che non voleva lasciare ripartire l’auto dal parcheggio se non dopo essere pagato, lo avrebbe volontariamente investito e si sarebbe poi allontanato senza soccorrerlo. Adesso è ricercato dai vigili urbani che hanno già raccolto «indizi importanti» per identificarlo nelle prossime ore. E’ accaduto sabato notte alle 21.40 in via Gioannetti angolo corso Moncalieri, a poca distanza dalla Gran Madre. L’uomo, un romeno di 34 anni, è stato ricoverato all’ospedale Mauriziano in condizioni gravissime per un trauma cranico, fratture agli arti e Una pattuglia della polizia municipale, alle 4 di ieri in Borgata Aurora, ha intercettato un’auto con tre africani a bordo. Da un controllo dei terminali Ana (Associazione nazionale Assicurazioni) risultava che l’utilitaria viaggiava senza assicurazione. I vigili iniziavano un folle inseguimento per le strade del quartiere, coinvolgendo le pattuglie della polizia e dei carabinieri. Una corsa folle attraverso gli incroci, «bruciando» semafori rossi e sorpassi spericolati. Alla fine, per evitare che l’uomo alla guida commettesse altre imprudenze e per evitare conseguenze ad altri ignari auto- REPORTERS GRAN MADRE In via Gioannetti un fiore contro la violenza Il fatto è accaduto sabato notte nel cuore della movida Una donna, ieri mattina, ha comprato un fiore da una bancarella e lo ha lasciato, come gesto di solidarietà, sul punto esatto dove è stato trovato il corpo esanime del parcheggiatore abusivo, un romeno di 34 anni sospette lesioni interne. Nelle prossime ore sarà sottoposto a un complesso intervento chirurgico per tentare di salvarlo; ha perso molto sangue ed è in coma farmacologico. A terra senza soccorso «Ho visto quando è stato investito, quel ragazzo è stato colpito dal muso dell’auto ed è finito in mezzo alla strada, l’autista se n’è andato via, a tutta velocità - racconta un dipendente di un ristorante della zona - non saprei dire se l’ha fatto apposta, di certo è fuggito via...Siamo stati noi a dare l’allarme al 118, i vigili urbani sono arrivati subito, in pochi minuti, anche le ambulanze, c’erano tante persone che hanno assistito». Qualcuno tra i testimoni avrebbe memorizzato il numero di targa e il tipo di auto, mentre gli agenti della sezione infortunistica dei vigili urbani sono al lavoro per con le immagini video-registrate dagli impianti di sicurezza della zona per raccogliere altri elementi. Gli inve- Travolge un parcheggiatore Caccia al pirata della strada I testimoni raccontano: l’ha fatto apposta. La vittima è in coma stigatori lanciano un appello a romeno. E’ ancora sotto choc: eventuali altri testimoni, per ri- «Ho visto tutto, è stato terribile, costruire questo grave episodio era ferito in modo molto grave, nel modo più preciso possibile, non ho capito bene cos’era sucdinamica e dettagli sono anco- cesso prima ma l’impatto è stara incerti, ci sono to molto violenmolti aspetti anLE INDAGINI to», ha detto pricora da chiarire. di allontanarI vigili urbani ma si commossa. Un fiore hanno raccolto numerosi indizi Black out Sull’asfalto sono rimaste solo Nella zona, tra tracce di sangue e nessun se- l’altro, c’era stato un calo di gno di frenata. Una donna, ieri elettricità, i lampioni di corso mattina, ha comprato un fiore Moncalieri, proprio in quei mida una bancarella e lo ha lascia- nuti cruciali si erano spenti, fato, come gesto di solidarietà, sul cendo precipitare nel buio l’inpunto esatto dove è stato trova- tera zona. Possibile che l’oscuto il corpo esanime del giovane rità abbia tratto in inganno l’in- vestitore impedendogli di ve- no sempre presenti, come acdere la sagoma dell’uomo che cade invece nella vicina piazza aveva davanti? Di certo non Gran Madre. può non essersi accorto di In genere, spiegano i resiaverlo travolto, nè è giustifica- denti, questo «lavoro» lo svolbile la fuga e il mancato soccor- gono occasionalmente i closo del ferito. Il chard che dornumero telefoniBLACK OUT mono sulle panco dei vigili urbapoco diI lampioni chine ni con cui ci può stanti, lato Capsu corso Moncalieri puccini. Sabato mettere in conerano spenti notte c’erano tatto con la centrale è lo decine di auto 0114426509 0 10 finale. parcheggiate ovunque per la prima versa movida post-vaParcheggiatori abusivi canze. Altri automobilisti non In questo parcheggio del trat- si erano accorti della presento finale di via Gioannetti, i za parcheggiatori abusivi, in parcheggiatori abusivi non so- quelle ore. Controlli della strada mobilisti, l’inseguimento veniva interrotto. La macchina non era rubata e gli agenti hanno subito individuato la proprietaria della vettura, una nigeriana di 34 anni sposata con un italiano di 60, madre di un bimbo. La donna era a casa e non sapeva niente di cos’era accaduto. Così ha dichiarato agli agenti. Nel frattempo l’utilitaria era stata parcheggiata sotto la sua abitazione. I vigili, a carico del guidatore, hanno elevato 29 verbali per le varie infrazioni al codice della strada, per un totale di 5 mila 600 di multa di multa e la perdita di 109 punti della patente in un colpo solo. Quasi un record. La proprietaria, se non riuscirà a convincere il conducente dell’auto a presentarsi al comando della polizia municipale, rischia sanzioni sino a 6 mila 500 euro, più il sequestro del veicolo. [M.NU.] LA DENUNCIA DI UNA GIOVANE La denuncia “Pestata dall’automobilista che mi ha investita in centro” «Ero contromano mi ha travolto ho reagito e mi ha picchiato» PAOLO COCCORESE Ha deciso di raccontare la sua terribile storia affidandosi a una fotografia. Un ritratto dei suoi occhi color nocciola che si è diffuso virtualmente sulle pagine Facebook di amici e conoscenti. Scatto che ha catturato uno sguardo che non rivela felicità, ma paura, rabbia e incredulità per quello che successo. Gli occhi sono cerchiati di rosso, il naso gonfio. «Venerdì notte stavo tornando a casa dopo il lavoro e sono stata investita – dice Arianna C., 31 anni, dipendente in un ristorante del centro -. Il conducente, invece, di aiutarmi e chiedermi se mi fossi fatta male, ha pensato bene di sferrarmi due cazzotti: l’ennesima aggressione a una donna». Tre fratture La voce decisa a tratti diventa sofferente mentre ripercorre la serata conclusa al Gradenico con il naso fratturato in due punti, una frattura allo zigomo con prognosi di 25 giorni. A prima vista, Arianna è una giovane donna che ama la vitalità: la passione per la fotografia, l’attenzione alla moda e gli accessori. La fronte è coperta da un ciuffo sbarazzino che sembra ringiovanirla. Scende come un’onda verso le sopracciglia e incornicia i due occhi da pugile: sono il souvenir dell’aggressione. Contromano «Stavo pedalando contromano nella zona di via dell’Arsenale quando una Fiat Panda, che non mi aveva visto, mi ha buttato giù». Cade per terra. Il cerchione della bici, munita di luci, è piegato. L’auto, guidata da un signore sulla sessantina, è senza un graffio. «Non mi sono fatta niente di grave, ero spaventata, ma l’anziano non è sceso neanche per chiedermi se stavo bene e voleva andare via». Così scoppia il litigio verbale: lei sferra due manate allo specchietto, lui scende, le viene incontro e, quando vede la sua resistenza, la colpisce in volto. La lite «Ero agitatissima e spaventata: non sentivo più nulla, gridavo, il mio volto si riempiva di sangue. Mi ha risposto di pulirmi che facevo schifo. Poi, quando ho fer- Arianna ha raccontato la sua storia per la prima volta ai carabinieri durante la denuncia e poi sul suo profilo Facebook 1 Arianna C. nelle foto diffuse sul suo profilo Facebook mato un’auto dei carabinieri che passava di lì, quell’uomo, che poteva essere mio padre, ha avuto il coraggio di dire che mi ero fatta tutto da sola», dice Arianna, che ha un aspetto lontano da quello di un’amazzone. «Andavo contromano, è vero – aggiunge -. Ho fatto un errore, ma pensavo che fosse permesso: ho letto che era in discussione una legge che lo autorizzava». E i colpi allo specchietto? «Ero infuriata, perché non si è preoccupato minimamente di aver investito una persona. Ma non sono riuscita a danneggiarlo». La denuncia E perché condividere quella foto? «Da tre anni collaboro con un collettivo che promuove eventi d’arte – dice -. Abbiamo appena finto un progetto sul tema delle aggressioni da parte degli uomini: abbiamo portato in piazza uno scrigno di vetro con una ragazza dentro per denunciare un mondo di violenze dove regna l’omertà, la paura di denunciare i proprio cari e la vergogna». Poi, aggiunge. «Se fossi stato un uomo non mi avrebbe picchiata: ne sono sicura», dice Cristina. Ma qualche amico ha trovato le parole giuste per risponderle. «Neanche lui è un uomo: quelli veri non picchiano le ragazze», ha commentato sotto la foto su Facebook. 12 45 67 18 44 .Cronaca di Torino Retroscena MAURIZIO TROPEANO enuclearizzare il Piemonte. È questo l’obiettivo di una mozione firmata da 17 consiglieri regionali del centrosinistra che chiede al presidente della Giunta, Sergio Chiamparino di impegnarsi, anche in qualità di presidente dei governatori, per ottenere dal governo l’individuazione del sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari. In caso contrario, «la nostra regione che già oggi stocca il 96% dei rifiuti radioattivi presenti a livello nazionale diventerà di fatto la pattumiera nucleare», spiega Marco Grimaldi, capogruppo di Sel e primo firmatario del documento. D STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 “Il Piemonte può diventare la pattumiera del nucleare” Fassino rilancia l’aggregazione Iren-A2a Il sindaco Piero Fassino ha rilanciato l’idea di un’aggregazione tra Iren e A2a. Citando l’input arrivato da Matteo Renzi per sfoltire le municipalizzate, Fassino afferma che «in questa direzione penso che una collaborazione tra le grandi multi utilities possa essere utile», in particolare di Iren-A2a «più volte se ne è parlato. Le modalità concrete di questa cooperazione la devono decidere i manager». A chi gli chiedeva se i vertici di Iren, la società partecipata dai comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia, siano a rischio, Fassino ha replicato che «è un problema che riguarda il Cda ma non credo ci siano rischi particolari». 1 OLTRE CONFINE Nei mesi scorsi la Francia ha bloccato gli ultimi viaggi verso il suo territorio Il Piemonte ospita ancora sul proprio territorio tre siti nucleari con quattro impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare: l’impianto di Bosco Marengo e quello di Saluggia, dove c’è anche il deposito Avogadro, e la centrale di Trino. L’impianto FN (Fabbricazioni Nucleari) di Bosco Marengo, costruito a partire dal 1967 allo scopo di produrre barre di combustibile nucleare, è quasi completamente smantellato, mentre all’ex centrale di Trino, definitivamente fermata nel 1987 dopo In un libro gli anni di Prima Linea LA PROPOSTA Che cosa sta succedendo? Fra tre anni, in base alle leggi europee, saranno restituiti all’Italia i materiali radioattivi inviati nel corso degli anni a Sellafield (Gran Bretagna), La Hague (Francia) e Savannah River (Stati Uniti). Nei mesi scorsi, poi, la Francia ha bloccato gli Il passato Circolo lettori La Regione: Roma individui il sito nazionale di stoccaggio delle scorie Il rimpatrio dello scorie ultimi viaggi di combustibile verso il suo territorio perché dubbiosa che l’Italia mantenga gli impegni e avvii il deposito nazionale, che deve essere pronto entro il 2025. E così le ultime 47 barre di combustibile nucleare esaurito aspettano nella piscina della Fermi e altre 13,2 tonnellate di combustibile irraggiato giacciono all’Avogadro. «Se il combustibile non parte, lo smantellamento dei siti si ferma», spiega Grimaldi. In breve REPORTERS Il treno dei veleni In questa immagine la stazione ferroviaria di Avigliana, blindata per il passaggio di un treno delle scorie: a Saluggia si lavorerà alla realizzazione di un nuovo deposito 3 96% siti nucleari rifiuti d’Italia in Piemonte, con quattro impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare sono stoccati nella nostra regione: sostanze radioattive portate al Nord il referendum, il combustibile esaurito è stato quasi interamente spostato a Saluggia per essere «riprocessato» in loco e negli ultimi anni inviato all’estero. dioattivi di tutti i tipi, tra i quali i più pericolosi sono senz’altro i liquidi provenienti dal ri-processamento (circa 230 metri cubi contenuti in 5 serbatoi di acciaio, di cui oltre la metà catalogati in 2° categoria e il resto in 3°). «La solidificazione di questi liquidi, attraverso la costruzione in loco di un impianto per la loro “cementazione”, rappresenta l’urgenza maggiore ormai da anni». Attualmente a Saluggia Il caso Saluggia «E’ il sito di Saluggia a presentare le maggiori problematicità», denuncia Grimaldi. Qui l’interruzione delle attività nel 1984 ha lasciato sul sito la quantità nazionale più rilevante di prodotti ra- l’azienda statale Sogin (a cui so- per il deposito nazionale delle no state trasferite le licenze di scorie diventa così uno strumenesercizio di Fn, Eurex ed Enrico to per evitare questo rischio. Le Fermi per gestirne la disattiva- scorie ri-processate provenienti zione) sta ultimando la costru- dallo smantellamento dei siti zione del deposito D2 (scorie di hanno insomma bisogno di esse1° e 2° categoria) e apprestando- re depositate in un luogo effettisi a costruire un secondo depo- vamente idoneo, protetto, sicuro. sito, il D3 (scorie di 3° catego- Secondo i criteri definiti dalria). Sulla carta si tratta di de- l’Ispra il sito di Saluggia non è positi temporaidoneo ad ospitarnei (e secondo L’ALLARME lo. Ma soprattutto Grimaldi che ha l’individuaA Saluggia sono senza parlato con i mazione in tempi rimasti rifiuti brevi del sito uninager anche Sogin è di questa a rischio di ogni tipo co nazionale qualidea) ma c’è il risiasi processo di schio è che questi modelli smantellamento sarebbe incom«bunkerizzati e con caratteri- pleto. Quel che preoccupa il censtiche di funzionalità non infe- trosinistra piemontese (la mozioriori ai 50 anni, finiscano per di- ne è firmata anche dai capigrupventare la tappa ultima di quel po di Moderati, lista Chiampari98% di scorie “espatriate”’ che no, Scelta Civica e da 14 del Pd, faranno ritorno». compresa la presidente della commissione Ambiente, Silvana Il sito nazionale Accossato) sono le ricadute delle La rapida individuazione del sito mancate scelte nazionali. Questa sera alle 21, al Circo dei Lettori, in via Bogino, 9 con la presentazione del libro dal titolo «Pronto, qui Prima Linea» (Anordest) di Mario Renosio e Michele Ruggiero si ripercorreranno i terribili anni di piombo a Torino e il rapporto della città con le due anime di Prima linea. Alla serata condotta dal giornalista Luciano Borghesan è prevista la presenza del procuratore capo di Torino, Armando Spataro ,e del suo predecessore, l’ex magistrato Gian Carlo Caselli. Campus Einaudi Lezione di poesia con Joumana Haddad Stamane, alle 10 al Campus Einaudi, incontro con la giornalista e poetessa libanese Joumana Haddad, nell’ambito delle iniziative di aggiornamento professionale dell’Ordine dei giornalisti. Tra le intellettuali arabe più influenti al mondo, Haddad è impegnata nella difesa dei diritti delle donne nel Medio Oriente. Dialoga con lei la professoressa Rosita Di Pieri. farmacie Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: strada San Mauro 179; via Frejus 41; via Asinari Bernezzo 134; via Rivalta 56/d; via Tunisi 99; via Giolitti 7/C; via San Secondo 46; corso Regio Parco 38; via Foligno 69; corso Orbassano 216; corso Maroncelli 28; corso Giulio Cesare 118; via Garibaldi 26. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/ B; via Nizza 65; corso Vitt. Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Diario Nella notte in piazza Carducci Preso a Porta Palazzo Ad Almese Rifiuta l’alcol test Lo arrestano Scippa e ferisce un pensionato Bandiere No Tav: il caso in prefettura Un trentottenne torinese è stato arrestato sabato notte dagli agenti della polizia municipale per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. G. R. era stato fermato durante un controllo dei vigili in piazza Carducci, angolo via Nizza. L’etilometro Quando gli è stato detto che sarebbe stato sottoposto all’alcol test, l’uomo ha iniziato a inveire contro gli agenti, rifiutandosi di respirare nella cannula che consente di accertare e registrare se il tasso alcolemico ha superato i limiti previsti dalla legge. I vigili urbani hanno cercato di calmarlo, di farlo ragionare, ribadendogli però che avrebbe dovuto sottoporsi comunque al test, anche perché rifiutandosi - sarebbero scattate ugualmente le sanzioni previste dal codice della strada. Niente da fare. Dopo nuovi insulti e nuovi dinieghi, agli agenti della polizia municipale non è rimasto altro da fare che ammanettarlo e trasferirlo, in stato di arresto, in una camera di sicurezza della polizia. Questa mattina in Tribunale sarà celebrato il processo per direttissima. 1 Arrestato dalla polizia con l’accusa di rapina, dopo aver aggredito un pensionato in via Cottolengo. È accaduto l’altro ieri, nella tarda mattinata: in manette è finito un trentenne marocchino, Abderrazzak Alloud. Agenti del commissariato Do- Abderrazzak Alloud ra Vanchiglia, impegnati nell’attività di controllo del marcato di Porta Palazzo, hanno udito delle grida provenire da via Cottolengo. Lì hanno trovato un uomo di 69 anni, sotto choc e dolorante, che ha raccontato di essere stato derubato. «Un giovane mi ha strappato la collanina d’oro e mi ha gettato a terra» ha detto agli agenti, spiegando di essere stato ferito alla mano e alla schiena. Grazie alla descrizioni fornite dall’uomo, un’altra pattuglia della polizia è riuscita pochi minuti dopo a rintracciare il rapinatore in corso Regina, all’angolo piazza della Repubblica. Il giovane, già fermato in passato per altri reati contro il patrimonio e la persona, durante gli accertamenti ha fornito una diversa data di nascita rispetto a quanto dichiarato in precedenza: per questo motivo è stato denunciato anche false generalità. 1 Striscioni No Tav sono comparsi accanto al tricolore e al vessillo dell’Europa sul balcone del municipio di Almese, durante la «notte bianca» di sabato notte. In un comunicato del Comune si spiega che le bandiere No Tav so- Una bandiera No Tav no state esposte per «sottolineare la difesa del territorio» durante il concerto del gruppo musicale Lou Dalfin, e che poi sarebbero state subito tolte con l’autorizzazione del sindaco. Sull’episodio i carabinieri hanno redatto una nota che sarà inviata anche al prefetto per le valutazioni del caso. Il sindaco, Ombretta Bertolo, non vuole però commentare l’accaduto: «Non voglio e non posso parlare di questa vicenda» dice tagliando corto. Vicenda che rischia di alimentare nuove polemiche in valle. Intanto si attende di accertare se persone non autorizzate siano entrate in municipio durante la notte, all’insaputa magari del primo cittadino. Nel comunicato del Comune non si fa riferimento all’identità delle persone che hanno raggiunto il balcone con striscioni e bandiere. 1 12 45 67 18 LA STAMPA . LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 il caso Cronaca di Torino .45 Sulla «Stampa» MAURIZIO TROPEANO TORINO Conferenza 29.1 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 quartieri@lasta LA BATTAGLIA SUI FONDI ALLE PRIVATE a o le t rità» Servizio GINA 43 F rancesca Frediani, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, fotografa lo stato dell’arte della discussione sul buono scuola in Consiglio regionale: «E’ inaccettabile che famiglie ed alunni piemontesi delle paritarie debbano pagare le conseguenze delle divisioni interne al Partito democratico. I cittadini hanno bisogno di certezze, non possono certo aspettare che si esaurisca il dibattito tra correnti cattoliche e laiche dei democratici». I grillini prendono spunto dalla presa di posizione del segretario regionale democratico, Davide Gariglio, che ha corretto la comunicazione dell’assessore Gianna Pentenero alla Conferenza sul Diritto allo Studio. Si spiega così la decisione di Sergio Chiamparino di affrontare la questione nella giunta di questa mattina: «Le risorse disponibili sono poche e dobbiamo decidere il modo migliore per spenderle». Dunque ben venga «il confronto nel Pd se è di merito. Tecnicamente dobbiamo vedere se è possibile fare un bando per due anni oppure no privilegiando le fasce più povere». Chiamparino, dunque, lascia aperta una porta alla proposta Gariglio (cioè fare un doppio bando erogando per ogni anno solo il 50% delle risorse precedenti) ma riconosce anche la decisione dell’assessore Pentenero di modificare subito il tetto massimo di reddito Isee (oggi 40 mila euro) che rende possibile anche alle famiglie non bisognose di accedere al rimborso delle spese per le rette delle scuole cattoliche e private. Se Chiamparino ha spostato il confronto chiamando in causa il parere tecnico degli uffici restano i problemi politici nel Pd. Le tifoserie Pentenero vuole evitare le polemiche con il suo segretario e spiega che dal suo punto di vista «è necessario superare la tradizionale divisione tra “tifosi” delle scuole paritarie e “difensori” delle scuole statali». E spiega: «La questione è molto complessa e fa i conti sia con le generali difficoltà economiche sia con le cattive abitudini della giunta Cota e con le passività che ci ha lasciato». Ecco perché più di cercare di «dettare la Buono scuola, il Pd sconfessa l’assessore Gariglio: “Non si possono danneggiare le famiglie disagiate” o e MANCANO I SOLDI: SI USA IL CATRAME INVECE DELLE PIETRE osetti e della caso tutti». Buono * «Fermi scuola, il Pd corregge il suo assessore: «Non possiamo saltare il bando per il buono scuola 2013-2014, anche a costo di finanziare solo il 50% delle risorse erogate in passato». Tropeano e Martinengo Minello ALLE PAGINE 40-41 GINA 42 i LA STORIA e” c’è andare ia» comino GINA 49 ia ftball Il giorno della Boschi Mazzi di fiori èi ALBER «I che vanno tempo possibile nel cor Quind stra manda vrintendente chetta Se vi te nel riassunto vs Vergnano na, do music l’Oper ser-Möst, ni scaricando intendente nique sui gio polemiche menti meno a no). Per tudine gio, ieri dicato tigio anche Dun Vienn Torino Ieri la «Stampa» ha raccontato le tensioni dentro il Pd, soprattutto da parte del segretario regionale Gariglio, dopo l’annuncio dell’assessore Pentenero di essere costretta a cancellare, per mancanza di fondi, il prossimo buono scuola. 2 Il primo giorno di scuola è imminente per le decisioni della Regione il tempo stringe Le due strade della Regione per salvare il buono scuola Verso la revisione immediata delle fasce Isee ma spunta il piano biennale Sono pronta alla discussione ma no alle posizioni legate agli interessi elettorali linea si tratta di entrare nel merito delle questioni». E le questioni, appunto, sono soprattutto economiche: «La giunta Cota ha applicato la legge iniziando ad utilizzare le risorse degli anni successivi per dare copertura a bandi sempre più slittati nel tempo». E si arriva al 2013-2014: l’anno scolastico è terminato senza l’emissione del bando «e con le risorse insufficienti sul bi- Gianna Pentenero Assessore regionale all’Istruzione CHIAMPARINO SUL RISIKO AEROPORTI «Destiniamo a Caselle i soldi per Levaldigi» La Regione ha deciso di non impegnarsi nella ricapitalizzazione della Società che gestisce l’aeroporto di Cuneo Levaldigi. Lo ha annunciato ieri sera il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, intervenendo alla Festa Democratica in corso a in piazza d’Armi. Numerosa, come sempre, la partecipazione di pubblico agli incontri, Sergio Chiamparino ha spiegato: «Attraverso Finpiemonte e Fingranda noi abbiamo il 18 per cento delle azioni della società, e non abbiamo in- 2 L’aeroporto di Levaldigi tenzione di far vivere quella società che l’anno prossimo avrà sicuramente un deficit». La sua posizione è netta. Dice ancora il presidente Chiamparino: «Non ho niente contro l’aeroporto di Cuneo Levaldigi, ma deve vivere non con soldi pubblici della Regione». Chiamparino pensa piuttosto al potenziamento dello scalo «Sandro Pertini» di Torino. «Meglio sarebbe - sottolinea sempre dal palco della Festa democratica - un’integrazione con lo scalo di Caselle». E a questo proposito annuncia subito una proposta concreta: «Mettiamo i soldi oggi destinati a Levaldigi per finanziare le iniziative di promozione di Caselle». [M.TRO.] ALL’UNIVERSITÀ lancio corrente a meno che non si adotti nuovamente il sistema di prendere in giro le famiglie e non dare sufficiente copertura, aprendo così nuovi “pagherò”». Modello da cambiare L’assessore cosi’ si impegna a «predisporre un piano annuale che, nel rispetto della libera scelta educativa e dei principi della legge 28 del 2007, consenta di pubblicare un bando con risorse veramente disponibili nel bilancio e adeguate a coprire il reale fabbisogno». Il primo passo dovrebbe essere la «revisione delle fasce Isee (oggi si ottiene un contributo con un tetto massimo di 40 mila euro) che tenga conto del mutato quadro delle risorse e di condizione socio economica delle famiglie». Questo potrebbe poi portare ad «una modifica del modello che riprenda, ad esempio, il sistema di finanziamento adottato per le scuole di infanzia paritarie». Confronto aperto Insomma, il confronto è aperto e Pentenero vuole coinvolgere non solo la conferenza sul diritto allo studio ma l’intero Consiglio regionale a partire, naturalmente dal Pd: «ma senza difese di una posizione o dell’altra per interessi elettorali a scapito di un servizio che dobbiamo garantire a tutti gli studenti». al Campus per parlare di riforma MARIA TERESA MARTINENGO La settimana che precede l’inizio dell’anno scolastico, lunedì prossimo, si caratterizza per almeno due importanti occasioni di riflessione sulle prospettive del sistema istruzione a Torino e in Italia. Domani il Campus Einaudi ospiterà la giornata conclusiva della V Conferenza Regionale della Scuola promossa da Forum Educazione Scuola del Piemonte con Gruppo Abele, Pracatinat, Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, assessorato all’Istruzione della Provincia, Ce.Se.Di., assessorato alle Risorse Educative della Città. Mercoledì sera alla Festa Democratica, al centro dell’attenzione di dirigenti ed insegnanti ci sarà il piano del governo Renzi. Al dibattito sarà presente, con l’onorevole Umberto D’Ottavio e l’assessore regionale all’Istruzione Gianna Pentenero, il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi. La Conferenza 2014, che prende il via nell’aula magna del CLE di lungo Dora Siena 100 alle 8,30 e prosegue fino alle 18 con una serie di tavoli tematici, ha come obiettivo quello di passare dal ragionamento generale sul cambiamento all’approfondimento dei parametri che si ritengono determinanti per l’innovazione e per il rilancio del sistema educativo. «La conferenza si è sviluppata nella primavera in 35 focus/interviste che hanno coinvolto insegnanti, dirigenti, studenti, genitori, educatori, amministratori» spiega Domenico Chiesa, presidente del Forum Regionale. «Si è cercato di riconoscere e valorizzare alcune esperienze didattiche positive in riferimento alla qualità dell’apprendimento, realizzate nelle scuole della regione, incontrandone i protagonisti». Idee, esperienze, problemi e proposte, sono stati raccolti in un Quaderno di documentazione che servirà come spunto per il seminario. Una curiosità: il quaderno curato da Chiesa è stato intitolato in tempi non sospetti «La buona scuola», proprio come il piano voluto da Renzi e dal ministro Giannini. 1 Un lettore scrive: regioni italiane hanno deliberato l’obbligatorietà di questa installazione che, con varie proroghe, è poi arrivata al 2016. E’ possibile che la Regione abbia il potere di imporre spese così elevate ai proprietari di alloggi e ai condomìni, indipendentemente dal già esoso Stato? Si parla di cifre che arrivano anche ai 1000/2000 e più euro per appartamento, specie negli impianti vecchi, dove si devono fare anche modifiche profonde e complicate. E poi si aggiunge il costo semestrale o annuale della lettura, tutt’altro che minimo. Sono cifre notevoli che non tutti sono in grado di pagare, per un risparmio che è irrisorio, se non nullo. Se qualcuno non ha gli euro che accade? Nonleinstalla?Possibilechesia così facile, da parte delle autorità, rovinare l’economia domestica e portare alla disperazione intere famiglie? Spero che 12344567 936 A3B26 2 «Poche 1 12345677386 76 A37AB76 86CDBE838F56 16 6 646CF F B88F5677F 4B553 EFB46FCCF68FF761BE8646C67F34F34F3DD3738F 4BA6C66773B7F8F53 1 qualcuno, dotato di buon senso, si metta, finalmente, una mano sulla coscienza e la smetta di imporre spese su spese solo perché sta là, seduto come un re assoluto, su un alto scranno e guadagna cifre enormi, potendosi permettere tutto. Ma non è così per tutti, lo capisce?». G.R. Un lettore scrive: 2 «La proposta fatta la scorsa settimana di esporre a La Venaria Reale, in occasione dell’Expo 2015, il dipinto La nascita di Venere di Botticelli, sembrerebbe essere stata cassata dal diretto- re del museo degli Uffizi di Firenze, sostenendo che, se esposta a La Venaria, i turisti, soprattutto quelli provenienti dall’estero, non avrebbero più avuto la possibilità di ammirarla. In realtà la risposta del direttore è un po’ “debole”, perché sarebbe sufficiente pubblicizzare l’evento e informare tempestivamente i turisti che, per alcuni mesi, il quadro non sarà visibile a Firenze ma a La Venaria. In fin dei conti, l’Italia turistica non si limita solo alle città di Roma, Firenze o Venezia. Inoltre, volendo, alla Venere di Botticelli si potrebbe anche affiancare l’altra Venere, quella attribuita alla scuola del Botticelli che, non tutti lo sanno, si trova alla Galleria Sabauda di Torino in modo da pubblicizzare così anche i musei torinesi». GIULIO ARTOS Una lettrice scrive: 2 «Ho una mamma novanten- ne, che dopo la solita rottura del femore con conseguente intervento chirurgico, non si è più ripresa completamente, è allettata,deveessereimboccata,lavata; insomma accudita come fosse un bimbo piccolo. «Tutto questo la facciamo io e mio marito, ma anche noi non siamo più due giovincelli, la fatica è grande, ma l’amore di più. Siamo pensionati, fortunatamente con una pensione discreta, ma le cose che occorrono per la mamma: le medicine che il servizio sanitario non passa, gli integratori alimentari, le creme perché non vengano le piaghe, la lozione per rinfrescarelapelle,icerottiperle piccole escoriazioni, ecc. ecc, la cintura che la assicura al letto di notte perché non cada, un’altra cintura perché non cada dalla sedia a rotelle, il cuscino anti decubito sono cose costose. Costose e che il Servizio Sanitario non passa o passa solo in parte, noi riu- sciamo a fare tutto ugualmente, ma chi non ha le nostre, anche se limitate, possibilità come fa? Tutti i politici della Regione, del Comune e dello Stato che si sono fatti rimborsare le cose incredibili che abbiamo letto sui giornali hanno pensato che quello che loro hanno indebitamente percepito è andato a scapito di persone come la mia mamma? Ci sarà qualcuno che proverà un po’ di vergogna? Le persone molto anziane spesso non hanno più chi si occupa di loro o hanno parenti che non hanno le possibilità di occuparsi di loro, se gli amministratori della cosa pubblica amministrassero “con la diligenza del buon padre di famiglia” e non pensassero solo al proprio tornaconto, vivremmo tutti meglio e più sereni». SILVIA COSTAMAGNA [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 7 46 .Cronaca di Torino LA STAMPA .LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 LA RASSEGNA MiTo superstar tra la Grande Guerra e il ritorno di Noseda E domani al Regio s’insedia il nuovo vertice Sabato forse l’addio del direttore dimissionario GUIDO NOVARIA Cartellone beffardo. Nella settimana in cui MiTo dà spazio non solo alla musica della Grande Guerra ma anche al cinema in occasione del centenario dell’inizio del primo conflitto mondiale, il concerto di sabato prossimo vedrà il ritorno sul podio del Regio del direttore musicale dimissionario Gianandrea Noseda. Domani,intanto, è previsto l’insediamento del nuovo Consiglio d’indirizzo del Regio, dove appare scontata la riconferma del sovrintendente Walter Vergnano. Tutto questo con Noseda impegnato in teatro nella registrazione di un cd, mentre qualche piano più su, si consumerà l’ultimo atto della guerra con armi non convenzionali fra Vergnano, i suoi nuovi alleati del cda e la bacchetta milanese. Bacchette protagoniste Ovazioni,ieri sera al Lingotto,per Yuri Temirkanov, mentre sabato Noseda (sopra) dirigerà la «sua» orchestra; senza dimenticare la fanfara alpina diretta da Marco Calandri (a sin.) REPORTERS intercalati da letture di Luca Occelli. Esauriti da giorni i 320 posti al Piccolo Regio con una trentina di spettatori ad affollare la biglietteria, sperando in qualche defezione. Sul grande schermo Alpini schierati in teatro Ma torniamo a MiTo che ieri ha visto le prime truppe invadere il (Piccolo) Regio. Erano gli alpini della fanfara della brigata Taurinense, guidati dal maresciallo Marco Calandri, applauditissimi interpreti di un concerto con celebri brani della Prima guerra mondiale REPORTERS REPORTERS Oggi prende il via la rassegna cinematografica realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Alle 16 si proietta «Joyeux Noël, una verità dimenticata dalla storia» di Christian Carion. Saranno proposte otto pellicole che hanno saputo raccontare i valori del pacifismo e dell’inu- tilità di qualunque conflitto. Momento di tregua (e di standing ovation), ieri sera al Lingotto con Yuri Temirkanov alla guida della Filarmonica di Grande attesa per Martha Argerich, mercoledì sera, ospite dl Lingotto San Pietroburgo, la città russa dove, qualche settimana fa, era sembrato che fra Noseda e Vergnano, fosse scoppiata la pace. A proposito di bacchette celebri, da ricordare che domani, alle ore 16, nella Biblioteca Musicale «Andrea Della Corte», corso Francia 186, s’inaugura al mostra documentaria in occasione del centenario della nascita d Fulvio Vernizzi, che fu a capo delle orchestre della Rai, in particolare di Torino, e inaugurò il ricostruito Teatro Regio, prendendo il posto di un altro Gianandrea, (direttore designato) che di cognome faceva Gavazzeni, e di Vittorio Gui (direttore indisposto) Giangiorgio Satragni sarà l’animatore della presentazione del «Fondo Verniz- zi» donato dagli eredi alla Biblioteca «Della Corte». Conservatorio delle Alpi Torniamo all’argomento Grande Guerra per segnalare giovedì,ore 21,all’auditoriun Rai il concerto dell’Orchestra e del coro Sinfonico di Milano, diretti da Zhang Xia. Nello stesso «contenitore», sabato pomeriggio, ore 17, il coro della Sat di Trento, definito da Massimo Mila «il Conservatorio delle Alpi», proporrà i canti degli alpini della guerra in montagna. Poche ore dopo, alle 21 al Re- gio, si rivedrà dunque Noseda in un programma dedicato a Respighi e soprattutto a Rossini, già presentato ai festival di Stresa, Ravello e Edimburgo. Potrebbe essere la serata del congedo tutto «rossiniano» di Noseda, dopo il cda di domani. Ma oltre alle grandi e piccole guerre, la seconda settimana di MiTo porterà a Torino, mercoledì sul palco del Lingotto, la grandissima pianista Marta Argerich, con l'Orchestra giovanile dello Stato di Bahia. Ma è Noseda l’uomo-MiTo della settimana. E lui - con l’onnipresente moglie - lo sa bene. “Mi piace farmi stregare dall’aura esoterica di Torino” Arisa,la vincitrice di Sanremo, stasera a Moncalieri per Ritmika Intervista Nuovo album per cui vive di tre fasi: una post rock, legata a “Controvento” e alle cose nate con Cristina Donà e Saverio Lanza, poi c’è una parte centrale più emotiva e un finale che sale di ritmo”. Arisa, la cantante lucana di natali genovesi, prosegue la cavalcata del tour «Se vedo te», ispirato all’omonimo album uscito a febbraio Proporrete anche qualche cover? PAOLO FERRARI E «Sì, da “Personal Jesus” dei Depeche Mode a “Loosing My Religion” dei R.E.M., passando per “Sweet Dreams” degli Eurythmics. Giochiamo a fare dei mash – up, in pratica ogni canzone famosa, ormai quasi sacra della storia del rock, si fonde con un pezzo di musica leggera italiana per svelare analogie sorprendenti». ntra nel vivo stasera la rassegna «Ritmika” di Moncalieri, che alle 22 al 45° Nord propone il concerto gratuito di Arisa. Vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo con la canzone Che spazio ha Torino nel suo “Controvento”, la cantante cuore, ci sono amici, ricordi, lucana di natali sensazioni che rigenovesi proESPERIMENTO collega alla nostra segue la cavalcittà? «Fondiamo «Mi affascina la cata del tour classici rock sua aura esote“Se vedo te”, e musica leggera» rica, è una città ispirato all’omonimo almisteriosa che bum uscito a febbraio. spero di scoprire sempre di Ci parli del concerto, che più. Lavorando con Carlo impatto cercate col grup- Rossi a Cavoretto ho scoperto la collina e la campagna po? «Non può essere omogeneo che la circondano, ci sono poperché in questi anni ho sti fantastici». spaziato tra troppi generi, L’ultimo disco ha sancito l’amore tra lei e la scena indipendente italiana, con CristinaDonàeDentetragliautori: come è nato questo interesse reciproco tra ambienti di solito diffidenti tra loro? «Per fortuna sta crollando il muro che separava loro, un po’ intellettuali e raffinati, da noi, che arrivando da Sanremo o dai talent eravamo un po’ snobbati. Ci siamo resi conto che la musica è una sola, è la nostra passione comune, e ciascuno nel suo ambito cerca di farla meglio che sa e con tutta l’onestà intellettuale che merita chi la ascolta». ALLO STADIO OLIMPICO Domani è la notte di Ligabue 1 L’appuntamento è per domani alle 21,30 quando sul palco allestito all’Olimpico salirà Luciano Ligabue per l’ultimo grande concerto dell’estate. Poi la stagione firmata «Setuplive» proseguirà al Palaolimpico e presto potrebbe arricchirsi di nuove star. detto, detesto il rap sessista, quella è davvero spazzatura». venterò una collezionista, me lo prefiggo da tempo». La collaborazione con i Club Dogo era inattesa, che idea ha del rap italiano spesso emarginato dalla critica? Tra qualche giorno ci sarà a Torino la Fiera del Disco, con migliaia di 45 e 33 giri di vinile: ama il vecchio giradischi, i solchi, le puntine? Quali sono i suoi progetti per la stagione 2014 / 2015? «Credo sia il linguaggio più innovativo di cui dispone oggi il pop italiano. I ragazzi si sentono rappresentati da gente come i Club Dogo, e se la critica storce il naso prende un granchio: ci sono basi musicali elaborate, innovative. Ciò «Sono cresciuta ascoltando i primi 45 giri nel mangiadischi di mio nonno, per cui sento il fascino di quel mondo. Però il vinile è da gustare in casa, e io una casa quasi non ce l’ho, sono sempre in giro. Un giorno, quando starò più ferma, di- «Chiudo il tour a dicembre a Roma e Milano, ma tanto non mi fermo mai. La musica è la mia vita, e vedere che testi mi propongono gli autori, impostare il lavoro per il disco nuovo è un piacere, non sento mai il bisogno di staccare del tutto». 45° NORD, MONCALIERI VIA POSTIGLIONE 1 TEL: 011 / 681.11.84 1 23 56 71 28 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 . 47 PORT S Tennis, Sonego stupisce al challenger di Biella La storia più bella delle qualificazioni del Pulcra Lachiter Challenger (montepremi da 42.500 euro), in corso a I Faggi di Biella, la scrive Lorenzo Sonego. Il diciannovenne torinese, dopo aver sconfitto all’esordio Adelchi Virgili (1-6, 7-5, 6-1), ieri si è ripetuto superando la tds numero 1, il monegasco Benjamin Balleret (388 Atp) con il punteggio di 6-7 (5), 6-1, 6-2. Per le vostre segnalazioni [email protected] SOFTBALL La Loggia fabbrica di campionesse La cittadina festeggia le regine d’Europa. Il patron: “Cercheremo di ospitare la prossima Champions” La storia ALBERTO DOLFIN LA LOGGIA L a Loggia ha abbracciato le sue regine d’Europa. Qualche minuto prima delle 17 di ieri, il Rhibo ha fatto ritorno a casa dalla vittoriosa trasferta di Montegranaro ed è stato accolto con applausi e striscioni dagli abitanti del comune torinese, pronti a festeggiare il terzo trofeo in due anni conquistato dalle loro paladine. In una settimana, da cenerentola del torneo di Montegranaro, la formazione loggese si è tramutata in una vera e propria macchina da guerra, demolendo avversarie che sulla carta sembravano essere fuori portata e conquistando così la Coppa Campioni del softball. REPORTERS Cori, bandiere e clacson a La Loggia al rientro della squadra Preparazione mirata Le tre settimane di lavoro intenso sul campo di via Don Luigi Sturzo 40 con doppie sedute di allenamento e la dieta mirata per tutto il mese di agosto e durante la manifestazione hanno portato ad un risultato insperato. «Dopo la finale, siamo andati a festeggiare con la squadra e le ragazze erano quasi incredule quando sulla tavola hanno visto affettati e patatine», racconta con un REPORTERS La squadra del Rhibo La Loggia con il tricolore e la coppa d’Europa sul diamante di via Sturzo sorriso Giorgio Bonaguro, da un anno presidente della società. «Nulla arriva per caso. Tutto è stato costruito a tavolino nei minimi dettagli, come ad esempio la scelta di non tesserare una lanciatrice straniera per la Coppa Campioni, preferendogli la migliore in Italia, Greta Cecchetti, che nulla ha da invidiare alle professioniste - prosegue il numero uno del Rhibo -. Il successo in un torneo così lungo e stancante esalta l’unità di squadra e un meccanismo oliato alla perfezione». Lo sport della città Un piccolo, grande miracolo, dunque, frutto di una programmazione mirata e atten- ta ad ogni aspetto, sin dalle giovanili. Anzi il reclutamento è ancora più «selvaggio», come spiega Alessia Di Maio, cresciuta nel vivaio del club: «Qui a La Loggia il softball è lo sport principale e ricordo di aver cominciato sin dalla prima elementare, anche perché la scuola è proprio davanti al campo di gioco, per cui nelle ore di ginnastica ci giocavamo spesso». Le fa eco Giorgia Necco, anche lei loggese doc, che ha trascorso gli ultimi quattordici anni con la casacca biancoviola: «Maria Grazia Barberis mi ha seguito sin da quando ero una bambina e mi ha fatto quasi da babysitter sportiva nella mia crescita sul diamante. Speriamo che questi nostri successi avvicinino sempre più ragazze al softball». Prossimi obiettivi All’attenzione per il settore giovanile si aggiunge poi il supporto del Comune, che versa un contributo annuale per la gestione del campo sportivo e dello sponsor principale, l’azienda che fabbrica ricambi BASKET faccio un grande in bocca al lupo in vista della serie A2: so che già l’anno scorso ha sfiorato la promozione, magari andrà meglio tra qualche mese. Io, da parte mia, cercherò il bis con tutte le mie forze visto che San Antonio non è mai riuscita a bissare un titolo vinto. Gli Europei con l’Italia? Ci penserò più avanti». Un passo per volta, come è giusto che sia. Un passettino intanto lo ha fatto anche la Manital Pms, vincitrice a Fossano contro la Novipiù Casale (68-59) nella seconda amichevole stagionale: pur senza Amoroso – fermato precauzionalmente per un fastidio a un ginocchio – e con Rosselli in campo nonostante una vistosa fasciatura alla mano sinistra, i gialloblù hanno avuto la meglio sui pari categoria grazie a un match in crescendo: ottimo l’esordio di Lewis (17), bene anche Fantoni sotto canestro e Giachetti in regia (24 di valutazione). Ancora timoroso invece Berry, al di là dei soli cinque punti segnati. Marcatori Pms: Giachetti 14, Mancinelli 6, Lewis 17, Viglianisi 2, Berry 5, Vangelov 2, Fantoni 13, Rosselli, Gergati 9. Super Belinelli: “Stupito dall’affetto di Torino Al mio amico Mancio auguro la promozione” DOMENICO LATAGLIATA Alle 17,25 scende dalla macchina che lo ha accompagnato in piazza Castello. Vetri oscurati, ma nessuna voglia di comportarsi da vip: Marco Belinelli è un campione Nba, ma non ha perso la disponibilità di quando era un ragazzo che sognava il salto al di là dell’oceano. Torino, tappa dell’Nba 3X, lo accoglie alla grande: le richieste di autografo e di foto si sprecano, lui non si nega ma c’è comunque un protocollo da rispettare. Tra le sue braccia il Larry O’Brien Trophy, ovvero il trofeo che ogni anno viene consegnato alla squadra vincitrice del titolo: «Ne voglio un altro, nessun dubbio». Primo italiano a riuscirci, ha lavorato tutta l’estate per il bis e «per esser ancora più protagonista durante i playoff. Il rinnovo del contratto con San Antonio? Non abbiamo ancora cominciato a parlarne, ma è ovvio che spero accada presto. Nel frattempo mi godo questi momenti in cui sono l’ambasciatore del basket Nba e degli Spurs, una franchigia che non smetterò mai di ringraziare per quello che mi ha permesso di vivere». In attesa di indossare l’anello da campione la sera del 28 ottobre, lo attendono ancora una ventina di giorni di Italia prima di ripartire per gli States. Gli appassionati torinesi hanno beneficiato di un «unicum» mica da poco e di una dedica particolare da parte di un ragazzo cui pochi davano credito quando ha deciso di tentare la strada degli REPORTERS States: «E’ la mia prima volta qui e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla città e dalla passione per il basket che si tocca con mano. Non seguo molto i campionati italiani, ma nella Pms gioca il mio amico Stefano Mancinelli cui componenti per le automobili. «Giovanni Germano, che è anche il nostro presidente onorario, ci ha dato un grosso aiuto per la Coppa Campioni, evitando che si creasse qualunque tipo di problema logistico che avrebbe potuto distogliere le ragazze dall’obiettivo principale – spiega Bonaguro -. Visto l’entusiasmo che si è scatenato attorno a noi, parlerò nei prossimi giorni con il presidente regionale della Fibs, Marco Mannucci, per organizzare la prossima edizione della manifestazione continentale proprio qui a La Loggia. Nel 2015 Torino e provincia saranno l’ombelico dello sport europeo, dopo tre successi in trasferta, sarebbe bello festeggiare davanti al nostro pubblico». Bagno di folla Marco Belinelli con il trofeo Nba ieri in piazza Castello REPORTERS 12 45 67 18 48 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 CICLISMO Ciardo conquista la vittoria nella gara più difficile FRANCO BOCCA Dopo aver fin qui collezionato un posto d’onore e sei terzi posti nella sua prima stagione fra gli Juniores, Stefano Ciardo ha finalmente trovato la sua grande giornata. Il cambianese della Vigor, 17 anni, ha rotto il ghiaccio imponendosi per distacco nel G.P. Comune di Pombia, nel Novarese, cui hanno preso 137 concorrenti, capeggiati dal campione italiano della categoria, il bergamasco Davide Plebani, e dal tricolore a cronometro, il verbanese Filippo Ganna. «E pensare - confessa Stefano - che all’inizio le sensazioni non erano per niente buone. Non sono riuscito ad inserirmi nella fuga promossa da Plebani e Ganna e ad un certo punto ho temuto che la corsa fosse ormai decisa». Con il passare dei chilometri, però, Ciardo - che si accinge a Il cambianese ,mai primo finora, s’impone a Pombia davanti alla nonna «amuleto» frequentare la quarta liceo scientifico a Carmagnola - ha ritrovato il colpo di pedale dei giorni migliori, che lo scorso anno gli aveva permesso di collezionare nove vittorie e di piazzarsi al terzo posto nella classifica nazionale di rendimento degli Allievi. Uscito tutto solo da un plotoncino di inseguitori, il cambianese ha raggiunto i fuggitivi all’inizio del quinto dei sei giri in programma, un insidioso anello di 19 chilometri, e poco dopo ha sferrato d’attacco decisivo. Approfittando di un attimo di indecisione degli avversari, Stefano ha aumentato il suo margine fino al traguardo, dove ha preceduto di 1’ il milanese Raul Colombo e di 1’55’’ il Pista Domaniiltitolo regionaleAllievi MOUNTAIN BIKE A Sauze dopo 8 prove trionfa un italiano ALMA BRUNETTO Sauze d’Oulx ha vissuto l’ultima prova del calendario di super enduro riservato alle MTB. Duecentotrenta iscritti e 8 prove speciali sono andati in scena per la Super Enduro Pro, che ha avuto come base logistica il bike park. I partecipanti provenienti da Irlanda, Francia, Svezia, Svizzera, Nuova Zelanda, Germania, Portogallo, Slovenia, Polonia e varie regioni italiane hanno apprezzato la bellezza e la difficoltà del percorso. I bikers hanno alternato tratti di trasferimento pedalato, discese mozzafiato e spostamenti in 1 Si svolge domani a San Francesco al Campo l’ultima riunione stagionale su pista, durante la quale verrà assegnato il titolo regionale della velocità Allievi, che non potè essere attribuito, a causa della pioggia, lo scorso 23 luglio. E’ favorito il braidese Marco Corino, con buone possibilità di ben figurare per i torinesi Manuel Incardona, Simone Bevilacqua e Nicolò Vitillo. Le gare avranno inizio alle 15 e vedranno in gara anche Sbloccato Stefano Ciardo ha inflitto un distacco di un minuto al milanese Colombo, ottenendo il primo sigillo stagionale Sofia Cilenti Giovanissimi, Esordienti e Juniores di entrambi i sessi. Al termine della riunione verranno proclamate le società vincitrici del campionato regionale a squadre per ciascuna categoria: tra gli Esordienti e Allievi maschi è nettamente in testa la Rostese. Scenderà in pista anche Sofia Cilenti, la 19enne di Quincinetto che, dopo aver sconfitto il linfoma di Hodgkin, è tornata a correre su strada due settimane fa . Sofia disputerà i 500 metri da fermo e il pubblico di San Francesco gli tributerà l’applauso più caloroso. [F.BOC.] le Rocce Nere di Sauze primo gruppo inseguitore. Comprensibile il suo urlo liberatorio lanciato subito dopo aver tagliato il traguardo, coronando una fuga solitaria di 25 chilometri. «E’ una vittoria lungamente inseguita - afferma il cambianese - che dedico alla memoria di Renzo Mattio, il padre del mio direttore sportivo Guido, cui ero molto affezionato, nonchè alla mia nonna materna Mariuccia, che da quando corro in bici è venuta solo due volte a vedermi: l’anno scorso a Paesana e ieri a Pombia. Ed ho vinto in entrambe le occasioni. Dovrò convincerla a venire più spesso!». Tra gli altri torinesi in gara, 9° posto del rivolese Federico Burchio, che proprio in questa gara l’anno scorso era rimasto vittima di una rovinosa caduta, 12° il torinese Umberto D’Onise e 14° il pecettese Giorgio Ghiron. Rostese, tanti piazzamenti. Nella gara per Allievi di Castelletto Cervo, nel Biellese, vinta dall’ossolano Andrea Bartolozzi, l’unico torinese inseritosi nella top ten è stato Lorenzo Piglia, della Rostese, 9°. E arrivano dal glorioso team di Rosta anche i piazzamenti ottenuti nella gara per Esordienti di Busto Arsizio: Edoardo Laino è 6° tra i ragazzi del primo anno, Marco Glauda e Federico Aimaro rispettivamente 6° e 8° tra quelli del secondo anno. seggiovia. La prova speciale che viene considerata la più lunga della storia, si è tenuta dalla seggiovia Rocce Nere a quota 2423 metri sino alla frazione San Marco, 8,1 km di lunghezza per oltre 1.250 metri di dislivello. Marco Milivinti è stato il dominatore sin dalle prime prove. L’atleta di Sondrio è specialista del downhill ed è stato solo osteggiato dall’irlandese Greg Callaghan, giunto secondo, preceduto dal sanmarinese Nicola Casadei. Tra le donne testa a testa tra la svedese Louise Paulin e la neozelandese Gabby Molly, che si sono alternate. Vittoria della svedese che fa poker, con la vittoria delle altre tre prove del circuito. Federica Di Sarra TENNIS Tricolori 2ª categoria oggi le teste di serie DOMENICO LATAGLIATA Hanno preso il via sui campi in terra rossa del Circolo della Stampa Sporting di corso Agnelli i Campionati Italiani Femminili Individuali di seconda categoria: condizioni meteorologiche permettendo, la finale è prevista per sabato prossimo (ingresso gratuito). Oggi, a partire dalle ore 10, andranno in scena tutti i match di secondo turno con debutto delle teste di serie che ieri sono rimaste a guardare: la numero uno risponde al nome di Federica Di Sarra, seguita dalla casalese Giulia Gabba e dalla torinese nonché padrona di casa Stefania Chieppa, che ieri si è aggiudicata il torneo Open al DLF con la vittoria per 6-3 6-3 su Irina Smirnova, testa di serie numero 4 del tabellone targato Sporting e quindi lei pure giocatrice da tenere d’occhio nella lotta per il titolo. A completare il quadro delle favorite, ci sono poi Alice Canepa e Agnese Zucchini. Al turno odierno, grazie alle vittorie di ieri, si sono nel frattempo allineate le torinesi Sofia Ragona (6-3 3-6 6-1 su Giulia Costa) e Federica Sema (6-1 6-2 su Cristina Matera), la quattordicenne alessandrina Benedetta Ivaldi (6-0 6-1 su Valentina Losciale) e la lombarda Francesca Rumi (6-1 6-1 su Giulia Porzio). ATLETICA CALCIO A CINQUE Osakue migliora ancora Nuovo primato nel disco Il Cld si coccola Lisa azzurro Under 17 ENRICO ZAMBRUNO Tanti meeting nel fine settimana in giro per l’Italia. Nella terza prova del Grand Prix Lanci Fidal Piemonte, svoltosi a Novara, l’esperto chivassese Marco Lingua - tesserato per le Fiamme Gialle - ha vinto la gara del martello con 71,54 metri. Ottima prestazione anche per la sisportina Daisy Osakue nel disco: la junior torinese ha ottenuto il primato personale con 47,97 (aveva 46,98, ottenuto ad aprile proprio a Novara). Per lei anche il successo nel peso con 11,36 davanti per un solo centimetro a Valentina Conversano del Cus Torino. Ok anche Lorenzo Puliserti dell’Atl. Piemonte, che con 56,15 si piazza al secondo posto nel martello, conqui- stando poi il successo nel peso con 13,39. Nel disco da segnalare il 43,35 di Pietro Bruna dell’Atletica Piemonte, che nel peso piazza dopo un lancio di 14,55. Nella categoria assoluti del disco successo per Simone Conto dell’Atletica Canavesana con 40,14. Infine, nel mar- Nei vari meeting buone prove di Icardi e Contran nei 5 mila Gaietti e Pira nomi nuovi tello allieve, successo per Eleonora Gajetti (Atl. Piemonte) con 41,24 e per Katiuscia Pira (Sisport Fiat) nel giavellotto con 33 metri. A Brugnera, nel decimo Meeting Internazionale, ottima prova nei 5000 metri per il Eclettica La sisportina Daisy Osakue (qui durante una gara ad ostacoli) ha stabilito il suo nuovo personale nel lancio del disco: 47,97 mt cussino Stefano Guidotti Icardi che chiude la sua prova in 14’15”05, nuovo primato personale che migliora il precedente di 14’15”56 ottenuto a luglio a Rovereto. Per lui vittoria davanti agli africani Nihorimber, Boniface Kiprop e James Kibet, rispettivamente al traguardo in 14’15”35, 14’15”50 e 14’18”56. Sulla medesima distanza esordio per lo junior Umberto Contran (Atl. Piemonte), che con con 15’09”20 si è piazzato all’undicesimo posto dimostrando buona dimestichezza anche sui 5000. Domenica prossima il clou sono i Mondiali di corsa in montagna a Casette di Massa. Quattro i piemontesi convocati: Alice Gaggi, Elisa Desco e i gemelli Bernardi e Martin Dematteis. Prosegue la preparazione del Cld Carmagnola in vista del suo secondo campionato consecutivo in serie A2, che inizierà sabato 27 settembre con la trasferta di Arzignano. La truppa guidata da Lino Gomes si sta allenando dal 18 agosto, ed ora dopo tanta fatica è anche arrivato il tempo dei primi test amichevoli. Infatti i gialloneri domani alle ore 18,30 al palazzetto dello sport di Caramagna affrontano la corazzata Asti, uno dei club più importanti del campionato di serie A. Intanto il giovane Giorgio Lisa, fino a mercoledì, è a Foligno perché convocato nella Nazionale under 17 insieme ad altri 18 calciatori. Gli altri atleti piemontesi chiamati in azzurro sono gli astigiani Rey Karaja ed Emanuele Occhiena. A proposito di amichevoli, domenica prossima al palasport di Druento si svolgerà la quarta edizione del torneo AMMP, organizzato dai Bassotti. Ormai un tradizionale appuntamento della pre-season, la manifestazione avrà come prima semifinale alle ore 10 Sporting Rosta-L84, mentre alle 11,30 la seconda vedrà opposti i padroni di casa dei Bassotti ai liguri dell’Ospedaletti. Nel pomeriggio le finali: match per il terzo posto alle 15 e per la vittoria alle 16,30. Il campionato di serie B, che vedrà protagonisti Bassotti, Sporting Rosta e anche il Castellamonte, partirà sa[E.ZAM.] bato 4 ottobre. 12 45 67 18 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 PALLAVOLO “A Chieri il volley è religione Siamo forti, puntiamo i playoff” Intervista «N Sul mercato vi siete mossi alla grande. «Sappiamo di essere forti. Abbiamo una rosa in gran parte rinnovata e soprattutto all’inizio sarà necessario trovare i giusti equilibri». Una squadra ancora da amalgamare? «Certo, ci sono giocatori come Beatrice Francesconi e Ylenia Migliorin che lo scorso anno giocavano opposto e in questa stagione dovranno adattarsi al ruolo di banda. C’è da trovare gli automatismi sul campo. Dovremo imparare a conoscerci». Ci pensa alla serie A2? «Noi vogliamo confermare quanto di buono fatto lo scorso anno. Il nostro obiettivo sono i playoff, poi si vedrà». Coppa dal 20 settembre Il campionato di serie C e D inizieranno il 18 ottobre, prima tre turni di Coppa Piemonte SERIE C OSCAR SERRA CHIERI on abbiamo paura di nessuno, ma guai a fare proclami prima dell’inizio, si rischiano figuracce». Max Gallo, 44 anni di Savona, per la quinta stagione consecutiva siederà sulla panchina del Fenera Chieri ’76 di volley, tra le più accreditate a una B1 di vertice, dopo i playoff ottenuti lo scorso anno e la finale di Coppa Italia sfuggita per un soffio. Dopo due settimane di preparazione a Biella, la squadra è pronta a rientrare alla base dove mercoledì sarà impegnata nel primo test di precampionato contro il Collegno Cus Torino di Vittorio Bertini. Piemonte Sport .49 . Sorteggiati gironi e calendari Collegno e 2D Lingotto uniche torinesi nel gruppo B ENRICO ZAMBRUNO Gallo, quinta stagione in biancoblù Il savonese Max Gallo, 44 anni, si appresta a guidare per il quinto anno di fila le biancoblù del Chieri ’76 Notizie dai ritiri La37ennePaggifirmaperOrnavasso LilliputinamichevolecontroRedVercelli 1 La grande carriera di Pao- la Paggi continua. La 37enne eporediese, campionessa del mondo nel 2002 con la Nazionale e vincitrice in carriera tra i tanti successi anche di due scudetti e due Champions League, riparte da Ornavasso. Per la centrale piemontese si tratta della 17ª stagione consecutiva in serie A1, la prima con la casacca delle “Api”. Mancava dalla sua regione dalla stagione 2009-2010, l’ultima con Novara. Nell’ultimo campionato ha prima indossato la maglia di Forlì e poi da gennaio quella di Modena. Intanto in serie B1 e B2 proseguono i raduni e gli allenamenti delle va- rie squadre torinesi. Per la B1 femminile, domani la Lilliput allenata da Massimo Moglio sempre più il Ferguson del club visti i tantissimi anni a Settimo Torinese - affronta alle ore 19,30 in un allenamento congiunto il Red Volley Vercelli, formazione nella quale milita l’ex Serena Olocco. Dal 21 settembre in avanti invece via alla Coppa Italia: nel primo turno, le settimesi faranno visita al Pinerolo, mentre l’altro match del gruppo eliminatorio vedrà di fronte Mondovì e Fenera Chieri ’76. Il girone all’italiana si chiuderà con la sesta e ultima giornata tra il 10 e l’11 ot[E.ZAM.] tobre. Chieri è storicamente abi- tuata a masticare pane e pallavolo. È una piazza esigente? «A Chieri il legame tra la città e questa realtà sportiva è fortissimo, lo respiri ogni giorno, lo vedi negli occhi dei tifosi che a ogni partita casalinga riempiono il PalaMaddalene, nelle iniziative come quella dell’associazione Sostegno Chierese in cui hanno avviato un progetto di azionariato popolare». Loscorsoannotretorinesiarrivarono a occupare le prime tre posizioni della classifiche. Sono ancora loro le favorite? «Certamente Settimo è ancora una spanna sopra tutte: ha ingaggiato Midriano che sostituirà Bogliani nella prima fase, ha un gruppo compatto che si conosce bene con atlete che giocano insieme da anni». E poi? «E poi ci siamo noi, Pinerolo, l’Albese, Lodi, Mondovì. Ma soprattutto io dico attenti a Novara». Come ogni anno, ieri mattina nella sala riunioni dell’ATC di corso Dante, a Torino, sono stati effettuati i sorteggi dei gironi e dei calendari dei campionati di serie C e D maschile e femminile in vista della stagione 2014-2015. Una mattinata nella quale la Fipav locale ha anche premiato gli atleti, i dirigenti e i tecnici che si sono maggiormente distinti nel corso della scorsa annata e più in generale nella loro carriera. Il premio come miglior allenatore dell’anno è andato a Massimo Moglio, che ha vinto per la quinta volta in carriera il Trofeo delle Regioni con la squadra femminile, presente al gran completo. Il girone A della serie C femminile vedrà otto squadre torinesi presenti. Si tratta di Chisola, Sporting Club Pinerolo, Santena ’95, PGS La Folgore, Parella, Calton, Lasalliano e Lilliput Settimo. Insieme a loro si uniscono Mondovì, Centallo, Cherasco, Savigliano, Alba e Cogne. Nel girone B invece i club locali sono due, e si tratta di Collegno e 2D Lingotto, che affronte- ranno via via Agil Novara, Splendor Cossato, Valenza, Chiavazza, Junior Casale Monferrato, Bellinzago, Alessandria, Ovada, Arquata, Oleggio, Pavic Romagnano Sesia e S2M. In serie C maschile, il girone A propone cinque società torinesi: Pallavolo Torino, Parella, Cus Torino, Lasalliano Santa Giulia e Sant’Anna Pescatori San Mauro. Le altre inserite con loro sono Savigliano, Braida, Mondovì, Villanova, Alba, Got Talent e Aosta. Questo è l’unico girone dispari, con 13 squadre. Sono quattordici invece quelle nel B, comprese le torinesi Caluso, Alto Canavese, Valsusa Condove, Valli di Lanzo, Arti e Mestieri e Polisport Maddalene, cui si aggiungono Ovada, Biella, Novara, Acqui Terme, Altiora, Domodossola e Pavic Romagnano Sesia. Prima dei campionati, al via il 18 ottobre, in tre week-end precedenti (20-21 settembre, 27-28 settembre e 4-5 ottobre) si svolgerà il primo turno della 32ª edizione della Coppa Piemonte «Fratel Giovanni Dellarole». La seconda fase è stata fissata per l’8 dicembre, mentre la fase finale è stata programmata per il 1 febbraio in un luogo ancora da definire. TROTTO TIRO A VOLO Sceicco mette in bacheca il Gp Marangoni Musolino è tricolore battendo 156 avversari ALMA BRUNETTO VINOVO Vinovo ha vissuto una giornata ricca di colpi di scena tecnici ed emotivi, ad incominciare dal vincitore del G.P. Marangoni. Un regalo made in Torino e griffato scuderia Louisiana, Sceicco, diventato finalmente il leader che tutti si aspettavano per la generazione dei tre anni. Il sauro guidato ed allenato da Andrea Guzzinati è un soggetto determinato. Nel 2014 ha vissuto una stagione altalenante, pur rifacendosi in Francia con belle prestazioni. Non era dato per favorito, con il 6 in partenza, ma Guzzi ha condotto la corsa con freddezza e pazienza «E’ stato caotico districarsi – ha commentato il driver – non ho vinto con facilità». Un pronti via ai nastri di partenza con 15 cavalli, con la prima annullata, tanto da far innervosire uno dei favoriti, Skyline Dany andato subito in rottura e Specialess che rimane dietro. Una corsa convulsa dove va all’attacco Superbo Capar, superato successivamente da Sister Dany Bar e affiancata da Savannah Bi e Sceicco che gira al largo. Sull’ultima retta, dopo due parziali fulminei, scatta Guzzinati che approfitta dello spazio e raggiunge Sister Dany Bar. Al fotofinish arrivano nell’ordine Sceicco, un ritrovato Sing Hallelujah e Superbo Capar. Nel Marangoni Filly, la corsa dedicata alle femmine sul miglio, lo sprint è stato incerto ed è stato risolto solo dopo aver esaminato il fotofinish. Solo per un soffio è stata inco- Sceicco supera gli avversari sull’ultima retta ronata reginetta Simona On, interpretata dal driver, fresco campione europeo, Roberto Andreghetti. Momenti di emozione hanno accompagnato la premiazione. La saura era la pupilla del suo proprietario, Walter Castellani, scomparso recentemente. Seconda la favorita Saba del Ronco, guidata da Enrico Bellei, e terza Sangria Bi con Maurizio Biasuzzi. Il pomeriggio era iniziato con una corsa curiosa. Nel premio Dunedin risultavano 5 iscritti, ma dietro all’autostart si sono presentati in tre, per la gioia degli scommettitori. La scuderia Skinka, famosa per essere una multiproprietà del trotto, ha festeggiato sugli spalti con l’imprevedibile vittoria di Morgex del Pri. Il cavallo affidato a Paolo Bojino, ha condotto la gara sempre al comando, chiudendo in 1’15”6. Al Tiro a volo Rosatti di Ponso (Pd) si sono affrontati in 221 per contendersi il titolo individuale nazionale di fossa olimpica di seconda e terza categoria. Una prova impegnativa durata l’intero weekend dalle 7 alle 19 di sabato con sei serie e domenica con due serie. Alla rassegna tricolore si sono presentati tiratori provenienti da ogni angolo d’Italia, i più lontani da Sicilia e Sardegna, i gruppi più numerosi da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. «L’evento è stato accompagnato da un meteo favorevole – ha commentato il coordinatore Celestino Navarra e il livello tecnico è stato molto elevato, lo dimostrano i punteggi dei finalisti». Il vincitore è stato Mattia Polidori con 142 punti. Alessandro Musolino Tra i torinesi della società Carignanese i migliori piazzamenti sono andati a Dario Bolognesi e Pietro Caligiuri. Sulle pedane di Castelfidardo (Ancona) in 157 si sono sfidati per i tricolori di prima categoria. Il titolo è andato al torinese Alessandro Musolino. 12 45 67 18 50 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 SERIE D il punto PAOLO ACCOSSATO Chieri, ed è subito delusione Un rigore nella ripresa blocca la verve dei biancazzurri sconfitti dal Bellinzago S Serie D Girone A Chieri 1 Sporting Bellinzago 2 Borgosesia-Sestri Levante 0-3 Acqui-Rapallobogliasco 3-2 Asti-Insubria C. 0-2 Borgomanero-Oltrepovoghera 1-3 Chieri-Bellinzago 1-2 Cuneo-Novese 3-0 Chieri S. Bellinzago Derthona-Argentina 2-2 4-4-1-1 4-3-3 Lavagnese-Bra 5-1 Tunno, Aleksovki, Pautassi, Benedetto, Prizio, Grauso, Miello, Panepinto (40’ st Pasquero), Lazzaro, Scavone (20’ st Gallo), Cimmarusti (1’ st Valenti) Gilardi, Crepaldi, Rizzon, Ciana (29’ st Visciglia), Tos, Ghidini, Montingelli, Rossi, Mazzini, Rebecchi (42’ st Scala), Zurlo (10’ st Scienza) Sancolombano-Pro Settimo 2-0 Vado-Vda Aosta S. 2-1 ALL. Zichella ALL. Koetting Classifica SQUADRE Lavagnese Sestri Levante Cuneo Oltrepovoghera Sancolombano Insubria C. Acqui Vado Bellinzago Derthona Argentina Rapallobogliasco Chieri Vda Aosta S. Borgomanero Pro Settimo Asti Novese Borgosesia Bra RETI: st 37’ Rossi (rig), 41’ Visciglia, 45’ Lazzaro ARBITRO: Saia di Palermo AMMONITI: Pautassi, Prizio, Ghidini, Zurlo, Rossi SPETTATORI: 200 PAOLO ACCOSSATO CHIERI Amarissima è l’apertura di campionato per il Chieri che perde all’esordio pur cercando decisamente di più la vittoria rispetto allo Sporting Bellinzago. Se in un non certo memorabile primo tempo lo 0-0 riflette bene la situazione in campo, nella ripresa sono Grauso e compagni a metterci quel qualcosina in più ma Lazzaro è servito poco e non bene e sotto porta la mira è decisamente da rivedere in casa biancazzurra. Così il match lo decidono gli episodi, o meglio un episodio, quello del mani in area di Prizio che offre agli ospiti la combinazione della cassaforte. L’arbitro Saia se la prende piuttosto comoda e si parte con buoni quindici minuti di ritardo. Nel Chieri Lazzaro è l’unica punta con Scavone a supporto. Grauso e Panepinto fungono da frangiflutti in mezzo al campo con Miello a destra e Cimmarusti a sinistra. I biancoazzurri hanno Ispirato P 3 3 3 3 3 3 3 3 3 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 V 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 F 5 3 3 3 2 2 3 2 2 2 2 2 1 1 1 0 0 0 0 1 S 1 0 0 1 0 0 2 1 1 2 2 3 2 2 3 2 2 3 3 5 Prossimo turno Molto del gioco del Chieri passa dai piedi di Miello, neo acquisto del Chieri, che sulla fascia ha prodotto spunti pregevoli ma non concretizzati dai compagni 14/09: Bellinzago-Sancolombano, Bra-Cuneo, Insubria C.-Vado, Novese-Acqui, OltrepovogheraAsti, Pro Settimo-Borgomanero, RapallobogliascoBorgosesia, Sestri Levante-Derthona, Vda Aosta S.-Lavagnese, Argentina-Chieri Passano i secondi e cresce lo Sporting: Rebecchi non è l’ultimo arrivato, Mazzini è mobile costringe Prizio ad avventurose uscite ma i veri pericoli arrivano sempre in zona Miello. Il Chieri prova anche a sfruttare sui calci piazzati la lunghezza di Prizio ma in fin dei conti la diligenza per tutta la frazione supera l’estro e la disciplina tattica impedisce ai portieri di mettersi in mostra. La ripresa si apre con Valenti per Cimmarusti: la punta prende sul campo il posto di Scavone che viene dirottato sulla fascia. Miello passa sulla sinistra ma i primi due cross fuori misura non gli sono amici. Chieri comunque più vivo anche grazie al brio di Valenti che al 10’ si incunea e crea la prima occasione del match con palla alta. Tunno è attento su Rossi e la maggiore vivacità della ripresa fa pensare ad un match più aperto. Il fatto è che a Lazzaro arrivano pochissimi palloni e la punta si danna l’anima per sponde spesso a vuoto e così è Miello a sfiorare veramente il gol al 23’ con una punizione di sinistro ad un niente dal palo. Il mancino di Miello carbura e al 26’ mira l’angolo lontano e per un nulla sfiora l’eurogol. E’ il Chieri a crederci di più ma manca sempre l’ultimo passaggio e gli esiti non ripagano gli sforzi prodotti. Anche tra il 34’ e il 35’ quando Lazzaro prima e Panepinto poi si divorano l’1-0 di testa da pochi metri. Tristissimo è il calcio e il Chieri lo scopre al 37’ quando un innocuo cross di Mazzini viene deviato involontariamente con la mano da Prizio per il rigore decisivo di Rossi. E’ vero che la partita finisce 2-1 ma il raddoppio di Visciglia in contropiede e la rete di Lazzaro a tempo scaduto servono giusto per gli annali. Spogliatoi «Più cattivi sotto porta» 1 Ha perso Zichella ma sor- ride ugualmente ed il motivo è presto detto: «Per la prima volta dopo tanti anni di panchina non sono arrabbiato dopo una sconfitta. Certo, i 3 punti mi mancano ma ho visto un Chieri superiore agli avversari e con ampi margini di miglioramento. Con il tempo siamo destinati a crescere e all’esordio i miei mi sono piaciuti tan- cambiato parecchio pelle sia nella spina dorsale (Prizio per Conrotto, Grauso per Lodi, Lazzaro per Sinato) sia sulle fasce (Miello e Cimmarusti). Indizi neppure troppo larvati fanno pensare che parte delle fortune del Chieri quest’anno passeranno dai piedi vellutati di Miello to che ho poco da rimproverare loro. Lo Sporting Bellinzago ha vinto senza provare a vincere ma questo è il paradosso del calcio: noi abbiamo giocato meglio e creato di più ma restiamo a mani vuote. Bene Panepinto e Miello che avrà modo di essere determinante appena sarà a posto fisicamente. Dobbiamo servire di più e meglio Lazzaro, occorre essere più cattivi sotto porta». [P.ACC.] che al 15’ ricama un calcio d’angolo sul secondo palo sui cui interviene Panepinto per la conclusione laterale. Pautassi ha corsa, Grauso in mezzo non si discute, Panepinto corre per due e l’avvio del Chieri si fa preferire perlomeno per la ricerca della velocità nelle azioni. Pro Settimo scivola alla prima uscita L’espulsione di Didu le toglie il fiato GIANNI DI FERDINANDO SAN COLOMBANO AL LAMBRO La Pro Settimo viene sconfitta sul terreno di gioco del Sancolombano, al culmine di una gara dai due volti. Primi trentotto minuti di supremazia ospite, senza però trovare la via della rete. Dopo l’ingenua espulsione per doppia ammonizione di Didu, la gara cambia e nella ripresa la truppa di casa sale di tono, con l’ingresso di Albertini, segna le due reti che decidono la contesa, colpisce un palo, con la Pro Settimo che si scioglie come neve al sole. « Buon primo tempo - commenta Siciliano - ci è mancato però il gol. Determinante l’espulsione, con un arbitro che ha usato un metodo di- verso di valutazione degli episodi tra le due squadre». Entrando in cronaca diretta si segnala la prima occasione al 2’ per la formazione di casa, con la punizione dai venticinque metri di Loprieno che termina alta. Sessanta secondi dopo risponde la Pro Settimo, iniziando un periodo della gara a lei favorevole, nel corso del quale manovra con più efficacia e precisione. Al 3’ la girata di Perrone termina alta. Al 6’ Parisi dai venti metri chiama il portiere locale ad una deviazione plastica in angolo sulla sua conclusione. Continua a spingere la Pro Settimo e al 14’ sulla punizione calciata da Didu, Cacciatore gira al volo di prima intenzione, con la sfera che viene respinta provviden- zialmente da un difensore. Intorno alla mezzora la spinta ospite si attenua un pochino, con la Pro Settimo che però continua a esercitare una supremazia territoriale come conferma anche al termine della frazione il computo parziale dei sette angoli a zero. Al 38’, improvvisamente, la gara della Pro Settimo si complica: Didu, ammonito per la seconda volta nello spazio di quattordici minuti, in questa circostanza per un fallo evitabile su Scietti dopo il fallo di mano della prima, viene espulso. Siciliano abbassa Parisi sulla linea dei centrocampisti, lasciando di punta il solo Dalla Costa. La ripresa si apre subito con una nitida occasione per la Pro Settimo, con la provvidenziale Nove squadre in testa poche le piemontesi i parte in salita ed il peccato, al di là del risultato, è per come i due ko si siano materializzati in casa Chieri e Pro Settimo Eureka. Questione di episodi in entrambi i casi (una mano galeotta in area, una frettolosa espulsione) e la brutta abitudine di non concretizzare le occasioni create. Al di là dell’unico pareggio su 10 partite disputate, l’impressione è che la D di quest’anno sia piuttosto equilibrata e che ogni partita possa risolversi in un modo o nell’altro. I primi turni servono ad indicare la strada che prenderà il torneo e ciò che appare è che Chieri e Pro Settimo non hanno di meno a livello di organico di molte avversarie ma che devono ancora crescere in attenzione nei momenti decisivi. In testa alla classifica si compattano 9 squadre: come l’anno scorso, tante liguri e lombarde e poche piemontesi. Tra le poche, l’Acqui capace con una tripletta di Innocenti di battere 3-2 il RapalloBogliasco. La Lavagnese inchioda il Bra con un 5-1 durissimo da digerire con i centri di Croci, Currarino (doppietta), Marianeschi e Boggiano mentre tra le grandi è il Cuneo a dare l’impressione di maggiore solidità con tanti ex chieresi (Tulino, Conrotto, Montante). Riccardo Milani si coccola il suo Franca, autore della tripletta decisiva nel 3-0 contro la Novese. Stupisce invece fino ad un certo punto il ko del Borgosesia, grande protagonista dello scorso campionato: il 3-0 del Sestri Levante è anche figlio degli addii di Lunardon, Guidetti e diversi altri uomini di spicco. Sancolombano 2 Pro Settimo Eureka 0 Sancolombano Pro Settimo Ghizzinardi; Cerri, Frau, Scietti; Losi, Dragoni, Bejenaru, Peraj (38’ st Salvini); Loprieno (31’ st Milani), Odi, Guerrisi (1’st Albertini) Gaudio Pucci; Di Savino, Vasario (38’ st Marangone), Piotto, Cacciatore; Grancitelli, Perrone (24’ st Vingiano), Didu; Dalla Costa, Parisi (14’ st Celano), Di Renzo ALL. Tassi ALL. Siciliano RETI: st 19’ Loprieno, 33’ Albertini Marco Didu, espulso, ha messo in crisi la Pro Settimo chiusura di Dragoni sul lanciatissimo a rete Dalla Costa. Risponde al 3’ il Sancolombano con il cross dalla sinistra di Odi. Con il passare dei minuti l’uomo in meno si fa sentire e il Sancolombano trascinato da Albertini sovverte i temi della contesa. La supremazia locale viene premiata al 19’ dalla rete nell’area piccola di Loprieno, che sfrutta a dovere l’assist di Losi. La Pro Settimo accusa il colpo e al 33’ in contropiede incassa il raddoppio locale, che chiude la gara. ARBITRO: Civico di Vasto AMMONITI: Dalla Costa, Dragoni, Celano, Gaudio Pucci ESPULSI: pt 38’ Didu SPETTATORI: 400 12 45 67 18 Piemonte Sport .51 LA STAMPA . LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 ECCELLENZA GIR. A il punto PAOLO ACCOSSATO Ivrea, la beffa arriva oltre il 90’ Spuntato Orizzonti United 1 Ivrea 0 Orizzonti United Ivrea 4-4-2 4-4-2 Coda Zabetta; Adamo, Carini (31’ st Gnisci), Barabino, Serao; Camilli, Gianetto; Beretta, Benincasa; Travaini (36’ st Freda), Scutti (8’ st Dossena) Bastianelli; Munari, Santoliquido (18 st Mazzone), Murante, Cagliano; Chiappero (32’ st Giacoletto), Cau, Graziolo, Pagliero; Pierobon, Pllumbaj (27’ st Zardini) ALL. Boschetto ALL. Rizzo Pierobon «impacchettato» fra due avversari Il bomber eporediese non è riuscito a incidere in attacco RETI: st 47’ Dossena ARBITRO: Schirinzi di Nichelino AMMONITI: Barabino, Serao, Camilli, Beretta; Cagliano ESPULSI: st 12’ Murante, 44’ Barabino SPETTATORI: 200 BARBARA TORRA Spogliatoi Rizzo:«Batostachebrucia» ALEX BEMBI CIGLIANO Arriva nei minuti di recupero la beffa per l’Ivrea, dopo che nell’arco dei 90 minuti regolamentari, gli uomini di mister Rizzo avevano tenuto testa ad un’avversaria sulla carta superiore. A Cigliano la gara era molto attesa, praticamente il big match della seconda giornata e la tribuna gremita ben oltre la propria capienza, lo dimostra. I due allenatori scelgono schieramenti speculari, senza sostanziali cambiamenti rispetto alle prime uscite ufficiali. Gli ospiti sono inizialmente guardinghi, ma proprio come aveva dichiarato Rizzo in settimana, non sono venuti a fare barricate. La supremazia territoriale è a favore dei rossoblu, ma le azioni migliori di un primo tempo abbastanza avaro di emozioni, capitano sul piede del bomber Pierobon, stranamente poco cinico sottorete. Nella ripresa invece si sveglia un altro giocatore col gol nel sangue, Travaini. Con il primo spunto della sua gara trova un tiro angolato che scheggia il 1 Musi lunghi nello spo- gliatoio eporediese, anche se coach Rizzo non si perde d’animo: «Sono un uomo di sport, mi è capitato di vincere a tempo scaduto, ora che è andata male non posso che accettare il verdetto del campo, anche se brucia. Ai miei ragazzi però dico bravi, possono andare via a testa alta per la prestazione odierna» palo; poco dopo, si avventa su un disimpegno articolato dell’estremo difensore avversario e per poco non lo beffa. Per l’Ivrea, una buona opportunità nasce da una situazione insolita: un tocco con i piedi di Adamo, viene raccolto, dopo un attimo di indecisione, dal portiere con le mani. Per l’arbitro è un retropassaggio volontario e scatta la sanzione: punizione a due in area, a meno di 3 metri dalla linea di porta. Il tiro che ne consegue però, si infrange sulla barriera. La svolta della gara al 25’. Una protesta esagerata di Mu- Raggiante invece mister Boschetto, nonostante l’espulsione nel finale: «Abbiamo battuto un avversario molto importante. La mia espulsione è sacrosanta, ho invaso il campo per richiamare i miei che si erano fermati a festeggiare pensando fosse arrivato il fischio finale; nessuna polemica però, arbitraggio eccellente». [A.BE.] rante lo manda con largo anticipo sotto la doccia e rimasti in 10 gli arancioni abbandonano i buoni propositi, chiudendosi a riccio. L’assedio che ne consegue è però sterile, anzi i padroni di casa rischiano al 44’ quando Barabino si vede costretto, da ultimo uomo, ad abbattere il solito Pierobon lanciato in contropiede. La punizione dal limite non viene sfruttata, ma la parità numerica è ristabilita. Nei minuti di recupero, è il neo entrato Dossena a vestire i panni dell’eroe di giornata, insaccando il gol da tre punti, con un tiro al volo ad incrociare. Eccellenza Girone B Aygreville-J.biellese 3-1 Casale-Fossano 0-0 Borgaro-Charvensod 2-1 Castellazzo-Albese 1-2 Caselle-Gassino 0-1 Cavour-C. Alfieri D. Bosco 2-1 Grugliasco-Baveno 0-2 Cheraschese-Valenzana Mado 4-0 0-1 Lucento-S. Giacomo Ch. 1-1 Orizzonti Utd-Ivrea 1-0 Olmo 84-Bene Narzole 1-3 Santhià-Biogliese V.m. 1-0 Pinerolo-Villalvernia 1-0 Varallo E Pombia-Omegna 0-2 Pro Dronero-V. Mondovi 2-0 Volpiano-Verbania 2-1 Saluzzo-Corneliano 2-0 No.ve. Calcio-Gozzano Classifica Classifica SQUADRE Aygreville Gozzano Orizzonti Utd Santhià Gassino Baveno Borgaro J.biellese Volpiano Ivrea Omegna Caselle Charvensod Varallo E Pombia No.ve. Calcio Biogliese V.m. Grugliasco Verbania (-2) P 6 6 6 6 6 4 4 3 3 3 3 1 0 0 0 0 0 -1 V 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 P 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 1 F 8 5 4 4 3 2 3 5 3 1 2 0 2 0 1 0 0 2 S 1 0 0 1 1 0 2 4 3 1 5 1 5 3 5 4 6 3 SQUADRE P Albese 6 Pinerolo 6 Cheraschese 6 Pro Dronero 6 Bene Narzole 4 Saluzzo 3 Olmo 84 3 C. Alfieri D. Bosco 3 Cavour 3 Casale 2 Lucento 2 Fossano 2 Castellazzo 1 S. Giacomo Ch. 1 Corneliano 1 Villalvernia 0 V. Mondovi 0 Valenzana Mado 0 V 2 2 2 2 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 1 0 0 0 0 2 2 2 1 1 1 0 0 0 P 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 1 1 1 2 2 2 F 7 6 5 5 5 2 3 2 2 2 2 1 3 1 2 1 0 0 S 1 0 0 1 3 1 3 2 6 2 2 1 4 2 4 4 4 9 Prossimo turno Prossimo turno 14/09: Biogliese V.m.-Borgaro, Charvensod-Volpiano, Gassino-Grugliasco, Gozzano-Aygreville, J.biellese-Varallo E Pombia, Omegna-Ivrea, Orizzonti Utd-Santhià, Verbania-Caselle, Baveno-No.ve. Calcio 14/09: Bene Narzole-V. Mondovi, C. Alfieri D. Bosco-Castellazzo, Corneliano-Cavour, Fossano-Saluzzo, Pro Dronero-Pinerolo, S. Giacomo Ch.-Casale, Villalvernia-Cheraschese, Valenzana Mado-Lucento, Albese-Olmo 84 Borgaro 2 Brs Grugliasco 0 Caselle 0 Volpiano 2 Charvensod 1 Baveno 2 Gassinosanraffaele 1 Verbania 1 Borgaro Charvensod Brs Grugliasco Baveno Caselle Gassinosanraffaele Volpiano Verbania Cantele, Erbi, Dotto (33’ st Mazza), Montari, Ferrarese, Cristino, Vocisano (22’ st Zagarella), Zigliani, Gambardella (18’ st Geografo), Servillo, Enam’mba Erba, Salvadori, Condò, Ierace, Dracota, Bandieri (1’ st Framarin), Sirigu D. (13’ st Ricciardello), Antonacci, Sirigu Y. (28’ st Macri), Timpano, Rovira Orsini, De Petris, Zanirato, Bertello, Marmo, Cedro, Lasaponara (35’ st Maiorano), Todella, Aniello, Sansone (8’ st Vadalà), Palmieri (29’ st Trentinella) Chiaverini, Baldo, Menaglio, Stanglini, Zanella, Ruga Riva, Motetta (41’ st Kouadio), Marelu (38’ st Libralon), Trentani, Sogno (18’ st Hado), Ramalho Semperboni, Infantino, Moioli (22’ st Ottobre), Lonardi, Mezzela, Salerno, Suppo, Di Marco (18’ st Fascio), Sorrentino (16’ st Fiorilli), Serra, Taraschi Okumador, Giordano, Lupu, Vittone, Bregaji, Balagna, Foxon (24’ st Talamo), Moreo, Erbini, Peraudo (5’ st Azzalin), Mirimin (39’ st Cestone) Ignazzi, Lamce, Zaccarelli, Filoni, Di Benedetto, Valsecchi (25’ st Sigismondi), Ferone, Parente, Santoro, Menabò (22’ st Salvitto), Amoruso (28’ st Mascolo) Gaffino, Cuomo, Giosuele, Carrera (22’ st Di Carli), Mirabet, Cosmaj, Di Leva, Shala, Parigi (30’ Progni), Corriero (15’ st Guadalini), Magnoni ALL. Russo ALL. Fermanelli ALL. Faghino ALL. Pissardo ALL. Goria ALL. Gatta ALL. Argentesi ALL. Mastropasqua ARBITRO: Carboni di Nichelino AMMONITI: Gambardella, Enam’mba, Ierace RETI: st 27’ Motetta, 45’ Kouadio ARBITRO: Longo di Cuneo AMMONITI: Lasaponara, Trentani, Sogno, Chiaverini ESPULSI: st 6’ De Petris, 45’ Marmo NOTE: Orsini al 3’ para un calcio di rigore a Sogno RETI: pt 18’ Mirimin (rig) ARBITRO: Toso di Collegno AMMONITI: Lonardi ESPULSI: Mezzela Menabò (Volpiano) Girone A E’ ormai trascorso il felice tempo della Pro Settimo che cannibalizzava il girone. Ora le ambizioni stanno da altre parti: tra Gozzano e Santhià ad esempio non dimenticando l’Orizzonti United. Insieme a chi combatterà per la D troviamo anche il Gassinosanraffaele, autore di una partenza sprint e grazie al rigore di Mirimin a Caselle a punteggio pieno insieme anche all’Aygreville che ha abituato ad avvii lanciati per poi spegnersi nel ritorno. L’Ivrea che perde di misura con l’Orizzonti è però da tenere d’occhio e non sarà improbabile ritrovarla quando ci sarà da dire la propria per i playoff. Il Volpiano sgambettato all’esordio respira e fa suo lo scalpo dell’ex nobile Verbania. Girone B Girone A Le altre partite RETI: pt 20’ Rovira; st 5’ Cristino, 12’ Gambardella Il Gassino si fa largo tra le teste di serie RETI: pt 3’ Menabò; st 11’ Santoro, 45’ Magnoni ARBITRO: Franco di Cuneo AMMONITI: Zaccarelli, Di Leva Tante in vetta a punteggio pieno dopo la seconda di campionato e nessuna per caso. A quota 6 veleggiano l’Albese con una squadra da D travestita da Eccellenza, la Cheraschese abituata a posti di prestigio, la Pro Dronero retrocessa e per questo ambiziosa e la felice novità del Pinerolo. Per molti anni il gruppo B è stato infatti terra di conquista per cuneesi ed alessandrine: oggi c’è una torinese in grado almeno di far sentire la propria voce. Goleada al debutto, efficace 1-0 alla seconda: la stoffa c’è, ora bisogna mantenere la continuità. Il Cavour non è quello di Alba e lo dimostra con il Colline Alfieri, sì proprio quello di Gai e Manasiev, superato 2-1. In un gruppo spesso amico delle alessandrine stupiscono le partenze a rilento di Valenzana, Villalvernia, Castellazzo e soprattutto Casale, 2 punti in 2 partite. 12 45 67 18 52 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Promozione ECCELLENZA GIR. B 1 Partenza ok nel girone B Il Pinerolo non sta più a guardare per il Pianezza, l’Alpignano e per il Settimo mentre il Lascaris non va oltre lo 0-0 con la Mathi Lanzese. Nel C bene la Piscinese Riva ed il Luserna che supera 2-1 il Chisola mentre nel D delle torinesi vincono solo il Cbs ed il Pavarolo con il pesante ko casalingo dell’Atletico Torino. Le altre partite Lucento 1 S.Giacomo Chieri Pinerolo 1 Villalvernia Lucento 0 Pinerolo Villalvernia 4-3-3 4-4-2 Zaccone; Saccà, Cellamaro, Grillo, Drago; Pantaleo, Noia (14’ st Ahmed), Rignanese; Cravetto (33’ st Pepe), Piroli, Sardo (44’ st Giuffrida) Murriero; Giordano, Magnè, Camussi, Iannelli (34’ st Mandirola); Maldonado (38’ st Deideri), Bardone (28’ st Calogero), Temperino, Correzzola; Dalessandro, Massaro S.Giacomo Chieri Asinelli, Molli (27’ st Barrella), Luminoso, Farella, Di Gioia, Bo, Manusia, Basiglio, Bonin (21’ st Chiorcan), Montesano, Maugeri Ostorero, Stevenin, Gilli (15’ st Kodra), Frandino, Gobetti, Domenic, Casetta, Bechis, Rizq, Squillace (30’ st Mazzone), Bovero (15’ st Bongiovanni) ALL. Diliberto ALL. Melega RETI: pt 14’ Di Gioia; st 28’ Kodra (rig) ALL. Nobili ALL. Nisticò 1 ARBITRO: Alibrandi di Alessandria AMMONITI: Luminoso, Gobetti, Bongiovanni ESPULSI: st 25’ Manusia RETI: st 27’ Sardo ARBITRO: Peloso di Nichelino AMMONITI: Grillo, Correzzola, temperino, Giuffrida SPETTATORI: 300 PAOLO PONTI PINEROLO Con una meritata ma risicata vittoria, prosegue il cammino del Pinerolo in testa al girone B che, dopo la vittoria balbettante contro il Cavour in Coppa Italia, ha trovato la famosa quadratura del cerchio tra attacco stellare, centrocampo e difesa insuperabile, con Grillo baluardo difensivo e il ritorno in campo di Noia e Pantaleo al posto di Saadi e Ahmed rispetto alla partita di esordio stagionale, imponendosi in casa 1-0 contro il Tortona Villalvernia. Ma dopo la valanga di gol rifilata ad una delle candidate al titolo come la Valenzana, contro gli alessandrini la vittoria è arrivata solo oltre la metà della ripresa, nonostante una partita condotta di forza dall’undici di Nisticò, che nel pre partita ha sottolineato quanto siano pesati nella gara d’esordio della Decisivo Sardo approfittando di uno svarione del portiere ospite è riuscito a sbloccare il match e regalare la vittoria ai biancoblù che restano primi in classifica La presentazione delle giovanili TacconielaCanessaospitial«Barbieri» 1 Prima della seconda gior- nata di campionato contro il Tortona Villalvernia lo stadio «Barbieri» è stato teatro della festa societaria del Pinerolo con la presentazione di tutte le squadre del Settore giovanile della società del presidente Leonardo Fortunato, gestito dal direttore generale Adelino Zennaro e dal responsabile del stagione «gli errori individuali della partita contro il Cavour. Erano da correggere e l’abbiamo fatto». Con i risultati che si sono visti in campo: controllo totale della partita e solo due occasioni concesse in 90 minuti. E dire che gli ospiti non erano partiti nemmeno così male, con un 4-4-2 molto quadrato e attento in difesa, Dalessandro Settore giovanile Gili con ospiti per l’occasione l’ex portiere della Nazionale Stefano Tacconi e l’ex gieffina Guendalina Canessa. Ma proprio il numero 1 della società di viale Piazza d’Armi ha tenuto a sottolineare «l’importanza delle giovanili, dove contiamo quasi 300 ragazzi, con gruppi con tanta qualità in prospettiva». [PA.PO.] e Massaro riferimenti d’attacco e le accelerazioni sulla destra di Maldonado. Ma col passare dei minuti i padroni di casa si sono fatti anche padroni del campo e del gioco, alzando il baricentro e occupando stabilmente la metà campo avversaria sfiorando più di una volta il vantaggio grazie alle iniziative del tridente d’attacco, con Piroli, Sardo e Cravetto più volte vicini alla gioia del gol senza mai riuscire però a trovare il guizzo conclusivo, sia per meriti della retroguardia ospite che per qualche errore di valutazione. Come quello del direttore di gara che al 42’ ha sorvolato su un contatto in area su Sardo apparso abbastanza evidente. Nella ripresa l’undici di Nisticò è andato ancora più vicino al gol al 5’, quando una botta di Rignanese dai 20 metri ha colpito il lato interno della traversa rimbalzando fuori. All’11’ poi è miracoloso l’intervento di Murriero su colpo di testa di ancora di Grillo su assist del solito Sardo, ma al 19’ sugli scudi sale Zaccone con due gran colpi di reni sui primi due tiri in porta del Tortona, prima su una conclusione sotto misura di Dalessandro, poi su colpo di testa di Maldonado, salvando il risultato. Fino al 27’, con il gol partita di Sardo, arrivato dopo uno svarione del portiere ospite. Girone B Aosta Sarre-Alpignano 1-3 Brandizzo-Rivarolese 1-2 Mathi-Lascaris 0-0 Pianezza-Pro Collegno C. 4-1 Quincitava-San Mauro 3-0 Settimo-Pont Donnaz 4-2 Union Valle Di Susa-Banchette 2-1 Venaria Reale-La Chivasso 6-3 Classifica SQUADRE P Venaria Reale 3 Pianezza 3 Quincitava 3 Settimo 3 Alpignano 3 Rivarolese 3 Union Valle Di Susa 3 Mathi 1 Lascaris 1 Banchette 0 Brandizzo 0 Pont Donnaz 0 Aosta Sarre 0 La Chivasso 0 Pro Collegno C. 0 San Mauro 0 V 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 F 6 4 3 4 3 2 2 0 0 1 1 2 1 3 1 0 S 3 1 0 2 1 1 1 0 0 2 2 4 3 6 4 3 Prossimo turno Cavour 2 Colline Alfieri 1 Cavour Colline Alfieri Volante, Cristiano, Ferrati M., Cuttini, Friso, Bonelli, Valerio (32’ st Garetto), Cretazzo, Pareschi, Atteritano (32’ st Stangolini), Ferrati A. (44’ st Re) Brustolin, Arione, Marino, Lewandowski, Lorusso, Lumello, Lisa (13’ st Gueye), Manasiev, Gai, Bissacco, Di Maria (37’ st Andreotti) 14/09: Banchette-Venaria Reale, BrandizzoLa Chivasso, Lascaris-Pianezza, Pont DonnazUnion Valle Di Susa, Pro Collegno C.-Settimo, Rivarolese-Quincitava, San Mauro-Aosta Sarre, Alpignano-Mathi Girone C Busca-Airaschese 2-0 Csf Carmagnola-Saviglianese 1-1 Luserna-Chisola 2-1 Moretta-Cast. Pancalieri 2-1 Piscinese Riva-Pedona 2-0 Revello-Carignano 0-0 Fc Savigliano-Villafranca 0-0 Sommariva P.-Boves Mdg 4-0 Classifica ALL. Di Leone ALL. Galeazzi RETI: pt 10’ Friso, 17’ Gai, 36’ Pareschi ARBITRO: Cannata di Collegno AMMONITI: Lorusso, Lewandowski, Bissacco, Pareschi, Valerio, Ferrati M., Di Maria, Marino SQUADRE Sommariva P. Piscinese Riva Busca Moretta Luserna Csf Carmagnola Saviglianese Villafranca Fc Savigliano Carignano Revello Cast. Pancalieri Chisola Airaschese Pedona Boves Mdg P 3 3 3 3 3 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 V 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 F 4 2 2 2 2 1 1 0 0 0 0 1 1 0 0 0 S 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 2 2 2 2 4 Prossimo turno 14/09: Boves Mdg-Luserna, Carignano-Sommariva P., Cast. Pancalieri-Fc Savigliano, Chisola-Piscinese Riva, Pedona-Csf Carmagnola, Saviglianese-Busca, Villafranca-Revello, Airaschese-Moretta Prima Categoria Girone C Girone D Girone E Girone G Girone F Girone D Cavaglià-Bianzè 5-1 Atletico Villaretto-Barcanova 0-2 Antico Borgoretto-Villar Perosa 2-1 Atletico Chivasso-Baldissero 3-0 Dogliani-Villar 91 0-0 Atletico To-Santostefanese 0-3 Chiavazzese 75-Vallorco 2-0 Bosconerese-Pozzomaina 2-4 Beinasco-Caselette 1-0 Atletico Santena-Quattordio 0-0 Fc Vigone-Valvermenagna 1-1 Canelli-Victoria Ivest 4-1 Colleretto-G. Rodallese 1-1 Carrara 90-P. River Mosso 3-2 Lesna Gold-Valdruento 3-2 Cmc Montiglio-Usaf Favari 1-2 G. Centallo 2006-Denso Fc 5-1 Cbs S. C.-Asca 4-2 Fcm Vigliano-Azeglio 1-0 Cenisia-S. Nolese 0-5 Pinasca-Villarbasse 1-1 Moncalieri-Sandamianese 1-0 Marene-Racconigi 0-4 Cit Turin Lde-Libarna 2-2 Livorno Ferraris-Fenusma 1-2 Esperanza-Pertusa B. 1-1 Rivoli-Cumiana 3-0 Nuova Sco-Citta Di Moncalieri 2-1 Monforte Barolo Boys-Garessio 1-5 Mirafiori-Arquatese 0-1 Pvf-Valle Cervo 0-1 Orione Vallette-Barracuda 2-2 San Secondo-Vianney 1-2 Poirinese-Trofarello 2-0 Montatese-Scarnafigi 2-1 Pavarolo-Rocchetta T. 3-0 Quart-Fulgor Cossila 2-4 Rapid To-Real Leini 3-2 Sporting Rosta-Santa Rita 1-0 Pro Villafranca-Villastellone 2-1 S. Sebastiano-Infernotto 2-2 San Giuliano N.-Borgaretto 1-1 Verres-Aglie 2-2 Vanchiglia-San Maurizio C. 5-2 Venaus-Nich. Hesperia 1-1 San Giuseppe Riva-Castelnuovo Belbo 2-2 Villanovetta-Vicese 84 1-0 Sp. Cenisia-Trino 0-3 Classifica SQUADRE Cavaglià Fulgor Cossila Chiavazzese 75 Fenusma Valle Cervo Fcm Vigliano Verres Aglie G. Rodallese Colleretto Livorno Ferraris Pvf Azeglio Quart Vallorco Bianzè Classifica P 3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 V 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 F 5 4 2 2 1 1 2 2 1 1 1 0 0 2 0 1 S 1 2 0 1 0 0 2 2 1 1 2 1 1 4 2 5 SQUADRE S. Nolese Vanchiglia Pozzomaina Barcanova Carrara 90 Rapid To Barracuda Orione Vallette Esperanza Pertusa B. P. River Mosso Real Leini Bosconerese San Maurizio C. Cenisia Atletico Villaretto (-6) Classifica P 3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 0 0 0 0 0 -6 V 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 F 5 5 4 2 3 3 2 2 1 1 2 2 2 2 0 0 S 0 2 2 0 2 2 2 2 1 1 3 3 4 5 5 2 SQUADRE Rivoli Lesna Gold Vianney Antico Borgoretto Beinasco Sporting Rosta Villarbasse Pinasca Venaus Nich. Hesperia Valdruento San Secondo Villar Perosa Santa Rita Caselette Cumiana V 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 F 3 3 2 2 1 1 1 1 1 1 2 1 1 0 0 0 S 0 2 1 1 0 0 1 1 1 1 3 2 2 1 1 3 Prossimo turno Prossimo turno 14/09: Bianzè-Colleretto, Fenusma-Fcm Vigliano, Fulgor Cossila-Livorno Ferraris, G. Rodallese-Pvf, Quart-Aglie, Valle Cervo-Verres, Vallorco-Cavaglià, AzeglioChiavazzese 75 14/09: Barracuda-Esperanza, Pertusa B.Bosconerese, P. River Mosso-Cenisia, Pozzomaina-Vanchiglia, Real Leini-Atletico Villaretto, San Maurizio C.-Carrara 90, S. Nolese-Rapid To, Barcanova-Orione Vallette Classifica Classifica P 3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 Prossimo turno 14/09: Cumiana-Beinasco, Nich. HesperiaRivoli, Santa Rita-San Secondo, Valdruento-Pinasca, Vianney-Lesna Gold, Villar Perosa-Venaus, Villarbasse-Antico Borgoretto, Caselette-Sporting Rosta SQUADRE Atletico Chivasso Poirinese Pro Villafranca Nuova Sco Usaf Favari Moncalieri San Giuseppe Riva Castelnuovo Belbo Atletico Santena Quattordio Villastellone Citta Di Moncalieri Cmc Montiglio Sandamianese Trofarello Baldissero P 3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 V 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 F 3 2 2 2 2 1 2 2 0 0 1 1 1 0 0 0 S 0 0 1 1 1 0 2 2 0 0 2 2 2 1 2 3 SQUADRE P 3 Garessio G. Centallo 2006 3 3 Racconigi 3 Montatese 3 Villanovetta 1 Infernotto 1 S. Sebastiano 1 Valvermenagna 1 Fc Vigone 1 Dogliani 1 Villar 91 0 Scarnafigi 0 Vicese 84 Monforte Barolo Boys 0 0 Denso Fc 0 Marene Classifica V 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 F 5 5 4 2 1 2 2 1 1 0 0 1 0 1 1 0 S 1 1 0 1 0 2 2 1 1 0 0 2 1 5 5 4 Prossimo turno Prossimo turno 14/09: Castelnuovo Belbo-Atletico Chivasso, Citta Di Moncalieri-Atletico Santena, Quattordio-Pro Villafranca, Sandamianese-Cmc Montiglio, Trofarello-Nuova Sco, Usaf Favari-San Giuseppe Riva, Villastellone-Moncalieri, Baldissero-Poirinese 14/09: Fc Vigone-Infernotto, GaressioVillanovetta, Racconigi-G. Centallo 2006, Scarnafigi-S. Sebastiano, Valvermenagna-Marene, Vicese 84-Dogliani, Villar 91-Montatese, Denso Fc-Monforte Barolo Boys SQUADRE Canelli Trino Pavarolo Santostefanese Cbs S. C. Arquatese Libarna Cit Turin Lde Borgaretto San Giuliano N. Mirafiori Asca Victoria Ivest Sp. Cenisia Rocchetta T. Atletico To P 3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 V 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 P 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 F 4 3 3 3 4 1 2 2 1 1 0 2 1 0 0 0 S 1 0 0 0 2 0 2 2 1 1 1 4 4 3 3 3 Prossimo turno 14/09: Asca-Atletico To, Borgaretto-Sp. Cenisia, Libarna-San Giuliano N., Rocchetta T.-Cit Turin Lde, Santostefanese-Pavarolo, Trino-Canelli, Victoria Ivest-Mirafiori, Arquatese-Cbs S. C. 9ABCDE F C11C7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18 12 45 67 18 54 .Spettacoli Cronaca I Cinema STAMPA .LA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Le trame dell’8 settembre 2014 ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 5,00 int.; € 4,50 rid. Comportamenti molto... cattivi Solferino 1 P 20.00-22.00 E fu sera e fu mattina Solferino 2 P 19.50-22.00 La mafia uccide solo d’estate Sala 2 Winx Club - Il mistero degli abissi Sala 3 Mai così vicini Sala 3 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 I nostri ragazzi Sala 1 P 16.00-18.00-21.00 La ragazza del dipinto Sala 2 P 16.00-18.00-21.00 E fu sera e fu mattina Sala 3 16.00-21.00 Grand Budapest Hotel Sala 3 18.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; € 4,50 Super Saldi se vengono in 4 o più persone (solo il lunedì), Tessera Io Studio (solo il lunedì e martedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 I mercenari 3 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Colpa delle stelle P 15.00-17.30-20.00-22.30 Dragon Trainer 2 P 15.45-18.00-20.15 Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie P 22.30 Planes 2 - Missione antincendio 3D P 16.10-18.20 Into the Storm P 20.30-22.30 Winx Club - Il mistero degli abissi P 15.30-17.45 Hercules - Il Guerriero P 20.20-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Chiusura estiva CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18 Colpa delle stelle (v.o. sott.it.) 16.30-19.00-21.30 CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 Donna (tutto il giorno); € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. € 4,50 Tessera Io Studio;. Proiezioni 3D: € 7,50 Donna (tutto il giorno); € 10,00 Int.; € 8,00 Rid. € 6,00 Tessera Io Studio Winx Club - Il mistero degli abissi P 15.00-17.00-18.35 Planes 2 - Missione antincendio P 16.40-18.30 Into the Storm P 20.30-22.30 I mercenari 3 P 15.10-17.40-20.10-22.30 Step Up All In P 15.00-20.10-22.30 Dragon Trainer P 14.50-16.40-18.40-20.30-22.30 Colpa delle stelle P 15.00-17.30-20.00-22.30 CLASSICO piazza Vittorio 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 6,00, ridotti € 4,00 Solo gli amanti sopravvivono 18.00 (V.O. con sott.li) Mud 20.30 (V.O. con sott.li) DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; I nostri ragazzi Sala Nirvana P 16.10-18.10-20.10-22.10 La ragazza del dipinto Sala OmbrerosseP 16.00-18.00-20.00-22.00 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spettacolo; Abb. 14 € 4,40 Colpa delle stelle Eliseo Grande 16.00-19.00-21.30 Under the Skin V.M. 14 Eliseo Blu P 15.30-17.40-19.50-22.00 Il fuoco della vendetta Eliseo Rosso P 15.30-17.40-19.50-22.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; Il fuoco della vendetta Sala Groucho P 16.00-20.10 In ordine di sparizione Sala Groucho P 18.00-22.15 The Stag - Se sopravvivo mi sposo Sala Chico P 16.30-18.15-20.00-22.00 Chef Sala Harpo P 16.00-18.10-20.15-22.20 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Planes 2 Sala 1 P 18.00 Walking on sunshine Sala 1 P 19.45-21.30 P 18.00-21.00 P 18.00-19.45 21.30 P LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Dragon Trainer 2 Sala 1 P 17.50-20.30 Hercules - Il Guerriero Sala 1 P 22.30 I mercenari 3 Sala 2 P 17.50-20.10-22.30 Colpa delle stelle Sala 3 P 17.50-20.10-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Under the Skin V.M. 14 Massimo 1 P 16.00-18.10-20.20 Belluscone. Una storia siciliana Massimo 2 P 16.30-18.30-20.30 Joyeux Noel - Una verità dimenticata dalla storia Massimo 3 P 16.00 (v.o. sott.it.) All’ovest niente di nuovo Massimo 3 P 20.30 (v.o. sott.it.) Stray dogs Massimo 3 P 20.45 (v.o. sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spett. pom.; Abb. 14 € 4,40 Arance e martello Nazionale 1 16.00-18.00-20.00-22.00 One on One V.M. 14 Nazionale 2 16.00-19.00-21.30 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 I nostri ragazzi Reposi 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 I mercenari 3 Reposi 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Colpa delle stelle Reposi 3 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Planes 2 - Missione antincendio Reposi 4 15.15-17.40 Step Up All In Reposi 4 20.05-22.30 Winx Club - Il mistero degli abissi Reposi 5 15.00-16.50 Into the Storm Reposi 5 18.40-20.30-22.30 Walking on sunshine Reposi 6 15.15-17.40-20.05-22.30 Dragon Trainer 2 Reposi 7 15.30-17.50-20.10-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14 € 5,00; 1° e 2° spett. pom. La ragazza del dipinto Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 The Stag - Se sopravvivo mi sposo Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Pazza idea Sala 3 P 16.00-19.00-21.30 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,50 serale dopo le 17.55; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì I mercenari 3 Sala 1 P 15.40-18.35-21.30 Colpa delle stelle Sala 2 P 15.45-18.40-21.35 Walking on sunshine Sala 3 P 16.35-19.00-21.25 Into the Storm Sala 4 P 16.40-19.00-21.25 Winx Club - Il mistero degli abissi P 17.15-19.25 Sala 5 Liberaci dal male V.M. 14 Sala 5 P 21.35 Dragon Trainer 2 Sala 6 P 16.30-19.00 Quel momento imbarazzante P 21.30 Sala 6 Step Up All In Sala 7 P 16.25-19.05-21.45 Planes 2 - Missione antincendio P 16.45 Sala 8 The director Sala 8 P 19.00-21.00 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 6,30 int.; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie P 22.10 Into the Storm P 20.00 Dragon Trainer 2 P 14.45-17.15 Hercules - Il Guerriero P 14.30-17.00-19.30 The director P 21.50 Walking on sunshine P 15.00-17.30-19.50-22.15 Comportamenti molto... cattivi P 14.50-17.10-20.00-22.25 Colpa delle stelle P 15.00-18.45-22.00 I mercenari 3 P 16.25-19.25-22.20 Planes 2 - Missione antincendio P 14.15 Dragon Trainer 2 P 14.10-16.40 I mercenari 3 P 19.10-22.10 Planes 2 - Missione antincendio P 15.00-17.30-19.45 Liberaci dal male V.M. 14 P 22.00 Winx Club - Il mistero degli abissi P 14.45-17.10 Step Up All In P 19.40-22.20 I mercenari 3 P 14.15-17.10 Dragon Trainer 2 P 20.05 Quel momento imbarazzante P 22.35 Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie P 19.30 Into the Storm P 15.00-17.15-22.20 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Chiusura estiva CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Chiusura estiva CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo CUORE via Nizza 56, tel. 01166.87.668. Chiuso per lavori ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Chiusura estiva MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia BEINASCO IVREA THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al ven. dopo le ore 18, sab. e dom. tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven. prima delle ore 18, ragazzi fino 10 anni, anziani sopra i 60 anni Colpa delle stelle Sala 1 16.15-19.00-21.50 Winx Club - Il mistero degli abissi Sala 2 16.20-18.25 Into the Storm Sala 2 20.30-22.40 Walking on sunshine Sala 3 17.30-19.50-22.10 Dragon Trainer 2 Sala 4 17.00-19.20 Hercules - Il Guerriero Sala 4 21.40 Planes 2 Sala 5 16.00-18.05 Liberaci dal male V.M. 14 Sala 5 22.35 Il fuoco della vendetta Sala 5 20.00 I mercenari 3 Sala 6 16.15-19.00-21.45 Comportamenti molto... cattivi Sala 7 17.50-20.10-22.30 Quel momento imbarazzante Sala 8 16.15 Step Up All In Sala 8 19.15-21.50 Step Up All In Sala 9 16.40 The director Sala 9 19.15-21.50 BOARO 0125641.480. I mercenari 3 POLITEAMA 0125641.571. Colpa delle stelle COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. I mercenari 3 21.15 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Walking on sunshine 21.00 CONDOVE CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Planes 2 - Missione antincendio 20.30 Hercules - Il Guerriero 22.00 CUORGNÈ MARGHERITA 0124657.523. Winx Club - Il mistero degli abissi Step Up All In 20.30 22.00 PINEROLO 21.00 21.15 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 I mercenari 3 P 14.00-16.55-19.50-22.45 I mercenari 3 P 15.20-18.20-21.20 Winx Club - Il mistero degli abissi P 15.00-17.25 Colpa delle stelle P 14.00-16.50-19.40-22.30 Walking on sunshine P 19.15-21.40 Walking on sunshine P 15.35-17.55-20.15-22.35 Comportamenti molto... cattivi P 14.30-17.00-19.35-22.10 Arance e martello P 15.10-17.35-20.00-22.25 Dragon Trainer 2 P 14.00-16.30 Dragon Trainer 2 P 14.30-17.10-19.35-22.00 Planes 2 - Missione antincendio P 14.45-17.00 Planes 2 - Missione antincendio P 15.30-17.45-20.00 Hercules - Il Guerriero P 14.35-17.00-19.50-22.20 Into the Storm P 19.05-21.30 Il fuoco della vendetta P 22.30 Quel momento imbarazzante P 15.10-17.30 Liberaci dal male V.M. 14 P 19.45-22.30 La ragazza del dipinto P 14.50-17.30-20.00-22.30 Quel momento imbarazzante P 19.50-22.15 Step Up All In P 14.00-16.45-19.25-22.10 Into the Storm P 15.00-17.30-20.20-22.40 MULTISALA 0121393.905. Into the Storm Italia 200 I mercenari 3 Italia 500 RITZ 0121374.957. Step Up All In LUMIERE 01196.82.088. Colpa delle stelle Into the Storm Walking on sunshine I mercenari 3 Planes 2 - Missione antincendio Dragon Trainer 2 21.00 19.30 21.15 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. I mercenari 3 Sala 1 21.30 Walking on sunshine Sala 2 21.20 Into the Storm Sala 3 21.10 VALPERGA AMBRA 0124617.122. I mercenari 3 Uno Into the Storm Due 21.30 21.30 VENARIA 17.30-20.00-22.30 20.30-22.30 20.30-22.30 17.30-20.00-22.30 17.30-19.00 17.30 COLPA DELLE STELLE ··· Drammatico. Regia di Josh Boone, con Shailene Woodley e Ansel Elgort. Durata: 125 minuti. La storia d’amore tra due giovani alle prese con la malattia. Dal best seller di John Green, trionfo al box office americano. IL FUOCO DELLA VENDETTA ···· Drammatico. Regia di Scott Cooper, con Christian Bale e Casey Affleck. Durata: 116 minuti. La tranquilla esistenza di Russell Baze, operaio di provincia, viene rovinata dal fratello minore, un reduce dalla guerra in Iraq che si mette nei guai. Dall’autore di «Crazy Heart». HERCULES ··· Avventura. Regia di Brett Ratner, con Dwayne Johnson e John Hurt. Durata: 98 minuti. Le nuove avventure cinematografiche dell’eroe greco, dirige il cineasta di «Red dragon». INTO THE STORM ··· Azione. Regia di Steven Quale, con Sarah Wayne Callies e Richard Armitage. Durata: 92 minuti. La cittadina americana di Silverton si viene a trovare al centro di un tornado. Dal cineasta di «Final destination 5». LIBERACI DAL MALE ··· Poliziesco. Regia di Scott Derrickson, con Eric Bana e Edgar Ramirez. Durata: 117 minuti, Un tormentato sergente della polizia di New York si mette a indagare nel Bronx su un caso di omicidi con risvolti nel paranormale. Al punto da chiedere aiuto a un esorcista. Ispirato a una storia vera. Dirige il cineasta di «Sinister». I MERCENARI 3 ··· Azione. Regia di Patrick Hughes, con Sylvester Stallone e Mel Gibson. Durata: 127 minuti. Barney Ross e soci affrontano la potente banda del trafficante d’armi Stonebanks. MUD ···· Drammatico. Regia di Jeff Nichols, con Matthew McConaughey e Tye Sheridan. Durata: 130 minuti. In Arkansas due adolescenti scoprono l’esistenza di una piccola isola considerata deserta: in realtà ci vive Mud, un fuggitivo ricercato dalla polizia che chiede loro aiuto. Dall’autore dell’acclamato «Take Shelter». I NOSTRI RAGAZZI ··· Drammatico. Regia di Ivano De Matteo, con Alessandro Gassman e Luigi Lo Cascio. Durata: 92 minuti. I figli di due fratelli, uno avvocato e l’altro chirurgo, aggrediscono una notte un senzatetto. Dal romanzo di Erman Koch «La cena». ONE ON ONE ··· Noir. Regia di Kim Ki-Duk. Durata: 122 minuti. A Seul viene brutalmente uccisa una studentessa: i sette sospettati appartengono a una setta. Dal maestro coreano di «Ferro 3 - La casa vuota» e «La samaritana». ··· Drammatico. Regia di Panos H. Koutras. Durata: 128 minuti. In Grecia due giovani fratelli si mettono alla ricerca del padre scappato quando erano piccoli. La loro passione è Patty Pravo, presente nel film. QUEL MOMENTO ... IL MULINO 01190.41.984. Winx Club - Il mistero degli abissi Step Up All In PIANEZZA A CURA DI Daniele Cavalla PAZZA IDEA P 21.00 P 21.00 PIOSSASCO SUPERCINEMA 01145.94.406. I mercenari 3 Dragon Trainer 2 Into the Storm Walking on sunshine BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· P P P P 20.00-22.30 20.15 22.30 20.15-22.30 Cinema chiusi oggi AVIGLIANAAUDITORIUM E. FASSINO - ALMESEAUDITORIUM MAGNETTO - BARDONECCHIA SABRINA - BEINASCOBERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS CASCINE VICA-RIVOLI DON BOSCO - CESANA TORINESE SANSIPARIO - CHIERISPLENDOR - COLLEGNO- UNIPLEX LUCE - COAZZECOAZZE - GIAVENOSAN LORENZO - IVREA ABC CINEMA LA SERRA - LEINÌAUDITORIUM - NONEEDEN - PINEROLOHOLLYWOOD - RIVOLIBORGONUOVO - ROSTA ROSTA STELLE & STARS - SAN MAURO TORINESE GOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA - SESTRIERE FRAITEVE - SUSA CENISIO - VENARIATEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSANUOVO - VILLASTELLONEJOLLY - VINOVOAUDITORIUM DIGITAL ·· Commedia. Regia di film di Tom Gormican, con Zac Efron e Miles Teller. Durata: 94 minuti. Le vicissitudini sentimentali di tre amici single. LA RAGAZZA DEL DIPINTO ··· Biografico. Regia di Amma Asante, con Gugu Mbatha Raw e Tom Wilkinson. Durata: 114’. La storia vera della ragazza di colore Dido Elizabeth Belle, figlia illegittima di un ammiraglio inglese del diciottesimo secolo. STEP UP ALL IN ·· Musicale. Regia di Trish Sie. Durata: 90 minuti. Il quinto capitolo della saga comincia con Sean che rimane a Los Angeles in cerca di un’opportunità per la carriera da ballerino. THE STAG ··· Commedia. Regia di John Butler, con Andrew Scott e Peter McDonald. Durata: 94 minuti. Uno scenografo teatrale prossimo alle nozze viene convinto a partecipare a un insolito «addio al celibato» nella campagna irlandese. Campione d’incassi in patria, immancabili nella colonna sonora gli U2. UNDER THE SKIN ·· Thriller. Regia di Jonathan Glazer, con Scarlett Johansson. Durata: 107 minuti. Isserley è un’attraente serial killer proveniente da un altro pianeta che semina morte in Scozia. Dal romanzo di Michel Faber, dirige il regista di «Birth». Teatri dell’8 settembre 2014 AGIESSE - ALFA TEATROvia Casalborgone 16/I, tel. 01181.93.529.Siprenotaperla25°Stagione2014/2015 di ALFATEATRO con Al cavallino bianco, Le mille e una notte, La scugnizza, Fantasia d’operette, Addio giovinezza,Cincila,3mostrestoricefoto,Costumi,Marionette, Spettacoli di prosa, Grande serata di Capodanno,FestadiCarnevale,Spettacoliperbambini,Corsiditeatroedidanzaperbambinieadultiepomeriggi delsabatoperripercorrerelastoriadell’Alfateatrocon proiezioni video storici e momenti dal vivo con attori e cantanti. Serata di inaugurazione il 4 ottobre alle ore 21 ad ingresso gratuito su prenotazione. Info e prenotazioni Tel. 011.8193529 - [email protected] ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.Prosegue la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 20142015neiTeatriErba,AlfierieGioiello.Invenditabiglietti singoli per la Rassegna «Piemonte in scena», «Festival diculturaclassica»e«Festivaldell’Operetta».Siprenota per «Franco Cerutti, sartoper brutti», in scena dall’8 al 12 ottobre . Domenica 14 settembre : scadenza prelazione «vecchi abbonamenti» (posto fisso e sconto rinnovo). Sabato 20 settembre : inizio vendita biglietti singoli cartelloni Fiore all’occhiello, Grande Prosa, Per farvi ridere. Orari biglietteria Alfieri fino al 14 settembre: lun e dom: dalle 14 alle 20- da mar a sab: dalle 11 alle 22.30 www.torinospettacoli.it; [email protected] CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINOpiazza Carignano6,tel. 800.235.333.Proseguelavenditaabbonamenti - senza l’assegnazione dei posti - 7 Spettacoliascelta,10Spettacoliascelta,12Spettacoliascelta, abbonamenti 6bianca, Progetto Internazionale e A Voce Alta, abbonamenti e biglietti Torinodanza. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00,domenicaelunedìriposo.Tel.0115169555,NumeroVerde800235333-www.teatrostabiletorino.it CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANIcorso G. Ferraris266/C,tel.01119.740.280.Proseguefinoal12settembre Estate in scena laboratorio teatrale estivo per ragazzi dai 5 ai 13 anni. Turni settimanali lun.ven.ore8.30-17.30.Informazioni,prenotazionieiscrizioni tel. 011.19740280 - www.casateatroragazzi.it. “MITO Settembre Musica”: Sabato ore 15.30 e ore 18 L’usignolo dell’imperatore opera da camera in unattoe5sceneacuradelprogettoMus-eTorino.Domenica Luna e Gnac teatro presenta ore 15.30 Scarpette strette ovvero Pierino e il lupo alla rovescia; ore 18 Storie e rime disegnate lettura spettacolo dedicata ai più piccoli. Info: 011.4424777/87 www.mitosettembremusica.it COLOSSEOvia M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. E’ aperta la Campagna Abbonamenti 2014-2015: Abbonamento Mito, Arcobaleno, Arco+Mito. Per informazioni consultare www.teatrocolosseo.it. Sono in vendita i biglietti per “Dignità autonome di prostituzione” e “La famiglia Addams”. La biglietteria è aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 ERBAcorso Moncalieri 241, tel. 011 66.15.447. Prosegue la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 2014-2015 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello. Si prenota per “Paralisi”, in scena il 12 e 13 settembre, spettacolo che inaugura la Rassegna “Piemonte in scena” e per “Campionissime”, unica data lunedì 15 settembre ore 21. Scopri tutti gli altri appuntamenti della Rassegna al sito www.torinospettacoli.it. Do- menica14 settembre:scadenzaprelazione»vecchiabbonamenti» (posto fisso e sconto rinnovo). Sabato 20 settembre: inizio vendita biglietti singoli cartelloniFioreall’occhiello,GrandeProsa,Perfarviridere. Orari biglietteria Teatro Erba fino al 14 settembre: da lun asab:dalle11alle20;dom:dalle14alle20.Inoccasione degli appuntamenti serali di “Paralisi”, il 12 e 13 settembre, la biglietteria prolunga l’orario di apertura fino alle 22.30. www.torinospettacoli.it; [email protected] Sostieni la missione “Germana Erba” di Cute project in Benin. info: www.torinospettacoli.it GIOIELLOTEATROviaCristoforoColombo31bis,tel. 011 58.05.768. Prosegue la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 2014-2015 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello. Si prenota per “La fortuna con la F maiuscola” in scena dal 10 al 12 ottobre e per “The blue dolls show” in scena dal 23 al 26 ottobre, con possibilità di aperitivo prima dello spettacolo serale dalle ore 20 allo Swish Cafè del Teatro Gioiello, su prenotazione. Domenica 14 settembre: scadenza prelazione «vecchi abbonamenti» (posto fisso e sconto rinnovo). Sabato 20 settembre: inizio vendita biglietti singoli cartelloni Fioreall’occhiello,GrandeProsa,Perfarviridere.Orari biglietteria Gioiello fino al 14 settembre: da lun a dom: dalle 10 alle 17. Per info: 011.580.57.68 – [email protected] www.torinospettacoli.it GOBETTITEATRO/TEATROSTABILETORINOviaRossini 8, tel. 800.235.333. Prosegue la vendita abbonamenti - senza l’assegnazione dei posti - 7 Spettacoli ascelta,10Spettacoliascelta,12Spettacoliascelta,abbonamenti 6bianca, Progetto Internazionale e A Voce Alta, abbonamenti e biglietti Torinodanza. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555, Numero Verde 800 235 333 - www.teatrostabiletorino.it I CONCERTI DEL POMERIGGIOpiazza Solferino 4.. Prelazioneerinnovoabbonamentipostinumeratiper stagione 2014-2015 presso Teatro Alfieri Tel. 011.5623800.Oraribiglietteria:feriali15-20,festivi1520.Conferenzadipresentazionedellastagione20142015 venerdì 19 settembre ore 11,30 al Teatro Alfieri. Ingresso gratuito. Inaugurazione stagione: Luna tu...Selezione di arie dalle operette più amatecon Susy Picchio soprano, Fulvio Massa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte. Mercoledì 1 ottobre, ore 16. Dal Bolero alla Rapsodia Spagnola...Musiche per pianoforte a quattro manicon il duo pianistico Laura Beltrametti e Ennio Poggi . Mercoledì 29 ottobre, ore 16. LAVANDERIA A VAPOREc. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Abbonamenti stagione danza 2014/15. Scuola di danza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino, sono aperte le iscrizioni LBT-LABOTTEGATEATRALEcorsoGovone16,tel. 0161 840.796. E’ pronta l’Undicesima Stagione di TeatrodiFiguraLeFiguredell’InvernoalTeatroEducatorio della Provvidenza di Torino. Richiedeteci il Programma. Sono aperte le iscrizioni ai corsi di Recitazione per ragazzi e adulti, ai Corsi di Dizione ed Educazione della Voce, di Recitazione Cinematografica e ai Corsi di Hip Hop Teatral Coreografico per bambini e ragazzi. Tutti i Corsi sono all’Educatorio della Provvidenza nell’isola pedonale del- la Crocetta a Torino. Info: 347.76.27.706 Giuseppe – 346.35.24.547 Salvo - [email protected]. Sito: www.labottegateatrale.it MITOSETTEMBREMUSICA2014tel.01144.24.787. DeltangoediPiazzolla,SestettoRenacerò.Ore17(Piccolo Regio Giacomo Puccini). Jazz. Quintetto jazz del Conservatorio, Giuseppe Verdi di Torino. Ore 18 (teatro Vittoria). ConcertoMusiche di Casella, Butterworth, Ravel, Caplet, Debussy, Stravinsky, Gurney, Delius. Ore 21 (Teatro Carignano). Musiche di Saint-Saëns, Sostakovic, Fuga. Ensemble Noctis dell’Orchestra.SinfonicaNazionaledellaRai.Ore21(Scuola Holden, General Store) MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINOvia Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Domani ore 21.00 per Torinodanza festival prima italiana di TAUBERBACH, ideazione e direzionediAlainPlatel,MünchnerKammerspiele,les ballets C de la B. Prosegue la vendita abbonamenti senzal’assegnazionedeiposti-7Spettacoliascelta,10 Spettacoliascelta,12Spettacoliascelta,abbonamenti 6bianca, Progetto Internazionale e A Voce Alta, abbonamentiebigliettiTorinodanza.BiglietteriaviaRossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555, Numero Verde 800 235 333 - www.teatrostabiletorino.it MONTEROSAvia Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. InallestimentolaStagioneTeatrale2014/2015conappuntamenti di Teatro in Lingua Piemontese, Teatro di Prosa, Teatro Ragazzi, Teatro per le scuole, Teatro delSacro.Direttedaigranditeatriperl’Operaliricaed il balletto e inoltre gli imperdibili appuntamento con“Exhibition”,lagrandeArtealcinema!Giovedì18 Settembre per “MITO per la Città”, ore 21, “Canti raminghi. Tango e canzoni, poesia e racconti di autorierranti”acurade“GliArchitanghi–ArtistidelTeatro Regio”. Ingresso libero. Per informazione: www.teatromonterosa.it. TEATRONUOVOcorsoM.D’Azeglio17,tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Rassegna Internazionale di Danza e Arti Integrate. 16 ottobre ore 21 “Les balletstrockaderodeMonteCarlo”,40°Anniversario.Biglietti in vendita presso i teatri Nuovo, Erba, Gioiello e Alfieri. Sono aperte le pre-iscrizioni a Liceo Teatro Nuovo - Corsi di formazione professionale gratuiti 2014/2015. Tel: 011.6500205/210, mail: [email protected], www.teatronuovo.torino.it OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A www.stalkerteatro.net,tel.01173.99.833.Dal18al21 settembre, presso Palazzo Ferrero (Biella): XXVII Differenti Sensazioni – Festival Internazionale delle Arti. Con Stalker Teatro, AjaRiot, Elvira Frosini e DanieleTimpano,Dagomago,CarluccioRossi,SaïdAitElmoumen & Simona Bellino, Teatro Instabile di Aosta,LeeShannon,SkinTrade,RobertaMosca,Gabriella Maiorino, Massimo Serra, Cie La Bagarre. Info 0117399833, [email protected] www.stalkerteatro.net PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Ore 17 ConcertoMITO.Stagioned’OperaediBalletto2014-2015: Messa da Requiem, Otello, Giulio Cesare, Giselle, Don Chisciotte, Roberto Bolle, Goyescas, Suor Angelica, Le nozze di Figaro, Il turco in Italia, I puritani, Hänsel e Gretel, Faust, La bohème, Il barbiere di Siviglia, La traviata, Norma. TANGRAMTEATROviaDonOrione5,tel.011338.698. Circolo dei lettori via Bogino 9, Torino. Conferenza stampa Stagione Teatrale 2014-2015. Presentazione progetto Maldiplaco.Venerdì12settembreore12.30. Info sul sito www.tangramteatro.it o al numero 011.338698 TEATRO AGNELLIvia Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Per informazioni sulle attività di Assemblea Teatro tel. 0113042808 (orario ufficio) o www.assembleateatro.com TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEvia dei Partigiani 4 - Settimo Torinese, tel. 011 80.28.456. Santibriganti Teatro in collaborazione con Teatrulla presenta “EEEstate a Teatro” fino al 12 settembre.Stagione2014/2015“Sogniduricomepietre”apertura25ottobreconBeboStorti.Informazioni e prenotazioni (da Lun. a Ven. 10-13 14–18) tel.011.643038 - www.santibriganti.it TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141, tel. 338 87.06.798.Dal1°diOttobreriprendonoinCorsidiDanza e di Teatro. Sabato 25 ore 21 e Domenica 26 Ottobre ore 16, Inaugurazione della nuova stagione 2014/145 “BarrieraDanza” presentazione del cartellone “Gran Galà di Stelle dello Spettacolo” in collaborazioneconlaCircoscrizione6. Ingressogratuito. E’ gradita la prenotazione al n° 338870678 TEATRO REGIO. Stagione d’Opera e di Balletto 2014-15: domani alla Biglietteria (ore 10.30-18) prosegue fino al 20/9 la vendita degli abbonamenti a 14, 10, 6, 5 e 4 spettacoli; fino al 12/9 vendita riservata abbonati del Regio dei biglietti per Roberto Bolle and Friends (29, 30 e 31/12). Info - Tel. 011.8815.557. 1 LA STAMPA LUNEDÌ 8 SETTEMBRE 2014 Il tempo Prevale il sole con caldo estivo; qualche temporale su Alpi e Appennino SITUAZIONE NORD CENTRO SUD L’alta pressione garantisce una giornata in gran parte soleggiata e con caldo estivo, salvo qualche temporale nelle ore pomeridiane su Alpi e Appennino. L’anticiclone si indebolirà domani al nord col passaggio di un primo fronte perturbato nel pomeriggio, prima di un peggioramento più esteso mercoledì. Soleggiato al mattino salvo addensamenti nelle prime ore tra Prealpi e pianure pedemontane. Maggior variabilità nel pomeriggio sui rilievi con annuvolamenti cumuliformi e qualche temporale su Alpi e Appennino, localmente in sconfinamento sulle zone pedemontane. Rimane soleggiato in pianura e lungo le coste. Giornata ben soleggiata con cielo generalmente sereno al mattino. Nel pomeriggio variabilità lungo l’Appennino con annuvolamenti cumuliformi e qualche temporale isolato sui rilievi tra Abruzzo, Molise e sud del Lazio; rimane soleggiato altrove. Cielo sereno in Sardegna. Giornata ben soleggiata al mattino con cielo generalmente sereno. Nel pomeriggio maggior variabilità sull’Appennino, sulle zone interne pugliesi e sulla Calabria tirrenica con annuvolamenti cumuliformi associati a qualche isolato rovescio o temporale. Rimane soleggiato altrove. Lievi velature in Sicilia. NUVOLOSO POCO NUVOLOSO IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SOLE COPERTO DOMANI VARIABILE Tempo .55 . PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE NEBBIA VENTO NEVE Culmina alle ore 13,08 Sorge alle ore 6,41 Rovesci o temporali su Portogallo, Spagna e dal pomeriggio sul centro-sud della Francia. Piogge sul sud della Norvegia, forti al mattino, e tra Danimarca, nord della Germania, Polonia e Rep. Ceca. Ancora qualche temporale nel pomeriggio sui Balcani e sulle zone interne greche. Tramonta alle ore 19,36 LUNA PIENA La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 5,46 19,01 09-set MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature stazionarie con valori massimi estivi, diffusamente intorno ai 2830 gradi in pianura. Trento 15 28 Aosta 14 26 Torino 16 28 Milano 18 28 Genova 19 26 Trieste 18 29 Venezia 17 28 Bologna 18 29 Firenze 17 29 ona Perugia 15 27 Rovesci o temporali dalle Alpi verso le pianure a nord del Po, isolati nel pomeriggio in Emilia. Sole altrove. 20 Roma 20 31 DOPODOMANI DEBOLI L‘ 14 26 Campobasso 14 25 FORTI MOLTO FORTI Foggia 17 30 Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 19 29 Napoli 20 30 Alghero 19 32 MODERATE Qualche temporale nel pomeriggio sulle Alpi e sull’Appennino. Potenza 13 25 Cagliari 21 31 Catanzaro 19 28 Palermo 20 30 Reggio Calabria 30 31 Catania 22 30 Peggiora al nord, con piogge al mattino, più estese e con temporali dal pomeriggio. Soleggiato al centro-sud. ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN ˚C MAX ˚C OGGI 21 17 26 25 22 26 14 14 0 19 18 14 10 13 27 26 17 16 25 19 8 22 26 25 21 26 14 27 13 13 17 26 17 21 27 21 19 30 27 42 33 32 28 28 22 7 28 31 25 19 21 31 43 23 28 30 36 26 32 41 32 30 29 21 30 24 22 23 33 27 28 30 26 24 MODERATA ELEVATA ESTREMA A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA Lunedì Che tempo farà Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ NESSUNA Nessuna allerta. CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN ˚C MAX ˚C OGGI 12 19 21 16 13 12 14 10 19 16 13 11 8 14 19 17 14 13 14 13 14 15 18 16 10 20 11 12 14 14 12 17 14 14 13 14 18 28 27 23 21 24 25 19 26 26 19 15 15 18 25 24 20 25 27 20 17 26 28 24 12 31 23 21 23 21 21 26 23 25 21 25 Torna il sereno sul Gargano alluvionato Estate 2014 grigia e piovosa al Nord LUCA MERCALLI È tornato il sereno sulla Puglia martoriata dai nubifragi, e in generale la settimana passerà tranquilla al Sud, mentre domani aria umida atlantica riporterà alcuni rovesci al Settentrione, più estesi mercoledì. L’autunno meteorologico è iniziato in modo esplosivo in Italia con la discesa di una depressione nord-europea verso l’Adriatico e lo Ionio. Domenica sera, 31 agosto, all’arrivo del fronte freddo violenti temporali hanno colpito l’Alto Adige: 70 mm di pioggia in un’ora e mezza a Fiè allo Sciliar, un vigile del fuoco ucciso da una colata detritica sulla statale del Brennero a Campodazzo. Lunedì 1° settembre, mentre il föhn rasserenava i cieli al Nord-Ovest regalando giornate radiose come non si erano viste in tutta l’estate, intensi rovesci si sono estesi dalle Venezie al Centro-Sud. Neve a 1500m sulle Alpi orientali, oltre 80 mm di pioggia e bora prossima a 100 km/h sul Riminese, alluvione-lampo a Serino e Solofra (Irpinia), tromba marina sulla costa di Diamante, nel Cosentino (camion ribaltati e danni ai tetti). Nei giorni seguenti lo sbarramento del flusso umido nord-orientale contro i rilievi del Gargano ha prodotto ripetuti nubifragi con straripamenti. Nella notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 è stato colpito il versante Sud del promontorio, San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo (evento simile il 12 settembre 2009), poi sabato 6 settembre è toccato al lato Nord (Vieste, Peschici, Vico, Rodi Garganico): campeggi e alberghi sommersi dai detriti, vetture trascinate in mare, una vittima, un disperso e migliaia di evacuati. Eccezionali i 300-600 mm d’acqua caduti in 6 giorni, mentre c’è qualche dubbio sugli 840 mm rilevati da un pluviometro amatoriale a Cagnano Varano - Falcare. Più soleggiato e caldo altrove (29-30 °C in Valpadana sabato), instabilità al Nord-Ovest venerdì, nubifragio da 74 mm in un’ora a Pray (Biella) e grandinata a Boves (Cuneo). L’estate 2014 è stata relativamente fresca al Nord (mezzo grado sotto media) ma solo se confrontata con l’ultimo trentennio molto caldo, invece nell’insieme si è avuta perfino una lieve anomalia positiva (+0,3 °C). Precipitazioni normali a scala nazionale ma forte eccesso a Nord del Po, dove è piovuto quasi un giorno su due: seconda estate più piovosa dal 1882 a Rovereto (464 mm), terza dal 1858 a Milano (446 mm), e record negativo di soleggiamento sul versante sudalpino. (www.nimbus.it). IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE», «LA VOCE DI MANTOVA»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», «NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO», € 1,50 CON IL CORRIERE MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDÌ». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00 1 234567 9 A5BB5CDE5 F LA STAMPA